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Rapporto 2007

PESCARAla città si rinnova

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NOTA EDITORIALE

Il Rapporto Pescara 2007 è stato elaborato a cura del Servizio Osservatorio Comunale, sotto la supervisione del Direttore Generale del Comune, Dr. Antonio Dandolo, e del Dr. Marco Presutti, Portavoce del Sindaco, con la consulenza scientifica della Fondazione CENSIS di Roma.In particolare la Fondazione CENSIS ha curato la redazione della parte introduttiva del Rapporto (Una visione al futuro per la città: Pescara verso il 2020), nella quale è presentata una sintesi del Piano Strategico di Pescara e vengono presentati i dati relativi al PIL 2006.Le parti I, II e III del Rapporto sono state redatte dall’Osservatorio Comunale a cura della Dr.ssa Maria Luisa Del Greco Miglianico.Nell’ambito della parte I B, la sezione sulle iniziative culturali e di intrattenimento è stata redatta con il contributo del Dr. Antonio Silvetti.La signora Maria Cristina Zambrini, del Servizio Controllo di Gestione, ha collaborato alla redazione della parte III e, in particolare, ha curato il paragrafo sulle risorse finanziarie dell’Ente (III Area 8).

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RIPARTIRE DAL FUTURO: IL NOSTRO IMPEGNO DI OGGI PER LA PESCARA DEL 2020

Il Rapporto Pescara giunge alla sua quarta edizione e si conferma lo strumento privilegiato per cogliere, come in un’istantanea ben messa a fuoco, i particolari salienti e l’immagine di fondo di una città che rinnova la sua dinamica costante di snodo per eccellenza dei sistemi relazionali nel medio Adriatico.Il percorso degli ultimi anni evidenzia una crescita soprattutto sul piano della capacità di visione e di impostazione degli obiettivi principali dell’agenda della comunità.Infrastrutture, servizi, formazione e conoscenza, qualità della vita, sono questi gli ambiti nei quali si concentra l’azione della mano pubblica e di quella privata, che cooperano a rendere più solido e fondato lo sviluppo futuro di Pescara.Per cogliere questa fruttuosa sinergia, il Rapporto dà conto sia della condizione economica, sociale e culturale della città, sia dell’operato dell’Amministrazione di cui presenta un informato resoconto.Se quest’ultima parte rappresenta un dovere di rendicontazione e di trasparenza amministrativa, concetti che informano il nostro operato di persone elette per curare il bene comune, la prima agevola e approfondisce la nostra stessa consapevolezza sulle condizioni e le caratteristiche peculiari della comunità che abbiamo la responsabilità di governare.Il Rapporto si presenta, allora, come un filo rosso che congiunge gli ambiti diversi di una realtà estremamente composita e diversificata, ma pure riconducibile a tratti comuni evidenziati dalla forte tendenza all’apertura e al nuovo, soprattutto nel campo dello sviluppo delle funzioni di servizio a domande e bisogni provenienti da aree differenti e spesso distanti anche sul piano geografico.Ovviamente tutto questo non basta per fondare la fiducia sulle prospettive future, e per questa ragione il presente Rapporto offre per la prima volta una sintesi del documento del Piano Strategico della città, elaborato con la consulenza della Fondazione Censis, che costituisce lo scenario ambizioso e di vasto respiro nel quale concepire i programmi di sviluppo per la Pescara del 2020, quella nella quale dovranno iniziare a manifestare il loro protagonismo i nostri figli.Non senza ragione questa parte di maggiore prospettiva costituisce la premessa del Rapporto, e non la sua conclusione: perché solo nella ferma consapevolezza delle strategie di lungo periodo è possibile impostare con efficacia le azioni quotidiane, che altrimenti, malgrado i migliori propositi, potrebbero rivelarsi improduttive.Partire dal futuro, del resto, ci sembra il modo più idoneo per affrontare in maniera adeguata e corrispondente alle attese dei cittadini la sfida quotidiana di amministrare una città che ha grande confidenza con la dimensione del domani, proprio perché viene coltivata soprattutto nella cura costante ed assidua degli impegni di oggi.

Luciano D’AlfonsoSindaco di Pescara

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Indice

UNA VISIONE AL FUTURO PER LA CITTÀ: PESCARA VERSO IL 2020.

I lavori del Piano Strategico.

• Le vocazioni su cui puntare 8• L’idea di città per la Pescara del 2020 8• Dalla vision all’agenda strategica 10• Gli assi del piano 11

I. I PROCESSI DI SVILUPPO E DI METROPOLIZZAZIONE: Pescara città snodo

A) La competitività della struttura economica pescarese tra sviluppo e innovazione.• I settori produttivi 17 • Il valore economico del capitale umano: l’investimento nella formazione 19• L’imprenditorialità privata e l’innovazione tecnologica 23• Il mercato del lavoro 25

B) La vitalità turistica e culturale • Le caratteristiche del turismo pescarese 33• I flussi in entrata e uscita (porto, aeroporto, ferrovia) 36• Le iniziative culturali e di intrattenimento 38

II. COSTUME E SOCIETÀ PESCARESE DEL 2007 .

• La composizione demografica e sociale 44• I flussi migratori interni ed internazionali 46• La partecipazione della popolazione immigrata alla vita collettiva 48• L’istruzione e pendolarismo scolastico 51• La ricchezza prodotta (tenore di vita, sportelli bancari, depositi e impieghi,ecc.) 54• Sicurezza cittadina 57• Incidentalità stradale 59• L’associazionismo 60• Il mercato immobiliare 61

III. ) IL CONTRIBUTO DELLA GOVERNANCE LOCALE ALLA CREAZIONE DEL BENESSERE COLLETTIVO

AREA 1- Pianificazione e gestione del territorio• Opere pubbliche: la trasformazione della città 62• Pianificazione urbanistica 80• Edilizia privata 80• Riqualificazione urbana delle periferie: Programma Urban 2 83

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AREA 2- Trasporti, viabilità, suolo pubblico• Trasporti e viabilità 85• Illuminazione e rete fognaria 85

AREA 3- Verde pubblico e Ambiente. • Lavori di riqualificazione del verde pubblico 87• Gli investimenti nella nettezza urbana 89

AREA 4 - Cultura sport turismo e tempo liberoIl patrimonio museale della Città 92Attività, iniziative e manifest azioni culturali 94Gestione degli impianti sportivi 95Turismo e promozione della Città 96

AREA 5– Welfare e servizi ai cittadiniCittà e sicurezza: Polizia Municipale 97I principali servizi socio-assistenziali 100 Servizi per gli anziani 100Le iniziative per i minori 102Le iniziative per i disabili 103Le iniziative per gli adulti in difficoltà 104 Gli interventi di integrazione sociale avviati nell’ambito dell’Asse 3 del P.I.C. Urban II 105Sistema educativo prima infanzia 106Servizi al sistema educativo: mense e trasporti. 107Riqualificazione dei plessi scolastici 107

Area 7– Lo sviluppo economico e il lavoro

Iniziative a sostegno alle attività produttive 109Mercati 110

Area 8- La “macchina” comunale

Le risorse umane 111Le risorse finanziarie 113Le Circoscrizioni 117Gestione delle aziende partecipate 118Informatica al servizio del cittadino: E-government e il sito Web della Città 120

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1. Le vocazioni su cui puntareUna visione al futuro per la città: Pescara verso il 2020

I lavori del Piano Strategico’

L’ elaborazione collettiva della visione al futuro della città, così come si è andata progressivamente definendo attraverso i lavori del Piano Strategico, ha messo in evidenza alcune importanti vocazioni specifiche di Pescara, che rappresentano la base su cui costruire le strategie per il prossimo decennio.

