presenta cosimo cinieri pierino - giorgio weiss...“volare” di domenico modugno era la mia...

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PIERINO E IL LUPO COSIMO CINIERI Domenica 22 gennaio 2012 Roma • Auditorium Parco della Musica Sala Santa Cecilia ore 18 Cosimo Cinieri Io e Pierino, io e l’Uccellino, io e l’Anatra, io e il Gatto, io e il Lupo, finalmente. L’uccellino-flauto, l’anatra-oboe, il gatto-clarinetto, il lupo-corno e il nonno-fagotto. L’uc- cellino falsetto, l’anatra nasale, il gatto ingolato, il lupo petto profondo, il nonno sfiatato. Le note di Prokofiev per la prima volta attraverso una banda, e che Banda! I versi di Weiss impazziti nella monovocalità che si fa musica giocosa; i tempi i ritmi le pause gli attacchi le voci i respiri. Un bellissimo gioco, rischioso e degno di estrema concentrazione. La regia della Palazzo come una Ferrari, io il pilota in un tragitto di curve e contro- curve, accelerazioni e frenate, slittamenti e cambi, cam- bi, cambi continui in una sinfonia rigorosissima, scatu- rita da una pluralità di talenti. Prove separate, musica, voce, immagini, animazione, danza. PIERINO E IL LUPO in autonomia d’ogni settore, ma all’ultimo momento l’impatto, l’incastro, l’armonia così naturale come fos- sero parti di una sola mente. Magico Pie- rino dai mille volti, vissuto nella felicità del gioco, nell’innocenza della finzione, ricco nel sentire e nell’esprimersi, felicità dell’in- fanzia, del teatro bambino, senza remore, a cavallo dell’immaginazione. Questo PIE- RINO E IL LUPO che non volevo fare, che la Palazzo mi ha quasi imposto, mi ha re- galato un passo, o mille passi verso la mia agognata infanzia. Perché io so, che mo- rirò con un vagito. NOTE DI REGIA Irma Immacolata Palazzo Ho conosciuto Giancarlino dieci anni fa, forse più, e su- bito mi sono innamorata della sua pittura-bambina. I suoi quadri mi rendono gioiosa e m’inquietano a un tempo. Hanno qualcosa di primitivo, immediato, sep- pure vi è sotteso un senso di morte. Forse è sovrano questo sentimento perché le sue tele non sono ‘pre- parate’… Così ‘impreparate’ stanno lì a testimoniare quanto la vita sia transeunte, e a ricordarci che va vis- suta ora, subito, perché non ci è dato di durare. Quel durare, però, seppur breve, nei quadri di Giancarlino è allegro, necessario. Su quella telaccia da scenogra- fia (durerà quanto?), il più delle volte raggrinzita, Gian- carlino stende come un sapiente calligrafo straordina- ri colori che raccontano storie di acrobati, stracciarole, pesciaiole, in compagnia di lune, biciclette, frutti, ani- mali fantastici o personaggi reali incontrati nella sua ama- con LA BANDA MUSICALE DELLA GUARDIA DI FINANZA diretta dal M° LEONARDO LASERRA INGROSSO ideazione e regia IRMA IMMACOLATA PALAZZO presenta www.itop.it Cosimo Cinieri in Pierino e il Lupo Ideazione e regia Irma Immacolata Palazzo Testo teatrale in versi liberamente ispirato dalla favola musicale di S. S. Prokofiev Giorgio Weiss con La Banda Musicale della Guardia di Finanza diretta dal Leonardo Laserra Ingrosso Trascrizione per banda M° Leonardo Laserra Ingrosso Pittore Giancarlino Benedetti Corcos Videografica Aldo Di Russo (Unicity) Movimenti coreografici Paola Maffioletti Danzatrice-Anatra Giulia Cirulli Danzatrice-Uccellino Rachele Zuppi Scenografia Fabiana Di Marco Costumi Gian Maria Sposito Luci Antonio Grambone Direttore di scena Damiano Palazzo Foto di scena Daniele Lanci Lo spettacolo “PIERINO E IL LUPO” ha ricevuto un premio di rappresentan- za della Presidenza della Camera dei Deputati Promozione e segreteria organizzativa: Inventa Eventi Tel: 06.98188901 [email protected] Promozione Scuole Itaca: Tel: 