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PONTE SUL RIO SCALAMALA IN VIA PERTINI A PORTO SAN PAOLO – CIG: ZF71881C4B

Progetto Esecutivo

Studio di Ingegneria – Ing. Gianmarco Manis

Progettazione e consulenza

Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 1

INDICE

1 Generalità’ .......................................................................................................................... 2

2 Impianto Elettrico a servizio dell’illuminazione Pubblica ................................................................ 3

3 Requisiti di rispondenza a norme Tecniche, Leggi e Regolamenti ................................................... 3

4 Punto di consegna ................................................................................................................ 4

5 Sviluppo Topografico ............................................................................................................. 5

6 Dimensionamento dell’impianto Elettrico ................................................................................... 6

7 Dimensionamento della Sezione dei Conduttori .......................................................................... 6

8 Tipo di Posa ......................................................................................................................... 8

9 Valutazione della cadute di Tensione ....................................................................................... 8

10 Impianto di Terra ................................................................................................................... 8

11 Criteri di protezione contro i contatti diretti ed indiretti ............................................................... 11

12 Protezione dei Conduttori contro i Sovraccarichi ed il Corto Circuito ............................................. 11

13 Impianto di Illuminazione ...................................................................................................... 12

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Progetto Esecutivo

Studio di Ingegneria – Ing. Gianmarco Manis

Progettazione e consulenza

Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 2

1 Generalità’

L’illuminazione pubblica è parte integrante della gestione amministrativa del territorio comunale,

da un lato è al servizio della comunità e delle società locali mentre dall’altro promuove lo sviluppo

economico, migliora la sicurezza della viabilità e la sicurezza psicologica ed emotiva dei pedoni e

dei cittadini residenti, nonché migliora il comfort abitativo ed ambientale.

Illuminare un oggetto, una scena o un intero centro urbano non può significare solo “dare luce”;

significa piuttosto adottare la luce come linguaggio, come espressione e strumento di migliora-

mento.

Nei compiti del “Comune” vi e quello di provvedere all’illuminazione cittadina. La attuale normat i-

va armonizzata Europea disciplina non soltanto all’illuminazione delle strade a traffico motorizzato,

ma anche l’illuminazione di parchi e giardini, aree pedonali e delle eventuali iniziative private. Sul

piano tecnico essi devono seguire un’unica logica e in armonia con le altre scelte urbanistiche.

A metà tra i consumi individuali e quelli collettivi, l’impianto di illuminazione pubblica è la struttura

su cui poter intervenire per ridurre in modo consistente i consumi energetici e di conseguenza le

emissioni di anidride carbonica.

Il consumo di energia elettrica derivante da illuminazione pubblica è stato stimato intorno a circa il

2% dei consumi nazionali (Indagine Legambiente 2004) corrispondenti a 5.917 milioni di kWh annui,

che a loro volta corrispondono a circa il 3% delle emissioni che il nostro Paese.

Il risparmio energetico infatti è “la prima fonte di energia alternativa e rappresenta senza dubbio il

mezzo più rapido, efficace ed efficiente in termini di costi per ridurre le emissioni di gas ad effetto

serra”, così si esprime la Commissione Europea nel documento “Fare di più con meno. Libro Verde

sull’efficienza energetica” del 2005, e costituisce una tappa importante per lo sviluppo di una pol i-

tica energetica dell’Unione Europea.

Il primo passo in politica di risparmio energetico, e quindi applicabile al campo della pubblica i l-

luminazione, è il contenimento degli sprechi energetici. L’Europa, che consuma almeno il 20%

dell’energia che utilizza a causa della scarsa efficienza di apparecchi e impianti, si è posta

l’obiettivo di ridurre queste perdite entro il 2020, adottando un “Piano d’azione sull’efficienza ener-

getica”.

l settore dell’illuminazione pubblica è un punto di partenza ideale per una politica di risparmio e-

nergetico perché la qualità del servizio è immediatamente “visibile” ai cittadini e può contribuire in

modo concreto a migliorare la sostenibilità ambientale del nostro stile di vita.

