rassegna stampa di martedì 28 gennaio 2014
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Rassegna Stampa di martedì 28 gennaio 2014
SNALS / CONFSAL Italia Oggi 28/01/2014 E I DIRIGENTI VANNO ALLO SCIOPERO CONTRO IL BLOCCO
DELL'ACCESSORIO Italia Oggi 28/01/2014 SFIDA SUL CONTRATTO OLTRE GLI SCATTI Italia Oggi 28/01/2014 NIENTE GIOCHI SPORTIVI I PROF NON CI STANNO Corriere di Rieti e della Sabina
28/01/2014 "IRRISORIE LE SOMME RICEVUTE DAI DOCENTI QUALE CORRISPETTIVO DELLE FERIE NON GODUTE"
Il Gazzettino - Ed. Treviso
28/01/2014 SCUOLE SENZA FONDI "NIENTE GIOCHI"
Il Messaggero - Ed. Rieti
28/01/2014 FERIE DEI SUPPLENTI, SINDACATO INSODDISFATTO
Italia Oggi 28/01/2014 L'EUROPA E' DA RIFARE E Polis Bari 28/01/2014 SIT IN DAVANTI AL POLICLINICO DEI DIPENDENTI "TARRICONE" Gazzetta del Sud 28/01/2014 IL PONTONE C'E', IL DRAGAGGIO NO. FERIE FORZATE PER 37 PIAZZALISTI Metropolis 28/01/2014 SCAVI, I SINDACATI ACCUSANO: NO ASSUNZIONI CLIENTELARI" Roma 28/01/2014 CONFSAL "AVVERTE" IL MINISTRO BRAY: "ASSUNZIONI SOLO CON
REGOLARE BANDO" Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 28/01/2014 IL 14MILA LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI TRA RICATTI E SPORCIZIA Italia Oggi 28/01/2014 SINDACI COMMISSARI SULLE SCUOLE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO A PRESIDE SALVO NEL LAZIO LE BUSTE ERANO A PROVA DI
SPIONE Italia Oggi 28/01/2014 PENSIONI, LA SANATORIA SARA' MINI Italia Oggi 28/01/2014 REGISTRI ELETTRONICI? SONO 6 SU 10 Italia Oggi 28/01/2014 FORMAZIONE INIZIALE AL RESTYLING Italia Oggi 28/01/2014 PRIMA ISCRIZIONE, MODALITA' AD HOC PER INSERIRE I RAGAZZI
ADOTTATI Italia Oggi 28/01/2014 PROF GRATIS NEI MUSEI? FATTA LEGGE, NON SI PARTE Italia Oggi 28/01/2014 LA MOBILITA' GIOCA D'ANTICIPO Italia Oggi 28/01/2014 SHOAH, INSIEME PER NON DIMENTICARE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO ORDINARIO, VALUTAZIONE GUSTA - LETTERA Libero Quotidiano 28/01/2014 REGISTRAZIONI ON LINE PER ISCRIVERSI A SCUOLA ECCO I PASSI DA
SEGUIRE Avvenire 28/01/2014 ISCRIZIONI AL PROSSIMO ANNO: DA IERI POSSIBILE REGISTRARSI SUL SITO
DEL MIUR il Manifesto 28/01/2014 PICCOLI CAVALLI DI TROIA DELLA PRIVATIZZAZIONE il Manifesto 28/01/2014 IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SCUOLA CATTOLICA il Sole 24 Ore 28/01/2014 PIANO PER APRIRE LE PORTE A 2MILA NUOVI RICERCATORI L'ANNO il Sole 24 Ore 28/01/2014 LAVORO - FINANCIAL TIMES, SDA BOCCONI AL TOP Corriere della Sera 28/01/2014 QUELLE SUPERSCUOLE CHE RADDOPPIANO LA PAGA DEI MANAGER L'Unita' 28/01/2014 "A NEW YORK MI HANNO DATO UNA CHANCE E UN SALARIO" Corriere della Sera 28/01/2014 IL QUIRINALE: ANTISEMITISMO MISERABILE A ROMA FERMATI DUE
PROVOCATORI L'Unita' 28/01/2014 NAPOLITANO: "SU EBREI MISERABILE PROVOCAZIONE" il Tempo 28/01/2014 "I GESTI ANTISEMITI, MISERABILE PROVOCAZIONE" Corriere della Sera - Ed. Bergamo
28/01/2014 UNIVERSITA' CENERENTOLA PALEARI: ISTITUZIONI E PRIVATI FACCIANO DI PIU'
Il Secolo XIX 28/01/2014 RIMPASTO, I CINQUE MINISTRI CHE RISCHIANO IL POSTO+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 28/01/2014 BAGNASCO: IL LAVORO E LA LOTTA ALLA POVERTA' SONO PRIORITARI il Sole 24 Ore 28/01/2014 SOSTEGNO A OVER 50 E DONNE: 20MILA POSTI CON I FONDI UE il Sole 24 Ore 28/01/2014 VERIFICA PER L'INABILITA' il Sole 24 Ore 28/01/2014 GRANAROLO, ASSEDIO ALLENTATO il Sole 24 Ore 28/01/2014 ILVA PUNTA A 3.500 SOLIDARIETA' NEL 2014 il Sole 24 Ore 28/01/2014 ITALTEL, VIA LIBERA AL PIANO ESUBERI Corriere della Sera 28/01/2014 "ELECTROLUX, SALARI DIMEZZATI PER NON CHIUDERE GLI IMPIANTI" Italia Oggi 28/01/2014 IL SEGRETARIO PD TOSCANO E' DI RENZI Italia Oggi 28/01/2014 NUOVA MALATTIA DOPO 15 ANNI il Messaggero 28/01/2014 DALLA IBERIA ALLA SIEMENS, I PRECEDENTI UE il Giornale 28/01/2014 CASO INPS, SINISTRA ALL'ATTACCO MA IL PREMIER PRENDE TEMPO L'Unita' 28/01/2014 RICCHI SEMPRE PIU' RICCHI CROLLA IL REDDITO FAMILIARE L'Unita' 28/01/2014 CASO MASTRAPASQUA INPS NEL CAOS GIOVANNINI IN POLE il Tempo 28/01/2014 "PENSATE AI GIOVANI SENZA LAVORO PRIMA DI RIFORMARE LO STATO" Corriere della Sera 28/01/2014 PRIMA IL NUOVO ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE POI L'ALT DI
BERLUSCONI la Repubblica 28/01/2014
SE LA CRISI DEI PAESI EMERGENTI AFFONDA LA RIPRESADELL'EUROPA
la Stampa 28/01/2014 LA CRISI TAGLIA ANCORA I REDDITI PIU' BASSI
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Italia Oggi
'I .. dirigent. i .se. olastiç. i ·s. ciopereranno il 14 febbraio. prossimo
.. e scenderanno in piazza per una ma
nifos.tazione nazionale a Roma: lo hanno deciso Cisl Scuola;·IJil.Scuola, e f:~.fl!RHl!'.mi!l'.11 dopo iL fallimento dell'incontro di conc:ilia.zione, che si. è svolto a viale Traistevere, il 22 genna,io scorso, n motivo del contendere è costituito dalladecurta~ zione apportata al Fun\ il fondo che aliment11 una parte delle retribuzìoni,. a causa di una interpreta-. zfone. re&trittiva adottata dal ministero dell'istruzione dellé norme di contenimento ~i l')afo,r,i pµbbliqi varate .nel 201Q. Interpretazione che i sindacati n.On CO:Q.djvid(){l,O e. che contestai;i.o Qella sua legittimità. La que1?tfone s1 trascÌlllj\ da mfi!f>Ì ·e avrebbe ~ist0~ allaJ;i.p.e.~lo stesso ministero Q.ell:Istt;~zi9nE\c.oriv:e~- · re con la lettura (ielie Q.orme di legge e còntratt1,1a1ifat~'.a::daì sin- · dacatL Lett ·· . ndo;;~9.11a\E}gl~ incrementi · · ~biliti in
sede di CQntrattàzione integrativa a vantaggio dei dirigenti scolastici non dovrebbero risultare,assogget-
.,tati al tetto massimo complessiw
né la CgilJ Cisl, Uil e <:doni) :i:riterv.en 's'()l ... . .. ··via l{niÙijnI$t . . • ' ' se né'c~s'!Jàtiò, 'ànéhe l~~l~i~.ll'; ehe C(lri:S{t~tano.
· · .. ··· rimmedfàti'riat. tiva.zionll':d:e11:wnc; tr~tti integrativi 'i'é'gionàU· con ìa P!ena disponibili-
. tà deUoìtdi qiian~
~t~ti~ n~1 ~o\:~r· Irr .buona sostan,. za, dunque, se ptQ:pri-0 4on ~ possibile risolvere la 4ùes•tionè con uri inero intervento interpretativo, .le
. .·. . .·· .sig1e cJ1e .ha1mo indetto lo sèiopero chièdono un intervento, diretto del gì>.VE!rno .e del parlamento, tramite il varo di un prQvvedimento legislativ9 ad hoc, conjl qµale venga introdòtta una
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deroga, valida.solo per .i.dirigenti. scolastici, per•oonsentire.loro,d~in-~l'!.ssare.gli iportand<:>Jn vita le dis . . contenute nei còntrattl integrativi regionali:tat+ · tuahnen:te. stoppati .~al .. ministero
. Q.ell'.E}ConomJJil. 1,ia çontratt.azione coUettivà, infatti, non può deroga~ re le norme dì legge . .E il.«ompito
dì verificare che questa regola (in -tradotta dalla legge 15/2009) venga rispettata dalle parti in sede di contrat~zio.ne integrativa, spetta. proprio al mineconom.ia. Che se' riscontra dei' vizi di legittimità, come per esempio uno sforamento del budget a disposizione del ta: volo negoziale, può bloccare tutto. Nel frattempo am~he l'Anp è scesa in piazz~ con analoghe rivendica· zfoni. Il 23 gennaio scorso, infatti, un gruppo di dirigenti sc-0lastici ha effettuato un sit in davanti al ministero dell'istruzione . E un'analoga manifestazione è stata organizzata .dalJa Cgìl per oggi, sempre davanti al dicastero di viale Trastevere. Al momento, dunque, le sigle §in· dacali sembrerebbero procedere in ()rdine.sparso. Fermo restando, però, che tutti i sindacati dei dirigenti sç.olastici sono concordi nel ritenere che il limite .. massimo al tetto del com •.. penso. accef>l\!OrJ.o, f'issatò. dalla legge nel 2010, non debba trovare applicazione ai capi di istitl1to e .. al lorofundo, così da ç-0nsent~re la. possibilità.di intrpdurre aumenti retributivi almeno a titolo di compenso accessorio .
.• ,..._..,[email protected]!e ri~ervqtq- .
/,,..,,,..,jo..cu,1"''"""'/rC>•'""'"""''
Sfida sul contratto oltre gli scatti l1mtP~i di •·urrWrn. RPMltuw in lmUo gli ruutu•nl; ·~'1i !l!u
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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 33
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Faccia a faccia tra ministro e sindacati. Ritirato l'emendamento al Milleproroghe
Sfida sul contratto oltre gli scatti Ipotesi di carriera. Restano in ballo gli aumenti agli Ata
DI ALESSANDRA RICCIARDI
I nodi stanno per venire al pettine. Il faccia a faccia di oggi tra il ministro dell'istruzione, Maria Chia
ra Carrozza, e i segretari di FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda dovrà chiarire non solo tempi e modalità del definitivo recupero degli scatti dei docenti (il decreto legge è approdato al senato, la direttiva non è invece ancora all'Aran), ma anche il destino del personale Ata e dei dirigenti. Se sui capi di istituto, anche loro alle prese con il blocco del salario accessorio, i sindacati hanno già proclamato lo sciopero, per gli ausiliari, tecnici e amministrativi la proclamazione potrebbe essere imminente. E potrebbe essere decisiva proprio al risposta che la Carrozza darà oggi: è attesa una disposizione normativa che possa sottrarre le posizioni economiche I e II dal blocco dei contratti. Anche perché, ed è la tesi dei sindacati contrapposta all'interpretazione finqra ostativa data dal ministero della Fun-
zione pubblica, si tratta non di aumenti, ma di emolumenti per prestazioni aggiuntive di circa 9 mila ausiliari, svolte a seguito di una selezione e di un corso di formazione. Dipendenti che si sono visti interrompere i pagamenti, se non avanzare richieste di restituzione a partire dal 2011. E poi c'è la vicenda della possibile riapertura contrattuale per l'intero comparto, che il ministro in questi giorni ha fatto capire vorrebbe però fosse legata anche una revisione della struttura retributiva del personale: basta scatti, o comunque solo scatti, sì ad elementi dinamici che attengono al maggior impegno. Un terreno che però è scivoloso, ancora di più in questa fase in cui a un'assenza cronaca di risor-se aggiuntive (e i sindacati non tollererebbero uno scippo di quelle che ad oggi servono a finanziare la retribuzione base) si accompagna una estrema fragilità del governo. Che non potrebbe sostenere che da scioperi di categoria (dirigenti, personale ausiliario) si passi à uno sciopero dell'intero com-
parto. Ma il pericolo, almeno per il momento, dovrebbe essere scongiurato.
Il ministro ha praticamente pronta la direttiva da inviare all'Aran per l'inizio della trattativa sugli scatti, ai cui esiti il decreto legge lega il recupero integrale del 2012 ai fini delle progressioni. I sindaca-ti hanno chie-sto di poter avere maggiore flessibilità nel~perare i fondi necessari dàl Mof(circa 250 dei 370 milioni necessari).
