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PROGETTARE PER
COMPETENZE
Termoli, 6 Aprile 2016
1 Costanza Cavaliere
Costanza Cavaliere 2
La scuola richiede prestazioni individuali…..
“La scuola richiede un pensiero privo di supporti …..
la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli…..
a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali……
……mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;
…..mentre fuori ci si avvale di strumenti cognitivi o artefatti;
…..mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni;
…..mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione.”
La scuola L’esterno
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Costanza Cavaliere
LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO
La conoscenza come prodotto predefinito, materia inerte
La conoscenza viene frammentata in parti per facilitare l’assimilazione
Lo studente riproduce la conoscenza
Organizzato intorno a contenuti Strutturato e uniforme Prevede un percorso lineare insegnante-conoscenza-studente Usa il libro come strumento
principe Procede in modo individualistico
La conoscenza come processo elaborativo, materia viva
La conoscenza viene vista nelle sue reciproche relazioni
Lo studente produce la conoscenza
Organizzato intorno a problemi Differenziato e regolato sulla
persona Prevede un percorso ricorsivo insegnante-conoscenza-studente Usa fonti e materiali diversi Procede in modo cooperativo
IL MURO (Insegnamento)
IL PONTE (Apprendimento)
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Costanza Cavaliere
5 Costanza Cavaliere
6 Costanza Cavaliere
7 Costanza Cavaliere
Versante dell’istruzione
1995. Libro bianco di Cresson - Verso la Società della conoscenza.
Da questo momento non si parla più di educazione, ma di apprendimento.
1997 (Conferenza di Amburgo) avviene quel superamento delle divisioni tra educazione
formale
non formale
informale
per la promozione di una formazione in grado di diffondere i valori della democrazia e della cittadinanza attiva e migliorare lo sviluppo e la crescita dell'individuo.
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Costanza Cavaliere
Il documento Cresson[1], nell’affrontare il nuovo concetto della formazione lungo tutto l’arco della vita parla di
ambito dei “saperi fondamentali” o competenze di
base demandato al sistema formale (scolastico, formativo, universitario)
ambito dei "saperi tecnici"e delle competenze
professionali demandata al mondo del lavoro collegato al sistema formale con modalità di alternanza
ambito delle "competenze relazionali” che si
potenziano nel lavoro e nella vita attiva
[1] "Insegnare e apprendere. Verso la società cognitiva”
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Costanza Cavaliere
Parole d’ordine:
• Flessibilità nei sistemi di istruzione
• Nuove metodiche per l’insegnamento degli
adulti
• Pluralità di linguaggi per rispondere alle
richieste di una società multiculturale e
multietnica
• Maggiore autonomia agli istituti scolastici per
consentire risposte adeguate a bisogni
diversificati.
10 Costanza Cavaliere
I pilastri dell’educazione
Imparare a conoscere conciliando una cultura generale sufficientemente vasta con lo studio approfondito di
un numero ristretto di materie (il "passaporto per l'educazione permanente")
Imparare a fare sottolineando il passaggio dal concetto di abilità a quello di competenze e la
possibilità di alternare scuola e lavoro
Imparare ad essere
Richiamando l'attualità delle raccomandazioni contenute nel Rapporto Faure (Unesco, 1972)
Imparare a vivere insieme sviluppare la conoscenza degli altri popoli, della loro storia, delle tradizioni e
della loro spiritualità, creare una nuova mentalità che stimoli la realizzazione di
progetti comuni e una gestione intelligente e pacifica degli inevitabili conflitti.
Nell’Educazione un tesoro (Jacques Delors ), in cui è contenuto il ‘Rapporto all’UNESCO della
Commissione Internazionale sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo’
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Costanza Cavaliere
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Si afferma la necessità dell’apprendimento come processo che dura per tutto l’arco della vita. Gli obiettivi del libro bianco: 1. Valorizzare il capitale umano per tutta la vita,
innestando la formazione continua sulla formazione iniziale
2. Garantire una solida formazione di base e il collegamento tra la vita scolastica e la vita attiva 3. Incrementare l’attività di apprendistato e di tirocinio presso le imprese per facilitare la transizione alla vita attiva.
