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I prezzi del presente documento sono aggiornati al 18.01.2016. Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. La più grande infrastruttura di servizi in Italia Poste Italiane con una rete nazionale di 13.228 uffici postali, presenti nel 96,5% dei Comuni italiani, e un marchio di fiducia ben riconoscibile, rappresenta una potente macchina distributiva in Italia in termini di capillarità e prossimità ai clienti. La Società offre servizi nei campi della logistica postale, del risparmio e degli investimenti, dei pagamenti, delle assicurazioni e della comunicazione digitale. Il miglioramento nella generazione di utili potrebbe supportare una politica dei dividendi sostenibile e remunerativa. Nei prossimi cinque anni, prevediamo che il Gruppo possa generare utili cumulati netti per più di 3,9 miliardi di euro. Il Management è fiducioso di poter offrire un payout dell80% nel 2015 e 2016 il che implica, sulla base delle nostre stime, un interessante dividend yield di circa il 4,5% nei due anni. Il Gruppo può contare su attività redditizie nei rami dei servizi finanziari e delle assicurazioni, e su una potenziale creazione di valore legata al previsto turnaround della divisione Servizi Postali&Commerciali. La divisione Servizi Finanziari assicura una generazione di utile solida grazie a un modello di business basato sulla raccolta di attività finanziarie e sui servizi di pagamento con un basso profilo di rischio (nessun rischio creditizio). Poste Italiane è ben posizionata per intercettare i positivi trend nell’asset management, nei rami assicurativi Vita e Danni, e nell’e- commerce. Inoltre il turnaround della divisione Servizi Postali&Commerciali, per la quale prevediamo il pareggio a livello di EBIT nell’esercizio 2019, dovrebbe trovare sostegno, a nostro avviso, nella ristrutturazione della divisione, in una regolamentazione più favorevole del mercato postale, e in un aumento dei volumi nell’e-commerce. Infine PosteMobile, sembra ben posizionata per beneficiare del futuro processo di consolidamento del settore. Principali rischi. A nostro avviso, i principali rischi legati all’investimento in Poste Italiane sono i seguenti: 1) il turnaround di Posta&Pacchi comporta elevati costi di ristrutturazione e potrebbe subire ritardi a causa delle proteste dei sindacati; 2) la compensazione per il servizio postale universale (SPU) è insufficiente per coprirne i costi effettivi; 3) a fine settembre 2015, le divisioni Servizi Finanziari e Assicurativi avevano in portafoglio titoli di Stato (per la massima parte italiani) per 119 miliardi di euro, il che lascia il Gruppo esposto al rischio sovrano e a potenziali ulteriori necessità di capitale legate a possibili modifiche normative; 4) l’attività di Transaction Banking è esposta a forte concorrenza; 5) l’implementazione del nuovo modello di business comporta un cambiamento culturale nei rapporti con i clienti del Gruppo; 6) una possibile evoluzione sfavorevole dell’andamento dell’economia in Italia. Valutazione. Per Poste Italiane riteniamo appropriato un metodo di valutazione per somma delle parti (SOP). Abbiamo utilizzato varie metodologie per valutare i diversi rami di attività, mettendo a confronto i risultati ottenuti con i multipli di società comparabili. Il fair value ottenuto è superiore all’attuale capitalizzazione. Avviamo pertanto la copertura del titolo con un giudizio Moderatamente positivo. Poste Italiane 20 gennaio 2016 Nota societaria Inizio copertura Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PMI Ester Brizzolara Analista Finanziario Scheda società Performance vs. FTSE All Share (ultimo anno) Dati società N. azioni ordinarie (mln) 1306,1 Prezzo (euro) 6,83 Dati Mercato Capitalizzazione (mln di euro) 8920,7 Max-Min a 12 mesi (euro) 7,2-6,4 Altre informazioni Settore Assicurativo Rendimento Ultimo dividendo (euro) ND Rendimento dividendo (%) ND Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters Performance % Assoluta Relativa FTSE Italia All Share 1m -4,6 1m 8,0 3m ND 3m ND 12m ND 12m ND Fonte: Thomson Reuters

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I prezzi del presente documento sono aggiornati al 18.01.2016.

Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

La più grande infrastruttura di servizi in Italia

Poste Italiane con una rete nazionale di 13.228 uffici postali, presenti nel 96,5% dei Comuni italiani, e un marchio di fiducia ben riconoscibile, rappresenta una potente macchina distributiva in Italia in termini di capillarità e prossimità ai clienti. La Società offre servizi nei campi della logistica postale, del risparmio e degli investimenti, dei pagamenti, delle assicurazioni e della comunicazione digitale.

Il miglioramento nella generazione di utili potrebbe supportare una politica dei dividendi sostenibile e remunerativa. Nei prossimi cinque anni, prevediamo che il Gruppo possa generare utili cumulati netti per più di 3,9 miliardi di euro. Il Management è fiducioso di poter offrire un payout dell80% nel 2015 e 2016 il che implica, sulla base delle nostre stime, un interessante dividend yield di circa il 4,5% nei due anni.

Il Gruppo può contare su attività redditizie nei rami dei servizi finanziari e delle assicurazioni, e su una potenziale creazione di valore legata al previsto turnaround della divisione Servizi Postali&Commerciali. La divisione Servizi Finanziari assicura una generazione di utile solida grazie a un modello di business basato sulla raccolta di attività finanziarie e sui servizi di pagamento con un basso profilo di rischio (nessun rischio creditizio). Poste Italiane è ben posizionata per intercettare i positivi trend nell’asset management, nei rami assicurativi Vita e Danni, e nell’e-commerce. Inoltre il turnaround della divisione Servizi Postali&Commerciali, per la quale prevediamo il pareggio a livello di EBIT nell’esercizio 2019, dovrebbe trovare sostegno, a nostro avviso, nella ristrutturazione della divisione, in una regolamentazione più favorevole del mercato postale, e in un aumento dei volumi nell’e-commerce. Infine PosteMobile, sembra ben posizionata per beneficiare del futuro processo di consolidamento del settore.

Principali rischi. A nostro avviso, i principali rischi legati all’investimento in Poste Italiane sono i seguenti: 1) il turnaround di Posta&Pacchi comporta elevati costi di ristrutturazione e potrebbe subire ritardi a causa delle proteste dei sindacati; 2) la compensazione per il servizio postale universale (SPU) è insufficiente per coprirne i costi effettivi; 3) a fine settembre 2015, le divisioni Servizi Finanziari e Assicurativi avevano in portafoglio titoli di Stato (per la massima parte italiani) per 119 miliardi di euro, il che lascia il Gruppo esposto al rischio sovrano e a potenziali ulteriori necessità di capitale legate a possibili modifiche normative; 4) l’attività di Transaction Banking è esposta a forte concorrenza; 5) l’implementazione del nuovo modello di business comporta un cambiamento culturale nei rapporti con i clienti del Gruppo; 6) una possibile evoluzione sfavorevole dell’andamento dell’economia in Italia.

Valutazione. Per Poste Italiane riteniamo appropriato un metodo di valutazione per somma delle parti (SOP). Abbiamo utilizzato varie metodologie per valutare i diversi rami di attività, mettendo a confronto i risultati ottenuti con i multipli di società comparabili. Il fair value ottenuto è superiore all’attuale capitalizzazione. Avviamo pertanto la copertura del titolo con un giudizio Moderatamente positivo.

Poste Italiane

20 gennaio 2016

Nota societaria

Inizio copertura

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

Ricerca per Investitori privati e PMI

Ester Brizzolara Analista Finanziario

Scheda società Performance vs. FTSE All Share (ultimo anno)

Dati società N. azioni ordinarie (mln) 1306,1 Prezzo (euro) 6,83 Dati Mercato Capitalizzazione (mln di euro) 8920,7 Max-Min a 12 mesi (euro) 7,2-6,4 Altre informazioni Settore Assicurativo Rendimento Ultimo dividendo (euro) ND Rendimento dividendo (%) ND

Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters

Performance % Assoluta Relativa FTSE

Italia All Share 1m -4,6 1m 8,03m ND 3m ND12m ND 12m ND

Fonte: Thomson Reuters

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Poste Italiane

20 gennaio 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3

Una rete distributiva unica ed estesa

Il principale vantaggio competitivo di Poste Italiane è, a nostro avviso, la sua rete distributiva in Italia, estesa e ben radicata, che permette alla Società di raggiungere una vasta clientela, abbinata a un marchio affidabile.

Con 13.228 uffici postali presenti nel 96,5% dei Comuni italiani, 36.000 postini, 37.500 sportelli e 10.201 agenti di vendita, la rete di Poste Italiane è pari a quella complessiva delle prime cinque banche nazionali, e più grande di quella delle prime cinque catene di supermercati nel Paese. Una rete di tali dimensioni permette a BancoPosta di raggiungere 33 milioni di clienti, anche in questo caso più di quelli raggiunti dalle prime cinque banche italiane considerate insieme.

Rete distributiva multicanale di portata nazionale

Riteniamo che la rete sarà il driver della crescita del Gruppo. Con circa 1,4 milioni di clienti serviti fisicamente su base giornaliera, fornisce un punto di contatto unico con la base clienti.

Poste Italiane può contare su una rete distributiva multi-canale a costo fisso, estesa e integrata, che offre un’ampia gamma di servizi e prodotti alla sua vasta base clienti (un unico negozio), consentendo quindi al Gruppo di condividere le proprie risorse.