Il decreto legge trasmesso al senato per il primo via libera pone rimedio anche agli effetti
del congelamento dei salari per il 2014 (che vige in tutto il pubbiièo im-piego) e che impedirebbe di erogare le somme dello scatto 2013: nella rela-
zione tecnica allegata al
dl, si legge che
dai dati di preconsuntivo 2013 emerge che si sono spesi per gli stipendi dell'istruzione circa 100 milioni di euro in meno. «Pertanto detti margini possono essere utilizzati per fronteggiare i miglioramenti stipendiali derivanti dalla norma e quantificabili in circa 70 milioni». Intanto, in commissione affari costituzionale di palazzo Madama, è stato presentato giovedì scorso un emendamento al decreto Milleproroghe che recava contenuto analogo a quello del decreto legge. Un emendamento che poi è stato dichiarato non ammissibile dalla commissione e ritirato dal governo. Era il tentativo, raccontano rumors di palazzo, del ministero dell'istruzione di evitare di dover sostenere l'iter di una nuova conversione in leg-
ge, con i prevedibili assalti emendativi. Il tentativo non è andato.
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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 36
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IETI Data 28-01-2014 Pagina 8 Foglio 1
Lo Snals-CorifSal assicura che la battaglia proseguirà nei tribunali
"Irrisorie le somme ricevute dai docenti quale corrispettivo delle ferie non godute" 11~ RIETI "Dopo un lungo iter burocratico, in questi giorni alcuni docenti hanno ricevuto o stan
rati detratti quelli di sospensione delle lezioni (assegnate d'ufficio) comprese nel contratto. L'emissione, tra l'altro, non riguarda tutto il
~-. Il sindacato ha già avviato da mesi
personale. Qualcuno troveno per ricevere l'accredito del corrispettivo per le ferie non godute e non pagate. Si tratta di somme irrisorie, ridicole, qualcuno ci segnala poche decine di euro a fronte di uno stipendio intero (o quasi) spettanti". Così il segretario provinciale dello nm•mn! sal, Luciano Isceri, che definisce inaccettabile la soluzione
centinaia di vertenze
rà l'accredito nella busta paga di gennaio 2014, altri dovranno attendere febbraio e anche oltre, dipenderà dalle segreterie scolastiche e dalle ragionerie territoriali. Un vero e proprio 'esproprio' di Stato a danno dei precari". La lotta, assicurano dal sin-
"secondo la quale le ferie, anche quelle relative all'anno scolastico 2012/13, saranno monetizzabili nella misura data dai giorni matu-
dacato autonomo, proseguirà nei tribunali, lo stesso sindacato che ha avviato già da alcuni mesi centinaia di vertenm ~
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'T'\ IL GAZZETTINO J_REVISO
Data 28-01-2014 Pagina 9 Foglio 1
IL CASO Quaranta istituti non partecipano agli studenteschi
Scuole senza fondi <<Niente Giochi>>
Mauro Favara TREVISO
Scoppia la protesta contro il taglio dei fondi trasferiti alle scuole per l'organizzazione delle attività sportive pomeridiane. Non è solo un grido d'allarme. Adesso si è arrivati a un punto di non ritorno. Perché senza soldi i professori non riescono più a portare a termine i programmi di allenamento. E così 64 insegnanti di educazione fisica hanno deciso di boicottare i Giochi sportivi studenteschi di quest'anno escludendo la partecipazione dei propri ragazzi. La clamorosa iniziativa, che tra istituti comprensivi e superiori coinvolge una quarantina di scuole della Marca, è stata messa nero su bianco nell'assemblea sindacale dello ~ organizzata martedì scorso all'alberghiero Alberini di Lancenigo. «Per deontologia professionale, ma soprattutto a garanzia della salute e della sicurezza degli studenti, non possiamo permettere la loro partecipazione alle fasi distrettuali e provinciali dei Giochi -si legge nel documento- Questo per la scarsa preparazione raggiunta a causa delle inadeguate risorse assegnate alle istituzioni scolastiche, che non hanno consentito e non consentiranno la piena realizzazione dei progetti». Il testo è stat(} inviato al ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, agli uffici scolastici del Veneto e di Treviso e a tutte le sigle sindacali. Il nocciolo
STUDENTI impegnati nei Giochi
della questione sta nel taglio di oltre due terzi dei finanziamenti, come indica il sindacato, nel giro di S anni. Nel 2009 le scuole potevano contare sull'assegnazione di 3mila euro per ogni docente di educazione fisica. Oggi, invece, ci si ferma al riconoscimento di circa 440 euro. Troppo poco, secondo i docenti. «Considerate le ridicole risorse assegnate, è impossibile ultimare l'attività complementare programmata -concludono- in quanto il corrispettivo economico delle ore già effettuate supera l'ammontare spettante delle risorse assegnate alla scuola». Tradotto: gli insegnanti di educazione fisica hanno già fatto più ore di quante se ne vedranno pagare dal ministero. Da qui lo stop.
Ca' Sugana e bandi Ue: apre l'Ufficio Europa TREVISO - (pcal) A Ca' Sugana è arrivato il momento dell'Ufficio Europa. La giunta ha già individuato il tecnico che avrà come unica mansione quella di scandagliare bandi Ue e regionali alla ricerca di fondi da utilizzare per le attività del Comune: arriva da un altro ente attraverso la mobilità interna e per formalizzare la sua posizione mancano solo pochi dettagli. La dirigente responsabile del settore sarà Roberta Spigariol che già coordina i Lavori pubblici.
«La ricerca di fondi Ue è uno dei nostri obiettivi principali -ricorda il sindaco Giovanni Manildoe abbiamo già indicato a tutti gli assessorati di predisporre quei progetti che potrebbero essere finanziati con risorse in arrivo dall'Europa o dalla Regione. Per l'istituzione dell'Ufficio Europa ormai ci siamo, sarà un servizio molto importante nella nostra azione amministrativa».
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Data 28-01-2014 Pagina 33 Foglio 1
Ferie dei supplenti, sindacato insoddisfatto ~Arrivano i primi pagamenti ma lo ml contesta: cifre ridicole
PIANETA SCUOLA Se ne parla da mesi e, quando la soluzione sembrava essere a portata di mano, è arrivata la beffa. E' la storia dei docenti precari che non avevano ricevuto i compensi per le ferie non godute lo scorso anno. Una questione che, tra rimpalli tra i dicasteri dell'Economia e Finanza e dell'Istruzione, si è trascinata per mesi. «Dopo un lungo iter burocraticospiega una nota diramata dal segretario dello ~di Rieti, Luciano Isceri - in questi giorni alcuni docenti hanno ricevuto o lo stanno per ricevere l'accredito del corrispettivo per le ferie non godute e non pagate. Si tratta di somme irrisorie, ridicole, qualcuno ci segnala poche decine di euro, a fronte di uno stipendio intero, o quasi spettanti. Una vicenda tra Miur e Mef che ha portato ad una soluzione salomonica, per noi assolutamente inaccettabile, secondo la quale le ferie, anche quelle relative al 2012/13, saranno monetizzabili nella misura data dai giorni maturati detratti quelli di sospensione delle lezioni, assegnate d'ufficio, comprese nel contratto». Una vicenda che nel Reatino riguarda non meno di 200 insegnanti. «L'emissione dei pagamenti - continua Isceri - tra l'altro, non riguarda tutto il personale. Qualcuno troverà l'accredito nella busta paga di gennaio 2014, altri dovranno attendere febbraio e anche oltre: dipenderà dalle segreterie scolastiche e dalle Ragionerie territoriali. Un vero e proprio esproprio di Stato a dan-
no dei precari». Così definisce lo ~questa vicenda e annuncia che la battaglia proseguirà. «Anche se questa cifra irrisoria sarà percepita - dice Isceri - la lotta proseguirà nei tribunali». Il Sindacato autonomo, infatti, ha avviato già da alcuni mesi centinaia di vertenze. «La soluzione al problema - conclude Isceri - potrà però awenire solo se il Parlamento saprà assumere un atto di responsabilità e di equità sociale, ma questo, per lo~ è un discorso a parte e, visto come vanno le cose, al momento, rimane un auspicio». Nel caso specifico dei precari, la querelle era nata da una nota interpretativa della legge di stabilità emanata dal Ministero dell'Economia che, di fatto, aveva determinato per il personale docente non in ruolo nella scuola (i supplenti), oltre al mancato riconoscimento delle ferie, anche la mancata retribuzione.
Samuele Anni baldi ©RIPRODUZIONE RISERVATA
LE SOMME RELATIVE Al GIORNI DI RIPOSO NON GODUTI LO SCORSO ANNO LA BATTAGLIA LEGALE PROSEGUE
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Scuola: testate nazionali
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Data 28-01-2014
COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 23 Foglio 1 / 2
-·-···--·--·---·---------r·5~~;iif~~tt;did~~~~~icii~ii~~t~l~~~~;;;tenzialismo. Il governo avrebbe dovuto trovare una soluzione ~ntro il 31~en_naio ma no_n se ne h~notizia li caso -· --- ·-I -- --- - - _.. ---- ----
114 mila lavoratori socialmente utili tra ricatti e sporcizia Scuola, a febbraio fine dei contratti Intanto assediano le prefetture
- stretto a calmare gli animi, con mani- riscontrano nelle R;gioni dove quei la-di SERGIO RIZZO festazioni continue dei lavoratori so- voratori sono particolarmente nume-
cialmente utili (lsu) in predicato di re- rosi. B~t.a dire che le ris?r~e destinate
Ricordate l'allarme lanciato dagli stare senza occupazione. Ma anche al alle puliZie nelle s~ol; ~1. ndurrebbero astronauti dell'Apollo 13? Nord non si scherza Qualche giorno fa del 40 per cento m S1c1ha, del 50 p;r «Houston, abbiamo avuto un su questo giornale Valentina Santarpia cento in Puglia e ~el 60 per cento 1~
problema ... ». Specializzati nel mettere ha documentato le condizioni assolu- Campania A Napoli e Salerno, uno dei toppe peggiori dei buchi, in questa occ tamente inaccettabili in cui versano al- tredici lotti in cui è suddiviso l'appalt~ casione i nostri legislatori devono aver cune scuole a Venezia, rimaste addirit- Consip, la gara dovrà essere ripetuta: s1 preso addirittura spunto dalla famosa tura chiuse per motivi igienici, mentre è presentato un solo concorrente. frase pronunciata da James Lovell, il 151 istituti sono stati messi sotto os- La vicenda è stata fin qui colpev?l~ comandante della missione lunare fai- servazione in veneto. mente sottovalutata. Anche perche e lita nel 1970. «Il Governo attiva unta- Perché la guerra dei 14 mila lsu della una spia preoccupante di quel~o c~e volo di confronto che entro il 31 gen- scuola ha pure queste conseguenze. Il potrà succedere altrove quando l rub1-naio 2014 individua soluzioni nonna- fatto è che dai 620 milioni di euro che netti della spesa pubblica si dovranno tive o amministrative ai problemi oc- si spendevano per le pulizie degli edi- chiudere anco~ ~ più. Quante si.ano cupazionali connessi alla successiva fici scolastici si è passati ora a non più le persone sussidiate con fonne di lautilizzazione delle convenzioni>>: ecc? di 390 con gare gestite dalla Consip. E voro socialmente utili o assimilate in le ultime parole d;ll'ul~J?? comma (11 il tagli~ ha avuto ripercussioni inevita- tutta Italia è co?1plicato da calcolare. 7 48) della legge di Stabilita. Ne av;va- bili su una massa enorme di personale Solo quelle a canco dello Stato avevan~ mo viste davvero tante, finora Mru pe- precario che si era accumulato negli superato qùalche anno fa il numero di rò una legge che dicesse «C' ~ un pro- anni. centomila Senza considerare le Regioblema e solo un mese p;r nsolv~rlo, Tutto è cominciato nel 1999, quan- ni, le Province e i Co~uni, prevalentema non si sa come ... ». D1mostraz1on~ do una legge ha stabilito che da quel mente meridionali. Basta pensare a!le plastica della confusione nella quale s1 momento in poi lo Stato si sarebbe oc- migliaia di operai forestali calabresi ~ trova l'esecutivo di fronte a un fatto cupato dell'igiene scolastica, in prece- alle decine di migliaia di loro colleghi che minaccia di trasformarsi in una denza affidata a dipendenti degli enti siciliani. Una faccenda esplosiva che bomba sociale. . locali che così sono transitati nei ruoli tira in ballo le responsabilità di quegli
Il problema riguarda 14 mila precan dell'amministrazione centrale. Accan- amministratori che negli anni, hanno utilizzati per ~a p~zia d;lle scuole c~e to a questi, però, molte migliaia di la- pensato di risolve!e _Ie tensi?ni ~~ciali fra un mese ns~hian.o. di res~ ~tti a voratori a tempo determinato: ex lsu distribue1;1do ~o.st.1 di lavoro mutili. M~ casa a causa dei tagli imposti al b1l~- assunti dagli enti locali oppure orga- anche dei pohtlc1 che hanno usato 1~ cio già dal 2010. Un'emergenza cui. 11 nizzati in consorzi a loro volta titolari clientelismo indecente a spese dei governo ha risposto con !-m b~~~ttio: di contratti con Comuni e Province. Lì contribuenti com; mezzo per ottenere ~uel. co~a ~ella legge di .stabilita che c'era di tutto. Dai disoccupati più disa- voti. Senza curarsi delle conseguenze. ipotizza il s~li!<> «tayol?. di confronto>~ giati fino a gruppi di ex detenuti. In © """oouzioNERISERVATA
tra ~<le ~rustraz10!11 m~e~ssate, gli molti casi solida base di consenso per enti lo~ali e ~e orgaruzz~.1oru rapp~e- politici locali. - ---sentatlve dei lavoratori mteressatl». così clientele e assistenzialismo Gli appelli del ministro Peccato che quel tavolo, mentre la data avevano pompato il loro numero fino . . C h · · t del 31 gènn~o si ~vvicina pericolosa- all'inverosimile. E quando a quei con- li _m1rnstro arrozza a _1nv1a o 11:1~n~e, non s1amru stato aperto. La v~- tratti con gli enti locali è sub.entrato i~ diverse lette~e _e appelli nta e che non lo vuo~e ne~suno. ~ ?11- ministero dell'Istruzione, dru Comuru a Palazzo Ch1g1 ~~odelLavoroEnncoG1ovannmiha il problema si è trasferito allo Stato. Nessuna risposta gia ~roppe r?gne. C?l!le pure quell? Finché si è stabilito che quei servizi ""'llll••••••••••ml dell Econo?l!a, l".3-bnz10 Saccomanru. dovessero essere affidati tramite gara e Ili Pal~~oC~~,p01,n~ppure.aparlam;. sono spuntate le cooperative, che di Cosi 11 m.Irustro dell Istruzione Mana volta in volta come succede normal-Chiara_Carr?zza, nonostant~ le lettere mente quand~ una ditta subentra al-con c;w .ha m~ndato l~ ~res1~e~a del l'altra in un appalto pubblico di puli-Co~s~gl~o e gh app~lli nyolti. ru colle- zie, assorbivano quel personale. Ma la ghi, e _nmasta con 11 cenn? m mano: questione non sarebbe forse esplosa se Assedi_ata dalle p~otest;, nncorsa d~ prima Bruxelles non avesse aperto una precan, con un m.Inacc1~so rumore di procedura di infrazione sul modo in fondo che sale se;111pre pm.al trascorre- cui si gestivano quegli appalti, e so-re delle ore. L'uruc~ che gli ha d~to ret- prattutto se non fossero arrivati i tagli. ta, .a quanto pare, e la segretana della n risultato è che ora ci sarebbe posto Cgil Susanna Camu~so. . . solo per 11.851 dei 26 mila ex lavorato-
Le cose stanno ~ventando grayissi- ri socialmente utili impiegati finora Le me al Sud !n Puglia no~ passa ~omo situazioni più critiche, ovviamente, si senza che il prefetto di Lecce sia co-
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mll!ll. I lav.~ratori util·l:ZzatL.P\=r la pulizia delle"seùole. 14 mila di questi, precari, rischiano di restare a febbraio a casa a causa dei tagli imposti al bilancio già dal 2010
I difici sco a-stici. Un dato che è nettamente inferiore ai 620 milioni stanziati precedentemente. Le gare sono gestite dalla Consip
i quanto si le risorse
destinate alle pulizie nelle scuole della Campania. li calo è previsto anche in Sicilia (-40 per cento) e in Puglia (-50 percento)
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Italia Oggi
EDILIZIA
Sindaci • • comm1ssar1
sulle scuole Sindaci e presidenti di provincia in campo sulla sicurezza delle scuole. Fino a fine anno svolgeranno il ruolo di conunissari governativi per realizzare misure urgenti in materia di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici Lo prevede un dpcm che fa riferimento alla legge 98 dell'agosto 2013 e che stanzia un finanziamento di 450 milioni di euro in tre anni (e quindi 150 milioni per il solo 2014) che sarà assegnato agli enti locali sulla base delle graduatorie predisposte e approvate dalle regioni competenti. L'operatività in qualità di commissari di sindaci e presidenti di provincia con poteri derogatori rispetto alla normativa vigente, ha lo scopo di consentire il rispetto dei tempi di affidamento dei Javori entro il 28 febbraio prossimo, «pena 1a revoca dei finanziamenti nonché quelli di trasferimento delle risorse agli enti locali per permettere i pagamenti entro il 31 dicembre 2014, secondo gli stati di avanzamento debitamente certificati». Il decreto Fare, prevede 1a realizzazione di nuovi istituti, svincolando le spese per gli arredi scolastici dal patto di stabilità.
