rising republic

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#9 Novmebre 2007

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Page 1: Rising Republic
Page 2: Rising Republic

Benvenuti nel Rising. Dopo questa pagina troverete il programma delle associazioni culturali Rising South e Rising Mutiny, ma prima, sento l’urgenza di invitare i soci frequentatori a prendere un attimo una tangente che non centra niente con la musica, ma centra molto, anche se è possibile che non lo sappiate, con la vostra (con rispetto) misera esistenza.

L’occhio massonico.Stamattina ti sei svegliato, ma non hai aperto gli occhi.

Invece ti sei fatto una tazza di caffé e hai aperto il giornale. E hai visto che chi ti governa è un partito, chi decide quanto guadagni è il tuo datore di lavoro, chi decide le libertà che hai è un giudice e chi decide invece ha quale devi rinunciare è uno sbirro.

Ti sbagli. Pensavi che ci fosse uno stato, libero e democratico, a prendersi cura di te. Ti sbagli.

Lo stato ci sarà pure, ma non ha nessun interesse, non ha ambizioni, non ha una visione; gli uomini si, gli uomini che lo dirigono, che ci partecipano, che lo animano con il loro lavoro e il loro operato si, l’oro hanno degli interessi da proteggere, delle ambizioni da sfamare, dei rapporti da coltivare e delle reti da tessere.

Questi uomini non sono sfigati come me e come te, ma sono dirigenti statali ed impiegati pubblici, banchieri ed avvocati, professori universitari e primari, editori e giornalisti, generali e capi delle polizia, industriali e proprietari terrieri; non si possono permettere il lusso della liberta, si devono organizzare tra loro, non sono uomini e basta, no, sono fratelli, ma non fratelli con me e con te, ma fratelli tra loro, sono liberi muratori, un vincolo antico che da millenni gioca con la storia.

E’ difficile trovare un professionista che non sia un massone, semplicemente perchè se non diventi un massone,

ti sarà più difficile diventare professionista, non fai carriere, rimani sfigato, cosi come se rimani sfigato, probabilmente non ti viene in mente di diventare un massone.

Le organizzazioni più note sono il Grande Oriente d’Italia e la Gran Loggia d’Italia, ma ci sono centinaia di ordini diversi solo in questo paese, con altrettanti riti e mitologie, da quelli che si rifanno ai templari, indossando l’antica armatura alle riunioni, alle più moderne logge femminili; da quelli ad accesso solo con titolo aristocratico, a quelli di schema liberale. Si parla di 60.000 iscritti solo in Italia.

Dichiarano di discendere dai costruttori del tempio di Salomone. Hanno sopravissuto al medioevo con le cooperative di operai delle cattedrali gotiche. Riorganizzati in forma moderna nell’Inghilterra di inizio 18° secolo, si sono espressi in varie faccende storiche, sia rivoluzionarie sia reazionarie. Dai fautori della rivoluzione Francese e Americana (i firmatari della costituzione americana erano tutti massoni) fino all’assassinio di Kennedy; dai fondatori della croce rossa fino alla propaganda filogolpista della P2, la massoneria ha preso negli anni tante forme e tante posizioni ideologiche diverse.

Ma per tutte le forme che ha potuto prendere, e per tutte le buone intenzioni che ha avuto, c’e sempre una cosa che ha definito il pensiero alla base della massoneria. Per farne parte devi meritarlo, o per talento, o per possedimento; in poche parole, devi essere meglio del prossimo. Devi ho aver fatto carriera, quindi sei una persona influente, ho devi voler fare carriera, e quindi diventerai, anche con il naturale aiuto che si da tra fratelli, una persona influente.

