project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

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WHAT WHEN WHY WHO WHERE RE-INVENTARE IL F U T U R O Quattro unità compongono un modulo per approfondire competenze utili ai project manager nell’ambito culturale. Dal sogno, alla pianificazione, dalla progettazione all’attuazione. Le unità di lavoro di tre ore strutturate come workshop prevedono l’introduzione ai contenuti e un laboratorio pratico finalizzato allo sviluppo di compe- tenze avanzate. Ogni unità può essere seguita singolarmente o come parte del percorso completo che va a comporre il modulo itinerante. Nei giorni di giovedì 26 novembre, martedì 1, giovedì 3 e giovedì 10 dicembre. Il modulo itinerante Hangar Tour è rivol- to a operatori della cultura interes- sati ad aggiornarsi e apprendere nuove competenze pratiche per approfittare al meglio delle opportunità legate a innovazione e cambi di paradigma nello sviluppo e nella promozione di attività culturali. La guida in questo innovativo percorso di formazione è Giovanni Campagnoli , Bocconiano, docente di economia, si occupa di ricerca come direttore della Rete Informativa Politiche- giovanili.it. Autore di diversi articoli e saggi in materia, ha pubblicato Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali”. Ogni unità in un luogo da sco- prire e conoscere di Novara, Vercelli, Verbania e Biella. Modulo formativo itinerante UNITÀ FORMATIVA 1 UNITÀ FORMATIVA 3 UNITÀ FORMATIVA 2 UNITÀ FORMATIVA 4 giovedì 26 novembre, ore 17-20 Incubatore Enne3 | via A. Canobio 2, Novara DAL SOGNO AL PROGETTO: LA FORMALIZZAZIONE DELL’IDEA E IL PASSAGGIO DAL DESIDERIO ALLA PROGETTAZIONE Per realizzare ogni grande sogno serve un “documento progettuale”. In questa prima unità, dopo la sessione formativa di presentazione dei contenuti, si passerà all’elaborazione di un documento program- matico. Quali sono gli elementi razionali e creativi da includere? Il nocciolo duro, gli obiettivi, l’impatto previsto… giovedì 3 dicembre, ore 15-18 Villa Olimpia | via G. Mazzini 19, Verbania L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI Team-working, problem solving, networking, creatività sono aspet- ti fondamentali per il successo delle organizzazioni e delle attività culturali. I nuovi lavori della cultura richiedono professionalità ad hoc e strutture dinamiche. Il terzo seminario presenta gli strumenti necessari alla gestiione efficace tramite una simulazione e l’analisi di un caso reale. giovedì 10 dicembre, ore 17-20 Fondazione Pistoletto | Via G. B. Serralunga 27, Biella PROJECT MANAGEMENT E RIUSO/RIGENERAZIONE DI SPAZI VUOTI L’Italia è piena di “spazi vuoti” che aspettano di essere riempiti con il talento di persone che decidano di promuovere start up nel set- tore culturale, artistico, sociale, educativo, del turismo leggero. In un laboratorio si analizzano i casi portati dai partecipanti e le buone prassi per far rinascere questi luoghi. martedì 1 dicembre, ore 15-18 Museo Leone | Via G. Verdi 30, Vercelli LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E LO SVILUPPO DI NUOVI “PRODOTTI CULTURALI” Come si realizzano e promuovono i nuovi “prodotti” culturali? Il sec- ondo incontro prevede un workshop operativo sull’individuazione di strategie “oceano blu” (ricerca di un nuovo mercato e audience development) per affrancarsi dal finanziamento pubblico partendo dai casi portati dai partecipanti al seminario. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria (max 30 partecipanti) [email protected] hangarpiemonte.it si ringraziano: Incubatore Enne3 | Museo Leone | Villa Olimpia | Fondazione Pistoletto

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Page 1: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

WHATWHENWHY WHO

WHERE

R E - I N V E N T A R E I L F U T U R O

Quattro unità compongono un modulo per approfondire competenze utili ai project manager nell’ambito culturale. Dal sogno, alla pianificazione, dalla progettazione all’attuazione. Le unità di lavoro di tre ore strutturate come workshop prevedono l’introduzione ai contenuti e un laboratorio pratico finalizzato allo sviluppo di compe-

tenze avanzate. Ogni unità può essere seguita singolarmente o come parte del percorso completo che va a comporre il modulo itinerante.

Nei giorni di giovedì 26 novembre, martedì 1, giovedì 3 e giovedì 10 dicembre.

Il modulo itinerante Hangar Tour è rivol- to a operatori della cultura interes-sati ad aggiornarsi e apprendere nuove

competenze pratiche per approfittare al meglio delle opportunità legate a innovazione e cambi di paradigma nello sviluppo e nella promozione di attività culturali.

La guida in questo innovativo percorso di formazione è Giovanni Campagnoli, Bocconiano, docente di economia, si

occupa di ricerca come direttore della Rete Informativa Politiche-giovanili.it. Autore di diversi articoli e saggi in materia, ha pubblicato Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali”. 