Negli ultimi anni, la rete ha subito un profondo processo di trasformazione volto a soddisfare meglio le necessità dei clienti, con la razionalizzazione del numero di uffici postali (da 14 mila nel 2010 a oltre 13.200 nel 2014, nel contesto del processo di razionalizzazione dei costi) e l’adozione di un nuovo modello di servizio, più orientato al cliente che non al prodotto. Questo processo di trasformazione ha comportato:

la trasformazione degli uffici postali da semplici filiali dedicate ai servizi postali a punti vendita ispirati al modello delle filiali bancarie e assicurative;

la trasformazione degli sportelli da centri manuali e con uso prevalente di carta a centri informatizzati;

riaddestramento della rete di vendita, passata dalla gestione di semplici mansioni postali basate sui prodotti, all’offerta di consulenza ai clienti.

In questo modo Poste Italiane si è trasformata da operatore postale puro (61% dei ricavi generati dai servizi postali a fine dicembre 2000) in uno dei leader italiani nel ramo Vita e nel Transaction Banking (86% dei ricavi da servizi non postali a fine dicembre 2014), ben posizionata per catturare i trend di crescita nei settori della gestione del risparmio, delle carte di pagamento, dell’e-commerce, dei cambiamenti demografici e della digitalizzazione.

Attualmente, attraverso i suoi 13.228 uffici postali, Poste Italiane offre un’ampia gamma di prodotti, che spaziano dalla spedizione di corrispondenza e pacchi ai prodotti di investimento.

Specializzazione e offerta di prodotti

Gli uffici postali di Poste Italiane presentano diversi livelli di specializzazione e offerta di prodotto, a seconda delle dimensioni e dei potenziali ricavi: gli uffici più piccoli sono focalizzati su un numero limitato di prodotti (il 31% degli uffici postali hanno un unico sportello, con un approccio generalista), mentre il grosso dei ricavi viene generato da uffici a media e alta specializzazione (il 28% degli uffici postali è responsabile di circa il 64% dei ricavi).

All’interno della singola rete, è stata operata una differenziazione tra segmenti Retail, Aziendale e Amministrazione Pubblica per offrire un servizio migliore ai clienti. I clienti retail vengono serviti soprattutto attraverso gli uffici postali, che ricomprendono sportelli, consulenti specialistici

Una rete distributiva integrata…

… per guidare il processo di trasformazione

13.228 uffici postali che offrono servizi postali e finanziari a clienti retail

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Poste Italiane

20 gennaio 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6

Valutazione

Per valutare Poste Italiane riteniamo appropriato un metodo di valutazione per somma delle parti in quanto non ci sono società quotate direttamente confrontabili. Il Gruppo italiano infatti vanta un’ampia diversificazione del business che comprende diversi rami di attività: servizi finanziari, assicurativi, postali e di telefonia mobile. Pertanto abbiamo utilizzato varie metodologie per individuare un fair value dei diversi rami di attività confrontando poi, ove possibile, i risultati ottenuti con i multipli di società comparabili.

Servizi Finanziari

Abbiamo individuato un fair value di circa 6 mld del comparto Servizi Finanziari applicando diverse metodologie di valutazione alle società comprese nella divisione, che riteniamo appropriate. Nel dettaglio: Il modello di Gordon per BancoPosta e Banca del Mezzogiorno-MCC e il free cash flow-to-equity (FCFE) per BancoPosta Fondi.

Sulla base di tale valore i multipli impliciti a cui tratta la divisione Servizi Finanziari sono i seguenti: 11,2x 2016E il P/E rettificato (escludendo introiti derivanti dalla cessione di asset disponibili per la vendita) e 1,4x 2016E il Patrimonio Netto Tangibile (TBV).

Riportiamo di seguito un confronto con i multipli delle principali banche domestiche e con il settore finanziario nel suo complesso, rilevando il P/E 2016E-2017E e il P/TBV 2016E dei componenti dell’indice EuroStoxx Banks.

I multipli della divisione Servizi Finanziari sono superiori a quelli medi del campione preso in esame ma è importante sottolineare che il profilo di rischio della divisione risulta decisamente inferiore rispetto a quello bancario perché è al riparo dal rischio di credito e da quello di attività di trading. L’assenza di attività di credito e le limitazioni imposte dalla politica d’investimento rendono la divisione più simile a quella di un fornitore di servizi finanziari e per certi versi alle società di risparmio gestito. Rispetto a queste ultime tuttavia la divisione Servizi Finanziari ha margini decisamente inferiori e una leva operativa più bassa. Per contro però con un ROTE prossimo al 14% nel periodo 2015E-17E, la redditività della divisione si avvicina di più, persino superandola, a quella di una banca commerciale, che non a quella di una SGR.

Servizi Finanziari: fair value di circa 6 mld di euro

Divisione Servizi Finanziari multipli impliciti nella valutazione x 2015E 2016E 2017E 2018E 2019E

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Fonte: stime Intesa Sanpaolo

Divisione Servizi Finanziari – Multipli settore bancario (2016-17E) I Cap. mercato P/E P/E P/TBV Mln di euro 2016E 2017E 2016EUniCredit 26.956 9,0 6,9 0,6Banca Monte dei Paschi di Siena 2.822 10,7 5,7 0,3Banco Popolare SCRL 4.209 12,0 9,8 0,6UBI Banca 4.982 14,1 11,8 0,6Banca Pop Milano 3.975 15,1 12,9 0,9Mediobanca 7.085 11,1 10,2 0,8Euro Stoxx Banks 434.252 9,3 8,1 ND

Nota: ND Non Disponibile; Fonte: FactSet

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Poste Italiane

20 gennaio 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7

Servizi Assicurativi

Riteniamo appropriato valutare la divisione Servizi Assicurativi valorizzando i rami di attività Vita e Danni sulla base delle stime di utile netto e delle riserve tecniche totali per il 2015-19E, seguito da un periodo di transizione di sette anni con crescita e redditività media che convergono gradualmente verso i livelli di crescita di lungo termine: 0,5% per il Vita e 1% per il Danni.

Ipotizzando un costo dell’equity del 7,8% e un margine netto di lungo periodo compreso tra 0,05% e 1,5% per il ramo Vita (Poste Vita), e tra 0,5% e +1,5% per il ramo Danni (Poste Assicura), otteniamo un fair value di circa 4 mld di euro per la divisione Servizi Assicurativi.

Di seguito riportiamo una stima dei multipli di un campione di società comparabili che comprende Generali, UnipolSai e Cattolica, le più simili tra le società di assicurazione italiane quotate. Sui multipli 2016 la divisione servizi assicurativi risulta correttamente valutata mentre sul 2017 mostra una valutazione a sconto. Per quanto riguarda il P/TBV 2016 e 2017 il premio rispetto alle società comparabili risulta giustificato da un ROTE superiore.

Servizi Postali e Commerciali

Riteniamo che il metodo più adatto per valutare la divisione Posta&Pacchi sia l’applicazione di un modello DCF (Discounted Cash Flow), che riteniamo possa rappresentare meglio il previsto turnaround del comparto. Il valore medio individuato è stato sottoposto ad una analisi di sensibilità ai seguenti principali fattori: i) diverse ipotesi di WACC; ii) diverse ipotesi sulla crescita di lungo termine applicate al valore finale.

Abbiamo fissato l’intervallo per il WACC di +/-0,5% rispetto alla nostra stima centrale del WACC, mentre le stime di crescita di lungo periodo si collocano nell’intervallo 0%-1,0%. Prendendo la media come valore centrale si ottiene un fair value di -0,2 mld di euro.

La valutazione DCF prevede due fasi, riferite a due lassi di tempo diversi: i) una prima componente riferita al valore attuale dei flussi di cassa (cash flow) di gestione nel periodo 2015-19E; ii) una seconda valutazione DCF ottenuta dal valore attuale del valore terminale (TV).

Servizi Assicurativi: fair value di circa 4 mld di euro

Servizi assicurativi – Confronto con i multipli di società simili P/E rett. (x) ROTE (%) P/TBV rett. (x) Mln di euro 2016E 2017E 2016E 2017E 2016E 2017EGenerali 9,7 9,5 12,1 12,4 1,2 1,2UnipolSai 9,4 9,0 11,2 11,3 1,0 1,0Cattolica 10,0 8,8 9,9 10,4 0,7 0,7Media 9,7 9,1 11,1 11,4 1,0 1,0Servizi Assicurativi 11,0 8,8 12,0 11,6 1,2 1,1

Fonte: stime Intesa Sanpaolo ed elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati FactSet

Servizi Postali&Commerciali: fair value intorno alla parità. Valore medio pari a circa -0,2 mld di euro

Servizi Postali&Commerciali – Sensibilità del DCF ai tassi di crescita e WACC (mln di euro) Tasso di crescita 0,0% 0,5% 1,0%

WACC 2015E-19E FCF (%) 5,6 6,1 6,6 5,6 6,1 6,6 5,6 6,1 6,6WACC TV (%) 5,8 6,3 6,8 5,8 6,3 6,8 5,8 6,3 6,8Attualizzazione flussi 2015E-19E 361 361 362 361 361 362 361 361 362Valore Terminale 2.408 2.156 1.943 2.634 2.341 2.097 2.906 2.560 2.276Enterprise Value 2.769 2.518 2.305 2.995 2.702 2.458 3.267 2.922 2.638Asset finanziari 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 Terzi 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 Fondi TFR -1.446 -1.446 -1.446 -1.446 -1.446 -1.446 -1.446 -1.446 -1.446Debito netto (2014) -1.481 -1.481 -1.481 -1.481 -1.481 -1.481 -1.481 -1.481 -1.481Fair Value (mln di euro) -157 -409 -621 68 -224 -468 340 -5 -289

Fonte: stime Intesa Sanpaolo

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Di seguito riportiamo una tabella con i multipli delle società comparabili. Tali ratio però non possono essere applicati alle nostre stime per la divisione Servizi Postali e Commerciali in quanto ci attendiamo un contributo positivo ai margini del gruppo solo a partire dal 2018.

