CUP Belluno, 18 marzo 2019

Massimo Masson

Qualche informazione sui volumi scambiati

▪ Comunicato stampa 19 febbraio 2019 AdE

Periodo 1 gennaio – 18 febbraio 2019

File scambiati 228 milioni

Percentuale di scarto 4,43%

Soggetti IVA che hanno inviato almeno una

fattura

2,3 milioni

Soggetti registrati a SdI, comunicazione

indirizzo telematico

3,6 milioni

QR Code scaricati 3,3 milioni

▪ Dato non ufficiale sulle forme di utilizzo

Fonte: www.sistemiamolitalia.it

Canale FTP 57%

Canale Web Service 40%

Canale PEC 2,5%

Portale AdE 0,5%

SdI sostanzialmente ha «tenuto»

Qualche problema con il canale FTP

•Funzionamento basato sull’accesso alla directory del nodo/server

•SdI preleva i files cifrati secondo un calendario/timing prestabilito

•Potenziali «code» di invio

•Fatture mai arrivate ma disponibili nel sito «Fatture e Corrispettivi»

Procedure e flussi operativi

• Vantaggi per i sistemi «ERP»

• Formato non del tutto maturo per i gestionali (orientato alla fiscalità)

• Evoluzione «auspicabile»

• Estensione agli altri documenti del ciclo attivo e passivo

• La fattura dovrebbe/potrebbe essere solo un «tassello»

• Il ciclo della fattura per i processi gestionali ed il controllo di gestione si conclude col «pagamento»

Fattura elettronica come processo gestionale

• Evoluzione della comunicazione dati fatture («spesometro»)

• Simultaneità cliente <-> fornitore

Fattura elettronica come processo fiscale

▪ decreto Legislativo 27 Dicembre 2018 n.148 (G.U. n.14 del 17 gennaio 2019)

▪ Attuazione della direttiva (UE) 2014/55 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.

▪ Decorrenza:

▪ 18 aprile 2019: le amministrazioni pubbliche

▪ 18 aprile 2020: le amministrazioni pubbliche locali

▪ saranno tenute a ricevere ed elaborare le fatture elettroniche conformi allo standard europeo sulla fatturazione elettronica negli appalti pubblici

▪ direttiva 2014/55/UE del 16 aprile 2014

▪ http://ubl.xml.org/

▪ UBL = Universal Business Language

▪ Libreria standardizzata aperta basata sul formato XML

▪ Standard europei previsti nella decisione di esecuzione (UE) 2017/1870 della Commissione del 16 ottobre 2017

▪ linguaggio di sintassi UBL così come definito nella norma ISO/IEC 19845:2015

▪ Cross Industry Invoice XML dell’UN/CEFACT come specificato negli schemi XML 16B SCRDM – CII

Formato file

• Formato XML

• Tracciato standardizzato

• Nato per la «PA»

• Adattato per i «privati»

Requisiti

• Data certa

• Immodificabilità

• Invio a SdI

• Ricezione formato elettronico

Destinatari

• Titolari di partita IVA stabiliti in Italia

• Privati consumatori finali o soggetti esonerati: possono scegliere tra cartaceo e elettronico

Soggetti

Non stabiliti in Italia

Privi di stabile organizzazione

Anche se solo «identificati»

(p.iva Italiana)

Stabiliti

In franchigia per le piccole imprese

(«forfettari»)

In regime di vantaggio («minimi»)

Piccoli agricoltori

(Art. 34 c. 6 L. IVA)

Esoneri «speciali» (sanitario)

Comunque sia,

fattura elettronica

verso la Pubblica

Amministrazione

Come per i «minimi» e «forfettari»

Il fornitore è tenuto a rilasciare una copia della fattura elettronica (salvo espressa rinuncia)

La fattura è disponibile «su richiesta» tramite i servizi telematici dell’AdE

In caso di operazione documentata tramite ricevuta fiscale o scontrino nulla cambia (per ora)

Utilizzo «fatture e corrispettivi» e applicativi AdE

Rapporto diretto con provider specializzato

Rapporto con intermediario/professionista

Invio «diretto» con canale PEC

Altre soluzioni dedicate (web services, FTP, etc…)

Date della fattura elettronica

Data di immissione in SdI

Periodo transitorio

TolleranzaEntro liquidazione IVA successiva (2° periodo con sazione ridotta)

A regime

Entro 10 gg data emissione

Data di emissione

E’ quella indicata nel file XML

Le fatture elettroniche vanno conservate digitalmente

Entro 3 mesi dal termine di presentazione delle dichiarazioni fiscali

Esiste un servizio gratuito AdE, in convenzione

In conseguenza dell’obbligo esteso di fatturazione elettronica

▪ Le fatture da/verso l’estero rientrano nell’esclusione (v. supra)

