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1 PROVINCIA DI LECCE Linee Programmatiche per il mandato amministrativo 2009/2014 INDICE Premessa ________________________________________________________________________ 2 La Provincia e il nuovo profilo amministrativo __________________________________________ 2 IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE - Agricoltura _______________________________ 4 IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE – Sistema industriale ________________________ 5 IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE - Turismo _________________________________ 6 ASSETTO DEL TERRITORIO - Completamento del ciclo di convogliamento, depurazione, riutilizzo e/o recupero delle acque reflue _____________________________________________ 11 ASSETTO DEL TERRITORIO - Difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità ______________________________________________________ 13 ASSETTO DEL TERRITORIO - Fruizione delle coste e prevenzione dell’erosione marina __ 13 AMBIENTE - Gestione ciclo dei rifiuti: uscire dall’emergenza nell’efficienza e nella legalità_ 15 AMBIENTE - Parchi, riserve naturali e Rete Natura 2000 - SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) _______________________________ 15 AMBIENTE – L’ambiente e i paesaggi salentini _______________________________________ 16 AMBIENTE – Beni culturali, architettonici ed urbanistici_______________________________ 17 ENERGIA ______________________________________________________________________ 18 VIABILITÀ _____________________________________________________________________ 20 TRASPORTI E MOBILITÀ ________________________________________________________ 22 EDILIZIA SCOLASTICA E IMPIANTISTICA SPORTIVA______________________________ 24 CULTURA ED UNIVERSITA’ _____________________________________________________ 25 POLITICHE EDUCATIVE, GIOVANILI E DINAMICHE PER IL LAVORO _______________ 28 FAMIGLIA, POLITICHE SOCIALI E PARI OPPORTUNITA’ ___________________________ 32 SICUREZZA ____________________________________________________________________ 34 INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE _________________ 35 EFFICACIA, EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA ______37

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Page 1: PROVINCIA DI LECCE · Questa è la definizione della Provincia contenuta nel Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli ... con riferimento specifico a quelli dei trasporti,

1

PROVINCIA DI LECCE

Linee Programmatiche per il mandato amministrativo 2009/2014

INDICE Premessa________________________________________________________________________ 2

La Provincia e il nuovo profilo amministrativo__________________________________________ 2

IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE - Agricoltura_______________________________ 4

IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE – Sistema industriale ________________________ 5

IL SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE - Turismo_________________________________ 6

ASSETTO DEL TERRITORIO - Completamento del ciclo di convogliamento, depurazione,

riutilizzo e/o recupero delle acque reflue _____________________________________________ 11

ASSETTO DEL TERRITORIO - Difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente

e prevenzione delle calamità ______________________________________________________ 13

ASSETTO DEL TERRITORIO - Fruizione delle coste e prevenzione dell’erosione marina __ 13

AMBIENTE - Gestione ciclo dei rifiuti: uscire dall’emergenza nell’efficienza e nella legalità_ 15

AMBIENTE - Parchi, riserve naturali e Rete Natura 2000 - SIC (Siti di Importanza

Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) _______________________________ 15

AMBIENTE – L’ambiente e i paesaggi salentini _______________________________________ 16

AMBIENTE – Beni culturali, architettonici ed urbanistici_______________________________ 17

ENERGIA ______________________________________________________________________ 18

VIABILITÀ _____________________________________________________________________ 20

TRASPORTI E MOBILITÀ ________________________________________________________ 22

EDILIZIA SCOLASTICA E IMPIANTISTICA SPORTIVA ______________________________ 24

CULTURA ED UNIVERSITA’ _____________________________________________________ 25

POLITICHE EDUCATIVE, GIOVANILI E DINAMICHE PER IL L AVORO _______________ 28

FAMIGLIA, POLITICHE SOCIALI E PARI OPPORTUNITA’ ___________________________ 32

SICUREZZA ____________________________________________________________________ 34

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOCIETA’ DELL’INFORMAZION E _________________ 35

EFFICACIA, EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ DELL’AZIONE AM MINISTRATIVA ______37

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PREMESSA

L’avvio di questa nuova amministrazione, nuova come espressione di un diverso schieramento politico,

nuova per il totale rinnovamento dei suoi componenti e della loro ridotta età media con una forte

iniezione di gioventù, nuova per una volontà di approccio più immediato e diretto con i salentini, segna

un profondo discrimine con il passato e si proietta verso il futuro con la consapevolezza dei nuovi

compiti che gravano sul governo provinciale in conseguenza delle deleghe regionali e del nuovo assetto

istituzionale che i nostri legislatori stanno elaborando di pari passo con l’ormai maturo federalismo.

Proprio la notevole evoluzione normativa, insieme al profondo rinnovamento del consiglio rende

opportuno richiamare i limiti amministrativi e di programmazione che siamo chiamati a svolgere.

La Provincia e il nuovo profilo amministrativo

La Provincia è l’ente locale intermedio tra Comune e Regione che rappresenta la propria comunità, ne

cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo.

Questa è la definizione della Provincia contenuta nel Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli

enti locali. Da ciò la diretta attribuzione a questo ente di tutte quelle funzioni che servono alla crescita,

non solo sotto il profilo economico (attribuzioni relative al mercato del lavoro, all’agricoltura,

industria e turismo), ma anche culturale e sociale (attribuzioni in tema di beni culturali, politiche

immigratorie, servizi sanitari, sociali, sport, spettacolo, cultura e in genere servizi alla persona), della

collettività provinciale e, infine, l’attribuzione di funzioni di coordinamento di tutti gli interessi

gravitanti su un ambito territoriale di area vasta com’è quello provinciale con specifiche competenze in

campo urbanistico e di pianificazione territoriale, in campo ambientale, dei trasporti e della viabilità.

Il senso complessivo delle funzioni attribuite e della potenzialità di governo, viste secondo logica

politica e sociale, può essere sintetizzato in un concetto abbastanza elementare: la Provincia coordina

e dirige il progetto di sviluppo economico e sociale del proprio territorio e della propria

comunità.

Il ruolo e le funzioni della Provincia saranno oggetto nei prossimi mesi e anni di un profondo processo

di riforma, avviato nel 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione, che dovrebbe concludersi

con l’attuazione del federalismo fiscale (L. 5 maggio 2009, n. 42).

Principi fondamentali del federalismo fiscale sono, da una parte, il coordinamento dei centri di spesa

con i centri di prelievo, che comporterà maggiore responsabilità da parte degli enti nel gestire le

risorse; dall'altra, la sostituzione della spesa storica, basata sulla continuità dei livelli di spesa raggiunti

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l'anno precedente, con la spesa standard. Il federalismo fiscale introduce un sistema premiante nei

confronti degli enti che assicurano elevata qualità dei servizi e livello di pressione fiscale inferiore alla

media degli altri enti del proprio livello di governo a parità di servizi offerti.

In questa prospettiva, innanzitutto, vanno individuate le funzioni fondamentali di Comuni, Province e

Città metropolitane , ai sensi dell’art. 117, comma 2, lettera p).

Sono queste tutte materie che debbono vedere protagoniste, insieme ad altri, le Autonomie locali sia

nella fase di ideazione e progettazione della legislazione che in quella della sua concretizzazione.

Saremo pronti ad affrontare le sfide ed a cogliere le opportunità che si profilano all’orizzonte,

muovendoci nel prossimo quinquennio secondo le seguenti linee programmatiche che, al di là di ogni

artificio retorico, tendono a cogliere l’essenza dei problemi ed, individuati gli obiettivi da raggiungere,

offrire indicazioni di indirizzo e di metodo per conseguirli.

Per chiarezza ed organicità di esposizione gli argomenti sono stati sistematizzati ma il loro ordine non

fa riferimento ad alcuna priorità cui invece farò esplicito a chiusura di queste mie linee

programmatiche.

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SISTEMA PRODUTTIVO PROVINCIALE

Agricoltura

Il settore agricolo ha visto costantemente diminuire la propria incidenza in termini occupazionali e di

prodotto interno provinciale da circa il 50% dell’immediato dopoguerra a meno del 5% attuale.

L'agricoltura provinciale rappresenta tuttavia tutt’ora un elemento importante per la nostra economia,

pur essendo condizionata da fattori strutturali negativi che ne condizionano fortemente la potenzialità

(eccessivo frazionamento aziendale, ridotte risorse irrigue, scarsa integrazione tra produzione agricola e

industria di trasformazione, notevoli carenze nelle fasi di aggregazione e commercializzazione delle

produzioni).

Tali trasformazioni hanno reso sempre più stringente la necessità di dare certezza ai produttori ed ai

consumatori in merito alla qualità dei prodotti, intesa anche quale tracciabilità e sicurezza alimentare.

Il mondo agricolo sta subendo profonde trasformazioni inerenti sia le dinamiche dettate dalla

globalizzazione che le modifiche degli stili di vita, che si ripercuotono sui consumi e che generano

nuove aspettative nei consumatori, con conseguenti trasformazioni delle modalità organizzative e

gestionali da parte degli operatori del settore.

Si tratta di dare certezze sulla qualità produttiva, introdurre conseguentemente marchi di qualità

per dare maggiore valore aggiunto ai prodotti e consentire una loro redditualità; l’alternativa è

essere soprafatti dai mercati emergenti del terzo mondo.

