poste italiane centro n. 3 - anno 2013 studi ammini … a iii trim 2013.pdf- È possibile associarsi...

102
III trimestre 2013 Poste Italiane Spedizione in abbonamento postale 70% D.C.B. Torino N. 3 - Anno 2013 Corso Giacomo Matteotti n. 0 10121 Torino CENTRO STUDI AMMINI STRATIVI periodico di dottrina giurisprudenza e legislazione

Upload: others

Post on 05-Jul-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

III trimestre 2013Poste ItalianeSpedizione in abbonamento postale 70%D.C.B. TorinoN. 3 - Anno 2013

Corso Giacomo Matteotti n. 010121 Torino

CENTROS T U D IA M M I N ISTRATIVI

periodico di dottrinagiurisprudenzae legislazione

Page 2: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

Page 3: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

1

QUADERNI AMMINISTRATIVI

Periodico di dottrina, giurisprudenza e legislazione del Centro Studi Amministrativi di Torino

Direttore Responsabile: Dr. Vittorio Boianelli

COMITATO SCIENTIFICO:Avv. Monica BOIANELLI – Prof. Franco GABOARDI – Avv. Giovanni MONTACCINI

COLLABORATORIDott. Giuseppe AMELIO - Prefetto di Novara; Dr. Domenico PIZZALA - Direttore finanziario della Cittàdi Torino; Dr. avv. Giancarlo ASTEGIANO - Magistrato della Corte dei Conti - Torino; Prof. DarioCASALINI, Docente Diritto Europeo appalti pubblici - Università di Torino; Dott. ssa Roberta VIGOTTI -Magistrato Consiglio di Stato - Roma; Dott. Francesco DURASTANTE - Dirigente Dipartimento Fiscalità -Ministero Economia e Finanze - Roma; Dott. Mario PISCHEDDA - Magistrato - Corte dei Conti - Torino;Avv. Monica BOIANELLI - Libero Professionista esperta diritto amministrativo - TO; D.ssa Paola FORNARI - Collaboratrice amm.va - Università Milano - Bicocca - Dr. Giuseppe DE PASCALE giàDirettore settore Formazione - Regione Piemonte - TO; Dott. Paola MALANETTO - Magistrato TARPiemonte; Dott. Franco MEISTRO già Resp. Area Amm.va Comune di Bergeggi (SV); Dott. RichardGOSO - Magistrato TAR Liguria - Genova; Dr. Francesco PITERÀ - già Segretario Generale Città diGenova; Prof. Mario REY - Docente Scienze delle Finanze e Diritto Finanziario Università di Torino; Prof. Luigi PUDDU - Ordinario Ragioneria Pubblica - Università Torino; Dott. Sergio Camillo SORTINO -Direttore Generale - Comune di Forte dei Marmi (LU); Dr. Carlo SELVAGGIO - Direttore Sezione Enti Locali Corte dei Conti - Roma; Prof. Avv. Sergio VINCIGUERRA - Preside Facoltà Giurisprudenza -Ordinario di Diritto Penale dell’Università di Torino; Prof. Ugo REPPUCCI - Cons. Capo Corte dei Conti di Torino a r.; Dott. Pio TUCCI - Giudice Tribunale di Torino; Dr. Umberto REALFONZO - Magistrato TAR- Lazio; Avv. Paolo LOTTI - Magistrato Consiglio di Stato - Roma; Prof. Franco GABOARDI - Docente diDiritto Amministrativo e di Contabilità Pubblica - Università di Torino; Prof. Giuseppe DI CLAUDIO -Direttore Mare Nostrum - Madrid; Ing. Franco FIORIO PLA- già Direttore Servizi Tecnici LL.PP. - Comunedi Torino; D.ssa Alessandra OLESSINA - Magistrato Corte dei Conti - Torino; Prof. Paolo VINÇON -Docente Semiologia - Università Torino; Avv. Matteo BARBERO - Professore a contratto di diritto e finanza pubblica presso il Politecnico di Torino – IIa Facoltà di Architettura - Direzione Programmazione e Statistica - Settore Programmazione - Regione Piemonte; Prof. Federico FONTANA - Docente diRagioneria Generale, Analisi e Contabilità dei Costi e Reporting presso la Facoltà di Economia di Genova*; Dott. Giovanni MODESTI - Docente incaricato presso l'Università «G.D'Annunzio» - Pescara;Prof. Daniele TRABUCCO - Università Studi Padova; Prof. Bruno DIGIACOMO RUSSO - Docente DirittoCostituzionale - Università Studi Bicocca - Milano; Avv. Giovanni MONTACCINI - Esperto Diritto TributarioEnti Locali - Roma; Dott. Roberto DEL FIACCO - Esperto Diritto Tributario e Giurisinfomatica - Roma; Dott. Alessandro NAPOLI - Magistrato Corte dei Conti - Milano; Avv. Onofrio DECANDIA - Prefettura diTorino - Avv. Dario IMMORDINO - Dottore di Ricerca, Università Palermo; Dott. Francesco ROMANO -Ricercatore dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione giuridica del CNR - Firenze

Direzione – Redazione – Amministrazione

Centro Studi Amministrativi10121 Torino – C.so Giacomo Matteotti n. 0 – tel. 011.534054 – fax 011.5150630E-mail: [email protected] - Posta certificata: [email protected] - Web: www.csa-torino.it

Abbonamento annuo alla rivista euro 75,00 da versarsi sul c/c postale n. 22587109 intestato a C.S.A. –Corso Giacomo Matteotti n. 0 – 10121 TorinoRegistrazione Tribunale di Torino n. 3324/83 del 13-9-1983Registrazione Editori Prefettura di Torino n. 838/83Iscrizione ROC n. 548

Stampa: Daniele Meriano - [email protected]

1

Stampa: www.espansionegrafica.it - [email protected]

Page 4: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

INDICE

Popolo sovrano e Popolazione amministrativa. Prof. Bruno Di Giacomo Russo ((Docente di diritto costituzionale

Università Milano Bicocca – Presidente Aevv Energie).......................pag. 3

D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 - Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'art. 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190..................................................pag. 15

D.L. 31/8/2013, n. 101 - Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni..........pag. 27 D.l. 31.8. 2013, n. 102 - Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fi scalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza loca le, di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici ............pag. 50 Ministero del Lavoro e delle politiche sociali - Circolare n,36/2013:

Art. 31 del D.L. n. 69/2013 (conv. da L. n. 98/2013) – Semplificazioni in materia di DURC primi chiarimenti. ..................................................pag. 62

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione generale per l’Attività Ispettiva - Circolare N. 40/2013: D.M. 13 marzo 2013 – certificazione di crediti e rilascio del DURC - Primi chiarimenti......pag. 66

Dipartimento delle Finanze – Risoluzione N. 9/DF Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). Art. 5, comma 4, del D. L. 31 agosto 2013, n. 102. Modalità di riscossione del tributo. Quesito...............................pag. 70

Dipartimento delle Finanze - Circolare N. 1/DF - Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) - Imposta municipale propria (IMU) – Chiarimenti alle modifiche dell’art. 10 del D. L. 8 .4. 2013, n. 35....pag. 72

Deliberazione n. 26 del 22 maggio 2013 - Prime indicazioni sull’assolvimento degli obblighi di trasmissione delle informazioni all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ai sensi dell’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012.......pag. 81

Recensione: I documenti dello stato digitale: Regole e tecnologie per la

semplificazione....................................................................................pag. 88

Pubblicazione bilanci ......................................................................pag. 89 Comune di Chieri - Comune di Civitavecchia - Comune di La Spezia – Comune di Lissone -Comune di Montecatini - Comune di Pordenone – Comune Rho – Comu ne di Varese - SSR Emilia Romagna: AUSL Reggio Emilia.

2

Page 5: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

3

Popolo sovrano e Popolazione amministrativa.

Bruno Di Giacomo Russo

(Docente di Diritto costituzionale Università di Milano Bicocca – Presidente Aevv

Energie)

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Il popolo. – 3. La popolazione. – 4. Sovranità

regionale e Costituzione. – Popolo nazionale e popolazione locale.

6. La cittadinanza amministrativa. – 7. La cittadinanza sostanziale.

8. I poteri amministrativi della popolazione.

1. Premessa.

I concetti di popolo e popolazione cambiano nell’epoca di crisi dello Stato, di crisi

delle Istituzioni e di crisi economica, anche – e significativamente – di fronte al

diritto amministrativo.

Il concetto di popolazione viene distinto da quello di popolo, nozione di carattere

essenzialmente demografico e statistico, comprensivo di tutte le persone che

risiedono in un certo momento nel territorio dello Stato o che sono comunque,

anche occasionalmente, soggette alla sua autorità1.

Il popolo, invece, è un gruppo specifico di esseri umani che possiedono

caratteristiche comuni, come la nazionalità, il colore della pelle e la cultura. In

merito alla nazionalità, il gruppo può essere una nazione, intesa come costituita da

persone che condividono un legame sociale e culturale, nel senso dell’insieme di

coloro che hanno determinate caratteristiche in comune: lingua, religione,

tradizioni popolari2.

Uno stesso Stato, dunque, può essere costituito da nazioni diverse, dal momento

che quasi mai i confini fisici coincidono con quelli etnico-sociali3, ma è costituito

da un unico popolo.

Dal punto di vista della configurazione giuridica all’interno dello stesso

ordinamento, il popolo e la popolazione assumono ruoli e funzioni differenti.

2. Il popolo.

1 Cfr., fra i primi, A. GROPPALI, Dottrina dello Stato, Milano, 1942, 113 ss.; P. VIRGA, Il partito

nell’ordinamento giuridico, Milano, 1948, 91 ss.; E. CROSA, Diritto costituzionale, Torino, 1951, 120

ss.; V. CRISAFULLI, Stato e popolo nella Costituzione italiana, in Studi sulla Costituzione, Milano,

1958, 143 ss.; ID., Lezioni di diritto costituzionale, Padova, 1970, 60 ss., il quale distingue tra

popolazione e popolazione fissa; G. CHIARELLI, Popolo, in Nss. D.I., XIII, Torino, 1966, 289 ss.; C.

LAVAGNA, Istituzioni di diritto pubblico, Torino, 1979, 88 ss. Per una nozione di popolo come totalità

delle persone, residenti di fatto o di diritto in uno Stato e sottoposte alla medesima autorità statale, la

quale viene quindi a coincidere con quella di popolazione, si legga A. GIANNINI, Il popolo nel regime

repubblicano, in Riv. amm., 1952, I, 649 ss.; e H. KELSEN, Teoria generale del diritto e dello Stato,

Milano, 1952, 237 ss 2 Il Vecchio Testamento fa riferimento al popolo di Mosè, che viene considerato una nazione, una

religione ed una cultura. 3 Come, ad esempio, in Italia, per agli abitanti del Trentino-Alto Adige.

Page 6: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

4

Gli individui di un popolo condividono valori, credenze ed identità di gruppo.

Il popolo è formato dagli individui che possiedono lo status di cittadino di un

determinato Stato.

Nell’ordinamento italiano, il popolo è l’unico titolare della sovranità, che esercita

però in maniera limitata ai sensi dell’art. 1 Cost., che recita: “La sovranità

appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, e

precisamente in maniera indiretta, poiché rappresentato da una proprio Parlamento.

Il popolo è l’insieme di coloro che hanno la cittadinanza dello stesso Stato, ossia di

coloro che figurano iscritti nei registri anagrafici dei vari Comuni. Anche se,

idealmente è soliti comprendere nel concetto di popolo anche le generazioni

passate e quelle future.

Pertanto, il rapporto che lega un cittadino allo Stato di appartenenza è la

cittadinanza.

La sovranità si sostanzia nel potere suscettibile di essere imposto coattivamente ai

cittadini e, limitatamente ad alcuni aspetti, anche agli stranieri che si trovino nel

territorio nazionale, altro elemento costitutivo dello Stato, che s’identifica nello

spazio sul quale viene esercitata la sovranità.

La sovranità è originaria, nel senso che nasce con lo Stato e la sovranità dello Stato

si manifesta attraverso le funzioni legislativa, esecutiva e giurisdizionale, espletate

dai rispettivi organi costituzionali.

Lo Stato persegue il raggiungimento dell’interesse generale riguardante tutto il

Paese.

Ai due obiettivi fondamentali, e cioè difesa dei confini e mantenimento dell’ordine

pubblico con relativa amministrazione della giustizia, ne vanno aggiunti altri,

variabili a seconda del tipo di Stato e del momento storico. Col tempo allo Stato si

aggiungono vari compiti, che vanno dall’assistenza sanitaria alla pubblica

istruzione, dall’occupazione all’agricoltura, dai trasporti al commercio con l’estero,

ai lavori pubblici, all’industria, alla previdenza sociale, aumentando sempre più gli

interventi pubblici per promuovere lo sviluppo sociale ed economico della

collettività nazionale.

Nello Stato moderno, risulta fondamentale una linea di demarcazione il più

possibile netta tra la sfera pubblica e privata, per non comprimere eccessivamente

quest’ultima, soprattutto in campo economico.

3. La popolazione.

Il popolo è semplicemente l’insieme dei cittadini di uno Stato e, invece, la

popolazione è l’insieme più o meno omogeneo delle persone che, in un certo

momento, si trovano in un dato Stato.

A seguito del d.lgs. 197 del 1996 è assicurato il diritto di voto e di eleggibilità ai

cittadini comunitari residenti in Italia. La cittadinanza non è pertanto da

considerare quale indice di appartenenza al Comune. A livello regionale, ad

esempio in Emilia Romagna, e a livello comunale, ad esempio a Genova,

Page 7: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

5

significative sono l’attenzione e le sensibilità nei confronti delle problematiche

insite nell’accoglienza degli stranieri.

Sono da ben considerare le ragioni profonde delle misure che, prendendo atto dei

legami sempre più forti degli immigrati con le rispettive comunità di residenza,

sono destinate a dare voce agli interessi ed alle aspettative, che da tali comunità

ricevono in termini di servizi, ma alle quali anche contribuiscono, in ragione della

loro posizione lavorativa conforme alla legge.

Una popolazione per considerarsi tale deve avere una struttura naturale che le

consenta di definirsi come organizzazione sociale autonoma. Le variabili che

definiscono una popolazione sono la grandezza in relazione al suo territorio, la

densità media su quel territorio, la distribuzione nello spazio geografico, la

composizione per sesso ed età, il tasso annuo di crescita e declino, e i tassi di

natalità e mortalità4. Altri elementi che caratterizzano la popolazione da un punto di

vista socio-economico sono l’etnia, la lingua, la religione, l’istruzione,

l’occupazione, il reddito.

Per la Repubblica italiana, nella popolazione sono compresi sia i cittadini che gli

stranieri e gli apolidi. Secondo l’ordinamento delle anagrafi della popolazione

residente, in ogni Comune deve essere tenuta l’anagrafe della popolazione

residente, in cui sono registrate le posizioni relative alle singole persone, alle

famiglie e alle convivenze, che hanno fissato nel Comune la residenza, nonché le

posizioni relative alle persone senza fissa dimora che hanno stabilito nel Comune il

proprio domicilio.

La popolazione è un insieme di individui collegati tra loro in unioni generalmente

stabili, e l’identificazione può farsi tendenzialmente con riferimento al criterio

politico-territoriale.

L’influenza dell’ordinamento statuale, che preleva e gestisce oltre la metà delle

risorse prodotte dalle collettività moderne, sui comportamenti individuali rilevanti

per la dinamica della popolazione è oggi molto forte e giustifica l’adozione del

criterio territoriale. Lo Stato disciplina le norme per l’immigrazione, ponendo –

dunque – regole, argini, binari allo sviluppo della popolazione, consistendo in una

ragione sostanziale, e non puramente formale, per aderire alla definizione

territoriale politica.

Nonostante alcuni limiti concettuali, va prevalendo un’identificazione territoriale-

politica di popolazione; i confini degli Stati nazionali e, all’interno di questi, i

confini delle aree amministrative sono, nell’epoca contemporanea, i criteri

definitori prevalenti di una popolazione.

4. Sovranità regionale e Costituzione.

4 I mutamenti della popolazione, i processi di nascita, morte, crescita e la misurazione di essi sono

studiati dalla demografia.

Page 8: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

6

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 365/20075, dichiara l’illegittimità

costituzionale della legge della Regione Sardegna n. 7/ 2006, nelle parti in cui

evoca la sussistenza di una sovranità “regionale”. Nel giudizio della sentenza n.

365/2007, la problematica muta sensibilmente, rispetto ai precedenti casi del 2002,

spostandosi, dalle forme di esercizio, alla titolarità della sovranità.

Il Legislatore regionale prevede, tra l’altro, che il progetto di nuovo Statuto

definisce “principi e caratteri della identità regionale; ragioni fondanti

dell’autonomia e sovranità; conseguenti obblighi di Stato e Regione in relazione a

tali caratteri, individuando idonee forme per promuovere i diritti dei cittadini sardi

in relazione a condizioni connesse alla specificità dell’isola” (art. 2, co. 2, lett. a) e

disciplini “ogni altro argomento ritenuto rilevante al fine di definire autonomia ed

elementi di sovranità regionale” (art. 2, c.3).

Fin da subito la Corte costituzionale esclude la tesi dell’inammissibilità del ricorso

governativo per la “inoffensività” giuridica delle disposizioni impugnate, da

intendersi, secondo la difesa regionale, alla stregua delle norme programmatiche

degli statuti ordinari6, come espressione di mere posizioni politiche.

La Corte, inoltre, scarta l’interpretazione adeguatrice delle disposizioni impugnate,

proposta dalla difesa regionale, secondo cui il richiamo alla sovranità andava inteso

come riferimento alla Regione, poiché espressione dell’esercizio della sovranità del

“popolo sardo”, in linea con la Costituzione che, all’art. 1, co. 2, si riferisce a

modi diversi di esercizio della sovranità ed estende la stessa all’intero circuito

democratico, che, nella Repubblica italiana, si distribuisce su più livelli di governo.

Il ricorso statale, correttamente, censura il “parlare di sovranità del popolo sardo o

di sovranità regionale”. In buona sostanza, ad essere contestata è lo spostamento

della sovranità dallo Stato, e dal popolo italiano, alla Regione Sardegna, ed al

“popolo sardo”. Il riferimento al concetto di sovranità spinge il Governo ad

impugnare la legge sarda, ritenendola lesiva sia di norme dello Statuto che della

Costituzione. L’uso del termine “sovranità” non può considerarsi compatibile con

i fondamentali principi costituzionali, giacché allude ad una valorizzazione di

elementi etnici, culturali, ambientali e sociali diretta a “definire situazioni

soggettive privilegiate per una categoria di soggetti dell’ordinamento nazionale”,

5 Su tale decisione, si legga P. CARETTI, La “sovranità” regionale come illusorio succedaneo di una

«specialità» perduta: in margine alla sent. della Corte costituzionale n. 365/2007; O. CHESSA, La

resurrezione della sovranità statale nella sent. n. 365 del 2007, entrambi in le Regioni,

rispettivamente 219 ss. e 227 ss.; S. BARTOLE, La Corte costituzionale chiude al “federalismo”; A.

MANGIA, Il federalismo della “descrizione” e il federalismo della “prescrizione”; P. PASSAGLIA, La

Corte, la sovranità e le insidie del nominalismo, tutti in Giurisprudenza costituzionale, 2007,

nell’ordine 4039 ss, 4045 ss. e 4052 ss. 6 In base alle sentenze n. 372, n. 378 e n. 379 del 2004, con cui la Corte costituzionale afferma che le

norme statutarie regionali rientranti nel novero dei “principi generali” e delle “finalità principali”

hanno carattere “non prescrittivo e non vincolante”, che fa sì che esse esplichino “una funzione, per

così dire, di natura culturale o anche politica, ma certo non normativa”. Sul punto, A. BARBERA – C.

FUSARO, Corso di diritto pubblico, Bologna, 2010, 339.

Page 9: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

7

nonché a “rivendicare poteri dell’ente Regione a livello di indipendenza e

comunque di svincolo da condizionamenti ordinamentali nell’ambito dell’assetto

della Repubblica risultante dall’attuale Carta costituzionale”.

Nel merito della decisione, il ragionamento si basa sull’idea che la nozione di

sovranità c.d. “interna” o “nazionale”, intesa come insieme di poteri idonei a

soddisfare gli interessi dell’intera collettività nazionale, non solo sopravvive, ma si

pone come nozione assolutamente diversa da quella di autonomia. Su questo punto,

il giudice delle leggi ribadisce che, una volta scomparso il limite dell’interesse

nazionale in seguito alla riforma del Titolo V Cost., le esigenze unitarie che non si

prestano ad una tutela frazionata debbono, necessariamente, fare capo ad un

soggetto unitario, quale lo Stato. In base a questo ragionamento, la Corte

costituzionale ha costruito, a partire dalla sentenza n. 303/2003, l’istituto della c.d.

“chiamata in sussidiarietà”7.

In definitiva, l’allusione ad una sovranità regionale comporta, secondo la Corte

costituzionale, un’alterazione del modello di Stato regionale definito dalla

Costituzione, anche dopo la riforma del 2001, e la trasformazione dello Statuto

speciale in “una fonte attributiva di istituti tali da connotare, per natura,

estensione e quantità, l’assetto regionale in termini accentuatamente federalistici

piuttosto che di autonomia regionale”.

5. Popolo nazionale e popolazione locale.

Differentemente dalle motivazioni adottate con la sentenza n. 365/2007, la Corte

costituzionale avrebbe potuto aggiungere che, nel nostro ordinamento, la sovranità

appartiene al popolo italiano, che è l’unico “popolo” riconosciuto, stante

l’impossibilità di imputarla ad un soggetto diverso. In questo senso, il fondamento

sarebbe stato quello di negare categoricamente la possibilità di configurare un

“popolo sardo”.

La questione, di fronte al quale si è trova la Corte costituzionale, è la lettera di

alcune norme costituzionali, ed in particolare dall’art. 28 dello Statuto sardo, che

parla di “popolo sardo”, tenuto conto che la maggior parte delle norme

costituzionali, e la totalità di quelle contenute nella Costituzione, definiscono

l’insieme dei residenti di una determinata area geografica con il termine

“popolazione”, privo di precise implicazioni giuridiche8.

Il concetto di “popolazione” viene distinto da quello di “popolo”, in quanto

nozione comprensiva di tutte le persone che risiedono in un certo momento nel

territorio dello Stato o che sono comunque, anche occasionalmente, soggette alla

sua autorità. La Costituzione usa il termine “popolazione” in varie norme, in una

delle quali con riferimento alla popolazione statale (art. 56), nelle rimanenti con

7 Cfr., L. MELICA, Sussidiarietà, in S. CASSESE (diretto da), Dizionario di diritto pubblico, VI, Milano,

2006, 5836; e D. SORACE, Diritto delle amministrazioni pubbliche. Una introduzione, Bologna, 2010,

206-207. 8 Sulla distinzione tra il concetto di “popolo” e quello di “popolazione”, si legga R. ROMBOLI, voce

Popolo, in Enc. giur., Roma, vol. XXIII, 1990, 5.

Page 10: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

8

riguardo a quella degli enti territoriali minori (artt. 57, 132, co. 2, IV e XI disp.

att.). Mentre nel primo caso si può ritenere che esso sia impiegato nell’accezione

sopra considerata, nelle altre ipotesi, o almeno in parte, è adoperato per riaffermare

il carattere unitario del popolo e dello Stato italiano9. In questo senso, la

popolazione “locale” corrisponde alla popolazione come elemento essenziale del

Comune. Per determinare l’appartenenza di un soggetto ad un determinato

Comune, possono essere presi in considerazione vari “indici di appartenenza”, tra

cui la residenza, che si acquista con l’iscrizione nel registro della popolazione del

Comune in cui un soggetto abbia la dimora abituale; e il domicilio politico,

determinato sulla base dell’iscrizione nelle liste elettorali del Comune.

In considerazione del sostanziale rapporto tra il co. 1 e 2 dell’art. 1 Cost., emerge il

legame indissolubile tra la Repubblica ed il suo popolo, un popolo che non può che

essere uno e indivisibile come lo è la Repubblica, in base all’art. 5 Cost. In questo

senso, storicamente, l’esercizio da parte del popolo italiano, per il tramite dei suoi

rappresentanti, del potere di redigere ed approvare la Costituzione10

, comporta che

la sovranità appartiene unicamente al popolo italiano nel suo complesso, come

insieme unitario.

In base all’art. 1, co. 2, Cost., l’essenziale collegamento tra la sovranità ed il

principio democratico determina che, per giustificare l’esistenza di una “sovranità

sarda”, deve essere preventivamente affermata la sussistenza e la rilevanza sul

piano giuridico di un “popolo sardo”, a cui imputare la sovranità.

Di conseguenza, in assenza di un “popolo sardo”, la “sovranità sarda” non

sussiste.

6. La cittadinanza amministrativa.

La cittadinanza, che alle origini dello Stato moderno ha operato come fattore di

uguaglianza e d’inclusione annullando le vecchie differenze per nascita11

, si è

trasformata, allorché l’immigrazione in Occidente è divenuta un fenomeno di

massa, in un fattore di esclusione12

. La cittadinanza è uno status soggettivo che

9 Sul punto, si legga, fra i primi, S. DE SIMONE, Contributo all’analisi giuridica della nozione di

popolo, Milano, 1953, 68 ss.; G. CHIARELLI, Popolo, in Nss. D.I., XIII, Torino, 1966, 289 ss. 10 A. PACE, Potere costituente, rigidità costituzionale, autovincoli legislativi, Padova, 1997, 58 ss. 11 L’art. 4, Acte constitutionnel allegato alla Costituzione francese del 1793, dispone che “Ogni

straniero di età superiore a ventuno anni che, domiciliato in Francia da un anno, viva del suo lavoro,

o acquisti una proprietà, o sposi una cittadina francese, o adotti un bambino, o mantenga un vecchio,

è ammesso all’esercizio dei diritti del cittadino”. 12 “L’odierno sistema, nato sulla base della massima uguaglianza in diritto, si caratterizza sempre più

per la sua massima disuguaglianza tra i cittadini e gli immigrati, tra i cittadini di diritto i semicittadini,

i non-cittadini e le non persone clandestine” (…), “la cittadinanza si frantuma in una pluralità di

status civitas differenti, dando luogo a stratificazioni sociali nuovamente fondate sulla nascita”, (…)

ciò in quanto all’interno delle democrazie esistono cittadinanze differenziate: cittadinanze piene,

cittadinanze dimezzate, subcittadinanze, non-cittadinanaze, a seconda dei diversi gradi di precarietà a

esse associati dalle leggi”, in L. FERRAJOLI, Libertà di circolazione e di soggiorno. Per chi?, in M.

BOVERO (a cura di), Quale libertà. Dizionario minimo contro i falsi liberali, Roma-Bari, 2004, 181.

Page 11: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

9

denota l’appartenenza ad una comunità, e ha come conseguenza la titolarità di una

serie di diritti, riconosciuti e garantiti dalla stessa comunità. Lo status di cittadino è

definito da T.H. Marshall come la “forma di uguaglianza umana fondamentale

connessa con il concetto di piena appartenenza ad una comunità”, il cui contenuto

è dato da una serie di diritti. In una costante evoluzione verso l’uguaglianza, il

contenuto della cittadinanza si è arricchito dei diritti civili, politici e sociali.

Dunque, si tratta di un concetto dinamico, risultato di un processo storico di

espansione dei diritti, per cui, però, resta sempre fermo il carattere

dell’appartenenza ad una comunità politica.

Bobbio insegna che lo sviluppo della teoria e della prassi dei diritti dell’uomo è

avvenuto essenzialmente nella direzione della loro universalizzazione e della loro

moltiplicazione13

. Quest’ultima si basa sul rapporto fra diritti dell’uomo e società,

sullo stretto nesso che corre fra mutamento sociale e nascita di nuovi diritti, nel

senso che i diritti dell’uomo sono un fenomeno sociale. Ciò in quanto: è andata

aumentando la qualità dei beni considerati meritevoli di essere tutelati; è stata

estesa la titolarità di alcuni tipici diritti a soggetti diversi dall’uomo; l’uomo stesso

non è più considerato come ente generico, o uomo in astratto, ma viene visto nella

specificità o nella concretezza dei suoi diversi modi di essere nella società. Queste

cause pongono in evidenza la necessità di fare riferimento a una determinata

situazione sociale. In questo senso è possibile affermare che, più che di nuovi

diritti, siamo in presenza di un progressivo ampliamento del concetto di persona, il

quale si arricchisce di ulteriori specificità di pari passo con l’evoluzione sociale.

In tale contesto, si inserisce la recente tendenza del costituzionalismo

comprendente i c.d. diritti comunitari, in virtù dei quali l’individuo cessa di essere

un soggetto astratto per venire inserito nel contesto sociale e culturale a cui

appartiene14

.

Il comunitarismo si contrappone all’individualità, all’individualismo e

all’individualizzazione, spostando, drasticamente, l’attenzione dal singolo

individuo alla società ed alla comunità.

Il costituzionalismo svolta versus il comunitarismo, che non si basa sul primato

dell’individuo ma sulla realtà sociale alla quale il soggetto appartiene. Il

comunitarismo considera gli uomini e le donne nella loro qualità di persone

immerse nella società, tutelate dalle Costituzioni non come individui astratti, ma

persone concrete, considerate nella loro esistenza storica e materiale. In questa

13 N. BOBBIO, L’età dei diritti, Torino, 1997, 67. 14 In tal senso, si legga G. ROLLA, La prospettiva dei diritti della persona alla luce delle recenti

tendenze costituzionali, in A. PACE (a cura di), Studi in onore di Leopoldo Elia, Milano, 1999, Tomo

II, 1432 ss.; ID., La tutela costituzionale delle identità culturali, in G. ROLLA (a cura di), Lo sviluppo

dei diritti fondamentali in Canada, Milano, 2000, 111 ss.; e ID., La tutela costituzionale della persona

come individuo e come parte di un gruppo: l’esperienza della carta canadese dei diritti e delle

libertà, in S. GAMBINO (a cura di), La protezione dei diritti fondamentali, Milano, 2004, 125 ss. E

sull’idea dell’individualismo come causa di egoismi puntuali, si legga, fra tutti, Z. BAUMAN,

Modernità liquida, Roma-Bari, 2002, 28 ss. e 98 ss.

Page 12: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

10

fase, si assiste al passaggio da una visione atomistica ad una visione sociale della

persona umana15

.

Nell’esperienza delle Costituzioni moderne certi diritti, attribuiti letteralmente ai

soli cittadini, con legge e a suon di sentenze, vengono estesi agli stranieri in quanto

diritti costituzionali a vocazione universalistica. La dignità umana e tutte le libertà,

per giurisprudenza costituzionale pacifica, sono riconosciute di pertinenza della

persona umana in quanto tale, e anche sulla scorta della giurisprudenza

internazionale, la proprietà privata e la libertà d’impresa, tenendo conto che sempre

di più gli stranieri assumono iniziative di carattere imprenditoriale e dimostrano

capacità di acquisizione di beni. I diritti umani hanno fatto divaricare il concetto di

popolo, elemento fondante lo Stato nazionale, nel senso che il popolo non è solo

quello che si lega al territorio, per nascita, per storia, per lingua. Perciò, la

Costituzione, che riconosce i diritti inviolabili dell’uomo, non è protettiva del solo

Stato nazionale.

A questo punto, ci si deve chiedere se una declinazione della nozione di

cittadinanza come appartenenza, adeguandosi alle trasformazioni in corso, non

potrebbe essere formulata utilizzando il principio di effettività, che, se rapportato

alla cittadinanza esalta il principio di residenza, ma non come eccezione – com’è

nell’ordinamento internazionale – quanto piuttosto come regola. Si tratta, in fondo,

di un principio non certo nuovo16

. In questa prospettiva i cittadini sarebbero quelli

che operano stabilmente in un territorio. Una cittadinanza di residenza tale da

garantire uno statuto chiaro di diritti e di doveri dello straniero, mediante

imputazioni progressive delle diverse situazioni giuridiche soggettive a partire

proprio delle sue scelte di residenza, e in grado, pertanto, di rapportare il singolo

alla pluralità di ordinamenti esistenti sul territorio.

Le problematiche relative ai diritti dei cittadini sono di assoluto rilievo per il diritto

costituzionale, riguardando il nuovo configurarsi delle democrazie.

Nella Costituzione italiana, per la costruzione, se non di un’identità, ma almeno di

una comunanza di popolo su categorie altre da quelle dell’appartenenza, non si

riscontra alcun ostacolo, né logico, né assiologico.

La cittadinanza diversa da quella politica viene denominata cittadinanza

amministrativa17

, nel senso di appartenenza ad una comunità diversa da quella

sovrana, con legittimazione a posizioni soggettive che non dipendono dallo status

di cittadino-sovrano. La cittadinanza amministrativa è composta dai diritti

amministrativi, che, partendo dalla nozione di popolazione residente, comprendono

15 Cfr., E. CECCHERINI, La codificazione dei diritti nelle recenti Costituzioni, Milano, 2002, 129 ss. e

134 ss.; V. PAZÈ, Il comunitarismo, Roma-Bari, 2004, 81 ss. 16 La Francia pose il problema dello ius soli durante la rivoluzione francese, all’origine dello Stato

moderno. 17 Cfr., R. CAVALLO PERIN, La configurazione della cittadinanza amministrativa, in Dir. am., 2004, 1,

203 ss.; C.E. GALLO, La pluralità delle cittadinanze e la cittadinanza amministrativa, in Dir. am.,

2002, 3, 481 ss.

