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NOTIZIARIO I N F O R M A T I V O Luglio 2020 AREA FISCALE DIFFERITI I TERMINI PER IL VERSAMENTO DELLE IMPOSTE NUOVO LIMITE DEI CONTANTI DAL 1° LUGLIO CORRISPETTIVI TELEMATICI: MORATORIA AL 31 DICEMBRE 2020 AREA LAVORO ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO: VERIFICHE ISPETTIVE AMMORTIZZATORI SOCIALI INPS: ATTIVA LA DOMANDA PER REGOLARIZZAZIONE RAPPORTI "IN NERO" CON ITALIANI E COMUNITARI COVID-19, LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO

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Luglio 2020

AREA FISCALE

DIFFERITI I TERMINI PER IL VERSAMENTO DELLE IMPOSTE

NUOVO LIMITE DEI CONTANTI DAL 1° LUGLIO

CORRISPETTIVI TELEMATICI: MORATORIA AL 31 DICEMBRE 2020

AREA LAVORO

ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO: VERIFICHE ISPETTIVE AMMORTIZZATORI SOCIALI

INPS: ATTIVA LA DOMANDA PER REGOLARIZZAZIONE RAPPORTI "IN NERO" CON ITALIANI E COMUNITARI

COVID-19, LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO

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DIFFERITI I TERMINI PER IL VERSAMENTO DELLE IMPOSTE 3

NUOVO LIMITE DEI CONTANTI DAL 1° LUGLIO 3

ECO E SISMA BONUS ANCHE ALLE IMPRESE PER GLI IMMOBILI MERCE 4

BONUS 1.000 EURO PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA 4

BONUS 1.000 EURO MEDICI E DENTISTI 4

POS: DAL 1° LUGLIO IL BONUS SULLE COMMISSIONI 5

ACCERTAMENTO E CARTELLE: SOSPENSIONE DEI TERMINI PER LA NOTIFICA 5

REDDITO D’EMERGENZA: DOMANDA ENTRO IL 31 LUGLIO 2020 5

CREDITO D’IMPOSTA PER CANONI DI LOCAZIONE 6

CORRISPETTIVI TELEMATICI: MORATORIA AL 31 DICEMBRE 2020 6

NORME SPECIALI IN MATERIA DI TRATTAMENTO ORDINARIO DI INTEGRAZIONE SALARIALE E ASSEGNO

ORDINARIO

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INL: VERIFICHE ISPETTIVE AMMORTIZZATORI SOCIALI 7

INL: PREVENZIONE COVID-19, ATTIVITÀ CONCILIATIVA “DA REMOTO” 8

INL: COVID-19, CIG ANCHE PER I LAVORATORI "IN NERO" ACCERTATI DAGLI ISPETTORI DEL LAVORO 10

INPS: ATTIVA LA DOMANDA PER REGOLARIZZAZIONE RAPPORTI “IN NERO” CON ITALIANI E COMUNITARI 10

INPS: COVID-19, INDENNITÀ “UNA TANTUM” - GESTIONE DELLE DOMANDE RESPINTE 11

INPS: COVID-19, LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI PER GMO - TUTELA NASPI 12

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Area Fiscale

DIFFERITI I TERMINI PER IL VERSAMENTO DELLE IMPOSTE

È stato pubblicato il 29 giugno, sulla Gazzetta Ufficiale n. 162, il D.P.C.M. 27.06.2020 che

sposta dal 30 giugno al 20 luglio il termine di versamento del saldo 2019 e del primo

acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi, dell’Irap e dell’Iva. Come noto, è di

conseguenza possibile versare le imposte, entro il 20 agosto 2020, con la maggiorazione

dello 0,40%. La proroga trova applicazione nei confronti dei seguenti contribuenti:

• soggetti che applicano gli Isa,

• soggetti che presentano cause di esclusione o di inapplicabilità dagli Isa, compresi i

contribuenti che adottano il regime di cui all’articolo 27, comma 1, D.L. 98/2011 e il

regime forfettario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, L. 190/2014.

• soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese ai sensi degli articoli 5, 115 e

116 Tuir (le quali svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici

sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi e compensi di ammontare non

superiore al limite stabilito).

