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CANTIERI D’EUROPA MODULO 3 Prof. Luciano Monti CATTEDRA DI POLITICA ECONOMICA EUROPEA Gli strumenti finanziari a disposizione

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CANTIERI D’EUROPAMODULO 3

Prof. Luciano MontiCATTEDRA DI POLITICA ECONOMICA EUROPEA

Gli strumenti finanziari a disposizione

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Indice1. Programmazione delle Misure indirette per coesione sociale, economica e

territoriale (capitolo di spesa 1B – FSE)Piano di azione coesione: III riprogrammazionePOR LAZIOPOR CAMPANIAPON MIUR

2. Programmazione delle Misure indirette per sicurezza e cittadinanza (capitolo di spesa 3 - FEI)Misure PrefettureProgetti

3. Misure dirette anno europeo per la lotta alla povertà 2010

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Lo schema della programmazione indiretta 2007-2013

Quadro finanziario pluriennale europeo

CAP 1B POLITICA COESIONE

Quadro Strategico Nazionale per la

politica regionale di sviluppo (QSN)

Programmi operativi nazionali

(PON FSE e PON FESR) e

interregionali (POI)

Programmi operativi

regionali (POR FSE e POR FESR)

CAP 3 SICUREZZA e CITTADINANZA

Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini

(FEI)

PROGRAMMA annuale Ministero degli Interni

“solidarietà e gestione dei flussi migratori”

Campo d’azione del Fondo Sociale

Europeo e sue regole

CANTIERI D’EUROPA

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1. Programmazione delle Misure indirette per coesione sociale, economica e territoriale (capitolo di spesa 1B – FSE)

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POLITICA DI COESIONEUn dato di contesto: due programmazioni comunitarie che si sovrappongono

ALLOCAZIONE DEI FONDI 2014-2020(959.988 milioni di euro nei 7 anni per 28

Paesi - decisione del Consiglio Europeo dell’8 Febbraio 2013)

LA TORTA DA SPARTIRE

PROGRAMMA 2007-2013MISURE DI INCLUSIONE SOCIALE(dati relativi all’Italia aggiornati al

31 Dicembre 2012)

UNA PILLOLA INDIGESTA

Crescita in-telligente

ed inclusiva (47%)

Crescita sostenibile: risorse nat-

urali39%

Sicurezza e cittadi-nanza

2%

Europa globale

6%Spese

amm. ve6%

5CANTIERI D’EUROPA

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I quattro ambiti del QSN – Quadro Strategico Nazionale

Sviluppare i circuiti della conoscenza priorità 1 – miglioramento e valorizzazione delle risorse umane priorità 2 – promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività

accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori priorità 3 – energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo priorità 4 – inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale

potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza priorità 5 – valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo priorità 6 – reti e collegamenti per la mobilità priorità 7 – competitività dei sistemi produttivi e occupazione priorità 8 – competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani

internazionalizzare e modernizzare l’economia, la società e l’amministrazione priorità 9 – apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse priorità 10 – governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci

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Priorità 4 (QSN) – Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale

Tale obiettivo viene perseguito attraverso due livelli di intervento:

a) le politiche rivolte alle persone e alle imprese, la cui centralità nei programmi e nei progetti deve essere assicurata con il loro pieno coinvolgimento nella ricostruzione condivisa dei reali fabbisogni e nella definizione di obiettivi e di progetti;

b) le azioni di sistema, ovvero le politiche strumentali rivolte al consolidamento del sistema dei servizi (infrastrutture materiali e immateriali e reti di attori presenti sul territorio, definizione e sperimentazione di standard di servizio, di professioni sociali, di profilo di cittadinanza sociale, di azioni informative e di orientamento, sensibilizzazione, rafforzamento della legalità, supporto ai processi di sviluppo di reti).

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OBIETTIVI SPECIFICI PRIORITA’ 4

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Obiettivo generale: Promuovere una società inclusiva e garantire condizioni di sicurezza, al fine di migliorare in modo permanente le condizioni di contesto che più direttamente favoriscono lo sviluppo.

Obiettivo specifico 1: Migliorare la qualità e l’equità della partecipazione sociale e lavorativa, attraverso maggiore integrazione e

accessibilità dei servizi di protezione sociale, di cura conciliazione e dei

sistemi di formazione, apprendimento e lavoro, con particolar attenzione alle

pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione

Obiettivo specifico 2 (solo convergenza):Garantire migliori condizioni di sicurezza a

cittadini e imprese contribuendo alla riqualificazione dei contesti caratterizzati da

maggiore pervasività e rilevanza dei fenomeni criminali

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Collegamenti con altre priorità

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Priorità 4

Priorità 1 Miglioramento e valorizzazione delle

risorse umane

Priorità 2Promozione,

valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la

competitività

Carte dei serviziTelemedicinateleassistenza

Percorsi di accompagnamento all’inserimento lavorativo, anche in collegamento con i dispositivi di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà.