Ogni unità in un luogo da sco-prire e conoscere di Novara, Vercelli, Verbania e Biella.

Modulo formativo itinerante

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giovedì 26 novembre, ore 17-20Incubatore Enne3 | via A. Canobio 2, Novara

DAL SOGNO AL PROGETTO: LA FORMALIZZAZIONE DELL’IDEA E IL PASSAGGIO DAL DESIDERIO ALLA PROGETTAZIONE

Per realizzare ogni grande sogno serve un “documento progettuale”. In questa prima unità, dopo la sessione formativa di presentazione dei contenuti, si passerà all’elaborazione di un documento program-matico. Quali sono gli elementi razionali e creativi da includere? Il nocciolo duro, gli obiettivi, l’impatto previsto…

giovedì 3 dicembre, ore 15-18Villa Olimpia | via G. Mazzini 19, Verbania

L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Team-working, problem solving, networking, creatività sono aspet-ti fondamentali per il successo delle organizzazioni e delle attività culturali. I nuovi lavori della cultura richiedono professionalità ad hoc e strutture dinamiche. Il terzo seminario presenta gli strumenti necessari alla gestiione efficace tramite una simulazione e l’analisi di un caso reale.

giovedì 10 dicembre, ore 17-20Fondazione Pistoletto | Via G. B. Serralunga 27, Biella

PROJECT MANAGEMENT E RIUSO/RIGENERAZIONE DI SPAZI VUOTI

L’Italia è piena di “spazi vuoti” che aspettano di essere riempiti con il talento di persone che decidano di promuovere start up nel set-tore culturale, artistico, sociale, educativo, del turismo leggero. In un laboratorio si analizzano i casi portati dai partecipanti e le buone prassi per far rinascere questi luoghi.

martedì 1 dicembre, ore 15-18Museo Leone | Via G. Verdi 30, Vercelli

LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E LO SVILUPPO DI NUOVI “PRODOTTI CULTURALI”

Come si realizzano e promuovono i nuovi “prodotti” culturali? Il sec-ondo incontro prevede un workshop operativo sull’individuazione di strategie “oceano blu” (ricerca di un nuovo mercato e audience development) per affrancarsi dal finanziamento pubblico partendo dai casi portati dai partecipanti al seminario.

Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria (max 30 partecipanti)[email protected]

si ringraziano: Incubatore Enne3 | Museo Leone | Villa Olimpia | Fondazione Pistoletto

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Page 3: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

ECONOMIA vs SOCIALE LAVORO vs RICCHEZZA

PRODUZIONE vs FINANZA REALE vs WEB

IL CONTESTO: LA CRISI DI SENSO

Page 4: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

La “sharing economy”: modello economico che risponde alle

sfide sociali e promuove forme di consumo più consapevoli basate sul riuso invece che sull’acquisto e sull’accesso

piuttosto che sulla proprietà

Condivisione

Peer to peer

Tecnologia

IL CONTESTO: LA SHARING ECONOMY

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DOMANDA INVESTIMENTI RISULTATI

CAMBIO DI APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE

Page 6: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

DALLA CONVENIENZA OGGETTIVA...

...ALLE SCELTE DI SENSO

CAMBIO DI PARADIGMA DI SVILUPPO

Page 7: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

1. STUDIO FATTIBILITA’ 2. PROGETTO PRELIMINARE

3. PROGETTO ESECUTIVO 4. PROGETTO DEFINITIVO

CAMBIO DI APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE

Page 8: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

L’approccio tradizionale alla progettazione non funziona piùI progetti sono complessi, diversi, richiedono innovazione

Page 9: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Open Innovation

La ricerca e l’attivazione di nuovi paradigmi che spingono verso una

apertura nella ricerca di innovazione oltre i “confini”

aziendali

Page 10: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

SCIENZA DELLA COMPLESSITA’

Page 11: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

“SCIENZA DELLA COMPLESSITA’”

Peculiarità di un sistema complesso:

- CARATTERISTICHE EMERGENTI

- AUTO-ORGANIZZAZIONE

- CONNETTIVITA’

- ADATTAMENTO

- NON LINEARITA’

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Page 13: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Creatività / innovazione

sociale

Il “quarto” fattore di produzione: la conoscenza

Page 14: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

I nuovi mestieri e le nuove imprese si sviluppano sulla “coda lunga”, si passa dal mercato di massa alla massa di mercati...

N° persone

N° nuove professioni

Economie di nicchia, c o n a l t o v a l o r e inespresso , l oca le , sociale, culturale, che non richiedono grossi investimenti di capitale, sono labour intensive, scartate dalle grandi imprese perché non convenienti a loro.

I lavori dei giovani....

