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Relazioni e Bilancio 2016 93°Esercizio

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R e l a z i o n ie B i l anc i o

2 0 1 693°Eserc iz io

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2015

92° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 27 aprile 2016

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2016

93° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 20 aprile 2017

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2015

92° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 27 aprile 2016

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2016

93° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 20 aprile 2017

La visione internazionale di Cassa Lombarda al servizio esclusivo di ciascuna realtà locale.Cassa Lombarda Private Banking. Sede di Milano. Via A. Manzoni, 12/14

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PresidenteMassimo Trabaldo Togna

Vice PresidenteFrancesco Bellini

Amministratore Delegato eDirettore Generale

Paolo Vistalli

AmministratoriMassimo Arrighi

Augusto Clerici BagozziRoberto Cravero

Edio DelcòPaola Musile Tanzi

Bruno PanigadiUmberto Trabaldo Togna

SOCIETÀ DI REVISIONEEY S.p.A.

COLLEGIO SINDACALE

PresidenteRiccardo Perotta

Sindaci EffettiviAldo Marco MaggiDiego Maroni

Sindaci SupplentiLuca BertoliMaurizio Napolitano

Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Bergamo, Via XX Settembre 16

Convocazione d’Assemblea 7

Dati sintetici e indicatori 9

Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione 13

Bilancio al 31 dicembre 2016 55Stato Patrimoniale 56Conto Economico 58Prospetto della redditività complessiva 59Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 31 dicembre 2016 60Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 31 dicembre 2015 61Rendiconto finanziario 62

Nota Integrativa 65Parte A – Politiche contabili 66Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale 83Parte C – Informazioni sul conto economico 111Parte D – Redditività complessiva 123Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 124Parte F – Informazioni sul patrimonio 181Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda 187Parte H – Operazioni con parti correlate 188Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 189Parte L – Informativa di settore 190

Parte Informativa al pubblico Stato per Stato 192

Estratto dell’ultimo bilancio approvato della controllante 193

Relazione e delibere 198

Relazione del Collegio Sindacale 199

Relazione della società di revisione 207

Deliberazioni dell’Assemblea dei Soci 209

Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione 210

INDICE

Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Busto Arsizio, Via Dante 1/A (ang. Via Roma)

7

CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEACASSA LOMBARDA S.p.A.

Sede in Milano, Via Manzoni n. 12/14Capitale Sociale Euro 18.000.000 = interamente versato

Iscritta nel Registro delle Imprese – Tribunale di Milano al nr. 00714590155

Partita Iva e codice fiscale n. 00714590155

Gli azionisti sono convocati in assemblea ordinaria presso la sede sociale di Milano, via Manzoni 12/14, per il giorno 20 aprile 2017 alle ore 12,30 in prima convocazione ed, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 24 aprile 2017, stessa ora e luogo, per deliberare sul seguente:

Ordine del Giorno

1) Approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016 e deliberazioni conseguenti;

2) Nomina degli Amministratori, previa fissazione del loro numero, e determinazione del compenso globale degli Amministratori ai sensi dell’Art. 21 dello Statuto sociale e dell’Art. 2389, terzo comma, c.c.;

3) Nomina del Collegio Sindacale e del suo Presidente, nonchè determinazione dei relativi compensi;

4) Informativa sull’attuazione delle politiche remunerative nell’anno 2016 ed approvazione del nuovo “Documento sulle politiche retributive di Cassa Lombarda S.p.A.” e delle nuove “Linee Guida delle politiche retributive”;

5) Informativa sul “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati” e sulle “Politiche in materia di assetti organizzativi e controlli interni sulle attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati”.

Deposito delle azioni ai sensi di legge presso la cassa sociale.

Milano, 23 marzo 2017Cassa Lombarda S.p.A. Il Presidente Massimo Trabaldo Togna

8

Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Como, Via Garibaldi, 30

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DATI SINTETICI E INDICATORI

PRINCIPALI DATI DI SINTESIΔ

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI (Euro '000) 12 2016 12 2015 € %Margine d'interesse 10.074 11.450 -1.376 -12,0%Commissioni nette 24.034 24.063 -29 -0,1%Dividendi e proventi simili 98 26 72 276,9%Risultato netto dell'attività di negoziazione 8.328 6.957 1.371 19,7%Margine di intermediazione 42.534 42.496 38 0,1%Altri proventi/oneri di gestione (a) 1.279 1.369 -90 -6,6%Totale ricavi netti 43.813 43.865 -52 -0,1%Spese per il personale -25.027 -25.000 -27 0,1%Altre spese amministrative (b) -10.269 -10.536 267 -2,5%Rettifiche di valore nette attività mater. e immater. (c) -1.936 -1.767 -169 9,6%Totale oneri operativi -37.232 -37.303 71 -0,2%Risultato della gestione operativa 6.581 6.562 19 0,3%Rettifiche di valore nette -2.027 -3.471 1.444 -41,6%Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -593 25 -618 -2472,0%Risultato ante imposte 3.961 3.116 845 27,1%Risultato netto 2.580 2.008 572 28,5%

ΔDATI PATRIMONIALI (Euro '000) 12 2016 12 2015 € %Liquidità 179.530 98.985 80.545 81,4%- di cui depositi liberi presso BCE 177.890 97.722 80.168 82,0%Crediti verso banche 15.535 14.523 1.012 7,0%Crediti verso clientela 455.539 455.653 -114 0,0%Altre attività finanziarie 348.653 298.977 49.676 16,6%Altività fiscali 15.728 18.733 -3.005 -16,0%Altri attivi 40.812 38.424 2.388 6,2%Totale Attivo 1.055.797 925.295 130.502 14,1%Debiti verso banche 140.547 170.952 -30.405 -17,8%- di cui rifinanziamento TLTRO/LTRO 130.015 170.087 -40.072 -23,6%Debiti verso clientela 804.527 642.137 162.390 25,3%Altre passività finanziarie 12 198 -186 -93,9%Passività fiscali 113 888 -775 -87,3%Altri passivi 21.309 24.016 -2.707 -11,3%Patrimonio netto 89.289 87.104 2.185 2,5%Totale Passivo 1.055.797 925.295 130.502 14,1%Raccolta complessiva 4.972.714 4.706.065 266.649 5,7%Raccolta Diretta 804.527 642.335 162.192 25,3%- di cui debiti verso clientela 804.527 642.137 162.390 25,3%- di cui titoli in circolazione 0 158 -158 -100,0%Raccolta Indiretta (d) 4.168.187 4.063.730 104.457 2,6%- di cui gestioni patrimoniali (senza saldi c/c) 1.051.480 940.916 110.564 11,8%- di cui fondi 908.404 818.790 89.614 10,9%- di cui polizze 205.886 151.934 53.952 35,5%- di cui risparmio amministrato 2.002.417 2.152.090 -149.673 -7,0%

ΔATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI PATRIMONIALI 12 2016 12 2015 € %Fondi Propri (Euro '000) 89.318 86.825 2.493 2,9%Attività di rischio ponderate (Euro '000) 521.817 547.651 -25.834 -4,7%CET1 capital ratio % 17,12% 15,85% 1,3%Total capital ratio% 17,12% 15,85% 1,3%

STRUTTURA OPERATIVA 12 2016 12 2015Numero dipendenti a fine anno 216 207- di cui numero private banker 62 51Numero sportelli 5 5(a) rigo 190 del conto economico, senza i recuperi d’imposta, rimborso FITD anno precedente e l’ammortamento delle migliorie su beni di terzi(b) rigo 150b del conto economico, al netto dei recuperi d’imposta e del rimborso FITD anno precedente(c) righi 170 e 180 del conto economico, incluso l’ammortamento delle migliorie su beni di terzi(d) Inclusiva dei titoli istituzionali e netta della liquidità sui c/c delle gestioni

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Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Roma, Via Paisiello, 35/A

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PRINCIPALI INDICATORIΔ

INDICATORI DI REDDITIVITA’ 12 2016 12 2015Margine interesse/Ricavi netti 23,0% 26,1% -3,1%Commissioni nette/Ricavi netti 54,9% 54,9% 0,0%Cost/Income 83,0% 83,6% -0,6%R.O.A. su raccolta indiretta (*) 0,56% 0,58% -0,02%(*) Margini sulla raccolta indiretta / valore medio mensile della raccolta indiretta

ΔINDICATORI DI STATO PATRIMONIALE 12 2016 12 2015Raccolta Diretta/Crediti verso clientela 176,6% 141,0% 35,6%Crediti verso clientela/Totale Attivo 43,1% 49,2% -6,1%Altre attività finanziarie/Totale Attivo 33,0% 32,3% 0,7%Patrimonio netto/Crediti verso clientela 19,6% 19,1% 0,5%

ΔRISCHIOSITA’ DEL CREDITO 12 2016 12 2015 € %Crediti in sofferenza netti (migliaia di euro) 12.764 10.826 1.938 17,9%Altri crediti deteriorati netti (migliaia di euro) 21.407 17.577 3.830 21,8%Crediti in sofferenza netti / Crediti verso Clienti 2,8% 2,4% 0,4%Altri crediti dubbi netti / Crediti verso Clienti 4,7% 3,9% 0,8%Copertura dei crediti in sofferenza 66,4% 69,2% -2,8%Copertura degli altri crediti dubbi 16,9% 22,8% -5,9%Costo del credito (a) 0,4% 0,8% -0,4%(a) rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine esercizio.

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Cassa Lombarda Private Banking. Ingresso Sede di Via Manzoni 14 - Milano

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORISULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE

Signori azionisti,l’anno 2016 è stato caratterizzato da una ripresa, inizialmente contenuta e poi più decisa, dell’economia a livello globale, in parte influenzata da eventi socio politici come la Brexit, le elezioni americane e l’esito del referendum costituzionale in Italia. In questo contesto i mercati azionari sono cresciuti a livello globale, anche se con trend diversi tra Eurozona, US e mercati emergenti. L’Italia ha invece avuto una performance inferiore. I tassi sono stati nuovamente impattati dalle politiche delle banche centrali e dalle attese di crescita dell’economia e dell’inflazione, con andamenti opposti tra USA, in crescita, ed Eurozona, in contrazione.Nel corso del 2016 la Banca ha continuato, in modo deciso, il processo di consolidamento e crescita nel proprio core business del private banking, fondato sulle tre direttrici del piano strategico:• crescita delle masse• miglioramento della redditività• riduzione dei costi Nonostante uno scenario congiunturale non del tutto favorevole, come sopra evidenziato, che ha impattato su alcune voci dei ricavi tra cui in primis il margine d’interesse e le commissioni di raccolta ordini, è proseguito il percorso oramai costante negli ultimi sette anni, di crescita delle componenti di raccolta gestita e dei ricavi commissionali ricorrenti (commissioni di gestione, commissioni di collocamento di polizze assicurative, di OICR e commissioni di consulenza).

(Dati in migliaia di euro)

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I programmi di rafforzamento e crescita sono stati perseguiti anche attraverso l’assunzione di undici nuovi private banker nel corso dell’anno di cui tre nella nuova filiale di Como, quattro presso la sede di Milano, tre presso la filiale di Bergamo, uno presso la filiale di Roma oltre un promotore finanziario presso la filiale di Busto Arsizio. Per effetto di questi ingressi la struttura di private banker della Banca ha raggiunto le 62 unità a cui si aggiungono 10 promotori finanziari con mandato di agenzia.

(Dati in milioni di euro)

(*) In queste tabelle, il dato degli AUM è stato riclassificato gestionalmente, escludendo dal risparmio amministrato le partecipazioni facenti capo al Gruppo e detenute in pura custodia nonché ricollocando la liquidità delle gestioni patrimoniali all’interno del risparmio gestito

Sul fronte della riduzione dei costi, come meglio si evidenzierà nel corso della relazione, sono state avviate e in alcuni casi già portate a termine alcune azioni sulle spese generali ed una riduzione del costo del personale non commerciale, unitamente a programmi di inserimento di nuove competenze, anche in un’ottica di ricambio generazionale. In questo scenario macroeconomico e per effetto delle iniziative realizzate Cassa Lombarda chiude l’anno con un utile netto vicino a 2,6 ml. di euro, dopo aver sostenuto quasi 0,8 ml. di euro di contribuzione, ordinaria e straordinaria, ai Fondi Interbancari di Risoluzione e Tutela dei Depositi, nonché aver operato una serie di ulteriori valutazioni prudenziali sui rischi che hanno portato a contabilizzare circa 2,0 ml. di euro di rettifiche nette di valore su un limitato numero di posizioni creditizie in deterioramento. Il patrimonio netto raggiunge gli 89,3 ml. di euro, così come i fondi propri, con un Total Capital Ratio di 17,12%, ampiamente sopra il livello fissato dalle Autorità di Vigilanza nel processo SREP. Nel corso del 2016 è continuata la focalizzazione della Banca sull’attività core del private banking, sostenuta anche dall’inserimento di figure di banker provenienti da altre importanti realtà del mondo private e da un’attenta politica di espansione territoriale che ha portato nel corso del primo semestre all’apertura della filiale di Como.Sul lato del portafoglio di proprietà, anche in considerazione degli

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andamenti dei mercati, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la riclassificazione del portafoglio HTM nella categoria AFS, con conseguenti prese di beneficio utilizzate a supporto di iniziative di sviluppo del business e di contenimento dei costi. Da sottolineare infine, nell’ambito di un processo di semplificazione della struttura societaria del Gruppo COFI SA, l’acquisizione da parte di PKB Privatbank SA delle azioni di Cassa Lombarda possedute da COFI SA, con incremento della partecipazione dal 33,94% al 99,57%.

Lo scenario di riferimento: 1) il contesto generale e i mercatiNel 2016 il ciclo economico è partito sorprendentemente debole, ma nel corso dell’anno ha progressivamente accelerato. Il recupero dei mercati è stato anche sostenuto da azioni e dichiarazioni di politiche monetarie espansive delle banche centrali superiori a quanto previsto. A marzo la Bce ha ridotto i tassi, ampliato l’ammontare degli acquisti mensili, allargato i limiti e il paniere dei titoli acquistabili, comprendendo anche le emissioni societarie, e introdotto quattro nuove operazioni di finanziamento a lungo termine. Cambiamenti politici sorprendenti e potenzialmente destabilizzanti, come il lungo stallo politico in Spagna, la scelta della Brexit nel referendum inglese di giugno, la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali americane di novembre e la bocciatura della riforma costituzionale italiana in dicembre, sono state in buona parte metabolizzate dai mercati senza particolari sofferenze. A livello mondiale si stima quindi che il 2016 chiuda con un +3,1% di Pil. L’inflazione a livello globale, che ha visto una crescita del 2,9%, è rimasta comunque bassa, nonostante la parziale ripresa dei prezzi di alcune commodity: in molte industrie resta un eccesso di capacità produttiva che riduce il potenziale di nuova domanda e crea ancora pressioni deflazionistiche. Negli USA, la crescita annua del Pil si attesta a +1,6%, l’economia (disoccupazione ai minimi, consumi elevati, immobiliare positivo) è stata sostenuta dalla fiducia in crescita, ai massimi livelli da anni, spinta dai propositi di deregolamentazione, riforma fiscale e spese infrastrutturali della nuova amministrazione americana. Questo ha creato pressione sui tassi e sul dollaro inducendo a dicembre la Fed ad alzare i Fed Fund di 0,25 bps a 0,75%. L’Eurozona ha avuto invece un trend annuo più costante, con una chiusura a +1,6% nonostante l’incertezza indotta dalla Brexit e da alcune situazioni politiche interne. La domanda interna ha beneficiato delle misure espansive della politica monetaria (attraverso l’implementazione dell’Asset Purchase Programme - che a dicembre è stato esteso a tutto il 2017), degli impatti positivi, anche se lenti, delle riforme strutturali sull’occupazione e di politiche di bilancio lievemente espansive. L’Italia, colpita da disastri naturali e dissesti politici, ha rallentato il passo e chiude l’anno a +0,9%.

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Dopo un avvio difficile le borse si sono generalmente apprezzate seguendo l’accelerazione macroeconomica (MSCI World +1,5%; mercati sviluppati +5,3% ma sottoperformanti rispetto quelli emergenti a +8,6%; USA +9,5%, meglio di Eurozona a +0,7% a seguito di un’accelerazione economica più sostenuta ed utili in crescita).Per quanto riguarda i tassi, le maggiori attese di crescita, debito e inflazione maturate nel finire d’anno, hanno determinato in USA un rialzo (US +17 bps a 2,44%) con movimento della curva quasi parallelo. Invece, nonostante un modesto trend rialzista a fine anno, in Eurozona i tassi su base annua si sono ulteriormente abbassati beneficiando degli acquisti della Bce, eccetto che in Italia per le debolezze specifiche.Le commodity industriali (petrolio +52,4%, rame +17,7%) si sono apprezzate, sia per la crescita della domanda, sia per il contenimento dell’offerta conseguente gli accordi di Vienna tra i produttori di petrolio. Anche l’oro ha chiuso in crescita (+8,6%) anche se ha dilapidato nella parte finale dell’anno l’iniziale maggiore rialzo a causa dei minori timori sistemici uniti al rialzo di tassi e del dollaro.Sul lato valutario, oltre ad un apprezzamento di +3,2% del USD, il cambio dell’euro ha subito le maggiori variazioni contro il real brasiliano (+20,3%), il rublo (+17,9%), la lira turca (-16,8%), la sterlina (-15,8%) e lo yen (+5,9%).

Lo scenario di riferimento: 2) il settore del Private BankingGli ultimi dati sull’evoluzione del mercato del Private Banking in Italia, basati sulle analisi e sulle elaborazioni condotte periodicamente dall’Associazione Italiana Private Banking, a cui Cassa Lombarda aderisce, riportano l’evoluzione del mercato suddiviso tra mercato potenziale e mercato servito (con il termine servito si intende il mercato del private banking servito dalle banche che aderiscono all’Associazione).

Al 31/12/2015 emergeva come il mercato potenziale del Private Banking in Italia fosse di circa 1.017 mld. di euro (dato stimato in crescita a 1.029 mld. a fine 2016 +1,2%, fonte Prometeia). Il mercato del private banking può essere suddiviso in tre cluster di famiglie che hanno un peso quasi paritetico: famiglie con ricchezza complessiva da 0,5 ml. a 1 ml. per un totale di 335 mld. di euro (33% del mercato), famiglie da 1 ml. a 5 ml. per un totale di 360 mld. (35%) e famiglie con ricchezza oltre i 5 ml. per un totale di 322 mld. (32%). La quota del mercato servito al 31/12/2015 rappresenta circa il 69% del valore complessivo con 698 mld. di euro.Tale dato non è però significativo poiché ben il 30,5% della crescita è dovuto al cambio di perimetro rispetto all’anno precedente a seguito dell’ingresso in AIPB di nuovi importanti operatori private (quali ad esempio Fideuram). Confrontando, a parità di perimetro, i dati 2015 e 2014 la crescita risulta in realtà di soli 24 mld. di euro circa (+4,6%

Salone e casse di Via Manzoni 14 - Milano

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di cui 1,1% per effetto mercato). Il mercato servito ha mostrato una contrazione nel primo e secondo trimestre del 2016, per la performance negativa dei mercati, per tornare a crescere nel terzo trimestre dell’anno attestandosi a fine settembre a 691 mld. di euro, in lieve contrazione rispetto a fine 2015.

Il cambio di perimetro di fine 2015 ha fatto ulteriormente crescere la quota del mercato servito dalle grandi banche universali che a fine settembre 2016 ha raggiunto quasi il 63% contro il 16% delle business unit di banche retail, il 12% delle banche specializzate, tra cui Cassa Lombarda viene classificata, e il 9% delle banche estere. A livello di distribuzione geografica la concentrazione della ricchezza servita è nel Nord del paese, così come quella potenziale. Lombardia (32,1%), Emilia Romagna (12,2%), Piemonte (11,8%) rappresentano oltre il 56% degli AuM serviti che diventano oltre due terzi con la quarta regione in classifica che è il Lazio (10,7%).

L’analisi dei volumi per fasce patrimoniali ed il dato socio-demografico della clientela al 31/12/15 mostra come la fascia principale della clientela private, 41,5%, sia rappresentata da persone fisiche con asset tra 1 e 5 ml. di euro, il 19,8% circa siano persone fisiche con asset sotto il milione, mentre le persone fisiche con asset totali sopra i 5 ml. rappresentino il restante 38,7%. L’analisi dei dati socio demografici evidenzia come gli uomini rappresentino l’80% dei clienti private con un livello d’istruzione elevato, (48% con laurea) e siano principalmente imprenditori (32%) o liberi professionisti (25%). Infine, come ci si può attendere analizzando la segmentazione anagrafica della clientela private, oltre il 56% è composto da clienti con età sopra i 65 anni però con un trend di crescita della clientela giovane sotto i 34 anni (6,8%).

L’evoluzione degli asset per tipologia di raccolta evidenzia nel corso del 2016 la riduzione della raccolta amministrata. Infatti, sul totale degli AuM, la raccolta amministrata passa dal 33,3% di fine settembre 2015 al 27,4% di settembre 2016, controbilanciata dalla crescita della componente gestita, dal 38,2% al 41,0%, e dei prodotti assicurativi, dal 12,1% al 16,6%. Questo dato, per quanto impattato dal cambio di perimetro, conferma il trend a cui si è assistito negli ultimi anni. Lo scenario di riferimento: 3) il contesto normativoTra le principali novità normative e regolamentari entrate in vigore nel corso del 2016 e di particolare impatto sul settore bancario si segnala: • il regolamento di esecuzione 2016/322 della Commissione del

10 febbraio 2016 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 10 marzo 2016) che modifica il regolamento di esecuzione

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(UE) n. 680/2014 che stabiliva norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza relativamente al requisito di copertura della liquidità;

• il decreto legislativo 21 aprile 2016, n. 72, recante l’attuazione della direttiva 2014/17/UE, in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali. Il Decreto legislativo impone, tra l’altro, che siano fornite al consumatore informazioni precontrattuali dettagliate su un prospetto informativo europeo standardizzato (Pies);

• la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 della Banca d’Italia - Disposizioni di vigilanza per le banche - 16° aggiornamento del 20 maggio 2016, che introduce la modifica del Capitolo 4 “Sistemi informativi” del Titolo IV, Parte Prima della Circolare, al fine di disciplinare specificamente gli obblighi imposti alle banche che prestano servizi di pagamento tramite il canale internet;

• il decreto d’urgenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Presidente del CICR, del 3 agosto 2016, n. 343, di attuazione dell’Art. 120 TUB, che conferma il divieto di anatocismo e modifica la disciplina relativa al calcolo e alla liquidazione di interessi nelle operazioni poste in essere nell’esercizio dell’attività bancaria;

• la comunicazione Consob n. 0092492 del 18 ottobre 2016, avente ad oggetto la distribuzione degli strumenti finanziari tramite una sede di negoziazione multilaterale, con il fine di favorire la liquidabilità degli investimenti nell’interesse dei risparmiatori;

• il decreto Legge del 22 ottobre 2016 n. 193, titolato “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili”, con il quale il Governo ha disciplinato all’Art. 7 la riapertura dei termini per l’adesione alla procedura di collaborazione volontaria introdotta dalla Legge 15 dicembre 2014, n. 186.

Andamento della gestione Riferendosi ai dati gestionali di masse e ricavi, pertanto con dati e criteri che potrebbero a volte differire marginalmente dai dati civilistici di bilancio, gli AuM al 31 dicembre 2016 raggiungono quasi 5,0 mld. di euro, con un aumento di circa 267 ml. da fine 2015 dovuto alla crescita netta della raccolta. L’effetto mercato è stato trascurabile. La crescita delle masse è stata costante durante tutto l’anno. In particolare lo sviluppo della raccolta diretta, rimasta su livelli sostenuti con un picco di 822 ml. di euro (inclusa la liquidità delle gestioni) a fine novembre, è riconducibile principalmente all’andamento dei mercati finanziari che ha portato la clientela su posizioni attendiste, mentre per la “net new money” positiva sulla raccolta indiretta la crescita della componente a fee ricorrenti (gestioni, prodotti assicurativi ed OICR) ha ampiamente compensato la riduzione sull’amministrato puro, raggiungendo il 56%

Reception Private Banking di Via Manzoni14 - Milano

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del totale della raccolta indiretta a fine anno. Per quanto riguarda i finanziamenti dalla Bce, si è deciso nel primo semestre dell’anno di partecipare alle aste dei nuovi TLTRO II per un importo di 70 ml. e di restituire i finanziamenti dei TLTRO I per 110 ml., migliorando il costo di finanziamento. Considerando poi l’elevato livello di liquidità raggiunto, nel secondo semestre non sono state effettuate ulteriori operazioni di finanziamento con la Bce. Al 31/12/16 risultavano quindi 130 ml. di finanziamenti dalla Bce rispetto ai 170 ml. al 31/12/2015.

Il portafoglio creditizio ha mostrato un andamento altalenante nel corso dell’anno, con contenuti incrementi e decrementi. A fine dicembre il tenore degli impieghi a clientela (escludendo le sofferenze nette) si attesta a 443 ml. di euro (445 ml. a fine 2015), risultando distante dagli obiettivi di budget. Bisogna sottolineare come le condizioni dei mercati finanziari non abbiano favorito lo sviluppo di linee lombard, prodotto primario per la nostra Banca, a cui va aggiunto il crescente livello competitivo in atto sul mercato e la politica costantemente attenta ai rischi condotta dalla Banca. Per quanto riguarda il portafoglio di proprietà, va segnalata la delibera del CdA di aprile che ha stabilito la riclassificazione della componente HTM nella categoria AFS, con successive prese di profitto, al fine di utilizzare le plusvalenze latenti per supportare le iniziative legate allo sviluppo del core business del private banking ed alla riduzione dei costi, così come delineato nel Piano Programmatico 2015-2017.Il portafoglio di proprietà, grazie anche all’abbondante liquidità, è rimasto per tutto l’anno su livelli elevati, in particolare nel corso del secondo trimestre dell’anno, toccando un picco di 417 ml. di euro ad aprile, per poi contrarsi e chiudere l’anno a 348 ml. (298 ml. a fine 2015).

Il margine d’intermediazione si è attestato a fine dicembre a 42,5 ml. di euro, sostanzialmente in linea con le aspettative, e quasi invariato rispetto allo stesso periodo del 2015. I citati eventi geopolitici (Brexit, elezioni americane, referendum costituzionale) si sono ripercossi sull’andamento dei mercati finanziari e hanno portato la clientela su posizioni attendiste, impattando negativamente l’operatività e la raccolta ordini. Conseguentemente, le commissioni di compravendita e collocamento, che hanno anche registrato minori ricavi da collocamento rispetto al 2015, si sono ridotte di oltre il 21% rispetto al 2015 (-1,4 ml. di euro). Per la stessa ragione anche gli utili netti su cambi (-490 mila euro, -23% vs. il 2015) risultano impattati. Per contro le gestioni patrimoniali inclusa la liquidità hanno raggiunto a fine dicembre masse complessive per 1.211 ml. di euro (+13%), a testimonianza dell’apprezzamento della clientela verso questa forma d’investimento, generando 10,4 ml. di euro di ricavi,

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in crescita sul 2015 (+0,6 ml.; +5,9%). Le commissioni di distribuzione di prodotti di terzi, date dalle retrocessioni sulla distribuzione degli OICR, sono sostanzialmente invariate, mentre in forte crescita (+0,5 ml. +95%) sono state le commissioni da collocamento di prodotti assicurativi, anche in conseguenza del cambiamento del modello commerciale che la Banca ha adottato a fine 2015, diventando collocatore diretto ed ampliando la gamma di prodotti offerti.

Il margine d’interesse (10,1 ml. di euro) risulta, come prevedibile a seguito della contrazione dei tassi ed all’accresciuta competitività sull’attività creditizia, in calo (-12%) rispetto all’anno scorso e leggermente sotto le aspettative. Va sottolineato come nel corso del semestre sia continuata la flessione in negativo del tasso Euribor a 3 mesi che è passato da -0,134% di inizio anno a -0,323% di fine dicembre. Se questo ha permesso un’ulteriore riduzione del costo della raccolta onerosa, passata dai 16 bps della media 2015 ai 12 bps del 2016, dall’altro ha penalizzato il rendimento totale degli impieghi che da 181 bps del 2015 passano a 171 bps come media del 2016. Analizzando le singole componenti del margine d’interesse emerge come gli interessi attivi si riducano di circa 1,2 ml. di euro, sia per la citata minore redditività degli impieghi, sia per il minore flusso cedolare dovuto anche alle prese di beneficio su titoli in portafoglio di proprietà. Nonostante la contrazione dei tassi ed il minor costo di raccolta, anche il totale degli interessi passivi risulta in crescita a seguito della penale riconosciuta alla Bce, 40 bps per i depositi che superano il limite della riserva obbligatoria e che è ammontato nell’anno, a seguito dell’elevato livello di liquidità dell’intero periodo, a circa 475 mila euro.

L’attività di negoziazione sul portafoglio di proprietà (esclusa la negoziazione sui cambi, le rettifiche di valore sui titoli e i dividendi dalle partecipate) ha generato 6,8 ml. di euro, valore decisamente superiore al dato del 2015 (+1,9 ml. di euro, +32,9%) e ben superiore anche alle aspettative. Su tale risultato, come detto, hanno influito le prese di profitto sul portafoglio titoli AFS (in parte anche derivate dalla riclassificazione del portafoglio HTM).

12 2016

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PER AREA (Euro ‘000)

Private Banking

DirezioneCrediti

ServizioFinanza Totale

Margine di interesse 2.848 6.025 1.201 10.074Totale commissioni nette 23.145 889 24.034Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 1.619 6.807 8.426Margine di intermediazione 27.612 6.914 8.008 42.534

% 64,9% 16,3% 18,8% 100,0%

Uffici di Presidenza di Via Manzoni 14 -Milano

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12 2015

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PER AREA (Euro ‘000)

Private Banking

DirezioneCrediti

ServizioFinanza Totale

Margine di interesse 2.335 6.196 2.919 11.450Totale commissioni nette 23.141 922 24.063Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 2.109 4.873 6.982Margine di intermediazione 27.585 7.118 7.792 42.495

% 64,9% 16,8% 18,3% 100,0%

Analizzando il dato del margine d’intermediazione per area di business della Banca, utilizzando i dati gestionali che includono il TIT (Tasso Interno di Trasferimento) tra la Tesoreria e le altre aree di business, emerge come:• i ricavi dall’attività di Private Banking risultino quasi invariati rispetto

al 2015, anche se inferiori rispetto al budget. Infatti, a fronte di commissioni nette stabili, i minori ricavi dall’attività di negoziazione cambi della clientela sono stati compensati (principalmente per l’effetto del TIT) dai minori interessi passivi sulla raccolta. Il Private Banking, con una contribuzione al margine d’intermediazione di 27,6 ml. di euro (64,9% del totale), si è confermata l’attività core della Banca, con un peso percentuale allineato al 2015;

• l’attività creditizia, considerata ancillare al core business del Private Banking, con una riduzione del 2,9% di contribuzione al margine d’intermediazione rispetto al 2015, continui a soffrire per il decremento dei tassi d’interesse e per volumi che non riescono a seguire l’auspicato trend di crescita, con nuove operazioni nella maggior parte garantite e quindi a minor redditività (le operazioni così dette “in scope” salgono a circa il 71% del totale a fine anno). Le commissioni sull’accordato, garanzie ed effetti sono in lieve riduzione in presenza di una competitività dei mercati che comporta margini commissionali e spese molto basse o addirittura l’esenzione per la nuova clientela di buon standing. I ricavi generati dall’attività creditizia hanno rappresentato il 16,3% del margine d’intermediazione, in riduzione come peso percentuale rispetto al 2015;

• l’attività di Tesoreria Finanza e Proprietà, con 8,0 ml. di euro di contribuzione al margine d’intermediazione (+2,8% vs. il 2015 e 18,8% sul totale del margine d’intermediazione) sia quella che risulta maggiormente penalizzata dal perdurare della contrazione dei tassi d’interesse e dall’elevata liquidità (minore flusso cedolare e penale Bce sull’eccesso di liquidità), compensata però con i risultati dall’attività di negoziazione che peraltro include l’unicità delle citate prese di beneficio sul portafoglio ex HTM, riclassificato in AFS.

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Dal lato dei costi le spese amministrative (35,3 ml. escludendo le imposte indirette) non hanno mostrato sostanziali variazioni. Dal lato delle altre spese amministrative si evidenziano circa 761 mila euro per i contributi pagati nell’anno al FITD e al Fondo di Risoluzione. L’aumento dei costi di elaborazione dati presso l’outsourcer Cedacri, a seguito della crescita dei volumi, e le maggiori consulenze vengono sostanzialmente compensati da minori costi di spese legali, manutenzione degli stabili e del software. Per quanto riguarda il costo del personale, 25,0 ml. di euro, questo è restato allineato al 2015. Infatti, il costo fisso del personale risulta in crescita principalmente per l’aumento dell’organico, a seguito dell’assunzione di nuovi banker, nonché per incentivazioni all’esodo su base individuale e volontaria avvenute nel corso dell’anno per dipendenti vicini alla quiescenza, ma compensato da una minore componente variabile per i risultati più contenuti rispetto all’atteso sui ricavi del Private Banking. Inoltre, a seguito del nuovo Contratto Integrativo Aziendale siglato a fine anno con le RSA, il costo del VAP risulta quasi dimezzato a fronte dell’introduzione di un nuovo piano di welfare aziendale a beneficio dei dipendenti che porterà comunque ad un risparmio sul costo del personale. Si evidenzia infine che la voce 160 del conto economico (Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri) include un accantonamento per possibili ulteriori incentivi all’esodo, sempre su base individuale e volontaria, di dipendenti vicini alla quiescenza in corso di definizione oltre ad una componente di bonus discrezionali e pluriennali, legati ai risultati dell’anno 2016 e pagabili nell’anno 2017 o successivi. Nel corso dell’anno la Banca ha effettuato delle valutazioni prudenziali su un numero ridotto di posizioni creditizie in deterioramento, appostando rettifiche e riprese di valore su crediti per circa 2,0 ml. di euro (3,4 ml. di euro nel 2015).

Il ROA (redditività della raccolta indiretta esclusa la componente dei titoli istituzionali) medio del 2016 si è attestato a 56 bps rispetto ai 58 bps della media del 2015, principalmente per la riduzione della redditività della componente amministrata e della negoziazione cambi. Il Cost/Income, spese amministrative al netto dei recuperi sulle imposte indirette oltre agli accantonamenti netti per rischi ed oneri su margine d’intermediazione, permane ancora a livelli elevati pari all’ 83,0% (83,6% a fine 2015).

I fondi propri sono passati da 86,8 ml. del 31/12/2015 a 89,3 ml. al 31/12/2016. I requisiti (soglia dell’8%) passano da 43,8 ml. a 41,7 ml. a seguito della contrazione del rischio di credito (nuovi impieghi con

Sala Riunioni CDA di Via Manzoni 14 -Milano

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minor livello di rischio e più puntuale collateralizzazione) che più che compensa la crescita del rischio di mercato (crescita del portafoglio MTM) e del rischio operativo (incremento del margine d’intermediazione medio degli ultimi 3 anni). Il Total Capital Ratio da 15,85% di fine 2015 passa a 17,12% a fine dicembre 2016, quindi ampiamente sopra la soglia fissata dal processo SREP della Vigilanza per Cassa Lombarda a 10,95%. Tra le principali attività rilevanti svolte nell’anno si evidenzia in particolare:• l’apertura in data 21 marzo della nuova filiale di Como con l’assunzione

di tre private banker dedicati alla filiale ed il trasferimento di due risorse interne per le attività di supporto;

• il completamento del processo operativo ed organizzativo teso ad accentrare completamente il processo di erogazione del credito e controllo del rischio in funzione unicamente ancillare al core business del private banking;

• il trasferimento nel mese di novembre, di tutte le attività della filiale di via Zenale a Milano presso la sede, con la contestuale creazione di una nuova struttura nell’ambito della Direzione Private Banking, dedicata allo sviluppo della clientela private in cross sharing con l’attività corporate;

• il proseguimento del progetto di ricerca ed implementazioni di sinergie con PKB Privatbank SA sull’asset management, nel più ampio tema delle sinergie di Gruppo, con lo sviluppo di un piano di azioni e la loro implementazione;

• la finalizzazione, con l’individuazione degli outsourcer, delle analisi relative alla possibilità di cessione all’esterno di alcune attività non core della Banca, come stabilito nel Piano Programmatico, individuate in: servizio di guardie, commessi, receptionist e l’attività del ciclo attivo/passivo e della contabilizzazione delle note spese;

• il proseguimento delle analisi su opportunità di risparmio su alcune categorie di spese generali;

• le contrattazioni con le rappresentanze sindacali per il rinnovo del CIA siglato nel corso del mese di dicembre e che ha introdotto, tra l’altro, logiche di welfare aziendale a beneficio dei dipendenti, al fine di contribuire a un risparmio sul costo del personale, unitamente alla riduzione del Vap aziendale;

Si segnalano inoltre i seguenti fatti rilevanti avvenuti nel corso dell’anno:• la conclusione in data 4 marzo dell’ordinario accertamento da parte

di Banca d’Italia ai sensi dell’Art. 54 Dlgs 1.09.93 n. 385 iniziato il 30 novembre 2015 e la successiva presentazione da parte della Vigilanza al CdA della Banca in data 25 maggio degli esiti del rapporto ispettivo;

• la predisposizione delle risposte e controdeduzioni ai rilievi del

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rapporto ispettivo e la predisposizione di un dettagliato “Action Plan” che ha individuato azioni specifiche e tempestive tese al superamento delle osservazioni evidenziate nel rapporto ispettivo. Il documento di risposta con le controdeduzioni e l’Action Plan sono stati approvati dal CdA del 29 giugno ed inviati alla Vigilanza il 7 luglio. La dirigenza ed il personale della Banca hanno posto la massima attenzione nell’implementazione delle azioni entro le scadenze stabilite ed il Consiglio ed il Collegio Sindacale sono stati debitamente tenuti informati dello stato avanzamento delle attività;

• in relazione all’avviso di accertamento emesso a seguito della verifica dell’Agenzia delle Entrate riguardante alcune operazioni effettuate nel 2008 su titoli azionari negoziati in mercati regolamentati, per il quale la Banca aveva presentato ricorso, la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia nel mese di ottobre 2016 ha accolto l’appello, disponendo l’annullamento dell’atto di accertamento. Conseguentemente è stata presentata istanza di rimborso di quanto versato a seguito della sentenza di primo grado, pari ad euro 414 mila.

Evoluzione della raccolta diretta ed indiretta

Δ

RACCOLTA (Euro '000) 12 2016 % 12 2015 % € %Debiti verso clientela 804.527 16,2% 642.137 13,6% 162.390 25,3%Titoli in circolazione 0 0,0% 158 0,0% -158 -100,0%Raccolta diretta 804.527 16,2% 642.295 13,6% 162.232 25,3%Risparmio amministrato 2.002.417 40,3% 2.152.090 45,7% -149.673 -7,0%Risparmio gestito 2.165.770 43,6% 1.911.640 40,6% 254.130 13,3%- di cui gestioni patrimoniali (*) 1.051.480 21,1% 940.916 20,0% 110.564 11,8%- di cui fondi 908.404 18,3% 818.790 17,4% 89.614 10,9%- di cui polizze 205.886 4,1% 151.934 3,2% 53.952 35,5%Raccolta indiretta 4.168.187 83,8% 4.063.730 86,4% 104.457 2,6%Totale raccolta 4.972.714 100,0% 4.706.025 100,0% 266.689 5,7%(*) esclusa liquidità sulle gestioni

La raccolta complessiva, inclusiva dei titoli istituzionali, ammonta, a fine dicembre, a 4.973 ml. di euro contro i 4.706 ml. di euro di fine dicembre 2015. La crescita è stata quindi di circa 267 ml. di euro (+5,7%) con un impatto di performance dei mercati a livello complessivo quasi nullo.La raccolta diretta (inclusa la liquidità sulle gestioni patrimoniali), 805 ml. di euro al 31/12/16, ha continuato ad essere decisamente sostenuta, in particolare è cresciuta la liquidità sui c/c delle gestioni che ha raggiunto un picco di 236 ml. di euro a fine primo semestre per decrescere e attestarsi a 159 ml. di euro a fine anno. Per contro, nell’ultimo trimestre dell’anno, anche a seguito del periodo d’incertezza sui mercati

Sede di Via Manzoni 14 - Milano

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finanziari, è cresciuta la liquidità sui c/c dei clienti arrivando a 645 ml. a fine dicembre.

La raccolta indiretta è passata da 4.064 ml. di euro del 31/12/2015 a 4.168 ml. di euro del 31/12/2016, con una crescita di 104 ml. (+2,6%), dato però sotto le previsioni di sviluppo di budget.

Nel corso dell’anno sono continuate le azioni indicate dal Piano Programmatico in merito alla focalizzazione della struttura commerciale sulla crescita della raccolta gestita (raccolta a fee ricorrenti), che meglio può soddisfare le richieste di protezione del capitale da parte della clientela, in particolare in periodi di incertezza dei mercati come gli attuali. Il segmento delle gestioni patrimoniali (esclusa la liquidità sui c/c) è quello che ha mostrato la crescita assoluta più consistente (da 941 ml. a 1.051 ml., +111 ml., +11,8%). Se si include nel dato delle gestioni anche la liquidità, lo sviluppo di questo segmento di business risulta ancora superiore con un dato che da 1.068 ml. di dicembre 2015 passa a 1.211 ml. di dicembre 2016 (+143 ml., +13,4%).