L’azione dell’Amministrazione provinciale sarà tesa a rafforzare la presenza delle produzioni di

"eccellenza" sui mercati locali, nazionali, comunitari ed internazionali mediante azioni volte a:

1 Potenziare la disponibilità irrigua sul territorio provinciale ottimizzando l'uso delle risorse e

migliorando i servizi di erogazione e di manutenzione;

2 Valorizzare e sostenere le produzioni agricole e agroalimentari "di eccellenza" caratterizzanti

l'economia provinciale (Olio, Vino, Ortofrutta, Florovivaismo);

3 Sostenere le azioni che mirano alla sicurezza alimentare del consumatore;

4 Valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura locale;

5 Incentivare con azioni mirate il consumo dei prodotti locali da parte della popolazione salentina

con il doppio obiettivo di favorire la nostra economia e abbattere l’inquinamento da trasporto;

6 Nell’ottica di favorire i consumi dei prodotti locali incoraggiare la diffusione dei mercati comunali

(farmers market) in cui si stabilisce un contatto diretto, senza intermediazioni ed aumento dei costi,

tra il produttore agricolo ed il consumatore.

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7 Attivare iniziative con la grande distribuzione organizzata per instaurare rapporti strutturati con la

produzione del territorio;

8 Attivazione delle misure del PSR, con particolare attenzione ai progetti integrati di filiera,

realizzati da partenariati a forte connotazione agricola, soprattutto aggregata, ai quali deve essere

fornito sostegno per potere giungere sul mercato, in modo efficace e vantaggioso per gli stessi

consumatori;

9 Coordinare tutte le istituzioni preposte ai controlli sugli obblighi introdotti, soprattutto per quanto

concerne l’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli ( DL 306 del 10-12-2002 ), e dell’olio

extravergine di oliva introdotta dal regolamento (CE) 182/09;

10 Sviluppare azioni di marketing-mix dei prodotti tipici;

11 Sostenere la crescita della professionalità dei giovani agricoltori.

Sistema industriale

L'azione del prossimo governo provinciale dovrà avere quale obiettivo primario lo sviluppo e la

competitività delle attività produttive.

Sono le imprese i veri volani dello sviluppo di un territorio e l’analisi deve partire dalla constatazione

che il cardine del sistema imprenditoriale salentino è rappresentato da piccole e medie imprese,

soprattutto artigiane.

Il tessuto economico-produttivo della nostra Provincia è costituito quasi esclusivamente da

microimprese e da piccole imprese.

Questa connotazione, che in passato ha rappresentato un ostacolo allo sviluppo dell'economia salentina,

rendendo impossibile il confronto con altre e più avanzate realtà imprenditoriali del Nord Italia, si è

rivelato successivamente un punto di forza.

La scarsa competitività delle piccole imprese della Provincia di Lecce rispetto alle realtà industriali del

Nord Europa, ha spinto gli imprenditori del Salento a ricercare potenzialità di sviluppo attraverso una

tipologia imprenditoriale alternativa, caratterizzata da manodopera specializzata atta alla realizzazione

di prodotti di alta qualità, lontani dalla produzione destinata al largo consumo, tipico del comparto

industriale tradizionale.

La domanda che proviene da molti settori del mercato si orienta sempre più verso prodotti artigianali e

di alta qualità. Ciò pone le imprese salentine in una posizione di vantaggio competitivo rispetto alla

concorrenza, consentendone il posizionamento in importanti nicchie di mercato.

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Diviene pertanto necessario esaltare queste specificità delle nostre aziende ed aiutarle soprattutto in

questa difficilissima negativa congiuntura economica globale attraverso:

1. Politiche di indirizzo sui regimi di aiuto alle imprese che devono puntare a rafforzare in primo

luogo le specifiche esigenze di competitività e di riposizionamento strategico dell’intero sistema

industriale salentino, coniugando il sostegno all’innovazione con le esigenze di riduzione dei costi di

contesto che gravano pesantemente sulle imprese pugliesi, con riferimento specifico a quelli dei

trasporti, della logistica, dell’energia, etc.

2. Sollecitazione alla nascita di nuovi distretti produttivi e strutture consortili capaci di esportare

il Made in Salento, con la contestuale attività di riqualificazione delle zone industriali e con il loro

miglioramento infrastrutturale con particolare riferimento alla sicurezza ed ai servizi immateriali (larga

banda sulle aree per gli insediamenti produttivi, per la produzione di energia da fonti rinnovabili,

miglioramento delle vie di accesso e comunicazione, e, nelle more dell’apposito intervento regionale di

copertura a banda larga dell’intero territorio pugliese, un sistema di copertura wireless per la

connettività internet ed il contestuale abbinamento dei sistemi di videosorveglianza, telerilevamento per

il monitoraggio ambientale, ecc.;)

3. Promozione e innovazione dei comparti maturi (Tessile Abbigliamento e Calzaturiero –

Agroalimentare) verso segmenti di prodotto e mercato a maggiore valore aggiunto, con politiche di

riposizionamento sui mercati e politiche volte all’innalzamento della qualità dei prodotti.

4. Offrire supporto alla nascita e allo sviluppo di nuove specializzazioni a maggiore contenuto di

conoscenza muovendo dai poli di eccellenza già presenti sul territorio, dal comparto della meccanica

alle nanotecnologie, attraverso strategie che vedano l’attivo coinvolgimento dell’Università del Salento.

Turismo

Nell’attuale scenario socio-economico pugliese e dell’intero Mezzogiorno, è fuor di dubbio che il

turismo rappresenti uno dei settori strategici per la crescita dell’economia locale e, quindi, per lo

sviluppo territoriale. La presenza, sul territorio salentino, di una notevole concentrazione di risorse di

elevato interesse culturale ed artistico, nonché di rara bellezza paesaggistica, unitamente ad

un’adeguata attività di promozione ed animazione territoriale e di offerta di servizi turistici, possono

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costituire un’alternativa all’arretratezza ed al ristagno economico che, da anni, caratterizzano i settori

economico-produttivi tradizionali. In tale direzione appare sempre più evidente, inoltre, la necessità di

creare forti sinergie e reti, stabili ed efficaci piattaforme collaborative, in cui far ‘dialogare’ tutti gli

stakeholder del settore, pubblici e privati, per permettere al territorio di incrementare la propria

attrattività e poter competere con gli altri territori; ciò a maggior ragione se si considera la pressante

richiesta di globalizzazione dei mercati, l’attuale fase di flessione economica a livello mondiale ed il

fatto che l’80% dell’imprenditoria locale, e non solo, sia costituita soprattutto da PMI.

Nel contesto salentino, sebbene il turismo balneare registri oramai un certo consolidamento, ma anche

una leggera saturazione, molto interessanti appaiono anche le prospettive legate allo sviluppo del

turismo culturale, del turismo sociale, del turismo delle identità, del turismo rurale e del benessere,

della ricettività diffusa nei piccoli centri storici e del turismo degli eventi. Si delineano invero, sempre

più con maggiore forza, nuovi segmenti di interesse turistico, di tipo: archeologico, enogastronomico,

ecologico, rurale, termale, religioso, congressuale, delle grandi mostre e festival, nonché quello

sportivo. Il turista cerca le località minori ma anche gli alberghi diffusi, nelle location, nei parchi

letterari, nelle strade e città.

Ad oggi, questi fattori, purtroppo, non sono stati ancora messi a sistema, né sono stati integrati in

un’unica politica di settore, potendo constatare peraltro una contorta sovrapposizione di ruoli

decisionali, competenze ed iniziative, nell’apparato pubblico preposto alle politiche di settore.

Evidentemente, per intervenire sui consumi turistici, al fine di incrementarli, distribuirli e soprattutto

destagionalizzarli, non è sufficiente disporre solo di strutture ricettive adeguate, quanto poter contare su

di un sistema turistico complessivamente diversificato, integrato e capace di creare ed offrire servizi di

qualità elevata, un sistema che svolga un’azione efficace di destination management, cioè una gestione

efficace della destinazione turistica, riferita al nostro territorio.

Considerando gli orientamenti, nazionali e regionali, in materia, l’organismo più adatto a rappresentare

le finalità e gli obiettivi condivisi, e del quale la Provincia deve essere l’Ente promotore e coordinatore

tra tutti i soggetti pubblici e privati, è un Sistema Turistico Locale di tipo Territoriale (messa in rete

degli attori pubblici) e più Sistemi Turistici Locali di Prodotto (messa in rete degli attori privati), quali

strumenti di governance in grado di attuare efficacemente le iniziative di sviluppo turistico integrato a

livello territoriale.

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Un sistema a rete che mira alla formazione di un organismo che, sulla base di un Piano di Sviluppo

Turistico pluriennale, chiede alla Regione il riconoscimento di un (o più) Sistema Turistico Locale di

tipo territoriale (STT) e più Sistemi Turistici Locali di prodotto (STP).

Un sistema territoriale è connotato da una rete di elementi identitari legati sia alla dotazione di risorse

(fisiche, infrastrutturali, produttive) sia ai caratteri distintivi assunti nel tempo per effetto delle

dinamiche storiche e socio-culturali e del grado di contaminazione prodotto dalle relazioni con altri

contesti territoriali.

La provincia di Lecce rappresenta uno dei luoghi in cui si sono sedimentati i segni della frequentazione

di un gran numero di popoli e di civiltà che hanno occupato nei secoli la nostra terra: messapi, greci,

romani, bizantini, turchi, spagnoli, francesi, normanni, ecc.

E’ proprio questa ricchezza che rende il nostro territorio unico; i nostri monumenti megalitici, le nostre

aree archeologiche, le nostre chiese, le nostre cripte, i nostri castelli, i nostri centri storici, anche quelli

dei comuni piccoli, delle frazioni, sono una risorsa di valore inestimabile e di fortissima attrattività

turistica che va difesa e valorizzata. Punto di forza dell’offerta turistica della Provincia di Lecce è

anche il valore della sua produzione culturale: la musica, il teatro, la danza, l’artigianato artistico.