L’impianto è destinato a fornire l’illuminazione di aree esterne caratterizzate dalla presenza di sol-

lecitazioni ambientali gravose come polvere, acqua di condensa, pioggia, e vento; l’accessibilità

al pubblico impone inoltre particolari provvedimenti di sicurezza.

Con riferimento alle caratteristiche elettriche e meccaniche, il principale riferimento normativo è

costituito dalla Norma CEI 64-7.

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Progettazione e consulenza

Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 3

La Legge Regionale n. 2 del 29.05.2007 in tema di "LINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE

DELL’INQUINAMENTO LUMINOSOE RELATIVO CONSUMO ENERGETICO " e le successive integrazioni e

modificazioni, costituiscono la normativa di riferimento regionale per ciò che concerne

l’inquinamento luminoso, inteso come ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al

di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell’orizzonte.

2 Impianto Elettrico a servizio dell’illuminazione Pubblica

La presente relazione tecnica costituisce parte integrante, unitamente alla documentazione alle-

gata, del progetto per la realizzazione dell’impianto elettrico a servizio della nuova rete di illumina-

zione pubblica da realizzarsi sulla via Pertini,all’intersezione con il Rio Scalamala.

3 Requisiti di rispondenza a norme Tecniche, Leggi e Regolamenti

Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d’arte secondo le indicazioni contenute nella legge

n° 186 del 01.03.1968 e del D.M n° 37 del 23.01.2008.

Le caratteristiche degli impianti, nonchè dei loro componenti devono rispondere alle Nor-

me di Legge e di Regolamento vigenti alla data di realizzazione dei lavori, ed in particolare devo-

no essere conformi:

- alle prescrizioni ed indicazioni dell’ENEL;

- alle norme dei V.V.F.F.;

-Norme CEI 64-8 sugli "Impianti elettrici utilizzatori";

-Norme CEI 64-12 sull’esecuzione degli impianti di terra negli edifici per uso residenziale e terziario;

Norme CEI 12-13 "Apparecchi elettronici e loro accessori collegati alla rete per uso domestico o

analogo uso generale. Norme di sicurezza”

-Norme CEI 11-18 sugli "Impianti di messa a terra";

-Norme CEI 23-3 sugli "Interruttori automatici per usi domestici e similari per Vmax < 415 V";

-Norme CEI 23-18 sugli " Interruttori differenziali per usi domestici e similari";

-Norme CEI 23-20 23-21 e 23-30 sui " Sistemi di connessione per circuiti BTad uso domestico e simila-

re";

-Norme CEI 23-8 e 23-29 per "tubi protettivi rigidi e flessibili in PVC";

-Norme CEI 23-31 sui "Sistemi di canali metallici ad uso portacavi e portapparecchi";

-Norme CEI 23-32 sui "Canali in materiale plastico ad uso portacavi e portapparecchi";

-Norme CEI 23-5 sulle "Prese a spina per usi domestici e similari";

-Norme CEI 23-9 sugli "Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa per uso do-

mestico e similare";

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Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 4

-Norme CEI 20-22, 20-35 sui "cavi butilici, in PVC e non propaganti l'incendio e la fiamma";

-Norme CEI 34-21 e 34-22 sugli "apparecchi d'illuminazione";

-Norme CEI 17-13/1 sulle "apparecchiature assiemate di protezione e manovra per BT;

-Norme CEI 70-1 sui "gradi di protezione degli involucri";

Norme CEI 64-9 (1987) “Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e simila-

re”.

-Norma UNI 12464 su "L'illuminazione degli interni con luce artificiale".

