ptof 2015/2018 - scuolainfanziasantanna.it 2015.18 scuola... · scuola dell’infanzia paritaria...
TRANSCRIPT
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Ex art. 1, comma 14, Legge n° 107/2015
PTOF 2015/2018
Suola dell’infanzia “Sant’Anna”
Via da Rio, 37
35020 Cornegliana di Due Carrare (PD)
Tel/Fax 049.5290124
Codice Meccanografico: PD1A105004
Sito: http://www.scuolainfanziasantanna.it/http://www.scuolainfanziasantanna.it/
Mail: [email protected]:[email protected]
Mail pec: [email protected]
Orario di apertura al pubblico della segreteria: Martedì 8.30 -11.30
Scuola dell’Infanzia Paritaria federata alla Fism
2
Sommario Premessa ........................................................................................................................................................... 3
Storia, identità e Mission della scuola ............................................................................................................... 3
Storia.............................................................................................................................................................. 3
Identità .......................................................................................................................................................... 3
Mission .......................................................................................................................................................... 8
Contesto ............................................................................................................................................................ 8
Il territorio ..................................................................................................................................................... 8
Organizzazione, Risorse e Gestione della Scuola ............................................................................................ 10
Spazi ............................................................................................................................................................. 10
Il tempo scuola ............................................................................................................................................ 11
Criteri formazione sezioni............................................................................................................................ 12
Organigramma e risorse umane .................................................................................................................. 13
Linee guida dei percorsi educativo-didattici ................................................................................................... 15
Introduzione ................................................................................................................................................ 15
Il nostro curricolo ........................................................................................................................................ 15
Curricolo IRC ................................................................................................................................................ 17
Le fasi della programmazione...................................................................................................................... 18
Progetti di potenziamento dell’offerta formativa ....................................................................................... 22
Progetti extra-curricolari ............................................................................................................................. 23
Progetto continuità Infanzia/Primaria ......................................................................................................... 23
Progetti sicurezza ........................................................................................................................................ 24
Partecipazione dei genitori alla vita della scuola ........................................................................................ 24
Rapporti con il territorio .............................................................................................................................. 25
Inclusione scolastica ........................................................................................................................................ 26
Formazione, Autovalutazione, Interventi di miglioramento ........................................................................... 27
Programmazione delle attività di formazione rivolte al personale ............................................................. 27
Strumenti di valutazione e di autovalutazione della scuola ........................................................................ 29
Interventi di miglioramento ........................................................................................................................ 36
3
Premessa Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla Scuola dell’Infanzia “S. Anna” è elaborato ai
sensi di quanto previsto dalla legge 13 Luglio 2015 n° 107, recante la Riforma del Sistema Nazionale e
Formazione e Delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Il Piano è stato elaborato dal
Collegio dei docenti nella seduta del 2 Settembre 2016 ed approvato dal Legale Rappresentante Don
Luciano Baccarin il 5 Settembre 2016. Il Piano è pubblicato nel Portale “Scuola in Chiaro” del MIUR.
La scuola dell’infanzia “S.Anna” da giugno 2015 ha aderito ad un accordo di rete con le altre due scuole
dell’infanzia dell’Unità Pastorale di Due Carrare per lo svolgimento in collaborazione di attività didattiche,
di ricerca e di formazione; di amministrazione e contabilità; di acquisto di beni e servizi; organizzative, o di
altro tipo, coerenti con le finalità delle scuole. Tale accordo (previsto e disciplinato dall’art. 7, commi 1-7,
del d.P.R. n. 275/1999 e dall’art. 56 del d.i. n. 44/2001) può avere ad oggetto qualsiasi attività, coerente con
le loro finalità istituzionali; fra queste: la didattica, la ricerca, la sperimentazione, la formazione e
l’aggiornamento del personale, l’amministrazione e la contabilità, l’acquisto di beni e l’utenza di servizi.
Storia, identità e Mission della scuola
Storia
La Scuola dell’Infanzia “S.Anna” e’ un’istituzione parrocchiale sorta nel 1953.
Il progetto di aprire una scuola nella parrocchia di Cornegliana risponde ad un desiderio del parroco Don
Luigi Callegaro e dei parrocchiani e matura dopo la seconda guerra mondiale. La scuola è condotta da
personale laico dal dicembre 2000. E’ iscritta all’albo comunale delle associazioni. Dal 1998 la Scuola
dell’Infanzia è passata sotto diretta responsabilità della parrocchia con legale rappresentante il parroco pro-
tempore.
In questo mezzo secolo di vita la Scuola dell’Infanzia ha svolto un compito educativo che non si è fermato
solo all’assistenza ai bambini ma, accogliendo i nuovi orientamenti dell’attività educativa nelle scuole
dell’infanzia promulgati dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha saputo rinnovarsi per offrire un
insegnamento che preparasse alla scuola primaria. Non solo, per decenni ha fornito ai bambini della scuola
primaria un aiuto nello studio pomeridiano: il dopo-scuola è cessato verso la fine degli anni ’80.
E’ stata per decenni, fino agli anni ’80, luogo di aggregazione per giovani e adulti continuando così il
dialogo educativo iniziato durante gli anni della scuola dell’infanzia.
E’ stata, e continua ad esserlo, aiuto e sostegno alle famiglie che trovano un ambiente sano e stimolante sia
per loro che per i loro figli.
Identità IDENTITA’ DELLA SCUOLA
La nostra scuola è scuola dell’infanzia paritaria, di ispirazione cattolica e salesiana, federata FISM.
4
SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola dell’infanzia è la risposta al diritto all’educazione, alla formazione e alla cura di tutti i bambini e le
bambine di età compresa fra i tre e i sei anni (fermo restando la possibilità di anticipo e posticipo come
previsto dalla normativa vigente).Ha la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, delle competenze, come specificato nelle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione”.
SCUOLA PARITARIA
La scuola paritaria è una scuola non statale che soddisfa tutti i requisiti per la parità definiti dalla
L.10/03/2000 n.62, e il rispetto dei principi di libertà stabiliti dalla Costituzione.
La scuola paritaria svolge quindi un servizio pubblico accogliendo chiunque accetti il Progetto Educativo e
richieda di iscriversi.
La scuola paritaria inoltre garantisce una struttura conforme alle vigenti norme di sicurezza e assicura
personale docente abilitato.
Il gestore è garante dell’identità culturale e del Progetto Educativo della scuola, ed è il responsabile della
conduzione dell’istituzione scolastica nei confronti dell’Amministrazione e degli utenti.
DI ISPIRAZIONE CRISTIANA
La scuola di ispirazione cristiana ha fra le sue finalità la promozione di un quadro valoriale tipico della
cultura cristiano-cattolica. Il suo modello pedagogico si rifà agli insegnamenti del Vangelo e promuove
valori quali verità, giustizia, amore universale e libertà.
In questo quadro educativo è messa al centro la persona umana e la sua dignità.
FEDERATA FISM
La nostra scuola aderisce alla Federazione Italiana Scuole Materne Cattoliche (FISM): un’associazione senza
scopo di lucro che si occupa di orientare e sostenere la scuole non statali ad essa federate.
La FISM garantisce il sostegno dell’autonomia delle scuole, in particolar modo per ciò che riguarda la qualità
delle attività didattiche e la formazione del personale, il tutto in un’ottica cristiana-cattolica.
LA COMUNITA’ EDUCANTE
Nella nostra scuola l’educazione è concepita non come un percorso lineare a senso unico tra chi educa e chi
viene educato ma un processo molto più complesso che coinvolge l’intero sistema dei soggetti coinvolti.
Questi soggetti sono: i bambini e le bambine, i docenti e le educatrici, le famiglie, tutto il personale della
5
scuola, la comunità. Tutte queste componenti sono impegnate responsabilmente, secondo il proprio ruolo
e competenze nella realizzazione del progetto educativo.
LA NOSTRA IDEA DI BAMBINO
La nostra scuola promuove un’idea di bambino competente, unico, in relazione, in evoluzione, con una
storia personale e con un bagaglio di esperienze.
Alla base dei progetti educativi e didattici la nostra scuola e il personale che vi opera riconosce la centralità
della persona. Il bambino è quindi non un centro assoluto ma al centro di una relazione, non è un’isola ma
si colloca all’interno di un gruppo di cui è parte integrante.
L’intervento educativo fondato sulla centralità della persona, e nell’ottica dell’accompagnamento salesiano,
significa:
- saper “stare” con il bambino, in relazione autentica
- saper ascoltare la sua visione della realtà
- prestare attenzione alla sua unicità
- accompagnarlo nelle sue esperienze
La nostra scuola dell’infanzia si pone come luogo nel quale ogni bambino impara a conoscere se stesso e gli
altri; inizia a conoscere e ri-conoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti esprimendoli in modo
rispettoso degli altri ed ascoltandoli; fa esperienze cariche di significato e di messaggi educativi. Diventa
costruttore del suo sapere imparando e condividendo strategie con i suoi pari nell’ottica “dell’imparare ad
imparare”.
