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Ufficio stampa Rassegna stampa martedì 7 febbraio 2012 Pagina 1 di 116

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Ufficio stampa

Rassegna stampamartedì 7 febbraio 2012

Pagina 1 di 116

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

INDICE

prima pagina07/02/12 Prima pagina 6

Bus gratuiti da oggi a sabato07/02/12 Viabilità 7

Tutti in fila al porto Arriva l’oro bianco per vincere il ghiaccio07/02/12 Viabilità 8

Molti sos da disabili Anche cani e uccelli nella morsa del gelo07/02/12 Cronaca 10

Chiusi mercati e scuole È corsa alle provviste07/02/12 Cronaca 11

Ripresi i diretti sulla linea di Bologna Mada Faenza è un’odissea07/02/12 Viabilità 12

Caldaie sempre accese07/02/12 Economia e Territorio 13

Scuole chiuse in eterno E il piccolo dove lo metto?07/02/12 Istruzione 14

Da tanti cittadini una mano ai senzatetto07/02/12 Sanità e Politiche sociali 15

Cibo e medicinali per i bisognosi Ci pensano gli scout07/02/12 Sanità e Politiche sociali 16

Assalto allo scaffale per le scorte Pane abbondante, companatico meno07/02/12 Cronaca 17

Sequestrati 85 compressori per frigo usati destinati al Senegal07/02/12 Cronaca 18

Italo Caricato nuovo presidente07/02/12 Politica 19

I prestiti sono in calo del6%07/02/12 Economia e Territorio 20

Identificato il cadavere trovato nel Candiano07/02/12 Cronaca 22

Scontava la pena in comunità e rapinava negozi07/02/12 Cronaca 23

Quandola neve blocca i treni07/02/12 Viabilità 24

Caro sindaco, bisogna cambiare rotta07/02/12 Politica 25

Cassonetti pieni La neve non è una scusa07/02/12 Ambiente 26

prima pagina faenza lugo07/02/12 Prima pagina 27

Tagli alla giustizia voluti dal governo Né Lugo, né Faenza hanno i requisiti07/02/12 Politica 28

«Non intendiamo arretrare sui servizi»07/02/12 Politica 29

La vacanza fuori programma è finita. Almeno per ora07/02/12 Ambiente 30

Hera sommersa di chiamate07/02/12 Ambiente 31

CORSO DI TEDESCO CON CONFCOMMERCIO07/02/12 Economia e Territorio 32

Fantini (Pri): «Occorre un nuovo patto sociale»07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 33

PRIMA PAGINA07/02/12 Prima pagina 34

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La Voce di Romagna Ravenna

Neve: stanziati 100 mila euro al giorno07/02/12 Ambiente 35

Rapine mentre era in affidamento07/02/12 Cronaca 36

Bus gratis, riscaldamento anche di notte07/02/12 Viabilità 37

Nuove nevicate in arrivo. Colonnina di mercurio scesa a -13°07/02/12 Cronaca 38

Identificato l’uomo morto nel porto canale07/02/12 Cronaca 39

Scoperto traffico di rifiuti speciali07/02/12 Cronaca 40

E a Russi Pd e Pri affossano l’odg di Sel07/02/12 Politica 41

«Acqua, paghiamo solo il dovuto»07/02/12 Ambiente 42

«Un momento pubblico in favore dei bagnini»07/02/12 Cronaca 44

«Una zona franca per l’imprenditoria balneare»07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 45

Carta d’identità elettronica in manutenzione07/02/12 Cronaca 46

Brisighella, “sfondato” Monte Romano La Ferrovia Faentina valida alternativa07/02/12 Trasporti 47

Nuova allerta meteo della protezione civile07/02/12 Ambiente 48

Travolse e uccise Filipi, patteggia07/02/12 Cronaca 49

«Il settore agricolo non deve pagare l’Imu»07/02/12 Agricoltura, Economia e Territorio 50

prima pagina07/02/12 Prima pagina 51

Unipol si avvia alla fusione Con l’ok delle Coop07/02/12 Economia e Territorio 52

“Piano neve promosso a pieni voti”07/02/12 Ambiente 53

“è stato un vero fallimento”07/02/12 Ambiente 54

Neve in arrivo Scuole chiuse anche oggi07/02/12 Ambiente 55

Fornai: ‘Nonostante il gelo pane per tutti, no corsa ad acquisto’07/02/12 Ambiente 56

Provincia sotto zero e oggi sono attese nevicate07/02/12 Ambiente 57

LA NEVE NON FERMA L’ATTIVITÀ DI BRONSON E CISIM07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 58

A volo di “Fenice” tra eterno ritorno e postrock07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 59

IN BREVE CRONACA07/02/12 Cronaca 60

“Da neve e gelo colpo di grazia ad un commercio già in agonia”07/02/12 Economia e Territorio 61

Il gelo minaccia l’avifauna07/02/12 Ambiente 62

Emergenza neve, bus gratuiti07/02/12 Lavoro, Viabilità 63

E’ di un ravennate il cadavere ripescato dal Candiano07/02/12 Cronaca 64

Riforma agricola e ittica, la ricetta Ancisi07/02/12 Agricoltura, Economia e Territorio 65

La Provincia pronta a formare nuovi volontari07/02/12 Sanità e Politiche sociali 66

Stalking alla ex, rimane in carcere il 62enne arrestato a Lido Adriano07/02/12 Cronaca 67

TUTTI DAVANTI AL GIUDICE07/02/12 Cronaca 68

Traco di rifiuti speciali stroncato al porto Denunciato l’esportatore07/02/12 Cronaca 69

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Corriere della Sera

Il Fatto

Il Giornale

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

Pensione alle Poste per 14mila07/02/12 Economia e Territorio 70

Uno studio approfondito delle tipicità della Romagna: via alla presentazione07/02/12 Economia e Territorio 71

Le Cooperative in allarme “L’Imu peserà troppo”07/02/12 Economia e Territorio 72

Fiato corto per il porto di Ravenna07/02/12 Cronaca 73

La liquidità dell’acqua vale 37 milioni07/02/12 Ambiente, Economia e Territorio 74

Un odg di sostegno agli stabilimenti contro la Bolkenstein07/02/12 Politica 75

Arriva l’Ato unica07/02/12 Cronaca 76

Nasce il premio per giovani scrittori noir07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 77

In mostra le fotografie del 150° d’Italia07/02/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 78

La lettera Odissea di pendolare in treno da Russi a Ravenna07/02/12 Viabilità 79

Pensioni: è corsa a fare il conto corrente07/02/12 Cronaca 80

La protezione civile svuotata dopo le troppe emergenze fasulle07/02/12 Sanità e Politiche sociali 81

Manca il gas, sì alle centrali a olio07/02/12 Economia Nazionale 83

La rete delle riserve sotterranee Quanto costa gestire l'emergenza07/02/12 Economia Nazionale 84

Intrappolato nel Tir sulla strada della neve In 4 giorni 25 morti07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 86

Effetto speculazione, insalata più cara del 175%07/02/12 Agricoltura, Economia Nazionale 87

Evitare che i malati diventino assassini07/02/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 88

I Comuni devono pagare gli spalatori dell’esercito: polemiche07/02/12 Ambiente 89

Ecco di chi è la colpa se adesso restiamo al freddo07/02/12 Economia Nazionale 90

IL VECCHIO SPALATORE07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 91

Il freddo siberiano uccide ancora E Alemanno litiga con il Viminale07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 92

Borse di studio agli emiliani nel mondo La Regione paga il corso agli studenti esteri07/02/12 Politica Nazionale 94

Conferenze e rimborsi: spesi 140mila euro07/02/12 Politica Nazionale 96

ACQUA. Con il nuovo ente di gestione regionale risparmiato 1 milione di euro07/02/12 Ambiente 97

Consumi record di gas, è allarme07/02/12 Economia Nazionale 98

Altri 7 morti per la neve Il Nord nella morsa, a Roma lite continua07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 100

Gli indignati vogliono lo scranno07/02/12 Politica Nazionale 101

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La Padania

La Repubblica

La Stampa

Sindaci, attenti alla rapina delle tesorerie locali07/02/12 Pubblica Amministrazione 103

Gelo, scatta l’allarme gas “Non basta più per tutti da giovedì via ai distacchi”07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale 104

GLI STEREOTIPI DEI TECNICI07/02/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 105

Il prezzario degli aiuti07/02/12 Sanità e Politiche sociali 106

L’energia Forniture nelle mani degli stranieri così il metano non ci dà una mano07/02/12 Economia Nazionale 107

“Dal 2013 basta governissimi sceglieremo un nuovo premier e nascerà una coalizione diversa”07/02/12 Politica Nazionale 109

Matrimoni fai-da-te se farsi sposare dall’amico è una corsa a ostacoli07/02/12 Pubblica Amministrazione, Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 111

La neve, un caso d'autocoscienza07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 112

Crisi del gas Scatta il piano d’emergenza07/02/12 Economia Nazionale 113

Altri cinquemorti Migliaia senza energia07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 114

“Mancano sempre i piani di emergenza”07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 115

La stazione diBologna vive l’impossibile ritorno alla normalità07/02/12 Ambiente, Sanità e Politiche sociali 116

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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Dimagrire potendo mangiare ogni volta che si vuole senza limiti di quantità

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Martedì 7 febbraio 2012

www.ltrestodetcartino.itiravenna NA Viale Newton 70

[email protected] RAVEN

[email protected] Tel. 0544/478994 Redazione: via Satara 40, 40100 Ravenna TeL 0544 249611 Fax 0544 39019 E Pubblicità: S.P.E. Ravenna L.B.Atberti, 60 TeL 0544 278055/ Fax 0544 270457

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Movimentazione del sale alle e in nazicnal.e e a pagina 2

banchine portuali Nadep

Tonnellate di sale in arrivo dall'Egitto

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Ravennati i trader più importanti L'inchiesta dopo L'arresto di Miri" Rossi

Rapinava supermercati mentre scontava la pena In comunità w A pagina 9'

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,\. ANALISI E PREVISIONI DELL'ESPERTO

Una ma da brividi, la più fredda da 21 *

Esattamente da 21 anni non si registrava una mattina difebbraio gelida come quella di ieri. 'ehr f ago 19)1 ad

lf onsine la colonnina dì mereleitirlo' i scese Iin.o' a meno 83' mentre a Mannadi Ravenna ragffianse meno riferisce Roberto <Atiselli di Aleteoromagna.eorn, il quale

i ricorda che ieri a Rall veita cna ti porto sono raggiunt igte e a raggiunt i meno 9,2 gradi, a Cervia e a I3inare i meno gradi

Porto Corsirà i meno 7,6'. A livello di massime, a Ravenna, sempre in zona porto, si è registrato un meno10,'2 . A Porto Corsini, invece, e stato 'sfondato il tetto dei zero gradi (+

9"'i m t e alcune decine di chiloinetri più a sud, a Cervia-Pinarelia massínia è stata estremamente bassa

attestandosi sui meno 4.3 gradi, terzo valore più basso di tutta la provincia». Oggi nel ravennate è atteso un peggioramento,con possibili deboli nevicate rlani elin° a giovedì mattina e prev-ista una pausa, minime ko. «Da giovedì sera un nucleo di aria fredda potrebbe arrecare fenomeni nevosi su tutta la provincia, costa comriresa».

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

e DECINE DI CAMION

utti in lila al porto va l'oro bianco

per vincere il ghiaccio dì LORENZO TAZZAR1

NELLA TARDA mattinata di ie-ri erano almeno una settantina i camion in attesa di caricare sale al terminal Nadep Ovest, in via Baiona. I mezzi meccanici in dota-zione al terminal facevano la spo-la tra le montagne 'bianche' salate e i cassoni dei camion, inviati da enti pubblici e privati a ritirare la 'materia prima' per combattere il ghiaccio presente nelle strade, nei parcheggi, ma anche nei piazzali di tante aziende. A Ravenna ope-rano due Ira i principali trader di sale della costa adriatica: L&G Trading di Giuliano Verità e la Mvg di Massimo Dapporto (la se-de è a Faenza).

«NOI IMPORTIAMO annual-mente circa 200 mila tonnellate di sale — commenta Giuliano Ve-rità — provenienti da Egitto, Tu-nisia e ora anche Yemen. A Ra-velina ne sbarchiamo abitualmen-te alla Nadep Ovest circa 20/25 mi-la tonnellate. Quest'anno siamo a 35 mila tonnellate. Riforniamo molli dei Comuni della via Emi-lia, come Bologna, Modena, Reg-gio». La L&G ha iniziato il tra-ding di sale da alcuni anni. Il suo mercato principale non è certa-mente l'Emilia Romagna dove i fenomeni nevosi di questi giorni

sono ecceziopnali. «Noi sbarchia-mo in diversi porti — aggiunge Verità— ma i nostri mercati di ri-ferimento sono Slovenia, Bosnia, Croazia, Serbia, paesi dove le grandi nevicate e il grande gelo so-no di casa. Riforniamo annual-mente quelle località con il pro-

dotto che importiamo dall'Egitto, il paese dal quale ci approvvigio-niamo maggiormente. Ieri matti-na è partita una nostra nave con 4 mila tonnellate di sale di miniera a bordo, diretta a Ravenna, ma il maltempo l'ha costretta a riparare in porto:). Altro paese dal quale

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

proviene il sale è la Tunisia ma, sia le piogge che hanno in parte compromesso la produzione che gli scioperi che hanno rallentato la lavorazione, hanno spinto I.,&G a cercare nuovi produttori. E' stato individuato lo Yemen, dal quale sono arrivate alcune na-vi, anche se lì il sale lo confeziona-no in mattonelle che devono poi essere `sfitrinate' in Italia e non è facile trovare mulini attrezzati. Il centralino della società di trading squilla in continuazione, anche perchè l'annuncio di una nuova perturbazione porta a fare scorte, «Abbiamo ancora buone quantità di sale stoccate - conclude Verità - e speriamo che la nave che atten-diamo dall'Egitto non tardi trop-po».

UNA CURIOSITÀ riguarda il prezzo del sale. 'Troppo facile pen-sare che si possa impiantare su due piedi una speculazione nei confronti degli enti pubblici sulla base di una nevicata eccezionale. Il prezzo di vendita del sale viene stabilito in estate, all'ano di gare d'appalto. Mediamente Comuni e Province acquistano il sale pagan-dolo sui 60 euro a tonnellata. Il trade r si preoccupa a quel punto dell'approvvigionamento dall'estero, del nolo delle navi, del-lo stoccaggio. I margini di guada-gno sono compresi tra i 5 e i 10 cu-ro a tonnellata.

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Rip,S. i flirtai liae.„ di M,. da Faed, è dnix:issea

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SUPER LAVORO PER VIGILI

Molti sos da disabi • Anche Ce e uccelli nella morsa del gelo

L GELO non allenta la morsa sulla città. E sono giovai di su-per lavoro anche per la polizia municipale, che mette in campo una sessantina dì ageiiti Terj via

Il alle I6A5 per pulire speroni e blocchi dì ghiaccio dai cornicio-

dal-

le:2Zn:itiètiiitiOtte•:thitiSeVieu Rocca Brancalenone e Ugo Bas-

• • •••••••:,:,---- • • • 9'7cootatori gelati. Molte le chiamate per rimuove-

la corrente che è mancata alcune

ore in via Cerchio. E tante quel-le da parte di persone disabili, che faticavano a uscire da casa o a trovare liberi gli stalli per la so-sta, Da quando è iniziata l'emer-genza neve, al centralino della municipale sono arrivate alli segna-

lazo ei on ghiaccio

chiedere la pulizia di n

animal i . Non se ara passano1o i n b meglio e ri507 s g t ral n

i cani

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smarriti, ar9natuco interVentì per can

tuiti ai di cui due giàresti- p o n mentre in via Renato Serra veterinarii

stanno facendo accertamenti nti dopo ri- trovament o

i a113—vu piccioni morta'

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i direi Eae., 13,1%,, M.. da Faed, è dn'odissea

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CERVA

Chiusi mercati e scuole È corsa

alle provviste SCUOLE ancora chiuse per neve, aperti invece gli uffici pubblici. «Un'emer-genza così non si vedeva da 30 anni» si sente ripete-re ovunque. Vengono pre-si d'assalto negozi di ali-mentari e supermercati. Ieri molte famiglie hanno fatto 'scorta' nel timore di ulteriori nevicate, ma so-prattutto per l'abbassa-mento delle temperature che renderà ghiacciato il manto stradale e difficile uscire da casa. Vendite re-coni dunque e dagli scaffa-li dei supermercati inizia-no a mancare carne e for-maggi, ma al momento la situazione non appare pre-occupante.

DA REGISTRARE che sulle strade a grande percorribilità e in quelle secondarie anche del fore-se, i disagi alla circolazio-ne sono limitati. Da vener-dì i mezzi messi in campo dal Comune per l'emer-genza neve lavorano Inin-terrottamente. Prosegue anche il monitoraggio del Servizio Verde del Comu-ne con la Protezione Civi-le sulle alberature perico-lanti. Garantiti i trasporti pubblici sulla linea extra urbana 241 Cervia-Cese-na e la 125 Cervia sebbene con alcune modi-fiche e la soppressione delle corse da 'l'orli delle 6.45 e da Cervia delle 9.15. Il maltempo non ha rispar-miato la linea ferroviaria, ancora ritardi e cancella-zioni. Sospesi con ordi-nanza sindacale il merca-to di Pinarella, in program-ma oggi, e quello di doma-ni a Savio.

Veronica Tondelli

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Bisogna arrangiarsi

Peripezie e cambi di autobus

per arrivare in tempo ai, lavoro ......2.`,.......\\\\•■•■•■■•■•■■•■•■•■•■•■•■•■•■■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•■•,,,,,,::

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

Ripresi i diretti sulla linea di Bologna Ma da Faenza è un'odissea

La beffa: i regionali lungo la transappenninica sono puntuahssinn

MENTRE le strade d'affilio so-no in linea generale praticabili, quelle ferrate continuano a riser-vare gravi disagi. «Ma a creare le maggiori difficoltà— dicono mol-ti pendolari — è la mancanza di informazioni». Anche ieri peripe-zie sulla Faenza-Ravenna. Diver-si pendolari si sono presentati nel-la stazione faentina alle 6.30 per poter salire sul treno delle 6.50: soppresso. «Abbiamo chiesto in. biglietteria — spiega uno di loro — per sapere qualcosa: 'Non sap-piamo niente, le decisioni vengo-no prese a Bari e non ci è stato co-municato niente'. Ma come, nes-suno è in grado di programmare un treno o un autobus sostituti-vo? Sul piazzale ho chiesto aiuto a uno degli autisti che di solito guidano gli autobus: si è informa-to e mi ha risposto che un auto-bus sarebbe partito solo alle 8, per fare prendere posto anche ai viag-giatori che avevano programma-

to di salire sul treno delle 7.52». Alla rabbia che andava via via montando si è aggiunta la beffa quando alle 7.19, puntuale come un orologio che funzioni bene — per qualcuno addirittura in antici-po — è arrivato il regionale da Fi-renze, ossia un treno che aveva af-frontalo la transappenninica. «Cercando comunque di arrivare al lavoro in orario riprende il racconto — siamo saliti su un au-tobus per Lavezzola e alla stazio-ne di Lugo siamo scesi, convinti di poter salire su un treno della Bologna-Ravenna, ma non c'era. Cosa fare? Alcuni si sono rasse-gnati ad attendere un autobus che li riportasse a Faenza, a casa. Una signora, più esperta di certe situazioni, ha ricordato che di lì a poco sarebbe partito per Ravenna un autobus non delle Ferrovie, ma dell'Atr. Acquistato il bigliet-to, 5 euro, abbiamo preso cal volo' quell'autobus e alle 8.45 siamo ar-rivati a Ravenna».

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ORD'NAXA ANCHE D NOTTE

Caldaie sempre accese VISTO IL PERDURARE di condizioni meteorologiche avverse, coo temperature particolarmente rìgìde di cui mn si prevede a breve un jnnaizmnento la giunta comunale ha deciso dl autorizzare 1'accenìone degli impìant dì riscaldamento anche nelle ore notturne (e quindi per Imtero arco delle 24 ore giornaliere), da oggi alla mezzanotte dei 13 febbraio negli edifici pubblici e privati. La giunta invita tutti coloro che sono preposti alla gsdone degli impianti termicì ad applicare, ove possibile, aoehe secondo le caratteristiche degli stessi, principi di geoerale

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

dì ROBERTA BEZZI

LA CHIUSURA di nidi e mater-ne ha creato inevitabili difficoltà ai genitori lavoratori e senza non-ni disponibili cui affidare i bambi-ni. Per questo al centro Fate e Fol-letti di via Faentina si è registrato un vero e proprio boom di richie-ste: ben il 20 per cento in più del solito, in particolare a partire da ieri.

«MENTRE la settimana scorsa, molti genitori si sono dati il cam- bio a casa, prendendo ferie o per-

messi, da lunedì c'è chi ha cercato una soluzione alternativa spie-ga la titolare dell'attività Lara To-gnala —. Nell'impossibilità di ac-cogliere tutte le domande, ho do-vuto fare delle scelte e accogliere nuovi bambini delle scuole mater-ne, che è più facile accudire rispet-to ai piccolissimi del nido».

IL CENTRO ha sempre fatto del-la flessibilità di orario un punto di forza: Tognala, infatti, da neo-mamma è pienamente consapevo-le della mancanza di strutture ade-guate in grado di soddisfare le esi-

genze dei genitori che devono con-ciliare gli impegni familiari con quelli di lavoro. «Spesso la gestio-ne dei figli è possibile solo se fon-data su una rete di supporto di cui fanno pane nonni e amici — ag-giunge la titolare—. Al primo im-previsto, il genitore è in difficoltà e non sa a chi affidars i. Noi offria-mo un aiuto in qualsiasi io, con orari che tendono conto delle reale esigenze dell'utenza. In questi giorni di neve, grazie al-le strade agibili e al parcheggio uti-lizzabile, abbiamo deciso di tene-re aperto ugualmente. Grazie al

fatto che alcuni bambini che di so-lito frequentano il centro sono a casa ammalati, siamo riusciti ad. accogliere bimbi nuovi raggiun-gendo la capienza massima. Le ri-chieste dei genitori? Tenere i pic-coli per tutto l'orario lavorativo, ossia dalla mattina fino alle sedici di pomeriggio».

A DISPOSIZIONE dei bambini ci sono sale per un totale di trecen-to metri quadrati, attrezzate con giochi per i più piccoli (dai zero ai tre anni), sala con playground per i più grandi, una cucina, un ango-lo per i travestimenti.

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

2`',`UT' OCCORRONO SCARPE, GIUBBOTTI, GUANTI E BERRE I I I DI LANA

Da tanti cittadini una mano ai senzatetto LA RAVENNA solidale ri-sponde sempre con solerzia. «L'appello pubblicata sabato scorso dal Resto del Carlino — dichiarano i cittadini del co-mitato 'Rompere il silenzio' — per la raccolta di indumen-ti in favore dei senzatetto, è ri-sultato di grande efficacia. Nu-merose le telefonate di cittadi-ni che ci hanno comunicalo la

disponibilità a dare una mano. Molti hanno consegnato gli in-dumenti personalmente al punto di raccolta indicato. Al-tri, soprattutto anziani non in grado di spostarsi, sono stati. raggiunti nelle loro case, di-ventando loro stessi centro di raccolta». Ogni sera viene fatta la consegna, in base alle neces-sita di volta in volta segnalate,

al dormitorio Re di Girgenti, alla stazione ferroviaria. Ora le richieste urgenti riguardano scarpe da uomo (in particolare numeri 40, 41, 42 e 43) e jeans, ma anche calzini grossi, guan-ti, berretti di lana, giubbotti caldi di varie misure. Da oggi a sabato 11, il cellulare da con-tattare per le consegne è il 339 6927271.

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sto. Entro la stessa pomata della tichiesta, altri volontari sì occuperanno di consegnare a domi-Olio i prodotti alimentari o farmaci, L'iniziativa proseguira fino :la quando la situazione resterà

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

RIFORNIMENTI

Okat fo R Sindacato panificaton artigiani Confcommercio ha assicurato La piena funzionalità dei for ni associati anche nei prossimi ^ giorni: <di. pane sera fresco tutti i giorni»

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, Ac e t,r‘ nep p. e sco Pane abbondante cornoanatico men OLTRE AL BOLLETTINO meteo scena tem- pesta anche barometro delle consegnj'alimen- tari, Quella di ieri è stata una giornata di calma apparente nei supermercati, infatti alcuni pro- dotti sì sono esauriti nel giro di poche ore. In generale, buone le consegne, considerando le dif- ficoltà di spostamento dei tir, e alta luenza dei ravennati che ne hanno approfittato per fare provviste. Ipercoop invasa da famiglie con bam- bini sin dalla mattinata, ma le scaffalature erano ben fornite, solo con qualche carenza di alcuni marchi. Alla Coop & Coop di via Travagliai, ver- so le 13.30, tanta la gente col carrello, mentre il comparto ortofru ta e prodotti da forno comin- cias,a a scarseggiare. Tra prodotti meno reperir bili, il sale grosso e i fagioli. Giornata intensa di acquisti anche al Superstore Conad Galilei: «Tutto quello che era in ordine è arrivato — spiega Paolo De Lorenzi —. Il nodo critico è la carne, per la difficoltà di trasferire prodotto vivo nei macelli. A sorpresa invece l'ortofrutta sta

consegnando bene, malgrado gli agricoltori sua-no facendo salti mortali a causa dei molti prodot-ti deperiti nei camion o nei magazzini. Per tutta la settimana, sono attesi ritardi nelle consegne, come segnalato dal nostro stabilimento centrale che sta effettuando turni di lavoro più lunghi del solito». Osservando le casse, i carrelli sono Piuttosto Pieni ed e evidente il tentativo di farsi un approvvigionamento per qualche giorno, in vista del peggioramento delle condizioni meteo-rologiche lino almeno a sabato prossimo.

INTANTO arrivano rassicurazioni dal sindaca-to panificatori artigiani della Confcommercio. «L emergenza neve -- spiega il presidente Gin-seppe Verlicchi — non ha interferito con il rego-lare svolgimento del servizio dei fornì associati. Sono stati garantiti l'apertura e il rifornimento di tutte le specialità e possiamo garantire non vi saranno problemi anche nei prossimi giorni».

Roberta Bezzi

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

R'1",7 IL CARICO INTERCE i ATO DA AGENZIA DELLE DOGANE E GUARDIA Di FINANZA AL PORTO

Sequestrati 85 compressori per frigo usati destinati al Senegal AGENZIA delle Dogane e la Compagnia della Guardia di Finanza di Ravenna, nel cono di un'operazione finalizzata alla repressione del traffico di rifiuti, hanno sequestrato una partita di 85 compressori per frigorikri usati per un pe-so totale di circa 800 chili. Il materiale era na-scosto tra masserizie di vario genere all'interno di un con tainer in partenza per Dakar, capitale del Senegal. La successiva consulenza degli esperti di Arpa ha confermato quanto prelimi-narmente ipotizzato dagli investigatori: i com-

pressori per refrigerazione usati sono rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche che contengono il Cfc (Clorofiuorocarburo), gas che contribuisce in maniera determinante all'allargamento del buco dell'ozono e per que-sto devono essere bonificati con procedure rigo-rose in centri autorizzati.

L'ESPORTATORE senegalese, che non è sta- to in grado di provare origine e provenienza del materiale, è stato indagato per aver attuato

un traffico transfrontaliero finalizzato allo smaltimento di rifiutie per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico). L'un-mo rischia ora una reclusione sino a due anni oltre all'ammenda fino a 26.000 curo.

GLI INVESTIGATORI sottolineano come negli ultimi anni sia aumentato il preoccupan-te fenomeno dell'esportazione di rifiuti verso i Paesi del Terzo mondo divenute mete preferite per diminuire significativamente i costi di smaltimento di sostanze pericolose.

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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ital.° Caricato nuovo presidente SI SONO svolte le elezioni delle cariche sociali di Assonautica pro-vinciale di Ravenna per il trien-nio 2012 — 2014. Il nuovo comita-to esecutivo è formato da Italo Ca-ricato presidente, Simone Bassi vi-cepresidente, Giordano Girava-gh irti direttore, Giuseppe De Ron-zo segretario, Alessandro Batta-glia, Giovanni Casadei Monti, Giancarlo Della Pasqua, Paola Morigi, Aldo Orioli, Valentino Rametta consiglieri. Delegato per Cervia, Pier Luca Fanti. Il colle-gio dei revisori è costituito da Ren-zo Branzanti presidente, Oreste Casadio e Goffredo Ingoli reviso-ri; supplenti Giorgio Cornacchia e Mario D'Arezzo. Assonautica è stata costituita per promuovere e favorire lo sviluppo della nautica da diporto e del turismo nautico.

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CRED§TO Le 'referenze' giocano un ruolo sempre più importante nell'erogazione del prestito da parte dì banche e finanziari

pressunE il Resto del Carlino Ravenna

07/02/2012

W; M'. :‘ DATI E ANALISI DI CRIF SUI PRIMI TRE TRIMESTRI DELLO SCORSO ANNO

I prestiti sono in calo del 6% Domanda ancora più debole per l'acquisto di auto e moto

NEI PRIMI tre trimestri dello scorso anno si è registrata un'im-portante contrazione della doman-da di prestiti personali e finallzza-ti, nel loro aggregato, complessiva-mente pari a -6% in provincia di Ravenna. Lo rileva l'analisi di Crif, società che gestisce il più im-portante sistema di informazioni creditizie operante in Italia. La di-namica rilevata in provincia trova conferma anche nei dati sulle ri-chieste registrati sia a livello regio-nale (dove il calo è stato del 2,2%) sia a livello nazionale (-3,7% in re-lazione al numero di finanziamen-ti fich iesti).

QUESTA DINAMICA evidente-mente è riconducibile alla pesante incertezza che grava sull'evoluzio-ne del quadro congiunturale e alla conseguente debolezza dei redditi e delle entrate future delle fami-glie. A Ravenna il calo della do-manda ha colpito maggiormente il comparto dei prestiti finalizzatl, ossia i finanziamenti destinati all'acquisto di beni e di servizi da sempre trainata dall'acquisto di au-to e moto, che nel periodo di osser-vazione ha fatto segnare un

NCHE Le erogazioni, netto stesso periodo, sono diminuite quasi del. 4%

-10.2%. Al tempo stesso, la compo-nente della domanda di prestiti personali, fa segnare una contra-zione del -1.3% in relazione al nu-mero di prestiti richiesti.

11 calo della domanda si accompa-gna alla diminuzione delle eroga-?ioni da parte degli istituti di credi-to: il numero dei prestiti erogati nella provincia di Ravenna, infat-ti, è diminuito di un -18% rispetto al corrispondente periodo del 2010. In questo scenario, tra i fattori che hanno contenuto il calo dell'eroga-zione del credito al consumo ri-spetto al calo della domanda — se-

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

concio le anlisi di Crif— indubbia-mente ha giocato un ruolo chiave la buona referenza creditizia di chi ha richiesto il finanziamento. Ana-lizzando infatti i prestiti accordati dopo la valutazione da parte degli Istituti dell'affidabilità creditizia e della sostenibilità finanziaria dei richiedenti nel Sistema di informa-zioni creditizie gestito da Crif, è emerso che anche nella provincia di Ravetma si è registrata una di-minuzione più contenuta, pari a -2.4%. A conferma che la referenza creditizia è stato un motore trai-nante per l'erogazione del credito e non, come erroneamente alcuni pensano, un fattore di selezione.

«ALLA LUCE di queste eviden-ze — è il commento di Beatrice Rubini, direttore personal sola-tion & services di Crif appare ol-tremodo fondamentale che i con-sumatori ravennati abbiano una chiara consapevolezza del ruolo che la propria referenza creditizia e il livello di soste nibilità finanzia-. ria hanno nella valutazione da par-te delle banche e delle società fi-nanziarie ai fini dell'erogazione del credito».

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press LinE

Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

ASSALTO ALLSUROS1'AR CLAMOROSI PARTICOLARI DALL'ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER AKIM ROSSI

Scontava la pena in comunità e rapinava negozi Il giovane si lèce addirittura accompagnare da un educatore a un incontro con i complici

ENTRAMBI si sono avvalsi del diritto al silenzio, ieri, davanti al gip. Ha taciuto Michele Zuccaro, 35enne, detenuto nel carcere di Rimini (difeso dall'avvocato Ales-sandro Monteleone), ha taciuto il ravennate Akim Rossi, 28 anni, detenuto alla casa circondariale di via Port'Aurea (difensore l'av-vocato Claudio Cicognani). Ha confermato invece quanto già ave-va detto il 28 maggio scorso al pm Monica Gargiulo, il 'pentito' Giampiero Beltrami di 50 anni, pure lui ravennate (difeso dall'av-vocato Alessandra Marinelli). Zuccaro, Rossi e Beltrami sono in custodia cautelare (i primi due in carcere, l'altro ai 'dorniciliari') in relazione alla rapina del 26 febbra-io 2011 all'Eurospar di via Cana-lazzo

ospiti della casa di accoglienza» poteva disporre — si legge nell'or-dinanza di custodia cautelare — dell'autorizzazione «a utilizzare le

LA GESTIONE Scarsi controlli alta casa di accoglienza 'Buon Samaritano dì Faenza

auto in uso alla struttura e ciò po-teva avvenire anche di sera, per qualsivoglia motivo o ragione» co-me ha testimoniato il responsabi-le della struttura.

C'È DI PIÙ. Ha raccontato Bel- trami che la rapina al supermerca- to Eurospar era stata pianificata

fra Rossi e Zuccaro (Bel trami face-va da autista) nel corso di due in-contri avvenuti a Ravenna. Al pri-mo incontro Rossi andò con l'au-to della comunità e in compagnia di un educatore; al secondo incon-tro, Rossi utilizzò l'auto della ma-dre. Viene inevitabilmente da chiedersi che razza di controlli fossero effettuati da polizia e cara-binieri sugli ospiti 'particolari' della comunità. Va da se, infatti, che anche quando ci fu la rapina, Rossi era 'ospite' della comunità. Anche quel giorno utilizzò l'auto della madre. Sempre dall'ordinanza si appren.- de che fu Rossi a presentare Bel--trami a Zuccaro: i due, Rossi e Beltrami, si erano infatti cono-sciuti in carcere a Ravenna.

Carlo Raggi

E' stato Beltrami, come si è detto, a permettere agli investigatori Squadra Mobile e carabinieri del Nucleo Operativo della Compa-gnia e alla Procura, di far luce sull'assalto di un anno fa a Raven-na (e anche su uno del 5 febbraio 2011 in un supermercato di altra provincia). Non solo, Beltrami ha anche fornito uno scenario decisa-mente sorprendente delle modali-tà con cui è stata gestita la pena al-ternativa al carcere, di cui ha bene-ficiato Akim Rossi. Il giovane ra-vennate, già condannalo per rapi-ne in banca e colpito da ordinan-ze coercitive per due falliti assalti, aveva usufruito dell'affidamento in prova presso la comunità 'Buon Samaritano' di Faenza (poi confluita nella Giovanni XXIII di Rimini) dove lui «come gli altri

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PACANVATO inCIATD

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

il Noi ravennati di CARLO RAGGI

Quando la neve blocca i treni E ANCHE ieri prendere un treno per arriva-re a Ravenna da Russi è stato impossibile. I treni non circolano (o se circolano ti lascia-no per ore in mezzo alla campagna), i bus sostitutivi non vengono attivati (o se arriva-no si guastano), in stazione nessun messag-gio che informi e monitor perennemente di-sattivato. Per non parlare poi del viaggio di ritorno che resta sempre una incognita. Si vuoi fare l'alta velocità, ma non sì riesce a far funzionare un treno per venti km.