-D.Leg.vo 81/2008 testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

-D.M. 37/2008

Negli elaborati grafici allegati sono precisati la posizione dei pali, la profonfità dei cavidotti, affin-

chè la ditta installatrice ne tenga debito conto nella realizzazione dell’impianto, ai fini di quanto ri-

portato dalle vigenti disposizioni di legge in materia.

Nella realizzazione degli impianti dovranno essere utilizzati componenti rispondenti sia alle

relative Norme CEI, sia alle corrispondenti Norme UNI, tutti i materiali dovranno essere provvisti di

marcatura CE secondo quanto previsto dalle Direttive Europee di settore.

4 Punto di consegna

La fornitura dell’energia elettrica da parte dell’ente distributore avviene in bassa tensione con un

sistema di distribuzione di tipo TT, tramite linea trifase più neutro alla tensione di 400[v] e frequnza

50[Hz]. Dal pozzetto di fine linea, posto in prossimità dell’intersezione tra la via Pertini e la via Alfieri,si

diramerà la nuova linea elettrica con cavo quadripolare 4x10 mmq FG70Rprotetto da un interruto-

re magnetotermico differenziale quadripolare verosimilmente posto all’inizio della linea dalla quale

ci si dirama.

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Progettazione e consulenza

Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 5

5 Sviluppo Topografico

Il punto iniziale dell’impianto è individuato dal quadro generale, ubicato come detto in preceden-

za in prossimità della cabina di trasformazione di e-Distribuzione, da quest’ultimo tramite caviotto

interrato verranno alimentati sia i 9 pali di illuminazione pubblica che i sistema di illuminazione del

ponte. Si rimanda alle tavole di progetto esecutivo per dati specifici di tutti gli elementi che com-

pongono l’impianto elettrico.

Il nuovo quadro sarà realizzato in piena conformità alla Norma CEI 17-13/1 e Norma CEI 23/51, l'Im-

presa dovrà produrre per esso la seguente documentazione:

- relazione di verifica al c.c.to e termica redatta da un tecnico abilitato e regolarmente iscritto ad

Albo o Ordine professionale;

- produzione degli schemi elettrici, unifilari e funzionali, in triplice copia.

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Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 6

6 Dimensionamento dell’impianto Elettrico

Calcolo della potenza convenzionale

Per scegliere le caratteristiche dei componenti dell’impianto si sono considerate le potenze assorbi-

te dalle singole Armature Stradali ridotte con opportuni coefficienti di contemporaneità e di utiliz-

zazione individuati dalla letteratura esistente in materia.

Calcolo della corrente d’impiego

La corrente d’impiego Ib per ciascuna linea viene calcolata mediante la seguente formula:

Ib = Kc x Ku x Pc / (c x Vn cos fi)

dove:

Kc = coefficiente di contemporaneità

Ku = coefficiente di utilizzo

Pc = potenza del carico espressa in W

Vn = tensione

c = 1 per i sistemi monofase;

c = √3 per i sistemi trifasi;

cos fi fattore di potenza;

Calcolo della portata del cavo

Per una scelta corretta dei conduttori dal punto di vista termico è necessario imporre che la cor-

rente d’impiego risulti minore della portata, in corrente Iz, dei conduttori.

dove Iz = K x I’z’

- K dipende dal tipo di posa, dal tipo di cavo, dalla temperatura ambiente e dal numero di circuiti

raggruppati;

- I’z’ è il valore della corrente per la quale il conduttore è stato realizzato.

7 Dimensionamento della Sezione dei Conduttori

Sezione dei conduttori

La sezione ottimale dei conduttori di ciascun tratto di linea è stata calcolata tenendo conto dei

seguenti principali fattori:

- corrente d’impiego;

- massima caduta di tensione in linea: 2%;

- tipo di posa;

- tipo di cavo: unipolare non propagante la fiamma;

- ubicazione: in cavità di struttura, montato su parete;

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Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 7

- temperatura ambiente 30° C

Isolamento

Verranno impiegati cavi unipolari o multipolari idonei per l’impiego in sistemi di prima categoria.

