rassegna stampa del 09/08/2010 · sommario rassegna stampa dal 06-08-2010 al 09-08-2010 caserta...
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Sommario Rassegna Stampa dal 06-08-2010 al 09-08-2010
Caserta News: Franco Barone assessore alla Protezione Civile ....................................................................................... 1
La Citta'di Salerno: l'incendio alla centrale del latte di roma provoca il blocco della produzione ................................. 2
La Citta'di Salerno: fumo e paura, in fuga da mosca ........................................................................................................ 3
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari): A Montaguto un radar per monitorare la frana .................................................. 4
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari): Week end da bollino nero .................................................................................... 5
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari): Numeri record al casello Bari Nord .................................................................... 6
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Caserta): Fiamme a Sessa, evacuate 6 case .................................................................. 7
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Lecce): Piano di rientro, la Regione cede a metà .......................................................... 8
Corriere del Mezzogiorno (Ed. Napoli): Due donne sprofondano in una voragine......................................................... 9
La Gazzetta del Mezzogiorno.it: Mattinata di lavoro per Berlusconi ............................................................................ 10
Gazzetta del Sud: Mare sporco, se ne deve discutere in un incontro tra le istituzioni .................................................... 11
Gazzetta del Sud: Janò, oggi il "gran ritorno" di Bertolaso Gli sfollati rivendicano gli aiuti promessi......................... 12
Gazzetta del Sud: Attacco dell'ex assessore Grillo ma Campo assegna le deleghe......................................................... 13
Gazzetta del Sud: I quartieri collinari chiedono interventi urgenti ................................................................................. 14
Gazzetta del Sud: Un centinaio di famiglie ora può tornare a casa ................................................................................ 15
Gazzetta del Sud: Frane e autostrada: Bertolaso "porta" i soldi .................................................................................... 16
Gazzetta del Sud: Sos da Roccafiorita Contrada Ariella continua a franare .................................................................. 18
Gazzetta del Sud: Janò, sarà ridisegnata l'area a rischio ............................................................................................... 19
Gazzetta del Sud: Appalto per la rimozione annullato Condannata la Protezione civile................................................ 20
Gazzetta del Sud: I sindaci di Terme e Falcone invitati a far transitare i mezzi Nu sulla 113........................................ 21
Gazzetta del Sud: Martedì modifiche alla viabilità per il concerto di Antonello Venditti............................................... 22
Gazzetta del Sud: <Mai più concessioni e usi incompatibili con il mare> ............................................................ 23
Gazzetta del Sud: "Notte bianca" a Luzzi all'insegna della musica................................................................................. 24
Gazzetta del Sud: Tre incauti bagnanti annaspano i bagnini li hanno portati in salvo .................................................. 25
Gazzetta del Sud: L'Agenzia protezione dell'ambiente ha messo sotto sorveglianza il Crati .......................................... 26
Gazzetta del Sud: Incendi, Russia a rischio catastrofe .................................................................................................... 27
Gazzetta del Sud: Frana di Maierato, si pensa alla messa in sicurezza .......................................................................... 29
Gazzetta del Sud: Frane, Loiero chiede a Bertolaso Quali sono le decisioni non attuate? ............................................ 31
Gazzetta del Sud: Dissesto idrogeologico, il quadro è critico ......................................................................................... 32
Gazzetta del Sud: Chiarella cauto sul piano interventi <Ottimo ma non abbassiamo la guardia> ...................... 33
Gazzetta del Sud: Il premier va in vacanza ad Arcore..................................................................................................... 34
Gazzetta del Sud: Danni ingenti nelle campagne di Mongiuffi........................................................................................ 35
Gazzetta del Sud: Operazione Nettuno Nuova Acropoli mobilita i volontari .................................................................. 36
Gazzetta del Sud: Incendio a Lentia spento dai Forestali ............................................................................................... 37
Gazzetta del Sud: Brevi .................................................................................................................................................... 38
Gazzetta del Sud: Trenta roghi in ventiquattro ore.......................................................................................................... 39
Gazzetta del Sud: Da Cumia inferiore a Poggio dei Pini La mappa delle nuove zone a rischio .................................... 40
Gazzetta del Sud: Pro-memoria di Oliverio a Guido Bertolaso ...................................................................................... 41
Gazzetta del Sud: Mare, liquami e spazzatura ................................................................................................................. 42
Gazzetta del Sud: Giornata di giochi e solidarietà con la "Festa d'estate" dell'Afaal .................................................... 43
Gazzetta del Sud: Il Coro "Marenzio" dai canti gregoriani alle opere moderne ............................................................ 44
Gazzetta del Sud: Centri commerciali da "ripensare" ..................................................................................................... 45
Gazzetta del Sud: Dopo i fuochi pirotecnici l'incendio .................................................................................................... 46
Gazzetta del Sud: Spiagge libere più sicure con i cani-bagnino...................................................................................... 47
Gazzetta del Sud: La fitta nuvola di fumo nocivo raggiunge San Pietroburgo................................................................ 48
Il Giornale della Protezione Civile.it: Deraglia un treno della Circumvesuviana Un morto e 30 feriti. Uno grave ..... 49
Irpinianews: Montaguto - In arrivo radar fiorentino per monitorare i terremoti ............................................................ 51
Irpinianews: Forino - Nubifragio, la nota dell'ex sindaco Nunziata ................................................................................ 52
Il Mattino (Benevento): Nunzia De Girolamo, deputato del Pdl nonché Coordinatore provinciale del Pdl sannita ..... 53
Il Mattino (Caserta): Ieri il Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, accompagnato dall'Assessore .... 54
Il Mattino (Caserta): Claudio Coluzzi Tre agguati camorristici eseguiti tra le province di Napoli e Caserta negli...... 55
Il Mattino (Caserta): Gabriella Cuoco Cellole. Lungo le spiagge di Baia Domizia sud è allarme mucillagine. Le ...... 56
Il Mattino (Caserta): Code chilometriche di autovetture lungo la Domiziana e traffico in tilt nelle zone lido delle...... 57
Il Mattino (Circondario Nord): Alessandra Tommasino Camigliano. Con decreto del ministero dell'Interno ieri il ... 58
Il Mattino (Circondario Nord): Domenico Ambrosino Procida. A Vivara non è stato ancora attivato il previsto ....... 59
Il Mattino (Circondario Nord): Casamarciano. Quindici unità e 5 automezzi: per salvare le due donne ci è voluto ... 60
Il Mattino (Circondario Sud1): Claudio Fazzi L'Aquila. La famiglia Stati si ribella. Ezio, ex consigliere regionale ... 61
Il Mattino (Circondario Sud2): Carmen Fusco Casamarciano. Stavano lavorando nei campi coltivati dell'azienda .. 62
Il Mattino (City): Marco Di Caterino Afragola. Alle spalle dell'altare, l'affresco di San Giorgio che ucci... ................ 63
Il Mattino (City): Gerardo Ausiello Si lavora senza sosta per risolvere definitivamente l'emergenza rifiuti e, ... ......... 64
Il Mattino (Nazionale): Lucia Sgueglia Mosca. Il Generale Inverno ha lasciato da tempo la grande Madre Russia. ... 65
Il Mattino (Nazionale): Claudio Salvalaggio Mosca. Fuga da Mosca sotto un sole spettrale, verso dacie e città......... 66
Il Mattino (Salerno): Era stato indicato come un week end da bollino nero. E così è stato ma, fino alle 21 di ie... ...... 67
Il Mattino (Salerno): Antonio Orza SARNO Mancusi-bis: ieri mattina la presentazione ufficiale della nuova giunta. . 68
Salerno notizie: Viabilità; Al via il secondo fine settimana da bollino nero .................................................................... 69
Salerno notizie: Mare Sicuro 2010, primo parziale bilancio della Capitaneria di Porto ................................................ 70
Sanniopress: Napoli, treno deragliato: Regione apre inchiesta interna .......................................................................... 71
Domenica 8 Agosto 2010
POLITICA | S.Giorgio a Cremano - Il sindaco Mimmo Giorgiano ha completato la giunta comunale nominando come
decimo assessore Francesco Saverio Barone, con delega alla protezione civile. Barone, la cui nomina non è frutto di
indicazione dei partiti politici che compongono la maggioranza ma diretta espressione del primo cittadino, aveva ricoperto
lo stesso incarico prima dell'azzeramento di poche settimane fa. Giorgiano ha commentato la nomina augurando a Barone
"un proficuo lavoro" ricordando che lo stesso mantiene comunque anche l'incarico di coordinatore del gruppo comunale
di protezione civile.
Barone è già al lavoro per il progetto "Angeli dell'Estate". Anziani a diversamente abili residenti in città potranno fare
riferimento ai volontari fino al 6 settembre prossimo per ogni loro esigenza. Spesso soli in una città deserta, difficilmente i
cittadini più soli ed in difficoltà trovano assistenza e compagnia anche per le loro necessità più semplici come quella di
recarsi a fare la spesa, acquistare medicinali o ritirare una ricetta dal proprio dottore. I volontari, quindi, organizzeranno
un servizio in due turni che coprirà l'intera giornata, dalle 8 alle 20. Gli uomini e le donne della Protezione Civile
gireranno con le loro vetture di servizio per la città al fine di rispondere a qualsiasi necessità dei cittadini. E' inoltre attivo
il numero verde 800017366 a cui la cittadinanza potrà rivolgersi e che fungerà anche da "punto d'ascolto". In caso di
necessità fuori orario sarà possibile contattare il numero di cellulare 3939473691
Data:
08-08-2010 Caserta NewsFranco Barone assessore alla Protezione Civile
Argomento: Pag.SUD 1
S'indaga sulle cause del rogo, i vigili temono che sia di origine dolosa
ROMA. L'imponente incendio che ieri ha distrutto uno dei capannoni della Centrale del Latte di Roma a Casal
Monastero ed invaso tutti i settori della fabbrica di denso fumo nero, sprigionato dalle casse di plastica bruciate, ha
bloccato la produzione dello stabilimento. La Parmalat ha fatto sapere che il latte laziale sarà però lavorato in altri
stabilimenti dell'azienda. I più vicini sono quelli in provincia di Caserta e Parma, per garantire lo stesso la fornitura.
L'azienda garantisce che ridurrà al minimo i disagi per i consumatori.
Per ora le cause rimangono imprecisate, ma tra le ipotesi investigative non si esclude il dolo o un ritardo nella richiesta di
soccorso da parte della vigilanza interna. «La polizia scientifica sta indagando ed anche se non sono stati trovati inneschi,
cosa difficile in un incendio di così grandi dimensioni e con la presenza di tanto legno e plastica, è ovvio che non si possa
escludere il dolo - ha spiegato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma Massimo Gaddini - anche se tra le
ipotesi ci potrebbe essere anche un ritardo nella richiesta di soccorsi».
Sono stati, infatti, trovati molti idranti utilizzati dalla vigilanza interna. «Dalla chiamata al nostro arrivo - ha aggiunto il
comandante - sono trascorsi soltanto sei minuti, ma al nostro arrivo l'incendio era già molto diffuso».
Data:
08-08-2010 La Citta'di Salernol'incendio alla centrale del latte di roma provoca il blocco della produzione
Argomento: Pag.SUD 2
Lo smog degli incendi ha raggiunto la stratosfera. Le ambasciate pronte a un'evacuazione
Aria irrespirabile, abitanti tappati nelle case. Aeroporti paralizzati
MOSCA. Si spopola la capitale russa, assediata dagli incendi e invasa da una densa nuvola di fumo acre e nocivoche, secondo i satelliti della Nasa, ha raggiunto la stratosfera a 12 km di altitudine, formando «pirocumuli», comese si trattasse di un'eruzione vulcanica. La nube bianca carica di gas tossici, già estesa per tremila chilometri, dagli Urali ai confini occidentali del Paese, si sta
diffondendo a grande velocità facendo diventare l'aria irrespirabile. Il monossido ha superato di 6,6 volte la soglia di
sicurezza.
La più grande capitale europea, con oltre 10 milioni di abitanti, è ormai in ginocchio, come gran parte della Russia
occidentale, investita da metà giugno da un'ondata anomala di caldo torrido e, da due settimane, da roghi naturali. Nelle
ultime 24 ore sono stati registrati 290 nuovi focolai che hanno divorato altri 14 mila ettari per una superficie totale di
751.907 ettari. Quasi come l'Umbria.
Ieri, la Farnesina attraverso il sito «Viaggiare Sicuri» ha lanciato un appello ad evitare viaggi in Russia «se non
strettamente necessari e soprattutto a non portare bambini, anziani e persone affette da patologie cardiache e respiratorie»
spiegando che «permane a Mosca la situazione di forte inquinamento dovuto agli incendi».
Stesso appello ad evitare le zone colpite dalla calamità è stato lanciato dai ministeri degli Esteri di altri paesi. E, a questo
punto, in Russia cresce la paura dei probabili contraccolpi sul turismo che fanno tremare autorità e tour operator. Anche
gli aeroporti di Mosca, a parte Sheremietevo, sono in difficoltà, con decine di voli dirottati o ritardati, con migliaia di
passeggeri che attendono, tra il fumo che insidia gli ingressi e i black-out dei condizionatori. Ieri l'ambasciata israeliana
ha invitato i dipendenti ad allontanarsi dalla capitale, mentre altre rappresentanze di governi stranieri hanno consigliato
agli addetti e ai loro familiari ad approfittare dei sistemi di aria condizionata installati nei propri edifici. Un cataclisma
con conseguenze dal turismo al blocco dell'export russo del grano che scatterà dal 15 agosto; dall'inquinamento dell'aria
alla distruzione di una parte del polmone verde del pianeta. Per fronteggiare la situazione sono scesi in campo oltre
150mila uomini della protezione civile e da ieri, settemila soldati con 600 mezzi militari speciali, hanno posato oltre 40
chilometri di condutture d'acqua nella regione di Mosca e di Nizhni Novgorod. Intorno alla capitale il problema maggiore
sono le torbiere in fiamme: i pompieri hanno deciso di lavorare 24 ore su 24. A rischio anche un centro di allarme contro
gli attacchi missilistici, nel distretto di Kolomna, dopo che il 29 luglio sono bruciate due basi militari.
Arrivano anche aiuti stranieri. Diversi paesi hanno inviato aerei ed elicotteri, come i due Canadair italiani in servizio sul
Volga. Ma la situazione peggiora, con temperature che hanno raggiunto i 38 gradi. Il meteo, inoltre, non lascia sperare, se
non in un cambio del vento tra martedì e mercoledì, che potrebbe spazzare la nube di fumo e ridurre la concentrazione di
monossido di carbonio. Cresce anche il numero delle persone che si rivolgono all'ospedale e chi è costretto ad uscire da
casa si applica sulla bocca una mascherina. La regalano anche ai supermercati ed è diventata il simbolo di quest'estate a
Mosca. (f.c.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Data:
08-08-2010 La Citta'di Salernofumo e paura, in fuga da mosca
Argomento: Pag.SUD 3
6 ago 2010 BariLu. Pe. RIPRODUZIONE RISERVATA
La Protezione civile sottoscrive due protocolli con l'Università di Firenze ed il Cnr
FOGGIA Due protocolli d'intesa per superare definitivamente la situazione di emergenza nella zona della frana di
Montaguto, al confine tra la provincia di Foggia e quella di Avellino, sono stati firmati dalla Protezione Civile Nazionale
con il Dipartimento di Scienza della Terra e con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Firenze monitorerà lo spostamento della frana
all'interno della montagna grazie ad un sistema radar a terra, già installato a ridosso della zona interessata dallo
smottamento nei mesi scorsi. Inoltre l'università fiorentina curerà anche i lavori finalizzati a prosciugare i numerosi corsi
d'acqua, che scorrono all'interno della montagna, e che sono considerati le cause maggiori della frana. L'Istituto di Ricerca
per la Pr ot e z i one I dr ogeol ogi c a del CNR, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra
dell'Università del Sannio, controllerà, invece, la frana monitorando, quotidianamente, «le condizioni pluviometriche e
ideologiche della zona e la definizione dei modelli per stabilire le condizioni di stabilità, innesco ed evoluzione del
movimento franoso». Una frana, quella della zona di Montaguto, iniziata nel 2006 anche se esiste traccia addirittura in
documenti risalenti al Regno delle Due Sicilie ma che si è aggravata nei mesi scorsi, causando prima l'interruzione della
statale 90, e poi il 21 aprile quella della tratta ferroviaria Foggia-Benevento, sulla linea Lecce Roma. Subito dopo
l'emergenza, la cui gestione fu affidata al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, sul luogo della frana hanno
iniziato a lavorare i tecnici di una ditta privata, delle Ferrovie e, soprattutto, i militari dell'11Ëš reggimento Genio
Guastatori di Foggia e di Caserta. Dopo quasi tre mesi di intensa attività il 7 giugno scorso la circolazione ferroviaria era
stata ripristinata e, in poco più di un mese, è stata realizzata la variante della strada statale 90, detta «delle Puglie»,
riaperta al traffico il 10 luglio. Encomiabile il lavoro dei 597 militari, che continueranno a stazionare sulla zona della
frana, monitorandola costantemente, fino a quando cesserà la situazione di emergenza a Montaguto. E anche grazie
all'intenso lavoro dei militari per il contenimento e messa in sicurezza della frana, che interessa una massa di terreno di
oltre 10 milioni di metri cubi, la velocità del movimento si è ridotta a pochi centimetri al giorno rispetto alla punta
massima registrata ad inizio anno, dell'ordine dei 4 metri al giorno.
Data:
06-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari)A Montaguto un radar per monitorare la frana
Argomento: Pag.SUD 4
7 ago 2010 BariVincenzo Damiani RIPRODUZIONE RISERVATA
Al porto Anche il porto si prepara ad accogliere i crocieristi in arrivo e in partenza. Dovrebbero transitare dal porto circa
100mila persone
BARI Inizia il fine settimana da incubo per gli automobilisti, la circolazioni sulle strade baresi, infatti, sarà da bollino
nero nelle prossime 48 ore. Oggi e domani, nonostante il tempo poco clemente e le pioggie, si prevede il grande afflusso
delle auto dei vacanzieri dirette nelle più importanti località turistiche. Il piano predisposto dalla prefettura prevede
l'impiego di circa 500 uomini delle forze dell'ordine, saranno circa 450mila le vetture che attraverseranno le principali
arterie stradali. Massima attenzione sulla strada statale 16, in entrambe le direzioni, nord e sud; la strada statale 100, la
statale 172 e 98, la strada provinciale 121 e l'autostrada E55. E qui che si concentreranno i controlli e i soccorsi del
servizio 118 e delle associazioni dei volontari. Il piano anti-traffico predisposto dalla prefettura prevede l'impiego di quasi
tutte le pattuglie disponibili su strada, i controlli saranno agevolati anche grazie all'ausilio di apparecchiature speciali
finalizzate al monitoraggio della velocità e della guida in stato di alterazione psico-fisica. Sono state programmate una
serie di iniziative per agevolare il traffico nei tratti stradali e autostradali a rischio. I Comuni sono stati invitati dal prefetto
a dotarsi delle scorte d'acqua, rendendole disponibili e distribuendole agli automobilisti nei casi in cui se ne presenti la
necessità (lunghe code per rallentamenti, incidenti stradali). Sono pronti anche gli autovelox fissi e mobili e i test come
l'etilometro, il drug test. A disposizione degli automobilisti c'è anche un numero verde (800.263263) utile per l'assistenza
ai mezzi in avaria. Lungo i percorsi che portano verso il mare e i centri turistici, verranno istituite delle postazioni fisse
della Protezione civile, della Croce rossa e del 118. Ogni punto avrà a disposizione un'ambulanza con medico a bordo per
permettere interventi rapidi. Un ruolo di primo piano lo rivestiranno le associazioni di volontariato che metteranno a
disposizione mezzi e uomini (almeno una squadra composta da cinque persone). Anche il porto di Bari si prepara ad
accogliere i crocieristi in arrivo e i turisti in partenza. Questo fine settimana dovrebbero transitare dal porto barese circa
100mila persone, all'interno dello scalo pugliese.
Data:
07-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari)Week end da bollino nero
Argomento: Pag.SUD 5
8 ago 2010 BariVincenzo Damiani RIPRODUZIONE RISERVATA
Una decina di tamponamenti, code di tre chilometri sulla tangenziale Sud. Oggi ancora allerta
Ieri, primo giorno di esodo da bollino nero con 2500 auto all'ora
BARI Il primo giorno di esodo estivo da «bollino nero» sulle strade pugliesi è andato in archivio con numeri da record: il
volume di traffico, in mattinata, è arrivato a toccare punte di tremila veicoli l'ora al casello autostradale di Bari nord. Mai
si era sfiorato questo picco, che al massimo aveva raggiunto i 2.500 veicoli l'ora (mentre la media abituale si aggira
intorno al migliaio di unità).
Insomma, sono state confermate le previsioni fatte nei giorni scorsi dalla prefettura e dalle forze dell'ordine, che avevano
preparato un piano anti traffico per arginare il maxi esodo. Al casello di Bari nord si sono registrate file in entrata lunghe
oltre il chilometro, sulla tangenziale barese, in direzione sud, invece il serpentone di auto ha raggiunto anche i tre
chilometri di lunghezza. Traffico molto intenso, ma tutto sommato scorrevole: si calcola che solamente nella giornata di
ieri circa 280mila veicoli hanno percorso le principali arterie stradali baresi. Si sono verificati una decina di
tamponamenti, ma fortunatamente tutti di lieve portata. Qualche difficoltà in più in autostrada, in particolare sull'A14
Bologna-Taranto dove i rallentamenti hanno creato disagi alla circolazione. Ma l'allerta della prefettura proseguirà anche
oggi, almeno altre 250 mila macchine si metteranno in strada.
Per questo la polizia stradale invita alla «prudenza e alla massima attenzione». «Lasciate perdere la radio ed i telefonini»,
fanno sapere dalla centrale operativa della Stradale. Ancora qualche numero: ieri, in autostrada, è stata impiegata una
pattuglia di polizia ogni 50 chilometri circa, gli agenti in borghese invece hanno tenuto d'occhio le aree di servizio. Sulla
viabilità ordinaria sono state impegnate venti pattuglie per turno. Complessivamente circa 500 uomini. La Polizia stradale
ricorda anche l'entrata in vigore delle nuove norme del Codice della strada, che impongono un giro di vite in tema di
sicurezza tra i più giovani. I patentati da meno di tre anni e comunque fino a 21 anni, se sorpresi alla guida con tasso
alcolemico tra 0,1 e 0,5 mg/l (quantità prima non punibile) subiscono una sanzione di 150 euro e la decurtazione di cinque
punti sulla patente. A disposizione degli automobilisti è attivo 24 ore su 24 un numero verde (800.263263) utile per
l'assistenza ai mezzi in avaria. Lungo i percorsi che portano verso il mare e i centri turistici, come previsto, sono state
istituite le postazioni fisse della Protezione civile, della Croce rossa e del 118.
Data:
08-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari)Numeri record al casello Bari Nord
Argomento: Pag.SUD 6
8 ago 2010 CasertaG. I. RIPRODUZIONE RISERVATA
SESSA AURUNCA In fiamme il bosco e la macchia mediterranea sui colli che sovrastano Piedimonte di Sessa. Le
fiamme hanno cominciato a propagarsi intorno alle ore 12 di ieri. Sul posto sono prontamente accorse otto squadre dei
vigili del fuoco provenienti da tutta la provincia di Caserta con autobotti ed elicotteri e il corpo forestale dello Stato. Le
fiamme si sono poi estese fino alla Sinuessa. Evacuate sei abitazioni presenti nella stessa località. Il fumo ha raggiunto
anche la Domiziana, paralizzando il traffico. In azione anche gli uomini della protezione civile. Le squadre di soccorso
non sono riuscite, nonostante il forte impegno, a domare l'incendio che continua ad avanzare. Pochi i dubbi sull'origine
dolosa delle fiamme. Purtroppo il fuoco distrugge ancora i boschi di Terra di Lavoro, nonostante l'impegno delle
associazioni, delle istituzioni e dei volontari, come quelli di Legambiente, al lavoro in molte zone attraverso la campagna
«Non scherzate col fuoco» promossa dall'associazione ambientalista per prevenire i roghi siano essi dolosi che casuali. Ed
un modo per farlo è quello di effettuare manutenzione costante presso le aree verdi. Purtroppo nemmeno le condanne
scoraggiano i piromani.