Creatività / innovazione

sociale

Page 15: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Fonte: Le fatiche della rigenerazione di F. Battistoni, P. Venturi, F. Zandonai, Doppiozero

La generativi dei nuovi progetti: il concetto di “impatto” e “fertilizzazione”

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Page 17: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Asset Nuovi asset

Il concetto di valore d’impresa per le start up ad innovazione sociale è ben diverso da quello di mera proprietà dei mezzi di produzione: conta infatti anche molto la capacità di sapere far rete e di organizzare le reti, di r e p u t a z i o n e , d a l v a l o re d e l l e conoscenze tacite, della capacità di auto-organizzazione, dal ruolo in queste reti interattive, di saper fare e - contemporaneamente - far sapere. Tutti possibili indicatori della nascita di nuovi paradigmi economici e sociali

Connessioni

Page 18: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Necessità di nuove dimensioni internazionali dei progetti

Page 19: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti culturali, di formazione di

identità di luogo e di sviluppo locale,

interdisciplinari e complessi, multiattore

Page 20: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Con una dimensione anche commerciale rafforzata da quelle territoriale / identitaria (v. prodotti tipici)

Page 21: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

In Italia i prodotti DOP, IGP e STG (aggiornato al 11.12.2015) sono 278…

Page 22: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Nuove rappresentazioni dei progetti

Toolbox Torino

Page 23: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che producono nuove culture del lavoro

Un coworking è come un bosco, una foresta in cui moltissime

specie diverse tra loro prosperano, coesistono e si

adattano in modo spontaneo, in un ecosistema favorevole alla vita. Ognuna rimane indipendente, ma rafforzata dal sistema di relazioni

da cui è circondata.

Page 24: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che sanno riusare opportunità

Toolbox Torino

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Progetti che sanno riusare opportunità

Toolbox Torino

Page 26: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che cambiano i modi di lavorare

Print Club,Torino

Page 27: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che cambiano i modi di lavorare

Faber Lab, Tradate

Page 28: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che creano nuove “botteghe”

Magà, Borgomanero

Page 29: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che creano nuove “botteghe”

Faber Lab, Tradate

Page 30: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti che creano nuove “botteghe”

We do Fab Lab

Page 31: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti culturali e di

turismo

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Progetti culturali e di

turismo

Page 33: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Progetti per nuove fruizioni di turismo

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Progetti per nuove fruizioni di turismo

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Festival culturali

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Festival culturali

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Festival culturali

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I progetti nuovi richiedono nuovi approcci di progettazione e di sviluppo, con meno certezze, ma

più sperimentazione

Accettare di camminare senza sentiero ... e tracciare il sentiero del cammino

Egar Morin

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PROGETTAZIONE

- Il progetto in un sms (il “nocciolo duro” dell’idea) - L’idea progettuale e le finalità (cos’è, il senso, il territorio, il target, l’organizzazione) - Obiettivi generali e specifici - Il territorio locale i cui si sviluppa il progetto (caratteristiche, ecc.) - Impatto previsto, analisi dei rischi e risultati attesi - Piano delle attività ed aspetti logistici e tecnici; - Organizzazione e metodologie di lavoro - Risorse umane coinvolte (competenze e know how presenti, i team necessari, le reti

locali, gli stake holders e le partnership) - Organizzazione / team proponente - Timing del progetto - Budget economico e finanziario - Analisi, ipotesi e condizioni per la sostenibilità economica del progetto - Indicatori di risultato e di processo - Verifica e valutazione

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...trattiamo l’incertezza...

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INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO

- l ’ i n n o v a z i o n e d i p r o d o t t o c ome “l’introduzione di un nuovo bene non ancora conosciuto ai consumatori, o di una nuova qualità di un bene” e creazioni di nuovi mercati, prodotti, lavori

e l ’ i nnovaz ione d i p rocesso c ome “l’introduzione di una nuova metodologia di produzione non ancora sperimentata nel settore... (o) di un nuovo modo di gestire un prodotto in commercio”, nuovi approvvigionamenti; sempre con miglioramenti della produttività.

(J. Schumpeter, The theory of economic development, 1934)

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i mercati non si conquistano, si creano...

MATRICE PRODOTTI/MERCATI

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E’ in gioco la sostenibilità...

Innovare ha un costo, innovare richiede organizzazione “nuova”, “ad hoc”, su misura, artigianale...

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Portafoglio con tre prodotti: 1,2,3

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Nuovi approcci alle previsioni di sostenibilità dei progetti di riuso degli spazi

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Progettato per: Progettato da: Il:

Iterazione:

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To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/or send a letter to Creative Commons, 444 Castro Street, Suite 900, Mountain View, California, 94041, USA.

Ottimizzazione e risparmioRiduzione del rischio e dell'incertezzaAcquisizione di particolari risorse e attività

FisicheIntellettuali (marchi, brevetti, diritti d'autore, dati)UmaneFinanziarie

NovitàPrestazioniPersonalizzazione"Risolvere"DesignMarca / Status symbolPrezzoRiduzione dei costiRiduzione dei rischiAccessibilitàComodità / Usabilità

Assistenza personaleAssistenza personale dedicataSelf-serviceSistemi automaticiComunitàCreazione in comune

esempi

Che tipo di relazione vuole che stabiliamo e manteniamo,ognuno dei nostri segmenti cliente?Quali relazioni abbiamo stabilito?Come sono integrati con il resto del nostro Business Model?Quanto costano?

