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Questa è una presentazione parzialmente interattiva ed introduttiva della modalità di utilizzo CPC (Creative PC = Computer Creativo) del computer in ambito abilitativo-riabilitativo- psicoeducativo. Informazioni generali su CPC, sui principi su cui si basa, sul quadro in cui si inserisce e sugli sviluppatori si possono trovare all’indirizzo http://autismo.aslcn1.it/ Percorsi-e-Progetti / Percorso-per-logopedisti , ulteriori informazioni nelle slides relative a occasioni dove l’argomento è stato trattato ed in CREATIVE PC - I Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì AVANTI

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Page 1: Questa è una presentazione parzialmente interattiva ed introduttiva della modalità di utilizzo CPC (Creative PC = Computer Creativo) del computer in ambito

Questa è una presentazione parzialmente interattiva ed introduttiva della modalità di utilizzo CPC (Creative PC = Computer Creativo) del computer

in ambito abilitativo-riabilitativo-psicoeducativo.

Informazioni generali su CPC, sui principi su cui si basa, sul quadro in cui si

inserisce e sugli sviluppatori si possono trovare all’indirizzo

http://autismo.aslcn1.it/Percorsi-e-Progetti/

Percorso-per-logopedisti,ulteriori informazioni nelle slides relative

a occasioni dove l’argomento è stato trattato ed in alcuni altri testi.

CREATIVE PC - I

Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì

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Definizione di ciò che faccio:

il mio lavoro consiste nel giocare tutto il giorno, e nel riflettere per buona parte del restante tempo a quale sia il modo migliore per giocare.

(Se la definizione di una esistenza siffatta sorprende, vedere ad esempio Eric Berne, ‘A che gioco giochiamo?’, Bompiani, 2000)

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Intenti:

vi faccio prima faticare un po’ (per far nascere delle domande) e poi rispondo.

Creo e propongo un percorso che spinga ad interrogarsi, ed intanto man mano aiuto a risolvere gli enigmi.

Quando avrete combattuto la strenua lotta, avrete la padronanza dello strumento ma soprattutto la conoscenza dei principi per utilizzarlo.

Riferimenti personali all’arte denominata ‘Maieutica’; un gran maestro ne fu Socrate. Io un semplice ammiratore.

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La parte che viene qui svolta riguarda particolarmente le funzioni di animazione personalizzata, avendo iniziato da queste la messa a punto delle pagine che

state percorrendo e ripromettendomi di approfondire altri aspetti in prossimi testi reperibili al momento opportuno nel sito agli indirizzi indicati.

Ritengo in ogni caso che per le altre funzioni principalmente utilizzate in CPC (attribuzione di azione ad un tasto, gestione del passaggio da una diapositiva ad un’altra o transizione, inserimento dei suoni dalla finestra di attribuzione azione e da quella della gestione transizione) chiunque sia già sufficientemente preparato, e per tali argomenti faccio riferimento a ciò che si è detto e visto nella relazione

del corso.Un piccolo supplemento riguardante le ‘azioni’ dei pulsanti e le transizioni tra

diapositive è stato appena aggiunto in coda al presente modulo.

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Darò nel seguito alcune informazioni soprattutto per ciò che riguarda la modalità ‘Autore’ in PowerPoint, direttamente applicabili alla versione 2007, tenendo conto del fatto che in PowerPoint 97-2003 le funzioni sono le stesse, a volte si accede alle loro impostazioni in modi leggermente diversi perché le barre dei menù sono state in seguito modificate. Per PowerPoint 2010 le cose sono per lo più immutate rispetto alla versione 2007.

Tutti i necessari ulteriori ragguagli ed approfondimenti sulle funzioni di PowerPoint (nelle diverse versioni e con confronti tra una versione e l’altra) si trovano ampiamente nel sito di Microsoft ed in una miriade di altre fonti.

Qui mi atterrò alla presentazione ed all’utilizzo di quelle funzioni che sono usate in CPC e che a volte sono state scoperte proprio durante e per lo sviluppo di questo tipo di impostazione di lavoro.

Inizialmente consiglio di muoversi tra le pagine della presente guida in modalità ‘Lettore’ e di passare a quella ‘Autore’ solo quando indicato nelle istruzioni. Man mano, una volta acquisita sufficiente dimestichezza, la navigazione potrà essere effettuata completamente in modalità ‘Autore’, passando a quella di lettura quando si desideri verificare un effetto che si è costruito o che era già presente.

