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Città di Teano Provincia di Caserta Agenda 21 Locale Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA) Anno 2011 Metodologia e indicatori Curatore e coordinatore Fernando Zanni Responsabile dell’Ufficio Agenda 21 Locale della Città di Teano

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Città di Teano Provincia di Caserta

Agenda 21 Locale

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA)

Anno 2011Metodologia e indicatori

Curatore e coordinatoreFernando ZanniResponsabile dell’Ufficio Agenda 21 Localedella Città di Teano

• Gruppo Locale di Progetto (GLP)•

• Raffaele Picierno•

• Francesco Palmiero•

• Ruggero Bartocci•

• Francesco Marcone•

• Fernando Zanni•

• Ufficio Agenda 21 Locale•

• Antonio Palumbo• Martino Amendola• Franco Licciardi•

• Esperti che interverranno alle plenarie•

• -Prof. Pasquale Persico, economista•

• -Prof. Vezio De Lucia, Architetto•

• -Dott. Francesco Sirano, archeologo•

• -Arch. Alfredo Balasco•

• -Dott. Agostino Delle Femmine, chimico•

• -Dott.ssa Assunta Cecere, chimico•

• Gruppi di lavoro

• METODOLOGIA

• Modello PSR (OECD)

• Il modello che dobbiamo utilizzare per l’organizzazione, l’analisi e la presentazione dei dati, in questo primo RSA, è quello fondamentalmente elaborato dall’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nel 1993 e definito come Pressione- Stato-Risposta (PSR) dove per:

• • Pressione (P) si intende l’emissione/produzione di sostanze o l’utilizzo di risorse che hanno un effetto sulle condizioni ambientali;

• • Stato (S) degli ecosistemi ( qualità e quantità dei fenomeni fisici, biologici e chimici che strutturano l’ambiente);

• • Risposta (R) si intendono le attività finalizzate a prevenire, controllare, mitigare o adattare le iniziative necessarie per gestire i cambiamenti provocati nell’ambiente.

• In questo modello le componenti ambientali, con gli indicatori che le rappresentano, sono connesse da una relazione logica circolare di causalità (Figura 2.1a), secondo la quale le pressioni sull’ambiente modificano lo stato dello stesso che, a sua volta, influenza le risposte da mettere in atto per raggiungere lo standard desiderato.

• Figura 1a Modello PSR (OECD)

• Modello DPSIR (EEA)•

• Il modello PSR è stato successivamente adottato da numerosi organismi internazionali (Nazioni Unite, Banca Mondiale, Unione Europea, Eurostat, Agenzia Europea per la protezione dell’Ambiente).

• In particolare, l’Agenzia Europea per la protezione dell’Ambiente (EEA) ha successivamente ampliato il modello introducendo due ulteriori elementi :

• • le Cause Generatrici (Driving Forces) (D) che determinano le pressioni sull’ambiente (agricoltura, industria, trasporto, …);

• • gli Impatti (I) che descrivono i cambiamenti nella capacità dell’ambiente di procurare le condizioni adeguate per assicurare salute, disponibilità di risorse e biodiversità.

• Il modello che ne deriva è denominato DPSIR ed è stato adottato, a livello nazionale, dall’ex Agenzia Nazionale per la protezione dell’Ambiente (ANPA) per la costruzione del sistema conoscitivo d’informazione e osservazione ambientale.

• La Figura 1b sintetizza i collegamenti di causa-effetto e le catene di domanda-risposta caratteristici del modello DPSIR. Cambiando la materia o tema ambientale trattato, cambieranno anche gli elementi ed i fattori che saranno chiamati a qualificare e caratterizzare i singoli componenti DPSIR.

• Figura 1b Modello DPSIR (EEA)

• L’adozione dei modelli PSR e DPSIR assicura la creazione di un sistema di conoscenza e comunicazione dello stato dell’ambiente comune a diversi partners istituzionali a livello regionale, nazionale e internazionale.

• Utilizzando questi modelli diventa possibile procedere verso una comprensione delle reazioni e dei meccanismi domanda-risposta e catene causa-effetto.

• L’impegno del Comune è quello di recepire nella sua totalità il modello DPSIR in modo da garantire il processo di standardizzazione ed

omogeneizzazione avviato dall’Agenzia Nazionale.

• TEMATICHE, SOTTOTEMATICHE E INDICATORI

• Nel presente paragrafo sono individuate le tematiche, le sottotematiche e gli indicatori che costituiranno la struttura portante del 1° RSA del Comune di Teano.

• Per tematica si intende il tema ambientale di cui è necessaria la conoscenza per la formazione di un quadro conoscitivo completo della situazione ambientale del territorio.

• Per sottotematica si intende la caratterizzazione specifica che si vuole dare ad ogni tematica sulla base dei fenomeni che maggiormente contribuiscono a definire lo stato dell’ambiente nel Comune.

• Per indicatore si intende uno strumento capace di organizzare l’informazione analitica (dati, valori, parametri,…) al fine di rappresentare e di misurare, in modo sintetico e semplice, gli argomenti e le problematiche affrontate in ciascuna delle tematiche considerate.

• L’indicatore viene calcolato attraverso l’aggregazione di più dati e ha come principali obiettivi:

• • la semplificazione/riduzione delle misure necessarie per rappresentare

– una data situazione;

• • la semplificazione nella trasmissione delle informazioni.

• Il contesto normativo e territoriale locale, nazionale e comunitario, infine, ha agito come punto di riferimento costante nelle scelte di tematiche, sottotematiche e indicatori.

• Tematiche

• L’individuazione delle tematiche è avvenuta attraverso la consultazione ed il raccordo del presente lavoro con importanti esempi nazionali ed internazionali.

• In particolare, la scelta delle tematiche proposte in questo RSA è stata operata secondo i seguenti criteri:

• • rappresentatività delle caratteristiche ambientali del Comune;

• • sinteticità e semplicità.

• Le tematiche selezionate sono state organizzate in modo tale da riflettere la struttura concettuale del modello DPSIR, in base al quale sono stati poi individuati anche gli indicatori.

• Tabella 2.a Tematiche Selezionate

• 1- Acque interne e acque destinate al consumo umano

• 2 -Suolo

• 3- Sottosuolo e acque sotterranee

• 4- Ambienti fluviali

• 5- Fauna terricola

• 6- Flora - foreste/boschi

• 7- Aree protette

• 8- Aria

• 9- Rumore

• 10-Randagismo e tutela degli animali

• 11- Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti

• 12- Energia

• 13- Rifiuti

• 14-Alimenti

• 15- Popolazione, occupazione ed insediamenti abitativi

• 16- Pianificazione Urbanistica e governo del territorio

• 17- Trasporti e pedonalità

• 18- Beni archeologici e Culturali

• 19- Paesaggio e geologia

• 20- sistema amministrativo comunale

• 21- Turismo

• 22- Agricoltura

• 23-Commercio

• 24-Artigianato

• 25- Industria e pmi

• 26- sistema bancario , creditizio, assicurativo e postale

• 27- sistema scolastico

• 28- criminalità e sicurezza urbana

• 29- Terzo settore dell’Economia e volontariato

• 30- Assistenza Sanitaria e Ospedaliera -ospizi

• 31- Welfare e politiche sociali

• 32-Etica e religiosità

• 33-Insediamentia abitativi

• Da Tematiche a Sottotematiche

• Il passo metodologico successivo è stato quello di individuare le peculiarità che le tematiche selezionate assumono nello specifico contesto territoriale ed insediativo del Comune.

• Tale attività è consistita nell’individuazione di sottotematiche in grado di rappresentare le problematiche ambientali specifiche.

• La rappresentazione delle tematiche tramite indicatori, infatti, non può prescindere dalle caratteristiche locali assunte dai fenomeni da analizzare.

• La Tabella 2b riporta le sottotematiche relative a ciascuna tematica selezionata, facilitando in questo modo la successiva identificazione degli indicatori ambientali utilizzati nel RSA.

• Tabella 2.b Sottotematiche delle Tematiche Selezionate

• Tematica Sottotematiche1- Acque interne e acque destinate al consumo umano

• -Qualità delle acque superficiali interne• -Acque destinate al consumo umano• -Carichi inquinanti e infrastrutture di

trattamento delle acque reflue• -Utilizzo risorse idriche• -reti idriche• -pozzi• sorgenti• 2 -Suolo• -Usi del suolo• -Qualità e chimica dei suoli• -Rischio idrogeologico• -Rischio sismico• -concimazione dei suoli agricoli• -spandimento di acque di vegetazione• -residui di lotta chimica• 3- Sottosuolo e acque sotterranee• -Consumi idrici

• -Qualità delle acque sotterranee• -Grotte• -Acque minerali e termali• -fosse biologiche a tenuta e non a tenuta• 4- Ambienti fluviali• - Qualità delle acque fluviali e torrentizie• -Carico inquinante potenziale• -Aree golenali e sensibili• -Azioni di difesa del Savone e degli altri

corsi d’acqua (depurazione, pulizia degli alvei, delle sponde,etc.)

• -progetti realizzati per il parco fluviale del Savone e prospettive

• -potenzialità del sistema delle Ferriere • -stato della flora fluviale e della fauna

ittica• -scarichi fognari• -scarichi industriali• 5- Fauna terricola• -Attività venatoria• -Presenza di specie• -specie in pericolo di estinzione•

• 6- Flora - foreste/boschi

• -Consistenza del patrimonio forestale e boschivo

• -Qualità del patrimonio f/boschivo

• -Tipologie flogistiche

• -alberi in pericolo di estinzione

• -flora erbacea ed endemismi

• 7- Aree protette

• -stato delle aree protette naturalistiche

• -Fruizione aree protette

• -azioni di tutela e conservazione

• -progetti in itinere

• -parco archeologico-ambientale

• 8- Aria

• -Sintesi meteo-climatica del Comune

• -Qualità dell’Aria

• -traffico

• 9- Rumore

• - Sorgenti di pressione acustica

• -Interventi mitigativi

• -regolamenti in vigore

• - zonizzazione acustica

• 10-Randagismo e tutela degli animali

• -cani randagi sul territorio

• -cani ricoverati nel canile –rifugio convenzionato

• -progetti in corso per la costruzione di un canile

• -regolamento in vigore

• -ordinanze igienico-sanitarie di settore

• -servizi dell’ASL collegati

• -monitoraggio leishmaniosi

• -monitoraggio insetti vettori (pappatacei, zanzara tigre, etc)

• 11- Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti

• -Radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici)

• -elettrodotti;• - impianti di tele-radio-comunicazioni;• -stazioni radio-base per telefonia

cellulare• -Radiazioni ionizzanti• -presenza di radon in ambienti indoor•

• 12- Energia •

• -Bilanci energetici• -Fonti energetiche dominanti, pubbliche

e private• -Efficienza e risparmio energetico• -sistema della pubblica illuminazione• -fotovoltaico e solare termico installato

(pubblico e privato)• -Potenziale di energia da biomasse • -Potenziale del piccolo idroelettrico• -potenziale piccolo eolico

• 13- Rifiuti •

• -Produzione di rifiuti solidi urbani• -Gestione e smaltimento dei rifiuti s.u.• -Gestione e smaltimento di rifiuti

industriali• -Raccolta differenziata• -stato dell’arte dei rifiuti speciali, tossici

e nocivi• -Isola Ecologica• -politiche di riduzione dei rifiuti• -Tarsu•

• 14-Alimenti•

• -Produzione alimentare• -Qualità alimenti• -rispetto delle leggi igienico-sanitarie• -casi di sofisticazioni • -interventi ASL• -rispetto esposizione prezzi

• 15- Popolazione, occupazione ed insediamenti abitativi

• -Tassi demografici e tendenziali• -popolazione residente e residente

all’estero• -trasferimenti di residenza• -Patrimonio edilizio, occupato e non

occupato• -numero vani• -struttura urbanistica (capoluogo-Centri

storici, Borghi)• -stato dell’arte delle Frazioni

(spopolamento)• -occupazione , inoccupazione e

disoccupazione• -immigrati•

• 16- Pianificazione Urbanistica e governo del territorio

• -PUC• -P.d.F• -Regolamenti• -VAS

• -Ville e Giardini• -Verde attrezzato• -parcheggi• -pedonalità• -verde urbano• -barriere architettoniche• -progetti di riqualificazione urbana• -piano di recupero• -piano del colore• -pubblicità e pubbliche affissioni• -insegne e tabelle• -impianti sportivi

• 17- Trasporti e pedonalità•

• -Mobilità e accessibilità territoriale• -Domanda di trasporto merci• -Politiche adottate• -stato del trasporto pubblico• -mobilità ferroviaria• -mobilità scolastica• -piste ciclabili• -agibilità pedonale• -barriere architettoniche• -strade comunali, vicinali e poderali• -sentieristica• -trasporto con conducente• -agenzie di trasporto•

• 18- Beni archeologici e Culturali•

• -Teatro, Anfiteatro, Terme, Santuari, etc.• -Centro Storico del Capoluogo• -Centri storici delle Frazioni• -Museo Archeologico

• -Biblioteca comunale• -biblioteca Diocesana• -Chiese e Conventi• -Auditorium diocesano• -auditorium comunale dell’Annunziata• -altri Beni e Fondazioni• -strade romane• -case coloniche•

• 19- Paesaggio e geologia•

• -paesaggio agrario• -morfologia e geologia del territorio• -sbancamenti e terrazzamenti• -siepi e muri a secco

• 20- sistema amministrativo comunale• -tipo di organizzazione degli uffici e

servizi e numero dipendenti• -politica economica, industriale e degli

investimenti• -contabilità ambientale• -piano di formazione professionale• -certificazione di qualità di servizi • -monitoraggio del sistema delle

performances• -digitalizzazione• -comunicazione e interattività• -trasparenza amministrativa• -consulte - forum e ccr• -referendum e petizioni•

• 21- Turismo• -Flussi turistici• -tipologia turistica• -Turismo sostenibile• -brand della Città• -eventi importanti• -inserimento della Città in circuiti

turistici, gestiti da tour operator

• -operazioni di marketing • -accoglienza e ospitalità (ristoranti,

agriturismi, bad and breakfast )• -agenzie turistiche•

• 22- Agricoltura• -Utilizzazione della superficie agricola

totale• -frutteti• -Prodotti chimici impiegati in

agricoltura• -usi civici• -agricoltura biologica• -stato degli insetti pronubi e

impollinatori• -Allevamenti• -tipologia delle produzioni• -prodotti certificati• -numero di aziende agricole e

imprenditori• -braccianti agricoli per anno impiegati • -agriturismi• -siepi e muri a secco

• 23-Commercio•

• -Centro commerciale• -esercizi di vicinato• -imprese familiari• -centro commerciale naturale• -Associazionismo di categoria• -comm. ambulante• -fiere e mercati•

• 24-Artigianato•

• -tipologia e numero delle aziende artigiane

• -artigianato artistico e religioso• -fiere dell’artigianato• -stato dell’arte• -associazione di categoria• -legami con le produzioni del territorio•

• 25- Industria e pmi•

• -Struttura industriale

• -Rischio industriale• -Imprese con certificazioni di Qualità• -aree industriali dimesse• -zona ASI• -tipologia pmi• -industrie insalubri• -legame con le produzioni del territorio•

• 26- sistema bancario , creditizio, assicurativo e postale

• -banche e istituti di credito e uffici postali

• -tipologia dei crediti e tassi praticati• -risparmi e tassi d’interesse• -sofferenze bancarie• -politiche del sistema creditizio per la

coesione sociale e lo sviluppo economico locale

• -compagnie assicurative presenti• -media dei canoni assicurativi• -tipologia delle assicurazioni• -contenziosi assicurativi annuali

• 27- sistema scolastico•

• -tipologia delle scuole• -qualità degli edifici e presenza di

infrastrutture• -trasporto scolastico comunale• -trasporti di linea• -tipologia dei pof• -interattività con il territorio ed il

Comune• -progettazione interna e pon• -ricaduta della qualità

dell’insegnamento•

• 28- criminalità e sicurezza urbana•

• -caserme e dotazioni• -attività di prevenzione e informazione• -attività repressiva• -penetrazione uso e spaccio di droga• -macro e microcriminalità• -polizia locale e dotazioni• -delitti ambientali•

• 29- Terzo settore dell’Economia e volontariato

• -Associazioni di volontariato• -Onlus• -Protezione Civile• -commercio equo e solidale• -banche etiche• -cooperative sociali• -Pro-Loco•

• 30- Assistenza Sanitaria e Ospedaliera -ospizi

• -istituzioni sanitarie • -Uffici e servizi del distretto• -assistenza ospedaliera• -sert• -ospizi e case di cura• qualità dell’assistenza ospedaliera• -medici di famiglia• -laboratori specialistici• -farmacie• -parafarmacie

• 31- Welfare e politiche sociali

• -funzioni e servizi del Piano Sociale di Zona

• -personale impiegato

• -impatto occupazionale

• -politiche sociali

• -Assistenza sociale

• -politiche di formazione professionali per disoccupati

• -contrasto al disagio

• -borse lavoro, finalizzazione con politiche attive del lavoro

• 32-Etica e religiosità

• -Associazioni religiose

• -culti religiosi presenti sul territorio

• Gruppi di Lavoro• Raggruppamento di tematiche e

sottotematiche• in 4 macro-aree•

• MACRO-AREE•

• “Pianificazione urbanistica, Beni Culturali e Archeologici, Governo del territorio e paesaggio”

•1- Pianificazione Urbanistica

• e governo del territorio•

• -PUC• -P.d.F• -Regolamenti• -VAS• -Ville e Giardini• -Verde attrezzato• -parcheggi• -pedonalità• -verde urbano• -barriere architettoniche

• -progetti di riqualificazione urbana• -piano di recupero• -piano del colore• -pubblicità e pubbliche affissioni• -insegne e tabelle• -impianti sportivi•

• 2- Trasporti e pedonalità•

• -Mobilità e accessibilità territoriale• -Domanda di trasporto merci• -Politiche adottate• -stato del trasporto pubblico• -mobilità ferroviaria• -mobilità scolastica• -piste ciclabili• -agibilità pedonale• -barriere architettoniche• -strade comunali, vicinali e poderali• -sentieristica• -trasporto con conducente• -agenzie di trasporto•

• 3- Beni archeologici e Culturali

• -Teatro, Anfiteatro, Terme, Santuari, etc.