14 Costanza Cavaliere
le continuità
Negli ultimi quindici anni, nonostante i cambi di maggioranza, alcuni temi sono sempre rimasti al centro:
Innalzamento dell’obbligo di istruzione Integrazione dei sistemi di istruzione e formazione
professionale Successo formativo Rapporto quantità/qualità (tetti curricolari e
discipline) Difficoltà di intervento (le resistenze e le rigidità
del sistema)
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Costanza Cavaliere
gli ordinamenti
In rapporti di discontinuità/continuità, il sistema oggi vede
approvati:
Regolamento sul primo ciclo (DPR n. 89/2009)
Regolamento su riorganizzazione rete scolastica (DPR
81/2009)
Regolamento sulla valutazione (DPR 122/2009)
I tre regolamenti su
Istituti professionali (DPR 87/2010)
Istituti tecnici (DPR 88/2010)
Licei (DPR 89/2010)
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Costanza Cavaliere
quadro ordinamentale 1
Scuola dell’infanzia: tre anni
1° Ciclo: individuati i “traguardi di competenza”
Scuola primaria: cinque anni
Scuola secondaria di primo grado: tre anni
2° Ciclo: individuati i “risultati di apprendimento”
Licei cinque anni
Istituti tecnici “
Istituti professionali “
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Costanza Cavaliere
quadro ordinamentale 2
Il nuovo quadro ordinamentale del II Ciclo
STRUTTURA: BIENNIO + BIENNIO + 5° Anno Obbligo di istruzione a 16 anni si compie nel 1° biennio, oppure NEI PERCORSI
TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE già previsti
nell’Intesa Stato – Regioni del luglio 2003.
E’ vigente il D.Lgs 76/2005 su “Diritto – Dovere a istruzione e formazione
professionale” per il quale si resta in formazione fino a 18 anni (salvo
conseguimento di qualifica professionale entro i 18 anni):
nel ciclo secondario
nei percorsi di istruzione e FP
nei percorsi formativi previsti dalla legge sull’apprendistato (la cui età
di accesso è stata elevata a 16 anni, in concomitanza con
l’elevamento dell’età dell’obbligo di istruzione.
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Costanza Cavaliere
quadro ordinamentale 3
Istituti professionali rilasciano diplomi quinquennali; in
sussidiarietà con le Regioni, possono rilasciare qualifiche triennali o diplomi professionali quadriennali (compresi nel repertorio nazionale di cui alla Legge 40/07).
Istituti tecnici rilasciano diplomi Istituti professionali rilasciano diplomi Licei rilasciano diplomi Tutti i diplomi danno accesso agli studi superiori
universitari o tecnici (Istituti Tecnici Superiori) e al mondo del lavoro.
Riferimento al sistema EQF: European Qualifications Framework)
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Costanza Cavaliere
I RIFERIMENTI DELLE INDICAZIONI
Competenze chiave Richiamo esplicito alla
Raccomandazione europea del 18.12.2006 e alle otto competenze chiave per la cittadinanza e l’apprendimento permanente.
Le Indicazioni, nel processi di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nel confronto con gli altri sistemi scolastici europei, intendono consolidare le competenze culturali basilari irrinunciabili per promuovere progressivamente nel corso della vita le competenze chiave
LE OTTO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PER LA CITTADINANZA
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
- le prime quattro sono legate ai saperi
- le altre quattro al saper essere e saper fare
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Costanza Cavaliere
quadro ordinamentale 4
DM 139/2007 (obbligo scolastico)
Assi culturali
Linguaggi lingua madre, lingua straniera,
multimedia
Matematico aritmetica, algebra, geometria,
rappresentazioni grafiche, problem solving
Scientifico-tecnologico scienze naturali, trasformazioni di
energia, rapporti fra tecnologie ed ambiente, applicazioni informatiche
Storico-sociale storia, economia, cittadinanza
Richiamo alle 8 competenze chiave di cittadinanza
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare (comprendere e rappresentare)
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare l’informazione
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Costanza Cavaliere
IL QUADRO EUROPEO
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 aprile 2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli (EQF)
“Conoscenze” indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
“Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
“Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
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Costanza Cavaliere
European Qualifications Framework
Riferimento al sistema EQF: European Qualifications
Framework
EQF1 = diploma del 1° Ciclo
EQF2 = obbligo di istruzione
EQF3 = qualifica professionale
EQF4 = diploma del 2° Ciclo
…….. a questo proposito….
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Costanza Cavaliere
…dal Regolamento sulla valutazione
Art. 8 del DPR n. 122 del 22 giugno 2009 Certificazione delle competenze 1. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni
sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi, ai sensi dell'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto-legge. 2. Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all'articolo 4 del decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto.
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Costanza Cavaliere
…dal Regolamento sulla valutazione
3. La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale, è definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
4. La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado è disciplinata dall'articolo 6 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni.
5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali”.
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Costanza Cavaliere
Il vocabolario delle competenze
capacity
skill
performance
expertise
competenza
capacità abilità
esecuzione
perizia
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Costanza Cavaliere
Molti modi di dire…..
…i più usati nella formazione….
