relazione annuale 1° gennaio 2014 - 10 dicembre 2014 · 2014 previa acquisizione del parere...
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RELAZIONE ANNUALE 1° Gennaio 2014 - 10 dicembre 2014
INDICE
1. Introduzione pag 1 2. Contesto pag 1 3. Organizzazione pag 2 3.1 La struttura Organizzativa e le risorse pag 2 3.2 Soggetti coinvolti pag 2
4. Atti e attività pag 3 4.1 Il Codice di Comportamento pag 3 4.2 Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014 – 2016 pag 3 4.3 Il Programma Triennale della Trasparenza e Integrità pag 4 4.4 Sezione “Amministrazione Trasparente” pag 5 4.5 Pubblicazione dei dati pag 7 4.6 Referenti per la Trasparenza pag 9 4.7 Accesso Civico pag 10
5. Rapporti istituzionali pag 11 5.1 Rapporti con ANAC pag 11 5.2 Rapporti con AVCP pag 12 5.3 Rapporti con OIV pag 13 5.4 Rapporti con Responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di altre Regioni
pag 13 6. Giornata della Trasparenza pag 14 7. Formazione pag 14 8. Rotazione del personale pag 15 9. Tutela del whistleblower pag 16 10. Regolamento sanzionatorio pag 17 11. Conflitto di interessi pag 17 12. Protocollo di legalità pag 18 13. Monitoraggio e vigilanza pag 18
Allegati: 2 Allegati_1 (Elenco documentazione contenuta del file pdf.) • Nota n. 187527 del 27/03/2014 – Rotazione degli incarichi. • Nota n. 219056 del 10/04/2014 – Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità. • Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità • Nota n. 323966 del 05/06/2014 – Monitoraggio sull’attuazione della Delibera 77/2013 – Rapporto sulla
trasparenza • SNA –ASAP Corso “prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione”. • Nota n. 127872 del 28/02/2014 – Attuazione delibera AVCP 26 del 22/05/2013.
Allegati_2_giornata_trasparenza (Elenco documentazione contenuta del file pdf.)
• Programma giornata per la trasparenza. • Brochure giornata trasparenza. • Slide interventi: Slide DEL BORRELLO; Slide MANETTI; Slide PIZZALEO; Slide SARCONE.
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RELAZIONE ANNUALE 1° Gennaio 2014 - 10 dicembre 2014
1. Introduzione
La presente Relazione è predisposta ai sensi dell’art. 1 comma 14 della Legge 6 novembre 2012 n. 190 in materia di “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.
Il comma 14 dell’art. 1 della legge de qua prevede che il dirigente individuato ai sensi del comma 7 dell’art. 1 della legge medesima, pubblichi nel sito web dell’amministrazione una relazione recante i risultati dell’attività svolta e la trasmetta all’organo di indirizzo politico dell’Amministrazione.
Questa Relazione offre un quadro delle attività svolte nel periodo 1° gennaio – 10 dicembre 2014.
La prima parte riguarda il contesto entro il quale si è operato.
La seconda parte è dedicata all’organizzazione con riferimento alle risorse e alla struttura operativa.
La terza richiama gli atti adottati e descrive l’attività svolta con riferimento alla prevenzione della corruzione, alla trasparenza e integrità con illustrazione degli esiti delle iniziative poste in essere.
L’ultima parte, infine, esprime una valutazione dei risultati raggiunti.
2. Il contesto
Con decorrenza 2 settembre 2013 alla Dr.ssa Giuditta Del Borrello è stato conferito l’incarico dell’Area Anticorruzione, Area collocata nell’ambito della Direzione Risorse Umane e Sistemi Informativi della Giunta Regionale.
Con successivo Decreto del Presidente della Giunta n. T00264 del 25 settembre 2013 la medesima è stata nominata Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Responsabile della Trasparenza della Giunta della Regione Lazio ai sensi della legge 6 novembre 2012, n.190.
Infatti, in linea con l’Intesa sottoscritta in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni in data 24 luglio 2013, considerata la peculiare situazione delle regioni, enti di rilevanza costituzionale, caratterizzati dalla compresenza di due diversi organi collegiali politici espressione della volontà popolare, la Giunta e il Consiglio, il primo titolare di poteri esecutivi e l’altro della funzione legislativa, tra i quali intercorre un rapporto dialettico, proprio in forza della spiccata autonomia che li caratterizza, viene giustificata la nomina di due diversi Responsabili sia per quanto concerne la Prevenzione della corruzione, sia per quanto riguarda la Trasparenza.
Coerentemente con quanto già previsto dalla circolare n. 1 del 2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica, al fine di assicurare il più efficace svolgimento della funzione è stata valutata la convenienza ad individuare dei “Referenti per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza“, Referenti che costituiscono punto di riferimento per la raccolta delle informazioni e le segnalazioni.
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Con la medesima Intesa si è stabilito che, in fase di prima applicazione, gli enti adottano sia il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) che il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) entro il 31 gennaio 2014, e contestualmente provvedono alla loro pubblicazione sul sito istituzionale con evidenza del nominativo del Responsabile della trasparenza e del Responsabile della prevenzione, che debbono essere comunque indicati anche all’interno dei Piani.
3.L’organizzazione
3.1 La struttura organizzativa e le risorse
La nomina della dr.ssa Giuditta Del Borrello è avvenuta a ridosso della scadenza del termine utile per il rispetto di importanti adempimenti per la Regione Lazio, pertanto si è deciso di lavorare contemporaneamente sul versante della trasparenza e della prevenzione della corruzione, indirizzando le risorse disponibili sull’attuazione del “minimum” previsto dalla legge . In questa prospettiva si è proceduto per steps progressivi avendo presenti da un lato gli obblighi di pubblicazione di cui al Decreto Legislativo n.33/2013, dando priorità a quanto richiesto dalla CiVIT (oggi ANAC) e dall’altro a quanto previsto dalla L.190/2012 e dal PNA.
In questa prospettiva è stato adottato, a conclusione della consultazione pubblica, con DGR n. 38/2014 il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 e il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità che, come previsto dall’art. 10, c. 2, del D. Lgs .n. 33/2013, ne costituisce una sezione.
Per supportare la Responsabile nel mese di ottobre 2013 è stato assegnato un funzionario regionale al quale si è aggiunto altro funzionario nel mese di novembre.
Nel mese di aprile, a seguito di avviso interno sono state attribuite una Alta Professionalità e una Posizione Organizzativa di II° Fascia.
Allo stato attuale l’organico dell’Area consta del Dirigente e di n. 3 Funzionari.
3.2 Soggetti coinvolti
Dovendo contemperare l’intento del legislatore di concentrare in un unico soggetto le iniziative e le responsabilità per il funzionamento dell’intero meccanismo della prevenzione con la complessità dell’organizzazione regionale sono stati individuati plurimi Referenti per la prevenzione della corruzione, uno per ciascuna Direzione e Agenzia Regionale in affiancamento al Responsabile della prevenzione della corruzione. L’azione dei Referenti è coordinata dal Responsabile che fornisce indicazioni e istruzioni e rappresenta il riferimento regionale per l’implementazione della politica di prevenzione e dei relativi adempimenti nell’ambito dell’amministrazione.
Analogamente si è proceduto sul versante della Trasparenza e sono stati individuati Referenti per la trasparenza in ciascuna Direzione e Agenzia Regionale.
L’elenco nominativo dei Referenti per la prevenzione della corruzione e dei Referenti per la Trasparenza è pubblicato sul sito internet della Regione ed è consultabile attraverso apposito link situato sulla Home page della sezione “Amministrazione Trasparente”.
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Lo svolgimento del ruolo di impulso che la legge affida al Responsabile richiede che l’organizzazione amministrativa sia resa trasparente, con evidenza delle responsabilità per procedimento, processo e prodotto; che le Direzioni e Agenzie siano, oltre che coordinate tra loro, rispondenti all’input ricevuto.
4 Atti e attività
4.1 Il Codice di Comportamento
Il Codice di Comportamento è stato adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 33 del 21 gennaio 2014 previa acquisizione del parere favorevole obbligatorio da parte dell’Organismo Indipendente di Valutazione come previsto dalla Delibera CiVIT n. 75/2013.
La pubblicazione è avvenuta sul sito “Amministrazione Trasparente” ai sensi dell’art. 54, comma 5 del D.Lgs. n.165/2001, del Codice generale di cui al D.P.R. del 16 aprile 2013, n. 62 e nel rispetto delle Linee guida adottate dall’Autorità Anticorruzione di cui alla menzionata Delibera n. 75/2013 ed è stato notificato a tutti i dipendenti.
4.2 Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
Il P.T.P.C. è stato adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 38 del 28 gennaio 2014.
La pubblicazione è avvenuta sul sito “Amministrazione Trasparente” ai sensi della Delibera CiVIT (oggi ANAC) n.50/2013, è stato trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica on line mediante sistema integrato “PERLA PA” in data 30 gennaio 2014 ed è stato notificato a tutti i dipendenti.
Il Piano di che trattasi formalizza una prima valutazione dei rischi di corruzione e illegalità con riferimento ai processi ritenuti a maggior rischio, sulla base di una prima analisi delle caratteristiche degli stessi, esaminati in termini di probabilità ed impatto, valutando quindi la pericolosità dell’evento correlata alla gravità delle conseguenze.
L’identificazione dei processi e il grado di rischio connesso ad ognuno sono frutto di un impegno comune con la “Struttura tecnica permanente per le funzioni di programmazione, valutazione e controllo” (che fornisce il supporto tecnico all’OIV) del Segretariato e di un lavoro condiviso con tutti i dirigenti che, attraverso i Referenti della prevenzione della corruzione, sono stati coinvolti sia nella fase di mappatura ed analisi dei rischi connessi all’attività di competenza di ciascuno, sia nella fase di adozione dei documenti conseguenti.
Con tale modalità di lavoro si è creata una rete di comunicazione e condivisione indispensabile per l’avvio di un progetto impegnativo e ambizioso fortemente sostenuto a livello di vertice politico.
Il processo avviato è in continuo divenire, perfettibile e oggetto di costante revisione.
Com’è stato già precisato in sede di prima applicazione della normativa sulla prevenzione della corruzione e di stesura del primo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, nonché in considerazione della complessità organizzativa dell’amministrazione della Regione, si è ritenuto di fare riferimento, in via prioritaria, alle aree di rischio comuni e obbligatorie, di cui all’art. 1, comma 16, della L. n. 190/2012 e all’All. 2 del PNA, operando tuttavia un’analisi del rischio basata su una individuazione
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più accurata ed estesa di quanto indicato nell’ All. 2 del PNA, così da tener conto delle specificità dell’attività amministrativa della Regione.
Le decisioni in merito alla priorità del trattamento pertanto si sono basate essenzialmente su:
a) livello del rischio: maggiore è il livello, maggiore è la priorità di trattamenti;
b) obbligatorietà della misura: va data priorità alla misura obbligatoria rispetto a quella ulteriore;
c) impatto organizzativo e finanziario connesso all’implementazione della misura.
Conseguentemente, considerato che l’attività di gestione del rischio si è concentrata essenzialmente sulle aree di rischio obbligatorie, tenendo conto delle peculiarità dell’amministrazione regionale, e che le misure individuate sono prevalentemente riconducibili a quelle obbligatorie, nella declinazione delle priorità di trattamento ci si è attenuti alle valutazioni che emergono dalle schede riassuntive (di cui al paragrafo 2.3 del Piano in questione).
4.3 Programma Triennale della Trasparenza e Integrità
Il programma costituisce la Sezione II del P.T.P.C. 2014-2016 ed è stato redatto con l’obiettivo di:
• assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa, attraverso la più ampia diffusione e conoscibilità dell’organizzazione e del funzionamento della Regione;
• garantire la massima trasparenza dei risultati dell’attività amministrativa e delle risorse impiegate per il loro perseguimento;
• definire le modalità e gli strumenti di comunicazione che assicurino la trasparenza delle informazioni;
• garantire la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.
La trasparenza:
- è intesa “come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle Pubbliche Amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.
- concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di uguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione.
- è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di un’amministrazione aperta, al servizio del cittadino.
- una volta realizzata, deve permettere di “favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità”, ai sensi dell’art. 97 della Costituzione, e in particolare:
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a) il buon andamento, per stabilire che l’azione dell’Amministrazione sia la più adeguata e conveniente rispetto ai risultati da ottenere;
b) l’imparzialità, per orientare l’azione della Pubblica Amministrazione al perseguimento di interessi collettivi, distinti da quelli di singoli privati.
- è strumento di prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione, in quanto preordinata alla pubblicazione di informazioni rilevanti, legate ad incarichi pubblici, a sovvenzioni e benefici di natura economica erogati da soggetti pubblici, nonché agli acquisti di beni e servizi.
Tale nuova concezione di trasparenza della P.A. si traduce, in sintesi, “nell’ accessibilità totale” alle informazioni attraverso la pubblicazione, sui siti istituzionali, dei dati indicati dalla normativa vigente.
Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, frutto di un processo di concertazione e condivisione tra le strutture amministrative della Regione, viene annualmente adottato dalla Giunta Regionale entro il 31 gennaio e viene definito come un programma triennale a “scorrimento”, cioè strutturato in modo da consentire annualmente l’adeguamento agli elementi di contesto.
Le misure del Programma Triennale sono parte integrante del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione.
Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità e la relazione annuale sul suo stato di attuazione vengono pubblicati sul sito istituzionale “Amministrazione Trasparente”. Per l’anno 2014, il Programma Triennale per la Trasparenza, ai fini del processo di concertazione con gli stakeholders, come richiesto dall’art.10 del D.lgs. n. 33/2013, è stato inviato in bozza alle Associazioni rappresentate nel Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti ed alle organizzazioni sindacali presenti nell’amministrazione e alle organizzazioni rappresentative di interessi diffusi che ne abbiano fatto richiesta raccogliendo l’invito pubblicato sulla home page del sito internet della Regione.
4.4 Sezione “Amministrazione Trasparente”
Nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito della Regione Lazio, nell’ottica della più ampia diffusione delle informazioni e delle conoscenze, vengono resi disponibili al pubblico informazioni riguardanti l’amministrazione e i dati pubblici indicati dalla vigente normativa, con particolare riferimento all’organizzazione, alle funzioni, ai servizi, alle attività, alle iniziative e ai programmi da svolgersi nell’arco del triennio 2014-2016.
Lo strumento della pubblicazione consente la partecipazione attiva delle associazioni e dei cittadini e una forma di controllo diffuso sull’azione amministrativa e sulla performance delle strutture regionali, rappresentando un fattore di stimolo per una gestione corretta ed efficiente delle risorse pubbliche, in un quadro di legalità dell’azione amministrativa.
In linea con gli indirizzi forniti dal Governo e dalla CiVIT (ANAC), la Regione Lazio è impegnata costantemente nel perseguimento di una accessibilità reale ai dati ed alle informazioni pubblicate attraverso:
a) integrità, veridicità, completezza, omogeneità ed esaustività delle informazioni pubblicate: la Regione Lazio garantisce la pubblicazione di dati ed informazioni rispondenti al vero, completi negli
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elementi fondamentali ed esaurienti nei contenuti, nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa.
b) costante aggiornamento: la Regione cura il costante aggiornamento dei dati e delle informazioni pubblicate.
c) tempestività: la Regione garantisce che i dati e le informazioni oggetto di pubblicazione siano immessi nella sezione “Amministrazione Trasparente” e siano aggiornati con tempestività.
d) chiarezza e semplicità espositiva: al fine di consentire al cittadino/utente una facile comprensione dei contenuti e delle informazioni pubblicate, la Regione usa un linguaggio semplice e senza impiego di termini in lingua straniera se non nei casi indispensabili.
e) facile accessibilità: è intendimento della Regione che i documenti, le informazioni e i contenuti pubblicati siano rinvenibili mediante pochi adempimenti burocratici e/o passaggi da una pagina all’altra del sito web.
f) comunicazione: è intendimento della Regione garantire agli interessati la conoscenza di qualunque atto o azione diretta ad incidere sui diritti soggettivi o interessi legittimi dei cittadini/utenti.
g) formato aperto e riutilizzabilità dei documenti: le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria sono pubblicati in formato aperto e sono riutilizzabili senza ulteriori restrizioni diverse dall’obbligo di citare la fonte e di rispettare l’integrità.
h) partecipazione: la partecipazione del cittadino/utente è garantita dall’accessibilità totale ai dati e alle informazioni pubblicati nonché dalla possibilità di produrre osservazioni, istanze e reclami all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che saranno utilizzati anche per il miglioramento della qualità dei servizi erogati.
i) ascolto e orientamento: la capacità di ascolto, l’orientamento del cittadino e la soddisfazione del medesimo costituiscono indicatori di qualità dell’erogazione dei servizi resi. L’ascolto, l’orientamento e la capacità di risposta sono tutti indicatori di qualità che si traducono anche in termini di qualità percepita dall’utente.
