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Aggiornamento
31 Gennaio 2013
RASSEGNA STAMPA
Nota stampa
Difendiamo almeno i malati inguaribili dai
tagli alle cure
Milano, 28 Gennaio 2013
Sommario
TESTATA DATA LETTORI
QUOTIDIANI
LA REPUBBLICA_MILANO 31/01/2013 435.000
WEB
SANITA.ILSOLE24ORE.COM 28/01/2013 8.892
FEDERFARMA.IT 28/01/2013 n.d.
VITA.IT 28/01/2013 30.000
PHARMASTAR.IT 28/01/2013 20.000
QUOTIDIANOSANITA.IT 29/01/2013 37.000
ILFARMACISTAONLINE.IT 29/01/2013 65.000
DIRITTIGLOBALI.IT 29/01/2013 n.d.
247.LIBERO.IT 29/01/2013 n.d.
CORRIERE.IT_SALUTE 30/01/2013 57.763
TOTALE 10 653.655
Fonti dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Audiweb
Quotidiani
LA REPUBBLICA_MILANO Data: 31/01/2013
Lettori: 435.000
Web
SANITA.ILSOLE24ORE.COM Data: 28/01/2013
Utenti unici: 8.892
CURE PALLIATIVE: ALLARME FCP SU TAGLI DEL 20-30% IN LOMBARDIA
Cure palliative a rischio in Lombardia. Se da un lato infatti, il 28 dicembre scorso la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella Regione, recependo appieno i
decreti attuativi della legge 38/2010, dall'altro e contemporaneamente la Direzione
Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il
finanziamento delle cure palliative domiciliari per l'anno 2011. A lanciare l'allarme
una nota della Federazione cure palliative (Fcp).
"Dietro la formula edulcorata "rimodulazione ex post" si nasconde infatti un
intervento dalle conseguenze potenzialmente gravi - spiega una nota del
presidente Luca Moroni - in termini di accesso alle cure domiciliari per i malati
terminali. Sono molti i provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli
ultimi anni hanno dato basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure
Palliative domiciliari. Sono stati l'esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto
le molte Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società
scientifiche. Ora, di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e alla
necessità di razionalizzare i percorsi di cura, occorre che Regione Lombardia
dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse
necessarie ai percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che
costringono gli Hospice a far fronte a pesanti perdite".
L'Assessore alla Sanità Mario Melazzini, ricorda Moroni, si è impegnato a
verificare la consistenza del taglio sul 2011, e ha rassicurato la Fcp sulla ferma
intenzione dell'Assessorato di evitare riduzioni e anzi di sviluppare ulteriormente i
servizi che tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie.
E si è impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse
necessarie per garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati
dagli ospedali lombardi. "Tutto ciò - conclude la nota - nel tempo che precede le
vicine elezioni amministrative. Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una
questione che ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all'impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi".
FEDERFARMA.IT Data: 28/01/2013
Utenti unici: N.D.
CURE PALLIATIVE: ALLARME FCP SU TAGLI DEL 20-30% IN LOMBARDIA
Cure palliative a rischio in Lombardia. Se da un lato infatti, il 28 dicembre scorso la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella Regione, recependo appieno i
decreti attuativi della legge 38/2010, dall'altro e contemporaneamente la Direzione
Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha tagliato del 20- 30% il
finanziamento delle cure palliative domiciliari per l'anno 2011. A lanciare l'allarme
una nota della Federazione cure palliative (Fcp). "Dietro la formula edulcorata
"rimodulazione ex post" si nasconde infatti un intervento dalle conseguenze
potenzialmente gravi - spiega una nota del presidente Luca Moroni - in termini di
accesso alle cure domiciliari per i malati terminali. Sono molti i provvedimenti
normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato basi solide allo
sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari. Sono stati l'esito
di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte Organizzazioni non profit, le
Associazioni di volontariato e le Società scientifiche. Ora, di fronte alla oggettiva
carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura,
occorre che Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati
terminali garantendo le risorse necessarie ai percorsi domiciliari e adeguando le
tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli Hospice a far fronte a pesanti
perdite".L'Assessore alla Sanità Mario Melazzini, ricorda Moroni, si è impegnato a
verificare la consistenza del taglio sul 2011, e ha rassicurato la Fcp sulla ferma
intenzione dell'Assessorato di evitare riduzioni e anzi di sviluppare ulteriormente i
servizi che tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie.
E si è impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse
necessarie per garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati
dagli ospedali lombardi. "Tutto ciò - conclude la nota - nel tempo che precede le
vicine elezioni amministrative. Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una
questione che ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all'impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi".