Servi Postali&Commerciali – Multipli di mercato EV/EBITDA EV/EBIT P/E 2016E 2017E 2016E 2017E 2016E 2017EDeutsche Post AG 5,9 5,4 8,3 7,4 11,8 10,8Osterreichische Post AG 6,2 6,1 9,2 9,0 13,4 13,3PostNL NV 3,3 3,1 5,1 4,8 8,0 7,7Royal Mail plc 5,3 5,1 8,1 8,2 10,5 9,7Bpost SA de Droit Public 6,3 6,2 7,5 7,3 13,3 13,0Media 5,4 5,2 7,6 7,4 11,4 10,9

Fonte: Factset

PosteMobile

Nella valutazione di PosteMobile abbiamo considerato la base clienti come risorsa chiave; gli utenti a fine settembre 2015 erano ben 3,6 milioni, corrispondenti all’11% del totale clienti di Poste Italiane, al 3,7% del mercato di telefonia mobile italiano e al 52,2% della quota di mercato degli MVNO (Mobile Virtual Network Operator ossia operatore virtuale di rete mobile) secondo i dati Agicom aggiornati a giugno 2015.

I punti che caratterizzano la base clienti di PosteMobile sono a nostro avviso: i) una relazione indissolubile con la rete di distribuzione di Poste Italiane dato che i clienti di PosteMobile sono in gran parte acquisiti presso gli uffici postali di Poste Italiane (un esempio delle sinergie di cross-selling che distingue il modello di business del gruppo); ii) un profilo di fascia bassa: ARPU (Average Revenue Per Unit = ricavi medi per unità) pari a 5,3 euro al mese nei primi 9 mesi 2015; iii) un potenziale di crescita, nel caso di ulteriore penetrazione della base clienti di Poste Italiane. Pertanto, riteniamo che la metodologia di valutazione più appropriata per PosteMobile sia il rapporto EV/Ricavi.

Abbiamo preso in considerazione un campione selezionato di operatori mobili europei, che operano sia come MVNO (i tedeschi Drillisch e Freenet) e MNO (Vodafone, Telefonica Deutschland, Iliade, Tele 2, Alba). Secondo le stime Factset la media 2016E del multiplo EV/Ricavi del nostro campione è pari a 2,1x. Abbiamo applicato uno sconto del 35% per tenere conto delle caratteristiche di base di clienti di PosteMobile di cui sopra, con il risultato di un rapporto obiettivo di EV/Ricavi di 1,4x, che porta a un fair value di 415 milioni di euro.

PosteMobile – Multipli di società comparabili PosteMobile – Valutazione su EV/Ricavi Mln di euro Capitalizz EV/Ricavi(x) 2015E 2016E 2017E Drillisch 2.069 3,4 2,6 2,2 Freenet 3.700 1,4 1,3 1,3 Vodafone 75.027 2,2 2,1 2,1 TEF Deutschland 13.391 2,0 1,9 1,9 Iliad 12.856 3,2 3,0 2,8 Tele2 Class B 3.716 1,8 1,7 1,7 Sunrise 2.361 2,2 2,2 2,1 Media 2,3 2,1 2,0

Mln di euro 2016E Media EV/Ricavi 2016E Comparabili (x) 2,1Sconto (%) -35Multiplo scontato (x) 1,4PosteMobile ricavi 240Enterprise value implicito 331Cassa netta/(-debito) 86Riserve TFR -2Fair value 415Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su stime Factset

Fonte: Factset

PosteMobile: fair value di circa 0,4 mld di euro

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Servizi Finanziari

Descrizione dell’attività

La divisione Servizi Finanziari è un ramo di attività redditizio, con una solida base di depositi dei clienti e di risparmi postali. La divisione ha mostrato una buona resistenza anche durante i recenti sviluppi negativi dello scenario macroeconomico e, a nostro avviso, dovrebbe beneficiare di una crescita potenziale legata allo sviluppo dell’asset management e dei servizi di pagamento con carte, oltre che delle potenzialità a livello di cross-selling e up-selling offerte dalla vasta clientela del Gruppo (33 milioni di clienti). La divisione Servizi Finanziari comprende:

BancoPosta (97% dei ricavi dei Servizi Finanziari): società a capitale separato in Poste Italiane; fornisce un’ampia gamma di servizi finanziari ai clienti di Poste Italiane, tra cui conti correnti, risparmio postale, servizi di Transaction Banking, prodotti finanziari e carte di pagamento;

BancoPosta Fondi SGR (1% dei ricavi dei Servizi Finanziari): la società di gestione del risparmio interamente controllata da Poste Italiane;

Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale (2% dei ricavi dei Servizi Finanziari): una banca interamente controllata da Poste Italiane, attiva nei prestiti alle PMI e nella finanza pubblica, con focus specifico sul Mezzogiorno.

BancoPosta: forte ritorno sul capitale con basso profilo di rischio

Fondato in origine nel 2001 come divisione di Poste Italiane senza licenza bancaria, BancoPosta è ora legalmente riconosciuto come capitale separato all’interno del Gruppo Poste Italiane, regolato dalla Banca d’Italia al pari delle altre istituzioni bancarie. BancoPosta ha terminato l’esercizio 2014 con un ROTE (return on tangible equity) del 13,9%.

Benché supervisionata dalla Banca d’Italia e soggetta a regole in linea con quelle applicate alle banche, BancoPosta possiede alcune caratteristiche che lo differenziano dagli istituti bancari, riducendone il profilo di rischio. Nello specifico:

l’attività di credito è esplicitamente esclusa dalle attività di Poste Italiane, per legge (DPR 144/2001): pertanto, a BancoPosta non è permesso concedere prestiti e assumersi rischio di credito;

BancoPosta è tenuta per legge a investire i fondi raccolti presso il settore privato in titoli di stato dell’area euro e in obbligazioni garantite dallo Stato italiano (fino al 50%, da dicembre 2014); i fondi raccolti presso la Pubblica Amministrazione devono essere depositati sul conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze;

non sono permesse attività di proprietary trading, né la gestione di conti discrezionali (Circolare 285/2013 della Banca d’Italia);

BancoPosta detiene il diritto esclusivo di raccogliere risparmio postale emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP)1.

Pertanto, il profilo di rischio di BancoPosta è più basso rispetto a quello di altre banche, poiché è al riparo dal rischio di credito e non svolge attività di trading.

Grazie all’assenza di attività di credito e alle limitazioni imposte dalla politica d’investimento, il mix di ricavi di BancoPosta è sbilanciato verso l’utile da commissioni (65% dei ricavi totali a

1 Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è una società per azioni a controllo pubblico, di cui lo Stato detiene l’80,1%. I risparmi postali rappresentano la principale fonte di finanziamento della CDP, che utilizza le proprie risorse finanziarie per sostenere la crescita dell’economia italiana.

Regolato come banca, ma con un basso profilo di rischio …

… più simile a una società di gestione del risparmio che a una banca

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dicembre 2014), e gli asset sono rappresentati soprattutto da titoli di stato italiani. Di conseguenza, il modello di business di BancoPosta differisce notevolmente da quello delle banche tradizionali ed è più simile a quello di un fornitore di servizi finanziari e, per certi versi, alle società di gestione del risparmio.

Le attività di BancoPosta comprendono:

gestione di conti correnti e gestione attiva di portafogli (36% dei ricavi totali nel 2014);

raccolta di risparmio postale (29% dei ricavi totali nel 2014);

Transaction Banking, ossia servizi di monetica, pagamenti e transazione (21% dei ricavi totali nel 2014);

collocamento di prodotti finanziari e di asset management (9% dei ricavi totali nel 2014);

gestione di carte di pagamento (4% dei ricavi totali nel 2014).

BancoPosta Fondi SGR

BancoPosta Fondi SGR è la società di gestione del risparmio del Gruppo Poste Italiane. A fine dicembre 2014, BancoPosta Fondi SGR aveva in gestione un patrimonio (asset under management, AuM) di 62,2 miliardi di euro, di cui:

5 miliardi di euro in fondi comuni collocati attraverso gli uffici postali di Poste Italiane, tra cui fondi Benchmark, Total Return, Target Date e Garantiti;

57 miliardi di euro in mandati istituzionali da Poste Vita e Poste Assicura.

Al 30 giugno 2015, il patrimonio gestito (AuM) da BancoPosta Fondi SGR ha raggiunto i 63,9 miliardi di euro, di cui 5,2 miliardi di euro in fondi comuni e 58,7 miliardi in mandati istituzionali da Poste Vita e Poste Assicura.

A giugno 2015, Gruppo Poste Italiane ha acquisito il 10,3% di Anima Holding detenuto da Banca Monte dei Paschi di Siena. Poste Italiane è inoltre entrata a far parte del patto parasociale (firmato in origine da MPS nel marzo 2014) con BPM, che detiene il 16,85% di Anima. Il 31 luglio 2015, BancoPosta Fondi SGR e Anima hanno firmato un accordo di partnership industriale nel settore dell’asset management per clienti retail. L’accordo è di tipo non-esclusivo, della durata di 10 anni ed è rinnovabile. Anima collaborerà con BancoPosta Fondi SGR nella creazione, nello sviluppo e nella gestione di soluzioni d’investimento adatte alle specifiche necessità e caratteristiche della clientela di Poste Italiane, oltre che nella formazione e nel supporto della rete distributiva.