Nel corso dell’anno particolarmente significativa è stata la dinamica delle masse investite dalla clientela in soluzioni assicurative (si ricorda il lancio del nuovo modello distributivo sui prodotti assicurativi avvenuto a fine 2015 con la firma di contratti di collaborazione con alcuni broker e di distribuzione diretta con una primaria compagnia di assicurazione), con un dato che si attesta a 206 ml. di euro (+54 ml. da fine anno, +35,5%). Per quanto riguarda le masse in OICR, queste passano da 819 ml. di euro a 908 ml. (+90 ml. di euro, +10,9%). La crescita si è concentrata in modo particolare sul comparto obbligazionario tenuto conto che la clientela alla ricerca di rendimenti ha alleggerito le posizioni in titoli governativi e corporate sull’amministrato, che non presentavano più rendimenti interessanti, verso soluzioni di risparmio maggiormente diversificate e gestite professionalmente. La raccolta amministrata, 2.002 ml. di euro, come già sottolineato, è in decisa riduzione di 150 ml. (-7%) rispetto a dicembre 2015.

Evoluzione della raccolta interbancaria

Δ

DEBITI VERSO BANCHE(Euro '000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Banche Centrali 130.015 92,5% 170.087 99,5% -40.072 -23,6Depositi 10.169 7,2% 0 0,0% 10.169 0,0%Conti di corrispondenza e transitori 363 0,3% 865 0,5% -502 -58,0%Totale raccolta da banche 140.547 100,0% 170.952 100,0% -30.405 -17,8%

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La raccolta interbancaria a fine 2016 è quasi interamente data dalla raccolta presso la Bce che ammonta a 130 ml. di euro, in riduzione di 40 ml. di euro rispetto a dicembre 2015. Approfittando della nuova fase di allentamento monetario da parte della Bce, sì è partecipato a giugno al nuovo TLTRO II per 70 ml. di euro a zero costo di raccolta, rimborsando 110 ml. delle vecchie tranche in essere del TLTRO I, che presentava un costo medio della raccolta dello 0,07%. In questo modo si è allungata la scadenza della raccolta della Banca dalla Bce di circa due anni.I depositi, pari a circa 10,1 ml. di euro, sono rappresentati da depositi vincolati in valuta (USD) con la controllante PKB Privatbank SA.

Evoluzione degli impieghi

Δ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Conti correnti 233.600 51,3% 239.633 52,6% -6.033 -2,5%Mutui e altri finanz. a m/l termine 174.909 38,4% 175.846 38,6% -937 -0,5%Anticipi 12.498 2,7% 11.735 2,6% 763 6,5%Sofferenze nette 12.764 2,8% 10.826 2,4% 1.938 17,9%Altre deteriorate nette 21.407 4,7% 17.577 2,4% 3.830 21,8%Altro in bonis 361 0,1% 36 0,0% 325 902,8%Totale crediti verso clientela 455.539 100,0% 455.653 100,0% -114 0,0%

Δ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Imprese non finanziarie 272.353 59,8% 284.939 62,5% -12.586 -4,4%Imprese finanziarie 6.996 1,5% 5.851 1,3% 1.145 19,6%Famiglie ed altro 176.190 38,7% 164.863 36,2% 11.327 6,9%Totale crediti verso clientela 455.539 100,0% 455.653 100,0% -114 0,0%

I crediti verso la clientela ammontano al 31/12/2016 a circa 456 ml. di euro, dato sostanzialmente invariato rispetto a fine 2015. Va evidenziato come la perdurante instabilità dei mercati finanziari abbia ridotto l’attrattività nei confronti delle linee “lombard”, prodotto primario per la Banca, mentre si osserva un piccolo incremento della domanda e dell’incidenza delle linee contrattualizzate rispetto alle linee di breve termine (53% al 31/12/16 in luogo del 51% al 31/12/2015), riflesso della generale lieve ripresa di richiesta di credito in alcuni settori (in primis mutui - prestiti famiglie e imprese). Tali tipologie di prodotto, pur non risultando direttamente collegate alla attività private e “core” per l’Istituto, vengono richieste come risposta alle esigenze della clientela in tali segmenti, più propriamente connessi a investimenti di medio lungo periodo. Per la clientela di migliore standing, la forte concorrenza

Salottino di Via Manzoni 14 - Milano

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in atto sul mercato, con offerta di linee anche prive di garanzie, non solo per nuove operazioni ma anche a sostituzione di linee esistenti, limita le possibilità di intervento coerenti con la Credit Policy della Banca.

L’analisi della composizione degli impieghi per forma tecnica mostra come il 51% degli impieghi sia costituito da conti correnti (scoperti in c/c, APC ipotecarie), percentuale in lieve contrazione rispetto al dato di fine 2015, e a seguire da mutui ipotecari e altri finanziamenti a medio lungo termine per circa il 40%. L’analisi per tipologia di clientela evidenzia una riduzione della categoria delle imprese, mentre si registra un incremento sulla clientela privata. In linea con la Credit Policy adottata, la Banca si è concentrata sulle così dette operazioni “in scope” (crediti concessi a clienti per i quali la raccolta complessiva è superiore a 500 mila euro ed il rapporto AuM/impieghi è maggiore o uguale ad 1). A fine anno tale categoria di clienti rappresenta circa il 71% del portafoglio crediti della Banca, in crescita rispetto al 64% di fine dicembre 2015. La Banca ha conseguentemente continuato nella crescita sulle operazioni in conto corrente di tipo “lombard”, con garanzia pignoratizia, e sulle operazioni a medio lungo termine, garantite preferibilmente da persone fisiche.

12 2016 12 2015 Δ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) Lordo (*) rettifche netto netto € %

Sofferenze 38.021 -25.257 12.764 10.826 1.938 17,9%Inadempienze probabili 24.699 -4.323 20.376 7.455 12.921 173,3%Esposizioni scadute deteriorate 1.077 -46 1.031 10.122 -9.091 -89,8%Esposizioni performing 423.261 -1.893 421.368 427.250 -5.882 -1,4%Totale crediti verso clientela 487.058 -31.519 455.539 455.653 -114 0,0%(*) esclusi interessi di mora

Si segnala infine che, in base alla normativa vigente, al 31 dicembre 2016 la Banca presentava 17 posizioni classificate come Grandi Rischi per un ammontare complessivo ponderato di 123,3 ml. di euro.

L’ammontare complessivo netto dei crediti deteriorati, costituito da sofferenze, inadempienze probabili e inadempimenti persistenti, al 31/12/2016 è di 34,2 ml. di euro, in aumento di 5,8 ml. di euro rispetto ai 28,4 ml. di euro del 2015. Si segnala che nel corso dell’anno l’evoluzione di alcune posizioni scadute deteriorate ha fatto ritenere opportuno una classificazione maggiormente prudenziale nella categoria inadempienze probabili unitamente a ulteriori rettifiche su un paio di posizioni in deterioramento.

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Il portafoglio di proprietàA fine dicembre 2016 il portafoglio di proprietà ammontava a circa 349 ml. di euro in crescita di quasi 50 ml. di euro (+16,6%) da dicembre 2015.

Δ

PORTAFOGLIO TITOLI DI PRO-PRIETA' (Euro '000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91.287 26,2% 54.356 18,2% 36.931 67,9%

Titoli di debito 91.287 26,2% 54.321 18,2% 36.966 68,1%governi 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%banche 77.447 22,2% 48.055 16,1% 29.392 61,2%

altro 13.840 4,0% 6.266 2,1% 7.574 120,9%Derivati 0 0,0% 35 0,0% -35 -100,0%

Attività finanziarie disponibili per la vendita 257.144 73,8% 163.662 54,7% 93.482 57,1%

Titoli di debito 256.475 73,6% 163.095 54,6% 93.380 57,3%governi 148.320 42,5% 82.221 27,5% 66.099 80,4%banche 85.775 24,6% 67.797 22,7% 17.978 26,5%

altro 22.380 6,4% 13.077 4,4% 9.303 71,1%Titoli di capitale 669 0,2% 567 0,2% 102 18,0%

Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 0 0,0% 80.737 27,0% -80.737 -100,0%

governi 0 0,0% 80.737 27,0% -80.737 -100,0%Partecipazioni 222 0,1% 222 0,1% 0 0,0%Totale 348.653 100,0% 298.977 100,0% 49.676 16,6%

La crescita, che ha permesso di contenere la contrazione del flusso cedolare connessa alla riduzione dei tassi, è legata all’accresciuto livello di liquidità dell’anno; infatti la raccolta diretta inclusiva della liquidità sui c/c delle gestioni, che a fine dicembre 2015 ammontava a 642 ml. di euro, a fine 2016 si è attestata a 805 ml. di euro (+163 ml.). Per contro il portafoglio impieghi, naturale sbocco della liquidità, nel corso dell’anno ha evidenziato un dato medio di circa 448 ml., sostanzialmente invariato rispetto alla chiusura del 2015 per le motivazioni già evidenziate.

Di particolare rilevanza si segnala la delibera del CdA del 27 aprile 2016 che ha stabilito, al fine di trarre beneficio dalle plusvalenze latenti per supportare le iniziative legate allo sviluppo del business ed alla riduzione dei costi così come delineato nel Piano Programmatico 2015-2017, la riclassificazione della componente HTM nella categoria AFS. Conseguentemente, in data 17 maggio sono stati venduti 15 ml. di euro del titolo BTP 3.5% 1/6/18 generando 964 mila euro prima della loro riclassifica e la parte restante del portafoglio HTM (così come anche stabilito dal principio IAS 39) è

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stata trasferita nel portafoglio AFS con identica trade date e sono quindi successivamente proseguite le prese di beneficio.

A fine anno la componente AFS del portafoglio rappresenta il 73,8% del totale, i titoli governativi dell’area euro (Italia, Spagna e Portogallo) sono il 42,5%, mentre il 46,8% è investito in titoli di primarie istituzioni finanziarie e la parte rimanente in titoli di società investment grade. Per quanto riguarda l’esposizione al rischio di cambio il 94,45% dei titoli in portafoglio sono in euro mentre il restante 5,55% in USD, esposizione cresciuta nel corso dell’anno al fine di sostenere il flusso cedolare. La componente a tasso fisso dal 56% di fine 2015 scende a dicembre 2016 al 49%, mentre la vita residua sul portafoglio AFS, che ha un strategia di più lungo termine, è cresciuta, al fine di garantire un flusso cedolare soddisfacente, da 1.416 giorni di fine dicembre 2015 a 1.743 giorni di fine 2016 dopo un picco di 1.800 giorni a settembre. Al contrario il portafoglio di negoziazione, MTM, che rappresenta una strategia di investimento della liquidità a più breve termine, mostra una vita residua in calo da 1.196 giorni a 880 giorni.

Gli impieghi fruttiferiΔ

TOTALE IMPIEGHI FRUTTIFERI (Euro ‘000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91.287 11,6% 54.356 7,3% 36.931 67,9%

Attività finanziarie disponibili per la vendita 257.144 32,7% 163.662 22,1% 93.482 57,1%

Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 0 0,0% 80.737 10,9% -80.737 -100,0%

Attività finanziarie 348.431 44,4% 298.755 40,3% 49.676 16,6%Crediti verso banche 15.535 2,0% 14.523 2,0% 1.012 7,0%

Crediti non deteriorati verso clientela (*) 421.368 53,7% 427.250 57,7% -5.882 -1,4%

Crediti 436.903 55,6% 441.773 59,7% -4.870 -1,1%Totale impieghi fruttiferi 785.334 100,0% 740.528 100,0% 44.806 6,1%

(*) i crediti deteriorati ammontano a 34.171 mila euro, conseguentemente il totale dei crediti verso la clientela ammonta a 455.539 mila euro.

A fine 2016, il totale degli impieghi fruttiferi ammonta complessivamente a 785 ml. di euro, in aumento (+45 ml. di euro) rispetto al 31/12/2015. A fronte di uno sviluppo delle attività finanziarie del 16,6%, pari a quasi 50 ml. di euro, si è assistito, come già evidenziato, ad un sostanziale stallo dell’attività creditizia con un leggero calo dei crediti non deteriorati verso la clientela di circa 6 ml. di euro.

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Evoluzione della posizione interbancariaΔ

POSIZIONE INTERBANCARIA (Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %Riserva obbligatoria 8.210 6.860 1.350 19,7%Margini a garanzia 963 1.078 -115 -10,7%Conti di corrispondenza e transitori 6.362 6.585 -223 -3,4%Totale crediti 15.535 14.523 1.012 7,0%Banche Centrali 130.015 170.087 -40.072 -23,6%Depositi liberi 10.169 0 10.169 0,0%Conti di corrispondenza e transitori 363 865 -502 -58,0%Totale debiti 140.547 170.952 -30.405 -17,8%Posizione interbancaria netta -125.012 -156.429 31.417 -20,1%

La posizione interbancaria mostra a fine dicembre 2016 un saldo debitore di 125 ml. di euro rispetto ad un saldo, sempre debitore, di 156 ml. di fine 2015. La fonte di finanziamento principale è rappresentata dai TLTRO della Bce. Il finanziamento con la Banca Centrale Europea si è ridotto di 40 ml. di euro a seguito anche dell’abbondante liquidità disponibile come raccolta diretta dalla clientela. Partendo da un dato di fine 2015 di 170 ml. di euro, nel corso dell’anno, considerando il costo nullo delle nuove emissioni di TLTRO II, sono state rimborsate anticipatamente 3 tranche dei TLTRO I, una da 30 ml. con costo di 0,15%, una da 60 ml. con costo di 0,05% ed una da 20 ml. con costo di 0,05%. In data 29 giugno si è quindi partecipato all’asta del nuovo TLTRO II per 70 ml. a costo zero e con scadenza giugno 2020.

Il patrimonio netto, i fondi propri ed i requisitiΔ

PATRIMONIO NETTO (Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %Riserve da valutazione -743 -349 -394 N.S.Riserve 21.232 19.224 2.008 10,4%Sovrapprezzi di emissione 48.220 48.220 0 0,0%Capitale 18.000 18.000 0 0,0%Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 2.580 2.008 572 28,5%Totale Patrimonio Netto 89.289 87.103 2.186 2,5%

Il patrimonio netto della Banca al 31/12/2016 è di 89,3 ml. di euro, in crescita di 2,2 ml. di euro rispetto al dato di bilancio 2015.

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Δ

FONDI PROPRI, REQUISITI (Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %Capitale primario di classe 1 (CET 1) 89.318 86.825 2.493 2,9%Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT 1) 0 0 0 0,0%Capitale di classe 2 0 0 0 0,0%Totale fondi propri 89.318 86.825 2.493 2,9%Rischio di credito di controparte 420.443 457.162 -36.719 -8,0%Rischio di mercato 20.721 12.386 8.335 67,3%Rischio operativo 80.653 78.103 2.550 3,3%Rischio di concentrazione 0 0 0 0,0%Totale attività ponderate 521.817 547.651 -25.834 -4,7%Requisiti soglia (8%) 41.745 43.812 -2.067 -4,7%TCR 17,12% 15,85% 1,26% 8,0%

I fondi propri della Banca raggiungono 89,3 ml. di euro, in leggera crescita (+2,5 ml.) rispetto a fine 2015.

Le attività ponderate (RWA – Risk Weighted Assets), 522 ml. di euro, si riducono di circa 26 ml. di euro per la contrazione del rischio di credito (-37 ml. circa) parzialmente compensata dall’aumento del rischio di mercato e da quello operativo. La riduzione dell’esposizione al rischio di credito è determinata da due diversi elementi: una crescita legata al portafoglio AFS (che cresce in un anno di oltre 93 ml. di euro, con un aumento dell’assorbimento da 38,2 ml. a 57,9 ml.), crescita però più che compensata dalla riduzione sul rischio del portafoglio impieghi grazie ad alcuni interventi informatici che hanno permesso una più puntuale collateralizzazione delle gestioni date a pegno e della liquidità sui pegni rotativi. La crescita del rischio di mercato è legata allo sviluppo del portafoglio MTM (da 54 ml. a 91 ml.), nonostante la contrazione della vita residua ed un rischio emittente invariato. La crescita del rischio operativo, considerando che la Banca utilizza il metodo semplificato di calcolo, è dovuto alla crescita della media del margine d’intermediazione degli ultimi tre anni su cui viene calcolato il parametro. Il totale dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa di Basilea 3 per raggiungere la soglia dell’8% è di 41,7 ml. di euro e mostra quindi un‘eccedenza di 47,6 ml. di euro (43,0 ml. a fine 2015). Pertanto il Total Capital Ratio si attesta al 17,12%, in crescita rispetto a dicembre 2015 (15,85%).

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Componenti del margine d’intermediazioneIl margine d’intermediazione si attesta a fine anno a 42,5 ml. di euro, sostanzialmente invariato rispetto a fine 2015. L’analisi delle diverse voci mostra come il margine d’interesse abbia subito un calo significativo (-12%), sia per la riduzione del flusso cedolare, che per gli interessi attivi da clientela solo in parte compensati da minori interessi passivi pagati. Va segnalata sul lato commissionale la crescita delle commissioni sulle gestioni e sui prodotti assicurativi che controbilanciano in parte la contrazione delle commissioni di compravendita e collocamento e la stabilità di quelle sulla consulenza. In riduzione anche i costi di negoziazione, custodia e amministrazione titoli a seguito della minore operatività dei clienti. In deciso aumento i proventi di negoziazione (+20,7%). Si ricordano le già citate prese di beneficio sul portafoglio HTM e poi ex HTM riclassificato nella categoria AFS, che più che compensano la riduzione registrata sul margine d’interesse.

Δ

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (Euro ‘000) 12 2016 % 12 2015 % € %Clientela 8.279 71,8% 8.848 69,7% -569 -6,4%Attività finanziarie 3.222 27,9% 3.845 30,3% -623 -16,2%Banche 33 0,3% 10 0,1% 23 230,0%

Totale interessi attivi 11.534 100,0% 12.703 100,0% -1.169 -9,2%Clientela 896 61,4% 1.010 80,6% -114 -11,3%Titoli in circolazione 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%Banche 563 38,6% 243 19,4% 320 131,7%

Totale interessi passivi 1.460 100,0% 1.253 100,0% 207 16,5%Margine di interesse 10.074 11.450 -1.376 -12,0%

Commissioni su gestioni di portafoglio (*) 10.366 40,0% 9.790 37,4% 576 5,9%Commissioni di compravendita e collocamento (**) 5.154 19,9% 6.562 25,1% -1.408 -21,5%Commissioni su distribuzione di prodotti di terzi (***) 7.775 30,0% 7.311 28,0% 464 6,3%Commissioni di consulenza 977 3,8% 1.052 4,0% -75 -7,1%Commissioni su operazioni creditizie 904 3,5% 957 3,7% -53 -5,5%Altre commissioni attive 748 2,9% 471 1,8% 277 58,8%

Totale commissioni attive 25.924 100,0% 26.143 100,0% -219 -0,8%Negoziazione, custodia e amministrazione titoli 882 46,7% 1.134 54,5% -252 -22,2%Commissioni di consulenza 128 6,8% 127 6,1% 1 0,8%Retrocessioni su offerta fuori sede 724 38,3% 678 32,6% 46 6,8%Altre commissioni passive 156 8,3% 141 6,8% 15 10,9%

Totale commissioni passive 1.890 100,0% 2.080 100,0% -190 -9,1%Totale commissioni nette 24.034 24.063 -29 -0,1%

Utili da negoziazione titoli 7.473 79,0% 5.441 71,1% 2.032 37,3%Plusvalenze iscritte su titoli 364 3,8% 104 1,4% 260 250,0%Utili netti su cambi 1.619 17,1% 2.109 27,6% -490 -23,2%

Totale proventi di cessione/ negoziazione 9.456 100,0% 7.654 100,0% 1.802 23,5%Perdite da negoziazione titoli 837 81,3% 494 73,6% 343 69,4%Minusvalenze iscritte su titoli 193 18,7% 177 26,4% 16 9,0%

Totale oneri di cessione/ negoziazione 1.030 100,0% 671 100,0% 359 53,5%Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 8.426 6.983 0,0% 1.443 20,7%Margine di intermediazione 42.534 42.496 38 0,1%

(*) inclusi recuperi spese su GPM(**) al netto dei recuperi spese su GPM e al lordo commissioni intermediazione con controparti(***) retrocessioni da case fondi e commissioni su prodotti assicurativi

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La composizione dei ricavi della Banca conferma l’allineamento alle indicazioni del Piano Programmatico 2015-2017 e della Review 2016 con una forte focalizzazione verso l’attività commissionale del Private Banking, in particolare quella a fee ricorrenti che risulta in crescita. L’attività creditizia resta ancillare al core business del Private Banking ed il portafoglio di proprietà, in modo opportunistico, sfrutta i momenti favorevoli in base all’andamento dei mercati anche per finanziare lo sviluppo del business, i progetti in corso e le azioni di contenimento dei costi.

La risorse umaneIl totale dei dipendenti al 31 dicembre 2016 è di 216 unità in crescita di 9 risorse rispetto al 31 dicembre 2015. Nel corso dell’anno sono state assunte 14 risorse (di cui 11 nella struttura di Private Banking) e 5 dipendenti hanno rassegnato le dimissioni (di cui 3 per pensionamento).

Δ

PERSONALE ALLA DATA 12 2016 12 2015 n %Dirigenti 16 15 1 6,7%Quadri 3° e 4° livello 76 68 8 11,8%Quadri 1° e 2° livello 46 45 1 2,2%Restante personale dipendente 78 79 -1 -1,3%Totale 216 207 9 1,5%

A fine 2016 la ripartizione tra le varie categorie contrattuali risulta la seguente: 16 dirigenti, 122 quadri direttivi (di cui 60 QD4, 16 QD3, 25 QD2 e 21 QD1) e 78 appartenenti alle aree professionali.Alla stessa data la Direzione Private Banking comprende 96 dipendenti di cui 62 private banker, 15 assistenti e 19 dipendenti di sportello. La Direzione Crediti è composta da 19 dipendenti. La maggior concentrazione di dirigenti e quadri, soprattutto di 4° livello, è nell’ambito della Direzione Private Banking.

Nel corso dell’anno è proseguita l’attività di formazione per le aree professionali ed i quadri direttivi. In particolare si sono svolte alcune sessioni formative interne che hanno coinvolto tutti i responsabili di Direzione, di Staff e d’Ufficio, tra cui: • una sulla normativa relativa alla gestione delle crisi delle banche e al

bail-in e sulla distribuzione dei prodotti finanziari complessi;• una relativa alla cultura del rischio;• una terza principalmente rivolta alla struttura commerciale relativa

alla normativa antiriciclaggio ed alla sua evoluzione.

Per quanto riguarda la Direzione Private Banking, si è svolto il corso

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“Neo Private Banker”, che ha riguardato 2 colleghi, l’aggiornamento IVASS al quale hanno partecipato 22 dipendenti ed il convegno “Wealth Planning” a cui hanno partecipato 9 dipendenti.Infine, a seguito dell’approvazione del piano di formazione finanziato, che coinvolge varie strutture della Banca, sono proseguite le attività formative che hanno riguardato due sessioni del corso “Analisi di bilancio”. Al di fuori della formazione finanziata si sono svolti vari corsi a carattere tecnico/normativo (Direzione Amministrazione, Compliance e AML, Segreteria Generale/Legale).

Le componenti di costo

Δ

COSTI DEL PERSONALE (Euro ‘000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Personale dipendente 23.957 95,7% 23.938 95,8% 19 0,1%salari e stipendi 16.174 64,6% 16.356 65,4% -182 -1,1%oneri sociali 4.339 17,3% 4.534 18,1% -195 -4,3%indennità di fine rapporto 770 3,1% 1.003 4,0% -233 -23,2%costi di ristrutturazione 307 1,2% 0 0,0% 307 0,0%

versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni

624 2,5% 726 2,9% -102 -14,0%

preavvisi riconosciuti su assunzioni 694 2,8% 33 0,1% 661 2003,0%

altri benefici ai dipendenti (cassa.ass., ticket, formaz.ne) 1.049 4,2% 1.286 5,1% -237 -18,4%

Altro personale in attività 306 1,2% 305 1,2% 1 0,3%Amministratori e sindaci 764 3,1% 757 3,0% 7 0,9%Totale 25.027 100,0% 25.000 100,0% 27 0,1%

Per quanto riguarda i costi, il costo del personale pari a 25,0 ml. di euro, è rimasto invariato nel suo totale rispetto al 2015. La componente di salari e stipendi risulta in contrazione considerando che la crescita dovuta all’assunzione di nuove risorse commerciali è stata più che compensata dalla riduzione della componente variabile legata ai minori risultati rispetto al budget del Private Banking. L’indennità di fine rapporto è in riduzione a seguito del cambiamento della base contributiva di calcolo, mentre gli oneri sociali sono impattati, oltre che dalla minore componente variabile delle retribuzioni, anche dal recupero contributivo 2015 sul premio di produttività. Quest’ultimo si è infatti ridotto a seguito della rinegoziazione del contratto integrativo aziendale con le RSA che ha riguardato anche il contributo versato dalla Banca al fondo di previdenza Previbank, con un risparmio a valere già dal 2016.

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Come voci in aumento si segnalano 307 mila euro per le buone uscite legate agli accordi di incentivazione all’esodo su base individuale e volontaria firmati con tre dipendenti vicini alla quiescenza, oltre la componente degli altri benefici ai dipendenti che include anche i numerosi preavvisi riconosciuti ai private banker in ingresso a fronte di accordi in essere con i precedenti datori di lavoro per 694 mila euro. Si è trattato, pertanto, in questi casi, di costi “una tantum”. Si ricorda che, come altre voci legate al costo del personale, la voce 160 del conto economico (Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri) include, per 593 mila euro, un accantonamento per possibili ulteriori incentivi all’esodo, sempre su base individuale e volontaria, di colleghi vicini alla quiescenza in corso di definizione, oltre alla componente dei bonus discrezionali e pluriennali.

Δ

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE (Euro ‘000) 12 2016 % 12 2015 % € %

Sistemi informatici 1.955 19,0% 1.767 16,8% 188 11%Info Provider 656 6,4% 665 6,3% -9 -1%Manutenzioni software 627 6,1% 708 6,7% -81 -11%

Contributi fondi risoluzione e tutela depositi 760 7,4% 884 8,4% -124 -14%

Spese locali/impianti e manutenzioni 1.685 16,4% 1.810 17,2% -125 -7%

Consulenze diverse e revisione 1.598 15,6% 1.452 13,8% 146 10%Assicurazioni diverse 398 3,9% 441 4,2% -43 -10%Promozionali 275 2,7% 393 3,7% -118 -30%Noleggio autovetture 517 5,0% 493 4,7% 24 5%Altre 1.666 16,2% 1.632 15,5% 34 2%Spese al netto imposte indirette 10.137 10.245 -108 -1,1%Schema volontario FITD 118 0 118Imposte indirette e tasse 6.900 1,3% 6.911 2,8% -11

Recuperi imposte indirette / FITD pregresso -6.886 -6.620 -266

Totale 10.269 100,0% 10.536 100,0% -267 -2,5%

Le altre spese amministrative, al netto delle imposte indirette e dei recuperi, si attestano a 10,1 ml. di euro, in lieve contrazione (-1%) rispetto al dato del 2015. Si segnalano in particolare alcune voci in riduzione come:— le manutenzioni software per maggiori capitalizzazioni rispetto alle

spese correnti sostenute l’anno scorso;— le spese per locali/impianti e le manutenzioni degli stabili a seguito

dei contratti stipulati con nuovi fornitori che hanno permesso di contenere i costi dei servizi di pulizia e delle manutenzioni ordinarie;

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— minori costi promozionali legati a minori spese per eventi e campagne pubblicitarie istituzionali.

Per contro sono risultati in crescita i costi di:— sistemi informatici, per i maggiori volumi e per un dato del 2015 che

beneficiava di uno sconto legato al rinnovo del contratto con Cedacri;— consulenza per attività relative agli sviluppi normativi, in particolare

Fatca/CRS, e per il potenziamento dei servizi di Wealth Advisory.

La voce contributi al FITD e al Fondo di Risoluzione si compone di circa 206 mila euro per il contributo ordinario al FITD, 184 mila euro per la quota ordinaria e circa 369 mila euro per la quota straordinaria al Fondo di Risoluzione. La Banca ha inoltre contribuito allo Schema Volontario del FITD, versando la propria quota sia per l’intervento verso Banca Tercas, già prelevata come obbligo in passato e poi restituita nel 2016, che in favore dell’aumento di capitale della Cassa di Risparmio di Cesena, corrispondendo, per quest’ultima, circa 136 mila euro. Come da comunicazione di Banca d’Italia al FITD Schema Volontario del 26/10/2016 questo importo è stato contabilizzato nella voce 40 dello Stato Patrimoniale – Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita e successivamente svalutato per 33 mila euro a seguito della successiva valutazione effettuata dal FITD.

Il Cost/Income, calcolato come spese amministrative al netto dei recuperi sulle imposte indirette ed oneri su margine d’intermediazione, resta ad un livello dell’83,0%, a seguito degli investimenti fatti per lo sviluppo del business. Si rammenta che al fine di recuperare maggiori livelli di efficienza la Banca sta sviluppando pluralità di iniziative, in primis l’analisi dell’opportunità di esternalizzare alcune attività non core, al momento individuate nel ciclo attivo/passivo e nelle note spese della contabilità, nei servizi di guardie, commessi e receptionist. Sono infine stati attivati piani di incentivi all’esodo su base individuale e volontaria e l’efficientamento della base fornitori, oltre all’individuazione di sinergie a livello di Gruppo.

Accantonamento a fondo rischi ed oneri e rettifiche/riprese di valoreΔ

ACCANTONAMENTI A FONDI RISCHI(Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %

Accantonamenti netti per controversie legali 135 -25 160 -640%Oneri del personale - incentivi all’esodo -298 -298 0%Oneri del personale - benefici differiti/discrezionali -406 -406 0%Altro -24 -24 0%Totale -593 -25 -568 2272%

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La voce comprende 298 mila euro relativo all’accantonamento per incentivi all’esodo su base individuale e volontaria relativa ad accordi in corso di definizione con dipendenti vicini al periodo di quiescenza, 406 mila euro di accantonamento a fronte di bonus pluriennali e discrezionali. La ripresa di 135 mila euro è in buona parte relativa ad un accantonamento per un possibile contenzioso legale il cui rischio è venuto definitivamente meno.

Δ

RETTIFICHE NETTE DI VALORE (Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %

Crediti verso clientelaRettifiche di valore -4.143 -6.858 2.715 -39,6%

Specifiche -4.007 -6.858 2.851 -42%Cancellazioni -1.624 -2.346 722 -31%Altro -2.383 -4.512 2.129 -47%

Di portafoglio -136 0 -136 0%Riprese di valore 2.116 3.440 -1.324 -39%

Specifiche 2.116 3.280 -1.164 -36%Interessi 273 135 138 102%Altro 1.843 3.145 -1.302 -41%

Di portafoglio 0 160 -160 -100%Totale rettifiche nette crediti -2.027 -3.418 1.391 -41%

Titoli di capitale tra le attività finanziarie disponibili per la venditaRettifiche di valore 0 -53 53 -100,0%

Specifiche 0 -53 53 -100%Altro 0 -53 53 -100%

Totale rettifiche attività finanziarie AFS 0 -53 53 -100%Totale rettifiche nette -2.027 -3.471 1.444 -42%

Le valutazioni prudenziali sulle posizioni creditizie in deterioramento hanno portato la Banca ad effettuare rettifiche complessive per 4,1 ml. di euro, in parte bilanciate da recuperi su precedenti accantonamenti per 2,1 ml. di euro. L’accantonamento medio sulle sofferenze è risultato a fine periodo pari a 66,4% dell’esposizione mentre quello sulle inadempienze probabili è pari al 16,9%. Il rapporto tra sofferenze nette e totale impieghi è del 2,8%, a fronte di una media del 4,9% per il sistema nazionale.

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Risultato lordo, imposte e risultato nettoΔ

RISULTATO LORDO, NETTO E IMPOSTE (Euro ‘000) 12 2016 12 2015 € %

Risultato lordo imposte 3.961 3.116 845 27%Imposte correnti -1.453 -1.564 111 -7%Variazione delle imposte anticipate 72 456 -384 -84%Imposte di competenza dell’esercizio -1.381 -1.108 -273 25%Risultato netto 2.580 2.008 572 29%

La Banca presenta al 31/12/2016 un utile ante imposte di 3.961 mila euro, contro 3.116 mila euro al 31/12/2015. Le imposte sul reddito sono state 1.381 mila euro, di cui 1.103 mila euro per IRES, 350 mila euro per IRAP e circa 72 mila euro di imposte anticipate, quindi l’utile netto risulta essere di 2.580 mila euro.

Rapporti verso società controllanti, collegate e controllateAi sensi dell’articolo 2496 e seguenti del Codice Civile, si segnala che Cassa Lombarda è sottoposta all’attività di Direzione e Coordinamento della controllante PKB Privatbank SA. In apposita sezione della Nota Integrativa sono indicati i dati essenziali dell’ultimo bilancio approvato da PKB Privatbank SA.

Per quanto riguarda la partecipata PKB Servizi Fiduciari SpA, le perdite rilevabili dalla bozza di bilancio disponibile, pari a euro 220 mila, comportano il verificarsi dei presupposti di cui all’articolo 2446 CC, ma rientrano nelle stime del business plan elaborato e rivisto dai soci per la fase di start-up. Sulla base di tali considerazioni, ad oggi confermate, la Banca ha ritenuto che la suddetta perdita non costituisca un elemento idoneo a determinare una durevole perdita di valore della partecipazione.

Ai sensi della vigente normativa di vigilanza in tema di redazione del bilancio degli enti creditizi, si dichiara di non detenere in portafoglio, anche per il tramite di società fiduciarie, né azioni proprie né azioni delle controllanti. Si ricorda che la Banca non è allo stato parte di alcun gruppo bancario ai sensi del D.LGS. 1 settembre 1993, n. 385. Con le società controllanti, le società collegate e le società sottoposte a comune controllo sono stati intrattenuti normali rapporti di natura creditizia, di servizi e consulenza, il tutto a normali condizioni di mercato.

Si segnala inoltre che:• nel mese di aprile sono stati contabilizzati 93.386 euro per dividendi

2015 della partecipata Anthilia Capital Partners SGR S.p.A.;• Banca d’Italia con provvedimento del 30.8.2016 (protocollo n.

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1052847/16) a seguito della conclusione del processo autorizzativo ha iscritto la partecipata PKB Servizi Fiduciari S.p.A. nella sezione separata dell’albo ex Art. 106 TUB (D. Lgs. n. 385/1993) con codice identificativo 19448.0.

Infine, in ottemperanza a quanto richiesto dalla “Circ. 285/2013” di Banca d’Italia, la Banca ha provveduto a pubblicare sul proprio sito internet www.cassalombarda.it il “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati”.

Fatti di rilievo avvenuti nei primi mesi del 2017 e prevedibile evoluzione della gestionePer quanto riguarda i fatti di particolare rilievo avvenuti nel primi mesi del 2017 si segnala:• l’assunzione in data 9 gennaio del Dr. Filippo Casolari nominato Vice

Direttore Generale, a cui faranno riferimento la Direzione Wealth Management, la Direzione Crediti, la Funzione Marketing Prodotti e Comunicazione e la Direzione Operativa. L’inserimento del Dr. Casolari, che vanta un’importante esperienza in primarie istituzioni finanziarie, rafforza ulteriormente il team dell’Alta Direzione con competenze di alto livello che permetteranno di perseguire lo sviluppo del modello di business della Banca centrato sui servizi di Private Banking e Wealth Management;

• la comunicazione ricevuta da Banca d’Italia in data 18 gennaio 2017 relativa alla conclusione del periodico processo di revisione sul capitale (SREP) in cui sono stati rivisti i livelli di capitale aggiuntivo rispetto ai requisiti minimi richiesti a fronte della rischiosità complessiva dell’intermediario. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 6,7%– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 8,5%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 10,95%

Inoltre, in caso di deterioramento del contesto economico e finanziario (condizioni di stress), sono stati definiti i seguenti livelli di capitale (capital guidance) che la Vigilanza si attende vengano mantenuti nel continuo. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 7,55%– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 9,65%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 12,45%

• nel corso del mese di gennaio, in linea con quanto deliberato dal Consiglio di ottobre 2016, sono stati firmati gli accordi di

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esternalizzazione relativi alla gestione del ciclo attivo/passivo e contabilizzazione delle note spese e dei servizi di guardie, commessi e receptionist;

• in data 23 febbraio 2017 si è concluso il procedimento della Banca Centrale Europea per il rilascio del nulla osta all’acquisizione di una partecipazione di controllo indiretta in Cassa Lombarda da parte di Auriga SA, società sorta dalla scissione di COFI S.A. e dedicata alla detenzione di partecipazioni nel settore banking e finance. A seguito di tale nulla osta, si è pertanto determinata una modifica nella catena partecipativa di Cassa Lombarda, ora controllata indirettamente da Auriga SA (in luogo di COFI S.A.); in particolare, Auriga SA detiene una partecipazione totalitaria in PKB Privatbank SA, che a sua volta possiede il 99,5650% di Cassa Lombarda;

• in data 7 marzo 2017 è stato notificato a Cassa Lombarda il provvedimento adottato dalla Banca d’Italia ad esito del procedimento sanzionatorio amministrativo in materia antiriciclaggio scaturito dagli accertamenti ispettivi svolti nel periodo 30 novembre 2015 - 4 marzo 2016. La sanzione irrogata alla Banca, per violazione dell’Art. 56 del D.Lgs. 231/2007, è stata pari a 23.500 euro; nella commisurazione della sanzione entro il minimo (€ 10.000) e il massimo edittale (€ 200.000), l’Autorità di Vigilanza ha tenuto conto della rilevanza delle violazioni riscontrate e delle iniziative correttive già poste in essere;

• il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 23 marzo 2017, preso atto del parere espresso dal Comitato Rischi che, come richiesto, ha svolto tutti gli approfondimenti del caso, ritenute effettivamente sussistenti le condizioni per riconoscere la direzione ed il coordinamento di PKB Privatbank SA nei confronti di Cassa Lombarda a seguito dell’incremento della partecipazione al 99,57%, fermo il principio di sovranità ed autonomia del Consiglio stesso, all’unanimità ha riconosciuto che Cassa Lombarda fosse soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PKB Privatbank SA.

Il 2017 si è aperto con buone prospettive macroeconomiche, grazie ad una fase di accelerazione dell’economia globale, come non si assisteva da 2 anni a questa parte, accompagnata anche dai primi segnali di crescita dei prezzi, seppure ancora prevalentemente di natura estemporanea. A questo trend macroeconomico si somma la recente crescita degli utili aziendali, a conferma del miglioramento che sta interessando le società industriali. Permangono tuttavia rischi legati al lento progredire delle riforme necessarie per aumentare la produttività, a cui si aggiungono le incertezze per i nuovi sviluppi politici, legati all’orientamento protezionista della nuova amministrazione americana e

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alle future elezioni in Europa, che si sommano alle tensioni geo-politiche globali (terrorismo, flussi migratori, Brexit). A ciò si aggiunge anche la difficoltà di gestire la futura normalizzazione delle politiche monetarie, la cui attuale natura espansiva potrebbe garantire ancora condizioni finanziarie favorevoli, soprattutto in Eurozona e Giappone. La domanda interna dei paesi sviluppati dovrebbe rimanere sostenuta beneficiando del buon andamento del mercato del lavoro e di impostazioni meno restrittive della politica fiscale in diverse aree, così come il livello degli investimenti sulla spinta della crescita economica e della stabilizzazione delle commodity. Questo contesto si rifletterà con ogni probabilità sui mercati finanziari, che vedranno aumentare il livello di volatilità legata all’incertezza ed alla discontinuità.

