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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina I

Fiesole

12/10/2014 p. 13 La donazione del mercato più «in» Giulio GoriCorriere Fiorentino 1

12/10/2014 p. 23 «Indagini sulla fine dell'Unione» Nicola DiRenzone

Nazione Firenze 2

Iniziative ed eventi

12/10/2014 p. VIII Brundibár Gregorio Moppi,Fulvio Paloscia

Repubblica Firenze 3

12/10/2014 p. XXII Domenica in musicaRepubblica Firenze 6

12/10/2014 p. 22 Scuola di musica di FiesoleCorriere Fiorentino 7

12/10/2014 p. 26 E' l'ora delle castagne nei paesi del Mugello FrancescoQuerusti

Nazione Firenze 8

12/10/2014 p. 7 De Siervo: la Costituzione? Si può anche migliorare Andrea FagioliToscana Oggi 10

12/10/2014 p. III Un evento di grazia Paola ContiToscana Oggi LaParola Di Fiesole

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12/10/2014 p. VII Ancora oggi il sacrificio dei carabinieri MassimilianoColelli

Toscana Oggi LaParola Di Fiesole

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La donazione del mercato più «in»Il s' bolo del Forte gira in tutta la Toscana. Il sindaco si ' zrria: ma c'è poco da fare

FORTE DEI MARMI Quando suimuri e sui giornali di mezza To-scana sono comparsi manifestie pubblicità, c'è chi ha gridatoalla «patacca». «Il mercato diForte dei Marmi non sarà a Fie-sole, ma a Monte San Savino»ha denunciato l'ex consiglierecomunale fiesolano Giorgio Ga-speri Campani. Così, sul Forumdi Fiesole, un'agorà online dovepassa tutto il dibattito politicodella collina etrusca, è partito loscontro sull'originalità dei ban-chi «sdoppiati». Proprio oggi,infatti, sono previsti i due ap-puntamenti: il Mercato del For-te a Monte San Savino e il Mer-catino da Forte dei Marmi a Fie-sole. Quale sarà quello origina-le? In rete si trovano almenoquattro consorzi che rivendica-no il marchio fortemarminoDoc: ai due già citati si aggiun-gono «Gli Ambulanti di Fortedei Marmi» e «Bancarelle delForte». Ma il Comune non ne ri-conosce neanche uno. Tantoche tre anni fa, il sindaco Um-berto Buratti scrisse all'Anti-trust (da cui non ha mai avutorisposta) per contestare questaproliferazione sgradita: «Il mer-cato di Forte dei Marmi è soloquello che si svolge ogni merco-ledì mattina in piazza Marconi- spiega oggi - è come se ioprendessi dei cavalli e dei cava-lieri con i costumi storici, faces-si una corsa in una piazza qual-siasi d'Italia e lo chiamassi Paliodi Siena. Il paragone sarà irrive-rente, ma rende l'idea».

Il successo dell'appuntamen-

to versiliese nasce da una politi-ca dell'amministrazione che hadichiarato guerra alle cineserie:«Il nostro mercato si distingueper la qualità dei banchi e per letantissime persone che vengo-no da noi da mezza Italia, tantoche ogni mercoledì mattina c'èla coda in autostrada - ricordail vice sindaco e assessore alleAttività produttive Michele Mo-lino - il problema è che il no-stro mercato non è qualcosa diistituzionale , per cui diventadifficile contestare formalmen-te il nome». I banchi di piazzaMarconi sono circa 120; secon-do Buratti, quelli che andrebbe-ro in giro per l'Italia sotto deno-minazioni riferite al Forte sa-rebbero molti di più. Con buonapace della loro originalità.

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FIESOLE (FI)

PP-un MINO

Ma i vari consorzi non fannouna piega e, dai loro siti web,inaugurano una gara a chi è piùpuro dell'altro. Così, il Mercatodel Forte dichiara di nascere«nell'intento di portare la quali-tà, il pregio e il calore del rino-mato mercato della rotonda diForte dei Marmi», mentre ilMercatino da Forte dei Marmivuole «recuperare e soddisfarele esigenze di quella clientelache ritiene che l'eleganza e ilbello sia una necessità a cui nonsi può rinunciare e non solo daForte dei Marmi». Le Bancarelledel Forte traggono «le originidel suo nome dalla città di Fortedei Marmi, in Versilia». Ultimaaffermazione, la più altisonan-te: «Come tutto ciò che è bello eben riuscito vanta mille e uno

tentativi di imitazione, anche ilConsorzio "Gli Ambulanti diForte dei Marmi" può fregiarsidi questo onore». Una bellaconfusione, che fa sorriderel'assessore Molino: «Stavolta gliè andata male, con due eventi incontemporanea in Toscana,questa confusione viene a gallamolto meglio».