Mercato di massaMercato di nicchiaMercato segmentatoPiattaforme multi-sided

1.ConsapevolezzaCome aumentiamo la consapevolezza dei prodotti e servizi della nostra azienda?2.ValutazioneCome facciamo ad aiutare i nostri clienti a valutare il valore offerto dalla nostra azienda?3.AcquistoCome possono i clienti, acquistare specifici prodotti e servizi della nostra azienda?4.ConsegnaIn che modo consegniamo il valore offerto ai clienti?5.Post venditaCome forniamo assistenza post vendita?

Orientata al costo (struttura dei costi snella, valore offerto a basso costo, massima automazione, outsourcing spinto)Orientata al valore (focalizzata sulla creazione del valore, valore offerto premium)

Costi fissi (salari, affitti, utilities)Costi variabiliEconomie di scalaEconomie di gamma

esempi di caratteristiche: Vendita di beniCosto per l'usoAbbonamentoNoleggio / Affitto / LeasingIntermediazionePubblicità

Prezzo di listinoDipendente dalle caratteristiche del prodottoDipendente dal segmento clienteDipendente dal volume

Negoziazione ( contrattazione )Tariffazione in tempo realeMercato in tempo reale

ProduzioneSoluzione di problemiPiattaforma / Rete

categorie

Quali sono le attività necessarie per il nostro valore offerto?I nostri canali di distribuzione?Le relazioni con i clienti?I ricavi?motivazione per la partnership

tipologie di risorse

caratteristiche ?

fasi dei canali

la tua attività è più:

tipi prezzo fisso Prezzo dinamico

Traduzione italiana: http://hugowiz.it $Revision: 71 $

Chi sono i nostri Partner chiave?Chi sono i nostri fornitori chiave?Quali Risorse chiave stiamo acquisendo dai partner?Quali Attività chiave svolgono i partner?

Quali sono le risorse necessarie per il nostro valore offerto?I nostri canali di distribuzione?Le relazioni con i clienti?I ricavi?

Che tipo di valore forniamo ai clienti?Quale problema dei nostri clienti stiamo aiutando a risolvere?Quale pacchetto di prodotti e servizi stiamo offrendo ai clienti?Quali bisogni deli clienti stiamo soddisfacendo?

Per chi stiamo creando valore?Chi sono i nostri clienti più importanti?

Attraverso quali canali vogliono essere raggiunti i nostri clienti?In che modo li stiamo raggiungendo?Come sono integrati i nostri canali?Quali funzionano meglio?Quali sono i più efficienti, a livello di costi?Come li stiamo integrando con le abitudini dei clienti?

Quali sono i costi più importanti del nostro Business Model?Quali delle Risorse chiave sono le più costose?Quali delle Attività chiave sono le più costose?

Per quale valore, i nostri clienti vogliono veramente pagare?Per che cosa pagano?In che modo stanno pagando?Come preferirebbero pagare?Quanto contribuisce ai ricavi ogni flusso di ricavi?

Il nostro business model comporta dei costi per la comunità?Quali delle nostre attività danneggiano l'ambiente? In che modo?Quali risorse sociali o ecologiche stiamo utilizzando?

Il nostro business model contribuisce alla società?Quali delle nostre attività sono dedicate alla tutela dell'ambiente?Quale valore sociale o ecologico stiamo creando?

Partner chiave Attività chiave Valore offerto Relazioni con i clienti Segmenti di clientela

Risorse chiave Canali

Struttura dei costi Flussi di ricavi

Costi sociali Benefici sociali

Il Business Model Canvas

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Nel mondo profit, i beni vengono prodotti per essere venduti.

Nel Terzo Settore invece i beni vengono venduti proprio per essere prodotti, visto il loro alto

contenuto di utilità sociale.

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Innovazione sociale:

problemi sociali, la cui soluzione è affidata all’impresa sociale (con la PA partner ed il Profit) e dove la creazione di valore avviene grazie alla relazionalità (e non alla burocrazia) e quindi in modo orizzontale

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Innovazioni e fasi di vita dell’impresa

Innovazione di prodotto per aumentare la quota di mercato con qualità

Innovazione di processo per ridurre i costi

Innovazione di rottura: comincia un nuovo ciclo con nuova qualità che rompe gli

equilibri precedenti

Dal marketing al societing, dal mercato alla società

Innovazione sociale

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Innovazione sociale: si concentra spesso sulle ali e non su ventre molle, occupandosi degli esclusi e delle eccellenze, proprio per i benefici di una società che punta su inclusione e talento

+-

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Ne pubblico, ne privato, ma “COMUNE”E il bene comune si fa con “la gente comune”

“Soft economy”: economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, ma anche sull’identità, la storia, la creatività, la qualità, che coniuga coesione sociale e competitività e trae forza dalle comunità e dai territori…(A.Cianciullo,E.Realacci, 2005, Soft Economy, Rizzoli

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I settori della cultura

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I settori della cultura

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I settori della cultura

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I settori della cultura

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Giovanni Campagnoli - Nuove generazioni interpreti del cambiamento: desiderio, competenze e reti come motore, mezzi e strumenti di nuove imprese

Numero di lavoratori nel settore della cultura (in migliaia)

Italia: solo l'1,3% degli occupati totali [Censis, 2014]

Nuovi giacimenti occupazionali: il settore cultura in Italia

L’Italia ha il doppio delle bellezze della Francia e metà dei visitatori...