Page 13: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

11

in generale i diritti alla partecipazione amministrativa. La cittadinanza

amministrativa è l’appartenenza ad una comunità territoriale e fonte di titolarità dei

diritti di elettorato per gli organi di governo locale. In tal senso, l’ordinamento

europeo legittima i cittadini, appartenenti ad altri Stati membri dell’Unione

europea, all’elettorato attivo e passivo degli organi delle comunità locali, nel cui

territorio i cittadini europei sono residenti.

La cittadinanza amministrativa si compone di coloro che contribuiscono

attivamente a gestire la cosa pubblica18

, si presenta come uno strumento di

composizione e conservazione del legame sociale. Risulta essenziale puntare

sull’appartenenza ad una comunità per riscoprire i propri diritti. La cittadinanza

passiva non basta senza diritti di partecipazione19

, ed è pur vero che il diritto al

voto non è il solo mezzo per ritenersi investiti di cittadinanza attiva20

. Se al

momento non è possibile giungere ad una cittadinanza universale, nel senso di

riconoscere agli stranieri, oltre che i diritti civili e sociali, anche quelli politici, è

possibile costituzionalmente la scelta di riconoscere una certa cittadinanza come

partecipazione21

.

L’ordinamento europeo impone il divieto di “qualsiasi discriminazione fondata

sulla cittadinanza”. A conferma il diritto ad una buona amministrazione è un

diritto di tutti, anche dei non residenti, comprende “ogni individuo”, determinando

così un’apertura nei confronti di ogni persona prescindendo dal suo particolare

status di cittadinanza dell’Unione o al di fuori dell’Unione o di apolidia. In materia

di accesso ai documenti, si legge che “qualsiasi cittadino dell’Unione”, ma poi si

aggiunge che “qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede

sociale in uno Stato membro”, ha il diritto di accedere ai documenti delle

istituzioni. Anche qui è innegabile che si sia oltrepassato lo schema di

un’estensione restrittiva, comprendendo interamente la persona, esibendo così una

sua certa universalità. Inoltre, ciò che conta è che il riferimento a persone fisiche o

giuridiche che risiedano o abbiano la sede sociale in uno Stato membro dia valore

giuridico al principio della residenza.

Il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo e quello di rivolgersi al

Mediatore comunitario sono diritti di partecipazione che non spettano ai soli

cittadini, ma a tutti i soggetti residenti nell’Unione europea.

L’obbligo di

motivazione dei provvedimenti amministrativi che incidono sulle persone è di

rilievo costituzionale, quando si tratta di provvedimenti che hanno come destinatari

sia cittadini che residenti.

18 G. ARENA, Cittadini attivi. Un altro do di pensare all’Italia, Roma-Bari, 2006, 142 ss. 19 Come affermato da G. BERTI, Cittadinanza, cittadinanze e diritti fondamentali, in Rivista di diritto

costituzionale, 1997, 15-17. 20 V. FERLA, Entra negli Enti la cittadinanza attiva una sentinella per gli interessi generali, in Guida

agli enti locali, 2002, 44, 69. 21 Nel senso di indicare la citizenship dei sociologi e politologi, si veda G.U. RESCIGNO, Cittadinanza:

riflessioni sulla parola e sulla cosa, in Riv. dir. cost., 1997, 38-39.

Page 14: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

12

La cittadinanza-appartenenza, quella tradizionale, distingue i cittadini rispetto ai

non-cittadini. Alla base del processo di unificazione europeo c’è una cittadinanza

comune, all’interno della quale è presente una certa idea di Amministrazione in

considerazione della cittadinanza-partecipazione, quella amministrativa22

. Questo

ragionamento evoca la sussidiarietà orizzontale, nel senso del principio che segna il

limite dell’autorità, limite derivante dal riconoscimento della capacità della persona

di essere libera, dunque, il riconoscimento della sua autonomia, allo scopo di

cercare uno spazio operativo per l’elaborazione di un modello di cittadinanza

inclusiva e democratica23

.

7. La cittadinanza sostanziale.

Nel 1950, Marshall usa il termine in un’analisi sulla disuguaglianza di classe e

sostiene che “divenire eguali significa divenire cittadini”24

.

Nel corso della storia il termine cittadinanza ha trovato diversi impieghi: da

indicatore della ripartizione dei poteri e delle risorse nell’ambito di un

ordinamento, e rapporto tra individuo e ordine politico, a strumento della

partecipazione attiva del soggetto alla sfera pubblica e intersezione tra individuo e

collettività25

.

In senso sociologico, la cittadinanza assume una valenza più ampia, e si riferisce al

senso d’identità e di appartenenza degli individui ad una determinata comunità

politica. E in questo senso vanno ricostruite le radici di questa relazione, di questo

legame tra la cittadinanza, i cittadini, e lo Stato, la comunità politica e sociale di

riferimento, in questa fase di profonde trasformazioni.

Al momento, si assiste alla costruzione di un modello di coinvolgimento sociale

dell’individuo, venendo meno il modello di statocentrico imperniato sul vincolo

verticale dell’appartenenza statale. La concezione della cittadinanza, la natura e la

funzione della partecipazione, nel contesto pluralistico contemporaneo, acquistano

22 In effetti, la polisemia è propria della lingua italiana, in base alla quale “cittadinanza” viene usato:

a) per indicare la condizione di chi fa parte di uno Stato, essendo soggetto alle leggi di questo e

godendo, in virtù dell’appartenenza, di specifici diritti ed obblighi tra i quali in particolare i diritti

politici e l’obbligo di effettuare determinate prestazioni (cittadinanza-appartenenza); b) per indicare

il complesso di diritti che fanno di una persona un vero cittadino (cittadinanza-partecipazione), con

particolare riferimento alla graduale acquisizione di nuove categorie di diritti, secondo la nota

elaborazione di Marshall. In altre lingue, per esprimere i due significati di cui sopra, si usano parole

differenti. Così in inglese, rispettivamente, “nationality” e “citizenship”; in francese, “nationalité” e

“citoyenneté”; in tedesco, “Staatsangehorigkeit” e “Burgerschaft”. 23 Non è da ritenersi privo di significato l’art. 9, co. 4, d.lgs n. 286/98, che, nell’ammettere

esplicitamente, che “oltre a quanto previsto per lo straniero regolarmente soggiornare nel territorio

dello Stato, il titolare della carta di soggiorno può: partecipare alla vita pubblica locale (…)”, ha

introdotto nell’ordinamento un principio del tutto conforme all’idea di riconoscere ai non cittadini

l’esercizio di alcune funzioni. 24 T. MARSHALL, Cittadinanza e classe sociale, Roma-Bari, 2002, 11. 25 U. POMARICI, Filosofia del diritto - Concetti fondamentali, Torino, 2007, 42-44.

Page 15: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

13

un significato ancora diverso, collegandosi in modo diretto ed inestricabile con la

sostanza della democrazia.

Le nozioni di cittadino e di cittadinanza divengono univoche, in un regime

democratico, e i legami sottostanti diventano la base del patto sociale sul quale si

fonda il vincolo di accettazione di regole liberamente condivise.

Nel suo significato attuale, la cittadinanza è il collettore equilibrante

dell’eguaglianza sostanziale della molteplicità di diritti e doveri riferibili

all’individuo in quanto parte attiva di una determinata realtà giuridico-sociale. In

questo senso, si assiste, in virtù della sussidiarietà orizzontale, al passaggio da una

cittadinanza legale, o cittadinanza formale, ad una cittadinanza amministrativa, o

cittadinanza sostanziale, attiva e partecipativa.

8. I potestà amministrative della popolazione. L’insieme dei cittadini di uno Stato costituisce il suo popolo. La popolazione è

l’insieme delle persone che risiedono sul territorio di uno Stato, i suoi abitanti, a

prescindere dal fatto che siano suoi cittadini.

La popolazione, dunque, differisce dal popolo in quanto, da un lato, comprende

anche gli stranieri e gli apolidi che risiedono sul territorio dello stato mentre,

dall’altro, non comprende i cittadini residenti all’estero. La divergenza tra popolo e

popolazione è accentuata negli Stati interessati da un forte flusso migratorio, in

entrata o in uscita.

Il termine popolazione, raccordato con il principio di partecipazione popolare,

implica chiaramente, nella sua onnicomprensività, che di esso fanno parte tutti i

residenti, cittadini e non, ivi compresi gli stranieri che, per ragioni di lavoro,

vivono stabilmente nel territorio comunale e sono quindi pienamente legittimati, al

pari dei cittadini, a promuovere attività di interesse generale connesse con il loro

radicamento nel territorio26

.

In riferimento alle Autonomie locali si possono identificare altresì la cittadinanza

comunale, provinciale, regionale, in rapporto al territorio di appartenenza.

La popolazione è un elemento essenziale del Comune e la democrazia si esercita

più facilmente nelle collettività locali. Nella Repubblica delle Autonomie, delineata

dopo il 2001, è insito il programma costituzionale per un sistema degli strumenti

giuridici di partecipazione della popolazione attiva.

La centralità delle Autonomie locali, la loro valorizzazione e la loro potenziale

spinta verso l’affermarsi di una nuova visione del rapporto fra società civile e

politica, fra democrazia e sviluppo, sono elementi fondamentali della riforma del

26 D. HELD, Governare la globalizzazione. Un’alternativa democratica al mondo unipolare, Bologna,

2005, 148; il quale scrive “(…) può nascere la base di una nuova concezione della cittadinanza – una

cittadinanza basata non sull’appartenenza esclusiva a una comunità territoriale, ma su regole e

principi generali che possono essere consolidati e applicati in diverse gradazioni. (…) Il significato

della cittadinanza oscilla dall’appartenenza a una comunità che conferisce particolari diritti e doveri a

coloro che ne fanno parte a una concezione dell’ordine mondiale nel quale ogni persona ha diritti e

doveri equivalenti entro le sfere intrecciate del decision-making che toccano i suoi bisogni e i suoi

interessi vitali.”

Page 16: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

14

Titolo V Cost.27

, con l’introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale e

verticale28

.

La comprovata stabilità residenziale si può considerare come una cittadinanza di

fatto di livello locale, una popolazione amministrativa, sufficiente a consentire a

tutti di svolgere, attraverso una piena partecipazione non solo elettorale, attività per

la comunità e il suo sviluppo29

.

In definitiva, il popolo sovrano, elemento dello Stato, è titolare originario della

sovranità, quale potere fondante lo Stato, invece l’elemento dello Stato-comunità

che assume, per tramite della sussidiarietà, che rende soggetti attivi dell’interesse

generale i componenti di ogni comunità, quali esercenti potestà amministrative, è

la popolazione amministrativa.

27 Ciò anche in contesti internazionali di primaria importanza: dalla Commissione mondiale

sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite (che con il Rapporto Brundtland del 1987 consacra il

principio dello sviluppo sostenibile), all’earth summit di Rio de Janeiro del 1992; dall’avvio del

movimento delle città sostenibili d’Europa, avutosi con la conferenza di Aalborg nel 1994, al libro

bianco sulla governante della Commissione europea del 2001. 28 Cfr., A. D’ATENA, Costituzione e principio di sussidiarietà, in Quad. cost., 2001, 1, 13; M.

ARMANNO, Il principio costituzionale di sussidiarietà, Milano, 2010, 28 ss; G.C. SALERNO, Servizi di

interesse generale e sussidiarietà orizzontale fra ordinamento costituzionale e ordinamento

dell’Unione europea, Torino, 2010, 13 ss.; e diffusamente G. ARENA e G. COTTURRI (a cura di), Il

valore aggiunto. Come la sussidiarietà può salvare l’Italia, Roma, 2011, 139 ss; P. COSTA e F.

PIZZOLATO, Il lato oscuro della sussidiarietà, Milano, 2013; e J.M. BERGOGLIO, Noi come cittadini

Noi come popolo, Milano, 2013. 29 In una simile prospettiva si veda la proposta di legge costituzionale (AC n. 4786, 4 marzo 2004) a

firma dei deputati Bressa e altri, rivolta a un aggiornamento del concetto di cittadinanza richiamato

dall’art. 48 Cost., al quale dovrebbe essere premesso il seguente comma: “Sono cittadini coloro i quali

partecipano effettivamente alla vita economica, sociale e politica del Paese e soddisfano i requisiti

stabiliti dalla legge”. Coincidente l’opinione di F.G. PIZZETTI, Elettori, quasi cittadini, in Il Regno,

1998, 228 ss. A sostegno di quanto proposto, ricordiamo che la Convenzione europea sulla

Nazionalità del 1997 già chiedeva agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le

persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente”.

Page 17: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

15

Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39

Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso

le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a

norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190

Capo I - Principi generali

Art. 1. Definizioni

1. Ai fini del conferimento di incarichi dirigenziali e di responsabilità

amministrativa di vertice nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e

negli enti di diritto privato in controllo pubblico si osservano le disposizioni

contenute nel presente decreto, fermo restando quanto previsto dagli articoli 19 e

23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché dalle altre

disposizioni vigenti in materia di collocamento fuori ruolo o in aspettativa.

2. Ai fini del presente decreto si intende:

a) per «pubbliche amministrazioni», le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo

1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ivi

comprese le autorità amministrative indipendenti;

b) per «enti pubblici», gli enti di diritto pubblico non territoriali nazionali, regionali

o locali, comunque denominati, istituiti, vigilati, finanziati dalla pubblica

amministrazione che conferisce

l'incarico, ovvero i cui amministratori siano da questa nominati;

c) per «enti di diritto privato in controllo pubblico», le società e gli altri enti di

diritto privato che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni

e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici,

sottoposti a controllo ai sensi dell'articolo 2359 c.c. da parte di amministrazioni

pubbliche, oppure gli enti nei quali siano riconosciuti alle pubbliche

amministrazioni, anche in assenza di una partecipazione azionaria, poteri

di nomina dei vertici o dei componenti degli organi;

d) per «enti di diritto privato regolati o finanziati», le società e gli altri enti di

diritto privato, anche privi di personalità giuridica, nei confronti dei quali

l'amministrazione che conferisce l'incarico:

1) svolga funzioni di regolazione dell'attività principale che comportino, anche

attraverso il rilascio di autorizzazioni o concessioni, l'esercizio continuativo di

poteri di vigilanza, di controllo o di certificazione;

2) abbia una partecipazione minoritaria nel capitale;

3) finanzi le attività attraverso rapporti convenzionali, quali contratti pubblici,

contratti di servizio pubblico e di concessione di beni pubblici;

e) per «incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati», le cariche

di presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore delegato, le posizioni di

dirigente, lo svolgimento stabile di attività di consulenza a favore dell'ente;

f) per «componenti di organi di indirizzo politico», le persone che partecipano, in

via elettiva o di nomina, a organi di indirizzo politico delle amministrazioni statali,

Page 18: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

16

regionali e locali, quali Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro, Vice

Ministro, sottosegretario di Stato e commissario straordinario del Governo di cui

all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, parlamentare, Presidente della

giunta o Sindaco, assessore o consigliere nelle regioni, nelle province, nei comuni e

nelle forme associative tra enti locali, oppure a organi di indirizzo di enti pubblici,

o di enti di diritto privato in controllo pubblico, nazionali, regionali e locali;

g) per «inconferibilità», la preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli

incarichi previsti dal presente decreto a coloro che abbiano riportato condanne

penali per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale,

a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato

regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni o svolto attività professionali a

favore di questi ultimi, a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo

politico;

h) per «incompatibilità», l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di

scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la

permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in

enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che

conferisce l'incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l'assunzione

della carica di

componente di organi di indirizzo politico;

i) per «incarichi amministrativi di vertice», gli incarichi di livello apicale, quali

quelli di Segretario generale, capo Dipartimento, Direttore generale o posizioni

assimilate nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato in

controllo pubblico, conferiti a soggetti interni o esterni all'amministrazione o

all'ente che conferisce l'incarico, che non comportano l'esercizio in via

esclusiva delle competenze di amministrazione e gestione;

j) per «incarichi dirigenziali interni», gli incarichi di funzione dirigenziale,

comunque denominati, che comportano l'esercizio in via esclusiva delle

competenze di amministrazione e gestione, nonché gli incarichi di funzione

dirigenziale nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione, conferiti a dirigenti o

ad altri dipendenti, ivi comprese le categorie di personale di cui all'articolo 3 del

decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, appartenenti ai ruoli dell'

amministrazione che conferisce

l'incarico ovvero al ruolo di altra pubblica amministrazione;

k) per «incarichi dirigenziali esterni», gli incarichi di funzione dirigenziale,

comunque denominati, che comportano l'esercizio in via esclusiva delle

competenze di amministrazione e gestione, nonché gli incarichi di funzione

dirigenziale nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione, conferiti a soggetti

non muniti della qualifica di dirigente pubblico o comunque non

dipendenti di pubbliche amministrazioni;

l) per «incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo

pubblico», gli incarichi di Presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore

Page 19: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

17

delegato e assimilabili, di altro organo di indirizzo delle attività dell'ente,

comunque denominato, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo

pubblico.

Art. 2. Ambito di applicazione

1. Le disposizioni del presente decreto si applicano agli incarichi conferiti nelle

pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165, ivi compresi gli enti pubblici, nonché negli enti di diritto

privato in controllo pubblico.

2. Ai fini del presente decreto al conferimento negli enti locali di incarichi

dirigenziali è assimilato quello di funzioni dirigenziali a personale non dirigenziale,

nonché di tali incarichi a soggetti con contratto a tempo determinato, ai sensi

dell'articolo 110, comma 2, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti

locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Capo II - Inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la

pubblica amministrazione

Art. 3. Inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la

pubblica amministrazione

1. A coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato,

per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale,

non possono essere attribuiti:

a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e

locali;

b) gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e

locale;

c) gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, comunque denominati, nelle pubbliche

amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo

pubblico di livello nazionale, regionale e locale;

d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico, di

livello nazionale, regionale e locale;

e) gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali del servizio sanitario nazionale.

2. Ove la condanna riguardi uno dei reati di cui all'articolo 3, comma 1, della legge

27 marzo 2001, n. 97, l'inconferibilità di cui al comma 1 ha carattere permanente

nei casi in cui sia stata inflitta la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pub

blici uffici ovvero sia intervenuta la cessazione del rapporto di lavoro a seguito di

procedimento disciplinare o la cessazione del rapporto di lavoro autonomo. Ove sia

stata inflitta una interdizione temporanea, l'inconferibilità ha la stessa durata dell'in

terdizione. Negli altri casi l'inconferibilità degli incarichi ha la durata di 5 anni.

3. Ove la condanna riguardi uno degli altri reati previsti dal capo I del titolo II del

libro II del codice penale, l'inconferibilità ha carattere permanente nei casi in cui

sia stata inflitta la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici

ovvero sia intervenuta la cessazione del rapporto di lavoro a seguito di

procedimento disciplinare o la cessazione del rapporto di lavoro autonomo. Ove sia

Page 20: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

18

stata inflitta una interdizione temporanea, l'inconferibilità ha la stessa durata

dell'interdizione. Negli altri casi l'inconferibilità ha una durata pari al doppio della

pena inflitta, per un periodo comunque non superiore a 5 anni.

4. Nei casi di cui all'ultimo periodo dei commi 2 e 3, salve le ipotesi di sospensione

o cessazione del rapporto, al dirigente di ruolo, per la durata del periodo di

inconferibilità, possono essere conferiti incarichi diversi da quelli che comportino

l'esercizio delle competenze di amministrazione e gestione. E' in ogni caso escluso

il conferimento di incarichi relativi ad uffici preposti alla gestione delle risorse

finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o

all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di

vantaggi economici a soggetti pubblici e privati, di incarichi che comportano

esercizio di vigilanza o controllo. Nel caso in cui l'amministrazione non sia in

grado di conferire incarichi compatibili con le disposizioni del presente comma, il

dirigente viene posto a disposizione del ruolo senza incarico per il periodo di

inconferibilità dell'incarico.

5. La situazione di inconferibilità cessa di diritto ove venga pronunciata, per il

medesimo reato, sentenza anche non definitiva, di proscioglimento.

6. Nel caso di condanna, anche non definitiva, per uno dei reati di cui ai commi 2 e

3 nei confronti di un soggetto esterno all'amministrazione, ente pubblico o ente di

diritto privato in controllo pubblico cui è stato conferito uno degli incarichi di cui

al comma 1, sono sospesi l'incarico e l'efficacia del contratto di lavoro subordinato

o di lavoro autonomo, stipulato con l'amministrazione, l'ente pubblico o l'ente di

diritto privato in controllo pubblico. Per tutto il periodo della sospensione non

spetta alcun trattamento economico. In entrambi i casi la sospensione ha la stessa

durata dell'inconferibilità stabilita nei commi 2 e 3. Fatto salvo il termine finale del

contratto, all'esito della sospensione l'amministrazione valuta la persistenza

dell'interesse all'esecuzione dell'incarico, anche in relazione al tempo trascorso.

7. Agli effetti della presente disposizione, la sentenza di applicazione della pena ai

sensi dell'art. 444 c.p.p., è equiparata alla sentenza di condanna.

Capo III - Inconferibilità di incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto

privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni

Art. 4. Inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali e

locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati

1. A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto

cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente

pubblico che conferisce l'incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività

professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite

dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico, non possono essere conferiti:

a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e

locali;

b) gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e

Page 21: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

19

locale;

c) gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche

amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o

ufficio dell'amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento.

Art. 5. Inconferibilità di incarichi di direzione nelle Aziende sanitarie locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati

1. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni

precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato

regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale.

Capo IV - Inconferibilità di incarichi a componenti di organi di indirizzo

politico

Art. 6. Inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello

nazionale 1. Per le cariche di Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro, Vice Ministro,

sottosegretario di Stato e di commissario straordinario del Governo di cui

all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, si applicano i divieti di cui alla

legge 20 luglio 2004, n. 215.

2. La vigilanza sull'applicazione di quanto previsto dal comma 1 è esercitata

dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall'Autorità per le garanzie

nelle comunicazioni, ai sensi della medesima legge n. 215 del 2004.

Art. 7. Inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello

regionale e locale

1. A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del

consiglio della regione che conferisce l'incarico, ovvero nell'anno precedente siano

stati componenti della giunta o del consiglio di una provincia o di un comune con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti della medesima regione o di una forma

associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione,

oppure siano stati presidente o amministratore delegato di un ente di diritto privato

in controllo pubblico da parte della regione ovvero da parte di uno degli enti locali

di cui al presente comma non possono essere conferiti:

a) gli incarichi amministrativi di vertice della regione;

b) gli incarichi dirigenziali nell'amministrazione regionale;

c) gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello regionale;

d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di

livello regionale.

2. A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del

consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che

conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte

della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione

superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la

Page 22: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

20

medesima popolazione, nella stessa regione dell'amministrazione locale che

conferisce l'incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore

delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni

e loro forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti:

a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni di una provincia, di

un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa

tra comuni avente la medesima popolazione;

b) gli incarichi dirigenziali nelle medesime amministrazioni di cui alla lettera a);

c) gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o

comunale;

d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da

parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o

di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione.

3. Le inconferibilità di cui al presente articolo non si applicano ai dipendenti della

stessa amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico

che, all'atto di assunzione della carica politica, erano titolari di incarichi.

Art. 8. Inconferibilità di incarichi di direzione nelle Aziende sanitarie locali

1. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che nei cinque

anni precedenti siano stati candidati in elezioni europee, nazionali, regionali e

locali, in collegi elettorali che comprendano il territorio della ASL.

2. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che nei due anni

precedenti abbiano esercitato la funzione di Presidente del Consiglio dei ministri o

di Ministro, Viceministro o sottosegretario nel Ministero della salute o in altra

amministrazione dello Stato o di amministratore di ente pubblico o ente di diritto

privato in controllo pubblico nazionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o

finanziamento del servizio sanitario nazionale.

3. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che nell'anno

precedente abbiano esercitato la funzione di parlamentare.

4. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che nei tre anni

precedenti abbiano fatto parte della giunta o del consiglio della regione interessata

ovvero abbiano ricoperto la carica di amministratore di ente pubblico o ente di

diritto privato in controllo pubblico regionale che svolga funzioni di controllo,

vigilanza o finanziamento del servizio sanitario regionale.

5. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni

precedenti, abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un

comune con popolazione superiore ai 15.000 o di una forma associativa tra comuni

Page 23: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

21

avente la medesima popolazione, il cui territorio è compreso nel territorio della

ASL.

Capo V - Incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli

enti privati in controllo pubblico e cariche in enti di diritto privato regolati o

finanziati dalle pubbliche amministrazioni nonché lo svolgimento di attività

professionale

Art. 9. Incompatibilità tra incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati

o finanziati nonché tra gli stessi incarichi e le attività professionali

1. Gli incarichi amministrativi di vertice e gli incarichi dirigenziali, comunque

denominati, nelle pubbliche amministrazioni, che comportano poteri di vigilanza o

controllo sulle attività svolte dagli enti di diritto privato regolati o finanziati

dall'amministrazione che conferisce l'incarico, sono incompatibili con l'assunzione

e il mantenimento, nel corso dell'incarico, di incarichi e cariche in enti di diritto

privato regolati o finanziati dall'amministrazione o ente pubblico che conferisce

l'incarico.

2. Gli incarichi amministrativi di vertice e gli incarichi dirigenziali, comunque

denominati, nelle pubbliche amministrazioni, gli incarichi di amministratore negli

enti pubblici e di presidente e amministratore delegato negli enti di diritto privato

in controllo pubblico sono incompatibili con lo svolgimento in proprio, da parte del

soggetto incaricato, di un'attività professionale, se questa è regolata, finanziata o

comunque retribuita dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico.

Art. 10. Incompatibilità tra le cariche direttive nelle aziende sanitarie locali, le

cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati e lo svolgimento di

attività professionali

1. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali di una medesima regione sono incompatibili:

a) con gli incarichi o le cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati

dal servizio sanitario regionale;

b) con lo svolgimento in proprio, da parte del soggetto incaricato, di attività

professionale, se questa è regolata o finanziata dal servizio sanitario regionale.

2. L'incompatibilità sussiste altresi' allorché gli incarichi, le cariche e le attività

professionali indicate nel presente articolo siano assunte o mantenute dal coniuge e

dal parente o affine entro il secondo grado.

Capo VI - Incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e

negli enti privati in controllo pubblico e cariche di componenti di organi di

indirizzo politico

Art. 11. Incompatibilità tra incarichi amministrativi di vertice e di

amministratore di ente pubblico e cariche di componenti degli organi di

indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali

1. Gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e

locali e gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello nazionale,

regionale e locale, sono incompatibili con la carica di Presidente del Consiglio dei

Page 24: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

22

ministri, Ministro, Vice Ministro, sottosegretario di Stato e commissario

straordinario del Governo di cui all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400,

o di parlamentare.

2. Gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni regionali e gli

incarichi di amministratore di ente pubblico di livello regionale sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione che ha

conferito l'incarico;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un

comune con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni

avente la medesima

popolazione della medesima regione;

c) con la carica di presidente e amministratore delegato di un ente di diritto privato

in controllo pubblico da parte della regione.

3. Gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni di una provincia, di

un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa

tra comuni avente la medesima popolazione nonché gli incarichi di amministratore

di ente pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della provincia, del

comune o della forma associativa tra comuni che ha conferito l'incarico;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio della provincia, del

comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra

comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione

dell'amministrazione locale che ha conferito l'incarico;

c) con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in

controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la

medesima popolazione abitanti della stessa regione.

Art. 12. Incompatibilità tra incarichi dirigenziali interni e esterni e cariche di

componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e

locali

1. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli

enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico sono incompatibili

con l'assunzione e il mantenimento, nel corso dell'incarico, della carica di

componente dell'organo di indirizzo nella stessa amministrazione o nello stesso

ente pubblico che ha conferito l'incarico, ovvero con l'assunzione e il

mantenimento, nel corso dell'incarico, della carica di presidente e amministratore

delegato nello stesso ente di diritto privato in controllo pubblico che ha conferito

l'incarico.

2. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli

enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale,

Page 25: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

23

regionale e locale sono incompatibili con l'assunzione, nel corso dell'incarico, della

carica di Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro, Vice Ministro,

sottosegretario di Stato e commissario straordinario del Governo di cui all'articolo

11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, o di parlamentare.

3. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli

enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale

sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione

interessata;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un

comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra

comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;

c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in

controllo pubblico da parte della regione.

4. Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli

enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello

provinciale o comunale sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un

comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra

comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione

dell'amministrazione locale che ha conferito l'incarico;

c) con la carica di componente di organi di indirizzo negli enti di diritto privato in

controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la

medesima popolazione della stessa regione.

Art. 13. Incompatibilità tra incarichi di amministratore di ente di diritto

privato in controllo pubblico e cariche di componenti degli organi di indirizzo

politico nelle amministrazioni statali, regionali e locali

1. Gli incarichi di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in

controllo pubblico, di livello nazionale, regionale e locale, sono incompatibili con

la carica di Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro, Vice Ministro,

sottosegretario di Stato e di commissario straordinario del Governo di cui

all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, o di parlamentare.

2. Gli incarichi di presidente e amministratore delegato di ente di diritto privato in

controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione

interessata;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia o di un

comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra

comuni avente la medesima

popolazione della medesima regione;

Page 26: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

24

c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in

controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la

medesima popolazione della medesima regione.

3. Gli incarichi di presidente e amministratore delegato di ente di diritto privato in

controllo pubblico di livello locale sono incompatibili con l'assunzione, nel corso

dell'incarico, della carica di componente della giunta o del consiglio di una

provincia o di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una

forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima

regione.

Art. 14. Incompatibilità tra incarichi di direzione nelle Aziende sanitarie locali

e cariche di componenti degli organi di indirizzo politico nelle amministrazioni

statali, regionali e locali

1. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali sono incompatibili con la carica di Presidente del

Consiglio dei ministri, Ministro, Vice Ministro, sottosegretario di Stato e

commissario straordinario del Governo di cui all'articolo 11 della legge 23 agosto

1988, n. 400, di amministratore di ente pubblico o ente di diritto privato in

controllo pubblico nazionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o

finanziamento del servizio sanitario nazionale o di parlamentare.

2. Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo

nelle aziende sanitarie locali di una regione sono incompatibili:

a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata

ovvero con la carica di amministratore di ente pubblico o ente di diritto privato in

controllo pubblico regionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o

finanziamento del servizio sanitario regionale;

b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un

comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra

comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;

c) con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in

controllo pubblico da parte della regione, nonché di province, comuni con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme associative tra comuni aventi la

medesima popolazione della stessa regione.

Capo VII - Vigilanza e sanzioni

Art. 15. Vigilanza sul rispetto delle disposizioni in materia di inconferibilità e

incompatibilità nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato

in controllo pubblico

1. Il responsabile del piano anticorruzione di ciascuna amministrazione pubblica,

ente pubblico e ente di diritto privato in controllo pubblico, di seguito denominato

«responsabile», cura, anche attraverso le disposizioni del piano anticorruzione, che

nell'amministrazione, ente pubblico e ente di diritto privato in controllo pubblico

Page 27: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

25

siano rispettate le disposizioni del presente decreto sulla inconferibilità e

incompatibilità degli incarichi. A tale fine il responsabile contesta all'interessato

l'esistenza o l'insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di cui al

presente decreto.

2. Il responsabile segnala i casi di possibile violazione delle disposizioni del

presente decreto all'Autorità nazionale anticorruzione, all'Autorità garante della

concorrenza e del mercato ai fini dell'esercizio delle funzioni di cui alla legge 20

luglio 2004, n. 215, nonché alla Corte dei conti, per l'accertamento di eventuali

responsabilità amministrative.

3. Il provvedimento di revoca dell'incarico amministrativo di vertice o dirigenziale

conferito al soggetto cui sono state affidate le funzioni di responsabile, comunque

motivato, è comunicato all'Autorità nazionale anticorruzione che, entro trenta

giorni, può formulare una richiesta di riesame qualora rilevi che la revoca sia

correlata alle attività svolte dal responsabile in materia di prevenzione della

corruzione. Decorso tale termine, la revoca diventa efficace.

Art. 16. Vigilanza dell'Autorità nazionale anticorruzione

1. L'Autorità nazionale anticorruzione vigila sul rispetto, da parte delle

amministrazioni pubbliche, degli enti pubblici e degli enti di diritto privato in

controllo pubblico, delle disposizioni di cui al presente decreto, anche con

l'esercizio di poteri ispettivi e di accertamento di singole fattispecie di

conferimento degli incarichi.

