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Troverete delle parole che al giorno di oggi non sono più frequenti, alcune le ho ricorrette, ma molte le ho lasciate per far conoscere ai lettori di oggi, come si usava scrivere oltre un secolo fa, forse, anche con molte parole dialettali colligiane. Mino Paradisi suggestionatori, questioncella, cretinomania, monachescamente, l’aio, insinuatoria, rogantinesco, rogantinesche, priorino, rinunciamenti, pecoraglia, notomizzare, frettolosità, chiacchere, notomizzati, municipalizzatore, esilarantissima, monturati, procacciantismo, prelodato, nidiaci, spendimento, bandaiolismo, coccodrilleschi, addormendatori, lagalitarismo, sviottolarla, incolpabilità, attuartietà, replicatamente, subiettiva, omenoni, deficentemente, partitamente, La Martinella del 2 Gennaio 1904 Pag. 3 e 4 NOTA COLLIGIANA I vetrai. Il conflitto continua, e non accenna ancora a terminare. Tutte le Sezioni più importanti d’Italia e qualcuna anche dall’estero, hanno manifestato la loro simpatia e solidarietà, ai lavoratori di Colle, i quali hanno risposto a questa manifestazione con il seguente ordine del giorno, approvato all’unanimità in una delle ultime assemblee. <<L’Unione Vetraria Colligiana -- Sezione delle Federazione fra i lavoranti in vetro bianco -- preso atto con riconoscente affetto delle generali prove di solidarietà inviatele da tutte le sezioni vetrarie d’Italia e da alcune dell’estero; riaffermando i suoi propositi di difendere con fermezza i diritti e la dignità della Classe Vetraria, ricambia a tutti con l’animo speranzoso i saluti e i voti>> Come si vede da quest’ordine del giorno, l’Unione Vetrai è compatta, e questa compattezza ha incoraggiato tutti i lavoratori del vetro, i quali sono ormai a conoscenza delle cause che hanno determinato questa vertenza, ed hanno dimostrato di approvare il serio e dignitoso atteggiamento assunto dai vetrai colligiani. I Crumiri. Di costoro non è più il caso di occuparsi. Essi sono ormai sepolti sotto la esecrazione della Classe Vetraria e di tutta la cittadinanza che gli guarda con disprezzo; e la frase di Mazzoni che i denari del Sinedrio serviranno domani per la corda di Giuda, potrebbe avverarsi. 1

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Troverete delle parole che al giorno di oggi non sono più frequenti, alcune le ho ricorrette, ma molte le ho lasciate per far conoscere ai lettori di oggi, come si usava scrivere oltre un secolo fa, forse, anche con molte parole dialettali colligiane.

Mino Paradisi

suggestionatori, questioncella, cretinomania, monachescamente, l’aio, insinuatoria, rogantinesco, rogantinesche, priorino, rinunciamenti, pecoraglia, notomizzare, frettolosità, chiacchere, notomizzati,municipalizzatore, esilarantissima, monturati, procacciantismo, prelodato, nidiaci, spendimento, bandaiolismo, coccodrilleschi, addormendatori, lagalitarismo, sviottolarla, incolpabilità, attuartietà, replicatamente, subiettiva, omenoni, deficentemente, partitamente,

La Martinella del 2 Gennaio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

I vetrai. Il conflitto continua, e non accenna ancora a terminare.Tutte le Sezioni più importanti d’Italia e qualcuna anche dall’estero, hanno manifestato la loro

simpatia e solidarietà, ai lavoratori di Colle, i quali hanno risposto a questa manifestazione con il seguente ordine del giorno, approvato all’unanimità in una delle ultime assemblee. <<L’Unione Vetraria Colligiana -- Sezione delle Federazione fra i lavoranti in vetro bianco -- preso atto con riconoscente affetto delle generali prove di solidarietà inviatele da tutte le sezioni vetrarie d’Italia e da alcune dell’estero; riaffermando i suoi propositi di difendere con fermezza i diritti e la dignità della Classe Vetraria, ricambia a tutti con l’animo speranzoso i saluti e i voti>>

Come si vede da quest’ordine del giorno, l’Unione Vetrai è compatta, e questa compattezza ha incoraggiato tutti i lavoratori del vetro, i quali sono ormai a conoscenza delle cause che hanno determinato questa vertenza, ed hanno dimostrato di approvare il serio e dignitoso atteggiamento assunto dai vetrai colligiani.

I Crumiri. Di costoro non è più il caso di occuparsi. Essi sono ormai sepolti sotto la esecrazione della Classe Vetraria e di tutta la cittadinanza che gli guarda con disprezzo; e la frase di Mazzoni che i denari del Sinedrio serviranno domani per la corda di Giuda, potrebbe avverarsi.

Il Cav. Nardi onde rafforzare l’esercito di Giuda si è moltiplicato , ha sguinzagliato i suoi bracchi in ogni angolo, ma non è riuscito ancora a irreggimentare che delle squadre di incapaci, capitanate da qualche ormai noto squilibrato atteggiandosi a vittima ! . . .

L’eloquente lettera della sezione di Murano dovrebbe aver dato agio di capire che al giorno d’oggi anche il lavoro ha il diritto di salvaguardare i propri interessi.

Il Comizio. Come avevamo annunziato, domenica scorsa (27) fu tenuto nella palestra del Palazzo Scolastico un pubblico Comizio.

Chi vi ha assistito sa che non esageriamo dicendo che riuscì imponente sia per il gran numero degli intervenuti, come per l’ordine che ivi regnò.

Il Segretario dell’Unione Vetrai Banchi Alighiero aprì il Comizio pregando l’assemblea ad eleggere il proprio presidente.

Fu eletto il compagno Meoni Vittorio; il quale dopo un breve esordio tendente a spiegare la ragione e lo’importanza del Comizio , raccomandò nel medesimo tempo la calma nella discussione, delle letture dei telegrammi e delle lettere di solidarietà giunti all’Unione Vetrai.

Lo spazio non ci permette neanche di riepilogare questi telegrammi e queste lettere e perciò ci limitiamo a dire da dove questi sono stati inviati.

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Telegrafarono: la Confederazione Vetraria di Milano, la Sezione Vetraria di Napoli, quale di Pisa, quella di Milano, quella di Roma, quella di Altare, i Bufferinai di Pisa. Giunsero pure: un voto di solidarietà dalla Sezione Socialista di Napoli, molte lettere d’incoraggiamento da ogni parte d’Italia de una cartolina di plauso e di solidarietà dai Vetrai di Marsiglia.

Meoni dopo la lettura di questi voti di solidarietà da la parola al compagno Felice Galgani, incaricato dall’Unione Vetraria di esporre i fatti che hanno determinato la vertenza.