Valentina (mail) ************ UN ANNO FA l'autostrada fu bloccata dalla neve. Lezione imparata in fretta: quest'anno scattato il fermo dei Tir, sono stati implementati i mezzi antineve e così le autostrade sono sempre rimaste aperte e praticabi li, In un paese moder-no a maggior ragione i servizi pubblici dovrebbe-, ro funzionare sempre anche in situazioni di emergenza (forse che in Svezia o Norvegia treni o aerei si fermano?), Il fatto è che il sistema delle Ferrovie, soprattutto i treni regionali, ma anche interregionali, é tu collasso: ci sono tanti mezzi obsoleti e anche i mezzi 'nuovi' quando entrano in servizio sono già superati tecnologicamente (e meccanicamente sono scadenti: porte che non si

aprono, riscaldamento o aria condizionata che non funziona). Il personale a bordo dei treni cer-ca di sopperire come può, è ben preparato, ma anch'esso é vittima del sistema: non ha ink,rma-zionie così non le ha l'utente. Perché il sistema è andato al collasso? Perché, ritengo, è stata ab-bandonata la logica del servizio pubblico, per-ché troppo drastico è stato il taglio del personale (l'informatizzazione e la centralizzazione dei servizi è stata troppo facilmente ritenuta carta vincente, cos(, ad esempio, nelle stazioni non ci sono più nè un ufficio informazioni nè personale per interventi d'emergenza); ancora, per il pe-sante taglio di risorse imposto sia per tamponare gli sprechi di decenni e sia per investire sull'Alta velocità (peraltro necessaria). Queste nevicate non hanno nulla di eccezionale, ma purtroppo

ritengo non serviranno da lezione.

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PACANVATO nelAT

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

Caro sindaco, bisogna cambiare rotta

QUALCUNO giudica esagerata la mia richiesta di dimissione nei confronti di Matteucci, non sono solo io a chiederlo, ma è la stessa Ravenna che non vuole più rico-noscersi nei politici che continua-no a malgestirla. Premetto che non ho nulla nei confronti del sin-daco, anzi, la ritengo una brava persona, ma è mio dovere, come giovane volontario impegnato in politica, farmi portatore delle la-mentele dei cittadini; quei cittadi-ni che non si riconosco più in que-sta maggioranza. Tante, anzi trop-pe le lamentele giuntemi dal fore-se, e non per la neve caduta, ma per la mancanza di mezzi atti alla rimozione della stessa. Vedo or-mai da troppi anni, la nave della maggioranza imbarcare acqua da tutte le parti, obbligando l'arche-suina nel salone delle feste a suo-nare felicemente, proprio mentre la nave affonda. Per questo motivo spero che si cambi rotta e la gestione della cit-tà sia affrontata nella evidenza del-le sue carenze perché è solo curan-do il male c'è possibilità di guari-gione.

Gianluea Benzoni Lista per Ravenna

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PACAMINTO ciro

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

Cassonetti pieni La neve non è una scusa VISTO CHE la tariffa sui rifiuti è aumentata, qualcuno di Hera spieghi ai cittadini perché da 5 o6 giorni i cassonetti stradali, sia quelli dell'umido che tutti gli al-tri, anche della differenziata, non vengono svuotati. Non possono accampare scuse che c'è la neve. I mezzi idonei ci sono. Inoltre non guasterebbe che, all'intorno dei cassonetti, fosse fatta pulizia della neve accumulata, per consentire ai cittadini l'accesso ai cassonetti senza usare le ciaspole.

Franco Morelli

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il Resto del Carlino Ravenna

press LinE 07/02/2012

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www.itrestodelcartino.it e-mait: cronacaJaenzaffitcarlino.net

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Redazione, via XX settembre 15, 4801E Faenza - Tel. 0546 26589 - Fax 0546 664750 E Pubblicità, S.P.E. via danzi Repubblica, 2 Fusignapo Tal. 0545 50690/ Fax 0545 50287

Adolfo Montanari, il vigile del fuoco più vecchio d'Italia

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Lugo

Montanari, un secolo di vita per gli altri FLIPP! CA pagina 16

Bagnacavatio

Là.ri di nuovo in azione negli ambulatori di via Diaz SAVIOLI z A pagina 16

La polizia municipale di Faenza i con il telelaser

I dati della municipale

Ogni giorno cinque multe per eccesso di velocità Servizio sa.4 pagina 13

Sicurezza

Furti a raffica Nel mirino negozi e professionisti Servizio :« A pagina 12

La Pro tt,e FIDUCIOSO li sindaco di Faenza, Malpezzi MONTI A pagina 12

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Martedì 7 febbraio 2012

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

Tagli alla giustizio voluti dal governo Né Lugo, né Faenza hanno i requisiti

era già contenuto nella 'manovra bis' dei precedente governo. E stato però io schema d decreto legislativo presentato dal gover-no Montì a deiineare la nuova mappa della giustizìa italiana, che prevede la soppressione delle sedi distaccate dei irìbunaiì, e l'ac-corpamento di molti uffici del giudice di pace, secondo criteri come estensione del terntorio, numero dì abitanti e carichi di lavoro. Quello dj Faenza non ha i requisiti minimi per essere 'salvato' (come del resw Lugo); è quindi destinato a essere accor-pato al tribunale dì Ravenna, ameno che gh enti locali non deci-'

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

«Non intendi o etrare sui servizi> La Provincia potrebbe aiutare il Comune a mantenere il Giudice di pace

SI APRE uno spiraglio di speran-za per il mantenimento dell'uffi-cio del giudice di pace a Faenza. Il Comune, assieme alle altre am-ministrazioni del comprensorio faentino, alla Provincia e all'Ordi-ne degli avvocati, sta valutando la possibilità di sostenere le spese dell'ufficio (in particolare quelle per il personale necessario), possi-bilità ammessa dal decreto del go-verno Monti che ha sancito la can-cellazione di gran parte delle sedi giudiziarie distaccate. «Già oggi — spiega il sindaco Malpezzi —

ci sobbarchiamo i costi della logi-stica. Si tratterebbe di reperire le risorse per il personale: difficil-mente riusciremo a garantire i quattro elementi attualmente pre-visti, che certamente non possia-mo distaccare dal nostro organi-co. Stiamo studiando una soluzio-ne per garantire una dotazione mi-nima di personale».

L'UFFICIO del giudice di pace di Faenza, nonostante sia un servi-zio apprezzato e ritenuto in gene-rale efficiente, non ha i requisiti

L:SOLUZIONE Mi enti Locali possono sobbarcarsi costi dell'ufficio ed evitarne La chiusura

minimi di 'sopravvivenza' stabili-ti dal decreto: ciò VUOI dire che l'unica via per salvarne l'esistenza è la presa in carico delle spese da parte degli enti locali interessati, passo che deve essere fatto entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. «Nel-la situazione attuale — precisa

Malpezzi — è impensabile soste-nere interamente i costi e mettere a disposizione personale ammini-strativo che non abbiamo, non può essere considerata una solu-zione. Anzi, sembra più, come al solito, uno scaricabarile».

DAL PRIMO cittadino arriva quindi un no alla soluzione propo-sta da Faenza in pole position, l'as-sociazione guidata da Alessio Gril-lini (Pdl) che sta raccogliendo fir-me per esortare palazzo Manfredi a sobbarcarsi queste spese. Ipotesi

considerata dal sindaco poco pra-ticabile, ma il coinvolgimento di altri soggetti, tra cui la Provincia, potrebbe cambiare le cose. «In ogni caso non intendiamo molla-re come se nulla fosse un servizio importante per i cittadini e per la città: speriamo di riuscire a mette-re insieme tutti i tasselli», assicu-ra Malpezzi, che esprime apprez-zamento per l'impegno di Domi-zio Piroddi e Luca De Tollis, «nel-la loro doppia veste di consiglieri comunali e avvocati», e «i conti-nui appelli del giudice di pace Francesco Cersosimo».

f. m.

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press LinE

il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

LA 27k:AUW ME NEL FAENTINO SI TORNA A SCUOLA DAPPERTUTTO, BRISIGHELLA ESCLUSA, ALLARME PER I CORNICIONI

La vacanza fuori programma è fmita. Almeno per ora LA VACANZA fuori programma è finita, per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado: oggi le lezioni riprenderanno a Faenza, così come a Castel Bolognese, Riai° Terme e Solarolo, mentre a Casola Valsenio non erano mai state chiuse. A Brisighella, invece, le lezioni saranno sospese ancora per oggi, La Protezione civile, comunque, ha diffuso l'allena meteo per la giornata di oggi: sono previsti 15 centimetri di neve in pianura, e soprattutto le temperature saranno ancora molto rigide (fino a -10 gradi a Faenza), con conseguente formazione di ghiaccio, «Le strade sono percorribili — sottolinea il sindaco Malpezzi. — Restano però

disagi per il ghiaccio nelle vie laterali, in alcune zone residenziali e nei vicoli più stretti, dove l'accesso dei mezzi che rimuovono la neve è più difficile»,

BANCARELLE Sgomberate te piazze Oggi è previsto it ritorno det mercato ambulante

DOMENICA sera, riferisce il pri-mo cittadino, in corso Europa un cornicione di cemento è crollato sotto il peso della neve. «Va però ricordato — aggiunge Malpezzi — che l'emergenza maltempo non è

finita. Invitiamo i cittadini a fare attenzione al ghiaccio sulla strada e al rischio di cadute da tetti e cornicioni di masse di neve e candelotti ghiacciati. A questo proposito, i Vigili del fuoco non sono in grado di rispondere a tutte le chiamate dei cittadini per rimuovere questi cumuli: è opportuno che ciascuno provveda a transennare i punti pericolosi o a circoscriverli con nastro bianco e rosso (anche ieri c'erano squadre di vigili del fuoco e manutenzione al lavoro, ndr)». Quanto al sale, il sindaco assicura che «ce n'è in abbondanza: non prevediamo carenze, a meno che non continui a nevicare per due settimane».

OGGI — salvo condizioni meteo particolarmente sfavorevoli — è anche previsto lo svolgimento del mercato ambulante, dopo lo sgombero delle piazze centrali. Ai lavori di trasporto del materiale rimosso ha contribuito il Comitato di amicizia, che si occuperà anche della rimozione di alberi caduti e rami spezzati, assieme alla ditta Recrsood (gruppo Cd), Sempre in tema di contributi volontari, il sindaco comunica che sarà la stessa Recywood a sobbarcarsi i lavori d.i pulizia dell'alveo del fiume, lavori che erano programmati per il primo febbraio ma che, causa neve, sono stati rimandati a data da destinarsi

Francesco Monti

Pagina 14 •

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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press LinE

il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

CORSO M TEDESCO CON CONECONMERCID Entro oggi è possibile iscriversi al corso di tedesco organizzato da Confcommercio. Le lezioni avranno la durata di 30 ore e saranno articolate in 12 incontri di due ore e mezza. Si terranno nell'aula didattica di Galleria Zoffoli al lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 930 alle 12. docente di madre lingua svilupperà i contenuti con metodologie interattive, basate su dialoghi ed esercitazioni pratiche (0544-913913).

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il Resto del Carlino 07/02/2012 Ravenna

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press LinE 07/02/2012

Corriere

RAVENNA

l o 11 31, III zIII orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DEGOTA AI, 5 - RAVENNA- TEL. 0544-218262 FAX: 0544-33793. SPEDIZIONE 10 A P.- D.L. 353103 (COM ,. IN L.271021011 ART. 1 NINE -DCB MALI' ALTRE SEDI: AIMINI 105E -354111), FORLÌ IA43355201, CESENA I0547-611900 I, FAENZALUGO (0546-23120 IMOLA (0542-28784 RSM (0549-995147)- E-MAIL: RAIIENNÚCORRIEREROMAGNA.IT- IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA

euro 1,20 Anno XX / N. 37

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

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Aget, per Dupree la tíattaiiva si è complicata

k4> 7 Sara En'anil OnOCCIli0 oli 23 Elena Buc

è "Antigone ' stasera a Cervia

• Dirty Beaches al Bronson presenta ‘ 413ac11,111(Is" «Mini riposo poi si riparte»

SALDI

C E TOMu,,A SUE° AL CUORE 0, Per l'emergenza neve le risorse impiegate dall'amministrazione comunale o-scillano fra gli 80 e 100 mila euro al giorno. Cifra che, pertanto, a partire dalle prime precipitazioni che sono cominciate la scorsa settimana ha raggiunto la soglia dei 600 mila euro.

Cornicioni pericolosi Ma a Faenza o si torna a scuola

• SERVIZI a pagina 11

SCUOLE CM WSE, Un impegno di spesa al quale si aggiun-geranno gli oneri dovuti agli interventi necessari al ripristino delle superfici stradali appena le temperature risaliranno e la normalità tornerà a scandire le giornate di tutti i cittadini. Nuova allerta meteo, anche oggi le scuole rimarranno chiuse.

• SERVIZI a pagina 3

Paura ghiaccio A Imola scuole ancora chiuse

• SERVIZI a pagina 18 e 19

wwww~mwk\kknunrar

• • I Ni

Il processo a Ravenna

Patteggia 22mesi per la morte di Brian Filipi

RAVENNA. Ha patteggiato un anno, dieci mesi e 15 giorni la donna accusata di aver investi-to e ucciso Brian Filipi.

• DOMINI a pagina 5

«Per l'acqua si paghi solo il dovuto» RAVENNA. Vogliono rispettare

la legge modificata da un referen-dum e pagare solo quello che ora la legge chiede di pagare per l'acqua.

• SERVIZIO a pagina 8

«Il settore agricolo non paghi l'Irnu»

RAVENNA. Le tre centrali cooperative chiedono di riconsiderare il meccani-smo dell'Inni sul computo agricolo.

• SERVIZIO a pagina 9

Imola, prepara un caffè e si ustiona al volto

IMOLA. Trasportata al Bufa-lini di Cesena una 24enne che si è ustionata al volto a Sesto I-molese.

• SERVIZIO a pagina 17

Imola, all'autodromo riapre il ristorante

IMOLA. Pubblicato il bando per la gestione del ristorante sotto alla tribuna centrale.

• GIORGI a pagina 17

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press LIETE 07/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Neve: stanziati 100 mila. euro al giorno

i scuole chiuse, attesa una decisione per domani. Al lavoro per coprire 1.200 km di strade RAVENNA. La fragilità del sistema nazionale delle infra-

strutture lascerà molti temi di discussione e si spera un elenco di priorità da affrontare, su scala locale invece per l'emergenza neve le risorse impiegate dall'amministrazio-ne comunale oscillano fra gli 80 e 100 mila euro al giorno.

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Cifra che a partire dal-le prime precipitazioni della scorsa settimana ha raggiunto la soglia dei 600 mila euro.

Un impegno di spesa al quale si aggiungeranno gli oneri dovuti agli in-terventi necessari al ri-pristino delle superfici stradali appena le tempe-rature risaliranno e la normalità tornerà a scandire le giornate di tutti i cittadini.

Numeri che si accom-pagnano ai dati sugli in-terventi già eseguiti, con 129 mezzi impegnati, fra autocarri, lame e bobcat. I mezzi spandisa- le hanno sparso 1.210 t o n- nellate di sale, la- vorando an- che ieri in assenza di precipitazioni, per coprire la totalità delle strade comunali, per

un'estensione di 1.200 chilometri, a cui si devo-no aggiungere marcia-piedi, piazzali, parcheg-gi.

Interventi volti a ga-rantire, secondo il piano neve comunale, la viabi-lità principale, il tra-sporto pubblico, poi la

viabilità secondaria e quella di quartiere, con la precedenza per l'ac-cesso alle strutture sani-tarie e socio assistenzia-li.

A Roma, precisa l'as-sessore ai Lavori pubbli-ci Andrea Corsini, sono state versate meno di 200 tonnellate di sale.

Un'estensione territo-riale, quella del comune che fa sì che delle 100 scuole di ordine e grado, almeno 50 siano nel fore-

se. Una valutazio- ne che ha por-

tato

alla chiusura delle scuo-le anche nella giornata di oggi. Una scelta per l'amministrazione detta-ta dalla necessità di tu-telare la sicurezza di 12 mila ragazzi e della vo-lontà di limitare l'inci-dentalità stradale.

Sul fronte degli in-terventi realizzati dalla Provincia, per tenere puliti gli 800 chilome- tri di strade di perti- nenza, fino a

ieri

tutte percorribili, sono stati impiegati 600 mez-zi, con oltre 50 stradini al lavoro fra i territori di Ravenna, Lugo e Faenza. Operatori di lunga espe-r i e n-

za, normalmente impe-gnati in interventi di sorveglianza e manuten-zione, chiamati a un su-perlavoro. In tutto am-montano a 500 mila euro le risorse impiegate per il piano neve provincia-le, 170 mila solo per il sa-le.

Infine per quanto ri-guarda Hera, rimangono aperte le stazioni ecolo-giche, il servizio di ritiro dei rifiuti con svuota-mento dei cassonetti è ri-preso nelle zone in cui a-veva subìto un rallenta-mento.

Differito a causa del perdurare dell'erta neve l'avvio del porta a porta previsto a Punta Marina e Lido Adriano nelle ca-se sparse, il progetto par-tirà appena le condizioni meteorologiche lo per-metteranno.

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Neve: stanziati 100 mila euro al giorno

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Rapine mentre era netto

press LIETE 07/02/2012

Córriere

RAVENNA

Aspetti inquietanti dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Farinella

Rapine mentre era in affidamento «Rossi poteva muoversi a ogni ora sulle auto della comunità»

RAVENNA. Faceva le rapine mentre era in affidamen-to in prova in una comunità del Faentino dove stava scontando una condanna proprio per rapina.

"Misure alternative al carcere" le chiamano nei pa- lazzi di giustizia. Davvero molto alternative, se si con-

sidera che Hakim Rossi in quel periodo era stato per-sino «autorizzato a usare le auto della struttura e ciò poteva avvenire anche di sera, per qualsivoglia motivo o ragione». Una prassi, insomma, tanto che una sera Hakim - incredibile ma vero - quando deve incontrare a Ravenna i complici per studiare i dettagli della rapina programmata per la settimana successiva si fa accom-pagnare da un suo educatore che lo trasporta in auto da Faenza. E' questo uno degli aspetti più originali raccolti nelle sette pagine di ordinanza di custodia cautelare che hanno riaperto le porte del carcere al 29enne ravennate, ora accusato dalla Procura di Ravenna del colpo all'Eu-rospar di via Canalazzo del febbraio del 2011,

A sorprendere non è tanto la ricostruzione esatta di quella rapina, una come tante purtroppo, ma è la libertà di azione di cui poteva usufruire Hakim Rossi, libertà confermata agli inquirenti dallo stesso responsabile della struttura faentina, interrogato durante le indagi-ni svolte da carabinieri e polizia.

Un dato che lascia interdetti se si pensa al recente passato di Rossi, già coinvolto in altri casi di cronaca e detenuto a Ravenna tra il maggio del 2007 e l'ottobre del 2008. Fu in quel periodo che in cella conobbe Michele Zuccaro, classe 1977, pugliese residente a Cesena da an-ni. Una volta ottenuto l'affidamento in prova nella strut-tura del Faentino, Rossi riallaccia i rapporti con Zuc-caro e presenta quest'ultimo al 51enne Giampiero Bel-trami, ovvero il terzo destinatario dell'ordinanza di cu-stodia cautelare firmata dal gip Piervittorio Farinella su richiesta del pm Monica Gargiulo. Zuccaro e Beltra-

mi, come noto, vennero poi arrestati nel maggio scorso mentre stavano progettando un colpo ai danni della fi-liale numero 10 della Cassa di piazza Bernini. Per farlo avrebbero utilizzato un'auto come ariete per sfondare la vetrata della banca. Ma prima di loro, per fortuna, arrivarono polizia e carabinieri.

Dopo quell'arresto Beltrami decise di vuotare il sacco, ammise tutto ciò che lo riguardava e raccontò anche di una rapina commessa da Rossi e Zuccaro il 5 febbraio a Cesena (A&O Marturano) e di quella eseguita nello stes-so mese all'Eurospar di Ravenna. Per questo colpo Bel-trami prese 600 euro solo per aver "raccolto" i due fug-giaschi e il loro bottino (6.800 euro) su un'auto pulita.

«Beltrami - scrive il gip - appare intrinsecamente at-tendibile. Rendendo spontanee dichiarazioni alla ma-gistratura si è accusato anche di reati (come la rapina all'Eurospar) in relazione ai quali all'epoca non era nemmeno indiziato». Un comportamento che, a diffe-renza degli altri due, gli è valso la concessione dei do-miciliari.

Rossi è difeso dall'avvocato Ermanno Cicognani, Zuc-caro dall'avvocato Alessandro Monteleone, Beltrami dall'avvocato Alessandra Marinelli. (c.d.)

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TravoLse e uccise Filipi, patteggia

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press LIETE 07/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Misure antigelo Due le decisioni prese dall'amministrazione comunale per garantire condizioni migliori ai cittadini

Bus gratis, riscaldamento anche di notte Fino a sabato niente biglietto sulle linee urbane, del forese e del litorale

RAVENNA. Viste le con-dizioni meteorologiche, con temperature partico-larmente rigide, diverse sono le misure prese per superare l'emergenza. Fi-no alla mezzanotte del 13 febbraio, negli edifici pubblici e privati sarà au-torizzata, in base a una decisione della giunta co-munale, l'accensione de-gli impianti di riscalda-mento anche nelle ore notturne e quindi per l'in-tero arco delle 24 ore gior-naliere, senza dimentica-re dove possibile, princi-pi di generale economici-tà di utilizzo degli im-

pianti. Da oggi a sabato 11 feb-

braio, i mezzi del traspor-to pubblico locale sulle li-nee che percorrono esclu-sivamente il territorio co-munale saranno gratuiti. Una misura assunta

dall'amministrazione co-munale per incentivare l'uso degli autobus e limi-tare la circolazione stra-dale in vista della nuova allerta che prevede ulte-riori precipitazioni nevo-se e ghiaccio.

In vista di nuove preci-pitazioni il sindacato pa-nificatori artigiani Con-fcommercio fa sapere con il presidente Giuseppe Verlicchi che « non ci sa-ranno problemi nei gior-ni prossimi. Non è neces-

sario quindi fare provvi-ste esorbitanti di pane perché sarà disponibile tutti i giorni e fresco, co-me pure gli altri prodotti da forno».

Nei giorni scorsi, i forni associati al sindacato pa-nificatori hanno messo a disposizione pane da di-stribuire nell'ambito dell'assistenza messa a punto per i senza tetto. U-na disponibilità confer-mata anche per questa settimana.

Infine nel dettaglio i nu-meri delle linee gratuite urbane e del litorale: 1A; 1B; 2; 3; 4; 5; 8; 30 Porto S.

Vitale-Ravenna; 40 (Lido di Dante-Ravenna); 70; 75; 80; 90; e nel forese 145 S. Antonio-via Canalaz-zo-Ravenna (svolta da CoerBus); 150 Ravenna-S. Michele-Piangipane-San-temo (svolta da CoerBus); 158 Ravenna-Villanova-S. Marco (corsa Atm in par-tenza da Villanova alle 7.07 e corse CoerBus in partenza da Villanova al-le ore 8.58; 12.18; 13.43; 17.18; corsa Atm in par-tenza da Ravenna piazza Caduti alle 6.40 e corse CoerBus in partenza da Ravenna piazza Caduti al-le 8.40; 12; 13.20; 14.05; 17.

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TravoLse e uccise FIN», patteggia

Rapine mentre er dai

press LIETE 07/02/2012

Córriere

RAVENNA

Nuove nevicate in arrivo. Colonnina di mercurio scesa a -13° Proseguono i disagi per la circolazione ferroviaria. Via Baccarini chiusa per le stalattiti di ghiaccio

RAVENNA. Freddo e neve ad intermittenza. È questo lo scenario previsto anche

nei prossimi giorni. Dopo la pausa di ieri, i fiocchi di neve faranno infatti il loro ritorno in città e in collina, accom-pagnati da temperature rigide. Ieri mattina i valori mi-nimi hanno raggiunto i -9.8° a Ravenna città, con punte ad Alfonsine di -12.8° e a Lavezzola di -12°. A Bagnacavallo il termometro segnava -11.4°, a Sant'Agata sul Santerno -10.1°, a Russi -10.6°, a Faenza -7.6°, a San Pietro in Vincoli -9.6° e a Punta Marina -7.3°. «Si tratta di valori al di sotto della media del periodo ma non paragonabili ad annate storiche come quella del 1929 (quando si roccarono i -20°), 1956 (-24°), 1985 (-23°) e 1991 (-15°) - spiega Pier Luigi Randi, membro della Società meteorologica italiana e previsore Meteocenter Meteoromagna -. Dopo la pausa di ieri oggi è in arrivo una nuova perturbazione proveniente da sud-e-st che porterà nuove nevicate. In pianura e sulla costa le

precipitazioni saranno deboli ed intermittenti mentre la situazione sarà più difficile per l'Appennino». Nella gior-nata di domani si prevede un nuovo miglioramento con graduale rasserenamento che caratterizzerà anche la giornata di giovedì ma nel week end lo scenario cambierà nuovamente. «Quella che si profila - aggiunge l'esperto - è una settimana con neve ad intermittenza: tra venerdì e sabato infatti potrebbe tornare a nevicare, questa volta con precipitazioni consistenti». Intanto, nonostante l'as-senza di precipitazioni, ancora ieri la situazione per quanto riguarda la circolazione ferroviaria non era tor-nata alla normalità, soprattutto sulla tratta da e per Bo-logna. I ritardi più pesanti hanno riguardato alcuni con-vogli provenienti dal capoluogo emiliano. In mattinata il treno che doveva partire alle 11.06 ha lasciato la stazione

di Bologna centrale solo alle 12.52, accumulando un ri- tardo di 106 minuti già dopo

la prima fermata. Nel pomeriggio quello delle 15.06 (at-teso in città alle 16.27) è invece slittato alle 16.58 con un ritardo di due ore registrato dopo poche fermate. Disagi anche sulla direzione opposta, con il convoglio diretto a Bologna delle 17.33 partito invece dalla stazione di Ra-venna alle 18.50. Ritardi non sono mancati nemmeno sul-le altre linee, soprattutto verso Rimini e nell'ordine di mezz' ora. Giornata di intenso lavoro anche per i vigili del fuoco alle prese con interventi per limitare i danni legati al maltempo. Nella tarda mattinata di ieri via Baccarini è stata chiusa al traffico per consentire la rimozione delle stalattiti di ghiaccio pendenti dai palazzi, mentre a Cer-via e a Savio i pompieri sono intervenuti per arginare il rischio che due strutture telonate, in altrettante aziende, cedessero sotto il peso della neve.

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San Valenlino •

press LIETE 07/02/2012

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RAVENNA

Identificato l'uomo morto nel porto canale La vittima è un 63enne. Oggi l'autopsia L'ipotesi più seguita è quella del suicidio

RAVENNA. La polizia ha iden-tificato l'uomo ritrovato cada-vere domenica pomeriggio nel Candiano. Si tratta di un ra-

vennate di 63 anni residente nella zona della Darsena, a po-chi metri dal luogo in cui si è consumata la tragedia.

Ad effettuare il ricono-scimento ieri mattina all'obitorio è stata l'an-ziana madre con cui l'uo-mo conviveva in un ap-partamento popolare in via Umago. Per la giorna-ta odierna è stato fissato l'esame autoptico dispo-sto per accertare le esatte cause della morte, men-tre si rafforza la convin-zione che quanto accadu-to non sia stato un inci-dente ma un gesto volon-tario.

L'uomo, che era seguito dal Simap e che viveva di lavoretti saltuari (fino a pochi anni fa faceva il portiere d'albergo d'esta-te in un hotel a Milano Marittima), si sarebbe tolto la vita gettandosi nelle gelide acque del por-to canale.

In mattinata era uscito di casa lasciando occhiali e documenti nell'apparta-

mento. Poi, inforcata la bici, si era allontanato.

Poche ore più tardi, ver-so le 14, un camionista di passaggio ha notato il cor-po dell'uomo affiorare dall'acqua e ha dato im-mediatamente l'allarme alle forze dell'ordine. Su-

bito sono stati mobilitati gli uomini della Capita-neria di porto, dei Vigili del fuoco e di Romagna soccorso. Caricato a bor-do di un gommone e por-tato al distaccamento por-tuale dei pompieri, il me-dico legale non ha potuto

far altro che constatare il decesso.

L'assenza di documenti e l'aspetto curato (l'uomo era ben vestito e non pre-sentava segni di violenza) aveva lasciato aperto il campo ad ogni ipotesi, compresa quella di un'ac-

cidentale caduta in acqua a causa della neve e del ghiaccio presenti sulla banchina.

Ma il ritrovamento, ac-canto alla scaletta percor-sa di una bottiglia di su-peralcolici e una sportina aveva dato corpo anche

alla teoria di un gesto e-stremo. Che, alla luce dell'identificazione del cadavere e della sua sto-ria personale (l'uomo pa-re fosse soggetto a crisi depressive), resta al mo-mento l'ipotesi più accre-ditata.

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Identiftano l'uomo morto nel porto canale

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Identificato l'uomo morto nel porto canale

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RAVENNA

Compressori per frigoriferi usati ritrovati in un container in partenza per l'Africa

Scoperto traffico di rifiuti speciali L'esportatore senegalese è stato denunciato dalla Finanza

RAVENNA. Occultati all'interno di un container contenente masserizie di vario genere in partenza per Dakar, i funzionari dell'Agenzia delle Dogane e i militari della Prima compagnia della Guardia di finanza hanno ritrovato e sequestrato 85 com-pressori per frigoriferi usati.

Il materiale, per un pe-so totale di 800 chilo-grammi, rientra all'in-terno dei rifiuti speciali perché contenente il dio-rofluorocarburo, gas che contribuisce in ma-niera determinante all'allargamento del bu-co dell'ozono e per que-sta ragione necessita di interventi di bonifica at-tuati con rigorose proce-dure in centri autorizza-

ti. Per questa ragione i finanzieri - con l'ausilio degli esperti di Arpa -hanno approfondito l'ac-certamento con l'espor-tatore senegalese che non è stato in grado di provare l'origine e la provenienza dei rifiuti ritrovati. L'uomo è stato quindi denunciato a pie-de libero per traffico transfrontaliero finaliz-zato allo smaltimento di

rifiuti e per falsità ideo-logica commessa dal pri-vato in atto pubblico; il responsabile rischia ora una reclusione fino a due anni oltre ad un'am-menda fino a 26mila eu-ro.

Negli ultimi anni, co-me spiega una nota dif-fusa dall'Agenzia delle Dogane, è aumentato il preoccupante fenomeno dell'esportazione di ri-fiuti verso i paesi del Terzo mondo divenute mete gettonate per dimi-nuire significativamen-te i costi di smaltimento delle sostanze pericolo-se.

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iL «Acqua, paghiamo solo il dovuto»

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RAVENNA

E a Russi Pd e Pri affossano l'odg di Sel Voto contrario insieme al centrodestra all'ordine del giorno sull'acqua pubblica

RUSSI. Non ha passato il vaglio del consiglio co-munale l'Odg di Sel di Russi sull'acqua pubbli-ca.

Presentato dal consi-gliere comunale Valenti-na Casali lo scorso 31 gennaio, l'ordine del giorno relativo al rispet-to dell'esito dei referen-dum sull'acqua è stato bocciato dai consiglieri Pd, Pri e dal centrode-stra. «Con il voto dello scorso giugno il 94,7% dei cittadini russiani (5587) - spiega Sel - hanno espresso la volontà di considerare l'acqua un bene comune che deve essere sottratto alle logi-che di profitto». In que-sto senso il documento presentato da Sinistra e-cologia e libertà impe-gnava il consiglio comu-nale a riconoscere nello Statuto comunale «l'ac-qua bene pubblico, privo

di rilevanza economica» e chiedeva l'eliminazio-ne immediata della quo-ta del 7% della remune-

razione del capitale inve-stito nella tariffa del ser-vizio idrico integrato. Il gruppo Sel di Russi ha di-

chiarato di essere parti-colarmente dispiaciuto del fatto che «il Pd, mem-bro del comitato referen-dario per l'Acqua Bene Comune, non sia stato in grado di dare una rispo-sta politica ai cittadini che si sono espressi per la pubblicizzazione dell'acqua. Questa posi-zione di stallo - aggiunge il gruppo - questo pren-dere tempo confidando nelle norme e nei tecni-cismi dei decreti Berlu-sconi-Monti per rendere più complicata la gestio-ne pubblica dell'acqua, sta creando disagio in al-cune delle componenti politiche che sostengono la lista "Insieme per Rus-si"». Favorevoli all'ordi-ne del giorno la lista ci-vica "Libera Russi" e il Partito Socialista Italia-no, dei quali Sel ha ap-prezzato «la coerenza po-litica».

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‹Ac Ha, aohiamo solo il dovuto›

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RAVENNA

«Acqua, paghiamo solo il dovuto» Campagna obbedienza civile Serata con padre Zanotelli RAVENNA. Vogliono rispettare la legge modifi-

cata da un referendum e pagare solo quello che ora la legge chiede di pagare per l'acqua, non di più.

nate del co- mitato -. In Invita i cittadini a parole pove- non versare più nelle re rappre- senta il pro- casse di Hera la fitto per il gestore che nelle bollet-te riversa il 7 percento del capitale investito per ampliamenti e migliorie del servizio. Gli utenti con le bollette coprono già tutti i costi operativi». La consultazione referen-daria di sei mesi fa ha cancellato quel 7 percen-to «ma nessuno ha raccol-to il decreto del presiden-te della Repubblica e con-tinuiamo a pagare quello che non dovremmo più pagare», sbotta Ionne Guerrini, attivista del co-mitato.

«Non vengano a dirci che l'esito del referen-dum non è applicabile perché crea un vuoto le-gislativo - incalza Guerri-

È una campagna di ob-bedienza civile quella lanciata dal Comitato ac-qua bene comune, a Ra-venna come nel resto d'I-talia, per invitare i citta-dini a non versare più nelle casse del gestore del servizio idrico (Hera a Ravenna) la cosiddetta remunerazione del capi-tale investito, un 7 per-cento che il referendum dello scorso giugno ha a-brogato.

«La remu-nerazione del capitale investito è stata intro-dotta con la legge Galli negli anni novanta -spiega Ga-briele Abro-tini, refe-rente raven-

ni -. La Corte costituzio-nale ha ribadito che entra in vigore la norma comu-nitaria con tre possibilità di gestione del servizio i-drico tra cui quella diret-ta del servizio pubblico». Ed è così che il comitato vorrebbe la gestione «per-ché - come dice Ivano Mazzani, altro attivista -l'acqua è un bene pubbli-co su cui non si può fare speculazione perché è un

bene pre-sente in na-tura».

Allora il comitato de-cide che è o-ra di rispet-tare la legge come è usci-ta dalle ur-ne del refe-rendum: «Con la con-sulenza di

giuristi e le-gali è stata elaborata la campagna di obbedien-za civile: «Sia chiaro -sorride A-brotini - noi vogliamo

solo rispettare la legge che altri non rispettano». Nel concreto è tutto molto semplice: «Ogni cittadino può rivolgersi a noi por-tandoci la bolletta dell'ac-qua. Prepareremo una lettera da inviare a Hera e Ato per informarli dell'a-desione alla campagna e calcoleremo l'importo corretto della bolletta cancellato quel 7 percen-to sul capitale investito». Un 7 percento che dai cal-coli del comitato diventa il 14,7 percento sul totale delle bollette da luglio a dicembre e il 12,5 percen-to per il 2012.

