qui quotidiano 23 aprile

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Q ui quotidiano Direttore Responsabile Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n.102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n.1 Vasto Tel & Fax 0873.362742 Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia 1,Vasto www.quiquotidiano.it mail: [email protected] 23 Aprile 2013 Anno 10 -N.19 Politica pag.3 Oggi Bruno Forte al Rossetti E’ festa grande in casa della Vastese Calcio 1902 che, con due gior- nate di anticipo, ha vin- to il campionato di Pro- mozione, girone B, ed è in Eccellenza. E’ grazie al 7-0 inflitto in trasfer - ta all’Acqua & Sapone, diretta inseguitrice dei biancorossi nelle ultime settimane, se i ragaz- zi di mister Nicola Di Santo disputeranno il prossimo anno il mas- simo torneo regionale. A Montesilvano, dove non è mancato il calo- re dei tifosi biancorossi, contro i ragazzi allenati dal vastese Giuseppe Naccarella non c’è sta- ta praticamente storia: a sbloccare il risultato Avantaggiato, poi a se- gno DiVito e Soria. Nella ripresa, in inferiorità nu- merica per la preceden- te espulsione di Aquino, la Vastese Calcio 1902 va a segno con Triglio- ne e ancora Soria per la sua personale doppietta. Prima del triplice fischio VASTESE CALCIO IN ECCELLENZA continua in seconda Cultura pag.6 Un’ Italia che rifiuta di cambiare

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Qui Quotidiano 23 Aprile

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Page 1: Qui Quotidiano 23 Aprile

Quiquotidiano

Direttore ResponsabileGiuseppe Tagliente

Reg. al Tribunale di Vasto n.102del 22/06/2002

Redazione:Corso Italia n.1 Vasto

Tel & Fax 0873.362742Pubblicità:

Editoriale QuiquotidianoCorso Italia 1, Vasto

www.quiquotidiano.itmail: [email protected]

23 Aprile 2013Anno 10 -N.19

Politica pag.3

Oggi Bruno Forte al Rossetti

E’ festa grande in casa della Vastese Calcio 1902 che, con due gior-nate di anticipo, ha vin-to il campionato di Pro-mozione, girone B, ed è in Eccellenza. E’ grazie al 7-0 inflitto in trasfer-ta all’Acqua & Sapone,

diretta inseguitrice dei biancorossi nelle ultime settimane, se i ragaz-zi di mister Nicola Di Santo disputeranno il prossimo anno il mas-simo torneo regionale. A Montesilvano, dove non è mancato il calo-

re dei tifosi biancorossi, contro i ragazzi allenati dal vastese Giuseppe Naccarella non c’è sta-ta praticamente storia: a sbloccare il risultato Avantaggiato, poi a se-gno Di Vito e Soria. Nella ripresa, in inferiorità nu-

merica per la preceden-te espulsione di Aquino, la Vastese Calcio 1902 va a segno con Triglio-ne e ancora Soria per la sua personale doppietta. Prima del triplice fischio

Vastese CalCio in eCCellenza

continua in seconda

Cultura pag.6

Un’ Italiache rifiuta di

cambiare

Page 2: Qui Quotidiano 23 Aprile

2 Qui23 Aprile 2013Prima pagina

Acqua & Sapone: Zizi, Argento (14’st N’Dya-

ye), Di Biase, Guadiello (10’st Cotignoli), Bruni, Cogliandro, Minutolo (10’st Di Paolo), Di Giacomo, Del Gallo, Scioletti, Filippone. A disposizione: Di