2. L'Autorità nazionale anticorruzione, a seguito di segnalazione della Presidenza

del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica o d'ufficio, può

sospendere la procedura di conferimento dell'incarico con un proprio

provvedimento che contiene osservazioni o rilievi sull'atto di conferimento

dell'incarico, nonché segnalare il caso alla Corte dei conti per l'accertamento di

eventuali responsabilità amministrative. L'amministrazione, ente pubblico o ente

privato in controllo pubblico che intenda procedere al conferimento dell'incarico

deve motivare l'atto tenendo conto delle osservazioni dell'Autorità.

(comma così modificato dall'art. 54-ter, comma 1, lett. a), legge n. 98 del 2013)

3. L'Autorità nazionale anticorruzione esprime pareri obbligatori sulle direttive e le

circolari ministeriali concernenti l’interpretazione delle disposizioni del presente

decreto e la loro applicazione alle diverse fattispecie di inconferibilità degli

incarichi e di incompatibilità.

(comma così sostituito dall'art. 54-ter, comma 1, lett. b), legge n. 98 del 2013)

Art. 17. Nullità degli incarichi conferiti in violazione delle disposizioni del

presente decreto

1. Gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del

presente decreto e i relativi contratti sono nulli.

Art. 18. Sanzioni

Page 28: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

26

1. I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono

responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati. Sono esenti da

responsabilità i componenti che erano assenti al momento della votazione, nonché i

dissenzienti e gli astenuti.

2. I componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli non

possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza. Il relativo potere è

esercitato, per i Ministeri dal Presidente del Consiglio dei ministri e per gli enti

pubblici dall'amministrazione vigilante.

3. Le regioni, le province e i comuni provvedono entro tre mesi dall'entrata in

vigore del presente decreto ad adeguare i propri ordinamenti individuando le

procedure interne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al

conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari.

4. Decorso inutilmente il termine di cui al comma 3 trova applicazione la procedura

sostitutiva di cui all'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.

5. L'atto di accertamento della violazione delle disposizioni del presente decreto è

pubblicato sul sito dell'amministrazione o ente che conferisce l'incarico.

Art. 19. Decadenza in caso di incompatibilità

1. Lo svolgimento degli incarichi di cui al presente decreto in una delle situazioni

di incompatibilità di cui ai capi V e VI comporta la decadenza dall'incarico e la

risoluzione del relativo contratto, di lavoro subordinato o autonomo, decorso il

termine perentorio di quindici giorni dalla contestazione all'interessato, da parte del

responsabile di cui all'articolo 15, dell'insorgere della causa di incompatibilità.

2. Restano ferme le disposizioni che prevedono il collocamento in aspettativa dei

dipendenti delle pubbliche amministrazioni in caso di incompatibilità.

Capo VIII - Norme finali e transitorie

Art. 20. Dichiarazione sulla insussistenza di cause di inconferibilità o

incompatibilità

1. All'atto del conferimento dell'incarico l'interessato presenta una dichiarazione

sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al presente decreto.

2. Nel corso dell'incarico l'interessato presenta annualmente una dichiarazione sulla

insussistenza di una delle cause di incompatibilità di cui al presente decreto.

3. Le dichiarazioni di cui ai commi 1 e 2 sono pubblicate nel sito della pubblica

amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico che

ha conferito l'incarico.

4. La dichiarazione di cui al comma 1 è condizione per l'acquisizione dell'efficacia

dell'incarico.

5. Ferma restando ogni altra responsabilità, la dichiarazione mendace, accertata

dalla stessa amministrazione, nel rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio

dell'interessato, comporta la inconferibilità di qualsivoglia incarico di cui al

presente decreto per un periodo di 5 anni.

Page 29: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

27

Art. 21. Applicazione dell'articolo 53, comma 16-ter, del decreto legislativo n.

165 del 2001

1. Ai soli fini dell'applicazione dei divieti di cui al comma 16-ter dell'articolo 53

del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, sono

considerati dipendenti delle pubbliche amministrazioni anche i soggetti titolari di

uno degli incarichi di cui al presente decreto, ivi compresi i soggetti esterni con i

quali l'amministrazione, l'ente pubblico o l'ente di diritto privato in controllo

pubblico stabilisce un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo. Tali divieti si

applicano a far data dalla cessazione dell'incarico.

Art. 22. Prevalenza su diverse disposizioni in materia di inconferibilità e

incompatibilità 1. Le disposizioni del presente decreto recano norme di attuazione degli articoli 54

e 97 della Costituzione e prevalgono sulle diverse disposizioni di legge regionale,

in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche

amministrazioni, gli enti pubblici e presso gli enti privati in controllo pubblico.

2. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni della legge 20 luglio 2004, n. 215.

3. Le disposizioni di cui agli articoli 9 e 12 del presente decreto non si applicano

agli incarichi presso le società che emettono strumenti finanziari quotati in mercati

regolamentati e agli incarichi presso le loro controllate.

Art. 23. Abrogazioni

1. Il comma 9 dell'articolo 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, è

abrogato.

...........csacsacsa.............

Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101

Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle

pubbliche amministrazioni

CAPO I - Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di

razionalizzazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni e nelle società

partecipate

Art. 1. Disposizioni per l'ulteriore riduzione della spesa per auto di servizio e

consulenze nella pubblica amministrazione

1. All'articolo 1, comma 143, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, le parole: "fino

al 31 dicembre 2014" sono sostituite dalle seguenti: "fino al 31 dicembre 2015".

Per il periodo di vigenza del divieto previsto dal citato articolo 1, comma 143, della

legge n. 228 del 2012, il limite di spesa previsto dall'articolo 5, comma 2, del

decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7

agosto 2012, n. 135, si calcola al netto delle spese sostenute per l'acquisto di

autovetture.

Page 30: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

28

2. Ferme restando le vigenti disposizioni di contenimento della spesa per

autovetture, e, in particolare, l'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012,

n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, a decorrere

dall'anno 2014, le amministrazioni pubbliche che non adempiono, ai fini del

censimento permanente delle autovetture di servizio, all'obbligo di comunicazione

previsto dal provvedimento adottato in attuazione dell'articolo 2, comma 4, del

decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15

luglio 2011, n. 111, non possono effettuare, fermo restando quanto previsto dal

comma 1, spese di ammontare superiore all'80 per cento del limite di spesa previsto

per l'anno 2013 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di

autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi. Si applicano altresì le sanzioni

previste dall'articolo 46 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.

3. Gli atti adottati in violazione delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 in materia

di riduzione della spesa per auto di servizio e i relativi contratti sono nulli,

costituiscono illecito disciplinare e sono, altresì, puniti con una sanzione

amministrativa pecuniaria, a carico del responsabile della violazione, da mille a

cinquemila euro, alla cui irrogazione provvede l'autorità amministrativa

competente in base a quanto previsto dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, salva

l'azione di responsabilità amministrativa per danno erariale.

4. Con modifiche al decreto di cui all'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 6

luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.

111, sono dettati criteri attuativa delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3, al fine

di disporre modalità e limiti ulteriori di utilizzo delle autovetture di servizio, ferme

le esclusioni di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,

convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nell'ambito delle

quali sono comprese le autovetture utilizzate per le attività di protezione civile

dalle amministrazioni di cui all'articolo 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

5. La spesa annua per studi e incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi

e incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, sostenuta dalle

amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica

amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai

sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché dalle

autorità indipendenti e dalla Commissione nazionale per le società e la borsa

(CONSOB), escluse le università, gli enti e le fondazioni di ricerca e gli organismi

equiparati, nonché gli istituti culturali e gli incarichi di studio e consulenza

connessi ai processi di privatizzazione e alla regolamentazione del settore

finanziario, non può essere superiore al 90 per cento del limite di spesa per l'anno

2013 così come determinato dall'applicazione della disposizione di cui al comma 7

dell'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con

modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Si applicano le deroghe previste

dall'articolo 6, comma 7, ultimo periodo, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,

convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122.

Page 31: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

29

6. Presso le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 3, della legge

31 dicembre 2009, n. 196, nel bilancio di previsione o strumento contabile

equipollente sono previsti specifici capitoli di bilancio in coerenza con la struttura

di bilancio adottata, per il conferimento di incarichi di studio e consulenza, fatti

eventualmente salvi i capitoli istituiti per incarichi previsti da disposizioni di legge

o regolamentari da articolarsi coerentemente con il piano dei conti integrato di cui

al titolo II del decreto legislativo 31 maggio 2011 n. 91.

7. Gli atti adottati in violazione delle disposizioni di cui al comma 5 e i relativi

contratti sono nulli. L'affidamento di incarichi in violazione delle disposizioni di

cui al medesimo comma costituisce illecito disciplinare ed è, altresì, punito con una

sanzione amministrativa pecuniaria, a carico del responsabile della violazione, da

mille a cinquemila euro, alla cui irrogazione provvede l'autorità amministrativa

competente in base a quanto previsto dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, salva

l'azione di responsabilità amministrativa per danno erariale.

8. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica

e il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria

generale dello Stato possono disporre visite ispettive, a cura dell'Ispettorato per la

funzione pubblica e dei servizi ispettivi di finanza del medesimo Dipartimento

della ragioneria generale dello Stato, al fine di verificare il rispetto dei vincoli

finanziari in materia di contenimento della spesa di cui al presente articolo,

denunciando alla Corte dei conti le irregolarità riscontrate.

9. Le disposizioni del presente articolo costituiscono norme di diretta attuazione

dell'articolo 97 della Costituzione, nonché principi di coordinamento della finanza

pubblica ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

Art. 2. Disposizioni in tema di accesso nelle pubbliche amministrazioni, di

assorbimento delle eccedenze e potenziamento della revisione della spesa

anche in materia di personale

1. Al decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge

7 agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modifiche:

a) all'articolo 2 sono apportate le seguenti modificazioni:

1) al comma 11, il primo periodo, è sostituito dal seguente: "Fermo restando il

divieto di effettuare, nelle qualifiche o nelle aree interessate da posizioni

soprannumerarie, nuove assunzioni di personale a qualsiasi titolo per tutta la

durata del soprannumero, le amministrazioni possono coprire i posti vacanti nelle

altre aree, da computarsi al netto di un numero di posti equivalente dal punto di

vista finanziario al complesso delle unità soprannumerarie di cui alla lettera a),

previa autorizzazione, secondo la normativa vigente, e verifica, da parte della

Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e del

Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale

dello Stato, anche sul piano degli equilibri di finanza pubblica, della compatibilità

delle assunzioni con il piano di cui al comma 12 e fermo restando quanto disposto

dall'articolo 14, comma 7, del presente decreto. Per le unità di personale

eventualmente risultanti in soprannumero all'esito delle riduzioni previste dal

Page 32: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

30

comma 1, le amministrazioni avviano le procedure di cui all'articolo 33 del decre

to legislativo 30 marzo 2001, n. 165, adottando, ai fini di quanto previsto dal com

ma 5 dello stesso articolo 33, le seguenti procedure e misure in ordine di priorità

2) al comma 11, lettera a), le parole: "entro il 31 dicembre 2014" sono sostituite

dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2015";

3) al comma 11, lettera b), le parole: "entro il 31 dicembre 2012" sono sostituite

dalle seguenti: "entro il 30 settembre 2013";

4) al comma 11, lettera c), le parole: "entro due anni" sono sostituite dalla seguenti:

"entro tre anni";

5) al comma 12 le parole: "30 giugno 2013" sono sostituite dalle seguenti: "31

dicembre 2013";

b) all'articolo 14, il comma 7 è sostituito dal seguente "7. Le cessazioni dal servizio

per processi di mobilità, nonché quelle disposte a seguito dell'applicazione della

disposizione di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a), limitatamente al periodo di

tempo necessario al raggiungimento dei requisiti previsti dall'articolo 24 del

decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge

22 dicembre 2011, n. 214, non possono essere calcolate come risparmio utile per

definire l'ammontare delle disponibilità finanziarie da destinare alle assunzioni o il

numero delle unità sostituibili in relazione alle limitazioni del turn over."

2. Gli ordini e i collegi professionali sono esclusi dall'applicazione dell'articolo 2,

comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,

dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Ai fini delle assunzioni, resta fermo, per i

predetti enti, l'articolo 1, comma 505, penultimo periodo della legge 27 dicembre

2006, n. 296.

3. Nei casi di dichiarazione di eccedenza di personale previsti dall'articolo 2,

comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni

dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le disposizioni previste dall'articolo 2, comma

11, lettera a), del medesimo decreto-legge, si applicano a tutte le amministrazioni

pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165. Le posizioni dichiarate eccedentarie non possono essere ripristinate nella

dotazione organica di ciascuna amministrazione. Si applicano le disposizioni

dell'articolo 14, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con

modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, come modificato dal presente

articolo.

4. L'articolo 24, comma 3, primo periodo, del decreto legge 6 dicembre 2011, n.

201, convertito in legge 22 dicembre 2011, n. 214, si interpreta nel senso che il

conseguimento da parte di un lavoratore dipendente delle pubbliche

amministrazioni di un qualsiasi diritto a pensione entro il 31 dicembre 2011

comporta obbligatoriamente l'applicazione del regime di accesso e delle decorrenze

previgente rispetto all'entrata in vigore del predetto articolo 24.

5. L'articolo 24, comma 4, secondo periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.

201, convertito in legge 22 dicembre 2011, n. 214, si interpreta nel senso che per i

Page 33: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

31

lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni il limite ordinamentale,

previsto dai singoli settori di appartenenza per il collocamento a riposo d'ufficio e

vigente alla data di entrata in vigore del decreto-legge stesso, non è modificato

dall'elevazione dei requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia e

costituisce il limite non superabile, se non per il trattenimento in servizio o per

consentire all'interessato di conseguire la prima decorrenza utile della pensione ove

essa non sia immediata, al raggiungimento del quale l'amministrazione deve far

cessare il rapporto di lavoro o di impiego se il lavoratore ha conseguito, a qualsiasi

titolo, i requisiti per il diritto a pensione.

6. L'articolo 2, comma 11, lett. a), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,

convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, si interpreta nel

senso che l'amministrazione, nei limiti del soprannumero, procede alla risoluzione

unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti in possesso dei

requisiti indicati nella disposizione.

7. Le amministrazioni di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 6 luglio

2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che

hanno provveduto ad effettuare le riduzioni delle dotazioni organiche previste dallo

stesso articolo 2 del citato decreto-legge, devono adottare entro il termine massimo

del 31 dicembre 2013 i regolamenti di organizzazione secondo i rispettivi

ordinamenti. In caso di mancata adozione non possono, a decorrere dal 1° gennaio

2014, procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi

contratto. Per i Ministeri il termine di cui al primo periodo si intende comunque

rispettato con l'approvazione preliminare del Consiglio dei ministri degli schemi

dei regolamenti di riordino. Il termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del

decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7

agosto 2012, n. 135, già prorogato dall'articolo 1, comma 406, della legge 24

dicembre 2012, n. 228, è differito al 31 dicembre 2013.

8. Le amministrazioni di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 6 luglio

2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,

all'esito degli interventi di riorganizzazione di cui al comma 7, provvedono al

conferimento degli incarichi dirigenziali per le strutture riorganizzate seguendo le

modalità, le procedure ed i criteri previsti dall'articolo 19 del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165. Sono salvaguardati, fino alla scadenza dei relativi contratti, i

rapporti di lavoro in essere alla data di entrata in vigore del decreto-legge 6 luglio

2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135

mediante conferimento di incarico dirigenziale secondo la disciplina del presente

comma. Per un numero corrispondente alle unità di personale risultante in

soprannumero all'esito delle procedure di conferimento degli incarichi dirigenziali,

è costituito, in via transitoria e non oltre il 31 dicembre 2014, un contingente ad

esaurimento di incarichi dirigenziali da conferire ai sensi dell'articolo 19, comma

10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fermo restando l'obbligo di

rispettare le percentuali previste dall'articolo 19, commi 5-bis e 6, del decreto

legislativo n. 165 del 2001, calcolate sulla dotazione organica ridotta. Il

Page 34: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

32

contingente di tali incarichi, che non può superare il valore degli effettivi

soprannumeri, si riduce con le cessazioni dal servizio per qualsiasi causa dei

dirigenti di ruolo, comprese le cessazioni in applicazione dell'articolo 2, comma 11,

lettera a), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,

dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nonché con la scadenza degli incarichi

dirigenziali non rinnovati del personale non appartenente ai ruoli dirigenziali

dell'amministrazione. Per le amministrazioni di cui al presente comma è fatta salva

la possibilità, per esigenze funzionali strettamente necessarie e adeguatamente

motivate, di proseguire gli incarichi conferiti a dirigenti di seconda fascia ai sensi

del comma 4 dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fino

alla data di adozione dei regolamenti organizzativi e comunque non oltre il 31

dicembre 2013. Nelle more dei processi di riorganizzazione, per il conferimento

degli incarichi dirigenziali di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo

30 marzo 2001, n. 165, qualora l'applicazione percentuale per gli incarichi previsti

dal comma 6 del medesimo articolo 19 determini come risultato un numero con

decimali, si procederà all'arrotondamento all'unità superiore.

9. Il comma 2 dell'articolo 9-bis del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303 si

interpreta nel senso che i posti di funzione relativi ai Capi dei Dipartimenti e degli

Uffici autonomi, concorrono alla determinazione della complessiva dotazione

organica dei dirigenti di prima fascia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e

al computo del rispetto dei limiti percentuali di incarichi conferibili a soggetti

esterni ai ruoli dei dirigenti di prima fascia della Presidenza"

10. A decorrere dal 1° gennaio 2014, tutte le amministrazioni pubbliche censite

dall'ISTAT ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196,

con esclusione degli organi costituzionali, sono soggette alle disposizioni contenute

nell'articolo 60 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

11. A decorrere dal 1° gennaio 2014, l'articolo 60, comma 3, del decreto legislativo

31 marzo 2001, n. 165 è sostituito dal seguente: "3. Gli enti pubblici economici, le

aziende che producono servizi di pubblica utilità, le società non quotate

partecipate direttamente o indirettamente, a qualunque titolo, dalle pubbliche

amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n.

196, diverse da quelle emittenti strumenti finanziari quotati in mercati

regolamentati e dalle società dalle stesse controllate, nonché gli enti e le aziende

di cui all'articolo 70, comma 4, sono tenuti a comunicare alla Presidenza del

Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero

dell'economia e delle finanze, il costo annuo del personale comunque utilizzato, in

conformità alle procedure definite dal Ministero dell'economia e delle finanze,

d'intesa con il predetto Dipartimento della funzione pubblica.".

12. Al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in deroga

all'articolo 2, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, fermo restando il divieto di

effettuare nelle qualifiche o nelle aree interessate da posizioni soprannumerarie

Page 35: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

33

assunzioni di personale, continuano ad applicarsi per l'anno 2013 e per l'anno 2014

le disposizioni di cui all'articolo 30, comma 8, del decreto legge 6 dicembre 2011,

n. 201, convertito con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

13. Al fine di consentire all'organismo pagatore dell'Agenzia per le erogazioni in

agricoltura (AGEA) la gestione delle misure relative al Fondo europeo agricolo per

lo sviluppo rurale (FEASR) e il rafforzamento della struttura preposta alla

attuazione operativa delle misure previste dalla riforma della politica agricola

comune (PAC) per il periodo 2014-2020, l'AGEA è autorizzata ad assumere 3 unità

dirigenziali nell'ambito della attuale dotazione organica, anche attingendo all'ultima

graduatoria approvata. Al relativo oneri, pari ad euro 137.000,00, per l'anno 2013 e

ad euro 410.000,00 a regime, si provvede mediante corrispondente riduzione della

autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1-quinquies, comma 2, del decreto-legge

9 settembre 2005, n. 182, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre

2005, n. 231.

Art. 3. Misure urgenti in materia di mobilità nel pubblico impiego e nelle

società partecipate

1. Per sopperire alle gravi carenze di personale degli uffici giudiziari, al personale

dirigenziale e non dirigenziale delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 2,

comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni,

dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che presentano situazioni di soprannumerarietà o

di eccedenza rispetto alle loro dotazioni organiche ridotte, è consentito, sino al 31

dicembre 2014, il passaggio diretto a domanda presso il Ministero della giustizia

per ricoprire i posti vacanti del personale amministrativo operante presso i predetti

uffici giudiziari con inquadramento nella qualifica corrispondente. Il passaggio

avviene mediante cessione del contratto di lavoro e previa selezione secondo criteri

prefissati dallo stesso Ministero della giustizia in apposito bando. Al personale

trasferito si applica l'articolo 2, comma 11, lettera d), terzo e quarto periodo del

predetto decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95.

2. Le società controllate direttamente o indirettamente dalla medesima pubblica

amministrazione di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del

2001, o dai suoi enti strumentali, anche al di fuori delle ipotesi previste dall'articolo

31 del medesimo decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ad esclusione di quelle

emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e delle società dalle

stesse controllate, possono, sulla base di un accordo tra di esse e senza necessità del

consenso del lavoratore, realizzare processi di mobilità di personale, anche in

servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto legge, in relazione al

proprio fabbisogno e per le finalità dei commi 3 e 4, previa informativa alle

rappresentanze sindacali operanti presso la società ed alle organizzazioni sindacali

firmatarie del contratto collettivo dalla stessa applicato, in coerenza con il

rispettivo ordinamento professionale e senza oneri aggiuntivi per la finanza

pubblica. Si applicano i commi primo e terzo dell'articolo 2112 del codice civile.

La mobilità non può comunque avvenire tra le società di cui al presente comma e le

pubbliche amministrazioni.

Page 36: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

34

3. Gli enti che controllano le società di cui al comma 2 adottano, in relazione ad

esigenze di riorganizzazione delle funzioni e dei servizi esternalizzati, nonché di

razionalizzazione delle spese e di risanamento economico-finanziario secondo

appositi piani industriali, atti di indirizzo volti a favorire, prima di avviare nuove

procedure di reclutamento di risorse umane da parte delle medesime società,

l'acquisizione di personale mediante le procedure di mobilità di cui al comma 2.

4. Le società di cui al comma 2 che rilevino eccedenze di personale, in relazione

alle esigenze funzionali o ai casi di cui al comma 3, nonché nell'ipotesi in cui

l'incidenza delle spese di personale è pari o superiore al 50 per cento delle spese

correnti, inviano un'informativa preventiva alle rappresentanze sindacali operanti

presso la società ed alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo

dalla stessa applicato in cui viene individuato il numero, la collocazione aziendale

ed i profili professionali del personale in eccedenza. Tali informazioni sono

comunicate anche al Dipartimento della funzione pubblica. Le posizioni dichiarate

eccedentarie non possono essere ripristinate nella dotazione di personale neanche

mediante nuove assunzioni. Si applicano le disposizioni dell'articolo 14, comma 7,

del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7

agosto 2012, n. 135, come modificato dal presente decreto.

5. Entro dieci giorni dal ricevimento dell'informativa di cui al comma 4, si procede,

a cura dell'ente controllante, alla riallocazione totale o parziale del personale in

eccedenza nell'ambito della stessa società mediante il ricorso a forme flessibili di

gestione del tempo di lavoro, ovvero presso altre società controllate dal medesimo

ente con le modalità previste dal comma 2. Sentite le organizzazioni sindacali, la

ricollocazione è consentita anche in società controllate da enti diversi comprese

nell'ambito regionale, previo accordo tra gli enti e le medesime società, ai sensi del

comma 2. Si applica l'articolo 3, comma 19, della legge 28 giugno 2012, n. 92.

6. Per la gestione delle eccedenze di cui al comma 5 gli enti controllanti e le società

del comma 2 possono concludere accordi collettivi con le organizzazioni sindacali

comparativamente più rappresentative finalizzati alla realizzazione, ai sensi del

comma 2, di forme di trasferimenti in mobilità dei dipendenti in esubero presso

altre società dello stesso tipo operanti anche al di fuori del territorio regionale ove

hanno sede le società interessate da eccedenze di personale.

7. Al fine di favorire le forme di mobilità le società di cui al comma 2 possono farsi

carico per un periodo massimo di tre anni di una quota parte non superiore al trenta

per cento del trattamento economico del personale interessato dalla mobilità,

nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio e senza nuovi o maggiori oneri a

carico della finanza pubblica. Le somme a tal fine corrisposte dalla società cedente

alla società cessionaria non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai

fini delle imposte sul reddito e dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Page 37: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

35

Art. 4. Disposizioni urgenti in tema di immissione in servizio di idonei e

vincitori di concorsi, nonché di limitazioni a proroghe di contratti e all'uso del

lavoro flessibile nel pubblico impiego

1. All'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive

modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 2, le parole: "Per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali"

sono sostituite dalle seguenti: "Per rispondere ad esigenze di carattere

esclusivamente temporaneo o eccezionale" e le parole "di cui alla lettera d), del

comma 1, dell'articolo" sono sostituite dalle seguenti: "di cui all'articolo";

b) dopo il comma 5-bis sono aggiunti i seguenti:

"5-ter. Le disposizioni previste dal decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368 si

applicano alle pubbliche amministrazioni, fermi restando per tutti i settori

l'obbligo di rispettare il comma 1, la facoltà di ricorrere ai contratti di lavoro a

tempo determinato esclusivamente per rispondere alle esigenze di cui al comma 2 e

il divieto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo

indeterminato.

5-quater. I contratti di lavoro a tempo determinato posti in essere in violazione del

presente articolo sono nulli e determinano responsabilità erariale. I dirigenti che

operano in violazione delle disposizioni del presente articolo sono, altresì,

responsabili ai sensi dell'articolo 21. Al dirigente responsabile di irregolarità nel

l'utilizzo del lavoro flessibile non può essere erogata la retribuzione di risultato.";

c) al comma 3 è soppresso il secondo periodo.

2. All'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e

successive modificazioni, le parole: "Si applicano le disposizioni previste

dall'articolo 36, comma 3, del presente decreto." sono sostituite dalle seguenti: "Si

applicano le disposizioni previste dall'articolo 36, comma 3, del presente decreto

e, in caso di violazione delle disposizioni di cui al presente comma, fermo restando

il divieto di costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, si applica

quanto previsto dal citato articolo 36, comma 5-quater.".

3. Fino al 31 dicembre 2015, per le amministrazioni dello Stato, anche ad

ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici e gli enti di

ricerca, l'autorizzazione all'avvio di nuove procedure concorsuali, ai sensi

dell'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è

subordinata all'emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri da adottare su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, di

concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, verificata l'assenza di

graduatorie vigenti, per ciascun soggetto pubblico interessato, approvate dal 1°

gennaio 2008 relative alle professionalità necessarie anche secondo un criterio di

equivalenza.

4. L'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo

indeterminato, vigenti alla data di approvazione del presente decreto, relative alle

amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, è prorogata fino

al 31 dicembre 2015.

Page 38: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

36

5. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica,

al fine di individuare quantitativamente, tenuto anche conto dei profili professionali

di riferimento, i vincitori e gli idonei collocati in graduatorie concorsuali vigenti

per assunzioni a tempo indeterminato, coloro che, in virtù di contratti di lavoro a

tempo determinato, hanno maturato i requisiti di anzianità previsti dal comma 6,

nonché i lavoratori di cui al comma 8, avvia, entro il 30 settembre 2013, apposito

monitoraggio telematico con obbligo, per le pubbliche amministrazioni che

intendono avvalersi delle procedure previste dai citati commi 6 e 8, di fornire le

informazioni richieste. Al fine di ridurre presso le medesime pubbliche

amministrazioni l'utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato, favorire

l'avvio di nuove procedure concorsuali e l'assunzione di coloro che sono collocati

in posizione utile in graduatorie vigenti per concorsi a tempo indeterminato, in

coerenza con il fabbisogno di personale delle pubbliche amministrazioni e dei

principi costituzionali sull'adeguato accesso dall'esterno, con decreto del Presidente

del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica

amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nel

rispetto della disciplina prevista dal presente articolo, sono definiti, per il

perseguimento delle predette finalità, criteri di razionale distribuzione delle risorse

finanziarie connesse con le facoltà assunzionali delle pubbliche amministrazioni.

6. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31

dicembre 2015, al fine di favorire una maggiore e più ampia valorizzazione della

professionalità acquisita dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato

e, al contempo, ridurre il numero dei contratti a termine, le amministrazioni

pubbliche possono bandire, nel rispetto del limite finanziario fissato dall'articolo

35, comma 3-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, a garanzia

dell'adeguato accesso dall'esterno, nonché dei vincoli assunzionali previsti dalla

legislazione vigente e, per le amministrazioni interessate, previo espletamento della

procedura di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, e successive modificazioni, procedure concorsuali, per titoli ed esami, per

assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale riservate

esclusivamente a coloro che sono in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1,

commi 519 e 558, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e all'articolo 3, comma 90,

della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché a favore di coloro che alla data di

entrata in vigore del presente decreto hanno maturato, negli ultimi cinque anni,

almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato

alle dipendenze dell'amministrazione che emana il bando, con esclusione, in ogni

caso, dei servizi prestati presso uffici di diretta collaborazione degli organi politici.

Le procedure selettive di cui al presente comma possono essere avviate solo a

valere sulle risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014 e 2015, anche

complessivamente considerate, in misura non superiore al 50 per cento, in

alternativa a quelle di cui all'articolo 35, comma 3-bis, del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165. Le graduatorie definite in esito alle medesime procedure sono

Page 39: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

37

utilizzabili per assunzioni nel triennio 2013-2015 a valere sulle predette risorse.

Resta ferma per il comparto scuola la disciplina specifica di settore.

7. Per meglio realizzare le finalità del comma 6 possono essere adottati bandi per

assunzioni a tempo indeterminato con contratti di lavoro a tempo parziale, tenuto

conto dell'effettivo fabbisogno di personale e delle risorse finanziarie dedicate.

8. Al fine di favorire l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori di cui

all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, e di cui

all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 280, le regioni

predispongono un elenco regionale dei suddetti lavoratori secondo criteri di priorità

volti a favorire l'anzianità anagrafica. A decorrere dalla data di entrata in vigore del

presente decreto e fino al 31 dicembre 2015, gli enti territoriali che hanno vuoti in

organico relativamente alle qualifiche di cui all'articolo 16 della legge 28 febbraio

1987, n. 56, e successive modificazioni, nel rispetto del loro fabbisogno e

nell'ambito dei vincoli finanziari di cui al comma 6, procedono, in deroga a quanto

disposto dall'articolo 12, comma 4, del decreto legislativo 1° dicembre 1997, n.

468, all'assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo

parziale, dei soggetti collocati nell'elenco regionale indirizzando una specifica

richiesta alla Regione competente.

9. Le amministrazioni pubbliche che nella programmazione triennale del

fabbisogno di personale di cui all'articolo 39, comma 1, della legge 27 dicembre

1997, n. 449, relativa al periodo 2013-2015, prevedono di effettuare procedure

concorsuali ai sensi dell'articolo 35, comma 3-bis, lettera a), del decreto legislativo

30 marzo 2001, n. 165, o ai sensi del comma 6 del presente articolo, possono

prorogare, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in

materia, i contratti di lavoro a tempo determinato dei soggetti che hanno maturato,

alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, almeno tre anni di servizio

alle proprie dipendenze. La proroga può essere disposta, in relazione al proprio

effettivo fabbisogno, alle risorse finanziarie disponibili ed in coerenza con i

requisiti relativi alle tipologie di professionalità da assumere a tempo

indeterminato, indicati nella programmazione triennale di cui al precedente

periodo, fino al completamento delle procedure concorsuali e comunque non oltre

il 31 dicembre 2015.

10. Le regioni, le province autonome e gli enti locali, tenuto conto del loro

fabbisogno, attuano i commi 6, 7, 8 e 9 nel rispetto dei principi e dei vincoli ivi

previsti e dei criteri definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

di cui al comma 5. Per gli enti del Servizio sanitario nazionale, tenuto conto dei

vincoli assunzionali previsti dalla normativa vigente, si procede all'attuazione dei

commi 6, 7, 8 e 9, anche con riferimento alle professionalità mediche e del ruolo

sanitario, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro tre

mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, su proposta del

Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e

con il Ministro per la pubblica amministrazione, di intesa con la Conferenza

permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e

Page 40: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

38

di Bolzano. Resta comunque salvo quanto previsto dall'articolo 10, comma 4-ter,

del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368.

11. All'articolo 10, comma 4-bis, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, è

aggiunto il seguente periodo: "Per assicurare il diritto all'educazione, negli asili

nidi e nelle scuole dell'infanzia degli enti gestiti dai comuni, le deroghe di cui al

presente comma si applicano, nel rispetto del patto di stabilità e dei vincoli

finanziari che limitano per gli enti locali la spesa per il personale e il regime delle

assunzioni, anche al relativo personale educativo e scolastico".

12. All'articolo 114, comma 5-bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,

ultimo periodo, dopo le parole "ed educativi," sono aggiunte le seguenti: "servizi

scolastici e per l'infanzia,".