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Campo d’azione del FSE

Adattabilità di lavoratori, imprese e imprenditori

Occupabilità e inserimento sostenibile nel mercato del lavoro Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni ai fini

dell’integrazione nel mercato del lavoro

Valorizzazione del capitale umano

Sviluppo e rafforzamento della transnazionalità e interregionalità

Rafforzamento della capacity building

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I programmi operativi coinvolti

CANTIERI D’EUROPA

Competività

• 1 PON MINLAV azioni di sistema

• 16 POR

Convergenza

• 1 PON MINLAV azioni di sistema e governance

• 1 PON MIUR Competenze per lo sviluppo

• 5 POR

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POLITICA DI COESIONE La struttura di un Programma Operativo

Analisi di contesto, criteri di valutazione, procedure e schede finanziarie

Articolazione asse 1

Misura 1.1

Misura 1.2

Articolazione asse 2

Misura 2.1

Misura 2.2

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143,7 Meuro(elevato disagio sociale)

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Piano Azione Coesione: terza e ultima riprogrammazione Misure anticicliche e salvaguardia di progetti avviati dicembre 2012

Il Piano di Azione Coesione è lo strumento con cui si è data risposta agli impegni assunti dal Governo italiano in sede di Vertice Europeo del 26 ottobre 2011 al fine di recuperare i ritardi accumulati nell’uso dei fondi strutturali 2007-2013. La riprogrammazione di risorse non spese per 12,1 miliardi di euro è stata diretta a: - accelerare l’attuazione della programmazione 2007-2013 per colmare i gravi ritardi maturati; - rafforzare l’efficacia degli interventi orientandoli a risultati misurabili e concentrando le risorse; - avviare nuove azioni, alcune delle quali di natura prototipale che, in base agli esiti, potranno essere riprese nella programmazione 2014-2020; - anticipare i nuovi metodi di “programmazione rivolta ai risultati” che saranno adottati nel bilancio europeo e nella programmazione della politica di coesione 2014-2020, a cominciare da una forte enfasi sui risultati attesi e a una maggiore trasparenza e apertura del processo decisionale e dei dati.

Il Piano di Azione Coesione, letto nell’insieme delle tre fasi in cui si articola, ha realizzato un forte ri-orientamento della spesa con la concentrazione su tre missioni: servizi di cittadinanza, giovani, impresa e lavoro. Mentre nella prima e seconda riprogrammazione si sono privilegiati obiettivi di riequilibrio strutturale (scuola, reti ferroviarie e digitali, servizi di cura, etc.), nella terza (5,7 miliardi di euro) si è posta l’attenzione, su sollecitazione delle parti economiche e sociali, a misure anticicliche e misure rivolte alla salvaguardia di singoli progetti in ritardo, ma meritevoli di finanziamento.

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La terza e ultima riprogrammazione dei fondi strutturali 2007-2013 attuata nell’ambito del Piano di Azione Coesione riguarda 5,7 miliardi di euro ed è mirata a tre obiettivi:

misure anticicliche che consentano a lavoratori, imprese e persone di superare la prolungata crisi recessiva senza compromettere le opportunità e la vita nella fase di ripresa;

salvaguardia di progetti validi in ritardo;nuove azioni selezionate dalle Regioni.

Al percorso hanno partecipato i Programmi Operativi delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Valle d’Aosta oltre al PON Reti e Mobilità.

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Piano di azione coesione

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Misure anticicliche (2.500)

44%

Salvaguardia progetti validi avviati (1.900)

33%

Nuove azioni regionali (1.300)

23%

I tre pilastri della terza riprogrammazione in milioni di euro

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Piano di azione coesione

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Misure anticicliche143 Meuro per le persone con elevato disagio sociale

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Misura 9. Aiuto alle persone con elevato disagio sociale

Risultati attesi

Miglioramento delle opportunità per la fuoriuscita da condizioni di povertà per le famiglie e per le persone a rilevante disagio sociale

Numero dei percorsi personalizzati al reinserimento lavorativo ed all’inclusione sociale

Numero di persone e di nuclei familiari presi in carico Aumento della capacità di intervento dei servizi comunali di presa in

carico e di lavoro in rete con gli altri servizi coinvolti prioritariamente servizi per l’impiego, ASL, scuola.