Giovanni, Ciovacco, Di Biagio, Cameli. Allenatore Naccarella

Vastese Calcio 1902: Cialdi-ni, Triglione, De Curtis (26’st M. Di Santo), Luongo, Ciarlariello, Irmici, Pantalone, Avantaggiato, Aquino, Soria (18’st Alberico), Di Vito (29’st Della Penna). A disposizione: Radunanza, La Guardia, Napolitano, Caruso. Allenatore Di Santo

di chiusura, gli ospiti, davvero un fiume in piena, chiudono 7-0 con le reti di Alberico e Della Penna. A fine partita, la gioia ha preso il sopravvento nel club presieduto da Gior-gio Di Domenico. La Vastese sale a 72 punti in classifica, 9 in più proprio dell’Acqua & Sapone. Di ritorno a Vasto, c’erano molti supporter biancorossi in Piazza Rossetti ad attendere l’arrivo della squadra, dell’al-lenatore, dei dirigenti e dei collaboratori per festeggiare con loro la promozione che, evidentemente, dà speranza per riprendere quel cammino che potrebbe riportare i co-lori della città nel calcio che conta, dopo la scomparsa del-la Pro Vasto. A fare i compli-menti c’era anche il sindaco Luciano Lapenna.

Il mister Di Santo festeggiato dai giocatori a Montesilvano

Page 3: Qui Quotidiano 23 Aprile

Prima pagina 3Qui 23 Aprile 2013

Arbitro: Giuseppe Zuffada di Sulmona (assistenti Maiolini e

Mancini di Avezzano)

Reti: 13’pt Avantaggiato, 20’pt Di Vito, 35’pt Soria; 4’st Triglio-ne, 13’st Soria, 41’st Alberico, 46’st Della Penna

Note: al 45’pt espulso Aqui-no. Ammoniti Bruno, Di Paolo, Luongo, Aquino e Della Penna

Michele Del Piano

In foto tifosi festeggiano per le vie del centro

Page 4: Qui Quotidiano 23 Aprile

4 Qui23 Aprile 2013Politica

Giorgio Napolitano è stato rielet-to alla Presidenza della Repubblica Italiana. Alla sesta votazione, dopo le sonore bocciature di Marini e Prodi, dopo le figuracce di Bersa-ni e dello stesso Renzi,che hanno provocato un terremoto all'inter-no del Pd, l'accordo si è trovato intorno alla figura di Re Giorgio, che è stato rieletto con 738 voti, 234 voti in più rispetto al quorum di 504 fissato dopo il terzo scru-tinio. È la prima volta nella storia della Repubblica Italiana che un presidente uscente viene rieletto, a dimostrazione della palude in cui è sprofondata la politica italiana che prende tempo, non riesce a decidere, non mostra nessuna vi-vacità politica ed intellettuale, che non mostra di avere nessun sen-so dello Stato. Si dirà, come s’è già detto, che non v’erano più al-ternative dopo i tentativi andati a male di candidare altri uomini e la impossibilità da parte dei vertici del Partito Democratico di con-trollare i gruppi parlamentari ed è vero, ma non può essere però sottaciuto o minimizzato che la rielezione di Napolitano alla mas-sima magistratura “è l’espressione di un'Italia che ha un urgente bi-sogno di cambiare politicamente, ma che rifiuta di farlo”, come ha

lucidamente commen-tato a caldo su queste colonne l’amico Filippo Salvatore, docente alla Concordia University di Montreal. In questa oc-casione non s’è ripro-posta nemmeno la ten-tazione gattopardesca del “cambiar tutto per non cambiare niente”, alla quale fa riferimento lo stesso Salvatore che l’addita giustamente come uno dei mali del-la politica (e non solo) italiana, ma la negazio-ne di ogni possibilità di trovare anche novità apparenti e non sostan-ziali. Quel che appare chiaro oggi a tantissimi cittadini è il paradosso di un’Italia che è stata chiamata al voto per avere un governo diverso da quello guidato da Monti ma che si troverà ad averne un altro più o meno della stessa specie e l’ano-malia di un Parlamento chiamato ad eleggere un Presidente della Re-pubblica che rinuncia per comodità o viltà a farlo. Di fronte a questo spettacolo di impotentia coeundi e generandi della politica, dei partiti e dell’intero sistema, le staffilate ai “grillini”, per quanto motivate

dai loro atteggiamenti pittoreschi e da quelli ancor più esagerati del loro pifferaio, rischiano di ritorcersi come un boomerang all’indirizzo di chi le agita incautamente se non si comprende che essi rappresen-tano, seppur impropriamente ma rappresentano, un’istanza morale che sale forte dal Paese di gover-nabilità senza tatticismi e autorefe-renzialità personali e di parte, una voglia di riforme e di futuro per i giovani. Da questa consapevolezza bisogna ripartire, altrimenti…