Prodotti del talento e della creatività che concorrono ad accreditare l’immagine di un territorio ricco di

opportunità anche per una domanda di turismo esigente e nuova che sceglie il Salento fuori dai

tradizionali itinerari, dai tradizionali periodi e dai tradizionali modelli di fruizione turistica. In questa

ottica si inserisce una nuova voce dell’attrattività territoriale, il CINETURISMO. Le grandi borse

internazionali del turismo dedicano al cineturismo spazi sempre più rilevanti. Il Salento, che sempre più

viene scelto dalle grandi produzioni cinematografiche e audiovisive, come location ideale per i film e

le fiction televisive, deve saper trasformare questa naturale vocazione in una grande strategia di

promozione turistica e valorizzazione del territorio incentrata sulla qualità e la sostenibilità della

proposta.

Nell’ottica del rafforzamento della nostra offerta e del miglioramento della sua qualità va dato risalto al

nostro sistema della portualità; in un territorio che fa del mare la principale risorsa del “benessere” dei

residenti e la più forte attrattiva turistica, oltre alla valorizzazione del sistema costiero, è fondamentale

sviluppare un sistema portuale costituito da porti di eccellenza (Gallipoli, Santa Maria di Leuca,

Otranto, San Cataldo) e da porti, per così dire, ordinari (San Foca, Castro, Santa Cesarea Terme,

Tricase, Andrano, Torre Vado, Salve, Ugento) in modo da costituire una sorta di porto diffuso legato da

comuni servizi materiali ed immateriali.

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Un sistema utile a sviluppare l’industria nautica e diportistica, a qualificare e diversificare l’offerta

turistica, ed attraverso un miglioramento dei collegamenti tra le città portuali e l’entroterra, finalizzato

ad innescare un effetto cascata ed a creare nuova economia e nuove prospettive occupazionali.

Abbiamo anzi detto della nostra agricoltura e delle nostre produzioni tipiche (con riferimento anche alla

qualità dei prodotti del mare); ebbene la nostra enogastronomia costituisce un altro elemento di valore

assoluto che ormai contribuisce in misura determinante a consolidare e completare la nostra offerta

turistica.

L’obiettivo deve essere anche quello della destagionalizzazione puntando verso il turismo della terza

età, congressuale e religioso.

La provincia deve quindi procedere alla valorizzazione e riqualificazione:

• del sistema storico-culturale;

• del sistema paesaggistico ed ambientale;

• del sistema della portualità;

• delle coste;

• delle aree protette;

• delle attività culturali legate alle tradizioni ed alla cultura locale in cui un posto speciale sia

riservato al cineturismo.

Le principali linee di intervento, in tal senso, devono andare nella direzione della:

- innovazione di prodotto e di processo

- valorizzazione dei settori ad alto valore aggiunto

- promozione di misure finalizzate all’auto-impiego ed allo sviluppo di nuova imprenditorialità

fondata su professionalità e competenza

- sostegno alla formazione imprenditoriale nei settori chiave (turismo, agroalimentare, artigianato)

- governo e sostegno ai processi di internazionalizzazione delle produzioni tipiche locali

- supporto ed orientamento alla definizione e realizzazione delle politiche territoriali in capo agli

Enti Locali che rappresentano la cornice in termini di sussidiarietà allo sviluppo dell’economia

locale.

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L' obiettivo da perseguire è la creazione di uno strumento di servizio a disposizione del sistema degli

enti locali, delle imprese per favorire la promozione di un modello di crescita dell'area delimitata dal

marchio Salento d’Amare, concertato, durevole e sostenibile sotto la cabina di regia e il

coordinamento della Provincia di Lecce.

In sintesi le azioni devono essere rivolte a :

• consolidare la vocazione turistica dell’area;

• promuovere il recupero delle tradizioni legate ai luoghi attraverso le testimonianze storiche e

naturali presenti sul territorio;

• valorizzare le tradizioni rintracciabili sul territorio quali: vivere in campagna, recupero delle

tradizioni legate alla ruralità, produzioni locali, cultura ed enogastronomia;

• realizzare una integrazione tra tradizioni e risorse specifiche dell’area, che potrà sviluppare

circuiti tematici, di forte attrattività turistica;

• pianificare una strategia che sfrutti sul piano turistico la vocazione cinematografica del territorio

Salentino;

• messa in rete di circuiti ed itinerari tematici;

• promozione di più efficaci strategie di valorizzazione e fruizione degli attrattori turistici;

• rafforzamento dell’identità e della riconoscibilità dell’offerta turistica salentina;

• sviluppo di un sistema dei prodotti turistici territoriali connessi.

• favorire lo sviluppo armonico del territorio in ambito turistico-culturale perseguendo la logica di

sistema a rete per l’attuazione di un piano unitario d’azione.

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ASSETTO DEL TERRITORIO

Completamento del ciclo di convogliamento, depurazione, riutilizzo e/o recupero delle

acque reflue

La problematica inerente il completamento del ciclo delle acque ad uso civile negli insediamenti urbani

costituisce una delle maggiori criticità del territorio salentino purtroppo clamorosamente emerso in

tutta la sua gravità proprio in questi giorni.

Nei passati decenni, grazie anche al consistente apporto di fondi europei, sono stati realizzati

numerosissimi interventi inerenti le reti urbane di fognatura nera ed una serie di depuratori che hanno

consentito di passare dallo smaltimento delle acque reflue attraverso i “campi di spandimento”, senza

alcun trattamento preliminare, ad una depurazione primaria con immissione quasi sempre in falda.

Le intervenute normative che impediscono, anche con un maggior grado di affinamento, l’immissione

in falda, hanno comportato una serie di difficoltà di recapito finale dei reflui depurati, allo stato quasi

del tutto irrisolte.

Se nelle zone interne il problema risulta in generale meno sentito, ma non per questo meno grave, nelle

zone litoranee assume caratteristiche inquietanti poiché strettamente connesso alla qualità delle acque

di balneazione.

Le soluzioni prospettate nel Piano Regionale di Tutela delle Acque indicano la realizzazione di una

depurazione di 3^ livello (terziaria) così da ottenere acque depurate utilizzabili, attraverso la rete di

distribuzione degli enti di bonifica, per l’irrigazione agricola, con la canalizzazione delle acque restanti

in mare, attraverso condotte sottomarine che sversino al largo.

Nel territorio del Salento tale soluzione appare contraddittoria e dannosa per l’intero ciclo biologico.

E’ questo un territorio da sempre “sitibondo” e, nonostante una falda acquifera generosa, abbiamo

acque per buona parte salmastre, a causa del fenomeno di intrusione marina.

Sprecare acqua in mare appare quindi un paradosso.

E’ necessario prevedere che, per ogni singolo depuratore, si recuperino le acque reflue per il riutilizzo

in agricoltura; per la parte in esubero, fatte a confluire su appezzamenti di terreno andrebbero a ricreare

“zone umide” ed a ricaricare la falda.

Si tratterebbe in molti casi di rinaturalizzare limitate superfici di aree già umide (Gallipoli, Ugento,

ecc.) o già utilizzate a tal fine (Casarano) e così, oltre alla operazione di smaltimento/ricarica delle

falda, sarà possibile ricreare habitat di alto valore naturalistico-ambientale, e contribuire a migliorare la

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gestione di bacini naturali ed artificiali (Alimini alto, bacini di Ugento) con apporti di acque di portata

regolare seppur variabile specie in estate e quindi facilmente gestibile.

E’ necessario procedere alla risoluzione definitiva del ciclo della depurazione delle acque reflue con il

doppio obiettivo di migliorare le condizioni abitative ed igieniche dei residenti e di porre le premesse

per un incremento dei flussi turistici legati alla balneazione, garantendo assolutamente la

purezza/qualità delle acque litoranee, già fortemente attrattive per la loro limpidezza e per il contesto

paesaggistico.

Tale operazione deve procedere in modo contestuale, stante l’ipotesi di soluzione prospettata, al

recupero naturalistico di parti di territorio che, a causa della forte spinta negli anni ‘50/’60 del secolo

scorso a destinare sempre maggiori superfici alla pratica agricola, ha compromesso contesti ambientali

dai rari e delicati equilibri ecologici.

La strategia complessiva deve tendere a:

• Dare definitiva soluzione al ciclo di depurazione/smaltimento delle acque reflue;

• Completare i collettori di convogliamento ai depuratori specie nelle marine;

• Ricreare lembi di naturalità finalizzati alla conservazione di habitat di elevato valore ecologico;

• Contribuire alla ricarica della falda che tende a salinizzarsi per gli eccessivi emungimenti;

• Contribuire all’economia agricola attraverso la messa a disposizione di acque per l’irrigazione

(specie nel periodo estivo).

Gli obiettivi che si intende raggiungere sono:

• elevare lo standard qualitativo dell’ambiente per i residenti;

• creare le condizioni per aumentare l’attrattività del territorio ai fini turistici;

• incrementare l’economia agricola attraverso una maggiore quantità di acque per l’irrigazione;

• incrementare la diffusione della naturalità;

• ricreare condizioni ambientali favorevoli al reinsediamento di specie animali e vegetali un

tempo stabili nel Salento;

• implementare una rete locale di aree di alto interesse ambientale e paesaggistico che integrino le

aree protette definite per iniziativa europea, nazionale e regionale.

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Difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità

La nostra provincia è un territorio dotato di molti punti di forza, ma, purtroppo, anche di molte criticità.

Tali criticità sono dovute principalmente alla sua geomorfologia, caratterizzata da una struttura carsica

che si manifesta in superficie con una quasi nulla presenza di corsi d’acqua e con una diffusa presenza

di doline e vore, quasi mai oggetto di manutenzione, con conseguenti rischi sia di allagamenti

superficiali che inerenti la pubblica incolumità.

