prevision(18) - nuove tendenze nella dialettica online/offline
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Plugged/Unplugged
Valentina Durante
1. Plugged
1. SOCIAL MEDIA MARKETING
Gli Europei trascorrono online mediamente un giorno al mese (24 ore e 20 minuti). Gli Italiani 16 ore.
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – IL TEMPO TRASCORSO ONLINE
Più della metà degli Internauti europei è over 35.
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – NON E’ UN PAESE PER VECCHI?
In Europa l’84,4% degli internauti utilizza siti di social networking, con una crescita del 10,7%. In Italia è l’82,5% del popolo del Web.
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – SOCIAL NETWORK
In netta crescita i social network e i siti di photo sharing.In calo Instant Messengers e aste (eBay).
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – SOCIAL NETWORK
Il 50,4% degli utenti di social networking europei ha 35 anni e più.Per Facebook sono il 48,3%. Per Twitter il 49,4%. Per Linkedin il 64,4%.
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – SOCIAL NETWORK
700,000 Utenti Facebook italiani hanno più di 55 anni!
800,000 Utenti Facebook francesi hanno più di 55 anni!
1.7m Utenti Facebook inglesi hanno più di 55 anni!
500,000 Utenti Facebook tedeschi hanno più di 55 anni!
300,000 Utenti Facebook svedesi hanno più di 55 anni!
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO – SOCIAL
NETWORK
Per promuovere l’apertura di un negozio a Malmo, Svezia è stato
utilizzato Facebook in modo innovativo.
Profilo dello store manager, con 12 immagini di showroom. I follower erano invitati a taggare i prodotti
esposti. Il primo a taggare, vinceva il prodotto stesso.
Risultato: incredibile buzz mediatico con costi estremamente contenuti.
IKEA – Malmo store
Una campagna ideata dalla McCann Erickson di Tel Aviv
per il brand Yellow, la più importante catena di negozi a
basso prezzo in Israele, in occasione del lancio di una
propria linea di prodotti, Yellow Fun to Go.
Un’app per iPhone integrata con la pagina Facebook identifica
l’amico con lo status più triste e gli invia un coupon
sul cellulare per ricevere gratis uno dei nuovi prodotti
di Yellow Fun to Go.
Risultati: nonostante il budget ridotto, 50.000 download solo
nella prima settimana di lancio della campagna.
Yellow – Your Saddest Friend
Venti look diversi, ispirati a venti personaggi famosi e icone di stile: è lo spot Garnier per il
suo nuovo gel.
L’ultimo soggetto del video è mostrato in penombra: non è
solo per richiamare idealmente il consumatore,
ma anche per coinvolgere gli utenti che, collegandosi al canale Youtube dedicato, possono personalizzare il video con le immagini dei
propri amici, tramite Facebook.
GARNIER: Evolution of Style
SETTARE IL TONE OF VOICE DEL BRAND
B2B, B2C… ora dobbiamo parlare di marketing P2P, people to people
Chi sta parlando? Il titolare? L’amministratore delegato? Un
dipendente? Il brand stesso?
SOCIAL MEDIA MARKETING
Il retailer online ha quasi 500 dipendenti che utilizzano Twitter, non per promuovere i prodotti o
fornire assistenza ma solo per divertimento.
Questo aiuta il brand a crearsi un volto più umano e stimola
l’identificazione nel consumatore.
ZAPPOS – Dipendenti social
Un report, uscito pochi mesi fa, a cura di Michael A. Stelzner fondatore di
Social Media Examiner.
Lo studio ha intervistato 3342 marketer, contattati attraverso i
social media (Facebook, Twitter, LinkedIn) e la mail.
Essi sono per lo più consulenti autonomi (33%) o dipendenti di
aziende con meno di 100 dipendenti (30%) con un’età
compresa tra i 30 e i 59 anni (74%).