Nella sfida, tuttavia, il «Mer-catino» che oggi sarà in piazzaMino a Fiesole mette le maniavanti: «Nota bene - si leggenei manifesti pubblicitari - ilmercato di Forte dei Marmi sitrova esclusivamente nel Comu-ne di Forte dei Marmi (...). Noitrasferiamo esclusivamente lenostre bancarelle di qualità».

Giulio Gori

Sopra,l'originalemercato a Fortedei Marmi, inpiazza Marconi,e le pubblicitàdei due eventidi oggi inToscana

Fiesole Pagina 1

VAGLIA FORZA ITALIA CHIEDE COMMISSIONE

«Indagini sulla fine dell'Unione»ISTITUIRE una Commissionedi Indagine sulle vicende chehanno portato alla costituzione,alla gestione ed al successivo scio-glimento dell'Unione dei Comu-ni Fiesole - Vaglia. Lo chiede ilconsigliere comunale di ForzaItalia a Vaglia, Claudio Scuriatti,con una mozione che sarà presen-tata nei prossimi giorni alla segre-teria dei sindaco. «La necessità -si legge nel documento - è quelladi verificare se vi siano responsa-bilità da accertare nella gestione

fallimentare dell'Unione dei co-muni Fiesole - Vaglia». Ma per-ché chiedere tale commissionequando tutti, a Vaglia, sembranoessere d'accordo sullo scioglimen-to dell'Ente? «Perché Vaglia - af-ferma Scuriatti - con la costitu-zione dell'Unione ha persolOOmila curo, versati per evitareil commissariamento. La mia in-tenzione, quindi, è capire qualisiano le responsabilità della pas-sata amministrazione».

Nicola Di Renzone

Fiesole Pagina 2

Bambini e ShoahL'opera dei piccolidall'inferno di Terezin

GREGORIOMOPPIFULVIO PALOSCIA

REZIN, 1943.1 bambini interna-ti nel campo di concentramen-to che Hitler voleva spacciarecome città-modello gestita da-gli ebrei, occultando al mondo

sotterenza e morte, mettono in scena un'o-pera scritta da Hans Krása, compositoreebreo ceco che di lì a poco sarebbe morto adAuschwitz. Quellarappresentazione fuim-mortalata in un film di propaganda che do-veva dimostrare alla comunità internazio-nale la bontà del progetto. Tutti coloro chevi parteciparono vennero poi sterminati.Pubblico compreso. Brundibár è la testi-monianza più conosciuta della moltissimamusica nata nei lager, e ora torna al Mag-gio in un allestimento perle scuole e non so-lo, interpretato dalle voci bianche dellaScuola di Musica di Fiesole preparate daJoan Yakkey Pierini. Abbiamo incontratoElena Pierini che dirige gli strumentisti delConservatorio "Cherubini', la regista Ma-rina Bianchi, la scenografa Leila Fteita. EKitty Braun, superstite della Shoah, ebreapoi convertita al cattolicesimo, arrivata aFirenze nel dopoguerra da profuga istria-na. Negli anni dell'Olocausto aveva 8 anni,come gli interpreti e destinatari di Brun-dibár.

È difficile mettere in scena quest'o-pera senza farsi suggestionare dallasua storia?Marina Bianchi: «Per questo mio secon-

do incontroconl'operadiKrása, che misi inscena già nel 1996 al Comunale, sono par-tita dal fatto che è stata scritta per i bam-bini dell'orfanotrofio di Praga, dove si ten-ne laprimanel 1942, senzaperdereperò divista il destino successivo. Ed è come sequesti ragazzi, senza genitori e senza con-trollo, vivessero la vicenda in un sogno al-l'interno di una scenografia composta diletti che richiamano anche un lager. Ab-biamo aggiunto un prologo dove i ragazzisuonano i temi dell'opera, poi entra in sce-na l'infermiera-kapo e tutto si ferma. L'i-dea di questo personaggio mi èvenuta per-ché l'opera è tutta una giustapposizione dibrani che finiscono sospesi, e sentivo il bi-sogno di riempire i vuoti dando una conti-nuità. Abbiamo anche inventato un altropersonaggio: una ballerina adulta dal cor-po di bambina che alla fine porta tutti viacon sé lasciando la camerata vuota».

Leila Fteita: «I letti sono torridi ferro disei piani su cui i bambini si arrampicano; lepareti intorno sono teli dipinti a intonacodai quali si intravede la struttura del pal-coscenico, che simboleggia la vita: i lettistessi hanno le lenzuola piegate a "cubo",come in caserma, ma alla fine dell'operaappariranno rifatti, metafora dell'ecci-dio».