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Azioni

L’intervento originario proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale era relativo ad una misura di contrasto alla povertà attraverso la presa in carico dei nuclei familiari più deboli, condizionando il trasferimento monetario allo svolgimento di un percorso personalizzato rivolto al reinserimento lavorativo ed all’inclusione sociale.

Nonostante la validità ed il contenuto innovativo di tale proposta di estendere, con opportuni adattamenti, all’intero territorio delle Regioni Convergenza la sperimentazione della nuova Social card, dal confronto con le Regioni è emersa la scelta di sostenere questi obiettivi con proprie specifiche misure. Solo la Regione Siciliana ha deciso di utilizzare questo strumento.

La Calabria rifinanzierà i bandi per case accessibili, centri antiviolenza, centri accoglienza immigrati.

La Campania e la Puglia invece sosterranno le persone con elevato disagio sociale attraverso l’erogazione di voucher per l’acquisto di servizi di conciliazione vita-lavoro (prima infanzia e non autosufficienze).

La misura proposta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha agito quindi da catalizzatore, potrà essere valutata nella programmazione del 2014-2020.

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Misura 9. Aiuto alle persone con elevato disagio sociale

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Campania Puglia Calabria sicilia

Series1 60 35 28.7 20

5

15

25

35

45

55

Risorse per le persone disagiate

Meu

ro

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Misura 9. Aiuto alle persone con elevato disagio sociale

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La social cardCon l’adozione del Decreto Interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si avvia la sperimentazione della nuova social card, che coinvolgerà le 12 città più grandi del paese(Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona), durerà un anno e impegnerà un ammontare complessivo di risorse pari a 50 milioni di euro.

Il beneficio sarà modulato sulla base della numerosità del nucleo familiare e sarà notevolmente superiore a quello previsto dalla social card ordinaria - che continuerà ad operare accanto al programma sperimentale - per arrivare fino a circa 400 euro mensili per le famiglie con 5 o più componenti.Il target di riferimento, deciso in accordo con le città interessate, è la lotta alla povertà minorile a partire dalle famiglie più marginali rispetto al mercato del lavoro. La nuova social card diventa uno strumento a disposizione dei Comuni - che effettueranno la selezione dei beneficiari - da integrare con gli interventi e i servizi sociali ordinariamente erogati, ma anche da coordinare in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e la scuola.

I Comuni, infatti, si impegnano ad associare al trasferimento monetario connesso alla social card, un progetto personalizzato di intervento dal carattere multidimensionale, che riguarderà tutti i componenti della famiglia, con particolare attenzione anche ai minori presenti. In caso di famiglia a due componenti rispondenti ai parametri di reddito, allora, verrà elargito il minimo di 231 euro, mentre si passerà a 281 per i nuclei di tre persone, a 331 per quelli di quattro e, infine, a 404 per le famiglie da cinque persone o più.Obiettivo, dare un giro di vite alla povertà, specialmente a quella dei minori, aiutando in primis i genitori in stato di difficoltà lavorativa, adottando, come criterio per il volume dell’importo, quello del numero di figli.

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Un progetto della Misura 9

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Social Card in12 città: i principali stanziamenti

roma Napoli palermo Milano Bari Firenze Verona Venezia

Series1 12 9 6 5.6 3 1.6 1.1 1.1

1

3

5

7

9

11

Gli stanziamenti per le social card 2.0

Meu

ro

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Nuove azioniSicilia

Si provvederà al finanziamento dell’inserimento sociale di soggetti molto svantaggiati (ex detenuti, ex alcolisti o tossicodipendenti, disoccupati), per 20 milioni di euro.

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Valle d’Aosta, i 16 milioni di euro sono destinati al Piano Giovani per interventi formativi

finanziamento di botteghe di mestiere, prevenzione della dispersione scolastica e formativa

rafforzamento della occupabilità giovanile e contrasto alla dispersione scolastica e formativa (giovani NEET) attraverso percorsi di formazione finalizzati a rafforzare le competenze qualificate e la sperimentazione di esperienze di formazione imprenditoriale

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Nuove azioni

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Finanziamento progetto “Nuove Città” per il recupero delle aree degradate.Selezionati 28 progetti tra cui:

Roma - quartiere Pietralata, che come sottolineato nel Piano città ha assunto il ruolo di "porta est della capitale" ed interessa una superficie complessiva di 182 ettari di territorio.

Gli interventi saranno 11 (per 113 milioni di euro), dalla realizzazione di un Centro di Eccellenza Servizi per Disabili alla costruzione di alloggi in housing sociale e parcheggi, oltre al recupero dell'edilizia scolastica e terziaria.