SOCIAL MEDIA MARKETING
Utilizzo i social mediaPenso che i social media
siano importanti per il mio business
La mia esperienza con il social media marketing
Quanto tempo passo nei social media
Obbiettivi raggiunti con il social media marketing
Gli strumenti più utilizzati
Previsione sull’utilizzo: YOUTUBE/VIDEO
Previsione sull’utilizzo: FACEBOOK
Previsione sull’utilizzo: TWITTER
Previsione sull’utilizzo: LINKEDIN
Previsione sull’utilizzo: FORUM
Previsione sull’utilizzo: GEOLOCALIZZAZIONE
Previsione sull’utilizzo: GROUPON (e altri gruppi
d’acquisto)
Previsione sull’utilizzo: MYSPACE
Altre forme di marketing utilizzate
2. ONLINE REPUTATION MANAGEMENT
Nel marzo 2010 un report di Greenpeace condanna l’azienda
per utilizzare olio di palma nei suoi prodotti, contribuendo alla
deforestazione in Indonesia.
Critiche su Facebook.
Minacce di Nestlè di rimuovere i commenti.
Aumento delle proteste.
Nestlè promette di utilizzare solo olio di palma certificato a partire dal
2015.
NESTLÉ – Give us a break
PATRIZIA PEPE – Modella anoressica?
Lo staff Patrizia Pepe pubblica in bacheca la foto della campagna e due fan commentano dicendo che sono foto e modelle come queste ad alimentare modelli sbagliati e
apostrofando la protagonista della campagna come anoressica.
Qualcuno si unisce al coro, altri difendono il brand.
L’azienda risponde in modo aggressivo. Segue polverone
mediatico.
PATRIZIA PEPE – Modella anoressica?
L’azienda pubblica su FB le foto dei nuovi pantaloni.
Alla vista delle foto, le consumatrici si sono ribellate. Hanno scritto che
era ovvio che quei pantaloni stessero bene a delle modelle ma
che non erano adatti a delle “donne vere”.
Loft risponde pubblicando la foto dei pantaloni indossati da Julie, una
“donna vera” nonché la manager dei programmi digitali.
Le consumatrici hanno apprezzato molto il gesto e da quel momento
Loft ha continuato a pubblicare foto delle donne del proprio staff
con la sua nuova collezione.
LOFT – Modelle “normali”
Ciò che funziona in pubblicità non va necessariamente liscio sui social
media. Quando si cerca di utilizzare la stessa “creatività” che punta a
“colpire”, per popolare luoghi in cui sensibilità personali prevalgono,
bisogna essere minimamente preparati al dissenso. Ciò che una
volta pensavamo e basta, passando davanti a certi cartelloni pubblicitari,
ora lo scriviamo. Le persone hanno subito la comunicazione passiva per
50 anni, e ora si prendono la loro rivincita, senza troppe finezze
stilistiche. Quelli che pensavano che la loro pagina Facebook sarebbe stata
una passeggiata pubblicitaria, solo meno costosa, sono avvisati.
G. Diegoli, minimarketing
Online reputation management
Qual è il link reale fra esperienza del consumatore e passaparola?
Quanto buzz è legato a una effettiva esperienza del prodotto?
Secondo uno studio condotto da Robert East, professore alla
Kingston University di Londra, il 30% del passaparola negativo è a proposito di brand e prodotti che non sono mai stati utilizzati dalla
gente che li scredita.
Non ho letto il libro ma…
3. NETWORK HUBS
Puntiamo a migliaia di follower su Twitter, di iscritti al blog aziendale,
a contatti su Linkedin o ad amici su Facebook?
Non sarà questo a fare la differenza nella nostra strategia di social
media.
La qualità delle connessioni è più importante della qualità: creare relazioni con i consumatori più
loyal porta più vantaggi, in termini virali, che raggiungere con il
proprio messaggio molti contatti che poi si dileguano.
MEGLIO POCHI MA GIUSTI…
I consumatori uploadano foto di se stessi mentre indossano il celebre trench. Il sito include anche scatti
di professionisti fra cui The Sartorialist.