06.48930736 [email protected] Uff. Stampa Elisabetta Castiglioni: Tel: 06.3225044 Cell: 328.4112014 [email protected] NOTE DI COREOGRAFIA Paola Maffioletti L’ANATRA, L’UCCELLINO, IL GATTO. Tre presenze in scena a sottolineare con la Danza il Racconto, a fare da con- trappunto alla musica, alla voce, alle immagini in video. Tre personalità distinte (e così simili agli umani per aspi- razioni, contraddizioni e paure!), che nel gioco narrativo raccontano di schermaglie e di intese e che si muovo- no leggere suggerendo al pubblico di immaginare spazi aperti: il cielo azzurro, un laghetto, un albero…. La coreo- grafia è descrittiva, perché segue l’andamento della favola, eppure libera da formalismi. E’ gioco corale, creativo e colorato, così com’è nel suo insieme questa originale versione di una fiaba musicale che ha la sua bellezza nella potenza della musica e nei caratteri dei personaggi. Per questo spettacolo ho lavorato tenendo sempre presente di far parte di un grande ’ensamble’ dove i linguaggi si sarebbero poi sul palcoscenico mescolati e raf- forzati reciprocamente. A questo ho dato valore durante il montaggio e questa credo sia proprio la forza interna dell’allestimento: l’armonia delle parti nel tutto. NOTE MUSICALI M° Leonardo Laserra Ingrosso Ero ancora studente al Conservatorio di Musica “T. Shipa” di Lecce quando ebbi la fortuna di iniziare la mia giovane carriera di inse- gnante nella Scuola Elementare del mio piccolo paesino, posto all’estremità più a Sud della provincia di Taranto. Fu proprio li, durante una delle mie tante lezioni di Educazione musicale che con entusiasmo proposi per la prima volta l’ascolto di “Pierino e il lupo”, questa splendida fiaba in musica, capolavoro straordinario di divulgazione musicale per bambini e ragazzi. La cosa mi diede quindi il destro per parlare in più occasioni di una categoria musi- cale meglio conosciuta come musica a programma, che consiste nel narrare storie o descrivere situazioni attraverso mezzi esclusiva- mente musicali. Proprio come da tempo la Banda aveva sempre fatto in occasione delle feste patronali nei piccoli centri del Sud, raccontando, descrivendo, coinvolgendo e soprattutto emozionando attraverso i suoi racconti in musica. Durante i molteplici ascolti, da giovane musicista sognai perciò a lungo di diventare un Direttore, d’Orchestra?... di Banda?... si, ricordo che erano molto combattu- te le due aspirazioni e anche se le stesse propendevano molto verso la Direzione d’Orchestra, alla fine si sono felicemente concretizzate quando dopo anni di duro lavoro ricevetti l’incarico di Maestro Direttore della Banda Musicale della Guardia di Finanza. Con uno strumento così prezioso a disposizione, pensai subito di arricchire il già cospicuo repertorio musicale del quale il complesso era provvisto, con idee nuove, attingendo da trascrizio- ni, brani originali, arrangiamenti e rifacimenti tra i più insoliti e arditi. Ma quello di mettere la Banda in mano alla grande musica di Prokofiev e per di più con una voce recitante, mi sembrava il più insolito di tutti, anzi il più dif- ficile tra tutti. Si, certo, era proprio così, ma l’arditezza, la difficoltà e l’unicità di questa idea trovarono presto la loro giusta ragion d’essere grazie all’incontro con il grande Cosimo Cinieri, l’originale Giorgio Weiss e l’eclettica Irma Palazzo. Tutti, dico veramente tutti profondamente convinti come me, che Pierino, il lupo, l’anatra, il gatto, i cacciatori, il nonno e l’uccellino avrebbero trovato la loro giusta dimensione anche all’interno di una Banda mili- tare. Voi non ne siete convinti? Beh, che dire, veniteci a vedere, grandi e piccini, rimarrete stupiti!