13. Al fine di assicurare la continuità delle attività di ricostruzione e di recupero del

tessuto urbano e sociale della città dell'Aquila e dei comuni del cratere, la proroga

o il rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato di cui all'articolo 7, comma

6-ter, del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla

legge 24 giugno 2013, n. 71, è consentita anche per gli anni 2014 e 2015, con le

modalità e avvalendosi del sistema derogatorio ivi previsti compatibilmente con le

risorse finanziarie disponibili nei rispettivi bilanci, fermo restando il rispetto del

patto di stabilità interno e della vigente normativa in materia di contenimento della

spesa complessiva di personale.

14. Per le finalità di cui al comma 1, il comune dell'Aquila può prorogare o

rinnovare i contratti di lavoro a tempo determinato previsti dall'articolo 2, comma

3-sexies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con

modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, avvalendosi del sistema

derogatorio previsto dall'articolo 7, comma 6-ter, del decreto-legge 26 aprile 2013,

n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, anche per

gli anni 2014 e 2015, nel limite massimo di spesa di 1 milione di euro per ciascun

anno a valere sulle disponibilità in bilancio, fermo restando il rispetto del patto di

stabilità interno e della vigente normativa in materia di contenimento della spesa

complessiva di personale.

15. La disposizione dell'articolo 4, comma 45, della legge 12 novembre 2011, n.

183, si applica anche ai concorsi per il reclutamento del personale di magistratura.

Le entrate derivanti dalla disposizione di cui al comma 1, relativamente ai concorsi

per il reclutamento del personale di magistratura ordinaria, sono versate all'entrata

del bilancio dello Stato per essere riassegnate al pertinente capitolo dello stato di

previsione del Ministero della giustizia.

16. Per gli enti di ricerca, l'autorizzazione all'avvio delle procedure concorsuali è

concessa in sede di approvazione, con decreto direttoriale della Presidenza del

Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero

dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato,

del piano triennale del fabbisogno del personale e della consistenza dell'organico.

Page 41: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

39

CAPO II - MISURE PER L'EFFICIENTAMENTO E LA

RAZIONALIZZAZIONE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Art. 5. Disposizioni in materia di trasparenza, anticorruzione e valutazione

della performance

1. Al fine di concentrare l'attività della Commissione per la valutazione, la

trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 13 del

decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sui compiti di trasparenza e di

prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, sono trasferite

all'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni di cui

all'articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le funzioni della

predetta Commissione in materia di misurazione e valutazione della performance di

cui agli articoli 7, 10, 12, 13 e 14 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009.

2. Il collegio di indirizzo e controllo di cui all'articolo 46, comma 7, del decreto

legislativo n. 165 del 2001, è integrato, con decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con

il Ministro dell'economia e delle finanze, da due componenti, anche estranei alla

pubblica amministrazione, esperti in tema di servizi pubblici, management,

misurazione della performance e valutazione del personale.

3. L'Agenzia di cui all'articolo 46 del decreto legislativo n. 165 del 2001, con

regolamento, organizza la propria attività distinguendo l'esercizio delle funzioni di

cui al presente articolo da quello relativo alla contrattazione.

4. Sono trasferite al Dipartimento della funzione pubblica le funzioni della predetta

Commissione in materia di qualità dei servizi pubblici.

5. L'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 è

sostituito dal seguente: "3. La Commissione è organo collegiale composto dal

Presidente e da due componenti scelti tra esperti di elevata professionalità anche

estranei all'amministrazione, di notoria indipendenza e comprovata esperienza in

materia di contrasto alla corruzione. Il Presidente e i componenti sono nominati,

nel rispetto del principio delle pari opportunità di genere, con decreto del

Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri,

previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti espresso a

maggioranza dei due terzi dei componenti. Il Presidente su proposta del Ministro

per la pubblica amministrazione, i due componenti su proposta del Ministro

dell'interno e del Ministro per la pubblica amministrazione.".

6. I commi 1 e 4 dell'articolo 34-bis del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,

convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono abrogati.

7. Il Presidente e i componenti della Commissione di cui all'articolo 13 del decreto

legislativo n. 150 del 2009, già insediati alla data di entrata in vigore del presente

decreto, restano in carica fino alla nomina del nuovo Presidente e dei nuovi

componenti. Le proposte di nomina del Presidente e dei componenti devono essere

formulate entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di

conversione del presente decreto.

Page 42: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

40

8. Le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione del presente articolo

con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente,

senza oneri a carico della finanza pubblica.

Art. 6. Disposizioni in materia di controllo aeroportuale e sulle concessionarie

autostradali

1. All'articolo 5 del decreto-legge 18 gennaio 1992, n. 9, convertito, con

modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1992, n. 217, dopo il comma 4-bis sono

aggiunti i seguenti:

"4-ter. Nel rispetto dei principi europei, possono essere altresì affidati al gestore

aeroportuale, da parte dell'ENAC:

a) il servizio di controllo del personale aeroportuale e degli equipaggi, compresi

gli oggetti trasportati ed il possesso delle previste autorizzazioni, che accedono

alle aree sterili attraverso le aerostazioni passeggeri;

b) il controllo del personale aeroportuale, e di qualunque altro soggetto, compresi

gli oggetti trasportati ed il possesso delle previste autorizzazioni, che, attraverso

varchi diversi da quelli interni alle aerostazioni, accedono alle aree sterili, nonché

il controllo dei veicoli che, muniti delle previste autorizzazioni, debbano recarsi in

un'area sterile del sedime aeroportuale per il cui accesso è richiesta l'effettuazione

di specifici controlli.

4-quater. I servizi di cui al comma 4-ter sono svolti secondo le procedure indicate

dal Programma nazionale per la sicurezza dell'aviazione civile, con la

supervisione della forza di polizia prevista dal locale dispositivo di sicurezza.

4-quinquies. La supervisione sui servizi di controllo di cui al comma 4-ter può

essere svolta, secondo le esigenze locali e con le modalità stabilite dai Comitati di

Sicurezza Aeroportuali, con il concorso delle altre forze di polizia previste dal

locale dispositivo di sicurezza.".

2. Dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, non devono derivare

nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

3. All'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,

con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il nono periodo è

inserito il seguente: "Al fine di assicurare la continuità dell'attività di vigilanza sui

concessionari della rete autostradale, ai sensi dell'art. 11, comma 5, secondo

periodo, del decreto-legge n. 216 del 2011, il presente comma non si applica

altresì, nei limiti di cinquanta unità di personale, al Ministero delle infrastrutture e

dei trasporti esclusivamente per lo svolgimento della predetta attività; alla

copertura del relativo onere si provvede mediante l'attivazione della procedura per

l'individuazione delle risorse di cui all'articolo 25, comma 2, del decreto-legge 21

giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9.8. 2013, n. 98.".

4. All'articolo 37, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,

con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive

modificazioni, la lettera a) è sostituita dalla seguente: "a) agli oneri derivanti

Page 43: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

41

dall'istituzione dell'Autorità e dal suo funzionamento, nel limite massimo di 1,5

milioni di euro per l'anno 2013 e 2,5 milioni di euro per l'anno 2014, si provvede

mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del Fondo speciale di parte

corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell'ambito del

programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello

stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2013,

allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli

affari esteri. Al fine di assicurare l'immediato avvio dell'Autorità di regolazione dei

trasporti, l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato anticipa, nei limiti di

stanziamento del proprio bilancio, le risorse necessarie per la copertura degli

oneri derivanti dall'istituzione dell'Autorità di regolazione dei trasporti e del suo

finanziamento, nella misura di 1,5 milioni di euro per l'anno 2013 e di 2,5 milioni

di euro per l'anno 2014. Le somme anticipate sono restituite all'Autorità garante

per la concorrenza ed il mercato a valere sulle risorse di cui al primo periodo

della presente lettera. Fino all'attivazione del contributo di cui alla lettera b),

l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, nell'ambito delle risorse di cui

al comma 1, assicura all'Autorità di regolazione dei trasporti, tramite apposita

convenzione, il necessario supporto economico e finanziario per lo svolgimento

delle attività strumentali all'implementazione della struttura organizzativa

dell'Autorità di regolazione dei trasporti;".

Art. 7. Disposizioni in materia di collocamento obbligatorio, di commissioni

mediche dell'amministrazione della pubblica sicurezza, di lavoro carcerario,

nonché di interpretazione autentica

1. All'articolo 16-ter del decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito, con

modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, sono apportate le seguenti

modificazioni:

a) al comma 1, dopo la lettera e) è inserita la seguente: «e-bis) ad accedere a un

programma di assunzione in una pubblica amministrazione, con qualifica e

funzioni corrispondenti al titolo di studio ed alle professionalità possedute, fatte

salve quelle che richiedono il possesso di specifici requisiti;";

b) dopo il comma 2 è inserito il seguente: «2-bis. Alle assunzioni di cui al comma

1, lettera e-bis), si provvede per chiamata diretta nominativa, nell'ambito dei

rapporti di lavoro di cui all'articolo 2, commi 2 e 3, del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nei limiti dei posti vacanti nelle

piante organiche delle Amministrazioni interessate e nel rispetto delle disposizioni

limitative in materia di assunzioni, sulla base delle intese conseguite fra il

Ministero dell'interno e le Amministrazioni interessate. A tal fine, si applica ai

testimoni di giustizia il diritto al collocamento obbligatorio con precedenza

previsto dall'articolo 1, comma 2, della legge 23 novembre 1998 n. 407, in materia

di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Con decreto del Ministro

dell'interno, emanato ai sensi dell'articolo 17-bis, di concerto con il Ministro per

la pubblica amministrazione, sentita la commissione centrale di cui all'articolo 10,

Page 44: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

42

comma 2, sono stabilite le relative modalità di attuazione, anche al fine di

garantire la sicurezza delle persone interessate.».

2. Dall'attuazione del comma 1 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a

carico della finanza pubblica.

3. Al fine di assicurare la funzionalità e la razionalizzazione della spesa nell'ambito

del Comparto sicurezza e difesa, il Ministero dell'interno è autorizzato, ai sensi

dell'articolo 1-ter, comma 1, del decreto-legge 31 marzo 2005, n. 45, convertito,

con modificazioni, dalla legge 31 maggio 2005, n. 89, a stipulare, a condizioni di

reciprocità, uno o più convenzioni anche con il Ministero della difesa per

l'espletamento delle attività delle commissioni mediche ivi previste anche nei

confronti del personale militare, ivi compreso quello del Corpo della G. di F.

4. Per le medesime finalità di cui al comma 3, all'articolo 1-ter del decreto-legge n.

45 del 2005, convertito dalla legge n. 89 del 2005, sono apportate le seguenti

modificazioni:

a) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Per la composizione e le per le modalità

di funzionamento delle commissioni di cui al comma 1, di prima e di seconda

istanza, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al d.P.R. 29

ottobre 2001, n. 461, nonché quelle di cui al titolo V del libro I del codice

dell'ordinamento militare, emanato con decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66,

ferme restando le funzioni di presidente della Commissione assunte da un

appartenente ai ruoli professionali dei sanitari della Polizia di Stato, di cui

all'articolo 43 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334. Ai fini

dell'applicazione del presente articolo, i riferimenti alle commissioni mediche

interforze e alle commissioni mediche contenute nei predetti decreti, nonché nel

d.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, si intendono riferiti alle commissioni sanitarie

di cui al comma 1 del presente articolo. La competenza territoriale delle

commissioni, nonché l'organizzazione delle stesse e le modalità per l'avvio delle

attività, sono definite con decreto del capo della polizia - direttore generale della

pubblica sicurezza, anche in relazione ai contenuti delle convenzioni di cui al c 1.";

b) al comma 3, le parole: "Fino all'emanazione del regolamento di cui comma 2"

sono sostituite dalle seguenti: "Fino all'emanazione del decreto di cui al comma 2,

ultimo periodo,".

5. All'attuazione dei commi 3 e 4 si provvede nell'ambito delle risorse umane,

strutturali e finanziarie delle Amministrazioni interessate, disponibili a legislazione

vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

6. Le amministrazioni pubbliche procedono a rideterminare il numero delle

assunzioni obbligatorie delle categorie protette sulla base delle quote e dei criteri di

computo previsti dalla normativa vigente, tenendo conto, ove necessario, della

dotazione organica come rideterminata secondo la legislazione vigente. All'esito

della rideterminazione del numero delle assunzioni di cui sopra, ciascuna

amministrazione è obbligata ad assumere un numero di lavoratori pari alla

differenza fra il numero come rideterminato e quello allo stato esistente. La

Page 45: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

43

disposizione del presente comma deroga ai divieti di nuove assunzioni previsti

dalla legislazione vigente, anche nel caso in cui l'amministrazione interessata sia in

situazione di soprannumerarietà.

7. Il Dipartimento per la funzione pubblica e il Ministero del lavoro e delle

politiche sociali, per quanto di rispettiva competenza, monitorano l'adempimento

dell'obbligo di cui al comma 6.

8. Il comma 1 dell'articolo 3, della legge 22 giugno 2000, n. 193 e successive

modificazioni è sostituito dal seguente: "1. Alle imprese che assumono, per un

periodo di tempo non inferiore ai trenta giorni, lavoratori detenuti o internati,

anche quelli ammessi al lavoro all'esterno ai sensi dell'articolo 21 della legge 26

luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni, o che svolgono effettivamente

attività formative nei loro confronti, è concesso un credito di imposta mensile nella

misura massima di settecento euro per ogni lavoratore assunto.".

9. L'articolo 1, comma 34, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, si interpreta nel

senso che le ulteriori assunzioni di avvocati dello Stato possono essere effettuate,

sempre nel rispetto dei limiti di spesa di €. 272.000,00 e della vigente dotazione

organica, a decorrere dall'anno 2013, mediante il conferimento della qualifica di

avvocato dello Stato ai procuratori dello Stato con anzianità di servizio di otto anni

nella qualifica, previo giudizio di promovibilità e secondo l'ordine di merito, anche

in deroga al limite di accantonamento e conferimento fissato dall'art. 5, primo

comma, della legge 3 aprile 1979, n. 103.

Art. 8. Incremento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del

fuoco

1. Per garantire gli standard operativi e i livelli di efficienza ed efficacia del Corpo

nazionale dei vigili del fuoco, la dotazione organica della qualifica di vigile del

fuoco del predetto Corpo è incrementata di 1.000 unità.

2. In prima applicazione, per la copertura dei posti portati in aumento nella

qualifica di vigile del fuoco ai sensi del comma 1, è autorizzata l'assunzione di un

corrispondente numero di unità mediante il ricorso in parti uguali alle graduatorie

di cui all'articolo 4-ter del decreto-legge 20 giugno 2012, n. 79, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 131.

3. Gli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 sono determinati nel

limite della misura massima complessiva di euro 5.306.423 per l'anno 2013, di euro

29.848.630 per l'anno 2014 e di euro 39.798.173 a decorrere dall'anno 2015. Ai

predetti oneri si provvede mediante la corrispondente riduzione degli stanziamenti

di spesa per la retribuzione del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili

del fuoco, iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'interno, nell'ambito

della missione "Soccorso civile".

4. Ai fini delle assunzioni di cui ai commi 1 e 2 e delle assunzioni nella qualifica di

vigile del fuoco ai sensi dell'articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno

2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, da

effettuarsi con la medesima ripartizione di cui al comma 2, è prorogata al 31

dicembre 2015 l'efficacia delle graduatorie approvate a partire dal 1° gennaio 2008,

Page 46: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

44

di cui all'articolo 4-ter del decreto-legge 26 giugno 2012, n. 79, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 131.

5. L'impiego del personale volontario, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo

8.3.2006, n. 139, è disposto nel limite dell'autorizzazione annuale di spesa, pari a

euro 84.105.233 per l'anno 2014 e a euro 74.155.690 a decorrere dall'anno 2015.

6. All'articolo 24 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, dopo il comma 6,

sono inseriti i seguenti:

"6-bis. Ferme restando le funzioni spettanti al corpo nazionale del soccorso alpino

e speleologico, nonché le competenze delle regioni e delle province autonome in

materia di soccorso sanitario, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in contesti di

particolare difficoltà operativa e di pericolo per l'incolumità delle persone, può

realizzare interventi di soccorso pubblico integrato con le regioni e le province

autonome utilizzando la propria componente aerea. Gli accordi per disciplinare lo

svolgimento di tale attività sono stipulati tra il Dipartimento dei vigili del fuoco,

del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno e le regioni e

le province autonome che vi abbiano interesse. I relativi oneri finanziari sono a

carico delle regioni e delle province autonome.

6-ter. Agli aeromobili del Corpo nazionale dei vigili del fuoco impiegati negli

interventi di soccorso pubblico integrato di cui al comma 6-bis, si applicano le

disposizioni di cui all'articolo 744, comma 1, e 748 del codice della navigazione.".

7. A decorrere dal 1° gennaio 2014, le disposizioni di cui al d.P.R. 1° agosto 2011,

n. 151, si applicano anche agli stabilimenti soggetti alla presentazione del rapporto

di sicurezza di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334.

Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono

adeguate le procedure semplificate di prevenzione incendi di cui al decreto del

Ministro dell'interno 19 marzo 2001, adottato ai sensi dell'articolo 26, comma 2,

del medesimo decreto legislativo n. 334 del 1999.

Art. 9. Misure urgenti per le istituzioni scolastiche e culturali italiane

all'estero

1. All'articolo 14, comma 12, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono inseriti i seguenti:

"12-bis. A decorrere dall'anno scolastico 2013/2014, per specifiche ed

insopprimibili esigenze didattiche o amministrative, che non trovino gradatamente

idonea soluzione attraverso il ricorso al personale a contratto reclutato in loco di

cui all'articolo 653 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, o con le

operazioni di mobilità del personale scolastico a tempo indeterminato già

collocato fuori ruolo all'estero, in deroga al comma 12, può essere conservato, ad

invarianza di spesa, un limitato numero di posti vacanti e disponibili nel

contingente di cui all'articolo 639 del medesimo decreto legislativo, sui quali

possono essere assegnate unità di personale, da individuare tra coloro utilmente

collocati nella graduatorie previste dall'articolo 640 del decreto legislativo 16

Page 47: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

45

aprile 1994, n. 297, riformulate sulla base di prove selettive antecedenti al 6 luglio

2012, nonché i dirigenti scolastici individuati dalle procedure selettive anch'esse

indette prima del 6 luglio 2012, ai sensi dell'articolo 46 del contratto collettivo

nazionale di lavoro per il quadriennio 2002-2005 dell'area dirigenziale V. Con il

provvedimento di cui all'articolo 639 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297,

il Ministro degli affari esteri, di concerto con il Ministro dell'economia e finanze e

con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, individua il numero

di posti di cui al primo periodo, fermo restando il raggiungimento del livello medio

annuo dei risparmi scontati nei saldi di finanza pubblica in relazione al comma 12.

Dall'attuazione del presente comma non devono derivare maggiori oneri per la

finanza pubblica.".

2. All'articolo 653 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le

seguenti modificazioni:

a) la rubrica è sostituita dalla seguente: "Insegnamento di materie obbligatorie

secondo la legislazione locale o l'ordinamento scolastico italiano da affidare ad

insegnanti a contratto locale";

b) al comma 1 dopo la parola: "straniero" sono inserite le seguenti: "o italiano a

contratto locale, residente nel paese ospitante da almeno un anno";

c) dopo il comma 1 è inserito il seguente: "1-bis. Nell'ambito del contingente di cui

al precedente art. 639, gli insegnamenti di materie obbligatorie previste

nell'ordinamento scolastico italiano, individuate con provvedimenti adottati di

concerto tra il Ministro degli affari esteri e il Ministro dell'istruzione,

dell'università e della ricerca, possono essere affidati con contratto regolato dalla

legislazione locale a personale italiano o straniero, avente una conoscenza della

lingua italiana adeguata ai compiti lavorativi e residente nel paese ospitante da

almeno un anno, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa italiana. Con lo

stesso provvedimento sono stabiliti i criteri e le procedure di assunzione di detto

personale.";

d) al comma 2, le parole: "comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "c 1 e 1-bis".

3. Dal presente articolo non devono derivare maggiori oneri per la finanza

pubblica.

CAPO III - Misure per il potenziamento delle politiche di coesione

Art. 10. Misure urgenti per il potenziamento delle politiche di coesione

(omissis)

CAPO IV - Misure in materia ambientale.

Art. 11. Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della

tracciabilità dei rifiuti e in materia di energia

1. I commi 1, 2 e 3 dell'art. 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,

sono sostituiti dai seguenti:

"1. Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti

(SISTRI) di cui all'articolo 188-bis, comma 2, lettera a), i produttori iniziali di

rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti

pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento,

Page 48: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

46

recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i

nuovi produttori.

2. Possono aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di

cui all'articolo 188-bis, comma 2, lettera a), su base volontaria i produttori e i

gestori dei rifiuti diversi da quelli di cui al comma 1.

3. Con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e

del mare, sentiti il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle

infrastrutture e dei trasporti, sono specificate le categorie di soggetti di cui al

comma 1, e sono individuate, nell'ambito degli enti o imprese che effettuano il

trattamento dei rifiuti di cui agli articoli 23 e 35 della direttiva 2008/98/CE,

ulteriori categorie di soggetti a cui è necessario estendere il sistema di

tracciabilità dei rifiuti di cui all'articolo 188-bis.".

2. Per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo

professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento,

commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, il

termine iniziale di operatività del SISTRI è fissato al 1° ottobre 2013.

3. Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonché per i comuni e le imprese di

trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania di cui al comma 4

dell'articolo 188-ter, del d.lgs. n. 152 del 2006, il termine iniziale di operatività è

fissato al 3 marzo 2014, fatto salvo quanto disposto dal comma 8.

4. Entro il 3 marzo 2014 è adottato il decreto del Ministro dell'ambiente e della

tutela del territorio e del mare previsto dall'articolo 188-ter, comma 3, d.lgs. n. 152

del 2006, come modificato dal presente articolo, al fine di individuare, nell'ambito

degli enti o imprese che effettuino il trattamento dei rifiuti, di cui agli articoli 23 e

35 della direttiva 2008/98/CE, ulteriori categorie di soggetti a cui è necessario

estendere il sistema di tracciabilità dei rifiuti di cui all'art 188-bis d.lgs. n. 152/06.

5. Gli enti e le imprese di cui ai commi 3 e 4 possono comunque utilizzare il

SISTRI su base volontaria a decorrere dal 1° ottobre 2013.

6. Sono abrogati:

a) il comma 5 dell'articolo 188-ter del d.lgs. n. 152 del 2006;

b) l'articolo 1 del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e

del mare del 20 marzo 2013 recante "Termini di riavvio progressivo del SISTRI",

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 19 aprile 2013.

7. All'articolo 188-bis del d.lgs. n. 152 del 2006, dopo il comma 4 è inserito il

seguente: "4-bis. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del

territorio e del mare si procede periodicamente, sulla base dell'evoluzione

tecnologica e comunque nel rispetto della disciplina comunitaria, alla

semplificazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, anche alla

luce delle proposte delle associazioni rappresentative degli utenti, ovvero delle

risultanze delle rilevazioni di soddisfazione dell'utenza; le semplificazioni sono

adottate previa verifica tecnica e della congruità dei relativi costi da parte

dell'Agenzia per l'Italia Digitale. Le semplificazioni sono finalizzate, tra l'altro, ad

Page 49: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

47

assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema per gli utenti, anche

mediante integrazioni con altri sistemi che trattano dati di logistica e mobilità

delle merci e delle persone ed innovazioni di processo che consentano la delega

della gestione operativa alle associazioni di utenti, debitamente accreditate dal

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla base dei

requisiti tecnologici ed organizzativi individuati con il decreto di cui al presente

comma, e ad assicurare la modifica, la sostituzione o l'evoluzione degli apparati

tecnologici, anche con riferimento ai dispositivi periferici per la misura e

certificazione dei dati. Al fine della riduzione dei costi e del miglioramento dei

processi produttivi degli utenti, il concessionario del sistema informativo, o altro

soggetto subentrante, può essere autorizzato dal Ministero dell'ambiente e della

tutela del territorio e del mare, previo parere del Garante per la privacy, a rendere

disponibile l'informazione territoriale, nell'ambito della integrazione dei sistemi

informativi pubblici, a favore di altri enti pubblici o società interamente a capitale

pubblico, opportunamente elaborata in conformità alle regole tecniche recate dai

regolamenti attuativi della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del

Consiglio, anche al fine di fornire servizi aggiuntivi agli utenti, senza nuovi o

maggiori oneri per gli stessi. Sono comunque assicurate la sicurezza e l'integrità

dei dati di tracciabilità. Con il decreto di cui al presente comma sono, altresì,

rideterminati i contributi da porre a carico degli utenti in relazione alla riduzione

dei costi conseguita, con decorrenza dall'esercizio fiscale successivo a quello di

emanazione del decreto, o determinate le remunerazioni dei fornitori delle singole

componenti dei servizi".

8. In sede di prima applicazione, alle semplificazioni di cui al comma 7 si procede

entro il 3 marzo 2014; tale data può essere differita, per non oltre sei mesi, con

decreto del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare se ciò si

renda necessario al fine di rendere operative le semplificazioni introdotte. Sono

fatte salve le operazioni di collaudo, che hanno per oggetto la verifica di

conformità del SISTRI alle norme e finalità vigenti anteriormente all'emanazione

del decreto di cui al comma 7, e che devono concludersi entro sessanta giorni

lavorativi dalla data di costituzione della commissione di collaudo e, per quanto

riguarda l'operatività del sistema, entro il 31 gennaio 2014. La commissione di

collaudo si compone di tre membri di cui uno scelto tra i dipendenti dell'Agenzia

per l'Italia Digitale o della Sogei s.p.a e due tra professori universitari di

comprovata competenza ed esperienza sulle prestazioni oggetto del collaudo. Ai

relativi oneri si provvede nell'ambito delle risorse di cui all'articolo 14-bis del

decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3

agosto 2009, n. 102.

9. All'esito dell'approvazione delle semplificazioni e delle operazioni di collaudo di

cui al comma 8 e in considerazione delle modifiche legali intervenute e anche

tenendo conto dell'audit di cui al comma 10, il contenuto e la durata del contratto

con Selex service management s.p.a. e il relativo piano economico-finanziario sono

modificati in coerenza con il comma 4-bis dell'articolo 188-bis del d.lgs. n. 152 del

Page 50: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

48

2006, comunque nel limite delle risorse derivanti dai contributi di cui all'articolo

14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla

legge 3 agosto 2009, n. 102, come rideterminati ai sensi del predetto comma 4-bis.

10. Al fine di assicurare la funzionalità del SISTRI senza soluzione di continuità, il

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede, sulla base

dell'attività di audit dei costi, eseguita da una società specializzata terza, e della

conseguente valutazione di congruità dall'Agenzia per l'Italia Digitale, al

versamento alla società concessionaria del SISTRI dei contributi riassegnati ai

sensi dell'articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con

modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, comunque non oltre il trenta per

cento dei costi della produzione consuntivati sino al 30 giugno 2013 e sino alla

concorrenza delle risorse riassegnate sullo stato di previsione del Ministero

dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla data di entrata in vigore

della legge di conversione del presente decreto, al netto di quanto già versato dal

Ministero sino alla predetta data, per lo sviluppo e la gestione del sistema. Il

pagamento è subordinato alla prestazione di fideiussione che viene svincolata

all'esito positivo della verifica di conformità di cui al comma 8.

11. Le sanzioni per le violazioni di cui all'articolo 260-bis del d.lgs. n. 152 del

2006, limitatamente alle violazioni di cui al comma 3 quanto alle condotte di

informazioni incomplete o inesatte, a quelle di cui al comma 5 e a quelle di cui al

comma 7 primo periodo, commesse fino al 31 marzo 2014 dai soggetti per i quali il

SISTRI è obbligatorio dal 1° ottobre 2013, e fino al 30 settembre 2014 dai soggetti

per i quali il SISTRI è obbligatorio dal 3 marzo 2014, sono irrogate nel caso di più

di tre violazioni nel medesimo rispettivo arco temporale.

12. All'articolo 183, comma 1, lettera f), del d.lgs. n. 152 del 2006, sono aggiunte,

in fine, le seguenti parole : "(nuovo produttore)".

13. E' abrogato l'articolo 27 del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del

territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52, pubblicato sul supplemento

ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 2011, e, conseguentemente, è

soppresso il Comitato di vigilanza e controllo di cui al medesimo articolo. Con

decreto, di natura non regolamentare, del Ministro dell'ambiente e della tutela del

territorio e del mare, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in

vigore del presente decreto, è costituito, presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministro

medesimo, un Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI, senza

compensi o indennizzi per i partecipanti né altri oneri per il bilancio dello Stato,

che assolve alle funzioni di monitoraggio del sistema di cui all'articolo 14-bis del

decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3

agosto 2009, n. 102.

14. All'articolo 81, comma 18, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,

convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive

modificazioni, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "La vigilanza dell'Autorità

per l'energia elettrica e il gas si svolge mediante accertamenti a campione e si

Page 51: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

49

esercita nei confronti dei soli soggetti il cui fatturato è superiore al fatturato totale

previsto dall'articolo 16, comma 1, prima ipotesi, della legge 10 ottobre 1990, n.

287.".

Art. 12. Disposizioni in materia di imprese di interesse strategico nazionale

1. Al fine di garantire l'attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela

ambientale e sanitaria di cui al comma 5 dell'articolo 1 del decreto-legge 4 giugno

2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89,

necessarie per assicurare il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'autorizzazione

integrata ambientale rilasciata allo stabilimento ILVA di Taranto, in considerazione

dell'urgente necessità di provvedere e di evitare ulteriori ritardi, è autorizzata la

costruzione e la gestione delle discariche per rifiuti speciali pericolosi e non

pericolosi localizzate nel perimetro dell'impianto produttivo dell'ILVA di Taranto,

sentita l'ARPA della regione Puglia, che hanno ottenuto parere di compatibilità

ambientale e valutazione d'impatto ambientale positivi alla data di entrata in vigore

del presente decreto-legge, da destinarsi esclusivamente al conferimento dei rifiuti

prodotti dall'attività dell'ILVA di Taranto e dagli interventi necessari per il

risanamento ambientale.

2. Le modalità di costruzione e di gestione delle discariche di cui al comma 1 sono

definite, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione

del presente decreto, nel rispetto delle normative vigenti e assicurando un'elevata

protezione ambientale e sanitaria, con decreto del Ministro dell'ambiente e della

tutela del territorio e del mare, su proposta del sub commissario di cui al comma 1

dell'articolo 1 del decreto-legge n. 61 del 2013, sentiti l'Istituto superiore per la

protezione e ricerca ambientale e l'Agenzia regionale per la protezione ambientale

(ARPA) della regione Puglia. Con la medesima procedura, sentito il comune di

Statte e il Ministro dell'economia e delle finanze, sono definite anche le misure di

compensazione ambientali.

3. Il commissario straordinario, di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n.

61 del 2013, può sciogliersi dai contratti con parti correlate in corso d'esecuzione

alla data del decreto che dispone il commissariamento dell'impresa, ove questi

siano incompatibili con la predisposizione e l'attuazione dei piani di cui ai commi 5

e 6 del predetto articolo. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano

ai rapporti di lavoro subordinato nonché ai contratti di cui agli articoli 72, ottavo

comma, 72-ter e 80, primo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267.

4. La disciplina della responsabilità per il commissario, il sub-commissario e gli

esperti del comitato, di cui all'articolo 1, comma 9 del decreto-legge n. 61 del 2013,

deve intendersi estesa anche ai soggetti da questi funzionalmente delegati che

curino la predisposizione e l'attuazione dei piani di cui ai commi 5 e 6 del

medesimo articolo.

5. I finanziamenti a favore dell'impresa commissariata di cui all'articolo 1, comma

1 del decreto- legge n. 61 del 2013, in qualsiasi forma effettuati, anche da parte di

società controllanti o sottoposte a comune controllo, funzionali alla predisposizione

e all'attuazione dei piani di cui ai commi 5 e 6 del predetto articolo sono

Page 52: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

50

prededucibili ai sensi e agli effetti di cui all'articolo 182-quater del regio decreto 16

marzo 1942, n. 267.

6. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del

presente decreto, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, su

proposta del sub-commissario di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 61 del 2013,

in coerenza con le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) ivi

richiamate, emana un apposito decreto con cui individua le modalità di gestione e

smaltimento dei rifiuti del ciclo produttivo dell'Ilva di Taranto sentite la regione

Puglia e l'ARPA della regione Puglia, nonché, per quanto concerne le misure di

compensazione ambientale per il Comuni interessati, il Ministro dell'economia e

delle finanze.

7. Gli oneri derivanti dall'attuazione dei commi 1, 2 e 6, sono a carico dell'ILVA

s.p.a., senza alcun onere a carico della finanza pubblica.

Art. 13. Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua

pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato

alle Camere per la conversione in legge.

Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102

Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di

sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa

integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici

TITOLO I - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI IMU, DI ALTRA

FISCALITA' IMMOBILIARE, DI SOSTEGNO ALLE POLITICHE

ABITATIVE E DI FINANZA LOCALE

Art. 1. Abolizione della prima rata dell'IMU 2013 per gli immobili oggetto

della sospensione disposta con decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54

1. Per l'anno 2013 non è dovuta la prima rata dell'imposta municipale propria di cui

all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con

modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa agli immobili di cui

all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con

modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85.