Il contesto macroeconomico ed il relativo impatto sui mercati finanziari, con una possibile risalita dei tassi a medio/lungo, nei primi mesi dell’anno potrà influire sulla possibilità di presa di beneficio su titoli presenti nel portafoglio di proprietà, anche alla luce di possibili allargamenti degli spread creditizi sovrani di alcuni paesi dell’area euro, tra cui l’Italia. Peraltro l’avverarsi di questo contesto potrebbe rendere più difficile l’attività di prese di profitto sul portafoglio di proprietà nonché impattare sulla movimentazione dei portafogli della clientela nell’ambito del così detto “amministrato in titoli” riducendo i flussi commissionali da raccolta ordini. Pertanto, nei primi mesi dell’anno la Banca si concentrerà in modo particolare sulla finalizzazione dell’implementazione delle ulteriori azioni di rafforzamento individuate sia sulla componente strategica che su quella di business attraverso l’attuazione delle azioni individuate nel Budget 2017 relative allo sviluppo delle masse, al miglioramento della redditività ed al contenimento dei costi. In sintesi, esemplificativa ma non esaustiva, alcune delle principali azioni che verranno poste in essere:

• dal lato della crescita delle masse:– programma strutturato di recruiting di banker finalizzato in

primis ad un ulteriore sviluppo delle piazze ove la Banca è già presente;

– lo sviluppo di peculiarietà e “value proposition” di nicchia nelle offerte di soluzioni d’investimento;

– l’ulteriore affinamento di meccanismi d’incentivazione del personale commerciale;

• dal lato del miglioramento della redditività:– la forte ripresa delle azioni di sviluppo dei prodotti e servizi a fee

ricorrenti, con particolare attenzione alle gestioni patrimoniali;– un nuovo concept di gestione patrimoniale strutturata a

“building blocks”;

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– la razionalizzazione dell’offerta fondi passando da “open architecture” a “guided architecture”;

– lo sviluppo di soluzioni target date funds che vadano incontro alle richieste della clientela;

• dal lato della riduzione dei costi e dell’efficientamento:– la ridefinizione/ridisegno di processi critici al fine di migliorarne

l’efficienza/efficacia;– la focalizzazione su attività a più alto valore aggiunto con

riduzione dei costi sulle attività non core, permettendo al contempo l’inserimento di nuove competenze maggiormente allineate alle esigenze di business;

– l’analisi di ulteriori attività esternalizzabili;– il proseguimento delle analisi attualmente in corso sulle possibili

sinergie di ricavi e di costi con la controllante PKB Privatbank SA.

Dal lato degli impieghi saranno poste in essere tutte le possibili azioni di sviluppo nei confronti della clientela, in particolare di alto standing. Inoltre, le nuove operazioni di importo rilevante deliberate nell’ultimo trimestre dell’anno e non ancora pienamente operative, nonché le nuove operazioni in corso di istruttoria lasciano presupporre una ripresa per i prossimi mesi, ancorché parzialmente sterilizzata dalla dinamica dei rimborsi delle linee di medio termine in ammortamento.Sul fronte del margine interessi continuerà, almeno in fase iniziale, la graduale flessione dei parametri base, tracciando un penalizzante scostamento dai valori visti ad inizio 2016. Sarà inoltre importante un’attenta gestione e contenimento dei livelli di liquidità al fine di ridurre al massimo il costo dei depositi al di sopra della riserva obbligatoria presso la Bce.Ulteriori importanti azioni sono state poste in essere anche sul fronte organizzativo e dei controlli, evidenziate nell’Action Plan inviato all’Autorità di Vigilanza a seguito dell’ordinario accertamento ispettivo conclusosi il 4 marzo 2016.

Continuità aziendale, rischi finanziari, verifiche per riduzione di valore delle attività ed incertezza nell’utilizzo di stimeNel documento n. 2 del 6 febbraio 2008, Banca d’Italia, Consob ed Isvap hanno fornito alcune considerazioni in merito alla contingente situazione dei mercati e delle imprese, chiedendo agli Amministratori di fornire nei bilanci una serie di informazioni utili ad una migliore comprensione degli andamenti e delle prospettive aziendali, facendo particolar riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività ed alle incertezze nell’utilizzo di stime. Per quanto riguarda le richieste concernenti l’informativa relativa ai rischi finanziari,

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alle verifiche per riduzione di valore delle attività ed alle incertezze nell’utilizzo di stime, si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione nel contesto della trattazione degli specifici argomenti.

Relativamente al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Cassa Lombarda confermano che tale presupposto non è stato mai messo in discussione.

Nonostante gli accantonamenti prudenziali a rettifica del valore dei crediti deliberati, il risultato d’esercizio chiude in utile e gli indicatori patrimoniali confermano la sostenibilità e correttezza della strategia perseguita dalla Banca e la sua solidità patrimoniale. Su questo presupposto è stato elaborato il bilancio al 31/12/2016 che Vi viene sottoposto.

Sistema dei controlli interniIl sistema di controlli interni della Banca è da tempo impostato su una distinzione di ruoli fra i Controlli di linea, i Controlli di secondo livello (Compliance, Antiriciclaggio e Risk Management) e i Controlli di terzo livello (Internal Audit).

In merito alle funzioni aziendali di controllo, si segnala che:• all’inizio del 2016 si è provveduto alla nomina di un nuovo

responsabile della funzione di Compliance e della funzione di Antiriciclaggio e sono stati acquisiti nuovi applicativi volti a migliorare il processo di mappatura delle aree a maggior rischio ed a effettuare una più approfondita analisi dei profili di rischio della clientela ai fini antiriciclaggio; peraltro, la funzione verrà ulteriormente rafforzata nel 2017 con l’inserimento di una nuova risorsa;

• la funzione di Risk Management è stata rafforzata mediante l’inserimento di una risorsa dedicata al monitoraggio dell’asset management; inoltre, si è provveduto a formalizzare una nuova “Tassonomia dei rischi”, ad aggiornare la valutazione del rischio informatico delle applicazioni sviluppate dalla Banca e a consolidare il sistema dei Key Risk Indicator (KRI);

• è in corso il processo per l’identificazione di un nuovo responsabile Internal Audit in funzione della prossima quiescenza dell’attuale responsabile.

Nel corso del 2016 è proseguita l’intensa attività di aggiornamento della documentazione di Governance, sia in allineamento alla normativa primaria (Circolare B.I. n°285 del 17 dicembre 2013 e successive integrazioni e aggiornamenti), sia per recepire le modifiche di carattere organizzativo/procedurale nel frattempo intervenute. Per quest’ultimo punto, in particolare, si evidenzia che sono state revisionate diverse

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policy sia in ambito creditizio che finanziario ed è stata emanata apposita normativa interna finalizzata alla sicurezza dei pagamenti via internet e all’attribuzione degli incarichi di perizia degli immobili posti a garanzia dei crediti. Inoltre, a seguito dell’introduzione delle figure dei “team leader” nell’ambito della Direzione Private Banking della Sede e dell’eliminazione delle figure dei Responsabili Affidamenti e dei settoristi presso le Filiali – quest’ultima misura, conseguente al piano di rafforzamento della Direzione Crediti a livello centrale – sono stati ridefiniti ruoli e mansioni della rete commerciale al fine di meglio precisarne compiti e responsabilità, in coerenza con il generale sistema dei controlli interni. Da ultimo, in relazione alle segnalazioni di vigilanza consolidata relative al Gruppo, ai fini di assicurare un’adeguata affidabilità e sicurezza dei processi segnaletici, è stato redatto un apposito documento che, oltre a descrivere i relativi processi, provvede a definire compiti e responsabilità e favorisce l’interazione fra le unità amministrativo-contabili.

Per quanto attiene i Controlli di linea, la formalizzazione delle procedure operative e il loro continuo aggiornamento consentono di individuare con un buon grado di dettaglio i controlli esistenti e quelli da attivare, nonché i relativi attori con le specifiche responsabilità in merito. La circolazione di adeguati flussi informativi consente il monitoraggio delle attività sensibili. In linea generale, va confermata una crescente e diffusa consapevolezza dell’intera struttura organizzativa sull’importanza delle attività di controllo di primo livello, grazie anche all’attivazione di specifiche iniziative formative.

Anche a seguito di taluni aspetti di miglioramento emersi durante la verifica ispettiva condotta da Banca d’Italia nel periodo 30 novembre 2015 – 4 marzo 2016, nel corso del 2016 la Banca ha posto in essere una serie di misure volte a rafforzare la struttura e l’organizzazione dei controlli interni. Ci si riferisce, in particolare, a:• la ridefinizione dei compiti e della composizione del Comitato

Rischi, in un’ottica di ampliamento delle materie di competenza del Comitato, comprendenti quelle afferenti ai controlli interni;

• la costituzione di un servizio di supporto all’interno della Direzione Private Banking, “Supporto Servizi e Controlli Private Banking”, anche con compiti di sensibilizzazione dei banker allo svolgimento efficace ed accurato dei controlli di primo livello;

• una maggior interazione tra le strutture commerciali e operative della Banca e le funzioni aziendali di controllo, mediante periodici momenti di incontro riguardanti problematiche in tema di rischi e controlli, nell’ambito dei Comitati in essere e/o nel corso di specifiche riunioni;

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• la sensibilizzazione delle strutture di controllo di primo livello ad un più frequente coinvolgimento della funzione Antiriciclaggio nelle attività di adeguata verifica della clientela e di esame delle operazioni potenzialmente sospette;

• l’attivazione di autonomi periodici follow-up da parte dei responsabili di strutture sottoposte a verifica e oggetto di raccomandazioni da parte delle funzioni aziendali di controllo, nell’ottica di una maggior responsabilizzazione dei relativi controlli gerarchici;

• l’attivazione di un piano formativo triennale di Risk Culture e Risk Control, volto alla sensibilizzazione delle strutture di business della Banca a una più attenta valutazione dei rischi inerenti alla propria attività e al rafforzamento della cultura dei controlli.

Internal AuditLa funzione Internal Audit effettua verifiche di terzo livello rispetto ai controlli di linea, previsti a copertura di specifici eventi, e ai controlli sulla gestione dei rischi demandati alle funzioni di Compliance e Risk Management. Le attività dell’Internal Audit, definite nell’apposito Regolamento e nel Piano di Audit approvato annualmente e basato su un approccio “risk-based”, rispondono a una metodologia di auditing e reporting in linea con gli standard internazionali della funzione.

Il Piano prevede una distribuzione delle attività di verifica in funzione della maggiore o minore priorità attribuita alle stesse e consente in ogni caso, nell’arco di due anni, di auditare tutte le entità e i processi della Banca; il Piano comprende, altresì, attività di follow-up sull’effettiva attuazione delle raccomandazioni proposte. Ogni incarico di audit include la pianificazione delle attività, l’esecuzione delle verifiche e la redazione di un audit report. Ogni anno il Responsabile Internal Audit relaziona al Consiglio di Amministrazione in merito alla propria attività, fornendo una visione d’insieme dello stato dell’arte del Sistema di Controllo Interno. A tal fine viene utilizzato anche un framework di riferimento riconosciuto a livello internazionale, il COSO Report, che analizza il Sistema di Controllo Interno nelle sue componenti fondamentali (ambiente di controllo, valutazione dei rischi, attività di controllo, informazioni e comunicazione, monitoraggio).

Anche nel corso del 2016 la funzione di Internal Audit - dopo che era già stata effettuata una capillare valutazione di tutti i controlli insiti nei singoli processi mediante un’apposita scheda metodologica - ha provveduto a verificare sul campo un consistente numero di entità revisionabili, come previsto nel Piano. In particolare, sono stati oggetto di particolare attenzione, ai fini di un rafforzamento dei presidi di controllo, tutte le attività di core business, comprese quelle effettuate

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presso le dipendenze della Banca. Inoltre, è stata nuovamente effettuata una compiuta analisi del sistema informativo, in attuazione delle disposizioni contenute nella Circolare 285 di Banca d’Italia, per verificarne l’adeguatezza, l’affidabilità complessiva e la sicurezza. Tali interventi, i cui esiti sono stati resi disponibili negli audit report anche alla società di revisione, hanno consentito di migliorare il sistema dei controlli interni, non solo mediante la regolarizzazione di eventuali inefficienze e/o incompletezze, ma anche mediante l’aggiornamento di procedure operative e l’implementazione di ulteriori presidi di controllo.

Da ultimo, si segnala che è stata regolarmente svolta una periodica attività di “follow-up” in merito all’adempimento delle raccomandazioni emanate, rappresentata sinteticamente nel trimestrale “Tableau de Bord” della Funzione, che evidenzia altresì i principali punti di debolezza meritevoli di attenzione.

Compliance e AntiriciclaggioLa Banca ha demandato lo svolgimento della funzione di conformità alle norme alla funzione Compliance, provvista dei necessari requisiti di indipendenza e professionalità. L’attività svolta dalla funzione Compliance persegue l’obiettivo di assicurare l’aderenza del sistema organizzativo e dei comportamenti aziendali all’insieme delle norme imperative (di legge o di regolamento) e di autoregolamentazione che disciplinano l’attività della Banca, anche fornendo la necessaria assistenza al vertice ed alle strutture operative, al fine di prevenire e mitigare i rischi sanzionatori e reputazionali derivanti dalla violazione della conformità.

La funzione persegue la missione in autonomia e con indipendenza rispetto alle aree di business e supporta e collabora con le altre funzioni di controllo, con la supervisione del Consiglio di Amministrazione, cui il responsabile della funzione riferisce direttamente, e del Collegio Sindacale, con cui comunica senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Compliance presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutte le normative che possano avere impatto sull’attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. Per le norme più rilevanti ai fini del rischio di non conformità, quali quelle che riguardano l’esercizio dell’attività bancaria e di intermediazione finanziaria, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, e per quelle norme per le quali non siano già previste

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forme di presidio specialistico all’interno della Banca, la funzione è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità (c.d. approccio diretto).

Con riferimento ad altre normative per le quali, nel rispetto delle vigenti disposizioni in tema di compiti e attribuzioni della funzione Compliance, siano già previste forme specifiche di presidio specializzato (ad es.: normativa fiscale ed in materia di trattamento dei dati personali), la Banca ha graduato i compiti della funzione (c.d. approccio graduato).

Al responsabile della Compliance è stata affidata anche la responsabilità della funzione Antiriciclaggio, il cui obiettivo è di verificare nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme interne ed esterne in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Al medesimo responsabile è delegata anche la responsabilità per le segnalazioni di operazioni sospette; è pertanto suo compito valutare le segnalazioni di operazioni sospette pervenute e trasmettere alla Banca d’Italia - UIF le segnalazioni ritenute fondate. Si segnala che il 24 febbraio 2016 il Consiglio di Amministrazione ha nominato quale responsabile della funzione Compliance e Antiriciclaggio la dott.ssa Emilia Petrocelli; il precedente responsabile della funzione, dott. Daniele Codello, ha assunto la responsabilità della struttura di Supporto Servizi e Controlli Private Banking, volta a rafforzare i controlli di primo livello nell’ambito della Direzione Private Banking.

Tra le principali attività che la funzione Compliance ha svolto nel corso del 2016, si sottolineano: • l’identificazione degli aggiornamenti normativi e le connesse analisi

di impatto sull’operatività della Banca;• l’effettuazione, nell’ambito delle attribuzioni tipiche di una

funzione di controllo di secondo livello, di verifiche ex ante ed ex post in ordine alla conformità dei processi della Banca. Nel corso dell’esercizio, le attività di verifica ex post si sono focalizzate sull’esame delle pratiche di Voluntary Disclosure relative al 2015, sull’operatività della sede e delle filiali della Banca (con particolare riguardo all’antiriciclaggio, alla trasparenza bancaria, ai servizi bancari, ai servizi di investimento e al market abuse), sull’operatività con soggetti collegati e sugli adempimenti connessi alle Politiche di remunerazione e incentivazione al personale;

• l’attività di consulenza alle altre strutture della Banca; è stato prestato supporto consultivo con riferimento a specifiche problematiche normative/regolamentari attinenti all’operatività e per la rimozione delle anomalie emerse nel corso delle verifiche;

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• la partecipazione ad un gruppo di lavoro volto al rafforzamento della cultura dei controlli e dei rischi, attraverso un programma di formazione triennale, in parte attuato nel corso del 2016;

• la definizione, in collaborazione con le competenti funzioni aziendali, di percorsi formativi volti a favorire la conoscenza e il rispetto delle norme e l’erogazione di specifici interventi formativi (in particolare, in materia di prodotti complessi e di bail in).

Per quanto riguarda specificamente la funzione Antiriciclaggio, nel corso del 2016 l’attività della funzione si è focalizzata in particolare su: • l’adempimento degli obblighi antiriciclaggio afferenti l’adeguata

verifica della clientela e la collaborazione attiva (individuazione, valutazione e segnalazione di operazioni sospette e adempimenti connessi);

• il presidio degli obblighi di registrazione nell’Archivio Unico Informatico e di invio delle segnalazioni statistiche aggregate;

• controlli di secondo livello su particolari tipologie di clienti e di operazioni (Persone Politicamente Esposte, società fiduciarie, trust, etc.);

• la definizione, in collaborazione con le competenti funzioni aziendali, e l’erogazione di uno specifico intervento formativo, volto a favorire la conoscenza e il rispetto delle norme antiriciclaggio.

Nel corso del 2016 la funzione Antiriciclaggio, anche in base a quanto emerso nel corso della verifica ispettiva condotta dalla Banca d’Italia presso Cassa Lombarda nel periodo 30 novembre 2015 – 4 marzo 2016 (avente ad oggetto, tra le altre, le tematiche antiriciclaggio), ha predisposto ed attuato un Piano di interventi migliorativi nel sistema dei controlli antiriciclaggio: in relazione ai controlli ex ante, sono state previste ed attuate una focalizzazione sulle aree più a rischio, in base all’attività condotta dalla Banca, ed una sensibilizzazione delle strutture di primo livello ad una maggiore cooperazione con la funzione Antiriciclaggio e ad una maggiore proattività nel segnalare operazioni potenzialmente sospette. Ulteriore rafforzamento è stato condotto con riferimento ai controlli ex post, concentrati sui clienti e sulle tipologie di operazioni maggiormente a rischio di riciclaggio e condotti anche con l’ausilio del software Cosmos, fornito da Unione Fiduciaria ed introdotto nel settembre 2016, in affiancamento all’applicativo Gianos, già utilizzato dalla funzione Antiriciclaggio.

Infine, si segnala che nel corso del 2016 sono pervenuti sette reclami, di cui quattro relativi all’operatività bancaria e tre inerenti allo svolgimento dei servizi di investimento. A tutti i reclami è stata fornita risposta nei tempi previsti dalla normativa; quattro reclami sono stati composti,

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mentre tre reclami (per i quali le pretese dei Clienti sono state ritenute infondate) non hanno, al momento, avuto alcun seguito.

Sistema di Risk Management.La funzione di controllo dei rischi (Risk Management) ha la finalità di collaborare alla definizione e all’attuazione delle politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo per la loro individuazione e misurazione, e per la gestione degli obiettivi di esposizione. In quanto funzione di controllo di secondo livello, riporta gerarchicamente al Consiglio di Amministrazione al quale riferisce direttamente. In particolare, il responsabile della funzione di controllo dei rischi ha, in ogni caso, accesso diretto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni. Partecipa, inoltre, alle riunioni del Risk Committee del Gruppo.

Le nuove Disposizioni di Vigilanza hanno rafforzato il ruolo e l’indipendenza della funzione nella costante verifica di coerenza dei rischi assunti dalla Banca rispetto alla propensione al rischio che viene espressa dal Consiglio di Amministrazione, alla sorveglianza sui processi di valutazione degli attivi della Banca, alla corretta applicazione della sorveglianza andamentale del credito e all’espressione di pareri formali rispetto alle operazioni di maggiore rilievo. In tale ambito, agli inizi del 2016 il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento del quadro di riferimento (“RAF” - “Risk Appetite Framework” - sistema degli obiettivi di rischio) che definisce, in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico, la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi, nonché i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli. Nella successiva versione per il 2017 sono stati recepiti ulteriori sviluppi per gestire in modo ancora più proattivo i rischi operativi, reputazionali e di compliance specifici dell’attività primaria della Banca. Tali rischi, per quanto di difficile misurazione, nel corso del 2016, sono stati sottoposti a processi di valutazione qualitativa e monitorati in via preventiva mediante l’analisi dell’evoluzione di indicatori in grado di anticipare l’insorgere di eventuali situazioni di anomalia (Key Risk Indicator).

Il responsabile del Risk Management provvede ad aggiornare trimestralmente il Consiglio di Amministrazione e gli Organi di Vigilanza sull’andamento dei rischi mediante un elaborato denominato “Tableau de Bord” che, rispetto al RAF vigente, consente un monitoraggio continuo nel tempo con una valenza anche preventiva, che comprende situazioni di potenziale stress, in linea con le strategie di crescita della Banca ed in sintonia con l’evoluzione normativa in termini di patrimonializzazione.

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Nel mese di aprile la Banca ha provveduto ad inviare alle Autorità di Vigilanza l’annuale relazione ICAAP “Internal Capital Adequacy Assessment Process”. In tale documento viene confermato che i Fondi Propri della Banca sono stati valutati idonei a fronteggiare i rischi attuali e prospettici risultanti dall’attività corrente; inoltre, si evidenzia che gli impegni nel tempo assunti al fine di migliorare il presidio dei rischi sono stati realizzati.

Le principali categorie di rischio valutate in funzione del livello di esposizione individuato, tenendo anche conto dei principi di proporzionalità definiti dalle Disposizioni di Vigilanza, sono: il rischio di credito, di concentrazione, di mercato, di tasso, di liquidità, i rischi operativi, il rischio strategico e quello reputazionale. Per quanto riguarda i rischi operativi, la mappatura dei processi viene utilizzata come base per quantificare i rischi in termini di probabilità di accadimento e di severità di eventuale impatto in un’attività di valutazione che coinvolge tutte le unità operative con cadenza annuale. Per le relative informazioni di dettaglio sull’analisi dei rischi, si rimanda all’apposito documento di informativa al pubblico.

Adempimenti in materia di privacy e sicurezzaNel corso del 2016 in relazione alla sicurezza informatica relativa allo “Sviluppo e gestione di applicazioni realizzate con strumenti di informatica d’utente” si è proceduto ad:• approfondire le situazioni valutate a più alto rischio in collaborazione

con gli utenti utilizzatori delle stesse;• aggiornare il rapporto sul rischio informatico informandone il

Comitato Rischi; • emanare specifica normativa interna con l’ OdS SIC numero 036

“Sviluppo e gestione di applicazioni realizzate con strumenti di informatica d’utente”.

In materia di privacy il 27 aprile 2016 è stato emanato il nuovo Regolamento (UE) 2016/679, che sarà efficace dal 25 maggio 2018. Tra le novità più rilevanti rispetto alla precedente normativa si segnalano: l’ampliamento della tutela in capo all’interessato (sino a comprendere diritti quali quelli “all’oblio”), alcuni divieti per le attività di profilazione o istituti quali la privacy by design. Si delineano inoltre nuove figure organizzative, come il Data Protection Officer, “responsabile per la protezione dei dati”, al quale spettano compiti di sorveglianza sulla corretta applicazione del regolamento. La Direzione Operativa e la funzione Compliance e AML hanno avviato un progetto per l’adeguamento alle previsioni del Regolamento, su cui sono previsti anche interventi formativi. Nel corso del primo semestre 2016 è stata inoltre svolta una simulazione

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di attività ispettiva per verificare la conformità di Cassa Lombarda alla normativa attualmente vigente e indirizzare gli adeguamenti necessari ad assicurare la rispondenza del regime aziendale di Privacy all’assetto definito dalla nuova disciplina comunitaria. Dalla simulazione, è emersa la sostanziale conformità di Cassa Lombarda agli obblighi attuali in materia di Privacy; sono state inoltre fornite alcune indicazioni in ottica di futuro adeguamento al nuovo Regolamento Comunitario.

Per quanto concerne la sicurezza dei pagamenti via internet è stata emanata specifica normativa interna, OdS ORG 734 “Sicurezza pagamenti via internet”, in linea con il 16° aggiornamento della Circolare n. 285 di Banca d’Italia del 17 dicembre 2013, recante “Disposizioni di vigilanza per le banche” (G.U. n. 127 del 1 giugno 2016 – Supplemento Ordinario n. 17). L’Autorità di Vigilanza italiana ha provveduto a recepire le indicazioni regolamentari elaborate dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) finalizzate ad accrescere il livello di sicurezza dei pagamenti via internet, nell’ambito di una cornice normativa comune su base europea. A partire dal primo gennaio 2017 i nuovi contratti di internet banking sono gestiti con i nuovi criteri di sicurezza richiesti dalla Banca d’Italia. Dal 31 marzo 2017 i criteri di sicurezza verranno estesi alla clientela e ai rapporti pregressi.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 23 marzo 2017

52

Progetto di destinazione dell’utile d’esercizio.Proposta all’Assemblea

Signori Azionisti,

riteniamo di aver esaurientemente illustrato il bilancio della Banca chiuso al 31 dicembre 2016.

Sottoponiamo alla Vostra approvazione la relazione sulla gestione ed il bilancio al 31 dicembre 2016 e Vi proponiamo di destinare l’utile dell’esercizio, pari ad Euro 2.579.892,39 come segue:

• Euro 128.994,62 (pari al 5%) a riserva legale;• Euro 2.450.897,77 da riportare a nuovo.

Il patrimonio aziendale risulterà così formato: - capitale sociale Euro 18.000.000,00 - riserva legale Euro 1.987.249,61 - riserva straordinaria Euro 5.858.363,64 - riserve IAS Euro (495.893,23) - riserva sovrapprezzo azioni Euro 48.219.937,11 - utili portati a nuovo Euro 15.718.963,16 totale Euro 89.288.620,29

I fondi propri esprimeranno i seguenti valori:Capitale primario di classe 1 lordo Euro 89.822.811,11Elementi da dedurre Euro (504.333,29)Capitale primario di classe 1 (CET 1) Euro 89.318.477,82Fondi propri Euro 89.318.477,82

Un ringraziamento alla Clientela per la fiducia accordataci ed al Personale e a tutti i collaboratori per l’impegno profuso durante l’anno.Alla Banca d’Italia un particolare ringraziamento per l’assistenza prestata. Alla Consob, all’Associazione Bancaria Italiana, all’Associazione Nazionale Banche Private ed a tutte le Banche corrispondenti un vivo apprezzamento per la collaborazione che ci hanno accordato.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 23 marzo 2017

53

Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

54

Sala Riunioni di Via Manzoni 14 - Milano

55

Il PresidenteMassimo Trabaldo Togna

L’Amministratore Delegato eDirettore GeneralePaolo Vistalli

Il ContabileRoberto Conti

I SindaciRiccardo Perotta Aldo Marco Maggi Diego Maroni

Società di RevisioneEY S.p.A.

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2016

56

Voci dell’attivo 2016 2015

10. Cassa e disponibilità liquide 179.529.738 98.984.774

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91.287.064 54.356.226

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 257.143.877 163.661.754

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 80.737.148

60. Crediti verso banche 15.535.165 14.523.429

70. Crediti verso clientela 455.538.986 455.653.322

100. Partecipazioni 222.000 222.000

110. Attività materiali 22.233.013 23.227.151

120. Attività immateriali 412.846 380.225

130. Attività fiscali 15.727.628 18.733.156

a) correnti 10.369.650 13.520.788

b) anticipate 5.357.978 5.212.368

di cui alla L.214/2011 4.143.325 4.119.980

150. Altre attività 18.166.262 14.816.491

Totale dell’attivo 1.055.796.579 925.295.676

STATO PATRIMONIALE

57

Voci del passivo e del patrimonio netto 2016 2015

10. Debiti verso banche 140.547.033 170.952.175

20. Debiti verso clientela 804.527.470 642.136.765

30. Titoli in circolazione 158.389

40. Passività finanziarie di negoziazione 12.215 40.044

80. Passività fiscali 112.880 888.205

a) correnti 806.404

b) differite 112.880 81.801

100. Altre passività 17.151.410 20.601.771

110. Trattamento di fine rapporto del personale 3.236.599 3.087.025

120. Fondi per rischi e oneri: 920.352 327.503

a) altri fondi 920.352 327.503

130. Riserve da valutazione (743.484) (348.413)

160. Riserve 21.232.275 19.224.130

170. Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937

180. Capitale 18.000.000 18.000.000

200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 2.579.892 2.008.145

Totale del passivo e del patrimonio netto 1.055.796.579 925.295.676

58

Voci 2016 2015

10. Interessi attivi e proventi assimilati 11.534.078 12.703.168

20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.459.665) (1.253.578)

30. Margine di interesse 10.074.413 11.449.590

40. Commissioni attive 25.924.040 26.142.652

50. Commissioni passive (1.890.133) (2.080.045)

60. Commissioni nette 24.033.907 24.062.607

70. Dividendi e proventi simili 97.711 25.928

80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 1.828.632 2.272.830

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 6.499.770 4.683.804

a) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.535.966 4.683.804

b) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 963.804

120. Margine di intermediazione 42.534.433 42.494.759

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di (2.027.252) (3.470.902)

a) crediti (2.027.252) (3.418.402)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita (52.500)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 40.507.181 39.023.857

150. Spese amministrative: (42.181.665) (42.155.238)

a) spese per il personale (25.026.719) (24.999.581)

b) altre spese amministrative (17.154.946) (17.155.657)

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (592.849) 25.000

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.577.829) (1.481.284)

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (228.989) (181.130)

190. Altri oneri/proventi di gestione 8.035.326 7.884.495

200. Costi operativi (36.546.006) (35.908.157)

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.961.175 3.115.700

260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (1.381.283) (1.107.555)

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 2.579.892 2.008.145

290. Utile (Perdita) d’esercizio 2.579.892 2.008.145

CONTO ECONOMICO

59

Voci 2016 2015

10. Utile (Perdita) d’esercizio 2.579.892 2.008.145

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40. Piani a benefici definiti (112.216) (32.276)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (282.856) (441.562)

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (395.072) (473.838)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 2.184.820 1.534.307

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

60

Esist

enze

al 3

1.12

.201

5

Mod

ifica

saldi

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Esist

enze

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.1.2

016

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizio

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1.12

.201

6

Varia

zioni

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Operazioni sul patrimonio netto

Redd

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201

6

Rise

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Emiss

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zione

stru

men

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Deriv

ati s

u pr

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azio

ni

Stoc

k opt

ions

Capitale:

a) azioni ordinarie 18.000.000 18.000.000 18.000.000

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937 48.219.937

Riserve:

a) di utili 19.224.130 19.224.130 2.008.145 21.232.275

b) altre

Riserve da valutazione (348.413) (348.413) (395.072) (743.484)

Strumenti di capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita) di esercizio 2.008.145 2.008.145 (2.008.145) 2.579.892 2.579.892

Patrimonio netto 87.103.799 0 87.103.799 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.184.820 89.288.620

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO al 31.12.2016

61

Esist

enze

al 3

1.12

.201

4

Mod

ifica

saldi

ape

rtura

Esist

enze

al 1

.1.2

014

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizio

Patri

mon

io n

etto

al 3

1.12

.201

5

Varia

zioni

di ris

erve

Operazioni sul patrimonio netto

Redd

itività

com

pless

iva e

serc

izio

201

5

Rise

rve

Divid

endi

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i

Emiss

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nuov

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Acqu

isto

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i

Varia

zione

stru

men

ti di c

apita

le

Deriv

ati s

u pr

oprie

azio

ni

Stoc

k opt

ions

Capitale:

a) azioni ordinarie 18.000.000 18.000.000 18.000.000

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937 48.219.937

Riserve:

a) di utili 16.110.326 16.110.326 3.113.805 19.224.130

b) altre

Riserve da valutazione 125.425 125.425 (473.838) (348.413)

Strumenti di capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita) di esercizio 3.113.805 3.113.805 (3.113.805) 2.008.145 2.008.145

Patrimonio netto 85.569.493 0 85.569.493 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.534.307 87.103.799

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO al 31.12.2015

62

A. ATTIVITÀ OPERATIVA Importo2016 2015

1. Gestione 6.124.875 8.904.907- risultato d’esercizio (+/-) 2.579.892 2.008.145- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) (171.289) (32)- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 2.027.252 3.418.402- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 1.806.818 1.662.414- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 592.849 (75.151)- imposte, tasse e crediti d’imposta non liquidati (+/-) 277.746 516.175- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (+/-)- altri aggiustamenti (+/-) (988.393) 1.374.954

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (131.592.959) 74.795.888- attività finanziarie detenute per la negoziazione (36.695.151) 71.682.218- attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita (93.720.293) 35.866.247- crediti verso banche: a vista (338.191) 5.844.589- crediti verso banche: altri crediti (651.945) (50.657)- crediti verso clientela. (934.906) (31.627.979)- altre attività 747.527 (6.918.530)

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 126.406.988 48.186.604- debiti verso banche: a vista 530.389 409.432- debiti verso banche: altri debiti (30.999.619) (5.649.301)- debiti verso clientela 162.422.818 50.834.351- titoli in circolazione (158.389) 158.389- passività finanziarie di negoziazione (27.829) (102.073)- passività finanziarie valutate al fair value - altre passività (5.360.382) 2.535.806

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 938.904 131.887.399B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO1. Liquidità generata da 80.451.360 0

- vendite di partecipazioni- dividendi incassati su partecipazioni- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 80.451.360- vendite di attività materiali- vendite di attività immateriali- vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da (845.300) (42.586.459)- acquisti di partecipazioni (150.000)- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (40.684.753)- acquisti di attività materiali (583.691) (1.416.427)- acquisti di attività immateriali (261.609) (335.279)- acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento 79.606.060 (42.586.459)C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie- emissioni/acquisti di strumenti di capitale- distribuzione dividendi e altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 0 0LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 80.544.964 89.300.940

LEGENDA: (+) generata (–) assorbita

RENDICONTO FINANZIARIO - Metodo indiretto

63

Voci di bilancioImporto

2016 2015

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 98.984.774 9.683.834

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio 80.544.964 89.300.940

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 179.529.738 98.984.774

RICONCILIAZIONE

64

Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

65

Parte A - Politiche contabili

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Parte C - Informazioni sul conto economico

Parte D - Redditività complessiva

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Parte H - Operazioni con parti correlate

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte L - Informativa di settore

NOTA INTEGRATIVA(importi in migliaia di euro)

Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

66

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionaliAi sensi dell’Art. 4 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il presente bilancio è redatto in conformità ai principi Contabili Internazionali IAS (International Accounting Standard) e IFRS (International Financial Reporting Standard) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni formulate dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), così come stabilito dal Regolamento Comunitario n.1606 del 19 luglio 2002.

I Principi e le interpretazioni di riferimento sono quelli omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di redazione del bilancio. Per sua natura, questo corpo normativo è suscettibile di variazioni nel corso degli anni e anche nel 2016 ha subito integrazioni ed emendamenti, così come sinteticamente riportato nella tabella in calce. Tuttavia, le variazioni intervenute e già efficaci non hanno modificato le logiche e i criteri adottati in precedenza per la determinazione, l’esposizione e l’illustrazione delle risultanze, non producendo quindi impatti sul bilancio in chiusura.

Norme, emendamenti o interpretazioni Regolamento e data di pubblicazione Data di prima applicazione

Adozione dello standard IFRS 9 Strumenti finanziari (UE) n. 2016/2067 - pubblicato in data 29 novembre 2016

1° gennaio 2018, con applicazione anticipata consentita

Adozione dello standard IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

(UE) n. 2016/1905 - pubblicato in data 29 ottobre 2016

1° gennaio 2018, con applicazione anticipata consentita

Emendazione degli standard IFRS10 Bilancio consolidato e 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità nonché dello IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture, con il recepimento delle modifiche definite “entità d'investimento: applicazione dell'eccezione di consolidamento”

(UE) n. 2016/1703 - pubblicato in data 23 settembre 2016 1° gennaio 2016

Emendazione dello standard IAS 27 Bilancio separato, con l’adozione delle modifiche sul “metodo del patrimonio netto nel bilancio separato”, riferite a controllate, joint venture e collegate

(UE) n. 2015/2441 - pubblicato in data 23 dicembre 2015 1° gennaio 2016

Emendazione dello standard IAS 1 Presentazione del bilancio, in conformità alle modifiche denominate “iniziativa di informativa”, intese ad aumentare l'efficacia delle informazioni

(UE) n. 2015/2406 - pubblicato in data 19 dicembre 2015 1° gennaio 2016

Miglioramenti agli standard IFRS 5 Attività non correnti e 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative, e agli IAS 19 Benefici per i dipendenti e 34 Bilanci intermedi, nel contesto del “ciclo annuale di miglioramenti 2012-2014”

(UE) n. 2015/2343 - pubblicato in data 16 dicembre 2015 1° gennaio 2016

Emendazione degli standard IAS 16 Immobili, impianti e macchinari e 38 Attività immateriali, con l’implementazione delle modifiche definite “chiarimento sui metodi di ammortamento accettabili”, sull’opportunità delle logiche basate sui ricavi

(UE) n. 2015/2231 - pubblicato in data 3 dicembre 2015 1° gennaio 2016

Emendazione dello standard IFRS 11 Accordi a controllo congiunto, in funzione delle modifiche denominate “contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in attività a controllo congiunto”

(UE) n. 2015/2173 - pubblicato in data 25 novembre 2015 1° gennaio 2016

Emendazione degli standard IAS 16 Immobili, impianti e macchinari e 41 Agricoltura, in ottemperanza a specifiche fattispecie del settore agricolo

(UE) n. 2015/2113 - pubblicato in data 23 novembre 2015 1° gennaio 2016

67

Di sicuro impatto sarà invece la futura adesione al principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari che, sebbene decorra dal 1° gennaio 2018, richiederà un notevole sforzo preliminare per le analisi di contesto, l’implementazione delle scelte e la rielaborazione dei dati di raffronto. Le ricadute saranno di tipo valutativo ma anche operativo, per i riflessi che le possibili attuazioni avranno sulla gestione del business, sul monitoraggio dei rischi e sulla valutazione delle performance.

Nello specifico contesto di Cassa Lombarda, l’IFRS 9 innoverà gli aspetti legati alla “classificazione e misurazione” e alla “riduzione di valore” (impairment) degli strumenti finanziari ma non produrrà effetti riguardo al tema delle “coperture contabili” (hedge accounting e macro hedging), per la mancata applicazione di tali pratiche anche in precedenza.

In sintesi, il principio definisce un modello di classificazione e misurazione che è funzionale alle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali e alle logiche di gestione degli strumenti. In confronto a oggi, semplifica la gamma delle categorie eleggibili, conserva i metodi del fair value e del costo ammortizzato ma richiede maggiori sforzi di elaborazione e di formalizzazione. Con riferimento all’impairment, l’IFRS 9 innova fortemente rispetto al passato, proponendo un approccio prospettico (forward-looking) alla determinazione delle perdite attese, ritenuto più adatto alla rappresentazione del rischio creditizio. Questa logica, valida per tutte le categorie misurate al fair value senza impatti a conto economico, richiede la contabilizzazione delle perdite potenziali sin dall’origine dello strumento, anziché a seguito dell’emersione di un danno effettivo, stimandole sulla base di un’ampia serie di informazioni storiche e previsionali, specifiche e di contesto. Il modello si snoda su due orizzonti temporali alternativi, condizionati dal progressivo livello di deterioramento dello strumento osservato. In pratica, ogni attività finanziaria viene sin da subito svalutata in funzione della perdita annuale attesa ma, qualora incorra in perdite effettive o peggiori in modo significativo il proprio rischio creditizio, deve essere rettificata per le perdite attese sulla sua intera vita residua (lifetime).

L’approccio prevede tre livelli qualitativi:– stage 1: tutti gli strumenti finanziari non deteriorati;– stage 2: gli strumenti finanziari con un significativo deterioramento della qualità del credito

originaria;– stage 3: gli strumenti con oggettiva evidenza di perdita (non performing).

Quello che rileva è la trasversalità funzionale degli argomenti affrontati, che implica un coinvolgimento ampio delle strutture aziendali, non limitato alla sola area Amministrativa ma esteso alla Tesoreria e Finanza, alla Direzione Crediti, alla struttura Operativa, al Risk Management nonché, viste le specificità di Cassa Lombarda, all’outsourcer Cedacri, che gestisce esternamente il sistema informatico.

Al fine di definire gli impatti qualitativi e quantitativi nonché individuare e implementare gli interventi applicativi e organizzativi necessari, Cassa Lombarda ha avviato un progetto parallelamente all’outsourcer informatico Cedacri, articolandolo secondo le direttrici tematiche del nuovo principio. I principali aspetti finora affrontati riguardano la classificazione e misurazione, per le quali si sono già delineate le modalità di svolgimento dei test SPPI (Solely Payment of Principal and Interest), mirante a escludere la presenza di strutture negli strumenti, e BT (Benchmark Test), diretto a evidenziare le distorsioni eventualmente introdotte dalla disomogeneità tra repricing period e tenor di riferimento, nonché la loro ubicazione nel workflow di processo. Parimenti, sempre con riferimento alle medesime tematiche, sono state individuate le attività a carico della Banca, incentrate sulla modellizzazione dei portafogli, la formalizzazione e il testing delle policy nonché la definizione delle soglie dirimenti gli output quantitativi ottenuti. Per quanto riguarda l’impairment, lo sviluppo è comparativamente meno avanzato, per la complessità ad esso sottesa, anche se ha già affrontato molti dei temi nodali (quali il passaggio tra gli stage e i possibili trigger per il cambio di allocazione). Il modello analizzato si basa sull’ottenimento di strutture a termine delle stime di PD (Probability of Default), da generare con approcci di analisi della sopravvivenza, a

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partire dalle informazioni “aggregate” disponibili a livello di Cedacri. La definizione delle strutture a termine sarà distinta per ambito (crediti/ titoli) e per tipologia (clientela privati vs aziende e titoli di stato vs titoli non governativi).

L’evoluzione attesa mira a rendere fattibile quanto prima un restatement dell’esercizio 2016, al fine di valutare gli impatti quantitativi a bilancio, in ottica sia retrospettiva che prospettica.

