pr of a mm -...

13
INFLUENZE, AUTORI E TEORIEPROF. ANTONIO MARTUSCIELLO

Upload: vanxuyen

Post on 15-Feb-2019

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

““IINNFFLLUUEENNZZEE,, AAUUTTOORRII EE TTEEOORRIIEE””

PPRROOFF.. AANNTTOONNIIOO MMAARRTTUUSSCCIIEELLLLOO

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

2 di 13

Indice

1 L’ILLUMINISMO E GLI EFFETTI DELLE RIVOLUZIONI EUROPEE --------------------------------------- 3

2 I PRECURSORI: MONTESQUIEU, DE TOCQUEVILLE, COMTE E SPENCER ----------------------------- 5

3 I PRECURSORI: KARL MARX -------------------------------------------------------------------------------------------- 8

BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 13

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

3 di 13

1 L’illuminismo e gli effetti delle rivoluzioni europee

La sociologia affonda le sue radici nello sviluppo dell’Industria e nei mutamenti politici

avviati dalla Rivoluzione Francese.

L’Illuminismo segna in maniera profonda il XVIII secolo. Montesquieu, Voltaire, Diderot,

D’Alambert e Rosseau sono i suoi esponenti principali.

L’Illuminismo, come critica dell’ordine feudale, istituisce nella ragione e nel mondo storico

i presupposti della nuova definizione del mondo.

Il discorso filosofico degli Illuministi fu influenzato dalla suggestione del governo della

nazione come fatto pubblico e non come esperienza religiosa del sovrano e dei nobili.

La modernità ebbe luogo attraverso la Prima Rivoluzione industriale e la Rivoluzione

francese.

Il termine rivoluzione, nato in ambito astronomico per effetto della scoperta del moto

copernicano, fu adottato anche in ambito industriale e politico.

La Rivoluzione industriale ebbe inizio in Inghilterra nella seconda metà del Settecento.

Essa fu effetto della disponibilità di materie prime, del controllo delle principali vie

commerciali nei mercati coloniali e dello spostamento dell’uomo dalla campagna verso la fabbrica

(processi di migrazione interna).

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

4 di 13

Le nuove tecnologie aumentarono il plus-valore del lavoro umano e lo sfruttamento

sistematico delle fonti di energetiche.

Il nuovo modo di produrre, avviato dalla rivoluzione industriale, presentò una certa

regolarità nei sistemi di produzione.

Anche le rivoluzioni politiche hanno avuto un ruolo importante, tale da trasformare, a

partire dal XVIII secolo, l’atteggiamento umano rispetto ai sistemi politici, sia in Europa sia

nell’America del Nord.

In Europa la Rivoluzione francese produce una delegittimazione del sistema di potere

feudale e lo stabilirsi di una nuova forma di legittimità fondata sul consenso della società civile.

Le leggi non sono più l’effetto dell’obbedienza, ma il risultato di una pubblica discussione

tra individui liberamente eletti.

La rivoluzione, oltre che politica, è economica, per effetto di una nuova classe sociale

formata dall’élite delle professioni tecniche e industriali.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

5 di 13

2 I precursori: Montesquieu, De Tocqueville, Comte e Spencer

Sono considerati precursori del pensiero sociologico Montesquieu, De Toqueville, Comte e

Spencer.

Montesquieu scrisse Le Lettere Persiane (1721) e Lo Spirito delle Leggi (1748).

Egli sviluppò un discorso comparativo basato sull’osservazione delle leggi che governano

gli uomini in diverse società. Nella comparazione tra sistemi egli riconobbe che le leggi - messe in

correlazione con elementi quali il clima, i costumi, i fatti storici - producono la società.

Egli non stabilì principi, ma si limitò a osservare abitudini e regolamentazioni formali e

informali.

L’osservazione è alla base del pensiero sociologico; tale atteggiamento speculativo è

presente nelle Lettere Persiane, un romanzo epistolare in cui l’autore finge di scrivere al Principe

Persiano Uzbek.

Nel testo il lettore è messo a confronto con un mondo esotico, orientale e si trova spaesato.

L’effetto prodotto è quello di spaesamento, rispetto a un complesso di nazioni europee

incapace di «guardarsi» attraverso lo sguardo dello straniero.

Tale operazione letteraria pone in crisi la concezione occidentale di tempo e di spazio, e

quindi il senso comune dominante; la realtà abituale appare essere completamente rovesciata.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

6 di 13

Il libro ha lo scopo di produrre nel lettore una domanda sui sistemi narrazione del mondo,

rivelando la relatività dei mondi sociali dal punto di vista della posizione spaziale e temporale.

Alexis de Tocqueville elaborò le sue teorie tra la fine del Settecento l’inizio dell’Ottocento.

Il suo interessamento fu la novità rappresentata dalla democrazia.