Art. 2. Altre disposizioni in materia di IMU

1. Per l'anno 2013 non è dovuta la seconda rata dell'imposta municipale propria di

cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con

modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa ai fabbricati costruiti

Page 53: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

51

e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale

destinazione e non siano in ogni caso locati.

2. All'articolo 13 del predetto decreto-legge n. 201 del 2011 sono apportate le

seguenti modificazioni:

a) il comma 9-bis è sostituito dal seguente: "9-bis. A decorrere dal 1° gennaio

2014 sono esenti dall'imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati

dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e

non siano in ogni caso locati."

b) al comma 10, sesto periodo, le parole "alle unità immobiliari di cui all'articolo

8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504" sono sostituite dalle

seguenti: "agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case

popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque

denominati, aventi le stesse finalità degli IACP, istituiti in attuazione dell'articolo

93 del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616".

3. Alla lettera i) del comma 1 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre

1992, n. 504, dopo le parole: "sanitarie,", sono inserite le seguenti: "di ricerca

scientifica,". La disposizione di cui al primo periodo si applica a decorrere dal

periodo di imposta 2014.

4.Ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU, le unità immobiliari

appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione

principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, sono equiparate all'abitazione

principale. A decorrere dal 1° gennaio 2014 sono equiparati all'abitazione

principale i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti

dal decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della

solidarietà sociale, il Ministro delle politiche per la famiglia e il Ministro per le

politiche giovanili e le attività sportive del 22 aprile 2008, pubblicato nella

Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008.

5. Non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza

anagrafica ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU concernente

l'abitazione principale e le relative pertinenze, a un unico immobile, iscritto o

iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e

non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle

Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente

delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo

nazionale dei vigili del fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma

1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla

carriera prefettizia.

Art. 3. Rimborso ai comuni del minor gettito IMU

1. Al fine di assicurare ai comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle Regioni

Siciliana e Sardegna il ristoro del minor gettito dell'imposta municipale propria di

cui al comma 1 dell'articolo 13 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201,

convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, derivante dalle

disposizioni recate dagli articoli precedenti, è attribuito ai medesimi comuni un

Page 54: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

52

contributo di 2.327.340.486,20 euro per l'anno 2013 e di 75.706.718,47 euro a

decorrere dall'anno 2014.

2. Il contributo di cui al comma 1 è ripartito tra i comuni interessati, con decreto

del Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle

finanze, da adottare, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, entro

trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in proporzione alle

stime di gettito da imposta municipale allo scopo comunicate dal Dipartimento

delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze.

Art. 4. Riduzione dell'aliquota della cedolare secca per contratti a canone

concordato

1. All'articolo 3, comma 2, quarto periodo, del decreto legislativo 14 marzo 2011,

n. 23, le parole "è ridotta al 19 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "è ridotta

al 15 per cento".

2. Le disposizioni del comma 1 hanno effetto a decorrere dal periodo d'imposta in

corso al 31 dicembre 2013.

Art. 5. Disposizioni in materia di TARES

1. Per l'anno 2013 il comune con regolamento di cui all'articolo 52 del decreto

legislativo n. 446 del 1997, da adottarsi entro il termine fissato dall'articolo 8 per

l'approvazione del bilancio di previsione, può stabilire di applicare la componente

del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi di cui all'articolo 14 del decreto-legge 6

dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre

2011, n. 214, diretta alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti

tenendo conto dei seguenti criteri e nel rispetto del principio "chi inquina paga",

sancito dall'articolo 14 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti:

a) commisurazione della tariffa sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie

di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle

attività svolte nonché al costo del

servizio sui rifiuti;

b) determinazione delle tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea

moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata,

previsto per l'anno successivo, per uno o

più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti;

c) commisurazione della tariffa tenendo conto, altresì, dei criteri determinati con il

regolamento di cui al d.P.R. 27 aprile 1999, n. 158;

d) introduzione di ulteriori riduzioni ed esenzioni, diverse da quelle previste dai

commi da 15 a 18

dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.

2. E' abrogato il comma 19 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.

3. In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di

investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi di cui

all'articolo 15 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.

Page 55: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

53

4. Il comune predispone e invia ai contribuenti il modello di pagamento dell'ultima

rata del tributo sulla base delle disposizioni regolamentari e tariffarie di cui ai

commi precedenti.

Art. 6. Misure di sostegno all'accesso all'abitazione e al settore immobiliare

1. All'articolo 5 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con

modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le seguenti

modificazioni:

a) dopo il comma 7, è aggiunto il seguente: "7-bis. Fermo restando quanto stabilito

al comma 7, la Cassa depositi e prestiti S.p.A., ai sensi del comma 7, lettera a),

secondo periodo, può altresì fornire alle banche italiane e alle succursali di

banche estere comunitarie ed extracomunitarie operanti in Italia e autorizzate

all'esercizio dell'attività bancaria provvista attraverso finanziamenti, sotto la

forma tecnica individuata nella convenzione di cui al periodo seguente, per

l'erogazione di mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali da destinare

prioritariamente all'acquisto dell'abitazione principale e ad interventi di

ristrutturazione ed efficientamento energetico. A tal fine le predette banche

possono contrarre finanziamenti secondo contratti tipo definiti con apposita

convenzione tra la Cassa depositi e prestiti S.p.A. e la Associazione Bancaria

Italiana. Ai finanziamenti di cui alla presente lettera concessi dalla Cassa depositi

e prestiti S.p.A. alle banche, da destinare in via esclusiva alle predette finalità, si

applica il regime fiscale di cui al comma 24."

b) dopo il comma 8-bis, è aggiunto il seguente: "8-ter. Fermo restando quanto

previsto dai commi precedenti, la Cassa depositi e prestiti S.p.A. può acquistare

obbligazioni bancarie garantite emesse a fronte di portafogli di mutui garantiti da

ipoteca su immobili residenziali e/o titoli emessi ai sensi della legge 30 aprile

1999, n. 130, nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto

crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali."

2. La dotazione del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa,

istituito dall'art. 2, comma 475 della Legge n. 244 del 2007, è incrementata di 20

milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.

3. All'articolo 13, comma 3-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112,

convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato

dall'articolo 2, comma 39, della legge 23 dicembre 2008, n. 191, concernente

l'istituzione del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da

parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori,

sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: "A decorrere dall'anno 2014, l'accesso al

Fondo è altresì consentito anche ai giovani di età inferiore ai trentacinque anni

titolari di un rapporto di lavoro atipico di cui all'articolo 1 della legge 28 giugno

2012, n. 92; a tal fine si applica la disciplina prevista dal decreto interministeriale

di cui al precedente periodo. La dotazione del Fondo è incrementata di 30 milioni

di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.".

4. Al Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione,

istituito dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431 "Disciplina delle locazioni e del

Page 56: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

54

rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo", è assegnata una dotazione di 30

milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.

5. E' istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un Fondo

destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20 milioni di

euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Le risorse del Fondo possono essere

utilizzate nei Comuni ad alta tensione abitativa dove siano già stati attivati bandi

per l'erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. Con decreto

del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro

dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo

Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le risorse assegnate al

Fondo di cui al primo periodo sono ripartite tra le regioni e le province autonome

di Trento e di Bolzano.

6. All'articolo 2, comma 23, primo periodo, del decreto legge 29 dicembre 2010, n.

225, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, le parole:

"tre anni" sono sostituite dalle seguenti: "sei anni".

Art. 7. Ulteriore anticipo di liquidità ai comuni

1. Nelle more della definizione del decreto del Presidente del Consiglio dei

Ministri di cui all'articolo 1, comma 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, il

Ministero dell'interno eroga, entro il 5 settembre 2013, ai comuni delle Regioni a

statuto ordinario ed ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna un

importo di 2.500 milioni di euro, quale ulteriore anticipo su quanto spettante per

l'anno 2013 a titolo di Fondo di solidarietà comunale. L'importo dell'attribuzione,

per ciascun comune, è quello riportato nell'allegato 1.

Art. 8. Differimento del termine per la deliberazione del bilancio di previsione

ed altre disposizioni in materia di adempimenti degli enti locali

1. Il termine per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013 degli enti

locali, di cui all'articolo 151 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti

locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, già prorogato al 30

settembre 2013, dall'articolo 10, comma 4-quater, lettera b), punto 1), del decreto-

legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno

2013, n. 64, è ulteriormente differito al 30 novembre 2013.

2. Per l'anno 2013, in deroga a quanto previsto dall'articolo 13, comma 13-bis, del

decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge

22 dicembre 2011, n. 214, le deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle

detrazioni, nonché i regolamenti dell'imposta municipale propria, acquistano

efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito istituzionale di ciascun

comune.

3. Il termine per la redazione e la sottoscrizione della relazione di inizio mandato

degli enti locali, il cui mandato consiliare ha avuto inizio in data successiva al 31

maggio 2013, è differito al 30 novembre 2013, in deroga al termine di cui

all'articolo 4-bis del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149.

Art. 9. Integrazioni e modifiche del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118

Page 57: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

55

1. Al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante "Disposizioni in materia

di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni,

degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5

maggio 2009, n. 42", sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 36, comma 1, la parola: «due» è sostituita dalla seguente: «tre»;

b) all'articolo 38, comma 1, la parola: «2014» è sostituita dalla seguente: «2015».

2. Nel corso del terzo esercizio di sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto

legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal presente articolo, sono

applicate le disposizioni previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri 28 dicembre 2011 per l'esercizio 2013, unitamente:

a) al principio applicato della programmazione, adottato e aggiornato secondo le

modalità previste dall'articolo 8, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio

dei ministri del 28 dicembre 2011;

b) alla sperimentazione di un bilancio di previsione finanziario riferito ad un

orizzonte temporale almeno triennale che, nel rispetto del principio contabile

dell'annualità, riunisce il bilancio annuale ed il bilancio pluriennale. In caso di

esercizio provvisorio gli enti in sperimentazione trasmettono al tesoriere le

previsioni del bilancio pluriennale 2013 - 2015 relative all'esercizio 2014,

riclassificate secondo lo schema previsto per l'esercizio 2014;

c) all'istituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità in contabilità finanziaria, in

sostituzione del fondo svalutazione crediti.

3. Al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 dicembre 2011, recante

"Sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di

bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, di cui

all'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118", l'articolo 12 è

abrogato a decorrere dal 1° gennaio 2014.

4. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze la sperimentazione può

essere estesa agli enti che, entro il 30 settembre 2013, presentano la domanda di

partecipazione al terzo anno di sperimentazione. Gli enti di cui al presente comma

provvedono al riaccertamento straordinario dei residui con riferimento alla data del

1° gennaio 2014, contestualmente all'approvazione del rendiconto 2013.

5. Con riferimento all'esercizio 2013, per gli enti in sperimentazione, la verifica del

limite riguardante la spesa del personale di cui all'articolo 1, comma 557, della

legge 27 dicembre 2006, n. 296 e sue successive modificazioni può essere

effettuata con riferimento all'esercizio 2011.

6. All'articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183 sono apportate le seguenti

modificazioni:

a) dopo il comma 4, sono inseriti i seguenti:

"5. Per l'anno 2014, le disposizioni dell'articolo 20, commi 2, 2-bis e 3, del

decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 14

settembre 2011, n. 148 (evidente errore di coordinamento, leggasi convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 luglio 2011, n. 111 - n.d.r.), sono sospese.

5-bis. Per l'anno 2014, il saldo obiettivo del patto di stabilità interno per gli enti in

Page 58: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

56

sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.

118 è ridotto proporzionalmente di un valore compatibile con gli spazi finanziari

derivanti dall'applicazione del comma 5-ter e, comunque, non oltre un saldo pari a

zero. Tale riduzione non si applica agli enti locali esclusi dalla sperimentazione ai

sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28

dicembre 2011.

5-ter. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di

indebitamento netto derivanti dal comma 5-bis si provvede con le risorse

finanziarie derivanti dalle percentuali di cui al comma 6 applicate dagli enti locali

che non partecipano alla sperimentazione e mediante utilizzo per 120 milioni di

euro del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a

legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui

all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con

modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni. Il

Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri

decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.";

b) al comma 6, primo periodo, le parole "Le province ed i comuni" sono sostituite

dalle seguenti: "Per l'anno 2014, le province ed i comuni che non partecipano alla

sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.

118 applicano le percentuali di cui al comma 2, come rideterminate con decreto

del Ministero dell'economia e delle finanze. Per i restanti anni, le province ed i

comuni";

c) al comma 6, le parole "di cui al periodo precedente" sono sostituite dalle

seguenti: "di cui ai periodi precedenti".

7. Per gli enti locali in sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto legislativo

23 giugno 2011, n. 118, per l'anno 2014, il limite del 40 per cento di cui all'articolo

76, comma 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, primo periodo è incrementato al

50 per cento.

8. Al comma 28 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,

con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il terzo capoverso è

aggiunto il seguente: "Per gli enti locali in sperimentazione di cui all'articolo 36

del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, per l'anno 2014, il limite di cui ai

precedenti periodi è fissato al 60 per cento della spesa sostenuta nel 2009.".

9. All'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo il comma 450, è

inserito il seguente: "450-bis. Le regioni a statuto ordinario che hanno aderito alla

sperimentazione di cui all'articolo 36, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.

118, concorrono agli obiettivi di finanza pubblica avendo esclusivo riferimento

all'obiettivo in termini di competenza eurocompatibile, calcolato sulla base di

quanto stabilito dal comma 449 e successivi".

TITOLO II - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CASSA INTEGRAZIONE

GUADAGNI E DI TRATTAMENTI PENSIONISTICI

Page 59: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

57

Art. 10. Rifinanziamento ammortizzatori in deroga per l'anno 2013

1. Ferme restando le risorse già destinate dall'articolo 1, comma 253, della legge 24

dicembre 2012, n. 228, mediante riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai

Fondi strutturali comunitari 2007/2013 oggetto del Piano di azione e coesione,

l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20

maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n.

236, confluita nel Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, di cui

all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,

convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è incrementata,

per l'anno 2013, di 500 milioni di euro per essere destinata al rifinanziamento degli

ammortizzatori sociali in deroga di cui all'articolo 2, commi 64, 65 e 66, della

legge 28 giugno 2012, n. 92, da ripartirsi tra le Regioni tenendo conto delle risorse

da destinarsi per le medesime finalità alle Regioni interessate dalla procedura di cui

al citato articolo 1, comma 253 della predetta legge n. 228 del 2012, le quali

concorrono in via prioritaria al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in

deroga nelle predette Regioni.

2. Le risorse del Fondo di cui all'ultimo periodo dell'articolo 1, comma 68, della

legge 24 dicembre 2007, n. 247 decorrenti dall'anno 2014, come rideterminate ai

sensi dell'articolo 1, commi 249 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, si

riferiscono allo sgravio contributivo di cui al comma 67 del predetto articolo 1 da

riconoscere con riferimento alle quote di retribuzione di cui al medesimo comma

67 corrisposte nell'anno precedente. A decorrere dall'anno 2014 il decreto di cui al

primo periodo del predetto comma 68 dell'articolo 1 della citata legge n. 247 del

2007 è emanato entro il mese di febbraio, ai fini di disciplinare, nei termini stabiliti

dallo stesso comma 68, il riconoscimento dei benefici contributivi relativi alle

quote di retribuzione di cui al comma 67 corrisposte nell'anno precedente.

Art. 11. Modifiche all'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216,

convertito con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e relative

norme attuative

1. Al comma 2-ter dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216,

convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, dopo le parole:

"31 dicembre 2011," sono inserite le seguenti: "in ragione della risoluzione

unilaterale del rapporto di lavoro medesimo ovvero". Restano in ogni caso ferme le

seguenti condizioni per l'accesso al beneficio dell'anticipo del pensionamento da

parte dei soggetti interessati che:

a) abbiano conseguito successivamente alla data di cessazione, la quale comunque

non può essere anteriore al 1° gennaio 2009 e successiva al 31 dicembre 2011, un

reddito annuo lordo complessivo riferito a qualsiasi attività, non riconducibile a

rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato,

non superiore a euro 7.500;

b) risultino in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, in base alla

disciplina pensionistica vigente prima della data di entrata in vigore del decreto-

legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22

Page 60: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

58

dicembre 2011, n. 214 avrebbero comportato la decorrenza del trattamento

pensionistico entro il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore

del citato decreto-legge n. 201 del 2011.

2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto nel limite di 6.500 soggetti e nel

limite massimo di 151 milioni di euro per l'anno 2014, di 164 milioni di euro per

l'anno 2015, di 124 milioni di euro per l'anno 2016, di 85 milioni di euro per l'anno

2017, di 47 milioni di euro per l'anno 2018, di 12 milioni di euro per l'anno 2019.

Ai fini della presentazione delle istanze da parte dei lavoratori, si applicano le

procedure relative alla tipologia dei lavoratori di cui al comma 2-ter dell'articolo 6

del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla

legge 24 febbraio 2012, n. 14, come definite nel decreto del Ministro del lavoro e

delle politiche sociali 1° giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 171, e

successivamente integrate dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche

sociali 22 aprile 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183, con particolare

riguardo alla circostanza che la data di cessazione debba risultare da elementi certi

e oggettivi, quali le comunicazioni obbligatorie alle Direzioni Territoriali del

lavoro, ovvero agli altri soggetti equipollenti individuati sulla base di disposizioni

normative o regolamentari e alla procedure di presentazione delle istanze alle

competenti Direzioni Territoriali del lavoro, di esame delle medesime e di

trasmissione delle stesse all'INPS. L'INPS provvede al monitoraggio delle

domande di pensionamento inoltrate dai lavoratori di cui al comma 1 che intendono

avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima della

data di entrata in vigore del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con

modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sulla base della data di

cessazione del rapporto di lavoro. Qualora dal monitoraggio risulti il

raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione determinato ai

sensi del primo periodo del presente comma, l'INPS non prende in esame ulteriori

domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici previsti dalla

disposizione di cui al comma 1.

3. I risparmi di spesa complessivamente conseguiti a seguito dell'adozione delle

misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico di cui al

comma 18 dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,

con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 confluiscono al Fondo di

cui all'articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge 24 dicembre 2012, n. 228,

per essere destinati al finanziamento di misure di salvaguardia per i lavoratori

finalizzate all'applicazione delle disposizioni in materia di requisiti di accesso e di

regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del citato

decreto-legge n. 201 del 2011, ancorché gli stessi abbiano maturato i requisiti per

l'accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011. All'articolo 1,

comma 235, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 sono apportate le seguenti

modifiche:

Page 61: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

59

a) le parole "e del decreto ministeriale di cui al comma 232 del presente articolo"

sono sostituite dalle seguenti: "del decreto ministeriale di cui al comma 232 del

presente articolo e delle ulteriori modifiche apportate al comma 2-ter dell'articolo

6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla

legge 24 febbraio 2012, n. 14";

b) le parole: "959 milioni di euro per l'anno 2014, a 1.765 milioni di euro per

l'anno 2015, a 2.377 milioni di euro per l'anno 2016, a 2.256 milioni di euro per

l'anno 2017, a 1.480 milioni di euro per l'anno 2018, a 583 milioni di euro per

l'anno 2019" sono sostituite dalle seguenti: "1.110 milioni di euro per l'anno 2014,

a 1.929 milioni di euro per l'anno 2015, a 2.501 milioni di euro per l'anno 2016, a

2.341 milioni di euro per l'anno 2017, a 1.527 milioni di euro per l'anno 2018, a

595 milioni di euro per l'anno 2019".

TITOLO III - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI COPERTURA

FINANZIARIA E DI ENTRATA IN VIGORE

Art. 12. Disposizioni in tema di detrazione di premi assicurativi

1. In deroga all'articolo 3, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, all'articolo

15, comma 1, lettera f), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al d.P.R. 22

dicembre 1986, n. 917, le parole "lire due milioni e 500 mila" sono sostituite dalle

seguenti "euro 630 per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre

2013, nonché a euro 230 a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31

dicembre 2014".

2. Nel limite di euro 630 per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre

2013, nonché di euro 230 a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre

2014, sono compresi i premi versati per i contratti di assicurazione sulla vita e

contro gli infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo d'imposta 2000.

Art. 13. Disposizioni in materia di pagamenti dei debiti degli enti locali

1. Il comma 10 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con

modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, è sostituito dal seguente:

"10. E' istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze

un fondo, denominato "Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti

certi, liquidi ed esigibili", con una dotazione di 16.546.595.894,20 euro per il 2013

e di 7.309.391.543,80 euro per il 2014. Il Fondo di cui al periodo precedente è

distinto in tre sezioni a cui corrispondono tre articoli del relativo capitolo di

bilancio, denominati rispettivamente "Sezione per assicurare la liquidità per

pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali" con una dotazione

di 3.411.000.000,00 euro per l'anno 2013 e di 189.000.000,00 euro per l'anno

2014, "Sezione per assicurare la liquidità alle regioni e alle province autonome

per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e

sanitari" con una dotazione di 5.630.388.694,20 euro per l'anno 2013 e di

625.598.743,80 euro per l'anno 2014 e "Sezione per assicurare la liquidità per

pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti del Servizio Sanitario

Nazionale", con una dotazione di 7.505.207.200,00 euro per l'anno 2013 e di

6.494.792.800,00 euro per l'anno 2014. Con decreto del Ministro dell'economia e

Page 62: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

60

delle finanze da comunicare al Parlamento, possono essere disposte variazioni

compensative, in termini di competenza e di cassa, tra i predetti articoli in

relazione alle richieste di utilizzo delle risorse. A tal fine, le somme affluite sul

conto corrente di tesoreria di cui al successivo comma 11 sono versate all'entrata

del bilancio dello Stato per la riassegnazione ai pertinenti articoli del Fondo. E'

accantonata una quota, pari al 10 per cento, della dotazione complessiva della

Sezione di cui all'articolo 2, comma 1, per essere destinata, entro il 31 marzo

2014, unitamente alle disponibilità non erogate in prima istanza alla data del 31

dicembre 2013 e con le medesime procedure ivi previste, ad anticipazioni di

liquidità per il pagamento dei debiti di cui all'articolo 2 richieste in data

successiva a quella prevista dal predetto articolo 2, comma 1, e, comunque, non

oltre il 28 febbraio 2014.".

2. L'anticipazione concessa dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. agli enti locali, ai

sensi del comma 13 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito

con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, può essere erogata a saldo,

nell'anno 2013, su richiesta dell'ente locale beneficiario. I criteri e le modalità di

accesso all'erogazione sono definiti sulla base dell' Addendum di cui al comma 11

dell'articolo 1, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni

dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 e secondo un atto, il cui schema è approvato con

decreto del Direttore generale del Tesoro e pubblicato sui siti internet del Ministero

dell'economia e delle finanze e della Cassa depositi e prestiti S.p.A., modificativo

del contratto di anticipazione originariamente stipulato.

3. L'erogazione di cui al comma 2 è restituita con le modalità di cui al comma 13,

dell'articolo 1, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni

dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 mediante rate annuali, corrisposte a partire

dall'anno 2015. Il tasso di interesse da applicare all'erogazione è pari al rendimento

di mercato dei buoni poliennali del tesoro a 5 anni in corso di emissione rilevato

dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento del tesoro alla data della

pubblicazione del presente decreto e pubblicato sul sito internet del medesimo

Ministero. In deroga a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 6 del decreto

legge n. 35 del 2013, ai fini dell'ammortamento dell'erogazione di cui al periodo

precedente, il pagamento della prima rata, comprensivo degli interessi per

un'annualità, sarà effettuato il 1° febbraio 2015.

4. L'anticipazione per l'anno 2014 di cui al decreto del Ministero delle economia e

delle finanze 14 maggio 2013, recante "Riparto delle somme di cui all'articolo 2,

comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, sulla base dell'Accordo sancito in

Conferenza Stato-Regioni il 9 maggio 2013, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del

decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35", può essere erogata, su richiesta delle Regioni

interessate, nell'anno 2013. In deroga a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 6

del decreto legge n. 35 del 2013, ai fini dell'ammortamento delle anticipazioni di

liquidità di cui al periodo precedente, il pagamento della prima rata, comprensivo

degli interessi per un'annualità, sarà effettuato il 1° febbraio 2015.

Page 63: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

61

5. Resta fermo quanto disposto dal comma 14 dell'articolo 1 e dal comma 5

dell'articolo 2 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni

dalla legge 6 giugno 2013, n. 64.

6. Le regioni possono presentare domanda di accesso anticipato a quota parte delle

risorse da assegnarsi con il procedimento di cui al comma 3 dell'articolo 3 del

decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6

giugno 2013, n. 64 entro e non oltre il termine del 15 settembre 2013 e fino ad un

importo pari all'80% delle somme singolarmente assegnate con i decreti direttoriali

del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 aprile 2013 e del 2 luglio 2013

in attuazione dell'articolo 3, comma 2, del decreto - legge n. 35 del 2013 e

dell'articolo 3-bis del decreto- legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito con

modificazioni nella legge 9 agosto 2013, n. 98. A tal fine le regioni interessate

devono assicurare:

a) idonee e congrue misure di copertura annuale del rimborso dell'anticipazione di

liquidità così come individuate dall'articolo 3, comma 5, lettera a), del decreto-

legge n. 35 del 2013;

b) la presentazione di un piano dei pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili

cumulati alla data del 31 dicembre 2012 non ricompresi nel piano dei pagamenti

predisposto ai sensi dell'articolo 3, comma 5, lettera b), del decreto-legge n. 35 del

2013. Resta fermo quanto disposto dal secondo periodo dell'articolo 3, comma 5,

lettera b), del decreto-legge n. 35 del 2013;

c) il pagamento entro il 31 dicembre 2013 dei debiti inseriti nel piano dei

pagamenti di cui alla lettera b) del presente comma.

7. La documentazione necessaria deve essere presentata dalle regioni entro il

termine del 10 ottobre 2013 e sarà verificata dal Tavolo di verifica degli

adempimenti regionali in tempo utile a consentire la stipula dei contratti di prestito

entro il 20 ottobre 2013. Per le finalità di cui al presente comma, in deroga a quanto

previsto dal comma 2 dell'articolo 6 del decreto legge n. 35 del 2013, ai fini

dell'ammortamento delle anticipazioni di liquidità, il pagamento della prima rata,

comprensivo degli interessi per una annualità, sarà effettuato il 1° febbraio 2015.

8. La dotazione del "Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi,

liquidi ed esigibili" di cui al comma 10 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile

2013, n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, è

incrementata, per l'anno 2014, di 7.218.602.175,20 euro, al fine di far fronte ad

ulteriori pagamenti da parte delle Regioni e degli enti locali di debiti certi, liquidi

ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti per i quali sia

stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine.

9. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con la

Conferenza Unificata, da adottare entro il 28 febbraio 2014, sono stabiliti la

distribuzione dell'incremento di cui al comma 1 tra le tre Sezioni del "Fondo per

assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili" e, in

conformità alle procedure di cui agli articoli 1, 2 e 3 del decreto legge n. 35 del

Page 64: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

62

2013, i criteri, i tempi e le modalità per la concessione alle Regioni e agli enti locali

delle risorse di cui al medesimo comma 1.

Art. 14. Definizione agevolata in appello dei giudizi di responsabilità

amministrativo-contabile

1. In considerazione della particolare opportunità di addivenire in tempi rapidi

all'effettiva riparazione dei danni erariali accertati con sentenza di primo grado, le

disposizioni di cui all'articolo 1, commi da 231 a 233, della legge 23 dicembre

2005, n. 266, e successive modificazioni, si applicano anche nei giudizi su fatti

avvenuti anche solo in parte anteriormente alla data di entrata in vigore della

predetta legge, indipendentemente dalla data dell'evento dannoso nonché a quelli

inerenti danni erariali verificatisi entro la data di entrata in vigore del presente

decreto, a condizione che la richiesta di definizione sia presentata conformemente a

quanto disposto nel comma 2.

2. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, deve essere

presentata, nei venti giorni precedenti l'udienza di discussione e comunque entro il

15 ottobre 2013, specifica richiesta di definizione e la somma ivi indicata non può

essere inferiore al 25 per cento del danno quantificato nella sentenza di primo

grado; in tali casi, la sezione d'appello delibera in camera di consiglio nel termine

perentorio di 15 giorni successivi al deposito della richiesta e, in caso di

accoglimento, ai fini della definizione del giudizio ai sensi del comma 233, con

decreto da comunicare immediatamente alle parti determina la somma dovuta in

misura non inferiore a quella richiesta, stabilendo il termine perentorio per il

versamento entro il 15 novembre 2013.

Art. 15. Disposizioni finali di copertura

(omissis)

Art. 16. Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua

pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato

alle Camere per la conversione in legge.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Direzione generale per l’Attività Ispettiva

Roma, 6 settembre 2013

Prot. 37/0015563 CIRCOLARE N. 36/2013

Oggetto: art. 31 del D.L. n. 69/2013 (conv. da L. n. 98/2013) – semplificazioni

in materia di

DURC – primi chiarimenti.

L’art. 31 del D.L. n. 69/2013 (conv. da L. n. 98/2013) ha apportato alcune

modifiche alla disciplina in materia di Documento Unico di Regolarità

Contributiva (DURC) nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di cui al

Page 65: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

63

D.Lgs. n. 163/2006 e al D.P.R. n. 207/2010, al fine di rendere più celere lo

svolgimento dei rapporti contrattuali tra i privati e la Pubblica Amministrazione.

Con la presente circolare, d’intesa con gli Istituti, si forniscono i primi chiarimenti

interpretativi della disciplina definita in sede di conversione dalla L. n. 98/2013,

rinviando alle indicazioni degli Istituti previdenziali e delle Casse edili per quanto

concerne la sua concreta applicazione.

***

Il D.L., anzitutto, ha eliminato dalla previsione di cui all’art. 13 bis, comma 5, del

D.L. n.52/2012 (conv. da L. n. 94/2012), il riferimento alla concessione dei

“benefici normativi e contributivi”.

Per effetto dell’intervenuta modifica, l’applicazione della predetta norma, che

prevede la possibilità di rilasciare il DURC “in presenza di una certificazione (…)

che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei

confronti delle pubbliche amministrazioni di importo almeno pari agli oneri

contributivi accertati e non ancora versati da parte di un medesimo soggetto”, è

estesa a tutte le “tipologie” di DURC.

È stato poi previsto che “in caso di lavori privati di manutenzione in edilizia

realizzati senza ricorso a imprese direttamente in economia dal proprietario

dell’immobile, non sussiste l’obbligo della richiesta del Documento Unico di

Regolarità Contributiva (DURC) agli Istituti o agli Enti abilitati al rilascio”.

Trattasi in realtà di una disposizione chiarificatoria sull’ambito applicativo del

DURC, che lascia evidentemente inalterato l’obbligo di acquisizione del

Documento nelle diverse ipotesi di cui all’art. 90 del D.Lgs. n. 81/2008 (v. ML

circ. n. 12/2012).

I successivi commi 2 e 3 dell’art. 31 del D.L. n. 69/2013 provvedono:

- ad inserire, sia nell’art. 38, comma 3 che nell’art. 118, comma 6 del Codice dei

contratti pubblici (D.Lgs. n. 163/2006), l’obbligo di acquisizione d’ufficio del

DURC da parte della stazione appaltante, già previsto dall’art. 16 bis, comma 10,

D.L. n. 185/2008 (conv. da L. n. 2/2009);

- a rimodulare, sulla base delle ipotesi regolate dai successivi commi 4 e 5 dello

stesso articolo, la procedura di intervento sostitutivo per irregolarità nei versamenti

contributivi, prevedendo l’obbligo di attivazione direttamente da parte dei soggetti

di cui all’art. 3, comma 1, lett. b), del Regolamento di attuazione del codice dei

contratti (D.P.R. n. 207/2010).

In particolare, il comma 4, individua gli adempimenti per i quali deve essere

verificata la regolarità contributiva nei contratti pubblici di lavori, servizi e

forniture, confermando, seppur con alcune modifiche, i principi enunciati nelle

circolari n. 35/2010 di questo Ministero, n. 59/2011 dell’INPS e n. 22/2011

dell’INAIL.

Pertanto la nuova disciplina prevede che il DURC “in corso di validità” debba

essere acquisito:

“a) per la verifica della dichiarazione sostitutiva relativa al requisito di cui

all’articolo 38, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;

Page 66: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

64

b) per l’aggiudicazione del contratto ai sensi dell’articolo 11, comma 8, del decreto

legislativo n. 163 del 2006;

c) per la stipula del contratto;

d) per il pagamento degli stati avanzamento dei lavori o delle prestazioni relative a

servizi e forniture;

e) per il certificato di collaudo, il certificato di regolare esecuzione, il certificato di

verifica di conformità, l’attestazione di regolare esecuzione, e il pagamento del

saldo finale”.

L’art. 31, comma 5, del D.L. n. 69/2013, interviene sulla validità temporale del

DURC stabilendo che il Documento, acquisito per le ipotesi sopra elencate, è

valido per la durata di 120giorni dalla data del suo rilascio. Trattasi di una

disposizione introdotta, in sede di conversione del D.L. n. 69/2013, dalla L. n.