La struttura del sito rispecchia l’alberatura del D.Lgs. n. 33/2013 e della Delibera n. 50/2013 della CiVIT (oggi ANAC).
In questo contesto ci si limita a rammentare le principali novità introdotte dal Decreto Legislativo de quo rispetto alla precedente normativa in tema di trasparenza, novità di seguito specificate:
1. l’introduzione di un nuovo istituto chiamato “accesso civico”, inteso come diritto, da parte di qualunque cittadino, di richiedere i documenti, le informazioni o i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria senza limitazione alcuna quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente.
2. la standardizzazione delle modalità di pubblicazione, in modo da rendere facilmente comparabili i siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni.
3. l’introduzione della figura di un Responsabile della trasparenza, che, di norma, coincide con il Responsabile per la prevenzione della corruzione, a cui è attribuito il compito di svolgere stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento, da parte dell’amministrazione, degli obblighi di
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pubblicazione, nonché di segnalare all’organo di indirizzo politico, all’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), all’Autorità Nazionale Anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione.
4. un articolato sistema sanzionatorio che riguarda le persone fisiche inadempienti, gli enti e gli altri organismi destinatari e che, in taluni casi, colpisce l’atto da pubblicare, disponendone l’inefficacia.
Di seguito viene riservato spazio solo ad alcuni argomenti di specifico interesse.
4.5 Pubblicazione dei dati
L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione, sono valutati ai fini della responsabilità dirigenziale e possono dar luogo a responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione (art. 46 D.lgs. n. 33/2013). Tali responsabilità, tuttavia, non ricadono unicamente sul Responsabile della trasparenza; infatti, ai sensi del comma 2 del sopracitato articolo, questi non risponde dell’inadempimento degli obblighi di pubblicazione o della mancata predisposizione del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, se prova che ciò è dipeso da causa non imputabile alla sua persona.
L’articolo 43, comma 3, del D.lgs. n. 33/2013 individua nei “dirigenti responsabili degli uffici dell'amministrazione” i soggetti chiamati a garantire “il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge”.
Il D.P.R. n. 62/2013, recante il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, dal canto suo, all’art. 9, comma 1, afferma che “il dipendente assicura l'adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione nell'elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale”.
Tutti i dipendenti dell’amministrazione regionale che concorrono alle attività di trasmissione e pubblicazione dei dati oggetto di obbligo di pubblicazione ai sensi della vigente normativa hanno il dovere di assicurare la massima collaborazione nell’elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati stessi.
In ogni caso, i dirigenti di tutte le Aree delle diverse Direzioni ed Agenzie regionali, nonché dell’Avvocatura regionale, che dispongono o che sono chiamate a reperire o ad elaborare o a trasmettere tutti i dati, i documenti o le informazioni oggetto di obbligo di pubblicazione ai sensi della vigente normativa, sono responsabili ai sensi dell’art. 43, comma 3, del citato D.lgs. n. 33/2013.
Pertanto si è resa necessaria l’individuazione puntuale delle competenze e delle conseguenti responsabilità nella trasmissione e nella pubblicazione dei dati in questione e l’adozione di una procedura che regolamenti il flusso dei dati destinati alla pubblicazione nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
Nell’ottica di una fattiva collaborazione all’argomento ANTICORRUZIONE è stata operata la scelta di ospitare la pubblicazione di piani di prevenzione di comuni, enti controllati, privi di un sito web che abbiano chiesto ospitalità nel sito regionale o che comunque li abbiano trasmessi.
Si richiama altresì l’attenzione all’argomento DATI ULTERIORI nel quale oltre alla pubblicazione della circolare in materia di rotazione del personale è presente la procedura volta alla tutela del dipendente
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pubblico che segnala illeciti di cui all’art.1, comma 51, della legge 190/2012. Infatti con l’introduzione di un nuovo articolo, il 54 bis, nell’ambito del D.Lgs.165/2001 è stata introdotta nel nostro ordinamento una misura finalizzata all’emersione di fattispecie di illecito. Detta procedura è stata trasmessa con e-mail a tutti i dipendenti.
A chiusura del presente punto dedicato a “Amministrazione Trasparente” si forniscono i seguenti dati:
nel periodo 1° gennaio 2014 – 30 novembre 2014 il numero di utenti è stato di 39.020 con una media mensile pari a 3.636.
Di seguito sono riportati i dati di accesso al sito.
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Argomenti più visitati.
4.6 Referenti per la trasparenza
I Referenti per la trasparenza costituiscono punto di riferimento per la raccolta delle informazioni oggetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla vigente normativa.
L’elenco nominativo dei Referenti per la trasparenza è pubblicato sul sito internet della Regione, ed è consultabile attraverso apposito link situato nella Home Page della sezione “Amministrazione Trasparente”.
Ciascun Referente, nell’ambito della propria Direzione o Agenzia regionale, nonché dell’Avvocatura regionale, ha innanzitutto il compito di raccogliere tutti i dati, le notizie e le informazioni oggetto di obbligo di pubblicazione ai sensi della vigente normativa e di verificare che tali dati, notizie ed informazioni rispondano ai requisiti di completezza, tempestività e qualità di cui agli articoli 6 ed 8 del D.lgs. n. 33/2013, nonché alle caratteristiche di apertura del formato di cui all’articolo 7 del medesimo decreto legislativo.
Ai fini del reperimento dei dati, delle notizie e delle informazioni di cui sopra, ciascun Referente si rivolge al dirigente di ciascuna Area della propria Direzione o Agenzia o dell’Avvocatura regionale, il quale assicura la tempestiva e completa trasmissione al Referente di quanto costituisce oggetto di obbligo di pubblicazione, assicurando altresì il rispetto dei requisiti qualitativi e delle caratteristiche di apertura del formato richiesti.
Ciascuno dei Referenti ha quindi il compito di trasmettere i dati, le notizie e le informazioni in questione alla “Redazione web” e, per conoscenza, al Responsabile della trasparenza, nonché di verificarne l’avvenuta, tempestiva pubblicazione.
La “Redazione web” provvede con tempestività alla pubblicazione di quanto pervenuto nella sottosezione della sezione “Amministrazione Trasparente” indicata dal Referente e ne dà notizia di avvenuta pubblicazione al Referente e per conoscenza al responsabile della Trasparenza.
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4.7 Accesso civico
Una delle più rilevanti novità introdotte dal decreto trasparenza (art. 5 D.lgs. n. 33/2013) è rappresentata dall’istituto dell’accesso civico, con cui il legislatore ha riconosciuto a qualunque soggetto il potere di controllare democraticamente l’operato della pubblica amministrazione. Esso si inserisce nel più generale diritto all’informazione dei cittadini rispetto all’organizzazione e all’attività della pubblica amministrazione e attiene ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
L’accesso civico rappresenta uno degli strumenti per assicurare il rispetto degli obblighi in materia di trasparenza da parte delle pubbliche amministrazioni; il modo attraverso il quale chiunque può svolgere un’azione propulsiva nei confronti dell’ente attraverso “l’espressa previsione del diritto di ciascuno alla conoscibilità, ovvero del diritto a conoscere, utilizzare e riutilizzare (alle condizioni descritte nel decreto) i dati, i documenti e le informazioni pubblici in quanto oggetto di pubblicazione obbligatoria” (cfr. parere del Garante per la protezione dei dati personali n. 49 del 7.2.2013).
In caso di inadempimento, anche parziale, il Responsabile della trasparenza è tenuto alla segnalazione all’ufficio di disciplina ai fini dell’eventuale attivazione del procedimento disciplinare, oltre alla segnalazione al vertice politico dell’Amministrazione e all’Organismo di valutazione ai fini dell’attivazione delle altre forme di responsabilità.
La norma riconosce un diritto soggettivo in capo a qualunque soggetto, diritto a cui corrisponde un obbligo di provvedere in capo alla pubblica amministrazione, nel caso in cui sia stata omessa la pubblicazione obbligatoria o tale pubblicazione sia avvenuta in modo solo parziale.
Chiunque può legittimamente presentare al Responsabile della trasparenza richiesta di accesso civico senza alcuna motivazione, né specificazione delle ragioni che lo inducono a formulare tale richiesta, ogni qualvolta la pubblicazione sia stata omessa o risulti parziale.
La richiesta, inoltre, è completamente gratuita. In questo modo, il legislatore ha voluto introdurre nell’ordinamento uno strumento preordinato ad un controllo generalizzato sull’operato delle pubbliche amministrazioni, specificando che esso integra, ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, l’individuazione del livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai fini della trasparenza, prevenzione, contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione. La richiesta di accesso civico, inoltre, ha ad oggetto tutti i documenti, le informazioni o i dati per i quali il legislatore abbia previsto la pubblicazione obbligatoria ai sensi dell’art. 3, comma 1, del D. Lgs. n. 33/2013, “fermi restando i limiti e le condizioni espressamente previsti da disposizioni di legge, procedendo all’anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti” (art. 4, comma 3).
Ciò vuol dire che, laddove il legislatore ha previsto la pubblicazione obbligatoria, si è anche preoccupato di operare il cosiddetto bilanciamento degli interessi tra esigenze di tutela della riservatezza e diritto ampio alla conoscibilità degli atti pubblici.
Nella sezione “Amministrazione Trasparente” sono pubblicati gli indirizzi di posta elettronica cui inoltrare le richieste di accesso civico e di attivazione del potere sostitutivo, corredate dalle informazioni relative alle modalità di esercizio di tale diritto e la relativa modulistica ai fini dell’attivazione dell’istituto.
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Il Responsabile della trasparenza, ai sensi dell’art. 5, comma 2, del D. Lgs. n. 33/2013, si pronuncia in ordine alla richiesta di accesso civico e, in virtù dell’art. 43, comma 4, ne controlla e assicura la regolare attuazione.
Nel caso in cui il Responsabile non ottemperi alla richiesta, l’art. 5, comma 4, prevede che il richiedente possa ricorrere al titolare del potere sostitutivo, che assicurerà nelle forme di cui alla legge n. 241 del 1990 la pubblicazione e la comunicazione al richiedente delle informazioni e dei dati oggetto della domanda di accesso civico.
Nella Regione Lazio, la Responsabile della trasparenza è la Dott.ssa Giuditta Del Borrello e il titolare del potere sostitutivo è il Dott. Alessandro Bacci.
Nel 2014 sono pervenute n.17 istanze di accesso civico.
5. Rapporti istituzionali
5.1 Rapporti con ANAC
L’ANAC verifica periodicamente l’assolvimento degli obblighi di pubblicazione da parte delle PP.AA.
Per verificare l’effettività degli adempimenti in materia di trasparenza, nell’esercizio dei poteri in materia di vigilanza e controllo sulle regole di cui al D.Lgs. n. 33/2013 si avvale dello strumento delle attestazioni dell’OIV . Le griglie di attestazione vengono pubblicate nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
Così nella delibera n. 50/2013 l’ANAC ha previsto di chiedere agli OIV verifiche mirate sull’assolvimento di specifiche categorie di obblighi di pubblicazione e nelle successive delibere n. 71/2013 e n. 77/2013 ha indicato gli obblighi per i quali gli OIV sono stati chiamati ad effettuare l’attestazione.
Nel mese di maggio c.a. l’ANAC , a seguito di monitoraggio sull’attuazione della Delibera n.77/2013 ha chiesto di essere notiziata se fossero state adottate misure sanzionatorie in attuazione della previsione normativa di cui all’art.47/1 del D.Lgs.n.33/2013 secondo cui “la mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell’incarico al momento dell’assunzione in carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, nonché tutti i compensi cui dà diritto l’assunzione della carica, dà luogo a una sanzione amministrativa pecuniaria a carico del responsabile della mancata comunicazione e il relativo provvedimento è pubblicato sul sito internet dell’amministrazione o organismo interessato”.
Peraltro, all’epoca del rapporto, sul sito istituzionale della Giunta non risultava la pubblicazione, ai sensi dell’art. 28/1 del D.Lgs. n.33/2013, dei rendiconti dei gruppi consiliari regionali relativi all’anno 2013 la cui omissione comporta, ai sensi del secondo comma dell’articolo innanzi richiamato, “la riduzione del 50% delle risorse da trasferire o da assegnare nel corso dell’anno”.
Ciò premesso con nota prot. n. 323966 del 5 giugno 2014 è stato dato riscontro all’ANAC specificando che ”a fronte di specifica richiesta di codesta ANAC si comunica che in attuazione della su richiamata norma non sono state adottate misure sanzionatorie stante l’avvenuta comunicazione delle informazioni e dati richiesti da parte dei soggetti interessati a tale adempimento”.
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Conseguentemente nel sito “Amministrazione Trasparente” della Giunta non viene data notizia a riguardo, tuttavia,” laddove codesta ANAC ritenesse opportuna la pubblicazione dell’informazione della non comminazione di sanzioni, stante l’avvenuta comunicazione delle informazioni e dati richiesti, questa Amministrazione provvederà tempestivamente”.
Per quanto concerne i rendiconti dei gruppi consiliari regionali preliminarmente si rappresenta che ai sensi dell’art. 24 dello Statuto regionale e in attuazione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni del 24 luglio 2013, la Regione Lazio è caratterizzata dalla compresenza di due diversi organi collegiali politici espressione della volontà popolare, la Giunta e il Consiglio, tra i quali intercorre un rapporto dialettico. Tali organi essendo dotati di spiccata autonomia per quanto riguarda gli apparati serventi hanno due distinti siti istituzionali “Amministrazione Trasparente” e due distinti Responsabili sia per quanto concerne la Prevenzione della Corruzione sia per quanto riguarda la Trasparenza. A tal riguardo il Presidente Nicola Zingaretti ha comunicato di assolvere per il tramite del Consiglio Regionale e nei termini di legge, all’obbligo di pubblicazione dei dati previsti dall’art.14 del D.Lgs. n. 33/2013 e dal punto 3 dell’allegato 1 alla Delibera n.77/2013.
Ciò premesso nel sito “Amministrazione Trasparente” del Consiglio regionale sono stati pubblicati i rendiconti dei gruppi consiliari regionali (art. 28 comma 1 D.lgs 33/2013 ) relativi all’anno 2012 e sul sito “Amministrazione trasparente” della Giunta all’argomento de quo è stato apposto il link di collegamento all’omonima pagina del sito del Consiglio Regionale.
Sempre nello stesso rapporto l’ANAC ha, tra l’altro osservato, che non è possibile stabilire se i dati pubblicati all’argomento consulenti e collaboratori facciano riferimento a tutti gli uffici interni ed ha specificato che “laddove alcuni uffici non abbiano conferito incarichi, è opportuno darne conto inserendo un avviso nella sottosezione”.
Il suggerimento è stato tempestivamente recepito e l’argomento risulta strutturato in modo tale da dare evidenza delle Direzioni o Agenzie che non hanno conferito incarichi.
Con successiva nota 2014 – III/2 n.0018452 del 27 ottobre 2014 sempre in merito al Monitoraggio sull’attuazione della Delibera n.77/2013 – relativamente al rapporto sulla Trasparenza del mese di Agosto l’ANAC ha osservato l’incompletezza dei dati pubblicati nella sotto-sezione “Bilanci” in quanto privi di “rappresentazioni grafiche” necessarie per assicurare la piena comprensibilità dei dati finanziari e mancanti del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, nonché l’omessa pubblicazione del piano della performance per il 2014.
L’Autorità ha chiesto alla Giunta regionale di provvedere alla pubblicazione dei segnalati dati mancanti entro il 30 novembre c.a..
Con nota prot. n. 663725 del 28 novembre 2014 si è provveduto a notiziare l’ANAC su quanto ottemperato.
5.2 Rapporti con AVCP
Altro elemento di interesse riguarda come la Regione Lazio ha assolto agli obblighi di trasmissione delle informazioni all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ai sensi dell’art.1, comma 32 della legge n. 190/2012 e di cui alla deliberazione n. 26 del 22 maggio 2013 della AVCP.