Con l’attesa introduzione del principio IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, anch’esso efficace dal 1° gennaio 2018, si definirà un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali non diversamente disciplinati in altri standard (quali i contratti di leasing, i contratti assicurativi e gli strumenti finanziari). La metodologia valutativa si articolerà in cinque punti, funzionali all’analisi del momento e dell’ammontare dei corrispettivi rilevabili, che sono rappresentati da: – identificazione del contratto con il cliente; – identificazione degli impegni e delle prestazioni previsti dal contratto; – identificazione (se necessario stimata) del corrispettivo della transazione; – allocazione del corrispettivo agli impegni e alle prestazioni contrattuali; – rilevazione dei ricavi al soddisfacimento degli impegni e delle prestazioni contrattuali.

Anche per questo nuovo principio la stima quantitativa degli impatti è in corso di valutazione, sebbene non ci si attendano ripercussioni analoghe, per ampiezza e magnitudine, a quelle prospettabili per l’IFRS 9.

Sezione 2 – Principi generali di redazioneIl presente bilancio intende fornire una rappresentazione attendibile della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa aziendali, basata sulle risultanze sistematiche della contabilità. A tal fine, si uniforma ai criteri generali dello IAS 1 Presentazione del bilancio e si ispira alle linee guida del “quadro sistematico” dei principi IAS (conceptual framework), ancorché questo non costituisca uno standard omologato a livello europeo.

Nello specifico, la sua predisposizione si attiene ai criteri di:– continuità aziendale, intesa come comprovata capacità di proseguire l’attività d’impresa, in

normali condizioni di funzionamento;– contabilizzazione per competenza, ossia rilevazione di costi e ricavi secondo correlata

maturazione economica e non in base all’esclusiva manifestazione numeraria;– predominanza della sostanza sulla forma, vista come esposizione fedele dei fenomeni

aziendali;– uniformità di presentazione, cioè costanza nel tempo delle logiche di determinazione e

rappresentazione, a meno dell’intervento di un’esplicita disposizione in senso contrario;– rilevanza e aggregazione delle voci, assunte come discriminanti per l’esposizione di classi

significative di elementi;– assenza di compensazione tra le poste, se non esplicitamente ammessa, quale strumento di

chiarezza espositiva;– comparazione, realizzata per contrapposizione con le analoghe informazioni dell’esercizio

precedente.

I documenti che lo compongono sono lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto del patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la nota integrativa. A corredo dell’informativa, viene allegata la relazione degli amministratori sull’andamento della gestione.

In nessuna circostanza, la redazione del bilancio contempla deroghe alla piena applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

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Il contenuto complessivo rispecchia le istruzioni dettate dalla Banca d’Italia nell’esercizio dei propri poteri regolamentari con la circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, denominata “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, assunta nella versione aggiornata al 16 dicembre 2015.

La moneta di conto è l’euro. Tutti gli importi sono esposti all’unità tranne quelli in nota integrativa, riportati in migliaia.Nei prospetti contabili, sono eliminate tutte le voci non valorizzate negli ultimi due esercizi e, coerentemente, nella nota integrativa non sono riportate le tabelle prive di dati.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancioSuccessivamente alla chiusura del bilancio al 31 dicembre 2016, non si sono verificati fatti di rilievo tali da influenzare significativamente la situazione economica e patrimoniale della Banca.

Conformemente alle indicazioni fornite dallo IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio di riferimento, va comunque segnalata la riorganizzazione degli assetti all’interno del Gruppo di appartenenza, che hanno portato alla scissione della Capogruppo COFI SA e alla creazione della nuova holding di partecipazione Auriga SA, sempre basata nella Città del Lussemburgo. Parallelamente, il pacchetto di controllo della Banca, prima suddiviso tra la stessa COFI SA (65,629%) e la consociata PKB Privatbank SA (33,936%), è ora posseduto solo da quest’ultima, che è a sua volta integralmente controllata da Auriga SA.

In considerazione dei suddetti cambiamenti, in data 23 marzo 2017, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Lombarda ha riconosciuto a PKB Privatbank SA il ruolo di direzione e coordinamento, ai sensi degli Artt. 2496 e seguenti del Codice Civile.

Sezione 4 - Altri aspettiIl presente bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young), in esecuzione alla delibera presa dell’Assemblea degli Azionisti in data 28 aprile 2010, che le ha attribuito l’incarico per il periodo 2010 - 2018.

In relazione all’informativa richiesta dallo IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio di riferimento, riguardo la pubblicazione dell’informativa finanziaria, si comunica che il presente bilancio d’esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 23 marzo 2017.

A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio

Di seguito vengono indicati per i principali aggregati di bilancio i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione.

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazioneCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli e alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione è pari al fair value, rappresentato normalmente dal costo dello strumento, senza considerare i costi ed i ricavi di transazione imputabili allo strumento stesso.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l’intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Criteri di valutazioneIl portafoglio di negoziazione è valutato al fair value, ad eccezione degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono quotati in un mercato attivo, il cui fair value non può essere determinato in

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modo attendibile e che pertanto sono mantenuti al prezzo di acquisto. La determinazione del fair value delle attività o passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria. Per tale valutazione vengono normalmente utilizzate le quotazioni presenti sul circuito Bloomberg. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale attività è contabilizzata come una passività finanziaria.

Gli utili e le perdite realizzati mediante cessione o rimborso, nonché gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione, sono classificati nel risultato netto dell’attività di negoziazione. Nel caso di titoli di debito, il valore di bilancio include anche gli interessi attivi in corso di maturazione. Nel caso di OICR o SICAV, il fair value coincide con il valore della quota (NAV) dell’ultimo giorno di borsa aperto.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari delle attività in oggetto e quando, a seguito della cessione, sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi e benefici relativi all’attività finanziaria medesima.

Altri aspettiI titoli concessi a garanzia vengono contabilizzati per lo stesso ammontare della garanzia concessa o ricevuta, aumentata degli interessi di competenza; in un’operazione di prestito titoli gli stessi non vengono stornati dal bilancio fino a quando non viene verificata l’effettiva cessione del sottostante e quindi la perdita del controllo sui titoli stessi.I titoli ricevuti come garanzia in un’operazione di prestito su titoli non vengono registrati nel bilancio a meno che il contratto non preveda il controllo su questi titoli.Gli impegni a consegnare titoli venduti e non ancora acquistati (c.d. “scoperti tecnici”) sono classificati come passività di negoziazione.

Le operazioni “pronti contro termine” su titoli, in relazione alle quali esiste il contestuale impegno a termine per il cessionario, sono assimilate ai riporti. Pertanto l’ammontare ricevuto ed erogato figura come debito e credito. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli stessi e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

2 - Attività finanziarie disponibili per la venditaCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale tali attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili a ciascuno strumento.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie disponibili per la vendita consistono nelle attività finanziarie non derivate che sono designate come disponibili per la vendita o che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti detenuti fino alla scadenza o attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico. In tale voce sono incluse anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento o controllo congiunto.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla data di rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, con imputazione nel conto economico delle variazioni del costo ammortizzato e iscrizione delle ulteriori variazioni di valore in una specifica riserva di patrimonio netto, ove permangono sino a che l’attività finanziaria non venga cancellata o subisca una perdita permanente (impairment). Il costo ammortizzato, calcolato includendo ogni sconto o premio rilevato all’acquisto nonché i costi di transazione direttamente imputabili, si sviluppa nel tempo in

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base al criterio dell’interesse effettivo, inteso come il tasso che attualizza i flussi attesi in modo da ottenere esattamente il valore contabile. Il relativo ammortamento confluisce tra i proventi, come interessi attivi e componenti assimilati. La determinazione del fair value dei titoli è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.

Fanno eccezione gli investimenti in strumenti di capitale non quotati su mercati attivi e per i quali non è possibile misurare il fair value in modo attendibile, che sono valutati al costo, in base alle concessioni fatte dallo IAS 39, paragrafo 46.c.

Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se le attività finanziarie abbiano subito una perdita permanente di valore. L’evidenza deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale e che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri di un’attività o di un gruppo di attività finanziarie. Il processo di impairment si attiva in presenza di indicatori che facciano presumere che il valore contabile originario dell’investimento possa non essere recuperato. Tali indicatori sono fattori di tipo qualitativo e quantitativo. Fra i primi, si ricomprendono la redditività dell’entità oggetto di valutazione e le sue prospettive economiche future, recenti revisioni del rating assegnatole da società di valutazione esterne nonché l’annuncio di piani di ristrutturazione. Fra gli elementi quantitativi, si annovera l’ampiezza o il perdurare della riduzione del fair value rispetto al costo iniziale di carico. In particolare si fa riferimento a quotazioni di mercato o valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un importo superiore al 30% o alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per un periodo prolungato superiore a 18 mesi.Il superamento delle soglie definite dagli indicatori quantitativi determina automaticamente la rilevazione contabile dell’impairment mentre l’insorgere degli elementi qualitativi, a prescindere dalle implicazioni quantitative, attiva un autonomo processo di analisi sull’eventuale necessità di procedere alla rettifica dei valori d’iscrizione.

Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita, compresa la parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico. Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi originanti la perdita, è imputata a conto economico, in caso di crediti o titoli di debito, a riserva di patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. Per i titoli di debito, non può, in ogni caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di rettifiche.

L’interesse, calcolato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, deve essere rilevato a conto economico. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando matura il diritto a riceverne il pagamento.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari delle attività in oggetto e quando a seguito della cessione sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi e benefici relativi all’attività finanziaria medesima.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenzaCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale tali attività sono iscritte al fair value comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili a ciascuno strumento.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie detenute sino a scadenza sono attività finanziarie non derivate, con pagamenti fissi o determinabili, che la Banca ha intenzione e capacità di detenere fino a scadenza.

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Nel caso in cui si procedesse a vendite o riclassificazioni di quote non insignificanti prima della scadenze degli strumenti (al di fuori di particolari circostanze riconosciute), l’intera categoria verrebbe eliminata, riclassificata tra le attività disponibili per la vendita, e non potrebbe ricostituirsi per i due anni successivi all’evento.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla data di rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute sino a scadenza sono valutate al costo ammortizzato, al netto di eventuali perdite durevoli di valore (impairment). Il costo ammortizzato viene calcolato includendo ogni sconto o premio rilevato all’acquisto nonché i costi di transazione direttamente imputabili; il relativo ammortamento confluisce tra i proventi, come interessi attivi e componenti assimilati.Nel caso di perdite durevoli di valore, queste vengono portate a conto economico. Parimenti avviene per l’eventuale recupero successivo, qualora decadano le originarie cause di rilevazione.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle attività finanziarie detenute sino a scadenza avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari, per scadenza o cessione, o alla riclassificazione dello strumento.

4 - CreditiCriteri di iscrizioneLa prima iscrizione avviene alla data di erogazione sulla base del relativo fair value. Nei casi in cui il valore netto di iscrizione del credito sia inferiore al relativo fair value, a causa del minor tasso d’interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato a finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari all’attualizzazione dei futuri flussi di cassa ad un tasso di mercato.

Criteri di classificazioneI crediti includono gli impieghi erogati a clientela e banche, sia direttamente che tramite acquisto da terzi, che prevedono pagamenti fissi e determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono classificati dall’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Rientrano in tale voce anche le operazioni di pronti contro termine.

Criteri di valutazioneSuccessivamente all’iscrizione, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, ottenuto con l’applicazione del tasso di interesse effettivo, al netto delle perdite di valore. Il metodo del costo ammortizzato non viene applicato ai crediti di breve durata, per cui l’attualizzazione da effetti trascurabili, e ai crediti senza scadenza definita o “a revoca”.

Nello specifico, la valutazione si distingue a seconda che i crediti siano o meno problematici. I primi (non performing) sono quelli per cui si è rilevata un’obiettiva evidenza di perdita di valore e sono svalutati in maniera analitica. Vengono classificati come sofferenze, inadempienze probabili e sconfini deteriorati, che costituiscono le categorie di rischio definite dalla Banca d’Italia, nel rispetto dei principi IAS/IFRS.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni si basano sull’attualizzazione, al tasso di interesse effettivo, dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni, nonché di eventuali anticipi ricevuti. Per la stima degli incassi e delle relative scadenze dei crediti problematici si fa riferimento a piani di rientro analitici, ove disponibili, e, in mancanza, si utilizzano valori stimati e forfetari desunti da serie storiche interne e da studi di settore. Queste stime vengono effettuate considerando sia la specifica situazione di solvibilità dei debitori che presentano difficoltà nei pagamenti, sia l’eventuale stato di difficoltà nel servizio del debito da parte di singoli comparti merceologici o paesi di residenza del debitore, tenendo anche

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conto delle garanzie in essere, delle eventuali quotazioni di mercato e degli andamenti economici negativi riguardanti la categoria di appartenenza del credito.

La svalutazione dei crediti in bonis (performing) riguarda portafogli di attività per i quali vengono riscontrati elementi oggettivi di perdita al solo livello collettivo di portafoglio. Ai flussi di cassa stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, vengono applicate le percentuali di perdita presumibili dalle serie storico-statistiche rilevate dal sistema interno di rating. La svalutazione viene determinata come differenza tra il valore di bilancio e l’importo ritenuto recuperabile.

L’accantonamento a fronte di un credito deteriorato è oggetto di ripresa di valore solo a fronte della ragionevole certezza del maggior recupero rispetto al valore rettificato, nel limite massimo del costo ammortizzato.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione integrale o parziale di un credito viene registrata rispettivamente quando lo stesso è considerato definitivamente irrecuperabile o sottoposto a procedura concorsuale. L’importo delle perdite è rilevato nel conto economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate. Recuperi di importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

5 - Attività finanziarie valutate al fair valueLa Banca non detiene le suddette attività.

6 - Operazioni di coperturaLa Banca non detiene le suddette attività.

7 - PartecipazioniCriteri di iscrizione e di classificazioneLe partecipazioni in controllate, joint-venture e collegate sono inizialmente rilevate al fair value che è normalmente pari al corrispettivo pagato alla data regolamento, comprensivo degli eventuali costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla rilevazione iniziale, le partecipazioni sono valutate al costo nel bilancio d’esercizio, sulla base di quanto stabilito dal paragrafo 10 a) dello IAS 27 Bilancio separato e dal paragrafo 17 dello IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture.Se esistono evidenze che il valore di ciascuna partecipazione possa aver subito una riduzione di valore, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore di mercato o del valore attuale dei flussi finanziari futuri. Se il valore di recupero è inferiore al valore contabile, la differenza è rilevata come perdita per riduzione di valore a conto economico. Se i motivi della perdita per riduzione di valore sono rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione del valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle partecipazioni avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari relativi ad esse o quando vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e tutti i benefici ad esse connessi.

8 - Attività materialiCriteri di iscrizione e classificazioneLa voce include immobili strumentali, impianti, altre macchine e attrezzature.

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Si definiscono immobili strumentali, quelli posseduti per la fornitura di servizi o per fini amministrativi. L’iscrizione iniziale avviene al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili alla messa in funzione del bene.Per le unità immobiliari “cielo-terra”, si deve contabilizzare separatamente dal fabbricato il valore del terreno, in quanto, di norma, questo ha una vita illimitata e pertanto non è ammortizzabile. Nel caso dell’immobile posseduto in Milano, non si è proceduto a tale identificazione separata in quanto non è di esclusiva proprietà di Cassa Lombarda.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali sono valutate al costo al netto degli ammortamenti e delle eventuali svalutazioni per perdite durevoli di valore; tali beni vengono ammortizzati in ogni esercizio in quote costanti in relazione alla vita utile residua.Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazioneUn’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9 - Attività immaterialiCriteri di iscrizione e classificazioneLe attività immateriali sono riferite a software acquistato esternamente, ad utilizzazione pluriennale e con vita definita. Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino attendibilmente. In caso contrario, il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Criteri di valutazioneLe attività immateriali rappresentate da software sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti effettuati e delle perdite durevoli di valore. L’ammortamento è effettuato sulla base della stima della vita utile residua. Alla chiusura di ogni esercizio la vita residua viene sottoposta a valutazione per verificarne l’adeguatezza.

Criteri di cancellazioneUn’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri.

10 - Attività non correnti in via di dismissioneLa Banca non detiene le suddette attività.

11 - Fiscalità corrente e differitaLe imposte sul reddito sono calcolate nel rispetto della vigente legislazione fiscale.

L’onere (provento) fiscale è l’importo complessivo delle imposte correnti e differite incluso nella determinazione del risultato dell’esercizio.Le imposte correnti corrispondono all’importo delle imposte sul reddito dovute (recuperabili) riferibili

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al reddito imponibile (perdita fiscale) dell’esercizio. Le passività fiscali differite corrispondono agli importi delle imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee imponibili. Le attività fiscali anticipate corrispondono agli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e sono riferibili a differenze temporanee deducibili, riporti a nuovo di perdite fiscali non utilizzate e riporti a nuovo di crediti d’imposta non utilizzati.

Le differenze temporanee sono le differenze tra il valore contabile di un’attività o di una passività registrato nello stato patrimoniale e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali e possono essere differenze temporanee imponibili, cioè differenze temporanee che nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri si tradurranno in importi imponibili quando il valore contabile dell’attività o della passività sarà realizzato o estinto, oppure possono essere differenze temporanee deducibili, cioè differenze temporanee che nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri si tradurranno in importi deducibili quando il valore contabile dell’attività o della passività sarà realizzato o estinto.

Il valore fiscale di un’attività o di una passività è il valore attribuito a quella attività o passività secondo la normativa fiscale vigente. Una passività fiscale differita viene rilevata per tutte le differenze temporanee imponibili secondo le disposizioni dello IAS 12 Imposte sul reddito. Un’attività fiscale anticipata viene rilevata per tutte le differenze temporanee deducibili secondo le disposizioni dello IAS 12, solo se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile.

Le attività e le passività fiscali per imposte differite attive e passive sono calcolate utilizzando l’aliquota fiscale in vigore nei periodi in cui l’attività sarà realizzata o la passività sarà estinta.

Le imposte correnti e differite sono registrate a conto economico ad eccezione di quelle relative agli utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita e alla componente attuariale del fondo TFR, che vengono registrati al netto delle imposte direttamente in patrimonio netto.

12 - Fondi per rischi ed oneriI fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che alla data di chiusura dell’esercizio sono indeterminati nell’ammontare o nella data di sopravvenienza. L’accantonamento tra i fondi per rischi ed oneri è effettuato esclusivamente quando:– esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;– è probabile che l’adempimento di tale obbligazione sia oneroso;– può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

L’importo di un accantonamento è rappresentato dal valore attuale degli oneri che si suppone verranno sostenuti per estinguere l’obbligazione, qualora il differimento temporale sia significativo, oppure dalla sua semplice stima. Nel caso di attualizzazione, il tasso utilizzato è un tasso corrente di mercato.

13 - DebitiCriteri di iscrizione e classificazioneI debiti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali si ha l’obbligo di pagare a terzi determinati ammontari a determinate scadenze. L’iscrizione del debito avviene all’atto della ricezione delle somme o dell’obbligo a pagare il corrispettivo, sulla base del fair value dello strumento, pari all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili. Rientrano in tale voce anche le operazioni di pronti contro termine passive.

Criteri di valutazioneLa valutazione successiva è al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso interno di rendimento per distribuire tali costi lungo la vita del debito, se di durata superiore a 12 mesi.

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Criteri di cancellazioneI debiti sono rimossi dal bilancio quando l’obbligazione specificata dal contratto è estinta.

14 -Passività finanziarie di negoziazioneIn tale voce rientrano le valutazioni negative delle attività finanziarie detenute per la negoziazione. I criteri di iscrizione, di valutazione e di cancellazione sono i medesimi rispetto a quelli delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, a cui si rimanda.

15 - Passività finanziarie valutate al fair valueLa Banca non detiene le suddette passività.

16 - Operazioni in valutaRilevazione inizialeLe operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Rilevazioni successiveAd ogni chiusura di bilancio, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:– le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;– le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere

alla data dell’operazione;– le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in

essere alla data di chiusura.Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

17 – Altre informazioniFondo TFRIl trattamento di fine rapporto rappresenta la prestazione a cui hanno diritto i dipendenti in caso di cessazione del rapporto di lavoro. In base allo IAS 19 Benefici per i dipendenti, ha natura di piano “a benefici definiti”, ossia di un accordo in virtù del quale l’azienda si impegna direttamente alle successive erogazioni in favore del lavoratore. Quando, invece, si provvede preventivamente a periodiche contribuzioni verso un ente terzo, affinché questi provveda a sua volta alle prestazioni future, senza ulteriori obbligazioni a carico dell’azienda contributrice, si parla di piani “a contribuzione definita”.

Criteri di valutazioneIl TFR viene sistematicamente accantonato in base alla normativa vigente e richiede di essere successivamente valorizzato con tecniche attuariali, che implicano l’uso di simulazioni statistiche nonché l’attualizzazione delle proiezioni ottenute. Nello specifico, si è applicato un criterio stocastico di tipo Montecarlo, per ottenere le proiezioni retributive di ciascun dipendente, tenendo conto dei singoli dati demografici e retributivi. Successivamente, si è applicato il metodo valutativo del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method), che consente di ricalcolare, in senso demografico - finanziario, il valore corrente delle prestazioni spettanti al lavoratore (DBO - Defined Benefit Obligation), distribuendone l’onere per tutti gli anni di permanenza residua.

La Legge Finanziaria 2007, anticipando l’entrata in vigore della normativa sui fondi pensione (D. Lgs 05/12/2005 n. 252), ha previsto che gli accantonamenti a TFR confluiscano su gestioni esterne, a meno che il dipendente non vi si opponga, chiedendo che la prestazione continui a maturare presso l’azienda. Per le imprese con almeno cinquanta addetti, gli accantonamenti non destinati a un fondo previdenziale debbono ugualmente convergere all’esterno, su un apposito fondo gestito dall’INPS. Di conseguenza:

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– le quote TFR maturande dal 1° gennaio 2007 si configurano come un piano a contribuzione definita, sia nel caso di opzione del dipendente verso la previdenza complementare sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria dell’INPS, e vengono quindi valutate senza applicazione di metodologie attuariali;

– il TFR maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato un piano a benefici definiti, con la conseguente necessità di valutazioni secondo metodi attuariali.

Per le aziende sopra i 50 dipendenti, come Cassa Lombarda, la trasformazione normativa ha dato origine a un evento straordinario (curtailment) il cui impatto, quantificato dalla differenza tra la preesistente valutazione della passività TFR (determinata in considerazione dell’anzianità maturata e di quella futura) e il suo successivo ricalcolo (fatto in considerazione della sola anzianità maturata), è stato rilevato a conto economico.Nel giugno 2012 è stata recepita a livello comunitario la versione rivista del principio IAS 19 che, a differenza del passato, ha previsto una sola modalità contabile per la valutazione dei piani a benefici definiti. Secondo tale approccio, le differenze tra la valutazione attuariale e l’ammontare nominale del fondo vanno contabilizzate come costi o ricavi per la parte inerente alle variazioni finanziarie o alle rettifiche del valore iniziale e come riserva patrimoniale per la parte legata alle variazioni su base demografica. Anche questa modifica ha comportato una riallocazione dei valori pregressi, con riferimento ai dati al 1° gennaio 2012.

Utilizzo di stimeNella redazione del bilancio, si è fatto riferimento a stime e ad assunzioni che producono effetti sui valori iscritti nei prospetti contabili e nelle note illustrative. La loro quantificazione discende da valutazioni soggettive basate sull’esperienza storica e sugli altri fattori specificamente rilevanti e può differire dalla futura consuntivazione degli eventi a cui fa riferimento. In particolare, i casi in cui vi si fa maggiormente ricorso sono i seguenti:– quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare

riferimento ai crediti;– determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di

bilancio e impiego di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

– quantificazione dei fondi per rischi e oneri;– ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani

a benefici definiti per i dipendenti;– stime e assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Criterio di riconoscimento delle componenti redditualiOltre a quanto descritto in precedenza, si evidenzia che i ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile. In particolare:– gli interessi sui crediti verso la clientela e le banche sono classificati negli “interessi attivi

e proventi assimilati” derivanti da crediti verso banche e clientela e sono iscritti in base al principio della competenza temporale; gli interessi di mora sono contabilizzati per competenza e svalutati per la quota parte che non si ritiene di recuperare;

– i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;– le commissioni e gli interessi ricevuti o pagati relativi agli strumenti finanziari vengono

contabilizzati secondo il criterio della competenza;– i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla

differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione, se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato di negoziazione, oppure distribuiti lungo tutta la durata dell’operazione, se la suddetta misurazione non è possibile, secondo un modello correttivo del valore;

78

– i recuperi dei costi postali e di trasparenza nonché delle spese per la tenuta dei conti correnti sono classificati alla voce “altri proventi di gestione”.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Tipologia di strumento finanziario

Portafoglio di provenienza

Portafoglio di destinazione

Valore di bilancio al 31.12.2016

Fairvalue al

31.12.2016

Componenti reddituali in assenza del trasferimento(ante imposte)

Componenti reddituali registrate nell’esercizio

(ante imposte)

Valutative Altre Valutative AltreTitoli di debito negoziazione disp. vendita 11.120 11.120 63 31 89Titoli di capitaleFinanziamentiQuote di OICRTotale 11.120 11.120 63 31 0 89

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva del trasferimento.A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazioneA.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate

Nel corso dell’esercizio non sono state fatte riclassificazioni di attività finanziarie al di fuori dalle categorie valutate al fair value. Per contro, si è smobilizzata una quota non irrilevante (15 milioni su 75) del portafoglio classificato quale investimento detenuto sino a scadenza, comportando l’immediata riallocazione della quota residua nella categoria degli investimenti disponibili per la vendita, così come disposto dal paragrafo 52 dello IAS 39. All’iniziale cessione, che ha prodotto un utile di euro 964 mila, è seguita la vendita totale delle posizioni riallocate, con una ulteriore plusvalenza per euro 1,767 milioni.

A.4 Informativa sul fair value

L’IFRS 13 Valutazione del fair value classifica il fair value in tre possibili livelli, che intendono dare una rappresentazione gerarchica della sua affidabilità. L’elemento discriminante è la natura delle informazioni utilizzate per la determinazione dei valori che, anche in presenza di un modello di calcolo, prevalgono rispetto alle caratteristiche dell’algoritmo utilizzato. Nello specifico, il principio distingue tra:– fair value di livello 1, definito in base a prezzi rilevati in un mercato attivo, ossia liquido e

rappresentativo;– fair value di livello 2, determinato in funzione di input direttamente o indirettamente osservabili,

diversi dai prezzi di cui al precedente punto;– fair value di livello 3, ottenuto da input non osservabili.

L’alternativa tra le modalità di valutazione non è discrezionale ma discende dalla possibilità di applicare i livelli della gerarchia. In pratica, si deve partire dall’utilizzo di prezzi rappresentativi e, laddove questi non siano disponibili, procedere progressivamente all’adozione di tecniche valutative basate, in prima istanza, su dati di mercato e, in subordine, sull’utilizzo di dati non osservabili.

Le poste rappresentate al fair value nel bilancio di Cassa Lombarda fanno esclusivo riferimento ad

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elementi che ricadono nell’ambito di applicazione dello IAS 39; nello specifico, attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita. Sono quasi esclusivamente composte da posizioni ascrivibili ai livelli 1 e 2 del fair value, fatta eccezione per la quota di adesione allo schema volontario promosso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), per quanto destinato alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio di Cesena, che si qualifica come fair value di livello 3. La sua inclusione tra gli investimenti finanziari discende dalle indicazioni fornite dalla Banca d’Italia con nota tecnica del 26 ottobre 2016, che consente di equiparare la contribuzione in oggetto a “uno strumento finanziario avente caratteristiche di rischio equity”, per i fini di bilancio e di vigilanza.

Ulteriori classificazioni di livello 3 sono fatte a fini meramente espositivi e riguardano le partecipazioni, marginali nel complesso, valutate al costo in applicazione della cosiddetta fair value exemption, di cui al paragrafo 46 c dallo IAS 39.

Informativa di natura qualitativa

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzatiLe poste riportate in bilancio al fair value, tipicamente rappresentate da titoli di credito, sono allocabili in tutte le categorie di valorizzazione, sebbene il livello 1 sia quello preminente.

Le quantificazioni di livello 1 discendono dai prezzi rilevati nei mercati attivi di riferimento. Un mercato attivo è un luogo negoziale dove le quotazioni sono prontamente e regolarmente disponibili e rappresentano effettive operazioni tra parti indipendenti e consapevoli, transate in un normale periodo di riferimento. Nella pratica, si utilizzano i valori di Borsa presenti sul circuito Bloomberg o quelli espressi dalla piattaforma ICMA/ISMA.

Le valutazioni di livello 2 sono ottenute, mediante metodi di stima o modelli quantitativi, in funzione di elementi direttamente o indirettamente osservabili sul mercato, quali curve di tasso, tassi di cambio e spread creditizi. In proposito, la Banca ha adottato una policy che prevede il progressivo ricorso a:– valutazioni di controparti indipendenti (nello specifico, l’Istituto Centrale delle Banche Popolari

Italiane); – prezzi forniti da provider specializzati (Bloomberg) o da contributori attendibili;– determinazioni interne, basate sul raffronto con titoli similari.L’area Risk Management monitora costantemente la congruenza delle valutazioni di livello 2.

L’unica valorizzazione di livello 3, la summenzionata quota di adesione allo schema volontario promosso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), discende dall’applicazione di un modello di dividend cash flow, configurato nella variante excess capital. Le determinazioni che produce dipendono dall’osservazione combinata di fattori di mercato, quali tassi di attualizzazione risk free, indici di correlazione (β), risk premium, e fattori entity specific, quali le evidenze derivanti dal piano industriale. Il modello è applicato dallo stesso FITD e condiviso dalle banche aderenti allo schema.Per gli attivi e passivi finanziari che sono riportati in bilancio al costo ammortizzato, si dà evidenza del fair value tra le informazioni integrative. Le relative misurazioni ricadono soprattutto nel livello 3, anche se fanno per la massima parte riferimento ai valori nominali di crediti e debiti con scadenza a breve termine o a vista. In tale categoria, fanno eccezione i crediti deteriorati, il cui apprezzamento discende da considerazioni interne sul rischio specifico delle singole controparti. Valorizzazioni di livello 2 sono adottate per il fair value dei mutui, dei finanziamenti e della raccolta interbancaria effettuata tramite TLRO/TLTRO.

Rispetto all’anno precedente, non sono intervenute modifiche nelle tecniche di valutazione.

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A.4.1 Processi e sensibilità delle valutazioniPer l’unico valore di bilancio classificabile come fair value di livello 3, si è prodotta una valutazione alternativa in base ai multipli di borsa (nello specifico, il Price/Tangible Book Value), rilevati per un campione significativo di riferimento, ottenendo un risultato comparativo che oscilla tra un minimo di euro 88 mila e un massimo di euro 96 mila.

A.4.2 Gerarchia del fair valueDurante l’esercizio, non ci sono stati casi di riclassificazioni tra i livelli di fair value. Questi sono possibili qualora venga meno l’osservabilità degli input precedentemente usati per la valutazione.

A.4.3 Altre informazioniNon si fa ricorso alle eccezioni di cui all’IFRS 13, paragrafo 48, mentre, in mancanza di investimenti non finanziari, non sono applicabili le disposizioni di cui all’IFRS 13, paragrafo 93.i).

Informativa di natura quantitativa

A.4.4 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività misurate al fair value 2016 2015L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91.287 54.169 1872. Attività finanziarie valutate al fair value3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 242.136 14.339 669 147.652 15.443 5674. Derivati di copertura5. Attività materiali6. Attività immaterialiTotale 333.423 14.339 669 201.821 15.630 5671. Passività finanziarie detenute per la negoziazione2. Passività finanziarie valutate al fair value 12 403. Derivati di coperturaTotale 0 12 0 0 40 0

Legenda:L1= Livello 1L2= Livello 2L3= Livello 3

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A.4.5.2 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.

Attività finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività finanziarie

valutateal fair value

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Derivati di copertura

Attività materiali

Attività immateriali

1. Eistenze iniziali 1352. Aumenti 135

2.1 Acquisti2.2 Profitti imputati a:3.3.1. Conto Economico

- di cui plusvalenze3.3.2. Patrimonio netto2.3 Trasferimenti da altri livelli2.4 Altre variazioni in aumento

3. Diminuzioni 333.1 Vendite3.2 Rimborsi3.3 Perdite imputate a: 333.3.1. Conto Economico

- di cui minusvalenze3.3.2. Patrimonio netto 333.4 Trasferimenti da altri livelli3.5 Altre variazioni in diminuzione

4. Rimanenze finali lorde 102

Nella tabella si dà conto delle variazioni intervenute per la sola posta realmente riportata al fair value di livello 3, ossia la quota di adesione allo schema volontario FITD relativa alla capitalizzazione della Cassa di Risparmio di Cesena, con esclusione, quindi, di quelle valutate al costo in virtù della fair value exemption.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente

2016 2015VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 80.737 83.2662. Crediti verso banche 15.535 15.535 14.523 14.5233. Crediti verso la clientela 455.539 180.631 284.433 455.653 176.765 289.7294. Attività materiali detenute a scopo di investimento5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di

dismissioneTotale 471.074 0 180.631 299.968 550.913 83.266 176.765 304.2521. Debiti verso banche 140.547 130.276 10.532 170.952 169.713 8652. Debiti verso clientela 804.527 804.527 642.137 642.1373. Titoli in circolazione 158 1584. Passività associate ad attività in via di dismissioneTotale 945.074 0 130.276 815.059 813.247 0 169.713 643.160

Legenda:VB= Valore di bilancioL1= Livello 1L2= Livello 2L3= Livello 3

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A.5 INFORMATIVA SUL C.D. “DAY ONE PROFIT/LOSS”L’iscrizione iniziale degli strumenti finanziari al fair value avviene al controvalore di transazione, in conformità con quanto stabilito dallo IAS 39.

L’ammontare negoziato, come evidenziato dallo IFRS 7 Financial instruments: disclosures, può essere però diverso da quello risultante dall’applicazione delle tecniche valutative impiegate, con la conseguente evidenza di un differenziale di prezzo. Nel qual caso, tale gap può trovare immediata imputazione a conto economico oppure venirvi riversato successivamente all’iscrizione iniziale, secondo criteri contabili che richiedono di essere illustrati nell’informativa.

Nello specifico contesto di Cassa Lombarda, la fattispecie non trova riscontro. Le acquisizioni ricorrenti fanno esclusivo riferimento a strumenti finanziari classificabili ai livelli 1 e 2 del fair value che, nella seconda fattispecie, non vengono mai valorizzati in base a pratiche le cui caratteristiche possano far insorgere differenze con l’ammontare effettivamente corrisposto.

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PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione2016 2015

a) Cassa 1.640 1.263b) Depositi liberi presso Banche Centrali 177.890 97.722Totale 179.530 98.985

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori2016 2015

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 91.287 54.169 152 1.1 Titoli strutturati 14.150 5.607 1.2 Altri titoli di debito 77.137 48.562 152

2. Titoli di capitale

3. Quote di O.I.C.R.

4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 AltriTotale A 91.287 54.169 152

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari 35 1.1 di negoziazione 35 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri

2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altriTotale B 35Totale (A+B) 91.287 54.169 187

84

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittentiVoci/Valori 2016 2015A. Attività per cassa1. Titoli di debito 91.287 54.321 a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche 77.447 48.055 d) Altri emittenti 13.840 6.2662. Titoli di capitale a) Governi e Banche Centrali b) Altri emittenti:

- imprese di assicurazione- società finanziarie- imprese non finanziarie- altri

3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggettiTotale A 91.287 54.321B. Strumenti derivati a) Banche 35 b) ClientelaTotale B 35Totale (A+B) 91.287 54.356

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value – Voce 30La Banca, nel corso del 2016, non ha effettuato operazioni riguardanti attività finanziarie valutate al fair value e, a fine anno, non ne detiene in portafoglio.

Sezione 4 – Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Voci/Valori2016 2015

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 242.136 14.339 147.652 15.443 1.1 Titoli strutturati 15.470 11.120 12.010 13.368 1.2 Altri titoli di debito 226.666 3.219 135.642 2.0752. Titoli di capitale 669 567 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 669 5673. Quote di O.I.C.R.4. FinanziamentiTotale 242.136 14.339 669 147.652 15.443 567

85

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittentiVoci/Valori 2016 20151. Titoli di debito 256.475 163.095 a) Governi e Banche Centrali 148.320 82.221 b) Altri enti pubblici c) Banche 85.775 67.797 d) Altri emittenti 22.380 13.0772. Titoli di capitale 669 567 a) Banche 102 b) Altri emittenti: 567 567

- imprese di assicurazione- società finanziarie 561 561- imprese non finanziarie 6 6- altri

3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti

a) Governi e Banche Centralib) Altri enti pubblicic) Banched) Altri soggetti

Totale 257.144 163.662

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie coperte.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica2016 2015

VBFV

VBFV

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 31. Titoli di debito 80.737 83.266- strutturati- altri 80.737 83.2662. Finanziamenti LegendaFV = fair valueVB = valore di bilancio

Durante l’esercizio, come già riportato in precedenza, si è estinta totalmente la categoria delle attività finanziare detenute sino a scadenza. Dopo l’avvenuto rimborso di una posizione del valore di circa euro 5 milioni, si è provveduto a cedere sul mercato una significativa porzione, circa euro 15 milioni, del portafoglio residuo, che ha comportato, in conformità al paragrafo 52 dello IAS 39, l’immediata riallocazione delle posizioni rimanenti (circa euro 60 milioni) tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Successivamente, anche tali posizioni sono state cedute.

86

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittentiTipologia operazioni/Valori 2016 20151. Titoli di debito 80.737 a) Governi e Banche Centrali 80.737 b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti2. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggettiTotale 80.737Totale fair value 80.737

5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura.

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori2016 2015

VBFV

VBFV

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3A. Crediti verso Banche Centrali 8.210 8.210 6.860 6.860

1. Depositi vincolati2. Riserva obbligatoria 8.210 8.210 6.860 6.8603. Pronti contro termine4. Altri

B. Crediti verso banche 7.325 7.325 7.664 7.6641. Finanziamenti 7.325 7.325 7.664 7.664

1.1 Conti correnti e depositi liberi 6.362 6.362 6.586 6.5861.2. Depositi vincolati1.3. Altri finanziamenti: 963 963 1.078 1.078

- Pronti contro termine attivi- Leasing finanziario- Altri 963 963 1.078 1.078

2. Titoli di debito2.1 Titoli strutturati2.2 Altri titoli di debito

Totale 15.535 15.535 14.524 14.524

LegendaFV = fair valueVB = valore di bilancio

87

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura.

6.3 Leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Tipologiaoperazioni/Valori

2016 2015Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Non deterio-

rati

DeterioratiL1 L2 L3

Non deterio-

rati

DeterioratiL1 L2 L3Acqui-

stati Altri Acqui-stati Altri

Finanziamenti 421.368 34.171 180.631 284.433 427.251 28.402 176.765 289.7291. Conti correnti 233.600 22.076 255.676 239.634 13.744 253.378

2. Pronti contro termine attivi

3. Mutui 165.512 5.756 173.176 7.887 157.618 7.760 168.949 7.756

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto

723 726 691 691

5. Leasing finanziario6. Factoring7. Altri finanziamenti 21.533 6.339 6.729 20.870 29.308 6.898 7.125 28.595

Titoli di debito8. Titoli strutturati9. Altri titoli di debito

2. Pronti contro termine attivi

Totale 421.368 34.171 180.631 284.433 427.251 28.402 176.765 289.729

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori2016 2015

Non deteriorati

Deteriorati Non deteriorati

DeterioratiAcquistati Altri Acquistati Altri

1. Titoli di debito a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti

- imprese non finanziarie- imprese finanziarie- assicurazioni- altri

2. Finanziamenti verso: 421.369 34.171 427.251 28.402 a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti 421.369 34.171 427.251 28.402

- imprese non finanziarie 246.708 25.645 261.559 23.381- imprese finanziarie 6.150 847 4.916 934- assicurazioni- altri 168.510 7.679 160.776 4.087

Totale 421.368 34.171 427.251 28.402

88

7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività oggetto di copertura specifica.

7.4 Leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

Sezione 8 – Derivati di copertura – Voce 80

La Banca, alla data di bilancio, non ha in essere derivati di copertura.

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

La Banca, alla data di bilancio, non ha in essere operazioni a copertura generica.

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa

Quota di partecipazione %

Disponibilitàvoti %

A. Imprese controllate in via esclusivaB. Imprese controllate in modo congiuntoC. Imprese sottoposte a influenza notevole

1. PKB Servizi Fiduciari S.p.A. Via A. Manzoni 12/14 – Milano

Via A. Manzoni 12/14 – Milano 30% 30%

PKB Servizi Fiduciari S.p.A. è una fiduciaria statica, partecipata dalla controllante PKB Privatbank SA per la quota residua di capitale (70%).