Banca del Mezzogiorno: un modello industriale differente

Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale (BdM-MCC) è una banca controllata al 100% da Poste Italiane. Fondato nel 1952 come società pubblica dedicata alla gestione del credito agevolato a sostegno dello sviluppo di imprese nel contesto della ricostruzione industriale nel dopoguerra, il MedioCredito Centrale (MCC) è entrato a far parte del Gruppo Poste Italiane nel 2011, cambiando la propria denominazione in Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale.

Attualmente, la mission di Banca del Mezzogiorno - MedioCredito Centrale è di sostenere imprese con merito operanti nell’Italia meridionale, concedendo prestiti e promuovendo e facilitando l’accesso ai sussidi statali.

Profilo in sintesi

Partnership con Anima

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Divisione Servizi Finanziari: dati finanziari 2012-14

Nel 2012-14, la divisione Servizi Finanziari ha incrementato il proprio utile netto a un CAGR del 17,1%, a 491 milioni di euro. L’EBIT è cresciuto a un CAGR del 16,4% 2012-14, sostenuto da ricavi in aumento (CAGR 1,8%) e costi flat.

Servizi Assicurativi

Descrizione dell’attività

Il Gruppo Poste Vita propone prodotti assicurativi, pensionistici, d’investimento e di risparmio, attraverso la rete di filiali Poste Italiane. Poste Vita è stata fondata nel 1999, con una specializzazione nel ramo assicurativo Vita, offrendo prodotti vita e di risparmio distribuiti attraverso gli uffici postali. Nel 2004 la Società ha cominciato a sviluppare la propria offerta pensionistica, e nel 2010 è stata lanciata Poste Assicura, la società attiva nel ramo assicurativo Danni e specializzata in prodotti assicurativi di protezione (escluso il comparto automobilistico). Maria Bianca Farina è il CEO di entrambe le società. Negli ultimi 12 anni, Poste Vita ha raggiunto il vertice della classifica delle assicurazioni per numero di polizze vita individuali, ed è oggi il terzo gruppo assicurativo italiano per dimensioni.

Ramo Vita: Poste Vita

Negli ultimi cinque anni, Poste Vita è cresciuta più del mercato di riferimento in termini di premi lordi contabilizzati (PLC), pari a circa 15,4 miliardi di euro nel 2014. I clienti di Poste Vita sono clienti retail, che hanno generato oltre il 95% dei PLC nel 2014. La Società serve attualmente circa 3 dei 33 milioni di clienti totali di BancoPosta, con una forte concentrazione sull’assicurazione vita tradizionale, facendo leva sugli interessanti rendimenti garantiti dai fondi chiusi (tra il 4% e il 5,4%). A fine giugno 2015 le riserve tecniche assicurative ammontavano a 92 mld di euro.

Ramo Danni: Poste Assicura

Poste Assicura è stata fondata nel 2010 ed è autorizzata a operare nel ramo assicurativo Danni e Salute. È specializzata in assicurazioni diverse dalla RC auto (che rappresentano circa il 50% del ramo Danni totale in Italia), che consideriamo un mercato attraente, per le seguenti caratteristiche:

bassa penetrazione di mercato in Italia (i premi ammontano all’1,2% del PIL, rispetto a una media del 2,2% nell’UE);

Dati finanziari 2012-14

Divisione Servizi Finanziari (risultati 2012-2014, incluse voci infra-segmento) Mln di euro 2012 2013 2014 2012-14 CAGRRicavi da vendite e servizi 5.145 5.067 4.950 -1,9Altri ricavi da attività finanziarie 162 315 404 57,8Altri ricavi 5 7 4 -10,6Ricavi mercato 5.312 5.390 5,358 0,4Ricavi infra-segmento 250 349 404 27,1Totale ricavi 5.562 5.739 5,762 1,8Costo dei beni e dei servizi 372 323 239 -19,8Costo del personale 102 114 116 6,6Altri costi 36 139 78 47,2S&A e perdite di valore 2 2 2 0,0Costi infra-segmento 4.485 4.498 4,561 0,8Costi totali 4.997 5.076 4,996 0,0EBIT 565 663 766 16,4Utile netto* 358 397 491 17,1

Nota: *Somma utili netti di BancoPosta, BancoPosta Fondi e BdM - MCC. Fonte: dati societari ed elaborazioni Intesa Sanpaolo

Una storia di successo all’insegna della crescita

Forte crescita nei PLC

Breve storia e specializzazione

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bassa pressione sui prezzi (diversamente dalla RC auto) e concorrenza, a sostegno della redditività tecnica.

Da quando ha intrapreso la propria attività, la Società ha registrato una forte crescita, ottenendo premi lordi (PLC) pari a 88 milioni nel 2014, circa quattro volte il livello del 2010, in un mercato relativamente stabile.

Poste Assicura è concentrata sui clienti retail e opera nei seguenti segmenti:

Salute e Sicurezza, che nel 2014 ha rappresentato il 48% delle polizze Danni emesse dal Gruppo;

Proprietà, 28%;

Protezione del credito, 24%.

L’offerta di prodotti della Società comprende soluzioni assicurative innovative con struttura modulare e una forte componente di servizio digitale. La tabella sotto riassume le principali caratteristiche dell’offerta. Una nuova linea di prodotti a componente telemetrica (infortuni, casa) è stata lanciata nel 2015.

Poste Assicura – Offerta prodotti nel ramo Danni e relativi dati economici Linea prodotto Descrizione Premio medio (euro)

Salute e Sicurezza Copertura delle conseguenze finanziarie di incidenti o malattie Copertura di servizi di assistenza

115

Proprietà Copertura nel caso di perdita e/o danneggiamenti di proprietà assicurate Copertura nel caso di danni arrecati a terzi

155

Protezione del credito Copertura a protezione della capacità dei clienti di ripagare mutui/prestiti collocati da Poste Italiane 350*

Nota: * Premio singolo (Vita e Danni): premio medio Danni 175 euro. Fonte: dati societari

Servizi Assicurativi: dati finanziari 2012-14

Il Gruppo Poste Vita ha registrato una forte crescita dei volumi negli ultimi tre anni, con aumenti annui dei PLC totali del 25,3% a/a e del 17,2% a/a rispettivamente nel 2013 e nel 2014, come evidenziato anche dal trend delle riserve tecniche totali, che sono pressoché raddoppiate dalla fine del 2011, e dalla crescita nel numero di polizze. Al tempo stesso, l’utile di gestione ha mostrato un tasso di crescita più basso (+10,9% a/a nel 2013 e +0,9% a/a nel 2014), a causa dell’aumento dei costi correlati alla crescita, quali: oneri tecnici più elevati; aumento del personale; maggiori costi infra-segmento, relativi soprattutto alle provvigioni pagate a BancoPosta per il collocamento delle polizze.

Business model

Dati finanziari: significativa crescita dei volumi nel 2012-14

Servizi Assicurativi – Conto economico consolidato (2012-14) Mln di euro 2012 2013 2014 Var. a/a 2013 (%) Var. a/a 2014 (%)

Premi netti 10.531 13.200 15.472 25,3 17,2Altri ricavi finanziari da attività di assicurazione 3.302 2.967 3.368 -10,1 13,5Totale ricavi 13.833 16.166 18.841 16,9 16,5Costo dei beni e dei servizi 31 36 45 16,1 25,0Costo del personale 19 21 23 10,5 9,5Altri oneri 163 73 72 -55,2 -1,4Variazione netta riserve tecniche e altri costi sinistri 12.988 15.266 17.883 17,5 17,1Svalutazioni e ammortamenti e impairment 3 4 7 33,3 75,0Costi infra-Gruppo 259 356 396 37,5 11,2Costi totali 13.463 15.756 18.426 17,0 16,9EBIT 370 411 415 10,9 0,9Utile ante imposte 449 507 540 12,8 6,5Utile netto 273 256 325 -6,1 26,8Aliquota fiscale (%) 39,2 49,4 39,9    

Nota: L’utile netto del Gruppo Poste Vita nel 2013 è stato penalizzato da un’aliquota elevata, a causa di un’addizionale IRES una tantum dell’8,5% a carico delle società finanziarie. Fonte: dati societari

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Servizi Postali&Commerciali

Descrizione dell’attività

Le attività della divisione Servizi Postali&Commerciali comprendono servizi postali, corriere espresso, logistica, pacchi e filatelia, svolti da Poste Italiane SpA e da alcune società controllate, oltre alle attività di alcune unità della controllante di BancoPosta e di altri segmenti in cui opera il Gruppo.

Il Decreto Legge 58/2011 assegna a Poste Italiane SpA la fornitura del Servizio Postale Universale per 15 anni a partire dal 30 aprile 2011. L’efficienza nella fornitura del servizio viene verificata ogni cinque anni dal Ministero dello Sviluppo Economico, per mezzo di controlli condotti dall’Autorità regolatrice (AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni).

Contesto normativo

Dal 31 dicembre 2010, con l’entrata in vigore della Terza Direttiva Postale, il mercato postale italiano è stato pienamente liberalizzato, ad eccezione di una piccola quota dei volumi (<1%) legata ai documenti amministrativi della giustizia e alle multe stradali.

Poste Italiane fornisce il Servizio Postale Universale (SPU), e a marzo 2011 l’incarico è stato rinnovato per altri 15 anni, fino al 2026.