Devono essere adatti ad una tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferio-

re a 450/750V, simbolo di designazione 07.

I conduttori impiegati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni no-

minali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05.

I conduttori appartenenti a sistemi elettrici diversi devono essere installati in condutture separate o

all’interno della stessa canalizzazione purchè vi sia la presenza di un setto separatore. Se ciò non

fosse possibile il grado di isolamento dei cavi deve essere corrispondente a quello del sistema elet-

trico a tensione nominale più elevata.

Per la verifica dell’impianto deve essere verificato che:

In > Ib

I conduttori del tipo N07V-K, cavi unipolari in PVC con conduttore flessibile e rigide per installazione

fissa, senza guaina è stato preso in considerazione nei calcoli di dimensionamento della varie linee

dell’impianto

Colorazione

I conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazio-

ni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712.

In particolare i conduttori di neutro devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto

l’impianto dal colore blu-chiaro, mentre quelli di fase dai colori nero, grigio cenere, marrone.

I conduttori equipotenziali e quello di terra devono essere individuati esclusivamente dalla colora-

zione giallo-verde.

Sezioni minime

Sezione dei conduttori di fase

Le sezioni dei conduttori sono state valutate in funzione della potenza impegnata, della lunghezza

dei circuiti, della caduta di tensione massima consentita, della massima temperatura ammissibile

per l’isolante dei cavi e sono indicate nello schema generale unifilare del quadro generale allega-

to alla presente.

I valori delle sezioni calcolate in base alle valutazioni precedenti, sono al di sopra delle sezioni mi-

nime ammesse per i vari tipi di circuiti, i cui valori vengono riportati di seguito:

- 0,50 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando;

-1,50 mmq per derivazioni che alimentino singoli apparecchi o singole prese di portata inferiore a

16 A;

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- 2,50 mmq per derivazioni che alimentino singole prese di portata 16 A, o più prese di portata infe-

riore

Sezione dei conduttori neutri

La sezione dei conduttori di neutro è pari alla sezione del conduttore di fase corrispondente

8 Tipo di Posa

La posa impiegata nell’impianto è di tipo in aria con tubo rigido in PVC tipo RK 15 e canala chiusa

in PVC completa di raccordi.

Il diametro interno dei tubi(norma CEI 64-8/5 Art. 522.8.1.1), deve essere almeno uguale a 1,4 volte

il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi contenuti.

Nei canali la sezione occupatadeve dai cavi non deve superare il 50 % della sezione del canale

stesso.

9 Valutazione della cadute di Tensione

Per il calcolo delle cadute di tensione si è fatto riferimento alle tabelle UNEL 35023-70 considerando

un fattore di potenza pari a 0,9 per la linea trifase che alimenta le prese trifase, un fattore di poten-

za pari a 0,9 per la linea monofase che alimenta le prese e un fattore di potenza pari a 0,9 per la

linea monofase che alimenta il circuito di illuminazione.

Nel punto più sfavorito della delle varie linee, che coincide con gli utilizzatori più distante del circui-

to, ipotizzando il massimo prelievo di potenza, è stata calcolata una caduta di tensione sia per la

linea traifase che monofase, inferiore al 2% come risulta dai calcoli allegati al quadro.

In conclusione si può affermare che risultano verificate le prescrizioni normative (CEI 64-8) sulle mas-

sime cadute di tensione che non devono superare il 4% della tensione nominale dell’impianto misu-

rata tra il punto di consegna e qualunque utilizzatore.

10 Impianto di Terra

Per impianto di terra si intende l’insieme del dispersore, del conduttore di terra, dei conduttori di

protezione e di quelli equipotenziali.

Di seguito vengono descritte in dettaglio le caratteristiche e le modalità di realizzazione dei vari

componenti.

Dispersore

Il dispersore è costituito da un insieme di corpi metallici, posti in intimo contatto con il terreno allo

scopo di realizzare il collegamento elettrico con la terra.