Data:
08-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Caserta)Fiamme a Sessa, evacuate 6 case
Argomento: Pag.SUD 7
7 ago 2010 LecceFrancesco Strippoli RIPRODUZIONE RISERVATA
Sì alle prescrizioni del Governo ma Vendola ribadisce: «Conti in ordine»
Patto di stabilità Il ministro Fitto attacca: «Anche la Corte dei Conti denuncia lo sforamento e boccia il vostro bilancio»
BARI Nichi Vendola obbedisce alle prescrizioni del governo sul Piano di rientro sanitario. Lo fa «in spirito di leale
collaborazione» con l'esecutivo. Ma riaffermando le proprie ragioni e anche obiettando. Soprattutto a proposito del punto
più controverso nella diatriba tra Bari e Roma: il processo di internalizzazione di cinquemila lavoratori in società
pubbliche costituite dalle Asl. Quello che richiede il governo (sospensione delle procedure amministrative e poi anche
della legge che le regola) «è ultroneo» rispetto al Piano di rientro. Insomma, fa capire Vendola nella lettera di risposta al
governo, c'entra poco con l'obiettivo di riequilibrare i conti. «I nostri provvedimenti in tema di internalizzazione - scrive -
hanno interrotto processi di degenerazione in atto da lunghissimo tempo, osservati anche dalla magistratura» (il
riferimento è ai casi di sfruttamento). E hanno «restituito dignità al lavoro e ai lavoratori, provocando al contempo
riduzione di spesa». Le norme della Regione, dunque, assicurano «un significativo miglioramento del governo del sistema
sanitario, una razionalizzazione dei costi, il miglioramento delle condizioni sociali ed occupazionali degli operatori». La
Regione adempirà tuttavia alle prescrizioni, anche sospendendo norme «innovative» come quella sul nuovo sistema di
reclutamento dei manager sanitari. A settembre, Vendola porterà la legge di sospensione in Consiglio regionale, mentre
già ieri è partita la prennunciata lettera ai direttori generali Asl. «In attesa di un auspicato tavolo tecnico di confronto»
(che nella prospettiva della Regione rilevi l'economicità dell'internalizzazione) Vendola chiede ai manager di «non
assumere nuove delibere riguardanti l'applicazione delle norme contestate». Ma, aggiunge, «senza interrompere i processi
già deliberati». In pratica, come riferito ieri, le Asl di Brindisi e Lecce potranno assumere diverse centinaia di lavoratori
che sono in attesa di contratto (visto che le procedure sono complete) e potranno unirsi a quelle di Foggia, Taranto e Bat
che hanno provveduto. La Cgil, perciò, si duole e si preoccupa che «restino a bocca asciutta», i lavoratori impegnati
nell'Asl barese. Nella lettera, Vendola rimarca l'assenza del governo al momento della firma, nonostante l'accordo già
raggiunto tra i tecnici ministeriali e regionali. Infine aderisce a tutte le altre prescrizioni. Ma sui «controlli» chiesti dal
governo e sulla «rimodulazione» dei 500 milioni che dopo il Piano si sbloccheranno per essere trasferiti a Bari, chiede che
tutto si adempia con modalità «strettamente coerenti» con le leggi. Niente scherzi o riserve mentali, sembra dire la
Regione, tutto secondo le norme. Intanto la giornata riserva una seconda dose di polemiche. Il ministro Raffaele Fitto,
bersagliato a più riprese da Vendola nei giorni scorsi, replica citando l'ultima relazione della Corte dei conti sulle Regioni:
la Puglia viene indicata come una delle tre Regioni ordinarie ad aver violato il Patto di stabilità (la Puglia per cassa e
competenza). «Vediamo - ironizza Fitto - se anche la Corte gioca al tiro al bersaglio con la Puglia. La sciocchezza di
Vendola sui conti in ordine non le smentisco io, ma la magistratura contabile». Replica l'assessore Michele Pelillo: «La
Corte non ha mai censurato la situazione contabile. Fitto confonde la violazione del Patto di stabilità con la tenuta in
ordine dei conti, cose ben diverse». Quanto ai deficit sanitari, pure rilevati dalla Corte, la Regione replica che si tratta di
«dato statistico, i disavanzi sono sempre stati coperti».
Lo ha detto Bernardo De Bernardinis, numero due di Guido Bertolaso, incontrando a Bari l'assessore Fabiano Amati
nella sede regionale della Protezione civile Nichi Vendola (Sel) e Raffaele Fitto (Pdl) durante la registrazione di una
trasmissione televisiva
Data:
07-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Lecce)Piano di rientro, la Regione cede a metà
Argomento: Pag.SUD 8
7 ago 2010 NapoliDiego Penna RIPRODUZIONE RISERVATA
CASAMARCIANO - Due ore e mezza di angoscia vissute ieri mattina a Casamarciano per il destino di due donne, madre
e figlia, sprofondate in una voragine. Avevano appena terminato la raccolta dei fagiolini e stavano passeggiando nell'orto
all'interno dell'azienda agricola di famiglia, la «Serino» in via Nazionale delle Puglie, quando sotto i loro piedi si è aperto
un baratro profondo circa 15 metri che le ha inghiottite in una frazione di secondo. Una mattina di terrore quella vissuta
da Filomena Serino, 31 anni, e dalla madre Carolina, 55, rimaste intrappolate all'interno del cunicolo. A dare l'allarme
sono stati i familiari delle due donne. Sul posto sono intervenuti squadre dei vigili del fuoco del Saf (Speleo alpino
fluviale), speleologi, carabinieri e guardia di finanza, uomini della polizia municipale locale e della protezione civile oltre
ad un'ambulanza dell'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. I vigili del fuoco hanno faticato non poco per estrarre le
due donne dalla voragine mentre un cordone di sicurezza organizzato dalle forze dell'ordine teneva lontani i tanti curiosi
accorsi sul posto. Ad essere salvata per prima è stata la più anziana. Più tempo è stato necessario per tirare fuori Carolina,
attesa all'esterno dal marito e dai due figli. La donna è stata recuperata grazie ad un complesso sistema di corde. La
31enne è rimasta ferita in maniera non grave ad una gamba. Durante le operazioni di recupero i soccorritori hanno anche
messo in sicurezza la zona puntellando con travi di legno la voragine. Inizialmente si pensava che il profondo buco si
fosse aperto per la friabilità del terreno, ma successivamente si è accertato che si tratta di un vecchio pozzo in disuso.
Data:
07-08-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Napoli)Due donne sprofondano in una voragine
Argomento: Pag.SUD 9
Premier riceve Cicchitto, Bertolaso e sottosegretario Letta
(ANSA) - ROMA, 7 AGO - Lunga mattinata di incontri per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a palazzo
Grazioli, prima della partenza per Arcore.
Il premier ha ricevuto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl e Guido Bertolaso, capo della Protezione civile.
Agli incontri ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Nel corso della riunione
con Bertolaso e Letta si e' valutato, tra l'altro, l'invio di mezzi italiani in Russia per l'emergenza incendi.
07 Agosto 2010
Data:
07-08-2010 La Gazzetta del Mezzogiorno.itMattinata di lavoro per Berlusconi
Argomento: Pag.SUD 10
Rosario Stanizzi
Cropani
Un incontro fra tutti i soggetti, pubblici e privati, alla presenza del prefetto, per affrontare in tutti i suoi aspetti il problema
del mare sporco. È quanto chiede l'Amministrazione comunale di Simeri Crichi, guidata dal sindaco Saverio Loiero, che
ha inviato una lettera all'Ufficio territoriale del Governo di Catanzaro. «A seguito delle diverse segnalazioni – si
legge in una nota stampa del Comune – il sindaco Loiero si è attivato per cercare di comprendere le cause che
provocherebbero l'alterazione del colore delle acque marine che costeggiano Simeri Crichi e i Comuni limitrofi in alcune
ore della giornata, provocando disagi ai bagnanti. Lo stesso sindaco, ancor prima di coinvolgere la massima autorità
territoriale di governo, ha ritenuto opportuno attivare tutte le procedure di sua competenza per trovare una soluzione
concreta e immediata. A tal proposito, gli uffici comunali hanno effettuato dei sopralluoghi lungo il corso (in ambito
comunale) dei fiumi Simeri e Alli, a seguito dei quali non è stata riscontrata alcuna presenza di scarichi abusivi, per cui si
è prospettata l'ipotesi che la causa potrebbe essere la consistente quantità di acqua che, quotidianamente, viene emessa
dalla centrale idroelettrica di Magisano, e che per la potenza sprigionata, trascina terra e detriti fino alle rive marine. Sulla
base di ciò è stata inviata anche una comunicazione alla Società A2A, proprietaria della centrale, con la quale si chiedeva
di spostare lo scarico delle acque in orario notturno, ma nessuna risposta è stata ricevuta a tal proposito».
Rilevata l'importanza del problema la Prefettura di Catanzaro con nota n. 6271 del 30 luglio scorso ha comunicato di aver
convocato per giovedì 12 agosto i sindaci di Catanzaro, Simeri Crichi, Cropani, Sellia Marina, Belcastro; l'assessorato
regionale all'Ambiente settore protezione civile; l'assessorato provinciale all'Aambiente e alla protezione civile; il
direttore dell'Arpacal; la Questura di Catanzaro, il Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
«L'amministrazione comunale di Simeri Crichi, sulla base delle segnalazioni ricevute – si legge ancora nella nota
– ribadisce la reiterata disponibilità a trovare la soluzione rispetto ad una problematica ambientale, che
sistematicamente si presenta in questo periodo dell'anno e rispetto alla quale tutto ciò che rientrava nelle proprie
competenze è stato ottemperato. Non a caso il sindaco Loiero, lo scorso 19 giugno, si era fatto promotore di un incontro
fra tutti i sindaci dei comuni del litorale che va da Belcastro a Simeri Crichi, al fine di avviare una sinergia d'intenti in
merito alla salvaguardia ambientale. Appare allo stesso tempo opportuno ribadire come l'amministrazione comunale,
nonostante gli attacchi strumentali e mistificatori che quotidianamente riceve, stia continuando a garantire il servizio di
pulizia della spiaggia, il servizio di raccolta degli ingombranti con l'istituzione di un numero telefonico disponibile a
ricevere le segnalazioni per la raccolta a domicilio e il funzionamento dei depuratori, anche se sottodimensionati. Una
situazione ambientale quindi pienamente sotto controllo. Diverso è il caso del "Villaggio Eucaliptus" i cui abitanti,
lamentando lo scarso intervento dell'amministrazione, dimenticano come lo stesso villaggio sia proprietà privata con
relativo condominio, la cui gestione è patrimonio dei condomini. In base ad una vecchia convenzione, le opere di
urbanizzazione e i servizi relativi a strade, luce, acqua e rete fognaria saranno prese in carico dall'Amministrazione non
appena il collaudo in corso sarà completato. In ogni caso – conclude la nota – i servizi di ordine
generale continueranno ad essere garantiti».
Data:
06-08-2010 Gazzetta del SudMare sporco, se ne deve discutere in un incontro tra le istituzioni
Argomento: Pag.SUD 11
Urbanistica, il Comune istituisce l'ufficio Piano. Sarà riqualificata la Galleria Mancuso
Janò, Piano strutturale, scuole, galleria Mancuso. Ha discusso e deliberato su argomenti importanti, ieri, la Giunta
comunale presieduta dal sindaco Rosario Olivo.
Innanzitutto è stata affrontata l'emergenza Janò alla luce dello stanziamento che oggi, in conferenza stampa, illustreranno
il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. «All'esponente del
Governo nazionale – precisa una nota del Comune – il sindaco Olivo riproporrà le problematiche
derivate dall'emergenza frane dello scorso febbraio, facendosi ancora una volta portavoce delle richieste dei cittadini». E
in vista dell'appuntamento odierno è intervenuto anche il comitato "Emergenza Janò". «In questi lunghissimi mesi di
attesa e di estremo disagio per la popolazione colpita dagli eventi franosi dello scorso febbraio – si legge nella
nota diffusa ieri – abbiamo sperato con tutto il cuore che si arrivasse ad una definizione del problema. Finalmente
abbiamo potuto, soltanto in quest'ultimo mese di luglio, stimare l'operato degli uomini scelti dal presidente Scopelliti, che
rappresentano la struttura di supporto al commissario delegato, capaci in pochissimo tempo di velocizzare alcuni passaggi
necessari ad adempiere le prime importantissime operazioni affinché la macchina istituzionale potesse mettersi in moto.
Ma se rivolgiamo un plauso al lodevole lavoro svolto, in 35 giorni di operato, alla struttura di supporto del commissario
delegato, dall'altra ci sentiamo amareggiati per la totale assenza del Governo centrale». Il riferimento è proprio all'ospite
illustre della conferenza stampa di questa mattina, Guido Bertolaso. «Molte famiglie – segnala il comitato
– hanno dovuto, da qualche giorno, lasciare l'albergo con la speranza di avere quel contributo per l'autonoma
sistemazione così tanto promesso, ma, invece, si son dovuti accollare la spesa relativa all'anticipo dei canoni mensili. E
molte di queste famiglie devono pagare anche vecchi prestiti o mutui». Da qui l'auspicio che agli annunci facciano seguito
i fatti concreti: «Speriamo che, con la sua presenza a Catanzaro, il dott. Bertolaso questa volta voglia non soltanto colmare
il vuoto degli ultimi mesi ma, soprattutto, adempiere alle necessità di questo quartiere così danneggiato, tanto
materialmente, quanto nello spirito. Speriamo perciò che Bertolaso voglia farsi portavoce presso il Governo Centrale
affinchè ci sia l'erogazione immediata dello stanziamento necessario per l'aiuto alle famiglie e soprattutto per la messa in
sicurezza del territorio».
Tornando alla Giunta comunale, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Pino Soriero, ieri si è dato anche il via libera
all'istituzione dell'Ufficio del Piano strutturale. E sempre su proposta di Soriero è stato deciso di accelerare gli
adempimenti tecnici relativi alla riqualificazione della galleria Mancuso; gli uffici del settore progettazione procederanno
dunque, in primo luogo, a stilare la perizia tecnica per la revisione della rampa d'accesso e un intervento di pulizia
straordinaria. L'Esecutivo - su proposta in questo caso dell'assessore alla pubblica istruzione Danilo Gatto - ha poi
approvato la delibera di affidamento all'Amc del servizio di trasporto degli alunni per il prossimo anno scolastico. Sì della
Giunta anche a due perizie illustrate dall'assessore alla gestione del territorio, Sabatino Ventura, che riguardano la
campagna di verifica dell'adeguamento sismico delle scuola Murano e della scuola di via Molè nel quartiere Santa Maria.
Proprio sul Piano strutturale comunale è di ieri l'intervento dell'Mpa il cui commissario provinciale, Carmine Gallippi, ha
avanzato alcuni suggerimebnti all'assessore Soriero. Nel mirino del Movimento per l'autonomia ci sono vecchie scelte
sbagliate delle quali ancora oggi si pagano le conseguenze. «Il primo suggerimento – sottolinea Gallippi
– è quello del blocco dell'espansione urbana, che nasce dalla considerazione del consumo di suolo a fronte di uno
sviluppo demografico ormai ridotto ai minimi termini. Il secondo riguarda la possibilità di "aggregare" la crescita della
città allo sviluppo progettuale del parco che dalla scuola agraria porta a Marina, intendendolo come linea verde di
sviluppo. A questa indicazione dovrebbe seguire la crescita congiunta delle altre aree verdi, come la pineta di Siano
attraverso il progetto in itinere, con i relativi quartieri. Tutto ciò senza puntare su nuovi insediamenti, ma semplicemente
riqualificando e offrendo maggiori servizi e attrezzature alle aree interessate». L'Mpa chiede inoltre «maggiore attenzione
al la riqualificazione urbana», cioè «mai più fabbricati fatiscenti nel centro storico» evitando che il cuore della città «si
trasformi in una scatola vuota».(g.l.r.)
Data:
06-08-2010 Gazzetta del SudJanò, oggi il "gran ritorno" di Bertolaso Gli sfollati rivendicano gli aiuti
promessi
Argomento: Pag.SUD 12
Katia Trifirò
Santa Lucia del Mela
È apparsa sui muri della città una lettera alla cittadinanza a firma di Salvatore Grillo, ex assessore comunale della giunta
Campo revocato due mesi fa dalla propria carica insieme a Paolo Calderone. Nel manifesto Grillo comunica di ritenere
che la revoca sia stata effettuata dal sindaco senza alcuna motivazione. Afferma inoltre la convinzione che dietro il gesto
ci sia una presa di posizione precisa non contro il suo operato amministrativo, ma contro ciò che egli rappresenta: «Si
vuole distruggere quelle idee che hanno sorretto la mia attività politica negli ultimi 15 anni».
La lettera aperta ai cittadini si conclude con un affondo contro tutta la linea amministrativa del gruppo Campo, accusato di
voler «distruggere gli ideali di legalità e di difesa degli interessi del Comune». Dopo le dimissioni di Franco Interisano e
l'allontanamento di Grillo e Calderone, il gruppo degli assessori venuto fuori dalle elezioni del 2008 si riduce al
vicesindaco Santo Vaccarino e a Santo Pandolfo. Con l'ingresso in giunta di Angelo Letizia e Giusy Merulla, intanto il
sindaco ha definito le deleghe. Politiche sociali, pubblica istruzione, ambiente a Vaccarino; Turismo, sport e spettacolo,
igiene e sanità a Pandolfo; Urbanistica, protezione civile, polizia municipale, cimitero a Letizia; Attività produttive,
personale, politiche giovanili a Merulla.
Data:
06-08-2010 Gazzetta del SudAttacco dell'ex assessore Grillo ma Campo assegna le deleghe
Argomento: Pag.SUD 13
Saverio Vasta
Barcellona
Tornano a protestare i cittadini di contrada Carmine, Serro del Carmine, Stretto Sant'Anna, Cannistrà e Portella. In un
documento sottoscritto da 119 firmatari e indirizzato al sindaco e all'amministrazione comunale, chiedono una maggiore
attenzione alle problematiche delle frazioni collinari, nell'ottica dell'interesse della città di riappropriarsi di un patrimonio
ambientale ancora invidiabile e di una risorsa turistica. I firmatari avanzano all'amministrazione una serie di rimostranze
chiedendo che si pongano in essere interventi urgenti e avanzando proposte. Centrale il problema della viabilità, che
risulta fortemente compromessa a causa della chiusura al transito veicolare delle vie Salita del Carmine e Salita II del
Carmine, che congiungono sul versante collinare Barcellona e Pozzo di Gotto, proprio all'altezza del Santuario del
Carmine e dell'annesso Convento a poche centinaia di metri dall'elementare "Nino Pino Balotta". Le strade mulattiere
– denunciano i cittadini nella petizione – non vengono ripulite con tempestività dalle sterpaglie. Altre
segnalazioni riguardano un serbatoio comunale posto pericolosamente in una semicurva in via Stretto S. Anna Cannistrà,
lungo la cosiddetta "curva della morte". I firmatari manifestazione inoltre preoccupazione per le crepature emerse sul
prospetto del Santuario del Carmine, ma i frati carmelitani, interpellati, sono certi non si tratti di un cedimento della
collina ma di un normale assestamento dopo l'intervento di palificazione. Nella lettera aperta i residenti rilanciano poi
l'idea di rivalutare «l'unica secolare pineta ancora esistente a meno di 2 km dal cuore di Barcellona». «Provvederemo al
più presto - afferma l'assessore Domenico Scolaro - a ripulire dalle erbacce via Salita del Carmine e a togliere dalla strada
il serbatoio. Per quanto riguarda il ripristino della viabilità l'intervento richiede ingenti risorse e siamo ancora in attesa dei
fondi della Protezione civile. L'idea della pineta andrebbe discussa insieme ai proprietari, perché non fa parte del
patrimonio pubblico. Siamo disponibile a riparlarne a settembre».
Data:
06-08-2010 Gazzetta del SudI quartieri collinari chiedono interventi urgenti
Argomento: Pag.SUD 14
Salvatore Mangione
San Fratello
Il sindaco Salvatore Sidoti Pinto ha disposto la rimodulazione della perimetrazione della zona rossa del territorio
comunale . Oltre 100 sono le famiglie interessate per altrettante vie cittadine che possono rientrare immediatamente nelle
rispettive abitazioni. Sono interessate in parte le vie cittadine Roma, Dante, Leopardi, Carducci, Cirino Scaglione,
Rossini, Bellini, Vicolo Tetamo.
Scendono così a novecento le persone ancora sfollate, mentre le imprese aggiudicatarie hanno dato avvio ai lavori di
consolidamento nella zona del quartiere San Benedetto e sono state indette le gare per grandi opere di salvaguardia della
cittadina.
Intanto mentre la Protezione Civile continua la sua incessante opera di monitoraggio del territorio comunale ed i geologi
con la supervisione del rappresentante dei Nebrodi Michele Orifici, un'altra segnalazione di pericolo viene dall'antica
struttura chiesastica del Crocifisso.
Infatti l'antico battistero, opera architettonicamente unica nel suo genere, essendo stata costruita negli ultimi anni del
Cinquecento, presenta su ogni lato che si affaccia sull'omonima piazza Crocifisso notevoli e vistose feritoie che ne
minacciano la stabilità.
Nelle mura sono incastonate due pregevoli opere marmoree di stile gagginesco: un volto di Cristo coronato di spine ed un
Madonna della Pietà , ben proporzionata, stilizzata con i simboli della crocifissione.
Nel passato muoveva da questa chiesa battistero la processione della Festa dei Giudei ed era preceduta dalla flagellazione
cruenta dei devoti. Anche questo monumento dell'arte sanfratellana merita di essere attenzionato onde evitare che possa
fare la fine della nuova Chiesa di San Nicolò di Bari ormai chiusa da sei mesi.
Altro argomento "caldo". La viabilità sui Nebrodi, dopo sei lunghi mesi d'attesa dal disastro ambientale, attende di essere
valutata opportunamente dalla Provincia Regionale. Da quando la legge 10 /82 della Regione Siciliana ha trasferito le
competenze alla Provincia sono molte le strade interne che sono state trascurate.
Le abbondanti piogge ed il dissesto idrogeologico dello scorso inverno hanno messo in ginocchio alcune principali arterie
che evidenziamo: San Fratello- Pulezzo - Furiano con i tanti detriti e smottamenti; Tortorici – Potame - San
Giorgio con diversi smottamenti che se non colmati alle prime piogge rappresenteranno un vero pericolo per i passanti;
Limari-Zigale-Sinagra con un grosso principio di smottamento e diversi detriti presenti sulla careggiata che riducono la
transitabilità ed infine l'emblema dell'abbandono: Ucria-Torrente Floresta-Raccuia dove ben tre smottamenti con
abbassamenti della carreggiata hanno avuto come conseguenza addirittura il divieto assoluto di transito agli automezzi.
Data:
06-08-2010 Gazzetta del SudUn centinaio di famiglie ora può tornare a casa
Argomento: Pag.SUD 15
Decisiva la collaborazione con le strutture attivate dal Governo regionale. A settembre altri stanziamenti
Giuseppe Lo Re
catanzaro
Sei milioni e mezzo di euro per le frane, 4 per la sicurezza sull'autostrada Salerno-Reggio: in tasca non aveva i soldi ma i
decreti che formalizzano la disponibilità degli stanziamenti già da ieri mattina. Ha portato i "fatti" promessi Guido
Bertolaso, ieri in visita a Catanzaro. Il plenipotenziario della Protezione civile ha tenuto una conferenza stampa insieme al
presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, delegato dal Governo per la gestione dell'emergenza frane.
Su quest'ultimo fronte, le somme stanziate dal fondo della Protezione civile serviranno per interventi urgenti a Catanzaro
(frazione Janò), Gimigliano (Cz) e Maierato (Vv), tre delle zone più danneggiate dalle alluvioni dello scorso febbraio.
Presenti anche il sottosegretario regionale alla Protezione civile Franco Torchia, il direttore generale del Dipartimento
infrastrutture Giovanni Laganà, il presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro e i sindaci dei Comuni interessati,
a partire da quello diCatanzaro, Rosario Olivo, e di gran parte dell'Esecutivo regionale, Bertolaso ha spiegato che i fondi
già disponibili «fanno parte di uno stanziamento più cospicuo di 15 milioni di euro», che serviranno per intervenire nelle
due zone del Catanzarese e in quella del Vibonese dove le frane hanno creato notevoli disagi e pericoli per la popolazione.
Nel quartiere Janò di Catanzaro, dove una frana ha provocato l'evacuazione di una quarantina di famiglie, ancora oggi ci
sono cinque nuclei familiari senza collocazione, mentre altri 22 hanno trovato sistemazione autonoma sfruttando il
contributo mensile messo a disposizione dalla Protezione civile. Qui saranno investiti subito 2 milioni e mezzo di euro per
interventi strutturali e non strutturali, con il Comune di Catanzaro designato quale soggetto attuatore.