Quando parlarò, senza specificare, di clic o ‘cliccare’, mi riferisco al pulsante sinistro del mouse. Se altre modalità sono necessarie esse vengono precisate.

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Alcune informazioni generali:

Quando si è in modalità ‘Autore’ nella visualizzazione normale, si hanno due o più suddivisioni verticali della pagina in ‘zone’: quella a sinistra è la zona delle miniature delle pagine: ogni pagina vi è rappresentata attraverso una miniatura di sé stessa; quella centrale è la zona di lavoro, dove si immettono gli oggetti, si decidono le azioni etc. (schiaccia tasto ‘MOSTRA’ qui a fianco)

tasto della visualizzazione normale (di solito impostata di default) Importante: a seconda di dove si è cliccato con il mouse nella pagina in modalità ‘autore’, ciò che si farà sarà riferito alla zona delle miniature, oppure a quella centrale di lavoro. Ad es. se io clicco con il mouse nella zona delle miniature e poi faccio ‘copia e incolla’, una miniatura verrà copiata ed incollata, il che significa che la pagina corrispondente verrà copiata ed incollata, ossia duplicata. Se invece ho cliccato con il mouse nella zona centrale e faccio ‘copia ed incolla’, copierò ed incollerò l’oggetto che attualmente è eventualmente selezionato nella zona centrale, oppure incollerò un oggetto che era nella memoria se nessun oggetto era selezionato.

Se si incollano o cancellano delle pagine, gli eventuali riferimenti delle funzioni alle altre pagine (ad es. ‘al clic vai a pagine 5) si reimpostano automaticamente; il clic dell’esempio manderà sempre alla pagina giusta.

MOSTRANASCONDI

BARRA DELLE MINIATURE

DELLE PAGINE

FINESTRA DI LAVORO

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Quando impostate una azione, una animazione etc., provatene il funzionamento subito (passando alla modalità ‘Lettore’, così da essere sicuri che succeda proprio ciò che volevate che succedesse. A volte (o meglio sempre) è necessario modulare i parametri (velocità, tempi, dimensioni, distanze percorse, colori, caratteristiche del suono…).

Se una azione, una animazione etc. non danno il risultato sperato (ad es. non si sente l’audio proprio là dove si è sicuri di averlo messo) ed in nessun modo riuscite a trovare la causa dell’atipia, cancellate l’oggetto e rifate dall’inizio (from scratch). A volte le anomalie dipendono da piccoli particolari che non si colgono facilmente.

Se l’effetto ‘erroneo’ è degno di interesse perché è particolare, curioso, strano e non se ne capisce la causa ma potrebbe servire in futuro per un altro lavoro, conservatelo copiando la pagina/le paghine in cui avviene ed incollandola/e in un nuovo file appena creato (o meglio importando – è possibile sempre riutilizzare vecchie sequenze di diapositive ‘importandole’ - in un nuovo file la pagina o le pagine incriminate). Con pazienza, se necessario, analizzerete l’anomalia in seguito e magari potrà esservi utile.

Se non capite una cosa o non è detto chiaramente di che si tratta, non stateci troppo sopra e passate innanzi. Vedrete che il problema poco a poco si chiarirà (mantenetevi nella domanda senza necessariamente avere la risposta…).

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Bravissimi/e, siete arrivati nella parte di esercizio vero e proprio, dove potrete apportare delle modifiche e sperimentare le varie funzioni di costruzione.Sapete già come navigare da una pagina all’altra.

Innanzitutto esploriamo quindi il passaggio dalla modalità ‘Lettura’ alla modalità ‘Autore’: esso si fa schiacciando Esc sulla tastiera per passare in ‘Autore’. Per il viceversa, occorre schiacciare la piccola icona a forma di ‘schermo per proiezione diapositive’ posta in basso a sinistra della finestra principale, oppure si va dal menù Presentazione > Dall’inizio; qui sotto le relative illustrazioni.