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Ass. culturali, di

volontariato, coop. sociali, Fondazioni,APS, Pro loco, ASD, imprese

sociali (D.Leg. 155/2006)

Fondazioni di partecipazione, di

comunità, imprese/coop. culturali di comunità, Ipab, SOMS, Istituzioni

ed EE.PP.TT.

PMI(srl,sas, snc), coop. culturali, ditte individuali, start up

innovative e “sociali”, Consorzi

Free lance (Partite iva singoli),

studi associati, gruppi, Reti, ATI, ATS

For profit --- No profit

I soggetti della cultura che vengono accompagnati

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Italia, Paese della “bellezza diffusa” ... in piccoli centri...

- 40.000 beni di interesse culturale (cioè storico, artistico, architettonico presenti negli elenchi delle Soprintendenze);

- 4.588 in musei pubblici e privati censiti dall’Istat;

- 1.200 Festival a carattere culturale (Censis);

- 17.600 eventi e sagre ogni anno (secondo il portale www.eventiesagre.it) .

Crisi di “eccesso di offerta” (v. ingressi musei)

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MIBAC: 1.563 MLN (2015)Province: 150 mln (2012)

Comuni: 1.800 MLN (2012)Fondazioni: 270 mln*

erogazioni: 31

MIBAC (2008): 2.037 MLN (- 23%...)

RISORSE

400  mln  di  euro  sono  sta0  spesi  per  il  personale,    15,5  mln  per  il  Gabine7o  del  Ministro    -­‐  9  mln  des0na0  alla  valorizzazione    -­‐  90  mln  des0na0  alla  tutela

* In Piemonte, ad esempio, la Fondazione Compagnia di San paolo, eroga nel 2015 16,5 mln per Beni architettonici e 15,5 per Arte e cultura

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ESSERE IMPRENDITIVITre passaggi:

1) si deve individuare un’opportunità;

2) si devono combinare risorse per costruire un’organizzazione capace di trarre valore dall’opportunità;

3) si deve gestire l’iniziativa in modo da limitare il rischio e l’incertezza associati al lancio di una nuova iniziativa.

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RILEGGERE OFFERTA E DOMANDA

sempre con una alta qualità della “exibition”

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RILEGGERE OFFERTA E DOMANDA

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Funzionale per accordi di rete ed in nuove ricerche di sponsor sul mercato...

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Reddittività

Tempo

Lavoro di rete “per affinità” e/o competenze (Es. Iris network,

euricse, fundraising school, rena, Libera)

generatività

Strategia di sviluppo a rete (delle “connessioni” e mktg relazionale, CSR, PR, “star bene”)

win - win

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INDIVIDUA- ZIONE DI DUE Y.W.

Fonte: Le fatiche della rigenerazione di F. Battistoni, P. Venturi, F. Zandonai, Doppiozero

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Page 88: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Nuovi luoghi del lavoro culturale

Page 89: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Nuovi luoghi, nuove “botteghe”

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Page 91: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Fare più con menoSharing economy

Condividere per moltiplicare...Agopuntura sociale....Economia circolareWelfare generativo

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Page 93: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Vac = Vc-Vcn > Cc

dove: Vac = Valore aggiunto derivante dall’utilizzo del patrimonio culturale;

Vc = valore del bene a seguito delle azioni di conservazione/rigenerazione;

Vcn = Valore precedente;

Cc = Costo della conservazione.

LA GENERAZIONE DI VALORE ATTRAVERSO LA CULTURA

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Produzione di carbone britannico dal 1815 al 2004

1- passaggio da età della produzione ai servizi

In Italia le rinnovabili (600.000 impianti al basso) forniscono il 43% del fabbisogno e superano il nucleare.

Nasce il “pro-sumer” = produttore e consumatore - i led costano 2/3 meno del 2009

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- per la prima volta, le bici vendute superano le auto- la prossima autoelettrica (Tesla) costa 40.000 dollari ed avrà una fabbrica di batterie con la capacità produttiva pari

a quella di tutte le fabbriche presenti oggi

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2- smaterializzazione della economia industriale verso una diversa forma di produzione- Nel green (e non solo...) si sviluppano nuovi business di nuove aziende che gestiscono tanti piccoli impianti, che si presentano come una sola grande centrale di produzione. E' il modello di Amazon che non è un editore, ma gestisce impianti di altri. - Soluzioni win win (ri-organizzazioni organizzative)

Page 98: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

3- innovazioni nei servizi: sharing economy, economia circolare e forme potenti di disintermediazione.

