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PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI Gli impegni dei candidati a governatore Poste Italiane S.p.A. Sped in A.P. - D.L. 353/2003 - (conv in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Cagliari n.1 gennaio-febbraio 2014 R.ETE. IMPRESE ITALIA SARDEGNA

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PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI

Gli impegni dei candidatia governatore

Poste Italiane S.p.A. Sped in A.P. - D.L. 353/2003 - (conv in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Cagliari

n.1 gennaio-febbraio 2014

R.ETE.

I M P R E S E I TA L I AS A R D E G N A

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800-011731

AVVISO AI COMMERCIANTI

possono intervenire con i loro consulenti convenzionati, in tutte le fasi di riorganiz-zazione e ristrutturazione aziendale che comportino un’analisi giuridico-economica della crisi dell’impresa, al fine di adottare importanti scelte gestionali orientate, so-prattutto, al risanamento aziendale e allaristrutturazione del debito.

Parliamone…

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Stavolta ho mutuato il titolo di que-sto editoriale da quello dell’iniziati-va organizzata da Rete Imprese Ita-lia che, per il prossimo 18 febbraio, ha indetto a Roma la mobilitazione generale delle imprese associate. L’intento è quello di chiedere con forza a Governo e Parlamento una

svolta urgente in materia di politica economica. La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale (locale e nazionale) che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, faranno prolungare i loro devastanti effetti sulle imprese, stremate da anni di forti avversità di varia natura. Senza contare l’impo-verimento lamentato dalla stragrande maggioranza delle famiglie italiane.La chiamata in piazza del presidente portavoce di tur-no di Rete Imprese Italia, Marco Venturi della Confe-sercenti, fa capire che il tempo delle attese è finito. Le Pmi vogliono spazzare via vincoli e costi che pesano sul lavoro per poter assumere i giovani, ma vogliono anche che le banche riprendano a investire sull’eco-nomia reale e che lo Stato paghi i suoi debiti alle im-prese. Subito, non tra qualche anno.Rete Imprese Italia, lo ricordo, riunisce le cinque Asso-ciazioni di categoria principali dei settori commercio, artigianato, turismo e servizi, vale a dire Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercen-ti. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo del nostro Paese: non è esagerato sostenere che dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro dell’Italia. Ecco perché le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante in-certezza in cui sono costrette ad operare da tempo. Secondo il nostro stile, anche stavolta avanzeremo proposte concrete di rapida attuazione ai politici chia-mati ad evitare il declino economico e ripristinare un

clima più positivo.Guidati dallo slogan della manifestazione, che chia-merà nella capitale 40mila persone (500 dalla sola Sardegna), per l’occasione sarà presen-tato un manifesto con le proposte e le richieste di Rete Imprese Italia. Noi crediamo ancora in un reale cambiamento eco-nomico e sociale. Mi chie-do se ci credano anche i politici.Rete Imprese Sardegna (la cui presidenza per il semestre in corso è stata affidata al sottoscritto) pensa anche alla realtà isolana. Il 3 febbraio scor-so i presidenti regionali delle cinque Associazioni aderenti hanno incontra-to tre dei sei candidati alla Presidenza della Re-gione, per formulare loro delle proposte e conoscere in anteprima la parte dei rispettivi programmi elettorali riguardanti il mondo delle imprese. Il servizio d’apertura è dedicato proprio a questo tema.

Marco [email protected]

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Senza impresa non c’è Italia.Riprendiamoci il futuro

LA PAROLA AL PRESIDENTE

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CAT Confesercenti Sardegna s.r.l. è il Centro di Assistenza Tecnicaalle imprese del commercio e del turismo, che svolge attività di: • indagini di mercato e costruzione di banche dati• promozione e sviluppo del commercio elettronico• informazione sulle opportunità di finanziamento alle imprese• formazione e aggiornamento professionale• altre attività di servizio inerenti il settore del commercio e turismo, così come previste dal suo statuto.

TCAT si rivolge agli operatori commerciali e turistici, alle imprese di servizi e ad altre imprese che hanno necessità di supporto e consulenza nella loro attività e a tutti quelli che intendono avviare un’attività in proprio in questi settori.CAT è autorizzato ad operare, ai sensi delle leggi nazionali e regionali, con deliberazio-ne della Giunta Regionale della Sardegna.

Cagliari • Via Cavalcanti, 32 • Tel. 070.40.09.91Carbonia • Via Liguria, 27 • Tel. 0781.66.00.26Serramanna • Viale Matteotti, 3 • Tel. 070.91.31.191

Sassari • Via Bogino, 25 • Tel. 079.25.92.041Olbia • Via del Perugino • Tel. 0789.20.35.92 • 0789.28.182

Nuoro • Via L. Da Vinci, 40 • Tel. 0784.30.188Tortolì - Via M. Virgilio, 45 • Tel. 0782.62.43.10Siniscola • Via Risorgimento, s.n. • Tel. 0784.87.51.20Macomer • Via C. Umberto I, 131 • Tel. 0785.732.38Bitti • c/o Comune • Tel. 346.18.66.832Orosei • c/o Comune • Tel. 346.18.66.832

Oristano • Via Canepa, 3 • Tel. 0783.21.02.08

LE SEDI

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CONFESERCENTI MAGAZINETutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni non si restituiscono anche se non pub-blicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta pre-ventiva da parte dell’Editore. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Le opinioni e più in genere quanto espresso dai singoli autori non comporta responsabilità alcuna per l’Editore. Gli autori e l’Editore non potranno in nessun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute.

Direttore responsabileLuigi [email protected]

EditoreConfesercenti regionale della Sardegna

RedazioneVia Cavalcanti, 32 - 09128 CagliariTel.: 070-400991 Fax: [email protected]

RedazioneMarco Sulis, Giambattista Piana, Nicola Murru

Ufficio [email protected]

StampaNuove Grafiche Puddu SrlVia del Progresso 6 - 09040 Ortacesus (Ca) Tel. 070 [email protected]

DistribuzionePoste Italiane Spa

Hanno collaborato in questo numeroGiambattista Piana, Giuseppino Meloni, Tonino Mura, Ivan Scarpa, Milena Zara

Registrazione tribunale di Cagliari n°18/98 del 18/02/1998Diritti Riservati

PresidenteMarco Sulis

Vice presidente vicarioAntonio Canu

DirettoreGian Battista Piana

Vice presidenteDario Capelli

Vice presidenteAntonello Solinas

Vice presidenteRoberto Bolognese

ConsiglieriTonino LaiDavide MarcelloGiuseppino MeloniMichele MeloniNicola MurruSalvatore PoddiGianni Simula

LA GIUNTA REGIONALE

CAT Confesercenti Sardegna s.r.l. è il Centro di Assistenza Tecnicaalle imprese del commercio e del turismo, che svolge attività di: • indagini di mercato e costruzione di banche dati• promozione e sviluppo del commercio elettronico• informazione sulle opportunità di finanziamento alle imprese• formazione e aggiornamento professionale• altre attività di servizio inerenti il settore del commercio e turismo, così come previste dal suo statuto.

TCAT si rivolge agli operatori commerciali e turistici, alle imprese di servizi e ad altre imprese che hanno necessità di supporto e consulenza nella loro attività e a tutti quelli che intendono avviare un’attività in proprio in questi settori.CAT è autorizzato ad operare, ai sensi delle leggi nazionali e regionali, con deliberazio-ne della Giunta Regionale della Sardegna.

Cagliari • Via Cavalcanti, 32 • Tel. 070.40.09.91Carbonia • Via Liguria, 27 • Tel. 0781.66.00.26Serramanna • Viale Matteotti, 3 • Tel. 070.91.31.191

Sassari • Via Bogino, 25 • Tel. 079.25.92.041Olbia • Via del Perugino • Tel. 0789.20.35.92 • 0789.28.182

Nuoro • Via L. Da Vinci, 40 • Tel. 0784.30.188Tortolì - Via M. Virgilio, 45 • Tel. 0782.62.43.10Siniscola • Via Risorgimento, s.n. • Tel. 0784.87.51.20Macomer • Via C. Umberto I, 131 • Tel. 0785.732.38Bitti • c/o Comune • Tel. 346.18.66.832Orosei • c/o Comune • Tel. 346.18.66.832

Oristano • Via Canepa, 3 • Tel. 0783.21.02.08

LE SEDI

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8 PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI GLI IMPEGNI DEI CANDIDATI A GOVERNATORE Le priorità delle imprese sarde per riprendere a crescere

14 CONFESERCENTI REGIONALE La Programmazione Neuro Linguistica, Mastidoro: “Chi lavora con il pubblico deve saper comunicare correttamente

17 È nata l’Assoartisti-Confesercenti per dar voce alle Pmi dello spettacolo dal vivo

18 Commercializzazione ortofrutta, obbligatoria l’iscrizione degli operatori alla Banca dati

19 Sondaggio tra gli operatori del settore moda: Saldi, così non va “Aiutateci a modificarli”

20 Prodotti da fumo, nuove disposizioni attuative per gli articoli succedanei

23 prodotti e servizi, obbligo di accettazione dei pagamenti con carte di debito

24 Durc, finalmente un po’ di buon senso

25 Tassa sui rifiuti, pressioni sull’Anci per una corretta applicazione

26 Passa dal 4 al 22% l’aliquota dei supporti sonori venduti in edicola

27 Fondo per le Pmi femminili, modalità semplificate e garanzia dello Stato

28 Equitalia - Somme iscritte a ruolo, le modalità di rateizzazione sino a 120 rate

30 Le istruzioni di Ministero e Inps Proroga della sanatoria per gli associati in partecipazione

32 Fipac-Confesercenti - Eletta la nuova Giunta, nel segno di rinnovamento ed esperienza Nella Vicepresidenza anche il sardo Meloni

34 Anama Confesercenti, “La campagna Fiaip è un’iniziativa inutile e fuorviante”

36 Legge di stabilità 2014, gli aspetti fiscali che ci riguardano nel provvedimento del Governo

38 Expo 2015, numeri e opportunità da sfruttare all’evento mondiale di Milano

40 LA PAROLA ALL’ESPERTO

42 NOTIzIE IN bREVE

47 CONFESERCENTI PROVINCIALE CAGLIARI

51 CONFESERCENTI PROVINCIALE NUORO E OGLIASTRA

58 CONFESERCENTI PROVINCIALE SASSARI E GALLURA

Sommario

PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI

Gli impegni dei candidatia governatore

Poste Italiane S.p.A. Sped in A.P. - D.L. 353/2003 - (conv in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Cagliari

n.1 gennaio-febbraio 2014

R.ETE.

I M P R E S E I TA L I AS A R D E G N A

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PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI

Il 3 febbraio, al T-Hotel di Cagliari, i presi-denti regionali delle cinque Associazioni di categoria che aderiscono a Rete Imprese Sardegna hanno incontrato tre dei principali candidati alla Presidenza della Regione, vale a dire Mauro Pili, Francesco Pigliaru e Ugo Cappellacci. È saltato, a causa di suoi im-provvisi e imprevisti impegni, l’incontro con

Michela Murgia, la quale ci ha poi inviato l’intervento che pubblichiamo a parte.Il presidente in carica per il primo semestre 2014, Mar-co Sulis (Confesercenti), insieme ai colleghi Agostino Cicalò (Confcommercio), Luca Murgianu (Confartigia-nato), Pier Paolo Piras (Cna) e Ignazio Schirru (Casar-

tigiani) hanno chiesto a ciascun candidato, separa-tamente e a porte chiuse, che cosa ha previsto per il mondo imprenditoriale isolano nel suo programma elettorale. Con una premessa: ciò che le imprese si aspettano dalla coalizione che guiderà la Regione dal 17 febbraio in poi, con la prospettiva di una ripresa economica.Ai candidati, Sulis ha consegnato il Documento stilato per l’occasione da Rete Imprese Sardegna. In sintesi, vi proponiamo i punti principali delle richieste e delle proposte avanzate dalla Rete.Trasporti e continuità territoriale. Il sistema socio-economico sardo deve godere delle medesime con-dizioni di partenza degli altri sistemi presenti in Italia.

L’iniziativa

Le priorità delle imprese sardeper riprendere a crescere

da sinistra, Ignazio Schirru, Luca Murgianu, Marco Sulis, Pierpaolo Piras e Agostino Cicalò

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UGO CAPPELLACCI

“La Sardegna –ha sottolineato Ugo Cappellacci – ha forti svantaggi competitivi con il resto d’Europa. I nodi strutturali sono infrastruttu-

re, trasporti ed energia, connessi all’insularità e in buona parte dipendenti dai rapporti con lo Stato. Abbiamo tuttavia rivendicato maggiori risorse in sede statale, ottenendo maggiori risultati in sede giudiziaria piuttosto che in ambito politico. Sulle infrastrutture abbiamo lavorato su alcuni grandi progetti, come la Sassari-Olbia, e vogliamo conti-nuare su questa strada.Un’altra battaglia è quella sulle accise, anche per costituire una vera contropartita sull’impatto am-bientale e sui rischi connessi all’uso del territorio per la produzione di derivati dal petrolio. Le acci-se vanno calcolate sul carburante prodotto e non su quello consumato: in questo modo avremmo un incremento di entrate pari a 1-1,5 miliardi di euro. Il 50% di queste risorse verrebbe investito sulle infrastrutture e sulla riduzione del prezzo della benzina.Trasporti: la tariffa unica, a mio avviso, non può essere destinata ai soli sardi perché diventerem-mo una riserva indiana. Per aumentare la nostra base produttiva, ci sono soltanto due strade: esportare oppure incrementare le presenze nell’I-sola. Molti ci attaccano su questo punto, ma non è vero che i voli sono diminuiti rispetto al passato. Nei primi due mesi della nuova continuità aerea, abbiamo registrato addirittura un incremento del 9% dei passeggeri trasportati. Il nuovo obiettivo è quello di estendere la tariffa a tutti i 12 mesi (anzi-ché 9 soltanto). Sul piano del trasporto marittimo, dopo le tante battaglie sostenute, chiediamo il trasferimento di competenze e risorse per quanto riguarda l’assegnazione delle rotte. La contestata operazione Saremar è servita a mitigare il cartello

tra le compagnie di navigazione e a trasportare 500mila persone che hanno manifestato gradi-mento sulla qualità del servizio.Energia: c’è molta strada da fare. Siamo avanti nella realizzazione delle reti interne del gas, ma dobbiamo puntare sui gassificatori perché sono il nostro futuro. Dobbiamo riequilibrare le fonti rinnovabili, estendendo il progetto pilota (che ha coinvolto 66 Comuni per 200 milioni di inve-stimenti) a tutta la Sardegna. Un’operazione im-portante per le casse comunali e l’occupazione, oltre che per il raggiungimento degli obiettivi dei Protocolli internazionali.Fisco: abbiamo previsto sgravi per 20 milioni di euro (destinati all’assunzione dei disoccupati) e la riduzione dell’Irap, condivisa con tutte le for-ze politiche. Puntiamo alla Zona franca integrale, consapevoli che la nostra richiesta all’UE deve es-sere fatta propria dal Governo centrale (ma l’Euro-pa ha già detto sì).Burocrazia: è necessaria la riforma della Regione, che passa per l’istituzione di un Assessorato per la semplificazione della burocrazia e la valutazio-ne dei provvedimenti legislativi. Un processo che coinvolgerebbe le imprese.Urbanistica: il nuovo PPS dà ai Comuni le proce-dure che sbloccheranno una parte importante del settore edilizia, dando lavoro a 4mila persone circa”.

Questa affermazione, così semplice ed intuibile, ri-mane spesso lettera morta, specialmente per quanto riguarda l’accessibilità dall’Isola e verso l’Isola. Le scel-te adottate, sia in sede nazionale che regionale, non hanno risolto definitivamente il problema dell’acces-sibilità a parità di condizioni, sia per i passeggeri che per le merci. Questo in particolare per il trasporto marittimo. Questo fatto ha danneggiato interi settori economici, tra i quali il sistema del turismo e quello del trasporto merci. Tali questioni vanno riaffrontate, garantendo un luogo di confronto e di decisione che coinvolga attivamente lo Stato, la Regione ed il Parte-nariato socio-economico, nel quale si tutelino:• le pari condizioni per imprese e cittadini sardi nei confronti di quelli/e nazionali, sia in termini di costo che di opportunità;• un adeguato sostegno finanziario al sistema di continuità;• lo sviluppo di connessioni di rete tra i punti d’ac-cesso della regione (portuali e aeroportuali);• l’infrastrutturazione materiale ed immateriale per l’intermodalità (aerei, navi, strade, ferrovie);• il coinvolgimento dei privati nella soluzione dei problemi, evitando forme di oligopolio.

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PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI

In sostanza, la Sardegna necessita di un nuovo Piano dei trasporti e di un accordo Stato-Regione che defi-nisca una strategia di medio periodo per la soluzione del problema, con adeguati parametri di valutazione dei costi.Snelliamo la burocrazia. Nel quadro della crisi reces-siva in atto, portare avanti i processi di semplificazio-ne normativa e di snellimento burocratico è un’azione necessaria per riavviare l’economia, ridisegnando una traiettoria di crescita e recuperando il forte gap con-correnziale che ci separa da altre realtà internazionali. L’esigenza di intervenire con un pacchetto di provve-dimenti di semplificazione per alleggerire i costi delle imprese e recuperare competitività, è una delle prio-rità che Rete Imprese Sardegna ha in molteplici occa-sioni segnalato. È evidente, infatti, come tra i fattori che impediscono la crescita dell’economia vi sia anzi-tutto il problema dell’efficienza amministrativa. La lentezza che ancora connota la macchina buro-cratica è una caratteristica che fiacca e frena la nostra economia. A puro titolo di esempio, vediamo alcuni tempi medi di risposta:• Contributi “Lunga Estate”, tempi medi di rimborso delle spese sostenute: 250 giorni.

FRANCESCO PIGLIARU

“Tra le mie priorità – ha spiegato Francesco Pigliaru – c’è un pun-to: abbiamo bisogno di dare ai cittadini sardi le competenze per

entrare o restare nel mercato del lavoro. C’è poi il problema della formazione continua. Con il pia-no straordinario dell’edilizia scolastica, avremmo ricadute importanti anche nel settore imprendi-toriale edile.Burocrazia: è un tema che non riguarda diretta-mente gli aspetti finanziari ma è ugualmente im-portante perché compete la gestione delle risor-se e la risposta che la Pubblica amministrazione deve fornire a imprese e cittadini. Servono regole meglio definite, ma per questo basta osservare ciò che fanno i Paesi europei più virtuosi. Di sicuro va ripensato il Suap, bisogna renderlo più snello.Fisco: i consiglieri regionali della coalizione che mi supporta hanno presentato gli emendamenti sul taglio dell’Irap, e questo aspetto caratterizza il mio programma: punto alla riduzione delle tasse per ridare respiro a tutti, imprese e cittadini. Sono invece contrario agli incentivi dati per ritagliarsi simpatie politiche ed elettorali.Trasporti: in questo settore abbiamo fatto troppi pasticci, tant’è vero che oggi lamentiamo un nu-mero nettamente inferiore di voli. Ogni aeroporto ha il suo monopolio, c’è stata una chiara spartizio-ne delle rotte e questo non mi piace e non mi con-vince. I contratti vanno riscritti, inserendo regole chiare che tutelino la Regione e i sardi. La continu-ità aerea così concepita è primitiva. I prezzi vanno diversificati, come accade in tutto il mondo: tra il turista e il business man ci sono differenze sostan-ziali di cui bisogna tenere conto. Va poi ripensata la strategia del trasporto via mare: in generale, il comparto marittimo necessita di tariffe migliori, e

non solo per le merci. Sono cambiate le abitudini dei turisti, la permanenza media è di 4-5 giorni e la Sardegna – con i costi attuali – non è più com-petitiva. La gente deve arrivare più facilmente e con tariffe migliori, altrimenti si reca altrove. In-fine, anche il trasporto ferroviario è indietro di decenni: orari troppo lunghi, treni troppo vecchi, centri intermodali non sempre sincronizzati.C’è il problema dell’accesso al credito. Bisogna tuttavia capire se i fondi per i Consorzi fidi aiutino più le imprese o le banche: a volte il sospetto è forte.Energia: le imprese hanno bisogno di costi com-petitivi, di certezze nei tempi e nelle risposte. Oc-corre un’attenzione particolare verso il metano (con esso si può portare la banda larga ovunque) e le energie rinnovabili. I lavoratori delle imprese che chiudono vanno riqualificati, piuttosto che mortificarli con lunghi periodi di disoccupazio-ne o cassintegrazione. Per i territori in gravissima difficoltà, come il Sulcis, va adottata la fiscalità di vantaggio su lunghi periodi, in modo da dare grandi orizzonti alle imprese che intendono inve-stire. La situazione in cui versa il Sulcis Iglesiente è frutto della crisi industriale. Ma se ci trovassimo in Germania, nella Ruhr, il Parco Geominerario sa-rebbe stato da anni un volano di sviluppo incre-dibile. Invece siamo fermi con le bonifiche e nella riconversione turistica”.

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• Legge regionale 9/2002 sul Commercio, tempo medio dalla chiusura della pratica per ottenere il rim-borso: 480 giorni.Per farvi fronte, occorre proseguire sulla strada cen-trale della modernizzazione della Pubblica ammini-strazione: questa azione costituisce una necessità im-prescindibile e improcrastinabile che consentirebbe il recupero di risorse pubbliche importanti da reimpie-gare in modo efficiente.Tra le azioni prioritarie per il raggiungimento degli obbiettivi semplificatori, vi è anche la necessità di ot-tenere maggiore certezza circa l’individuazione dei tempi necessari per il riconoscimento dei crediti delle aziende verso la Pubblica amministrazione.Energia. Questo aspetto rappresenta il problema dei problemi. Da sempre è in cima all’agenda dei politici sardi, eppure i risultati non sono stati quelli attesi. An-che per questo, negli ultimi decenni, i consumatori e le attività delle piccole imprese hanno sofferto tutte le disfunzioni, i disservizi, i costi esageratamente elevati di un sistema nazionale orientato a proteggere le con-centrazioni industriali, scaricando in modo non equo i costi diretti ed indiretti sul rimanente tessuto sociale e produttivo. La conseguenza è stata che, per molti decenni, i con-sumatori italiani hanno sopportato disagi non cono-sciuti in altri Paesi comunitari e le piccole imprese,

MAURO PILI

“Per rilanciare l’economia sarda – ha detto Mauro Pili – occorrono interventi shock in tempi rapidi, riassumibili in quattro punti.

1) Attrazione straordinaria del turismo, per ave-re ricadute anche sull’indotto (servizi, commer-cio, artigianato e agricoltura). Metterei in campo 100 milioni di euro di investimenti, puntando sul contributo co-marketing di 10 euro a passegge-ro. Sono convinto che potremmo portare 3,5-4 milioni di passeggeri nell’Isola. Tutti gli indicatori parlano di una spesa media di 400-500 euro a tu-rista, per una permanenza di 4-5 giorni, dunque è facile fare i conti sulla ricaduta nei territori.2) Dobbiamo intervenire sulla riqualificazione della Sardegna sul piano dell’edilizia. Penso a una grande azione di recupero delle volumetrie esistenti, a cominciare dai paesi abbandonati dell’interno, puntando su albergo diffuso e B&B. Vale anche per i siti minerari e le strutture militari dismesse. In questo modo accorceremmo enor-memente i tempi legati ai vincoli del Piano pae-saggistico attuale.3) Facciamo partire un grande cantiere Sarde-gna infrastrutturale. Le opere pubbliche possono muovere enormemente l’economia, in tempi im-mediati. Possiamo spendere subito risorse pari a 1,5 miliardi di euro, che eviteremmo di restituire al calderone nazionale.4) Burocrazia zero: non è uno slogan, bensì un passaggio nevralgico e molto delicato, oltre che strategico. La sussidiarietà è certamente vertica-le (Stato-Regioni-Comuni) ma anche orizzontale. Questo secondo aspetto riguarda imprese e cit-tadini. La Pubblica amministrazione dovrebbe li-mitarsi ad una funzione di assistenza e controllo rispetto agli interventi garantiti dai professionisti

dei singoli settori, per esempio in campo edile. In questo modo, le procedure avrebbero tempi in linea con le esigenze reali del mondo imprendi-toriale.Sui trasporti sostengo da tempo che la Regione dovrebbe impiegare diversamente i 72 milioni di euro dati ogni anno alla Tirrenia, puntando piuttosto sugli oneri di servizio pubblico previsti dall’UE per le regioni insulari: in questo caso di conteggiano i costi reali più un reddito d’impresa che oscilla tra il 4 e l’8%.Energia: ho presentato in Parlamento la proposta di legge denominata “Paris” (l’acronimo significa: Piano attuativo per il riequilibrio dell’insularità della Sardegna), che ci riallineerebbe con la realtà europea ed eliminerebbe le situazioni di mono-polio esistenti.Fisco: è un problema più nazionale che regiona-le. Il Parlamento e i partiti sono controllati dalle banche: ecco perché non viene abbattuto il de-bito pubblico. Vi è il timore di toccare i 92 miliardi di euro di liquidità degli istituti di credito. Il Patto di stabilità, inoltre, andrebbe ridiscusso e fissato attraverso un’Intesa Stato-Regione, peraltro pre-vista dalla Costituzione italiana e dallo Statuto sardo: il testo attuale non consente la spendita di ingenti risorse, immobilizzate negli Enti locali”.