• -Centro Storico del Capoluogo

• -Centri storici delle Frazioni

• -Museo Archeologico

• -Biblioteca comunale

• -biblioteca Diocesana

• -Chiese e Conventi

• -Auditorium diocesano

• -auditorium comunale dell’Annunziata

• -altri Beni e Fondazioni

• -strade romane

• -case coloniche

• 4- Paesaggio e geologia

• -paesaggio agrario

• -morfologia e geologia del territorio

• -sbancamenti e terrazzamenti

• -siepi e muri a secco

• 5- Aree protette

• -stato delle aree protette naturalistiche

• -Fruizione aree protette

• -azioni di tutela e conservazione

• -progetti in itinere

• -parco archeologico-ambientale

• Facilitatori:

• Dott. Archeologo Francesco Sirano: tutela e valorizzazione del Patrimonio Archeologico

• Arch. Alfredo Balasco: Pianificazione urbanistica, Governo del territorio e paesaggio

• 2-“Ecosistemi: Acqua, Aria, Agenti Fisici, Rifiuti,Suolo,Energie e Clima”

1-Acque interne e acque destinate al consumo umano

• -Qualità delle acque superficiali interne

• -Acque destinate al consumo umano

• -Carichi inquinanti e infrastrutture di trattamento delle acque reflue

• -Utilizzo risorse idriche

• -reti idriche

• -pozzi

• sorgenti

• 2 -Suolo

• -Usi del suolo

• -Qualità e chimica dei suoli

• -Rischio idrogeologico

• -Rischio sismico

• -concimazione dei suoli agricoli

• -spandimento di acque di vegetazione

• -residui di lotta chimica

• 3- Sottosuolo e acque sotterranee

• -Consumi idrici

• -Qualità delle acque sotterranee

• -Grotte

• -Acque minerali e termali

• -fosse biologiche a tenuta e non a tenuta

• 4- Ambienti fluviali

• - Qualità delle acque fluviali e torrentizie

• -Carico inquinante potenziale

• -Aree golenali e sensibili

• -Azioni di difesa del Savone e degli altri corsi d’acqua (depurazione, pulizia degli alvei, delle sponde,etc.)

• -progetti realizzati per il parco fluviale del Savone e prospettive

• -potenzialità del sistema delle Ferriere

• -stato della flora fluviale e della fauna ittica

• -scarichi fognari

• -scarichi industriali

• 5- Fauna terricola

• -Attività venatoria

• -Presenza di specie

• -specie in pericolo di estinzione

• 6- Flora - foreste/boschi

• -Consistenza del patrimonio forestale e boschivo

• -Qualità del patrimonio f/boschivo

• -Tipologie flogistiche

• -alberi in pericolo di estinzione

• -flora erbacea e endemismi

• -malattie delle piante

• 7- Aria

• -Sintesi meteo-climatica del Comune

• -Qualità dell’Aria

• -traffico

• 8- Rumore

• - Sorgenti di pressione acustica

• -Interventi mitigativi

• -regolamenti in vigore

• - zonizzazione acustica

• 8- Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti

• -Radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici)

• -elettrodotti;

• - impianti di tele-radio-comunicazioni;

• -stazioni radio-base per telefonia cellulare

• -Radiazioni ionizzanti

• -presenza di radon in ambienti indoor

• 9- Energia

• -Bilanci energetici

• -Fonti energetiche dominanti, pubbliche e private

• -Efficienza e risparmio energetico

• -sistema della pubblica illuminazione

• -fotovoltaico e solare termico installato (pubblico e privato)

• -Potenziale di energia da biomasse

• -Potenziale del piccolo idroelettrico

• -potenziale piccolo eolico

• 10- Rifiuti

• -Produzione di rifiuti solidi urbani

• -Gestione e smaltimento dei rifiuti s.u.

• -Gestione e smaltimento di rifiuti industriali

• -Raccolta differenziata

• -stato dell’arte dei rifiuti speciali, tossici e nocivi

• -Isola Ecologica

• -politiche di riduzione dei rifiuti

• -Tarsu

• 11-Alimenti

• -Produzione alimentare

• -Qualità alimenti

• -rispetto delle leggi igienico-sanitarie

• -casi di sofisticazioni

• -interventi ASL

• -rispetto esposizione prezzi

• Facilitatori:

• dott.ssa Assunta Cecere, chimico, Direttore Tecnico del Centro Ricerche Chimiche SQM srl di Capua;

• dott. Antonio Croce, ricercatore universitario e ….

• 3-“Sviluppo economico e occupazionale -Attività produttive, Turismo e Politiche culturali”

•1- Popolazione, occupazione ed insediamenti abitativi

• -Tassi demografici e tendenziali• -popolazione residente e residente

all’estero• -trasferimenti di residenza• -Patrimonio edilizio, occupato e non

occupato• -numero vani• -struttura urbanistica (capoluogo-Centri

storici, Borghi)• -stato dell’arte delle Frazioni

(spopolamento)• -occupazione , inoccupazione e

disoccupazione• -immigrati• 2- Turismo• -Flussi turistici• -tipologia turistica• -Turismo sostenibile• -brand della Città

• -eventi importanti• -inserimento della Città in circuiti

turistici, gestiti da tour operator• -operazioni di marketing • -accoglienza e ospitalità (ristoranti,

agriturismi, bad and breakfast )• -agenzie turistiche• 3- Agricoltura• -Utilizzazione della superficie agricola

totale• -frutteti• -Prodotti chimici impiegati in

agricoltura• -usi civici• -agricoltura biologica• -stato degli insetti pronubi e

impollinatori• -Allevamenti• -tipologia delle produzioni• -prodotti certificati• -numero di aziende agricole e

imprenditori• -braccianti agricoli per anno impiegati • -agriturismi• -siepi e muri a secco

• 4-Commercio•

• -Centro commerciale• -esercizi di vicinato• -imprese familiari• -centro commerciale naturale• -Associazionismo di categoria• -comm. ambulante• -fiere e mercati•

• 5-Artigianato•

• -tipologia e numero delle aziende artigiane

• -artigianato artistico e religioso• -fiere dell’artigianato• -stato dell’arte• -associazione di categoria• -legami con le produzioni del territorio•

• 6- Industria e pmi•

• -Struttura industriale• -Rischio industriale

• -Imprese con certificazioni di Qualità• -aree industriali dimesse• -zona ASI• -tipologia pmi• -industrie insalubri• -legame con le produzioni del territorio•

• 7- Terzo settore dell’Economia e volontariato

• -Associazioni di volontariato• -Onlus• -Protezione Civile• -commercio equo e solidale• -banche etiche• -cooperative sociali• -Pro-Loco•

• Facilitatore: • dott. Giuseppe Lacetera, laureato in

lettere e filosofia e presidente della Pro Loco “Teano e Borghi”

• 4-Area Sociale, Sicurezza e Igiene, strutture di pubblico servizio e volontariato affine

•1- Assistenza Sanitaria e Ospedaliera-ospizi

• -istituzioni sanitarie • -Uffici e servizi del distretto• -assistenza ospedaliera• -sert• -ospizi e case di cura• -qualità dell’assistenza ospedaliera• -medici di famiglia• -laboratori specialistici• -farmacie• -parafarmacie•

• 2- Welfare e politiche sociali•

• -funzioni e servizi del Piano Sociale di Zona

• -personale impiegato• -impatto occupazionale• -politiche sociali

• -Assistenza sociale• -politiche di formazione professionali

per disoccupati• -contrasto al disagio• -borse lavoro, finalizzazione con

politiche attive del lavoro •

• 3- sistema amministrativo comunale e oo.pp.

• -tipo di organizzazione degli uffici e servizi / numero dipendenti

• -politica economica, industriale e degli investimenti

• -opere pubbliche • -contabilità ambientale• -piano di formazione professionale• -certificazione di qualità di servizi • -monitoraggio del sistema della

performance• -digitalizzazione• -comunicazione e interattività• -trasparenza amministrativa• -consulte - forum• -referendum e petizioni•

• 4- sistema bancario , creditizio, assicurativo e postale

• -banche e istituti di credito e uffici postali

• -tipologia dei crediti e tassi praticati

• -risparmi e tassi d’interesse

• -sofferenze bancarie

• -politiche del sistema creditizio per la coesione sociale e lo sviluppo economico locale

• -compagnie assicurative presenti

• -media dei canoni assicurativi

• -tipologia delle assicurazioni

• -contenziosi assicurativi annuali

• 5- sistema scolastico

• -tipologia delle scuole

• -qualità degli edifici e presenza di infrastrutture

• -sicurezza degli edifici

• -trasporto scolastico comunale

• -trasporti di linea

• -tipologia dei pof

• -interattività con il territorio ed il Comune

• -progettazione interna e pon

• -ricaduta della qualità dell’insegnamento

• 6- criminalità e sicurezza urbana

• -caserme e dotazioni

• -attività di prevenzione e informazione

• -attività repressiva

• -penetrazione uso e spaccio di droga

• -macro e micro-criminalità

• -polizia locale e dotazioni

• -delitti ambientali

• 7-Randagismo e tutela degli animali

• -cani randagi sul territorio

• -cani ricoverati nel canile –rifugio convenzionato

• -progetti in corso per la costruzione di un canile

• -regolamento in vigore

• -ordinanze igienico-sanitarie di settore

• -servizi dell’ASL collegati

• -monitoraggio leismaniosi

• -monitoraggio insetti vettori (pappatacei, zanzara tigre, etc)

• 8-Etica e religiosità

• -Associazioni religiose

• -culti religiosi presenti sul territorio

• Facilitatori:

• dott. Carlo D’Angelo, sociologo e funzione Dirigenziale del welfare locale e dell’Ufficio di Piano;

• dott. Antonio Di Nardo, capitano, comandante della Polizia Locale, Funzione Dirigenziale

• “Pianificazione urbanistica, Beni Culturali e Archeologici, Governo del territorio e

paesaggio”

• Schede tecniche e indicatori

• Disponibilità di dati

• adeguata disponibilità di dati per la valutazione

• dati insufficienti ma è previsto un miglioramento a breve termine

• scarsa disponibilità di dati

• Valutazione sintetica

• condizioni positive

• condizioni intermedie o incerte (es. quando i risultati non consentono di esprimere un giudizio per la mancanza di un riferimento)

• condizioni negative

• Giudizio e valutazione complessiva della macro-area

• STRUMENTI URBANISTICI E PROFILO AMBIENTALE

• Programma di Fabbricazione (P.d.F) e PUC in itinere: confronto ambientale

• Nome degli indicatori:• a)-variazioni di particolari usi del suolo• b)-Disponibilità pro capite di aree verdi;• c)-disponibilità di aree verdi attrezzate

per i residenti• d)- Superficie impermeabilizzata -

consumo di suolo da parte delle infrastrutture e delle aree di nuova edilizia

• Tipologia: indicatore di STATO/RISPOSTA/PRESSIONE

• Unità di misura: quantitativa/percentuale

• Descrizione• Si vogliono misurare:• a)-Le aree soggette a trasformazione

urbanistica misurate in ettari e % del territorio, di cui ha. spazi

• pubblici permeabili e ha. aree impermeabili o lotti edificabili ;

• b)-la disponibilità pro-capite di aree verdi teorica;

• c)-la disponibilità reale pro-capite di aree verdi attrezzate;

• d)-le aree permeabili pubbliche previste ed esistenti: arbusteti, masse boschive, barriere vegetali, fasce riparali, prati e aree permeabili e semipermeabili in genere misurate in ettari ed in percentuale;

• e)-in ha. aree sottoposte a vincolo archeologico, d’interesse archeologico e ambientale, diretto e indiretto;

• Metodologia di calcolo/rilevamento• Il calcolo di questi indicatori deve essere

ricavato dal confronto del P.d.F con le previsioni programmatiche del PUC in itinere.

• Calcolabilità e comparabilità• Si tratta di indicatori facilmente

misurabili e altamente comparabili con quelli di altre Città d’Arte o potenzialmente tali.

• Frequenza delle misurazioni• Triennale• Note: Gli indicatori devono essere

intrecciati con tutti gli altri che hanno un significato, diretto e indiretto, sugli ecosistemi.

• ULTERIORE QUALITA’ URBANA

• Nome dell’indicatore: qualità Urbana estetica e ambientale

• Tipologia: indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misura:

• -progetti di riqualificazione urbana in itinere;

• -regolamenti di risparmio energetico;

• -applicazione del Piano di recupero;

• -applicazione del Piano del Colore;

• -presenza di regolamenti per le insegne e tabelle nel Centro Storico;

• -presenza di impianti sportivi operativi;

• -sostenibilità delle pubblicità e pubbliche affissioni;

• -manutenzione ordinaria della Città

• Unità di misura: n. di progetti; sostenibilità estetica; grado di applicazione dei Piani di attuazione; n. di impianti sportivi (Capoluogo e

Frazioni), etc

• Descrizione:

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Ripartizione Tecnica Comune di Teano

• Calcolo e comparabilità

• Si tratta di indicatori facilmente misurabili e altamente comparabili con quelli di altre Città d’Arte o potenzialmente tali.

• Frequenza delle misurazioni

• Triennale

• Note: idem

• PARCHEGGI E PEDONALITA’• Nome dell’indicatore: agibilità urbana in

automobile e a piedi• a)-disponibilità di parcheggi per ab.• b)- disponibilità di marciapiedi percorribili in

sicurezza;• c)-ostacoli alla pedonalità• d)-ztl ; oasi pedonali; • Tipologia: indicatore di RISPOSTA• Fonte dati:• Unità di misura: quantitativa/percentuale

• BARRIERE ARCHITETTONICHE• Nome dell’indicatore: mobilità generale per

diversamente abili• Tipologia: indicatore di RISPOSTA• Fonte dati• Unità di misura:• -accessi dei servizi pubblici consentiti ai

diversamente abili;• -metri percorribili dall’abitazione• Standard nazionale e regionale• Legislazione vigente

• MOBILITA’ GENERALE• 1-Nome dell’indicatore: infrastrutture della

mobilità:• Tipologia: indicatore di RISPOSTA

• Descrizione parametri:• -accessibilità territoriale;• -mobilità scolastica;• -trasporto scolastico comunale• -mobilità ferroviaria• -piste ciclabili• -taxi• -trasporto con conducente• -agenzie di trasporto• -agenzie di viaggio• -sentieri strutturati• -strade comunali, vicinali e poderali• -altri parametri•

• Fonte dati: Comune di Teano-FS-Provincia•

• Unità di misura: quantitativa/numero partenze e fermate autobus di linea/altri dati quantitativi

• Standard nazionale e regionale• Legislazione vigente

• MOBILITA’ LOCALE E TRASPORTO PASSEGGERI

• 2-Nome dell’indicatore: Mobilità locale e trasporto passeggeri

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione• a) numero di spostamenti giornalieri e

tempo impiegato pro capite per motivo e per modo di trasporto utilizzato (indicatore principale)

• b) distanza totale media pro capite percorsa quotidianamente per tipo di spostamento e per modo di trasporto (indicatore integrativo)

• c) indice di motorizzazione• Unità di misura:• a) spostamenti quotidiani totali (se

possibile distinti fra sistematici e non sistematici e comunque per modalità di trasporto), tempo medio impiegato negli spostamenti

• b) km quotidiani pro capite, % per modo di trasporto, % per motivo

• c) numero di veicoli per abitante•

• Descrizione: Questo indicatore analizza la mobilità dei cittadini che vivono all’interno dell’area di pertinenza dell’Autorità Locale. Si valutano:

• - il numero di spostamenti compiuti in media quotidianamente da ciascun cittadino;

• - il motivo degli spostamenti;• - la loro regolarità (per distinguere tra

viaggi sistematici, cioè quotidiani da/verso il lavoro o la scuola, e non sistematici);

• - distanza media percorsa da ogni cittadino in una giornata;

• - tempo impiegato da ciascun cittadino per i suoi spostamenti;

• - mezzo di trasporto (a piedi, bicicletta, motocicli o ciclomotori, autovettura privata, taxi, mezzi di trasporto collettivo, modalità combinata; è possibile riaggregare le categorie distinguendo solo tra trasporto motorizzato, classificato in pubblico o privato, e trasporto non motorizzato).

• Interessante l’uso rapporto passeggeri/guidatori che permette di evidenziare usi condivisi del mezzo e quindi modalità di trasporto più sostenibili.

• Un’informazione molto sintetica sulla “dipendenza” della popolazione dal mezzo proprio è, infine, ricavabile, dall’indice sintetico di motorizzazione e quindi dal numero di veicoli per abitante residente nell’area considerata.

