problem solving
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CHIUDUNO 27 MARZO
Denise Rossi
COSA NON E’ • Semplice esercitazione
• Ripetizioni meccaniche di soluzioni
• Replica di procedure già apprese
PERCHE’ NO: I problemi “routinari” si occupano solo
di uno alla volta dei seguenti tre aspetti dell’apprendimento:
1 abilità cognitive (CONOSCENZE)
2componenti metacognitive (ABILITA’)
3 approccio neuropsicologico (Specialista)
1 ABILITA COGNITIVE Per risolvere un problema è necessario possedere due tipi di CONOSCENZA:
• CONOSC. DICHIARATIVA (indiv. Le informazioni)
• CONOSC. PROCEDURALE (strategie utili alla soluz.)
2 COMPONENTI METACOGNITIVE
Sono abilità SUDDIVISE IN: • -CONSAPEVOLEZZA metacognitiva (come funziona la
mia mente)
• - CONTROLLO STRATEGICO (processi autoregolatori che si mettono in atto per l’esecuzione del compito, dialogo con se stessi) attraverso i processi di
PREVISIONE PIANIFICAZIONE MONITORAGGIO (AUTOMONITORAGGIO: INTUIZIONE)
VALUTAZIONE
3 APPROCCIO NEUROPSICOLOGICO
• Studi fatti su chi ha avuto danni cerebrali e delle funzioni della memoria di lavoro
COME PROPORRE
IL
PROBLEM
SOLVING
Il termine inglese problem solving indica il processo cognitivo messo in atto per analizzare la situazione problemica ed escogitare una soluzione.
Il concetto di problem solving implica un ragionamento strutturato e finalizzato alla risoluzione di una situazione complessa, che non può essere ottenuta con la automatica applicazione di procedure già note né con un approccio meramente istintivo o intuitivo
Volendo allargare il discorso all'ambito più generale dell'apprendimento, è possibile raggruppare le varie strategie in aree più vaste. Ne La rappresentazione dei metodi di problem solving, P. Perego, S. Ignazi e A. Antonietti propongono diverse prospettive che riassumono i vari metodi di risoluzione di problemi: la produzione di una grande quantità di idee, per poi selezionare le più valide, per esempio il brainstorming; la combinazione e permutazione degli elementi, alla ricerca di corrispondenze inattese e rivelatrici tra situazioni diverse; la ricerca di analogie tra un dato problema e un altro già noto; l'analisi del problema nella sua globalità e sotto diversi punti di vista; infine, l'utilizzo di soluzioni intermedie che trasformano gradualmente il problema permettendo di avvicinarsi alla soluzione a tappe.
QUALI COMPETENZE
RICHIEDE • In primo luogo, le competenze metacognitive
permettono di applicare con successo le strategie del
problem solving: ad esempio la capacità di analizzare e
valutare la propria attività cognitiva, o meglio, della
consapevolezza dei vari aspetti del lavoro mentale.
• Una persona capace di individuare il tipo di
ragionamento a cui è più portata, le difficoltà incontrate
durante il processo risolutivo e i benefici ricavati, sarà
anche in grado di scegliere per sé la strategia migliore o
di trovare gli errori compiuti nel percorso di ricerca.
• la capacità di elaborare un pensiero creativo, detto
anche “pensiero produttivo”.
• Questo si contrappone da un lato al “pensiero
riproduttivo”, inteso come processo mentale consistente
nell'applicazione di algoritmi, automatismi o strategie
precedentemente apprese, e dall'altro al “pensiero per
prove ed errori” che porta alla soluzione del problema
attraverso una serie di tentativi casuali. L'approccio
creativo permette di analizzare il problema da diversi
punti di vista, di riformurarlo in termini nuovi, senza
fissarsi sugli elementi contingenti o secondari.
• Esso favorisce inoltre una visione globale della
situazione, lasciando la possibilità di cogliere al tempo
stesso le parti che la costituiscono e i nessi tra queste.
Esempio n° 1 Osserva lo scontrino e poi rispondi alle domande con
VERO ( V ) o FALSO ( F )
Osserva lo scontrino e poi rispondi alle domande
•Quali prodotti costano meno di 1 Euro?
•Qual è il prodotto meno costoso?
•Quale quello che costa di più?
•Quanto si spende per tre confezioni di latte?
•E per cinque confezioni di penne a sfera?
•Sono stati acquistati diversi tipi di pasta, quanto si è speso per tutta la pasta?
•Quanto è stato speso complessivamente?
•Se si è pagato con una banconota di Euro 100,00, quanto si è avuto di resto?
Esempio n° 2
Esempio 3: Utilizzando alcune informazioni dello scontrino, costruisci il testo di un problema e cerca le strategie risolutive che ritieni più opportune
PROVA DI STATO INVALSI
2013 • Marco vuole installare dei pannelli
solari sul tetto del suo box auto.
• La superficie su cui poggeranno i
pannelli deve essere inclinata per
ricevere i raggi del sole nel modo più
efficace.