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In particolare entro il 31 gennaio 2014 doveva essere inviata all’AVCP una unica comunicazione riferita al codice fiscale della stazione appaltante attestante l’avvenuto adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui all’art.1, comma 32, della Legge n.190/2012 in conformità alle “specifiche tecniche” allegate al comunicato del Presidente dell’Autorità medesima. Per superare la difficoltà di convogliare tutte le informazioni richieste la Provincia di Cremona ha messo a disposizione, gratuitamente, un software nell’ambito del quale sono stati creati n. 16 ambienti distinti in modo tale che ogni Direzione/Agenzia fosse autonoma nel caricare i files di propria competenza e fosse autonoma nel generare il file xml che, una volta completo, è andato ad alimentare l’argomento BANDI di GARA e CONTRATTI nella sezione “Amministrazione Trasparente”. Mediante l’attivazione della funzione per l’esportazione in formato tabellare dei dati inseriti nell’applicativo una sola volta è stato possibile ottenere sia i dati in formato xml rispondente alle specifiche AVCP sia un export aggregato degli stessi dati in formato tabellare scaricabile ai fini della pubblicazione ai sensi del D.Lgs. 33/2013.
5.3 Rapporti con OIV
L’OIV è stato costantemente e tempestivamente informato sugli argomenti di interesse Istituzionale comuni mediante comunicazioni informali, informatiche e formali (solo a titolo esemplificativo: nota prot. n. 24466 del 15 gennaio 2014; nota prot. n. 32628 del 20 marzo 2014;nota prot. n. 141546 del 6 marzo 2014; nota prot. n. 169847 del 19 marzo 2014; nota prot. n. 170063 del 19 marzo 2014; nota prot. n. 172109 del 20 marzo 2014; nota prot. n. 175874 del 21 marzo 2014; nota prot. n. 175920 del 21 marzo 2014; nota prot. n. 187527 del 27 marzo 2014; nota prot. n. 219802 del 10 aprile 2014; nota prot. n. 228687 del 15 aprile 2014; nota prot. n. 323712 del 5 giugno 2014; nota prot. n. 323966 del 5 giugno 2014; nota prot. n. 352861 del 19 giugno 2014; nota prot. n. 364037 del 25 giugno 2014; nota prot. n. 366530 del 26 giugno 2014; nota prot. n. 424977 del 23 luglio 2014; nota prot. n. 425009 del 23 luglio 2014; nota prot. n. 430964 del 25 luglio 2014; nota prot. n. 444688 del 1 agosto 2014; nota prot. n. 448437 del 4 agosto 2014).
Si rammenta che all’OIV spettano importanti compiti di controllo sul livello di trasparenza raggiunto dall’Amministrazione regionale. Infatti l’organismo indipendente monitora il funzionamento complessivo del sistema di valutazione, della trasparenza e integrità, dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso; è responsabile della corretta applicazione delle linee guida dell’ANAC (ex CiVIT), promuove ed attesta l’assolvimento degli obblighi di trasparenza.
Gli esiti delle verifiche dell’OIV, in coerenza con il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo spettanti agli organi di governo e quelle di controllo spettanti agli organi a ciò deputati, vengono trasmessi all’organo di indirizzo politico-amministrativo affinché ne tenga conto al fine dell’aggiornamento degli indirizzi strategici in materia di trasparenza.
Le griglie di attestazione menzionate al precedente paragrafo vengono pubblicate sul sito Amministrazione trasparente all’argomento disposizioni generali al contenuto attestazioni OIV.
5.4 Rapporti con i responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di altre Regioni:
Si è costituito, presso la Conferenza delle Regioni, un gruppo di lavoro costituito dai referenti della prevenzione della corruzione e della Trasparenza delle Regioni che si riunisce periodicamente con lo scopo di condividere problematiche emergenti nell’applicazione della normativa e condividere soluzioni, proposte e buone pratiche.
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6. Giornata della Trasparenza
La Giornata della Trasparenza, come previsto dal Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33, in materia di trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e dalla delibera n. 105/2010 dell’A.N.AC (Autorità Nazionale Anticorruzione), è da considerarsi la sede ove l’Ente pubblico, fornisce informazioni sul Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità nonché sul Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione adottato dall’Ente medesimo ai sensi della L. 6 novembre 2012, n.190.
Tale incontro, che vede la partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti nella materia de qua (personale dipendente, Associazioni dei consumatori, utenti nonché ogni altro osservatore qualificato) è anche l’occasione per condividere esperienze e risultati di quanto conseguito nel periodo di osservazione, del livello dell’organizzazione del lavoro ed anche, eventualmente, per illustrare delle best practices e cioè quelle esperienze nella gestione dei processi amministrativi della Regione Lazio che hanno permesso di ottenere i migliori risultati in termini di amministrazione della cosa pubblica.
Il giorno 17 settembre c. a. è stato organizzato l’evento de quo che ha visto la partecipazione di ben oltre trecento uditori. Per i relatori ed il programma si rinvia agli allegati organizzati nella sottocartella “Giornata della Trasparenza”.
L’iniziativa è stata apprezzata sia da un punto di vista organizzativo che da un punto di vista di contenuti e ha riscosso ampi consensi.
7.Formazione
Nel corso del mese di ottobre sono state avviate le sessioni di formazione rivolte al personale in collaborazione con ASAP e SNA con priorità per i referenti della Prevenzione della corruzione e i Referenti per la Trasparenza.
Per gli argomenti oggetto di studio si rinvia al programma dettagliato allegato alla presente relazione.
I referenti formati alla data del 10 dicembre 2014 risultano essere n. 29.
In data 25 novembre è stata organizzata una giornata formativa destinata a tutti i Dirigenti al fine di rendere tutti parte attiva nel processo di revisione del PTPC contribuendo con osservazioni e suggerimenti- sulla scorta delle verifiche effettuate nel corso del primo anno di attuazione delle misure del piano- alla elaborazione della proposta di aggiornamento .
Scopo dell’evento - ( questi gli argomenti sinteticamente affrontati : 1) legge 190/2012 (principi, strumenti e responsabilità); 2) processo di gestione del rischio (dalla mappatura dei processi all’individuazione dei rischi e la loro valutazione); 3) Le misure di prevenzione) - è stato quello di fornire a tutti i partecipanti un medesimo bagaglio di informazioni e condividere strumenti operativi.
Formazione in senso lato si è realizzata, altresì, in occasione di riunioni con i referenti sia della prevenzione della corruzione sia della trasparenza nel corso delle quali si sono affrontate problematiche concrete realizzando una formazione sul campo. Così come sono stati momenti formativi i vari incontri tenutisi con dirigenti, funzionari e dipendenti per la condivisione e soluzioni di molteplici problematiche. Uno stile direzionale aperto ha consentito altresì a colleghi delle varie
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Direzioni ma talvolta anche di Enti controllati e altre P.A. di approcciare con fiducia alla scrivente struttura per pareri, confronti e soluzioni condivise.
La stessa giornata della trasparenza è stata considerata come una importante occasione di confronto su tematiche normative estremamente ardue nella loro interpretazione dall’esito “felice e convincente”.
8. Rotazione del personale
Il comma 4, lett. e), dell’art.1 della L. n. 190/2012 affida al Dipartimento della Funzione Pubblica il compito di definire “criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione”. Lo stesso concetto è ripetuto al successivo comma 10, che attribuisce al Responsabile della prevenzione della corruzione l’onere di verificare, d’intesa col dirigente competente, la “effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione” (lett. b)).
Nella stessa direzione si muovono le Linee di indirizzo adottate il 13 marzo 2013 dal Comitato interministeriale costituito con DPCM 16 gennaio 2013 ai sensi del comma 4 della L. n.190/2012 ai fini della elaborazione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) da parte della Funzione Pubblica.
Tra i contenuti fondamentali del Piano, le Linee individuano “la definizione di criteri atti ad assicurare la rotazione dei dipendenti, in particolare dei dirigenti, nei settori particolarmente esposti alla corruzione” (par. 3, lett. c)).
Detta rotazione, peraltro prevista nel Piano di Prevenzione della Corruzione della Regione Lazio, (DGR 38/2014) è stata oggetto di specifica direttiva da parte della Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza di cui alla nota prot. n. 187527 del 27 marzo 2014.
L’intento è quello di evitare la cristallizzazione degli incarichi e favorire l’implementazione delle doti culturali e professionali dei dipendenti mediante lo scambio di esperienze e attività.
Invero la corruzione, intesa in senso lato come qualsiasi comportamento volto a subordinare l’interesse privato dell’attore pubblico rispetto all’interesse generale, potrebbe essere favorita dal consolidarsi di funzioni, responsabilità e relazioni negli stessi incarichi, non fosse altro che per la confidenza e l’abitudinarietà.
Il principio della rotazione deve essere comunque contemperato con il principio di continuità dell’azione amministrativa che implica la valorizzazione delle professionalità acquisite dai dipendenti in specifici ambiti e settori di attività nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e pari opportunità.
Previa informativa sindacale, si è suggerita l’adozione di criteri generali oggettivi, sulla base dei principi, declinati dalla Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali del 24 luglio 2013 e dal P.N.A. e per l’esplicitazione dei quali si rinvia alla circolare allegata.
L’attuazione della misura della rotazione dovrà comunque avvenire in modo da tener conto delle specificità professionali in riferimento alle funzioni e in modo da salvaguardare la continuità della gestione amministrativa. Ciò significa che la rotazione degli incarichi dirigenziali dovrà avvenire, da un punto di vista temporale in modo sfasato rispetto alla rotazione del personale direttivo. In tal modo il meccanismo di rotazione salvaguarderà il primario interesse del buon andamento dell’azione
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amministrativa attraverso la sua continuità e la conservazione delle necessarie conoscenze/competenze all’interno delle diverse strutture. Pertanto i cicli di spostamento dei dirigenti e dei funzionari devono essere necessariamente sfasati.
Il dirigente, trasferito in un nuovo settore, deve trovare funzionari con esperienza specifica del settore già consolidata.
Il funzionario/responsabile del procedimento, trasferito in un nuovo settore, deve trovare un dirigente ed altri colleghi con esperienza specifica del settore già consolidata.
Prioritariamente andrà incoraggiato il trasferimento del dirigente nell’ambito della stessa direzione al fine di garantire la crescita professionale in un determinato ambito.
Sarà altresì incoraggiato un processo di osmosi tra dirigenti/funzionari incaricarti in aree ad alto rischio di corruzione e dirigenti/funzionari incaricati in aree a basso rischio.
Sarà, in subordine, incoraggiato il trasferimento del dirigente in struttura analoga collocata in altra direzione.
Nella rotazione degli incarichi saranno tenuti in considerazione la formazione (laurea, specializzazioni, master, iscrizione ad albi professionali), l’anzianità dirigenziale e direttiva e l’esperienza lavorativa pregressa.
Ciascun Direttore di Direzione e Agenzia potrà procedere alla proposta di individuazione di professionalità infungibili nella struttura di propria competenza, qualora ne ravvisasse i presupposti, proposta da condividere con il Direttore delle Risorse Umane e Sistemi Informativi ai fini di eventuali deroghe al principio di rotazione.
La rotazione non sarà applicata ai profili professionali nei quali è previsto il possesso di titoli di studio specialistici posseduti da una sola unità lavorativa.
9. Tutela del whistleblower
L’art. 1, comma 51 della legge 190/2012 ha inserito un nuovo articolo, il 54 bis, nell’ambito del D.lgs. n. 165/2001, rubricato Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, in virtù del quale è stata introdotta, nel nostro ordinamento, una misura finalizzata a favorire l’emersione di fattispecie di illecito, nota nei paesi anglosassoni come whisteblowing.
Con nota prot. n. 219056 del 10 aprile 2014 è stata notificata a tutti i dipendenti la procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità, procedura pubblicata sull’intranet regionale con lo scopo di rimuovere i fattori che possono ostacolare o disincentivare il ricorso all’istituto, ad esempio dubbi o incertezze circa la procedura da seguire e timori di ritorsioni o discriminazioni.
Sono state fornite chiare indicazioni operative circa oggetto, contenuti, destinatari e modalità di trasmissione delle segnalazioni, nonché forme di tutela che vengono offerte.
Anche detta procedura costituisce allegato alla presente relazione.
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10. Regolamento sanzionatorio
In fase di istruttoria congiunta con l’Ufficio Legislativo.
11.Conflitto di interessi
Tutti i dipendenti/collaboratori/consulenti devono, nei loro rapporti esterni con clienti/fornitori/contraenti e concorrenti, comunque curare gli interessi dell’amministrazione regionale rispetto ad ogni altra situazione che possa concretizzare un vantaggio personale anche di natura non patrimoniale.
I dipendenti destinati a operare nei settori e/o attività particolarmente esposti alla corruzione devono, in caso di conflitto di interessi, astenersi dall’attività, ai sensi dell’articolo 6-bis della legge n. 241/1990, segnalando tempestivamente ogni situazione di conflitto anche potenziale.
Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione intercorrente tra un dipendente/collaboratore/consulente e soggetti, persone fisiche o giuridiche, che possa risultare di pregiudizio per l’Amministrazione.
I conflitti di interesse devono essere resi noti con immediatezza, con dichiarazione scritta da inviarsi al dirigente responsabile della struttura presso cui viene svolta l’attività o al Direttore regionale.
Tutte le segnalazioni dovranno essere trasmesse, in copia, anche al Responsabile della prevenzione della corruzione. Ad oggi nulla è pervenuto alla scrivente.
E’ ugualmente necessario che, in sede di autorizzazione dei dipendenti allo svolgimento di incarichi extra istituzionali, sia verificata l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi (art. 53, commi 7 e 9, del D.lgs. n. 165/2001).Tali attività sono a carico dell’Area istituzionalmente preposta e incardinata nella Direzione Risorse Umane e Sistemi Informativi.
Inoltre, all’atto del conferimento di un incarico dirigenziale, l’interessato è obbligato a presentare una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al D.lgs. n. 39/2013; nel corso dell’incarico, l’interessato presenta annualmente una dichiarazione sulla insussistenza delle cause di incompatibilità (la direzione regionale Risorse umane e Sistemi Informativi è competente all’acquisizione delle dichiarazioni e alla successiva comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione).Entrambe le dichiarazioni, i cui format sono stati aggiornati nel mese di agosto, sono pubblicate sul sito Amministrazione Trasparente unitamente al curriculum del Dirigente.
Sono state impartite direttive alle Direzioni ed Agenzie sull’argomento ed in particolare con le note prot. n. 448437 del 4 agosto 2014, prot. n. 540686 del 30 settembre 2014 e con nota prot. n. 563869 del 10 ottobre 2014 è stata investita formalmente l’ANAC sull’argomento.
Su segnalazione dell’ANAC in occasione del monitoraggio sull’attuazione della Delibera n.77/2013 , si è provveduto alla pubblicazione delle dichiarazioni da parte dei Consulenti e Collaboratori circa lo svolgimento di altri incarichi e attività e l’insussistenza di conflitto di interessi nonché le attestazioni di insussistenza di situazioni di conflitto di interesse da parte dei Direttori Regionali rispettivamente competenti per materia.
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12. Protocollo di legalità
Una corretta ed efficace politica di prevenzione deve comprendere necessariamente misure finalizzate ad assicurare la rimozione degli ostacoli che il fenomeno delle infiltrazioni negli appalti pubblici da parte della criminalità organizzata frappone al libero esercizio dell'attività imprenditoriale e della libera concorrenza.
Il contrasto a tale fenomeno criminale non può essere affidato esclusivamente alle investigazioni penali, perché esse, per loro stessa natura, perseguono responsabilità connesse all'accertamento di fatti specifici e non assicurano efficaci azioni preventive.
Pertanto si rende necessario, al fine di evitare che le Pubbliche Amministrazioni incorrano in tentativi di ingerenza criminale negli appalti pubblici, porre in essere ogni misura atta a contrastare l’invasiva azione delle organizzazioni malavitose con strumenti di prevenzione avanzata che possano coadiuvare ed integrare le azioni investigative repressive delle Forze di Polizia.
L'art. 15 della Legge n. 241/1990, relativo agli "accordi tra amministrazioni”, stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni possono concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune e il Ministero dell’Interno e l’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato, tra l’altro, a conseguire, tramite le Prefetture, la promozione e la tutela della legalità e trasparenza nel settore degli appalti pubblici attraverso appositi “Protocolli di Legalità” tra Prefetture e Amministrazioni Pubbliche.
Anche l’amministrazione regionale intende avvalersi di tale strumento al fine di assicurare il rispetto della legalità in un quadro di sicurezza pubblica garantita e partecipata.
La proposta di Protocollo di legalità è stata trasmessa con nota prot. n. 693690 del 15 dicembre 2015 al Segretariato Generale per le valutazioni di competenza.