LA NOSTRA IDEA DI FAMIGLIA
La famiglia è il primo ambiente di apprendimento, ed è a tutti gli effetti una comunità in cui si giocano
quotidianamente dinamiche significative. Si basa sui legami affettivi ma, in quanto comunità, ha un suo
quadro valoriale e normativo.
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli per questo l’ingresso alla scuola dell’infanzia
vuole essere una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza della responsabilità genitoriale.
Le famiglie, che consapevolmente e liberamente, scelgono la nostra scuola ne condividono l’indirizzo
educativo e lavorano con essa in stretto rapporto dando la propria competenza senza ricorrere a deleghe
educative.
Le famiglie collaborano con la nostra scuola alla costruzione di esperienze di vita dei bambini in un’ottica di
corresponsabilità educativa che comporta per i genitoril’impegno a:
6
- partecipare e collaborare alla realizzazione dell’offerta formativa sia personalmente sia attraverso gli
organi collegiali;
- entrare in dialogo con i docenti nel rispetto dei metodi didattici, nei tempi e nei luoghi opportuni,
evitando disarmonie di intenti tra scuola e famiglia.
La continuità educativa fra scuola e famiglia e la condivisione di regole e valori, secondo la visione educativa
della nostra scuola, vanno a creare un ambiente educativo armonico in cui il bambino può trovare senza
contraddizioni i punti di riferimento che gli permetteranno una crescita sana e un pieno sviluppo di sé.
LA NOSTRA IDEA DI DOCENTE
Il docente è un professionista dell’istruzione e dell’educazione. Nell’ottica salesiana l’insegnante si prende
cura dei bambini che gli vengono affidati, promuovendone la crescita e creando ambienti e situazioni in cui
ogni singolo bambino, all’interno del gruppo, possa esprimersi al massimo delle sue capacità. Lo stile
educativo si ispira al sistema preventivo che connota la pedagogia di don Bosco, è capace di ascolto,
accompagnamento, osservazione del bambino e presa in carico del suo “mondo”. La sua progettualità si
concretizza nel dare senso e intenzionalità alle proposte ed esperienze attuate a scuola.
Ogni docente lavora collegialmente con il team dei docenti e delle educatrici dando il proprio attivo
contributo per garantire la comunità educante della scuola.
Ogni docente è tenuto a curare la propria crescita personale e professionale attraverso la partecipazione ai
momenti formativi e di aggiornamento.
LA NOSTRA IDEA DI SCUOLA
Noi sosteniamo un’idea di scuola accogliente e aperta a tutti.
A scuola si impara ad imparare, si sperimenta la gioia della scoperta e il piacere di confrontarsi con gli altri.
La scuola è la prima società che integra la famiglia e si prefigge di educare al vero, al bene, al bello. Nella
nostra scuola l’insegnante è quindi regista e promotore di un processo di apprendimento che, iniziato in
famiglia, si estende e arricchisce nella scuola dell’infanzia per poi proseguire nelle successive tappe della
vita.
La scuola si ispira ai valori salesiani e fonda la sua azione educativa sul metodo preventivo: nel gioco Don
Bosco individua l’elemento su cui far leva per motivare ed educare i bambini in un ambiente a loro misura.
In questo contesto l’educatore svolge la funzione di sorveglianza con l’affetto di un genitore, la sua
autorevolezza diventa l’espressione della ragione: egli insegna regole e le attua, “accompagna” il bambino
attraverso una sorveglianza costante che ne impedisce la violazione prevenendola con richiami di natura
7
essenzialmente affettiva. La pedagogia di Don Bosco è marcatamente di stampo religioso e ha come
elemento fondante il superamento di pratiche severe basate sull’obbligo e sul castigo, appellandosi per
contro alla ragionevolezza dell’allievo.
FINALITA’ EDUCATIVE
“Il curricolo è il cuore della progettualità scolastica: definisce le finalità, i risultati di apprendimento attesi
per gli allievi, le strategie, i mezzi, i tempi, gli strumenti e i criteri di valutazione, le risorse interne ed
esterne e la rete di relazioni che permetteranno agli allievi di perseguire le competenze.” (Da re F., La
didattica per competenze, Ed. Pearson, Torino, 2013)
La nostra scuola ha come riferimento i traguardi per lo sviluppo delle competenze fissati dalle
Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione definite
dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con nota prot. 7734 del 16 novembre
2012.
“Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e
le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle
strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata
identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione”
(Indicazioni Nazionali 2012)
La nostra scuola dell’infanzia, nell’ambito del sistema scolastico nazionale, si pone la finalità di promuovere
nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla responsabilità di
cittadinanza attiva.
La nostra scuola condivide pienamente i contenuti delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione:
- “Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere
rassicurati nelle molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato,
imparare a conoscersi ed essere riconosciuti come persona unica ed irripetibile”.
- “Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia di sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da
sé e saper chiedere aiuto o esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte
e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando
ad operare scelte e ad assumere comportamenti ed atteggiamenti sempre più consapevoli.”
- “Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a
riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità,
caratteristiche, fatti.”
8
- “Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva
importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole
condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al
punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti;
significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri,
dell’ambiente e della natura.”
La scuola dell’infanzia è quindi da considerarsi a tutti gli effetti ambiente di vita in quanto ogni esperienza
che compie il bambino è associata ad emozioni e va a costruire la base della sua personalità.
Mission
“Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia,
insegnanti, personale non docente, professori, tutti!” (Discorso del Santo Padre Francesco al mondo della
Scuola Italiana. Piazza San Pietro Sabato, 10 maggio 2014)
Contesto Il territorio
La nostra scuola è inserita in un contesto sociale più ampio e tiene conto di questo aspetto nella sua
proposta educativa. La scuola intende quindi sviluppare rapporti di collaborazione con le altre realtà
presenti sul territorio: le scuole dell’infanzia in accordo di rete, l’istituto comprensivo, la comunità
parrocchiale, gli enti locali, le altre agenzie educative.
Il contesto socio-economico e culturale di provenienza degli alunni risulta nella fascia medio alta. Il bacino
d'utenza è piccolo. Il Comune è caratterizzato da aree residenziali vicine ai maggiori centri abitati. Aree
abitate di estensione minore si trovano nelle frazioni. Il territorio è decentrato rispetto alle linee di
comunicazione principali (statale 16 e Conselvana), questo complica le uscite didattiche nel territorio della
provincia.
Le associazioni ricreative, culturali e sportive del territorio promuovono attività in collaborazione con
l’Istituto Comprensivo.
Si rileva come poche iniziative di tipo culturale riscuotano larga adesione e partecipazione.
9
È abbastanza riconosciuto il valore della scuola come luogo di socializzazione e di conquista dell’autonomia,
ma non è ancora sufficientemente diffusa la consapevolezza della sua importanza nei campi
dell’espressione e dell’apprendimento.
Il livello socio-economico ha risentito dell'attuale crisi, evidenziando per alcuni soggetti la difficoltà a
sostenere la partecipazione ad alcune uscite didattiche.
Non tutte le famiglie fanno esperienza nell'extra-scolastico di ambiti culturali e formativi, quali quelli
scientifici, artistici, storici, ecc. Essendo il numero degli alunni stranieri esiguo per classe, e a volte nullo,
l'integrazione risulta meno complessa che in altre scuole.
La scuola conosce le situazioni di disagio e cerca di intervenire nei diversi ambiti.
La situazione demografica
La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni
anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della
popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.
Anno Data rilevamento Popolazione
residente
Variazione
assoluta
Variazione
percentuale
Numero
Famiglie
Media
componenti
per famiglia
2001 31 dicembre 8.113 - - - -
2002 31 dicembre 8.199 +86 +1,06% - -
2003 31 dicembre 8.357 +158 +1,93% 2.943 2,84
2004 31 dicembre 8.468 +111 +1,33% 3.013 2,81
2005 31 dicembre 8.498 +30 +0,35% 3.067 2,77
2006 31 dicembre 8.613 +115 +1,35% 3.163 2,72
2007 31 dicembre 8.724 +111 +1,29% 3.234 2,70
2008 31 dicembre 8.779 +55 +0,63% 3.299 2,66
10
2009 31 dicembre 8.905 +126 +1,44% 3.378 2,63
2010 31 dicembre 8.965 +60 +0,67% 3.410 2,63
2011 (¹) 8 ottobre 9.019 +54 +0,60% 3.437 2,62
2011 (²) 9 ottobre 8.943 -76 -0,84% - -
2011 (³) 31 dicembre 8.934 -31 -0,35% 3.447 2,59
2012 31 dicembre 9.017 +83 +0,93% 3.461 2,61
2013 31 dicembre 9.078 +61 +0,68% 3.471 2,61
2014 31 dicembre 9.065 -13 -0,14% 3.484 2,60
2015 31 dicembre 9.050 -15 -0,17% 3.504 2,58
Organizzazione, Risorse e Gestione della Scuola Spazi
La scuola dell’infanzia è costituita da spazi con identità differenti, che necessitano di riflessioni particolari e
progetti mirati a valorizzarne i significati educativi, a rendere esplicito ai bambini, ma anche ai genitori,
insegnanti e alle diverse figure professionali che agiscono nella scuola, la loro funzione specifica.