Il compagno Galgani dopo un esordio che dimostrò che la prepotenza capitalistica, purtroppo, qualche volta predomina sulle giuste ragioni dei lavoratori entrò nell’argomento dimostrando innanzitutto che il Cav. Nardi riconobbe volentieri la sorta Lega dei Vetrai, ed approvò l’idea di una commissione, la quale doveva trattare tutte le divergenze fra la Ditta Nrdi ed i supoi operai.

Disse che questa commissione trattò sempre ogni divergenza con il proprio principale appianandola pacificamente fino agli ultimi giorni.

E furono quindi presentati al Cav. Nardi i desiderati-contratti, i quali dopo qualche discussione furono concordati reciprocamente.

Essendosi licenziati però due operai e dovendo gli operai più anziani rimpiazzare quei posti, il Cav. Nardi non voleva dare ai rimpiazzanti la medesima paga: ma voleva diminuire a suo modo, mettendosi in contraddizione con quanto aveva stabilito all’inizio della campagna, nel contratto formulato d’accordo coll’Unione.

Queste diminuzioni interessarono naturalmente l’Unione Vetrai la quale incaricò la sua commissione di presentarsi dal Cav. Nardi e domandare il perché di queste diminuzioni, non motivate certo dall’incapacità dei rimpiazzanti poiché avendo il Cav. Nardi riconosciuto l’incapacità di un individuo a disimpegnare un dato posto l’Unione venne del parere del principale e mandò a rimpiazzare quel posto la persona designata dal principale stesso.

La commissione si recò dal Cav. Nardi ma questo contrariamente alle sue precedenti dichiarazioni, fece capire che non avrebbe trattato con quella commissione, ma bensì con tutti gli operai.

Fu riportato all’assemblea il risultato suddetto, e questa, con un ben motivato ordine del giorno, riconfermava la fiducia ai suoi rappresentanti, e gl’incaricava di nuovo di recarsi dal Cav. Nardi per trattare.

Essi vi si recarono infatti; ma n’ebbero in risposta il fermo proposito già manifestato dal Nardi di non voler trattare con tutti gli operai, ed ebbero per di più la sorpresa di vedere l’avviso delle quindicine.

Continuando il Galgani dice che cominciò un lavorio di malafede da parte di alcuni operai non organizzati e di alcuni cittadini, i quali tendevano ad addossare ogni responsabilità all’atto del Cav. Nardi sull’Unione Vetrai.

Questa resistette per un po’, ma venne poi nella determinazione di recarsi con tutti gli operai dal Cav. Nardi, il quale l’accolse dimostrandoli che le condizioni del commercio non erano troppo floride, e che quindi si trovava nella necessità di non poter fare migliori condizioni.

Il Cav. Nardi inviò -- dopo questo colloquio -- un memoriale all’Unione Vetrai, nel quale in modo poco chiare delineava i propri diseredati.

L’Unione rispose a questo memoriale accettandone i 3¾ ma tenendo ferme alcune paghe. Il Nardi rispose pure a questa lettera accettando in parte l’aumento graduale ai rimpiazzanti, ma tenendo ferme alcune diminuzioni.

E giunsero a questo punto -- dice Galgani -- i membri del Comitato Federale della Confederazione Vetraria di Milano.

Essi s’interessarono alla vertenza, discussero, ecc. e furono quindi incaricati dall’Unione, di recarsi dal Cav. Nardi onde appianare le non gravi divergenze.

Il Cav. Nardi non volle riceverli, e l’Unione Vetrai deplorò questo rifiuto e formulò di nuovo un Memoriale delineando dettagliatamente i desiderati per un’intesa reciproca.

A questo memoriale il Nardi non rispose; e mandò un telegramma al proprio figlio col quale confermava i quindi giorni e chiama responsabile l’Unione dei danni ecc.

Ed a questo punto, egli dice, intervenne il compagno Meoni incaricato dai membri del Comitato Federale, e chiamatevi dall’Unione Vetrai.

Nell’assemblea che ne seguì non fu preso atto del telegramma del Nardi perché non diretto all’Unione, e fu approvato un ordine del giorno, corretto e dignitoso con il quale si chiedeva al Nardi una categorica risposta al Memoriale suddetto al quale non aveva ancora riscontrato.

E quest’ordine del giorno s’incrociò con altra lettera del Nardi che confermava il telegramma; e nella quale diceva che non era alieno di venire a trattative con una commissione composta di nuovi elementi.

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L’Unione prese atto di questa lettera, e propose un arbitrato, che il Cav. Nardi rifiutò quasi sdegnosamente.

L’Unione, sempre per conciliare in modo pacifico le cose, ricorse allora all’ultimo tentativo: formò una nuova commissione -- accondiscendendo così al desiderio del principale -- ed a questa il Nardi dichiarò che avrebbe voluto licenziare 7 o 8 operai prima di riprendere la vecchia maestranza.

Questa proposta non fu neanche discussa, e l’Unione venutone a conoscenza scrisse di nuovo al Nardi una lettera dignitosa con la quale chiedeva il nome degli operai designati al licenziamento affinché l’Unione avesse potuto vedere se veramente quegli operai meritavano la tale sorte.

Il Nardi rispose a questa lettera, di nuova, sdegnosamente; e cessarono allora tutte le corrispondenze pacifiche da parte dell’unione, dal momento che essendo scaduti i quindici giorni, ed il Cav. Nardi avendoli ripetutamente confermati all’Unione, gli operai non poterono riprendere il lavoro.

Il compagno Galgani conclude dicendo che coloro che oggi hanno tradito la causa dei compagni di lavoro in lotta, non hanno capito che questi, tutelando i propri interessi, tutelano di contraccolpo gl’interessi di tutta la classe vetraria; e quindi chi ha tradito questa causa si è messo contro se stesso !

Cede quindi la parola al compagno Antonelli Egidio di Siena.Antonelli dice di portare il saluto di solidarietà della Sezione Socialista Senese e della Federazione

delle Leghe operaie di Siena.Le ragione della vertenza, egli dice, è inutile che io ve le ripeta. Ormai ognuno di voi si è potuto

formare un’idea precisa di questa lotta che è sorretta dalla solidarietà di tutta la classe Vetraria Italiana.I lavoratori tutti sanno ormai che quando il lavoro è organizzato, può far fronte all’ingiuste pretese

del capitale; ed i lavoratori colligiani, specialmente sanno che la loro evoluzione gli ha portati alla conquista del Comune come gli porterà domani alla conquista del collegio politico.

La vertenza che oggi c’interessa ci fa conoscere che il capitalismo cerca di sopraffare le giuste pretese del lavoro; ma esso ha dimenticato che si trova di fronte ad una seria organizzazione, ha dimenticato che questa organizzazione poteva essere -- come lo è -- spalleggiata dalla solidarietà di tutta una classe.

Esso non ha voluta trattare con coloro che erano i rappresentanti dell’Unione; esso non ha voluto trattare l’arbitrato propostogli dai maestri; esso ha dimostrato di essere refrattario e sdegnoso a tutte le pacifiche idee che i suoi operai manifestavano per addivenire ad un’onorevole accomodamento.

