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Inspecta S.r.l. Sede legale e operativa Corso Alessandro Tassoni, 79/5 10143 Torino - Italia P. IVA 10532430013 Tel. +39 011 311 78 53 Fax +39 011 070 49 59 E-mail [email protected] Web www.inspecta.it 09 2018/04/10 Il RSGQ ing. Marco Martinetto Il RSGQ ing. Marco Martinetto Il Presidente p.i. Carlo Maffei REVISIONE DATA REDAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE Il contenuto del presente documento è di proprietà esclusiva della Società Inspecta s.r.l.. Senza autorizzazione scritta della Società, il documento non può venire comunicato a terzi né riprodotto in tutto o in parte. REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO

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Inspecta S.r.l.

Sede legale e operativa

Corso Alessandro Tassoni, 79/5 10143 Torino - Italia

P. IVA 10532430013 Tel. +39 011 311 78 53 Fax +39 011 070 49 59

E-mail [email protected] Web www.inspecta.it

09 2018/04/10

Il RSGQ ing. Marco Martinetto

Il RSGQ ing. Marco Martinetto

Il Presidente p.i. Carlo Maffei

REVISIONE DATA REDAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE

Il contenuto del presente documento è di proprietà esclusiva della Società Inspecta s.r.l..

Senza autorizzazione scritta della Società, il documento non può venire comunicato a terzi né riprodotto in tutto o in parte.

REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE DI

PRODOTTO

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Regolamento per la certificazione di prodotto

Is.Reg_Cer.2011.09

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INDICE

1. SCOPO ....................................................................................................................................................... 4

2. CAMPO DI APPLICAZIONE ..................................................................................................................... 5

3. RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................................................ 5

4. CRITERI GENERALI DI APPLICAZIONE DEGLI SCHEMI ....................................................................... 5

5. RISERVATEZZA .......................................................................................................................................... 6

6. SCHEMA DI CERTIFICAZIONE ................................................................................................................ 6 6.1. Offerta e richiesta di certificazione .................................................................................................. 7 6.2. Pianificazione delle attività ................................................................................................................ 7 6.3. Esame UE di Tipo (Modulo B – Allegato IVb Direttiva 2014/33/UE) ....................................... 7 6.4. Verifica dell’unità (Modulo G – Allegato VIII Direttiva 2014/33/UE) ...................................... 9 6.5. Esame Finale (Modulo F – Allegato V Direttiva 2014/33/UE) ................................................. 10 6.6. Certificazioni di impianti ascensori in deroga ............................................................................... 12 6.7. Verifiche periodiche e straordinarie (DPR 162/99 e smi) .......................................................... 13 6.8. Comitato Tecnico e Comitato di Indipendenza e Imparzialità ................................................... 16 6.9. Modifiche delle norme e/o delle condizioni di rilascio delle certificazioni ............................. 16

7. USO DEL MARCHIO ............................................................................................................................... 17

8. MARCATURA CE ..................................................................................................................................... 17

9. USO DEL CERTIFICATO DI CONFORMITA’ ........................................................................................ 18

10. IMPEGNI DEL RICHIEDENTE ................................................................................................................ 18

11. PERIODO DI VALIDITÀ DELLA CERTIFICAZIONE ............................................................................ 19

12. RECLAMI E RICORSI ............................................................................................................................. 19 12.1. Gestione dei reclami e dei ricorsi ................................................................................................. 19

13. REGISTRAZIONI E PUBBLICAZIONI................................................................................................... 20 13.1. Registrazioni ...................................................................................................................................... 20 13.2. Pubblicazioni ..................................................................................................................................... 20

14. VISITE SUPPLEMENTARI ...................................................................................................................... 20

15. SOSPENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE .......................................................................................... 20

16. RITIRO DELLA CERTIFICAZIONE ......................................................................................................... 21

17. RINUNCIA .............................................................................................................................................. 22

18. TARIFFE................................................................................................................................................... 23

19. CONDIZIONI DI PAGAMENTO ......................................................................................................... 23

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DESCRIZIONE DELLE REVISIONI

Data Revisione Punti modificati Descrizione modifica

2011/06/30 00 - Emissione iniziale

2012/09/25 01 12.3 Aggiornamento

2013/10/30 02 Intestazione Aggiornamento sede e firmatari

2014/04/24 03 3, 6.3, 14, 16 Aggiornamento

2014/09/12 04 6, 10 1° Aggiornamento Accredia

2014/12/12 05 1, 6.12, 7.6, 7.7, 7.13, 7.14,

10.1.2, 13.1, 13.3, 14.1 2° Aggiornamento Accredia

2015/02/10 06 Vari Eliminati i riferimenti ai moduli di si-

stema

2016/02/12 07 Vari

Aggiornamento sede Aggiornamento a Direttiva

2014/33/UE Aggiornamento alle norme EN 81-20 ed

EN 81-50 Introdotta gestione procedura “impianti

in deroga”

2017/07/31 08 2, 7, Vari

Inseriti i riferimenti al DPR 23/2017 Eliminati i riferimenti all’art.5 DPR

162/99 e smi Eliminati i riferimenti alle Appendici C e

D delle norme UNI EN 81-1/2 Aggiornamento gestione uso del mar-

chio IS e Accredia

2018/04/10 09 6.3, 6.7, 11 3° Aggiornamento Accredia (Rif.audit

21-22/09/2017)

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1. SCOPO

Il presente documento definisce e descrive le procedure applicate da Inspecta s.r.l. (IS) per la certificazione di prodotto con riferimento a schemi di certificazione (norme e regole tecniche, disposizioni legislative nazionali, ecc.) o direttive comunitarie.

La certificazione di prodotto è applicabile principalmente ai prodotti fabbricati in serie e comporta l’emissione di un certificato di conformità e di una licenza d’uso di un marchio da apporre su ogni singolo prodotto.

In particolare il presente documento si applica a:

▪ iter di certificazione del prodotto;

▪ rilascio e sorveglianza della certificazione;

▪ uso del certificato di conformità (attestato di certificazione) e della licenza d’uso del marchio, che viene

concessa in automatico al rilascio del certificato stesso;

▪ reclami, ricorsi, sospensioni, revoca e rinuncia.

Mediante le presenti Condizioni Contrattuali IS si impegna a svolgere una valutazione di conformità del prodotto rispetto alla norma di riferimento indicata nello schema di certificazione/direttiva e, in caso positivo, ad emettere il relativo certificato di conformità (attestato di certificazione) e licenza d’uso del marchio laddove previsto.

IS non intende né può assumere alcun obbligo circa l’esito positivo della verifica di conformità, né in merito all’emis-sione del certificato.

La certificazione CE di un prodotto è definita dalle direttive comunitarie e i criteri ivi stabiliti costituiscono riferimento fondamentale cui IS si attiene rigorosamente.

Le direttive stesse stabiliscono altresì le regole in base a cui la certificazione deve essere rilasciata, mantenuta, sospesa, revocata, come pure le regole da seguire quando vi siano importanti modifiche relative al prodotto o al produttore.

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2. CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente regolamento si applica alle attività di certificazione di prodotto qui di seguito specificate:

MARCATURA CE

PRODOTTO DIRETTIVA DI RI-FERIMENTO

DECRETO DI ATTUAZIONE ATTUALE AMBITO DI AU-TORIZZAZIONE

ACRONIMO DI-RETTIVA

Ascensori 2014/33/UE del 26/02/2014

DPR 23 del 10/01/2017 Moduli B, F e G

Allegati IVB, V, VIII

LD

L’elenco aggiornato delle norme armonizzate di riferimento è consultabile all’indirizzo internet http://eur-lex.europa.eu

DISPOSIZIONI LEGISLATIVE NAZIONALI

PRODOTTO DISPOSIZIONI LEGISLATIVE NAZIONALI

Ascensori Capo II del DPR 162 del 30/04/1999 e smi

DPR 8/2015 e Decreto Ministeriale 19/03/2015

3. RIFERIMENTI NORMATIVI

Le norme e/o gli schemi di riferimento sono da ritenersi applicabili nella versione dell’ultima edizione pubblicata, fatto salvo il periodo di transizione eventualmente definito.

I documenti normativi o legali di riferimento per la certificazione dei singoli prodotti sono riportati negli schemi di certificazione.

▪ UNI CEI EN ISO/IEC 17065 “Valutazione della conformità - Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi“;

▪ UNI CEI EN ISO/IEC 17020 “Criteri generali per il funzionamento dei vari tipi di organismi che effettuano attività di ispezione” (relativamente alle ispezioni ai sensi degli art. 13 e 14 del DPR 162/99 e smi);

▪ Regolamento RG-01 “Regolamento per l’accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione - Parte Generale”;

▪ Regolamento RG-01-03 “Regolamento per l’accreditamento degli Organismi di Certificazione del Pro-dotto”;

▪ Regolamento RG-01-04 “Regolamento per l’accreditamento degli Organismi di Ispezione”.

4. CRITERI GENERALI DI APPLICAZIONE DEGLI SCHEMI

Le politiche e le procedure di certificazione si basano sui seguenti assiomi:

▪ non sono discriminatorie nei confronti di alcuno e vengono gestite in modo imparziale;

▪ l’accesso ai servizi di certificazione viene concesso a chiunque purché rispetti i requisiti richiesti;

▪ non vengono poste in atto condizioni (finanziarie o altre) indebite nei confronti di nessuno;

▪ l’attività di certificazione nei confronti di un Cliente non è viziata da alcuna forma di discriminazione o di favoritismo; in particolare non costituisce condizione discriminatoria la dimensione del Richiedente o l’ap-partenenza a particolari associazioni o gruppi;

▪ i criteri di certificazione dei prodotti seguono rigorosamente quanto indicato dalle direttive, dai regolamenti e dalle norme tecniche specifiche.

