relatore: dr.ssa vania tommasini - asl novara...comma 5: vigilatrie d’infanzia o infermiere...
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PARTNER NAZIONALE DELLA CAMPAGNA EUROPEA PER LA SICUREZZA:
AMBIENTI SANI E SICURI AD OGNI ETA’23-27 OTTOBRE 2017
PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO:UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE
Sorveglianza sanitaria
RELATORE: dr.ssa Vania TommasiniMedico Competente
CONFAGRICOLTURA NOVARA e VCO
IL VENERDI DELL’AGRICOLTURA: 27 OTTOBRE 2017
SEMINARIO
VALUTARE PER PREVENIRE LE PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI IN AGRICOLTURA
Sede: I.I.S. “G. Bonfantini” c.so Risorgimento n. 405 Novara
L’agricoltura è…
Coltivazioni (agrotecnia)
Allevamenti (zootecnia)
- agroalimentare
-agriturismo
Sanità veterinaria
Ricerca e innovazione
La medicina del lavoro clinica è nata in riferimento alla agricoltura (Carpi, Padova - Ramazzini 1700)
«longe præstantius est præservare quam curare»
SORVEGLIANZA SANITARIA
D. Lgs. 81/08, art. 1, lettera m: “ insieme degli atti medici, finalizzati alla
tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione
all‟ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di
svolgimento dell‟attività lavorativa”
Lavorazioni in cui vige l‟obbligo della sorveglianza
sanitaria - D. Lgs. 81/08, art. 41, che è effettuata dal
M.C. nei casi previsti dalla normativa..
• lavoratori esposti al rischio di silicosi (e asbestosi): DPR 1124/
• Lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti: (D.Lgs. 230/95)
• Movimentazione manuale dei carichi: D. Lgs. 81/08, tit. VI
• Uso di attrezzature munite di VDT: D. Lgs. 81/08, tit. VII
• Agenti fisici – rumore: D. Lgs. 81/08, tit. VIII, capo II
• Agenti fisici – vibrazioni: D. Lgs. 81/08, titolo VIII, capo III
• Agenti fisici – campi elettromagnetici: D. Lgs. 81/08, titolo VIII, capo IV
• Agenti fisici – radiazioni ottiche artificiali: D. Lgs. 81/08, titolo VIII, capo V
• Agenti fisici – microclima: D. Lgs. 81/08, titolo VIII, capo I
• Sostanze pericolose – agenti chimici: D. Lgs. 81/08, titolo IX, capo I
• Sostanze pericolose – agenti cancerogeni e mutageni; D. Lgs. 81,08, tit. IX, capo II
• Sostanze pericolose – amianto: D. Lgs. 81/08, titolo IX, capo III
• Agenti biologici: D. Lgs. 81/08, titolo X
• Lavori in sotterraneo – DPR 320/56
• Lavori nei cassoni ad aria compressa – DPR 321/56
• Lavoro notturno - D.Lgs. 66/03
Comma 2: La sorveglianza sanitaria comprende:
Visita medica preventiva intesa a constatare
l‟assenza di controindicazioni al lavoro cui il
lavoratore è destinato al fine di valutare la sua
idoneità alla mansione specifica
Visita medica periodica per controllare lo stato di
salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di
idoneità alla mansione specifica. La periodicità di
tali accertamenti viene stabilita di norma in una
volta l’anno
Visita medica su richiesta del lavoratore (v. c. 1,
lett. b) se ritenuta dal medico competente correlata
ai rischi lavorativi …
Visita medica in occasione del cambio di
mansione
alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi
previsti (rischio chimico e cancerogeno)
in fase preassuntiva
a seguito di assenza per motivi di salute di durata
> 60 gg continuativi
Comma 3: Le visite mediche di cui al comma 2 non
possono essere effettuate
… per accertare stati di gravidanza
… negli altri casi vietati dalla normativa vigente
Comma 4: le visite mediche di cui al comma 2, a cura e spese del D.L ., comprendono gli esami clinici e biologici e indagini
strumentali ritenuti necessari dal M.C.
ART. 20, comma 1, lettera i: i lavoratori non possono rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti
dal m.c.
