psicologia dello sport -vitali (pubbl. 24-10-09)
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“Dalla psicologia dello sport e dell’esercizio fisico alla
disability sport psychology”
Seminario su“Psicologia dello sport e della disabilità”
Genova, 23 ottobre 2009
Francesca Vitali,Università degli Studi di Genova
Cos’è la psicologia dello sport e dell’esercizio fisico?
“La psicologia dello sport e dell’esercizio fisico rappresenta lo studio delle persone e dei loro comportamenti nelle attività sportive e motorie e l’applicazione pratica di queste
conoscenze.”
(Weinberg e Gould, 2007; pag. 13)Foundations of Sport and Exercise Psychology.
Champaign, IL: Human Kinetics.
La psicologia dello sport e dell’esercizio fisico studia:
• i fattori (mentali/cognitivi, emotivi, sociali) che influenzano (e sono influenzati dal) la partecipazione e la performance tanto nello sport (agonistico e amatoriale), quanto nell’attività fisica/motoria più in generale;
• gli effetti psicologici che ne derivano.(Williams, 2005)
Applied Sport Psychology:Personal Growth to Peak Performance
London, UK: MacGraw-Hill.
La psicologia dello sport e dell’esercizio fisico applicate:
• si occupano dello sviluppo di teorie e delle conseguenti applicazioni pratiche nello sporte nell’esercizio fisico;
• favoriscono lo sviluppo di un “clima”(organizzativo, sociale, mentale) ideale per l’allenamento e la crescita dell’atleta e delle persone che praticano esercizio fisico;
• stimolano la partecipazione allo sport e all’esercizio fisico per favorire lo sviluppo del benessere psico-fisico.
(Williams, 2005)
La psicologia dello sport e dell’esercizio fisico derivano da:
(Adattato da Singer et al., 2001; Weinberg and Gould, 2007)
PSICOLOGIA SCIENZE MOTORIE
PSICOLOGIA SPORT E ESERCIZIO FISICO
Psicologia generalePsicologia sperimentale/fisiologicaPsicologia comunicazionePsicologia apprendimentoPsicologia cognitivaPsicologia clinicaPsicologia dello sviluppoPsicologia personalitàPsicologia sociale/del lavoro e org.Psicologia salute Counseling/CoachingPsicologia disabilità/diversabilitàPsicologia differenze genere
Metodologia allenamentoValutazione funzionaleSviluppo motorioApprendimento e controllo motorioDiscipline motorie e sportivePedagogia sportSociologia e Storia sportAttività motoria adattataBiomeccanicaErgonomiaFisiologia esercizio e sportMedicina sportScienze alimentazione/endocrinologia
Un po’ di storia: psicologia dello sport e dell’esercizio fisico tra passato e futuro.
PRIMA FASE : “le origini”
Coleman Roberts Griffith (1893–1966, padre fondatore USA)- fonda il primo laboratorio europeo (Germania, 1920)- tiene il primo corso accademico (University of Illinois, 1923)- crea il primo laboratorio US (Athletic Research Laboratory, 1925)- Psychology of Coaching (1926) e Psychology of Athletes (1928)
SECONDA FASE : “l’identità scientifica e professionale”
Ferruccio Antonelli (1927–2000, primo psicologo dello sport)- fonda l’International Society of Sport Psychology (1965)- organizza il primo congresso mondiale (Roma, 1965)- crea l’International Journal of Sport Psychology (1970)- fonda l’Associazione Italiana Psicologia dello Sport (1974)
Un po’ di storia: la psicologia dello sport e dell’esercizio fisico tra passato e futuro
TERZA FASE : “il consolidamento”Anni ’60-’70- North American Society Psychology of Sport and Physical Activity (NASPSPA)- Fédération Europénne de Psychologie des Sports et des Activités Corporelles(FEPSAC)
Anni ’70-’80- Riviste (Research Quarterly for Exercise and Sport, Journal of Sport Psychology oggi Journal of Sport & Exercise Psychology, Journal of AppliedSports Psychology, The Sport Psychologist, …)
Anni ’90- Singer et al. (1993). Handbook of Research on Sport Psychology (I Ed.)
