riassunto diritto pubblico de martines
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DIRITTO PUBBLICO
Si definisce diritto pubblico quel complesso di regole di condotta che disciplinano i rapporti tra
membri di una collettività in un dato momento storico che scaturiscono da regole riconosciute o
accettate . Queste regole nascono dal generale consenso comune al fine di dare organizzazione alla
comunità. Le norme nascono al fine di regolare una società all’interno di un territorio . Il fenomeno
giuridico e quello sociale posseggono un legame cosi stretto quasi da apparire due aspetti di un
unico processo , che segna l’evoluzione della storia dell’uomo dalle civiltà più antiche a oggi, il
fenomeno sociale procede di pari passo con il fenomeno giuridico . L’esigenza di avere regole nasce
dalle prime forme di aggregazione di società in comunità. In seguito allo sviluppo della forma
primordiale di comunità città stato , basate su nuclei famigliari e di un’economia del tutto agricola .
E’ l’emergere di finalità comuni che pone l’inizio ad un processo evolutivo di strutture e regole
sociali che oggi chiamiamo stato che è il soggetto più importante posto in una posizione di
supremazia rispetto a tutti i soggetti individuali e collettivi , che vivono nel territorio dello stato
rivendicando la propria sovranità.
Una fonte è un atto scritto , la fonte principale è la costituzione formata da 139 articoli che è l’atto
fondante della repubblica italiana la disposizione è unica , le norme sono le possibili interpretazioni
che si danno alle disposizioni .
CARATTERISTICHE DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO
Regole di diritto:
Requisito dell’effettività (riconosciuta universalmente)
Obbligatorietà
Certezza del diritto
La fonte di cognizione dello stato è la gazzetta ufficiale .
Struttura in grado di far rispettare le regole → ordinamento giudiziario
↓
Applicazione di sanzione
Relatività del diritto → non può essere statico ma dinamico ed in continua evoluzione
↓
si deve evolvere con la società e con i contesti storico sociali
Effettività del diritto consiste nel fatto che una regola giuridica è tanto più valida nel momento in
cui viene esercitata sui membri della società i quali riconoscono un valore obbligatorio e colleghino
alla sua violazione l’irrogazione di una sanzione giuridica o sociale, ma ciò a cui deve
accompagnarsi è l’effettivo adeguamento della società ad essa.
La certezza del diritto: certezza dell’effettiva applicazione delle regole di comportamento che la
società si è data.
Relatività del diritto : le regole del diritto devono mutare in base all’evoluzione della società.
CIVIL LAW
Tradizione romano-germanica
Fonti scritte
Ogni giudice manifesta la sua volontà e non è vincolato da precedenti giurisprudenziali.
Esiste solo la corte di cassazione solo per vizio di forma inerente al procedimento, il
giudizio è di forma.
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COMMON LAW
Tradizione anglo sassone
Fonti non scritte
Creano il diritto mediante giurisprudenza
Principio dello stare decisis
Il precedente giurisprudenziale è l’elemento fondamentale
FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO
Quando si parla di ordinamento giuridico statuale si vuole indicare le finalità che una società si
pone di conseguire.
Le regole giuridiche investono tre diversi settori:
Organizzazione apparato statuale
Regolamentazione dei rapporti cittadino-società civile
Regolamentazione dei rapporti intersoggettivi
Con il termine forma di stato si fa riferimento al rapporto specifico tra potere statuale e società
civile, intendendo l’insieme delle finalità che lo stato si propone di perseguire ed i valori a cui
s’ispira la sua azione.
Con il termine forma di governo s’intende l’insieme degli strumenti e dei mezzi mediante i quali
una determinata organizzazione statuale persegue le sue finalità.
Forma di stato e forma di governo rappresentano due concetti distinti, ma strettamente connessi tra
loro , essi rappresentano due aspetti di un unico processo evolutivo.
FORME DI STATO
STATO PATRIMONIALE :
Affermatosi dopo il disfacimento dell’impero romano caratterizzando tutto l’alto medioevo ; è la
prima forma di stato a livello embrionale , nella quale sono assunte alcune delle strutture portanti
dell’apparato statuale , manca un’organizzazione amministrativa stabile in grado di conseguire i fini
di carattere generale d’interesse della collettività. A fondamento dello stato patrimoniale c’è un
accordo di natura quasi privatista interessando principalmente i feudatari come oggetto si propone
la difesa della proprietà. L’unico fine è quello di difendere la proprietà da fattori esterni.
STATO ASSOLUTO
Si pone il problema di accontentare richieste di una società in crescita con esigenze più complesse.
Lo stato diventa tutore dell’interesse generale si preoccupa della difesa del territorio da minacce
esterne , uno stato che si fa carico di nuovi problemi riguardanti la vita sociale e lo sviluppo
dell’economia , mediante la conquista di mercati esteri , quindi uno stato che possiede fini di
carattere generale grazie ad una politica estera e interna molto valide che privilegiano il benessere
comune e non solo di soggetti singoli. Lo stato assoluto possiede come caratteristica fondamentale
l’interventismo nei rapporti con la vita sociale ed economica. Lo stato assoluto interviene nella
proprietà fondiaria specialmente nel campo finanziario e in quello dell’istruzione favorendo la
costruzione di grandi opere pubbliche.
CARATTERI FONDAMENTALI:
INTERVENTO DIRETTO NEI PIÙ SVARIATI SETTORI
ARRICCHIMENTO DEI SUOI COMPITI
CURA DEGLI INTERESSI SOCIALI
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STATO DI POLIZIA
Affermatosi nel diciottesimo secolo si rifà allo stato assoluto, ma vengono riconosciute alcune
posizioni soggettive ai singoli tutelabili davanti ai giudici contro i pubblici poteri. E’ ancora a
livello primordiale, ma pone le basi per il principio cardine dello stato di diritto, in base al quale la
p.a. è tenuta al rispetto della legge e suscettibile di giudizio. Incomincia la separazione dei poteri
come funzione di garanzia del cittadino.
STATO LIBERALE
Si afferma alla metà del diciottesimo secolo sino alla metà del diciannovesimo secolo ,
caratterizzerà l’esperienza costituzionale del continente europeo fino agli anni immediatamente
successivi al primo conflitto mondiale. Lo stato assoluto termina per un’elevata pressione fiscale
dovuta all’aumento di conflittualità tra gli stati , una forte crisi interna dovuta al cambiamento
dell’economia che passa da un tipo di economia agricola ad una prettamente industriale con tutte le
sue problematiche. Problemi di tipo sociale e politico ,uno stato assoluto ,non pronto ad accogliere
la gestione di nuove classi emergenti quali la borghesia e la classe imprenditoriale. Lo stato liberale
conserva ai pubblici poteri il compito di perseguire come finalità generale il soddisfacimento degli
interessi dell’intera collettività , attraverso una valida politica estera volta al diritto del rispetto della
libertà , sia economica sia sul piano della sicurezza pubblica.
La crisi di questa forma di stato nasce da contraddizioni legate a quella concezione elitaria e
aristocratica del potere tipica del post-rivoluzione francese facendo corrispondere una forte crisi
economica. Lo stato entra in economia in contraddizione al suo principio interventista.
STATO TOTALITARIO
Le cause della diffusione dello stato totalitario si ritrovano principalmente nel malcontento delle
classi più disagiate , problemi legati alla riconversione dell’industria bellica con una forte pressione
sociale che determina il crollo dello stato liberale.
Lo stato totalitario prevede l’accentramento del potere attorno alla figura di un “capo”
Lo stato diventa :
1. garante
2. interprete
3. artefice degli interessi della società
Lo stato è impegnato in ogni settore della vita sia economica che sociale . I mezzi per giungere al
massimo potere sono :
la repressione dei diritti di libertà
repressione dei diritti politici
LO STATO SOCIALISTA
Nasce in Russia nel regime zarista , tutto accentrato attorno al partito comunista.
LO STATO SOCIALE
Nasce in successione allo sviluppo della società di massa , con esigenze nuove. Lo stato sociale si
prefigge come obbiettivo quello di raggiungere l’uguaglianza sostanziale tra i cittadini. Lo stato
sociale recupera la struttura amministrativa dello stato liberale , attraverso un accrescimento degli
apparati amministrativi.
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LO STATO FEDERALE
Basato sulla regola per cui i membri della federazione hanno una competenza generale dalla quale
sono escluse le materie riservate dalle norme costituzionali agli organi federali.
LO STATO REGIONALE
In questo stato sono gli organi centrali dello stato ad avere una competenza generale , salvo le
specifiche competenze affidate alle autorità regionali.
FORMA DI GOVERNO
Attraverso il governo e la sua forma si precisano i mezzi e le modalità dei rapporti fra gli organi
supremi dello stato che viene predisposto per il raggiungimento di quelle finalità .
MONARCHIA ASSOLUTA
Il sovrano è capo di tutte le funzioni statuali
1. legislativa
2. esecutiva
3. giurisdizionale
Il solo protagonista è il sovrano
MONARCHIA COSTITUZIONALE
Concentrata su due organi costituzionali
1. il sovrano titolare della funzione esecutiva e federativa
2. il parlamento possiede la funzione legislativa.
Il potere del sovrano è limitato e controllato dal parlamento.
I primi a teorizzare la tripartizione del potere nel XVIII secolo furono Montesquieu e Rousseau
GOVERNO PARLAMENTARE
Nasce nella seconda metà del secolo scorso con il vantaggio raggiunto dal parlamento rispetto al
sovrano. Il parlamento diventa l’istituto della fiducia→ il governo entrato in carica deve chiedere
fiducia al parlamento mostrando il suo programma→accordata la fiducia il governo s’insedia.
L’istituto della fiducia è il potere che esso assegna al parlamento di arbitrio della vita dell’esecutivo
che rappresenta l’elemento distintivo della forma di governo parlamentare. Il primo ministro è il
solo cancelliere che riceve la fiducia del parlamento , egli è l’unico che può proporre sia la nomina
che la revoca dei ministri, ma è anche il solo a poter essere sfiduciato.
PRESIDENZIALE
Il presidente nomina e revoca i più alti funzionari statali tra cui i ministri . Il rapporto fiduciario
esiste tra presidente della repubblica e governo. Il presidente viene eletto direttamente dal popolo ,
esistono comunque organi di freno e garanzia al potere presidenziale che sono affidati al parlamento
per limitare il presidente e il suo governo.
SEMI-PRESIDENZIALE (Waimar 1919)
Il presidente è eletto direttamente dal popolo , il rapporto fiduciario è tra presidente e governo →
rapporto di fiducia parlamentare all’esecutivo.
Il regime è di doppia fiducia → nominato dal presidente
↓
Espressione della maggioranza parlamentare
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DIRETTORIALE
L’obbiettivo primario è quello di garantire la stabilità dell’esecutivo prefissandone a priori la durata
facendola coincidere con quella della legislatura.
Regime del governo a termine : l’organo esecutivo opera al riparo dal rischio che altri organi
costituzionali ne provochino la caduta.
FORMA DI GOVERNO DITTATORIALE
Prevede che ci sia lo stato totalitario.
Capo del governo diventa centro e motore dell’intero sistema costituzionale, egli è interprete
principale degli interessi della comunità nazionale e arbitro dei conflitti sociali . L’investitura è
dovuta al partito unico.
FORMA DI GOVERNO NEGLI STATI SOCIALISTI
Costituzione sovietica del 1936
ampie autonomia locali
fitta rete di assemblee elettive gerarchicamente ordinate
il principio informatore tra i vari rapporti dell’assemblea è quello gerarchico
il partito svolge funzione guida nella collettività nella costruzione della società socialista.
Soviet (supremo) capo del governo
ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STATO
POPOLO
TERRITORIO
SOVRANITÀ → Del popolo
↓
Sul territorio
POPOLO
È l’insieme di soggetti che vivono nel territorio nazionale ed hanno legame con lo stato mediante il
vincolo della cittadinanza (popolazione).
I MODI DI ACQUISTO DELLA CITTADINANZA:
IUS SOLI→ diritto del territorio su cui si nasce
Diritto di scelta→ per trasmissione→ ius comunicatio
↓
Per naturalizzazione→ straniero che ha vissuto per 5 anni in Italia
↓
Che ha prestato servizio per 3 anni per l’Italia
MODI DI PERDITA DELLA CITTADINANZA
Acquisto di un’ altra cittadinanza ( con volontà)
Acquisto di cittadinanza straniera ( senza volontà)
Presta servizio per altro paese
La delimitazione del territorio → naturale → Alpi
↓
Mare
Sovranità del popolo
Nell’ambito dell’unione europea → De Gasperi teorizzò per primo l’idea dell’Unione Europea
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Art II con limitazioni di sovranità
L’unione europea nasce al fine di intraprendere accordi economici (CEE)
De Gasperi sottolineò che l’unione politica poteva solo realizzarsi con l’unione economica.
Sotto un punto di vista prettamente giuridico e di diritto occorreva accordare le istituzioni, ma
l’accordo base resta quello economico→ fonti del diritto dell’unione europea→ trattati→ fonti
comunitarie prevalgono su fonti statali.
LE FONTI
Vengono definite fonti ogni fatto o atto idonei a creare norme giuridiche .
Fonte atto: nel civil low è una fonte scritta:
Di produzione (fonti del diritto) l’ordinamento riconosce l’idoneità di porre in essere una
norma attraverso l’individuazione dell’organo titolare del potere.
Sulla produzione (regolano la produzione delle norme) la fonte sulla produzione per
eccellenza è la costituzione.
Di cognizione ( permettono la conoscenza delle norme) sono tutti gli atti formali nei quali
consistono le stesse norme nel momento in cui vengono pubblicate in maniera ufficiale.
FONTI FATTO: fonti marginali di tipo costituzionale si identificano tutti i comportamenti oggettivi
o fatti cui l’ordinamento riconosce l’idoneità a porre in essere norme rilevanti per il nostro
ordinamento.
FONTI DEL DIRITTO
1. costituzione
2. leggi costituzionali o di revisione costituzionale
3. leggi ordinarie
4. decreto legislativo / decreto legge
5. regolamenti parlamentari
6. legge regionale
7. referendum abrogativo
8. regolamenti comunitari
9. regolamenti governativi
10. consuetudini
11. usi
FONTI NORMATIVE
Sono le fonti esplicitamente previste dalla costituzione.
Le norme giuridiche si producono dalle fonti normative (atti o fatti attraverso i quali si produce una
norma giuridica) → garantiscono la convivenza della collettività.
FONTI NON NORMATIVE
Altri atti pubblici
LE NORME DEVONO POSSEDERE 3 CARATTERISTICHE SOSTANZIALI
GENERALITA’ → deve essere rivolta a qualsiasi soggetto
ASTRATTEZZA→ si riferisce nel tempo a tutti i rapporti ad esse riconducibili
CAPACITA’ INNOVATIVA → I REQUISITI MINIMI DEL CONTENUTO DI UNA
NORMA→PRECETTIVO→ contenuto nuovo rispetto ad una norma precedente
↓
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Deve contribuire a formarlo
OBBLIGATORIETA’ devono essere rispettate → precetto → obbligo
↓
Sanzione→ pena
CRITERIO DELLA CRONOLOGIA DELLE LEGGI
Una fonte emessa successivamente ad una già esistente abroga una fonte precedente.
ABROGAZIONE PUÒ ESSERE:
ESPRESSA→ FONTE SUCESSIVA INDICA ESPRESSAMENTE L’ABROGAZIONE
DELLA FONTE PRECEDENTE
TACITA→ IL LEGISLATORE NON INDICA L’ABROGAZIONE ESPRESSAMENTE
IMPLICITA→ CREA UN NUOVO REGOLAMENTO RIDISCIPLINANDO LA
MATERIA
GERARCHIA DELLE FONTI
Le antinomie delle fonti si risolvono mediante illegittimità della fonte di grado inferiore
contrastante con quella superiore.
PRINCIPIO DI COSTITUZIONALITA’
Preesistenza necessaria di una disposizione costituzionale nella materia disciplinata da una fonte
primaria.
PRINCIPIO DI LEGALITA’
Impone che le fonti secondarie presuppongano l’esistenza di specifiche disposizioni di norme
primarie o diano loro esecuzione.
Le disposizioni costituzionali:
Costituiscono un limite per le norme primarie
Indirizzano la discrezionalità del legislatore
I procedimenti di decostituzionalizzazione mediante i quali una fonte di tipo primario può sostituirsi
a disposizioni costituzionali.
Occorre verificare la compatibilità tra fonti→ incompatibili ( criterio della cronologia)
↓
Compatibili (restano entrambe vigenti)
CRITERIO DELLA COMPETENZA
Viene attuato su fonti di pari grado , non viene utilizzato il criterio cronologico
Sistema di separazione di competenza → potestà regionale
↓
Potestà statale
Leggi ordinarie → regolamenti parlamentari → regolamenti comunitari → leggi regionali
LA DISCIPLINA DELLE FONTI NORMATIVE
Devono:
Essere pubblicate
Entrano in vigore dopo la vacatio legis 15 gg
Essere interpretate secondo le leggi sull’interpretazione
Sono inderogabili da parte delle autorità amministrative con pena illegittimità dell’atto
amministrativo per violazione di legge.