Questo significa che alle spalle delle masse ignoranti esiste una immensa lobby di auto-sostenimento tra persone influenti, rendendo la democrazia rappresentativa poco più di una facciata, rimpiazzata da una rete che, per quanto possa essere magnanime, rimane sempre oligarchica, invisibile, parallela e segreta. Il problema non e che esista, insomma, che ci vuoi fare; ma è indubbiamente notevole che, come dice il grande architetto nel film Matrix, messi davanti alla scelta di riconoscere l’esistenza del programma, il 99,9% del umanità, anche se solo a livello inconscio, scegli di non sapere. (E. Albrecht)

Page 3: Rising Republic

Grant Marshall aka Daddy G seleziona una mistura di suoni che vede reggae, dub, downtempo, soul e naturalmente del trip-hop. Inizia come dj ed mc nei primi '80 con il "Wild Bunch SoundSystem" quasi una costola primordiale di quelli che poi diventaranno Massive Attack. Nel suo disco da solista "Dj Kicks" emergono chiaramente le influenze soul&funky del nostro dj che pesca nei suoi Case per tirare fuori vere e proprie perle. Così troviamo una splendida "Just Kissed My Baby" dei Meters e due accativanti remix ad opera rispettivamente di Danny Krivit (Rock Steady by Aretha Franklin) e Paul Oakenfold che si "impegna" e rende un perfetto mix di "Unfinished Sympathy". Si và dalle influenze più nere e melodiche a quelle sempre nerissime e più leggere e divertenti del reggae/dub/dancehall di Barryngton Levy, Johnny Osbourne e Willie Wilson. Dalle spiaggie, ai marciapiedi, al deserto, ai bar e fino ai club.... sempre con la testa che accompagna ogni singola battuta fino ad aprire gli occhi e ritrovarsi sul divano di casa o di fronte al pc.

::from Massive Attack::Djset::::ore 23.00

::::: massiveattack.co.uk

Dalla samba alla bossanova, quello proposto dalla cantante/interprete brasiliana è un viaggio esaltante nella migliore tradizione della musica brasiliana...da Tom Jobin a Joao Gilberto fino ai brani del suo ultimo album. Ha lavorato con artisti come Alvaro Dos Santos e Ney Coutinho, nel 1994 incontra Nicola Conte, che produce il primo album di Rosalia De Souza "Garota Moderna" (2003). BRASIL PRECISA BALANÇAR è il suo ultimo bellissimo album uscito nel 2005 per la Schema. La registrazione dell'album è stata fatta interamente a Rio de Janeiro con la supervisione di Roberto Menescal, una legenda della Bossa Nova, valorizzando la produzione del disco. Tra le collaborazioni troviamo Marcos Valle, Toco oltre allo stesso Roberto Menescal, a testimonianza del valore riconosciuto ad un'artista raffinata che ha reinterpretato la bossanova sia in chiave moderna che secondo la tradizione più classica.Ad accompagnarla sul palco il chitarrista brasiliano Roberto Taufic, che già giovanissimo in Brasile apriva concerti di grandi artisti e suonava con D. Quental e W. Simonal, ed il batterista/percussionista Roberto Rossi, che vanta un collaborazioni illustri in campo artistico,e discografico.

::Live Trio::::ore 22.30

::::: rosaliadesouza.com | myspace.com/rosaliadesouzampb

Page 4: Rising Republic

" IL NEW YORK TIMES LO HA DEFINITO COME IL PIU' GRANDE BASSISTA VIVENTE DI FREE JAZZ. WILLIAM PARKER, FROM NEW YORK, CLASSE 1952, è DI SCENA A NAPOLI AL RISING MUTINY"William Parker (1952), bassista, compositore, poeta, è tra i più attivi musicisti afroamericani degli ultimi 30 anni. Impossibile tracciarne un curriculum esauriente, tanti sono gli eventi cui ha partecipato, che ha prodotto, realizzato. La sua formazione è tutta interna alla musica d’avanguardia di New York dei primi anni 70. Prende lezioni da Richard Davis, J. Garrison, W. Ware, contrabbassisti celebri, maestri di quella sonorità “nera” legata alle musiche di Coltrane, Mingus, Monk, Dolphy, che sono le traiettorie centrali della sua maturazione d’artista. Incide come sideman o leader un’enorme quantità di dischi. Il duetto con cui si presenta al Rising Mutiny è in vita da qualche tempo e riallaccia la musica di Parker alle radici del jazz in una fusione con la danza. Di recente il legame con l’Italia si è rinforzato: Splasc(h) e Black Saint hanno pubblicato opere importanti di Parker, i festival “New York Is Now” (Roma) e “Ai confini tra Sardegna e Jazz” hanno dato ampio spazio a molti dei suoi progetti.