Si può cliccare I like sulle immagini, ma bisogna essere loggati.
Burberry ha un largo seguito su Facebook e Twitter, ma questo
progetto è più esclusivo: qui troviamo verri appassionati e
potenziali influenzatori che desiderano esprimere il loro
amore per il brand.
BURBERRY – Art of the Trench
Persone comuni che fungono da fonti di informazione e influenza in determinate categorie di prodotti.
Possono essere connessi a poche altre persone o anche ad alcune decine.
REGULAR HUB
Giornalisti, celebrieties, analisi, politici, atleti…
Generano link bidirezionali come i regular hub ma in aggiunta sviluppano centinaia di link
monodirezionali con coloro che recepiscono i loro messaggi tramite i
mass media.
MEGA HUB
Fungono da punto di riferimento perché dimostrano di avere conoscenza superiori alla media in aree specifiche.
EXPERT HUB
Fungono da punto di riferimento perché sono carismatici, riescono a
conquistare la fiducia delle altre persone o semplicemente perché
sono socialmente molto attivi.
SOCIAL HUB
REGULAR & EXPERT HUB
REGULAR & SOCIAL HUB
MEGA & EXPERT HUB
MEGA & SOCIAL HUB
4. SANITÀ 2.0
L’introduzione di app per la gestione della propria salute sta cambiando
il rapporto fra medici e pazienti: pensiamo alla possibilità per i
medici di utilizzare uno smartphone per accedere alla
storia clinica dei propri assistiti.
La Bill & Melinda Gates Foundation sta finanziando lo sviluppo di
mHealth.
La previsione è che, entro il 2015, 500 milioni di persone utilizzeranno
app per cellulare per gestire il proprio stato di salute: un mercato
da 60 miliardi di dollari.
SANITÀ 2.0 – app per cellulare
La sanità 2.0 è un mercato con un’espansione potenziale
altissima.
Pensiamo ad esempio a Google, che riserva nel suo Lab
un’applicazione che parte proprio dalla condivisione dello stato di salute degli utenti per poter generare
previsioni sugli andamenti dei picchi influenzali.
SANITÀ 2.0 – Google Flu
Lo statunitense Patientslikeme.com ha
sperimentato nel 2010 un aumento considerevole di
utenti: 70mila in più che hanno deciso di uploadare e condividere dati e andamenti dei propri cicli di cura al fine
di metterli a disposizione degli altri pazienti.
SANITÀ 2.0 – Patientslikeme.com
L’omologo italiano di Patientslikeme.com è
Pazienti.org.
Il rapporto sanità-paziente sta mutando radicalmente: il
tradizionale approccio paternalistico viene sostituito
da un nuovo modello in cui i pazienti si pongono come consumatori nei confronti
della salute.
Se hanno una malattia sono i più interessati a trovare una
soluzione a qualsiasi costo, a volte anche contro il parere
del medico.
SANITÀ 2.0 - Pazienti.org
5. TRANSMEDIA
Non possiamo più ragionare tendendo online e offline separati.
Sempre più aziende ormai si rendono conto che implementare un’attività
di social media fine a se stessa conta poco. E’ fondamentale
raggiungere un’integrazione con le altre forme di comunicazione e
con le altre funzioni aziendali.
E’ LA FINE DEI COMPARTIMENTI STAGNI.
TRANSMEDIA
Dopo 7 anni di separazione (annuncio della Mattel nel 2004, con
inaspettato crollo nelle vendite di Ken), Ken chiede a Barbie di
ritornare insieme.
La campagna, articolata intorno alla domanda “Should Barbie take Ken Back?”, si è strutturata attraverso
azioni integrate online e offline. Fulcro dell’operazione è stato il
sito BarbieandKen.com.
Sugli account Facebook, Twitter e Foursquare dei due personaggi è stato possibile seguire i tentativi
messi in atto da Ken per riconquistare Barbie.