VITA.IT 1/2 Data: 28/01/2013
Utenti unici: 30.000
LA LOMBARDIA TAGLIA LE CURE PALLITIVE DOMICILIARI
di Sara De Carli
La sforbiciata di 1,6 milioni di euro del Pirellone sull'esercizio 2011 lancia un
allarme per il futuro. Mentre gli hospice, con le tariffe ferme da 10 anni, non ce la
fanno più: «per la prima volta siamo a rischio chiusura»
La Regione Lombardia taglia le cure palliative domiciliari. Il 28 dicembre
2012, chiudendo il bilancio d’esercizio 2011, ha destinato le risorse per le
aziende ospedaliere per le attività realizzate nel 2011: all’appello mancano
1,6 milioni di euro per le cure palliative domiciliari. La denuncia arriva da Luca
Moroni, presidente della Federazione Cure Palliative, una rete di organizzazioni
non profit attive per diffondere e promuovere le cure palliative. «Con il decreto
n.12656 del 28 dicembre 2012, la Direzione Generale Sanità ha tagliato del 20-
30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari», spiega. «Gli ospedali
quindi non hanno avuto il pagamento completo delle attività che hanno già
sostenuto quell’anno. La cosa più grave però è il messaggio che arriva e che certo
non rassicura sull’oggi e sul futuro. Non possiamo permetterci di tagliare sulle cure
palliative».
Questo accade mentre, sulla carta, la Regione Lombardia punta invece sulle cure
palliative domiciliari: «si dice che questo è un settore che deve crescere, perché
ancora non arriviamo a tutti, e che deve arrivare alla presa in carico precoce, non
solo del malato terminale»: le cure palliative domiciliari infatti sono modello di cure
di qualità che consentono anche notevoli risparmi.
Accanto al messaggio culturale negativo, c’è il tema economico: i tagli delle
risorse ricadono infatti anche su tante non profit che affiancano il pubblico
attraverso convenzioni con gli ospedali. «Le organizzazioni sono allarmate»,
spiega Moroni. Le associazioni non profit lombarde impegnate sul fronte delle cure
palliative «attraverso la loro raccolta fondi raccolgono ogni anno 8 milioni di euro,
che immettono nel sistema sanitario a sostegno dei servizi, a integrazione del
pubblico. Questo ovviamente non è più sostenibile a fronte del taglio di cui stiamo
parlando». Moroni il 21 gennaio ha incontrato l’assessore Mario Melazzini, che lo
ha rassicurato che – dopo verifica del taglio – troverà il modo per integrare le
risorse necessarie. Ovvio che, in questa fase pre-elettorale, i tempi sono stretti e
ogni giorno è fondamentale.
VITA.IT 2/2 Data: 28/01/2013
Utenti unici: 30.000
La rete delle cure
Il paradosso, sottolinea Moroni, è che nello stesso giorno, il 28 dicembre, la Giunta
della Regione Lombardia ha disegnato la nuova rete delle cure palliative della
Regione, con la delibera 4610 che recepisce il decreto approvato a luglio sui
requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle
strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e
della terapia del dolore. «È un’ottima cosa, una pietra miliare», commenta Moroni.
«La Lombardia è tra le prime regioni a recepire il decreto, declinandolo sulla realtà
lombarda. Di fatto viene superata la dicotomia tra sanitario e sociosanitario, perché
si stabilisce che i requisiti degli hospice accreditati nel sociosanitario siano identici
a quelli degli ospedali».
L’appello di Moroni alla Regione Lombardia è questo: «occorre che la Regione
dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali, garantendo risorse adeguate
ai percorsi domiciliari ma anche adeguando le tariffe degli hospice, che sono ferme
dal 2003. Gli hospice sono pesantemente in perdita, per via dell’aumento dei costi
e il disavanzo cresce ogni anno, tanto che non riusciamo più a colmare la forbice
con il fundraising. Cominciamo ad avere hospice a rischio di chiusura».
PHARMASTAR.IT Data: 28/01/2013
Utenti unici: 20.000
CURE PALLIATIVE, ALLARME PER I TAGLI IN LOMBARDIA
Il 28 dicembre la Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le
caratteristiche che dovrà assumere la rete delle cure palliative in Lombardia. Si
tratta di un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli
alle realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010.
Contemporaneamente però la Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n.
12656, ha tagliato del 20- 30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per
l’anno 2011. Dietro la formula edulcorata "rimodulazione ex post" si nasconde
infatti un intervento dalle conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso
alle cure domiciliari per i malati terminali.
Sono molti i provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni
hanno dato basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative
domiciliari. Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte
Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche.
Ora, di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e alla necessità di
razionalizzare i percorsi di cura, occorre che Regione Lombardia dimostri la forte
volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai percorsi
domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli Hospice a
far fronte a pesanti perdite.