Per andare da ‘Autore’ a ‘Lettore’

Se siete riusciti, avete visto che in modalità ‘Autore’ si naviga da una diapositiva all’altra in modo molto semplice cliccando nella barra delle icone delle varie pagine (di solito a sinistra della finestra principale) oppure attraverso i tasti su e giù o pagina su e pagina giù della tastiera (dopo aver selezionato la barra delle icone delle pagine o deselezionato qualsiasi oggetto).Quando di nuovo ci si sposta in modalità ‘Lettura’ lo scorrimento da una diapositiva all’altra è vincolato allo schiacciare i tasti di navigazione appositamente costruiti. Al contrario in modalità ‘Autore’ la funzionalità degli stessi tasti di navigazione (qui le due grandi frecce colorate) è disabilitata.

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Non abbiate timore di modificare delle cose in modo inopportuno quando siete in modalità ‘Autore’: è sufficiente che dopo ogni modifica ‘dubbia’ voi clicchiate sulla icona ‘Annulla modifica’ e la modifica scomparirà. Al limite, richiudete il file senza salvare, e poi riapritelo. torna indietro in ciò che hai fatto (ovvero: annulla la modifica)

Guardate ora cosa succederà al prossimo passo: arriverete di nuovo in una pagina con la scritta ‘MARIO’, dove questa volta vi chiedo di passare in modalità ‘Autore’ e provare a fare due cose: primo, selezionare l’area in alto a destra della finestra di lavoro trascinando il cursore del mouse e vedere che cosa appare (a,b); secondo: vedi pagina successiva.

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ab

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Secondo: aprire la finestra dell’animazione personalizzata, partendo dal menù ‘Animazioni’.

Se riuscirete a fare entrambe le cose, benissimo: ritornate in modalità ‘Lettura’ e proseguite; se non siete riusciti, ugualmente tornate in modalità ‘Lettura’ e avanti.

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Come richiesto, passate in modalità ‘Autore’ (tasto Esc da tastiera) e provate sia a selezionare gli oggetti (nascosti perché trasparenti) presenti in alto a destra, sia ad aprire la finestra relativa alla costruzione di animazione personalizzate.Potete cercare anche altri oggetti presenti nella pagina. Non tutti sono animati.Ricordate la via per tornare poi in modalità ‘Lettore’ e proseguire?

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Descrivo ciò che dovreste aver visto: i pallini disposti ai vertici e lungo il bordo dei rettangolini in fine linea azzurra segnalano che delle forme di tipo rettangolo sono presenti nella pagina e sono state selezionate. Un modo per selezionare uno o più oggetti di una pagina è proprio questo: ci si pone in una zona dove non vi siano oggetti (eventualmente leggermente fuori dal bordo della diapositiva), si schiaccia il pulsante sinistro e mantenendolo schiacciato ci si allarga in un’area di dimensione voluta, poi si lascia il tasto del mouse; se vi sono degli oggetti compresi in quest’area, essi verranno evidenziati.Un altro modo è quello di cliccare con il cursore nelle zone dove il cursore stesso cambia forma (il che segnala che lì c’è un oggetto); l’oggetto in questione verrà evidenziato; di nuovo si cerca un altro oggetto; ogni oggetto su cui si clicca premendo contemporaneamente Crtl o ‘maiuscolo’ viene aggiunto alla selezione; se si riclicca su un oggetto già selezionato esso viene tolto dalla selezione.

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Prima che i tre rettangoli trasparenti venissero selezionati essi erano già anche segnalati dalla presenza di bandierine numerate: questo perché si tratta di oggetti animati. Vedremo forse più avanti la funzione delle bandierine.A che cosa servono invece i rettangoli privi di colore che avete selezionato? Essi sono delle forme rese trasparenti ed a cui si è data una animazione, in questo caso di semplice entrata temporizzata e sequenziale nella pagina. Se in modalità Autore si ritorna in una pagina ‘MARIO’ (in Autore navigate attraverso i tasti su, giù, Pag su, Pag giù, oppure cliccando sulle icone delle pagine nella barra laterale di sinistra) e lì si passa in Lettura, si noterà che i rettangoli non si vedono, ma si sentono le frasi. E’ proprio questa la loro funzione: entrare invisibilmente nella pagina e fungere da ‘sostegno’ all’audio. Questo è uno dei tre o quattro modi ‘interessanti’ in cui consiglio di ‘attaccare’ ed usare gli effetti audio.Provate a rivedere una delle pagine ‘MARIO’, poi tornate qui, ponetevi in modalità Lettore segià non ci siete edandate avanti.