Un po’ di storia: la psicologia dello sport e dell’esercizio fisico tra passato e futuro
QUARTA FASE : “il periodo contemporaneo”USA: APA Division 47 – Exercise and Sport psychology
ITALIA: Psicologia dello sport (e dell’esercizio fisico) (M-PSI/06)
• Fiorisce la psicologia dell’esercizio fisico nelle università• Aumenta l’interesse per la psicologia dello sport applicata
http://www.apa47.org
Organizzazioni e Associazioni scientifiche internazionali
http://www.issponline.org
http://appliedsportpsych.org
http://www.naspspa.org
http://www.fepsac.com
http://www.ifapa.biz
International Paralympic Committee: http://www.paralympic.org
http://www.apa.org/divisions/div47
Organizzazioni e Associazioni scientifiche nazionali
ASSOCIAZIONE ITALIANA PSICOLOGIA DELLO SPORT
http://www.aipsweb.it
SOCIETSOCIETÀÀ ITALIANA DI PSICOLOGIA DELLO SPORTITALIANA DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
http://www.psicologiadellosport.it
Prossimo congresso: 22-24 ottobre 2010 a Chieti
ASSOCIAZIONE ITALIANA PSICOLOGIA DELLO SPORT http://www.aipsweb.it
• mantiene rapporti con strutture scientifiche e professionali(italiane, europee e internazionali)
• collabora con Ordini (Psicologi, Medici e altri), istituzioni e organizzazioni attive nello S/E
• promuove ricerca scientifica e applicazioni professionali• realizza progetti e programmi di ricerca/consulenza
FINALITÀ
SOCIPsicologi, psicoterapeuti, medici, pedagogisti, sociologi, insegnanti di EF, laureati in scienze motorie, tecnici, atleti, fisioterapisti, dirigenti sportivi, giornalisti sportivi …
Riviste internazionali e nazionali
1970: International Journal of Sport Psychology1979: Journal of Sport Psychology1980: Journal of Sport and Exercise Psychology1986: Movimento1987: The Sport Psychologist1989: Journal of Applied Sport Psychology2000: Giornale Italiano di Psicologia dello Sport
DISCIPLINA (conoscenze) o PROFESSIONE (applicazione del sapere)?
Esiste un cospicuo corpus di teorie e di conoscenze, ma c’è carenza di psicologi dello sport “full-time”.
(Martin, 2009)
• N= 2.700 ca psicologi dello sport e dell’esercizio fisico in 61 diversi Paesi (Salmela, 1992)
• Se 100% sono gli psicologi italiani occupati (a 20 anni dalla Legge 56 del 18 febbraio 1989), il 3% si occupa di sport/tempo libero (Ordine degli Psicologi Nazionale, 2009)
• <10% degli psicologi occupati in Liguria sono inseriti nei “nuovi ambiti” della psicologia (tra cui sport e esercizio fisico) (Ordine degli Psicologi della Liguria; Fraccaroli e Vitali, 2000; Morra e Spotorno, 2009)
PROFESSIONE dello psicologo(dello sport e dell’esercizio fisico)
• Professione “aperta”
• Complessità e pluralità
• Cambiamento
• Eterogeneità (nella professione e fra professionisti)
• Concorrenzialità
• Flessibilità, pro-attività e imprenditorialità
ALTA DOMANDA IMPLICITA MERCATO e SCARSA OFFERTA ESPLICITA !
Settori operativi della psicologia dello sport e dell’esercizio fisico
RICERCA (studi vs esperimenti, casi, teorie, congressi, …) EAPPLICAZIONE (approccio attivo, conoscenza professionale)
INTEGRAZIONE del sapere scientifico e professionale !
FORMAZIONE (accademica, sportiva, professionale)
1)
2)
3) CONSULENZA:- Clinical sport/exercise psychology (severi disturbi)- Educational sport/exercise psychology (mental coaches)- Organizational&Work psychology in sport/exercise
Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico:quali orientamenti?
Esattamente come un allenatore persegue il successo con strategie diverse (es. offensiva o difensiva), anche gli psicologi possono scegliere fra diversi orientamenti (teorici/applicativi).