Nella realizzazione del dispersore è possibile optare per due soluzioni differenti che vengono de-

scritte qui di seguito.

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Relazione Specialistica Elettrica e Illuminotecnica – pag. 9

a) Dispersore del tipo ad anello con l’impiego di una corda di rame integrata con alcuni picchetti

metallici. La corda di rame va interrata ad una profondità di circa 60-70 cm e va collegata salda-

mente con i picchetti conficcati nel terreno ad opportuna distanza.

b) Dispersore costituito da uno o più picchetti di acciaio zincato a caldo, di 150 cm di lunghezza,

infissi nel terreno. Si deve avere cura di ricoprire di terra il conduttore, costipandola bene ed evi-

tando danneggiamenti meccanici.

Le caratteristiche degli elementi impiegati sono le seguenti:

- corda di rame nudo (sez. 35 mmq, diametro fili 1.8 mm)

- picchetti di acciaio zincato a caldo, di lunghezza 1.5-2 m e le dimensioni trasversali minime devo-

no essere adeguate alla forma di realizzazione e più precisamente:

- picchetti a tubo, diametro esterno DN40mm e spessore di 2.5 mm

- picchetto massiccio, D 20 mm

- picchetto in profilato, spessore 5 mm altra dimensione 50 mm.

Si deve porre particolare attenzione nella realizzazione della giunzione tra dispersore e conduttore

di terra e tra corda e picchetti. Tale giunzione oltre ad essere sufficientemente robusta per essere in

grado di resistere a possibili sollecitazioni meccaniche, devono essere tali da non danneggiare i

conduttori. Queste giunzioni devono essere realizzate con l’impiego di morsetti, manicotti e bulloni

di rame indurito, acciaio zincato a caldo o acciaio inossidabile. Il dispersore inoltre deve essere i-

spezionabile attraverso la realizzazione di un pozzetto munito di coperchio.

Per assicurare la protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto deve essere

tale da soddisfare la relazione imposta dalla norma CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2;

Rt < 50/Idn (ohm)

dove Idn è la corrente d’intervento del dispositivo di protezione impiegato.

Nel nostro caso siè pensato di utilizzare come dispersore un un picchetto di terra per ogni palo, col-

legandoli con una corda nuda di rame posta lungo il perimetro dell’edificio come da elaborato

grafico ellegato.

Conduttore di terra

E’ il conduttore che collega il dispersore al collettore principale di terra. E’ costituito da un condut-

tore di rame cordonato con guaina in gomma o PVC di colore giallo-verde e di sezione 16 mmq. la

giunzione con il dispersore dell’impianto, deve avvenire in corrispondenza del pozzetto ispezionabi-

le con le modalità descritte al punto precedente.

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Collettore principale di terra

Il collettore principale di terra è costituito da una piastra in acciaio o in lega di rame, sufficiente-

mente robusta, dotata di un certo numero di morsetti di collegamento. E’ installato all’interno di un

quadro protetto da sportello, rimovibile solo con attrezzi, che deve riportare chiaramente

l’indicazione del segno di terra.

Al collettore vanno collegati i conduttori di protezione PE, il conduttore di terra, e i conduttori equi-

potenziali EQP; tali collegamenti devono potersi rimuovere solo con l’impiego di attrezzi.

Il conduttore di terra deve essere collegato al collettore principale di terra mediante un sezionato-

re ispezionabile collocato nello stesso spazio, in modo tale da poter separare il dispersore dal resto

dell’impianto e consentire le periodiche misurazioni della resistenza di terra.

L’ubicazione del collettore principale di terra è indicato negli elaborati grafici allegati.