Gli spazi si misurano e si allestiscono sulla base dei soggetti che li abitano: per un bambino, le cose, i colori,
le dimensioni e la disposizione di un luogo, non sono di secondaria importanza rispetto alle parole e ai
discorsi, perchè il suo contatto col mondo si esprime attraverso la fisicità, che trattiene i significati e le
interpretazioni dell’esperienza stessa.
L’edificio scolastico, un fabbricato risalente agli inizi degli anni cinquanta, è suddiviso in locali spaziosi,
luminosi e funzionali. È circondato da un ampio giardino alberato, con zone destinate al gioco libero.
11
La Scuola dell’Infanzia si propone come scuola a misura di bambino, un territorio articolato in cui muoversi
secondo precise intenzionalità.
● l’atrio d’ingresso è il luogo dell’incontro, del saluto e dell’accoglienza
● un salone-giochi ed il giardino come luoghi della socializzazione e dell’incontro allargato
● due sezioni come luoghi dell’inserimento quotidiano, ma anche dell’incontro con i compagni e
l’insegnante, con predisposizione di angoli dedicati per le attività strutturate ed il gioco simbolico/guidato
● una sala-riposo, luogo della distensione e del rilassamento
● un archivio
● una cucina
● un bagno, luogo della crescita dell’autonomia, del controllo e delle pratiche igieniche quotidiane
● una sala insegnanti
● un bagno insegnanti, con spogliatoio
● un bagno cuoca e inserviente, con spogliatoio.
Il tempo scuola
Per quanto riguarda l’orario di funzionamento, la scuola è aperta dal lunedì al venerdì e osserva i seguenti
orari: entrata 7.30-9.00; uscita 15.30-16.00; eventuale uscita dopo il pranzo 12.30-13.00.
I giorni di chiusura sono condivisi con i genitori attraverso il Calendario Scolastico Annuale (definito sulla
base del calendario regionale inviato dal Provveditorato agli Studi, apportando alcune modifiche secondo
accordi con le scuole dell’infanzia del territorio).
La nostra scuola è attenta alla strutturazione di tempi calmi e rilassati che caratterizzano l’età dell’infanzia al
fine di garantire:
● la sicurezza emotivo-affettiva ai bambini, consentendo loro di prevedere la durata della permanenza
a scuola e il momento del ritorno a casa ( le routine)
● l’elaborazione del concetto stesso di tempo in relazione a oggetti, eventi, persone
● l’ottimizzazione delle risorse umane
In particolare, la giornata educativa si articola così:
TEMPI SPAZI ATTIVITÀ
7:30 – 9:00 Salone Ingresso e accoglienza: gioco libero in salone
12
9:00 – 9:30 Salone
Servizi igienici
Preghiera, momento comune (grande gruppo) canti, giochi organizzati, merenda.
Igiene personale
9:30 – 11:15 Sezione Attività laboratoriali e unità didattiche
11:15 – 11:30 Servizi igienici Igiene personale
11:30 – 12:30 Sala da pranzo Pranzo
12:30 – 13:00 Prima uscita
Giardino, salone o sezione Gioco libero in giardino, in sezione o in
salone (eventuale prima uscita)
13:15 – 13:30 Servizi igienici Igiene personale
I bambini piccoli e mezzani si preparano per
il riposo, i grandi per le attività pomeridiane
13:30 – 15:00 Sezione, stanza del riposo Attività pomeridiane e riposo
15:15 – 15:30 Salone Ritrovo in salone, merenda
15:30 – 16:00 Salone Uscita
Criteri formazione sezioni
In base al numero di bambini iscritti, in risposta ai loro bisogni emotivo-affettivo-relazionali ed educativi, la
scuola organizza i gruppi in sezioni omogenee e/o eterogenee facendo attenzione a garantire ai gruppi
omogenei esperienze di eterogeneità e viceversa. Questo modus operandi permette: ai bambini della stessa
età di entrare in contatto e confrontarsi con i pari, sperimentando attività mirate, e di organizzare momenti
dove i più piccoli vengano accompagnati, stimolati ed aiutati dai più grandi (mediante forme di aiuto
reciproco e di apprendimento non direttamente dipendente dall’adulto).
13
Organigramma e risorse umane
Nella scuola dell’infanzia operano:
● una coordinatrice/insegnante laica, Maddalena Pavanello
● due insegnanti laiche, Marta Bressan ed Elisabetta Roverato
● un’insegnante per l’attività motoria, Riccardo Omizzolo
● un’insegnante di religione, Suor Roberta
● una cuoca, Roberta Compagnin
● un’inserviente, Mirella Narciso.
BAMBINI
Legale Rappresentante
Don Luciano Baccarin
Comitato di Gestione dei
genitori
Assistente amministrativa
Annunziata Berto
Collaboratrice scolastica
Mirella Narciso
Cuoca Roberta Compagnin
Docenti Marta Bressan -Elisabetta Roverato
Coordinatrice didattica
Maddalena Pavanello
14
Tutto il personale della comunità educante è consapevole che :
1) è necessaria una solida preparazione pedagogica e competenza professionale;
2) il compito educativo si attua attraverso la testimonianza della propria vita;
3) è fondamentale il lavoro collegiale, non solo didatticamente, ma anche educativamente;
4) le esigenze del bambino cambiano con la società, è richiesta quindi disponibilità ad aprirsi alle
novità, senza peraltro disconoscere i valori e i principi che sempre ci hanno ispirato ed un’accurata
progettazione collettiva.
Le docenti sono in servizio sette ore al giorno su due turni:
il primo turno dalle 8,15 alle 15,45
il secondo turno dalle 8,30 alle 16,00.
E’ presente inoltre una terza insegnante con turno mattutino di 3 ore e mezza: dalle 7,30 alle 11,00..
Tutti i docenti sono impegnati in attività funzionali all’insegnamento, secondo il piano elaborato all’inizio di
ogni anno scolastico:
● riunioni del collegio-docenti
● progettazione iniziale
● verifica finale
● informazioni ai genitori
● riunioni plenarie con le altre scuole dell’Unità di Rete
● riunioni del consiglio della scuola con rappresentanti dei genitori
Risorse finanziarie
Le risorse finanziarie, erogate alle scuole con cadenza annuale e in periodi diversi, si possono così riassumere:
rette mensili;
contributi volontari delle famiglie (iniziative raccolta fondi);
contributi amministrazione comunale/regionali/statali
eventuali sponsorizzazioni
15
Linee guida dei percorsi educativo-didattici Introduzione “Il curricolo è il cuore della progettualità scolastica: definisce le finalità, i risultati di apprendimento attesi
per gli allievi, le strategie, i mezzi, i tempi, gli strumenti e i criteri di valutazione, le risorse interne ed
esterne e la rete di relazioni che permetteranno agli allievi di perseguire le competenze.” (Da re F., La
didattica per competenze, Ed. Pearson, Torino, 2013)
La nostra scuola ha come riferimento i traguardi per lo sviluppo delle competenze fissati dalle Indicazioni
Nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione definite dal Ministero
dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con nota prot. 7734 del 16 novembre 2012.
Tali traguardi sono: ● Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati
d’animo propri ed altrui;
● Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è
progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere
aiuto;
● Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone,
percependone le reazioni e i cambiamenti;
● Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti,
inizia a riconoscere le regole di comportamenti in contesti diversi;
● Ha sviluppato l’attitudine a porre e porsi domande di senso su questioni etiche e morali;
● Coglie diversi punti di vista, riflette, negozia significati;
● Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una
pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana;
● Dimostra abilità di tipo logico, inizia a interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi
nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie;
● E’ attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi
realizzati, li documenta;
● Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture,
lingue, esperienze.