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PROMEMORIA PER I PROSSIMI 5 ANNI

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oltre il 98% del tessuto produttivo, hanno accumulato un gap tecnologico ed un appesantimento dei costi che le penalizza sul piano della competitività e le mar-ginalizza nel mercato. È noto, infatti, che una piccola impresa sarda paga la bolletta elettrica o sostiene costi per il gas, più alti ri-spetto agli stessi competitori europei con un servizio spesso inefficiente nella distribuzione e fornitura di energia. Soltanto negli ultimi anni, e sulla spinta delle scelte politiche comunitarie, si sono affermate politi-che nuove e più rispondenti agli interessi generali del Paese.Occorre perseguire ulteriormente l’obiettivo di reale liberalizzazione dei mercati energetici, con interven-ti che favoriscano la concorrenza e determinino be-nefici concreti per i clienti finali di energia. Il settore energetico, aperto alla libera concorrenza da oltre 10 anni, non ha ancora oggi ottenuto una reale compe-tizione dei mercati perché il sistema sardo, così come ha certificato l’Authority per l’energia elettrica e il gas, continua ad essere poco concorrenziale. Ne è la prova che nella scala 10mila a 1 di uno speciale indice che misura il livello di concorrenzialità del mercato locale, la Sardegna sia a quota 3671, e il Nord a 1200.

MICHELA MURGIA

“Il nostro obiettivo primario – spiega Michela Murgia – è la riduzione del peso della burocrazia per aumentare il livello di competitività delle piccole

aziende. La lentezza della burocrazia non dipende dalla cattiva qualità delle persone, ma dal modo in cui è organizzata. Intendiamo perseguire il nostro obiettivo attraverso l’innovazione dei servizi pub-blici, a partire dalla riforma della struttura interna della Regione che attualmente è plasmata su mo-delli ormai obsoleti, come rivelano gli stessi nomi degli Assessorati. A partire da quello all’Industria, che oggi più propriamente dovrebbe occuparsi di Innovazione. Lo stesso vale per l’assessorato al Bi-lancio, da sempre inteso solo come uno strumento tecnico, ma di fatto il più politico degli assessorati dato che la gestione delle risorse finanziarie con-diziona e influenza ogni altra scelta politica. Una denominazione più adatta potrebbe essere quel-la di assessorato al Futuro. Vogliamo applicare il metodo partecipativo anche alla riorganizzazione degli uffici regionali per individuare, insieme a chi ci lavora, soluzioni condivise per aumentare l’effi-cienza e ridurre la burocrazia.Fisco e credito: vogliamo ridurre la pressione fi-scale con interventi strutturali e non contingenti. La pre-condizione per perseguirlo è l’istituzione di un’Agenzia Sarda delle Entrate che tratten-ga in Sardegna le risorse e le reindirizzi a tutti i comparti produttivi, con particolare attenzione alle imprese artigiane e ai piccoli commercianti che rappresentano il tessuto imprenditoriale più diffuso e minacciato del nostro territorio. Conte-stualmente sarà possibile operare da un lato su un riorientamento degli obiettivi della spesa pub-blica e degli investimenti infrastrutturali; dall’altro sulla riforma del sistema del credito alle piccole

e medie imprese superando gli approcci finan-ziari tradizionali e valutandone di nuovi. Dob-biamo definitivamente superare la dipendenza economica e finanziaria delle nostre imprese dal sistema creditizio tradizionale centrale, attraverso nuovi strumenti finanziari più adatti alle nostre necessità e al nostro stile sociale. Poi occorre i co-sti di gestione per le imprese.Trasporti: la loro mancata organizzazione pesa non solo sul turismo ma anche sui costi delle im-prese locali e sulla reale fruizione di diritti essen-ziali, come quello alla mobilità interna, all’istru-zione e all’accesso alle strutture sanitarie. Devono pertanto essere affrontati con ottica sistemica. Vogliamo monitorare il rispetto delle convenzio-ni marittime e aeree, per verificare l’effettiva ri-spondenza contrattuale dei servizi e rimettere in discussione quelle evidentemente svantaggiose per la mobilità dei sardi. Ecco perché occorre un Piano regionale dei Trasporti e della Mobilità.Energia: vogliamo ridurre il costo dell’energia elettrica attraverso un nuovo Piano Energetico e l’istituzione di una Agenzia Sarda per l’Energia, che si occupi della produzione elettrica pubblica e privata e della gestione integrata delle reti. È an-che l’organo che rinegozierà i contratti già in es-sere per lo sfruttamento delle risorse energetiche fossili e incentiverà l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”.

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Stop al fisco oppressivo. La pressione fiscale sulle imprese supera ormai abbondantemente il 60%, oltre 20 punti in più della media UE. Non è realisticamente possibile pensare di creare sviluppo con questo peso sulle spalle delle aziende. Dallo scioglimento di questo nodo dipendono in lar-ga parte le prospettive di ripresa economica e di atte-nuazione delle tensioni sociali.L’eccesso di pressione fiscale nella misura in cui non si riflette in adeguati servizi, finisce col misurare il grado di disagio del sistema Paese. E a subirne il peso sono soprattutto le famiglie e le imprese.Inoltre, il disagio fiscale si amplifica nel segmento pro-duttivo delle Pmi non orientate all’esportazione, delle imprese individuali, dell’artigianato, degli operatori del turismo e dei pubblici esercizi, che subiscono una doppia, e talora tripla, penalizzazione: la prima volta quando, da imprenditori, sono chiamati al pagamen-to di imposte (erariali e locali), tasse, tariffe e contribu-ti che gravano sull’attività aziendale; la seconda volta quando devono fare i conti con un mercato interno minato da bassi redditi disponibili e da un crescente prelievo sui consumi; la terza volta, infine, quando si trovano indifesi di fronte a forme di concorrenza slea-le quali l’abusivismo e la contraffazione.Certo, la Regione ha competenze limitate in materia. Tuttavia ha, a nostro avviso, l’obbligo di intervenire cercando dove possibile di invertire la deriva oppres-siva del nostro sistema di prelievo. Per questo motivo chiediamo una particolare attenzione sui seguenti ar-gomenti:IRAP - Proseguire nell’azione avviata di ridimensiona-mento dell’IRAP ampliando le dimensioni degli inter-venti introdotti con la Finanziaria regionale 2013. In questa direzione si potrebbero anche prevedere del-le deduzioni per le nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato e incrementi sugli abbattimenti di base imponibile a favore dei contribuenti di mi-nori dimensioni. Occorre poi prevedere l’esclusione dall’imposta di particolari tipologie di contribuenti privi di autonoma organizzazione.SGRAVI SULLE ASSUNZIONI - Considerato che le ri-cadute del lungo deterioramento della situazione economica generale sono particolarmente gravi sui fronti del mercato del lavoro e della stabilità delle imprese, si ritiene assolutamente necessario operare con misure forti, anche se transitorie, per agevolare le imprese ad assumere, agendo anche sui costi im-mediati. A questo proposito, proponiamo di reperire le necessarie risorse finanziare per estendere a tutti i nuovi assunti nel prossimo triennio i benefici contri-butivi previsti dal contratto di apprendistato.IMU - Nonostante con la Legge di Stabilità per il 2014 si sia introdotta la deducibilità ai fini Irpef ed Ires del 20% dell’Imu, riteniamo che occorra fare ulteriori ri-duzioni su questo fronte. Sia perché quasi tutti i Co-

muni si sono collocati al massimo delle aliquote con-sentite, sia considerando che si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio e che subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito di impresa. La proposta di riduzione, peraltro, riprenderebbe l’im-pianto normativo prospettato dal primo schema del Decreto legislativo sul “Federalismo fiscale municipa-le”, che prevedeva – per gli immobili in questione – il dimezzamento obbligatorio dell’aliquota di base IMU. Quindi si evidenzia, in questa fase, la necessità di in-dividuare risorse da indirizzare ad alimentare fondi da destinare a quei Comuni che adottino programmi di contenimento delle aliquote dell’IMU relativamente agli immobili utilizzati strumentalmente dalle impre-se.Il problema del credito. Il perdurare delle condizioni recessive pone il tema dell’accesso al credito delle Pmi e dell’impresa diffusa tra i punti qualificanti rispetto alla determinazione dell’agenda politica.Le Pmi hanno crescenti difficoltà di accesso al credito e mostrano una capacità decrescente di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Per le imprese di minori dimensioni, notoriamente più vulnerabili agli effetti della crisi, il credito bancario è particolarmente vitale e rappresenta spesso l’unica fonte di finanziamento.La perdurante crisi della domanda interna e la dimi-nuzione del reddito disponibile, determinano una si-tuazione di riduzione dei flussi di cassa con problemi rilevanti per il finanziamento del capitale circolante e, dunque, dell’attività corrente delle imprese. Su que-sto tema risulteranno fondamentali:• il potenziamento dei Confidi; • la valorizzazione del ruolo delle Associazioni di ca-tegoria nel facilitare l’accesso al credito delle imprese di piccola e media dimensione.In questi anni, la garanzia rilasciata dai Confidi facenti riferimento alle Associazioni riunite in Rete Imprese Italia si è dimostrata determinante per consentire l’ac-cesso al credito alle imprese, in particolare per le Pmi, tradizionalmente caratterizzate da un più difficoltoso rapporto con il sistema bancario. I Confidi, sfruttando la vicinanza con il loro territorio di riferimento, hanno contribuito a veicolare mezzi finanziari fondamenta-li per il sostegno e lo sviluppo economico e sociale delle realtà di cui fanno parte. Ma, più in generale, le criticità dell’assetto del credito, con speciale riguardo alle piccole imprese, possono ridurre gli effetti negati-vi se si adotterà un approccio d’intervento basato sui seguenti punti:• sviluppo di nuova imprenditorialità: Start up e im-prese giovanili;• avvio di un programma per il consolidamento del debito a medio termine delle Pmi;incentivare l’alimentazione dei Fondi di Garanzia dei Confidi dei settori di riferimento.

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CONFESERCENTI REGIONALE La Programmazione Neuro Linguistica

Mastidoro: “Chi lavora con il pubblico deve saper comunicare correttamente

Anche queste prime settimane del 2014 sono state caratterizzate da un bombardamento di notizie sulla crisi economica, con una contrazio-ne netta dei consumi e la chiusura di molte imprese. Ma è tutta colpa della crisi, se molte aziende vanno

male? La risposta è: no. Certo, la situazione generale non aiuta. Ma, al di là dell’influenza dei fattori esterni (diffi-coltà nell’accesso al credito, eccessive liberalizzazioni che stanno mettendo in ginocchio soprattutto il com-mercio), ci sono degli aspetti che poche aziende curano come invece dovrebbero. Soprattutto la comunicazione: con i clienti, i fornitori e quanti entrano in contatto con quella impresa. Non è un fattore di scarsa rilevanza, ep-pure pochi vi dedicano la dovuta attenzione. La Confe-sercenti Sardegna ha individuato una società sarda, la Ema Sas, che si occupa di strategia della comunicazione in ambito personale e aziendale. Vi proponiamo l’inter-vista fatta ad Antonio Mastidoro, coach e trainer esperto di Pnl, la Programmazione Neuro Linguistica.

Che cos’è, in parole semplici, la Pnl?“Partiamo da un concetto, fondamentale per chi si occupa di commercio, turismo, servizi e in generale per chi lavora a contatto con il pubblico: per saper co-municare, non bisogna acquisire delle ricette o degli schemi prefigurati, ma bisogna avere la capacità di cogliere i bisogni dell’interlocutore e le sue modalità comunicative. Il nostro cervello fondamentalmente è una macchina che si programma con i miliardi di informazioni che vi entrano ogni secondo che pas-sa. Ognuno di noi risponde a dei programmi, di cui è inconsapevole, rispetto ai quali trova gradevole o meno la comunicazione che riceve, nella misura in cui la comunicazione rispetta questi programmi che ren-dono unico e irripetibile ciascuno di noi. Questo ha introdotto la Pnl, dopo approfonditi studi del cervello umano e delle percezioni sensoriali”.

Se gli operatori del settore del commercio aves-sero la capacità di leggere questi schemi e di ade-guarsi, avrebbero risultati più importanti rispetto a quelli che solitamente ottengono?

“Certamente. Noi crediamo che la Pnl andrebbe inse-gnata alle scuole elementari o, al massimo, alle medie inferiori: perché si tratta di capire come funzioniamo e come funzionano gli altri. Ma questo non accade. E purtroppo, è giusto sottolinearlo, della Pnl si fa un utilizzo prevalentemente commerciale, perciò in ge-nere si trasmettono le parti che sono manipolative nei confronti dell’interlocutore. Il risultato non si ottiene acquisendo gli strumenti che mi consentono di far-ti fare quello che io voglio, bensì lavorando su certi schemi che possono risultare poco adatti a quel tipo di lavoro”.

Che cosa si sente di dire a chi è alle prese con i de-biti e i bilanci in rosso?“Comprendo la loro disperazione, ma io considero questa crisi come un’opportunità di crescita, indivi-duale e collettiva. Tutti noi siamo mossi da bisogni. Tutti. Bisogna avere la capacità di cogliere i bisogni e prospettare la possibilità di soddisfare quei biso-gni. Questo è ciò che può spostare il risultato. Invece, spesso assistiamo al cosiddetto mercato di attesa: si aspetta a braccia conserte che i clienti si presentino nel nostro negozio per acquistare ciò che abbiamo, e magari il personale è lì che non fa nulla o, addirittura, neppure saluta il cliente che entra”.

Maleducazione, scarsa capacità di accoglienza, competenza a volte discutibile: sono alcune carat-teristiche di molti commessi e anche dei loro tito-lari.“C’è anche chi parla al telefono e ti fa aspettare per pa-recchi minuti, oppure è sgarbato. Questi difetti gravi incidono pesantemente sull’andamento di un’azien-da. Faccio un esempio: a seconda degli schemi che percepisco nel potenziale cliente, posso vendere una merce o un prodotto in un modo, piuttosto che in un altro. Perché non esiste un solo modo per acchiappa-re la fantasia di una persona, per convincerla della re-altà di quell’articolo: c’è chi processa le informazioni prevalentemente attraverso l’udito, chi attraverso la vista. Altri ancora usano il tatto o l’olfatto. Se io non lo comprendo, non so come approcciarmi con quel par-ticolare cliente, e lui se ne andrà insoddisfatto. Se ho

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Antonio Mastidoro, cagliaritano di 56 anni, è Master Practitio-ner, Coach e Trainer in Pro-grammazione Neuro Linguisti-

ca (PNL). Coordina l’area didattica della Ema Sas. Ha svolto mansioni di direzione e formazione nei settori della vendita, dello sport e della politica, ricoprendo cariche aziendali, sportive, politiche ed istituzionali a livello regionale e naziona-le.La Ema Sas è una società che si affida a un gruppo di professionisti per sviluppare le abilità necessarie per il conseguimento dei risultati desiderati. Ogni persona può accrescere le proprie conoscenze, com-petenze, abilità ed evolversi, creando il futuro che desidera in ogni area della propria esistenza. La Ema si rivolge a privati, aziende, enti, istituzioni, società sportive e associazioni.I principali corsi organizzati dalla Ema per le aziende sono:

• Comunicazione efficace;

• Vendita persuasiva;

• Leadership;

• Gestione del tempo, degli obiettivi

e dei risultati;

• Comunicare in pubblico;

• Coaching.

gli strumenti per entrare in perfetta sintonia con lui, potrò ottenere risultati importanti”.

Le aziende che hanno seguito i corsi di Pnl di alto profilo, hanno ottenuto eccellenti risultati. Hanno creato l’effetto domino?“Sia chiara una cosa: la Pnl non ha inventato niente, si è limitata a studiare dei modelli di successo per met-terli a sistema. Noi ci basiamo quasi esclusivamente sul passaparola, anche perché è difficile far compren-dere con la pubblicità tradizionale ciò che noi faccia-mo. Però spesso ci scontriamo con l’amara realtà, fatta anche di budget limitati, di formazione del personale da fare negli orari di lavoro, di richiesta di risultati im-mediati. Che spesso possono pure arrivare ma, senza la consapevolezza di ciò che va fatto, non si va da nes-suna parte. Molti, poi, preferiscono lamentarsi della crisi, dei clienti che non capiscono le loro proposte, della sfortuna…”.

Dovrebbero, invece, chiedersi che cosa fanno per far emergere i bisogni del cliente.“Esattamente. Faccio un esempio: se sono un vendito-re di abbigliamento e nel mio negozio entra un clien-te che indossa maglione e pantaloni sportivi, non è detto che lui non abbia bisogno di un abbigliamento di altro genere. Devo essere capace di far cogliere al suo processore questo aspetto. Altrimenti se ne va. Molti imprenditori prendono il loro migliore vendito-re per formare gli altri. Ma lui segue un suo processo inconscio che non sa trasferire agli altri, così accade che perdono il miglior venditore senza incrementa-re il fatturato. Invece esistono degli strumenti della Programmazione Neuro Linguistica che consentono di modellare il venditore nella sua programmazione inconscia. Spesso non si tiene conto che, sopra questi aspetti, ci sono anche convinzione, valori, identità”.

Non c’è soltanto il lavoro in aula, ma anche l’affian-camento.“Intanto è fondamentale partire dai bisogni dell’a-zienda per calibrare il vestito adatto a lei. Il coaching è lo strumento della Pnl che ci consente di aiutare i nostri clienti a far emergere le soluzioni per la realtà che sta vivendo. Tenuto conto del contesto, si adatta il lavoro sulla comunicazione e si comprende ciò che impedisce di ottenere migliori risultati. Analizzate e attivate le risorse presenti in campo, si parte con la formazione teorica e pratica”.

Ogni settore, ogni singola azienda, ha necessità specifiche.“Non vi è dubbio. Ecco perché il nostro lavoro va per-sonalizzato. Poi, è chiaro, si deve comprendere chi abbiamo di fronte. Perché tutti noi comunichiamo, anche stando fermi e zitti, ma ci sono mille strumen-

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CONFESERCENTI REGIONALEti per cogliere il tipo di comunicazione: il movimen-to degli occhi, i gesti, la velocità della parlata, il tono della voce. Spesso questi aspetti vengono valutati in maniera errata. Il salto quantico che la gente deve fare è che la Pnl non è soltanto manipolazione: per noi è fondamentale tanto la competenza quanto l’etica”.

Lei è anche un cliente. Che cosa nota, quando en-tra in un negozio?“Ciò che notano un po’ tutti. Vicino a casa mia ci sono molti bar, alcuni molto belli, ma soltanto uno lavora alla grande mentre gli altri arrancano. Certo, sono un po’ troppi per ciò che offre il mercato, ed è pure cam-biato lo stile di vita di molti. Tuttavia, il segreto di quel barista è la comunicazione: il suo bar è accogliente e fornitissimo, e lui è molto educato, simpatico, saluta sempre tutti, conosce a memoria ogni cliente abituale e lo anticipa in tutti i suoi bisogni, sa persino se vuole il caffè zuccherato o amaro. In poche parole, ti fa senti-re accolto, importante e riconosciuto nei tuoi bisogni. Possiamo dire la stessa cosa di tutti i baristi e gli eser-centi che incontriamo qua e là? Io dico di no. E questo fa la differenza”.

I presuntuosi e i maleducati sono recuperabili op-

pure sono destinati a restare sul loro presunto pie-distallo?“Sono recuperabili perché lavoriamo sugli schemi, i quali si formano con le informazioni che entrano nel nostro cervello attraverso gli organi di senso, accom-pagnati da un’emozione. Trattandosi di dati sensoriali, si lavora su quello schema specifico per migliorarne certi aspetti. Naturalmente ci vuole la disponibilità della persona a lavorare su quegli schemi. Senza per questo diventare un monaco zen”.

Alla base di molti problemi, però, spesso c’è la scar-sa attenzione rivolta alla selezione del personale.“Sono d’accordo. Infatti lavoriamo molto su questo aspetto. Se una persona ha scarse attitudini nella rela-zione con gli altri, difficilmente potrà fare il commesso o comunque il venditore. Magari ha due lauree, ma non è adatta a quella mansione. Viceversa, un comu-nicativo che si prodiga per soddisfare gli altri, riuscirà quasi certamente ad aprire un canale di comunicazio-ne con il cliente. In alcuni casi, però, sono soprattutto i datori di lavoro ad avere bisogno di imparare certe cose, prima ancora dei loro dipendenti. Tutti noi, sotto questo profilo, abbiamo tanto da apprendere”.

(red)

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È stato costituito il Coordinamento regionale Assoartisti, associazione di categoria aderente alla Confeser-centi, che dà voce alle piccole e me-die realtà dello spettacolo dal vivo. L’Assoartisti è articolata in cinque strutture provinciali, e riunisce gli organismi più giovani e quelli che

operano nelle aree disagiate e/o periferiche. In prati-ca, gli operatori più colpiti dai tagli a cultura e spetta-colo operati nel 2013 dalla Regione. Il Coordinamento presieduto da Maria Virginia Siriu (il consiglio direttivo è composto da Ilaria Nina Zedda, Susanna Mameli e Tiziana Usai) ha aderito al ricorso presentato al Tar la scorsa estate, contro la modifica dei criteri di acces-so ai finanziamenti regionali (approvata nel gennaio 2013): il Tribunale amministrativo si pronuncerà in merito nelle prossime settimane.“La delibera della Giunta regionale n. 3/18 del 22/01/2013 - spiega la presidente Siriu - è stata appro-vata pochi giorni prima della scadenza delle istanze per i contributi e, con valenza retroattiva, ha salva-guardato dai tagli gli organismi di grandi dimensioni e i più anziani: cioè coloro che hanno visto la confer-ma, se non addirittura l’aumento, del contributo per-cepito negli anni precedenti. Tutte le altre realtà sarde hanno subìto tagli sino al 50%. Purtroppo, molti orga-nismi sono stati costretti a chiudere, altri a licenziare, vedendo il vanificarsi di un lavoro portato avanti sul territorio da anni. Tengo a precisare che questo com-parto, compreso l’indotto, dà lavoro a oltre 1.500 per-sone”.Il Coordinamento, attraverso la presidente Siriu, pre-cisa che non intende promuovere battaglie contro i grandi organismi dello spettacolo sardo. “Tuttavia – sottolinea Siriu – è sin troppo evidente che, secondo la Regione, coloro che in passato si sono accaparrati le maggiori risorse pubbliche, devono continuare a farlo. Questo senza tenere conto dei risultati raggiunti in termini di occupazione, efficienza e corrispondenza tra gli obiettivi enunciati della legge e l’attuazione dei

Costituito il coordinamento regionale

È nata l’Assoartisti-Confesercenti per dar voce alle Pmi

dello spettacolo dal vivoprogrammi nel concreto. Eppure, sono le compagnie e i gruppi operanti nel territorio a condurre il lavoro di ricerca e salvaguardia del nostro immenso patrimonio culturale”.“Dare dignità ai lavoratori dello spettacolo – conclude Siriu – significa uscire dalla logica piatta dei numeri e avere il coraggio di introdurre criteri che misurino concretamente il lavoro svolto, dando spazio alla professionalità, alla formazione, alla meritocrazia. Le nostre istanze si infrangono contro la burocrazia: per questo chiederemo ai sei candidati alla presidenza della Regione la loro opinione in merito”.