Skill
livello ottimale di esecuzione di un compito che utilizza insieme esperienza, sapere, abilità
Performance
prestazione di un allievo nell'esecuzione di un compito. Esecuzione pratica di una azione
si evolve in
Competence
attitudine a utilizzare sapere e saper fare, schema complesso di pensiero e di azione in grado di far fronte ad imprevisti e alla soluzione di problemi in situazione di elevata complessità
Capacity
livello più alto in cui pensiero critico, astrazione e creatività consentono trasferimenti analogici a contesti diversi da quelli in cui si opera
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Costanza Cavaliere
Gli ambiti
Si può definire la competenza sotto diversi aspetti e
in diversi ambiti
delle discipline pedagogiche e psicologiche
dell’organizzazione del lavoro e delle
carriere
dell’orientamento e della formazione
professionale
dell’ambiente di lavoro.
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Costanza Cavaliere
differenziazione terminologica
Tra
COMPETENZA
“capacità professionale, sociale, contestuale, strategica”
e
COMPETENZE
“l’insieme delle prestazioni o microperformance che
caratterizzano una competenza”
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Costanza Cavaliere
Il versante professionale
Si può parlare di competenza professionale quando ci si riferisce:
ad una comunità di pratiche individuate, espresse, esplicitate, condivise. alla qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze, capacità
e abilità, doti professionali e personali. (G.P. Quaglino) all’elemento portante di un’azione che si qualifica per la sua coerenza
rispetto alle situazioni e per la sua efficacia rispetto alle questioni da affrontare (S. Meghnagi ) a un insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari
per svolgere un compito (M. Pellerey) alla capacità di attivare e coordinare le proprie risorse interne (conoscenze,
abilità e disposizioni interne stabili) e quelle esterne disponibili per portare a termine validamente ed efficacemente i compiti richiesti o le sfide da affrontare (Pellerey)
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Costanza Cavaliere
Definizioni
la realizzazione di un compito da parte di una persona, livello di performance, il grado di riuscita individuale (J. Guilbert)
il livello effettivamente raggiunto nell'esecuzione di un compito (P. Boscolo)
la capacità professionale richiesta per assumere certe funzioni
una virtualità la cui attuazione costituisce la performance
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Costanza Cavaliere
l’affidabilità nell'esecuzione di un compito il saper affrontare l'incertezza come problema/ situazione e non come disagio controllare e governare l'incertezza in situazioni nuove una sequenza organizzata di attività un “insieme stabilizzato di saperi, di saper fare, di condotte-tipo, di procedure standardizzate, di tipologie di ragionamento, che possono essere messi in atto, senza bisogno di ulteriore formazione" (M. de
Montmollin)
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La competenza è
“l’insieme delle capacità sottese che permettono di agire in modo efficace su dati,
informazioni, modelli e procedure rispetto a un contesto specifico.
Le azioni possono essere poste a obiettivo dell’apprendimento e in questo senso
sono definibili in termini operativi verificabili, misurabili e certificabili”
(D. Bertocchi, 2000)
E’ quella che S. Meghnagi definisce
“elemento per consentire un agire fondato su una comprensione del campo d’azione e una possibile previsione degli esiti del proprio agire”
e che si può esplicitare come - capacità di muoversi in più contesti - capacità di organizzare le conoscenze - flessibilità (di metodo, di soluzione, di strategie, etc.)
(S. Meghnagi, Conoscenza e competenza, Loescher, Torino, 1992)
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La competenza è la capacità di dar luogo ad una sequenza regolare di comportamento coordinato, efficace rispetto agli obiettivi, dato il contesto in cui ha luogo" (N. Winter)
“La competenza è una caratteristica intrinseca individuale, causalmente correlata ad una performance efficace o superiore in una mansione o situazione” (R. Boyatzis)
“La competenza è il bagaglio di capacità che la persona possiede e alle quali fa ricorso per rispondere a specifiche richieste della posizione lavorativa” (F. Ratti)
“Le competenze sono caratteristiche individuali intrinseche che indicano i modi di comportarsi o di pensare che si ripetono nelle loro grandi linee nelle diverse situazioni e perdurano per un periodo di tempo ragionevolmente lungo” (R.M. Guion)
“La competenza è definita dalla capacità di controllare e governare l'incertezza mediante prestazioni costruite volta per volta e poco formalizzabili” (A.M. Ajello)
Una comprovata capacità di usare conoscenze ed abilità in modo autonomo in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale o professionale (M. Pellerey)
34 Costanza Cavaliere
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LE PAROLE CHIAVE
Competenze
Abilità
Conoscenze
Saperi
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Costanza Cavaliere
Progettare per competenze
Nella competenza interagiscono
abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi
conoscenze: fatti, principi, teorie relativi al settore di studio o di lavoro
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Costanza Cavaliere
Quali “conoscenze”
La conoscenza si sviluppa in forme diverse da persona a persona in relazione all’età, alle condizioni, ai contesti di vita e di lavoro. Non è il dato finale di attività intenzionali, nell’ambito di strutture preposte allo scopo. E’ l’esito, costantemente mutevole, di un’elaborazione sia di saperi volutamente trasmessi e accolti, sia di idee, informazioni, abilità acquisite in via informale o attraverso l’esperienza. E’ il risultato di itinerari non lineari nel corso dei quali si costruisce e ricostruisce un personale modo di porsi di fronte alla realtà, si assumono riferimenti di valore, nascono legami di appartenenza, si definisce un’identità legata a condizioni e valutazioni di carattere sociale, storico, di genere, di classe, civile, etnico e culturale.”