L’Assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza
del taglio sul 2011, mi ha rassicurato sulla ferma intenzione dell’Assessorato di
evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che tutelano la qualità
della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è impegnato a reperire, al
termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per garantire il pieno
finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali lombardi. Tutto
ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative.
Attendiamo quindi in tempi brevi chiarezza su una questione che ha tanto
allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che aderiscono alla Federazione
Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1450 volontari e alla generosità dei
cittadini lombardi, già destinano ogni anno al sostegno dei Servizi di cure palliative
più di 8 milioni di euro, esito di decine di attività di raccolta fondi.
Luca Moroni
Presidente - Federazione Cure Palliative
QUOTIDIANOSANITA.IT Data: 29/01/2013
Utenti unici: 37.000
LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%
ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”
L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del
presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva
carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di
cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati
terminali”.
29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La
Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-
30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la
Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula
"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle
conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i
malati terminali”.
Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di
un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle
realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i
provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato
basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.
Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte
Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.
L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e
alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la
forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai
percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli
Hospice a far fronte a pesanti perdite”.
“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza
del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione
dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che
tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è
impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per
garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali
lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.
La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una
questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi”.
ILFARMACISTAONLINE.IT Data: 29/01/2013
Utenti unici: 65.000
LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%
ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”
L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del
presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva
carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di
cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati
terminali”.
29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La
Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-
30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la
Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula
"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle
conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i
malati terminali”.
Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di
un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle
realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i
provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato
basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.
Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte
Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.
L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e
alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la
forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai
percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli
Hospice a far fronte a pesanti perdite”.
“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza
del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione
dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che
tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è
impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per
garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali
lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.
La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una
questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi”.
DIRITTOGLOBALI.IT 1/2 Data: 29/01/2013
Utenti unici: N.D.
LA LOMBARDIA TAGLIA LE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI
La sforbiciata di 1,6 milioni di euro del Pirellone sull'esercizio 2011 lancia un
allarme per il futuro. Mentre gli hospice, con le tariffe ferme da 10 anni, non ce la
fanno più: «per la prima volta siamo a rischio chiusura»
La Regione Lombardia taglia le cure palliative domiciliari. Il 28 dicembre
2012, chiudendo il bilancio d’esercizio 2011, ha destinato le risorse per le
aziende ospedaliere per le attività realizzate nel 2011: all’appello mancano
1,6 milioni di euro per le cure palliative domiciliari. La denuncia arriva da
Luca Moroni, presidente della Federazione Cure Palliative , una rete di
organizzazioni non profit attive per diffondere e promuovere le cure palliative.
«Con il decreto n.12656 del 28 dicembre 2012, la Direzione Generale Sanità ha
tagliato del 20-30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari», spiega.
«Gli ospedali quindi non hanno avuto il pagamento completo delle attività che
hanno già sostenuto quell’anno. La cosa più grave però è il messaggio che arriva
e che certo non rassicura sull’oggi e sul futuro. Non possiamo permetterci di
tagliare sulle cure palliative».
Questo accade mentre, sulla carta, la Regione Lombardia punta invece sulle cure
palliative domiciliari: «si dice che questo è un settore che deve crescere, perché
ancora non arriviamo a tutti, e che deve arrivare alla presa in carico precoce, non
solo del malato terminale»: le cure palliative domiciliari infatti sono modello di cure
di qualità che consentono anche notevoli risparmi.
Accanto al messaggio culturale negativo, c’è il tema economico: i tagli delle
risorse ricadono infatti anche su tante non profit che affiancano il pubblico
attraverso convenzioni con gli ospedali. «Le organizzazioni sono allarmate»,
spiega Moroni. Le associazioni non profit lombarde impegnate sul fronte delle cure
palliative «attraverso la loro raccolta fondi raccolgono ogni anno 8 milioni di euro,
che immettono nel sistema sanitario a sostegno dei servizi, a integrazione del
pubblico. Questo ovviamente non è più sostenibile a fronte del taglio di cui stiamo
parlando». Moroni il 21 gennaio ha incontrato l’assessore Mario Melazzini, che lo
ha rassicurato che – dopo verifica del taglio – troverà il modo per integrare le
risorse necessarie. Ovvio che, in questa fase pre-elettorale, i tempi sono stretti e
ogni giorno è fondamentale.
DIRITTOGLOBALI.IT 2/2 Data: 29/01/2013
Utenti unici: N.D.
La rete delle cure
Il paradosso, sottolinea Moroni, è che nello stesso giorno, il 28 dicembre, la Giunta
della Regione Lombardia ha disegnato la nuova rete delle cure palliative della
Regione, con la delibera 4610 che recepisce il decreto approvato a luglio sui
requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l’accreditamento delle
strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e
della terapia del dolore. «È un’ottima cosa, una pietra miliare», commenta Moroni.
