progetto piazza d'armi

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LÀ DOVE NEL 1300 C’ERA L’ERBA, ADESSO C’È ANCORA. PROGETTO DI RIUSO SOSTENIBILE DELL’AREA PIAZZA D’ARMI, MILANO

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Progetto Piazza d'Armi - Le Giardiniere

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Page 1: Progetto Piazza d'Armi

LÀ DOVE NEL 1300 C’ERA L’ERBA,

ADESSO C’È ANCORA.

PROGETTO DI RIUSO SOSTENIBILE DELL’AREA PIAZZA D’ARMI, MILANO

Page 2: Progetto Piazza d'Armi

La Piazza d’Armi di Baggio

Le prime notizie di un insediamento agricolo in quest'area risalgono al 1346 (allegato1 e bibliografia).

Vi era situata la Cascina Moretta, circondata da campi coltivati.

La vocazione agricola fu modificata agli inizi del '900 quando sul terreno venne costruito il primo

aerodromo di Milano dedicato a Remo La Valle, comandante di dirigibili, e costruite le officine Leonardo

da Vinci, fondate da Enrico Forlanini.

Alla fine degli anni '20, la Piazza d'Armi, originariamente situata nella zona della Fiera Campionaria,

venne trasferita a Baggio; la caserma e l'Ospedale Militare vennero realizzati agli inizi degli anni '30.

La caserma Santa Barbara di Piazzale Perrucchetti e la Piazza d'Armi rappresentano oggi uno dei più vasti

complessi militari esistenti in Italia, all'interno di una città.

1659 1722 1791 1833 1865

Timeline cartografico

INQUADRAMENTO STORICO

Page 3: Progetto Piazza d'Armi

Fino agli anni '80 la Piazza d'Armi , costituita da circa 40 ettari di suolo, veniva utilizzata per

l’addestramento dei reparti e per la scuola guida di mezzi cingolati. Molti residenti della zona ricordano

ancora sia i carri armati che scivolavano sulle montagnole di terra, sia i giovani di leva appostati dietro i

sacchi di sabbia. Ma ricordano anche le greggi di pecore che vi pascolarono per molto tempo, in una strana

osmosi con la destinazione militare del complesso.

Ora questa vasta area, abbandonata da mezzi, uomini e animali, è ritornata sotto il dominio della Natura.

Nel corso degli anni vi si sono riambientati pioppi, salici, robinie, fino a costituire quella sorta di 'terzo

paesaggio' che Gilles Clément, paesaggista francese, ha definito come “il terreno di rifugio della diversità,

respinta dagli spazi dominati dall'uomo”(v.bibliografia).

Chi entra oggi in questo luogo, un tempo estrema periferia, resta colpito dalla inusitata vicinanza del

contesto urbano a quello naturale: un accostamento che, per estensione e tipologia, è probabilmente unico

in Europa.

INQUADRAMENTO STORICO

Via Novara (foto storica) 1920 Situazione attuale

Page 4: Progetto Piazza d'Armi

Un destino originale per un'area urbana unica in Europa

Nel 2009 un Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ministero della Difesa

(allegato 2) includeva la Piazza d'Armi, i magazzini adiacenti di Via della Rovere, la Caserma Santa

Barbara - ed altre 6 caserme - in un progetto di dismissione e successiva riqualificazione.

Il PGT, licenziato dall'attuale Giunta Comunale, prevede per il 50% della superficie totale di 618.075 mq.

"spazi e servizi di interesse pubblico generale" e per il restante 50% "spazi a parco permeabili" (allegato 3)

Sappiamo che nel corso degli anni molti e diversi progetti si sono appuntati su quest'area: dal nuovo stadio

dell'Inter alla "Città della Salute" fino alla più recente "Città dell'Equitazione" (v. articolo de 'Il Giorno' del

18/4/2013 – allegato 4).

In effetti un'area così vasta e ormai non più periferica, servita da più mezzi di superficie e dalle stazioni

MM1 Primaticcio e Inganni situate a qualche centinaio di metri, risulta interessante sotto molti aspetti.