Il nostro curricolo L’organizzazione dei saperi, scelti in base al loro valore formativo, avviene nel curricolo secondo una struttura reticolare, attorno ai nuclei fondanti dei seguenti campi d’esperienza:
● Il sé e l’altro (l’ambiente sociale, il vivere insieme, le domande dei bambini) ● Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute) ● Immagini, suoni, colori (l’arte, la musica, creatività ed espressione)
16
● I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura) ● La conoscenza del mondo (oggetti, fenomeni viventi, numero e spazio)
I principali criteri di selezione e organizzazione delle conoscenze sono:
● criterio di essenzialità: approfondire piuttosto che estendere il sapere; ● criterio di trasversalità: privilegiare competenze trasversali quali ad esempio la socializzazione,
l’autonomia, la partecipazione, l’ascolto, “l’imparare ad Imparare” e i contenuti pluridisciplinari; ● criterio di flessibilità: progettare a maglie larghe, differenziando gli interventi metodologici; ● criterio di progressività: tenere conto dei livelli di maturazione del soggetto che apprende e
scegliere contenuti disciplinari significativi; strutturare un curricolo verticale. Nella nostra scuola si affiancano, alla più tradizionale organizzazione dei saperi per contenuti, nuove forme di aggregazione che puntano ai saperi trasversali. L’orizzonte di riferimento verso cui tendono è il Quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, MIUR, settembre 2012):
1. Comunicazione nella madrelingua 2. Comunicazione nelle lingue straniere 3. Competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologia 4. Competenza digitale 5. Imparare a imparare 6. Competenze sociali e civiche 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. Consapevolezza ed espressione culturale
IL PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO Il progetto educativo prende avvio dalla pedagogia di Don Bosco, che costituisce la base per la realizzazione concreta di itinerari pedagogico educativi che sono stati con gli anni, e con l’arrivo di docenti laiche nel nostro istituto, arricchiti del contributo di altri autori.
➔ Maria Montessori: con la sua idea di materiale didattico finalizzato allo sviluppo cognitivo inteso
come spinta all’attività che permette il controllo dell’errore e si presenta come base di partenza per
sviluppi successivi del bambino. L’adulto diventa così un mediatore tra materiale (scelto
liberamente ed in autonomia) e bambino.
➔ Sorelle Agazzi: con il passaggio da Asilo a Scuola Materna ispirata all’ambiente familiare hanno
sottolineato l’importanza dell’igiene e dell’utilizzo di oggetti personali distinti grazie
all’introduzione dei contrassegni. Il bambino vive e rielabora esperienze pratiche di vita quotidiana
(vedi Piaget, fasi intelligenza senso motoria e pre-operatoria) in ambienti che favoriscono il libero
movimento; raccoglie, manipola e crea con materiale naturale. Viene educato al linguaggio (inteso
come facoltà espressiva cioè come manifestazione di bisogni ed espressione di sentimenti) e al
canto (inteso come modalità di espressione comunicativa).
Dal punto di vista della psicologia dell’educazione e dell’età evolutiva, gli autori di riferimento nella nostra
scuola sono:
17
➔ Piaget: il concetto di intelligenza senso-motoria (fino ai 3 anni) e pre-operatoria (dai 3 ai 6 anni).
➔ Bruner: intelligenza intesa come capacità di mettere in atto strategie e procedure per risolvere
problemi, analizzare informazioni e codificarle.
➔ Vigotskij: importanza dell’ambiente sociale e della cooperazione come fondamento dello sviluppo
individuale.
➔ Rogers e Maslow (psicologia umanistica): autorealizzazione dell’individuo intesa come sviluppo
delle proprie potenzialità; “colui che diventa ciò che è e non semplice adattato” (“Didattica per
competenze” Da Re: alunni riflessivi e non riflettenti).
Curricolo IRC
Le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica per coloro che se ne avvalgono, offrono
occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e
valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al
bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua
globalità, i traguardi relativi all’IRC sono distribuiti nei vari campi d’esperienza.
Il sé e l’altro - Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio
è Padre di tutti e che la Chiesa è la Comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un
positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni
culturali e religiose.
Il corpo in movimento – riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a
manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.
Linguaggi, creatività, espressione – riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle
tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere
con creatività il proprio vissuto religioso.
I discorsi e le parole – impara alcuni termini del linguaggio cristiano ascoltando semplici racconti biblici, ne
sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche
in ambito religioso.
La conoscenza del mondo – osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai
cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità
nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.
18
Le fasi della programmazione PROGRAMMAZIONE Pianificare un curricolo e farlo in un’ottica di programmazione collettiva dell’istruzione significa essere in grado di controllare il sistema nella varietà dei suoi tratti: la conoscenza del livello di partenza degli allievi costituirà il termine di inizio del curricolo; l’analisi delle motivazioni al lavoro scolastico fornirà il riferimento dinamico per il lavoro collettivo; il quadro generale degli obiettivi formativi (definito su scala nazionale) indicherà le mete da raggiungere in ogni caso e per ciascun allievo; la disponibilità delle risorse didattiche caratterizzerà le singole strategie di attuazione dell’insegnamento; l’attenzione agli elementi culturali e alle forze sociali presenti nell’ambiente favorirà la contestualizzazione del progetto; la valutazione fungerà da sistema di regolazione complessiva di tutta l’attività scolastica, permettendone revisioni più o meno profonde. Lavorare per il curricolo, però, vuol dire anche per il docente inserirsi all’interno di un clima di ricerca continua, caratterizzato dalla discussione dei problemi, dall’identificazione di ipotesi, dall’attuazione di procedure accuratamente definite, dall’obiettività della verifica e dalla criticità della valutazione. La curricolazione è caratterizzata da alcuni «criteri base» irrinunciabili, in mancanza dei quali perderebbe le sue peculiari connotazioni e finirebbe col configurarsi come un tradizionale «piano di lavoro», innovativo soltanto in superficie, ma fondamentalmente statico e indifferenziato. Tali «criteri base» sono la sistematicità, la flessibilità, la collegialità, l’intenzionalità. La programmazione curricolare consta di diverse fasi, le quali devono interagire a tal punto da generare un «sistema», cioè un tutto organico connesso ed armonico; il progetto educativo-didattico deve, cioè, configurarsi come una «totalità» nella quale gli obiettivi, i contenuti, le metodologie, la strumentazione, le verifiche e la valutazione si integrano completamente e si richiamano continuamente. La curricolazione è una previsione, un’ipotesi razionale, coerente ed attuabile in una realtà scolastica ben determinata; in quanto tale, essa esige di rivedere periodicamente quanto programmato, soprattutto in relazione al mutare delle variabili della dinamica del «gruppo classe» e ai condizionamenti che interferiscono; ne consegue che il progetto programmatico non deve essere considerato statico, bensì flessibile, aperto a tutti i correttivi che si rendono necessari; le verifiche, in tal senso, funzionano come feed-back. Ci deve essere un’effettiva coerenza tra quanto stabilito e programmato a livello di Collegio dei docenti e quanto viene proposto a livello di programmazione individuale; in tale «mediazione» non c’è conflitto tra la libertà d’insegnamento e le deliberazioni di ordine collegiale. Ogni docente, nella logica curricolare, non può lasciare al caso o improvvisare le varie unità didattiche, ma deve procedere secondo un iter preciso, nel quale ogni attività ed ogni esperienza sono intenzionalmente previste ed attuate come significative. Per agire in questo modo, il docente deve formarsi adeguatamente per possedere una competenza relativa alla psicologia dell’età evolutiva, una competenza psico-pedagogica, una competenza didattica e una organizzativa. Proprio quest’ultima, definita come la capacità di tenere conto delle esigenze varie che sorgono nel contesto classe, di regolare le attività di diversi gruppi di lavoro, di predisporre le condizioni logistiche e i materiali per favorire l’iniziativa, la cooperazione, la collaborazione e il lavoro di gruppo, diventa fondamentale per individuare i metodi di apprendimento più adatti al proprio gruppo classe. I metodi riguardano infatti l’insieme di procedure che l’insegnante attiva nella realizzazione delle singole
unità di apprendimento che ha progettato mettendole in atto attraverso specifiche strategie, anche se si
tratta pur sempre di una classificazione di massima, che non va interpretata con rigidità. In tutti i campi,
non esiste un metodo valido per tutte le situazioni, ma è sempre necessario ricorrere a metodi diversi
quando si tratta di:
19
● sviluppare processi di apprendimento alternativi e più autonomi (non solo quello per ricezione, ma
anche per scoperta, per azione, per problemi, ecc.)
● garantire un’offerta formativa personalizzabile (l’allievo che non impara con un metodo, può
imparare con un altro)
● promuovere e/o consolidare l’interesse e la motivazione degli studenti
Il momento metodologico costituisce parte integrante della programmazione scolastica, come processo di
analisi e di soluzione dei problemi educativi da affrontare, perché la scelta di una metodologia piuttosto che
di un’altra ha la funzione di definire il «come» dell’attività didattica e stabilire le procedure atte al
raggiungimento degli obiettivi.
Le scelte metodologiche vanno effettuate dopo un’attenta analisi della situazione di partenza e occorrono
esperienza e competenza psico-pedagogica per valutare e stabilire i metodi più idonei al contesto in cui si
opera.