Conduttori di protezione PE

Sono costituiti da conduttori unipolari in rame cordato, con guaina isolante in PVC di colore giallo -

verde, dello stesso tipo di quello impiegato per i conduttori di fase. La sua sezione dovrà essere pari

a quella del conduttore di fase di sezione maggiore e sarà posato entro le stesse condutture. Deve

essere collegato a tutte le parti metalliche.

Nel caso venissero impiegati corpi illuminati in doppio isolamento, ad essi non deve essere collega-

to il conduttore di protezione.

Collegamenti equipotenziali

Ai fini della protezione contro i contatti indiretti, come richiesto dalla Norma CEI 64-8/4, devono es-

sere eseguiti i collegamenti equipotenziali fra tutte le masse estranee eventualmente presenti nei

locali, suscettibili di introdurre potenziali pericolosi per gli utenti.

Questi collegamenti verranno realizzati impiegando conduttori in rame unipolari con guaina isolan-

te in PVC di colorazione giallo-verde, dello stesso tipo di quelli utilizzati per i conduttori di fase e di

protezione. La sua sezione deve essere uguale a quella del conduttore di protezione (PE) di sezione

maggiore, con un minimo di 6 mmq.

Esso deve collegare fra loro tutte le masse estranee simultaneamente accessibili presenti. Il condut-

tore EQP deve essere collegato direttamente al collettore principale di terra senza avere alcuna

connessione elettrica con il conduttore di protezione se non nel collettore stesso. Le giunzioni di col-

legamento dei conduttori EQP con le masse estranee, devono essere realizzate impiegando fa-

scette stringi tubo preferibilmente in lega di rame o in acciaio inossidabile, in modo tale che sia ga-

rantita l’affidabilità del contatto elettrico, ed evitando possibili allentamenti o corrosioni.

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11 Criteri di protezione contro i contatti diretti ed indiretti

La misura di protezione contro i contatti indiretti attuata nell’impianto è costituita dall'interruzione

automatica del circuito mediante interruttori differenziali di diversa sensibilità ( vedi calcoli allegati)

e quello di protezione della linea che va dal gruppo di misura al quadro sarà del tipo ritardato per

dare la priorità di intervento a quelli interni.

Le misure di protezione contro i contatti diretti sono di tipo passivo ed attivo. Le misure vengono at-

tuate mediante l’impiego di apparecchi e dispositivi dotati di apposito isolamento, mentre la pro-

tezione attiva è basata sull’impiego di interruttori differenziali ad alta sensibilità.

12 Protezione dei Conduttori contro i Sovraccarichi ed il Corto Circuito

La protezione di tutti i circuiti dal sovraccarico ed il corto circuito è assicurata dall’installazione di

interruttori magnetotermici con caratteristiche adeguate al tipo di cavo, alla posa ed alla lunghez-

za delle varie linee.

Protezione contro i sovraccarichi

Per il coordinamento tra condutture e dispositivi di protezione si è fatto riferimento alla norma CEI

64-8.

Per assicurare la protezione contro i sovraccarichi di una conduttura con corrente di impiego Ib e

portata Iz si è installato all’inizio nella conduttura un dispositivo di protezione avente corrente nomi-

nale In e corrente convenzionale If tali che:

Ib<In<Iz con If<1.45Iz

Determinazione della corrente di corto circuito

Viene effettuata con il metodo delle impendenze, sommando i valori delle impedenze di tutti i

principali componenti dell’impianto e ricavando la Icc. In base ai valori della Icc si scelgono degli

apparecchi di protezione con correnti di c.c. nominale almeno uguale alla corrente di c.c. presun-

ta nel punto di installazione e garantire un tempo di intervento inferiore a quello che condurrebbe

la conduttura al limite termico. La Icc max presa in considerazione è quella trifase mentre la Icc

min è quella monofase a fine linea.

Per i cavi si verifica graficamente che: K^2xS^2 < I^2xt.