In sintesi tre sono i caratteri di fondo della città riconosciuti come centrali:

- quella di punto di partenza/accesso ad uno spazio più vasto, vocazione legata al felice posizionamento geografico e alla buona dotazione infrastrutturale (ferrovia, autostrade, aeroporto, porto passeggeri). In sostanza Pescara rappresenta oggi (ed in prospettiva) il principale nodo in grado di mettere in rete l’Abruzzo con altri territori;

- quella di polo erogatore di servizi superiori per un vasto ambito regionale e sovraregionale in relazione a funzioni quali il commercio, l’università, il credito, il terziario avanzato, la sanità, il tempo libero, vocazione che ne fa la principale realtà urbana dell’Abruzzo ed una delle principali polarità della direttrice adriatica;

- quella di città aperta al “nuovo”, in relazione all’arrivo di persone di eterogenea provenienza che hanno creato qui una miscellanea sociale particolarmente dinamica, ad una propensione dei singoli ad intraprendere, all’assenza di una tradizione che “frena” la sperimentazione, ad una particolare attenzione alle espressioni artistiche della contemporaneità. Quindi Pescara come laboratorio e come finestra sul nuovo.

2. L’idea di città per la Pescara del 2020

Se considerate insieme queste differenti vocazioni si traducono in una attitudine della città ad essere al servizio di una gamma di domande diverse che provengono dall’esterno e che fanno riferimento a bacini territoriali variabili, senza confini rigidi.

Un carattere di fondo della città, su cui già si basa in gran parte il dinamismo attuale di Pescara, la sua buona performance rispetto al resto della regione (come dimostrano i dati sul Pil della tabella 1), ma su cui bisognerà lavorare intenzionalmente ed intensamente nei prossimi anni, perché le rendite di posizione sono inevitabilmente destinate a logorarsi. Senza una visione al futuro condivisa vi è il rischio non solo di una progressiva perdita di ruolo della città, ma anche di un peggioramento della qualità della vita di chi vive nell’area pescarese.

In passato la città grazie alla sua posizione geografica baricentrica ha attratto ed aggregato, crescendo rapidamente. Oggi il semplice vantaggio competitivo legato alla felice localizzazione nella geografia delle reti da solo non è più sufficiente, e per svolgere il ruolo di piattaforma di servizi evoluti funzionale allo sviluppo economico e anche sociale di un territorio vasto, occorre consolidare una nuova consapevolezza, quella della centralità della capacità relazionale, ovvero della capacità di mettere in connessione.Peraltro la proiezione alla relazionalità esterna non può e non deve essere disgiunta da una forte e costante tensione a rafforzare gli elementi di vivibilità e coesione interna. La direzione più volte richiamata nei tavoli è quella della crescita di un senso di corresponsabilità verso la comunità e l’ambiente che la ospita, ancora troppo debole, e di

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un incremento della capacità di cooperazione tra i diversi attori.La Pescara dei prossimi anni deve puntare non solo ad essere più attrattiva e competitiva, ma anche a costruire le condizioni per cui le relazioni tra i cittadini, a fronte di dinamiche complesse che pongono nuove criticità (disgregazione familiare, disagio minorile, arrivo di nuove fasce di popolazione in difficoltà), si possono sviluppare in un ambiente fisico e sociale favorevole, sicuro, attento ai bisogni di tutti.

Tab. 1 - Il Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato nel Comune di Pescara - Anni 2000-2006 (v.a. e var. % reale)

PIL

2000 (mln di euro correnti)

2006 (mln di euro correnti) ***

Var. % reale2000-2006 ***

Comune di Pescara ** 2.437 2.968 3,7

Provincia di Pescara ** 5.424 6.606 3,7

Abruzzo *** 22.925 25.552 -1,8

Sud *** 287.242 339.519 2,6

Italia 1.191.057 1.475.401 5,4

** Stime Censis

*** Per l’Abruzzo e il Sud i valori si riferiscono all’anno 2005

Fonte:elaborazione Censis su dati Istat, Unioncamere*Il dato relativo alla stima del PIL per il Comune di Pescara relativa all’anno 2006 deriva da una complessa procedura metodologica che considera simultaneamente:

- l’andamento del PIL regionale e provinciale (Abruzzo) 2000-2005;- la quota del Valore Aggiunto della provincia di Pescara sul totale regionale per gli anni 2003-2004 (ultimo dato ufficiale 2003);- la quota del comune di Pescara sul relativo Sistema locale del lavoro per gli anni 2003-2004- l’andamento del PIL comunale nel quinquennio 2000-2005.

Sebbene la tecnica adottata consideri l’aggregato in esame sotto molteplici sfaccettature, la stima ottenuta presenta alcuni fattori di complessità sul piano statistico. Inoltre la recente revisione delle procedure di contabilizzazione dei conti economici territoriali adottata nel corso del 2006 dall’Istat ha profondamente modificato gli aggregati esistenti rendendone più disagevole la comparabilità tra domini di studio differenti (esempio: l’ultimo dato provinciale esistente è relativo all’anno 2003 e non è attualmente omogeneo con il relativo aggregato regionale disponibile fino al 2005).

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3. Dalla vision all’agenda strategica

Per svolgere al meglio il ruolo di “città a servizio di…” e di “città delle relazioni” Pescara deve però impegnarsi in alcuni ambiti di azione prioritari che ne rafforzano il ruolo esterno ma che hanno anche un impatto rilevante sulla qualità della vita dei suoi abitanti permanenti e dei suoi tanti city users.

Nel formulare un’agenda strategica che identifichi gli impegni per un progressivo avvicinamento all’idea di città sopra sintetizzata, i tavoli hanno messo in luce infatti non solo le grandi potenzialità della realtà pescarese, ma anche alcune criticità di base che devono essere attentamente considerate. Non si tratta di ridimensionare i “sogni” ma di avere una visione realistica della situazione.

Sul piano del governo dei processi bisogna tener conto:

- delle difficoltà legate alla frammentazione amministrativa (tre province, tanti comuni) che limitano la capacità di intervento su processi che investono l’area vasta;

- dell’ ancora insufficiente riconoscimento della funzione di traino che lo sviluppo dell’area pescarese può avere per tutta la regione, in relazione alle sue specificità.

Sul piano delle politiche di trasformazione fisica:

- del ritardo accumulato sul fronte dell’offerta di trasporto collettivo, che, in relazione all’aumento delle esigenza di mobilità e di dispersione insediativa degli utenti della città, ha determinato un massiccio ricorso al mezzo privato con effetti di congestione elevati;

- della scarsità di territorio: Pescara è stata costretta ad addensarsi in un’area limitata e oggi non ha spazio sufficiente per svilupparsi;

- del debole coordinamento delle reti e dei nodi infrastrutturali che innervano il territorio.

