processi urbani e dinamiche di comunità. urbani e din. di comu… · bologna, patron, 2004. ......
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Processi urbani e dinamiche di
comunità
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 14 febbraio 2019
Anno accademico 2018-2019
Dipartimento di Scienze umane e sociali
Bibliografia
• Frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una
geografia urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• Materiali forniti durante il corso e gli itinerari di studio
• Elaborati individuali.
•
• Ulteriori variazioni potranno essere concordate
lungo il corso per gli studenti frequentanti
Bibliografia
• Non frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia
urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• F. Bartaletti, Geografia Teoria e prassi, Bollati Boringhieri,
Torino, 2012 (solo parte I, e tre capitoli a scelta della parte
seconda) pp, 1- 81.
Processi urbani e dinamiche di comunità
• Il nostro percorso:
• Il processo di territorializzazione (slides)
• La geografia della geografia (slides)
• La Geografia urbana e la sua attualità (slides)
• Tanti modi di essere città
• La città di Bergamo, Il nostro luogo di formazione
• L’urbanizzazione del mondo
• Popolazioni urbane
• Partecipazione e governance urbana e territoriale
• La rappresentazione cartografica
• Globalizzazione tra tensioni e opportunità
• Elaborati individuali
• Itinerari di studio
Il territorio il cuore dell’interesse
geografico
• - Il processo di territorializzazione si articola in tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Dalla teoria alla pratica, la prima esercitazione geografica.
Leggere il territorio, capire i luoghi.
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
Il SIGI: il sistema informativo geografico integrato, una opportunità
per il cittadino, scegli il link atlante geografico
Nella carta del catasto ricerca e clicca la parcella su cui oggi
sorge il Palazzo Baroni
Attua la stessa lettura per l’area di Porta
Nuova
Attività sperimentale n. 1
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
• Stendi una breve relazione così strutturata:
• Copertina
• Premessa
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della numerazione delle parcelle.
• Tabella con le indicazione della numerazione, della
destinazione d’uso, dei gelsi, del toponimo e della proprietà
delle parcelle dell’area del Palazzo Baroni e di Porta Nuova
secondo il Catasto Lombardo Veneto del 1853.
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della destinazione d’uso delle parcelle
dell’area di Palazzo Baroni e di Porta Nuova.
• La Geografia culturale, la comprensione della dimensione dell’uomo
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio (Ma gli uomini sognano, gli uomini hanno una sensibilità)
• La geografia è la scienza della comprensione e non della spiegazione
• Varietà e ricchezza della Geografia
• Le molteplicità dei generi si possono ordinare secondo tre tipi di concezione:
• Descrittiva, (dove, come)
• Esplicativa, nel senso della scienza positivista (perché)
• Comprensiva, che si sforzi cioè di considerare gli uomini nella loro diversità piuttosto che partire da uno schema a priori.
• Queste concezioni non si escludono l’un l’altra: da questa diversità di approcci nasce il continuo arricchimento e sviluppo della Geografia
Adalberto Vallega, Le grammatiche della geografia,
Bologna, Patron, 2004.
• Approccio geografico.
• Possiamo considerare il territorio come un insieme di elementi, umani e naturali, che si compongono variamente tra loro e interagiscono formando strutture. In tal modo costruiamo conoscenza e produciamo rappresentazioni usando una piattaforma razionalista, grazie alla quale consideriamo strutture territoriali costituite da elementi legati tra loro da relazioni casuali. (grammatica razionalista)
• Valori culturali dei luoghi, le loro ragioni di essere in rapporto alla vita delle persone e delle singole comunità umane, in sostanza ci consente di comprendere il senso esistenziale del modo con cui la superficie terrestre è immaginata, abitata, utilizzata, (grammatica umanistica)
• Le due grammatiche costituiscono due modi nettamente differenziati di costruzione del discorso geografico.
Varietà delle geografie
• Caratteristico del procedere e del contrapporsi delle diverse scuole di pensiero geografico è che non si sono mai sostituite l’una all’altra. Ciò contraddice, almeno per la geografia, l’ipotesi di Thomas Kuhn, secondo la quale, nel procedere della riflessione scientifica, sempre nuovi paradigmi interpretativi sostituiscono quelli precedenti, i quali tendono a rilevarsi obsoleti. Nella ricerca geografica non è stato cosi.
• (Corna-Pellegrini, 1992, p. 15)
Varietà delle geografie
• Tutto ciò complica un poco i modelli tradizionali di ricerca geografica, ma li arricchisce straordinariamente, e soprattutto li avvicina ad un diffuso bisogno di conoscere e capire il mondo. Inoltre ciò facilita l’interazione tra le geografie e le altre discipline scientifiche ed umanistiche, molto delle quali hanno pieno titolo per “leggere” aspetti diversi e peculiari del territorio.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà delle geografie
• Balza in primo piano l’esigenza di una geografia che,
insieme a tutte le altre materie curriculari, arricchisca la
personalità dell’allievo e del cittadino insegnandogli a:
• guardare il territorio (quello vicino, ma anche quello
lontano), decodificare i suoi segni, leggere talune sue
immagini sintetiche, capire le sue capacità d’uso da
parte degli uomini, rispettarne le culture così varie, e
conservarne, infine, i valori ambientali così delicati e
spesso irripetibili.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
La città, la casa dell’uomo
Geografia umana: persegue la
conoscenza e la rappresentazione delle
manifestazioni prodotte (il territorio!)
sulla superficie terrestre dalla presenza
umana e dalla sua interazione con la
natura
La Geografia urbana:
localizzazione, distribuzione, struttura,
storia e funzioni dell’elemento città
La Geografia urbana una branca geografica assai recente!