MATTEL – Ken e Barbie
In collegamento con le azioni portate avanti sui social media, la Mattel
ha intrapreso una serie di iniziative offline, dai classici
billboard agli adv su carta stampata.
La campagna è stata un vero e proprio successo. Durante il
“periodo del corteggiamento” (da fine gennaio al 14 febbraio), il
numero di fan della pagina Facebook di Barbie è aumentato
del 34%, l’engagement in commenti, like e share di ben il
200%, mentre il BarbieandKen.com ha
collezionato 5 milioni di pageview e centinaia di migliaia di utenti
hanno votato.
MATTEL – Ken e Barbie
Un contest creato appositamente su Facebook per la linea Nike Free
Run+ 2.
Vi è la possibilità di realizzare il proprio paio di scarpe
personalizzato, selezionando colori e tipo di calzata e
firmandola con il proprio ID.
In occasione del contest sono stati installati in molte città, tra le quali
anche Copenaghen, dei billboards sui quali dei writers hanno personalizzato in tempo
reale le Nike Free Run+ 2 a bordo di un elevatore.
NIKE – NikeiD
Fitness a diecimila metri d’altezza per Air New Zealand
Con il famoso guru del fitness americano Richard Simmons le normali procedure di sicurezza aeree diventano divertentissimi
esercizi . Il nuovo spot della compagnia aerea neozelandesa ha
già registrato migliaia di visualizzazioni in pochissimi
giorni e promette di salire sempre più in alto nelle vette delle
classifiche virali.
AIR NEW ZEALAND – Fit to Flay
La social vending machine di Pepsi consente alle persona di inviare
una bibita gratis ad amici (ma anche a sconosciuti).
Basta selezionare la bevanda prescelta, digitare il nome
dell’amico, il suo numero di cellulare e un testo di
accompagnamento (anche video).
L’ordine viene trasmesso a tutte le altre macchine: è sufficiente
digitare il codice ricevuto per ottenere gratuitamente la bibita.
PEPSI – Social Vending Machine
La Magic Fitting Room di Macy consente ai clienti di provare
visrtualmente i iversi capi presenti in negozio, quindi di condividere l’immagine via Facebook con gli
amici per ricevere consigli sull’acquisto migliore.
MACY – Magic Fitting Room
Una campagna adv firmata da Leo Burnett per McDonald’s a
Piccadilly Circus, che passa dall’out of home al virale.
I passanti possono interagire con le immagini del maxi poster LED e
condividere la foto sui social network o nel canale flickr
dedicato.
MCDONALD’S – Picadilly Circus
Una campagna integrata musica/cellulare.
Degli spot strutturati come un video musicale, dove il brano può essere identificato grazie
a Shazam.
Da qui si viene ridiretti a un sito di e-commerce dove si
possono acquistare i capi indossati dalla band nel
video. Un paio di jeans gratis alle prime mille persone che
utilizzano la app.
Tasso di conversione: 70%.
Old Navy: Shazam
6. SOCIAL COMMERCE
Aiutare i consumatori ad acquistare dove e quando essi creano
relazioni e a creare relazioni dove e quando essi acquistano.
Ovviamente il consumo è sempre stato sociale: le persone sono
sempre state influenzate da ciò che gli altri pensano e comprano.
Secondo la KellerFay, agenzia di consulenza americana
specializzata nel WOMM, ogni anno nei soli Stati Uniti ci sono un
trilione di conversazioni a proposito di marchi.
SOCIAL COMMERCE
Il passaparola e l’imitazione hanno sempre influenzato il comportamento d’acquisto,
ma il social commerce determina una crescita
esponenziale del fenomeno e trasforma questa influenza
sociale in vendite vere e proprie, lasciando una traccia
digitale misurabile.
IL SOCIAL COMMERCE RENDE IL PASSAPAROLA
MISURABILE.
SOCIAL COMMERCE
Il 90% degli acquisti è soggetto a una qualche forma di
influenza sociale.
