regolamenti reach e clp i riflessi sul settore produttivo · una persona (fisica o giuridica)...
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Regolamenti REACH e CLP
I riflessi sul settore produttivo
Sala Conferenze
Via Anguissola, 15 Piacenza
12 dicembre 2014
Dipartimento di Sanità Pubblica
Programma di oggi
A cura di Anna Bosi-Dipartimento Sanità Pubblica di
Piacenza:
• I Regolamenti REACH e CLP: adempimenti e scadenze
• Le novità delle Schede di Sicurezza
• I riflessi sulla valutazione del rischio da agenti chimici
pericolosi per i lavoratori
A cura di
Paolo Montesi-UNIONCAMERE Emilia Romagna e
Paolo Pagliai-Dipartimento Sanità Pubblica di Forlì:
• Lo Sportello Informativo REACH delle AUSL ed il
Servizio Informativo telematico delle Camere di
Commercio: sinergie di azioni
• Discussione
Gruppo di lavoro del Dipartimento di
Sanità Pubblica di Piacenza
• Anna Bosi
• Mariacristina Mazzari
• Barbara Mazzocchi
• Giorgio Passera
• Alessandra Pompini
• Anna Maria Roveda
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Il Regolamento REACH (n°1907/2006) prevede:
• Registrazione all’Agenzia delle sostanze prodotte e/o importate in quantità uguale o
maggiore a 1 tonnellata/anno (il numero deve essere
riportato nella Sezione 1 della Scheda di Sicurezza)
• Valutazione della sicurezza delle sostanze e delle
sostanze “prioritarie”
• Autorizzazione delle “sostanze estremamente
problematiche” per usi specifici
• Restrizioni
• Creazione di un’Agenzia Europea (ECHA)
• Accesso del pubblico all’informazione
http://echa.cdt.europa.eu/
Obiettivi del REACH
• Migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente contro i possibili rischi presentati dalle sostanze chimiche
• Promuovere metodi alternativi per la valutazione dei pericoli delle sostanze
• Aumentare la competitività dell’industria chimica e Garantire la libera circolazione di sostanze nel mercato interno dell’Unione Europea
6
Esclusioni totali dal campo di
applicazione del REACH (Art. 2)
• Sostanze radioattive
• Sostanze in transito (assoggettate a controllo doganale)
• Intermedi non isolati (non intenzionalmente rimossi durante la sintesi)
• Rifiuti
• Trasporto (su ferrovia, strada, via navigabile, aereo)
• Casi specifici nell’interesse della difesa
Sono fatte salve le normative specifiche sui luoghi di lavoro e sulla protezione ambientale
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Chi deve Registrare le sostanze?
Una persona (fisica o giuridica) stabilita nello
Spazio Economico Europeo (SEE):
Quando:
• Fabbrica una sostanza nel SEE in
quantità > 1 tonn/anno,
• Importa una sostanza nel SEE in
quantità > 1 tonn/anno,
• E’ Rappresentante Esclusivo (OR), nominato da
un’impresa non stabilita nel SEE, che quindi solleva
gli importatori da questo obbligo (articolo 8).
Una SOSTANZA è definita in REACH:
un elemento chimico e i suoi composti, allo stato
naturale o ottenuti per mezzo di un procedimento di
fabbricazione, compresi gli additivi necessari a
mantenerne la stabilità e le impurità derivanti dal
procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che possono
essere separati senza compromettere la stabilità della
sostanza o modificarne la composizione.
Impurità: Costituente non intenzionale presente in una sostanza
prodotta. Può avere origine dai materiali iniziali o essere il
risultato di reazioni secondarie o incomplete durante il
processo di produzione.
MISCELA definita in REACH una miscela intenzionale o una soluzione composta di due
o più sostanze (ottenuta quindi per miscelazione e non da
un processo/reazione chimica)
Un ARTICOLO è definito in REACH: un oggetto a cui sono dati durante la produzione una
forma, una superficie o un disegno particolari che ne
determinano la funzione in misura maggiore della sua
composizione chimica.