Anche sulla costa insistono situazioni di pericolosità geomorfologica del territorio dovuta a costoni

rocciosi, sul litorale adriatico da Otranto a Santa Maria di Leuca, sul litorale di Meledugno ed alla

presenza di voragini effetto del crollo di grotte sotterranee (sinkholes), oltre alla costa adriatica,

interessano la ionica tra Torre San Giovanni e Mancaversa, Lido Conchiglie di Sannicola e Porto

Cesareo (spunnulate).

La nostra azione deve essere conseguentemente rivolta alla messa in sicurezza del territorio attraverso:

1. Il risanamento idraulico ed opere di mitigazione dei rischi delle aree ad alta pericolosità idraulica

e/o a rischio idrogeologico elevato;

2. La bonifica e riattivazione degli inghiottitoi naturali (vore) e di regimazione dei corsi d’acqua

superficiali con riferimento in particolare al canale Asso ;

3. Il censimento e tipizzazione fisica e geomorfologia delle cave dismesse con particolare riferimento

a quelle interessanti i centri urbani (penso al recente caso di sprofondamento di una zona

abitata di Gallipoli, al crollo di Castro, alle cave che interessano Cutrofiano, ecc.) con proposte

di intervento per la mitigazione dei rischi e la bonifica;

4. Il consolidamento dei costoni rocciosi caratterizzati da elevato rischio e pericolosità geomorfologia.

Fruizione delle coste e prevenzione dell’erosione marina

La Provincia, in quanto ente delegato alla difesa del suolo, ha per un verso il compito di indirizzare le

amministrazioni comunali ad azioni coordinate volte alla difesa delle coste, per altro attraverso

l’interlocuzione con la Regione a stimolarne l’attenzione verso il nostro territorio che contribuisce in

maniera determinante all’affermazione della Puglia sul mercato turistico internazionale.

È ormai consuetudine non consentire la fruizione dei litorali raggiungendo gli stessi con i propri

autoviecoli.

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Vi sono parcheggi a monte che bloccano i mezzi in spazi di sosta da dove si accede alle spiagge con

bus-navetta, piste ciclabili e/o pedonali.

In questo modo si salvaguardano le spiagge dai danni provocati dagli autoveicoli, dai rifiuti dovuti alla

sciatteria dei bagnanti, e si tutelano almeno per questi aspetti dai fenomeni di erosione.

L’indirizzo è volto a:

1) Regolamentare la fruizione dei litorali;

2) Prevenire i fenomeni di erosioni degli arenili;

3) Diffondere conseguentemente di una maggiore coscienza collettiva sull’importanza della tutela del

nostro patrimonio marino e costiero;

4) Controllare il fenomeno di antropizzazione incontrollata delle coste.

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AMBIENTE

Gestione ciclo dei rifiuti: uscire dall’emergenza nell’efficienza e nella legalità

E’ sin troppo nota l’emergenza che abbiamo vissuto e che ancora incombe sui nostri comuni.

Il nostro impegno è quello di vigilare e sollecitare affinché quanto prima entrino in funzione gli

impianti pubblici che consentiranno la chiusura del ciclo dei rifiuti anche nei due Bacini del Salento

attualmente in emergenza.

Dopo aver ristabilito legalità ed efficienza con una gestione pubblica del ciclo dei rifiuti, avrà senso

anche diffondere una capillare cultura dell’ambiente tramite l’incremento di iniziative volte ad

incentivare un costante incremento della raccolta differenziata attraverso un raccordo costante e

trasparente con i comuni e le ATO.

In particolare, collaboreremo con le ATO nella redazione dei piani d’ambito, in cui si prevederà la

implementazione delle infrastrutture in corso di realizzazione con impianti dedicati alla frazione umida.

Ogni politica tesa ad aumentare la qualità dell’ambiente per i residenti e l’attrattività turistica del nostro

territorio ha come precondizione la definitiva soluzione delle problematiche inerenti la chiusura del

ciclo delle acque e del ciclo dei rifiuti; qualunque azione promozionale rischia di essere vanificata per il

danno d’immagine che comportano emergenze ambientali come quelle che abbiamo vissuto e che

purtroppo non sono ancora del tutto scongiurate.

Parchi, riserve naturali e Rete Natura 2000 - SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS

(Zone di Protezione Speciale)

Le aree protette ad oggi istituite hanno una dislocazione eminentemente costiera, con poche eccezioni

di estensione per altro decisamente limitata.

Ad oggi i parchi istituiti, oltre all’unico Parco Marino di Porto Cesareo, sono:

Parco di Porto Selvaggio a Nardò

Parco di Porto Cesareo

Parco del Pizzo e Isola di S. Andrea a Gallipoli

Parco di Ugento

Parco Otranto – Santa Maria di Leuca

Parco delle Cesine a Vernole

Parco Rauccio a Lecce

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Le aree protette, pur essendo localizzate in maniera tutt’altro che periferica rispetto ai flussi di visitatori

e turisti, e potendo inoltre contare su una rete diffusa di beni storico-testimoniali, non sono percepibili

nella misura attesa.

Rari, poco visibili e scarsamente efficaci sul piano della comunicazione sono infatti i “segni” e i servizi

che possano ricondurre ad una effettiva e presente gestione dell’area protetta.

Da qui la necessità di procedere attraverso una loro riconoscibilità fisica, chiaramente percepibile, per

farne un luogo di attrattività per i turisti oltre che per le stesse genti del luogo e che possa contribuire a

far maturare nella coscienza collettiva l’importanza, anche per le future generazioni, della difesa di un

irripetibile patrimonio comune.

L’azione della provincia di concerto con gli enti locali e con le associazioni ambientaliste sarà di:

• valorizzare il patrimonio, l’identità locale e le risorse naturalistiche connesse ai Parchi ed alla Rete

Natura 2000;

• promuovere collegamenti e relazioni internazionali attraverso la diffusione della conoscenza della

Rete Natura 2000 e delle specie protette;

• migliorare l’accessibilità;

• promuovere la mobilità lenta e i percorsi di trekking anche ai fini della conoscenza di dettaglio

delle aree;

• costruire un modello territoriale quale strategia ai fini della promozione turistica delle nostre aree

protette.

L’ambiente ed i Paesaggi salentini.

Non si può fare riferimento alla tutela ed valorizzazione del nostro territorio, del nostro ambiente, senza

guardarlo nella sua interezza, nella sua percezione visiva, in una parola nel suo paesaggio nella

complessità delle sue componenti.

Diventa importante tutelare i segni di un passato che ci appartiene, attraverso il ripristino e la

valorizzazione delle costruzioni rurali tradizionali, apprezzandone la loro valenza e preservando al

tempo stesso il paesaggio originario.

L’idea di diffonderne la conoscenza, migliorane l’accessibilità e normalizzarne la fruizione nasce dalla

consapevolezza che con nuove chiavi di lettura e di valutazione del territorio si può giungere ad una

definizione del paesaggio che permetta di valutarne le prerogative, soprattutto in termini di ricadute

turistiche, comprenderne i meccanismi di evoluzione, capire gli effetti e la vulnerabilità delle azioni

antropiche, tutelando al tempo stesso la qualità dell’ambiente agricolo.

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L’azione della Provincia deve essere rivolta con iniziative dirette e indirette volte alla presa di

coscienza da parte di una porzione sempre maggiore di popolazione dell’importanza della tutela del

paesaggio e delle sue componenti, dei segni lasciati dall’uomo nel corso dei secoli, con:

• interventi di ripristino e di ricostruzione parziale delle costruzioni in pietra secondo le tecniche

tradizionali;

• interventi di miglioramento dell’accessibilità e delle condizioni di fruizione dei siti;

• realizzazione ed adeguamento di piccole infrastrutture (sentieri, tabellonistica, ecc.);

• campagne di promozione e pubblicizzazione (cataloghi e cartine dei percorsi di visita ecc.);

• iniziative didattiche;

• percorsi formativi volti all’acquisizione delle tecniche di costruzione.

Beni culturali, architettonici ed urbanistici.

In attesa che la Regione Puglia provveda a delegare la Provincia di Lecce in materia urbanistica, l’ente

si doterà di un Osservatorio Urbanistico Provinciale che dovrà provvedere a monitorare e censire gli

interventi pubblici realizzati dai comuni salentini e a fornire loro un supporto tecnico artistico, al fine di

consentire interventi sul tessuto urbano secondo precisi criteri estetici ed in sintonia con il contesto.

L’armonia delle forme, la ricerca del bello estetico devono essere alla base di ogni opera pubblica

realizzata, che rappresenterà un segno della civiltà contemporanea e che dimostrerà il nostro livello

culturale ed architettonico da tramandare nel tempo. Pertanto, l’Osservatorio si pone l’obiettivo di

sensibilizzare le pubbliche amministrazioni della Provincia di Lecce, verso una maggiore cura ed

attenzione nella realizzazione degli interventi pubblici.

Per raggiungere tale finalità sarà indispensabile monitorare l’intero territorio provinciale e censire, nel

settore urbanistico e dei lavori pubblici, gli interventi realizzati negli ultimi decenni dai relativi

Comuni.

Questo strumento colma un vuoto legislativo che non pone alcun vincolo agli interventi pubblici e può

cogliere le reali esigenze del territorio e trasformarle in idee e progetti realizzabili.

l’Osservatorio si avvarrà delle professionalità presenti nel territorio provinciale, coinvolgendo

l’Università del Salento, l’Accademia delle Belle Arti di Lecce, gli Ordini Professionali degli

Architetti, Ingegneri e Geometri e le associazioni e istituzioni che operano nel settore.

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ENERGIA

Noi non siamo contrari allo sviluppo di energia da fonti alternative ai combustibili fossili ma così come

per gli altri interventi che incidono sul nostro paesaggio, devono essere compatibili con lo stesso; per

questo come ripetutamente affermato, riteniamo il nostro territorio non idoneo ed incompatibile

all’istallazione di centrali nucleari.