IDONEITA‟ ALLA MANSIONE SPECIFICA
L‟IDONEITA‟ ALLA MANSIONE SPECIFICA E‟ LA CAPACITA‟ PSICO-FISICA INDISPENSABILE PER SVOLGERE UNA DETERMINATA MANSIONE
Ancora usata la accezione e la terminologia di C. Gerin negli anni „50:
Validità: efficienza psicosomatica allo svolgimento di qualsiasi attività
Capacità: l‟insieme di attitudini specifiche e particolare preparazione
Abilità: la presenza di «speciali, particolari disposizioni attitudinali del soggetto»
Ne discende che.. «Idoneità è la validità con preciso riferimento a una determinataa attività lavorativa o mansione specifica»
PUO’ ESSERE RICHIESTA DA:
- LAVORATORE quando ritiene di non essere
più idoneo e chiede di conseguenza di cambiare
tipologia di lavoro
- DATORE DI LAVORO per assenze ripetute e
prolungate per malattia (anche durante il
periodo di malattia)
Va richiesta al Servizio di Medicina LegaleDove una commissione presieduta dal Medico Legale e composta da uno specialista in Medicina del Lavoro dipendente dell’ASL e da uno specialista convocato dalla medicina
legale valuteranno il caso
Il medico competente, sulla base delle visite
mediche di cui al comma 2, esprime un giudizio
sull‟idoneità del lavoratore alla specifica mansione
che può essere:
idoneità
idoneità con prescrizioni o limitazioni (idoneità
parziale)
inidoneità temporanea
Inidoneità permanente
6-bis: il m.c. esprime il suo giudizio per iscritto …
al lavoratore e al D.L.
D. Lgs 81/08, art. 41, comma 6)
Comma 7: nei casi di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità
Comma 9: avverso il giudizio di cui al comma 8 è
ammesso ricorso entro 30 giorni dalla data di
comunicazione del giudizio medesimo all‟Organo
di Vigilanza territorialmente competente che
dispone … la conferma, la modifica o la revoca del
giudizio stesso
a) Collabora con il D.L. e con il SPP alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della
salute e della integrità psico – fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione e all’organizzazione del P.S.. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di
“promozione della salute”, secondi i principi della responsabilità sociale
b) Programma ed effettua la s.s. di cui all’art. 41 attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati
c) Istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore; tale cartella è conservata presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del m.c.
d) Consegna al D.L., alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. 196/03 e con salvaguardia del segreto professionale
e) Consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella …e gli fornisce le informazioni relative alla conservazione …L’originale va conservato da parte del D.L. per almeno 10 anni (escluso cancerogeni)
f) Invia agli enti preposti, esclusivamente per via telematica, le cartelle sanitarie e di rischio nei casi previsti dal presente D. Lgs. (rischio chimico, cancerogeno, biologico). Il lavoratore può richiedere copia delle predette cartelle all’INAIL anche attraverso il proprio medico di medicina generale
g) Fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza cui sono sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività h) Informa ogni lavoratore dei risultati della s.s. e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria
i) Comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’art. 35, a D.L., RSPP, RLS i risultati anonimi collettivi della s.s. e fornisce indicazioni sul significato di detti esami
l) Visita gli ambienti di lavoro almeno 1 volta all’anno
m) Partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti con tempestività
n) Comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all’art. 38 al Ministero della salute entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto
o) Partecipa alla riunione annuale di prevenzione (art. 35, comma 1, lettera c)
Ha l’obbligo di compilare il 1° certificato di malattia professionale (DPR 1124/65, art. 53)
IL MEDICO COMPETENTE … cosa fa?
CONTROLLI ALCOLIMETRICI
VALUTAZIONE PROBLEMATICHE ALCOOL CORR.
CONTROLLI ABUSO DI SOSTANZE
STUPEFACENTI
GESTIONE DELLALAVORATRICE IN
GRAVIDANZA
GESTIONE DELLALAVORATRICE IN ALLATTAMENTO
GESTIONE DEGLIINFORTUNIA RISCHIO BIOLOGICO
GESTIONE DEGLIINFORTUNI
DA ALTRE CAUSE
ATTIVITA’ MEDICO LEGALE
CERTIFICATIVA
ATTIVITA’ MEDICO LEGALE – COMMISSIONI
MEDICHE
NON SONO COMPITI DEL M.C.
