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CORTE

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Ruger LC9

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Prosegue il nuovo corso della Sturm, Ruger & Co., oramai presente con autorevolezza nel competitivo settore delle pistole semiautomatiche per difesa personale facilmente occultabili. Questa volta ci occupiamo della LC9, appena arrivata nel nostro paese e ricca di spunti interessanti

di Davide Piemonte

LE PICCOLE RUGERCRESCONO IN FRETTA...

La procedura comunemente impiegata dalla maggior par-te delle aziende per ottenere una pistola semiautomatica

di grosso calibro adatta per dimen-sioni e ingombri a essere portata agevolmente in abiti civili è quella di modificare un modello preesistente, di solito appartenente alla categoria che è uso definire all’americana full size (locuzione che letteralmente si-gnifica “a misura piena”, coniata con il diffondersi appunto delle pistole compatte). La prima rappresentante di questa oggi fortunata e affollata classe di armi fu la Colt Commander, ottenuta verso il 1950 accorciando di qualche millimetro canna e car-rello della leggendaria Government; poca cosa, certo, ma che permet-teva in effetti un porto più agevole considerando lo stile e le caratteri-stiche dell’abbigliamento maschile dell’epoca. Poi nei decenni seguenti, di pari passo con l’evoluzione della moda in direzione di un minore for-malismo, si sviluppò l’esigenza di avere a disposizione pistole came-rate per cartucce dalle buone doti balistiche ma abbastanza piccole da poter essere portate con discrezione anche sotto una camicia sportiva o una polo e, quindi, in ogni condizioni climatica: destò una certa sensa-zione, alla fine degli anni Settanta, la comparsa della Detonics, primo esempio di 1911 (ovviamente in ca-libro .45 ACP) che oggi definiremmo subcompatta e che aprì una strada in seguito molto battuta, in primis dalla Colt con la sua Officer.Tuttavia queste armi, per quanto accorciate e abbassate tagliando canna, carrello e fusto, conserva-no sempre l’impianto del modello originale, nato per il porto in fondi-na esterna: soprattutto nel caso di

pistole dotate di caricatore bifilare, quindi, ci troveremo tra le mani un oggetto senz’altro molto compatto ma comunque poco adatto a essere infilato disinvoltamente nelle tasche di un giubbotto o di un paio di panta-loni. Questo problema, assai sentito in paesi come gli Stati Uniti dove il porto delle armi corte per difesa è molto più diffuso che in Europa, è

stato sino a poco tempo fa risolto con la nuova generazione di pistole da tasca camerate in 7,65 Browning o 9 Corto, sovrapponibili sotto il pro-filo dimensionale alle 6,35 di un tem-po ma ben più affidabili per un serio uso difensivo. Molti, però, desidera-no poter contare su armi veramente piccole ma nondimeno atte a impie-gare munizioni di buona potenza,

Accanto alle avvertenze di sicurezza stampate sul fusto troviamo la piccola serratura che permette di bloccare lo scatto

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La tacca di mira può essere spostata lateralmente allentando la sua vite di fermo, onde apportare eventuali correzioni del tiro sul piano orizzontale

Le due viste laterali della Ruger LC9 evidenziano la sua stretta parentela con

la più piccola LCP calibro .380 ACP

Detonics: Una Detonics Combat Master Mk. I, una delle prime pistole “sub compatte”

Il serbatoio caricatore ospita sette cartucce calibro 9x21 mm, che

aggiunte a quella tranquillamente inseribile in camera forniscono una

apprezzabile potenza di fuoco per una pistola di così ridotte dimensioni

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Anche il mirino è inserito a incastro in una sede a coda di rondine, secondo le attuali tendenze, e offre una visuale nitida e ben definita

La Ruger LCP in calibro .380: la parentela con la LC9 è evidente

L’impugnatura della LC9 è forzatamente alquanto ridotta, ma la base del serbatoio caricatore offre un sufficiente appoggio al mignolo pur senza aumentare in modo significativo l’ingombro dell’arma, comunque corredata anche di un fondello piatto facilmente sostituibile

L’indicatore di cartuccia in camera reca l’avvertimento che l’arma è carica quando esso è sollevato, a scanso di equivoci. La condizione in cui si trova la pistola è facilmente rilevabile sia alla vista sia al tatto

La LC9 è munita di catena di scatto in sola doppia azione, al pari di molte altre pistole ultracompatte per difesa personale. La traslazione del carrello provvede peraltro ad armare parzialmente il cane interno, riducendo lo sforzo di trazione sul grilletto