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Denominazioni

Valore di bilancio

delle partecipa-

zioni

Totale attivo

Totale passività

Ricavi totali

Utile(Perdita)

della operatività corrente al netto delle

imposte

Utile (Perdita)

dei gruppi di attività in via di dismis-sione

al netto delle

imposte

Utile (Perdita) d’eserci-

zio (1)

Altre compo-

nenti reddituali al netto

delle imposte

(2)

Redditivitàcomplessiva(3)=(1) + (2)

A. Imprese controllate in via esclusiva

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. Imprese sottoposte a influenza notevole

1. PKB Servizi Fiduciari S.p.A. 222 845 709 464 (220) 0 (220) (1) (221)

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10.5 Partecipazioni: variazioni annue2016 2015

A. Esistenze iniziali 222 72B. Aumenti 150

B.1 Acquisti 150B.2 Riprese di valoreB.3 RivalutazioniB.4 Altre variazioni

C. DiminuzioniC.1 VenditeC.2 Rettifiche di valoreC.3 C.4 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 222 222E. Rivalutazioni totaliF. Rettifiche totali

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Non esistono impegni nei confronti della partecipata.

10.8 Restrizioni significative

Non risultano restrizioni significative da segnalare ai sensi dell’IFRS 12.

10.9 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costoAttività/Valori 2016 20151. Attività di proprietà 22.233 23.227

a) terrenib) fabbricati 20.173 21.083c) mobili 504 525d) impianti elettronici 980 1.055e) altre 576 564

2. Attività acquisite in leasing finanziarioa) terrenib) fabbricatic) mobilid) impianti elettronicie) altre

Totale 22.233 23.227

90

11.2 – 11.4 – 11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività materiali a scopo di investimento.

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annueTerreni Fabbricati Mobili Impianti

elettroniciAltre Totale

A. Esistenze iniziali lorde 33.571 2.689 3.853 3.984 44.097

A.1 Riduzioni di valore totali nette 12.487 2.164 2.798 3.421 20.870

A.2 Esistenze iniziali nette 21.084 525 1.055 563 23.227

B. Aumenti: 6 81 250 247 584

B.1 Acquisti 81 250 247 578

B.2 Spese per migliorie capitalizzate 6 6

B.3 Riprese di valore

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

B.5 Differenze positive di cambioB.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di

investimentoB.7 Altre variazioni

C. Diminuzioni: 917 102 325 234 1.578

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 917 102 325 234 1.578

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.5 Differenze negative di cambio

C.6 Trasferimenti a:a) attività materiali detenute a scopo di

investimentob) attività in via di dismissione

C.7 Altre variazioni

D. Rimanenze finali nette 20.173 504 980 576 22.233

D.1 Riduzioni di valore totali nette 13.404 2.240 2.754 3.627 22.025

D.2 Rimanenze finali lorde 33.577 2.744 3.734 4.203 44.258

E. Valutazione al costo

91

Si ricorda che l’edificio in cui ha sede la Direzione Centrale della Banca è stato oggetto di rivalutazione monetaria ai sensi della L. 23/12/05 n. 266, per l’importo originario di euro 19,89 milioni, già ammortizzato alla data per complessivi euro 7,23 milioni.

Le quote di ammortamento relative alle immobilizzazioni materiali sono determinate applicando le seguenti aliquote, uguali a quelle applicate nel precedente esercizio, che rappresentano la vita utile dei beni:

Immobili 3,00% (33 anni, 4 mesi)Impianti e mezzi di sollevamento 7,50% (13 anni, 4 mesi)Mobili 12,00% (8 anni, 4 mesi)Macchine per ufficio 12,00% (8 anni, 4 mesi)Macchinari e attrezzature varie 15,00% (6 anni, 8 mesi)Macchine elettroniche 20,00% (5 anni)Autovetture 25,00% (4 anni)

Impianti di allarme, di ripresa fotografica, cinematografica e televisiva 30,00% (3 anni, 4 mesi)

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti impegni contrattuali per l’acquisto di attività materiali (ordini non ancora evasi).

92

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 12012.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori2016 2015

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata

indefinitaA.1 AvviamentoA.2 Altre attività immateriali 413 380

A.2.1 Attività valutate al costo: 413 380a) Attività immateriali generate internamenteb) Altre attività 413 380

A.2.2 Attività valutate al fair value:a) Attività immateriali generate internamenteb) Altre attività

Totale 413 380

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

AvviamentoAltre attività immateriali: generate internamente

Altre attivitàimmateriali: altre Totale

DEF INDEF DEF INDEFA. Esistenze iniziali 751 751

A.1 Riduzioni di valore totali nette 371 371A.2 Esistenze iniziali nette 380 380

B. Aumenti 262 262B.1 Acquisti 262 262B.2 Incrementi di attività immateriali interneB.3 Riprese di valoreB.4 Variazioni positive di fair value

- a patrimonio netto- a conto economico

B.5 Differenze di cambio positiveB.6 Altre variazioni

C. Diminuzioni 229 229C.1 VenditeC.2 Rettifiche di valore 229 229

- Ammortamenti 229 229- Svalutazioni

+ patrimonio netto+ conto economico

C.2 Variazioni negative di fair value- a patrimonio netto- a conto economico

C.3 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione

C.4 Differenze di cambio negativeC.5 Altre variazioni

D. Rimanenze finali nette 413 413D.1 Rettifiche di valore totali nette 423 423

E. Rimanenze finali lorde 836 836F. Valutazione al costo

Legenda DEF: a durata definitaINDEF: a durata indefinita

93

Tra le attività immateriali sono ricompresi unicamente i costi sostenuti per il rinnovo del sistema informativo.Nel corso dell’esercizio, hanno esaurito la propria vita utile immobilizzazioni immateriali per complessivi euro 177 mila, la cui quota di ammortamento ammontava al medesimo importo.La percentuale di ammortamento annua è del 33,33%, espressione di una vita utile pari a 3 anni.

Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione2016 2015

IRES su ammortamento rivalutazione immobili L. 23/12/2005 n. 26 492 492

IRES su svalutazione crediti deducibili in quote costanti 3.914 4.120

IRAP su svalutazione crediti deducibili in quote costanti 229 241

IRAP su ammortamento rivalutazione immobili L. 23/12/2005 n. 26 100 100

IRES su valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita 234 118

IRAP su valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita 47 24

IRES su accantonamenti fondo rischi e oneri 220 63

IRES su attualizzazione fondo trattamento di fine rapporto 66 23

IRES su compensi amministratori non corrisposti 20

IRES su TFR 36 31

Totale 5.358 5.212

2016 2015

Attività per imposte anticipate con contropartita C.E. 5.011 5.047

Attività per imposte anticipate con contropartita P.N. 347 165

Totale 5.358 5.212

13.2 Passività per imposte differite: composizione2016 2015

IRES su minori ammortamenti civilistici su immobili 68 68

IRAP su minori ammortamenti civilistici su immobili 14

IRES su partecipazione schema volontario FITD 37

IRAP su partecipazione schema volontario FITD 8

Totale 113 82

2016 2015

Attività per imposte differite con contropartita C.E. 113 82

Attività per imposte differite con contropartita P.N.

Totale 113 82

94

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)2016 2015

1. Importo iniziale 5.047 4.805

2. Aumenti 219 292

2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 219 292

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) riprese di valore

d) altre 219 292

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 255 50

3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 255 50

a) rigiri 255 50

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni:a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla legge

n.214/2011b) altre

4. Importo finale 5.011 5.047

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

2016 2015

1. Importo iniziale 4.361 4.079

2. Aumenti 282

3. Diminuzioni 218

3.1 Rigiri 218

3.2 Trasformazione in crediti d’imposta

a) derivante da perdite di esercizio

b) derivante da perdite fiscali

3.2 Altre diminuzioni

4. Importo finale 4.143 4.361

95

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)2016 2015

1. Importo iniziale 82 82

2. Aumenti 45

2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio 45

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 45

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 14

3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 14

a) rigiri

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 14

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 113 82

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)2016 2015

1. Importo iniziale 165 11

2. Aumenti 239 154

2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 239 154

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 239 154

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 57

3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 57

a) rigiri 57

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 347 165

96

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)2016 2015

1. Importo iniziale 0 77

2. Aumenti

2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 77

3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 77

a) rigiri 77

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 0 0

13.7 Altre informazioni2016 2015

Acconti versati al Fisco 918 1.444

Crediti d’imposta 9.451 12.074

Ritenute alla fonte 1 3

Totale 10.370 13.521

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo

Al 31 dicembre 2016, non si rilevano attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate.

97

Sezione 15 - Altre attività - Voce 15015.1 Altre attività: composizione

2016 2015

Assegni di c/c tratti su terzi 2 2

Assegni di c/c tratti sulla banca 61 136

Valori bollati e valori diversi 1

Partite viaggianti tra filiali italiane 6.750 3.673

Costi in attesa di imputazione definitiva 207 92

Ammanchi, malversazioni, rapine e altre insussistenze 33 34

Altre partite 11.112 10.879

Totale 18.166 14.816

Tra le altre partite, si evidenziano:- le commissioni e gli interessi da addebitare, per euro 5,75 milioni;- le commissioni su fondi da percepire, per euro 2,13 milioni;- le operazioni estero non regolate, per euro 755 mila;- le migliorie nette su beni di terzi, per euro 1,08 milioni;- l’accantonamento per recuperi attesi da contenzioso tributario, per euro 446 mila;- i ratei e risconti attivi diversi, per euro 464 mila;- le fatture da incassare, per euro 287 mila.

98

Passivo

Sezione 1 – Debiti verso banche – Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologicaTipologia operazioni/Valori 2016 2015

1. Debiti verso banche centrali 130.015 170.087

2. Debiti verso banche 10.532 865

2.1 Conti correnti e depositi liberi 281 344

2.2 Depositi vincolati 10.169

2.3 Finanziamenti

2.3.1 Pronti contro termine passivi

2.3.2 Altri

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali

2.5 Altri debiti 82 521

Totale 140.547 170.952

Fair value – livello 1

Fair value – livello 2 130.276 169.713

Fair value – livello 3 10.532 865

Totale fair value 140.808 170.578

1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche subordinati.

1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche strutturati.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non vi sono presenti debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche per leasing finanziario.

99

Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 2016 2015

1. Conti correnti e depositi liberi 804.154 641.513

2. Depositi vincolati

3. Finanziamenti

3.1 Pronti contro termine passivi

3.2 Altri

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali

5. Altri debiti 373 624

Totale 804.527 642.137

Fair value – livello 1

Fair value – livello 2

Fair value – livello 3 804.527 642.137

Totale fair value 804.527 642.137

2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela subordinati.

2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non vi sono presenti debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela per leasing finanziario.

100

Sezione 3 – Titoli in circolazione – Voce 303.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Tipologia titoli/Valori2016 2015

Valore bilancio

Fair value Valore bilancio

Fair valueLivello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Titoli1. obbligazioni

1.1 strutturate1.2 altre

2. altri titoli 158 1582.1 strutturati2.2 altri 158 158

Totale 158 158

3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, la Banca non ha emesso titoli subordinati.

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, la Banca non ha in essere operazioni di copertura sui titoli in circolazione.

101

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 404.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

2016 2015

VNFV

FV* VNFV

FV*L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa1. Debiti verso banche

2. Debiti verso clientela

3. Titoli di debito

3.1 Obbligazioni

3.1.1 Strutturate

3.1.2 Altre obbligazioni

3.2 Altri titoli

3.2.1 Strutturati

3.2.2 Altri

Totale A

B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari 12 40

1.1 Di negoziazione 12 40

1.2 Connessi con la fair value option

1.3 Altri

2. Derivati creditizi

2.1 Di negoziazione

2.2 Connessi con la fair value option

2.3 Altri

Totale B 12 40

Totale (A+B) 12 40

LegendaFV = fair valueFV*= fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto

alla data di emissioneVN = valore nominale o nozionale

4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate iscrivibili tra le passività di negoziazione.

4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati iscrivibili tra le passività di negoziazione.

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue

Non viene presentata la tabella delle variazioni annue delle passività finanziarie di negoziazione poiché la voce include esclusivamente strumenti derivati ed eventuali “scoperti tecnici”.

102

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50La Banca, nel corso dell’esercizio, non ha effettuato operazioni riguardanti passività finanziarie valutate al fair value e, a fine anno, non ne detiene in portafoglio.

Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60

Nel bilancio della Banca non si evidenziano derivati di copertura.

Sezione 7- Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - voce 70

La Banca, nel corso dell’esercizio, non ha effettuato adeguamenti di valore su passività finanziarie oggetto di copertura generica.

Sezione 8- Passività fiscali - voce 80

Si rimanda alla sezione 13 dell’attivo.

Sezione 9- Passività associate ad attività in via di dismissione - voce 90

La Banca non presenta passività associate in via di dismissione.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

2016 2015

Partite viaggianti tra filiali italiane 6.700 7.673

Ricavi in attesa di imputazione definitiva 76 33

Importi da versare al fisco 1.308 1.673

Somme a disposizione della clientela 88 202

Partite creditorie per valuta di regolamento 41 12

Altre partite 8.938 11.009

Totale 17.151 20.602

Tra le “altre passività” nella voce “altre partite” rientrano i “conti evidenze procedure” che, nel sistema contabile della Banca, sono conti di raccordo tra i vari sottosistemi gestionali. Tali conti, normalmente, si chiudono entro il giorno successivo a quello di carico. Vi figurano anche:– le “rettifiche per partite illiquide di portafoglio”, per complessivi euro 1,78 milioni;– le “fatture da ricevere o pagare”, per euro 1,72 milioni;– gli “oneri per costi del personale da liquidare”, per euro 3,99 milioni;– i contributi previdenziali da riversare, per euro 812 mila; nonché– i contributi addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale, per euro 369 mila, di cui Banca

d’Italia ha richiesto il versamento nel marzo 2017.

103

Sezione 11 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 11011.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

2016 2015

A. Esistenze iniziali 3.087 2.991

B. Aumenti 227 127

B.1 Accantonamento dell’esercizio 54 45

B.2 Altre variazioni 173 82

C. Diminuzioni 77 31

C.1 Liquidazioni effettuate 68 23

C.2 Altre variazioni 9 8

D. Rimanenze finali 3.237 3.087

Totale 3.237 3.087

Il trattamento di fine rapporto (TFR), disciplinato dall’Art. 2120 del Codice Civile e dalla L.29/05/1982 n.297, è un diritto del lavoratore dipendente di ricevere, al momento della cessazione del rapporto di lavoro subordinato, un’indennità pari al 7,41% dell’importo della retribuzione, valida ai fini TFR, per ciascun anno di servizio.Da tale quota, è sottratto lo 0,5% per il finanziamento del Fondo di garanzia del TFR istituito presso l’INPS, che ha come scopo quello di sostituirsi al datore di lavoro in caso d’insolvenza di quest’ultimo. Il TFR maturato, con l’esclusione della quota maturata al 31 dicembre dell’ultimo anno, viene rivalutato annualmente sulla base di un tasso pari alla somma del 75% del tasso d’inflazione rilevato dall’ISTAT e dell’1,5% in misura fissa; su tale rivalutazione sono dovute imposte nella misura dell’11%.Sull’importo del TFR possono influire richieste di anticipazione, disciplinate dal già citato Art. 2120, che il lavoratore può ottenere, per un massimo del 70% del maturato e con limiti stabiliti, per affrontare spese sanitarie o per l’acquisto della prima casa.Il D.Lgs. 21/04/1993 n. 124, infine, ha previsto la parziale o totale destinazione del TFR maturato annualmente in favore di fondi di previdenza complementare.Nelle “altre variazioni in aumento” confluisce la rivalutazione ISTAT annua e l’eventuale incremento attuariale. Le “liquidazioni effettuate” sono quelle corrisposte al personale uscito e gli acconti erogati mentre nelle “altre variazioni in diminuzione” si evidenziano il versamento dell’imposta sostitutiva dell’11%, calcolato sulla rivalutazione ISTAT, e i possibili decrementi attuariali, di cui si fornisce nota al punto 11.2.

11.2 Altre informazioni

Nozione ed impatto della normativa fiscale sulle valutazioni IAS 19.Nell’ottica dei principi contabili internazionali, e rispetto alle indicazioni fornite dall’International Accounting Board (IASB) e dall’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), il TFR è stato considerato come un post employment-benefit del tipo defined-benefit plan, ovvero a prestazione definita, per il quale è prevista la valorizzazione secondo tecniche attuariali, che la Banca ha demandato a uno studio professionale esterno.Il principio internazionale IAS 19 definisce il trattamento contabile e l’esposizione in bilancio dei compensi per i dipendenti da parte del datore di lavoro, ivi comprese le prestazioni di tipo previdenziale erogate da quest’ultimo. Lo IAS 19 distingue i piani che erogano benefici dopo la cessazione del rapporto di lavoro in piani a prestazione definita (defined-benefit plan) e piani a contribuzione definita (defined-contribution plan), fornendo una definizione per questi ultimi ed identificando i primi per esclusione.

104

Per piano a contribuzione definita, si intende un piano secondo il quale l’azienda versa un contributo determinato nell’ammontare ad una entità distinta dall’azienda stessa, senza alcuna obbligazione a pagare contributi nel caso le attività a disposizione di tale entità non fossero sufficienti a garantire i benefici maturati dal dipendente durante l’esercizio in corso ed in quelli precedenti. Pertanto, in tale piano, tutti i rischi di natura finanziaria e demografica fanno capo ai partecipanti; in altri termini, l’obbligazione dell’azienda si estingue con il versamento del contributo.

Metodologia utilizzata per il calcolo attuarialeAllo scopo di compiere accertamenti che siano basati su tutte le informazioni a disposizione, si è fatto ricorso ad una procedura tecnica conosciuta nella letteratura attuariale come metodo degli anni di gestione su base individuale e per sorteggio (Magis); tale metodo consente di effettuare le proiezioni delle retribuzioni e degli oneri per ciascun dipendente, tenendo conto dei dati demografici e retributivi di ogni singola posizione, senza effettuare aggregazioni e senza introdurre valori medi.Per rendere possibile tale procedura, per ciascun dipendente vengono effettuati opportuni sorteggi al fine di determinare, anno per anno, l’eliminazione per morte, per invalidità ed inabilità, per dimissioni o licenziamento. L’attendibilità è garantita da un opportuno numero di replicazioni della procedura, oltre il quale i risultati vengono stabiliti. Le elaborazioni sono state effettuate per il numero di anni necessari affinché tutti i lavoratori attualmente in forza non fossero più in servizio. Le proiezioni sono state effettuate a gruppo chiuso ossia non si è prevista alcuna assunzione. In conformità con lo IAS 19, le valutazioni attuariali sono state eseguite in base al metodo dei benefici maturati, utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).Tale metodo consente di calcolare il TFR maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l’onere per tutti gli anni di permanenza residua dei lavoratori in essere, non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data del bilancio, ma accantonando gradualmente tale onere, in funzione della durata residua in servizio del personale in carico.

Ipotesi economico-finanziarie.Riguardano le linee teoriche delle retribuzioni, il tasso tecnico d’interesse, il tasso d’inflazione ed i tassi di rivalutazione delle retribuzioni e del TFR. Le valutazioni tecniche sono state effettuate sulla base delle ipotesi descritte nella seguente tabella:

Tasso annuo tecnico di attualizzazione 1,31%

Tasso annuo d'inflazione 1,50%

Tasso annuo di incremento TFR 3,00%

Secondo quanto richiesto dalla versione rivista dello IAS 19, occorre effettuare un’analisi di sensitività al variare delle principali ipotesi attuariali inserite nel modello di calcolo. L’attuario ha considerato come scenario base quello sopra descritto, a cui corrisponde un valore di euro 3,237 milioni, aumentando e diminuendo l’ipotesi più significativa, ovvero il tasso medio annuo di attualizzazione, di mezzo punto percentuale.

Sensitivity analysis al variare del tasso di attualizzazionetasso di sconto +0,5% tasso di sconto -0,5%

Defined Benefit Obligation al 31.12.2016 3.112 3.369

Sensitivity analysis per effetto longevità+ 1 anno di vita

Defined Benefit Obligation al 31.12.2016 3.220

105

Stima dei pagamenti futuriEntro 1 anno 187

Tra 1 anno e 5 anni 842

Tra 5 anni e 10 anni 965

Tra 10 anni e 15 anni 824

Tra 15 e 20 anni 473

Oltre 20 anni 24

Per ulteriore informazione, si produce anche l’evoluzione del trattamento di fine rapporto senza i correttivi attuariali.

2016 2015

A. Esistenze iniziali 3.048 3.034

B. Aumenti 54 45

B.1 Accantonamento dell’esercizio 54 45

B.2 Altre variazioni

C. Diminuzioni 77 31

C.3 Liquidazioni effettuate 68 23

C.4 Altre variazioni 9 8

D. Rimanenze finali 3.025 3.048

Totale 3.025 3.048

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri – Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizioneVoci/Valori 2016 2015

1. Fondi di quiescenza aziendali

2. Altri fondi per rischi ed oneri 920 327

2.1 controversie legali 90 225

2.2 oneri per il personale 704

2.3 altri 126 102

Totale 920 327

Nelle controversie legali, l’importo di euro 90 mila va ricondotto a un’unica posizione. Tra gli oneri del personale, figurano gli accantonamenti relativi a due diverse tipologie di oneri attesi, ossia i costi per uscite anticipate e le quote maturate dei benefit pluriennali e discrezionali, che, rispettivamente, valgono euro 298 mila ed euro 406 mila. Gli altri accantonamenti fanno riferimento alle spese di patrocinio collegate a un contenzioso tributario pregresso, per il quale si ha fondata presunzione di risultare parte vincitrice, e, per euro 23 mila, alla sanzione comminata da Banca d’Italia e comunicata ufficialmente a marzo del 2017, a seguito dell’ordinario accertamento ispettivo, ai sensi dell’Art. 54, Dlgs. n. 385/1993, iniziato il 30 novembre 2015 e terminato il 4 marzo 2016.

Si ritiene che la maggior parte degli importi accantonati abbia scadenza sul breve termine e, quindi, non si è proceduto alla loro attualizzazione.

106

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annueFondi di quiescenza Altri fondi Totale

A. Esistenze iniziali 327 327

B. Aumenti 728 728

B.1 Accantonamento dell’esercizio 728 728

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto

B.4 Altre variazioni

C. Diminuzioni 135 135

C.1 Utilizzo nell’esercizio

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto

C.3 Altre variazioni 135 135

D. Rimanenze finali 920 920

La riduzione per euro 135 mila discende dalla ripresa in conto economico di accantonamenti per due contenziosi legali che non hanno, invece, generato costi.

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140

La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.

Sezione 14 – Patrimonio dell’impresa – Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

Il capitale è costituito da n. 18 milioni di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro cadauna. Le azioni sono tutte interamente versate e la Banca non detiene azioni proprie in portafoglio.

14.1 ”Capitale” e “Azioni proprie”: composizione2016 2015

Capitale 18.000 18.000

Totale 18.000 18.000

107

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annueVoci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio 18.000.000

- interamente liberate 18.000.000

- non interamente liberate

A.1 Azioni proprie (-)

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 18.000.000

B. Aumenti

B.1 Nuove emissioni

- a pagamento:

- operazioni di aggregazioni di imprese

- conversione di obbligazioni

- esercizio di warrant

- altre

- a titolo gratuito:

- a favore dei dipendenti

- a favore degli amministratori

- altre

B.2 Vendita di azioni proprie

B.3 Altre variazioni

C. Diminuzioni

C.1 Annullamento

C.2 Acquisto di azioni proprie

C.3 Operazioni di cessione di imprese

C.4 Altre variazioni

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 18.000.000

D.1 Azioni proprie (+)

D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio 18.000.000

- interamente liberate 18.000.000

- non interamente liberate

14.3 Capitale: altre informazioniIl patrimonio dell’impresa risulta così formato:

2016 2015

Capitale 18.000 18.000

Sovrapprezzi di emissione 48.220 48.220

Riserve 21.232 19.224

Riserve da valutazione (743) (348)

Utile (Perdita d'esercizio) 2.580 2.008

Totale 89.289 87.104

Riguardo quanto disposto dall’Art. 2427, comma 7-bis del Codice Civile, si rimanda alla parte F, sezione 1, punto B della presente Nota.

108

14.4 Riserve di utili: altre informazioni2016 2015

Riserva legale 1.858 1.758

Riserva straordinaria 5.858 5.858

Riserve IAS 248 248

Avanzo utili esercizi precedenti 13.268 11.360

Totale 21.232 19.224

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

La Banca non evidenzia strumenti di capitale di cui alla voce 150 dello Stato Patrimoniale.

14.6 Altre informazioni

Il 23 novembre 2016, l’Assemblea costituita in sede straordinaria ha deciso per la riduzione a titolo definitivo della riserva patrimoniale da rivalutazione monetaria degli immobili, costituita nel 2005, non affrancata, e successivamente utilizzata a copertura delle perdite d’esercizio.

109

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegniOperazioni 2016 2015

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 11.303 16.854

a) Banche 1.063 728

b) Clientela 10.240 16.126

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 1.529 1.617

a) Banche

b) Clientela 1.529 1.617

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 21.499 20.822

a) Banche

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

b) Clientela 21.499 20.822

i) a utilizzo certo 1

ii) a utilizzo incerto 21.499 20.821

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi

6) Altri impegni

Totale 34.331 39.293

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegniPortafogli 2016 2015

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 48.469 40.241

2. Attività finanziarie valutate al fair value

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 103.491 76.355

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 80.737

5. Crediti verso banche

6. Crediti verso clientela

7. Attività materiali

Tali attività sono costituite a garanzia di:- emissione di assegni circolari;- depositi presso Banca d’Italia per rifinanziamento BCE.

110

3. Informazioni sul leasing operativo

La Banca ha stipulato in qualità di locatore dei contratti di noleggio a lungo termine per un totale di n° 36 vetture, date in uso ai suoi dipendenti. Il carico annuo minimo, derivante da detti contratti, è fissato per il successivo esercizio 2017 in euro 338 mila e in totali euro 377 mila per i conseguenti tre esercizi (2018-20). Nessun esborso è già contrattualizzato per orizzonti temporali successivi. I contratti prevedono la restituzione dei mezzi alla scadenza e non includono clausole di rinnovo.La Banca non concede in locazione apparecchiature P.O.S., in quanto si avvale di un contratto in forma tripartita tra la Banca stessa, il gestore “Cartasì” e gli stessi negozianti, che vede questi ultimi ottenere l’uso degli apparecchi direttamente dal gestore.

4. Gestione e intermediazione per conto terziTipologia servizi Importo

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 2.203.480

a) acquisti 1.150.629

1. regolati 1.148.366

2. non regolati 2.263

b) vendite 1.052.851

1. regolate 1.050.707

2. non regolati 2.144

2. Gestioni di portafogli 1.050.802

a) individuali 1.050.802

b) collettive

3. Custodia e amministrazione di titoli 2.398.795

a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse legestioni di portafogli)

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio

2. altri titoli

3. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio

4. altri titoli

b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 2.050.095

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 18.000

2. altri titoli 2.032.095

c) titoli di terzi depositati presso terzi 2.013.027

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 348.700

4. Altre operazioni

5. /6. Attività/passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, soggette ad accordi-quadro di compensazione ovvero ad accordi similari.

Non sono presenti attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio né operazioni di prestito titoli.

111

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni 2016 2015

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 814 814 1.040

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.893 1.893 1.470

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 516 516 1.335

4. Crediti verso banche 33 33 10

5. Crediti verso clientela 8.270 8.270 8.848

Attività finanziarie valutate al fair value

6. Derivati di copertura

7. Altre attività 8

Totale 3.223 8.303 8 11.534 12.703

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Nel corso del corrente esercizio e di quello precedente la Banca non ha effettuato operazioni di copertura.

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

2016 2015

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 350 208

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha in essere operazioni di locazione finanziaria.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 2016 2015

1. Debito verso banche centrali (550) (550) (231)

2. Debiti verso banche (39) (39) (12)

3. Debiti verso clientela (871) (871) (1.010)

4. Titoli in circolazione

5. Passività finanziarie di negoziazione

6. Passività finanziarie valutate al fair value

7. Altre passività e fondi

8. Derivati di copertura

Totale (1.460) (1.460) (1.253)

Tra gli interessi passivi verso banche centrali figura anche, per assimilazione, la penale (0,40%) sull’eccesso di liquidità nei depositi liberi presso la BCE, che assomma complessivamente a euro 475 mila.

112

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Si veda quanto riportato al punto 1.2 immediatamente sopra.

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta2016 2015

Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (46) (22)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non vi sono interessi passivi su operazioni di leasing finanziario.

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizioneTipologia servizi/Valori 2016 2015a) garanzie rilasciate 189 183b) derivati su creditic) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 24.524 24.670

1. negoziazione di strumenti finanziari2. negoziazione di valute 38 363. gestioni di portafogli 7.903 7.321

3.1. individuali 7.903 7.3213.2. collettive

4. custodia e amministrazione di titoli 93 935. banca depositaria6. collocamento di titoli 7.951 8.9137. attività di ricezione e trasmissione di ordini 6.428 7.3268. attività di consulenza 966 981

8.1 in materia di investimenti 966 9818.2 in materia di struttura finanziaria

9. distribuzione di servizi di terzi 1.1459.1. gestioni di portafogli

9.1.1. individuali9.1.2. collettive

9.2. prodotti assicurativi 1.1459.3. altri prodotti

d) servizi di incasso e pagamento 556 532e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazionef) servizi per operazioni di factoringg) esercizio di esattorie e ricevitorie 24 24h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazionei) tenuta e gestione dei conti correntij) altri servizi 631 734Totale 25.924 26.143

I proventi da distribuzione di prodotti assicurativi sorgono in virtù degli accordi direttamente siglati con una primaria Compagnia nonché dalla trasformazione in contratti di collaborazione distributiva dei precedenti rapporti di segnalazione intercorsi con alcuni Broker.

113

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e serviziCanali/Valori 2016 2015

a) presso propri sportelli: 14.440 14.7461. gestioni di portafogli 7.226 6.561

2. collocamento di titoli 7.214 8.185

3. servizi e prodotti di terzi

b) offerta fuori sede: 1.414 1.4881. gestioni di portafogli 677 760

2. collocamento di titoli 737 728

3. servizi e prodotti di terzi

c) altri canali distributivi:1. gestioni di portafogli

2. collocamento di titoli

3. servizi e prodotti di terzi

2.3 Commissioni passive: composizioneTipologia servizi/Valori 2016 2015

a) garanzie ricevute

b) derivati su crediti

c) servizi di gestione e intermediazione: (1.734) (2.048)

1. negoziazione di strumenti finanziari (211) (13)

2. negoziazione di valute (8)

3. gestioni di portafogli: (470) (900)

3.1 proprie (470) (900)

3.2 delegate da terzi

4. custodia e amministrazione di titoli (329) (449)

5. collocamento di strumenti finanziari

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (724) (678)

d) servizi di incasso e pagamento (154) (30)

e) altri servizi (2) (2)

Totale (1.890) (2.080)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi2016 2015

Dividendi Proventi daquote di O.I.C.R.

Dividendi Proventi daquote di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 98 26

C. Attività finanziarie valutate al fair value

D. Partecipazioni

Totale 98 26

114

Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti redditualiPlusvalenze

(A)Utili da

negoziazione (B)

Minusvalenze (C)

Perdite da negoziazione

(D)

Risultatonetto [(A+B)

- (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione 364 368 (193) (330) 209

1.1 Titoli di debito 364 368 (193) (330) 209

1.2 Titoli di capitale

1.3 Quote di O.I.C.R.

1.4 Finanziamenti

1.5 Altre

2. Passività finanziarie di negoziazione

2.1 Titoli di debito

2.2 Debiti

2.3 Altre

3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio - - - - 338

4. Strumenti derivati 1.281

4.1 Derivati finanziari: 1.281

- Su titoli di debito e tassi di interesse

- Su titoli di capitale e indici azionari

- Su valute e oro - - - - 1.281

- Altri

4.2 Derivati su crediti

Totale 364 368 (193) (330) 1.828

Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90Nel corso dell’esercizio, la Banca non ha effettuato attività di copertura.

115

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 1006.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali2016 2015

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato

netto

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche

2. Crediti verso clientela

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.043 (507) 5.536 4.839 (155) 4.684

3.1 Titoli di debito 6.043 (507) 5.536 4.839 (155) 4.684

3.2 Titoli di capitale

3.3 Quote di O.I.C.R.

3.4 Finanziamenti

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 964 964

Totale attività 7.007 (507) 6.500 4.839 (155) 4.684

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche

2. Debiti verso clientela

3. Titoli in circolazione

Totale passività

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

La Banca non ha effettuato operazioni su attività e passività valutate al fair value.

116

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

2016 2015

Specifiche

Di portafoglioSpecifiche Di portafoglio

Canc

ellaz

ioni

Altre

A B A B

A. Crediti verso banche

- Finanziamenti

- Titoli di debito

B. Crediti verso clientela (1.624) (2.383) (136) 273 1.843 (2.027) (3.419)Crediti deteriorati acquistati- Finanziamenti

- Titoli di debito

Altri crediti (1.624) (2.383) (136) 273 1.843 (2.027) (3.419)

- Finanziamenti (1.624) (2.383) (136) 273 1.843 (2.027) (3.419)

- Titoli di debito

C. Totale (1.624) (2.383) (136) 273 1.843 (2.027) (3.419)

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

2016 2015Specifiche Specifiche

Cancellazioni Altre A B

A. Titoli di debito

B. Titoli di capitale (52) (52)

C. Quote di OICR

D. Finanziamenti a banche

E. Finanziamenti a clientela

F. Totale (52) (52)

LegendaA = Da interessiB = Altre riprese

117

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizioneTipologia di spese/Valori 2016 2015

1) Personale dipendente (23.959) (23.938)

a) salari e stipendi (16.176) (16.356)

b) oneri sociali (4.339) (4.569)

c) indennità di fine rapporto (750) (835)

d) spese previdenziali

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (20) (168)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (624) (726)

- a contribuzione definita (624) (726)

- a benefici definiti

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.050) (1.284)

2) Altro personale in attività (306) (305)

3) Amministratori e sindaci (764) (757)

4) Personale collocato a riposo

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 2

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società

Totale (25.027) (25.000)

La voce “c) - indennità di fine rapporto” è formata dai versamenti effettuati direttamente all’INPS e al fondo esterno Previbank.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria2016 2015

Personale dipendente: 213 204

a) Dirigenti 16 15

b) Quadri 122 113

c) Restante personale 75 76

Altro personale

9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Non esistono fondi interni di quiescenza.

118

9.4 Altri benefici a favore dei dipendentiTipologia di spese/Valori 2016 2015Preavvisi rimborsati (694) (33)Contributi alla cassa di assistenza (429) (574)Erogazione buoni pasto (389) (380)Oneri per cessazioni anticipate (307)Assicurazioni (91) (116)Corsi di formazione (59) (122)Vestiario (6) (11)Attività sociali (3) (3)Altri benefici (72) (45)Totale (2.050) (1.284)

Le principali differenze, rispetto al precedente esercizio, si devono all’incremento dei preavvisi rimborsati e all’insorgenza di costi per cessazioni anticipate. I primi si legano non solo allo sforzo di ampliamento della rete dei private banker ma anche all’avvenuta integrazione della struttura di vertice con un Vice Direttore Generale, che ha poi preso servizio a partire dal 2017. Gli oneri per cessazioni anticipate fanno riferimento agli incentivi riconosciuti a tre dipendenti, prossimi alla quiescenza, usciti in base ad accordi individuali. 9.5 Altre spese amministrative: composizioneTipologia di spese/Valori 2016 2015Spese telefoniche, postali e trasmissione dati (271) (284)Spese di vigilanza e contazione valori (176) (164)Spese legali, informazioni e visure (356) (386)Compensi a professionisti (1.241) (1.065)Energia elettrica, riscaldamento e acqua (217) (232)Pubblicità, rappresentanza e beneficenza (275) (394)Premi di assicurazione (398) (441)Spese di trasporto (199) (204)Manutenzione e fitti passivi (1.685) (1.811)Manutenzione e noleggio hardware e software (627) (708)Abbonamenti, riviste, quotidiani (31) (27)Cancelleria e stampati (114) (66)Compensi organi societari e contributi associativi (304) (227)Canoni passivi elaborazioni presso terzi (2.611) (2.433)Pulizia locali (162) (193)Imposte indirette e tasse (6.901) (6.911)Contributi ai fondi di risoluzione (760) (884)Contributi allo schema volontario FITD (118)Altre spese (709) (726)Totale (17.155) (17.156)

I contributi allo schema volontario FITD fanno riferimento alla contribuzione, fatta sotto la nuova veste, di quanto già versato in passato per il risanamento di banca Tercas a titolo di contribuzione obbligatoria e che, a seguito della intervenuta illegittimità a livello europeo di detta esazione, è stato restituito nel corso dell’esercizio. Il rimborso in parola figura contabilmente tra gli “altri oneri e proventi di gestione”, alla voce ricavi diversi.Nelle elaborazioni presso terzi, sono incluse le spese sostenute per i collegamenti a banche dati quali Reuters e Bloomberg.

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Sezione 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 16010.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizioneComponente 2016 2015

Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri

Benefici pluriennali e non definiti ai dipendenti (406)

Costi di ristrutturazione per uscite anticipate (298)

Sanzioni (24)

Composizione riattribuzione a CE di fondi per rischi e oneri

Controversie legali 135 25

Totale (593) 25

La voce “sanzioni” rappresenta l’importo comminato da Banca d’Italia a seguito dei rilievi emersi con l’ispezione svolta tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 e ufficialmente comunicate all’inizio del 2017. Per ulteriori informazioni sugli accantonamenti a fondo, si rimanda a quanto già riportato alla sezione 12 del passivo di stato patrimoniale.

Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto(a + b – c)

A. Attività materiali (1.578) (1.578)

A.1 Di proprietà (1.578) (1.578)

- Ad uso funzionale (1.578) (1.578)

- Per investimento

A.2 Acquisite in leasing finanziario

- Ad uso funzionale

- Per investimento

Totale (1.578) (1.578)

La voce è così composta:ammortamento immobili (917)ammortamento mobili (102)ammortamento impianti (118) ammortamento macchine per ufficio (9)ammortamento macchine elettroniche (324)ammortamento automezzi (14)ammortamento impianti di allarme (28)ammortamento cespiti < € 516,46 (66)Totale (1.578)

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Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto(a + b – c)

B. Attività immateriali (229) (229)

B.1 Di proprietà (229) (229)

- Generate internamente dall’azienda

- Altre (229) (229)

B.2 Acquisite in leasing finanziario

Totale (229) (229)

La voce si riferisce all’ammortamento dei costi sostenuti per il rinnovo del sistema informativo.

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizioneTipologia di spese/Valori 2016 2015

Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi ricondotte tra le altre attività (130) (105)

Altri oneri (1) (3)

Totale (131) (108)

13.2 Altri proventi di gestione: composizioneTipologia di spese/Valori 2016 2015

Recupero imposte e tasse 6.768 6.619

Recupero spese 235 428

Recupero spese tenuta conto 622 572

Canoni cassette di sicurezza 66 66

Recupero versamento pregresso FITD, finalizzato banca Tercas 117

Altri proventi 359 308

Totale 8.166 7.993

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Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210La Banca non ha ottenuto utili o perdite da partecipazioni.

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220

La Banca non ha attività materiali o immateriali valutate al fair value.

Sezione 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230

La Banca non rileva alcun valore di avviamento.

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

Nel corso dell’esercizio non sono state rilevate poste di tale natura.

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizioneComponenti reddituali/Valori 2016 2015

1. Imposte correnti (-) (1.453) (1.565)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 140 215

3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)

3. bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011 (+)

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (37) 242

5. Variazione delle imposte differite (+/-) (31)

6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+ 3 bis+/-4+/-5) (1.381) (1.108)

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18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Poste in bilancio / variazioni IRES IRAP

Utile/(perdita) ante imposte 3.961 3.961

- IRES al 27,5% (1.089)

- IRAP al 5,57% (221)

Totale IRES + IRAP Onere fiscale teorico (857) (355)

Calcolo IRES

Utile contabile ante imposte 3.961

Variazioni in aumento definitive 797

Variazioni in aumento temporanee 795

Variazioni in diminuzione definitive (455)

Variazioni in diminuzione temporanee (1.085)

Utilizzo perdite fiscali pregresse

Imponibile IRES Fiscale 4.013

Imposta corrente d'esercizio IRES (1.103)

Calcolo IRAP

Utile contabile ante imposte 3.961

Costi d'esercizio indeducibili/Proventi tassabili 4.206

Costi precedenti esercizi deducibili/Proventi non tassabili (1.883)

Valore produzione IRAP 6.284

Imposta corrente d'esercizio IRAP (350)

Imposte correnti dell'esercizio (1.453)

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280

La Banca non ha ottenuto utili o perdite da gruppi di attività in via di dismissione.

Sezione 20 - Altre informazioni

La Banca non ritiene che ulteriori informazioni, in aggiunta a quelle indicate nelle sezioni precedenti, possano fornire maggiori chiarimenti.

Sezione 21 - Utile per azione

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

La Banca non è tenuta a fornire tale disclosure.