Sul piano della promozione del territorio:

- della carenza di una cultura dell’accoglienza tipica dei territori turistici;- dell’assenza di forti fattori di richiamo di tipo storico-artistico; - della carenza di strutture per i grandi eventi e per la ricettività.

Sul piano dello sviluppo sociale:

- dell’assenza di uno spirito di corresponsabilità diffuso che supporti le politiche sociali e ambientali.

Tenendo conto di questi elementi di sfondo, per declinare concretamente l’idea di città desiderata, il lavoro di confronto tra i soggetti della città si è concentrato su quattro tematismi specifici, che ne mettono in evidenza i contenuti fondanti da diversi punti di vista:

- Pescara come polo di servizi avanzati e nodo di una relazionalità ampia (tema svolto dal Tavolo 1);

- Pescara e la dimensione dell’area vasta in relazione ai temi della mobilità e della logistica (argomento del Tavolo 2);

- Pescara ed i fattori rilevanti di una sua rinnovata attrattività (Tavolo 3);

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- Pescara come città aperta, ad alta vivibilità e coesione sociale (tema trattato dal Tavolo 4).

Si tratta, come si è detto più volte, di aspetti diversi di un unico approccio che mettono in evidenza quello che la città deve fare per perseguire efficacemente un ruolo da protagonista.

In sostanza gli elementi dell’agenda riguardano l’impegno a:

- sviluppare la capacità di essere punto di riferimento come polo di servizi e interlocutore internazionale ed in questo ambito esercitare un ruolo di leadership;

- ragionare in termini integrati con l’area vasta sui temi decisivi della mobilità metropolitana e della logistica, sviluppando atteggiamenti cooperativi con gli altri soggetti territoriali con cui condivide problemi e prospettive;

- continuare a lavorare sulla propria attrattività (come sta facendo negli ultimi anni) arricchendo, in qualità e quantità, le proprie dotazioni di base e rafforzando la cultura dell’accoglienza;

- affrontare con una logica di progetto le diverse criticità sociali insite nell’essere luogo di transito e calamita territoriale, sviluppando un senso di corresponsabilità in tutto il corpo sociale.

4. Gli assi del piano

4.1. Pescara polo di servizi avanzati e nodo di una relazionalità ampia (Asse 1)

a) Il tema Il ragionamento sulle relazioni esterne della città è centrale per una realtà come Pescara che ha nella posizione geografica uno dei suoi principali punti di forza, e che peraltro manca di spazio all’interno del suo territorio per sviluppare nuove funzioni ed infrastrutture, ed è inoltre prossima ai confini di altre due province.

Non va dimenticato che la natura di territorio-snodo di Pescara è stata riconosciuta a livello nazionale nell’ambito dei contributi che il Ministero delle Infrastrutture ha fornito alla costruzione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013.

Due i principali temi approfonditi:

- la relazionalità con le realtà vicine legata al ruolo della città come centro erogatore di servizi rari (calamita) e come luogo di elaborazione e diffusione di espressioni culturali avanzate (finestra);

- la proiezione esterna della città in un ambito più vasto, in un contesto di accelerazione degli scambi (materiali e immateriali) tra le due sponde dell’Adriatico e di possibile valorizzazione dell’asse trasversale tirreno-adriatico.

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b) Gli obiettivi strategici e le azioni prioritarie

• Il rafforzamento della specializzazione della città nei servizi avanzati e nella formazione del capitale umanoll ruolo centrale delle politiche di sviluppo urbano come chiave del rafforzamento competitivo è stato più volte richiamato in questi mesi in relazione agli obiettivi che l’Unione europea si è data per i prossimi anni: costruire in Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”. Un peso crescente, quello delle città, in relazione alla capacità di attrarre attività economiche ad elevato valore aggiunto e contenuto strategico ed al loro ruolo chiave di grandi scambiatori di flussi materiali ed immateriali. Si tratta di una logica sicuramente valida per Pescara che, in prospettiva per rafforzare il suo ruolo da un lato deve mirare a consolidare l’offerta di servizi di livello avanzato e di qualità, dall’altro, anche tendendo conto dei limiti di estensione del proprio territorio comunale, deve riuscire a fare sistema con il suo intorno territoriale, mettendo in moto una sorta di “redistribuzione delle competenze”. L’orientamento verso un’economia della conoscenza significa fare della città un fattore di produzione e di disseminazione delle componenti immateriali dello sviluppo. Ancora una volta Pescara deve “lavorare per gli altri”, confermando e rafforzando il suo ruolo di “città al servizio” da un lato sviluppando le proprie eccellenze (nella sanità, nella formazione, nel terziario) dall’altro creando delle nuove opportunità (come nel caso dell’Università del Mare). Per essere efficacemente nodo nevralgico di una rete una fondamentale linea di lavoro è quella legata alla capacità di offrire collegamenti efficienti anche immateriali (piattaforma telematica).

• Il protagonismo della città nel dialogo e negli scambi internazionali

La nuova realtà della UE allargata richiede la messa in gioco di nuove risorse ed energie per favorire gli scambi nel contesto europeo tra est ed ovest. Certamente l’allargamento rafforza il ruolo dei territori e delle città transfrontalieri Nel caso specifico della regione adriatico-ionica, che in questi ultimi anni sta conoscendo significativi passi in avanti verso la stabilità, gli scambi e la cooperazione stanno significativamente aumentando.

Pescara, proprio sulla scia della sua attitudine ad essere “città al servizio”, ha l’opportunità di esercitare un ruolo di leadership se saprà sviluppare, come già sta facendo in questi ultimi anni, una forte proiezione esterna basata su reti di relazioni e di scambi internazionali. Pescara può, in quest’ambito, diventare un centro propulsore di idee e iniziative.

L’attività recente nell’ambito del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio (di cui Pescara ha assunto la Presidenza), del programma di scambi tra le città Urban, Urbact (che vede Pescara impegnata nella rete “Regenera”), l’opportunità dei Giochi del Mediterraneo, sono tutte occasioni per far crescere a Pescara una cultura della cooperazione e delle relazioni internazionali.

In particolare oltre agli scambi culturali sono da sviluppare politiche comuni per lo sviluppo sostenibile (Piano d’azione per lo sviluppo sostenibile dell’Adriatico), ed un comune impegno per l’avvio dei corridoi 5 ed 8 e per la realizzazione delle reti delle autostrade del mare.

• La promozione delle diverse forme di espressione della cultura contemporanea Una caratteristica della città che, coerentemente alla vision sopra descritta, merita di essere pienamente valorizzata è quella legata alla dimensione contemporanea dell’espressione e dei linguaggi nell’arte, nel cinema e nella letteratura. La forte tradizione della città in questo ambito costituisce un punto di forza importante, a cui inoltre la presenza dell’università può dare un importante contributo. Pescara nei prossimi anni può fare del presidio della contemporaneità un elemento peculiare di attrazione e svolgere in questo senso un ruolo di portale per un vasto territorio, creando anche opportunità lavorative nell’ambito dei servizi e dei nuovi lavori legati all’industria del tempo libero e della produzione culturale.