1) PSICOFISIOLOGICO (processi psicofisiologici)
2) PSICOSOCIALE (interazione persona e ambiente)
3) COGNITIVO-COMPORTAMENTALE (aspetti cognitivi e ambientali)
Standard etici per gli psicologi dello sport e dell’esercizio fisico
1. Competenza (alti standard professionali e consapevolezza dei propri limiti)
2. Integrità (nella ricerca, nella formazione, nella consulenza)3. Responsabilità professionale e scientifica (benessere dei
clienti/utenti viene prima di tutto)4. Rispetto per la dignità e i diritti delle persone (diritti
umani, rispetto delle diversità, privacy, segreto professionale)5. Attenzione al benessere altrui (benessere psicologico e
fisico viene prima della vittoria/performance/eccellenza)6. Responsabilità sociale (equità sociale, rispetto del principio di
pari opportunità per tutti)
[Linee-guida APA, 1992; Advancement of Applied Sport Psychology (AAASP)]
Potenzialità e limiti della teoria e della pratica professionale
Conoscenza Potenzialità Limiti
Teorica e scientifica
Pratica e professionale
- Affidabile e specifica
- Sistematica e controllata
- Oggettiva e valida
- Olistica e generale
- Innovativa
- Immediata
(Adattato da Weinberg e Gould, 2007)
- Riduzionista e conservativa
- Lenta ad evolvere
- Scarsa praticabilità
- Scarsa affidabilità
- Mancanza di spiegazioni
- Scarsa validità
Trasparenza
Responsabilità
Formazione continua
Collegamento/Rete
Esperienza
I criteri di una valida consulenza psicologica(nello sport e nell’esercizio fisico)
(Adattato da Seiler, 1996; Past President FEPSAC)
Gli psicologi S/E:• rispondono in modo trasparente a domande
come: cosa, perché, come, chi …• usano un linguaggio chiaro e condiviso• si avvalgono di metodi scientifici validati,
affidabili e misurabili• operano in modo “trasparente” e sono pronti ad
ammettere i propri limiti
TRASPARENZA
Gli psicologi S/E:• operano con chiare linee direttrici e linee-guida• lavorano nel rispetto dell’ordine professionale e di una
propria forte deontologia/etica• evitano rigidità• evitano eccessivo atteggiamento “clinico”Filosofia di fondo (psicologo S/E e allenatore):
considerare l’atleta/utente come persona indipendente, capace di stabilire relazioni significative, effettuare un’analisi autonoma della prestazione e far fronte alle difficoltà anche attraverso soluzioni creative.
RESPONSABILITÀ
Gli psicologi S/E:• dopo una specifica preparazione, si aggiornano
costantemente, seguendo percorsi diinfo/formazione continua
• collaborano fra loro in vari gruppi (supervisioneo intervisione)
• rispettano le specifiche competenze e specializzazioni [es. Educational sport/exercisepsychologist (mental coaches) -> (severi disturbi) -> Clinical sport/exercise psychologist]
FORMAZIONE CONTINUA
Gli psicologi S/E:• sono una “rete” aperta di/fra professionisti• sono in contatto fra loro e collaborano con
colleghi più specializzati in determinati settori(sviluppo continuo competenze professionali)
• costituiscono e partecipano attivamente ad unacomunità (scientifica e professionale)
COLLEGAMENTO
Gli psicologi S/E:• conoscono i mondi dello sport e dell’esercizio
fisico• vantano esperienze lavorative in diverse
discipline sportive e ambiti motoriEs. Educational sport/exercise psychologist (mental
coaches): il proprio focus di azione è la preparazionepsicologica e mentale e ciò li autorizza ad operarenonostante possano essere privi di conoscenze specifichesu alcune discipline sportive
ESPERIENZA
NON FIDATEVI DI CHI:• promette successi strabilianti senza o con pochi
sforzi• garantisce risultati immediati• esclude a priori la possibilità di non riuscire• procede senza seguire né rispettare il contesto
sportivo/motorio• scommette su obiettivi che utenti/clienti non sono in
grado di raggiungere• rende dipendenti i propri utenti/clienti
PROFESSIONISTI E NON CIARLATANI!