Possono dar adito a ricorso in cassazione per la loro violazione o scorretta applicazione.
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LA PUBBLICAZIONE DELLE FONTI NORMATIVE
Funzione essenziale per la conoscibilità del testo legale.
La pubblicità legale presuppone la conoscenza del testo da parte dei diversi soggetti che ne possono
essere destinatari o comunque siano interessati.
LE PUBBLICAZIONI UFFICIALI SONO:
Gazzetta ufficiale della repubblica
Gazzetta ufficiale delle comunità europee
Bollettini ufficiali delle regioni e delle province
LA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA PUBBLICA:
Atti normativi statali
Atti pubblici
Sentenze di corte costituzionale che dichiarano l’illegittimità di leggi e atti.
Le pubblicazioni ai fini notiziari , vengono pubblicate poiché frutto di un’attività tecnica delle
strutture ministeriali , volte ad agevolare la comprensione dei testi pubblicati.
IL SISTEMA DELLE FONTI E LA RILEVANZA INTERPRETATIVA
Disposizioni ( elementi testuali)
Norme ( regole giuridiche che si traggono dai testi tramite interpretazione)
LE PRELEGGI sono disposizioni sull’interpretazione (relative all’epoca fascista)
Al fine d’interpretare una norma giuridica , l’interprete deve attenersi ad un percorso obbligatorio
dettato dalle norme sull’interpretazione.:
Letterale e logica
Intenzione del legislatore
Non è individuabile una norma (analogia legis → analogia iuris)
L’art 12 delle preleggi disciplina l’interpretazione:
Interpretazione logico-letterale
Interpretazione adeguatrice (per vecchie norme)
Interpretazione logico-sistematica individuandone il contenuto e il settore in cui agisce
↓ ↓
Ratio legis ratio iuris (compara i settori)
All’interpretazione analogica si ricorre per colmare le lacune interne all’ordinamento,
relative a rapporti giuridici rilevanti , ma non disciplinati o anche disposizioni che
regolano casi simili o materie analoghe (analogia legis) , o principi generali
dell’ordinamento giuridico dello stato (analogia iuris).
Per interpretazione autentica ci si riferisce a “leggi che definiscono l’esatto contenuto di
disposizioni contenute in leggi precedenti con efficacia dalla loro approvazione”. Il loro
compito è di chiarire il significato originario delle disposizioni cui si riferiscono.
LA COSTITUZIONE
Frutto dell’assemblea costituente , rigida e non modificabile da legge ordinaria . La costituzione è
atta a regolare i rapporti tra lo stato definito come apparato e la società civile.
Gli istituti di tutela della costituzione → art 138 procedimento di revisione costituzionale→
modifica con procedimento aggravato→ Corte costituzionale
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La prima parte della costituzione è immodificabile
Art 138-139 la parte repubblicana della costituzione non è modificabile
↓
Si può revisionare la costituzione (LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE)
La legge costituzionale implica maggiore forza alla legge.
PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE (leggi di revisioni costituzionali – leggi
costituzionali)
Affidato al parlamento mediante procedimento legislativo art 138 .
Il procedimento è formato da :
2 deliberazioni → 1° maggioranza semplice
↓
2° maggioranza assoluta dei componenti → non passa dal presidente della repubblica
↓
Viene pubblicata su Gazzetta Ufficiale
↓
Vacatio legis
Tra la prima e seconda deliberazione deve esserci un intervallo di tre mesi
La terza fase del referendum approvativo (può essere chiesto)
Solo se entro 3 mesi dalla pubblicazione su Gazzetta Ufficiale
↓
Passa a referendum se richiesta da:
500000 elettori
5 consigli regionali
1/5 membri di una camera
Dopo il referendum:
3 mesi senza richiesta di referendum o esito dello stesso→ promulgazione del Pres.della
Repubblica→ (il Pres. della Repubblica può essere incolpato di → alto tradimento
↓
Attentato alla costituzione
LEGGI ORDINARIE
Procedimento ordinario costituzione leggi (art. 70 - 71 – 72)
Iniziativa delle leggi appartiene → al governo
↓
a ciascun membro delle camere
LEGGE COSTITUZIONALE
Riserva di legge→ prevista dalla costituzione
Riserva di legge assoluta→ costituzione fissa i limiti (es:libertà di circolazione)
Riserva di legge rinforzata→ costituzione fissa i principi generali
↓
Fonti inferiori dettano principi secondari
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Numero minimo per proposta di legge è di 50000 elettori e il testo deve essere già redatto in
articoli.
2° fase→ il governo presenta il disegno di legge alla camera con la maggioranza più forte
↓
Sotto esame a commissione
↓
Votazione finale
redigente
↑
Commissione → deliberante
↓
Referente→ ruolo di riferire mediante relazione su disegno di legge
Una volta che passa la commissione entra nella camera
1° iniziativa
2° approvazione → costituiscono il procedimento normale
↓
3° promulgazione commissione referente
↓
2° fase esame
↓
Discussione in assemblea
↓
Votazione→ finale sull’intero testo
↓
Articolo per articolo
Bisogna applicare questo procedimento solo in alcuni casi : riserva d’assemblea
PROCEDURA NORMALE ABBREVIATA
Solo su richiesta del governo→ in caso d’urgenza
Il procedimento speciale → commissione deliberante→ esame+discussione+votazione →finale
↓
Articolo per articolo
↓
Commissione redigente→ esame con discussione generale in assemblea
↓
Commissione redige gli articoli (redige il testo di legge)
↓
Assemblea vota → articolo per articolo
↓
Votazione finale
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La procedura abbreviata può sempre essere riportata ad essere normale , viene rimesso alla
camera:
Governo o 1/10 camera o 1/5 commissione devono richiedere la discussione e la
votazione alla camera.
PASSAGGIO ALLA 2° CAMERA
Libertà di scegliere il procedimento
La camera può→fare modifiche al progetto di legge → rinviare alla 1° camera
↓ ↓
Accettare il progetto di legge Fenomeno di navetta
(rinvio di progetto di legge tra una camera e l’altra)
3° FASE → promulgazione→ Presidente della Repubblica (funzione di controllo)→ può rinviare
↓ ↓
Pubblicazione alle camere con messaggio motivato
↓
30gg con il visto del ministro di Grazia e Giustizia
↓ 15gg
Entra in vigore
DECRETO LEGISLATIVO (art 72-75)
Con il decreto legislativo il parlamento delega l’esercizio della funzione legislativa al governo
Art 72 ultimo comma RISERVA D’ASSEMBLEA per leggi di particolare rilevanza e di forte presa
sul corpo elettorale o di competenza prettamente tecnica (trattati internazionali, approvazioni bilanci
leggi tributarie)
REFERENDUM ABROGATIVO (art 75)
FONTE DEL DIRITTO→ si equipara ad una legge ordinaria
↓
Strumento di abrogazione delle fonti
↓
Da parte del corpo elettorale
Era visto con terrore → paura di frenare l’attività parlamentare
Solo nel 1970→ legge sul referendum abrogativo (1970 statuto regionale)
Il referendum abrogativo può essere richiesto da 500000 elettori e da 5 consigli regionali
Richiesto per abrogare parzialmente o totalmente → un decreto legge
↓ → LEGGE
Un decreto legislativo
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N.B. il decreto legge in 60gg diventa legge
Per l’abrogazione sono necessari 2 quorum di partecipazione→ 50% + 1 degli aventi diritto al voto
Può essere indetto dal 15 aprile al 15 giugno
Ultimo comma è la riserva di legge assoluta che disciplina l’intera materia
Il referendum non è ammesso per leggi:
Tributarie
Di bilancio
Trattati esteri
Amnistia
Per indire un referendum abrogativo è necessario un comitato promotore del referendum che
raccoglie 500000 firme che vanno presentate (legge n°352/70) e depositate alla corte di cassazione
presso l’uff. centrale del referendum che verifica le firme e controlla i requisiti in materia
dell’abrogazione. La domanda sull’abrogazione deve essere posta in maniera chiara e specifica.
Art 134 LA CORTE COSTITUZIONALE
Giudica:
sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza
di legge dello stato e regioni
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato e su quelli tra stato e regioni.
Sulle accuse promosse contro il presidente della repubblica
Giudica l’ammissibilità del referendum ( quanto alla materia referendaria controllando la
chiarezza e la comprensibilità dei quesiti referendari)
La legge elettorale può essere sottoposta a referendum abrogativo solo in parte e non nella sua
totalità poiché il sistema deve funzionare senza interruzioni per anomalie dovute all’imperfezione
della mancanza del sistema elettorale , di fatti deve essere sempre mantenuto in piedi e solo
modificato in qualche sua parte.
Il referendum può diventare di tipo creativo ovvero con la sola modifica di una virgola o di una
negazione può creare diritto → se si crea diritto mediante referendum viene a mancare l’iniziativa
delle camere .
Il Presidente della Repubblica può indire il referendum abrogativo ( strumento di democrazia
diretta)
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DECRETO LEGISLATIVO (Art 76)
Il governo normalmente non ha funzione legislativa può ottenerla soltanto per delegazione per un
tempo limitato e per oggetti definiti. Il parlamento emana una legge di delegazione che delega al
governo la funzione legislativa. Il testo unico riformula l’intera normativa di un settore eliminando
le antinomie. Il parlamento delega al governo mediante mandato in maniera specifica restringendo
la discrezionalità del governo , il parlamento pone le linee guida → oggetti definiti
↓
Tempo limitato
Le forme di controllo in caso di violazione dei limiti del decreto legislativo→ corte costituzionale
↓ Controllo ampio
parlamento: la corte giudica la costituzionalità
può ritirare il mandato della legge. Il decreto legislativo
può revocare la funzione data al governo viene posto a giudizio della corte
costituzionale mediante la norma
interposta il decreto legislativo
viene annullato perché viola la
costituzione.
LEGGI REGIONALI
Fonte primaria a competenza riservata
LE FONTI COMUNITARIE
Equiparate alle fonti normative primarie nazionali
Regolamenti e le altre norme comunitarie direttamente applicabili
Il giudice nazionale è obbligato a disapplicare la legge nazionale se la stessa legge è
disciplinata da decreto comunitario→ condizioni→ 1° atti normativi comunitari legittimi dal
punto di vista comunitario , tocchino
settori che rientrano tra le competenza
delle istituzioni comunitarie :
Fonti a competenza riservata
Siano stati adottati nel rispetto
delle regole procedurali fissate
dai trattati europei.
2° atti normativi comunitari siano
conformi , secondo le affermazioni
del nostro giud. Costituzionale ai
principi supremi dell’ordinamento
costituzionale nazionale.
PRINCIPIO DI IRRETROATTIVITA’ DELLA LEGGE STESSA
Non opera in termini generali
Effetto limitativo delle libere scelte del legislatore
Occorre vedere se l’effetto operi sulle leggi d’interpretazione autentica , ovvero leggi
posteriori chiariscono il significato normativo di una legge in vigore. La differenza consiste
nel fatto che alcune volte vengono considerate innovative.
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LE FONTI SECONDARIE
Non sono a numero chiuso
Si ordinano in relazione ai diversi livelli amministrativi con rapporto a:
fonti secondarie dello stato
fonti secondarie delle regioni
fonti secondarie degli enti locali
regolato dalle disposizioni costitu
zionali e legislative che garantiscono
l’autonomia dei livelli di governo
locale rispetto all’assetto
amministrativo centrale , non esiste
più un sistema unitario delle fonti
secondarie, ma sistemi tra loro
indipendenti di forme normative
secondarie dello stato , regioni ed
enti locali.
Una delle fonti secondarie principali è il REGOLAMENTO GOVERNATIVO
Che si colloca al secondo posto dopo le fonti primarie
Obbliga i giudici ordinari a disapplicare sia:
atti amministrativi
regolamenti non conformi alla legge ( art 4 preleggi “ i regolamenti non possono contenere
norme contrarie alle disposizioni di legge”)
Fonte regolamentare deve rispettare → principio di legalità formale
↓
Principio di legalità sostanziale ( criteri del legislatore)
Tutti gli atti dell’esecutivo.
FONTI SUBPRIMARIE
I REGOLAMENTI STATALI→ emanato dal governo
Legge 400/88→ disciplina l’attività del governo
↓
Art 17 prevede i regolamenti
I limiti del regolamento→ rispetto della riserva di legge assoluta
Il parametro di riferimento del regolamento è la legge.
Il procedimento di formazione del regolamento consiste in:
Deliberati dal consiglio dei ministri (previo parere del consiglio di stato)
↓
Emanazione del presidente della repubblica→ solo per regolamenti statali.
I regolamenti si dividono in :
Regolamenti d’esecuzione
Regolamenti d’integrazione o attuazione
Regolamenti indipendenti
Regolamenti di regolarizzazione
Regolamenti delegati o autorizzati
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Regolamenti d’esecuzione
Esecutivi della legge
Porta la legge ad esecuzione , ovvero la disciplina sino a che essa non viene portata in
esecuzione.
Regolamenti d’integrazione o attuazione
Non deve esistere una riserva di legge assoluta (solo riserva relativa)
Attua o integra → può disporre qualcosa di nuovo
↓
Porta in attuazione
Perciò la mancata adozione di fonti primarie non consentono l’attuazione della legge
stessa , ovvero in mancanza del regolamento la legge resta bloccata.
Regolamenti indipendenti
Non esiste applicazione→ viene adottato solo in materie non disciplinate dalla legge
eludendo il principio di legalità della legge stessa.
Sindacabile da parte della corte costituzionale ( il governo avrebbe potestà normativa)
Possibile sottoponibilità al referendum abrogativo
Regolarizzazione
Interno all’amministrazione → regola l’apparato amministrativo
Regolamento delegato o autorizzato
Riserva relativa
Può declassificare legge e regolamenti
La legge autorizza la potestà regolamentare del governo al regolamento
autoabrogandosi dall’entrata in vigore dello stesso.
REGOLAMENTI PARLAMENTARI ART 64
Fonti primarie→ regolamentano l’attività delle camere→ principio di competenza (corte cost.)
I regolamenti parlamentari risalgono al periodo monarchico , è chiamato dall’ordinamento
interna corporis. Il regolamento parlamentare tutela l’attività del parlamento al fine di limitare e
regolamentare l’inferenza del potere regio sul parlamento (durante la monarchia cost.)
Ogni camera si dota di un regolamento → la loro funzione è di disciplinare il funzionamento
interno della camera .Teoricamente la corte non potrebbe sindacare sul regolamento , ma il caso
più evidente in cui esso è legittimato ad intervenire è nel “ procedimento legislativo” poiché i
suoi effetti si riflettono sulla collettività.
↓
La Corte Costituzionale interviene nel caso in cui il procedimento legislativo sia illegittimo
alla costituzione violandola→ dichiarando la legge ordinaria illegittima
↓
Il regolamento parlamentare illegittimo
16
REGOLAMENTI COMUNITARI
Viene considerato una fonte primaria ; De Gasperi teorizzò che era necessario , partendo
dall’uniformazione dell’economia , si sarebbe dovuti giungere all’uniformazione delle fonti del
diritto.
EFFICACIA→ erga omnes → pluralità di stati
↓
Diretta
↓
Si applica automaticamente
Il regolamento comunitario può derogare la costituzione , ma non la può abrogare.
Non esiste un criterio specifico da utilizzare in caso di contrasto tra fonti essendo equiparato alla
costituzione la gerarchia delle fonti non è utilizzata né il criterio cronologico poiché il
regolamento comunitario essendo successivo alla costituzione dovrebbe abrogare le leggi
costituzionali, infine il criterio di competenza mette in contrasto le leggi costituzionali con le
leggi comunitarie.
Nel caso in cui i trattati incidono sulla costituzione nei diritti fondamentali intervengono i contro
limiti che fungono da freno all’invadenza nella costituzione da parte dei regolamenti comunitari.
I contro limiti sono un’invenzione tedesca copiata dai giuristi italiani.
La Corte Costituzionale è l’organo di controllo che giudica le controversie tra→ legge ordinaria
↓
Regolamento comunitario
Secondo la giurisdizione italiana la costituzione e i regolamenti comunitari si definiscono come
due ordini distinti e separati.
Il caso simmenthal diviene la chiave di lettura per le controversie dovute alla corte
costituzionale , con la sentenza 170/84 , sino a quel momento era solo la Corte Costituzionale a
giudicare la legittimità e le controversie , oggi è il giudice ordinario a decidere e non più la
corte. La sentenza riguarda solo i regolamenti e non le direttive , ma nel caso di contrasto tra
fonte interna e fonte comunitaria prevale la fonte comunitaria. Il criterio cronologico si applica
solo nel caso in cui il regolamento comunitario è successivo alla legge
↓
Nel caso in cui la fonte interna è successiva
Al regolamento ordinario
↓
Si va alla Corte Costituzionale
↓
Criterio di competenza
↓
Giudice ordinario
Il criterio gerarchico non può essere stabilito perché non è fonte interna , ma vengono definiti
come due regolamenti distinti tra loro , e il giudice ordinario in caso di contrasto tra
ordinamento interno e regolamento comunitario non applica l’ordinamento interno.
