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18 Norme e tributi Il Sole 24 OreMercoledì 6 Settembre 2017 N. 239
LAVORO E SENTENZE www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com
Privacy. La Grande camera della Cedu condanna la Romania, ribaltando il primo giudizio
Controlli sulle mail aziendaligiustificati da gravi motivi
Marina Castellaneta
pI controlli del datore di lavoro sulle email spedite da un dipendente dal computer aziendale, per fini personali, possono essere previsti solo nel rispetto di alcuni parametri come un'informazione preventiva, l'impossibilità di ricorrere a misure meno intrusive, l'esistenza di gravi motiviche spingono l'azienda al controllo. È la Grande camera della Corte europea dei diritti dell'uomo a stabilirlo con la sentenza depositata ieri nel caso Barbulescu contro Romania (n. 61496/08), con la quale Strasburgo ha modificato il verdetto della Camera e, seppure a maggioranza (11 a sei), ha condannato la Romania perché i controlli disposti dal datore di lavoro privato nei confronti di un dipendente, poi licenziato, non erano stati effettuati rispettando alcuni criteri necessari a garantire il giusto equilibrio tra i diversi interessi in gioco.
Vita privata e lavoroÈ stato un ingegnere di una società privata rumena a ricorrerealla Corte europea in seguito allicenziamento deciso dal datoredi lavoro perché il dipendente, dopo aver attivato un accountper rispondere ai quesiti dei clienti, aveva utilizzato la mail per scambiarsi messaggi con ifamiliari. L'uomo era stato licenziato per utilizzo di beni
dell'azienda a fini personali. Igiudici nazionali avevano datoragione al datore di lavoro e,quindi, l'uomo ha presentato unricorso a Strasburgo, contestando allo Stato un'omessa protezione del diritto al rispetto dellavita privata garantito dall'articolo 8 della Convenzione.
Se la Camera aveva dato ragione allo Stato, la Grande camera haraggiunto una diversa conclusione, a favore del dipendente.
Il massimo organo giurisdizionale, prima di tutto, ha precisato che la nozione di vita privata in base alla Convenzione non ha una portata limitata e, quindi, nonpuò essere circoscritta al solo ambito della sfera personale, ma deve includere ogni aspetto che permette all'individuo di sviluppare la propria identità sociale. Diqui l'inclusione delle attività professionali. D'altra parte – osserva la Corte – proprio durante l'attività lavorativa, «la maggior parte delle persone ha modo di avere una significativa, se non la più ampia possibilità, di sviluppare relazioni con il mondo esterno». Pertanto, nella sfera di protezione dell'articolo 8 rientrano anchele conversazioni e le email che hanno origine dagli uffici.
Chiarito, così, che le comunicazioni per email rientrano nellanozione di corrispondenza, protetta dall'articolo 8, la Grande camera sottolinea la necessità che venga raggiunto un giusto equilibrio tra diritto al rispetto della vita privata e interesse del datore di lavoro al buon funzionamento dell'azienda e al rispetto dei doveri professionali da parte dei dipendenti. Talune limitazioni scrive la Corte possono essere necessarie, «ma nonè possibile ridurre la vita privata
in un luogo di lavoro a zero».
Controlli e informativaÈ vero che gli Stati hanno un'ampia discrezionalità nell'adozione di un «quadro normativo che disciplini le condizioni in base alle quali un datore di lavoro puòregolare le comunicazioni, elettroniche e non, di natura personale, effettuate dai dipendentisul luogo di lavoro», ma le autorità nazionali, che hanno obblighi positivi, devono assicurare l'applicazione di condizioni e regoleper i controlli sulle comunicazioni. Questo per assicurare un monitoraggio con «garanzieadeguate e sufficienti», funzionali ad evitare abusi.
Questi i fattori rilevanti che devono essere rispettati: un'informazione chiara al dipendente sulla possibilità di un controllo, data in anticipo rispetto al monitoraggio; una valutazione sul grado e l'ampiezza dell'intrusione, tenendo conto del tempo e del numero di soggetti che hanno avutoaccesso ai contenuti. Centrale, poi, la presenza di giustificazioni legittime che spingono il datore di lavoro a procedere ai controlli e la possibilità di avvalersi di sistemi meno intrusivi. Fermo restando il diritto del lavoratore di ricorrere in sede giurisdizionale.
Verificato che era mancata lacomunicazione preventiva, che non era stato chiarito il motivo che aveva spinto al monitoraggioe se l'accesso al contenuto delle comunicazioni era stato possibile a insaputa del dipendente, la Corte ha accertato la violazione dell'articolo 8. Respinte, invece, le richieste di indennizzo sia per idanni patrimoniali sia per quelli non patrimoniali.
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Cassazione. Da verificare se si tratta di sostanze «tabellate»
Onere della provain base alla causadella malattiaAngelo Zambelli
p L’indagine a cui è chiamato il giudice nell’accertamento della natura professionale di una malattia differisce a seconda che questa sia o meno“tabellata” in base al Dpr336/1994. Questa regola è stata ricordata dai giudici di Corte di cassazione nella sentenza 20769/2017 che vedevacontrapposti un lavoratoremalato di cancro e l’Inail.