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Già ora la città è luogo di molte iniziative di qualità, che spesso però non hanno un’eco sovralocale. L’impegno dell’Amministrazione nel recupero di strutture esistenti (Aurum, cinema teatro Michetti) e nella creazione di nuovi spazi (mediateca nell’area di risulta, Città della Musica) costituisce un’opportunità straordinaria per far crescere la domanda culturale. Il potenziamento degli spazi e delle strutture è una condizione, evidentemente necessaria ma non assolutamente sufficiente: come è noto vi sono numerosi casi di creazione di nuove strutture culturali che hanno semplicemente generato effetti di sostituzione (se si apre un museo in una città medio-grande, il risultato quasi scontato è che l’80% del pubblico sarà sottratto ad altri musei, e solo un 20% sarà addizionale).Si tratta di cogliere l’opportunità offerta dalle nuove strutture per far crescere una domanda di cultura per target diversificati e per attrarre a Pescara un pubblico esterno, sia dalle aree interne della regione che dal corridoio adriatico.

4.2. L’area vasta: ripensare la mobilità, scommettere sulla logistica (Asse 2)

a) Il tema La mancanza di spazio che ha caratterizzato la crescita della città, il ruolo di città dei servizi che Pescara ha assunto, i processi di metropolizzazione che hanno determinato un continuum urbano che include alcune centinaia di migliaia di abitanti, rendono oggi di fatto impossibile trattare molti dei temi chiave del funzionamento della città senza inquadrarli all’interno della più vasta tematica dell’area metropolitana integrata. Con riferimento alla vita della città ciò rimanda in primo luogo al tema dei cosiddetti “cittadini quotidiani”. In questi ultimi anni da un lato il pendolarismo su Pescara per lavoro/studio/servizi è aumentato, dall’altro, anche in relazione alle dinamiche del mercato immobiliare, la popolazione si è ridistribuita dal punto di vista residenziale nell’area vasta. L’effetto combinato dei due processi, in una città in cui la quota di spostamenti assorbita dal trasporto pubblico è piuttosto debole ed esistono importanti barriere fisiche (mare, fiume, ferrovia), è stato quello di un aumento rilevante dei fattori di congestione. A fronte di altri elementi positivi della qualità della vita pescarese (molti parlano di “città solare”) questo rappresenta un limite sempre più pesante.Pertanto il sistema della mobilità rappresenta un ambito prioritario su cui fare cooperazione di area vasta coordinando una politica forte basata sulla centralità del trasporto pubblico e su una coerente politica della sosta.Sul versante della logistica la necessità di rafforzare a livello del sistema Paese alcune direttrici macroregionali, legate all’aggancio con lo spazio comunitario, rafforza il ruolo di alcuni territori snodo tra i quali Pescara. Ma in questo ambito l’azione congiunta è una assoluta necessità: del resto la città da sola non ha lo spazio, non ha i numeri, non ha le infrastrutture per essere competitiva. Può invece esserlo abbandonando ogni logica campanilista sviluppando la complementarietà e l’integrazione tra il porto commerciale di Ortona, il porto passeggeri e aeroporto di Pescara, le aree per la logistica a Chieti scalo, l’interporto di Manoppello.

b) Gli obiettivi strategici e le azioni prioritarie• Lo sfruttamento delle potenzialità inespresse del sistema infrastrutturale dell’area metropolitana La forte domanda di spostamenti all’interno del bacino metropolitano si scontra con un’inefficienza complessiva del sistema della mobilità che ha ricadute negative sui tempi di collegamento (sproporzionati alle distanze reali) e sulla qualità dell’aria. Per quanto riguarda gli spostamenti fissi dei pendolari per lavoro e studio (che rappresentano per la città un carico permanente) molto ancora si può fare affinché una quota consistente di essi venga assorbita dal servizio pubblico: si tratta infatti di un’utenza disposta ad accettare una rottura di carico in cambio della garanzia di economicità, frequenza e certezza dei tempi del servizio. In questa direzione l’opzione strategica è quella di utilizzare in chiave di “servizio metropolitano” la linea ferroviaria adriatica e quella per Roma sfruttando tale potenzialità per intercettare una parte consistente della domanda di trasporto da parte degli “utenti della città” attualmente costretti a far uso del mezzo privato per i loro spostamenti.

La realizzazione di un sistema di mobilità fondato sul trasporto pubblico su ferro (con un’integrazione tariffaria con quello su gomma) costituisce la carta vincente per abbattere i tempi di percorrenza e far fronte al problema dell’inquinamento acustico e dell’aria.

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• Un’accessibilità “regolata” come fattore di vivibilità e di qualità dell’ambiente urbano La realizzazione di un sistema integrato ed efficiente di trasporto pubblico ad alta frequenza in grado di connettere i nodi dell’area vasta deve anche essere associato a:

- un coordinamento nelle scelte di localizzazione di servizi e funzioni in modo da collegare scelte urbanistiche e sistema della mobilità metropolitana;

- una politica coerente di regolazione della sosta e dell’accesso al centro città.Il primo obiettivo è quello di drenare il traffico pendolare ai margini dell’area metropolitana, realizzando piastre di scambio gomma-ferro sia per il passaggio da auto a treno sia per quello bus-treno. Sempre in una logica coerente alla creazione di parcheggi di scambio a basso costo all’esterno della città per il traffico di ingresso a Pescara, vi è la realizzazione di spazi per la sosta breve a tariffazione più elevata nelle adiacenze del centro città per l’utenza legata alla fruizione di servizi commerciali, culturali e di intrattenimento.Naturalmente un problema di fondo è quello della costruzione del consenso su tale modello: per questo alla chiarezza delle scelte deve corrispondere una strategia di comunicazione efficace che dimostri la necessità di governare il traffico urbano, anche attraverso adeguate politiche della sosta.

• Il rafforzamento dell’area integrata Pescara/Chieti/Ortona come piattaforma logistica del Medio AdriaticoL’esigenza/opportunità di candidare l’Abruzzo ad un ruolo di connessione commerciale verso l’Europa dell’est ed il Medio Oriente, richiede una strategia complessiva volta a costruire le condizioni per realizzare una vera piastra logistica regionale.Sulla carta il quadro di partenza è favorevole; nell’area integrata Pescara/Chieti/Ortona ricadono infatti molte delle infrastrutture che possono rendere concreta questa possibilità: il corridoio adriatico (ferrovia e autostrada A14), l’autostrada A25 (Pescara-Torano), i porti di Pescara (per il quale è stato finanziato il Piano Regolatore del Porto) e Ortona (per i quali sono in corso investimenti regionali importanti legati al potenziamento), l’Interporto di Manoppello e l’aeroporto internazionale di Pescara. Le dotazioni logistiche ed infrastrutturali esistenti nell’area integrata (alcune delle quali hanno registrato negli ultimi anni interessanti dinamiche di crescita), richiedono non solo di essere migliorate e connesse ma soprattutto di essere gestite in un’ottica di sistema. In prospettiva, oltre al potenziamento dei singoli nodi è importante dunque rafforzare le connessioni tra questi elementi infrastrutturali, finora legati da sistemi di relazione molto deboli, sia tra di loro che con le infrastrutture longitudinali (le maggiori strade statali). L’opzione strategica è quindi, necessariamente, quella di organizzare in un sistema a rete le infrastrutture esistenti aumentando soprattutto l’efficacia degli snodi intermodali anche per cogliere le opportunità future legate all’avvio dei corridoi 5 ed 8 e alla realizzazione delle reti delle autostrade del mare. Su questa dimensione di relazionalità ad ampio spettro si può impostare uno spazio permanente di lavoro per fare della città un punto di riferimento all’interno di una piattaforma a valenza nazionale.