Quello che a noi sembra il più qualificante e che desideriamo evidenziare è l'aspetto di continuità, spaziale e

temporale, che questo luogo riveste.

SITUAZIONE ATTUALE

Foto aerea Collegamenti Metro Foto aerea

Page 5: Progetto Piazza d'Armi

Situata a ridosso del Parco delle Cave, a sua volta collegato con il Bosco in Città, essa rappresenta l'ideale

continuazione spaziale di un "corridoio verde" che apre l'accesso della campagna alla città e viceversa. Si

restaurerebbe così l'antica vocazione agricola, sospesa per circa un secolo, riconnettendosi ad un pezzo

importante della memoria storica e culturale di Milano.

Questa dimensione di continuità tra la campagna e la città è ormai segnalata dall'urbanistica più avanzata

come la nuova cornice per ridurre– dove è ancora possibile - lo squilibrio tra insediamento urbano e mondo

agricolo. Interessante al proposito il recento articolo di F.Borrella su 'Arcipelago Milano' (v.all. 5).

L'aver dedicato la prossima Esposizione Universale al tema dell'alimentazione ci sembra, in questa

prospettiva, una scelta felice. Un'Expo che, accanto alla dimensione espositiva, metta 'in campo'

(letteralmente) un progetto di natura agroalimentare, può essere per il Comune di Milano, il secondo

comune agricolo d'Italia, l'occasione per diventare una 'transition town' per quanto riguarda la produzione

di uno dei 'beni comuni' essenziali per la nostra salute: il cibo. Altre città, in Europa e negli USA, si sono

già avviate su questa strada: sono le c.d. Edible city, le città commestibili (v.all.6,7,8 e bibliografia)

SITUAZIONE ATTUALE

Parco di

Trenno

Parco delle

Cave Piazza d’Armi

Page 6: Progetto Piazza d'Armi

PROGETTO

Che cosa abbiamo in mente per la Piazza d'Armi

Innanzitutto farla diventare un luogo di pace.

Ora che le necessità delle nostre Forze Armate si sono notevolmente ridotte e la stessa crisi economica

impone un netto ridimensionamento degli investimenti a tutti i livelli, questi spazi militari dismessi

possono costituire una grande ricchezza a disposizione della cittadinanza per creare occasioni di lavoro

(v. articolo di Caterina Pasolini su La Repubblica 18 giugno 2013, allegato9), opportunità di socializzazione e servizi

collettivi.

Il tema del riuso delle grandi aree militari dislocate sul territorio italiano é presente nel dibattito

urbanistico italiano fin dagli anni ‘90, ovvero dalla caduta del muro di Berlino: ha una sua specificità

rispetto a quello del riuso delle aree industriali perché si tratta molto spesso, e come in questo caso, di veri e

propri pezzi di città inseriti all’interno del tessuto urbano. Cittadelle autonome, monadi senza connessione

fisica con l’intorno, devono trovare, tramite un pensiero urbanistico forte, la connessione a ciò che le

circonda (v. all. 10, 10/bis e 11) .

Un esempio positivo è la caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara, trasfomata in una factory creativa e

recentemente affidata in comodato gratuito per alcuni anni ad un pool di lavoratori riuniti nell'

Associazione Spaziogrisù (allegato 12).

Page 7: Progetto Piazza d'Armi

Chi siamo e come abbiamo lavorato

Nel novembre 2011 abbiamo dato vita, all'interno del Tavolo Salute della Commissione Pari Opportunità,

ad un gruppo denominato 'Le Giardiniere' (allegati 13,14,15). Abbiamo voluto ispirarci a quelle donne, tra

cui Bianca Milesi, Matilde Viscontini, Teresa Confalonieri, Cristina Belgioioso, che a Milano e a Napoli si

spesero, nei primi decenni dell'800, per la causa risorgimentale.

Come loro, senza enfasi ma con altrettanta passione, lavorariamo per la nostra città, come loro anche noi

scommettiamo su Milano e la sua capacità e possibilità di cambiare.