Gli impianti fotovoltaici possono trovare allocazione nelle zone industriali; i tetti delle nostre case

possono ospitare pannelli atti alla produzione della così detta “energia democratica”, cioè l’energia

sufficiente per ogni abitazione, che sposi l’iniziativa privata con il vantaggio economico di ogni

cittadino.

Siamo dell’idea che bisogna lavorare di concerto con la nostra Università che è particolarmente attiva

su tale materia.

Noi riteniamo che, di pari passo all’introduzione di fonti energetiche alternative, vada promosso il

risparmio energetico secondo quanto indicato dalla recente Legge Regionale 13/2008 – Norme

sull’edilizia sostenibile – e dal Regolamento Regionale 22 agosto 2006, n. 13 "Misure urgenti per il

contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico".

La Provincia, nel rivendicare la delega da parte della Regione a stabilire modalità, limiti e possibilità di

installazione sul proprio territorio di impianti atti alla produzione di energia da fonti alternative,

prospetta le seguenti azioni:

• Messa in atto di specifici momenti divulgativi e formativi rivolti alla P.A., alle imprese ed ai

cittadini, finalizzati ad evidenziare i vantaggi derivanti dall’utilizzo delle fonti energetiche

rinnovabili e/o dall’attuazione di buone pratiche per il miglioramento dell’efficienza energetica nei

consumi quotidiani;

• Promozione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (integrati nella struttura

edilizia, ove possibile) negli edifici e nelle reti di Pubblica Illuminazione;

• Promozione e, laddove possibile, realizzazione, di progetti pilota per la produzione di energia

elettrica da fonte eolica su piattaforma off-shore su fondali non profondi ad es. nel mar Jonio (oltre

la secca di Ugento);

• Promozione e, laddove possibile, realizzazione, di progetti pilota per la produzione di energia

elettrica da fonti geotermiche ;

• Indirizzo e coordinamento di tutte le municipalità salentine con il fine di raggiungere

l’autosufficienza energetica attraverso il complesso anzi descritto di azioni integrate ed attraverso

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una equa ripartizione tra localizzazione degli impianti (eolici-marini, fotovoltaici, alimentati da

combustibile prodotto con la frazione secca dei rifiuti solidi urbani, ecc.) e i benefici per le

comunità.

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VIABILITÀ

Il sistema insediativo della nostra provincia fatto da circa 100 municipalità e 40 frazioni da un’idea

della capillarità della rete stradale che li collega.

Tale capillarità si traduce in una serie di criticità dovuta alla mancanza di una definizione gerarchica

funzionale delle strade e delle relative interconnessioni.

Per questo motivo, nella programmazione delle nuove costruzioni, sarà privilegiata una logica di

investimento per itinerari, provvedendo, in sintonia con il Servizio Trasporti, al completamento della

gerarchizzazione della rete rispetto ai flussi di traffico prevalenti ed alla funzione delle arterie

provinciali.

Si punterà a rafforzare/potenziare i collegamenti trasversali in particolare nell’area a Nord di Lecce e a

Sud del capoluogo - anche interrelandosi con progetti già avviati dall’ANAS -, nonché a migliorare gli

itinerari di interconnessione con la rete stradale statale.

In particolare, nell’area Nord della penisola si prevede di potenziare il collegamento trasversale tra i

territori a Nord Ovest di Lecce e l’area Ionica salentina (direttrice per Taranto-Porto Cesareo) verso

l’area di Surbo-Casalabate (Nord-Est del capoluogo), sviluppando la viabilità in forma sistemica, anche

in correlazione con le previsioni dell’ANAS di potenziamento dell’itinerario Bradanico Salentino, già

previsto attraverso l’ammodernamento della SS 7ter.

In tale ottica si inserisce anche il rafforzamento dell’itinerario di collegamento tra Gallipoli, Maglie e

Otranto. La cosiddetta congiungente Ionio-Adriatico potrà, in particolare, interconnettersi con le

previsioni di ammodernamento dell’ANAS (SS 16 – tronco Maglie-Otranto) migliorando e

razionalizzando l’attuale strada provinciale nel tronco compreso tra Gallipoli e Maglie.

Va posta estrema attenzione alla viabilità costiera ed agli spazi di sosta e di parcheggio da realizzare

lungo l’intero litorale salentino.

L’attività manutentiva, sia ordinaria che straordinaria, sarà improntata ad una logica di efficacia e

razionalità.

In particolare, la manutenzione ordinaria sarà sempre più orientata verso l’incremento della qualità del

servizio percepito dall’utente in relazione ai costi di viaggio, intervenendo sulle sovrastrutture (tappeti

d’usura), sulle barriere metalliche, sugli impianti luminosi, dando anche maggiore impulso ad una

politica di freno degli abusi riguardanti accessi e pubblicità lungo le SS.PP.

La manutenzione straordinaria dovrà comportare un reale innalzamento dei livelli di servizio e

sicurezza dei tronchi stradali a maggior traffico e con maggior ricorrenza incidentale.

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Si interverrà attraverso la realizzazione di ulteriori rotatorie in corrispondenza degli incroci a maggior

traffico, sistemazioni di curve pericolose, realizzazione di viabilità di servizio lungo i tratti stradali a

maggior tasso di insediamento, ma anche si realizzeranno percorsi protetti per pedoni e ciclisti, in

particolare in prossimità delle aree a maggior tasso insediativi.

Dagli ultimi dati disponibili è emerso che è ancora spaventosamente alto quello relativo

all’incidentalità.

A tal fine verrà potenziata l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati statistici a cura del Centro per il

Monitoraggio degli incidenti, che permetterà di individuare i “punti neri”, i punti più pericolosi su cui

intervenire preventivamente anche con soluzioni strutturali.

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TRASPORTI E MOBILITÀ

Questa Amministrazione vuole impostare come metodo di lavoro un’attività permeante di ascolto,

cooperazione ed interlocuzione attraverso incontri bilaterali e plenari con tutte le Amministrazioni

Comunali dell’Area Vasta, tramite incontri con i Sindaci e i referenti tecnici, oltre ché con la

rappresentanza dei diversi attori istituzionali al fine di ascoltare e discutere tutte le problematiche ed

eventuali proposte legate alla perfezionamento della strategia trasportistica già tracciati in fase di

redazione del Piano Urbano di Mobilità di Area Vasta di Lecce e Casarano.

La strategia definitiva da questa programmazione e approvata dalle rispettive Cabine di regia e

dall’Assemblea degli Associati delle Area Vastee, è stata quella di garantire sviluppo dello storico

sistema insediativo policentrico Salentino, attraverso il ripensamento urbanistico e strategico delle reti

di trasporto con i seguenti obiettivi

� integrazione tra le reti ed i servizi di livello provinciale e regionale sia privati che pubblici;

� trasferimento sul mezzo pubblico della più gran parte possibile degli spostamenti per motivi di

lavoro e di studio;

� garanzia di buoni livelli di accessibilità trasportistica a tutti i cittadini dell’area vasta;

� aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale;

� garanzia della sostanziale uguaglianza dei cittadini dell'area urbana nei confronti della vita urbana,

e delle opportunità residenziali, di lavoro, di studio.

Le scelte saranno rivolte prioritariamente per la razionalizzazione delle reti e delle infrastrutture

esistenti, in modo da trarre da esse il massimo beneficio e prevedere nuove opere solo quando siano

indispensabili: dovranno essere quindi evidenziati anzitutto i possibili miglioramenti raggiungibili per

via gestionale (appunto: “immediata cantierabilità”), quindi quelli che richiedono il completamento o il

potenziamento di opere o sistemi già disponibili, ed infine quelli che non si possono conseguire se non

con opere integralmente nuove.

Pertanto saranno privilegiate gli interventi che garantiscono: il completamento e il miglioramento

della rete infrastrutturale, su gomma e su ferro, sono tra i fondamenti e la complementarietà delle

opere ed il loro inquadramento nel contesto ha costituito la chiave di lettura privilegiate.

Per il raggiungimento degli obiettivi saranno avviate le seguenti azioni:

1 Perfezionamento e miglioramento dell’accessibilità trasportistica;

2 Rilancio del sistema di trasporto collettivo, da ricercarsi attraverso vari tipi di misure imperniate su

un profondo riassetto della attuale rete su ferro e su gomma;

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3 Integrazione tra sistemi di trasporto diversi, individuali e collettivi si basa su un’accorta

individuazione di centri per l’interscambio, in particolare parcheggi, da legare necessariamente a

servizi di trasporto collettivo di qualità superiore (ferrovia, linee di forza del trasporto collettivo

urbano di area vasta);

4 Sviluppo della ciclabilità lungocosta;

5 Sicurezza stradale;

6 Logistica delle merci e sviluppo delle piattaforme logistiche;

7 Trasporto per i diversamente abili, con assoluta priorità per gli studenti;

8 Collegamento veloce tra la provincia e le strutture aeroportuali e portuali di riferimento per le

persone e le merci;

9 Ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce, d’intesa con l’Amministrazione comunale.

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EDILIZIA SCOLASTICA E IMPIANTISTICA SPORTIVA

L’attività della Provincia nel settore strategico dell’Edilizia Scolastica e dell’Impiantistica Sportiva

sarà finalizzata a manutenere, adeguare, valorizzare, incrementare il patrimonio provinciale, attraverso

l’attuazione dei procedimenti da includere nel Programma Triennale dei LL.PP. e l’esecuzione degli

interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili.