L’effetto del regolamento non è erga omnes ma solo nei confronti delle parti .
Dopo la sentenza 170/84 la corte costituzionale non ha perso tutti i poteri ma i controlli sui
regolamenti vengono fatti da→ giudice
↓
Corte Costituzionale
- direttive comunitarie (diventa legge ordinaria)
17
- diritti fondamentali (controlimiti)
- giudizio principale
L’art 117 permette ai diritti comunitari di entrare in costituzione però sempre distinto dal diritto
internazionale non considerata fonte di diritto.( titolo 5°)
I REGOLAMENTI REGIONALI
Sono fonti secondarie
Possono essere incluse forme di potestà statunitaria e regolamentare previste da leggi
regionali a favore di enti pubblici regionali.
La legge 1/99 elimina la riserva alla competenza esclusiva dei consigli regionali della potestà
regolamentare , i nuovi statuti regionali stabiliscono a chi debba spettare la potestà
regolamentare se alla giunta o in parte anche al consiglio.
I REGOLAMENTI DEGLI ENTI LOCALI
A livello degli enti locali → statuti
↓
Regolamenti ( vincolo di rispetto delle disposizioni statuarie)
GLI EFFETTI DEI REFERENDUM REGIONALI E LOCALI
Fonti secondarie .
Gli effetti dei referendum abrogativi possono investire→ leggi regionali
↓
Regolamenti regionali
FONTI DI NATURA CONSUETUDINARIA
È una fonte fatto
Per consuetudine s’intende una norma di comportamento non scritta di rilevanza
collettiva regolarmente seguita nel gruppo sociale o nell’ambito territoriale interessato
della norma in quanto ritenuta giusta o necessitata.
Le consuetudini a livello costituzionale sono suscettibili d’inserimento se a lungo andare
sono presenti nella vita quotidiana perciò mediante adattamenti o perfezionamenti
vengono inseriti. A livello di fonti costituzionali la consuetudine può dare adito ad una
produzione normativa di tipo primario.
Non sempre però comportamenti costanti nel tempo , ad integrazione delle disposizioni
costituzionali, costituiscono consuetudini costituzionali, esistono:
- norme di correttezza costituzionale (regole di corretto espletamento delle
funzioni che spettano agli organi fondamentali dello stato , non provocano
conseguenze giuridiche).
- Convenzioni costituzionali ( regole di comportamento relative al funzionamento
delle istituzioni pubbliche che gli organi fondamentali dell’ordinamento
costituzionale si danno per l’esercizio delle loro funzioni ; se violate possono
determinare delle reazioni negative da parte degli altri soggetti dell’ordinamento)
Le convenzioni diventano vere e proprie consuetudini vincolanti se riconosciute come tali dagli
organi titolari dei poteri istituzionali.
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LE FONTI DERIVANTI DAL RAPPORTO CON ALTRI ORDINAMENTI
L’ordinamento accetta fonti che intervengono da ordinamenti sopranazionali a causa dei rapporti
che intrattiene con essi , non esiste più la netta divisione , ma le fonti hanno un adattamento
automatico nel nostro ordinamento.
IL PARLAMENTO
Il parlamento si divide in:→ SENATO DELLA REPUBBLICA
↓ DURA IN CARICA 5 ANNI
CAMERA DEI DEPUTATI 3/5 SENATORI (oltre ai senatori a vita)
630 DEPUTATI
5 ANNI IN CARICA
↓ BICAMERALISMO EGUALE
PARITARIO ED INDIFFERENZIATO
Entrambe i rami esercitano gli stessi poteri e gli atti parlamentari sono il frutto del
necessario accordo delle due camere.
REGOLAMENTI PALRAMENTARI
Fonti integrative – attuative del dettato costituzionale
RELATIVE ALLA STRUTTURA E ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL
PARLAMENTO
↓
ART 64 cost.
<< ciascuna camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta >>
RISERVA DI REGOLAMENTO
<<Ad essa viene riservata la disciplina degli aspetti legati all’organizzazione interna e all’esercizio
dei poteri che spettano ai 2 rami del parlamento>>
↓
Varati sia alla camera che al senato il primo marzo 1971 che introdusse molteplici novità :
Accentuazione dei poteri d’indirizzo e controllo delle 2 assemblee elettive , ma anche dei
loro principali organi interni , le commissioni.
Arricchimento dei poteri d’informazione del parlamento e riconoscimento di uno statuto
delle opposizioni.
↓ Riforme
↓
( accentuamento del ruolo del governo – tendenza a ridurre i margini di codecisione tra
maggioranza e opposizione)
↓ ↓
RIFORMA DEL REGOLAMENTO RIFORMA DEL REGOLAMENTO
DELLA CAMERA DEL 1997 DEL SENATO DEL 1999
l’approvazione della camera punta a risolvere in modo equilibrato
e del calendario spetta il rapporto tra esigenze della maggioranza
sempre alla conferenza dei capigruppo e esigenze dell’opposizione cominciando
19
col consenso dei presidenti dei gruppi la a prefigurare lo statuto delle opposizioni.
cui consistenza sia pari almeno ai ¾ dei
componenti della camera.
Affida la decisione dell’istituto del
CONTINGENTAMENTO dei tempi
o della conferenza dei capigruppo o
al presidente.
CONTROLLO
I regolamenti parlamentari sono sottratti ad ogni forma di controllo esterno , la corte costituzionale
ha riconosciuto la sua sindacabilità agli atti procedimentali delle camere rispetto ai principi che in
questa materia pone la costituzione.
ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLE CAMERE
PRESIDENTE UFFICIO DI PRESIDENZA
Eletto a scrutinio segreto eletto dall’assemblea tra i suoi membri
2/3 dei componenti “ assemblea per la camera” composto da:
Maggioranza assoluta per il senato - vicepresidenti
FUNZIONI - questori
Programmazione dei lavori parlamentari - segretari
Nomina di alcune autorità amministrative
Indipendenti e i membri del consiglio di
Amministrazione della RAI.
Dirige la discussione e garantisce il rispetto del
regolamento .
Assicura l’ordine interno della camera.
Applica le sanzioni previste dalle norme
regolamentari nei confronti dei parlamentari
che abbiano commesso infrazioni disciplinari.
I GRUPPI PARLAMENTARI
Proiezione dei partiti o movimenti politici in seno alle camere.
↓
Soglia minima di rappresentanza : 20 deputati e 10 senatori
( possono costituirsi gruppi più ristretti quando si tratta di partiti che abbiano una
organizzazione su base nazionale)
Definiscono le linee di condotta da tenere nel corso delle discussioni in parlamento
- designa i propri rappresentati nelle commissioni
- definizione del programma e del calendario dei lavori della camera.
Comporta per il singolo membro del parlamento l’assoggettamento ad una disciplina operativa.
( in caso d’infrazione il parlamentare può aderire ad un altro gruppo )
Passaggio dei parlamentari da un gruppo all’altro.(XIII legislatura)
- nuovi gruppi
- modifica del regolamento della camera (gruppo misto)
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le camere si articolano , in alcune strutture permanenti più ristrette composte in proporzione alla
consistenza dei diversi gruppi parlamentari : le giunte e le commissioni .
Il Parlamento è vincolato a deliberare in seduta comune:
elezione del presidente della repubblica
elezione 5 giudici della corte costituzionale
elezione 8 membri del consiglio superiore della legislatura
nomina dei giudici aggregati alla corte
delibera sulla messa in stato d’accusa.
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il presidente della repubblica si configura all’interno dell’ordinamento della repubblica italiana
come una carica di garanzia ed equilibrio politico, per poter adempiere a questo compito egli agisce
in tutti i campi .
IL RUOLO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLA FORMA DI GOVERNO
La forma di governo parlamentare italiana è definita impura poiché l’intervento del presidente della
repubblica è precedente alla fiducia.
Il ruolo del presidente è neutrale rispetto agli altri organi è definito come elemento decorativo o di
equilibrio o anche definito da Lavagna “LEONE DORMIENTE” .
Il presidente dura 7 anni in carica e la sua elezione avviene secondo scrutinio segreto nella camera
richiedendo i 2/3 della maggioranza , nel caso in cui il quorum dopo il 3° scrutinio non è raggiunto ,
viene richiesta la maggioranza assoluta.
ATTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
deliberati dal presidente della repubblica → forma di controllo→ da efficacia finale
atti del presidente ( propriamente presidenziali)→ sia formalmente che sostanzialmente del
presidente della repubblica.
↓
Controfirmato dal ministro proponente
↓
Funzione di controllo del governo
Sull’atto del presidente
atti a partecipazione complessa
↓
L’atto finale è l’insieme di atti di più organi e non solo presidenziale , ma viene definito
formalmente presidenziale e sostanzialmente di più organi.
Il presidente presta giuramento di fedeltà dinanzi al parlamento in seduta comune .
Si definisce semestre bianco il periodo in cui il presidente della repubblica non può adempiere
ad alcuni atti questo periodo coincide con gli ultimi 6 mesi del settennato quali per esempio lo
scioglimento delle camere.
Le ipotesi d’interruzione
il presidente del senato diventa presidente della repubblica
anche temporaneo , viene sostituito dal presidente del senato
dimissioni
decadenza
alto tradimento ( attentato alla costituzione)→ il parlamento lo mette in stato d’accusa→
viene giudicato dalla corte costituzionale
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al presidente della repubblica spettano:
1 ufficio
Stipendio
Tutti i beni annessi all’ufficio di presidenza.
Gli atti tra il presidente della repubblica e il governo
Decreti presidenziali
Formazione del governo
Emanazione atti normativi
Autorizza i disegni di legge presentati dal governo
Rapporto tra il presidente della repubblica e parlamento
Nomina autonomamente i 5 senatori a vita
Invia i messaggi alle camere
Scioglimento anticipato delle camere ( no nel semestre bianco )
↓
Quando non c’è sintonia tra le camere non c’è comunicabilità
Convocazione straordinaria delle camere
Rapporto tra presidente della repubblica e magistratura
Magistratura organo di autogoverno ( autoreferenziale )
Il presidente della repubblica presiede la magistratura
Firma gli atti di nomina dei magistrati e i d.p.r.
Rapporto tra presidente della repubblica e corte costituzionale
Nomina i 5 giudici della corte costituzionale → organo giurisdizionale
↓
Non è organo giurisdizionale della magistratura
La costituzione non esplica il procedimento di formazione del governo .
Art 92 – 93
Comma 2°
Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio che a sua volta propone la rosa dei
ministri.
1° atto presidenziale
↓
Atti provenienti da consuetudini
Costituzionali
↓
Consultazioni sulla scelta di un il presidente della repubblica si consulta
Esponente politico in grado di poter → con il presidente di ciascuna camera e con:
Formare il governo - Gruppi parlamentari
- Ex presidente della repubblica
- Altre personalità a scelta del presidente
- Presidente di Confindustria
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Ciascun atto redatto dal presidente del consiglio sarà condizionato dal presidente della repubblica
Una volta scelto il presidente del consiglio , egli presenta la rosa dei ministri e il programma di
governo.
In questo frangente di tempo persistono 2 governi → 1 dimissionario
↓
1 entrante
Il governo assegna i vari incarichi costituzionali al fine di ottenere la fiducia dal parlamento:
Nomina i sottosegretari
Nomina il vicepresidente del consiglio
Distribuisce i ministeri senza portafoglio ( sono i ministri che non sono a capo si
ministeri)
Gli affari più importanti il governo li può discutere solo dopo la fiducia che viene richiesta
dopo 10 giorni che il governo si è instaurato .
La fiducia è descritta nell’art 94 della costituzione , nel quale si sottolinea che entrambe le
camere votano la fiducia che deve essere votata nominalmente per appello e per mozione
motivata da ciascuna camera , il voto contrario anche di una sola camera non implica le
dimissioni del governo , nel caso in cui non venga accordata la fiducia, la mozione di
sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della camera e non può
essere discussa prima dei tre giorni dalla sua presentazione.
Il governo può cessare per:
Crisi parlamentare
Crisi di governo
Morte o dimissione del presidente del consiglio
CRISI PARLAMENTARE
Crisi all’interno del parlamento → revoca della fiducia
↓
(sfiducia espressa) mozione di sfiducia art 94 comma 5
1/10 dei componenti della camera
Discussa non prima di 3 gg dalla sua
Presentazione.
( sfiducia tacita ) il governo pone la fiducia su un emendamento.
Voto contrario da parte di una o entrambe le camere
↓
Non obbliga alle dimissioni
La questione di fiducia che il governo impone
↓
La maggioranza vota a favore → se votasse a sfavore cadrebbe il governo e verrebbero sciolte le
↓ Camere e si tornerebbe alle votazioni
La maggioranza non può far nulla.
23
Crisi di governo
Avviene all’interno del governo
↓
Vengono portate in parlamento ( interviene il presidente della repubblica )
↓
Il quale ripropone alle camere di chiedere la fiducia
↓
Ottiene la fiducia ( rafforza esecutivo)
Dimissioni del ministro e sfiducia ad un solo ministro
Le dimissioni di un singolo ministro non comportano la caduta del governo. Il caso Mancuso è il
caso che è alle basi di questa sentenza→ portato alla corte costituzionale sent.7/96
↓
Si stabilisce che si dimette solo il ministro e non
L’intero governo.
LAPUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Titolo III sezione seconda art 97- 98
La pubblica amministrazione agisce per atti. Viene definita pubblica amministrazione l’insieme di
enti e organi che agiscono in favore della società e gestiscono i beni d’interesse pubblico
Le funzioni della pubblica amministrazione sono 3 :
Coadiuvare le finalità
Concretizzare le finalità
Erogare beni e servizi ( utilità )
Per introdurre il discorso sulla pubblica amministrazione occorre fare brevi cenni generali:
I beni si dividono in 2 categorie :
- beni demaniali ( indisponibili ) → non possono essere privatizzati
- beni patrimoniali → disponibili
↓
Indisponibili
Funzione d’indirizzo politico
Si definisce funzione d’indirizzo politico la funzione di scelta che i pubblici poteri devono
perseguire.
I poteri statali sono 3:
legislativo → norme generali ed astratte
esecutivo → porre in atto le leggi su casi specifici
giudiziario → accertare le violazioni e applicare la sanzione
il governo esercita l’esecutivo:
la fiducia è l’elemento d’esistenza e le finalità di governo .
nel programma di governo sono presenti gli obbiettivi dei pubblici poteri.
I governi possono scegliere come raggiungere gli obbiettivi.
24
La funzione d’indirizzo politico si può perseguire seguendo 2 direttive:
Politica estera
Politica economica → legge di bilancio art 81 ( secondo la quale non
possono essere costituite nuove tasse)
Per ovviare le dimissioni del ministro dell’economia , si progetta un disegno di legge per reperire
nuovi fondi , eludendo l’ultimo comma dell’art 81 della costituzione , poiché si aumentano le tasse
già esistenti. Ponendo la fiducia su un emendamento il governo toglie la possibilità al parlamento di
discutere.
L’apparato amministrativo ha una funzione concreta ( art 5 la repubblica riconosce e promuove le
autonomie locali )
( l’autonomia è definita tale poiché riceve la carica dal popolo)
( si definisce decentramento poiché riceve il compito dallo stato)
Art 97
Amministrazione in senso soggettivo
Riserva di legge rinforzata → rimanda all’organizzazione della pubblica amministrazione
↓ ↓
Buon andamento: regolamenti: disciplinano nel dettaglio
Efficienza (raggiungere gli obbiettivi)
Razionalità
Economicità
↓
Imparzialità → deve agire correttamente.
3° comma → concorso pubblico per lavorare nella pubblica amministrazione
Art 98
Il funzionario pubblico deve essere a servizio della nazione
Art 28
I pubblici dipendenti sono responsabili direttamente della loro funzione
La p.a. fa da garante ai suoi dipendenti .
Art 51
I rappresentanti dell’Italia all’estero hanno diritto a → 12 deputati
↓
6 senatori
Art 54
Obbligo di fedeltà alla repubblica
ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
La p.a. agisce per atti e provvedimenti amministrativi
↓
I quali sono la fine di una serie di procedimenti (atti)
Il provvedimento amministrativo è autoritativo , ovvero la pubblica amministrazione possiede un
potere in più rispetto al privato, facendo diventare l’atto imperativo nei confronti di questo , sino a
portarlo in esecuzione.
Il silenzio assenzio e il silenzio rifiuto sono disciplinati solo dalla legge.
Iter di una istanza:
25
Faccio la 1° istanza → p.a. non risponde → faccio 2° istanza→p.a. non risponde→ricorso al T.A.R.
Per provvedere a far ottenere una risposta dalla p.a. → p.a. non risponde → torno al T.A.R.
↓
nomina del commissario ad acta
che si sostituisce alla p.a.
↓ ↓
Rigetto Accolto
↓
Torno al T.A.R.
L’inoppugnabilità → gli atti della p.a. posseggono un termine per essere impugnati , alla scadenza
del suddetto termine entrano in decadenza.
Elementi dell’atto amministrativo
Il soggetto è la p.a. titolare del potere autoritativo , competente ad adottare l’istanza.