A Gimigliano l'intervento di 1,5 milioni di euro interesserà il ponte sul fiume Corace, con azioni affidate al Comune e alla
Provincia di Catanzaro. A Maierato, infine, con 2,5 milioni di euro si punta a studiare un fenomeno che non ha precedenti,
dal momento che la frana ha interessato una vastissima porzione di territorio e ancora oggi sono 200 le persone evacuate.
Il presidente Scopelliti, in qualità di commissario delegato per l'emergenza, ha sottolineato che si tratta «azioni incisive
per dare una risposta concreta ai cittadini, con un modello nuovo di gestione della cosa pubblica, senza finanziamenti a
pioggia ma con un cronoprogramma per focalizzare le emergenze e le difficoltà. E per aggredirle con efficacia». Alla base
di queste azioni, secondo Scopelliti, ci sono la collaborazione e l'impegno di tutti gli enti chiamati in causa, a partire dai
Comuni, i quali potranno contare sull'apporto degli uffici del commissario. Un'analisi condivisa da Bertolaso, il quale ha
sottolineato l'impegno portato avanti negli anni con la Regione Calabria: «Ho avuto un rapporto diretto con l'ex presidente
Loiero – ha affermato – che però soffriva di problematiche interne alla sua struttura. E spesso gli
impegni non sono stati rispetttati. Negli ultimi mesi, con Scopelliti, si è portato avanti un lavoro di ristrutturazione della
Protezione civile regionale, coniugando il rapporto con Lavori pubblici».
Il sottosegretario ha anche ricordato la difficile realtà calabrese, dove non esiste un solo Comune senza una zona
caratterizzata da rischio idrogeologico. «Qualcuno – ha aggiunto Bertolaso – ha lamentato carenze e
ritardi, ma se guardiamo il calendario politico non credo ci siano stati». oddisfazione è stata espressa dai tre sindaci
presenti e dal presidente della Provincia di Catanzaro, che hanno anche portato all'attenzione di Bertolaso le ulteriori
specificità del loro territorio evidenziando la necessità della "fase due", cioè la definitiva messa in sicurezza del territorio.
Fra l'altro Bertolaso ha annunciato entro settembre l'accordo di programma per la ripartizione a livello nazionale del
milione di euro messo a disposizione dalla Finanziaria per tutto il Paese. «La ripartizione delle somme – ha
spiegato il capo della Protezione civile – è stata fatta e credo che entro settembre consentiremo alle Regioni di
partire concretamente con gli interventi più urgenti anche per la prevenzione».
Non solo frane. Nell'agenda di Bertolaso, ieri, c'era anche l'A3. Importante l'annuncio: «Anche nei prossimi giorni,
considerati da "bollino nero" per l'esodo estivo, saranno garantite le misure di sicurezza con postazioni di Vigili del fuoco,
118 e Protezione civile». Proprio ieri si temeva la sospensione dei servizi nelle tratte più a rischio, a partire dalla
Bagnara-Scilla. «Con un'ordinanza che il presidente del Consiglio ha firmato giovedì – ha chiarito Bertolaso
– sono stati stanziati dal Ministero delle Infrastrutture altri 4 milioni di euro per la Sa-Rc, in modo da garantire la
sicurezza degli automobilisti che percorrono un'arteria ancora così problematica». Nei giorni scorsi si era paventato il
rischio del "ritiro" di tutti i presìdi di sicurezza per mancanza di fondi. «C'era stato – ha sostenuto il
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07-08-2010 Gazzetta del SudFrane e autostrada: Bertolaso "porta" i soldi
Argomento: Pag.SUD 16
sottosegretario – un rischio di smobilitazione delle strutture di assistenza e di emergenza; avevo anche alzato la
voce nelle settimane passate. Sarebbe stato paradossale non garantire certe forme di assistenza in giornate particolarmente
difficili, dopo averle garantite in periodi dell'anno "normali". Con questi 4 milioni – ha spiegato ancora Bertolaso
– continueremo a garantire la presenza di strutture per l'emergenza, i Vigili del fuoco in primis ma anche il 118 e
la Protezione civile regionale. Soprattutto nelle tratte più a rischio, cioè nell'area immediatamente vicina a Villa San
Giovanni, saremo in grado di garantire interventi immediati in caso di necessità».
Dalla Calabria alla Sicilia. Anche oltre-Stretto si sta lavorando per gli interventi susseguenti alle frane di Messina
(villaggio Giampilieri) e San Fratello. «Presto – ha spiegato Bertolaso – saremo da quelle parti per
annunciare interventi simili a quelli previsti per le emergenze calabresi». Infine gli incendi. «Quest'anno sta andando
meglio», ha ammesso Bertolaso. Incrociamo le dita...
Entro l'anno la nuova Cavallerizzo
Nella giornata degli annunci Bertolaso ha parlato anche della frazione Cavallerizzo di Cerzeto, nel Cosentino, spazzata
via da una frana a marzo del 2005: l'intero abitato scivolò a valle. «Entro la fine dell'anno – ha garantito il capo
della Protezione civile – apriremo la nuova Cavallerizzo». In questi anni, come ha ricordato anche Bertolaso, si è
registrata una polemica tra i cittadini e la Protezione civile, con i primi che chiedevano la ricostruzione nella stessa area in
cui il centro si trovava prima della frana e la Protezione civile che ne aveva individuato una limitrofa.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudFrane e autostrada: Bertolaso "porta" i soldi
Argomento: Pag.SUD 17
ROCCAFIORITAPer il Dipartimento regionale per l'Ambiente i torrenti Pagliara (tra Furci e Roccalumera), Savoca (tra
Furci e S. Teresa di Riva) e Agrò (tra S.Teresa e S. Alessio) non sono a rischio di esondazione elevato R4, quindi non
necessitano di un intervento immediato, come aveva invece chiesto la Provincia. Ne prendiamo atto. Ma se si considera
come parametro di pericolosità il rischio R4, perché non si interviene per "mitigare", come dicono un burocratese, la frana
che sta facendo scivolare a valle Roccafiorita? Il movimento franoso si accentua, i vetrini spia sistemati per monitorare lo
stato del dissesto, in seguito ad un controllo effettuato dall'ufficio tecnico comunale, sono stati rinvenuti rotti e questo non
fa dormire sonni tranquilli a roccafioritani.
Il sindaco Giuseppe Bartolotta nei giorni scorsi, nel corso di un incontro avvenuto nell'aula consiliare di S. Teresa di Riva,
ha ancora una volta sollecitato il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, a trovare una soluzione per frenare il
dissesto con le opere di consolidamento che da anni vengono richieste a gran voce. Roccafiorita è rimasta fuori
dall'accordo di programma tra il ministero per l'Ambiente e la Regione che per la provincia di Messina ha finanziato 87
interventi per le opere da realizzare per mitigare il rischio idrogeologico. Non c'era l'auspicato finanziamento per il
consolidamento di contrada Ariella, che da anni è interessata da un fenomeno franoso che la sta lentamente facendo
scivolare a valle.
Fallito l'intervento del ministero dell'Ambiente, ora si cerca di correre ai ripari sollecitando la Protezione civile. In
consiglio provinciale ha sollevato la questione il consigliere Matteo Francilia (Udc) anche perché con l'accentuarsi dello
smottamento di contrada Ariella la strada provinciale verrebbe ad interrompersi, isolando il piccolo centro. Dovrebbe
intervenire la Protezione civile perché la situazione con le piogge del prossimo autunno rischia di diventare drammatica.
(gi.pu.)
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudSos da Roccafiorita Contrada Ariella continua a franare
Argomento: Pag.SUD 18
Il sindaco chiede a Bertolaso case prefabbricate per 5 famiglie e l'avvio immediato della "fase due"
Giuseppe Lo Re
«Più volte torna, meglio è». Il sindaco Olivo ha salutato con una battuta, ieri, il capo della Protezione civile Guido
Bertolaso. E la conferenza stampa per la presentazione degli interventi previsti tra Janò, Gimigliano e Maierato (di cui
riferiamo approfonditamente a ) è diventata occasione per un confronto su problemi concreti. Il primo cittadino infatti,
sottolineata l'importanza del passaggio compiuto con il finanziamento dei primi interventi e ringraziata la Regione per la
massima collaborazione fornita, ha messo sul tappeto questioni urgenti e in prospettiva. Innanzitutto c'è la necessità di
mettere completamente in sicurezza il quartiere Janò, la scosiddetta "fase due". «Speriamo che a settembre – ha
detto Olivo – Bertolaso possa tornare qui ad annunciare interventi strutturali, quelli che potranno garantire la vera
sicurezza del territorio». Poi c'è la questione delle 5 o 6 famiglie (sulle 27 sgomberate) che non sono riuscite a trovare una
sistemazione alternativa all'hotel dove si trovano da febbraio. Olivo - facendosi anche portavoce di una richiesta avanzata
dall'arcivescovo Antonio Ciliberti - ha chiesto ed incassato la disponibilità del sottosegretario per l'invio di 5 o 6 case
fabbricate da piazzare in un'area che sarà definita al più presto con l'ausilio dei tecnici.
Accolta positivamente anche la notizia dell'immediata disponibilità di 15 milioni di euro prelevati dai fondi della
Protezione civile per l'emergenza in Calabria. Non appena acquisito dunque il censimento dei nuclei familiari sgomberati,
il commissario delegato alla gestione dell'emergenza - cioè il presidente della Regione - metterà a disposizione del
sindaco a titolo di anticipazione, le somme necessarie per l'erogazione dei contributi per l'autonoma sistemazione dei
nuclei familiari.
Nel dettaglio, le somme annunciate ieri nel piano-stralcio per il solo quartiere Janò ammontano a 4 milioni e 100mila
euro. Previsti per gli interventi 3 milioni 630mila euro (compreso 1 milione e mezzo destinato al consolidamento e alla
sistemazione idraulica della frazione) e per gli interventi non strutturali 470mila euro (310mila dei quali per studi
geotecnici e monitoraggio biennale di protezione civile). «La risoluzione delle problematiche connesse al dissesto
idrogeoligico di Janò – si legge nella relazione del commissario delegato – richiede l'adozione di un
"sistema integrato" d'interventi, che contempla attività nel breve-medio termine e nel medio-lungo termine. Si è prevista
quindi l'adozione di un primo pacchetto d'interventi non strutturali con finalità di ampliamento del quadro conoscitivo e di
costituzione di un efficace sistema di protezione civile per valutare la riperimetrazione dell'area a rischio, consentendo
così il rientro a casa di alcuni dei nuclei familiari sgomberati. Un secondo pacchetto di interventi strutturali –
continua la relazione – consentirà, per un verso, di attuare un primo intervento urgente di ricostituzione del
reticolo idrografico, di ripristino dell'officiosità idraulica dei corsi d'acqua esistenti e di drenaggio delle acque superficiali
e profonde; successivamente, ed acquisiti i dati della campagna di indagini, studi e monitoraggi, in parte già effettuati, si
potrà attuare un intervento di consolidamento, più consistente, integrato con quello già in fase di progettazione da parte
del Comune di Catanzaro».
Sarà il Comune, soggetto attuatore, a gestire gli interventi già finanziati dalla Protezione civile. Un passaggio che
testimonia la sinergia messa in campo negli ultimi messi e particolarmente apprezzata dall'Amministrazione comunale,
rappresentata ieri anche dall'assessore Nicola Ventura. L'impegno è massimo. E gli abitanti di Janò sperano adesso in
risultati concreti. Impossibile, al momento, fare ipotesi sui tempi di rientro degli sfollati nelle proprie abitazioni. «Prima
– ha spiegato il dg del dipartimento regionale Lavori pubblici, Giovanni Laganà – bisognerà compiere il
monitoraggio e riperimetrare l'area a rischio. Poi vedremo».
Data: Estratto da pagina:
07-08-2010 26Gazzetta del SudJanò, sarà ridisegnata l'area a rischio
Argomento: Pag.SUD 19
Palermo Il Tar del Lazio ha condannato la Protezione civile a risarcire la società Seap srl di Agrigento, per il danno
arrecatole annullando l'appalto per la rimozione e lo smaltimento dei relitti delle bearche utilizzati dagli immigrati per
raggiungere Lampedusa i clandestini che approdano sull'Isola di Lampedusa.
La Seap nel luglio del 2007 aveva vinto la gara ad evidenza pubblica, la Protezione civile aveva annullato
l'aggiudicazione, con un provvedimento già in precedenza ritenuto illegittimo dallo stesso Tribunale amministrativo del
Lazio.
L'annullamento ha comportato la contaminazione dell'area di stoccaggio dove sono ricoverate le oltre 400 imbarcazioni in
attesa di essere bonificate e smaltite in impianti autorizzati fuori dall'isola di Lampedusa.
Fino al luglio del 2007 la Sap aveva solto il servizio avendo vinto la relativa gara nell'aprile del 2005.
Ora accogliendo le tesi dell'avvocato Francesco Buscaglia, legale della Seap, il Tar ha riconosciuto il diritto della società
al risarcimento e ha sancito che anche nell'ambito dei contratti pubblici le parti debbono comportarsi secondo lealtà e
buona fede, e che grava anche sulla pubblica amministrazione l'obbligo previsto dall'articolo 1337 del Codice Civile.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudAppalto per la rimozione annullato Condannata la Protezione civile
Argomento: Pag.SUD 20
La Regione minaccia provvedimenti sostitutivi. Chiude la discarica
Leonardo Orlando
Barcellona
L'ordinanza del sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano, che ha imposto il divieto di transito nel tratto urbano della
strada statale 113, agli automezzi che trasportano rifiuti verso e dalla discarica di Mazzarrà, ha già provocato una
situazione di emergenza. Gli autocompattatori di "MessinaAmbiente" e dell'intero territorio dell'Ato 3 – previo
accordo col sindaco Giuseppe Buzzanca – da ieri mattino sono stati dirottati con una ordinanza dell'ufficio del
commissario per l'emergenza rifiuti verso la discarica di Motta Sant'Anastasia, mentre tutti gli altri automezzi dei restanti
Ato non hanno potuto raggiungere la discarica a causa del divieto imposto dai sindaci di Terme e Falcone. Già da oggi si
potrebbero registrare i temuti segnali di una emergenza ambientale a danno dell'intero territorio. Ieri, dopo una lettera del
prefetto Francesco Alecci, inviata al presidente della regione Raffale Lombardo, nella qualità di commissario per
l'emergenza rifiuti, il preposto all'ufficio del commissario per l'emergenza rifiuti, ing. Pietro Lo Monaco, ha convocato in
una riunione urgente che si è svolta ieri stesso con inizio alle 16 e termine alle 20, i due sindaci Bartolo Cipriano di Terme
Vigliatore e Santi Cirella di Falcone, i quali in tempi diversi hanno emesso le ordinanze di interdizione al transito diurno
agli autocompattatori diretti alla discarica. Alla riunioni sono stati convocati e hanno partecipato tutti, anche i dirigenti di
TirrenoAmbiente, col presidente Francesco Cannone, il sindaco di Mazzarrà Carmelo Navarra e tutti i presidenti degli Ato
che conferiscono a Mazzarrà, l'Ato 1 Sant'Agata, l'Ato 2 Barcellona, l'Ato 3 Messina, l'Ato 5 isole Eolie, l'Ato Pa 5
Termini Imerese, l'Ato Ragusa, la Provincia regionale di Messina e l'Arpa Sicilia. Il preposto all'ufficio del commissario
per l'emergenza rifiuti, ing. Pietro Lo Monaco, ha invitato bonariamente i sindaci a ritirare o modificare i termini delle
ordinanze. Dopo un dibattito dal quale è emersa una proposta di soluzione dell'ing. Pietro Lo Monaco sulla possibilità di
consentire il transito in determinate ore del mattino e del pomeriggio agli Ato esterni al territorio, mentre il libero
passaggio all'Ato 2, il sindaco di Falcone avv. Santi Cirella, si è dichiarato possibilista ed ha lasciato uno spiraglio
dichiarandosi pronto a modificare l'ordinanza. Chi non ha dato ancora una riposta è stato il sindaco di Terme Bartolo
Cipriano che ha lamentato disagi e danni all'immagine del paese e al turismo, a causa del transito degli autocompattatori
sulla Statale. Ha tra l'altro richiesto il pagamento di un equo indennizzo per superare l'empasse. Prerogativa questa
prevista solo per i Comuni che ospitano sul proprio territorio discariche. Il dirigente regionale Pietro Lo Monaco ha
ribadito che, se nelle prossime ore non arriverà un segnale autonomo dai due Comuni, interverrà l'ufficio del Commissario
delegato dal Presindete del Consiglio dei Ministri, con l'emissione di una ordinanza di protezione civile che avrà l'effetto
immediato di sbloccare l'accesso alla discarica di Mazzarrà attraverso la strada statale 113. La stessa TirrenoAmbiente, in
una lettera inviata al commissario per l'emergenza rifiuti, il cui contenuto è stato ribadito ieri dal presidente Francesco
Cannone, chiuderà entro le prossime ore la discarica perché non sarà consentito – sulla base dell'ordinanza
– nemmeno a TirrenoAmbiente smaltire il percolato prodotto dall'impianto. Insomma, c'è Il rischio di una nuova
emergenza ambientale in piena estate.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudI sindaci di Terme e Falcone invitati a far transitare i mezzi Nu sulla 113
Argomento: Pag.SUD 21
Mario Romeo
Sant'Agata Militello
Si è messa in moto la macchina organizzativa comunale in vista dell'evento clou della stagione estiva che si terrà martedì
prossimo 10 agosto alle ore 21.30 allo stadio comunale di località Piana, dove è previsto il concerto di Antonello Venditti.
Ieri mattina al Comune l'assessore Antonio Scurria ha presieduto una riunione operativa che ha visto la presenza dei
rappresentanti delle forze dell'ordine appartenenti al commissariato di polizia, alla polizia stradale, ai carabinieri, ai
volontari protezione civile, ai vigili urbani di Sant'Agata Militello e della vicina Acquedolci.
I tutori dell'ordine hanno preso in esame la location dove si terrà il concerto per cui è previsto un afflusso di circa 4 mila
predisponendo un piano di viabilità che possa far fronte all'eccezionale avvenimento. Ad essere particolarmente
interessata è la strada litoranea che collega Sant'Agata ad Acquedolci per cui è stato stabilito di renderla a senso unico dal
porto verso Palermo e verso Messina a conclusione del concerto , per un'oretta circa, non consentendo il flusso delle
machine in senso contrario. Sono state anche individuate le aree di parcheggio nella zona porto, nell'area industriale,
lungo la stessa strada litoranea, sul lungomare santagatese e in zona villa Falcone-Borsellino, da dove un bus navetta
effettuerà servizi di collegamento con lo stadio comunale. Sarà potenziato il servizio di ordine pubblico.
Nel piano è stato anche coinvolto il Comune di Acquedolci che dovrà emanare un'ordinanza e fornire dei servizi di
viabilità, correlati a quelli che verranno predisposti a Sant'Agata Militello.
Il cartellone del programma delle manifestazioni estive è stato criticato dai consiglieri di opposizione Calogerino Maniaci,
Giuseppe Puleo e Calogero Carrabotta i quali in una nota stampa, fra l'altro affermano: «Un cartellone estivo che si sta
rivelando un vero e proprio fallimento studiato a tavolino per distruggere l'immagine del nostro paese, con la solita
vecchia scusa della mancanza di risorse. Non sarà certo il concerto di Antonello Venditti, a pagamento, a far salvare la
faccia all'Amministrazione Mancuso che dopo 37 anni è riuscita anche ad interrompere il tradizionale spettacolo
pirotecnico in occasione della tanto sentita Festa della Madonna del Mare con grande indignazione dei pescatori e di tutti i
cittadini rimasti ad aspettare invano».
La risposta dell'assessore Scurria è stata immediata. «Non si possono addebitare all'amministrazione comunale
responsabilità organizzative che appartengono all'Associazione Maria Ausiliatrice che ha curato la Festa della Madonna
del mare. Relativamente al programma estivo si ritiene che lo stesso sia di buon livello e presto si aggiungeranno altri due
concerti ad ingresso gratuito».
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudMartedì modifiche alla viabilità per il concerto di Antonello Venditti
Argomento: Pag.SUD 22
«Mai più concessioni e usi incompatibili con il mare»
I bilanci: da Giampilieri alla crociata di Maregrosso
Uno di quei comandanti della Capitaneria di porto di Messina che resteranno a lungo nella memoria dei messinesi. E che
soprattutto terranno lo Stretto nel cuore e se accadrà loro nell'esercizio delle nuove competenze ricevute a Roma
– ovvero il ruolo di dirigente dell'Ufficio Ordinamento e Formazione del Comando Generale – faranno
del loro meglio per soddisfare le necessità ancora fortissime e i meriti della terza città di Sicilia. Lascia la sua Messina il
com. Nunzio Martello: lo farà sulla grande banchina Colapesce, il 27 settembre, con la struggente cerimonia del cambio
della guardia. Il nuovo comandante sarà anche lui un messinese, il capitano di vascello Antonio Musolino.
Ieri, in coincidenza con l'esposizione dei dati dell'operazione Mare Sicuro 2010 (appena 77 verbali e il senso di una
legalità più diffusa) è stato il momento migliore per tracciare un primo bilancio.
– Comandante, qual è stato il vostro intervento più importante?
«Non c'è dubbio: soccorsi ai feriti, alcuni gravi, in occasione della terribile tragedia di Giampilieri e Scaletta. Ci siamo
messi in movimento all'una di notte e abbiamo raggiunto la spiaggia del comune ionico, con le navi e i gommoni, in
condizioni di estrema difficoltà operativa, anche per il mare agitato. Dare aiuto e conforto a quei cittadini è stato
un'esperienza umana e di protezione civile che non dimenticheremo mai e per cui abbiamo dato il nostro meglio».
– Cosa le viene in mente subito se le si nomina la parola Maregrosso?
«L'interesse generale della città, quello al quale abbiamo ubbidito assieme facendo gioco di squadra: l'autorità giudiziaria,
il Comune, noi, insomma con una sola parola l'Istituzione, per come viene percepita dal cittadino. È molto incoraggiante
anche il fatto che il Comune abbia presentato la richiesta di concessione delle superfici bonificate per farne un'area verde.
In questa direzione abbiamo dato il nostro contributo a Palermo e già in questo mese potrebbe arrivare il rilascio dell'atto.
Ma è stato importantissimo anche il ruolo propulsivo della stampa e dell'opinione pubblica in generale. Quello che
umilmente vi raccomando, è di continuare così, non mollate nella vostra attenzione alla legalità e alla fruizione del
demanio marittimo».
– Qual è l'insegnamento più profondo che viene dall'esperienza di Maregrosso?
«Che mai più devono esserci concessioni e usi incompatibili con il mare, come del resto impongono le nuove leggi. E
questo abbiamo più volte messo per iscritto nel nostro dialogo con la Regione».
– Voi avete lavorato tantissimo alla tutela della Laguna e alla lotta all'abusivismo e alle brutture. Si arriverà, alla
fine, a dichiarare pulite le acque del Lago grande, con il sognato ritorno alla coltivazione delle vongole?
«Ci sono ottime probabilità che sia rilasciata la richiesta concessione per il Lago grande di Ganzirri. Il campionamento di
cui dispone la Provincia è già positivo. Adesso se ne farà un altro a cura della sezione veterinaria dell'Asp e poi arriverà il
decreto regionale sulla compatibilità. E si potrà rilasciare un'altra concessione anche per il Lago piccolo di Torre Faro».
(a.t.)