IS non svolge attività di consulenza a supporto del Richiedente la certificazione di prodotto oggetto di valutazione di conformità.

In particolare si ricorda che IS non svolge attività di consulenza nell’ambito di applicazione delle direttive per cui è autorizzata, salvo la normale attività d’informazione ed orientamento alle società richiedenti la certificazione.

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Scopo della certificazione è la verifica della conformità dei sistemi di gestione o dei prodotti alle direttive di pro-dotto e alle norme armonizzate di riferimento indicate nella richiesta di certificazione. Non rientra in tale ambito la valutazione del rispetto di altre possibili norme non direttamente connesse con tali sistemi o prodotti, la cui applica-zione resta di esclusiva responsabilità del Richiedente. Ad esempio, per il prodotto ascensore, risulta esclusa la valutazione di aspetti tipici legati all’edificio in cui l’impianto è installato (accessibilità, antincendio, ecc.).

Affinché possa essere attivato il processo di certificazione sono necessarie le seguenti condizioni:

▪ accettazione delle condizioni procedurali e contrattuali contenute nel presente documento e nella richiesta di certificazione;

▪ identificazione e controllo dei requisiti cogenti per leggi e/o regolamenti relativi ai prodotti e/o servizi oggetto della certificazione.

La concessione della certificazione e il mantenimento della sua registrazione sono subordinati, oltre ai risultati finali

di valutazione e di sorveglianza, al rispetto del presente documento ed al pagamento degli importi tariffari previsti.

Il Richiedente deve fornire il supporto necessario per la conduzione delle valutazioni, inclusa:

▪ la messa a disposizione al personale IS incaricato delle visite ispettive (e ad eventuali osservatori in affian-camento) di tutta la documentazione relativa al prodotto oggetto di certificazione, nonché la documenta-zione di riferimento per gli elementi di SGQ richiesti e le relative registrazioni

▪ consentire il libero accesso, in condizioni di sicurezza, a tutte le proprie aree/uffici/settori ove vengono svolte attività rilevanti per il prodotto oggetto della certificazione

▪ consentire l’intervista del personale coinvolto nelle suddette attività.

Il Richiedente deve segnalare a IS l’esistenza di aree alle quali non è consentito l’accesso, fornendone le motivazioni; tuttavia non può essere negato l’accesso ad aree coinvolte nelle attività di fabbricazione del prodotto. Se richiesto, IS fornirà ogni ulteriore informazione e chiarimento sul contenuto del presente documento e su ogni altro aspetto relativo alla propria attività.

5. RISERVATEZZA

Tutti i documenti (lettere, comunicazioni, ecc. ...) relativi alle attività di certificazione del prodotto del Richiedente sono considerati riservati e sono gestiti in conformità alte disposizioni legislative vigenti in materia di tutela della privacy.

L’accesso e la consultazione ai documenti di registrazione è riservato solo alle funzioni coinvolte nell’iter di certifica-zione ed al Richiedente in oggetto come indicato anche nel manuale di qualità di IS.

Tutto il personale coinvolto nell’attività di certificazione firma degli impegni di riservatezza che fanno parte inte-grante del rapporto contrattuale.

Gli impegni di riservatezza esplicitamente prevedono che le informazioni eventualmente acquisite nel corso dello svolgimento delle attività di certificazione non siano divulgate a soggetti diversi da quello coinvolto nelle attività a meno di autorizzazione scritta. Nel caso tali informazioni siano richieste da Pubbliche Autorità, ove permesso dalla legge, ne sarà data comunicazione alla parte interessata.

Nel caso in cui informazioni relative al Cliente debbano essere divulgate per obblighi di legge, IS invia preventiva-mente notifica scritta al Cliente stesso.

6. SCHEMA DI CERTIFICAZIONE

Si riporta di seguito il processo relativo allo schema di certificazione cogente (direttiva).

L’attività di certificazione è determinata dalla direttiva di riferimento e può consistere in:

▪ Esame del tipo di prodotto;

▪ Esame di un unico prodotto;

▪ Esame della progettazione di un prodotto o di un insieme di prodotti;

▪ Esame finale di un prodotto;

▪ Controllo a campione di prodotti;

▪ Specifici moduli certificativi indicati nella direttiva.

Sono inoltre svolte attività di verifica in riferimento a specifiche norme cogenti.

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6.1. Offerta e richiesta di certificazione

In ogni direttiva è specificata la procedura di certificazione, la documentazione tecnica necessaria e l’ambito di applicazione, nonché i diritti e i doveri del Richiedente. Qualora per una specifica direttiva sopraggiunga una mo-difica della stessa nell’iter certificativo sarà cura di IS informare il Cliente che ne fa domanda. Analogamente avverrà per la documentazione necessaria.

Al di là degli specifici requisiti e modalità relative alla singola direttiva viene in ogni caso richiesto che quanto previsto dalla procedura di certificazione sia rispettato.

Per ogni procedura di valutazione scelta dal Richiedente sono predisposti specifici formati da utilizzare come “Ri-chiesta di certificazione” che vengono inviati a IS debitamente firmati da un legale rappresentante del Richiedente.

Il modulo di richiesta di certificazione e la documentazione contrattuale debitamente firmata (offerta trasmessa al

Richiedente) contengono almeno le seguenti informazioni:

▪ denominazione, ragione sociale, indirizzo, stato giuridico del Richiedente;

▪ tipologia di prodotti da sottoporre a verifica e, se pertinenti, le informazioni riguardanti il sistema qualità

e le attività che copre;

▪ procedura di valutazione prevista dal documento di riferimento e scelta dal Richiedente;

▪ impegno da parte del Richiedente a rispettare i requisiti definiti da IS e a mettere a disposizione tutta la documentazione, il prodotto o campioni di prodotto necessari e le informazioni per lo svolgimento delle attività di certificazione;

▪ La dicitura con la quale il Richiedente “dichiara di non aver presentato analoga richiesta presso altro Or-ganismo Notificato della Comunità Europea. In caso di attività regolamentate dal decreto ministeriale del 19/03/2015 relativamente agli impianti ascensori in deroga tale dichiarazione non riporta la dicitura “Comunità Europea”.

A seguito di una domanda di certificazione possono essere rilasciate informazioni aggiuntive oltre a quelle fornite precedentemente al Richiedente sul contenuto della stessa. Al ricevimento della richiesta di certificazione e della documentazione contrattuale IS esegue un riesame di tali documenti.

6.2. Pianificazione delle attività

Le attività vengono pianificate in accordo con quanto previsto dalle procedure specifiche e vengono comunicate al Richiedente i tempi e le date di esecuzione delle attività nonché gli ispettori.

Nel caso in cui si operi una valutazione del sistema di qualità, nel gruppo di verifica è sempre presente un esperto del settore cui appartiene il prodotto da certificare.

6.3. Esame UE di Tipo (Modulo B – Allegato IVb Direttiva 2014/33/UE)

APPLICABILITÀ L’Esame UE del Tipo degli ascensori è la procedura con cui un organismo notificato accerta e dichiara che un ascen-sore modello o un ascensore per il quale non sia prevista alcuna estensione o variante soddisfa le disposizioni della direttiva. L’attività si compone di due fasi: esame della documentazione tecnica e verifica di uno o più esemplari del prodotto.

IS esamina la documentazione tecnica dell’ascensore ed esegue le prove opportune uno o più esemplari del prodotto utilizzando le norme armonizzate previste dalla Direttiva 2014/33/UE o prove equivalenti. Se l’esito dei controlli è positivo IS redige un certificato di approvazione del tipo. L’installatore è tenuto ad informare IS di tutte le modifiche al tipo approvato, comprese le modifiche non specificate nella documentazione tecnica ini-ziale, qualora possano influire sulla conformità dell’ascensore ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza di cui all’allegato I o sulle condizioni di validità del certificato di esame UE del tipo.

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DESCRIZIONE DEL PROCESSO

DOMANDA PER LA VERIFICA DI CONFORMITA’ Il Cliente affida a IS l'incarico di verifica di Esame UE del Tipo in accordo con la procedura di cui all’allegato IVb della Direttiva 2014/33/UE, utilizzando il modulo di richiesta di certificazione LIFT.mod.009 e attestando di non aver già inviato la richiesta ad altri Organismi Notificati. Alla domanda deve essere allegata la documentazione tecnica, che deve essere completa di relazioni, rapporti di prova, certificati dei componenti, schemi, disegni, calcoli e quanto altro richiesto dalla norma di riferimento. Il Cliente deve definire le varianti costruttive previste per il tipo di prodotto. Qualora l’impianto non sia integralmente conforme alle norme armonizzate dovrà essere fornita la documentazione relativa alle soluzioni adottate per soddisfare i requisiti essenziali di sicurezza e di salute previsti dall’Allegato I della Direttiva 2014/33/UE.

ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE Il Responsabile Tecnico (RT), ricevuto l’incarico di verifica, lo inserisce nel sistema informativo di IS per la gestione delle attività sulla Direttiva 2014/33/UE. Successivamente, tecnici qualificati ed incaricati dell’esecuzione della verifica di conformità, procedono all’esame della completezza e congruità della documentazione tecnica allegata all’incarico, utilizzando e compilando come supporto i moduli LIFT.mod.010 e LIFT.mod.014. Se la documentazione fosse incompleta/incongrua, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, richiedendone l’integrazione e specificando per iscritto gli aspetti carenti o errati o dubbi. Il Cliente deve fornire adeguata risposta alle osservazioni formulate.