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Questo uso di oggetti trasparenti per sostenere l’audio, permettendo allo stesso tempo di temporizzare a piacimento le parole, le frasi, i suoni che si sentono, è molto interessante (per inciso, forme trasparenti servono anche, al di fuori dell’animazione, per incollare audio in zone delle pagine - ad es. in corrispondenza della bocca di un animale rappresentato in fotografia - dove si vuole che cliccando si oda una qualsiasi cosa: anticipo così la trattazione della funzione ‘Azione’: attribuire una azione, tra varie a scelta, ad un oggetto (compresa la funzione ‘fai suono’)).Invito (tra due pagine, dove ci sarà di nuovo ‘MARIO’ e dove vi porterete di nuovo in modalità Autore), a selezionare ognuno dei tre rettangoli ed a modificarne le proprietà grafiche (formato) così da farne apparire il contorno e l’interno (un rettangolo per volta o tutti assieme, è indifferente).Conviene in questo caso selezionare cliccando in corrispondenza del bordo o dell’interno diciascun rettangolo,con il tasto sinistroe poi quello destro,o direttamente conquello destro.Appare un menùContestuale in cuisi sceglie ‘Formatoforma’.

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Voce ‘Formato forma’

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Quello sotto a sinistra è il menù contestuale. Le principali caratteristiche di formato dell’oggetto si possono modificare direttamente attraverso le icone della barra in alto; oppure si sceglie ‘Formato forma’ in basso aprendo la finestra seguente, da cui le modifiche possono essere fatte in modo più particolareggiato.

colore trasparenza

tavolozze dei colori

Andate ora, come detto, nella pagina ‘MARIO’ seguente, ponetevi in modalità ‘Autore’ e provate a modificare il formato dei rettangoli, in modo da renderli visibili.

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Come richiesto, passate in modalità ‘Autore’ e cercate di rendere non trasparenti i tre rettangoli animati invisibili posti in alto a destra.Potete anche spostarli dove volete, modificarne le dimensioni, orientarli diversamente. Ciò non cambia la loro funzionalità. Potendo, provate a cambiarne l’animazione. Ma si vedrà in seguito come fare.Se necessario spostate il cartello giallo che contiene questo testo, o ridimensionatelo.Ricordate la via per passare alla modalità ‘Autore’? E quella per tornare poi in modalità ‘Lettore’ e proseguire?

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Ora che vi siete impratichiti con: la navigazione; il passaggio da Lettore ad Autore e viceversa; la selezione di oggetti, andiamo ad analizzare che cosa c’è nella pagina ‘MARIO’ che permette l’animazione. Eseguiremo il secondo compito assegnato qualche pagina fa, ossia quello di aprire i comandi dell’animazione, modificare le caratteristiche delle animazioni esistenti, crearne di nuove.

Si vedono, nella terza finestra che ora si è aggiunta adestra in visualizzazione normale, e precisamente nellazona indicata dalle frecce nere (chiamiamola ‘elenco delleanimazioni degli oggetti’), i nomi degli oggetti animati:i nostri tre rettangoli trasparenti, più una WordArt ‘MARIO’ che è la scritta grande.

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I tre nomi dei rettangoli (e non quello della forma WordArt) sono evidenziati perché essi erano selezionati quando è stata ‘scattata’ la foto di questa immagine.

Se vi spostate in una qualsiasi diapositiva ‘MARIO’ (ora vi apparirà molto agevole muovervi verso una qualsiasi diapositiva navigando in modalità Autore) ed aprite la finestra per l’animazione (anche in PowerPoint 97-2003 la finestra ha le stesse caratteristiche, vi si accede in modo un po’ diverso ma praticabilissimo), potrete vedere che ogni scritta relativa ad un oggetto (es. rettangolo 6), posta nella zona dell’elenco delle animazioni degli oggetti, si evidenzia se il rettangolo corrispondente è selezionato.

Ogni voce dell’elenco indica: in che modo l’animazione ha inizio (ad un clic, a tempo oppure dopo l’animazione precedente), il tipo di animazione (una piccola icona verde per le entrate, gialla per le evidenziazioni, rossa per le uscite, bianca per i percorsi), il nome dell’oggetto animato associato ad un numero; se si clicca sulla scritta, a destra della stessa appare una freccia che permette di aprire un menù per andare a precisare ulteriormente le caratteristiche dell’animazione.

