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Educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicosomatica
“Programma di educazione alla consapevolezza globale di sé e degli altri, per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare attenzione ai giovani disagiati e a rischio”, approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
ai sensi dell’art. 12, comma 3, lett f), legge 7 dicembre 2000, n.383, anno finanziario 2013. In collaborazione con l’UNESCO -‐ FICLU Federazione Italiana Club e Centri UNESCO.
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PROTOCOLLO DEL PROGETTO GAIA PROTOCOLLO MINDFULNESS PSICOSOMATICA
-‐ Principi, Moduli, Pratiche e Linee Guida -‐
Gaia è l’antico nome greco della Dea della Terra ed è anche l’ipotesi scientifica che considera la Terra come una gigantesca unità vivente e intelligente.
Principi e referenti del Progetto Gaia Il “Progetto Gaia” è un programma di educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicofisica sviluppato per rispondere alle necessità educative di una società sempre più globale, espresse nelle linee educative internazionali del DESS il “Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile” promosso dall’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, allo scopo di “diffondere valori, consapevolezze, stili di vita orientati al rispetto per il prossimo e per il pianeta”, e nelle “Indicazioni Nazionali per il Curriculo dell’Infanzia e del primo ciclo di Istruzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il “Progetto Gaia” è stato ideato e sviluppato da un'equipe di docenti, professori universitari, educatori, psicologi e medici dell’associazione “Villaggio Globale” di Bagni di Lucca, ed è stato approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e sostenuto dall’UNESCO. Il nucleo del Progetto Gaia è rappresentato dalla consapevolezza di Sé come base per lo sviluppo della dignità umana e della responsabilità di cittadinanza globale, per il miglioramento del benessere psicofisico e dell’“intelligenza emotiva” e per stimolare nei giovani un ruolo attivo e creativo nella realizzazione di una società più consapevole e sostenibile. Riteniamo che solo una nuova consapevolezza possa portare alla realizzazione di una società più etica e sostenibile. Destinatari e dati nazionali I destinatari del Progetto Gaia sono i bambini, ragazzi e giovani adulti (fino ai 30 anni), con particolare attenzione ai giovani disagiati e a rischio. I dati nazionali relativi all’“abbandono scolastico”, al “bullismo”, alla “differenza di genere” e alla “violenza fisica e psicologica” evidenziano un reale problema le cui radici devono essere ricercate nelle situazioni di malessere sociale ed economico di una società in rapida globalizzazione. Questo malessere si riflette sui bambini e sui giovani di ambo i sessi generando stress, disagio psicosomatico, aggressività, isolamento e depressione; disturbi che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito come le “malattie del nostro tempo”. Obiettivi del Progetto Gaia Gli obiettivi pratici del Progetto Gaia sono riassunti nei seguenti punti: 1. Sviluppare una maggiore consapevolezza psicosomatica di Sé (corpo ed emozioni) 2. Migliorare il benessere psicofisico riducendo lo stress, l’ansia e la depressione, 3. Migliorare il rendimento scolastico e l’attenzione, riducendo l’irrequietezza e la tensione. 4. Gestione delle emozioni e contenimento della reattività e degli impulsi (autoregolazione) 5. Migliorare il clima e la cooperazione del gruppo classe 6. Offrire una base di informazioni etiche, scientifiche e culturali per una cittadinanza globale. 7. Educazione alla sostenibilità e ai diritti umani per una cittadinanza globale (UNESCO).
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Finalità e direttive dell’UNESCO e dell’ONU Il Progetto Gaia è stato sviluppato per contribuire alla risoluzione di questi grandi problemi dei bambini e dei giovani in età scolastica, e per rispondere alle necessità educative di una società sempre più globalizzata, espresse nelle linee educative internazionali del “Global Education First Initiative” con il concetto di “Nuovo Umanesimo” proposto da Irina Bokova, General Director dell’UNESCO. Il “Nuovo Umanesimo” di Irina Bokova è un appello ad una nuova consapevolezza dei tempi e delle sfide che possiamo realizzare insieme. Jacques Delors, che fu Presidente Commissione Europea dal 1985 al 1995, nel Rapporto UNESCO della "Commissione Internazionale per l'educazione del Ventunesimo Secolo”, sostiene l’importanza di quattro tipi di apprendimento: 1) Imparare ad essere: la CONSAPEVOLEZZA DI SÉ. 2) Imparare a vivere insieme: i PRINCIPI ETICI 3) Imparare a conoscere: le comprensioni della SCIENZA 4) Imparare a fare: le PRATICHE Queste indicazioni sono le aree del Progetto Gaia (vedi schema) Delors evidenzia che: “L’educazione deve contribuire allo sviluppo totale di ciascun individuo. Una completa realizzazione, dunque, di tutta la ricchezza della personalità umana: spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità, valori, grande autonomia.” Il Progetto Gaia si allinea e si inserisce anche nel progetto “Decennio ONU di Educazione allo Sviluppo Sostenibile” (DESS), promosso delle Nazioni Unite, che ha preso avvio nel 2005, sotto la leadership dell’UNESCO, allo scopo di diffondere valori, consapevolezza, stili di vita orientati al rispetto per il prossimo, per il pianeta e per le generazioni future. Le linee educative promosse dall’Educazione allo Sviluppo Sostenibile invitano a sviluppare in ogni essere umano le conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori necessari per costruire un futuro sostenibile. L’UNESCO sottolinea che l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile “richiede profondi cambiamenti nel modo in cui l'educazione è spesso praticata oggi”. Su questi presupposti il Villaggio Globale ha sviluppato il Progetto Gaia come programma educativo avanzato per lo sviluppo di una nuova e più matura consapevolezza globale di Sé e del pianeta, e ha realizzato, con il patrocinio dell’UNESCO, due film documentari, Olos e Globalshift, sul nuovo paradigma, per sostenere e divulgare le tematiche dell’ Educazione allo Sviluppo Sostenibile attraverso i contributi di personalità di grande spessore culturale, umano, etico e scientifico. (vedi paragrafo “I FILM SULLA CONSAPEVOLEZZA GLOBALE ORIENTATA AL NUOVO PARADIGMA SCIENTIFICO” a pag 21). Finalità e direttive del Ministero dell’Istruzione Italiano Queste tematiche di educazione orientate ad un nuovo modello di sviluppo umano e ad una visione globale della nostra società, sono state riprese nelle “Indicazioni Nazionali per il Curriculo dell’Infanzia e del primo ciclo di Istruzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che cita (pag.7) il “Nuovo Umanesimo” di Irina Bokova, dove si evidenzia che “La scuola può e deve educare a questa consapevolezza”, per “Imparare ad Essere” (pag.6). Il Ministero dell’Istruzione, nelle direttive esposte nel curriculo, invita a sviluppare programmi educativi capaci di “fornire strumenti teorici ed esperienziali agli studenti di ogni età al fine di sviluppare competenze che permettano la realizzazione di una società globale”, e a facilitare “L’elaborazione dei saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario... Premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria”.