(S. Meghnagi, Il sapere professionale. Competenze, diritti, democrazia, 2005)
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Costanza Cavaliere
E. Morin La complessità dei saperi
Poiché la nostra educazione ci ha insegnato a separare e a non legare le conoscenze, l’insieme di queste costituisce un puzzle inintelleggibile.
Le interazioni, le retroazioni, i contesti, le complessità che si trovano nel no man’s land tra le discipline diventano invisibili. (…)
L’incapacità di organizzare il sapere sperso e compartimentato porta all’atrofia della disposizione mentale naturale a contestualizzare e a globalizzare.
(Edgar Morin, I sette pilastri del sapere, 1999)
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Costanza Cavaliere
Le competenze: una mente ben fatta
Il significato di educazione per MORIN
Fornire una cultura che permetta di
DISTINGUERE CONTESTUALIZZARE
GLOBALIZZARE AFFRONTARE
i problemi multidimensionali, globali e fondamentali
Preparare le menti… alla complessità dei problemi
Preparare ad affrontare l’incertezza….
……..favorendo l’intelligenza strategica
(E.Morin, La testa ben fatta, riforma dell’insegnamento, riforma del pensiero)
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Costanza Cavaliere
il laboratorio delle teste ben fatte
Non è una nuova strategia, ma un cambio di mentalità
l’insegnante deve diventare maestro
lo studente impara a imparare apprendistato cognitivo
apprendimento significativo
i compiti sono reali, si apprende dall’esperienza, dal
contesto
la programmazione deve essere retroattiva
https://www.youtube.com/watch?v=jKyb0yDJrog
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Costanza Cavaliere
Sviluppo di una competenza
M. Pellerey possedere in maniera significativa, stabile e fruibile
concetti e quadri concettuali
aver raggiunto adeguate abilità intellettuali e pratiche
sapendo come, quando e perché valorizzarle
disporre di adeguati significati, valori, motivazioni, atteggiamenti, concezioni di sé e forme di rapporto con il sapere da acquisire, capacità di concentrazione e di perseveranza nel portare a termine gli impegni, etc.
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Costanza Cavaliere
CINQUE PRINCIPI
(Dal contributo di Michele Pellerey alla presentazione dei NUOVI Tecnici dell’ 11 maggio 2010)
PRIMO PRINCIPIO
Una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto - nell’affrontare situazioni, - nel portare a termine compiti, - nel realizzare prodotti, - nel risolvere problemi, che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri. MAPPE
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Costanza Cavaliere
SECONDO PRINCIPIO
La progettazione di un’attività formativa diretta allo sviluppo di competenze dunque deve tener conto della necessità:
a) che le conoscenze fondamentali da questa implicate siano acquisite in maniera significativa, cioè comprese e padroneggiate in modo adeguato;
b) che le abilità richieste siano disponibili a un livello confacente di
correttezza e di consapevolezza di quando e come utilizzarle
c) che si sostenga il desiderio di sviluppare conoscenze e abilità
nell’affrontare compiti e attività che ne esigono l’attivazione e
l’integrazione
Apprendimento significativo
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Costanza Cavaliere
TERZO PRINCIPIO
La consapevolezza, che tutti gli insegnanti dovrebbero
raggiungere circa il ruolo degli apporti delle loro discipline
allo sviluppo delle competenze intese, favorisce la presenza
di un ambiente di studio nel quale studenti e docenti
collaborano in tale direzione.
Si tratta di promuovere una pratica formativa segnata
dall’esigenza di favorire un’acquisizione di conoscenze e
abilità del cui valore, ai fini dello sviluppo personale,
culturale e professionale indicato nelle competenze finali da
raggiungere, siano consapevoli sia i docenti, sia gli studenti.
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Costanza Cavaliere
Ciò implica l’uso di metodi che coinvolgono
l’attività degli studenti nell’affrontare questioni e
problemi di natura applicativa
(alla propria vita, alle altre discipline, alla
vita sociale e lavorativa)
sia nell’introdurre i nuclei fondamentali delle
conoscenze e abilità, sia nel progressivo
padroneggiarli.