L’oggetto dell’atto amministrativo è il soggetto su cui vengono prodotti gli effetti dell’atto.
La causa è l’interesse pubblico secondo il quale la pubblica amministrazione deve o
dovrebbe agire.
Motivazione dell’atto amministrativo
Tipologia di atti amministrativi
Atti amministrativi che implicano atti che limitano la sfera
La sfera giuridica del privato giuridica del privato
↓ ↓
La p.a. rimuove gli ostacoli revoca→atti di autotutela
↓ ↓(risarcimento danno)
Concessioni divieti
Rinunce della p.a. ad alcuni poteri ↓
Ammissioni a benefici espropriazioni
Gli atti amministrativi possono essere invalidi :
Nullità (inesistenza)→ può essere rilevato in qualsiasi momento
Irregolarità
Vizi dell’atto → annullabile per : - violazione di legge
- incompetenza → assoluta
↓
relativa
- eccesso di potere
↓
Il potere che esercita in eccesso la p.a.→ disparità di trattamento
↓
Difetto d’istruttoria
↓
Contraddizione
↓
Sviamento di potere
↓
Difetto o erronea motivazione
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I mezzi che possono porre rimedio ai vizi dell’amministrazione → ha potere di autotutela
I motivi che spingono l’amministrazione alla revoca.
La revoca non ha effetto retroattivo , ma ex nunc ; con la legge 205/2005 è stato previsto un
indennizzo da parte della p.a.
L’autoannullamento dell’atto→ l’atto era viziato ad origine→ non cambia l’interesse pubblico
↓
Risarcimento perché l’atto era
Illegittimo ed è ex tunc
Nel caso in cui si ritiene l’atto ingiusto si ricorre a:
Strumento amministrativo ( il privato cittadino che ha ricevuto o meno un atto illegittimo
dalla p.a. può fare ricorso alla p.a.:
- ricorso gerarchico ad autorità gerarchicamente superiori
- ricorso gerarchico improprio si segue l’indicazione che da la legge
- ricorso in opposizione ti rivolgi alla stessa autorità amministrativa che ha
inoltrato l’atto.
- ricorso al presidente della repubblica nei 120gg :
- consiglio di stato se ne occupa
- si può richiedere il passaggio
Al T.A.R.
- viene utilizzato per chi
oltrepassa i 60gg
Ricorsi giurisdizionali
Il T.A.R. si qualifica come un tribunale speciale di 1° grado
La scelta del giudice a cui appellarsi da parte del privato dipende dalla lesione dell’oggetto
e non dall’oggetto dell’atto.
Il consiglio di stato è un tribunale di 2° grado
L’accoglimento ad un ricorso ad un giudice amministrativo comporta la nullità dell’atto con
effetti ex nunc.
CORTE COSTITUZIONALE
L’Italia possiede un controllo sulla legittimità delle leggi di tipo accentrato ovvero esiste un solo
organo che è la Corte Costituzionale che è di controllo e funge da garanzia e tutela .
Il controllo sulle leggi poteva essere effettuato da:
Controllo di tipo politico → modello francese
Controllo di tipo giurisdizionale → Magistratura ordinaria
↓
Magistratura amministrativa
Il modello accentrato è stato inspirato dalla repubblica di Weimar
La corte costituzionale entra in vigore nel 1956 , dal ’48 al ’56 il modello di controllo era
quello “diffuso” come quello americano → erano i giudici comuni a controllare ciò era previsto
dalla disposizione transitoria.
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Nella 1° sentenza del 1/56 la Corte Costituzionale prese posizione circa le disposizioni
precedenti al ’48 ( data di entrata in vigore della costituzione) → abrogazione tacita o espressa?
Il voto fu a favore dell’abrogazione espressa.
Il compito di dichiarare la motivazione d’incostituzionalità della legge è affidata al giudice a
quo.
NOZIONE E NATURA GIURISDIZIONALE DELLA SUA ATTIVITA’
La corte costituzionale è un organo sia:
COSTITUZIONALE : sia per il tipo di funzioni che esercita , sia per il trattamento che
la costituzione le riserva.
COLLEGIALE in quanto esercita le sue funzioni sempre in composizione collegiale.
IMPARZIALE : SUPERIOREM NON RECOGNOSCENS : costituisce un potere dello
stato con funzioni “ giurisdizionali costituzionali ” : poiché il suo compito è quello di
giudicare la legittimità delle leggi.
Alla corte costituzionale non si applicano le norme costituzionali riguardanti l’ordinamento
giudiziario.
↓
Tuttavia tutti i provvedimenti della corte , avendo natura giurisdizionale , devono avere
relativa motivazione.
COMPOSIZIONE DELLA CORTE
COMPOSIZIONE ORDINARIA:
nomina dei giudici: 15 giudici
5 dalle supreme magistrature dello stato . 3 dalla corte di cassazione, 1 dal consiglio
di stato ,1 dalla corte dei conti.
5 dal parlamento riunito in seduta comune ( l’elezione avviene a scrutinio segreto a
maggioranza dei 2/3 dei componenti )
5 dal Presidente della Repubblica
Tale composizione della corte , la configura come organo di un’espressione di un ordinamento
ampio e profondo.
DURATA E VICENDE DELLA CARICA
I giudici prima di assumere le funzioni , prestano giuramento di fedeltà alla costituzione.
I giudici restano in carica 9 anni e non possono essere rieletti
La corte elegge il presidente : questi resta in carica 3 anni in carica ed è rieleggibile.
COMPOSIZIONE PER I GIUDIZI D’ACCUSA
Nei giudizi d’accusa contro il presidente della repubblica la composizione della corte è
diversa poiché integrata da altri 16 membri.
I 16 membri vengono tratti a sorte da un elenco di 45 membri del parlamento
Questo elenco viene aggiornato ogni 9 anni dal parlamento in seduta comune.
28
FUNZIONAMENTO
Per la composizione ordinaria , la corte funziona con almeno 11 membri , mentre nella
composizione allargata sono richiesti 21 membri .
Le decisioni vengono con la maggioranza assoluta , in caso di parità vale il voto del
presidente ; nei giudizi d’accusa penale prevale il favor rei.
LO STATUS DI GIUDICE COSTITUZIONALE
a) incompatibilità :
l’ufficio del giudice costituzionale è incompatibile con:
la carica di parlamentare
la carica di consigliere regionale
l’esercizio della professione di avvocato
l’esercizio di qualsiasi ufficio e impiego pubblico o privato
l’esercizio di funzioni di amministratore o sindaco di società commerciale con scopo
di lucro
la presenza attiva in un partito politico e lo svolgimento di qualsiasi attività per conto
di esso
la candidatura in elezioni amministrative o politiche.
b) prerogative dei giudici costituzionali:
immunità penale : la corte deve autorizzare a procedere
insindacabilità : inperseguibili per le decisioni espresse
inamovibilità : solo la corte può autorizzare la rimozione o sospensione dei giudici
retribuzione : pari a quella del primo presidente della corte di cassazione. Al presidente
della corte è consegnata inoltre un’indennità di rappresentanza.
Verifica dei poteri : il giudizio sui titoli di ammissioni dei membri alla corte è riservato
alla corte stessa che delibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
PREROGATIVE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Autonomia regolamentare :consente alla corte di articolare la sua organizzazione interna e di
disciplinare i suoi procedimenti
Autonomia finanziaria : la corte provvede autonomamente alla gestione delle spese ,
secondo un proprio regolamento contabile e al di fuori del controllo della corte dei conti.
Autonomia amministrativa : la corte gestisce i propri uffici
Autonomia organizzativa : è la corte a formare gli organi e le strutture.
Tutela penale
Autodichiarazione
Inviolabilità dell’edificio.
REGOLE PROCEDURALI PER I GIUDIZI INNANZI ALLA CORTE
Le udienze della corte sono pubbliche
I procedimenti si svolgono secondo le norme per le procedure innanzi al consiglio di stato
, in sede giurisdizionale.
L’ATTIVITA’ DELLA CORTE COSTITUZIONALE
I compiti della corte costituzionale:
1. giudicare sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti
aventi forza di legge dello stato e delle regioni.
2. giudicare sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato e su quelli tra stato e regioni e tra
le regioni.
3. giudicare sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica.
4. giudicare sull’ammissibilità delle richieste di referendum abrogativo.
29
IL SINDACATO DI LEGITTIMITA’ DELLE LEGGI
Operazione di verifica volta ad accertare che una legge o un atto ad essa equiparato sia conforme
alle norme della costituzione , che ne disciplinano forma e procedura d’adozione e impongono o
escludono determinati contenuti.
SINDACATO PREVENTIVO o SUCCESSIVO ( quando esercitare il controllo )
↓ ↓
Controllo precedente controllo di un provvedimento
all’entrata in vigore già efficace
della legge
SINDACATO DIFFUSO O ACCENTRATO ( chi può esercitare il controllo )
↓ ↓
Ogni giudice ha il controllo è riservato ad un
il potere apposito organo
di controllare
SINDACATO INCIDENTALE O IN VIA PRINCIPALE ( quando può essere richiesto il
controllo) ↓ ↓
Può essere richiesto solo può essere richiesto
Nel corso del giudizio direttamente da determinati
Soggetti.
La nostra costituzione ha dato via ad un sistema misto , poiché presenta:
Un sindacato successivo
accentrato
incidentale
in via principale .
il sindacato esercita sulle leggi e sugli atti aventi forza di legge dello stato e delle regioni in
particolare :
le leggi costituzionali e di revisione costituzionale
le leggi ordinarie dello stato
gli atti aventi forza di legge
i decreti del presidente della repubblica
i decreti del presidente della repubblica
le leggi regionali e le leggi delle province di Bolzano e Trento
gli statuti regionali
il referendum abrogativo.
INCOSTITUZIONALITA’ DELLA LEGGE
Eventuale difformità tra norma costituzionale e norma ordinaria comporta l’illegittimità della
norma . In particolare l’illegittimità può derivare dalla violazione di norme che :
prevedono determinati procedimenti per la formazione degli atti legislativi ( vizi
formali)
impongono o vietano determinati contenuti ( vizi sostanziali )
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a) il primo punto fa riferimento all’incostituzionalità formale ( violazione di norme sui
procedimenti legislativi)
b) il secondo punto invece si riferisce all’incostituzionalità sostanziale ( incompatibilità dei
contenuti )
PROCEDIMENTI PER I GIUDIZI DI COSTITUZIONALITA’ DELLE LEGGI
L’ordinamento italiano prevede 2 tipi di giudizi di legittimità costituzionale delle leggi:
IN VIA INCIDENTALE : controversia giudiziaria pendente innanzi all’autorità giudiziaria
IN VIA PRINCIPALE : ricorso proposto immediatamente e direttamente alla corte
costituzionale.
GIUDIZIO IN VIA INCIDENTALE : presso il giudice “a quo”
a) giudice “a quo” : la questione di costituzionalità può essere sollevata nel corso di giudizio e
deve svolgersi dinnanzi ad una autorità giudiziaria.
b) Presupposti della questione di incostituzionalità:
La pendenza di un giudizio dinnanzi ad una autorità giurisdizionale
L’esistenza di una effettiva controversia di merito
L’interesse di chi fa valere l’incostituzionalità ad eccepire la questione di legittimità.
c) Proposizione della questione :
Dalle parti o dal pubblico ministero
Dal giudice d’ufficio
N.B. può essere proposta in qualsiasi stadio di giudizio.
d) valutazione del giudice :
il giudice “ a quo” deve :
verificare che il giudizio principale non possa essere definito indipendentemente dalla
risoluzione della questione di legittimità costituzionale.
Accertare che la questione non sia manifestamente infondata vale a dire che vi sia
almeno un ragionevole dubbio sulla legittimità costituzionale delle norme impugnate.
e) decisione del giudice “ a quo” : il giudice “ a quo” dopo la valutazione può :
respingere la questione ( la questione può essere riproposta nella fase successiva al
gudizio)
accogliere l’eccezione d’incostituzionalità ( il giudice sospende il giudizio in corso e
trasmette gli atti della corte costituzionale )
GIUDIZIO IN VIA INCIDENTALE
Presso il giudice “ad quem”
a) giudice “ad quem”
autorità dinnanzi alla quale viene trasferito il giudizio , la corte costituzionale.
I caratteri del giudizio sono:
autonomia rispetto al giudice “a quo”
31
l’impulso d’ufficio : il giudizio d’innanzi alla corte è definito “ processo senza parti
necessarie , in quanto l’unica conseguenza della non costituzione delle parti dal
processo principale è la possibilità di decidere in camera di consiglio e non in
pubblica udienza.
b) nomina delle parti :
nel giudizio innanzi alla corte hanno facoltà di costituirsi , a pro e contro la legittimità :
le parti originanti
il presidente del consiglio dei ministri
il presidente della giunta regionale
c) fissazione della discussione e forma del procedimento :
il presidente della corte costituzionale fissa il giorno d’udienza di discussione.
2 modi per svolgere il procedimento :
in camera di consiglio ( senza parti )
in pubblica udienza ( con le parti )
d) la pronuncia della corte :
le decisioni sono prese in camera di consiglio al termine della discussione , con la
presenza dei soli giudici .
dopo le decisioni ,la corte nomina un giudice che redige per iscritto la decisione con la
motivazione.
TIPOLOGIA DELLE SENTENZE DELLA CORTE
a) sentenza ad ordinanza
la corte giudica in via definitiva con sentenza . Tutti gli altri provvedimenti di sua
competenza sono adottati con ordinanza.
b) le sentenze di accoglimento e di rigetto :
le uniche sentenze che la corte sarebbe chiamata a pronunciare sono di due tipi :
di accoglimento → con cui si dichiara l’incostituzionalità della norma , la quale
cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione . Tale sentenza è
retroattiva.
di rigetto → con cui si dichiara infondata la questione di illegittimità , ed è riservata
al giudizio “ a quo ” .
NUOVE TIPOLOGIE DI SENTENZE INTRODOTTE DALLA CORTE
INTERPRETATIVE : quando viene sollevata una questione d’incostituzionalità e le parti o
il giudice “a quo” hanno dovuto ricavare dal testo la norma di cui si dubita. Se la corte
reinterpreta il testo ritenendolo costituzionale si ha una “sentenza interpretativa di rigetto” .
Qualora i giudici ordinari non accettino l’interpretazione della CORTE , questa può con
sentenza interpretativa di accoglimento , individuare i significati normativi incostituzionali ,
oppure emanare una sentenza di accoglimento considerando la prima interpretazione dei
giudici ordinari l’unica possibile , valutando la norma incostituzionale.
32
SENTENZE PARZIALI DI ACCOGLIMENTO : quando il testo normativo può essere
scisso in più significati (norme) non alternativi , per cui la corte può censurare i soli
significati incostituzionali.
SENTENZE ADDITIVE : quando la Corte dichiara l’illegittimità di un testo nella parte in
cui omette di disciplinare qualcosa che dovrebbe prevedere poiché insita nella logica del
sistema.
SENTENZE SOSTITUTIVE : quando la Corte dichiara l’incostituzionalità della norma
nella parte in cui prevede certe conseguenze piuttosto che altre.
SENTENZE MONITO (decisioni anomale) : quando la Corte invita il legislatore alla
riforma di un complesso normativo .
LA DIMENSIONE TEMPORALE DEGLI EFFETTI DELLE SENTENZE DELLA CORTE
Le sentenze di accoglimento hanno efficacia retroattiva.
A) Generalità :
Il giudizio di legittimità costituzionale può essere promosso :
Dal GOVERNO nei confronti delle LEGGI REGIONALI . Art 127 prevede che il
governo , quando ritenga che una legge regionale eccede questa competenza può
entro 60gg promuovere la questione di costituzionalità della corte .
Dalla REGIONE nei confronti di una LEGGE o ATTO AVENTE FORZA DI
LEGGE dello stato o di un’altra REGIONE. Art 127 prevede che qualora una
regione ritiene che tali atti ledano “ la sua sfera di competenza” può promuovere la
questione di legittimità costituzionale alla corte entro 60gg dalla pubblicazione.
B) Caratteristiche del procedimento in via principale :
Si tratta sempre di un giudizio successivo all’approvazione della legge o di un altro
atto avente forza di legge . Sia il governo che le regioni possono richiedere
l’intervento della corte entro 60 gg dalla pubblicazione .
Il giudizio della corte ha contenuto diverso a secondo di chi sia ad impugnare . Nel
caso dello Stato infatti ,il nuovo assetto costituzionale riserva al livello di governo
più ampio una posizione peculiare , di tutela di istanza unitaria , che consente al
governo d’impugnare in via principale una legge regionale . La regione può , invece
eccepire soltanto l’invasione della propria sfera di competenza da parte di una legge
statale o di altra regione .
Il giudizio della corte ha carattere di PROCEDIMENTO ASTRATTO , nel senso
che le disposizioni impugnate vengono valutate sotto il profilo formale del loro
contenuto prescrittivo , a prescindere dalla loro concreta attuazione.
Si tratta di una questione che può essere sollevata facoltativamente dalle parti.