Data 28-01-2014 Pagina 27 Foglio 1
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Data 28-01-2014
Italia Oggi Pagina 34 Foglio 1
Il Tar assicura: garantito l'anonimato per i candidati della prova scritta
Concorso a preside salvo nel Lazio Le buste erano a prova di spione
DI FRANCESCA DE NARDI
Nel concorso per dirigenti scolastici della regione Lazio l'anonimato alle prove scritte è stato garantito. Lo ha affer
mato il Tar Lazio nella sentenza n. 219 del 09 gennaio 2014. Il numero complessivo di posti disponibili era determinato in 2386, di cui 225 per la Regione Lazio. Alcuni concorrenti avevano lamentato la violazione dell'anonimato e, quindi, la compromissione della serietà della selezione in quanto le bustine contenenti i dati anagrafici dei candidati sarebbero state di consistenza tale che era possibile leggerne in controluce i nominativi già prima dell'apertura delle stesse.
Inoltre, avevano segnalato che nelle 5 diverse sedi concorsuali delle prove svolte nel Lazio sembravano essere state utilizzate bustine di colore diverso, determinando la riconoscibilità dei candidati «per gruppi di provenienza», con conseguente violazione delle prescrizioni del DPR 9.05.1994, n.487, art.14.n Già in precedenza il Tar Lombardia (sentenza, n.2035/2012) e, successivamente, il Consiglio di Stato (sentenza n. 3747/2013 depositata in data 11luglio2013) avevano ritenuto sussistente l'interesse dei partecipanti al concorso a chiedere l'annullamento dello stesso dal momento che «nelle procedure concorsuali l'esigenza
di assicurare il rispetto effettivo del principio costituzionale del pubblico concorso e la regola fondamentale dell'anonimato ad esso sottesa costituiscono la base di un dovere indefettibile per l'amministrazione che le impone di utilizzare, in conformità alla condotta tipica definita a livello normativo, buste, all'interno delle quali i concorrenti inseriscono i dati identificativi, materialmente tali da non consentire nemmeno astrattamente che la commissione o altri possano, in qualunque condizione ambientale, leggere i dati identificativi dei concorrenti stessi fino al momento procedimentale dedicato all'apertura delle buste».
Il Tar Lazio, pur riaffermando questo
principio e pur ritenendo di condividere tale interpretazione, rileva che nel caso in esame talè dogma non sia applicabile. Infatti, diversamente a quanto accertato con riferimento alle buste utilizzate nel concorso per dirigenti scolastici della regione Lombardia, quelle utilizzate per il concorso del Lazio - alla cui provvista ha provveduto autonomamente l'Ufficio scolasrico regionale del Lazio - all'esame effettuato dal Collegio, nell'udienza pubblica, in cui si è proceduto all'apertura del plico depositato dall'amministrazione nel contraddittorio delle parti, sono risultate ictu oculi di colore, consistenza e spessore (buste gialle e foderate al loro interno da carta nera), tale da rendere addirittura impossibile, e non soltanto difficoltoso, verificarne in controluce il contenuto. Inoltre, con riferimento all'ulteriore profilo di illegittimità della non omogeneità del colore delle stesse, ipotizzato dai ricorrenti, le stesse 30 buste depositate in giudizio sono state individuate prendendo, in stretto ordine alfabetico, per ciascuna delle 5 sedi scolastiche in cui si sono svolte le prove scritte del concorso i nominativi dei primi 6 candidati (3 che hanno superato a prova e tre che non l'hanno superata). Orbene, tali buste sono risultate tutte del medesimo colore e consistenza.
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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 34
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Estesa alla scuola la chance di uscita anticipata rispetto ai requisiti della legge Fomero
Pensioni, la sanatoria sarà mini Poche centinaia tra prof e Ata possono sperare di farcela
m N1coLA MoNDELLI
Per il personale della scuola, ivi compreso quello che si riconosce nel comitato
"quota 96", si prospetta un mini sanatoria per accedere alla pensione anticipata. Ma sai;à per pochi, pochissimi.
E stata infatti estesa ufficialmente anche al personale della scuola la disposizione contenuta nell'articolo 11-bis del decreto legge 102/2013 secondo la quale possono accedere al trattamento pensionistico, con i requisiti previgentiall'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 201/2011 (riforma Fornero), convertito, con modificazioni, dalla legge 214/2011, i lavoratori pubblici e privati nel limite di 2.500 che, nel corso dell'anno 2011, erano in congedo straordinario. Si tratta di chi ha usufruito, ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 151/2001, dei permessi per assistere parenti disabili in situazione di gravità o fruivano dei permessi (tre giorni al mese) ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 104/1992. Lo ha comunicato
il ministero dell'istruzione con la nota prot. n. 481 del 21 gennaio 2014.
I requisiti
Per il personale della scuola i requisiti della legge previgenti alla riforma Fornero erano: quota 96, cioé minimo 60 anni di età e trentesei di cotnribuzione, ma anche 61 anni di età e 35 di contribuzione; o 40 anni di contribuzione per la pensione di anzianità e 65 anni di età se uomini e 61 se donne unitamente a non meno di 20 anni di contribuzione, per la pensione di vecchiaia.
Il personale della scuola, che può fare valere le condizioni richieste dall'articolo 11-bis, potrà per -tanto chiedere di
accedere alla pensione già dal 1° settembre 2014 se entro e non oltre il 27 dicembre 2014 potrà fare valere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti a tal fine appunto dalla normativa previgente prima dell'entrata in vigore della riforma Fornero.
Chi è in campo
Si è in presenza certamente di una mini sanatoria che potrà recuperare solo una
ca 4.000 dipendenti scolastici, tra insegnanti e Ata (personale ausiliario, tecnico e amministrativo), che i predetti requisiti li hanno maturati successivamente ;;il 31 dicembre 2011. Secondo alcune previsioni, potranno accedere a questa sanatoria per la scuola una quota tra il 15 e il 20% dei 2500 posti complessivamente a disposizione tra pubblico e privato.
Come fare
La domanda di pensione deve essere inoltrata alle competenti direzioni territoriali del ministero del la-
voro entro il 26 febbraio 2014 con le modalità
indicate nella circolare n. 44 del 12 novembre 2013. La domanda di cessa
zione dal servizio potrà essere inviata
all'amministrazione scolastica, con la modalità cartacea, oltre il termine del 7 febbraio 2014 stabilito dal decreto ministeriale n. 1058 del 23 dicembre 2013.
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Italia Oggi
RICERCA KION
Registri elettronici? Sono 6su10
DI GIORGIO CANDELORO
Pochissimi presidi si servono di un sistema di software gestionali per l'invio di documenti e circolari, ma ben i due terzi di loro vedono nella dematerializzazione una concreta possibilità per rispanniare molto o abbastanza in materiali di cancelleria. Sono due dei dati presentati nei giorni scorsi a Bologna da Kion, la società del CINECA specializzata in tecnologia della didattica, in un'indagine sulla dematerializzazione nel mondo della scuola e condotta dall'OKSI (Osservatorio Kion scuola educazione). Obiettivo: monitorare e analizzare gli ambiti di adozione delle tecnologie nel mondo dell'istruzione. Ambito, questo, su cui la ministra Carrozza è decisa a spingere l'acceleratore, almeno stando alla direttiva per il 2014 sulle priorità dell'azione amministrativa. Uindagine, condotta su un campione di 200 dirigenti scolastici, fa seguito ad un lavoro analogo svolto dall'estate scorsa: cresce il livello di consapevolezza dei dirigenti rispetto ai benefici dell'innovazione: il 98% dei presidi si dichiara favorevole al processo di progressiva dematerializzazione degli archivi cartacei. Per il 36% dei capi d'istituto il maggior beneficio della scomparsa della carta è il risparmio, sia finanziario che di spazio, seguito dalla possibilità di rapido accesso alle informazioni (22% ), dall'alleggerimento dell'aggravio burocratico sulle segreterie (13%) e dalla prevenzione dello smarrimento e del degrado dei documenti ( 12% ). Altra novità è il crescente aJfermarsi del registro elettronico. Se nell'indagine OKSI della scorsa estate ben il 55% dei presidi si dichiarava in alto mare nell'adozione del registro elettronico, oggi il 58% di loro ha adottato definitivamente lo strumento, considerato dal 41 % dei dirigenti l'ambito prioritario della dematerializzazione, probabilmente in conseguen-
za dell'obbligo dettato dalla legge sulla spending review. Ma dall'indagine emergono anche dati assai poco incoraggianti: in particolare solo il 2% dei presidi dichiara di usare una soluzione di gestione documentale.
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Data 28-01-2014 Pagina 34 Foglio 1
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Pag. 21
Data 28-01-2014
Italia Oggi Pagina 35 Foglio 1
In arrivo il nuovo regolamento: corsie preferenziali per le supplenze, 2012-13 salvo per i Pas
Formazione iniziale al restyling Abilitazioni, salta il tetto del numero chiuso locale
DI GIORGIO CANDELORO
N ovità in arrivo sulla formazione iniziale dei docenti, il precariato, i percorsi abi
litanti e i tirocini formativi. Il Miur ha predisposto un nuovo decreto ministeriale che ritocca sensibilmente parti rilevanti del regolamento sulla formazione. Il provvedimento ha già superato una serie di passaggi e dovrebbe ora essere al vaglio del ministero dell'economia. Con la revisione in arrivo, innanzitutto i precari che conseguiranno l'abilitazione nei prossimi mesi potranno subito farla valere nelle graduatorie di istituto, prima cioè del consueto aggiornamento triennale di queste.
In pratica il titolo costituirà una corsia preferenziale per l'ottenimento delle supplenze brevi della terza fascia dei precari nelle graduatorie di istituto. E poi l'anno scolastico 2012-13 sarà valido per la maturazione dei tre anni di servizio necessari per l' am-
missione ai Pas. Inoltre la laurea continuerà ad essere il titolo di studio richiesto per l'inserimento nelle graduatorie delle scuole. Molto rilevante anche la modifica relativa ai Tirocini formativi attivi, i percorsi abilitanti che vengono attivati presso le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e che hanno sostituito le vecchie SSIS a partire dall'anno accademico 2012-13: col prossimo ciclo- i corsi saranno banditi entro febbraio- gli idonei confluiranno in una graduatoria nazionale unica che consentirà il transito in istituzioni con maggiori disponibilità di posti.
In sostanza chi non riuscirà ad entrare in una università potrà spendere il proprio punteggio in un altro ateneo.