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PARTE D - REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci Importo Lordo Imposta sul reddito Importo Netto

10. Utile (Perdita) d’esercizio 3.961 (1.381) 2.580

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (154) 42 (112)

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti (154) 42 (112)

50. Attività non correnti in via di dismissione

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (423) 140 (283)

70. Copertura di investimenti esteri:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Differenze di cambio

a) variazioni di valore

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

90. Copertura dei flussi finanziari:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (423) 140 (283)

a) variazioni di fair value (594) 197 (397)

b) rigiro a conto economico 171 (57) 114

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo 171 (57) 114

c) altre variazioni

110. Attività non correnti in via di dismissione:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

130. Totale altre componenti reddituali (577) 182 (395)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 3.384 (1.199) 2.185

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PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Ruolo degli Organi e delle strutture aziendali nel Sistema dei Controlli InterniIn applicazione delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, la responsabilità primaria per l’attuazione e per il funzionamento del sistema dei controlli e per la sana e prudente gestione dei rischi è rimessa agli Organi aziendali della Banca, ciascuno secondo le rispettive competenze, comunque in coerenza con le strategie e la politica di Gruppo in materia di controlli.

La Banca adotta il sistema di amministrazione e controllo di tipo tradizionale, caratterizzato dalla presenza di:• Consiglio di Amministrazione;• Amministratore Delegato / Direttore Generale;• Collegio Sindacale.

Organo con funzione di supervisione strategicaIl Consiglio di Amministrazione (in coerenza con quanto riportato nello “Statuto” e nel “Progetto di Governo Societario”) riveste il ruolo di Organo con funzione di supervisione strategica.Al fine del “Sistema dei Controlli Interni” il Consiglio di Amministrazione definisce e approva:• il modello di business, avendo consapevolezza dei rischi cui tale modello espone la Società e

comprensione delle modalità attraverso le quali i rischi sono rilevati e valutati;• gli indirizzi strategici e provvede al loro riesame periodico, in relazione all’evoluzione

dell’attività aziendale e del contesto esterno, al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo;• gli obiettivi di rischio, la soglia di tolleranza (ove identificata) e le politiche di governo dei

rischi;• le linee di indirizzo del Sistema dei Controlli Interni, verificando che esso sia coerente con

gli indirizzi strategici e la propensione al rischio stabiliti, nonché sia in grado di cogliere l’evoluzione dei rischi aziendali e l’interazione tra gli stessi;

• i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo da sottoporre al vaglio preventivo della Funzione di controllo dei rischi.

Organo con funzione di gestioneIl Consiglio di Amministrazione (in coerenza con quanto riportato nello “Statuto” e nel “Progetto di Governo Societario”) riveste il ruolo di Organo con funzione di gestione e ha la comprensione di tutti i rischi aziendali, inclusi i possibili rischi di malfunzionamento dei sistemi interni di misurazione, e, nell’ambito di una gestione integrata, delle loro interrelazioni reciproche e con l’evoluzione del contesto esterno. In tale ambito, è in grado di individuare e valutare i fattori, inclusa la complessità della struttura organizzativa, da cui possono scaturire rischi per la Banca.Tale Organo, avvalendosi anche dell’Amministratore Delegato/Direttore Generale (che vi partecipa con funzione di gestione) e delle funzioni aziendali, cura l’attuazione degli indirizzi strategici, del Risk Appetite Framework (RAF) e delle politiche di governo dei rischi ed è responsabile per l’adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l’aderenza dell’organizzazione e del Sistema dei Controlli Interni ai principi e requisiti regolamentari, monitorandone nel continuo il rispetto.

Organo con funzione di controlloIl Collegio Sindacale riveste il ruolo di Organo con funzione di controllo ed ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del RAF.All’Organo con funzione di controllo della Banca è, inoltre, demandato il compito di verificare anche il corretto esercizio dell’attività di controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo. Nell’espletamento di tale compito, l’Organo con funzione di controllo vigila sul rispetto delle

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previsioni regolamentari e sul processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process ICAAP). Per lo svolgimento delle proprie attribuzioni, tale Organo dispone di adeguati flussi informativi da parte degli altri Organi aziendali e delle funzioni aziendali di controllo.Il Collegio Sindacale accerta l’adeguatezza di tutte le funzioni coinvolte nel sistema dei controlli, il corretto assolvimento dei compiti e l’adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate.

Amministratore Delegato/Direttore GeneraleL’Amministratore Delegato riveste anche la carica di Direttore Generale. Partecipa all’Organo con funzione di Gestione, rappresenta il vertice della struttura aziendale interna ed è responsabile della gestione operativa, nell’ambito delle direttive impartite dal Consiglio di Amministrazione. In proposito, il Consiglio di Amministrazione ha delegato all’Amministratore Delegato/Direttore Generale specifici poteri riportati nella “Delega Organica di Poteri”.L’Amministratore Delegato/Direttore Generale partecipa con funzioni propositive alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ed è tenuto a riferire al Consiglio stesso sull’esercizio dei poteri delegati.

Vice Direttore GeneraleDal gennaio 2017 è stata introdotta nell’organizzazione aziendale la figura del Vice Direttore Generale, con compiti di supporto e collaborazione all’attività del Direttore Generale per la gestione della Banca, il miglioramento dell’efficienza organizzativa e l’attivazione dei piani di sviluppo, con particolare riferimento alle attività a supporto del core business di private banking, in linea con i piani programmatici di volta in volta approvati dalla Banca.

La struttura di controllo interno della BancaL’assetto organizzativo del “Sistema dei Controlli Interni” della Banca, nel rispetto di quanto previsto dall’Autorità di Vigilanza, si articola su tre livelli.I controlli di primo livello hanno lo scopo di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni

(sono i cosiddetti controlli di linea). Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative (ad es. controlli di tipo gerarchico, sistematici e a campione), anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo che riportano ai responsabili delle strutture operative, ovvero eseguiti nell’ambito del back office; per quanto possibile, essi sono incorporati nelle procedure informatiche. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell’operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall’ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi.

I controlli di secondo livello hanno l’obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e presidiare il rispetto della conformità alle norme. Vi rientrano i controlli sui rischi (funzione di Risk Management) e sulla conformità (funzione di Compliance) che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:• la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;• il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;• la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione.

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive; esse concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.

I controlli di terzo livello fanno riferimento alla funzione di revisione interna, o Internal Audit, volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi.

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Principi comuni alle Funzioni Aziendali di ControlloLe Funzioni Aziendali di Controllo di secondo e terzo livello sono caratterizzate da principi comuni, ispirati al Codice Etico e ai Valori della Banca nonché all’insieme delle best practice di settore.L’indipendenza tra le funzioni aziendali di controllo è garantita attraverso le seguenti linee di principio:• alle funzioni è garantita la possibilità di accedere ai dati aziendali e a quelli esterni necessari

per svolgere in modo adeguato i propri compiti;• i Responsabili non hanno responsabilità diretta di aree operative sottoposte a controllo né

sono gerarchicamente subordinati ai responsabili di tali aree;• il personale che partecipa alle funzioni aziendali di controllo non è coinvolto poi nelle attività

di controllo delle stesse;• le funzioni aziendali di controllo sono tra loro separate sotto un profilo organizzativo e i

rispettivi ruoli e responsabilità sono formalizzati e diffusi a tutto il personale della Banca;• i criteri di remunerazione del personale che partecipa alle funzioni aziendali di controllo non

ne compromettono l’obiettività.

I responsabili della Funzioni aziendali di controllo:• sono nominati e revocati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale;• possiedono requisiti di professionalità adeguati;• sono collocati in posizione gerarchico-funzionale adeguata, alle dirette dipendenze del

Consiglio di Amministrazione e con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con i quali comunicano senza restrizioni e intermediazioni.

Inoltre, è garantita la presenza di una competenza adeguata del personale, dal punto di vista delle competenze tecniche-professionali, anche attraverso continuo aggiornamento e programmi di formazione.

Funzione di conformità alle norme (Compliance)La Compliance ha il compito di assicurare, nel continuo, l’aderenza del sistema organizzativo e dei comportamenti aziendali all’insieme delle norme imperative (di legge o di regolamento) e di autoregolamentazione che disciplinano l’attività della Banca, anche fornendo la necessaria assistenza al vertice ed alle strutture operative, al fine di valutare, prevenire e mitigare i rischi sanzionatori e reputazionali derivanti dalla violazione della conformità.Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Compliance.

Funzione antiriciclaggioIn linea con le disposizioni volte a rafforzare la gestione del rischio di non conformità (rischio di compliance), la Funzione ha l’obiettivo di introdurre presidi specifici per la valutazione, il controllo e la mitigazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, richiedendo alla Banca risorse, procedure, funzioni organizzative chiaramente individuate e adeguatamente specializzate. Nell’ambito della classificazione dei rischi, quello del riciclaggio viene identificato principalmente nel rischio legale e in quello reputazionale.La Funzione esplica la propria attività come previsto nel “Regolamento Antiriciclaggio e Antiterrorismo”.

Funzione di controllo dei rischi (Risk Management)La funzione di controllo dei rischi (Risk Management) ha la finalità di collaborare alla definizione e all’attuazione del RAF e delle relative politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo di misurazione e gestione dei rischi.Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Risk Management.

Funzione di revisione interna (Internal Audit)La funzione di revisione interna (Internal Auditing) è volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la

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funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi. Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Internal Audit.

Referente per le attività esternalizzateConformemente alla normativa vigente, la Banca conserva la competenza richiesta per controllare efficacemente le funzioni esternalizzate e per gestire i rischi connessi con l’esternalizzazione, inclusi quelli derivanti da potenziali conflitti di interessi dei fornitori di servizi; in tale ambito, ha individuato, all’interno della propria organizzazione, un responsabile del controllo delle singole funzioni esternalizzate, dotato di adeguati requisiti di professionalità (“Referente per le attività esternalizzate”).Il referente interno per le attività esternalizzate è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione.Il Referente è responsabile del corretto svolgimento delle attività esternalizzate e, pertanto, deve effettuare un costante monitoraggio dell’operato dei fornitori, delle modalità organizzative e delle risorse dedicate a tali attività. La verifica deve essere effettuata sia sotto il profilo della qualità del servizio reso e delle metodologie adottate, sia sotto quello della preservazione dell’integrità e funzionalità dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno, in modo tale da garantire interventi immediati a fronte di situazioni critiche.

Il Comitato RischiÈ stato, inoltre costituito il “Comitato Rischi” con compiti consulenziali per il Consiglio di Amministrazione.L’attività del Comitato Rischi, in collegamento con le funzioni aziendali preposte, è volta a fornire supporto consultivo e propositivo al Consiglio di Amministrazione in materia di rischi e sistema di controlli interni, di politiche di governo dei rischi, di risk appetite framework (RAF) e di Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP).

In particolare l’attività del Comitato Rischi è indirizzata a:• individuare e proporre i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare;• esaminare preventivamente i programmi di attività e le relazioni annuali delle funzioni aziendali

di controllo indirizzate al Consiglio di Amministrazione;• esprimere valutazioni e formulare pareri al Consiglio di Amministrazione sul rispetto dei

principi cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l’organizzazione aziendale e dei requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni aziendali di controllo, portando all’attenzione del Consiglio di Amministrazione gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere;

• contribuire, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della politica aziendale di esternalizzazione di funzioni aziendali di controllo;

• verificare che le funzioni aziendali di controllo si conformino correttamente alle indicazioni e alle linee del Consiglio di Amministrazione;

• coordinare la raccolta e l’elaborazione di informazioni allo scopo rilevanti sia nell’ambito interno sia avvalendosi di dati di sistema;

• promuovere la diffusione della cultura della gestione del rischio all’interno della Banca;• monitorare i profili di rischio, predisponendo all’uopo analisi e verificando che idonei

flussi informativi siano inviati al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, all’Amministratore Delegato (se nominato) e al Direttore Generale;

• verificare la corretta attuazione del RAF e delle politiche di governo dei rischi e la coerenza delle decisioni assunte dagli organi preposti in materia;

• monitorare il livello di esposizione ai rischi rispetto al RAF, proporre al Consiglio di Amministrazione eventuali azioni correttive qualora se ne manifestasse la necessità, valutare anticipatamente gli impatti di nuove iniziative di business e proporre la revisione annuale del RAF;

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• analizzare la coerenza con il RAF degli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione della Banca;

• verificare lo sviluppo e l’applicazione di modelli per l’identificazione, la misurazione ed il controllo dei rischi, con particolare riferimento a quelli di natura operativa;

• esaminare il Tableau de Bord trimestrale predisposto dalle funzioni aziendali di controllo, prima della presentazione al Consiglio di Amministrazione;

• supportare la predisposizione del resoconto ICAAP;• valutare le indicazioni emerse dall’attività annuale di Risk Assessment, orientata principalmente

all’analisi dei rischi operativi a cui la Banca risulta esposta, disponendo, ove ritenuto opportuno, l’avvio di approfondimenti mirati, anche in relazione alla lista delle perdite operative occorse;

• analizzare il piano di trattamento del rischio informatico proposto della Funzione di Sicurezza Informatica preventivamente all’approvazione del Consiglio di Amministrazione;

• valutare le strategie e le soluzioni di continuità operativa predisposte dalle funzioni preposte - in accordo con le disposizioni di Vigilanza e coerentemente con la rilevanza del business aziendale e le Analisi di Impatto (Business Impact Analysis - BIA) - per fronteggiare situazioni di perdita, interruzione o arresto dei processi aziendali;

• valutare il documento di Informativa da parte degli Enti in merito alla coerente rappresentazione del profilo di rischio della Banca;

• esprimere un parere tecnico per la pianificazione dei rischi della Banca all’interno dei documenti strategici, proponendo eventuali azioni correttive qualora se ne manifestasse la necessità in funzione della propensione al rischio della Banca;

• esaminare le valutazioni effettuate dal gruppo di lavoro per l’esternalizzazione delle funzioni aziendali importanti preventivamente alla proposta al Consiglio di Amministrazione da parte del Direttore Generale;

• seguire gli sviluppi normativi legati all’evoluzione in materia di rischi in ambito di Vigilanza domestica ed in sede europea (Comitato di Basilea), proponendo al Consiglio di Amministrazione un parere sugli interventi di volta in volta necessari ad ottimizzare la gestione del rischio.

È composto da tre Amministratori, di cui almeno due indipendenti, nominati annualmente dal Consiglio di Amministrazione. Uno dei due Amministratori indipendenti, su indicazione del Consiglio di Amministrazione, svolge funzioni di Coordinatore avente la responsabilità della conduzione delle riunioni.

Il Comitato Rischi si riunisce con periodicità almeno trimestrale (e, comunque, ogni qual volta si renda necessario per esprimere in tempo utile le proprie valutazioni al Consiglio di Amministrazione) su convocazione e secondo l’agenda stabilita dal Coordinatore ed è validamente costituito con la presenza della maggioranza assoluta dei membri effettivi.

Alle riunioni del Comitato Rischi è prevista la partecipazione di almeno un componente del Collegio Sindacale e – se ritenuta necessaria dal Coordinatore per esigenze consultive ed informative - dell’Amministratore Delegato / Direttore Generale, dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo, delle Direzioni Operativa ed Amministrazione e del responsabile della Segreteria Generale/Legale. Il Comitato può, comunque, invitare le persone che ritiene più appropriate, inclusi esperti e consulenti esterni.

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Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generaliIl rischio di credito viene identificato come il rischio di insolvenza della controparte, ovvero la probabilità che un debitore non adempia alle proprie obbligazioni o che ciò accada in ritardo rispetto alle scadenze prefissate. In particolare, per rischio di credito si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, nei confronti della quale esiste un’esposizione, generi una corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditizia. Comprende il rischio paese, ossia il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall’Italia, e il rischio di trasferimento, cioè il rischio di perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l’esposizione, qualora questi sia finanziato in una divisa diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.Il processo creditizio e la gestione del relativo rischio in Cassa Lombarda sono regolamentati da un’apposita Credit Policy e da un Regolamento Crediti, approvati dal Consiglio di Amministrazione, che definiscono l’attività creditizia strumentale al raggiungimento degli obiettivi prioritari in ambito Private Banking e stabiliscono poteri, competenze, limiti e norme generali per l’erogazione ed il monitoraggio del credito. La politica della Banca è, pertanto, tesa ad un elevato grado di sensibilizzazione su livelli di rischio accettabili, basata su modelli di rating interno e una profonda conoscenza della clientela opportunamente segmentata. Il dimensionamento e la composizione del portafoglio crediti riflettono le necessità finanziarie delle famiglie e dell’imprenditoria di piccole e medie imprese, prevalentemente localizzate in Lombardia e nel Lazio; le esposizioni di importo rilevante verso famiglie e controparti collegate giuridicamente e/o economicamente sono costantemente monitorate al fine di essere mantenute entro limiti prefissati, compatibili con l’equilibrio patrimoniale della Banca.Sotto il profilo della composizione per forma tecnica, i crediti verso la clientela sono costituiti principalmente da scoperti di conto corrente, mutui ipotecari, operazioni contrattualizzate entro il breve termine e aperture di credito a medio-lungo termine, sia chirografarie che ipotecarie. Non viene erogato credito al consumo, né offerti servizi di leasing e factoring, così come non vengono utilizzati prodotti finanziari “innovativi”.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativiLe modalità di gestione del rischio di credito dipendono dalle politiche di erogazione. Coerentemente sono definite le metodologie di misurazione del rischio di credito nonché le tecniche di controllo andamentale. Entrambe sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione che ha i poteri in materia di concessione del credito e che si riserva di porre limitazioni volte ad evitare un eccessivo rischio di concentrazione dell’esposizione, sia per cliente che per comparto settoriale (come ad esempio il settore edile).

Il modello di gestione del credito è disciplinato nella Credit Policy che definisce:• il modello di governance;• le linee guida della strategia creditizia (crediti “in scope” ed “out of scope”);• la propensione al rischio di credito;• il processo dell’attività creditizia (rischi, strategia, eccezioni, revisioni e gestione del

contenzioso);• performance management & reporting.

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L’intero processo riguardante il credito è disciplinato mediante una logica di separatezza fra funzioni, ruoli e responsabilità nel Regolamento Crediti, periodicamente sottoposto a verifica, che definisce:• la concentrazione dei rischi;• la classificazione delle linee di credito;• le regole dell’attività creditizia;• le competenze deliberative;• la misurazione del rischio;• le garanzie;• la gestione degli affidamenti;• la revoca dei fidi;• i poteri delegati;• ruoli e compiti;• la classificazione del credito anomalo.

Le deleghe in materia di erogazione del credito risultano da un’apposita delibera del Consiglio di Amministrazione (Delega Organica di Poteri) che ne ha fissato i limiti, cosiddetti “a cascata”, in termini di:• limiti di competenza ordinaria;• eccezioni ai limiti;• delibere in via di urgenza;• funzione del Comitato Crediti;• ruoli di organo deliberante;• fidi temporanei e sconfini;• carte di credito.

Inoltre, sono fissati termini e modalità di intervento in caso di anomalia, nonché i criteri di valutazione, gestione e classificazione dei crediti deteriorati, e le relative unità responsabili della loro gestione. Con specifico riferimento alle operazioni di finanziamento a favore di soggetti collegati alla Banca, oppure interni alla struttura aziendale, sono definite procedure atte a prevenire il verificarsi di situazioni di conflitto di interessi sia in termini di poteri di delibera che di separatezza di funzioni, che di limiti operativi.Nei confronti delle controparti bancarie e di mercato sono individuati appositi limiti operativi.

La formalizzazione delle deleghe decisionali, dei massimali e dei ruoli operativi delle funzioni coinvolte nel processo di erogazione, secondo la struttura organizzativa, riguarda:• l’Amministratore Delegato;• il Direttore Generale;• il Comitato Crediti (senza poteri di erogazione);• il responsabile della Direzione Crediti;• il responsabile del Servizio Fidi;• i settoristi del Servizio Fidi.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controlloÈ indispensabile che la Banca abbia in ogni momento una corretta percezione della propria esposizione nei confronti di ogni cliente o gruppo di clienti connessi, anche al fine di procedere, se del caso, ad una tempestiva revisione delle linee di credito. In prima istanza ciò avviene mediante i rapporti diretti con la clientela intrattenuti dai referenti delle posizioni e mediante il riesame periodico degli affidamenti.Per una gestione a distanza, invece, è stata predisposta una base informativa continuamente aggiornata, dalla quale risultano i dati identificativi della clientela, le connessioni giuridiche ed

131

economiche con altri clienti, l’esposizione complessiva del singolo affidato e del gruppo di clienti connessi, le forme tecniche da cui deriva l’esposizione, il valore aggiornato delle garanzie e del patrimonio complessivo depositato. Tale strumento permette anche di tenere aggiornata la classificazioni della clientela ai sensi della Credit Policy.

Il monitoraggio delle posizioni creditizie viene poi effettuato utilizzando le procedure automatizzate fornite dall’outsourcer informatico Cedacri, di cui si dà in seguito riscontro.• S.E.A.C., “Sistema Esperto Andamento Clienti”; si colloca nell’ambito di un disegno di

completa automazione dell’attività di controllo crediti valutando la clientela mediante l’esame della posizione complessiva sia nell’Istituto che nel sistema. La valutazione si concretizza in un punteggio di anomalia (che varia tra 0 e 1) che si accompagna ad una relazione, solo per i clienti risultati anomali e leggermente anomali (con punteggio superiore a 0,51); inoltre, la procedura SEAC produce due tipi di reticolo (per grado di anomalia e per fenomeno di anomalia) che forniscono una visione d’insieme della rischiosità dell’istituto e sono disponibili per diversi livelli di aggregazione.

• C.R.S., “Credit Rating System”, il cui obiettivo primario consiste nella classificazione della clientela in “classi di rating” ad ognuna delle quali corrisponde una determinata probabilità d’insolvenza per consentire alla Banca un raggruppamento del proprio portafoglio crediti in classi omogenee di rischio. Costituisce un sistema integrato di valutazione del merito creditizio del cliente.

La classe di rating viene assegnata automaticamente sulla base di informazioni di natura oggettiva (andamento dei singoli rapporti interni ed eventuali legami di gruppo, andamento presso il sistema, bilancio aziendale), informazioni di natura qualitativa e informazioni di natura settoriale. Il rating automatico può essere modificato manualmente (previa delibera valida per 12 mesi) in modo limitato e a fronte di verificate situazioni di capienza delle garanzie pignoratizie.

• C.C.M., “Credit Capital Manager”, per il monitoraggio del calcolo dell’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito, in accordo ai principi di Basilea.

• COLLATERAL, per il monitoraggio delle garanzie e la verifica della loro eligibilità al fine del contenimento del rischio di credito.

Sull’utilizzo operativo di dette procedure è stato impostato un sistema di ruoli e compiti volto all’analisi nel continuo dei rapporti creditizi, a partire da quelli in bonis, passando da quelli “sotto osservazione” fino all’eventuale proposta di passaggio a inadempienza probabile, qualora sia accertata tale aspettativa. Detto accertamento, oltre a tenere conto dei criteri oggettivi definiti in precedenza, finalizzati ad accelerare l’individuazione del potenziale stato di anomalia, viene effettuato in base ad una valutazione complessiva della posizione, in funzione sia degli aspetti economici, sia di quelli patrimoniali.

Il rischio di credito viene misurato secondo il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) con la metodologia standardizzata, tenendo anche conto, ai fini dell’adeguatezza patrimoniale, degli aggravi rivenienti dalla concentrazione sia per singolo prenditore che geo/settoriale.

Ruoli e compiti

Direttore GeneraleIl Direttore Generale, relativamente alla tematica del controllo andamentale del credito, dispone le misure necessarie ad assicurare l’istituzione e il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficienti ed efficaci. Adotta, inoltre, gli interventi necessari alla promozione di una cultura aziendale che valorizzi le funzioni di controllo, diffondendo tra i vari livelli di personale all’interno dell’organizzazione la consapevolezza del ruolo ad essi attribuito nel controllo andamentale.

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In particolare: • assicura un’efficace gestione del processo del credito e dei connessi rischi, definendo le

politiche e le procedure di controllo andamentale appropriate; • verifica nel continuo, anche tramite le relazioni delle funzioni di controllo, nonché alla luce

dei cambiamenti delle condizioni interne ed esterne in cui opera la Banca, la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema di controllo andamentale, provvedendo altresì al suo adeguamento per monitorare il rischio di credito su forme tecniche nuove ovvero migliorare il controllo di quelle già note;

• definisce i compiti della Direzione Crediti e dei settoristi in materia di controllo andamentale, assicurando che le varie attività siano dirette da personale qualificato, in possesso di esperienza e conoscenze tecniche adeguate; particolare attenzione viene posta all’individuazione e rimozione delle aree di potenziale conflitto di interesse;

• stabilisce i flussi informativi necessari ad assicurare che tutto il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure relative ai propri compiti e responsabilità;

• si assicura che il Risk Appetite Framework sia conosciuto e condiviso dalla Direzione Crediti. Nel caso in cui sia rilevata un’assunzione di rischio oltre l’obiettivo fissato, fermo restando il rispetto della soglia di tolleranza, individua le azioni gestionali necessarie per ricondurre il rischio entro l’obiettivo prestabilito e ne informa il Consiglio di Amministrazione;

• definisce i flussi informativi volti ad assicurare al Consiglio di Amministrazione piena conoscenza e governabilità dei fatti aziendali.

La Direzione Generale, inoltre, verifica mensilmente l’attività di controllo andamentale sulle pratiche in bonis, svolta dal Risk Management, analizzando, nel corso di un’apposita riunione, le posizioni con elevato grado di anomalia segnalate da tale funzione. Analizza le proposte di passaggio a sofferenza o a inadempienza probabile e, qualora sia valutata l’esistenza dei requisiti previsti dalla normativa di Vigilanza, ne dispone il passaggio di stato.

Internal Audit Verifica con continuità la funzionalità del processo di controllo andamentale dei crediti e dei controlli tecnico operativi posti in essere al fine di valutarne l’affidabilità e l’efficacia. Svolge periodicamente attività di verifica sui crediti in bonis presso la Sede e le Filiali/Agenzie, verifica con continuità la funzionalità del processo di gestione delle posizioni a inadempienza probabile e del processo di recupero delle posizioni a sofferenza. Verifica periodicamente l’andamento delle posizioni deteriorate.Per casi di particolare gravità o in caso di inattività delle funzioni competenti, formula la proposta di passaggio a inadempienza probabile o a sofferenza.

Risk Management La funzione di Risk Management, autonoma ed indipendente da quelle di erogazione, verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell’adeguatezza del processo di recupero (presenza di aggiornati valori peritali delle garanzie; registrazione nelle procedure automatiche di tutte le informazioni necessarie per la valutazione dei crediti; tracciabilità del processo di recupero; stime dei tempi di recupero e i tassi di attualizzazione utilizzati). Verifica, tra l’altro, l’attività delle unità operative e di recupero crediti, assicurando la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate e l’adeguatezza del relativo grado di irrecuperabilità. Effettua l’analisi della globalità del Portafoglio Crediti della Banca principalmente mediante l’utilizzo di strumenti diagnostici per il controllo andamentale a distanza.

Il Risk Management può, pertanto, programmare la propria attività di approfondimento tenendo conto sia degli indicatori di anomalia che dell’importo di utilizzo, recependo anche informazioni andamentali dei settori economici mediante i rating assegnati dalla procedura.

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Per le posizioni in esame, il Risk Management:• effettua interrogazioni ed analisi sul sistema informativo, per accertare le risultanze che

emergono dagli strumenti di controllo andamentale;• tiene aggiornato l’archivio elettronico o cartaceo della posizione con gli esiti e la

documentazione prodotta nel corso delle analisi;• nei casi in cui l’anomalia rilevata sia meritevole di ulteriore approfondimento (soglia elevata

o notevole peggioramento della posizione), trasmette la scheda di rilevazione anomalie S.E.A.C./C.R.S. al referente della relazione segnalando le anomalie riscontrate e richiedendo l’integrazione della documentazione con le risultanze dell’approfondimento svolto allo scopo di individuare le cause dell’andamento anomalo in funzione sia degli aspetti economici che di quelli patrimoniali;

• per le posizioni che prevedono il passaggio a inadempienza probabile, trasmette alla Direzione Generale la relazione del referente commerciale e una propria relazione che esplicita le ulteriori verifiche effettuate sulla posizione dando parere sul passaggio di stato della posizione;

• predispone un grafico andamentale sull’evoluzione delle posizioni a inadempienza probabile in base alle informazioni sugli eventuali piani di rientro posti in essere;

• invia un elenco di tutte le posizioni anomale, per le quali è stato richiesto un approfondimento a causa dell’elevato indice di anomalie alla Direzione Generale ed ai Responsabili di Direzione Crediti, Internal Audit e Compliance.

L’ammontare complessivo del credito a medio e lungo termine, principalmente rivolto alle imprese, richiede da un lato una precisa analisi settoriale, in particolar modo orientata all’evoluzione del settore edile, e dall’altro un’attenta verifica del rispetto dei limiti relativi alla concentrazione dei rischi ed alla trasformazione delle scadenze. Per quanto riguarda la concentrazione dei rischi la Banca applica la normativa di Vigilanza (Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013), mentre a proposito della trasformazione delle scadenze, pur essendo stati rimossi i limiti regolamentari (deliberazione CICR del 22 febbraio 2006), è stato comunque mantenuto un costante presidio interno.

Direzione Crediti Relativamente al monitoraggio degli affidamenti erogati dalla Banca, il Responsabile della Direzione Crediti svolge verifiche prevalentemente orientate al controllo andamentale delle posizioni.

In particolare:• è responsabile di dare applicazione alle policy stabilite e di rispettare i limiti prefissati, avendo

particolare cura di garantire il raggiungimento del RAF, tenendo in considerazione anche l’evoluzione dei mercati, i cambiamenti interni o esterni alla Banca e le possibili situazioni di stress;

• effettua un costante monitoraggio sull’operato dei Settoristi rispetto alla qualità del portafoglio crediti, valutando anche le combinazioni prezzo/volume/rischio. In tale ambito rientra l’analisi delle anomalie segnalate dalla Centrale Rischi e l’analisi dei reticoli prodotti da S.E.A.C. e C.R.S., nonché il monitoraggio delle esposizioni scadute e/o sconfinanti in relazione alla clientela affidata della Banca. L’analisi dei predetti reticoli è finalizzata a svolgere accertamenti per individuare le posizioni che presentino le anomalie più gravi per appurare tempestivamente le cause e valutare con il Settorista di competenza gli interventi ritenuti più idonei da attuare;

• formula la proposta di passaggio a inadempienze probabili alla Direzione Generale nel caso in cui ricorrano le condizioni previste dalla normativa di Vigilanza o da quella interna, su conforme indicazione del Settorista di competenza, o, in caso di inattività dello stesso, autonomamente;

• gestisce le posizioni classificate a inadempienze probabili, delle quali cura il relativo passaggio di stato previa autorizzazione della Direzione Generale, richiedendo -se opportuna- la consulenza alla Segreteria Generale/Legale;

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• propone alla Direzione Generale il passaggio di stato fra le posizioni oggetto di concessioni nel caso abbia verificato la sussistenza delle condizioni previste dalla normativa di Vigilanza;

• presenta mensilmente al Consiglio di Amministrazione una relazione sulle posizioni ad inadempienze probabili, nonché una situazione aggiornata delle posizioni oggetto di concessioni e di quelle sconfinate.

Alla Direzione Crediti fanno capo anche:• il Servizio Crediti al quale è attribuita la funzione primaria di coordinare i Settoristi nella

trasmissione delle proposte fido da inoltrare agli Organi deliberanti di Direzione. Coordina e sovraintende le attività relative alle inadempienze probabili e alla clientela affidata classificata in osservazione o oggetto di concessioni;

• il Servizio Fidi che contribuisce alla realizzazione delle sinergie commerciali ed operative tra la Direzione Crediti e le altre Direzioni della Banca, con particolare riferimento all’attività della Direzione Private Banking;

• la Segreteria Fidi che garantisce l’ordinato ed efficiente svolgimento delle attività della Direzione Crediti inerenti alle funzioni di controllo, amministrazione e segreteria. Le responsabilità di monitoraggio della Segreteria Fidi sono prevalentemente costituite dal controllo esercitato sulle garanzie, per assicurare il mantenimento nel tempo della capacità di recupero della Banca in caso di insolvenza dell’affidato.

Settoristi I Settoristi sono i responsabili dello sviluppo e della gestione delle relazioni relative all’attività creditizia della Banca nonché del controllo andamentale e del monitoraggio delle singole esposizioni finalizzato a mantenere la relazione su un piano di normalità. Verificano costantemente il tabulato giornaliero degli sconfini e adottano idonee iniziative anche al fine di evitare il mantenimento di posizioni scadute o sconfinanti da più di 90 giorni (c.d. “inadempimenti persistenti”).

Altri attoriSono anche attivi alcuni specifici comitati.• Il Comitato Crediti esamina le proposte di fido da sottoporre alla delibera del Consiglio di

Amministrazione, dell’Amministratore Delegato e del Direttore Generale, sulle quali esprime il proprio parere. Inoltre monitora globalmente il portafoglio creditizio, verificandone l’aderenza agli obiettivi strategici; valuta, in apposite sessioni dedicate, la congruità degli accantonamenti proposti dalle funzioni preposte per le posizioni deteriorate; esprime un parere tecnico sulle proposte di adeguamento della normativa disciplinante l’attività creditizia.

• Il Comitato Tecnico Valutazione Crediti, istituito al fine di assistere il Consiglio di Amministrazione per le svalutazioni collettive dei crediti verso clientela ordinaria secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, si occupa di validare i criteri di determinazione dei parametri di Probabilità di Default della controparte (PD), di Loss Given Default (LGD -percentuale di perdita prevista), e del fattore di “cure rate” (correttivo delle inadempienze probabili); validare il processo di aggiornamento e le modalità di calcolo della perdita attesa; verificare la coerenza del livello di rating assegnato alle posizioni più rilevanti; presentare le proposte al Consiglio di Amministrazione, che delibera in merito.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di creditoSono rappresentate da contratti accessori al credito, ovvero da altri strumenti e tecniche che determinano una riduzione del rischio di credito, riconosciute in sede di calcolo dei requisiti patrimoniali. Per permettere il rispetto della normativa di vigilanza è operativa una procedura informatica relativa alla gestione delle garanzie ipotecarie e cosiddetta COLLATERAL, di cui si è già fatta menzione.La Banca pone molta attenzione all’acquisizione delle garanzie principalmente di natura reale sugli immobili, ma anche relative a costituzioni in pegno di strumenti finanziari e fidejussorie.

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A tale proposito sono regolamentate opportunamente le modalità di costituzione in pegno di diversi strumenti finanziari e sono operative procedure informatiche per verificarne costantemente la valorizzazione. In particolare si fa riferimento alla policy di valutazione degli immobili posti a garanzia delle esposizioni.Le responsabilità di monitoraggio sulle garanzie, per assicurare il mantenimento nel tempo della capacità di recupero dell’Istituto in caso di insolvenza dell’affidato, sono poste in capo alla Segreteria Fidi che opera in autonomia. In tale ambito la Segreteria Fidi verifica la presenza fisica in caveau e la regolarità formale delle garanzie acquisite da terzi, nonché la capienza ed il mantenimento dei blocchi per le operazioni di pegno; inoltre, relaziona annualmente il Consiglio di Amministrazione in merito all’attività di aggiornamento delle perizie e all’evoluzione delle condizioni del mercato immobiliare. Nei casi in cui tali controlli evidenzino anomalie, segnala alle strutture competenti la necessità di intervenire per ripristinare il livello di garanzia previsto. Non vengono effettuate operazioni in prodotti derivati sui crediti a scopo di copertura e non sono state effettuate cartolarizzazioni.

2.4 Attività finanziarie deteriorateLe posizioni sotto osservazione, a inadempienze probabili e sconfinanti in via continuativa sono gestite dalla Direzione Crediti, che è in grado di stabilire gli interventi più opportuni da attuare per il rientro delle esposizioni tramite i settoristi e i referenti commerciali che intrattengono i rapporti con i clienti. Il Servizio Crediti è incaricato di passare le pratiche a inadempienze probabili, previa autorizzazione della Direzione Generale, nel sistema informativo, di predisporre e formalizzare i piani di rientro, di curarne il rispetto e di valutarne la probabilità ed i tempi di recupero in funzione del valore aggiornato delle garanzie.La Segreteria Generale/Legale è, invece, responsabile delle azioni necessarie, in ultima istanza, al recupero di posizioni in sofferenza. E’ inoltre incaricata di curare il passaggio delle pratiche a sofferenza, previa autorizzazione della Direzione Generale, e di valutarne la probabilità ed i tempi di recupero in funzione del valore aggiornato delle garanzie. Per casi di particolare gravità, in caso di inattività delle funzioni competenti, formula la proposta di passaggio a inadempienze probabili o a sofferenza. La Direzione Generale, il Risk Management e l’Internal Audit sono mensilmente relazionati sull’evoluzione dello stato delle pratiche deteriorate.

La riammissione in bonis delle posizioni anomale avviene con il venir meno dello stato di difficoltà in seguito alla rinnovata positiva valutazione delle capacità finanziarie del cliente nei confronti degli obblighi assunti con la Banca.Le rettifiche di valore sono valutate analiticamente su ogni posizione deteriorata (sconfini persistenti, inadempienze probabili e sofferenze) mediante criteri di prudenza che tengono conto delle possibilità di recupero in relazione alla situazione del creditore ed alle eventuali garanzie a presidio il cui valore è costantemente mantenuto aggiornato.

Sulle posizioni in bonis con indicatori di anomalia di un certo rilievo si concentra, inoltre, lo sforzo valutativo della Banca per verificare sia la corretta attribuzione della classe di rating interno che la copertura delle garanzie, al fine di pervenire alla determinazione della perdita attesa secondo i criteri di bilancio IAS/IFRS. A tale scopo vengono utilizzati i concetti di “probabilità di default” (PD) e “quota di perdita in caso di default” (LGD), la cui corretta applicazione viene periodicamente esaminata dal “Comitato Tecnico Valutazione Crediti”, che presenta al Consiglio di Amministrazione le proposte dei criteri dei calcoli delle svalutazioni collettive da utilizzare nella Relazione semestrale e nel Bilancio di esercizio.

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Sezione 1 - Rischio di credito Informazioni di natura quantitativa

A. QUALITÀ DEL CREDITO

A.3 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale.

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità

Sofferenze Inadempienze probabili

Esposizioni scadute

deteriorate

Esposizioni scadute non

deteriorate

Altre esposizioni

non deteriorate

Totale

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 256.475 256.4752. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza3. Crediti verso banche 15.535 15.5354. Crediti verso clientela 12.764 20.376 1.031 23.058 398.310 455.5395. Attività finanziarie valutate al fair value6. Attività finanzirie in corso di dismissioneTotale 2016 12.764 20.376 1.031 23.058 670.320 727.549Totale 2015 10.825 7.455 10.122 18.415 667.191 714.008

Le posizioni oggetto di concessione (forborne) non sono di ammontare significativo. Ricadono tra le inadempienze probabili, per euro 3,19 milioni, tra le poste scadute e deteriorate, per euro 59 mila, e tra i rapporti in bonis, per euro 1,93 milioni. Complessivamente, i crediti scaduti e non deteriorati assommano a euro 23,06 milioni e si articolano secondo la griglia di anzianità in calce.

fino a 1 mese 22.161da oltre 1 mese fino a 3 mesi 802da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 95da oltre 6 mesi fino a 1 anno 0

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli/qualità

Attività deteriorate Attività non deteriorate

Totale

Espo

sizion

e lor

da

Rettifi

che

spec

ifiche

Espo

sizion

e ne

tta

Espo

sizion

e lor

da

Rettifi

che

spec

ifiche

Espo

sizion

e ne

tta

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 256.475 256.475 256.4752. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza3. Crediti verso banche 15.535 15.535 15.5354. Crediti verso clientela 63.797 29.626 34.171 423.261 1.893 421.368 455.5395. Attività finanziarie valutate al fair value6. Attività finanzirie in corso di dismissioneTotale 2016 63.797 29.626 34.171 695.271 1.893 693.378 727.549Totale 2015 57.895 29.493 28.402 687.425 1.819 685.606 714.008

Le rettifiche specifiche non includono cancellazioni parziali. Inoltre, i dati sono al netto delle eventuali more.

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Nei portafogli diversi da quello dei ”crediti alla clientela”, ivi incluse le “attività finanziarie detenute per la negoziazione”, non si rilevano attività finanziarie deteriorate, né nell’esercizio in chiusura né in quello precedente.

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività

Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 91.2872. Derivati di coperturaTotale 2016 91.287Totale 2015 54.356

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti e fasce di scaduto

Portafogli/qualità

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

Attività deteriorate

Attività non deteriorate

Fino a 3 mesi

Daoltre 3 mesi

fino a 6 mesi

Daoltre 6 mesi

fino a 1 anno

Daoltre 1 anno

A. ESPOSIZIONI PER CASSAa) Sofferenze

- di cui: esposizioni oggettodi concessioni

b) Crediti verso clientela

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

c) Esposizioni scadute deteriorate

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

d) Esposizioni scadute non deteriorate

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

e) Altre esposizioni non deteriorate 178.757 178.757

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

TOTALE A 178.757 178.757B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIOa) Deteriorateb) Non deteriorate 1.063 1.063

TOTALE B 1.063 1.063TOTALE A + B 179.820 179.820

A.1.4 /A.1.4bis /A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde/ delle esposizioni oggetto di concessioni lorde/ delle rettifiche di valore complessive

Alla data di bilancio, non sono presenti esposizioni deteriorate verso banche.

