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Progetto PON FSE “Competenze per lo sviluppo” Azione C-1-FSE-2013-449 “Ali di carta: il giornale dei ragazzi”

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Progetto PON FSE “Competenze per lo sviluppo”Azione C-1-FSE-2013-449

“Ali di carta: il giornale dei ragazzi”

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- Identificare la scrittura ed altre forme di espressione come processo comunicativo.

- Avvicinare gli alunni al mondo dell’informazione in generale e, in particolare al giornale.

- Favorire la realizzazione di percorsi di scrittura diversificati che prevedano la correttezza dell’informazione, la conoscenza delle fonti, la criticità del pensiero.

- Stimolare la curiosità per sviluppare conoscenze ed abilità.

• Conoscere il mondo della carta stampata attraverso l’utilizzo e la produzione di un giornale.

• Avere coscienza della varietà dell’informazione che può avere modi, tempi e forme diverse.

• Costruire un giornale in tutte le sue parti.• Utilizzare il lessico e la sintassi in modo

adeguato e corretto.• Organizzare un gruppo redazionale con

incarichi, compiti e relative responsabilità.• Analizzare criticamente i procedimenti, le

tecniche e gli strumenti di indagine utilizzati.

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Per caso cercate un consiglio su come iniziare la mattinata scolastica? Eccolo qui! Secondo noi alunni sarebbe bello iniziare la giornata raccontando l’accaduto del giorno precedente, i fatti principali, le notizie che in bene o in male, hanno una ricaduta sul nostro territorio e più in generale, riguardano l’Italia. L’ideale sarebbe che le insegnanti portassero dei quotidiani a scuola, così inizieremmo la mattinata leggendo i “fatti” del mondo.In questo modo tutti noi impareremmo ad affrontare gli argomenti in maniera più critica; inoltre apprenderemmo nuovi termini, useremmo un linguaggio più forbito e, perché no, nascerebbe una nuova disciplina scolastica: il GIORNALISMO.Crediamo che anche le insegnanti ne sarebbero felici. Come organizzare il tutto? Prima loro spiegherebbero uno o più argomenti caldi e poi, porrebbero delle domande a noi alunni. Quasi certamente la nostra cultura e il nostro metodo di apprendimento ne guadagnerebbe.Ci teniamo a sperimentare quest’idea speciale, e per questo proporremo ad ogni costo, il ‘’progetto’’…… allora “ragazzi”, che cosa ne dite? Cominciamo da settembre?

EDITORIALE

di Nicola Ludovico e Vincenzo De Benedictis

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di Mariafranca Fidelia

Vorreste cambiare Gravina? Io si. Ecco a voi uno”scontrino”di proposte:a) più reti disponibili aperte wi-fi per avere la possibilità di connetterci gratuitamente;b) più cinema per avere maggiori scelte cinematografiche;c) piscine per non essere costretti ad andare in altri paesi per praticare nuoto;d) più fontane perché a Gravina scarseggiano e per poter riempire le bottiglie gratuitamente;e) più strade asfaltate così le ruote non si forano e non c’è pericolo di cadere;f) più biblioteche per non studiare in casa tra il chiasso e per poter consultare libri che non si dispongono;g) accesso agli animali domestici nei negozi per non lasciare i migliori amici dell’uomo per strada;h) più bus navetta per scuole, ospedale e mercato e permettere, a chi non ha mezzi propri, di accedervi facilmente.

di Sara Lacarpia

I sogni son desideri, ed ecco come vorrei il mio paese.

Per cominciare mi piacerebbe che i palazzi fossero di

cioccolata, alberi e cespugli di zucchero filato e i fiori

di biscotti. Vorrei che le strade fossero di caramelle

lunghe e colorate con le auto di pan di zenzero, le ruote

fatte di ciambelle alla glassa. E quando piove, sarebbe

meglio se piovessero confetti, cioccolatini e caramelle

invece di acqua. Ma siccome tutto non è possibile,

sono contenta del mio paese così com’è.