Forte il sospetto che la mossa sia stata, per così dire, ispirata dal mondo universitario, per evitare che accada di nuovo quanto successo all'epoca del primo ciclo, quando alcune univer-
sità fecero il pieno di iscritti e la maggior parte delle altre non riuscì a coprire tutti i posti disponibili. Sospetto confermato dalla lettura retrospettiva dei dati forniti a suo tempo da un comunicato dell'allora ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, che a fine 2012 stimava in oltre 4000 i posti vacanti per i Tfa e che erano invece stati previsti nella pianificazione generale. Un danno anche economico rilevante, soprattutto per gli atenei più piccoli.
Il decreto ha ottenuto il pronto appoggio del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) e del CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari), ma dovrà essere vagliato dal Mef per la verifica della copertura finanziaria. Intanto però la ministra dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, incassa le critiche dei sindacati, che lamentano in sostanza di essere stati informati a cose fatte.
L'incontro tenutosi sulla questione reclutamento
il 23 gennaio al ministero tra gli esperti di viale Trastevere e i sindacati ha il sapore di un contentino a questi
ultimi e ha avuto risvolti prevalentemente tecnici.
Alle organizzazioni sindacali sono stati forniti soprattutto chiarimenti sull'attivazione dei Tfa, con l'assicurazione che dovranno sempre essere gli uffici scolastici regionali a dirottare eventualmente i corsisti verso le «università paracadute». Sono state anche promesse novità in materia di permessi di studio per i partecipanti ai corsi: in vista probabili deroghe al tetto del 3% complessivo su base provinciale per il personale in permesso. Nel corso di questa settimana, comunque, sia sulla questione dei Pas che su quella dei Tfa dovrebbe esprimersi il dipartimento per l'Università, per fornire un quadro complessivo dei corsi e chiarire i molti dubbi e le non poche perplessità che permangono tra le migliaia di docenti in attesa di abilitazione.
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Pag. 22
Italia Oggi
PRONTA UNA CIRCOLARE. CRITICI GLI ARRIVI A l..EZIONI INIZIATE
Prima iscrizione, modalità ad hoc per inserire i ragazzi adottati
m EMANUELA Micucc1
In arrivo una circolare per l'inserimento scolastico dei bambini adottati. Lo annuncia il neo direttore dell'U sr Toscana, Giovanna Boda, giovedì scorso, all'Istitu
to degli Innocenti di Firenze nel convegno su adozioni e scuola. La circolare ministeriale, a firma del capo dipartimento per l'istruzione, Luciano Chiappetta, «consentirà di fornire - spiega Boda - uno strumento normativo necessario a rispondere a un nodo cruciale riguardante l'inserimento scolastico di questi alunni»: la loro permanenza per almeno un anno nella scuola dell'infanzia, nonostante il bambino abbia compiuto i 6 anni di età. «L'esigenza- prosegue Boda - più frequentemente manifestata dalla famiglia e condivisa da specialisti e dall'ente autorizzato di riferimento, alla quale però non può essere dato alcun seguito, se non agevolando il più possibile il passaggio e la permanenza nella primaria contando sulle competenze psicologiche dei docenti». Secondo i primi dati della Commissione per le adozioni internazionali, aggiornati al 21 gennaio, solo nel 2013 sono arrivati in Italia da 56 Paesi 2.835 bambini con un'età media di 5,5 anni, in lievi diminuzione rispetto ai 5,9 anni di età media dei 3.106 adottati nel 2012. Bambini accolti soprattutto in Lombardia ( 17 ,3% ), Toscana (10%), Lazio (10,2%), seguite da Campania (9,6%), Veneto e Puglia (8,5%), Sicilia (5,6%). I mesi con il maggior numero di ingressi: dicembre con 299 bambini arrivati nel 2013, marzo con 258. Crescono, tuttavia, lo scorso
anno del 20,2% le autorizzazioni concesse d'estate, a luglio (304), e del 12,2% quelle a settembre , ma anche gennaio segna un + 16,8% rispetto a gennaio 2012. Arrivi, quindi, ad anno scolastico iniziato o a iscrizioni chiuse. Elementi di criticità che si aggiungono a quelli legati al vissuto e alle specificità di questi minori. «Dovrebbe essere prevista la possibilità di ritardare l'ingresso in primaria in modo da permettere al bambino di recuperare ritardi psicomotori e cognitivi conseguente alla sua storia pregressa», spiega il Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie (Care), con cui il Miur ha siglato un protocollo d'intesa il 26 marzo 2013. Invece, la normativa prevede che i bambini arrivati in Italia a 6 anni subito dovrebbero entrare in prima primaria e arrivati a 5 anni dovrebbero entrarci l'anno immediatamente successivo a pochi mesi dall'arrivo. Tuttavia, ricorda il Care, proprio il Miur nel 2013 riferendosi a un caso specifico di un bambino di Treviso ha ammesso «in casi eccezionali e debitamente documentati» la deroga di un anno all'iscrizione «alla classe di scuola primaria» come prevede il decreto legislativo 297/1994 (art.114) e la Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 1989 «al fine di consentire la piena inclusione scolastica del minore». In attesa della circolare, al Miur è al lavoro un comitato tecnico scientifico per elaborare le linee guida nazionali con le soluzioni organizzative e amministrative per l'accoglienza e la piena integrazione socioculturale degli studenti adottati.
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For1nazi~~;··;1;i;J~'~;}"'~~;~(';ii~~ AbilitazioHi, salta il letto del numt>ro chiuso lot'al1• ~,.,_,"~•~o ' ' '
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Pag. 23
Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 35
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For1nazi~~;··;1;i;J~'~;}"'~~;~(';ii~~ AbilitazioHi, salta il letto del numt>ro chiuso lot'al1• ~,.,_,"~•~o ' ' '
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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 36
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L'Istruzione ha inviato alla Funzione pubblica e al Tesoro l'ipotesi di contratto. Ora il parere
La mobilità gioca d'anticipo Le domande gi,à da fine febbraio, eccezioni per gli esuberi
DI ANTIMO DI GERONIMO
Tempi più stretti per la presentazione delle domande di trasferimento e passaggio. Il
22 gennaio scorso il ministero dell'istruzione ha già inviato alla Funzione pubblica e alla Ragioneria generale dello stato l'ipotesi di contratto integrativo sulla mobilità a domanda. E da quella data è partito il cont.o alla rovescia in vista dell'emanazione dell'ordinanza che darà attuazione all'accordo e fisserà termini e modalità di presentazione delle domande. Gli organi di controllo, infatti, hanno 30 giorni di tempo per avanzare eventuali rilievi. Decorso inutilmente tale termine, il testo dell'accordo si intenderà approvato e le parti potranno sottoscriverlo definitivamente. Dopo la sottoscrizione, il testo negoziale prenderà la forma di contratto vero e proprio, dispiegando effetti vincolanti, ai quali sarà data esecuzione dal ministero dell'istruzione con un'apposita ordinanza. Quanto ai termini di presentazione delle domande, se la Funzione pubblica o il ministero dell'economia non avanzeranno rilievi, il termine iniziale potrebbe essere fissato già nell'ultima decade di febbraio e quello finale entro la prima decade di marzo. Il tutto con circa un mese di anticipo rispetto allo scorso anno. Va detto subito, però, che si tratta di mere ipotesi. Tutto dipenderà, in
primo luogo, dalle intenzioni degli organi di controllo. E comunque l'ultima parola spetterà al ministero dell'istruzione, che dovrà fare i conti con la macchina organizzativa dell'amministrazione centrale e degli uffici periferici. Il personale docente, educativo ed Ata (amministrativo, tecnico
e ausiliario) dovrà indirizzare le domande di trasferimento e di passaggio all'ufficio scolastico territorialmente competente rispetto alla provincia di titolarità e presentarle al dirigente scolastico dell'istituto o dell'ufficio presso cui presta servizio.
Le domande di trasferiment.o, di passaggio di cattedra e di passaggio di ruolo del personale docente, per e nell'ambito della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I e II grado e le domande di mobilità del personale Ata, dovranno essere compilate on line e trasmesse alla scuola via web. Tale procedura è prevista esclusivamente per le domande volontarie presentate
entro il termine di scadenza. Pertanto, le domande presentate dal personale dichiarato soprannumerario dopo la scadenza del termine, o dal personale destinatario di nomina giuridica a tempo indeterminat.o successivamente al termine di presentaziòne dellé domande di mobilità, dovranno essere presentate su modello cartaceo. Per presentare le domande on . line bisognerà munirsi delle credenziali ( usemame, password e codice personale) che vengono fornite direttamente dal sistema al termine di una procedura di riconoscimento che prevede anche un passaggio presso la scuola di servizio. Le istanze dovranno essere corredate delle autocertificazioni e degli eventuali certificati sanitari. La domanda, infatti, non vale come autocertificazione. E quindi i titoli indicati sommariamente nel modulo vanno specificati con autocertificazioni a parte che vanno allegate all'istanza. L'allegazione va fatta in format.o informatico. Non è necessaria la firma digitale in senso stretto. La procedura di riconoscimento dei lavoratori interessati, infatti, è considerata sufficiente ai fini dell'accertamento dell'identità del lavoratore che presenta la domanda. I titoli che danno luogo all'attribuzione di precedenze collegate a particolari stati di invalidità o malattia non possono essere autocertificati. E quindi vanno allegati in forma di certificazione sanitaria cartacea.
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Pag. 27
Sul sito del Miur
Registrazioni on line per iscriversi a scuola Ecco i passi da seguire ::: ALESSANDRAMORI
11111111 Ci siamo. Dal 3 al 28 febbraio è possibile procedere con l'iscrizione on line a scuola dei propri figli per il 2014-2015. L'anno scorso è subito partitala corsa -inutile- per arrivare primi. Edè scoppiato il caos: il sito del Miur è andato in tilt. Quest'anno il ministero dell'Istruzione gioca d'anticipo e spiega passo dopo passo su www.iscrizioni.istruzione.it come effettuare sen -zaintoppil'iscrizione alla prima classe di elemen -tari, medie e superiori. A partire dalla registrazione, che è già possibile fare.
Vediamo quindi come registrarsi, tenendo conto che è sufficiente una sola registrazione an -che nel caso in cui si debbano iscrivere più figli. Prima di tutto è necessario compilare un modulo indicando i propri dati e il numero di un documento di riconoscimento (es. lacarta d'identità) oltre al codice fiscale: quest'ultimo è l'unico elemento che, a differenza degli altri, non potrà mai essere modificato. Fondamentale indicare anche il proprio indirizzo di posta elettronica, al quale ilMiurinvieràunlink(confermaregistrazione) su cui cliccare, entro 24 ore, per essere indirizzati alla pagina in cui inserire una password ed entrare così nell'area «iscrizioni on online». La password deve contenere un minimo di 8 caratteri e un massimo di 14, unnumero, unaletteramaiuscola e una minuscola. Una volta inserita la password, si riceverà una mail col proprio codice utente che consentirà l'accesso alle iscrizioni online per -mettendo di compilare la relativa domanda. Domanda che, lo ricordiamo, può essere presentata dal 3 al 28 febbraio ed è obbligatoria per tutte le scuole statali, escluse quelle dell'infanzia, e facoltativa per le paritarie.
Passiamo ora alla compilazione della domanda. Perfarlo bisogna inserire negli appositi spaziil codice utente e la password, quindi cliccare su: «presenta nuova domanda di iscrizione». Qui viene richiesto di scegliere le scuole, in ordine di priorità, cui indirizzare la domanda, e il loro codice identificativo (per conoscere questo codice basta visualizzare sul sito l'area «la scuola in chia -ro» oppure rivolgersi alla scuola stessa). A seguire si inseriscono i dati dell'alunno. È possibile con -trollare, visualizzare e salvare la domanda in for -mato pdf, prima di inviarla. Dopo l'invio, la domanda può essere modificata solo contattando la prima scuola scelta che la restituirà alla famiglia per le correzioni, il tutto entro il 28 febbraio. Via mail arriverà la conferma dell'avvenuta ricezione della domanda e, in seguito, gli aggiorna-
menti dell'iter della domanda stessa. Iter che può essere seguito anche sul sito delle iscrizioni online nella sezione «situazione domande».
Il servizio iscrizioni online è attivo tutti i giorni 24 ore su24 e non serve inoltrare la domanda per primi: non ci sono priorità. In caso di difficoltà: contattare direttamente la scuola prescelta, che provvederà all'iscrizione online per conto dei genitori; consultare le domande più frequenti (Faq) sul sito; rivolgersi all'ufficio relazioni con il pubblico del Miur ai seguenti numeri: 06-58494025-2377-2379-2796-2803.
Data 28-01-2014 Pagina 21 Foglio 1
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Data 28-01-2014 Pagina 1 O Foglio 1
Iscrizioni al prossimo anno: da ieri possibile registrarsi sul sito del Miur Roma. Manca ancora una manciata di giorni all'avvio delle iscrizioni online alla prima classe di ogni ciclo scolastico del-1' anno 2014-2015, ma daieri è possibile per le famiglie cominciare a registrarsi sul sito del Miur dedicato appunto all'operazione (http:/ /www.iscrizioni.istruzione.it). Dal 3 febbraio e fino al 28 si potranno poi effettuare le iscrizioni vere e proprie (e fino al 28 febbraio sarà sempre possibile anche effettuare la registrazione) ricordando che comunque iscriversi sin dalle prime ore non
dà alcun diritto di priorità sulla domanda di ammissione. Quest'anno il Miur ha rinnovato il portale dedicato alle iscrizioni on line semplificandolo e dotandolo di una serie di clip esplicative per accompagnare le famiglie in tutte le fasi della procedura. Anche per le scuole c'è una brochure che si può scaricare e diffondere. Al primo giorno di avvio delle registrazioni, gli utenti che hanno richiesto la registrazione sono stati 69.081ediquesti60.018 hanno confermato la registrazione.