Secondo uno studio condotto da Chadwick Martin Bailey e
iModerate Research Technologies, le persone
sono il 67% più propense ad acquistare I prodotti di un
brand che seguono su Twitter ( il 51% più propense se il
brand è seguito su Facebook).
SOCIAL COMMERCE
Perchè i consumatori vogliono interagire con iI brand tramite I
social media?
Per saperne di più su nuovi prodotti e servizi?
Per postare commenti e opinioni?
Per un desiderio di scambio e connessione?
Per essere parte di una community?
Per postare nuove idee di prodotto e comunicazione?
SOCIAL COMMERCE
COSA PENSANO LE AZIENDE E COSA PENSANO I CONSUMATORI
Il social commerce è l'uso dei social networks nel contesto del
commercio elettronico
Dall’E-COMMERCE al SOCIAL COMMERCE
Siti di vendite a tempo: Vente Privée, Privalia, Saldi
Privati…
SOCIAL COMMERCE
Gruppi d’acquisto online che promuovono sconti per
servizi e iniziative a carattere locale:
Groupon, Keynoir, Groupalia…
SOCIAL COMMERCE
Siti di social shopping che promuovono
l’interazione fra I partecipanti per
condividere prodotti “scoperti” online:
Polyvore, Kaboodle…
SOCIAL COMMERCE
App di social shopping dove vengono scannerizzati i
codici a barre dei prodotti presenti in negozi fisici per poi
condividere informazioni, opinioni e
commenti con la propria rete sociale: Stickybits,
ShopKick.
SOCIAL COMMERCE
Siti di condivisione d’acquisto: ogni volta
che si compra qualcosa, l’informazione viene
condivisa con i propri contatti che possono
esprimere un’opinione o chiedere info a riguardo:
Blippy, Swipely.
SOCIAL COMMERCE
Siti di personal shopping dove si possono
chiedere opinioni alla propria rete sociale
prima di acquistare un prodotto: GoTryitOn.
SOCIAL COMMERCE
SOCIAL COMMERCE
La crescita dei siti Web dedicati ai gruppi d’acquisto è stato uno dei principali trend del 2010.
SOCIAL COMMERCE
SOCIAL COMMERCE
E l’Italia è il Paese europeo con la crescita più sostenuta.
Gli acquisti online di gruppo sono ormai mainstream. Ora il mercato
si apre a interessanti variazioni, ad esempio per rendere il vantaggio
di acquistare collettivamente ancora più tangibile.
Un esempio è Lucky Counter di Uniqlo: il prezzo dei capi non è
fisso, ma scende in tempo reale a mano a mano che gli utenti
aderiscono all’offerta.
Questo incentiva le persone a spargere la voce tra amici e
contatti.
UNIQLO – Lucky Counter
7. IL FATTORE F
Oltre 500 milioni di utenti attivi (aprile 2011)
Ogni mese oltre 250 milioni di utenti si relazionano a Facebook a partire da 2,5 milioni di siti web esterni.
L’utente medio clicca sul bottone “mi piace” 9 volte al mese
Il 75% degli utenti Facebook hanno cliccato sul bottone “mi piace” a
proposito di un brand.
Juicy Couture ha verificato un incremento del 160% del tasso di conversione relativo agli acquisti
dopo aver installato nel sito caratteristiche di condivisione
social.
IL FENOMENO FACEBOOK
IL FENOMENO FACEBOOK
Facebook è in prima linea nel social commerce con:
a) Plugin che aggiungono funzionalità social ai siti di
vendita (così gli utenti possono condividere i “mi
piace” e gli acquisti con gli amici e ottenere
raccomandazioni personalizzate)
b) Facebook Deals, che aggiunge un elemento sociale ai negozi
fisici sul modello di Foursquare (consentendo agli
utenti di fare il check-in nei negozi e di ottenere sconti).
SOCIAL COMMERCE
Il magazine tedesco Flair ha lanciato, lo scorso mese di marzo, la
Facebook app fashiontag.
Questa consente agli utenti di taggare i vestiti presenti nelle foto degli
amici, domandando dove li hanno comprati.