(Seiler, 1996)
La consulenza psicologica nello sport e nell’esercizio fisico
PSICOLOGIA DELLO SPORT• Sport a livello professionale/agonistico• Atleti d’élite• Professionisti (dirigenti e manager, allenatori, preparatori, …)• Ricerca dell’eccellenza (sportiva, motoria, personale/di gruppo…)
PSICOLOGIA DELL’ESERCIZIO FISICO• Sport a livello amatoriale e attività motoria/esercizio fisico• Atleti amatoriali di tutti i livelli e persone• Diversi attori coinvolti (allenatori, genitori, educatori, operatori, …)• Partecipazione e migliore qualità della vita
(Adattato da Singer et al., 2001; Weinberg and Gould, 2007)
PSICOLOGIA SPORT PSICOLOGIA ESERCIZIO FISICO
PersonalitàMotivazioneEmozioniGestione arousal/ansiaGruppi (dinamiche, coesione,comunicazione, leadership)Allenamento abilità mentali(imagery, goal-setting, self-efficacy,ACT)Burnout/stress/overtrainingCompetizione e cooperazionePerformance/prestazioneSport giovanileViolenza e sportDipendenze/DopingInfortuniDisabilità e sportDifferenze di genereEtica e sport
PersonalitàMotivazioneEmozioniSalute e benessereGruppi
Aspetti psicologici (self-efficacy, autostima, supporto sociale, benessere)Recupero e mantenimento benessereCooperazioneAttività motoria adattataGiovani e esercizio fisico/giocoAggressività e esercizio fisicoDipendenze/DopingInfortuniDisabilità e esercizio fisicoDifferenze di genereEtica e esercizio fisico
É una disciplina antica, ma una giovane scienzaUna convinzione erronea che ne ha rallentato la diffusione (atleti e allenatori): considerare le abilitàmentali come innate e non migliorabiliRicerche ed esperienze hanno dimostrato che le abilità mentali (come quelle fisiche, tecniche), possono essere apprese, sviluppate e perfezionate
PSICOLOGIA DELLO SPORT
Livelli di analisi e di interventodella psicologia dello sport
1) livello individuale, per migliorare:- abilità mentali- gestione emozioni/arousal
2) livello di gruppo e di squadra, per favorire:- coesione e buona leadership- comunicazione efficace
3) livello organizzativo, per favorire:- buona relazione persona-organizzazione- buon clima, soddisfazione e benessere organizzativo
Livelli di analisi e di interventodella psicologia dello sport
LE FORME DELL’ALLENAMENTO
ALLENAMENTO FISICO/MOTORIO
ALLENAMENTOMENTALE
ALLENAMENTO TECNICO
Performance
Abilitàtecniche
=
XAbilitàfisiche/motorie X Abilità
mentali
La prestazione
X Abilitàstrategiche
La preparazione mentale nello sport agonistico
MENTAL TRAINING (o Psychological Skill Training, PST)
“Consiste nel sistematico e specifico allenamento di abilità mentali e psicologiche
con lo scopo di migliorare la performance, aumentare il divertimento e raggiungere una crescente soddisfazione per le proprie attività
fisiche e sportive.”
Weinberg and Gould (2007)
Evoluzione delle tecniche del MENTAL TRAINING nello sport
PRIMA FASE delle “tecniche di rilassamento”(Anni ’60 – ’70): epoca del Training Autogeno (Peresson, Calderaro, Pozzi)
SECONDA FASE delle “psicoterapie”(Anni ’70 – ’80): epoca dell’approccio e orientamento clinico (Antonelli,Traetta)
TERZA FASE del “Mental Training”(Anni ’80 ad oggi): epoca dell’applicazione professionale del sapere scientifico (Martens, Singer, Suinn, ...)
ESEMPI di programmi e manuali di preparazione mentale nello sport
The athlete's guide to sports psychology (Harris and Harris, 1984) Mental training for Athletes & Coaches (Orlik, 1986)Coaches guide to sport psychology (Martens, 1987)Athletes' guide to mental training (Nideffer, 1987)Seven steps to peak performance (Suinn, 1986) Five step strategy (Singer, 1986 )Mental Training (Cei, 1987) A mental game plan (Albinson and Bull, 1988) Guida per Atleti all’allenamento mentale (Syer and Connoly, 1989)Visualizzazioni Guidate (Gramaccioni, 1990)Modello Idiografico (Robazza, 1990)
Five Step Strategy(Singer, 1986)
PREPARAZIONEStato ottimale di arousal e corretto
atteggiamento motivazionale, emotivo e comportamentale. Ripetizione di
comportamenti associati a precedenti prestazioni di successo
