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Lo spazio in biblioteca La biblioteca è un sistema di comunicazione, che si pone e vive come organizzazione spaziale di oggetti (documenti) portatori di segni atti a trasmettere ai destinatari informazioni in forma prevalentemente scritta

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Biblioteconomia

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Page 1: Ricerca bibliotecaria

Lo spazio in biblioteca

La biblioteca è un sistema di comunicazione, che si pone e vive come organizzazione spaziale di oggetti (documenti) portatori di segni atti a trasmettere ai destinatari informazioni in forma prevalentemente scritta

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Lo spazio in biblioteca

La soluzione che la biblioteca individua e applica per risolvere il problema spazio-documento ha ricadute anche nel rapporto fra chi utilizza la biblioteca e i documenti stessi. In altre parole il modo con cui un documento si colloca fisicamente nello spazio-biblioteca avrà ricadute preciso nel suo utilizzo da parte del lettore, inducendolo a comportamenti variabili a seconda delle scelte fatte

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Lo spazio in biblioteca

La dimensione spaziale e l’inserimento al suo interno delle varie componenti della biblioteca ha un ruolo importante, come abbiamo già in parte anticipato quando abbiamo ripercorso brevemente la storia dell’evoluzione dell’istituzione bibliotecaria.

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Lo spazio in biblioteca

L’esistenza o meno di uno spazio dedicato alla funzione centrale, quella della lettura e della consultazione ha una ricaduta importante sull’organizzazione fisica delle raccolte e sul funzionamento della biblioteca. Giuocano ovviamente anche altri elementi: la quantità ad esempio di libri, la maggiore o minore circolazione di essi, e di conseguenza l’esistenza di centri di produzione libraria esterni alla biblioteca, il numero dei lettori.

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Lo spazio in biblioteca

Oggi sostanzialmente convivono i due modelli, scaffale chiuso e scaffale aperto, e corrispondono a tipologie bibliotecarie diverse: grandi biblioteche generale, di antica formazione, in cui prevalgono esigenze di tutela e di conservazione al primo; biblioteche pubbliche e biblioteche universitarie al secondo.

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Lo spazio in biblioteca

Non sono ovviamente modelli rigidi: magazzini possono esistere nelle biblioteche a scaffale aperto per accogliere il materiale più vecchio, mentre viceversa nelle biblioteche che conservano le proprie raccolte in magazzino, una porzione di esse può anche trovare posto all’interno delle sale di lettura o di consultazione.

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Se nella prima fase della storia delle biblioteche pubbliche la scelta di tornare allo scaffale aperto era motivata anche da esigenze ideologiche, ribadire cioè la diversità fra le antiche biblioteche erudite che avevano separato il libro dal lettore, oggi ovviamente non si pone più in questi termini.

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Lo spazio in biblioteca

L’interpretazione dello spazio è oggi funzionale ai compiti e agli obiettivi della singola istituzione, per cui possiamo trovarci di fronte anche a soluzioni integrate in cui convivono scaffali aperti e magazzini, oppure in cui lo spazio viene segmentato in aree destinate a valorizzare aspetti o funzioni diverse della biblioteca, fino ai più recenti modelli della reference library o della biblioteca tripartita a cui abbiamo accennato proprio all’inizio del corso.

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Lo spazio in biblioteca

Uno dei problemi che le biblioteche italiane hanno avuto è collegato alla non disponibilità di edifici pensati e progettati per esse e alla necessità di dover adattare ai vari servizi edifici preesistenti, magari anche storici.

(rari esempi: BNCF, Vittorio Emanuele)

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Lo spazio in biblioteca

In molti casi di biblioteche settecentesche il problema è stato risolto utilizzando l’antico “vaso librario” come sala di lettura e annettendo al primitivo edificio altri spazi e/o edifici adiacenti per le altre funzioni e servizi.

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Lo spazio in biblioteca

L’ultimo ventennio ha visto crescere l’attenzione al problema del rapporto spazio–funzione e ha portato a soluzioni interessanti, che in genere hanno riguardato biblioteche pubbliche (Comunale di Trento, San Giorgio di Pistoia) sollecitate dalla necessità di ampliare lo spazio a disposizione e recuperare edifici storici e/o dismessi.