NUOVO LIMITE DEI CONTANTI DAL 1° LUGLIO

Dal 1° luglio 2020 cambierà soltanto il valore massimo dei pagamenti consentiti, ossia €

1.999,99. Si abbasserà, inoltre, il minimo edittale della sanzione amministrativa che passa

da 3.000 a 2.000 euro. Quale che ne sia la causa o il titolo, il trasferimento ultra-soglia

non può avvenire tra (soggetti diversi):

- le persone fisiche;

- le società;

- socio e società;

- società controllata e controllante o appartenente allo stesso gruppo;

- Legale rappresentante e socio;

- società aventi lo stesso amministratore

- ditta individuale e società nelle quali coincide il titolare e il rappresentante legale.

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ECO E SISMA BONUS ANCHE ALLE IMPRESE PER GLI IMMOBILI MERCE

Con la risoluzione n. 34/2020 del 25 giugno 2020, l’Agenzia delle Entrate apre agli eco e sisma

bonus alle imprese per i beni merce. L’interpretazione iniziale, che ha retto per anni, era che le

detrazioni a favore delle imprese per i lavori di riqualificazione energetica si applicasse solo

sugli immobili strumentali e non anche a quelli destinati alla vendita o alla locazione. Sono

state le sentenze di Cassazione a far cambiare rotta all’Agenzia: la risoluzione dispone, quindi,

che la detrazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica spetta ai titolari di reddito

d’impresa che effettuano interventi su immobili da essi posseduti o detenuti,

indipendentemente dalla qualificazione come “strumentali”, “beni merce” o “patrimoniali”.

Nella fattispecie rientrano anche gli interventi per sisma bonus.

BONUS 1.000 EURO PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA

I professionisti con partita IVA iscritti alla Gestione Separata INPS per fruire dell’indennità di

maggio di 1.000 euro devono presentare nuova domanda. Lo ha chiarito l’INPS il 19 giugno

scorso. Rientrano, tra i beneficiari, anche i partecipanti agli studi associati o società semplici

con attività di lavoro autonomo di cui all’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R.

BONUS 1.000 EURO MEDICI E DENTISTI

Medici e dentisti iscritti all’Enpam possono richiedere, attraverso il sito dedicato, il bonus di

1.000 euro per tre mesi. Sono interessati i professionisti erano rimasti esclusi dalla prima

versione del bonus, e in maniera specifica giovani, pensionati e professionisti in ritardo con il

versamento dei contributi. L’ottenimento del bonus è legato ad alcuni requisiti:

autocertificazione della diminuzione del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre

del 2019; regolarità contributiva con (eventualmente) relativa richiesta di mettersi

tempestivamente in regola con i versamenti. Rientrano a pieno titolo i professionisti che non

hanno rispettato i termini per i versamenti della Quota B 2019, ma hanno pagato nei primi

mesi del 2020.

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POS: DAL 1° LUGLIO IL BONUS SULLE COMMISSIONI

Dal 1° luglio sarà attivo il credito di imposta per le commissioni legate all’utilizzo del Pos. I

costi sulle transazioni effettuate mediante carte di credito, debito e altri pagamenti

elettronici tracciabili diventeranno un bonus fiscale del 30% delle spese bancarie.

L’agevolazione, introdotta dalla legge n. 157/2019, interessa i contribuenti che nell’anno

precedente abbiano realizzato ricavi o compensi fino a 400.000 euro e prevede l’applicazione

di una sanzione per chi non accetti il pagamento elettronico.

ACCERTAMENTO E CARTELLE: SOSPENSIONE DEI TERMINI PER LA NOTIFICA

In materia di sospensione dei versamenti di Iva e ritenute, dei versamenti derivanti da avvisi

bonari, atti deflattivi del contenzioso, della riscossione e dell’attività degli uffici, il

differimento dei termini di decadenza di 1 anno disposto a favore degli Uffici dal decreto

Rilancio prevede che: qualsiasi atto impositivo i cui termini di decadenza scadono tra l’8

marzo 2020 ed il 31 dicembre 2020 può essere emesso entro il 31 dicembre 2020 e notificato

entro il 31 dicembre 2021; gli Uffici procederanno alla notifica degli avvisi bonari,

comunicazioni o inviti a comparire solo dal 1° gennaio 2021; i termini di decadenza per la

notifica delle cartelle di pagamento riferite al controllo automatizzato e formale delle

dichiarazioni è prorogato di 1 anno; la sospensione dei termini processuali di cui al decreto

Cura Italia, integrato dal decreto Liquidità è sempre cumulabile con la sospensione dei

termini di impugnazione (90 gg) in caso di accertamento con adesione.