Quale idea di saperi
46 Costanza Cavaliere
QUARTO PRINCIPIO
L’ambiente nel quale si svolgono le lezioni dovrebbe assumere sempre più le caratteristiche di un laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo al fine di acquisire e controllare la qualità delle conoscenze e delle abilità progressivamente affrontate, mentre se ne verifica la spendibilità nell’affrontare esercizi e problemi via via più impegnativi sotto la guida dei docenti. Scuola ieri e oggi Smart school
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Costanza Cavaliere
QUINTO PRINCIPIO
Infine, occorre ribadire che nella promozione delle varie competenze previste, anche a livello di biennio iniziale, va curata con particolare attenzione l’integrazione tra quanto sviluppato
nell’area generale, comune a tutti gli indirizzi, e
quanto oggetto di insegnamento nell’area specifica di ciascun indirizzo
Integrazione saperi
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Costanza Cavaliere
Lo sviluppo verticale delle competenze
“Alcune competenze sono della stessa natura dalla prima classe della scuola primaria all’ultima classe del secondo ciclo, ma variano nel loro livello di complessità e adattabilità a situazioni molteplici. Un esempio è dato dalle competenze nella lingua italiana, che tradizionalmente sono distribuite secondo quattro categorie: ascoltare, parlare, leggere e
scrivere, con l’aggiunta oggi dell’interagire”. M. Pellerey
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Costanza Cavaliere
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Le due principali direzioni del cambiamento dei
curricoli scolastici a livello internazionale
“funzionale”
Dare competenze specifiche
per il mercato del lavoro
Assicurare abilità di saper fare
Fornire le basi per comprendere e sviluppare le abilità cognitive necessarie
Fornire delle mappe della complessità del mondo
“umanistica”
Sviluppare globalmente la
persona nei suoi aspetti affettivi,
morali ed estetici
Aiutaread“imparareadessere”e
ad essere attenti ai valori sociali
Sviluppare uno spirito critico
Facilitarel’imparareadimparare
Sviluppare il potenziale umano e i
talenti
(cfr. Unesco, Management of Curriculum
Change, Workshop report, 2007) Costanza Cavaliere
Tale modello di sviluppo riconosce che tutti gli
individui posseggono una dignità umana inalienabile
che deve essere rispettata e tutelata da leggi e
istituzioni”
Amartya Sen, 1998
M. C. Nussbaum, Non per profitto. Perchè le democrazie hanno bisogno della
cultura umanistica, 2011
“Secondo tale modello, ciò che è davvero
importante sono le opportunità, o
<capacità>, che ogni persona ha in ambiti
chiave che vanno dalla vita, salute e integrità
corporea alla libertà politica partecipazione
politica e istruzione.
51 Costanza Cavaliere
52 Costanza Cavaliere
53 Costanza Cavaliere
Motivazione
Sport
https://www.youtube.com/watch?v=vSy60Is4Wqo
Sopravvivenza
https://www.youtube.com/watch?v=6ene2Ue9uPw
Fuga - Pezzo di gesso
https://www.youtube.com/watch?v=ZMuOiD3tPyo
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Costanza Cavaliere
La dimensione storico - epistemologica
Tra i requisiti culturali e professionali che il docente deve
possedere vi è la padronanza dei “fondamenti epistemologici”
della disciplina che insegna, disciplina che deve essere
conosciuta in maniera critica. Tale consapevolezza può, infatti,
facilitare di molto il suo lavoro, aiutandolo a concentrare i suoi
sforzi su quei saperi centrali, i cosiddetti nuclei fondanti, che
rivestano carattere di particolare rilevanza per la loro
caratteristica di organizzare al loro intorno i saperi specifici di
una disciplina, di mettere in relazione sistemi di conoscenze
differenti e di essere in grado di crearne di nuovi.
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Costanza Cavaliere
I nuclei fondanti
Sono i “concetti fondamentali” o STRUTTURANTI che ricorrono in vari
luoghi di una disciplina o di più discipline che abbiano una connotazione
epistemica omologa e/o analoga e hanno perciò valore strutturante e
generativo di conoscenze anche in relazione al processo di apprendimento”
La competenza di tipo epistemologico è essenziale per poter effettuare l’
“analisi disciplinare” e quindi costruire la “mappa disciplinare”. Essa
consente al docente di:
• scomporre e ricomporre i contenuti della disciplina;
• individuarne le “idee chiave”, che svolgono il ruolo fondamentale di
“organizzatori delle conoscenze”;
• collegare insieme tali concetti costruendo una rete di connessioni
associative tra essi.