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Il Sole?]{! mmrn Data 28-01-2014 Pagina 18 Foglio 1
Università. Le 18 proposte dei rettori per il rilancio
Piano per aprire le porte a 2mila nuovi ricercatori l'anno Gianni Trovati MILANO
Un piano per far entrare nell'università italiana 2mila ricercatori all'anno nei prossimi cinque anni, e ringiovanire così un corpo docente che oggi viaggia intorno ai 51 anni di età media; un credito d'imposta per l'inserimento dei giovani laureati nel mondo dellavoro; rendere effettivo il diritto allo studio ampliando gli interventi a tlltti gli studenti che ne hanno i requisiti.
Sono tre delle 18 proposte lanciate ieri dalla Conferenza dei rettori ( Crui) per far ripartire l'università, un organismo che secondo chi lo guida è oggi bloccato dalle regole, privo di autonomia effettiva nel reclutamento dei docenti e nella gestione delle risorse, a causa di norme che trattano tutti allo stesso modo aprescindere dai risultati e impediscono alle università italiane di concorrere con gli atenei del resto d'Europa su un terreno internazionale per natura come quello della ricerca.
I rettori nonsilimitano però alla protesta, e lanciano appunto un elenco organico di 18 proposte che rispondono alle parole d'ordine di «autonomia», «com-
petitività» e «semplificazione», senza trascurare la revisione dei meccanismi di finanziamento.
Il pacchetto di idee lanciato dai rettori alla partenza del programma europeo Horizon 2020 per il finanziamento integrato della ricerca è articolato, ma si traduce nella richiesta di essere valutati sui risultati con un sistema che tagli la giungla di regole fiorita con l'attuazione della riforma Gelmini nel tentativo di
Sul Sole 24 Ore di ieri sono stati illustrati i dati di finanziamento di ogni ateneo statale, che rimane ancora di fatto svincolato dai parametri sui risultati
frenare la spesa: obiettivo che si è tradotto in vincoli di dettaglio, che frenano scelte autonome sul reclutamento e.sulle politiche di bilancio. Per superare il pantano, spiegano i rettori, bisogna cancellare una serie di limiti alla composizione del corpo docente ed eliminare i vincoli troppo minuziosi ai singoli capitoli di spesa, trasformandoli in obiettivi di bilancio da accompagnare con linee guida condivise nell'applicazione della nuova contabilità economico-patrimoniale.
Proprio il finanziamento, nell'analisi dei rettori, è uno dei capitoli da riformare in modo più deciso, riportando il fondo statale ai livelli del 2009 (servirebbero almeno 700 milioni in più) e rendendo effettivi i premi basati sui risultati: anche nelzo13, cinque anni dopo il debutto ufficiale del «finanziamento competitivo», i premi reali non ci sono stati, e l'università con i risultati migliori secondo i parametri ministeriali (Milano Bicocca) continua aricevere meno fondi dell'ultimo ateneo nella classifica delle performance (Messina).
gianni.travati@i/sole24ore.com ©RJPRODUZIDNERISERVATA
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RANKING MONDIALE Financial Times~ Sda Bocconi al top L'Sda Bocconi sale di otto posizioni nel «Global Mba ranking)} redatta dal Financial times. L'università è la sola italiana presente nella classifica dei lOo migliori programmi Mbafull-time, classificandosi al 31 ° posto al mondo e all'u' in Europa. Secondo Bruno BU:sacca, dean (il direttore ndr) di SdaBocconi school of management «questo ulteriore progresso nella classifica ci riempie di soddisfazione cd è frutto dei continui investimenti volti a rafforzare la qualità della didattica e della ricerca, della faculty e delle relazioni con i recruiter a livello globale».
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Formazione Chi studia n assunto subito e guadagna di più
Q!Ielle superscuole che raddoppiano la paga dei manager La Bocconi sale di 8 posti tra le migliori
C'è chi le paragona alla serie A: possono esserci dubbi su chi vincerà lo scudetto, ma il gruppo di testa è sempre quello. Anche per le università «top» del mondo, le sorprese non toccano i primi posti delle classifiche, ma inseguitrici come Yale, che prende lo sprint e passa dal 15esimo al decimo posto; la svizzera Imd che guadagna sette posizioni ed è dodicesima. O la Sda Bocconi di Milano, unica italiana nel club dei cento migliori Mba al mondo: tra le fuoriclasse, dopo essere risultata, nel 2013, terza nel ranking dei migliori Mba internazionali (Usa esclusi), pubblicata da Forbes e 14esima in Europa nella graduatoria dell'Economist
Il più prestigioso dei corsi dell'università milanese è 31esimo nell'elenco del Financia! Times: ha scalato di otto gradini il ranking mondiale e, considerando solo le scuole' europee, è all'undicesimo posto. Per il resto, confermato lo strapotere degli atenei statunitensi, con oltre la metà delle prime 100 posizioni occupate da scuole targate Usa. Harvard è ancora regina, ed è la quinta volta dal 1999, anno di nascita dei Master. La Stanford Graduate School of Business resta seconda, la London Business School ha sorpassato la Wharton (Pennsylvania), quarto posto.
Dalla combinazione di venti indicatori - dall'aumento di stipendio dopo il corso, alla rapidità di inserimento in posizioni di lavoro adeguate, dal grado
d'internazionalità del corpo docente, alla qualità della ricerca -è uscita la rosa pubblicata dal quotidiano. Che mette uno dietro l'altro i prodotti bandiera delle migliori business school. Nella top ten, oltre alla Lbs, altre due europee: la francese Insead e la spagnola lese.
Un programma, l'Mba, che nonostante la crisi resta il principale strumento di formazione dei manager, l'arma per garantirsi stipendi molto più alti dei «non Mba»: la crescita è tra il go e il 110%, da prima a dopo gli studi. In media, i superdiploma-
Sul «flmmdal Tlmes»
L'articolo comparso ieri sulla prima pagina del quotidiano economico britannico con la classifica e i rendimenti dei 100 migliori master in Business administration
ti Bocconi hanno visto crescere la busta paga del 112% a tre anni dal titolo (83. 700 euro in media, con 1'84% degli ex allievi al lavoro nel giro di tre mesi). E se la punta di riferimento restano i laureati di Harvard, che percepiscono circa 13omila euro (e 89 su 100 lavorano entro tre mesi), nel 2013 - dice il Financia! Times - la novità è che si è assistito a un livellamento dei compensi tra Usa e Europa.
Oltre che per dare una spinta alla carriera, alcuni scelgono di tornare sui banchi anche per
cambiare. Per esempio per passare dall'accounting al marketing. Obiettivo raggiunto per gli studenti del master Bocconi, sostiene Gianmario Verona, direttore del programma Mba di via Sarfatti. Spinto verso l'alto, dice, «grazie ai risultati del placement e alle crescenti opportu-nità internazionali offerte». <<È un'ottima notizia - aggiunge - per i nostri studenti che vedono riconosciuto il valore del loro investimento». Che è decisa-
mente importante: 46mila euro per 13 mesi di impegno full time, case studies e tanta didattica applicativa in aula» più tre mesi di internship (retribuita) in aziende ben propense a offrire interessanti opportunità a «Stagisti>> superqualificati.
Già, perché la domanda di diplomati Mba da parte delle multinazionali non risente della cri-
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si: nonostante qualche punto percentuale perso in uno dei settori di sbo,cco tradizionali, l'investment banking, riceve una conferma la prospettjva della consulenza (che assorbe il 20% dei diplomati). <<L'occupazione dei nostri diplomati però tiene - conferma Verona -, grazie ad altri settori, l'industriale, il farmaceutico e il tecnologico». L'85% degli studenti che hanno frequentato un master di primo o secondo livello trova un'occupazione a un anno dal diploma, conferma Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea, consorzio che monitora l'inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.
<<Ma non sempre si trova una pentola piena d'oro, ai piedi dell'arcobaleno», avverte Mariana Zanetti, dieci anni dopo un master in Spagna, alla le Business School. Nel libro <<La bolla dell'Mba>> racconta la sua esperienza, le difficoltà nel trovar lavoro, l'investimento «rovinoso>>. J effrey Pfeffer, docente di compor-
le prospettive Gli sbocchi più promettenti sono nella consulenza aziendale In calo la finanza
tamenti delle organizzazioni a Stanford sostiene che un Mba sia uno spreco di soldi, a meno che non si entri in una delle top 15 del mondo.
Però basarsi solo sulle classifiche internazionali può essere fuorviante. Lo scatto in avanti del salario dopo l'Mba è un parametro importante di scelta <<Ma anche puntare su un mix di formazione e creatività, di competenze e base etica: le doti che servono ai leader- aggiunge Cammelli - per rispondere in tempi rapidi all'aumentata complessità del business».
Antonella De Gregorio ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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. La graduatoria 1 Harvard .Business School O Usa 2 Stanford School of Business O Usa 3 London Business School i!B G. Bretagna 4 Unlversity of Pennsylvania O Usa 5 Columbia Business School O Usa 5 lnsead ~Francia/Singapore 7 lese Business School 3 Spagna 8 MIT: Sloan O Usa 9 University of Chicago: Booth O Usa
10 Yale School of Manàgement O Usa 11 University of California -Berkeley O Usa 12 IMD O Sviuera 13 IEBusiness School 3 Spagna 14 • Hong Kong UST Business School • Cina 15 Northwestern University O Usa 16 Unìversity of Cambridge $ G. Bretagna 17 Duke University O Usa 1 7 New York University O Usa 17 Ceibs • Cina 20 Dartmouth College O Usa 21 HEC Paris O Francia 22 Esade Business School 3 Spagna 23 University of Oxford • G. Bretagna 23 University of Michigan O Usa 25 Warwick Business School i!B G. Bretagna 26 UCLA: Anderson O Usa 27 Cornell University O Usa 27 Univers1ty of Virginia O Usa 29 University of Hong Kong • Cina 30 lndian lnstìtuteof Management :?i India
I 31 SDA Bocconi fa. t ITALIA 32 Natìonal University of Singapore ~ -Singapore 33 University of North Carolina O Usa 34 Carnegie Mellon O Usa 35 Rice University O Usa 36 lndian School of B1::1siness ::;J India 36 Georgetown University G Usa 38 Nanyang Business School ~ Singapore 39 Rotterdam School of Management'.!:) Olanda 39 UnìversltyofTexasatAustin ~D Usa 41 City University i!B G. Bretagna 41 Emory Unìversity G Usa 43 Manchester Business School • G. Bretagna 44 Unìversity of Illinois -Urbana O Usa 45 Sungkyunkwan University : ~ Corea del Sud 46 Cranfìeld School of Management i ~ G. Bretagna 4 7 Indiana University ~ ~ Usa 48 UniversityofCalifornia ! ~ Usa 49 Imperia! College Business School G. Bretagna 50 University of Maryland Usa
Retribuzione media (in euro}*
Quanto aumenta la retribuzione
(%)**
128.669 +113 133.100 +100
113.777 +107 124:702 +99 121.288 +116
107.966 +87 103.723 +125
113.619 +101 114.507 +100
109.511 +114 108.568 +91 104.242 • +72 104.424 +112
91.300 +139 114.715 +94
106.464 +92 102.083 +100 104.378 +97
93.606 +156 110]97 +101
87.772 +104 87.021 +120
96.502 +91 102.663 +107
85.955 +87 101.077 +97 100.551 +103 103.331 +104
81.831 +109 113.390 +86
83.720 +112 66.956 +147
90.948 ·+101 94.405 +98
85.917 +120 84.771 +130
90.912 +98 69,261 +112 71.260 +94
93.189 +89 80.251 +76 88.363 +103
79.756 +96 81.654 +111 81.250 +86 86.140 +75
81.438 +116
1'8.172 +100 76.186 +68
77.812 +93
Fonte: Financial Times *A tre anni dal conseguimento del màster **Variazionetra prima e dopo Il titolo
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«A New York mi hanno dato unachanche e un salario»
Lorenzo D'Alfonso
ADRIANA COMASCHI [email protected]
S ono e resto italiano. Ma è qui che finalmente ho trovato uno stipendio». Cervello in fuga,
Lorenzo D'Alfonso può dire di avere anticipato la tendenza rivelata dall'Istat sulla crescita degli emigrati all'estero. Da due anni vive a New York, con una cattedra alla New York University. E ad ascoltare la sua storia, verrebbe da dire che il suo addio all'Italia era inevitabile, tra la crisi che dispiega i suoi effetti e i tagli lineari della premiata ditta Gelmini-Tremonti. Comunque un commiato senza recriminazioni: «Qui ho trovato una chance, e una nuova mentalità».
Quarantenne, laureato a Pavia in Storia antica del vicino Oriente (sulla cultura ittita), frequenta il dottorato a Firenze, poi sceglie subito I' estero. Per otto anni insegna in Germania in diversi atenei grazie a borse post dottorato e contratti da ricercatore, facendo per lunghi periodi la spola con l'Italia. La speranza è infatti quella di ottenere prima o poi una cattedra nel suo paese, dove torna a fine 2008, a Milano. Intanto continua a seguire scavi archeologici in Turchia e in Cappadocia, dove diventa responsabile di un sito con un progetto che vale 80 mila dollari l'anno di finanziamento.
Riconoscimenti e pubblicazioni insomma non mancano. Ma un posto per lui negli atenei italiani non si trova, non c'è, solo collaborazioni «con cui non ce la facevo a vivere. Dal 2008 in avanti, con la crisi e i tagli dell'80% del personale dell'universi-
tà attuati dal ministro Gelmini non ce n'era più per nessuno - riassume lo studioso -: chi è rimasto è anche bravo, non è più questione di raccomandazioni, è che il blocco del turn aver non ha lasciato speranze a troppe persone. Persone qualificate, voglio ricordare. Certo, il nostro sistema era sovradimensionato, troppe cattedre, in Germania in proporzione ci sono molti più assegni di post dottorato. Ma se tagli tutto d'un colpo ammazzi un paio di generazioni». Dopo un anno in cui tra l'altro si sente spesso ripetere di essere «troppo qualificato» per certi incarichi, D'Alfonso manda la classica e mail che cambia la vita. La New York University lo chiama per un colloquio, a novembre 2011 comincia a insegnare lì.