L'iniziativa entrerà nel

cosiddetta remunerazione del capitale investito (7%)

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‹Ac Ha, aohiamo solo il dovuto›

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RAVENNA

vivo da metà febbraio. A presentarla sarà la visita di padre Alex Zanotelli in città: il missionario com-boniano del forum nazio-nale per l'acqua bene co-mune sarà alla parroc-chia di Santa Maria del Torrione il 10 febbraio. Tutte le informazioni del-la campagna via email scrivendo a [email protected] oppure ri-volgendosi allo sportello Legambiente di Ravenna (via Oriani 44) o al centro sociale Spartaco (via Chiavica Romea 88).

Andrea Alberizia

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Al settore agricolo non deve pagare num,

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RAVENNA

Cervia. Salimbeni: «E' giunto il momento di scendere in campo in difesa del modello balneare»

«Un momento pubblico in favore dei bagnini» La Cna accoglie l'invito del presidente Piraccini: «Ragionare senza locali smi»

CERVIA. Dopo l'appello ri-volto al mondo imprenditoria-le da parte del presidente della Cooperativa bagnini Danilo Pi-raccini, per affrontare insieme la questione legata alla diretti-va Bolkestein, la Cna accoglie l'invito. «Il presidente Piracci-ni coglie nel segno con il suo appello - dichiara Nevio Salim-beni, responsabile provinciale di Cna Turismo -; è giunto il momento in cui le imprese che vivono di turismo, siano esse direttamente o indirettamente chiamate in causa, scendano in campo a difesa del nostro modello balneare. Un modello certamente perfettibile e che deve migliorare, ma che ha ga-rantito il successo e lo sviluppo di un intero territorio; e che og-gi rischia di implodere in ma-niera clamorosa, perché messo in crisi dall'improprio inseri-mento dell'attività balneare nella direttiva servizi Bolke-stein». Salimbeni sottolinea come il modello balneare ita-liano, scelto anche quest'anno da quasi il 60 % dei turisti ita-liani e stranieri, rappresenti u-na realtà "unica a livello euro-peo"; gli stabilimenti balneari, infatti, forniscono una serie di servizi legati al benessere, al divertimento, alla pulizia, alla tutela ambientale ed alla sicu-rezza, che non trovano parago-ni in Europa. Operando, spes-so, insieme con i settori del ri-cettivo e dei servizi. «Nessuno nasconde la necessità di rinno-vare e ripensare anche questo comparto - aggiunge Salimbe-

ni -, nella direzione di una mag-gior qualità dell'offerta, del ri-spetto dell'ambiente, dell'au-mento dei servizi e dell'innova-zione; ma se si mette in crisi la risorsa spiaggia, non si rifor-ma né si rinnova nulla. Anzi, si peggiora complessivamente il servizio verso i turisti, a favore di altre mete extra-italiane che certo non mancano. Per questo i sindacati balneari hanno uni-tariamente chiesto la deroga dalla direttiva servizi, aprendo un tavolo con il Governo (pre-visto 1123 febbraio); occorre ot-

tenere un provvedimento legi-slativo, di sospensione delle procedure amministrative in atto. Evitando conseguenze gravi e irrimediabili, per quasi 30mila imprese balneari. In gioco non c'è "solo" il rischio di una privatizzazione selvaggia della spiaggia, di cui potrebbe-ro godere i grandi gruppi fi-nanziari, ma anche l'intero modello turistico italiano, e ro-magnolo in primis; che fa dell'insieme dei servizi della costa, un punto di forza. Il no-stro sistema ha bisogno di fare

squadra e restare unito: nessu-no vince o compete mai da solo, questo è un insegnamento che le imprese turistiche conosco-no bene. Quindi è certamente utile pensare ad un momento pubblico, in cui tutte le compo-nenti del turismo di Cervia e della Romagna facciano senti-re senza infingimenti o dubbi la loro voce. E forse potrebbe essere anche il modo per co-minciare a ragionare meglio come territorio, senza locali-smi di area e di categoria».

Massimo Previato

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RAVENNA

«Una zona franca per l'imprenditoria balneare» Ordine del giorno della Lega nord per evitare gli effetti "devastanti" della direttiva Bolkestein

RAVENNA. Un ordine del giorno per soste-nere l'imprenditoria balneare e per creare una zona franca che la tuteli dalle conse-guenze determinate dall'applicazione della direttiva europea Bolkestein. Lo ha presen-tato il consigliere comunale della Lega Nord Paolo Guerra giudicando «devastanti» gli ef-fetti della normativa europea sulle aziende del comparto. «L'ingresso in Europa ha costi molto cari per l'Italia. Il recepimento di prov-vedimenti come la cosiddetta direttiva Bol-kestein aggrava ulteriormente alcuni settori economici fra i quali l'imprenditoria turisti-ca». Nel recente passato, altre disposizioni di Bruxelles - secondo il giudizio del Carroccio -hanno nuociuto ai settori agricolo (quote lat-te), saccarifero (contingentamento della col-tivazione della barbabietola da zucchero) e del tabacco. L'ordine del giorno chiede all'Amministrazione e alle formazioni poli-tiche di intervenire in ogni sera per ottenere

l'esclusione dall'evidenza pubblica - cioè del-la gara d'appalto - delle concessioni attribui-te alle attuali imprese turistico — ricreative, i cui titolari hanno effettuato massicci inve-stimenti economici per migliorare la qualità e la funzionalità degli stabilimenti. Imprese che in Emilia Romagna sono circa 1800 (solo a Ravenna 210) e che danno lavoro - secondo le organizzazioni di categoria - a 25 mila per-sone. Occorre, afferma il consigliere comu-nale leghista, adottare ogni «atto idoneo ad evitare la distruzione di un settore economi-co vitale per l'economia locale e fondamen-tale per conservare ed accrescere la capacità di attrazione del turismo balneare che è una delle risorse fondamentali per il turismo del nostro comune». Contemporaneamente, «pur confermando la proroga al 31 dicembre 2015», Guerra sostiene che è opportuno ap-plicare immediatamente «la legge comunita-ria così da eliminare ogni rischio di prose-

cuzione della procedura di infrazione con tutte le conseguenze che deriverebbero per lo Stato italiano». La legge 15 dicembre 2011 n. 217, legge comunitaria per il 2010, dà 15 mesi al governo per emanare un decreto le-gislativo per il riordino della materia. Il pro-getto della "liberalizzazione" delle spiagge ha provocato la corale e unanime reazione dei sindacati di categoria - da Fiba-Confeser-centi ad Assobalneari al Sib Confcommercio -, che hanno paventato il rischio che gli sta-bilimenti balneari possano essere acquisiti da grandi gruppi industriali, interrompendo così la tradizione delle aziende a gestione fa-miliare, che pur si sono rivelate competitive a livello internazionale, dando «lustro, suc-cesso, centinaia di posti di lavoro». Inoltre, in modo bipartisan, anche gli assessori al Tu-rismo delle Regioni italiane hanno chiesto una deroga all'applicazione della Bolkestein per il settore.

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RAVENNA

COMUNE

Carta d'identità elettronica in manutenzione

Oggi dalle 8 alle 13 il circuito di emissione della carta d'identità e-lettronica sarà in manutenzione e quindi il servizio (fornito su pre-notazione dall'Urp e senza preno-tazione dall'anagrafe di viale Ber-linguer 68) potrà subire delle in-terruzioni. L'amministrazione si scusa per i possibili disservizi.

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Al settore agricolo non deve pagare num,

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press LIETE 07/02/2012

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RAVENNA

Brisighella, "sfondato" Monte Romano La Ferrovia Faentina valida alternativa

BRISIGHELLA. Grande mobilitazione anche nella valle del Lamone per superare i disagi dell'eccezionale nevicata. Nei collegamenti principali (Sp 302 e Ferrovia Faentina) la circolazione è stata garantita fin dalla prima ora. Solo alcuni treni sono stati soppressi, e comunque in misura inferiore ad altre linee. Pochi i ritardi.

«Per quanto riguarda le strade del brisighellese ieri tutti i collegamenti anche secondari sono stati ripristinati - afferma il vice sindaco Dario Laghi -. Siamo riusciti a sfondare anche a Monteromano, dove avevamo la situazione più critica. Abbiamo lavorato giorno e notte con 20 mezzi. Si sono mobilitati il Centro volontari, l'associazione Alpini, la Società sportiva di San Martino e il Nucleo ecologico di San Cassiano». Nella vallata del Lamone la corrente elettrica non è mai mancata e non sono stati segnalati danni alle strutture. La presenza della Ferrovia mette al riparo dai rischi della guida per strada. Molti viaggiatori provenienti dal versante adriatico vi hanno individuato una valida alternativa per raggiungere Firenze, Roma e la costa tirrenica, bypassando il nodo di Bologna e non solo in caso di maltempo.

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Badili, sale e si ritorna tra i banchi

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press LIETE 07/02/2012

Caiiere

RAVENNA

Disposta anche per la giornata odierna la chiusura delle scuole. Il servizio parchi e giardini continua a monitorare la situazione degli alberi

Nuova allerta meteo della protezione civile Ristoratori in ginocchio. A rischio anche le iniziative organizzate per S. Valentino

CERVIA. Un nuovo allarme me-teo scatta oggi, con la possibilità di altre nevicate, come comunica la Protezione civile. Il sindaco ha quindi prorogato l'ordinanza di sospensione della attività didatti-ca, anche per la giornata odierna.

Nel frattem-po, il servi-zio parchi e giardini continua a monitorare la situazio-ne delle al-berature. «La zona

peggiore è quella delle Terme - af-ferma il delegato al verde Riccar-do Todoli -, dove è caduto un pino in mezzo alla strada e c'è molta neve. Per il resto non va male, an-che se occorrerà verificare la si-tuazione della pineta all'interno della quale si sentono alcuni schiocchi, senza capire l'entità del disastro. Siamo intervenuti poi nel forese, dove pure non si registrano particolari emergenze. Il nostro lavoro, per ora, consiste nella liberazione del territorio dai rami che cadono dagli alberi. Ve-dremo nei prossimi giorni, alla lu-ce delle nuove e possibili precipi-tazioni».

Nel frattempo l'economia è in gi-nocchio, in particolare quella del-la ristorazione. E' tutto pronto, in-fatti, per un weekend dedicato a San Valentino, ma se mancano gli innamorati, è inutile proporre le cene a lume di candela. «Infatti te-miamo che nessuno riesca a muo-versi dalle località circostanti -ammette il presidente ristoratori Ascom Umberto Bagnolini -, a

causa del maltempo e delle strade precarie. Per noi sarebbe un costo eccessivo tenere i locali aperti in questa condizione. Vedremo dun-que il da farsi, con un occhio alle previsioni meteo. Attualmente la-vorano unicamente le pizzerie, grazie ai cervesi che si recano in questi locali a piedi, soprattutto al sabato ed alla domenica sera. Mol-ti, poi, mangiano la pizza a casa». Per sabato sera erano previsti an-che i fuochi di artificio di fronte ai Magazzini del sale, ma lo spetta-colo pirotecnico rischia di essere goduto solo dai residenti. Che tro-veranno molto spazio, quest'an-no, nelle panchine del piazzale Sa-linari, per chiudere il loro luc-chetto dell'amore.

Todoli: «La zona peggiore è quella delle Terme dove è caduto un pino in mezzo alla strada e c'è molta neve»

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Nuova allerta meteo della protezione civile

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Travolse e uccise Filipi, patteggia

CroTha l'allevamento dei cani campioni:

120 in salvo, 4 morti

press LIETE 07/02/2012

Córriere

RAVENNA

Ravenna. Per l'imputata, una donna cervese di 55 anni, è scattata anche la sospensione della patente per due anni e otto mesi

Travolse e uccise Filipi, patteggia Un anno, dieci mesi e quindici giorni con la condizionale

RAVENNA. Un anno dieci mesi e 15 giorni di reclusione per la morte di Brian Filipi. Questa la pena patteggiata dall'imprenditrice cervese di 55 anni che il 18 settembre del 2009, perdendo il con-trollo della sua Mercedes, travolse e uc-cise a soli 20 anni il calciatore albanese, giovane promessa del Ravenna (allora in Lega Pro) in procinto di approdare al Pa-lermo, in serie A.

Il patteggiamento è stato definito di fronte al giudice monocratico Milena Za-vatti che ha concesso all'imputata la so-spensione condizionale della pena, di-sponendo però anche la sospensione del-la patente per due anni e otto mesi.

L'imputata era difesa dall'avvocato Giorgio Fabbri di Cesena.

La pena patteggiata è di appena 15 gior-ni più pesante rispetto a quella di un an-no e dieci mesi ritenuta non congrua nel febbraio del 2011 dall'allora gup Antonel-la Guidomei, che durante l'udienza pre-liminare aveva anche negato l'ipotesi della sospensione condizionale.

Quello che si è chiuso ieri di fronte al giudice monocratico è però solo il capi-tolo penale di una vicenda con risvolti civilistici tuttora in corso.

Sull'intera vicenda, inoltre, pende an-

cora il procedimento avviato per una presunta violazione dolosa di un provve-dimento del giudice (articolo 388 del co-dice penale).

Il tutto in relazione alla sospetta com-pravendita di un immobile di famiglia da parte della donna. La casa, secondo l'ac-cusa della procura, sarebbe stata infatti venduta dalla donna cervese a terzi no-nostante un sequestro conservativo pen-

dente sull'immobile. Sequestro prima revocato dal tribuna-

le del Riesame e poi ristabilito nuova-mente dalla Corte di Cassazione. La com-pravendita sarebbe stata portata avanti, secondo i ricorrenti, senza transazioni di denaro. Dettaglio che lascerebbe presup-porre - anche se i diretti interessati ne-gano - un ricorso a un prestanome, il tut-to per scongiurare eventuali rivalse in

sede di risarcimento. I familiari di Filipi (tutelati dagli avvocati Claudio Cardia e Brunella Baruzzi) hanno infatti rinun-ciato a costituirsi parte civile avendo av-viato una causa civile per ottenere quello che ritengono un giusto risarcimento per la scomparsa di un giovane che sem-brava destinato a una carriera calcistica di alto livello. Al momento la famiglia di Brian ha dovuto attingere da un massi-male di appena 770mila euro - il minimo previsto dalla legge - "diviso" con le altre parti offese: ovvero il Ravenna Calcio (che avrebbe venduto il giovane al Paler-mo ricavando una plusvalenza sul car-tellino e che ha ricevuto per questo cen-tomila euro) e i proprietari delle quattro auto danneggiate nel pauroso incidente.

Filipi quella sera venne investito in pieno dalla Mercedes, guidata dalla im-prenditrice cervese, mentre stava cam-minando in via Circonvallazione Sac-chetti a Cervia.

Erano circa le 23 e Brian stava rinca-sando in vista della partita con il Foggia insieme all'amico e compagno di squa-dra Stefano Scappini (uscito miracolosa-mente illeso dall'incidente).

La perizia cinematica disposta dalla procura stabilì che Brian venne sbalzato a dodici metri di distanza dal punto d'im-patto, morendo poco dopo lo scontro.

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Pagina 9 Crona. Raverna

U.LE CEM§à settore agricolo non deve pagare Ilmu»

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press LIETE 07/02/2012

Cailere

RAVENNA

Al settore agricolo non deve pagare l'Imu» «Fatica a sopportare l'aumento dei costi»

RAVENNA. Le tre centrali cooperative di Ravenna chiedono ai sindaci di riconsiderare il meccanismo dell'Imu sul comparto agricolo, in particolare le aliquote da applicare ai fabbricati strumentali ed il meccanismo di calcolo relativo ai terreni agricoli.

«Il settore fatica sempre più a sopportare l'aumen-to inarrestabile dei costi -spiegano i rappresentanti di Confcooperative, Lega-coop e Agci - e quest'im-posta sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali ri-schia di diventare un peso troppo grave da sopporta-re per molte aziende del territorio». La sua appli-cazione rappresenta in-fatti una doppia tassazio-ne per gli agricoltori dal momento che varie sen-tenze hanno in preceden-za sancito «che gli edifici rurali, in quanto stru-mentali all'attività agri-cola, sono già tassati al-lorquando vengono paga-te le imposte (Irpef e Ici) sui terreni». Per le tre centrali cooperative quel-le degli agricoltori sono richieste legittime anche alla luce dell'ordine del

giorno approvato pochi giorni fa dalla Conferenza delle Regioni e delle Pro-vince autonome sull'ap-plicazione dell'Imu alle a-ziende agricole. Secondo questo documento «l'Imu va a colpire l'agricoltura in un suo punto debole -proseguono i rappresen-tanti del mondo coopera-tivo ravennate - costituito dalla forte immobilizza-zione di capitali a bassis-sima redditività; l'appli-cazione ai fabbricati rura-li ad uso strumentale di un aliquota ridotta allo 0,2%, pur combinata con la facoltà riconosciuta ai Comuni di ridurla dello 0,1%, produrrà comun-que effetti devastanti; l'applicazione dell'Imu potrebbe accelerare il processo di dismissione del settore agricolo, che l'ultimo censimento ha fo-

tografato in modo inequi-vocabilmente in declino». Ne consegue che spostare l'imposizione dal reddito al patrimonio, così come previsto dal decreto "Sal-va Italia", rappresenta un grave danno per l'agricol-tura «se attuato senza so-stanziali correttivi all'in-tero sistema fiscale e con-tributivo del settore, visto che il patrimonio agricolo

in questione è un genera-tore di reddito e lavoro e non di rendita». Non è quindi accettabile «che la salvezza delle città debba realizzarsi a danno di un settore così importante per il nostro paese. Occor-re lavorare tutti insieme -concludono - per trovare una soluzione che si pon-ga come un'alternativa più equa».

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~ree /P GEMO Fklefil~ FAMAYIa S

Grana lolel FAME DELLA FRATIA

(9/14%///k74

impercorso vascolare., salma, cascata di ghiaccio.

bagno turco, bagno romano, kneipp,

wasser paradisi', docce emozionali, 2 piscine icrmali

con idromassaggi, erommempia, salette e spazi nel.

nel. 0543 4.60911

Lungofiume Circo Orfei bloccato in città IMOLA Bloccato da ormai cinque giorni. Il Circo Orfei, dopo una settimana di spettacoli annullati, non rie-sce a levare le tende dall'a-rea Lungofiume, perché un viaggio in queste condizioni meteo potrebbe essere pe-ricoloso per gli 80 animali: struzzi, elefanti e cavalli po-trebbero patire il freddo.

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Autodromo Nel circuito arriva "Motolandia" IMOLA All'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola tor-na dopo tanti anni Moto-landia. L'evento sarà orga-nizzato in collaborazione con la società Sciacca Group, l'azienda di Walter Sciacca, che a dicembre ha ceduto il timone di diretto-re del circuito a Pietro Ben-venuti.

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MARTEDÌ 7. FEBBRAIO 2012 DI

ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

J119111 ANNO

CASO L'autopsia chiarirà se è scivolato in acqua a causa del gelo o se si è trattato di un gesto estremo legato a disagi personali

E' di un ravennate il corpo trovato nel Candiano COMMENTI

Neve Faenza, crolla cornicione Allerta a Imola e Lugo Avute.

Traffico rifiuti sequestro

A t ove tutte multe ai 60 all'ora da 800 chili

U OV II caso In un anno a Faenza su 1.858 verbali ben 1.284 sono ad auto che superavano il limite sei 50 fino a 10 km/h. E i multati si sentono presi in giro.

a Polizia Municipale di Faenza ha tracciato il bilancio 2011. Molti risultati lusinghieri: meno incidenti, mortalità in strada dimezzata in un decennio, più controlli sul territorio, addi- rittura meno midte per divieto di sosta, ossia una delle più

odiose peri cittadini (da 3,664 verbali del 211111, ai 3299 del 2011); al- trove i dati si equivalgono, a dimostrazione di una tenuta sostanziale. Restano però due punti oscuri: il primo è solo un allarme sociale, nel senso che sone cresciute a dismisura le querele a seguito di incidenti stradali (mero: ormai si chiama l'avvocato per qualunque cosa por di spillare quattrini); il secondo riguarda le !nube da autovelme sto 1.858, hen 1.284 sono per limite di velocità superato fino a IO km/h; soltanto 8 del totale viaggiavano oltre 40 km/h più del consentito.

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I la un nome il cadavere ripe- scato nel primo pomeriggio di

utn domenica in un tratto dcl por- toale Candiano a ridosso del centro di Ravenna. E' quello di un ravennate di 62 anni che viveva in zona con l'anziana madre. L'assenza di altre tracce sulla neve a parte quelle della vittima e di segni sul contro eventualmente ri- conducibili a dei colpi, hanno fatto per ora escludere alla Questura la pista dell'omici- dio. L'autopsia che verrà ese- guita nelle prossime ore sve- lerà in maniera definitiva se dietro al decesso dell'uomo - un lavoratore stagionale negli hotel della Riviera con alcuni problemi legati a un disagio personale - ci sia stato un ge- sto estremo o una caduta ac- cidentale eventualmente con-

Identificato il corpo dell'uomo ripescato dal carnale Candiano

Ai_ PORTO OPERAZIONE DI FINANZA E DOGANE

netta al gelo e a una bottiglia di whiskey mezza vuota trova- ta poco distante dalla polizia Scientifica e portata in labora- torio.

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Almeno 800 chili di peso per un totale di 85 compressori por frigoriferi usati che carne tale andavano stoccati corna rifiuti speciali. ti' quanto i militari della guardia di Finanza di Ra-venna (Prima compagnia) c i funzionari dell'agenzia delle Dogane hanno sequestrato al porto. Il materiale em nascosto tra masserizie di vario genere all'intenso di un container in partenza per Dakar, in Senegal. La successiva consulenza degli esponi dell'Arpa ha già confer-mato quanto ipotizzato dagli investigatori. L'esportatore se-negalese è stato denunciato.

A pagina 15

Pensioni: è corsa al conto corrente LUGO Tra un mese lo pensioni di importo mensile superiore a mille euro non potranno poi essere riscosse in con-tanti. Nella provincia di Ravenna è Poste Italiane ad attestarsi in pale po-sition con il 70% di ac-crediti, tra oltre 20mila pensionati, su conti cor-renti e libretti di rispar-mio. La cifra riflette pure la realtà del lughese. A pagina 21

Più di mille i soci del gruppo per il centro storico

LOGO Ha raggiunto i 1.026 iscritti il gruppo lu-g hese su. Facebook de-nominato "Ci vediamo al Pavaglione stasera?", na-to poco piu di un anno fa con l'intento di ripopola re il centro storico lughe-se, troppo spesso semi-deserto, per farlo tornare ad essere un vero punto di riferimento per la città. A pagina 21

La riflessione La neve ci interroga su un grande Mistero Dagli eventi scaturisce un singolare appello

Negri a pagina 39

L'Italia e gli altri Le mosse di Monti e Draghi hanna cambiato l'immagine dell'Italia Basterà per il futuro?

Pelanda a pagina 39

Web 2.0 La sicurezza della rete nasce dal rapporto tra adulti e figli

Caraceni a pagina 38

Le lettere Emergenza Fatto poco o fatto il giusto? E c'è chi la butta in poesia

A pagina 38

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"Il progetto è importante Faremo la nostra parte" Adriano Turrini Presidente CoopAdriatica

ECONOMIA Mediobanca advisor dell'operazione con Fondiaria- Sai Il presidente di Adriatica: così salviamo un patrimonio del paese

Unipol si avvia alla fusione Con rok delle Coop S

arà Mediobanca a guidare il consorzio di garanzia per l'aumento di capitale del Gruppo Unipol, nel-

l'ambito dell'operazione di inte-grazione con Fondiaria-Sai. La no-tizia del conferimento dell'incari-co è data dalla stessa Unipol in un comunicato. Unipol e Fondiaria-Sai, prosegue la nota, hanno rice-vuto la disponibilità da parte di Barclays Capital, Credit Suisse, Deutsche Bank, Mediobanca, Morgan Stanley, No -mura, Ubs In-vestment Bank e UniCredit Cor-porate & Investment Banking a partecipare - in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Book-runners, successivamente alla soddisfacente analisi del progetto di integrazione - al consorzio per gli aumenti di capitale. La dispo-nibilità di UniCredit Corporate & Investment Banking è condizionata al completa-mento del processo necessario per l'ottenimento delle autorizzazioni da parte dei competenti organi interni.

"Non si tratta di salvare Ligresti, ma di salvare un patrimonio del paese e ottomil posti di lavoro". Così il presidente, Adriano Turrini, conferma la dispo-nibilità di Coop Adriatica nella fusione. "E' un pro-getto troppo importante - prosegue Turrini - 1:au-

spicio è che tutte le cooperative presenti in Finsoe riescano a par-tecipare all'aumento di capitale". Coop Adriatica, primo socio della holding che controlla Unipol, ha una partecipazione in Finsoe pari al 12 per cento, una quota che e-quivarrebbe a 36 milioni di euro nel caso si decidesse un aumento di capitale sociale di Finsoe per 300 milioni di euro. "Coop Adria-tica non diminuirà la sua quota, mi. nemmeno la aumenterà -spiega Turrini - Su questo gli or-gani deliberativi della cooperativa non si sono ancora riuniti, hanno dato solo un parere positivo sul-l'operazione nel suo complesso".

Ieri, Turrini, ha parlato anche del futuro di Coop Adriatica, che si prepara a un 2012 "più difficile del 2011". Alla crisi si andranno in-fatti ad aggiungere gli effetti delle

manovre economiche varate nel 2011, ha detto il presidente, in particolare l'aumento del 15 per c-neto del costo dell'energia e l'aumento dell'Iva che scatterà a ottobre 2012: effetti che a breve termine rischiano di corrodere il potere d'acquisto delle fa-miglie. A risentirne di più, secondo Turrini, potreb-be essere proprio il settore alimentare. L'imperativo dunque è "contenere l'inflazione e allo stesso tem-po mantenere la sicurezza dei prodotti".

Pagina 3 RMN ,

Unipol si avvia:dia -fusione Con l'ok delle Coop

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ItilvMm•• "Piano neve promosso a pieni voti"

MALTEMPO Parla il responsabile di Sistema 2 "A Ravenna viabilità assicurata, ma la gente è nata per lamentarsi. Ora occhio al ghiaccio"

"Piano neve promosso a pieni voti"

uando a Ravenna scatta l'emergenza neve, tocca a Sistema 2, la società con-sortile creata da Cmc, Ac-

mar ► stea, scendere in campo. F Sistema 2, infatti, il soggetto cui il Comune, ormai da diversi anni, ap-palta il servizio di gestione del piano neve. Dopo questa settimana di emergen-za maltempo abbiamo quindi fatto il punto della situazione con il ca-po-cantiere di Sistema 2 Alfredo Nasser. Nasser, che voto diamo al piano ne-ve ravennate?

"Direi che l'emergenza è stata af-frontata nel migliore dei modi. Però è presto per trarre un bilancio dato che sono in arrivo nuove precipita-zioni ed il nostro lavoro non è certo finito".

Lei promuove il piano neve di pa-lazzo Merlato, tuttavia le critiche non sono mancate...

"Io giudico i fatti. La viabilità prin-cipale del Comune di Ravenna - quello con il territorio più vasto do-po Roma - è sempre stata garantita, anche in condizioni meteo difficili. Non mi pare che in provincia o in al-tri Comuni come quello di Forlì e

Cesena, peraltro meno estesi, si sia-no ottenuti gli stessi risultati".

E tutte le lamentele giunte dalla cittadinanza?

"La gente, purtroppo, è nata per lamentarsi. Ripeto, secondo il mio parere abbiamo operato bene in condizioni proibitive, ancora meglio degli altri anni quando le precipita-zioni non erano state tanto abbon-danti".

Può fornire alcuni numeri relati-vi al vostro intervento?

"Solo durante il fine settimana, in particolare sabato notte, erano in funzione ben 129 mezzi antineve, tutti al lavoro per il ripristino della viabilità principale. Domenica mat-tina invece pale, bobcat, autocarri e autocaricatori hanno lavorato sulle strade secondarie. il quantitativo di sale distribuito negli ultimi due gior-ni è stato di 260 tonnellate, per un totale di 1.210 nei cinque giorni dell'emergenza bianca".

Adesso come adesso ci sono zone che vi preoccupano più di altre?

"Adesso il pericolo vero si chiama ghiaccio. Ieri abbiamo avuto tempe-rature anche di dieci gradi inferiori allo O quindi abbiamo insistito e non poco con la salatura delle stra-

de. Nel frattempo stiamo prose-guendo con la pulitura e il ripristino della viabilità nel centro storico -dove le operazioni sono rese più complicate dai particolari fondi stra-dali. Altra zona nella quale stiamo

operando con intensità è quella di San Pietro in Vincoli e Santo Stefano, dove le nevicate hanno colpito an-cora più duro che nel resto del ter-ritorio comunale".

Andrea Conti

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BAZZONI

Ma per il Pdl "è stato un vero fallimento" "I parcheggi della Coop sono ben puliti, piazza Kennedy è un depo-sito di neve". Questo - secondo il consigliere regionale Pdl Giangui-do Bazzoni - "il riassunto di quanto fatto dall' amministrazio-ne comunale ravennate per af-frontare l'emergenza maltempo". "Le nevicate di questi giorni -prosegue Bazzoni - sono state si-curamente eccezionali, ma i prov-vedimenti messi in atto dal Co-mune non avrebbero risolto nem-meno i problemi provocati da una nevicata di intensità normale". Il consigliere fotografa poi la situa-zione attuale: "Ghiaccio, strade innevate, cumuli di neve ovunque, frazioni dimenticate, impossibilità di raggiungere i posti di lavoro, le scuole, le attività commerciali (tranne alcune ...)". Questa la Ra-venna immortalata da Bazzoni che poi rincara la dose: "È chiaro che i cittadini possono e devono fare la loro parte - afferma - ma bisogna anche tenere conto che non tutti sono nelle condizioni fi-siche per poterlo fare. Ciò non to-glie che il Comune è assente nelle idee e nella pratica. La quantità di mezzi o di sale messi a dispo-sizione è un elenco che non signi-fica nulla se queste risorse non sono messe in campo con una programmazione efficace. A que-sto punto - conclude il consigliere - auspichiamo che i responsabili del Piano neve sappiano come ri-muovere la neve accumulata ai margini delle strade, bloccando ingressi delle abitazioni e impe-dendo i parcheggi. Se non ci sarà una pronta rimozione, il ghiaccio renderà invivibile la città".

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DAL COMUNE

Neve in arrivo Scuole chiuse anche oggi

La città si è svegliata senza fiocchi di neve che scendono martellanti, come è successo nei giorni scorsi, ma con temperature molto rigide. Dopo il sereno, tuttavia, già da oggi sono previsti nuove nuove e nuovi fenomeni. Alla luce di questo, l'am-ministrazione comunale ha stabilito "di sospendere le attività didattiche in tutte le scuole di ordine e grado e nelle strutture per l'infanzia anche nella giornata odierna. La chiusura delle scuole per neve - assicurano in una nota Regione e Ufficio scola-stico regionale - non invaliderà co-munque l'anno scolastico in Emilia-Romagna. Le scuole - precisa sem-pre la Regione - sono libere di pro-grammare periodi di recupero delle lezioni perse, per salvaguardare la propria programmazione didatti-ca". L'amministrazione comunale, alla luce delle previsioni sfavorevoli, raccomanda "la massima prudenza agli automobilisti. Invita inoltre a non parcheggiare l'auto sotto gli al-beri" e ringrazia le forze dell'ordine, la polizia, i vigli del fuoco, l'impresa Sistema 2, le associazioni e tutti i cittadini che si sono adoperati per affrontare la neve.

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Fornai: 'Nonostante il gelo pane per tutti, no corsa ad acquisto' RAVENNA L'emergenza neve, che ha interessato la città nei giorni scorsi, non ha interferito con il regolare svolgimento del servizio dei forni associati al Sindacato panificatori artigiani Confcom-mercio Ravenna. A darne notizia è il presidente del sindacato Giuseppe Verlicchi: "Sono stati garantiti l'apertura e il riforni-mento di tutte le specialità - afferma il presidente- inoltre, al momento attuale, possiamo garantire che non vi saranno pro-blemi neppure nei giorni prossimi. Non è necessario quindi fare provviste esorbitanti di pane perché sarà disponibile tutti i giorni e fresco, come pure gli altri prodotti da forno". Venerdì scorso, alcuni incaricati della Protezione Civile si sono recati nei forni associati al Sindacato panificatori artigiani Confcommercio Ra-venna per raccogliere pane da distribuire nell'ambito dell'assi-stenza messa a punto per i senza tetto. "Confermiamo - precisa Verlicchi — la nostra disponibilità a dare anche nei prossimi giorni il nostro sostegno alle iniziative di solidarietà promosse dalle i-stituzioni cittadine". L'emergenza neve sta invece creando più di un problema ai rifornimenti di frutta e verdura. Secondo un mo-nitoraggio Coldiretti, infatti, le forniture di verdure e degli altri prodotti deperibili "hanno subito un taglio di almeno il 30 per cento nelle regioni interessate dal maltempo con le consegne che procedono a macchia di leopardo". Centinaia e centinaia di chilometri di strade nelle campagne ed anche nei centri urbani sono state pulite grazie - sottolinea la Coldiretti - a trattori uti-lizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distri-buzione del sale ma la situazione resta difficile ed l'impegno con-tinua. Infatti lavorano a rilento i mercati generali all'ingrosso di frutta e verdura, dove - continua la Coldiretti - "si trovano i pro-dotti locali ma mancano quelli che devono subire lunghi tra-sporti mentre le basse temperature ed il gelo danneggiano il pro-dotto scaricato e frenano gli acquirenti". Anche per questo l prez-zi alla produzione e all'ingrosso sono al momento stabili ma -afferma l'associazione - "si temono speculazioni al dettaglio co-me purtroppo è già avvenuto in situazioni simili". Nel frattempo "si registra un'impennata nei costi di riscaldamento delle serre, il gelo sta bruciando le verdure invernali in campo e se conti-nuerà a morire saranno anche viti e ulivi come nel 1985".

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LE PREVISIONI La colonnina di mercurio scesa fino a -10 in città Dalla serata odierna possibili precipitazioni su tutto il Ravennate

Provincia sotto zero e oggi sono attese nevicate La neve ha concesso una tre-gua ma a picchiare duro, tra la notte di domenica e la giornata di ieri, è stato il gelo. Le tempe-rature sono andate ampiamen-te sotto lo zero su tutto il terri-torio provinciale. La zona più fredda del Ravennate, con la colonnina di mercurio piom-bata a - 12, è stata quella del Lughese, in particolare l'area di Conselice e Lavezzola. In città, invece, si sono sfiorati i - 10 gradi. Già dalla giornata odier-na, tuttavia, le temperature do-vrebbero tornare a rialzarsi e ad avvicinarsi allo zero. Fin da questa mattina, infatti, sono at-tese nuove nevicate, ad iniziare dalla zona collinare della pro-vincia. La perturbazione, co-munque, toccherà anche l'en-troterra e la città. Proprio in città sinora - secondo le stime di Meteoromagna - sarebbero caduti complessivamente tra i 40 e i 50 centimetri di neve. Mentre in provincia è il Faenti-no, con punte di 60 centimetri, a detenere lo scettro di zona re-gina delle nevi. Quello che

Inizia a scarseggiare la riserva di sale per far fronte al rischio ghiaccio

preoccupa maggiormente in queste giornate, tuttavia, è il fe-nomeno ghiaccio. Anche per-ché il sale inizia a scarseggiare. La salatura delle strade in tutta la zona di Ravenna continua da giorni e giorni. Il sale utilizzato proviene in gran parte dalla sa-lina di Cervia, costretta a fron-teggiare le richieste delle Pro-vince di Forlì - Cesena e di Ra-

venna, ma anche di privati. Ma il sale di Cervia non è infinito, e negli ultimi giorni la quantità disponibile è "drasticamente diminuita". Al momento, le scorte di sale di scarto "si sono particolarmente ridotte", specie nelle ultime 48 ore, "e il rischio, se le condizioni meteo doves-sero continuare ad essere così avverse e quindi il fabbisogno di sale da parte del territorio dovesse rimane tale, è attingere alle scorte di sale alimentare". A segnalarlo, in un comunica-to, è il presidente della società Parco della Salina, Giuseppe Pomicetti, che, in ogni caso, ri-corda che "il sale c'è. Ma natu-ralmente sarebbe bene non at-tingere alle scorte di sale ali-mentare, anche perché, non a-vendo la palla di cristallo, nes-suno di noi può sapere che sta-gione salifera sarà quella del 2012". Infine, Pomicetti ringra-zia "tutti i dipendenti della sa-lina che si sono prestati ad ora-ri di lavoro fuori dal consueto per dare risposta alle numerose richieste".