13. Monitoraggio e vigilanza
Per una completa attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, il legislatore ha previsto una serie di controlli interni ed esterni prevedendo, altresì, che l’amministrazione si doti di un sistema di monitoraggio sull’andamento dello stato di attuazione del programma e di verifica dei risultati.
Il monitoraggio del programma compete al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza che relaziona, con cadenza annuale, sullo stato di attuazione.
Concorrono all’attuazione medesima, oltre al Responsabile tutti gli uffici dell’amministrazione, sia centrali che periferici, e i relativi dirigenti.
Il Responsabile della trasparenza svolge stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione e segnala i casi di inadempimento o di adempimento parziale, secondo quanto prescritto dall’art. 43 del D.lgs. n. 33/2013.
La Responsabile della trasparenza a tal fine si avvale del supporto dei Referenti per la trasparenza e effettua, con cadenza quadrimestrale, controlli a campione sull’effettivo adempimento degli obblighi di
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pubblicazione da parte di tutte le direzioni ed agenzie regionali, nonché da parte dell’Avvocatura regionale. Tali controlli sono organizzati in modo che in ogni quadrimestre ciascuna delle suddette articolazioni regionali sia oggetto di verifica.
Nello svolgimento dei suddetti controlli si ha riguardo anche alla tempestività dell’avvenuta pubblicazione, nonché alla qualità dei dati, delle informazioni e delle notizie pubblicate, secondo quanto prescritto dagli articoli 6 e 8 del D.lgs. n. 33/2013, e dall’articolo 7 del medesimo D.lgs. per quanto attiene alle indicazioni relative al formato di tipo aperto da adottare ed alla riutilizzabilità dei documenti, delle informazione e dei dati pubblicati.
Spettano invece all’OIV importanti compiti di controllo sul livello di trasparenza raggiunto dall’amministrazione. L’Organismo indipendente:
1. monitora il funzionamento complessivo del sistema di valutazione, della trasparenza e integrità, dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso;
2. è responsabile della corretta applicazione delle linee guida della CiVIT;
3. promuove e attesta l’assolvimento degli obblighi di trasparenza.
Gli esiti delle verifiche dell’OIV, in coerenza con il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo spettanti agli organi di governo e quelle di controllo spettanti agli organi a ciò deputati, vengono trasmessi all’organo di indirizzo politico-amministrativo affinché ne tenga conto al fine dell’aggiornamento degli indirizzi strategici in materia di trasparenza.
Quadrimestralmente, analogamente a quanto avviene sul piano della Trasparenza, viene monitorato, attraverso le relazioni sottoscritte dai Referenti, lo stato di attuazione del piano di prevenzione.
Allegati: 2
Allegati_1 (Elenco documentazione contenuta del file pdf.) • Nota n. 187527 del 27/03/2014 – Rotazione degli incarichi. • Nota n. 219056 del 10/04/2014 – Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità. • Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità • Nota n. 323966 del 05/06/2014 – Monitoraggio sull’attuazione della Delibera 77/2013 – Rapporto sulla
trasparenza • SNA –ASAP Corso “prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione”. • Nota n. 127872 del 28/02/2014 – Attuazione delibera AVCP 26 del 22/05/2013.
Allegati_2_giornata_trasparenza (Elenco documentazione contenuta del file pdf.)
• Programma giornata per la trasparenza. • Brochure giornata trasparenza. • Slide interventi: Slide DEL BORRELLO; Slide MANETTI; Slide PIZZALEO; Slide SARCONE.
Dott.ssa Giuditta Del Borrello
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Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità CONTESTO NORMATIVO La presente procedura disciplina le modalità di segnalazione degli illeciti nell’ambito delle attività di prevenzione della corruzione previste dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014 - 2016 della Regione Lazio, adottato con DGR n. 38 del 28/01/2014, in particolare a quanto indicato nel punto 3.3 Tutela del dipendente che segnala illeciti prevista. Com’è noto, l’art. 1, comma 51, della legge 190/2012 ha inserito un nuovo articolo, il 54 bis1, nell’ambito del d.lgs. 165/2001, rubricato Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, in virtù del quale è stata introdotta, nel nostro ordinamento, una misura finalizzata a favorire l’emersione di fattispecie di illecito, nota nei paesi anglosassoni come whistleblowing. DEFINIZIONE DI WHISTLEBLOWING/SEGNALAZIONE Con l’espressione whistleblower si fa riferimento al dipendente di un’amministrazione che segnala violazioni o irregolarità commesse ai danni dell’interesse pubblico agli organi legittimati ad intervenire. La segnalazione (whistleblowing), è un atto di manifestazione di senso civico, attraverso cui il whistleblower contribuisce all’emersione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli per l’amministrazione di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo. Il whistleblowing è la procedura volta a incentivare le segnalazioni e a tutelare, proprio in ragione della sua funzione sociale, il whistleblower. Lo scopo principale del whistleblowing è quello di prevenire o risolvere un problema internamente e tempestivamente. SCOPO DELLA PROCEDURA Scopo del presente documento è quello di rimuovere i fattori che possono ostacolare o disincentivare il ricorso all’istituto, ad esempio dubbi e incertezze circa la procedura da seguire e timori di ritorsioni o discriminazioni. In tale prospettiva, l’obiettivo perseguito dalla presente procedura è quello di fornire al whistleblower chiare indicazioni operative circa oggetto, contenuti, destinatari e modalità di trasmissione delle segnalazioni, nonché circa le forme di tutela che gli vengono offerte nel nostro ordinamento. CONTENUTO DELLE SEGNALAZIONI Il whistleblower deve fornire tutti gli elementi utili acchè gli uffici competenti possano procedere alle dovute ed appropriate verifiche ed accertamenti a riscontro della fondatezza dei fatti oggetto di segnalazione. A tal fine, la segnalazione deve preferibilmente contenere i seguenti elementi: a) generalità del soggetto che effettua la segnalazione, con indicazione della posizione o funzione svolta nell’ambito dell’Amministrazione; b) una chiara e completa descrizione dei fatti oggetto di segnalazione; c) se conosciute, le circostanze di tempo e di luogo in cui sono stati commessi; d) se conosciute, le generalità o altri elementi (come la qualifica e il servizio in cui svolge l’attività) che consentano di identificare il soggetto/i che ha/hanno posto/i in essere i fatti segnalati; e) l’indicazione di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti oggetto di segnalazione; f) l’indicazione di eventuali documenti che possono confermare la fondatezza di tali fatti;
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g) ogni altra informazione che possa fornire un utile riscontro circa la sussistenza dei fatti segnalati. Le segnalazioni anonime, vale a dire prive di elementi che consentano di identificare il loro autore, anche se recapitate tramite le modalità previste dal presente documento, non verranno prese in considerazione nell’ambito delle procedure volte a tutelare il dipendente pubblico che segnala illeciti, ma verranno trattate alla stregua delle altre segnalazioni anonime e prese in considerazione per ulteriori verifiche solo se relative a fatti di particolare gravità e con un contenuto che risulti adeguatamente dettagliato e circostanziato. Resta fermo il requisito della veridicità dei fatti o situazioni segnalati, a tutela del denunciato. MODALITÁ E DESTINATARI DELLA SEGNALAZIONE La segnalazione può essere indirizzata: a) al Responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione Lazio; b) al Dirigente dell’Area Provvedimenti disciplinari, Banca dati procedimenti, Privacy e Anagrafe delle prestazioni; c) al Responsabile della struttura di appartenenza. La segnalazione presentata ad uno dei soggetti indicati alle lett. b) e c) deve essere tempestivamente inoltrata, a cura del ricevente e nel rispetto delle garanzie di riservatezza, al Responsabile per la prevenzione della corruzione al quale è affidata la sua protocollazione in via riservata e la tenuta del relativo registro. Qualora il whistleblower rivesta la qualifica di pubblico ufficiale, l’invio della segnalazione ai suddetti soggetti non lo esonera dall’obbligo di denunciare alla competente Autorità giudiziaria i fatti penalmente rilevanti e le ipotesi di danno erariale. La segnalazione può essere presentata con le seguenti modalità: a) mediante invio, all’indirizzo di posta elettronica a tal fine appositamente attivato, [email protected]. In tal caso, l’identità del segnalante sarà conosciuta solo dal Responsabile della prevenzione della corruzione che ne garantirà la riservatezza, fatti salvi i casi in cui non è opponibile per legge; b) a mezzo del servizio postale o tramite posta interna; in tal caso, per poter usufruire della garanzia della riservatezza, è necessario che la segnalazione venga inserita in una busta chiusa che rechi all’esterno la dicitura “riservata/personale”. c) mediante deposito nella cassetta postale collocata nelle adiacenze della stanza n. 94 del piano II della palazzina B. VERIFICA DELLA FONDATEZZA DELLA SEGNALAZIONE La gestione e la verifica sulla fondatezza delle circostanze rappresentate nella segnalazione sono affidate al Responsabile per la prevenzione della corruzione che vi provvede nel rispetto dei principi di imparzialità e riservatezza effettuando ogni attività ritenuta opportuna, inclusa l’audizione personale del segnalante e di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati. A tal fine, il Responsabile per la prevenzione della corruzione può avvalersi del supporto e della collaborazione delle competenti strutture e, all’occorrenza, di organi di controllo esterni (tra cui Guardia di Finanza, Direzione Provinciale del Lavoro, Comando Vigili Urbani, Agenzia delle Entrate). Qualora, all’esito della verifica, la segnalazione risulti fondata, il Responsabile per la prevenzione della corruzione, in relazione alla natura della violazione, provvederà:
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a) a presentare denuncia all’autorità giudiziaria competente; b) a comunicare l’esito dell’accertamento al Responsabile della struttura di appartenenza dell’autore della violazione accertata, affinché provveda all’adozione dei provvedimenti di competenza, incluso, sussistendone i presupposti, l’esercizio dell’azione disciplinare; c) alla Direzione Risorse Umane e Sistemi Informativi e alle strutture competenti ad adottare gli eventuali ulteriori provvedimenti e/o azioni che nel caso concreto si rendano necessari a tutela dell’amministrazione. FORME DI TUTELA DEL WHISTLEBLOWER A) Obblighi di riservatezza sull’identità del whistleblower e sottrazione al diritto di accesso della segnalazione Ad eccezione dei casi in cui sia configurabile una responsabilità a titolo di calunnia e di diffamazione ai sensi delle disposizioni del codice penale o dell’art. 2043 del codice civile e delle ipotesi in cui l’anonimato non è opponibile per legge, (es. indagini penali, tributarie o amministrative, ispezioni di organi di controllo) l’identità del whisteblower viene protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Pertanto, fatte salve le eccezioni di cui sopra, l’identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo espresso consenso e tutti coloro che ricevono o sono coinvolti nella gestione della segnalazioni, sono tenuti a tutelare la riservatezza di tale informazione. La violazione dell’obbligo di riservatezza è fonte di responsabilità disciplinare, fatte salve ulteriori forme di responsabilità previste dall’ordinamento. Per quanto concerne, in particolare, l’ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata all’autorità disciplinare e all’incolpato solo nei casi in cui :
vi sia il consenso espresso del segnalante;
la contestazione dell’addebito disciplinare risulti fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell’identità del segnalante risulti assolutamente indispensabile alla difesa dell’incolpato, sempre che tale circostanza venga da quest’ultimo dedotta e comprovata in sede di audizione o mediante la presentazione di memorie difensive.
La segnalazione del whistleblower è, inoltre, sottratta al diritto di accesso previsto dagli artt. 22 e seguenti della legge 241/1990 e ss.mm.ii.. Il documento non può, pertanto, essere oggetto di visione né di estrazione di copia da parte di richiedenti, ricadendo nell’ambito delle ipotesi di esclusione di cui all’art. 24, comma 1, lett. a), della l. n. 241/90 s.m.i.. B) Divieto di discriminazione nei confronti del whistleblower Nei confronti del dipendente che effettua una segnalazione ai sensi della presente procedura non è consentita, né tollerata alcuna forma di ritorsione o misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Per misure discriminatorie si intendono le azioni disciplinari ingiustificate, le molestie sul luogo di lavoro ed ogni altra forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili. La tutela è circoscritta alle ipotesi in cui segnalante e denunciato siano entrambi dipendenti dell’amministrazione. Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una segnalazione di illecito:
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deve dare notizia circostanziata dell’avvenuta discriminazione al Responsabile della prevenzione della corruzione che, valutata la sussistenza degli elementi, segnala l’ipotesi di discriminazione:
a) al Responsabile della struttura di appartenenza del dipendente autore della presunta discriminazione. Il Responsabile della struttura valuta tempestivamente l’opportunità/necessità di adottare atti o provvedimenti per ripristinare la situazione e/o per rimediare agli effetti negativi della discriminazione in via amministrativa e la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente autore della discriminazione; b) all’U.P.D., che, per i procedimenti di propria competenza, valuta la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione; c) all’Avvocatura Regionale che valuta la sussistenza degli estremi per esercitare in giudizio l’azione di risarcimento per lesione dell’immagine della amministrazione; d) all’Ispettorato della funzione pubblica. RESPONSABILITÁ DEL WHISTLEBLOWER La presente procedura lascia impregiudicata la responsabilità penale e disciplinare del whistleblower nell’ipotesi di segnalazione calunniosa o diffamatoria ai sensi del codice penale e dell’art. 2043 del codice civile. Sono altresì fonte di responsabilità, in sede disciplinare e nelle altre competenti sedi, eventuali forme di abuso della presente procedura, quali le segnalazioni manifestamente opportunistiche e/o effettuate al solo scopo di danneggiare il denunciato o altri soggetti, e ogni altra ipotesi di utilizzo improprio o di intenzionale strumentalizzazione dell’istituto oggetto della presente. STUMENTI DI APPROFONDIMENTO Link alle FAQ del Transparency International Italia, partner istituzionale del Dipartimento della funzione pubblica per il progetto promosso dalla Commissione europea "vedette civiche". http://www.transparency.it/upload_doc/WB_FAQ_EDITED_definitivo.pdf La tutela del dipendente pubblico ex art. 1 comma 51 legge n. 190/2012. Diffondere la cultura del whistleblowing per un’efficace lotta alla corruzione di Laura Rizza Università di Catania - Online Working Paper 2013/n. 58 URL: http://www.cde.unict.it/sites/default/files/quaderno%20europeo_58_novembre_2013.pdf
SNA –ASAP
CORSO
“PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL’ILLEGALITA’ NELLA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”
2
INDICE
1. Finalità e obiettivi pag. 3
2. Destinatari pag. 3
3. Coordinamento scientifico pag. 4
4. Programma di dettaglio pag. 4
5. Regolamento pag. 6
3
1. Finalità e obiettivi
Il corso ha l’obiettivo di formare i dirigenti e i funzionari pubblici sul sistema delle
politiche, dei programmi e degli strumenti utilizzati per affrontare il complesso
tema della corruzione all’interno della pubblica amministrazione.
Le logiche e i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la gestione del rischio di
corruzione sono affrontati a livello di sistema Paese (politiche e programmi),
amministrazioni (sistemi operativi di gestione), persone (politiche di gestione),
modulando la scelta e l’approfondimento dei contenuti in funzione di fabbisogni
formativi specifici delle amministrazioni coinvolte e, quindi, in ultima istanza,
degli attori organizzativi a vario titolo interessati.
2. Destinatari
L’attività di formazione è rivolta ai Referenti della prevenzione della corruzione e
Referenti per la trasparenza della Regione Lazio.
3. Coordinamento scientifico
La progettazione e il coordinamento del corso sono curati dal Prof. Alessandro
Hinna, docente temporaneo della SNA nella materia “Organizzazione e
management pubblico”.