Peppino Tagliente

giorgio napolitano ii: proVa di un’ italia Che rifiuta di Cambiare

Sono convinto che la politica possa recuperare il suo posto fondamentale e insostituibile nella vita del paese e nella coscienza dei cittadini. Può riuscirvi quanto più rifugga da esasperazioni e immeschini-menti che ne indeboliscono fatalmente la forza di attra-zione e persuasione, e quanto più esprima moralità e cultu-

ra, arricchendosi di nuove mo-tivazioni ideali: tra esse, quella del costruire basi comuni di memoria e identità condivisa, come fattore vitale di continu-ità, nel fisiologico succedersi di diverse alleanze politiche nel governo del paese.Così, oggi, il mio appello all'uni-tà non tende ad edulcorare una realtà di aspre divergenze

soprattutto ai vertici della politica nazionale, ma pro-prio a sollecitare tra gli ita-liani un nuovo senso della missione da adempiere, per dare slancio e coesione alla nostra società, per assicura-re al nostro paese il ruolo che gli spetta in Europa e nel mondo

Ieri il giuramento del Presidente della RepubblicaQuel che ci è piaciuto del suo discorso“

Page 5: Qui Quotidiano 23 Aprile

Politica 5Qui 23 Aprile 2013

Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo / di gente in gente, me vedrai seduto / su la tua pietra, o fratel mio, godendo / il fior de’ tuoi gentil anni caduto. La strofa è tratta da un sonetto di tal Pier Giorgio Bersani ed è rivolto al compagno, più che fratello, Matteo. Una strofa tri-ste che segna tutta l’amarezza di una vita spezzata da giochini, giochetti e manovre che hanno scombussolato l’assetto di tutta la Famiglia, frantumata, attonita, alla ricerca di una identità che non trova. E, nell’attesa, si ri-volge agli odiati Austro-ungarici del generale Von Berlusk (che intanto insapona una robusta corda) per sopravvivere, inde-ciso, in mezzo al guano, scusate guado, e non sa se raggiungere la riva destra o la riva sinistra. Tornando alle cose serie credo sia giunto il momento di analiz-zare in prospettiva futura l’evo-luzione dei partiti attualmente presenti in Parlamento e desti-nati, prima o poi, a scomparire o a trasformarsi radicalmente. Il partito che più e prima degli altri dovrà fare i conti con se stesso prima che con la logica è il PD per il quale credo di poter individuare le cause della sua scomparsa/trasformazione in un fattore particolare, la Super-bia che, come è noto, è alimen-tata dalla convinzione di essere superiori, fino a disprezzare non solo gli altri ma, anche e soprat-tutto se stessi e la logica. Non ne sono stati esenti Bersani e la Bindi ma, soprattutto, non ne è

stato esente neanche Renzi, la “novità” il “rottamatore”, anche lui sconfitto dalla cultura che lo ha plasmato. Un partito destina-to ad implodere o esplodere in tanti partitini che si riaccorpe-ranno in due schieramenti più ampi, uno totalmente orientato a sinistra, destinato a far cau-sa comune con SeL e la parte più politicizzata (a sinistra) del Movimento 5 Stelle. L’altro schieramento darà vita ad una formazione socialdemocratica, di stampo europeo: anche que-sta destinata ad ampliare il suo consenso con parte e buona parte dei componenti il PdL e la Lista montiana. Ciò significa che anche il PdL è destinato a scomparire verso una sinistra socialdemocratica ed una de-stra postfascista improntata e caratterizzata da una economia di tipo liberistico e non capi-talistica. Resta il Movimento di Grillo che, come tutti i partiti o schieramenti che fanno capo

ad un “nome” (vedi Di Pietro, Casini, Berlusconi e quelli che li hanno preceduti in Italia ed in Europa) spariscono per conflui-re in “contenitori” più grossi. In realtà il grosso merito di Grillo è l’aver intercettato il disagio in cui la gente vive: il disagio di essere consapevoli di non ave-re una classe politica degna di questo nome, il disagio di non avere una classe dirigente sta-tale degna di questo nome, il disagio di non essere ascoltati, il disagio di non avere certezze, il disagio di avere speranze per i propri figli.Ecco che, forse, una volta fat-ta chiarezza sui rispettivi ruoli probabilmente si … comincerà a governare: concludo, senza alcun cenno polemico, che “… la politica non è una scienza, come molti fra i signori profes-sori immaginano, ma un'arte: e se arte non è, necessariamente è mestiere”.