«La Lombardia è tra le prime regioni a recepire il decreto, declinandolo sulla realtà
lombarda. Di fatto viene superata la dicotomia tra sanitario e sociosanitario, perché
si stabilisce che i requisiti degli hospice accreditati nel sociosanitario siano identici
a quelli degli ospedali».
L’appello di Moroni alla Regione Lombardia è questo: «occorre che la Regione
dimostri la forte volontà di tutelare i malati terminali, garantendo risorse adeguate
ai percorsi domiciliari ma anche adeguando le tariffe degli hospice, che sono ferme
dal 2003. Gli hospice sono pesantemente in perdita, per via dell’aumento dei costi
e il disavanzo cresce ogni anno, tanto che non riusciamo più a colmare la forbice
con il fundraising. Cominciamo ad avere hospice a rischio di chiusura ».
247.LIBERO.IT Data: 29/01/2013
Utenti unici: N.D.
LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%
ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”
L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del
presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva
carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di
cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati
terminali”.
29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La
Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-
30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la
Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula
"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle
conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i
malati terminali”.
Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di
un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle
realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i
provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato
basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.
Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte
Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.
L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e
alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la
forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai
percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli
Hospice a far fronte a pesanti perdite”.
“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza
del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione
dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che
tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è
impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per
garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali
lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.
La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una
questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi”.
CORRIERE.IT_SALUTE 1/2 Data: 30/01/2013
Utenti unici: 57.763
LOMBARDIA. FEDERAZIONE CURE PALLIATIVE: “NO A TAGLI DEL 20-30%
ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI”
L'allarme dopo l'approvazione del decreto n. 12656. L’auspicio del
presidente della Federazione, Luca Moroni, è che “di fronte alla oggettiva
carenza di risorse economiche e alla necessità di razionalizzare i percorsi di
cura, la Regione Lombardia dimostri la forte volontà di tutelare i malati
terminali”.
29 GEN - C’è preoccupazione in Lombardia da parte dei malati terminali. “La
Direzione Generale Sanità, con proprio decreto n. 12656, ha infatti tagliato del 20-
30% il finanziamento delle cure palliative domiciliari per l’anno 2011”, denuncia la
Federazione delle Cure Palliative spiegando che la misura si cela dietro la formula
"rimodulazione ex post", che si tradurrebbe nei fatti in “un intervento dalle
conseguenze potenzialmente gravi in termini di accesso alle cure domiciliari per i
malati terminali”.
Eppure, sottolinea il presidente della Federazione, Luca Moroni, il 28 dicembre la
Giunta regionale lombarda, con la delibera 4610, ha definito le caratteristiche che
dovrà assumere la rete delle cure palliative nella nostra Regione. “Si tratta di
un‘impostazione moderna ed efficace che recepisce appieno, adattandoli alle
realtà regionali, i decreti attuativi della legge 38/2010”. Così come “molti i
provvedimenti normativi di Regione Lombardia che negli ultimi anni hanno dato
basi solide allo sviluppo degli Hospice e delle Unità di Cure Palliative domiciliari.
Sono stati l’esito di un lavoro di elaborazione che ha coinvolto le molte
Organizzazioni non profit, le Associazioni di volontariato e le Società scientifiche”.
L’auspicio, allora, è che “di fronte alla oggettiva carenza di risorse economiche e
alla necessità di razionalizzare i percorsi di cura, la Regione Lombardia dimostri la
forte volontà di tutelare i malati terminali garantendo le risorse necessarie ai
percorsi domiciliari e adeguando le tariffe, ferme da 10 anni, che costringono gli
Hospice a far fronte a pesanti perdite”.
“L’assessore alla Sanità Mario Melazzini si è impegnato a verificare la consistenza
del taglio sul 2011 – riferisce Moroni - e mi ha rassicurato sulla ferma intenzione
dell’Assessorato di evitare riduzioni ed anzi di sviluppare ulteriormente i servizi che
tutelano la qualità della vita per i malati inguaribili e per le loro famiglie. Si è
impegnato a reperire, al termine di una breve istruttoria, le risorse necessarie per
garantire il pieno finanziamento dei percorsi di cura già effettuati dagli ospedali
lombardi. Tutto ciò nel tempo che precede le vicine elezioni amministrative”.
CORRIERE.IT_SALUTE 2/2 Data: 30/01/2013
Utenti unici: 57.763
La Federazione Cure Palliative sollecita quindi chiarezza in tempi brevi su una
questione che “ha tanto allarmato le Organizzazioni non profit Lombarde che
aderiscono alla Federazione Cure Palliative e che, grazie all’impegno di 1.450
volontari e alla generosità dei cittadini lombardi, già destinano ogni anno al
sostegno dei Servizi di cure palliative più di 8 milioni di euro, esito di decine di
attività di raccolta fondi”.