Non è la prima volta -- egli dice -- che io mi trovo fra le vertenze operaie; mi sono interessato di questa lotta, ed ho veduto che nessuna prepotenza ed eccitazione vi è stata da parte degli opera; ma questa bensì vi è stata da parte del loro principale.

Gli operai hanno resistito a queste prepotenze, a questa tentata sopraffazione, ed hanno fatto bene; ma purtroppo -- egli dice -- i camini mandano il loro fuma al cielo, si sente ancora il fracasso dei ferri, e l’officina produce ancora.

Alla solidarietà -- che è anche fra i capitalisti -- si è aggiunto il tradimento di coloro che oggi dovrebbero essere a fianco di chi reclama i propri diritti, anziché d’accordo con il nemico comune che è il loro, padrone.

E per difendersi da chi li chiama traditori, essi, dicono che hanno cos’ agito perché i maestri qualche volta gli hanno maltrattati. Sarebbe lo stesso -- dice Antonelli -- che due eserciti muovessero guerra ad un comune nemico, e al momento del combattimento uno di questi eserciti si alleasse con quele nemico per combattere l’altro esercito, perché un’ufficiale di questo ha fatto qualche cattiva azione a qualche soldato di quello.

Peregrina e puerile vendetta -- esclama Antonelli.E fra questi traditori, fra questi crumiri noi -- egli dice -- vediamo in prima linea, anzi fra gli

iniziatori della gente che in ogni momento e ad ogni frase ci chiamano noi socialisti distributori d’oppio per addormentare la gente; chiamiamo noi i traditori del popolo; ed oggi essi i paladini integerrimi -- tradiscono, e si fanno i sostenitori dei traditori che accettano di rimpiazzare i posti resi vacanti dai propri maestri, ed anche a diminuzione di tariffa ! -- E’ la logica delle cose !

Si può dissentire -- come io dissento -- egli dice dall’idee del Mazzoni; ma questi nella lettera diretta all’Unione vetrai è stato sincero, conciso, tagliente contro questi negrieri che disonorano l’idea della quale si dichiarano seguaci. Con frase bellissima il Mazzoni ha detto che i denari del sinedrio serviranno domani per la corda di Giuda ! Ed ha detto bene; io mi auguro però -- dice Antonelli -- che questi giovanotti consci ormai della via sbagliata nella quale s’incamminano, tornino a ravvedersi, e potranno così nuovamente fare assegnamento sui loro compagni vetrai, sulla lotta in avvenire.

Termina facendo un vivo appello alla solidarietà di tutti i lavoratori.Antonelli ha parlato applaudito per circa un’ora fra l’attenzione generale.

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Il Presidente Meoni domanda se vi è qualcuno che desidera parlare; ed avutone risposta negativa presenta un ordine del giorno chiedendo ad ogni periodo se vi è nessuno che domanda la parola, che proponga qualche emendamento ecc. ecc.; ma visto che nessuno ha domandata la parola lo mette senz’altro in approvazione; e risulta approvato all’unanimità poiché alla controprova nessuno ha voluto -- o ha osato -- disapprovarlo.

L’ordine del giorno è del tenore seguente:<< I cittadini colligiani riuniti in pubblico comizio, udita l’esposizione delle cause che hanno

costretta la Classe Vetraria Italiana, solidamente organizzata, a resistere alle ingiustificate esigenze della Ditta Nardi

approvanola condotta ferma e dignitosa dell’Unione Vetraria Colligiana

riconosconoche la responsabilità dei danni eventuali che potrebbe risentire il paese dal prolungarsi ancora della vertenza, non spetta alla classe Vetraria organizzata

deplorano vivamenteche la lega dei Giovani Vetri mal consigliata, da un malinteso e colpevole modo di tutelare il personale interesse ed il legittimo diritto ed un trattamento più umano dei suoi affiliati, abbia concorso a spalleggiare gl’interessi capitalistici

e fa votiche l’Unione generale è salda di tutti i Lavoratori del vetro, riesca vittoriosa nella difesa dei salari conquistati e volga tutto il suo rinnovato spirito di solidarietà, alla rivendicazione dei diritti dei giovani vetrai oggi inumanamente trattati dall’industrialismo borghese>>.

Il compagno Meoni chiudendo il comizio fa risaltare che mentre quest’ordine del giorno deplora che i giovani vetrai abbiano tradito la causa dei loro maestri, fa voti che anche a questi ragazzi siano fatti dei trattamenti migliori dell’industrialismo borghese.

L’imponente e laborioso comizio si sciolse con un ordine perfetto.

Una lezione meritata. Il Circolo Giovanile Socialista, venuto a conoscenza che tre dei suoi soci vetrai si erano alleati con la massa dei crumiri, danneggiando così i propri compagni di lavoro gli ha -- dopo ampia discussione -- espulsi dal circolo.

Ecco come i socialisti trattano colora che non sono degni di chiamarsi tali.

Povero prete, è rimasto male d’avvero ! Non voleva che noi si desse il benvenuto al Monsignor Vescovo -- suo --; e nel Popolo di Siena, piange, schiaffeggia, ed immagina frasi <<ributtanti>> che noi non abbiamo vergate.

Tutt’al più dicemmo -- e lo ripetiamo -- che Monsignor Vescovo vostro è uno dei capitani dell’oscurantismo cattolico, è una verità -- caro priore -- che non potete proibirci di dire.

Che diamine ! Quando i vostri preti dall’inviolabile pulpito scaraventano frasi ingiuriose all’indirizzo del partito socialista, noi non le raccogliamo; ma nelle manifestazioni pubbliche non dovete aver la pretesa di tapparci la bocca. !

** *

Ai funerali -- in forma civile -- del caro compagno Abelardo Porta,riuscirono imponenti.Vi prese parte un gran numero di cittadini, e molte associazioni fra le quali notammo: il Circolo

Giovanile Socialista (al quale era inscritto) il Circolo Elettorale Socialista, L’Unione Vetraria, l’Unione Affini Vetrai, e la nostra Pubblica Assistenza.

Bellissime le belle corone -- portate da varie coppie di gentili fanciulle -- e fra queste ne notammo una bellissima della famiglia Porta, una della famiglia Malandrini, una degli Amici, e tante altre.

Ai quattro lati del carro si notavano le rappresentanze della quattro categorie degli operai lastrai.Il lunghissimo corteo sfilò ordinatamente per le via della Città e si recò al Cimitero dei Castellini.L’ultimo tributo d’affetto al caro estinto on poteva riuscire più imponente.I socialisti colligiani -- che avevano avuto agio di apprezzare le di Lui ottime doti -- ricorderanno

con perenne affetto Abelardo Porta.*

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Coloro che sanno i doveri di assumersi facendosi soci di una data associazione, non devono scordarsi di portare il loro contributo per il bene dell’associazione medesima.