Red

in morte del pd, del pdl, del m5s...Parafrasi o precognizione?

Page 6: Qui Quotidiano 23 Aprile

Qualcuno lo ha definito una delle promesse del Pd, ammes-so che il Pd dopo la Fort Alamo delle presidenziali ha ancora un futuro. Stiamo parlando di Mat-teo Orfini, anzi dell’on.le Mat-teo Orfini, uno dei giovani ram-panti del partito di cui è stato segretario Pierluigi Bersani sino a sabato scorso, uno dei colla-boratori più vicini a Massimo D’Alema, uno dei rappresentan-ti più in vista, insieme a Fassina ed Andrea Orlando, della cor-rente dei cosiddetti “Giovani Turchi”, cioè di quel gruppetto di giovani dirigenti e funzionari di partito che si prefiggono di rinnovare senza cedere alla ten-tazione del “nuovismo” ed alla richiesta di “rottamazione” che fa ( o fa finta di chiedere) Mat-teo Renzi. Eletto nel febbraio scorso alla Camera dei Deputa-ti, dopo aver superato lo sbar-ramento delle Primarie a Roma, Matteo è nato nella Capitale il 30 agosto 1974 dove ha con-seguito un diploma di maturità presso un liceo classico romano ed è figlio di Mario Orfini con all’attivo films come Noccioline a colazione, Cesare Lombroso, Mamba, Jackpot, L’anniversario, Terra rossa, Così parlò Bellavi-sta, Il pap’occhio ed anche un bel libro fotografico uscito l’an-no scorso dal titolo Anni Felici. Nel marasma generale che ca-ratterizza in questo momento il Partito Democratico, Matteo Orfini sembra essere uno che le analisi le fa davvero, senza ri-

serve e senza peli sulla lingua. Com’è emerso anche dall’in-tervista apparsa su La Repub-blica del 20 aprile 2013, nella quale, commentando a caldo le ragioni del risultato negativo riportati prima da Marini e poi da Prodi ha dato esattamente questa risposta: “Su tante cose io non la penso come Matteo.

Detto questo, i veri rottamatori sono quelli che hanno fondato questo partito ma che adesso lo hanno portato sull’orlo della distruzione. Bisogna impedire loro di portare a termine l’ope-ra”. Non si può dargli torto davvero, anche se l’analisi arriva forse…fuori tempo massimo. (P.T.)

Matteo orfini La promessa del Pd è figlio di un vastese

6 Qui23 Aprile 2013Politica

Page 7: Qui Quotidiano 23 Aprile

7Qui 23 Aprile 2013 Cultura

Questa sera alle 19, presso il Teatro Rossetti a Vasto, l’Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Bruno Forte sarà intervistato da Mauro Tedeschini, Direttore del quotidiano “Il Centro”, sul tema “Fede e ragione”. sul tema di questo importante incontro, un breve abstract.

Quale incontro tra fede e ragione? “L’incontro tra fede e ragione è un et et, non un aut aut: e questo in tre direzioni fondamentali. In primo luogo, è in grado di incontrare la fede una ragione che sia consapevole del suo limite e resti orientata a trasgredirlo: una ragione agonica, in continuo stato di “agón”, di lotta, aperta alla sfida dell’ulteriorità, in lotta con l’Altro come lo fu Giacobbe al guado dello Jabbok (cf. Gen 32). Sulla tomba di Ernst Bloch a Tübingen è scritta la frase: “pensare significa trasgredire”. Pensare è andar oltre, varcare la soglia. Pensare è rigettare tutte le comode forme di sicurezze ideologiche, tutte le espressioni cioè di presuntuoso assorbimento della realtà, che ambisca alla totalità. È questo il vero, grande limite dei modelli ideologici: la realtà assorbita impedisce la trasgressione simbolica, quel superamento cioè che mantiene vivo il legame fra le sponde del guado, senza confonderle; se si pensa di aver compreso il tutto o di averlo risolto totalmente nella storia,