98/2013 – quest’ultima in vigore dal 21 agosto u.s. – e che pertanto risulta

applicabile esclusivamente ai DURC rilasciati dopo tale data. I DURC rilasciati

prima del 21 agosto u.s. – atteso peraltro la mancata conversione in legge della

disposizione contenuta nel D.L. n. 69/2013, che prevedeva una validità pari a 180

giorni – godranno di una validità di 90 giorni, così come previsto dalla disciplina

previgente.

Con l’art. 31, comma 5, il Legislatore ha dunque operato tre “raggruppamenti” in

relazione alle fasi del contratto e dei DURC che per esse devono essere richiesti.

Il primo raggruppa le fattispecie elencate alle lettere a), b) e c) del comma 4 e

comprende i DURC richiesti fino alla stipula del contratto.

La validità quadrimestrale del Documento riguarda in primo luogo il DURC

relativo al comma 4, lett. a) espressamente considerato utile, se in corso di validità,

anche per le ipotesi contemplate alle lettere b) e c). In pratica i soggetti di cui

all’art. 3, comma 1 lett. b), del D.P.R. n. 207/2010, tenuti ad acquisire il DURC,

devono utilizzare il medesimo Documento – in corso di validità, ossia nell’ambito

di 120 giorni dalla data del suo rilascio – ai fini della attestazione della regolarità

contributiva anche per le ipotesi di cui alle lettere b) e c) e quindi fino alla stipula

del contratto.

Va tuttavia precisato che, con specifico riferimento al DURC acquisito ai fini di cui

alla lett. a) (“per la verifica della dichiarazione sostitutiva relativa al requisito di cui

all’articolo 38, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163”),

la durata di 120 giorni di validità decorre, evidentemente, non dalla data del

rilascio ma dalla data, indicata nel Documento, di verifica della dichiarazione

sostitutiva.

Peraltro, in sede di conversione del D.L. n. 69/2013, è stato altresì previsto che il

DURC acquisito per le predette fattispecie, se in corso la validità, è utilizzato anche

per contratti pubblici di lavori, servizi e forniture diversi da quelli per i quali è stato

espressamente acquisito. Ferma restando l’immediata operatività di tale

disposizione in relazione all’utilizzo del DURC da parte della medesima stazione

appaltante, maggiori potenzialità applicative della norma potranno realizzarsi a

Page 67: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

65

seguito di modifiche di carattere procedurale ed informatico attivabili dagli Istituti

e dalle Casse edili. Il secondo raggruppamento si riferisce alle fasi successive alla

stipula del contratto, elencate alle lettere d) e e), ad esclusione, tuttavia, della fase

correlata al pagamento del saldo finale.

La formulazione del comma 5 consente di ritenere che, dopo la stipula del

contratto, il DURC vada acquisito non già a partire dal momento appena

successivo alla conclusione del contratto ma solo al concreto verificarsi delle

ipotesi di cui alle lettere d) ed e), con esclusione di quello previsto, come sopra

detto, per il pagamento del saldo finale.

Pertanto, viene meno l’esigenza per le stazioni appaltanti di acquisire un numero di

DURC pari al numero dei SAL o delle fatture relative ad ogni procedura

contrattuale e per ciascuna delle attestazioni e certificati elencati nelle predette

lettere d) ed e).

Unica eccezione, si ribadisce, è costituita dal DURC previsto per la fase del

pagamento del saldo finale, ossia per ogni pagamento che definisce i rapporti tra

appaltante e appaltatore (ultima fattura).

In caso di subappalto, invece, il comma 6 richiede l’acquisizione di un DURC in

corso di validità relativo ai subappaltatori ai fini del rilascio dell’autorizzazione di

cui all’art. 118, comma 8, del D.Lgs. n. 163/2006, nonché nei citati casi previsti

dall’art. 31, comma 4 lettere d) ed e), del D.L. n. 69/2013.

***

Il comma 8 dell’art. 31 conferma la disposizione già prevista dall’art. 7, comma 3,

del D.M. 24 ottobre 2007 in ordine al c.d. “preavviso di accertamento negativo”

che impone agli Enti coinvolti nel rilascio del DURC, prima dell’emissione o

dell’annullamento del Documento, di invitare l’interessato a regolarizzare la

propria posizione assegnando, a tal fine, un termine non superiore a 15 giorni.

Il predetto comma 8, tuttavia, al fine di favorire una più rapida ed efficace

definizione di questa fase, ha espressamente previsto che l’invito all’interessato

avvenga mediante posta elettronica certificata o, con lo stesso mezzo, per il tramite

del consulente del lavoro ovvero degli altri soggetti di cui all’art. 1 della L. n.

12/1979 e che lo stesso debba sempre riportare l’indicazione analitica delle cause

di irregolarità.

Stante la valenza della previsione, si sottolinea che la stessa, pur se inserita tra

disposizioni tutte attinenti specificamente ai contratti pubblici, debba applicarsi ad

ogni diversa tipologia di verifica operata dagli Enti previdenziali in sede di rilascio

del DURC.

Per completezza si fa presente che il comma 7 riguarda l’allegazione del DURC

anche nelle procedure di verifica interne all’Amministrazione parte del rapporto

contrattuale.

***

In sede di conversione del D.L. n. 69/2013, la L. n. 98/2013 ha introdotto i commi

da 8 bis a 8 sexies che prevedono ulteriori semplificazioni in relazione al rilascio

del DURC per il godimento di sovvenzioni, benefici normativi e contributivi ecc.

Page 68: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

66

È anzitutto previsto che alle erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili

finanziari e vantaggi economici, di qualunque genere, compresi quelli di cui all’art.

1, comma 553, della L. n. 266/2005 (cioè i benefici e le sovvenzioni comunitarie

per la realizzazione di investimenti), da parte di Pubbliche Amministrazioni, per le

quali è prevista l’acquisizione del DURC, si applicano, in quanto compatibili, le

previsione del comma 3 dell’art. 31, concernenti la trattenuta dal certificato di

pagamento dell’importo corrispondente all’inadempienza evidenziata dal

Documento.

Si prevede poi che, anche ai fini della fruizione dei benefici normativi e

contributivi in materia di lavoro e legislazione sociale e per finanziamenti e

sovvenzioni previsti dalla normativa dell’Unione europea, statale e regionale, il

DURC abbia una validità di 120 giorni dalla data del rilascio.

Si ribadisce inoltre il principio, già contenuto nel D.P.R. n. 445/2000, di

acquisizione d’ufficio del DURC, in particolare precisando che:

- ai fini dell’ammissione delle imprese di tutti i settori ad agevolazioni oggetto di

cofinanziamento europeo finalizzate alla realizzazione di investimenti produttivi, le

Pubbliche Amministrazioni procedenti, anche per il tramite di eventuali gestori

pubblici o privati dell’intervento interessato, sono tenute a verificare, in sede di

concessione delle agevolazioni, la regolarità contributiva del beneficiario,

acquisendo d’ufficio il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);

- e che la concessione di tali agevolazioni è disposta in presenza di un DURC

rilasciato in data non anteriore a 120 giorni.

Da ultimo va ricordato che, almeno sino al 31 dicembre 2014, il Legislatore ha

scelto di estendere la durata 120 giorni di validità del DURC anche ai lavori edili

per i soggetti privati.

Per delega

IL SEGRETARIO GENERALE

(f.to Paolo PENNESI)

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Direzione generale per l’Attività Ispettiva

Roma, 21 ottobre 2013

Prot. 37/0018125 CIRCOLARE N. 40/2013

......................................................................

Oggetto: D.M. 13 marzo 2013 – certificazione di crediti e rilascio del DURC –

primi chiarimenti.

***

Il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e

delle politiche sociali, con il Decreto 13 marzo 2013 (in G.U. n. 165 del 16 luglio

2013), ha disciplinato le modalità di attuazione dell’art. 13 bis, comma 5, del D.L.

n. 52/2012 (conv. da L. n. 94/2012), il quale prevede la possibilità di rilasciare il

Page 69: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

67

Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) “in presenza di una

certificazione (…) che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed

esigibili vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni di importo almeno

pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte di un medesimo

soggetto”.

Il meccanismo delineato dal Legislatore e declinato nel D.M. vuole evidentemente

superare quelle problematiche che non consentivano alle imprese di ottenere un

DURC attestante la regolarità – in quanto debitrici nei confronti degli Istituti e/o

delle Casse edili – sebbene fossero a loro volta creditrici nei confronti delle

pubbliche amministrazioni.

Con tale meccanismo, pertanto, si è voluto consentire alle imprese in questione di

poter utilizzare il DURC per continuare ad operare sul mercato, anche in presenza

di debiti previdenziali e/o assicurativi.

Oggetto e ambito di applicazione

In base alle disposizioni del D.M. 13 marzo 2013, gli Istituti previdenziali e le

Casse edili sono tenuti a rilasciare il DURC alle imprese che hanno ottenuto la

certificazione di uno o più crediti nei confronti della pubblica amministrazione ai

sensi dell’art. 9, comma 3 bis, del D.L. n. 185/2008 (conv. da L. n. 2/2009).

I crediti in questione, vantati nei confronti delle amministrazioni statali, degli enti

pubblici nazionali, delle Regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio Sanitario

Nazionale, devono essere certi, liquidi ed esigibili e “di importo almeno pari agli

oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte del soggetto titolare dei

crediti certificati”; quanto alla loro certificazione si rinvia ai contenuti delle

circolari già emanate dal Ministero dell’economia e delle finanze (nn. 35 e 36 del

2012 e nn. 17, 19 e 30 del 2013).

Modalità di rilascio del DURC

Secondo l’art. 2 del D.M., in presenza della certificazione in questione, gli Istituti e

le Casse edili devono emettere il DURC “con l’indicazione che il rilascio è

avvenuto ai sensi del comma 5 dell’art. 13-bis del decreto-legge 7 maggio 2012, n.

52, (…) precisando l’importo del relativo debito contributivo e gli estremi della

certificazione esibita per il rilascio del DURC medesimo”.

Trattasi pertanto di una particolare disposizione che consente il rilascio di un

DURC attestante la regolarità pur in presenza di mancati versamenti di contributi

e/o premi e/o relativi accessori, a condizione della sussistenza di crediti certificati

di importo almeno pari alle somme non versate agli Istituti e/o Casse.

Tale specifico Documento è rilasciato “su richiesta del soggetto titolare dei crediti

certificati”. Ciò significa che, qualora il DURC debba essere richiesto d’ufficio da

parte di una P.A. (v. ML circ. n. 12/2012), il soggetto interessato, nella fase di

avvio del singolo procedimento all’interno del quale è prevista tale acquisizione

d’ufficio, dovrà dichiarare di vantare crediti nei confronti della pubblica

amministrazione per i quali ha ottenuto la certificazione tramite Piattaforma

informatica (v. infra) e che conseguentemente il DURC dovrà essere acquisito “ex

art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012”.

Page 70: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

68

A tal proposito è opportuno precisare che tale certificazione potrà essere esibita

direttamente agli Istituti e/o Casse edili, fino alla scadenza del termine assegnato al

titolare del credito certificato per sanare una irregolarità contributiva ai sensi

dell’art. 7, comma 3, del D.M. 24 ottobre 2007.

In questa ipotesi gli Istituti e/o le Casse edili rilasceranno, ove ne ricorrano le

condizioni, un DURC “ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012” ancorché non sia

stato richiesto esplicitamente dalle stazioni appaltanti.

In entrambe le ipotesi, il soggetto titolare dei crediti certificati deve comunicare gli

estremi delle certificazioni di credito (amministrazione che le ha rilasciate, data di

rilascio della certificazione, numero di protocollo, importo a credito disponibile,

eventuale data del pagamento) ed il codice attraverso il quale potrà essere verificata

la certificazione nella Piattaforma informatica.

Tale codice, con validità temporanea, è rilasciato al titolare del credito per

consentire l’accesso alla Piattaforma informatica.

Come da indicazioni del MEF, gli Istituti previdenziali e le Casse edili, ai fini del

rilascio del Documento, potranno pertanto verificare, per mezzo della predetta

Piattaforma e attraverso il codice acquisito, come sopra chiarito, per il tramite

dell’amministrazione richiedente ovvero direttamente dall’interessato nella fase di

regolarizzazione, l’esistenza di tali certificazioni di credito. La Piattaforma

consentirà infatti di produrre un documento informatico attestante l’esistenza del

credito certificato nonché la sua effettiva disponibilità al momento della richiesta e

dell’emissione del DURC.

Al riguardo, gli Istituti e le Casse edili concorderanno con l’Ispettorato generale

per l’Informatizzazione della Contabilità di Stato le specifiche modalità di avvio di

tale procedura.

Si precisa che analogo procedimento trova applicazione nell’ipotesi di richiesta di

DURC effettuata direttamente dall’interessato, nei casi espressamente previsti ex

art. 90, comma 9 lett. a) e b), del D.Lgs. n. 81/2008, ossia per la verifica

dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese

esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare

e per la dichiarazione dell’organico medio annuo.

Nelle more dell’avvio del descritto procedimento si ritiene che la verifica verrà

effettuata sulla base delle certificazioni rilasciate dalla Piattaforma informatica

trasmesse via PEC o esibite, come richiesto dall’art. 2 del D.M. 13 marzo 2013 ai

fini del rilascio del DURC, sotto la responsabilità anche penale del soggetto titolare

del credito certificato, agli Istituti e/o alle Casse edili nel termine assegnato per la

regolarizzazione ai sensi dell’art. 7, comma 3, del D.M. 24 ottobre 2007.

Questi ultimi acquisiranno, tramite PEC, direttamente dall’amministrazione

certificatrice, la conferma dell’esistenza e della validità della certificazione.

Va poi chiarito che la disciplina contenuta all'art. 13 bis, comma 5, del D.L. n.

52/2012, pur rivestendo un carattere di specialità rispetto alle disposizioni che

regolano il rilascio del DURC, non rappresenta una deroga alle vigenti disposizioni

Page 71: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

69

introdotte dall’art. 31, comma 5, del D.L. n. 69/2013, che stabilisce che il

Documento sia considerato valido per la durata di 120 giorni dalla data del rilascio.

DURC “ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012”

Il DURC rilasciato dagli Istituti e/o dalle Casse edili è un Documento che conterrà

esplicitamente i seguenti elementi:

- dicitura di emissione “ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012”;

- importo dei debiti contributivi/assicurativi, con indicazione dell’Istituto e/o della

Cassa nei cui confronti sussistono i debiti stessi nonché il loro ammontare

complessivo disponibile;

- gli estremi della/delle certificazioni comunicate al momento di richiesta del

DURC, con indicazione di ciascun importo nonché dell’ammontare complessivo

disponibile;

- eventuale data del pagamento dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche

amministrazioni.

Modalità di utilizzo del DURC “ex art. 13 bis, comma 5, D.L. n. 52/2012”

Il DURC in questione “può essere utilizzato per le finalità previste dalle vigenti

disposizioni di legge”, ivi compresa pertanto la verifica della dichiarazione

sostitutiva relativa al requisito di cui all’art. 38, comma 1 lett. i), del D.Lgs. n.

163/2006.

Nell’ipotesi di utilizzo del DURC per ottenere il pagamento da parte di pubbliche

amministrazioni degli stati di avanzamento lavori o delle prestazioni relative a

servizi e forniture, si applica esclusivamente la procedura di intervento sostitutivo

di cui all’art. 4, comma 2, del D.P.R. n. 207/2010, rispetto alla quale si rinvia ai

chiarimenti già forniti da questa Amministrazione con circ. n. 3/2012.

Giova evidenziare, inoltre, che il Decreto Ministeriale in trattazione, al comma 3

dell’art. 3, ha ampliato le ipotesi di intervento sostitutivo disciplinato dall’art. 4 del

D.P.R. n. 207/2010 ed espressamente richiamato al comma 2 dell’art. 3 del

medesimo D.M. La predetta norma, infatti, ha esteso il potere sostitutivo della

stazione appaltante anche alle ipotesi delle erogazioni a carico delle pubbliche

amministrazioni a qualsiasi titolo spettanti ai soggetti titolari dei crediti certificati.

Con tale ultima disposizione il Legislatore ha voluto fissare, in modo positivo, il

principio per il quale la pubblica amministrazione, ove tenuta ad effettuare un

pagamento a favore di un terzo, è obbligata previamente a garantire la copertura del

debito evidenziato nel DURC.

In tal modo, dunque, l’operatività dell'istituto cessa di essere limitata alle somme

dovute come corrispettivo di lavori e prestazioni nell'ambito della contrattualistica

pubblica.

La previsione di cui sopra, peraltro, ha trovato conferma definitiva in via generale

nell’art. 31 del D.L. n. 69/2013 (conv. da L. n. 98/2013) che, al comma 8-bis, ha

stabilito l’applicazione dell'istituto dell'intervento sostitutivo in caso di irregolarità

accertata con il DURC acquisito al fine dell’effettuazione di erogazioni a titolo di

sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque

genere, compresi quelli di cui all’art. 1, comma 553, della L. n. 266/2005.

Page 72: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

70

Gli Istituti previdenziali e le Casse Edili, con proprie determinazioni definiranno il

procedimento amministrativo in base al quale le predette disposizioni dovranno

trovare applicazione.

Inoltre, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del D.M. 13 marzo 2013, il credito indicato

nella certificazione esibita per il rilascio del DURC può validamente essere ceduto

ovvero costituire oggetto di anticipazione, “solo previa estinzione del debito

contributivo indicato sul DURC (…), comprovata da DURC aggiornato da esibirsi

alla banca o all’intermediario finanziario (…)”. Pertanto, la possibilità di utilizzare

la certificazione del credito per effettuarne una cessione ovvero ottenerne una

anticipazione è comunque subordinata alla preventiva soddisfazione di un

eventuale debito contributivo, comprovata dall’esibizione, a cura del titolare della

certificazione, di un DURC aggiornato che attesti la reale situazione nei confronti

degli Istituti previdenziali e delle Casse edili.

In caso di cessione o anticipazione il soggetto titolare dei crediti certificati deve,

quindi, richiedere comunque un nuovo DURC da esibire obbligatoriamente alla

banca o all’intermediario finanziario e nel quale gli Enti tenuti al rilascio

attesteranno la situazione contributiva alla data di conclusione dell’istruttoria per il

rilascio del DURC stesso.

Nel caso in cui persista l’irregolarità contributiva il Decreto stabilisce che

l’impresa o il datore di lavoro, contestualmente alla cessione o all’anticipazione,

devono sottoscrivere apposita delegazione di pagamento alla banca o

all’intermediario finanziario ai sensi dell’art. 1269 c.c. “per provvedere al

pagamento del predetto debito contributivo”, eventualmente anche ai fini

dell’estinzione parziale di quest’ultimo qualora l’importo riconosciuto risulti

inferiore al debito contributivo.

Da ultimo si precisa che, data la sostanziale permanenza della situazione debitoria

nei confronti degli Istituti e/o delle Casse edili, gli stessi conservano tutte le facoltà

inerenti il potere sanzionatorio e di riscossione coattiva previste in caso di

inadempimento dei versamenti contributivi.

Per delega IL SEGRETARIO GENERALE (f.to Paolo Pennesi) MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

DIREZIONE LEGISLAZIONE TRIBUTARIA E FEDERALISMO FISCALE

Dipartimento delle Finanze – Direzione legislazione tributaria e federalismo fiscale

RISOLUZIONE N. 9/DF

Prot. n. 19351 Roma, 9 settembre 2013

OGGETTO: Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). Art. 5, comma

4, del D. L. 31 agosto 2013, n. 102. Modalità di riscossione del tributo. Quesito.

+++

Page 73: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

71

Con il quesito in oggetto sono stati chiesti chiarimenti in merito alle modalità di

riscossione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), e, in particolare,

della cosiddetta maggiorazione standard.

Al riguardo, alla luce delle novità recate dal comma 4 dell’art. 5 del D. L. 31

agosto 2013, n. 102, in corso di conversione, il quale prevede che “Il comune

predispone e invia ai contribuenti il modello di pagamento dell'ultima rata del

tributo sulla base delle disposizioni regolamentari e tariffarie di cui ai commi

precedenti” e, sentiti anche il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e

il Ministero dell’Interno, si precisa quanto segue.

1. VERSAMENTO DELLA MAGGIORAZIONE STANDARD NEL 2013.

Si ricorda che l’art. 14, comma 35, del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,

con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, prevede che il

versamento del tributo in questione sia effettuato per l’anno di riferimento in

quattro rate trimestrali, scadenti a gennaio, aprile, luglio e ottobre, fatta salva per i

comuni la possibilità di modificare il numero e la scadenza delle stesse. Per il solo

anno 2013, inoltre, la medesima disposizione stabilisce che il versamento della

prima rata è posticipato a luglio, con facoltà del comune di differire ulteriormente

tale termine.

In materia è, poi, intervenuto l’art. 10, comma 2, lett. a), del D. L. 8 aprile 2013, n.

35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, il quale ha

disposto che, per il solo anno 2013, in deroga a quanto diversamente previsto

dall’art. 14, comma 35, del D. L. n.201 del 2011, gli enti locali possono stabilire la

scadenza e il numero delle rate del versamento del tributo.

La successiva lett. c) del medesimo comma 2 dell’art. 10 ha previsto, inoltre, che,

sempre limitatamente all’anno 2013, “la maggiorazione standard pari a 0,30 euro

per metro quadrato è riservata allo Stato ed è versata in unica soluzione unitamente

all’ultima rata del tributo, secondo le disposizioni di cui all’articolo 17 del decreto

legislativo 9 luglio 1997, n.241, nonché utilizzando apposito bollettino di conto

corrente postale di cui al comma 35 dell’articolo 14 del dl n. 201 del 2011”.

Pertanto, dalla lettura sistematica delle norme appena richiamate, emerge che deve

essere assicurato all’erario entro l’anno in corso il gettito della maggiorazione

standard di cui all’art. 14, comma 13, del D. L. n. 201 del 2011.

A questo proposito, si ribadisce che il citato comma 4 dell’art. 5 del D. L. n. 102

del 2013 prevede espressamente che il comune debba predisporre e inviare ai

contribuenti il modello di pagamento del tributo che, per l’ultima rata dell’anno

2013, è costituito unicamente dal modello F24 e dal bollettino di conto corrente

postale di cui al D. M. 14 maggio 2013, i quali prevedono la separata indicazione

delle somme dovute a titolo di tributo o tariffa e maggiorazione.

Una tale configurazione dei modelli di pagamento in discorso consente alla

Struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate di attribuire direttamente ai soggetti

destinatari le somme loro spettanti.

Poiché il versamento deve avvenire entro il 16° giorno di ciascun mese di scadenza

Page 74: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

72

delle rate, come stabilito per i versamenti unitari dall’art. 18 del D. Lgs. n. 241 del

1997, e, per quanto riguarda il bollettino di conto corrente postale, dall’art. 4 del D.

M. 14 maggio 2013, qualora l’ente locale abbia fissato la scadenza dell’ultima rata

del 2013 nel mese di dicembre, il versamento dovrà essere necessariamente

effettuato entro il giorno 16 di tale mese.

Al riguardo, deve essere evidenziato che i suddetti adempimenti sono necessari sia

per assicurare che il relativo gettito venga contabilizzato nel bilancio dello Stato

nell’esercizio 2013 sia per determinare, sulla base del gettito introitato, la

dotazione del fondo di solidarietà comunale e l’entità delle misure compensative

per i comuni delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province

autonome di Trento e Bolzano.

2. POSTICIPAZIONE DELLE RATE TARES RIFIUTI AL 2014.

Si deve, infine, affrontare l’ulteriore problematica rappresentata dalla possibilità

per l’ente locale di fissare nel corso dell’anno 2014 la scadenza per il pagamento di

una o più rate 3 del tributo dovuto e accertato contabilmente per l’anno 2013.

Al riguardo, va sottolineato che l’art. 5 del D. L. n. 102 del 2013, ai commi da 1 a

3, riconosce al comune la possibilità di approvare il regolamento di disciplina del

tributo anche secondo principi diversi da quelli previsti dall’art. 14 del D.L. n. 201

del 2011 e che tale facoltà può essere esercitata dall’ente locale entro il termine

previsto per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013, che il comma

1 dell’art. 8 dello stesso D. L. n. 102 del 2013 ha differito al 30 novembre 2013.

Tale situazione di carattere eccezionale giustifica un’eventuale posticipazione al

2014 della scadenza per il pagamento delle rate della TARES, fermo restando,

come precisato al paragrafo 1, l’obbligo di versamento della maggiorazione

nell’anno 2013 e fermo restando l’accertamento contabile nell’esercizio 2013.

Il Direttore Generale delle Finanze

Fabrizia Lapecorella

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Dipartimento delle Finanze - Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo

Fiscale

PROT. N. 7857 CIRCOLARE N. 1/DF Roma, 29 aprile 2013

OGGETTO: Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) - Imposta

municipale propria (IMU) – Chiarimenti in ordine alle modifiche recate dall’art.

10 del D. L. 8 aprile2013, n. 35.

Page 75: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

73

Sono pervenuti numerosi quesiti in merito all’applicazione delle disposizioni recate

dall’art. 10 del D. L. 8 aprile 2013, n. 35 in materia di tributo comunale sui rifiuti e

sui servizi (TARES) e di imposta municipale propria (IMU), rispetto ai quali si

forniscono i seguenti chiarimenti.

1. LE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TARES PER L’ANNO 2013

L’art. 10 in questione, al comma 2, introduce, in materia di TARES, alcune

disposizioni che operano limitatamente all’anno 2013, anche in deroga all’art. 14

del D. L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22

dicembre 2011, n. 214.

La lett. a) del citato comma 2 dispone che “la scadenza e il numero delle rate di

versamento del tributo sono stabilite dal comune con propria deliberazione

adottata, anche nelle more della regolamentazione comunale del nuovo tributo, e

pubblicata, anche sul sito web istituzionale, almeno trenta giorni prima della data di

versamento”.

La disposizione in esame attribuisce, quindi, al comune la facoltà di intervenire sul

numero delle rate e sulla scadenza delle stesse, limitatamente al 2013 e in deroga al

comma 35 dell’art. 14 del D. L. n. 201 del 2011, che, a regime, prevede che “il

versamento del tributo, della tariffa di cui al comma 29 nonché della

maggiorazione di cui al comma 13 per l’anno di riferimento è effettuato in quattro

rate trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre.”.

E’ necessario sottolineare che, sulla base della norma recata dal D. L. n. 35 del

2013, il versamento della prima rata potrebbe essere anticipato rispetto all’attuale

scadenza di luglio1 e quello relativo all’ultima rata potrebbe essere posticipato

rispetto alla scadenza di ottobre.

Bisogna, altresì, evidenziare che se il comune non interviene con una propria

delibera a modificare la scadenza delle rate della TARES, il termine per il

versamento delle rate di gennaio, aprile e luglio resta fissato a quest’ultima

scadenza mentre l’ultima rata della TARES scadrà nel mese di ottobre 2013,

dovendosi in questo caso applicare quanto previsto per l’anno 2013 dal citato

comma 35 dell’art. 14.

Si deve, inoltre, sottolineare che la disposizione recata dall’art. 10, comma 2, lett.

a) in esame impone ai comuni, a tutela del contribuente, di pubblicare la

deliberazione di modifica delle scadenze e del numero delle rate, anche sul sito

web istituzionale del comune stesso, almeno trenta giorni prima della data di

versamento. È opportuno precisare che tale deliberazione rientra nell’ambito delle

competenze attribuite al consiglio comunale, ai sensi dell’art. 14, comma 22, lett.

e), del D. L. n. 201 del 2011.

A questo proposito, vale la pena di ribadire che detta deliberazione può,

Comunque,essere adottata anche nelle more della regolamentazione comunale del

nuovo tributo, come precisa espressamente la lett. a) del comma 2 dell’art. 10 del

D. L. n. 35 del 2013.

Page 76: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

74

La lett. b) del comma 2, dell’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013, stabilisce che “ai fini

del versamento delle prime due rate del tributo, e comunque ad eccezione

dell’ultima rata dello stesso, i comuni possono inviare ai contribuenti i modelli di

pagamento precompilati già predisposti per il pagamento della TARSU o della TIA

1 o della TIA 2, ovvero indicare le altre modalità di pagamento già in uso per gli

stessi prelievi. I pagamenti di cui al periodo precedente, sono scomputati ai fini

della determinazione dell'ultima rata dovuta, a titolo di TARES, per l'anno 2013”.

Dalla lettura di tale disposizione emerge che, per il pagamento delle prime due rate

della TARES, i comuni hanno la facoltà di inviare ai contribuenti i modelli di

pagamento già predisposti e precompilati per il versamento dei precedenti prelievi

e cioè per la TARSU, per la TIA 1 e per la TIA 2. Gli stessi enti possono, inoltre,

utilizzare le altre modalità di pagamento dei predetti tributi, già in uso durante

l’anno 2012. Gli importi in tal modo versati dovranno, ovviamente, essere

considerati ai fini della determinazione dell’ultima rata dovuta a saldo della

TARES.

1 La scadenza di luglio è stata inserita dall’art. 1-bis, comma 1, D.L. 14 gennaio

2013, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge1° febbraio 2013, n. 11.

La disposizione contenuta nella lett. b) costituisce, quindi, un indirizzo del

Legislatore rivolto ai comuni di far pagare al contribuente almeno le prime rate del

nuovo tributo secondo gli importi relativi all’anno 2012 stabiliti ai fini TARSU,

TIA 1 e TIA 2, mentre l’ultima rata dovrà essere determinata sulla base dei nuovi

importi della TARES e, contestualmente, dovrà essere versata anche la

maggiorazione standard, di cui al comma 13 dell’art. 14 del D. L. n. 201 del 2011.

Si ricorda che il comma 46 dell’art. 14 appena citato ha soppresso a partire dal 1°

gennaio 2013, non solo tutti i previgenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti

urbani, ma anche l’addizionale per l’integrazione dei bilanci di assistenza

(Addizionale ex-ECA). Pertanto, gli importi relativi a detta addizionale non

possono essere più addebitati ai contribuenti, anche se si utilizzano gli strumenti di

pagamento già in uso nel 2012.

Occorre chiarire che, se il comune ha già disciplinato il nuovo tributo, può,

comunque, utilizzare i suddetti strumenti di pagamento precompilati con gli

importi determinati sulla base delle tariffe della TARES. Si deve, altresì, precisare

che l’utilizzo degli strumenti di pagamento in uso durante i precedenti regimi di

prelievo è precluso soltanto per l’ultima rata della TARES, come emerge

chiaramente dal tenore della lett. b) del comma 2 dell’art. 10 del D. L. n. 35 del

2013, laddove viene inequivocabilmente precisato che le precedenti modalità di

versamento possono essere utilizzate “ad eccezione dell’ultima rata” della TARES.

Dal tenore e dalla finalità della disposizione in parola si evince, quindi, che, anche

nel caso in cui il comune abbia previsto, ai sensi della precedente lett. a), il

pagamento del tributo in sole due rate, per la seconda deve essere necessariamente

utilizzato il modello F 24 o il bollettino di conto corrente postale, in via di

Page 77: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

75

predisposizione, previsti per la TARES dal comma 35, dell’art. 14 del D. L. n. 201

del 2011.

Resta fermo che l’utilizzo dei bollettini di conto corrente postale predisposti per il

pagamento della TARSU, della TIA 1 e della TIA 2 costituisce una mera facoltà,

potendo il comune utilizzare, già a decorrere dalla prima rata, il modello F 24 e il

bollettino di conto corrente postale, in via di approvazione, predisposti per il

pagamento della TARES, qualora disponibili in tempo utile per il suddetto

versamento della prima rata. E’ bene anche precisare che fino a quando non

verranno resi disponibili i nuovi strumenti di pagamento previsti dal comma 35

dell’art. 14 del D. L. n. 201 del 2011 non è possibile l’apertura di un conto corrente

postale intestato alla TARES o la modifica di intestazione degli strumenti di

pagamento già in uso nel corso del 2012.

La lett. c) del comma 2, dell’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013, stabilisce che “la

maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato è riservata allo Stato

ed è versata in unica soluzione unitamente all'ultima rata del tributo, secondo le

disposizioni di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241,

nonché utilizzando apposito bollettino di conto corrente postale di cui al comma 35

dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011”.

Con tale disposizione, quindi, il versamento, in un’unica soluzione, della

maggiorazione di cui al comma 13 dell’art. 14, del D. L. n. 201 del 2011 è stato

rinviato all’ultima rata del tributo che il citato art. 14 del D. L. n. 201 del 2013 fissa

ad ottobre.

Per tale versamento, si ribadisce, i contribuenti sono tenuti a utilizzare il modello

F24, nonché l’apposito bollettino di conto corrente postale. Va anche rimarcato che

gli enti locali hanno la facoltà di variare le scadenze di versamento della TARES,

ivi compresa, quindi, quella riferita alla maggiorazione in parola.