Maria Virginia Siriu, presidente regionale di Assoartisti

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CONFESERCENTI REGIONALE

Gli operatori che esercitano l’at-tività di commercializzazione di prodotti ortofrutticoli freschi e delle banane sono soggetti all’obbligo di comunicazione alla Banca nazionale degli Ope-ratori ortofrutticoli (BDNOO), istituita per garantire l’efficacia

del sistema dei controlli in attuazione del Reg. (CE) n. 1234/2007 e del Reg. (UE) 543/2011. Di conseguenza, tutti gli operatori che prendono parte alla commer-cializzazione – anche nella fase di vendita al dettaglio – di prodotti ortofrutticoli soggetti a norme di com-mercializzazione generali e specifiche, che rientrano nelle categorie di seguite elencate, devono obbliga-toriamente iscriversi alla BDNOO. Gli operatori tenuti all’iscrizione alla banca dati sono:1) grossisti di mercato e fuori mercato (operatori che commercializzano all’interno o al di fuori dei mercati all’ingrosso, che utilizzano gli appositi stand e/o che sono in possesso di magazzini idonei per la commer-cializzazione dei prodotti); 2) imprese che commercializzano per conto terzi (es. commissionari); 3) organizzazioni dei produttori (OP); 4) cooperative di produttori non associati ad OP o ad altra cooperativa; 5) imprenditori agricoli (non associati ad OP o a co-operative) con un volume annuo commercializzato, superiore a 60mila euro, al netto dell’Iva; 6) centrali di acquisto per la grande distribuzione; 7) grande distribuzione orga-nizzata GDO (ipermercati, su-permercati, discount ed altre grandi superfici di

Obbligatoria l’iscrizione degli operatori alla Banca dati

Commercializzazione ortofrutta

vendita con un volume annuo di commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a 60mila euro, al netto dell’Iva); 8) dettaglianti (con volume annuo commercializzato superiore a 60mila euro, al netto dell’Iva); 9) tutti gli operatori che effettuano importazioni e/o esportazioni di prodotti ortofrutticoli freschi di cui all’allegato I, parte IX, del Regolamento (CE) n. 1234/2007 da e verso Paesi terzi all’Unione; 10) operatori che effettuano la vendita a distanza an-che via Internet.Le informazioni richieste devono essere fornite uti-lizzando la modulistica predisposta dall’autorità di coordinamento, debitamente sottoscritta dal legale rappresentante della ditta e scaricabile all’indirizzo http://www.agecontrol.it/modulistica-ortofrutta/in-dex.phpSi fa presente, inoltre, che le imprese e le organizza-zioni di nuova costituzione sono tenute a richiedere l’iscrizione alla banca dati entro e non oltre 60 gior-ni dall’inizio dell’attività o dalla conclusione dell’an-no in cui si è realizzata la condizione che determina l’obbligo di iscrizione. Gli operatori sono anche tenuti a comunicare entro il termine di 60 giorni ogni mo-difica, integrazione o variazione dei dati dichiarati ai fini dell’iscrizione. Inutile evidenziare che la mancata iscrizione e comunicazione delle variazioni intervenu-te entro i termini previsti dalla norma sono sanzionate

ai sensi di legge (D.Lgs. n. 306/2002).

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SONDAGGIO

Rag. Sociale/nome/cognome

Indirizzo

Tel. Mail

Settore di attività (è ammessa più di una risposta):

Abbigliamento/intimoCalzature e pelletteriaBiancheria per la casa e vari

Su quale di queste direzioni credi debba evolvere in ambito regionale la normativa sui saldi (è ammessa una sola risposta) ?

Mantenimento del quadro normativo attuale (inizio saldi ai primi di gennaio e luglio e divieto delle vendite promozionali nei 40 giorni ante-cedenti)……… Inizio saldi nel periodo 1-15 febbraio (invernali) o 1-15 agosto (estivi) e divieto di vendite promozionali rispettivamente dal 1° dicembre e dal 1° giugno ..

Inizio saldi nel periodo 16 febbraio-1 marzo (invernali) o 15 agosto-1 settembre (estivi) e divieto di vendite promozionali rispettivamente dal 1° dicembre e dal 1° giugno

Liberalizzazione totale di saldi e promozioni

Abolizione dei saldi e liberalizzazione totale delle promozioni ……….

Previsione nell’arco dell’anno di n° 4 periodi di saldi della durata mas-sima di 15 giorni ognuno

Saldi, così non va “Aiutateci a modificarli”

Sondaggio tra gli operatori del settore moda

La Fismo, lo scorso mese di gennaio, ha in-viato a tutti gli operatori del settore moda un questiona-rio per fare un

focus sui saldi. Nella nota che ha accompagnato lo stampato, il presidente regionale della Fi-smo, Gianni Piroddi, ha sottoli-neato che “la questione saldi e le varie decisioni che su questo argomento a livello regionale spesso vengono assunte, fanno discutere non poco operatori e consumatori. Dal nostro punto di vista, crediamo che siano or-mai maturi i tempi per avviare un concreto e capillare dibattito all’interno della categoria sulla necessità di un nuovo quadro normativo che possa prevede-re anche sostanziali modifiche sui ‘saldi di fine stagione’ come tradizionalmente intesi. In parti-colare, riteniamo indispensabile pervenire ad una nuova legisla-zione che sia realmente efficace sul piano delle pari opportunità di vendita straordinaria tra tut-ti gli operatori del commercio, grandi e piccoli. Per questo ci siamo riproposti di promuovere un brevissimo sondaggio a cui ti preghiamo di rispondere, che ci consentirà di conoscere la posi-zione della categoria da rappre-sentare nel Tavolo regionale del Commercio”.A parte pubblichiamo il que-stionario.

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Il Ministero dell’Economia e delle fi-nanze, con Decreto del 16 novembre 2013, ha disciplina-to il regime della commercializza-zione dei prodotti contenenti nicotina

o altre sostanze, idonei a so-stituire il consumo dei tabac-chi lavorati nonché dei dispo-sitivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo. Nel provvedimento, il Ministero ha ritenuto che, per quanto non previsto dal Decreto, valgano le disposizioni in ma-teria di tabacchi lavorati di cui all’art. 61 del Decreto legislativo n. 504 del 1995, e successive modificazioni.Si evidenzia, inoltre, che a decorrere dal 1° gennaio 2014 (art 62 quater del D.Lgs. 504/95 così come modifi-cato dal D.L. 28 giugno 2013, n. 76) i prodotti contenen-ti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consu-mo dei tabacchi lavorati nonché i dispostivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad impo-sta di consumo nella misura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico.Dal 1° gennaio 2014 gli esercizi di vendita al dettaglio, che non necessitano di alcuna specifica autorizzazio-ne “di settore” ma esercitano in base alle norme in ma-teria di commercio di prodotti appartenenti al settore non alimentare, dovranno dal canto loro essere rifor-niti di ricariche, dispositivi, parti di ricambio e prodotti monouso unicamente dai seguenti soggetti:- depositari autorizzati dall’Agenzia, che attribuisce ad essi un codice di imposta;- soggetti non autorizzati alla gestione di un deposito, i cui dati siano stati comunque comunicati all’Agenzia

Prodotti da fumo,nuove disposizioni attuative

per gli articoli succedanei

Sigarette elettroniche

dai depositari autorizzati;- rappresentanti fiscali in Italia di chi fabbrica o detiene i prodotti succeda-nei del tabacco in uno dei Paesi membri dell’Unione europea.Inoltre, i Depositari autorizzati e rap-presentanti fiscali hanno l’obbligo di

comunicare mensilmente all’Agen-zia l’elenco dei punti di ven-

dita riforniti nel mese precedente. Il depo-sitario autorizzato

che non provvede in proprio alla consegna ai

punti di vendita, avvalendo-si di soggetti non autorizzati

alla gestione di un deposito, deve comunicare preventivamente all’Agen-

zia l’elenco dei punti di vendita riforniti da tali soggetti.

Spetta ai depositari o ai rappresentanti fiscali il versa-mento dell’imposta di consumo, per cui gli esercenti al dettaglio acquisteranno prodotti già gravati del va-lore corrispettivo dell’imposta versata.Per ciascuna estrazione di prodotti succedanei del tabacco, il depositario o rappresentante fiscale emet-terà, in duplice esemplare, la bolletta di scarico. Un esemplare della bolletta sarà conservato agli atti del deposito e l’altro accompagnerà i prodotti e sarà con-segnato al dettagliante.La bolletta di scarico riporterà i seguenti dati:a) il numero progressivo;b) la data di emissione;c) la descrizione del movimento del prodotto;d) il codice identificativo univoco del prodotto;e) la descrizione del prodotto;f ) la quantità movimentata;g) il prezzo unitario;h) il prezzo totale della quantità movimentata;i) le generalità del soggetto fornitore o del soggetto

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destinatario del prodotto e il codice d’imposta.Il prezzo di vendita del prodotto, comunicato dal de-positario all’Agenzia, così come le eventuali successi-ve variazioni, sarà preventivamente iscritto in apposi-to tariffario con provvedimento dell’Agenzia, il quale ha effetto dalla data di pubblicazione.A tal fine, il depositario comunicherà la denominazio-ne e i rispettivi prezzi di vendita al pubblico dei pro-dotti succedanei del tabacco, distintamente per: a) ri-cariche; b) dispositivi; c) parti di ricambio; d) prodotti monouso.L’Agenzia assegnerà ai prodotti iscritti nel tariffario un codice identificativo univoco. Le variazioni dei prezzi di vendita richieste dai sogget-ti autorizzati hanno effetto dalla data di pubblicazio-ne del relativo provvedimento.I provvedimenti saranno adottati dall’Agenzia nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della ri-

chiesta da parte del depositario e saranno pubblicati sul sito internet dell’Agenzia.Il rivenditore al dettaglio ha l’obbligo di vendere i pro-dotti al prezzo al pubblico comunicato dal deposita-rio e iscritto nel tariffario dell’Agenzia.

Va evidenziato che la normativa riguarderà solo ed esclusivamente la fornitura dei prodotti acquistati a partire dal 1° gennaio 2014. Conseguentemen-te, le merci acquistate entro il 31 dicembre 2013 non saranno soggette ad imposta di consumo, an-che se cedute al pubblico dal 1° gennaio 2014. E’ opportuno, dunque, effettuare l’inventario delle merci detenute in magazzino entro il 31 dicembre 2013 e farne accertare la quantità, con data certa, da un pubblico ufficiale, allo scopo di precostituire la prova nei confronti degli organi di vigilanza che i beni siano stati acquistati nell’anno 2013.

Pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale n. 285 del 5-12-13 il Decreto 20 settembre 2013, n. 134, con cui il Ministero della Salute ha adot-tato il Regolamento recante alcuni ag-giornamenti alla

Disciplina igienica di imballaggi, re-cipienti, utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari (DM sanità 21 marzo 1973 e ss. in-tegrazioni), con particolare atten-zione all’art. 13-ter concernente le bottiglie e le vaschette in polietilentereftalato riciclato. La ratio del provvedimento ministeriale di modificazione delle vigenti disposizioni in materia, in attesa di decisio-ni comunitarie sui proces-si di riciclo delle materie plastiche riciclate, risiede nell’esigenza di dare at-tuazione nel frattem-po alla Sentenza della Corte Costituzionale n.

Dal Ministero della salute il Regolamentoper la disciplina igienica dei recipienti

Bottiglie di plastica

443/1997, ove è sancito che i produt-tori italiani non possono soggiacere a divieti cui non soggiacciono i produt-tori degli altri Paesi UE. In sostanza, le principali novità del nuovo testo in vigore dell’art. 13-ter, consistono per-tanto:- nell’aver inserito il processo di rici-clo, fornito dal polietilentereftalato riciclato, in apposito Registro di do-mande valide per l’autorizzazione e

sottoposte all’Autorità europea per la sicurezza alimentare ai sensi dell’art.

13 Reg. CE n. 282/2008 (Materiali ed og-getti di plastica riciclata destinati al con-

tatto con gli alimenti); - nell’aver ampliato la facoltà di impiego dei contenitori in esame, sino al possibile contatto con tutti i tipi di alimenti per con-servazione prolungata a temperatura am-

biente o inferiore (con o senza riempimento a caldo), tranne che in forno tradizionale o a

microonde.Si segnala infine che tali disposizioni si appli-

cheranno sino alla data di adozione delle deci-sioni comunitarie previste dal citato art. 13, com-

ma 6, Reg. CE 282/2008.

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Obbligo di accettazionedei pagamenti con carte di debito

Prodotti e servizi

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 è stato pubblicato il D.M. del 24 gennaio 2014, recante “Definizione e am-bito di applicazione dei paga-menti mediante carte di debito”. Il provvedimento entrerà in vigo-re il prossimo 28 marzo.Il Decreto individua l’ambito di ap-

plicazione dell’obbligo di accettare pagamenti me-diante carte di debito per i soggetti che effettuano vendita di prodotti o prestazione di servizi, così come era stato previsto dall’art. 15, comma 4, del citato De-creto legge.Conseguentemente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito si applica a tutti i pagamen-ti di importo superiore a 30 euro disposti a favore di un esercente per l’acquisto di prodotti o la prestazio-ne di servizi.Fino al 30 giugno 2014, comunque, l’obbligo di ac-cettare pagamenti mediante carte di debito si appli-cherà soltanto nei confronti degli esercenti il cui fatturato, nell’anno precedente a quello nel quale è effettuato il pagamento, sia superiore a 200mila euro.Con un successivo Decreto, che dovrà essere ema-nato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del prov-vedimento, potranno comunque essere individuate nuove soglie e nuovi limiti minimi di fatturato per l’applicazione dell’obbligo di accettazione dei paga-menti mediante carte di debito. L’obbligo potrà essere esteso a ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili.Come al solito, il disposto normativo risulta da una prima lettura poco chiaro; parrebbe infatti che la normativa si rivolga ai soli soggetti già dotati di POS, stabilendo che (soltanto) questi non possano rifiutare pagamenti con carte di debito.Pertanto, l’impatto delle disposizioni in esame sembre-rebbe meno forte di quanto in un primo momento rite-nuto: non si tratterebbe, infatti, di obbligare chi non ne è dotato ad installare i necessari strumenti per ricevere pagamenti elettronici (POS), ma soltanto di escludere che gli esercenti che ne sono dotati possano rifiutare un pagamento mediante carte di debito.In secondo luogo, ancora più rilevante è la conside-

razione che il Decreto nulla ha previsto in merito al profilo sanzionatorio, per cui ne consegue che il man-cato rispetto da parte di un esercente dell’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito non comporta, ad oggi, alcuna conseguenza.Dobbiamo però evidenziare che il Senato, in sede di conversione in legge del “Milleproroghe”, ha approvato un emendamento che tratta dell’argo-mento: se dovesse essere confermato dalla Came-ra dei Deputati nella forma originaria, farebbe ca-dere tutti i dubbi interpretativi, in quanto lì viene previsto esplicitamente l’obbligo, per chi esercita il commercio o presta servizi, di dotarsi di POS e di accettare pagamenti mediante carta di debito sopra i 30 euro, sia pure solo dal 30 giugno 2014.

La situazione, pertanto, può così riassumersi:

1. Fino al 28 marzo 2014, nessun esercente il commercio o prestatore di servizi ha l’obbligo di accettare pagamenti anche mediante carta di debito.

2. Qualora l’emendamento al D.L. “Milleproro-ghe” fosse confermato dalla Camera nella for-ma sopra descritta, dal 30 giugno 2014 tutti gli esercenti il commercio e i prestatori di servizi avranno l’obbligo di accettare pagamenti di im-porto superiore a trenta euro anche mediante carta di debito.

3. Qualora, infine, l’emendamento non fosse confermato dalla Camera:a) a far data dal 28 marzo 2014, gli esercenti che nell’anno precedente alla transazione han-no avuto un fatturato superiore a 200mila euro saranno obbligati ad accettare pagamenti me-diante carte di debito per ogni acquisto di beni o prestazione di servizi di importo superiore a trenta euro;b) dal 1° luglio 2014 tale obbligo si estenderà a tutti gli altri soggetti.

In ogni caso, il mancato rispetto di tale obbli-go non risulta – ad oggi – sanzionato.

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Durc, finalmenteun po’ di buon senso

Il Documento unico di regolarità contributiva

Il DURC (Documento unico di regolarità con-tributiva), nato con lo scopo di contrastare il lavoro nero e come sostegno alla competiti-vità delle imprese regolari, si è rivelato nella realtà la causa stessa del peggioramento delle condizioni già patologiche in cui, so-prattutto nell’attuale contesto economico, si trovano molte aziende. Tale documento,

attestante la regolarità di un’impresa negli adempi-menti previsti nei confronti di Inps, Inail e Casse edi-li, è ormai divenuto indispensabile per gli operatori economici, in quanto necessario per l’affidamento di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture e il pa-gamento delle prestazioni rese in tale ambito (stadi di avanzamento lavori e fatture), per l’esecuzione di appalti privati di lavori edili, nonché per accedere a finanziamenti e benefici previsti a livello comunitario, statale o regionale.Capita spesso, però, che il mancato pagamento dei contributi da parte di un’azienda, sia dovuto ad una carenza di entrate a sua volta imputabile non ad incapacità gestionale dell’imprenditore, bensì a mancati o ritardati pa-gamenti da parte di commit-tenti privati o delle stesse sta-zioni appaltanti pubbliche. In-fatti, il paradosso è che l’azienda oggi non ha liquidità necessaria a pagare il debito nei confronti dell’Ente Previdenziale o assi-stenziale a causa del ritardato pagamento, da parte dello Stato o comunque di un Ente Pubbli-co, di un proprio credito.Ecco che finalmente, con un po’ di buon senso, il Le-gislatore ha capito che forse era il caso di intervenire per limitare “il danno” nel caso in questione. Ha creato, infatti, un meccanismo per cui gli Enti preposti (Inps, Inail e Casse edili) possano rilasciare un DURC atte-stante la regolarità – ed utilizzabile per tutte le finalità previste dalla legge – relativamente ad aziende che, pur non avendo provveduto al versamento di con-tributi previdenziali e/o di premi assicurativi, siano a

loro volta creditrici nei confronti di pubbliche ammi-nistrazioni (art. 13-bis, c. 5 del DL 52/2012, attuato dal DM 13 marzo 2013 - Ministero del Lavoro, circ. n. 40 del 21 ottobre 2013). Tale certificazione può essere rilasciata esclusivamente qualora:- l’azienda produca una certificazione di credito, rilasciata dall’Ente nei confronti del quale vanta un credito;- i crediti di cui venga attestata la sussistenza siano certi, liquidi, esigibili e di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte del medesimo soggetto.Con la Circolare n. 53 dell’11 novembre 2013, l’Inail ha fornito indicazioni sugli aspetti di carattere mag-giormente operativo, ricordando che lo “speciale” DURC di cui si tratta può essere richiesto agli Enti preposti dal diretto interessato, oppure debba essere acquisito d’ufficio da una Pubblica ammi-nistrazione (stazione appaltante/Amministrazione procedente) o, da questa stessa Amministrazione, cui

l’interessato, nella fase di avvio del procedimento, abbia dichia-rato di vantare crediti certificati. Infine – ribadito che, affinché possa essere attuata quella spe-cie di “compensazione virtuale” tra debiti contributivi e crediti verso la P.A. regolamentata dal DM 13 marzo 2013, è necessario che l’importo di questi ultimi sia “almeno pari” all’ammonta-re complessivo dei contributi previdenziali/premi assicurativi non versati –, la Circolare spiega che, nell’ambito dell’istruttoria

per il rilascio del DURC ex art. 13-bis, comma 5 del DL 52/2012, ciascuna struttura territoriale di Inail, Inps e Casse edili coinvolta deve necessariamente acquisire dalle altre due, tramite Pec, l’importo dei debiti in-soluti, in modo da verificare se la loro sommatoria sia almeno pari ai crediti indicati nelle certificazioni esibi-te, andando poi ad annotare, in caso positivo, tale cir-costanza nell’apposito “campo note” del Documento di regolarità.

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È all’attenzione del gruppo dirigente Faib la costituzione di un gruppo di lavoro sulla questione della tassa sui rifiuti urbani, che sta causando in diverse aree notevoli aggravi e dif-ficoltà interpretative, e sulla quale è intervenuta anche la Confesercenti nazionale con una nota all’Anci, l’As-

sociazione dei Comuni.La Faib, come si ricorderà, in questi anni ha ripetu-tamente denunciato come l’attuale applicazione del tributo sui rifiuti stia determinando – soprattutto con il passaggio alla Tares – un notevole appesantimento tributario per la distribuzione dei carburanti, aumen-tando in modo considerevole i costi di gestione e re-alizzando in molti casi una duplicazione dei costi per lo stesso servizio. La Faib, in molte località, ha contra-stato e patrocinato i ricorsi contro l’elevata determina-zione del tributo che in diverse aree non teneva conto delle aree passive, non produttive di rifiuti e rimesse al servizio della collettività, così come sostenuto da al-cune commissioni tributarie, sulla base della Circolare ministeriale delle Finanze n. 9, del 21.12.1990, la quale afferma esplicitamente che talune aree debbono co-munque essere detassate in quanto: a) non produt-tive di rifiuti; b) adibite ad una funzione meramente accessoria rispetto all’attività propria della stazione di servizio.Sulla base delle circostanze evidenziate, con una nota ufficiale a firma del segretario generale, Mauro Bus-soni, la Confesercenti è dunque intervenuta sul presi-dente dell’Anci, Piero Fassino, in merito all’applicazio-ne della Tares. Nella nota, Bussoni ha evidenziato che “l’applicazione della Tares, così come le precedenti analoghe imposte, introdotta, come è noto, dal De-creto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto “De-creto Salva Italia”), convertito nella Legge 22 dicem-bre 2011 n. 214, in sostituzione della Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) e della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (Tarsu), formalmente in vigore dal 1º gennaio 2013, sta comportando per i Comuni e le imprese notevoli rincari, difficoltà ed incertezze”.La nota di Confesercenti approfondisce le questioni aperte, riassumibili in: farraginosità della normativa

Tassa sui rifiuti, pressioni sull’Anci per una corretta applicazione

La giungla tributaria

a livello nazionale, tale da comportare incertezze in-terpretative ed inevitabili ritardi nell’approvazione dei Regolamenti comunali; limitatissima autonomia regolamentare dell’Ente locale; imprecisioni diffuse nel calcolo della tassa per alcune categorie di contri-buenti; recapito tardivo dei modelli F24 con l’importo della maggiorazione del tributo; pagamento on line praticamente impossibile da effettuare.Alla luce delle osservazioni avanzate, la Confesercenti ha chiesto un incontro “allo scopo di affrontare queste ed altre problematiche, tra le quali definire la sottra-zione sistematica dalle aree tassabili di quelle sotto-poste a regime di raccolta differenziata, onde evitare l’affermazione di meccanismi di doppia imposizione e delineare un orientamento organico nella definizione del nuovo tributo Tari e di poter fattivamente collabo-rare per il perseguimento degli obiettivi della certezza del diritto, della effettività, omogeneità ed uniformità dell’applicazione del tributo”.

Anche esercizi alimentari, bar e ristoranti si ritengono troppo penalizzati

Anche la Fiesa, la Federazione degli operatori del settore alimentare aderenti alla Confeser-centi, è intervenuta sul presidente dell’Anci,

Piero Fassino, in relazione all’applicazione della Ta-res riguardante gli esercizi commerciali che operano nell’ambito del dettaglio alimentare. La Fiesa-Con-fesercenti ha ripetutamente denunciato – nel corso degli ultimi mesi – come l’attuale applicazione del tributo sui rifiuti stia determinando un notevole ag-gravio per alcune tipologie di attività commerciali alimentari, aumentando in modo considerevole i loro costi di gestione. Si registrano infatti, in alcune realtà dell’Isola, incrementi rispetto all’ex Tarsu che risultano veramente insostenibili, come per esempio è successo nel Comune di Nuoro, dove gli esercizi dei settori ortofrutta e fiori e piante (categoria 27) hanno visto incrementare la propria tariffa di oltre il 500% rispetto al 2012. In altri casi invece (come le macel-lerie) si è vista la duplicazione dei costi per lo stesso servizio, come nel caso degli scarti della lavorazione animale che viene conferita alla raccolta specifica.