«Qui "sei" i tuoi titoli e devi tirare fuori quello che hai, per me è stata una bellissima esperienza - ricorda il ricercatore ora docente, con un contratto vero -: mi hanno dato una possibilità anche senza conoscermi, ed è questo che manca in Italia, dove alle selezioni in università tutti sanno chi sono i candidati, anche se esterni. Così come manca la possibilità di prendere al volo chi magari ha un profilo internazionale e capacità di attrarre fondi». Rimpianti? «Mia moglie, ricercatrice in chimica, ha il suo posto in Italia, la mia famiglia è un anno qui, un anno là, per i nostri due figli non è stata una passeggiata. Comunque non mi lamento, qui ho grandi opportunità. Ma vorrei sempre poter tornare, un giorno, in Italia».
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Ex lnpdap. Ai fini dell'assegno per il nucleo familiare controlla l'Inps
Verifica per l'inabilità La condizioni di inabilità
connessa alla richiesta di assegno familiare da parte di un pensionato ex Inpdap dovrà essere verificata dall'ufficio sanitario competente dell'Inps. A differenza di quanto accadeva in passato, non sarà più sufficiente presentare un certificato rilasciato dall'Asl.
L'Inps, con la circolare u/ 2014, ha comunicato la decisione di unificare il percorso di verifica riguardante la certificazione sanitaria che attesta
la «condizione di assoluta e permanente inabilità a proficuo lavoro prescritta in materia di assegno per il nucleo familiare in favore dei soggetti ultrasessantacinquenni titolari di pensione pubblica». L'istituto di previdenza ricorda che in passato le ex direzioni provinciali del Tesoro fino al i998 e le sedi provinciali Inpdap, poi, hanno considerato valido ai fini del requisito di inabilità il certificato rilasciato dall'Asl di competenza, anche perché l'lnpdap non ave-
va uffici sanitari propri. Al contrario la normativa.
Inps prevede che, in casi analoghi, la certificazione medica allegata alla domanda di assegno per il nucleo familiare sia valutata dall'ufficio sanitario di sede.
Tenuto conto dell'integrazione avvenuta tra Inps e Inpdap a partire dal 2012, sia per i pensionati pubblici, sia privati la documentazione relativa all'invalidità deve essere verificata dall'ufficio sanitario di sede, che deve dare il giudizio definitivo assumendone la responsabilità.
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Parti sociali al lavoro per definire un nuovo piano sociale
Ilva punta a 3.500 solidarietà nel 2014
PUGLIA "
Domenico Palmiotti TARANTO.
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Ilva e sindacati metalmeccanici stanno già discutendo come ricorrere ai contratti di solidarieta anche in quest'anno. Sono infatti cominciati gli incontri per le singole aree del siderurgico in modo da mappare la varie necessita in relazione agli impianti che si dovranno fermare per i lavori di risanamento dell'Aia. Un incontro tra azienda e segreterie provinciali delle federazioni metalmeccaniche trami poi le conclusioni di
Il. RENDICONTO Da giugno a settembre 2013 l'azienda ha utilizzato questo tipo dì ammortizzatore per un totale di 529.076 ore, pari a 827 unità lavorative
questa verifica, ma nel 2014 il numero dei contratti di sòlidarieta a Taranto dovrebbe essere intorno ai 3.500. Qualcosa di meno rispetto all'anno scorso, quando al ministero del Lavoro fu sottoscritto un primo accordo a marzo per 3.749 contratti di solidarieta, poi rimodulato a giugno a 3.649, e tuttavia un dato comunque significativo considerato che nei prossimi mesi dovrebbero partire molti cantieri dell'Aia e fermarsi, verso la fine dell'estate, anche il grande altoforno 5. «Ma i numeri su cui stiamo trattando ora - afferma Cosimo Panarelli, coordinatore nazionale Fim Cisl per la siderurgia - costituiscono solo un tetto massimo. Diciamo che ci si mantiene larghi a fronte di
possibili evenienze e per non ricorrere alla cassa integrazione, più penalizzante per i lavoratori sotto l'aspetto economico, ma l'anno scorso a Taranto la solidarieta ha coinvolto non pili di un migliaio di addetti>>. La stessa Ilva, nel bilancio giugno-settembre 2013, ha cosi rendicontato l'uso degli ammortizzatori sociali a Taranto: 529.076 ore di contratti di solidarietà, pari a 827 unita, 7,887 milioni di ore lavorabili, percentuale di utilizzo del 7 per cento, riduzione salariale del 32,9 per cento. «Q!lest'anno,invece, la trattativa sulla solidarieta all'Uva - aggiunge Panarelli - si misura con due problemi nuovi. Il primo é la situazione di Genova, dove a fine settem-
bre l'accordo é stato rinnovato per il quarto anno e nel frattempo gli esuberi sono anche aumentati. Il secondo, invece, é la decurtazione salariale del 10
per cento che, per effetto della Legge di Stabilita, i lavoratori in solidarietà subiranno nel 2014 in quanto si é dimezzata l'integrazione dello Stato. All'Ilva di Taranto la solidarieta ha permesso di gestire la situazione occupazionale senza gravi contraccolpi e quindi ora chiediamo al governatore Nichi Vendola di comportarsi come le altre Regioni, promuovendo una legge a sostegno dei contratti di solidarietà tale da consentire il recupero del taglio del 10 per cento».
r<\ATA
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Tk. Accordo fra aziend
Italtel, al piano Andrea Biom'lì MILANO
Cassa integrazione a rotazione con integrazione economi-ca; contratti di solidarietà; mol>ilità ma solo volontaria, incenti-vata e con la possibilità di acn:dere a un servizio di tmtplacc-ment. È su queste basi che l' stah> sottoscritto ieri al ministero dc 1-lo Sviluppo economico l'accordo fra Italtel e sindacati per la gestione fino a fine anno degli csu beri risultanti dal Piano imh 1-
striale 2012-2016. Un accordo, legge in una nota della Fiorn, che ha tra gli allegati un "Me1rn 1-
randum" firmato anche dal J\-fr nistero che vede Italtel gnata a evitare i licenziamenti «per tutta la durata del piano industriale 2012-2016 e a condividere con le organizzazioni sin dacalil'individuazione delle so-luzioni che vadano a salvaguar dare l'occupazione e la presen-za industriale in Italia».
«Pienamente soddisfattu dell'accordoraggiunto»sièddìnito Stefano Pilcri, amministratore delegato dell'azienda di tk che sviluppa e progetta reti di nuova generazione e che ha e hiu-so il 2012 con 331-4 milioni di cnro di ricavi contro i 405 dell'anno precedente. «Con questo accordo- aggiunge- che contribuisce a rafforzare il mento di business e solidità economico finanziaria ltaltd può proseguire il percorso di ripresa, nel solco tracciato dal Piano industriale». Alla base c'è il piano di rifinanziamento con al-cune banche intrapreso da ltaltcl a fine 2012 e con effetti sul 2013. Un anno, quello passato, andato anche bene sui ricavi, ma non tanto da non costringer\.'. azienda e sindacati a discutere su un piano di esuberi. to ai 380, su un totale di circa i.300 dipendenti nelle sedi di (:a-· stelletto (Milano), Roma e Cari-ni (Palermo), dichiarati inìzi~il-mcntc dall'azienda, con la trattati va i lavoratori coinvolti blemi occupazionali sono
a 300>>, precisa Roberta Turi. s~· gretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile dcl settore Ict.
L'accordo prevede la Cassaintegrazione per riorganizzazio-ne aziendale Jal 12 aprile al _~1 dicembre pl'r 280 pe1 seme, con una rotazione Ji So persone in turni trimestrali. AicassinlL~grati andrà una intq!fazinnc al trattamcntl1 di Cil!s di 2')0 euro mensili lordi. È pr~t·isto-poi l'utilizz(' dei contratti di solidarietà. sempre dal 12 aprile al _-;1 Jicembrc. per 800 persunc. la riduzione· oraria sarà di i ora e 2n minuti :11
giorno. lnnltre i lavoratori chl' aderiranno volontariamcnt\' :il piano di uscite potranno henefi-· ciare di incentid all\sudo tìno a 12 mensilifa Infine. azìenda ,_.
I PUNTI CHIAVE L'intesa non prevede alcun licenziamento ma mobilità volontaria Rivisti al ribasso tratta menti da contratto integrativo
sindacato hanno-rivisto al rihasso alcuni trattamenti previsti da.corrtrattazioen az.ienJ;1k su istituti normativi (reperibilità, _indennità di trnsfrrta ore viaggio, premio di anzìanità aziendale) che etano di maggior tm1-re rjspetto al Ccul. «Grazie a quest'ultimu punto - commenta Enrico Azzaro della scgn·tL'ria nazionale Uilm - siam0 riusdti .a fat scenJew gli esubL'ri da 300 a 2.80». crn:nplessìvamente anl'.'he Az;wro parla di «accordo soddisfacente pcrd1é non bisogna dimenticare che questa azienda nel z012 cm
sull'orlo del fallim.ento .. Ora. se guardiamo al Mcmorandlim, ci sono precisi impegni da parte dell'azienda sull'irnpo.ssibiliti\ di azìoni unilaterali.»_. L'intesa sarà sottoposta al vntodci lavoratori fino a -.:çncrd'1.
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Proteste sindacali. L'azienda: allarmismi
L'Electrolux è un caso: taglio agli stipendi per restare in Italia
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Ipotesi di piano del gruppo svedese Electrolux per mantenere la produzione in Italia: da i.400 euro disti-
pendio al mese a circa 700. Interessati gli impianti di
,Susegana, Porcia, Solaro, Forlì. Previsti anche una ri-
duzione dell'8o% dei 2. 700 euro di premio aziendale, il blocco dei pagamenti delle festività, meno pause e per-
messi sindacali e lo stop degli scatti di anzianità. Proteste dei sindacati. L'azienda: solo allarmismi.
---------A PAGINA 25 De Cesare
La ristrutturazione La Confindustria di Pordenone: c'è il piano alternativo, si faccia sentire la politica
<<Electrolux, salari dimezzati per non chiudere gli impianti» I sindacati: irricevibile. L'azienda: solo allarmismi
MILANO - Per ridurre il gap con il costo del lavoro degli impianti in Polonia e Ungheria, Electrolux ha presentato ieri ai sindacati un piano di drastici tagli lineari sul costo del lavoro. Piano che riguarda tre insediamenti, con il quarto, quello di Porcia (Pordenone), a rischio chiusura.
Le intenzioni dell'azienda sono state presentate a Mestre alle rappresentanze sindacali, già pronte a chiedere un incontro con il premier Enrico Letta. Sulle proposte al tavolo sindacale le versioni non coincidono. Per abbassare i costi di produzione di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì, il gruppo svedese avrebbe proposto, hanno spiegato fonti sindacali, un dimezzamento dei salari, oggi in media di circa i.400 euro, a circa 700, con lariduzione dell'8o% dei 2. 700 euro di premio aziendale, il blocco dei pagamenti delle festività, taglio del 503 di pause e permessi sindacali e stop agli scatti di anzianità.
Con una nota diffusa in tarda serata, il gruppo ha criticato la diffusione di numeri tesi a «generare inutili allarmi», spiegando poi che la proposta «tutta da discutere, del costo dell'ora lavorata prevede una riduzione di 3 euro. In termini
di salario netto questo equivale a circa 1'8% di riduzione, ovvero a meno di 130 euro al mese». L'azienda ha inoltre puntualizzato sul resto del pacchetto: «congelamento per un triennio degli incrementi del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli scatti di anzianità>>. In più conferma la riduzione dell'orario di lavoro a 6 ore «con applicazione della solidarietà>>, come previsto da precedenti accordi dei quali si chiede il rinnovo.
A rischiare di più sarebbe lo stabili -mento di Porcia (più di i.100 dipendenti oltre all'indotto), per cui oltre al,la sforbiciata più pesante sul fronte salariale, non è previsto alcun piano industriale. Le lavatrici prodotte nella fabbrica friulana costano, a pezzo, 30 euro di troppo, e sono vittima della concorrenza dei marchi dell'Est. Se infatti per gli altri tre stabilimenti italiani, sono previsti investimenti (40 milioni di euro per Solaro, 28 per Forlì e 22 per Susegana), per il sito friulano solo una vaga via d'uscita. Una decisione sul futuro di Porcia «è attesa non oltre la fine di aprile» ha precisato il responsabile della contrattazione aziendale per Electrolux Italia, Marco Mondini, sottolineando che al momento <<il risultato dell'analisi su come garantire
competitività sostenibile nella fabbrica e generare le migliori condizioni per attrarre i futuri investimenti, è insufficiente». <<li problema è che i prodotti italiani in tutto il campo dell'elettrodomestico sono di notevole qualità ma risentono di costi produttivi superiori a quelli dei nostri concorrenti» ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato. Di fronte a un costo del lavoro italiano di circa 24 euro l'ora, in Polonia e Ungheria se ne spendono infatti appena 7. <<Letta e Zanonato - ha chiesto ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - ci convochino immediatamente per valutare assieme le proposte da rilanciare alla multinazionale».
Anche per i sindacati, che giudicano comunque la proposta <<irricevibile», è indispensabile un tavolo con il governo.
Un appello a cui si è unita anche Unindustria Pordenone che nei giorni scorsi, con una task-force di economisti e giuristi, aveva lanciato un innovativo patto territoriale che prevedeva estensione della flessibilità, uso attivo degli ammortizzatori e costruzione di un paniere di welfare aziendale.