Secondo Alexis de Tocqueville nella democrazia gli uomini sono inseriti in un sistema

legale in cui i diritti sono definiti in modo tale da permettere una vasta mobilità sociale; tutti in linea

di principio possono accedere a qualsiasi rango o qualsiasi posto di lavoro.

In tale possibilità egli evince la fondamentale differenza tra democrazia e regime feudale.

Nel testo La Democrazia in America egli riconosce negli Stati Uniti, il luogo dove tale

processo si è finora più sviluppato.

Nel testo L’Antico Regime e la Rivoluzione, per dimostrare il valore assoluto della

democrazia effettua uno studio comparativo sulla Francia prima e dopo la Rivoluzione,

accompagnato da frequenti confronti con le situazioni dei Paesi vicini.

Comte fu il primo a usare il termine sociologia, mentre Spencer fu colui che contribuì a

diffonderlo.

Comte e Spencer vedono la società come una sorta di organismo.

Rispetto alla società come organismo Spencer teorizzò il concetto di evoluzione, preso in

prestito da Darwin.

Il trattato di Darwin, L’origine della specie, pubblicato in Inghilterra nel 1859, ebbe una

notevole influenza sul pensiero ottocentesco.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

7 di 13

Spencer applica la teoria della differenziazione delle specie animali allo studio delle

formazioni sociali, dando origine al concetto di darwinismo sociale e cioè alla teoria per mezzo

della quale egli sostiene che la presenza di elementi socio-biologici consente solo agli idonei di

sopravvivere.

La Sociologia di Spencer si basa su una vasta raccolta di informazioni relative a diversi tipi

di società.

Tali informazioni sono ordinate in base a due tipologie: la prima è quella che distingue le

società in base al grado di complessità della loro differenziazione interna; la seconda è quella che

distingue tra corpi militari e società.

Tale organizzazione delle informazione serve a dimostrare la superiorità biologica di alcune

razze.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

8 di 13

3 I precursori: Karl Marx

Tra i precursori del pensiero sociologico vi è anche Karl Marx.

Karl Marx nacque a Treviri, in Germania, nel 1818.

Studiò filosofia a Berlino e esordì come giornalista nella “Rheinische Zeitung” di Colonia,

con una serie di articoli sulle condizioni dei lavoratori in Renania.

Insieme a Friedrich Engels, scrisse il Manifesto di Fondazione del Partito Comunista.

Dopo la fine dei moti rivoluzionari del 1848, si trasferì a Londra con la sua famiglia, dove

visse in miseria, sostenuto da Engels. Morì a Londra nel 1883.

L’opera principale di Marx è Il Capitale, pubblicato nel 1867.

Karl Marx, in quanto allievo di Hegel, considera la storia come un movimento dialettico:

un movimento del pensiero attivato per fasi di negazione e superamento di stati precedenti.

La fase di superamento dell’idea è un processo formato da tre momenti successivi:

conservare; far scomparire; portare a un livello superiore.

Il superamento della società capitalistica è, infatti, considerato dall’autore tedesco come un

inevitabile effetto sistemico ottenuto per contraddizioni.

La nuova idea di società conserva, nella fase di sviluppo, memoria dello stato procedente.

In tale processo il comunismo rappresenta il superamento del capitalismo.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

9 di 13

Concetto fondamentale per Marx è l’alienazione, cioè un aspetto dell’oggettivazione, in cui

gli uomini che esercitano un’attività pratica producono degli oggetti de-soggettivandosi.

Il lavoro umano de-soggettivato è alienato per effetto dello sfruttamento dell’uomo

sull’uomo.

Il lavoro diventa una fase di alienazione perché il soggetto che produce non ha il possesso

del frutto del proprio lavoro.

Questa è la condizione tipica vissuta dalla nuova figura sociale prodotta dallo sviluppo

industriale: l’operaio.

Nel libro, La Situazione della classe operaia in Inghilterra (considerato un classico della

sociologia industriale), Engels denuncia le durissime condizioni di vita cui erano sottoposti i

lavoratori delle prime fabbriche; e lo stesso Marx, in Il Capitale, ne documentò la miseria.

Per Marx ed Engels è necessaria un’azione pratica, una rivoluzione, che restituisca a chi

lavora il controllo del proprio lavoro.

Si tratta, dunque, di determinare le condizioni concrete in cui gli uomini vivono e operare

per poi trasformarle.

La struttura, nella concezione marxista, è l’insieme di rapporti di produzione e di forze

produttive.

I rapporti di produzione comprendono i rapporti generati dalla divisione del lavoro e dalla

divisione della proprietà, mentre le forze produttive sono composte da mezzi di produzione (materie

prime, fonti energetiche, strumenti e lavoro) e tecniche di produzione.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

10 di 13

Il concetto di struttura è decisivo nel pensiero di Marx, in quanto la struttura di una società

determina le forme della sovrastruttura.