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Passa dal 4 al 22% l’aliquota dei supporti sonori venduti in edicola

Iva sugli allegati dell’editoria

Il D.L. n. 63/2013 (il cosiddetto Decreto sugli eco-bonus) stabilisce l’innalzamento dal 4% al 22% dell’aliquota IVA su tutti gli allegati dell’editoria, ossia sull’oggettistica venduta in una confezione unica con quotidiani, pe-riodici e libri. Il nuovo regime dell’aliquota, scattata dal 1° gennaio 2014, si applicherà a “nastri, dischi, le videocassette e gli altri

supporti sonori o videomagnetici ceduti, anche gratuitamente, in unica confezione, unitamente a giornali quotidiani, periodici e libri”. Sono esclu-si dal rincaro i beni venduti con i libri per la scuola e l’università, inclusi dizionari e testi fruibili dagli ipo-vedenti nel rispetto di due condizioni particolari: per essere considerato “didattico“, infatti, il bene non può essere commercializzabile separatamente e non deve

avere un prezzo distinto. L’Iva viene assolta dagli edi-tori, sulla base del prezzo di vendita al pubblico, in re-lazione al numero delle copie vendute con allegato. L’applicazione della tradizionale modalità forfettaria di assoluzione dell’Iva, in relazione al numero delle copie dei quotidiani e periodici consegnate o spedi-te, permane sempre, qualora la cessione del prodotto editoriale avvenga senza alcun allegato. Se invece il quotidiano o il periodico è venduto con un allegato, con prezzo indistinto in un’unica confe-zione, la condizione per la quale permanga il regime monofasico è che il costo del bene ceduto, anche gra-tuitamente, congiuntamente alla pubblicazione, non sia superiore al 50% del prezzo dell’intera confezione. In ogni caso, l’aliquota d’imposta si applica in maniera differenziata in relazione ai beni ceduti.

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La Sezione speciale del Fondo centra-le di garanzia dedicata alla imprese femminili è diventata operativa. Nel-la Gazzetta Ufficiale del 13 gennaio 2014 è stato, infatti, pubblicato il Decreto ministeriale del 27 dicembre 2013 che aggiorna le disposizioni per l’amministrazione del Fondo. Con la

convenzione stipulata il 14 marzo 2013, quindi, il Di-partimento per le Pari opportunità e i Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia hanno previsto l’istituzione, nell’ambito del Fondo di garanzia, di una sezione speciale riservata alla concessione di garan-zie in favore di piccole e medie imprese femminili con sede operativa o legale nel territorio nazionale.Attraverso questo nuovo strumento, le imprenditrici potranno accedere direttamente al Fondo di garan-zia con modalità semplificate e potranno presentarsi alle banche o ai Confidi con la prenotazione della ga-ranzia dello Stato. In questo modo, lo Stato si assume una parte del rischio del prestito che l’intermediario eventualmente potrà concedere, facilitando il finan-ziamento delle Pmi femminili. Tra le condizioni vantaggiose per la concessione del-la garanzia ci sono la possibilità di prenotare diretta-mente la garanzia, la priorità di istruttoria e di deli-bera, l’esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo e la copertura della garanzia fino all’80%. Le risorse della Sezione speciale, pari a 20 milioni di euro, sono impiegate per interventi di garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia del Fon-do mediante compartecipazione alla copertura del rischio. Nell’ambito della Sezione speciale, inoltre, è previsto che una quota pari al 50% della dotazione sia riservata alle nuove imprese o “start up”.Possono accedere alla sezione speciale del Fondo tutte le micro, piccole e medie imprese che rispettino alcune specifiche caratteristiche. Si deve trattare, cioè, di società cooperative o società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne. Oppure so-cietà di capitali le cui quote di partecipazione spetti-no a donne in misura non inferiore ai due terzi e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne. O, infine, imprese individuali ge-

Modalità semplificatee garanzia dello Stato

Fondo per le Pmi femminili

stite da donne. La definizione delle imprese femmini-li è stabilita dall’articolo 2, comma 1, lettera a) della legge 215/1992. Metà degli interventi della Sezione speciale del Fondo di garanzia sarà destinata inoltre alle start up (imprese costituite o avviate non oltre tre anni prima della richiesta). In questo caso dovrà es-sere compilato il modello di valutazione specifico ed allegato un adeguato business plan.

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Fonte: Fisco e Tasse

Somme iscritte a ruolo, le modalitàdi rateizzazione sino a 120 rate

Equitalia

Nella Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’8 n o v e m b r e 2013 è stato pubblicato il Decreto del M i n i s t e r o

dell’Economia e delle Finanze del 6 novembre scorso, che detta le moda-lità attuative del mecca-nismo di rateazione fino a 120 rate delle somme iscritte a ruolo. Tale pos-sibilità è stata prevista per il contribuente dal Decreto del Fare, in caso di “com-provata e grave situazio-ne di difficoltà legata alla congiuntura economica” e non dipendente dalla vo-lontà dello stesso.Il piano di rateazione straordinario sino ad un massimo di 120 rate (anche in proroga) si af-fianca agli attuali piani di rateazione ordinari, con-cedibili fino ad un massi-mo di 72 rate mensili nelle ipotesi in cui il contribuen-te versi in una temporanea situazione di obiettiva dif-ficoltà e di ulteriori 72 rate mensili in caso di compro-vato peggioramento di tale situazione.

RATEIZZAZIONE SOMME ISCRITTE A RUOLO FINO A 120 RATE: LE REGOLE ATTUATIVE

DILAZIONE SOMME ISCRITTE

A RUOLO: LE NOVITÀ DOPO IL

DECRETO DEL FARE

A partire dal 22 giugno 2013, l’art. 52 del cosiddetto “Decreto del Fare” (D.L. n. 69 del 21.06.2013, convertito nella Legge n. 98 del 09.08.2013) ha modificato l’art. 19 del D.P.R. n. 602/1973 in materia di dilazione delle somme iscritte a ruolo, apportando interessanti novità. In particolare, è stato previsto che la rateizzazione in 72 rate concedibile finora in caso di situazione di obiettiva difficoltà, più eventuali ulteriori 72 rate in caso di comprovato peggioramento della situazione di obiettiva difficoltà, può essere aumentata fino ad un massimo di 120 rate mensili se il debitore si trova , “per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica” (nuovo comma 1-quinquies dell'art. 19). A differenza di quanto avviene per i piani di rateazione ordinari fino a 72 rate, per i piani di rateazione straordinari fino a 120 rate mensili non è possibile chiedere la dilazione in rate variabili di importo crescente, anziché in rate costanti. Inoltre, a seguito del Decreto del Fare, la decadenza dal beneficio della rateazione scatta ora solo in caso di mancato pagamento, nel corso del periodo di rateazione, di almeno 8 rate, anche non consecutive (anziché 2 rate consecutive). In caso di decadenza, resta fermo che l'intero importo iscritto a ruolo ancora dovuto è immediatamente ed automaticamente riscuotibile in unica soluzione ed il debito non può più essere rateizzato.

IL DECRETO ATTUATIVO ED I

PIANI DI RATEAZIONE

Le regole attuative delle novità introdotte dal Decreto del fare in materia di dilazione delle somme iscritte a ruolo erano state demandate ad un apposito Decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze, decreto che è stato firmato il 6 novembre 2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 262 dell'8 novembre 2013, con entrata in vigore dall'8 novembre stesso. Il Decreto sottolinea che, con la disposizione del Decreto del Fare, il legislatore ha voluto affiancare agli attuali piani di rateazione ordinari (concedibili fino ad un massimo di 72 rate mensili nelle ipotesi in cui il contribuente versi in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà e di ulteriori 72 rate mensili in caso di comprovato peggioramento di tale situazione), i piani di rateazione straordinari, concedibili fino ad un massimo di 120 rate mensili nelle ipotesi in cui il debitore si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica. Le tipologie di piani di rateazione sono, pertanto, le seguenti:

TIPOLOGIE DI PIANI DI RATEAZIONE

Piano di rateazione ordinario

72 rate mensili (rate costanti

o anche variabili di importo crescente)

Temporanea situazione di obiettiva difficoltà

Piano di rateazione “in proroga ordinario”

+ 72 rate mensili (rate costanti

o anche variabili di importo crescente)

Comprovato peggioramento della

situazione di obiettiva difficoltà

Piano di rateazione straordinario

120 rate mensili (rate SOLO costanti)

Comprovata e grave situazione di difficoltà

legata alla congiuntura economica, per ragioni

estranee alla volontà del debitore

Piano di rateazione "in proroga straordinario"

+ 120 rate mensili (rate SOLO costanti)

Comprovata e grave situazione di difficoltà

legata alla congiuntura economica, per ragioni

estranee alla volontà del debitore

LE VARIE POSSIBILITÀ DI

DILAZIONE PER IL CONTRIBUENTE

All’atto della richiesta di un piano di rateazione, il debitore ha le seguenti possibilità (tra loro alternative):

♦ chiedere un piano di rateazione ordinario, fino ad un massimo di 72 rate, in caso di temporanea situazione di obiettiva difficoltà;

♦ chiedere un piano di rateazione straordinario, fino ad un massimo di 120 rate, in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, per ragioni estranee alla propria responsabilità.

Il contribuente può, successivamente, chiedere (una sola volta) la proroga di un precedente piano di rateazione, nel seguente modo:

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LE VARIE POSSIBILITÀ DI DILAZIONE PER IL CONTRIBUENTE

Un contribuente può chiedere, alternativamente:

PIANO DI RATEAZIONE "ORDINARIO": max 72 rate mensili,

con rate costanti o anche variabili di importo crescente

PIANO DI RATEAZIONE "STRAORDINARIO":

max 120 rate mensili, con rate costanti

(Temporanea situazione di obiettiva difficoltà)

(Comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura

economica, per ragioni estranee alla volontà del debitore)

Dopo, può chiedere una PROROGA: Dopo, può chiedere una PROROGA:

PIANO DI RATEAZIONE "IN PROROGA ORDINARIO": + max 72 rate

mensili, con rate costanti

o anche variabili di importo crescente

PIANO DI RATEAZIONE "IN

PROROGA STRAORDINARIO":

max 120 rate mensili,

con rate costanti

PIANO DI RATEAZIONE "IN PROROGA ORDINARIO": + max 72 rate

mensili, con rate costanti

o anche variabili di importo crescente

PIANO DI RATEAZIONE "IN

PROROGA STRAORDINARIO":

max 120 rate mensili,

con rate costanti

(Comprovato peggioramento

della situazione di obiettiva difficoltà)

(Comprovata e grave situazione di

difficoltà legata alla congiuntura economica, per

ragioni estranee alla volontà del

debitore)

(Comprovato peggioramento

della situazione di obiettiva difficoltà)

(Comprovata e grave situazione di

difficoltà legata alla congiuntura economica, per

ragioni estranee alla volontà del

debitore) Si precisa che il mancato accoglimento della richiesta di un piano di rateazione straordinario non preclude la possibilità di richiedere ed ottenere un piano di rateazione ordinario, anche in proroga.

CONDIZIONI PER RICHIEDERE IL

PIANO DI RATEAZIONE

STRAORDINARIO FINO A 120 RATE

Per poter richiedere il piano di rateazione straordinario (quello fino ad un massimo di 120 rate), il debitore deve attestare, con istanza motivata da produrre all'agente della riscossione, la "comprovata e grave situazione di difficoltà" in cui versa. Tale situazione si ha quando si verificano le seguenti condizioni:

CONDIZIONI RATEAZIONE "STRAORDINARIA" FINO A 120 RATE (dietro istanza motivata)

♦ accertata impossibilità di eseguire il pagamento del credito tributario secondo un piano ordinario;

♦ solvibilità dello stesso debitore in relazione al piano di rateazione concedibile. A tal fine:

PERSONE FISICHE e IMPRESE INDIVIDUALI IN CONTABILITA'

SEMPLIFICATA ALTRI SOGGETTI

♦ IMPORTO RATA > 20% del REDDITO MENSILE del NUCLEO FAMILIARE

♦ IMPORTO RATA > 10% del VALORE DELLA PRODUZIONE su base mensile;

♦ 0,50 < INDICE LIQUIDITA' < 1 (presentare ISEE) (presentare documentazione contabile)

PIANI DI RATEAZIONE GIA'

ACCORDATI AL 08.11.2013

Il decreto attuativo è entrato in vigore l'8 novembre 2013. Tuttavia, lo stesso decreto prevede una disposizione transitoria in base alla quale possono fruire del beneficio dell'allungamento della dilazione fino a 120 rate anche i piani di rateazione ordinari (72 rate) ed i piani di rateazione in proroga ordinari (72 + 72 rate) già accordati alla data dell'8 novembre 2013, previa richiesta da parte del debitore e sussistenza delle sopradescritte condizioni per ottenere la dilazione fino a 120 rate.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Registratori di cassa, stop alla dichiarazione in formato cartaceo

Dal 1° gennaio scor-so l’attivazione, la variazione e la di-

sinstallazione dei registra-tori di casa non è più sog-getta all’invio della dichia-razione cartacea all’Agen-zia delle Entrate. Questo è quanto dispone un re-cente provvedimento del direttore dell’Agenzia del-le Entrate, che rientra nel pacchetto delle semplifi-cazioni fiscali presentato lo scorso luglio. Le novità introdotte porteranno ad un alleggerimento consi-stente degli adempimenti a carico degli esercenti, i quali non dovranno più inviare alla Direzione pro-vinciale la dichiarazione cartacea, tramite lettera raccomandata, relativa alla messa in funzione, va-riazione e disinstallazione dei misuratori fiscali. Le informazioni conte-nute nelle dichiarazioni soppresse sono, infatti, contenute anche nel li-bretto fiscale di dotazione dell’apparecchio misura-tore, e vengono comu-nicate telematicamente da chi compie la verifica periodica al momento dell’installazione o della disinstallazione del misu-ratore. Il provvedimento stabilisce, infine, che “la prima verifica periodica del registratore di cassa debba essere effettuata esclusivamente dal labo-ratorio o dal fabbricante”.

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CONFESERCENTI REGIONALE

Il Ministero del Lavoro, con nota n.756 del 14 gennaio 2014, ha fornito istruzioni operative in merito alla proroga del termine utile per effettuare la sanatoria per gli associati in par-tecipazione introdotta dalla Legge di Stabili-tà 2014, che ha prorogato al 31 marzo 2014 il termine entro cui è possibile sottoscrivere gli accordi aziendali volti a promuovere la

stabilizzazione degli associati in partecipazione.L’Inps, con la Circolare n. 3 del 14 gennaio, nel ricor-dare che il termine del 30 settembre – indicato nella Circolare n. 167/13 – per l’adesione alla procedura di stabilizzazione in oggetto, deve ora intendersi modi-ficato in 31 marzo 2014, comunica che “il termine per il deposito da parte dell’associante della documenta-zione presso la competente sede Inps è stato differito al prossimo 31 luglio”. L’Istituto precisa che lo slittamento dei termini non comporta sostanziali modifiche per quanto riguarda le modalità di versamento del contributo straordina-rio, tranne che per il periodo di riferimento: il versa-mento, infatti, deve essere eseguito con causale C10 e deve riportare nel campo “matricola Inps/ filiale/azienda” il codice 88888 seguito dal nome del Comu-ne ove risiede la sede legale dell’associante, fino ad un massimo di 12 caratteri complessivi; il mese da indicare nel campo “periodo di riferimento: da mm/aaaa”, sarà:12|2013 per le stabilizzazioni effettuate entro l’anno 2013;01|2014 per le stabilizzazioni che avvengono nel 2014.Nell’offrire alle imprese la possibilità di valutare og-gettivamente se cogliere la possibilità della sanatoria, rimettiamo di seguito le principali condizioni da os-servare scrupolosamente, qualora l’imprenditore vo-glia continuare ad utilizzare questo tipo di contratto per la propria impresa.

Associazione in partecipazione1. DefinizioneLa disciplina civilistica dell’associazione in partecipa-zione è contenuta nel titolo VII del Codice civile, agli artt. 2549-2554. Come emerge dalla definizione, i due

Proroga della sanatoriaper gli associati in partecipazione

Le istruzioni di Ministero e Inps

elementi caratterizzanti il contratto in esame sono co-stituti dall’apporto dell’associato e dalla sua parteci-pazione agli utili dell’impresa.In ogni caso, l’associato ha diritto al rendiconto dell’af-fare compiuto, o a quello annuale della gestione se questa si protrae a lungo, rendiconto che deve essere presentato dall’associante. Al riguardo, l’art. 1, comma 30, della L. n. 92/2012 (c.d. Riforma del mercato del lavoro) prevede che i rapporti di associazione in par-tecipazione con apporto di lavoro instaurati o attuati senza consegna del rendiconto previsto dall’art. 2552 Cod. Civ., si presumono, salva prova contraria, rappor-ti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

2. Limiti applicativiCome anticipato, l’art. 2549 Cod. Civ. è stato integra-to dall’art. 1, comma 28, della L. n. 92/2012 con un ulteriore comma secondo il quale, qualora l’apporto dell’associato consista anche in una prestazione di lavoro, non può essere superiore a tre, indipendente-mente dal numero degli associanti. A tale limite fanno

FederazioneItaliana Ottici

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tuttavia eccezione le ipotesi in cui gli associati siano legati all’associante da situazioni di parentela come:· coniugale;· di parentela entro il terzo grado;· di affinità entro il secondo grado.

Più in particolare, il legislatore prevede che, in caso di violazione del divieto, il rapporto con tutti gli asso-ciati il cui apporto consiste anche in una prestazione di lavoro, si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

3. Forma del contratto e certificazioneLa stipulazione del contratto di associazione in parte-cipazione non è soggetta a forme particolari. Tuttavia, pur in assenza di una tassativa disposizione di legge che imponga la forma scritta, ai fini probatori e pra-tici è preferibile che la natura dei rapporti scaturenti dall’associazione risulti da atto scritto.Al fine di ridurre il contenzioso in materia di qualifi-cazione dei contratti di lavoro, anche per i contratti in partecipazione, è prevista la possibilità per le parti di ottenere la certificazione del contratto secondo la procedura volontaria stabilita dagli artt. 75 e ss. del D.Lgs. n. 276/2003. L’instaurazione del rapporto di associazione in partecipazione con apporto di lavoro deve essere comunicata ai servizi per l’impiego

4. StabilizzazioneCon le modifiche apportate all’art.7-bis del D.L. n.76/13, sono stati riaperti fino al 31 marzo 2014 i ter-mini per concludere appositi accordi collettivi e, quin-di, aderire alla procedura di stabilizzazione degli as-sociati in partecipazione mediante la loro assunzione,

con obbligo di far pervenire la documentazione utile all’Inps non più entro il 31 gennaio 2014, ma entro il 31 luglio 2014.

5. Regime fiscaleAi fini fiscali, i redditi derivanti dall’attività di associa-zione in partecipazione devono essere imputati ai sin-goli partecipanti.

6. Regime previdenzialeDal 1º gennaio 2004, gli associati in partecipazione che conferiscono prestazioni lavorative i cui compen-si sono qualificati come redditi di lavoro autonomo ai sensi dell’art. 53, c. 2, lett. c), TUIR, sono tenuti ad iscriversi alla Gestione separata di cui all’art. 2, c. 26, L. n. 335/1995 (art. 43, D.L. n. 269/2003). Alla gestione sono tenuti ad iscriversi i soli associati con apporto di lavoro, mentre rimangono esclusi gli associati in par-tecipazione di solo capitale e i soggetti già iscritti ad albi professionali.

7. Regime assicurativoA seguito della sentenza n. 332/1992 della Corte Co-stituzionale, l’associato in partecipazione che svolga attività lavorativa manuale o di sovrintendenza è sog-getto all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. L’assicurazione infortuni opera solo quando l’apporto dell’associato consiste in una prestazione di lavoro (INAIL circ. n. 28/1993).Il soggetto tenuto al versamento dei premi Inail è l’as-sociante. L’individuazione di tale figura deriva dalla considerazione che la posizione dell’associato-lavora-tore è assimilata a quello del socio d’opera e dal fatto che la titolarità dell’impresa fa capo all’associante.

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CONFESERCENTI REGIONALE

• Confesercenti Provinciale di Cagliari – Via Cavalcanti, 30 – 09128 Cagliari - tel. 070402370• Confesercenti Provinciale di Sassari – Via Bogino, 25 – 07100 Sassari – tel. 0792592041• Confesercenti Provinciale di Nuoro – Via L. da Vinci, 40 – 08100 Nuoro – tel. 078432188• Confesercenti Provinciale di Oristano – Via Canepa, 3 – Oristano – tel. 0783210208

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Al termine delle lezioni sarà rilasciato l’attestato di partecipazione, obbligatorio per l’iscrizione agli esami per Agenti immobiliari della Camera di Commercio

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È partito il nuovo corso per la Fipac-Confesercenti. Lo scorso 11 dicem-bre, a Roma, la Federazione italiana pensionati attività commerciali, in occasione dell’incontro che ha visto la partecipazione dei membri della Presidenza, sono stati eletti all’u-nanimità i nuovi membri di Giunta

della categoria, tra i quali Pinuccio Meloni, presidente del CresFidi, il Consorzio fidi della Confesercenti Sar-degna. “Continuiamo con il processo di rinnovamen-to – ha annunciato il presidente Massimo Vivoli - già avviato con l’elezione dei presidenti regionali a se-guito delle assemblee elettive. Anche se, con i nuovi membri, siamo riusciti ad abbassare l’età media, non intendiamo gettare via il patrimonio di esperienza maturato sinora, che vogliamo impegnare in modo diverso nella Federazione. La nuova Giunta – ha con-tinuato Vivoli – non deve rappresentare un corpo separato, bensì un gruppo profondamente inserito nella storia della Confesercenti. Riteniamo questo cri-terio importante perché in grado di aumentare siner-gia e piena collaborazione tra Fipac e Confesercenti”.I componenti la Giunta, secondo quanto illustrato

Eletta la nuova Giunta, nel segno di rinnovamento ed esperienza

Nella Vicepresidenza anche il sardo Meloni

Fipac-Confesercenti

dallo stesso presidente Vivoli, “avranno incarichi di re-sponsabilità in diversi gruppi di lavoro e iniziative che stiamo mettendo in campo. Infatti, non concepiamo la loro partecipazione come incarico onorifico, piutto-sto come un concreto strumento di lavoro”.La giunta nazionale, oltre alla riconferma del presi-dente (durante l’Assemblea che si è svolta lo scorso 19 novembre), ha visto gli ingressi di Lino Busà (eletto coordinatore nazionale), Ermes Anigoni (nominato vicepresidente) Vilder Canalini (vicepresidente vi-cario), Lino Ferrin, Pinuccio Meloni, Fosco Tornani (fanno parte della Vicepresidenza), Gilberto Bonin-segni, Roberto Ferrarini, Luigi Lupi, Celeste Seli-nunte e Fernando Trotta. Nel corso dell’incontro di dicembre, inoltre, sono sta-te istituite tre Consulte: luoghi di approfondimento, studio e proposte che, a partire dal coinvolgimento di tutti i componenti della Presidenza, possano stimola-re il territorio e coadiuvare la Giunta nazionale nella realizzazione del programma. La prima Consulta è quella delle “Politiche di genere” guidata da Paola Pisi, la seconda “Salute e sicurezza sociale” coordinata da Piero Melandri, la terza “Cultu-ra e tempo libero”, affidata alla guida di Mauro Felici.