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A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti e fasce di scaduto

Portafogli/qualità

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

Attività deteriorate

Attività non deteriorate

Fino a 3 mesi

Daoltre 3 mesi

fino a 6 mesi

Daoltre 6 mesi

fino a 1 anno

Daoltre 1 anno

A. ESPOSIZIONI PER CASSAa) Sofferenze 38.021 25.256 12.765

- di cui: esposizioni oggettodi concessioni

b) Inadempienze probabili 8.849 144 5.939 9.767 4.323 20.376- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 4.214 121 1.149 3.186

c) Esposizioni scadute deteriorate 4 1.063 11 47 1.031- di cui: esposizioni oggetto di

concessionid) Esposizioni scadute non deteriorate 23.177 119 23.058

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni 59 59

e) Altre esposizioni non deteriorate 584.623 1.774 582.849- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 1.940 12 1.928

TOTALE A 8.849 148 7.002 47.799 607.800 29.626 1.893 640.079B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIOa) Deteriorate 607 607b) Non deteriorate 32.698 37 32.661

TOTALE B 607 32.698 37 33.268TOTALE A + B 9.456 148 7.002 47.799 640.498 29.626 1.930 673.347

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lordeCausali/Categorie Sofferenze Inadempienze

probabiliEsposizioni scadute

deteriorateA Esposizione lorda iniziale 35.120 11.959 10.817

- di cui: esposizioni cedute non cancellateB Variazioni in aumento 5.274 19.731 4.207

B.1 ingressi da esposizione creditizie in bonis 10 9.360 4.153B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.705 9.485B.3 altre variazioni in aumento 3.559 886 54

C Variazioni in diminuzione 2.373 6.991 13.947C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis 1.548 3.208C.2 cancellazioni 338C.3 incassi 2.035 3.738 1.254C.4 realizzi per cessioniC.5 perdite da cessioniC.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 1.705 9.485C.7 altre variazioni in diminuzione

D Esposizione lorda finale 38.021 24.699 1.077- di cui: esposizioni cedute non cancellate

I dati non comprendono il valore delle eventuali more.

139

A.1.7.bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di concessione: deteriorate

Esposizioni oggetto diconcessione: non deteriorate

A Esposizione lorda iniziale 4.871 2.854- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B Variazioni in aumento 2.312 2.519B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessione 1.291 961B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioneB.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate 1.548B.4 altre variazioni in aumento 1.021 10

C Variazioni in diminuzione 2.847 3.374C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioniC.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 1.548C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate 1.291C.4 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorateC.5 incassiC.6 realizzi per cessione 1.299 2.083C.7 perdite da cessioneC.8 altre variazioni in diminuzione

D Esposizione lorda finale 3.150 1.999- di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientele deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categoria

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadutre deteriorate

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

A Rettifiche complessive iniziali 24.294 4.503 1.019 695 19- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B Variazioni in aumento 2.901 1.144 130 47B.1 rettifiche di valore 2.560 907 111 47B.2 perdite da cessione

B.3 trasferimenti da altre categorie diesposizioni deteriorate 341 237 19

B.4 altre variazioni in aumentoC Variazioni in diminuzione 1.938 1.324 696 19

C.1 riprese di valore da valutazione 407 886 29C.2 riprese di valore da incasso 1.193 97 430C.3 utili da cessioneC.4 cancellazioni 338

C.5 trasferimenti ad altre categorie diesposizioni deteriorate 341 237 19

C.6 altre variazioni in diminuzioneD Rettifiche complessive finali 25.257 4.323 1.149 46

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

I dati non comprendono il valore delle eventuali more.

Integrando le rettifiche e riprese complessive che emergono dal prospetto, pari a euro 134 mila, con le variazioni relative alle more, svalutate per euro 233 mila, l’evoluzione netta degli impairment collettivi e su crediti di firma, che ammontano a euro 37 mila, nonché le perdite conseguenti a cancellazioni e incassi parziali, per un importo di euro 1,623 milioni, si arriva al totale riportato nella riga 130 a) di conto economico, ossia euro 2,027 milioni.

140

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterniComponente

Classi di rating esterni Senza rating Totale

Aaa/Aa3 A1/A3 Baa1/Baa3 Ba1/Ba3 B1/B3 Caa/CA Esposizioni per cassa 30.697 47.352 246.110 23.603 471.074 818.836B Derivati

B.1 Derivati finanziariB.2 Derivati creditizi

C Garanzie rilasciate 12.832 12.832D Impegni a erogare fondi 21.499 21.499E AltreTotale 30.697 47.352 246.110 23.603 0 0 505.405 853.167

La Banca, alla data di chiusura dell’esercizio, dispone di una classificazione per rating esterni unicamente delle attività per cassa presenti tra le attività detenute per la negoziazione e le attività finanziarie disponibili per la vendita.

I rating sono forniti dall’agenzia MOODY’S e fanno riferimento, se presenti, alla specifica emissione oppure, in subordine, all’emittente dei titoli.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa per le classi di rating interni

ComponenteClassi di rating interni

AAA/AA A BBB/BB B CCC/CC C/DA Esposizioni per cassa 62.243 42.925 104.534 92.292 119.375 34.171B Derivati

B.1 Derivati finanziariB.2 Derivati creditizi

C Garanzie rilasciateD Impegni a erogare fondiTotale 62.243 42.925 104.534 92.292 119.375 34.171

Classi di rating:- classi in bonis AAA - AA - A - BBB - BB - B - CCC- sotto controllo CC- deteriorate C - D

La Banca dispone di una classificazione per rating interni unicamente per le esposizioni per cassa riferite alla clientela.

I rating interni sono utilizzati per finalità di rilevazione e gestione del rischio di credito ma non per il calcolo del relativo requisito patrimoniale, che viene invece determinato secondo le regole della metodologia standardizzata, di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Disposizioni di vigilanza per le banche”.

141

A.3

Dist

ribuz

ione

del

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izion

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antit

e pe

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i gar

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A.3.1

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A.3.2

Espo

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la ga

rantit

e Valore esposizione netta

Gara

nzie

reali

(1)

Gara

nzie

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(2)

Tota

le (1

)+(2

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Immobili - ipoteche

Immobili leasing finanziario

Titoli

Altre garanzie reali

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Cred

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Governi e banche centrali

Altri enti pubblici

Banche

Altri soggetti

Governi e banche centrali

Altri enti pubblici

Banche

Altri soggetti

A. E

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izion

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ditiz

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gar

antit

e:41

6.77

618

8.86

514

8.61

646

.612

1.53

322

.379

408.

005

A.1.

tota

lmen

te g

aran

tite41

3.19

718

8.70

314

7.46

146

.572

1.53

322

.379

406.

648

- di c

ui de

terio

rate

29.5

2917

.757

2.54

91.

931

6.20

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.439

A.2.

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zialm

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gar

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3.57

916

21.

155

401.

357

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terio

rate

851

162

7123

3

B. E

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” gar

antit

e:28

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11.5

123.

997

3.57

72.

317

21.4

03

B.1.

tota

lmen

te g

aran

tite21

.264

11.5

123.

857

3.57

72.

317

21.2

63

- di c

ui de

terio

rate

607

607

607

B.2.

par

zialm

ente

gar

antite

6.86

214

014

0

- di c

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terio

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Nul

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142

B.

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Altri

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Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

A. E

spos

izion

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A.1.

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10.9

8923

.730

1.77

51.

526

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ui: e

spos

izion

i ogg

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di c

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ssion

i

A.2.

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empie

nze

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1.01

913

.912

2.83

55.

618

469

- di c

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spos

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61.

019

2.30

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935

11

A.3.

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osizi

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cadu

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745

3528

511

- di c

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izion

i ogg

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ssion

i

A.4.

Esp

osizi

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eter

iorat

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8.32

036

.463

491.

477

251.

137

1.54

416

8.51

130

0

- di c

ui: e

spos

izion

i ogg

etto

di c

once

ssion

i1.

751

1223

61

TOTA

LE A

148.

320

37.3

101.

019

491.

477

276.

783

26.6

001.

544

176.

189

2.00

630

0

B. E

spos

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i “fu

ori b

ilanc

io”

B.1.

Sof

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nze

B.2.

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prob

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600

B.3.

Esp

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oni s

cadu

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B.4.

Esp

osizi

oni n

on d

eter

iorat

e31

428

.340

354.

007

2

TOTA

LE B

314

28.9

4735

4.00

72

TOTA

LE (A

+ B

) 201

614

8.32

037

.624

491.

477

305.

730

26.6

001.

579

180.

197

2.00

630

2

TOTA

LE (A

+ B

) 201

516

2.95

918

.560

1.01

951

1.47

532

2.99

326

.492

1.49

417

0.53

31.

983

346

143

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

ttaRe

ttifich

e di

valor

e co

mple

ssive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. Sofferenze 12.764 25.256A.2. Inadempienze probabili 20.376 4.323A.3. Esposizioni scadute deteriorate 1.018 46 13 1A4. Esposizioni non deteriorate 530.043 1.873 53.103 19 20.060 1 1.181 1.521

TOTALE A 564.201 31.498 53.116 20 20.060 1 1.181 1.521B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabili 600B.3. Esposizioni scadute 7B.4. Esposizioni non deteriorate 32.567 37 90 4

TOTALE B 33.174 37 90 4TOTALE (A + B) 2016 597.375 31.535 53.206 20 20.060 1 1.185 1.521TOTALE (A + B) 2015 593.028 31.363 74.868 22 6.930 192 1.502

B.2.bis Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia nord ovest Italia nord est Italia centro Italia sud e isole

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

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Rettifi

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lore

com

pless

ive

Espo

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Rettifi

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lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. Sofferenze 7.048 20.462 1.260 309 3.094 2.181 1.362 1.705A.2. Inadempienze probabili 11.941 1.654 2.415 1.419 4.499 250 1.521 1.000A.3. Esposizioni scadute deteriorate 1.018 43 2A.4. Esposizioni non deteriorate 311.681 1.341 9.692 24 189.544 454 19.126 54

TOTALE A 331.688 23.500 13.367 2.352 197.137 2.887 22.009 2.759B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabili 600B.3. Esposizioni scadute 7B.4. Esposizioni non deteriorate 28.189 34 15 4.357 3 7

TOTALE B 28.796 34 15 4.357 3 7TOTALE (A + B) 2015 360.484 23.534 13.382 2.352 201.494 2.890 22.016 2.759TOTALE (A + B) 2014 371.881 23.868 13.699 2.146 186.447 2.449 21.001 2.901

144

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

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Rettifi

che

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lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

ttaRe

ttifich

e di

valor

e co

mple

ssive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. SofferenzeA.2. Inadempienze probabiliA.3. Esposizioni scadute deteriorateA.4. Esposizioni non deteriorate 96.811 67.930 11.264 1.739 1.013

TOTALE A 96.811 67.930 11.264 1.739 1.013B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabiliB.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 1.063

TOTALE B 1.063TOTALE (A + B) 2016 97.874 67.930 11.264 1.739 1.013TOTALE (A + B) 2015 75.910 52.141 3.088

B.3.bis Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia nord ovest Italia nord est Italia centro Italia sud e isole

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

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lore

com

pless

ive

Espo

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Rettifi

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lore

com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. SofferenzeA.2. Inadempienze probabiliA.3. Esposizioni scadute deteriorateA.4. Esposizioni non deteriorate 56.412 2.265 38.134

TOTALE A 56.412 2.265 38.134B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabiliB.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 1.063

TOTALE B 1.063TOTALE (A + B) 2016 57.475 2.265 38.134TOTALE (A + B) 2015 47.649 11 28.250

145

B.4 Grandi esposizioni2016 2015

a) Ammontare (valore di bilancio) 509.106 441.108b) Ammontare (valore ponderato) 123.343 119.141c) Numero 17 16

C. Operazioni di cartolarizzazione

Alla data del bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Alla data del bilancio non sono presenti entità strutturate.

E. Operazioni di cessione

Alla data del bilancio non sono presenti operazioni di cessione delle attività e operazioni di covered bond.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito viene effettuato secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche”, di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, con le regole della metodologia standardizzata (Parte Seconda – Capitolo 3). Pertanto, non vengono utilizzati modelli interni a tale scopo.

Al fine di monitorare l’esposizione creditizia nei confronti di ogni cliente o gruppo di clienti connessi viene tuttavia predisposta una base informativa locale aggiornata con cadenza mensile e resa disponibile alla “Direzione Crediti”, dalla quale risultano i dati identificativi della clientela, le connessioni giuridiche ed economiche con altri clienti, l’esposizione complessiva del singolo affidato e del gruppo di clienti connessi, le forme tecniche da cui deriva l’esposizione, il valore aggiornato delle garanzie e del patrimonio complessivo depositato e gli attributi del grado di rischiosità forniti dalle procedure di controllo. Con tale applicazione sviluppata internamente vengono soddisfatte le esigenze di monitoraggio delle prescrizioni previste dalla “Credit Policy”, quali i legami di gruppo familiare, il segmento di AUM assegnato, e la possibilità di considerare in-scope solamente le erogazioni creditizie nei confronti di gruppi familiari che abbiano almeno altrettanti Asset Under Management depositati presso la Banca.

146

Sezione 2 Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generaliIl rischio di posizione è generato dall’oscillazione del corso degli strumenti finanziari attinente l’andamento dei mercati (rischio di posizione generico) e la situazione dell’ente emittente (rischio di posizione specifico). Comprende anche il rischio di base che rappresenta il rischio di perdite causate da variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto, simili ma non identiche.Il rischio di tasso si origina in relazione alla possibilità che una oscillazione dei tassi di interesse possa avere un effetto negativo sul valore di mercato delle attività in titoli della Banca.I rischi sono generati dall’operatività sui mercati finanziari riguardanti strumenti obbligazionari che vengono detenuti a fini di negoziazione, in quanto destinati ad una dismissione a breve termine. In seguito alla Market Policy approvata dal Consiglio di Amministrazione, il portafoglio di proprietà è gestito nell’ottica di investimento della liquidità disponibile, in modo tale da conciliare l’adeguata redditività alla flessibilità di smobilizzo in caso di necessità di tesoreria. Pertanto la maggior parte degli strumenti finanziari detenuti (esclusivamente titoli obbligazionari a tasso fisso e variabile) sono negoziati su mercati regolamentati ed il rischio di tasso e di prezzo sono mitigati con un sistema di limiti che mantiene bassa la duration.

Non vengono trattati strumenti derivati sui tassi ed anche l’attività di collocamento di obbligazioni strutturate di emittenti terzi è del tutto assente.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e rischio di prezzoLa Market Policy, approvata dal Consiglio di Amministrazione, disciplina:• il modello di governance;• la soglia di tolleranza al rischio di mercato;• la gestione del rischio di mercato.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione nella Delega Organica di Poteri – Allegato III - ha disciplinato l’attività in termini di limiti operativi riferibili all’ammontare complessivo detenibile in portafoglio, alla duration, alla vita residua, alla tipologia di tasso dei titoli, al rating ed al Paese degli emittenti. Tali limiti si esprimono principalmente in misure di VaR (Value at Risk), di capitale assorbito e di perdita massima (stop loss) e riguardano:• requisiti patrimoniali standard di Vigilanza;• limiti a valere sul portafoglio titoli complessivo;• limiti a valere sul portafoglio di negoziazione in conto proprio;• la classificazione delle attività finanziarie come disponibili per la vendita o detenute sino alla

scadenza;• limiti a valere sul portafoglio di tesoreria in euro e in divise estere.

Le modalità di acquisto e gestione delle attività finanziarie classificate come disponibili per la vendita e detenute sino alla scadenza sono disciplinate in apposite Delibere Quadro, approvate dal Consiglio di Amministrazione, che fissano le finalità, l’ammontare complessivo e l’orizzonte temporale dell’investimento nonché gli strumenti autorizzati. Nel corso dell’anno, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 27 aprile 2016, il portafoglio HTM (Held To Maturity - detenute sino alla scadenza) è stato gradatamente liquidato, dopo un’iniziale dismissione e il successivo cambio di destinazione della quota residua (IAS 39, paragrafo 52) nel portafoglio AFS (Available For Sale - disponibili per la vendita). Ne consegue che, in seguito alle attuali norme contabili (IAS 39, paragrafo 9 -c.d. tainting provision), la Banca non potrà più utilizzare la categoria HTM per i due esercizi successivi alla riclassificazione.

147

La posizione della Banca è gestita e verificata dal Servizio Finanza mentre i controlli di secondo livello sono effettuati dal Risk Management mediante le procedure informatiche messe a disposizione dall’outsourcer informatico, per la verifica del rispetto dei limiti assegnati e la produzione della reportistica periodica per il Consiglio di Amministrazione e per il Comitato Finanza.

Il monitoraggio dei rischi di prezzo e di tasso avviene nell’ambito del Comitato Finanza che con cadenza almeno mensile verifica l’evoluzione del portafoglio titoli della Banca in termini di consistenza, di valutazione ai prezzi di mercato (MTM Mark to Market) e di VaR. Il VaR è la misura della perdita/utile potenziale massima che risulterebbe da una variazione di prezzo, avente una certa probabilità lungo un orizzonte temporale definito. La misurazione del rischio viene, pertanto, effettuata attraverso una valutazione di tipo statistico che considera come maggiormente rischiose le posizioni che sono risultate caratterizzate nel passato da più alta volatilità. Dunque, il calcolo del VaR si propone come indicatore che comprende i principali rischi di mercato: prezzo, tasso e cambio. I calcoli vengono effettuati utilizzando le funzionalità della procedura Bloomberg che viene regolarmente sottoposta a verifiche di backtesting.

Per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato viene utilizzata la metodologia standard.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata

1. Attività per cassa 1.242 59.638 1.951 3.655 5.4111.1. Titoli di debito 1.242 59.638 1.951 3.655 5.411

- con opzione di rimborsoanticipato

- altri 1.242 59.638 1.951 3.655 5.411

1.2. Altre attività

2. Passività per cassa2.1. P.C.T. passive

2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 5.558

3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

- Altri derivati

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 5.558

- Opzioni

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

- Altri derivati 5.558

+ Posizioni lunghe 1.730

+ Posizioni corte 3.828

148

Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 1.894 17.356

1.1. Titoli di debito 1.894 17.356- con opzione di rimborso

anticipato 1.879

- altri 1.894 15.4771.2. Altre attività

2. Passività per cassa2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 9183.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 918- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 918+ Posizioni lunghe 326+ Posizioni corte 592

Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 4.2893.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 4.289- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 4.289+ Posizioni lunghe 3.410+ Posizioni corte 879

149

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 253.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 25- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 25+ Posizioni lunghe 12+ Posizioni corte 13

Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA (NUOVO)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 1193.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 119- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 119+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte 119

150

Valuta di denominazione (222) NUOVO PESO MESSICO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 793.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 79- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 79+ Posizioni lunghe 30+ Posizioni corte 49

Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 1183.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 118- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 118+ Posizioni lunghe 49+ Posizioni corte 69

151

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazioneAlla data di riferimento del Bilancio, nel portafoglio di negoziazione di vigilanza non sono presenti esposizioni in titoli di capitale e indici azionari.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensistività.Il calcolo del requisito patrimoniale secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche” di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti viene effettuato, per quanto riguarda il rischio di mercato, con le regole della metodologia standardizzata, non vengono, pertanto, utilizzati modelli interni a tale scopo.

2.2 Rischio di prezzo e di tasso di interesse - Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVAA. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzoIl rischio che una variazione dei tassi di interesse si rifletta negativamente sulla situazione finanziaria della Banca è connaturato all’attività bancaria. È quindi indispensabile, in un’ottica di sana e prudente gestione, che la Banca sia dotata di tutti gli strumenti informativi e organizzativi che permettano di gestire tale forma di rischio con consapevolezza ed in maniera integrata con tutti gli altri rischi aziendali.

Il monitoraggio del rischio di tasso presenta la peculiarità di coinvolgere il complesso delle poste di bilancio sensibili a variazioni della struttura dei tassi d’interesse, in funzione dell’orizzonte temporale di riferimento, a causa della diversa stabilità delle poste interessate (mutui, prestiti, conti correnti, obbligazioni emesse, titoli di proprietà, …).

Al fine di gestire in maniera efficace l’esposizione al rischio di tasso della Banca per minimizzare gli effetti sul margine di interessi delle fluttuazioni dei tassi di mercato, principalmente viene assunta una politica prudente basata su spread prefissati e per la quale non viene generalmente effettuata raccolta vincolata a tasso fisso né vengono erogati crediti a tasso fisso, avendo cura di mantenere allineati i periodi di riprezzamento dei prodotti finanziari. E’, inoltre, attivo un Comitato di controllo (Comitato ALM - Asset and Liabilities Management) a cui partecipa la Direzione Generale, i Responsabili dei servizi generatori di rischio e la funzione Risk Management. Come stabilito dal vigente Progetto di governo societario la riunione del Comitato ALM viene effettuata nell’ambito del Comitato Finanza con frequenza almeno mensile.

Il monitoraggio del rischio di tasso d’interesse per finalità operative viene effettuato mensilmente (o diversamente in caso di necessità) dalla funzione Risk Management, utilizzando tool di analisi basati su strumenti di informatica distribuita. Mediante l’individuazione dei gap per fasce temporali, è possibile così calcolare l’esposizione al rischio, calcolare la duration dell’attivo e del passivo ed effettuare l’analisi del variare del valore economico (sensitivity analisys) secondo simulate variazioni di tasso e di pendenza della curva.

E’ utilizzata altresì la procedura messa a disposizione dall’outsourcer informatico, che, a partire dagli archivi segnaletici di Vigilanza trimestrali, effettua le elaborazioni secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche” - Allegato C - della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, riferendole alle attività diverse da quelle allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ed utilizzando l’ipotesi di una variazione dei tassi di 200 punti base. L’indicatore di rischiosità, comprendendo anche marginali poste in valute estere, per la parte non costituita da titoli, è influenzato solamente dall’effetto vischiosità degli strumenti di raccolta a vista che si contrappone a impieghi con clientela a tasso variabile o a breve scadenza. Oltre ad un’analisi

152

circa l’evoluzione dell’indicatore sintetico di rischio della Banca nel tempo viene effettuato un monitoraggio quotidiano della dinamica dei tassi attivi e passivi in relazione al parametro di mercato di riferimento.

I titoli detenuti nel portafoglio AFS (Available For Sale) ed in quello HTM (Held To Maturity) non a fini di negoziazione costituiscono la reale assunzione di rischio di tasso della Banca nell’ambito di stringenti limiti stabiliti dal Consiglio di Amministrazione principalmente riguardanti l’ammontare complessivo e la duration media.

Il modello interno non è utilizzato nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.

Le modalità di misurazione e gestione del rischio rientrano nella metodologia VaR e nel sistema dei limiti precedentemente illustrati. Oltre ai citati titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio AFS e HTM, vi rientrano partecipazioni non rilevanti in società fornitrici di prodotti o servizi funzionali all’operatività della Banca. Fra queste le principali sono quelle in “Anthilia Capital Partners”, che si occupa di gestione del risparmio, in “PKB Servizi Fiduciari”, che si occupa di amministrazione fiduciaria di beni, e in “Lombarda e Associati”, già sottoposta a impairment in passato, che si occupa dell’assistenza e dello sviluppo di operazioni di finanza straordinaria della clientela.

B. Attività di copertura del fair valueLa Banca non ha effettuato attività di copertura.

C. Attività di copertura dei flussi finanziariLa Banca non ha effettuato attività di copertura.

D. Attività di copertura di investimenti esteriLa Banca non ha investimenti di tale natura e, conseguentemente, non ha effettuato attività di copertura.

153

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Valuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 272.007 245.927 35.568 2.088 88.575 82.299

1.1. Titoli di debito 76.244 20.363 280 77.429 82.160- con opzione di rimborso

anticipato 2.003 1.503 7.346

- altri 74.242 20.363 280 75.926 74.8141.2. Finanziamenti a banche 6.855 8.2101.3. Finanziamenti a clientela 265.152 161.473 15.205 1.808 11.146 139

- c/c 249.382 576 5.541 139- altri finanziamenti 15.770 161.473 15.205 1.232 5.606- con opzione di rimb.

anticipato 3.568 159.794 15.203 419

- altri 12.184 1.679 2 813 5.6062. Passività per cassa 790.072 132.408

2.1. Debiti verso clientela 789.709 2.392- c/c 789.208 2.392- altri debiti 501- con opzione di rimb.

anticipato- altri 501

2.2. Debiti verso banche 363 130.015- c/c 281- altri debiti 82 130.015

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari 9.8023.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 9.802- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 9.802+ Posizioni lunghe 5.077+ Posizioni corte 4.725

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

154

Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 248 672

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 2021.3. Finanziamenti a clientela 46 672

- c/c 46- altri finanziamenti 672- con opzione di rimb.

anticipato- altri 672

2. Passività per cassa 10.815 10.1692.1. Debiti verso clientela 10.815

- c/c 10.815- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche 10.169- c/c- altri debiti 10.169

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari 1.6603.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni 1.660

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 1.660+ Posizioni lunghe 1.660+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

155

Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 54

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 541.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2. Passività per cassa 8382.1. Debiti verso clientela 838

- c/c 838- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari 6.6583.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 6.658- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 6.658+ Posizioni lunghe 1.583+ Posizioni corte 5.075

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

156

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 42

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 421.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2. Passività per cassa 7652.1. Debiti verso clientela 765

- c/c 765- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari 1.4603.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 1.460- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 1.460+ Posizioni lunghe 1.460+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

157

Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA (NUOVO)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 119

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 1191.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2. Passività per cassa2.1. Debiti verso clientela

- c/c- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

158

Valuta di denominazione (222) NUOVO PESO MESSICO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 19

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 191.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2. Passività per cassa2.1. Debiti verso clientela

- c/c- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

159

Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 35

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 351.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2. Passività per cassa 92.1. Debiti verso clientela 9

- c/c 9- altri debiti- con opzione di rimb.

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

160

Si riporta in calce il risultato dell’analisi di sensitività, svolta prendendo a riferimento diverse possibili variazioni nei tassi di interesse.

Analisi del valore economico (sensitivity analisys) €/Mil.Aumento parallelo dei tassi (ipotesi: 1,00 %) -2,22Diminuzione parallela dei tassi (ipotesi: 1,00 %) +1,03Aumento parallelo dei tassi (ipotesi: 2,00 %) -4,19Diminuzione parallela dei tassi (ipotesi: 2,00 %) +1,03Aumento dei tassi (ip: 1,00 % a breve termine) +1,28Diminuzione dei tassi (ip: 1,00 % a breve termine) -2,14Aumento dei tassi (ip: 2,00 % con appiattimento della curva) -0,16Aumento dei tassi (ip: 2,00 % con irripidimento della curva) -5,27

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambioIl rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere su tutte le posizioni detenute dalla Banca, indipendentemente dal portafoglio di allocazione.La Tesoreria, nell’ambito del Servizio Finanza, ha l’obiettivo di monitorare e gestire il rischio di cambio della complessiva operatività in divise estere realizzata dalla Banca. L’eventuale mismatching è tenuto sotto osservazione dal responsabile del Servizio Finanza, che relaziona in merito al Comitato Finanza. Il Comitato Finanza analizza anche eventuali proposte di investimenti in titoli in divise estere.

La politica di gestione del rischio di cambio è ispirata a criteri di contenimento del rischio ed assenza di attività di trading in conto proprio. La disciplina dell’operatività in divise estere è contenuta nella normativa di riferimento, che prevede un dettagliato sistema di limiti, sia generali di raccolta e impieghi che specifici per le posizioni in titoli, con riferimento alla fase di assunzione del rischio da parte del Servizio Finanza, cui è affidata la responsabilità delle operazioni in divisa:• Liquidity Policy – sistema di limiti operativi relativi alle divise estere;• Market Policy – tesoreria in divise estere;• Allegato 3 alla “Delega Organica di Poteri” – rischio di cambio.

In generale è richiesto che la posizione netta aperta in cambi sia sempre contenuta entro il 2% dei Fondi Propri.In conseguenza dell’attività di servizio alla clientela, per l’operatività in cambi a termine sui mercati finanziari, sono stati deliberati, dal Consiglio di Amministrazione e dai poteri delegati, appositi massimali per le controparti finanziarie.La procedura, precedentemente descritta per il calcolo del VaR, comprende funzionalità di gestione del rischio di cambio per gli strumenti finanziari.La funzione di Risk Management provvede alla verifica del rispetto dei limiti ed alla produzione della reportistica direzionale. L’esposizione al rischio di cambio viene misurata secondo il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) mediante la metodologia standardizzata.

B. Attività di copertura del rischio di cambioLe posizioni che derivano dalle esigenze di deposito e di impiego della clientela vengono sistematicamente incrociate dalla Tesoreria ricorrendo anche a contratti Outright o SWAP. Vengono utilizzati anche alcuni contratti DCS (Domestic Currency Swap), di importo trascurabile, a copertura degli interessi delle emissioni di obbligazioni in Yen.

161

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

VociValute

Dollaro USA

Franco Svizzera

Sterlina Gran Bretagna

Rublo Russia

Peso Messico

Altrevalute

A. Attività finanziarie 20.251 54 42 119 19 35A.1. Titoli di debito 19.331A.2. Titoli di capitalA.3. Finanziamenti a banche 202 54 42 119 19 35A.4. Finanziamenti a clientela 718A.5. Altre attività finanziarie

B. Altre attività 92 64 62 5C. Passività finanziarie 20.984 838 765 8

C.1. Debiti verso banche 10.169C.2. Debiti verso clientela 10.815 838 765 8C.3. Titoli di debitoC.4. Altre passività finanziarie

D. Altre passivitàE. Derivati finanziari 1.748 7.618 755 119 79 118

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 1.748 7.618 755 119 79 118+ Posizioni lunghe 1.156 4.201 742 30 49+ Posizioni corte 592 3.417 13 119 49 69

Totale attività 21.499 4.319 846 119 49 89Totale passività 21.576 4.255 778 119 49 77Sbilancio (+/-) (77) 64 68 12

2.4 Gli strumenti finanziari derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodoAttività sottostanti/Tipologie derivati

Totale 2016 Totale 2015Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

1. Titoli di debito e tassi d’interessea) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

2. Titoli di capitale e indici azionaria) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

3. Valute e oro 1.816 2.506a) Opzionib) Swapc) Forward 1.816 2.506d) Futurese) Altri

4. Merci5. Altri sottostantiTotale 1.816 2.506

162

A.2.1 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo – Di coperturaLa fattispecie non ha riscontro.

A.2.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo – Altri derivatiAttività sottostanti/Tipologie derivati

Totale 2016 Totale 2015Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

1. Titoli di debito e tassi d’interessea) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

2. Titoli di capitale e indici azionaria) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

3. Valute e oro 4.889 17.293a) Opzionib) Swap 4.889 17.293c) Forwardd) Futurese) Altri

4. Merci5. Altri sottostantiTotale 4.889 17.293

A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivatiFair value positivo

Totale 2016 Totale 2015Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 19a) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forward 19f) Futuresg) Altri

B. Portafoglio bancario – di coperturaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

C. Portafoglio bancario – altri derivati 16a) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swap 16d) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

Totale 35

163

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivatiFair value negativo

Totale 2016 Totale 2015Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 17a) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forward 17f) Futuresg) Altri

B. Portafoglio bancario – di coperturaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

C. Portafoglio bancario – altri derivati 12 23a) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swap 12 23d) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

Totale 12 40

A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gove

rni e

Ban

che

Cent

rali

Altri

ent

i pub

blici

Banc

he

Socie

tà fin

anzia

rie

Socie

tà d

i as

sicur

azion

e

Impr

ese

non

finan

ziarie

Altri

sogg

etti

1) Titoli di debito e tassi d’interesse- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

2) Titoli di capitale e indici azionari- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

3) Valute e oro 1.834- valore nozionale 1.816- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura 18

4) Altri valori- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

164

A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione.

A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gove

rni e

Ban

che

Cent

rali

Altri

ent

i pub

blici

Banc

he

Socie

tà fin

anzia

rie

Socie

tà d

i as

sicur

azion

e

Impr

ese

non

finan

ziarie

Altri

sogg

etti

1) Titoli di debito e tassi d’interesse- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

2) Titoli di capitale e indici azionari- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

3) Valute e oro 4.919- valore nozionale 4.889- fair value positivo- fair value negativo 12- esposizione futura 18

4) Altri valori- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti- contratti rientranti in accordi di compensazione

Alla data di bilancio, la Banca non ha in essere derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione.

165

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionaliFino a 1 anno Oltre 1 anno

fino a 5 anniOltre 5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 1.816 1.816A.1. Derivati finanziari su titoli di debito e tassi interesseA.2. Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionariA.3. Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 1.816 1.816A.4. Derivati finanziari su altri valori

B. Portafoglio bancario 4.889 4.889B.1. Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesseB.2. Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionariB.3. Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 4.889 4.889B.4. Derivati finanziari su altri valori

Totale 2016 6.705 6.705Totale 2015 19.746 19.746

A seguire, il risultato dell’analisi di sensitività ai cambi, focalizzata su due possibili variazioni nei tassi, applicata contemporaneamente a tutte le valute di riferimento.

Sensitività di variazione del tasso di cambio €/Mil. Variazione divisa verso Euro Impatto sul portafoglio bancario +10 % +0,009 -10 % -0,009

B. Derivati creditiziAlla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere posizioni in derivati creditizi.

C. Derivati finanziari e creditiziCome si evince da quanto già argomentato, alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere né posizioni in derivati creditizi e finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione nè derivati creditizi.

166

Sezione 3 Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquiditàIl rischio di liquidità si manifesta, in genere, sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, che può essere causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk) ovvero dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk) a causa del fenomeno della trasformazione delle scadenze. Nell’ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, ossia sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo concomitante) incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività. Rileva, pertanto, anche il rischio di una leva finanziaria eccessiva: il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

L’assunzione del rischio è regolata da un’apposita Liquidity Policy approvata dal Consiglio di Amministrazione nella quale è disciplinata l’attività in termini di:• modello di governance;• soglia di tolleranza al rischio;• identificazione e misurazione del rischio;• strumenti di attenuazione (riserve di liquidità, limiti operativi e diversificazione delle fonti di

finanziamento);• operatività infra-giornaliera;• funding plan;• principi di pricing;• contingency funding plan.

Gli obiettivi sono differenziati per:• la gestione del rischio di liquidità a breve termine (operativa), che ha lo scopo di gestire gli

eventi che impattano sulla posizione di liquidità nell’orizzonte temporale da 1 giorno a 1 mese, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi. La liquidità a breve è monitorata attraverso una maturity ladder che evidenzia i cash flow con scadenza su singole fasce temporali, in particolare per la valuta di regolamento degli investimenti/disinvestimenti in titoli della clientela e della proprietà. Rilevanza ha anche il sistema dei preavvisi per movimentazioni di rilievo da parte della clientela e per scadenze dei riversamenti delle imposte;

• la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità nell’orizzonte temporale oltre un mese, che ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista. La liquidità strutturale è monitorata incorporando, in un’ottica dinamica, la previsione di budget delle masse di impieghi e di raccolta con i relativi scostamenti rilevati a consuntivo, tenuto anche conto dell’orizzonte temporale di vita residua contrattuale o presunta. Al riguardo dei “Limiti alla trasformazione delle scadenze e finanziamenti alle imprese”, pur essendo stati rimossi i limiti regolamentari (deliberazione CICR del 22 febbraio 2006), è stato, comunque, mantenuto un costante presidio interno.

Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il Contingency Funding Plan e ne sono stati attivati gli strumenti previsti. La funzionalità del piano e la quantificazione della liquidità ottenibile in caso di emergenza vengono verificati trimestralmente.

167

Al Servizio di Tesoreria è demandato il compito di finanziare le posizioni di investimento e le operazioni di compravendita della Banca ricorrendo principalmente ai mezzi propri alle operazioni di mercato aperto della BCE ed, eventualmente, a controparti di mercato; gestire gli sbilanci derivanti dall’attività di banca commerciale; assicurare l’efficiente gestione della stanza, dei conti reciproci e del sistema dei pagamenti; assicurare la corretta gestione degli obblighi di riserva obbligatoria. Nel contempo ha lo scopo di gestire in maniera efficace ed efficiente i flussi in entrata ed in uscita dalla Banca. Oltre alle applicazioni gestionali sono disponibili applicazioni specifiche per il monitoraggio delle scadenze attese. Giornalmente viene prodotta e comunicata all’Alta Direzione la situazione dello sbilancio disponibile di tesoreria e delle sue componenti (interbancario e titoli liquidabili), corredata dei previsionali dei flussi attesi per il giorno successivo.

Il livello di raccolta diretta a fine esercizio è risultato molto abbondante e nell’anno si è mantenuto elevato con punte di eccesso non intaccate dall’usuale contrazione stagionale ricorrente nel periodo estivo. Pertanto, una parte degli investimenti è stabilmente lasciata in depositi overnight presso la Banca Centrale, mentre per le eccedenze vengono allungate le scadenze a seconda della dinamica dei tassi del momento oppure vengono acquistate obbligazioni, principalmente di emittenti sovranazionali o di stato o bancarie, con breve vita residua e facile liquidabilità. Sono, comunque, disponibili linee di credito tramite accordi reciproci, per fare fronte ad eventuali periodi di tensione. Nel corso dell’anno la Banca ha aderito alle operazioni di mercato aperto con la BCE (di lungo termine: TLTRO) per il rifinanziamento di parte della posizione in titoli di proprietà.

Le funzioni di misurazione e controllo sono assegnate al Comitato Finanza. E’ istituito e rinnovato periodicamente dal Consiglio di Amministrazione per coadiuvare tecnicamente il Consiglio stesso, con funzioni collegiali e consultive circa l’indirizzo ed il riscontro della gestione degli investimenti di natura finanziaria propri dell’Istituto. Attualmente è composto dal Presidente della Banca, dall’Amministratore Delegato/Direttore Generale, e dai Responsabili della Direzione Amministrazione, del Servizio Finanza, e del Risk Management. Le determinazioni consultive assunte riguardano, fra l’altro, i più opportuni investimenti e disinvestimenti delle risorse aziendali in valori mobiliari, in operazioni di tesoreria ed in valute e strumenti derivati. Il Comitato Finanza si riunisce con periodicità almeno mensile.

Il Comitato Finanza, nell’ambito della gestione della liquidità ha come scopo quello di:• proporre il sistema di misurazione e di limiti del rischio di liquidità operativa (breve termine) e

strutturale (medio/lungo termine) della Banca in conformità al RAF;• proporre il sistema di early warning, per il monitoraggio del rischio di liquidità;• monitorare il livello di rischio di liquidità e la sua evoluzione nel tempo;• monitorare il livello di leva finanziaria e la sua evoluzione nel tempo;• proporre azioni correttive nel caso di superamenti di limiti o di evoluzione sfavorevole degli

indicatori di early warning;• valutare il Funding Plan annuale nell’ambito della predisposizione del budget;• proporre il Contingency Funding Plan;• esprimere un parere tecnico sulle proposte di adeguamento dei processi operativi e della

normativa disciplinante il rischio di liquidità;• fornire un parere tecnico sulle iniziative/attività con impatto rilevante sullo stato della liquidità;• assistere la Direzione Generale in merito alla definizione del prezzo di trasferimento dei fondi

tra le varie aree interne della Banca;• cooperare con PKB Privatbank, controlante di Cassa Lombarda, al fine di disporre di sistemi

coerenti di misurazione e di limiti del rischio di liquidità operativa (breve termine) e strutturale (medio/lungo termine).

L’Alta Direzione (e in particolare la Direzione Crediti, la Direzione Private Banking e il Servizio Finanza) è responsabile di dare applicazione alle policy stabilite e di rispettare i limiti prefissati avendo particolare cura di garantire la diversificazione e la stabilità delle risorse disponibili, tenendo

168

in considerazione anche l’evoluzione dei mercati e possibili situazioni di stress. Inoltre, deve valutare i legami fra il rischio di liquidità e quelli di credito, di mercato, operativi e reputazionali, nonché gli impatti, anche potenziali, che potrebbero portare significativi cambiamenti interni o esterni alla Banca.