- dal possesso all’accesso (Carpooling), dalla proprietà all’uso- disruptor digitali identificano nicchie di inefficienza (ed il valore) per riprogettare esperienze per gli utenti (sempre più produttori, v. Huber, airbnb)

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- passaggio dalle burocrazie aziendali agli imperi digitali con piattaforme come “burocrazie dell’età interconnessa”

- I lavoratori digitali non vanno combattuti, ma regolamentati (piattaforme di lavoro cooperativo) anche per nuovo welfare

- Mercato digitale vs istituzioni: da regolamentazione dall’alto a autoregolazione (dal basso?), da “ottieni il nostro permesso e poi fai” a “Innova ed il tuo comportamento sarà la tua reputazion” (es. Bla bla car...)

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Page 101: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

ORGANIZZAZIONE

Aspetti interni Aspetti esterni

Organon: strumento

Ergon: prestazione

Da rete a sistema complesso

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“OPEN” INNOVATION

La ricerca e l’attivazione di nuovi paradigmi che spingono verso una apertura nella ricerca di innovazione oltre i

“confini” aziendali

Page 103: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Nuovo

contesto

Roma, Piazza San Pietro durante la proclamazione dei due ultimi Pontefici

Page 104: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

CAMBIO DI APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE: DALLA CONOSCENZA ALL’ESPERIENZA

Page 105: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

ATTIVITA’ CULTURALI

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ATTIVITA’ CULTURALI

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CULTURA COME SERVIZI AL TURISMO E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE

Page 108: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

CULTURA COME SERVIZI AL TURISMO E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE

Page 109: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Non si può non innovare...

Appaiono generalmente bassi gli introiti derivanti dallo sfruttamento economico del ricchissimo patrimonio artistico e culturale del Paese. I principali ordini di criticità che condizionano l’instaurarsi di un corretto e proficuo rapporto tra cultura e mercato in Italia sembrano essere principalmente di due ordini: carenze di tipo quali-quantitativo nei finanziamenti pubblici e problematiche nel disegno normativo, amministrativo e organizzativo che presidia il settore. ...è ampiamente riconosciuto che diversi passi avanti nella direzione di una valorizzazione, anche economica, di patrimonio e iniziative culturali del paese potrebbero essere favoriti dall’instaurarsi o dall’approfondirsi di forme di dialogo tra i diversi attori, pubblici e privati, del settore. Questo passaggio postula uno sforzo collettivo per superare impostazioni molto differenti: si pensi ad esempio alla differenza tra la logica di tutela dei beni artistici e culturali che presidia l’attività delle Soprintendenze e quella di valorizzazione e redditività degli stessi che caratterizza l’operato dei gestori. Nondimeno, è una condizione che appare oggi necessaria per trarre maggiori benefici economici, ma anche sociali, dal patrimonio culturale.

Page 110: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

E’ in gioco la sostenibilità dell’impresa...

Innovare ha un costo, innovare richiede assumere rischi, costruire una organizzazione “nuova”, “ad hoc”, su misura,

artigianale...

Page 111: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Rispetto all’innovazione, va previsto un portafoglio prodotti che sia bilanciato rispetto al rischio da assumere, con un mix di

innovazione e mantenimento

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L’impresa “vecchio paradigma”...sistema impresa in cui convergono dall’esterno K,L, T.

Impresa = azienda con confini precisi e predeterminata

Obiettivo: competere, per cui efficienza!

Strumento: divisione del lavoro e specilizzazione

Divisione tra produzione e consumo

Rigidità dei settori e codificazione

Qualità definita da standard e non dal pubblico

Competizione sui costi inarrestabile e valore tangibile che non riesce a remunerare i fattori produttivi = CRISI

Page 114: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Il nuovo paradigma parte dalla ricerca di piattaforme meno costose, meno rischiose e più veloci delle precedenti, che generino risparmi e nuove risorse: es. Google, che è un grande aggregatore (meta impresa) e

rappresenta oggi ciò che la fabbrica era ieri per l’artigiano...

Nuovi elementi chiave: - la materia prima è la conoscenza tacita, che produce il valore intangibile...- la divisione del lavoro è grande trasversalità di competenze - riunire le risorse in un’azienda-macchina, con norme e procedure, non serve più, anzi crea un blocco allo sviluppo. - la produzione di valore non avviene più nelle “stazioni di lavoro”, ma ai “bordi tra conoscenze diverse”- il fattore umano non si esprime tanto col lavoro, quanto mettendo a disposizione “diversità culturali”

L’impresa “nuovo paradigma”...

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- la tecnologia di punta non è più per automatizzare operazioni, ma per connettere contesti cognitivi- I capitali non coprono più investimenti in mezzi di produzione, ma i rischi di cammini esplorativi (l’innovazione). - I mercati e i clienti non sono più i “target” ma co-innovatori- la vendita non è più l’atto finale di un processo di sviluppo e produzione, ma la partecipazione a un processo di condivisione- l’impresa non è predefinita, ma acquisisce un’identità interagendo con altri soggetti, numerosi e interconnessi: è un soggetto cognitivo, un quasi-vivente...- l’innovazione in rete può scatenare altre innovazioni, perché induce nuove conoscenze in altri contesti cognitivi, creando una reazione a catena, quindi con ritorni crescenti (non è innovazione per ricercare produttività...)- le innovazioni sono radicali e poco confrontabili l’una con l’altra e la concorrenza diretta non è rilevante (la strategia “oceano blu”)

L’impresa “nuovo paradigma”...