PIANIFICAZIONE DELLA VERIFICA DI CONFORMITA’ Prima della verifica di conformità sul sito (o sui siti) ove è installato l’esemplare (ove sono installati gli esemplari) dell’ascensore da verificare, il tecnico incaricato pianifica la verifica con il Cliente, in conformità all'incarico ricevuto.

ESAME DELL'IMPIANTO - CONTROLLI E PROVE In accordo con quanto stabilito con il Cliente, il tecnico incaricato provvede ad esaminare uno o più esemplari del prodotto, verificando la conformità del tipo alle caratteristiche specificate nella documentazione approvata ed ese-gue le prove necessarie a garantire il rispetto dei requisiti specificati. Scopo del controllo è di verificare se le soluzioni adottate dal Cliente soddisfino i requisiti della direttiva. Le prove possono essere eseguite direttamente dal verificatore, utilizzando e compilando il modulo LIFT.mod.076 (LIFT.mod.013), o da laboratori accreditati. I pesi e le eventuali attrezzature di supporto per le prove di carico e sovraccarico sull’impianto ascensore dovranno essere forniti dal Cliente. Il tecnico incaricato della verifica dovrà invece essere dotato dei necessari strumenti di misura e controllo tarati. Al termine delle operazioni di prova e controllo, il tecnico incaricato compilerà il modulo LIFT.mod.040. Se le risultanze dell’esame non sono positive vengono segnalate al Cliente le relative motivazioni in modo che egli possa provvedere alla loro risoluzione. Una eventuale nuova visita sull’impianto potrà essere effettuata solo dopo che il Cliente avrà provveduto ad elimi-nare le non conformità riscontrate e segnalate.

PROVE DI LABORATORIO Le prove di laboratorio che si dovessero rendere necessarie saranno condotte su campioni che siano rappresentativi del prodotto, secondo quanto indicato dalla direttiva e dalle norme tecniche di riferimento. I laboratori dovranno essere accreditati dall’ente di accreditamento o preventivamente qualificati da IS secondo le proprie procedure interne di qualifica. IS si riserva la facoltà di assistere alle eventuali prove condotte dai laboratori e, nel caso, di validarne l’esecuzione.

CERTIFICATO DI CONFORMITA’ Se l’esito dell’esame è positivo il Comitato Tecnico di delibera procederà ad una disamina formale della documen-tazione. Se l’esito del controllo sarà positivo redigerà il modulo LIFT.mod.051, invierà a RT la proposta di certifica-zione e una bozza del certificato UE per la successiva firma. Con il rilascio del certificato LIFT.mod.016 IS autorizzerà la produzione in serie del prodotto.

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Se la disamina del Comitato Tecnico di delibera è negativa il verificatore sarà informato tempestivamente, illu-strando i motivi dell’esito negativo. L’invio del rapporto di verifica a RT e la successiva emissione del certificato di esame di tipo avverrà solo dopo che il tecnico incaricato avrà provveduto ad eliminare le non conformità.

EVOLUZIONE DEL PROGRESSO TECNOLOGICO E’ compito di IS seguire l’evoluzione tecnologica del prodotto e valutare se il tipo approvato continua ad essere conforme ai RESS della direttiva 2014/33/UE. Se tale progresso richiede ulteriori indagini IS informa l’installatore della necessità di una revisione della certificazione. Qualora l’installatore non adempia a tale richiesta il certificato potrà essere ritirato.

6.4. Verifica dell’unità (Modulo G – Allegato VIII Direttiva 2014/33/UE)

APPLICABILITÀ La procedura “Verifica dell’unità per gli ascensori” si utilizza nei casi in cui debba essere certificato un ascensore non di serie. Nel caso specifico vengono seguiti gli stessi criteri adottati per l’esame di tipo, tenendo conto che l’esame si limita ad un prodotto che non presenta alcuna variante. IS esamina la documentazione tecnica dell’ascensore ed esegue le prove opportune, definite nelle norme armonizzate previste dalla Direttiva 2014/33/UE, o prove equivalenti, per verificarne la conformità ai requisiti della citata Direttiva. Se l’ascensore è conforme alle disposizioni della Direttiva 2014/33/UE, IS redige un certificato di conformità relativo alle prove effettuate e fa apporre il numero di identificazione di IS come Organismo Notificato per la Direttiva 2014/33/UE (2352) a lato della marcatura CE. DESCRIZIONE DEL PROCESSO

DOMANDA PER LA VERIFICA DI CONFORMITA’ L’Installatore affida a IS l'incarico di verifica dell’unità per gli ascensori in accordo con la procedura di cui all’allegato VIII della Direttiva 2014/33/UE, utilizzando il modulo di richiesta di certificazione LIFT.mod.009 e attestando di non aver già inviato la richiesta ad altri Organismi Notificati. Alla domanda deve essere allegata la documentazione tecnica dell’impianto costituita dai documenti richiamati dall’Appendice B della norma UNI EN 81-20. Qualora l’impianto non sia integralmente conforme alle norme armonizzate dovrà essere fornita la documentazione relativa alle soluzioni adottate per soddisfare i requisiti essenziali di sicurezza e di salute previsti dall’Allegato I della Direttiva 2014/33/UE. Qualora l’impianto sia sprovvisto dei volumi di rifugio oltre le posizioni estreme richiesti al punto 2 dell’Allegato I della Direttiva 2014/33/UE deve essere allegata copia dell’accordo preventivo ai sensi del DM 19/03/2015.

ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE RT, ricevuto l’incarico di verifica, lo inserisce nel sistema informativo di IS per la gestione delle attività sulla Direttiva 2014/33/UE. Successivamente, tecnici qualificati ed incaricati dell’esecuzione della verifica di conformità, procedono all’esame della completezza e congruità della documentazione tecnica allegata all’incarico, utilizzando e compilando come supporto il modulo LIFT.mod.010. Se la documentazione fosse incompleta/incongrua, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, richiedendone l’integrazione. Inoltre, il tecnico incaricato della verifica di conformità procede ad un controllo di congruità del progetto con quanto previsto dalle norme tecniche armonizzate di riferimento. Per l’effettuazione di tale controllo si utilizza il modulo LIFT.mod.014. Se il parere sull’esame del progetto è negativo, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, illustrando i motivi dell’esito negativo.

PIANIFICAZIONE DELLA VERIFICA DI CONFORMITA’ Prima della verifica di conformità sul sito ove è installato l’ascensore, il tecnico incaricato pianifica la verifica con la Ditta installatrice, in conformità all'incarico ricevuto.

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ESAME DELL'IMPIANTO - CONTROLLI E PROVE In accordo con quanto stabilito con la ditta installatrice dell’ascensore, il tecnico incaricato si recherà presso lo stabile in cui è installato l'impianto per eseguire i controlli e le prove prescritti dal capitolo 6.3 della norma UNI EN 81-20. Per l’effettuazione di tali controlli e prove, il tecnico incaricato dovrà utilizzare e compilare il modulo LIFT.mod.076 (LIFT.mod.013). Il tecnico incaricato della verifica di conformità fa eseguire dall’Installatore le necessarie prove e controlli tecnici. I pesi e le eventuali attrezzature di supporto per le prove di carico e sovraccarico sull’impianto ascensore dovranno essere forniti dall’Installatore o dal proprietario. Il tecnico incaricato della verifica dovrà invece essere dotato dei necessari strumenti di misura e controllo tarati. Al termine delle operazioni di prova e controllo, il tecnico incaricato compilerà il modulo LIFT.mod.007. Se il parere di conformità al termine delle operazioni di prova e controllo è negativo, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, illustrando i motivi dell’esito negativo. Una eventuale nuova visita sull’impianto potrà essere effettuata solo dopo che l’Installatore avrà provveduto ad eliminare le non conformità riscontrate e segnalate.

CERTIFICATO DI CONFORMITA’ Se i risultati della verifica documentale e delle prove effettuate direttamente sull’impianto sono positivi e se l’ascen-sore sarà risultato conforme alle disposizioni della Direttiva 2014/33/UE, il Comitato Tecnico di delibera procederà ad una disamina formale della documentazione. Se l’esito del controllo sarà positivo redigerà il modulo LIFT.mod.051, invierà a RT la proposta di certificazione e una bozza del certificato per la successiva firma. Con il rilascio del certificato LIFT.mod.008 IS autorizzerà l’apposizione del numero identificativo 2352 a lato della marca-tura CE posta sull’ascensore. Se la disamina del Comitato Tecnico di delibera è negativa il verificatore sarà informato tempestivamente, illu-strando i motivi dell’esito negativo. L’invio del rapporto di verifica a RT e la successiva emissione del certificato di conformità avverrà solo dopo che il tecnico incaricato avrà provveduto ad eliminare le non conformità.

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ UE E MARCATURA CE L’Installatore, prima della commercializzazione, deve redigere la Dichiarazione di Conformità UE che deve compren-dere i dati di cui all’Allegato II.B della Direttiva 2014/33/UE e provvedere alla marcatura CE, costituita dalle iniziali “CE” secondo il simbolo grafico menzionato nell’art. 18 della Direttiva 2014/33/UE ed è accompagnata dal numero identificativo 2352 di IS.