Le metodologie didattiche che vengono particolarmente utilizzate nella scuola dell’infanzia sono:
● la didattica ludica: sia perché il gioco è stato riconosciuto come un diritto inalienabile per la crescita
armonica dei bambini (art. 31, Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, 1989) sia perché gioco e
apprendimento sono fortemente connessi. Il gioco fornisce infatti uno spazio d’apprendimento e
l’apprendimento significativo nei bambini non può avvenire senza un’esplorazione e
sperimentazione diretta che acquisisca i connotati ludici. Il gioco consente quindi di costruire
conoscenze, coniugando le informazioni ricavate dal contesto ludico con la propria esperienza e di
formarsi opinioni proprie.
● la didattica laboratoriale: la scuola dell’infanzia si propone infatti come tempo e spazio dove
recuperare le esperienze che avvicinano i bambini e li introducono alla conoscenza attraverso
l’agire concreto, presentandosi come ambiente ideale per lo sviluppo di una dimensione
laboratoriale (si inserisce nell’ambito delle tecniche operative del learning by doingdefinito da
Dewey con l’Attivismo del XIX secolo)
● la didattica per problemi (problemsolving): collegata alla didattica laboratoriale si propone di
valorizzare il metodo scientifico ed il pensiero operativo analizzando e risolvendo problemi in
contesti verosimili favorendo una costruzione consapevole di conoscenza (attraverso il fare
concreto)
● l’apprendimento cooperativo (cooperative learning): (Dewey e Lewin XX secolo) punta al
miglioramento dei processi di apprendimento e socializzazione attraverso la mediazione del gruppo
i cui membri devono agire sentendosi positivamente interdipendenti tra di loro, in maniera tale che
il successo di uno sia il successo di tutti. Si caratterizza solitamente per lavori affidati a gruppi
piccoli ed eterogenei dove gli studenti lavorano assieme per raggiungere obiettivi comuni, cercando
di migliorare reciprocamente e responsabilmente il loro apprendimento e le loro abilità
collaborative
20
● l’ apprendimento per la padronanza (mastery Learning): riferito al concetto di competenza nelle
Indicazioni del 2012, si tratta di una teoria elaborata da Samuel Bloom (1993 USA) basata sul
principio che la maggior parte degli allievi può raggiungere un elevato livello di apprendimento se
vengono create le condizioni favorevoli, adeguate alle caratteristiche e ai bisogni individuali
(principio già espresso da Comenio, Pestalozzi e Herbart)
● l’educazione tra pari (peereducation/tutoring): si tratta di una strategia educativa volta ad attivare
un naturale passaggio di conoscenza, emozioni ed esperienze da parte di alcuni membri di un
gruppo ad altri individui dello stesso gruppo. In questo sistema, che insegna a tutti che il rapporto
tra coetanei ( anche tra i più piccoli) è sempre piacevole e può avere anche scopi più alti del
semplice gioco e che facilita l’apprendimento, il docente impara a conoscere meglio le reali
dinamiche ed esigenze del gruppo.
Le tecniche attive più diffuse, che fanno riferimento alle metodologie sopracitate e che coinvolgono quindi
lo studente in prima persona nel processo di apprendimento, sono:
● tecniche simulative: in cui troviamo il roleplaying che consiste nella simulazione di comportamenti
e atteggiamenti della vita reale e che ha come obiettivo quello di far acquisire la capacità di
impersonare un ruolo e di comprendere ciò che il ruolo richiede
● tecniche operative: illearning by doing
● tecniche di produzione cooperativa: il cooperative learning; il brain storming (tempesta di cervelli,
Osboru 1938) definito come una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee tese alla
risoluzione di un problema; il circle time che si presenta come un gruppo di discussione su
argomenti diversi con lo scopo principale di migliorare la comunicazione e di far acquisire ai
partecipanti le principali abilità comunicative aumentando la vicinanza emotiva e la risoluzione dei
conflitti in un clima di serenità e rispetto reciproco
● tecniche di immersione linguistica: CLIL(Content and Language Integrated Learning,1994) acronimo
utilizzato per indicare un approccio per potenziare l’insegnamento/apprendimento di una seconda
lingua, utilizzandola come veicolo per l’apprendimento di altri contenuti.
VALUTAZIONE
“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola
quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione
formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.”
(Indicazioni Nazionali 2012)
21
La progettazione e la valutazione assumono un andamento circolare in quanto la valutazione, intesa come
momento di riflessione sul percorso svolto, diventa il punto di partenza su cui orientare la progettazione
successiva. In quest’ottica il processo di attività didattica assume una natura dinamica e centrata sui
bambini reali. La valutazione tiene sempre in considerazione il percorso del singolo bambino all’interno del
gruppo in cui è inserito, inoltre è, a tutti gli effetti, un’attività collegiale in quanto non riguarda il singolo
docente di sezione ma l’intero Collegio dei Docenti.
La Scuola attua la valutazione dell’ATTIVITÀ DIDATTICA (DPR n. 122\ 2009) attraverso:
○ la valutazione degli apprendimenti e degli obiettivi formativi dell’alunno attraverso
un’osservazione finalizzata ad individuare le problematiche legate al comportamento, alla
socializzazione e all’interesse per le attività proposte. Operativamente le procedure
adottate si compongono di griglie per la verifica dei requisiti in ingresso e in uscita dalle
Unità di Apprendimento e nel Rilevamento della situazione in entrata, in itinere e in uscita
per il monitoraggio del raggiungimento del Profilo, raccolte nel Fascicolo Personale del
bambino, quale documento di memoria/passaggio d’informazione alla scuola primaria. Il
Collegio docenti, nello stendere i Piani Personalizzati e il Profilo educativo, formativo e
culturale al termine della scuola dell’infanzia ha disposto i criteri per la verifica e la
valutazione, fissando la scala di valori e i livelli di accettabilità dei requisiti. Qualora un
bambino possieda in parte le competenze in ingresso, durante tutto il percorso proposto
nella Unità d’apprendimento sarà seguito con particolare attenzione dalla docente-tutor.
Per i bambini che non raggiungano pienamente i livelli fissati in uscita, sono previsti
colloqui con i genitori ed eventualmente con esperti, nonché Unità d’apprendimento
redatte ad hoc. Ritenendo fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini, la
collaborazione tra insegnanti e genitori, periodicamente sarà data adeguata informazione
alle famiglie (attraverso colloqui) su stili, livelli, tempi e ritmi di apprendimento, progressi,
difficoltà e competenze acquisite dal singolo bambino/a. Per i casi particolari la scuola
punta sulla collaborazione e integrazione fra le risorse interne con forme di insegnamento
differenziato (collettivo, individuale, gruppi omogenei ed eterogenei…) mettendo in campo
le varie competenze di ciascuna docente a beneficio del singolo bambino.
○ la ri-progettazione delle unità di apprendimento da parte di ogni singolo docente.
DOCUMENTAZIONE
La documentazione rappresenta per la scuola dell’infanzia uno strumento professionale di relazione
interpersonale in grado di rendere il genitore maggiormente consapevole di come il bambino vive la scuola
nella sua quotidianità.
La nostra scuola organizza le seguenti forme di documentazione:
● esposizione degli avvisi riguardanti gli aspetti organizzativi nella bacheca all’ingresso dell’edificio
scolastico e nel sito della scuola;
22
● esposizione delle esperienze di gruppo dei bambini (cartelloni, libroni, elaborati, prodotti,..);
● restituzione individuale del percorso del singolo, dove, attraverso la trascrizione di dialoghi, foto o
disegni con commenti particolari fatti dal bambino, viene data un’impronta personale di ciò che lo
caratterizza;
● verbali di riunioni e relazioni dei colloqui con i genitori
● realizzazione di video contenenti raccolte fotografiche dei momenti salienti vissuti a scuola dai
bambini durante l’anno.
Progetti di potenziamento dell’offerta formativa
I progetti e i Laboratori sono parte integrante dell’itinerario formativo e consentono lo sviluppo di
una didattica multidisciplinare e interdisciplinare, favorendo un coinvolgimento più attivo ed
offrendo, attraverso una diversa espressività, la possibilità di varie forme costruzione di
conoscenza sia individuale che collegiale. Lo scopo è infatti quello di:
● portare i bambini, attraverso esperienze concrete, a realizzare percorsi di apprendimento
caratterizzati da un costante e sistematico intreccio tra soggetto e contesto;
● superare la settorialità e la rigidità disciplinare, al fine di realizzare un percorso formativo
integrato che colloca al centro l’alunno nella sua complessità ed unitarietà;
● valorizzare la conoscenza integrata, elemento base per l’esplorazione del mondo dei
saperi;
● motivare la scoperta attraverso l’esplorazione e la manipolazione, collaborando
costruttivamente.