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Page 1: presenta COSIMO CINIERI PIERINO - Giorgio Weiss...“volare” di domenico modugno era la mia canzone preferita all'eta' di 4 anni, la fischiavo davanti a mia nonna e mia zia e mia

PIERINOE IL LUPO

COSIMO CINIERI

Domenica 22 gennaio 2012Roma • Auditorium Parco della MusicaSala Santa Cecilia ore 18

Cosimo Cinieri

Io e Pierino, io e l’Uccellino, io e l’Anatra, io e il Gatto,

io e il Lupo, finalmente. L’uccellino-flauto, l’anatra-oboe,

il gatto-clarinetto, il lupo-corno e il nonno-fagotto. L’uc-

cellino falsetto, l’anatra nasale, il gatto ingolato, il lupo

petto profondo, il nonno sfiatato. Le note di Prokofiev

per la prima volta attraverso una banda, e che Banda!

I versi di Weiss impazziti nella monovocalità che si fa

musica giocosa; i tempi i ritmi le pause gli attacchi le

voci i respiri. Un bellissimo gioco, rischioso e degno di

estrema concentrazione. La regia della Palazzo come

una Ferrari, io il pilota in un tragitto di curve e contro-

curve, accelerazioni e frenate, slittamenti e cambi, cam-

bi, cambi continui in una sinfonia rigorosissima, scatu-

rita da una pluralità di talenti. Prove separate, musica,

voce, immagini, animazione, danza. PIERINO E IL LUPO

in autonomia d’ogni settore, ma all’ultimo momento

l’impatto, l’incastro, l’armonia così naturale come fos-

sero parti di una sola mente. Magico Pie-

rino dai mille volti, vissuto nella felicità del

gioco, nell’innocenza della finzione, ricco

nel sentire e nell’esprimersi, felicità dell’in-

fanzia, del teatro bambino, senza remore,

a cavallo dell’immaginazione. Questo PIE-

RINO E IL LUPO che non volevo fare, che

la Palazzo mi ha quasi imposto, mi ha re-

galato un passo, o mille passi verso la mia

agognata infanzia. Perché io so, che mo-

rirò con un vagito.

NOTE DI REGIA

Irma Immacolata Palazzo

Ho conosciuto Giancarlino dieci anni fa, forse più, e su-

bito mi sono innamorata della sua pittura-bambina. I

suoi quadri mi rendono gioiosa e m’inquietano a un

tempo. Hanno qualcosa di primitivo, immediato, sep-

pure vi è sotteso un senso di morte. Forse è sovrano

questo sentimento perché le sue tele non sono ‘pre-

parate’… Così ‘impreparate’ stanno lì a testimoniare

quanto la vita sia transeunte, e a ricordarci che va vis-

suta ora, subito, perché non ci è dato di durare. Quel

durare, però, seppur breve, nei quadri di Giancarlino

è allegro, necessario. Su quella telaccia da scenogra-

fia (durerà quanto?), il più delle volte raggrinzita, Gian-

carlino stende come un sapiente calligrafo straordina-

ri colori che raccontano storie di acrobati, stracciarole,

pesciaiole, in compagnia di lune, biciclette, frutti, ani-

mali fantastici o personaggi reali incontrati nella sua ama-

con LA BANDA MUSICALE DELLA GUARDIA DI FINANZAdiretta dal M° LEONARDO LASERRAINGROSSOideazione e regia IRMA IMMACOLATA PALAZZO

presenta

w w w . i t o p . i t

Cosimo Cinieri in Pierino e il Lupo

Ideazione e regia Irma Immacolata Palazzo

Testo teatrale in versi liberamenteispirato dalla favola musicale di S. S. ProkofievGiorgio Weiss

con La Banda Musicale della Guardia di Finanzadiretta dal M° Leonardo Laserra Ingrosso

Trascrizione per bandaM° Leonardo Laserra IngrossoPittore Giancarlino Benedetti Corcos

Videografica Aldo Di Russo (Unicity)

Movimenti coreografici Paola Maffioletti

Danzatrice-Anatra Giulia Cirulli

Danzatrice-Uccellino Rachele Zuppi

Scenografia Fabiana Di Marco

Costumi Gian Maria Sposito

Luci Antonio Grambone

Direttore di scena Damiano Palazzo

Foto di scena Daniele Lanci

Lo spettacolo “PIERINO E IL LUPO” ha ricevuto un premio di rappresentan-za della Presidenza della Camera deiDeputati