6.5. Esame Finale (Modulo F – Allegato V Direttiva 2014/33/UE)

APPLICABILITÀ La procedura “Esame Finale”, a norma dell’art. 16 della Direttiva 2014/33/UE, può essere adottata nei seguenti casi: - Ascensore progettato in conformità all’Allegato IV parte B della Direttiva 2014/33/UE (art. 16.1 comma a); - Ascensore progettato in conformità ad un ascensore per il quale sia stato attuato un sistema garanzia qualità conforme all’Allegato XI, integrato da un esame del progetto ove questo non sia interamente conforme alle norme armonizzate (art. 16.1 comma b Direttiva 2014/33/UE).

IS esamina la documentazione tecnica dell’ascensore ed esegue le prove opportune, definite nelle norme armonizzate previste dalla Direttiva 2014/33/UE, o prove equivalenti, per verificarne la conformità ai requisiti della citata Direttiva. Se l’ascensore è conforme alle disposizioni della Direttiva 2014/33/UE, IS redige un certificato di conformità relativo alle prove effettuate e fa apporre il numero di identificazione di IS come Organismo Notificato per la Direttiva 2014/33/UE (2352) a lato della marcatura CE. DESCRIZIONE DEL PROCESSO

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DOMANDA PER LA VERIFICA DI CONFORMITA’ L’Installatore affida a IS l'incarico di verifica di Esame Finale in accordo con la procedura di cui all’allegato V della Direttiva 2014/33/UE, utilizzando il modulo di richiesta di certificazione LIFT.mod.009 e attestando di non aver già inviato la richiesta ad altri Organismi Notificati. Alla domanda deve essere allegata la documentazione tecnica dell’impianto costituita dai seguenti documenti: - progetto di insieme dell’ascensore, - disegni e schemi necessari all’esame finale ed in particolare gli schemi dei circuiti di comando, - un esemplare delle istruzioni per l’uso di cui al par. 6.2 dell’Allegato I della Direttiva 2014/33/UE. Qualora l’impianto sia sprovvisto dei volumi di rifugio oltre le posizioni estreme richiesti al punto 2 dell’Allegato I della Direttiva 2014/33/UE deve essere allegata copia dell’accordo preventivo ai sensi del DM 19/03/2015.

ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE RT, ricevuto l’incarico di verifica, lo inserisce nel sistema informativo di IS per la gestione delle attività sulla Direttiva 2014/33/UE. Successivamente, tecnici qualificati ed incaricati dell’esecuzione della verifica di conformità, procedono all’esame della completezza e congruità della documentazione tecnica allegata all’incarico, utilizzando e compilando come supporto il modulo LIFT.mod.010. Se la documentazione fosse incompleta/incongrua, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, richiedendone l’integrazione.

PIANIFICAZIONE DELLA VERIFICA DI CONFORMITA’ Prima della verifica di conformità sul sito ove è installato l’ascensore, il tecnico incaricato pianifica la verifica con la Ditta installatrice, in conformità all'incarico ricevuto.

ESAME DELL'IMPIANTO - CONTROLLI E PROVE In accordo con quanto stabilito con la ditta installatrice dell’ascensore, il tecnico incaricato si recherà presso lo stabile in cui è installato l'impianto per eseguire i controlli e le prove prescritti dal capitolo 6.3 della norma UNI EN 81-20. Per l’effettuazione di tali controlli e prove, il tecnico incaricato dovrà utilizzare e compilare il modulo LIFT.mod.076 (LIFT.mod.013). Il tecnico incaricato della verifica di conformità fa eseguire dall’Installatore le necessarie prove e controlli tecnici. I pesi e le eventuali attrezzature di supporto per le prove di carico e sovraccarico sull’impianto ascensore dovranno essere forniti dall’Installatore o dal proprietario. Il tecnico incaricato della verifica dovrà invece essere dotato dei necessari strumenti di misura e controllo tarati. Al termine delle operazioni di prova e controllo, il tecnico incaricato compilerà il modulo LIFT.mod.005. Se il parere di conformità al termine delle operazioni di prova e controllo è negativo, il verificatore dovrà informarne tempestivamente l’Installatore, illustrando i motivi dell’esito negativo. Una eventuale nuova visita sull’impianto potrà essere effettuata solo dopo che l’Installatore avrà provveduto ad eliminare le non conformità riscontrate e segnalate.

CERTIFICATO DI CONFORMITA’ Se i risultati della verifica documentale e delle prove effettuate direttamente sull’impianto sono positivi e se l’ascen-sore sarà risultato conforme alle disposizioni della Direttiva 2014/33/UE, il Comitato Tecnico di delibera procederà ad una disamina formale della documentazione. Se l’esito del controllo sarà positivo redigerà il modulo

LIFT.mod.051, invierà a RT la proposta di certificazione e una bozza del certificato UE per la successiva firma. Con il rilascio del certificato LIFT.mod.006 IS autorizzerà l’apposizione del numero identificativo 2352 a lato della mar-catura CE posta sull’ascensore. Se la disamina del Comitato Tecnico di delibera è negativa il verificatore sarà informato tempestivamente, illu-strando i motivi dell’esito negativo. L’invio del rapporto di verifica a RT e la successiva emissione del certificato di conformità avverrà solo dopo che il tecnico incaricato avrà provveduto ad eliminare le non conformità.

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ UE E MARCATURA CE

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L’Installatore, prima della commercializzazione, deve redigere la Dichiarazione di Conformità UE che deve compren-dere i dati di cui all’Allegato II.B della Direttiva 2014/33/UE e provvedere alla marcatura CE, costituita dalle iniziali “CE” secondo il simbolo grafico menzionato nell’art. 18 della Direttiva 2014/33/UE ed è accompagnata dal numero identificativo 2352 di IS.

6.6. Certificazioni di impianti ascensori in deroga

APPLICABILITÀ L’istanza di deroga e la documentazione necessaria possono essere presentate ad IS dal proprietario dell’impianto o dall’installatore dell’ascensore, purché quest’ultimo sia delegato per iscritto dal proprietario stesso.

Le motivazioni per poter richiedere l’accordo preventivo all’installazione di un ascensore con fossa e/o testata ridotta sono riconducibili ai seguenti casi principali:

- Vincoli derivanti da regolamenti edilizi comunali o stabiliti dalle soprintendenze per i beni architettonici e per il paesaggio;

- Impossibilità oggettive dovute a vincoli naturali geologici (falde acquifere, terreni instabili) o strutturali (strut-ture ad arco o volta, strutture di fondazione, solette o travi portanti in testata, ecc.);

- Diritti di soggetti terzi, quando gli stessi non investono la proprietà delle parti comuni.

Tali casi, comunque, non sono considerati esaustivi rispetto alla totalità delle possibili situazioni che si possono pre-sentare a seguito dell’analisi dello stato dei luoghi. In ogni caso la richiesta di accordo deve sempre fare riferimento alle caratteristiche peculiari dell’edificio, indipendentemente dal tipo di ascensore che si intende installare. DESCRIZIONE DEL PROCESSO

DOMANDA Il proprietario dell’impianto o l’installatore dell’ascensore delegato per iscritto dal proprietario affida a IS, utiliz-zando il modulo di richiesta di certificazione LIFT.mod.077, l'incarico di certificazione in merito all’esistenza delle condizioni che rendono indispensabile il ricorso alla deroga, nonché in merito all’idoneità delle soluzioni alternative utilizzate per evitare il rischio di schiacciamento nei casi eccezionali in cui nell’installazione di un ascensore non è possibile realizzare i prescritti spazi liberi o volumi di rifugio oltre le posizioni estreme della cabina. Nel modulo di richiesta di certificazione il proprietario o persona da lui delegata attesta di non aver già inviato la medesima istanza ad altri Organismi Notificati. Alla domanda deve essere allegata la documentazione prevista dal DM 19/03/2015, ovvero: - documentazione attestante gli impedimenti oggettivi non superabili. Tali documenti devono essere sottoscritti e firmati dal proprietario e/o da tecnico abilitato secondo le rispettive competenze; - relazione di analisi dei rischi a seguito della presenza di spazi liberi ridotti in fossa e/o testata. La relazione deve indicare il luogo di futura installazione dell’impianto e riportare i necessari elementi identificativi. In caso di utilizzo della norma UNI EN 81-21 la relazione è sostituita da una dichiarazione sottoscritta dall’installatore circa i punti della norma presi in considerazione; - piante e sezioni in formato A4 relativi all’ubicazione dell’impianto nel perimetro dell’edificio firmati e timbrati da tecnico abilitato; - dichiarazione di attestazione circa l’inesistenza di interazioni con l’opera edilizia esistente tali da compromettere la stabilità della stessa sottoscritta da professionista iscritto all’Albo professionale; - relazione tecnica redatta dall’installatore su come verrà realizzato l’impianto; - copia del libretto di manutenzione riportante le istruzioni al manutentore relativamente alla difformità in fossa e/o testata. Tutte le dichiarazioni dovranno essere presentate ai sensi dell’art.47 del DPR 445/2000.

ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE RT, ricevuto l’incarico di certificazione, lo inserisce nel sistema informativo di IS per la gestione delle attività. Successivamente, tecnici qualificati ed incaricati dell’esecuzione della certificazione, procedono all’esame della com-pletezza e congruità della documentazione tecnica allegata all’incarico, utilizzando e compilando come supporto il modulo LIFT.mod.078. Se la documentazione fosse incompleta/incongrua, il verificatore dovrà informarne tempestivamente il richiedente domandandone l’integrazione.