➔ Attività motoria: con cadenza settimanale, dal mese di Ottobre al mese di Maggio, per tutti i gruppi di età, affidata ad un docente esterno, laureato in Scienze Motorie;
➔ Laboratorio di lingua Inglese: con cadenza settimanale, dal mese di Ottobre al mese di
Maggio, per i bambini appartenenti al gruppo dei grandi, affidato ad una docente interna con
laurea in Scienze della Formazione Primaria;
➔ Laboratorio di cucina: con cadenza mensile, dal mese di Ottobre al mese di Maggio per tutti i
gruppi di età, gestito dalle docenti in collaborazione con la cuoca della scuola;
➔ In classe con la LIM: lezioni interattive, che permettono la realizzazione di una didattica
cooperativa e metacognitiva, grazie all’utilizzo di questa risorsa in un ambiente di
apprendimento nuovo e stimolante. Utilizzo del sussidio didattico nella quotidianità, almeno
23
con cadenza settimanale per il gruppo dei grandi, dal mese di Ottobre al mese di Maggio da
parte di entrambe le docenti di sezione;
➔ Laboratorio “NaturArte”: un progetto Arc.A.Dia per le scuole dell’infanzia finanziato da Banca
Annia. Due incontri annuali in cui i bambini vengono accompagnati alla scoperta del mondo
naturale e artistico attraverso letture animate e laboratori didatticivolti a stimolare la curiosità e
l’interesse verso un mondo così ricco di stimoli, sperimentando nuovi percorsi interdisciplinari.
Progetti extra-curricolari Da realizzarsi con l’ausilio di operatori/educatori interni e/o esterni alla scuola e con possibilità di
un contributo, da definirsi ad inizio anno, di partecipazione a carico delle famiglie.
➔ Laboratorio musicale: approccio ludico di propedeutica musicale per i bambini della scuola
dell’infanzia promosso da un’insegnante interna alla scuola secondo un calendario condiviso
annualmente con i genitori (10 incontri totali).
Progetto continuità Infanzia/Primaria
Il progetto continuità è inteso come l’insieme delle attività rivolte al bambino in un processo di
orientamento che accompagna alla costruzione di una immagine positiva di sé e mira
all’elaborazione e attuazione di un proprio progetto di vita.
Nella nostra scuola la continuità è intesa come "raccordo" tra istituzioni che, pur mantenendo la
loro peculiare identità, ricercano dialogo e reciproca conoscenza, consapevoli che il passaggio dei
bambini dall'una all'altra rappresenta un punto fondamentale nel loro processo di crescita e
sviluppo.
Concretamente riconosciamo come finalità della continuità educativo-didattica:
● il diritto dell'alunno ad un percorso formativo organico, completo e coerente;
● la prevenzione di difficoltà che spesso si riscontrano nel passaggio alle varie scuole,
attenuando stati d’ansia, timori e incertezze;
● la valorizzazione delle competenze che il bambino ha già acquisito attraverso la
consultazione della documentazione prodotta;
● l’arricchimento culturale, didattico e pedagogico tra i diversi operatori che sono coinvolti.
La continuità educativa, in genere, si attua attraverso la programmazione e condivisione di obiettivi
grazie ad una organizzazione di rete aperta ad altre realtà educative; visite alle scuole; attività-
ponte con l’attuazione di giochi e lavori insieme e scambi di esperienze; colloqui specifici fra i
docenti per il passaggio di informazioni sulla conoscenza degli alunni.
24
Continuità Scuola dell’Infanzia / Istituto Comprensivo di Due Carrare: la docente responsabile della
continuità per la nostra scuola e le insegnanti della scuola primaria partecipano ad una riunione (in
genere nel mese di marzo) nel corso della quale si decidono gli argomenti e si ipotizzano varie
attività da realizzare; in un secondo incontro (di solito in aprile) viene stilato il calendario delle
esperienze didattiche e decisi i materiali necessari; a maggio si svolgono le due giornate di
continuità durante le quali si realizzano le attività previste. Per valorizzare poi la Scuola Primaria
della frazione di Cornegliana, con le sue risorse umane e strumentali, è stato promosso un
progetto ponte che prevede degli incontri con cadenza quindicinale in cui gli alunni della Scuola
dell’infanzia si recano presso il plesso De Amicis accompagnati dalle loro insegnanti per effettuare
laboratori ed attività con i docenti della Scuola primaria. I laboratori proposti affrontano i seguenti
temi: informatica ,inglese, letture animate, arte e musica. A giugno si svolgono infine i colloqui con
le insegnanti dell’Istituto Comprensivo per informarle sulle situazioni individuali dei bambini.
Per i bambini che frequentano scuole fuori dal nostro Comune avviene ugualmente il passaggio di
informazioni (su accordo con le stesse).
Attraverso tutte le attività programmate la nostra scuola si propone di condurre i bambini ad una
graduale crescita integrale tenendo presente che l’obiettivo ultimo è quello di accompagnarli nel
loro cammino formativo affinché si inseriscano con gioia e serenità nel successivo percorso
scolastico e nella vita di relazione che li aspetta.
Progetti sicurezza
Gli edifici della Scuola dell’Infanzia “S.Anna“, sono di proprietà della Parrocchia S.Biagio di
Cornegliana, la quale è responsabile della loro manutenzione ordinaria e straordinaria; la
parrocchia provvede, ai sensi della L.626, alla sicurezza strutturale e all’adeguamento alle norme
antincendio.
La scuola ha attivato un servizio di prevenzione e protezione interno con insegnanti e personale
ausiliario addetto al controllo e alla segnalazione dei rischi. Il responsabile della sicurezza è il
Parroco Don Luciano Baccarin, il consulente esterno è lo Studio GICOM (Consulenti per le
Aziende); entrambi si occupano di verificare i piani di evacuazione dell’edificio. Le docenti della
scuola sono attivate per il primo soccorso.
Partecipazione dei genitori alla vita della scuola
I rapporti genitori-scuola nascono dal Patto Educativo che documenta l’incontro e la fiducia tra i
genitori, titolari del diritto originario di educare e istruire i figli, e il titolare della scuola; si risolve in
un negozio giuridico (Contratto di Prestazione Scolastica) che regolamenta l’assetto degli interessi
e le situazioni soggettive degli attori del patto.
Il diritto dei genitori viene esercitato tramite il principio di sussidiarietà mediante il quale si servono
della professionalità del personale della scuola. La relazione di scambio tra genitori e scuola si
25
formalizza nel Contratto Formativo in cui sono specificati i diritti e doveri dei contraenti (Patto
Educativo).
Per l’indispensabile rapporto di integrazione e continuità tra scuola e famiglie, ai genitori si
richiedono:
● impegno nel garantire la frequenza regolare degli alunni; ● chiarezza e sincerità nel presentare eventuali problemi o situazioni particolari,
risolvere malintesi, avanzare richieste; ● condivisione delle norme di comportamento basilari; ● riflessione sul valore delle proposte scolastiche.
Scuola e famiglia, attraverso il confronto costante e la collaborazione sistematica, possono
concorrere insieme al raggiungimento di obiettivi comuni di maturazione e di crescita personale
degli alunni. Per questo motivo la nostra scuola è aperta al dialogo e al coinvolgimento attivo
attraverso varie iniziative:
- Assemblee genitori: (plenarie e di sezione) che si fanno luogo di approfondimento e di
confronto educativo, di promozione, di sostegno e di verifica dell’attività educativa
- Consiglio della scuola: organo che formula proposte in merito all’azione educativo-didattica,
a iniziative innovative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa, alla promozione e
sostegno delle attività ricreative di particolare interesse educativo
- Comitato di Gestione: organo consultivo con compiti a livello amministrativo-organizzativo
e di supporto alle attività promosse dalla scuola
- Formazione dei genitori: incontri su varie tematiche riguardanti la formazione/educazione
dei figli tenuti da esperti esterni
- Colloqui individuali: con le docenti di sezione per un continuo scambio di informazioni sugli
alunni, per discutere sull’andamento del processo formativo in relazione all’apprendimento
e per affrontare eventuali problemi cercando principalmente di armonizzare richieste ed
atteggiamenti educativi
- Le Feste: organizzate dalla scuola, in orario scolastico e non, e condivise con le famiglie
attraverso il Calendario Annuale. Diventano momenti comunitari di scambi tra le famiglie, di
presa di coscienza delle attività svolte dai bambini (Festa dei nonni e Castagnata, la Festa
di Natale, la Festa della Mamma, la Festa del Papà, la Festa di Don Bosco, la Festa di fine
anno, le messe, gli “open day”,..)
- I quotidiani rapporti d’ingresso/uscita: solo per brevi comunicazioni
Rapporti con il territorio La scuola è un mondo integrato con l’ambiente circostante che offre opportunità e stimoli per la
costruzione della conoscenza. Considerando infatti l’identità culturale del bambino come un
complesso intreccio di influenze degli ambienti vissuti anche prima di entrare nella scuola
dell’infanzia, è evidente la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori
extrascolastici con funzioni a vario titolo (continuità orizzontale).