La stessa lett. c) in commento prevede, inoltre, che il gettito relativo alla maggiora

zione standard è riservato allo Stato e che la stessa è corrisposta unicamente in

misura pari a 0,30 euro per metro quadrato, essendo preclusa ai comuni, a norma

della successiva lett. f), la possibilità di aumentarla fino a 0,10 euro.

Occorre, altresì, osservare che l’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013 prevede, in deroga

all’art. 14 del D. L. n. 201 del 2011, solo la destinazione del gettito della maggiora

zione allo Stato, per cui continuano ad applicarsi, a norma del comma 21 dell’art.

14 del D.L. n. 201 del 2011, alla suddetta maggiorazione le agevolazioni di cui ai

commi da 15 a 20 dello stesso art. 14.

L’attribuzione esclusiva del gettito della maggiorazione allo Stato comporta,

inoltre,che “non trova applicazione il comma 13-bis del citato art.14 del decreto-

legge n. 201 del 2011” come espressamente previsto dalla lett. d) del comma 2,

dell’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013.

L’appena richiamato comma 13-bis stabilisce che, a decorrere dall’anno 2013, il

fondo sperimentale di riequilibrio - ora fondo di solidarietà comunale, ai sensi del

comma 380, lett. b), dell’art. 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 - il fondo

perequativo e i trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Siciliana e

Page 78: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

76

della Regione Sardegna sono ridotti in misura corrispondente al gettito derivante

dalla maggiorazione standard.

La successiva lett. g) del comma 2, dell’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013, stabilisce

che “i comuni possono continuare ad avvalersi per la riscossione del tributo dei

soggetti affidatari del servizio di gestione dei rifiuti urbani”.

Tale disposizione deve essere correlata con il dettato del comma 35, dell’art. 14 del

D.L. n. 201 del 2011, nella parte in cui dispone che, fino al 31 dicembre 2013, i

comuni possono affidare la gestione del tributo ai soggetti che svolgevano, al 31

dicembre 2012, il servizio di gestione dei rifiuti. Ciò che non è espressamente

disciplinato, è che a detti soggetti non è possibile affidare anche la riscossione della

TARES e della maggiorazione, poiché lo stesso comma 35 stabilisce che dette

entrate sono versate esclusivamente al comune.

Si ricorda che solo nel caso in cui il comune istituisce la tariffa puntuale di cui al

comma 29 dell’art. 14 quest’ultima, a norma del successivo comma 31,“è applicata

e riscossa dal soggetto affidatario del servizio di gestione dei rifiuti urbani”.

Pertanto, la modifica normativa recata dalla lett. g) del comma 2 dell’art. 10 in

commento interviene ad assicurare che, per l’anno 2013, ove deliberato dal

comune, il soggetto affidatario del servizio di gestione dei rifiuti può vedersi

attribuire direttamente il gettito del tributo. Ovviamente, l’attribuzione del gettito

riguarda anche l’ultima rata dovuta a titolo di TARES, fermo restando che il gettito

derivante dalla maggiorazione è comunque riservato allo Stato.

Il comma 3 dell’art. 10 del D.L. n. 35 del 2013 interviene sulla disciplina delle aree

scoperte pertinenziali e accessorie.

In proposito, è necessario richiamare l’originario comma 4, dell’art. 14 del D. L. n.

201 del 2011, il quale disponeva che “Sono escluse dalla tassazione le aree

scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni e le aree comuni condominiali

di cui all’articolo 1117 del codice civile che non siano detenute o occupate in via

esclusiva”.

Tale norma, quindi, da un lato prevedeva l’esclusione dalla tassazione delle aree

comuni del condominio non occupate in via esclusiva, in continuità con quanto

disposto dall’art. 63, comma 2, del D. Lgs. n. 15 novembre 1993, n. 507, in materia

di TARSU, dall’altro, nulla prevedeva in relazione alle aree scoperte pertinenziali e

accessorie di locali diversi da quelli delle civili abitazioni, a differenza di quanto

stabilito in vigenza della stessa TARSU, la cui disciplina

considerava tassabili le superfici scoperte operative, mentre escludeva dal tributo le

aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili.2

Il citato comma 3 dell’art. 10 ha sostituito il comma 4 dell’art.14, che, pertanto,

prevede che “ Sono escluse dalla tassazione, ad eccezione delle aree scoperte

operative, le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili e le aree

comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile che non siano

detenute o occupate in via esclusiva.".

La norma modificata ripropone, in sostanza, le stesse disposizioni presenti nella

Page 79: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

77

disciplina TARSU e, pertanto, sono da assoggettare alla TARES solo le superfici

scoperte operative, mentre non sono tassabili le aree scoperte pertinenziali o

accessorie di locali adibiti a civili abitazioni, le aree scoperte pertinenziali o

accessorie a locali tassabili diversi dalle civili abitazioni, le aree comuni

condominiali nei limiti previsti dalla norma e le aree adibite a verde.

2 In materia di TARSU, la disposizione relativa alle aree scoperte pertinenziali e

accessorie era contenuta nel comma 4-bis dell'art. 2 del D.L. 25 novembre 1996, n.

599, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 gennaio 1997, n. 5, come

sostituito dall’art. 6, del D.L. 29 settembre 1997, n. 328, convertito dalla legge 29

novembre 1997, n. 410, in base al quale, per il 1997 e il 1998, erano imponibili le

superfici scoperte operative e venivano escluse dal tributo le aree scoperte

pertinenziali o accessorie a locali tassabili. Successivamente, l’art.1, comma 3, del

D.L. 26 gennaio 1999, n. 8, convertito dalla legge 25 marzo 1999, n. 75, ha esteso

tale disciplina anche agli anni successivi al 1998.

2. LE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI IMU

La lett. a) del comma 4, dell’art. 10 del D. L. n. 35 del 2013 modifica il comma 12-

ter dell’art. 13 del D. L. n. 201 del 2011 relativo alla presentazione della

dichiarazione, laddove sono presenti le parole “novanta giorni dalla data”. Pertanto,

il primo e l’ultimo periodo del comma 12- ter presentano la seguente formulazione:

“12-ter. I soggetti passivi devono presentare la dichiarazione entro il 30 giugno

dell'anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o

sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta,

utilizzando il modello approvato con il decreto di cui all’articolo 9, comma 6, del

decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23. […]Per gli immobili per i quali l'obbligo

dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012, la dichiarazione deve essere presentata

entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta

Ufficiale del decreto di approvazione del modello di dichiarazione dell’imposta

municipale propria e delle relative istruzioni”.

Tale modifica normativa ha lo scopo di evitare un’eccessiva frammentazione

dell’obbligo dichiarativo derivante dal precedente termine mobile dei 90 giorni e

risolve i problemi sorti in ordine alla possibilità, da parte dei contribuenti, di

ricorrere all’istituto del ravvedimento, di cui alla lett. b), comma 1, dell’art. 13 del

D. Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472 che, altrimenti non avrebbero trovato soluzione.

Si deve precisare che la disposizione del D. L. n. 35 del 2013 in commento, oltre a

stabilire, a regime, il nuovo termine di presentazione delle dichiarazioni, produce

effetti anche su quelle dovute per l’anno 2012 che potranno, quindi, essere

presentate entro il 30 giugno 2013.

In merito a tale fattispecie, sembra opportuno precisare come opera l’istituto del

ravvedimento di cui all’art. 13, comma 1, del D. Lgs. n. 472 del 1997, rispetto alle

violazioni concernenti l’anno di imposta 2012. I soggetti passivi potranno, quindi,

beneficiare delle seguenti opportunità:

Page 80: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

78

• riduzione della sanzione3 ad un ottavo del minimo, se la regolarizzazione degli

errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento

del tributo, avviene entro il 3 Si riporta il testo dell’art. 13 del D. Lgs. 18 dicembre

1997, n. 471in materia di ritardati od omessi versamenti diretti:

“1. Chi non esegue, in tutto o in parte, alle prescritte scadenze, i versamenti in

acconto, i versamenti periodici, il versamento di conguaglio o a saldo dell’imposta

risultante dalla dichiarazione, detratto in questi casi l'ammontare dei versamenti

periodici e in acconto, ancorché non effettuati, è soggetto a sanzione

amministrativa pari al trenta per cento di ogni importo non versato, anche

quando, in seguito alla correzione di errori materiali o di calcolo rilevati in sede di

controllo della dichiarazione annuale, risulti una maggiore imposta o una minore

eccedenza detraibile. Per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a

quindici giorni, la sanzione di cui al primo periodo, oltre a quanto previsto dal

comma 1 dell'articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n.472, è

ulteriormente ridotta ad un importo pari ad un quindicesimo per ciascun giorno di

ritardo. Identica sanzione si applica nei casi di liquidazione della maggior imposta

ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29

settembre 1973, n. 600, e ai sensi dell'articolo 54-bis del decreto del Presidente

della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.

2. Fuori dei casi di tributi iscritti a ruolo, la sanzione prevista al comma 1 si applica

altresì in ogni ipotesi di mancato pagamento di un tributo o di una sua frazione nel

termine previsto.

3. Le sanzioni previste nel presente articolo non si applicano quando i versamenti

sono stati tempestivamente eseguiti ad ufficio o concessionario diverso da quello

competente”. Il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno

nel corso del quale è stata commessa la violazione e cioè entro il 30 giugno 2013

[art. 13, comma 1, lett. b) del D. Lgs. n.472 del 1997];

• riduzione della sanzione ad un decimo del minimo di quella prevista per

l'omissione della presentazione della dichiarazione4, se questa viene presentata con

ritardo non superiore a novanta giorni e cioè entro il 28 settembre 2013, termine

che, cadendo di sabato, è prorogato al successivo 30 settembre 2013.

Sulla base di quanto appena esposto si possono ipotizzare le seguenti situazioni:

� Omesso versamento relativo all’IMU 2012 per un ammontare complessivo pari a

€ 1000. Il contribuente può regolarizzare detta violazione fino al 30 giugno 2013,

pagando:

� l’imposta pari a € 1000;

� la sanzione ridotta pari al 3,75% dell’imposta non versata (€ 1000 x 3,75% = €

37,50);

� i relativi interessi del 2,5% annuo da calcolare sull’imposta, rapportati agli

effettivi giorni di ritardo.

� Omesso versamento e omessa dichiarazione relativi all’IMU 2012. Questo è il

caso in cui il contribuente entro il 30 giugno 2013 non si è ravveduto ai sensi del

Page 81: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

79

comma 1, lett. b) dell’art. 13 del D. Lgs. n. 472 del 1997, né ha presentato la

dichiarazione.

In tale ipotesi il contribuente potrà, nei successivi 90 giorni e cioè fino al 30

settembre 2013, avvalersi della facoltà di cui alla successiva lett. c) del comma 1

dell’art. 13 del D.Lgs. n. 472 del 1997, pagando:

� l’imposta pari a € 1000;

� la sanzione ridotta pari al 10% del tributo dovuto (€ 1000 x 10% = € 100,00);

� i relativi interessi del 2,5% annuo da calcolare sull’imposta, rapportati agli

effettivi giorni di ritardo.

� Omessa dichiarazione relativa all’IMU 2012. E’ l’ipotesi in cui il contribuente,

pur avendo versato nei termini l’imposta relativa all’anno 2012, non ha presentato

la dichiarazione entro il 30 giugno 2013.

4 Si riporta il testo dell’art. 14 del D. Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504 in materia di

sanzioni ed interessi applicabile all’IMU:

1. Per l’omessa presentazione della dichiarazione o denuncia si applica la sanzione

amministrativa dal cento al duecento per cento del tributo dovuto, con un minimo

di euro 51.

2. Se la dichiarazione o la denuncia sono infedeli si applica la sanzione

amministrativa dal cinquanta al cento per cento della maggiore imposta dovuta.

3. Se l'omissione o l’errore attengono ad elementi non incidenti sull'ammontare

dell’imposta, si applica la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 258. La stessa

sanzione si applica per le violazioni concernenti la mancata esibizione o

trasmissione di atti e documenti, ovvero per la mancata restituzione di questionari

nei sessanta giorni dalla richiesta o per la loro mancata compilazione o

compilazione incompleta o infedele.

4. Le sanzioni indicate nei commi 1 e 2 sono ridotte alla misura stabilita dagli

articoli 16 e 17 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 se, entro il termine

per ricorrere alle commissioni tributarie, interviene adesione del contribuente con il

pagamento del tributo, se dovuto, e della sanzione.

5. La contestazione della violazione non collegata all'ammontare del tributo deve

avvenire, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a

quello in cui è commessa la violazione. In tale caso il contribuente potrà, nei

successivi 90 giorni e cioè fino al 30 settembre 2013, avvalersi della facoltà di cui

alla lett. c) del comma 1 dell’art. 13 del D. Lgs. n. 472 del 1997, pagando:

� la sanzione ridotta pari al 10% del minimo della sanzione prevista dall’art. 14

del D. Lgs. n. 504 del 1992 (€ 51 x 10% = € 5).

Le disposizioni di modifica in materia di IMU proseguono con la lett. b) del

comma 4 che sostituisce il comma 13-bis dell’art. 13 del D. L. n. 201 del 2011,

relativo all’efficacia costitutiva della pubblicazione sul sito del MEF delle delibere

di approvazione delle aliquote e della detrazione IMU.

La norma in esame stabilisce, innanzitutto, che, a decorrere dall’anno di imposta

2013,le deliberazioni di approvazione delle aliquote e della detrazione nonché i

regolamenti dell’IMU devono essere inviati, esclusivamente per via telematica,

Page 82: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

80

mediante inserimento del testo degli stessi nell’apposita sezione del Portale del

federalismo fiscale, per la pubblicazione nel sito informaticodel MEF che ha effetti

costitutivi. Si sottolinea che la natura costitutiva della pubblicazione riguarda anche

i regolamenti IMU e non esclusivamente le delibere di approvazione delle aliquote

e della detrazione come era, invece, previsto nella precedente versione del comma

13-bis in commento.

La peculiare modalità di invio dei provvedimenti in questione comporta che non

potranno, quindi, essere presi in considerazione quelli inviati con modalità diverse,

quali, ad esempio, la posta elettronica, la posta elettronica certificata, il fax e la

spedizione del documento in forma cartacea.

Ovviamente, la norma in questione riguarda esclusivamente l’invio e la

pubblicazione delle deliberazioni e dei regolamenti IMU e non incide sui termini di

adozione di tali atti che devono essere, comunque, approvati nei termini previsti,

per quanto riguarda:

� le aliquote dal comma 169 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in

base al quale “gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di

loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del

bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente

all'inizio dell'esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1°

gennaio dell'anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto

termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno”;

� i regolamenti dall’art. 53, comma 16, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, in

base al quale “il termine … per approvare i regolamenti relativi alle entrate degli

enti locali, è stabilitoentro la data fissata da norme statali per la deliberazione del

bilancio di previsione. Iregolamenti sulle entrate, anche se approvati

successivamente all'inizio dell'esercizio purché entro il termine di cui sopra, hanno

effetto dal 1° gennaio dell'anno di riferimento”.

Si rammenta, inoltre, che il comma 3 dell’art. 193 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n.

267, recante il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL),

come modificato dall’art. 1, comma 444 della legge n. 228 del 2012, stabilisce che

“per il ripristino degli equilibri di bilancio e in deroga all'articolo 1, comma 169,

della legge 27 dicembre 2006, n. 296, l'ente può modificare le tariffe e le aliquote

relative ai tributi di propria competenza entro la data di cui al

comma 2” e cioè entro il 30 settembre di ciascun anno.

La lett. b) del comma 4 dell’art. 10 in commento prende in considerazione i

versamenti dell’IMU, disponendo che gli stessi devono essere eseguiti tenendo

conto degli atti pubblicati nel predetto sito, per quanto riguarda:

• la prima rata, alla data del 16 maggio di ciascun anno di imposta. In questo caso

l’invio da parte dei comuni degli atti in questione deve avvenire entro il 9 maggio;

• la seconda rata, alla data del 16 novembre In questo caso l’invio da parte dei

comuni degli atti in questione deve avvenire entro il 9 novembre.

La disposizione prende in considerazione l’eventualità che i comuni non abbiano

Page 83: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

81

inviato alle scadenze appena indicate gli atti in parola, stabilendo in tale caso un

meccanismo di salvaguardia per consentire, comunque, i versamenti dell’imposta

nei termini dovuti:

• per il pagamento della prima rata, i soggetti passivi calcolano l’imposta nella

misura pari al 50 per cento di quella dovuta sulla base dell’aliquota e della

detrazione dei dodici mesi dell'anno precedente. Al riguardo, si richiamano i

principi già esposti nella risoluzione n. 5/DF del 28marzo 2013 e precisamente che,

nel caso in cui alla data del 16 maggio 2013 non risulti pubblicata alcuna

deliberazione relativa al 2013, il contribuente dovrà verificare l’avvenuta

pubblicazione sullo stesso sito della deliberazione relativa al 2012. Nel caso in cui

la deliberazione non risulti pubblicata neanche per l’anno 2012, il contribuente

applicherà le aliquote fissate dalla legge. Il comune, qualora intenda confermare le

aliquote dell’anno 2012 - atteso che in tal caso non è necessario adottare

un’apposita deliberazione - deve accertarsi che la deliberazione relativa all’anno

2012 sia stata pubblicata sul sito e, in caso contrario, inviarla esclusivamente in via

telematica per l’inserimento nel sito stesso nella parte relativa all’anno 2012. Si

ribadisce che, nell’ipotesi in cui il comune non adempia a tale onere, il ontribuente

applicherà le aliquote previste dalla legge;

• per il versamento della seconda rata, se non risultano pubblicate nuove delibere

alla data del 16 novembre, i contribuenti devono prendere in considerazione gli atti

pubblicati entro il 16maggio dell’anno di riferimento oppure, in mancanza, quelli

adottati per l’anno precedente.

Valgono, a tale proposito, le stesse considerazioni appena svolte al punto

precedente.

E’ il caso di sottolineare che la disposizione relativa al versamento della seconda

rata stabilisce chiaramente che le delibere pubblicate alla data del 16 novembre

dell’anno di riferimento producono i propri effetti per l’intero anno, anche con

eventuale conguaglio sulla prima rata versata.

Pertanto, anche le delibere pubblicate entro il 16 novembre retroagiscono al 1°

gennaio dell’anno di riferimento, non potendosi desumere dalla doppia data di

pubblicazione che venga frazionato il periodo di imposta dell’IMU, che deve essere

sempre riferito all’anno solare, come previsto dall’art. 9, comma 2, del D. Lgs. 14

marzo 2011, n. 23.

Da quanto appena esposto risulta chiaro che sono stati conservati dalla norma

contenuta nell’art. 10, comma 4, lett. b), del D. L. n. 35 del 2013 gli stessi effetti

relativi allaretroattività delle delibere in questione, previsti in via generale dal

comma 169 dell’art. 1 della legge n. 296 del 2006.

La norma in commento prevede, infine, che i comuni debbano compilare una

griglia riassuntiva delle aliquote e dei regimi agevolativi determinati con le

delibere.

A questo proposito, si precisa che tale adempimento non incide sull’efficacia

costitutiva delle deliberazioni concernenti i regolamenti e le aliquote IMU che è

determinata

Page 84: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

82

unicamente dalla pubblicazione di tali atti nel sito informatico del MEF.

Per le modalità di inserimento dei dati in questione e per la data di attivazione di

tale sistema occorre, comunque, attendere, come prescrive la stessa disposizione, le

indicazioni fornite da questo Dipartimento, sentita l’Associazione nazionale dei

comuni d’Italia (ANCI).

Il Direttore Generale delle Finanze

Fabrizia Lapecorella

.....ooocsacsacsaooo.....

AUTORITA' DI VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI

Deliberazione n. 26 del 22 maggio 2013

Prime indicazioni sull’assolvimento degli obblighi di trasmissione delle

informazioni all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,

servizi e forniture, ai sensi dell’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012.

Il CONSIGLIO

VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione

e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”;

VISTO l’art. 1, comma 16, lettera b) della legge n. 190/2012, che dispone che le

pubbliche amministrazioni assicurano livelli essenziali di trasparenza con

riferimento ai procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori,

forniture e servizi, ivi inclusa la modalità di selezione prescelta ai sensi del d.lgs.

12 aprile 2006, n. 163 (di seguito, Codice dei Contratti Pubblici);

VISTO l’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012, primo periodo, che prevede

l’obbligo per le stazioni appaltanti di pubblicare, sui propri siti web istituzionali,

con riferimento ai procedimenti di cui al comma 16, lettera b) della stessa legge, le

seguenti informazioni: struttura proponente; oggetto del bando; elenco degli

operatori invitati a presentare offerte; aggiudicatario; importo di aggiudicazione;

tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; importo delle somme

liquidate;

VISTO l’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012, secondo periodo, che specifica

che entro il 31 gennaio di ciascun anno, le informazioni sopra indicate, relative

all’anno precedente, sono pubblicate in tabelle riassuntive rese liberamente

scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e

rielaborare, anche a fini statistici, i dati informatici;

VISTO l’art. 1, comma 418 della legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013) che ha

prorogato, in sede di prima applicazione dell'articolo 1, comma 32 della legge n.

190/2012 il termine del 31 gennaio ivi indicato al 31 marzo 2013;

VISTO l’obbligo a carico delle amministrazioni, ai sensi del predetto art. 1, comma

32 della legge n. 190/2012, di trasmettere le informazioni sopra indicate, in

Page 85: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

83

formato digitale, all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e

forniture (di seguito, Autorità) che le pubblica nel proprio sito web in una sezione

liberamente consultabile da tutti i cittadini;

VISTO l’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012, terzo periodo, che demanda

all’Autorità l’individuazione, con propria deliberazione, delle informazioni

rilevanti e delle relative modalità di trasmissione;

VISTO l’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012, quarto periodo, che demanda

all’Autorità il compito di trasmettere alla Corte dei Conti, entro il 30 aprile di

ciascun anno, l’elenco delle amministrazioni che hanno omesso di trasmettere e

pubblicare, in tutto o in parte, le informazioni di cui sopra, in formato digitale

standard aperto;

VISTO l’art. 1, comma 418 della legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013) che ha

prorogato, in sede di prima applicazione dell'art. 1, comma 32, della legge n.

190/2012, il termine del 30 aprile ivi indicato al 30 giugno 2013;

VISTO il d.lgs n. 33 del 14 marzo 2013 di riordino della disciplina riguardante gli

obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni;

VISTO l’art. 62-bis del nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (d.lgs. n.

82/2005 e s.m.i.), che istituisce, presso l'Autorità, la Banca Dati Nazionale dei

Contratti Pubblici (BDNCP), definita base di dati di interesse nazionale dall’art. 60

dallo stesso Codice, in cui confluiscono i dati previsti dall'articolo 7, comma 8, del

Codice dei Contratti Pubblici;

VISTO l’art. 6-bis, comma 1, del Codice dei Contratti Pubblici, che prevede che i

dati acquisiti ai sensi dell’art. 7, comma 8, del medesimo Codice fanno parte della

BDNCP;

VISTO l’art. 7, comma 8, lettere a) e b), del Codice dei Contratti Pubblici, che

prevede l’obbligo per le stazioni appaltanti di comunicare all’Osservatorio dei

contratti pubblici i dati relativi al ciclo di vita dei contratti pubblici di lavori,

servizi e forniture;

VISTO il Comunicato del Presidente del 4 aprile 2008, con il quale sono state

definite le modalità telematiche per la trasmissione dei dati dei contratti pubblici di

importo superiore alla soglia di 150.000 euro, ai sensi dell’art. 7, comma 8del

Codice dei Contratti Pubblici ;

VISTO il Comunicato del Presidente del 14 dicembre 2010 e s.m.i., che ha esteso

la rilevazione dei dati ai contratti pubblici di importo inferiore o uguale ai 150.000

euro, ai contratti “esclusi” di cui agli artt. 19, 20, 21, 22, 23, 24 e 26 del Codice dei

Contratti Pubblici , di importo superiore ai 150.000 euro e agli accordi quadro e

fattispecie consimili;

VISTO il Comunicato del Presidente del 15 luglio 2011 che, in attuazione della

legge n. 106/2011, ha uniformato a 40.000 euro la soglia minima di importo per la

rilevazione dei dati dei contratti pubblici, per i settori ordinari e speciali, di servizi

e forniture a quella dei lavori;

Page 86: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

84

VISTO il Comunicato del Presidente del 29 aprile 2013 che ha aggiornato a 40.000

euro la soglia minima delle comunicazioni ex art. 7, comma 8, del Codice dei

Contratti Pubblici a far data dal 1° gennaio 2013;

VISTO l’art. 8, comma 1 del decreto legge 7 maggio 2012, n. 52 (convertito in

legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, legge 6 luglio 2012, n. 94) che con

finalità di trasparenza ha demandato all'Osservatorio dei Contratti Pubblici la

pubblicazione dei dati e delle informazioni comunicati dalle stazioni appaltanti ai

sensi dell'articolo 7, comma 8, lettere a) e b) del Codice dei Contratti Pubblici, con

modalità che consentano la ricerca delle informazioni anche aggregate relative

all'amministrazione aggiudicatrice, all'operatore economico aggiudicatario ed

all'oggetto di fornitura;

VISTO il Comunicato dell’Autorità del 18 dicembre 2012, con il quale è stata resa

nota l’attivazione del Portale Trasparenza ai sensi dell’art.8, comma 1, del d.l. n.

52/2012;

CONSIDERATO che in attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 6 bis e 7

del Codice dei Contratti Pubblici e di cui all’articolo 8, comma 1, del d.l. 52/2012,

l’Autorità già rileva e pubblica sul proprio sito istituzionale, rispettivamente

tramite il sistema di monitoraggio dei contratti pubblici (SIMOG) ed il Portale

Trasparenza, per contratti di importo superiore a 40.000 euro, la gran parte delle

informazioni individuate dall’art. 1, comma 32, primo periodo della legge n.

190/2012;

CONSIDERATO che l’obbligo di trasmettere l’informazione relativa all’elenco

degli operatori partecipanti alle procedure di scelta del contraente è assolto

mediante l’utilizzo del sistema AVCPASS secondo le modalità indicate nella

deliberazione dell’Autorità n. 111 del 20 dicembre 2012;

CONSIDERATO che sono pervenute all’Autorità numerose richieste di

chiarimento relative all’assolvimento degli obblighi di pubblicazione e

trasmissione dei dati ai sensi dell’art. 1, comma 32, legge n. 190/2012;

RITENUTO che si rende necessario fornire ai soggetti interessati prime indicazioni

operative;

DELIBERA

Art. 1 Definizioni

Ai fini degli adempimenti di cui alla presente delibera, si intende per:

TRASMISSIONE, l’invio, in formato digitale, all’Autorità, delle informazioni

indicate dal comma 32 dell’art. 1 della legge n. 190/2012, secondo le modalità

stabilite dalla presente delibera;

PUBBLICAZIONE, l’esposizione, sui siti web istituzionali dei soggetti ricadenti

nell’ambito di applicazione della legge n. 190/2012, delle informazioni individuate

dall’art. 1, comma 32, della medesima legge, in formato digitale standard aperto,

secondo le modalità stabilite dalla presente delibera;

Page 87: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

85

ADEMPIMENTO, la pubblicazione completa dei dati sul sito web istituzionale

dei soggetti indicati dal comma 32 dell’art. 1 della legge n. 190/2012, e la loro

completa trasmissione, da parte dei medesimi soggetti, all’Autorità di vigilanza sui

contratti pubblici. Alla luce del chiaro disposto del comma 32 richiamato, un

adempimento parziale equivale ad inadempimento e comporta l’irrogazione della

sanzione prevista dalla legge;

FORMATO DIGITALE STANDARD APERTO, il formato dei dati di tipo

aperto come definito dall’art. 68, comma 3, del Codice dell’Amministrazione

Digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i.;

AMMINISTRAZIONI, i soggetti individuati dall’art. 1, comma 34, della legge n.

190/2012;

BDNCP, la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, istituita dall’art. 62-bis del

Codice dell’Amministrazione Digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n.

82 e s.m.i.;

AVCPASS, l’Authority Virtual Company Passport, il servizio realizzato

dall’Autorità per la verifica ai sensi dell’articolo 6-bis del Codice dei Contratti del

possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-

finanziario;

PORTALE TRASPARENZA, il sistema di pubblicazione dei dati e delle

informazioni comunicati dalle stazioni appaltanti ai sensi dell'articolo 7, comma 8,

lettere a) e b) del Codice, con modalità che consentano la ricerca delle informazioni

mediante filtri di ricerca tra cui l'amministrazione aggiudicatrice, l'operatore

economico aggiudicatario e l'oggetto di fornitura, istituito in adempimento del

disposto dell’art. 8, comma 1, del Decreto Legge 7 maggio 2012, n. 52 (convertito

in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 6 luglio 2012, n. 94) e

disponibile all’indirizzo http://portaletrasparenza.avcp.it/;

PEC, la Posta Elettronica Certificata.

Art. 2 Ambito di applicazione

Le pubbliche amministrazioni, di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, gli enti pubblici nazionali, le

società partecipate dalle P.A. e loro controllate ai sensi dell’art. 2359 c.c.

limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o

dell’Unione Europea, sono tenute alla pubblicazione sul proprio sito web

istituzionale delle informazioni indicate al successivo articolo 3, alla trasmissione

delle informazioni all’Autorità e sono sottoposte al suo controllo ai fini della

relazione alla Corte dei Conti.

Art. 3 Informazioni oggetto di pubblicazione

Le informazioni oggetto di pubblicazione sui siti web istituzionali da parte dei

soggetti indicati all’articolo 2 sono le seguenti:

Dato

Descrizione

CIG Codice Identificativo Gara rilasciato

dall’Autorità

Page 88: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

86

Struttura proponente Codice fiscale e denominazione della

Stazione Appaltante responsabile del

procedimento di scelta del contraente

Oggetto del bando Oggetto del lotto identificato dal CIG

Procedura di scelta del contraente Procedura di scelta del contraente

Elenco degli operatori invitati a

presentare offerte

Elenco degli OE partecipanti alla

procedura di scelta del contraente. Per

ciascun soggetto partecipante vanno

specificati: codice fiscale, ragione

sociale e ruolo in caso di partecipazione

in associazione con altri soggetti

Aggiudicatario Elenco degli OE risultati aggiudicatari

della procedura di scelta del contraente.

Per ciascun soggetto aggiudicatario

vanno specificati: codice fiscale, ragione

sociale e ruolo in caso di partecipazione

in associazione con altri soggetti

Importo di aggiudicazione Importo di aggiudicazione al lordo degli

oneri di sicurezza ed al netto dell’IVA

Tempi di completamento dell’opera,

servizio o fornitura

Data di effettivo inizio lavori, servizi o

forniture

Data di ultimazione lavori, servizi o

forniture

Importo delle somme liquidate Importo complessivo dell’appalto al

netto dell’IVA

Art. 4 Trasmissione dei dati all’Autorità

Gli obblighi di trasmissione all’Autorità delle informazioni di cui all’art. 1, comma

32 della Legge n. 190/2012, come indicate all’articolo 3 della presente delibera si

intendono assolti, per i contratti di importo superiore a 40.000 euro, con

l’effettuazione delle comunicazioni telematiche obbligatorie all’Osservatorio dei

Contratti Pubblici, ai sensi dell’art. 7, comma 8, del Codice dei Contratti Pubblici.

Ai fini della semplificazione dell’azione amministrativa, in sede di prima

applicazione, per gli appalti di ambito regionale, gli obblighi di trasmissione

all’Autorità, previsti dall’’art. 1, comma 32, della legge n. 190/2012, relativi alle

fasi di aggiudicazione ed esecuzione, sono assolti mediante le comunicazioni

effettuate ai sensi dell’art. 7, comma 8, del Codice dei Contratti Pubblici,

all’Osservatorio dei Contratti Pubblici che le pubblica tempestivamente sul Portale

Trasparenza.

Per i contratti di importo inferiore a 40.000 euro, i soggetti di cui all’articolo 2

sono tenuti ad effettuare sui loro siti web istituzionali la pubblicazione delle

Page 89: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

87

informazioni indicate al precedente articolo 3; in fase di prima applicazione, per

l’anno 2013, gli obblighi di trasmissione all’Autorità si intendono assolti mediante

l’effettuazione delle comunicazioni previste dai sistemi SMART CIG o SIMOG.

Art. 5 Pubblicazione dei dati da parte dell’Autorità

L’Autorità provvede a pubblicare le informazioni indicate all’articolo 3 della

presente delibera sul proprio sito web attraverso il Portale Trasparenza.

È disponibile sul Portale Trasparenza di cui al precedente comma la funzionalità

per l’esportazione in formato aperto dei dati già trasmessi all’Osservatorio e

pubblicati sul sito web dell’Autorità. Tale funzionalità consente ai soggetti che

hanno effettuato le comunicazioni di riacquisire ed integrare i dati già trasmessi in

un formato idoneo ad agevolare l’assolvimento degli obblighi di pubblicazione sui

propri siti web istituzionali delle informazioni di cui all’articolo 3 della presente

delibera, obblighi che restano comunque a carico delle singole stazioni appaltanti.