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Nel corso dell’analisi della pratica è facoltà dell’Organismo la decisione di effettuare un sopralluogo presso lo stabile per la verifica visiva della congruità dello stato dei luoghi con quanto dichiarato nei documenti. Tale decisione è vincolante per il cliente e verrà notificata allo stesso al fine di pianificare l’attività in campo.

EMISSIONE CERTIFICAZIONE Se il risultato della verifica documentale e delle eventuali ulteriori valutazioni in campo ha avuto esito positivo il Comitato Tecnico di delibera procederà ad una disamina formale della documentazione. Se l’esito del controllo sarà positivo redigerà il modulo LIFT.mod.079 e invierà a RT la proposta di certificazione per la successiva firma del documento LIFT.mod.080 Se la disamina del Comitato Tecnico di delibera è negativa il verificatore sarà informato tempestivamente, illu-strando i motivi dell’esito negativo. L’invio della proposta di certificazione a RT e la successiva emissione del documento avverrà solo dopo che il tecnico

incaricato avrà provveduto ad eliminare le non conformità.

INVIO DELLA CERTIFICAZIONE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Per l’ottenimento dell’accordo preventivo all’installazione il proprietario deve inviare al Ministero dello Sviluppo Economico la certificazione rilasciata da IS insieme agli altri documenti richiesti utilizzando i fac-simili riportati negli Allegati 2 (installazione di ascensori in deroga in edifici esistenti) e 3 (installazione di ascensori in deroga in edifici nuovi) del DM 19/03/2015.

6.7. Verifiche periodiche e straordinarie (DPR 162/99 e smi)

Le verifiche periodiche (VP) e/o straordinarie (VS), previste da norme di legge, sono effettuate seguendo i criteri stabiliti dalle norme stesse.

Il Richiedente deve mettere a disposizione il prodotto da verificare e quanto necessario (documentazione, assistenza, ecc.) per lo svolgimento dell’attività.

A conclusione dell’attività viene rilasciato un verbale di verifica.

Con riferimento alle verifiche periodiche/straordinarie previste dal DPR 162/99 e smi si riporta quanto segue.

▪ Le operazioni di verifica devono essere eseguite dal manutentore dell’impianto, in accordo con quanto previsto dal punto 3, art. 13, del DPR 162/99 e smi, mentre il tecnico incaricato della verifica dovrà essere dotato degli strumenti di misura e controllo necessari al controllo e correttamente tarati.

▪ Alle operazioni di verifica ai sensi del DPR 162/99 e smi sono soggetti degli ascensori, i montacarichi e gli apparecchi di sollevamento rispondenti alla definizione di ascensore la cui velocità di spostamento non supera 0,15 m/s. Sono esclusi gli impianti rientranti nelle condizioni specificate nell’art. 11 comma 2 del regolamento.

▪ La documentazione tecnico/amministrativa minima prevista per tali prodotti è la seguente:

▪ per impianti collaudati secondo quanto previsto dalla legge 1415/42, libretto di impianto e schema elettrico, nonché, per gli impianti idraulici, lo schema del circuito oleodinamico;

▪ per impianti installati secondo quanto previsto dalla Direttiva 95/16/CE o dalla Direttiva 2014/33/UE, la documentazione di cui all’art. 16 comma 1 e 2 del DPR 162/99 e smi ed eventuali documenti integrativi previsti dal citato regolamento;

▪ copia degli eventuali precedenti verbali di verifica straordinaria o dei documenti su cui sono state

annotate eventuali modifiche apportate all'impianto;

▪ copia dei rapporti delle verifiche semestrali/annuali effettuate dal manutentore e dei verbali rilasciati dall'organismo di controllo, ai sensi dell'art. 13 del DPR 162/99 e smi, in particolare copia del verbale dell'ultima verifica periodica effettuata.

Tale documentazione deve consentire di valutare le caratteristiche dell'impianto e le norme tecniche a cui lo stesso deve rispondere secondo il DPR 162/99 e smi.

In generale le verifiche, effettuate con cadenza biennale, comprendono:

▪ l'esame della documentazione tecnico/amministrativa;

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▪ l’effettuazione delle prove di funzionamento dell'impianto al fine di assicurarsi del corretto intervento dei dispositivi di sicurezza installati (interruttori di finecorsa, dispositivi di blocco delle porte di piano, dispositivo paracadute, ecc.) nonché l’efficienza dei dispositivi di emergenza e di allarme in caso di black-out elettrico;

▪ il rilascio del verbale di verifica. INCARICO PER VERIFICHE PERIODICHE Il proprietario affida a IS l'incarico per le verifiche periodiche in accordo con l'art. 13 del DPR 162/99 e smi. L’affidamento è formalizzato mediante specifico documento di incarico. PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE PERIODICHE Prima della scadenza della verifica IS pianifica l’attività di verifica con il proprietario e/o con la ditta incaricata della manutenzione, in conformità all'incarico ricevuto ed accettato.

CONTROLLI DOCUMENTALI Sono soggetti a controllo i seguenti punti:

a) regolarità e correttezza del fascicolo tecnico o libretto di impianto (a seconda della normativa di riferi-mento), presenza e conformità delle targhe e dei cartelli;

b) regolarità delle procedure adottate per la messa in esercizio degli impianti secondo quanto prescritto dalla pertinente normativa (DPR 162/99 e smi o legislazione previgente),

c) avvenuto adempimento delle prescrizioni eventualmente impartite in verifiche precedenti; d) esito delle verifiche semestrali/annuali eseguite dal manutentore (art. 15, Punto 4 del DPR 162/99 e smi).

ESAME DELL'IMPIANTO - CONTROLLI E PROVE I controlli e le prove che devono essere eseguiti sono definiti:

▪ dall'art. 13, punto 3 del DPR 162/99 e smi,

▪ nell'appendice C1 della norma UNI EN 81.20

▪ nelle norme ed istruzioni applicabili risultanti dalla documentazione tecnico/amministrativa dell'impianto.

Le operazioni di prova e di verifica devono essere eseguite dal manutentore come previsto dal punto 3, art. 13, del DPR 162/99 e smi e riguardare, in particolare, i seguenti punti, se pertinenti ed applicabili in relazione alla tipologia di impianto ed alle norme tecniche di riferimento: Prima dell’esecuzione delle prove il tecnico IS dovrà preliminarmente accertarsi che il soggetto che eseguirà le prove sia regolarmente abilitato alla manutenzione degli ascensori.

Elenco delle prove previste per tutte le tipologie di impianto a) dispositivi di blocco delle porte di piano; b) funi e/o catene e/o cinghie e relativi attacchi; c) misura di continuità elettrica e della resistenza di isolamento dei differenti circuiti; d) intervento degli interruttori di extracorsa; e) ammortizzatori; f) dispositivo di allarme e/o sistema bidirezionale di comunicazione; g) precisione di arresto e livellamento ai piani (per ascensori messi in servizio dopo il 31/12/2010); h) dispositivi di protezione contro i movimenti incontrollati della cabina a porte aperte (per ascensori messi in

servizio dopo il 31/12/2010) i) nel caso di impianti con testata e/o fossa ridotta eventuali dispositivi per la protezione del manutentore

durante le operazioni di verifica/manutenzione.

Prove specifiche per gli ascensori elettrici: a) limitatore di velocità; b) paracadute della cabina, con cabina vuota e a velocità ridotta; c) paracadute del contrappeso, se previsto; d) eventuale dispositivo di protezione contro l'eccesso di velocità in salita; e) sistema di frenatura; f) verifica dell'aderenza delle funi alla puleggia di frizione.

Prove specifiche per gli ascensori idraulici: a) eventuale dispositivo a morsa;

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b) eventuale dispositivo paracadute; c) eventuale dispositivo a tacchetti; d) valvola di sovrapressione; e) valvola di blocco o valvola limitatrice di flusso; f) verifica delle condizioni e della data di installazione delle eventuali tubazioni flessibili; g) prova di abbassamento lento; h) dispositivo antideriva (rilivellamento).

VERBALE DI VERIFICA PERIODICA Al termine delle operazioni di verifica il tecnico di IS redige e firma un verbale contenente gli esiti dei controlli effettuati e il parere positivo o negativo all’esercizio. Il verbale di verifica periodica LIFT.mod.001 riporta sempre l’esito finale (positivo/negativo). Nel caso di impossibilità ad accedere all’impianto (ad esempio per stabile non praticabile oppure per la presenza di aree specifiche non agibili) viene redatto un verbale di sopralluogo LIFT.mod.082 riportante la dicitura “Non è possibile emettere un giudizio tecnico di idoneità”. Il verbale è soggetto ad un’attività di riesame da parte della competente funzione di IS, che avviene entro 10 gg lavorativi dalla data della verifica. A seguito dell’apposizione della firma del RT o di persona competente da lui delegata, lo stesso è trasmesso in via ufficiale al Proprietario/Legale rappresentante dell’impianto e alla ditta di manutenzione. Una copia del verbale viene depositata presso l’archivio di IS. Nel caso in cui uno o più verbali siano ritenuti non conformi, essi vengono rimandati al tecnico che ha eseguito l’attività specificando le non conformità riscontrate. Il tecnico provvederà alla rettifica del verbale e ad un nuovo invio alla competente funzione di IS per l’approvazione. In caso di verbale con parere negativo al mantenimento in esercizio dell’impianto RT trasmette copia del verbale al competente ufficio comunale, affinché questi disponga, in conformità all'art. 13 del DPR 162/99 e smi, il fermo dell'impianto. La trasmissione al comune del verbale con esito negativo avviene entro un massimo di 3 giorni lavorativi. EFFETTUAZIONE DELLE VERIFICHE STRAORDINARIE La procedura di verifica straordinaria di impianti elevatori ai sensi dell’art. 14 del DPR 162/99 e smi si applica a seguito di specifico affidamento, mediante specifica lettera di incarico, da parte del proprietario dell’impianto ovvero, se possibile e se è disponibile nel locale macchine la necessaria documentazione tecnica, qualora in sede di verifica periodica vengano riscontrate modifiche o sostituzioni rientranti fra quelle specificatamente previste dal regolamento per l’effettuazione di tale verifica (art. 2, comma 1 lettera i), ovvero:

1. cambiamento della velocità; 2. cambiamento della portata; 3. cambiamento della corsa; 4. cambiamento del tipo di azionamento; 5. sostituzione del macchinario, del supporto del carico con la sua intelaiatura, del quadro elettrico, del gruppo

cilindro-pistone, delle porte di piano, delle difese del vano e di altri componenti principali, le cui caratteri-stiche debbano essere riportate nel registro o sul libretto dell'impianto.