La musica di Krása è soltanto perbambini?Elena Pierini: «Il compositore aveva una

cultura musicale sterminata e in realtà ciha lasciato una partitura complessa, con-torta: c'è la melodia, la logica, i motivi fol-cloristici ad uso di piccoli cantanti, ma ci so-

no anche momenti asimmetrici, espres-sionisti, melodie di valzer accompagnateda accordi mostruosi, distorsioni di Wa-gner, anticipazioni di Britten, citazionisghembe della Traviata. Il personaggio diBrundibár, figurazione di Hitler, ha peresempio una musica che suona sbagliata,metafora della sua malvagità. Tutto rima-ne in testa, nonostante sia straniante».

Signora Braun, nella sua esperienzaa Ravensbrück e Bergen-Belsen lamusica ha avuto qualche ruolo?«Spesso nelle baracche di Ravensbrück

Quella lontana "prima" nelcampo fu filmata perpropaganda: poi interpreti epubblico furono tutti sterminati

la mamma intonava l'Ave Maria di Gou-nod: intorno a lei le altre internate piange-vano anche se non erano cattoliche. Dopo,quando siamo tornati liberi, la mamma di-ceva sempre che non aveva mai sentitouscire la sua voce così bene come quandoaveva lo stomaco vuoto. Il suo era un attod'amore, come tutta la nostra esperienza.I giovani mi chiedono come ho fatto a sal-varmi. Rispondo che non è dipeso dalla for-tuna ma dalla volontà di Dio. Sono viva pertestimoniare».

Quando è stata deportata?«All'inizio pensavamo che i nazisti vo-

lessero perseguitare solo gli ebrei ricchi.Noi non lo eravamo, ma quando hanno da-

Iniziative ed eventi Pagina 3

to fuoco alla sinagoga di Fiume abbiamo ca-pito che eravamo in pericolo tutti. Perciòsiamo fuggiti a Trieste lasciando a Fiumeunanonnainferma affidata alle cure di unadomestica slava, chepoi cidenunciòalleSs.A Trieste io, mio padre, mia madre e miofratellino, convalescente di una pleurite,alloggiammo in un albergo costretti al si-lenzio per non dare nell'occhio. Ci trasfe-rimmo dunque a Mestre: ogni sera suona-va l'allarme perché bombardavano la vici-na Marghera e siccome non c'erano rifugi,fuggivamo in aperta campagna dove io,sdraiata nei campi a pancia in su, vedevo lebombe cadere. Grazie ad un amico farma-cista armeno ci trasferimmo in unagrazio-

sa villetta con giardino. Ma la dovemmo la-sciare perché mia madre, al mercato, ave-va incontrato un conoscente di Fiume e te-meva che ci denunciasse. Trovammo rifu-gio in un fienile accolti da una famiglia con-tadina: furono giorni di gioia. Ma 1'11 no-vembre 1944 le Ss ci presero per rinchiu-derci in carcere a Venezia, con delinquenticomuni, così colpiti dalla presenza di noibambini da regalarci i dolci che gli arriva-vano da casa. Solo lì io ho sentito la pietà ve-ra per noi».

Come arrivò a Ravensbriick?

Il compositore aveva unacultura musicale enormee ci ha lasciato una partitura

complessa e contorta

«Inunvagonebestiamedopoesserepas-sati dalla risiera di San Sabba, di cui ricor-do quella parete con tutte le firme degli in-ternati su cui ponemmo anche la nostra, edun sarto anche lui di Fiume che cucì un paiodi mutande di flanella rosa per mia mam-ma. Le stesse che poi, aBergen-Belsen, miamadre usòper tappare lafinestradi unaba-racca dove c'era una ragazza in agonia. Ungesto vano, perché la giovane morì. Megliocosì: lo pensammo anche quando perse lavita un nostro cuginetto. Siamo stati l'ulti-mo convoglio a partire per la Germania. Inquel vagone c'era solo un bidone dove fa-cevamo i nostri bisogni davanti a tutti. AGorizia salirono delle partigiane con zaini

pieni di ogni bendi dio. In quei giorni cade-va il mio compleanno e mia mamma scam-biò una medicina con uovo e zucchero. Fe-ce uno zabaione per festeggiare».

Comepassavate le giornatevoibam-bini nel lager?«Nella baracca, mentre le mamme era-

no ai lavori forzati. Abbandonati a noi stes-si, mortificati dalle guardie e in preda ai pi-docchi che ci cadevano addosso come nevenera dalla branda superiore. Ricordo chedegli zingari internati con noi mi rubaronoi tozzi di pane che la mamma aveva messoda parte per i piccoli orfani della baracca.Ricordo mia madre percossa da una guar-dia: era tornata dai lavori forzati perchéavevo la febbre. Ricordo che una kapò mirasò i capelli di cui ero tanto fiera ma soloper metà: suonò l'allarme, e io rimasi così».

E fu così che foste trasferiti a Bergen-Belsen?«Noi donne in treno, gli uomini a piedi.