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Subito sotto la zona dell’elenco le due frecce accanto alla scritta ‘Riordina’ permettono di modificare la posizione di uno o più oggetti nell’elenco (selezionare prima uno o più oggetti che si vogliono ‘spostare’ in su o in giù nell’elenco).

Vediamo che cosa altro contiene questa finestra:

In alto, ‘aggiungi effetto’ permette di aggiungere un altro effetto di animazione all’oggetto selezionato (parlerò nel seguito di un solo oggetto, dando per scontato che se la selezione è su più oggetti, l’effetto viene assegnato a tutti).Questa opzione è presente solo se è selezionato l’oggetto nella zona centrale della pagina di lavoro. In tal caso, tutte le animazioni relative a quell’oggetto sono selezionate nell’elenco della zona elenco animazioni oggetti.

Se invece è selezionata una voce nell’elenco delle animazioni degli oggetti, in alto non appare più ‘aggiungi effetto’ ma ‘cambia’.

Leggermente più in basso vi è l’opzione ‘rimuovi’ che cancella uno o più effetti di animazione da uno o più oggetti (a seconda di che cosa è selezionato e dove è la selezione).

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Appena più sotto compare una scritta che specifica l’effetto di animazione (effetto che si è assegnato attraverso ‘aggiungi effetto’).Sotto a questa, in ordine, sono specificabili la modalità di inizio, le proprietà e la velocità dell’animazione.Più in basso la zona dell’elenco delle animazioni degli oggetti, già descritta, sotto a questa il meccanismo per riordinare, seguito da un pulsante per riprodurre gli effetti di animazione presenti ed un altro pulsante per fare la stessa cosa ma passando in modalità ‘Lettura’. Infine la possibilità di selezionare e deselezionare l’anteprima automatica dell’animazione su cui si sta lavorando.

Proseguiamo ora così: tornate alla diapositiva con la scritta grande ‘MARIO’ precedentemente incontrata, e andiamo a modificare l’animazione della WordArt. Tale animazione, se vi spostate in ‘Lettura’ e la osservate, ha una comparsa in dissolvenza ed un suono collegato, uno xilofono.

Aprite la finestra per gestire l’animazione personalizzata, se ancora non lo avete fatto; selezionate nella zona centrale di lavoro la scritta MARIO, verificate che nella zona dell’elenco delle animazioni la riga corrispondente si è selezionata.

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Selezionate la scritta ‘MARIO’ cliccando in essa una volta e poi cliccandone il bordo; spostate ora liberamente la scritta ‘MARIO’ dalla sua posizione. Deselezionatela schiacciando in un posto qualsiasi della zona di lavoro; riselezionatela; vedrete che la selezione nella zona dell’elenco delle animazioni appare e scompare di conseguenza.

Un appunto: avrete notato che, come accennato in precedenza, esistono due modalità di selezionare un testo (la WordArt è una forma di testo che si inserisce dal menù Inserisci > WordArt): una permette di modificare il testo ed è associata ad una linea tratteggiata del contorno in PowerPoint 2007; l’altra permette di spostare tutto l’oggetto in cui il testo compare ed è associata ad una linea continua del contorno; in entrambe le modalità, il cursore messo sul bordo assume la forma a frecce incrociate e permette lo spostamento se si mantiene premuto il tasto sinistro e si trascina; se ci si posiziona sul testo, in entrambe le modalità il cursore prende la forma adatta per scrivere; cliccando, si è pronti a modificare il testo).E’ probabile che il primo click sulla scritta ‘MARIO’ la selezioni in modo da modificare il testo; il secondo click sul bordo dà una selezione dell’oggetto intero.

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Approfitto per incollare un’altra immagine di tutta la pagina. Questo tipo di ‘fotografie’ al contenuto dello schermo si attua con ‘Maiuscolo+Stamp’ da tastiera e permette, tra l’altro, di fare degli scherzi goliardici. Per averne un esempio, passate, se non lo siete, alla modalità ‘Lettore’ ed andate alla pagina successiva pazientando poi per alcuni secondi se non saprete più che pesci pigliare.