4.3. Elementi e fattori di una rinnovata attrattività (Asse 3)a) Il tema “Nella crescente competizione tra città per l’attrazione di attività economiche, gli aspetti costruttivi dello sviluppo urbano stanno diventando sempre più importanti. La cultura del costruire è una necessità, non un lusso; determina una spinta alla crescita, in un’epoca in cui tutto è disponibile ovunque, la qualità dell’ambiente costruito diventa uno strumento di politiche strutturali”. Tali, affermazioni contenute nel più recente documento sulle politiche per le città sottoscritto dai governi europei durante il semestre di presidenza tedesca (la “Leipzig Charter” del maggio 2007), sottolineano come la riqualificazione urbana costituisca una delle leve principali per aumentare la competitività dei territori. Del resto anche il turismo stesso, che costituisce oggi uno dei settori più significativi di crescita dell’economia urbana, rappresentando un supporto ed un motore trainante anche per altre realtà produttive, beneficia dell’attrattività di un ambiente urbano ad elevata qualità architettonica.Pescara, città che riceve e smista quotidianamente flussi considerevoli essendo meta per lavoro, servizi e commercio, transito per flussi e turismo, ha certo già una sua capacità attrattiva, che tuttavia richiede di essere rinnovata ed ampliata con un progetto intenzionale.

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Bisogna considerare con realismo il fatto che la città non può contare su uno specifico e forte elemento attrattore, né su una vocazione univoca. Pescara non è “nata per il turismo” (come dimostra il carattere residenziale della riviera) e manca di attrattività di tipo esclusivo (non c’è un Colosseo, o una Torre pendente). Tuttavia ha un’importante tradizione per l’arte, il cinema e il teatro e le sue chance risiedono nel fondere diversi elementi attrattivi in un mix interessante e moderno: il mare, l’offerta commerciale, le opportunità di svago, la gastronomia, la cultura, uniti ad una facile accessibilità legata sia ad una fortunata posizione geografica che all’esistenza di una buona dotazione infrastrutturale.Affinché questa dimensione attrattiva costituisca davvero un volano di sviluppo economico e fattore di miglioramento della qualità della vita, occorre dare grande rilevanza da un lato alle politiche dell’accoglienza (intese in senso lato), e dall’altro ad un impegno per innalzare la qualità urbana attraverso il ridisegno degli spazi pubblici e la creazione di nuove attrezzature urbane.

b) Gli obiettivi strategici e le azioni prioritarie• Il rafforzamento della dimensione turistica dell’offerta territorialePur mancando di alcuni connotati specifici delle città turistiche vere e proprie (come Rimini, ad esempio), Pescara contiene sufficienti elementi per poter giocare anche su questa importante carta per il suo sviluppo.Si tratta di saper offrire al meglio un mix di risorse variegate (il mare, la spiaggia, lo shopping, la ristorazione di qualità, ecc.) aggiungendo ad esse funzioni complementari legate allo svago e alla cultura e creando un legame con l’offerta territoriale dell’entroterra.Ancora una volta nella logica di “città a servizio”, Pescara può diventare il portale dell’offerta turistica abruzzese, puntando sulla capacità di connessione tra l’offerta “mare” e quella “monti”, assumendo il ruolo di centro propulsore da cui partire per fare turismo in tutta la regione. Vanno già in questa direzione le iniziative della Camera di Commercio (Mostra Mediterranea, Oro d’Abruzzo).Per promuovere la cultura dell’accoglienza occorre una logica di progetto comune tra i vari operatori del settore, finalizzata anche a incrementare e diversificare l’offerta ricettiva, ed una nuova capacità di comunicare all’esterno un’immagine positiva della grande varietà di offerta che la città è in grado di esprimere.

• Pescara come laboratorio di sperimentazione e luogo di eventiSul piano dell’attrattività urbana, dato anche l’alto tasso di competizione tra realtà urbana di analoga dimensione, è importante assumere l’obiettivo di migliorare costantemente la propria dotazione di attrezzature, in particolare con riferimento agli spazi per la cultura, lo sport ed il tempo libero.In questo ambito il punto di forza di Pescara è quello di essere una città giovane, dove in qualche modo il passato è meno ingombrante che altrove. La sua natura di “città nuova”, aperta a diversi apporti, può facilitare la sperimentazione di soluzioni non convenzionali e di qualità alla domanda di nuove funzioni, di nuovi contenitori urbani, di una diversa organizzazione degli spazi di vita e di lavoro con una particolare attenzione all’accessibilità, alla centralità dello spazio pubblico, della qualità architettonica, della sostenibilità ambientale.Una importante linea di lavoro già in atto è quella di realizzare nuove strutture e riqualificare strutture esistenti per rendere in grado la città di ospitare eventi e manifestazioni culturali, sfruttando così il vantaggio posizionale più volte citato. Alla base della valorizzazione del tessuto urbano con nuove attrezzature vi deve essere anche un’opzione policentrica, per combattere la tendenza alla polarizzazione tra un centro ricco ed attraente e una periferia povera di servizi e con spazi a bassa qualità. Inoltre occorre utilizzare meglio le energie esistenti facendo coordinamento nelle iniziative e nei progetti tra le varie associazioni culturali operanti a Pescara, in modo da creare un’offerta integrata e articolata.

4.4. Vivibilità e coesione in una città aperta (Asse 4)a) Il tema Una parte fondamentale della visione al futuro della città riguarda la dimensione (desiderata) di città aperta e coesa, ad alta vivibilità. Come è emerso più volte nel corso dei tavoli, il piano strategico deve proporre un’idea di città che non sia sbilanciata tutta sulla dimensione competitiva, ma che metta al centro anche il tema della vivibilità intesa come ambiente fisico e sociale sano, favorevole, sicuro, attento ai bisogni di tutti, in cui può

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crescere la qualità delle relazioni ed il senso di corresponsabilità dei cittadini. Non si tratta, qui come altrove, di un compito facile. Pescara, per la sua storia, può essere definita come una città “fatta in gran parte da stranieri che si sono incontrati in un sito favorevole”. Questo spirito “giovane” ha prodotto una forte spinta, in passato, a crescere, ad inglobare apporti diversi, a tollerare la diversità. Ma oggi le sfide della coesione sono più complesse ed anche in relazione alla posizione geografica della città che la rendono luogo di transito e meta anche di molte persone in difficoltà, sono diventate più impegnative. Le nuove fenomenologie di disagio richiedono una maggiore capacità di fare rete, ma il tema che fa da sfondo è quello più generale di un miglioramento nella qualità delle relazioni umane.Sul fronte della qualità dell’ambiente urbano moltissimo è stato fatto negli ultimi anni, ma ancora tanto resta da fare per riorientare in una direzione di sostenibilità una città cresciuta senza progetto e senza attenzione alla dimensione ambientale e alla valorizzazione delle risorse naturali (si pensi al ruolo marginale svolto dal fiume, grande risorsa potenziale).Sebbene vi sia un settore no profit articolato, è ancora debole il livello generale di corresponsabilità rispetto sia ai temi sociali che a quelli ambientali. Si tratta di dare visibilità e coordinamento alle realtà esistenti in modo che esse stesse diventino motori di una crescita di consapevolezza dell’intera città.