Là non c'erano nemmeno i letti . Dormiva-mo per terra, i più fortunati con la schienaappoggiata alla parete ma costretti a tene-re piegate le gambe, tanto che le mie siatrofizzarono. Avevamo tutti il tifo petec-chiale e la diarrea: una notte non feci intempo ad arrivare alla fossa a cielo apertodove facevamo i nostri bisogni, e una kapòmi picchiò con uno sfollagente. Da alloranon uscii più dalla baracca. Che diventò lanostra latrina. Volevo solo morire. Ma sullasoglia della camera a gas, l'allarme aereomi salvò. L'orrore del campo era per noiun'abitudine. Mi accorsi della suareale en-tità dagli occhi degli inglesi arrivati a libe-rarci: indossavano camici bianchi, sem-bravano spettri. E mi pareva che monta-gne di cadaveri ridessero di me. Paura nonl'ho mai avuta. Solo stupore: cosa ho fattoper meritarmi questo?».

Marina Bianchi, è cambiato l'ap-proccio dei giovanissimi alla Shoahrispetto a 18 anni fa?Marina Bianchi: «Sì. Allora raccontai

concautelaetimoredellepersecuzioni, maunaragazzina mi bloccò dicendo che già sa-peva. Oggi le nuove generazioni tecnologi-che sono altrettanto informate ma vivonotutto con meno emozione».

Signora Braun, la turba ricordare lasua storia?«Testimoniare è durissimo. Quando ho

un incontro la notte prima non dormo, stomale durante e dopo il racconto. Ma daquella esperienza sono uscita matura. A 9anni sapevo per cosa vale la pena lottare ecosa no».

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

La regista Marina Bianchi e tutto il castdello spettacolo al Goldoni da martedìE con loro, in redazione, c'era anchela sopravvissuta Kitty Braun che raccontache cos'era avere otto anni nel lager

Iniziative ed eventi Pagina 4

Dieci biglietti omaggio perla prima di sabato 18

LETTORi di Repubblica potranno assistere gratuitamente alla prima seraleI di Brundibár, sabato 18 ottobre al Teatro Goldoni (v. Santa Maria) alle20.30. Vinceranno il biglietto i primi dieci che domani, 13 ottobre,

telefoneranno alle 16 al 33416953043. L'opera, che racconta di due bambinipoveri ai quali il perfido Brundibar impedisce invano di elemosinare i soldi pernutrire la mamma malata (chiara metafora delle persecuzioni antisemite),va in scena per le scuole da martedì 14, alle 10. Oltre alla prima del 18, èprevista una replica per tutto il pubblico anche domenica 19 alle 16.30. Ilbiglietto costa 15 euro. Il nuovo allestimento, curato dalla regista MarinaBianchi e dalla scenografa Leila Fteita, è in collaborazione con il «Cherubini» ela Scuola di Musica di Fiesole. Alla direzione degli strumentisti delConservatorio si alterneranno Farhad G. Mahani e, nelle repliche di sabato edomenica, Elena Pierini. Joan Yakkey dirige il coro della Scuola fiesolana.

Iniziative ed eventi Pagina 5

DOMENICA IN MUSICASecondo appuntamentoautunnale a palazzo StrozziSacrati, sede della presidenzadella Regione Toscana, delle"Domeniche in musica" incollaborazione con la Scuola dimusica di Fiesole. Protagonisti lavoce di Elena Cecchi e ilclavicembalo di Alfonso Fedi inun programma che proponepagine di Morley, Bull, Dowland,Byrd, Monteverdi, Frascobaldi. I lconcerto è preceduto da unavisita guidata alle 9.30 e alle 10.Piazza Duomo, ore 11,prenotazioni 0554385616

Iniziative ed eventi Pagina 6

Scuola di musica di FiesoleFirenze, Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Dao-mo10Oggi (ore 11) il soprano Elena Cecchi Fedie Alfonso Fedi al clavicembalo.

Iniziative ed eventi Pagina 7

ora delle castagne

UNA DOMENICA dal gu-sto antico con la riscopertadei prodotti del bosco e deisuoi derivati. Insieme amercatini e fiere paesane.A Fiesole oggi dalle 8 alle19, in piazza Mino , ecco il`Mercatino da Forte deiMarmi'. Dal mare alla colli-na arrivano a Fiesole moltebancarelle con prodotti diprima qualità . Tra maglie-ria, accessori in cashlnere,camiceria, abiti sartoriali,biancheria e oggettisticaper la casa, scarpe, cinturee prodotti in cuoio, tantesono le occasioni che si pos-sono trovare curiosandofra le bancarelle.