REDDITO D’EMERGENZA: DOMANDA ENTRO IL 31 LUGLIO 2020

Il recente Dl 52/2020, recante ulteriori misure urgenti in materia di integrazione salariale,

proroga al 31 luglio 2020 del termine per presentare la domanda di reddito di emergenza

(REM); la scadenza originale era il 30 giugno. La domanda può essere presentata tramite: il

sito www.inps.it, autenticandosi con PIN, SPID, Carta nazionale dei servizi e Carta di identità

elettronica; gli istituti di patronato; i centri di assistenza fiscale, previa stipula di una apposita

convenzione con l’INPS.

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CREDITO D’IMPOSTA PER CANONI DI LOCAZIONE

L’articolo 28 del Dl n. 34 del 19 maggio 2020 (decreto Rilancio) riconosce un credito d’imposta

commisurato all’ammontare dei canoni di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso

non abitativo, ovvero dei canoni dovuti in relazione a contratti di servizi a prestazioni complesse

o di affitto d’azienda che comprendono almeno un immobile a uso non abitativo. Il credito

d’imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di

sostenimento della spesa ovvero in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto

legislativo 9 luglio 1997, n. 241, successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni.

CORRISPETTIVI TELEMATICI: MORATORIA AL 31 DICEMBRE 2020

Il decreto Rilancio ha rivisto la moratoria riguardante la trasmissione dei corrispettivi giornalieri.

I soggetti obbligati possono effettuare la trasmissione dei corrispettivi all’Agenzia entro il mese

successivo a quello di effettuazione dell’operazione invece che 12 giorni dall’effettuazione

dell’operazione. Questo periodo “straordinario” resta in vigore fino al 31 dicembre 2020, fermi

restando i termini di liquidazione dell’IVA. Sempre entro tale termine è possibile continuare ad

emettere scontrino fiscale tramite il registratore di cassa in uso o ricevuta fiscale cartacea,

utilizzando le apposite funzioni disponibili sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate per l’invio

dei corrispettivi giornalieri.

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Area Lavoro

NORME SPECIALI IN MATERIA DI TRATTAMENTO ORDINARIO DI INTEGRAZIONE

SALARIALE E ASSEGNO ORDINARIO

Il Decreto Legge 52 del 17 giugno 2020, in deroga a quanto stabilito dal Decreto “Cura Italia”,

successivamente modificato dal Decreto “Rilancio”, ha previsto, a favore della totalità delle

aziende, la possibilità di anticipare le 4 settimane di cassa integrazione inizialmente previste

a partire dal 1° settembre e fino al 31 ottobre. Prima dell’entrata in vigore del citato Decreto,

infatti, la possibilità di anticipare l’utilizzo delle 4 settimane rispetto alla data del 1°

settembre era concessa solo alle aziende dei settori del turismo, fiere e congressi, parchi

divertimento, spettacolo dal vivo e sale cinematografiche. Tale previsione è ora estesa a tutti

i settori produttivi. Si sottolinea che potranno accedere alle 4 settimane solo i datori di

lavoro che hanno interamente utilizzato il periodo precedentemente concesso dall’INPS, fino

alla durata massima di 14 settimane (9 + 5 autorizzate dall’INPS), e, in tal caso, sarà

necessario presentare una nuova e distinta domanda per la richiesta. In ogni caso, il periodo

massimo di cassa integrazione utilizzato dall’azienda, non può, secondo le disposizioni

normative attualmente in vigore, superare le 18 settimane complessive.

INL: VERIFICHE ISPETTIVE AMMORTIZZATORI SOCIALI

In data 12 giugno 2020, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), in seguito alla riunione della

Commissione Centrale di Programmazione della Vigilanza tenutasi in data 10 giugno,

attraverso la pubblicazione di una Circolare, ha comunicato la necessità di procedere con

l’attivazione di diffusi controlli sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinate agli

ammortizzatori sociali con causale Covid-19, finalizzati anche a contrastare eventuali

fenomeni elusivi o fraudolenti. In tale occasione, l’INPS ha rappresentato la necessità di

avviare alcuni accertamenti urgenti.