Secondo la Società, negli ultimi 10 anni in tutta l’Unione Europea i volumi delle operazioni postali tradizionali (corrispondenza) sono calati, a causa della crescita delle comunicazioni digitali, con un conseguente innalzamento dei costi unitari dei recapiti e dell’onere finanziario del servizio universale. La maggior parte dei paesi europei sta affrontando questa sfida con una riforma del mercato, tesa a una maggiore flessibilità e sostenibilità finanziaria nella fornitura del servizio universale (Regno Unito, Olanda e Danimarca).

Il management ha inoltre dichiarato che, in Italia, il costo annuo netto del Servizio Universale è stato tradizionalmente finanziato dalle compensazioni statali, ma a livelli ben inferiori rispetto ai costi sostenuti da Poste Italiane. Il calo dei volumi e le ristrettezze di bilancio a livello governativo hanno dato luogo a dubbi sulla sostenibilità finanziaria del Servizio Postale Universale negli anni a venire, visto il contesto normativo alla fine del 2014, che consente bassa flessibilità e prevede ulteriori potenziali tagli ai contributi statali annui per la gestione del servizio.

La Legge Finanziaria del 2015 (Legge di Stabilità 2015, 23/12/2014) ha stabilito una nuova normativa per il Servizio Postale Universale, con l’intento di rendere il servizio più sostenibile e flessibile.

Nel contesto di questa normativa, e a seguito della verifica annuale condotta dall’AGCOM dei costi netti legati alla fornitura del SPU, la compensazione per gli oneri sostenuti per la fornitura del SPU è stata fissata come segue:

fondi statali fino a un massimo di 262,4 milioni di euro all’anno (precedentemente erano circa 340 mln);

fondo di compensazione SPU nel caso in cui i costi superino i 262,4 milioni di euro. La differenza verrà finanziata dai concorrenti sul mercato postale fino a un importo massimo di 89 milioni di euro all’anno. L’eventuale intervento sarebbe coordinato dall’AGCOM e soggetto all’approvazione della Commissione Europea.

Più recentemente (25 giugno 2015), in accordo con la Legge di Stabilità per il 2015, il vecchio quadro normativo è stato aggiornato da AGCOM, con maggiore enfasi sull’efficienza e con

Posta, corriere espresso, logistica, pacchi

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l’introduzione di un prezzo “premium” per alcuni servizi. La modifica più importante risiede nella ristrutturazione del Servizio Postale Universale, con l’introduzione di un nuovo servizio standard di recapito per le spedizioni in blocco (“bulk mail”, con recapito J+4), e nella revisione dello schema tariffario, con l’aggiunta di una nuova tariffa per i servizi di consegna a un giorno (J+1) e quattro giorni (J+4)2. Inoltre è prevista la possibilità di una riduzione della frequenza di recapito della posta da quotidiana a giorni alterni, che potrà interessare fino al 25% della popolazione nazionale.

Nel complesso, riteniamo che il nuovo quadro normativo sia più favorevole a Poste Italiane, poiché consente al Gruppo una maggiore flessibilità nel pricing e nella ricerca dell’efficienza.

Dati finanziari 2012-14

2 La lettera J indica il giorno di impostazione della corrispondenza e la cifra numerica i giorni lavorativi successivi a quello di impostazione necessari per il recapito della stessa.

P&C – Principali voci di conto economico (2011-14) Mln di euro 2011 Var. % a/a 2012 Var. % a/a 2013 Var. % a/a 2014 Var. % a/aTotale posta e filatelia 3.748 ND 3.312 -11,6 3.085 -6,9 2.730 -11,5Ricavi esterni Gruppo Postel 232 ND 196 -15,5 168 -14,3 147 -12,5Compensazione per il Servizio Postale Universale 357 ND 350 -2,0 343 -2,0 277 -19,2Pacchi 458 ND 461 0,6 495 7,4 535 8,0Altri ricavi core 366 ND 338 -7,5 361 6,8 385 6,7Infra-Gruppo 4.412 ND 4.512 2,3 4.521 0,2 4.584 1,4Totale ricavi 9.573 ND 9.169 -4,2 8.973 -2,1 8.658 -3,5Costi di gestione -2.387 -2.279 -2.483 Costo del lavoro -5.752 -5.847 -6.065 EBITDA ND ND 1.030 ND 847 -17,8 110 -87,0Margine % EBITDA 11.2 9.4 1.3 Svalutazioni, ammortamenti e accantonamenti -614 -547 -614 EBIT ND ND 416 ND 300 -27,9 -504 NSMargine % EBIT 4,5 3,3 -5,8

Note: NS: non significativo; ND: non disponibile. Fonte: dati societari

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PosteMobile

Descrizione attività

Con 3,3 milioni di SIM card al 31 dicembre 2014, PosteMobile è l’operatore virtuale di rete mobile (MVNO) del Gruppo Poste Italiane. La Società fornisce tutti i servizi di telecomunicazione radiomobile, dai tradizionali servizi voce e sms, fino ai servizi dati. È possibile abbonarsi ai servizi da qualsiasi ufficio postale e presso circa 320 angoli dedicati, con offerte specifiche rivolte ai consumatori, alle piccole imprese e ai liberi professionisti (Small Office Home Office – SOHO, circa 0,2 milioni di SIM card) e business clienti (circa 0,1 milioni di SIM card). Le SIM card PosteMobile sono quasi al 100% prepagate.

Con oltre 650 mila download a fine 2014 (895 mila a fine giugno 2015), lo sviluppo dell’App PosteMobile ha rappresentato un driver chiave del processo di innovazione. È rivolta a tutti i clienti di Poste Italiane, compresi sia i clienti PosteMobile sia quelli che utilizzano altri operatori di rete mobile. Offre un’ampia gamma di servizi: oltre ai servizi finanziari e di pagamento elettronico, offre servizi “on-the-move”, quali la mappatura delle localizzazioni degli uffici postali, il rintracciamento delle spedizioni, la prenotazione dei numeri di coda agli sportelli, etc. L’App PosteMobile comprende poi il Portafoglio PosteMobile, che permette la digitalizzazione delle carte di pagamento per i pagamenti a distanza, e le carte fedeltà per raccolte punti e promozioni.

La tecnologia e-payment NFC e lo sviluppo dell’App PosteMobile hanno offerto un accesso user-friendly ai servizi mobili, consentendo, a fine 2014, operazioni di pagamento/banking mobili o operazioni di m-commerce per circa 1,3 miliardi di euro, e l’emissione di circa 1,1 milioni di card associate a strumenti di pagamento.

Un’altra funzionalità innovativa è il Postino Telematico, un kit (handset, stampante e MPos) che permette ai postini di compiere operazioni pre e post consegna sul posto, a beneficio dell’efficienza e della qualità del servizio nel recapito di posta e pacchi.

Un MVNO focalizzato su clienti consumer con carte prepagate

Altri driver di innovazione sono rappresentati dall’App Poste Mobile …

… e dal Postino Telematico

PosteMobile – Conto economico (2012-14) Mln di euro 2012 2013 2014

Numero medio di utenti (mln di SIM card) 2.361 2.671 3.098ARPU (EUR/mese) 8,6 7,0 5,7Ricavi di mercato 255 245 236Ricavi infra-Gruppo 84 76 85Altri ricavi operativi 13 15 4Totale ricavi 352 336 325Costo del personale -23 -26 -25Costo di beni e servizi -244 -225 -215Altri oneri -4 -2 -5Costi infra-Gruppo -23 -22 -18EBITDA 58 61 62Margine EBITDA (%) 16,4 18,2 19,0Ammortamenti e svalutazioni -30 -36 -48EBIT 28 26 14Margine EBIT (%) 7,9 7,6 4,2Oneri/proventi finanziari 0 0 0Utile ante imposte 28 26 14Imposte -10 -10 -5Aliquota fiscale (%) 36 39 36Utile netto 18 16 9

Fonte: dati societari

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Strategia

La strategia del Gruppo Poste Italiane è articolata su quattro punti chiave:

evoluzione del canale rappresentato dalla rete distributiva, investendo in canali digitali e in una rete specializzata, con l’obiettivo di sfruttare meglio le opportunità di cross-selling;

fare leva sulla vasta clientela, a elevato potenziale, per incrementare il cross-selling nella divisione Servizi Finanziari, consolidando la leadership nei segmenti della raccolta di risparmio, del Transaction Banking, e delle carte di pagamento;

replicare il successo del ramo assicurativo Vita nel ramo Danni e nel comparto dei fondi comuni;

sfruttare il nuovo quadro normativo per migliorare l’efficienza e la qualità del segmento postale, perseguendo crescita nel segmento pacchi.

Servizi Finanziari: valorizzare la base clienti

La strategia della divisione Servizi Finanziari è volta a valorizzare la clientela del Gruppo. Tale obiettivo verrà perseguito facendo leva sull’elevato potenziale della clientela e sfruttando le opportunità di cross-selling.

La divisione Servizi Finanziari gode di una vasta clientela di 33 milioni di persone, rispetto agli 11,1 milioni e 8,7 milioni delle due principali banche italiane. Dei 33 milioni di clienti, una porzione significativa può essere considerata ad alto potenziale di crescita, secondo il Management: 1,6 milioni sono clienti affluent (clienti con attività per oltre 75 mila euro affidate in custodia), 9,6 milioni sono giovani clienti (il 43% del mercato totale dei giovani in Italia) e 2,2 milioni sono immigrati (pari al 45% del mercato totale dei “nuovi italiani”).