• Il progetto di Marco è schematizzato
nella figura (PAG 5)
MODELLO UNITARIO
COMPRENSIONE DEL TESTO
RAPPRESENTAZ. AUTOVALUTAZ. CATEGORIZZAZ. PIANIFICAZ.
ABILITA’ DI CALCOLO
SOLUZIONE
Vedi “Comprendere il testo dei problemi” Erickson
Sovraordinata
MA
tutte le componenti contribuiscono alla SOLUZIONE
Senza dipendenza reciproca ma INTERDIPENDENTI
COMPRENSIONE DEL TESTO
INFATTI
• Possiamo riscontrare che i bambini hanno
difficoltà a risolvere problemi per una
cattiva comprensione
MA
• Si incontrano situazioni in cui le difficoltà di
soluzione sono dovute a errori nella
RAPPRESENTAZIONE o in altre
componenti
QUINDI
• IN PRIMO LUOGO:
LA COMPRENSIONE della situazione
problematica nelle sue componenti
VERBALI e ARITMETICHE
POI LA RAPPRESENTAZIONE
• Si strutturano le relazioni logiche tra i
DATI
e la
DOMANDA
attraverso schematizzazioni
(figurali per i bambini più piccoli e simboliche
per i più grandi)
LA CATEGORIZZAZIONE
• Capacità di individuare come simili ,
analoghe situazioni problematiche che si
risolvono allo stesso modo quindi
appartenenti alla stessa CATEGORIA
LA PIANIFICAZIONE
• Modello di Mayer 1981
• Elaborazione del piano d’azione
strutturato nella corretta sequenza del
flusso e tradotto in
operazioni di calcolo concrete
MONITORAGGIO-
AUTOVALUTAZIONE
• Monitoraggio inteso come CONTROLLO
durante l’esecuzione (on task) accompagna
tutte le fasi, dalla comprensione al calcolo.
• Autovalutazione intesa come CONTROLLO
dell’esito finale (off task) , ma sempre in
relazione con i meccanismi autoregolativi che
attivano l’aggiustamento, la scoperta e la
correzione degli errori quindi di
VERIFICA della propria COMPETENZA.
FALSE CREDENZE
• Sono state rilevate (Lester e Garofalo 1979) false credenze che fanno da ostacolo nel processo risolutorio:
Difficoltà a risolvere problemi legata alla grandezza e quantità di dati
Tutti i problemi si risolvono applicando una o più operazioni aritmetiche
L’operazione da eseguire è determinata da alcune parole chiave dei problemi
Il controllo di quanto si è svolto dipende dal tempo a disposizione
C’è solo un modo giusto di risolvere il problema
DECODIFICARE IL TESTO
• PRIMA DELLA SCELTA DELLE
STRATEGIE RISOLUTORIE E’
IMPORTANTISSIMA LA DECODIFICA
DEL TESTO
• ESEMPIO: chiarire a livello linguistico i
QUANTIFICATORI «UNO-TUTTI-
CIASCUNO-A TESTA- PREZZO
UNITARIO-OGNUNO-…»
LE 6 MOSSE UTILI PER
RISOLVERE UN PROBLEMA
• 1 AREA DELLA COMPRENSIONE
• 2 AREA DELLA RAPPRESENTAZIONE
• 3 AREA DELLA CATEGORIZZAIZONE
• 4 PIANO DI SOLUZIONE
• 5 AREA DELLO SVOLGIMENTO
• 6 AREA AUTOVALUTAZIONE
• IL TESTO
1 AREA DELLA COMPRENSIONE
A) Il ruolo della DOMANDA e l’ANALISI DEI
DATI (selezionare dati in base alla
domanda, dati superflui-irrilevanti-
incongruenti)
B) I QUANTIFICATORI
2 AREA DELLA
RAPPRESENTAZIONE
• Le diverse tipologie di
RAPPRESENTAZIONE (FIGURALI,
SIMBOLICHE, ALGEBRICHE)
3 AREA DELLA
CATEGORIZZAIZONE
• La struttura VERBALE e la struttura
MATEMATICA: utilizzo delle quattro
operazioni
4 PIANO DI SOLUZIONE
• La sequenza dei PASSAGGI: passo
dopo passo stesura del piano
risolutorio. Acquisire dimestichezza
tanto da individuare più di una
pianificazione
5 AREA DELLO SVOLGIMENTO
• CALCOLI e scelta delle OPERAZIONI
6 AREA AUTOVALUTAZIONE
• PREVISIONE della difficoltà del compito e
la propria possibilità di riuscita
• CONTROLLO della propria prestazione in
itinere
• AUTOVALUTAZIONE, valutare il risultato
della propria prestazione
OLTRE L’AULA
OLIMPIADI DI PROBLEM
SOLVING • Quest’anno la finale sarà il 24 maggio a
Roma
• Informatica e pensiero algoritmico nella
scuola dell’obbligo
• Valorizzazione delle eccellenze
IL
MANUALE ORIENTAMENTI
MATNET
I SOFTWARE