I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE FRA STATO E REGIONI
Se la regione invade con un suo atto la sfera di competenza assegnata dalla costituzione allo stato
ovvero ad un’altra regione , lo stato e la regione rispettivamente interessata possono proporre
ricorso alla corte costituzionale per il regolamento di competenza . Del pari può produrre ricorso
alla regione la cui sfera di competenza costituzionale sia invasa da un atto dello stato.
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a) il parametro del conflitto :
E’ necessario che siano state violate norme della costituzione o leggi costituzionali
b) il contenuto del conflitto :
Il conflitto tra stato e regioni può configurarsi sia in termini di rivendicazione di un’attribuzione
che si ritiene usurpata dall’altro soggetto; sia in termini di interferenza nelle attribuzioni altrui ,
cagionato da un illegittimo esercizio di competenze proprie.
c) L’atto lesivo del conflitto:
Il conflitto di attribuzione deve essere necessariamente originato da un atto lesivo di competenze.
La lesione delle sfere di competenza non può essere originata da leggi o atti equiparati , perché
si entrerebbe nell’ipotesi di controversie di legittimità costituzionale , sempre sollevabili dinanzi
alla Corte , ma in “via principale”.
I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONI FRA I POTERI DELLO STATO
Art 134 attribuisce alla Corte Costituzionale il compito di giudicare “ sui conflitti di attribuzione tra
i poteri dello stato”
N.B. sono esclusi dalla giurisdizione della Corte i conflitti che insorgono fra organi dello stesso
potere e i conflitti di giurisdizione.
A) I soggetti del conflitto . Concetto di “potere di stato”:
Per poteri dello stato dobbiamo intendere quegli organi competenti a dichiarare in via
definitiva la volontà dei poteri cui appartengono.
Potenzialmente sono poteri tutti i soggetti titolari di attribuzioni in virtù del testo
costituzionale.
B) Il parametro dei conflitti:
Il conflitto fra i poteri deve avere un tono costituzionale : ciò significa che almeno l’imputazione
della funzione ad un determinato organo deve trovare il suo fondamento in norme costituzionali.
C) Il contenuto del conflitto :
Il giudizio dinanzi alla Corte può essere originato sia dalla rivendicazione di competenze che si
ritengono usurpate , sia dalla denuncia del cattivo uso delle attribuzioni altrui che intralcia il
pieno esercizio delle proprie competenze .
D) L’oggetto del conflitto :
Sono esclusi i conflitti meramente ipotetici ( non è richiesta la sussistenza di un atto lesivo) ,
ed essendo comunque necessario che dal comportamento di un potere possa scaturire un concreto
pericolo per la sfera di attribuzione.
E) Aspetti procedurali:
il conflitto d’attribuzione può essere sollevato in ogni tempo , purché la lesione o la minaccia
siano ancora attuali . La Corte deve prima pronunciarsi per l’ammissibilità del ricorso .
I GIUDIZI SULLE ACCUSE CONTRO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
La Corte Costituzionale artt 90 - 134 è investita del potere di giudicare il Presidente della
Repubblica per i reati di “alto tradimento” e di “attentato alla Costituzione”, se messo sotto accusa
dal parlamento in seduta comune.
Nei giudizi di accusa vengono aggiunti 16 giudici aggregati .
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Le sentenze della Corte sono inappellabili.
IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITA’ SULLE RICHIESTE DI REFERENDUM
Questa è una funzione della Corte che si esercita “ex officio” in virtù della sua collocazione
costituzionale di organo SUPER PARTES.
ORGANIZZAZIONE GIURISDIZIONALE DELLO
STATO ITALIANO
L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA:
Concetto , scopi e caratteri della giurisdizione :
La giurisdizione è una delle tre funzioni tipiche dello stato e consiste nella potestà pubblica
e autonoma di dare applicazione concreta alle NORME DELL’ORDINAMENTO
GIURIDICO.
L’esercizio della giurisdizione presuppone l’esistenza della controversia sull’applicazione
del diritto ,sorta o per l’incertezza sulle norme giuridiche regolanti una data situazione , o
per il rifiuto di un soggetto di osservare tali norme.
Scopo della giurisdizione è quello di dichiarare il diritto da applicare nella situazione
controversa e costringere chi si rifiuti ad assoggettarvisi .
La giurisdizione ha carattere secondario o sostitutivo , perché subentra quando in via
primaria , non vi sia stata l’osservanza del diritto da parte dei soggetti.
TIPI DI GIURISDIZIONE:
Giurisdizione ordinaria :
Giurisdizione penale : competente per le violazioni che importano una sanzione penale.
Giurisdizione civile : si occupa della tutela giurisdizionale dei diritti dei privati , i quali
sono loro stessi ad attivarla mediante iniziativa.
Fanno parte della giurisdizione ordinaria :
Il giudice di pace ( organo monocratico per materie civili e penali)
Il tribunale ( giudice unico le cui decisioni sono appellabili)
La Corte d’Appello ( giudice di secondo grado, collegiale)
La Corte d’Assise e la Corte d’Assise d’appello ( organi collegiali a composizione mista per
i reati gravi)
La Corte di Cassazione ( garantisce l’uniforme interpretazione della legge e delle normedi
procedura )
Il tribunale per i minorenni e il tribunale di sorveglianza ( organi giudiziari ordinari con la
presenza di cittadini estranei alla magistratura , ma competenti in materia ).
GIURISDIZIONI SPECIALI
Sono quelle che si occupano di particolari controversie, secondo un criterio di specializzazione
richiesto dalla loro natura tecnica.
Esse sono:
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AMMINISTRATIVA → esercitata dal T.A.R. e dal consiglio di stato
CONTABILE → esercitata dalla corte dei conti
IN MATERIA DI ACQUE PUBBLICHE → esercitata dai tribunali regionali delle acque
pubbliche e in secondo grado dai tribunali superiori delle acque pubbliche.
MILITARE → esercitata dai tribunali militari.
PRINCIPI COSTITUZIONALI IN MATERIA DI GIURISDIZIONE
A) PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E IMPARZIALITA’ DEL GIUDICE
Art 3 Cost. afferma che : < Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge , senza distinzioni >
Ciò equivale a dire che ciascun giudice deve essere imparziale e che nessuno può essere privato
del giudice naturale precostituito per legge.
B) PRINCIPIO DI AUTONOMIA E INDIPENDENZA DEL GIUDICE.
Art 101 Cost. l’autonomia e l’indipendenza del giudice sono valori strumentali alla libertà di
giudizio e alla necessaria condizione di terzo del giudice rispetto alle parti.
C) PRINCIPIO DI GIUDICE NATURALE
Art 25 Cost. < Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge >
Ciò implica che la competenza del giudice deve essere determinata direttamente dalla legge
e deve essere fissata prima del suo concreto esercizio con la distribuzione delle controversie ,
fatta seguendo criteri astratti.
D) PRINCIPIO DELL’INAMOVIBILITA’ DEL GIUDICE
Art 107 Cost. < I magistrati sono inamovibili . Non possono essere dispensati o sospesi ,
né destinati ad altre sedi o funzioni , se non dopo la decisione del C.S.M. ( consiglio supremo
della magistratura) , il pubblico ministero gode delle garanzie previste dall’ordinamento
giudiziario >.
E) L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA IN NOME DEL POPOLO ( art 101 Cost.)
Cioè la funzione giurisdizionale è espressione dello stato – comunità ed è svolta imparzialmente
super partes.
F) TENDENZIALE UNITA’ DELLA GIURISDIZIONE
Art 102 Cost. < La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari e regolati
dall’ordinamento giudiziario > < non possono essere istituiti giudici speciali competenti in
singole materie , ma solo sezioni specializzate >. Non possono essere istituiti giudici
straordinari.
G) OBBLIGO DI MOTIVAZIONE PER TUTTI I PROVVEDIMENTI GIURISDIZIONALI
Art 111 Cost. comma 6 < Tutti i provvedimenti giurisdizionali (sentenze , decreti , ordinanze )
necessitano sempre di una motivazione la quale permette alla parte di controllare le pronunce e
di presentare eventuale ricorso dinanzi al giudice >.
H) IL DIRITTO ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE
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Art 24 Cost. comma 1 < tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi >
Questo istituto si avvale anche contro gli atti della pubblica amministrazione.
Diritto a tutti coloro che si trovano sullo stato , anche i non cittadini.
Include l’effettiva partecipazione della parte al processo mediante adeguata informazione
sulle vicende di giudizio , nonché la possibilità di essere ascoltato ogni volta che il
giudice deve decidere.
Inoltre la difesa deve essere assicurata anche ai non abbienti ( patrocinio a spese dello
stato).
I) L’IRRETROATTIVITA’ DELLE LEGGI PENALI INCRIMINATRICI
L’art 25 Cost. basato sulla massima << nullum crimen , sine previa leges >> esprime che la
legge
penale si applica solo ai fatti commessi dopo la sua entrata in vigore.
L) IL DIVIETO DI ESTRADIZIONE PER I MOTIVI POLITICI , ECCETTO I DELITTI DI
GENOCIDIO.
Art 26 Cost. i delitti politici sono quelli punibili per discriminare finalità di persecuzione
Politica.
M) IL GIUSTO PROCESSO
La legge costituzionale n° 2 del 23/11/1999 ha introdotto nel corpo dell’art 111 della
Costituzione 5 nuovi commi che sanciscono i principi fondamentali del GIUSTO PROCESSO.
I PRINCIPI DELL’ART 111 SONO:
RISERVA ASSOLUTA DI LEGGE per a materia processuale
TERZIETÀ ED IMPARZIALITA’ DEL GIUDICE arbitro nel processo di parti.
FORMAZIONE DELLA PROVA NEL CONTRADDITTORIO DELLE PARTI (ricerca
dialettica)
Ammissibilità di deroghe per la dialettica nel caso di consenso dell’imputato , oggettiva
impossibilità dialettica nella formazione della prova o provata condotta illecita.
PARITA’ almeno giuridica tra le parti ed in particolare tra il pubblico ministero e la
difesa dell’imputato.
RAGIONEVOLE DURATA del procedimento ( non troppo protratto)
Diritto dell’inquisito ad un’informativa della natura e dei motivi dell’accusa tempestiva,
riservata ed esauriente.
Concreta possibilità di difesa per l’inquisito con adeguato tempo e condizioni .
Diritto dell’accusato alla produzione di prove a districo
Limite al REGIME DEI PENTITI
Diritto dell’accusato all’idioma da lui comprensibile.
IL PUBBLICO MINISTERO NELLA COSTITUZIONE
È un magistrato che esercita la funzione requirente , cioè promuove l’azione penale non appena
viene a conoscenza di un reato , dando vita al processo penale.
Considerata la delicatezza del ruolo della pubblica accusa nel processo , il pubblico ministero è
distinto ed autonomo rispetto ai giudici che dovranno giudicare la fondatezza delle accuse.
Sul piano strutturale ed organico , giudice e pubblico ministero sono entrambi magistrati , solo che
la costituzione riconosce loro diverse funzioni, di giudizio al primo , e di accusa al p.m.
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Per l’art 112 Cost. il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale; obbligo a
salvaguardia dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge.
IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA ( C.S.M.)
A) COMPOSIZIONE:
Per attuare l’autonomia funzionale (art 101) e autonomia organizzatoria (art 104) , il CSM ha
assunto una posizione diversa trasformandosi in un organo autonomo cui spetta la qualifica di
potere dello stato indipendente dagli organi giurisdizionali , i quali costituiscono un potere a
parte .
il C.S.M. è presieduto dal presidente della repubblica ed è composto da:
3 membri di diritto → Presidente della Corte di Cassazione
Procuratore generale presso la Cassazione
Presidente della Repubblica
24 membri elettivi → di cui 16 eletti dai magistrati nell’ambito degli appartenenti alla loro
categoria e 8 eletti dal Parlamento tra i professori universitari in
materie giuridiche e gli avvocati con 15 anni di servizio(carica 4 anni)
il vice presidente è eletto tra i membri eletti dal parlamento.
B) I COMPITI DEL C.S.M.:
Il C.S.M. è l’unico organo competente per :
Assegnazioni , mutamenti di sedi e funzionali dei magistrati.
Promozioni , trasferimenti e provvedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati
Designazione per la nomina della cassazione , di professori e avvocati
Nomina e revoca dei magistrati onorari e dei giudici laici
Pareri al Ministro della Giustizia , se richiesti.
Nomina dei membri delle commissioni per le assunzioni in magistratura.
C) RAPPORTI FRA C.S.M. E Ministro della Giustizia:
Per l’art 110 Cost. , spettano al ministro della Giustizia l’organizzazione e il funzionamento dei
servizi relativi alla giustizia.
D) SCIOGLIMENTO DEL C.S.M.
La Cost. non prevede tale procedimento , anche se l’art 31 della legge 195/1958 prevede lo
scioglimento del C.S.M. in caso d’impossibilità di funzionamento dell’organo ; potestà attribuita al
Presidente della Repubblica.
LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
L’ordinamento giudiziario subirà una sostanziale riforma nel momento in cui il Governo eserciterà
la delega della legge n°150 del 25/7/2005 . La delega è destinata ad incidere sulla disciplina
dell’accesso alla magistratura e della progressione economica e delle funzioni dei magistrati ; sulla
formazione e aggiornamento professionale dei magistrati sull’organizzazione della funzione del
pubblico ministero ; sulla individuazione delle fattispecie d’illecito disciplinare.
PUNTI PRINCIPALI DELLA LEGGE 150 DEL 25/7/2005
Concorso unico per accesso alla magistratura.
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Progressione economica automatica, progressione nelle funzioni basata sulla positiva
valutazione.
Istituzione della scuola superiore della magistratura
Riorganizzazione dell’ufficio del pubblico ministero (gerarchizzazione interna)
Istituzione del consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari presso
le corti d’appello. ( funzioni consultive e di vigilanza )
Tipizzazione degli illeciti disciplinati dai magistrati.
LE AUTONOMIE TERRITORIALI
IL REGIONALISMO ITALIANO
L’assetto regionale italiano ha subito una lunga e travagliata evoluzione:
XIX secolo l’Italia suddivisa in stati di diversa grandezza e importanza
1861 UNITA’ D’ITALIA , tendenza ad accentrare il potere , massima durante il fascismo.
1946 redazione della Costituzione , prima idea di una Italia regionalista.
L’ATTUAZIONE DELL’ORDINAMENTO REGIONALE
Le prime 4 regioni ad autonomia speciale , previste dalla Costituzione , furono nel 1948 : Sicilia ,
Sardegna , Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige . La regione Friuli Venezia Giulia fu istituita solo
nel 1963 quando si definì il confine con la Jugoslavia.
Le regioni ad autonomia ordinaria sono state istituite nel 1970 con la legge 281 che conteneva i
provvedimenti finanziari per l’attivazione e la delega al Governo per il passaggio delle funzioni
statali alle regioni nei limiti della loro competenza.
Nel 1972 sono stati emanati i decreti governativi delegati che trasferivano alle regioni ordinarie le
funzioni nelle materie loro attribuite dalla Costituzione.
IL DIBATTITO SULLA RIFORMA DELLA FORMA DI GOVERNO
“STATO UNITARIO , STATO REGIONALE , E STATO FEDERALE”
1990 il tema di un maggiore decentramento e di una più estesa attribuzione di poteri alle regioni è
entrato nel dibattito politico.
LA LEGGE COSTITUZIONALE n° 3 DEL 18 OTTOBRE 2001 RIFORMA IL TITOLO V
DELLA COSTITUZIONE:
Art 114 vede ribaltata l’elencazione degli enti territoriali : Comuni , Province , Regioni e
Stato.
L’autonomia goduta dagli enti sopraelencati nel nuovo art 114 è definita “ piena” , poiché
trova un limite invalicabile nei principi fissati dalla Costituzione.
Roma , capitale d’Italia , ha un ordinamento oggetto di specifica previsione da parte di una
legge dello stato.
Sia le regioni speciali , che le regioni ordinarie possono beneficiare di forme e condizioni
particolari di autonomia.
Viene riconosciuta una politica estera alle regioni.
Sono abrogati gli articoli 115 , 124 , 125 comma 1 128 , 129 ,130 della Costituzione.
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L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE
LEGGE 131/03 del 5 giugno reca < disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della
Repubblica alla legge costituzionale del 18 ottobre 2001 n°3 >.
LE AUTONOMIE TERRITORIALI NELLA NUOVA RIFORMA COSTITUZIONALE
Nei mesi immediatamente successivi alla legge del 2001 , sono stati presentati diversi disegni di
legge di modifica della Costituzione.
RIFORMA SULLA DEVOLUTION: era costituito da un solo articolo che attribuiva alle regioni la
possibilità di attivare la potestà legislativa esclusiva in quattro
materie.
RIFORMA BOSSI – IALOGGIA:
Proclamazione della Repubblica quale garante dei
principi costituzionali
Nuova classificazione delle materie di competenza
legislativa statale e regionale
Veniva reintrodotto il limite dell’interesse nazionale
nell’esercizio della potestà legislativa regionale.