Data:
07-08-2010 Gazzetta del Sud<Mai più concessioni e usi incompatibili con il mare>
Argomento: Pag.SUD 23
Claudio Cortese
Modena city Rambles e "C'è quel sud" di Sottile, le proposte musicali più significative che riempiranno la terza edizione
della notte bianca che si terrà stasera a Luzzi, organizzata dall'Associazione Panda Rei. Musica etno e rock intriso di blues
dunque caratterizzeranno la nottata. Diversi piano bar allestiti lungo il centro urbano accontenteranno comunque i gusti
dei visitatori, soprattutto per gli anziani che avranno l'opportunità di immergersi nel folk e liscio presso il parco giochi dei
bimbi. Riempiranno altri momenti della nottata spettacoli a cura dei soliti artisti di strada e delle scuole di danza. Anche
alcune palestre della città sfoggeranno alcuni loro numeri. Nonostante le difficoltà economiche che sta attraversando il
comune di Luzzi, il sindaco Manfredo Tedesco ha voluto comunque la realizzazione della "notte bianca" per promuovere
l'immagine della città e rivitalizzare soprattutto il centro storico. Tutti i commercianti sono stati invitati a tenere aperti i
loro esercizi fino a tarda notte. Gli spettacoli principali si svolgeranno nell'ampia piazza Kennedy e nel piazzale San
Francesco. Le auto saranno dislocate lungo via Pedale, Pigne, e tutta la provinciale per la Sila. A sorvegliare sull'ordine e
sulla sicurezza dei cittadini sono stati impiegati tutta la Polizia municipale, i Carabinieri, i volontari della Protezione civile
e della Croce Rossa.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del Sud"Notte bianca" a Luzzi all'insegna della musica
Argomento: Pag.SUD 24
Giorgio Antonelli
Il mare agitato degli ultimi giorni (ma in questo week-end la distesa marina dovrebbe placarsi) ha costretto ad un super
lavoro gli operatori dell'operazione "Mare sicuro", dispiegati sugli arenili del capoluogo. Molti gli incauti bagnanti, che,
malgrado le onde travolgenti e la forte corrente, si sono tuffati in mare e allontanati dalla battigia. Per tre di loro, però, è
stato necessario l'intervento d'urgenza dei bagnini delle postazioni fisse, nonché del gommone di salvataggio (messo a
disposizione della Provincia, insieme ad altri due mezzi di stanza nel Modicano e nell'Ipparino), visto che non riuscivano
a riguadagnare la riva, dopo esseri stati quasi sormontati dai marosi.
«Puntiamo molto sulla prevenzione – spiega l'assessore alla Protezione civile, Salvatore Occhipinti – per
evitare complicazioni, ma nonostante le segnalazioni e le bandiere rosse, in troppi lanciano "sfide" poco prudenti al mare
in tempesta. L'amministrazione, comunque, nel ribadire l'invito alla prudenza, ringrazia i volontari che garantiscono un
servizio efficiente e tempestivo, denotando professionalità e grande abnegazione, soprattutto quando è necessario il
soccorso».
Per i bagnini, oltre alle gratificazioni, arrivano anche i soldi. E questa è davvero una bella notizia, visto che il mancato
pagamento di parte dei rimborsi dello scorso anno, aveva indotto alcuni operatori persino a disertare le postazioni. La
Regione ha erogato gli oltre 43 mila euro quale contributo per "Mare sicuro" dello scorso anno e l'esecutivo, grazie al
raccordo tra il vice sindaco Giovanni Cosentini, l'assessore Occhipinti ed il dirigente della Ragioneria, Cettina Pagoto, ha
immediatamente messo le somme a disposizione, predisponendo i mandati. La Regione, peraltro, era stata da tempo in tal
senso sollecitata proprio dal vicesindaco Cosentini.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudTre incauti bagnanti annaspano i bagnini li hanno portati in salvo
Argomento: Pag.SUD 25
Gianpaolo Iacobini
Cassano
L'Arpacal mette sotto sorveglianza il Crati, il grande fiume considerato una bomba idrogeologica. Ma a preoccupare è
anche l'inquinamento.
La notizia arriva da Catanzaro: l'Agenzia regionale che si occupa della protezione dell'ambiente ha avviato una campagna
di monitoraggio idrogeologico lungo i principali corsi d'acqua della regione. Tra questi, il Crati, che il Centro funzionale
strategico multirischi dell'Arpacal, in attuazione dei piani di emergenza di protezione civile, ha deciso di sottoporre a
controlli, nel prossimo triennio, per rilevarne la portata di piena ed effettuarne i rilievi topografici. I controlli, in
particolare, riguarderanno due tratti da 10 chilometri: il primo, da Santa Sofia d'Epiro alla foce; il secondo, a monte della
confluenza tra il Crati e l'Esaro.
Tuttavia, a destare preoccupazioni, anche le condizioni di salute del Crati. In cima alle priorità, ed ai timori, un fiume
nella sua parte terminale ancora oggetto (proprio causa inquinamento) di un sequestro giudiziario decretato dalle procure
di Castrovillari e Rossano nell'ottobre del 2006, sembra essere finito nel dimenticatoio. Eppure, ricordano le cronache,
pochi giorni dopo il blitz della magistratura a Cassano si tiene un vertice, convocato e coordinato dall'assessore regionale
all'Ambiente Diego Tommasi. All'incontro prendono parte pure i rappresentanti della Provincia e dei Comuni di Cassano,
Terranova da Sibari, Tarsia e Corigliano, nonché l'allora direttore del Dipartimento bonifiche del Ministero dell'ambiente,
Gianfranco Mascazzini.
Dal confronto a più voci, scaturisce «la comune necessità di procedere al recupero ambientale del Crati ed alla tutela del
suo delicato ecosistema». Un obiettivo da raggiungere «attraverso una preliminare attività di monitoraggio, volta ad
individuare le discariche a cielo aperto e gli scarichi inquinanti», prima del passaggio alla fase di bonifica, «da definire nei
suoi dettagli».
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudL'Agenzia protezione dell'ambiente ha messo sotto sorveglianza il Crati
Argomento: Pag.SUD 26
Caos nel trasporto aereo. Il fuoco minaccia basi militari e centrali nucleari
Claudio Salvalaggio
MOSCA
Al risveglio i moscoviti, mentre il loro ineffabile sindaco Iuri Luzhkov se ne sta in vacanza, hanno riaperto gli occhi su un
incubo, nel venerdì più nero della storia meteorologica russa: la capitale del Paese del grande freddo, assediata dagli
incendi, si è trasformata in una serra tropicale a 36 gradi coperta da una fitta nebbia di fumo acre e nocivo che tutto
avvolge e tutto nasconde.
Le guglie del Cremlino, dove è saltato anche lo storico cambio della guardia, sono solo ombre, come le cupole dorate
della imponente basilica di Cristo Salvatore, mentre i sette grattacieli staliniani sembrano sinistre silhouette in una
autunnale nebbia padana. È molto peggio di mercoledì, dopo la tregua di giovedì e gli illusori tuoni e fulmini della notte.
Anche gli aerei per la prima volta faticano ad atterrare e almeno 60 sono costretti a dirottare lontano, evitando gli scali di
Vnukovo e Domodiedovo, dove un centinaio di voli hanno subito ritardi.
In questo surreale giorno che il 10% dei russi ritiene l'inizio della fine del mondo, con le meduse nella Moscova, le
autorità sanitarie invitano da radio e tv a restare barricati nelle case, quasi tutte però senza condizionatori: il monossido di
carbonio supera di cinque volte la soglia di sicurezza, trasformando la città in una enorme camera a gas. Lo ammette
anche il leader del Cremlino Dmitri Medvedev che l'aria è «soffocante» e «irrespirabile», invitando i cittadini «a dare
prova di pazienza», dopo essersi svegliato pure lui in una situazione «mostruosa».
In luglio la mortalità legata al caldo, secondo gli uffici anagrafe, è già aumentata del 50% (5000 vittime in più), tanto da
far slittare molti funerali o la cremazione dei corpi.
La nuvola di fumo che opprime gli oltre 10 milioni di abitanti della capitale è comunque molto più estesa e minacciosa:
vista dai satelliti della Nasa, è lunga 3000 km e copre gran parte della Russia europea, morsa da oltre un mese dalla
canicola e da più di due settimane da incendi di foreste e torbiere che minacciano centrali atomiche, bruciano basi militari,
distruggono centinaia di case e costringono ad evacuare missili, materiali fissili e bambini dai campi estivi.
Uscire, anche per poco, equivale a fumare un pacchetto di sigarette, con il rischio di accusare subito mal di testa, mal di
gola o nausea. Alcuni negozi chiudono per «zharka» (caldo), in molti uffici invasi dal fumo i dipendenti sono lasciati
liberi di tornare a casa.
E tra i moscoviti cresce la corsa alla mascherina, in particolare le donne, spesso in fila nelle farmacie. «Non so se
funzioneranno, ma non abbiamo altro per difenderci», confida Irina, 30 anni. «Fanno sudare di più, ma almeno spero di
non respirare questa roba», le fa eco Elena, 50 anni. I farmacisti confermano: «le vendite sono almeno triplicate in questi
ultimi giorni», spiega uno di loro. Il ministero dell'interno ha deciso di mandarne 200 mila nella regioni più colpite.
Del resto non si trovano più neppure "pinguini" e ventilatori: tutti venduti con prezzi maggiorati. «Per i prossimi bisogna
attendere almeno una settimana», ammette un esercente, Alexiei, dopo un rapido controllo su internet.
Ma il fumo, sceso anche nei sotterranei della metro, tanto da impedire ai conducenti di vedere gli ultimi vagoni, non
permette attese. Molti preferiscono fuggire in dacia, dove l'aria sembra più respirabile perchè meno inquinata dal traffico.
Gli unici rassegnati sono gli operai centroasiatici dei cantieri edili: loro continuano a lavorare sotto il caldo e senza
mascherine. «Ci considerano schiavi, ci hanno detto di lavorare lo stesso, cosa dovremmo fare?», allarga le braccia un
giovane kirghizo.
Intanto, il fronte degli incendi cresce, insieme al numero delle vittime (52) e alle polemiche sui ritardi del governo,
compreso il premier Vladimir Putin, ora in trincea ma all'inizio dell'emergenza impegnato a cantare canzoni patriottiche
con le spie russe restituite dagli Usa, come gli rimprovera qualche suo oppositore.
Le truppe del Genio ferrovieri sono costrette a disboscare la foresta per creare un anello di protezione intorno al centro di
ricerca nucleare militare di Sarov, 500 km a est di Mosca, e la protezione civile della regione di Mosca non trova di
meglio che lanciare un disperato appello ai volontari. Gli oltre 150 mila uomini del ministero delle situazioni di
emergenza sembrano non bastare. Per Mosca, assediata dal fuoco come un tempo dall'esercito di Napoleone, il rischio ora
è quello di perdere la battaglia: il generale Inverno è troppo lontano.
A causa dei danni ai raccolti provocati dagli incendi, il premier Vladimir Putin ha imposto un divieto temporaneo
dell'export di grano e si è impegnato a fornire aiuti per 10 miliardi di rubli (335 milioni di dollari) e 25 miliardi di prestiti
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudIncendi, Russia a rischio catastrofe
Argomento: Pag.SUD 27
al settore agricolo.
Data:
07-08-2010 Gazzetta del SudIncendi, Russia a rischio catastrofe
Argomento: Pag.SUD 28
Il sindaco Rizzo: occorre accelerare i tempi e darsi da fare prima dell'inizio della stagione invernale
Marialucia Conistabile
Dopo cinque mesi di attesa qualcosa comincia a muoversi. Un qualcosa che per Maierato, lo scorso 15 febbraio colpito da
una imponente frana, significa soprattutto messa in sicurezza del territorio. In tale direzione e per raggiungere questi
obiettivi, infatti, saranno spese le risorse (2 milioni e mezzo di euro) inserite nel Piano stralcio degli interventi urgenti,
così come disposto dall'ordinanza del Consiglio dei ministri (la n. 3862 e la n.3 e n. 4 del commissario delegato) che
affidano al commissario delegato per l'emergenza frane in Calabria – indicato nel presidente della Regione
Giuseppe Scopelliti – e ai soggetti attuatori, in questo caso il sindaco di Maierato Sergio Rizzo, il compito di dare
attuazione agli interventi.
Una svolta significativa nella vicenda che per Maierato, dove ancora circa 200 persone sono ufficialmente sfollate, ha
assunto dimensioni ed effetti notevoli (l'intero paese infatti è stato evacuato), si è avuta l'altro giorno a seguito
dell'incontro a Catanzaro con il capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso.
«A circa un mese fa risale la richiesta d'aiuto da me lanciata in consiglio comunale e resa pubblica dagli organi di
informazione – ricorda il sindaco Sergio Rizzo – al fine di sbloccare una situazione divenuta ormai
stagnante e oggi, pubblicamente, prendo atto delle iniziative programmate e ringrazio il commissario delegato e il capo
della Protezione civile per aver dato seguito, ma soprattutto risposte, alle nostre istanze. L'auspicio è che questa
emergenza venga affrontata in maniera adeguata e che il tutto fili liscio a differenza di quanto avvenuto per altre
emergenze».
Ma, al di là della visibile soddisfazione, per il sindaco di Maierato occorre ora darsi da fare e subito. «Adesso inizia la
fase più importante – osserva – dobbiamo infatti accelerare i tempi in previsione dell'inverno e fare i
conti anche con il blocco dovuto al sequestro dell'area franata da parte dell'Autorità giudiziaria. Un ostacolo quest'ultimo
che dovrebbe essere in tempi brevi risolto e che ci consentirà di mettere mano nella zona colpita e agire».
La somma (2 milioni e mezzo di euro) inserita nel Piano stralcio degli interventi urgenti è finalizzata esclusivamente alle
opere e studi per la messa in sicurezza. Esulano, infatti, da questo contesto i contributi di altra natura relativi al sostegno
delle aziende e dei nuclei familiari che rientrano nel perimetro della frana e che hanno subìto danni.
Secondo quanto riportato nell'elenco degli interventi, della somma complessiva, 250mila euro sono destinati per gli studi
e le indagini geologiche, geotecniche, idrogelogiche e idrauliche sul territorio maieratano, mentre 130mila euro è il
finanziamento per il monitoraggio della gestione dell'emergenza frana per due anni. Entrambi gli interventi vedranno
soggetto attuatore il Cnr-Irpi/Camilab. Il Centro funzionale multirischi, invece, si interesserà del sistema di allertamento e
supporto alle decisioni per il comune di Maierato (70mila euro).
Rientrano invece nelle competenze del Comune (e del sindaco soggetto attuatore) gli altri interventi previsti e cioè: la
redazione e attuazione del Piano di protezione civile e presidio territoriale per due anni (50mila euro); il Piano generale
degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio comunale (40mila euro); l'intervento urgente di
sistemazione idrogeologica del territorio (500mila euro) e, infine, la parte più consistente del finanziamento (1 milione
460mila euro) per l'intervento di mitigazione del rischio idrogeologico che incombe sull'abitato di Maierato.
Inoltre, secondo quanto stabilito dall'ordinanza del Consiglio dei ministri – che a seguito delle frane che lo scorso
febbraio hanno colpito l'intero territorio regionale ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 28 febbraio 2011 –
il commissario delegato al fine di assicurare il rispetto dei termini di scadenza dello stato di emergenza deve predisporre
(come il Governatore della regione ha fatto) un cronoprogramma delle attività, articolato in relazione alle diverse
tipologie d'azione, cadenzato per trimestri successivi e con l'indicazione della copertura finanziaria.
Come si ricorderà nel pomeriggio dello scorso 15 febbraio, nell'arco di pochi secondi, un'intera collina "scivolò" a valle.
Un movimento imponente considerato che si staccarono ben quaranta ettari di terreno, cioè due milioni di metri cubi. Un
fenomeno che il capo della Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, nel corso di un sopralluogo nei giorni
successivi al disastroso evento, definì «liquefazione della frana», evento rarissimo che si verifica in genere soltanto nei
paesi scandinavi e dopo un forte terremoto. Frana che, per gli effetti prodotti (ben tre strade provinciali cancellate) e
l'esteso fronte formatosi, determinò l'evacuazione, a scopo precauzionale, dell'intero paese. A distanza di circa un mese
buona parte dei duemila e 300 abitanti rientrò nelle proprie abitazioni, ma per 200 di loro lo status di sfollati non è mai
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudFrana di Maierato, si pensa alla messa in sicurezza
Argomento: Pag.SUD 29
terminato.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudFrana di Maierato, si pensa alla messa in sicurezza
Argomento: Pag.SUD 30
«Bertolaso, in conferenza stampa, ha detto che il precedente governo regionale soffriva di una serie di difficoltà all'interno
della sua struttura di Protezione civile e che non riusciva ad attuare le decisioni assunte. Siamo costretti ad assistere a
dichiarazioni vaghe di esponenti del Governo nazionale e regionale con l'unico scopo di fare breccia nell'opinione
pubblica», lo afferma l'ex presidente della Regione Agazio Loiero.
«Mi vedo a porre - aggiunge - alcune domande al sottosegretario: quali sono state le decisioni assunte e poi non attuate, o,
meglio, può far rispondere sul tema al suo rappresentante, prof. Pasquale Versace, che è stato incaricato a coordinare la
struttura. Nelle numerose riunioni mai il capo della Protezione civile vi aveva minimamente fatto alcun riferimento; di
contro è stata sempre la Regione a rappresentare l'impossibilità ad attuare i programmi per la mancata erogazione di fondi
sempre solo promessi da parte dello Stato. È falso che le iniziative venivano assegnate alle realtà locali senza concordare
con Comuni e Province. Anche qui domando a Bertolaso: quali sarebbero queste realtà locali nonconsultate? Sa bene
Bertolaso, come lo sanno i sindaci e i presidenti delle amministrazioni provinciali, che nelle emergenze non è stato fatto
nulla che non abbia coinvolto in prima persona i sindaci e i presidenti delle Province, quasi sempre individuati,
concordemente al Dipartimento nazionale della Protezione civile, quali enti attuatori del Commissario delegato, cosa
peraltro facilmente desumibile dalle stesse ordinanze. Come si fa, ora per allora - domanda Loiero - ad addossare
responsabilità alla struttura del Commissario? Ricorderanno tutti i presenti (sindaci, presidenti di province, giornalisti),
all'indomani dell'alluvione dello scorso febbraio, che provocò anche la frana di Maierato, nel corso di un incontro a
Lamezia Terme, la difficoltà di Bertolaso a spiegare agli amministratori presenti, molti dei quali avevano subito quattro
alluvioni, in poco più di un anno, come mai il Governo nazionale si era completamente dimenticato della Calabria, anche
se continuamente sollecitato dalla Regione, non erogando neppure gli scarsi fondi previsti per l'emergenza nelle ordinanze
del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Rilevo che, da febbraio ad oggi - prosegue Loiero - sono trascorsi sei mesi e che le cifre indicate oggi dal sottosegretario
sono di gran lunga inferiori a quelle riferite da lui stesso nelle riunioni di Lamezia. Sempre che verranno effettivamente
erogate. In ogni caso, anche in quella circostanza, come in altre occasioni, Bertolaso era stato prodigo di elogi nei
confronti della struttura tecnica di cui mi avvalevo. Per cui mi riesce difficile giustificare le sue dichiarazioni. Domando
ancora a Bertolaso come si fa a dichiarare che in questi ultimi mesi si è fatto molto per riorganizzare la Protezione civile.
Sono costretto a informarlo che da circa venti giorni il dirigente della Protezione civile é stato incaricato dalla Giunta
regionale di fare il direttore generale dell'Afor e quello designato al suo posto dalla stessa giunta non ha mai preso
servizio. Quindi il settore è oggi privo di dirigente, per cui mi riesce difficile capire come e con chi il sottosegretario "ha
fatto molto i questi ultimi mesi".
Infine - conclude Loiero - sull'esperienza dell'alluvione Vibo Valentia, devo ricordargli che nei primi giorni di luglio il
presidente Scopelliti ha chiesto la proroga dell'emergenza e la sostituzione della struttura tecnica del commissario.
Richiesta alla quale gli uffici del Commissario hanno risposto con un'ordinanza che proroga l'emergenza ma conferma la
struttura tecnica da me nominata».
La dichiarazione di Loiero ha suscitato una serie di reazioni. Per l'assessore regionale al Personale Domenico Tallini «l'ex
presidente Loiero è rimasto ormai solo nel disperato tentativo di difendere il fallimentare operato della sua giunta. Su
questo terreno non lo seguono più nemmeno i suoi compagni di partito che fanno a gara a prendere le distanze da un
presidente che si è fatto bocciare sonoramente dagli elettori e che pretenderebbe di continuare a dettare le regole». Il
presidente della Provincia Wanda Ferro afferma: «L'ex governatore ha fatto molte chiacchiere e promesse; ha sempre
seguito una logica incomprensibile nella tempistica d'intervento che era legata alla pura e semplice propaganda». Per il
consigliere regionale, Claudio Parente, Loiero «che pone interrogativi a Bertolaso, ci fa pensare se, di interrogativi, se ne
è posti lui durante i pessimi 5 anni di gestione della cosa pubblica». Secondo il consigliere Mario Magno «ha perso una
buona occasione per stare in silenzio ed evitare di ricordare le sue incompiute».
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudFrane, Loiero chiede a Bertolaso Quali sono le decisioni non attuate?
Argomento: Pag.SUD 31
Una relazione del geologo del Comune fotografa la situazione: preoccupano frane e torrenti
Sebastiano Caspanello
Poco o nulla è cambiato rispetto ad un anno fa, quando nel fare il punto della situazione sul rischio idrogeologico nel
territorio comunale di Messina, finivamo per dipingere un quadro giocoforza critico. Nel mezzo, fra l'estate e scorsa è
questa, c'è stata una stagione drammatica, avviata dalle microfrane lungo la A18, culminata nella tragedia del 1. ottobre di
Giampilieri, Scaletta, Altolia e Molino, proseguita con l'erosione costiera a Tremestieri e i nuovi fenomeni franosi di
marzo, a Mili S. Marco e a S. Margherita, per non parlare di quanto accaduto in provincia ed in particolare nei Nebrodi.
Una carrellata di eventi che però, evidentemente, non sono bastati a dare un'accelerata all'iter ancora bloccato a Palermo
per l'aggiornamento del Pai, il Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico, il documento che fotografa i dissesti
in tutta la Sicilia, provincia per provincia, zona per zona. Quello in vigore risale al 2006, il Pai siciliano è tra quelli redatti
con maggiore ritardo in Italia, e con altrettanto ritardo la Regione provvede ad aggiornarlo. Basti pensare che oggi,
secondo il Pai, Giampilieri Superiore non figura tra le sedici aree con il grado più alto di rischio. E questo la dice lunga.
Eppure le nuove perimetrazioni sono state effettuate, di fatto il Pai aggiornato esiste, chiuso in chissà quale cassetto
palermitano, da almeno un anno.
A marzo è stato anche consegnato ufficialmente all'assessorato regionale Territorio e Ambiente, ma lì è rimasto. Perché?
Impossibile rispondere. Non vogliamo credere alla superficialità, perché dopo quanto accaduto a ottobre sarebbe
quantomeno criminosa, non vogliamo credere ad interessi politici o territoriali, perché la definizione sarebbe identica.
Dunque non resta che aspettare.
Il punto è che ufficialmente, come detto, sono appena sedici, oggi, le aree a rischio frana con il grado di priorità 1, mentre
nella bozza di aggiornamento del Pai che circola dall'agosto scorso sono ben ventiquattro. Ma ciò che più preoccupa è che
mentre nel Pai vigente sono 38 le aree a rischio frana "R4", nell'aggiornamento sono addirittura 79, esattamente il doppio.
Per dirla con parole semplici, "ufficialmente" le zone nelle quali il pericolo è maggiore sono 38, in realtà già si sa che
sono due volte tanto. Che chi di dovere il quadro ce l'abbia abbastanza chiaro lo si era capito anche a dicembre scorso,
quando si tenne la conferenza dei servizi sulla perimetrazione delle aree a rischio nei luoghi colpiti dall'alluvione del 1.
ottobre. In quell'occasione l'ing. Vincenzo Sansone del Servizio 4 dell'assessorato Territorio e Ambiente consegnò ai
partecipanti della conferenza ben otto tavole preliminari alla proposta di modifica del Pai vigente. Dunque ci sono, ma
non si muove foglia.
Intanto a Messina la situazione critica, come testimonia una relazione del 30 luglio scorso del geologo del Comune
Carmelo Gioè. «Alla luce dello stato di diffuso ed accentuato dissesto idrogeologico in cui si trova il territorio comunale
(anche per la mancanza fino ad oggi di un'azione coordinata, mirata al risanamento ed al recupero delle zone degradate),
risulta necessario che l'amministrazione comunale di Messina attui le iniziative più urgenti per l'individuazione delle
situazioni a maggiore pericolosità e rischio». Già adesso, però, emerge che «su numerose strade di collegamento con le
frazioni ed i centri abitati (vedi Cumia, ndr), che coincidono generalmente con le vie di fuga, gravano la maggior parte dei
rischi. È necessario un approfondimento sui movimenti franosi pregressi attivi e quiescenti, attraverso un'analisi di tipo
geomorfologico integrata con dati di tipo storico e testimonianze dirette». Secondo Gioè, a proposito di Pai, non basta più
un elenco di zone nelle quali i dissesti si sono già verificati, ma «risulta necessario e non più rinviabile uno studio che
individui le aree con una elevata propensione al rischio».