In una settimana il numero dei fan del magazine è cresciuto del 35%, da
17mila a 23mila.
FLAIR – fashiontag
Nata da una partnership fra Gifts.com e Hunch, GiftFinder è una
Facebook app che suggerisce il regalo perfetto per ogni amico
basandosi sulle informazioni presenti nelle loro pagine di
profilo.
Il tasso di conversione è stato del 60% più elevato rispetto a quando
venivano mostrate delle raccomandazioni generiche.
GIFT.com & HUNCH – GiftFinder
Per il momento sono pochi i brand che vendono i propri prodotti
direttamente tramite Facebook, ma l’F-COMMERCE è sicuramente destinato a decollare in tempi
brevi.
Permettendo agli utenti Facebook di fare acquisti senza lasciare il sito, i marchi introducono un elemento
di influenza sociale alla transazione e rendono il ROI dei
social media tangibilmente verificabile.
F-COMMERCE
Create una connessione con i propri consumatori attraverso i social
media = SHOPPING + AFFARI (con qualche riserva)
La soluzione migliore?
FACEBOOK FAN STORE
Offerte speciali dedicate in esclusiva ai fan di Facebook prima che siano disponibili agli altri (la
logica del club privato) quindi…
PRIMA DEGLI ALTRI
SOLO PER ME
A UN PREZZO SPECIALE
F-COMMERCE
Il pop-up retail è ormai un trend consolidato. Ora la nuova frontiera
è quella del pop-up online, con Facebook in prima linea.
F-COMMERCE
All’inizio di aprile Chanel ha lanciato in anteprima il rossetto Rouge
Coco Shine con un pop-up store su Facebook.
I fans avevano l’opportunità di acquistare per primi una delle 18 tonalità del rossetto a un prezzo
scontato, prima che questo venisse immesso nel mercato
nazionale.
Una strategia premiante: mettere il prodotto nelle mani giuste (fans) al
momento giusto (per primi) per trasformare gli appassionati in
evangelisti attivi.
CHANEL – Rouge Coco Shine
8. GEOLOCALIZZAZIONE
Foursquare: il servizio di geolocalizzazione più utilizzato e
diffuso tra gli utenti.
Caratteristiche: dimensione ludico-competitiva (le persone sono
invogliate a effettuare check-in per sbloccare i badge e diventare
mayor dei luoghi che visitano), integrazione della vita online con
quella offline.
Per le aziende: un’ottima opportunità di interazione e fidelizzazione.
L’applicazione più scontata è per i brand con luoghi fisici (negozi,
ristoranti, musei etc.).
Ma ci sono interessanti opportunità anche per gli altri.
FOURSQUARE
Si imposta la pagina dedicata al brand e si cominciano a lasciare consigli
(tips) ai follower. Quando uno di questi fa il check-in nei dintorni, il consiglio compare sullo schermo.
Il New York Magazine utilizza Foursquare in maniera locale,
dando vita ad una vera e propria guida alla cultura newyorkese.
Oltre ai consigli su cosa mangiare, troviamo quelli sui negozi, sui bar
e sui posti da visitare.
NEW YORK MAGAZINE – Foursquare
GranataPet è un produttore tedesco di cibo per animali domestici. La sua ultima campagna è stata realizzata
con Foursquare, avendo a disposizione un budget limitato.
E’ stato posizionato un cartellone pubblicitario in una zona molto
trafficata da “cani al guinzaglio”. Il messaggio era: “Check in! Snack
out!”. Ad ogni check-in del padrone veniva automaticamente erogata un porzione di cibo per il
cane.
GRANATA PET – Foursquare
2. Unplugged
Attualmente il 90% del traffico su cellulare è rappresentato
dalle telefonate. Entro il 2015 sarà il 15%, il resto sarà
navigazione web.