La nostra scuola nella sua attività educativa è in stretto contatto con la realtà territoriale, intesa
come luogo di lettura e interpretazione dei bisogni sociali, per diventare concretamente luogo di
preparazione alla vita, non solo in senso culturale, ma anche formativo.
26
Infatti collabora con :
● A.S.L. Collabora con la scuola per casi di bambini che manifestano forme di disagio
● CENTRO MEDICO DI FONIATRIA DI PADOVA Collabora con la Scuola per la gestione di bambini che presentano particolari disturbi legati al linguaggio
● ASSOCIAZIONI NEL COMUNE
Esiste un Albo Comunale delle libere forme associative (come previsto dallo Statuto
comunale). Si tratta di associazioni ricreative, culturali, sportive che perseguono obiettivi
educativi, di promozione della crescita sociale e civile delle persone e che realizzano
iniziative di solidarietà; sostengono e promuovono una cultura del rispetto e valorizzazione
dell’ambiente. Alcune di queste associazioni collaborano con il nostro Istituto: Unità
Pastorale di Due Carrare, Gruppo Volontari Protezione Civile.
● RETI DI SCUOLE
La nostra scuola collabora con altre scuole del territorio per promuovere scambi di
informazioni ed esperienze, per gestire al meglio e ottimizzare attività di aggiornamento:
Scuola dell'infanzia (Par.) Maria Ausiliatrice di DUE CARRARE (San Giorgio
PD1A10200L), Scuola dell'infanzia (Par.) Sacro Cuore di DUE CARRARE (Santo Stefano
PD1A104008), Istituto Comprensivo Statale di DUE CARRARE (PDIC853006)
Per la realizzazione di altre attività la nostra scuola coopera con vari Enti ed Associazioni quali:
● UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA La nostra scuola ha stipulato apposita convenzione per ospitare le attività di tirocinio degli studenti che frequentano la facoltà di Scienze della Formazione Primaria. Le attività di tirocinio consentono momenti di scambio e arricchimento di esperienze e competenze efficaci, sia per la formazione dei futuri insegnanti, sia per le scuole ospitanti.
● USR VENETO Supportano le scuole nei processi di attuazione delle riforme, di aggiornamento della didattica, di innovazione.
● REALTÀ PRODUTTIVE Banca Annia per attività didattiche.
● ASSOCIAZIONI IN TERRITORIO EXTRA COMUNALE
FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) associazione che opera in ambito provinciale
collegando le Scuole Materne non statali del territorio offrendo assistenza amministrativa,
giuridica, aggiornamento del personale e servizio assicurativo.
Inclusione scolastica
“La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle
persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile”
(MIUR, Indicazioni Nazionali 2012); accogliendo questa istanza consona al suo carisma, la nostra scuola
favorisce, quando necessario e in dialogo con le famiglie, la stesura di Piani Didattici Personalizzati (PDP),
27
nel rispetto della normativa vigente, con particolare attenzione ai Bisogni Educativi Speciali e ai Disturbi
Specifici di Apprendimento.
Formazione, Autovalutazione, Interventi di miglioramento
Programmazione delle attività di formazione rivolte al personale
La Formazione e l’Aggiornamento di ogni docente intendono migliorare l’efficacia degli interventi scolastici e garantirne una maggior crescita professionale (Autoformazione e Autovalutazione), in relazione agli alunni. All’interno dell’Unità di Rete di Scuole dell’Infanzia dell’Unità Pastorale di Due Carrare tali opportunità vengono offerte attraverso: l’organizzazione di percorsi studio e formazione professionale su tematiche scolastiche di natura pedagogica, didattica e legislativa, utilizzando lezioni collegiali e/o lavori di gruppo (cooperative learning), basati sulla valorizzazione delle competenze individuali.
CORSO PERIODO DI
SVOLGIMENTO
COSTO PERSONALE
COINVOLTO/ RUOLO
COMPETENZE MANCANTI (da
sviluppare)
FORMAZIONE SPECIFICA PER LAVORATORI
(sicurezza)
2015/16 Previsto da contratto
GICOM
Obbligatorio per tutti i dipendenti
Acquisire competenze in materia di sicurezza sul lavoro:
concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali,organi di vigilanza controllo e assistenza.
AGGIORNAMENTO NORMATIVE HACCP
2016/17 Previsto da contratto
GICOM
Tutto il personale coinvolto nel
servizio mensa con varie funzioni
AGGIORNAMENTO PER
Da definire Previsto da contratto
(Rappresentante RLS)
Aggiornamento periodico obbligatorio
28
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER
LA SICUREZZA-RLS
(sicurezza)
GICOM della formazione specifica
AGGIORNAMENTO ADDETTO
ANTINCENDIO
(sicurezza)
aprile 2016 Previsto da contratto
GICOM
Maddalena Pavanello
Roberta Compagnin
Conoscenze specifiche relative al concetto di incendio e prevenzione di incendio, protezione antincendio e procedure da adottare in caso di incendio (sistemi di allarme ed evacuazione), esercitazioni pratiche (presa visione sui mezzi di estinzione e sulle attrezzature di protezione individuale, esercitazione sull’uso degli estintori, come affrontare casi specifici di principi d’incendio)
SOSTEGNO ALLA PROFESSIONALITA’
DOCENTE E CONSULENZA PSICOLOGICA
(prof.StefanoZoletto - Università di
Padova)
2017/18 da definire tutto il team docenti
Acquisire competenze in materia di dinamiche di gruppo nel team docenti, prendendo consapevolezza delle tecniche di comunicazione interpersonale tra docenti e con i genitori.
Saper riconoscere i momenti di crisi nella professionalità docente, trovando le risorse più appropriate per affrontarle e superarle.
Saper affrontare ed evitare fenomeni di burn-out e perdita di motivazione e saper gestire i conflitti
29
all’interno del gruppo di lavoro.
Saper promuovere una collaborazione efficace con i genitori relativamente alla gestione dei bisogni più comuni dei bambini quali l’inserimento nella vita scolastica, il rispetto delle regole, il controllo delle emozioni, il controllo sfinterico.
Saper affrontare e supportare le difficoltà nella coppia genitoriale.
CORSO UNIVERSITARIO DI
FORMAZIONE PERMANENTE in “LA
GESTIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DEL
PERSONALE DELLA SCUOLA” Università
degli Studi di Bologna
giugno 2015 350€ Maddalena Pavanello
Acquisire conoscenze e
competenze relative al
quadro generale di
riferimento delle norme
che regolano i rapporti
di lavoro del personale
della scuola e delle
norme che regolano la
valutazione del
personale
Strumenti di valutazione e di autovalutazione della scuola
L’impegno di adeguarci alle esigenze dei tempi, alle richieste dell’utenza e di essere fedeli allo stile e al
metodo di Don Bosco, esige una continua verifica della qualità dell’area didattica, delle relazioni educative,
30
delle varie attività finalizzate ad arricchire l’Offerta Formativa, per poter progettare un miglioramento
continuo. La Scuola attua le seguenti attività di valutazione dell’attività scolastica: in itinere, attraverso
l’osservazione sistematica dell’intero processo formativo e i colloqui con i Genitori; a conclusione dell’anno
scolastico, attraverso una strumentazione appropriata che riveli la soddisfazione mediante la
somministrazione di questionari in cui i Genitori possano esprimere una propria valutazione sull’erogazione
del servizio e propongano eventuali miglioramenti.
I Docenti esprimono la loro valutazione attraverso un questionario sulle priorità da tenere presenti
nell’opera educativo-relazionale della Scuola e avanzando adeguate richieste e proposte.
Di seguito vengono proposti i dati raccolti da entrambi i questionari relativi all’anno scolastico 2015/2016.
Per quanto riguarda quello della valutazione dei genitori ne sono stati riconsegnati 37 su 38 totali, mentre
relativamente al personale della scuola 5 su 5 totali.