Abbiamo sviluppato il tema della salute in stretta connessione alla gestione dei beni comuni (terra, aria,

suolo, cibo) e il tema di Expo ci ha sollecitato a ipotizzare un progetto che integrasse cibo, sua modalità di

produzione, riduzione della filiera alimentare, stop al consumo di suolo.

PROGETTO

Da sinistra: Teresa Sopransi Agazzini von Welden, Costanza Arconati Trotti Bentivoglio, Bianca Milesi, Teresa Confalonieri Casati, Cristina Trivulzio di

Belgiojoso

Page 8: Progetto Piazza d'Armi

Abbiamo incontrato amministratrici pubbliche, urbaniste, progettiste, ambientaliste, agricoltrici di Donne

in Campo, della Confederazione Italiana Agricoltura, della Coldiretti, delle Cascine di Milano, le mamme

del Coordinamento Refezione Scolastica, donne impegnate nel DESR e nei GAS, l'associazione Soroptimist

International-Club Milano Fondatore.

Abbiamo stretto contatti con Italia Nostra, il CFU (Centro Forestazione Urbana), il Consiglio di Zona 7, il

gruppo Territorio Ambiente del PD (che ci ha dato un fondamentale apporto tecnico e di idee), il

Politecnico, Salviamo il Paesaggio, i Territorialisti, il circuito dei Comuni virtuosi (v.bibliografia), l'Ufficio

Italiano UE per le politiche agricole e ambientali, l'Ufficio Bonifiche Ambientali di Regione Lombardia.

Abbiamo partecipato a numerosissimi convegni e seminari per orientarci al meglio nella tematica dello

sviluppo urbano sostenibile.

Abbiamo esposto, confrontato e discusso il nostro progetto con tutte/i, per verificarne la fondatezza, la

attendibilità, la possibile praticabilità.

Abbiamo raccolto consensi e speranze, ma anche sfiducia e disincanto.

Come se un cambiamento fosse impossibile, come se davvero non si possa credere che a Milano

"il vento è cambiato".

PROGETTO

Page 9: Progetto Piazza d'Armi

"Le cose che ignoriamo sono già in cammino" (E.Dickinson)

Ipotesi per un riuso intelligente e sostenibile dell'area P.zza d'Armi

Nel sistema economico del mondo occidentale il modo, largamente prevalente, con cui possiamo procurarci

il cibo è di comprarlo al supermercato, spesso ignorando la lunga/lunghissima filiera retrostante e i suoi

enormi costi: umani, sociali, ambientali.

Il tema di EXPO:

nutrire il pianeta, energia per la vita, diritto di tutti ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente

ci ha stimolato ad ipotizzare un progetto di produzione di cibo sano e sicuro, a km. zero, all'interno della

città.

Sull'area di Piazza d'Armi, laddove il PGT prevede il 50% di 'spazi a parco permeabile' il nostro progetto

ipotizza un utilizzo di carattere agropastorale, un Parco AgroPastorale Urbano (P.A.P.U.), con insediamenti

di colture agricole, boschive e allevamenti di animali, dando vita alla produzione di alimenti a filiera

diretta, da chi produce a chi consuma.

PROGETTO

Page 10: Progetto Piazza d'Armi

In stretta connessione con il tema elettivo della Esposizione Universale, questo potrebbe diventare un sito

di EXPO diffusa, all'interno del perimetro urbano, costituendo il primo esperimento italiano di un reale

avvicinamento del mondo produttivo agricolo e pastorale alla città e ai suoi abitanti , mettendo a

disposizione delle mense di scuole, ospedali, caserme del circondario, nonchè della cittadinanza, prodotti

controllati e realizzati con sistemi sostenibili e rispettosi dell'ambiente e della salute dei consumatori.

E ' un progetto che può contribuire, attraverso il coinvolgimento delle associazioni e

della cittadinanza, a creare decine di posti di lavoro con l'istituzione di un circuito virtuoso di

trasformazione dei prodotti legati alle diverse colture e all'allevamento degli animali, alla loro

commercializzazione e distribuzione.