IMMAGINAZIONEAnticipazione
polisensoriale dell’azione,eseguita in maniera
perfetta
1
2
34
5
FOCALIZZAZIONE DELL’ATTENZIONE
Concentrazione intensa ed esclusiva su un aspetto
importanteESECUZIONE
dell’azione programmata,
in modo “automatico”
e fluido
VALUTAZIONEdell’azione e della
strategia.Se necessario, correzione della
procedura
Five step strategy(Singer, 1986)
Le singole sottostrategie sono:• apprese singolarmente• applicate una dopo l’altra in sequenza
La strategia complessiva:• è semplice da acquisire• può essere applicata da principianti (di diversa
età), per migliorare l’apprendimento motorio• può essere applicata da atleti esperti per
incrementare e perfezionare il gesto tecnico
Il Visual-Motor Behavior Rehearsal (VMBR) (Suinn, 1972)
Il metodo della ripetizione visiva e motoria del comportamento:• deriva dalla teoria bioinformazionale di Lang (1970)• si basa su 2 fasi:
1) fase di rilassamento (preparatoria)2) fase di immaginazione mentale (esercizio)
• L’esperienza mentale immaginata è polisensoriale (visiva, tattile, uditiva, ma anche emotiva e cinestesica)
• consiste nella ripetizione mentale di un singolo gesto atletico o di una certa sequenza di azioni
• è applicabile per sport basati su un gesto atletico specifico, maanche per sport complessi (es. di squadra)
Il Visual-Motor Behavior Rehearsal (VMBR) (Suinn, 1972)
Suinn (1986) ha poi inserito il metodo VMBR all’interno di un programma di MENTAL TRAINING più ampio, basato su 7 fasi (metodo “Seven steps to peak performance”):
1) allenamento al rilassamento2) gestione dello stress3) controllo dei pensieri4) autoregolazione5) metodo VMBR6) allenamento alla concentrazione7) controllo delle energie
(Robazza et al., 1994)
PROGRAMMA DI MENTAL TRAINING:UN ESEMPIO
Prima settimanaAutovalutazione e basi del MTTecnica: contrazione-distensione
Seconda settimanaGoal settingRilassamento Muscolare Progressivo
Terza settimanaAtteggiamento MentaleVisualizzazioni “generiche” disattivanti
Quarta settimanaFattori di distrazione e Routine pre-garaVisualizzazioni “sportive” ( Allenamento )
Quinta settimanaAllenamento con le visualizzazioniAllenamento Ideo-Motorio
Sesta settimanaGestione dell’energia psichicaVisualizzazioni attivanti
Settima settimanaAllenamento delle abilità attentiveVisualizzazioni: concentrazione
Ottava settimanaSelf-talk Visualizzazioni: motivazioni e self-efficacy
Nona settimanaGestione delle situazioni stressantiVisualizzazioni per la soluzione dei problemi
Decima settimanaVisualizzazione pre-gara
Abilità Mentali di base (Martens, 1988)
Controllo dei pensieri
Controllo dei pensieri
Controllo dell’attenzione
Controllo dell’attenzione
Formulazione degli obiettivi
Gestione delle emozioni
Modulazione dell’arousalModulazione dell’arousal
Controllo delle immagini
Controllo delle immagini
Abilità Mentali di base: esempi di metodi (Martens, 1988)
Thought stoppinge thought centering
(Nideffer, 1976)
Thought stoppinge thought centering
(Nideffer, 1976)
ATTENTION CONTROL TRAINING
(Nideffer, 1976)
ATTENTION CONTROL TRAINING
(Nideffer, 1976)
Goal-setting(Locke and Latham,
1985)Metodo IZOF(Hanin, 2000)
Tecniche di respirazione e
Imagery
Tecniche di respirazione e
Imagery
Imagery eVisualizzazioni Guidate
(Gramaccioni, 1990)
Imagery eVisualizzazioni Guidate
(Gramaccioni, 1990)
Aspetti emozionali• Elevata fiducia ed ottimismo• Elevata energia psicofisica• Profonda soddisfazioneAspetti attentivi• Attenzione focalizzata• Immersione totale• Automatismo esecutivo
Un esempio:il caso della “Peak perfomance”
Le emozioni sono “stati elicitati da una valutazione, nei quali si riconosce una situazione come inebente o favorente il proprio benessere” (Ekkekakis & Petruzzello, 2000)
Esperienze emotive
Tem
pora
lità
secondi
minuti
ore
giorni
settimane
mesi
anni
vita
emoz
ion
i
sen
tim
enti
um
ori
trat
ti e
mot
ivi
tem
pera
men
to
(Adattato da Vallerand & Blanchard, 2000)
Le emozioni, se gestite, consentono di esprimere risorse personali al meglio e in modo costante.