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Le finalità del Progetto Gaia La finalità del Progetto Gaia è di promuovere un programma educativo che ponga al centro lo sviluppo di una consapevolezza globale di sé stessi e del pianeta e che dia le basi etiche, scientifiche e umane per essere cittadini creativi della società globalizzata in cui viviamo. Il Progetto Gaia, seguendo le finalità e le indicazioni del “Nuovo Umanesimo”, dell’“Educazione allo Sviluppo Sostenibile” e del Ministero dell’Istruzione, intende fornire agli studenti di ogni età strumenti teorici e esperienziali al fine di sviluppare competenze che permettano la realizzazione di una società globale più consapevole, umana e pacifica. Lo sviluppo di una “consapevolezza globale di Sé”, capace di includere la consapevolezza corporea, emotiva, psicologica e le conoscenze del mondo in cui viviamo, costituisce una competenza imprescindibile per sviluppare un reale senso di Sè e di auto conoscenza, che sono i presupposti indispensabili per lo sviluppo delle competenze relazionali e sociali. Ricordiamo come per molti autori (ad es. social learning di Bandura) la disfunzione e il disagio sociale sono conseguenza di una mancanza di abilità che impedisce all'individuo di comunicare adeguatamente se stesso nelle situazioni sociali. In questo modo il Progetto Gaia realizza le richieste dell’UNESCO di “promuovere un tipo di insegnamento e apprendimento basato su metodi partecipativi che motivano e responsabilizzare gli studenti a cambiare il loro comportamento e agire per lo sviluppo sostenibile”. Il Progetto Gaia è basato su principi educativi -‐ dal latino ex ducere, portare fuori ciò che c’è dentro – orientati a sviluppare la consapevolezza di sé come principale risorsa da cui fare emergere le potenzialità e comprensioni per realizzare una conoscenza più vissuta, più matura e sentita. Metodologie: Protocollo PMP e validazioni scientifiche Il Progetto Gaia, per realizzare i suoi obbiettivi, sviluppa specifiche competenze socio relazionali nei docenti e negli psicologi che sono stati formati al “Protocollo Mindfulness Psicosomatica” (PMP) che li mette in grado di utilizzare le più efficaci pratiche di consapevolezza di sé, di benessere psicofisico e di intelligenza emotiva per permettere a bambini e giovani, anche in condizioni di grave disagio sociale e culturale, di attivare le risorse personali e di migliorare la fiducia in se stessi in modo da relazionarsi positivamente con gli altri e con la società in trasformazione. Il Progetto Gaia è stato sperimentato con eccellenti risultati, durante l’anno scolastico 2013-‐2014, su oltre 500 bambini e ragazzi in scuole di differenti ordini scolastici e in diverse regioni italiane: Toscana (Lucca e Livorno), Liguria (Genova), Lombardia (Milano), Lazio (Roma) e Abruzzo (Chieti). Il Nuovo Paradigma scientifico e i video del Progetto Gaia Nelle “Indicazioni Nazionali per il Curriculo dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione” il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca invita a “Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza – l’universo, il pianeta, la natura, la vita, l’umanità la società, il corpo e la mente e l’evoluzione in una prospettiva complessa, volta a superare la frammentazione delle discipline, e ad integrarle un nuovi quadri d’insieme”. Il Nuovo Paradigma Scientifico -‐ nucleo centrale del Progetto Gaia -‐ offre una comprensione scientifica organica e unitaria dell’essere umano e della realtà, capace di integrare differenti discipline scientifiche e umanistiche in una visione evolutiva, ecologica e sostenibile che pone al centro la consapevolezza di Sé. Il Progetto Gaia fornisce dei video didattici e dei film: Olos e Globalshift, patrocinati dall’UNESCO (scaricabili gratuitamente e proiettabili con la LIM) in cui famosi scienziati, umanisti e ricercatori di ogni parte del pianeta espongono i principi del nuovo paradigma scientifico in cui vengono “ricomposti” i grandi oggetti della conoscenza in una prospettiva unitarie ed evolutiva. I video e i film del Progetto Gaia hanno come principali argomenti: la Terra (Gaia) e la rete della vita, i principi etici delle Nazioni Unite, le conoscenze scientifiche più recenti sull’unità corpo-‐mente, le pratiche di benessere psicofisico e di intelligenza emotiva che sono ritenute essenziali per sviluppare una consapevolezza più idonea ai bisogni e alle sfide di questo momento critico di cambiamento verso una società globalizzata. (vedi paragrafo “I FILM SULLA CONSAPEVOLEZZA GLOBALE ORIENTATA AL NUOVO PARADIGMA SCIENTIFICO” a pag 21).
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IL “PROTOCOLLO MINDFULNESS PSICOSOMATICA” PMP Le basi scientifiche del Protocollo PMP Le ricerche delle neuroscienze del Nobel Edelman, di Damasio, di Panksepp e di MacLean evidenziano che: 1) la consapevolezza di Sé, o senso di identità, è l’effetto coerente e sincronico della rete che connette le principali aree del cervello, ossia: 2) la consapevolezza corporea (cervello rettile), 3) la consapevolezza emotiva (cervello mammifero), 4) la consapevolezza mentale razionale e intuitiva (i due emisferi del cervello superiore o neocorticale). Un armonico sviluppo di queste dimensioni umane è un principio fondamentale per un’educazione alla consapevolezza globale di Sé. (vedi allegato: “basi scientifiche del progetto gaia.doc”). Per un armonico sviluppo neurocognitivo dell’essere umano Come appare nello schema a fianco il Progetto Gaia, al fine di sviluppare una reale consapevolezza globale di Sé, prevede un protocollo articolato in quattro principali aree educative che corrispondono alle principali dimensioni neuro psicologiche umane: 1) in giallo-‐al centro la consapevolezza di sé, che
corrisponde alla funzione centrale del cervello, 2) in rosso-‐in basso la consapevolezza corporea-‐
emotiva del cervello sottocorticale, 3) in blu-‐a sinistra la consapevolezza scientifica
dell’emisfero razionale 4) in verde-‐a destra la consapevolezza etica
dell’emisfero intuitivo. La comprensione integrata di queste quattro dimensioni della coscienza, porta ad una consapevolezza globale, che integra la dimensione personale con le dimensioni sociali e culturali, e porta allo sviluppo di una consapevolezza sociale e culturale più adatta ai bisogni e alle sfide di questo momento critico di transizione verso una società globalizzata. (è stato scritto spesso) (vedi allegato: “basi scientifiche del progetto gaia.doc”). L’effetto unificante della consapevolezza di Sé Le ricerche delle neuroscienze hanno provato che le pratiche di consapevolezza e di mindfulness hanno un effetto di sincronizzazione tra le differenti aree del cervello e sono misurabili come coerenza elettroencefalografica. Numerose ricerche internazionali dimostrano che lo sviluppo della consapevolezza (mindfulness), a cui mira il protocollo PMP, migliora la salute psicofisica, la stima di sé e anche l’attenzione, la concentrazione e il rendimento scolastico. Ciò pone questa competenza come skill di base per il benessere e la crescita dell'individuo. Gli effetti delle pratiche di consapevolezza (mindfulness) utilizzate nel Progetto Gaia sono stati validati scientificamente da numerose ricerche psicologiche e cliniche internazionali per la riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione (vedi allegato ”le prove scientifiche di efficacia delle tecniche.doc”).
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La Consapevolezza di Sè migliora la Funzionalità e l’Armonia” Cerebrale Il nostro Istituto di Psicosomatica PNEI del Villaggio Globale ha studiato il fenomeno della coerenza cerebrale tra le varie parti del cervello evidenziando una relazione statisticamente significativa tra la coerenza elettroencefalografica (coerenza eeg) e il benessere psicologico e psicofisico dell’individuo. Queste ricerche hanno evidenziato che la pratica della consapevolezza, o auto coscienza, tende ad aumentare la coerenza eeg, e a produrre “onde armoniche”. Le pratiche di consapevolezza rappresentano quindi un fondamentale strumento per il miglioramento del benessere psicofisico. La Consapevolezza di Sé migliora l’empatia, la comunicazione e l’intelligenza emotiva tra persone Il nostro Istituto di Ricerche di Psicosomatica PNEI ha studiato il fenomeno della sincronizzazione cerebrale o risonanza neuropsichica (EEG specchio) tra i cervelli di due persone in stato di empatia o di consapevolezza di Sé (meditazione), evidenziando una significativa sincronizzazione tra i loro cervelli (coerenza elettroencefalografica eeg). Questa è la prima ricerca a livello internazionale che dimostra come l’empatia e la consapevolezza di Sé siano importanti strumenti per migliorare le relazioni e creare maggiore comprensione, comunicazione, senso di fiducia e di sicurezza tra persone. La pratica della consapevolezza rappresenta un fattore essenziale nella relazione empatica tra docente e allievo. La risonanza neuropsichica è un fenomeno fondamentale per comprendere l’empatia e le dinamiche tra amici, tra genitori e figli e migliorare così la base dei disturbi affettivi, delle relazioni sentimentali e di coppia. La Consapevolezza di Sé migliora l’empatia, la collaborazione e l’intelligenza emotiva di gruppo Il nostro Istituto di Ricerche di Psicosomatica PNEI ha studiato anche il fenomeno della sincronizzazione cerebrale di gruppo e ha rilevato un significativo aumento di coerenza EEG tra i cervelli di persone in stato di empatia o di consapevolezza di Sé (meditazione). Questa è la prima ricerca a livello internazionale che dimostra come l’empatia e la consapevolezza di Sé siano importanti strumenti per migliorare le relazioni di gruppo e lo spirito di unità nella classe. Il Progetto Gaia sviluppa nei docenti una qualità di consapevolezza e di“Presenza Empatica”che facilita la coesione, la collaborazione, la comprensione psicologica ed emotiva di gruppo.