Figura 2 Disegno di Sara Lacarpia

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LA DIRIGENTE TRA INIZIATIVE, PROGETTI E AMBIZIONI

A TU PER TU CON IL SINDACO ALESIO VALENTE

di Sara Lacarpia e Kevin Mahmutllari di Lucia Abbruzzese e Vanessa Calia

•Quale facoltà ha studiato per diventare dirigente?Per diventare dirigente ho studiato la facoltà di “Lettere.” •Prima di fare la dirigente nella scuola “San Domenico Savio” e “Tommaso Fiore” ha lavorato nello stesso ruolo in altre scuole?No, sono stata assunta il primo settembre 2013 per questo sono una neodirigente.•Prima di fare la dirigente quale materia ha insegnato e in quale scuola?Prima di fare la dirigente ho insegnato lettere nella scuola secondaria di primo grado.

Perché hai deciso di candidarti a sindaco di Gravina?Ho deciso di farlo per spendermi per la gente.2. Quali sono i cambiamenti che hai apportato a Gravina da quando sei stato eletto? Ci sono stati molti cambiamenti, quelli che potrebbero interessare di più a voi bambini sono la ristrutturazione delle scuole e il wifi gratuito in piazza. Ma ancora, per esempio, abbiamo cominciato a costruire il nuovo mercato ortofrutticolo di via Genova.

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• 3. Qual è il cambiamento di cui Gravina necessita ancora e che speri di realizzare?

• Cambiare la città al passo con il bene comune.• 4. Ci sono dei privilegi nell’essere sindaco?• Non ce ne sono molti, sinceramente. Certo è motivo di orgoglio

essere stato eletto dal popolo e essere stato messo nelle condizioni di ripagare le aspettative degli elettori.

• 5. Quali sono gli aspetti che non ti piacciono nel fare il sindaco?• Ecco io non sono solo. Accanto a me ci sono altri uomini che la

politica ha messo al mio fianco. Purtroppo non sempre accade che siamo tutti d’accordo sul pensare prima di tutto al bene della città.

• 6. Quando hai avuto l’idea di studiare politica? Perché?• Da piccolo, perché mi piaceva l’idea che avrei potuto migliorare

Gravina.• 7. Pensi che il popolo ti ammiri?• Ci sono persone che mi ammirano e altre no. Ma tutto sommato

credo che in tanti mi vogliano bene.• 8. E’ difficile lavorare come Sindaco?• Si, è faticoso, perché ti crea ansia.• 10. Pensi di interpretare bene il tuo ruolo?• Mi sforzo, e faccio tutto in buona fede. Come si dice, però, si può

fare sempre meglio.• 11. Sei contento del tuo paese?• Sì, in linea di massima sono contento del mio paese e dei miei

cittadini.• 12.Ti ricandideresti a sindaco di Gravina? Sì• 13. Dopo aver ricoperto il ruolo di sindaco, quale altro incarico

politico ti piacerebbe esercitare? Per ora non ho preferenze.

• Dopo aver svolto l’incarico da dirigente in queste due scuole in quale altre scuole le piacerebbe andare?

• Preferisco rimanere in queste qui, davvero. • Qual è stato il momento più difficile della sua carriera da

dirigente? • Il mio momento più difficile è stato il periodo iniziale alle

prese con l’organizzazione delle attività. • Quale invece il momento più bello? • I miei momenti più belli sono quando i bambini vengono

da me per risolvere i loro problemi. Poterli aiutare e tranquillizzarli mi fa stare bene.

• Che altre iniziative bollono in pentola per i prossimi mesi e per il prossimo anno scolastico?

• A settembre voglio che si avviano laboratori di vario genere: laboratorio teatrale, laboratorio multimediale e tanto altro ancora.

• Durante la sua carriera da dirigente il lavoro delle insegnanti è sempre stato all’altezza delle sue aspettative?

• Abbastanza, in alcuni casi hanno superato le mie aspettative, in altri meno. Ma non mi posso lamentare.

• Tra il ruolo da dirigente e quello da insegnante qualche preferisce?

• Difficile rispondere. Diciamo che dopo tanti piacevoli anni a presa diretta con gli studenti ora mi dedico alla “supervisione” della scuola. E lo faccio molto volentieri.

