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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Dipartimento di Scienze umane e sociali
Associazione Italiana di Psicologia
LA RIFLESSIVITA’
NELLO SVILUPPO E NELL’EDUCAZIONE
Promuovere la mentalizzazione
come supporto allo sviluppo della competenza sociale
Antonella Marchetti
Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente, Dipartimento di Psicologia,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Giornata di Studio
Bergamo, 22 marzo 2016
La Mentalizzazione
Mentalizzare: capire immaginativamente o
interpretare il comportamento come congiunto a
stati mentali intenzionali (Allen, Fonagy, Bateman, 2010)
Migdley, N., Vrouva, I. (edited by)(2012). Minding the child: Mentalization-Based intervention with Children, Young People and their Families, Routledge, London. (ed. it. a cura di Marchetti, A., 2014).
“Tenere a mente la mente”
“Mantenere il cuore e la mente nel cuore e nella mente”
“Vedere se stessi dall’esterno e gli altri dall’interno”
“Pensare i sentimenti e sentire i pensieri” (Allen, Fonagy, Bateman, 2010; Marchetti et al., 2013)
La Mentalizzazione Pur con specifiche accezioni, la mentalizzazione è stata
nominata nel tempo in modi diversi:
› Pensiero riflessivo: tre declinazioni, metacognizione, Teoria della Mente, Narrazione
Antonietti, Liverta Sempio, Marchetti (2006)
Antonietti, Confalonieri, Marchetti (2014)
Teoria della Mente: capacità di comprendere e prevedere il proprio e l’altrui comportamento sulla base di stati mentali (Wimmer, Perner,1983)
La Mentalizzazione La mentalizzazione è sempre più considerata un’abilità
fondamentale per il benessere della persona, in diversi ambiti. Per esempio:
Ambito clinico: Fonagy e colleghi (in Migdley, Vrouva, 2014) propongono il Mentalization Based Treatment come chiave per il sostegno a soggetti singoli, famiglie, adolescenti in condizioni di sviluppo tipico e atipico
Ambito educativo: nel 2015, la European Association for Research on Learning and Instruction ha intitolato la sua conferenza biennale : “Towards a Reflective Society: synergies between learning, teaching and research”, sottolineando lo stretto rapporto tra capacità riflessive, apprendimento e formazione della persona
La Mentalizzazione: figure di
accudimento
mind-mindedness - MM(Meins 1997; 1999) :
propensione presente nelle madri a trattare il figlio come individuo dotato di mente non solo come portatore di bisogni da soddisfare.
Bambino ha opportunità di impegnarsi attivamente con gli stati mentali propri e altrui e di comprendere l’atteggiamento mentalistico che le persone hanno verso il mondo.
viene esercitata dalla madre nella zona dello sviluppo prossimale (Vygotskij, 1978) del figlio e, attraverso il processo di interiorizzazione, influenza la capacità del bambino di interagire con l’altro a livello mentale (Meins, 1997).
La Mentalizzazione: figure di
accudimento MM costrutto multidimensionale tra misure comportamentali e di
rappresentazione della qualità del rapporto bambino-caregiver ,
un costrutto che «integra il costrutto di sensibilità» (Meins, 2013)
Meins e colleghi (2013) : le relazioni tra la tendenza delle madri a
commentare in modo appropriato i propri stati mentali e quelli dei
propri bambini a 8 mesi di età predice un minor numero di difficoltà
comportamentali nei bambini (esiti comportamentali a 44 mesi e nel
primo anno di scuola) soprattutto nei gruppi a basso SES.
E’ interessante notare che ciò avviene indipendentemente da
variabili quali sintomi depressivi e la sensibilità sul versante materno e
genere e abilità linguistiche sul versante del bambino.
La Mentalizzazione a scuola
Vi sono evidenze dirette e indirette dell’impatto che tale competenza ha in diversi ambiti dello sviluppo e dell’esperienza scolastica.