• Gestione e cura di patologie non correlate con
l’idoneità lavorativa;
• Prescrivere accertamenti/esami ematochimici non
finalizzati alla formulazione del giudizio di idoneità;
• Accertamento di stato di gravidanza.
ALCOL E DROGHE
N.B. Art. 41, comma 4
Nei casi ed alle condizioni previste
dall‟ordinamento, le visite di cui al
comma 2 sono altresì finalizzate alla
verifica di assenza di condizioni di
alcol dipendenza e di assunzione di
sostanze psicotrope e
stupefacenti!!!
Riferimenti normativi - alcol
DPR 309/90 “testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”
Legge 30 marzo 2001, n° 125 “legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati”
Provvedimento 16 marzo 2006 “Intesa in materia di individuazione delle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi ai fini del divieto di assunzione o di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche”
D.Lgs. 81/08, art. 41, comma 4
Comma 4: mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di: medico specialista in anestesia e rianimazione; medico specialista in chirurgia; medico ed infermiere di bordo; medico comunque preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche; infermiere; operatore socio-sanitario; ostetrica caposala e ferrista;
Comma 5: vigilatrice d’infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni sociali e socio-sanitarie svolte in strutture pubbliche e private
Comma 2: i controlli alcolimetrici nei luoghi di
lavoro “possono” essere effettuati esclusivamente
dal medico competente … ovvero dai medici del
lavoro dei servizi di vigilanza competenti per
territorio
N.B. : i lavoratori … che intendano accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione, hanno diritto alla
per tutta la durata del trattamento riabilitativo fino ad un massimo di se assunti a tempo indeterminato! (art.124 DPR 309/90)
Il D.L. deve elaborare una procedura da applicare
“in singoli casi di lavoratori in sospetto o
evidente stato di intossicazione acuta da
alcol”.
La procedura va concordata a priori con RLS e RLST e
resa nota a tutti i lavoratori.
Essa deve “prevedere in modo chiaro”:
• quando, da chi e con quali modalità il lavoratore debba essere
immediatamente allontanato e quali provvedimenti debbano essere
assunti.
• chi e come eventualmente debba accompagnarlo a casa
• la procedura deve anche indicare i comportamenti da tenere “in
particolare a fronte del rifiuto degli stessi ad abbandonare
temporaneamente la mansione”
DIVIETO DI SOMMINISTRAZIONE
E ASSUNZIONE
Il D.L. deve vietare la somministrazione di bevande
alcoliche in ogni luogo e in ogni tempo del lavoro e
formalizzare il divieto con una comunicazione scritta al
lavoratore … instaurare un sistema di verifiche periodiche
per valutare il rispetto del divieto …
Il divieto deve essere inteso come divieto di assunzione e
somministrazione durante e nelle ore precedenti l’orario di
lavoro.
I lavoratori dovranno pertanto adottare un cambiamento
dello stile di vita (!!) non solo sul posto di lavoro, ma anche
extralavorativo, rispettare le disposizioni aziendali … e
sottoporsi ad eventuali controlli.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
a)sul tasso alcolemico durante il lavoro che deve essere
pari a “zero”;
b)che l’alcol non deve essere assunto sia durante l’attività
ad elevato rischio sia nel periodo precedente … tenendo
conto dei tempi che l’organismo impiega per lo
smaltimento …
c)che l’alcol non può essere assunto durante i turni di
reperibilità;
d)sulle conseguenze del mancato rispetto del divieto di
assunzione e del riscontro di un’alcolemia positiva;
e)sul significato della sorveglianza sanitaria finalizzata alla
verifica dell’alcoldipendenza;
f)sulla possibilità di invio per ulteriori controlli al SERT;
g)sulla possibilità di accedere ai programmi terapeutici
e di riabilitazione
La corte di Cassazione con
sentenza n 19361/2010 ha
stabilito che
“ è legittimo il licenziamento
di un lavoratore colto in
evidente stato di
ubriachezza”
La sorveglianza sanitaria deve essere basata basata su specifici profili di
rischio- addetti alla suinicoltura (es. il peso di un suinetto è 20-30 kg..);
- addetti allevamento di ovicaprini e alla cura e governo di equini
- addetti ad acquacoltura;
- addetti allevamento di bovini mungitori e capistalla;
- addetti alla cura di leporidi e governo di ungulati
- allevatori avicoli;
- manutentori del verde;
- applicatori di antiparassitari;
- coltivatori dell’ ambito cerealicolo: trattoristi
- addetti agli impianti di biogas
- addetti alla accoglienza alberghiera
- addetti alla raccolta di frutta e verdura.