In particolare la programmazione degli interventi di edilizia scolastica seguirà le seguenti linee di

intervento:

- avvio di un sistematico programma di adeguamento alle norme di sicurezza presso gli edifici

scolastici per i quali non risultano ancora acquisite le relative certificazioni;

- avvio di un piano di costruzione di nuove strutture compatibili con le tecniche di bio-edilizia e di

risparmio energetico;

- realizzazione di opere di completamento e/o ampliamento di plessi scolastici esistenti al fine di

completarne la dotazione logistica attualmente carente o insufficiente (palestre, nuove aule e

laboratori, spazi per le attività collettive);

- realizzazione di nuovi Istituti in quei Comuni che costituiscono polo di attrazione della

popolazione scolastica in ragione della offerta formativa dei diversi indirizzi presenti;

Nell’ambito dell’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici di competenza

provinciale, in proprietà o in uso ai sensi della L. 23/96, saranno incrementati i livelli di intervento,

attraverso:

- il potenziamento delle verifiche dello stato di conservazione del patrimonio scolastico;

- l’incremento, compatibilmente con gli equilibri complessivi di bilancio, delle risorse a

disposizione per l’esecuzione di tutti quegli interventi riparativi di modesta entità ed

imprevedibili che non possono essere inseriti tra gli interventi del programma triennale;

- una più efficace ed efficiente supervisione del servizio di manutenzione programmata e pronto

intervento affidato ad Alba Service;

In materia di Impiantistica Sportiva dovranno essere affrontate le problematiche ancora aperte

relativamente al recupero Velodromo degli Ulivi di Monteroni (il cui progetto è, peraltro, avviato alla

fase di gara), alla attivazione, di concerto con il Comune, dell’impianto di atletica di Taviano; alla

gestione delle 4 piscine realizzate con il cofinanziamento dei Comuni (salve, Trepuzzi, Poggiardo,

Calimera).

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CULTURA E UNIVERSITÀ

Cultura non è soltanto tutela e conservazione ma anche sostegno alla produzione artistica, musicale,

teatrale, coreutica che costituisce ormai insieme al patrimonio paesaggistico, storico, artistico,

architettonico e ambientale gli elementi che possono far crescere economicamente il nostro territorio.

La presenza, nel nostro territorio, dell’Università del Salento va considerata una ricchezza senza pari,

ma una ricchezza che va fatta fruttare.

Sempre più la Provincia dovrà essere il soggetto che sostiene e coordina la produzione culturale

orientandola verso la continuità, favorendo lo sviluppo di reti culturali internazionali (con l’obiettivo di

accedere alle risorse europee destinate al settore), condividendo con l’Università del Salento una

progettualità di più alto profilo, coinvolgendo i Comuni e gli operatori del settore in soluzioni

organizzative e gestionali in grado di migliorare l’accessibilità e la sostenibilità degli eventi anche in

chiave turistica.

In questa prospettiva:

l’identità culturale - che si pone come valore in se a difesa della memoria e della tradizione, recupero

delle radici per viverle, analizzarle e rielaborarle al fine di giungere ad un modello culturale, sociale e

politico più aderente alle identità strutturali della Provincia deve sapersi trasformare in strumento

attraverso cui il Salento con i suoi saperi, i suoi talenti, le sue stratificazioni antropiche, il suo

patrimonio storico si apre al mondo per rimarcare, di fronte alle sfide della contemporaneità, la sua

fama di terra ospitale, crocevia di popoli e di culture antichi e nuovi.

La stretta collaborazione con L’Università del Salento, vero motore trainante e fondamentale risorsa

per lo sviluppo culturale ed economico del territorio, avrà un ruolo determinante ed insostituibile in

questo processo;

il patrimonio culturale deve essere letto nella sua organicità come insieme di emergenze storico

architettoniche, produzione culturale, (musica, teatro, danza, arte, audiovisivo) cultura materiale (

artigianato artistico e di qualità, design, moda, gastronomia). In questa ottica si favorirà lo sviluppo di

forme di gestione attraverso la creazione di servizi in rete che tengano conto della complessa

articolazione territoriale ed istituzionale del Salento.

Questo approccio integrato rende possibili nuove forme di comunicazione e di promozione attraverso le

tecniche del marketing territoriale. Un'offerta integrata di servizi (biblioteche, musei, spettacoli, centri

di istruzione, formazione e ricerca, itinerari tematici, paesaggistici e monumentali) favorisce una

strategia di valorizzazione dei beni culturali e un loro più ottimale posizionamento nel mercato

turistico e nel sistema di concorrenza territoriale.

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Un Itinerario Museale e Bibliotecario Salentino che metta in rete le innumerevoli risorse

archeologiche, librarie, artistiche, naturalistiche ed ambientali rappresenta sicuramente l’esempio più

efficace di un approccio integrato al sistema cultura. Accanto ad una rete delle strutture museali occorre

prevedere anche un sistema di Eco Musei che nel resto d’Europa e nell’Italia centro settentrionale si

sono rivelati strumenti fondamentali di valorizzazione delle culture minori, delle aree artigiane

omogenee, dell’archeologia industriale, dei patrimoni rurali, della tradizioni del fare, delle culture

materiali, di difesa delle tipicità produttive.

Una Rete degli Ecomusei con il suo nuovo modello organizzativo e gestionale potrebbe essere la

risposta più efficace ad un progetto di valorizzazione delle Torri Costiere da trasformare da sistema di

avvistamento difensivo ad avamposti della cultura Salentina nel Mediterraneo a cominciare

dall’immenso patrimonio costituito dai codici e dagli incunaboli di Casole disseminati nelle biblioteche

di mezzo mondo e che oggi, attraverso le nuove tecnologie digitali, potrebbero essere riportati nei

luoghi d’origine. Con lo stesso approccio si affronterà il progetto di valorizzazione del complesso di

Torcito idealmente collegato con il Museo delle Tradizioni Popolari di Cerrate. I due poli di un

programma di valorizzazione della grande e profonda tradizione contadina del Salento. Se Cerrate

risponde alle esigenze di raccolta e documentazione proprie di una struttura museale Torcitò, per le sue

caratteristiche funzionali, deve essere il luogo dove la tradizione rivive e si confronta con la

contemporaneità e con le altre tradizioni del mediterraneo attraverso le forme e i linguaggi dell’arte,

dello spettacolo, della musica.

La Stagione Lirica, e l’ Istituzione Concertistico Orchestrale, seppur con una rinnovata attenzione

all’uso delle risorse, sono attività che si inseriscono a pieno titolo nella visione integrata della politica

culturale di questa Amministrazione. In particolare l’Orchestra va dotata degli strumenti per garantirgli

un suo maggiore e più qualificato utilizzo in campo regionale, nazionale ed internazionale.

La Stagione di Prosa che tradizionalmente si tiene al Teatro Politeama, determinando a volte

situazioni di sovraffollamento con l’attività lirica, e musicale, va ripensata in funzione

dell’articolazione territoriale del Teatro Pubblico Pugliese. In accordo con gli altri Comuni del Circuito

Teatrale occorrerà mettere in campo una strategia che da un lato punti a dare vita ad un cartellone con

meno appuntamenti ma di grande qualità con compagnie nazionali ed internazionali. Nello stessi tempo

bisognerà investire nuove risorse verso la produzioni locali favorendone la crescita in termini di

professionalità e capacità di stare sul mercato. Funzionale a questo obiettivo può essere la creazione di

una Rassegna Provinciale dedicata alle compagnie Salentine che metta in scena le tante energie

inespresse che il nostro territorio possiede.

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Un progetto pensato ed ideato attraverso il coinvolgimento diretto delle compagnie e delle strutture

teatrali che con mille difficoltà operano sul territorio provinciale.

Un Sistema Informativo, un vero e proprio osservatorio della cultura sul modello dell’osservatorio

nazionale e regionale sarà lo strumento di una vera razionalizzazione delle iniziative e, dunque, delle

risorse. Un esempio di questo nuovo approccio sarà il Calendario Culturale Provinciale. Non soltanto

un datario ma una mappa, un atlante della produzione culturale Salentina più significativa, uno

strumento per rendere concreto l’obiettivo di un effettivo coordinamento delle attività dei Comuni e

dell’associazionismo culturale in una visione integrata del sistema cultura della Provincia. Il rapporto

con l’Università del Salento assume valore strategico nella costruzione di questo nuovo sistema

culturale della provincia di Lecce.

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POLITICHE EDUCATIVE, GIOVANILI E DINAMICHE PER IL L AVORO

L’Amministrazione punterà fortemente sui giovani, che rappresentano il nostro futuro, operando per

renderli protagonisti dello sviluppo della propria terra, per favorirne l’inserimento nel mondo del

lavoro, per esaltarne le intelligenze e professionalità.

Giovani e mondo del lavoro

Quello dell’occupazione è senz’altro il problema più impellente per le giovani generazioni.

In questo settore occorre puntare su:

- Orientamento: informazioni su corsi di studio, orientamento pre e post-lauream, corsi di

formazione professionale, orientamento professionale. (In tale ambito, la Provincia dovrà costituire

il “ponte” tra scuole e Università, per farle finalmente dialogare insieme ed assumere comuni

iniziative in tale direzione).

- Centri per l’impiego: continuerà l’impegno al potenziamento di tali centri, puntando sempre più

sulle politiche attive del lavoro e sull’utilizzo di bandi pubblici che potranno essere utilizzati dai

giovani per l’inserimento nel mondo del lavoro; inoltre, si individueranno alcune figure

professionali mancanti all’interno di tali centri per dare maggior impulso allo sviluppo dei progetti

comunitari;

- Banca dati lavoro telematico, con incontro interattivo tra la domanda e offerta;

- Gemellaggio con realtà produttive oltre regione: l’economia della conoscenza non si sviluppa

solo attraverso l’apprendimento teorico, ma anche viaggiando alla riscoperta di diverse realtà per

nuovi modelli da seguire ed importare;

Giovani e mondo della scuola

In questo settore saranno prioritari:

- Agevolazioni per il servizio trasporto degli studenti con particolare attenzione ai diversamente

abili;

- Orientamento scolastico: la Provincia deve farsi carico di aiutare il giovane a capire, le proprie

attitudini ed aspirazioni ed a conoscere l’offerta scolastico-formativa esistente, prospettandogli le

diverse opportunità future.