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A tal proposito, l’Ispettorato rende noto che, in fase di programmazione dei controlli, verrà

posta particolare attenzione nei riguardi:

- delle aziende operanti nei settori che non hanno subito interruzione delle attività;

- delle aziende operanti in deroga alle misure restrittive previste dalla normativa emanata in

relazione all’emergenza epidemiologica;

- delle aziende che hanno presentato domanda di iscrizione, ripresa dell’attività, modifiche

dell’inquadramento delle varie forme di cassa integrazione;

- delle assunzioni, trasformazioni e riqualificazioni di rapporti di lavoro in periodi

immediatamente precedenti le richieste di trattamenti delle varie forme di cassa integrazione;

- delle aziende/datori di lavoro che hanno collocato in smart working il personale e richiesto

l’erogazione di ammortizzatori sociali;

- delle aziende che non hanno comunicato all’INPS la ripresa, anche parziale, dell’attività

lavorativa.

INL: PREVENZIONE COVID-19, ATTIVITÀ CONCILIATIVA “DA REMOTO”

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha emanato la Nota n. 192 del 2020, con la quale

comunica, ai propri uffici periferici, ossia gli Ispettorati Territoriali del Lavoro (ITL), la prossima

adozione di specifici applicativi che consentiranno di svolgere “da remoto” le procedure

conciliative previste dal legislatore, con riserva di fornire prossimamente ulteriori istruzioni.

Tali modalità di svolgimento delle procedure di conciliazione da remoto devono assicurare la

possibilità di identificare con certezza i soggetti partecipanti e l'unicità del verbale originale, ciò

anche in ragione del particolare effetto che il verbale produce sotto il profilo delle rinunzie di cui

all’Art. 2113 c.c. e in ragione della idoneità dello stesso a costituire titolo esecutivo.

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La procedura di conciliazione si strutturerà nelle seguenti fasi:

- Invito alla conciliazione, rivolto alle parti ed ai soggetti che li assistono, trasmesso tramite e-

mail dall’ITL competente, nel quale, oltre all’invio dell’informativa privacy, viene indicata data e

ora della riunione, alla quale si potrà accedere tramite un link di collegamento a Microsoft

Teams.

- Svolgimento della riunione, nel corso della quale dovrà essere sempre garantita la possibilità

delle parti di consultare separatamente i soggetti che le assistono. Il verbale deve sempre dare

contezza della partecipazione da remoto, del consenso delle parti, della loro identificazione e

delle modalità per l'apposizione della firma. Al termine della riunione, il funzionario conciliatore

dà lettura del verbale (di accordo o mancato accordo) condividendone il testo sulla

piattaforma.

- Definizione della procedura di conciliazione. In caso di accordo, la firma del verbale dovrà

avvenire con sottoscrizione autografa delle parti e successiva trasmissione per e-mail o PEC agli

altri interessati. Il funzionario conciliatore procederà quindi alla sottoscrizione manuale, anche

ai fini di autentica delle firme delle parti. In caso di mancato accordo, invece, il funzionario

conciliatore darà atto dell'impossibilità di addivenire alla positiva definizione della procedura e

provvederà ad apporre unicamente la propria firma sul verbale.

Qualora non risulti possibile procedere con le modalità da remoto, le procedure conciliative

"tradizionali" devono comunque limitare il più possibile la presenza di persone nei locali

dell'Ispettorato. Deve essere assicurata, nel corso dell'attività, la possibilità per le parti di

consultare in modo riservato i soggetti che prestano assistenza, se del caso anche rinviando la

riunione. Il verbale deve dare atto delle eventuali modalità di partecipazione da remoto di

alcuni soggetti (per esempio, i membri della Commissione, il segretario e coloro che assistono

le parti senza i poteri di procuratore) e della possibilità di consultazione separata di chi assiste

le parti durante la riunione.