Karl Hassert, “«Die Städte geographisch betrachtet» volume con un primo profilo di geografia urbana, 1907
Raoul Blanchard, volume relativo a Grenoble, 1911
In Italia lo studio della geografia urbana ebbe uno sviluppo significativo solo nella seconda metà del XX secolo in seguito alla netta differenziazione delle strutture e degli usi del suolo e per il manifestarsi dei problemi dell’urbanesimo.
(U. Toschi, La città urbana. Geografia urbana, Utet, Torino 1966).
«Per molto tempo la città fu, per così dire, un oggetto di intuizione…ma si lasciava che ad occuparsene fossero architetti ed uomini politici. I geografi le facevano posto soltanto nelle loro carte regionali»
Le città: una realtà plurima – Le città storiche europee
La città densa e verticale
nord americana
La città diffusa
Le città del sottosviluppo e delle nuove aree di sviluppoi sviluppo
La città dei nuovi stati emergenti: Singapore una città moderna,
verde, aperta e inclusiva ad altissimo grado d’innovazione
La definizione di città un’impresa assai
complessa
• ‘Si può tentare di definire la città in modo assai
diverso. Tutte le città hanno in comune questo
soltanto: che ciascuna è sempre un
insediamento circoscritto, almeno relativamente:
è una borgata, non una o più abitazioni isolate
(…): essa è una grossa ‘borgata’….
• Max Weber (1979), La città, p. 3
• La città è quindi un insediamento agglomerato
Le prime città
• La città ha origine circa 10.000 anni fa nel
Vicino e Medio Oriente.
• Comparsa di insediamenti agglomerati stabili
che ospitavano attività diversificate
commerciali, amministrative, militari, religiose,
lavorazione dei metalli, ecc.
• Quali le condizioni necessarie alla nascita di
una città?
La formazione delle città
• La città come archetipo
• Condizioni materiali, politiche e sociali
necessarie alla formazione delle città
• Il sito e la posizione (il dove della città)
La formazione delle città
• La città come archetipo (schemi immaginativi
dell’inconscio collettivo)
• Il concetto di città, in termini archetipici e storici, rimanda
all’idea di uno spazio materno o femminile, ossia di uno
spazio contenuto, protetto, racchiuso, delimitato,
organizzato, destinato alle necessità primarie di un
gruppo socialmente fuso.
• L’idea di città contenitore non viene mai meno
nell’indefinita articolazione delle forme urbane.
La formazione delle città
• Il passaggio da un’economia di caccia e raccolta a quella agricola, necessaria per la creazione di un surplus alimentare necessario alla nascita delle città, è un salto culturale che presuppone la modifica dell’ambiente e, mediante l’aratro, l’esercitazione di un atto violento verso la ‘madre Terra’.
• La Terra è madre, perché ci fornisce spontaneamente gli alimenti e quindi ci nutre. Trasformare il suolo significa ferire la Terra, violentare la madre.
• Alcune culture si sono rifiutate di praticare l’agricoltura
• - Indiani d’America, aborigeni australiani, ecc.
• Il senso di colpa dell’uomo che modifica il proprio ambiente attraversa tutta la storia dell’umanità, dalla vicenda di Adamo fino ai movimenti ecologisti contemporanei
• La “civitas diabuli”
• Heliopolis (Baalbeck), Gerusalemme, Città del Rame,
• -.
Vivere con nulla negli ambienti più inospitali del mondo
26 Gennaio - Australia Day, un giorno di
lutto per gli aborigeni. Gli australiani
indigeni dicono che la festa nazionale è
profondamente offensiva e dovrebbe
essere soprannominata "Invasion Day".
«[1]Adamo si unì a Eva sua
moglie, la quale concepì e partorì
Caino e disse: «Ho acquistato un
uomo dal Signore». [2]Poi partorì
ancora suo fratello Abele. Ora
Abele era pastore di greggi e
Caino lavoratore del suolo.
Caino conduce Abele alla
morte, di James Tissot
Nel Libro dei Giubilei è scritto che Caino si stabilì, sposò sua sorella Awan
e generò un figlio, Enoch (da non confondersi con l'antenato di Noè),
approssimativamente 196 anni dopo la creazione di Adamo. Caino fondò
una prima città, e la chiamò Enoch, come suo figlio, costruì una casa e
visse lì, finché la casa non gli crollò addosso e morì nello stesso anno
della morte di Adamo.