NEL MUGELLO `Festadei Marroni e della Casta-gna' e prodotti del boscooggi a Palazzuolo, Vic-chio, San Piero a Sieve,Firenzuola, San Godenzoe Marradi e Polcanto.Nel corso della giornata sipotranno gustare varie spe-cialità come bruciate dimarroni nostrali, gnocchidi polenta, lasagne, casta-gnaccio, frittelle, schiaccia-ta all'olio e vin brulé.A Ronta, frazione di BorgoSan Lorenzo, «Sagra dellapolenta e delle castagne»

tutto il giorno e il 18 e 19ottobre al campo sportivo.Protagonista sulla tavola sa -rà la castagna e i suoi deri-vati. Non mancherà nean-che la polenta, i classici tor-telli e carne alla brace.

MILLENARIA «Fiera diSan Luca» da oggi a dome

iS chiude la festadella g noccataStreet food in città

nica 19 ottobre all'Ipru-neta . Come si intuisce dalnome stesso, questa fieravanta origini antichissimeed è una delle fiere del be-stiame più prestigiose dellaToscana. Il programma del-la Fiera metterà in primopiano le esposizioni di animali provenienti da molteregioni. In particolare, lafiera esporrà animali dimolte specie, macchineagricole e automobili. Maanche stand gastronomici,eventi vari, giochi e diverti-mento per grandi e piccini.A Scandicci ultimo gior-no per il tradizionale ap-puntamento con 'Scandic-ci Fiera' che offrirà un va

ugelloriegato mondo di stand ditutti i tipi.

GRAN FINALE della `Festa della Gnoccata' che sitiene oggi a Serpiolle, sullecolline sopra Gareggi, pres-so il circolo Sms. Si potran-no gustare specialità comepolenta con sugo di carne,funghi o formaggio, carnealla brace, contorni e dolci.Il programma: alle 9 par-tenza della `Sgambata dellaGnoccata' in Mtb attornoalle colline di Serpiolle, ore12 pranzo, ore 15,30 Musi-ca popolare dal mondo e dicantautore, ore 19 Cenone,ore 21,30 ballo con il com-plesso `Elixir'.Solidarietà e cibo di quali-tà oggi, nell'ultimo giornodi apertura, dalle 12 alle17, per lo street food `Toreilo' in Lungarno Colom-bo.Tutto l'incasso sarà de-voluto all'associazione"Uno per tutti"che si occu-pa di bambini disabili.Chi si recherà a mangiareal `Torello' gli hamburgher di Chianina e la `BirraAgricola' potrà avere unapiacevole sorpresa: incon-trare Irene Grandi che haassicurato un suo passag-gio in lungarno Colombo.

Francesco Querustì

Iniziative ed eventi Pagina 8

SAGRE In alto le castagne protagoniste in Mugello.Sotto stand gastronomici all'Impruneta

Iniziative ed eventi Pagina 9

L'INTERVISTA Iniziativa sulla nostra Carta fondamentale. Paia il presidente emerito della Corte costituzionale

DI ANDREA FAGIOLI

La Costituzione italiana èda attuare o damodificare? A questadomanda sono chiamati

a rispondere Ugo De Siervo,presidente emerito della Cortecostituzionale, e VanninoChiti, senatore, presidentedella Commissione politichedell'Unione europea emembro della delegazioneparlamentare italiana pressol'Assemblea del Consigliod'Europa.L'occasione èl'apertura, lunedì 13ottobre alle 21 pressola Sala Toniolo delSeminario di Fiesole,del ciclo di 8 incontrisulla Costituzionepromosso dal«Collegamentosociale cristiano» incollaborazione con ilnostro giornale. Perintrodurre l'iniziativae anticipare il temadella prima serata,abbiamo incontratoUgo De Siervo al qualeabbiamo girato la domanda difondo.Professore, la nostraCostituzione è da attuare o damodificare?«È da attuare e magari inpiccola parte da modificare

bene. La Costituzione ha uninsieme di grandi valori eprincipi che sono, speriamo,permanenti della nostrasocietà. Valori e principi che inbuona parte devonocontinuamente essere fattivivere, sviluppati, attuati doveci sono gravi inattuazioni.Altra cosa è pensare che unaCostituzione rimanga immotain tutte le sue parti. Finodall'inizio alcuni politici,dirigenti culturali, esponenti digrande livello notarono chealcune parti organizzative dellanostra Costituzionemeritavano miglioramentidestinati a far funzionaremeglio le istituzioni, che poidevono attuare i principi e ivalori. La risposta quindi èmossa. Per attuare laCostituzione bisogna che leforze politiche lavorino tanto etocchino alcune parti infunzione di migliorarel'efficienza delle istituzioni.Siamo chiari: dal 1948 lanostra Costituzione è già statamodificata in piccole parti ointegrata ben 36 volte. Quindinon si può creare un artficiosocontrasto: chi vuole lamodifica, non vuolel'attuzione. La rispota è che perattuare finalmente bene lanostra Costituzione forsequalche aggiustamento,qualche miglioramento, ove si