• Metodologia di calcolo/rilevamento• Per il calcolo di questo indicatore sono

richiesti dati che devono essere rilevati direttamente, mediante indagini su campioni statisticamente significativi della popolazione residente: ai cittadini deve essere sottoposto un questionario relativo a numero, motivo, modalità durata e distanza percorsa negli spostamenti effettuati nel corso della giornata. Alcune informazioni, molto aggregate, ma comunque significative, potranno essere reperiti dai censimenti ISTAT.

• Calcolabilità e comparabilità

• Si tratta generalmente di un indicatore difficile da rilevare per la necessità di intervistare la popolazione per esplicitarne alcuni comportamenti non altrimenti rilevabili. L’indicatore potrebbe essere rilevato con una indagine da svolgere attraverso questionari distribuiti agli alunni delle classi elementari e medie ed è potrebbe essere calcolato almeno in parte per il prossimo anno scolastico.

• L’indice di motorizzazione, invece, è facilmente calcolabile e altamente comparabile.

• Frequenza delle misurazioni• Si tratta di un indicatore molto

importante per il quale sarebbe interessante effettuare campagne pilota di rilevamento annuali da affiancare con un rilevamento estensivo con periodicità triennale o quinquennale, oltre che con l’analisi dell’andamento temporale dell’indice di motorizzazione.

• Note: Questo indicatore deve essere integrato con gli altri dati provenienti da altre macro-aree.

• PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO

• Nome dell’indicatore: Patrimonio culturale e architettonico/paesaggio

• Tipologia: indicatore di STATO• Oggetto della misurazione: l’insieme

del patrimonio culturale, architettonico e naturalistico della Città

• Descrizione:• a)-patrimonio culturale e architettonico,

rappresentato dall’insieme dei manufatti • -presenze monumentali• -disegno storico degli insediamenti• -tipo di urbanizzazione: Urbanizzazione

spontanea, Urbanizzazione pianificata, Urbanizzazione diffusa, Urbanizzazione consolidata

• -destinazioni d’uso:residenza, industria, Commerciale, Turistico, Servizagricoltura

• -natura dell'insediamento: Centro urb., Espansione urbana, Edifici sparsi, Edilizia organizzata, Edilizia spontanea;

• b)-patrimonio naturalistico e paesaggistico: “tutto il paesaggio , indipendentemente dal fatto che sia stato o sia abitato, è cultura, cioè fenomeno di significazione e di comunicazione”

• -aree protette e parchi naturalistici

• -elementi caratterizzanti il rilievo(Principali caratteristiche fisico geomorfologiche che determinano il paesaggio);

• -elementi caratterizzanti l’idrografia• -elementi caratterizzanti la copertura

vegetale• -elementi caratterizzanti le sistemazioni

dei suoli coltivati : - terrazzamenti, -ciglionamenti, campi piani

• -tipologia colturale prevalente • -wilderness (presenza-assenza, zone con

caratteri selvaggi)• -valutazione del pregio e della fragilità

ambientali (definisce la percentuale di superficie)

• -ampiezza del quadro visivo (gradi)• -detrattori visivi (presenza –assenza)• -pressioni antropiche puntuali

(presenza-assenze)• -Incendi boschivi• -Punti panoramici• Fonte dati: Ministero competente/Ente

Locale/Ricerche di storici locali/Osservazioni sul campo

• Unità di misura: quantitative/qualitative/percentuali/gradi

• USO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO

• 9. Nome dell’indicatore: uso sostenibile del territorio

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione• a) superfici urbanizzate o artificializzate• b) terreni abbandonati o contaminati;• c) intensità d’uso del suolo: numero di

abitanti per km2 dell’area classificata come “suolo urbanizzato”;

• d) nuovo sviluppo: quote annue di nuova edificazione su aree vergini e su suoli contaminati e abbandonati

• e) ripristino del territorio urbano:•

– recupero e riconversione di edifici abbandonati;

– ricostruzione di aree abbandonate per nuovi usi urbani, incluse le aree verdi pubbliche;

– bonifica di suoli contaminati;•

• f) aree protette•

• Unità di misura:• a) superficie modellata artificialmente

sul totale della superficie comunale: %• b) estensione delle aree abbandonate

(m2) e di quelle contaminate (m2)• c) numero di abitanti per km2 di area

urbanizzata• d) aree di recente costruzione su territori

vergini e su suoli contaminati o abbandonati: %

• e) ripristino del territorio urbano:•

• 1. somma dei m2 di superficie per piano di edificio recuperato

• 2. m2• 3. m2 e spesa pubblica•

• f) aree protette sul totale del territorio comunale: %

• Descrizione: Questo indicatore valuta la sostenibilità dell’uso del territorio comunale, considerando gli aspetti di efficienza dell’uso del suolo, protezione del suolo non edificato e di rilievo ecologico, recupero e riutilizzo delle aree dismesse e contaminate.

• Si distinguono le seguenti classi di uso:• -area edificata/urbanizzata: è l’area

occupata da edifici, anche in modo discontinuo;

• -territorio vergine (greenfield): territorio non coperto da superfici artificiali;

• -edificio abbandonato;• -area abbandonata (brownfield): una

parte di area edificata/urbanizzata non più utilizzata,

• -area contaminata: un’area interessata da livelli di inquinamento del suolo o del sottosuolo tali da richiedere interventi di bonifica a garanzia di un futuro uso sicuro;

• -area protetta: area la cui vegetazione e il cui paesaggio sono sotto specifica protezione per cui sono impedite sostanziali modifiche degli attuali regimi

di uso del suolo•

• Metodologia di calcolo/rilevamento• Per controllare l’uso sostenibile del

territorio è opportuno utilizzare i dati prodotti dal Corine Land Cover (progetto europeo finalizzato alla realizzazione di una cartografia tematica che rappresenta il territorio distinguendo 44 classi di copertura del suolo, raggruppate in 3 livelli gerarchici).

• I dati sull’estensione delle aree edificate di recente, la quota di aree vergini e abbandonate o contaminate e i dati sulle aree protette sono contenuti nei piani e programmi delle amministrazioni localmente competenti

• Calcolabilità e comparabilità• Una volta note le estensioni delle diverse

classi d’uso del suolo e delle aree interessate da interventi di riqualificazione e bonifica, il calcolo non presenta difficoltà

• Frequenza delle misurazioni

• Una volta effettuata la prima valutazione dell’indicatore, si può prevedere una serie di aggiornamenti ad hoc al variare della situazione di riferimento. Si sottolinea in particolare la necessità, nel caso si ricorra ai dati del Progetto Corine Land Cover di sottostare ai tempi di aggiornamento del relativo database (Corine Land Use)

• ABUSI EDILIZI E VIOLAZIONI URBANISTICHE

• Nome dell’indicatore: violazioni urbanistiche

• Tipologia: indicatore di Pressione•

• Unità di misura: quantitativa/%•

• Descrizione:• -abusi edilizi e violazioni urbanistiche• -tipologia• -condoni e sanatorie• -superfetazioni•

• Metodologia di calcolo/rilevamento• Tutti i dati sono reperibili presso

l’Ufficio Tecnico del Comune. •

• Calcolabilità e comparabilità• Il calcolo non presenta alcuna difficoltà•

• Frequenza delle misurazioni• Annuale

• Note• VULNERABILITA’

IDROGEOLOGICA• Nome dell’indicatore: - Vulnerabilità a

eventi idrogeologici• Tipologia Indicatore di

PRESSIONE/RISPOSTA• Oggetto della misurazione• a) Cittadini danneggiati da eventi

idrogeologici in 5 anni• b) Edifici danneggiati da eventi

idrogeologici in 5 anni• c) Vie di comunicazione danneggiate da

eventi idrogeologici in 5 anni• d) Spese sostenute annualmente

dall’Amministrazione Locale per:• - prevenzione• - emergenze• - ripristino• relativamente ad eventi idrogeologici•

• Unità di misura:• a) Numero di cittadini• a) Numero di edifici• c) Numero di vie di comunicazione• d) Euro

• Descrizione L’indicatore vuole valutare contemporaneamente i danni prodotti da eventi idrogeologici nel periodo di cinque anni nel territorio di competenza e l’efficacia della risposta amministrativa rispetto ad eventi di questo tipo. A questo proposito, particolarmente significativa è l’analisi della voce “prevenzione” tra le spese sostenute per eventi idrogeologici

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati possono essere raccolti presso gli enti tra cui è suddivisa a livello locale la competenza d’intervento relativamente ad eventi idrogeologici

• Calcolabilità e comparabilità

• Il reperimento dei dati costituisce la fase più difficoltosa del calcolo di questo indicatore, a causa della dispersione dei dati stessi tra più soggetti

• Frequenza delle misurazioni

• a), b), c) 5 anni

• d) 1 anno

• Note L’indicatore di spesa per prevenzione, emergenza e ripristino deve essere inquadrato nell’ambito del bilancio ambientale dell’Ente comunale.

• PATRIMONIO ARCHEOLOGICO• Nome dell’indicatore: Patrimonio

Archeologico• Tipologia: indicatore di

STATO/RISPOSTA•

• Oggetto della Misurazione: l’intero patrimonio archeologico della Città, già osservabile ( grazie agli scavi effettuati) e ancora non osservabile perché non ancora portato alla luce.

• Descrizione: con questo indicatore, si vuole valutare:

• -il patrimonio archeologico, rappresentato dall’insieme delle aree archeologiche tutelate;

• -i contenitori di beni artistici, ovvero l’insieme di quei fabbricati che svolgono la funzione di contenitori di oggetti d’arte e/o reperti archeologici;

• -le aree di potenziale interesse archeologico;

• -la percorribilità delle strade romane;• -lo stato dell’arte del parco archeologico• -la potenzialità dell’archeologia nel

Comune di Teano

• -rapporto con l’archeologia di area vasta• -Creazione di sentieri e distretti culturali •

• Fonte dati: Ministero competente/Ente locale/Ufficio archeologico

• Unità di misura: quantitativa/qualitativa/percentuale

• Progetti in itinere:progetti di valorizzazione e di restauro in itinere ovvero in fase progettuale

• Note: Il valore della conoscenza del patrimonio Archeologico si fonda sul riconoscimento delle ampie potenzialità espresse dalle attività connesse alla conservazione, al restauro e alla gestione del patrimonio archeologico e di quanto esse siano in grado di contribuire in modo efficace anche alla costruzione di una concreta politica per l'occupazione ed aprire nuovi spazi alle attività imprenditoriali nelle aree meridionali, con un effetto sinergico rispetto ad altri settori, primo fra tutti, il turismo.

• 2-“Ecosistemi: Acqua, Aria, Agenti Fisici, Rifiuti,Suolo,Energie e Clima”

• Schede tecniche e indicatori

• Disponibilità di dati

• Adeguata disponibilità di dati per la valutazione

• Dati insufficienti ma è previsto un miglioramento a breve termine

• Scarsa disponibilità di dati

• Valutazione sintetica

• Condizioni positive

• Condizioni intermedie o incerte (es. quando i risultati non consentono di esprimere un giudizio per la mancanza di un riferimento)

• Condizioni negative

• Giudizio e valutazione complessiva della macro-area

• H2O: SORELLA ACQUA

• ACQUA POTABILE

• Nome dell’indicatore: qualità dell’acqua potabile

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE/RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• -odore, colore, sapore, pH, durezza ecc… (vedi allegato I, parte C del D.Lgs.nr.31).

• -parametri chimici concernenti sostanze tossiche quali arsenico, piombo, antiparassitari, ecc. (vedi allegato I, parte B del D.Lgs. nr.31).

• -parametri microbiologici quali escherichia coli ed enterococchi (vedi allegato I, parte A del D.Lgs. nr.31).

• -n. di esami da parte dell’ASL

• -andamento degli esami nei tre anni precedenti

• -consumi giornalieri pro-capite di acqua potabile

• -struttura degli acquedotti e serbatoi

• -provenienza dell’acqua (da sorgente; da pozzo;)

• -n di accertata non potabilità dell’acqua

• -presenza di acquedotti in amianto

• -tipo e servizio di depurazione

• Unità di misura: % -Km-quantitativa/qualitativa

• Descrizione

• La normativa nazionale attualmente in vigore, il D.Lgs. Nr. 31/2001, integrato e modificato con il D.Lgs. 27/2002, recepisce la direttiva europea 83/98 CE e disciplina la qualità delle acque ad uso umano al fine di proteggere la salute dagli effetti negativi della contaminazione delle acque.L’acqua destinata al consumo umano deve essere salubre e pulita, deve quindi soddisfare i requisiti fissati dall’allegato I, parte A riguardante i parametri microbiologici, parte B relativa ai parametri chimici e parte C, riferita ai parametri indicatori, del decreto. Per ciascun parametro è indicato un VALORE DIPARAMETRO, cioè un valore limite superato il quale occorre l’intervento dell’autorità competente con attuazione di misure atte a ripristinare la qualità dell’acqua.

• Bacino idrografico ……………………

• Consumi acquedottistici

• Capoluogo

• Frazioni

• Media

• Consumo annuale totale

• Litri/(abitantexgiorno)

• Perdite di rete %

• Provenienza dell’acqua: pozzo/sorgente

• Struttura degli acquedotti

• n. di accertata NON potabilità dell’acqua

• RETE FOGNARIA

• Nome dell’indicatore: struttura e capacità della rete fognaria/depurazione

• Tipologia: indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• -Km di rete fognaria esistente

• -caratteristiche strutturali della rete (materiali, pendenze, profondità, etc);

• -corpi recettori

• -n. di depuratori in funzione e centri serviti

• -n. di fosse biologiche a tenuta e non a tenuta

• -n. centri abitanti ancora non serviti da strutture fognarie

• -quantità di acque reflue non depurate

• Unità di misura: quantitativa/descrittiva/%-numerica

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• L’esame dell’indicatore è molto agevole,

più difficile è ottenere una cartografia della rete. I dati possono essere acquisiti presso l’Ufficio Tecnico comunale.

• Calcolabilità e comparabilità

• L’indicatore è ben confrontabile nel territorio regionale e nazionale, essendo previsto l’obbligo della depurazione dalla legge.

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni dovrebbe essere annuale

• QUALITA’ DELLE ACQUE SUPERFICIALI

• Nome dell’indicatore: - Qualità delle acque superficiali

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE/STATO

• Oggetto della misurazione

• Livelli di qualità delle acque superficiali, sulla base delle disposizioni del D.Lgs.152/99, misurati in classi di stato ambientale del corso d’acqua

• Unità di misura Numero dei campioni di acqua rientranti nelle diverse classi di qualità ambientale per anno e per stazione di campionamento

• Descrizione: L’indicatore esprime lo stato di qualità ambientale (SACA) delle acque superficiali assegnando una classe compresa tra 1 (stato ambientale elevato) e 5 (stato ambientale pessimo). Il SACA si ottiene partendo da:

• - LIM (livello di inquinamento da

macrodescrittori) e

• - IBE (indice biotico esteso).

• Questi due parametri definiscono il SECA (stato ecologico del corso d’acqua) a cui si deve combinare l’analisi della concentrazione di alcuni inquinanti chimici critici per arrivare al SACA

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Il monitoraggio e la classificazione standardizzata dei corpi idrici superficiali sono previsti dalla normativa nazionale. I dati sono rilevati, elaborati e validati dall’ARPA provinciale

• Calcolabilità e comparabilità

• L’indicatore è evidentemente ben confrontabile nel territorio nazionale, essendo i livelli di inquinamento e le classi di qualità definiti uniformemente dal D.Lgs. 152/99

• Frequenza delle misurazioni• La frequenza delle misurazioni per il

controllo dei requisiti di qualità delle acque superficiali è stabilita dalla normativa nazionale; l’indicatore dovrebbe essere calcolato annualmente

• Data ultimo aggiornamento: • Corso• d’acqua• n°• stazione• località• IBE• classe qualità• IBE• classe qualità• IBE• classe qualità• IBE• classe qualità• invernale• primaverile• estivo• autunnale• Fiume “Savone delle ferriere”

• Rio Misseri• Rio Persico• Quadro riassuntivo: Ipotesi di set di

indicatori ottimali per le acque superficiali

• • Conducilbilità• • Azoto ammoniacale• .Azoto nitrico• -ossigeno disciolto• • BOD5• • COD• • IBE• • Fosforo totale• • Escherichia coli• • Solidi sospesi• • Cloruri• • Solfati• • Cromo totale e esavalente• • Tensioattivi totali• • Solventi clorurati• • Fitofarmaci• • Portata

• BALNEABILITA’ DEI CORSI D’ACQUA

• Nome dell’indicatore: - Balneabilità dei corsi d’acqua

• Tipologia Indicatore di STATO•

• Oggetto della misurazione• a) numero di superamenti dei valori

limite (stabiliti per alcuni parametri come requisiti di qualità delle acque di balneazione) sul totale dei campionamenti

• b) quota balneabile della rete idrografica principale

• Unità di misura a) % dei campionamenti fuori limite sul totale dei campionamenti b) % balneabile della rete idrografica principale (m di rete idrografica balenabile / m di estensione della rete idrografica principale)

• Descrizione La normativa italiana stabilisce 11 requisiti di qualità per le

acque di balneazione, in termini di valori limite che altrettanti parametri non devono superare.