b) Gli obiettivi strategici e le azioni prioritarie

• Il rafforzamento della coesione e della cooperazione socialeL’obiettivo di affrontare con una logica di progetto le sfide della coesione sociale di una società complessa (al centro anche del Piano sociale), richiede soprattutto un forte rafforzamento della rete del sociale ed una strategia di creazione di presidi sul territorio che innervino di attività ed opportunità i luoghi marginali della città, alla stregua di quanto sta succedendo in una parte della città con il programma Urban.Le dinamiche sociali evidenziano, pur a scala ridotta, fenomenologie critiche tipiche delle aree metropolitane maggiori, tra loro in parte sovrapposte, nel senso che tipicamente si cumulano più forme di disagio.Un primo specifico fattore di attenzione è legato al disagio dei minori (come dimostrato dall’aumento delle segnalazioni al Tribunale di Pescara), alla cui base vi è anche l’allentamento dei legami familiari e l’incremento delle separazioni conflittuali. Un secondo specifico elemento critico è la massiccia presenza in città di persone senza fissa dimora (in particolare stranieri dell’est), legata alla posizione geografica di Pescara. Un’utenza che peraltro si muove molto anche oltre il territorio comunale. In quest’ambito dati i numeri in crescita, lo stato di emergenza legato anche solo ai pasti e alla sistemazione notturna è quotidiano, soprattutto per la carenza di alloggi e dormitori.Terzo fattore di rilievo è quello dell’integrazione dei cittadini immigrati: fenomeno limitato a poche famiglie in passato ma che negli ultimi anni è diventato anche numericamente consistente. La tendenza al ricongiungimento familiare e al radicamento muta peraltro il quadro del problema e mette al centro la questione dell’integrazione socio-economica.Quarto tema è quello dei quartieri periferici che soffrono di una marginalità legata in parte alla carenza di servizi e di opportunità, ed in parte alla concentrazione fisica delle fasce più disagiate.

• Qualità dell’ambiente urbano ed educazione alla sostenibilità

In una visione di Pescara come laboratorio di una elevata vivibilità, una priorità è quella di assumere la sostenibilità ambientale come paradigma generale dello sviluppo.In questa direzione è necessario promuovere e favorire sia una consapevolezza tra i cittadini (che abbia ricadute dirette sui comportamenti diffusi), che specifici interventi di riabilitazione su alcune aree di grande rilievo per la città. La riconquista della Pineta ha rappresentato un passaggio importante in questa direzione. In prospettiva, la città nei prossimi anni ha bisogno di riconquistare un rapporto forte e positivo tra la città e il fiume, la cui rigenerazione non riguarda solo Pescara ma è un altro tema comune all’area integrata.

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I. I PROCESSI DI SVILUPPO E DI METROPOLIZZAZIONE: Pescara città snodo

A) La competitività della struttura economica pescarese tra sviluppo e innovazione.

I settori produttivi: tasso di natalità, tasso di mortalità delle imprese

L’andamento dell’economia della città di Pescara nel 2006 continua a registrare una crescita: al 31 dicembre 2006, le imprese attive sono 12.234 e sono cresciute di 90 unità sul 2005, con un incremento dello 0.74%. Si riscontra, infatti, un tasso di natalità delle imprese (7.22%) inferiore a quello di mortalità (6.06%).Complessivamente si confermano alcuni trend strutturali dell’economica pescarese: oltre il 60 % delle imprese attive si concentra nei settori del commercio tradizionale all’ingrosso e al dettaglio, nelle costruzioni e nelle attività artigianali manifatturiere.

Settori produttivi - anno 2006 AttiveSettore Primario

Agricoltura, caccia e silvicoltura 360Pesca, piscicoltura e altri servizi 77Estrazione di minerali 8

Settore SecondarioAttività manifatturiere 1.271Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 8Costruzioni 1.294

Settore TerziarioCommercio all'ingrosso e al dettaglio di beni personali e per la casa 5.050Alberghi e ristoranti 509Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 469Intermediazione monetaria e finanziaria 391Attività immob., noleggio, informatica, ricerca e altre attività profes. 1.669Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 0Istruzione 104Sanità e altri servizi 76Altri servizi pubblici, sociali e personali 839

Non classificatoImprese non classificate 109

Totale 12.234Fonte: Camera di Commercio di Pescara

Imprese attive

12.23412.144

11.88011.731

11.40011.60011.80012.00012.20012.400

Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006

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Imprese attive

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11.400

11.60011.800

12.00012.200

12.400

Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006

Andamento delle imprese Registrate Attive Iscritte cessateAnno 2003 14.352 11.731 1.076 862Anno 2004 14.666 11.880 1.127 802Anno 2005 14.961 12.144 1.112 802Anno 2006 15.114 12.234 1.091 916Fonte: Camera di Commercio di Pescara

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Il valore economico del capitale umano: l’investimento nella formazione

Il sistema d’istruzione e di formazione svolge un ruolo fondamentale nel potenziare la competitività di Pescara. In particolare in questo quadro spicca il ruolo dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara, con l’ampiezza della sua offerta formativa articolata in 12 Facoltà, 66 corsi di laurea e 19 master e la solidità e il dinamismo delle sue strutture di ricerca. Nel presente rapporto si offrono alcuni approfondimenti sui dati delle facoltà pescaresi della d’Annunzio, i cui studenti aumentano complessivamente di 954 unità nel 2006/2207. 174 istituti di formazione e di orientamento professionale extrtauniversitari si aggiungono all’economia della conoscenza pescarese, che in tal modo si presenta ricca e competitiva.

In relazione al dato delle iscrizioni 2006/2007 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia si precisa che devono essere aggiunti gli iscritti alle riconversioni creditizie

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Corsi organizzati dagli organismi di formazione e/o orientamento professionale 2006

42%

41%

9%8%

Formazione continua Formazione superioreFormazione obbligo formativo Formazione di orientamento

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L’imprenditorialità privata e l’innovazione tecnologica

Oggi le PMI possono fare impresa, fare economia, solo puntando sulla crescita di competenze e di innovazione. Un piano d’azione aziendale che punti a far crescere la presenza dell’impresa nel mercato deve prevedere necessariamente un investimento massiccio sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica.Sviluppare idee imprenditoriali è, quindi, l’imperativo rivolto agli operatori del settore per consolidare e ampliare la competitività del tessuto imprenditoriale. Dalle analisi e dalle riflessioni sui dati della competitività del tessuto imprenditoriale pescarese si riscontra un’alta propensione a sviluppare idee imprenditoriali: nell’ultimo biennio (2005-06) crescono il numero di brevetti e di marchi depositati.La diffusione di tecnologia e di strumenti innovativi nelle imprese a Pescara è stata oggetto di un’indagine curata dall’Osservatorio Economico e Sociale comunale: i risultati dello studio in cui sono state valutate un campione di aziende che operano in diversi settori economici mostrano che il 100% delle imprese sono datate di accesso ad internet a banda larga e il 71 % ha un sito web.