tratti effettivamente dimiglioramento, siaopportuno».L'importante è nonstravolgerla . Il valore di fondorimane tutto . Nel suo insiemela nostra Costituzione èsempre valida.«Valida e perpetua,tendenzialmente. Il principiodi uguaglianza, per fare unesempio, è un principio che sitrasforma, trasformadosi lasocietà. Trasformandosi ledisuguaglianze bisogna sempreattuare il principio diuguaglianza, l'uguaglianza deipunti di partenza, lacorrezione delle ingiustiziemanifeste e così via. Per farequesto ci vuole un sistemaistituzionale centrale eregionale che funzionino efunzionino meglio. Per farlifunzionare meglio qualchevolta ci vuole una miglioreclasse politica e qualche voltaci vuole qualche ritoccoistituzionale».

Iniziative ed eventi Pagina 10

L'uguaglianza sarà proprio ilprimo degli argomenti dopol'incontro introduttivo, mentreil terzo sarà sul lavoro. Aquesto proposito l'articolo 1della nostra Costituzione parladi Repubblica democraticafondata sul lavoro . Ma come siconcilia il principiocostituzionale con lasituazione attuale in cui lamancanza di lavoro è forse ilnostro problema principale?«Si concilia male, con tantafatica. Intanto l'articolo 1,"fondata sul lavoro", vuol direche la Repubblica è fondata suciò che può dare ciscuno di noialla vita collettiva. Non èfondata sulla proprietà, non èfondata sui beni, non èfondata sulla ricchezza: èfondata su ciò che tutti noipossiamo e dobbiamo dare.Poi lo Stato dovrebbe operareperché il lavoro non sia unachimera, ma sia una cosa veraa disposizione di tutti. Qui cisono responsabilità serie delsistema politico e del sistemaeconomico, ovviamente.Occorre probabilmente dopotanti anni riprendereenergicamente i discorsi sulradicale miglioramento delsistema di lavoro, lacontrattazione, ma anche ilsenso di responsabilità deilavoratori e degli imprenditori.Occorre una piccolarivoluzione culturale dopotanti anni».Parlando di «Collegamenntosociale cristiano» vienenaturale fare un salto nelpassato , a quando laCostituzione è stata progettatae quindi al ruolo fondamentaleche nella stesura ebbero icattolici democratici.«Sì, assolutamentedeterminante, però poi daattuare. Una cosafondamentale è adottare unbuona Costituzione, ma poi c'èaltrettanta responsabilità neltradurre in pratica i principibuoni che si inseriscono inCostituzione. Ricordo cheGiorgio La Pira, nel 1951,quindi poco dopo l'adozionedella Costituzione riconobbeche era più difficile a volteattuare i principi che scriverli,se pure in mezzo a tantediscussioni. Adesso si tratta distare molto addosso al sistemapolitico e al sistema dei poteri,anche privati, perchéfinalmente una serie diprincipi diventino realtà».Uno degli artcoli che sta più acuore ai cattolici è senz'altro il29, quello che riconosce idiritti della famiglia come

società naturale fondata sulmatrimonio . Anche in questocaso le chiedo come si conciliaquesto principio costituzionalecon le unioni di fatto compresele coppie gay?«Sono fenomeni abbastanzadiversi. La famiglia èriconosciuta con certecaratteristiche dalla nostraCostituzione come un'entitàstabile, finalizzatafondamentalmente alla vita incomune, alla nascita dei figli,all'educazione dei giovani ecosì via. Altra cosa sono leunioni di fatto, ma anche quisiamo chiari: mentre le unionidi fatto in generale, ovvero trauomini e donne sono ormaiun fenomeno sociale, leconvivenze omosessuali sonoun microfenomeno, unfenomeno molto marginale,molto gonfiato da certastampa, da certe battaglie. Ilproblema della società attualeè intanto dare una migliorelegislazione alla famiglia,all'educazione dei figli,all'accoglienza dei piccoli nellescuole e così via. Poi bisogneràfare una legislazione modernae adeguata sulle convivenze difatto, che non vuol dire, ripeto,convivenze omosessuali.Quando c'è un'aliquota socialealta che sceglie la convivenza enon sceglie il matrimonioreligioso o civile, la societàdeve farsi carico dei problemiche si stanno moltiplicando.

Cè un'aliquota non piccolaormai di bambini che nasconoda convivenze di fatto. Quibisogna intervenire, ci vuoleuna delle tante legislazioni. Ame colpisce che alla nascitadella presenza forte deicattolici nelle società antiche cisi trovò dinanzi a molteconvivenze di fatto e i cattolicilavorarono per regolarizzarle.Il fenomento sociale adesso c'ènuovamente e quindi congrande equilibrio bisognaintervenire affiancando almatrimonio civile e religiosoqualcosa di meno ma checopra le responsabilità che duepersone assumono vivendostabilmente insieme».Abbiamo inziato conl'interrogativo se la nostraCostituzione è da attuare o damodificare . Adesso, inconclusione, le chiedo quantoè conosciuta la nostraCostituzione?«Non molto. Fino a non tantianni fa c era una sorda ostilitàin tanti ambienti. Adesso c'èinvece un grande entusiasmoche qualche volta è fattotroppo di belle parole, di bellefrasi, ma di scarse conoscenze eletture attente».