• I parametri sono:• - coliformi totali;• - coliformi fecali;• - streptococchi fecali;• - salmonella;• - pH;• - colorazione;• - trasparenza;• - oli minerali;• - sostanze tensioattive che reagiscono al

blu di metilene;• - fenoli;• - ossigeno disciolto;• - enterovirus PFU•

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Il rilevamento e l’elaborazione dei dati è a cura dell’ARPA provinciale. Per quanto riguarda in particolare la valutazione della quota balneabile della rete idrografica principale, il GIS rappresenta uno strumento di analisi veloce ed efficace, che permetterebbe anche di visualizzare la distribuzione dei tratti

• di corso d’acqua balneabili sul territorio d’interesse

• Calcolabilità e comparabilità

• La disponibilità dei dati relativi ai parametri di qualità determina la possibilità di calcolo dell’indicatore. La comparabilità è molto elevata sul territorio nazionale

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni per il

controllo dei requisiti di qualità delle acque di balneazione è stabilita dalla legge. L’indicatore dovrebbe essere calcolato con cadenza almeno annuale

• Note Sarebbe interessante il confronto con l’indicatore “Collettamento delle acque reflue”, per verificare se esiste qualche corrispondenza tra la distribuzione delle aree non servite dalla rete fognaria e quella dei corsi d’acqua non balneabili

• QUALITA’ DELLE ACQUE SOTTERRANEE•

• Nome dell’indicatore: - Qualità delle acque sotterranee e delle sorgenti

• Tipologia Indicatore di STATO•

• Oggetto della misurazione• Classi chimiche di qualità delle acque

sotterranee, distinte in base alle disposizioni del D.Lgs. 152/99.

• Unità di misura:• Numero dei campioni di acqua rientranti

nelle diverse classi di qualità ambientale per anno e per stazione di campionamento;

• Descrizione L’indicatore rappresenta lo stato chimico delle acque sotterranee, distinguendo 5 classi di qualità (definite dal D.Lgs. 152/99) in base all’impatto antropico e alle caratteristiche naturali del corpo idrico sotterraneo dalla classe 1 (impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche) a classe 4 (impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti)

• Metodologia di calcolo/rilevamento• La frequenza delle misurazioni per il

controllo dei requisiti di qualità delle acque sotterranee è stabilita dalla normativa nazionale; l’indicatore dovrebbe essere calcolato annualmente

• Calcolabilità e comparabilità• L’indicatore è evidentemente ben

confrontabile nel territorio nazionale, essendo le classi di qualità definite uniformemente dal D.Lgs. 152/99

• Frequenza delle misurazioni• La frequenza delle misurazioni per il

controllo dei requisiti di qualità delle acque sotterranee è stabilita dalla normativa nazionale

• Note Si tratta di un indicatore ambientale “puro”. Una “spia” dell’impatto antropico sulle acque sotterranee è la presenza di particolari inquinanti come i nitrati che non possono che essere stati “immessi” dall’uomo e, ben più grave, di pesticidi di origine agricola che sono rilevabili anche a distanza di anni dal loro effettivo rilascio

• ALTRI INDICATORI ACQUE SOTTERRANEE

• 1-Nome dell’indicatore: Organo-alogenatinelle acque sotterranee: concentrazione di organo-alogenati per i pozzi nell'acquifero e nella falda

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE• Unità di misura: ug/l• Target normativo: 30 ug/l (DPR 236/88)• Acquifero :• Fonte dati: • Periodo di riferimento: • sorgente• Comune• n. camp.• Media• Acquifero a Nord di Teano• Periodo di riferimento: • Pozzo• comune• n. camp.• Media• Trend• Falda di Roccamonfina• Fonte dati: • Periodo di riferimento:

• pozzo• comune• n. camp.• Media• Trend• 2-Nome dell’indicatore: Nitrati nelle

acque sotterranee: concentrazione di nitrati per acquiferi e nella falda basale di Roccamonfina

• Unità di misura: mg/l• Target normativo: 50 mg/l (per la potabilità;

DPR 236/88)• Sorgente di …………..• Fonte dati: • Periodo di riferimento: • sorgente• comune• n. camp.• Media• Falda basale del Roccamonfina• Fonte dati: Periodo di riferimento:• pozzo• comune• n. camp.• Media• Trend

• FRATELLO VENTO• ARIA• CAMBIAMENTO CLIMATICO• Nome dell’indicatore: - Contributo

locale al cambiamento climatico globale

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione• a) emissioni equivalenti di CO2 totali• b) emissioni equivalenti di CO2 per

fonte• Unità di misura Tonnellate annue e

variazione percentuale (rispetto ad un anno di riferimento, preferibilmente il 1990, anno base nell’ambito del Protocollo di Kyoto per la valutazione delle riduzioni delle emissioni di gas serra da effettuarsi entro il 2012/20)

• Descrizione L’indicatore valuta le emissioni antropogeniche annue di biossido di carbonio e metano all’interno dell’area. Le emissioni sono stimate sia come valore totale che come variazione rispetto ad un anno di riferimento (preferibilmente il 1990), sulla base del principio di responsabilità: alle

emissioni generate• internamente alla città si sommano

quelle “a debito” (generate all’esterno, ma riconducibili ad attività cittadine) e si sottraggono quelle “a credito” (generate all’interno, ma connesse ad attività esterne)

• Metodologia di calcolo/rilevamento• Si devono calcolare le emissioni di CO2

causate dal consumo locale di energia (distinguendo le diverse fonti energetiche) e le emissioni di CH4 dovute alle attività locali, in particolare per la gestione dei rifiuti urbani.

• Sono quindi necessari:• -i dati relativi ai consumi energetici

(qualora non disponibili a livello locale, possono essere dedotti dai dati del livello territoriale superiore utilizzando variabili proxy);

• -i fattori di emissione della CO2 (si possono desumere dalle linee guida dell’IPPC e da dati locali e nazionali);

• -i dati relativi alla gestione locale dei rifiuti

• Calcolabilità e comparabilità

• E’ necessario analizzare la disponibilità dei dati (per esempio la Regione Lombardia ha predisposto l’inventario INEMAR su base comunale relativo alle emissioni per l’anno 1997) ed eventualmente di serie storiche

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note Si tratta di un indicatore di estrema importanza a livello internazionale nell’ambito degli impegni sottoscritti nel Protocollo di Kyoto, che vincolano, in particolare, l’Italia ad una riduzione del 6,5% delle proprie emissioni rispetto al livello del 1990 entro il 2012 (obiettivo ormai raggiunto) e del 20% entro il 2020.

• QUALITA’ DELL’ARIA LOCALE•

• Nome dell’indicatore: - Qualità dell’aria locale

• Tipologia Indicatore di STATO/RISPOSTA - Appartiene agli Indicatori Comuni

• Europei• Oggetto della misurazione• a) Numero di superamenti dei valori

limite (riferiti a soglie di concentrazione di inquinanti stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) per determinati inquinanti atmosferici

• b) Esistenza e livello di attuazione del piano di risanamento/gestione della qualità dell’aria

• Unità di misura:• a) - numero di superamenti del valore

limite/giorno (SO2, PM10):• - numero di superamenti del valore

limite/8 ore (CO, O3)• - numero di superamenti del valore

limite/ora (NO2)• b) Grado di attuazione (%) del

piano/programma di risanamento e gestione

• della qualità dell’aria• c)- vendite di carburante• Descrizione L’indicatore esplicita il

numero delle volte che il valore limite previsto dalla normativa vigente viene superato per ogni inquinante considerato, secondo il periodo di riferimento previsto dal valore limite stesso (giornaliero, su 8 ore o orario), al netto del numero di superamenti ammessi dalla normativa vigente.

• Gli inquinanti considerati sono:• - biossido di zolfo (SO2)• - biossido di azoto (NO2)• - particolato sottile (PM10)• - monossido di carbonio (CO)• - ozono (O3)• Viene inoltre valutata la risposta

dell’Autorità Locale, attraverso la predisposizione e l’attuazione del piano per la qualità dell’aria, al problema dell’inquinamento atmosferico

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• L’indicatore richiede il monitoraggio continuo della qualità dell’aria, cioè la misurazione dei livelli di sostanze inquinanti nell’aria in punti fissi e con continuità nel tempo

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore è subordinato alla disponibilità dei dati ottenuti per mezzo di rilevamenti ed è altamente comparabile

• Frequenza delle misurazioni

• Al di là della frequenza specifica dei rilevamenti delle centraline fisse e mobili di monitoraggio della qualità dell’aria, l’indicatore deve essere calcolato annualmente. Dello stato di avanzamento nella predisposizione del piano per la qualità dell’aria a livello locale e, successivamente, della sua attuazione e monitoraggio, l’Autorità Locale dovrebbe informare con cadenza

annuale effettuando un collegamento con la spesa relativa alla tematica aria all’interno del bilancio ambientale comunale (si veda quanto presentato nel

• cap. 3 in termini di sinergie da sfruttare rispetto al progetto CLEAR e in generale al bilancio ambientale comunale)

• Note Questo indicatore valuta la qualità dell’aria esterna, ma non considera i problemi di qualità dell’aria interna agli edifici.

• Per un quadro complessivo della tematica dell’inquinamento atmosferico questo indicatore deve essere letto in parallelo con quello relativo al contributo locale al cambiamento climatico globale, con quello relativo al

• blocco della circolazione e, infine, con quelli relativi alle patologie indotte dall’immissione / presenza nell’aria di concentrazioni eccessive di inquinanti, siano esse generate dal traffico, dal riscaldamento degli edifici o dalle attività produttive. È importante, infine, sottolineare la stretta dipendenza di questo indicatore da quello relativo alla rete di monitoraggio e, quindi, all’efficienza ed efficacia delle rilevazioni effettuate

• Campagne di monitoraggio

• Periodo

• Area di indagine

• Inquinanti monitorati

• Stazione di monitoraggio

• n° punti

• PM10, Benzene, Toluene, Xilene

• PM10, IPA

• Benzene

• PM10, IPA

• EMISSIONI DA MACRO-SETTORI

• Nome dell’indicatore: Emissioni di CO: stima delle emissioni di monossido di carbonio per macrosettore

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento: ( anno per il macrosettore "trasporti stradali")

• Media regionale: x t/a (anno di riferimento)

• Macrosettore

• t/a

• 2009

• 2010

• Natura

• Agricoltura

• Processi Produttivi

• Trattamento e Smaltimento Rifiuti

• Altre Sorgenti Mobili

• Trasporti Stradali

• Centr.Elettriche Pubbl.,Cogeneraz.,Telerisc.

• Combustione - Terziario ed Agricoltura

• Combustione - Industria

• TOTALE

• Nome dell’indicatore: Emissioni di COVNM: stima delle emissioni di composti organici volatili non metaniciper macrosettore

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento: anno ( annoper il macrosettore "trasporti stradali")

• Media regionale: X t/a (anno ………….)

• MacroSettore

• t/a

• 2009

• 2010

• Natura

• Agricoltura

• Trattamento e Smaltimento Rifiuti

• Processi Produttivi

• Altre Sorgenti Mobili

• Trasporti Stradali

• Uso di Solventi

• Estrazione, Distribuzione Combustibili Fossili

• Centr.Elettriche

Pubbl.,Cogeneraz.,Telerisc.

• Combustione - Terziario ed Agricoltura

• Combustione - Industria

• TOTAL E

• nd = Dato non disponibile

• AGENTI FISICI

• INQUINAMENTO ACUSTICO

• Nome dell’indicatore: - Inquinamento acustico

• Tipologia Indicatore di STATO/RISPOSTA - Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione

• a) Quota della popolazione esposta ad elevati livelli di rumore ambientale nel lungo periodo

• b) Livelli di rumore in aree ben definite all’interno del Comune (può essere usato in sostituzione di a) nei casi in cui non siano disponibili i dati per a))

• c) Esistenza e livello di attuazione del piano di risanamento acustico

• Unità di misura:

• a) % di popolazione esposta, suddivisa in fasce di valori degli indicatori Lden e Lnight

• b) % di misurazioni in corrispondenza di diverse fasce di valore Lden e Lnight

• c) grado di attuazione (%) del piano di risanamento acustico

• Descrizione: L’indicatore valuta in che misura i cittadini sono esposti a rumore ambientale da traffico e da fonti industriali all’interno delle loro abitazioni, nei parchi pubblici o in altre aree relativamente tranquille, quali sono i livelli di rumore in aree specifiche e la risposta dell’Amministrazione Locale al problema dell’inquinamento acustico

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I livelli di rumore ambientale sono determinati con misurazioni rilevate in punti significativi in tutta l’area comunale, distinguendo 5 fasce di valore come previsto dagli indicatori Lden(indicatore giorno-sera-notte, relativo al disturbo complessivo) e Lnight (relativo al disturbo del sonno); questi dati possono

• essere integrati a mappe della popolazione, per stimare la quota di cittadini esposta ad livelli elevati di rumore nel lungo periodo.

• I valori di Lden e Lnight possono anche essere calcolati convertendo i valori (quando noti) di Leq diurno e Leqnotturno (livello equivalente per il periodo diurno e notturno), cioè gli indicatori previsti in materia dalla legislazione italiana.

• Target normativo: assenza di popolazione esposta a livelli sonori eccedenti i 65 dB

(A) (V Programma di Azione UE)

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo è subordinato alla disponibilità dei dati relativi sia ai livelli di rumore che alla distribuzione della popolazione.

• E’ fondamentale che il numero delle misurazioni e la localizzazione dei punti di rilievo siano adeguati e rappresentativi di tutta l’area comunale

• Frequenza delle misurazioni: Annuale

• RADON

• Nome dell’indicatore: Radon indoor

• Tipologia: indicatore di STATO

• Oggetto della misurazione: La radioattività del radon, se questo viene respirato a lungo, giungendo a contatto dei tessuti polmonari può danneggiarli, provocando l’insorgenza di tumori.Un elemento si dice radioattivo quando i suoi atomi, anziché restare stabili, sempre uguali nel tempo, vanno incontro sponta-neamente a una modificazione, detta disintegrazione: ossia perdono un “pezzo”, più o meno pesante, e si trasformano in atomi di un altro elemento che può, a sua volta, essere radioattivo oppure stabile. Questa disintegrazione è spesso accompagnata da raggi gamma, che sono come dei raggi ultravioletti, ma con molta più energia. Sia i raggi gamma che i “pezzi”, i quali sono detti particelle alfa se pesanti e particelle beta se leggeri,

attraversando la materia vivente possono danneggiarne le cellule, con effetti immediati (ustioni, dermatiti) o tardivi (leucemie, tumori, danni nelle generazioni successive) : i danni indotti dal radon appartengono alla categoria dei danni tardivi. I danni tardivi sono danni gravi, spesso mortali, e di natura probabilistica.

• Questo significa che, come succede per il fumo di sigaretta o per i composti chimici che respiriamo quotidianamente per la strada, non sappiamo se, esposti a un agente cancerogeno, effettivamente ci ammaleremo oppure no. I danni tardivi sono effetti soggettivi in una certa misura casuali: qualcuno si ammala, qualcuno no, qualcuno si ammala per una dose bassa, qualcuno per una più alta. Questa è una caratteristica intrinseca della malattia tumorale, che per sua natura è probabilistica.

• Descrizione: Il radon (simbolo chimico-fisico 222Rn) è un gas radioattivo derivato dal radio: appartiene alla famiglia dei gas detti nobili, perché non si combina chimicamente, e rari, perché nell’atmosfera si trova in quantità normalmente trascurabili. E’ presente in natura nelle rocce (in particolare granito, porfido, tufo) e nei suoli e può provenire anche dai materiali da costruzione: chimicamente inerte, è incolore e inodore.

• Metodologia di Calcolo

• Tra gli anni 80 e 90 è stata realizzata dall’APAT, dall’Istituto Superiore della Sanità e dai Centri Regionali di Riferimento della Radioattività Ambientale degli assessorati regionali alla Sanità, oggi confluiti nelle Agenzie per la protezione dell’ambiente regionali e provinciali (ARPA e APPA), un’indagine nazionale sulla esposizione al radon nelle abitazioni. Il valore della

concentrazione media su scala nazionale è risultato: 70 Bq/m3. Mentre in Campania il valore medio è risultato molto più alto: 95 Bq/m3 (al quarto posto dopo il Lazio, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia).

• Campo di Indagine: Capoluogo -Frazioni

• Unità di misura: quantitativa/percentuale- La presenza di Radon, si può rilevare con piastrine di un materiale plastico, denominato CR-39, alloggiate in opportuni contenitori.

• Target normativo:

• La normativa riguardante la radioattivita’ naturale è organizzata a tutela della salute dei lavoratori e dei minori in età scolare

• I Decreti Legislativi n. 230/1995 e n. 241/2000 fanno obbligo ai datori di lavoro, che impieghino personale in ambienti di lavoro sotterranei, di far valutare la dose ricevuta da tali lavoratori per inalazione di radon. Se tutta o parte dell’attività di una ditta si svolge in ambiente sotterraneo (officina, autorimessa, magazzino, uffici a vario titolo) e vi sono uno o più dipendenti che vi prestano la loro opera per più di 10 ore al mese, il caso ricade sotto la normativa, che prescrive valori limite per la concentrazione di radon nell’aria degli ambienti interessati.Sono soggetti a questa prescrizione anche gli asili nido, le scuole materne e le scuole dell’obbligo elementare e medio, se ubicati anche in parte in luoghi sotterranei.E’ esplicitamente esclusa la sua applicazione alle abitazioni. Tuttavia, tutto dipende dalla concentrazione di

radon e dal tempo di esposizione. Occorre, per esempio, stare attenti allecamerette per il figlio nel seminterrato, o all’uso abituale della taverna come sala da pranzo; in questi casi è necessario verificare bene che aria si respira. In sostanza, la destinazione degli ambienti gioca un ruolo fondamentale.Le misure devono essere eseguite da un laboratorio idoneamente attrezzato e le valutazioni di dose alle persone devono essere fatte da un esperto qualificato della radioprotezione.