Un modo concreto per dimostrare che il tema di EXPO è realizzabile anche attraverso un' inversione di

tendenza rispetto alla logica di un mercato del cibo fondato attualmente su uno sconsiderato utilizzo delle

risorse ambientali, l'arricchimento degli intermediari della filiera, lo sfruttamento incontrollato della

manodopera, l'allevamento intensivo e la enorme lievitazione dei prezzi al consumo.

PROGETTO

Page 11: Progetto Piazza d'Armi

PROGETTO

E' una proposta:

_ al Comune di Milano affinchè si adoperi per ottenere la disponibilità dell'area

_alla Società Expo 2015 perchè faccia della Piazza d'Armi un sito di EXPO diffusa

_al Ministero della Difesa perchè realizzi su di una ex area militare una inedita 'missione di pace',

questa volta in Italia, a Milano, in zona 7.

E' un progetto

di riuso ecologico e sostenibile, realizzabile nelle vaste aree urbane dismesse, che può rappresentare

l'anticipazione di un diverso modello di sviluppo ispirato a tre grandi temi:

Risanamento

MANutenzione

Innovazione

Il risultante acronimo è RiManI... a Coltivare la Città

...un invito e una speranza, per noi e per le future generazioni.

Page 12: Progetto Piazza d'Armi

Profilo urbanistico dell'Area

La superficie del parco di 309.000mq (allegato 3) è pari al 50% della

superficie dell'Ambito Piazza d'Armi, come previsto per la destinazione "Spazi a

parco permeabili" dalla scheda del PGT riferita a quest'area (scheda 8-A-DDP,

allegato 3).

La perimetrazione del parco contenuta nell'allegato è stata effettuata in base ai

seguenti criteri:

- Le aree a verde occupano prevalentemente gli spazi non edificati non

interessati dalle esercitazioni dei carri armati, per i quali si ipotizzano

minori oneri di bonifica;

- Sono comprese nel parco alcune aree edificate ai margini Nord e Sud della

Caserma Perrucchetti, necessarie per consentire l'accesso al parco da Via

Chinotto; trattasi comunque di aree occupate da edifici secondari (da

verificare), acquisibili eventualmente in un secondo tempo.

- Nel parco è incluso il campo sportivo dedicato al partigiano Visconti.

- Lungo il lato Nord di Via delle Forze Armate è prevista la realizzazione di

un fascia verde profonda circa 35 metri, comprendente una pista ciclabile,

da progettare in modo da trasformare Via delle Forze Armate in uno spazio

urbano di alta qualità.

PROGETTO

Page 13: Progetto Piazza d'Armi

- Il principale attraversamento del parco è in direzione Est/Ovest, da

Piazza Amati a Via Olivieri, lungo la direttrice che collega Via Novara al

Parco delle Cave.

- In direzione Nord/Sud il parco è attraversabile in corrispondenza del

prolungamento dell'asse Via Saint Bon/Via S. Giusto, lungo il quale è

previsto il tracciato interrato della linea di forza Certosa -S.Cristoforo.

- Lungo i margine nord il parco è collegato alla Cascina Torretta, in vista di

possibili sinergie fra la cascina e il parco agro-silvo-pastorale.

- Le aree edificabili, come nella situazione attuale, sono concentrate in due

nuclei a Est e a Ovest dell'ambito; l'ampliamento del nucleo Est indicato

nella planimetria allegata, in cui è collocata la caserma Perrucchetti, si

concluderà lungo l'asse della linea di forza Certosa-S.Cristoforo.

- L'estensione delle aree fabbricabili sarà compresa entro i parametri

previsti dal PGT (cioè entro il 50% della superficie territoriale

complessiva).

- Dedotti il campo sportivo Visconti e la fascia verde lungo il lato Nord di

Via delle Forze Armate, rimane una superficie di circa 27 ettari di cui ai

contenuti del presente Progetto

PROGETTO

Page 14: Progetto Piazza d'Armi

Le misure preliminari

Per dare avvio al progetto è necessario un sopralluogo atto a stabilire la natura

del terreno e della falda acquifera sottostante.