A preoccupare sono, ovviamente, anche i torrenti. «Gli studi precedentemente effettuati – aggiunge Gioè
– hanno evidenziato il pericolo di esondazione delle acque torrentizie in conseguenza alle modifiche
abusivamente apportate alla sezione idraulica, all'insufficiente dimensionamento delle opere di attraversamento, alla
manomissione delle opere di regimentazione, alla presenza di viabilità realizzata abusivamente occupando parte o l'intero
alveo». Insomma, la mano dell'uomo, dannosa come sempre più di ogni altra cosa.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudDissesto idrogeologico, il quadro è critico
Argomento: Pag.SUD 32
Chiarella cauto sul piano interventi «Ottimo ma non abbassiamo la guardia»
A Bertolaso ha ricordato i disagi patiti dalle famiglie evacuate
Antonio Artirio
GIMIGLIANO
«Abbiamo apprezzato il lavoro del presidente Scopelliti e del suo staff con in testa l'ing Laganà e l'ing Giraudo, così come
quello del presidente della Provincia Wanda Ferro che si è quotidianamente spesa per una soluzione immediata al
problema del ponte sul fiume Corace e del sottosegretario alla protezione civile Torchia. Un grazie particolare al
sottosegretario Guido Bertolaso che ha preso a cuore la nostra situazione. Ora non bisogna alzare la guardia dobbiamo
insieme proseguire nel lavoro che deve portare alla completa messa in sicurezza del ponte e dell'abitato».
Questo il passaggio del sindaco Massimo Chiarella all'indomani della conferenza stampa di Catanzaro con la quale il
Capo dipartimento della Protezione civile, sottosegretario Guido Bertolaso e del presidente della Regione Giuseppe
Scopelliti, in qualità di commissario delegato, hanno presentato il Piano dei primi interventi urgenti in favore dei comuni
colpiti da dissesti idrogeologici del febbraio scorso. Per il Comune di Gimigliano, il commissario delegato ha messo in
atto una strategia articolata in due fasi: la prima prevede interventi di ripristino della funzionalità del ponte sul Corace, da
attuare in tempi brevissimi; la seconda, programmata, prevede il consolidamento, il restauro e l'adeguamento sismico
definitivo della struttura. Per quanto attiene il dissesto idrogeologico è previsto un "sistema integrato" d'interventi che
contempla attività a medio termine, per il quale sono stati stanziati trecento dieci mila euro con finalità di monitoraggio e
la costituzione di un efficace sistema di protezione civile per delimitare le aree a rischio. La somma impegnata per i due
interventi ammonta, complessivamente, a 1.500.000 di euro. Il soggetto attuatore degli interventi strutturali del ponte sarà
l'Amministrazione provinciale
«Si tratta come ha spiegato il Sottosegretario Bertolaso – ha sostenuto Chiarella – soltanto dei primi
interventi per la Calabria in quanto sappiamo che sul piano idrogeologico Gimigliano è tra i paesi esposti a maggior
rischio. Voglio, quindi, rinnovare il mio grazie sentito a nome della comunità al dott. Bertolaso, al presidente Scopelliti e
alla presidente Ferro. Ai primi due ho manifestato, però, la mia preoccupazione per quanto attiene il dissesto del centro
abitato e della zona Compero in particolare. Situazione che mi ha imposto questo inverno di evacuare sette famiglie. Così
come ho sottolineato i disagi delle famiglie della zona Patia isolata a causa del cedimento del ponte Corace e quella dei
titolari delle attività imprenditoriali e artigianali che in quella zona risiedono. Ho avuto assicurazioni che con i prossimi
stanziamenti che il Governo assegnerà tramite il Ministero dell'ambiente Gimigliano sarà tenuto nella debita
considerazione . Penso – ha concluso il sindaco – che abbiamo, comunque, portato a casa un primo e
buon risultato frutto di un impegno costante che ci ha visti costantemente presenti in tute le iniziative grazie anche alla
grande sensibilità ed attenzione del prefetto dottoressa Giuseppina Di Rosa».
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudChiarella cauto sul piano interventi <Ottimo ma non abbassiamo la
guardia>
Argomento: Pag.SUD 33
Mattinata di lavoro ieri per il premier Silvio Berlusconi, che ha incontrato il capo della protezione civile, Guido Bertolaso,
il sottosegretario Gianni Letta e il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Poi, prima di concedersi un breve
periodo di vacanza (dovrebbe partire oggi alla volta di Arcore), il presidente del Consiglio si gode un attimo di relax
facendo shopping in alcuni negozi di casalinghi vicini alla sua residenza romana in via del Plebiscito.
Bagno di folla per il Cavaliere: ad attenderlo per strada, turisti e alcuni romani rimasti in città. Non sono mancate le
consuete foto e riprese con i telefonini, mentre Berlusconi ha stretto mani e ha dispensato saluti, poi a piedi il premier è
rientrato a palazzo Grazioli.
Incendi boschivi in Russia e la difficile situazione causata dalle piogge monsoniche in Pakistan: questo –
riferisce una nota del Dipartimento della Protezione civile – l'oggetto di una riunione a Palazzo Grazioli.
In particolare, è detto nel comunicato, sono stati «valutati eventuali ulteriori interventi in favore della Russia, dove da
alcuni giorni, sono già in azione due Canadair della Protezione Civile». Nelle prossime ore il presidente del Consiglio
sentirà il primo ministro della Russia Vladimir Putin per ipotizzare un ulteriore intervento italiano sul territorio russo.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudIl premier va in vacanza ad Arcore
Argomento: Pag.SUD 34
Pino Prestia
Roccalumera
Il forte vento di scirocco ha alimentato una serie di incendi che hanno devastato parecchi ettari di terreno lungo la dorsale
Limina, Mongiuffi Melia, Roccalumera. In quest'ultimo comune le fiamme hanno ridotto in cenere circa mille metri
quadrati di terreno in località Contrisa, poco a monte della frazione Sciglio. La gente del posto ha cercato di arginare le
fiamme, ma poi sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere l'incendio che stava attaccando una casa colonica.
In questo comune il fuoco ha attaccato pure delle piantagioni che delimitano l'autostrada, ma il pronto intervento di alcuni
dipendenti comunali ha evitato il peggio.
Danni ingenti invece a Mongiuffi Melia, dove tre squadre della Forestale del distaccamento di Savoca, un elicottero della
Protezione civile e parecchi volontari hanno lottato parecchie ore prima di domare le alte lingue di fuoco. L'incendio si è
sviluppato in contrada "Valsano" e in località "Luparossa", poi il forte vento ha spinto le fiamme fino alla cima della
collina. Cinque ettari di terreno sono stati inceneriti. Distrutti alberi ad alto fusto, bosco e filari di quercia.
Gli uomini della Forestale del distaccamento di Savoca sono dovuti intervenire anche in località "Purcheria" di Limina,
dove un vasto incendio, divampato nel torrente, si è arrampicato lungo la collina, minacciando dei vecchi ruderi adibiti a
ricovero animali. Anche qui, dopo qualche ora di duro lavoro, l'incendio è stato circoscritto e spento.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudDanni ingenti nelle campagne di Mongiuffi
Argomento: Pag.SUD 35
I volontari arrivano da Siracusa, Floridia, Avola, Augusta e Catania. Per una settimana controlleranno il litorale
siracusano per prestare assistenza se necessario ai bagnanti.
Scatta l'Operazione Nettuno, edizione numero 23, di Nuova Acropoli.
Allestito il campo base all'Arenella (ex lido polizia) presso il quale i volontari trascorreranno un'intensa settimana di
vigilanza e controllo, attraverso l'istituzione di un servizio di soccorso costiero.
I volontari, tra cui soccorritori, bagnini e sommozzatori saranno attivi nel tratto di costa balneare che va da Punta Milocca
all'Arenella, in varie postazioni fisse collocate nei punti più affollati dai bagnanti per rilevare tempestivamente eventuali
situazioni di emergenza e pericolo per i bagnanti.
Squadre specializzate saranno presenti su un gommone attrezzato e con varie canoe in mare, squadre di primo soccorso
saranno pronte ad intervenire presso il campo base; squadre di antincendio pattuglieranno le zone balneari per segnalare
incendi ai vigili del fuoco e per intervenire in caso di necessità. E ancora dei volontari in mountain bike sorveglieranno le
strade mentre altri si cimenteranno in interventi di pulizia ecologica del litorale e dei fondali marini.
Novità di quest'anno un servizio svolto insieme alla Capitaneria di Porto, grazie al quale si punterà alla sensibilizzazione
dei bagnanti rispetto al comportamento da tenere in spiaggia.
Da oggi a domenica prossima verrà inoltre svolto, con il patrocinio del Dipartimento nazionale della protezione civile, un
campo scuola denominato "Anch'io sono la Protezione Civile", dedicato a 30 giovani dai 18 ai 20 anni, che li vedrà
coinvolti in varie lezioni e attività pratiche che avranno l'obiettivo di avvicinarli alla protezione civile e alla cultura del
volontariato.
I volontari di Nuova Acropoli hanno svolto domenica scorsa numerosi piccoli interventi di primo soccorso e sono stati
impegnati nello spegnimento degli incendi che stanno divampando in questi giorni.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudOperazione Nettuno Nuova Acropoli mobilita i volontari
Argomento: Pag.SUD 36
Salvatore Sarpi
Lipari
Apprensione a Vulcano per un incendio sviluppatosi nella zona di Lentia in prossimità delle case. Sul posto, con un
mezzo della guardia costiera di Lipari, sono intervenuti gli uomini in servizio presso il distaccamento forestale delle isole
Eolie. Inspiegabilmente, nonostante alcuni cittadini ci segnalano di aver richiesto l'intervento al 115, non è stata inviata la
squadra dei vigili del fuoco da Lipari. Eppure il presidio, ormai da qualche settimana, è stato dotato di un gommone che
ha lo scopo di trasferire agevolmente i pompieri nelle altre isole. Per la cronaca vi è da evidenziare che l'incendio ha
ripreso vigore alcune ore dopo l'intervento e sul posto per diverse ore ha dovuto operare un Canadair. Perplessi i cittadini
anche perchè nei giorni scorsi nell'isola era sbarcato un piccolo mezzo dei vigili del fuoco che, in assenza di coloro che
dovrebbero usarlo, è rimasto fermo. I vigili del fuoco sono invece intervenuti, in orario diverso, in località
Vallepera-Quattropani per un incendio di sterpaglie e macchia che minacciava di propagarsi nella limitrofa vallata di
Caolino.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudIncendio a Lentia spento dai Forestali
Argomento: Pag.SUD 37
Brevi
Augusta
Fuoco a Punta Cugnoe vicino all'hangar
Per almeno tre ore a partire dalle 13,30 i vigili del fuoco ieri sono stati duramente impegnati da due incendi divampati uno
di vicino a Punta Cugno e l'altro nei pressi dell'hangar per dirigibili. Il primo ha devastato un'area di campagna di quasi
due ettari minacciando anche alcuni impianti industriali. Interessato anche il cantiere del depuratore dove sono andate
danneggiate delle condotte. Più vasto l'incendio nella zona dell'hangar, dove il fuoco ha interessato un'area di circa dieci
ettari. Coi vigili del fuoco è stata impegnata la protezione civile del Comune. (s.s.)
Augusta
Furto nel cimiterorubati 4 computer
Un furto è stato compiuto ieri notte negli uffici comunali all'interno del cimitero. i ladri hanno forzato l'ingresso e una
volta all'interno si sono impossessati di tutto ciò che avesse un certo valore. Sono spariti quattro computer, uina
stampante, la macchina del caffè e anche un cavo elettrico della lunghezza di circa 150 metri. Il furto è stato scoperto di
mattina dagli impiegati che si sono recati nell'ufficio. Al cimitero sono intervenute le pattuglie delle forze dell'ordine che
hanno eseguito i rilievi alla ricerca di tracce utili per poter risalire agli autori del furto.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudBrevi
Argomento: Pag.SUD 38
Con i Vigili del fuoco impegnate anche le squadre Aib degli operai Afor
Non è certamente come in Russia, ma anche qui caldo e vento hanno provocato numerosi incendi negli ultimi due giorni. I
Vigili del fuoco del Comando provinciale nelle ultime 48 ore hanno infatti effettuato almeno 60 interventi, soprattutto
lungo la costa a nord della città e nelle campagne tra Crotone e Cutro. Insieme ai pompieri sul fronte del fuoco sono
intervenuti anche gli operai idraulico forestali delle squadre Aib (Anti-incendi boschivi) dell'Afor.
Decine e decine di ettari di macchia e vegetazione mediterranea e numerosi terreni agricoli coperti di stoppie ingiallite,
residui delle mietiture nei campi di cereali, sono bruciati negli ultimi due giorni. Il fuoco l'altro ieri sera nella zona di
Sant'Anna nel territorio di Cutro, si è avvicinato pericolosamente ad alcune case. Tant'è che per evitare il peggio insieme
ai Vigili del fuoco e alle squadre Aib della "Forestale" che operavano da terra, è dovuto intervenire un elicottero della
Protezione civile regionale. Il velivolo ha compiuto numerosi lanci dal cielo di liquidi antincendio ed acqua sulle fiamme,
contribuendo a frenare l'avanzata del fuoco.
Da ieri mattina dopo la pausa notturna la macchina predisposta per affrontare gli incendi è ripartita ed ha lavorato fino a
sera. Da Gabella a Sant'Anna e poi ancora a Nord della Citta, nei campi che costeggiano la Statale ionica fino a Cirò
Marina, è stato un via vai di mezzi e di uomini alle prese con decine di focolai che in alcuni casi si sono trasformati in
roghi con le fiamme che alimentate dal maestrale sono divampate devastando campi mietuti e macchia mediterranea fino
ad avvicinarsi pericolosamente ad abitazioni ed aziende agricole. Il fumo degli incendi nella zona del Cirotano ha invaso
la carreggiata della Statale 106 creando col sole uno strano effetto ottico per gli automobilisti. Ma lo stesso vento che ha
alimentato le fiamme ha disperso i banchi di fumo.
Sempre ieri, i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Crotone diretto dall'ing. Gino Novello ed il personale
dell'Azienda forestale regionale sono nuovamente dovuti intervenire più volte nelle campagne tra l'abitato di Cutro e la
periferia sud di Crotone. Almeno 25 unità di personale, tra pompieri e operai Afor, con mezzi antincendio ed autobotti
cariche d'acqua, hanno lavorato da mattina e fino a sera per tenere sotto controllo i roghi e bloccare il fronte del fuoco. Poi
con la notte è arrivata la tregua, ma anche la contabilità quotidiana con più di trenta interventi registrati sul diario di
giornata tenuto nella sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del fuoco in via Gioacchino da Fiore.(l. ab.)
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudTrenta roghi in ventiquattro ore
Argomento: Pag.SUD 39
Il fatto che il numero delle zone a rischio frana del livello R4, da una stesura all'altra del Pai, sia raddoppiato non è certo
un segnale che fa stare tranquilli. Le zone R4 sono quelle in cui, secondo il Pai, sono possibili «la perdita di vite umane e
lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività
socio-economiche».
Un elenco che va aggiornandosi andando a interessare anche le zone più antropizzate della città. Nel documento del 2006
il quadro era evidentemente meno critico di quello attuale. Erano già presenti il monte Banditore, Bordonaro, Larderia
inferiore, Santo Stefano di Briga, Galati inferiore, contrada Tremonti–Ritiro, viale Italia, Gravitelli, Convito. Ad
esse se ne sono aggiunte molte altre.
Ad esempio Pezzolo, sia il centro abitato che la strada provinciale che al piccolo villaggio conduce. Bella scoperta, si dirà,
soprattutto dopo gli eventi di ottobre, ma Pezzolo compariva già nella bozza pronta nell'estate scorso, prima, cioè, che
succedesse il finimondo. E in quella bozza c'era già Giampilieri superiore, che ovviamente comparirà, nel Pai aggiornato,
tra le aree col grado di priorità 1, da "bollino rosso", insomma. Tra queste ci saranno anche Cumia inferiore, sia il centro
abitato che la cosiddetta "via di fuga" che, ancora, la strada provinciale che conduce a Cumia superiore. E anche in questa
zona, negli ultimi dodici mesi, abbiamo avuto purtroppo diversi esempi di dissesto.
Nel nuovo elenco compaiono anche Castellaccio, ovviamente Molino, tra i centri più colpiti il 1. ottobre, l'area a nord di
Mili San Pietro, quella a nord di Gravitelli, in pieno centro, e ancora Ponte Schiavo, Briga Marina, Casato Bagni, San
Filippo. Presenti anche aree più a nord, come Poggio dei Pini, punto sul quale sarebbe il caso di aprire un capitolo a parte,
e come Paradiso. Allargando il raggio, nel comune di Scaletta Zanclea, dove già erano molte le zone a rischio, figurano
oggi innumerevoli punti classificati come R4, ed anche in questo caso si stratta di un'analisi che precede la tragedia di
Giampilieri.
Tutto questo, però, non è ancora "ufficiale". Paradossi di una burocrazia che, per non andare troppo lontano, al Comune di
Messina fa sì che ancora non veda la luce quell'Ufficio Difesa del Suolo la cui istituzione era stata invocata dal consiglio
comunale, con un'apposita delibera, nell'inverno scorso.
Un'ultima novità: la Regione ha autorizzato ingegneri e geologi dell'assessorato Territorio e Ambiente a prestare servizio
nelle sedi provinciali della Protezione civile regionale. Priorità alla gestione delle emergenze, dunque. Ma alla
programmazione chi ci penserà? (s.c.)
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudDa Cumia inferiore a Poggio dei Pini La mappa delle nuove zone a rischio
Argomento: Pag.SUD 40
«Il ricorso alla polemica non mi appartiene, ancor più su questioni delicate per la vita della comunità e del territorio.
Vorrei ricordare che nel febbraio scorso il dottor Bertolaso, nel corso di un incontro con gli amministratori locali a
Lamezia Terme nel salone dei locali della Sacal all'aeroporto non ebbe nessuna difficoltà a chiedere scusa ai sindaci e al
presidenti di provincia della Calabria per non avere rispettato» degli impegni precedentemente assunti. Il "pensiero" è di
Mario Oliverio, presidente della Provincia, di fronte alle dichiarazioni di Giudo Bartolaso, capo della Protezione Civile
circa le disponibilità per gli interventi di consolidamento nella regione. Oliverio ricorda che Bertolaso verificò di persona
i problemi, per esempio, di Parenti, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, ma «per quanto riguarda il Cosentino,
finora non ha corrisposto concretamente ad alcuno degli impegni assunti». Stanti così le cose, nelle prossime settimane -
aggiunge Oliverio - sarà lasciata ad ogni comunità o istituzione «la facoltà di assumere le iniziative più adeguate perchè si
diano le risposte dovute».(a.g.)
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudPro-memoria di Oliverio a Guido Bertolaso
Argomento: Pag.SUD 41
I turisti chiedono spiegazioni però nessuno riesce a dare una risposta
Che sia spazzatura, che siano liquami o chissà che cosa, ai bagnanti poco importa. Perché con un mare in queste
condizioni di fare il bagno non se ne parla proprio. Qualche temerario ci ha provato, ma la maggior parte dei turisti ha
preferito stare sulla spiaggia e attaccarsi ai telefonini per scattare foto e segnalare le condizioni delle acque alla Guardia
costiera, ai carabinieri e qualcuno ha tentato anche di contattare la protezione civile.
«Ci hanno assicurato che faranno controlli – evidenzia un turista proveniente da Torino – ma noi tra una
settimana andremo via o meglio, anche in anticipo se la situazione resterà così. Fatto sta – aggiunge il turista
– che il bagno da alcuni giorni non possiamo farlo vista questa porcheria e le cose invece di migliorare stanno
peggiorando. Quello che chiediamo è che qualcuno ci dica se è possibile fare il bagno o meno, che ci spieghi quale
sostanza in acqua sta galleggiando. Ma finora nessuno ci ha dato una risposta precisa, quello che avvertiamo è una sorta di
indifferenza generale come se il problema fosse soltanto nostro».
La protesta del turista arrivato con la famiglia a Pizzo da Torino racchiude con completezza il senso delle numerose
segnalazioni telefoniche, da parte di altri bagnanti molti dei quali residenti in altre regioni, giunte ieri in redazione per
molti dei quali, a onor del vero, non è importante conoscere la natura delle sostanze che compongono la lunga scia, in
quanto a ragione ritengono che non ci dovrebbe proprio essere.
Certo è che l'aspetto della scia sotto costa – ieri visibile nel mare di Pizzo e sino quasi a Lamezia Terme
– densa e di colore biancastro invita a starne alla larga, senza considerare le chiazze di spazzatura che
galleggiano sulle acque in ordine sparso. Insomma la situazione non è delle migliori e se in questi giorni il fenomeno sta
interessando il litorale di Pizzo, nelle scorse settimane analoghi problemi ci sono stati altrove, tanto che a Ricadi è stato
finanche necessario l'intervento dei carabinieri.
Con buona pace delle riunioni operative e tecniche e di quanti speravano che il problema "mare sporco" fosse ormai
destinato a diventare un brutto ricordo, i nodi inesorabilmente ritornano al pettine di ogni estate. La generalità del
fenomeno, che appare in una zona per poi scomparire e interessarne un'altra, dovrebbe far scattare mirati controlli via
terra oltre che via mare. Intanto in queste condizioni parlare di rilancio del turismo è a dir poco paradossale, perché
andando avanti così si rischia un domani di poter contare i turisti sulle dita delle mani.(m.c.)
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudMare, liquami e spazzatura
Argomento: Pag.SUD 42
LocriLa città di Locri ha celebrato la "Festa d'estate", iniziativa dell'Associazione famiglie adottive affidatarie della
Locride (Afaal), realizzata in collaborazione con l'istituto "Vincenzo Scannapieco". Alla manifestazione hanno offerto un
valido contributo volontaristico le sezioni della Croce Rossa di Locri e di Bovalino ed il Servizio di Protezione civile
dell'ArciPesca-Fisa e della Società italiana di Salvamento in mare, presente coi suoi massimi dirigenti locali, provinciali e
regionali.
Presso la pineta del lungomare (lato sud), centinaia di bambini, insieme coi loro genitori, hanno trascorso una giornata
indimenticabile partecipando alle attività ludiche proposte per una giornata di raccolta fondi per la realizzazione a Locri di
una Casa-famiglia che accolga bambini e ragazzi in difficoltà. Grande attenzione hanno riservato i bambini, ma a dire il
vero anche gli adulti, all'incontro con gli addetti al progetto "Tartanet" (recupero delle tartarughe marine). Il dr. Diego
Avolio, responsabile del Centro tartarughe marine di Brancaleone, ha infatti spiegato loro i temi della biodiversità marina.
Grande era l'attesa per le due tartarughe marine (specie caretta-caretta) curate presso l'importante struttura brancaleonese.
"Laura" e "Luna", questi i nomi dati ai due rettili, erano rimaste vittime dell'incoscienza umana; la prima con un amo
infilzato nella gola (è stato necessario operarla), la seconda finita in una rete. "Laura" e "Luna" sono state liberate in acqua
tra la gioia e gli applausi dei presenti.
Sono stati quindi offerti prodotti tipici e, nel pomeriggio, si sono disputati alcuni giochi durante i quali i bambini, quelli
dai 4 ai 16 anni, hanno potuto gareggiare (corsa coi sacchi, tiro alla fune, albero della cuccagna, ruba bandiera, corsa a tre
gambe, pentolaccia, gran premio delle carriole, gara del mangiacocomero). Ad arricchire il programma della giornata
anche una lunga parentesi che ha riportato molti indietro nel tempo; uno spettacolo ormai quasi, purtroppo, dimenticato:
una passeggiata a dorso di alcuni asinelli messi a disposizione dall'azienda agricola "Prato" di Bovalino.(e.i.)
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudGiornata di giochi e solidarietà con la "Festa d'estate" dell'Afaal
Argomento: Pag.SUD 43
Paolo Blundo
Messina
Ha destato grande interesse il terzo concerto organizzato dalla Diocesi di Messina all'interno della Cripta della Cattedrale
nell'ambito delle manifestazioni di " Fede Arte Musica". Protagonista della serata il coro polifonico "Luca Marenzio" di
Messina che, sotto la guida del suo fondatore Carmine Daniele Lisanti, ha eseguito un interessante programma
comprendente pezzi vocali di vari generi e periodi: dal canto gregoriano fino ad opere di autori contemporanei. Davanti
all'antica icona tardo-bizantina della Madonna della Scala, esposta in precedenza e presentata al pubblico dalla Dottoressa
Grazia Musolino della Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, i 20 cantori hanno aperto il concerto con l'Ave
Maria ed il Regina Coeli in canto gregoriano, per proseguire poi con brani sacri polifonici di T.L. Victoria, A. Lotti, L.