• Note: Fonte dati: ISPRA/Regione Campania/Indagine in loco con dosimetri

• CAMPI ELETTRO-MAGNETICI

• Nome dell’indicatore: Inquinamento elettromagnetico

• Tipologia: indicatori di PRESSIONE/ S/I/RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• Linee elettriche AAT, AT, MT

• Cabine di trasformazione AT/MT, MT/bt

• Impianti radiotelevisivi

• Impianti Stazioni Radio Base

• Elettrodotti: rispetto limiti di legge

• Impianti di radiotelecomunicazione: rispetto limiti di legge

• Definizione fasce di rispetto per gli elettrodotti AAT/ AT

• Pareri preventivi emessi e interventi di controllo

• Unità di misura

• 1-Conteggio dei Km di linee ad altissima, alta e media tensione (Km per kV per ambiti

territoriali, Km/Kmq);

• 2-Conteggio cabine, n° Cabine per ambiti territoriali, N°Cabine/Kmq

• 3-n° emittenti

• 4-Conteggio delle Stazioni Radio Base

• 5-valore dei campi elettromagnetici generati/confronto con quelli ammessi

• Descrizione

• Per le LINEE ELETTRICHE AAT, AT, MT e per le CABINE DI TRASFORMAZIONE AT/MT, MT/bt,

• occorre quantificare una delle fonti principali di pressione sull’ambiente per quanto riguarda i campi elettromagnetici a bassa frequenza;

• Per gli IMPIANTI RADIOTELEVISIVI e gli IMPIANTI STAZIONI RADIO BASE, occorre quantificare le fonti di pressione sul territorio per i campi a radiofrequenza (RF).

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Verificare la presenza di situazioni di non conformità relativamente ai campi elettromagnetici

• generati da impianti radiotelevisivi e stazioni radiobase per la telefonia cellulare. I dati necessari al calcolo di questo indicatore possono essere reperiti presso il Comune –Ufficio Tecnico.

• Calcolabilità e comparabilità

• I dati sono facilmente elaborabili e possono confrontarsi con gli indici previsti dalla normativa.

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni è annuale

• Calcolabilità e comparabilità

• L’analisi permette di misurare l’inquinamento elettromagnetico, con particolare riferimento ai limiti imposti dalla

normativa in relazione alla distanza dalle abitazioni e dalle strutture pubbliche (scuole, uffic i, etc).

• Riferimento normativo : L.36/2001, Dlgs259/2003, DM 381/1998, DPCM 8 luglio 2003

• Note: SIGLE, ABBREVIAZIONI, SIMBOLI: CEM Campi elettromagnetici; ELF ExtremelyLow Frequency – Campi elettromagnetici a bassa frequenza; AAT Linee elettriche ad Altissima Tensione: 380kV; AT Linee elettriche ad Alta Tensione: 220kV / 132kV; MT Linee elettriche a Media Tensione: 15kV; bt Linee elettriche a bassa tensione: 380V –220V; SRB Stazioni Radio Base; RTV Impianti Radio Televisivi.

• RIFIUTI

• RACCOLTA DIFFERENZIATA

• 21. Nome dell’indicatore: Raccolta differenziata:

• Tipologia Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• a) quantità di rifiuti oggetto di raccolta differenziata sul totale di rifiuti urbani prodotti in un anno;

• b) raccolta differenziata per frazione merceologica in un anno

• Unità di misura:

• a) %

• b) %

• Descrizione Questo indicatore descrive la raccolta differenziata nel territorio d’interesse, misurando sia la percentuale di rifiuti oggetto di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti sia la percentuale delle diverse tipologie di rifiuto sul totale della

raccolta differenziata in un anno

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili presso l’Osservatorio sui Rifiuti Provinciale e presso gli uffici comunali competenti

• Calcolabilità e comparabilità

• L’analisi dell’andamento percentuale della raccolta differenziata nel tempo permette di valutare l’efficacia delle azioni intraprese dall’Autorità Locale per valorizzare il rifiuto e limitare lo smaltimento in discarica.

• Inoltre la composizione merceologica della raccolta differenziata chiarisce per quali tipologie di rifiuto si possano ottenere risultati migliori e permette di identificare e sottoporre ad analisi economica le proposte specifiche di potenziamento del servizio

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni è annuale

• Note L’indicatore deve essere valutato insieme a quello relativo alla produzione di rifiuti urbani e a quello che descrive la destinazione finale dei rifiuti Elaborazione di un set di indicatori di sostenibilità

• Target normativo: 25% entro il 2009; 35% entro il 2010; 50% entro il 2011

• Media provinciale

• Media regionale

• PRODUZIONE DI RSU

• 23. Nome dell’indicatore: Produzione di rifiuti urbani

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• a) quantità di rifiuti urbani totali per anno

• b) quantità di rifiuti urbani pro capite per anno

• Unità di misura

• a) tonn per anno

• b) kg per abitante per anno

• Descrizione L’indicatore misura la quantità totale di rifiuti urbani prodotta in un anno e da ogni abitante nel territorio comunale.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili presso l’Osservatorio sui Rifiuti Provinciale e presso gli uffici comunali competenti.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. La comparabilità è molto elevata

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni è annuale

• TRATTAMENTO DEI RIFIUTI URBANI

• Nome dell’indicatore:- Trattamento dei rifiuti urbani

• Tipologia Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• Quantità di rifiuti urbani sottoposti a ciascun tipo di trattamento sul totale dei rifiuti urbani trattati in un anno

• Unità di misura:

• -%

• Descrizione: L’indicatore esamina il trattamento dei rifiuti urbani nell’ambito territoriale d’interesse e misura la quantità di rifiuti sottoposta a ciascun trattamento come percentuale sul totale

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili gli uffici comunali competenti ed il Consorzio Unico di Bacino

• Calcolabilità e comparabilità

• L’indicatore è altamente comparabile una volta esplicitato esattamente cosa si intenda con riciclaggio, recupero e compostaggio

• Frequenza delle misurazioni

• La frequenza delle misurazioni è annuale.

• Note L’indicatore deve essere valutato insieme a quello relativo alla produzione di rifiuti urbani e alla raccolta differenziata.

• 24. Nome dell’indicatore: Gestione dei rifiuti speciali (RS)

• Descrizione: quantità di RS avviati alle diverse forme di trattamento (smaltimento e recupero)

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento

• RS smaltiti

• RS recuperati [1]

• (t/a)

• Totale RS

• gestiti [1]

• (t/a)

• In discarica

• 1^a cat.

• In discarica 2B

• In altri impianti

• [1] al netto degli inerti

• ALTRI TIPI DI RIFIUTO

• Nome dell’indicatore: Produzione di rifiuti sanitari e ospedalieri: quantità di rifiuti speciali (non pericolosi, pericolosi) prodotti annualmente

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento:

• Media regionale: X t/a per la provincia di Caserta

• Nome dell’indicatore: Produzione di rifiuti Urbani pericolosi e inerti

• Descrizione: quantità di rifiuti urbani pericolosi prodotti annualmente e inerti

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento:

• Valore: X t/a ( X% dei RS pericolosi prodotti in Regione Campania nel ………..)

• Media regionale: X t/a per provincia

• 2008

• 2009

• 2010

• 2011

• Media provinciale

• Media regionale

• Nome dell’indicatore: Produzione di rifiuti industriali: quantità di rifiuti prodotti annualmente

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Data ultimo aggiornamento:

• Media regionale: X t/a per la provincia di Caserta

• MADRE TERRA

• SUOLO

• 1. Nome dell’indicatore: Siti bonificati: percentuale di siti bonificati sul numero totale di siti inquinati presenti nel territorio provinciale.

• Indicatore non popolato

• Unità di misura: percentuale

• 2. nome dell’indicatore:Materiale estratto: volumi di materiali di cava estratti.

• Indicatore non popolato.

• Unità di misura: m3

• Target normativo: rispetto dei quantitativi fissati negli strumenti di pianificazione provinciali e nei singoli progetti di coltivazione.

• 3. Nome dell’indicatore: Utilizzo della superficie agraria: suddivisione della superficie agricola fra le principali colture.

• Fonte dati:

• Unità di misura: percentuale

• Data ultimo aggiornamento:

• 4. Nome dell’indicatore: Capi allevati:numero di capi allevati nel Comune dal 2007 al 2010 suddivisi per specie.

• Fonte dati:

• Unità di misura: numero puro

• Bovini

• Suini

• 2007, 2008, 2009, 2010, 2007, 2008, 2009, 2010

• Avicoli (x 1000)

• Cunicoli (x 1000)

• 5. Nome dell’indicatore: indice di boscosità: rapporto percentuale tra la superficie forestale e la superficie agroforestale (quest'ultima ottenuta dalla somma della superficie forestale con la superficie agricola)

• Fonte dati: ISTAT

• Unità di misura: percentuale

• Data ultimo aggiornamento:

• Media regionale: X % (nel ……………)

• 6. Nome dell’indicatore: superficie agraria interessata alle misure agro-ambientali: superficie agraria in cui sono applicate, ai sensi del Reg. CEE 2078/92, le misure agro-ambientali A1-A2 "riduzione dell'uso di fitofarmaci e concimi" e A3 "agricoltura biologica".

• Fonte dati:

• Unità di misura: ettari

• Periodo di riferimento:

• Misure agro-ambientali

• A1 - A2: riduzione dell'uso di fitofarmaci e concimi

• Xha

• A3: agricoltura biologica

• X ha

• Percentuale sulla SAU totale

• Y %

• Quadro riassuntivo: Ipotesi di set di indicatori ottimali

• • pH

• • tessitura

• • sostanza organica

• • CSC

• • carbonati totali

• • contenuto in metalli pesanti

• • erodibilità

• • superficie forestale

• • SAU

• • indice di boscosità

• • incendi boschivi

• • materiale di cava estratto

• 7. Nome dell’indicatore: Apporto di azoto da concimazioni: apporto di azoto da reflui zootecnici e da concimazioni minerali, mediato sulla superficie agricola utilizzata nell’Agro teanese

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE

• Fonte dati:

• Unità di misura: kg/ha di superficie agricola utilizzata

• Data ultimo aggiornamento:

• Target normativo: per l'apporto di azoto da reflui zootecnici: 170 kg/ha anno in zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e 340 kg/ha anno in zone non vulnerabili (D.Lgs. 152/99 e succ. modifiche).

• Produzione di azoto organico per ettaro di SAU (al netto delle perdite)

• x kg/ha anno

• Integrazione con azoto minerale per ettaro di SAU

• y kg/ha anno

• Asportazione di azoto per ettaro di SAU

• b kg/ha anno

• Differenza tra azoto totale immesso e asportazioni per ettaro di SAU

• + /- … kg/ha

• 8. Nome dell’indicatore: Consumo di fitofarmaci: quantità di fitofarmaci utilizzati in agricoltura per ettaro di superficie agricola utilizzata.

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE

• Fonte dati:

• Unità di misura: kg / ha superficie agricola utilizzata per anno

• RISCHIO IDROGEOLOGICO

• Nome dell’indicatore:- Vulnerabilità a eventi idrogeologici

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE/RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• a) Cittadini danneggiati da eventi idrogeologici in 5 anni

• b) Edifici danneggiati da eventi idrogeologici in 5 anni

• c) Vie di comunicazione danneggiate da eventi idrogeologici in 5 anni

• d) Spese sostenute annualmente dall’Amministrazione Locale per:

• - prevenzione

• - emergenze

• - ripristino

• relativamente ad eventi idrogeologici

• Unità di misura:

• a) Numero di cittadini;

• b) Numero di edifici

• c) Numero di vie di comunicazione;

• d) Euro

• Fonte di dati: Autorità di Bacino -Ufficio Tecnico Comunale – Regione Campania

• FRATELLO SOLE - ENERGIA

• 1. Nome dell’indicatore: fabbisogno combustibili fossili: fabbisogno energetico comunale distinto per fonte (prodotti petroliferi, gas naturale, energia elettrica, combustibili solidi) e fabbisogno energetico pro capite.

• Fonte dati:

• Unità di misura: TEP pro capite

• Periodo di riferimento:

• combustibili solidi

• prodotti petroliferi

• gas naturale

• energia elettrica

• TEP pro capite

• Anno

• Carbone (t) - Legna (t), Benzina (t)

• Gasolio (t), Olio comb. (t), g.p.l. (t)

• Metano (m3x106)

• GWh

• dato non disponibile

• 2. Nome dell’indicatore: Consumi di energia elettrica: consumi finali di energia elettrica per il Comune di Teano suddivisi nelle principali destinazioni finali (agricoltura, industria, terziario, usi domestici).

• Fonte dati:

• Unità di misura: milioni di kWh

• Periodo di riferimento:

• Media regionale: X kWh pro capite nel anno e Y kWh pro capite nel ….. (fonte ENEL)

• Anno

• Agricoltura

• Industria

• Terziario

• Usi domestici

• Totali

• Pro capite (kWh)

• %

• BILANCIO ENERGETICO

• Nome dell’indicatore: - Bilancio energetico

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• Produzione e consumo di energia nel territorio d’interesse in un anno, disaggregati per tipo di fonte energetica e per tipo di impiego finale.

• Unità di misura tep (tonnellate equivalenti di petrolio)

• Descrizione: Il bilancio energetico è un quadro di sintesi relativo alla produzione e all’impiego di energia nell’ambito territoriale d’interesse in un anno.

• Il consumo lordo di risorse energetiche è calcolato come somma di:

• -produzione interna da fonti primarie;

• -scambi con l’esterno (importazioni meno esportazioni),

• -variazioni di scorte accumulate in periodi precedenti.

• Dal consumo interno lordo, sottraendo l’energia dissipata nella trasformazione in fonti secondarie e le perdite di trasporto e distribuzione, si ottiene la quantità di energia destinata agli impieghi finali.

• I dati sono disaggregati per tipo di fonte energetica (petrolio, gas naturale, carbone, rinnovabili) e per tipo di impiego finale (usi civili, industria, agricoltura, trasporti)

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari alla redazione del bilancio energetico di un territorio sono reperibili presso gli operatori energetici presenti localmente e le Amministrazioni Locali e, in parte, nel Bilancio energetico eventualmente sviluppato in ambito Comunale, provinciale e regionale.

• Calcolabilità e comparabilità

• Conoscendo il bilancio energetico di un territorio, è possibile stimare le emissioni inquinanti in atmosfera di quell’area.

• Inoltre il confronto tra i bilanci energetici di anni successivi esplicita i processi di sostituzione tra le diverse fonti energetiche nel tempo

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo con quello di gestione energetica sostenibile.

• GESTIONE ENERGETICA SOSTENIBILE

• Nome dell’indicatore: - Gestione energetica sostenibile

• Tipologia Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• a) esistenza e stato di attuazione del piano energetico comunale

• b) incremento dell’offerta di teleriscaldamento (realizzato o previsto)

• c) produzione di energia elettrica degli impianti da fonte rinnovabile in un

• anno (realizzata o prevista)

• d)-pannelli solari e fotovoltaici installati dai privati, imprese e P.A.

• Unità di misura:

• a) stato di attuazione (%) del piano energetico comunale

• b) numero delle famiglie servite/anno

• c) kWh/anno

• d)-n. di famiglie che hanno installato pannelli solari e fotovoltaici

• e)-di pannelli installati dalla P.A. e dalle imprese

• Descrizione Lo scopo di questo indicatore è valutare lo sforzo compiuto dall’Autorità Locale nella riorganizzazione, in un’ottica di sostenibilità, dei consumi energetici nel territorio di propria competenza.

• Vengono considerati a questo scopo:

• a) l’esistenza e lo stato di attuazione del piano energetico comunale

• b) l’incremento dell’offerta di teleriscaldamento realizzato o previsto dal piano energetico comunale

• c) la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile realizzata o prevista dal piano energetico comunale

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili presso l’Autorità Locale

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo non presenta difficoltà

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo con quello relativo al bilancio

• energetico

• IMPRONTA ECOLOGICA

• Nome dell’indicatore: - Impronta ecologica

• Tipologia Indicatore di composito di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• Quantità di area bio-produttiva di cui una popolazione necessita per produrre le risorse che consuma e assorbire i rifiuti che genera. In poche parole, indica quanti ettari di terra produttiva vengono utilizzati per il sostentamento di ogni persona.

• Unità di misura ettari di spazio bio-produttivo medio mondiale ettari / popolazione, cioè ettari procapite. Sul sito della Fondazione Enrico Mattei (www.feem-project.net/pandora/impronta_eco.php) , c’è un utile questionario che in

automatico calcola l’impronta ecologica di una persona. Un altro sito che consente il calcolo automatico è www.sarasperlascuola.it . L’indagine, indicativamente, potrebbe prendere le mosse proprio da questi questionari.. Oppure, per un calcolo manuale, ci si può avvalere del sito www.retelilliput.org .

• Descrizione L’impronta ecologica indica la domanda di risorse di una popolazione.

• Essa stima l’area totale di ecosistemi terrestri e acquatici richiesta per produrre le risorse che una data popolazione umana consuma e per assimilare i rifiuti che la stessa popolazione produce. In conseguenza dei meccanismi di mercato, quest’area è un aggregato di vari appezzamenti di diversa misura e tipologia, distribuiti sul pianeta in aree climatiche diverse.