I comandi esterni sono, da destra: leva della sicura manuale, leva di arresto del carrello, sportellino che protegge il perno di unione tra fusto e carrello. Questo sportellino deve essere fatto scorrere in basso onde poter agire sul perno e iniziare lo smontaggio

Gli elementi circolari bianchi riportati sugli organi di puntamento sono ben evidenti e permettono un rapido ed efficace allineamento degli stessi

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Una volta rimosso il perno dalla sua sede è possibile sfilare il carrello dal fusto e quindi rimuovere la canna e il complesso delle molle di recupero, composto da due elementi coassiali di diverso diametro investiti su un’asta di guida in nylon

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come la diffusissima 9 Parabellum; era quindi solo questione di tempo prima che qualcuno pensasse a una soluzione dopo tutto assai semplice e speculare a quella descritta nelle premesse di queste note: non parti-re dal grande per ottenere il piccolo ma fare l’esatto contrario.

La risposta della RugerNel 2008 la Sturm,Ruger presentò la Lightweight Compact Pistol, ovve-ro LCP: una pistola semiautomatica da tasca con fusto in polimero e

scatto in sola doppia azione (DAO) piccola e leggera in calibro .380 ACP, perfettamente in linea con le moder-ne tendenze nel settore delle armi corte per difesa personale. La LCP fu un successo istantaneo oltreoce-ano e ancor oggi si vende come il pane; oltre che portabile con estre-ma comodità, infatti, essa è anche caratterizzata da un’affidabilità a tut-ta prova e da doti di precisione più che commendevoli, anche a distanze ben superiori a quelle d’impiego pra-tico per la sua categoria.

Nella sua vasta gamma di pistole semiautomatiche con fusto sintetico la Ruger offre già da qualche anno il modello compatto in calibro 9x19 mm SR9c, derivato dall’SR9 cono-sciuto anche da noi nella versione in 9x21 mm. La SR9c è un’ottima arma per il porto dissimulato in fondina e offre un apprezzabile serbatoio cari-catore bifilare, ma non si presta cer-to a essere portata in tasca a causa del suo ingombro, soprattutto per lo spessore; vista la sempre mag-giore popolarità delle pistole tasca-

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cane (il che contribuisce alla qualità dello scatto che, pur essendo solo in doppia azione, si palesa assai pu-lito e richiede uno sforzo di poco in-feriore ai 3.000 g, valore veramente apprezzabile per un’arma di questo tipo) sino a quando si arresta e vie-ne riportato in avanti dal ridiscender-si delle due molle di recupero coas-siali investite sulla loro asta di guida in nylon.La LC9 è dotata di una sicura ma-nuale, la cui leva di comando è po-sta sul fianco sinistro del fusto,

La canna evidenzia il sistema di chiusura geometrica a corto rinculo di tipo Browning modificato. L’abbassamento della canna stessa è indotto dall’interazione tra la fresatura a piano inclinato ricavata nel suo zoccolo e il perno di unione tra carrello e fusto

Il robusto carrello in acciaio visto dall’interno. In evidenza il pistoncino di blocco del percussore, che viene escluso solo premendo a fondo corsa il grilletto, nonché le due molle di recupero coassiali

bili in 9 Parabellum, quindi, la casa di Southport sul finire dello scorso decennio ritenne giunto il momen-to di offrire ai propri numerosissimi estimatori una propria proposta in grado di colmare il vuoto esistente tra la LCP e la SR9c. A tal fine deci-se saggiamente di sfruttare l’ottima piattaforma già a disposizione con la LCP, ottimizzandola con opportuni in-crementi dimensionali all’utilizzo del-la 9 Parabellum: ai primi del 2011 quindi l’azienda fu in grado di pre-sentare al pubblico il nuovo modello LC9, da poco approdato ai nostri lidi dopo essere stato adattato all’itali-co calibro 9x21 mm.

Meccanica modernaL’impianto della Lightweight Com-pact9 è tipico delle moderne pistole semiautomatiche per difesa perso-nale e ricalca con notevole fedeltà quello della LCP, integrandolo con nuove particolarità: abbiamo quin-di un fusto in polimero che al suo

interno ospita un telaio in allumi-nio deputato a contenere gli orga-ni della catena di scatto, mentre canna e carrello sono in acciaio e rifiniti superficialmente in nero opa-co. Il sistema di funzionamento è basato sulla chiusura geometrica a corto rinculo di canna con sche-ma Browning modificato, in cui la canna stessa presenta quindi due gradi di libertà: all’atto dello sparo canna e carrello iniziano a traslare all’indietro solidalmente, vincola-ti dall’interazione tra la culatta di sezione prismatica della prima e la finestra di espulsione del secondo. Dopo alcuni millimetri di corsa retro-grada questo vincolo viene meno in quanto la fresatura a piano inclinato ricavata nello zoccolo inferiore della canna impegna il perno che assi-cura l’unione del carrello al fusto, costringendo la canna medesima a spostarsi posteriormente in basso. Il carrello continua quindi da solo ad arretrare, riarmando parzialmente il