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Nuove azioni

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Giovani per il sociale

Il 31 gennaio si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande relative agli Avvisi pubblici “Giovani per il Sociale, finalizzati a sostenere i progetti del privato sociale per il rafforzamento della coesione socio-economica nelle Regioni Convergenza. Destinatari finali, i giovani under 35 del Sud Italia che attraverso associazioni di volontariato e privato sociale, cooperative ed enti senza scopo di lucro, potranno partecipare al miglioramento dell’offerta di sevizi collettivi. In particolare sono state presentate 891 proposte per l’Avviso “Giovani per il Sociale”. Le commissioni di valutazione sono già al lavoro e si prevede possano pervenire all’individuazione dei progetti da finanziare entro la prossima estate.

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Nuove azioni

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Asse I - Adattabilità 147.215.510 euro

Asse II - Occupazione 330.910.465 euro

Asse III - Inclusione Sociale 95.690.082 euro

Asse IV - Capitale Umano 110.736.065 euro

Asse V - Transanz. e interreg. 22.082.326 euro

Asse VI – Assistenza Tecnica 29.443.102 euro

Percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati, lotta alla discriminazione nell'accesso al mercato del lavoro e nell'avanzamento dello stesso e promozione dell'accettazione della diversità sul posto di lavoro

CANTIERI D’EUROPA

POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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27CANTIERI D’EUROPA

POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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Obiettivi operativi

Sostenere l’integrazione socio-lavorativa della popolazione in condizione di svantaggio anche attraverso l’offerta di forme di microcredito

Contribuire a sviluppare e/o consolidare iniziative di comunità locali per l’inclusione

Operare per contrastare e prevenire nuove forme di marginalità sociale

Sostenere i soggetti più deboli, attraverso azioni formative, anche tramite incentivi e/o personalizzazioni didattiche, per consentire loro il miglioramento delle competenze e il raggiungimento di titoli che ne possano favorire l‘inserimento lavorativo.

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POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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Tipologia di interventi finanziati Interventi di potenziamento a livello locale dell’integrazione tra servizi e politiche educative,

della formazione professionale, del lavoro, della cura e dell’inclusione sociale per favorire il recupero e l’inserimento lavorativo e sociale)

Percorsi di integrazione al lavoro per persone affette da diverse abilità con azioni di: formazione personalizzata, informazione e sensibilizzazione dei datori e colleghi di lavoro, accompagnamento e tutoraggio al lavoro, sostegno sociale e servizi di cura (anche tramite la realizzazione di laboratori sociali rivolti a settori di popolazione svantaggiata particolarmente fragili) e con l’impiego, se ne è il caso, anche di sussidi all’occupazione

Rafforzamento delle azioni di sensibilizzazione finalizzate all’inclusione scolastica, sociale, professionale e lavorativa dei figli della popolazione immigrata)

Incentivi per la creazione di impresa e per l’autoimpiego da parte di soggetti svantaggiati

CANTIERI D’EUROPA

POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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Tipologia di interventi finanziabili

Azioni per la creazione di opportunità di lavoro nell’area dei servizi alle persone disabili e malate, migliorando ed ampliando l’accessibilità e la qualità di questi servizi con particolare attenzione alle realtà metropolitane

Azioni formative volte a sostenere l’occupabilità e l’adattabilità della popolazione in condizione di svantaggio prevenendo e contrastando rischi di un ulteriore marginalizzazione come effetto del digital divide, estendendo ed elevando il tasso di alfabetizzazione dei tempi moderni, anche attraverso il rafforzamento nell’offerta di voucher formativi

Analisi e studi atti a valorizzare le esperienze di cooperazione allo sviluppo finalizzate a sostenere l’inserimento lavorativo e l’occupabilità della popolazione in condizione di relativo svantaggio creando una rete di complementarietà e di collaborazione tra ONG e sistema formativo e i centri per l’impiego

attività di formazione complementare finalizzati a massimizzare gli esiti scolastici e formativi ed a sostenere l’occupabilità dei giovani fuoriusciti precocemente dal sistema educativo tarate sulla base delle caratteristiche ed esigenze di questo specifico target

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POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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I beneficiari degli interventi• Servizi per l’impiego• Servizi di conciliazione• Servizi di cura• Imprese sociali• Cooperative sociali• Organismi del terzo settore• Enti bilaterali• Organismi formativi e di ricerca• Imprese

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POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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I destinatari finali

Persone in condizione di svantaggio occupazionale così come definite dagli orientamenti comunitari e regionali in materia (art.2, lettera f) regolamento n. 2204/02 della Commissione relativo all’applicazione articoli 87e 88 del Trattato.