• Queste aree di qualità eterogenea per essere aggregate in modo significativo vengono pesate in base alla rispettiva produttività, mediante dei fattori di equivalenza (dei moltiplicatori) che le convertono in ha di spazio bioproduttivo medio mondiale. Secondo i calcoli più recenti l'impronta ecologicadell'umanità è di 2,2 ettari globali pro capite, mentre quella dell'Italia è di 4,2 ettari. L’Italia ha un’impronta ecologica (sui dati 2005) di 4.2 ettari globali pro capite con una biocapacità di 1 ettaro globale pro capite, dimostrando quindi un deficit ecologico di 3.1 ettaro globale pro capite. Nella classifica mondiale è al 29° posto, ma in coda rispetto al resto dei paesi europei.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• L’impronta ecologica di una popolazione è calcolata come somma di

sei componenti, corrispondenti a sei tipi diversi di superfici produttive:

• - terreni agricoli

• - pascoli

• - foreste

• - zone fluviali

• - aree edificate

• - aree per l’assorbimento delle emissioni di CO2 della popolazione

• Il valore di ogni componente è stimato in proporzione ai consumi alimentari, materiali ed energetici della popolazione e in proporzione alla diversa produttività di ciascun tipo di area

• Calcolabilità e comparabilità

• La metodologia di calcolo richiede informazioni dettagliate sui consumi e sul commercio della popolazione, quindi la sua applicazione a livello locale (per la scarsa disponibilità o la disomogeneità di questi dati) è tipicamente più laboriosa che a livello nazionale.

• Esistono metodi indiretti per stimare le componenti dell’impronta per cui i dati locali non sono disponibili a partire da quelle nazionali già note, mediante fattori di conversione dedotti dal modello di consumo locale.

• Volendo invece fare una stima diretta, è necessario condurre delle indagini sui consumi sottoponendo questionari ai cittadini, eventualmente anche via internet.

• L’impronta ecologica di una popolazione viene introdotta di solito insieme alla bio-capacità del territorio

occupato dalla popolazione stessa (cioè la produzione aggregata dei diversi ecosistemi del territorio), per valutare la sostenibilità dei consumi e monitorare nel tempo l’applicazione delle politiche di sostenibilità

• Frequenza delle misurazioni

• Da valutare

• Note Si tratta di un indicatore espressamente previsto nelle azioni definite come prioritarie dal Forum comunale

• CLIMA

• 1. Nome dell’indicatore: Emissioni di CO2: stima delle emissioni di CO2 da usi energetici per i principali settori di utilizzo (civile-terziario, industriale, trasporti e agricoltura).

• Fonte dati:

• Unità di misura: tonnellate/anno

• Periodo di riferimento:

• Media nazionale: X t/a pro capite (anno; fonte dati: ISTAT)

• Anno

• Usi civili

• Trasporti

• Industria

• Agricoltura

• Totale

• Pro capite

• 2. Nome dell’indicatore: Precipitazioni annue: variazione delle precipitazioni medie annue nel periodo ::::::::.

• Fonte dati:

• Unità di misura: mm/anno

• Periodo di riferimento:

• 3. Nome degli indicatori:

• -Umidità relativa

• -eliofania

• -temperatura dell’aria

• -radiazione globale

• Note. Vedi il Rapporto dell’ISPRA 2009 “Gli indicatori del Clima in Italia”

• 3-“Sviluppo economico e occupazionale -Attività produttive, Turismo e Politiche

culturali”

• Schede tecniche e indicatori

• Disponibilità di dati

• Adeguata disponibilità di dati per la valutazione

• Dati insufficienti ma è previsto un miglioramento a breve termine

• Scarsa disponibilità di dati

• Valutazione sintetica

• Condizioni positive

• Condizioni intermedie o incerte (es. quando i risultati non consentono di esprimere un giudizio per la mancanza di un riferimento)

• Condizioni negative

• Giudizio e valutazione complessiva della macro-area

• POPOLAZIONE

• Nome dell’indicatore: - Struttura della popolazione nel Centro Capoluogo e nelle Frazioni

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE/IMPATTO/RISPOSTA (indicatore di contesto)

• Oggetto della misurazione

• a) consistenza assoluta della popolazione residente

• b) composizione per classi di età della popolazione residente

• c) saldo naturale e saldo migratorio della popolazione residente

• d) densità abitativa

• e) Popolazione in età senile

• f) Popolazione straniera

• g)Tasso di mortalità totale

• h) Infortuni sul lavoro

• i) Ricettività asili nido

• Unità di misura:

• a) numero di residenti nel Capoluogo e nelle 17 Frazioni

• b) percentuale per classe di età

• c) numero di nati, morti, immigrati ed emigrati d) (n. abitanti / km2)

• e,f,g,h,i= n.%

• Descrizione

• L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare il trend demografico annuale e di pesare le diverse classi di età, con particolare riferimento alla consistenza delle fasce di residenti con meno di 6 anni e con più di 65 anni, sia nel Capoluogo che nelle Frazioni.

• Infine l’analisi del saldo naturale (la risultante di nati e morti per anno) e del saldo migratorio (la risultante di immigrati ed emigrati) permette di valutare la composizione della popolazione. Dai dati è possibile calcolare l’indice di spopolamento.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Rilevazioni ISTAT e anagrafiche/Stato civile

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. Ottima comparabilità, in particolare per evidenziare andamenti “anomali” rispetto, per esempio, alla media provinciale o alle altre province campane.

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007

• 2008, 2009, 2010

• Residente nella Città

• Residenti all’estero

• Residenti nel Capoluogo

• Residenti nelle Frazioni

• Note Si tratta di un indicatore

socioeconomico “classico”, che segnala da un lato la tendenza di una comunità a contrarsi o ad espandersi e quindi possibili fenomeni di invecchiamento dei residenti o scarso ricambio generazionale all’interno delle posizioni lavorative (in particolare per quelle di tipo più

• tradizionale) e dall’altro, attraverso l’esplicitazione dei flussi migratori, la progressiva variazione della composizione della popolazione, cui si deve far fronte con un’offerta sociale e culturale diversificata. Un aspetto da tenere in considerazione, inoltre, nell’analisi di questo indicatore riguarda la delocalizzazione della popolazione residente dalle Frazioni nel Centro Capoluogo e nei comuni di cintura e il suo impatto sulla struttura della popolazione e sulle abitudini di spostamento, in particolare per la dipendenza da Teano per il lavoro o altri servizi.

• OCCUPAZIONE-DISOCCUPAZIONE

• Nome dell’indicatore: - Tasso di occupazione / disoccupazione

• Tipologia Indicatore di PRESSIONE (indicatore di contesto)

• Oggetto della misurazione

• a) tasso di occupazione / disoccupazione per sesso

• b) tasso di occupazione / disoccupazione per età

• c) persone in cerca di prima occupazione

• Unità di misura:

• a) % differenziate per sesso

• b) % differenziate per classi di età

• c) numero di persone

• Descrizione Il tasso di occupazione

descrive molto sinteticamente, ma efficacemente, l’andamento del mercato locale del lavoro, quindi, le opportunità lavorative esistenti. La distinzione per sesso ed età è giustificata dalla diversa rilevanza del fenomeno tra le diverse componenti demografiche

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• ISTAT o rilevazioni locali presso gli ex uffici di collocamento

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. Ottima comparabilità a livello di territorio provinciale, regionale e nazionale

• Frequenza delle misurazioni

• Biennale

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo con quello relativo alla formazione del reddito a livello locale.

• REDDITO LOCALE

• Nome dell’indicatore: - Livello locale del reddito

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE (indicatore di contesto)

• Oggetto della misurazione

• a) livello medio pro capite del reddito (confronto con livelli provinciali,regionali e nazionali)

• b) composizione del reddito

• c) % di persone che vivono sotto il livello nazionale di povertà (Rapporto percentuale tra le persone che

• vivono al di sotto della soglia di povertà rispetto alla popolazione totale)

• Unità di misura:

• a) migliaia di Euro (% rispetto al livello

provinciale, regionale e nazionale)

• b) % di reddito prodotta dal settore agricolo, industriale e terziario

• c)- (n° abitanti sotto soglia di povertà)/(n° abitanti) %

• Descrizione Il livello del reddito esprime la “ricchezza” relativa di una collettività in particolare in confronto con il territorio in cui è inserita. La scomposizione nelle fonti di generazione del reddito permette di identificare forme di dipendenza da specifiche attività economiche o la tendenza all’abbandono di altre.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• La fonte principale dei dati necessari al calcolo dell’indicatore è l’ISTAT e la Camera di Commercio

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. Ottima comparabilità a livello di territorio.

• Frequenza delle misurazioni

• Biennale

• Note Per ottenere una effettiva misura della ricchezza della popolazione locale occorrerebbe correlare il reddito prodotto disponibile (al netto delle tasse) e il livello dei prezzi, operazione non sempre possibile con dati “normalmente” disponibili

• ECONOMIA SOMMERSA

• Nome dell’indicatore: - Contributo dell’economia sommersa

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE (indicatore di contesto)

• Oggetto della misurazione

• L’indicatore misura il contributo dell’economia sommersa in termini di valore aggiunto alla formazione del prodotto lordo locale.

• Unità di misura:

• percentuale del valore aggiunto alla formazione del PIL locale.

• Descrizione: L’e. sommersa è l’insieme delle attività di produzione di beni e servizi di cui, pur essendo legali, non si

ha conoscenza, perché svolte con l’intento di eludere il fisco e di non rispettare il diritto del lavoro e le norme contributive e contrattuali.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• La fonte principale dei dati necessari al calcolo dell’indicatore è l’ISTAT ovvero un’indagine a campione sul campo stimando i componenti delle famiglie che lavorano, in modo regolare e irregolare.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore presenta difficoltà che possono essere superate.. Ottima comparabilità a livello di territorio italiano

• Frequenza delle misurazioni

• Biennale

• Note Per ottenere una effettiva misura della ricchezza della popolazione locale occorrerebbe correlare il reddito prodotto disponibile (al netto delle tasse) e il livello dei prezzi, operazione non sempre possibile con dati “normalmente” disponibili

• SVILUPPO ECONOMICO: ALTRI DATI

• Sono riportati altri più significativi indicatori economici relativi alla ricchezza disponibile.

• Indicatori di domanda:

• -Consumi privati: disponibilità di beni di consumo, vendite al dettaglio; immatricolazioni o vendite di autovetture e moto; presenze alberghiere; intenzioni di acquisto delle famiglie; reddito disponibile delle famiglie;

• -Consumi collettivi: spese della Pubblica Amministrazione;

• -Investimenti fissi lordi: disponibilità di beni di investimento; immatricolazione di mezzi di trasporto; ordini di beni di investimenti; intenzioni di investimento delle imprese;

• Indicatori di offerta:

• -Produzione locale: raccolti agricoli; indici di produzione industriale; statistiche dell’edilizia; indice di trasporto ferroviario; ore lavorate per settori produttivi;

• Indicatori di tensione:

• -Indici dei prezzi al consumo; indice del costo della vita;

• - tassi di rotazione nelle imprese; ore concesse di cassa integrazione;

• -avanzo/disavanzo del Bilancio del Comune;

• -tassi di interesse attivi e passivi

• STRUTTURA PRODUTTIVA PRESENTE SUL TERRITORIO

• Nome dell’indicatore: rete produttiva della Comunità

• Tipologia: Indicatore di STATO/RISPOSTA/PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• Ai fini di un’analisi di contesto, risulta utile identificare la struttura produttiva ricorrendo a un’aggregazione delle attività per macro-settori. Con riferimento particolare alle imprese, ad esempio, una distinzione discriminante può essere operata tra produzione di beni e prestazione di servizi.

• 1° Unità di misura (n. delle imprese):

• Nella prima aggregazione di attività rientrano tutte le imprese dei diversi settori industriali:

• • attività connesse ad agricoltura, silvicoltura, caccia, pesca e piscicoltura

• • estrazione di minerali

• • attività manifatturiere

• • produzione e distribuzione di energia, gas e acqua

• • costruzioni.

• Nella seconda aggregazione rientrano invece tutte le attività del cosiddetto settore terziario:

• • commercio

• • pubblici esercizi (alberghi, ristoranti, bar, mense, ecc.)

• • trasporti e comunicazioni

• • intermediazione finanziaria

• • attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca

• • servizi alle imprese

• • istruzione

• • servizi sanitari

• • altri servizi pubblici, sociali e personali.

• 2° Unità di misura : tipologia

• • società di capitale

• • società di persone

• • ditte individuali

• • altre forme giuridiche.

• Altri indicatori correlati:

• -Spirito imprenditoriale (Numero di imprese registrate alla CCIAA rispetto alla popolazione residente a Teano);

• -Percentuale di imprese fallite nel Comune (Quota di imprese che falliscono sul totale di imprese presenti)

• Descrizione: Nelle rilevazioni censuarie e amministrative le imprese e le istituzioni sono classificate per tipologia di attività e distinte in settori e sottosettori. Tale classificazione rende possibile un’analisi descrittiva preliminare del sistema locale di imprese e servizi a partire dai dati

sull’incidenza percentuale di ciascun settore di attività.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• La fonte principale dei dati necessari al calcolo dell’indicatore è la Camera di Commercio, il SUAP e il Servizio Commercio del Comune di Teano

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. Ottima comparabilità a livello di territorio italiano

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• PESO ECONOMICO DELLA RETE PRODUTTIVA

• Nome dell’indicatore: peso economico della rete produttiva

• Tipologia: Indicatore di STATO/RISPOSTA/PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• Si vuole misurare il peso economico, produttivo e occupazionale delle imprese per settori economici.

• Unità di misura: quantitativa, %

• Descrizione:

• -% PIL settore = Prodotto Interno Lordo per settori in %

• 1° 2° 3° = Settori primario, secondario, terziario

• -% FL settore = Forza lavoro per settori in %

• 1° 2° 3° = Settori primario, secondario, terziario

• -densità imprenditoriale (rapporto tra il numero di addetti delle imprese sul territorio e il numero di abitanti);

• --dimensione d’impresa: in base al numero di addetti (piccola e media impresa, etc);

• -chiusura e apertura annua di imprese;

• --incidenza del terzo settore dell’economia: presenza di Associazioni non profit; imprese sociali; cooperative sociali; sportelli di Banche etiche;GAS;

• -incidenza delle produzioni agricole biologiche

• -aziende agricolo in Aree Vincolate

• -colture prevalenti

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• La fonte principale dei dati necessari al calcolo dell’indicatore è la Camera di Commercio e l’Ufficio delle entrate attraverso gli Studi di Settore.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore presenta diverse difficoltà. Ottima comparabilità a livello di territorio italiano

• Frequenza delle misurazioni: annuale

• TURISMO

• Nome dell’indicatore: Turismo e attività culturali

• Tipologia: indicatore di PRESSIONE/RISPOSTA

• Unità di misura: numero/quantitativa/%

• Oggetto della misurazione

• Si vuole misurare il particolare apporto che dà o potrebbe dare il Turismo all’economia locale, con uno sguardo attento alle iniziative culturali che danno o potrebbero dare un forte impulso allo stesso.

• Descrizione

• -presenza di imprese del settore: imprese turistiche; agenzie di viaggio; agriturismi e B$B;

• -ricettività: tot. camere a disposizione; tot. letti;

• -flussi turistici annui;

• -provenienza e classe di età

• -spese pubbliche per il marketing territoriale (2008-2009-2010-2011)

• -contratti con tour operator

• -iniziative di destagionalizzazione dei flussi turistici

• -tipologia dei flussi turistici( t. culturale, scolastico, naturalistico, religioso, etc);

• -impatto sull’economia locale e giro d’affari (consumi, acquisti, imprese; addetti);

• -settori di spesa (ristorazione; ricettività alberghiera; trasporti);

• -sportelli di informazione turistica attivi

• -iniziative culturali consolidate e di grande richiamo

• -contributo delle fondazioni culturali stabili (Museo Archeologico; Auditorium Diocesano; Auditorium comunale; Museo Garibaldino; Biblioteca comunale; Biblioteca Diocesana etc)

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• La fonte principale dei dati necessari al calcolo dell’indicatore è il Comune di Teano. Utile sarebbe effettuare un’indagine sul campo attraverso un questionario da distribuire ai vari attori.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore presenta diverse difficoltà, che possono essere superate con una prima indagine sul campo. Ottima comparabilità a livello di territorio e di area vasta.

• Frequenza delle misurazioni

• Biennale

Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi:

• Arrivi

• Italiani

• stranieri

• tot

• 2008

• 2009

• 2010

• PRODOTTI SOSTENIBILI

• Nome dell’indicatore: - Prodotti sostenibili

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione

• a) quota, sul totale dei consumi, di prodotti “sostenibili”

• b) disponibilità ed offerta di mercato di prodotti “sostenibili”

• Unità di misura:

• a) Consumo percentuale, rispetto ai consumi totali dei prodotti appartenenti alle medesime categorie/tipologie di prodotti “sostenibili” (disaggregati per tipo di prodotto e per livello di reddito dei consumatori);

• b) Percentuale di punti vendita al dettaglio (disaggregati per tipo di punto vendita) che vendono prodotti “sostenibili”;

• Descrizione L’indicatore valuta la domanda e l’offerta di prodotti sostenibili nel territorio comunale.