▪ I dati relativi a tali fatture vanno riepilogati in apposita comunicazione dati fatture estere

▪ articolo 1, comma 3-bis, Dlgs 127/2015

▪ Ha frequenza mensile, entro l’ultimo giorno del mese successivo

▪ Ma l’adempimento per i mesi di gennaio e febbraio 2019…

▪ …è stato (già) prorogato al 30 aprile 2019

▪ …veramente «sul filo di lana»

▪ …insieme alla comunicazione dati fatture II semestre 2018 (ma quale ratio in questo caso?)

▪ Per le sole fatture emesse, si può evitare l’adempimento SE emessa ugualmente fattura elettronica, trasmessa a SdI, con codice destinatario «XXXXXXX» (7 volte X)

Insidie dell’ecosistema della fatturazione elettronica

▪ L’impossibilità di «rifiutare» fatture elettroniche tra privati sicuramente pone un limite all’insorgere di pratiche scorrette. Questo aspetto è positivo!

▪ Tuttavia, vi sono criticità:

▪ Merce/servizio mai acquistato:

▪ FAQ AdE n. 18 del 27/11/2018

▪ Cessionario può contestare direttamente con il cedente, fuori dal canale SdI

▪ Se il cedente non correggesse?

▪ Casisica di «self billing»:

▪ La fattura viene emessa dal «cliente», o da un terzo delegato, non dal cedente/prestatore

▪ Le sanzioni per errata fatturazione sono a carico del cedente/prestatore!

▪ Casistiche comuni per differenze quantitative o di prezzo

▪ E le fatture «sbagliate» non per quantità o prezzo, ma sulla partita IVA giusta?

Titolarità

IVA

Costi

• Manca un controllo sulla titolarità del diritto di immissione delle fatture nel sistema per conto terzi

• v. «self billing»

• Detrazione IVA su corrispettivi non dovuti

• Deduzione non legittima

«FAQ» dell’Agenzia ed altri elementi

▪ Autofatture omaggi

▪ Le fatture emesse per omaggi vanno emesse come fatture elettroniche (TD01) e inviate al Sistema d’interscambio.

▪ Comunicazione dati fatture per «minimi» e «forfettari»

▪ articolo 1, comma 3bis, del d.Lgs. n. 127/15: obbligo di comunicazione dei dati delle sole fatture relative ad operazioni transfrontaliere

▪ Nessuna comunicazione dati fatture «spesometro» per questi soggetti

▪ articolo 21, comma 4, lett. a), del D.P.R. 633/72: è possibile emettere fatture differite, oltre che per le cessioni di beni (DDT), anche per le prestazioni di servizi

▪ «un documento come la c.d. ‘fattura proforma’, contenente la descrizione dell’operazione, la data di effettuazione e gli identificativi delle parti contraenti, può certamente essere idoneo a supportare il differimento dell’emissione della fattura elettronica»

▪ Per quanto riguarda le operazioni in «reverse charge» bisogna fare una distinzione di base

▪ Per gli acquisti intracomunitari e per gli acquisti di servizi extracomunitari, l’operatore IVA residente o stabilito in Italia sarà tenuto ad effettuare l’adempimento della comunicazione dei dati delle fatture d’acquisto ai sensi dell’art. 1, comma 3bis, del d.Lgs. n. 127/15.

▪ Per gli acquisti interni per i quali l’operatore IVA italiano riceve una fattura elettronica riportante la natura “N6” in quanto l’operazione è effettuata in regime di inversione contabile, ai sensi dell’articolo 17 del d.P.R. n. 633/72, l’adempimento contabile previsto dalle disposizioni normative in vigore prevede▪ una “integrazione” della fattura ricevuta con l’aliquota e l’imposta dovuta e la conseguente registrazione della stessa ai sensi

degli articoli 23 e 25 del d.P.R. n. 633/72.

▪ Al fine di rispettare il dettato normativo, l’Agenzia ha già chiarito con la circolare 13/E del 2 luglio 2018 che una modalità alternativa all’integrazione della fattura possa essere la predisposizione di un altro documento, da allegare al file della fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della stessa.