Destinatari delle attività saranno anche operatori del sistema della formazione, dei servizi per l’impiego pubblici e privati, dei servizi di conciliazione, dei servizi di cura delle imprese e delle cooperative sociali

CANTIERI D’EUROPA

POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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impegnato speso da spendere

36,820,704

19,109,803 17,710,901

458 progetti finanziati nel quadro dell'asse III esclusione sociale (in euro)

CANTIERI D’EUROPA

POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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Tipologie di utilizzo risorse

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POR LAZIO - Asse III (Inclusione sociale)

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Asse I - Adattabilità 160.000.000 euro

Asse II - Occupazione 320.000.000 euro

Asse III – Inclusione Sociale 170.000.000 euro

Asse IV - Capitale Umano 298.000.000 euro

Asse V - Transnaz. e interreg. 30.000.000 euro

Asse VI - Assistenza tecnica 25.000.000 euro

Asse VII - Capacità 115.000.000 euro

CANTIERI D’EUROPA

POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

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36CANTIERI D’EUROPA

POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

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Obiettivi operativi

• Sviluppare l'inserimento lavorativo e sociale delle categorie in condizioni di svantaggio occupazionale anche migliorando l'integrazione tra scuola, formazione, lavoro e cura;

• Sostenere l'azione nelle aree urbane degradate dei Centri multifunzionali per l'integrazione sociale e lavorativa di soggetti deboli e nelle aree marginali e a rischio di desertificazione;

• Sostenere l'uscita da condizioni di vecchie e nuove povertà attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro;

• Favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti minori ed adulti e degli ex detenuti per ridurne il rischio di rientro nel circuito dell'illegalità;

• Contrastare ogni forma di discriminazione verso la popolazione immigrata per favorirne le• condizioni di occupabilità e occupazione;• Rafforzare la cultura delle pari opportunità per prevenire e combattere ogni forma di

discriminazione dei disabili nei posti di lavoro;

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POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

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Obiettivi operativi

Diminuire l'abbandono scolastico e formativo con riferimento, in particolare, ai giovani allearee urbane degradate, favorendo la mobilità tra diverse filiere formative inclusa quellalavorativa;

Promuovere forme di cittadinanza consapevole e partecipativa a supporto dei processi di integrazione nel mercato del lavoro;

Garantire pari opportunità di accesso e di permanenza nella scuola e nella formazione da parte dei figli dei migranti come base dei processi di integrazione sociale e lavorativa;

Sostenere e promuovere servizi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei cittadini e per il ripristino della legalità attraverso il rafforzamento dei processi di integrazione occupazionale;

Promuovere l’inclusione sociale e lavorativa dei giovani attraverso azioni di diffusione culturale anche facilitando ed ampliando l’accesso ai servizi regionali e territoriali;

Sostenere i processi di miglioramento della qualità della vita e del lavoro attraverso azioni di supporto all’integrazione sociosanitaria e all’azione dei sistemi di protezione sanitaria.

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POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

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Attività finanziate Animazione territoriale, informazione e creazione di reti sociali tra istituzioni, imprese e

sistema formativo a livello locale; Interventi di informazione e sensibilizzazione, rivolti alle imprese, finalizzati a contenere

comportamenti di discriminazione e razzismo verso lavoratori stranieri; Percorsi integrati e individualizzati per la transizione al lavoro delle donne, con una

particolare Attenzione ai fenomeni di “multidiscriminazione” che investono donne immigrate e in età giovanile; Interventi di potenziamento a livello locale dell’integrazione tra servizi e politiche

educative, della formazione professionale, del lavoro, della cura e dell’inclusione sociale per favorire il recupero e l’inserimento lavorativo e sociale;

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POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

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Interventi finalizzati alla creazione di reti che consentano ai giovani la diffusione della società dell’informazione e il superamento del “digital divide”;

Attività di formazione complementare e incentivi anche di tipo finanziario finalizzati a minimizzare gli effetti sugli esiti scolastici e formativi attribuibili a fattori di origine sociale e territoriale degli studenti;

Percorsi di integrazione al lavoro per persone affette da diverse abilità con azioni di formazione personalizzata, informazione e sensibilizzazione dei datori e colleghi di lavoro, accompagnamento e tutoraggio al lavoro, sostegno sociale e servizi di cura (anche tramite la realizzazione di laboratori sociali rivolti a settori di popolazione svantaggiata particolarmente fragili) e con l’impiego, se ne è il caso, anche di sussidi all’occupazione;