Promozione e segreteria organizzativa:Inventa Eventi Tel: [email protected] Scuole Itaca: Tel: [email protected]. Stampa Elisabetta Castiglioni:Tel: 06.3225044 Cell: [email protected]

NOTE DI COREOGRAFIA

Paola Maffioletti

L’ANATRA, L’UCCELLINO, IL GATTO. Tre presenze in scena a sottolineare con la Danza il Racconto, a fare da con-

trappunto alla musica, alla voce, alle immagini in video. Tre personalità distinte (e così simili agli umani per aspi-

razioni, contraddizioni e paure!), che nel gioco narrativo raccontano di schermaglie e di intese e che si muovo-

no leggere suggerendo al pubblico di immaginare spazi aperti: il cielo azzurro, un laghetto, un albero…. La coreo-

grafia è descrittiva, perché segue l’andamento della favola, eppure libera da formalismi. E’ gioco corale, creativo

e colorato, così com’è nel suo insieme questa originale versione di una fiaba musicale che ha la sua bellezza

nella potenza della musica e nei caratteri dei personaggi. Per questo spettacolo ho lavorato tenendo sempre

presente di far parte di un grande ’ensamble’ dove i linguaggi si sarebbero poi sul palcoscenico mescolati e raf-

forzati reciprocamente. A questo ho dato valore durante il montaggio e questa credo sia proprio la forza interna

dell’allestimento: l’armonia delle parti nel tutto.

NOTE MUSICALI

M° Leonardo Laserra Ingrosso

Ero ancora studente al Conservatorio di Musica “T. Shipa” di Lecce

quando ebbi la fortuna di iniziare la mia giovane carriera di inse-

gnante nella Scuola Elementare del mio piccolo paesino, posto

all’estremità più a Sud della provincia di Taranto. Fu proprio li,

durante una delle mie tante lezioni di Educazione musicale che

con entusiasmo proposi per la prima volta l’ascolto di “Pierino e il

lupo”, questa splendida fiaba in musica, capolavoro straordinario

di divulgazione musicale per bambini e ragazzi. La cosa mi diede

quindi il destro per parlare in più occasioni di una categoria musi-

cale meglio conosciuta come musica a programma, che consiste

nel narrare storie o descrivere situazioni attraverso mezzi esclusiva-

mente musicali. Proprio come da tempo la Banda aveva sempre

fatto in occasione delle feste patronali nei piccoli centri del Sud, raccontando, descrivendo, coinvolgendo e

soprattutto emozionando attraverso i suoi racconti in musica. Durante i molteplici ascolti, da giovane musicista

sognai perciò a lungo di diventare un Direttore, d’Orchestra?... di Banda?... si, ricordo che erano molto combattu-

te le due aspirazioni e anche se le stesse propendevano molto verso la Direzione d’Orchestra, alla fine si sono

felicemente concretizzate quando dopo anni di duro lavoro ricevetti l’incarico di Maestro Direttore della Banda

Musicale della Guardia di Finanza. Con uno strumento così prezioso a disposizione, pensai subito di arricchire il

già cospicuo repertorio musicale del quale il complesso era provvisto, con idee nuove, attingendo da trascrizio-

ni, brani originali, arrangiamenti e rifacimenti tra i più insoliti e arditi. Ma quello di mettere la Banda in mano alla

grande musica di Prokofiev e per di più con una voce recitante, mi sembrava il più insolito di tutti, anzi il più dif-

ficile tra tutti. Si, certo, era proprio così, ma l’arditezza, la difficoltà e l’unicità di questa idea trovarono presto la

loro giusta ragion d’essere grazie all’incontro con il grande Cosimo Cinieri, l’originale Giorgio Weiss e l’eclettica

Irma Palazzo. Tutti, dico veramente tutti profondamente convinti come me, che Pierino, il lupo, l’anatra, il gatto, i

cacciatori, il nonno e l’uccellino avrebbero trovato la loro giusta dimensione anche all’interno di una Banda mili-

tare. Voi non ne siete convinti? Beh, che dire, veniteci a vedere, grandi e piccini, rimarrete stupiti!