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Il mercato del lavoro

L’andamento congiunturale del mercato del lavoro a Pescara è tendenzialmente stabile. Le performance piùrilevanti riguardano i settori del commercio, dell’industria e artigianato, dei servizi e del turismo. Complessivamente i contratti collettivi stipulati nei succitati settori riguardano l’85 % dei contratti complessivi del 2006: 1.415 contratti a tempo indeterminato e 1.461 contratti a tempo determinato.Le modifiche più significative che intervengono nella distribuzione dell’occupazione rispetto al biennio (2002-2003) riguardano il settore del pubblico impiego: l’incremento del numero dei contratti registrati a partire dal 2004 fino al primo trimestre del 2007 deriva dall’alta propensione al ricambio generazionale che sta investendo la pubblica amministrazione: le cessazioni per pensionamento sono compensate da nuove assunzioni: +76 nel 2006 e + 33 al 1° trimestre 2007. Il trend positivo continua nel 1° trimestre 2007 con 924 nuove assunzioni contro 730 cessazioni.

Contratti a tempo indeterminato 2006

14 1159

535

373

7

232275

92

0100

200300

400500

600

Pubblic

o impieg

o

Agricolt

ura cac

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Commerc

io

Credito

Alberghi e

Turismo

Servizi

Trasport

i

Lavoratori disponibili 2005Disponibili al lavoro 9.707Inoccupati 5.992Disoccupati 3.387 3.738Fonte: Centro per l'impiego - Provincia di Pescara

20068.8495.111

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B) La vitalità turistica e culturale

Le caratteristiche del turismo pescarese

L’andamento delle presenze turistiche a Pescara sembra beneficiare dell’accresciuta attrattività della città a seguito della rilevante e puntuale opera di valorizzazione del patrimonio artistico turistico e culturale condotta dall’Amministrazione comunale nel quadriennio 2003-2007. L’attrattività e la competitività di Pescara ruota anche intorno alla riscoperta e al potenziamento della posizione strategica che occupa il suo territorio lungo la direttrice adriatica e in quella Tirreno-Adriatico.Il vantaggio competitivo che Pescara ha rispetto agli altri capoluoghi di provincia abruzzesi, e non solo, è quello di possedere infrastrutture di grande rilevo relazionale: un aeroporto con scali internazionali, un porto prettamente turistico e una grande stazione ferroviaria. Nel corso degli ultimi anni tali infrastrutture sono state utilizzate e valorizzate in modo crescente, come confermato dai dati sui flussi turistici in generale: + 3.357 arrivi e + 10.867 presenze rispetto al 2005.

Strutture ricettive 2006 Alberghi Complementari (B&B) TotaleNumero 24 11 35Letti 1.948 93 2.041Camere 1.008 50 1.058Bagni 934 31 965Fonte: Direzione Turismo ed Attività Sportive - Regione Abruzzo

Regione italiana di provenienzaArrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 4.202 7.993 16 17 4.218 8.010Valle d'Aosta 82 158 0 0 82 158Lombardia 13.962 22.663 39 68 14.001 22.731Bolzano - Bozen 248 528 0 0 248 528Trento 574 1.239 0 0 574 1.239Veneto 4.874 9.674 26 62 4.900 9.736Friuli-Ven. Giulia 860 2.124 1 1 861 2.125Liguria 3.081 6.356 1 1 3.082 6.357Emilia-Romagna 7.366 12.954 24 32 7.390 12.986Toscana 4.656 10.381 17 21 4.673 10.402Umbria 1.901 5.251 15 23 1.916 5.274Marche 3.611 6.823 8 12 3.619 6.835Lazio 18.186 30.550 84 114 18.270 30.664Abruzzo 7.959 14.492 26 47 7.985 14.539Molise 1.579 4.369 3 3 1.582 4.372Campania 10.047 18.081 66 85 10.113 18.166Puglia 12.810 26.764 34 63 12.844 26.827Basilicata 996 2.997 8 12 1.004 3.009Calabria 1.866 4.617 10 11 1.876 4.628Sicilia 3.235 8.590 10 12 3.245 8.602Sardegna 776 2.341 5 6 781 2.347Totale Italia 102.871 198.945 393 590 103.264 199.535Fonte: Direzione Turismo ed Attività Sportive - Regione Abruzzo

TotaleComplement.Alberghi

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I flussi in entrata e uscita (porto, aeroporto, ferrovia)

I dati inerenti ai flussi in entrata e uscita attestano che Pescara negli ultimi anni ha rafforzato la competitività del suo territorio all’interno dello spazio regionale e nazionale. È riuscita a porre a sistema le opportunità e le potenzialità peculiari della sua posizione strategica territoriale con il suo capitale infrastrutturale sociale e ambientale.La vitalità economica e sociale è riscontrabile dal numero di vetture in entrata ed in uscita giornalmente dal-la città (114.490 – dati 2004) e non solo. Il percorso di crescita e di sviluppo economico territoriale si evince anche dal movimento del turismo marittimo e aereo, che appare tanto più interessante in quanto costituisce un importante fattore di sviluppo sostenibile. Sono soprattutto i nuovi collegamenti aerei charter per Tirana, Rodi, Mosca, Kiev, a determinare il potenzia-mento ed il rafforzamento della competitività del territorio di Pescara, facendo lievitare il numero comples-sivo dei visitatori della città: i passeggeri dei voli charter nel 2006 sono 27.060, contro i 19.692 del 2005. Il trend positivo crescerà anche per effetto del nuovo collegamento verso New York. Contestualmente cresce il turismo marittimo anche in virtù del ripristino del collegamento Pescara-Spalato: rispetto all’anno precedente i passeggeri sbarcati/imbarcati sono cresciuti del 8.53%.

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Le iniziative culturali e di intrattenimento

Pescara si caratterizza soprattutto per la vivacità e l’effervescenza delle sue associazioni socio – cultu-rali che promuovono numerose iniziative anche in cooperazione con l’Amministrazione comunale. Questi soggetti sono attenti ad offrire percorsi culturali di buon livello, caratterizzati da programmazioni di rilevante interesse culturale e artistico. Spettacoli musicali e teatrali si intrecciano con dibattiti socio-politici di qualità, che stimolano la partecipazione più consapevole dei cittadini alla cosa pubblica.Le istituzioni formative propongono laboratori, seminari e workshop, iniziative interessanti e qualitativamen-te alte che accrescono il sapere dei giovani pescaresi, e non solo. Le istituzioni musicali, infine, propongono una stagione concertistica molto varia e di grande richiamo tra musica sinfonica, da camera e jazz.Complessivamente, facendo riferimento ai dati rilevati nel 2006, si evidenzia che mediamente ben 7 iniziati-ve al giorno sono ospitate presso strutture al chiuso e 1 all’aperto.

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II. COSTUME E SOCIETÀ PESCARESE DEL 2007.

La composizione demografica e sociale

Al 31 Dicembre 2007 la popolazione residente nel Comune di Pescara ammonta nel complesso a 123.388 abitanti; si registra un lievissimo calo demografico rispetto l’anno precedente: - 47 residenti.La componente femminile continua ad essere superiore a quella maschile con un rapporto pari al 1.10; al 31 dicembre 2006 è di 64.878 unità, che in termini percentuali significa il 52,58 % della popolazione totale, percentuale che naturalmente varia a seconda della classe di età considerata.