• Qualora dovesse andare via da Gravina quale ricordo migliore le rimarrà impresso?

• Il ricordo migliore di Gravina sarà il sorriso contagioso dei bambini.

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GLI ARTISTI DI STRADA SI “APPROPRIANO” DEI MURI DELLA SCUOLA

A che età hai cominciato a dipingere?Da sempre, era la mia passione sin da quando ero un bambino.Hai un aiutante che lavora con te?Si, tanti, soprattutto giovani gravinesi di 15- 16anni.Dipingi anche mura di case?Si, camere, negozi e vetrine.Intitoli i tuoi dipinti?Si, per esempio quello che ho realizzato nell’istituto “Savio-Fiore “ si intitola ”Legalità”e rappresenta la “ bilancia umana”, cioè due persone che hanno lo stesso valore. Cosa ricorderai del progetto murales “Coloriamo i muri della scuola”? E’ stato un progetto meraviglioso perché i muri della scuola sono esplosi di colori.Ti aspettavi di vincere il primo premio? Ne sei fiero?No, perché in gara c’erano molti bravi concorrenti. Sono molto felice e soddisfatto.Ti piacerebbe lavorare in altri paesi?Si, vengo da una lunga esperienza a Berlino e conto di tornarci. Quella è la patria della street-art.Quando ti viene l’ispirazione per realizzare i tuoi disegni? La notte, prima di addormentarmi. Da dove nasce il tuo soprannome? In passato una persona mi ha detto che i miei dipinti arrivano a chi li guarda come degli schizzi, così il mio nick in inglese vuol dire proprio “sputo”. Certo in italiano perde il suo fascino il nome.Le tue prime insegnanti hanno compreso la tua passione? Si, ho incontrato insegnanti brave che hanno capito e mi hanno aiutato a coltivare la mia passione, che poi è diventato il mio lavoro. Perché hai i capelli colorati? Semplice. Adoro le sfumature, sono pieno di colori dalla testa ai piedi, come dice mio padre.

“Spit” e Vincenzo De Benedictis

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Al circolo didattico “Savio-Fiore” è avvenuto un simpatico incontro tra italiani (gravinesi, per la precisione) e stranieri provenienti da altri circoli didattici sparsi in Europa. Noi che giocavamo in casa abbiamo accolto i partner con canti e buffet offerti dalla scuola. La manifestazione si è svolta in questo modo: ogni classe partecipante rappresentava una nazione: Bulgaria, Germania, Regno Unito e Italia. Il canto d’apertura è stato l’inno d’Europa, l’inno d’Italia, l’inno del Regno Unito, quello della Germania e quello della Bulgaria. Ogni gruppo di partner ha visitato le nostre classi, per poi dialogare sulla importanza degli scambi interculturali con cittadini di altre nazioni.

di Sara Lacarpia e Nicola Ludovico

WELCOME IN GRAVINA IN PUGLIA VISIT TO ITALY COMENIUS PROJECT

“Art in nature through the eye of a lens” (ANTEL)5th Meeting in Gravina in Puglia(BA)-ITALY

31stof March - 4th of April 2014

UK ITALY GERMANY

BULGARIA

di Sara Lacarpia e Caterina Parisi

Gli studenti “masticano” un po’ di legalità economica. Dopo la mattinata di faccia a faccia tra noi alunni, il comandante Gianluca Procaccini e il luogotenente Biagio Novielli, sulla evasione fiscale e sullo sperpero di risorse pubbliche, ci sentiamo davvero arricchiti.Abbiamo assistito ad una dimostrazione dei cani alla ricerca di sostanze stupefacenti. In più le fiamme gialle hanno scritto un fumetto la cui mascotte è un grifone che lotta per la sopravvivenza della Guardia di Finanza, e il suo nome è Finzy. Se potessimo, chiederemmo alla dirigente di organizzare un nuovo incontro con loro perché è stata una bellissima esperienza.