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ta romavecchia, a volte toccati da una sana

vena di follia, umani, umanissimi fino a far-

ti star male… Finalmente si profilò all’orizzon-

te l’occasione di lavorare insieme con “Pie-

rino e il lupo”. Adoro quest’opera così dutti-

le. Un canovaccio che lascia ogni artista libe-

ro d’immaginare e riscrivere il proprio Pieri-

no. Parafrasando Scott Fitzgerald, il quale di-

ceva che le grandi storie si scrivono da sole,

ho lasciato lo spettacolo ‘libero’ di suggerir-

mi il modo di metterlo in scena. In questa cir-

costanza più che mai. Ho pensato tra i brividi: se è un grande spettaco-

lo, farà da sé. Scherzi a parte, proprio grazie alla struttura ‘aperta’ di PIE-

RINO, ho potuto concepire l’avventura di condividerlo con tanti altri arti-

sti. Non volevo, però, niente di didascalico. Parole, azioni, immagini non

descrittive, sebbene obbedienti ad un arco narrativo. Ho invitato perciò Gior-

gio Weiss a riscrivere in versi la storia, poiché avvezzo a frequentare poe-

sia giocosa. La grande versatilità vocale e interpretativa di Cosimo gli ha

consentito ogni arditezza. Ho poi preparato uno storyboard indicativo per

Giancarlino, lasciandolo libero di dipingere le sue tavole come meglio cre-

deva. La grande maestria di Aldo Di Russo e del suo staff Unicity ha fat-

to il resto, dando loro ancora una vita, animata. E vita indipendente e ope-

ra a sua volta. Io e Cosimo, da quasi 40 anni, ci siamo dedicati soprat-

tutto alla ‘teatralizzazione della poesia’. La mu-

sica è la coprotagonista dei nostri Concerti e spes-

so è affiorata la necessità estetica di usare una

banda. Meridionali tutti e due, abbiamo eredi-

tato il patrimonio musicale popolare della no-

stra terra, quello che si ascolta principalmente

nelle feste patronali con bande di lunga tradi-

zione. La musica di banda ha una caratteristica:

suscita sempre due sentimenti contrastanti: l’al-

legria e lo struggimento. Perché? Forse perché

gli strumenti a fiato e le percussioni sono suo-

ni umani modificati. Dopo alcuni spettacoli con le bande più importanti

d’Italia, quattro anni fa mi venne in mente di chiedere al direttore della Ban-

da Musicale della Guardia di Finanza, il Maestro Leonardo Laserra Ingros-

so, salentino, di trascrivere per noi “Pierino e il lupo”. Grande fu la gioia

quando seppi che ne aveva già una pronta nel cassetto. Questa la tem-

peratura che volevo avesse il nostro PIERINO E IL LUPO: amabile con un

retrogusto un po’ struggente da festa di paese. Struggente, proprio come

i quadri i Giancarlino: i cerchi si chiudono sempre. Anche con Paola si è

lavorato allo stesso modo: in piena libertà dopo aver individuato insieme

un’impalcatura coreografica. L’ensemble ha trovato corpo solo alla prova

generale, tecnica soprattutto, per non togliere quell’allure di happening,

di istantaneo, che hanno tutti i nostri ultimi spettacoli.

PIERINO E IL LUPO

giancarlino e i suoi amici solari

“volare” di domenico modugno era la mia canzone preferita all'eta' di 4 anni,

la fischiavo davanti a mia nonna e mia zia e mia madre, mentre cucinava-

no il lesso.

Pierino e il lupo e' stato il mio secondo “amor canoro” dopo "volare";

sentivo che la musica era un po' orientaleggiante e sobria nello stesso tem-

po, viaggiava su "altre atmosfere" e cio' mi attraeva.

lungo gli anni avrei conosciuto il gruppo di vienna e la dodecafonia di schoen-

berg berg e webern: altra tappa fondamentale; pierino è stato quindi un

tassello nodale della mia conoscenza musicale.

nel pierino di prokofiev c'e' tutto: intanto la sovranita' del bambino e la sua

autorevolezza: cio' si percepisce chiaramente dal violino maestoso e gen-

tile che l'accompagna; poi il nonno, che nei miei disegni ho voluto dipin-

gere salottiero, in pantofole, in vestaglia e con la pipa… un po' somiglian-

te a Dostoevskij o a un contadino russo nella sua isba in riposo dopo anni

di lavoro nei campi magari come servo della gleba prima della rivoluzione

o dopo con la politica agricola della nep, un uomo innocente, attento, un

po' sornione e schivo ma schiavo dei suoi vizi e dei suoi doveri: la pipa, la

casa, il fuoco, un camino sempre acceso, per riscaldare il nipotino.