Gli ambiti delle istituzioni giuridiche, delle rappresentazioni religiose, della morale e della

stessa filosofia sono per Marx forme sovrastrutturali: non hanno una propria storia di

formazione, essendo effetti secondari della modificazioni di struttura.

In seno alla critica dell’economia politica si indaga il modo di produzione come sistema

storicamente determinato di mezzi di produzione e rapporti di produzione.

In Critica dell’economia (1859) Marx identifica la modernità economica con il modo di

produzione capitalistico emerso durante la rivoluzione industriale.

L’industria e la produzione diventano parti del sistema economico; in qualità di equivalenti

determinano i rapporti sociali.

All’interno della società dominata dal modo di produzione capitalistico vi sono due classi, i

cui interessi sono antagonistici.

Nella visione marxista gli interessi materiali della borghesia sono contrapposti agli interessi

materiali del proletariato.

Nell’analizzare gli interessi delle due classi, Marx elabora una concezione del valore inteso

come ideologia rovesciata degli interessi, un processo discorsivo necessario a cristallizzare i

rapporti di classe esistenti.

Gli interessi della classe proletaria sono raramente chiari alla stessa classe operaia.

L’eventuale riconoscimento di tali interessi porterebbe al passaggio dalla classe in sé alla

classe per sé, cioè il proletariato acquisisce una propria conoscenza di classe.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

11 di 13

Tale passaggio non si genera automaticamente, ma attraverso la lotta dialettica che

contrappone gli interessi degli operai a quelli capitalisti.

Il sistema capitalista presuppone che un individuo possieda un certo ammontare di denaro

(D), che investe acquistando delle merci (M), ossia materie prime, strumenti di produzione (lavoro

accumulato), e forza lavoro (il lavoro vivo degli operai). Facendo lavorare a suo servizio gli operai

con le sue materie prime e i suoi mezzi di produzione, egli ottiene nuove merci, che - una volta

vendute - si tramutano in un ammontare di denaro (D2) superiore a quello materialmente

disponibile in precedenza.

In sintesi lo scambio ineguale che caratterizza il sistema capitalismo è dato da: D – M –

D2, dove D2 è maggiore di D e tale differenza costituisce il profitto del capitalista.

Tale profitto rappresenta secondo gli economisti il risarcimento del rischio economico

connesso all’investimento.

La posizione di Marx è decisamente differente.

Per Marx il plus-valore derivante da D – M – D2 rappresenta la fase di sfruttamento

dell’operaio.

L’operaio, per Marx, è remunerato con un salario che non corrisponde a tale scarto

monetario, ma al costo dei beni necessari alla sua sopravvivenza.

Il suo salario è uno strumento a copertura della sussistenza e della sopravvivenza, mentre il

lavoro che egli realizza genera un valore superiore alla somma di tutti i mezzi di produzione

impegnati.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

12 di 13

Pertanto, nell’appropriazione di tale plusvalore da parte del sistema capitalista si genera il

processo di alienazione dell’operaio, cioè lo sfruttamento di un processo produttivo e sociale di un

individuo rispetto a un altro individuo.

La teoria marxiana trova fondamento nella teoria sociologica delle classi, in cui il modo di

produzione capitalistico stesso diventa un sistema in grado di generare mutamento, anzi sotto alcuni

aspetti è il più potente generatore di mutamento sociale e materiale mai apparso nella storia.

La società moderna è una società dove la produzione si accresce e genera innumerevoli,

veloci e continui cambiamenti negli stili di vita e nella materialità quotidiana.

L’elemento portante di questo processo è proprio la produzione profitto.

La lotta per l’interesse non solo genera plus-lavoro, ma trasforma i sistemi d’organizzazione

della vita quotidiana fuori e dentro la fabbrica.

Quella che Marx definisce come caduta tendenziale del saggio di profitto - cioè l’effetto

dovuto alla crescente spesa per l’acquisto e la manutenzione delle macchine e la spesa decrescente

della forza lavoro – è, in termini di mutamento sociale, una strada estremamente redditizia.

Essa partecipa alla costruzione del sistema di concorrenza, moltiplicando il sistema di

merci.

La moltiplicazione del sistema di merci determina un abbassamento del prezzo e la

partecipazione al sistema di consumo della stessa classe operaia.

Continuando, quindi, ad accrescere il capitale e il potere economico, i capitalisti, provocano

anche la crescita in termini economici e politici della classe operaia.

Università Telematica Pegaso Influenze, autori e teorie

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente

vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore

(L. 22.04.1941/n. 633)

13 di 13

Bibliografia

Morcellini M., Comunicazione e media, EGEA, Roma 1993.

Smelser N. J., Manuale di sociologia, Il Mulino, Bologna 2011