::Jazz&Dance::::ore 22.30

::::: williamparker.net

Alessio Bertallot, musicista, dj, conduttore radiofonico e televisivo, giornalista e cantante ha saputo coniugare diverse arti e diversi modi con un unico fine: la creazione e la divulgazione di musica nuova e di qualità. È stato il primo a portare il Rap nel tempio della Canzone Italiana, il Festival di Sanremo; il primo a condurre un programma dedicato alla Club Culture su MTV; uno dei pochi musicisti a coniugare musica elettronica e poesia. Dal 1996 è, con il suo programma B Side su Radio DeeJay, il punto di riferimento della musica elettronica e della Club Culture in Italia. Il grande pubblico lo ha conosciuto come cantante nel 1992 al Festival di Sanremo con gli Aeroplanitaliani; seguono diverse produzioni discografiche fra cui Poesie Fuoribordo, in cui Bertallot ha realizzato un crossover tra la poesia di Eugenio Montale, la canzone e l’improvvisazione jazz e, successivamente, NON, un esperimento di convivenza di parola, poesia, basso e batteria. Bertallot è stato collaboratore di Musica di Repubblica, Rolling Stone e Trax.

::from B_Side::Radio Deejay::Djset::::ore 23.00

::::: bertallosophie.com | myspace.com/bsidebertallot

Page 5: Rising Republic

Il suo amore per la musica oltrepassa uno stile in particolare, Shiva suona ogni tipo di musica che tocca il suo animo, dalla house & techno minimale ad una più calda e melodica techno & electro. Shiva Shazad ha 23 anni,nata a Teheran, Iran, si è trasferita in Olanda , con la sua famiglia, durante la rivoluzione del 1980. Influenzata dal padre, che suona il violino, Shiva ha sviluppato una passione per la musica, sin da bambina. Ha vissuto la scena dance degli ultimi anni, rimanendo impressionata dal potere della musica elettronica. Nell'agosto 2001 si è trasferita ad Amsterdam, per perseguire il suo interesse nella musica, diventando resident al Nightlife in Maastricht , 2000, 2001. Inoltre,si è esibita in tutta L’Olanda in clubs e parties come: Electronation, Mazo, Chemisrty, Paradiso Racism Beat it... Anche in campo internazionale, le esperienze di Shiva crescono quotidianamente: Istanbul e Ankara (Turchia) insieme a DJ 100%ISIS nel 2002. La sua prima co-produzione, "Strange World", verrà stampata dalla Extrema Records, nell’autunno del 2004.

::Djset::minimal.techno::ore 23.00

::::: djshiva.nl

Votata tra le 10 migliori voci ad Austin (Texas), Vanessa Peters è già piuttosto conosciuta in Texas, stato da cui proviene e giudicando dai suoi tour continui e senza sosta sembra proprio che stia cercando di farsi un nome anche nel resto del mondo. Negli ultimi due anni i suoi tour hanno attraversato per due volte tutti gli Stati Uniti in lungo e in largo, nonché gran parte di Italia, Germania e Repubblica Ceca, sia come solista che con la sua band italiana Ice Cream On Mondays. Il continuo girovagare però non le ha impedito di continuare a lavorare senza sosta a nuove canzoni e nuovi album; ha pubblicato “Thin Thread” nel 2005 che ha avuto eccellenti recensioni in America e in Italia, ed ha pubblicato il suo 4° ed il 5° album (“Blackout” e “Little Films”) durante il 2006. Nell’album "Little Films" vari generi e varie atmosfere si mescolano, ripercorrendo in un certo senso le radici rock dei Wilco e dei Jayhawks, quelle folk di Patty Griffin e quelle pop-rock di Aimee Mann, in un ensamble che però mantiene la sua originalità.