Attività formative volte a favorire l’occupabilità dei giovani fuoriusciti precocemente dal sistema educativo tarate sulla base delle caratteristiche ed esigenze di questo target;

Costituzione e sviluppo di servizi di sostegno e di reti di solidarietà e di assistenza formali ed informali per favorire l’inclusione di soggetti a rischio di esclusione sociale;

CANTIERI D’EUROPA

POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

Attività finanziate

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Servizi specialistici per l'orientamento dei soggetti svantaggiati; Supporto agli enti locali per l’implementazione di una diffusa e capillare organizzazione delle

funzioni di polizia amministrativa locale per le azioni di controllo sugli abusi edilizi, contro l’ambiente e i beni culturali, nel commercio, nei trasporti, nella viabilità;

Qualificazione delle Pubbliche Amministrazioni sulla legalità (incluse le Polizie Locali, in maniera congiunta con le FF. OO. ed operatori sociali) anche attraverso l’individuazione di figure professionali in grado di progettare e implementare servizi alla persona e strumenti operativi per la legalità e la sicurezza;

Diffusione della cultura della legalità; Interventi formativi per sostenere e consolidare i profili delle figure professionali in campo sociale e

sanitario.

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POR CAMPANIA- Asse III (Inclusione sociale)

Attività finanziate

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PON MIUR “Crescere in Coesione”

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Gli interventi oggetto dell’azione “Crescere in Coesione” sono promossi nel quadro della Programmazione dei Fondi Strutturali europei 2007/2013 e, in particolare, nell’ambito dell’attuazione del “Piano d’Azione Coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud

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Attività finanziabili Accoglienza,analisi dei bisogni, condivisione degli obiettivi e delle strategie di attuazione

dell’intervento; autovalutazione in itinere e a conclusione dei percorsi; Laboratorio (artigianale, artistico, disciplinare, musicale….) Formazione in situazione Realizzazione di un prodotto Attività sportiva Orientamento Esperienza presso aziende Esperienze presso artigiani Studio assistito Educazione fra pari Counseling Sportello Incontri/seminari/convegni Manifestazioni

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DestinatariGli interventi promossi dalle reti constano di azioni focalizzate rivolte a particolari destinatari di intervento, gli specifici destinatari sono: Giovani e allievi

a rischio di abbandono del percorso scolastico e formativo (con bisogni educativi speciali, provenienti da famiglie povere, da situazioni multi-problematiche, migranti, ecc.);

che hanno abbandonato precocemente l’iter scolastico - formativo; in possesso di bassi livelli di competenze, bisognosi di azioni di orientamento nella

fase di transizione dal I al II ciclo d’istruzione, accompagnamento e sostegno alla school-work transition e alla socializzazione al lavoro.

Stakeholder del territorio genitori e famiglie, personale scolastico delle istituzioni scolastiche del territorio.

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POLITICA DI SICUREZZA E CITTADINANZA: Il FEI

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Il Fondo Europeo per l‘Integrazione di cittadini di paesi terzi è uno dei quattro strumenti finanziari del programma generale "Solidarietà e gestione dei flussi migratori" volto a promuovere l’equa ripartizione tra gli Stati membri delle responsabilità che derivano dall’introduzione della gestione integrata delle frontiere esterne e dall'attuazione di politiche comuni in materia d'asilo e d'immigrazione. Gli altri tre strumenti sono il Fondo per le frontiere esterne, il Fondo europeo per i rimpatri e il Fondo europeo per i rifugiati.

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FEI- Programma e tipologie progettuali

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FEI - Programma e tipologie progettuali

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FEI - Priorità 2012

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FEI - Le misure: esempio-formazione linguistica

Realizzazione di un’azione di sistema a livello nazionale da attivare, mediante procedura di call for proposal rivolta alle Regioni e alla Province autonome, e finalizzata a attuare “Piani Regionali di Integrazione Linguistica e Sociale degli stranieri”, assicurando servizi formativi omogenei nell’ambito di un “Sistema integrato per la formazione linguistica e l’orientamento civico degli stranieri

finanziamento di progetti di formazione linguistica ed educazione civica, da selezionare a seguito della pubblicazione di avvisi pubblici a valenza territoriale – call for proposal

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FEI: esempio di beneficiari Amministrazioni centrali (in modalità Organo Esecutivo),amministrazioni territoriali e periferiche;enti locali; Centri Territoriale Permanenti per l'istruzione

e la formazione in età adulta, associazioni del terzo settore di ambito locale e

nazionale; istituti di ricerca; enti non a scopo di lucro.