SU WWW.TOSCANAOGGI.ITIL VIDEO DELL' INTERVISTA

Dal 13 ottobre gli incontri a FiesoleG li incontri sulla Costituzione organizzati dal «Collega-

mento sociale cristiano» in collaborazione con il nostrosettimanale si svolgono ogni secondo lunedì del mese, daottobre a maggio, alle 21 nella Sala Toniolo presso il Semi-nario di Fiesole. Ogni volta si confronteranno costituziona-listi, esponenti dell'associazionismo, della società civile epolitici toscani dei diversi schieramenti. All'incontro intro-duttivo, lunedì 13 ottobre, con Ugo De Siervo e VanninoChiti, ne seguiranno altri sette: lunedì 10 novembre, Ugua-glianza; lunedì 15 dicembre, Lavoro; lunedì 12 gennaio2015, Cultura e ricerca; lunedì 9 febbraio, Giustizia; lunedì

9 marzo, Matrimonio e fa-miglia; lunedì 13 aprile,Istruzione; lunedì 11 mag-gio, Pace e relazioni interna-zionali.

Iniziative ed eventi Pagina 11

la

UN EVENTO DI GRAZIAbbiamo deciso mio marito ed io di accettare

M'invito della diocesi di Fiesole di andare a Romaper pregare insieme a Papa Francesco per il Sinododella Famiglia . II nostro essere credenti e praticantiha valutato questo momento nobile e importantetestimoniarlo con la presenza fisica , anche seinsieme era vivo il desiderio di vedere «Francesco»da vicino e magari guardarlo negli occhi e stringerglila mano . Ci aspettavamo una giornata lunga edintensa , la realtà ha corrisposto all'immaginazione.Nessun pentimento conseguente alla faticasopportata . Lo Spirito Santo , invocato con lapreghiera già durante il viaggio, ben organizzatodalla Diocesi di Fiesole , con i capigruppo dei 5pullman accoglienti e ben preparati, ha fatto sentireil suo alito vitale di amore , creando fra i partecipantiun clima di apertura ad un rapporto fraterno. Puòsembrare scontato ma non sempre è così. La S.Messa nelle vicinanze della Basilica di S. Pietro,chiesa di "S. Gregorio VII", ha unito ancor di più nellacomunione , predisponendo l'intero gruppo fiesolano,con l'aiuto anche delle parole di Don Dino Nutinell'omelia, a vivere questa giornata con lo spirito dicarità di cui sono stati ricordati esempi, inparticolare, il santo Pontefice Gregorio VII eFrancesco d'Assisi , ricorrendo la sua festa, qualepatrono d ' Italia, 4 ottobre.Dopo un primo pomeriggio inondato di sole in

piazza S . Pietro dove migliaia emigliaia di persone sono convenuteda ogni parte : giovani , adulti , anzianie tanti bambini con i loro genitori,sopportando il caldo in una lungaattesa di entrata , fuori del loggiato,finalmente un po ' di riposo nellaimmensa sala pietrina all 'aperto. Unadomanda posta qua e là a qualchepersona, perché sei venuta? Larisposta , con sorriso , è statasostanzialmente uguale: sonocristiana e ho sentito il bisogno diesserci . Insomma l'invito del padre adun figlio/a che lo apprezza e lo ama.Piano piano il sole ha lasciato il postoalle luci che si sono accese nellaserata dando alla piazza un altroaspetto di gran ricevimento,illuminata anche da numerosefiaccole nelle mani dei presenti. Per ilpopolo cristiano il Papa è un mito,come lo è una star della musica per igiovani, con una grande differenza,Lui testimonia una Verità che nonpotrà mai scomparire, capace per chilo segue di dargli gioia non effimera,mentre un uomo , «grande» quantovogliamo potrà rimanere nel cuore enella mente per i suoi meriti e le suequalità , sapendo però che derivanoda quella stessa Fonte di Vita eVerità.Ho colto un 'altra differenza : il mitoPapa non si vergogna a mostrare la