Massimo Vivoli, presidente nazionale Fipac Giuseppino Meloni, vicepresidente Fipac

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CONFESERCENTI REGIONALE

Pubblichiamo di seguito una nota predisposta dalla Fondazione Enasarco e pubblicata sul sito www.enasarco.itPossiamo capire che la Fiaip do-vesse trovare una via per soste-nere l’attività di proselitismo e di sostegno per l’iscrizione all’Asso-

ciazione ma, probabilmente, poteva scegliere argo-menti più efficaci e fondati, a questo fine, che non quelli utilizzati nella campagna rivolta a protestare contro l’Enasarco per una cosa che non esiste. E allo-ra, per evitare ulteriori equivoci e sgombrare il campo da notizie infondate e fallaci, appare opportuno fare chiarezza. La Fiaip sostiene, negli avvisi a pagamento pubblicati in questi giorni, che gli agenti immobiliari sarebbero sottoposti o potrebbero essere sottoposti alla contribuzione Enasarco e che questa misura sa-rebbe contraria alla legge e addirittura incostituzio-nale. Ora, al di là di ogni altra considerazione sugli aggettivi usati, diciamo subito che si tratta di affer-mazioni totalmente non corrispondenti alla realtà, tanto che non si comprende neanche il perché siano state formulate. Ricordiamo innanzitutto che la Fon-dazione Enasarco è l’ente che gestisce la previdenza integrativa obbligatoria di tutti i soggetti che opera-no in forza di un contratto riconducibile al rapporto di agenzia ai sensi dell’articolo 1742 del Codice civile: e questo a prescindere dal settore di appartenenza (commerciale, industriale, finanziario, e così via), così come previsto dalla legge 2 febbraio 1972 n. 12. La platea degli iscritti Enasarco, quindi, è ben definita dal legislatore e individuata in tutti quei soggetti che pro-muovono la conclusione di contratti per conto di un preponente. Ciò spiega perché a lungo l’attività svol-ta dalle agenzie immobiliari – consistente nel mette-re in relazione due o più parti per la conclusione di un affare – è stata ritenuta – e nella sua dimensione essenziale continua a essere ritenuta – non soggetta all’iscrizione alla Fondazione, in quanto inquadrabile nell’ambito della mediazione di cui agli articoli 1754 e seguenti del Codice civile.Una serie di ispezioni condotte dalla Fondazione Ena-

“La campagna Fiaipè un’iniziativa inutile e fuorviante”

Anama Confesercenti

sarco nell’ambito del settore immobiliare ha eviden-ziato, tuttavia, come la struttura e le modalità opera-tive delle agenzie siano divenute assai più complesse e articolate. In molti casi, infatti, l’agenzia immobiliare costituita dal solo titolare ha lasciato il posto ad agen-zie più strutturate, all’interno delle quali operano, a diverso titolo, vari collaboratori, alcuni dei quali abi-litati all’esercizio dell’attività di mediazione, altri non abilitati all’esercizio di tale attività ma che svolgono attività connesse a quella di mediazione.Le indagini, le verifiche e le valutazioni tecnico-giuri-diche svolte dalla Fondazione hanno condotto, quin-di, a una conclusione più articolata: il titolare dell’a-genzia immobiliare, per le ragioni indicate in prece-denza, resta non tenuto agli obblighi di iscrizione e contribuzione Enasarco; i collaboratori dell’agenzia immobiliare, invece, nel rapporto “interno” che li lega all’agenzia stessa, sono agenti ai sensi dell’articolo 1742 del Codice civile e, quindi, sono tenuti alla con-tribuzione Enasarco (sebbene i collaboratori abilitati, nel rapporto “esterno” con le parti della compravendi-ta immobiliare, siano e restino mediatori).Tale impostazione è stata ampiamente condivisa dalla giurisprudenza. E, dunque, non solo è legittimo l’ope-rato della Fondazione, ma, come si capisce agevol-mente, la situazione è ben diversa da quella descritta negli avvisi della Fiaip. Ma non basta. Le pronunce giu-risprudenziali favorevoli alla Fondazione, infatti, non hanno indotto Enasarco a agire in maniera unilaterale – cosa che poteva fare – ma l’hanno spinta all’aper-tura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative della categoria degli agenti immobiliari, un tavolo volto a realizzare un’approfon-dita analisi della questione e finalizzato a prevenire e evitare un lungo, ulteriore e travagliato contenzioso giudiziario in materia.Al termine di un confronto durato più di un anno, il tre giugno 2013 la Fondazione Enasarco ha sottoscrit-to con Anama-Confesercenti (Associazione nazionale agenti e mediatori d’affari) due documenti:1. un protocollo d’intesa nel quale le parti hanno con-venuto che i collaboratori delle agenzie immobiliari non abilitati all’esercizio dell’attività di mediazione,

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che promuovono, per conto dell’agenzia immobiliare, i servizi dalla stessa offerti, sono legati a essa da un rapporto riconducibile al contratto di agenzia ex arti-colo 1742 del Codice civile, con conseguente obbligo di iscrizione e contribuzione alla Fondazione Enasar-co;2. un’istanza di interpello al Ministero del Lavoro nella quale è stato chiesto di sapere se l’obbligo di contri-buzione a Enasarco sussista anche per i collaborato-ri abilitati all’esercizio dell’attività di mediazione, in quanto per tale tipo di collaboratori le parti non han-no raggiunto una posizione condivisa.Sono evidenti, dunque, l’infondatezza e la non veri-dicità delle accuse mosse verso la Fondazione dalla Fiaip. Non solo non è stato perpetrato alcun “sopruso” ai danni del settore immobiliare da parte di Enasarco. Ma la Fondazione ha solo applicato la legge e, nel far-lo, ha seguito un approccio di distinzione delle diverse figure, come si è sottolineato, e di assoluta collabora-zione con le organizzazioni sindacali della categoria.A questo proposito è utile rammentare i vantaggi de-rivanti dal protocollo d’intesa per i collaboratori e per le stesse imprese immobiliari.I benefici per collaboratoriI collaboratori interessati dal protocollo d’intesa, sot-toscritto da Enasarco con le Associazioni di categoria Anama-Confesercenti e Fimaa, saranno iscritti alla Fondazione dalle agenzie immobiliari per cui opera-no e, grazie all’inquadramento offerto dal contratto d’agenzia, troveranno una forma di stabilizzazione del

loro rapporto di lavoro con effetti positivi soprattutto sotto il profilo previdenziale. In primo luogo potranno maturare la pensione Enasarco (di vecchiaia, invalidi-tà, inabilità e superstiti), che integra quella Inps, e che permetterà loro di mantenere un adeguato tenore di vita al momento della cessazione dell’attività, con un onere relativamente contenuto in considerazione del fatto che, a differenza di quanto avviene per la ge-stione commercianti Inps, il contributo previdenziale è per il 50% a carico dell’agenzia immobiliare e per il 50% a carico del collaboratore.Quest’ultimo, poi, potrà inoltre accedere a una serie di prestazioni assistenziali (tecnicamente definite pre-stazioni integrative di previdenza) tra le quali di par-ticolare interesse risulta la polizza assicurativa che la Fondazione stipula con una primaria compagnia del settore e che tutela gli iscritti all’Enasarco in caso di in-fortunio o malattia. Tra le altre prestazioni figurano gli assegni per nascita o adozione e il contributo di ma-ternità; le borse di studio per i figli degli agenti o gli agenti stessi; i mutui ipotecari convenzionati; le colo-nie estive per i figli degli iscritti; i soggiorni terapeutici presso località termali o climatiche convenzionate; le erogazioni straordinarie di somme a favore di agenti in particolare stato di bisogno. Si tratta di prestazioni alle quali gli iscritti alla Fondazione, una volta accer-tato il possesso di alcuni requisiti contributivi di base, accedono a titolo gratuito potendo così beneficiare di una gamma di servizi che, rispetto al panorama previ-denziale italiano, è tra le più complete.

I benefici per le agenzie immobiliariLa sottoscrizione del Protocollo d’intesa ha di fat-to consentito alle agenzie immobiliari di uscire da quell’alea di sostanziale incertezza che caratterizzava il settore in tema di inquadramento contrattuale dei collaboratori cosiddetti non abilitati delle agenzie stesse, individuando appunto il contratto di agenzia come strumento giuridico appropriato a regolare il rapporto. L’adozione di uno strumento giuridico uni-forme da parte di tutte le agenzie immobiliari con-sentirà alle stesse di porsi sul mercato in condizioni di parità competitiva e di superare le criticità correlate alle restrizioni in materia di partite Iva introdotte dalla riforma Fornero. Il contratto di agenzia, peraltro, pre-senta caratteristiche di estrema flessibilità anche dal punto di vista dei costi previdenziali che genera per la ditta preponente (in questo caso l’agenzia immo-biliare), poiché l’onere è strettamente correlato alla produttività. Il contributo Enasarco infatti è dovuto solo laddove vengano effettivamente maturate prov-vigioni da parte del collaboratore ed è ad esse propor-zionato entro determinati limiti. Lo stesso contributo minimo è comunque legato a un principio di produt-tività, in quanto, in totale assenza di provvigioni ma-turate nell’anno, non è dovuto.

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CONFESERCENTI REGIONALE

Lo scorso 27 dicembre è stata pubbli-cata, nella Gazzetta Ufficiale n. 302, la legge n. 147/12 (“Legge di stabilità”) re-cante le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”. Nel presente articolo riportiamo sinteticamente i principali aspetti fisca-li contenuti nella suddetta manovra di

interesse delle categorie da noi rappresentate.

Imposizione locale sugli immobili (IUC – Imposta comunale unica)Il più corposo provvedimento tributario contenuto nella Legge di stabilità riguarda la fiscalità degli immo-bili. La Manovra, infatti, riordina l’intero sistema della tassazione locale, istituendo l’Imposta unica comu-nale in materia immobiliare (IUC), che si articola in tre componenti:- l’Imposta municipale propria (IMU), di natura pa-trimoniale dovuta dal possessore (dal 7,6 all’11,6 per mille);- il Tributo sui servizi indivisibili (TASI), destinato a finanziare appunto i servizi indivisibili, a carico sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile (1 per mille);- la Tassa sui rifiuti (TARI) destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a cari-co dell’utilizzatore.La IUC si fonda su due presupposti impositivi:- il primo è basato sul valore dell’immobile;- il secondo è relativo alla fruizione dei servizi comu-nali, collegato all’utilizzo dello stesso immobile.Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale, e di aree scoperte, comprese quelle edificabili, a qualsiasi uso adibite. L’aliquota di base della TASI è pari all’1 per mille e il Comune può ridurla sino all’azzeramento o anche aumentarla, con il vincolo però che la somma delle aliquote IMU e TASI non possa superare l’aliquota massima IMU consentita per il 2013 (11,6 per mille). Per il 2014 l’aliquota massi-ma TASI non può superare il 2,5 per mille, ma è attual-mente al vaglio la possibilità di alzare ulteriormente tale tetto.

Gli aspetti fiscali che ci riguardano nel provvedimento del Governo

Legge di stabilità 2014

Coloro che hanno pagato la seconda rata IMU entro il 16 dicembre con un pagamento insufficiente, per ovvi motivi dettati dalla generale incertezza legislativa in materia, potranno saldare il tutto entro il 30 giugno 2014, senza sanzioni. Per quanto riguarda, invece, le date dei versamenti dell’addizionale TARES e del con-guaglio IMU 2013, a carico dei contribuenti, sono sta-te unificate nella data del 24 gennaio 2014.

Provvedimenti fiscali per lavoratori e famigliePer quanto riguarda la tassazione diretta e i regimi agevolativi riguardanti i lavoratori e le famiglie sono state adottate le seguenti misure.

- Detrazioni IRPEF dipendenti. Elevate le detrazio-ni Irpef per lavoro dipendente, previste dall’art. 13 del TUIR, per i redditi fino a 55mila euro.Se il reddito complessivo non supera i 6mila euro, la detrazione sale da 1.840 a 1.880 euro; la detrazione è, invece, pari a 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 20mila euro, se l’ammontare del reddito complessi-vo è superiore a 8mila euro ma non a 28mila euro; la detrazione è comunque di 978 euro se il reddito com-plessivo è superiore ai 28mila euro ma non a 55mila euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55mila euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 27mila euro.

- Proroga bonus ristrutturazioni. Confermata la detrazione Irpef dei costi di ristrutturazione edilizia, con tetto agevolabile a 96mila euro: aliquota pari al 50% nel 2014 e al 40% nel 2015. Dal 2016 si tornerà al 36% “a regime”.- Contributo di solidarietà. Prorogato fino al 2016 il contributo di solidarietà del 3% per la parte di reddito che supera i 300mila euro.- - Proroga bonus riqualificazione energetica. Con-fermata la detrazione per le spese di riqualificazione energetica, con aliquota al 65% nel 2014 e al 50% nel 2015. Dal 2016 lo sconto fiscale scenderà al 36%.- Proroga bonus arredi. La detrazione fiscale del

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50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomesti-ci viene confermata con le attuali regole anche per il 2014, con tetto di spesa fissato a 10mila euro.- Fondo garanzia prima casa. Stanziati 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per la concessione di garanzie a prima richiesta su mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa (con priorità per le giovani coppie o i genitori single con figli mino-ri).- - Pagamento tracciabile affitti. Introdotto il divieto di pagare canoni di locazione in contanti, qualunque sia l’importo, salvo che per le case popolari ed enti as-similati.

Provvedimenti fiscali per le impresePer quanto riguarda la tassazione diretta e i regimi agevolativi riguardanti le imprese, sono state appro-vate le seguenti misure.

- Deduzione Irap neoassunti. Dal 2014 le imprese potranno dedurre dal valore della produzione netta ai fini Irap, fino a 15mila euro annui per ciascun nuo-vo dipendente assunto a tempo indeterminato, pur-ché questo incrementi l’organico rispetto alla media dell’anno precedente.- ACE. Incrementata la quota di rendimento nozio-nale del nuovo capitale proprio deducibile dal reddito imponibile: dall’attuale 3% l’incentivo salirà al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015 e al 4,75% nel 2016.- INAIL. Riduzione dei contributi Inail dal 1° gennaio 2014. Le modalità e le misure della riduzione saranno definite con un D.M. attuativo.- - Rivalutazione beni d’impresa. Possibilità, per i soggetti IRES, di rivalutare i beni d’impresa e le parte-cipazioni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2012, attraverso il pagamento di un’im-posta sostitutiva (16% per i beni ammortizzabili, 12% per i beni non ammortizzabili, 10% per l’affrancamen-to del saldo attivo della rivalutazione).- Aziende di Call center. Incentivi alle aziende ope-ranti nel settore dei Call center che stabilizzano colla-boratori a progetto: per 36 mesi, al datore di lavoro, sarà erogato un contributo pari a un decimo della re-tribuzione mensile lorda per ogni lavoratore assunto.- Export. Assegnati 200 milioni di euro per l’eroga-zione di credito all’esportazione e di internazionalizza-zione del sistema produttivo.- - Imprese agricole. Ripristinata dal 2014, per le so-cietà di persone e di capitali che svolgono esclusiva-mente attività agricola, la possibilità di optare per la determinazione del reddito su base catastale (anziché in base al bilancio).- Accesso al credito. Nuovo sistema nazionale di ga-

ranzia per favorire l’accesso al credito delle Pmi. Stan-ziati 200 milioni di euro annui, nel triennio 2014-2016, per i progetti di ricerca e innovazione.- Bonus per ricerca informatica. Stanziati 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, destinati al sostegno delle imprese che si uniscono in associa-zione o in raggruppamento temporaneo (ATI o RTI) per sviluppare software e hardware.- Leasing. Modificata la disciplina per la deducibili-tà dei canoni di leasing. Possibilità per l’impresa uti-lizzatrice, che imputa a conto economico i canoni di locazione finanziaria, di operare la deduzione per un periodo non inferiore alla metà del periodo di ammor-tamento (in luogo dei 2/3 previsti dalla legislazione vi-gente). Nel caso degli immobili, deduzione ammessa per un periodo non inferiore a 12 anni (invece che 18.

- Aumento IVA distributori automatici. Dal 1° gen-naio 2014 i prezzi delle somministrazioni di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici, potranno aumentare al solo fine di adeguarli all’incre-mento dell’aliquota Iva (dal 4% al 10%).

- Compensazioni imposte dirette. La compensa-zione orizzontale di crediti e debiti fiscali di importo superiore a 15mila euro annui, in materia di imposte sui redditi e Irap, richiederà il visto di conformità, come già avviene per i crediti Iva.

- Taglio crediti d’imposta. Prossimi tagli per alcuni crediti d’imposta attualmente vigenti. La modifica sarà attuata con D.P.C.M. entro il 31 gennaio 2014: in caso contrario, scatterà un taglio lineare del 15%.- Deducibilità IMU. L’IMU sui capannoni industria-li diventa deducibile al 20% ai fini Irpef/Ires (ma non Irap). Per il solo periodo di imposta in corso al 31 di-cembre 2013, la deducibilità sarà del 30%.

Provvedimenti fiscali per i professionistiPer quanto riguarda la tassazione diretta e i regimi agevolativi riferiti ai professionisti, sono state appro-vate le seguenti misure.- Notai. Obbligo di versare su conti correnti dedicati le somme dovute a titolo di onorari, diritti, rimborsi e tributi per i quali il notaio è sostituto o responsabile d’imposta nelle operazioni immobiliari oppure svolte su delega dell’autorità giudiziaria. Previsto un D.P.C.M. attuativo, sentito il parere del Notariato.

- Rappresentanza fiscale. Modificato il regime di rappresentanza e assistenza dei contribuenti previsto dall’art. 63 del D.P.R. n. 600/73. Anche i periti ed esperti iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli tenuti dalle camere di commercio per la sub-categoria tribu-ti, potranno autenticare la procura speciale del cliente (senza ricorrere all’autentica notarile).

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CONFESERCENTI REGIONALE

Da tempo si fa un gran parlare dell’Expo 2015 e delle oppor-tunità di sviluppo economico che offre all’Italia, Paese ospi-tante. Ma prima di valutare gli eccezionali vantaggi che un evento di questo calibro può offrire al nostro territorio, è

meglio capire bene che cos’è l’Expo 2015. Intanto, va precisato che l’Expo è un’Esposizione Universale di na-tura non commerciale (non va confuso, insomma, con una fiera), è organizzata dal Paese che si è aggiudicato la gara di candidatura e prevede la partecipazione di numerose nazioni ospiti. Questo evento si tiene ogni 5 anni, ha una durata di almeno 6 mesi, e il tema deve interessare la gamma completa dell’esperienza uma-na. La prima Expo è stata quella di Londra, nel 1851, e il suo successo ha spinto altri Paesi ad organizzare i successivi appuntamenti. In occasione dell’Expo di Parigi del 1889, per esempio, fu costruita la Torre Eiffel.Fatta la debita premessa, l’Expo può essere di diverse categorie: internazionale oppure universale. Il prossi-mo anno Milano, dal 1° maggio al 31 ottobre, ospiterà un’Expo Universale. Il Governo italiano ha deciso di proporre il tema “Nutrire il Pianeta, energia per la Vita”. L’argomento e la buona fattura del progetto presenta-to hanno fatto sì che Milano, agli occhi del BIE (Bureau International des Expositions) si imponesse sull’altra candidata in lista: Smirne (Turchia).Il settore alimentare, comparto italiano di eccellenza, sarà al centro delle iniziative pensate per l’appun-tamento del 2015. Il cibo italiano è amato in tutto il mondo perché è sano e genuino. Questo comparto conta circa 36mila aziende artigiane, mezzo milione di addetti e cento miliardi di fatturato annuo.Milano, dal momento della sua nomina, ha avviato molti cantieri e iniziato a operare sul miglioramento dei servizi e delle infrastrutture, creando nuove op-portunità di occupazione. Per comprendere meglio l’importanza di parteciparvi (vale tanto per le istituzio-ni quanto per le imprese), vale la pena di presentare qualche numero significativo di Expo 2015 e quelle che possono essere le tante opportunità che la Sar-degna può cogliere, partendo dal turismo visto come chiave di accesso al territorio, per arrivare alla cono-

Numeri e opportunità da sfruttare all’evento mondiale di Milano

Expo 2015

scenza del territorio e della sue peculiarità, veicoli che possono attirare investimenti.Nel momento in cui questo articolo è stato redatto, mancavano 450 giorni all’inizio dell’evento ed erano già 143 i Paesi partecipanti. La presenza più significa-tiva è quella della delegazione cinese, che promette una folta presenza per la kermesse milanese. Dalle pri-me previsioni che a mano a mano ottengono confer-me, saranno circa 20 milioni i visitatori attesi durante l’Expo 2015: un terzo di questi è composto da arrivi internazionali, e circa 1,5 milioni di turisti cinesi hanno programmato il viaggio in Italia in occasione dell’e-vento. È quindi evidente che, per la Sardegna (come per gli altri territori italiani), il fenomeno Expo non

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dev’essere visto con superficialità e con attendismo, piuttosto deve fungere da stimolo per tutti gli opera-tori della filiera turistica che desiderano preparare un prodotto di grande fascino e presa.Il tema di Expo 2015, appare evidente anche agli occhi di un bambino, offre un grande vantaggio alla Sarde-gna ed ai sardi. L’alimentazione, per la nostra terra, è sempre stata un punto di orgoglio. Formaggi, vini, olii e più in generale tutti i prodotti del settore agroali-mentare isolano, da tempo in Sardegna hanno nume-rosi centri di riconosciuta eccellenza internazionale.Un secondo punto a favore della nostra regione, da unire al tema dell’alimentazione e certamente og-getto di attrazione, è la qualità della vita. L’Isola, so-prattutto nelle sue aree interne, possiede un numero elevato di ultracentenari, e questa prerogativa sarda è da anni materia di studio delle più prestigiose univer-sità internazionali: in un momento in cui il turismo ha bisogno di valore aggiunto, soprattutto oggi che si va sempre di più alla ricerca di un turismo esperienzale, è una validissima argomentazione da portare nel richia-mo dei flussi turistici internazionali.La stessa popolazione turistica cinese, dotata di gran-de capacità di spesa (extra costi di trasferimento e alloggio, i cinesi in una vacanza di 10 giorni spendo-

no circa 7mila euro, con una media giornaliera di 700 euro al giorno per shopping, artigianato, ecc.), trova affascinante questo genere di argomentazione e la ri-tiene più che valida per una visita in questa terra.Ad oggi il dubbio degli operatori più attenti e degli studiosi della materia turistica è legato ai movimen-ti preparatori che le nostre istituzioni hanno attivato per prepararsi al meglio. Uno degli errori più grandi è quello di vedere lontani i giorni che ci separano dall’evento: l’Expo 2015 ormai è dietro l’angolo. Anzi, per dirla tutta, siamo già in ritardo. L’evoluzione del comparto turistico, e con esso dei flussi, oggi è pro-fondamente mutato, ed è quindi ora di fare un passo indietro ed abbandonare le vecchie campagne di co-municazione. Oggi è importante rivedere il prodotto turistico sulla base delle aspettative di questa nuova utenza, cercando di ricomporre la filiera turistica che pare scollata e scarsamente collegata tra istituzioni centrali e regionali, tra istituzioni regionali e operatori, per poter portare un lavoro condiviso, di grande inno-vazione e raggiungere un obiettivo ambizioso: quello di incrementare in maniera esponenziale gli arrivi e le presenze in Sardegna.

Ivan Scarpaoperatore e consulente turistico

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LA PAROLA ALL’ESPERTO

LA PAROLAall’esperto

Risponde Milena Zara, coordinatrice regionale Assotabaccai

Il trasferimento di una rivendita ordinaria si con-sidera fuori zona quando, per effetto del trasferi-mento, si determinano mutamenti in ordine anche

ad una sola delle tre rivendite più vicine. In ogni caso, il trasferimento della rivendita ad una distanza supe-riore a 600 metri rispetto alla sede originaria, è sem-pre considerato fuori zona.L’autorizzazione al trasferimento fuori zona è subordi-nata al rispetto di entrambi i seguenti requisiti:a) per il locale proposto devono essere rispettati i pa-rametri di distanza e produttività previsti dal Regola-mento ministeriale sulla distribuzione e vendita dei prodotti da fumo; b) la produttività conseguita dalla rivendita, di cui il titolare chiede il trasferimento, deve risultare inferiore ai parametri di produttività minima previsti dal Rego-lamento.Entrambi i parametri sono stati fissati dal Regolamen-to in ragione della dimensione demografica del Co-mune in cui la rivendita ha sede.