SORVEGLIANZA SANITARIA IN AGRICOLTURA
L’accesso volontario alla s.s. per i lavoratori agricoli impegnati in aziende a conduzione familiare, lavoratori autonomi e piccoli
imprenditori (art. 21 D.Lgs. 81/2008) deve portare all’estensione e non alla limitazione dell’obbligo: deve
essere visto come un’opportunità.
I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile, i coltivatori diretti del
fondo, i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono (…) :
d) beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni di cui all’articolo 41, fermi restando gli obblighi previsti da norme speciali;
e) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’articolo 37, fermi restando
gli obblighi previsti da norme speciali.
SORVEGLIANZA SANITARIA IN AGRICOLTURA
Decreto Interministeriale del 27 marzo 2013 e Decreto legge n. 69 del 21 giugno 2013
Art. 2 – (Semplificazioni in materia di sorveglianza sanitaria)In relazione alle lavorazioni di cui al comma 1 dell’articolo 1, ad eccezione di
quelle che comportano esposizione a rischi specifici, in relazione ai quali deve essere garantita la effettuazione della sorveglianza sanitaria, gli
adempimenti in materia di controllo sanitario si considerano assolti, su scelta del datore di lavoro, senza aggravi di costi per i lavoratori, mediante visita
medica preventiva, da effettuarsi dal medico competente ovvero dal dipartimento di prevenzione della ASL.
La visita medica preventiva di cui al comma 1 ha validità biennale e consente al lavoratore idoneo di prestare, senza la necessità di ulteriori accertamenti
medici, la propria attività di carattere stagionale, nel limite di 50 giornate l’anno, effettuate anche presso altre imprese agricole, senza la necessità di
ulteriori accertamenti medici.
Possibile un DVR SEMPLIFICATO con VISITA MEDICA per rischi
specifici, con periodicità
Biennale
certificato di idoneità ampia che comprenda tutte le mansioni dell’annataagricola e con giudizio di idoneità valido per più aziende in cui è impiegato il
Lavoratore
cartella sanitaria da consegnare al lavoratorecertificazione di idoneità ad ogni datore di lavoro
esonero del sopralluogo in ogni azienda per il medico competente maconoscenza dei rischi di almeno un luogo e una lavorazione rappresentativa con
presa visione e sottoscrizione del DVR
trasmissione dei dati collettivi aggregati all. 3B da parte di ciascun medico
Deve essere posta attenzione anche alla cultura dell’operatore…
Interazione dei ruoli nella professione medica
Medico del Lavoro
• Gestisce l’individuo al lavoro (D.Lgs 81/08 e s.m)
• Partecipa alle indagini di gruppo
• Applica in azienda i risultati
Medico di base
• Gestisce l’individuo in famiglia
• Partecipa alle indagini di gruppo
• Viene informato e comunque coinvolto nei risultati
Patologie muscolo-scheletriche in agricoltura
Correlazione tra lavoro agricolo e COXARTROSI (Walker Bone-Palmer, 2002 Studio CC , OR=7,8 op.agricoli/impiegati; Rossignol e coll 2003; )
La artrosi dell’anca può essere
- primaria o idiopatica
- Secondaria (displasie, lesioni vascolari, lesioni di asse, traumi, interventi..)
- Professionale (es. mungitori di più di 40 capi/die OR= 4,5, IC 95% 1,9-11, Thelin at al 2004)
Patologie muscolo-scheletriche in agricoltura
GONARTROSI
(OR = 5,3 IC 95% 1.4-19.7 Studio CC Svedese Holmberg et al 2004
cit. Walker Bone e Palmer/ Palmer 2012)
Dovuta a frequenza alta di accovacciamento, inginocchiamento, sollevamento, sovraccarico del ginocchio
LOMBALGIE
Aumento del rischio di svilupparle ma gravità sovrapponibile a
quadri dovuti ad altre cause.
LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
E’ l’insieme di ”operazioni di trasporto o di sostegno di un carico (comprese le azioni di sollevare, spingere,
deporre, spostare, tirare un carico) che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni
ergonomiche sfavorevoli,
comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso-lombari”.
Le lesioni dorso-lombari interessano le strutture ossee, muscolari, tendinee e vascolari.
Il D.Lgs. 81/08 afferma che il datore di lavoro deve adottare le misure organizzative o ricorrere ai mezzi
necessari (es. attrezzature meccaniche), per evitare la movimentazione manuale dei carichi.
Patologie muscolo-scheletriche in agricoltura
Quanto pesa un sacco di concime granulare?
SORVEGLIANZA
SANITARIA
MMC e posture incongrue,
uso di forza…
Valutazione
morfo-funzionale del
rachide, polso, spalla (annuale)
Patologie muscolo-scheletriche in agricoltura
• Lomboscialtalgie: forte correlazione con uso di trattore per via delelvibrazioni trasmesse a corpo intero.
• Cervicobrachialgie: insufficienti dati epidemiologici, più frequenti comunque fra frutticoltori, forestali, mungitori.
• Patologie da vibrazioni mano-braccio: insufficienti dati
Esempi di studi sulla prevenzione
• Early Richardson et al (2005): proposta di uso di cintura protettiva per le anche nella raccolta delle mele; scarsa compliance di utilizzo.
• May et Al (2008): proposta di allungamento del rastrello per la raccolta dei mirtilli
• Mondelli et al, studio retrospettivo (2010):
paragonate le EMG di coorte di 33 viticoltori e coorte di 205 lavoratori di altri settori, con evidenza di maggior interessamento delle fibre motorie dell’eminenza tenar pre compressione della regione medesima (importanza della ergonomia es. Forbici professionali)
E’ formata dallasovrapposizione di 33elementi simili fraloro, le vertebre: 7cervicali, 12 dorsali, 5lombari, 5 sacrali e 4coccigee.
La colonna vertebrale
Le vertebre cervico-dorso-lombari si articolano l’una con l’altra, con l’interposizione di un disco fibrocartilagineo (disco intervertebrale).
Le vertebre sacrali e coccigee sono saldate fra di loro.
La colonna vertebrale
• Un complesso sistemamuscolo-legamentosoconsente alla colonna diessere stabile e, alcontempo, flessibile intutte le direzioni
• Può infatti compieremovimenti di flessione,estensione, inclinazionelaterale, rotazione ecirconduzione.
La colonna vertebrale
I dischi intervertebrali -composti da una parteesterna fibrosa (anellofibroso) e da una parteinterna (nucleo polposo)gelatinosa -distribuiscono al corpovertebrale sottostante ilpeso della colonnasoprastante
La colonna vertebrale
In particolare per quanto riguarda i dischi del tratto lombare della colonna (tratto maggiormente
sollecitato e, di conseguenza, più frequentemente danneggiato), i pesi (le pressioni) che essi devono
sopportare variano anche notevolmente in funzione delle diverse posizioni del corpo: ad esempio,
stando in posizione eretta su di un disco lombare gravano circa 70 kg, mentre in caso di sollevamento di un peso di 20 kg a schiena flessa ne gravano oltre
300 kg.
La colonna vertebrale
La lombalgia rappresenta
nella società industrializzata
una delle cause più comuni
di malessere fisico e la
principale causa di invalidità
al lavoro nella popolazione al
di sotto dei 45 anni di età
Epidemiologia/1
E’ assai comune nella popolazione generale, in tutte le età dopo i 25 anni ed in entrambe i sessi: consiste in un dolore al tratto lombare inferiore o al passaggio lombosacrale, talora associato a irradiazione alla natica o alla faccia posteriore della coscia.