• I prodotti sostenibili sono definiti come quelli controllati e certificati da un’organizzazione riconosciuta come indipendente, in base a:

• criteri di produzione, distribuzione, uso e smaltimento ecologicamente sicuri,cioè se:

• 1. dotati di eco-label;

• 2. certificati come biologici;

• 3. certificati come efficienti da un punto di vista energetico;

• 4. certificati dal punto di vista della gestione forestale;

• 5. attestati come proveniente da un Parco naturalistico

• criteri relativi a condizioni di produzione e di lavoro eque (stabili, protette dal punto di vista di salute e sicurezza, etc), cioè prodotti provenienti dal commercio equo e solidale o comunque da imprese che garantiscono il rispetto e la tutela non solo dell’ambiente, ma anche dei lavoratori a livello etico e sociale

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati devono essere raccolti direttamente, attraverso un sondaggio relativo al consumo indirizzato alle famiglie residenti, all’Amministrazione locale ed eventualmente alle organizzazioni di distribuzione e /o certificazione dei prodotti. Occorre, poi, effettuare un sondaggio relativo all’offerta rivolto in primis alle organizzazioni di distribuzione e /o certificazione dei prodotti.

• Al fine di semplificare la raccolta dei

dati e di rendere più affidabili i raffronti, si deve dare priorità ai prodotti:

• dotati delle tipologie di certificazione specificamente indicate;

• meno soggetti a variazioni stagionali nella domanda e nell’offerta;

• diffusamente (o, dove possibile, quotidianamente) consumati;

• reperibili presso un vasto numero di punti vendita al dettaglio.

• I prodotti su cui è consigliato incentrare la raccolta dei dati sono quindi lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, lampadine elettriche (con eco-label e/o certificati per l’efficienza energetica), caffè, tè, cacao/cioccolato, miele, zucchero, succo d’arancia, banane, fragole, prodotti orticoli (con etichetta biologica o prodotti del commercio equo e solidale)

• Calcolabilità e comparabilità

• La raccolta dei dati (coinvolgendo un numero adeguato di soggetti a cui sottoporre questionari) rappresenta la fase più impegnativa, dopodiché il calcolo non presenta difficoltà.

• Nonostante sia un indicatore proposto nell’ambito del programma comunitario per il calcolo degli indicatori comuni europei, occorrerà valutare attentamente se la sua effettiva rilevanza giustifica l’impegno della rilevazione.

• Un aspetto correlato che permetterà un collegamento con l’impronta ecologica riguarda il possibile uso di un indicatore rappresentativo del “consumo di risorse” in generale

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note Potrebbe essere utile includere tra i

prodotti sostenibili anche alcuni prodotti locali (per esempio alcuni prodotti agricoli, le acque minerali locali, olio extravergine, etc), in quanto riducono le emissioni associate al trasporto, l’uso di tecniche di conservazione “non sostenibili” e promuovono il mantenimento di usi agricoli del territorio e la conservazione ambientale.

• 4-Area Sociale, Sicurezza e Igiene, strutture di pubblico servizio e volontariato affine

• Schede tecniche e indicatori

• Disponibilità di dati

• Adeguata disponibilità di dati per la valutazione

• Dati insufficienti ma è previsto un miglioramento a breve termine

• Scarsa disponibilità di dati

• Valutazione sintetica

• Condizioni positive

• Condizioni intermedie o incerte (es. quando i risultati non consentono di esprimere un giudizio per la mancanza di un riferimento)

• Condizioni negative

• Giudizio e valutazione complessiva della macro-area

• WELFARE E POLITICHE SOCIALI

• Nome dell’indicatore: - livello di sviluppo del welfare locale e delle politiche sociali

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• incidenza delle politiche locali di welfare. Accessibilità dei cittadini a percorsi di assistenza - formazione –lavoro.

• Unità di misura: quantitativa/percentuale

• Descrizione: L’indicatore rileva la risposta data dall’Ente Locale, in proprio e con i finanziamenti regionali, al disagio e alle difficoltà delle persone:

• -n. e tipologia di servizi alla persona attivati;

• -n. occupati generati

• -n. di persone assistite (tipologia: anziani, diversamente abili, etc)

• -n. diversamente abili

• -n. di borse lavoro attivate e quante b.l.si trasformano in occupazione duratura.

• -n. di percorsi formativo-lavorativiesistenti

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Per il calcolo di questo indicatore è necessario conoscere i servizi forniti dal Comune in materia di assistenza e di politiche sociali, gli standard necessari e quelli erogati come parte integrante del Piano di Zona Sociale.

• Calcolabilità e comparabilità

• Sarebbe interessante la diagnostica di 4/cinque anni di politiche sociali nel Comune di Teano per misurare il trend:

• Rilevazioni

• 2008, 2009, 2010, 2011

• tipologia di servizi alla persona attivati

• persone assistite;

• borse lavoro attivate

• percorsi formativo-lavorativi esistenti

• Occupati generati

• Altro

• Frequenza delle misurazioni

• Il Piano di Zona Sociale, segue un andamento triennale per cui conviene tenere una misurazione sincronica.

• Tuttavia, le politiche sociali comunali, in una certa misura, possono variare anche annualmente.

• Note Questo indicatore può facilmente essere popolato in considerazione del fatto che la Città di Teano è Capofila del Piano Sociale di Zona ex lege 328.

• CRIMINALITA’

• Nome dell’indicatore: - Livello di criminalità

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• a) crimini totali commessi nel Comune di Teano

• b) suddivisione in base alla tipologia di reato

• c) micro e macro criminalità

• Unità di misura:

• a) numero di reati

• b)-c) numero di crimini per tipologia di reato

• Descrizione: Il livello di criminalità è una delle componenti fondamentali della valutazione della qualità della vita, in particolare nelle città. È importante distinguere tra tipologie di reati e tra reati contro la persona e contro il patrimonio, così come fra micro e macro

criminalità.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Dati da richiedere agli organi di polizia (statistiche ISTAT giudiziarie)

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà. Ottima comparabilità a livello di territorio italiano

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo rispetto a quello di “Percezione del livello di criminalità” per avere un’effettiva misura dell’entità del disagio reale e percepito dalla popolazione residente

• PERCEZIONE DELLA CRIMINALITA’

• Nome dell’indicatore:- Percezione del livello di criminalità

• Tipologia: Indicatore di SOSTENIBILITÀ

• Oggetto della misurazione

• Percezione di un livello generale di pericolosità della città/zona in cui si vive e rispetto a grandi tipologie di crimini

• Unità di misura: Percentuale di popolazione per livello

• Descrizione: La percezione del livello di criminalità rappresenta una “misura” della vulnerabilità personale e del proprio patrimonio che caratterizza una comunità

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Dopo aver definito una scala di livelli da pericolosità minima a massima, l’indicatore deve essere calcolato con una rilevazione diretta mediante la somministrazione di un questionario

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore deve essere effettuato tramite la rilevazione diretta del livello percepito di pericolo, per cui “soffre” dei molti problemi insiti nelle rilevazioni dirette (rappresentatività del campione, esaustività e comparabilità delle risposte etc.).

• Come molte delle rilevazioni dirette dipende in modo cruciale dalla modalità con cui vengono poste le domande per cui la comparabilità con altre realtà non è molto elevata

• Frequenza delle misurazioni

• Da valutare, in particolare considerando la difficoltà operativa delle indagini mediante questionario

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo rispetto a quello di “Livello di criminalità” per avere un’effettiva misura dell’entità del disagio reale e percepito

• SISTEMA BANCARIO E ASSICURATIVO

• Nome dell’indicatore:- Politica del sistema bancario e assicurativo

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• Contributo che il sistema bancario e assicurativo locale fornisce al territorio sotto il profilo dello sviluppo locale sostenibile

• Unità di misura:

• quantitativa;

• percentuale;

• Descrizione: il sistema bancario e assicurativo rappresenta in una società di mercato la struttura portante della finalizzazione del risparmio privato verso gli investimenti in attività produttive territoriali e verso la sostenibilità .

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Dopo aver definito una scala di livelli di dotazione ottimale, l’indicatore deve essere calcolato con una rilevazione:

• -degli sportelli a disposizione dei cittadini e delle imprese

• -della tipologia dei crediti e dei tassi praticati

• -delle sofferenze bancarie

• -delle iniziative intraprese per la coesione sociale e lo sviluppo locale;

• -della tipologia di assicurazioni praticate, rilevazione anche degli sportelli assicurativi

• -dei contenzioni assicurativi

• -delle iniziative culturali finanziate

• -del costo medio delle assicurazioni

• Calcolabilità e comparabilità

• Oltre al calcolo quantitativo, si può sperimentare anche un’indagine conoscitiva presso i risparmiatori e le imprese per popolare un giudizio qualitativo

• Frequenza delle misurazioni

• Da valutare, in particolare considerando la difficoltà operativa delle indagini mediante questionario

• Note L’indicatore deve essere letto in parallelo rispetto a quelli economici per avere una effettiva integrazione dei dati.

• STRUTTURE PUBBLICHE E DIPUBBLICO INTERESSE

• Nome dell’indicatore:- Assistenza sanitaria e ospedaliera/Ospizi

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• Insieme delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico nei vari settori

• Unità di misura:

• quantitativa;

• percentuale;

• Descrizione: il sistema delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico / ospedali, ambulatori medici rappresenta il patrimonio di potenziali servizi al cittadino e la condizione imprescindibile di sviluppo socio/economico locale.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Dopo aver definito una scala di livelli di dotazione ottimale, l’indicatore deve essere calcolato con una rilevazione delle seguenti strutture:

• :

• -istituzioni sanitarie

• -di assistenza ospedaliera

• -uffici e servizi del Distretto

• -ospizi e case di cura

• -SERT

• -laboratori specialistici

• -medici di famiglia

• -medici specialisti

• -farmacie

• -parafarmacie

• -altri servizi

• Calcolabilità e comparabilità

• I dati sono facilmente reperibili presso gli Ordini professionali, l’Ufficio Commercio e PS, l’ASL CE1, la Regione Campania

• Frequenza delle misurazioni

• annuale

• Note L’indicatore deve essere letto in modo dinamico, considerando anche il Piano Ospedaliero regionale e le sue modifiche.

• SISTEMA SCOLASTICO

• Nome degli indicatori:

• a)-numero e tipologia delle scuole presenti

• b)-dispersione scolastica

• c)-n. di diplomati e di laureati dei residenti

• d)-integrazione scolastica

• e)-risultati ai test per l’iscrizione all’Università

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• La performance del sistema scolastico è

misurata sulla base di una batteria di 4 indicatori: risultati di apprendimento degli studenti, formazione di laureati, dispersione scolastica, integrazione delle comunità non italiane. L’obiettivo di questo gruppo di indicatori è di fornire una misura di quanto il sistema scolastico risponde alle aspettative. Sinteticamente la scuola dovrebbe garantire:

• • ampia partecipazione dei giovani (anche con finalità di formazione civica)

• • apprendimento di base e superiore

• • integrazione fra comunità con diversa origine nazionale (italiani e non).

• Unità di misura:quantitativa;percentuale;

• Descrizione:

• -Percentuale di giovani (18-24 anni) che hanno conseguito un titolo di studio al massimo ISCED 2 (in genere corrispondente alla scuola dell’obbligo) e che non partecipano ad attività di educazione o formazione sul totale della fascia di età corrispondente. Il valore è comparato con la media degli ultimi anni disponibili.

• -Numero di lauree conseguite dai residenti. Il valore è comparabile con la media nazionale degli ultimi anni disponibili.

• -Tasso di scolarizzazione dei residenti Il valore viene comparato con la media degli ultimi anni disponibili

• - I risultati scolastici sono misurati tramite l’indice Invalsi (media dei risultati in italiano e matematica) e PISA (media di lettura, matematica, competenze scientifiche).

• Calcolabilità e comparabilità

• I dati sono facilmente reperibili presso le scuole e presso gli Uffici comunali.

• Frequenza delle misurazioni

• annuale

• Note L’indicatore deve essere letto in relazione con altri similari (mobilità scolastica, mobilità generale, etc.)

• MOBILITA’ SCOLASTICA

• Nome dell’indicatore: - Spostamenti casa scuola dei bambini

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione

• Analisi delle modalità di spostamento sistematico dovute alla scolarità in particolare di livello primario

• Unità di misura: % di bambini per le diverse modalità di spostamento

• Descrizione: L’indicatore descrive le modalità esplicitando quella più comune, cioè

• utilizzata almeno il 50% dei giorni di

scuola, con cui i bambini si spostano tra

• casa e scuola:

• a piedi,

• in bicicletta,

• trasporto collettivo,

• auto privata,

• altro

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• L’indicatore deve essere calcolato attraverso un questionario da sottoporre (per esempio attraverso le maestre elementari) ai bambini di età diversa.

• Tra gli aspetti più interessanti di questo indicatore vi è la possibilità di creare un collegamento con l’indicatore di “Accessibilità dei servizi sociali” che descrive la distanza tra casa e scuole dell’obbligo

• Calcolabilità e comparabilità

• Nei primi mesi del 2003 è stata effettuata una rilevazione dell’indicatore.

• Rispetto ad altri indicatori che richiedono rilevazioni campionarie dirette, le difficoltà, nel caso specifico, sono molto più limitate a causa della ristretta ampiezza della popolazione di riferimento.

• Come si avrà più volte occasione di accennare, la comparabilità delle rilevazioni campionarie è altamente dipendente dalle modalità di somministrazione dei questionari e dalla tecnica di costruzione delle domande

• Note: Questo indicatore si presta al monitoraggio delle azioni previste dal PAL

• per quanto riguarda la “mobilità sostenibile” in ambito urbano.

• Un interessante collegamento possibile per questo indicatore si riferisce alle

• tematiche della salute e degli stili di vita e all’incidenza di malattie respiratorie, in particolare nei bambini

• ACCESSIBILITA’ DELLE ARRE VERDI E DEI SERVIZI DI BASE

• Nome dell’indicatore: - Accessibilità delle aree verdi pubbliche e dei servizi locali

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione

• Accessibilità dei cittadini ad aree di verde pubblico e ad altri servizi di base

• Unità di misura: Numero di abitanti residenti in un raggio di 300 m dall’area ricreativa o dal servizio rispetto al numero totale di abitanti, cioè % della popolazione

• Descrizione: L’indicatore rileva la percentuale di popolazione che vive entro 300 m da aree verdi e servizi di base.

• Le aree verdi sono definite come:

• -parchi pubblici, giardini o spazi aperti ad esclusivo uso di pedoni o ciclisti (sono escluse le isole verdi, gli spartitraffico e i cimiteri);

• -attrezzature per lo sport all’aria aperta accessibili gratuitamente;

• -aree private (aree agricole o parchi privati) accessibili gratuitamente.

• Si distingue tra due categorie di aree verdi: tutte le aree e quelle di estensione non inferiore a 5000 m2.

• I servizi di base sono definiti come:

• -servizi sanitari pubblici di base (medico generico, ospedali, pronto soccorso, consultori o altri centri pubblici erogatori di servizi medici);

• linee di trasporto collettivo che, almeno per parte della normale giornata lavorativa hanno frequenza inferiore alla mezz’ora;

• -scuole obbligatorie pubbliche;

• -negozi alimentari;

• -strutture e servizi per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani (inclusi i cassonetti per il riciclaggio)

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• Per il calcolo di questo indicatore è necessario conoscere sia la distribuzione di aree verdi e servizi sociali sia la distribuzione della popolazione, per integrare i due tipi d’informazione e

calcolare la percentuale di residenti che vive entro un raggio di 300 m dalle aree suddette. Per un’analisi territoriale di questo tipo il GIS (Sistema Informativo Territoriale: strumento informatico che gestisce dati riferiti a un territorio, integrando le operazioni tipiche di un database con l’analisi geografica) rappresenta sicuramente lo strumento di calcolo più efficace e veloce. In mancanza, si procederà ad analisi in sito.

• Calcolabilità e comparabilità

• E’ necessario analizzare la disponibilità di dati e considerare le maggiori difficoltà di analisi e i costi più elevati di monitoraggio per alcuni servizi (negozi di alimentari, medici di base).

• Sarebbe interessante il confronto con un indicatore che valuti l’accessibilità ad aree verdi e servizi utilizzando un limite diverso da 300 m oppure estendendo l’indicatore a considerare non solo l’accessibilità a piedi, ma anche la disponibilità di collegamenti con il trasporto pubblico, con piste ciclabili o con parcheggi adeguati

• Frequenza delle misurazioni

• Una volta effettuata la prima misurazione, per lo meno dell’accessibilità delle aree verdi (distinguendole per dimensione e

tipologia) e di alcuni servizi essenziali, si propone l’aggiornamento solo in caso di variazioni rilevanti legate, per esempio, a nuovi insediamenti abitativi, variazioni nel trasporto pubblico o nell’estensione delle piste ciclabili etc.

• Note Questo indicatore non tiene in considerazione la qualità dell’area ricreativa o del servizio e pone sullo stesso piano aspetti molto diversi tra loro.

• PARCO VEICOLARE PUBBLICO

• Nome dell’indicatore: - Composizione del parco veicolare pubblico circolante per

• combustibile

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• a) numero dei veicoli del parco pubblico circolante per tipo di combustibile

• b) numero di veicoli del parco pubblico circolante per tipo di combustibile/ numero totale di veicoli del parco pubblico circolante

• Unità di misura a) numero di veicoli b) %

• Descrizione Questo indicatore analizza la composizione del parco circolante pubblico in base al tipo di combustibile utilizzato dai veicoli, misurando il numero di veicoli per

ogni tipo di combustibile e la corrispondente percentuale sul totale dei veicoli.

• Il tipo di combustibile è correlato alle emissioni inquinanti in atmosfera dei veicoli e quindi alla sostenibilità del servizio di trasporto pubblico.