4. Programma di dettaglio
4
Il corso si svolge in 6 giornate di 6 ore ciascuna, per un totale di 36 ore di didattica
ed è articolato come segue:
1° Giornata – 15 ottobre
Ore 9 – 13; 14-16 (Giuseppe Del Medico)
Aspetti normativi e prime disposizioni tecniche ed organizzative di attuazione
della legge anticorruzione
Il Piano Nazionale Anticorruzione e il Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione: fasi, soggetti e strumenti
2° Giornata – 17 ottobre
Ore 9 – 13; 14-16 (Fabio Monteduro)
Introduzione ai sistemi di gestione del rischio nella PA
Modelli e tecniche di identificazione, analisi e valutazione del rischio
3° Giornata – 20 ottobre
Ore 9 – 13; 14-16 (Maria Scinincariello)
Applicazione delle misure obbligatorie e identificazione misure ulteriori
4° Giornata – 22 ottobre
Ore 9 – 13(Francesco Verbaro)
Analisi delle aree di rischio obbligatorie: Area acquisizione e progressione del
personale
Ore14– 16 (Ilario Sorrentino)
Analisi delle aree di rischio obbligatorie: Area affidamento di lavori, servizi e
forniture
5° Giornata – 24 ottobre
Ore 9 – 13; 14-16 (Fabio Monteduro)
Il nuovo Codice di comportamento dei pubblici dipendenti ed aspetti
disciplinari derivanti
La cultura dell’integrità e della trasparenza
La connessione organizzativa funzionale tra il PTPC e il PTT
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Il coordinamento tra i Referenti per la prevenzione della corruzione ed il
Responsabile PC ed i Referenti della trasparenza con il Responsabile per la
trasparenza
6° Giornata – 27 ottobre
Ore 9 – 13; 14-16 (Federico Ceschel + Giuseppe Del Medico)
Esercitazione su analisi e valutazione dei rischi nonché su identificazione e
applicazione delle misure di prevenzione
Esercitazione su analisi e valutazione dei rischi nonché su identificazione e
applicazione delle misure di prevenzione
5. Regolamento
5.1 Svolgimento delle lezioni I partecipanti sono tenuti a rispettare l'orario delle attività didattiche previsto dal
calendario del corso. La presenza giornaliera verrà rilevata con la firma di entrata
ed uscita dei partecipanti.
Durante lo svolgimento delle lezioni, per non disturbare i colleghi e i docenti, i
partecipanti sono tenuti a tenere i cellulari spenti e ad evitare l’ingresso e l’uscita
dall’aula, se non strettamente necessario.
5.2 Assenze consentite Non si possono effettuare assenze, dovute a qualsiasi motivazione, superiori al
20% della durata complessiva del corso. Tale limite è posto a garanzia
dell’apprendimento e del raggiungimento degli obiettivi didattici.
Tutti i permessi e i ritardi superiori a 15 minuti saranno considerati ai fini del
calcolo del monte ore di assenza consentita.
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5.3 Certificazione finale
Al termine del corso sarà rilasciato ai partecipanti, che abbiano seguito le lezioni
senza superare le assenze consentite, pari al 20% delle ore di didattica previste dal
corso, un attestato di presenza.
www.regione.lazio.it
Mercoledì17 settembreore 09.30 - 13.30Regione Lazio - Sala Tirrenopiazza Oderico da Pordenone, 15 Roma
OPENREGIONE
Giornataper la trasparenza
SALUTI
Andrea Tardiola Segretario generale Regione Lazio
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Giuditta Del BorrelloResponsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza della Regione Lazio
INTERVENTI
Valerio SarconePresidenza del Consiglio dei MinistriLa trasparenza “partecipativa” e l’accountability
Stefano ToscheiMagistrato del Tribunale amministrativo del LazioLa trasparenza “legale”. Obblighi di pubblicazione e legittimità dell’azione amministrativa
Sergio ContessaPresidenza del Consiglio dei MinistriGli strumenti della trasparenza: i siti internet pubblici. Requisiti di usabilità e accessibilità
Antonella Giulia PizzaleoResponsabile Agenda digitale regionale ed internet governanceDati aperti e trasparenza: una grande opportunità per il buon governo
Manuela ManettiDirettore regionale Territorio, urbanistica, mobilità e ri�utiLa trasparenza del territorio: oltre l’obbligo verso il cittadino
Perché la Giornata della Trasparenza?
La Giornata della Trasparenza promossa dalla Giunta della Regione Lazio, costituisce
un importante momento di divulgazione di informazioni e di riflessioni in tema di:
Trasparenza
Presentazione Giornata della Trasparenza
Cos’è la Trasparenza?
“La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumentodella pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delleinformazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agliandamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioniistituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organicompetenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi dibuon andamento e imparzialità”.
La definizione di Trasparenza è dettata dall’art. 11 del Decreto Legislativo del 27
ottobre 2009, n. 150 (Decreto Brunetta), che si riporta integralmente:
Integrità
Presentazione Giornata della Trasparenza
Trasparenza come attuazione del principio democratico e declinazione dei principi costituzionali.
• Uguaglianza
• Imparzialità
• Buon andamento
• Responsabilità
• Efficacia e efficienza
• Integrità e lealtà
Trasparenza come condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive
• Diritto a una buona amministrazione
• Diritto a una amministrazione aperta
• Diritto a una amministrazione al servizio del cittadino
Trasparenza come forma diffusa di controllo del rispetto dei principi
• di buon andamento
• imparzialità
Trasparenza come strumento di prevenzione della corruzione preordinata alla pubblicazione di informazioni rilevanti
Presentazione Giornata della Trasparenza
L'evento è organizzato in linea con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 33 del
14/03/2013 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenzae diffusione delle informazioni da parte della Pubblica Amministrazione”.
Le iniziative di comunicazione della trasparenza, sono disposte da varie fonti
normative:
D.Lgs. n.
150/2009D.Lgs. n. 33/2013
Delibera Civit n. 2/2012
Obiettivi della Giornata della Trasparenza
1. Promuovere la partecipazione e coinvolgere i cittadini nell'attività
dell'amministrazione al fine di migliorare la qualità dei servizi e il controllo
sociale;
2. Presentare la Giunta della Regione Lazio e le sue attività;
3. Facilitare l'accesso alla sezione "Amministrazione Trasparente" e relative
sotto sezioni, in cui sono visualizzabili i dati e i documenti più significativi della
Regione.
Organizzazione/
Funzionamento
nell'ottica di una Amministrazione Aperta e al servizio del cittadino;
Attività
amministrativa
Presentazione Giornata della Trasparenza
4. Fornire informazioni sull'istituto dell'Accesso Civico;
5. Far conoscere gli strumenti attraverso i quali la Regione Lazio favorisce lo
sviluppo di una cultura amministrativa orientata all'accessibilità totale,
all'integrità e alla legalità (Programma Triennale per la trasparenza e l'integritàPTTI - Piano per la prevenzione della corruzione - PTPC);
6. Rendere noti ai cittadini gli obiettivi che la Regione Lazio intende perseguire e
le Azioni che la Regione Lazio intende intraprendere.
Regione Lazio
5.870.451 abitanti (01/01/2014 - Istat)
5 province
378 comuni.
Gli strumenti della Trasparenza
1. La Sezione del sito web aziendale denominata “Amministrazione Trasparente”
2. Lo strumento dell’Accesso Civico
3. Il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC)
4. Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI)
La Sezione
“Amministrazione Trasparente”
Quella che vedete è la Homepage della Regione: www.regione.lazio.it
potete accedere alla sezione
«Amministrazione trasparente»
CLICCANDO
sul Banner:
Gli strumenti della Trasparenza
La Sezione “Amministrazione Trasparente” – home page
Qualità delle informazioni
• integrità, veridicità, completezza, omogeneità ed esaustività
• costante aggiornamento
• tempestività
• chiarezza e semplicità
• facile accessibilità
• formato aperto e riutilizzabilità dei documenti
La Sezione “Amministrazione Trasparente” – home page
Gli strumenti della Trasparenza
Cosa trovate nella Sezione Amministrazione Trasparente
La sezione “Amministrazione Trasparente” è organizzata in modo che cliccando sul
titolo di una sotto-sezione sia possibile accedere ai contenuti del livello sotto
ordinato e quindi ai dati, ai documenti e alle informazioni richieste dal Decreto
Legislativo n. 33/2013 e dalle indicazioni dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ex.
CIVIT).
La struttura della sezione
“Amministrazione Trasparente”,
la denominazione delle sotto-
sezioni di primo e di secondo
livello e i singoli obblighi devono
rispettare fedelmente quelle
previste dalla normativa.
La struttura della sezione “Amministrazione Trasparente
Disposizioni generali
Organizzazione
Consulenti e collaboratori
Personale
Bandi di concorso
Performance
Enti controllati
Attività e procedimenti
Provvedimenti
Controlli sulle imprese
Bandi di gara e contratti
Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici
Bilanci
Beni immobili e gestione patrimonio
Controlli e rilievi sull'amministrazione
Servizi erogati
Pagamenti dell'amministrazione
Opere pubbliche
Pianificazione e governo del territorio
Informazioni ambientali
Strutture sanitarie private accreditate
Interventi straordinari e di emergenza
Altri contenuti
Anticorruzione
Dati ulteriori
Accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Esempio di accesso: sotto-sezione 2° livello “Diposizioni Generali” Programma per la Trasparenza e l’integrità e Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.
Percorso:Amministrazione
Trasparente /
Disposizioni generali /
Programma per la
Trasparenza e
l’integrità
Percorso:
Amministrazione
Trasparente /
Disposizioni generali/
Atti generali/
Codice di
comportamento
Esempio di accesso al “singolo contenuto”
Gli strumenti della Trasparenza
Accesso Civico
Tra le novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 33/2013 una delle principali riguarda
l’istituto dell’accesso civico (art. 5).
Che cos’è
L’accesso civico è il diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni, i dati
che le Pubbliche Amministrazioni abbiano omesso di pubblicare, pur avendone
l’obbligo.
Accesso Civico
Sei in: Home \
amministrazione trasparente
\
accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Nel 2014 sono pervenuti n. 18
richieste di accesso civico:
• 15 chiusi
• 3 aperti
83,33%
16,67%
Chiusi
Aperti
Accesso Civici 2014
Con lo strumento dell’accesso civico, il legislatore riconosce a chiunque la facoltà di:
attraverso il sito web
istituzionale, sul rispetto da parte
della Pubblica Amministrazione
degli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione delle
informazioni.
VIGILARE
Gli strumenti della Trasparenza
Come esercitare il diritto
La richiesta di accesso civico non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla
legittimazione soggettiva del richiedente. E’ gratuita, non deve essere motivata e va
presentata al Responsabile della Trasparenza dell’Amministrazione che ha omesso
la pubblicazione.
Entro 30 giorni il Responsabile della Trasparenza procede:
1. Alla comunicazione
del collegamento
ipertestuale o
trasmissione, se il
documento,
l’informazione o il dato
richiesto risultano già
pubblicati nel rispetto
della normativa
vigente
OVVERO
Gli strumenti della Trasparenza
Entro 30 giorni il Responsabile della Trasparenza procede:
2. Alla pubblicazione sul
sito del documento,
dell’informazione o del
dato richiesto,
trasmettendo
contestualmente o
comunicando
all’interessato il
collegamento
ipertestuale.
Se il Responsabile della Trasparenza non risponde alla richiesta di accesso civico, il
richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo.
Di seguito il percorso per accedere nell’area dedicata e trovare le informazioni, i
riferimenti/contatti e la modulistica per esercitare il diritto:
Modulistica.
Il modulo per le richieste di accesso civico è
scaricabile dal sito «Amministrazione trasparente»
Home\
amministrazione trasparente\
accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Procedimento per esercitare il diritto di Accesso Civico.
Accesso civicoIl contenuto e le modalità di esercizio dell'accesso civico sono regolati all’art. 5 del d.lgs n. 33/2013.
Sinteticamente: Quando:si attua quando l’amministrazione è tenuta per legge a pubblicare un atto e non vi adempie.
Chi può esercitare il diritto:
Chiunque ha diritto di richiedere alla pubblica amministrazione la pubblicazione dei dati e delle
informazioni omesse. La richiesta di accesso non è infatti sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla
legittimazione soggettiva del richiedente. La richiesta di accesso non deve essere motivata ed è
gratuita.
A chi indirizzare la richiesta di accesso:
Responsabile della trasparenza: Giuditta Del Borrello - mail: [email protected] - tel: 06
516844033. Termine per l’adempimento della richiesta:
l’amministrazione ha 30 giorni di tempo per procedere alla pubblicazione sul proprio sito istituzionale
del documento, dell’informazione o del dato richiesto nonché procedere alla contestuale trasmissione al
richiedente ovvero comunicare al medesimo l’avvenuta pubblicazione indicando il collegamento
ipertestuale.
Tutele:Se l’amministrazione non risponde alla richiesta di accesso l’interessato può ricorrere a chi ha il potere
sostitutivo (art. 5 comma 4 d. lgs 33/2013). il richiedente può, inoltre ricorrere al TAR secondo le
disposizioni di cui al D.lgs n. 104/2010.
Titolare del potere sostitutivo - Alessandro Bacci – mail: [email protected] – tel:06 51683310
Ultima modifica: 26/09/2013
ALLEGATI
Modulo Istanza di accesso civico (doc 33,50KB)
Nelle diapositive che seguono si presentano gli strumenti di cui la Giunta della
Regione Lazio si avvale per delineare le proprie politiche e azioni in tema di:
Attraverso il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC)
Attraverso il Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità (PTTI)
LEGALITA’
ACCESSIBILITA’ TOTALE
Gli strumenti della Trasparenza
Tali documenti di natura programmatica contengono:
Obiettivi
Responsabilità
Tempistiche
Strumenti per la verifica dell’attuazione
Il Piano Triennale di prevenzione della Corruzione (PTPC) e il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI)
Il 28.11.2012 è entrata in vigore la Legge 06.11.2012, n. 190, “Disposizioni per laprevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella PubblicaAmministrazione”.
Cosa sono
Gli strumenti della Trasparenza
Con l’approvazione della Legge n. 190/2012, l’ordinamento italiano si è orientato, nel
contrasto alla corruzione, verso un sistema di prevenzione che si articola:
Piano Nazionale Anticorruzione (PNA)
A livello Nazionale,
con l’adozione del:
A livello di ciascuna
amministrazione, con
l’adozione del:
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC)
Gli strumenti della Trasparenza
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 è l’atto formale che
attesta e dichiara la politica di prevenzione del rischio corruttivo che la Giunta
della Regione Lazio intende perseguire nel periodo di riferimento al fine di
garantire il corretto e trasparente funzionamento.
La Legge 190/2012, ha fatto del principio di trasparenza uno degli assi portanti
delle politiche di prevenzione della corruzione, disponendo che il Piano Triennaledi Prevenzione della Corruzione (PTPC) sia integrato con il Programma triennaleper la trasparenza e l’integrità (PTTI).
Il predetto Piano recepisce inoltre le previsioni normative del Decreto Legislativo
n. 33/2013 in materia di pubblicità obbligatoria.
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C) si trova al link:
Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) si trova al link:
amministrazione trasparente \ disposizioni generali \ programma per la trasparenzae l'integrità\ Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
amministrazione trasparente \ disposizioni generali \ programma per la trasparenzae l'integrità
Gli strumenti della Trasparenza
La Regione Lazio ha nominato, con Decreto del Presidente n. T00264 del
25/09/2013:
Responsabile della Prevenzione della Corruzione
accorpando in un unico soggetto le attribuzioni disciplinate dalla Legge n.
190/2012 e dal Decreto Legislativo n. 33/2013.
Responsabile per la Trasparenza
Aspetti particolari
Rapporti con l’ANACRendiconti gruppi consiliari regionali
Rapporti con l’ANACIncarichi di Collaborazione
Aspetti particolari
Rapporti con AVCPBandi di gara e contratti
Software gratuito realizzato dalla Provincia di Cremona
Ogni Direzione inserisce i bandi di gara che serviranno per l’invio periodico all’ANAC (ex AVCP)
e per la pubblicazione in formato tabellare sul sito «Amministrazione trasparente».