LE REGIONI E IL SISTEMA DI GOVERNO REGIONALE
L’assetto territoriale della repubblica.
a) introduzione:
Art 114 : la Repubblica è costituita < dai comuni , dalle province, dalle città metropolitane ,dalle
regioni e dallo stato> e da un ente sovrano ,da enti pubblici territoriali dotati di personalità giuridica
pubblica e di un’autonomia variamente modulata.
b) Lo status di Roma come capitale della repubblica:
la legge 3/2001 sancisce lo status di Roma come capitale .
AUTONOMIA E NATURA GIURIDICA DELLE REGIONI
a) l’autonomia regionale
La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali
Le regioni sono dotate come enti locali di :
- AUTONOMIA STATUARIA : hanno la possibilità di adottare un proprio Statuto
avente per oggetto l’organizzazione e il funzionamento
dell’ente per le attività non regolate dalla Costituzione.
- AUTONOMIA D’INDIRIZZO POLITICO : possono esprimere un indirizzo
anche se diverso da quello nazionale
- AUTONOMIA LEGISLATIVA : capacità di emanare leggi con valore ordinario
efficaci limitatamente al territorio regionale
- AUTONOMIA AMMINISTRATIVA : dotate di un proprio apparato amministrativo
capace di emanare atti amministrativi.
- AUTONOMIA FINANZIARIA : godono di un’autonomia per le entrate e uscite.
40
b) Natura giuridica delle regioni
Parte della dottrina considera le regioni enti costituzionali , parte invece attribuisce rilevanza
costituzionale.
ELEMENTI COSTITUTIVI DELLE REGIONI
a) IL TERRITORIO
E’ definito l’ambito spaziale in cui la regione esercita i poteri e le funzioni, sia il centro di
riferimento d’interessi comunitari che gli organi regionali devono soddisfare.
b) LA POPOLAZIONE
la comunità locale residente nel territorio gode dei servizi personali e dell’attività autoritativa , oltre
che di numerosi diritti di partecipazione alla vita politica regionale enunciati dalla costituzione.
c) L’APPARATO AUTORITARIO
la regione dispone di propri organi , espressamente previsti dalla Costituzione e da leggi
costituzionali , che esercitano le funzioni amministrative e legislative.
LE REGIONI AD AUTONOMIA ORDINARIA E SPECIALE
Nel nostro ordinamento esistono regioni a “ statuto ordinario ”disciplinate uniformemente dal titolo
V della Costituzione e regioni a “statuto speciale” disciplinate dall’art 116 della Cost. che assicura
loro condizioni particolari d’autonomia secondo Statuti con leggi Costituzionali.
SISTEMA DI GOVERNO REGIONALE
La costituzione con l’art 121 prevede che tutte le regioni siano dotate di una struttura basata su 3
organi di vertice :
CONSIGLIO REGIONALE ( potestà legislativa )
GIUNTA REGIONALE (organo esecutivo)
PRESIDENTE DELLA GIUNTA
IL CONSIGLIO REGIONALE
a) NOZIONE .
E’ l’organo rappresentativo della collettività regionale . I consigli vengono eletti dai cittadini
maggiorenni che abbiano la residenza nella regione mediante suffragio universale e diretto.
SISTEMA ELETTORALE REGIONALE (LEGGE 43/95)
Sistema proporzionale per l’elezione dei 4/5 dei consiglieri
Sistema maggioritario per l’elezione di 1/5 dei consiglieri
Utilizzo di una sola scheda
Espressione di un solo voto sia per la quota proporzionale che per quella maggioritaria .
Premio di maggioranza per la lista regionale che ottiene il maggior numero di voti.
Il numero dei consiglieri regionali è fissato dall’art 2 della legge 101/ 1968 con un numero
minimo di 30 consiglieri per regioni con 1 milione di abitanti e un massimo di 80 consiglieri
per regioni con oltre 6 milioni di abitanti.
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Il consiglio ha durata di 5 anni dalla data di elezione , e termina il 46° giorno antecedente
alle nuove elezioni , periodo dopo il quale il consiglio si trova in un periodo di quiescenza.
Il consiglio elegge un presidente ed un ufficio di presidenza con compiti di direzione e
garanti della disciplina delle sedute. Vi sono inoltre commissioni permanenti e speciali
(PROCEDIMENTI LEGISLATIVI E ISPETTIVI) , i gruppi consiliari e la conferenza dei
capigruppo.
b) Lo status di consigliere regionale
godono di :
Insindacabilità
Libertà da qualsiasi vincolo di mandato inerente alle loro funzioni.
Particolare trattamento economico, dovuto alla loro indipendenza economica.
<Non godono invece d’immunità penali e non occorre autorizzazione a procedere>
c) Funzioni del consiglio:
art 121 Cost. :< il consiglio è titolare della potestà legislativa regionale. Approva e modifica lo
statuto . Partecipa ad alcuni momenti della politica del paese>.
Formula proposte di legge al parlamento
Esprime pareri per gli art. 132 , 133 della Cost.
Elegge i delegati per l’elezione del presidente della repubblica.
Può richiedere il referendum abrogativo o consultivo.
LA GIUNTA REGIONALE
a) Nozione
E’ l’organo esecutivo della regione.
La legge costituzionale 1/1999 , attribuisce al presidente della giunta il potere di nomina e revoca
dei componenti della Giunta, anche se salvaguarda la facoltà degli statuti di disporre diversamente.
b) Funzioni
La giunta è l’organo esecutivo della regione :
Presiede all’attuazione e delle deliberazioni e delle leggi del consiglio.
Possiede l’inizia legislativa
Esercita la potestà regolamentare secondo lo statuto.
Gestisce l’ente , dirige gli uffici regionali , amministra il patrimonio .
Predispone i programmi di sviluppo regionale.
Decide sui ricorsi di legittimità costituzionale e sui conflitti di attribuzione.
Non può tuttavia esercitare la funzione legislativa in sostituzione del consiglio.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
a) Nozione
Il presidente della regione è anche il presidente della giunta regionale.
↓
Eletto a suffragio universale e diretto
42
b) Poteri e funzioni
Come Presidente della Regione : svolge una generale funzione di rappresentanza esterna
della regione , promulga le leggi ed emana i regolamenti
regionali , indice i referendum.
Come Presidente della Giunta : dirige la politica regionale e né è responsabile.
c) Le ipotesi di cessazione della carica di presidente
( Art 126 ) Ipotesi:
1. Approvazione del consiglio regionale ,a maggioranza assoluta , di una mozione di sfiducia
nei confronti del Presidente della Giunta.
2. Rimozione , dimissioni volontarie , impedimento permanente o morte del Presidente.
3. Dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti del Consiglio .
IL DIFENSORE CIVICO REGIONALE
Si tratta di un organo di tutela del cittadino da possibili abusi del potere amministrativo.
Controlla il buon andamento dell’amministrazione regionale.
L’AUTONOMIA STATUARIA
GLI STATUTI REGIONALI NELLA COSTITUZIONE
a) Regioni Speciali
l’art 116 comma 1 , la costituzione sancisce :<< Il Friuli Venezia Giulia , la Sardegna ,la Sicilia,
il Trentino Alto Adige / sudtirol e la Valle d’Aosta dispongono di condizioni e forma particolari
di autonomia, secondo rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale>>
Implica un carattere formalmente e materialmente costituzionale degli statuti e delle
regioni speciali.
Le norme in essi contenuti prevalgono, su leggi statali ordinarie e su quelle regionali.
Essendo disposizioni di carattere speciale esse prevalgono sulle stesse norme
costituzionali generali dettate per le regioni.
b) Regioni Ordinarie
Art 123 della Costituzione si discosta dal precedente testo della norma costituzionale sotto 2 profili:
La previsione che ciascuno statuto deve armonizzarsi con la sola Costituzione , essendo
stato escluso il riferimento alle leggi della repubblica ai cui principi fondamentali
lo Statuto doveva uniformarsi secondo la disciplina previgente.
L’ampliamento della disciplina statuaria estesa alla determinazione della forma di governo e
ai principi fondamentali di organizzazione e funzionamento della regione.
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IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEGLI STATUTI
La legge regionale deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti con due
deliberazioni successive ad intervallo minimo di 2 mesi.
Il ricorso del governo per la legittimità costituzionale deve essere proposto dinanzi alla
Corte entro 30 gg dalla seconda deliberazione.
Lo statuto è sottoposto a referendum popolare quando, entro 3 mesi dalla seconda
deliberazione ,ne faccia richiesta 1/50 degli elettori regionali o 1/5 del consiglio .
Scaduti i 3 mesi senza alcuna richiesta referendaria , lo statuto viene promulgato e
assoggettato alla pubblicazione necessaria per l’entrata in vigore.
CONTENUTO DEGLI STATUTI
Art 123 della Costituzione definisce il contenuto necessario degli Statuti:
Devono regolare la Forma di Governo Regionale , ossia l’assetto dei rapporti fra gli
organi di governo regionale. (la Costituzione stabilisce quanti e quali sono gli organi e le
loro funzioni fondamentali , alcune incompatibilità relative allo status di consigliere ,
che il sistema elettorale sia definito da leggi regionali).
Devono regolare i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento della
regione.
Devono regolare l’esercizio del diritto d’iniziativa e del referendum su leggi e
provvedimenti amministrativi.
Devono regolare la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali.
Devono regolare il consiglio delle autonomie locali quale organo di consultazione fra la
regione e gli enti locali.
L’AUTONOMIA LEGISLATIVA
PERCORSO STORICO E ATTUALE FORMA DELL’AUTONOMIA LEGISLATIVA.
a) La potestà legislativa prima della riforma:
Il riconoscimento alle regioni ordinarie e speciali dell’autonomia legislativa , pone l’ente regione in
una posizione primaria e sovraordinata rispetto a province e comuni , titolari di potestà normativa
limitata al solo ambito statuario e regolamentare.
b) La potestà legislativa dopo la riforma
La completa riformulazione dell’art 117 della Costituzione , in seguito all’approvazione della legge
Costituzionale 3/2001 ha portato un totale ribaltamento della precedente suddivisione della potestà
legislativa tra lo stato e le regioni. Il nuovo testo distingue tra:
POTESTA LEGISLATIVA ESCLUSIVA DELLO STATO
Allo stato viene attribuita una potestà legislativa esclusiva e piena , vincolata da un limite generale
di materia , da intendersi che essa deve essere esercitata limitatamente alle materie che la
Costituzione espressamente gli attribuisce.
POTESTA’ LEGISLATIVA CONCORRENTE SPETTANTE ALLE REGIONI
Nelle materie di legislazione concorrente , spetta alle regioni la potestà legislativa , salvo che per la
determinazione dei principi fondamentali , riservata alla legislazione dello stato.
POTESTA’ LEGISLATIVA RESIDUALE SPETTANTE ALLE REGIONI
44
Spetta alle regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente
riservata alla legislazione dello Stato.
Alle regioni spetta una potestà legislativa di tipo primario , ossia limitata soltanto dal
rispetto della Costituzione , dall’ordinamento comunitario e degli obblighi internazionali.
POTESTA’ LEGISLATIVA DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE
Gli statuti delle regioni a statuto speciale prevedono 3 tipologie di potestà legislative:
Potestà legislativa piena o esclusiva
Potestà legislativa ripartita o concorrente
Potestà legislativa integrativo – attuativa ( consente a queste regioni d’integrare e attuare
leggi statali nelle materie individuate dagli statuti)
REGIONALISMO DIFFERENZIATO
Art 116 comma 3 : introduce il principio della differenziazione degli ordinamenti delle regioni a
Statuto ordinario.
A ciascuna regione viene concessa la possibilità di negoziare con lo Stato , le forme e le condizioni
particolari di autonomia che incidono sul piano amministrativo e finanziario e anche su quello
legislativo.
LIMITI DELL’ATTIVITA’ REGIONALE LEGISLATIVA
1. LIMITE COSTITUZIONALE
Le leggi regionali sono subordinate al rispetto della Costituzione
2. I LIMITI DERIVANTI DALL’ORDINAMENTO COMUNITARIO E DAGLI OBBLIGHI
INTERNAZIONALI
Sono il divieto d’introdurre nell’ordinamento norme giuridiche che pongono lo Stato in
condizione d’infrazione nei confronti della normativa comunitaria ovvero degli obblighi
internazionali.
3. IL LIMITE TERRITORIALE
La regione esercita la sua potestà legislativa per soddisfare interessi esclusivamente o
prevalentemente localizzati sul territorio di sua pertinenza , che ne costituisce il limite
naturale e invalicabile.
4. IL LIMITE DELLE MATERIE
Tale limite vige sia per la legislazione concorrente le cui materie sono elencate nell’art 117
sia per la legislazione residuale.
5. IL LIMITE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI
Si tratta di un limite riferibile alla legislazione concorrente la quale si esplica all’interno del
quadro di riferimento tracciato dalla legislazione statale di cornice ratione materiae
6. IL LIMITE DELLE NORME FONDAMENTALI DELLE RIFORME ECONOMICO-
SOCIALI E DEI PRINCIPI GENERALI DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO DELLO
STATO.
Si tratta di limiti applicabili alla legislazione piena delle regioni speciali. Il primo fa
riferimento a norme costituzionali o di leggi statali destinate a introdurre significative novità
nel tessuto dei rapporti economico-sociali costituzionalmente rilevanti esprimendo esigenze
di carattere unitario da attuare in modo uniforme.
45
Il secondo agli ordinamenti e direttive di carattere generale e fondamentale che si possono
desumere dalla connessione sistematica , dal coordinamento e dall’intima razionalità delle
norme che concorrono a formare ,in un dato momento storico ,il tessuto dell’ordinamento
vigente.
IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI
L’iniziativa legislativa è disciplinata dallo Statuto , che può affidarla alla giunta ,
eventualmente riservandole l’iniziativa per alcune leggi , ai singoli consiglieri regionali ,agli
elettori regionali , ai consigli provinciali e comunali , al consiglio delle autonomie locali,
alle formazioni sociali.
L’istruttoria è svolta dalle commissioni permanenti in sede referente come quelle
parlamentari.
La fase deliberativa si svolge innanzi all’assemblea regionale , non essendo prevista una
norma analoga all’art 72 comma 3 , che introduce il procedimento decentrato in sede
deliberante .
Alcuni statuti prevedono il procedimento redigente , in base al quale i progetti di legge sono
approvati nei singoli articoli dalle commissioni , all’assemblea spetta solo il voto finale.
Scompare la fase d’integrazione dell’efficacia.
Dopo la fase deliberativa resta la sola promulgazione e successiva pubblicazione.
I CONTROLLI SULLE LEGGI REGIONALI
La legge costituzionale 3/2001 elimina del tutto ogni forma di controllo statale sull’iniziativa
legislativa delle regioni.
L’AUTONOMIA REGOLAMENTARE E
L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI
AMMINISTRATIVE.
LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELLE REGIONI.
A) Ricostruzione storica dell’istituto
Il riconoscimento della potestà regolamentare alle regioni , intesa come facoltà di dettare
una normazione di rango secondario , ha originariamente trovato codificazione a livello
costituzionale nell’art 121.
Con la legge di riforma federale la previsione dell’art 121 , che definisce la titolarità della
potestà regolamentare , si completa e si perfeziona nella lettura con il combinato disposto
dell’art 117 , comma 6 che recita: << La potestà regolamentare spetta allo stato nella
materia di legislazione esclusiva , salvo delega alle regioni. La potestà spetta alle regioni in
ogni altra materia>>.
La riforma costituzionale affida alle regioni la competenza generale in ambito
regolamentare in analogia a quanto previsto per la potestà legislativa.
B) Titolarità del potere regolamentare e tipologie di regolamenti regionali:
46
Sarà lo statuto a decidere se attribuire la potestà regolamentare al consiglio piuttosto che alla giunta
o al suo presidente , oppure introdurre un sistema misto incentrato su tipologie differenti di
regolamenti la cui emanazione è affidata ad organi diversi.
L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE E L’INVERSIONE DELLA REGOLA
DEL PARALLELISMO.
Ai sensi dell’art 118 , alle regioni spettavano le funzioni amministrative nelle stesse materie
oggetto di competenza legislativa ex art 117. ( formulazione antecedente alla riforma )
Tale corrispondenza tra le aree di competenza legislativa e quelle di competenza
amministrativa era chiamata regola del parallelismo , per cui il soggetto che detta la
disciplina di un determinato ambito oggettivo ne cura necessariamente anche l’attuazione a
livello amministrativo.
In questo contesto si è inserita la legge 59/1997 (Bassanini) , che avviato un ampio
programma di cessione di funzioni amministrative statali alle regioni e agli enti locali.
DAL PRINCIPIO DEL PARALLELISMO AL PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETÀ
Il nuovo art 118 attribuisce la titolarità generale delle funzioni amministrative in capo ai
comuni e in via subordinata , qualora lo impongano esigenze di unitarietà , ne prevede il
conferimento a province , città metropolitane , regioni e stato.
La costituzione prevede l’ordine dimensionale inverso rappresentato dalla sussidiarietà
verticale , cioè la gestione amministrativa della cosa pubblica deve essere affidata alla
struttura più vicina alla cittadinanza.
Viene disposto che i comuni , province e città metropolitane siano titolari di funzioni proprie
e di quelle conferite con legge statale o regionale , secondo le rispettive competenze .