La lombalgia
Può insorgere acutamente (senza causa apparente o a seguito di uno sforzo) ovvero gradualmente, con dolore che non scompare completamente, anche per periodi di anni: questa forma - recidivante o cronica - può seguire ad un inizio acuto e, spesso, è caratterizzata da ricorrenti episodi di lombalgia acuta.
La lombalgia
All’interno della colonna, nel canale vertebrale, è contenuto il midollo spinale, struttura nervosa da cui originano le radici spinali, da cui, a loro volta, prendono origine i nervi che si diramano ai vari organi ed apparati, arti compresi.
La colonna vertebrale
Se la pressione sopportata è sempre alta, c’è il rischio che il disco vada incontro a cattiva nutrizione e che degeneri, con, dapprima, la rottura dell’anello fibroso e, successivamente, l’espulsione del nucleo polposo, con la formazione di un’ernia del disco.
L’ernia del disco
Tale ernia determina una compressione delle radici nervose dell’area lombare che, nel caso più frequente, coinvolge il disco fra la L4--L5 e L5-S1: il dolore si irradia dalla schiena verso una gamba, lungo il territorio del nervo sciatico (lombosciatalgia).
L’ernia del disco
E’ frequente: sonomaggiormente colpiti isoggetti di sesso maschile,in particolare con etàcompresa fra i 30 ed i 50anni.
Spesso è preceduta da unoo più episodi di lombalgiaacuta.
La lombosciatalgia
I rischi possono derivare da• fattori connessi con l’attività lavorativa
• caratteristiche del carico
• sforzo fisico richiesto
• caratteristiche dell’ambiente di lavoro
• esigenze connesse all’attività• fattori legati al singolo individuo
Rischi per la colonna vertebralenella movimentazione manuale di
carichi
Deve essere riservata ad azioni dimovimentazione di carichi
•Superiori a 3 kg
•Non occasionali (almeno una voltaall’ora)
Movimentazione manuale dei carichi
Valutazione del rischio
•Viene effettuata mediante il calcolodell’Indice di sollevamento, indice datodal rapporto fra il Peso effettivamentesollevato ed il Peso limite raccomandato
•Il modello più seguito è quello formulatodal National Institute of OccupationalHealth and Safety (NIOSH) statunitense
Movimentazione manuale dei carichi
Valutazione del rischio
Il Peso limite raccomandato viene calcolatopartendo dal Peso massimo consentito(uomini 30 Kg, donne 20 Kg), diminuito -attraverso una serie di demoltiplicatorivarianti da 1 a 0 - in funzione dellecondizioni di movimentazione
Indice di sollevamento
•L’indice di sollevamento ottimale è uguale a 1
•Situazioni di reale rischio si hanno per indici disollevamento superiori a 3
Indice di sollevamento
Altezza da terra delle mani all’inizio del sollevamento
75 cm = 1
50/100 cm = 0,93
25/125 cm = 0,85
> 175 cm = 0
Indice di sollevamentoDemoltiplicatori
Dislocazione angolare del peso
0° = 1
30° = 0,90
90° = 0,71
> 135° = 0
Indice di sollevamentoDemoltiplicatori
Nel caso in cui la movimentazione non possa essere evitata, il datore di
lavoro deve valutare le condizioni di sicurezza e salute connesse con il
Lavoro e in particolare:
Le caratteristiche del carico:
> pesantezza (massimo Kg 30)
> ingombrante o difficile da afferrare
> collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto a distanza
dal tronco o sono necessarie torsioni ed inclinazioni
> può causare lesioni al lavoratore
Lo sforzo fisico richiesto:
> sforzo eccessivo
> può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
> movimenti bruschi del carico
> posizione instabile
Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro:
> spazio insufficiente
> superfici sconnesse con rischio di inciampo o scivolamento
> la temperatura, la circolazione d'aria e l'umidità sono inadeguate
Le esigenze connesse all’attività
> sollecitazioni troppo frequenti / prolungate della colonna vertebrale
> recupero fisiologico insufficiente
> distanze troppo grandi di sollevamento, abbassamento e trasporto> ritmo di lavoro non modulabile dal lavoratore.