Produttore: Sturm, Ruger & Company – Southport, Connecticut (USA) www.ruger.comImportatore: Bignami Spa – Via Lahn n. 1 – 39040 Ora (BZ) www.bignami.itModello: LC9Tipologia: pistola semiautomaticaCalibro: 9x21 mm IMISistema di funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di canna, sistema Browning modificatoScatto: sola doppia azione (DAO)Alimentazione: serbatoio caricatore monofilare amovibile, capacità 7 cartucceCongegni di mira: tacca di mira e mirino fissi, montati in sedi a coda di rondine, con riferimenti bianchiCongegni di sicurezza: sicura automatica al percussore, sicura manuale sul fusto, sicura al caricatore, congegno di blocco del sistema di scatto azionabile con chiaveLunghezza canna: 79 mmLunghezza totale: 152 mmPeso: 480 gMateriali: fusto in polimero (nylon caricato con fibra di vetro), carrello e canna in acciaio Finitura: brunitura nera opacaPrezzo: euro 494

Scheda tecnica

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comodamente a portata di pollice, che si aggiunge al blocco automa-tico del percussore e alla sicura al caricatore: questa ridondanza di congegni, integrata da un indicato-re di cartuccia in camera inserito sul dorso del carrello e dall’ormai familiare possibilità di bloccare lo scatto tramite una piccola chiave, è stata progettata onde permettere la commercializzazione della pisto-la in California e nel Massachu-sets, stati le cui leggi in materia di armi sono estremamente rigide e restrittive. La sicurezza d’impiego della Ru-ger LC9 è quindi a tutta prova, il che ha la sua importanza qualora essa venga portata in tasca, ma-gari senza fondina (a nostro parere quest’ultima è comunque sempre consigliabile). Inoltre il maneggio è reso assai confortevole anche dalla presenza della leva di arresto del carrello, che si trova poco in-nanzi a quella della sicura. Ancora più avanti spicca un altro pulsan-

te, che deve essere spostato in basso onde poter agire sul perno di unione e separare il complesso canna/carrello dal fusto: una cau-tela forse eccessiva ma comunque apprezzabile.

Comoda e funzionaleBisogna riconoscere che la Ruger ha fatto veramente un ottimo lavoro nel rendere la LC9 il più possibile como-da per il porto dissimulato in ogni con-dizione: tutti gli spigoli sono accurata-mente arrotondati e i comandi esterni non presentano alcun rischio di azio-namento incidentale, pur essendo agevolmente acquisibili dal tiratore. Un plauso anche ai congegni di mira, registrabili all’occorrenza sul piano orizzontale grazie al loro incastro a coda di rondine sul dorso del carrello e caratterizzati da un’eccellente visi-bilità, accresciuta dalla presenza dei consueti riferimenti circolari bianchi.Il caricatore contiene sette cartucce, cui va aggiunta quella in camera: la capacità di fuoco complessiva della

piccola Ruger è quindi più che soddi-sfacente in relazione alle dimensioni e al calibro impiegato e permette di gestire con tranquillità qualsiasi si-tuazione difensiva; in fin dei conti la LC9 ha a disposizione una riserva di munizioni pari a quella di molte pisto-le d’ordinanza in uso sino a qualche tempo fa, che erano però ben più ingombranti. Leggera e compatta, la nuova proposta della Ruger è sicura-mente destinata a occupare un posto di rilievo nella sua fascia di mercato che, per quanto di recente comparsa, appare in rapido sviluppo grazie all’e-norme richiesta del mercato statuni-tense. Anche dalle nostre parti essa potrà rappresentare una valida solu-zione per chi abbia la necessità di af-fidare la propria sicurezza a un’arma da portare sempre e comunque.

Si ringrazia l’armeria Sacchi, via Tartaglia 1 – Milano, Tel. 02.66800022 www.armeriasacchi.itper averci fornito l’arma fotografata

Il fusto della LC9 è realizzato in nylon caricato con fibra di vetro e ospita un telaio in alluminio, che contiene la catena di scatto e reca superiormente le guide di scorrimento del carrello