Raccolta dati
Questionario valutazione genitori
A.S. 2015/2016
Indicatori di valutazione da 1 a 4
Per niente = 1 Poco=2 Abbastanza=3 Molto=4
SEZIONE:
□Coccinelle 18 □ Farfalle 19
AREA DELL'INFORMAZIONE 1 2 3 4
31
1. Le riunioni per informare sui programmi didattici ed educativi 0 5 30 2
2. Il rapporto instaurato con l’insegnante sull’andamento scolastico di mio/a figlio/a
(formali e informali) 0 0 33 4
3. Le informazioni riguardanti l’organizzazione della scuola (orari, mensa, attività…) 0 0 6 31
4. Le informazioni ricevute riguardanti le iniziative che la scuola attua (assemblee, incontri
di formazione, feste, gite, ecc.) 0 0 5 32
AREA DELLA PARTECIPAZIONE (interazione scuola- genitori)
5. Sono soddisfatto dell’attività svolta dai rappresentanti dei genitori 0 0 0 37
6. Sono soddisfatto dell’attività svolta dal comitato di gestione 0 0 0 37
7. Ritengo di avere collaborato attivamente con la scuola durante l’anno scolastico 0 9 22 6
8. Ritengo di conoscere il contratto formativo stipulato con la scuola 0 0 0 37
9. Sento di applicarlo nella quotidianità 0 0 7 30
10. Sono soddisfatto delle iniziative che la scuola attua per coinvolgermi nella vita
scolastica di mio/a figlio/a (assemblee, colloqui individuali, incontri di formazione,
feste…)
0 0 27 10
AREA EDUCATIVO/DIDATTICA
11. Sono soddisfatto delle attività didattiche offerte a mio/a figlio/a 0 4 3 30
12. La scuola valorizza le potenzialità di mio/a figlio/a 0 1 3 33
13. Gli spazi e i tempi riservati alle diverse attività sono adeguati all’età di mio/a figlio/a 0 0 2 35
14. Mio/a figlio/a sta bene a scuola 0 0 1 36
15. Sono soddisfatto dei contenuti della progettazione didattica di quest’anno 0 0 3 34
16. Sono soddisfatto dell’insegnamento della Religione Cattolica 0 0 28 9
17. Sono soddisfatto dell’attività di approccio alla lingua inglese ( solo bambini grandi) 0 0 0 37
18. Sono soddisfatto dell’attività motoria 0 0 0 37
AREA DEI SERVIZI
19. Sono soddisfatto del rapporto con la Direzione (per chi ne ha avuto necessità) 0 0 5 32
20. Sono soddisfatto del servizio attuato dalla segreteria (per chi ne ha avuto necessità) 0 4 2 31
21. Sono soddisfatto del menù 0 0 0 37
32
22. Mio/a figlio/a vive serenamente il momento del pranzo. 0 0 0 37
23. Sono soddisfatto degli ambienti, degli edifici e dell'attrezzatura scolastica 0 0 0 37
24. Sono soddisfatto del servizio di pulizia 0 0 0 37
25. Se ho avuto bisogno della Direzione mi sono incontrato con
□ il Legale Rappresentante 2 □ la Coordinatrice 35
26. Ho consultato il Diario di Bordo :
□tutti i giorni 37 □ in media 1 giorno a settimana 1 □saltuariamente 0
27. La mia partecipazione alle riunioni organizzate dalla scuola (assemblee generali, assemblee di sezione) è stata:
□0 su 3 0 □1 su 37 □2 su 3 8 □3 su 3 22
28. Ho partecipato agli incontri di formazione per i genitori
□ con la pedagogista
presso la scuola di San
Giorgio
4
□ con il pediatra presso la
scuola di Cornegliana
28
□ con l’infermiera di
pronto soccorso presso la
scuola di Santo Stefano
2
□ a nessun incontro
9
29. Se ho partecipato, sono stato/a soddisfatto/a degli incontri formativi
□ Per niente 0 □ Poco 0 □ Abbastanza 2 □ Molto26
33
Raccolta dati
Questionario di valutazione dell’attività scolastica – personale
A.S. 2015/2016
Per nulla = 0 Poco=1 Abbastanza=2 Molto=3
Legenda RUOLO: Tutti= tutti i ruoli
DOMANDE RUOLO 0 1 2 3
ORGANIZZAZIONE
1-Ti senti parte di una Comunità Educante? Tutti 0 0 0 5
2-Ti senti di aver condiviso ed attuato il sistema preventivo di
Don Bosco?
Tutti 0 0 0 5
3-Conosci e condividi la politica per la qualità della tua scuola? Tutti 0 0 0 5
4-Conosci e condividi la Mission della tua scuola? Tutti 0 0 0 5
5-Sei soddisfatta del tuo lavoro? Tutti 0 0 0 5
6-I carichi di lavoro sono divisi in modo equo? Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
34
7- Ti senti valorizzata nel gruppo di lavoro? Tutti 0 0 1 4
8-Ritieni sufficienti il numero dei Collegi Docenti che sono stati
effettuati quest’anno?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
9-Sei soddisfatta di come sono stati svolti i Collegi Docenti (orari,
o.d.g., spazi personali…)?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
10- Sono definite in modo adeguato le varie funzioni e le relative
responsabilità?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
11- Le Assemblee di Sezione sono state un momento importante di
confronto con i genitori?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
12- Senti che il Colloquio Personale con i genitori è uno strumento
efficace nella relazione scuola-famiglia?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 1 2
13- Ritieni di aver attuato il Patto Educativo con i genitori della tua
sezione?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
RAPPORTI CON IL DIRETTIVO/LEGALE RAPPRESENTANTE
14- Il Legale Rappresentante, avviando le opportune decisioni, facilita
il lavoro del personale?
Tutti 0 0 3 2
15- - La Coordinatrice ti ascolta e considera le tue idee/ proposte? Tutti 0 0 0 5
16- Il Legale Rappresentante promuove un clima di collaborazione tra il
personale dei diversi profili?
Tutti 0 0 5 0
17- Il Legale Rappresentante tratta con equità tutto il personale? Tutti 0 0 0 5
RAPPORTI CON I COLLEGHI
35
18- Ognuno contribuisce al mantenimento di un clima sereno e votato
alla collaborazione?
Tutti 0 0 0 5
19 - Le colleghe valutano positivamente il tuo lavoro? Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
20 - I momenti di tensione fra colleghe sono frequenti? Docenti/
Coordinatrice 3 0 0 0
MOTIVAZIONE E BISOGNO DI FORMAZIONE
21- Ti ritieni motivata nel tuo lavoro? Tutti 0 0 0 5
22- Sai assumerti responsabilità legate alla tua professione? Tutti 0 0 0 5
23- Sei capace di far fronte ai cambiamenti e alle nuove sfide? Tutti 0 0 0 5
24-Sei motivata alla comunicazione con i genitori? Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
25 -Ti senti competente nel tuo ruolo di docente? Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
26- Vengono offerti corsi di formazione in linea con le aspettative del
personale?
Tutti 0 0 0 5
27- I corsi di formazione sono tenuti da personale adeguatamente
preparato?
Tutti 0 0 0 5
28- Le iniziative di formazione sono all’altezza di problemi che si
incontrano quotidianamente a scuola?
Tutti 0 0 0 5
29- Ritieni di aver adeguatamente curato la tua formazione
professionale?
Tutti 0 0 0 5
36
30- Ritieni che il Piano di Formazione sia stato rispondente ai bisogni
emersi dall’attività scolastica e didattica?
Docenti/
Coordinatrice 0 0 0 3
Interventi di miglioramento
Obiettivo di
miglioramento
n.1
Creare una rete tra le tre scuole dell’infanzia dell’Unità
Pastorale
Motivazioni Le scuole dell’infanzia paritarie sono un valore del
territorio e della comunità. Tuttavia i tagli dei fondi
pubblici, le sfide gestionali, i costi sempre più onerosi e
le difficoltà di molte famiglie ad adempiere ai contratti di
prestazione scolastica e formativo, determinano un
graduale impoverimento, soprattutto delle strutture più
piccole, con la logica conseguenza della perdita in
termini di qualità del servizio offerto. La risposta della
collaborazione attraverso reti di scuole permette,
attraverso una ottimizzazione delle risorse, il
consolidamento di una identità forte e la capacità di
affrontare e superare le sfide del quotidiano.
Indicatore di
raggiungimento
obiettivo
Verbali comitati di gestione
Destinatari · Tutto il personale delle scuole coinvolte
· Le famiglie dei bambini iscritti
37
Attività da
realizzare
1. Operare una gestione il più possibile unificata sia in
termini amministrativi che di coordinamento pedagogico
didattico, creando rete tra gli organi collegiali (Comitati
di gestione)
2. Progetti condivisi
3. Condividere la modulistica
4. Fissare degli incontri durante l’anno tra coordinatrici
5. Creare un unico sito internet
Responsabile Il legale rappresentante
Data termine
prevista
Giugno 2017
Obiettivo di
miglioramento n.2
Definire i documenti di passaggio dalla scuola
dell’infanzia alla primaria, utilizzando in modo
competente la modulistica prevista dalla normativa
vigente
Motivazioni Nella prassi il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla
Primaria a volte si riduce alla compilazione di sterili
griglie a risposta chiusa, ma il bambino che passa da
un grado di scuola all’altro è una realtà molto
complessa che presenta inclinazioni personali, stili di
apprendimento, bisogni educativi speciali e
quant’altro… Lo scambio completo e corretto di
queste informazioni implicano un’attenzione e
valorizzazione delle sue potenzialità.
38
Indicatore di
raggiungimento
obiettivo
Destinatari
Attività da
realizzare
1. Studio della normativa vigente
2. Collaborare con docenti della scuola primaria
nell’elaborazione di progetti di continuità
verticale
Responsabile Coordinatrice didattica
Data termine
prevista
giugno 2018