La verifica straordinaria è prevista anche:

1. in caso di incidente, anche non seguito da infortunio; 2. a seguito di verbale di verifica periodica con esito negativo.

Oltre a quanto sopra riportato la parte relativa ai controlli documentali e alle prove viene completata come di seguito indicato.

▪ I controlli documentali sono integrati con la verifica di congruità alle norme tecniche di pertinenza del fa-

scicolo tecnico relativo alla variazione apportata, qualora la verifica straordinaria sia stata richiesta per modifiche o sostituzioni di parti.

▪ Le principali norme tecniche di riferimento sono la UNI 10411 parte 1 e 3 (ascensori elettrici a fune) e la UNI 10411 parte 2 e 4 (ascensori idraulici).

▪ Relativamente all’esame dell’impianto la valutazione del livello di sicurezza dell’impianto stesso nella nuova configurazione deve tener conto della sicurezza del singolo componente modificato, di quella di tutti i componenti influenzati dalla modifica e della sicurezza globale dell'impianto modificato.

Pertanto in occasione di una verifica straordinaria IS richiede l’effettuazione di tutte le prove di funzionamento precedentemente indicate pertinenti all’impianto in esame.

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VERBALE DI VERIFICA STRAORDINARIA Al termine delle operazioni di verifica il tecnico di IS redige e firma un verbale LIFT.mod.002 contenente gli esiti dei controlli effettuati, le modifiche apportate all’impianto e il parere positivo o negativo all’esercizio. In occasione della VS oltre all’analisi degli eventuali documenti di supporto vengono eseguite tutte le prove dinamiche previste dall’art.13 del DPR 162/99 e smi, dunque la periodicità biennale di ispezione riparte dalla data di effettuazione della VS. Anche in questo caso il verbale è soggetto, con modalità e tempistiche analoghe a quelle precedentemente indicate, ad un’attività di riesame da parte della competente funzione di IS. A seguito dell’apposizione della firma del RT o di persona competente da lui delegata, lo stesso è trasmesso in via ufficiale al Proprietario/Legale rappresentante dell’impianto e alla ditta di manutenzione. Una copia del verbale viene depositata presso l’archivio di IS. Nel caso in cui uno o più verbali siano ritenuti non conformi, essi vengono rimandati al tecnico che ha eseguito l’attività specificando le non conformità riscontrate. Il tecnico provvederà alla rettifica del verbale e ad un nuovo invio alla competente funzione di IS per l’approvazione. FASCICOLO TECNICO INTEGRATIVO DA ALLEGARE AL LIBRETTO DI IMPIANTO Qualora la VS abbia esito positivo e se la modifica apportata è tale da variare in modo significativo le caratteri-stiche tecniche dell’ascensore, riportate sul libretto originale di impianto o su documenti omologativi precedentemente approvati, il tecnico di IS provvede a riportare tali modifiche su un documento integrativo che sarà trasmesso al Proprietario/Legale rappresentante dell’impianto. Una copia del documento integrativo viene depositata presso l’archivio di IS.

6.8. Comitato Tecnico e Comitato di Indipendenza e Imparzialità

Le attività di certificazione sono sottoposte al controllo del Comitato Tecnico, all’interno del quale risiedono le com-petenze tecniche ai fini della delibera delle certificazioni. Il Comitato ha il compito di effettuare una supervisione tecnica finale delle pratiche prima di esprimere un parere di merito al rilascio della certificazione.

Successivamente le certificazioni emesse sono messe a disposizione del Comitato di Indipendenza e Imparzialità (Comitato per la salvaguardia dell’imparzialità), per un eventuale controllo a campione a posteriori delle stesse.

Al Comitato di Indipendenza e imparzialità partecipano, in modo equilibrato, senza il predominio di interessi speci-fici, tutte le parti maggiormente interessate alle attività di certificazione.

In particolare, il Comitato di Indipendenza e imparzialità, senza entrare nel merito tecnico delle attività, valuta la correttezza, l’imparzialità e l’indipendenza dell’operato di IS relativo a nuove certificazioni, eventuali ri-certifica-zioni, sorveglianze, estensioni, riduzioni, sospensioni, revoche.

6.9. Modifiche delle norme e/o delle condizioni di rilascio delle certificazioni

In caso di modifiche alle norme/schemi/standard di certificazione vigenti relativi ai prodotti o alle regole generali di certificazione o al presente documento, IS ne darà tempestiva comunicazione ai richiedenti in possesso di certifi-cazione e a quelle con domanda di certificazione accettata.

I richiedenti verranno invitati per iscritto ad adeguarsi alle nuove prescrizioni, entro un termine stabilito in base al tipo e alla motivazione delle variazioni apportate e alla loro origine; in particolare, in caso di variazione degli

standard di prodotto, vengono presi in considerazione i seguenti fattori, ove applicabili:

▪ urgenza di conformarsi alle prescrizioni revisionate di norme in materia di salute, sicurezza ed ambiente;

▪ i tempi ed i costi richiesti per la modifica di prodotti in conformità alle nuove prescrizioni;

▪ l’entità dei prodotti esistenti e la possibilità di modificarli per renderli conformi alle nuove prescrizioni;

▪ la necessità di evitare di favorire inavvertitamente sul piano commerciale una determinata organizzazione o un prodotto di particolare concessione;

▪ i problemi operativi dello stesso organismo di certificazione.

La comunicazione viene inviata con un mezzo che ne assicuri la ricezione (ad esempio Raccomandata AR, posta elettronica certificata).

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Il Richiedente ha facoltà di adeguarsi alle nuove prescrizioni entro il termine indicato oppure di rinunciare alla certificazione.

In caso di non accettazione delle variazioni, il Richiedente può rinunciare alla certificazione purché ne dia comunica-zione secondo le modalità indicate al paragrafo ‘RINUNCIA” del presente documento.

In caso di accettazione delle variazioni, IS si riserva il diritto di verificare l’attuazione dei necessari adeguamenti alle nuove prescrizioni.

In particolare, se le nuove prescrizioni riguardano il prodotto, IS verifica la conformità del prodotto certificato del Richiedente ai nuovi requisiti delle normative. L’esito positivo di tale verifica darà origine all’emissione di un nuovo attestato di certificazione e/o ad una nuova licenza d’uso.

Le spese per le eventuali visite supplementari sono a carico del Richiedente.

7. USO DEL MARCHIO

Il logo Accredia, congiuntamente al logo Inspecta, può essere usato, anche per scopi commerciali e pubblicitari, solo da parte dei Clienti di IS in possesso di certificazioni rilasciate sotto accreditamento Accredia in conformità al modulo B (Allegato IVb) della direttiva 2014/33/UE e nel rispetto delle regole indicate nel documento RG-09 “Regolamento per l’utilizzo del marchio ACCREDIA”, che qui s’intende integralmente richiamato. In caso di utilizzo è richiesta una riproduzione completa e leggibile dei loghi e dovrà essere evitato con ogni mezzo un utilizzo ambiguo e/o ingan-nevole.

Logo Inspecta utilizzabile: Logo Accredia utilizzabile:

E’ fatto espresso divieto dell’utilizzo dei marchi soprariportati su qualunque tipologia di piattaforma (cartacea e/o digitale) a seguito delle attività di certificazione di cui agli Allegati V e VIII della direttiva 2014/33/UE, delle at-tività di certificazione di impianti ascensori in deroga e delle attività di ispezione ai sensi degli articoli 13 e 14 del DPR 162/99 e smi.

8. MARCATURA CE

Nel caso di certificazione CE, le regole di utilizzazione della marcatura sono chiaramente definite dalle direttive di riferimento, regole cui il Cliente è tenuto ad adeguarsi (in specifico la marcatura CE non deve essere associata e/o confusa con altri tipi di marchi di prodotto o di Sistema Qualità). Analogamente egli deve rispettare i criteri ivi stabiliti per la dichiarazione di conformità.

La marcatura “CE” è soggetta ai principi generali esposti all’art.30 del regolamento (CE) n. 765/2008.

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9. USO DEL CERTIFICATO DI CONFORMITA’

I certificati di conformità rilasciati da IS possono essere utilizzati a dimostrazione dell’avvenuta effettuazione dell’at-tività certificativa da parte di IS. Essi debbono venire utilizzati integralmente e nel modo corretto, indicando le norme cui i prodotti sono conformi ed evitando in particolare che la certificazione di sistema (anche in riferimento ad una direttiva di prodotto) possa essere confusa con una certificazione di prodotto.