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di Vanessa Calia e Lucia Abbruzzese

“Se i bambini non leggono è colpa della televisione. Però parte della responsabilità va anche agli scrittori che non riescono a catturare l’attenzione dei lettori più piccoli”. Questa è una delle frasi pronunciate dallo scrittore romano Giuseppe Bordi, venuto a raccontarsi nelle scuole “Tommaso Fiore” e “San Domenico Savio”. Sin da piccolo sognava di diventare scrittore, convinto che scrittori si nascesse. Diventando grande, però, ha capito che scrittori si diventa. È autore di romanzi, favole, libri per ragazzi. Il suo primo lavoro si intitolava “Puzzolo e la discarica abusiva”; per il titolo si è ispirato ad una esperienza vissuta realmente, risalente ad un po’ di tempo addietro quando doveva fare uno spettacolo teatrale e doveva andarci con la sua nuova fidanzata, ma non aveva fatto in tempo a lavarsi. L’allora fidanzata è diventata poi sua moglie. Una doppia fortuna, visto che quel libro ha permesso a Bordi di farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Uno dei momenti più belli dell’incontro a scuola è stato quando lo scrittore ha messo su ogni nostro libro, letto e riletto, il suo autografo.

di Rosmary Ingravallo

Le associazioni “Sopra la panca” e “Upendi” al servizio dei bambini con bisogni educativi speciali.

Ai nostri taccuini Mario Iacovelli, educatore a tempo pieno.Sei contento di come sta procedendo il tuo incarico con i disabili ?

Certo, sono molto soddisfatto.Che tipo di approccio bisogna avere con dei bambini disabili ?

Diverso per ogni tipo di bambino, in ogni caso non ho un metodo preciso, mi adeguo a chi ho di fronte.

Quali sono le soddisfazioni maggiori che hai avuto lavorando con loro?Sicuramente i loro sorrisi, vederli contenti.

Qual è l’aspetto più complicato quando si lavora con i disabili ?Non è un lavoro ma una passione: comunque nulla. Come con ogni bambino,

bisogna coinvolgerli, farli appassionare, fare in modo che con il tempo si crei un rapporto di fiducia.

Hai avuto problemi con loro? Non li definirei problemi. Comunque qualche piccolo “screzio”, così come

spesso si hanno con tutti i bambini. Ma niente di serio e preoccupante. Che tipo di persona sei ?

Non riesco a giudicarmi, ma sono abbastanza solare perché mi piace portare allegria nei luoghi che frequento. In questo periodo sono particolarmente

contento perché sto realizzando la mia ambizione: l’educatore, il lavoro per cui ho studiato.

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Sviluppare il pensiero algoritmico; educare all’astrazione

Favorire l’espressione individuale e di gruppo

A quale famoso regista t’ispiri?Mi ispiro a Stanley Kubrick, mentre tra i registi italiani ammiro molto Gabriele Salvatores.Qual è la cosa più difficile da insegnare agli alunni ? Sicuramente immedesimarsi nella parte che devono interpretare. Non è neppure semplice imparare un copione a memoria.Sei soddisfatto dei tuoi alunni?Si molto, tra l’altro molti dei miei ex alunni ora studiano a Roma per poter diventare registi o attori. Loro sono il mio orgoglio.È difficile lavorare con i bambini?Si è difficile, ma è molto affascinante.Qual è la parte del progetto che gli alunni non sopportano?La parte più difficile è quando devono lavorare a casa.Già da piccolo volevi fare il regista?Si io già dalla vostra età avevo scoperto questa passione.Poiché sappiamo che hai scritto un libro di poesie cosa preferisci, fare il regista o lo scrittore?Bella domanda. In realtà anche fare il regista è un lavoro di scrittura, insieme a tanto altro. non solo. Per questo se fossi costretto a scegliere preferirei fare il regista. Fai questo lavoro per guadagnare dei soldi?No, faccio questo lavoro prima di tutto per passione. Poi, certo non si vive di sola gloria.Se non avessi fatto il regista quale lavoro avresti voluto fare?Avrei fatto lo scrittore (Digennaro sorride, ndr).