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13 Impianto di Illuminazione

Premessa:

La seguente relazione tecnico-specialistica illustra i criteri progettuali e i metodi di calcolo utilizzati

per la progettazione dell’impianto di illuminazione pubblica del comune di Loiri Porto San paolo al-

le linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e relativo consumo energet ico della Re-

gione Autonoma della Sardegna.

RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI

• Norma UNI 11248:2016 “Illuminazione Stradale- Selezione delle Categorie Illuminotecniche

• Norma UNI 13201:2016 “Illuminazione Stradale”

• D.M. 6792 /2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”

• “Linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e relativo consumo energetico

della Regione Autonoma della Sardegna” (Art. 19 comma 1, L.R. 29 Maggio 2007, n. 2)

• Norma Cei 64-7 Impianti elettrici di illuminazione pubblica

• Norma Cei 64-8 Sezione 714 della parte 7 riguardante gli impianti di illuminazione situati

all’aperto

CRITERI PROGETTUALI E METODO DI CALCOLO

I criteri adottati per la stesura del progetto scaturiscono dalle linee guida regionali per la riduzione

dell’inquinamento luminoso e relativo consumo energetico secondo cui i nuovi impianti di illumina-

zione pubblica esterna devono possedere i seguenti requisiti minimi:

• essere costituiti da apparecchi illuminanti aventi un’intensità luminosa massima di 0 cande-

le (cd) per 1000 lumen di flusso luminoso totale emesso a 90 gradi ed oltre (la rilevazione di tale va-

lore può essere compreso nell’intervallo di 0 - 0,49 cd. in virtù dell’errore strumentale della misura-

zione del valore 0);

• essere equipaggiati con lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa,

quali al sodio ad alta o bassa pressione, ovvero di lampade con almeno analoga efficienza in re-

lazione allo stato della tecnologia e dell’applicazione, in luogo di quelle con efficienza luminosa

inferiore. È consentito l’impiego di lampade con indice di resa cromatica superiore a Ra=65, ed ef-

ficienza comunque non inferiore ai 90 lm/w, solo nell’illuminazione di monumenti, edifici, aree di

aggregazione e centri storici in zone di comprovato valore culturale e/o sociale ad uso esclusiva-

mente pedonale. I nuovi apparecchi d'illuminazione a led possono essere impiegati anche in am-

bito stradale comunque solo nel rispetto del presente punto 1 e se l'efficienza delle sorgenti è

maggiore di 90 lm/w.;

• avere luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare e illuminamento non supe-

riore ai livelli minimi previsti dalle norme tecniche di sicurezza ovvero in assenza di queste, valori

omogenei di luminanza media mantenuta contenuta entro il valore medio di 1 cd/m2. In ogni ca-

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so dovranno essere rispettati i seguenti elementi guida:

a. classificazione delle strade in base a quanto disposto dal Decreto del Ministero delle Infrastruttu-

re e dei Trasporti del 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle

strade” e ss.mm.ii.. In particolare le strade residenziali devono essere classificate di tipo F, di rete lo-

cale, ad esclusione di quelle urbane di quartiere, tipo E, che sono di penetrazione verso la rete lo-

cale;

b. impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano, impegni ridotti di potenza elet-

trica, condizioni ottimali di interasse dei punti luce e ridotti costi manutentivi. In particolare, i nuovi

impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione dell’impiego di lampade con

la minore potenza installata in relazione al tipo di strada ed alla sua categoria illuminotecnica, de-

vono garantire un rapporto fra interdistanza e altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore

di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative, solo in presenza di ostacoli quali alberi, o in quanto fun-

zionali alla certificata e documentata migliore efficienza generale dell’impianto. Soluzioni con ap-

parecchi lungo entrambi i lati della strada (bilaterali frontali e quinconce) sono accettabili, se ne-

cessarie, solamente per carreggiate con larghezza superiore a 10 metri o per cui sono richieste lu-

minanze superiori o uguali a 1.5cd/m2.;

c. orientamento su impianti a maggior coefficiente di utilizzazione, senza superare i livelli minimi

previsti dalle normative illuminotecniche italiane ed europee in vigore alla data di pubblicazione

delle presenti linee guida e garantendo il rispetto dei valori di uniformità e controllo

dell’abbagliamento previsto da dette norme;