E’ fatto assoluto divieto di applicare la marcatura e/o il certificato di conformità ad un prodotto i cui requisiti non consentono tale applicazione.

E’ vietato marcare e rilasciare dichiarazioni di conformità di prodotti oggetto di sospensione o ritiro della certifica-zione, come pure utilizzare a qualsiasi scopo i relativi certificati o attestati di conformità.

10. IMPEGNI DEL RICHIEDENTE

Il Richiedente la certificazione di prodotto si deve impegnare a:

▪ mantenere le caratteristiche dei prodotti certificati conformi ai requisiti dello specifico schema di certifica-zione;

▪ non apportare modifiche al prodotto certificato senza preventiva comunicazione a IS, che si riserva di valutare, caso per caso, la necessità di riavviare parzialmente o totalmente l’iter di certificazione;

▪ dichiarare la certificazione unicamente per quei prodotti per cui è stata rilasciata l’attestazione, mante-nendo una precisa distinzione tra i prodotti certificati e non;

▪ notificare immediatamente a IS eventuali procedimenti legali in corso inerenti il prodotto oggetto della certificazione, fatti salvi i limiti imposti dalla legge, e tenere informato IS sugli sviluppi di tali procedimenti;

▪ verificare che quanto previsto dalla procedura di certificazione sia rispettato;

▪ verificare che eventuali reclami indirizzati a IS siano pertinenti solo alle attività oggetto di certificazione;

▪ verificare che la marcatura CE sia apposta in accordo ai requisiti delle direttive e non sia associata e/o confusa con altri tipi di marchi di prodotto o di Sistema Qualità – se applicabile;

▪ non utilizzare la certificazione in modo tale da portare discredito all’Organismo e che non si facciano dichiarazioni circa la certificazione di prodotto che possano essere considerate da parte dell’Organismo non corrette o non autorizzate;

▪ utilizzare la certificazione solo per indicare che i prodotti sono conformi alle norme/iter certificativo speci-ficato;

▪ verificare che non vengano impiegati fuori dal loro ambito di applicazione gli attestati inerenti la certifi-cazione;

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▪ verificare che ai mezzi di comunicazione vengano fornite le corrette informazioni circa l’ambito di applica-zione della certificazione del prodotto pubblicizzato;

▪ accogliere ispettori IS in fase di affiancamento/addestramento e ispettori IS e/o membri del Comitato di Indipendenza e imparzialità in veste di osservatori per attività di monitoraggio in campo;

▪ accettare l’eventuale presenza di ispettori dell’ente di accreditamento (Accredia) in accompagnamento agli ispettori di IS, pena la sospensione/revoca della certificazione.

11. PERIODO DI VALIDITÀ DELLA CERTIFICAZIONE

Nel caso di certificazione che conduce alla marcatura CE, le singole direttive individuano il periodo di validità del certificato emesso.

In particolare il periodo di validità del certificato è funzione di quanto viene indicato dalla direttiva come periodo

massimo di uso dello stesso ovvero non risulta più valido se i presupposti normativi in base ai quali è stato emesso sono cambiati. Analogamente se il costruttore cambia il prodotto o i processi di produzione il certificato non risulta più valido. Altre specifici motivi di decadenza della validità del certificato sono specificati nella direttiva di riferi-mento.

Per i moduli di prodotto (Allegato V, VIII) la certificazione non ha scadenza temporale, almeno finché l’impianto non subisca modifiche sostanziali tali per cui si renda necessaria l’effettuazione di una verifica straordinaria ai sensi dell’art.14 del DPR 162/99 e smi.

Per il moduli di prodotto secondo Allegato IVb la certificazione deve essere monitorata nel tempo al fine di valutare se l’evoluzione normativa e del progresso tecnologico possano aver impattato in modo significativo sui requisiti del modello certificato. Qualora l’impatto sia significativo IS comunica al cliente che è necessario procedere ad una revisione della certificazione. Se il cliente non adempie a tale richiesta il certificato potrà essere ritirato.

12. RECLAMI E RICORSI

Si intende per:

▪ Reclamo una manifestazione di insoddisfazione sia verbale sia scritta relativa alle attività svolte da IS e dal suo personale.

▪ Ricorso un appello formale promosso al fine di ottenere la tutela di un proprio diritto o interesse leso a

causa delle decisioni date dalle attività di IS. Il ricorso può essere fatto solo dai clienti a seguito di una decisione dell’ON ritenuta impropria.

I ricorsi e i reclami che pervengono a IS sono trasmessi al responsabile della qualità e al responsabile tecnico. In caso di ricorso lo stesso verrà comunicato anche alla direzione.

I ricorsi e i reclami nonché i documenti ad essi associati sono raccolti in un dossier da parte del responsabile della qualità. Non sono presi in considerazione reclami e/o ricorsi non scritti.

12.1. Gestione dei reclami e dei ricorsi

Il Cliente ha la facoltà di presentare reclamo/ricorso contro le decisioni e/o le attività svolte da IS indirizzandoli

all’Organismo ed esponendo le ragioni del dissenso.

Ricevuto il reclamo/ricorso RT risponde in tempi brevi (indicativamente 20 giorni) al Cliente al fine di comunicare il ricevimento dello stesso e la sua presa in carico e provvede ad avviare la relativa istruttoria di gestione.

Il responsabile tecnico al fine di trattare correttamente il reclamo/ricorso deve coinvolgere il responsabile dell’or-ganismo e sentire il parere di uno o più esperti nella materia attinente al reclamo/ricorso ricevuto. Se lo reputa opportuno può sentire anche la persona interessata (reclamante).

L’Organismo effettua quindi gli opportuni accertamenti dando riscontro scritto dell’esito al reclamante entro 60 giorni dall’avvio dell’istruttoria (salvo casi di particolare complessità).

IS garantisce che la valutazione dei reclami/ricorsi ricevuti viene comunque effettuata da personale non direttamente coinvolto nel reclamo/ricorso stesso.

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Le modalità di gestione dei reclami/ricorsi sono oggetto di valutazione da parte del CII.

13. REGISTRAZIONI E PUBBLICAZIONI

13.1. Registrazioni

I dati relativi alle certificazioni/ispezioni vengono registrati dal Responsabile dell’Organismo.

Tutti i documenti di registrazione sono opportunamente conservati, in formato cartaceo o elettronico, secondo i se-guenti criteri:

▪ Registrazioni relative all’attività ispettiva (ai sensi degli art. 13 e 14 del DPR 162/99 e smi): la documen-tazione relativa alla pratica viene conservata per un periodo minimo di 5 anni a meno che non sussistano

obblighi di tipo legali diversi o specifici accordi con il Cliente;

▪ Registrazioni relative all’attività certificativa: la documentazione relativa alla pratica viene conservata per-manentemente.

Le registrazioni comprendono i rapporti di visita ispettiva di certificazione, le liste di riscontro, eventuali documenti presi ad evidenza di conformità o non conformità, nonché altra documentazione collegata alla certificazione rila-sciata al Richiedente.

I dati relativi alle certificazioni CE di prodotto sono registrate su database. Su tale registro vengono riportate le seguenti informazioni minime: numero di certificazione, numero di commessa di IS, data della richiesta di certifica-zione, validità del certificato, oggetto sottoposto a certificazione, dati del richiedente la certificazione ed eventuali note. Il registro delle certificazioni CE è messo a disposizione del Ministero competente in materia.

13.2. Pubblicazioni

IS redige ed aggiorna, secondo scadenze predefinite, un elenco dei richiedenti in possesso di certificazione di pro-dotto e per gli schemi per i quali è accreditato lo invia a ACCREDIA.

IS provvede, inoltre, ad aggiornare l’elenco di tutti i Richiedenti in possesso di certificazione di prodotto sul proprio sito Internet: www.inspecta.it e a renderlo disponibile su richiesta.

IS può eventualmente pubblicare su quotidiani, riviste e analoghe pubblicazioni il contenuto del registro dei Richie-denti la certificazione.

14. VISITE SUPPLEMENTARI

Le visite ispettive supplementari presso il Richiedente, preventivamente pianificate e comunicate al Richiedente stesso, possono essere decise da IS a seguito di:

▪ verifica di attuazione delle azioni correttive delle non conformità rilevate nel corso delle visite ispettive di certificazione e/o sorveglianza;

▪ richiesta da parte del Richiedente di estensione/riduzione della certificazione o modifiche delle norme e/o delle condizioni di rilascio della certificazione;

▪ su richiesta delle Autorità.

15. SOSPENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE

In caso di inadempienze significative e in tutti i casi in cui abbia ragione di ritenere che il prodotto oggetto di certificazione non risponda più ai requisiti della norma di riferimento e/o delle presenti Condizioni Contrattuali, IS ha la facoltà di sospendere temporaneamente la certificazione di un prodotto.

Esempi di tali inadempienze sono i seguenti:

▪ non applicazione nei tempi e nei modi previsti di azioni correttive adeguate per eventuali non conformità;

▪ il mancato adeguamento, nei tempi e modi previsti, da parte del Cliente alle modifiche delle presenti Condizioni Contrattuali o della norma di riferimento comunicate da IS;

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▪ utilizzo improprio del marchio e/o del certificato di conformità ovvero l’uso illegittimo o non conforme alle prescrizioni contenute nel presente Regolamento o tale da portare discredito a IS;

▪ il rilasciare dichiarazioni, documentazione o marchio circa la propria certificazione che possano essere considerate ingannevoli od abusive;

▪ il verificarsi di eventi di natura cogente, legale, autorizzativa legati al prodotto oggetto di certificazione, in base alla gravità e all’impatto degli eventi stessi;

▪ gravi o ripetute inadempienze rispetto alle presenti Condizioni Contrattuali;

▪ condizioni di morosità nei pagamenti, in coerenza ai termini previsti nell’offerta e nelle presenti Condizioni Contrattuali.