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Il segretario Pd in Tos~ana sarà un
renziano di ferro: Dario Parrini
Pistelli a pag. 6
Data 28-01-2014 Pagina 6 Foglio 1
L'unico candidato al congresso regionale è Dario Parrini che più renziano di così si muore
Il segretario Pd toscano è di Renzi Sconfitta la -leadership cigiellina e da case del popolo
DI GOFFREDO PISTELLI
IJ sola cosa certa è che il prossimo segretario regionale del Pd toscano arà renziano. Renzia
mss1mo. L'unica candidatura per il congresso regionale che si svolgerà fra il 12 e il 16 febbraio, senza primarie ché non servono più, è infatti quella di Dario Parrini, 40enne deputato dell'inner cirde di Matteo Renzi, già sindaco diessino (veltroniano) di Vinci (Firenze). Bersaniani, daleiniani e giovani turchi si sono ritirati in buon ordine, accettando di convergere su Parrini, che lo stesso sindaco di Firenze aveva incoronato molti mesi fa, ancor prima di vincere il congresso nazionale. Significa che Enrico Rossi, governatore uscente e cuperliano, sia certo della sua ricandidatura alle regionali del 2015? No, sì, ni: c'è infatti chi è pronto a giurare nell'accordo, Parrini contro Rossi, e chi sostiene che la convergenza sul candidato unico, gradito al segretario nazionale, sia solo il fee, il contributo, per mettersi a sedere al tavolo delle trattative.
Andiamo per ordine. Il perché Renzi avesse deciso di dare battaglia sulla 'lbscana era noto: il sindaco aveva stravinto
già le primarie del 2012 su Pier Luigi Bersani e aveva deciso, da tempo, che la terra toscana sarebbe diventata un laboratorio privilegiato, comunque fossero andate le cose a Roma. L'ex-correntone, ora correntino, che lo avversa a livello nazionale ha cercato qui di tenere botta poi, anche alla luce, dell'accelerazione impressa dal Rottamatore a Roma, si è pensato che era meglio mollare il colpo. Non c'era il tempo né l'entusiasmo per sfidare il neosegretario ai gazebo del regionale: lo slancio e l'organizzazione dei suoi avrebbero fatto strame, alle primarie, dell'arrugginita massa di mancr vra cgiellina e delle case del per polo, tantopiùche,aFirenzeein molti altri congressi provinciale, nel nazionale, proprio nei circoli storici aveva finito per passare proprio la mozione Renzi.
Tutto lo sforzo di negozia· zione da parte della minoranza s'è concentrato nella difesa del governatore uscente Rossi, il campione dell'antirenzismo. Per alcuni osservatori locali, l'accant.onamento di un candidato alternativo a Parrini, è il segnale che l'accordo fra sindaco e governatore c'è stato. Non forse nell'incontro di due settimane fa ma nei giorni successivi.
Le cronache fiorentine, spe-
cialmente quelle di &pubblica, l'avevano prospettato: rimpasto parallelo nelle due giunte, comunale e regionale, con l'ingresso di un cuperliano a Palazzo Vecchio e di una renziana di peso, a Palazzo Bastogi, sede del governo toscano. Ci si era spinti a fare il nome dell'attuale vicesindaca fiorentina, Stefania Saccardi, che doveva andara a prendere il posto di Stella Targetti, tecnico noininata dallo stesso Rossi, alla vicepresidenza e alla cultura. La Saccardi stessa aveva smentito e, per adesso, i fatti danno ragione a lei, ma l'accordo la vedrebbe solo anticipare quello che sarebbe il suo ruolo nel Rossi II a forte trazione renziana.
C'è tuttavia un partito degli scettici di cui occorre dar conto. Le trattative ci sono, dicono questi osservatori anche questi come i priini interni al Pd toscano, ma l'accettazione di un segretario renziano è solo il modo di non rompere subito sul rimlovo di Rossi, essendo le scadenze per il congresso regionale serratissime. Si tratterebbe di puro marketing: per dimostrare la nostra buona volontà, direbbe la minoranza, vi diamo pure la leadership del partito. I bersanian-deleiniani, dinnanzi a una sconfitta certa, avrebbero preferito mollare la presa, mutando
la loro debolezza in apertura. Come si dice proprio da quelle parti: avrebbero fatto bella figura, spendendo poco.Che le cose stiano effettivamente così lo si è letto, ieri, fra le righe di un'intervista del presidente provinciale fiorentino, Andrea Barducci, di nuovo alla cronaca locale di&p.Barducci, quello del «che palle, questo Renzi, che palle!» strillato,pllo stesso giornale, alla vigilia delle primarie 2012.
Il presidente provinciale, che pure ha firmato la candidatura Parrini a segretario regionale, a simboleggiarne l'unitarietà, è tornato infatti sulle diinissioni di Gianni Cuperlo, definendone la vicenda come «un segnale d'allarme grave, che non va sottovalutato, così come non vanno dimenticate le diinissioni di Stefano Fassirul». E alla domanda se un segretario eletto unitariamente possa sanare le divisioni interne al partito in 'lbscana, il presidente della Provincia è stato chiaro: «Le questioni locali non c'entrano. Resta un disagio di fondo derivante da una difficoltà di relazione nell'ambito del gruppo dirigente nazionale largo e da una mancanza di reciproco ascolto tra le varie compcr nenti del Pd». Rossi o non Rossi, l'arinistizio parrebbe non essere stato ancora firmato.
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Istruzioni lnail nella circolare 5/14
Nuova malattia • anni dopo 15
DI CARLA DE LELLIS
Il peggioramento della malattia avvenuto dopo 15 anni è una <<Iluova malattia>>. Il principio è stabilito
dalla sentenza n. 4&2010 della Corte costituzionale che l'Inail recepisce, dettando le istruzioni, con la circolare n. 5/2014. La corte in sostanza ha detto che è vero che dopo quindici anni non è più possibile chiedere il riconoscimento di un peggioramento dei postumi di una malattia professionale (come ha sempre fatto l'Inail); però, ha aggiunto, se la maggiore inabilità dipende dal protrarsi dell'esposizione del lavoratore a un rischio patogeno, allora si è in presenza di una «nuova» malattia anche se della stessa natura della prima.
Dal punto di vista operativo, dunque, la denuncia di un aggravamento che si sia verificato entro la scadenza del quindicennio, termine fissato dal T.u. Inail (dpr n. 1124/1965) per la revisione delle rendite, determina un aggiornamento (appunto revisione) della prestazione in godimento. Invece la denuncia di un aggravamento che si sia verificato dopo la scadenza del quindicennio è da considerare una nuova malattia, sempre che ricorra anche la continuazione,
oltre la data di decorrenza della rendita già in essere, dell'esposizione all'agente patogeno che ha dato causa all'originaria patologia. Il nuovo indirizzo va combinato con i termini di prescrizione per le richieste. In particolare, la domanda di aggravamento presentata entro l'anno successivo al quindicennio, è trattata come una revisione; diversamente, qualora l'aggravamento, pur verificatosi entro il termine di revisione (15 anni), venga richiesto dopo il decorso del termine annuale di decadenza, lo stesso non sarà valutato ai fini della revisione della rendita, né (attenzione) sarà riconosciuto come «nuova» malattia. La domanda di aggravamento presentata dopo il quindicennio è trattata come una nuova malattia professionale, a patto che venga accertato che i postumi siano venuti in essere dopo la scadenza del quindicennio e siano riconducibili al protrarsi dell'esposizione a rischio oltre la data di decorrenza dell'originaria rendita. Il nuovo indirizzo si applica ai casi futuri, nonché a quelli ancora in fase di istruttoria e a quelli per i quali siano in atto controversie amministrative o giudiziarie o, comunque, non prescritti o decisi con sentenza passato in giudicato.
Data 28-01-2014 Pagina 29 Foglio 1
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Data 28-01-2014 Pagina 9 Foglio 1
Dallaij;Jberia alla Siemens, i precedenti Ue Gli ESEMPI ROMA Dalla lotta per le «35 ore» al taglio dei salari e all'aumento della produttività per"mantenere il posto. ~9 pochi an,ni la filosofia che do~rebbe goverhare il mercato del lavoro è cambiata radicalmente, in conseguenza di una crisi globale che ha scombinato sistemi e assetti consolidati. Ne stanno facendo le spese soprattutto le imprese europee, meno quelle nordamericane. A guidare la rivoluzione il sistema industriale tedesco dove le buste paga sono tra le più remunerate del mondo e gli orari tra i più bassi. Non è più possibile. Tutto è iniziato in Spagna nell'aprile del 2012 con il taglio
.del 20% degli stipendi dei piloti dell'lberia che avrebbe dovuto produrre in risparmio di 62 milioni di euro e aumentare, nel contempo, la produttività del 25%. Ma è in Germania, con la Siemens, che questa logica si è consolidata ed è divenuta lo strumento fondamentale, imprescindibile,
TAGLI PESANTI ALLA VOLKSWAGEN E ALLA GM IN CAMBIO DI GARANZIE SUL MANTENIMENTO DEI POSTI DI LAVORO
per mantenere i livelli occupazionali: il gruppo tedesco, tra giugno e settembre dello scorso anno, ha ottenuto in alcuni stabilimenti un aumento dell'.orario di lavoro a 40 ore a parità di retribuzione e, in altri, ha annunciato una riduzione dei salari accompagnata da una chiara minaccia di delocalizzazione. Subito dopo è stata la Volkswagen a chiedere il congelamento degli stipendi per evitare il taglio di un terzo i posti di lavoro. Nel compromesso firmato dal gruppo di,Wolfsburg e il sindacato Ig Metall, l'azienda si è impegnata agarantire gli organici per sette anni, ma le buste paga resteranno congelate per 28 mesi e gli straordinari rientreranno in un piano di flessibilità che ne ridurrà i costi. Un accordo giunto quasi in contemporanea con la richiesta formulata da General Motors che possiede la tedesca Opel, l'inglese Vauxall e la svedese Saab: riduzione prevista di 12.000 unità complessi-
ve, di cui 10.000 solo nel vecchio Continente. Altro che «35 ore», e addio allo slogan che, a metà degli
anni Ottanta, predicava il «lavorare meno, lavorare tutti».
LO SCENARIO Gli anni successivi hanno visto, invece, il lento ma progressivo logoramento degli stipendi. Peraltro avvenuto anche negli Usa dove però il mercato del lavoro è sicuramente più flessibile: la General Electric si è impegnata formalmente a sostenere il rilancio della produzione americana, ma nell'ultimo lustro ha chiuso 42 delle proprie fabbriche e centri di assistenza, cancellando 6.000 posti di lavoro. Starebbe, inoltre, mettendo a punto un piano di risanamento e rilancio che prevede, tra l'altro, la riduzione del 50% dei salari negli stabilimenti del Paese. In Italia sta prendendo corpo il «Modello Cartiere del Garda» che dovrebbe coinvolgere i circa cinquecento lavoratori di Aquafil, i quali sarebbero chiamatati ad affrontare non meglio precisati «sacrifici economici» in cambio del mantenimento dei livelli occupazionali.
Luciano Costantini ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Caso Inps, sinistra all'attacco ma il premier prende tempo Sindacati, Sel e parte del Pd vogliono le dimissioni di Mastrapasqua per prendere il controllo dell'istituto. Ma il presidente per ora resiste
Antonio Signorini
Roma Sindacati al completo, il partito di Nichi Vendola, qualche esponente Pd e le associazioni consumeriste. Le pressioni sul presidente dell'Inps continuano, maAntonio Mastrapasqua resiste. Anche il governo, che sembrava intenzionato a chiudere la vicenda «licenziando» il vertice della previdenza italiana in tempi brevi, ha rinviato ogni decisione.
Ieri i magistrati hanno disposto ulteriori accertamenti sul presunto giro di cartelle clinichegonfiateperilqualeMastrapasqua ha ricevuto un avviso di garanzia per truffa aggravata. Poi è arrivata la conferma che, dopo la notizia pubblicata su La Repubblica, anche la Corte dei conti sta indagando per un presunto danno erariale.
Aspetti giudiziari a parte, ieri i movimenti più consistenti sono stati quelli della politica. Enrico Letta ha incontrato il mini-
Nuovi controlli dei pm sulle cartelle cliniche dell'ospedale Israelitico
Lo scandalo 1125 gennaio scoppia lo scandalo dell'ospedale Israelitico di Roma di cui Mastra pasqua è direttore generale: si parla di una truffa di 85 milioni
stra del Lavoro Enrico Giovannini, al quale lo stesso premier aveva chiesto una relazione su «tutti i profili di conflitto di interesse», cioè sui vari incarichi di Mastrapasqua, e anche sull'indagine che lo ha coinvolto in quanto direttore generale dell'Ospedale Israelitico. Solo un primo faccia a faccia interlocutorio in vista di una decisione che comunque non arriverà in tempi brevissimi, hanno precisato ieri fonti di Palazzo Chigi.
Per il momento, il presidente dell'Inps non intende rispondere. Nessuna dichiarazione, né ufficiosa né ufficiale. Un atteggiamento che è da interpretare come la volontà di restare al suo posto, perché la vicenda giudiziaria a suo carico è ancora tutta da definire. Per quanto riguarda la questione delle varie poltrone cumulate oltre alla presidenza dell'Inps, è nota da sempre,maivarigovernihanno comunque deciso di affidare a Mastrapasqua la gestione
L'intervento di Letta 1126 gennaio il presidente del Consiglio Enrico Letta chiede al ministro del Lavoro Enrico Giovannini una relazione dettagliata sul caso Mastrapasqua
dell'istituto. Compito delicatissimo dal punto di vista dei conti, soprattutto da quando la previdenza privata è stata fusa con quella pubblica, disastrata.
In gioco non c'è solo il ruolo diMastrapasqua, più volte messo in discussione, ma tuttalagovernance dell'Inps. L'istituto di previdenza italiano, che da solo vale un terzo della ricchezza nazionale, è passato anni fa dalla gestione commissariale (gestita dallo stesso Mastrapasqua)aquellaconunpresidente che decide gli indirizzi senza consiglio di amministrazione. Modello che non piace a molti, in particolare sindacati e partiti. Da qualche tempo le pressioni per tornare a una gestione più «collegiale» si sono fatte più forti e ieri le richieste di questo fronte sono diventate ufficiali.