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Costanza Cavaliere
L’analisi disciplinare
SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE DELLA CONOSCENZA
Sistema oggettivo
Ricerca e rappresentazione
dei concetti
e delle loro connessioni
Sapere disciplinare
Individuazione di relazioni tra
le competenze dichiarative
e le competenze procedurali
Mappe concettuali
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Costanza Cavaliere
L’analisi delle discipline
dalle discipline di studio all’universo dei saperi
rapporto quantità/qualità di conoscenze e
competenze
Trasferibilità delle conoscenze
da generali a specifiche
da specifiche a specifiche
L’analisi disciplinare 58
Costanza Cavaliere
DISCIPLINE
SISTEMATIZZAZIONE
DEL SAPERE
L’analisi disciplinare
STRUTTURE CONCETTUALI
•Modelli di indagine
•Sintassi
•Procedimenti
• Comprensione
• Codificazione
• Elaborazione
• Costruzione del significato
• Procedure di analisi
• Acquisizione dei livelli di padronanza
• Sistematizzazione
MAPPA COGNITIVA
Selezione di conoscenze significative rispetto ad un’area tematica
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Costanza Cavaliere
L’analisi disciplinare …..
non scompone ma ricompone i saperi “L’educazione generale deve promuovere una
intelligenza generale capace di riferirsi al complesso, al contesto
in modo multidimensionale e al globale”
(Morin)
L’analisi disciplinare
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Costanza Cavaliere
61 Costanza Cavaliere
MODELLO
MODI DI
APPRENDIMENTO
STILE DI
INSEGNAMENTO
PROCESSO
Lista
Albero
Tabella
Rete
Accumulo
Classificazione
Sintesi
Connessione
Lineare
Gerarchico
Multicomponenziale
Ipertestuale
Crescere
Salire
Incrociare
Navigare
L’analisi disciplinare
RAPPORTO TRA MAPPA E INSEGNAMENTO
Giuseppe Martini, “L’analisi disciplinare apre la programmazione” in ANP Notizie,1994
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Costanza Cavaliere
Linee guida per l’analisi disciplinare
Possesso critico della disciplina
sviluppo storico
L’analisi disciplinare
struttura
Nuclei concettuali
Regole
Metodologia dominante
Ambiti di applicazione
Rapporti con altre discipline
Valenza formativa
Rilevanza sociale
Struttura concettuale
Valore strumentale
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Costanza Cavaliere
Linee guida per l’analisi disciplinare
Possesso critico della disciplina
L’analisi disciplinare
Valenza formativa Rilevanza sociale
Analisi
epistemologica
e pedagogica
Potenziale
di abilità mentali
e di capacità
operative
stimolabili
Esigenze della realtà
Analisi delle funzioni
richieste dal sociale
Analisi delle professioni
e dei compiti
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Costanza Cavaliere
LA SELEZIONE DEI CONTENUTI
L’analisi disciplinare
UNIVERSO
DI ARGOMENTI
Insieme di argomenti
capace di FAR COMPRENDERE
La struttura concettuale della disciplina
(teorie, idee, principi, concetti)
La struttura sintattica
(procedimenti, modelli, strumenti)
e di PORRE IN RELAZIONE logica dell’oggetto (da conoscere, da apprendere)
didattica
logica del soggetto (chi apprende)
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Costanza Cavaliere
LA SCELTA DEI METODI
L’analisi disciplinare
METODI Strutture organizzative formali del sapere
programmazione adattamento
Metodi e strategie DIDATTICHE rivolti alle strutture cognitive di chi apprende
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Costanza Cavaliere
Principi centrali della programmazione in unità di apprendimento
significative
L’analisi disciplinare
•Materie significative
•Differenziazione progressiva
•Conciliazione integrativa
•Organizzazione sequenziale
•Organizzazione a spirale
•Uso di organizzatori e temi integrativi
•Dimensione astratta/concreta dello sviluppo cognitivo
•Consolidamento
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Costanza Cavaliere
Strategie di supporto all’innovazione
LA SINGOLA SCUOLA
La formazione sul campo
Dipartimenti (analisi disciplinari, rubriche ecc)
Creazione di una comunità professionale
Gruppi di lavoro coordinati da un facilitatore (peer coaching)
Un gruppo di collegamento tra i coordinatori dei gruppi di lavoro (tutor di dipartimento ecc)
Potenziamento di comunità di pratiche su aspetti specifici(rubriche, modelli di certificazione, griglie per la valutazione, modelli di diari di bordo, creazione di casi, descrizione di incidenti critici
Un tutor per la creazione dei portfolio
Un coordinamento dei rapporti con le altre scuole
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Costanza Cavaliere
Modelli di certificato
Livelli di risultato dell’allievo
Livelli di competenza (livelli curricolari)
Format di certificazione di istituto
La certificazione delle competenze
repertori di competenze
modelli per la certificazione
Progettare per competenze
Esempi di progettazione per moduli
La griglia di progettazione
Esempi
LA SINGOLA SCUOLA
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Costanza Cavaliere
70 Costanza Cavaliere
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72 Costanza Cavaliere
Cos’è una competenza?
ABILITA’
CONOSCENZE
IIMMAGINE DI SE’
SENSIBILITA’AL CONTESTOCONSAPEVOLEZZA
MOTIVAZIONE
STRATEGIE METACOGNITIVE
RUOLO SOCIALE
IMPEGNO
“… non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa” (Wiggins, 1993)
CHE COSA SI
APPRENDE?