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si esternalizzano competenze, poca tecnostruttura

Page 117: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

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Page 118: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Struttura organizzativa: “il modello IKEA”: la “lean organization”:

- struttura piatta e leggera (organi, tecnostrutture, livelli gerarchici, procedure, etc.)- maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione- comunicazione interna facile - maggiore rapidità di azione e reazione- utilizzo di nuove tecnologie- ricambio (culturale, generazionale, etc.)- lavoro per gruppi / progetti.

Un esempio:

Come migliorare nei “prodotti”?Quali nuove idee/attenzioni? Fund raising?

giovedì 6 settembre 2012

Page 119: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Come migliorare nei “prodotti”?Quali nuove idee/attenzioni? Fund raising?

Punti di forza delle start up “culturali”:

- Innovazione e imprenditorialità (= competenze specifiche)

- Struttura organizzativa (leggera e dinamica, pochi ruoli, molto

“team” e “share”)

- Project / event management

- Il rapporto con gli stakeholder (soggetti con cui si scambia) ed il

concetto di rete nel “dna” (networking)

- Micromarketing (sms, social network, non più grandi media)

giovedì 6 settembre 2012

Page 120: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

http://lebussole.confcommercio.it/

Capacità organizzative, tensione allo sviluppo, networking, intersettorialità, strutture informali e modelli innovativi di gestione...

Page 121: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

- struttura piatta, dinamica e leggera (pochi ruoli e tecnostrutture, livelli gerarchici e di procedure basse, molto “team” e “share”);

- maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione di tutti;

- comunicazione interna facile;

- meccanismi di controllo su base fiduciaria, che incentivano all’intraprendenza;

- forte senso di appartenenza (v. i ruoli del “founder”) e motivazione molto alta

- maggiore rapidità di azione e reazione;

- utilizzo diffuso di nuove tecnologie;

- ricambio (culturale, generazionale, etc.);

- lavoro per gruppi / progetti;

- il rapporto con gli stakeholder (soggetti con cui si dialoga) ed il concetto di rete come insito nel “dna” (networking);

- il concetto di rete è sia interno, che ai partner, con confini organizzativi molto bassi;

- innovazione e imprenditorialità (= competenze specifiche);

- ruoli quali il Project (& event...) management;

- capacità diffuse di micromarketing (sms, social network, non più grandi media).

Lean /smart organitazion: punti di forza

Page 122: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Lean /smart organitazion: criticità - “cronica” sofferenza economica con sotto-patrimonializzazione/sottocapitalizzazione;

- bassa capacità di autofinanziamento e di reperimento di liquidità nel breve termine;

- il finanziamento della gestione corrente;

- asset aziendali legati soprattutto a “legami deboli” (quindi una prevalenza di aspetti relazionali su quelli formali) con i conseguenti rischi;

- aspetti relazioni centrali anche nel determinare l’insuccesso dei progetti;

- la poca avversione al ricorso al capitale di credito per la bassa avver- sione al rischio di capitale;- minori competenze commerciali ri- spetto a quelle di prodotto;

- rischio di predominanza dell’ordi- nario/gestionale sul progettuale, in quanto le stesse persone sono occupate su più ruoli;

- ritorno sull’investimento basso (il settore non offre grossi margini, è no-profit)

- equilibri di gestione sempre da mo- nitorare, vista la “fragilità” degli asset.

Page 123: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Tutti siamo in organizzazionela persona giusta (= competenze) al posto giusto...

Page 124: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

leggerezzavisibilitàflessibilitàrapidità dell’azione e lentezza (sospesione) della progettazionemolteplicitaadattabilitàmultitaskingproblem solvinglearning by workingformalità leggera / non convenzionale (che non è il “non avere forma”)co-operazione (we-economy)fund raisingaudit development e orientamento al 2.0forte relazionalità con il cliente (consum-attore)newtworking e serendipity

Elementi importanti nella lean organization:

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Page 127: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

In una fase di trasformazione, “siamo pieni di spazi vuoti”

Spazi senza più “funzione d’uso” o a “vocazione indecisa”

Capitale inagito: l’Italia riesce solo in minima parte a mettere a valore il ricco patrimonio culturale di cui dispone [Censis, 2014]

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Page 130: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

0

100

200

300

400

1948 2014

Popolazione Urbanizazione

da 47 a 60 mln, + 27%

+ 400% (20 volte in più dell’aumento

di popolazione)

Stock di case in Italia: 30 mln, di cui vuote 5 mln (Min Fin.)