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Schema del Protocollo Mindfulness Psicosomatica Sulla base di queste evidenze scientifiche il Progetto Gaia fornisce una base di conoscenze teoriche e di esperienze pratiche che permettono uno sviluppo integrato delle differenti dimensioni della consapevolezza (corporea, emotiva, sociale ed ecologica). Nello “schema funzionale del Protocollo Mindfulness Psicosomatica” si evidenzia il ruolo primario e centrale della pratica di consapevolezza di Sé o mindfulness psicosomatica. Sulla sinistra dello schema si evidenziano le differenti dimensioni di consapevolezza che permettono ai partecipanti di sviluppare una migliore consapevolezza globale. A destra sono elencati gli ambiti di maggiore efficacia nei soggetti che sviluppano consapevolezza: in particolare il miglioramento del benessere psicofisico individuale, il miglioramento dell’intelligenza emotiva e della collaborazione di gruppo, i valori etici, ecologici e scientifici orientati alla cittadinanza globale. Nello “schema operativo del Protocollo Mindfulness Psicosomatica” si evidenziano le principali pratiche psicosomatiche che incrementano la consapevolezza di Sé impiegate in questo protocollo. Evidenziamo in particolare le tecniche di preparazione e di attivazione psicosomatica, gli esercizi di energetica e le pratiche corporee, il body scan psicosomatico per permettere una profonda consapevolezza dei blocchi fisici ed emotivi, gli esercizi e le informazioni che sviluppano la comprensione psicologica di se stessi e degli altri e infine i video didattici con le informazioni etiche, scientifiche, ecologiche e sociali.
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GLI INCONTRI E I MODULI Il Protocollo Mindfulness Psicosomatica stabilisce le modalità di organizzazione, gli argomenti e lo sviluppo degli incontri del Progetto Gaia. Durata del Progetto Gaia: il periodo minimo di tempo da programmare per svolgere il Progetto Gaia e ottenere risultati apprezzabili per lo sviluppo della consapevolezza e favorire il rendimento scolastico, il miglioramento dell’attenzione, della concentrazione, la riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione; è di 12 incontri distribuiti in circa 3-‐4 mesi. In classi molto problematiche sarà necessario estendere a 24 il numero degli incontri del Progetto Gaia per ottenere risultati consistenti e stabili. Prolungando il percorso didattico incontri migliorano e si stabilizzano anche i risultati. Gli incontri e i moduli del Progetto Gaia Il Progetto Gaia è formato da “incontri” settimanali organizzati in moduli tematici. Ogni incontro è un’unità didattica funzionale, con un suo tema, un suo schema di svolgimento e una sua finalità. I moduli raggruppano gli incontri settimanali secondo una certa sequenza logica. In particolari casi il protocollo può essere adattato alle differenti situazioni e necessità dei docenti e degli allievi, anche se si consiglia di rispettare la sequenza proposta specie se il conduttore è alle prime esperienze. Tempi e modalità dell’intervento: ogni incontro ha una durata complessiva di circa un’ora alla settimana e può essere fatto sia durante l’attività didattica che in orari extra scolastici. Per i bambini/e delle primarie (materne) inizialmente possono essere sufficienti 15-‐20 minuti, magari ripetuti durante la settimana e poi lentamente si prolunga l’esperienza fino a circa 30 minuti. Per i bambini/e delle prime classi delle elementari inizialmente possono essere sufficienti 30-‐40 minuti, magari ripetuti due volte durante la settimana, e poi lentamente si prolunga l’esperienza fino a circa 50-‐60 minuti. Quando l’operatore è un insegnante della materna i sessanta minuti di intervento settimanali possono essere distribuiti in due o tre momenti di consapevolezza di 20-‐30 minuti ciascuno, suddivisi durante la settimana. Quando l’operatore è uno psicologo, educatore o counselor, esterno alla classe è comunque conveniente fare un’ora intera (prolungabile fino ad un ora e mezza). Struttura degli incontri Normalmente ogni incontro è strutturato nei seguenti tempi: • 5-‐10 min. per la “presentazione” del tema dell’incontro, per la visione del video e per le
eventuali spiegazioni teoriche • 10-‐15 min. di “preparazione” all’esperienza di consapevolezza (energetica, body scan, ecc.) • 10-‐15 min. di “esperienza” di consapevolezza mindfulness e “riconoscimento” dei valori. • 10-‐15 min. di “condivisione” • 10-‐20 min. di “realizzazione” pratica: disegno o tema in classe. • 5 min. conclusione, rimettere le sedia a posto e prepararsi per un’altra lezione. Per la scuola materna e per le prime classi delle elementari è necessaria una riduzione dei tempi, ad esempio due incontri di mezz’ora. LOGICA DEGLI INCONTRI Ogni incontro è formato da una serie di momenti che sono riassunti nello schema sottostante:
1. PRESENTAZIONE DELL’ARGOMENTO: il docente all’inizio di ogni incontro propone il tema che
verrà sviluppato nell’incontro stesso. L’argomento può essere semplicemente la spiegazione
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delle pratiche che saranno sperimentate o un tema principale attraverso una spiegazione teorica o presentando del materiale multimediale: video, articoli, testi ecc.
2. PREPARAZIONE – ATTIVAZIONE: attraverso le pratiche di “esplorazione del corpo” o “body scan”, gli esercizi di energetica, di suono e di movimento si attiva la percezione corporea interna, che prepara e aiuta ad approfondire l’esperienza della consapevolezza di sé.
3. CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: questo momento costituisce il punto più importante del lavoro in cui si sperimenta uno spazio di consapevolezza interiore, presente, silenziosa, delicata e rilassata. In questo stato di nel cervello e nel sistema PNEI (psico, neuro, endocrino, immunitario) avvengono positivi cambiamenti che portano a miglioramenti nella sfera cognitiva e psicofisica.
4. RICONOSCIMENTO -‐ COMPRENSIONE (da cum prehendere: prendere in Sé): abitualmente nella parte finale delle pratiche di consapevolezza -‐ ma anche durante gli esercizi di preparazione (energetica e body scan psicosomatico prima della mindfulness) -‐ si invitano i partecipanti a portare la consapevolezza all’interno e riconoscere le qualità profonde dell’esperienza del momento, ad esempio: “Sentite la qualità e le sensazioni (piacevoli o spiacevoli) che emergono in questo momento dall’esperienza di consapevolezza interiore: i dolori, le sensazioni profonde o i valori che sentite dentro di voi”.” e normalmente i partecipanti esprimono valori come: pace, silenzio, integrità, amorevolezza, pienezza, ecc... Si invitano i partecipanti a sviluppare una loro personale comprensione del tema proposto, a sperimentare internamente l’argomento del modulo, a sentire dove risuona fisicamente e a sviluppare una differente percezione del tema iniziale, passando dalla comprensione di “testa” all’”essere”. Come un vissuto diretto, sentito e riconosciuto dentro di sé.
5. CONDIVISIONE E REALIZZAZIONE: sviluppare la capacità di esprimere se stessi, di manifestare i propri vissuti efficacemente è alla base di una relazionalità funzionale, elemento fondante della possibilità dell'individuo di esprimere le proprie potenzialità nel contesto sociale in cui vive. Questi semplici momenti di condivisione permettono di imparare a vincere la timidezza e la vergogna, a superare la paura delle critiche, a trovare le giuste parole e le espressioni che corrispondono realmente al proprio sentire, al fine di condividere e dare valore ai propri vissuti. In questo senso consideriamo questo esercizio essenziale per sviluppare l'“intelligenza emotiva” dei partecipanti. Le esperienze e le comprensioni infine si realizzano e si concretizzano fisicamente in disegni, lavori, temi individuali o di gruppo secondo una logica di cooperative learning.
SCHEMA DEI MODULI E DEGLI INCONTRI DEL PROGETTO GAIA Legenda: C = Condivisione; D = Disegno; (tra parentesi le pratiche consigliate ma non obbligatorie). PRIMO MODULO: INIZIARE A SPERIMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DI SÈ 1° Introduzione Progetto Gaia (Video) + Vocali (voce) => consapevolezza/mindfulness + C 2° Suoni (ascolto) + consapevolezza/mindfulness + C (+ D) 3° Movimento-‐profumi (corpo) + consapevolezza/mindfulness + C (+ D) SECONDO MODULO: CONSAPEVOLEZZA CORPOREA E SALUTE GLOBALE 4° La salute psicofisica e tre cervelli (Video) (per i bambini sperimentare gli animali) + energetica yin (grounding, aperture e ascolto suoni) + consapevolezza/mindfulness + C (+ D) 5° Energetica yin (giunture, risalite e fontana) + consapevolezza/mindfulness + C (+ D) 6° Energetica yang (tensioni-‐rilassamenti., forza, dignità) + consapevolezza/mindfulness + C (+ D) TERZO MODULO: CONSAPEVOLEZZA DEI BLOCCHI E INTELLIGENZA EMOTIVA 7° I sistemi delle emozioni (Video) + body scan psicosomatico (fisico) + consapevolezza + C + D 8° Body scan psicosomatico gola, cuore e stomaco (riconoscere le emozioni) + consapevolezza + C 9° Body scan psicosomatico gola, cuore e stomaco (riconoscere le emozioni) + consapevolezza + C QUARTO MODULO: CONSAPEVOLEZZA ETICA GLOBALE 10° I Principi Etici (Video) + consapevolezza/mindfulness + (dichiarazione diritti di persona) + C 11° Gaia la rete della vita (Video) + consapevolezza/mindfulness + C 12° Conclusione del 1° Ciclo (Video) + consapevolezza globale/mindfulness (+ Olos o Globalshift.)