Le domande di trasferimento fuo-ri zona possono essere presentate nel primo e nel quarto bimestre dell’anno, e devono essere obbliga-toriamente corredate da una perizia giurata, sottoscritta da un professio-

nista iscritto all’Albo dei geometri, degli architetti o degli ingegneri. La domanda deve contenere: a) la rappresentazione della zona in cui si chiede di trasferire la rivendita in scala 1/1000, su foglio forma-to A3; b) l’indicazione della sede attuale e di quella propo-sta, l’indicazione delle tre rivendite più vicine alla sede attuale e a quella proposta, l’indicazione delle relative distanze calcolate considerando il percorso pedonale più breve e avendo rispetto del parametro della di-stanza.Alla domanda deve essere allegata idonea documen-tazione che attesti la regolarità urbanistico-edilizia del locale proposto, nonché la relativa destinazione d’uso commerciale. L’ufficio competente, in caso di valutazione positiva della domanda di trasferimento, effettua la comunicazione di avvio del procedimento al soggetto che ha presentato la domanda e ai titolari delle tre rivendite più vicine situate a distanza inferio-re a 600 metri dal luogo proposto per il trasferimento, assegnando un termine di 15 giorni per eventuali os-servazioni.

Un Associato, titolare di una rivendita or-dinaria di tabacchi, ci chiede quale sia la procedura per trasfe-rire fuori zona la sua attività.

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Risponde Gian Battista Piana, direttore regionale Confesercenti

Egregia Signora, per quanto non sia stata specifi-cata la tipologia di attività da abbinare all’attivi-tà di somministrazione, mi sembra che la rispo-

sta non possa che essere positiva. Lo stesso Ministero

Una nostra Associata, titolare di un eserci-zio di somministra-zione, ci chiede se all’interno del suo lo-cale (bar caffè) possa essere esercitata una diversa attività di

commercio al dettaglio intestata ad altro titolare.

dello Sviluppo economico, infatti, con Risoluzione n. 146555 del 10.9.2013, in risposta ad un simile quesito di un Comune ha stabilito l’ammissibilità della “coe-sistenza nel medesimo locale di due distinte attività commerciali intestate a diversi titolari, l’una di som-ministrazione di alimenti e bevande (nella fattispecie un bar) e l’altra di vendita al dettaglio di prodotti non alimentari (nel caso specifico, sigarette elettroniche), ancorché con unico ingresso”.Tale indirizzo, secondo il MISE, deriva dalla considera-zione che né la Legge n. 287/1991 (Pubblici esercizi), né il D.Lgs Bersani n. 114/1998 (Commercio), né – ag-giungo io – la L.R. n. 5/06 recano disposizioni conte-nenti un veto a svolgere due diverse attività all’inter-no dello stesso locale.Pertanto, il dicastero ritiene che nulla osti alla coesi-stenza di più attività commerciali, purché siano osser-vate le disposizioni sui requisiti d’accesso, le norme igienico-sanitarie ed urbanistiche in merito alle de-stinazioni d’uso ed ogni vigente ed apposita regola-mentazione comunale di polizia urbana, annonaria e di edilizia.

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DAL FISCOLAVORO

E PREVIDENZA NOTIZIE IN BREVE fisco, e previdenzalavoro

a cura di Giambattista Piana

DETRAZIONE DEL 65% RISPARMIO ENER-GETICO FINO AL 31 DICEMBRE 2014La legge di Stabilità proroga la detrazione per il ri-sparmio energetico fino al 31 dicembre 2014, per le spese sostenute dal 6 giugno 2013. Nel 2015 la detra-zione passerà al 50%. La detrazione per il risparmio energetico spetta anche alle società. Per individuare la misura della detrazione, occorrerà fare riferimento alla data di pagamento per le persone fisiche, e alla competenza per le imprese. Per i lavori eseguiti sulle parti comuni e rientranti nel risparmio energetico, la detrazione spetterà nella misura del 65% fino al 30 giugno 2015, per poi passare al 50% sino al 30 giugno 2016.Fonte: Fisco e Tasse

PROROGA PER GLI SCONTI MAGGIORA-TI SULLE RISTRUTTURAZIONI, SALVA LA

DETRAZIONE SUL MOBILIOLa Legge di Stabilità proroga gli sconti delle detra-zioni sulle ristrutturazioni edilizie, che consentiranno la detrazione del 50% con il tetto di 96mila euro per immobile sino al 31 dicembre 2014, per poi passare al 40% sino al 31 dicembre 2015 e, dal 2016, tornare al 36% con il tetto di 48mila euro per immobile. La detrazione andrà spalmata sempre in dieci anni. La proroga riguarderà anche le spese di costruzione dei box pertinenziali.Marcia indietro per la stretta sulle detrazioni per l’ac-quisto dei mobili prevista dalla Legge di Stabilità: tutto è rimasto come prima. A poche ore dall’appro-vazione della Legge che stringeva i cordoni sull’ac-quisto dei mobili, stabilendo che la spesa ammessa non poteva superare l’importo delle ristrutturazioni, il Decreto Milleproroghe abolisce la norma toglien-do qualsiasi vincolo. In sostanza, basta una piccola

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ristrutturazione per avere diritto al tetto massimo di 10mila euro. Ricordiamo che la detrazione per l’ac-quisto di mobili spetta solo a chi ha sostenuto spese di ristrutturazione edilizia.La detrazione spetta, oltre che per l’acquisto di mo-bili, anche per i grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le appa-recchiature per le quali sia prevista l’etichetta ener-getica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.Fonte: Fisco e Tasse

PEC: NESSUN OBBLIGO PER LE IMPRESE IN VIA DI CANCELLAZIONECon la Circolare 2 dicembre 2013, n. 3664/C, il Mini-stero dello Sviluppo economico ha chiarito che l’obbligo di iscrizione dell’indirizzo di posta elet-tronica certificata (PEC) al Registro delle impre-se, non si applica nel caso di imprese individuali soggette alla cancellazione dal Registro stesso. Per il Ministero, secondo un’interpretazione letterale dell’

art. 5, comma 2, D.L. n. 179/2012, l’obbligo di comu-nicazione grava unicamente sulle “imprese attive”, ri-manendo quindi escluse le imprese in fase di cancel-lazione. Di conseguenza, non si applicherà neanche il relativo procedimento sanzionatorio.Fonte: Ministero dello Sviluppo economico

FOTOVOLTAICO: TUTTO DIPENDE SE IL BENE È MOBILE O IMMOBILECon la Circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013, l’Agen-zia delle Entrate ha fornito precisazioni sugli impianti per la produzione di energia fotovoltaica ed il loro corretto inquadramento sul piano fiscale e catastale. In particolare, il documento di prassi spiega quando queste installazioni sono qualificabili come beni mo-bili o immobili e il diverso trattamento che ne deriva in termini di imposte dirette, Iva e registro. La Circolare affronta, poi, le ipotesi di impianti realiz-zati su beni di terzi e quelli acquistati in leasing, la possibilità di disapplicare la disciplina delle società non operative a coloro che producono energia foto-

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DAL FISCOLAVORO

E PREVIDENZA

voltaica, il trattamento Iva delle locazioni di terreni destinati a realizzare impianti, il nuovo sistema di in-centivi “V Conto Energia”.Fonte: Agenzia delle Entrate/Fisco e Tasse

GLI AFFITTI SI PAGANO SOLTANTO CON ASSEGNI O BONIFICIStop all’uso del contante per i canoni di locazio-ne abitativa, dal 1° gennaio 2014. A prescinde-re dall’importo dei canoni, e quindi in deroga alla disciplina antiriciclaggio, gli affitti devono sempre essere versati per mezzo di strumenti tracciabili. La previsione è contenuta nella Legge n. 147/2013 (c.d. “Legge di Stabilità 2014”) e si accompagna ad una norma che attribuisce ai Comuni una funzione di monitoraggio delle locazioni, anche attraverso la consultazione del registro dell’anagrafe condominia-le, in cui sono annotati i dati relativi ai proprietari ed agli inquilini.Fonte: Il Sole-24 Ore

CAMBIA LA DEDUCIBILITà DEI CANONI LEASING PER GLI IMMOBILI. SPUNTA L’IMPOSTA DI REGISTRO SULLA CESSIONE DEI CONTRATTILa modifica più rilevante introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda la deducibilità dei canoni degli immobili che, per i contratti stipulati dall’1 gennaio 2014, dovrà seguire le seguenti nuove regole:- per i lavoratori autonomi l’immobile potrà dedursi in un periodo non inferiore a 12 anni. Fino al 31 di-cembre 2013 la deducibilità era pari alla metà del pe-riodo di ammortamento con un minimo di otto e un massimo di 15 anni;- per i soggetti Ires l’immobile potrà dedursi in un tempo pari alla metà del periodo di ammortamento, per un periodo non inferiore a 12 anni. Fino al 31 di-

cembre 2013 era invece due terzi, con un minimo di 11 e un massimo di 18 anni.Viene introdotta un’imposta di registro sulla cessione dei contratti di locazione finanziaria di immobili nella misura del 4%, anche se il trasferimento è soggetto a Iva. Base imponibile dell’imposta di registro sarà il corrispettivo pattuito per la cessione aumentato del-la quota capitale compresa nei canoni ancora da pa-gare oltre al prezzo di riscatto.Per i beni mobili strumentali la deducibilità dei ca-noni sarà ammessa in un periodo non inferiore alla metà del periodo di ammortamento invece che ai due terzi.Fonte: Fisco e Tasse

ABBONAMENTO RAI, RISCOSSIONE LEGITTIMAL’Agenzia delle Entrate, con un comunicato stampa dell’8 gennaio 2014, ha precisato che è falsa e desti-tuita di ogni fondamento la notizia diffusa nel web, nelle scorse settimane, sulla presunta decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riguardo l’illegit-timità della riscossione del canone radiotelevisivo. Al contrario, la Corte Europea si è pronunciata con deci-

sione 33/04 del 31 marzo 2009, affermandone la pie-na legittimità. Pertanto, tutti i possessori di un appa-recchio atto o adattabile alla ricezione di programmi radiotelevisivi sono tenuti al pagamento del canone entro il 31 gennaio 2014. In caso di inottemperanza, saranno applicate le sanzioni previste dalla legge.Fonte: Agenzia delle Entrate

CONTRIBUTI PUBBLICI, DECADENZA SE SI DELOCALIZZALe imprese italiane e straniere operanti nel territorio nazionale che abbiano beneficiato di contributi pub-blici in conto capitale, se entro 3 anni dalla concessio-ne degli stessi delocalizzano la propria produzione

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dal sito incentivato ad uno Stato non appartenente all’Unione Europea – con conseguente riduzione del personale di almeno il 50% - decadono dal beneficio stesso e hanno l’obbligo di restituire i contributi in conto capitale ricevuti. A stabilirlo è la Legge di Sta-bilità 2014. La disposizione si applica con riguardo ai contributi erogati a decorrere dal 1° gennaio 2014. Saranno i soggetti erogatori dei contributi a stabilire le modalità ed i tempi di restituzione.Fonte: Fisco e Tasse

IVA AL 22% PER LA COSTRUZIONE DI RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIEREL’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 8/E del 14 gennaio scorso, chiarisce il corretto trattamento Iva da applicare alle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto stipulati per la costruzione di residenze turistico-alberghiere (Rta). In particolare, le Entrate precisano che le costruzioni scontano l’Iva con aliquota ordinaria al 22%. L’aliquota Iva è al 10% solo se la costruzione delle residenze turistico-alberghiere è realizzata in un edif ic io

Tupini, qualora siano rispettate le proporzioni tra fabbricati abitativi e strumentali (rientrano nei requi-siti di edifici Tupini tutte le costruzioni non di lusso che abbiano almeno il 50% della superficie totale fuori terra adibita ad abitazioni, e non più del 25% destinato a superficie commerciale). In tal caso, le prestazioni rese ai soggetti che svolgono l’attività di costruzione sono soggette ad Iva al 4%.Fonte: Agenzia delle Entrate

TARES, MAGGIORAZIONE SENZA SANZIONI SE IL RITARDO È DOVUTO AL COMUNENel corso di un question time alla Commissione Finanze alla Ca-mera, il sottosegre-tario Pier Paolo Baretta ha af-f e r -

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E PREVIDENZA

mato che non si applicherà alcuna sanzione in caso di versamento insufficiente della maggiorazione Tares in scadenza il 24 gennaio, se ciò è dipeso dal ritardato invio dei bollettini precompilati da parte dei Comuni. Le Amministrazioni comunali possono decidere un importo minimo al di sotto del quale non procedere ad accertamenti, essendo stato cancellato il limite di 30 euro per l’accertamento relativo ai tributi comu-nali ad opera della Legge di Stabilità 2014.Fonte: Il Sole 24 Ore/Fisco e tasse

ACQUA, IVA AL 22% SE VENDUTA IN BOTTIGLIAL’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 11/E del 17 gennaio scorso, in risposta ad una società che vende acqua di sorgente o da tavola mediante i normali ca-nali di distribuzione, ha chiarito il corretto trattamen-to Iva per tale cessione. In particolare, è stato preci-sato che si applica l’aliquota agevolata al 10% alla cessione e distribuzione attraverso la rete idrica mu-nicipale mediante contratti stipulati con il Comune o società autorizzate. L’aliquota agevolata, in sostanza, riguarda solo il servizio pubblico di distribuzione del bene primario. Al contrario, l’acqua “di sorgente”, im-bottigliata e disponibile al supermercato, anche se simile per alcune caratteristiche alla “potabile”, scon-ta l’aliquota Iva ordinaria del 22% così come avviene per le acque minerali. A determinare il livello di tas-sazione, infatti, non sono tanto le qualità chimiche e microbiologiche del prodotto, ma le modalità con cui questo viene venduto e distribuito.Fonte: Fisco Oggi

DIRITTO ANNUALE CAMERALE 2014 COME QUELLO DEL 2013Con la Circolare n. 0201237 del 5 dicembre 2013, il Mi-nistero dello Sviluppo economico ha confermato an-che per il 2014 le misure del diritto annuale già fissate per l’anno 2013. Ad esempio, con riguardo alle nuove imprese che si iscrivono alla Camera di Commercio nel corso del 2014, se si tratta di imprese individuali iscritte o annotate nella sezione ordinaria o speciale del Registro delle imprese o di soggetti iscritti al REA, il diritto annuale è dovuto in misura fissa (rispettiva-mente: 200 euro, 88 euro e 30 euro) entro 30 gior-ni dalla domanda di iscrizione o annotazione. Per le altre imprese (quelle normalmente tenute al diritto annuale in misura proporzionale), invece, il diritto è dovuto nella misura prevista per il 1° scaglione di fat-turato (200 euro) entro 30 giorni dalla domanda di iscrizione. Le nuove unità locali che si iscrivono nel corso del 2014, appartenenti ad imprese già iscritte

nel Registro delle imprese, sono tenute al pagamen-to di un diritto pari al 20% dei suddetti importi fissi.Fonte: Ministero dello Sviluppo economico

MODELLO F24, COMPENSAZIONE ANCHE PER I CONTRIBUTI ALLE CASSEL’art. 1 del Decreto del 10 gennaio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 16 di ieri 21 gennaio 2014, stabilisce che le norme in tema di versamento unita-rio con modello F24 e compensazione si applicano anche ai contributi dovuti alle Casse di previdenza, se da queste richiesto. Tra le Casse interessate vi sono la Cassa forense, la Cassa dei dottori commercialisti, la Cassa geometri, la Cassa degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti, la Cassa del notariato, la Cassa dei ragionieri e periti commerciali, l’Enasar-co, l’ente per i consulenti del lavoro, l’Enpam, l’Enpaf, l’ente dei veterinari, l’Enpaia, l’Inpgi, l’Epap. Le moda-lità di versamento saranno disciplinate con apposite convenzioni stipulate tra gli enti di previdenza e l’A-genzia delle Entrate.Fonte: Il Sole-24 Ore

DETRAZIONI FISCALI, NESSUN TAGLIOCon comunicato stampa n. 19 del 21 gennaio 2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto che il Governo ha deciso di esercitare l’intervento di razionalizzazione delle detrazioni fiscali, così come previsto dal comma 575 della Legge di Stabilità 2014, con la Delega fiscale, attualmente in approvazione in Parlamento. Per tale ragione e anche con l’obiettivo di evitare ulteriore aggravio fiscale, il Governo prov-vederà, con apposito provvedimento, ad abrogare il comma 576 della legge di Stabilità 2014 e di conse-guenza non vi sarà alcuna riduzione delle detrazioni attualmente in vigore, riduzione che sarebbe dovuta scattare a fine mese. La copertura sarà assicurata in-crementando gli obiettivi di risparmio previsti dalla revisione della spesa.Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

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Il 21 gennaio si è tenuto al Comune di Pula un incontro tra l’Amministrazione comuna-le, presieduta dal sindaco Walter Cabasino, il presidente dell’Anva-Confesercenti di Cagliari, Marco Medda, e il presidente provinciale della Confesercenti, Roberto Bolognese, per cercare di mettere ordine alle richieste del Comune per il pagamento

dei canoni pregressi per l’occupazione del suolo pub-blico da parte degli operatori ambulanti. Tra le richie-ste avanzate dagli uffici comunali, la necessità di una fideiussione per garantire i pagamenti delle somme pregresse, senza però che ci fosse alcun regolamento a legittimare tale richiesta.

Efficace mediazione dell’Anva per l’occupazione del suolo pubblico

Pula

La mediazione dei dirigenti dell’Anva ha però deter-minato una via d’uscita. È stato così raggiunto un ac-cordo con il sindaco Cabasino per consentire agli ope-ratori su area pubblica di avere una rateazione delle somme sino a 24 mesi, senza la richiesta di alcuna fideiussione a garanzia.“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – com-menta Marco Medda anche perché si è trattato di una mediazione impegnativa, nella quale abbiamo coin-volto il prefetto di Cagliari. Abbiamo più volte spiega-to quali potevano essere le conseguenze di atteggia-menti intransigenti e, per fortuna, il Comune di Pula si è dimostrato sensibile e attento alle nostre richieste a tutela dei nostri operatori”.

Corso per pizzaioli, un attestato spendibile

Sabato 25 gennaio si è concluso il secon-do corso per pizzaio-li, che si è svolto per

tutto il mese alla pizzeria “La Conchiglia” di Senorbì. Vi han-no preso parte otto allievi che, superato l’esame finale, hanno ottenuto un attestato di fre-quenza spendibile nel mondo del lavoro.La maestria dell’insegnante, Marco Mulas, proprie-tario della stessa pizzeria che ha ospitato il corso, ha dato un contributo fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa e permesso a questi giovani di apprendere le conoscenze di base necessarie per fare una buona pizza. Mulas svolge questo mestiere da trent’anni e ha partecipato e vinto nu-merosi concorsi in tutto il territorio nazionale.Il corso ha avuto una durata complessiva di 50 ore e si è articolato in sei incontri, durante i quali i par-tecipanti hanno appreso la tecnica di preparazio-ne degli impasti e degli ingredienti base per arri-vare, alla fine del corso, a sfornare la pizza secondo precisi standard qualitativi.“Sono ancora molte le persone convinte che fare

la pizza sia una cosa sempli-ce – commenta Marco Mulas – mentre invece ci sono pro-cedure, attività e segreti da ap-prendere, e che è fondamenta-le conoscere per avere un pro-dotto di livello che possa sod-disfare i gusti dei consumatori. Questi corsi hanno l’ambizione di insegnare le tecniche di la-

vorazione e offrire la possibilità di svolgere un ruolo che, in tanti casi, è uno dei punti cardine di una atti-vità di somministrazione che funziona bene”.“Crediamo che sia un tipo di formazione, oltre che necessario, particolarmente richiesto dal mercato – sottolinea Nicola Murru, direttore della Confe-sercenti provinciale di Cagliari –. Secondo alcune statistiche, in Italia sarebbero necessari altri 6.000 pizzaioli. Anche in Sardegna sono numerose le attività di somministrazione che richiedono questo tipo di fi-gura professionale. Dal canto suo, la Confesercenti è molto attenta a questo tipo di richieste formative: non a caso, oltre al corso per pizzaioli, ha in cantiere anche quelli per barman e caffetteria. Le iscrizioni a questi corsi sono sempre aperte”.

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CAGLIARI

Prosegue il programma di promo-zione che ogni anno la Confeser-centi provinciale di Cagliari orga-nizza con la Camera di Commercio. Si tratta di una serie di seminari in-formativi che la nostra Associazio-ne ha programmato da settembre 2013 a febbraio 2014, per affron-

tare diversi temi di rilevanza fondamentale per la na-scita e lo sviluppo delle attività di impresa nel nostro territorio di competenza.Queste iniziative nascono nell’ambito della progetta-zione che ogni anno la Camera di Commercio pone in essere con le Associazioni datoriali della provincia di Cagliari, al fine di diffondere al massimo la cultura di impresa, sotto diversi punti di vista. Nel primo bi-

Nuovi seminari informativiin tutta la provincia

Programma di promozione

Il Patronato Itaco offre la sua assistenza, gratu-itamente, a tutti coloro che hanno bisogno di conseguire le prestazioni previdenziali, assi-curative ed assistenziali previste dalle norme

vigenti agendo da interlocutore nei confronti de-gli enti previdenziali. L’Itaco guida il cittadino verso il riconoscimento delle prestazioni previdenziali, assicurative e assi-stenziali, svolgendo per conto dell’assistito tutte le pratiche in materia di:

· Pensione di vecchiaia· Pensione anticipata (ex anzianità)· Pensione di inabilità· Assegno di invalidità· Pensione ai superstiti· Enasarco· Supplementi di pensione· Calcolo delle pensioni· Verifica e compilazione dei modelli RED

mestre 2014 sono in programma i seguenti seminari:• Burcei, 28/01/2014: Finanza agevolata• Senorbì, 05/02/2014: Finanza agevolata • Pula, 11/02/2014: Finanza agevolata• Senorbì, 19/02/2014: Sicurezza sul lavoro• Villacidro, 24/02/2014: Finanza agevolata“Si tratta di momenti importanti di crescita, sia per coloro che hanno già in piedi una attività imprendi-toriale, sia per quanto vogliano intraprendere questo percorso – commenta Roberto Bolognese, presidente provinciale della Confesercenti di Cagliari –. Durante i lavori saranno affrontati nel dettaglio tematiche fon-damentali per lo sviluppo di idee d’impresa vincenti”.La partecipazione ai seminari è totalmente gratuita ed è rivolta a tutti, senza alcun limite di età. Al termine dei seminari sarà rilasciato un attestato di frequenza.