ARTICOLI CONTENENTI SOSTANZE
RILASCIATE INTENZIONALMENTE - Alcuni
esempi
Cosmetotessili (principi attivi)
Autovetture
(sostanze contenute nel liquido
lavavetri)
Articoli profumati (sost. aromatizzanti)
ARTICOLI CONTENENTI SOSTANZE
NON RILASCIATE INTENZIONALMENTE -
Alcuni esempi
Apparecchiature elettriche/elettroniche
Giocattoli
Articoli per
la casa
Arredamento
Abbigliamento
Gonfiabili
Attrezzature sportive
Occorre Registrare
– qualsiasi sostanza in quanto tale o in quanto
componente di una miscela prodotta o importata in
quantità> 1 tonn/anno
– qualsiasi sostanza monomerica se presente in polimeri
in quantità >2% p/p e in quantità >1 tonn/anno
(entrambe le condizioni verificate)
– qualsiasi sostanza contenuta in ARTICOLI in
quantità>1 tonn/anno e rilasciata in condizioni
d’uso normali o prevedibili (entrambe le condizioni
devono essere verificate)
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13
Tempistica per la Registrazione delle
sostanze soggette ad un regime transitorio
(Sostanze che sono state Pre-Registrate nel 2008)
Entro 1.12.2010: • Sostanze in quantità ≥ 1000 tonn/anno
• Sostanze Cancerogene/Mutagene/Tossiche per la riproduzione Cat. 1A e 1B in quantità > 1 tonn/anno
• Sostanze R50-53 (Molto tossiche per gli organismi acquatici)
Entro 1.6.2013:
Tutte le altre Sostanze ≥ 100 ton/anno
Entro 1 GIUGNO 2018:
Tutte le altre Sostanze con Quantità ≥ 1 ton/anno
I PROTAGONISTI DEL REACH
FABBRICANTE-IMPORTATORE
Fabbrica/Importa una sostanza
Registra se
Q.tà>1 T/anno
Non sono Utilizzatori a Valle
UTILIZZATORE INDUSTRIALE produce una finestra e applica la vernice
UTILIZZATORE PROFESSIONALE pittore che applica la vernice alla finestra di
un casa
FORMULATORE
Usa la sostanza per preparare una miscela
FORMULATORE
Usa la miscela per fare una vernice
CONSUMATORE
Ri-vernicia la finestra
DISTRIBUTORE
immagazzina e immette
sul mercato per la
vendita
e
Immissione sul mercato:
• L’offerta o la messa a disposizione di terzi
contro pagamento o gratuita
• L’importazione è considerata immissione sul
mercato
Ai Fabbricanti, Importatori e Utilizzatori a Valle (DU) spetta l’obbligo di
Fabbricare, Immettere sul mercato o
Utilizzare sostanze
che non arrecano danno alla salute umana o all’ambiente
Nel rispetto del REACH
La guida dell’ECHA (versione 2.0 del dicembre 2013; 143 pagine)
Utilizzatori a valle (DU):
• Formulatori,
• Produttori di articoli,
• Artigiani
• Utilizzatori professionali
Principali obblighi degli utilizzatori a valle
Sono autorizzati a immettere sul mercato o a utilizzare solo
le sostanze che sono state registrate conformemente al
REACH.
Quindi solo i prodotti chimici che contengono sostanze:
che sono già state Registrate (numero in Sezione 1
della scheda di sicurezza).
esentate dall’obbligo di registrazione (Allegati IV e V)
prodotte/importate dal fornitore in quantità inferiori a
1 tonn/anno
Che devono ancora essere registrate entro primo
giugno 2018 (in Qtà>1 tonn/anno)
Autorizzazione
Ai fini della sostituzione delle sostanze più pericolose per la salute o per l’ambiente
Fabbricante, Importatore, Utilizzatore a valle si astengono dall’immettere sul mercato una sostanza se
è inclusa nell’Allegato XIV
salvo Autorizzazione dopo aver inoltrato domanda all’Agenzia.
Una serie di sostanze definite “SVHC” (Sostanze Estremamente Preoccupanti) sono inserite nella “Candidate list”
cioè sostanze raccomandate dall’ECHA alla Commissione
per l’inserimento in Allegato XIV
La CANDIDATE LIST
(ad oggi comprende 155 sostanze)
Allegato XIV
Elenco delle sostanze soggette ad
autorizzazione:
Ad oggi comprende 31 sostanze.
Autorizzazione
Sostanze da includere nell’Allegato XIV
a) sostanze Cancerogene/Mutagene/Tossiche per la Riproduzione (C/M/R) cat. 1A e 1B e con effetti nocivi sulla funzione sessuale e fertilità;
b) sostanze PBT (Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche) e vPvB (molto Persistenti e molto Bioaccumulabili) secondo i criteri Allegato XIII;
c) perturbatori endocrini e sostanze che pur non rientrando nel criterio b) possono presentare rischi analoghi per l’uomo e per l’ambiente
L’autorizzazione è sempre individuale ed è concessa per un periodo determinato (stabilito caso per caso)
Per le sostanze in Candidate List
Il fornitore
• di una sostanza in Candidate List trasmette al destinatario
della sostanza una Scheda di Sicurezza (SDS)
• di una miscela non pericolosa, su richiesta del destinatario,
trasmette una SDS se la miscela contiene una sostanza in
Candidate List in concentrazioni >0,1% p/p,
• di un articolo con una sostanza in Candidate List in
concentrazioni >0,1% p/p fornisce al destinatario dell'articolo (o
su richiesta ad un consumatore) entro 45 giorni dalla richiesta
informazioni sufficienti a consentire la sicurezza d'uso
dell'articolo
In Allegato XIV si trovano per esempio:
• SolfoCromato e CromatoMolibdatoSolfato di Piombo
(pigmenti giallo e rosso utilizzati nelle vernici per metalli)
dal 21/5/2015 utilizzabile solo a seguito di Autorizzazione
• Alcuni ftalati (utilizzati come plastificanti) dal
21/02/2015 utilizzabili solo a seguito di Autorizzazione
• MDA (4,4’Diaminodifenilmetano) (è utilizzato come
catalizzatore per resine poliuretaniche) dal 21/8/2014
utilizzabile solo a seguito di Autorizzazione
Solventi clorurati:
• 1,2 dicloroetano dal 22/11/2017 uso con Autorizzazione
• Tricoloroetilene dal 21/04/2016 uso con Autorizzazione
Autorizzazione e Utilizzatore A Valle (DU)
Un Utilizzatore a Valle può utilizzare una sostanza
autorizzata ad un altro attore a monte della sua catena
purché sia per lo stesso uso;
deve rispettare le condizioni dell’autorizzazione ed è
obbligato a notificare tale utilizzo ad ECHA entro tre
mesi dalla prima fornitura.