Sono stati presi contatti con gli Uffici della Regione Lombardia preposti alle

bonifiche del terreno e con tecnici specializzati in tale genere di interventi. E' ipotizzabile un terreno

contaminato in superficie da sversamento di carburante, ma con un sottosuolo integro, stante la natura

delle attività militari ivi svolte. La recinzione perimetrale e la sorveglianza armata hanno impedito accessi e

intrusioni.

Lo studio di fattibilità

Lo studio di fattibilità del progetto, sotto il profilo logistico/urbanistico/produttivo, potrebbe costituire

l'oggetto di una tesi interfacoltà tra studenti del Politecnico e della Facoltà di Agraria dell'Università di

Milano.

PROGETTO

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Funzioni previste nelle aree verdi: Attività produttive

_ Allevamento e pascolo di ovini, caprini, asini

_ Pollicoltura

_ Silvicoltura

_ Apicoltura

_ Orticoltura

_ Floricoltura

_ Frutticoltura

Funzioni previste in volumetrie già esistenti: Attività di trasformazione e vendita prodotti

_ Caseificio e altri laboratori di trasformazione prodotti

_ Spaccio prodotti km.0

Attività socio-ricreative, di ospitalità e servizi di pubblica utilità

_ Agrinido

_ Fattoria didattica

_ Bed & Breakfast / Ostello

_ Parco giochi

_ Percorso salute

_ Punto ristoro

_Casa dell’acqua

Le attività di trasformazione e socio ricreative potranno trovare posto nei magazzini dismessi di Via della Rovere, da attrezzare secondo criteri di risparmio

energetico (produzione di elettricità e calore con nuove tecnologie non inquinanti da fonti rinnovabili)

PROGETTO

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I soggetti

La C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltura) e l'Ass.ne "Donne in Campo" possono

mettere a disposizione loro associati interessati ad intraprendere alcune tra le

attività previste (allevamenti, caseificio, orticoltura, apicoltura, frutticoltura,

orticultura, silvicoltura)

I GAS (Gruppi Acquisto Solidale) della zona e il DESR (Distretto Economia Solidale Rurale) possono

gestire lo spaccio e la distribuzione dei prodotti agricoli.

Una cooperativa di giovani (agricoltori, studenti, disoccupati) costituita ad hoc, può

prendere in gestione i servizi dedicati a terzi (B & B/,ostello, fattoria didattica, punto

ristoro).

Il Comune di Milano può essere partner per le proprie competenze: parco giochi, percorso salute, agrinido*.

*Gli agrinido sono realizzazioni che stanno sviluppandosi in vari contesti agricoli, anche con l'appoggio di

partner istituzionali (v. allegato 16). Il primo di cui si abbia memoria lo dobbiamo a Cristina

Belgiojoso nella sua villa di Locate Trivulzio, che aveva trasformato in una sorta di falansterio per le genti

povere, in particolare le madri e i bambini.

I SOGGETTI

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I nostri ringraziamenti:

ad Anita Sonego, senza il cui impegno nella Commissione P.O. del Comune di Milano questo progetto non sarebbe nato

e per il loro sostegno e competenza a:

Lucrezia Ricchiuti, senatrice P.D.

Claudia Sorlini, coordinatrice del comitato scientifico del Comune di Milano per Expo 2015

Maria Ferrucci, sindaca di Corsico

Marina Rotta, associazione Salviamo il Paesaggio, Milano

Paola Santeramo, Confederazione Italiana Agricoltura

Giorgio Ferraresi, Società dei Territorialisti

Stefano Boeri, architetto

Diana De Marchi, consigliera provinciale P.D.