COME SI
APPRENDE?
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Costanza Cavaliere
COGNIZIONE
METACOGNIZIONE
MOTIVAZIONE ATTRIBUZIONE
conoscenze e capacità di
astrazione, generalizzazione…
impegno
disposizione ad apprendere
riflessione su contenuto e processo
di apprendimento
concetto di sé
autostima
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
74 Costanza Cavaliere
Competenza: cosa comprende? 75
Costanza Cavaliere
IL PROFILO
“descrive, in forma essenziale, le competenze
riferite alle discipline di insegnamento e al
pieno esercizio della cittadinanza, che un
ragazzo deve mostrare di possedere al termine
del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento
delle competenze delineate nel profilo
costituisce l’obiettivo generale del sistema
educativo e formativo italiano”
76 Costanza Cavaliere
I TRAGUARDI
«Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti,
indicano piste g , p culturali e didattiche da percorrere e aiutano a
finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per
la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione
temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni
scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia
dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio.
Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e
di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli
studenti il miglior conseguimento dei risultati»
(DALLE INDICAZIONI 2012)
77 Costanza Cavaliere
78
L’obbligo di istruzione come “base comune”
del primo e secondo ciclo
Nel quadro della complessiva riforma del sistema educativo di istruzione e formazione, l’obbligo di istruzione costituisce “una base comune”, alla quale si riferiscono gli ordinamenti del primo e del secondo ciclo, necessaria a tutti gli studenti per:
- proseguire con successo gli studi,
- costruire il proprio progetto personale e professionale,
- svolgere un ruolo attivo nella società.
Costanza Cavaliere
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Secondo ciclo e “zoccolo comune” di
conoscenze
Nel quadro del PECUP generale del secondo ciclo e dei PECUP specifici previsti dai nuovi Regolamenti degli istituti tecnici e dei Licei, si intende individuare e promuovere un nucleo di saperi e competenze comuni ai due percorsi relativi all’area generale, per la padronanza, a partire dal primo biennio,
della lingua italiana,
della lingua inglese,
della matematica,
della storia.
Costanza Cavaliere
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Le discipline comuni dell’area generale
LICEI
Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura straniera Storia e geografia Matematica Scienze naturali Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività
alternative
ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI
Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Scienze integrate Diritto ed economia
Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività
alternative
Costanza Cavaliere
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Lingua e
letteratura italiana
Lingua
inglese
matematica
storia
Primo biennio secondo biennio + quinto anno
???
L’ipotesi di
”zoccolo comune”
di conoscenze
Costanza Cavaliere
82
“L’apprendimento si qualifica come una pratica
consapevole guidata dalle proprie intenzioni e da
una continua riflessione basata sulla percezione dei
vincoli e delle risorse interne ed esterne” …
“Un ambiente di apprendimento dovrebbe offrire
rappresentazioni multiple della realtà, non
semplificandola ma rispettando la sua naturale
complessità; dovrebbe sostenere la costruzione
attiva e collaborativa della conoscenza, attraverso
la negoziazione sociale, più che la sua semplice
riproduzione; dovrebbe poi alimentare pratiche
riflessive, proponendo compiti autentici e
contestualizzando gli apprendimenti”
(David. H. Jonassen)
Costanza Cavaliere
LO SCENARIO CULTURALE DIDATTICO E PEDAGOGICO ATTUALE
OFFRE VARIEGATE FORME DI TECNICHE EDUCATIVE ATTIVE
TECNICHE DI RIPRODUZIONE OPERATIVA:
• MASTERY LEARNING ( Ins. Individualizzato dall’istruzione programmata)
• IN BASKET – WBT WEB BASED TRAINING ( formazione in rete) - CBT
TECNICHE DI ANALISI:
• PROBLEM SOLVING ( Ausubel – Novak)
• PROBLEMBASDLEARNING PBL(scaffolding BRUNER)
• STUDI DI CASO
• L’NCIDENT( valutazione dell’imprevisto e risoluzione )
TECNICHE DI PRODUZIONE COOPERATIVA:
• BRAINSTORMING
• COOPERATIVE/ LEARNING-PEER EDUCATION( cognitivismo pragmatico Dewey)
TECNICHE SIMULATIVE:
• ROLE PLAYING
83 Costanza Cavaliere
Sommario del Problem Based Learning
Questo è un modello semplificato
based learning (PBL) è un’alternativa entusiasmante
all’approccio tradizionale dell’apprendimento in classe. Con il PBL
l’insegnante presenta un problema, non lezioni, compiti o esercizi.
Poiché non viene dato un contenuto, l’apprendimento diventa attivo
nel senso che bisogna scoprire e lavorare con i contenuti che si
ritiene siano necessari per risolvere il problema.
Spesso il problema che viene assegnato in gruppo è “definito male”.