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FEI:esempio progetti Prefetture' Prefettura di Catania 'Azione di sistema per il miglioramento dei servizi per

l’immigrazione' Prefettura di Catanzaro 'INFO.MEDIA. Informazione e mediazione per

l'integrazione' Prefettura di Firenze 'PrOMed: Promozione, Orientamento, Mediazione' Prefettura di Genova 'A.R.Ge. (accoglienza responsabile Genova)'' Prefettura di Napoli 'Napoli, Casa delle culture: percorso di sensibilizzazione

per immigrati verso forme attive di partecipazione alla vita pubblica locale' Prefettura di Perugia 'Welcome! Preparare accoglienza per costruire

integrazione' Prefettura di Prato 'Informazione=integrazione=sviluppo – vivere a Prato in

armonia con il territorio' Prefettura di Roma 'Integrare per Costruire' Prefettura di Torino 'Lo Stato per i nuovi cittadini'CANTIERI D’EUROPA

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FEI:esempio progetti enti (finanziamenti 2012)

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GESTIONE DIRETTA: Evoluzione della politica europea per la lotta alla povertà e l’inclusione sociale

2010. Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all‘Esclusione Sociale

Le priorità fissate:

• Promozione di strategie multidimensionali integrate intese a prevenire e ridurre la povertà, in particolare la grave povertà, e di approcci da integrare in tutte le pertinenti politiche;

• Lotta contro la povertà infantile compresa la trasmissione intergenerazionale della povertà nonché la povertà all'interno della famiglia, prestando un'attenzione particolare alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali e alle famiglie che si prendono cura di una persona a carico, nonché la povertà vissuta dai bambini negli istituti;

• Promozione di mercati del lavoro inclusivi, affrontando il problema della povertà lavorativa e la necessità di rendere il lavoro redditizio;

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• Eliminazione degli svantaggi in materia di istruzione e di formazione, anche mediante la formazione per l'acquisizione di competenze informatiche e la promozione di parità di accesso alle TIC, prestando un'attenzione particolare alle esigenze specifiche delle persone disabili;

• Presa in considerazione delle dimensioni di genere e dell'età nella povertà;

• Garantire parità di accesso a risorse e servizi adeguati, incluso un alloggio dignitoso, nonché alla protezione sanitaria e sociale;

• Favorire l'accesso alla cultura e alle attività ricreative;

• Eliminazione della discriminazione e promozione dell'inclusione sociale degli immigrati e delle minoranze etniche;

• Promozione di approcci integrati all'inclusione attiva;

• Risposta alle esigenze delle persone con disabilità e loro familiari, dei senzatetto e di altre categorie o persone in situazioni vulnerabili.

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Nascono i piani nazionali PN

I programmi nazionali (PN)

La finalità è di applicare gli obiettivi dell'Anno europeo alla realtà e ai bisogni di ciascun paese, sulla base di un'analisi delle sfide che ogni paese si trova ad affrontare per quanto concerne le priorità dell'inclusione sociale. I paesi partecipanti dovrebbero indicare come intendono rispondere a queste sfide conformemente ai principi guida e agli obiettivi dell'Anno europeo 2010.

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Linee guida per i Piani nazionali

Coerenza con le strategie nazionali in materia di protezione sociale e inclusione sociale. I programmi nazionali dovrebbero essere rigorosamente in linea con le strategie per la protezione sociale e l'inclusione sociale elaborate a livello Nazionale.

Mobilitazione dell'attenzione politica e incoraggiamento di un'ampia partecipazione.

Inserimento della lotta alla povertà nelle altre politiche.

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Programma nazionale per il 2010Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale

Campagna di comunicazione: 450.000 ۥ Sito web: 50.000 ۥ Animazione e partecipazione di gruppi di persone povere: 100.000 ۥ Concorsi, eventi culturali e formazione (es. scuole giornalismo): 100.000 ۥ Evento iniziale, focus week ed evento finale: 400.000 ۥ Progetti: 400.000 ۥ TOTALE: 1.500.000

UK

- ITALIA

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L’Italia è fra i Paesi europei con la più bassa presenza di queste comunità; una stima ufficiosa quantifica una popolazione di circa 170.000 fra Rom e Sinti, che corrisponde a circa lo 0,3% dei residenti. Questa minoranza, è caratterizzata dalla presenza di un'alta percentuale di minori: il 60% di questa popolazione ha infatti meno di 18 anni.Secondo i dati del Viminale, circa il 60% della popolazione Rom residente nel nostro Paese ha la cittadinanza italiana. L’Opera Nomadi (Associazione nazionale che tutela i diritti dei Rom) parla di 70.000 italiani e 110.000 stranieri, provenienti dai Balcani (in costante aumento quelli dalla Romania, che si aggirano sui 60.000).La maggiore concentrazione di comunità Rom in Italia si trova nelle regioni Lazio (Roma) e Lombardia (Milano), un alto numero di presenze è stato inoltre registrato in Emilia Romagna e Piemonte.