I quattro punti della strategia adottata dalla divisione sono:

cross-selling a una clientela scarsamente valorizzata. La penetrazione dei prodotti di BancoPosta è molto bassa: il 60% dei clienti sono clienti mono-prodotto (che acquistano un solo prodotto), il che a nostro avviso comporta un notevole potenziale di sviluppo della clientela esistente, scarsamente penetrata;

sviluppo di un nuovo modello di servizi retail. Il nuovo modello per i servizi retail è basato su un approccio che privilegia il cliente e non più il prodotto, e fa leva sul potenziamento della rete di consulenti finanziari, con la formazione di consulenti dedicati per i clienti affluent dei segmenti consumer finance e assicurazione Vita;

enfasi sul nuovo posizionamento nel segmento digital banking. Il posizionamento digitale è un obiettivo strategico per la divisione Servizi Finanziari, volto a sviluppare l’offerta di digital banking attraverso il miglioramento dei servizi di banking mobile e online, l’evoluzione di un’App specifica, con due milioni di account online come punto di partenza nel 2014. Nel contesto dei servizi di pagamento digitali, BancoPosta presta particolare attenzione a l’evoluzione di Postepay, che ambisce a essere un pacchetto di pagamento completo, alternativo a PayPal e ai tradizionali conti correnti;

estendere l’offerta commerciale senza aggiungere eccessiva complessità. Il Management prevede di lanciare una nuova offerta di prodotti di risparmio postale, asset management, prodotti finanziari, Transaction Banking e carte di pagamento.

Strategia nei Servizi Finanziari: valorizzare la base clienti

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Servizi assicurativi e asset management: soddisfare le esigenze di risparmio e di protezione delle famiglie

Poste Italiane ambisce a diventare il punto di riferimento per tutte le esigenze di risparmio e di protezione delle famiglie italiane, replicando nel ramo Danni e dei fondi comuni il successo ottenuto nel ramo Vita.

Per quanto riguarda il comparto assicurativo, la mission prevede:

un consolidamento della posizione di leadership nel ramo Vita;

crescita nel ramo Danni con forte focalizzazione sul segmento della previdenza (salute e assistenza).

Per consolidare la leadership nel ramo Vita, Poste Vita supporterà la rete distributiva nella vendita di nuovi prodotti, utilizzando strumenti specializzati nelle fasi di vendita e post-vendita. Verranno formati e specializzati 2,5 mila nuovi agenti di vendita, e altre 7 mila risorse verranno specializzate. Al tempo stesso, la Società mira a mantenere snella la propria struttura operativa sfruttando la crescita dei volumi d’affari. A nostro avviso, Poste Vita potrà perseguire i propri obiettivi contando su un capitale solido (Solvency I ratio del Gruppo assicurativo pari a 126% a fine 2014), atteso in ulteriore miglioramento con il modello Solvency II.

In termini di offerta di prodotti, Poste Vita prevede di focalizzarsi su:

pensioni, alla luce dell’invecchiamento della popolazione italiana (secondo dati ISTAT e OCSE, entro il 2050 ci saranno 70 pensionati italiani per ogni 100 dipendenti attivi, rispetto al 29% nel 2000 e al 39% nel 2020) e degli effetti della spending review sul sistema pensionistico statale;

prodotti unit-linked, rivolgendosi in particolare a categorie di clienti ancora sprovvisti di una polizza vita aziendale.

Il ramo Danni rappresenta un’importante area di sviluppo, con forte enfasi nella previdenza (casa, infortuni, salute, incidenti) per intercettare esigenze assicurative non soddisfatte e colmare i vuoti lasciati dal ridimensionamento del welfare pubblico in Italia. Le principali azioni strategiche nel ramo Danni possono essere così riassunte:

fornitura di nuove e innovative soluzioni di servizio, sfruttando componenti tecnologici innovativi (per esempio i dispositivi telemetrici);

mantenimento del pieno controllo sull’intera catena del valore nella previdenza e nella protezione, sfruttando anche la centrale operativa della salute (SDS) di recente acquisizione;

lancio di prodotti completi e personalizzati rivolti alle specifiche necessità dei clienti, con particolare attenzione per la casa, gli infortuni, la salute e l’offerta di servizi di assistenza;

attivazione di 700 nuovi "specialisti assicurativi".

Per quanto riguarda l’asset management, la mission consiste nel cogliere la crescita potenziale sfruttando partnership di primo piano, volte a:

rafforzare le capacità “core” di asset management nella gestione delle categorie di attività tradizionali;

sviluppare le capacità commerciali e di marketing per supportare lo sviluppo di prodotti non-garantiti;

training personalizzato per la forza vendita di Poste.

Consolidare la leadership nel ramo Vita

Crescita nel ramo Danni, con focus sul segmento della previdenza

Asset management: cogliere la crescita potenziale sfruttando partnership di primo piano

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Nonostante il periodo di recessione macroeconomica (PIL reale italiano -0,4% nel 2014, -1,7% nel 2013 e -2,8% nel 2012), le famiglie italiane restano tra le più ricche in Europa, con una preferenza storica per l’investimento in titoli di Stato e un potenziale ancora non sfruttato sul fronte dei fondi comuni. Inoltre, al pari delle banche, riteniamo che gli uffici postali dovrebbero essere in grado di beneficiare del trend positivo della distribuzione di fondi comuni.

Servizi Postali&Commerciali: sfruttare la nuova normativa; focus su qualità ed efficienza

Riteniamo che il turnaround della divisione Servizi Postali&Commerciali rappresenti un pilastro chiave dell’investimento in Gruppo Poste Italiane. Con la recente approvazione del nuovo quadro normativo, che permetterà incrementi di prezzo e maggiore flessibilità nell’offerta di prodotti e servizi, la strategia del Gruppo nel comparto Servizi Postali&Commerciali si concentrerà nel prossimo futuro sui seguenti punti:

Miglioramento della qualità del servizio

Facendo seguito ai notevoli miglioramenti ottenuti negli ultimi anni, il Gruppo intende innalzare ulteriormente la qualità del servizio, sostenendo i ricavi e al contempo salvaguardando efficienza e costi.

Focalizzazione su marketing, vendite e assistenza alla clientela

Per incrementare il flusso di ricavi della divisione Servizi Postali&Commerciali, il Management si concentrerà sui seguenti punti:

razionalizzazione dell’offerta e sviluppo di nuovi prodotti. Per meglio sfruttare la crescita del mercato dell’e-commerce, il Management intende semplificare la gamma di prodotti, per allineare meglio l’offerta alle effettive necessità dei diversi segmenti di clientela. Più in dettaglio, a fronte di una riduzione del numero di servizi offerti da Servizi Postali&Commerciali (con l’adozione di modelli di recapito alternativi in aree specifiche), la Società intende introdurre un’offerta più personalizzata per i clienti. Nel complesso, riteniamo che tali azioni dovrebbero permettere al Gruppo di riconquistare competitività e quote di mercato;

miglioramento dell’efficacia commerciale e dell’assistenza ai clienti. Per migliorare l’assistenza ai clienti, il Gruppo si concentrerà sulla riduzione dei pacchi e della posta registrata recapitata erroneamente o non recapitata. Al contempo, il Management prevede di offrire servizi di assistenza più personalizzata ai clienti attraverso contact centre e l’introduzione di servizi quali “Click & Collect” e strumenti di controllo e rintracciamento delle spedizioni.

Iniziative di marketing e vendite nel segmento Pacchi

Inoltre, una buona parte delle iniziative di marketing del Gruppo verrà dedicata al segmento Pacchi. Su questo fronte la Società intende:

conquistare una posizione di leadership nell’e-commerce, attraverso lo sviluppo di una nuova offerta personalizzata nel segmento B2C, con consegne flessibili, pagamenti in contanti e servizi di messaging, nonché attraverso l’implementazione della rete “Click & Collect”;

adottare un approccio più proattivo al mercato internazionale. Nello specifico, il management si concentrerà sull’ottimizzazione di alcune direttive interessanti per l’e-commerce italiano (Russia, Brasile, Medio Oriente, Cina e USA). L’ottimizzazione dovrebbe portare anche a una riduzione dei costi e a un’accelerazione nei tempi di recapito, grazie anche a un miglior utilizzo delle reti degli operatori postali;

La ricchezza delle famiglie italiane costituisce una base per la crescita dell’asset management

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incrementare la quota di mercato nel segmento B2B, in cui il Gruppo intende sviluppare nuovi prodotti B2B personalizzati, innalzando i limiti di peso e le spedizioni multi-pacco. Tali azioni vanno di pari passo con il riposizionamento del Gruppo sulle PMI più grandi, assicurandosi prezzi più elevati e fedeltà della clientela.

Engineering e operatività

L’ottimizzazione della rete logistica rappresenta una delle sfide più importanti per il Management. Il piano prevede l’implementazione di una piattaforma condivisa per Servizi Postali&Commerciali che dovrebbe consentire nel tempo una significativa riduzione dei costi e un miglioramento dei livelli di assistenza offerti al cliente.

PosteMobile: Strategia

La strategia di PosteMobile prevede:

miglioramento delle piattaforme tecnologiche attraverso il lancio di servizi 4G, tra cui LTE (Long Term Evolution) e VoLTE (Voice over LTE);

aumento del numero di clienti avvalendosi di altri operatori di rete mobile per i servizi remoti;

estensione del portafoglio mobile ai risparmi postali (CDP), sviluppo di Postepay Evolution e della digitalizzazione dei servizi alla Pubblica amministrazione.

Focus sul miglioramento della piattaforma tecnologica

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Risultati primi 9 mesi 2015

Nei primi 9 mesi 2015 il Gruppo Poste Italiane ha riportato un utile netto di 622 milioni di euro, con un incremento dell’86,8% a/a. L’EBIT è aumentato del 26,9% a/a a 930 milioni di euro, guidato da ricavi in aumento del 6% a/a, che hanno più che bilanciato la dinamica dei costi (+5,8% a/a).