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DETTAGLI DEL PRIMO MODULO: SPERIMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA INTERIORE Lo scopo del primo modulo è quello di introdurre il Progetto Gaia e portare gradualmente gli allievi a sperimentare la dimensione interiore di consapevolezza/mindfulness, a superare le prime difficoltà (occhi aperti, agitazione, imbarazzo ecc.) e iniziare a prendere la consuetudine degli incontri e delle sue ritualità (cerchio, mindfulness, condivisione, ecc.) 1° incontro: Introduzione Progetto Gaia (Video) + tecniche facilitate (5 vocali) + “esplorazione del corpo” + consapevolezza + C • Presentazione 10 minuti: possibilmente si inizia creando un cerchio con le sedie in aula o in palestra
seduti a terra. Si presenta il Progetto Gaia, preferibilmente con il Video di Presentazione del Progetto Gaia (su LIM o TV), e si espongono gli argomenti del progetto stesso: la globalizzazione, la crisi ecologica, la necessità di una nuova consapevolezza più etica e globale, la necessità di un cambio di consapevolezza individuale che si ottiene con la consapevolezza di Sé.
• Preparazione 10 minuti: seduti in cerchio si invitano i partecipanti a chiudere gli occhi e a creare insieme uno spazio di silenzio e delicatezza. Si spiega come sperimentare la pratica di consapevolezza del respiro ad occhi chiusi e si spiega come questa semplice pratica è molto efficace nel ridurre lo stress, l’ansia e la depressione. Si evidenzia la normale difficoltà iniziale a chiudere gli occhi e stare fermi (meglio essere in due: uno dirige e uno aiuta i piccoli in difficoltà). Si inizia poi con l’esercizio delle cinque vocali (in piedi o seduti) per portare l’attenzione all’interno e successivamente si prosegue con un leggero body scan (esplorazione del corpo) dalla testa alla pancia.
• Consapevolezza 10 minuti: si sperimenta la prima pratica di consapevolezza mindfulness ascoltando il respiro nel corpo.
• Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sull’esperienza del momento, positiva o negativa, senza giudizi.
• Condivisione 10 minuti: al termine si condivide l’esperienza. (+ D) 2° tecniche facilitate (suono sul cuore) + “esplorazione del corpo” + consapevolezza + C (+ D) • Presentazione 10 minuti: si inizia sedendo in cerchio e invitando i partecipanti a creare insieme uno
spazio di silenzio e delicatezza. Si evidenzia nuovamente la normale difficoltà iniziale a chiudere gli occhi e a stare fermi (anche il secondo incontro sarebbe meglio essere in due: uno dirige e uno aiuta i piccoli in difficoltà).
• Preparazione 10 minuti: si inizia con qualche minuto di suono sul cuore (aaa o mmm), poggiando la mano sul petto, o utilizzando altre tecniche facilitate. Si continua successivamente con un leggero body scan (esplorazione del corpo) dalla testa alla pancia.
• Consapevolezza 10 minuti: si sperimenta la mindfulness come pratica di consapevolezza di Sé e del respiro ad occhi chiusi e si pone attenzione al silenzio, ascoltando ogni respiro.
• Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sulle sensazioni interne, piacevoli o spiacevoli.
• Condivisione 10 minuti: al termine si condivide l’esperienza in cerchio. • Realizzazione 10 minuti: si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico. 3° Tecniche facilitate + “esplorazione del corpo” + consapevolezza + C (+ D) • Presentazione 10 minuti: si inizia sedendo in cerchio e invitando i partecipanti a creare insieme uno
spazio di silenzio e delicatezza. • Preparazione 10 minuti: si inizia con qualche minuto di tecniche facilitate (menta, o uvette) e si
continua con un leggero body scan (esplorazione del corpo) dalla testa alla pancia includendo anche braccia e gambe.
• Consapevolezza 10 minuti: poi si sperimenta la mindfulness come pratica di consapevolezza di Sé e del respiro ad occhi chiusi e si pone attenzione al silenzio.
• Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sulle sensazioni interne, piacevoli o spiacevoli.
• Condivisione 10 minuti: al termine si condivide l’esperienza in cerchio • Realizzazione 10 minuti: si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico.
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DETTAGLI DEL SECONDO MODULO: COSAPEVOLEZZA CORPOREA Lo scopo del secondo modulo è di approfondire la consapevolezza corporea e le sensazioni interne (energie elettromagnetiche) portando consapevolezza alle tensioni corporee e alle tecniche di scioglimento e riarmonizzazione, che sono alla base della salute e del benessere psicofisico. 4° La salute psicofisica e tre cervelli (Video) (per i bambini sperimentare gli animali) + energetica yin (grouding, aperture e respiro globale) + consapevolezza + C (+ D) • Presentazione 10 minuti: si presenta il Video dei tre cervelli (su LIM o TV) e si espongono gli
argomenti del video: la scoperta che abbiamo un cervello rettile più primitivo che governa gli istinti fisici della sopravvivenza (cibo, dormire, territorio, ecc.), un cervello mammifero che governa le emozioni e gli affetti e un cervello superiore che pensa e ragiona. Si spiega che la salute psicofisica avviene quando i tre cervelli (corpo, emozioni e mente) sono in armonia tra loro. Si spiegano gli esercizi di energetica che riaprono il corpo e i loro effetti benefici sulla salute.
• Preparazione 10 minuti: si inizia in piedi, sparsi nella stanza e si invitano i partecipanti a creare insieme uno spazio di presenza e fluidità. Si sperimentano gli esercizi di energetica dolce-‐yin, il grounding, le aperture e al termine si sperimenta il respiro globale della fontana. Si condividono in gruppo le tensioni, le difficoltà e le aperture sperimentate durante gli esercizi.
• Consapevolezza 10 minuti: ci si siede e si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness • Riconoscimento 5 minuti. verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sulle sensazioni di
tensione e di rilassamento nel corpo e di come ci sentiamo alla fine. • Condivisione 10 minuti: al termine, in cerchio, si condivide l’esperienza delle tensioni e dei
rilassamenti nel corpo. • Realizzazione 10 minuti: si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico. 5° Energetica yin (giunture, risalite e fontana) + consapevolezza + C (+ D) • Presentazione 10 minuti: si inizia spiegando che le tensioni o i blocchi nel corpo “bloccano” le nostre
energie vitali e se impariamo a scioglierle possiamo migliorare la salute e la consapevolezza di noi stessi. Si inizia in piedi, sparsi nella stanza, in cui ognuno trova un suo spazio.
• Preparazione 10 minuti: si sperimentano gli esercizi di energetica dolce-‐yin, il grounding, le aperture, e il respiro globale del cuore che si espande. Si condividono direttamente in gruppo le tensioni, le difficoltà e le aperture.
• Consapevolezza 10 minuti: ci si siede e si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness • Condivisione 10 minuti: al termine degli esercizi si condivide l’esperienza in cerchio • Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sulla tensioni
ancora rimaste ma soprattutto sul senso di benessere e di consapevolezza e unità del Sé. • Realizzazione 10 minuti: eventualmente si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico. 6° Energetica yang (tensioni-‐rilassamenti, forza, dignità) + consapevolezza + C (+ D) • Presentazione 10 minuti: si inizia spiegano le basi degli esercizi di energetica forti-‐yang e la necessità
di saper usare la propria forza per realizzare la propria vita. • Preparazione 10 minuti: si inizia in piedi sparsi nella stanza e si sperimentano gli esercizi yang, tra
cui le tensioni-‐rilassamenti, la forza e alla fine il respiro globale della cascata. Si condividono in gruppo le tensioni, le difficoltà e le aperture (gli esercizi yang possono smuovere anche paure e ansie in chi ha timore ad usare la propria forza).