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A volo di "Ferme" tra eterno rilornoe postrock

LA NEVE NON FERMA L'ATTIVITÀ DI BRONSON E CISIM

Questa sera Dirty Beaches live al Bronson

Neve e gelo non fermano l'attività di Cisim e Bronson. Questa sera (ore 21.30), il live club di Madonna del-l'Albero ospita infatti il con-certo di Dirty Beaches (ini-zialmente previsto nel loca-le di Lido Adriano). Dopo il successo dei due precedenti concerti raven-nati, Bronson Produzioni o-spita di nuovo l'artista ca-nadese Dirty per il release party del 7" Tarlabasi, pro-dotto proprio dalla Bronson Produzioni. Dirty Beaches è il moniker dietro ìl quale si cela il taiwanese Alex Zhang Hungtai, musicista dalla forte impronta lo-fi cresciuto in Canada e gira-mondo di professione. Il suo primo e ad oggi uni-co disco "Badlands", arriva-

to dopo la solita interessan-te trafila di Ep e singoli, è stato acclamato da critica e

pubblico, nonché dall'arci-nota bibbia dell'indie e non solo Pitchfork, che gli ha dato un altissimo 8.2 . "Badlands" è il disco che a-vrebbe composto Johnny Cash se fosse ancora vivo, o meglio il disco che avreb-be suonato se si fosse evo-luto nel tempo. Una sorta di noìr-rockabilly su basi vintage-elettroni-che, tra Alan Vega ed Elvis, una soundtrack noir per un immaginario film di David Lynch. Il suo progetto è unico nel

suo genere. E qualcuno co-mincia ad accorgersene an-che fuori dagli ambiti "abi-tuali", visto che un pezzo di Dirty Beaches è stato scelto per lo spot della trasmissio-ne televisiva "Le invasioni barbariche" di LA7, condot-ta da Daria Bignardi. Nato a Taiwan, Alex Zhang Hungtai ha poi viaggiato attraverso il Pacifico; To-ronto, Honolulu e Montreal sono state le sue home-town prima di fermasi a Vancouver. In "Badlands", uscito su Zoo Music, la sua voce da crooner maledetto spicca sulle melodie lo-fi tanto sporche quanto rare-fatte costruite su loop os-sessivi di drum machine, ri-portando alla mente i blues martoriati dei Suicide misti a un eco lontano degli anni '50. Ingresso 7 euro -10 euro con l'Ep "Tarlabasi". Per Info: www.bronsonproduzioni.com

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A volo di "Per.? ha eterno ritorno e

A volo di "Fenice" tra eterno ritorno e postrock IN CUFFIA I Ronin escono con

l'ultimo inebriante album

I nebriato. Mi sento così. L'ho ascoltato una volta. E un'al-tra ancora. E alla terza era come se la vedessi; la "Feni-

ce" dei Ronin, che così hanno de-ciso di chiamare il loro ultimo al-bum, era proprio lì. Un batter d'ali che nasce, vola, muore e ri-nasce dalle proprie ceneri, dopo il fuoco sprigionato durante quel ciclico volo strumentale. Che chiamarlo posi rock sarebbe costringerlo in una gabbia stretta, tant'è forte lo sguardo verso altri orizzonti, folk, country, swing. E' più o meno questa l'impronta che Bruno Dorella, ravennate d'adozione, ha dato all'ultimo la-voro licenziato il 20 gennaio per Santeria e Tannen Records. Con il fondamentale contributo degli altri "soci", Chet Martino al basso (già Quasiviri), Nicola Ratti alla chitarra (attivo in progetti solisti), e la new entry Paolo Mongardi (Jennifer Gentle e Zeus!) alla bat-teria. Blow Up l'ha eletto disco del mese, celebrandolo come il lavoro meglio riuscito tra i cinque realizzati dal 2004.

Eletto disco del mese da Blow Up ecco l'ultima fatica di Bruno Do-rella e soci

Già, perché di obiezioni ne ven-gono ben poche ascoltando "Fe-nice". Un disco pensato, calibrato, solido, dove l'alternanza tra ca-ducità ed eterno ritorno si con-cretizza nel susseguirsi dei nove brani. Merito dei vorticosi riff di chitarra che inaugurano il primo

pezzo, "Spade", fondendosi con i tenebrosi bicordi di basso. Cedo-no a "Benevento", esplosione sud che sa di saloon, o di chiassoso bar campano. Così arriva "Selce", d'indole opposta, lenta, dolce. Ci s'immagina Sergio Leone alla re-gia di uno spaghetti western, in "Jambiya", con l'incedere caval-cante di rullo e cembalo. Poi "Fenice". E quel silenzio dopo l'accenno del tema, che cattura l'attenzione più di ogni virtuosi-smo, accompagnando al trionfale arrivo degli archi di Nicola Man-zan (Bologna Violenta) che si po-sano sulla successiva "It was a very good year", omaggio a Frank Sinatra con l'organetto introdut-tivo di Umberto Dorella (padre di Bruno) e la voce di Emma Thcca. Poi lo swing di "Gentlemen only" e l'acustica "Nord", polverosa, ar-peggiata. Si sfiora il tribale, con la conclusiva "Conjure men", se non fosse per quei fiati. La fenice dei Ronin arriva qui e si spegne con uno sfumato che di fine non vuol proprio saperne.

Federico Spadoni Pagina 12

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SPADONI (UDC) LANCIA ALLARME. E INTANTO L'ESP AMPLIA LE APERTURE

"Da neve e gelo colpo di grazia ad un commercio già in agonia" RAVENNA "Le forti nevicate hanno creato seri problemi di circolazione che in qualche misura aggravano anche la si-tuazione del settore commer-cio, già sensibilmente compro-messa". A denunciarlo in una nota è il consigliere Udc Gian-franco Spadoni: "A metà del periodo previsto delle vendite promozionali, che non hanno certamente prodotto i risultati sperati, si aggiungono altre va-riabili negative che concorro-no a rendere difficile la soprav-vivenza di molte piccole im-prese, causa gli elevati costi di gestione e alla presenza di un netto calo dei consumi. Oltretutto - aggiunge Spadoni - la liberalizzazione del com-mercio voluta dal governo Monti, non produrrà risultati incrementali per la piccola im-presa poiché, sia la prevista fa-

"Liberalizzazioni inutile palliativo"

colta di apertura delle attività nei giorni festivi, sia la piena li-bertà di orario di vendita, non porterà benefici alle piccole imprese, ma, viceversa, offri-ranno vantaggi al grande siste-ma distributivo". Proprio ieri, infatti, i vertici dell'Esp hanno annunciato dal 12 febbraio a-

perture anche tutte le dome-niche e i lunedì mattina. Secondo Spadoni "il pericolo più evidente, dunque, è rap-presentato ancora una volta dalla grande rete distributiva, strutturalmente più forte e or-ganizzata rispetto alle attività commerciali tradizionali". Spadoni si concentra poi sui centri storici, "bersagliati da u-na serie di svantaggi, come, ad esempio, la mancanza di par-cheggi, Sirio, le cosiddette gior-nate ecologiche di blocco del traffico, ed altri di non minore rilievo. In altre parole - conclude il consigliere provinciale - si pro-fila l'ipotesi sempre più con-creta di aumentare l'evidente divario fra piccola e grande re-te distributiva a netto vantag-gio, ancora una volta, di que-st'ultima".

Pagina 13 ..wm

Emegeman bu catuiti

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SPADONI (UDC) LANCIA ALLARME. E INTANTO L'ESP AMPLIA LE APERTURE

"Da neve e gelo colpo di grazia ad un commercio già in agonia" RAVENNA "Le forti nevicate hanno creato seri problemi di circolazione che in qualche misura aggravano anche la si-tuazione del settore commer-cio, già sensibilmente compro-messa". A denunciarlo in una nota è il consigliere Udc Gian-franco Spadoni: "A metà del periodo previsto delle vendite promozionali, che non hanno certamente prodotto i risultati sperati, si aggiungono altre va-riabili negative che concorro-no a rendere difficile la soprav-vivenza di molte piccole im-prese, causa gli elevati costi di gestione e alla presenza di un netto calo dei consumi. Oltretutto - aggiunge Spadoni - la liberalizzazione del com-mercio voluta dal governo Monti, non produrrà risultati incrementali per la piccola im-presa poiché, sia la prevista fa-

"Liberalizzazioni inutile palliativo"

colta di apertura delle attività nei giorni festivi, sia la piena li-bertà di orario di vendita, non porterà benefici alle piccole imprese, ma, viceversa, offri-ranno vantaggi al grande siste-ma distributivo". Proprio ieri, infatti, i vertici dell'Esp hanno annunciato dal 12 febbraio a-

perture anche tutte le dome-niche e i lunedì mattina. Secondo Spadoni "il pericolo più evidente, dunque, è rap-presentato ancora una volta dalla grande rete distributiva, strutturalmente più forte e or-ganizzata rispetto alle attività commerciali tradizionali". Spadoni si concentra poi sui centri storici, "bersagliati da u-na serie di svantaggi, come, ad esempio, la mancanza di par-cheggi, Sirio, le cosiddette gior-nate ecologiche di blocco del traffico, ed altri di non minore rilievo. In altre parole - conclude il consigliere provinciale - si pro-fila l'ipotesi sempre più con-creta di aumentare l'evidente divario fra piccola e grande re-te distributiva a netto vantag-gio, ancora una volta, di que-st'ultima".

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Emegeman bu catuiti

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MALTEMPO

Il gelo minaccia l'avifauna Le conseguenze di questo maltem-po, oltre che sul disagio dei cittadi-ni, sono preoccupanti per l'agricol-tura e per l'avifauna del nostro ter-ritorio. Sulle valli, ai rivali dei fiumi e ai bordi dei boschi e delle pinete si trovano decine di animali in dif-ficoltà. Per sensibilizzare i cittadini e ricordare che è possibile fare qualcosa, un ravennate (PG.) rac-conta quanto avvenuto sabato po-meriggio lungo l'Adriatica. "Sulle 14 rientrando in città da Cervia ho vi-sto un bel volatile sul bordo della Statale, l'animale non si muoveva ed era prossimo alla morte. L'ho raccolto, ho telefonato alla Munici-pale (0544.482999) la quale mi ha fornito prontamente il telefono del centro di soccorso avifauna. Mi ha immediatamente risposto un si-gnore dalle buone maniere con il quale ci siamo dati appuntamento e in 30 minuti sono riuscito a con-segnargli il volatile. Mi ha detto si tratta di un bell'esemplare di Svasso maggiore che verrà portato nella voliera della Cà rossa, curato e ri-messo in libertà. Nell'evidenziare la disponibilità della Municipale e nel ringraziare della tempestività il Si-gnor Sama che accudirà lo Svasso prima di rimetterlo in libertà, vole-vo ricordare ai cittadini che oltre all'approssimazione osservata sulla gestione di questa emergenza e al nostro disagio, questo maltempo a-vrà gravi conseguenze sulla nostra agricoltura, sull'ambiente e sugli a-nimali. Ma per questi è possibile fa-re qualcosa".

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Emergenza neve, bus gra MALTEMPO Provvedimento in vigore fino a sabato per disincentivare uso auto La giunta autorizza il riscaldamento notturno

er fronteggiare la nuova al- lerta meteo, con precipita- zioni nevose attese per la giornata odierna e soprat-

tutto venerdì, il Comune di concerto con Atm ha deciso di rendere gra-tuite fino a sabato prossimo le corse degli autobus. Da questa mattina fino a sabato, dunque, i mezzi del trasporto pub-blico locale - sulle linee attive (che nascono e muoiono) esclusivamen-te all'interno del territorio comunale - saranno gratuiti. "Tale decisione -si legge in un comunicato del Co-mune - è stata assunta dall'Ammi-nistrazione al fine di incentivare l'u-so degli autobus e limitare la circo-lazione stradale in vista della nuova allerta che prevede ulteriori preci-pitazioni nevose e ghiaccio". I ripetuti inviti dell'amministrazione comunale affinchè i cittadini si spo-stassero con i mezzi pubblici, dun-que, sono sfociati nella decisione di renderli gratuiti. In particolare le linee gratuite, di concessione comunale, saranno quelle urbane e del litorale: lA, 1B, 2, 3, 4, 5, 8, 30 Porto S. Vitale / Ra-venna, 40 (Lido di Dante / Raven-na), 70, 75, 80, 90; e nel forese 145 S.

Antonio / Via Canalazzo / Ravenna (svolta da CoerBus); 150 Ravenna / S. Michele / Piangipane / Santerno (svolta da CoerBus); - 158 Ravenna / Villanova / S. Marco (corsa ATM in partenza da Villanova alle ore 7.07 e corse CoerBus in partenza da Villa-nova alle ore 8.58 — 12.18 — 13.43 —17.18; corsa ATM in partenza da Ra-venna Piazza Caduti alle ore 6.40 e corse CoerBus in partenza da Ra-

venna Piazza Caduti alle ore 8.40 — l 2.00 — 13.20 — 14.05 — 17.00). Sempre ieri, la giunta Matteucci ha deciso di autorizzare l'accensione degli impianti di riscaldamento an-che nelle ore notturne (e quindi per l'intero arco delle 24 ore giornalie-re). Il provvedimento adottato dall'am- ministrazione comunale è in vigore fino alla mezzanotte del 13 febbraio

e riguarda gli edifici pubblici e pri-vati. "Si invitano comunque tutti i sog-getti preposti alla gestione degli im-pianti termici — si legge in un'altra nota emessa ieri da Palazzo merlato — ad applicare, ove possibile, anche secondo le caratteristiche degli stes-si, principi di generale economicità di utilizzo degli impianti di riscalda-mento".

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E' di un ravennate il cadawre ripescato dal Candiano

„ .

IL CASO Dall'autopsia si capirà se è stato un gesto estremo o se si è trattato di una scivolata accidentale sul ghiaccio Aveva 62 anni e abitava in zona con l'anziana madre

E' di un ravennate il cadavere ripescato dal Candiano i 2 ' stato identificato il

cadavere semi-conge- lato ripescato nel pri-

r mo pomeriggio di do-

menica in un tratto del porto-canale Candiano a ridosso della Darsena cli città. Si tratta di un ravennate di 62 anni che viveva in zona con l'anziana madre. L'assenza di altre im-pronte sulla neve a parte quelle della vittima e di segni sul corpo riconducibili a e-ventuali colpi, hanno fatto per ora escludere alla Questura la pista dell'omicidio.

L'autopsia che verrà esegui-ta a breve rivelerà in maniera definitiva se dietro al decesso dell'uomo - un lavoratore sta-gionale negli hotel della Rivie-ra con alcuni problemi legati a un disagio personale - ci sia un gesto estremo o piuttosto una caduta accidentale even-tualmente connessa al gelo e a una bottiglia di whiskey mezza vuota trovata poco di-stante dalla polizia Scientifica e sequestrata.

Il corpo era stato ripescato alle 14.50 dai vigili del Fuoco. 11 primo a dare l'allarme su quanto accaduto era stato verso le 14 un camionista che aveva segnalato alla guardia di Finanza la presenza in acqua

di un giubbotto scuro. Sul po-sto erano poi intervenuti an-che i carabinieri e la capitane-ria di Porto, quest'ultima sia via mare con una pilotina che via terra con una pattuglia. Dopo il recupero della salma, il caso era passato per compe-tenza alla polizia di Stato.

Il cadavere era quindi stato ricomposto in serata all'obi-torio dietro all'ospedale: risul-tava vestito di tutto punto con

ancora gli stivali. Ma il fatto che non avesse alcun docu-mento addosso, ha reso im-possibile per diverse ore un'i-dentificazione certa.

Il 62enne, sebbene con qualche disavventura alle spalle, si era ampiamente ri-scattato negli ultimi anni tan-to che era ben voluto e ritenu-to fidato sia da chi lo conosce-va che dai suoi datori di lavo-ro.

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Riforma agricola e ittica , la ricetta Ancisi Il capogruppo di Lista per Ravenna alla commissione Risorse Naturali di Bruxelles "Tuteliamo i nostri produttori e il nostro territorio dalle modifiche europee " Il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi ha partecipato martedì scorso a Bruxelles alla commissione Risorse Naturali del Comitato delle Regioni dell'Unione Eu-ropea, di cui è membro in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ancisi è intervenuto, per la delegazione ita-liana, su due notevoli riforme legislative dell'Unione Europea adesso in corso di ela-borazione per essere attuate alla fine 2013: la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) e il nuovo Fondo Europeo per gli Affari Ma-rittimi e la Pesca (FEAMP). Sulla nuova PAC, Ancisi, notando che comporterà una forte re-distribuzione degli aiuti diretti e una revisio-ne degli strumenti legati allo sviluppo rurale,

ha chiesto, innanzitutto, "che l'incidenza del budget Pac rimanga invariata rispetto al bud-get dell'Unione Europea"; ha raccomandato che "l'impatto dei cambiamenti sia analizzato attentamente per non rischiare che territori virtuosi in termini di elevata produttività, alto valore aggiunto e qualità vengano fortemente penalizzati"; ha proposto che "la distribuzio-ne degli aiuti diretti non sia basato solo sul dato semplicistico della superficie, ma valuti le differenze nei livelli salariali e nei costi di produzione e le caratteristiche di qualità dei diversi sistemi agricoli". Da ultimo Ancisi ha ammonito "a non guardare solo all'interno dell'Unione Europea. Gli agricoltori si con-frontano anche con i beni importati dai paesi

extracomunitari, di fronte a cui si trovano in una costante situazione di concorrenza slea-le". Sul nuovo fondo FEAMP, Ancisi si è sof-fermato sul sistema di regole e di controlli posto a garanzia de] vincolo ambientale fina-lizzato alla conservazione delle risorse ittiche. Esso grava sulle imprese di pesca dell'Unione Europea anche in situazioni di extraterrito-rialità, come le acque esterne alla linea che delimita le acque territoriali che circondano l'Italia. In quelle acque si applicano le norme europee molto restrittive in capo alle imprese comunitarie,ma non alle flotte dei paesi ex-tracomunitari. "E dunque necessario - ha detto Ancisi — realizzare parità di accesso e di sfruttamento delle risorse tra tutte le flotte".

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,sr. E' di. ravennate il eadm ere ripescato dal Candiamo

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La Provincia pronta a formare nuovi volontari Alla fine dell'anno scorso si sono conclusi due corsi base per volontari di protezione civile a cui hanno partecipato 30 persone. Un corso ha riguardato l'allestimento di cucine in caso di emergenza. L'assessore provinciale alla protezione civile, Francesco Rivola, ha consegnato gli attestati ai volon-tari che hanno frequentato 4° e 5° corso base e 7° corso av-vistamento incendi. In totale la Provincia ha abilitato, fino a oggi, 230 volontari addetti all'avvistamento incendi. Di que-sti 75 hanno acquisito anche l'abilitazione allo spegnimento. I volontari del coordinamento provinciale di protezione civi-le stanno garantendo in queste ore il loro supporto ai vigili del fuoco per i tanti rami crollati a causa della neve. Per iscrizioni al nuovo corso contattare i seguenti numeri di telefono: 0544 258025 - 258240.

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,sr. E' di. ravennate il eadm ere ripescato dal Candiano

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NO A MISURA ATTENUATA. I DUE SI ERANO CONOSCIUTI IN UNA CHAT

Stalking alla ex, rimane in carcere il 62enne arrestato a Lido Adriano RAVENNA Deve rimanere ìn carcere il 62enne originario di Pescara arrestato venerdì scorso a Lido Adriano dai ca-rabinieri della locale Stazione con l'accusa di stalking nei confronti della ex compagna. Lo ha deciso il gip del tribu-nale respingendo, la richiesta della difesa (avvocato M attea Mandara) per un'attenuazio-ne della misura come il solo obbligo di dimora nella città abruzzese. L'uomo, pur di-cendosi pentito per taluni e-pisodi e per le minacce profe-rite anche dinnanzi ai militari per quello che ha definito es-sere stato "un attimo di ner-vosismo", ha però precisato di non avere mai vessato la don-na in passato. E di essersi re-cato da lei su invito della stes-

Pur pentito per ta-Juni episodi ha smentito vessazioni

sa per passare un week-end assieme.

I due, che si erano cono-sciuti attraverso una chat, a-vevano avuto una relazione durata circa un paio di anni.

Poi con l'interruzione del rap-porto erano arrivati i proble-mi. Non a caso nei giorni scorsi la signora aveva lamen-tato un'escalation delle mi-nacce, tanto da trovarsi co-stretta a cercare rifugio da al-cuni familiari.

Le presunte ininterrotte molestie sono terminate quando i carabinieri hanno rintracciato l'uomo peraltro ritrovato anche in possesso di un coltello. In considerazione dei precedenti episodi di mo-lestia che il 62enne aveva alle spalle e anche del rinveni-mento all'interno dei suoi a-biti dell'arma da taglio, sono subito scattate le manette e si sono aperte le porte del car-cere. Ed è lì che ora il 62enne dovrà rimanere.

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Niente drink alla pornoslar quattro nei gaai

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Niente drink alla pornoslar quattro nei gaai

TUTTI DAVANTI AL GIUDICE

Rapina all'Eurospar interrogati i tre Sono stati interrogati tutti e tre i presunti rapinatori del-l'Eurospar di via Canalazzo raggiunti nei giorni scorsi da altrettante notifiche di custo-dia. Si tratta di Giampiero Beltrami, 51 anni, di Ravenna (difeso dall'avvocato Alessan-dra Marinelli), di Michele Zuc-caro, 35 anni, originario di Monopoli (Bari) ma residente a Cesena (avvocato Alessan-dro Monteleone) e di Hakim Rossi, 29 anni, di Ravenna (avvocati Ermanno e Claudio Cicognani). Beltrami, ai domi-

ciliari, ha in buona sostanza confermato le dichiarazioni già rese che hanno portato alla svolta nel caso. Rossi, in carcere, si è avvalso della fa-coltà di non rispondere. Zuc-caro infine è stato sentito per rogatoria nel carcere di Rimini dove si trova. Ad eseguire le ordinanze sono stati la squa-dra Mobile e i carabinieri, convinti di avere messo le mani sui tre malviventi che il 27 febbraio 2011 avevano fat-to la rapina a mano armata da 8.600 euro .Secondo le in-dagini, Zuccaro e Rossi erano entrati a volto coperto nel su-permercato. E, pistola in pu-

gno, si erano fatti consegnare 600 euro da un registratore di cassa, altri 6.200 da una cassaforte e circa 1.800 euro in buoni pasto. Quindi si era-no allontanati con un'auto che Zuccaro aveva rubato il 19 febbraio precedente a San Zaccaria. E avevano raggiun-to Beltrami che li attendeva in una traversa vicina. A quel punto il 5lenne aveva accom-pagnato il 35enne a Cesena. Se su Beltrami e Zuccaro pendevano misure restrittive per via di un precedente col-po in banca, Rossi è stato in-dividuato a casa di un paren-te in via Vicoli e poi bloccato.

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Alcuni degli 85 compressori usati sequestrati da Finanza e Dogane

OPERAZIONE DI FINANZA E' DOGA E: EOUESTRATI 800 CHILI DI MATERIALI

Traffico di rifiuti speciali stroncato al porto Denunciato l'esportatore RAVENNA Almeno 800 chili di peso per un totale di 85 compressori per frigoriferi usati che come tale andavano stoccati come rifiu-ti speciali. E' quanto i militari della guardia di Finanza di Ravenna (Prima compagnia) e i funzionari dell'agenzia delle Dogane hanno sequestrato al porto. Il materiale era nascosto tra masserizie di vario genere all'interno di un container in partenza per Dakar, in Senegal. La successi-va consulenza degli esperti dell'Arpa - se-condo quanto riferito dalle Fiamme Gialle in una nota - ha già confermato quanto ipotiz-zato dagli investigatori. I compressori per refrigerazione usati - con-tinua la nota -, sono rifiuti di apparecchiatu-re elettriche ed elettroniche (Raee) conte-nenti Cfc (clorofluorocarburo), gas che con-tribuisce in maniera determinante all'allar-gamento del buco dell'ozono. Per questo devono essere bonificati con procedure ri-gorose in centri autorizzati. L'esportatore senegalese, che non è stato in grado di provare l'origine e la provenienza dei rifiuti speciali rinvenuti, è stato denun-ciato a piede libero per traffico transfronta-liero finalizzato allo smaltimento di rifiuti (D. Lgs. 152/06 testo unico in materia ambien-tale) e per la violazione descritta dall'artico-lo 483 del codice penale (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico). Rischia così la reclusione fino a due anni ol-tre a un'ammenda fino a un massimo di 26 mila euro. Negli ultimi anni - ha puntualizzato la guar-dia di Finanza - è aumentato il preoccupan-te fenomeno dell'esportazione di rifiuti ver-so i Paesi del terzo mondo divenuti mete preferite per riuscire a tagliare significativa-mente i costi di smaltimento di sostanze pericolose. Con i conseguenti rischi per sa-lute e ambiente che possiamo ben immagi-nare.

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Pensione alle Poste per 14mila RAVENNA Sono già oltre 14.000 i pensionati della provincia di Ravenna che hanno scelto Poste Italiane per l'accredito del proprio vitalizio, in linea con le nor-me introdotte dal governo che impone limiti all'uso del contante e non consente, dal 7 marzo, agli istituti fi-nanziari di effettuare paga-menti di pensione in con-tanti di importo superiore ai mille curo. Proprio per dare una neces-saria informazione, anche a febbraio continua la campa-gna di comunicazione di Po-ste Italiane mirata a fornire consigli utili per accompa-gnare verso soluzioni sem-plici gli oltre 20.000 pensio-nati del Ravennate che usa-no il canale degli uffici po-stali. Intanto il 70% ha scelto l'accredito gratuito sul libret-to postale nominativo (sen-za spese di apertura e di ge-stione e con una Card gra-tuita per i prelievi) o sul con-to corrente (azzerate le spese di tenuta conto per tutto il 2012 ai pensionati con più di 65 anni che accreditano en-tro i131 marzo 2012 la pen-sione sul conto BancoPosta Più). Collegata con l'accre-dito, inoltre un'assicurazione gratuita che copre fino ad un valore massimo di 700 giuro l'anno il furto di denaro con-tante entro le due ore suc-cessive al prelievo. In questi giorni di pagamen-to del rateo di febbraio, in tutti i 76 uffici postali della provincia di Ravenna perso-nale qualificato illustrerà le caratteristiche e i vantaggi degli strumenti elettronici di prelievo o di pagamento a disposizione della clientela.

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Uno studio sulla frutta e la biodiversità

AGRICOLTURA E BIODIVERSITÀ Pere, ciliegie e pesche sotto la lente di ingrandimento

Uno studio approfondito delle tipicità della Romagna: via alla presentazione RAVENNA Il Centro Ricerca Produzio-ni Vegetali (CRPV) continua nella stra-da intrapresa di presentare le più re-centi attività interessanti per lo svilup-po del nostro territorio rurale con la realizzazione di parte importante dei "Progetti comprensoriali integrati per il recupero, la salvaguardia e la valoriz-zazione della biodiversità a tutela del patrimonio genetico di varietà e razze autoctone" per le province di Forfi-Ce-sena e Ravenna. Nello specifico il Crpv IE Astra si occuperanno di alcune vec-chie varietà vegetali dei territori delle provincie citate come le pesche Bella di Cesena, S. Anna Balducci e Buco In-cavato, le ciliegie Corniole, la pera Mo-ra di Faenza e il Cardo Gigante di Ro-magna, sulle quali dovrà realizzare nel prossimo periodo, sino a metà 2013, tra le altre cose: una ricerca bibliogra-

fica, una scheda di identificazione pre-cisa con caratteristiche precise e im-magini d'epoca, l'individuazione sul territorio di coltivazioni e piante madri da cui prelevare materiale riproduttivo, l'analisi fitosanitaria di queste per ga-

rantirne la sanità, l'analisi genetica per la loro identificazione precisa. Sono stati organizzati tre incontri di presen-tazione: il primo è alle 17.30 a Massa Lombarda il 15 febbraio alla sala Fac-chini di via Saffi,4.

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L'Imu pesa sull'agricoltura

Le Cooperative in allarme "L'Imu peserà troppo" TASSE Le tre centrali chiedono ai Comuni di non colpire un settore già in difficoltà. "Si agisce un punto in cui i produttori sono deboli: immobili a bassa redditività". La ripresa è a rischio: "Edifici rurali già tassati"

RAVENNA "L'Imu è un peso troppo gra-ve per l'agricoltura": a dirlo sono le tre centrali cooperative di Ravenna (Conf-cooperative, Legacoop e Agci) che chie-dono ai Comuni di collaborare: "I bilan-ci delle città non possono realizzarsi a danno delle imprese del settore agrico-lo" Anche la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha compreso le difficili condizioni in cui versa il set-tore agricolo e pochi giorni fa ha appro-vato l'Ordine del Giorno in materia di applicazione dell'Imu alle aziende agri-cole. "Siamo sollevati dall'attenzione che è stata riservata al comparto agri-colo - evidenziano i rappresentanti del Tavolo di Coordinamento delle Tre Centrali Cooperative della Provincia di Ravenna - .11 settore fatica sempre più a sopportare l'aumento inarrestabile dei costi e quest'imposta sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali e rischia di diventare un peso troppo grave da sopportare per molte aziende del territorio. Con questo provvedimento si i-gnorano due consolidati principi, l'uno tributario e l'altro economico. Varie sentenze negli anni hanno sancito che gli edifici rurali, in quanto strumentali all'attività agricola, sono già tassati allorquando vengono pagate le imposte (1rpef e lei) sui terreni. Eintroduzione dell'Imu sui fabbricati rurali rappre-senta, quindi, una doppia tassazione iniqua. Il documento della Conferenza tocca poi un secondo sostanziale argomento: "L'Imu va a colpire l'agricoltura in un suo punto debole, costituito dalla forte immobilizzazione di capitali a bassissima redditività; l'applicazione ai fabbricati rurali ad uso strumentale di un aliquota ridotta allo 0,2%, pur combinata con la facoltà riconosciuta ai comuni di ridurla dello 0,1%, produrrà comunque effetti devastanti".

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n aumento del ton- nellaggio rispetto al- lo scorso anno del 6,5 per cento po-

trebbe portare a pensare che la crisi al porto non sia sentita o che sia già superata. In realtà il 2011 non va letto attraverso il dato secco delle cifre che con-frontano il 2010 e il 2011 ma è meglio vederlo analizzando i quattro trimestri. Lillusione di un settore fuori dalla crisi spa-risce: così come l'economia i-taliana le banchine del canale Candiano hanno registrato un rallentamento molto forte dal-l'inizio dell'anno a dicembre. E la tendenza non sembra dimi-nuire se è vero che Ravenna I lolding, pur con il numero di container in aumento nel 2011, ha stimato prudenzialmente per la società portualistica Sa-pir una forte flessione del traf-fico. I trimestri Il primo trimestre era partito benissimo: rispetto al 2010 il dato di marzo era supe-riore del 16 per cento (798.425 tonnellate). A metà anno que-sto vantaggio si era già ridotto: dato sempre positivo ma solo del 13,7 per cento, arrivando a 1,46 milioni di tonnellate. La frenata continua nella seconda metà del 2011: il dato di set-

tembre cancella la doppia cifra e il vantaggio rispetto al 2010 si riduce al 9,7 per cento (1,6 mi-lioni di tonnellate). Il dato fina-le è, appunto, quel 6,5 per cen-to di ìn più, pari a 1,4 milioni di tonnellate. E' un po' come se i dati del vecchio anno avessero "recuperato" sul 2011. I dati di riferimento per gli ottimisti so-no sempre quelli pre-crisi (2008) ma di questo passo gli addetti ai lavori faranno bene a preoccuparsi, per l'anno in cor-so, di non perdere rispetto al 2011. Già alla fine dell'anno si segnalavano le banchine piene di merce mai ritirata da chi l'a-veva ordinata in un periodo in cui la crisi sembrava dovesse essere superata. Inoltre gen-naio, tra blocco dei tir e mal-tempo, ha dato un ulteriore motivo di preoccupazione per terminalisti e spedizionieri. Container (quasi) positivi I dati del 2011 raccontano quindi di un anno partito con l'accelera-tore e finito con il freno a mano tirato. Ne sia un esempio il mo-vimento dei contenitori, che rappresenta il traffico merci più ricco: a marzo il dato era già positivo con un più 25,3 per cento che faceva sognare. A di-cembre ci si è fermati al pur ot-timo dato del 17,3 per cento. In

teu - l'unità di misura dei con-tainer - significa una movimen-tazione pari a 215.336. Dato da leggere pensando però che cir-ca la metà dell'incremento per-centuale è dato dal movimento dei container vuoti mentre quelli pieni - che in quanto tali producono ricchezza - sono cresciuti soltanto del 9,9 per cento. Va poi ricordato che per Ravenna le aspettative erano altre: già nel 2005 Contship, so-cietà soda in Sapir, sperava di arrivare alla movimentazione di 300mila teu. Cifra, come si vede, ancora lontanissima. Ravenna rimane quindi un porto non di primo piano per quanto riguarda i contenitori. Rinfuse solide Il Candiano è in-vece un porto d'entrata impor-tante per le altre merci. Il segno più su cereali (1,283 milioni di tonnellate, più 31,4 per cento) e sulle derrate alimentari (2,271 milioni di tonnellate, incre-mento del 14,4 per cento) farà sorridere gli operatori. Preoc-

cupa - anche perché è il termo-metro dell'economia - la fles-sione che ha avuto nel corso del 2011 la voce 'minerali grez-zi, cemento, calci', la più rile-vante a livello di quantità di merci movimentate. Si tratta di 4,562 milioni di tonnellate: me-no 3,7 per cento rispetto al 2010. Nel primo trimestre il da-to era positivo: più 6,7 per cen-to. Nel totale le rinfuse solide tran-sitate da Ravenna sono aumen-tate del 2,4 per cento mentre quelle liquide sono diminuite di circa la stessa percentuale. In totale sono arrivate e ripartite 6910 (3.456 gli accosti), 63 in più rispetto al 2010. Le crociere Ad impressionare davvero sono le percentuali di aumento dei passeggeri delle crociere, cresciuti del 1608,3 per cento. Questa è la differen-za tra i 23.778 turisti arrivati nel 2010 e i 156.359 sbarcati que-st'anno.