· Verifica delle posizioni assicurative· Controllo degli estratti contributivi· Assegni familiari· Indennità economica di maternità per le lavo-

ratrici autonome· Invalidità civile· Dichiarazioni di Successione · Compilazione modello ISEE· Pratiche di disoccupazione · CAAF

Il Patronato Itaco è al servizio del cittadino e dell’impresa, grazie a una mirata localizzazione sul territorio garantiamo ai nostri assistiti la miglior assistenza possibile. Ci potete trovare a:· Cagliari, via Cavalcanti 30 – Tel. 070 402370· Cagliari, viale Regina Margherita n 71Tel. 070 402370· Sanluri, via Garibaldi 3 – Tel. 345 9582719· Carbonia, via Liguria 27- Tel. 0781 660026

Il Patronato Itaco e l’assistenzaa imprese e cittadini

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Il 20 genaio scorso è stata costituita la Federnoleggio, la Federazione che raccoglie i noleggiatori con conducente, aderente alla Confesercenti Provinciale di Cagliari. Avrà lo

scopo di tutelare e assistere gli operatori del no-leggio con conducente, sia sotto il profilo sindaca-le che sotto quello dei servizi di assistenza tecnica e legislativa, così come la Confesercenti fa con tut-te le categorie merceologiche ad essa aderenti. Durante la discussione nell’Assemblea, alla quale ha partecipato anche il coordinatore nazionale di Federnoleggio, Mauro Maggi, si sono affrontate le numerose problematiche che riguardano il settore: abusivismo dilagante, difficoltà relative alla rimessa e alle prenotazioni e tanti altri aspetti mai affrontati

Sabato 25 gennaio è stata presentata alla stampa la Scuola di Formazione voluta dal sindacato unitario regio-nale della Polizia municipale, che ha predisposto un corso di formazione per gli aspiranti agenti di Polizia lo-cale della Sardegna. Nell’ambito di questa iniziativa, la Confesercenti

provinciale di Cagliari ha instaurato un rapporto di collaborazione per intervenire nella formazione pro-fessionale di queste figure professionali, portando la propria esperienza nella descrizione e nell’approfon-dimento della Legge regionale n. 5 del 2006, con le sue successive modifiche e nei suoi numerosi decreti attuativi.La direttrice del corso, la dottoressa Roberta Ramo, si è dimostrata sensibile alle problematiche in questio-ne, anche perché spesso la Polizia Municipale si trova a dover svolgere lavori e verifiche per molteplici que-stioni legate al commercio e alla relativa legislazione. “La Polizia municipale – spiega Ramo – è l’unico Corpo che non prevede alcun tipo di formazione, una volta superato il concorso. Questo corso vuole avere l’ambi-zione di fornire la base dalla quale partire per svolgere al meglio questa professione, fatta di rapporti con le persone tendenti alla soluzione dei problemi. Stiamo costruendo un percorso che vede questa non come una iniziativa ‘spot’, bensì come la base di un progetto a lungo termine che deve servire a migliorare questa professione e che possa aumentare anche la propria gamma di corsi formativi.”

La Confesercenti provinciale, dal canto suo, ha quo-tidianamente rapporti con le Polizie locali di tutta la provincia, per la ricerca di soluzioni su problematiche di varia natura. “Siamo convinti che questa collabora-zione sarà preziosissima per la soluzione di tantissimi problemi, grandi e piccoli - sostiene Nicola Murru, di-rettore dell’Associazione – e il nostro impegno in que-sto percorso formativo sarà rivolto proprio ad evitare la nascita di ogni problematica legata al mondo del commercio”.

Confesercenti collabora nella formazione dei nuovi agenti di polizia municipale

in precedenza perché la categoria non si era mai co-stituita in una federazione funzionante. Gli operato-ri iscritti sono già oltre cinquanta nella sola, vecchia provincia di Cagliari. L’Assemblea ha scelto il primo presidente: si tratta di Francesco Angius, 42 anni, di Soleminis, che svolge l’attività di Ncc da oltre 15 anni. La sua squadra è formata da 9 operatori Ncc provenienti dai quattro punti cardinali della vecchia provincia cagliaritana. “Ringrazio per la fiducia tutti i miei colleghi – ha commentato Angius subito dopo l’elezione – Ora bisogna lavorare sodo per aumen-tare la base, al fine di dare maggior peso alle nostre rivendicazioni. Il prossimo passo sarà quello di crea-re un coordinamento regionale, che dia voce a tutte le zone della nostra regione sui problemi degli Ncc”.

Costituita la Federnoleggio

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CAGLIARI

L’Anva-Confesercenti di Caglia-ri tira le somme dell’iniziati-va organizzata all’interno di “Fiera Na-tale 2013” con i propri a s s o c i a t i . E si tratta

di un bilancio positivo. Per la pri-ma volta è stata organizzata una “bancarella di Natale” all’interno del quartiere fieristico di Cagliari, con l’ambizione di accompagnare le numerose iniziative che lo stes-so Ente Fiera ha organizzato per la kermesse annuale denominata “Fiera Natale”. Il bilancio è stato molto incoraggiante e sono numerosi gli operatori che stanno già chie-dendo se la stessa iniziativa sarà riproposta anche l’anno prossimo.“Abbiamo coinvolto oltre 40 operatori su area pubblica – af-ferma Marco Medda, presidente provinciale dell ’Anva-Confeser-centi – mettendo a loro diposizione un gazebo di 16 metri quadrati all’interno del quartiere fieristico

Bilancio positivoper l’iniziativa dell’Anva

Fiera Natale 2013

di Cagliari. Il risultato è stato assolutamente sod-disfacente, vista la grande affluenza e la forte ani-mazione che la nostra presenza ha determinato,

anche per la buona riuscita della stessa Fiera Natale. Si è trattato di un primo esperimento di una inizia-tiva di questo genere, svol-to con il coinvolgimento di pochi operatori ma, ne siamo certi, la prossima operazione di questo tipo vedrà il coinvolgimento di un numero molto superio-re, visto le già numerose richieste per l’anno prossi-

mo”. La forte affluenza di pubblico e la variegata offerta fatta dal oltre 400 espositori hanno deter-minato un grande successo, con buona pace di

coloro (e sono in molti) che non cre-devano che la presenza degli operatori su area pubblica producesse questo effetto. “La nostra categoria ha necessità di queste iniziative – conclude Medda – e ora auspichiamo una maggiore atten-zione da parte di tutte le istituzioni che, sino a questo momento, hanno lasciato un certo vuoto per i commer-cianti ambulanti, in particolare le Am-ministrazioni comunali”.

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La Confesercenti, unitamente ad altre Associazioni delle imprese nuoresi e all’Adiconsum, lo scorso 27 gennaio ha presentato un ricorso al Tar con-tro la delibera del Consiglio comu-nale di Nuoro (la n. 41 del 24 ottobre 2013), avente per oggetto la “appro-vazione del Regolamento per la disci-

plina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi ‘TARES’, del Piano economico finanziario e determinazione delle tariffe per l’anno d’imposta 2013”.Le tariffe TARES del Comune di Nuoro – denunciano i presidenti delle Associazioni di categoria – sono il risultato di una non corretta applicazione del Rego-lamento 158/99 e dei suoi allegati, e soprattutto non tengono conto dei costi del servizio consolidati al 31 dicembre 2012, né tantomeno della condizione economica in cui versano le aziende nuoresi, ogget-tivamente impossibilitate a sostenere incrementi di costi che in alcuni casi (vedi bar, ristoranti, ortofrutta, pizzerie al taglio) raggiungono il 300/500%. Questi, sinteticamente, i motivi principali che hanno ispirato il ricorso:1) il costo del servizio preso a riferimento per de-terminare le tariffe è stato gonfiato di un milione 171mila 542 euro, senza nessuna relazione o docu-mentazione giustificativa (costo di spazzamento: €. 350.735; adeguamento contrattuale: €. 514.973; spese di smaltimento: €. 56.000; bonifiche: €. 146.000; ge-stione di discarica: €. 76.696; appalto e pubblicità: €. 20.000). Tutto questo ha portato il costo del servizio

a lievitare da 6 milioni 836mila 188 euro a 8 milioni 7mila 730 euro;2) nel computo del gettito occorrente per coprire i costi a carico degli utenti, sebbene indicate, non sono state detratte le premialità erogate dalla Regio-ne (326mila 678 euro);3) la copertura del costo del servizio del 100% per il 2013, rispetto alla copertura risultante a consuntivo 2012 dell’86,93% (€. 5.830.741), è di € 6.707.420 e non di €. 6.836.188, come indicato nel P.E.F. illustrato alle Associazioni e in Consiglio comunale dall’asses-sore competente (a causa di questa svista sono stati sottratti agli utenti ulteriori 128.768 euro);4) la tariffa per le utenze domestiche è stata determi-nata prendendo come base di calcolo, oltre ai costi errati sopradescritti, un numero di 13.687 nuclei fa-miliari; inferiori di 1.624 unità rispetto a quelli certi-ficati dall’Ufficio anagrafe (15.311), che incidono nel calcolo della tariffa a discapito dei nuclei tassati;5) su 13.687 nuclei, così come illustrato nel P.E.F., per 4.837 non è stato attribuito il numero dei componen-ti familiari, per cui non è dato sapere se sono nuclei con uno , due, tre o più componenti;6) non si rileva dai documenti allegati alla delibera, dal P.E.F. e dalla delibera stessa, come siano state at-tribuite le superfici ai vari nuclei familiari e alle varie categorie di utenze non domestiche. Questo dato risulta importante per verificare se le tariffe applica-te, ammesso un corretto calcolo, generino un getti-to pari ai costi. anche questo dato non si conosce in quanto non risulta in nessuno documento.

Imprese e consumatori ricorrono al Tar contro la delibera comunale sulla Tares

Nuoro

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NUORO E OGLIASTRA

La crisi di commercio e turismo con-tinua: nei primi 10 mesi del 2013 si registrano oltre 223 chiusure, per un saldo negativo di poco superio-re alle 111 unità. Vanno male tutti i settori ma, in particolare, continua il tracollo del settore Pubblici esercizi (bar e ristorazione): dall’inizio

dell’anno ad ottobre si sono registrate 115 (73+42) cessazioni di attività, al rit-mo di quasi 10 chiusure al mese. Nel set-tore che un tempo era considerato forse il più florido del commercio, si sono registrate nel 2013 soltanto 78 nuove aperture, per un saldo negativo di 47 unità. Vanno male le cose anche per gli ambulanti che, nel sesto bimestre, hanno totalmente an-nullato l’incremento di 27 aziende che si era registrato alla fine del quarto bimestre 2013. Lo scorso anno, in-fatti, a fronte di 54 iscrizioni e 55 cancellazioni è torna-to il segno meno con un saldo passivo di un’azienda.Si segnala, inoltre, la situazione delle macellerie che registrano un saldo negativo (-10 aziende) che rap-presenta oltre il 5% delle aziende attive del settore (197), mentre non si evidenziano particolari situazioni nel settore ortofrutta (saldo zero) ed edicole (-1). Sof-frono invece i distributori di carburanti, i quali regi-strano un saldo negativo di 4 impianti. “L’emorragia di imprese – commenta la Confesercenti

Commercio e turismo in provincia, l’anno scorso 223 cessazioni

Osservatorio Confesercenti

Tav.1 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nel 2013 per provincia delle imprese del commercio al dettaglio

PROVINCE E REGIONE

IMPRESE REGISTRATE ISCRIZIONI CESSAZIONI SALDO

Alimentare

NonAlimentare

e nonspecializzati Totale Alimentare

NonAlimentare

e nonspecializzati Totale Alimentare

NonAlimentare

e nonspecializzati Totale Alimentare

NonAlimentare

e nonspecializzati Totale

Fonte: Confesercenti (*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nella divisione 47 (commercio al dettaglio) della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007 ad eccezione dei codici 47.8 (commercio ambulante) e 47.9 (commercio al di fuori di banchi e negozi)

360 1.724 2.084 14 71 85 36 126 162 -22 -55 -77 174 609 783 3 24 27 14 47 61 -11 -23 -34

534 2.333 2.867 17 95 112 50 173 223 -33 -78 -111

3.741 17.054 20.795 125 578 703 226 1.079 1.305 -101 -501 -602 95.667 558.750 654.417 4.599 22.844 27.443 6.654 39.407 46.061 -2.055 -16.563 -18.618

NuoroOgliastra

Tot. Nuoro-Ogliastra

SARDEGNATotale ITALIA

– non si ferma. Commercio e turismo sono schiac-ciati dalla crisi dei consumi interni che - insieme a una deregulation degli orari e dei giorni di aper-tura delle attività commerciali che non ha eguali in Europa, e che favorisce solo le grandi strutture – sta continuando a distruggere il nostro capitale imprenditoriale. La crisi sta portando a un rapido rinnovamento generazionale: oltre il 30% delle nuove imprese di commercio e turismo è giovani-le. È la dimostrazione della voglia di non arrendersi dei nostri ragazzi che, di fronte a un tasso di disoc-cupazione dei giovani che macina record su record,

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scelgono la via dell’auto-impiego. Adesso cerchiamo di tenerli sul mercato, in primo luogo evitando bato-ste fiscali, a livello nazionale o locale. Attendiamo, in-fatti, con preoccupazione gli effetti della Tares che visti i deliberati della maggior parte dei comuni, potrebbero dare il colpo di grazia a negozi di vi-cinato, soprattutto per le attività di somministra-zione (bar e ristoranti), ortofrutta, pescherie, fiori e piante ecc.”.

Tav.2 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nel 2013 per tipologia di comune delle imprese che operano nel commercio al dettaglio tessile, abbigliamento e calzature

PROVINCE E REGIONI

aicnivorp id ogoulopac inumoc iuc id- aicnivorp elatoT

Imprese registrate

Iscrizioni Cancellate Saldo Imprese

registrate Iscrizioni Cancellate Saldo

6- 41 8 841 31- 73 42 373 orouN 7- 8 1 96 9- 21 3 521 artsailgO

TOT. Nuoro Ogliastra 498 27 49 -22 217 9 22 -13

SARDEGNA 3.473 127 303 -176 1.694 45 133 -88 Totale ITALIA 133.541 5.516 11.510 -5.994 51.896 1.905 4.053 -2.148

Fonte: Confesercenti (*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nelle categorie 4751, 4771, 4772 della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007

Fonte: Confesercenti

Tav.3 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nel 2013 delle imprese di alloggio e somministazione

PROVINCE E REGIONE

aicnivorp id ogoulopac inumoc iuc id- aicnivorp elatoT

Imprese registrate

Iscrizioni Cancellate Saldo Imprese

registrate Iscrizioni Cancellate Saldo

2- 02 81 703 63- 49 85 992.1 orouN 5- 01 5 071 51- 93 42 774 artsailgO

Tot. Nuoro Ogliastra 1.776 82 133 -51 477 23 30 -7

SARDEGNA 13.323 479 722 -243 4.770 180 233 -53 Totale ITALIA 410.230 18.842 26.306 -7.464 138.799 5.792 8.198 -2.406

(*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nella divisioni 55 e 56 della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007

Tav.4 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nel 2013 delle imprese di ristorazione

PROVINCE E REGIONI

aicnivorp id ogoulopac inumoc iuc id- aicnivorp elatoT

Imprese registrate

Iscrizioni Cancellate Saldo Imprese

registrate Iscrizioni Cancellate Saldo

2 9 11 121 7- 13 42 164 orouN 0 3 3 06 01- 81 8 441 artsailgO

TOT. Nuoro Ogliastra 605 32 49 -17 181 14 12 2

91- 611 79 802.2 521- 053 522 028.5 ANGEDRAS

Totale ITALIA 185.008 8.874 12.460 -3.586 62.789 2.744 3.771 -1.027

(*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nel gruppo 561 della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007 Fonte: Confesercenti

Moda, la crisi non si ferma: caldo e liberalizzazioni portano a risultati negativiParticolarmente grave appare la situazione del com-mercio al dettaglio di abbigliamento, tessile e calza-ture. Il settore non beneficia di un recupero di vendite autunnale, a causa del protrarsi del clima caldo: a set-tembre 2013 le vendite di abbigliamento e pellicceria segnano su scala nazionale un calo dell’8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre si as-

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NUORO E OGLIASTRA

FEDERNOLEGGIO

Carlo Sardanu nuovo presidentedegli Ncc di Nuoro e Ogliastra

Sabato 18 gennaio i nuovi uffici della zona in-dustriale di Tortolì hanno ospitato le elezioni del presidente provinciale della Federnoleg-

gi, il ramo della Confesercenti che raggruppa tutti gli operatori del settore Noleggio con Conducente (Ncc) della provincia Nuoro-Ogliastra. Contestual-mente è stata proclamata la nascita del direttivo provinciale, che punta a unire gli stessi operatori nelle lotte quotidiane contro burocrazia e abusivi-smo settoriale.Il presidente della Federnoleggi provinciale è Carlo Sardanu, operatore del settore che svolge la sua at-tività proprio a Tortol. Sardanu vanta quindici anni di esperienza e varie lotte per i diritti degli NCC. La nomina è stata ufficializzata attraverso il presidente regionale, Francesco Angius, al termine di una riu-nione affollata, alla quale hanno partecipato anche operatori del settore provenienti dalle altre provin-ce.“Molto ancora c’è da fare – sono state le prime pa-role del neo presidente - per garantire alla catego-ria il rispetto che merita. La nostra è una categoria spesso messa in disparte, nonostante sia un anello importante per la mobilità rei residenti e dei tanti turisti che affollano la nostra provincia nel periodo estivo- L’importanza del tema dei trasporti, soprat-tutto nella nostra Isola, impone a tutti i soggetti che a diverso titolo concorrono nelle scelte dello sviluppo turistico di porre maggiore attenzione alla creazione di un sistema di regole che consenta di soddisfare la richiesta di mobilità”.Con queste parole Sardanu ha aperto una nuova via di comunicazione tra gli operatori, che mira ad una unione più costruttiva per ottenere ciò che la categoria merita.

siste al tracollo di quelle di calzature e articoli in cuoio (-12%). La crisi dei consumi e lo spostamento pro-gressivo di quote di mercato verso catene di pronto moda e shop online completa un quadro di estrema difficoltà: nei primi dieci mesi del 2013 le imprese del commercio di moda registrano saldi di natimortalità preoccupanti. Infatti, ha chiuso i battenti quasi il 10% (49 in tutto) delle aziende attive registrate del settore (498).

Il bilancio del turismo: 133 chiusure in 12 mesi, sal-do negativo di 51 aziendeAnche per le imprese attive nell’alloggio e nella som-ministrazione, tradizionalmente considerate afferenti al turismo, il 2013 è stato un anno molto difficile. Da gennaio a dicembre ci sono state 133 cessazioni: un dato che nemmeno le 82 nuove aperture sono riusci-te a correggere, portando a un saldo finale in perdita di 51 attività. Più marcata la tendenza registrata in Ogliastra dove il saldo negativo tra aperture e chiusure del-le aziende del turismo (-15) rappresenta il 3,6% del totale delle imprese attive del settore (477) contro il 2,7% della provincia di Nuoro.

Focus somministrazione: chiusi 49 ristoranti e 76 barNemmeno la somministrazione riesce ad invertire la tendenza: complessivamente, nel 2013 hanno chiu-so i battenti 76 bar e 49 ristoranti. E se in provincia di Nuoro sono i bar a soffrire di più con un saldo ne-gativo pari al 4,4% del totale imprese iscritte (653), al contrario in Ogliastra sono i ristoranti a segnare parti-colarmente il passo con un saldo negativo di imprese che rappresenta quasi il 7% del totale imprese attive del settore (contro l’1,5% della provincia di Nuoro).Si segnala in particolare che nel territorio Nuo-ro-Ogliastra a soffrire di più sembrano essere proprio i bar (46 iscrizioni e 76 cancellazioni), il cui saldo negativo di 30 unità rappresenta quasi il 40% del totale del saldo negativo regionale di settore (-98).

Fonte: Confesercenti

Tav.5 Imprese registrate al 31-12-2013, flussi di iscrizionie cancellazioni nel 2013 delle imprese che operano servizio di bar

PROVINCE E REGIONI

aicnivorp id ogoulopac inumoc iuc id- aicnivorp elatoT

Imprese registrate

Iscrizioni Cancellate Saldo Imprese

registrate Iscrizioni Cancellate Saldo

4- 01 6 161 72- 95 23 356 orouN 4- 5 1 17 3- 71 41 422 artsailgO

Tot. Nuoro Ogliastra 877 46 76 -30 232 7 15 -8

82- 201 47 649.1 89- 423 622 446.5 ANGEDRAS

Totale ITALIA 167.169 8.730 11.725 -2.995 59.205 2.670 3.818 -1.148

(*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nel gruppo 563 della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007

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La presidenza provinciale della Con-fesercenti, il 26 novembre scorso ha inviato una lettera al sindaco di Nuo-ro, Alessandro Bianchi, e all’assesso-re comunale alle Attività produttive, Roberto Cadeddu, per fare il punto sull’arredo urbano della centralis-sima via Mannironi. Nella nota, la

nostra Associazione ha sottolineato come la crisi e il momento difficile che sta attraversando il capoluogo barbaricino abbia purtroppo determinato “un eviden-te deperimento del tessuto economico cittadino, a cui non fa eccezione il sistema distributivo commerciale”.Pur consapevoli delle proporzioni e dell’origine dei problemi, vi è la certezza di dover fare qualcosa ur-gentemente, “senza pensare a grandi opere, bensì partendo da piccoli interventi sull’arredo urbano che possano favorire e agevolare la fruizione della città e conseguentemente il comparto commerciale”.La Confesercenti provinciale di Nuoro ritiene “indi-spensabile ripensare alle azioni necessarie per ren-dere più agevole e piacevole il transito nelle zone dedicate al commercio, con un arredo accogliente, gradevole esteticamente e soprattutto comodo per

L’arredo urbano in via Mannironi poco decoroso per il capoluogo

Nuoro

il consumatore: condizioni imprescindibili per tutte le varie zone cittadine”. Anche se, in questa fase, la Confesercenti si limita a citare alcune situazioni che si sono venute a creare in particolare nella via Manniro-ni, e che richiedono interventi specifici, come:- la necessità dell’istallazione di dissuasori di velo-cità, in considerazione del fatto che la via viene per-corsa da tanti automobilisti a velocità troppo elevate, forse perché percepita non come vera e propria via commerciale ma esclusivamente come via di accesso alla città in qualche modo esterna al contesto urbano;- la necessità di interventi urgenti sui marciapiedi, in alcuni tratti fatiscenti e non adeguati alla vocazio-ne commerciale della via che si sta progressivamente affermando;- la necessità di un’adeguata manutenzione del ver-de, con periodica potatura degli alberi che, oltre a non consentire una dignitosa circolazione dei pedoni, let-teralmente nascondono le insegne delle attività e con esse qualsiasi messaggio commerciale che quest’ulti-me volessero diffondere;- il ripristino e/o il potenziamento della segnaletica orizzontale e verticale, nonché il rifacimento del man-to stradale in alcuni tratti compromesso.

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NUORO E OGLIASTRA

Riportiamo di seguito la nuova lettera inviata il 2 gennaio scorso al sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu, dal vicepresidente della Confesercenti di Nuoro-Ogliastra, Giuseppino Meloni.

Egregio Signor Sindaco,come potrà ben ricordare nella nostra

prima comunicazione rivolta alla Sua Amministrazione, abbiamo manifestato piena disponibilità a rapportaci con uno spirito collaborativo e propositivo nell’auspicio che si potesse riattivare quel dialogo costruttivo con le As-sociazioni e gli operatori economici che per lungo tempo era venuto a mancare.In quest’ottica pur rifuggendo da qualsiasi azione polemi-ca, con la presente ci sembra doveroso dare voce agli ope-ratori economici interessati dagli interventi di rifacimento del Corso Umberto che per le ragioni che Lei ben conosce non hanno avuto la possibilità di intervenire alla presenta-zione del progetto del 13 novembre scorso.Premettiamo che la notizia dell’imminente avvio dei lavori ha trovato la totalità dei commercianti positivamente sor-presi come era ovvio aspettarsi di fronte ad un opera che seppur parzialmente realizza un progetto che tutti atten-devano ormai da decenni.D’altronde come si potrebbe non essere felici di fronte ad un’opera che andrà a riqualificare una via da tutti conside-rata vero e proprio biglietto da visita della città, nonché strategica per il buon funzionamento di tutte le attività commerciali di Macomer?In questa fase, comunque, nel voler esprimere le nostre osservazioni in merito al progetto rappresentatoci, ci per-mettiamo di manifestare in premessa alcune criticità, tra l’altro già emerse durante l’incontro del 13 novembre, che gli operatori di Macomer molto spesso ci segnalano:• le emergenze che riguardano il Corso sono:- l’impianto di illuminazione risulta essere veramente inade-guato e nelle condizioni attuali rende la via scarsamente illu-minata pregiudicando la sicurezza e la bella immagine della città, nonché, delle attività presenti; - lo smaltimento delle acque bianche crea forti disagi a pas-santi, abitazioni e attività commerciali. • il Corso, per poter essere il biglietto da visita della città:- deve essere valorizzato integralmente; - in modo particolare per restituire al Corso il suo ruolo na-turale di “cuore commerciale” della città, riteniamo debba meritare maggior attenzione tutto il tratto che va dalla casa Comunale alla Stazione.