• Consapevolezza 10 minuti: ci si siede e si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness • Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone l’attenzione sulle tensioni ma
soprattutto sul senso di forza fisica e interiore e la maggiore stabilità e centratura che si sono attivate.
• Condivisione 10 minuti: al termine si condivide in cerchio l’esperienza evidenziando il nostro rapporto con la forza-‐dominanza o la delicatezza-‐protezione e la necessità di equilibrare questi aspetti.
• Realizzazione 10 minuti. Eventualmente si invitano i partecipanti a fare il disegno. DETTAGLI DEL TERZO MODULO: CONSAPEVOLEZZA DEI BLOCCHI E INTELLIGENZA EMOTIVA
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Lo scopo del terzo modulo è sperimentare in profondità le tensioni interne al corpo (i blocchi psicosomatici) e diventare più consapevoli delle emozioni ad esse collegate, sviluppando anche l’espressione e la condivisione delle emozioni sia piacevoli che spiacevoli, che sono alla base dell’intelligenza emotiva, dell’empatia e della coesione-‐collaborazione di gruppo. 7° Emozioni e blocchi emotivi (Video) + body scan psicosomatico + consapevolezza +C +D • Presentazione 10 minuti: si presenta il Video sulle emozioni e si espongono gli argomenti del video: i
sette sistemi emotivi e la loro importanza nelle relazioni e nella socializzazione. • Preparazione 15 minuti: si crea un cerchio e si prosegue spiegando il body scan psicosomatico in cui
si andranno ad esplorare le tensioni, le difficoltà e i dolori di tutto il corpo come blocchi psicosomatici. Si evidenzia che nei blocchi c’è molta energia trattenuta e che liberando i blocchi riacquistiamo più energia per noi stessi. Si invitano i partecipanti a percepire i blocchi come sensazioni (forma, luminosità, materiale, colore, ecc.) che poi si disegneranno. Le sensazioni e le emozioni si condividono mentre si sperimenta il Body scan psicosomatico ad occhi chiusi in gruppo.
• Consapevolezza 10 minuti: poi si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness. • Riconoscimento 5 minuti: al termine della mindfulness si pone l’attenzione sull’osservazione delle
sensazioni e delle emozioni spiacevoli (o piacevoli) nel corpo e nel cuore. • Condivisione 10 minuti: al termine del Body scan psicosomatico in cerchio ognuno esprime le
proprie sensazioni-‐emozioni (dolore, tristezza, paura, ecc.), cercando di condividerle in modo da generare empatia e coesione tra i membri del gruppo.
• Realizzazione 10 minuti: al termine si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico. 8° Body scan psicosomatico gola, cuore e stomaco (riconoscere le emozioni nei blocchi: paura, rabbia, amore, tristezza) + consapevolezza + C + D • Presentazione 10 minuti. Si presenta il body scan psicosomatico e si spiega che oggi si esplorerà il
cuore, la gola e lo stomaco, in cui sono bloccate molte energie ed emozioni • Preparazione 15 minuti: Si invitano i partecipanti a percepire i blocchi nella gola, cuore e stomaco
come sensazioni (forma, luminosità, materiale, colore, ecc.) che poi si disegneranno. Le sensazioni e le emozioni si condividono mentre si sperimenta il Body scan psicosomatico ad occhi chiusi in gruppo.
• Consapevolezza 10 minuti: poi si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness. • Riconoscimento 5 minuti: al termine della mindfulness si pone l’attenzione sull’osservazione delle
sensazioni e delle emozioni spiacevoli (o piacevoli) nel corpo e in particolare nel cuore, la gola e lo stomaco.
• Condivisione 10 minuti: è preferibile iniziare la condivisione due a due guardandosi negli occhi e dandosi le mani (4+4 min.) poi ci si riunisce in un unico cerchio dove ognuno esprime le sue sensazioni-‐emozioni (dolore, tristezza, paura ecc.), cercando di condividerle in modo da generare empatia e coesione tra i membri del gruppo.
• Realizzazione 10 minuti. Al termine si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico 9° Body scan psicosomatico gola, cuore e stomaco (riconoscere le emozioni nei blocchi: paura, rabbia, amore, tristezza) + consapevolezza + C + D • Presentazione 10 minuti: si ritorna sul tema delle emozioni e si ascolta se ci sono evoluzioni. • Preparazione 15 minuti: si invitano i partecipanti a percepire i blocchi nella gola, cuore e stomaco
come sensazioni (forma, luminosità, materiale, colore, ecc.) che poi si disegneranno. Si condividono direttamente le sensazioni e le emozioni ad occhi chiusi in gruppo.
• Consapevolezza 10 minuti: poi si entra nella pratica di consapevolezza mindfulness. • Riconoscimento 5 minuti: al termine della mindfulness si pone l’attenzione sull’osservazione delle
sensazioni e delle emozioni spiacevoli (o piacevoli) nel corpo e nel cuore. • Condivisione 10 minuti: possibilmente iniziare con la condivisione due a due guardandosi negli occhi
e dandosi le mani (4+4 min.) poi riunendosi in un unico cerchio ognuno esprime le sue sensazioni-‐emozioni (dolore, tristezza, paura) cercando di condividerle in modo da generare empatia e senso di gruppo.
• Realizzazione 10 minuti: al termine si invitano i partecipanti a fare il disegno psicosomatico.
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DETTAGLI DEL QUARTO MODULO: CONSAPEVOLEZZA DELLA SOSTENIBILITA’ GLOBALE Lo scopo del quarto modulo è di sperimentare e risvegliare i sentimenti profondi e i valori umani universali che emergono dalla consapevolezza di Sé, il senso di appartenenza alla Terra e le conoscenze ecologiche che sono alla base di una società etica e sostenibile. 10° I Principi Etici (Video) + consapevolezza e diritti umani + C (i miei diritti e i diritti di tutti). • Presentazione 15 minuti: si presenta il Video sui valori etici (su LIM o TV) e si espongono gli
argomenti del video approfondendo quelli che sono i valori profondi dell’essere, comuni a tutti gli esseri umani.
• Preparazione 5 minuti: ci si siede in cerchio e insieme si crea uno spazio di silenzio. • Consapevolezza 10 minuti: si sperimenta la mindfulness come pratica di consapevolezza del respiro
ad occhi chiusi. • Riconoscimento 5 minuti: al termine della mindfulness si pone l’attenzione sulle emozioni e sui
sentimenti profondi spiacevoli (o piacevoli) che emergono da Sé stessi sentendo da dove vengono nel corpo (dalla gola, dal cuore, stomaco ecc.).
• Condivisione 15 minuti: al termine dell’esercizio riuniti in cerchio si fa una condivisione sull’esperienza e sui temi dei propri diritti e dei diritti di tutti gli esseri umani (guerre, rifugiati, povertà, ecc.).
• (Realizzazione: eventualmente nei giorni successivi si può consigliare un tema scritto sull’argomento dei miei diritti, dei diritti di tutti e dei valori universali).
11° Gaia la rete della vita (Video) + consapevolezza ambientale + C (io e Gaia) • Presentazione 10 minuti: si presenta il Video su Gaia (su LIM o TV) e si espongono gli argomenti del
video. Si spiega la Terra-‐Gaia come rete di relazioni ecologiche tra tutti gli esseri viventi, il “grande cerchio della vita”, il senso della natura e i valori profondi comuni a tutti gli esseri viventi.
• Preparazione 10 minuti: seduti in cerchio in silenzio, si può iniziare con la “Meditazione dell’Albero della Vita” o con un body scan leggero.
• Consapevolezza 10 minuti: si sperimenta la pratica di consapevolezza mindfulness. • Riconoscimento 5 minuti: al termine della mindfulness si pone attenzione alla vita che scorre dentro
e intorno a noi, a essere in armonia con la Terra e con la rete ecologica che connette ogni essere vivente. E al fiorire del nostro albero (colore, luce).
• Condivisione 15 minuti: iniziare con la condivisione due a due guardandosi negli occhi e dandosi le mani (4+4 min.). Al termine si condivide l’esperienza in un unico cerchio tutti insieme sul tema della Terra, la visione sistemica, la sostenibilità, l’ecologia e il senso di sentirsi parte del grande cerchio della vita.
• Realizzazione. Si disegna l’Albero (eventualmente un tema scritto sull’argomento). 12° Conclusione del Ciclo (Video coscienza globale) + consapevolezza (+ Olos o Globalshift) • Presentazione 10 minuti: si presenta il Video su Gaia (su LIM o TV) e si espongono gli argomenti del
video come la crisi umana e sociale della globalizzazione e il nostro ruolo creativo e amorevole per una futuro sostenibile.