- CON LEGGE STATALE : per le funzioni che riguardano uno degli
ambiti di legislazione esclusiva dello stato
individuati dall’art 117 comma 2.
- CON LEGGE REGIONALE : se le funzioni da ripartire sono relative alle
materie di potestà legislativa regionale
concorrente o a quella di potestà legislativa
residuale.
LA SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE
L’art 118 della Costituzione comma 4 , riformulato con la legge costituzionale 3/2001 fa
assurgere a rango di principio costituzionale la c.d. sussidiarietà orizzontale per cui sia lo Stato
che gli altri enti territoriali sono invitati a favorire << l’autonoma iniziativa dei cittadini , singoli
e associati , per lo svolgimento di attività d’interesse generale>>.
IL CONTROLLO SUGLI ATTI AMMINISTRATIVI REGIONALI
L’art 125 comma 1 , che prevedeva il controllo sugli atti amministrativi da parte di un’apposita
commissione statale di controllo è stato radicalmente riscritto dalla legge n° 127 del 15/5/1997
che assoggetta a sindacato soltanto 2 categorie di atti:
I regolamenti regionali
Gli atti costituenti adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza alla
comunità europea.
47
L’AUTONOMIA FINANZIARIA Introduzione:
art 119 della Costituzione , nel quale viene riconosciuta l’autonomia finanziaria degli enti
territoriali, vale a dire la potestà di stabilire e gestire in modo autonomo le risorse finanziarie di cui
necessitano per la realizzazione delle funzioni loro affidate.
N.B. la Corte Costituzionale ha precisato che l’attuazione del nuovo disegno costituzionale richiede
l’intervento del legislatore statale il quale dovrà stabilire i principi per i legislatori regionali ,
fissando anche per linee generali il sistema tributario delineando gli spazi e i limiti della potestà
impositiva di stato , regioni ed enti locali.
LA FINANZA ORDINARIA
Dal nuovo testo dell’art 119 se confrontato con la precedente versione si possono ricavare i seguenti
concetti chiave:
L’autonomia è ora attribuita anche ai comuni , province e città metropolitane , oltre che alle
regioni.
L’autonomia finanziaria è intesa come il bilancio tra spese e entrate della regione e non più
solo le spese.
Il suddetto punto è sottolineato nel momento in cui si afferma che << gli enti territoriali
stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri>>.
La legislazione statale può imporre agli enti territoriali dei vincoli sulle politiche di bilancio
anche se si traducono prettamente in limiti alle spese. Tali vincoli non possono mai eccedere
l’autonomia costituzionale
Viene affermato il principio della territorialità dell’imposta in base al quale parte del gettito
di un territorio deve rimanere nella comunità che lo ha prodotto.
IL FONDO PEREQUATIVO
Strumento istituito per i territori con minore capacità fiscale per abitante che dovrebbe compensare
eventuali squilibri fra le entrate tributarie delle regioni e consentire uniformi livelli di servizi su
tutto il territorio nazionale.
LA FINANZA STRAORDINARIA
“ RISORSE AGGIUNTIVE DESTINATE DALLO STATO ”
Secondo il comma 5 dell’art 119 << per promuovere lo sviluppo economico , la coesione e la
solidarietà sociale , per rimuovere gli squilibri , per il rispetto dei diritti della persona o per scopi
diversi dal normale esercizio delle funzioni , lo stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi
speciali per determinati comuni , province , città e regioni >>.
Caratteristiche dei trasferimenti aggiuntivi :
- possono essere assegnate solo ad alcuni enti territoriali.
- Le aree d’indirizzo delle risorse possono essere individuate su tutto il territorio
nazionale .
- Hanno un vincolo di destinazione citato nell’articolo.
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IL PARALLELISMO FUNZIONI E RISORSE
Il comma 4 dell’art 119 afferma che le risorse autonome degli enti territoriali e i trasferimenti
erogati dal fondo perequativo devono consentire di finanziare integralmente le proprie spese di
funzionamento d’intervento e di amministrazione.
↓
Parallelismo tra le funzioni esercitate dall’ente territoriale e le risorse di cui disporre per esercitare
tali compiti.
I RAPPORTI FRA I DIVERSI LIVELLI DI GOVERNO
LA FUNZIONE D’INDIRIZZO E DI COORDINAMENTO DELLO STATO
Secondo l’art 118 comma 3 , circa l’immigrazione , l’ordine pubblico e la sicurezza vi devono
essere forme di coordinamento tra stato e regioni.
Per quanto riguarda la funzione d’indirizzo e coordinamento essa veniva riservata dalla legge
281/1970 nell’art 17 allo stato , ma nel nuovo assetto costituzionale dei rapporti fra i diversi livelli
di governo questa funzione non trova più una copertura costituzionale , infatti assumono rilievo
principi diversi:
Gli enti territoriali sono enti ad autonomia costituzionalmente riconosciuta
Le funzioni amministrative sono allocate secondo i principi di sussidiarietà differenziazione
ed adeguatezza
La pubblica amministrazione è necessariamente multipla e ammette istituzioni autonome e
differenziate.
LE CONFERENZE STATO – AUTONOMIE TERRITORIALI
Il nuovo titolo V non definisce le sedi di riunione fra gli enti della repubblica , tuttavia sono
ancora vigenti le conferenze permanenti:
CONFERENZA TRA STATO E REGIONI : istituita nel 1983 con un ruolo meramente
consultivo , presieduta dal presidente del consiglio. Questa promuove e stipula intese ed
accordi fra Governo e Regioni.
CONFERENZA TRA STATO CITTA E AUTOMIE LOCALI : istituita nel 1996 ,
presso la presidenza del consiglio dei ministri con i compiti di coordinamento , studio ,
informazione , confronto sulle problematiche di politica generale , incidenti le funzioni
di province e comuni.
CONFERENZA UNIFICATA : istituita nel 1997 , per la trattazione delle materie e dei
compiti d’interesse comune delle regioni , delle province e dei comuni.
LA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI
Art 126 della Costituzione , prevede la consultazione nei casi di scioglimento del consiglio
regionale e di rimozione del presidente della giunta di questa commissione.
49
Il suo principale compito è quello consultivo , in particolare su :
Schemi e decreti legislativi
Disegni di legge del senato
Progetti di legge delle camere
Documenti di programmazione economico – finanziaria
Atti d’indirizzo e coordinamento
Decreti di coordinamento di funzioni amministrative alle autonomia territoriali
LA CABINA DI REGIA NAZIONALE
È stata istituita dalla legge 341/1995 , con il compito di operare come struttura di riferimento
nazionale per le amministrazioni centrali e regionali al fine di coordinare e promuovere
iniziative volte all’utilizzo dei fondi strutturali comunitari ( finanziamenti della Comunità
Europea )
Inoltre , assicura la cooperazione con le cabine di regia regionali e infine controlla lo stato di
attuazione dei singoli programmi delle amministrazioni.
I POTERI SOSTITUTIVI DI STATO E REGIONI
Esiste innanzitutto un potere sostitutivo straordinario assegnato al livello di governo statale
dall’art 120 comma 2 della Costituzione , che prevede che il governo possa sostituirsi ad
organi delle regioni e degli enti locali:
- nel caso di mancato rispetto delle norme e dei trattati internazionali
- in caso di grave pericolo per la comunità
- quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica
Art 117 comma 5 della Costituzione attribuisce a una legge statale il compito di disciplinare
il potere sostitutivo in caso di mancata attuazione ed esecuzione degli accordi internazionali
e degli atti dell’unione europea.
↓
SOSTITUZIONE DI TIPO LEGISLATIVO
La Corte Costituzionale ha delineato un’ulteriore figura d’intervento sostitutivo di tipo
amministrativo dall’art 118 che è attribuibile sia allo Stato che alle regioni.
IL RAPPRESENTANTE DELLO STATO PER I RAPPORTI CON LE AUTONOMIE
Esso è il nuovo commissario del governo , al quale sono attribuiti tutti i compiti di accordo tra lo
Stato e le Regioni ; la suddetta carica è ricoperta dal prefetto , il quale è il rappresentante dello Stato
all’interno della Regione.
50
COMUNI , PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE
Le autonomie locali dalla legge 142/1990 alla riforma Costituzionale del titolo V del 2001 :
l’art 5 della Costituzione prevede la tutela e il riconoscimento delle autonomie locali :
Comuni
Province
Comunità montane ( enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani anche
se di province diverse)
Comunità isolane e d’arcipelago ( isole e arcipelaghi ad eccezione della Sicilia e della
Sardegna)
Unioni di comuni ( enti locali formati da 2 o più comuni)
Città metropolitane
T.U.E.L. → Testo Unico Delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali
↓ ( 18/8/2000)
È un testo unico che raccoglie le norme dell’ordinamento degli enti locali,
ma non ne esclude future sostanziali modifiche.
LA PROVINCIA
Art 3 comma 3 T.U.E.L. : è un ente locale intermedio tra comune e regione con il compito di curare
gli interessi e promuovere lo sviluppo della comunità provinciale.
a) gli organi :
Il consiglio provinciale → con le funzioni d’indirizzo e controllo amministrativo
La giunta provinciale → organo esecutivo con competenza autonoma residuale
Il presidente della provincia → rappresenta l’ente , convoca la giunta , esercita le funzioni
attribuitegli dallo statuto e dai regolamenti , è responsabile
dell’amministrazione della Provincia , nomina , designa e
revoca i rappresentanti provinciali. È eletto a suffragio
universale e diretto.
Il segretario Provinciale → come il segretario comunale
I dirigenti provinciali → come i dirigenti comunali
Il difensore civico → come il difensore civico del comune
Il direttore generale → nominato dal presidente provinciale ed ha funzioni di coordinamento
dei dirigenti. Il presidente può attribuire tali funzioni al segretario . ( INCARICO
FIDUCIARIO)
b) attribuzioni :
Ai sensi dell’art 19 T.U.E.L alla provincia spettano le funzioni amministrative e d’interesse
prettamente provinciale, inoltre le vengono delegati compiti di promozione e coordinamento di
attività sociali , realizzazione di opere rilevanti nel settore economico, produttivo , commerciale
e turistico , ma anche culturale e sportivo .
51
IL COMUNE:
art 3 T.U.E.L. è l’ente locale che rappresenta la propria comunità promuovendone lo sviluppo e
curandone gli interessi. Gode di autonomia statuaria , normativa , organizzativa , amministrativa ,
impostiva e finanziaria.
a) Gli organi :
IL CONSIGLIO COMUNALE → è l’organo d’indirizzo e di controllo politico –
amministrativo con competenza esclusiva ad alcuni atti fondamentali per l’ente.
LA GIUNTA COMUNALE → compie tutti gli atti per gli organi di governo che non sono
riservati al consiglio o al sindaco , e con quest’ ultimo collabora nell’attuazione degli
indirizzi generali del consiglio , gli riferisce sulla propria attività annualmente.
SINDACO → eletto a suffragio universale e diretto , rappresenta il comune , convoca e
presiede la giunta e il consiglio quando richiede un presidente , e sovrintende ai servizi agli
uffici e agli atti.
- la sua elezione avviene → con sistema maggioritario ( comuni fino a 15000 abitanti)
↓
Con sistema proporzionale e premio di maggioranza ( comuni oltre i 15000 ab.)
- è membro del consiglio e nomina i componenti della giunta
- nomina, designa e revoca i rappresentanti del comune , sulla base degli indirizzi
del consiglio
- è inoltre un ufficiale del governo
- è l’organo responsabile dell’amministrazione e dura 5 anni
IL SEGRETARIO COMUNALE → è un funzionario pubblico , iscritto ad un apposito albo
nazionale , previsto in ciascun comune , svolge compiti di collaborazione e assistenza
giuridico – amministrativa verso gli organi comunali( e provinciali). Egli è posto a capo
dell’ente locale e coordina le attività dei dirigenti.
IL DIFENSORE CIVICO → organo facoltativo istituito per la tutela dei cittadini in
occasione dei rapporti con le autorità comunali.
I DIRIGENTI COMUNALI → dirigono gli uffici e i servizi secondo gli statuti e i
regolamenti , nonché i compiti amministrativi verso l’esterno non di competenza del
segretario o del direttore generale.
IL DIRETTORE GENERALE → ai sensi dell’art 108 T.U.E.L. il sindaco nei comuni
superiori ai 15000 ab. e il presidente della provincia possono nominare un “segretario
generale” che provvede ad attuare quei compiti assegnatigli dal suo nominante.
b) ATTRIBUZIONI DEL COMUNE
art 13 del decreto legislativo 267/2000 del T.U.E.L. : spettano al comune tutte le funzioni
amministrative riguardanti le popolazione ed il territorio comunale , salvo non è espressamente
attribuito ad altri soggetti.
c) MODIFICAZIONI TERRITORIALI , FUSIONE E ISTITUZIONE DI NUOVI COMUNI
le regioni ai sensi dell’art 133 della Costituzione possono modificare le circoscrizioni territoriali
dei comuni , sentite le popolazioni interessate , nelle forme previste dalla legge.
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LE CITTÀ METROPOLITANE
Art 114 della costituzione , sono enti autonomi costituzionalmente riconosciuti che compongono
la Repubblica.
Godono di autonomia finanziaria di entrata e spesa , stabiliscono e applicano tributi ed
entrate propri.
Ad essi si applicano le disposizioni in tema di allocazione delle funzioni amministrative
(art 118) di autonomie statuaria e regolamentare (art 114 e 117) di intervento
sostitutivo del governo.
FORME ASSOCIATIVE E DI DECENTRAMENTO DEGLI ENTI LOCALI
Municipi
Circoscrizioni comunali
Comunità montane , comunità isolane o di arcipelago , unione di comuni.
Circondari provinciali
Circoscrizioni provinciali
IL CONTROLLO SUGLI ORGANI DEGLI ENTI LOCALI
a) scioglimento del consiglio comunale e provinciale
Art 114 del T.U.E.L. prevede lo scioglimento del consiglio comunale e provinciale nei seguenti
casi:
1. Il consiglio compie atti anticostituzionali
2. compie gravi e frequenti violazioni di legge
3. gravi motivi di ordine pubblico
4. quando non può essere assicurato lo svolgimento dei servizi e il funzionamento degli organi
per:
- dimissioni ,impedimento permanente , rimozione , decadenza , decesso.
- Cessazione della carica , per dimissioni contestuali della metà più uno dei
membri assegnati.
- Riduzione dell’organo assemblare per impossibilità di surroga alla metà.
5. mancata approvazione del bilancio nei termini di legge
6. quando gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti
urbanistici.
7. accertata infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso ( art 143 T.U.E.L.)
8. ammissione della deliberazione di dissesto finanziario ( art 247 T.U.E.L.)
9. inosservanza del termine per la formulazione del bilancio riequilibrativo ( art 261 T.U.E.L)
10. mozioni di sfiducia nei confronti del Sindaco o del Presidente della Provincia
(art 52 T.U.E.L.)
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b) Sospensione del consiglio comunale e provinciale
Il prefetto ha la facoltà di sospendere il consiglio comunale e provinciale a condizione che ricorrano
i seguenti eventi:
AVVENUTA ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA PER LO SCIOGLIMENTO
MOTIVI DI GRAVE ED URGENTE NECESSITÀ.
c) Rimozione e sospensione di amministratori locali:
il sindaco, il presidente della provincia , i presidenti dei consorzi e delle comunità montane , i
componenti dei consigli e delle giunte e i presidenti dei consigli circoscrizionali possono essere
rimossi con decreto del Ministero dell’Interno:
Quando compiono atti anticostituzionali
Per gravi e frequenti violazioni di legge
Per gravi motivi di ordine pubblico
LE LIBERTÀ
Art 13 la libertà personale è inviolabile → fisica
↓ ( RIGUARDA LA PERSONA )
morale
Art 13 comma 1 Non è ammessa alcuna forma di detenzione , ispezione , perquisizione personale né
qualsiasi altra restrizione della libertà personale
Riserva di legge e riserva giudiziaria
Art 13 comma 3 punisce ogni forma di violenza fisica e morale sulle persone che sono già
sottoposte a limiti di libertà.
Art 13 comma 5 dice che la legge stabilisce i tempi di carcerazione preventiva.
Art 14 → libertà di domicilio → il domicilio è inviolabile
↓
Art 14 comma 1 → impedisce perquisizioni sequestri o ispezioni
secondo il principio di tutela della libertà
personale.
↓
Riserva giudiziaria e di legge
Art 14 comma 2 → riserva di legge per accertamenti e ispezioni
di carattere sanitario o che comunque
riguardano l’incolumità pubblica.
Come domicilio è inteso il centro degli interessi personali:
Residenza
Dimora abituale
Dimora
Dimora non abituale
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Art 15 “libertà della segretezza della corrispondenza e della segretezza sono inviolabili”
↓
Riserva giudiziaria e riserva di legge
Art 16 libertà di circolazione e soggiorno sul territorio nazionale
↓
Riserva di legge assoluta rinforzata per motivi di sanità o sicurezza
↓
Nessuna restrizione può essere delineata per motivi politici
↓
Art 16 comma 2 ogni cittadino è libero di entrare e uscire dal territorio della Repubblica
Riserva di legge ( la 13ma disposizione transitoria riguardante i Savoia è stata eliminata )
Art 17 libertà di riunione pacifica e senz’armi
Art 17 comma 1 per le riunioni in luogo aperto al pubblico non è richiesto preavviso
Art 17 comma 2 le riunioni in luogo pubblico necessitano preavviso alle autorità che possono
vietarle solo per motivi di sicurezza o incolumità pubblica.