Come metodo di calcolo si è utilizzato quello del flusso totale che permette di determinare

l’interdistanza ottimale tra gli apparecchi illuminanti tramite la seguente formula

(1)2/lEm

amuD

dove θ è il flusso totale emesso dalla sorgente luminosa. Nel caso in esame questo flusso è tutto in-

viato verso il basso.

mu è il fattore di utilizzazione che si ricava dai grafici e dai file .dat forniti dal costruttore.

mm è il fattore di manutenzione e dipende da due coefficienti relativi al deprezzamento della

lampada e alla quantità di sporcizia che si accumula sul vetro ottico dell’apparecchio.

ma è il rendimento della lampada.

Em è la luminanza media mantenuta sulla strada

l è la larghezza della carreggiata.

Data la (1) si può calcolare l’illuminamento puntuale Ep applicando la seguente equazione:

(2)

2

3cos

h

IopEp

[lm/mq=lux]

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dove Iop è la distanza del punto P della strada, di cui si vuole calcolare l’illuminamento, dalla sor-

gente luminosa posta in O.

g è l’angolo che forma il vettore op con l’orizzonte

h è l’altezza della sorgente.

I calcoli sono stati eseguiti con il software Dlux_ST5.7 che implementa il metodo del flusso globale

utilizzando la (2) per un reticolo di punti disposti sulla strada, tale da formare maglie 10x10, sino a

interdistanze minori di 50m. Oltre 50 metri il reticolo longitudinale è costituito da maglie di 5m mas-

simo in numero appropriato.

Assi:

l'asse X è orientato longitudinalmente alla strada mentre l'asse Y trasversalmente lungo la direzione

del primo sostegno del reticolo di misura.

Posizione dell'osservatore:

Il punto di osservazione si trova a 60 metri dalla prima linea trasversale di calcolo e ad un altezza di

1.5 metri. La posizione in senso trasversale invece in questo modo:

- per il calcolo della Luminanza Lm e della uniformità generale Uo: l'osservatore è posto a 1/4

dell'ampiezza della strada dal lato destro della stessa,

- per il calcolo dell'uniformità longitudinale Ul: al centro di ogni corsia dove è permesso il traffico

nella direzione di osservazione (prendendo il valore minimo).

Bisogna prestare particolare attenzione all’illuminamento medio Lm in quanto verrà non scelto ma

imposto dalle normative di riferimento. Più precisamente In base alla norma UNI 11248 e in accordo

al D.M. 6792 /2001 la stradaoggetto dell’intervento ricade nella classe F “strade urbane locali” per-

tanto l’indice illuminotecnico di progetto è il n. 3 ( Lm = 0.75 cd/mq, U0=0.4; U1=0.5). In base a que-

sti dati, a quelli geometrici della strada, l’interdistanza tra i pali, l’altezza dei pali, si verifica

l’armatura e lampada idonea a garantire i dati illuminotecnici di cui sopra attraverso il software

Dlux_ST5.7.

L’armatura e la lampada scelta per la verifica è di cui sopra è: Tipo Neri Altair con lampada Led e

caratteristiche che di seguito si riportano:

Caratteristiche illuminotecniche dell’armatura + lampada:

Tipo di Ottica: Lente Rifrattiva Classe IES FullCut-off, classe Illuminotecnica ME Stradale

Tipo lampada LED; flusso luminoso 6000 lumen, potenza dissipata 61 W; rendimento luminoso = lu-

men/w= 98;

Come si può dedurre dalla lettura dei file di calcolo, gli impianti soddisfano i requisiti illuminotecnici

e le norme di cui sopra.

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