Qualora siano disponibili sostanze o tecnologie
alternative, deve essere previsto un piano di
sostituzione.
I titolari di autorizzazione e i DU che includono
sostanze autorizzate in una miscela indicano senza
indugio il numero di autorizzazione in etichetta
Restrizioni
Una sostanza in quanto tale o componente di una miscela o di un articolo per la quale l’Allegato XVII prevede
una restrizione
non è fabbricata, immessa sul mercato o utilizzata se non ottempera alle condizioni di tale Restrizione
• Non si applica alle sostanze nell’ambito di attività di ricerca e sviluppo scientifici
• Non si applica all’uso delle sostanze nei prodotti cosmetici
L’Allegato XVII è stato modificato 14 volte dopo l’entrata in vigore
del REACH e attualmente contiene 59 voci che coinvolgono
centinaia di sostanze.
Il numero di Autorizzazione deve essere
riportato in Etichetta e nella Sezione 15 (o nella
Sezione 2 per le miscele)
della Scheda di Sicurezza,
dove si trovano anche le sostanze o i
procedimenti soggetti a Restrizione
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Come si fa a sapere se l’uso della sostanza,
tal quale o in miscela, è soggetta ad
Autorizzazione e/o Restrizioni?
Il Regolamento CLP (n°1272/2008):
Classificazione, Etichettatura ed Imballaggio
delle Sostanze e delle Miscele Pericolose
Il Titolo XI del REACH : Inventario delle classificazioni ed etichettature
è stato soppresso dal Regolamento CLP
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UE:
nocivo
Canada:
Tossico
USA:
Tossico
CINA:
Non pericoloso
Australia:
Nocivo
Giappone:
Tossico
Thailandia:
Nocivo
INDIA:
Non tossico
Corea: Tossico
Sostanza X: tossicità acuta orale LD50 = 257 mg/Kg
Secondo GHS: «TOX acuta cat 3
Il Sistema GHS (Global Harmonized System of Classification and
Labelling of Chemicals) è un programma mondiale, volontario, che
nasce con l’obiettivo di armonizzare i criteri di classificazione ed
etichettatura (C&L) dei prodotti chimici.
Classe di
pericolo
LA GRAVITÀ DEL
PERICOLO Categoria di
pericolo
•FISICO
•PER LA SALUTE
•PER L’AMBIENTE
In funzione dei
criteri di
appartenenza alle
classi corrispondenti
(Allegato I)
L’identificazione del pericolo
Per indicare il Pericolo:
• Pittogramma (elenco in Allegato
V)
• Indicazione di pericolo (elenco in
Allegato III):
H + tre numeri
• Avvertenza:
Pericolo (Drg) o Attenzione (Wng)
Indicazioni di pericolo
• Indicatori di pericolo
– lettera H + numeri a tre cifre
– Il primo numero indica il tipo di pericolo:
» “2” per pericoli fisici;
» “3” pericoli per la salute:
» “4” pericoli per l’ambiente;
• Frasi supplementari per criteri solo UE e non GHS
– EU+ tre cifre (0 + il numero della vecchia frase R)
Acute tox.4 H332
Xn R21 Acute tox.4 H312
R42 Resp. Sens. 1 H334
Carc. Cat.3
R40 Carc.2 H351
Carc. Cat.1
R45 Carc.1A H350
Carc. Cat.1 R49 Carc.1A H350i
Alcuni Esempi di conversione di Simboli e Frasi R (All.to VII del CLP)
Xn R20
I Pittogrammi secondo Regolamento CLP
infiammabile
cornice
simbolo
colore
pittogramma
GHS05
Corrosivo
GHS03
Ossidante
GHS04
Gas sotto pressione
GHS02
Infiammabile
GHS01
Esplosivo
GHS07 Effetti più lievi per la
salute
GHS06 Tossico acuto
GHS09 Pericoloso
per l’ambiente
GHS08 Gravi effetti per la salute
Pittogramma eliminato
CONFRONTO tra i vecchi e i nuovi CRITERI DI
CLASSIFICAZIONE
Categoria
1
Categoria 2 Categoria 3 Categoria 4 Categoria 5
Molto Tossico T+
R 28
Tossico T
R 25
Nocivo Xn
R 22
CLP
DSP
5 25 50 200 300 2000 5000
AVVERTENZA pericolo pericolo pericolo attenzione attenzione
Letale Letale Letale Nocivo Può essere nocivo
Nessun
pittogramma
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
TOSSICITA’ ACUTA ORALE
Building
block
approach
DL50
mg/Kg
GHS 07
Tossicità acuta (per via orale, per via cutanea,
per inalazione), categoria di pericolo 4
Irritazione cutanea, categoria di pericolo 2
Irritazione oculare, categoria di pericolo 2
Sensibilizzazione cutanea, categoria di
pericolo 1, 1A e 1B
Tossicità specifica per organi bersaglio
(STOT) — esposizione singola, categoria di
pericolo 3
Irritazione delle vie respiratorie
Narcosi
Pittogrammi CLP di pericolo per la salute
36
GHS 08: pericolo per la salute
Sensibilizzazione delle vie respiratorie,
categoria di pericolo 1
Mutagenicità sulle cellule germinali, categorie di
pericolo 1A, 1B e 2
Cancerogenicità, categorie di pericolo 1A, 1B,
2
Tossicità per la riproduzione, categorie di
pericolo 1A, 1B e 2
Tossicità specifica per organi bersaglio—
esposizione singola (STOT-SE), categorie di
pericolo 1 e 2
Tossicità specifica per organi bersaglio —
(STOT-RE) esposizione ripetuta, categorie di
pericolo 1 e 2
Pericolo in caso di aspirazione, categoria di
pericolo 1
Pericoli per la salute
UE67/548
CLP
”pericolo di effetti irreversibili
molto gravi”
R39
”Possibilità di effetti irreversibili”
R68
Forte evidenza di danni molto
gravi, non letali, reversibili o
irreversibili nell’uomo
Forte evidenza di possibili danni
non letali, reversibili o
irreversibili nell’uomo
”Provoca danni agli organi” H370
Categoria 1
”può provocare danni
agli organi”
H371
Categoria 2
”Irritante per le vie respiratorie” R37
”L’inalazione dei vapori può
provocare sonnolenza e vertigini ”
R67
”può provocare irritazione respiratoria”
H335
”Può provocare sonnolenza e vertigini”
H336
Categoria 3
Effetti d’organo specifici
transienti Effetti
Molto tossico/Tossico Irritante Nocivo
!