• Preparazione 5 minuti: seduti in cerchio in silenzio, si inizia con un leggero body scan. • Consapevolezza 10 minuti: si sperimenta la mindfulness come pratica di consapevolezza del respiro
ad occhi chiusi. • Riconoscimento 5 minuti: verso il termine della mindfulness si pone attenzione al nostro potenziale,
alle risorse, all’intelligenza, alla forza, all’amorevolezza che sentiamo dentro di noi. • Condivisione 10 minuti: al termine si condivide l’esperienza in cerchio focalizzando su quello che
ogni singolo individuo può fare, utilizzando le sue potenzialità di intelligenza, amorevolezza, forza, creatività, al fine di creare una società globale, più etica, umana e sostenibile.
• (Realizzazione: eventualmente si può consigliare un tema scritto sull’argomento) • Realizzazione 10 minuti: si consiglia, in particolare ai ragazzi delle secondarie e ai più grandi, di
vedere i film Olos e Globalshift che possono essere scaricati gratuitamente da Internet al sito www.villaggioglobale.eu .
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I VIDEO DEL PROGETTO GAIA I Video del Progetto Gaia sono brevi filmati di 6-‐8 minuti sviluppati al fine di facilitare la comprensione dei principi etici universali, ecologici e scientifici da parte di tutti, sia bambini che adulti. Questi video permettono agli educatori di trasmettere una sintesi di informazioni, immagini e concetti agli allievi al fine di far sviluppare loro una migliore conoscenza scientifica, etica e umana e farli sentire parti attive e creative di una società globale, interetnica, multiculturale e orientata alla pace e alla sostenibilità. È consigliato ai docenti di vedere i video prima di presentarli in modo da poter poi spiegare gli argomenti agli allievi con un linguaggio adeguato alle loro specifiche esigenze linguistiche, emotive e cognitive. 1. VIDEO: PRESENTAZIONE PROGETTO GAIA (lungo per docenti e corto per studenti)
Questo video di presentazione permette di comprendere le basi scientifiche, etiche e sociali del Progetto Gaia in una forma semplice e accessibile a tutti.
2. VIDEO: CONSAPEVOLEZZA DI SE’ In questo video si evidenziano le caratteristiche neurofisiologiche della coscienza di Sé e come la coscienza possa risvegliarsi e svilupparsi da un’armonica relazione tra corpo, emozioni e pensieri. Si pone in risalto il ruolo della consapevolezza e in particolare del respiro come strumento previlegiato per questa evoluzione verso una coscienza globale e una più profonda realizzazione personale.
3. VIDEO: EVOLUZIONE E TRE CERVELLI In questo video si espongono le strutture di base del nostro cervello (rettile, mammifero e umano) che gestiscono i bisogni corporei, emotivi e mentali. E come dal loro equilibrio si genera il benessere psicofisico.
4. VIDEO: LA SALUTE PSICOFISICA E TRE CERVELLI In questo video si evidenzia come la consapevolezza di Sé sia formata dall’armonica funzione dei tre cervelli e come quando istinti, emozioni e pensieri sono in conflitto tra loro si creano i blocchi psicosomatici. La consapevolezza e la mobilizzazione psicosomatica (energetica, danza e meditazioni attive) sono le pratiche per sciogliere i blocchi e ristabilire l’equilibrio fisico.
5. VIDEO: EMOZIONI E INTELLIGENZA EMOTIVA In questo video si espongono i sette sistemi emotivi del cervello e il loro ruolo nella nostra vita. Imparare a riconoscere le emozioni dentro di noi, esprimerle e condividerle è la base dell’Intelligenza Emotiva, della relazione e della socializzazione. Le emozioni tuttavia spesso sono inibite e bloccate (alessitimia), ma con la consapevolezza e l’esplorazione psicosomatica è possibile liberarle e riaprire il cuore
6. VIDEO: GAIA, LA RETE DEI SISTEMI VIVENTI In questo video si evidenzia come la Terra sia un gigantesco sistema vivente, una rete di relazioni che collega ogni essere vivente. Lo scopo del video è stimolare in ogni persona la consapevolezza di essere parte del “grande cerchio della vita” e che ogni nostra azione si riflette sull’intero equilibrio Globale.
7. VIDEO: ETICA E PRINCIPI UNIVERSALI In questo video sono presentate le tre principali fonti etiche internazionali: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo sancita dalle Nazioni Unite e dall’UNESCO, i principi etici ecologici e umani sulla sostenibilità espressi dalla Carta della Terra, sostenuta dalle Nazioni Unite e dall’UNESCO e i valori della consapevolezza umana e della necessità di una sua evoluzione espressi nel Manifesto della Coscienza Planetaria sottoscritto dal Premio Nobel Dalai Lama, dalla presidente dell’Islanda Vigdís Finnbogadóttir, il filosofo della scienza Ervin Laszlo proposto come Premio Nobel per la Pace, e molte altre personalità della cultura etica ed ecologica internazionale.
8. VIDEO: CONSAPEVOLEZZA GLOBALE In questo video sulla globalizzazione del pianeta si mette in evidenza come i disastri ecologici, sociali ed umani possono essere risolti attraverso una nuova coscienza globale, e come ogni cittadino della Terra può fare un salto di consapevolezza e diventare un protagonista attivo del cambiamento verso una società più etica, sostenibile e pacifica.
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SOMMARIO DELLE TECNICHE DI CONSAPEVOLEZZA PSICOSOMATICA TECNICHE DI PRIMO LIVELLO
LE TECNICHE PSICOSOMATICHE DOLCI DEL “PROGETTO GAIA”
Le tecniche di primo livello Le tecniche di primo livello sono pratiche che partono dalla consapevolezza di Sé o mindfulness che è la pratica più validata dalle ricerche scientifiche internazionali, e si sviluppano in differenti direzioni per migliorare l’essere umano nelle sue dimensioni fisiche, emotive e psicologiche. Queste tecniche sono state scelte tra centinaia di tecniche simili per le loro caratteristiche di: 1) semplice presentazione, 2) facile sperimentazione pratica da parte di tutte le persone, 3) provata efficacia in ambito preventivo e clinico, scientificamente dimostrata da un vasto numero di ricerche internazionali, 4) assenza di effetti collaterali e controindicazioni. Queste tecniche possono quindi essere proposte, con le modalità da noi indicate, ad ogni tipo di persone come bambini e ragazzi, ma anche alle persone più a rischio come: disabili, malati gravi o terminali, pazienti psichiatrici, carcerati e anziani. Si utilizza come base la consapevolezza del respiro o mindfulness a cui abbiamo aggiunto il nome psicosomatica in quanto sono state apportate leggere e non sostanziali modifiche per adattarla allo spirito dei nostri tempi e alle esigenze di un intervento sul benessere psicofisico globale. Parallelamente a questa pratica di consapevolezza di Sé abbiamo aggiunto e integrato nel protocollo PMP che prevede una serie di pratiche di consapevolezza corporea come: l’“esplorazione corporea” o “body scan”, gli esercizi di energetica, di danza e movimento, orientati a sciogliere le tensioni corporee e riequilibrare squilibri fisici-‐energetici. Abbiamo aggiunto le pratiche di Intelligenza Emotiva e di “esplorazione dei blocchi psicosomatici” o “body scan psicosomatico” e le “condivisioni”. Quest’ultime permettono di prendere maggiore coscienza delle tensioni e delle emozioni trattenute o inibite. Abbiamo anche inserito pratiche di consapevolezza psicologica, etica, scientifica ed ecologica, più orientate agli aspetti cognitivi al fine di sviluppare le direttive internazionali dell’UNESCO e del Ministero dell’Istruzione. Mindfulness: errori da non fare: no visualizzazioni, no induzioni, no controllo La consapevolezza mindfulness è uno stato naturale e spontaneo dell’essere e richiede solo la percezione della realtà, senza giudizi, accettando e osservando ciò che si sperimenta dentro di Sé. Ogni forma di visualizzazione o immaginazioni guidate (es: immagina di essere su un prato…) ostacola la percezione diretta della realtà corporea o interiore e quindi è da evitare. Va evitata anche ogni forma di “induzione positiva” come usare una voce suadente e melliflua per indurre uno stato forzatamente positivo: nella mindfulness non si cerca di “essere positivi” ma si accetta senza giudizi la realtà del proprio vissuto, sia piacevole che spiacevole. Il risultato di questa consapevolezza non giudicante porta poi ad uno stato spontaneo e autentico di pace e amorevolezza, non indotto. La consapevolezza mindfulness non è un “controllo” del respiro (come nello yoga o nel training autogeno) ma è una osservazione consapevole del respiro spontaneo e senza nessun controllo. Ogni forma di controllo, anche sottile, del respiro, del corpo o del vissuto emotivo è quindi da evitare.