Art. 6 Disposizioni transitorie e finali

In sede di prima applicazione, ai fini della vigilanza sull’adempimento dell’obbligo

di pubblicazione dei dati in formato aperto i soggetti di cui all’articolo 2 sono

tenuti a:

trasmettere all’Autorità, entro il 15 giugno 2013, mediante PEC all'indirizzo

[email protected], una comunicazione attestante l’avvenuto

adempimento. Tale comunicazione deve riportare obbligatoriamente nella mail i

riferimenti a: codice fiscale della Stazione Appaltante e URL di pubblicazione

delle informazioni di cui all’articolo 3 in formato digitale standard aperto;

pubblicare sul proprio sito web le informazioni di cui all’articolo 3 secondo la

struttura definita dall’Autorità e condivisa con CiVIT.

L’Autorità entro il 31 maggio 2013 renderà note le specifiche tecniche per la

composizione della comunicazione via PEC e per la struttura dati di cui al

precedente comma 1.

I soggetti che avessero già effettuato trasmissioni di dati all’Autorità e/o

pubblicazioni sul proprio sito web istituzionale in modalità difformi da quanto

indicato dalla presente deliberazione hanno termine per adeguarsi alle presenti

disposizioni entro il 15 giugno 2013.

Il Consigliere Relatore : Sergio Gallo

IL Presidente: Sergio Santoro

Depositato presso la Segreteria del Consiglio in data 29 maggio 2013

Il Segretario: Maria Esposito

RECENSIONE

Page 90: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

88

Ci piace portare all'attenzione del lettore, l'importante ed attualissimo volume digitale

" I DOCUMENTI DELLO STATO DIGITALE.

Regole e tecnologie per la semplificazione

di Pietro Mercatali, Francesco Romano

che raccoglie la produzione scientifica dell'ultimo decennio. Siamo sicuri,

così come lo sono gli Autori, che i progetti e le proposte che hanno

condiviso portino a una effettiva semplificazione dei documenti delle PA e

sburocratizzazione degli apparti. Il volume è molto interessante ed

attualissimo anche alla luce delle recenti disposizioni e dell'analisi condotta.

E' anche utile per comprendere l'evoluzione dei provvedimenti, degli

acronimi dei vecchi e nuovi enti, delle sigle usate impropriamente,

dell'evoluzione dei documenti con la tecnologia digitale "L’approccio (con una analisi automatica del testo) è rimasto sempre questo, sia che il testo fosse un atto normativo, sia che fosse un provvedimento amministrativo, sia che fosse un documento di bilancio di un ente locale"

E, sinteticamente, contiene nella

PRIMA PARTE tratta della

Legimatica: dalla produzione alla divulgazione del testo normativo

Pubblicazione, divulgazione, interpretazione, condivisione della legge nella

dimensione digitale.

mentre nella

SECONDA PARTE tratta dei

Progetti e applicazioni per una pubblica amministrazione digitale.

Infine

Conclusioni .....con riflessioni estremamente interessanti.

Page 91: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

89

Ai sensi dell'art. 6 della legge 25 febbraio 1987, n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio Preventivo 2013 e al Rendiconto di Gestione 2011(1)1 - le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti:

2 - La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunto dal Rendiconto 2011 secondo l'analisi economico funzionale è la seguente

Ammortamenti di esercizio

Fondo svalutazione

creditiFondo di Riserva TOTALE

€ € € €

0,00 0,00 0,00 4.993.618,360,00 0,00 0,00 46.195,440,00 0,00 0,00 1.763.092,500,00 0,00 0,00 3.550.155,14

0,00 0,00 0,00 1.451.323,62

0,00 0,00 0,00 461.948,750,00 0,00 0,00 78.797,57

0,00 0,00 0,00 3.285.474,09

0,00 0,00 0,00 1.787.867,240,00 0,00 0,00 4.575.447,82

0,00 0,00 0,00 124.135,960,00 0,00 0,00 32.800,000,00 0,00 0,00 22.150.856,49

Conferimenti di capitale

Concessione di crediti e

anticipazioni€ €

0,00 0,000,00 0,000,00 0,000,00 0,00

0,00 0,00

0,00 0,000,00 0,00

0,00 0,00

0,00 0,000,00 0,00

0,00 0,00

0,00 0,000,00 0,00

3 - La risultanza finale a tutto il 31/12/2011 desunta dal rendiconto:

€€€

4 - Le principali entrate e spese per abitante desunte dal rendiconto sono le seguenti: abitanti 36.412

€ €di cui: di cui:

€contributi e trasferimenti € acquisto di beni e servizialtre entrate correnti €

(1) i dati si riferiscono all'ultimo rendiconto approvato IL SINDACO LANCIONE DOTT.FRANCESCO

31.491.334,60

218.202,04TOTALE 432.928,526.481.994,44 10.218.969,51

SPESE

2.742.635,30

4.423.747,99

Impegni da Rendiconto anno 2011

22.150.856,49 2.174.094,82

4.423.747,99

Avanzo di gestione

TOTALE

SPESE CORRENTI

SPESE IN CONTO CAPITALE

4.100.300,00 Spese per servizi per conto di terzi

608,33

- Disavanzo di amministrazione - Correnti - Rimborso quote capitale per mutui

Totale spese di parte corrente 24.324.951,31

altre spese correnti

- Spese di investimento

1.495.162,22 31.491.334,60

2.742.635,30

1.996.261,35

214.235,14 58.700,00

TOTALE GENERALE

4.100.300,00

4.600.900,00 27.293.400,00

- 2.722.150,11

2.722.150,11 -

120.000,00 7.457.900,00

ENTRATE

Accertamenti da Rendiconto anno 2011

DENOMINAZIONE

105.591,59 9.050.682,10

3.000.000,00 19.486.200,00

16.486.200,00 -

979.900,00 3.000.000,00

871.261,060,00

280.447,2975.418,98

14.540.570,46 940.134,41

6.003.188,96 24.531.386,97

Totale spese in conto capitale

91.039,98

65.000,00

0,00

1.666.704,03

1.234.171,39139.705,26

0,00

0,004.423.747,99

0,000,00 989.792,60 332.106,51 210.112,93

0,00

Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente 58.751,38

519.400,00

36.169,22

11.615,43 0,00

994.683,33 641.573,66

0,00

0,00

0,00

0,000,00

Funzioni nel settore sportivo e ricreativo 0,00 9.305,50 18.042,26Funzioni nel campo turistico

16.000,00

32.200,00 0,00

42.500,00 20.500,00

142.002,44521.794,79

103.810,60

34.265,390,00

Funzioni di polizia locale 1.056.100,00 62.071,51 0,00 67.900,00 0,00

218.385,97Funzioni relative alla giustizia

Funzioni di istruzione pubblica

Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali

32.296,44 0,0076.231,34

2.100,0092.712,79

0,0028.382,51

0,00

Oneri straordinari della gestione

corrente€

Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo 2.621.698,00 97.760,61

113.000,00

305.700,00 67.627,19

307.000,00 61.932,25

€ € €€ €€Personale

Acquisto di beni di consumo e/o materie prime

Interessi Passivi e oneri finanziari

diversi Imposte e tasseUtilizzo di beni

di terzi Trasferimenti

50.879.900,00

Rimborso anticipazione di tesoreria ed altri 3.000.000,00

- Assunzioni di prestiti (di cui per anticipazione di Tesoreria)

TOTALE GENERALE 50.879.900,00 Disavanzo di gestione

(di cui dalle Regioni) (di cui dallo Stato)

277.400,00 -

15.281.200,00 Totale entrate di parte corrente - Alienazione di beni e trasferimenti

28.498.400,00 (di cui proventi servizi pubblici) - Extratributarie

- Contributi e trasferimenti (di cui dallo Stato)

- 24.774.700,00

3.723.700,00 - Tributarie 18.974.000,00

861.500,00

- Avanzo di amministrazione

Previsioni di competenza da Bilancio anno 2013

Previsioni di competenza da Bilancio anno 2013

DENOMINAZIONE

COMUNE DI CHIERIProvincia di Torino

Funzione nel settore socialeFunzioni nel campo dello sviluppo economico

2.083.745,02

467.678,701.497.322,39

727.100,00912.700,00

58.919,51Funzioni relative ai servizi produttivi

Prestazioni di servizi

1.824.181,7511.799,00

532.528,522.494.130,72

892.080,77

309.985,56

46.597,57

0,000,000,00

0,00

88.000,00

28.500,0015.731,46

2.000,000,00

0,00

50.500,00

0,0032.154,52

0,000,00

37.092,472.900,00

0,00

11.800,00

23.500,00

0,003.126.335,77

0,00

0,00

309.593,93

299.725,43100.298,31

12.716,450,00

7.400,00

Trasferimenti di capitale

Partecipazioni azionarie

1.903,830,00

0,000,00

204.207,9020.979,79

0,0032.800,00

€ € €

Acquisizione di beni mobili, macchine e

attrezzature

Incarichi professionali

esterniAcquisto di beni

immobiliEspropri e Servitù

onerose

Acquisto di beni specifici per

ealizzazioni in economia

Utilizzo di beni di terzi per

realizzazioni in economia

300.862,25 164.798,81 100.000,00 0,00

€ € € €

Funzioni relative alla giustizia 0,00 0,00 0,00

Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo 305.600,00 0,00 0,00 0,00

280.447,29 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00

Funzioni di istruzione pubblica 0,00 0,00 0,00

0,00Funzioni di polizia locale 0,00 0,00 0,00 0,00

16.340,00 34.699,99 0,00 0,00

0,00 75.418,98 0,00 0,00

Funzioni nel settore sportivo e ricreativo 50.000,00 0,00 0,00

0,00Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali 39.999,99 0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 15.000,00

Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti 1.469.026,11 0,00 0,00

0,00Funzioni nel campo turistico 0,00 0,00 0,00 0,00

84.159,31 82.902,23 0,00

0,00 149.229,52 48.448,40 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente 1.027.109,85 0,00 0,00 0,00 40.000,00

Funzioni nel campo dello sviluppo economico 0,00 0,00 0,00

12.210,70 0,000,00 127.494,56 0,00Funzione nel settore sociale

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 0,00

Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2011

TOTALE 2.891.735,95 0,00 0,00Funzioni relative ai servizi produttivi 0,00 0,00 0,00 0,00

ENTRATE CORRENTI 673,72 SPESE CORRENTI

0,00

0,00

4.559.512,594.559.512,59

Avanzo di amministrazione dell'anno 2011

178,02292,54137,77

personale€

Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegata al Rendiconto di Gestione dell'anno 2011

25,82248,56

tributarie 399,33

Totale entrate conto capitale

TOTALE PARZIALE 50.879.900,00 29.996.172,38 TOTALE PARZIALE 50.879.900,00 31.491.334,60

15.281.200,00

Entrate da servizi per conto di terzi

COMUNE DI CHIERI(Provincia di Torino)

Page 92: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

90

COMUNE DI CIVITAVECCHIA(Provincia di Roma)

Page 93: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

91

COMUNE DELLA SPEZIA

Page 94: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

92

2 - La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l'analisi economico-funzionale è la seguente: (in euro senza decimali)

Amministrazione Istruzione e Abitazioni Attività Trasporti Attività TOTALEgenerale cultura sociali economico

Personale 3.246.339 1.068.109 105.223 1.431.158 - 279.650 6.130.479Acquisto beni e servizi 1.897.768 2.246.676 147.159 3.694.113 53.735 22.569 8.062.020Interessi passivi - - - - - - -Investimenti effettuati diret-tamente dall'Ammnistrazione 315.473 1.877.813 104.800 604.000 - 50.000 2.952.086Investimenti indiretti 200.000 200.000

TOTALE 5.459.580 5.192.598 357.182 5.929.271 53.735 352.219 17.344.585

3 - La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2011 desunta dal consuntivo:

Avanzo di amministrazione del conto consuntivo dell'anno 2011 16.075.867 Residui passivi perenti esistenti alla data di chiusura del conto consuntivo dell'anno 2011 - Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2011 16.075.867

Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno

4 - Le principali Entrate e Spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

Entrate correnti 488 Spese correnti 457 di cui di cui Tributarie 372 Personale 171 Contributi e Trasferimenti 16 Acquisto beni e servizi 223 Altre entrate correnti 100 Altre spese correnti 63

IL SINDACO IL DIRIGENTE SETTORE FINANZE E BILANCIO

dott.ssa Concettina Monguzzi dott. Giovanni Magni

1 - Le notizie relative alle Entrate e alle Spese sono le seguenti: (in euro senza decimali)

Previsioni di Accertamenti Previsioni di Accertamenticompetenza da da conto competenza da da conto

bilancio consuntivo bilancio consuntivoANNO ANNO ANNO ANNO2013 2011 2013 2011

Avanzo amm.ne 225.000 74.876 Disavanzo amm.ne -Tributarie 20.502.000 16.170.858 Correnti 27.189.834 19.845.938Contributi e trasferimenti 684.834 687.033 Rimborso quote di capitale per mutui in (di cui dallo Stato) 148.753 194.584 ammortamento 69.000 178.588 (di cui dalle Regioni) 315.350 193.966

Extratributarie 5.764.000 4.303.196 (di cui per proventi servizi pubblici) 2.041.000 1.842.756

Totale entrate di parte corrente 27.175.834 21.235.963 Totale spese di parte corrente 27.258.834 20.024.526

Alienazione di beni e trasferimenti 4.329.000 3.718.209 Spese in conto capitale 4.246.000 4.011.061 (di cui dallo Stato) - - (di cui dalle Regioni) 1.044.000 -

Assunzione di prestiti - - (di cui per anticipazioni di tesoreria) - -

Totale entrate conto capitale 4.329.000 3.718.209 Totale spese in conto capitale 4.246.000 4.011.061Rimborso anticipazione di tesoreria ed altri

Servizi per c/terzi 4.770.500 2.660.482 Servizi per c/terzi 4.770.500 2.660.482

Totale 36.275.334 27.614.654 Totale 36.275.334 26.696.069Disavanzo - Avanzo di gestione - 918.585

TOTALE GENERALE 36.275.334 27.614.654 TOTALE GENERALE 36.275.334 27.614.654

2 - La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l'analisi economico-funzionale è la seguente: (in € senza decimali)

ENTRATE SPESE

DENOMINAZIONE DENOMINAZIONE

COMUNE DI LISSONE(Provincia di Monza e della Bianza)

Page 95: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

93

COMUNE DI MONTECATINI TERME

Page 96: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

94

COMUNE DI PORDENONE

Page 97: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

95

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO (Provincia di Milano) Ai sensi dell’art. 6 della Legge 25 febbraio 1987, n° 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio preventivo 2013 ed al Conto Consuntivo 2012: 1. Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti: ENTRATE SPESE

Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Accertamenti da conto consuntivo

anno 2012Denominazione

Previsioni di competenza da bilancio anno

2013

Impegni da conto consuntivo anno

2012

- Avanzo amm.ne 1.170.000,00 - - Disavanzo amm.ne - - - Tributarie 27.344.840,00 27.228.838,71 - Spese Correnti 38.324.372,00 36.308.227,79 - Contr. Trasferim. 1.123.716,00 1.354.360,95 (di cui da Stato) 171.466,00 333.090,80 (di cui da Regione) 547.250,00 614.642,15 - Extratributarie 15.575.350,00 13.633.508,26 (di cui Serv. Pubb.) 4.959.700,00 4.914.510,75 Totale Entrate Corr. 44.043.906,00 42.216.707,92 Totale spese correnti 45.213.906,00 43.745.767,80 -Alienazione beni e trasferimenti 47.176.000,00 8.349.098,74 (di cui da Stato) 17.777.500,00 - - Spese d'investimento 49.676.000,00 7.603.737,82 (di cui da Regione) 600.000,00 2.574.415,78 - Assunzione prestiti 5.500.000,00 - (di cui anticipazioni tesoreria) 3.000.000,00 - - Totale Entrate in conto capitale 52.676.000,00 8.349.098,74 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 - Partite di giro 8.300.000,00 3.163.437,79 Totale 106.189.906,00 53.729.244,45 Totale 106.189.906,00 54.512.943,41 - disavanzo di gestione - - - avanzo di gestione - - TOTALE GENERALE 106.189.906,00 53.729.244,45 TOTALE GENERALE 106.189.906,00 54.512.943,41

- Rimborso quota capitale per mutui in ammortamento

6.889.534,00 7.437.540,01

- Rimborso di anticipazioni di tesoreria ed altri

3.000.000,00 -

2. La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l’analisi economico-

funzionale è la seguente: Amminist. generale Giustizia Polizia locale Istruzione

pubbli ca Attività culturali Settore sport e turismo

Personale 4.925.348,01 - 1.679.884,69 135.990,35 450.314,92 187.662,57 Acquisto beni e servizi 216.078,17 600,00 41.615,65 83.650,00 22.573,83 18.387,61 Interessi passivi 630.207,61 156,20 10.357,77 404.035,69 1.319,81 330.900,64 Altre spese correnti 4.526.348,67 89.493,87 703.458,91 2.435.727,85 692.517,56 520.019,07 Investimenti effettuati direttamente 1.233.011,49 - - 70.000,00 - 250.000,00 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 11.530.993,95 90.250,07 2.435.317,02 3.129.403,89 1.166.726,12 1.306.969,89

Viabilità e Trasporti

Territorio e ambiente Settore sociale Attività

economicaAttività

produttive Totale

Personale 82.660,11 1.232.882,62 1.041.159,71 82.833,53 0,00 9.818.736,51 Acquisto beni e servizi 42.683,96 2.900,00 26.040,54 0,00 200,00 454.729,76 Interessi passivi 1.243.108,13 758.036,02 195.490,80 35.311,22 85.724,74 3.694.648,63 Altre spese correnti 2.918.658,21 1.860.866,69 8.267.532,87 277.489,19 48.000,00 22.340.112,89 Investimenti effettuati direttamente 2.284.160,00 3.390.574,15 23.000,00 - 352.992,18 7.603.737,82 Investimenti indiretti - - - - - -

TOTALE 6.571.270,41 7.245.259,48 9.553.223,92 395.633,94 486.916,92 43.911.965,61

3. La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2012 desunta dal consuntivo:

Avanzo/disavanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2012 2.027.543,87Residui perenti al la chiusura del conto consuntivo del 2012 0,00Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2012 2.027.543,87Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dall'elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2012 0,00

4. Le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

IL SINDACO (Pietro ROMANO)

Abitanti n. 51.215ENTRATE CORRENTI 824,30 SPESE CORRENTI 708,94di cui di cuitributarie 531,66 personale 191,72contributi e trasferimenti 26,44 acquisto beni e servizi 8,88altre entrate correnti 266,20 altre spese correnti 508,34

COMUNE DI RHO(Provincia di Milano)

Page 98: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

96

Ai sensi dell'art. 6 della Legge 25 Febbraio 1987, n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al bilancio 2012 e al consuntivo 2010:

1 - le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti:

ENTRATE SPESE

Previsioni di Accertamenti Previsioni di Impegni Denominazione competenza da da conto Denominazione competenza da da conto

bilancio consuntivo bilancio consuntivoANNO 2012 ANNO 2010 ANNO 2012 ANNO 2010

- Avanzo amm.ne 774.829,91 3.356.275,98 - Disavanzo amm.ne - --- Tributarie 63.421.356,04 46.982.698,65 - Correnti 94.006.192,60 94.858.231,38 - Contributi e trasferimenti 8.851.563,26 28.577.948,32 - Rimborso quote di capitale per mutui in 2.331.328,80 2.743.945,67 (di cui dallo Stato) 2.631.076,35 20.922.760,01 ammortamento (di cui dalle Regioni) 5.786.336,91 7.286.008,17 - Extratributarie 20.805.190,19 22.168.664,75 (di cui per proventi servizi pubblici) 13.510.292,00 13.069.915,80

Totale entrate di parte corrente 93.852.939,40 101.085.587,70 Totale spese di parte corrente 96.337.521,40 97.602.177,05

- Spese di investimento 19.806.485,32 12.099.714,94 - Alienazione di beni e trasferimenti 20.811.242,32 10.850.889,06 (di cui dallo Stato) 390.000,00 4.589.932,22 (di cui dalle Regioni) 6.242.190,00 13.504,00 - Assunzioni di prestiti 6.644.394,00 692.127,50 (di cui per anticipazioni di tesoreria) 5.164.569,00 -

Totale entrate conto capitale 27.455.636,32 11.543.016,56 Totale spese conto capitale 19.806.485,32 12.099.714,94

Rimborso anticipazione di tesoreria ed altri 5.164.569,00 -

Entrate per servizi per conto di terzi 10.296.691,30 9.960.417,91 Spese per servizi per conto di terzi 10.296.691,30 9.960.417,91

Totale 131.605.267,02 122.589.022,17 Totale 131.605.267,02 119.662.309,90

- Disavanzo di gestione -- - - Avanzo di gestione -- 2.926.712,27

TOTALE GENERALE 131.605.267,02 122.589.022,17 TOTALE GENERALE 131.605.267,02 122.589.022,17

Comune di V A R E S E

2 - la classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal consuntivo, secondo l'analisi economico-funzionale è la seguente:

Amministrazione Istruzione Abitazioni Attività Trasporti e Attività TOTALEgenerale cultura sociali viabilità economica

- Personale 11.966.377,90 5.845.441,31 - 4.211.917,03 881.407,26 88.383,11 22.993.526,61 - Acquisto di beni e servizi 6.621.518,84 7.007.957,20 - 7.750.718,32 9.004.699,91 502.052,70 30.886.946,97 - Interessi passivi 169.955,86 230.541,32 8.337,67 44.637,90 394.185,21 18.429,01 866.086,97 - Investimenti effettuati diretta- mente dall'Amministrazione 1.425.394,76 2.087.167,42 - 365.448,84 4.087.076,00 - 7.965.087,02 - Investimenti - 100.000,00 - 145.022,25 - - 245.022,25

20.183.247,36 15.271.107,25 8.337,67 12.517.744,34 14.367.368,38 608.864,82 62.956.669,82

3 - la risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2010 desunta dal consuntivo:

- Avanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell'anno 2010 + € 14.821.446,91 - Residui passivi perenti esistenti alla data di chiusura del conto consuntivo 2010 - € -

- Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2010 € 14.821.446,91

- Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegata al conto consuntivo dell'anno 2010 (€. 0,00)

4 - le principali entrate e spese per abitante desunte dal consuntivo sono le seguenti:

Entrate correnti € 1.197,97 Spese correnti € 1.162,78

di cui: di cui:

- tributarie € 575,92 - personale € 358,32- contributi e trasferimenti € 350,31 - acquisto beni e servizi € 661,85- altre entrate correnti € 271,74 - altre spese correnti € 142,61

IL SINDACOATTILIO FONTANA

COMUNE DI VARESE

Page 99: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

97

ATTIVO Totale al 31/12/12 Totale al 31/12/11A) IMMOBILIZZAZIONI

I Immobilizzazioni immateriali 3.700.321 3.996.989 II Immobilizzazioni materiali 257.122.247 248.043.798

III Immobilizzazioni finanziarie 74.083 74.083 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) 260.896.651 252.114.870

B) ATTIVO CIRCOLANTEI Rimanenze 10.873.045 9.311.170

II Crediti 218.213.741 235.156.897 III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioniIV Disponibilità liquide 274.072 339.658

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (B) 229.360.858 244.807.725 C) RATEI E RISCONTI ATTIVI 2.035.362 2.349.876

TOTALE ATTIVO 492.292.871 499.272.471 D) CONTI D'ORDINE 14.005.109 25.168.429

PASSIVOA) PATRIMONIO NETTO

I Fondo di dotazione 3.143.872- 2.872.450- II Finanziamenti per investimenti 57.617.739 82.536.877

III Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti 1.218.056 1.161.928 IV Altre riserve 44.034.560 6.719.118 V Contributi per ripiano perdite

VI Utili (Perdite) portati a nuovo 55.349.437- 43.714.690- VII Utile (Perdita) dell'esercizio 28.101 4.422.332-

TOTALE PATRIMONIO NETTO (A) 44.405.147 39.408.451 B) FONDI PER RISCHI E ONERI 42.259.739 15.008.335 C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 7.582.496 7.095.545 D) DEBITI 398.037.492 419.400.496 E) RATEI E RISCONTI PASSIVI 7.997 18.359.642

TOTALE PASSIVO E NETTO 492.292.871 499.272.469 F) CONTI D'ORDINE 14.005.109 25.168.429

CONTO ECONOMICO A) VALORE DELLA PRODUZIONE Anno 2012 Anno 2011

1) Contributi in conto esercizio 864.593.995 849.940.961 2) Rettifica contributi c/esercizio per destinazione ad investimenti 4.857.391- 3) Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti 17.545.794 4) Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria 34.516.585 34.516.261 5) Concorsi, recuperi e rimborsi 43.648.546 38.811.962 6) Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) 8.473.524 8.637.453 7) Quota contributi in c/capitale imputata nell'esercizio 4.400.140 3.016.910 8) Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni9) Altri ricavi e proventi 660.181 718.818

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 968.981.374 935.642.365

B) COSTI DELLA PRODUZIONE1) Acquisti di beni 112.668.746 106.371.906 2) Acquisti di servizi sanitari 546.164.225 550.388.328 3) Acquisto di servizi non sanitari 42.137.605 39.015.334 4) Manutenzione e riparazione 7.817.803 7.081.672 5) Godimento di beni di terzi 3.620.615 4.023.097 6) Costo del personale dipendente 191.946.970 193.266.017 7) Oneri diversi di gestione 1.618.727 1.686.911 8) Ammortamenti 13.256.835 13.334.425 9) Svalutazione delle immobilizzazioni e dei crediti 1.800.000 1.800.000

10) Variazione delle rimanenze 1.561.875- 1.223.510 11) Accantonamenti 29.993.962 6.091.126

TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 949.463.613 924.282.326 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 19.517.761 11.360.039

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 3.236.568- 4.083.653- D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE - - E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 2.018.342- 2.460.557

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 14.262.851 9.736.943 IMPOSTE 14.234.750 14.159.275 UTILE O PERDITA D'ESERCIZIO 28.101 4.422.332-

STATO PATRIMONIALEAi sensi dell'art. 6 della Legge 25 Febbraio 1987 n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio d'Esercizio 2012

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNAAzienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia

ATTIVO Totale al 31/12/12 Totale al 31/12/11A) IMMOBILIZZAZIONI

I Immobilizzazioni immateriali 3.700.321 3.996.989 II Immobilizzazioni materiali 257.122.247 248.043.798 III Immobilizzazioni finanziarie 74.083 74.083

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (A) 260.896.651 252.114.870 B) ATTIVO CIRCOLANTE

I Rimanenze 10.873.045 9.311.170 II Crediti 218.213.741 235.156.897 III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioniIV Disponibilità liquide 274.072 339.658

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE (B) 229.360.858 244.807.725 C) RATEI E RISCONTI ATTIVI 2.035.362 2.349.876

TOTALE ATTIVO 492.292.871 499.272.471 D) CONTI D'ORDINE 14.005.109 25.168.429

PASSIVOA) PATRIMONIO NETTO

I Fondo di dotazione 3.143.872- 2.872.450- II Finanziamenti per investimenti 57.617.739 82.536.877 III Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti 1.218.056 1.161.928 IV Altre riserve 44.034.560 6.719.118 V Contributi per ripiano perdite

VI Utili (Perdite) portati a nuovo 55.349.437- 43.714.690- VII Utile (Perdita) dell'esercizio 28.101 4.422.332-

TOTALE PATRIMONIO NETTO (A) 44.405.147 39.408.451 B) FONDI PER RISCHI E ONERI 42.259.739 15.008.335 C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 7.582.496 7.095.545 D) DEBITI 398.037.492 419.400.496 E) RATEI E RISCONTI PASSIVI 7.997 18.359.642

TOTALE PASSIVO E NETTO 492.292.871 499.272.469 F) CONTI D'ORDINE 14.005.109 25.168.429

CONTO ECONOMICO A) VALORE DELLA PRODUZIONE Anno 2012 Anno 2011

1) Contributi in conto esercizio 864.593.995 849.940.961 2) Rettifica contributi c/esercizio per destinazione ad investimenti 4.857.391- 3) Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti 17.545.794 4) Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria 34.516.585 34.516.261 5) Concorsi, recuperi e rimborsi 43.648.546 38.811.962 6) Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) 8.473.524 8.637.453 7) Quota contributi in c/capitale imputata nell'esercizio 4.400.140 3.016.910 8) Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni9) Altri ricavi e proventi 660.181 718.818

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 968.981.374 935.642.365

B) COSTI DELLA PRODUZIONE1) Acquisti di beni 112.668.746 106.371.906 2) Acquisti di servizi sanitari 546.164.225 550.388.328 3) Acquisto di servizi non sanitari 42.137.605 39.015.334 4) Manutenzione e riparazione 7.817.803 7.081.672 5) Godimento di beni di terzi 3.620.615 4.023.097 6) Costo del personale dipendente 191.946.970 193.266.017 7) Oneri diversi di gestione 1.618.727 1.686.911 8) Ammortamenti 13.256.835 13.334.425 9) Svalutazione delle immobilizzazioni e dei crediti 1.800.000 1.800.000

10) Variazione delle rimanenze 1.561.875- 1.223.510 11) Accantonamenti 29.993.962 6.091.126

TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 949.463.613 924.282.326 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 19.517.761 11.360.039

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 3.236.568- 4.083.653- D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE - - E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 2.018.342- 2.460.557

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 14.262.851 9.736.943 IMPOSTE 14.234.750 14.159.275 UTILE O PERDITA D'ESERCIZIO 28.101 4.422.332-

STATO PATRIMONIALE

Ai sensi dell'art. 6 della Legge 25 Febbraio 1987 n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al Bilancio d'Esercizio 2012

Page 100: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative
Page 101: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CSACentro Studi Amministrativi

Associazione scientifico-culturale, senza fini di lucro, operante dal 1983, è composta dadocenti universitari, magistrati, liberi professionisti, studiosi, dipendenti pubblici.

Agenzia Formativa, certificata UNI EN ISO 9001:2008

Pubblica la rivista periodica di dottrina, giurisprudenza e legislazione “QuaderniAmministrativi”.

Scopi del Centro

Promuovere e curare la trattazione e l'approfondimento di problemi culturali, economici,fiscali, amministrativi ed urbanistici degli operatori pubblici e privati con convegni, congressi, seminari, conferenze e corsi.

Fornisce, con la propria struttura operativa, servizi di assistenza e consulenza in materia tecnica, amministrativa, finanziaria, fiscale, urbanistica ed edilizia.

Attua corsi – con propria Agenzia Formativa – per la formazione ed aggiornamento del personale e per le varie categorie professionali validi per i concorsi .

L'obiettivo del CSA è quello di elaborare e diffondere specifiche conoscenze nel settore della P.A. in generale, degli EE.LL., ASL ed Aziende Pubbliche e, in particolare, promuovereun cambiamento della cultura degli operatori che dirigono, ai vari livelli di responsabilità, gli Enti Pubblici.

web: www.csa-torino.itE-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

CENTRO STUDI AMMINISTRATIVI

Attività

- Consulenza ed assistenza legale, su ogni materia, con pool di avvocati ed esperti altamentequalificati., divisi in vari Comitati Scientifici e strutturati per materie.

- Agenzia Formativa – certificata UNI EN ISO 9001:2000 – per corsi di formazione per:Amministratori , Consiglieri e Dipendenti, in orari concordati, presso le sedi degli Enti, indiscipline giuridico-amministrative, contabili e tecniche, con team di professionisti altamentequalificati che quotidianamente trattano le varie materie degli Enti.

- Promuove convegni, congressi, seminari e conferenze per operatori pubblici e privati.

- Compilazione completa, su modulistica ufficiale, delle pratiche di pensione e liquidazione.Consulenza e contenzioso in campo pensionistico con professionisti specializzati.

- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative della riduzione del 20%, con diritto a soluzione di quesiti e ricezione gratuita della rivi-sta “Quaderni Amministrativi”

- Pubblicazione su “Quaderni Amministrativi” del bilancio, con l’invio gratuito della rivista ela pubblicazione sul web al sito del CSA. La collaborazione alla rivista, è aperta a tutti.

- Comitato tecnico-scientifico assistenza e consulenza nel quadro dell'europrogettazione (le varie fasi del progetto, procedure, criteri di valutazione, le norme amministrative e conta-bili da osservare, la rendicontazione) secondo i requisiti comunitari

Su Internet al proprio sito: www.csa-torino.it sono riportate tutte le informazioni sull’organizzazione e le iniziative programmate.

Eventuali ulteriori notizie possono essere richieste alla Segreteria del CentroTel. 011.9421712 oppure fax 011.5150630

e-mail: [email protected]

Legalmail: [email protected]

Page 102: Poste Italiane CENTRO N. 3 - Anno 2013 STUDI AMMINI … A III trim 2013.pdf- È possibile associarsi al Centro con un contributo annuo di € 100,00 beneficiando, sulle ini-ziative

III trimestre 2013Poste ItalianeSpedizione in abbonamento postale 70%D.C.B. TorinoN. 3 - Anno 2013

Corso Giacomo Matteotti n. 010121 Torino

CENTROS T U D IA M M I N ISTRATIVI

periodico di dottrinagiurisprudenzae legislazione