Marenzio, G. Croce, F. Sor, L. Giustinian, L. Compere, B. Bettinelli, C.D. Lisanti e U. Sisask, e terminando come fuori
programma con il brano Eli Eli di G. Bárdos. Il concerto è stato introdotto e presentato da Mons. Letterio Gulletta, che ha
riflettuto sul valore simbolico dei brani eseguiti, con riferimento alla scala tenuta in mano dalla Madonna nell'antico
quadro esposto: le prime composizioni eseguite sono canti di lode a Maria, e in questo caso la scala rappresenta la discesa
del Verbo di Dio; i successivi brani inneggiano al Cristo, alla sua incarnazione e alla croce, e la scala simboleggia
l'umanità del Salvatore, il suo farsi come noi per la nostra salvezza. Lo stesso Mons. Gulletta al termine del concerto ha
voluto complimentarsi coi coristi sottolineando la loro coesione e la loro grande concentrazione, apprezzando la direzione,
da lui definita "discreta ma sicura". Il maestro Lisanti ha parlato del concerto come "emozionante e suggestivo" per via
dell'ambientazione in un luogo magnifico ed unico qual è la Cripta della Cattedrale, che vanta oltretutto un'acustica
stupenda. Qualche problema è stato causato dall'altissimo ed inaspettato numero di visitatori, che per accedere alla Cripta
hanno dovuto attendere a lungo fuori. La situazione è stata gestita comunque al meglio dai volontari della Protezione
Civile.
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudIl Coro "Marenzio" dai canti gregoriani alle opere moderne
Argomento: Pag.SUD 44
«Regolamentare l'insediamento delle grandi strutture di distribuzione, per tutelare le piccole realtà commerciali che, negli
ultimi anni, hanno subito gli inevitabili effetti di una crisi economica diffusa e ai fini di protezione civile per tutelare
l'incolumità dei cittadini poichè non sono state considerate le vie di fuga».
Un'interrogazione è stata presentata dal parlamentare regionale del Popolo della Libertà Vincenzo Vinciullo al presidente
della Regione e all'assessore regionale delle attività produttive con la quale si chiede di «fermare la proliferazione
indiscriminata di grandi centri di distribuzione in provincia di Siracusa».
«Negli ultimi anni – spiega Vinciullo – la provincia di Siracusa è stata costretta a subire una
proliferazione incontrollata ed incontrastata di grossi centri commerciali che sono sorti ovunque come funghi e, per
conseguenza, la grande distribuzione, negli anni, ha assunto una posizione sempre più dominante, sia nel settore
alimentare che non. Un incontrollato fenomeno ha fatto si che centinaia di piccoli esercizi commerciali sono stati costretti
a chiudere, buttando nel lastrico centinaia di famiglie. La provincia di Siracusa, attualmente, con rapporto
superfice/abitanti pari allo 0,39%, risulta essere la prima provincia siciliana per presenza di grandi strutture di vendita per
abitante».
Data:
08-08-2010 Gazzetta del SudCentri commerciali da "ripensare"
Argomento: Pag.SUD 45
Le fiamme hanno rischiato di avvicinarsi pericolosamente ad alcune case
Giuseppe Mercurio
Era andato tutto per il verso giusto: l'incoronazione della Beata Vergine del Monte Carmelo dall'arcivescovo Antonio
Ciliberti alla presenza delle massime autorità civili della provincia, il concerto di Umberto Tozzi e, per concludere, i
fuochi d'artificio. La festa voluta dalla Pia Reale Congregazione della Madonna del Carmine di Gagliano ha avuto però
un'appendice pericolosa. Subito dopo i fuochi pirotecnici, intorno all'una, un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato
nei pressi dell'abitato di Gagliano. Le fiamme si sono levate subito alte espandendosi a vista d'occhio in un punto dove la
macchia mediterranea era presente. Le fiamme, alimentate dal vento che spirava sulla zona, si sono allargate a macchia
d'olio al punto da iniziare a minacciare alcune abitazioni.
Scattato l'allarme, sul posto sono giunte diverse squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale che hanno iniziato a
contenere le fiamme e cercare di circoscrivere l'incendio. Purtroppo i pompieri hanno dovuto fare a meno dell'intervento
del Corpo Forestale che, a detta degli stessi vigili del fuoco, noj opererebbe nelle ore notturne. Esclusi anche elicotteri e
canadair che di notte non hanno l'abilitazione al volo. Insomma, tutto il lavoro di spegnimento del vasto incendio è stato
accollato ai pompieri che hanno dovuto faticare molto per avere ragione delle fiamme che, in alcuni momenti, si temeva
potessero avvicinarsi pericolosamente ad alcune case, pericolo per fortuna scongiurato. Le fiamme e il fumo si sono levate
alte al punto che sono state scorte da parecchi cittadini a decine di chilometri di distanza dal rogo. solo dopo alcune ore
dall'inizio dell'intervento i pompieri sono riusciti ad avere ragione delle fiamme. Due le ipotesi sulle cause che hanno
scatenato l'incendio: la prima è che un fuoco d'artificio fuori controllo a causa del vento possa essere giunto al suolo
ancora acceso e abbia dato origine alle fiamme; la seconda è che un piromane, approfittando dei fuochi d'artificio, abbia
volutamente dato fuoco alla macchia mediterranea che si trova nei pressi del centro abitato. Ipotesi al vaglio degli
inquirenti che hanno avviato le indagini per stabilire le responsabilità.
Ancora prima dell'incendio che ha minacciato alcune case di Gagliano, i vigili del fuoco erano intervenuti a Santo Janni
dove in un locale adibito a macelleria si è sviluppato un incendio. Tutte da accertare anche in questo caso le cause del
rogo che potrebbero essere accidentali, dovute a un corto circuito innescato dall'impianto elettrico, o dolose.
Ieri, invece, altro superlavoro per i pompieri con oltre venti interventi. In fiamme persino due ettari di bosco tra
Montepaone e Petrizzi.
Data:
09-08-2010 Gazzetta del SudDopo i fuochi pirotecnici l'incendio
Argomento: Pag.SUD 46
ROMA Istinto, agilità e robustezza ne fanno dei salvagente intelligenti. Sono i cani-bagnino della Scuola italiana cani
salvataggio (Sics) che, insieme con i loro istruttori-conduttori, hanno portato in salvo cinque persone nel fine settimana
sul litorale laziale. Cani pronti a tuffarsi in mare dalla spiaggia ma pure da gommoni, motovedette ed elicotteri e in
qualunque condizione atmosferica, secondo la formazione di una scuola tutta italiana. "Fiutano" le correnti, e nuotano
dritti allo scopo della loro missione: raggiungere e portare a riva persone o piccole imbarcazioni in difficoltà.
La Sics, associazione di volontariato iscritta alla Protezione civile, è nata circa 20 anni fa da una intuizione dell'attuale
presidente, Ferruccio Pilenga, che pensò di utilizzare l'indole di razze da caccia e da pesca – cani predisposti
all'acqua come Labrador e Golden Retriever, Terranova, ma anche Leonberger, Bovari del Bernese, e meticci –
per il salvataggio di vite umane. In questi due decenni di attività i cani-bagnino della Sics hanno salvato oltre 100 persone.
«Con 12 Centri di addestramento e oltre 300 unità cinofile in quasi tutta Italia siamo la più antica e più grande scuola di
formazione del Paese, e forse d'Europa, dove comunque siamo un punto di riferimento per la nostra tecnica esclusiva»
sottolinea il responsabile della Sics Centro-Sud Roberto Gasbarri. La sede nazionale è a Milano, ma nel Lazio, precisa il
presidente della Sics Tirreno, c'è un grande dispiegamento di forze, con il centro di addestramento a Velletri e sei
postazioni attive fino a tutto agosto a Marina Velca, Tarquinia Lido, Sant'Agostino, Civitavecchia, Ostia, e Nettuno.
«Operiamo come volontari principalmente su indicazioni delle Capitanerie di Porto – continua Gasbarri
– e nelle spiagge libere dal Friuli alla Calabria».
Data:
09-08-2010 Gazzetta del SudSpiagge libere più sicure con i cani-bagnino
Argomento: Pag.SUD 47
Claudio Salvalaggio
MOSCA
La fitta nuvola di fumo nocivo che da giorni invade Mosca e gran parte della Russia centrale ha lambito ieri anche a San
Pietroburgo, l'antica capitale degli zar finora risparmiata dagli incendi di foreste e torbiere e dalle loro conseguenze. Oggi
dovrebbe andarsene, dicono gli esperti, ma ormai il Paese è in balia dei venti, tanto che anche la vicina Finlandia ieri ha
manifestato qualche preoccupazione dopo aver registrato l'aumento di particolato atmosferico, da sei a dieci volte
superiore alla norma. Il fronte degli incendi non sembra migliorare. Le fiamme hanno danneggiato per decine di milioni di
euro uno stabilimento top secret vicino a Kolomna, 100 km a sud est da Mosca: il centro di progettazione del ministero
della Difesa per la creazione e il collaudo dei missili Iskander e Igla. Il fuoco ha minacciato anche un nuovo centro
nucleare, quello del distretto di Snezhinsk, nella regione di Celiabinsk, sugli Urali: inizialmente i camion dei vigili del
fuoco non sono riusciti a superare i terreni troppo paludosi e i pompieri hanno dovuto intervenire a piedi con gli zaini
antincendio, in una zona di sette ettari di bosco. Poi si sono levati in volo anche due elicotteri Mi8 ed è stata creata una
barriera di sassi di diversi km. Ora il rogo è circoscritto ma il ministro della protezione civile ha chiesto di lavorare anche
di notte. Già al sicuro invece il centro di ricerca nucleare di Sarov. Alcuni medici intanto denunciano sotto anonimato
l'ammasso di cadaveri in putrefazione nei seminterrati degli ospedali e il divieto da parte dei dirigenti sanitari di stilare
diagnosi legate al caldo e all'inquinamento per non creare allarmi. Denunce che, se vere, rischiano di resuscitare l'ombra
della "disinformazia" che ha caratterizzato tanta storia dell'Urss e della Russia postcomunista, da Cernobyl al Kursk. Nel
solo mese di luglio, secondo gli uffici anagrafe della capitale, il numero dei morti è aumentato del 50%. I pronto soccorsi
sono presi d'assalto, ma secondo il ministero della Sanità solo 472 persone in tutta la Russia hanno chiesto cure mediche e
solo 43 sono state ricoverate. E mentre il Paese brucia, il leader del Cremlino Dmitri Medvedev trova il tempo per una
visita a sorpresa nella regione secessionista georgiana dell'Abkazia, in occasione del secondo anniversario dell'inizio della
guerra contro la Georgia: una notizia che fa aprire i tg, relegando al secondo posto l'allarme incendi. Ma il fuoco non
concede tregua.
Data:
09-08-2010 Gazzetta del SudLa fitta nuvola di fumo nocivo raggiunge San Pietroburgo
Argomento: Pag.SUD 48
Deraglia un treno della Circumvesuviana
Un morto e 30 feriti. Uno grave
La testimonianza di un passeggero: "Andava troppo veloce"; pare che il macchinista fosse al cellulare poco prima
dell'incidente. La scatola nera e i rilievi tecnici stabiliranno le cause disastro.
Venerdi 6 Agosto 2010 - Dal territorio
Poco dopo le 11 di questa mattina è deragliato un treno sulla linea della Circumvesuviana, alla periferia di Napoli, forse a
causa dell'elevata velocità. Grave il bilancio delle vittime: un morto e trenta feriti, di cui uno in gravi condizioni. La
vittima è un uomo, Giuseppe Marotta, 71 anni di Napoli: è stato estratto dalle lamiere quando era ancora in vita, ma ha
perso le gambe durante l'impatto e per lui i soccorsi sono stati inutili. Sono invece critiche le condizioni di Vincenzo
Scarpati, un ragazzo di 25 anni di Torre del Greco, ricoverato in coma all'ospedale San Giovanni Bosco. Altri feriti sono
stati invece trasportati all'ospedale di Loreto Mare, il più vicino al luogo del deragliamento, dove il personale ha gestito
l'emergenza nonostante lo stato di agitazione causato dal mancato pagamento degli stipendi di luglio al personale della
Asl Napoli 1.
Il treno era partito dalla stazione di San Giorgio a Cremano ed era diretto alla stazione centrale di Napoli, ma è deragliato
nella zona di Pascone. Secondo i primi accertamenti il treno viaggiava ad una velocità troppo elevata,e le prime
testimonianze raccolte confermerebbero questo fatto: come ha affermato uno dei passeggeri, "il treno andava troppo
veloce". Probabilmente l'elevata velocità ha fatto perdere aderenza al convoglio in curva, causando il deragliamento. Uno
dei passeggeri ha inoltre dichiarato di aver visto il macchinista parlare al cellulare, poi "subito dopo l'incidente è
scappato". Le cause dell'incidente saranno comunque stabilite dalla magistratura e dai rilievi tecnici cui si procederà nelle
prossime ore. Ciro Accetta, direttore generale dell'Ente Autonomo Volturno, proprietario della Circumvesuviana, ha
dichiarato: "Non siamo in grado di dire se ci sia stata un'accelerazione di velocità, soltanto la scatola nera lo dirà. Dalle
idee che ci siamo fatti posso dire che qui non ci sono lavori in corso, non ci sono apparenti cedimenti strutturali e che il
limite di velocità in questo punto è di 20 chilometri orari, come viene chiaramente segnalato in precedenza"; pare invece
che il treno stesse viaggiando al doppio della velocità consentita. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero
Matteoli, ha disposto la nomina di una Commissione di Inchiesta ministeriale per accertare le cause del deragliamento. E
intanto la Regione Campania attiverà una propria inchiesta interna per accertare la dinamica dei fatti, "nel pieno rispetto
dell'azione della magistratura". Il presidente della Regione, Stefano Caldoro, si tiene in contatto costante con la Protezione
Civile della Campania e con gli assessori Cosenza e Vetrella, giunti immediatamente sul luogo dell'incidente.
La Protezione Civile è arrivata sul luogo con 20 tecnici guidati da Generoso Schiavone e 3 mezzi per le operazioni di
soccorso e per i primi interventi; sul luogo dell'incidente sono arrivate anche 15 ambulanze. Come riferito dalla
responsabile del Servizio operativo del 118, Alessandra Tedesco, sono stati soccorsi "molti politraumatizzati e
policontusi, ed è stato fortissimo, in molti casi, l'impatto psicologico dell'incidente per i passeggeri". Fortunatamente, ha
aggiunto, "a bordo del treno non c'erano bambini né donne incinte". Immediati anche i soccorsi dei cittadini che si sono
precipitati sul luogo del disastro: "Non appena abbiamo sentito il boato abbiamo immediatamente telefonato a polizia,
vigili del fuoco e 118 per chiedere aiuto" - ha raccontato un operaio che ha cercato di fermare l'emorragia della vittima -
"ma credo che si siano persi dei momenti preziosi perché per motivi burocratici hanno chiesto informazioni dettagliate, le
ambulanze sono arrivate dopo circa 20 minuti dal deragliamento".
Il presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano ha espresso "il più sincero e profondo cordoglio per
le conseguenze drammatiche del grave incidente ferroviario" e "la più sincera vicinanza anche a nome dell'intero
Consiglio regionale alla famiglia della vittima, auspicando che le inchieste già avviate possano fare in tempi rapidi piena
luce sull'accaduto". Luigi Rispoli, Presidente del Consiglio provinciale di Napoli, ha dichiarato che "quanto avvenuto oggi
a Gianturco dimostra che occorrono maggiori controlli e verifiche sul sistema trasporti nella nostra Regione", e ha
aggiunto che "probabilmente per troppi anni ha funzionato soprattutto l'azione mediatica a sostegno di ipotetici grandi
risultati raggiunti a fronte di una realtà che ci appare invece diversa. Non solo le grandi opere ancora non sono state
realizzate e rischiano causa esaurimento fondi ed errori progettuali di essere ulteriormente ritardate ma anche, a questo
punto, la sicurezza del sistema complessivo deve essere verificata". Sul luogo dell'incidente anche il Sindaco di Napoli
Rosa Russo Iervolino, che ha così commentato: "E' un fatto drammatico e verrebbe da dire che non si risparmia proprio
nulla a questa povera città". Sulle cause del deragliamento la Iervolino non ha invece rilasciato nessuna dichiarazione: "La
Data:
06-08-2010 Il Giornale della Protezione Civile.itDeraglia un treno della Circumvesuviana Un morto e 30 feriti. Uno grave
Argomento: Pag.SUD 49
cosa è troppo delicata per azzardare ipotesi".
(red - eb)
Data:
06-08-2010 Il Giornale della Protezione Civile.itDeraglia un treno della Circumvesuviana Un morto e 30 feriti. Uno grave
Argomento: Pag.SUD 50
Montaguto - Sarà il Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze a gestire il sistema radar a terra, già installato nel
periodo di maggiore crisi, a Montaguto.
E saranno sempre i ricercatori fiorentini ad occuparsi della progettazione e della direzione dei lavori per quel che riguarda
gli interventi di mitigazione del rischio.
Sono stati firmati ieri gli accordi della Protezione Civile con il Cnr e con lo stesso Dipartimento fiorentino, per il
proseguimento delle operazioni nell'area al confine tra Campania e Puglia, interessata dall'ormai noto movimento franoso
(statale 90 e linea ferroviaria Benevento -Foggia) iniziato nel 2006 e riattivatosi nel 2009.
Per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio, il Dipartimento di Scienze della Terra si occuperà in
particolare della riduzione della presenza d'acqua all'interno della frana e degli interventi strutturali sul corpo di frana e
per la protezione delle infrastrutture, proseguendo il lavoro già avviato.
(venerdì 6 agosto 2010 alle 18.38)
Data:
06-08-2010 IrpinianewsMontaguto - In arrivo radar fiorentino per monitorare i terremoti
Argomento: Pag.SUD 51
Forino – “Amo Forino e non è certamente mia intenzione scendere in polemica, ma di fronte all'ennesimo attacco che è
partito da pezzi dell'attuale amministrazione comunale ho il dovere di rispondere pubblicamente nel rispetto di chi gli anni
scorsi, parlo di assessori, consiglieri e dipendenti comunali, ha collaborato con me”. Così Pasquale Nunziata, ex sindaco
di Forino, che interviene sulle polemiche all'indomani dell'ennesima alluvione che ha colpito il paese. “Non è mia
intenzione – afferma – mettere in discussione l'impegno dell'attuale giunta, ma quando al governo dell'amministrazione
c'ero io, i rapporti erano di natura diversa: mi sono sempre prodigato affinché ad intervenire in prima battuta fosse sia la
comunità montana che la protezione civile della regione Campania. Tutto questo grazie ai rapporti che ho saputo creare
durante il mio mandato”. “Sono fuori dall'agone politico – continua Nunziata – ma non per questo intendo disimpegnarmi
con Forino e con la mia gente. Volevo continuare a dare il mio contributo all'amministrazione provinciale, ma è andata
diversamente. La mia sofferenza nell'assistere al nuovo dramma, è la stessa di quando ero sindaco. Oggi sento
l'amministrazione comunale parlare di cecchini, di avvoltoi che speculano per questioni personale. Tengo a precisare che
la stessa avveniva anche quando ero io a mangiare la polvere. Anche allora c'erano franchi tiratori”.
L'ex sindaco è però orgoglioso degli attesti di stima che gli sono arrivati dai cittadini, vittime dell'ondata di acqua e fango.
“Ne prendo atto – afferma l'avvocato Pasquale Nunziata – e ne sono molto felice. Ricordo solo di aver lasciato un avanzo
di gestione di 200mila euro ed opere per due milioni di euro con una protezione civile comunale ben strutturata e ben
funzionante. Capisco le difficoltà degli amministratori attuale. Capisco, che in casi come questi serve l'intervento della
regione ed oggi Napoli è sempre più distante dalla provincia di Avellino. Mi appello ai tre assessori che erano con me in
giunta: fate sentire le vostra voce, così come accadeva con me. Il mio auspicio – conclude Nunziata – è che cessino questi
attacchi strumentali che non fanno certo il bene di Forino e della sua intera comunità”.
(sabato 7 agosto 2010 alle 16.15)
Data:
07-08-2010 IrpinianewsForino - Nubifragio, la nota dell'ex sindaco Nunziata
Argomento: Pag.SUD 52
Mattino, Il (Benevento)""
Data: 06/08/2010
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06/08/2010
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Nunzia De Girolamo, deputato del Pdl nonché Coordinatore provinciale del Pdl sannita ha espresso «viva soddisfazione
per la designazione del professor Enrico Di Salvo alla guida dell'Asl sannita». «Si tratta di una scelta di alto profilo – ha
affermato l'esponente berlusconiana – che premia la competenza e la professionalità e che gratifica soprattutto un
territorio che fino a ieri ha visto calarsi addosso scelte discutibili e comunque solo e sempre dall'alto. Conosco il professor
Di Salvo, di cui ho sempre apprezzato l'impegno e la capacità, e sono certo che saprà ben operare nell'interesse del
territorio consentendo così quel cambio di passo da troppo tempo atteso». Attestazioni di stima anche dal presidente della
Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio Regionale della Campania Luca Colasanto. «Il
professor Di Salvo, che nel Sannio è di casa - ha affermato il presidente Colasanto – conosce a fondo i problemi della
nostra sanità e, sono certo, saprà affrontare con saggezza le mille piccole e grandi emergenze del nostro territorio.
Rispetto ad un passato nel quale le ombre hanno fatto la parte del leone comincia dunque oggi, anche per la sanità
beneventana, quel percorso di rinnovamento che garantirà appropriatezza nelle scelte e la tutela del diritto alla salute ai
nostri cittadini». Complimenti alle scelte operate da Caldoro arrivano anche da Nicola Cosentino e Mario Landolfi. «Le
nomine rappresentano un altro fondamentale tassello nel complesso mosaico di governo - dicono il coordinatore e il
vicecoordinatore vicario del Pdl -. Siamo certi che questi nomi rappresentano un forte segnale di rinnovamento. Una
ideale sintesi della serietà di chi li ha espressi e della indubbia professionalità di chi si accinge a ricoprire questo delicato
incarico. A Caldoro confermiamo la nostra fiducia e quella del Pdl». Adesso si apre la seconda partita, quella della
nomina dei sub commissari. Già si parla si parla di una sorta di compensazione attraverso i sub-commissari per ricucire
completamente gli strappi che si sono consumati in questi giorni con l'Udc ma anche con alcuni esponenti del Pdl.
«Auspico - ha dichiarato, forse non a caso, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli - che il cambiamento
intrapreso senza tentennamenti continui e sono sicuro che lo stesso spirito sarà alla base delle nomine dei
sub-commissari». Dal Pd, dopo le critiche, arriva la presa d'atto delle nomine. «Giudicheremo dai fatti e dai
comportamenti l' operato dei commissari». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Data:
06-08-2010 Il Mattino (Benevento)Nunzia De Girolamo, deputato del Pdl nonché Coordinatore provinciale del
Pdl sannita ha espress...