Bandi di gara e contrattiHome\amministrazione trasparente\Bandi di gara e contratti
Aspetti particolari
Argomento AnticorruzionePubblichiamo i Piani pervenuti da: ASL, Aziende ospedaliere, Enti locali, Enti controllati , Aziende Territoriali
Argomento: Dati ulterioriHome\amministrazione trasparente\dati ulteriori
Dati ulteriori - Accesso al sito amministrazione trasparente
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
FEBBRAIO1122
MARZO1356
APRILE1271
MAGGIO1489
GIUGNO1511
LUGLIO1766
GENNAIO1026
Il grafico mostra l’andamento crescente degli accessi al sito amministrazione nel periodo di riferimento Gennaio-Luglio 2014
Dati ulteriori - Segnalazioni e reclami all’URP
Dati relativi alle segnalazioni e reclami pervenuti all’URP
I trimestre 2014
Dati ulteriori - Segnalazioni e reclami all’URP
Dati relativi alle segnalazioni e reclami pervenuti all’URP
II trimestre 2014
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzioneNota prot. 187527 del 27/03/2014
I riferimenti:• Legge 190/2012• Linee di indirizzo del 13/03/2013 del Comitato Interministeriale• Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
Rotazione da contemperare con i principi:• continuità dell’azione amministrativa• trasparenza• imparzialità• pari opportunità
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzioneNota prot. 187527 del 27/03/2014
Criteri generali oggettivi:• Personale dirigenziale:
al termine dell’incarico (minimo 3 anni massimo 6)a prescindere dall’esito della valutazione
• Personale non dirigenziale:permanenza nel settore preferibilmente in misura non superiore a 5 anni
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzioneNota prot. 187527 del 27/03/2014
Modalità:• rotazione del personale dirigenziale e non dirigenziale sfasata da un
punto di vista temporale• processo di osmosi del personale impegnato in aree ad alto rischio di
corruzione e del personale impegnato in aree a basso rischio
Ulteriori elementi di valutazione:• formazione• anzianità dirigenziale e direttiva• esperienza lavorativa pregressa
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzioneNota prot. 187527 del 27/03/2014
Deroghe:• individuazione di professionalità infungibili
Dati ulteriori
Riferimenti:• Legge 190/2012 – Introduzione articolo 54 bis 1 del Decreto lgs 165/2001• Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
Scopo della procedura:• Rimuovere fattori che possono ostacolare o scoraggiare il ricorso
all’Istituto
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione diilleciti e irregolarità
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione diilleciti e irregolarità
Contenuto delle segnalazioni:• Generalità del soggetto che effettua la segnalazione, con indicazione della posizione
o funzione svolta nell’ambito dell’Amministrazione;• Una chiara e completa descrizione dei fatti oggetto di segnalazione;• Se conosciute, le circostanze di tempo e di luogo in cui sono stati commessi;• Se conosciute, le generalità o altri elementi (come la qualifica e il servizio in cui
svolge l’attività) che consentano di identificare il soggetto/i che ha/hanno posto/i in essere i fatti segnalati;
• L’indicazione di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti oggetto di segnalazione;
• L’indicazione di eventuali documenti che possono confermare la fondatezza di tali fatti;
• Ogni altra informazione che possa fornire un utile riscontro circa la sussistenza dei fatti segnalati.
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione diilleciti e irregolarità
Destinatari della segnalazione
La segnalazione può essere indirizzata:
a) al Responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione Lazio;
b) al Dirigente dell’Area Provvedimenti disciplinari, Banca dati procedimenti,
Privacy e Anagrafe delle prestazioni;
c) al Responsabile della struttura di appartenenza.
Argomento: Dati ulteriori
Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione diilleciti e irregolarità
Modalità della segnalazione
• Invio all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
• A mezzo del servizio postale o tramite posta interna con la dicitura
«Riservato/Personale»
• Deposito nella cassetta collocata nelle adiacenze della stanza 94 del
Piano II Palazzina B
Segnalazioni anonime:
Verranno trattate alla stregua delle altre segnalazioni anonime
Dati ulteriori
La Bussola della Trasparenza dei Siti Webhttp://www.magellanopa.it/bussola/
La Bussola della Trasparenza consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’ analisi ed il monitoraggio dei siti web.
Il principale obiettivo è di accompagnare le amministrazioni, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, nel miglioramento continuo della qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali.
La classificaLa classifica illustra la posizione identificata dal simbolo # (con possibilità di pari merito), il nome dell'amministrazione, la percentuale di aderenza dei siti delle PA ai contenuti minimi, definiti nelle linee guida e il numero di indicatori soddisfatti sul totale.
Tali indicatori sono correlati alla realizzazione della struttura così come definito dall’Allegato A al D.lgs. n.33/2013.
La bussola della trasparenza
Classifica delle Regioni
Il sito
«Amministrazione trasparente» della Regione Lazio
è primo in classifica a pari merito con altre
amministrazioni regionali con 68 indicatori soddisfatti su 68
Perché la Giornata della Trasparenza?
La Giornata della Trasparenza promossa dalla Giunta della Regione Lazio, costituisce un importante momento di divulgazione di informazioni e di riflessioni in tema di:
Trasparenza Integrità
Presentazione Giornata della Trasparenza
Cos’è la Trasparenza?
“La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità”.
La definizione di Trasparenza è dettata dall’art. 11 del Decreto Legislativo del 27 ottobre 2009, n. 150 (Decreto Brunetta), che si riporta integralmente:
Presentazione Giornata della Trasparenza
Trasparenza come attuazione del principio democratico e declinazione dei principi costituzionali.
• Uguaglianza
• Imparzialità
• Buon andamento
• Responsabilità
• Efficacia e efficienza
• Integrità e lealtà
Presentazione Giornata della Trasparenza
Trasparenza come condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive
• Diritto a una buona amministrazione
• Diritto a una amministrazione aperta
• Diritto a una amministrazione al servizio del cittadino
Presentazione Giornata della Trasparenza
Trasparenza come forma diffusa di controllo del rispetto dei principi
• di buon andamento
• imparzialità
Trasparenza come strumento di prevenzione della corruzione preordinata alla pubblicazione di informazioni rilevanti
Presentazione Giornata della Trasparenza
L'evento è organizzato in linea con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 33 del 14/03/2013 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte della Pubblica Amministrazione”.
Le iniziative di comunicazione della trasparenza, sono disposte da varie fonti normative:
D.Lgs. n. 150/2009
D.Lgs. n. 33/2013
Delibera Civit n. 2/2012
Presentazione Giornata della Trasparenza
Obiettivi della Giornata della Trasparenza
1. Promuovere la partecipazione e coinvolgere i cittadini nell'attività dell'amministrazione al fine di migliorare la qualità dei servizi e il controllo sociale;
2. Presentare la Giunta della Regione Lazio e le sue attività;
Presentazione Giornata della Trasparenza
3. Facilitare l'accesso alla sezione "Amministrazione Trasparente" e relative sotto sezioni, in cui sono visualizzabili i dati e i documenti più significativi della Regione.
Organizzazione/ Funzionamento
nell'ottica di una Amministrazione Aperta e al servizio del cittadino;
Presentazione Giornata della Trasparenza
Attività amministrativa
4. Fornire informazioni sull'istituto dell'Accesso Civico;
5. Far conoscere gli strumenti attraverso i quali la Regione Lazio favorisce lo sviluppo di una cultura amministrativa orientata all'accessibilità totale, all'integrità e alla legalità (Programma Triennale per la trasparenza e l'integrità PTTI - Piano per la prevenzione della corruzione - PTPC);
6. Rendere noti ai cittadini gli obiettivi che la Regione Lazio intende perseguire e le Azioni che la Regione Lazio intende intraprendere.
Presentazione Giornata della Trasparenza
Novità del Decreto legislativo 33/2013
• Accesso civico
• Standardizzazione modalità di pubblicazione
• Introduzione della figura del Responsabile della trasparenza
• Sistema sanzionatorio
Gli strumenti della Trasparenza
1. La Sezione del sito web aziendale denominata “Amministrazione Trasparente”
2. Lo strumento dell’Accesso Civico
3. Il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC)
4. Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI)
Gli strumenti della Trasparenza
La Sezione “Amministrazione Trasparente” Quella che vedete è la Homepage della Regione: www.regione.lazio.it
potete accedere alla sezione «Amministrazione trasparente»
CLICCANDO sul Banner:
Gli strumenti della Trasparenza
La Sezione “Amministrazione Trasparente” – home page
Qualità delle informazioni
• integrità, veridicità, completezza, omogeneità ed esaustività
• costante aggiornamento
• tempestività
• chiarezza e semplicità
• facile accessibilità
• formato aperto e riutilizzabilità dei documenti
Gli strumenti della Trasparenza
Cosa trovate nella Sezione Amministrazione Trasparente
La sezione “Amministrazione Trasparente” è organizzata in modo che cliccando sul titolo di una sotto-sezione sia possibile accedere ai contenuti del livello sotto ordinato e quindi ai dati, ai documenti e alle informazioni richieste dal Decreto Legislativo n. 33/2013 e dalle indicazioni dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ex. CIVIT).
Gli strumenti della Trasparenza
La struttura della sezione “Amministrazione Trasparente”, la denominazione delle sotto-sezioni di primo e di secondo livello e i singoli obblighi devono rispettare fedelmente quelle previste dalla normativa.
La struttura della sezione “Amministrazione Trasparente
Disposizioni generali Organizzazione Consulenti e collaboratori Personale Bandi di concorso Performance Enti controllati Attività e procedimenti Provvedimenti Controlli sulle imprese Bandi di gara e contratti Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici Bilanci Beni immobili e gestione patrimonio Controlli e rilievi sull'amministrazione Servizi erogati Pagamenti dell'amministrazione Opere pubbliche Pianificazione e governo del territorio Informazioni ambientali Strutture sanitarie private accreditate Interventi straordinari e di emergenza Altri contenuti Anticorruzione Dati ulteriori Accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Esempio di accesso: sotto-sezione 2° livello “Diposizioni Generali” Programma per la Trasparenza e l’integrità e Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.
Percorso: Amministrazione Trasparente / Disposizioni generali / Programma per la Trasparenza e l’integrità
Gli strumenti della Trasparenza
Percorso: Amministrazione Trasparente / Disposizioni generali/ Atti generali/ Codice di comportamento
Esempio di accesso al “singolo contenuto”
Gli strumenti della Trasparenza
Accesso Civico Tra le novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 33/2013 una delle principali riguarda l’istituto dell’accesso civico (art. 5).
Che cos’è L’accesso civico è il diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni, i dati che le Pubbliche Amministrazioni abbiano omesso di pubblicare, pur avendone l’obbligo.
Gli strumenti della Trasparenza
Accesso Civico Sei in: Home \ amministrazione trasparente \ accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Con lo strumento dell’accesso civico, il legislatore riconosce a chiunque la facoltà di:
attraverso il sito web istituzionale, sul rispetto da parte della Pubblica Amministrazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni.
VIGILARE
Gli strumenti della Trasparenza
Come esercitare il diritto La richiesta di accesso civico non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente. E’ gratuita, non deve essere motivata e va presentata al Responsabile della Trasparenza dell’Amministrazione che ha omesso la pubblicazione.
Gli strumenti della Trasparenza
Entro 30 giorni il Responsabile della Trasparenza procede:
1. Alla comunicazione del collegamento ipertestuale o trasmissione, se il documento, l’informazione o il dato richiesto risultano già pubblicati nel rispetto della normativa vigente
OVVERO
Gli strumenti della Trasparenza
Entro 30 giorni il Responsabile della Trasparenza procede:
2. Alla pubblicazione sul sito del documento, dell’informazione o del dato richiesto, trasmettendo contestualmente o comunicando all’interessato il collegamento ipertestuale.
Gli strumenti della Trasparenza
Se il Responsabile della Trasparenza non risponde alla richiesta di accesso civico, il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo.
Di seguito il percorso per accedere nell’area dedicata e trovare le informazioni, i riferimenti/contatti e la modulistica per esercitare il diritto:
Gli strumenti della Trasparenza
Modulistica. Il modulo per le richieste di accesso civico è scaricabile dal sito «Amministrazione trasparente» Home\ amministrazione trasparente\ accesso civico
Gli strumenti della Trasparenza
Procedimento per esercitare il diritto di Accesso Civico.
Accesso civico Il contenuto e le modalità di esercizio dell'accesso civico sono regolati all’art. 5 del d.lgs n. 33/2013. Sinteticamente: Quando: si attua quando l’amministrazione è tenuta per legge a pubblicare un atto e non vi adempie. Chi può esercitare il diritto: Chiunque ha diritto di richiedere alla pubblica amministrazione la pubblicazione dei dati e delle informazioni omesse. La richiesta di accesso non è infatti sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente. La richiesta di accesso non deve essere motivata ed è gratuita. A chi indirizzare la richiesta di accesso: Responsabile della trasparenza: Giuditta Del Borrello - mail: [email protected] - tel: 06 516844033. Termine per l’adempimento della richiesta: l’amministrazione ha 30 giorni di tempo per procedere alla pubblicazione sul proprio sito istituzionale del documento, dell’informazione o del dato richiesto nonché procedere alla contestuale trasmissione al richiedente ovvero comunicare al medesimo l’avvenuta pubblicazione indicando il collegamento ipertestuale. Tutele: Se l’amministrazione non risponde alla richiesta di accesso l’interessato può ricorrere a chi ha il potere sostitutivo (art. 5 comma 4 d. lgs 33/2013). il richiedente può, inoltre ricorrere al TAR secondo le disposizioni di cui al D.lgs n. 104/2010. Titolare del potere sostitutivo - Alessandro Bacci – mail: [email protected] – tel:06 51683310 Ultima modifica: 26/09/2013 ALLEGATI Modulo Istanza di accesso civico (doc 33,50KB)
83,33%
16,67%
Chiusi
Aperti
Gli strumenti della Trasparenza
Accessi Civici 2014
Nel 2014 sono pervenuti n. 18 richieste di accesso civico: • 15 chiusi • 3 aperti
Gli strumenti della Trasparenza
Nelle diapositive che seguono si presentano gli strumenti di cui la Giunta della Regione Lazio si avvale per delineare le proprie politiche e azioni in tema di:
Attraverso il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC)
Attraverso il Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità (PTTI)
LEGALITA’
ACCESSIBILITA’ TOTALE
Gli strumenti della Trasparenza
Tali documenti di natura programmatica contengono:
Obiettivi
Responsabilità
Tempistiche
Strumenti per la verifica dell’attuazione
Gli strumenti della Trasparenza
Il Piano Triennale di prevenzione della Corruzione (PTPC) e il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI)
Il 28.11.2012 è entrata in vigore la Legge 06.11.2012, n. 190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione”.
Cosa sono
Gli strumenti della Trasparenza
Con l’approvazione della Legge n. 190/2012, l’ordinamento italiano si è orientato, nel contrasto alla corruzione, verso un sistema di prevenzione che si articola:
Piano Nazionale Anticorruzione (PNA)
A livello Nazionale, con l’adozione del:
Gli strumenti della Trasparenza
A livello di ciascuna amministrazione, con l’adozione del:
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC)
Gli strumenti della Trasparenza
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 è l’atto formale che attesta e dichiara la politica di prevenzione del rischio corruttivo che la Giunta della Regione Lazio intende perseguire nel periodo di riferimento al fine di garantire il corretto e trasparente funzionamento.
La Legge 190/2012, ha fatto del principio di trasparenza uno degli assi portanti delle politiche di prevenzione della corruzione, disponendo che il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) sia integrato con il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (PTTI).
Il predetto Piano recepisce inoltre le previsioni normative del Decreto Legislativo n. 33/2013 in materia di pubblicità obbligatoria.
Gli strumenti della Trasparenza
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C) si trova al link:
Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) si trova al link:
amministrazione trasparente \ disposizioni generali \ programma per la trasparenza e l'integrità\ Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
amministrazione trasparente \ disposizioni generali \ programma per la trasparenza e l'integrità
Gli strumenti della Trasparenza
La Regione Lazio ha nominato, con Decreto del Presidente n. T00264 del 25/09/2013:
Responsabile della Prevenzione della Corruzione
accorpando in un unico soggetto le attribuzioni disciplinate dalla Legge n. 190/2012 e dal Decreto Legislativo n. 33/2013.
Responsabile per la Trasparenza
Aspetti particolari
Rapporti con AVCP Bandi di gara e contratti Software gratuito realizzato dalla Provincia di Cremona Ogni Direzione inserisce i bandi di gara che serviranno per l’invio periodico all’ANAC (ex AVCP) e per la pubblicazione in formato tabellare sul sito «Amministrazione trasparente».