Le urne rimarranno aperte dal ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 16.*

* *La famiglia Porta sente fortemente il dovere di ringraziare tutti coloro che nella luttuosa

circostanza della perdita immatura del loro caro ABELARDO

si prestarono sia durante la malattia sia col rendere l’ultimo tributo d’affetto al caro estinto accompagnandone la salma all’estrema dimora.

Speciali ringraziamenti offre ai coniugi Falciani dei quali serberà viva memoria.

Società Anonima Cooperativa di Consumo“ARNOLFO DI CAMBIO”

IN COLLE DI VAL D’ELSA

I soci sono pregati di intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 10 Gennaio 1904 alle ore 14,30 in una sala del Palazzo Scolastico.

ORDINE DEL GIORNO

Provvedimenti del Reparto macelleria.Colle 24 Dicembre 1903.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

Comune di Colle di val d’Elsa Transito di grossi carichi

In ordine alla deliberazione consiliare del 10 Novembre decorso, approvata dalla Giunta Provinciale Amministrativa il 25 Novembre stesso e vistata il 28 detto dal Prefetto di Siena agli effetti del terz’ultimo comma dell’Art. 194 della legge Comunale e Provinciale.

Si rende pubblicamente noto: che l’Articolo 20 del Vigente Regolamento di Polizia Municipale è modificato come appresso.

Articolo 20. Il transito nell’interno dell’abitato di carichi eccedenti il peso di 12 tonnellate, come blocchi di marmo, travertino, minerale ecc. si potrà effettuare alle condizioni seguenti:

1:° Che i cerchioni della ruota a due assi, volgarmente detti carri matti, destinati al trasporto di massi o di altri gravi carichi abbiano una larghezza non inferiore ai 10 centimetri.

2.° Che per regola il carico dei carri non sia superiore a 12 tonnellate, e che per quelli superiori al detto carico si richieda uno speciale permesso all’Autorità Comunali con obbligo, nel richiedente nel riparare ai danni cagionati alle strade dai carichi stessi, e cioè da quelli superiori alle 12 tonnellate.

Ai contravventori saranno applicate pene di polizia a forma della lettera E dell’Art. 50 del Regolamento di Polizia Stradale.

Nell’interno dell’abitato non potranno transitare veicoli carichi di legna, paglia, fieno ed altro, quando il volume del carico oltrepassi la larghezza della sala del veicolo trainante.

Dall’Ufficio Comunale 16 Dicembre 1903.IL SINDACOTeofilo Giunti

La Martinella del 9 Gennaio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

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I Vetrai. Nessun nuovo elemento ha concorso in questi giorni a far entrare questo conflitto in una fase risolutiva.

Il contegno degli organizzati è inalterato, ed i loro propositi sono sempre saldi nel voler difendere i diritti da essi acquisiti.

Seguitano a giungere lettere e cartoline di simpatia e di solidarietà, e diverse sezioni hanno cominciato ad inviare soccorsi.

La confederazione vetraria di Milano è in continua corrispondenza con l’Unione Vetraria, si interessa di tenere informate tutte le sezioni Italiane delle fasi di questa vertenza; ed anche questo fatto dimostra che questi operai no sono dimenticati e che riscuotono anzi la solidarietà e l’appoggio morale e materiale di tutta la classe vetraria organizzata.

Domenica scorsa, stante la tirannia dello spazio, non potemmo riportare il manifesto che l’Unione Vetrai ha rivolto alla cittadinanza.

Lo riportiamo oggi affinché i nostri lettori si facciano un’idea esatta del contegno di questi operai, ed abbiano tutte le cognizioni necessarie per poter giudicare la loro causa.

Unione Vetraria ColligianaSezione della Federazione Nazionale fra ii lavoranti in Vetro bianco.

CONCITTADINIImpegnati in una lotta dalla quale dipendono gl’interessi della classe vetraria, quelli dell’industria

locale del vetro e quelli dell’intera cittadinanza, la nostra sezione, a difesa dei diritti contrattuali del lavoro, ha fino ad oggi lottato da sola, nella fiducia di riuscire a convincere con la serena eloquenza del ragionamento, il Cav. Nardi, dalla irragionevolezza della sua insistenza ad esigere una riduzione dei salari.

Ma alla buona disposizione della nostra Sezione ed ai metodi concilianti da essa a volta a volta impiegati per far trionfare le ragioni del lavoro, è stato risposto sdegnosamente con iol licenziamento in massa prima, e con il crumiraggio infantile poi.

In questo stato di cosa la Sezione Vetraria, non po’ più lasciarsi cullare dalle benevole incertezze che la tennero fin qui devota al più riguardoso contegno verso il Cav. Nardi, e si affretta perciò a declinare ogni responsabilità per il turbamento eventuale di quei cittadini interessi che potrebbero risentire nocumento dal prolungarsi della presente lotta.

In pari tempo, la Sezione ormai liberata dai dementi infidi che ne rendevano incetta l’azione, afferma coscientemente e fermamente, con unanime accordo, il proposito di restare sulla breccia fino al completo riconoscimento dei suoi diritti acquisiti, ed a tutela del buon nome della Classe Vetraria organizzata, dalla quale giungono quotidianamente i più incoraggianti atti di solidarietà.

CONCITTADININoi non esigevamo che la continuità dei patti stabiliti in un contatto di lavoro. Mentre dall’auto

nostro riconoscemmo sempre il dovere che c’incombe di concorrere con il nostro lavoro a dar lustro e profitto all’industria vetraria colligiana ed a rispettare scrupolosamente quella parte di doveri verso il Principale che sono sanzionati dalle consuetudini contrattuali, intendiamo affermare e difendere nei nostri salari che furono solennemente riconosciuti in un contratto a cui manca soltanto la sanzione legale per diventare autentico.

La nostra lotta non è infine lotta di egoismi personali, essa è difesa di classe, commisurata alle condizioni industriali della Vetreria, dove molti di noi hanno consumato in un lavoro deprimente la non breve vita !

Contro di noi, alleata agli interessi padronali è sorta una Lega giovanile gialla, che inneggia al crumiraggio a paga ridotta e lo pratica.

A costoro noi rispondiamo con parole del Vangelo: Perdono a quelli che non sanno ciò che fanno !Con questa ferma disposizione di animo, pronti al sacrificio personale che ci attende, affidiamo la

nostra causa alla solidarietà dei nostri concittadini ed a quella della Confederazione Vetraria, della quale abbiamo inteso tutelare l’interesse e la dignità.

E con l’animo preparato ai rischi di una lotta leale, ma ferma, noi gridiamo unanimi.Viva la solidarietà operaia !Colle il 27 Dicembre 1903.L’Unione Vetraria Colligiana.

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I Crumiri. Come abbiamo già detto, se bene si siano fatte le più accurate ricognizioni, ancora non si è riusciti ad ottenere che altri operasi vetrai vengano a tradire la causa dei vetri colligiani.