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INL: COVID-19, CIG ANCHE PER I LAVORATORI "IN NERO" ACCERTATI DAGLI ISPETTORI

DEL LAVORO

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), con la Nota n. 64 del 2020, ha precisato che la CIGO

per Covid-19 spetta anche ai lavoratori il cui rapporto di lavoro è stato regolarizzato a seguito di

accesso ispettivo, sempre che questi ultimi risultino in forza, a seguito del D.L. 34/2020, alla

data del 25 marzo 2020 (l'INL, nella Nota in questione, indicava ancora la data del 17/03/2020).

Infatti, la possibilità di ricorrere alla CIGO per Covid-19 spetta ai lavoratori che risultano alle

dipendenze dei datori di lavoro richiedenti alla data del 23 febbraio e, dopo le modifiche

apportate dal D.L. 23/2020 al D.L. 18/2020, anche ai lavoratori assunti dal 24 febbraio al 17

marzo 2020, fino all’estensione alla data del 25 marzo 2020 disposta dal D.L. 34/2020. A nulla

rileva pertanto il fatto che l'assunzione sia avvenuta spontaneamente oppure

obbligatoriamente a seguito di verbale ispettivo.

INPS: ATTIVA LA DOMANDA PER REGOLARIZZAZIONE RAPPORTI “IN NERO” CON

ITALIANI E COMUNITARI

L’INPS ha emanato la Circolare n. 68 del 2020, con la quale fornisce le prime istruzioni

operative per la presentazione dell’istanza, da parte di datori di lavoro italiani o cittadini di uno

Stato membro dell’Unione europea oppure cittadini stranieri in possesso del titolo di soggiorno

di lungo periodo che intendono dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato

irregolare con cittadini italiani o comunitari (ai sensi dell’Art. 103, D.L. n. 34/2020). La domanda

può essere presentata, esclusivamente in modalità telematica, tramite il servizio dedicato

presente nel portale internet dell’Istituto, a decorrere dal 1° giugno 2020 e sino al 15 luglio

2020. Il comma 3 dell’Art. 103 del Decreto Legge n. 34/2020 circoscrive l’ambito di applicazione

della norma ai soli datori di lavoro la cui attività rientra nei seguenti settori produttivi:

a) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;

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b) assistenza alla persona, per sé stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non

conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza;

c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

Pertanto, possono essere presentate le istanze per l’emersione dei rapporti di lavoro

esclusivamente nei settori di attività identificati con un codice Ateco presente all’interno della

tabella di cui all’Allegato 1 del Decreto del Ministero dell’Interno del 27 maggio 2020. In

relazione alle attività di assistenza alla persona o di sostegno al bisogno familiare, si precisa che

sono equiparati ai datori di lavoro domestico persona fisica anche alcune particolari persone

giuridiche, ovvero le convivenze di comunità religiose (conventi, seminari) e le convivenze

militari (caserme, comandi, stazioni), che hanno lavoratori addetti al servizio diretto e personale

dei conviventi, nonché le comunità senza fini di lucro (orfanotrofi e ricoveri per anziani il cui fine

è prevalentemente assistenziale), qualunque sia il numero dei componenti. Tra le predette

comunità rientrano le case-famiglia per soggetti portatori di disabilità, quelle per il recupero dei

tossicodipendenti, per l’assistenza gratuita a fanciulli, anziani e ragazze madri, le comunità

focolari, le convivenze di sacerdoti anziani cessati dal ministero parrocchiale o dal servizio

diocesano. Non rientrano, invece, in tali ipotesi: gli alberghi, le pensioni, gli affittacamere e le

cliniche private; i collegi-convitti, anche se esercitati senza fine di lucro, in quanto la convivenza

non è fine a sé stessa, ma mezzo per conseguire finalità educative. Il rapporto di lavoro

subordinato irregolare oggetto dell’istanza deve avere avuto inizio in data antecedente al 19

maggio 2020 (data di pubblicazione del D.L. n. 34/2020) e deve risultare ancora in essere alla

data di presentazione dell’istanza. La durata del rapporto di lavoro in essere tra le parti deve

essere indicata nella domanda inoltrata dal datore di lavoro.