Entro il 2014 il traffico web su cellulare sorpasserà quello su
computer fisso.
aaa
Secondo uno studio condotto da Retrevo negli USA, l’11% dei
giovani sotto i 25 anni considera normale interrompere un rapporto
sessuale per controllare un messaggio appena arrivato sul
cellulare.
SOCIAL MEDIA DETOX?
9. FOMO
FOMO = Fear Of Missing Out
Grazie ai social media e ai cellulari con accesso a
Internet e geolocalizzazione, oggi siamo costantemente
esposti a quello che gli altri fanno, guardano, leggono,
sanno, comprano…
Di qui la paura di perdersi qualcosa, di non fare le scelte giuste, di essere inferiori agli
altri.
Un senso di potenziale inferiorità che è sempre esistito, ma che
oggi viene amplificato dalle nuove tecnologie.
FOMO
Nel pubblicare online informazioni su cosa stanno
facendo le persone intraprendono - consciamente
o no - una sorta di competizione sociale (guarda
come sono connesso, cosmopolita, richiesto da tutti
etc…)
FOMO
I social media alimentano la percezione di povertà relativa,
l’insoddisfazione percepita dalle persone quando
comparano il loro stato a quello degli altri e ritengono
di avere di meno.
FOMO
Questa sensazione è alimentata non tanto dai personaggi
ricchi e famosi (il dislivello che ci separa da loro è
eccessivo), ma da persone che conosciamo e fanno
parte della nostra quotidianità fisica o virtuale.
FOMO
10. VACANZE SCONNESSE
Le persone manifestano una necessità sempre più
impellente di staccare la spina quando sono in
vacanza, in tutti i sensi. Questo significa rinunciare, almeno per pochi giorni, al
cellulare e alla connessione web.
Se da un lato l’Internet mobile e la geolocalizzazione possono
arricchire l’esperienza di viaggio, dall’altro tendono a
rendere la vacanza troppo simile alla routine quotidiana
che si sperimenta in città.
VACANZE SCONNESSE
In Europa l’84,4% degli internauti utilizza siti di social networking, con una crescita del 10,7%. In Italia è l’82,5% del popolo del Web.
SOCIAL NETWORK
SOCIAL NETWORK
Quando sono tornato a casa e ho recuperato il mio cellulare,
avevo più di 50 messaggi non letti. Ma la cosa interessante è stata questa: la prima metà dei
messaggi sollevava problemi che richiedevano una
soluzione immediata da parte mia. La seconda metà era stata
inviata dalle stesse persone che dicevano di non
preoccuparmi perchè avevano risolto da sole. Disconnettermi
per un po’ aveva dato al mio team la possibilità di crescere
sviluppando la propria capacità di discernimento e giudizio.
Peter Bregman, strategic advisor
VACANZE SCONNESSE
In crescita le location turistiche che obbligano a disconnettersi per
tutta la durata della permanenza.
VACANZE SCONNESSE
Una proposta dell’Arawak Beach Inn, resort sito nell’isola caraibica di
Anguilla: niente accesso a Internet, niente TV in camera,
niente possibilità di ricezione per i cellulari.
Arawak Beach Inn (Anguilla): Isolation Package
Un pacchetto offerto da Via Yoga per una vacanza in Messico: se i
partecipanti lasciano cellulare e computer alla reception quando
fanno il check-in e acconsentono a fare un po’ di volontariato con i
bambini della scuola locale, ricevono una sconto del 15% sul
prezzo della vacanza.
Via Yoga: Digital Detox
Gli ospiti sono invitati a lasciare cellulari e portatili nella cassaforte
in camera e a riprenderli alla fine della permanenza.
Viene consegnato loro un buono sconto di Barnes & Noble, con il
consiglio di comprare un libro, sedersi sotto un albero, e
rilassarsi almeno per un pomeriggio.
The Quincy Hotel (Washington, D.C): Be
Unplugged package
Anche nella promozione turistica si fa sempre più spesso leva sul
desiderio (spesso inespresso) dei consumatori di disconnettersi per
un po’.
VACANZE SCONNESSE
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