Utilizzo superiore del potenziale umano
Situazionecompetitivaoggettiva
Percezionedi incertezzadel risultato
Percezionedell'importanza
del risultato
Ansiacompetitiva
di tratto
Ansiadi stato
Stimoli
Risposta
Percezione dell'organismo
Percezionedi paura
MODELLO TEORICO DI ANSIA COMPETITIVA
(Martens, Vealey e Burton, 1990)
Ansia cognitiva
Pre
staz
ione
Ansia somatica
Pre
staz
ione
Fiducia
Pre
staz
ione
Dal modello multidimensionale di ansia
competitiva ai fattori…
…e dai fattori allo strumento di misura: CSAI-2
(Martens, Burton, Vealey, Bump, and Smith, 1990)
Legenda:acog= ansia cognitiva; asom= ansia somatica; fid= fiducia
Per nulla
Un po'
Abba-stanza
Molto Moltoinibente
Moltofacili-tante
n. Item
1. Sono preoccupato/a per questa gara (acog)
1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
2. Mi sento nervoso/a (acog) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 38. Il mio corpo è teso (asom) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
17. Il mio cuore sta battendo forte (asom)
1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
9. Mi sento fiducioso/a (fid) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 327. Sono fiducioso/a di poter
superare situazioni difficili (fid)1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
Emozione e prestazione:il contributo di Hanin (2000)
Definizione alternativa delle emozioni che, in modo olistico, sono intese come componenti specifiche di una esperienza
legata ad uno stato psicobiosociale (Hanin, 1997; 2000)
INIBENTI
Mancata mobilizzazione
energie e disturbo nell’utilizzo
Utilizzo inappropriato
energie e rischio sovraccarico
Mobilizzazionee utilizzo energie
Mobilizzazione energie
FACILITANTI
NEG
ATI
VE(S
piac
evol
i)PO
SITIVE(Piacevoli)
Il modello IZOF:LE DIMENSIONI DELLE EMOZIONI
(Hanin, 1978; 1986; 1989; 1995; 1997)
Zona scadente
Emozionifacilitanti
Emozioniinibenti
All’interno della zona ottimale
Performance ottimale
Al di fuori della zona scadente
Al di fuori della zona scadente
Il modello IZOF
Il modello IZOF
Zona scadente
Al di fuori della zona ottimale
Zona ottimaleAl di fuori della zona ottimale
Performance scadente
Emozionifacilitanti
Emozioniinibenti
(Zadro e Robazza, 2000)
0
1
2
3
-1
-2
-3
Punteggi medi degli scarti delle emozioni dalla prestazione ideale (10 gare)N = 34 velocisti (100, 200, 400) e ostacolisti (100, 110, 400)
Età: 18-32; livello medio e alto; M e F; la prestazione ideale corrisponde alla linea dello zero
0
1
2
3
-1
-2
-3
Implicazioni pratiche del modello IZOF
Condizioni psicofisicheassociate alla prestazione
CONSAPEVOLEZZA
CONTROLLO
Problemi psicologici e fisici- -
Cardiovascolari .
-Diabete e Obesità
.
Dolori alla zona della colonna vertebrale
.
Sindromi da adattamento
psicosomatico
Scorretto stile di vitaSedentarietà
.Alimentazione non
equilibrataIgiene posturale errata
.Inadeguata gestione
dello stress
PSICOLOGIA DELL’ESERCIZIO FISICO: benessere e qualità della vita
(Gelati e Vitali, 2008)
Sedentarietà
Un fenomeno in forte incremento:• 38,4% della popolazione non pratica alcuna attività fisica
e può essere definita sedentaria (in Italia, nel 2000);• se per gli uomini 1 su 3 può essere definito sedentario,
per le donne la percentuale sale al 43,5%;• la tendenza degli ultimi anni dimostra che è difficile
abbassare drasticamente questi valori.
Indagine “Lo sport che cambia; i cittadini ed il tempo libero”(ISTAT, 2006): il 41% degli italiani (circa 23 milioni e 300 mila), non fa nessuna attività fisica ed è in sovrappeso.