La situazione è quindi invariata per quanto riguarda il lavoro; ma purtroppo non lo è per quanto riguarda gli operai.

Fino ad oggi non avevamo avuto occasione di registrare nessun dissidio fra gli operai fuori lavoro, e coloro invece che hanno assecondato il loro principale.

Tutti gli appartenenti all’Unione avevano tenuto fino ad ora un contegno riservato, logico, serio, ed anche i ragazzi non avevano ecceduto nelle loro spavalderie.

Ma in questi ultimi giorni abbiamo invece riscontrato che qualche operaio dell’Unione, unito a qualche fanatico, ha esorbitato un po’ dai limiti senza pensare alla serietà della situazione, ed dando agio ai giovani vetrai ed ai vecchi … arnesi del mestiere di trovare il modo per una rivincita.

E difatti abbiamo veduto in una di queste ultime sere una massa d’incoscienti aggirarsi nei luoghi pubblici, e per le vie della Città cantando una deplorevole canzone contro gli operai fuori lavoro, mettendo così a repentaglio la tranquillità pubblica.

Questo sconcio non ha avuto fortunatamente quell’esito che forse gl’iniziatori di esso si ripromettevano; ma non è mancato qualche incidente che ha destato serie irrequietudini.

La colpa non la diamo ne agli uni ne agli altri -- perché tutte e due le parti ve ne hanno un poca -- ma se dobbiamo dare un giudizio obbiettivo diciamo che i giovani vetrai hanno tenuto un contegno fin troppo provocante, tanto da richiamare l’attenzione di tutti i cittadini i quali lo hanno deplorato.

A noi dispiace soprattutto che qualche fanatico, e da qualche suggestionato di tenti compromettere la serietà di questo conflitto; e facciamo appello alle persone serie dell’Unione Vetrarie e -- se è possibile -- ai guidatori ed ai suggestionatori dei giovani vetrai affinché la calma ritorni negli animi e si detesti dalle provocazioni che potrebbero portare a delle serie conseguenze.

Se poi qualcuno intendesse divertirsi ad ubriacare dei provocatori per far nascere dei disordini, non possiamo che deplorare la sua malvagia opera, opera che potrebbe essere vigilata da codice penale !

Rivolgiamo anche preghiera a tutti i nostri compagni affinché si interpongono onde evitare che questo conflitto fra capitale e lavoro, non abbia a degenerare in un conflitto fratricida, a tutta gioia della classe borghese ed a svantaggio della classe lavoratrice.

Le nostre impressioni. Ci siamo limitati fino ad oggi a fare la cronaca precisa dei fatti; ma fa d’uopo incominciare ad analizzare la vertenza attuale dal nostro punto di vista; ed analizzando pure le diverse fasi assunte dalla medesima.

Noi siamo con la classe lavoratrice perché è questa il principale fattore della società; perché è questa che è maltrattata, misconosciuta e vilipesa dal capitalismo oggi trionfante.

Nella vertenza attuale siamo stati -- e saremo -- i difensori della causa dei vetrai colligiani poiché il contegno assunto dai medesimi è stato ispirato a giustizia, correttezza, ed hanno basato la loro questione sul vero terreno della lotta di classe.

Noi abbiamo però dimenticato anche i giovani vetrai che sono poco considerati (non dai propri maestri i quali qualche volta non potranno averli per qualche sterile questioncella di lavoro) ma bensì dall’industria in complesso, che non riconosce in questi ragazzi un coefficiente necessario ed indispensabile per il buon andamento dell’industri medesima.

E noi stessi l’abbiamo riconosciuto che i ragazzi meritano un trattamento migliore; me è l’Unione Vetraria forse che gli deve dare questo migliore trattamento ? Sono i maestri i responsabili di questo stato di cose ? No ! E tanto vero questo che i giovani vetrai -- appena i maestri entrarono in conflitto -- si dichiararono solidali con essi e gli augurarono vittoria.

I maestri a loro volta presero atto di quella spontanea dichiarazione, e non si preoccuparono maggiormente di essi poiché sapevano anche, che indirettamente facevano i loro interessi.

I ragazzi mantennero la loro solidarietà fino alla vigilia della scadenza dei quindici giorni; ma poi per l’intervento di qualche fattore sconosciuto, essi si adunarono -- d’accordo con gli affini--e decisero di accettare la proposta di rimpiazzare i propri maestri, i quali sarebbero stati costretti a non presentarsi al lavoro perché l’indomani scadevano i quindici giorni.

Dunque senza nessuna intesa con i maestri, senza nessun accordo o preavviso -- come si doveva -- si tentò, anzi si effettuò questo tradimento che ha portato alla situazione attuale a bene placido del principale, il quale riderà certo di cuore, e non cercherà di calmare questo dissidio fra le due organizzazioni perché l’accordo per esso sarebbe nocivo.

Quale elemento nuovo, quale altre considerazioni possono aver concorso a far prendere a questi giovanotti organizzati una deliberazione agli antipodi dell’altra dichiarando la solidarietà ai maestri ?

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Quale suggestione può aver indotto i giovani vetrai -- o gli affini -- a prendere -- o a far prendere -- una deliberazione che è la negazione del concetto dell’organizzazione ?

Noi lo sappiamo precisamente, constatiamo però che questo malvagio lavoro di disgregazione, nocivo ai giovani vetrai, e dannoso agli operai in conflitto, non può essere stata opera dei giovani vetri.

Ed oggi non ne cercheremo gli elementi, oggi ci siamo mossi intanto dalla prima e principale deliberazione che ha portato a questo stato di cose, ed analizzeremo di poi con criteri obbiettivi e senza spirito di parte, le diverse fasi della vertenza, premendoci soprattutto di far penetrare il concetto dell’organizzazione che oggi è stato svisato da una parte degli organizzati.

Cretinomania. Quel corrispondente da Colle che lo dichiarammo affetto da questa nuova malattia del cervello, è peggiorato.

Credevamo che egli si fosse sottoposta ad una qualche cura, e lo speravamo migliorato; ma una corrispondenza da esso inviata un mese fa, e che vediamo pubblicata nel n.° 24 del Libertario di Spezia, ce lo ripresenta in peggiori condizioni non avendoli giovato neanche la purga di quella redazione.

Hai proprio ragione -- caro amico -- a gridare: << Ma dove vado a finire ? >>. E’ la frase più bella di tutto il tuo ragionamento giacché ti sei accorto anche tu che hai bisogno del salvataggio; e noi -- mentre ti gettiamo la corda salvatrice -- ti risparmieremo il solito rimprovero che usavi fare ai ragazzi impertinenti. Tu aspetterai forse una più ampia confutazione, ed hai ragione. Ma vedi, ci è necessario, innanzitutto, promettere mancia competente a chi ci sapesse decifrare i tuoi spropositi; ed a chi ti salvasse da pelago in cui vorresti ingolfarti.