La valutazione dei rischi deve conto delle differenze di genere (D.Lgs. 81/2008, art. 28, comma 1)
Le differenze di genere per la popolazione lavoratrice femminile non è un problema: tale valore è “fissato in 20 kg dal R.D. 635/1934, tuttora vigente e di conseguenza modificabile solo a seguito di specifico intervento legislativo”. Per proteggere almeno il 90% delle lavoratrici la Tabella C.1 della ISO 11228-1 assegna questo requisito Il valore 23 kg, adottato dal NIOSH statunitense (National Institute of Occupational Safety and Health) e che rappresenta “il massimo peso di riferimento”, secondo gli autori “non risulta proponibile come valore limite per la popolazione femminile”.
Le differenze di età Nella norma ISO 11228-1 si legge “che la riduzione delle capacità fisiche inizia ad essere via via più significativa a partire dai 45 anni d’età (benché non espresso con chiarezza, parrebbe di intuire che è a partire da questa età che la ISO qualifica come anziana una popolazione lavorativa)”.–– il Capo III del Titolo VIII del medesimo D.Lgs. 81/08 (art. 204), relativamente al rischio da vibrazioni trasmesse al corpo intero - che presenta lo stesso organo bersaglio della movimentazione manuale dei carichi - prevede una sorveglianza sanitaria periodica a cadenza annuale”.In conclusione riguardo alle differenze dovute all’età (“questione sicuramente non secondaria, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa”), gli autori non ritengono “necessario procedere a valutazioni del rischio differenziate o ad un ravvicinamento della sorveglianza sanitaria che, secondo la norma, deve avere periodismo annuale”.
Patologia da vibrazioni
Le vibrazioni vengono distinte in vibrazioni che coinvolgono tutto il corpo (scuotimenti) e vibrazioni che interessano soltanto parti del corpo circoscritte (mano-braccio).
Gli strumenti vibranti sono quegli utensili meccanici, azionati da elettricità o da aria compressa, che hanno la prerogativa di sviluppare durante il loro impiego una serie di vibrazioni che si trasmettono al tratto mano-braccio degli utilizzatori. Es. motosega e decespugliatori. La principale patologia causata dal loro utilizzo è l'angioneurosi da strumenti vibranti o sindrome di Raynaud.I primi sintomi insorgono durante l’uso degli strumenti vibranti, con una latenza variabile da pochi mesi a diversi anni, e sono caratterizzati da formicolio, torpore, diminuzione della sensibilità tattile e difficoltà all’esecuzione di movimenti fini. Caratteristica della patologia è la comparsa in occasione di esposizioni a basse temperature di intenso pallore delle ditaassociato a dolore e seguito, a volte, da intenso rossore (fenomeno di Raynaud).
Patologia da vibrazioni
L'uso prolungato degli strumenti vibranti può causare manifestazioni
simil-artrosiche osteoarticolari e neuropatia periferica.
Gli scuotimenti sono movimenti oscillatori a bassa frequenza (1-20 Hz) e
grande ampiezza che coinvolgono tutto il corpo; sono provocati dalla
guida di mezzi di trasporto (motocoltivatori) o da strumenti come gli
atomizzatori a spalla e possono causare disturbi diversi.
Per scuotimenti con frequenze basse comprese tra 1 e 5 Hz , si ha la stimolazione
del sistema neurovegetativo con nausea , vomito, sudorazione
e pallore mentre per frequenze superiori , fino a 15-20 Hz, sono presenti
in letteratura studi che riportano la comparsa di affezioni gastrointestinali
ed osteoarticolari.
Patologia da radiazione solare
La luce solare è composta da radiazioni con diversa lunghezza d’onda:• la luce visibile• gli infrarossi (sono raggi «caldi», sono quelli che danno il calore• gli ultravioletti: composti da UVA, UVB e UVC. determina l’insorgenza di eritemi, scottature e un aumento del rischiodi sviluppare tumori della pelle. Non sono visibili.L’esposizione l’invecchiamento cutaneo precoce soprattutto a carico delvolto, del collo e delle mani e le neoplasie cutanee. Le più comuni lesionidovute alla fotocarcinogenesi sono la comparsa di cheratosi solari,epiteliomi spinocellulari (scarsa recidiva dopo chirurgia) e basocellularied il melanoma.