In ogni caso, il provvedimento della sospensione può essere preceduto dall’invio al Richiedente interessato di una diffida con l’indicazione di un tempo massimo entro il quale far cessare l’infrazione o l’inadempienza rilevata.

La diffida viene comunicata per iscritto al Richiedente, che è tenuta a dare evidenza della corretta risoluzione nei tempi prescritti; qualora il Richiedente non ottemperi a quanto prescritto si procede alla sospensione.

IS, in caso di sospensione, invia la notifica di sospensione ufficiale con lettera raccomandata o mezzo equivalente, indicando anche le tempistiche a disposizione per la revoca della sospensione. Il provvedimento della sospensione ha una durata massima di sei mesi; entro tale termine il Richiedente è tenuto a fornire le evidenze oggettive della soddisfacente risoluzione delle infrazioni contestate.

La sospensione può essere altresì intrapresa su richiesta del Richiedente, per cause di forza maggiore; anche in questo caso, la sospensione della certificazione ha una durata non superiore a 6 mesi.

Quando intrapreso, il provvedimento della sospensione è ritirato solo a seguito dell’accertamento da parte di IS del soddisfacente ripristino della conformità (ad esempio, mediante visita supplementare.

Qualora le cause che hanno determinato la sospensione non siano rimosse, IS procederà alla revoca della certifica-zione.

Le spese relative alle eventuali verifiche aggiuntive conseguenti a diffida o sospensione sono a carico del Richiedente. A seguito della sospensione della certificazione il Richiedente deve:

▪ interrompere, per tutto il periodo della sospensione, l’apposizione del marchio sul prodotto oggetto di certificazione (o sui mezzi strumentali utilizzati nell’ambito del servizio oggetto di certificazione);

▪ non utilizzare, per tutto il periodo della sospensione, carta intestata, documentazione tecnica o pubblicitaria contenente il marchio e/o riferimenti alla certificazione IS;

▪ non fregiarsi della disponibilità di prodotti/servizi certificati, ma portare a conoscenza dei terzi interessati con mezzi adeguati la situazione di sospensione.

Il Cliente è responsabile, nel caso si rilevi l’immissione sul mercato di prodotto non conforme, delle azioni correttive derivanti da tale fatto (ritiro o adeguamento dei prodotti difettosi già immessi, rimpiazzo dei prodotti difettosi con prodotti conformi) e delle conseguenze eventualmente derivate (ad esempio incidenti dovute al loro utilizzo).

Quando IS verifica che il Cliente ha risolto le anomalie che hanno motivato la sospensione, la sospensione stessa viene revocata, comunicando tale revoca al Cliente.

16. RITIRO DELLA CERTIFICAZIONE

Se le condizioni che hanno portato alla sospensione non vengono corrette entro il termine indicato nella notifica di sospensione, IS provvede al ritiro del certificato. Il certificato può essere ritirato anche senza preventiva sospensione, in caso di irregolarità gravi e in tutti i casi in cui il prodotto stesso non garantisca il rispetto dei requisiti minimi della norma di riferimento o del presente Regolamento. Ad esempio, possono comportare il provvedimento del ritiro o revoca della certificazione i seguenti scostamenti/in-frazioni (rilevati nel corso di visite ispettive di sorveglianza o attraverso qualunque altro mezzo):

▪ inosservanza dei requisiti e prescrizioni derivanti dall’applicazione dell’iter di certificazione, sulla validità della certificazione, sull’uso del marchio IS e sulle modifiche alle norme e/o alle condizioni del rilascio della certificazione;

▪ gravi irregolarità o abusi nell’utilizzo del certificato e/o del marchio;

▪ mancata eliminazione delle cause che hanno provocato la sospensione allo scadere dei 6 mesi previsti;

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▪ il verificarsi di eventi di natura cogente, legale o autorizzativa legati al prodotto oggetto della certifica-zione, in base alla gravità e all’impatto degli eventi stessi;

▪ condanna del Richiedente per fatti legati al mancato rispetto dei requisiti cogenti del prodotto oggetto di certificazione;

▪ ripetuta inosservanza degli impegni assunti dal Richiedente con IS, di porre rimedio agli scostamenti riscon-trati e segnalati rispetto ai requisiti della norma/schema di certificazione;

▪ persistere della condizione di morosità;

▪ mancata accettazione o adeguamento a modifiche del sistema normativo di riferimento e/o delle condizioni contrattuali con IS;

▪ cessazione delle attività per le quali il Richiedente aveva ottenuto la Certificazione;

▪ fallimento o liquidazione.

La decisione della revoca viene comunicata formalmente al Richiedente tramite raccomandata. A seguito della Revoca il Richiedente si obbliga a:

▪ interrompere immediatamente l’apposizione del marchio sul prodotto oggetto di certificazione (o sui mezzi strumentali utilizzati nell’ambito del servizio oggetto di certificazione);

▪ restituire l’originale dell’attestato di Certificazione e della Licenza d’uso. La revoca della Licenza d’uso comporta di:

▪ non utilizzarne eventuali copie o riproduzioni;

▪ sospendere immediatamente, dandone conferma scritta, l’uso di ogni tipo di caratterizzazione grafica (carta intestata, documentazione tecnica pubblicitaria, modulistica, ecc..) contenenti marchio e/o i riferimenti alla certificazione IS;

▪ distruggere le caratterizzazioni grafiche di cui sopra.

La revoca è anche conseguente alla rinuncia alla certificazione da parte del Richiedente.

La revoca alla Certificazione comporta:

▪ il recesso del contratto di certificazione, efficace dal momento della revoca stessa;

▪ l’annullamento dell’attestato di certificazione;

▪ la cancellazione del Richiedente dal Registro e, limitatamente ai prodotti coperti da accreditamento, la trasmissione dell’informazione a ACCREDIA secondo le scadenze stabilite.

La revoca della certificazione non dà diritto ad alcun rimborso per quote eventualmente corrisposte anticipa-

tamente. Il certificato viene inoltre ritirato se il Richiedente esprime per iscritto la volontà di non mantenere la certifi-

cazione.

Il ritiro della certificazione viene notificato ufficialmente al Richiedente e comunicato, ove previsto dalle norme/re-golamenti, agli enti responsabili

17. RINUNCIA

Il Richiedente può rinunciare alla Certificazione di prodotto in suo possesso:

▪ nel caso di variazione delle norme di riferimento come precisato dal paragrafo “Modifica delle norme e/o

delle condizioni di rilascio delle certificazioni” del presente Regolamento;

▪ in caso di non accettazione di eventuali revisioni del presente documento;

▪ in caso di non accettazione delle variazioni delle condizioni economico-contrattuali stabilite da IS;

▪ per recesso motivato dal Contratto (ad esempio: cessazione della fabbricazione del prodotto, disposizioni di legge, ecc. o di non interesse/intenzione di mantenimento della certificazione).

Nel primo, secondo e terzo caso la comunicazione deve essere inviata ad IS dal Richiedente entro quindici giorni dalla data di notifica delle variazioni.

Nel quarto caso la rinuncia diventa effettiva nel momento in cui IS comunica al Richiedente l’accettazione delle motivazioni.

La rinuncia alla Certificazione comporta il recesso del contratto di certificazione;

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In tutti i casi di rinuncia (recesso del contratto), sono comunque dovuti a IS tutti i compensi pattuiti per le attività svolte fino alla data di efficacia del recesso.

18. TARIFFE

IS elabora e trasmette, ad ogni azienda Richiedente la quotazione, una offerta specifica e completa di tutte le informazioni relative agli aspetti tecnici e di costo.

La parte economica viene valutata sulla base di un tariffario relativo a diverse voci:

▪ singole attività, siano esse relative a certificazione di

▪ spese (che possono talora essere inglobate nella voce precedente)

▪ attività straordinarie (fatturate solo nel caso si rendano necessarie).

Sono inoltre stabilite le condizioni di fatturazione e di pagamento.

19. CONDIZIONI DI PAGAMENTO

Gli importi relativi alle attività svolte devono essere versati a IS secondo quanto stabilito nell’offerta accettata dal Richiedente.

I compensi sono riferiti alle prestazioni e non ai risultati, pertanto gli importi relativi alle attività effettuate sono dovuti dal Richiedente anche in caso di mancata emissione del certificato per assenza di requisiti di conformità, ovvero in caso di rinuncia alla certificazione, sospensione o revoca.

In caso di mancato pagamento entro i termini stabiliti in offerta, verranno addebitati gli interessi di mora al tasso di interesse legale vigente al momento del pagamento, maggiorato di 5 punti percentuali.

In funzione dello schema di certificazione, nell’offerta può essere previsto il versamento di un anticipo il cui importo è ivi indicato. L’anticipo può essere prelevato da IS parzialmente o totalmente a seguito di infrazione agli obblighi contrattuali assunti dal Richiedente. IS comunica il provvedimento motivato con lettera raccomandata e il Richiedente può presentare ricorso secondo quanto previsto dal presente Regolamento.