sua debolezza fisica, la sua stanchezza, comeabbiamo osservato anche in questa occasione, Gesùha avuto bisogno del cireneo per arrivare alCalvario , quasi a chiedere una condivisione, unacom-passione che unisce , affratella , un qualunque«mito» vuole invece mostrarsi in tutta la sua formafisica, per dare al suo pubblico senso di deità, che sisbriciola al primo impatto . Le testimonianze: duegiovani fidanzati con le loro difficoltà davanti alprogetto che devono comporre ; coppia sposata conproblemi di figli (gravidanze non andate a buon fine,generosità nell'affido in presenza di figli generatibiologicamente); matrimonio con figli , dove graviincomprensioni avevano divisi i coniugi per diversianni, hanno mostrato come la ricerca di Dio sia lastrada giusta da percorrere per ritrovare gioia,serenità ed equilibrio . Sono state le parole delPontefice, che insieme alla preghiera hanno datosenso compiuto allo scopo della giornata, di cuiestrapolando alcuni concetti: «la famiglia continuaad essere scuola senza pari di umanità , contributoindispensabile a una società più giusta e solidale»; ilconvenire «in unum» attorno al Vescovo di Roma èevento di grazia , nel quale la collegialità episcopalesi manifesta in un cammino di discernimentospirituale e pastorale .... Conosciamo , infatti, comenel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza capacidi vincere ciò che crea infelicità e violenza ... Infinela richiesta di doni nella preghiera allo Spirito Santoper i padri sinodali , ovvero l ' invito ad essere«cirenei» consapevoli per il contributo da dare allamissione a cui sono oggi chiamati.

Paola Conti

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Ancora oggi il sacrificio dei carabinieriDI MASSIMILIANO COLELLI

a nostra presenza aFiesole rendeomaggio al sacrificiodi tre eroici

carabinieri, esempio distraordinario coraggio morale,luce per quanti nel buio dellosmarrimento dei valori sono allaricerca di una fortetestimonianza. Intendiamotrasmettere, attraverso la loroesemplarità, fiducia e speranza,soprattutto ai giovani che acausa del caos della societàmoderna talvolta perdono lacertezza del futuro». Con questeparole il gen. LeonardoGallitelli, Comandante Generaledell'Arma dei Carabinieri, haevidenziato il senso dellapresenza dei massimi livelliistituzionali della «Benemerita»alla cerimonia solenne dicommemorazione deicarabinieri «Martiri di Fiesole» -Medaglia d'Oro al Valor Militare- Alberto La Rocca, VittorioMarandola, Fulvio Sbarretti, nelquadro delle celebrazioni per il70 ° Anniversario del Sacrificiodei tre militari. L'eventocommemorativo, svoltosimartedì 30 settembre, è statoaperto con la Messa nella

Cattedrale di San Romolopresieduta da mons. MarioMeini, Vescovo di Fiesole,concelebrata da mons. MauroTramontano, CappellanoMilitare Legione CarabinieriToscana. Quindi la deposizionedelle corone di alloro alMonumento ai Martiri di Fiesolenel Parco della Rimembranza daparte del gen. Gallitelli e diAnna Ravoni, Sindaco di Fiesole,cui sono seguiti gli interventi.Mons. Meini nell'Omelia haespresso gratitudine perduecento anni di testimonianzesignificative da parte degliuomini dell'Arma dei

Carabinieri. «Ancora oggi - hamesso in evidenza il Vescovo -molti carabinieri agiscono condecisione e virtù nelle difficoltàdella quotidianità spendendosifino a dare la vita, infondendocoraggio e fiducia».Ravoni ha sottolineatol'importanza del «patto diamicizia» con i Comuni diPastrengo, Fiumicino eSanfront, uniti da episodigloriosi che hanno visto qualeprotagonista l'Arma deiCarabinieri, dalla prima guerrad'indipendenza alla secondaguerra mondiale.«Continueremo - ha detto il

Sindaco - a trasmettere airagazzi il sentimento divicinanza ai Carabinieri,simboleggiato dalle scolareschefiesolane qui presenti».All'evento hanno partecipatovertici dell'Arma dei Carabinierie della Guardia di Finanza, ilprefetto di Firenze Luigi Varratta,il questore di Firenze, il vicepresidente della ToscanaStefania Saccardi, altre autoritàcivili e militari e i parenti deicarabinieri Martiri di Fiesole,Alberto, Letizia, Umberto, Gina,nipoti del carabiniere La Rocca,Vittorio, Maria, Angela, Paola,nipoti del carabiniereMarandola, Pasquale, fratellodel carabiniere Sbarretti.A conclusione dellacommemorazione, il gen.Gallitelli ha premiato lostudente Matteo Carlone, delLiceo artistico Brunelleschi diMontemurlo (Prato), risultatoprimo - con l'opera grafica daltitolo «Duecento anni semprecon voi» - al Concorsonazionale di pittura e artifigurative indetto per ilBicentenario dell'Arma de¡Carabinieri riservato aglistudenti degli ultimi due annidei licei artistici e degli istitutid'arte.

FIESOLE Cerimonia in memoria dei 70° dei sacrificio dei tre militari. La Messa in cattedrale

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