Aspetti particolari
Bandi di gara e contratti Home\amministrazione trasparente\Bandi di gara e contratti
Anticorruzione
Argomento Anticorruzione Pubblichiamo i Piani pervenuti da: ASL, Aziende ospedaliere, Enti locali, Enti controllati , Aziende Territoriali
Dati ulteriori - Accesso al sito amministrazione trasparente
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
FEBBRAIO 1122
MARZO 1356
APRILE 1271
MAGGIO 1489
GIUGNO 1511
LUGLIO 1766
GENNAIO 1026
Il grafico mostra l’andamento crescente degli accessi al sito amministrazione nel periodo di riferimento Gennaio-Luglio 2014
Dati ulteriori - Segnalazioni e reclami all’URP
Dati relativi alle segnalazioni e reclami pervenuti all’URP I trimestre 2014
Dati ulteriori - Segnalazioni e reclami all’URP
Dati relativi alle segnalazioni e reclami pervenuti all’URP II trimestre 2014
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzione Nota prot. 187527 del 27/03/2014
I riferimenti: • Legge 190/2012 • Linee di indirizzo del 13/03/2013 del Comitato Interministeriale • Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
Rotazione da contemperare con i principi: • continuità dell’azione amministrativa • trasparenza • imparzialità • pari opportunità
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzione Nota prot. 187527 del 27/03/2014
Criteri generali oggettivi: • Personale dirigenziale:
al termine dell’incarico (minimo 3 anni massimo 6) a prescindere dall’esito della valutazione
• Personale non dirigenziale: permanenza nel settore preferibilmente in misura non superiore a 5 anni
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzione Nota prot. 187527 del 27/03/2014
Modalità: • rotazione del personale dirigenziale e non dirigenziale sfasata da un
punto di vista temporale • processo di osmosi del personale impegnato in aree ad alto rischio di
corruzione e del personale impegnato in aree a basso rischio
Ulteriori elementi di valutazione: • formazione • anzianità dirigenziale e direttiva • esperienza lavorativa pregressa
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\rotazione degli incarichi
Rotazione degli incarichi. Prime misure di prevenzione della corruzione Nota prot. 187527 del 27/03/2014
Deroghe: • individuazione di professionalità infungibili
Dati ulteriori
Riferimenti: • Legge 190/2012 – Introduzione articolo 54 bis 1 del Decreto lgs 165/2001 • Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016
Scopo della procedura: • Rimuovere fattori che possono ostacolare o scoraggiare il ricorso
all’Istituto
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità
Contenuto delle segnalazioni: • Generalità del soggetto che effettua la segnalazione, con indicazione della posizione o
funzione svolta nell’ambito dell’Amministrazione; • Una chiara e completa descrizione dei fatti oggetto di segnalazione; • Se conosciute, le circostanze di tempo e di luogo in cui sono stati commessi; • Se conosciute, le generalità o altri elementi (come la qualifica e il servizio in cui svolge
l’attività) che consentano di identificare il soggetto/i che ha/hanno posto/i in essere i fatti segnalati;
• L’indicazione di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti oggetto di segnalazione;
• L’indicazione di eventuali documenti che possono confermare la fondatezza di tali fatti; • Ogni altra informazione che possa fornire un utile riscontro circa la sussistenza dei
fatti segnalati.
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità
Destinatari della segnalazione
La segnalazione può essere indirizzata:
a) al Responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione Lazio;
b) al Dirigente dell’Area Provvedimenti disciplinari, Banca dati procedimenti,
Privacy e Anagrafe delle prestazioni;
c) al Responsabile della struttura di appartenenza.
Dati ulteriori
Dati ulteriori
Argomento: Dati ulteriori Home\amministrazione trasparente\dati ulteriori\Procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità
Modalità della segnalazione
• Invio all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
• A mezzo del servizio postale o tramite posta interna con la dicitura
«Riservato/Personale»
• Deposito nella cassetta collocata nelle adiacenze della stanza 94 del
Piano II Palazzina B
Segnalazioni anonime:
Verranno trattate alla stregua delle altre segnalazioni anonime
La bussola della trasparenza
La Bussola della Trasparenza dei Siti Web http://www.magellanopa.it/bussola/ La Bussola della Trasparenza consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’ analisi ed il monitoraggio dei siti web. Il principale obiettivo è di accompagnare le amministrazioni, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, nel miglioramento continuo della qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali. La classifica La classifica illustra la posizione identificata dal simbolo # (con possibilità di pari merito), il nome dell'amministrazione, la percentuale di aderenza dei siti delle PA ai contenuti minimi, definiti nelle linee guida e il numero di indicatori soddisfatti sul totale. Tali indicatori sono correlati alla realizzazione della struttura così come definito dall’Allegato A al D.lgs. n.33/2013.
La bussola della trasparenza
Classifica delle Regioni Il sito «Amministrazione trasparente» della Regione Lazio è primo in classifica a pari merito con altre amministrazioni regionali con 68 indicatori soddisfatti su 68
LA TRASPARENZA DEL TERRITORIO: OLTRE L’OBBLIGO VERSO IL CITTADINO
Roma 17 settembre 2014 – SALA TIRRENO
TRASPARENZA COME:
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
CONOSCENZA
PARTECIPAZIONE
obblighi di pubblicità previsti dalla Legge
accesso a tutte le informazioni in possesso della P.A.
possibilità data ai soggetti interessati di partecipare al processo decisionale dell’Amministrazione, nel procedimento e/o mediante forme di consultazione
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
pubblicazione dello schema di Piano adottato per la raccolta delle osservazioni pubblicazione del Piano approvato
pubblicazione sul BURL della delibera di Giunta regionale di approvazione o di reiezione
adozione e pubblicazione degli strumenti urbanistici o di loro varianti a cura dell’Ente competente
Strumenti urbanistici e loro varianti:
Pianificazione territoriale:
Accordi di Programma:
pubblicazione sul BURL della delibera di Giunta regionale di approvazione e dei Decreti presidenziali di adozione degli Accordi di Programma
Poteri sostitutivi: pubblicazione dei decreti presidenziali di nomina dei Commissari ad Acta
Programmazione ed indirizzo in materia cartografica:
istituzione della Carta Tecnica Regionale nel rispetto degli indirizzi europei (direttiva INSPIRE)
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
pubblicazione della determinazione di conclusione della verifica di assoggettabilità a V.A.S
pubblicazione sul BURL della determinazione conclusiva del procedimento, con l'indicazione della sede ove si possa prendere visione del piano/programma adottato e di tutta la documentazione oggetto dell'istruttoria
Valutazione ambientale strategica:
pubblicazione di un avviso sul BURL di deposito presso gli Uffici, a disposizione del pubblico, della proposta di piano/programma e del rapporto ambientale e loro pubblicazione sul sito web
pubblicazione dell’elenco della autorizzazioni rilasciate sul sito Istituzionale
Autorizzazioni paesaggistiche e compatibilità paesaggistiche:
Vigilanza:
pubblicazione sul BURL della Relazione annuale sull’attività di vigilanza e sulle demolizioni
CONOSCENZA
accesso ai dati territoriali e cartografici di analisi dello strumento di pianificazione mediante un sistema web gis interattivo on line per consultazione e interrogazione della cartografia e dei dati ad essa associati
accesso alle osservazioni presentate ed alle relative controdeduzioni
Pianificazione territoriale:
pubblicazione sul sito istituzionale di tutta la documentazione relativa al Piano territoriale (Relazione, Tavole , Norme, Allegati)
Programmazione ed indirizzo in materia cartografica:
aggiornamento del materiale cartografico e realizzazione di un unico portale geografico regionale, contenete tutte le informazioni territoriali, accessibile dai soggetti pubblici e privati
realizzazione e messa in esercizio della rete GNSS utilizzabile, a titolo gratuito, da tutti i soggetti sia pubblici che privati
CONOSCENZA
Erogazione di finanziamenti/contributi ai Comuni per progetti speciali :
pubblicazione delle graduatorie per il conferimento di finanziamenti per il recupero di centri storici; degli atti di conferimenti di contributi per la redazione di strumenti urbanistici; per la perimetrazione di nuclei edilizi abusivi
pubblicazione degli elenchi delle opere pubbliche finanziate (in programma)
Conferenze di Servizi:
pubblicazione sul BURL della Determinazione di conclusione negativa della Conferenza di Servizi
Interpretazione normativa:
pubblicazione dei pareri di interpretazione della normativa, anche di Enti statali, qualora rilevanti, riguardanti fattispecie o questioni di carattere generale, in materia urbanistica, edilizia e paesaggistica, di circolari e di direttive
CONOSCENZA
pubblicazione sul sito web del parere motivato; di una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo sono state integrate nel piano/programma e come si è tenuto conto nel rapporto ambientale degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano/programma adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate; delle misure adottate in merito al monitoraggio
Autorizzazioni paesaggistiche e compatibilità paesaggistiche:
strumento di verifica on line da parte dell’utente dello stato di lavorazione della pratica di autorizzazione (in corso di collaudo)
Valutazione ambientale strategica:
pubblicazione sul sito istituzionale e sul BURL delle determinazioni dirigenziali di conferimento ai Comuni delle funzioni in materia di autorizzazioni paesaggistiche , sulla base della legge di delega n. 8/2012
sviluppo del sistema informatico relativo ai procedimenti di autorizzazione paesaggistica e di accertamento di compatibilità paesaggistica per consentire l’acquisizione on line delle istanze e degli elaborati progettuali e della successiva trasmissione al richiedente degli atti conclusivi del procedimento
PARTECIPAZIONE
partecipazione al procedimento mediante la presentazione di osservazioni
fase di scoping: partecipazione degli SCA (soggetti competenti in materia ambientale) al processo di elaborazione del rapporto ambientale relativo al piano/programma
Pianificazione territoriale:
partecipazione alla formazione dello strumento mediante consultazione degli stakeholders
Valutazione ambientale strategica:
Legislazione:
audizione, da parte della Commissione incaricata della redazione della nuova legge urbanistica regionale, dei soggetti interessati alla definizione (Università, Ordini, Collegi, Operatori, Associazioni culturali ed ambientali)
fase di consultazione del pubblico mediante la presentazione di osservazioni dopo la pubblicazione della proposta di piano/programma e del rapporto ambientale. La fase di consultazione ha una durata di 60 giorni decorrenti dalla pubblicazione dell'avviso sul BURL
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
pubblicazione dello schema di Piano adottato dalla Giunta, per la raccolta delle osservazioni
pubblicazione sul BURL del Piano approvato
Fase di scoping nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica – V.A.S. pubblicazione sul BURL della DGR di adozione del documento preliminare e del Rapporto ambientale
nuova adozione dello schema di Piano dalla Giunta Regionale, dopo la disamina delle proposte ed osservazioni scaturite nel corso della fase partecipativa
PRMTL Piano Regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica
GLI ATTI DI PIANIFICAZIONE
Piano Regionale dei PORTI
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
Investimenti: pubblicazione obbligatoria dei Bandi di Gara per l’affidamento di lavori per la realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie, per l’acquisto di mezzi per il trasporto pubblico ovvero di materiale rotabile; per servizi di manutenzione
Servizi: pubblicazione obbligatoria di una relazione, sulla base della quale effettuare l’affidamento del servizio «che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste». Attualmente i servizi di trasporto pubblico locale sono tutti in regime di esclusiva.
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
Servizi: Pubblicazione della procedura di gara “a doppio oggetto”, per la durata di dieci anni.
Aggiudicazione definitiva avvenuta in favore della Compagnia Laziale di Navigazione S.r.l.
Servizi: Cessione del 100% del capitale sociale della Laziomar S.p.A. e contestuale affidamento dei servizi di cabotaggio marittimo di competenza regionale svolti verso le isole pontine
CON
OSC
ENZA
pubblicazione sul BURL e sul sito istituzionale della DGR di adozione degli Indirizzi per la stesura del Piano Regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica
Pianificazione di settore
pubblicazione sul sito istituzionale delle Linee Guida per la redazione del Piano dei Porti e delle Coste della Regione Lazio
Pubblicazione sul sito istituzionale del Contratto di servizio con Met. Ro. S.P.A. per i servizi ferroviari Roma – Lido di Ostia, Roma – Civitacastellana – Viterbo, Roma - Pantano
pubblicazione sul sito istituzionale del Contratto di Servizio con Trenitalia S.p.A.
affidamento dei servizi di cabotaggio marittimo di competenza regionale svolti verso le isole pontine
Servizi
CON
OSC
ENZA
Investimenti: pubblicazione sul sito istituzionale del Protocollo di intesa tra RFI e Ferrovie dello Stato e Regione, Province, Comune di Roma per l’attuazione di un progetto unitario e integrato di rete ferroviaria regionale e metropolitana, da realizzarsi entro il 2015
Investimenti: Pubblicazione sul sito istituzionale del Protocollo d'Intesa con Trenitalia S.p.A. e con R.F.I. S.p.A. per il miglioramento della mobilità ferroviaria regionale del Lazio
Regolazione: Pubblicazione sul sito istituzionale del Piano di Riprogrammazione dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale e di Trasporto Ferroviario del Lazio.
(DGR 337/2013)
Regolazione: avviate le attività finalizzate all’affidamento del 10% del servizio a soggetto esterno, ai sensi dell’art. 4-bis del D.L. 78/09. Il programma di esercizio da porre a gara è in via di perfezionamento e sono in corso di redazione il bando di gara ed il relativo capitolato d’oneri, prodromici all’avvio della procedura di evidenza pubblica.
• Il servizio costituisce un esempio di collaborazione istituzionale tra soggetti a vario titolo coinvolti nell'erogazione di servizi di informazione agli utenti dei servizi di trasporto regionali.
La collaborazione si manifesta anche in termini di interconnessione in automatico delle varie fonti con il Centro Regionale dell'Infomobilità
• Con Luce Verde la Regione Lazio è in grado di rispondere al bisogno
di informazione degli utenti di strade e autostrade, ferrovie, autolinee extraurbane, porti
ed aeroporti, in tutte le provincie della Regione, negli spostamenti di ogni giorno, dovunque
avvengano ed indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato
• "Luceverde" fornisce informazioni in tempo reale sulla mobilità e sulla
viabilità, rese disponibili dalle fonti di informazione presenti sul territorio
regionale, per tutti i sistemi di trasporto, al fine di fornire al cittadino
un'informazione puntuale sulla viabilità e sui servizi di trasporto
pubblico e per aiutarlo nei suoi spostamenti
CONOSCENZA
• "Luce Verde – Regione Lazio" è un servizio realizzato da Automobile Club d'Italia e cofinanziato dall'Unione Europea, in collaborazione con Polizia Stradale, Polizie Locali di Comuni e Province del Lazio, gestori di strade e dei servizi di trasporto pubblico
PARTECIPAZIONE
Sia lo Schema di PRMTL, in corso di redazione con la collaborazione del Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica - CTL dell’Università di Roma “La Sapienza”, che il Piano dei Porti, prevedono un’articolata fase partecipativa e di condivisione con le istituzioni, le parti economiche e sociali rappresentative delle istanze del territorio regionale, tramite conferenze di servizi, pubblicizzazione delle azioni e degli interventi previsti (anche tramite portale web), recepimento osservazioni in merito alle diverse scelte prospettate
Pianificazione
PARTECIPAZIONE
Gestione Regolazione: l’Amministrazione regionale intende procedere alla messa a gara di tutti i servizi di trasporto pubblico locale, allineando progressivamente le scadenze dei contratti di servizio in essere. Presupposto per il progressivo affidamento di tutti i servizi di trasporto pubblico è il processo di definizione dei bacini di traffico afferenti i servizi di TPL urbano, interurbani e di prossimità, da adottare con legge regionale, previa apposita consultazione pubblica. E’ stato quindi dato l’ avvio alle attività di stesura e di definizione dei contenuti tecnici dei documenti prodromici alle procedure pubbliche per la stipula di nuovi contratti di servizio per i servizi di trasporto pubblico in scadenza. E’ iniziata la consultazione dei soggetti interessati (anche mediante l’apposito osservatorio regionale pendolari)
Regolazione: nelle more di tale operazione, è prevista la ridefinizione dei contratti di servizio per i servizi di trasporto pubblico in scadenza
Controllo: per il controllo sulla qualità, sui servizi di trasporto ferroviario è stato riorganizzato il servizio ispettivo di Lazioservice e gli uffici regionali sono ora in grado di monitorare direttamente il rispetto degli standard di puntualità e affidabilità. Si è attivato un tavolo con i Comitati e le associazioni dei pendolari, con i vertici e gli amministratori di Trenitalia e R.F.I. per dare conto di tale attività di verifica
ADEMPIMENTO ED ATTUAZIONE
con deliberazione del Consiglio Regionale n° 8 del 24 luglio 2013, pubblicata sul BURL 08/08/2013 – n° 64, la Regione, ha proceduto alla revoca dello Scenario di Controllo e del relativo schema di flusso del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio di chi alla D.C.R. 14 gennaio 2012, n° 14 che aveva approvato il Piano medesimo e ne ha di fatto avviato la revisione
pubblicazione del Piano approvato: lo schema di Piano Regionale di gestione dei rifiuti del Lazio adottato con D.G.R. n. 523/2010 e pubblicato sul BURL n° 45 del 07/12/2010, S.O. n° 209 è disponibile anche sul portale della Regione.