di Martina Del Vecchio e Francesca

La faccia degli studenti suggerisce che le lezioni sono interessanti e costruttive. Tra matematica, studio e non solo. Il Pon “In viaggio con Archimede”, a lezione da Alessio Gaudimundo, esperto e dalla maestra Ciriaca Dimattia, tutor, è stato suddiviso in tre fasi; la prima riguardante gli insiemi dei numeri e sottoinsiemi, «ad esempio numeri primi, numeri pari e dispari», spiega l’esperto. La seconda fase, invece è stata attinente alle soluzioni problematiche, aritmetica, giochi di logica, studio di semplici problemi con probabilità e statistica. Nella terza e ultima fase gli studenti sono stati condotti con mano verso la comprensione delle figure piane e solide. «Lo scopo del progetto è stato quello di arrivare ad un traguardo: mente aperta, critica e flessibile come richiesto dalla società attuale», ha concluso Gaudimundo soddisfatto.

di Nicola Ludovico e Mariafranca Fidelia

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di Rosemary Ingravallo e Antonella Mandolino

•Come sei diventata giornalista ?Ho seguito dei corsi, ho fatto pratica presso testate giornalistiche locali, ho scritto tanti, ma davvero tanti articoli.

Come si intitolava il tuo primo articolo ?Il mio primo articolo si intitolava “Gravina si veste del Medioevo“; il pezzo era relativo al corteo rievocativo legato alla fiera di san Giorgio e fu pubblicato sul mensile “Free”. •Ci tieni ai tuoi alunni del PON ?Tantissimo, anche perché questa è la prima volta che lavoro con dei bambini della vostra età. Quindi il ricordo resterà impresso per anni. Se non per sempre.•Come sarebbero i tuoi alunni ideali ?Mi sa che ce li ho di fronte. Vorrei i miei alunni curiosi, interessati e che mi bombardino di domande. Ne sapete qualcosa voi due?•Oltre a lavorare qui da noi, che altro stai facendo in questo periodo?Continuo a scrivere per la “Gazzetta del Mezzogiorno”, in più a maggio ho cominciato a tenere lezioni di giornalismo ad altri ragazzi di 18 anni, in una scuola di Bari. Contestualmente ho concluso una specializzazione in divulgazione scientifica, così da un po’ di mesi, mi cimento anche con la comunicazione sanitaria.•Qual è la notizia più imbarazzante che tu abbia mai scritto?Più che imbarazzante, mi ha messo a disagio scrivere un articolo che riguardava una indagine in cui erano coinvolte persone che conoscevo. Ma non potevo fare altro. Ho fatto solo il mio lavoro. Poi per fortuna, per i miei amici si è risolto tutto per il meglio. •Ami molto il tuo lavoro ? Si moltissimo.•Ci sono dei momenti in cui hai difficoltà a scrivere una notizia ?Capita che la penna sia in ” letargia”. Ma per fortuna non spesso. •C’ è un giornalista che ammiri molto?I giornalisti che ammiro sono tanti, ma chi mi ha trasmesso l’entusiasmo di scrivere è stato Beppe Severgnini. Leggo ancora molto volentieri i suoi articoli e suoi libri. Lo consiglio anche a voi. Imbattetevi nella sua penna, ne resterete affascinati.

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Un’altra classe in arrivo. Perché in cinque anni ci si può davvero “innamorare” dei propri alunni ed essere tristi quando loro lasciano la scuola primaria per le medie. Per fortuna, una nuova classe occuperà il posto della precedente e alla maestra Elvira Divella tornerà il sorriso sulle labbra.

Se non avesse fatto l’insegnante sarebbe diventata avvocato, ma per fortuna ha regalato quattro splendidi anni a noi alunni. Disponibile, attenta, brava ed appassionata di italiano, la maestra Mariateresa Ardito resta una delle migliori insegnanti della nostra scuola.

di Nicola Ludovico di Caterina Parisi

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L’esperto esterno: Marina Dimattia

Dirigente Scolastico prof.ssa Amelia Capozzi

Tutor interni: Ins.Ardito TeresaIns.Divella Elvira