Il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone ha chiesto che Mastrapasqua «rinunci a uno dei tanti incarichi che ha,
Pressing per le dimissioni Sei, Pd, i sindacati e due associazioni di consumatori, Adusbefe Federconsumatori, chiedono le immediate dimissioni di Mastrapasqua dall'lnps
faccia un passo indietro e rassegni le proprie dimissioni». La Uil vuole una riforma della governance dell'Inps: «Bisogna adottare un vero sistema duale che preveda un organismo di gestione indicato dal governo e un consiglio d'indirizzo e vigilanza, composto dai rappresentanti delle parti sociali e, quindi, delle imprese e dei lavoratori che, peraltro, versano i contributi».
Maurizio Petriccioli della Cisl ha chiesto di riequilibrare «l'attuale potere decisionale concentrato nelle mani del presidente». Dimissioni chieste anche da Sel, partito di Nichi Vendola.IndifesadiMastrapasqua il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzane. L' esponente di Forza Italia non entra nel merito della vicenda giudiziaria, mamette inguardia Letta: sarebbe «grave» se «un governo già fragile e precario cogliesse la palla al balzo per colpireunafigura» che «hamostrato autonomia e schiena dritta».
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Ricchi sempre più ricchi Crolla il reddito familiare
MARCO VENTIMIGLIA MILANO
I numeri hanno varie proprietà, compresa quella di tradurre in una lampante evidenza situazioni che in realtà sono sotto gli occhi di tutti nella vita di ogni giorno. Capita così che il rapporto sullo stato delle famiglie italiane diffuso ieri da Bankitalia proponga all'attenzione con statistica crudezza un fenomeno in atto da anni nel nostro Paese, ovvero l'impoverirsi delle famiglie italiane e il contemporaneo concentrarsi della ricchezza nelle mani di una percentuale sempre più minoritaria di soggetti.
MENO DI 640 EURO Innanzitutto va sottolineato che lo studio di Via Nazionale è relativo al periodo più cruento della crisi economica, poiché ad essere preso in considerazione è il triennio 2010-2012. Una fase nella quale le condizioni economiche dei nuclei familiari sono peggiorate, senza se e senza ma. In particolare, il reddito familiare medio è calato in termini nominali del 7,3 per cento, mentre quello equivalente è sceso del 6%. A questa sequenza di segni meno corrisponde inesorabilmente una serie di variazioni positive relative alla povertà, che in termini generali risulta salita dal 14% del 2010 fino al 16% nel 2012. Va ricordato che la Banca d'Italia individua la soglia di povertà in un reddito di 7.678 euro netti all'anno, che diventano 15.300 nel caso di una
famiglia composta da 3 persone (esempio classico quello di un figlio a carico). Dunque, un italiano su sei vive ormai con meno di 640 euro al mese.
Nel contempo, come detto, cresce la disuguaglianza sociale. Via N azionale, infatti, ci informa nel suo rapporto che il 10% delle famiglie più ricche possedeva nel 2012 il 46,6% delle ricchezza netta familiare totale, una percentuale che invece era del 45,7% due anni prima. Dall'indagine emerge inoltre che il 10% delle famiglie con il reddito più basso percepisce il 2,4% del totale dei redditi prodotti; di contro, il 10% di quelle con redditi più elevati percepisce una quota del reddito pari al 26,3%. Ed ancora, la quota di famiglie con ricchezza negativa è aumentata fino al 4,1 % dal 2,8% del 2010, mentre la concentrazione della ricchezza, è fissata al 64 per cento, in netto aumento rispetto al passato (era il 62,3% nel 2010 e il 60,7 nel 2008). Il 10% delle famiglie a più alto reddito percepisce più di 55mila euro all'anno. E se la quota di famiglie indebitate è leggermente diminuita rispetto al 2010, il 26,1 % ha almeno un debito per un ammontare medio di 51.175 euro (nel 2010 erano il 27,7% per un ammontare medio di 43.792 euro). Debiti che nella maggior parte dei casi sono costituiti da mutui per l'acquisto e per la ristrutturazione di immobili.
L'indagine biennale della Banca d'Italia fotografa un'Italia che nel 2012 è divenuta sempre più anziana
•Lo studio di Bankitalia: nel trienno 2010-2012 entrate familiari dimunite del 7,3%, un italiano su sei sotto la soglia di povertà • Quasi metà della ricchezza nazionale in mano al 10% delle famiglie
ed in cui sono aumentati i nuclei composti da una sola persona (28,3% contro il 24,9% del 2010) e diminuite le coppie con figli. Il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, risulta in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese. Ma il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito sotto i 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese). Nel dettaglio, il reddito familiare si compone per il 40% di reddito da lavoro dipendente, per poco più di un quarto (27,5%) di reddito da trasferimenti (pensioni, cig), per circa 1'11 % di reddito da lavoro autonomo e per il restante 22% di reddito capitale (affitti, rendite finanziarie).
Un aspetto interessante dell'indagine è relativo al cosiddetto reddito equivalente, ovvero il reddito di cui ciascun individuo dovrebbe disporre se vivesse da solo per raggiungere lo stesso tenore di vita che ha nella famiglia in cui vive. Ebbene, nel 2012 questo risulta in media pari a circa 17.800 euro (1.500 euro al mese). Però si sale a circa 2.350 euro al mese per i laureati, 2.700 euro per i dirigenti e 2.550 euro per gli imprenditori, mentre per gli operai, i residenti nel Mezzogiorno e i nati all'estero il reddito equivalente scende rispettivamente a 1.200, 1.100 e 950 euro al mese. In posizione intermedia si collocano gli impiegati (1.900 euro), gli altri lavoratori autonomi (1. 700 euro) e i pensionati (1.700 euro).
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LA FOTOGRAFIA DELLA GIUSTIZIA
Media per famiglia 357.000 euro
•' -~
Famiglie ricche
10 su 100 I
Famiglie normali
85,9 su 100 I
ITALIANI IN FUGA
Cittadini emigrati e rientrati negli ultimi anni (dati in migliaia)
80
70
60
50
40
30
20
10
o 2007 2008 2009 2010
Fonte: lstat
Famiglia media 143.300 euro
Al
Famiglie con più debiti che ben i o crediti
4,1su100 I
ANSA +.:.e.ntime.tri
•rientrati emigrati saldo migratorio
5
o
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·10
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-30
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-40
-45 2011 2012
ANSA +.::emtime.tri
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Caso Mastrapasqua Inps nel caos Giovannini in pole
• La Corte dei Conti indaga per danno erariale. Probabile il commissariamento dell'ente
BIANCA DI GIOVANNI ROMA
Primo vertice a Palazzo Chigi sull'af /aire Mastrapasqua, mentre anche al Corte dei conti apre un'indagine per danno erariale a carico del presidente Inps. Ieri pomeriggio il ministro Enrico Giovannini ha incontrato Enrico Letta per una «prima valutazione». Questa la versione ufficiale, ma nei corridoi del Palazzo già circolano ipotesi di sostituzione del manager al vertice del gigantesco istituto di previdenza, diventato negli ultimi anni la Super Inps, con Inpdap e Enpals incorporati. Un Moloch (un bilancio di 700 miliardi di euro, 35.000 dipendenti e una platea di 24,5 milioni di iscritti) con una sola testa, quella appunto di Mastrapasqua. Padrone assoluto, visto che la governance del nuovo istituto è affidata ad una carica monocratica nella figura del presidente. Molto potere, e molte altre poltrone, quelle rimaste debitamente al riparo della spending review.
Palazzo Chighi non si sbilancia ancora sulle possibili evoluzioni del caso. «Il premier aspetta le valutazioni di Giovannini», fanno sapere fonti vicine a Letta. Per la verità da aspettare c'è ben poco, vista la palese incompatibilità del presidente Inps che rico-
pre anche il ruolo di direttore generale dell'ospedale Israelitico (oltre ad altre 24 poltrone). Ma la poltrona su cui siede Mastrapasqua è una di quelle che molto difficilmente entrerà nel risiko delle nomine di primavera. Il governo agirà prima, con la nomina di un commissario che gestisca la riforma della governance. Questo sembra l'iter più probabile, per di più sostenuto dalla Cisl, sindacato molto pesante all'interno dell'Istituto. Stando alle ultime indiscrezioni il commissario potrebbe essere lo stesso ministro del Lavoro. Il quale già da tempo aveva annunciato la proposta di una riforma da depositare in Parlamento in primavera. Sembra che i tempi calzino a pennello.
Se la poltrona dell'Inps non aprirà il risiko degli incarichi negli enti e nelle partecipate in arrivo in primavera, certamente potrebbe aprire quello del governo. Dopo Nunzia De girolamo, l'uscita di Giovannini segnerebbe l'apertura di quel rimpasto di cui da tempo si vocifera nel «Palazzo». Utile a Letta per rilanciare lesecutivo e rintuzzare gli strappi di Matteo Renzi.
LE ACCUSE A puntare il dito contro la concentrazione del potere nella figura del presidente per la verità sono stati in molti negli anni passati. Una mozione a firma Lenzi, Fioroni Damiano del 2012 ha sollevato proprio questo problema. In quel testo si ricorda come la Corte dei conti abbia espresso perplessità circa la concentrazione dei poteri del presidente. «La Relazione sottolinea va "il potenziamento del tutto singolare dell'organo monocratico di vertice dell'istituto- si legge nella mozione - cui vengono riconosciute o!-
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tre a quelle di rappresentanza, le attribuzioni di indirizzo gestionale e tutte le competenze non conferite ad altri organi che non trova riscontri nell 'assetto degli enti pubblici non economici e neanche nel modello societario». Non solo potere, ma anche dubbi sulla gestione «significativamente peggiorata» del patrimonio immobiliare dell'ente. Quella mozione invitava il governo a intervenire per garantire una gestione «Collegiale e trasparente» dell'istituto. Ma nulla si è mosso.
Oggi in molti tornano a chiedere la testa del manager dalle mille poltrone. Nell'ordine ieri si sono fatti sentire lo Spi Cgil con Carla Cantone («rinunci ad uno dei tanti incarichi che ha, faccia un passo indietro e rassegni le proprie dimissioni»), Titti Di Salvo di Sei («le accuse sono gravissime e richiedono una risposta immediata») Adusbef e Federconsumatori. Per tutti Mastrapasqua deve lasciare.
Più grave tuttavia è la notizia che arriva da Viale Mazzini, dove la magistratura contabile ha aperto un'inchiesta per danno erariale a valle delle notizie stampa sull'argomento. Quanto all'inchiesta penale, il processo a 8 medici dell'ospedale israelitico inizierà il 13 maggio. Sono oltre cento le cartelle cliniche su cui gli investigatori del Nas si stanno concentrando per far luce sul presunto giro di rimborsi gonfiati che chiama in causa Mastrapasqua.
Lo scandalo per i rimborsi dell'ospedale israelitico. Il 13 maggio otto medici a processo
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Data 28-01-2014 Pagina 3 Foglio 1
Il presidente della Cei Bagnasco: occorre reagire contro lo smarrimento generale. L'Italia non è una palude fangosa dove tutto è insidia
ccPensate ai giovani senza lavoro prima di rifonnare lo Stato» • «L'I talianon è una palude fangosa dove tutto è insidia, sospetto, raggiro e corruzione. No. Dobbiamo tutti reagire ad una visione esasperata e interessata che vorrebbe accrescere lo smarrimento generale e spingerci a non fidarci più di nessuno».
Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco,nellasuaprolusionealConsiglio Episcopale Permanente.
«A questo disegno, che lacera, scoraggia e divide - e quindi è demoniaco-, non dobbiamo cedere nonostante esempi e condotte disoneste, che approfittano del denaro, del potere, della fiducia, perfino della debolezza e delle paure della gente -ha pro-
seguito Bagnasco -: nulla deve rubarci la speranza nelle nostre forze se le mettiamo insieme con sincerità.
Tanto più che il Signore è venuto sulla terra per stare con noi! Ci sentiamo altresì confer-
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mati dal Santo Padre quando mediamente la fiducia e la voscrive che i Pastori, accogliendo glia di non arrendersinonostangli apporti delle diverse scienze, te esempi non sempre edificanhanno il diritto di emettere opi- ti». nioni su tutto ciò che riguardala «Noi Pastori li conosciamo, vita delle persone ( ... ). vorremmo dire per nome, e lo
testimoniano anche le svariate Non si può più affermare che lareligionedevelimitarsiall'am- iniziati:'~ ~i sos~egno alla probito del privato e che esiste solo gettuahtag1ovan1lepresent1nelperprepararele animeperilcie- le diocesi (Progetto Policoro, lo.( ... ) Ne deriva che la conver- Prestito della Speranza, varie sione cristiana esige di riconsi- forme di mi~rocr~di~o). N_onoderare specialmente tutto ciò ~tante qu~st1 seg~1, c1 sent1am~ che concerne l'ordine sociale impotenti a cornspondere nei edil conseguimento del bene co- ~odi ~deguati - ha s<;>ttolir_1eato munè (id. 182). In forza di que- Ilpres~den~e della Ce~ -.Ahvello sto nostro dovere, facciamo ap- pubbl~c? s1 vedo.no impegno ~
ll aff h, 1 d · tentativi, segnali promettenti, pe o mc e a voce. ei senza maimesieglianninonaspetta-lavoro,che~a_ledaogn~part~de~ no nessuno. Quale progetto di ~aese, _trovi ~1spo~te pm efflc~~1 vita è possibile per le giovani gem ogni ambito d1 responsab1h- nerazioni2Ildibattitosullarifortà. ma dello Stato, nei suoi diversi
Non è ammissibile che i giova- snodi è certamente necessario ni - che sono il domani della N a- ma au'spichiamo che ciò non va~ zione - trovino la vita sbarrata da a scapito di ciò che la gente perché non trovano occupazio- se~te più bn:ci_a~te sulla prone: essi si ingegnano, sempre pna pelle, e c10e, I~ dramma del più si adattano, mantengono lavoro: la poverta e reale!».
Leo.Ven.
Priorità
Inammissibile che abbiano
la strada sbarrata
Al primo posto quello
che più tocca la gente
perché senza occupazione
Cei Il presidente cardinale Angelo Bagnasco
La povertà è reale
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