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La PIRAMIDE del “controllo della mente”: le logiche del vecchio paradigma Le scoperte delle neuroscienze evidenziano che la salute psicofisica è il frutto di un armonico “equilibrio di rete” tra le funzioni istintive-‐corporee mediate del cervello rettile, dalle funzioni emotive-‐affettive mediate del cervello mammifero e dalle funzioni cognitive-‐intellettive superiori mediate dai due emisferi della corteccia. Il neurofisiolgo Paul MacLean, che propose la teoria dei tre cervelli, evidenziò che esistevano delle evidenti conflittualità tra gli istintivi (rabbia, paura e sessualità), le emozioni e la mente. In ogni scuola si osservano allievi con comportamenti aggressivi, violenti, sessuali (bullismo, reattività) o con manifestazioni di eccessiva paura (isolamento, evitamento) in cui la componente istintiva del cervello rettile è eccessiva e non regolata dalla dimensione affettiva-‐relazionale o dai valori etici e sociali del cervello superiore. In questa situazione vanno tendenzialmente sviluppate le pratiche affettive e relazionali presenti nel Progetto Gaia (esplorazione corporea ed emotiva, condivisione, percezione del gruppo-‐classe, etica globale). Più frequentemente invece assistiamo ad una eccessiva tendenza del cervello cognitivo superiore che “controlla e inibisce” l’espressione spontanea delle emozioni e dei comportamenti fisici istintivi. Alla base di questo eccessivo controllo troviamo una serie di strutture psicologiche (super-‐io, giudizi sociali) che si manifestano come: esagerata paura di esprimere se stessi e i propri pensieri, eccessiva timidezza, vergogna a mostrare le prorie emozioni, sproporzionato timore del giudizio dei compagni e degli adulti. Questo atteggiamento nasce dal modello “piramidale” su cui era e ancora è fondata la vecchia società, patriarcale, dittatoriale, basata sul potere e la sottomissione, su “comando e ubbidienza”, che corrisponde al vecchio modello sia famigliare che didattico dove il padre/docente impone nozioni alla classe, dove le informazioni o i comandi vengono dati “dall’alto al basso”. Dentro di noi questo vecchio modello psicologico si manifesta come: “la testa comanda, il corpo ubbidisce”. Questo modello viene applicato, anche se in modo meno evidente, nelle normali pratiche di ginnastica, di danza, di yoga, di rilassamento antistress, dove “la mente comanda al corpo” di fare esercizi ginnici, di stare in posizioni estreme (danza classica), di mantenere fisse le posizioni (yoga, tai c’i), di controllare il ritmo del respiro (pranayama), addirittura imponendo al corpo di rilassarsi (training autogeno e simili). Questo stato di eccessivo controllo, molto frequente nella società industrializzata, può essere alleggerito e regolato dalle pratiche di consapevolezza corporea come la mindfulness, gli esercizi di energetica, la condivisione empatica, il disegno e le tecniche di movimento e danza libera. Possiamo passare dal controllo alla consapevolezza, dall’autorità all’autorevolezza. La RETE UNITARIA della “consapevolezza globale”: il paradigma del Progetto Gaia È fondamentale comprendere che la mindfulness genera un’attitudine a NON CONTROLLARE ma ad osservare e ACCETTARE il respiro, il corpo, le emozioni e i pensieri così come sono: piacevoli o spiacevoli che siano, riducendo i giudizi e le paure che sottostanno al controllo e all’inibizione. L’esperienza della consapevolezza mindfulness è un’esperienza unitaria dell’essere, in cui non c’è più separazione tra testa e corpo, in cui tutto respira naturalmente e liberamente, in cui ci si sente consapevoli e sensibili senza sforzo alcuno. Per questo tecnicamente chiamiamo questo stato: “Consapevolezza Globale“ o di “Esperienza del Sé Psicosomatico”. La consapevolezza di Sé genera un senso di semplicità, spontaneità e naturalezza dell’essere. Questa è la base umana del nuovo paradigma scientifico o paradigma olistico-‐sistemico (dal greco Olos: il tutto, l’intero) che si basa sull’esperienza e sulla comprensione dell’unità delle cose e della loro profonda interrelazione. Questo è il modello di una possibile società globale, è più umana, etica e sostenibile. La pratica della consapevolezza produce una “presenza empatica” che risulta essenziale nel generare il senso di appartenenza e di fiducia tra persone (allievi) che porta a formare un gruppo-‐classe. Il Protocollo PMP del Progetto Gaia prevede un’atmosfera di fondo basata sul rispetto, la gentilezza, l’ascolto e il non giudizio. Questo paradigma genera una dimensione di rilassamento e accettazione nella classe. Il docente passa dall’essere autoritario, rigido e distaccato, ad essere una presenza autorevole, empatica e presente. Questo atteggiamento di base si trova in ogni pratica del Progetto Gaia, dagli esercizi di energetica, al disegno psicosomatico, all’esplorazione dei blocchi alle condivisioni finali.
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TECNICHE DEL PRIMO MODULO
MINDFULLNESS PSICOSOMATICA PRATICA BASE DEL RESPIRO CONSAPEVOLE PER UN’ESPERIENZA UNITARIA DEL “SÉ PSICOSOMATICO”
Mindfulness, letteralmente “pienezza della coscienza”, è uno stato di consapevolezza del presente senza giudizi. Utilizziamo la mindfulness come tecnica base per sviluppare una consapevolezza globale di Sé da cui parte l’intero percorso di benessere psicofisico, orientato alla liberazione dei blocchi e alla crescita personale. La mindfulness è una tecnica semplice ed essenziale per sperimentare una consapevolezza psicosomatica di Sé in cui scompare la divisione tra corpo, emozioni e mente ed emerge la coscienza unitaria dell’essere. 1° Fase: Preparazione-‐attivazione: “esplorazione del corpo” o “body scan” leggero o “samatha”. La prima fase di preparazione, attraverso l’“esplorazione del corpo” porta a una differente consapevolezza del respiro, ad una più profonda percezione interiore, migliorando la consapevolezza di Sé. Questa prima fase può circa 10-‐15 minuti per chi inizia. Si invitano i partecipanti a sentire il proprio respiro in modo consapevole, sensibile, non automatico e meccanico, come se l’aria fosse un’energia viva, intelligente e delicata, che accade momento per momento! Si porta la consapevolezza alle sensazioni del respiro nel corpo dall’alto al basso. Si inizia con la consapevolezza del respiro inalante ed esalante dal naso alla fronte e poi si invita la persona a sentire tutta la testa che respira fino alla nuca, come prima di dormire. Successivamente si invita la persona ad aprire un po’ la bocca e a sentire testa e gola che respirano insieme. Poi si porta la consapevolezza al respiro sul petto, alla sensazione dei polmoni che si riempiono e si svuotano e infine al cuore. Il cuore richiede un’attenzione particolare, e si invita la persona a respirarci dentro per un po’ e a sentire il piacere di respirare in quella zona. Poi dal cuore si estende alle spalle, alle braccia, fino alle mani. Dopo si porta la consapevolezza al respiro nella pancia, davanti, dietro e in basso, fino giù alle gambe e ai piedi. A questo punto dalla pancia si invita la persona a sentire tutto il corpo che respira in modo globale, a 360°, come una sfera (come un palloncino a forma di pelle) che si espande e si rilassa ad ogni respiro, ascoltando anche le zone dove non si respira bene o dove si sente tensione o dolore. 2° Fase. Consapevolezza globale. La fase più importante! Si resta in uno stato di consapevolezza globale, silenziosa e profonda, da alcuni minuti (nelle prime sessioni) fino a circa 30-‐40 minuti. 3° Fase. Riconoscimento e realizzazione. Al momento di concludere la sessione si invitano delicatamente le persone a prendere consapevolezza della loro unità/totalità e a realizzare le sensazioni profonde di silenzio/pace/leggerezza/libertà/amorevolezza/soddisfazione che sono emerse: “Senti tutto il corpo! Senti la tua energia. Quale percezione hai del tuo essere? Che qualità è emersa dentro di te. Realizza chi sei, questa è la tua natura profonda.” Infine si invitano le persone a stiracchiarsi dolcemente e consapevolmente per poi tornare ad aprire lentamente gli occhi. Nelle sessioni più avanzate si invita a percepire il profondo spazio di silenzio come se i partecipanti si fondessero in un unico campo di energia collettiva: “Senti tutta la stanza. Che sensazione hai del gruppo? È molto utile portare la consapevolezza su questa percezione di campo, di espansione e di essere tutti uniti (vedi esperimenti di coerenza eeg collettiva). Testimonianza: In ogni momento della pratica si invita la persona, nel caso emergessero pensieri, emozioni, dolori o blocchi, a prendere consapevolezza di essi senza interagire, senza giudizi, senza cercare di liberarsene o di cambiare nulla, ma solo osservarli e ritornare alla consapevolezza del respiro. Si resta in osservazione fino a che non cambia la percezione-‐identificazione. 4° Condivisione e consapevolezza della presenza e dei blocchi. Al termine della sessione si invitano le persone a condividere le loro esperienze e descrivere sia le difficoltà che le esperienze piacevoli. Entrambe sono importanti. Con la pratica lo spazio di consapevolezza diventa sempre più profondo, silenzioso ed espanso, come un sonno ristoratore, rilassato ma consapevole. È utile focalizzare i partecipanti su queste percezioni sottili e particolarmente benefiche per la salute psicofisica e per le relazioni con gli altri. Per quanto riguarda le difficoltà, noi chiamiamo genericamente “blocchi psicosomatici” i problemi fisici, emotivi o mentali che bloccano, ostacolano o limitano l’intensità e la profondità dell’esperienza della consapevolezza globale di sé. Per risolvere questi blocchi utilizziamo il body scan psicosomatico e le tecniche ad approccio facilitato, gli esercizi di energetica e le tecniche collaterali di attivazione psicosomatica. I blocchi sono energie fisiche, emotive e mentali congelate che, se liberate, possono diventare importanti risorse umane che ci permettono di realizzare le nostre potenzialità. (vedi presentazione pag. 33).