Nessun
pittogramma
Tossicità Specifica per Organi Bersaglio
Esposizione Singola (STOT SE)
UE67/548
CLP
”Pericolo di grav i danni per la salute
in caso di esposizione prolungata”
R48
” Pericolo di gravi danni per lasalute
in caso di esposizione prolungata” R48
tossicità grave o ritenuto in grado di
provocare severa tossicità per
l’uomo
Effetti nocivi sull’uomo in base a
dati su animali
”Provoca danni agli organiper esposizione prolungata o ripetuta”
H372
Categoria 1
”Può provocare danni agli organi
per esposizione ripetuta o prolungata ”
H373
Categoria 2
Effetti
Tossico Nocivo
Tossicità Specifica per Organi Bersaglio
Esposizione Ripetuta (STOT RE)
CONSIGLI DI PRUDENZA P (Precautionary statements)
Sono frasi che descrivono le misure raccomandate per ridurre al minimo o prevenire gli effetti nocivi
dell’esposizione ad una sostanza o miscela pericolosa in fase di impiego o smaltimento (110 consigli
P).
Sostituiscono completamente le vecchie frasi S
I consigli di prudenza si esprimono con la lettera
P + codice a tre cifre Sono di quattro tipologie che vengono identificate dal primo numero:
2 indica un consiglio di prudenza di PREVENZIONE
3 indica un consiglio di prudenza di RISPOSTA
4 indica un consiglio di prudenza di IMMAGAZZINAMENTO
5 indica un consiglio di prudenza di ELIMINAZIONE
ESEMPI:
P233: tenere il recipiente ben chiuso
P264: Lavare accuratamente dopo l’uso
P314: In caso di malessere contattare un medico
P405: Conservare sotto chiave
P501: Smaltire il prodotto in conformità alla regolamentazione nazionale
Il CLP mantiene il vecchio meccanismo consolidato
nella DSP che suddivideva le sostanze in 2 famiglie:
SOSTANZE IN
CLASSIFICAZIONE
ARMONIZZATA
•Elenco in Allegato VI
SOSTANZE IN
AUTOCLASSIFICAZIONE
•Criteri di classificazione (Allegato I)
•Tabelle di conversione (Allegato VII)
Se per una sostanza è stata stabilita una classificazione ed etichettatura armonizzate deve essere obbligatoriamente utilizzata
Come prima tutte le sostanze per le quali non è stata
stabilita una classificazione armonizzata sono in regime
di autoclassificazione da parte del produttore/importatore
/Utilizzatore a valle.
Le miscele devono essere sempre autoclassificate.
Il sistema CLP prevede che nuove classificazioni
armonizzate (cioè vigenti per tutti come minimo) siano
stabilite a livello comunitario solo per:
• le sostanze Cancerogene, Mutagene e Tossiche per
l’apparato Riproduttivo
• i sensibilizzanti per le vie respiratorie
• le sostanze attive utilizzate nei biocidi e nei prodotti
fitosanitari
Dall’entrata in vigore del CLP sono già stati emanati 6
ATP (Adeguamenti al Progresso Tecnico) che hanno
integrato l’elenco delle classificazioni armonizzate (circa
3000 sostanze).