(ISTAT, 2005; 2006)
Problemi mentali
Negli USA i problemi mentali sono alla base del:30% delle ospedalizzazioni10% della spesa medica
I problemi principali sono ansia e depressione (che colpiscono più le donne)
(Weinberg e Gould, 2007)
AllarmeAllarme ResistenzaResistenza EsaurimentoEsaurimento
(Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vitaFondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, 2000e di lavoro, 2000)
Stress
• 20% lavoratori europei lavora più di 45 ore/settimana• 25% lavoratori europei lavora “con ritmi elevati quasi tutto il tempo”• 27% lavoratori europei ritiene che “il proprio lavoro stia danneggiando la sua salute”• In aumento costante dal 1995 ad oggi
Effetti positivi di un regolareesercizio fisico
(Weinberg e Gould, 2007)
É dimostrato che:riduca ansia e depressione (sia effetti acuti sia effetti cronici)migliori l’umoreaumenti la percezione di benessere psicologico migliori l’autostimaprotegga contro lo stress (psicologico e fisiologico)sviluppi l’intelligenza nei bambini (Piaget, 1936)migliori la performance cognitiva nel tempo
ESERCIZIO FISICO MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA !
É una disciplina ed una professione poco sviluppata, poco visibile, ma la DOMANDA IMPLICITA è elevatissimaHa origine dalla Psicologia S/E, dalle Scienze Motorie e dalle scienze che studiano la DISABILITÀ (diversabilità; Canevaro e Ianes, 2003*)Cospicuo corpus di teorie, ma carenza di psicologi S/E che si occupino di disabilità (Disability Exercise and Sport Psychologist) (Martin, 2009)
DISABILITY SPORT (AND EXERCISE) PSYCHOLOGY
*Canevaro, A., e Ianes, D. (2003). Diversabilità. Storie e dialoghi nell’anno europeo delle persone disabili. Trento: Erickson.
Per molti aspetti TEORICI, si sovrappone alla Psicologia S/E (modelli, costrutti, scale, misure …) (di cui è parte) …… ma l’APPLICAZIONE necessita di approcci e conoscenze professionali specifici e differenti
DISABILITY SPORT (AND EXERCISE) PSYCHOLOGY
Se ci sono pochi psicologi S/E che si occupano di disabilità,
sono ancora meno gli psicologi S/E disabili
DISABILITY SPORT (AND EXERCISE) PSYCHOLOGY
Le ricerche ci dicono che le persone disabili:- usano abilità mentali- dimostrano buon atteggiamento verso gli psicologi S/E
(Martin, 2009)
"Gli atleti Top Level non sono normali"
Presentano il percentilepiù alto (non hanno unadistribuzione normale)Dalle ricerche, sonoescluse le statistiche piùcomuni [es. differenze fragruppi (ANOVA)]Non esistono gruppi di controlloN sono di solito moltobassi
DISABILITÀ e NORMALITÀ
(Seiler, 2006)
DISABILITY SPORT (AND EXERCISE) PSYCHOLOGY
Filosofia di fondo:massimo adattamento e massima flessibilità per la persona/atleta disabile (in base a genere, età, appartenenza etnica, ma anche tipologia di disabilità, condizioni di salute, tipologia di disciplina sportiva o di attività motoria praticata, …)
Temi ed aree dellaDISABILITY SPORT PSYCHOLOGY (DSP)
- Programmi di preparazione mentale (per giovani, adulti e anziani disabili)
- Percorsi e programmi di attività motoria adattata (e di riabilitazione, mantenimento, prevenzione, …) che tengano conto degli aspetti della DSP
- Ricerca scientifica nella DSP (troppo pochi sono i ricercatori che oggi se ne occupano)
- Consulenza professionale nella DSP è un campo ricco di opportunità e di sfide
(Martin, 2009)
DISABILITY SPORT PSYCHOLOGY (DSP)tra passato e futuro
- Il primo autore che ha suggerito agli psicologi S/E di occuparsi di disabilità è stato Asken (1991)
- La comunità scientifica pubblica sulle principali riviste della psicologia S/E
(Martin, 2009)
Segnali incoraggianti:Disability and Health (NEW)
Sfide future per la Psicologia S/E e per la Disability Sport (and Exercise) Psychology
Riduzione del gap tra ricerca e praticaIntegrazione tra università ed Enti/Associazioni…Consolidamento della professioneCertificazione dello Psicologo Sport/Esercizio (UE?)Reti fra Associazioni scientifiche e professionaliAttenzione a tutte le aree della Psicologia S/EAttenzione a tutte le aree “vicine” alla Psicologia S/EAttenzione a tutte le aree “vicine” alla disabilità
Grazie dell’attenzione!
www.aipsweb.it
Si ringrazia per la collaborazione l’ASSOCIAZIONE ITALIANA PSICOLOGIA DELLO SPORT
www.aipsweb.it