• L’indicatore è inoltre utile per evidenziare eventuali azioni dell’Amministrazione Locale finalizzate alla diffusione di combustibili meno inquinanti e/o di incentivazione del rinnovo del parco circolante

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo dell’indicatore possono essere richiesti all’ente

• gestore del servizio locale

• Calcolabilità e comparabilità

• Avendo a disposizione i dati necessari, il calcolo non presenta difficoltà

• Frequenza delle misurazioni

• a), b) annuale

• Note: Questo indicatore si presta al monitoraggio degli obiettivi per quanto riguarda l’area tematica “Salute e stili di vita”.

• L’indicatore della consistenza e composizione del parco circolante pubblico unita alla valutazione che il pubblico dà del servizio offerto (Cfr indicatore di soddisfazione rispetto al trasporto pubblico

locale) permette di evidenziare spazi di miglioramento in particolare per azioni di incentivazione e potenziamento del servizio pubblico

• PARCO VEICOLARE PRIVATO

• Nome dell’indicatore: - Composizione del parco veicolare privato circolante per combustibile

• Tipologia: Indicatore di PRESSIONE

• Oggetto della misurazione

• a) numero dei veicoli del parco circolante privato per tipo di combustibile

• b)numero totale di veicoli privati circolanti

• c) età media del parco circolante privato

• Unità di misura:

• a) numero di veicoli

• b) %

• c) numero di anni

• Descrizione Questo indicatore analizza la composizione del parco circolante privato in

• base al tipo di combustibile utilizzato dai veicoli, misurando il numero di veicoli per ogni tipo di combustibile e la corrispondente percentuale sul totale dei veicoli.

• Il tipo di combustibile è correlato alle emissioni inquinanti in atmosfera dei veicoli e quindi alla sostenibilità degli attuali modelli di utilizzo del mezzo privato.

• L’età media del parco circolante è un interessante indicatore sintetico poiché ad una diminuzione dell’età media dovrebbe corrispondere una minor pressione in termini di emissioni atmosferiche per veicolo grazie ad un minor consumo di combustibile per chilometro percorso

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo dell’indicatore possono essere di fonte ACI e/o Motorizzazione Civile per quanto riguarda le nuove immatricolazioni

• Calcolabilità e comparabilità

• Avendo a disposizione i dati necessari, il calcolo non presenta difficoltà

• Frequenza delle misurazioni

• a), b), c) annuale

• Note: Questo indicatore si presta al monitoraggio degli obiettivi per quanto riguarda l’area tematica “Salute e stili di vita”.

• Il trasporto privato è una delle principali criticità per il Comune di Teano, causa di congestione del Centro Capoluogo,

emissioni atmosferiche e, in ultima analisi, rilevanti interferenze sullo stato di salute della popolazione

• AUTORITA’ LOCALE E IMPRESE LOCALI: SOSTENIBILITA’

• Nome dell’indicatore: Gestione sostenibile dell’autorità locale e delle imprese locali

• Tipologia: Indicatore di RISPOSTA -Appartiene agli Indicatori Comuni Europei

• Oggetto della misurazione

• Si analizzano le organizzazioni che gestiscono gli aspetti ambientali e sociali secondo procedure riconosciute e in particolare:

• a) -Comune e altre aziende pubbliche con certificazione ISO 2001/2008

• a) -aziende pubbliche o private certificate ISO14001 totali e per attività produttiva

• b) -aziende pubbliche o private registrate EMAS totali e per attività produttiva

• c) -contabilità ambientale attivate

• d) –Bilancio sociale di mandato

• e) –piano di risparmio energetico

• f)- piano di riforestazione

• g- Green public procurement

• Unità di misura:

• % di organizzazioni pubbliche e private che adottano e utilizzano procedure di gestione ambientale e sociale

• a) numero di imprese certificate ISO (2001/2008;14001) e % per settore produttivo

• b) numero di imprese registrate EMAS e % per settore produttivo

• f-g) –n. di alberi da riforestazione e n. di acquisti verdi

• Descrizione: Si distinguono le organizzazioni sulla base della dimensione e dell’attività prevalente. Si considerano separatamente quelle che hanno adottato procedure di gestione ambientale, di gestione sociale o entrambe le procedure.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati sono disponibili sui siti degli enti di certificazione, occorre però correlare l’informazione con altri aspetti di contesto (per esempio la dimensione). I dati sono reperibili rispettivamente sul sito del Sincert per le imprese certificate ISO14001 e sul sito dell’APAT (oggi si chiama SIPRA) per quelle registrate EMAS

• Calcolabilità e comparabilità

• La comparabilità è molto elevata in quanto si tratta dell’adesione a standard

internazionali (ISO : 2001/2008-14001) o comunitari (EMAS)

• Note Le certificazioni dell’organizzazione o ambientali pur costituendo un importante aspetto della gestione sostenibile delle imprese e delle Amministrazioni pubbliche non esauriscono l’ambito dell’indicatore che dovrebbe comprendere anche aspetti sociali ed etici. La diffusione attuale di strumenti come i bilanci etici e sociali è molto limitata, ma è plausibile pensare che la loro importanza aumenterà nei prossimi anni

• COMUNICAZIONE AMBIENTALE

• Nome dell’indicatore: Comunicazione ambientale

• Tipologia Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• a) iniziative di comunicazione ambientale promosse dall’Autorità Locale in un anno;

• b) spese sostenute dall’Autorità Locale per iniziative di comunicazione ambientale in un anno (totali e per tipo di iniziativa);

• Unità di misura:

• a) numero delle iniziative/ anno

• b) euro/ anno

• Descrizione: L’indicatore esplicita lo sforzo compiuto dall’Amministrazione Locale in

• termini di comunicazione ambientale, misurando sia il numero di iniziative promosse in un anno sia le spese

sostenute a questo scopo

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo dell’indicatore sono da reperire presso l’Amministrazione Locale

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà; l’indicatore è altamente comparabile

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note L’indicatore potrebbe essere integrato da una terza componente, cioè il numero di partecipanti, nel caso delle iniziative per cui sia misurabile (per esempio alcuni progetti di educazione ambientale)

• SISTEMA AMMINISTRATIVO COMUNALE

• Nome dell’indicatore: efficienza ed efficacia del sistema amministrativo

• Tipologia Indicatore di RISPOSTA

• Oggetto della misurazione

• L’indicatore vuole misurare il livello di efficienza del sistema (capacità di chiudere i procedimenti amministrativi entro i termini fissati; capacità progettuali; investimenti; contabilità ambientale; capacità di intercettare i finanziamenti europei; integrità economica del Bilancio), capacità di soddisfare il cliente (cittadino, utente dei servizi, imprese, altre istituzioni). L’indicatore, inoltre, deve misurare anche la trasparenza dell’azione amministrativa, la partecipazione sociale, la condivisione, nonché la direzione verso la digitalizzazione dei processi.

• Unità di misura:

quantitativa/numerica/%:

• -tipologia della struttura organizzativa (orizzontale, verticale);

• -certificazione di qualità dell’organizzazione;

• -adozione della contabilità ambientale;

• -n. progetti finanziati con fondi europei;

• -integrità del Bilancio;

• -trasparenza dell’azione amministrativa (Urp-newsletter-n. reclami, etc)

• -partecipazione: attivazione istituti: referendum, petizioni, forum, etc;

• -politiche del lavoro attive: apprendistato, stage, etc;

• -grado di digitalizzazione dei servizi e disponibilità degli stessi per i cittadini;

• -adozione del PEG e del piano delle performance;

• -Bilancio di mandato

• -piano pluriennale degli investimenti e della politica economica sostenibile

• Descrizione: L’indicatore esplicita la risposta dell’Amministrazione comunale ai cambiamenti della Società e della funzione del Comune (che è sempre di più Ente di programmazione dello sviluppo locale), alle nuove tecnologie e ai diritti dei cittadini, utenti, imprese.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo dell’indicatore sono da reperire presso l’Amministrazione Locale.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà; l’indicatore è altamente comparabile

• Frequenza delle misurazioni

• triennale

• Note L’indicatore deve essere intrecciato

con altri similari.

• CAPITALE SOCIALE

• Nome degli indicatori: valutazione del Capitale Sociale

• Tipologia: Indicatore di RISULTATO

• Oggetto della misurazione

• Si vuole misurare la diffusione della lettura, la partecipazione elettorale, l’offerta di sangue e le attività sportive e del volontariato.

• Descrizione:

• a-diffusione della stampa quotidiana

• b-livello di partecipazione elettorale

• c-diffusione del dono di sangue

• d-diffusione delle associazioni dello sport di base

• e-tesserati ai partiti politici ed alle Associazioni culturali e di volontariato non profit

• Unità di misura:

• a)-copie di quotidiani diffusi giornalmente per 1.000 abitanti

• b)-affluenze alle urne: referendum abrogativi; europee; politiche; comunali

• c)-donatori per 1.000 abitanti; donazioni per 1.000 ab.

• d/e )-n. tesserati per 1.000 ab.; n. Associazioni non profit per 1.000 ab

• Descrizione: L’indicatore permette di cogliere l’apertura, l’interesse e la partecipazione dei singoli ai problemi della comunità e del mondo, quindi al di fuori della piccola cerchia delle reti primarie. Ma consente anche: di individuare il livello di legittimazione delle istituzioni, il riconoscimento ed il sostegno alla democrazia; di evidenziare un’obbligazione morale verso gli altri

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà; l’indicatore è altamente comparabile. In particolare i dati possono essere tratti:

• dall’Accertamento di Diffusione della Stampa (ADS), ultimi due tre anni;

• dall’Ufficio elettorale comunale

• dall’Istituto Superiore di Sanità

• dal CONI e dall’ EPS

• dai partiti e dalle Associazioni

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note L’indicatore deve essere integrato in primis con gli altri indicatori assimilabili, in primo luogo con quello dell’etica e della religiosità.

• ETICA E PLURALISNO RELIGIOSO

• Nome dell’indicatore: religiosità e pluralismo religioso

• Tipologia: Indicatore ibrido (STATO/IMPATTO/RISPOSTA?)

• Oggetto della misurazione

• a)- partecipazione della popolazione locale a funzioni religiose ed alla messa, esclusi eventi “obbligatori” come i funerali ( da tutti i giorni a nessuno);

• b)-credenza della popolazione in entità metafisiche (Dio) e importanza attribuita alla religione nella propria vita;

• c)-quota di popolazione aderente ad una confessione

• Descrizione: pur in modo del tutto

sperimentale e provvisorio, combinando gli indicatori è possibile costruire un “indice di religiosità della Comunità”, ritenuta importante sotto il profilo della coesione sociale:

• a-religiosità ritualistica

• b-religiosità intimistica

• c-religiosità istituzionale

• Unità di misura:

• a)-frequenza settimanale;

• b)-valutazione per questionari: quanto è importante: molto/abbastanza/poco/per nulla; credi in Dio?: molto/abbastanza/poco/per nulla;

• c)-percentuale della popolazione in possesso dei sacramenti necessari per sancirne l’appartenenza confessionale.

• Metodologia di calcolo/rilevamento

• I dati necessari al calcolo dell’indicatore sono da reperire attraverso questionari da distribuire alla popolazione e presso la Curia vescovile.

• Calcolabilità e comparabilità

• Il calcolo dell’indicatore non presenta difficoltà; l’indicatore è altamente comparabile

• Frequenza delle misurazioni

• Annuale

• Note: i risultati vanno assimilati e integrati a quelli del capitale sociale

• APPENDICE

• AZIONI LOCALI VERSO LA SOSTENIBILITA’

• Unione europea: Indicatori Comuni Europei (ICE)

• Oggetto del lavoro è stata l’individuazione condivisa di un set ristretto di indicatori, da applicare nelle diverse realtà territoriali europee, in grado di rappresentare nel modo più integrato possibile le azioni locali verso la sostenibilità.

• Gli indicatori fanno riferimento ai sei Principi di Sostenibilità, ogni indicatore deve essere pertinente ad almeno tre di essi.

• Principi di sostenibilità alla base della selezione degli indicatori :

• 1-uguaglianza ed inclusione sociale

• -accesso per tutti a servizi di base adeguati, ad esempio istruzione, occupazione, energia, salute, edilizia,

formazione, trasporti;

• 2. partecipazione/democrazia/governo locale

• -partecipazione di tutti i settori della comunità locale alla pianificazione locale e ai processi decisionali;

• 3. relazione fra dimensione locale e quella globale

• -soddisfazione dei bisogni utilizzando il più possibile risorse disponibili localmente;

• -soddisfazione dei bisogni che non possono essere soddisfatti localmente in maniera più sostenibile;

• 4. economia locale

• -promozione dell’occupazione e dell’impresa, secondo modalità che impattano in misura minimale sulle risorse naturali e sull’ambiente;

• 5. protezione ambientale

• -adozione di un approccio ecosistemico;

• -minimizzazione dell’uso delle risorse naturali e del territorio;

• -minimizzazione della produzione di rifiuti e dell’emissione di sostanze inquinanti;

• -accrescimento della biodiversità;

• 6. patrimonio culturale/qualità dell’ambiente edificato

• -protezione, conservazione e recupero di valori storici, culturali e architettonici, compresi edifici, monumenti, eventi;

• -accrescimento e salvaguardia della bellezza e funzionalità degli spazi ed

edifici.

• Note. v. “impronta ecologica” + indice di benessere della comunità, etc.

• QUADRO DI SINTESI COMUNE ALLE QUATTRO MACRO-AREE

• PER MEZZO DEL “LOCAL QUALITY OF LIFE”

• Il sistema di indicatori proposto, dalla Sustainable Development Unit ofGovernment1 e dal Central-LocalInformation Partnership Task Force on Sustainable Development (CLIP), per le città britanniche deriva dal sistema di indicatori e obiettivi sviluppato nella città di Bristol.

• Il sistema di “indicatori per la qualità della vita” di Bristol è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 e poi aggiornato annualmente. Complessivamente racchiude 68 indicatori, alcuni variati nelle successive edizioni, riferite a 11 obiettivi.

• Da questa esperienza locale sono stati poi sviluppati per i tre livelli territoriali

di governo (nazionale, regionale e locale) tre diversi set di indicatori integrati articolati sulle componenti ambiente, società ed economia.

• Per ciascuna di queste componenti sono identificati vari indicatori chiave generali, a cui localmente ne sono affiancati altri in grado di rappresentare meglio le caratteristiche di un territorio e della sua comunità. Tutti gli indicatori sono comunque rivolti a specifici obiettivi di sostenibilità.

• Per quanto concerne il livello locale sono stati identificate tre grande aree, a cui sono stati associati 18 obiettivi di qualità urbana, come di seguito riportato:

• A) Proteggere l’ambiente

• 1. Usare con efficienza e attenzione l’energia, l’acqua e le altre risorse naturali;

• 2. Minimizzare i rifiuti, in secondo luogo riusarli o recuperarli attraverso il riciclaggio, il compostaggio,

• il recupero energetico e infine smaltire quello che resta;

• 3. Limitare l’inquinamento a un livello che non danneggia i sistemi naturali;

• 4. Valorizzare e proteggere la diversità della natura (biodiversità);

• 5.Utilizzare le energie alternative (solare termico e fotovoltaico);

• B) Soddisfare i bisogni sociali

• 6. Creare o moltiplicare posti, spazi e edifici che funzionano bene, si abitano e

si guardano volentieri;

• 7. Fare insediamenti in scala e in forma appropriata;

• 8. Valorizzare e proteggere la diversità e le specificità locali, rafforzare la comunità locale e la sua

• identità culturale;

• 9. Proteggere la salute umana e la qualità della vita attraverso ambienti sicuri, puliti e piacevoli;

• 10. Enfatizzare le azioni di prevenzione e tutela della salute;

• 11. Assicurare l’accesso a buoni alimenti, all’acqua, alla casa e ai combustibili;

• 12. Soddisfare i bisogni locali con risorse locali ovunque possibile;

• 13. Massimizzare l’accesso di chiunque alle competenze e alla conoscenza necessarie per avere un ruolo

• nella società;

• 14. Rafforzare la partecipazione di tutti i segmenti sociali alla formazione delle decisioni e considerarne

• l’impatto sulla comunità sociale;

• C) Promuovere il successo economico

• 15. Creare una dinamica economia locale che offra un lavoro soddisfacente e remunerativo senza danneggiare l’ambiente locale, nazionale o globale

• 16. Valorizzare il lavoro volontario (c.d. Terzo settore dell’economia);

• 17. Incoraggiare l’accesso ai luoghi di lavoro, ai servizi e alle altre persone riducendo l’uso dell’auto e gli impatti sull’ambiente

• 18. Rendere facilmente disponibili per tutti le opportunità di cultura, svago e ricreazione

• 19. Garantire alle persone di vivere senza timore di violenza criminale o di persecuzioni per le loro opinioni, razza, genere o sessualità

• 20. Valorizzare: il centro storico del Capoluogo e le Frazioni; l’Archeologia e il brand della Città;

• 21. elaborare una programmazione strategica che tenga conto della dimensione del Parco di Roccamonfina e dell’Area Vasta del Massiccio Vulcanico.

• Il sistema proposto indaga le dimensioni della sostenibilità e riesce anche ad identificarne efficacemente le interazioni.

• Inoltre essendo costruito dal basso, partendo dalle esperienza di una amministrazione locale, e confrontato continuamente, riesce a cogliere adeguatamente le problematiche e le opportunità, adattandosi con flessibilità alle caratteristiche di ciascun contesto.