POI C'E' LA NATURA, IL LAGHETTO MULTICOLORE UN PO’ POP DOVE L'A-

NATRA FA LE SUE ABLUZIONI. colori alla yellow submarine, la flemma con-

sapevole del volatile che, a mio avviso, rallenta il tempo col suo movimen-

to calmo e pacato, e il chiasso dei cacciatori un po’ ridicolo rispetto alla mae-

stria di pierino, tipica del passaggio dall'infanzia all’adolescenza; e il gatto

sornione che poi fa pace con l'uccellino per creare una forza comune con-

tro il lupo. e' lui che con i suoi movimenti a scatto e lenti muove un po'

Giorgio Weiss

Dopo avere attentamente compulsato le schede bibliografiche e le crona-

che teatrali che riguardano le rappresentazioni della celeberrima favola mu-

sicale “Pierino e il Lupo” del musicista russo Sergej Prokofiev, recitata da

legioni di attori in questi ultimi 75 anni, si può essere in grado di afferma-

re che quel breve testo, pur se tradotto in svariate lingue o dialetti, non ha

mai trovato chi si assumesse l’impegno di dare al copione una veste pret-

tamente poetica. Eppure è innegabile che la scrittura in versi, con le sue

cadenze ritmiche, le sue rime ed assonanze, è particolarmente adatta ad

un pubblico giovanissimo, qual è in genere quello dell’operina di Proko-

fiev. La traduzione in versi prodotta dal poeta Giorgio Weiss colma quindi

una evidente lacuna. Nel copione di “Pierino e il Lupo” Giorgio Weiss ha

usato, per lo più, l’endecasillabo, il verso italiano per eccellenza. Ma, so-

prattutto, egli ha utilizzato la sua eccezionale vena di poeta giocoso per ar-

ricchire il testo di “divagazioni” linguistiche di grande impatto comico. Poe-

sie tautogrammatiche (ossia con tutti i vocaboli con la stessa lettera inizia-

le), canzoncine monovocaliche (con vocaboli con la sola vocale A oppu-

re E od I), stornelli romaneschi, elenchi di cibarie che fanno onore alla ver-

ve del “Gargantua e Pantagruele”, sempre in una chiave favolistica adatta

all’apprezzamento dei bambini. Nel riconoscimento della sua attività di stu-

dioso e ricercatore di versificazioni di tipo giocoso, non solo nella lettera-

tura italiana ma anche in quella straniera, ai loro primordi, Weiss fa parte,

come Socio onorario, fin dalla sua fondazione, dell’Oplepo (Opificio di Let-

teratura Potenziale). Un organismo letterario che può dirsi omologo al più

noto Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle) di cui han fatto parte au-

tori quali Raymond Queneau, Georges Perec ed Italo Calvino.

tutto con la sua fissita' da felino e la velocita' per salire sull'albero fino al lupo

che è ubiquo come moby dick e sovrasta un po' tutta la scena. il lupo che e'

senza dubbio il nostro inconscio… il lupo… infatti, in una meravigliosa sceno-

grafia di ben schane pierino lo affronta standogli di fronte con una maschera

da lupo… stanotte ho sognato un lupo-cane che mi mi stringeva il polso con

un morso… ma non solo non mi faceva male nè mi lasciava alcun segno…

una nostra proiezione: da una parte il distruttore, dall'altra l'archetipo del sel-

vaggio che va conservato, perché ci salva dall'anestesia dell'istinto. il lupo di-

venta un punto di riferimento, una possibile consapevolezza.

una coppia, pierino e il lupo, non completamente antagonista ma coautori di

farsa-verita' e consapevolezza-istinto, un tandem che scioglie il nodo bambi-

no-adulto e rivela la capacita' del bambino di conservare una parte intatta di

autorevolezza e di autonomia fin da piccolo, che poi da adulto diventerà la sua

vera forza e struttura.

MI SONO MESSO A LAVORARE CON QUESTI PENSIERI CHE AFFIORAVANO.