Poste Italiane – Risultati di gruppo primi 9 mesi 2015

Mln di euro 9mesi 2014

9mesi 2015

Var% a/a

3°trim 2014

3°trim 2015

Var% a/a

Ricavi da vendite e servizi 6.759 6.498 -3,9 2.167 2.109 -2,7Ricavi da premi assicurativi 12.740 14.543 14,2 4.491 5.069 12,9Altri ricavi da attività finanziarie e di assicurazione 2.985 2.828 -5,3 922 773 -16,2Altri ricavi operativi 76 52 -31,6 22 21 -4,5Vendite 22.560 23.921 6,0 7.602 7.972 4,9Costo del personale 4.482 4.370 -2,5 1.451 1.387 -4,4Costi di gestione 1.930 1.864 -3,4 652 631 -3,2Altri costi 282 857 NS 65 435 NSVar. netta riserve tecniche per assicurazioni 14.641 15.475 5,7 5.057 5.090 0.7Costi totali 21.335 22.566 5,8 7.225 7.543 4,4EBITDA 1,225 1.355 10,6 377 429 13,8Svalutazioni e ammortamenti 492 425 -13,6 150 136 -9,3EBIT 733 930 26,9 227 293 29,1Proventi/oneri finanziari 15 41 173,3 3 14 366,7Utile ante imposte 748 971 29,8 230 307 33,6Imposte 415 349 -15,9 119 119 0,0Utile netto 333 622 86,8 111 188 69,7

Nota: NS non significiativo; Fonte: dati societari

Il maggiore contributo ai ricavi consolidati è stato dato dalla divisione dei Servizi Assicurativi, che ha riportato una crescita del 10% a/a, grazie all’incremento dei premi. Il contributo della divisione Servizi Finanziari è rimasto sostanzialmente stabile a 3,97 mld di euro, a fronte di un calo dei ricavi di Servizi Postali&Commerciali del 6,5% a/a, a causa della riduzione dei volumi postali tradizionali non-digitali (-10,8% a/a), bilanciata solo in parte dall’aumento delle tariffe (in relazione al Servizio Postale Universale).

I costi di gestione totali sono aumentati del 5,8% a/a, soprattutto a causa dell’aumento della variazione delle riserve tecniche (+5,7%, strettamente correlata all’evoluzione del ramo Vita). Gli altri costi di gestione sono diminuiti del 3,4% a/a grazie alla riduzione dei costi di finanziamento e l’ottimizzazione dei programmi sul fair value delle attività finanziarie, legate soprattutto al portafoglio finanziario di Poste Vita. Il costo del personale è calato del 2,5%, grazie alla riduzione del numero medio di dipendenti (143.600, -0,8% a/a). Nei primi 9 mesi 2015, nei costi del personale sono rientrati anche 21 milioni di euro in incentivi al prepensionamento, in calo da 82 milioni nei primi 9 mesi 2014.

A livello di EBIT, il contributo principale è giunto ancora una volta dalla divisione Servizi Finanziari, con l’EBIT in crescita del 44% a 687 milioni di euro, soprattutto grazie alla riduzione dei costi di gestione (-1,9% a/a). L’EBIT dei Servizi Assicurativi è cresciuto del 13,2% a 351 milioni di euro. Le perdite di gestione di Servizi Postali&Commerciali sono più che raddoppiate a 137 mln di euro, a causa di un calo maggiore dei ricavi rispetto ai risultati ottenuti nel contenimento dei costi.

Risultati primi 9 mesi 2015: ricavi in aumento a bilanciare la dinamica dei costi

Crescita dei ricavi guidata dai Servizi Assicurativi…

…dai Servizi Finanziari il maggior contributo all’EBIT

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Poste Italiane - Ricavi per divisione dei primi 9 mesi 2015 Poste Italiane - EBIT per divisione nei primi 9 mesi Mln di euro 9mesi 2014 9mesi 2015 Var% a/aServizi Postali&Comm. 3.034 2.836 -6,5Servizi finanziari 3.960 3.974 0,4Servizi assicurativi 15.386 16.930 10,0Altro 180 181 0,6Gruppo 22.560 23.921 6,0

Mln di euro 9mesi 2014 9mesi 2015 Var% a/aServizi Postali&Comm. -66 -137 -107,6Servizi Finanziari 477 687 44,0Servizi assicurativi 310 351 13,2Altro 12 29 141,7Gruppo 733 930 26,9

Fonte: dati societari Fonte: dati societari

La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Poste Italiane è migliorata ulteriormente nei primi 9 mesi 2015, raggiungendo un valore positivo per 6,31 mld di euro, da 4,74 milioni di fine dicembre 2014. La posizione finanziaria netta a fine settembre 2015 beneficiava di 3,12 mld di euro legati al fair value degli investimenti finanziari.

Il capitale investito netto è risultato in calo del 23% a/a a 2.831 milioni di euro, nonostante investimenti per 229 milioni e l’acquisto del 10,32% in Anima (210 mln di euro).

Le attività operative hanno generato un cash flow positivo di 887 milioni di euro e, a seguito della riduzione della variazione del capitale circolante, il cash flow di gestione è risultato positivo per 1.296 milioni (da 782 mln nei primi 9 mesi 2014). Nei primi 9 mesi 2015, gli investimenti hanno assorbito un totale di 438 milioni di euro (di cui 210 milioni per la partecipazione in Anima) mentre 706 milioni di liquidità sono stati assorbita dalle attività di finanziamento inclusi i dividendi pagati per 250 mln di euro. Complessivamente nei primi 9 mesi 2015, la variazione netta di liquidità è stata positiva per 152 milioni di euro.

Il patrimonio netto è aumentato di 719 milioni di euro rispetto a dicembre 2014, soprattutto grazie all’aumento del fair value delle riserve e dell’utile netto nel periodo, parzialmente compensate dal pagamento del dividendo di 250 milioni.

Poste Italiane – Dati finanziari di gruppo dei primi 9 mesi 2015 Mln di euro Dicembre 2014 Settembre 2015Patrimonio netto 8.418 9.137Posizione finanziaria netta 4.741 6.306Capitale investito netto 3.677 2.831

Fonte: dati societari

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Proiezioni economico-finanziarie

Gruppo Poste Italiane

Stimiamo l’utile netto del Gruppo Poste Italiane nel 2019E a circa 1,3 miliardi di euro, da 212 milioni nel 2014 (anno in cui il risultato netto venne penalizzato da costi non ricorrenti). Il driver principale sarà il notevole miglioramento atteso a livello di redditività operativa (2,1 miliardi di euro nel 2019E, con un CAGR a cinque anni del 24,7%). L’aumento della redditività operativa dovrebbe essere trainato dalla crescita attesa dei Servizi Assicurativi (919 milioni di euro nel 2019E da 415 milioni nel 2014) e dal turnaround di Servizi Postali&Commerciali (EBIT pari a 180 milioni nel 2019E, da -504 milioni nel 2014), con una stabilizzazione degli utili di gestione della divisione Servizi Finanziari nel periodo 2015-19E in un intervallo di 910-954 milioni di euro. Stimiamo che l’EBIT rettificato per i costi dei prepensionamenti e per le perdite di valore (soprattutto a carico di Servizi Postali&Commerciali) possa attestarsi a 2,49 miliardi di euro nel 2019E (CAGR del 15,6% nel periodo 2014-19E).

Guardando ai ricavi e ai costi, secondo le nostre proiezioni il tasso di crescita CAGR del 2,6% dei ricavi totali nel 2014-19E (al netto delle voci infra-Gruppo), e il calo del costo del personale (CAGR -0,9% 2014-19E) dovrebbero più che bilanciare l’aumento annuo medio previsto del 2,6% dei costi di gestione. Tali aumenti saranno dovuti a: i) l’inflazione; ii) l’aumento dei costi di raccolta per la divisione Servizi Finanziari; e iii) la crescita del volume d’affari della divisione Servizi Assicurativi.

Crescita degli utili guidata dal miglioramento della redditività operativa

Poste Italiane – Conto economico consolidato (2014-19E) Mln di euro 2014 2015E 2016E 2017E 2018E 2019EVendite core Posta&Pacchi 8.658 8.352 8.411 8.394 8.705 8.905Vendite core Servizi Finanziari 5.762 5.780 5.934 6.076 6.468 6.711Vendite core Servizi Assicurativi 18.841 19.946 20.218 20.429 21.301 22.243PosteMobile/altri servizi 325 330 334 341 345 346Totale ricavi 33.586 34.409 34.898 35.241 36.818 38.205Infra-Gruppo (-) -5.074 -5.040 -5.191 -5.285 -5.560 -5.733Altri ricavi 0 3 0 0 0 0Totale ricavi 28.512 29.372 29.708 29.955 31.257 32.471Costi di gestione -20.922 -21.774 -21.958 -22.073 -22.929 -23.797Costo del personale -6.228 -6.176 -6.290 -6.246 -6.249 -5.963EBITDA 1.362 1.422 1.460 1.637 2.079 2.711Margine % EBITDA 4,8 4,8 4,9 5,5 6,7 8,4Posta&Pacchi 110 -74 -123 -78 243 742Servizi Finanziari 768 930 929 912 943 956Assicurazioni 422 496 584 731 819 938Altri servizi (PosteMobile) 62 69 70 72 74 75Svalutazioni, ammort. e accanton. -671 -578 -606 -612 -615 -626EBIT rett. 1.203 1.184 1.354 1.554 2.074 2.486EBIT 691 844 854 1.024 1.464 2.086Margine EBIT % 2,4 2,9 2,9 3,4 4,7 6,4Posta&Pacchi -504 -596 -666 -626 -307 180Servizi Finanziari 766 928 926 910 941 954Assicurazioni 415 482 564 710 798 919Altri servizi (PosteMobile) 14 29 29 31 32 33Proventi e oneri finanziari 6 38 40 42 45 75Utile ante imposte 697 882 894 1.067 1.509 2.161Imposte -485 -361 -366 -437 -604 -864Aliquota fiscale % 69,6 41.0 41.0 41.0 40.0 40.0Minorities (-) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Utile netto 212 520 527 629 905 1,296Utile netto rettificato 587 658 761 887 1.217 1.524

Nota: E: stime. Fonte: dati societari e stime Intesa Sanpaolo

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Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 23

Circa il 90% delle attività totali di Poste Italiane è rappresentato da attività finanziarie, riferite soprattutto alle divisioni Servizi Finanziari e Servizi Assicurativi. Il loro trend di crescita (CAGR 5,7% 2014-2019E) segue essenzialmente l’andamento mostrato dalle passività finanziarie (inclusi i depositi dei clienti di BancoPosta) e dalle riserve tecniche del comparto assicurativo (CAGR 5,3% 2014-2019E nel complesso).