Per la classificazione delle sostanze
Gli Adeguamenti Tecnici (ATP)
del CLP fino ad oggi
• Il I° ATP è il Regolamento n°790/2009
• Il II° ATP è il Regolamento n° 286/2011
• Il III° ATP è il Regolamento n° 618/2012
• Il IV° ATP è il Regolamento n°487/2013
• Il V° ATP è il Regolamento n°944/2013
• Il VI° ATP è il Regolamento n°605/2014
46
Il 6° ATP (Reg.to 605/2014) (che per questa parte si applica da aprile 2015)
contiene una nuova classificazione armonizzata molto importante:
Num. sostanza Nome sostanza Num. CE Num. CAS Classificazione Etichettatura Limiti di concentrazione Note
Num. sostanza Nome sostanza Num. CE Num. CAS Classificazione Etichettatura Limiti di conc.spec Note
Lo IARC aveva classificato la formaldeide nel Gruppo
1 nel 2006 e ha confermato tale classificazione nel 2012
Nuova classificazione per la Formaldeide
STIRENE • Liquido infiammabile 3
(H226)
• Tossico per la riproduzione 2
(H261d)
• Tossico Acuto 4 (H332)
• STOT RE per organi uditivi
(H372)
• Irritante per pelle e occhi 2
(H315 e H319)
• PERICOLO
• Liquido infiammabile 3
(H226)
• Tossico Acuto 4 (H332)
• Irritante per pelle e occhi 2
(H315 e H319)
• ATTENZIONE
Nell’Allegato VI del CLP
Da VI° ATP del CLP (da 1/4/2015)
49
CLP: Inventario delle classificazioni e delle
etichettature
Il CLP istituisce un Inventario delle classificazioni e
delle etichettature di sostanze contenute in tutte:
le notifiche CLP
le registrazioni REACH
le classificazioni armonizzate (Allegato VI)
Oggi visibile a tutti
nel sito di ECHA all’indirizzo:
http://echa.europa.eu/it/information-on-
chemicals/cl-inventory-database
50
Le differenze nei CRITERI
di classificazione fra DSP e CLP impatteranno sulle miscele
Un esempio:
In Italia è attivo
l’ARCHIVIO PREPARATI (MISCELE) PERICOLOSI
(previsto dall’art.15 del D.Lgs.65/2003 e sanzionato)
presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
I responsabili dell'immissione sul mercato di una
Miscela pericolosa devono comunicare all'ISS
Entro 30 giorni dalla prima immissione sul mercato
una serie di informazioni (denominazione e
composizione quali-quantitativa della miscela, tipologie
di impiego, tipi di imballaggio, riferimenti del
responsabile)
Utilizzando apposito programma scaricabile da internet
Su WEB:
ARCHIVIO
PREPARATI
(MISCELE)
PERICOLOSI
c/o ISS
52
53
La classificazione della sostanza o miscela (secondo i
criteri dell’Allegato I) determina i pittogrammi di
pericolo, le indicazioni di pericolo (H…) e i consigli di
prudenza (P…) che devono essere riportati in etichetta
Collegamento fra classificazione ed etichettatura
Fornitore: ogni fabbricante (di sostanze), importatore,
utilizzatore a valle (anche il formulatore) o distributore
che immette sul mercato un sostanza o una miscela.
Se una sostanza o miscela è classificata come pericolosa,
i fornitori assicurano che tale sostanza o miscela sia
etichettata e imballata conformemente ai titoli III e IV
del CLP prima di immetterla sul mercato.
Gli articoli 4(5) e 4(6) precisano che i distributori e i DU
per etichettare e imballare una sostanza o una miscela
pericolosa possono utilizzare la classificazione di un
attore della catena di approvvigionamento, purchè non
ne modifichino la composizione.
CHI ETICHETTA?
IDENTIFICAZIONE PRODOTTO (denominazione, cas, EC, nome IUPAC)
(sostanze pericolose contenute)
Nome, indirizzo, telefono del fornitore
PITTOGRAMMA/I
AVVERTENZE
«pericolo» oppure «attenzione»
INDICAZIONI DEL PERICOLO H
CONSIGLI DI PRUDENZA P
(ex frasi S)
Quantitativo
nominale
Indicazioni
supplementari
Numero di autorizzazione
Nuova etichetta
BROMOBENZENE Ec. 203-623-8
ATTENZIONE
H226 Liquido e vapori infiammabili;
H315 Provoca irritazione cutanea;
H411 Tossico per gli organismi acquatici
con effetti di lunga durata;
Un esempio di etichetta
Identificatore di prodotto Avvertenze (in questo caso è Attenzione e
non Pericolo)
Indicazioni di pericolo
Pittogrammi CLP
Nome e recapiti del fornitore
P210 Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate- Non fumare
Consigli di Prudenza
XXXXXX Spa, Via XXXXX, n°
CAP CITTA’ - tel. xxxxxx
La Scheda di Sicurezza
(SDS)
La Scheda di Sicurezza (SDS) è
Linea guida ECHA
La Scheda di Sicurezza (SDS) deve:
• Essere compilata nella lingua dello Stato membro
in cui avviene l’immissione sul mercato
• Riportare la data di compilazione sulla prima
pagina, insieme alla data di eventuale revisione/modifica • Essere redatta in modo chiaro e conciso • Compilata da persona competente • Utilizzare un linguaggio semplice, chiaro e conciso ed evitare informazioni non coerenti con la classificazione
• Essere fornita gratuitamente, in modo cartaceo o elettronico al
momento della prima fornitura e ad ogni revisione con
aggiornamenti rilevanti per la salute, la sicurezza e l’ambiente.