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TECNICHE DI APPROCCIO FACILITATO ALLA MINDFULNESS MEDITAZIONE DELLE VOCALI -‐ in piedi fare A, E, I, O e U con un lungo suono-‐respiro e sentire la vibrazione nel corpo. Al termine si ascolta la vibrazione che permane nel corpo anche dopo l’emissione del suono e successivamente si entra nel silenzio. TECNICA DEL SUONO DEL CUORE. Tecnica base per l’apertura del cuore. Si emette un suono che fa vibrare il cuore e si apre il senso dell’amore e dell’accettazione di sé e degli altri. Per chi ha il cuore molto chiuso si rievocano episodi belli e si chiede di respirare e sentire come il cuore è più aperto e luminoso e di continuare a respirarci dentro. CONSAPEVOLEZZA DEI SENSI: 1) ASCOLTARE I SUONI della natura o della città come fossimo vuoti e trasparenti e i suoni ci attraversano. Non ci si focalizza su nessun suono si resta liberi e aperti come un orecchio sferico. 2) ASSAGGIARE LE UVETTE ad occhi chiusi 3) TOCCARE E ANNUSARE LA MENTA: ad occhi chiusi si fa passare un rametto di menta e si chiede ai partecipanti in cerchio di sentire con le dita che cos’è, poi si chiede di portarsi le dita al naso, di annusarle e descrivere l’odore che si sente. CONDIVISIONE, “CIRCLE TIME”: la condivisione è lo strumento chiave per lo sviluppo dell’“intelligenza emotiva”. Si può fare in un unico cerchio o in gruppi di 4 o in coppia. Ci si guarda negli occhi. Una persona parla per 3-‐5 minuti e gli altri ascoltano. Si invitano le persone ad ascoltare senza giudizio e a sentire se le parole o le emozioni espresse dagli altri risuonano dentro di loro. Si spiega che non si dibatte, non c’è chi ha torto o ragione. Si invitano le persone ad essere molto sincere ed autentiche. Come nell’enquiry si chiede di esplorare un argomento, con curiosità e senza cadere nei soliti preconcetti, è una ricerca della verità che ci apre a nuove prospettive e comprensioni. DISEGNO PSICOSOMATICO Il disegno psicosomatico anche se spesso si manifesta in modo molto artistico, non è un “compito” artistico, e quindi non deve essere giudicato come tale. Il disegno psicosomatico anche se spesso evidenzia aspetti interiori della persona, non è un test psicologico proiettivo e non deve quindi essere interpretato e commentato come tale. Il disegno psicosomatico è una modalità grafica/artistica che permette di esprimere sensazioni ed emozioni spesso difficili da tradurre in parole, ma più facilmente esplicabili con un linguaggio intuitivo e non verbale. Noi tutti, anche se non ce ne rendiamo pienamente conto, percepiamo il nostro corpo e le nostre emozioni interiori come “sensazioni colorate e luminose” che cambiano in relazione ai mutamenti di umore o salute. Per ottenere un eccellente risultato con un minimo sforzo è necessario seguire le seguenti indicazioni: • Il disegno psicosomatico nasce dalla percezione del proprio corpo e delle emozioni durante le
pratiche di consapevolezza, (mindfulness, esercizi di energetica, danza, suono, ecc.) e del “body scan”, in particolare.
• Il disegno è un momento di estrema delicatezza che permette l’espressione della creatività solo quando si sviluppa in uno spazio di libertà e di NON giudizio.
• Come nello spirito della mindfulness, non devono essere proposti schemi precostituiti ma solo diventare consapevoli di quello che c’è. Non vanno quindi presentati “disegni” o fotocopie uguali per tutti che confinano le percezioni, appiattiscono la creatività e limitano la libertà individuale.
• Prima della pratica di consapevolezza il docente dice ai partecipanti che dopo l’esperienza di consapevolezza ci sarà il disegno psicosomatico e ne spiega le semplici regole, suggerendo ai partecipanti di ascoltare le sensazioni “cromatiche” interne e la loro espressione “reale” (no simboli o sogni).
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• Le indicazioni sono semplici: “disegna quello che senti dentro usando tutto il foglio o anche più fogli. Inizia facendo una siluette del tuo corpo come la senti e poi riempila con le sensazioni che hai sperimentato.
• Si suggerisce di usare l’intero foglio. Per i piccoli anche mezzo foglio è sufficiente. Ci sono sempre bambini o adulti che comunque si disegnano molto più piccoli del foglio!
• Durante le pratiche di consapevolezza o body scan psicosomatico, il conduttore dell’incontro deve suggerire ai partecipanti di percepire il corpo e le emozioni in termini di colore, forma, ad esempio chiedendo: “Sentite l’occhio destro più chiaro o più scuro del sinistro?”, o “Sentite la pancia più calda o più fredda del resto del corpo”, o “Di che colore sentite in cuore? È grande o piccolo? È aperto o chiuso? È chiaro o scuro? Di che colore e forma lo disegnereste?”. “Provate a sentire il preciso colore delle vostre sensazioni ed emozioni”, e poi appena aperti gli occhi, di rappresentarle sul foglio col disegno.
• Ricordare che le sensazioni positive e negative sono entrambe importanti e devono essere accolte e disegnate.
• Si suggerisce di sentire e disegnare sia i blocchi e le emozioni negative che le sensazioni più belle e sottili, eventualmente utilizzando due fogli, uno per i blocchi e uno per le sensazioni delicate e sottili, in cui le persone raffigurano la preziosa esperienza del vuoto, del silenzio, della pace e dell’unità con gli altri.
• Si utilizzano preferibilmente i pastelli a cera, poco costosi, che non macchiano mani e vestiti, durano a lungo e soprattutto possono rappresentare bene le sfumature di colore e di emozioni. Possono essere utilizzati anche acquarelli o tempere ma il lavoro diventa tecnicamente molto più impegnativo.
• Si invitano i partecipanti a trovare il colore che più si avvicina alla propria sensazione interiore, non si prende un colore per caso (questa regola migliora decisamente con i successivi disegni)
• Quando i colori sono associati a sensazioni o ad emozioni è utile (necessario) scrivere a fianco, nello stesso colore, l’emozione collegata. Ad es. il rosso può voler dire passione o ferita o amore o sangue. Un azzurro può significare libertà, o freddezza, o leggerezza o altro ancora…
• Dal disegno deve apparire la siluette del corpo (testa, tronco, braccia, ecc..) e i colori delle principali sensazioni.
• Se un partecipante disegna cose astratte o immaginarie, come un fiore, un paesaggio, dei colori senza confini o altri temi di fantasia, oppure si disegna a pupazzo (testa rotonda e corpo, braccia e gambe filiformi) gli si chiede cosa ha disegnato, si accetta comunque il disegno e poi si suggerisce semplicemente di provare a raffigurare il più esattam