▪ Al riguardo, si evidenzia che tale documento – che per consuetudine viene chiamato “autofattura” poiché contiene i dati tipici di una fattura e, in particolare, l’identificativo IVA dell’operatore che effettua l’integrazione sia nel campo del cedente/prestatore che in quello del cessionario/committente – può essere inviato al Sistema di Interscambio e, qualora l’operatore usufruisca del servizio gratuito di conservazione elettronica offerto dall’Agenzia delle entrate, il documento verràportato automaticamente in conservazione

▪ Precedentemente non si parlava di «autofattura» …

▪ Non è stato chiarito esattamente di cosa sia alternativa la procedura di invio. Assosoftware ritiene che la doppia annotazione e la conservazione nei registri acquisti/vendite sia adempimento sufficiente come alternativa all’invio dell’ «autofattura» a SdI

▪ Benjamin Button nasce vecchio, ringiovanisce per tutta la sua vita, e muore infante: tutto a rovescio! (novella di Francis Scott Fitzgerald del 1922)

▪ Le fatture del mondo sanitario anche loro sono andate «a rovescio»

▪ Inizialmente, fino a dicembre 2018, obbligo di fattura elettronica

▪ A fine 2018, arriva l’esonero per le fatture già trasmesse dal Sistema Tessera Sanitaria

▪ art. 10 bis del decreto fiscale 2019 approvato il 13 dicembre 2018: «Disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari»

▪ L’esonero diventa «divieto» per gli operatori sanitari

▪ intervento del Garante per la Privacy: provvedimento del 20 dicembre 2018

▪ Si parla di divieto, ma si cita solo il 2019. E poi?

▪ «Per il periodo d’imposta 2019, i soggetti tenuti all’invio dei dati al sistema tessera sanitaria […] non possono emettere fatture elettroniche […]»

▪ Nel primo impianto normativo si parlava di dati «inviati» al STS (in caso di opposizione, la fattura sarebbe stata trasmissibile)

▪ Nel secondo impianto invece si parla di dati «da inviare», ma i dubbi sono sciolti?▪ Se fosse stata fatta opposizione, i dati sarebbero da inviare o no?

▪ Se non fossero «da inviare», si verificherebbe l’ipotesi delineata dal Garante Privacy proprio sui dati «più sensibili» che potrebbero essere esclusi dal divieto di invio

▪ Si ritiene che per coerenza con le richieste del garante tali dati non siano da epilogare in fattura elettronica

▪ articolo 1, comma 53 della Legge di Bilancio:▪ «Per il periodo d’imposta 2019, i soggetti tenuti all’invio dei dati al sistema tessera sanitaria,

ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, […] non possono emettere fatture elettroniche […], con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare al sistema tessera sanitaria. I dati fiscali trasmessi al sistema tessera sanitaria possono essere utilizzati solo dalle pubbliche amministrazioni per l’applicazione delle disposizioni in materia tributaria e doganale, ovvero, in forma aggregata per il monitoraggio della spesa sanitaria pubblica e privata complessiva»

Un paio di pensieri in libertà su alcune potenziali insidie

Fattura

Valenza fiscale

Solo la fattura elettronica

accettata da SdI

Valenza civilistica

Fattura elettronica e

fattura cartacea

▪ In caso di difformità tra fattura elettronica e sua rappresentazione «cartacea»

▪ Ad esempio, rappresentazione «PDF»

▪ NON il caso di visualizzazione con uno dei fogli di stile disponibili, che sono una rappresentazione dell’XML

▪ Sicuramente la valenza fiscale è della fattura elettronica

▪ Ma civilisticamente?

▪ È contestabile il documento?

▪ Quale impatto sulla fattura «fiscale»?

▪ Sdi effettua controlli formali

▪ Riscontrata la valenza del campo «partita IVA» per l’individuazione del destinatario

▪ Indipendentemente dagli altri dati

▪ Non vengono vincolati i codici del tipo documento (v. tabella a lato)

▪ Es: parcelle su TD01 non vengono controllate

Codice Tipo documento

TD01 Fattura

TD02 acconto/anticipo su fattura

TD03 acconto/anticipo su parcella

TD04 nota di credito

TD05 nota di debito

TD06 Parcella

… …

TD20 Autofattura per regolarizzazione

«In molte delle civiltà meno formaliste dell’Orlo Esterno Est della

Galassia, la Guida Galattica per gli Autostoppisti ha già soppiantato la

grande Enciclopedia Galattica, diventando la depositaria del sapere e di

tutta la scienza, perché, nonostante presenti molte lacune e contenga

molte notizie spurie, o se non altro alquanto imprecise, ha due importanti

vantaggi rispetto alla più vecchia e più accademica Enciclopedia.

Uno, costa un po’ meno; due, ha stampate in copertina, a grandi caratteri

che ispirano fiducia, le parole NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO.»

Cit. da «Guida Galattica per gli autostoppisti» di Douglas Adams