E’ lasciato ai soggetti di apprendimento e analizzarlo:
1. stabilire quanto si sa l’argomento per porre le basi per risolverlo
2. stabilire quanto si sa dei suoi contenuti
3. stabilire quali sono le strategie per risolverlo
4. selezionare la soluzione migliore e provarla
5. presentare, e magari difendere, il vostro procedimento e la
soluzione
84 Costanza Cavaliere
Nel PBL l’insegnante opera come un facilitatore o un
mentore piuttosto che come fonte di “soluzioni”
Il PBL offre la possibilità di
1. esaminare e mettere alla prova quello che sapete
2. scoprire quello che occorre imparare
3. sviluppare le qualità personali per ottenere risultati
migliori nel gruppo
4. migliorare le capacità di comunicazione
5. enunciare posizioni e sostenerle con prove ed argomenti
solidi
6. diventare più flessibili nell’elaborazione delle
informazioni e nel raggiungere gli obiettivi
7. mettere in pratica le abilità necessarie dopo la scuola
85 Costanza Cavaliere
ll metodo della Flipped Classroom
(letteralmente “insegnamento capovolto”) trasferisce la
responsabilità e la titolarità dell’apprendimento dal docente
agli studenti.
Quando gli studenti hanno il controllo su come apprendono i
contenuti, sul ritmo del loro apprendimento, e su come il loro
apprendimento viene valutato, l’apprendimento appartiene a
loro.
Gli insegnanti diventano guide per comprendere piuttosto che
dispensatori di fatti, e gli studenti diventano discenti attivi
piuttosto che contenitori di informazioni
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Costanza Cavaliere
Nella flipped classroom la rivoluzione non è tanto nel metodo
di insegnamento, ma nel diverso modo di proporre i contenuti
agli studenti e di articolare i tempi di apprendimento.
87 Costanza Cavaliere
Al modello tradizionale :
Lezione in classe - Studio (a casa) – Verifica.
Si sostituisce lo schema :
Attivazione ( lo studente fruisce dei
contenuti autonomamente)
Produzione (in classe in piccoli gruppi)
elaborazione (nel gruppo classe) sotto la
guida del docente regista.
88 Costanza Cavaliere
L’insegnamento capovolto nasce dall’esigenza di rendere il
tempo-scuola più produttivo e funzionale alle esigenze di un
mondo della comunicazione radicalmente mutato in pochi
anni.
E’ una forma di apprendimento ibrido che ribalta il sistema
di apprendimento tradizionale fatto di lezioni frontali, studio
individuale a casa e interrogazioni in classe.
L’insegnamento rovesciato utilizza due strumenti:
•un lavoro a casa che sfrutta appieno tutte le potenzialità
dei materiali culturali online
• un lavoro a scuola che consente di applicare, senza
ristrettezze temporali, una didattica laboratoriale
socializzante e personalizzata
89 Costanza Cavaliere
PUNTI CARDINE DELLA FILOSOFIA “SENZA ZAINO”
Differenziazione dell'insegnamento (personalizzazione,
mediante attività differenziate anche in contemporanea)
Apprendimento cooperativo
Scuola intesa come comunità di pratiche e di ricerca
(comunità tra bambini, docenti e genitori e tra docenti stessi)
Gestione partecipata della classe (gli alunni sono i veri
protagonisti della vita scolastica, coprogettando le attività e
gli spazi insieme con gli adulti)
Organizzazione delle aule in aree (area lettura, area
scientifica, agorà per la condivisione delle idee)
Pluralità degli strumenti didattici (di cancelleria, di
gestione, per l'apprendimento).
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Costanza Cavaliere
Come si lavora in una classe SZ
RESPONSABILITÀ
Nelle classi Senza Zaino i bambini sono educati a far parte
di una comunità in cui ognuno ha compiti precisi, finalizzati a
far 'funzionare' il gruppo in modo organizzato: a ciascuno
viene assegnato almeno un incarico, che dovrà svolgere
scrupolosamente nel periodo assegnato. Il sistema della
rotazione degli incarichi nel corso dell'anno scolastico
insegna al bambino ad assumere differenti prospettive,
nell'ottica della costruzione di un ambiente in cui il benessere
emotivo e cognitivo di ciascuno è al centro dell'interesse.
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Costanza Cavaliere
I MEDIATORI DIDATTICI
ATTIVI esercitazioni pratiche,manipolazione,
esperimenti, giochi ….
• ICONICI disegni, film, diapositive, foto, grafici,
tabelle …..
• ANALOGICI role playing, recite, simulazioni ….
• SIMBOLICI linguaggi formali: lingua,
matematica, musica ….
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Esempi di programmazioni per competenze
I Ciclo – Traguardi di competenze
I Ciclo- Programmazione e rubriche
I Ciclo - UDA
II Ciclo – Rubriche per assi
II Ciclo – Rubrica valutazione
II Ciclo - UDA
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