Alessandro Montanari

Fiato corto per il porto di Ravenna I DATI DEL TRAFFICO Anno partito bene ma il vantaggio si è via via ridotto Container positivi ma spesso vuoti

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BILANCIO ROMAGNA ACQUE Tutte le cifre dell'oro blu di Ridracoli: a Ravenna consumati 34,1 mln di metri cubi

La diga di Ridracoli da cui arriva la maggior parte dell'acqua

La liquidità dell'acqua vale 37 milioni

In totale i cittadini romagnoli consumano 109 milioni di metri cubi ogni anno

I 'acqua di Romagna va- le 37 milioni di euro. Questo è quanto ha

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incassato Romagna Acque nel 2011, secondo il preconsuntivo che sarà di-scusso il 10 febbraio in com-missione consiliare Bilancio. Alla voce "totale vendita ac-qua" la cifra riportata dagli uo-mini della società che gestisce le risorse di Ridracoli riporta 37,024 milioni di curo. La pro-vincia di Ravenna contribuisce per la maggior parte a questo incasso: i ravennati hanno speso infatti 13,663 milioni. Circa un milione in più di quanto spendono i forlivesi e i cesenati mentre i riminesi contribuiscono per soli 8,796 milioni. Romagna acque ha incassato un po' meno di quanto prevedeva ad inizio anno (89mila euro la differen-za) ma ha aumentato di 1,837 milioni rispetto al consuntivo 2010. Gli incassi da uso civile, pari a 35,165 milioni) rappre-sentano la stragrande maggio-ranza del totale, completato da circa 800mila curo di ven-dita d'acqua ad "uso plurimo", la maggior parte (762mila cu-ro) a Ravenna. I consumi romagnoli ammon-tano a 109,4 milioni di metri cubi. In provincia sono arrivati nel 2011 34,1 milioni di metri cubi di acqua per usi civili (19,6 da Ridracoli, 14,5 da altre fonti) e 2,4 milioni per altri usi. Cifre simili, sia per ricavi sia per consumi, sono previsti per l'anno in corso. Nello specifico a Ravenna saranno venduti in previsione 32,7 milioni di me-tri cubi d'acqua per un budget di 13,364 milioni di euro. Investimenti Il nuovo impianto di potabilizzazione di Ravenna sarà assegnato nell'anno in

corso. L'opera consiste nella realizzazione di un impianto di potabilizzazione da realiz-zare a Fosso Ghiaia in grado di trattare l'acqua del Po che ar-riva dal. Cer (Canale Emiliano Romagnolo) per una poten-zialità di mille litri al secondo. Il processo prevede il tratta-mento che consente di pro-durre acqua priva di sostanze in sospensione e batteriologi-camente pura. La gara d'ap-palto è già stata aggiudicata. Nel corso dell'anno si avvie-ranno anche le gare per l'affi-damento dei lavori delle opere di completamento del sistema di interconnessione dell'ac-quedotto della Romagna con gli impianti dell'area ravenna-te.

Ci sono poi le opere che sa-ranno realizzate da Ilera ma finanziate da Romagna acque. Si tratta di lavori per otto mi-lioni di curo che verranno re-cuperati attraverso i canoni che la stessa società riconosce ad nera nell'ambito dell'ac-cordo che trovano copertura "nelle tariffe idriche già deli-berate dall'Aia di Ravenna". I lavori riguardano il comparto della fognatura e della depu-razione nel territorio provin-ciale. Nel 2012 Romagna Acqua sul territorio provinciale prevede un valore della produzione in decremento di 1,725 milioni di euro. In totale si prevede di in-cassare 42,949 milioni.

Alessandro Montanari

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LEGA NORD Cresce la preoccupazione per la direttiva europea

Un odg di sostegno agli stabilimenti contro la Bolkenstein NEL DETTAGLIO LE PROPOSTE

RAVENNA Ordine del giorno della Lega Nord firmato Paolo Guerra sulla Diret-tiva Bolkestein per esprimere sostegno all'imprenditoria balneare ed escluden-do la categoria dalle conseguenze ap-plicative di questo provvedimento. "L'ingresso in Europa - dice Guerra - ha costi molto cari per l'Italia. Il recepi-mento di provvedimenti come la Bolke-stein aggrava ulteriormente l'economia di taluni settori economici fra i quali l'imprenditoria turistica e balneare ti-picamente italiana e, più che mai in questa occasione, romagnola e raven-nate in particolare". Dalle dettagliate statistiche prodotte dalle principali as-sociazioni di categoria, gli stabilimenti balneari in Emilia Romagna sono circa

Guerra: "Tema che non può avere un colore politico"

1.800 ma "occorre ricordare che sulle a-ree demaniali marittime della nostra costa insistono anche alberghi, cam-peggi, ristoranti, chioschi e bar, tanto da poter calcolare che l'occupazione di-retta, costituita dai concessionari e dai loro familiari, può essere valutata in cir-ca 7.000 unità. A questi, vanno aggiunti

i dipendenti che le Associazioni di ca-tegoria stimano in circa 25.000 unite. L'Ordine del giorno chiede al Sindaco, alle forze politiche di questa Ammini-strazione, nonché agli altri movimenti di opposizione che rappresentano il ter-ritorio, di esprimersi ed attivarsi in ogni sede opportuna per sostenere questo comparto perché "questo tema non può avere appartenenza politica, ma merita l'attenzione e l'impegno di tutti i Sinda-ci e le Amministrazioni".

Paolo Guerra consigliere leghista

"Escludere dai bandi di gara i bagni al mare" Ecco cosa chiede nel dettaglio l'ordi-ne di giorno di Paolo Guerra riguar-do alla direttiva Bolkenstein. In primo luogo, "pur confermando la proroga al 31 dicembre 2015, ap-plicare immediatamente la legge Comunitaria così da eliminare ogni rischio di prosecuzione della proce-dura di infrazione con tutte le con-seguenze che deriverebbero per lo Stato italiano". La seconda richiesta contenuta nell'odg va nella direzione di stral-ciare le imprese turistiche dalla di-rettiva: "Pur nell'utilizzo della nor-mativa di recepimento della Diretti-va Servizi e ottenendo una deroga dall'Unione europea, sia dichiarata l'esclusione dalla evidenza pubblica delle imprese turistico-ricreative, a-dottando di conseguenza ogni atto i-doneo ad evitare la distruzione di un settore economico vitale per l'eco-nomia locale e fondamentale per conservare ed accrescere la capacità di attrazione del turismo balneare che è una delle risorse fondamentali per il turismo del nostro Comune".

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La liquiditàdell'acqua vale

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Arriva l'Ato unica Quasi un milione di euro in meno di costi di funzionamento, risorse che ora saranno destinate a inve-stimenti per migliorare il servizio idrico e di raccolta rifiuti. È il pri-mo effetto della riforma delle A-to, prevista dalla legge regionale 23/2011 approvata lo scorso di- cembre e che ha stabilito il supe-ramento delle 9 Ato esistenti a vantaggio di un'unica Agenzia per tutta l'Emilia-Romagna. La Giunta regionale ha stabilito i costi massimi di funzionamento della nuova Ato unica quantifica-ti in 3,9 milioni di euro, il che si-gnifica oltre 970.000 euro in meno rispetto alla somma dei costi di funzionamento delle 9 realtà precedenti. Visto che, at-traverso un'espressa clausola so-ciale, la legge regionale ha posto le condizioni per garantire gli stessi livelli occupazionali del passato, i risparmi derivano da e-conomie di scala e dalla riduzio-ne del numero delle posizioni di-rigenziali. "Questo risparmio è un primo positivo effetto di quanto previ-sto dalla legge regionale frutto della collaborazione con gli enti locali e le parti sociali", spiega Si-monetta Saliera, vicepresidente della Regione e assessore con delega alla Regolazione dei Ser-vizi Pubblici locali. "Con l'ottimiz-zazione delle spese di funziona-mento - aggiunge Saliera - libe-riamo risorse che potranno esse-re utilizzate per investimenti per migliorare il servizio. Un'unica A-to, anziché nove, sarà uno stru-mento formidabile in mano ai sindaci per rendere più forte il ruolo pubblico in settori così de-licati e di grande attenzione per i cittadini come l'acqua e i rifiuti e avrà anche il merito di aumen-tarne la partecipazione, visto che ogni Consiglio locale dell'Ato do-vrà assicurare la consultazione delle organizzazioni economiche, sociali, ambientali, sindacali e degli utenti".

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La liquidità dell'acqua vale

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LA NOVITÀ "Giallo Luna Nero Notte" per il suo decennale lancia concorso letterario per la narrativa thriller e poliziesca

Nasce il premio per giovani scrittori noir G iallo Luna Nero Notte, il Fe-

stiva] del Giallo e del Noir i-taliani che si tiene a Ravenna compie 10 anni e raddoppia

inserendo nel suo già ricco calendario anche un concorso letterario. Si tratta, appunto, del "Premio GialloLuna Ne-roNotte per la narrativa noir e polizie-sca" organizzato dall'Associazione Cul-turale PA.GI.NE in collaborazione con la Sbc edizioni di Ravenna. Il premio è dedicato a racconti e ro-manzi inediti di argomento giallo, noir, thriller e poliziesco ambientati rigoro-samente in Italia e consiste nella pub-blicazione degli elaborati che risulte-ranno vincitori dopo un'attenta sele-zione da parte della giuria. Un ricono-scimento importante per chi vuole ar-rivare dal manoscritto al libro promos-so e diffuso in libreria. Il vincitore della sezione "Racconti" vedrà, il proprio e-laborato pubblicato nell'annuario del Festival Gialloluna Neronotte diffuso capillarmente in migliaia di esemplari. Il vincitore della sezione "Romanzi" ot-terrà un contratto di pubblicazione da parte della SBC edizioni di Ravenna. Prevede l'edizione del volume, l'inse-rimento nel catalogo della casa editrice nella collana "Giallo e nero", la sua pro-

mozione e diffusione in libreria. Ini-zierà quindi per lui un concreto per-corso editoriale sicuramente ricco di soddisfazioni. Sbc edizioni è una casa editrice con sede a Ravenna che pub-blica opere di narrativa e saggistica e dispone di varie collane tematiche. Pubblica titoli sia nel tradizionale for-mato cartaceo che in formato elettro-nico ebook. La distribuzione è capillare sull'intero territorio nazionale sia nelle librerie tradizionali che presso tutte le librerie online. I vincitori verranno pro-clamati nel corso della prossima edi-zione del festival prevista per l'autun-no. Il termine di partecipazione per l'invio degli elaborati scade il 30 giugno 2012. Maggiori dettagli e il bando di concorso sul sito www.gialloluna.it La giuria del premio è composta da Fe-derica Angelini, giornalista e traduttri-ce, Ouidad Bakkali, assessore comuna-le alla Cultura, Antonella Beccaria, scrittrice e giornalista, Brunello Cavalli, presidente Sbc edizioni, Nevio Galeati, presidente associazione culturale Pa.GLNe, Adele Marini, scrittrice e gior-nalista, Paolo Valenti, assessore alla Cultura Provincia di Ravenna. Il premio si avvale del Patrocinio della Provincia di Ravenna e del Comune.

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"Passione Italia" a Castello

TEL BOLOGNESE

In mostra le fotografie del 150° d'Italia CASTEL BOLOGNESE A qua-si un anno di distanza la "Passione Italia" è ancora vi-va. Il progetto nazionale del-lo scorso marzo, lanciato da Seat Pg e Federazione italia-na associazioni fotografiche in occasione del 150° anni-versario dell'Unità d'Italia, e che prevedeva la realizzazio-ne di un grande e unico la-voro fotografico, adesso ar-riva a Castel Bolognese. Gra-zie al Cral ospedaliero "A.Banzola" di Faenza e al patrocinio del Comune di Castello, una parte di quelle fotografie, all'incirca 50, dall'U al 18 febbraio sarà in mostra nella sala espositiva comunale di via Emilia Interna 90. Le opere esposte sono state realizzate da alcuni soci del Cral e in particolare da Omero Rossi, Paola Pazzi, Marte Visani, Massimiliano Farolfi, Stefano Baldi, Valentina Tedioli, Liliana Marri, Debora Bosi, Francesca Giglio, Rosa Alba Pezzi, Ro-mano Morelli, Luca Gaudenzi, Arturo Cenni, Roberto Dar-chini e Michele Sangiorgi. Proprio gli scatti di quest'ultimo - l'unico tra gli autori a risiedere a Castel Bolognese - co-stituiscono una testimonianza preziosa di come la cittadina e i suoi abitanti abbiano trascorso e celebrato la giornata del 17 marzo 2011. Tutte le foto sono state esposte lo scorso settembre a Faenza in diverse sedi come la Galleria comunale d'Arte, il Palazzo delle Esposizioni e la residenza "Il Fontanone": rappresentano il Paese, come tessere di un grande mosaico nazionale, e in particolare costituiscono una rappresenta-zione della società romagnola, ma anche dei servizi pub-blici, della realtà economica e commerciale, della natura, del paesaggio e della storia. Un autentico ritratto del vivere contemporaneo nella realtà locale. L'inaugurazione è in programma alle ore 17 di sabato 11 febbraio; la mostra resterà poi aperta tutti i giorni feriali dalle 15.30 alle 18.30; invece sabato e domenica dalle 15 alle 20. L'ingresso è libero. Per info: 347/0431749.

Ma.Riv.

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Crolla cornicione, paura in Borgo

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La lettera Odissea di pencolare in treno da Russi a Ravenna RUSSI Che al peggio sui binari delle ferrovie italiane sembra non ci sia li-mite lo dimostra l'ennesima testi-monianza, quella di una nostra let-trice di Russi. Ieri pomeriggio ci ha scritto poche righe che sintetizzano la situazione di chi è costretto a viag-giare in treno per andare a lavorare. Costretto, vuoi perché l'auto ha dei costi proibitivi rapportati a certi sti-pendi bassi, vuoi perché se all'arrivo c'è pure da cercare il parcheggio, di-venta un'impresa sovrumana, anche a causa della neve. "E anche oggi, lunedì, prendere un treno per arrivare a Ravenna da Rus-si è stato impossibile. Idem per i gior-ni scorsi. I treni non circolano, oppu-re, se circolano, ti lasciano per ore nel bel mezzo della campagna. Gli auto-bus sostitutivi non vengono attivati e, se arrivano, si rompono e ti fanno scendere. In stazione nessun messag-gio che ti informi sulla circolazione o meno dei treni. Mi chiedo a cosa servono gli altoparlanti e il monitor perennemente disattivato. Per non parlare poi del viaggio di ritorno, che rimane sempre un'incognita per chi in qualche altro modo è arrivato a Ravenna. E poi vogliamo fare l'Alta Velocità... Ma se non sappiamo fare funzionare un treno neanche per 20 chilometri. Che vergognar:

Valentina

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Pensioni: è corsa a fare il conto corrente ACCREDITI In marzo i pagamenti oltre mille curo non saranno più in contanti. Le Poste hanno già il 70% dei clienti

caccia al pensionato. E al- la sua pensione. Con l'ap- provazione, lo scorso 22 dicembre, del Decreto

"Salva Italia", il quale prevede che il pa-gamento in con-tanti delle pensioni da parte delle Pub-bliche amministra-zioni sia limitato a mille euro, anche da noi Poste Italia-ne e banche si so-no attivate per incrementare nelle pro-prie sedi gli accrediti da parte dei pen-sionati. Nella provincia di Ravenna è Poste Italiane ad attestarsi in pole po-sition con il 70% di accrediti, tra oltre 20mila pensionati, su conti correnti e libretti di risparmio. "Questa cifra, che riflette pure la realtà del lughese - fanno sapere direttamente dalla sede regio-nale di Bologna -, è il risultato di recenti adesioni, sebbene di pensioni accredi-tate ne abbiamo sempre avute parec-chie". Per incoraggiare ulteriormente i pensionati le Poste hanno previsto un'assicurazione gratuita contro i furti di contante, costi azzerati per gli ultra 65enni sui libretti e tasso promozionale al 4% per i correntisti Bancoposta. Cof-ferta si rivolge sia ai vecchi che ai nuovi clienti. In questi giorni negli uffici po-stali di Lugo, come pure negli altri 76 della provincia di Ravenna, il personale è impegnato a illustrare le caratteristi-che e i vantaggi degli strumenti elettro-nici di prelievo o di pagamento. Tra le banche che si sono mosse con partico-lare tempestività per favorire gli accre-diti delle pensioni, in linea con il De-creto "Salva Italia", c'è la Banca di Cre-dito cooperativo ravennate e imolese, che ha predisposto la formula "Pensio-ne comoda Bcc" con cui si offre un conto corrente o un libretto di rispar-mio con tasso agevolato sulle giacenze a zero spese per 12 mesi (bolli inclusi). Tale conto corrente è un pacchetto che include numerosi servizi, tra cui la carta Bancomat, il carnet assegni, l'addebito automatico delle bollette, il servizio di

banca virtuale per accedere via internet sia alle informazioni sui propri rapporti e sia per predisporre bonifici. "Al mo-mento - commenta Fulvio Ferretti, di-rettore della Bcc di Lugo - non dispo-niamo di dati esaustivi relativamente

alla risposta della clientela alla nostra offerta: certo è che tutte le nostre sedi stanno riscontran-do parecchio inte-resse al riguardo". Altro istituto che a-

gevola considerevolmente gli accrediti delle pensioni è il Gruppo Cassa di Ri-sparmio di Ravenna, che, su proposta del direttore generale Nicola Sbrizzi, ha deliberato l'istituzione del nuovo pro-dotto "Conto Formula Zero Senior".

Marilena Spataro

Tanti anziani aderisco-no alle buone condizioni di Credito cooperativo e Gruppo Carisp Ravenna

LUGO Pensioni: è corsa a fare il Tronto urente

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LA PROTEZIONE CIVILE SVUOTATA DOPO IT TROPPE EMERGENZE FASIALE di CLAN ANTONIO STELLA

ome è possibile che il Paese delle emergenze preci-piti nei caos alla prima emergenza? Ecco il tenia. E

lo scaricabariie in corso lascia basiti. CONTINUA A PAGINA 6

» L'analisi Le rigidità denunciate seguono stagioni in cui tutto era calamità: dai G8 all'invasione di randagi a Pompei

Protezione civile, dagli eccessi ai vincoli Era onnipresente: 18 miliardi spesi in 11 anni. Gabrielli: «Com'è oggi non va»

SEGUE DALLA PRIMA

Agostino Miozzo, già braccio destro di .Bertolaso, si è spinto a dire che con i controlli a prio-ri sui soldi, il capo della Prote-zione civile Franco Gabrielli è stato imbrigliato: «Gli hanno messo le manette». Giusto, le vere emergenze pretendono un'elasticità che forse oggi non c'è. Ma come dimenticare gli abusi delle emergenze finte?

Lo scontro sulle responsabili-tà per la Caporetto di Roma, del-le Ferrovie, di mezza Italia, mes-se in crisi da una forte nevicata pochi giorni dopo la figuracela mondiale per il naufragio della Costa Concordia, deve essere l'oce.asione per far chiarezza. Ha detto il prefetto Gabrielli alle pri-me polemiche sull'intervento al Giglio: «Non sono potuto inter-venire con la celerità di un tem-po perché non avevo la certezza che un nostro intervento potes-se essere coperto. Prima le ordi-nanze erano firmate in tempo re-ale, quel che faceva Bertolaso erg legge».

E così? Gli aerei e gli elicotteri e gli uomini del soccorso non. possono scattare in aiuto della popolazione in pericolo perché devono avere «prima» il via libe-ra del Tesoro e della Corte dei conti, come denunciava ieri sul Messaggero Miozzo (<Siccoine si è dovuto distruggere Bertola-so, è stato messo in discussione anche il suo modello») accusan-do l'impasto di lacci e lacciuoli imposti dai burocrati? Se è vero, la legge va cambiata. Subito. Pri-ma che il Paese, tocchiamo fer-ro, sia colpito presto o tardi da nuovi lutti.

Gia.nni Alemanno ha denun-ciato la Protezione civile come dedita ormai al «passacarte». Ga-brielli si é irritato, ma restano agli atti sfoghi come questo: «Non ne posso più delle accuse rivolte a una struttura un tempo eccezionale, super efficiente e che oggi, così com'è, è bene che si sappia, non serve assoluta-- mente a niente».

Sarebbe un peccato, se quella.

macchina costruita a partire dai giorni in cui l'Italia intera soffrì e pianse intorno alla sorte di Al-fredino Rampi, il bambino cadu-to nel pozzo di Vermicino, una macchina che si è fatta onore in tante situazioni di emergenza, venisse abbandonata a se stessa. Svuotata e svilita. dalla dittatura dei ragionieri. Un Paese serio, quando i cittadini sono in perico-lo, interviene. I soldi, in qualche modo, si troveranno.

Le rigidità denunciate oggi, pe-rò, non sono cadute dal cielo né sono il frutto del cinismo d'un governo tirchio per le sorti dei cittadini. Sono la conseguenza d'una stagione di conti troppo spesso spropositati fatti pagare per troppe emergenze che emer-genze non erano.

Dice tutto la relazione 201.0,

pubblicata sei mesi fa dal Sena-to, dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Dove si legge che, nel primo decennio di que-sto secolo, con una vertiginosa impennata di ordinanze e di sol-di (22 per un totale di 143 milio-ni di euro nel 2000, 49 per quasi 4 miliardi nel 204) la Protezio-ne civile ha deciso 375 interven-ti d'emergenza. per un totale di 17.667,250.556 euro. Una som-ma enorme che con le aggiunte del 2011 arriva a circa 18 miliar-di. Spesi in nome di uno Stato che, impantanato in una fanghi-glia di regole vecchie e vischio-se, invece che cambiare queste regole le scavalca, le aggira, le

La nascita Il dipartimento della Protezione civile è una struttura della presidenza del Consiglio istituita nel 1982. Allora, il primo incarico da ministro senza portafoglio per il Coordinamento della Protezione civile andò a Giuseppe Zarnberletti

emmipig La Protezione civile si occupa dì previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari. Oggi la guida Franco Gabrielli (foto a destro), che ha preso il posto di Guido Bertolaso (a sinistro)

La stretta dì Tremond Nel febbraio scorso l'ex ministro Tremonti stabilì che le ordinanze successive all'emergenza vanno riportate allo schema di controlli amministrativi «a miglior tutela del denaro del contribuente»

Pagina 6 ultr,noa-

pressunE 07/02/2012 CORRIERE DELLA SERA

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imbroglia con il trucco del-l'emergenza.

Ed ecco che tutto diventa emergenza. Non solo le calamità. naturali, ma i mondiali di nuoto e di ciclismo, il restauro del Da-vid. di Donatello e della cattedra-le di Noto (compreso quello «de-gli altari della navata e del tran-setto sinistri, del fonte battesi-male e dell'acquasantiera») e poi i grandi raduni papali e il ver-tice di Pratica di Mare e la deloc.a-lizzazione degli sfasciacarrozze romani e i Giochi dei Mediterra-neo e la ristruiturazione col ce-mento a vista (uno stupro) del teatro di Pompei. Accompagnata dalla spesa di 55 mila euro per mille bottiglie di vino marca. «Villa dei Misteri» o 102.963 cu-ro per il censimento (non rimo-zione: censimento) dei 55 cani randagi che vivevano e ancora vi-vono tra le rovine: duemila euro a randagio.

Scelte incomprensibili per tan-ti cittadini, ma soprattutto per la Corte dei conti e l'Autorità di vi-gilanza. Che nel documento cita-to dice che l'organizzazione del-le regate Louis Vuitton a Trapani

Luglio 2008 1 lavori in vista del 68 all'isola della Maddalena non cedo un emergenza --- vengono affidati a

deiia Protezi•rie ovvie; spesi 476 milioni di euro. Ad aprile 2009 viene cieciso cli spostare I sommi

(4 milioni e 600 mila euro) o le celebrazioni per il 150 0 anniver-sario dell'Unità d'Italia o l'Expo 2015 a Milano non c'entrano un fico secco con le emergenze. Quindi «le deroghe al codice dei Contratti pubblici non appaiono pienamente giustificabili».

Insomma, accusa il dossier, «rientra nella competenza della Protezione civile non qualsiasi

L'Autorltà dl vigilanza «Rientra nella competenza non ogni grande evento, ma solo quelli che determinano situazioni dì grave rischio»

grande evento, ma soltanto que-gli eventi che, pur diversi da cala-mità naturali e catastrofi, deter-minano situazioni di grave ri-schio». In tutti gli altri casi, gli appalti non possono essere acce-lerati saltando tutte le procedure normali. Accelerazioni che, co-me noto, portarono a spendere ad esempio alla, Maddalena, per il G8 poi trasferito all'Aquila, se-

G nterventl

Aprile 2009 La Protezione (:10 , , interviene all'Aquila. colpita dal . , , .

ospitato dalla caserrna della rinanza diventata sede della squadra di Bertoiaso. Costo. 51e mni

condo gli ultimi calcoli, 476 mi-lioni di euro.

Così come destano perplessità certi appalti «segregati» (come quelli per la pulizia di certe dépendance di Palazzo Chigi, con ribassi d'asta dello 0,5%: mai visti al mondo!) i quali se-condo i giudici non consentiva-no «l'esonero da qualsiasi forma. di concorrenza» poiché «la di-chiarazione di segretezza non implica automaticamente il ri-corso alla speciale procedura de-rogatoria». O le spese elencate dalla «Code» per gli «arredi» del-le foresterie dei Grandi alla caser-ma Coppito per il G8 aquilano: 4.408.993 euro.

Tutte cose che a un certo pun-to, tra inchieste e polemiche, spinsero nel febbraio scorso il ministero del Tesoro a dire ba-sta: «Le ordinanze successive al-l'emergenza dovranno, senza più eccezioni, essere riportate al-lo schema ordinario dei control-li amministrativi e giurisdiziona-li previsti a :miglior tutela del de-naro del contribuente».

Aveva forse torto? Se certe rigi-dità sono sbagliate nell'emergen-za, si cambino. Ma per combatte-re al meglio le emergenze vere, piantiamola con quelle farloc-che.

Giare Antonio Stella RIPRODUZIONE PSEPWATA

Ottobre 2010 Per l'emergenza rifiuti a Napoli l`ex.premier Silvio Berlusconi coinvolge' iprotezione avie. Dopo

sopralluogo coi) Bertolaso annuncia, (.(,Ripuliremo tutto in 10 í..,>lorrii», Resta solo Urla promessa

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press LinE 07/02/2012 CORRIERE DELLA SERA

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Manca il gas, sì alle centrali a olio Il piano d'emergenza prevede tagli di energia alle aziende con contratti speciali

ROMA — Siamo in emer-genza energetica. La morsa. del gelo in Italia e in Europa. ha messo a dura prova la stilai-tura del Paese. Russia e Fran-cia hanno ridotto le esporta-zioni mentre il mare grosso ha reso inservibile il rigassifi-catore di Rovigo da cui dipen-de il 10% dell'importazione di gas. Ieri mattina il comitato strategico ha deciso di attiva-re la fase di emergenza che prevede da oggi e non da giovedì come sembrava in un primo momento — il taglio di forniture di gas alle aziende con contratti interrompibili (costano meno ma hanno que-sto handicap) e la possibilità

L<En1 Scaroni: «Potremo essere più tranquilli nel fine settimana»

per le società produttrici di energia come Enel e Sorgenia di far funzionare le loro centra-li elettriche anche con olio combustibile. Nonostante il freddo polare e il riscaldamen-to a manetta le famiglie non dovrebbero subire alcuna con-seguenza mentre per le grandi imprese energivore potranno esserci degli «stacchi».

«La situazione è critica, ma è ben monitorata ha spiega-to il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Siamo passati al livello di allerta perché i consumi sono stati i più alti della storia». Per il presidente d.ell'Eni Pao-lo Scaroni, che tramite Snam controlla buona parte del mer-cato del gas in Italia, «dopo le decisioni del comitato strate-gico la situazione si tranquil-lizzerà durante il prossimo weekend». Le basse tempera-ture quasi senza precedenti, hanno portato un forte au-mento dei consumi di gas di oltre il 40%, 450 milioni di me-tri cubi al giorno. «Per far fronte a questo maggiore con-sumo — ha spiegato Scaroni

con la Russia che ci dà me-no gas e i due rigassificatori fermi abbiamo fatto fronte im-

portandone di più dall'Alge-ria, dal Nord Europa e attin-gendo alle scorte».

La situazione sembra co-munque più gestibile di quel-la dei rigidi inverni 2006 e

2009 in seguito alla crisi politi-ca tra Russia e Ucraina che im-provvisamente bloccò le forni-ture della Gazprom. Non so-no mancate le polemiche. Il presidente di Confindustria

Emma Marcegaglia si è det-ta preoccupata dalla situa-zione delle forniture di gas e ha proposto di agire di più su un mix di interventi «cioè di aumentare il ricor-

so alle riserve; non si può agi-re solo sulle imprese». «Se la crisi aumenta, da giovedì ci potrebbe essere la decisione di bloccare le aziende», ha av-vertito il numero uno degli imprenditori.

Dal ministero dello Svilup-po si riduce questo scenario pessimistico. 11 taglio di gas pesa solo 15,6 milioni di me-tri cubi al giorno (quindi circa il 3,5% del totale) e riguarda solo le aziende che hanno ac-cettato nei contratti chiusi a dicembre la clausola di autori-dursi il consumo di gas dal 20 al 40% a fronte di tariffe di fa-vore. Se non lo faranno paghe-ranno una penale. Le imprese coinvolte dovrebbero riceve-re oggi dalla Snam la comuni-cazione di rispettare la norma contrattuale. Molte imprese sarebbero però pronte a muo-versi in autonomia energeti-ca. «Se la normativa lo consen-tisse — dice il presidente del Consorzio italiano biogas, Pie-ro Gattoni l'Italia potrebbe essere in grado di produrre biorn.etano per soddisfare il 10-20% del fabbisogno nazio-nale»,

Roberto Bagnoli o RIPRODUZCHE RISERVATA

L'Iter

Ci vorrà decreto legae un ,` c, rne avvenne nella preciAente crisi del gas

de 2006, per far

er3trare in esercizio a olio combustibile a pieno regime i gruppi delle centrali elettriche delrEnel risp:rmiare così gas 11 precedente Nel 2005, a causa della crisi Russia -Licraina, fu il Consiglio dei ministri e ',.--:rthariare un decreto elle permetteva di derogare ai vincoli

E? far così ripartire le centrali e dio, fornendo le indicazioni a Tema

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vle del gas

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Pagina 3

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LA RETE DELLE RISERVE SOTTERRAMI

QUANTO COSTA GESTIRE L'EMERGENZA .Durante la crisi russo-ucraina del 2006 il conto fu di 400 milioni di euro

— I gas mancherà o non mancherà? L'in- verno del 2012 passerà alla storia come

À. un anno critico per le sorti energetiche del Paese. Ma per avere una ragionevole certezza del «lieto fine» bisognerà che una regola non scritta sia rispettata: quella se-condo la quale è altamente auspicabile che non vada fuori uso più di una linea di rifor-nimento alla volta Gli esperti, nel loro ger-go, parlano di «enne meno uno», e con il gasdotto della Russia che perde colpi e il rigassificatore dell'Alto Adriatico bloccato dal maltempo (onde lino a 5 metri che im-pediscono l'attracco delle navi inetaniere) ci siamo sostanzialmente arrivati.

Per un Paese come l'Italia, che per la sua energia dipende al 90% dall'estero e che co-pre illo% dei suoi bisogni civili e industria-li con il gas naturale (un altro 40% è petro-lio, cosa che di certo non rassicura), una prescrizione come questa diventa fonda-mentale. Un'occhiata alla mappa dei gasdot-ti e alle rotte marittime interessate permet-te di comprendere la situazione più di mit-le parole. Le arterie principali che nutrono la fame di energia dell'ottava economia del mondo arrivano da Algeria e Russia L'inter-ruzione totale di una sola delle due mette-rebbe in ginocchio il sistema di approvvi-gionamento. Su base giornaliera, se ci rife-

riamo allo scorso 2 febbraio, verrebbero a mancare 80-90 milioni di metri cubi su 420. Finora non ci si è mai arrivati, ma ne-gli anni scorsi ci si è andati vicini. Ad esem-pio nell'inverno 2005-06 e nel 2008 con le «guerre del gas» Russia-Ucraina. Mentre pochi ricordano che nel dicembre 2008 l'an-cora. di una nave strappò una delle 5 con-dotte del tubo dall'Algeria nello stretto di Messina, bloccando per settimane il flusso di gas.

Ma andiamo avanti: subito dopo i due gasdotti principali arrivano quello dal

Nord Europa e il libico Greenstream, pari rispettivamente a 35-40 e 16-18 milioni di metri cubi al giorno. Quello libico, è storia recente, ha ricominciato a trasportare me-tano solo da pochi mesi, e a prezzo di enor-mi sforzi degli uomini dell'Eni. Ma è rima-sto fermo per mesi dopo la rivoluzione an-ti-Gheddafi della primavera '20 li. E l'inver-no precedente, tanto per rimettere in fila tutti gli eventi «sfortunati», una frana :nel Canton Berna aveva bloccato per mesi il tu-bo proveniente dal Nord Europa

Tutti fatti imprevedibili, è vero. Per di

la rOot00ei corturni di..èneith ad ukivile cOperte

al metano La quota - i gas natioale:tiìù consistente

viene importata • dall'Algeria.

Al secondo posto la Russia

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Cr ; di dipendenza esorgetRee doli estero Ilpendenza estera < anno 2010 (importazioni nette/consumo interne

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.,.,consuntive pmwiserIs de 2 febbr ak2012 (valori espres in milioni di m al giorno)

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più in un momento di bassi consumi ge-neralizzati come negli ultimi anni - accolti persino con favore da clienti che hanno po-tuto invocare una «causa di forza maggio-re» per non pagare forniture altrimenti inutilizzabili. Ma la casistica delle disav-venture, mai avvenute in contemporanea tanto da indurre a qualche scongiuro, ser-ve a mettere in evidenza la fragilità di un sistema che probabilmente non si è mai di-versificato abbastanza. E che con questa. sua rigidità di fondo ha anche mancato di cogliere delle «occasioni» favorevoli: con qualche rigassiticatore in più (un investi-mento che forse i consumatori accettereb-bero di sostenere in bolletta) si sarebbe po-tuto pagare il gas ai prezzi più favorevoli del mercato «spot», risparmiando fino al 20%.

Ora invece, oltre che sulla buona sorte, bisognerà fare conto soprattutto sulle ri-serve immagazzinate negli «stoccaggi» (i vecchi giacimenti esauriti da tempo che si trovano soprattutto nella Pianura Padana) e nelle contromisure d'emergenza prese dal Comitato per la Sicurezza. Gli stoccag-gi, però, funzionano con il «principio del. palloncino». Quando sono pieni e in pres-sione, all'inizio dell'inverno, possono arri-vare a fornire fino a 260-270 milioni di me-tri cubi al giorno, ma alla fine della stagio-ne, quando sono un po' più «spompati», si. scende a 150 milioni. Nel 2006, l'anno dirti-

Gas- dipendenza L'Italia soffre di una dipendenza storica: il 90% della sua energia è importata. petrolio e il gas coprono quasi '80% dell'offerta primaria

cile della crisi ucraina, erano pari a 12,9 mi-liardi di metri cubi. Ora, dopo 6 anni, sia-mo saliti a 14,7 miliardi, compresi 5,1 mi-liardi di «riserve strategiche», quelle che la leader di Confindustria Emma Marcega.- glia vorrebbe utilizzare subito. Un incre-mento non proprio spettacolare, verrebbe da dire, nella speranza che non ci sia da pentirsene. Sempre nel 2006 si applicaro-no le medesime contromosse decise ieri, e il distacco degli «interrompibili» durò qua-si un mese, dal 23 gennaio al 22 febbraio. Fu autorizzata l'entrata in funzione delle più inquinanti centrali a olio combustibile per risparmiare il prezioso gas. Un terzo delle riserve strategiche fu intaccato.