non resta più alcun oltre verso cui trascendere. È dunque necessario fare l’apologia di una ragione trasgressiva e interrogante, di una ragione in ricerca. Ciò che spaventa non è il non credente, è il non pensante, perché chi pensa non può non porsi la grande domanda, non può non sentire che il Dio di cui si deve parlare

non può essere un oggetto mercificato o del filosofo o della devozione volgare, ma deve essere il Dio vivente col quale continuamente impegnarsi nella lotta, lasciando che la Sua parola possa raggiungerci e strapparci a noi stessi e cambiarci il cuore (...). In secondo luogo, può a sua volta incontrare la ragione

In foto Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti

fede e ragioneQuesta sera al Teatro Rossetti si discute di...

Il Direttore del Centro Mauro Tedeschini intervista l’ Arcivescovo Bruno Forte

Page 8: Qui Quotidiano 23 Aprile

Culturauna fede che sia essa stessa agonica: qui l’“agón” assume la forma dell’“agápe”, senza con questo cessare di essere lotta, come è in ogni vero incontro di amore. Afferma Agostino: “Fides, nisi cogitetur, nulla est”, una fede, che non sia pensata, non è. Si comprende allora perché la grande storia del pensiero occidentale è legata alla fede cristiana e alla potenza delle sue interrogazioni, sfidate dal paradosso dell’Assoluto entrato nella storia: dall’ermeneutica ai grandi sistemi filosofici della modernità, la fede ha dato e dà a pensare (...). Dunque, non è esagerato dire che la fede pensosa, in lotta con l’Altro per lasciarsi vincere da Lui senza rinunciare alla dignità del domandare, ci

rende sommamente pensanti. Come afferma l’Enciclica Fides et Ratio: “È la fede che provoca la ragione a uscire da

ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero. La fede si fa così avvocato convinto e convincente della ragione” (n. 56). Infine, dall’incontro fra fede e ragione, entrambe agoniche, nasce un pensare propriamente dialogico, capace di far incontrare sempre più ragione aperta e fede inquieta. Afferma il teologo russo Pavel Evdokimov: “Non è la conoscenza che illumina il mistero, è il mistero che illumina la conoscenza. Noi possiamo conoscere solo grazie alle cose che non conosceremo mai”. Questo è profondamente vero: una vita senza trascendenza, è una vita chiusa su se stessa e povera di vera conoscenza. Una ragione che si fermi al chiuso orizzonte di un possesso presuntuosamente solare resta ferita a morte, come ha dimostrato la parabola delle ideologie. Fides et ratio ha il merito di ricordarci questo, di renderci tutti più cercatori, più inquieti e questo vale per il filosofo, come per il teologo”

Bruno ForteIn foto Mauro Tedeschini, Direttore del quotidiano “Il Centro”

8 Qui23 Aprile 2013

Page 9: Qui Quotidiano 23 Aprile

9Qui 23 Aprile 2013 Sport

Ad Austin, in Texas, dove è andato in scena il Gran Premio delle Americhe, secondo appuntamento del Campionato del Mondo di MotoGP, il pilota vastese Andrea Iannone è arrivato al traguardo chiudendo la gara in decima posizione,

dopo aver recuperato tre posizioni. Il campione di Vasto, in tredicesima posizione in griglia di partenza, ha conquistato altri sei punti in classifica iridata. A vincere negli Stati Uniti è stato l’esordiente Marc Marquez; alle sue spalle i connazionali

andrea iannone deCimo al gran premio delle ameriChe

Secondo appuntamento del MotoMondiale

BCC VASto BASketi Vastesi VinCono a barletta

Secondo posto in classifica conservatoCon una certa facilità, anche se non sono mancati falli su entrambi i fronti, la BCC Vasto Basket fa suo anche il match giocato a Barletta, conser-vando il secondo posto nel-la classifica del girone G del campionato nazionale DNC: 81-64 il risultato finale che ha portato altri due punti in casa del team presieduto da Gian-carlo Spadaccini. Subito avanti nei parziali e bravi a condurre in porto l’importante exploit, i ragazzi di coach Sandro Di Salvatore, come detto, con-servano il secondo posto, alle spalle del neopromosso Molfetta. Domenica prossima

Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo a completare il podio. ‘Ian 29’ ha tagliando il traguardo a 42 secondi di distacco dallo spagnolo Marquez, esordiente in MotoGP come l’abruzzese che, da questa stagione, è in forza al Team Pramac della Ducati. Impresa storica del pilota spagnolo della Yamaha, dunque, diventando a venti anni il più giovane vincitore di una gara nella MotoGP. Passo indietro per Valentino Rossi, sesto dopo il podio conquistato al debutto in Qatar, settimo Andrea Dovizioso. Il prossimo appuntamento è in Spagna il prossimo 5 maggio.

Michele Del Piano

è in programma l’ul-tima giornata della stagione regolare, con la BCC Vasto impegnata in casa, al PalaBCC di Via dei Conti Ricci (ore 18), contro la Pallacane-stro Benevento. Poi scatteranno i play off per decretare la seconda squadra che salirà in DNB. In evidenza, sul fronte biancorosso, Silvio Marinaro e Matteo Marinelli.

M.D.P.

Page 10: Qui Quotidiano 23 Aprile

Sport

Vittoria Casalinga Contro gaeta31-25 il risultato del penultimo match stagionale

10 Qui23 Aprile 2013

Torna il sorriso a trentadue denti in casa della Pallamano Vasto che, per la penultima gara stagionale e prima delle due di fila in casa, ha riassaporato la vittoria battendo per 31-25 il Cus Cassino-Gaeta 84. Più che giusto il risultato perché i ragazzi del presidente Mauro Maccione hanno dominato in lungo e in largo per tutti i 60’ di gioco, affamati com’erano di punti. I biancorossi cominciano subito a premere l’acceleratore: dopo una fase iniziale di studio è Marco Menna, dopo una bella azione collettiva, a portare in vantaggio i compagni di squadra. Gli ospiti pareggiano dopo qualche minuto ma capitan Ricciuti e compagni mettono subito in chiaro le cose, riportandosi in vantaggio e gestendo il match per i primi 25’ con il parziale di 11-3; negli ultimi 5’ della prima frazione di gioco, i locali si rilassano un po’, permettendo una parziale rimonta agli ospiti per arrivare all’intervallo con il parziale di 13-7. Dopo una strigliata negli spogliatoi da parte degli allenatori Michele Bevilacqua e Salvatore Marinucci, la Pallamano Vasto torna in campo più determinato fino a chiudere la sfida a proprio favore per 31-25, grazie anche alle molte azioni che si susseguono una dopo l’altra. Meritano una citazione Alessandro Pitturelli, autore di due reti, di cui una di ‘rapina’, e Luca Verardi che ha firmato un gol al rientro in squadra dopo

una lunga pausa per motivi di lavoro. A fine gara, il capitano Alessio Ricciuti ha espresso la propria soddisfazione per la meritata vittoria che mancava da qualche tempo. Per l’ultima di campionato, la Pallamano Vasto, nuovamente al cospetto dei propri tifosi, tornerà a giocare sabato 4 maggio contro il Guardiagrele (ore 16, palestra dei Salesiani). Nel mirino, ovviamente, gli ultimi tre punti a disposizione.

M.D.P.

Pallamano Vasto in distinta:

Giuseppe Bozzelli, Davide Bevilacqua, Ivan Rosati (2 reti), Nicolas Ruffilli

(5), Andrea Di Casoli (3), Marco Menna (7),

Alessio Ricciuti (6), Maciste Ventrella, Cesare

Bevilacqua (5), Alessandro Pitturelli (2), Andrea

Mazzeo, Luca Verardi (1), Stefano Ialacci.

In foto Marco Menna della Pallamano Vasto

PALLAMANo VASto