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Tenete presente che esistono dei software anche gratuiti che hanno una funzione specifica denominata ‘screen grabber’ o ‘screen capture’ o ‘catturaschermo’ (ora presente anche in Accessori di Windows) la quale permette di catturare con facilità lo schermo o parti di esso, anche per svariate volte successive, e salvarle in formato grafico (questo anche quando si è in un gioco o altro).

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Si tratta di uno scherzo, naturalmente. Anche se non vi sembra, siete comunque in modalità ‘Lettore’. Cliccate in basso in corrispondenza dell’icona di Internet Explorer, dopo di che avrete 1 secondo di tempo per cliccare sulla icona ‘tavolozza di colori’, e riappariranno le frecce per navigare. Andate avanti pigiando sulla familiare freccia viola!

Cliccate pure ovunque, non riuscirete ad uscirne!

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Ciò che avete vissuto è utile da una parte per abituarsi a non temere mai gli scherzi che i software possono fare.Ma anche per mettere in evidenza che ciò che si può costruire padroneggiando al un certo livello (accessibile a chiunque) un sistema autore è tutt’altro che preparare sequenze prevedibili e ordinate. La sorpresa, la novità, la complessità, il caotico possono presentarsi (e venir proposti) ad ogni piè sospinto.

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Naturalmente questa riflessione è utile sapendo che con particolari tipologie di soggetti è necessario costruire paesaggi o scenari che abbiano caratteristiche di ordine, routinarietà, prevedibilità e solo progressivamente, in un’ottica di accompagnamento in un percorso di evoluzione, andare verso aspetti meno prevedibili, rispondenti a regolarità meno evidenti.

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Ancora alcune osservazioni che la presenza della fotografia fatta alla pagina completa mi permette.Quando si è all’interno di un software di gioco o si guarda un video ad es., può essere utile avere preventivamente attivato un programma di cattura multipla dello schermo, in modo da potere, senza uscire dal gioco stesso, ‘fotografare’ varie volte e poter poi riportare le immagini così acquisite in tabelle comunicative , in sequenze figurate etc.

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Per fare ciò occorre disporre, come già detto, di un buon programma di cattura dello schermo e saperlo utilizzare bene. A volte vi sono dei problemi nella cattura di schermate soprattutto durante l’esecuzione di software o di filmati, e si deve provare in vari modi per riuscire a risolvere.

MOSTRANASCONDI

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Ripropongo per un’ultima volta di lavorare sulla pagina con la scritta ‘MARIO’. Andremo proprio a modificare l’animazione di tale WordArt, rendendola anche dipendente da un tasto creato nella pagina. In base a ciò che farete sull’oggetto WordArt ‘MARIO’ potrete poi andare ad indagare sui tre rettangolini prima trasparenti, e su ogni altra cosa che abbia una animazione. Non sempre, vi anticipo, scoprirete a tutta prima come una animazione funziona.

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Vi sono animazioni alquanto

complesse, la cui preparazione

richiede attenzione e

tempo. Ma a volte danno

soddisfazione. Tenete presente che un qualsiasi

tasto che inneschi una parte di una animazione può essere nascosto prima di un certo

istante, può apparire solo in

seguito alla pressione di un altro tasto, può

essere reso inattivo.

MOSTRANASCONDI

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Selezionata la WordArt ‘MARIO’ aprite la finestra dell’animazione personalizzata. Ora apriremo la box di dialogo che consente la modifica delle caratteristiche dell’animazione che regola il movimento di ‘MARIO’.

Le modifiche delle proprietà

dell’animazione si possono fare in

parte anche attraverso i

pulsanti presenti nella finestra

dell’animazione personalizzata. Di

solito io clicco sulla freccina a destra del nome

dell’oggetto animato ed utilizzo

la finestra di dialogo che si apre dal menù visibile nella

figura, alla voce ‘Opzioni effetto…’.

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MO

ST

RA

NA

SC

ON

DI

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In questa finestra, nella parte accessibile dalla linguetta ‘Effetto’ si può impostare l’audio collegato all’animazione (scegliendo tra un elenco di effetti audio già presenti oppure andando a prendere un file audioregistrato e salvato precedentemente o scaricato da raccolte presenti sul web) ed altre caratteristiche.