Nulla, tuttavia, è a costo zero. Allora, per le tasche degli italiani, l'emergenza si tradusse in una ulteriore tassa di 400 milio-ni di euro. L'Autorità presieduta da Ales-sandro Ortis dovette riconoscere 66 milio-ni di euro all'Enel come reintegrazione per i maggiori oneri sostenuti con l'uso delle centrali a olio. Ci fu il tempo persino per qualche battuta salace in vista delle elezio-ni: «Il gas non è mancato grazie alla mia. amicizia con Putin», disse Berlusconi. «Mi chiedo di quale gas Berlusconi abbia parla-to con Putin», rispose il Ds Massimo :D'Aie-ma.

Stefano Agnoll twittertstefanougnoli.

Ri9PG9ULIGNE RISERVA LA

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Malte tipo Le vittime

Intrappolato nel Tir sulla strada della neve Da venerdì 25 morti Tubature gelate da Milano a Firenze

ROMA 11 gelo killer ieri ha fatto altre 7 vittime. Venti-cinque in 4 giorni. Un camio-nista bolognese di 68 anni è morto d'infarto sul suo Tir parcheggiato lungo la super-strada del Liri, vicino ad Avez-zano. Si era messo a dormire in attesa che liberassero la car-reggiata ghiacciata. Dove ve-nerdì, nel tratto appena fuori Sora, nel Frusinate, erano ri-masti bloccati decine di mezzi pesanti, auto e 3 pullman pie-ni di gente: e adesso si prepa-ra una class action contro i ge-stori delle strade. Quando i soccorritori sono andati ad av-visarlo che poteva ripartire, dieci ore dopo, per l'autista

non c'era più niente da fare. Il cadavere di un clandesti-

no indiano di 43 anni è stato rinvenuto in un deposito per gli attrezzi nelle campagne del Mantovano. Quello di una moldava di 48 in un bosco a Como. Un settantenne di An-cona si è sentito male in un pollaio. Una pensionata di 86 nel suo orto fuori Isernia. Un vecchio di 84 è stato trovato nella sua casa di Campomari-no Lido, Campobasso. A Enna. un giovane ha perso la vita in un incidente stradale a causa dell'asfalto ghiacciato.

E mentre la Protezione civi-le rilancia l'allerta neve nelle prossime ore e anche in pia-

nura per Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, La-zio e Abruzzo ma il ghiac-cio è arrivato pure in Campa-nia, Puglia e in Sicilia — a To-rino, causa temperatura scesa. a -8 sono stati chiusi 3 dei 5 blocchi dell'ospedale Le Moli-nette per consentire alla calda-ia di garantire le emergenze. Senza disagi per i pazienti, spiegano gli amministratori regionali.

A Trieste, con la bora che soffiava a 13o km re-parto di Geriatria del Cattina-ra è stato trasferito all'ospeda-le Maggiore perché la tempe-ratura nelle stanze era ferma ai 16 gradi. Nel Lazio, dove è

stato dichiarato lo stato di ca-lamità. naturale, dall'inizio del -- l'emergenza il 118 ha ricevuto 7.351 chiamate ed effettuato 2.482 soccorsi. All'ospedale Maggiore di Bologna ieri 4 persone sono state ricoverate perché colpite da infarto men--

tre spalavano la neve. Il freddo siberiano ha spac-

cato le tubature dell'acqua in. molte città. Decine gli inter-venti dei Vigili del fuoco a Mi-lano (che ha toccato picchi di -13 gradi, ghiacciate la Darse-na e l'Idroscalo). Oltre 40 i guasti a Firenze, A Genova le autobotti del Comune riforni-scono chi resta a secco, Calda--io spaccate anche a Trento. Il termometro è sceso fino a -35 a Trepalle, frazione dì Livigno in Valtellina, il comune più al-to e freddo d'Italia. Mentre per la Valle d'Aosta, nonostan-te i -15, questo è uno degli in-verni pii caldi degli ultimi 38 anni. Su una cosa gli esperti concordano: l'abbraccio del gelo durerà fino a San Valenti-- no. La giornata peggiore sarà venerdì.

Diminuisce ancora il nume-ro di famiglie rimaste al buio: l'ultimo conteggio dell'Enel dichiara 15,000 utenze disatti-ve. La maggioranza nel Lazio. A Fiuggi il sindaco ha dispo - sto che chi non ha energia elettrica sia ospitato in alber-go, E Infine le strade: Anas Viabilità Italia ieri sera non se-gnalavano criticità per la cir - colazione.

Govanna Cavallì O RiPRODUZi9NE RISERVATA

Pagina 5 Ini,Ippolato nel

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Approfondimenti

EFFETTO SPECIIIAZIONE, gennaio dell'associamone Cm

SALATA Pit - CARA DEI, 175,

l iiiioilitoraísglo

Aumenti record per le zucchine, più 166%. Catania: vigileremo su chi ne approfil la ROMA «E poi le patate già costano il

doppio». C'è il rischio di fare proprio co-me Therese, la meschina governante di Auto do fé, il romanzo di Elias Canetti, metà anni 30. Ogni giorno si lagnava di due cose, Therese: il costo delle patate e i giovani sempre più screanzati. E non ave-va visto né il passaggio all'euro, né lo sciopero dei Tir, né le gelate di questi giorni. Quasi cento anni dopo l'aumento dei prezzi resta argomento scivoloso, con. il rischio del luogo comune, del riflesso condizionato e del superficiale. Però. I prezzi di frutta e verdura salgono davve-ro ad ogni accidente che chiamiamo

ministro dell'Agricoltura «Ridurre la filiera dal campo al consumo delle famiglie» A Frosinone interviene la Guardia di Finanza

emergenza, dalla piccola grandinata au-tunnale al caos vero di questo inizio feb-braio.

In parte è normale, si chiama legge del-la domanda e dell'offerta: ci sono meno pere, perché molte sono marcite per il freddo o sono bloccate sui camion che non partono per le neve. E quelle che arri-vano sul bancone costano di più. Ma poi c'è chi se ne approfitta, nel lungo percor-so che va dal produttore al consumatore. E anche chi specula sulla speculazione, denunciando aumenti clamorosi quasi a prescindere. Anche stavolta è andata co-sì. Già domenica pomeriggio i consuma-tori del Coclacons parlavano di rincari ad-

dirittura del 200% per frutta e verdura. Adesso la Coldiretti — che rappresenta gli imprenditori agricoli stima un au-mento medio del 10% rispetto ad un me-se fa. «Anche se i veri guai — spiega Lo-renzo Bazzana„ responsabile economico dell'associazione — potrebbero arrivare nei prossimi giorni, quando gli esercenti, dopo le difficoltà di questi giorni, torne-ranno a rifornirsi e si faticherà a star die- tro». Federdistribuzione l'associazio- ne dei grandi supermercati dice che «al momento non si registrano variazioni significative» ma che se il maltempo do-vesse continuare ci potrebbero essere «inevitabili tensioni inflattive». Un lavo-ro approfondito esce dagli uffici della Cia, la Confederazione italiana agricoltori che rappresenta anche i piccoli del setto-re e con il presidente Giuseppe Potai chie-de lo «stato di calamità per le zone più colpite». Hanno monitorato i prezzi in una cinquantina di punti vendita in tutto il Paese, tra mercati rionali e negozi. E li hanno confrontati con quelli esposti fino al 15 gennaio, prima della gelata e dello sciopero dei 'fin Viene fuori che in molti casi i prezzi sono più che raddoppiati. Con il record delle insalate, cresciute del 175%. E delle zucchine (più 166%) non a caso un prodotto estivo del quale adesso si potrebbe fare pure a meno. Rifugiarsi nello stagionale? Certo, ma a rincarare so-no anche i simboli della tavola invernale come arance e broccoli. Che fare?

Nei negozi di Frosinone è arrivata la Guardia di finanza dopo una serie di se-gnalazioni al 1(7. «Bisogna vigilare sulle speculazioni — dice il ministro per le Po-litiche agricole Mario Catania ma l'uni-co modo per ridurre i margini di mano-

vra ai furbetti è avere una filiera che fun-zioni bene in condizioni normali». Ecco, la famosa filiera. Sono i passaggi necessa-ri per portare dal campo alla tavola la bie-ta. che lessiamo per cena. «Dovrebbero es-sere tre dice il ministro e cioè pro-duttore, grossista, vendita al, dettaglio. Ma da noi sono molti di più». E un antico cavallo di battaglia di una parte dei pro-duttori. Secondo la Cia, passando dal cam-po alla tavola il prezzo della zucchina cre-sce adesso di sette volte. Quello dell'insa-lata addirittura di dieci. Una montagna di soldi che si perde lungo la strada, anzi lungo la filiera.

<Soprattutto nel Sud ma non solo — di-ce ancora il ministro ci sono a volte due o tre grossisti, uno dopo l'altro». Ognuno vuole il suo guadagno e così il prezzo finale sale. Colpa della distribuzio-ne ma anche dei produttori che al Sud fa-ticano ad associarsi, una frammentazio-ne che sembra un contrappasso del vec-chio latifondismo. Il modello è il Trenti-no dove te mele raccolte da migliaia di produttori vengono poi girate a due con-sorzi che le vendono con un potere con-trattuale molto più alto di quello del sin-golo contadino. Ma per arrivare fin li ser-vono anche altri passaggi. Con il decreto liberalizzazioni arriva per i prodotti agri-coli l'obbligo dei contratti scritti e del pa-gamento entro 30 giorni per i prodotti de-peribili. Un modo per evitare ricatti e for-zature che dalla filiera arrivano sulla no-stra tavola sotto forma di prezzi gonfiati. Con la neve o con il sole il meccanismo è sempre lo stesso.

Lorenzo Salvia Isaiyia@corriere,it

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EVITARE CHE I \"L\LATI DIVENTINO ASSASSINI

VEFFORINO ANDREW,'

La società chiede che i malati sia-no curati e non che divengano as-sassini, semplicemente perché ma-lati. E soprattutto la società chiede che non si mettano in libertà perso-ne pericolose che, uscite dal siste-ma penitenziario subito reiterino il reato e creino vittime. E un caso che ci interroga quello di Milano, ed è un dolore enorme vedere che la psichiatria, non curando adegua-tamente, "produce" danno sociale. Ho passato molto del mio tempo nelle carceri e nei manicomi crimi-nali e ora sogno finalmente di en-trare, senza dovermi vergognare, in Istituti qualificati per fare della psichiatria scientifica, per applica-re il sapere della indagine crimino-logica che significa sempre anche chiudere gli sproloqui vani dei co-siddetti psichiatri o criminologi da tribunale.

La legge che oggi si discute alla Camera dei deputati e che chiude manicomi giudiziari si colloca in questo ambito. Sapere che dal 31111a170 2013 non risulteranno più dentro la storia della psichiatria italiana— sem-pre che i deputati la appro-vino come ha fatto già il Senato e senza modifiche

è una buona notizia per me psichiatra e per i 1.40o ospiti che vi sono rinchiusi. Perché questa è

ni il sogno di noi psichiatri e conti-nuerà a esserlo finché questa «vio-lenza terapeutica» non sarà total-mente cancellata.

Questa legge prevede dei luoghi regionali che stando al numero di degenti occuperanno mediamente 50-70 persone. Permettendo di so-stituire le cinque strutture attuali per uomini e l'unica per le donne. Le strutture saranno curative e per esserlo devono giungere a una dia-gnosi e dunque utilizzare tutto il sa-pere medico e psichiatrico per far-lo. Un risultato importante, se solo si pensa che adesso questi malati vengono «valutati» in tribunale, do-ve la psichiatria è addirittura vergo-gnosa, poiché sovente mostra di adattarsi alle parti e non di attener-si ai criteri scientifici. Gli ospiti del-le strutture che stanno per essere chiuse sono soggetti che hanno compiuto un reato punibile penal-mente, ma per il quale nasce, nel corso del procedimento giudizia-rio, il dubbio che si tratti di malati di mente che, nella formula giuridi-

La legge alla Camera Curare i soggetti pericolosi per impedire che si trasformino in criminalL Una risposta alla domanda di sicurezza della società

una legge che impedirà di riempire la cronaca di fallimenti psichiatrici.

Non vedo questo giorno come il prolungamento di quello del mag-gio del 1978 quando il Parlamento chiuse i manicomi " civili". Sapevo allora che la psichiatria può vivere senza manicomi , ma non senza. predisporre delle misure alternati - ve, più umane innanzitutto, ma so-prattutto più efficienti e più rispon-denti ai bisogni dei pazienti e alla sicurezza della società, e queste non vennero promulgate. Erano al-lora prevalse esigenze ideologiche, non la scienza.

La legge sulla chiusura dei Mani-comi giudiziari non si limita a chiu-dere, ma ad aprire delle piccole strutture in ogni Regione con carat-tere non più custodialistico, ma cu-rativo. Che si tratti di luogo di de-tenzione lo dimostra l'uso non solo della chiusura dei pazienti dentro un ambiente «carcerario», ma il fat-to che molti ricoverati vengono «le-gati». Il passaggio dalla contenzio-ne alla terapia é stato per molti an-

ca, significa «totalmente o parzial-mente incapaci di intendere e/o di volere». Casi che se curati avrebbe-ro evitato quel compottamento, e se curati adeguatamente potrebbe-ro almeno non ripeterlo. E qui si po-ne la questione della pericolosità. Noi sappiamo che la malattia di mente non incorpora necessaria-mente la pericolosità sociale: que-sto principio è stato sancito dalla legge 180978 ed è un grande tisui-tato, ma sarebbe un errore afferma-re che il disturbo mentale non è mai pericoloso. In certe malattie (poche) la pericolosità è un sinto-mo che dunque si lega al disturbo mentale, e sarebbe gravissimo di-menticarsene o volerlo negare ideo-logicamente. Pertanto la procedura penale deve considerare la pericolo-sità e deve poter inviare la persona sotto giudizio in un luogo in cui far valutare attentamente e scientifica-mente questa ipotesi. Come accade già nel mondo più avanzato, negli Stati Uniti per fare un esempio.

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press LinE 07/02/20 12

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uanto costano gli spalatori dell'esercito? La risposta è 700 euro al giorno per dieci spalatori (cioè soldati con una pala in

mano), più il vitto, e l'alloggio. È quanto sta pagando, spinto dall'emergenza, il Comune di Urbino. Il Comune di Ancona, ne ha reclutati 14 dal 28/o Reggimento di Pesaro e 17 militari (più sei mezzi spazzaneve) da Piacenza. E così ogni altro Comune che necessiti di un

supporto analogo. "Non voglio fare polemiche, in un momento così drammatico le istituzioni devono collaborare, e non polemizzare - premette il presidente Pd della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci - ma non mi sembra giusto che lo Stato faccia pagare i Comuni in un frangente simile, quando raggiungere o non raggiungere un'abitazione, un borgo sepolto dalla neve è spesso questione di vita o di morte".

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2 La concorrenza Stato-Regioni La riforma 2001 di-vide la competenza sull'energiatra Sta-to e Regioni

II gasdotto j che non arriva

Il gasdotto South Stream rischia di non arrivarefinoal-l'Italia

Pagina 1 p® L'ITALIA sonno ZERO

A corto di gas, rubinetti chiusi alle aziende

press LITE 07/02/2012 11 Giornale

A L'analisi II metodo: «Non nel mio giardino» I

Ecco di chi è la colpa se adesso restiamo al freddo Gian Maria De Francesco

I «no delle Regioni a gasdotti e rigassificatori ci condannano alla dipendenza

«Il rigassificatore diBrindisi?Un crimi-ne». Parola del governatore pugliese Nichi Vendola. «Il no al rigassificatore non è una scelta nimby (acronimo british per «non nel mio giardino») ma di sviluppo», gli fa eco il sindaco del comune triestino diMug-gia, Neri° Nesladek. Ilterminal di rigassifi-cazione off-shore di Porto Recanati, inve-ce, difficilmente riuscirà a vedere la luce perché il presidente della Regione Spacca e i Comuni di Ancona e Macerata hanno detto «niet».

E così, con le temperature sottozero e i consumi di gas che si impennano l'Italia si ritrova con due soli rigassificatori in fun-zione - quello spezzino di Panigaglia da 4 miliardi di metri cubi e quello di Rovigo da 8 miliardi di metri cubi - e con la necessità di riavviare le inquinantissime centrali a olio combustibile. Perché su circa 12 pro-getti di infrastrutture di rigassificazione, solo due sono state realizzate. Mentre le al-tre sono bloccate. Se il nostro Paese soffre la carenza di approvvigionamento, si pos-sono ringraziare i vari Vendola, Spacca e Nesladek. Infatti, 1'88% del gas utilitato in Italia arriva attraverso il tubo dei gasdot-ti e non via nave. Il che si traduce con una

dipendenzaperoltrei due terzi delfabbiso-gno nazionale da Alegeria (37%) e Russia (30%). E se l'Eninon avesse riavviatolapro-duzione libica (12,5%), come ha detto l'ad Paolo Scaroni, la situazione sarebbe ancor più drammatica.

«Il maggiore responsabile - commenta Stefano Saglia, deputato Pdl giàvicemini-stro dello Sviluppo - è il governoAmato del 2001 che ha approvato una riforma della Costituzione nella quale un settore strate-gico come l' energia è materia concorrente fra Stato e Regioni, una mostruosità».

Gli stessi toni utilizzati dal presidente dell'Authorityper l'Energia, Guido Borto - ni, nella sua ultima relazione annuale. «Senza infrastrutture l'Italia sarà condan-

1 Rigassificatori stoppati Su dodici progetti di rigassificazio ne, solo due sono stati realizzati

nata a diventare una "provincia" del gas e non un Paese-snodo che assume un ruolo cruciale», aveva detto. Una sollecitazione che rischia di restare lettera morta se ci si pone una semplice domanda: come potrà giungere in Italia il nuovo gasdotto South Stream il cui sbocco è previsto a Otranto, se la Puglia da dieci anni blocca con vari pretesti un rigassificatore? «Anche la sini-stra si riempie la bocca conparole come "li-beralizzazioni", ma queste si ottengono se si ha un'abbondanza di infrastrutture; se queste ultime coincidono con la doman-da non c'è concorrenza», aggiunge Saglia. Senza contare che comitati «no-tutto» ed enti locali spesso si oppongono anche alla realizzazione dei campi di stoccaggio con

il risultato che la capacità italiana di accu-mulo è di 14,7 miliardi di metri cubi con il rischio di intaccare le riserve strategiche in casi di emergenza come accaduto nella crisi ucraina del 2006.

Il problema non si esaurisce solo con l' annosa carenza infrastrutturale. Si tratta di definire unavera epropriapolitica ener-getica.Apartire dall'utilizzo del gas stesso: ne12010 i125,4% è stato destinato agli usi in-dustriali e il 41,7% (35,8 miliardi di metri cubi) alla produzione di energia elettrica. Si comprende bene che la rinuncia al nu-cleare implichi un sempre maggiore sfrut-tamento di questa fonte energetica. Ecco perché la diversificazione è importante. L'Italia potrebbe essere in grado di produr-re biometano (ottenuto da residui zootec-nici e sottoprodotti agricoli) per soddisfa-re fino al 20%, ha rilevato il Consorzio Ita-liano Biogas. Non meno necessaria una ra-zionalizzazione della distribuzione con nuovi investimenti, oggi resi più difficili da unmercato finora frammentato in centina-ia di piccoli operatori comunali, come sot-tolinea Intesa Sanpaolo in un convegno in programma oggi.

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IL VECCHIO SPALATORE IN UN BAR di via Toscana, prima periferia di Bologna, là dove svettano le montagne innevate tra un posto auto e un passo carraio, la signora dietro il bancone mostra al vecchietto una lista sul fogno di carta a quadretti. «Ormai sono già venti. Cosa vuoi?», chiede. «Una Vecchia Romagna», dice lui, sicuro. Scola il bicchiere in un sorso. Si sistema il berretto di lana. Irdila i guanti. «Ora devo andare». Lo diresti uno che, alle dieci di mattim ha tutta l'intenzione di dare una bella ripassata a una distilleria. Ha più o meno 70 anni, il naso rosso, le mani rovinate, è basso di statura, apparentemente derelitto e privo di forze. L'apparenza inganna.

«DEVO ANDARE», ripete. Ala la barista lo ferma, indicandolo ai presenti. L" proclama: «Signori, quest'uomo ha già liberato dalla neve le macchine di venti nostri vicini. E ognuno ha lasciato pagato per lui un bicchiere di qualcosa a sua scelta». Lui si stringe nelle spalle, con modestia: «Devo andare». Ma l'apparenza ha ormai lasciato spazio alla verità. Ora tutti lo sanno: quest'uomo è uno spalatore. Volontario. Lo pagano a cicchetti. Lui pensa sia un buon salario, I suoi committenti sono contenti.

MA SOPRATTUTTO il cicchetto gli serve, lo scalda, gli dà vigore e resistenza. Vince l 'età È vecchio e un po' brillo, ma spala da dio. E beve come un uomo. Vecchio, ma forte. «Vado», insiste. «Vai», dice la barista, depennando una voce dalla lista sul foglio di carta a quadretti. Lui prende la porta. Un cronista, testimone per caso, lo segue. Ed eccolo, il vecchio spalatore, sta scalando un'altra montagna di neve, tra una Twingo e una Polo. Dalla cima scarica la neve alla base, tra un po' di quel cumulo bianco non resterà più nulla. Il cicchetto numero 21 lo aspetta.

DOVREBBERO dare una medaglia ai valor civile a quest'uomo che sfida la natura, l'età e l'inefficienza della pubblica amministrazione e delle sue ruspe. Dovrebbero offrirgli un pubblico riconoscimento. O, almeno, un altro cicchetto.

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Vjnifrulp

press LinE 07/02/2012 il Resto del Carlino

Il freddo siberiano uccide ancora E Alemanno litiga con il Viminale Il sindaco: «Ministro malein ormato». Cancellieri: «Falsità» Sitvia Hastrantoni o

ROMA

ANCORA vittime e temperature polari, mentre i meteorologi avver-tono: è in arrivo nuova neve al Centro-Sud. Ieri, Milano si è sve-gliata meno IO, ma i record sono stati raggiunti in Valtellina e in Valchiavenna: a Trepalle il termo-metro segnava -35 e a Livigno -31. Venezia si è fermata a -7, con i rom-pighiaccio in laguna. A Trieste, complice la bora, il mare è a -6. Un freddo così non Si. vedeva da 70 an-ni> Fiocchi di neve hanno imbian-cato il Vesuvio e si teme che possa tornare a nevicare a Roma, dove non si placano le polemiche tra il sindaco e la Protezione civile. Ieri è sceso in campo il ministro dell'Interno che ha difeso l'opera. to di Gabrielli («non sono passacar-te») e ha dialogato con Alemanno. Il Pd vuole che la Cancellieri riferi-sca alle Camere sull'emergenza.

Viminale si è schierato e la cosa non è piaciuta al sindaco che ha detto: «E male informata». Nuova nota dal ministero: «Non è vero) e poi telefonata chiarificatrice, t-

SCONTRO H sindaco

Gianni Men-Barino

spala la neve a Renna.

Nd tondo, ministro

degli Interni Anna Maria Cancellieri

(Ama)

tanto i partiti si dividono e l'oppo-sizione attacca la gestione del Co-mune.

LE VITTIME. Altri sette morti per il freddo o per incidenti legati al ghiaccio, come accaduto ad Enna. Un settantenne è spirato ad Anca- na e un altro anziano è stato trova-

vo di vita a Campomarino Li-

do (Campobasso). Un extracomu-nitario è deceduto nel Mantovano, mentre un camionista è stato trova-to senza vita, nella cabina del tir, ad Avezzano. Il corpo di una don-na moldava di 48 anni è stato ritro-vato a Como. A Bagnoli del Tri-gno (Isernia) una pensionata di 86 armi che era uscita di casa è stata colta da un malore per lo slbrzo.

Per far fronte all'emergenza sono stati allestiti ricoveri per i clo-chard in tutte le città. A Bari è sta-to offerto il Petruzzelli. A Roma le parrocchie, che resteranno aperte, ospiteranno i senzatetto. Il mini-stro Riceardi: «Occorre fare di più». Ci sono anche storie di salva-taggi: ad Anversa degli Abruzzi le pecore hanno tracciato un sentie-ro e consentito di rompere l'isola-mento di un agriturismo. La neve ha attutito la caduta di un giovane di Rencvento che si era lanciato dalla finestra.:: -

SCOOLE.,-, -Oggi.; ancora chiuse s Roma, rtaprinmp.c2-, a

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tano, in Irpinia, a Ischia, a Bene-vento, Rieti, Foggia, Ascoli, Rimi-ni, Bari, Viterbo, Gubbio, Poten-za, in provincia di Perugia e a Cro-tone, Nel Lazio è stato deciso lo stato di calamità naturale e la presi--

ALTRI SETTE WRT i E scoppia La polemica sui compensi pagati ai sobdati spalaneve

dente della Regione Polverini ha invitato i cittadini a restare a casa.

SOLDATI Urta somresa: l'impe-gno di militari dell'Esercito nelle zone isolate è a paga3nent0. /I Co-rnurte di Urbino sborsa 700 curo al giorno per 7 spalatori. Ad Ancotia il conto è moli o più salato, La pole-ittica è inevitabile e cerca di iron-carta il 'ministro della Difesa, Di Paol;a: «Le forze arnaate non avan-zano richieste •tlerose alle ammi nistrazioni locali per intervenire, Il problema dell'onerosità dei con-corsi tiguarda rapporti tra le ;am-ministrazioni niinisteriali». In-

' sottama, soldi non vanno

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Borse di studio agh nel mondo La Regione paga 11 corso agli studenti esteri

Romagna 100(X» euro per un master a Buenos Aires

N

«Il corso è efficace, ma costa troppo», E così La Regione mette 100mlia euro per formare gli emiliano romagnoli del Suda erica nel campo della gestione sanitaria

Andrea Zanchi BOLOGNA

STUD/ARE fuori dall'Italia con-viene, si sa. E conviene, soprattut-to, essere studenti esteri con di-scendenze emiliano romagnole, interessati alla Sanità e alle politi-che per la sua gestione. Così viene da pensare leggendo la del

gionnlé approvata lo scorso 27 di-cembre dalla giunta di Vasco Erra-n3, éniflaqiiàlérEMilaRéiiiiiigiú hadie.§§i§nLiiiaft.10010Weiirn

per cofinanziare un master di se.- condo livello dell'Università di Bologna, dal titolo 'Politiche e ge-stione nella sanità. Europa-Ameri-ca Latina', dalla durata di dodici mesi (per l'anno accademico 2011/12) e che si svolge a Buenos Aires, una delle sedi dell'Alma Mater.

inazione ricevuta dagli studenti ggio della situa-

zione socio-sanitaria nelle aree in cui risie ano COMUMUE i emigra-ti dell'Emilia Romagna e manten-gano rapporti con l'Emilia-Roma-gaa». Anche sotto questo punto di vista, dunque, fra i nostri confi-ni rimarrà ben poco,

IL FINANZIAMENTO si inserisce nelle attività previste dalla legge del 2006, che garantisce interven-ti a favore dei nostri corregionali all'estero e dei discendenti, e che ha istituito la Consulta degli emi-liano romagnoli nel mondo. E proprio su questo va all'attacco il consigliere regionale del Pdl, Ga-'cazzo Bignami: «Abbiamo pro-blemi su formazione, università e ricerca in Italia, che senso ha che la Regione finanzi i discendenti emiliano romagnoli a Buenos Ai.. res con soldi nostri? Non si vede quale strategia c'è in queste scelte.

N ,'`,M L3 «Con i problemi che ci sono in Italia, che senso ha questo finanziamento?»

, esteri sari

FIN QUI, niente di strano. Ciò che colpisce, leggendo la delibera, è un altro aspetto: i fondi regionali sono sì messi a disposizione per «sostenere una parte dei costi complessivi per la realizzazione del Master», ma «specificamente» per «sostenere le spese necessarie per consentire la partecipazione sii Master di EEi7 muuero minimo di 20 e massimo di 3(..) giovani lati-no-americani, di origine o discen-denza einiliano romagnola, ovve-ro espressione delle comunità di corregionali all'estero o ad esse collegate». Tutto questo perché ala strutturazione del Master è molto efficace ma onerosa fi na n-ziariamente».

TRADOTTO: il finanziamento re-gionale va esclusivamente a giova-ni di altri paesi. Chi poi pensasse che, almeno, le conoscenze matu-rate da questi studenti possano es-sere applicate negli ospedali della nostra regione rischia fortemente di essere deluso. La delibera, infit-ti, su questo punto è chiara: ktfor

In tempi di crisi l'Emilia Roma-gna dovrebbe abbandonare que-ste politiche internazionalisti-che»,

MA LA REGIONE trae qualche vantaggio dal master? Secondo Angelo Manaresi, responsabile della sede di Buenos Aires dell'Università di Bologna, sì. «Grazie al master, è possibile coni-parare il sistema sanitario emilia-no romagnolo con quello degli al-tri paesi, un tema che è solitamen-te oggetto di molte tesi dei parteci-

Inoltre, con la rete di con-tatti messa in piedi, molte azien-de regionali attive nel campo sani-tario hanno potuto fare breccia con i loro prodotti in molti paesi del. Su damerica». E sulla selezione dei partecipanti, Manaresi aggiunge: «Il corso è aperto a tutti gli studenti, non so-lo a chi e discendente di emiliano romagnoli all'estero. E le valuta-zioni si fanno sempre sulla singo-la persona, sulle sue competenze e sui titoli di studio».

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I NUMERI

175WILA EURO

il totale del budget stanziato nel corso del 2011 per il funzionamento della Consulta degli emiliano romagnoli all'estero Nel 2010 la;<Ara era dí 18rrAta euro

41MiLA

EURO

Lo stipendio, lordo, detta presidente della Consulta degli emiliano romagnoli all'estero, Silvia Benedirli, confermata nel suo incarico anche per

mandato 2010-2

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LA C O N Il Conferenze

e rimborsi: spesi 40mila euro

BOLOGNA CRITICATA, osregg ata, aia sempre in piedi. La Consul-ta per o- i emiliano romaono-li all'estero ha avuto negli ultimi anni una storia tras7a-gl iata, soprattutto per i suoi costi e i suoi viaggi. Eppure, tra una riduzione di fondi e l'altra, l'organismo presie-duto da Silvia Bartolini (nella foto), rieonfermata fi-no al 2015 dopo aver guida- to l'ente già nel periodo 2006-2010, è ancora lì

IN CONSIGI,.,10 regionale giacciono tre proposte di legge per abolirla a firma delle opposizioni (Udc, Le-ga e Movimento 5 Stelle) più una, solitaria, di un par-tito della maggioranza, FIdv I tempi legislativi, si sa, sono però lunghi, e dnn

i-

que, in attesa di sapere qua-

le sarà il proprio futuro, la Consulta continua nella sua attività: inaiitere, e rafforza-re, i legami degli emiliano romagnoli (e dei loro discen-denti) nel mondo con la re-gione d'origine.

CONTINUA, inevitabil- mente, anche a costare alle casse della Regione per quanto riguarda il suo fun-zionamento, Il budget stan-ziato per il 2011 è stato di 175111i14 curo (diecimila in meno rispetto al 2010). I consuntivi dell'anno appe-na trascorso devono ancora essere definiti alla perfezio-ne, ma per ora circa 140mi-la curo sono stati spesi per l'organizzazione delle due , 'Conferenze d'area' (una in Brasile e l'altra in America del Nord) e per le due riu-nioni annuali della Consul-

i ta in Italia (a Reggio Emilia e Salsomaggiore). Queste time hanno mobilitato i 52 componenti della Consulta, sia quelli sparsi per il mon-do, sia quelli che apparten-gono a enti locali (Regione, Province, Comuni) o enti e istituzioni.

PER GUANTO riguarda in-vece il budget della presi- do -ieill za, soldi stanziati per 2011 901niia euro. T che in dei sa ei dati definitivi

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ACQUA. Con il nuovo ente di gestione regionale risparmiato i milione di euro

BOLOGNA — Primi effetti con-creti dall'unificazione delle Ato. La Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha stabilito con una deli-bera i costi massimi di funziona-mento della nuova azienda unica dei servizi. Si parla di 3,9 milioni di euro, ovvero circa 970.000 euro in meno rispetto alla somma dei costi di funzionamento delle nove Ato precedenti. Risparmi ricavati da economie di scala e dalla ridu-zione dei dirigenti, dal momento che la legge regionale contiene una clausola sociale che garantisce gli stessi livelli occupazionali del passato. «Un primo positivo effetto della legge regionale afferma la vice-presidente della Regione, Simonet-ta Saliera , frutto della collabora-. zione con gli enti locali e le parti sociali». Il milione di curo rispar-miato sarà utilizzato in investi-menti per migliorare il servizio.

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Consumi record di gas, è allarme

Consumi record di Consumi allarme 9 è a Domanda giornaliera a 440 milioni di metri cubi - Via ai tagli alle utenze industriali

ROMA

qm., L'Italia, succube del gas più di ogni altro paese europeo, in-crocia le dita. Si fida delle pro-messe russe di un progressivo rientro dell'emergenza che ci ta-glia le forniture (in effetti ieri l'ammanco dalla direttrice nord si è ridotto a poco più del 15% ri-spetto al 30% della scorsa setti-mana). Ma si attrezza doverosa-mente per gestire lo scenario peggiore. Tra le polemiche, an-che qui, come accade per gli scon-quassi provocati dalla cattiva ge-stione del maltempo. Che pro-prio ieri, in perfetta "sinergia" con l'emergenza metanifera con-tinentale, ci ha regalato un re-cord anche nella richiesta nazio-nale del sempre più egemone me-tano, arrivata a zgo milioni di me-tri cubi giornalieri, fortunata-

IL MESSAGGIO Il Governo rassicura le famiglie: nessuna interruzione alle forniture Passera: con i rigassificatori oggi saremmo più sereni

mente immessi in rete ma solo grazie ad un extra-ricorso agli stoccaggi per 14o milioni di me-, tri cubi (su i3 miliardi di metri cu-bi accantonati, tra modulazione e riserve strategiche).

Presto a corto? A far bene i con-ti abbiamo parecchi giorni di re-lativa tranquillità anche nell'ipo-tesi peggiore. E intanto la Russia rassicura, con la certificazione della Ue: la crisi della forniture metanifere sta rientrando.

Paolo Scaroni, numero uno dell'Eni, ha acceso però il cerino: fmo a mercoledì (domani) l'Ita-lia andrà avanti in piena sicurez-za. Da Sud l'Algeria pompa il mas-simo, ma anche lì con qualche in-cognita legata all'insolito scena-rio glaciale che la sta martorian-do. E pompa a pieno ritmo anche la Libia, riconnessa. Ma non abba-stanza da sostituire gli amman-chi dalla Russia rispetto alla ri-chiesta. E il maltempo non solo alimenta il nostro fabbisogno ma frena, intanto, anche una prezio-sa integrazione: il nuovo rigassifi-catore di Rovigo marcia a metà perché le navi hanno difficoltà ad attraccare.

E così la terapia preventiva è già, nei fatti, scattata. Con il via alle prime procedure rivolte alle utenze industriali "interrompi-bili" (quelle che pagano il gas di meno rendendosi appunto di-sponibili a tagliare se serve): pri-me riduzioni autonome ma ob-bligate. E poi chissà. Il chissà per ora non esiste, rassicura per ora il Governo attraverso il "comita-to di crisi gas" riunito ieri (e ri-convocato ogni 24 ore) per con-cludere con una rassicurazione alle famiglie: distacchi mai. «Si-tuazione critica ma ben monito-rata» rimarca il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che però aggiunge: «Se avessimo re-alizzato i rigassificatori, almeno quelli già approvati, potremmo guardare con più serenità» alla attuale crisi del gas.