::Live::Folk.Acustico:::ore 22.30

::::: vanessapeters.com | myspace.com/vanessapeters

Page 6: Rising Republic

De-Monique - Grazie all'esperienza acquisita come art director e organizzatrice di serate alternative dance (tra le quali spicca Hot 4 Tandoori) e poi come dj negli ultimi sei anni, De-Monique propone un set nel quale tutte le forme della musica da ballo moderna possono avere il loro spazio. Si parte, così, per un viaggio nel quale si possono incontrare suoni elettronici fusi a ritmiche etniche, ma anche electro pura fino a riscoprire sonorità old skool techno.

Massimo Zomparelli fondatore (insieme a Enrico Iacovoni) del collettivo Glasspiel, nasce a Roma nel 1971. All’età di 13 anni vende una canna da pesca, per comprare il suo primo computer, un Sinclair Zx81 con 1 kappa di memoria che ancora conserva gelosamente. Da lì parte la sua escalation informatica, passione che coltiva insieme a quella del disegno tradizionale e con aerografo. Attualmente oltre a produzioni video tra le piu varie, è impegnato nello studio e nella ricerca nel campo dei sensori e della loro integrazione in installazioni audiovisive.

::Djset::minimal.techno::ore 23.00

::::: culturaelettronica.it

Nel selvaggio West ogni giorno pu˜ essere l'ultimo. Nel selvaggio West ogni sguardo pu˜ condurre ad una sfida fatale. Unico è il rifugio per chi cerca la pace...Sembra una casa... Nel Big Saloon c'è una pianista. Si chiama Beatrice Antolini. Un viaggio nel deserto è pericolo e fatica, ma al Big Saloon tutto si scorda. Passano gli affanni e i dolori. La vera presunta storia della Pianista inizia all'ombra di un albero di natale ai piedi del quale appare fra zolfo e scintille un organetto microscopico. Poi vengono gli studi classici e la prima vera band, in cui la nostra Pianista del West si occupa di domare il furioso Toro Del Ritmo in sella ad una scassatissima serie di tamburi. E giorno e notte a scrivere e registrare in un turbine creativo senza sosta, ma confinato alle intime mura di una Fortezza-camera azzurroverde.Poi le sue note artigianali giungono alle orecchie di Chissàchì che la sprona a reclutare 3 o 4 presunti musicanti per proseguire nell'avventura creativa di un Disco come quelli che si trovano nei negozi. Dopo varie peripezie il Disco (per gli Amici:Big Saloon) prende forma (e somiglia sorprendentemente a quelli veri!!!). Se glielo domandate, la Pianista risponderà di preferire la montagna al mare.

::Live::Psichedelica.Classica.Pop:::ore 22.30

::::: beatriceantolini.com | myspace.com/ beatriceantolini

Page 7: Rising Republic

Inizia negli '70 la passione per il blues ascoltando dal vivo J. Hendrix e i primi dischi d'importazione. Da li' inizia una lunghissima carriera che attraversa varie fasi, da quelle del Blues acustico a quelle Rock Blues fino ad arrivare nel 1988 al CD NO MORE BLUE (Marrakech Express) dove si mette in evidenza come compositore. Lo stile cambia molto arricchendosi di armonie e ritmi soul e latini ma restando ferma l'ispirazione del blues. Tante sono le collaborazioni (Ginger Baker, Brian Auger),le partecipazioni ai festival internazionali (Berlino, Bellinzona),l'apertura dei concerti di Bob Marley, tours USA (con Ginger Baker) e RUSSIA ed anche le collaborazioni come session men (Edoardo Bennato, Francesco De Gregori), le trasmissioni TV (DOC, Quelli della notte) e le colonne sonore (Tourne'...), premio Roccella Jonica. Partecipa al Philips Dubai International Jazz Festival con Billy Cobham, Archie Sheep, Stanley Jordan ed altri. Partecipa all'International Jazz Festival di Abu Dabhi con la sua band (quintetto) in Aprile. Nel 2007 scrive un libro autobiografico "Unplugged" pubblicato da Castelvecchi Editore, con CD acustico "Best Of" in allegato, in vendita presso le librerie "La Feltrinelli" di tutta Italia. In preparazione un nuovo CD di canzoni nuove con la band .::::: robertociotti.com