Qui si vede che ‘MARIO’ ha associato un suono che si chiama ‘chimes’ ed è un file di estensione wav. Il testo è impostato per essere animato tutto insieme.

Questa finestra di dialogo consente

facilmente di eseguire molte operazioni di

impostazione, ma non la scelta

dell’animazione: questa deve

necessariamente essere impostata

dalla finestra dell’animazione

personalizzata, dal pulsante ‘Aggiungi effetto’ o ‘Cambia

effetto’ in alto.

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MO

ST

RA

NA

SC

ON

DI

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Nella parte accessibile dalla linguetta ‘Intervallo’ si gestisce il modo in cui l’animazione ha luogo, dopo quanto tempo, la velocità, l’eventuale ripetizione ed altre proprietà tra cui la dipendenza da un click su un pulsante ‘trigger’ (ad es. una stella come quella che compare nella pagina successiva).

Invito innanzitutto a richiudere questa box di dialogo, tornare alla finestra principale dell’animazione personalizzata e reimpostare il tipo di animazione per ‘MARIO’.

Qui si vede che l’oggetto WordArt

‘MARIO’ viene animato in modo

‘Dopo precedente’, con

un ritardo di 1 secondo. Dato che WordArt 7: MARIO

compare per prima nella

finestra delle animazioni, il suo ‘precedente’ sarà l’apertura stessa della pagina. La

velocità è ‘media’, nessuna

ripetizione, non c’è dipendenza da

trigger.

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Qui a destra si è selezionato ‘WordArt 7:

MARIO’ nella zona dell’elenco delle

animazioni; compare allora il pulsante ‘Cambia’ in alto.

L’animazione che vi verrà scelta si sostituirà

a quella attualmente selezionata.

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A sinistra è selezionato nella pagina l’oggetto ‘MARIO’; è

quindi a disposizione il pulsante ‘Aggiungi effetto’ in

alto nella finestra dell’Animazione

personalizzata. Dal menù a discesa si accede ad altre

box di dialogo per scegliere tra vari tipi di animazione

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Provate ad assegnare a volontà effetti di animazione alla scritta

‘MARIO’; provate la possibilità di concatenarli, di integrarli, di eliminarli e sostituirli; di farli

dipendere dal click del mouse (non funziona se non si immette anche un ‘trigger’: questo perché nelle nostre impostazioni si è scelto di evitare che il generico click del

mouse abbia effetto), da un certo tempo (‘Dopo precedente’), da un

‘Con precedente’.Non dimenticate di sperimentare

anche l’utilizzo dei suoni.Non ci resterà poi che provare a

legare l’azionamento dell’animazione ad un pulsante

presente nella pagina (e per legarlo al click su un pulsante in un’altra

pagina? Quesito a cui invito a pensare senza ancora voler dare

una risposta…).

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Invito a costruire un pulsante nella pagina ‘MARIO’, in modo da poterlo utilizzare come ‘trigger’.Tornate ad una pagina ‘MARIO’, inserite una forma come nell’esempio qui sotto; selezionate la scritta ‘MARIO’, andate nella finestra di animazione, portatevi alla box dove si stabilisce il trigger.

Ricordate alcune cose dette un po’ di

diapositive fa? Il presente spazio di testo (si tratta di un oggetto rettangolo bianco) appare e

scompare in dipendenza dal

pulsante ‘trigger’ ‘MOSTRA’ che poi

diventa ‘NASCONDI’.

Se copiate sia il rettangolo sia il

pulsante (tenendo conto che ve ne

sono due sovrapposti) ed

incollate in un’altra pagina, il

meccanismo continuerà a funzionare.

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Cercate nell’elenco il nome della forma che avete creato per farla diventare ‘pulsante trigger’

Qualsiasi oggetto può diventare pulsante. Se non trovate agevolmente il nome nell’elenco, tornate alla forma e scrivetevi qualcosa dentro: ciò facilita il reperimento.

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Siamo giunti verso il termine di questa prima

puntata di approfondimento delle modalità di utilizzo di

PowerPoint come software autore in

CPC, l’arte di usare creativamente il

computer in ambito di aiuto.