Evidenze dirette:
› successo nel gruppo dei pari (Caputi et al., 2012; per un’analisi su possedere - usare la ToM in contesti quotidiani vedi Hughes, 2011)
› competenza sociale (Jenkins, Astington, 2000; Razza, Blair, 2009)
› risultati accademici (Malecki, Elliot, 2002; Lecce, Caputi, Hughes, 2011)
La Mentalizzazione a scuola
Evidenze indirette:
› La Teoria della Mente (componente cognitiva della mentalizzazione) e il suo sviluppo influenzano la comprensione delle intenzioni dell’altro, su più livelli:
1. Attribuzione di intenzioni pacifiche vs. ostili (King et al.,
2009)
2. Attribuzione di intenzionalità e sensibilità all’equità (giudizio e comportamento) (Sally Hill, 2006; Castelli et al., 2010, 2013; Takagishi et al., 2010)
Effetti sul giudizio e sul comportamento morale del bambino
L’importanza degli interventi
Importanza di costruire interventi per implementare
tale capacità. In particolare, ci si è focalizzati su:
1. Teoria della Mente in condizioni di sviluppo tipico,
nella prima infanzia e in età scolare (O ’ Neill, Gopnik,
1991; Slaughter, Gopnik, 1996; Appleton, Reddy, 1996; Clements et
al., 2000; Amsterlaw, Wellman, 2006; Allen et al., 2013; Lecce et al.,
2014; Kloo, Perner, 2008; Bianco et al., 2015):
gli interventi hanno effetti positivi a breve e medio
termine, generalizzati su più competenze ToM
rispetto a quelle sollecitate dall’intervento, che si
legano anche alle capacità di autoregolazione
L’importanza degli interventi
2. Teoria della Mente in condizioni di sviluppo atipico:
› autismo (Fisher, Happé, 2005; Begeere et al., 2011) :
risultati contrastanti. Elementi critici: legame ToM-
Funzioni Esecutive, generalizzabilità dei risultati
› disturbi di apprendimento (Ashcroft et al., 1999) e
disabilità intellettive (Adibsereshki et al., 2014):
interventi ToM hanno impatto sulle abilità
riflessive e sulle competenze sociali
› ADHD: minori abilità ToM, bias nell’elaborazione di informazioni sociali risposte aggressive (King
et al., 2009; Uekermann et al., 2010)
L’importanza degli interventi
3. Social and Emotional Learning (Durlak et al., 2011):
› Processo di acquisizione di competenze chiave
per riconoscere e gestire emozioni, fissare e
raggiungere obiettivi, comprendere la
prospettiva altrui, stabilire e mantenere relazioni
positive, prendere decisioni responsabili, gestire
le situazioni interpersonali in modo costruttivo
› Miglioramento di condotte prosociali, riduzione
di problemi internalizzanti, miglioramento delle
performance accademiche
L’importanza degli interventi
4. Mentalizzazione (Allen, Fonagy, Bateman, 2010):
› Da un approccio clinico, con il Mentalization Based
Treatment (cfr. Migdley, Vrouva, 2014)
› A un approccio educativo, studiato specificatamente
per le scuole (Stuart et al., 2014; Lundgaard Bak, 2014, 2015)
Promuovere la mentalizzazione nei contesti scolastici
favorisce la salute mentale degli individui, con ricadute
positive su situazioni a rischio/ patologie (per esempio
ansia, disturbi alimentari) (Lundgaard Baak, 2014, 2015)
L’importanza degli interventi
Un esempio: le Peaceful School (Twemlow et al., 2014):
› Costruzione di un sistema sociale (scolastico)
mentalizzante, in quanto tale in grado di ridurre,
attraverso riflessività, empatia e assunzione del
punto di vista altrui, l’aggressività tra i suoi
componenti (Fonagy, 2003).
› Diminuzione di vittimizzazione, aggressività,
essere spettatori non attivi di violenza,
comportamenti disturbanti in classe, aumento
dell’empatia
Un intervento formativo:
Thought in Minds Project (TiM)
Obiettivo (Lundgaard Baak, 2014):
promuovere contesti mentalizzanti per bambini
Miglioramento di (Lundgaard Baak, 2015):
› Capacità di riflettere su se stessi e sugli altri
› Resilienza
‘’Allenamento del cervello’’:
Apprendere tecniche per
mentalizzare al meglio sia in
situazioni di calma, sia di stress
TiM: La costruzione di contesti
mentalizzanti
Adulti mentalizzanti Bambini mentalizzanti
Lezioni e corsi (di durata adattabile alle esigenze) nelle
scuole, rivolti agli adulti (insegnanti e genitori). Temi:
Influenza indiretta
(atteggiamento mentalizzante)
Influenza diretta
(insegnamento di tecniche)
› Sensibilizzazione al ruolo della mentalizzazione nella vita adulta e durante lo sviluppo
› Apprendimento di alcune tecniche (racconti e giochi) che i partecipanti possono adottare per imparare a mentalizzare meglio e per insegnare tale abilità ai bambini
TiM : prima esperienza in Italia
Antonella Marchetti*, Ilaria Castelli***, Elisabetta Lombardi**, Davide Massaro*, Francesca Sangiuliano Intra**, Edoardo Bracaglia**, Annalisa Valle*
*Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente, Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
***Università degli Studi di Bergamo
**Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Promoting mentalizing in pupils by acting on teachers: Italian evidences of the “Thoughts in Mind” project (in preparation)
Rappresentare, riflettere, trasformare: il ruolo della mentalizzazione nel contesto scolastico. In Psicologia e Scuola, a cura di Smorti M. e Tschiesner R.. Edizioni SEID : Firenze (in press)
TiM: Obiettivo
Valutare l’efficacia per i bambini di un percorso formativo rivolto a insegnanti basato sui principi e le tecniche del TiM
In particolare:
indagare se la formazione ricevuta dalle insegnanti e la conseguente applicazione delle relative tecniche nel contesto classe possa implementare le abilità di mentalizzazione dei bambini (classe V, scuola primaria) durante l’anno scolastico, confrontando le loro performance con quelle di coetanei le cui insegnanti hanno seguito un diverso percorso formativo
TiM: Formazione
Obiettivi dell’intervento formativo:
introdurre e spiegare i concetti chiave del TiM
Far fare esperienza diretta alle insegnanti delle
tecniche del TiM
Riflettere insieme sulle modalità applicazione in
classe delle tecniche apprese
TiM: Formazione
Esempio: attività “Il sistema di allarme” (spiegazione
del formatore + rappresentazione grafica da parte delle
insegnanti)
TiM: Formazione Esempio: La grande fabbrica delle ricompense
(il sistema di allarme)
Immagine tratta da myresilience.org
TiM: Formazione Il cervello ha una specie di Fabbrica della Ricompense al suo interno. La Fabbrica
delle Ricompense permette di sentirsi soddisfatti. Tutto comincia quando tu provi
l’esperienza di ricevere qualcosa di cui avevi bisogno. La Fabbrica delle
Ricompense è situata vicino al sistema d’allarme del cervello.