Alcuni progetti finanziati: i Rom

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“La città invisibile: accampamenti abusivi e accoglienze a Bologna”, realizzato dalla Cooperativa Sociale “La Piccola Carovana”, che rivolge la propria azione e attenzione a popolazioni provenienti dalla Romania o dall’Est Europa, che vivono in capanne o case sfitte nella periferia della città. Nello specifico il progetto si propone di creare una mappa degli accampamenti abusivi a Bologna; realizzare una rete disostegno sul territorio (parrocchie, volontari, ecc); sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’accoglienza a Bologna e attivare reti di solidarietà creando una sinergia pubblico privato per offrire sistemazioni abitative o lavorative.

“Contro la povertà: per i diritti dei bambini e degli Adolescenti”, realizzato da Unicef Roma, con il progetto nell’affrontare il tema della povertà minorile in una prospettiva multidimensionale e quindi non solo come privazione economica, rivolge l’attenzione ancheai minori Rom. Lo scopo del progetto è di disegnare, nell’esercizio dei diritti sanciti nellaConvenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un piano strategico di contrastoalla povertà, attraverso l’elaborazione di un Documento di indirizzo dedicato alla lotta allapovertà minorile.

L’Associazione culturale”Augusto del Noce”, di Casarano (Lecce) ha presentato il progetto pilota “ SMILE - Strumenti e Metodologie per l'inclusione e la lotta all'esclusione sociale: Solidarietà” rivolto all’inclusione di alcuni nuclei familiari, fra cui famiglie Rom, che intende sperimentare strategie multidimensionali di contrasto all’esclusione sociale e promuovere azioni educative contro la dispersione scolastiche. Il progetto ha come obiettivo quello di realizzare una buona prassi come base su cui replicare e estendere l’intervento all’intero territorio provinciale.

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Alcuni progetti finanziati: i Rom

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“VNP - Vecchie e Nuove Povertà. Inserimento lavorativo”, presentato dal Centro di Accoglienza di Empoli in rete con 11 Comuni della provincia di Firenze e la Regione Toscana. L’idea è quella di aprire uno sportello di ascolto che ha l’obiettivo di dare sostegno a persone in situazioni di povertà e esclusione sociale sviluppando processi di inclusione attiva, di opportunità e responsabilità, secondo una metodologia progettuale personalizzata con la prospettiva più concreta di un reinserimento sociale anche attraverso il lavoro e la soluzione abitativa. Fra gli utenti da “accompagnare” attraverso questo percorso, un’attenzione particolare verrà rivolta ai Rom che intendono inserirsi nel contesto sociale, ma che presentano profonde difficoltà nell’acquisire gli strumenti necessari per uscire da una situazione di esclusione.

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Alcuni progetti finanziati: i poveri

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Allo stesso tempo, grande impegno viene destinato al tema della non autosufficienza: per il 2010, infatti, sono riservati per le Regioni 400 milioni di euro grazie al Fondo per la non autosufficienza che, in sintonia con il quadro tratteggiato dal Libro Bianco sul Welfare individua, quali particolari aree di intervento l’attivazione o il rafforzamento della rete territoriale ed extra ospedaliera di offerta di interventi e servizi per la presa in carico personalizzata delle persone non autosufficienti, favorendone la permanenza a domicilio e, in ogni caso, l’appropriatezza dell’intervento, in un quadro di programmazione degli interventi sociali integrata con la programmazione sanitaria.

La novità per il 2010 è rappresentata dal fatto che una quota del 5% del Fondo viene direttamente riservata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che erogherà complessivamente 19 milioni di euro (1 milione sarà riservato al tema dello sviluppo del sistema informativo sulla non autosufficienza) alle regioni sulla base di iniziative progettuali sperimentali da implementarsi anche in forma congiunta. Percorsi di de-istituzionalizzazione e di interventi per il cosiddetto “dopo di noi”; sull’innovazione ed il rafforzamento degli interventi per particolari patologie neuro-degenerative; sul supporto alle famiglie di persone in stato vegetativo o in condizioni disabilità estrema.

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Alcuni progetti finanziati: i disabili