Marisa Cengarle, direttrice Forum Cooperazione Tecnologia

Elisabetta Parodi Dandini, BDGS architetti associati

Le mamme del Coordinamento Refezione Scuole di Milano

Luciana Maroni - responsabile Filiera del Grano DESR-PASM

Carlo Casti e Daniela Rubino, Slow Food Milano

Angela Cavalca e Antonio Vento, Orti d’Azienda, Milano

Chiara Moroni, architetta del paesaggio

Chiara Nicolosi, coordinatrice Donne in Campo Lombardia

Mario Giorcelli, Corrado Angione ed Ennio Corte, gruppo Territorio/Ambiente P.D. zona 7

Clara Agosti e Paolo Miragoli, Day Hospital Psichiatrico - Ospedale San Carlo

Silvio Anderloni e Sergio Pellizzoni, C.F.U. Bosco in Città, Italia Nostra

Consiglio di Zona 7

Caterina Arancio Bergamo per il logo e la copertina della pagina Facebook Le Giardiniere,Milano

I SOGGETTI

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I SOGGETTI

Le Giardiniere

Sisa Arrighi

Patrizia Binda

Maria Castiglioni

Marisa Cengarle

Lina d‘Adda

Valeria Fieramonte

Carla Maragliano

Margherita Morini

Evi Parissenti

Elisabetta Parodi Dandini

Vincenza Pezzuto

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Bibliografia

G.B. Rampoldi: Corografia dell'Italia, Ed. Antonio Fontana, Milano, 1832

Gilles Clément: Manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata, 2005

Marco Boschini: Viaggio nell'Italia della buona politica, Einaudi, Torino, 2012

John Seymour: Guida all'autosufficienza, Mondadori, Milano, 2008

Carlo Petrini: Cibo e libertà, Giunti editore, Milano, 2013

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Filmografia

‘L'ultimo pastore’

di Marco Bonfanti, 2012

'Scusi, mi sa dire dove mi trovo?'

episodio di 'I mestieri di oggi e di domani'.

Centro Sperimentale di Cinematografia della Lombardia, 2010

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“Moretta, casale di Lombardia, provincia e distretto II di Milano, unito alla comunità di Sellanuova”.

Dal libro “Corografia dell’Italia” di G.P.Rampoldi Milano per Antonio Fontana 1832.

Questa cascina si trovava nella ex Piazza d’Armi della Caserma Perrucchetti. Venne demolita attorno agli anni ’30 per la

realizzazione, appunto, della Piazza d’Armi ai tempi denominato Aeroporto “Remo La Valle” di Baggio.

Poco distante la Cascina Moretto, nei pressi dell’Ospedale San Carlo, c’erano gli hangar dei dirigibili. Nei pressi

dell’Ospedale San Carlo è ancora visibile lo stabilimento “Leonardo Da Vinci” utilizzato dall’ing. Forlanini per la

costruzione degli aerostati. Da qui partì la sfortunata impresa del Generale Nobile.

Cascina Moretto era collegata con due strade alla Cascina Barocco ed alla Creta. Sul lato nord c’era una parte molto antica

con colonne ed archi. Venivano allevate mucche da latte e da carne. C’erano anche i lavandai. Dalla Creta i ragazzi

andavano alla Moretta a prendere il latte, con la “caldarina” d’alluminio, attraversando “el pont del Morett” sulla Roggia

Patellana, il grande fontanile che irrigava i campi di Cascina Arzaga. La Cascina Moretto venne definitivamente abbattuta

alla fine degli anni ‘30, dopo il disastro del dirigibile di Nobile che aveva purtroppo sentenziato la fine di questo mezzo di

trasporto. Al posto della cascina e degli enormi Hangar venne realizzata la grande spianata per la manovra dei carri armati

e l’addestramento delle truppe di Caserma Perrucchetti.

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“Moretta, casale di Lombardia, provincia e distretto II di Milano, unito alla comunità di Sellanuova”.

Dal libro “Corografia dell’Italia” di G.P.Rampoldi Milano per Antonio Fontana 1832.

Primo documento in cui viene citata: Negli Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano (manoscritto del 1346).

Comunità di appartenenza nel 1572: Cassina de Moretto, territorio d’Inferno.

Proprietà nel 1722: Pietro Paulo Caravaggio.

Comunità di appartenenza nel 1757: Sella Nova con Cassina Interna, Moretta, Barocca, Creta, Cassina Garegnano Marzo,

e Cassinazza.

Proprietà nel 1757: Niconi Nicola.

Comune di appartenenza all'unità d'Italia: Comune di Sella Nuova.

Proprietà nel 1887: Zucchi Pecoroni Francesco fu Giuseppe.

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