CIRCA 220 TAVOLE POI ANIMATE DAI GRANDISSIMI ALDO E SERGETTO. IL

MIO E' STATO UN GIOCO BAMBINO. HO DIPINTO UNA PER UNA LE MIE TA-

VOLE CON I COLORI IMPASTATI CON ACQUA E OLIO E MENTRE DIPINGEVO

FISCHIETTAVO ALLENANDOMI PER IL GRANDE EVENTO, DOVE DOVRO' FI-

SCHIARE, MICROFONATO, DENTRO LA SCENA, CON LA GRANDE BANDA MU-

SICALE DELLA GUARDIA DI FINANZA E IL GRANDE E UNICO ATTORE DELLA

POST AVANGUARDIA COSIMO CINIERI.

LA REGISTA IRMA MI TELEFONAVA ANCHE DI NOTTE PER FARMI LAVORARE.

E' LEI CHE DEVO RINGRAZIARE PER AVERMI FATTO FISCHIARE IN SCENA. D’O-

RA IN POI IL FISCHIO DIVENTERA' UNO STRUMENTO DELL'ORCHESTRA. "SI

PUO’ DIPINGERE FISCHIANDO E FISCHIANDO DIPINGERE".

VIDEOGRAFIA

Aldo Di Russo

Le sfide mi hanno sempre attratto. In modo particolare quando, per affron-

tarle e cercare di vincerle occorre impegnarsi a fare quello che non si è mai

fatto. Irma Palazzo mi ha presentato un'idea di un Pierino e il Lupo insoli-

to da ogni punto di vista.

Il testo di Giorgio Weiss in endecasillabi utilizza incisi e intromissioni di pura

fantasia non solo nella storia, ma nei modi: Il lupo sogna in romanaccio, la

papera in veneto, il gatto in pugliese, e poi filastrocche monovocale, pro-

prio come i giochi che facevamo da bambini. "Mamma ma daa la marmel-

lata”, e chi non l’ha fatto nella vita una volta?

La musica, Prokofiev, certo, ma trascritta per banda, sì una banda militare,

proprio la sonorità che da bambini ci faceva marciare per le vie del paese

alle feste comandate, e poi la recitazione: che Cinieri aveva studiato per

evocare più che dire, per tracciare più che raccontare.

Gli ingredienti per giocare c'erano tutti, con certezza, il risultato no. Ma che

c'entro io ed il mio team?. Semplice, tra gli autori incaricati di mettere mano

a questo Pierino, c'era anche Giancarlino Benedetti Corcos, un pittore le

cui figure si confondevano con i gesti necessari per realizzarle, elementi

visuali dai quali traspariva evidente l'istinto più che l'analisi. Bene quello

che mi veniva chiesto era trasformare questi elementi in una storia tanto

gestuale ed astratta quanto quella già messa in piedi dagli altri artisti. Non

si trattava di muovere le figure in modo antropomorfo o realistico, ma di

animarle attraverso accostamenti e contrasti in un contrappunto continuo

di elementi contemporanei tra loro. La tecnica della multivisione si presta-

va perfettamente a questo scopo. Così il lupo, Pierino, il gatto, la papera e

l'uccellino diventavano in accordo con le invenzioni degli altri delle idee

colorate a volte riconoscibili dalle forme, ma in genere riconoscibili attra-

verso la musica proprio per rispettare l'idea iniziale di Prokofiev.

Questo è il mondo della favola, non sembra vera, è vera. Il perché è sem-

plice, perché esiste un patto segreto tra lo spettatore e l'attore sulla scena.

La loro fede reciproca è talmente forte ed incrollabile perché fondata sulla

volontà di entrambi di dare un corpo all'illusione.

L'illusione non è mai una bugia. In nessuna favola si raccontano bugie, solo

profonde verità. Una bugia resta per sempre, fa male, l'illusione data dal-

l'arte finisce con la fine della rappresentazione e molte volte rende immu-

ni dalle bugie della vita e quindi più forti. Il ritorno alla realtà coincide con

un applauso liberatorio che fa tornare tutti alla vita di ogni giorno, consa-

pevoli che al momento opportuno una nuova illusione potrà trasportarci

fuori dai nostri pensieri e farci vivere davvero una storia tutta nuova. Basta

entrare in un teatro, in un cinema, in una mostra d'arte.

Poi dice che la cultura non serve!