Seguono alcune pagine con ulteriori

informazioni spicciole.Si rimanda per

aggiornamenti ed integrazioni a visitare il sito autismo della ASL CN1 sede Mondovì, in

particolare pagina http://autismo.aslcn1.it/Percorsi-e-Progetti/Percorso-per-logopedisti

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Come si nota, nell’area dell’elenco delle animazioni avviene un cambiamento: la presenza di un ‘Trigger’ è segnalata in modo che una nuova parte di elenco viene dedicata al trigger stesso ed a tutto ciò che esso innesca. In questo caso solo una animazione di ‘WordArt 7:MARIO consistente in un effetto di entrata; ma le animazioni dipendenti dal trigger possono essere molte (ad es. ad un effetto di entrata può seguirne uno di enfasi, poi una uscita di scena e così via). A differenza di ciò che succedeva prima, ora la scritta ‘MARIO’ compare solo quando la forma viene cliccata.

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Cose da ricordare:

- Quando si crea un oggetto che abbia una immagine, è meglio mettere una forma e dentro di essa, attraverso la gestione del formato della forma, un riempimento consistente nel file grafico di tale immagine (Riempimento a immagine o trama > Inserisci da file). Quando l’immagine dovesse essere sostituita, basterà modificare il riempimento e ogni azione o animazione che si sarà attribuita all’oggetto verrà conservata.

- Inserimento di Gif animate o Animated Gifs: molto bello l’utilizzo di Gif animate, che conservano la loro animazione quando vengono inserite nelle diapositive; l’animazione viene inoltre conservata anche inserendo la Gif animata come file in una forma, la quale pertanto potrà a sua volta essere animata con Animazione personalizzata, portando ad una interessante possibilità di integrazione di animazioni.

- non si conoscono i numeri che PowerPoint assegna agli oggetti; quando necessario (nel caso ad esempio di animazioni di oggetti senza nome) si scrive un numero dentro e ciò facilita il capire il numero assegnato da PowerPoint

- .

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Cose da ricordare:

- quando c’è una animazione, come quella delle freccione su ogni pagina, la si può copiare ed incollare su altre pagine. Ciò risulta molto utile perché a volte un effetto di animazione può richiedere molto tempo e fatica per essere costruito. Basta allora selezionare contemporaneamente tutti gli oggetti che fanno parte dell’animazione, copiarli ed incollarli nella nuova destinazione

- naturalmente, per copiare, selezionare e poi Ctrl+C; per incollare, Ctrl+V; per copiare ed incollare, selezionare e poi velocemente Ctrl+C CtrlV.

- Per selezionare due o più oggetti che siano esattamente

sovrapposti, andare in una zona limitrofa dove non vi siano oggetti e con il tasto sinistro del mouse pigiato stendere la selezione sull’oggetto visibile; anche quelli sotto ad esso rimarranno selezionati.

- Per fare spostamenti millimetrici di un oggetto selezionato, Tenere pigiato Ctrl e direzionare lo spostamento con le freccette di direzione. AVANTIINDIETRO

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Cose da ricordare:

- Per ridimensionare in gradi continui un oggetto, tenere premuto Alt e ridimensionare.

- Anche un oggetto trasparente può fungere da pulsante. I pulsanti trasparenti aprono molte strade alla varietà dei meccanismi e degli effetti.

- Nella modalità che non permette alle diapositive di avanzare al click in ogni punto e da tastiera, non funzionano neppure le animazioni in sequenza di clic (se io lascio una delle animazioni dipendente da un clic generico, non posso attivarla; essa deve iniziare in base ad un tempo prefissato, oppure con una animazione precedente oppure dipendere da un click su un preciso oggetto ‘trigger’).

- Costruendo un certo meccanismo in una pagina e poi copiandolo ed incollandolo in pagine successive, o copiando ed incollando ripetutamente la pagina dove lo si è costruito, tutte le pagine avranno il meccanismo funzionante ma in più ogni oggetto del meccanismo avrà lo stesso nome e lo stesso numero, e ciò facilita eventuali modifiche successive al meccanismo nelle pagine per attuare nuovi effetti.

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Grazie per l’attenzione e per la partecipazioneattiva e condivisa

Grazie per la possibilità offertami di aver potuto contribuire con questo lavoro

Per comunicazioni, confronto, richieste:

[email protected]

Visitate

http://autismo.aslcn1.it

ed in particolare

http://autismo.aslcn1.it/Percorsi-e-Progetti/Percorso-per-logopedisti

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