• Non deve contenere sottosezioni prive di testo
• Predisposta a prescindere dal volume di produzione/importazione
Le SOSTANZE – Dal 1 dicembre 2010 al 1 giugno 2015
Le SOSTANZE - Dal 1 giugno 2015
Identificazione dei pericoli
Identificazione della miscela e della società
Le MISCELE: Dal 1/12/2010 al 1 giugno 2015
Direttiva
Preparati
Pericolosi
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Le MISCELE - Dal 1 giugno 2015
Identificazione dei pericoli
Elementi dell’etichetta
Pittogrammi
Avvertenza Pericolo
Indicazioni di pericolo
Classificazione della miscela
Classificazione secondo CLP
Classificazione secondo D.Lgs. 52/1997
Le MISCELE - Dal 1/12/2010 al 1 giugno 2015
Classificazione secondo CLP
Classificazione secondo D.Lgs. 52/1997
Le MISCELE - Dal 1 giugno 2015
Le 16 Sezioni della SDS
1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 2. Identificazione dei pericoli 3. Composizione/informazione sugli ingredienti 4. Misure di pronto soccorso 5. Misure di lotta antincendio 6. Misure in caso di rilascio accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento 8. Controlli dell'esposizione/Protezione individuale 9. Proprietà fisiche e chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Considerazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla regolamentazione 16. Altre informazioni
La SDS deve essere
• Completa e corretta: sequenza delle 16 sezioni
obbligatorie con tutti i sottotitoli:
• Se i dati sono non disponibili o non applicabili
l’assenza va giustificata indicando i motivi in base ai
quali le informazioni richieste non vengono fornite
• Coerente: con il CSR (Relazione Sicurezza Chimica) e
con le diverse Sezioni coerenti tra di loro anche rispetto
alla classificazione riportata nella sezione 2.1
• Comprensibile: informazioni redatte in modo chiaro e
conciso evitando acronimi, abbreviazioni, indicazioni
secondo cui «la sostanza o miscela non sono pericolose»
o «può essere pericolosa» o «innocua»
69
Sezione 1: Identificazione della sostanza o della
miscela e della società/impresa
Per le sostanze soggette a registrazione deve essere
indicato il numero di registrazione assegnato
Quando è richiesto un CSR (Relazione Sicurezza
Chimica) i fornitori devono indicare l’uso o gli usi
identificati pertinenti mediante una breve
(comprensibile) descrizione .
Devono essere indicati gli usi pertinenti per il
destinatario della sostanza/miscela
Se del caso devono essere forniti gli usi sconsigliati e
le relative motivazioni.
Da Linee Guida ECHA-vers.02-dicembre 2013
Sezione 1: Identificazione della sostanza o della
miscela e della società/impresa (continua)
• Deve essere indicata la e-mail della persona competente responsabile della SdS
• Deve essere indicato il numero di emergenza dei CAV (Centri Antiveleno) specificando se il numero è disponibile solo nelle ore d’ufficio o se vengono forniti solo specifici tipi di informazioni
72
Sezione 7 «Manipolazione ed immagazzinamento
Deve fornire informazioni sulle misure protettive per la
manipolazione sicura e sulle misure tecniche raccomandate per
prevenire la formazione di aerosol e polveri e per ridurre il
rilascio della sostanza nell'ambiente.
Vi devono essere inoltre raccomandazioni generiche sull’igiene
professionale
Si forniscono inoltre raccomandazioni su disposizioni specifiche
relative alle condizioni per un immagazzinamento sicuro, fra cui:
• progettazione specifica dei locali o dei contenitori di stoccaggio
• materiali incompatibili (compresi l’imballaggio)
• condizioni di immagazzinamento (limiti/intervalli di umidità,
luce, ecc.)
• impianto elettrico speciale, prevenzione dell'accumulo di elettricità
statica
Sezione 8: Controllo
dell’esposizione/protezione individuale (continua)
Va specificato il tipo di protezione individuale:
• per occhi/volto
• Per mani: specificare il tipo di guanti compresi il tipo
di materiale ed il suo spessore, tempi di permeazione
• Per la protezione respiratoria:
specificare il tipo, indicando gli idonei filtri anti-
particolato e le maschere idonee oppure gli
autorespiratori
Sezione 9: Proprietà fisiche e chimiche
Si identificano chiaramente le seguenti proprietà:
a) Aspetto: con la granulometria e il colore
b) Odore
c) Soglia olfattiva
d) pH
e) Punto di fusione/punto di congelamento.
f) Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione
g) Punto di infiammabilità
h) Tasso di evaporazione
i) Infiammabilità (solidi, gas)
j) Limiti superiore/inferiore di infiammabilità o di
esplosività.
Sezione 9: Proprietà fisiche e chimiche (continua)
k) Tensione di vapore
l) Densità di vapore
m) Densità relativa
n) La solubilità
o) Coefficiente di ripartizione: n-ottanolo/acqua.
p) Temperatura di autoaccensione
q) Temperatura di decomposizione
r) Viscosità
s) Proprietà esplosive
t) Proprietà ossidanti.
Se è indicato che una determinata proprietà non si
applica se ne forniscono i motivi.
Sezione 10: Stabilità e reattività
Va indicato:
• Se la sostanza è stabile o instabile in ambiente normale e nelle condizioni di temperatura e di pressione previste durante lo stoccaggio e la manipolazione
• Se la sostanza reagisce o polimerizza rilasciando calore o pressione in eccesso o creando altre condizioni pericolose
• Condizioni da evitare (Temperatura, pressione, luce, urti, vibrazioni)
• Materiali incompatibili: sostanze con le quali la sostanza potrebbe reagire, quali acqua, aria, acidi, basi, agenti ossidanti.