Art 18 libertà di associazione per fini leciti
Art 18 comma 2 proibisce le associazioni segrete e quelle che perseguono anche indirettamente
scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Art 19 libertà religiosa
Tutti hanno diritto di professare liberamente la loro fede religiosa in qualsiasi forma , individuale o
associata di farne propaganda e di esercitarne in privato o pubblico il culto , purché non si tratti di
riti contrari al buon costume.
Art 21 libertà di pensiero
↓
Parola
↓
Scritto
↓
Ogni mezzo di diffusione
Art 21 comma 2 la stampa non è soggetta ad autorizzazioni e censure
Art 21 comma 3 il sequestro può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria nel caso di
delitti e per i quali la legge sulla stampa espressamente l’autorizzi o in caso di violazione di norme
espresse dalla legge.
Art 21 comma 4 gli ufficiali di polizia giudiziaria possono provvedere al sequestro solo in casi
d’urgenza per stampa periodica e denunziare il sequestro non oltre le 24 ore al fine di fare avere
valore ad esso , passato tale lasso di tempo il sequestro si reputa revocato.
Art 21 comma 5 i finanziamenti della stampa periodica devono essere resi noti
Art 21 comma 6 sono vietate pubblicazioni e spettacoli e tutte le manifestazioni contrarie al buon
costume.
Art 21 comma 7 la legge stabilisce provvedimenti adeguati a reprimere le violazioni
GLI ORGANI DELLA COMUNITA’ EUROPEA
Il consiglio europeo
È composto dai capi di stato o di governo degli stati membri e rappresenta il centro d’indirizzo
politico della comunità.
55
Il parlamento europeo
È composto dai membri designati dai parlamenti degli stati membri , i deputati durano in carica 5
anni e sono eletti con il sistema elettorale di ciascun stato membro , nel nostro ordinamento il
sistema è misto. L’Italia possiede 78 seggi in parlamento. I seggi vengono attribuiti in relazione alla
densità di popolazione.
I COMPITI SONO SUDDIVISI IN:
potere di emendamento sul contenuto degli atti comunitari che nel caso in cui non
vengano approvati viene trasformato in un potere di veto , ovvero il potere di bloccare
l’emanazione degli atti normativi della comunità europea.
Poteri di controllo sulla commissione europea (mozioni di censura)
Poteri in materia di bilancio della comunità europea
LA COMMISSIONE EUROPEA
È l’organo esecutivo ovvero il governo della comunità europea.
20 membri nominati dai governi degli stati membri i quali durano in carica per 5 anni.
I POTERI DELLA COMMISSIONE:
Iniziativa e stimolo
Esecuzione
Controllo
Sanzionatori→ nei confronti d’imprese che abbiano violato il diritto comunitario.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI EUROPEO
È l’organo che possiede il potere legislativo :
Presieduto a rotazione ogni 6 mesi da un rappresentante degli stati membri
Composto da ministri degli stati membri competenti per la materia oggetto di
discussione.
La corte dei conti
Composta da 15 membri nominati per 6 anni dal consiglio sentito il parere del parlamento
È l’organo di controllo sulla gestione finanziaria della comunità europea.
La corte di giustizia
15 membri nominati per 6 anni dai governi degli stati membri
Compiti di:
Assicurare la legittimità degli atti e delle istituzioni comunitarie
Assicurare la conformità degli atti e delle istituzioni comunitarie
Ad essa ricorrono:
Stati membri che ritengono che un atto delle istituzioni comunitarie non sia conforme ai
trattati.
IL CORPO ELETTORALE
Corpo elettorale: “parte attiva del popolo” quel ’ insieme di soggetti in possesso dei
requisiti richiesti direttamente dalla costituzione per l’esercizio delle funzioni che valgono a
mettere in moto l’azione degli organi statali attraverso i quali si esprime la sovranità
popolare.
Popolo : insieme di tutti i cittadini anche coloro che non sono elettori , ma che tuttavia sono
portatori d’interessi che influiscono sull’esercizio della sovranità.
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Nazione : elementi etnici , linguistici , culturali , e sociali che insieme costituiscono il
patrimonio di una determinata collettività.
Popolazione : insieme di soggetti , cittadini e non che risiedono in un determinato momento
sul territorio dello stato e sono tenuti a rispettare le leggi.
Cittadinanza : “status” cui la costituzione ricollega una serie di diritti (politici), ma anche
doveri come acquisto, perdita e riacquisto della cittadinanza i quali sono disciplinati dalla
legge 91/1994
ACQUISTO DELLA CITTADINANZA
PER NASCITA
Iure sanguis
Il figlio anche adottivo di padre o madre
in possesso della cittadinanza italiana
qualunque sia il luogo della nascita.
Iure soli
Colui che è nato da genitori ignoti
o apolidi nel territorio nazionale o
che nato in Italia da cittadini stranieri
non ottenga la cittadinanza dei genitori.
PER RICHIESTA DELL’INTERESSATO
Coniuge straniero o apolide di un/a cittadino/a italiani , qualora ricorrino determinate
condizioni ( 6 mesi di residenza nella repubblica italiana o 3 anni dal matrimonio )
Straniero che possa vantare un genitore o un ascendente in linea retta di secondo grado
che sia stato cittadino italiano per nascita .
Straniero maggiorenne , adottato da cittadino italiano da almeno 5 anni successivi
all’adozione.
Straniero che ha prestato servizio alle dipendenze dello stato per almeno 5 anni
Cittadino di uno degli stati membri della U.E. dopo almeno 4 anni di residenza nel
territorio della repubblica
Apolide dopo almeno 5 anni di residenza
Straniero dopo almeno 10 anni di regolare residenza.
PERDITA DELLA CITTADINANZA
Per rinunzia
Automaticamente
Riacquisto della cittadinanza
L’interessato presti servizio militare o accetti un impiego alle dipendenze dello stato
italiano e dichiari di volerla riacquistare
L’interessato dichiari di volerla riacquistare e stabilisce la propria residenza nel territorio
della repubblica entro 1 anno dalla dichiarazione.
L’interessato risiede da oltre un anno nel territorio della repubblica italiana , salvo
espressa rinuncia entro lo stesso termine.
L’interessato abbia abbandonato il rapporto di dipendenza dallo stato estero che aveva
determinato la perdita della cittadinanza e risieda da almeno 2 anni nel territorio della
repubblica.
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Principi fondamentali della funzione elettorale (art 48)
CARATTERISTICHE DEL VOTO
Personalità divieto per il legislatore
di introdurre leggi che consentano
all’elettore di esercitare la funzione
elettorale attraverso un altro soggetto
UGUAGLIANZA impedisce l’adozione
d’istituti diretti a privilegiare alcune categorie
di elettori rispetto ad altre.
LIBERTA’ E SEGRETEZZA
obbligo per il legislatore elettorale
di predisporre modalità di esercizio del diritto
di voto che garantiscono la sua non riconoscibilità
ESERCIZIO DI VOTO COME DOVERE CIVICO
2 TESI → voto obbligatorio
↓
Voto come obbligo morale
REQUISITI DELLA CAPACITA’ ELETTORALE
POSITIVI → cittadinanza → ( cittadini italiani residenti all’estero )
↓
Maggiore età
NEGATIVI → inesistenza di cause d’incapacità civile
↓
Effetti di alcuni provvedimenti definitivi del giudice
↓
Presenza di cause di indegnità morale ( ipotesi previste dalla costituzione)
↓ ↓
Perdita definitiva diritto di voto perdita transitoria diritto di voto
SISTEMA ELETTORALE
Insieme delle regole attraverso le quali i voti espressi dal corpo elettorale vengono utilizzati per
l’assegnazione dei seggi.
MAGGIORITARIO → penalizza i partiti più deboli
↓ ↓
Plurality majority
tutti i seggi in palio i seggi vengono assegnati
in una determinata al partito che ottiene la
circoscrizione vengono maggioranza assoluta dei voti ( ½ più 1 )
assegnati al partito che ottiene ↓
la maggioranza semplice istituto del ballottaggio
58
dei voti espressi qualora nessun candidato consegua il numero
di voti necessario per essere eletto
si svolge perciò un secondo turno elettorale
a cui sono ammessi solo i primi 2 candidati
con il numero maggiore di voti . Al secondo
turno chi ha ottenuto il maggior numero di voti
risulta vincitore.
PROPORZIONALE
I seggi vengono assegnati tra tutti i partiti
che hanno partecipato alla competizione
elettorale in proporzione al numero di voti
che ciascuno di essi ha ottenuto.
Metodo dell’Hondt → assegnazione dei seggi sulla base di quozienti interi più alti ottenuti
dalla divisione della cifra elettorale
Metodo Saint Large → sulla base di quozienti interi più alti ottenuti dalla divisione della
cifra elettorale per 1,3,5,7,9.
Metodo del quoziente corretto → numero di voti pari al quoziente tra il n° complessivo dei
seggi maggiorato di una o più unità.
VOTI VALIDI / N° SEGGI
COLLEGGI ELETTORALI
Circoscrizioni elettorali , in cui in genere è suddiviso il territorio nazionale
↓
Nei sistemi MAGGIORITARI il corpo elettorale
viene suddiviso in tanti collegi quanti sono i seggi
da assegnare con circoscrizioni grosso modo
equivalenti tra loro che assicuravano una rappresentanza
di tutte le aree territoriali.
Nei sistemi PROPORZIONALI la maggiore o minore ampiezza
delle circoscrizioni comporta effetti diversi :
Circoscrizioni ampie → accentuano l’effetto proporzionalistico
Circoscrizioni piccole → comportano l’attenuazione dell’effetto proporzionalistico essendo
favoriti i partiti maggioritari .
SISTEMI MISTI → sistemi elettorali che presentavano contemporaneamente elementi del sistema
Maggioritario e del sistema Proporzionale.
REQUISITI NEGATIVI DELL’ELETTORATO PASSIVO
CAUSE D’INELEGGIBILITA’
Coloro che ricoprono determinati uffici
Coloro che hanno determinato rapporti di ordine economico con lo stato
Il candidato abbia violato le norme che disciplinavano le spese per la campagna elettorale
Giudici della corte costituzionale
Direttori generali della A.S.L.
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CAUSE D’INCOMPATIBILITA’
Cariche di deputato e senatori
Cariche di parlamentare e presidente della repubblica
Carica di parlamentare e posizione del soggetto che ricopre determinate cariche o svolge
determinate funzioni.
NON CANDIDABILITA’
( legge 16/1992 → 141/ 1996 della corte costituzionale )
Divieto ad alcune categorie soggettive di essere comprese nelle liste dei candidati per il timore che
la candidatura potesse alterare il libero confronto elettorale.
↓
Coloro che siano stati condannati con sentenza passata in giudicato per alcuni gravi delitti
Coloro che siano stati condannati per uno stesso reato non colposo con pena non inferiore a
2 anni
Coloro che siano stati colpiti da misure definitive di prevenzione inerenti a pericolosità di
tipo mafioso
MODALITA’ ELETTORALI CON CUI LE MINORANZE RIESCONO AD OTTENERE UNA
LORO RAPPRESENTANZA NEGLI ORGANI ELETTIVI.
Sistema del voto limitato Sistema del voto cumulativo
↓ ↓
consente agli elettori di esprimere attribuisce agli elettori un numero
un numero di suffragi inferiore a quello di suffragi pari a quello dei seggi
dei seggi posti in palio: posti in palio , ma consente al
per quanti voti il partito di maggioranza singolo elettore di concentrarli
possa ottenenere un certo numero di seggi su un numero piu ridotto di
determinato a priori dalla legge elettorale candidati.
rimarrà riservato al partito minore.
SISTEMA ELETTORALE PER IL SENATO
I seggi elettorali vengono assegnati per ¾ a collegi uninominali e attribuiti con metodo
maggioritario ai candidati che vi consegnano più voti , mentre per ¼ vengono ripartiti su scala
regionale a seconda della popolazione residente e attribuiti in proporzione ai voti conseguiti a
livello regionale fra i candidati non eletti nel collegio uninominale escludendo dal calcolo i voti
ottenuti dai candidati che già sono risultati eletti.
ASSEGNAZIONE SEGGI NEI COLLEGI UNINOMINALI
L’elettore esprime un unico voto nella scheda; dall’esito dello spoglio dei voti deriva l’elezione del
candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi ed il calcolo della cifra elettorale
conseguita da ciascuno dei candidati , scorporando i voti dei candidati collegati risultati già eletti.
RECUPERO PROPORZIONALE
Il riparto dei seggi da attribuire secondo il principio proporzionale avviene con il metodo dell’Hondt
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e all’interno di ciascun gruppo , risulteranno candidati coloro che abbiano conseguito le maggiori
percentuali rispetto ai voti complessivamente espressi nei vari collegi.
SISTEMA ELETTORALE PER LA CAMERA DEI DEPUTATI
¾ dei seggi sono attribuiti con metodo maggioritario in collegi uninominali , il restante
¼ è assegnato con metodo proporzionale escludendo i gruppi politici di minore
consistenza.(clausola di sbarramento)
È indispensabile la presenza di candidati tra loro collegati:
ASSEGNAZIONE DEI SEGGI NEI COLLEGI UNINOMINALI
Immediata proclamazione dei candidati che hanno conseguito la maggioranza dei voti
RECUPERO PROPORZIONALE
Comporta lo scorporamento dei voti relativi alle elezioni dei candidati collegati a quella
lista nei collegi uninominali , ma solo quelli che sono stati strettamente necessari per
ottenere il seggio e la conseguente assegnazione dei seggi rimanenti ( escludendo le liste
che non abbiano raggiunto la soglia minima dl 4% dei voti validamente espressi ) con il
metodo del quoziente naturale e dei più alti resti . dopodichè si procede a ripartire i seggi
fra le diverse circoscrizioni , in proporzione alle cifre elettorali conseguite dalle liste
nelle diverse circoscrizioni .
REGOLE PER L’ASSEGNAZIONE DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO (LEGGE 459/2001)
A ciascuna delle 6 ripartizioni in cui è divisa la circoscrizione estero viene assegnata un seggio per
la camera dei deputati ,vengono ripartiti in proporzione al numero dei cittadini italiani presenti nelle
medesime.
La copertura dei seggi avviene secondo il metodo proporzionale :
Si calcola la cifra elettorale di ciascuna lista e la cifra elettorale di ciascun candidato .
Si divide la somma dei voti validi espressi nella ripartizione per le cifre elettorali delle
diverse liste e a quelle che hanno i quozienti più alti si assegnano i seggi .
Nell’ambito di ciascuna lista i seggi vengono assegnati al candidato che ha il più alto di
preferenze.
CONTENZIOSO ELETTORALE
Complesso di regole che consentono al candidato , alla lista o ai cittadini d’impugnare i risultati
delle consultazioni elettorali qualora ritengano che nell’assegnazione dei seggi , siano state
commesse irregolarità.
ELEZIONI PER LE 2 CAMERE
Il controllo delle irregolarità e delle cause d’incompatibilità e ineleggibilità è affidato alla
giunta delle elezioni.
ELEZIONI PER I CONSIGLIERI REGIONALI
La convalida è riservata al consiglio , ma si riferisce solo alle cause d’ineleggibilità e
incompatibilità e le relative decisioni sono impugnabili davanti al giudice ordinario.
ELEZIONI REGIONALI E LOCALI
Il controllo della regolarità è affidato alla MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA le
cause d’ineleggibilità sono affidate alla magistratura ordinaria.
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ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO
Il controllo della regolarità è affidato al T.A.R. del Lazio per le questioni relative a cause
d’ineleggibilità e incompatibilità è competente alla CORTE D’APPELLO.
DISCIPLINA DELLE CAMPAGNE ELETTORALI
( Legge 81/1993 → 515/1993 → 28/2000 )
Ruota attorno alle distinzioni tra :
COMUNICAZIONE POLITICA: MESSAGGIO AUTOGESTITO:
programmi radiotelevisivi nei quali forme di comunicazione volte ad
si mettono a confronto in forma illustrare una singola opinione
dialettica e discorsiva le varie politica o un singolo programma.
opinioni sul tema oggetto di dibattito
politico.
DISCIPLINA GENERALE :
I programmi di comunicazione politica devono essere diffusi obbligatoriamente dalle
emittenti che operano a livello nazionale.
I messaggi autogestiti devono avere una durata minima uguale per tutti.
Entrambe devono essere distinguibili dagli altri programmi .
Gli spazi attribuiti e tali messaggi siano attribuiti in condizioni di parità e gratuitamente
dalle emittenti di livello nazionale , anche a titolo oneroso da parte di emittenti locali.
IL RISPETTO DI TALI REGOLE È AFFIDATO ALL’AUTORITA’ DI GARANZIA NELLE
COMUNICAZIONI.