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Indice di vecchiaia: rapporto tra popolazione anziana (65 anni e oltre) e popolazione piùgiovane (0-14 anni); - Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra popolazione in età attiva e non attiva; -Indice Anziani per un bambino: rapporto tra la popolazione residente di 65 anni e oltre e la popolazione residente d’età da 0 a 5 anni;

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I flussi migratori interni ed internazionali

Dall’analisi dei flussi demografici dei residenti nel Comune di Pescara emerge che il saldo positivo delle migrazioni determina una stabilizzazione della popolazione (+108); il numero di nuovi residenti provenienti da altri comuni italiani e dall’estero è compensato dal numero di residenti che si sposta verso altri comuni italiani e verso l’estero. Il saldo migratorio complessivo del 2006 è cresciuto del 92.8 % rispetto al 2005.Analizzando il fenomeno dell’immigrazione, la popolazione straniera residente nel Comune di Pescara tra il 31 dicembre 2005 e il 31 dicembre 2006 aumenta di 246 abitanti, attestandosi a 3.562 unità. Anche que-st’anno, la popolazione straniera si concentra nelle classi d’età centrali, ossia 18-39 anni e 40-64 anni d’età.La città vanta, tuttavia, una presenza demografica di circa il doppio di quella residente se si considera il numero degli afflussi giornalieri di studenti e operatori nel settore economico.

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La partecipazione della popolazione immigrata alla vita collettiva

Il consolidamento strutturale e la stabilizzazione delle presenze di cittadini stranieri dimostrano l’alto grado di attrattività e di accoglienza, di integrazione ed inserimento sociale che offre la Città di Pescara. L’incidenza numerica delle presenze straniere risulta essere del 2.8 %; la crescita costante dei flussi in entrata attesta la capacità che ha l’economia cittadina di assorbire gradualmente la nuova forza lavoro, articolata nelle più diverse figure professionali.Entrando nel dettaglio, ossia analizzando separatamente per ciascun settore di attività economica la fre-quenza relativa, l’addensamento delle forze lavoratrici straniere rispecchia le tendenze strutturali del merca-to pescarese. Infatti, il maggior numero di imprenditori si concentra nei settori chiave dell’economia pesca-rese: nell’attività manifatturiera, nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di beni personali e per la casa. In questo quadro si riscontra “un’etnicizzazione di alcuni mestieri”: cinesi, marocchini, senegalesi, ed in generale gli africani, tendono a svolgere lavori autonomi nel settore del commercio, mentre le popolazioni provenienti dall’Est-Europa lavori subordinati o stagionali.

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L’istruzione e pendolarismo scolastico

Sono 25.092 gli studenti che, nel corso dell’anno scolastico 2006-2007, hanno frequentato le scuole di Pescara di ogni ordine e grado, pari al 5,03 % in più rispetto all’anno precedente. Analizzando nello specifico l’andamento della composizione della popolazione scolastica nella città di Pe-scara, appare evidente che l’incremento si registra in maniera significativa nel flusso di studenti nelle scuole secondarie superiori. Gli operatori del settore stimano che tale incremento sia dovuto dalla concomitanza di due fattori: da un lato dall’alto grado di pendolarismo scolastico in entrata nella Città e dall’altro dal tasso di ripetenza, dalla percentuale degli alunni bocciati e reiscritti. Tra i due fattori merita comunque qualche attenzione in più il pendolarismo scolastico: nel corso dell’anno scolastico 2006-2007 sono stati 8.220 gli studenti residenti fuori città che hanno frequentato le scuole di Pescara. Il maggior addensamento si riscontra nelle scuole superiori: 6.651 alunni. È un dato molto significativo se si considera che di converso sono 5.507 gli studenti residenti: il 54.7 % degli iscritti presso gli istituti superiori di Pescara provengono dai comuni limitrofi.Se il dato delle scuole superiori trova una sua spiegazione nella non presenza di istituti scolastici in tutti i comuni della provincia, rilevante è il numero degli alunni non residente iscritti nelle scuole dell’infanzia ed elementari, rispettivamente 356 e 702; il fenomeno del pendolarismo scolastico così strutturato si presenta strettamente collegato al pendolarismo lavorativo.

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La ricchezza prodotta

La distribuzione di densità dei dati che si riferiscono al reddito per scaglioni offrono uno spaccato signifi-cativo sulle condizioni economiche e sociali dei cittadini pescaresi: in termini assoluti l’addensamento più alto (20.9% di contribuenti) si ha nella fascia reddituale che va da 15.000 ai 20.000 euro. Inoltre, sono 769 i contribuenti del comune di Pescara che dichiarano un reddito di oltre 100.000 euro.In termini relativi appare significativo che oltre il 44.3% di contribuenti dichiari un reddito superiore ai 20.000 e solo il 34.8% uno inferiore.I dati sul sistema bancario evidenziano anche il positivo andamento del numero degli sportelli che passano dai 88 del 2005 ai 91 di oggi, innalzando così il rapporto relativo al numero di abitanti: uno sportello ogni 1.355 abitanti. Rimane costante la propensione al risparmio dei pescaresi; lo scarto depositi/impieghi continua ad essere pari allo 0.4. A confermare il diffuso benessere e l’alto standard di vita nella città vi è l’incremento esponenziale e suf-ficientemente diversificato dell’offerta di strutture ricreative; Pescara di anno in anno offre ai sui abitanti e visitatori un numero sempre maggiore di centri benessere, bar, ristoranti e pizzerie, palestre e circoli ricrea-tivi. Nell’arco dell’ultimo triennio (2203-2006) le suddette strutture sono cresciute del 29.3%.

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Sicurezza cittadina

Tendenzialmente il livello della criminalità nel 2006 è sensibilmente diminuito rispetto al 2005. I fatti criminali denunciati, in particolar modo i furti passando dai 5.633 nel 2005 ai 3138 nel 2006, sono diminuiti, determi-nando un miglioramento seppur lieve della percezione della sicurezza dei cittadini.

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Incidentalità stradale

I dati complessivi sull’incidentalità stradale riferiti al 2006 confermano la validità degli interventi avviati sul sistema della mobilità cittadina, in quanto si riscontra una maggior sicurezza stradale. Si registra un decre-mento costante e consistente del numero assoluto di incidenti; nel corso dell’anno il numero complessivo di incidenti è diminuito del 3.7% e hanno causato la morte di sole 2 persone. Infatti il numero assoluto di morti è diminuito del 60%.

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L’associazionismo

I dati sul volontariato culturale e sociale a Pescara mostrano in maniera significativa il grado di attivismo so-lidale presente nella Città, in particolare la partecipazione dei cittadini alla sfera pubblica. Tendenzialmente il numero delle associazioni si mantiene costante, mentre cresce del 16% il numero delle iscrizioni determi-nando un ricambio generazionale: sono sempre più i giovani impegnati nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. Cresce la presenza delle donne nelle associazioni, passando dal 36% al 68% in pochi anni, e in alcuni set-tori come quello socio assistenziale al 83%.A testimoniare il profondo radicamento che ha l’associazionismo sul territorio di Pescara significativo è il numero di progetti ed iniziative presentati dalle associazioni: una media di 7 al giorno nell’arco del 2006.