• Prodotti di decomposizione pericolosi
Sezione 11: Informazioni Tossicologiche
• Si rivolge prevalentemente al personale medico, a
professionisti della salute e sicurezza del lavoro e a tossicologi
• Deve essere fornita descrizione breve, ma completa e
comprensibile dei vari effetti tossicologici e dei dati disponibili
impiegati per identificarli, comprese informazioni adeguate su:
• Tossicocinetica
• Metabolismo
• Distribuzione
Sezione 15: Informazioni sulla regolamentazione
Non vanno più riportati gli elementi dell’etichetta
(sono nella sezione 2)
• Vanno riportate informazioni su altre
regolamentazioni, es: normativa Seveso, normative
specifiche nazionali su salute e sicurezza, ecc
• Va riportato se la sostanza o miscela è oggetto di
Autorizzazione o Restrizione
• Va indicato se, per la sostanza o la miscela, il fornitore
ha effettuato una Valutazione della Sicurezza
Chimica (CSA)
• informazioni supplementari su biocidi e antiparassitari e
per i detergenti (Regolamento 648/2004/CE)
Sezione 16: Altre informazioni
Informazioni pertinenti alla compilazione della SDS e altre
informazioni non fornite nelle precedenti sezioni:
• informazioni sulla revisione della SDS
• legenda abbreviazioni, riferimenti bibliografici, fonti di
dati
• elenco Indicazioni H e Consigli P (fino a 1/6/2015
frasi R e S) con i testi completi
• indicazioni su eventuali formazioni adeguate per i
lavoratori al fine di garantire la protezione della
salute umana e dell’ambiente
Se un fornitore sceglie di identificare e comunicare le informazioni sulla classificazione in conformità al Regolamento
CLP la include in questa Sezione (fino al 31 maggio 2015).
Inizialmente del Fabbricante, Importatore o Rappresentante
Esclusivo (OR).
Anche gli attori più in basso nella catena di approvvigionamento
devono fornire una SDS, facendo ricorso alle informazioni ricevute
dai loro fornitori, verificandone l'adeguatezza e
implementandole secondo le esigenze specifiche dei propri clienti.
I fornitori (chi immette sul mercato) di una sostanza o miscela
sono responsabili per i suoi contenuti, anche nel caso in cui non
siano stati loro in prima persona a preparare la SDS
Le informazioni ricevute dai loro fornitori costituiscono una fonte
informativa utile e pertinente per la compilazione delle SDS
Rimarrà a loro carico la responsabilità in merito all'accuratezza
delle informazioni presenti nelle SDS (anche se le SDS sono
distribuite in lingue diverse da quella originariamente utilizzata per
la compilazione).
DI CHI E’ LA RESPONSABILITA’ DELLA SDS?
Dal primo giugno 2015 • Le SDS di miscele e sostanze devono essere
redatte secondo Allegato II del Reg.to 453/2010
• Anche le miscele devono essere
obbligatoriamente etichettate secondo CLP
salvo deroga fino al primo giugno 2017 per
quelle immesse sul mercato prima di tale data
• Obbligo di fornire SDS su richiesta per miscele
contenenti sensibilizzanti per la pelle e per vie
respiratorie cat.1A se > 0,01% (2° ATP del CLP) In Etichetta la frase EUH 210
“Scheda di sicurezza disponibile su
richiesta”
I riflessi dei Regolamenti REACH e
CLP sulla
Valutazione del rischio da agenti
chimici pericolosi
ai sensi del D.Lgs.81/08
Il percorso previsto dal Titolo IX- D.Lgs.81/08
per gli Agenti Chimici Pericolosi (estratto da nostre “Linee Guida n.7”da sito AUSL Piacenza)
Applicare le Misure Generali di Prevenzione
Valutare i rischi:
•Per la Sicurezza
•Per la Salute
Identificazione pericoli
Valutazione:
• con Modelli
• con Misurazioni
Identificare ed adottare le Misure di
Prevenzione e Protezione CLP
85
• Sostituzione
• Progettazione processi
lavorativi
• Misure organizzative
•DPI
• Sorveglianza Sanitaria
Effettuare le Misurazioni Periodiche
Il Documento di valutazione per il
Rischio Chimico
Le Misure di
Prevenzione
e Protezione
86
Per la valutazione dei rischi
da agenti chimici pericolosi
• Prendere in esame la mansione e/o la postazione del
lavoratore o del gruppo omogeneo esposto
• Individuare tutti gli agenti chimici utilizzati o che si
sviluppano
• La valutazione riguarda il Rischio a cui è esposto il
lavoratore durante la sua giornata di lavoro
• In caso di elevata variabilità è consigliato considerare
la giornata peggiore
87
Individuazione degli Agenti Chimici Pericolosi
• Lista completa degli agenti chimici presenti
• Numero di CAS dell’agente chimico
• Etichetta e Scheda di Sicurezza (SDS) aggiornata
• I pericoli per la Salute : Indicazioni di pericolo H per
Inalazione, pelle, occhi, ingestione (SDS-Sezioni 2 e 3)
• I pericoli per la Sicurezza (SDS-Sezioni 2 e 3)
• Le caratteristiche chimico-fisiche (SDS-Sezione 9)
• La stabilità e la reattività (SDS-Sezione 10)
• Considerare il Valore Limite di esposizione Professionale (SDS- Sezione 8)
Per ulteriori informazioni Siti web e banche dati
Le sezioni della SDS utili per la
valutazione rischio
Sezione 1
• Numero di Registrazione della sostanza
• Usi Consigliati e Sconsigliati
Sezione 2 e 3
• Informazioni sui Pericoli
88
• Sezione 7. Manipolazione ed
immagazzinamento
• Sezione 8. Controlli dell'esposizione/Protezione
individuale
• Sezione 9. Proprietà fisiche e chimiche
• Sezione 10. Stabilità e reattività
• Sezione 11. Informazioni tossicologiche
89
Altre sezioni della SDS utili per la
valutazione rischio (continua):
90
Valutazione della Sicurezza Chimica (CSA) e
Relazione sulla Sicurezza Chimica (CSR)
Per le tutte le sostanze soggette a registrazione e
prodotte e/o importate in quantitativi > 10 ton/anno
va effettuata una CSA e compilata una CSR.