A nostro avviso Poste Italiane dovrebbe continuare a ottenere una solida generazione di cassa (come evidenziato dalle proiezioni di free cash flow). La generazione di cassa, unita a una solida posizione finanziaria netta a fine dicembre 2014, potrebbe consentire una generosa politica dei dividendi. Il management si è detto fiducioso di poter offrire un dividend payout dell’80% nel 2015 e 2016. Nel nostro modello, ipotizziamo un dividendo cumulato 2015-19E di 2,47 miliardi di euro, pari a un pay-out ratio del 64%.

Poste Italiane – Bilancio consolidato (2014-19E) Mln di euro 2014 2015E 2016E 2017E 2018E 2019E

Liquidità ed equivalenti 1.704 3.848 3.394 3.237 3.294 3.066Liquidità BancoPosta 2.873 2.639 2.639 2.639 2.639 2.639Crediti e rimanenze 2.750 1.462 1.429 1.427 1.474 1.510Attività finanziarie 142.686 157.540 166.889 173.955 181.073 188.325Attività materiali e imm. 2.892 2.783 2.760 2.658 2.534 2.373Altre attività 6.054 3.242 3.989 4.100 3.763 3.711Totale attività 158.959 171.513 181.099 188.017 194.776 201.624Debiti commerciali 1.422 1.286 1.282 1.278 1.274 1.270Passività finanziarie 55.358 56.717 57.684 56.748 57.323 56.724Riserve tecniche 87.219 97.689 106.220 114.158 120.567 127.728Altre passività 6.542 7.016 7.203 7.154 7.265 7.334Passività totali 150.541 162.708 172.388 179.338 186.429 193.056Capitale sociale 1.306 1.306 1.306 1.306 1.306 1.306Riserve 7.112 7.500 7.405 7.373 7.041 7.262Patrimonio Netto 8.418 8.806 8.711 8.679 8.347 8.568Totale passività e PN 158.959 171.513 181.099 188.017 194.776 201.624

Nota: E: stime. Fonte: dati societari e stime Intesa Sanpaolo

Posizione finanziaria netta, cash flow e dividendi

Poste Italiane – Rendiconto di cassa consolidato (2014-19E) Mln di euro 2014 2015E 2016E 2017E 2018E 2019EPos. finanziaria netta al 1° gennaio 3.257 4.741 7.422 7.061 7.054 7.352EBITDA 1.362 1.422 1.460 1.637 2.079 2.711Fondi da operazioni (FFO) 1.061 1.038 1.073 1.182 1.460 1.862Var. circolante netto -430 1.285 30 -2 -50 -40Cash flow di gestione 631 2.324 1.103 1.179 1.410 1.822Investimenti in immobili, impianti e attrezzature (capex)

-421 -538 -543 -469 -449 -423

Free operating cash flow 210 1.786 560 710 961 1.400Dividendi versati dalla capogruppo -500 -250 -416 -422 -440 -543Cash flow discrezionale -290 1.536 144 288 520 856Totale (acquisizioni)/cessioni di attività finanziarie

1.774 1.146 -505 -295 -223 -267

Cash flow netto nel periodo 1.484 2.681 -361 -7 298 589Pos. finanziaria netta al 31 dicembre 4.741 7.422 7.061 7.054 7.352 7.941

Nota: E: stime. Fonte: dati societari e stime Intesa Sanpaolo

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Definizioni principali

Benchmark Parametro di riferimento

Blue chip Titoli a larga capitalizzazione

Buy-back Riacquisto

Buy-out Acquisizione dall’interno

BV Book Value: mezzi propri della società

CAGR Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita

Capital employed Capitale investito: mezzi propri + debiti netti

Combined ratio Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Epense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi)

Corporate governance Norme che regolano il processo decisionale societario

Cost/Income ratio Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario)

Cover ratio Riserve totali/premi (settore assicurativo)

Default Insolvenza

De-listing Eliminazione dal listino

Downgrade Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito

DPS Dividend Per Share: dividendo per azione

Due diligence Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie

EBIT Earnings Before Interest and Ta: utile operativo

EBITA Earnings Before Interest, Ta, Amortisation: utile ante oneri finanziari, tasse e ammortamenti su immobilizzaz. mater.

EBITDA Earnings Before Interest, Ta, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo

EPS Earnings Per Share: utile netto per azione

Embedded Value Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza

EV Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto

EYR Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (Btp 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E stimato a fine

2004)

Expense ratio Spese di amministrazione rapportate ai premi

Free cash flow Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto

IPO Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico

Leverage Debiti netti/mezzi propri

Loss ratio Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi

Margine di interesse Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario)

Margine da servizi Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario)

Margine di intermediazione Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario)

Market cap Capitalizzazione: prezzo numero azioni

Multiplo Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato

operativo, ecc)

NAV Net Asset Value: valore patrimoniale netto

NAVPS Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni

P/E Price/Earnings: prezzo/utile netto

Pay-out ratio Quota di utili distribuita

Placement (private) Collocamento (privato)

Private equity Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate

Profit taking Presa di profitto

Profit warning Annuncio di revisione di stime al ribasso

Public company Società a capitale diffuso

Rating Raccomandazione/ giudizio

Risultato di gestione Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario)

ROCE Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito

ROE Return On Equity: utile netto/mezzi propri

Small/Mid cap Titoli a bassa/media capitalizzazione

Spin-off Scorporo

Target price Prezzo obiettivo

Tier 1 Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio

creditizio. Deve essere pari almeno al 50% del capitale totale (settore bancario)

Tier 2 Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle

attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario)

Upgrade Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito

Valore Intrinseco (VI) Embedded value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a

portafoglio “chiuso” (settore assicurativo)

Yield Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione

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Avvertenza generale

Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.

Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.

Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.

Con il presente documento Intesa Sanpaolo dà avvio nell’ambito della produzione di report rivolti alla clientela retail alla copertura delle informazioni relative a Poste Italiane.

Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione Risparmio-Mercati.

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Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo dichiara i seguenti interessi e conflitti di interesse ai sensi degli articoli 69-quater e 69-quinquies, del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999, e successive modificazioni ed integrazioni e dell’art. 24 del “Regolamento della Banca d’Italia e della Consob Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio”:

Si rappresentano le seguenti informazioni relative agli interessi e ai conflitti d'interesse del Gruppo Intesa Sanpaolo:

- Una o più società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo hanno erogato finanziamenti significativi a favore di POSTE ITALIANE SPA e del suo gruppo di appartenenza;

- Una o più società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo sono uno dei principali finanziatori di POSTE ITALIANE SPA e del suo gruppo di appartenenza;

- Una o più società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo prestano/hanno prestato negli ultimi 12 mesi servizi di corporate finance e/o investment banking a favore di e/o relativi a POSTE ITALIANE SPA.

La Banca ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com).

Certificazione dell’analista

L’analista che ha predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati in prima pagina, dichiara che:

(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata dell’analista;

(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Altre indicazioni

1. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.

2. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.

3. L’analista citato nel documento è socio AIAF.

4. L’analista che ha predisposto la presente raccomandazione non riceve bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.

Note Metodologiche

Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia.

Dati societari e stime di consenso

I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Definizioni e storia delle raccomandazioni

Raccomandazioni equity View Definizione OrizzontePositiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesiModeratamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesiNeutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesiModeratamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato. Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesiNo Rating La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o

per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in operazioni di mercato che riguardano la Società).

Non significativo

Rating sospeso La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo.

Non significativo

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La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo.

Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato.

Il DCF (Discounted fair value

misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento.

La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni: ogni divisione viene paragonata ai propri peers e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business.

Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a:

Rendimento atteso (yield%);

Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato);

Analisi della posizione competitiva;

SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità).

A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito.

Analisi tecnica

Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi.

Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente Raccomandazione Data di assegnazione/conferma raccomandazionePoste Italiane Moderatamente Positiva 20/01/2016

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

Distribuzione dei rating/rapporti bancari (dicembre 2015) Numero di società coperte: 45 POSITIVO MODERATAMENTE

POSITIVONEUTRALE MODERATAMENTE

NEGATIVONEGATIVO

Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione

2,22% 42,22% 55,56% - 0%

Clienti Intesa Sanpaolo * 100% 47,37% 48,00% - 0%

Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo.

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Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Serena Marchesi Laura Carozza Fulvia Risso Piero Toia Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani

Editing: Team – Nucleo Editoriale