- Scuole: “dove la luce è sempre accesa”: significative attività extrascolastiche saranno finanziate

dalla Provincia. Sarebbe opportuno finanziare progetti di associazioni studentesche e scuole,

tendenti ad allungare l’orario di apertura per usufruire di palestre, laboratori, aule magne, ecc. È

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essenziale favorire un maggiore radicamento delle istituzioni scolastiche nel territorio, anche tramite

l’accesso ai vari e consistenti fondi messi a disposizione dall’U.E., tramite la partecipazione agli

specifici programmi e la stesura degli appositi progetti.

- L’attenzione all’edilizia scolastica sia con la costruzione di nuovi edifici sia con la messa a norma

e comunque con il miglioramento energetico, funzionale e strutturale degli edifici esistenti.

- Condivisione di progetti con scuole, istituzioni formative e Università finalizzati all’arricchimento

della offerta formativa e all’ampliamento delle esperienze giovanili.

Giovani e Università

Aiutare la ricerca, aiutare la crescita del sapere, valorizzare le “intelligenze” e la creatività dei nostri

giovani è indispensabile per l’innovazione dei prodotti, per crearne di nuovi, per creare nuova

economia, per creare nuove possibilità occupazionali, per creare ricchezza.

Ponendo il “merito” quale presupposto per i nostri interventi queste le linee d’azione prioritarie:

- Agevolazioni per il servizio trasporto degli studenti : non solo da Lecce ma anche dai paesi della

Provincia per raggiungere l’Università anche qui con particolare attenzione ai diversamente abili;

- Borse di studio per il finanziamento di master a giovani laureati, anche al di fuori

dell’Università del Salento: Intendiamo finanziare attraverso delle borse di studio la frequenza di

Masters da parte di giovani salentini meritevoli, ma privi di mezzi;

- Incentivare la pratica degli stage degli studenti dell’Università del Salento presso i differenti

servizi della Provincia di Lecce, tramite apposite convenzioni con i Dipartimenti;

- Intese con Università straniere, incentivate dalla Provincia, per favorire la mobilità transnazionale

di studenti e docenti, ampliando quanto già previsto dal progetto Erasmus, Leonardo, Azione

Giovani e dagli altri progetti europei che riguardano tale settore, anche attraverso l’ attivazione di un

apposito sportello informativo sulle opportunità offerte dai programmi nazionali ed europei in

termini di scambi internazionali mobilità giovanile;

- Supporto all’internazionalizzazione delle eccellenze dell’Università di Lecce nell’ambito della

ricerca oggi all’avanguardia nel settore delle tecnologie informatiche applicate ai beni culturali (ad

es. telerilevamento tridimensionale di manufatti architettonici ed archeologici), della matematica

quadridimensionale, e soprattutto delle nanotecnologie, settore di assoluta eccellenza in campo

internazionale, ma anche nell’ambito delle migliori esperienze di formazione universitaria dei

docenti di ogni ordine e grado.

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Giovani e formazione professionale

Ora che la riforma della formazione professionale della nostra regione (L.R. n. 15 del 7 agosto 2002) e

le recenti deleghe hanno attribuito alle province un ruolo più attivo provvedendo a definire una propria

programmazione territoriale dell’offerta di istruzione e formazione.

L’Amministrazione Provinciale, partendo dall’attuale piano formativo già approvato e migliorandolo

periodicamente sulla base delle esigenze del territorio, cercherà di utilizzare le risorse finanziarie

disponibili per dare un contributo alla lotta alla disoccupazione, specialmente quella giovanile, facendo

svolgere alla formazione un ruolo di collegamento fra domanda/offerta di lavoro. Quindi stringendo

delle sinergie con imprese, Università ed altri enti presenti sul territorio che meglio potranno suggerire

le professionalità necessarie ad uno sviluppo dello stesso.

Spetterà allo stesso Ente essere protagonista di primo piano nel rapporto con la scuola, programmando

e strutturando un nuovo modello di agenzia di formazione in linea con i nuovi orientamenti didattici.

Giovani e tempo libero

Linee d’intervento saranno incentrate su aiuti finanziari finalizzati a :

- polisportive, associazioni sportive rivolte ai giovani, per progetti finalizzati alla diffusione della

cultura sportiva tra i giovani;

- alla costruzione, ristrutturazione e ammodernamento delle strutture parrocchiali e non al fine di

facilitare la socializzazione tra i giovani (oratori, centri di aggregazione giovanile, ecc)

- all’impiantistica sportiva che è comunque una priorità convinti come siamo che lo sport faccia da

deterrente per tante esperienze negative che insidiano i giovani;

- avvio di una sistematica campagna di educazione allo sport responsabile, con prevenzione del

doping e della violenza sportiva.

Giovani e associazionismo

- Programmare una Conferenza Provinciale della Gioventù delle associazioni e del volontariato.

Tale conferenza attraverso i suoi rappresentanti democraticamente eletti avrà carattere propositivo e

consultivo sia in tema di Politiche Giovanili che per tutte le problematiche inerenti il mondo delle

nuove generazioni. La Conferenza collaborerà con l’Assessore alle Politiche Giovanili e l’intera

giunta nell’adozione di decisioni che riguardano i giovani attraverso un loro coinvolgimento diretto;

politica e società devono ripristinare modalità di incontro-confronto diretto;

- d’intesa con il mondo della scuola, si istituirà una Giornata provinciale della gioventù in cui i

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giovani siano protagonisti ed avviino un loro percorso di partecipazione pubblica e cittadinanza

attiva;

- l’Associazionismo Giovanile rappresenta anche il terreno sul quale il Salento conferma uno dei

tratti salienti della propria identità quello di terra aperta e solidale. Le politiche per l’integrazione

culturale, il dialogo interculturale, la cooperazione allo sviluppo, la pace passano attraverso

l’universo giovanile e le sue forme associative sia di ispirazione religiosa che laica. La Provincia

intende sostenere la progettualità dei giovani in questo settore, anche attraverso progetti concreti

come “I Cento Colori della Mia Provincia”, primo atto proposto da questa Amministrazione in

questo campo, ed approvato dal Ministero della Gioventù.

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FAMIGLIA, POLITICHE SOCIALI E PARI OPPORTUNITÀ.

La famiglia rappresenta un valore fondamentale garantito dalla Costituzione e su cui si basa la nostra

società civile. Parlare di famiglia non può prescindere dalle politiche di welfare.

Il Sistema di Welfare, introdotto dalla Legge 328 dell’8 novembre 2000, e, in Puglia, dalla L.R.

17/2003, dal Piano Regionale delle Politiche Sociali e, dalla successiva L.R. 19, ha sancito il

definitivo superamento della logica assistenzialistica a vantaggio di un’impostazione comunitaria e

partecipativa nell’offerta dei servizi sociali.

I Comuni, Enti Locali più vicini ai bisogni del cittadino, sono chiamati, in forma associata per Ambiti

coincidenti con i distretti socio-sanitari, ad assumere l’iniziativa e la conduzione dei percorsi innovativi

necessari per la realizzazione del sistema integrato dei servizi alla persona, attraverso la concertazione

e condivisione con gli attori sociali pubblici e privati, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini e

delle formazioni sociali presenti sul territorio.

La Provincia, oltre a garantire i servizi per videolesi ed audiolesi, concorre alla programmazione del

Sistema Integrato, partecipa alla definizione ed attuazione dei Piani di Zona, esercita funzioni di

coordinamento delle attività di programmazione e realizzazione della rete dei servizi alla persona

fornendo agli ambiti territoriali (Comuni) il necessario supporto alla raccolta dei dati sui bisogni e sulle

risorse, all’analisi della domanda e dell’offerta assistenziale mediante l’attività dell’Osservatorio

Sociale Provinciale.

Realizza inoltre, con il coinvolgimento dei Comuni, iniziative di formazione e di aggiornamento rivolte

ai vari attori ed alle professionalità del territorio, ed è Ente attuatore, di concerto con gli Ambiti, di

progetti che prevedono servizi socio-assistenziali, anche ad integrazione socio-sanitaria, sovra-ambito,

spesso difficilmente realizzabili a livello comunale.