Prima stretta agli "interrom-pibili". E via, contemporanea-mente, sempre da oggi, al funzio-namento delle delle centrali elettriche a olio combustibile in parziale sostituzione di quelle a gas (la maggioranza), che nor-malmente sonnecchiano "a ri-serva" perché più inquinanti e meno remunerative. «Sono, in-tanto, 25 milioni di metri cubi di gas in meno al giorno» quantifi-ca Scaroni. Con qualche preve-dibile aggravio in più in termini economici per il paese, come di-mostra il segnale che giunge da Londra, dove i prezzi dei futu-res sul gasolio da riscaldamento hanno raggiunto i massimi.

Giusta terapia? Un altolà vie-ne da Confindustria: guai a stac-care le industrie prima di aver da-to sufficientemente fondo agli stoccaggi nazionali di gas, affer-ma il presidente di Confindu-stria Emma Marcegaglia affian-cata dai rappresentanti delle in-dustrie energivore. «Per gli im-prenditori, che hanno già subito lo sciopero dei Tir e in alcune aree del paese i problemi della ne-ve, rischiare adesso anche l'inter-ruzione di produzione anche per il gas - incalza Marcegaglia - può diventare un problema». «Ci so-no i contratti cosiddetti inter-rompibili - spiega - ma è impor-tante che non si esageri su que-sto perché ciò penalizzerebbe ul-teriormente le aziende che han-no già avuto grossi problemi».

F.Re. RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Solere /,1 press LinE 07/02/2012

1980 DIEDIDDIEZEMDDIDIZEDIDDID 99 CADDIZZEDIZEM

Gli approvvigionamenti di metano

Le importazioni di gas naturale

22

TRIESTE (TS)

ZAULE (TS)

PORTO LEVANTE (RO)

RAVENNA (RA)

Panigaglia SENIGALLIA (AN)

NORVEGIA

PORTOVENERE (SP)

TOSCANA (LI)

ROSIGNANO (LI)

LEGENDA

RigassificatOri operativi

Rigassificatori autorizzati o in attesa di autorizzazione

Rete nazionale dei gasdotti

Rete di trasporto regionale

Gasdotto

Punta dt entrata

GIOIA TAURO (RC)

• Volumi 2010 in miliardi di m 3

ALGERIA PORTO

BRINDISI (BR)

TARANTO (TA)

RADA DI AUGUSTA (SR) IL CALO DELLA PRODUZIONE INTERNA DI GAS

Miliardi di m 3

ALTRI

LIBIA

25

Mare 20

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Il Sole12

Altri 7 morti per la neve Il Nord nella morsa, a Roma lite continua Oggi vertice straordinario a Palazzo Chigi

chiara Beghelli ROMA -~A Il gelo non dà tregua all'Ita-lia e mentre sono decine i Comu-ni ancora difficili da raggiunge-re e migliaia le utenze di acqua ed elettricità ancora da ripristi-nare, aumenta ancora il numero delle vittime del maltempo. Ieri se ne sono contate sette: un ca-mionista bolognese di 68 anni, trovato morto nel suo tir blocca-to sulla superstrada Cassino-So-

AREE CRITICHE Anche il Lazio ha dichiarato lo stato di calamità naturale. Trieste sferzata dalla bora, a Torino chiusi tre reparti • delle Molinette, Milano a -11°

ra-Avezzano, un 44enne di origi-ni indiane assiderato in un caso-

, lare nel mantovano e tre anziani, uno ad Ancona e due in Molise, oltre a una moldava di 48 anni che ha perso la vita nei boschi del comasco e a un uomo che era stato ricoverato all'ospedale di Pisa in seguito all'incendio della roulotte in cui viveva e dove ave-va acceso una piccola stufa.

Oggi ci sarà un vertice specia-le sull'emergenza maltempo con il premier Mario Monti e il capo della Protezione Civile Ga-

brielli, incontro al quale dovreb-bero partecipare anche il mini-stro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che si è detta pronta a riferire alla Camera sull'attivi-tà del suo dicastero in questi giorni, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Anto-nio Catricalà. Incontro necessa-rio anche in considerazione del-le previsioni meteo che parlano di una nuova ondata di neve e ge-lo che vesserà soprattutto le re-gioni adriatiche e il sud, con un picco fra giovedì e venerdì. For-ti disagi in Lazio e Abruzzo per l'isolamento energetico di di-versi comuni: l'Enel ha manda-to in giro squadre che spesso trovano difficoltà a raggiunge-re le località per le strade ostru-ite da mezzi andati fuori strada e alberi caduti.

Nuova neve sarebbe attesa an-che a Roma, dove il ghiaccio sta creando difficoltà ai cittadini e le polemiche sulla gestione dell'emergenza non si spengo-no. Ieri era stato il ringraziamen-to alle istituzioni «e in particola-re agli enti locali» del ministro Cancellieri, affidato a una nota ufficiale, a spegnere le tensioni con il sindaco Gianni Aleman-no, che avevano attraversato buona parte della giornata: ten-sioni iniziate con le dichiarazio-ni del ministro che in un'intervi-sta al "Corriere" lo aveva indiret-

tamente bacchettato, dicendo che chi ricopre il suo ruolo è «il primo re sponsabile degli inter-venti di Protezione Civile»: «Nessuna polèmica persona-le», sottolinea poi il ministro nel-la sua nota, con Alemanno che alla fine la ringrazia a sua volta. Per evitare nuove polemiche, però, ieri il vicesindaco Belviso si è affrettata a comunicare che «al primo cenno di neve saran-no sulle strade per permettere ai romani di muoversi» . Tutta-via, se a Roma si sta tornando lentamente alla normalità, in al-tre zone del Lazio la situazione è ancora critica, tanto che ieri la giunta regionale, seguendo l'Abruzzo, ha dichiarato lo stato di calamità naturale. E difficoltà si registrano ancora anche al nord, da Trieste sferzata dalla bora a Milano, dove le tempera-ture sono scese anche di n gradi sotto lo zero, fino a Torino dove all'ospedale delle Molinette è stato necessario chiudere 3 dei 15 blocchi operatori per consen-tire alla caldaia di fornire calore e vapore sufficienti a garantire le emergenze. L'Esercito sta con-tinuando l'azione di supporto agli enti locali,• da Ancona all'Aquila, con 53o militari e 94 mezzi. E soprattutto a titolo «non oneroso» come ha confer-mato il ministro della Difesa.

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La lista civica di Roberta Roberti preoccupa il Pd e l'Ido e spacca Rifondazione coi iunista

Gli indignati vogliono lo scranno A Parma correranno per un posto in consiglio comunale

DI GIORGIO PONZIAMO

AIla fine l'indignata ha pensato che è meglio indignarsi sullo scran-no. Il primo strappo

in Italia nel movimento che sostiene di non avere leader e di non aspirare a posti di potere sta avvenendo a Parma ma poiché la protagonista è sopraffatta dalle richieste di informazioni e dall'appoggio dei militanti di tutt'Italia è probabile che anche altri indignati seguiranno il suo esempio alle amministrative di primavera e forse anche alle politiche, soprattutto se si terranno nel 2013.

La pasionaria che ha rotto il tabù degli indignati ver-so le istituzioni si chiama Roberta Roberti. Guidò il movimento contro la giunta del sindaco Pietro Vignali, travolta dalle inchieste giudi-ziarie, ma restia a dimettersi. La resa avvenne, infatti, solo dopo l'assedio del Comune da parte degli indignados.

Poi hanno preso posizio-ne contro la casta romana e contro talune affermazioni di esponenti del governo, a co-minciare da quella del vice-ministro del Lavoro, Michele Martone sugli studenti uni-versitari «sfigati».

Adesso, la decisione. La capopopolo degli indignati correrà per un posto in con-

siglio comunale con una pro-pria lista civica. Un po' come i grillini: contro tutti ma in poltrona. Roberta Rober-ti proviene dal mondo della scuola (ha guidato manifesta-zioni contro il precariato) ed è cofondatrice de «La scuola siamo noi».

È membro del comitato direttivo nazionale Flc-Cgil (federazione lavoratori co-noscenza, che ha inglobato la vecchia Cgil-scuola) e sui problemi dell'istruzione ha scritto una lettera-aperta: «Mi impegno, da domani stesso, ad entrare in classe tutte le mattine e dire per prima cosa: attenzione, ragazzi, vi stanno togliendo il diritto allo studio, stanno distruggendo la scuola della costituzione. E a parla-re profusamente con loro del perché. Mi impegno, da doma-ni stesso, a parlare con ogni singolo genitore, perché si impegni con me nel difende-re questo bene primario della nazione a cui io debbo fedeltà ed obbedienza come funziona-rio e come cittadino».

Alla sua lista indignata ha messo nome: Bene Comune. «È inaccettabile che gli elet-tori non abbiano la possibilità di scegliere una reale alterna-tiva di governo locale», dice, «Ci poniamo come punto di riferimento per quell'elettora-to di centrosinistra che non si sente rappresentato dal can-didato uscito dalle primarie,

che chiede un netto cambiamento di rotta rispetto al passato ed una proposta che guar-di ad una gestione del territorio secondo le regole della democra-zia partecipativa».

Il Partito democrati-co, che secondo i son-daggi avrebbe fino a ieri strappato la mag-gioranza al centro-destra, non nasconde le preoccupazioni: gli indignati (che vanno aggiunti ai grillini e ai rifondatori) quanti voti areranno dal campo pi-diessino?

Inoltre, in questa •i-tuazione, risulteranno decisivi vendoliani e dipietristi, pronti ad alzare il prezzo del Loro apporto. Quindi la stra-da verso il sindaco, che sembrava trionfale per il Pd dopo lo scandalo della tangentopoli parmense, rischia di rivelarsi assai tor-tuosa.

Dal 28 settembre il Comune è nelle mani del commissario.

Le primarie Pd hanno indica-to come candidato sindaco il presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli, che però ha raggranellato meno

voti del previsto e s'è fermato al di sotto del 50%. Sul fronte oppo-sto, il Pdl è in fase di assestamento congres-suale e solo tra qualche settimana affronterà il nodo della candidatu-ra, con già annunciate diatribe interne tra i sostenitori dell'ex sin-daco (che propone un proprio candidato) e gli oppositori, che chie-dono un taglio col poco edificante passato. La decisione degli indigna-ti di scendere in campo sta spiazzando i giochi politici.

L'Italia dei valori teme una concorrenza diretta sulla questione morale, Vendola e i grillini po- trebbero registrare un travaso soprattutto di giovani, perfino rifon- dazione comunista è turbata al punto da uf-

ficializzare due posizioni an- titetiche, da un lato Alberto Giannini, diligente rifonda- tore, dice: «Mi pare inopportu- na adesso questa candidatura.

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Visto che c'erano stati dei con-tatti con il Prc, sarebbe stato bene che le due forze politiche fossero uscite con una candida-tura comune».

Di diverso parere un altro dirigente rifondatore, Fran-cesco Samuele: «Non credo affatto che la candidatura sia fuori tempo e luogo. Anzi, riten-go positivo il tentativo di crea-re, dal basso, un fronte di forze che possa essere vincente». Gli indignati entrano nell'agone politico. Non è che l'inizio, di-cono, parafrasando lo slogan del '68. Un campanello d'al-larme per Pier Luigi Ber-sani e non solo. Il terremoto che stanno provocando a Par-ma potrebbe investire anche i palazzi romani.

«La nostra città», dice Ro-berti, «è stata gestita per trop-po tempo come bene privato, inducendo una malagestione ed un malaffare i cui effetti disastrosi sono sotto gli occhi di tutti»: così, a muso duro, gli indignati vanno alla con-ta elettorale, forse incomin-ciando la loro marcia verso il parlamento. Riproduzione riserva

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press LIETE 07/02/2012

laPADANIA ,VOC"N"

so daci attenua alla • 9 rapina

I di Matte° Bianchi

Nel decreto suJk cosiddette liberedizza- un passaggio - nascosto ziorti viene Inserito

peri nulla ha a che spartire can esse - da regime diilotoriale stile tyrs étt

iutei4cieg>lmttl,íe°otlonlijeactetkis:

della

ckdeclei21°°17"itlicInlerItofebbirdoia statocielitkfinanz!:preievertì 2----.11ttheljubb"i3itca", I soldi

contribuenti comunali, depositati nelle clet ete- statile locali (la banca del sferfrli nella Tesoreria

paese), per fra- esareria unica dello Stato. Ci

ticaml)in7erite'll° Inosi°1scli jackicidalla nonn°stirt banca! Pra " della cassa Sa dei nostri Co

siamo pia laadmn tanta 9 rraini.

fatica abbiamo i conti in ordine, mai una

pagati ai massimo a 45 giorni e adesso con un decreto da far invidkt a Joe Dcdton, ci portolo via i nostri sokli. Quindi per pagare jbmited e gli siiPericli dovremo chiedere

autorizzazione alla Tesoreria de

l Roma affinché' per cortesia, trasbf Stato a erisect i quattrini sui conto deick>endenttacielle ditte

che lavorano per noi. ESe

da Roma poi decadessero riblaSfrriret solo parte l'am-montare cu ro che si sono prelevati in nome cieuliniiei economica

della Repubblica? A questo punto tuttz, è possibile'

viene minata la già

ristretta auto Perenomicihe fise. nanzi aria

dei Comuni, vuoi dire che non solo è sospesa la ~anta, ma che difetti° in Italia ci sono i Comuni praticamente com-

volta in anticipazione di cassa, fornitori mi,ssariati. Sindaco di Morazrone (Va)

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fl Cara CarfiliSSO, il Nord può

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CENTRALI A OLIO Tra h misure di emergenza è prevista, in deroga alle norme ambientai, la messa in esercizio delle centrali che funzionano a olio combustibile, più inquinante e inefficiente

AZIENDE A SECCO TUTELAAI PRIVATI STOCCAGGI Quei clienti Le utenze L'Autorità per industriali domestiche di l'energia ha i quali, per consumatori imposto a Snam pagare meno privati e famiglie, Rete Gas d i l'energia, hanno secondo il immettere nei tubi scelto l'opzione Comitato di gas d altri utenti, "interrornpibi le", emergenza, «anche per saranno da ora saranno invece quantità superiori sottoposti salvaguardate alla capacità ai distacchi "al cento conferb e oltre il programmati per cento" termine previsto»

press LinE 07/02/2012 la R ubblica

Gelo, scatta l'a l e gas "Non basta più per tutti da giovedì via ai distacchi" Imprese a rischio. E ripartono le centrali a olio

ANDREA GRECO

MILANO — Italia in emergenza per le forniture di gas, da cui pro-vengono due terzi del fabbisogno energetico nazionale. Ieri il cortà-tato ad hoc del ministero per lo Sviluppo economico ha attivato la fase di emergenza, che prevede misure di contenimento dei con-sumi, esplosi in giornata 2.454 mi-lioni di metri cubi, Venerdì i milio-ni erano 417, a metà gennaio circa 300. Finora non ci sono rischi di fornitura alle utenze domestiche, anche se p rossi mi giorni saram o più duri: il picco è previsto proprio oggi.

Le misure del Comitato di emergenza, in cui siedono gover-no, grandi operatori, authorities e che tornerà a riunirsi oggi, sono due: la messa in esercizio, in dero-ga alle norme ambientali, delle centrali a olio combustibile di Li-vorno, Piombino, Porto 'folle e Montalto di Castro; il distacco, possibile già nella giornata di gio-vedì, della fornitura ad aziende che per pagare meno la bolletta hanno scelto l' opzione "interrom-pibile" (con le proteste di Emma

Marcegaglia di Confindustria, che ha chiesto di metter mano con più decisione alle riserve degli stoc-caggi). «Queste misure -riporta la nota del Comitato - tutelano pie-namente le utenze domestiche, per le quali sono escluse conse-guenze negative». Lo stato di emergenza è scattato «in relazione alprevisto unprolunganiento del-le attuali condizioni meteo per tutta la settimana, e al permanere dei calo di forniture dalla Russia e dai due rigassificatori disponibili

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Az,ntszsRfica;ont novago

di Rovigo e Panigaglia». A fronte del fabbisogno cre-

scente-solo «nel fine settimana la situazione si tranquillizzerà», co-me ha detto l'ad dell'Eni, Paolo

Scaroni - c'è una molteplicità di problemi ad approvvigionarsi. La Russia, approfittando della flessi-bilità dei contratti a penale ("tale or pay") tra Gazprom Eni, sta fornendo circa i1209G meno dei vo - lumi standard all'Italia, Ieri il ta-glio è stato del 18%, e poco conso-la che il manager di Gazprom Ser-gheiKonilevabbía detto: «Iconsu-matori europei chiedono volumi di gas più elevati rispetto a quelli che dobbiamo fornire». Anche la Francia sta vendendo gas in tono

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minore agli italiani. C'è poi il ga-sdotto libico, che malgrado la ri-presa delle attività dopo la guerra civile continua a funzionare a nemmeno il 70% del potenziale,

inoltre, le cattive condizioni me-teo, che da dieci giorni impedisco-no alle navi metaniere di attracca-re al rigassificatore di Rovigo - che starebbe funzionando al 50% - e hanno ostacolato l'arrivo di alcu-ni carichi anche in quello di P ani-gagli a, Gli impianti che converto-no la materia prima da liquida a gassosa, in Italia, sono soltanto due, e la carenza infrastrutturale riguarda pure gli stoccaggi. Da un decennio l'Autorità per l'energia rimarca la necessità di potenziare

i bacini di riserva, collocati preva-lentemente in Pianura Padana e dove sono iniettati 10 miliardi di metri cubi, utilizzati per il 60%. Poi ci sono 5 miliardi di riserve strate-giche. Ma anche qui qualcosa fun-ziona storto: a Ripa a (Cremona) uno stoccaggio ha riaperto solo ie-ri per manutenzione, sembra in seguito a problemi tecnici legati all'eccessivo pompaggio, che ave-vano prodotto l'entrata di sabbia nelle tubazioni.

Gli stoccaggi fanno per la quasi totalità capo a Stogit, società della Snam (gruppo Eni) Da anni l'Au-torità. per l'energia e l'Antitrust chiedono all'ex monopolis ta cui il governo di fatto dernanda la si-curezza degli approvvigionamen-ti- di creare nuovi stoccaggi e in-vestire negli esistenti. «La situa-zione è critica ma monitorata. Ef-fettivamente in termini di stoc-caggio potremmo fare di più», ha detto ieri il ministro Corrado Pas-seri Nel caldo luglio scarso il pre-sidente dell'Autorità, Guido Bor . - toni ripeteva: «Gli investimenti in stoccaggio, nuovi rigassificatori o gasdotti sono fondamentali per fare acquistare all'Italia il ruolo di hub europeo delgas. Senza queste infrastrutture l'Italia sarà condan-nata a diventare una "provincia" del gas». Ieri l'Autorità ha ordinato a Snam Rete Gas di accettare im-missioni in rete da altri utenti, «an-che per quantità superiori alla ca-pacità conferita o non utilizzata da altri e anche oltre il termine previ-sto».

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GLI STEREOTIPI DEI TECNICI MIGUEL GOTOR

(segue dalla prima pagina)

dove, per sentnsi"moderni", bastavapren-dersela con i "figli marnmoni", sempre quelli degli altri, naturalmente, e intanto iscrivere i propri a "informatica" o a "inge-

gneria' così troveranno di sicuro un buon lavoro... Del resto, già a metà degli anni Ottanta si rideva guardando su Drive in le avventure di uno studen-te calabrese fuori corso "salito" a Milano per lau-rearsi alla tarbocconi!», E possibile che siamo an-cora tutti fermi lì, come tanti fossili ideologici con i nostri tic e battute?

Eppure questo gusto per la caricatura vintage de - l'oncia fin distacco dalla realtà del mondo del lavo-ro di oggi—si direbbe una rimozione tecnocratica —che merita di essere approfondito. Anzitutto rivela una difficoltà a uscire dal proprio orizzonte sociale. che un tempo si sarebbe detto di classe: l'Italia che lavora, soprattutto quella giovanile, non è compo-sta soltanto dai figli dell'alta borghesia urbana del-le libere pro litssioni o dell'accademia, per antichis-sima tradizione nel nostro Paese a vocazione co-smopolita ed esterofila. E non è formata solo da quanti vivono l'ebbrezza della mobilità e il gusto creativo perla flessibilità aBruxelles, GinevraoNew Yo rk, tra studi di avvocati, organizzazioni interna-zionali e uffici di consulenza finanziaria, con sti-pendi efzing,e beiiefits di qualche migliaio di curo.

Il valore di queste forme di lavoro è fuori discus-sione, ma non è condhisibile che il punto di vista di una parte minoritaria e privilegiata della società pretenda di trasformarsi in senso comune e il senso comune prima in caricatura e poi in sberleffo. 'Fut-ti qua nti vorrebbero essere flessibili a quelle condi-zioni, ma chi governa ha il dovere di alzare la testa dai propri saperi.libreschi o dalle eccezionali espe-rienze professionaliche hanno caratterizzato lasua vita: e non soltanto perché un altro inondo è possi-bile, ma perché esiste per davvero al di fuori di quel-

l'esclusivo recinto ela politica, anche quando è tec-nica, ha il dovere civile di tenerlo bene in conto.

In secondo luogo, quest'atteggiamento sembra alimentato da una sorta di "yuppismo" di ritorno che lascia interdetti. Come se fossimo rimasti iber-nati dentro gli anni Ottanta, ci risvegliassimo al-l'improvviso da un brutto sogno, e Berlusconi, con Sacconi e Brunetta, non avessero governato per ot-to degli ultimi dieci anni, partecipando al fallimen-to delle politiche neo liberiste su scala mondiale. Sono trent'anni che chi entra nel mondo del lavoro lo fa con contratti a tempo determinato e trascorre il periodo più importante della sua vita, quello del-la formazione e dell'entusiasmo, passando da un mestiere all'altro. Sono trent'anni che i giovani ita-liani hanno scoperto il precariato come unica di-m e nsio ne della loro vita • • •

professiona- le,

presente e futura. Altro che posto lis-so!

Nel frat-tempo, i ra-gazzi del Sud hanno ripre-so a emigra-re, la disoc-cupazione giovanile è aumentata ovunque e i salari non su-perano 1000-1200 miro, se e quando si ha la fortuna di averne uno,

La maggioranza dei giovani che non hanno la for-tuna di essere protetti dalla famiglia o dalla rendita, vive, in un periodo di crisi come questo, sulla soglia della povertà, a un passo da un baratro che non osa guardare e gli impedisce di progettare il futuro: ba-staun incidente, un errore, un divorzio con alimen-ti da pagare e ci si ritrova stritolati dall'angoscia di non farcela più. E non si parla solo di giovaniprole-i ari, che pure meritano la massima attenzione, ma anche dei figlidellaclassemedia, i primiadovertol-lerare la frustrazione di avere prospettive di vita in-feriori a quelle dei genitori. E non si può nemmeno ignorare che in intere regioni del Paese la pensione della nonna o l'aiuto dei genitori—quando questo è possibile—costituiscatIO mia fonitapreziosadi wel-fare integrativo chesupplisce a ben altre mancanze

pubbliche e private. Dopo il pesante intervento

sulle pensioni, sulla questione della riforma del lavoro si gioca una partitadecisiva per ladura-ta di questo governo che non può tollerare maggioranze va-riabili o intermittenti. Servono dunque una maggiore sensibi-lità politica, culturale e civile giacché, quando si affronta un simile nodo, si toccano la spe-ranza dell'uomo di realizzare e trasfonnare se stesso e lasuadi-gnità più profonda come per-sona: e allora, sarebbero quan-to meno auspicabili una mag-giore attenzione comunicativa e meno battute che, in tempi difficili come questi e dopo i sa-crifici chiesti ai lavoratori, non fanno ridere nessuno.

,IP1,711 J2,G, ,ISERVA

GLI STEREOTIPI DEI TECNICI MIGUEL GOTOR

NCORA un inciampo comunicati-

vo, l'ennesimo, da parte del gover-no sul terna del lavoro. Questa vol-

ta è toccato al ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, sentenziare che i giova-ni italiani pretenderebbero li posto fisso per continuare a stare «accanto a marnmà».

Sorprende l'uso di stereotipi ormai consunti che sembrano staccati da un al-bum di fotografie ingiallite in cui si rac-conta un'Italia che non esiste più da alme-no trent'anni: quella col posto fisso che il padre trasmetteva al figlio almomento del pensionamento come un'eredità di fami-glia.

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Il prezza o degli aiuti

MICHELE SERRA

METE uno spalatore? Costa settanta euro al giorno. Più vitto e allog-

gio. Se gli date voi la pala, c'è uno sconto: solo sessanta euro al giorno. Sono prezzi di mercato. Né affine. bassi. Non fosse che lo spalatore in questione è un sol-dato dell'esercito italiano, e a. pagargli la diffida sono i sindaci dei paesi sommersi dalla neve. Che guardano desolati le loro casse vuote.

SEGUE A PAGINA 47

IL PREZZARIO MICHELE SERRA

(segue dalla prima pagina)

E spesso (è accaduto nel-l'Appennino marchigia-no) sono costretti a ri-nunciare a soccorsi che

sono si di Stato, ma a pagamento. E una delle tante smagliature,

disfunzioni, assurdità emerse in questigiorniditonnenta. Se il be-ne pubblico è anche protezione civile, viabilità, trasporti, sanità d'emergenza, la discussione su quello che non ha !funzionato non può che essere anche una di-scussione sullo stato del bene pubblico in questo Paese. Già stressati dal Patto di stabilità, e azzoppati da quel do di petto del-la demagogia che è stata l'aboli-zione dell'Ici, gli enti locali italia-ni sono poveri, comunque più poveri di prima. D'altra parte, è molto probabile che anche le Forze armate, al netto dei miliar-di di euro peri nuovi cacciabom-bardieri (maquefie, si sa, sono co-se che volano molto più in alto), debbano far quadrare i loro fati-cosi conti quotidiani. E muovere un camion pieno di soldati, costa. Così in questi giorni è stato tutto un fibrillare di fax, canrichieste di aiuto contraccambiate dall'invio di minuziosi preventivi: costia-mo tot conta pala, tot senza pala, vitto e alloggio a carico vostro. Fi-no a che, messi in allarme dalle polemiche, dal ministero della Difesa hanno fatto sapere, nella serata di ieri, che si sarebbero ri-valsi non suipoverisindaci, masu «altri ministeri»: pagamento, dunque, alle calende greche, co-me si usa nella pubblica ammini-strazione_

Fa una certa impressione do-versi accorgere che, sotto i colpi della crisi, anche lo Stato e i suoi apparati perdono coesione, e in qualche modo si corporativizza-

no. Comuni contro Protezione civile, Regioni contro Ferrovie dello Stato e Enel, sindaci che de-nunciano l'esosità dell'Esercito, minacce reciproche di class ac-tion, ognuno che lamenta man-canza dì mezzi e di denaro e tagli ai bilanci, ma tende a mettere tra parentesi i tagli ai bilanci altrui. Il mugugno non sempre giustifica-to dei cittadini (un conto sono i pericoli veri e le privazioni dure, un conto i disagi climatici che in pochi sembrano ormai disposti a sopportare) ha trovato sponda nel mugugno e nelle divisioni di governanti e amministratori in polemica tra loro. Non un bello spettacolo, nel bel mezzo di un' e-mergenza severa ma non così ca-tas tro fica quanto parrebbe da una rappresentazione mediatica parecchio enfatica, che aggiunge metri d'ansia ai metri di neve.

Nevicate del genere accadono due o tre volte per secolo, sono dunque a memoria d'uomo, e ogni generazione può confron-tarle tra loro, rievocarle, raccon-tarie. Portano isolamento, Len-tezza, difficoltà logistiche, qual-che dramma (gli anziani infar-tuati mentre spalano la neve, i malati che non possono avere soccorso), ma anche coscienza della potenza indomabile della natura, e coesione sociale tra chi si porta reciprocamente aiuto e conforto. Non per caso, mentre il racconto dei grandi terremoti e delle grandi alluvioni è soprat-tutto un racconto di morte e di-sperazione, quello delle grandi nevicate è più mite, più rasse-gnato. Fanno parte del racconto e dell'epica di ogni comunità, la grande nevicata del '29, quella dell' 85, quella del '12 che è la no-stra e rischia di passare alla sto-ria, purtroppo, soprattutto per l'acidità scomposta delle reazio-ni, e per l'impreparazione com-plessiva della mano pubblica. Disabituata, anche lei, a tenere in mano una pala.

a RIPRODLOONE RISERVATA

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Eg la Repubblica III ia gelo, emergenza gas

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Forniture nelle mani degli stranieri così il metano non ci dà una mano E lo stop ai nkassificatori aumentala dipendenza LUCA PAGNI

Un' emergenza figlia del grande freddo in arrivo dall'Artico. Ma anche dalle scelte di politica energetica del nostro paese degli ultimi anni. Per esempio, l'aver privilegiato il gas come combustibile "principe" e solo i tubi come strumento per portarlo ai nostri confini e nelle nostre abitazioni. Per questo, non possiamo aumentare le importazioni via nave e lo paghiamo più della media Ue e per questo il governo vuole separare Eni dalle sue infrastmtture, per aumentare la concorrenza. E anche per questo, oggi rischiamo di battere il record storico di due anni fa, il 17 dicembre con 459 milioni di metri cubi di gas consumato Ieri ci siamo fermati a quota 452

Non ci sono combustibili alternativi per il 90 per cento arriva dall'estero

L'ITALIA è gas dipendente. E non solo per ri-scaldare case ed abitazioni. Degli 80 miliar-di di metri cubi all'anno, solo 31 miliardi vanno per i consumi delle famiglie e del ter-ziario (uffici, sia pubblici che privati). Tutto

il resto se lo dividono in particol.a- re l'industria (altri 14 miliardi) e, soprattutto, le grandi centrali ter-

. modettriehe che bruciano ogni stagione 29 miliardi di metri cubi: oltre due terzi del nostro fabbiso- gno energetico è coperto dal gas.

Per oltre i190% deriva da importazioni, visto che le riserve in Italia sono in calo: nel 2002 erano 226 miliardi, ora sono meno di 65 mi-liardi.

DC ZIONE r-WSEEVALA

Freddo polare da Mosca ad Algeri Gazprom ora chiude i rubinetti

ALLA dipendenza dal gas si associa fatto che l'Ita-lia è legata, soprattutto, da un pugno di paesi forni-tori di materia prima. L'Algeria, in primis, che sod-disfail37,1% del fabbisognie che in questi giorni sta sperimentando gli effetti del maltempo. Ma note-

vole è anche l'apporto della Russia (pa- ri al 29,9%). Gazprom, società control- lata dal Cremlino ha dovuto dirottare parte delsuo gasneipaesidell'EstEuro-

,\ neo (dove covi - rotta in alcun' casi 1 00 per cento delle importa:zioni) per com- pensare la domanda esplosa a causa

delle temperature record, arrivate sotto i30 gradi. E non solo in Russia e Ucraina: dalla Bulgaria alla Slo- vacchia negli ultimi glomi îl termometro ha toccato minimi che non si registravano da un secolo.

RO DU ZIONE Eis REVATA

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Femitre neile i cogli col ll rnetge non c ■ Ino, mano

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sze..7.~.0

Tutto passa attraverso i tubi non possiamo contrattare sconti

IL GAS arriva in Italia in Italia per una strada obbligata: attraverso i tubi. L'85-90 per cen-to degli 80 miliardi di metri cubi annui viag-gia attraverso i gasdotti che arrivano dalla steppa gelata dellaRussia, dal mare delNord

o dal deserto di Libia e Algeria. So-

N"' 1.0 un 10-15 per cento viene coper- to dai due rigassificatori di La Spe- zia e di Rovigo, che possono esse-

: re riforniti via nave. In questo mo- do, l'Italia e di fatto obbligata a rifornirsi dai paesi collegati attra-

verso i tubi e non può comprare gas sul mer-cato "libero" per i motnen ti di picco della do-manda come quello che stiamo vivendo in questi giorni.

C RPRODUZIONE R .SERVATA

Per cosa si usa il gas

Cottura cibi

Produzione di acqua calda sanitaria

Uso cottura cibi +produzione di acqua calda sanitaria

Uso condizionamento

Riscaldamento individuale/centralizzato

Riscaldamento individuale +uso cottura cibi +produzione di acqua calda sanitaria

Riscaldamento individuale

A.ZCESWON.Z +uso cottura cibi

Fermi gli investimenti sugli limanti +produzione dì acqua Riscaldamento individuale

calda sanitaria adesso la bolletta diventa più cara Riscaldamento centralizzato "

+uso cottura cibi

PER chinini/ire la dipendenza dal gas che arsi- +produzione di acqua

va attraverso i tubi, l'Autorità per l'Energia ha calda sanitaria spinto gli operatori— anche attraverso tariffe incentivate— a realizzare nuove progetti di ri- Riscaldamento centralizzata :

gassilicatori. Con la recessione, solo tre della +produzione di acqua

dozzina di impianti allo studio solo calda sanitaria cinque o sei anni fa potranno ani- vare in porto: Livamo, Gioia catara Uso tecnologico

e Porto Empedocle (Brandiste bloc- +riscaldamento

cato da un lungo contenzioso). So- Uso condizionamento

lo in questo modo, l'Italia potrà ac- +riscaldamento cedere al mercato del gas cosiddet-

to "spot" che viene venduto a prezzi più bassi rispetto a quello che arriva attraverso i tubi, grazie ai quali i produttori si avvantaggiano at-traverso contrattipitionerosidilungo periodo.

© RIP RODuZIOINE RISERVATA

k\-■"\+''■\",\ZON,

Uso tecnologico (artigianale-industriale)

Le riserve sono state potenziate ma serve più concorrenza

LE RISERVE di gas a cui si attinge in questi giorni per Far Fronte al picco della domanda in gergo tecnico si chiamano stoccaggi. Si tratta, per lo più di ex giacimenti esausti che vengono riempiti di metano. Le riserve, nor-

malmente, sono pari a 15 miliardi e le infrastrutture dopo il grande gelo di cinque anni -fa sono sta -te potenziate. Ma sono di fatto in re- gime di monopolio: per oltre il 95% appartengono a lini, attra- verso la controllata Snam. uno

dei :motivi che hanno spinto il governo a va- rare la separazione tra Eni e le sue infrastrut- ture, per favorire la concorrenza e anche gli investimenti, a cominciare dagli stoccaggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da dove importiamo il gas Importazioni lorde di gas nei 2010 secondo la provenienza Valori percentuali; dati provvisori

Fonte: Elaborazione AEEG su dichiarazioni degli operatori

9,4% — Qatar

12,5% Libia

29,9% Russia

F5,5% Paesi

Bassi

4,9% Norvegia

0,7% Altri

-37,1 % Algeria

Fonte: Ministero dello sviluppo economico

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"Dal 2013 basta governiss sceglieremo un nuovo premier e nascerà una coalizione diversa" Bersani: sull'articolo 18 serveunintesa, froppebaitute dai músin

Saccare s . Ana

Staccare la spina? Semmai attaccarla meglio. Non vorrei

che lasciando passare uno strappo dopo l'altro ci

trovassimo in una situazione complicata, da cortocircuito

GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA Pier Luigi Bersani non vuole staccare la spina al governo Monti. «Sem-mai attaccarla meglio. Non vorrei che la-sciando passare uno strappo dopo l'altro ci trovassimo in una situazione complica-ta e ci fosse un cortocircuito». Lo preoccu-pa la nascita di un «nuovo sport. Quello per cui dietro la copertura di un formale sostegno all'esecutivo ci sitt la convergen-za tra chi insulta Monti come la Lega o S ci-lipoti e il Pdl. Questa è una presa in giro».