Il Piano è stato quindi approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale - 18 gennaio 2012, n.° 14 «Approvazione del piano di Gestione dei Rifiuti del Lazio ai sensi dell’articolo 7, comma 1 della legge regionale 9 luglio 1998, n° 27 (Disciplina regionale della Gestione dei Rifiuti), pubblicato sul Supplemento ordinario n° 15 al "Bollettino Ufficiale" n° 10 del 14 marzo 2012 e disponibile sul sito istituzionale al seguente indirizzo http://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=contenutiDettaglio&cat=1&id=90
Pianificazione:
CONOSCENZA
Informazioni pubblicate:
La Regione Lazio, al fine della pianificazione e delle relative attività di gestione, si avvale dell’ARPA Lazio, presso la quale è istituito il Catasto regionale dei rifiuti, deputato a raccogliere ed ottimizzare dati omogenei e confrontabili sulla produzione e gestione dei rifiuti
dematerializzazione delle procedure attraverso le quali presentare sia istanze AIA che istanze per i trasporti transfrontalieri
Iniziative per favorire la trasparenza delle procedure:
realizzazione del sistema informativo regionale per la gestione ed il monitoraggio del ciclo integrato dei rifiuti
CONOSCENZA
Atti di cui si prevede la prossima pubblicazione:
la carta degli impianti di gestione dei rifiuti del Lazio
gli elenchi AIA di competenza regionale
l’aggiornamento della normativa di riferimento
l’aggiornamento della modulistica per il rilascio delle autorizzazioni di competenza regionale
il Piano di prevenzione dei rifiuti
il Piano di gestione dei rifiuti portuali
le Linee Guida sulla gestione dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB)
le Linee Guida sulla gestione dei rifiuti provenienti da manifestazioni pubbliche
le Linee Guida sulla gestione dei RAEE
le Linee Guida sulla gestione dei rifiuti contenenti amianto
PARTECIPAZIONE
prevista la realizzazione di una pagina web attraverso la quale chiunque potrà prendere visione della proposta di Piano e potrà presentare le proprie osservazioni o fornire nuovi elementi conoscitivi e valutativi
istituzione dell’Osservatorio dei rifiuti del Lazio quale polo di convergenza dei dati di raccolta e di evoluzione della struttura regionale di gestione
Pianificazione:
Monitoraggio:
realizzazione di una specifica pagina web recante la situazione della raccolta differenziata e la sua evoluzione nel tempo con l’indicazione dei flussi e dei risultati
sperimentazione di sistemi alternativi per la gestione dei rifiuti sanitari al fine dell’abbattimento degli impatti e la drastica riduzione dei costi, attraverso l’installazione di impianti a impatto ambientale zero nelle maggiori strutture ospedaliere pubbliche
Gestione:
Dati aperti e trasparenza: una grande opportunità per il buon governo
Antonella Giulia Pizzaleo Agenda Digitale e Internet Governance
OPEN REGIONE Giornata per la trasparenza
17 settembre 2014
Gli Open Data Cosa sono gli Open Data http://www.youtube.com/watch?v=LUN4i5U3
Gli obiettivi • Valorizzare e pubblicare il patrimonio informativo pubblico in OD •Dare piena attuazione ai diritti dei cittadini, all’Open Government regionale (trasparenza, collaborazione e partecipazione) •Innescare un cambiamento sostanziale nell’organizzazione dell’Amministrazione Regionale • Promuovere le iniziative imprenditoriali basate sull’uso degli OD • Avviare una produzione condivisa e collaborativa del patrimonio informativo pubblico
L’approccio OPEN COMMUNITY DATA: dati e comunità aperte Valorizzazione della community: civic engagement, collaborazione, partecipazione. La community è parte attiva nel processo di liberazione dei dati, di uso e valorizzazione delle informazioni pubbliche aperte e, attraverso queste, nella definizione delle politiche pubbliche territoriali.
Il metodo Cambiare l’Amministrazione Regionale: • Riorganizzazione strategica e operativa dell’Ente Regionale per la produzione a regime dei dati e chief data officer
• Empowerment del personale regionale e coinvolgimento attivo nella produzione dei dati
• Formazione, supporto e awareness building
• Promozione delle prassi di data driven decision making
Il metodo Coinvolgere i cittadini e i portatori di interesse: • Strategic disclosure: dati rilasciati tenendo conto di indicazioni e necessità degli stakeholder
• E-partecipation: blog di discussione sui dati, condivisione sulle piattaforme social
• Crowdsourcing: valutare, migliorare, aggiornare i dati • Iniziative pubbliche: Contest Apps4Lazio, Spiegami il dato, Trova il Baco
Le modalità di fruizione per gli utenti
1. Formati Open Data
2. Infografiche
3. Georeferenzianzioni (futura integrazione con il SIT del Lazio)
Il progetto Lazio Open Data 1. Open Progetti progetti finanziati da Fondi strutturali europei (FS), Fondo di sviluppo e coesione (FSC); altre fonti comunitarie (Equal, Programmi comunitari per l’Agricoltura, etc.), Fondi regionali.
2. Open Spesa bilancio della Regione: dati dei bilanci preventivi e consuntivi degli ultimi anni, patrimonio immobiliare e demanio regionale.
3. Open Sanità dati sugli aspetti finanziari, gestionali, di servizio, epidemiologici delle strutture sanitarie regionali.
Chi e quando Raggruppamento d’impresa aggiudicatario: • Sinergis Srl • FORUM PA Srl • Depp Srl Realizzazione del progetto: • maggio 2014: kick off del progetto • gennaio 2015: portale on line in perpetual beta
Grazie! [email protected] @antonellagiulia
Regione Lazio Giornata della trasparenza 2014
La trasparenza partecipativa e l’accountability Valerio Sarcone Presidenza del Consiglio dei Ministri
Roma, 17 settembre 2014
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il rapporto Amministrazione/cittadini
La tendenza all’equiparazione (almeno formale) delle posizioni giuridiche caratterizzanti il rapporto tra amministrazioni pubbliche e cittadini ha consentito una maggiore «democratizzazione» dell’azione amministrativa di cui gli amministrati sono parte attiva, e non più meri destinatari. Ciò ha contribuito a rendere ancor più rilevante il ruolo delle «informazioni» necessarie ai cittadini al fine di poter esercitare concretamente (e correttamente) i propri diritti di partecipazione.
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
Già la dottrina ha chiarito come l’informazione possa considerarsi un elemento della più generale esigenza di «conoscenza», e di come tale esigenza possa accostarsi al concetto di «pubblicità», tale che, quest’ultima, vada considerata come «l’effetto dell’attività che tende a procurare ad un pubblico indistinto la conoscenza di un qualche fenomeno. La pubblicità è, dunque, finalizzata alla conoscenza».
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
Nel campo del diritto pubblico l’informazione riveste un ruolo preminente nell’esercizio dei poteri, se è vero che lo stesso Mortati «aveva incluso tra le esigenze fondamentali dell’ordinamento democratico quello dell’informazione, premessa indefettibile del controllo popolare e delle correlata responsabilità di chi esercita il potere».
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
La forma di garanzia maggiore in tale contesto è quella della pubblicità dell’azione dei pubblici poteri. Uno degli strumenti formali della pubblicità è, nel diritto, la «pubblicazione», veicolo di trasferimento della «conoscenza» nell’ordinamento giuridico, ciò che contribuisce alla certezza del diritto stesso.
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
A. MELONCELLI, Pubblicità, in Enciclopedia del diritto, XXXVII, Milano, 1988, 1027: «Pubblicità equivale anzitutto ad evidenziazione atipica delle ragioni che inducono l’autorità ad agire o ad evidenziazione tipica dell’attività svolta dai pubblici poteri, ma viene fatta coincidere anche con l’intera categoria delle misure di conoscenza o con talune di esse soltanto».
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
M.S. GIANNINI, Istituzioni di diritto amministrativo, Milano, 1981, 369, «nel mondo contemporaneo il problema della conoscenza di atti e fatti delle amministrazioni pubbliche ha assunto una dimensione impensata, in quanto ovunque ciò che le amministrazioni decidono, organizzano, o anche semplicemente studiano, è condizionante nei confronti dei componenti delle diverse collettività».
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Il ruolo dell’informazione
A. MELONCELLI, L’informazione amministrativa, Rimini, 1983, sostiene che «la pubblica amministrazione deve informare correttamente gli amministrati per garantire il buon funzionamento dell’ordinamento democratico» e arriva ad affermare che in capo alla pubblica amministrazione, «nel caso di informazioni erronee, sorgerebbe un dovere di risarcire il danno che esse abbiano provocato».
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Trasparenza come diritto all’informazione
Il diritto all’informazione pubblica sarebbe, dunque, una situazione giuridica astratta che tutela il diritto del cittadino a ricevere le informazioni a lui utili al fine di poter efficacemente esercitare i propri diritti di cittadinanza e di partecipazione all’attività amministrativa.
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Trasparenza come diritto all’informazione
La trasparenza, intesa come esplicitazione del diritto all’informazione pubblica, contribuisce ad erodere il c.d. “paradigma bipolare” (Cassese, Arena), ovvero l’asimmettria dei rapporti tra Amministrazione e cittadini, con la prima collocata in una posizione di costante superiorità nei confronti dei secondi.
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Trasparenza come diritto all’informazione
Prima del d.lgs. n. 150/2009 e del d.lgs. n. 33/2013 la La dottrina giuspubblicistica aveva enucleato una funzione amministrativa di «comunicazione pubblica» di cui sono titolari le amministrazioni pubbliche. Ciò era stato desunto dalla legge n. 150/2000 sulle attività di informazione e di comunicazione delle AA.PP.
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Trasparenza come diritto all’informazione
La necessità, da parte delle amministrazioni pubbliche, di garantire ai cittadini il diritto all’informazione pubblica ha condotto all’emanazione di apposite norme, all’istituzione di uffici ed alla professionalizzazione di personale a ciò preposto (si pensi alle norme disciplinanti gli URP e, ancora, alla legge n. 150/2000).
Prodromi della moderna accezione di trasparenza
Ai sensi della legge n. 150/2000:
Le attività di informazione e di comunicazione sono, in particolare, finalizzate a: a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne l'applicazione; b) illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento; c) favorire l'accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonché la conoscenza dell'avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi.
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
Trasparenza e diritto di accesso
La nuova nozione di trasparenza si svincola da quella storicamente riconducibile all’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui all’art. 22 ss. della legge n. 241/1990. Nella moderna accezione di trasparenza l’Amministrazione svolge un ruolo attivo nella messa a disposizione dei portatori di interesse esterni (stakeholders) ed interni (shareholders) quelle informazioni necessarie a garantire ad essi la partecipazione all’attività amministrativa (non solo intesa in senso formale-procedimentale) e l’esercizio di una forma di controllo sull’attività medesima.
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
Trasparenza e diritto di accesso
Diritto di accesso ex legge n. 241/1990
• Profilo soggettivo (gli interessati)
• Profilo oggettivo (interesse concreto e attuale)
• Vincolo finalistico
• Definizione di documento amministrativo
• Divieto di controllo diffuso
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 150/2009:
Art. 11 d.lgs. n. 150/2009 (testo previgente al d.lgs. n. 33/2013) Accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità.
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 150/2009:
Si evince “un’accezione di “trasparenza” volta a garantire al cittadino un potere conoscenza e di verifica in ordine:
1. all’operato delle amministrazioni pubbliche anche a garanzia delle legalità (art. 1, comma 2, d.lgs. n. 150/2009);
2. alla performance relativa alle attività svolte dalle pubbliche amministrazioni (PPAA) intese come enti erogatori di “prestazioni”;
3. alla performance relativa alla “qualità professionale” ed ai costi del personale legato da un rapporto di lavoro con le medesime PPAA” .
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 33/2013
• La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche (art. 1).
• Le disposizioni del decreto n. 33/2013 individuano gli obblighi di trasparenza concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni e le modalità per la sua realizzazione (art. 2).
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 33/2013
• LIMITI: deve rispettare le disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali;
• Concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione.
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 33/2013
• È condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino (art. 1).
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 33/2013
• La garanzia della trasparenza costituisce un livello minimo delle prestazioni a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
• Un’amministrazione digitale e trasparente ha il dovere di considerare il cittadino al centro dell’azione amministrativa e la comunicazione via web il canale privilegiato di informazione e di erogazione dei servizi.
La nuova nozione di trasparenza amministrativa
La trasparenza nel d.lgs. n. 33/2013
Nel d.lgs. 33/2013, il concetto di trasparenza coincide con la pubblicazione, in conformità alle specifiche e alle regole tecniche indicate all'allegato A dello stesso decreto, nei siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni dei documenti, delle informazioni e dei dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, cui corrisponde il diritto di chiunque di accedere ai siti direttamente ed immediatamente, senza autenticazione ed identificazione.
Tre accezione della trasparenza
Le «trasparenze» ex l. n. 190/2012 e d.lgs. n. 33/2013
• Trasparenza in funzione di partecipazione (es. riferimenti su organizzazione e attività, scadenzario degli obblighi amministrativi, bandi di concorso)
• Trasparenza in funzione di accountability – rendicontazione (es. dati su organi di indirizzo politico-amministrativo e dirigenti, dati aggregati dell’attività amministrativa, bilanci, costi contabilizzati e tempi medi di erogazione dei servizi)
Tre accezione della trasparenza
Le «trasparenze» ex l. n. 190/2012 e d.lgs. n. 33/2013
• Trasparenza in funzione di legittimità dell’azione amministrativa (pubblicazione degli estremi degli atti di conferimento degli incarichi dirigenziali a estranei alla PA, di collaborazione e consulenza, atti di concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari, vantaggi economici – condizione legale di efficacia)
Tre accezione della trasparenza
Trasparenza in funzione di partecipazione
• Ai portatori di interesse (cittadini, imprese, altre amministrazioni) devono essere fornite tutte le informazioni utili a poter stabilire un contatto con l’Amministrazione, anche al fine di avviare un procedimento amministrativo o per usufruire dei servizi erogati dalla medesima PA.
• Si dovrà giungere ad avere la possibilità di fruire quanto più possibile di servizi integralmente on-line.
Tre accezione della trasparenza
Trasparenza in funzione di accountability
• Ai portatori di interesse (cittadini, imprese, altre amministrazioni) devono essere messe a disposizione tutte le informazioni utili a verificare il corretto andamento dell’Amministrazione
• Ciò non significa che il cittadino debba sostituirsi agli ordinari organi di controllo poiché: Non hai mezzi per farli Non è legittimato a farlo Può, però, avviare forme di sollecitazione (ad es.
accesso civico)
La trasparenza nel sistema di pianificazione e controllo
PTPC PTTI
PP
CG Conto annuale - SICO
Programmazione Economico-finanziaria
PTPC – Piano triennale di prevenzione della corruzione (art. 1, commi 5 e 8 l. n. 190/2012) PTTI – Piano triennale per la trasparenza e l’integrità (art. 11, d.lgs. n. 33/2013) PP – Piano triennale della performance (art. 10, d.lgs. n. 150/2009) CG – Controllo di gestione (art. 4, d.lgs. n. 286/1999)
La trasparenza nel sistema di pianificazione e controllo
Piano e relazione
sulla performance
Sistema di misurazione
e valutazione
della performance
Piano triennale per
la prevenzione
della corruzione
Programma triennale per
la trasparenza e l’integrità
Standard di qualità dei
servizi
Le esigenza della trasparenza
La trasparenza non può prescindere da:
• un sistema di referenti interni alla PA che costituisca una rete attraverso la quale veicolare le informazioni e i dati oggetto di obblighi di pubblicazione;
• un’adeguata professionalizzazione dei dipendenti, attraverso interventi formativi mirati alla qualificazione degli stessi sulle tematiche della prevenzione della corruzione e della trasparenza;
• adeguate forme di incentivazione dei dipendenti da inserire nei prossimi contratti al fine di premiare il merito del personale maggiormente coinvolto nei processi di modernizzazione delle PPAA
Le esigenza della trasparenza
È necessario che:
• la trasparenza non debba essere intesa come mero adempimento agli obblighi di pubblicazione ex d.lgs. n. 33/2013 e l’Amministrazione deve continuamente migliorare le modalità di interazione con i cittadini;
• si implementino adeguate forme di comunicazione e informazione pubblica già disciplinate dalla legge n. 150/2000;
• si adeguino le modalità di assolvimento degli obblighi di pubblicazione alle esigenze di tutela dei dati personali, come indicato dal Garante della privacy nelle linee guida sulla trasparenza della PA sui siti web del 15.5.2014.
Le esigenza della trasparenza
Si segnala infine che:
• Nell’A.S. n. 1577 “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, è stata inserita una delega al Governo per la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza (integrative e correttive del d.lgs. n. 33/2013 e del d.lgs. n. 39/2013).