Argomento: Pag.SUD 53
Mattino, Il (Caserta)""
Data: 06/08/2010
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06/08/2010
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Ieri il Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, accompagnato dall'Assessore Provinciale all'Ambiente,
Umberto Arena, ha compiuto un sopralluogo presso la discarica «Maruzzella» di San Tammaro, l'unica attiva in provincia
di Caserta. In particolare Zinzi, che nell'occasione ha incontrato il Generale Antonio Monaco e il Colonnello Piscitelli
dell'Unità Stralcio e Operativa del Dipartimento della Protezione Civile, ha visitato il costruendo impianto di
compostaggio, al fine di verificare l'entità dei lavori necessari a completare l'opera e metterla a disposizione della
Provincia di Caserta. L'impianto fino a pochi mesi fa e per ben due anni ha ospitato le cosiddette «ecoballe» che il
Commissariato di Governo aveva deciso di stoccare presso tale sito. La movimentazione di questi rifiuti ha provocato
danni e il Commissariato di Governo, attraverso il Generale Monaco, ha garantito che saranno poste in essere tutte le
iniziative necessarie, anche sotto il profilo economico, per ripristinare entro settembre lo stato dei luoghi precedente lo
stoccaggio dei rifiuti. Una volta terminata questa operazione, la Regione Campania ha assicurato che consegnerà alla
Provincia di Caserta l'impianto, per ultimare i lavori necessari ad avviare l'attività di compostaggio. Nel corso del
sopralluogo, poi, si è provveduto a verificare anche lo stato di avanzamento dei lavori relativi alle piattaforme in fase di
allestimento nell'area sulla quale insiste la discarica «Maruzzella». «Stiamo continuando a seguire con la massima
attenzione - ha spiegato Zinzi - la delicata questione dei rifiuti. Sin dal primo giorno del suo insediamento,
l'Amministrazione ha posto in essere tutte le iniziative che erano in suo potere per evitare l'insorgere di un'altra emergenza
rifiuti. La realizzazione del sito di compostaggio - ha concluso Zinzi - rappresenta un primo importantissimo passo del
ciclo integrato dei rifiuti ed è necessario per ottenere l'abbassamento della tariffa a carico dei cittadini, che resta uno dei
nostri principali obiettivi». Intanto è prevista per il prossimo 26 agosto, presso il Settore Ambiente, Ecologia e Gestione
Rifiuti della Provincia di Caserta, un incontro per discutere dell'adeguamento dell'impianto Stir di Santa Maria Capua
Vetere. La Provincia ha, infatti, convocato una riunione operativa, alla presenza del sindaco Giancarlo Giudicianni,
dell'amministratore unico della Gisec e del coordinatore dell'Area 21 dell'assessorato all'Ambiente della Regione
Campania, per valutare la fattibilità tecnico-economica delle ipotesi di riqualificazione dell'impianto sammaritano.
Data:
06-08-2010 Il Mattino (Caserta)Ieri il Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, accompagnato
dall'Assessore Provincia...
Argomento: Pag.SUD 54
Mattino, Il (Caserta)""
Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Claudio Coluzzi Tre agguati camorristici eseguiti tra le province di Napoli e Caserta negli ultimi trent'anni. All'origine lo
scontro tra Cutoliani e Nuova Famiglia. Successivamente l'alleanza tra i clan di Napoli e i Casalesi, questi ultimi con
Francesco Schiavone «Sandokan» e Francesco Bidognetti «Cicciotto e' mezzanotte» ancora uniti sotto le insegne della
Nuova Famiglia. Non solo patti di camorra per gestire gli affari illeciti, ma anche accordi per vendette e regolamenti di
conti tra la criminalità organizzata partenopea e di Terra di Lavoro. Ieri la Dia di Napoli, sulla scorta della indagini della
Direzione distrettuale antimafia, ha fatto scattare sei ordinanze di custodia cautelare per l'omicidio di Gennaro Baldascini,
avvenuto a Villa Literno nel novembre 1993. Agguato in cui fu ferita anche la moglie Anna De Domenico. Per
quell'omicidio il gip di Napoli ha ottenuto ordinanze di custodia cautelare per Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti,
Giuseppe Mallardo, Raffaele Maccariello, tutti già detenuti per altri reati. Era invece ai domiciliari Gennaro Trambarulo,
legato al clan degli scissionisti. Raffaele Di Fraia e Gennaro Licciardi, pure coinvolti nell'omicidio Baldascini, erano nel
frattempo deceduti. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di più collaboratori di giustizia. L'omicidio di
Baldascini, venne commesso per vendicare l'omicidio del fratello di Gennaro Licciardi, storico capo dell'Alleanza di
Secondigliano, Antonio, avvenuto nel giugno del 1981. Esso si inquadra nella cruenta guerra di camorra che, a partire
dagli inizi degli anni '80, vide contrapposte la Nco di Raffaele Cutolo e la fazione avversa denominata Nuova Famiglia,
facente capo alle famiglie Giuliano, Bardellino, Mallardo e Zaza. L'omicidio fu commesso dal clan dei Casalesi in
ossequio ad un patto di alleanza con la confederazione di clan raggruppatasi intorno alle famiglie
Mallardo-Licciardi-Contini. In particolare, Baldascini, storico esponente della Nco, aveva partecipato all'omicidio di
Antonio Licciardi, il cui cadavere venne rinvenuto il 2 giugno 1981 in un'auto parcheggiata all'esterno dell'ospedale
Cardarelli di Napoli. Solo tre giorni dopo ci fu la ritorsione della Nuova Famiglia. Il cinque giugno 1981 furono feriti in
un agguato a porta Capuana Gennaro Baldascini e Mario Iafulli. In quell'occasione fu ucciso un altro cutoliano, Ciro De
Rosa, e rimasero inoltre feriti due incolpevoli passanti: un minore e un procuratore legale. Per questo fatto di sangue le
indagini individuarono nella famiglia Giuliano la responsabilità. Furono infatti arrestati i fratelli Luigi e Carmine
Giuliano. Ben dieci anni dopo i clan napoletani confederatisi intorno alla famiglia Licciardi, ed aventi all'epoca tra i
massimi esponenti i fratelli Francesco e Giuseppe Mallardo, chiesero a Francesco Bidognetti e Francesco Schiavone
l'eliminazione di Baldascini per vendicare l'uccisione di Antonio Liccardi. L'organizzazione dell'agguato fu curata dalla
famiglia Bidognetti con l'avallo di Francesco Schiavone-Sandokan. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Data:
07-08-2010 Il Mattino (Caserta)Claudio Coluzzi Tre agguati camorristici eseguiti tra le province di Napoli e
Caserta negli ultim...
Argomento: Pag.SUD 55
Mattino, Il (Caserta)""
Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Gabriella Cuoco Cellole. Lungo le spiagge di Baia Domizia sud è allarme mucillagine. Le chiazze rossastre, assenti da
anni sul litorale domizio, sono ricomparse da qualche giorno e, ieri mattina, si sono spostate verso riva. Per ora, gli
operatori balneari aderenti al Sib e all'Assobalneari hanno richiesto agli uffici preposti dei comuni della fascia costiera
(Castelvolturno, Cellole, Mondragone e Sessa Aurunca) di interessarsi al caso e di reclamare l'intervento all'Arpac di
Caserta, per la predisposizione, nel più breve tempo possibile, delle analisi delle acque. «Se entro qualche giorno - fanno
sapere i gestori degli stabilimenti dislocati a Baia Murena, pronti anche a sottoscrivere un documento da inviare entro
quarantotto ore alla prefettura di Caserta - l'Arpac o gli enti locali non ci informeranno di quanto sta accadendo, attraverso
un'ampia campagna di informazione tra i residenti e i bagnanti, che sono fin troppo agitati, saremo pronti a denunciare il
caso agli organi competenti». Allertati anche i distretti sanitari dell'Asl. Intanto, numerosi i villeggianti che, negli ultimi
giorni, presi da una sorta di psicosi, hanno affollato i pronto soccorsi dell'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca e delle
cliniche Pineta Grande a Castel Volturno, San Pio a Mondragone. Ma, secondo quanto dichiarato dai camici bianchi di
turno delle strutture sanitarie della fascia costiera litoranea, non esistono i presupposti per creare preoccupazione tra i
turisti e i residenti, perché i casi di macchie sulla pelle, sono da addebitare a semplici eritemi o dermatiti, dovuti
all'esposizione prolungata al sole, nelle ore più calde della giornata. Ad aver subìto, invece, maggiori danni sono i
pescatori che, a causa della presenza delle alghe rosse, rischiano di chiudere la stagione estiva in anticipo. Negli ultimi
giorni, la quantità di pescato si è praticamente azzerata; la mucillagine ha danneggiato le reti, che finiscono sul fondale
marino appiattite, non riuscendo più a restare in tensione per catturare i pesci. Intanto, sul fronte ambiente, a ridosso della
caotica settimana di Ferragosto, arriva anche una novità. Il Comune di Mondragone ha dato il via libera all'istituzione di
guardie ambientali per incastrare i trasgressori. Da ieri pomeriggio e per tutto il mese di agosto, infatti, la zona lido della
città rivierasca è sotto la lente dei volontari della Protezione civile. «L'obiettivo - spiega l'assessore Mario Fusco - è quello
di incastrare chi si diverte a distruggere gli alberi nella villa comunale o nelle zone limitrofe durante la notte e a gettare i
sacchetti stracolmi di rifiuti, lungo la carreggiata del lungomare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Data:
07-08-2010 Il Mattino (Caserta)Gabriella Cuoco Cellole. Lungo le spiagge di Baia Domizia sud è allarme
mucillagine. Le chia...
Argomento: Pag.SUD 56
Mattino, Il (Caserta)"Code chilometriche di autovetture lungo la Domiziana e traffico in tilt nelle zone lido delle citt&#..."
Data: 08/08/2010
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08/08/2010
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Code chilometriche di autovetture lungo la Domiziana e traffico in tilt nelle zone lido delle città dell'unica fascia costiera
Casertana. Da Varcaturo fino al Garigliano, passando per Villaggio Coppola, Pescopagano e Mondragone, la situazione,
ogni anno, nella settimana a ridosso di Ferragosto, è sempre la stessa. Da ieri mattina, è partito il grande esodo e, secondo
le forze dell'ordine dislocate sul territorio, si registreranno picchi di intasamenti lungo la statale, anche durante i giorni
infrasettimanali. Per sopperire ai forti disagi veicolari, fino alla fine di agosto, il distaccamento locale della Polstrada e la
compagnia dei carabinieri Mondragone hanno rafforzato le misure di sicurezza per la circolazione stradale sull'intero
tratto della riviera domizia. Anche i carabinieri hanno provveduto ad avviare un servizio straordinario di controllo del
territorio, per prevenire e reprimere i piccoli reati e la violazione delle norme del codice della strada, in virtù dell'aumento
del traffico, dovuto alla massiccia presenza di vacanzieri. Ieri mattina, durante un servizio di controllo effettuato dai
carabinieri agli ordini del capitano Barone, sono stati fermati sei cittadini muniti di contrassegno assicurativo falso e
arrestato un extracomunitario, che senza permesso di soggiorno, alla vista dei militari dell'Arma, ha tentato la fuga.
Inoltre, sono state ritirate dieci patenti di guida e sedici carte di circolazione; effettuate sessantaquattro contravvenzioni,
per un totale di circa dodicimila euro. Sempre sul fronte del traffico veicolare, i distaccamenti della Protezione civile di
Castel Volturno e Mondragone, sin da venerdì pomeriggio, hanno garantito la prima assistenza sanitaria e la distribuzione
di bottigliette d'acqua, agli automobilisti di passaggio lungo la statale 7 bis. Sul fronte sanitario, invece, a Mondragone
l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Achille Cennami, ha siglato un accordo con l'associazione Campania
Emergenza, per garantire un supporto, fino a metà settembre, alla postazione del 118. ga.cu. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
Data:
08-08-2010 Il Mattino (Caserta)Code chilometriche di autovetture lungo la Domiziana e traffico in tilt nelle
zone lido delle citt&#...
Argomento: Pag.SUD 57
Mattino, Il (Circondario Nord)""
Data: 06/08/2010
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06/08/2010
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Alessandra Tommasino Camigliano. Con decreto del ministero dell'Interno ieri il sindaco Vincenzo Cenname è stato
rimosso dal suo incarico. L'epilogo giunge a conclusione della lunga battaglia intrapresa dal primo cittadino contro la
legge 26 che, promulgata lo scorso mese di gennaio, introduce la provincializzazione della gestione integrata dei rifiuti.
Per attuare la normativa e prevedere il passaggio di consegna, la Provincia aveva richiesto ai Comuni di fornire i dati
relativi alla Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) e alla Tia (tariffa igiene ambientale). Sui 104 sindaci del Casertano,
l'unico ad opporsi alla richiesta era stato proprio Cenname, che fin da subito aveva dichiarato: «Non posso cedere ad una
legge che non tutela i cittadini e che porterà a un servizio meno efficiente con un costo più elevato». Il sindaco, ingegnere
ambientale, da anni ha attuato la raccolta differenziata nel suo paese contando sulle risorse del personale comunale. Con
grandi sforzi e senza mai aumentare la Tarsu, è riuscito a raggiungere il 65% di rifiuti differenziati. È partendo dalla
consapevolezza di star facendo bene per il suo paese che il sindaco, soprannominato «il ribelle», non aveva fatto
dietro-front neanche quando la prefettura di Caserta lo aveva diffidato a consegnare i dati. Una netta presa di posizione e
una solida cordata di solidarietà per il sindaco che, non ottemperando alle richieste, è stato sostituito da un commissario
ad acta, viceprefetto Savina Macchiarella, per la consegna dei dati. L'insediamento prefettizio era stato annunciato con
l'avvio dell'iter per lo scioglimento del consiglio comunale legato all'inadempienza amministrativa. Dinanzi alla
possibilità che Cenname potesse essere rimosso dal suo incarico, si è scatenata la reazione di dissenso di una larga fetta di
società civile. In primis i cittadini camiglianesi che, uniti in comitato, si sono stretti attorno al proprio sindaco. E poi
l'associazione nazionale dei comuni virtuosi, nella quale Cenname era entrato a pieno titolo per l'attuazione di sostenibili
prassi amministrative. E ancora, una petizione popolare per chiedere sostegno al presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano firmata dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo e dalla consorte Franca Rame. Iniziative in tutta la
penisola per promuovere il caso- paradosso del sindaco a rischio rimozione. Un rischio diventato realtà, in un contesto
territoriale dove a essere raggiunti da decreti di rimozione sono i Consigli condizionati dalla camorra o, come nel caso
della black list stilata dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, non in grado di garantire sane condizioni igieniche
nei territori comunali. Ieri no. A essere colpito è stato un sindaco noto per le politiche sostenibili: incentivi per l'utilizzo
degli eco pannolini, eco-euro da poter spendere nelle cartolerie locali, destinati ai bambini che differenziano, progetto
«Led perpetuo» con l'utilizzo di lampade a risparmio energetico nel cimitero cittadino. Solo alcune delle iniziative
promosse da un sindaco, che, oltre a occuparsi delle «carte», ha sempre agito mettendoci anche la forza delle braccia. La
manutenzione del parco pubblico e la pulizia delle strade cittadine con la spazzolatrice sono ad esempio da sempre
compiti a cui il sindaco, ormai ex, assolve in prima persona. Alla rimozione di Cenname, decisa con decreto del ministero
dell'Interno, si aggiunge anche lo scioglimento del consiglio comunale stabilito con decreto presidenziale. A subentrare al
sindaco sarà il suo vice Gemma Graziano. Al voto si andrà alla prossima tornata elettorale utile, sempre che Cenname non
inoltri e vinca il ricorso contro il provvedimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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06-08-2010 Il Mattino (Circondario Nord)Alessandra Tommasino Camigliano. Con decreto del ministero dell'Interno
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Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Domenico Ambrosino Procida. A Vivara non è stato ancora attivato il previsto piano antincendio boschivo. L'apposita
vasca di materiale plastico di 9000 litri, in sostituzione di quella usata nel 2006 andata distrutta, da sistemare nella radura
nei pressi dell'edificio della casa padronale, non è stata ancora montata. Il motivo: manca l'allaccio alla tubazione
dell'acqua. E qui emerge un paradosso: sul versante occidentale dell'isolotto, proprio al di sopra i cosiddetti «gavoni di
ponente», nei giorni scorsi è stato riparato un tubo d'acqua collegato alla condotta sottomarina che porta l'acqua potabile a
Ischia ponte, che ha sversato in mare, per mesi, circa 1000 tonnellate di acqua al giorno. L'avvocato Mariano Cascone,
presidente della fondazione «Ospedale Albano Francescano», l'ente proprietario di Vivara, lancia un preoccupato allarme:
«A Vivara, se scoppia un incendio, non si potrà in alcun modo fronteggiarlo. Noi abbiamo adottato alcune misure
preventive, come la chiusura di alcuni varchi ai lati del cancello d'ingresso che consentivano l'introduzione abusiva
sull'isolotto. Esiste e funziona il servizio di sorveglianza esercitato dai giovani della Protezione Civile isolana, a cui si
aggiunge l'azione gratuita dei volontari della Lipu. Ma non basta. Va subito adottato il previsto piano «Aib». Non c'è
tempo da perdere». Spiega Davide Zeccolella, volontario della Lipu, che svolge un prezioso lavoro di pulizia dei sentieri:
«Nel febbraio scorso, il presidente della Commissione di Riserva, l'avvocato Fabio Procaccini, in previsione dei potenziali
pericoli estivi, ha chiesto al comitato di gestione e al ministero dei Beni Ambientali, l'attivazione del piano antincendio.
Fu anche suggerito, in attesa di un allaccio organico alle tubazioni dell'acquedotto, un eventuale prelevamento dell'acqua
dalle cisterne raccoglitrici, situate sotto la «Casa Padronale». Ma, di questo piano, che avrebbe dovuto essere funzionante
dal 15 giugno, non c'è traccia. Eppure il comitato di gestione, presieduto da Maurizio Marinella, lo aveva approvato nel
lontano marzo 2009. Prevedeva una spesa complessiva di 30 mila euro, con la citata vasca di 9000 litri di acqua dolce (in
caso d'incendio non potrà essere usata acqua marina per evitare danni alla preziosa vegetazione mediterranea) da
prelevare dal serbatoio di adduzione idrica all'isola d'Ischia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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previsto piano antincend...
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Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Casamarciano. Quindici unità e 5 automezzi: per salvare le due donne ci è voluto l'intervento massiccio di vigili del
Fuoco. In via Nazionale delle Puglie sono arrivati uomini e mezzi della squadra di Nola affiancati anche dai colleghi del
comando provinciale di Napoli e da quelli del nucleo Saf, specializzati in tecniche innovative di derivazione speleo-
alpino e fluviale. I soccorritori, prima di procedere al recupero, hanno dovuto mettere in sicurezza alcune parti delle pareti
della voragine, utilizzando dei puntelli di legno, per evitare che ulteriori cedimenti del terreno potessero arrecare danno
alle due donne. Filomena, la più giovane è stata portata in superficie con una barella spinale. A coordinare le operazioni di
soccorso sul posto, è' stato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Napoli, Giovanni Fricano, che ha raggiunto il
luogo dell'incidente subito dopo aver gestito i soccorsi per il deragliamento del treno della Circumvesuviana. Nell'azienda
agricola sono arrivati anche il capitano Andrea Massari, comandante della compagnia dei carabinieri di Nola, insieme con
i suoi uomini. Sul posto anche la guardia di Finanza, i vigili urbani di Casamarciano ed i volontari della protezione civile.
car. fu. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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voluto l'interv...
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Data: 07/08/2010
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Claudio Fazzi L'Aquila. La famiglia Stati si ribella. Ezio, ex consigliere regionale Dc poi transitato in Forza Italia, inizia
lo sciopero della fame nel carcere dell'Aquila; la figlia Daniela, ex assessore regionale alla Protezione civile e consigliere
regionale, convoca una conferenza stampa per uno sfogo contro i giudici e una difesa a tutto campo. Fuori, ad attenderla,
decine di persone. E anche due scritte. Una è per suo padre: «Ezio, la nostra presenza la tua forza». L'altra per lei: «8787
(il numero dei voti presi alle ultime elezioni, ndr) buone ragioni per non mollare. Forza assessore». Il gip dell'Aquila,
Marco Billi, poche ore prima, ha respinto le istanze di revoca delle misure cautelari per 4 dei 5 indagati per la
ricostruzione post terremoto dell'Aquila, nella quale sono coinvolti, accusati di corruzione, oltre a Daniela ed Ezio Stati,
l'ex parlamentare di An e poi di FI, Vincenzo Angeloni, in carcere a Regina Coeli; l'amministratore delegato di Selex
Service Management (società di Finmeccanica), Sabatino Stornelli, che ha l'obbligo di dimora a Roma, e Marco Buzzelli,
compagno della Stati, ai domiciliari ad Avezzano. La posizione di alcuni indagati si sarebbe aggravata. Nell'ordinanza, il
gip parla di «inquinamento delle prove» e su Ezio Stati evidenzia che «può costituire un pericolo per la genuinità delle
prove». Secondo l'accusa, la “combriccola marsicana” avrebbe fatto pressioni per far assegnare ad Abruzzo Engineering
una commessa da un milione e mezzo di euro. Stornelli e Angeloni avrebbero regalato alla Stati un anello da quindicimila
euro, al padre Ezio un grosso televisore e al compagno un'Audi A4. Ezio Stati ha iniziato lo sciopero della fame «perché -
manda a dire - detenuto ingiustamente». Ieri, però, è stato anche il giorno di Daniela Stati. Pantaloni fucsia, camicia blu
scuro, scarpe sportive, niente trucco. «Vedete? - dice indicando le scritte sul muro -, eccola la forza di chi fa la politica sul
territorio!». C'è una sedia vuota: «È di mio padre, mi auguro che presto torni qui a insegnarmi la politica». L'unica cosa
che afferma di aver fatto è aver cercato, d'accordo con Chiodi e la Giunta, di «ridare gli stipendi ai lavoratori di Abruzzo
Engineering». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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07-08-2010 Il Mattino (Circondario Sud1)Claudio Fazzi L'Aquila. La famiglia Stati si ribella. Ezio, ex consigliere
regionale Dc ...
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Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Carmen Fusco Casamarciano. Stavano lavorando nei campi coltivati dell'azienda ortofrutticola di famiglia quando
Carolina e Filomena Serino, madre e figlia di 55 e 31 anni, sono state inghiottite da una voragine profonda 15 metri e
larga tre, che si è aperta sotto i loro piedi. È successo verso mezzogiorno, nel podere della ditta Serino e figli di via
Nazionale delle Puglie a Casamarciano. Due ore dopo entrambe sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco. Madre e
figlia sono state trasportate al pronto soccorso del Santa Maria della Pietà di Nola ma la loro salute non desta
preoccupazioni. Carolina sarà tenuta sotto osservazione per dieci giorni mentre per Filomena, che ha riportato una frattura
al femore, la prognosi è di 30 giorni. Ancora incerte le cause che hanno determinato lo smottamento del terreno. Per il
momento l'ipotesi più accreditata è legata alla a presenza di una cava in disuso ma saranno gli accertamenti dei prossimi
giorni a stabilirlo. In ogni caso non si esclude che a determinare il cedimento possa aver contribuito la pioggia dei giorni
scorsi. Per salvare Carolina e Filomena è stato chiesto l'ausilio dei vigili del fuoco del Saf, nucleo specializzato in tecniche
speleo-alpine e fluviale. Insieme con i colleghi di Nola e del comando di Napoli hanno dovuto prima mettere in sicurezza
la zona e poi calarsi per procedere al recupero di madre e figlia. Le operazioni di soccorso sono state coordinate dal
comandante provinciale dei vigili del fuoco di Napoli, Giovanni Fricano. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di
Nola, diretti dal capitano Andrea Massari, oltre che i militari della guardia di Finanza, i volontari della protezione civile
ed i vigili urbani di Casamarciano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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dell'azienda ortofrutticola...