169

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarieValuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 208.766 3.112 5.247 9.520 16.632 10.957 29.179 306.197 208.274 8.210A.1. Titoli di Stato 36 95 202 771 50.000 99.000A.2. Altri titoli di debito 16 1.709 4.759 3.632 3.352 4.333 15.962 118.699 28.565A.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 208.750 1.403 452 5.888 13.185 6.421 12.446 137.498 80.709 8.210

- Banche 6.855 8.210- Clientela 201.895 1.403 452 5.888 13.185 6.421 12.446 137.498 80.709

Passività per cassa 781.366 141.130B.1. Depositi e conti correnti 780.911 11.130

- Banche 281- Clientela 780.630 11.130

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passività 456 130.000Operazioni “fuori bilancio” 3.620 3.205 3.634C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 3.620 3.205 3.634

- posizioni lunghe 1.609 842 1.817- posizioni corte 2.011 2.363 1.817

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

170

Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 249 7 676 17 44 71 168 19.378A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debito 7 17 44 71 168 19.378A.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 249 676

- Banche 202- Clientela 47 676

Passività per cassa 10.815 3.903 6.273B.1. Depositi e conti correnti 10.815 3.903 6.273

- Banche 3.903 6.273- Clientela 10.815

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 918 830C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 918 830

- posizioni lunghe 326 830- posizioni corte 592

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

171

Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 54A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 54

- Banche 54- Clientela

Passività per cassa 838B.1. Depositi e conti correnti 838

- Banche- Clientela 838

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 2.473 1.513 3.632C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 2.473 1.513 3.632

- posizioni lunghe 1.594 791 1.816- posizioni corte 879 722 1.816

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

172

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 42A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 42

- Banche 42- Clientela

Passività per cassa 765B.1. Depositi e conti correnti 765

- Banche- Clientela 765

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 25 730C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 25 730

- posizioni lunghe 12 730- posizioni corte 13

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

173

Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA (NUOVO)

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 119A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 119

- Banche 119- Clientela

Passività per cassaB.1. Depositi e conti correnti

- Banche- Clientela

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 119C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 119

- posizioni lunghe- posizioni corte 119

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

174

Valuta di denominazione (222) NUOVO PESO MESSICO

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 19A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 19

- Banche 19- Clientela

Passività per cassaB.1. Depositi e conti correnti

- Banche- Clientela

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 79C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 79

- posizioni lunghe 30- posizioni corte 49

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

175

Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 35A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 35

- Banche 35- Clientela

Passività per cassa 9B.1. Depositi e conti correnti 9

- Banche- Clientela 9

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 118C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 118

- posizioni lunghe 49- posizioni corte 69

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

176

Sezione 4 Rischi operativi

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativoIl rischio operativo è il rischio di subire perdite economiche derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo la normativa include anche il rischio legale mentre sono esclusi quello strategico e di reputazione.La Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Disposizioni di vigilanza per le banche”, individua le tipologie di eventi di perdita correlate ai rischi operativi. La tabella seguente definisce le categorie di eventi che possono generare rischi operativi e la relativa definizione:

CATEGORIA DI EVENTI DEFINIZIONEFrode interna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o elusione di leggi, regolamenti

o direttive aziendali, ad esclusione degli episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie, in cui sia coinvolta almeno una risorsa interna dell’ente

Frode esterna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione/elusione di leggi da parte di terzi.

Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

Perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie.

Clientela, prodotti e pratiche professionali

Perdite derivanti da inadempienze, involontarie o per negligenza, relative a obblighi professionali verso clienti specifici (inclusi i requisiti di affidabilità e di adeguatezza), ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto.

Danni a beni materiali Perdite dovute a danneggiamento o a distruzione di beni materiali per catastrofi naturali o altri eventi.

Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi

Perdite dovute ad interruzioni dell’operatività o a disfunzioni dei sistemi.

Esecuzione, consegna e gestione dei processi

Perdite dovute a carenze nel trattamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali e fornitori.

Nella categoria “Interruzione dell’operatività e disfunzione dei sistemi” è compreso il rischio informatico, cioè il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all’utilizzo di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).L’esposizione ai rischi operativi è strettamente connessa alla tipologia e ai volumi delle attività poste in essere nonché alle relative modalità di svolgimento assunte dalla Banca, pertanto impatta tutte le unità organizzative.L’attività complessiva della Banca è piuttosto articolata e comprende numerosi servizi particolarmente esposti a tali rischi che richiedono il supporto di specifiche procedure e l’utilizzo di sistemi informatici che dipendono dalla Direzione Operativa. Questa collabora con tutte le unità organizzative nel supporto alle varie fasi operative e procedurali della gestione del rischio operativo. Oltre alla redazione dei processi operativi è parte attiva nella rilevazione di eventuali criticità e nell’aggiornamento delle procedure informatiche utilizzate. Il responsabile della Direzione Operativa è responsabile del Business Continuity Management (BCM) e, pertanto, assume la responsabilità operativa di eventuali eventi critici ed è delegato dal datore di lavoro ad assumere la carica di responsabile della sicurezza.

La Direzione Operativa copre anche la Funzione di Sicurezza Informatica, che è responsabile della valutazione del rischio informatico all’interno del perimetro complessivo dei servizi informatici a supporto dei processi o della clientela; in tale contesto valuta e definisce la propensione al rischio informatico. Nella gestione della valutazione del processo di rischio informatico la Funzione associa i processi operativi della Banca con le modalità di rappresentazione del rischio offerte

177

sia dall’outsourcer, per la componente applicativa esternalizzata, sia elaborate al suo interno, per la componente sviluppata dall’Area Gestione Sistemi Tecnologici e dall’Area Gestione Sistemi Applicativi. È compresa anche la gestione del rischio derivante dalle applicazioni locali di informatica di utente sviluppate direttamente dalle unità operative della Banca.

L’analisi del rischio informatico è gestita, nell’ambito della Funzione di Sicurezza Informatica, dal Referente del Rischio Informatico, identificato nel Responsabile del Servizio Organizzazione, che nel processo di valutazione si avvale della collaborazione dell’Area Gestione Sistemi Tecnologici e dell’Area Sistemi Applicativi (il cui responsabile è il referente delle attività esternalizzate), delle strutture di business e del Risk Management. In tale ambito la normativa interna della Banca è riferibile alla “Policy sul Rischio Informatico”, alla “Policy Generale di Sicurezza delle Informazioni”, alla “Procedura di Gestione dei Cambiamenti delle Applicazioni e Risorse ICT” ed alla “Procedura di Gestione degli Incidenti di Sicurezza Informatica”.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha istituito:• un Comitato Rischi con funzioni consultive, la cui attività è volta allo sviluppo ed all’applicazione

di modelli per l’identificazione, la misurazione, il monitoraggio ed il controllo dei rischi; e• un Comitato di Crisi che, in caso di emergenza, assume responsabilità particolari con ampi

poteri decisionali per affrontare al meglio la crisi stessa.

Gli aspetti della gestione, controllo e attenuazione del rischio operativo sono disciplinati nella “Policy sul Rischio Operativo”, che definisce:• il modello di governance:• la propensione della Banca al rischio operativo;• la gestione del rischio operativo (mappatura dei processi aziendali, risk assessment, adesione

al DIPO, strumenti di monitoraggio, strumenti di attenuazione, business continuity plan);• il rischio informatico;• il rischio di non conformità;• il rischio reputazionale.

Il principale presidio della Banca al rischio operativo deriva da una dettagliata organizzazione del governo societario mediante regolamenti e policy che raggiunge il livello minimo nella mappatura di tutte le procedure operative. La Banca, inoltre, dispone di una completa mappatura di dettaglio dei processi organizzativi utilizzando una procedura informatica dedicata (ARIS) con relativa pubblicazione degli elaborati nella intranet aziendale. È funzionale sia per il sistema dei controlli interni che per l’attività di self assessment condotta ai fini del processo ICAAP “Internal Capital Adequacy Assessment Process”. In tale ambito, annualmente, viene svolta un’accurata autovalutazione rivolta a quantificare non solo il livello di rischio assunto e l’adeguatezza dei sistemi di gestione e controllo posti in essere, ma anche la percezione della probabilità di accadimento di eventi negativi ed il loro potenziale impatto.

La Banca, inoltre, nel definire le proprie procedure operative e di controllo, ha sempre tenuto presente l’esigenza di minimizzare i rischi legati a frodi e infedeltà dei dipendenti. Le politiche di gestione del personale tendono, pertanto, ad evitare potenziali conflitti tra fini individuali e interessi della Banca. Vengono, inoltre, adottate adeguate misure interne atte ad evitare ogni coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti di riciclaggio. E’, infatti, in uso un sistema gestionale volto ad individuare quelle relazioni bancarie che potrebbero comportare rischi giuridici e reputazionali superiori, nell’ambito della normativa contro il riciclaggio dei capitali. Elaborando i valori corrispondenti a diversi fattori di rischio, ogni relazione è stata inserita in una categoria di merito. I rapporti potenzialmente a maggiore rischio sono gestiti da un’apposita procedura informatica che ne impedisce l’operatività senza adeguato controllo da parte della Compliance. L’installazione del programma “World Check” per uno screening periodico automatico completa il progetto nato nell’ambito della sorveglianza consolidata di Gruppo. In tale ambito, nel 2016

178

è stato inoltre elaborato un piano di interventi programmati dalla Funzione Antiriciclaggio per la sostanziale mitigazione del rischio di riciclaggio, attraverso il rafforzamento delle misure di controllo ex ante ed ex post. Il piano, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 febbraio 2016, è stato implementato nel corso del 2016 ed è attualmente applicato nel continuo. Poiché la componente fiduciaria insita nel rapporto con la clientela è fondamentale per la principale attività rivolta al Private Banking, è sempre stata posta molta attenzione a prevenire eventuali inefficienze nelle prassi operative che possano pregiudicarla. A tale fine la Banca ha:• sviluppato una cultura aziendale improntata all’assistenza al cliente, nel pieno rispetto della

normativa;• predisposto una completa manualistica interna disponibile in intranet aziendale riguardante

tutte le attività svolte ed i servizi prestati, supportata dalla mappatura dei processi e dei rischi aziendali;

• aderito al “Codice di comportamento del settore bancario e finanziario” predisposto dall’Associazione Bancaria Italiana;

• aderito all’ “Accordo per la costituzione dell’Ufficio reclami della clientela e dell’Ombudsman bancario”;

• predisposto un sistema di monitoraggio a distanza dell’attività della rete di Promotori Finanziari/Private Banker impostato su di una serie di indicatori di anomalia del tipo indicato da Assoreti;

• predisposto e costantemente aggiornato il “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo” sulla responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs n. 231 dell’8 giugno 2001 ed adottato il “Codice Etico”;

• definito il “Piano di Continuità Operativa” in tema di disaster recovery” e business continuity e, per situazioni operative di particolare gravità che potrebbero coinvolgere la Banca, istituizione da parte del Consiglio di Amministrazione del Comitato di Crisi;

• dato applicazione alla normativa riguardante il market abuse sia con interventi organizzativi interni atti a prevenire l’insorgere di comportamenti potenzialmente scorretti, sia predisponendo strumenti di monitoraggio dell’attività della clientela. Per il supporto degli obblighi di segnalazione a Consob, la Banca si è dotata di idonee procedure informatiche in grado di far emergere eventuali tentativi di manipolazione dei mercati, nonché l’indebito utilizzo di informazioni privilegiate;

• recepito la direttiva “MiFID” dando attuazione alle attività ad essa collegate in tema di classificazione e profilazione della clientela, introduzione del servizio di consulenza, introduzione dei controlli di adeguatezza e appropriatezza, revisione della contrattualistica e definizione delle policy aziendali;

• disciplinato la selezione e distribuzione, alla clientela retail e professionale, di prodotti finanziari complessi;

• dato adeguata informativa alla clientela sui rischi relativi agli strumenti finanziari interessati dalla nuova disciplina della Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD);

• adottato il “Regolamento in materia di Antiriciclaggio e Antiterrorismo” in ottemperanza al Provvedimento della Banca d’Italia del 10 marzo 2011 ed una procedura operativa, supportata da funzioni informatiche specifiche, che evidenzia i controlli in capo alle strutture della Banca ed alla Funzione Compliance dotata di uno specifico “manuale dei controlli”. Particolare attenzione è data alla diffusa formazione dei dipendenti;

• adottato uno specifico regolamento delle operazioni con soggetti collegati ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) che prevede misure organizzative volte a ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse interni ed un registro informatizzato dei soggetti collegati.

Per il calcolo del requisito patrimoniale la Banca ha scelto di utilizzare il “metodo Base” (BIA – Basic Indicator Approach) anche se, essendo aderente DIPO dal suo avvio, sono state adottate prassi di rilevazione e gestione dei rischi operativi in linea con sistemi più evoluti. Dal 2002 la Banca, infatti,

179

ha aderito al progetto DIPO (Database Italiano delle Perdite Operative), iniziativa interbancaria, avviata in seno all’ABI. L’associazione si propone, in conformità alle deliberazioni degli Organi dell’ABI ed ai principi in materia stabiliti dal “Nuovo Accordo sul Capitale” (Comitato di Basilea), la raccolta e l’analisi di dati sulle perdite operative subite dagli intermediari ad essa aderenti, segnalate dagli aderenti medesimi ed elaborate e comunicate secondo modalità stabilite.

L’associazione, in conformità alle deliberazioni dei propri Organi provvede a:• raccogliere dati sulle perdite operative subite dagli associati su alcune variabili caratteristiche

degli intermediari e delle loro business line;• analizzare tali dati al fine di fornire dei flussi di ritorno che permettano agli associati di migliorare

le proprie stime sul fenomeno delle perdite operative a livello aziendale, di ottenere delle stime sull’insieme degli associati medesimi e di effettuare delle analisi di posizionamento;

• effettuare altresì studi ed approfondimenti sulle soluzioni organizzative e sulle metodologie di misurazione e di gestione del rischio operativo;

• organizzare conferenze, seminari, giornate, viaggi di studio, incontri e qualsiasi altro evento che contribuisca al raggiungimento dei fini dell’associazione;

• partecipare e collaborare a tutte quelle attività utili allo sviluppo della funzione dell’Operational Risk Management.

Conformemente la Banca si è impegnata a:• individuare nel Risk Management la responsabilità del processo di alimentazione e validazione

dei dati per DIPO;• formalizzare un processo di raccolta delle perdite;• segnalare e aggiornare i dati relativi alle perdite, agli Exposure Indicators (EI) e alle Business

Line (BL) attivate e oggetto di segnalazione;• intraprendere ogni azione utile a garantire la qualità, completezza e tempestività delle

informazioni sulle perdite operative;• rispondere con la massima tempestività alle richieste di verifica delle segnalazioni di anomalie

ricevute dall’ABI medesima;• installare i programmi e le procedure informatiche relative all’iniziativa DIPO messe a

disposizione dall’ABI nell’ambito dell’Osservatorio.

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Rischi operativi anni 2002 - 2016

TIPOLOGIA DI EVENTO

Eventi Registrati

N. EVENTI

MASSIMO SINGOLO EVENTO

AMMONTARE PERDITE

RECUPERI ASSICURATIVI O COMPENSI

1 Frode interna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni/aggiramenti di leggi, regolamenti o direttive aziendali – ad esclusione degli episodi di discriminazione o mancata applicazione di condizioni paritarie – che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca

4 6.011.596 6.154.996 3.428.753

2 Frode esterna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni di leggi da parte di terzi 15 138.060 490.797 357.292

3 Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

Perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o mancata applicazione di condizioni paritarie

3 49.079 123.619 -

4 Clientela, prodotti e prassi professionali

Perdite derivanti da inadempienze, involontarie o per negligenza, relative a obblighi professionali verso clienti specifici (inclusi i requisiti fiduciari e di adeguatezza del cliente), ovvero dalla natura o dalla caratteristica del prodotto

15 491.704 740.138 304.550

5 Danni da eventi esterni

Perdite dovute a danneggiamento o distruzione di beni materiali per catastrofi naturali o altri eventi

5 89.598 97.094 76.523

6 Interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi

Perdite dovute a interruzioni dell’operatività o a disfunzioni dei sistemi informatici 21 24.374 82.691 28.924

7 Esecuzione, consegna e gestione dei processi

Perdite dovute a carenze nel trattamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché alle relazioni con controparti commerciali e venditori

260 510.000 1.822.772 535.915

Totale 323 6.011.596 9.512.106 4.731.957

181

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell’impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell’impresa è definito dai principi contabili internazionali come “ciò che resta delle attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività”. Il patrimonio è costituito dai mezzi apportati dalla proprietà e da quelli generati dall’impresa.La Banca pone particolare attenzione all’adeguatezza dei propri mezzi aziendali in rapporto alle prospettive di sviluppo. Nel corso del 2005 la Banca ha rafforzato il proprio patrimonio, come previsto dalla normativa, effettuando la rivalutazione degli immobili di proprietà.Inoltre, l’Assemblea degli Azionisti del 19/12/2007 ha deliberato un aumento di capitale di 3 milioni di euro con sovrapprezzo di emissione di 7,050 milioni di euro e ha dato delega al Consiglio di Amministrazione per ulteriore aumento di capitale per complessivi 15 milioni di euro con sovrapprezzo di emissione per complessivi 35,250 milioni di euro. Sono stati deliberati quindi i seguenti importi:

Anno 2007 - Assemblea degli Azionisti del 19/12/2007 Capitale 3 milioni Sovrapprezzo di emissione

7,050 milioni

Anno 2009 -Consiglio di Amministrazione del 27/11/2009 Capitale 4,5 milioni Sovrapprezzo di emissione

10,575 milioni

Anno 2011 -Consiglio di Amministrazione del Capitale 4,5 milioni Sovrapprezzo di emissione

10,575 milioni

La Banca non ha mai corrisposto dividendi a partire dall’esercizio 2006.

Nel determinare il patrimonio si utilizzano i criteri dettati dalle disposizioni della Banca d’Italia per il calcolo dei mezzi propri.

182

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione(importi all’ euro)Voci/Valori 31/12/2016 31/12/20151. Capitale 18.000.000 18.000.0002. Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.9373. Riserve 21.232.275 19.224.13

- di utili 20.984.684 18.976.539a) legale 1.858.255 1.757.848b) statutariac) azioni propried) altre 19.126.429 17.218.691

- altre 247.591 247.5914. Strumenti di capitale5. (Azioni proprie)6. Riserve da valutazione: (743.484) (348.413)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (568.919) (286.064)- Attività materiali- Attività immateriali- Copertura di investimenti esteri- Copertura dei flussi finanziari- Differenze di cambio- Attività non correnti in via di dismissione- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (174.565) (62.349)- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto- Leggi speciali di rivalutazione- Differenze di cambio

7. Utile (perdita) d’esercizio 2.579.892 2.008.145Totale 89.288.620 87.103.799

Ai sensi dell’Art. 2427, comma 1, n. 7-bis, del codice civile, di seguito si riporta il prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e di distribuibilità.

(importi all’euro)

Importo Possibilità di utilizzo

Quota disponibile

Riepilogo degli utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi

per perdite per altre ragioniCapitale 18.000.000Riserva legale 1.858.255 B 1.858.255Riserva straordinaria 5.858.364 A, B, C 5.858.364Riservasovrapprezzo azioni 48.219.937 A, B, C 48.219.937Riserva da valutazione IAS – attivi AFS (568.919)Riserva da valutazione IAS – TFR (174.565)Riserve IAS – alter FTA 247.591 A, B, C 247.591Avanzo utili esercizi precedenti 13.268.065 A, B 13.268.065Totale 86.708.728 69.452.212Quota non distribuibile (1) (1.489.068)Residuo quota distribuibile 67.963.144 Legenda: A: per aumento di capital; B: per copertura perdite; C: per distribuzione ai Soci.(1) Dato della quota a copertura dei costi pluriennali non ancora ammortizzat, ex Art. 2425, n. 5 del Codice Civile.

183

In passato, tra le quote non distribuibili, figurava anche l’ammontare destinato alla ricostituzione della riserva patrimoniale da rivalutazione monetaria degli immobili, costituita nel 2005, non affrancata, e successivamente utilizzata a copertura delle perdite d’esercizio. Il 23 novembre 2016, l’Assemblea costituita in sede straordinaria ha deciso per la riduzione a titolo definitivo di tale riserva, rendendo così disponibile la quota di patrimonio precedentemente legata alla sua reintegrazione.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizioneAttività/Valori

2016 2015Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito (569) (286)2. Titoli di capitale3. Quote di O.I.C.R.4. FinanziamentiTotale (569) (286)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Causali/Categorie Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti1. Esistenze iniziali (286) 0 0 02. Variazioni positive 878

2.1. Incrementi di fair value 5612.2. Rigiro a conto economico di riserve negative 317

da deterioramentoda realizzo 317

2.3. Altre variazioni3. Variazioni negative (1.139) (22) 0 0

3.1. Riduzioni di fair value (936) (22)3.2. Rettifiche da deterioramento

3.3. Rigiro a conto economico di riservenegative: da realizzo (203)

3.4. Altre variazioni4. Rimanenza finali (547) (22) 0 0

184

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

2.1 Fondi propri

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le disposizioni di vigilanza prudenziale dettate dal nuovo schema di regolamentazione internazionale cosiddetto “Basilea 3” sono state introdotte nell’Unione Europea con il Regolamento (UE) 26.06.2013 n. 575 (Capital Requirements Regulation – CRR) e con la Direttiva (UE) 26.06.2013 n. 36 (Capital Requirements Directive - CRD IV).

L’insieme del Regolamento CRR, della Direttiva CRD IV e delle norme tecniche dell’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority - EBA) configurano il cosiddetto “Single Rulebook”, ossia la disciplina unica e di armonizzazione delle normative prudenziali degli Stati membri dell’UE che è entrata in vigore dal 1° gennaio 2014.In particolare il Regolamento CRR detta le norme in materia di fondi propri (ex patrimonio di vigilanza), requisiti patrimoniali sui rischi, grandi esposizioni, leva finanziaria ed informativa al pubblico.

Il 17 dicembre 2013 Banca d’Italia ha emanato due nuove circolari: la n. 285 “Disposizioni di vigilanza per le banche”, con la quale sono state esercitate le opzioni nazionali previste dalla CRR e recepite le disposizioni della CRD IV, e la n. 286 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società d’intermediazione mobiliare”, con cui sono stati definiti gli schemi segnaletici.

È stato inoltre stabilito un regime transitorio che porterà all’introduzione graduale della nuova disciplina sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali lungo un periodo di 4 anni (2014-2017).

La normativa stabilisce che i Fondi Propri sono dati dalla somma dal capitale di classe 1 (Tier1) e dal capitale di classe 2 (Tier2). A sua volta il capitale di classe 1 è composto dalla somma del capitale primario di classe 1 (CET1) e dal capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1). I coefficienti patrimoniali minimi richiesti dalla normativa sono del 4,5% per il CET1, del 6,0% per l’AT1 e dell’8% per i fondi propri.

Inoltre, la direttiva CRD IV ha introdotto il concetto di buffer di capitale inteso come capitale aggiuntivo rispetto ai requisiti patrimoniali minimi. In particolare la “Riserva di conservazione del capitale” (Art. 129 e Art. 160 della CRD IV) è entrata in vigore dal 1° gennaio 2014. Questa riserva ha lo scopo di costituire adeguate risorse patrimoniali di capitale primario di classe 1 in eccesso rispetto ai requisiti minimi a cui poter attingere nella fasi di “tensione” dei mercati. Questa riserva corrisponde al 2,5% aggiuntivo sull’esposizione ai rischi.

Con il recepimento in Italia della Direttiva CRD IV e in conformità con quanto previsto dall’Autorità Bancaria Europea, la Banca d’Italia, a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP), può richiedere un capitale aggiuntivo rispetto ai minimi, a fronte della rischiosità complessiva di ogni istituto. Nell’esercizio di tale potestà, Banca d’Italia ha ufficialmente comunicato, il 17 dicembre 2015, i requisiti patrimoniali che Cassa Lombarda è tenuta a rispettare per l’esercizio 2016, declinandoli come segue:• coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7%;• coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 9,4%;• coefficiente di capitale totale (Total Capital Ratio) pari al 12,5%.

185

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1)La Banca presenta un Capitale Primario di Classe 1 composto dal capitale versato, dai sovrapprezzi di emissione e dalle riserve di utili portati a nuovo, da cui vengono opportunamente dedotte le riserve di valutazione IAS, sui titoli AFS e sulla maturazione attuariale del TFR, e il valore delle attività immateriali.

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1)La Banca non presenta componenti classificabili in questa categoria di capitale.

3. Capitale di classe 2 ( Tier2 - T2)La Banca non presenta componenti classificabili in questa categoria di capitale.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

2016 2015

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 89.289 87.104

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie (568) (286)B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (91)C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 89.198 87.104D. Elementi da dedurre dal CET1 (414) (380)E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) 534 101F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E) 89.318 86.825

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorieH. Elementi da dedurre dall’AT1I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-)L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I)

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorieN. Elementi da dedurre dal T2O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-)P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O)Q. Totale fondi propri (F + L + P) 89.318 86.825

I dati includono l’utile riportato in bilancio mentre, per la segnalazione di vigilanza in scadenza l’11 febbraio 2017, il risultato d’esercizio, non ancora approvato e certificato, era stato omesso e, conseguentemente, il totale dei fondi propri si attestava a euro 86,82 milioni.

186

2.2 Adeguatezza patrimoniale

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca pone la massima attenzione all’adeguatezza dei coefficienti patrimoniali correlati ai mezzi propri, in prospettiva di uno sviluppo della propria attività.L’effetto di tale monitoraggio è evidenziato dal coefficiente di solvibilità, pari al 17,12%, che è superiore al minimo richiesto (12,45%) dalla normativa di vigilanza e dalle prescrizioni aggiuntive di Banca d’Italia. Tale coefficiente esprime il rapporto tra i mezzi propri ed il complesso di tutte le attività aziendali ponderate in relazione alla percentuale di rischio propria di ciascuna di esse.

La copertura patrimoniale richiesta al 31 dicembre 2016, comprensiva dei rischi di mercato, dei rischi operativi e dei rischi di credito è di 41,75 milioni di euro, l’eccedenza patrimoniale risulta quindi pari a 47,57 milioni di euro.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/ValoriImporti non ponderati Importi ponderati/ requisiti

2016 2015 2016 2015A. ATTIVITÀ DI RISCHIO 985.975 899.401 420.441 457.163

A.1 Rischio di credito e di controparte 985.975 899.401 420.441 457.1631. Metodologia standardizzata 985.975 899.401 420.441 457.1632. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base2.2 Avanzata

3. CartolarizzazioniB. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 33.635 36.573B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del creditoB.3 Rischio di regolamentoB.4 Rischi di mercato 1.658 991

1. Metodologia standard 1.658 9912. Modelli interni3. Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo 6.452 6.2481. Metodo base 6.452 6.2482. Metodo standardizzato3. Metodo avanzato

B.6 Altri elementi del calcoloB.7 Totale requisiti prudenziali 41.745 43.812

C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZAC.1 Attività di rischio ponderate 521.817 547.651C.2 Capitale primario di classe 1 /Attività di rischio ponderate

(CET1 capital ratio)17,12% 15,85%

C.3 Capitale di classe 1 /Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)

17,12% 15,85%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

17,12% 15,85%

187

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l’esercizio

La Banca, nell’esercizio, non ha effettuato operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio

La Banca, dopo la chiusura dell’esercizio, non ha effettuato operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda.

188

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei dirigenti

Forma di retribuzione 2015Benefici a breve termine 1.412Benefici successivi al rapporto di lavoroAltri benefici a lungo termineIndennità per la cessazione del rapporto di lavoroPagamenti in azioniAltri compensiTotale remunerazioni corrisposte a dirigenti con responsabilità strategiche ed agli amministratori 1.412

I benefici a breve termine includono il compenso degli Amministratori, dei Sindaci e la retribuzione annua lorda del Direttore Generale.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Rapporti con imprese del gruppo Attività Passività Garanziee impegni Proventi Oneri

Imprese controllantiAuriga SAPKB Privatbank SA 62 10.229 8 80Imprese sottoposte al controllo diretto o indiretto delle imprese controllantiPKB Servizi Fiduciari S.p.A. 222 37 49Altre collegateAnthilia Capital Partners SpA 559 1.361 244 135 5Lombarda & Associati Srl 88 9

A seguito delle ottenute autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, al 31 dicembre 2016 Cassa Lombarda risulta direttamente controllata dalla Banca di diritto svizzero PKB Privatbank SA, con sede in Lugano, via Balestra 1, che detiene il 99,565% del capitale e, in via indiretta, dalla holding lussemburgese Auriga SA, con sede legale nella Città del Lussemburgo, n. 2 di Rue de L’Eau L-1149, a cui fa capo la quota totalitaria del capitale della stessa PKB Privatbank SA.

Nel corso dell’anno, non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali né infragruppo né con parti correlate né con terzi.

Nell’esercizio sono state realizzate operazioni con parti correlate di carattere ordinario come definite dalla normativa Consob. Tali operazioni, che sono state poste in essere sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle convenzioni di legge e delle procedure interne allo scopo previste, sono state regolate a condizioni di mercato.

Cassa Lombarda, alla data del 31 dicembre 2016 ha in essere, oltre a quelle sopra riportate, crediti per cassa con soggetti ex Art.136 TUB per l’importo complessivo di euro 770 mila.

189

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

La Banca non ha in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.

190

PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

La Banca non è tenuta a dare tale informativa.

191

Altre informazioni

Informazioni ai sensi dell’Art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob n. 11971

Il seguente prospetto, redatto ai sensi dell’Art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, evidenzia i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2016 per i servizi di revisione e per quelli diversi dalla revisione, resi dalla stessa Società di revisione incaricata e da entità appartenenti alla sua rete. Gli importi sono comprensivi di IVA e spese.

Tipologia di servizi EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young)Revisione contabile 161Servizi di attestazione 22Servizi di consulenza fiscaleAltri servizi 47

periziebilancio socialealtro 47

230

192

INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO (COUNTRY-BY-COUNTRY REPORTING)

Nel corso dell’esercizio 2016, Cassa Lombarda non aveva insediamenti stabili in altri Stati Membri dell’Unione Europea né in Stati Terzi. La sua attività e i dati che ad essa si riferiscono, come riportati nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016, fanno quindi esclusivo riferimento al business italiano.

Nello specifico, per l’esercizio 2016 e con riferimento all’Italia, si precisa quanto ai successivi punti a), b), c), d), e), f) in conformità al dettato della Circolare n. 285/2013 di Banca d’Italia, Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2, allegato A.

a) Cassa Lombarda S.p.A. ha esercitato, con tale denominazione, le seguenti attività (rif. art 317, tab. 2, Regolamento UE n° 575/2013);

Negoziazioni e vendite Negoziazione per conto proprioRicezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziariEsecuzione di ordini per conto dei clientiCollocamento di strumenti finanziari

Intermediazione al dettaglio (Attività con persone fisiche o con PMI che soddisfano i criteri di cui all’articolo 123 per la classe delle esposizioni al dettaglio)

Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziariEsecuzione di ordini per conto dei clientiCollocamento di strumenti finanziari

Servizi bancari a carattere commerciale Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabiliOperazioni di prestitoRilascio di garanzie e di impegni di firma

Servizi bancari al dettaglio(Attività con persone fisiche o con PMI che soddisfano i criteri di cui all’articolo 123 per la classe delle esposizioni al dettaglio)

Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabiliOperazioni di prestitoRilascio di garanzie e di impegni di firma

Pagamenti e regolamenti Servizi di pagamentoEmissione e gestione di mezzi di pagamento

Gestioni patrimoniali Gestione di portafogli

b) ha registrato un fatturato complessivo, inteso come margine d’intermediazione, pari a euro 42.534.434;

c) ha mediamente impiegato un numero di dipendenti, calcolato su base equivalente di tempo pieno (c.d. “full time equivalent”) pari a 213;

d) ha riportato un utile prima delle imposte per euro 3.961.176;

e) ha rilevato imposte sull’utile per euro (1.381.283);

f) non ha ricevuto alcuna sorta di contributo o sovvenzionamento pubblico.

Informazioni più complete, in conformità a quanto richiesto dalla normativa vigente, sono rintracciabili sul sito web della Banca, all’indirizzo: http://www.cassalombarda.it/.

193

ESTRATTO DELL’ULTIMO BILANCIO APPROVATO DELLA CONTROLLANTE

In conformità alle richieste di cui agli Artt. 2496 e segg. del Codice Civile, inerenti i soggetti sottoposti a direzione e coordinamento, si riporta l’estratto dell’ultimo bilancio d’esercizio approvato dalla controllante PKB Privatbank SA, relativo all’anno 2015, redatto in conformità ai Principi Contabili svizzeri ed espresso con il Franco Svizzero quale valuta di conto.

194

Attivi Importi in CHF 2015 2014

Liquidità 1.091.892.685,61 1.002.470.629,65

Crediti nei confronti di banche 312.219.252,00 375.282.195,17

Crediti nei confronti della clientela 605.516.672,00 696.648.506,06

Crediti ipotecari 759.691.830,48 637.836.268,94

Attività di negoziazione 1.027.726,20 13.697.724,14

Valori di sostituzione positivi di strumenti finanziari derivati 32.328.498,86 44.665.118,16

Immobilizzazioni finanziarie 192.497.610,53 147.845.694,62

Ratei e risconti 9.050.094,00 6.795.635,96

Partecipazioni 69.059.743,80 94.241.222,92

Immobilizzazioni materiali 32.028.089,63 34.259.431,65

Valori immateriali 8.949.095,47 8.400.000,00

Altri attivi 16.217.847,92 27.913.541,79

Totale attivi 3.130.479.146,50 3.090.055.969,06

BILANCIO

195

Attivi Importi in CHF 2015 2014

Impegni eventuali 36.821.944,73 76.880.157,98

Impegni irrevocabili 20.576.239,23 10.009.928,67

Impegni di pagamento e di versamento suppletivo 2.409.442,98 2.427.376,54

Passivi Importi in CHF 2015 2014

Impegni nei confronti di banche 299.547.588,13 286.064.585,63

Impegni risultanti da depositi della clientela 2.371.178.321,21 2.345.123.085,69

Valori di sostituzione negativi di strumenti finanziari derivati 38.807.949,69 40.204.795,44

Ratei e risconti 25.869.679,44 18.746.130,40

Altri passivi 15.711.315,13 25.337.322,99

Accantonamenti 28.663.026,73 36.469.331,00

Riserve per rischi bancari generali 48.350.000,00 46.350.000,00

Capitale sociale 16.000.000,00 16.000.000,00

Riserva legale da utili 41.000.000,00 41.000.000,00

Riserve facoltative da utili 214.000.000,00 212.000.000,00

Utile riportato 5.760.717,91 517.653,85

Utile d’esercizio 25.590.548,26 22.243.064,06

Totale Passivi 3.130.479.146,50 3.090.055.969,06

OPERAZIONI FUORI BILANCIO

196

Importi in CHF 2015 2014

Risultato da operazioni su interessiProventi da interessi e sconti 23.254.560,12 20.904.381,99Proventi da interessi e dividendi delle attività di negoziazione 231.681,45 220.865,29Proventi da interessi e dividendi da investimenti finanziari 1.721.835,61 1.625.316,40Oneri per interessi –3.449.686,04 –4.157.032,87Subtotale: risultato lordo da operazioni su interessi 21.758.391,14 18.593.530,81Variazioni di rettifiche di valore per rischi di perdita e perdite da operazioni su interessi –4.305.347,55 –2.005.653,63Subtotale: risultato netto da operazioni su interessi 17.453.043,59 16.587.877,18

Risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizioProventi da commissioni su operazioni di negoziazione titoli e d’investimento 71.327.495,04 87.250.978,11Proventi da commissioni su operazioni di credito 1.269.711,92 1.296.877,44Proventi da commissioni sulle altre prestazioni di servizio 10.819.457,52 11.126.390,41Oneri per commissioni –16.153.363,68 –19.299.843,60Subtotale: risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizio 67.263.300,80 80.374.402,36

Risultato da attività di negoziazione e dall’opzione fair value 13.150.285,78 13.353.728,62

Altri risultati ordinariRisultato da alienazioni di immobilizzazioni finanziarie 371.021,03 220.253,43Proventi da partecipazioni 13.438.869,54 5.067.300,00Risultato da immobili 788.077,06 830.799,79Altri proventi ordinari 91.793,71 86.896,03Altri oneri ordinari –185.656,87 –170.322,67Subtotale: altri risultati ordinari 14.504.104,47 6.034.926,58

Ricavi netti 112.370.734,64 116.350.934,74

Costi d’esercizioCosti per il personale –57.348.881,27 –56.720.203,28Altri costi d’esercizio –16.496.019,00 –17.026.360,75Subtotale: costi d’esercizio –73.844.900,27 –73.746.564,03Rettifiche di valore su partecipazioni nonché ammortamenti su immobilizzazioni materiali e valori immateriali –11.251.755,66 –11.452.707,65

Variazioni di accantonamenti e altre rettifiche di valore nonché perdite –1.715.233,18 –6.107.289,94Risultato d’esercizio 25.558.845,53 25.044.373,12

Ricavi straordinari 7.796.201,62 2.284.617,18Costi straordinari –1.911.498,89 –152.926,24Variazione di riserve per rischi bancari generali –2.000.000,00 0,00Imposte –3.853.000,00 –4.933.000,00

Utile d’esercizio 25.590.548,26 22.243.064,06

CONTO ECONOMICO

197

Proposta del Consiglio di amministrazione Importi in CHF 2015 2014

Utile d’esercizio 25.590.548,26 22.243.064,06Utile riportato 5.760.717,91 517.653,85Utile di bilancio 31.351.266,17 22.760.717,91

Impiego dell’utile– Assegnazione a riserva legale da utili– Assegnazione a riserve facoltative da utili 2.000.000,00 2.000.000,00– Distribuzioni dall’utile di bilancio 15.000.000,00 15.000.000,00

Riporto a nuovo 14.351.266,17 5.760.717,91

Importi in CHF

CapitaleSociale

Riserve dacapitale

Riserve dautili

Riserveper rischibancarigenerali

Riserve daconver-sionedelle valuteestere

Riservefacolta-tiveda utilie utileriportato/ perditariportata

Propriequote dicapitale(vocenegativa)

Quoteminori-tarie

Risultatodel perio-do

Totale

Capitale proprio all’inizio dell’esercizio di riferimento

16.000 41.000 46.350 212.518 22.243 338.111

Dividendi e altre distribuzioni –15.000 –15.000

Altre assegnazioni alle / Altri prelievi dalle riserve per rischi bancari generali

2.000 2.000

Altre assegnazioni alle / Altri prelievi dalle altre riserve 7.243 –7.243

Utile del periodo 25.590 25.590

Capitale proprio alla fine del periodo di riferimento 16.000 41.000 48.350 219.761 25.590 350.701

IMPIEGO DELL’UTILE

PRESENTAZIONE DELLE VARIAZIONI DEL CAPITALE PROPRIO

198

RELAZIONI E DELIBERE

199167

200 168

201169

202 170

203171

204 172

205173

206 174

207175

175

208 176

209

DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI

L’Assemblea ordinaria degli Azionisti riunitasi in prima convocazione presso la sede di Milano in via Manzoni 12/14, il giorno 20 aprile 2017, sotto la presidenza del dott. Massimo Trabaldo Togna, all’unanimità ha approvato, conformemente a quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione:• la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione;• lo stato patrimoniale ed il conto economico al 31 dicembre 2016, con la nota integrativa e gli

allegati al Bilancio;e ha deliberato all’unanimità di destinare l’utile di esercizio, pari ad Euro 2.579.892,39.=, come segue:- “riserva legale” per Euro 128.994,62.=;- “a nuovo” per Euro 2.450.897,77.=.

L’Assemblea ha poi provveduto, tra l’altro, a:• nominare, previa determinazione in dieci del numero dei componenti del Consiglio di

Amministrazione, Amministratori i Signori: 1) dott. Massimo Arrighi; 2) dott.ssa Nevena Batchvarova Marsili; 3) avv. Francesco Bellini; 4) dott. Roberto Cravero; 5) sig. Edio Delcò; 6) prof.ssa Paola Musile Tanzi; 7) dott. Massimo Trabaldo Togna; 8) dott. Umberto Trabaldo Togna; 9) dott. Giovanni Vergani; 10) dott. Paolo Vistalli;

per un triennio e pertanto fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2019;• determinare il compenso globale annuo spettante agli Amministratori, ivi compresi quelli

investiti di particolari cariche ai sensi dell’Art. 2389, terzo comma, c.c. e dell’Art. 18 dello Statuto sociale;

• nominare quali componenti del Collegio Sindacale, che rimarranno in carica per un triennio e pertanto fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2019, i Signori: a) dott. Aldo Marco Maggi, Sindaco effettivo; b) dott. Diego Maroni, Sindaco effettivo; c) prof. Riccardo Perotta, Sindaco effettivo; d) dott. Luca Bertoli, Sindaco supplente; e) dott. Maurizio Napolitano, Sindaco supplente;

• nominare Presidente del Collegio Sindacale il prof. Riccardo Perotta;• determinare l’emolumento del Collegio Sindacale.

Milano, 20 aprile 2017

210

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE DEL 20 APRILE 2017

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi presso la sede di Milano in via Manzoni 12/14, il giorno 20 aprile 2017, ha deliberato le seguenti nomine, che resteranno attribuite fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il Bilancio al 31 dicembre 2017:

- Dott. Massimo Trabaldo Togna – Presidente del Consiglio di Amministrazione;- Avv. Francesco Bellini – Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione;- Dott. Paolo Vistalli – Amministratore Delegato;- Avv. Leonardo Rossi – Segretario del Consiglio di Amministrazione.

Milano, 20 aprile 2017

Via Manzoni, 12/14 - 20121 Milano - T. +39 0277991 - [email protected]