Il sistema di allarme si attiva ad esempio quando sei molto affamato e ti avvisa che
devi trovare presto qualcosa da mangiare. Quando hai mangiato, il sistema di
allarme si disattiva, la Fabbrica delle Ricompense si attiva e tu ti senti soddisfatto. Il
sistema d’allarme e la Fabbrica delle Ricompense non sono situati nella parte più
intelligente del cervello.
Ingannare il sistema d’allarme quando pensi di aver bisogno di qualcosa è
abbastanza facile e spinge a cercare qualcosa di cui non hai veramente bisogno. Il
sistema delle Ricompense si attiva automaticamente quando trovi quello che stavi
cercando.
Il cervello è cosi persuaso a pensare che tu stessi cercando qualcosa di davvero
importante – anche se non è qualcosa di cui avevi veramente bisogno.
Nella nostra società è in corso un’enorme competizione per acquisire il controllo
della Fabbrica delle Ricompense del nostro cervello – lo vediamo nelle pubblicità di
tutti i giorni. Attualmente è abbastanza semplice manipolare i cervelli delle persone
e i loro pensieri, specialmente se riesci a raggiungere le loro sensazioni di paura o
ricompensa.
(traduzione italiana a cura dell’Unità di Ricerca Unità di Ricerca sulla Teoria della
Mente, Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
TiM: Strumenti
Per valutare la Mentalizzazione
- una prova che valuta le differenze individuali nela «qualità della mentalizzazione»;
- una batteria di compiti falsa credenza, di secondo ordine e di terzo ordine, che valuta il pensiero ricorsivo;
- una batteria di storie che misurano la comprensione degli stati mentali nelle interazioni della vita quotidiana;
- una prova per valutare la componente affettiva della mentalizzazione
Risultati principali
Effetto TiM
Tra la prima e la seconda somministrazione, nel
Gruppo Sperimentale si assiste a una diminuzione
del punteggio ottenuto nella scala positiva e a un
aumento del punteggio nella scala razionale,
mentre nel Gruppo di Controllo i punteggi restano
invariati
Tra la prima e la seconda somministrazione, nel
Gruppo Sperimentale si assiste a un aumento del
punteggio nella Falsa Credenza III ordine, mentre
nel Gruppo di Controllo i punteggi restano invariati
Efficacia dell’intervento formativo
Discussione Dato il legame tra condotte aggressive
manifestate in alcune patologie (es. ADHD; cfr.
Uekermann et al., 2010) e deficit di mentalizzazione,
è possibile ipotizzare che una diminuzione delle
distorsioni di mentalizzazione e una minore
attribuzione positiva del sè, con una
conseguente attribuzione di stati mentali agli
altri più realistica, possa implicare una
diminuzione di comportamenti aggressivi e
antisociali.
Future ricerche con soggetti affetti da specifiche
patologie/ disturbi potranno indagare tale
ipotesi.
Discussione
Nelle prove di Falsa Credenza il gruppo sperimentale
migliora il proprio punteggio a seguito dell’intervento
formativo :
l’intervento formativo potrebbe aver migliorato le
competenze di mentalizzazione delle insegnanti e
aumentato la loro predisposizione a ragionare con i
bambini in termini mentalistici complessi, tanto da
sostenerli nell’ottenere un punteggio più elevato nelle
prove di mentalizzazione rispetto al gruppo di controllo.
Importanza delle conversazioni in ottica mentalistica
(per es., lessico mentale) per lo sviluppo della Teoria
della Mente (Siegal et al., 2006; Antonietti et al., 2006; Lecce,
Pagnin, 2007)
Da ricordare…
Promuovere la mentalizzazione si rivela efficace in più ambiti dello sviluppo
Inoltre, interventi di tipo formativo rivolti agli adulti educatori possono essere strutturati in molteplici contesti, di cui la scuola è forse il più rilevante
I dati qui presentati evidenziano come un intervento formativo pensato per le insegnanti possa essere utile nell’implementare le competenze mentalistiche di bambini di 10 anni, sia diminuendo le distorsioni della mentalizzazione, sia migliorandone le abilità mentalistiche.
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