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Lo spazio in biblioteca

In queste occasioni si è verificato un felice incontro fra bibliotecari e architetti, chiamati a realizzare concretamente un’idea moderna di biblioteca.

Il modello di riferimento è stato la reference library, ovvero una biblioteca centrata sull’utente e sulle sue esigenze informative, amichevole e disponibile.

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Lo spazio in biblioteca

L’interpretazione dello spazio, la divisione in zone adibite a specifiche funzioni tende quindi a comunicare all’esterno, agli utenti, una particolare immagine della biblioteca, a suggerire la percezione di un luogo confortevole, di un servizio adeguato.

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Lo spazio in biblioteca

Ovviamente punta anche a

razionalizzare e organizzare al meglio il servizio, a trasferire il più possibile in una situazione reale quei modelli messi a punto dalla riflessione biblioteconomica e dall’esperienza professionale.

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Lo spazio in biblioteca

L’interpretazione dello spazio ha ricadute anche sulla gestione fisica delle collezioni.

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Lo spazio in biblioteca

L’adozione dell’uno o dell’altro

modello di organizzazione spaziale delle raccolte (magazzino o scaffale aperto) implica la scelta di tipi di collocazione diversa.

Il criterio direttivo nella scelta del tipo di collocazione per le raccolte organizzate a scaffale chiuso è il formato.

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Lo spazio in biblioteca

Obbligatoria per lo scaffale aperto è

invece l’adozione di un sistema di classificazione che collochi il libro all’interno di ripartizioni disciplinari, pena la non funzionalità della scelta che punta all’accesso diretto nei limiti del possibile del lettore al libro, anche se spesso continua ad essere necessaria la mediazione catalografica.

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Lo spazio in biblioteca

Nel linguaggio comune collocazione e segnatura sono spesso usati come sinonimi: in realtà per collocazione si intende la logica dell’organizzazione dei libri nello spazio bibliotecario, mentre la segnatura è un simbolo alfanumerico che indica la precisa posizione di ciascun libro, è il simbolo che troviamo sui cartellini incollati sul dorso dei libri e che viene riportato nelle schede.

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Lo spazio in biblioteca

In realtà tutte le espressioni che noi possiamo reperire possono essere ricondotte a pochi criteri di collocazione, che si basano

sulla tipologia editoriale Sull’abbinamento di due criteri (formato

e tipologia editoriale) sul solo formato sistematico (con schemi espliciti o

impliciti).

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Esempi di collocazione

Tipologia editoriale

Coll. 1. 34

Riv. 5 (1973, 1974)

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Esempi di collocazione

Tipologia editoriale e formato

C. a. 35. 27C. i. 273. 45Re. 126O.i. 73. 4

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Esempi di collocazione

Solo formato (con riferimento allacronologia d’ingresso)

Gen. B. 10. 1273

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Sistematico

CDD853.8 Manz. 1954

Cons. Storia 110 T

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Lo spazio in biblioteca

Oggi si sta affermando la necessità di adottare soluzioni più flessibili, che consentano di adeguare i sistemi di collocazione utilizzati per lo scaffale aperto alle esigenze delle biblioteche e dei rispettivi utenti, ad esempio nelle biblioteche universitarie ricorrendo alla suddivisione in grandi macroaere

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Esempio di collocazione sistematica per macroaree

Criteri la macro-area pluridisciplinare; le singole discipline che afferiscono a tale area; la natura formale delle varie unità bibliografiche ulteriori articolazioni che rispettino la scansione

interna delle varie discipline

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Esempio di collocazione sistematica per macroaree

C. Lett.it.18. Petr. (1, 2, 3,etc.)C = Area delle scienze letterarie (filologia,

letteratura, storia della lingua, etc.)Lett. It. = letteratura italiana18 = sec. XIVPetr. = Petrarca1= (indicativo di una specifica opera)