Page 131: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

0

0,5

1

1,5

2

N° medio di stanze a persona

1951 2014

Lo stock immobiliare non è adeguato alle nuove domande di un abitare più “contemporaneo” (v. tendenze del co-housing, comunità di interessi, ecc.). Più di un terzo delle abitazioni oggi esistenti sono a 5 o più stanze, mentre il mercato esprime prevalentemente una domanda di nuovi alloggi medi e piccoli

0,8

2,0

Page 132: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Dati in milioni

Vani residenziali in Italia: 120 mln

Vani  antecedenti  alle  leggi  sismiche  ed  energetiche

Page 133: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Page 134: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

L’eccesso di offerta è alla base della caduta dei prezzi, origine di ogni crisi economica di fine ciclo...

Page 135: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

- 10,5%

Page 136: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Page 137: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Page 138: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

riempiamo di talento, idee, creatività, competenze gli spazi vuoti... Oppure???

Page 139: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Punto di non ritorno

Page 140: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Esiste in Italia desiderio e domanda di riqualificazione...

Page 141: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

L’ipotesi economica

Riuso dell‘1,5%

Riuso del 3%

2 nuovi lavoratori per ogni spazio

Disoccupazione giovanile: - 4,8%

Disoccupazione giovanile: - 10%

Page 142: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Le fatiche della rigenerazione F. Battistoni, P. Venturi, F. Zandonai

Page 143: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Page 144: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)
Page 145: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

I cinque “fondamenti giuridici”- legge 383/2000, art. 32 “Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale”: concessioni gratuite di beni dello Stato ad Associazioni di promozione sociale e di volontariato

- art. 9 D.P.R. n. 296/2005 “Concessione di immobili dello Stato”: immobili gestiti dall'Agenzia del demanio, edifici scolastici e strutture sanitarie pubbliche o ospedaliere possono essere oggetto di concesse a APS e onlus per finalità di di interesse pubblico o di particolare rilevanza sociale

- Legge n. 112 del 7 ottobre 2013: “Valorizzazione del patrimonio culturale italiano”: art. 6: entro il 30 giugno di ogni anno, l’Agenzia del Demanio segnala al MIBAC beni immobili dello Stato - caserme e scuole militari in primis - per residenze artistiche gratuite

- L. 106/2014 “accessibilità a cultura e turismo”: per promozione di turismo ambientale, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari, immobili di appartenenza pubblica non utilizzati, possono essere concessi in uso gratuito, a coop e associazioni giovanili (under 40)

- art 24 e 26 della L. 164/2014 “Sblocca Italia”: I Comuni individuano i criteri in base ai quali cittadini singoli o associati possono presentare progetti con finalità di interesse generale

Page 146: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Il valore economico dei patrimoni potenzialmente oggetto di lasciti ad istituzioni di beneficenza nel periodo 2004-2020 si può stimare in circa euro 105 miliardi, con riferimento all’intero Paese.

Tali valori economici si riferiscono ai patrimoni di circa 340 mila famiglie (che non hanno figli e parenti, conviventi al momento della morte)”.

Fonte: Enti non profit, n. 3/2011 (pag 23).

Roma: Villa del Priorato di Malta Osservando  dal  chiavistello  del  portone  d'accesso  ...

Page 147: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

I “blocchi”...

burocratici

legati alle aspettative (K)

cultura “non strategico”

Page 148: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

SUPERARE I “BLOCCHI” RICERCARDO RISPOSTE

Page 149: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

RIUSO DEGLI SPAZI: QUATTRO DIMENSIONI CHIAVE:

PROGETTAZIONE

FINANZA

GOVERNANCE

REALIZZAZIONE

Page 150: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Il progetto e l’indefinito

L’hardware e il software

La regola e l’informale

Il pubblico e il privato

Il locale e il globale

Da dove partire per ripensare, riprogettare e rivitalizzare quei vuoti e dare risposta a bisogni e istanze molto specifiche? Quali sono i nodi principali da sciogliere, il ruolo nuovo di amministrazioni pubbliche, proprietari privati e gestori?

Page 151: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

ELEMENTI DI BUDGET E GENERATIVITA’ DELLA SPESA PUBBLICA INVESTITA NEI PROGETTI DI RIUSO

Page 152: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Entrate anno Minimo Massimo

Contributo Pbblico 20 60

Progettazioni 12 50

Fund raising/crowdfunding /sponsorship 5 10

Eventi / Festival 6 20

Shop 1 5

Affitti / cowo 6 15

Bar / cucina 80 160

Totale 130 320

IL “MIX” DI ENTRATE PER LA SOSTENIBILITA’ DEI PROGETTI DI RIUSO (in euro /anno)

Page 153: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Ipotesi minima: 130.000 euro/anno

IPOTESI DI “MIX” DI ENTRATE PER LA SOSTENIBILITA’ DEI PROGETTI DI RIUSO (in euro /anno)

Ipotesi massima: 320.000 euro/anno

Page 154: Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)

Ipotesi minima: da 20.000 euro a 130.000 euro/anno, 6,5 volte

Ipotesi massima: da 60.000 euro a 320.000 euro/anno, 5,3 volte

L’EFFETTO MOLTIPLICATORE DI RISORSE PUBBLICHE