Ottenuto questo, potremo risponderti. Ma che ti pare ! E’ vero che noi per le nostre disinfezioni adopriamo buone dosi di sublimato corrosivo; ma come fare a suggerire il medesimo rimedio quando l’infezione ha preso delle proporzioni allarmanti ?

Forse Lambroso e Ferri potrebbero farne la diagnosi, ed indicare il metodo di cura.

** *

Ad altra corrispondenza pubblicata nel n.° 24 del giornale in parola, non crediamo sia il caso di rispondere. Ci limitiamo a dire che essa non è inspirata a sincerità perché sapevamo che anche quel corrispondente era d’accordo nel sostenere la ragioni dei ragazzi crumiri.

Può darsi che egli si sia ravveduto, e se lo è sarà tanto meglio per lui. Diamo posto a questa lettere inviata dal Segretario dell’Unione Vetraia al nostro Direttore.

Pregiatissimo Sig. Direttore del giornale La Martinella Colle di val d’Elsa

Vediamo nel n.°24 del giornale il Libertario di Spezia una corrispondenza da Colle con la quale si afferma che i Vetrai dell’Unione si rifiutarono vilmente di aiutare i giovani vetrai, quando questi ebbero una controversia con il proprio principale.

E’ bene si sappia che i maestri vetrai mai ebbero sentore di questa controversia: che i giovani vetrai mi richiesero in nostro aiuto; e che i maestri mai rifiutarono di aiutare i giovani vetrai come si tenta di voler far credere da qual corrispondente. Per quanto riguarda poi l’ammissione dei giovani vetrai nell’Unione, noi abbiamo ottemperato perfettamente al disposto dell’articolo 49 dello Statuto Federale che regola tutte le sezioni Italiane; articolo che ammette nelle sezioni tutti gli operai vetrai incominciando dai paraffinanti a leva pareson.

Sfidiamo chiunque a smentire le nostre asserzioni, e sicuro che elle vorrà dare posto a questa nostra la ringraziamo sentitamente.

Per l’Unione VetrariaBianchi Alighiero Segretario

Un’altra frana. La linea Colle Poggibonsi è di nuovo interrotta per causa di una frana verificatesi presso la Cantoniera n.° 5, nel medesimo punto cioè di quella precedente.

Questa frana fu avvertita il giorno 3 Gennaio alle ore 18, ed il treno che parte da qui alle 18,40 non poté quindi partire.

Pare che abbia preso proporzioni più vaste di quella precedente perché ha danneggiato anche il binario, il quale è stato spostato di qualche metro.

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Il servizio merci a Gran Velocità è stato effettuato per trasbordo; ma è rimasto interrotto il servizio viaggiatori e merci a piccolo velocità.

Con ogni probabilità l’intero servizio sarà ripreso oggi 9 Gennaio.

Pubblica Assistenza. Domenica scorsa ebbero luogo l’elezioni del Consiglio Direttivo e del Segretario per l’iscrizione dei soci alla Cassa Nazionale di previdenza.

Furono riconfermati in carica tutti i membri che componevano il vecchio consiglio ad eccezione del Contabile e del Provveditore i quali furono surrogati da Fiorelli Fiero e Soumerau Ferruccio.

A membri del Segretario per curare l’iscrizione della Cassa Nazionale per l’invalidità e vecchiaia degli operai furono eletti: Meoni Corrado e Checcucci Ferruccio.

Lega Metallurgici. Il Consiglio di questa Lega nella sua ultima adunanza ha approvato il seguente ordine del giorno.

Il Consiglio della Sezione Metallurgici ed Affini riunitosi il 3 Gennaio; consapevole delle cause che hanno determinato la vertenza fra L’Unione Vetraria Colligiana e il proprio principale Cav. Nardi:

approva e paludeal contegno tenuto dall’Unione Vetraria; contegno inspirato a giustizia e correttezza:;

protestacontro coloro che hanno dimenticato i concetti dell’organizzazione ed hanno tradito i propri compagni di lavoro in lotta; e

fa voticha la solidarietà di tutta la classe Vetraria Italiana , concorra a far riuscire vittoriosi i vetrai colligiani, e possa così trionfare la classe lavoratrice anziché l’ingordo capitalismo.

** *

Dalla Sezione Vetraria di Parma riceviamo un ordine del giorno da essa votato e che ci prega di pubblicare, <<Con esso la suddetta sezione delibera di sussidiare nel limite delle proprie forze i vetrai colligiani; e prega la Confederazione Vetraria di Milano a voler pubblicare nel prossimo numero del Lavoratore del Vetro tutti i nomi di coloro che hanno tradito la causa di questi operai.>>.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera assemblea generale.Si pregano i compagni ad intervenire numerosi essendovi da trattare un’importante ordine del

giorno.*

* *Per mancanza di spazio rimandiamo al prossimo numero la cronaca riguardante le Scuole Serali e

la Refezione Scolastica.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di dicembre. 1903

Macellaio Rinaldi Raffaello:Bovi 7 Vacche 2 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto anno 1 Totale 11.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 7 Vacche 2 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 Totale 10. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 4 Vacche 0 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto1 anno 2 Totale 7.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 4 Vacche 2, Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 anno 0, Totale 6.Macellaio Cooperativa Arnolfo: Bovi 1, Vacche 2, Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1, Totale 4.Macellaio Ninci Faustino: Bovi 3 Vacche 0, Vitelli sopra 1 anno 0 Vitelli sotto 1 anno 1,Totale 4.Totali Bovi 26, Vacche 8 Vitelli sopra 1 anno 2 Vitelli sotto 1 anno 6 Totale 42

Suini macellati per uso pubblico n.° 161.

La Martinella del 16 Gennaio 1904Pag. 3 e 4

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NOTA COLLIGIANA

I Vetrai. Sebbene il Popolo di Siena creda già finita la vertenza dei vetrai, questa è sempre allo stato solito, non essendo intervenuto in questi giorni nessun fatto nuovo a determinare la risoluzione. Il Cav. Nardi si mantiene refrattario.

Gli operai dell’Unione a sua volta si mantengono compatti, e nell’ultima assemblea hanno votato il seguente ordine del giorno:

<<L’Unione Vetraria Colligiana Sezione della Federazione Italiana fra i lavoranti in vetro bianco; riunitasi in assemblea generale la sera del 13 corrente

riaffermala piena costanza nei suoi proponimenti ispirati a giustizia: e prega vivamente tutti gli operai vetrai d’Italia a non tradire la loro causa entrando in contratto di lavoro con la ditta Nardi di questa Città, non essendo terminata la vertenza fra l’Unione Vetraria e la Ditta suddetta>>.

Quest’ordine del giorno fu approvato all’unanimità.

I Crumiri. Nessun cambiamento nell’esercito dei crumiri.

E’ degno di nota un fatto che dimostra maggiormente lo stato d’animo di questi poveri illusi, che si credono ormai i dittatori della situazione.