INPS: COVID-19, INDENNITÀ “UNA TANTUM” - GESTIONE DELLE DOMANDE RESPINTE

L’INPS ha emanato il Messaggio n. 2263 del 2020, con il quale comunica che è stata completata

la prima fase di gestione delle domande di indennità Covid-19 e sono state pubblicate le

motivazioni delle istanze respinte per non avere superato i controlli relativi all’accertamento dei

requisiti previsti.

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I beneficiari sono stati avvisati, tramite SMS, dell’esito della domanda accolta e del pagamento

della prestazione. Gli esiti delle domande e, per quelli negativi, le relative motivazioni, sono

consultabili accedendo al servizio “Indennità 600 euro”, alla voce “Esiti”, sia da parte del

Patronato, con le proprie credenziali, sia da parte del cittadino dotato di PIN. È consentito

proporre un’istanza di riesame entro 20 giorni dalla pubblicazione del suddetto Messaggio n.

2263/2020, ovvero dalla conoscenza della reiezione, se successiva, per consentire l’eventuale

supplemento di istruttoria, inviando la documentazione richiesta attraverso la sezione “Esiti”,

all’interno del servizio “Indennità 600 euro”, o tramite la casella di posta istituzionale dedicata,

istituita per ogni struttura territoriale INPS. È possibile anche variare l’IBAN (tale variazione può

essere effettuata solo da chi ha presentato la domanda) o rinunciare al pagamento del bonus

attraverso la stessa procedura telematica.

INPS: COVID-19, LICENZIAMENTI COLLETTIVI E INDIVIDUALI PER GMO - TUTELA NASPI

L’INPS ha emanato il Messaggio n. 2261 del 2020, con il quale chiarisce la possibilità, da parte

dell’Istituto, di procedere all’accoglimento delle domande di indennità NASpI a seguito di

licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo, comminati nel periodo di

vigenza del relativo divieto imposto dal Decreto “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18) e

ulteriormente integrato dal Decreto “Rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34). Nello specifico,

l’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con Nota prot. n. 5481 del

2020, nel premettere che l’indennità di disoccupazione NASpI consiste in una prestazione

riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, ha

osservato che non rileva, dunque, a tal fine, il carattere nullo del licenziamento per giustificato

motivo oggettivo – intimato dal datore di lavoro nel periodo soggetto a divieto –, atteso che

l’accertamento sulla legittimità o meno del licenziamento spetta al Giudice di merito, così come

l’individuazione della corretta tutela dovuta al lavoratore. In ragione di quanto sopra, è

possibile procedere, qualora sussistano tutti i requisiti previsti, all’accoglimento delle

domande di indennità di disoccupazione NASpI presentate dai lavoratori il cui rapporto

di lavoro sia cessato a seguito di licenziamento – con le causali di cui al citato Art. 46, D.L.

n. 18/2020 – intimato in data successiva al 17 marzo 2020.

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Tuttavia, l’INPS fa presente che l’erogazione della indennità NASpI a favore dei lavoratori

licenziati per giustificato motivo oggettivo – nonostante il divieto posto dall’Art. 46 del Decreto

“Cura Italia” – sarà effettuata da parte dell’Istituto con riserva di ripetizione di quanto erogato,

nella prospettiva in cui il lavoratore medesimo, a seguito di contenzioso giudiziale o

stragiudiziale, dovesse essere reintegrato nel posto di lavoro. In tale ipotesi, pertanto, il

lavoratore è tenuto a comunicare all’INPS, attraverso il modello NASpI-Com, l’esito del

contenzioso medesimo, ai fini della restituzione di quanto erogato e non dovuto per effetto del

licenziamento illegittimo che ha dato luogo al pagamento dell’indennità di disoccupazione.

Inoltre, potrebbe anche verificarsi la circostanza che – in attuazione della disposizione di cui al

comma 1-bis dell’Art. 46 del D.L. n. 18/2020 – il datore di lavoro revochi il licenziamento per

giustificato motivo oggettivo, chiedendo contestualmente, per il lavoratore riassunto, il

trattamento di cassa integrazione salariale a partire dalla data di efficacia del precedente

licenziamento. In tale ipotesi, quanto eventualmente già erogato a titolo di indennità NASpI

sarà oggetto di recupero da parte dell’Istituto, in considerazione della tutela della cassa

integrazione che verrà riconosciuta al lavoratore.

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