Lo scopo della Valutazione (CSA) è quello di valutare i rischi
derivanti dalla fabbricazione e dall’uso di una sostanza e di
garantire che tali rischi siano opportunamente controllati.
La Relazione (CSR) va presentata a ECHA attraverso il dossier di
registrazione e documenta i risultati ottenuti dalla Valutazione
(CSA)
91
Valutazione della Sicurezza Chimica (CSA) Deve contenere le seguenti fasi:
•Valutazione dei pericoli fisico-chimici
•Valutazione dei pericoli per la salute umana (DNEL: Livelli senza
effetti avversi)
•Valutazione dei pericoli per l’ambiente (PNEC)
•Valutazione PBT e vPvB
Nel caso in cui la sostanza, in base alle valutazioni di
cui sopra, risulti pericolosa o PBT o vPvB
occorre procedere anche con
la Valutazione dell’esposizione per tutti gli usi
identificati della sostanza e per le conseguenti fasi del suo
ciclo di vita, inclusa la creazione degli
Scenari di Esposizione (contenuti nella SDS estesa)
SCENARIO DI ESPOSIZIONE
E’ l'insieme delle condizioni,
comprese le Condizioni Operative (OC) e
le Misure di Gestione dei Rischi (RMM),
che descrivono il modo in cui la sostanza è fabbricata o
utilizzata durante il suo ciclo di vita
e il modo in cui il fabbricante o l'importatore controlla o
raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare
l'esposizione delle persone e dell'ambiente.
se RCR (Valore Stimato/DNEL ) < 1
il rischio è SOTTO CONTROLLO
L’Utilizzatore a Valle deve
Verificare la conformità delle proprie condizioni d’uso
in relazione a quelle d’uso sicuro indicate negli Scenari di
Esposizione per intraprendere azioni adeguate
Informare i propri fornitori se si hanno nuove
informazioni relative ai rischi delle sostanze oppure se le
Misure di Gestione del rischio indicate negli Scenari di
Esposizione non sono ritenute adeguate
Lo «scaling» (messa in scala) è un metodo matematico
con cui l’Utilizzatore a Valle dimostra
che sta operando all’interno delle
condizioni descritte nello Scenario di Esposizione
Le informazioni contenute negli Scenari di
Esposizione (nella SDSestesa)
utilizzate per la stima delle esposizioni
nei modelli disponibili a questo scopo
(es. «ECETOC TRA»)
possono costituire una fonte di preziose
informazioni per il Datore di lavoro
che deve effettuare la Valutazione del Rischio da
agenti chimici pericolosi (Titolo IX-D.Lgs.81/08)
94
Le variabili utilizzate dal Modello
ECETOC TRA
• Proprietà chimico-fisiche
• Settore di utilizzo
• Luogo di esecuzione
• Presenza di ventilazione generalizzata e di
impianti aspirazione localizzata
• Durata attività
• Utilizzo di DPI respiratori
• Concentrazione di sostanze in miscele
95
Per il Datore di lavoro
E’ obbligatorio il rispetto dei Valori Limite di
Esposizione Professionali (VLEP)
In assenza di VLEP
i valori DNEL (livelli ai quali gli uomini possono essere
esposti a breve o lungo termine senza evidenziare effetti
avversi) o DMEL (associati a piccola probabilità di per
esempio sviluppare il cancro per un’esposizione che dura
l’intera vita lavorativa)
potrebbero essere presi in considerazione per la
valutazione o per controllo di efficacia delle
misure di tutela 96
Portale «SUBPORT» :
www.subsport.eu
concepito da BAuA
(Istituto Federale Tedesco per Salute e
Sicurezza)
per facilitare la sostituzione delle sostanze
chimiche
97
La situazione reale
• I contenuti delle linee guida ECHA per le
SDS comprese quelle con gli Scenari di
Esposizione non vengono rispettati.
• BAuA (Istituto Federale Tedesco per Salute e
Sicurezza) ha lanciato una «proposta ricerca»
per migliorare i contenuti relativi alle misure
di gestione del rischio basato sugli scenari di
esposizione REACH
98
Le principali carenze che abbiamo riscontrato
nelle Schede di Sicurezza
• La sezione 3 delle miscele non completa con la nuova
classificazione CLP delle sostanze
• Sezione 9 e 11: con «n.d.» (non disponibili) senza
nessuna giustificazione
• Sezione 8: le Protezioni Personali genericamente
elencate senza indicazioni specifiche («mascherina per
le vie respiratorie, guanti, occhiali)
• Altre Sezioni (4,5,6,7) con generiche raccomandazioni
99
100
Ringrazio
per
l’attenzione