Dall’inclusione nelle apposite tabelle sia della lavorazione che della malattia (purché insorta entro il periodo massimo di indennizzabilità) derivainfatti una presunzione di eziologia professionale della patologia sofferta dall’assicurato, «con il conseguente onere di prova contraria a carico dell’Inail, quale è, in particolare, la dipendenza dell’infermità da una causa extralavorativa oppure il fatto che la lavorazione non abbia avuto idoneitàsufficiente a cagionare la malattia, di modo che, per escludere la tutela assicurativa è necessario accertare, rigorosamente ed inequivocabilmente, che vi sia stato l’intervento di un diverso fattore patogeno,che da solo o in misura prevalente, abbia cagionato o concorso a cagionare la tecnopatia» (Cassazione 23653/2016).
Tale regola opera anche incaso di malattia, come quellatumorale, a eziologia multifattoriale, «sicché l’Inail puòsolo dimostrare che la patologia tumorale, per la sua rapidaevolutività, non è ricollegabile all’esposizione a rischio, inquanto quest’ultima sia cessata da lungo tempo» (Cassazione 13856/2017).
Nel caso, viceversa, diagente non tabellato, la prova
del nesso causale è a esclusivo carico del lavoratore(Cassazione 19047/2006).Pertanto, nel caso oggettodella sentenza, i giudici avrebbero dovuto verificare,come prima cosa, se le verniciutilizzate in azienda contenevano o meno ammine aromatiche derivate dall’ammoniaca o dal benzene, perché solociò avrebbe permesso di considerare l’agente patogenocome “tabellato”, con conseguente applicazione del regime probatorio più favorevoleal lavoratore.
Ma ciò non è avvenuto, inquanto la Corte di appellonon ha svolto alcuna indagine
circa la tipologia di verniciutilizzate e, «pur ritenendol’effettiva esposizione all’azione di vernici ed amminearomatiche come possibilefattore causale del carcinomavescicale contratto dal ricorrente, ha concluso affermando con certezza che la causadel carcinoma alla vescica[fosse] da ritenere l’abitudineal fumo di sigaretta».
Per tali motivi è stato accolto il ricorso presentato dallavoratore, il quale avrà diritto a vedere la propria domanda riesaminata nel meritodalla Corte di appello sullabase dei principi enunciatidalla Cassazione.
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CALL CENTER
Rinnovato l’accordoper i collaboratoridi Paola Sanna
R innovato l’accordo collettivo per i collaboratori che
svolgono attività di vendita di beni e servizi e di recupero crediti nei call center. L’intesa riguarda le retribuzioni, l’assistenza sanitaria integrativa, la prelazione in caso di successivi contratti di collaborazione e il licenziamento da parte del committente.
Quotidiano del
Lavoro
quotidianolavoro.ilsole24ore.comLa versione integrale dell’articolo
In breve
AGENZIA DELLE ENTRATE
Aggiornato il software da usareper le liquidazioni periodiche IvaL’agenzia delle Entrate ha messo in rete nuove versioni dei software di controllo e di compilazione delle liquidazioni periodiche Iva. Il software di compilazione Ivp17 consente la compilazione della comunicazione liquidazioni periodiche Iva. L’applicazione, mediante una serie di domande, determina la struttura della comunicazione relativa alla tipologia dell’utente e predispone i
quadri per la compilazione.Il software di controllo è
destinato a tutti gli utenti che vogliono verificare i file prima dell’invio, che potrà essere effettuato secondo le indicazioni del provvedimento del 27 marzo 2017. La procedura di controllo evidenzia le anomalie e le incongruenze tra i dati contenuti nel modello di comunicazione e le indicazioni delle specifiche tecniche.
MERCATO EUROPEO
Stella (Confprofessioni): mobilitàtransfrontaliera da migliorare«Meno burocrazia e più semplificazioni per favorire la mobilità dei professionisti nel mercato unico europeo». È l’invito rivolto ieri da Gaetano Stella, primo vicepresidente del Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis), al Parlamento europeo nel corso di un incontro in cui si è discusso dei temi delle professioni legati al “pacchetto servizi” della Commissione
europea. Secondo Stella, l’attuale livello di mobilità transfrontaliera non è soddisfacente. Tra i punti critici,la necessità di distinguere chiaramente ecard dei servizi e tessera professionale per evitare sovrapposizioni tra i due strumenti e per salvaguardare l’autonomia dello Stato di destinazione sulla regolazione e la prestazione di servizi sul territorio.
TAR LOMBARDIA
Fondi europei anche ai privati coinvolti nella gestione dei serviziI fondi europei per lo sviluppo urbano sostenibile non possono essere riservati esclusivamente ai soggetti pubblici quando la gestione del servizio sia almeno in parte affidata ai privati. Lo ha stabilito il Tar Lombardia, sentenza 1671/2017, accogliendo il ricorso di una società privata che lamentava l’esclusione dal bando per l’efficientamento energetico
degli impianti di illuminazione e la diffusione di servizi tecnologici integrati nella regione. Sono stati quindi annullati la delibera e il decreto della Regione che riservavano la partecipazione alla procedura per l’assegnazione dei contributi esclusivamente«ai Comuni lombardi anche in forma associata o aggregata».
Informazionepreventivasulla possibilitàdi verifiche
A TUTELA DEL LAVORATORESe le lavorazioni e la malattiasono tra quelle individuate dal Dpr 336/1994, spetta all’Inail contrastarela presunzione causaeffetto
INAIL
Denuncia di infortunioonline più ampia
L’Inail ha resto disponibile lanuova versione del servizio
online che consente di inserire nella denuncia/comunicazione di infortunio gli eventi relativi ai detenuti e internati impegnati in attività volontarie e gratuite, agli stranieri richiedenti asilo, agli iscritti ai corsi di istruzioni e formazione professionale.