La Provincia in capo sociale adotterà le seguenti linee di indirizzo:

1. Recupero di un ruolo di governance dell’Ente nei confronti degli Ambiti, dei Comuni e dell’ASL,

in una logica di maggiore supporto, incisività ed efficienza;

2. Sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria, sollecitando l’attivazione dei Servizi Territoriali

socio-sanitari, per realizzare finalmente politiche integrate di welfare nei 10 Ambiti Territoriali

Sociali;

3. Sviluppo di una RETE di “Dopo di Noi” e Centri Socio-Educativi e Riabilitativi Diurni per

disabili;

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4. Garanzia, come anzi detto, del diritto allo studio per gli studenti diversamente abili attraverso il

servizio di trasporto;

5. Valorizzazione del personale stabilizzato e delle risorse umane in carico all’Assessorato alle

Politiche Sociali;

6. Promozione del Turismo Sociale ed del Turismo Accessibile (può incentivare la

destagionalizzazione), interagendo con Comuni, Enti e comparti delle Amministrazioni preposti

anche attraverso la partnership con province di altre regioni;

7. Rafforzare e raccordare l’integrazione delle strategie e politiche di Area Vasta e degli Ambiti

Territoriali Sociali;

8. Promozione di azioni in rete con gli Ambiti dirette a valorizzare il ruolo della famiglia nella

società e il ruolo della genitorialità all’interno della famiglia;

9. Azioni dirette a favorire l’integrazione dei migranti;

10. Azioni di sensibilizzazione per la prevenzione delle devianze minorili;

11. Azioni di supporto agli Ambiti nelle politiche per gli Anziani.

Pari Opportunità

La Provincia nel campo delle Pari Opportunità adotterà le seguenti linee d’indirizzo:

1. Azioni per la valorizzazione del ruolo della Donna nel mondo del Lavoro;

2. Azioni per la valorizzazione del ruolo della Donna, madre e moglie all’interno della famiglia;

3. Azione per la promozione e la condivisione dei ruoli;

4. Azioni per la formazione politica al femminile;

5. Azioni per incentivare l’autostima quale premessa per la valorizzazione del ruolo della Donna

nelle varie sfere sociali;

6. Potenziamento Sportello Donna;

7. Azioni contro la violenza sulle Donne e sui Minori;

8. Azioni per l’integrazione delle Donne immigrate;

9. Azioni in rete con i Comuni sulle Pari Opportunità.

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SICUREZZA

Il crescente stato di insicurezza percepito da una parte sempre più ampia della popolazione, richiede un

intervento responsabile e serio, prima che questi sentimenti sfocino in più preoccupanti forme di

reazione.

Tale esigenza risulta più stringente in questo periodo dove le fasce più deboli della collettività sono

facile preda della malavita organizzata.

Sarà nostro compito affermare, in stretto raccordo con le istituzioni superiori, il principio che lo Stato

nella Provincia di Lecce c’è.

Ci impegneremo, quindi, sia con azioni dirette che con azioni di coordinamento con tutte le istituzioni

competenti in materia, ad affermare con forza questo principio.

Svilupperemo ciò attraverso:

• Aumento del controllo sul territorio.

• Promozione della cultura della legalità. E’ necessaria una vera e propria rivoluzione culturale

attraverso un’azione capillare che veda insieme scuola, università, istituzioni, e, soprattutto, le

famiglie.

• Maggiore sicurezza sulle strade. Più controlli e più prevenzione equivalgono a più sicurezza;

maggiore cura delle strade e una segnaletica più adeguata possono contribuire a salvare vite umane.

• Piano di protezione civile. Prevenire i rischi è consentire a tutti di vivere in sicurezza.

• Promozione e vicinanza all’associazionismo antiracket e antiusura, al fine di ridurre la

condizione di isolamento nella quale si trovano coloro che subiscono richieste estorsive o versano in

condizioni di rischio-usura;

• Costituzione di un consorzio fra amministrazione provinciale e comuni interessati, teso a

ricevere e a gestire per fini di utilità sociale i beni confiscati alle organizzazioni criminali.

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INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE

Nel campo dell’Innovazione Tecnologica l’obiettivo principale della nuova Amministrazione

Provinciale sarà quello di aumentare l’efficienza ed il livello dei servizi erogati a tutti i cittadini, di tutti

i comuni, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione.

Compito fondamentale sarà quello di dare sostegno all’informatizzazione di ogni singolo comune, con

particolare riguardo a quelli di piccole dimensioni, con lo scopo preciso di:

• rendere trasparente l’attività amministrativa e diffonderne la conoscenza;

• adempiere in maniera chiara agli obblighi stabiliti dalla legge o dai regolamenti, siano essi dello

Stato, delle Regioni o degli informativi Enti Locali;

• promuovere iniziative, progetti e nuove tipologie di servizi utilizzando ogni forma di

finanziamento o agevolazione.

Per raggiungere tali obiettivi occorre:

• promuovere sia all’interno dell’Amministrazione provinciale sia fra essa e i singoli Comuni

facenti parte della provincia, momenti di studio diretti alla promozione di nuove tecnologie

dell’informazione e dell’informatizzazione integrata;

• sviluppare e sostenere in maniera adeguata i servizi offerti on line alle imprese della provincia

con particolare riguardo a quelle di piccole dimensioni;

• sviluppare, in chiave moderna, il sistema informativo per i rapporti tra centri per l’impiego e le

imprese del territorio in modo da avere un monitoraggio continuo della domanda e dell’offerta di

lavoro disponibile;

• sviluppare, all’interno del portale della Provincia, un luogo virtuale per una vera

implementazione del “telelavoro” rivolto soprattutto ai diversamente abili ed alle donne in

maternità;

• adeguare gli attuali sistemi di rete per promuovere, in maniera efficace, i beni artistici, le

particolarità paesaggistiche e le tipicità di tutti i comuni della Provincia

• adottare, nei limiti del possibile, tecnologie e software di tipo “open source” o a “codice

sorgente aperto”;

• rendere trasparente l’attività amministrativa attra verso i “social network”;

• sviluppare moderni sistemi di e-democracy, con il preciso scopo di avvicinare e rendere partecipi

i cittadini alla vita della Pubblica Amministrazione;

• organizzare corsi di formazione informatica per anziani.

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U.R.P. Una corretta e puntuale informazione e comunicazione dell’attività amministrativa non può prescindere

da un efficace Ufficio delle Relazioni con il Pubblico, che non deve essere concepito come semplice

evoluzione degli sportelli informativi gia esistenti ma come un nuovo servizio, terminale

dell'amministrazione sul territorio, punto di osservazione dei suoi rapporti con il cittadino, collocandosi

tra le aspettative della gente e la possibilità di soddisfarli.

L’immagine che la Provincia dà all’esterno dipende dal modo e dagli strumenti con cui i settori e

servizi dialogano tra di loro. Il cittadino che si reca all’URP deve trovare le informazioni necessarie, gli

operatori devono sapere in anticipo le notizie prima che le stesse appaiano sui giornali. Pertanto verrà

sviluppata la rete ed il ruolo dei referenti interni della comunicazione prevedendo corsi di formazione,

riunioni periodiche, rilanciando il sistema di “interscambio” tra i Servizi, rendendolo maggiormente

efficiente.

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EFFICACIA, EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ DELL’AZIONE

AMMINISTRATIVA

Per la realizzazione delle politiche proposte risulta determinante una macchina burocratico-

amministrativa che dia risposte in tempi certi e sia collaborativa nei confronti del cittadino-utente.

Un buon funzionamento dell’ente rappresenta di per se un valore, un contributo al miglioramento del

nostro apparato produttivo, alle esigenze dei nostri cittadini, allo sviluppo della nostra economia.

Anche qui è opportuno disegnare un percorso, porsi degli obiettivi, dare una traccia all’azione che

vogliamo porre in essere.

• Sostenere la competitività delle attività produttive. Ciò sarà possibile attraverso politiche di de-

burocratizzazione e snellimento delle procedure amministrative.

• Garantire maggiori e migliori servizi ai cittadini. Questa finalità sarà raggiunta attraverso una

azione di coinvolgimento serio e consapevole di tutti gli attori al fine di avviare una nuova ed

efficace politica dei servizi.

Sarà necessario, quindi, in primo luogo individuare le esigenze e le problematiche avvertite dalla

collettività, in secondo luogo mettere in campo azioni concrete di risposta alle diverse esigenze del

territorio e per ultimo, non per ordine di importanza, monitorare l’impatto delle politiche messe in

atto dall’amministrazione per valutare costantemente il grado di risposta alle esigenze dei cittadini.

• Razionalizzare e contenere le spese di funzionamento. In un periodo di crisi economica nazionale

ed internazionale che ha ripercussioni negative sul bilancio dell’ente in termini di contrazione delle

entrate tributarie, considerata anche la costante riduzione dei trasferimenti erariali, la Provincia, non

avendo la possibilità di agire sulla leva fiscale, non può esimersi dall’attivare meccanismi virtuosi

che consentano di risparmiare risorse pubbliche da destinare al soddisfacimento dei bisogni della

collettività amministrata. Esigenza ancora più pressante alla luce della non florida situazione

finanziaria in cui versa l’ente, oggetto di attenta ed accurata valutazione.

Questa finalità sarà raggiunta attraverso la rivisitazione e la successiva implementazione del sistema

di controllo di gestione avviato in via sperimentale per il triennio 2003/2005 dalla Provincia e poi

accantonato, che consentirà di ottenere un’analisi dettagliata dei costi sostenuti per l’erogazione dei

singoli servizi, segnalando eventuali inefficienze e prevedendo i necessari interventi correttivi.

• Rapporti con le partecipate. La ricerca dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità

dell’azione amministrativa passa anche attraverso una razionalizzazione dei rapporti con le società e

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gli altri organismi partecipati dall’ente, dando esecuzione alle prescrizioni che si sono succedute in

materia e finalizzate al contenimento della spesa pubblica.

• Implementare l’utilizzo delle nuove tecnologie. E’ necessario per una migliore qualità dei servizi

e per una gestione più economica e veloce degli stessi, potenziare e diffondere l’utilizzo di nuove

tecnologie. Tutto ciò nell’ottica di una politica contro gli sprechi ed i ritardi, già fin troppo presente

nella pubblica amministrazione, promuovendo così un modello amministrativo non più

ragionieristico, bensì un sistema responsabile di amministrazione della cosa pubblica in linea con le

esigenze del territorio. In particolare si collaborerà con gli Enti Locali per la realizzazione dei Centri

Servizi Tecnologici (C.S.T.).

• Potenziamento del partenariato istituzionale. Dati i compiti istituzionali della Provincia, il

miglior servizio che essa può offrire alla cittadinanza, è quello della promozione e del rafforzamento

del partenariato istituzionale mediante la sottoscrizione di accordi, intese, convezioni o sinergiche

collaborazioni con gli altri soggetti istituzionali.