E se le prese in giro continuano? «Ribadiamo a tutti gli interlocutori la

nostra scelta di appoggiare un governo che abbiamo voluto in nome dell'Italia prima di tutto. Anzi, anticipo il nostro nuovo slogan: Italia bene comune. Non pretendiamo che assuma il ICO per cento delle nostre proposte, Ma il punto è non aprire un fossato tra l'esecutivo e l'opi-nione pubblica. Se passa l'idea che si può allungare l'età pensionabile di un infer-miere di 4 anni ma non si possono tocca-re notai, banche e titolari di farmacie si crea un problema serio. Lo dico per dare forza ai governo non per indebolirlo. Stia attento alle trappole»,

Rai, responsabilità civile dei giudici e liberalizzazioni. Sono questi i temi?

«La vicenda della Rai è grave non solo per le ultime nomine ma anche per certe frasi che sento pronunciare ad autorevoli esponenti del Pdl. Del tip o "un intervento del governo sull'azienda sarebbe illegitti-mo". Ma scherziamo? E surreale. Una so-cietà interamente pubblica può e deve es-sere sottoposta a un intervento legittimo

del governo, Per cambiare la governance di un'azienda oggi in gestitili e».

Giustizia. «Si pane con una posizione formale del

governo e una dei Pdl che dice di essere d'accordo. Poi vedo applausi a scena ap ena p er un emendamento della Lega su un tema delicatissimo come quello della responsabilità civile, A quel voto va posto rimedio. E aggiungo: siccome abbiamo le orecchie lunghe sento che attorno al de-creto liberali zzazi oni si muovono mecca-nismi della vecchia maggioranza P di-Le-ga per indebolirlo. Invece noi vogliamo rafforzarlo perché l'effetto sulla vita dei cittadini risulti visibile».

Troppe carezze di Monti al Pdl visto che sono la maggioranza uscente?

«Non credo. Se fosse cosi è chiaro che sarebbe un errore. Il :Pdl. ha molte p iìr re-sponsabilità delle nostre per come si è ar-rivati all'emergenza conclamata in cui ci troviamo. Loro, a mag gior ragione, non possono ottenere il 100 per cento».

I ministri e il premier non riescono a sottrarsi dalle battute sull'articolo 18. L'ultima è del ministro Cancellieri. Le dà fastidio?

«Qualcosa si potrebbe :rimproverare ai membri del governo ma so bene che alle domande si risponde. Il punto è un altro: come mai la nostra discussione pubblica è inchiodata da anni su questo punto e non si sp osta il riflettore su come creare la-voro?».

Lo ha detto a Monti? «Conosco il pensiero del presidente del

Consiglio e so che per lui la questione è molto pib complessa della frase sulla mo-

&efto,nUe

Ci interessa una legge che pacifichi il Paese e venga

riconosciuta da molti non da pochi. Due soggetti non

possono lasciare fuori gli altri. Il Pd non è disponibile

notoria. Ma è vero che alcune dichiara-zioni sembrano protrarre il dibattito ideologico degli ultimi anni, cioè del go-verno Berlusconi, E questo è un male, Guai se nei prossimi mesi ci fosse una spaccatura sulle regole che sono solo una parte del problema».

Ma all'articolo 18 ci arriverete. «I partiti non possono permettersi di

accendere fuochi. Noi stiamo zitti e non interferiamo su questo tema. C'è un tavolo del governo con le parti sociali. Accetteremo qua- lunque accordo nato in quella sede. Abbi amo le nostre pro-poste innovative che non toccano l'articolo 18. Ma non escludiamo pene-zionamennnella sua gestione a comin-ciare dai percor-si giurisdizio-nali. Ma vor-remmo rivolta- : :\ re l'agenda

I

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basta govemissin scegiierem unnuovo premier enaseeinum ecaliziorAiwsà"

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partendo dalla domanda: come si crea un po' di lavoro?».

Siete tentati da un patto Pdl-Pd sulla legge elettorale?

«La premessa è che bisognaparlare con tutti. Le forze che sono in Parlamento e quelle fuori. Ci interessa una legge che pa-cifichi il Paese e venga riconosciuta da molti non da pochi. Non mi interessa in-vece un usc,strumentale della riforma do-

._ due soggetti lasciano fuori gli altri. Il Pd non è disponibile».

E così.sip osso no fare legge elettora-le e riforme costituzio-

nali? «La priorità è can-

cellare il Porcellum, toglierlo di mezzo. Anche qui il Pd ha la suapropostama è as-

solutamente flessi-bile a discutere fai:- ti salvi alcuni pa-.etti. Sento che fossi dice "non si

LEADER PD li segretario demo-cratico Bersan i

aza Gravi le ultime nomine Rai. Ed è pienamente legittimo un intervento del governo per cambiare la govemance di un'azienda di proprietà totalmente pubblica

tocca nulla". In questo modo torniamo al nuovo sport di cui parlavo prima. Se scat-tano istinti di vecchia maggioranza ci te-niamo il Porcellum. Ma questo è un pun-to dirimente».

Che può mettere in discussione il go-verno?

«lin punto che porterebbe a un con-fronto politico molto acceso».

Il caso Lusi riapre la questione morale nel Pd?

«Sulla vicenda in. sé il Pd non sa nulla e non c'entra nulla».

Ma Lusi è un senatore del Pd. «Il Pd nasce senza patrimoni e senza

debiti altrui. Co n bilanci certificati. Di una persona iscritta al partito coinvolta in ca-si giudiziari si occupa la commissione di garanzia».

Troppi soldi ai partiti dal finanzia-mento pubblico?

«Andiamo a vedere come viene finan-ziata la politica negli altri Paesi europei e adeguiamoci ai migliori parametri».

Scopriremo che gira pi'u denaro o me-no?

«A occhio direi la stessa quantità. Con delle voci singole da modificare come si è fatto peri parlamentari colpendo vitalizi e rimborsi delle spese. Enecessario che :bi-lanci siano certificati dalla Corte dei con-ti. Annullare i meccanismi che consento-no di sopravvivere anche ai partiti estinti ed evitare che nascano gruppi parlamen-tari che non si sono presentati alle elezio-ni. Ma dai tempi di Pericle si riconosce

fatto che l'attività politica va soste-nuta se si intende avere una demo-crazia».

Il caso Lusi vie-ne affiancato al co-siddetto sistema Penati, al finanzia-mento occulto dei Ds.

«Penso solo al Pd. Le calunnie non le leggo n.ern - meno, Passo tutto agli avvocati per le querele».

Quando farete le primarie per il candidato pre-mier?

«Intanto faccio notare che senza polemiche e sotto la neve stiamo or-ganizzando le pri-marie per le ammi-nistrative dappertutto. Faremo anche quelle nazionali. Il percorso è il solito: il patto di coalizione e qualche mese prima dell'appuntamento elettorale, né troppo presto né troppo tardi, le primarie».

E sele rifo rme delgoverno Monti aves-cero bisogno di una grande coalizione per andare avanti?

«Non si può andare in campagna elet-torale proponendo governissimi.Anzi. Lo stesso percorso di certe leggi che stiamo approvando adesso, ci dice che una vera opera di riforme e di ricostruzione devi farla chiedendo un impegno al corp o elet-torale»,

Ri,C.UrONE

Sulla vicenda in sé il Pd non sa nulla e non c'entra nulla. Il Pd nasce senza patrimoni e senza debiti altrui. Con bilanci certificati

"ARMISTIZIO" "Chi pensa che Monti possa risolvere i problemi in un anno e mezzo vive sulla luna. Questa tipolouia di Governo di armistizio deve durare 4-5 anni", così il leader udc Casini

Pagina 14 lu,-,-EAnkoazoom,

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Matrimoni fai-da-te se farsi sposare dall' co è una corsa a ostacoli La le •e esiste. Ma molti sindaci dicono no (segue dalla prima pagina)

MARIA NOVELLA DE LUCA

SEGUE A PAGINA 21

TATE pensando di spo- sarvi e sareste felici se al posto del sindaco ci fosse

il vostro migliore amico o una cara compagna di scuola, così come prevede la legge? Prepa-ratevi al peggio. O magari a cambiare comune. Perché in Italia il matrimonio "fai-da-te" è possibile ma è ancheviétato, legale ma anche discrezionale, si può fare, anzi no. C'è chi ve lo comunica con gentilezza, chi un po' più bruscamente, di-pende dall'ufficio matrimoni, o magari chissà dalla giornata. L'unica certezza però è che tut-to è molto difficile. Molti comu-ni, infatti, dicono di sì, ma sem-pre più comuni invece chiudo-no le porte, e dicono di no. Que-stione di decoro sembra. O far-se di troppa burocrazia. O ma-gari di orgoglio amministrativo. Il matrimonio deve essere celebrato dal sin-daco—fanno sapere i primi cit-tadini contrari— dai consiglie-ri, basta con queste nozze au-tarchiche, così allegre e così ir-riverenti...

Un bel salto all'indietro, pro-prio mentre il matrimonio "fai-da-te" si stava diffondendo in

tutta Italia, con grande gioia di sposi e ospiti. Nel nostro paese esiste infatti una legge che risa-le al 1939, (ma ribadita dal Dpr 396 del 2000) la quale prevede chesu delega del sindaco anche un qualunque cittadino, in possesso del diritto di voto, e che non sia parente di primo grado, può unire altri due citta-dini in matrimonio. Una volta decisa la data, la persona indi-cata dalla coppia si presenta al-l'ufficio matrimonidel comune prescelto, compila alcuni mo-duli e porta i documenti richie-sti. Se tutto è in regola ilsindaco rilascia una delega e il matri-monio si può fare.

E invece no. Prendiamo Ro-ma ad esempio. Fino al 2009 nella Capitale si celebravano circa 500 matrimoni "fai-da-te" l'anno. Poi, tre anni fa, l'allora vicesindaco Mario Cutrufo, con una lettera inviata a tutti gli uffici competenti, dichiarava che il Comune non avrebbe ri-lasciato più_ deleghe "matrimo-niali" ai privati cittadini. «In realtà — spiegano i collabora-

tori del sindaco Alemanno la vera motivazione è che i matri-moni celebrati in quel modo perdevano solennità, e che più_ volte si erano verificati episodi nonconsoniall'importanzadel rito». E quindi basta. Ma in realtà le motivazioni sono più_ d'una. A Roma il "pacchetto matrimoni", è gestito dai di-pendenti comunali in pensio-ne, i quali percepiscono un pic-colo forfait mensile per le ceri-monie nuziali che celebrano.

Quindi si sarebbero potuti sen-tire "spodestati". .Porte chiuse dunque a Roma ai privati citta-dini, a meno però che il sindaco non decida îl contrario per qualche motivo particolare.

Peccato però. Racconta Moi-ra sul forum "Alfemminile": «Mi sono sposata nella sala co-munale delleTerme di Caracal.- la, e ad accogliere il mio sì c'era .Paola, la mia amica di infanzia, la mia amica di sempre, e alla fi-ne è proprio a lei che ho lancia-

to ilbouquet, Paola ha letto una. poesia che mia madre aveva scritto qualche mese prima di morire, abbiamo riso, pianto, è stato indimenticabile...».

Se Roma mette il veto, al co-mune di Milano l'atmosfera è completamente diversa. All'uf-ficio matrimoni sono gentili e prodighi di informazioni: «Sì, venga, non c'è problema, or-mai sono tanti che chiedono di sposarsi così, lei ci compila il modulo, basta un mese prima,

ed è fatta". Così a Venezia, a Bo-logna, .Firenze, Napoli. Niente da fare invece a Torino. «Guar-di qui abbiamo tanti consiglieri comunali — tagliano corto al-l'ufficio matrimoni — non si danno più_ deleghe». A Perugia, addirittura, chiamano dalla se-greteria del sindaco: «Ci dispia-ce molto, ma da noi non è più possibile... Questione di deco-ro sa, il matrimonio è una cosa seria...».

RIF,ODUZION, RiSERVATA

Quando a sposarti è il tuo migliore amico MAREA NOVELLA DE LUCA

O, mi dispiace, il sindaco non d à de leghe». Così a Pe-

rugia. E a Milano: «Sì, venga quando vuole non c'è proble-ma». Roma: «No, assoluta-mente, qui i matrimoni li cele-brano soltanto gli addetti co-munali». Venezia: «Sì, noi sia-mo disponibili, se vuole le mando i moduli per fax». Tori-no: «No, niente privati cittadi-ni».

Pagina 21 wN

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Eg la Repubblica ai it iaAgelo, emergenza gas

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GIANNI RIOTTA

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

intero continente condivide le sventure del nostro Centro-Nord, assiderati, trasporti in tilt, scuole chiuse, strade con-gestionate, disagi. Solo in Ita-

lia, però, la neve diventa autocoscienza na-zionale, con l'opinione pubblica a inveire contro «la politica», i leader a litigare fra lo-ro in uno spettacolo che, soprattutto nella capitale Roma, ha punte di petulanza comi-che e indecorose, cercando «colpevoli» qui e là. Riletto il bollettino di guerra meteoro-logico europeo, con l'eccezione di Roma e di parte del Lazio, l'Italia ha sofferto come tutto il continente. Vale dunque la pena ca-pire perché questo sia ormai, dal naufragio della Concordia, al maltempo, alle sconfitte della Nazionale di calcio, Dna nazionale. Gli studiosi del costume italiano potrebbero di-re che solo da noi esiste il proverbio «Piove, governo ladro», che gli inglesi sono fieri del loro «stiff upper hp», tenere duro nelle diffi-coltà, i tedeschi del «Beruf», fare il proprio dovere al lavoro e oltre, i francesi dell'iden-tità comune della «République». Ciascuno di questi luoghi comuni ha verità e falsità, per individuarle basta un libro di storia o una rivista d'attualità, ma se la nostra Re-pubblica invece si batte il petto, litigando sprofondata nel malumore, le ragioni devo-no essere più profonde, importanti.

Certo, la storia della nostra politica, re-cente e no, indebolisce l'«interesse nazio-nale comune». I treni vanno modernizzati, le autostrade e gli aeroporti portati a livel-lo del XXI secolo e le città dotate di piani antineve razionali? Sì, ma non servono po-lemiche, meglio visioni «bipartisan», pro-getti condivisi, collaborazione politica, so-cietà civile, imprese. Invece risse. Pensate alla grande occasione Expo 2015, pensate alle possibili Olimpiadi in Italia. Nel 1960 a Roma e nel 2006 a Torino le organizzam-mo alla grande, ma in spirito unitario: ora invano quello spirito si cerca da Nord a Sud, dall'Expo ai cerchi olimpici.

Vent'anni di crociate pro e contro Ber-lusconi rendono spinoso ogni ragionamen-to equilibrato sulle infrastrutture, essere pro o contro il Ponte sullo Stretto, la Tav, il raddoppio di certe autostrade, l'hub a Malpensa o Fiumicino, non è confronto og-gettivo di costi e benefici, fattibilità, è or-dalia, scontro di fedi, guerra fredda di opi-nioni malmostose e poco informate. La ne-ve potrebbe essere occasione per calcola-re, senza rancori, cosa non ha funzionato, dove si può rimediare, quali snodi aprire nella burocrazia, come rendere Roma me-no soggetta alla paralisi (New York muta, con un semplice rostro attaccato al para-fango, ogni camion in spazzaneve: idea re-plicabile?). Invece il sindaco della Capitale pensa al proprio futuro, il governo deve di-fendere la Protezione civile e quell'organo importante paga il prezzo per anni di spet-tacolarizzazione e show eccessivi.

Infine, ed è questo il discorso più dif-

ficile da fare e ascoltare ma più necessario, nessun piano, nessun sindaco, nessuna Pro-tezione civile, nessun governo o piano delle infrastrutture ci metterà per sempre, e tut-ti, al sicuro. Non tutte le calamità sono pre-vedibili, non tutti gli eventi naturali sono, come scrivono i polemisti storpiando il po-vero Garda Marquez, «annunciati». Potre-mo attrezzarci alla grande, e in perfetto spi-rito unitario, potremo riportare il nostro -come si dice con parola frusta - «territorio» all'armonia che sogniamo avesse un tempo e non ha invece mai avuto, pure subiremo la furia della Natura.

I nostri antenati, nel terremoto di Messi-na o nel Polesine, avevano altro da fare che non litigare. E come loro, anche oggi tanti si sono comportati con stoicismo, e ironia, sot-to la neve. A ben guardare, specie sui new media, la nevicata ha imbiancato due Italie. Non «Politica» contro «Società civile», nel duello facilone al crepuscolo della II Repub-blica. No, un'Italia viziata dal benessere, po-co pronta a farsi carico di un disagio ben-ché minimo, non solo il «ceto politico», ma tutti coloro che si fanno «gli affari propri», detestano le tasse per poi indignarsi se il ga-rage è bloccato dalla neve. Ceto di privile-

giati, indispettiti e insofferenti, vicini ai me-dia, ai luoghi del potere, dove subito arriva-no le telecamere. Solo ieri la tv è arrivata in-vece a Campagnano di Roma, dove come a Sutri e in altri centri dell'Alto Lazio, le co-munità rurali soffrono bloccate. Là niente isteria: lavoro, contare su se stessi, Italia «d'altri tempi» nel 2012. E così è andata an-che, dal Piemonte alla Lombardia, al Nord.

Mentre sull'Europa nevicava, la tempe-sta del debito non dava requie dalla Grecia sull'orlo del default, a Spagna e Portogallo. Ma vari osservatori internazionali incalliti, cinici, speculatori, non gente che ci voglia bene, cominciano a abbassare la scommes-sa del rischio sull'Italia: perfino Walter Rus-sell Mead, il più duro degli storici america-ni, mi dice «E' incredibile, ce la fate anche stavolta». Spero abbia ragione. Se ce la «fa-remo» sarà perché le élites del governo di Mario Monti hanno saputo comunicare con l'Italia migliore, borghese e popolare, urbana e rurale, che tiene anche sotto la ne-ve. Sempre, nella nostra storia, quando éli-tes e gente comune lavorano insieme ce la siamo cavati. E se la sfanghiamo col debito, figuriamoci con i fiocchi di neve.

Twitter @riotta

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LA VIVI„ LN CASO 'AUTOCOSCENZA

N.AZION.11 E

LA NEVE, LN CASO D'AUTOCOSCIENZA

NAZIONALE GIANNI RIOTTA

ondata di fred-do che ha colpi-to l'Europa, conferma di va-riazioni climati-

che che andrebbero studia-te con serietà, si lascia die-tro centinaia di morti. In Ucraina sono oltre 130, per ipotermia o congelamento. In Polonia le vittime sono, mentre scriviamo, 53 e il premier Tusk ha tolto il bando contro l'ammissione degli ubriachi nei dormitori pubblici, dopo che otto va-gabondi sono morti in una sola notte.

L'agenzia Reuters calcola in 10.000 i civili intrappolati da un metro di neve in Bo-snia, alcuni hanno passato 24 ore all'addiaccio. In Ser-bia sono 70.000. In Ungheria tre morti per congelamento, sei in Lituania. A Londra, scrive il New York Times, i fiocchi hanno raggiunto solo i 20 centimetri, con 800 voli cancellati all'aeroporto di Heathrow, che tredici mesi fa si paralizzò per una nevi-cata. La mitica metropolita-na di Londra funziona a me-tà. Molte autostrade e svin-coli impraticabili, la Metro-politan Police ha chiesto ai cittadini di restare a casa nel week-end. In Francia 5 mor-ti, tra cui un dodicenne. Se-condo l'agenzia Bloomberg, Edf, il maggiore generatore di energia d'Europa, è a ri-schio per sovraccarico di do-manda. Edf smentisce.

CONTINUAA PAGINA 33

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Crisi del gas Scatta il piano d'emergenza Il governo rimette in funzione le centrali a olio 'Vagliate le forniture ai grandi clienti industriali

PAOLO BARONI ROMA

Dallo stato di allerta all'emer-genza vera e propria: scatta la fase due della crisi del gas. Il «Comitato emergenza», che si è riunito ieri al ministero dello Sviluppo, ha deciso di attivare le procedure straordinarie pre-viste dall'Unione Europea per far fronte al crollo delle fornitu-re in arrivo dalla Russia. Dopo che nei giorni scorsi era stata aumentata la produzione na-

Garantite le abitazioni Scaroni rassicura: «Nessun aumento delle bollette»

zionale, massimizzata l'eroga-zione degli stoccaggi (ovvero le scorte gestite da Stogit ed Edison) e soprattutto sono sta-te potenziate le forniture dal-l'Algeria e dal Nord Europa, ie-ri il ministero ha proclamato ufficialmente lo stato d'emer-genza decidendo due nuovi in-terventi: il primo prevede di far subentrare alle centrali che funzionano a gas, e che ga-rantiscono i due terzi della no-

stra produzione elettrica, le cen-trali ad olio combustibile; il se-condo riguarda i consumi di gas dei clienti industriali, i cui con-tratti prevedono la possibilità di interrompere o limitare la forni-tura, contratti che da oggi ver-ranno «contenuti» allo scopo di «tutelare pienamente le utenze domestiche, per le quali sono escluse conseguenze negative».

L'obiettivo è «comprimere al massimo i consumi» passan-

do dal gas all'olio la produzio-ne di alcune migliaia di me-gawatt di energia elettrica ogni giorno e quindi, assieme alle misure di interruzione, ar-rivare a «risparmiare» alme-no 25 milioni di metri cubi di gas, ovvero circa 1'8-9% dei no-stri consumi giornalieri.

La situazione italiana è seria ma non ancora grave. Anche se a lungo andare, soprattutto se non si fosse corso ai ripari, sa-

rebbe potuta certamente peg-giorare: da un lato, infatti, le for-niture dalla Russia continuano ad andare a singhiozzo. Anche se ieri sia Gazprom che l'Unione europea sostenevano che la si-tuazione era in via di migliora-mento, ma solo in parte: dal -25/-30% dello scorso fine setti-mana, taglio che ha fatto scatta-re le prime contromisure, ieri si è infatti passati ad un -18. Ieri al punto di consegna di Tarvisio so-

no infatti arrivati 84,9 milioni di metri cubi di gas da Gazprom contro una richiesta di 103,4 mi-lioni di metri cubi. Mentre a Pas-so Gries (Svizzera) il Transitgas ha registrato un -12% di volumi, scendendo da 63,7 milioni di me-tri cubi a 56. In parallelo, mentre anche il rigassificatore di Rovi-go (causa mare grosso) ha dovu-to rallentare le sue erogazioni, i consumi elettrici si mantengono su una livello sostenuto: compli-

ce il perdurare del maltempo, da venerdì a ieri, si viaggia attorno ai 50 mila megawatt di consumo al giorno. Dato che resta comun-que ben lontano dal record di 56 mila megawatt che si registrò nel dicembre del 2007.

Di qui la decisione di «accen-dere» le centrali ad olio, meno ef-ficienti e più inquinanti, e spe-gnere quelle a gas. L'ultima pa-rola, in questo caso, spetterà a Terna (la società che gestisce la rete) che in base alle previsioni della domanda elettrica «chia-merà» in produzione un impian-to piuttosto che l'altro e decide-rà di spegnere questo o quell'al-tro impianto turbogas. Tutti i grandi player elettrici nazionali sono pronti al cambio, a comin-ciare dall'Enel che si appresta a riattivare gli impianti di Por-to Tolle (Rovigo), Montalto di Castro (Viterbo) e Rossano Ca-labro (Cosenza), per prosegui-re poi con Edison, A2A, Edi-power ed Eon.

Per il ministro Corrado Pas-sera è in corso uno «stretto mo-nitoraggio», ma non è il caso di drammatizzare anche perché

Confindustria protesta per i contraccolpi che potrebbero subire le realtà produttive

il grosso dei nostri stoccaggi non è ancora stato utilizzato. E mentre il presidente di Confin-dustria Emma Marcegaglia protesta per i possibili contrac-colpi che dovranno patire le im-prese, l'amministratore delega-to dell'Eni Paolo Scaroni parla di decisione «molto saggia». «Con le misure di emergenza non ci saranno problemi per le famiglie e per le imprese, a par-te quelle che hanno contratti in-terrompibili. Mi attendo che la situazione si tranquillizzerà nel prossimo week end». Quanto alle bollete del gas, il manager ha assicurato che «non ci sarà alcun aggravio, e se ci sarà lo sosterremo noi».

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Crisi del gas Scatta il piano d'emergenza

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Altri cinque morti Migliaia senza energia E nelle Marche i Comuni protestano: i militari ci costano troppo

FRANCESCO GRIGNETTI ROMA

La morsa del gelo continua ad attanagliare l'Italia. Si re-gistrano cinque nuovi deces-si per il freddo: un autista trovato morto sulla Avezza-no-Sora, altre vittime a Cam-pobasso, Mantova, Ancona e nell'Ennese. Sono migliaia ancora le case senza elettrici-tà e conseguentemente sen-za acqua, senza riscaldamen-to e senza telefono. Il presi-dente della Provincia di Ro-ma, Nicola Zingaretti, Pd, ha lanciato un appello al gover-no perché faccia la voce gros-sa. «E importante che le mas-sime autorità dello Stato in-tervengano al più presto an-che perché in questo momen-to nessuno dà garanzie certe su quando questa vergogna terminerà». Intanto il sinda-co di Roma, Gianni Aleman-no prosegue nel suo duello con la Protezione civile. An-che se poi, a fine giornata, va in tv da Vespa, a scusarsi con i romani: «Ma queste

scuse - dice - dovremmo farle tutti insieme a cominciare da chi ha responsabilità maggiori a livello nazionale».

Alle 10 di ieri mattina, il Campidoglio intimava agli uffi-ci della Protezione civile, quel-lo nazionale e quello regionale, di dare entro due ore il bolletti-no meteo «puntuale e partico-lareggiata». Alle 12, per far ca-pire che faceva sul serio, Ale-

Alemanno attacca ancora la Protezione Civile e resta isolato, poi va in tv e chiede scusa ai romani

manno ha ordinato la chiusura delle scuole per un altro gior-no. Un escalation finché non gli rispondono piccati. La Go-vernatrice del Lazio, Renata Polverini: «Noi regolarmente comunichiamo a tutti i Comuni e a tutte le Province le previsio-ni meteo che ci arrivano dalla protezione civile nazionale e so-no anche pubblicate sul sito In-

ternet. Non capisco questo ri-badirlo con richiesta scritta». La ministra dell'Interno, Anna-maria Cancellieri: «Ora biso-gna lavorare in silenzio. Dopo, nelle sedi giuste, le istituzioni si difenderanno dalle accuse». E la Protezione civile naziona-le: «Nello spirito di collabora-zione fino ad oggi mantenuto e per prassi consolidata dal 2006, il Settore meteo di que-sto Dipartimento trasmette quotidianamente, fra le ore 12 e le 14, una previsione specifica per il Comune di Roma».

Ma un'altra polemica s'avanza. Il Comune di Urbino lamenta che il conto dei soldati è salato: 700 euro al giorno per dieci spalatori, più il vitto e l'al-loggio. Così è anche per il Co-mune di Ancona che ha reclu-tato 31 spalatori più sei mezzi spazzaneve. Il sindaco Fiorello Gramillano ha appena sotto-scritto il seguente tariffario con la prefettura: 200 euro al giorno per un bobcat, 800-900 euro per una ruspa, un po' me-no di 100 euro a testa per l'im-

piego dei soldati, cui però van-no garantiti vitto e alloggio.

Dal ministero della Difesa arriva in serata una sonora re-tromarcia. «Le Forze armate non avanzano richieste onero-se alle amministrazioni locali per intervenire», precisa il mi-nistro Giampaolo Di Paola. «Il

problema dell'onerosità dei concorsi riguarda i rapporti tra le amministrazioni ministe-riali». Sembra di capire, insom-ma, che sarà una partita tra Di-fesa e Interno. Ma non è chia-ro. «In un momento così dram-matico le istituzioni devono col-laborare - commenta il presi-

dente della Provincia di Pesa-ro-Urbino, Matteo Ricci, Pd -ma non mi sembra giusto che lo Stato faccia pagare i Comu-ni in un frangente simile, quan-do raggiungere o non raggiun-gere un'abitazione è spesso questione di vita o di morte. Pa-garsi pure l'Esercito...».

Pagina 4 I.a. gazionc di I tologna

eLhnlwssibilc ano alla normalità

Tre plarn

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^'s • R\‘"

"Mancano sempre i piani di emergenza' FRANCESCO SPINI

MILANO

«Anche facendo tutti gli investimenti dovuti non è possibile garan-

tire che la rete ferroviaria o quella autostradale non si blocchino mai. Il punto è un altro: bisogna chie- dersi se esistano dei piani per af- frontare le emergenze che posso- no comunque presentarsi». E più che guardare allo stato della manu- tenzione della rete «su cui peraltro non abbiamo numeri certi», An- drea Boitani, professore di econo- mia politica alla Cattolica di Mila- no ed esperto di trasporti, di fron- te ai treni bloccati nel nulla con a bordo centinaia di passeggeri, pre- ferisce puntare il dito su quello che

accade nel trasporto pubblico quando l'emergenza è in atto.

Cosa pensa di quanto successo, professore?

«Il fatto che un gruppo di persone rimanga fermo per un giorno o più in un treno bloccato al gelo non de-riva dalla mancanza di investimen-ti per la manutenzione o per l'in-stallazione di scambi riscaldati, ma dall'assenza di una struttura di soccorso adeguata. Il punto è que-sto: in Italia continua a mancare un sistema efficiente di intervento in occasione di eventi come quelli di questi giorni».

Manca una strategia? «Sì, manca un "contingency plan", un piano di emergenza che quanto meno non ha funzionato a dovere. Ed è la cosa che lascia più

perplessi di questa come di altre vicende analoghe. Mi riferisco, per esempio, a quanto in passato è già successo sulle autostrade, con gli automobilisti bloccati in occasioni simili».

Cosa si dovrebbe fare? «Ci si può chiedere perché quei treni siano partiti o non siano stati fermati prima, magari in una sta-zione, come ci si poteva domanda-re allora perché agli automobilisti fosse stato permesso l'ingresso in autostrada nonostante il pericolo. In entrambi i casi non è scattato il piano d'emergenza. Il punto è che ci si fa sempre trovare imprepara-ti di fronte a situazioni che posso-no presentarsi».

Chi dovrebbe preparare questi piani?

«Non può farlo il gestore del servi-zio perché si ingenererebbe una forte distorsione della concorren-za a favore dell'operatore più gran-de. Tocca invece al gestore della rete, nelle ferrovie come nelle auto-strade, che dovrebbe evitare che un evento, peraltro previsto, come le nevicate di questi giorni possa causare tanti disagi».

Come esce l'Italia dei trasporti dal confronto internazionale?

«Nel dicembre del 2010 la Francia risultò semiparalizzata da una ne-vicata meno abbondante. A Parigi non circolava un autobus. Andava-no solo i treni per arrivare all'aero-porto, accumulando ore di ritardo. Dunque sono cose che possono succedere, l'importante è saperle affrontare».

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La stazione di Bologna vive l'impossibile

ritorno alla normalità \ on nevica da sabato ma il servizio non riesce a smaltire i ritardi

Non nevica da sabato, eppu-re il tabellone delle parten-ze della stazione di Bolo-gna è un cimitero di treni, fra cancellazioni e ritardi

che sprofondano viaggiatori dall'aria sconsolata nella prospettiva di attese che da cento minuti diventano cento-dieci, fino al record di 145 minuti di ri-tardo toccati dal Regionale Veloce (sic!) per Piacenza delle 15,24.

Il grande atrio della stazione è una ghiacciaia dove la temperatura è solo di qualche grado superiore rispetto al gelo che avvolge la città da giorni, un comfort supplementare per pas-seggeri già snervati la loro parte per i convogli soppressi o ancora lontanis-simi. I pendolari sono talmente avvez-zi ai disagi già in tempi normali che la loro espressione, più che malconten-to o rabbia, tradisce una rassegnazio-ne profonda stavolta che all'origine dei loro guai c'è una causa esterna, cioè le abbondanti nevicate di questi giorni. Profonda e antica, a sentire il racconto di uno di loro: «A Bologna è sempre stato così, dicono che gli in-

Alcuni hanno le porte bloccate dal gelo, in altri

si accende l'aria fredda

convenienti sono dovuti agli scambi, ma li hanno già sostituiti con tecnolo-gie più moderne eppure i problemi continuano», spiega un professioni-sta di ritorno a casa, a Samoggia, fra Bologna e Modena, al termine di una giornata di lavoro.

Il giorno della tormenta il signore ha aspettato otto ore prima che un tre-no riuscisse a partire. D'altra parte la linea ferroviaria a ridosso della via Emilia è una tratta fondamentale per il traffico di persone e merci fra Milano e Bologna, dunque più che dei collega-menti attuali forse necessiterebbe di una metropolitana leggera, come usa nei grandi agglomerati urbani euro-pei. Invece i treni locali, che già in con-dizioni normali fanno quel che posso-no, in tempi di gelo si rivelano del tutto inadatti: visto ieri un Regionale con la metà delle porte a soffietto bloccate dal ghiaccio. Dunque arriva un'inver-nata più rigida ed ecco il sistema anda-re in sofferenza, col 25% dei convogli locali fermati dalla neve l'altro giorno.

Loro, i pendolari, guardano il tabel-lone alla ricerca del loro treno, senza dare l'impressione di prendersela più di tanto: «La gente è sopita», commen-ta serafico l'edicolante che dal suo punto di osservazione ha visto di tut-to, dagli esodi estivi quando ancora c'erano ad emergenze di altra natura, nevose o meno. A una ragazza col trol-ley scappa giusto un «che rottura!», la

forma di dissenso più estrema di cui sia-mo stati testimoni nel giorno di soffe-renza numero cinque per il sistema fer-roviario nel suo snodo nazionale più im-portante, lo scalo bolognese. Qualcuno si consola ricordando che ad altri viag-giatori è andata molto peggio, vedi l'esperienza delle centinaia di passegge-ri dell'intercity bloccato fra Cesena e Forlì nel giorno della bufera, col riscal-damento in panne e senz'acqua.

In Regione hanno deciso di vederci chiaro alla luce del contratto di servizio stretto con Trenitalia per cui la società ferroviaria è tenuta, oltre a scongiurare

infortuni eccezionali come quello dell'in-tercity congelato, a garantire pulizia e puntualità dei convogli. I pendolari po-trebbero riempirci un volume con que-sti argomenti, per il momento la prendo-no con filosofia, ma di sicuro rosicano ascoltando il racconto di un giovane che descrive l'equipaggiamento dei treni in Svezia, dove molto probabilmente nevi-cate come queste fanno ridere, armati di una specie di rompighiaccio piazzato davanti a ogni locomotore: «Vedrai che quelli non si fermano». E mentre si favo-leggia dell'efficienza nordica, un altro passeggero fa un divertito resoconto

del proprio viaggio di andata sulla stes-sa linea quando, dai radiatori del treno, è cominciata ad uscire aria fredda: «Avevano acceso l'aria condizionata, in pochi minuti l'ambiente si è raffredda-to». Un timido assaggio di quel che de-vono aver vissuto i disgraziati ospiti del famoso intercity.

La gente sul treno sorride alla sto-riella e poi passa ad altri argomenti. A ogni stazione un controllore fa la spola fra le porte bloccate dal ghiaccio, una spinta qui, una spinta là e la porta si ri-chiude, il treno può ripartire. Per oggi le previsioni dicono neve.

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