Eccolo: una ventina di giovani vetrai -- regolarmente inscritti alla Lega -- avevano riconosciuta giusta la causa dei propri maestri, e gli avevano dichiarato la loro solidarietà qualora i maestri avessero avuto la necessità del loro appoggio.

Questa ventina di giovani lavora sempre ancora assieme agli altri, i quali non mancano di maltrattarli, e se non è accaduto nessun guaio lo dobbiamo alla pazienza ed al giudizio di questa ventina di giovani.

Non doveva bastare però questo stato di cose; e la lega gialla (ormai l’epiteto ed appropriato) riunitosi in assemblea generale, sotto gli auspici di un impiegato del Cav. Nardi, deliberò di scacciargli in massa dal proprio seno perché essi -- secondo il criterio di costoro -- compivano un’opera di disorganizzazione ! !

Si capisce che questa ventina di giovani non si sono impermaliti dell’esclusione; ed anzi a quanto ci consta stanno formando una vera lega fra giovani vetrai perché è certo che quando alla lega gialla gli verrà a mancare l’appoggio e la solidarietà del proprio principale, dovrà soccombere.

E sarà bene per la serietà dell’organizzazioni.

Le nostre impressioni. La mancata solidarietà dei giovani Vetrai e degli affini.Accennammo domenica scorsa alla più importante e disastrosa deliberazione presa dai giovani

vetrai e dagli affini.Oggi passiamo in rassegna alle ragioni che hanno determinato quella deliberazione.L’Unione Vetrai appena venne a conoscenza della diminuzione che il Cav. Nardi voleva introdurre

in diverse paghe, cercò naturalmente di salvaguardare i propri interessi; ma siccome diverse voci false correvano fra qualche operaio, ed interessavano l’opinione pubblica, l’unione invitò i membri del Consiglio delle diverse sezioni vetrarie ad un’adunanza per far sapere ad essi le vere ragioni che avevano determinato il provvedimento dei quindici giorni.

Questo avvenne due giorni dopo l’avviso delle quindicine; e quei membri furono informati scrupolosamente della vertenza, gli fu dimostrato, con documenti alla mano, la falsità delle voci che correvano, e furono quindi pregati -- ed essi ne presero formale impegno -- di portare nelle singole organizzazioni i fatti esposti ed avere da queste un qualsiasi mandato.

Si capisce che le singole sezioni -- venute a cognizione dei fatti -- dovevano deliberare la loro solidarietà, e potevano discutere la situazione d’accordo con l’Unione.

I giovani vetrai dichiararono -- seduta stante -- che la loro organizzazione aveva già deliberato la solidarietà completa.

Gli affini invece raccolsero tutti i dati della questione, e s’impegnarono -- come abbiamo detto -- di interessarne l’assemblea della loro organizzazione.

L’Unione non si preoccupò oltre dei giovani vetrai -- che aveva solidali -- ed aspettava dagli affini una qualche deliberazione.

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Questi no sappiamo se abbiano veramente riportato all’assemblea gli esposti dell’Unione; e se dobbiamo stare a quanto dichiarano; si potrebbe credere che essi si lasciarono trascinare da false voci le quali accertavano l’avvenuta sistemazione; e quindi -- dando retta sempre ad essi -- non trovarono più la necessità un’assemblea che dovesse decidere il loro contegno.

L’Unione in questi giorni, escogitò ogni mezzo per una sistemazione che, come sappiamo già, riuscì inutile; e non si curò più del pronunciamento degli affini.

I giovani vetrai in questo periodo di tempo, non manifestarono nessuna idea in contraddizione con il loro precedente deliberato; ma qualcuno degli affini, assieme ai più fidi del Cav. Nardi incominciarono lì’opera che tendeva a suggestionare i giovani vetrai facendoli intravedere un aumento di paga, un posto migliore ecc.

Questi a loro volta -- nell’incoscienza delle proprie azioni -- si lasciarono facilmente suggestionare, e trascinare all’adunanza accennata, nella quale furono prese delle deliberazioni che saranno purtroppo segnate con caratteri cubitali nella storia dell’organizzazioni.

Dunque stando ai fatti, gli affini vetrai in speciale modo, hanno contribuito a creare questo stato di cose; poiché essi avevano la facoltà di discutere con l’Unione Vetrai tutto ciò che ad essi sembrava discutibile; quando avessero avuto dalla propria organizzazione un simile mandato.

Si vuol dire che gli affini non erano informati, che dall’Unione non sono stati invitati all’adunanze; che essi avevano avuto sentore della sistemazione; ma son tutte scuse che cascano al confronto dei fatti.

E’ vero che i maestri potevano reclamare da essi un qualsiasi pronunciamento per quanto gli avevano comunicato; ma gli affini vetrai dovevano dar retta alle voci false e contraddittorie, o dovevano piuttosto riunirsi e portare all’Unione i deliberati che le loro organizzazioni avevano preso in merito alla vertenza ?

E perché questi affini -- che si dicono non informati -- trovano il tempo di iniziare, o di presenziare un’adunanza, e contribuiscono a far prendere, in questa, una deliberazione che è il tradimento dei maestri dell’Unione ?

Perché essi in quell’assemblea non si opposero alla malvagia idea che guidò i giovani vetrai a prendere quelle deliberazione, se veramente sono stati essi i proponenti ?

E’ logico il loro contegno ammesso anche il caso che l’Unione Vetrai non gli avesse tenuti al corrente della non avvenuta sistemazione ?

A noi ci pare che nessuna attenuante si possa ad essi concedere, perché ammesse tutte l’ipotesi, essi -- che dovrebbero sapere più dei ragazzi cos’è l’organizzazione -- dovevano opporsi ad una deliberazione che segna la disfatta morale di due organizzazioni. (1)

(1) All’ultimo momento apprendiamo che vi sono degli affini vetrai -- iscritti alla Lega -- i quali deplorano l’operato di alcuni appartenenti all’organizzazione medesima.

Segno evidente che le nostre osservazioni sono perfettamente vere ? Scuole serali. E’ una constatazione dolorosa, ma necessaria.

I cittadini in genere, e la classe lavoratrice in specie, non appena scaturisce una qualche idea, si entusiasma, si sacrifica per farla fiorire; ma poi ad un tratto cessa ogni interessamento e si ricade nell’apatia più deplorevole.

Così succede per quasi tutte l’istituzioni, ma non credevamo dovesse succedere anche per le scuole serali.

Queste scuole serali create del Comune per impartire a tutti i lavoratori quella data istruzione che non potevano avere appreso, e non avevano avuta la possibilità di apprendere nell’età più giovane, sono prese d’assalto le prime sere, tutti hanno la buona volontà d’iscriversi, ma dopo qualche sera si cominciano a stancare, e gli alunni frequentatori si riducono alla metà.