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Data: 06/08/2010
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06/08/2010
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Marco Di Caterino Afragola. Alle spalle dell'altare, l'affresco di San Giorgio che uccide il drago trafiggendolo con la
lancia è una macchia annerita dal fumo delle candele di quattro secoli. Don Antonio Di Donna, vescovo ausiliare di
Napoli, all'omelia dei funerali di Pasquale Zanfardino, della moglie Katia Tromba e di Anna Cuccurullo impugna la lancia
delle parole. Che affondano: «Si convertano, anzitutto coloro che hanno responsabilità della cosa pubblica nelle nostre
città e nel Paese». E che fanno male: «Assicurare a una coppia di sposi una casa è la priorità delle priorità». Che scuotono:
«Bisogna investire in sicurezza. Chi ha il compito di amministrare faccia rispettare le leggi e non accarezzi i difetti, che
pure ci sono dei cittadini, faccia rispettare la sicurezza nella costruzione degli edifici, anche se i cittadini non lo
vogliono». Che vanno diritto al cuore: «Facciamo sì che queste morti servano a qualcosa. Il salvataggio dalle macerie
della piccola è stato qualcosa di miracoloso. Il vero miracolo sarebbe se le energie che si sono impiegate in quelle quindici
terribili, ma bellissime ore, fossero impiegate ogni giorno per la sicurezza di tutti ed il bene di tutti». Poi questo minuto
vescovo, che ha afferrato il moderno e invisibile drago, con la dolcezza del tono affonda la lancia delle parole: «La loro è
una morte tragica, sono vittime di quella cronica fame di case che porta tanti giovani a fare sacrifici enormi, magari
ristrutturandole e facendo i lavori in economia». Ondeggiano e si scuotono i politici e gli amministratori, seduti ai lati
dell'altare della seicentesca parrocchia di san Giorgio ad Afragola, dove ieri mattina alle dieci, il vescovo ausiliare di
Napoli, con il parroco don Massimo Vellutino e dieci sacerdoti hanno officiato il rito funebre. Funerali pubblici, voluti dal
Comune, che ha proclamato il lutto cittadino. Negozi chiusi, ma ufficio postale aperto, a meno di centro metri dalla
chiesa, con tanti anziani sul marciapiede ad aspettare il turno per ritirare la pensione. L'omelia, dai forti contenuti sociali e
la valenza di una cruda denuncia, ha avuto l'effetto di stoppare, per un attimo, il dolore dei familiari. Un vescovo di
frontiera, questa frontiera a nord di Napoli, che cerca la «conversione al Cristo, nella legalità dei comportamenti
quotidiani di tutti». È stato solo un attimo, poi le spire del dolore hanno ripreso a tormentare cuori e animi. La città c'era,
tra la parrocchia, la piazza e le strade adiacenti erano più di quattromila. E poi le associazioni con i gonfaloni. Seduti uno
accanto all'altro il presidente della Provincia Luigi Cesaro, il senatore Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola, una
pallidissima Pina Castiello, deputata del Pdl, Ermanno Russo, assessore regionale alle attività produttive, Luigi Rispoli,
presidente del consiglio provinciale, i sindaci di Arzano e Cardito. Di fronte, i rappresentanti delle forze armate, con il
colonnello di carabinieri Mario Cinque e il capitano Gianluca Migliozzi, con il collega della guardia di finanza Sergio De
Sarno e il vice questore Paolo Iodice. Commovente la presenza di un picchetto dei vigili dei fuoco, guidati da Francesco
Giustino, che ha tirato fuori dalle macerie la piccola Imma. L'ora dell'addio si avvicina. I volontari della Croce Rossa
hanno il loro bel da fare a soccorrere e rianimare una decina di persone colte da malore. Portata a spalle da sei pompieri,
esce per prima la bara di Anna Cuccurullo. Poi sorretta dai volontari della protezione civile e della Croce Rossa, segue il
feretro di Enrica Tromba, che sorride in abito da sposa nella foto attaccata alla bara. L'ultima bara, quella di Pasquale
Zanfardino è sorretta dagli amici delle «case vecchie». Hanno ancora le mani spellate per quel frenetico scavare. Passano
tutte sotto il campanile, dove una lapide ricorda «... di tufo vestito nel 1772 e riparato nel 1902 per evitare cagione ai
viandanti». Un monito che ha il sapore di una atroce beffa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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che ucci...
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Data: 06/08/2010
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06/08/2010
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Gerardo Ausiello Si lavora senza sosta per risolvere definitivamente l'emergenza rifiuti e, tra le ipotesi al vaglio, figura
quella di utilizzare il Cdr quale combustibile alternativo nei cementifici. La situazione, infatti, resta critica: secondo il
capo della Protezione civile, Guido Bertolaso «tra poco più di otto mesi le discariche esistenti in Campania saranno
esaurite e, se non ne saranno costruite altre, l'emergenza sarà inevitabile». Nella regione si producono 7mila tonnellate di
rifiuti che dovranno finire in discarica o al termovalorizzatore di Acerra, almeno finché non saranno attivi i due impianti
di Napoli e Caserta. In questo quadro drammatico, le difficoltà maggiori si registrano a Napoli e a Caserta. Il sito di San
Tammaro, poi, rischia lo stop nel giro di 20 giorni: la sua capacità residua è di circa 500 giorni, ma solo se si aprirà il
terzo lotto, i cui lavori non sono partiti. Per Bertolaso serve una soluzione in tempi rapidi, altrimenti i cumuli di
immondizie torneranno a invadere le strade. Tra le ipotesi più significative figura appunto quella che coinvolge l'impianto
Cementir di Maddaloni. La potenzialità di utilizzo di Cdr nel forno del cementificio è tra le 30 e le 40mila tonnellate
all'anno, che rappresentano il 25-30% della produzione attuale di frazione secca dello Stir di Santa Maria Capua Vetere,
cioè dell'intera provincia di Caserta. La strada è percorribile? Gli esperti ne sono convinti. L'impiego di Cdr nello
stabilimento comporterebbe, infatti, solo la modifica del bruciatore del forno e la realizzazione di un impianto di ricezione
di tale combustibile. Non sarebbe viceversa previsto - ecco una delle novità rilevanti - alcuno stoccaggio del Cdr in
cementeria: il sistema funzionerebbe attraverso stazioni di ricevimento costituite da due «cuffie» chiuse a cui verrebbero
collegati i semirimorchi che trasportano il Cdr. Tali modifiche, inoltre, non altererebbero l'impatto visivo dello
stabilimento poiché non è prevista l'installazione di altri forni e camini. L'intervento appare praticabile anche dal punto di
vista della sicurezza: come dimostra la letteratura specializzata, il ciclo produttivo del cemento non genera rifiuti,
controlla rigorosamente le proprie emissioni atmosferiche, non usa e non inquina le acque e distrugge o ingloba, senza
pericoli di rilascio, gli inquinanti eventualmente presenti nei rifiuti da smaltire. Gli studiosi, insomma, non hanno dubbi: il
Cdr utilizzato in co-combustione in cementifici offre molteplici vantaggi ambientali ed energetici come, ad esempio, una
gestione integrata del ciclo dei rifiuti ecosostenibile, il risparmio di fonti energetiche non rinnovabili e il minore ricorso ad
altri impianti che producono emissioni aggiuntive: in primis le discariche (anidride carbonica e metano con un potenziale
effetto serra 21 volte maggiore), ma anche gli inceneritori e i termovalorizzatori (camini industriali). Quanto alla
provenienza del Cdr da utilizzare nel cementificio, è tecnicamente possibile produrlo nello Stir di Santa Maria Capua
Vetere, come emerge dalla proposta di piano provinciale di gestione dei rifiuti elaborata dalla Facoltà di Scienze
Ambientali della Seconda Università di Napoli per conto e su richiesta della Provincia di Caserta. Occorre però prevedere,
all'interno del documento, la possibilità di fare ricorso alla co-combustione nei cementifici, accanto alla
termovalorizzazione in impianti ad hoc. L'intero processo, e le iniziative da adottare, dovranno essere al centro dei lavori
del tavolo tecnico regionale, a cui spetterà anche il compito di comunicare ai cittadini i vantaggi dell'operazione. ©
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l'emergenza rifiuti e, ...
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06/08/2010
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Lucia Sgueglia Mosca. Il Generale Inverno ha lasciato da tempo la grande Madre Russia. Ma il caldo abnorme che ha
colpito la Federazione dopo un inverno rigidissimo, ha reso la Russia irriconoscibile. L'ultima minaccia è la carestia:
bruciano i campi di grano, l'ex granaio dell'Est, tanto che il premier Putin annuncia il blocco sull'export di grano e prodotti
derivati fino a dicembre. Le fiamme assediano la Russia, è emergenza nazionale in 7 regioni, 850 i focolai attivi, almeno
100 feriti e migliaia di sfollati. Circondano ancora Mosca - che pure si è liberata della nube di fumo tossico che la
avvolgeva da giorni - specie da Sud-Est, verso i quartieri dormitorio già afflitti solitamente da un alto grado di
inquinamento. La Russia è il terzo esportatore di grano al mondo, ne produce l'8% a livello globale. La settimana scorsa
Putin ha rivisto al ribasso le stime del raccolto: 70-75 milioni di tonnellate invece dei 90 abituali. Non basta. Resta
l'allarme per le centrali nucleari: le fiamme minacciano il centro di ricerche nucleari di Zarov, 400 km a est da Mosca. E si
avvicinano a Briansk, nella zona russa contaminata da Chernobyl dove, secondo la Protezione Civile, potrebbero
«resuscitare» le radiazioni del 1986. I russi si arrangiano come possono, anche a mani nude. E le critiche al governo
montano: «Nel nostro villaggio, quando i comunisti erano al potere c'erano tre stagni antincendio, una campana d'allarme
e un camion dei pompieri - scrive un blogger sul sito di Radio Echo di Mosca. - Quando sono arrivati i signori
democratici la prima cosa che hanno fatto è riempire gli stagni e vendere il terreno per costruir case, poi hanno portato il
camion da qualche altra parte e rimpiazzato la campana con un telefono pubblico che non funziona. Dove sono finiti i
nostri soldi?». Incredibilmente, Vladimir Putin risponde ammettendo le proprie responsabilità, ma ricorda: «Temperature
così alte in Russia non si registravano in Russia da 130 anni, e quindi neppure sotto i comunisti». © RIPRODUZIONE
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06-08-2010 Il Mattino (Nazionale)Lucia Sgueglia Mosca. Il Generale Inverno ha lasciato da tempo la grande
Madre Russia. Ma il ...
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08/08/2010
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Claudio Salvalaggio Mosca. Fuga da Mosca sotto un sole spettrale, verso dacie e città sicure come San Pietroburgo,
affrontando lunghe code in auto o assaltando treni e aerei: si spopola la capitale russa, assediata dagli incendi di foreste e
torbiere e invasa da una densa nuvola di fumo acre e nocivo che, secondo i satelliti della Nasa, ha raggiunto la stratosfera
a 12 km di altitudine, formando talvolta «pirocumuli», come se si trattasse di un'eruzione vulcanica. «Mosca si è
trasformata in un vulcano infernale che vomita tonnellate di sostanze pericolose sulla gente», titola il tabloid Tvoi Dien.
Con il pericolo che la nube bianca, estesa per 3.000 km dagli Urali ai confini occidentali del Paese, si diffonda a grande
velocità deteriorando la qualità dell'aria lontano dai focolai d'incendio, che nel frattempo continuano a crescere: nelle
ultime 24 ore sono stati registrati 290 nuovi focolai che hanno divorato 14mila ettari più di ieri, per una superficie totale
di 751.907 ettari, quasi come l'Umbria. Ieri il premier Silvio Berlusconi ha chiamato Putin per offrirgli il sostegno del
nostro Paese: saranno inviati altri aerei, oltre ai due Canadair già in servizio a Samara, sul Volga, e celebrati dalla Tv di
Stato. Anche l'Italia sconsiglia i viaggi non necessari nelle 22 delle 83 regioni russe colpite dalla calamità, con
contraccolpi sul turismo che fanno tremare autorità e tour operator. Gli aeroporti di Mosca, a parte Sheremietevo, sono in
difficoltà, con decine di voli dirottati o ritardati. E migliaia di passeggeri che attendono, tra il fumo che insidia gli ingressi
e i black-out dei condizionatori. La più grande capitale europea, con oltre 10 milioni di abitanti, è ormai in ginocchio,
come gran parte della Russia occidentale, investita da metà giugno da una ondata anomala di caldo torrido e, ormai da due
settimane, da roghi naturali di fronte ai quali il Paese ha dimostrato tutta la sua impotenza e inadeguatezza. Un cataclisma
con conseguenze globali, dal turismo al blocco dell'export russo del grano, dall'inquinamento dell'aria alla distruzione di
una parte del polmone verde del pianeta. Finora sono scesi in campo oltre 150mila uomini della protezione civile e da
oggi 7.000 soldati con 600 mezzi militari anche speciali, che hanno posato oltre 40 km di condutture d'acqua nella regione
di Mosca e di Nizhni Novgorod: qui il centro di ricerca nucleare militare di Sarov è stato isolato con lo scavo di un canale
lungo 8 km. Intorno alla capitale il problema maggiore sono le torbiere in fiamme: i pompieri hanno deciso di lavorare 24
ore su 24. A rischio anche un centro di allarme contro gli attacchi missilistici, nel distretto di Kolomna, dopo che il 29
luglio sono andate bruciate due basi militari. Ma il meteo non lascia sperare, se non in un cambio del vento tra martedì e
mercoledì, che potrebbe spazzare la nube di fumo e ridurre la concentrazione di monossido di carbonio, oggi superiore di
6,6 volte la soglia di sicurezza. Chiudono molti negozi e anche alcuni musei, le auto girano a fari accesi in pieno giorno.
La Lega calcistica ha deciso di annullare anche due partite di campionato e di spostare a S.Pietroburgo l'esordio del ct
olandese Dick Advocaat sulla panchina della nazionale russa, nell'amichevole contro la Bulgaria. © RIPRODUZIONE
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08-08-2010 Il Mattino (Nazionale)Claudio Salvalaggio Mosca. Fuga da Mosca sotto un sole spettrale, verso
dacie e città sicure...
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Data: 07/08/2010
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07/08/2010
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Era stato indicato come un week end da bollino nero. E così è stato ma, fino alle 21 di ieri, la polizia stradale (su
disposizione) dell'Anas ha provveduto ad effettuare una serie di manovre di alleggerimento del traffico deviando i veicoli
diretti a sud allo svincolo di Buonabitacolo con rientro a Lagonegro o Lauria Sud. La tratta dove si sono registrati i
maggiori rallentamenti è stata quella all'altezza dello svincolo di Padula. Per il resto sul tratto campano della
Salerno-Reggio non si sono verificati incidenti: traffico regolare e senza disagi. Qualche difficoltà si è registrato nel tratto
calabrese, tra Altilia e Falerna: il traffico all'interno dell'area di cantiere è stato disposto su due corsie nella direzione sud e
allo stesso tempo deviato sul percorso alternativo in senso opposto, per agevolare al massimo il flusso dell'esodo nell'ora
di punta della tarda mattinata. Vietata in questi giorni, fino a domani sera, anche la circolazione dei mezzi pesanti, così
come disposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In particolare nella fascia oraria che va dalle 16 alle 24.
Intanto è di ieri la notizia che il presidente del Consiglio ha firmato un decreto per lo stanziamento, da parte del ministero
delle Infrastrutture, di altri 4 milioni di euro da destinare proprio per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria al fine di
garantire la sicurezza degli automobilisti che percorrono l'arteria ancora così problematica. A darne notizia, da Catanzaro,
è stato il sottosegretario Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. «Con queste risorse - ha detto - continueremo a
garantire quella presenza di strutture per l'emergenza, i Vigili del fuoco in primis ma anche il 118 e la Protezione civile
regionale, con cui, soprattutto nelle tratte più a rischio nell'area immediatamente vicina a Villa San Giovanni dove ci sono
in questo momento i lavori più problematici e complicati, si potrà essere in grado di garantire interventi immediati in caso
di necessità». «C'era stato - ha sostenuto ancora il sottosegretario - un rischio di ritiro di tutte le strutture di assistenza e di
emergenza lungo il tratto autostradale, avevo anche alzato la voce nelle settimane passate con le realtà competenti per
evitare questo rischio. Di fatto i Vigili del fuoco mi hanno confermato stamattina che garantiranno la presenza del loro
presidio. E questo è tanto più importante perchè siamo nelle giornate cosidette da bollino nero e sarebbe stato paradossale
non avere queste forme di assistenza che sono state garantite in giorni normali».
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07-08-2010 Il Mattino (Salerno)Era stato indicato come un week end da bollino nero. E così è stato ma, fino
alle 21 di ie...
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Data: 07/08/2010
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Antonio Orza SARNO Mancusi-bis: ieri mattina la presentazione ufficiale della nuova giunta. Con un pizzico di
emozione, i tre nuovi assessori Filomena Amato, Daniela Ferraro e Giuseppe Lanzetta, hanno firmato l'accettazione della
carica. Amato (Pdl-Principe Arechi), già vicesindaco della giunta Basile, si occuperà di politiche sociali e trasporti,
Ferraro (Pdl-Principe Arechi), ricoprirà la carica di assessore alle politiche giovanili, politiche agricole e di sviluppo,
fondi europei e Por, mentre a Giuseppe Lanzetta (Udc) è andata la delega al contenzioso, demanio, patrimonio ed
espropri. Come annunciato, la giunta resterà a dieci: 5 assessori al Pdl-Principe Arechi, tre all'Udc , due in quota al
sindaco. Scontenti i partiti minori, Dc ed Mpa, che restano fuori dall'esecutivo. Mal di pancia anche tra gli uomini di
Cirielli, che miravano a deleghe più importanti come urbanistica, bilancio e manutenzione, mentre il consigliere Giuseppe
Ferrara, autosospesosi dall'Udc, annuncia battaglia. Riconfermati gli altri sette assessori. Vicesindaco Francesco
Squillante (Udc), attività produttive, commercio e mercato ortofrutticolo; Alfonso Annunziata (Pdl-Principe Arechi),
lavori pubblici, pubblica illuminazione e ricostruzione; Emiddio Dolgetta (Pdl-Principe Arechi), Pip e personale; Reziero
De Vivo (Pdl-Principe Arechi), ambiente, ciclo integrato dei rifiuti, sanità, viabilità e polizia municipale;Valerio Musco
(designato dal sindaco), urbanistica e pianificazione del territorio; Carmine Milone (designato dal sindaco),
manutenzione, arredo urbano e verde pubblico; Maurizio Altieri (Udc), innovazione tecnologica e servizi cimiteriali. Il
sindaco Mancusi ha tenuto invece per sé le deleghe alla protezione civile, bilancio, pubblica istruzione, cultura e turismo.
Duro il commento delle forze di minoranza, Pd e Sinistra e Libertà: «Il vero motivo scatenante della crisi è stata la lotta
intestina al centrodestra. La città, ormai, è ostaggio di clan familiari e del triumvirato Sebastiano Odierna-Franco
Annunziata-Amilcare Mancusi, che hanno deciso di tirare a campare pur di non lasciare le loro poltrone, quando
avrebbero dovuto prendere atto del loro fallimento e ridare la parola agli elettori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Data:
07-08-2010 Il Mattino (Salerno)Antonio Orza SARNO Mancusi-bis: ieri mattina la presentazione ufficiale
della nuova giunta. Con u...
Argomento: Pag.SUD 68
Viabilità; Al via il secondo fine settimana da bollino neroSecondo weekend di grandi partenze. Si prevede traffico molto intenso sull'intera rete stradale e autostradale italiana, in
particolare verso i valichi di frontiera e le località balneari. "Il traffico – ha affermato il Presidente dell'Anas Pietro Ciucci
- fino a questo momento è rimasto in linea con l'anno scorso, ma a differenza del passato non si è concentrato tutto nel
primo sabato di agosto. Gli utenti hanno scaglionato bene le partenze, evitando le concentrazioni nel giorno del bollino
nero e, per questo motivo, invitiamo chi deve ancora mettersi in viaggio a fare altrettanto”. Traffico intenso ma regolare
sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria fin dalla prima mattinata. Nel tratto campano della A3 si sono intensificati i
transiti, passati da 1.800 veicoli l'ora alle 6,30 di mattina, a 3.400 veicoli l'ora alle 9,30. A Padula, le manovre di
alleggerimento messe in atto da Anas e Polizia stradale hanno permesso di fluidificare il traffico in corrispondenza dei
cantieri inamovibili. Un incidente al km 297, tra gli svincoli di S. Mango e Falerna, ha creato qualche rallentamento in
direzione sud, in Calabria, a seguito di una temporanea chiusura necessaria per rimuovere i veicoli incidentati. Per
l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria l'Anas ha previsto un piano specifico di intervento e di gestione, in
collaborazione con la Polizia stradale, la Protezione civile e tutte le Forze dell'Ordine competenti per territorio per
assicurare presidi nell'intero arco della giornata, sia di assistenza agli utenti che di gestione del traffico nei punti più
critici. In particolare vengono impiegati 330 addetti, 85 mezzi operativi, 20 presidi per gli interventi di assistenza agli
utenti, lungo il percorso, 9 nuclei di manutenzione, lungo l'asse autostradale, in grado di intervenire in tempo reale, 3
postazioni di Infopoint che saranno attive tutti i weekend e nelle giornate da bollino rosso/nero, ubicati aree di servizio di
Sala Consilina Ovest, Cosenza Ovest e Lamezia Ovest. Inoltre, sono stati predisposti alcuni percorsi alternativi, che
saranno eventualmente utilizzati per il tempo strettamente necessario. Comunque, nei tratti interessati dai lavori, il traffico
potrà anche essere disposto su 2 corsie nella direzione dell'esodo e il traffico in senso opposto deviato sul percorso
alternativo, con la possibilità in caso di necessità di indirizzare provvisoriamente i mezzi pesanti verso apposite aree di
sosta. “Domani 7 agosto – ha concluso il Presidente dell'Anas - sarà di nuovo giornata da bollino nero, così come previsto
nel calendario 2010 stabilito in accordo con il Centro di Coordinamento Nazionale per la Viabilità”. L'Anas ricorda che la
circolazione viene favorita in questi giorni anche dal blocco dei mezzi pesanti disposto dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, dalle 16 alle 24 di oggi, dalle 7 alle 23 di domani e dalle 7 alle 24 di domenica 8 agosto 2010. Gli utenti
potranno accedere alle informazioni relative all'autostrada A3 attraverso: · i pannelli a messaggio variabile; · i
collegamenti in diretta su Isoradio – Ondaverde - network locali e nazionali; · il numero unico ‘Pronto Anas' 841.148; · il
numero verde gratuito dedicato alla A3 Salerno-Reggio Calabria 800.290.092; e, soprattutto, il sito web
www.stradeanas.it; attraverso il quale è possibile acquisire informazioni sul traffico dell'intera rete stradale Anas, notizie
meteo, programmare il proprio viaggio e accedere al servizio VAI (Viabilità Anas Integrata), aggiornato ogni 200
secondi, che mette insieme in una sola interfaccia web disponibile gratuitamente informazioni e immagini sulla viabilità
nazionale. Il servizio è accessibile sia da postazione fissa che da piattaforme Mobile (www.stradeanas.it/mobile).
06/08/2010
Data:
06-08-2010 Salerno notizieViabilità; Al via il secondo fine settimana da bollino nero
Argomento: Pag.SUD 69
Continua l'attività di vigilanza posta in essere dagli uomini della Capitaneria di Porto di Salerno nell'ambito
dell'operazione “mare sicuro 2010”. Dal mese di maggio, i mezzi nautici della Guardia costiera hanno percorso più di
4000 miglia operando 31 missioni e prestando soccorso a 49 persone. Le pattuglie a terra, hanno controllato oltre 500
stabilimenti balneari, percorrendo oltre 9000 km. Un' attività di vigilanza che ha consentito di elevare 160 sanzioni nei
confronti degli stabilimenti balneari. In alcuni casi negli stabilimenti non erano presenti bagnini, in altri casi non erano
presenti le dotazioni per i disabili Ora ci si prepara per il week-end di ferragosto, durante il quale si raccomanda di
rispettare le regole ricordando che per le emergenze in mare e sulle spiagge è sempre attivo 24 ore su 24 il numero blu
1530. Intanto, è già pronto un protocollo d'intesa. Ad annunciarlo, questa mattina, nel corso della conferenza stampa ,
l'assessore provinciale alla Protezione Civile e Risorsa Mare, Antonio Fasolino
06/08/2010
Data:
06-08-2010 Salerno notizieMare Sicuro 2010, primo parziale bilancio della Capitaneria di Porto
Argomento: Pag.SUD 70
Napoli, treno deragliato: Regione apre inchiesta interna
La Giunta regionale della Campania in una nota esprime �sentito cordoglio� per la vittima dell�incidente al treno
Circumvesuviana e � vicinanza� ai feriti. Il presidente della Regione Stefano Caldoro e� in costante contatto con la
Protezione Civile della Campania e con gli assessori Edoardo Cosenza e Sergio Vetrella, giunti immediatamente sul luogo
dell�incidente. La Protezione Civile si e� portata sul posto con 20 tecnici, guidati da Generoso Schiavone, e 3 mezzi per le
operazioni di soccorso e i primi interventi. Dai primi rilievi, emerge che si tratta di un nuovo treno, di circa un anno, che
aveva superato tutti i collaudi previsti dalle normative e che nel tratto interessato all�incidente la velocita� prevista e� di 20
Km/h. Dalla inchiesta della magistratura, dall�analisi della scatola nera e dopo la ricostruzione del conducente del mezzo,
sara� possibile ottenere un quadro piu� preciso dell�accaduto. La Regione Campania attivera�, �nel pieno rispetto
dell�azione della magistratura, una propria inchiesta interna per accertare la dinamica dei fatti�. Il presidente Caldoro agira�
di concerto con l�assessore competente, Sergio Vetrella, per attivare l�iter necessario.
Data:
07-08-2010 SanniopressNapoli, treno deragliato: Regione apre inchiesta interna
Argomento: Pag.SUD 71