Nata a Dublino ma ora di stanza a Berlino, Nina Hynes fa musica da quando aveva sette anni. Insieme alla sua band “The Husbands” – Ivan Birthistle, Peter Cheevers e di recente il musicista e sound engineer francese Fabien Leseure – ha creato un suono unico che può essere definito come indie pop atmosferico e sognante. Il suo primo approccio con la musica risale a quando ha iniziato a collezionare registrazioni di “beep” presi dalle macchine cardiache di un ospedale dove sua zia lavorava, e a registrarci la sua voce sopra. È stato allora che ha imparato a suonare il pianoforte e subito dopo ha scritto la sua prima canzone, “Big Woman”. Ha tenuto numerosi concerti con svariate band, strumentali, sperimentali, acustiche, elettroniche ed elettro rock. Nel 2003 Nina è stata nominata “Migliore cantante femminile” ai Meteor Awards e ha partecipato a più di venti compilation, colonne sonore e CD, oltre che ad aver collaborato con vari artisti tra i quali Harold Budd, compositore sperimentale francese e collaboratore di Hector Zazou e Brian Eno. Dopo l’esordio solista acclamato dalla critica nel 1999, “Creation” e dopo “Staros” nel 2002, presenta il suo primo album per la prestigiosa etichetta tedesca Kitty-Yo, “Really Really Do”.

::Live::Pop::::ore 22.30

::::: ninahynes.com | myspace.com/ninahynesandthehusbands

::Live::Duo Blues:::ore 22.30

Page 8: Rising Republic

::Djset+Liveset::reggae.dub.rocksteady::ore 23.00

::::: theniro.com | www.myspace.com/theniro

The Niro, alias Davide Combusti, nasce a Roma 29 anni fa. Inizia a suonare la batteria a sei anni, la chitarra e il basso a 14 anni. Polistrumentista, dopo aver militato in diverse formazioni capitoline in qualità di batterista, D.C. decide di intraprendere un percorso più personale. Nel febbraio 2002 fonda i The Niro, in cui è autore di testi e musiche… dopo un paio d'anni decide di proseguire il discorso da solo… e così The Niro diventa un cantautore. Appena tornato da una trasferta statunitense TN viene chiamato a partecipare ad un evento singolare: aprire chitarra e voce la data romana del tour dei Deep Purple in programma la sera stessa. Lui accetta, e con sole due ore di preavviso si presenta al Palaghiaccio di Marino munito della sola chitarra classica elettrificata. Il giorno dopo il critico del Messaggero Alfredo Gasponi parla di un'esibizione poetica di The Niro, il quale "…è riuscito incredibilmente solo voce e chitarra a tenere a bada 8.000 leoni pronti a sbranarlo". Nel frattempo The Niro viene avvicinato da diversi produttori. TN inizia a registrare il suo primo album, continuando a suonare tutti gli strumenti. Album che vedrà la luce il prossimo inverno. Verso la fine del 2006 The Niro viene contattato da Chris Hufford, manager dei Radiohead, per partecipare a un progetto da lui prodotto , insieme a Ned Bigham, chiamato Anti Atlas. Il songwriter scrive il testo e riarrangia parte del brano strumentale "Coro", e ne nasce "The Travellers", che comparirà nel disco in uscita il prossimo giugno per l'etichetta One little Indian...(da repubblica del 29/10/07 di GIUSEPPE VIDETTI)

::Live::Folk Rock.Alternativo:::ore 22.30

Page 9: Rising Republic