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Sguardi, gesti e prosodia
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Una considerazione preliminare: l’abito fa il monaco
così così
… non è ovviamente la stessa cosa. Ogni eventuale rottura degli schemi è opportuno che sia motivata e spiegata (implicitamente o esplicitamente)
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A volte ufficialità e informalità si mischiano:
e l’abito non fa più… il cardinale
Napoli 21 marzo 2015
V e r b a l e e n o n v e r b a l e
La ricerca di Albert Mehrabian
(psicologo statunitense)
L’efficacia della
comunicazione
dipende solo per
il 7%
dalle parole
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Un esempio particolate: la comunicazione non verbale dell’uno sovrasta la comunicazione verbale dell’altro
Il “cosa”, il “come”, il contesto
Senza “come” non c’è alcun “cosa”
Noi non decodifichiamo solo messaggi,
noi interpretiamo segnali
Non vi sono significati se non all’interno di
un “contesto”
Il “come” determina il “cosa”
Come
Cosa
LNV*
Contesto situazionale
Contesto sociale
Contesto culturale
6* Linguaggio Non Verbale
Per farsi capire dalle persone, bisogna parlare prima di tutto
ai loro occhiNapoleone
Gli occhi sono il primo contatto
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In «Luci della Città» il gioco di sguardi più noto della storia del cinema
L’importanza del contatto oculare
• Aiuta a tenere sotto controllo la
situazione
• Mantiene il contatto anche durante
le pause
• Mostra interesse reale per gli
interlocutori
• Garantisce la percezione del
feedback
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Un corretto contatto visivo assicura il «riconoscimento»
• Mentre parlate al pubblico cercate di guardarlo veramente,
• Nel caso di un pubblico vasto, dividetelo in una serie di “zone” alle quali rivolgervi di volta in volta
• Fissate la persona per qualche secondo, poi scegliete un altro punto per altri 2-3 secondi, e così via
• Vi state rivolgendo a persone con le quali siete realmente in contatto. Fate in modo che ad ogni contatto visivo possiate dire reciprocamente: “ci siamo visti!”
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Un’altra comunicazione, intensa e narrativa, fatta solo di sguardi. E poi di mani
LE 4 COSE DA NON FARE CON LO SGUARDO
Contatti oculari sbagliati
Fissare ossessivamente la stessa
persona per tutto il tempo
???
Fare uno scanning a grandevelocità di tutta la platea (guardare tutti e nessuno)
Guardare nel vuoto e ogni tanto “tornare sulla terra”
Voltare le spalle al pubblico e/o guardare costantemente lo schermo
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La postura rappresenta il modo con cuiusiamo il corpo per comunicare. Abbiamovisto come la comunicazione èessenzialmente corporea. Che lo vogliamoo no.
La postura
Il corpo va quindi usato come canale dicomunicazione.Meglio stare in piedi e muoversi.
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• Aiuta a bruciare energia nervosa
• Focalizza l’attenzione su di noi e non sui supporti (slide)
• Permette maggiori modulazionirispetto a quello che diciamo
• Tiene più alto il livello di attenzionedel pubblico
Perché muoversi?
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La postura migliore: in piedi e in movimento
• State il più possibile al centro, in modo da guardare tutti
• Mettetevi in modo da potervi avvicinare alle persone
• Non mettete barriere tra voi e gli altri. Non nascondetevi dietro leggii o cattedre
• Usate tutto il corpo e non solo una mano
• Scegliete un punto baricentro. Muovetevi, cambiate il punto di vista, ma tornate poi al punto focale, e ad una posizione neutra
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L’importanza di cambiare il punto di vista spiegata da Robin Williams
in maniera memora(lizza)bile perché li ha coinvolti
La postura migliore: in piedi e in movimento
Ovviamente non sempre sarà possibile:
• perché gli organizzatori potrebbero aver optato
per una modalità più statica
• perché la logistica è infelice
• perché un colpo della strega vi ha colpito
all’improvviso
• perché, più banalmente, ci siamo stancati
Quanto più il linguaggio del corpo è impedito o sacrificato tanto più dobbiamo contare sul contatto oculare, sulla forza delle parole e sulla modulazione della voce
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Posizione rispetto al pubblico
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La disposizione a ferro di cavallo (meglio se aperto) aiuta la
partecipazione, la comunicazione, l’interattività
Alcune posture da evitare
Il camminatore
compulsivo
Arroccato
Caffettiera
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Alcune posture da evitare
Caffettiera
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in versione donna
in versione uomo
Alcune posture da evitare
Mani in tasca
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Nella donna le mani in tasca determinano spesso una postura di sfida.
Nell’uomo, informalità ma anche prepotenza, arroganza
Alcune posture da evitare
La postura adamitica
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Più rara nelle donne
Non infrequente negli uomini
Gestualità
• La gestualità non è un fattore di disturbo mauno strumento in più per essere efficaci nel nostro discorso.
• Ricordate che l’efficacia comunicativa passa per il corpo. I gesti danno “corpo” alle nostre parole e le rendono efficaci
• La gestualità fa parte del nostro registro comunicativo nelle occasioni informali. Dobbiamo metterla in gioco anche in quelle “ufficiali”
• Un oratore “asettico” non risulta «più scientifico,» ma solo più disinteressato al pubblico e all’argomento. Annoia (o corre seriamente questo rischio).
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La gestualità non va presa in prestito dagli altri; va educata la propria
• i gesti devono essere in sintonia con le nostre abitudini e
• le nostre inclinazioni naturali• insomma con la nostra
personalità
• evitiamo d’indossare maschere• il pubblico avverte la mancanza
di sincerità
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Usare la gestualità
Usate gesti semplici e definiti con le mani per richiamare un concetto
Usate tutto il corpo
Siate semplici e naturali. Lasciate che il corpo accompagni le parole
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Speak Italian?... Detto, fatto!
L’importanza delle mani nella gestualità
L’importanza delle mani nella gestualità
Rudolf Bonvie
I gestie leimmagini
In 13 scatti, due mani raccontano tante storiequante sono le Persone che le osservano
Comunicazione gestuale + comunicazione visiva + comunicazione sonora
Su questo argomento, continuiamo il 16 maggio.
Mercoledì 9, l’appuntamento è con