Detto questo ed esaminato il piano dei lavori, non pos-

siamo che esprimere soddisfazione nel constatare che per buona parte della via sarà finalmente risolto il problema delle acque bianche e del manto stradale; mentre non possiamo che manifestare una certa delusione nel pren-dere atto che l’intervento previsto disattende il desiderio dei cittadini e dei commercianti tutti di avere un Corso all’altezza di una città che vuole scommettere ancora su se stessa e sulla sua vocazione commerciale.E’ certo, infatti, che il progetto di cui trattasi soddisfa solo in modo parziale questa esigenza e soprattutto non ri-muove l’emergenza di una situazione evidentemente cri-tica: non risolve il problema dell’illuminazione e riserva una veste nuova solo ad una piccola parte della via.Il disappunto, in modo particolare, viene espresso dai commercianti della parte alta del Corso che mal sopporta-no la diversità di trattamento riservata alle zone contrad-distinte dalle lettere B e C rispetto ai maggiori interventi destinati alla zona A.Il contesto attuale ed il particolare periodo che stiamo attraversando ci porta a capire gli sforzi dell’Amministra-zione e quindi ad accettare, seppur a denti stretti, le moti-vazioni da Voi addotte a giustificazione delle decisioni as-sunte, ma questo non può e non deve dissuaderci dal pretendere di più.Vi chiediamo pertanto che, nell’ambito del piano che sta-te portando a compimento, impegniate tutte le vostre po-tenzialità, eventualmente anche apportando variazioni al progetto, al fine di intervenire con decisione sul problema dell’illuminazione (vera emergenza del Corso).Vi chiediamo che già da oggi si faccia tutto il possibile per reperire le risorse necessarie per mettere in cantiere altri progetti che garantiscano un recupero integrale di tutta la via comprendendo evidentemente le parti escluse da questo intervento.Chiediamo più in generale che il Corso non venga più di-menticato dagli amministratori come è stato negli ultimi decenni, ma che trovi uno spazio privilegiato nell’agen-da dell’Amministrazione Comunale; l’auspicio di tutti è che l’amministrazione sappia intuire ed adottare le scelte giuste che permettano alla via di conservare, o meglio, di riappropriarsi della “storica” dignità; tutto questo per il bene della città di cui il Corso, data la sua posizione stra-tegica, rappresenta uno strumento di promozione econo-mica, culturale e sociale.Abbiamo atteso tanto tempo, ora non possiamo più aspettare, non può permetterselo il Corso, non può per-metterselo Macomer.Cordiali saluti Giuseppino Meloni

Vicepresidente provinciale Confesercenti

Nuovo appello al sindaco di Macomerda parte della Confesercenti provinciale

Lettera di Giuseppino Meloni

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Vibrante protesta della Fiepet-Con-fesercenti di Nuoro nei confronti dell’Amministrazione comunale di Orosei, rea di concedere con trop-pa, superficiale facilità autorizza-zioni straordinarie per l’esercizio di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata dal presidente provinciale della Fiepet, Tonino Mura.

Egregio Signor Sindaco,dobbiamo nostro malgrado constatare che nono-stante le rassicurazioni avute a seguito dei nostri pre-cedenti interventi, la situazione relativa all’ eccessivo rilascio di autorizzazioni straordinarie per l’esercizio di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande non è migliorata affatto.È opinione di chi scrive che in un periodo di grosse dif-ficoltà come quello che ci troviamo a fronteggiare, si debba favorire più che mai un rigoroso quanto gene-ralizzato rispetto delle regole da individuarsi possibil-mente in modo preventivo e soprattutto equilibrato, al fine di evitare pericolose contrapposizioni.Troppo spesso gli esercenti di bar e pubblici locali di Orosei oltre agli effetti della crisi economica i cui rigo-ri sembrano ben lungi dall’attenuarsi, si trovano co-stretti a fronteggiare un tipo di concorrenza contro

cui appare assai difficile e per alcuni versi impopolare, combattere.Riteniamo che in casi del tutto eccezionali si possano anche autorizzare attività occasionali in deroga a tut-te le norme che regolano il settore, ma da qui a poter giustificare 5/6 (oltre 50 annuali) serate solo nel mese di dicembre ci sembra veramente eccessivo e privo di qualsiasi logica. Vogliamo in questa fase ricordare che la normativa regionale in materia risulta essere abba-stanza chiara (art. 26 della L.R. n° 5/06) e consente il rilascio di autorizzazioni temporanee soltanto “in oc-casioni di fiere, mercati o altre riunioni straordinarie di persone” ; vale a dire che l’autorizzazione temporanea dovrebbe avere la finalità di fornire ristoro a raggrup-pamenti straordinari di persone che dovrebbero già trovarsi riuniti per altri motivi e non, come succede troppo spesso a Orosei, essere l’unica motivazione della “riunione straordinaria” (vedi serate organizzate a dicembre in via Del Mare nei pressi della profumeria).Riteniamo, quindi, sia opportuno un costruttivo ap-profondimento su questa situazione, e per questo Le chiediamo cortesemente di poterLa incontrare ur-gentemente.Nel restare in attesa di un cortese cenno di riscontr,o è gradita l’occasione per inviare cordiali saluti

Tonino MuraPresidente provinciale Fiepet

Sagre e autorizzazioni straordinarie, la Fiepet richiede

un incontro con il Comune

Orosei

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SASSARI E GALLURA

La Confesercenti provinciale di Sassa-ri-Gallura è a disposizione per tutte le informazioni e la predisposizione delle pratiche di finanziamento per le imprese già esistenti e per le future imprese. Di seguito vi illustriamo uno schema riepilogativo dei bandi: alcu-ni sono già aperti, altri in corso di de-

finizione, altri ancora nella fase terminale. Chiunque fosse interessato può rivolgersi agli uffici della Confe-sercenti in via Bogino 25, a Sassari, oppure chiamare ai seguenti numeri: 079/2592041-2592051.

I bandiInvitalia, attraverso Smart&Start, finanzia progetti imprenditoriali innovativi, la cui validità e sostenibilità deve essere dimostrata dal piano di impresa contenu-to nella domanda.Smart prevede contributi a copertura dei costi di ge-stione dei primi anni di attività, per le nuove imprese ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sar-degna, Sicilia e i Comuni del Cratere Sismico Aquilano che propongono modelli di business innovativi sotto il profilo organizzativo o produttivo, oppure orienta-ti a raggiungere nuovi mercati o a intercettare nuovi fabbisogni.Start prevede, invece, contributi a sostegno delle spese di investimento iniziali, per le nuove imprese ubicate in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e i Co-muni del Cratere Sismico Aquilano che intendono operare nell’economia digitale e/o valorizzare econo-micamente i risultati della ricerca, pubblica e privata. La Sardegna, dunque, non è contemplata in questo ramo d’intervento.

L’Autoimprenditorialità promuove la creazione di nuove società o l’ampliamento di società già esistenti. È rivolta alle imprese composte in maggioranza – dei soci e dei capitali – da giovani tra i 18 e i 35 anni. Fi-nanzia la produzione di beni e la fornitura di servizi in diversi settori. Sostiene investimenti non superiori a 2,5 milioni di euro. Prevede agevolazioni sotto forma di contributo a fondo perduto mutuo agevolato.Vi ricordiamo che sono state modificate le norme che regolano la concessione delle agevolazioni di cui al D.Lgs. 185/00 Titolo I (con Decreto Legge n.145/2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nr. 300 del 23.12.2013).

I bandi per chi vuole fare impresaSportello finanziamenti

Pertanto, per concedere le suddette agevolazioni, è necessario attendere l’emanazione del Regolamento di attuazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico, che indicherà anche le modalità di pre-sentazione della domanda di ammissione alle agevo-lazioni. Con l’avvenuta emanazione del Regolamento, sarà pubblicata – sul portale di Invitalia – la modulisti-ca per la presentazione della domanda.

Invitalia sostiene anche la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupa-ti o persone in cerca di prima occupazione, attra-verso le seguenti iniziative:- Lavoro autonomo (in forma di ditta individuale). In-

vestimenti previsti non superiori a 25.823 euro;- Microimpresa (in forma di società di persone). Inve-

stimenti previsti non superiori a 129.114 euro.- Franchising (in forma di ditta individuale o di socie-

tà), da realizzare con franchisor accreditati con l’A-genzia.

Le agevolazioni finanziarie previste riguardano:- gli investimenti (contributo a fondo perduto e mu-

tuo agevolato);- la gestione (contributo a fondo perduto);- servizi di assistenza tecnica e gestionale.L’Inail finanzia, in conto capitale, le spese sostenute per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio. I fondi a disposizione sono pari a oltre 307 milioni di euro, attraverso il bando Isi 2013. Il contributo, pari al 65% dell’investimento per un massimo di 130mila euro, viene erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione del progetto. Dal 21 gennaio all’8 aprile 2014 si può inse-rire on line il proprio progetto. Se le caratteristiche del progetto sono in linea con quelle richieste dal bando, è possibile partecipare alla fase successiva di invio te-lematico della domanda. I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino ad esaurimento, se-condo l’ordine cronologico di arrivo. Sono cumulabili con benefici derivanti da interventi pubblici di garan-zia sul credito (es.: gestiti dal Fondo di garanzia delle Pmi e da Ismea).

La Regione Sardegna, attraverso la Sfirs, ha previsto un contributo per l’ammodernamento dei taxi.

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sari

e G

allu

raServizio di consulenza colf e badanti

La Confesercenti provinciale di Sassari-Gallura ha attivato il nuovo servizio di consulenza colf e badanti, che nasce per aiutare a gestire in modo corretto e professionale il rapporto di lavoro domestico, garantendo in ogni sua fase assistenza e consulenza. Badanti e colf rappresentano infatti una realtà sempre più presente nelle famiglie italiane, le quali necessitano in misura

crescente di assistenza nella gestione amministrativa. Il nostro servizio di consulenza assicura alle famiglie:• gestione degli aspetti amministrativi del rapporto di natura domestica;• consulenza sulla normativa e sul contratto;• trasmissione telematica all’Inps della comunicazione obbligatoria di assunzione, variazione,

cessazione e annullamento del rapporto di lavoro.

Coloro che hanno necessità di un servizio qualificato e affidabile, possono rivolgersi ai numeri 079/2592041-079/2592051, tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13, e i pomeriggi di martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15,30 alle 18. Il nostro personale sarà a loro disposizione.

L’intervento, denominato “Sostegno all’attività di trasporto pubblico non di linea con taxi”, consiste in un contributo a fondo perduto, entro il massimale di 8mila euro per l’acquisto di veicoli di prima immatri-colazione (elettrici, ibridi o Euro 5), l’allestimento per il trasporto dei soggetti diversamente abili, le tecno-logie di bordo e sistemi utili a perseguire il migliora-mento del servizio offerto agli utenti. Le domande possono essere presentate sino alle ore 12 del 13 feb-braio 2014.I Pisl (Progetti integrati per lo sviluppo locale, predi-sposti dai Comuni al di sotto dei 3.000 abitanti o dalle Unioni di Comuni) hanno l’obbiettivo di promuovere opportunità lavorative per disoccupati o inoccupati, di promuovere e sostenere la creazione di impresa e l’imprenditorialità, contrastando i fenomeni di spopo-lamento che interessano i Comuni più piccoli e le aree interne. Nell’ ambito di ciascun Piosl, ogni impresa po-trà ricevere un prestito per un importo variabile da un minimo di 5mila euro ad un massimo di 25mila euro, con un tasso di interesse nullo e una rateizzazione a cadenza mensile.Nuovi termini per la presentazione delle domande di aiuto relative alle Misure 312, 321 e 322. Sono stati prorogati, infatti, i termini per la presentazione delle domande di aiuto a valere sui bandi a regia Gal Gallu-ra, per le seguenti Misure:312: “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di mi-croimprese” – Azioni 1, 2 e 3;321: “Servizi essenziali per l’economia e la popolazio-ne rurale” – Azioni 2 e 4;322: “Sviluppo e rinnovamento dei villaggi” - Azioni 1 e 2.La scadenza per la presentazione della domanda tele-matica è spostata, perciò, al 28 febbraio 2014. La rela-tiva documentazione cartacea dovrà pervenire agli uffici del Gal entro le ore 13 del 14 marzo 2014.

Il Centro regionale di programmazione ha integrato il bando Pacchetti integrati di agevolazione (PIA) in-dustria, artigianato e servizi per l’annualità 2013. La compilazione delle domande on line è attiva dalle ore 10 del 23 gennaio 2014 e lo sarà sino alle ore 14 del 17 febbraio 2014. Ricordiamo che i contributi previsti dai PIA sono destinati alla realizzazione di investimen-ti produttivi innovativi, all’acquisizione di servizi rea-li, alla realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e allo svolgimento di attività di formazione da parte di imprese, singole o aggregate, operanti nei settori previsti dal bando.Possono partecipare al bando le imprese, singole o aggregate, che operano nei seguenti settori:- estrazione di minerali da cave e miniere;- attività manifatturiere;- fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione

dei rifiuti limitatamente alle divisioni 38 (attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; re-cupero dei materiali) e 39 (attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti);

- costruzioni;- riparazione di autoveicoli e motocicli limitatamen-

te al gruppo 45.2 (manutenzione e riparazione di autoveicoli);

- trasporto e magazzinaggio limitatamente alla divi-sione 52 (magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti);

- servizi di informazione e comunicazione;- noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto

alle imprese limitatamente alle divisioni 81 (attivi-tà di servizi per edifici e paesaggio) e 82 (attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese);

- altre attività di servizi limitatamente al gruppo 96.01 (lavanderia e pulitura di articoli tessili e pel-liccia).

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SASSARI E GALLURA

Il successo di un’iniziativa per riqualificare il centro urbano

Adotta una serranda

Il progetto “Adotta una serranda” voleva es-sere uno strumento utile e innovativo per la riqualificazione, la riorganizzazione e la rivitalizzazione delle aree commerciali ur-bane, e in parte il risultato è stato raggiunto. La visibilità dell’iniziativa è stata importante per gli imprenditori o futuri tali, che han-no potuto immaginare se quel locale sfitto

potesse essere idoneo all’attività che desideravano intraprendere. È stata inoltre una gradita sorpresa la richiesta di analoga iniziativa per altre vie del centro storico e strade limitrofe.Siamo partiti con la consultazione e il prezioso coin-volgimento degli operatori commerciali delle vie Università e La Marmora e il corso Porto Torres,

Successivamente sono stati applicati sulle vetrine i banner adesivi, ideati e stampati dalla società Plib: rappresentavano gli arredi e l’offerta merceologica. Non tutti i locali si prestavano a tale iniziativa, pertan-to attraverso singoli artigiani della zona si è provve-duto alla realizzazione di piccole opere di ripristino su intonaci, serrande e cancelli. Dopo la pulizia di locali e vetrine, è stato possibile applicare i banner. Questa iniziativa ha aiutato a trasformare le strade in cui gli operatori coinvolti hanno aderito, in gallerie di propo-ste continuamente consultabili e più appetibili per chi voglia intraprendere la strada della nuova impresa. Le vetrine, circa 35, sono state ricoperte con banner riportanti gli allestimenti in render tridimensionale

oltreché le informazio-ni sul locale (dimen-sione, prezzo, costo d e l l ’ a l l e s t i m e n t o , possibilità di finanzia-mento).Contemporaneamen-te si è provveduto ad istituire uno sportel-lo di servizi dove la collaborazione tra il personale Confeser-centi di Sassari e le figure professionali riunite sotto la sigla Plib ha garantito il supporto tecnico all’analisi commer-ciale e finanziaria, e illustrato le age-

volazioni per l’accesso al credito tramite il consorzio di garanzia Cresfidi e alcuni pacchetti di finanziamento già predisposti e concordati con gli istituti di credito convenzionati. Numerose sono state le richieste pervenute, anche se – a causa delle difficoltà di accesso al credito – poche di esse sono andate a buon fine, mentre altre sono in itinere. Tuttavia, è stato apprezzato dagli utenti (Asso-ciati, commercianti, proprietari immobiliari, agenzie immobiliari) l’aver potuto accedere “gratuitamente” allo sportello informativo gestito da personale quali-ficato.

oltre ad altri centri in ambito provinciale. Abbiamo immagi-

nato come si potesse occupare merceologicamente i locali commerciali sfitti, mediante un’analisi basata essenzialmente sulla proposta di attività. Per fare que-sto ci si è avvalsi dell’operato di personale esterno con contratto di collaborazione occasionale, assunto per l’occasione dai commercianti interessati al progetto. Poi si è proceduto all’individuazione delle attività merceologiche da proporre nei locali e all’analisi della zona commerciale.

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Grande successo dell’iniziativa “Natale sostenibile”, che ha vi-sto coinvolti gli esercizi com-merciali e i ragazzi delle scuole sassaresi. Durante la “Settima-na europea per la riduzione dei rifiuti 2013” è stato avviato il progetto promosso dal Co-

mune e dall’Ati Gesenu Spa - CNS/Consorzio Formula Ambiente, in collaborazione con la Confesercenti e altre Associazioni (29 negozi hanno aderito con entu-siasmo) e 74 classi delle scuole dell’infanzia, primarie e medie sassaresi, per un totale di più di 1.400 alunni. Natale Sostenibile aveva un duplice obiettivo:· da un lato invitare i negozianti a risparmiare la carta da regalo, che ogni anno fa aumentare notevolmente la quantità di rifiuti prodotti durante il periodo natalizio;· dall’altro spingere i ragazzi a una riflessione più ampia sui temi della riduzione dei rifiuti e della sostenibilità ambientale.Le classi delle scuole sassaresi hanno preparato, per gli esercizi commerciali coinvolti, dei kit ecosostenibili – rigorosamente realizzati in materiale di recupero – per addobbare i pacchetti regalo. I clienti dei negozi aderenti potevano quindi scegliere, per i loro regali, tra un pacchetto tradizionale e uno ecosostenibile. Le consegne dei kit ai commercianti sono state portate avanti anche grazie all’ausilio degli ecovolontari del Comune.Oltre all’evidente riduzione dei rifiuti durante le festività natalizie (attraverso la creazione di un vademecum per la riduzione dei rifiuti e la produzione di pacchetti e bigliettini di auguri con materiali di recupero o riciclabili), è stato attivato un canale attivo di scambio tra la scuola e il territorio, che ha

Natale sostenibile, successo dell’iniziativa che ha coinvolto

1.400 alunni e 29 negozi

Sassari

reso protagonisti gli studenti di un messaggio arrivato alla cittadinanza intera, veicolato grazie alla disponibilità dei commercianti. Importante è stata anche la creazione di un Tavolo di lavoro composto da figure con ruoli diversi all’interno della comunità, ovvero insegnanti, commercianti e rappresentanti dell’Amministrazione comunale.Per la Confesercenti hanno aderito le seguenti attività commerciali: 3M Musica Sas, Depalmas Barbara, Gioielleria Pruneddu Michele, Libreria Dessì Mondadori di Pulina Maria Ludovica, Libreria Odradek di Rita Marras, M&M Srl, Mary di Pilli Mariuccia, Mithos di Derosas Maria Elisa, Mithos store di Masotti Riccardo Raffaele, Nero Giardini, New Green di Fiori Adriana, Nuova Erboristeria di Giachini Gabriella, Outlaw di Davide Sconamila, Punto a Capo di Barbara Zara, Starlight Srl e Tres Jolie Srl.

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SASSARI E GALLURA

Vi presentiamo le principali no-vità contenute nel Modello 730/2014:- possono presentare il Modello 730, anche in assenza di un sosti-tuto d’imposta tenuto a effettua-re il conguaglio, i contribuenti che nel 2013 hanno percepito

redditi di lavoro dipendente, redditi di pensione e/o alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, e nel 2014 non hanno un sostituto d’imposta che pos-sa effettuare il conguaglio. Il Modello 730 va presentato a un Caaf o a un profes-sionista abilitato enel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effet-tuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”;- da quest’anno è possibile utilizzare il credito che risulta dal modello di dichiarazione 730/2014, me-diante la compensazione nel modello F24, per pagare oltre che l’Imu dovuta per l’anno 2014, anche le altre imposte che possono essere versate con il modello F24;- è elevato l’importo delle detrazioni d’imposta previ-ste per i figli a carico (calcolate da chi presta l’assisten-za fiscale in relazione al reddito del contribuente): da 800 a 950 euro per ciascun figlio a carico di età pari o superiore a tre anni e da 900 a 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Inoltre, è elevato da 220 a 400 euro l’importo aggiuntivo della detrazione per ogni figlio con disabilità;- per le spese relative a interventi di recupero del pa-trimonio edilizio sostenute nell’anno 2013 la detra-zione d’imposta è riconosciuta nella misura del 50 per cento (sezioni III-A e III-B del quadro E);- ai contribuenti che fruiscono della detrazione per le spese relative ad interventi di recupero del patrimo-nio edilizio, è riconosciuta una detrazione d’imposta del 50% per le ulteriori spese sostenute dal 6 giugno 2013, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodome-stici di classe non inferiore alla A+, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazio-ne, che spetta su un ammontare complessivo non su-periore a 10mila euro, viene ripartita in 10 rate di pari importo da chi presta l’assistenza fiscale (sezione III-C del quadro E);- è riconosciuta per l’anno 2013 la detrazione d’im-posta per le spese relative agli interventi finalizzati al

Le novità del Modello 730/2014

Caaf Confesercenti provinciale

risparmio energetico degli edifici. La misura della de-trazione è elevata dal 55 al 65% per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013 (sezione IV del quadro E);- è riconosciuta una detrazione d’imposta nella misu-ra del 65%, fino ad un ammontare complessivo di spe-sa non superiore a 96mila euro per unità immobiliare, per le spese sostenute dal 4 agosto al 31 dicembre 2013 per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, le cui procedure autorizzatorie sono at-tivate dopo il 4 agosto 2013, su edifici adibiti ad abi-tazione principale o ad attività produttive ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (sezione III-A, codice 4 in colonna 2, e sezione III-B del quadro E);- è riconosciuta una detrazione d’imposta del 19% per le erogazioni liberali in denaro in favore del Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato (righi da E8 a E12, codice 35);- le detrazioni relative alle erogazioni liberali a favore di Onlus, partiti e movimenti politici sono elevate dal 19 al 24% (righi da E8 a E12, codici 41 e 42);- la detrazione prevista per le erogazioni liberali a fa-vore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, sta-tali e paritari senza scopo di lucro, finalizzate all’inno-vazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’amplia-mento dell’offerta formativa, è estesa alle erogazioni a favore delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e delle università e alle erogazio-ni finalizzate all’innovazione universitaria (righi da E8 a E12, codice 31);- è possibile destinare una quota pari all’otto per mil-le dell’Irpef all’Unione Buddhista Italiana o all’Unione Induista Italiana, ed è possibile dedurre dal proprio reddito complessivo, fino all’importo di 1.032,91 euro, le erogazioni liberali in denaro a favore dell’Unione Buddhista Italiana e dell’Unione Induista Italiana;- con riferimento alle somme assoggettate a tassazio-ne in anni precedenti e restituite nel 2013 all’Ente che le ha erogate, l’ammontare non dedotto nell’anno di restituzione può essere portato in deduzione dal red-dito complessivo degli anni successivi; in alternativa, è possibile chiedere il rimborso dell’imposta corri-spondente all’importo non dedotto (rigo E26 cod. 5);

Chiunque fosse interessato al servizio di assisten-za, può contattare i nostri uffici ai seguenti numeri: 079/2592041-079/2592051 (la responsabile del servi-zio è Patrizia Petretto).

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IndirizziutiliCONTATTI

SEDI PROVINCIALIConfesercenti Provinciale di CagliariVia Cavalcanti, 30 • 09128 CagliariTel.: 070.40.23.70 • Fax: 070.49.30.51

Confesercenti Provinciale di SassariVia Bogino, 25 • 07100 SassariTel.: 079.259.20.41 • Fax 079.259.02.75

Confesercenti Regionale della SardegnaVia Cavalcanti, 32 09128 • CagliariTel.: 070.40.09.91 - Fax: 070.48.68.32e-mail: [email protected]

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Confesercenti Provinciale di NuoroVia L.Da Vinci, 40 • 08100 NuoroTel.: 0784.301.88 • Fax 0784.20.85.34

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