La formazione delle città
• Natura incontaminata e il senso di peccato che si collega con ogni forma di antropizzazione
• Società statiche: perseguono l’equilibrio ambientale e la compatibilità
• Società dinamiche: perseguono il cambiamento, l’espansione, l’accumulazione, talora aggressive
• L’uomo è distruttore o costruttore d’ambiente? Lo vedremo parlando della città come ambiente!!
La formazione delle città
• Il sinecismo (elezione di un domicilio comune)
Condizioni necessarie alla formazione delle città
• Materiali: disponibilità alimentari (passaggio dalle economie basate sulla caccia e sulla raccolta a quelle agricole), presenza di una rete di comunicazioni adatta ai trasporti pesanti
• Politiche: egemonia della città sulla campagna
• Sociali: nuove mansioni e professioni, gerarchia sociale e controllo politico del territorio (città cerimoniali, città funzionali alla ‘manutenzione’ territoriale)
Le parole chiave per lo studio delle città
dove? Da quando? Come? Perché?
• Il dove della città
• Le più antiche città occupano una posizione nodale nel
sistema delle grandi vie di comunicazione terrestri e
marine o si collocavano in posizioni centrali nelle
regioni amministrative dei grandi imperi dell’antichità
• Il sito e la posizione
• Il sito si riferisce alla posizione puntuale del centro
urbano, ad esempio su un colle, alla confluenza tra due
corsi d’acqua nell’ansa di un fiume, ecc.
• La posizione si riferisce al contesto di prossimità e alle
relazioni che lo caratterizzano
Il dove delle città
• Il sito, il contesto fisico
• La posizione, il contesto relazionale
•
Il sito una posizione geografica precisa
Pianta della Verona romana, la città è posta nell’ansa
del fiume Adige
La posizione il contesto relazionale
La posizione di Verona, tra monte e piano allo sbocco
di un grande solco alpino, la valle dell’Adige.
La localizzazione una trama di relazioni
Il sito e la posizione
• Sito – difesa e possibilità di
comunicazione con l’esterno
• Rilievi Colle Bergamo, Orvieto
Motta Crema, Verdellino
Scarpata Ripalta Arpina, R. Guerina, R.
Vecchia, R. Nuova o Cremasca,
Arzago
Il sito e la posizione
• Posizione: la circolazione è un elemento
fondamentale per la vita della città, quali
che siano le sue funzioni.
• Crocevia (struttura radiale)
• Sbocco vallivo
• Fluviale (porto, ponte, guado, di foce)
• Marittima
Il dove della città: il caso di Bergamo
• Il sito, il contesto fisico
• La posizione, il contesto relazionale
• Quale il sito e la posizione di Bergamo?
Il sito e la posizione di Bergamo, dagli stereotipi alla
realtà geografica
La posizione di Bergamo, tra monte e piano allo sbocco
delle valli del Serio e del Brembo. L’area tra monte e piano un
contesto generatore di città
Il sito di Bergamo l’apice sud-orientale di un monte
orfano
Immagine di BergamoLa città sul colle, un gioco prospettico….di grande
suggestione, ma falso !
Scendere in città alta, un’inedita prospettiva di Bergamo….
Città alta (a destra) e il complesso monastico di Astino ( a sinistra)
Bergamo città d’altura, dalla pianta
palmare
• Peculiarità delle città d’altura
• - mancanza di superficie piane
• - mancanza di fiumi fornitrici di acqua per
la vita e per il lavoro
• - stretta relazione del costruito con le
forme e i materiali del sito
• - l’espansione urbana non avviene a
macchia d’olio intorno a un nucleo
centrale, ma per parti e piani distinti
L’orizzontalità di una città d’altura una orizzontalità costruita
Il Foppone di S. Agostino la ‘tomba’ della città perduta
L’orizzontalità di una città d’altura una orizzontalità costruita
L’orizzontalità costruita
Bergamo città d’altura
• Peculiarità delle città d’altura
• - mancanza di superficie piane
• - mancanza di fiumi fornitrici di acqua
per la vita e per il lavoro
• - stretta relazione del costruito con le
forme e i materiali del sito
• - l’espansione urbana non avviene a
macchia d’olio intorno a un nucleo
centrale, ma per parti e piani distinti
Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Peculiarità della città d’altura:
• città senza fiumi,
• L’acqua per la vita raccolta nelle sorgenti dei versanti settentrionale di colli, condotta in città con acquedotti, accumulata in cisterne e distribuita con fontane.
• L’acqua per il lavoro condotta alla città mediante canali
Alla ricerca dell’acqua per la vita. Le piccole sorgenti dei versanti
settentrionali ( a bacìo) dei Colli di Bergamo alimentano lo storico
acquedotto dei Vasi
Alla ricerca dell’acqua per la vita, l’acquedotto dei Vasi
L’acqua per la vita a Bergamo: acquedotti, cisterne, fontane
Cisterna del Lantro
L’acqua per il lavoro: il canale Serio a Torre Boldone. Il canale
porta l’acqua del Serio da Albino a Bergamo
Il canale Serio generatore dei luoghi e della toponomastica
urbana legata ai siti del lavoro
Il canale Serio un asse organizzatore della città
Il canale della città, la città del canale….
L’acqua per il lavoro e la cinta medievale delle Muraine, un dialogo
continuo