Da che cosa deriva questo desolante risultato ?Non dalle troppe ore di lezione, non da lezioni troppo snervanti, non dai maestri, che per quanto ci

consta, si sforzano di applicare tutti i mezzi della pedagogia moderna, per rendere più proficuo ed interessante il loro corso d’insegnamento.

Da che cosa dunque ? Dall’apatia, e della poca costanza nei propositi !Quanti giovani, quanti vecchi, sentono la necessità di frequentare queste scuole per istruirsi, e

foggiarsi un’arma civile onde combattere le lotte della civiltà: ma quando per ottenere questo risultato devono sacrificare qualche ora della loro libertà, non se ne parla più.

Se ne torna a parlare -- purtroppo -- quando ormai non ve ne più tempo; quando cioè arrivati ad un momento ad un momento decisivo occorre avere quella data istruzione per poter prendere parte alle lotte del proletariato per la sua redenzione.

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Ed allora comincia il pentimento; allora si vorrebbe avere quell’arma che si poteva ottenere con un po’ più di buona volontà e di sacrificio; ma è tardi e quindi l’uomo apatico è costretto a rimanere inerte anche di fronte a chi lo vuole abbrutito.

L’istruzione è luce; quindi l’uomo che cerca di scansare l’istruzione per correre dietro alla suggestione della bettola, è un uomo che rimarrà sempre a puntello di questo assetto sociale che dovrà essere rinnovato dagli uomini stessi quando questi saranno illuminati dalla logica, quando questi avranno compreso che l’abbrutimento, è lo sfruttamento attuale di una classe sopra un’altra classe, dipende soprattutto dall’ignoranza dei lavoratori che pure avendone i mezzi non vogliono divenire coscienze; ed anziché ragionare con un cervello evoluto si adattano all’ambiente in cui vivono.

Svegliatevi o lavoratori, cercate di divenire uomini, e pretendete quando tali sarete venuti, una società più giusta, più umana.

Inscrivetevi alle scuole serali, frequentate quell’aule dove respirerete un’aria più ossigenatache nel caffè o nella bettola.

L’emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi e fino a che il popolo non avrà capito che lo strumento principale del suo riscatto è l’istruzione, alla quale purtroppo si assoggetta, non potremo raggiungere l’emancipazione stessa.

Refezione scolastica. Con il 30 del mese scorso è terminato l’esercizio del primo mese di refezione.In complesso i giorni di refezione furono 17, e le presenze 1.823 con una media quindi di 107

alunni per ogni giorno.Si consumarono kg. 34½ di carne, Kg. 11 di carne salata, Kg. 3½ di formaggio, Kg. 88 di pasta,

Kg. 196 di pane.La spesa complessiva per il Comune fu di £. 190 circa cioè 10 cent. al giorno per ogni alunno.Gl’insegnanti non sono obbligati da nessun regolamento a prestare servizio per questa istituzione

tanto necessaria per la classe povera; e quest’anno -- contrariamente all’anno scorso -- quasi la metà dei medesimi, per ragioni che non conosciamo hanno domandato di essere esonerati.

Quei cinque o sei volenterosi rimasti, si sono moltiplicati ma non potevano -- da soli -- disimpegnare il gravoso servizio.

La Presidenza venuta di ciò a cognizione e per popolarizzare maggiormente la refezione, venne nella determinazione -- consenziente l’autorità comunale -- di invitare ad una adunanza diverse madri di famiglia e ragazze, alle quali espose la situazione, e le pregò di concorrere anch’esse onde rendere meno gravoso il servizio d’assistenza alla refezione.

La maggior parte di esse accettarono, e ci piace tributare loro lode poiché prestarono il loro servizio con una puntualità ed amorevolezza ammirabili.

La refezione scolastica -- come si vede -- cammina benissimo anche con i mezzi che attualmente dispone; ma è certo, che se tutti gl’insegnanti sentissero il dovere di non ostacolarne il buon andamento -- abbandonandola -- ma si prestassero invece a farla fiorire, sacrificando magari qualche mezz’ora di libertà,gli alunni ne risentirebbero oltre che dei vantaggi materiali, anche dei vantaggi morali.

Noi sentiamo il dovere di congratularci con tutti coloro che hanno contribuito a dar vita rigogliosa a questa istituzione, e speriamo che i risultati ottenuti gli facciano perseverare nella via fin qui lodevolmente battuta, e gli diano agio di trovare, nuove fonti di energia.

La luce elettrica. Contrariamente alle voci sparse, pare che l’inaugurazione della luce elettrica -- della Ditta Giotti -- avrà luogo il giorno 24 anziché il 17 corrente.

Per tale occasione -- e per fare avere maggiore vivacità all’energia elettrica (? ! ! ) -- il Popolo di Siena annunzia che interverrà il nostro Vescovo (o l’Arcivescovo fiorentino ?) in forma solenne per la benedizione dei locali; e per evitare ogni scomunica.

E dire che siamo all’alba del XX.° secolo.

Un suicidio. Venerdì scorso 8 Dicembre fu trovato impiccato nella propria abitazione certo Cioni detto Mosca.

Pace sepolto !

La Società Cattolica ha emanato un decreto con il quale fa sapere a tutti i suoi soci che dal 1.° Gennaio non percepiranno più sussidio per i casi d’infortunio.

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Non ci curiamo di sapere le ragioni che hanno determinato questo fatto, ma è certo che se una società diretta da elementi socialisti fosse stata costretta a questa determinazione; i preti non si sarebbero dimenticati di dire che noi socialisti spilliamo i soldi ai poveri illusi.

E’ vero, del resto, che della loro marca di fabbrica hanno ormai ottenuto la privativa.

A Lico che nel n.° 25 del Libertario di Spezia ci chiede -- in tono decisivo -- i nomi di coloro che noi chiamavamo i sostenitori dei ragazzi crumiri rispondiamo.

E’ verissimo che alludendo a delle anime scarlatte, volevamo indicare delle anime anarchiche; ed anche il tuo Sigarnis Elioni nel n.° 24 del Libertario medesimo dopo aver detto che egli non si sarebbe occupato della vertenza vetraria se non fossero sorti certi pettegolezzi <<fra compagni>>; e dopo aver spiegato, a modo suo, le ragioni che la determinarono, dice: <<Perciò l’opinione pubblica (sic) (ed anche qualche compagno) da ragione ai giornali, dicendo che l’Unione Vetrai è una classe egoista e che non merita appoggio>>. Come vedi anch’esso conviene quindi che vi erano dei compagni sostenitori dei crumiri; e perciò ti preghiamo, caro Lico, a rivolgerti al tuo Sigarnis giacché lo puoi avere sempre sottomano; e meglio di noi ti potrà indicare i nomi che desideri.

In quanto alla rettifica che tu brami; mi dispiace non poterti accontentare; ma cosa vuoi; è una convinzione suffragata da tali fatti che ti conviene più tacere !

O non lo vedi che quella quindicina di ragazzi socialisti che sono solidali con i maestri sono stati scacciati dal seno della lega gialla dove preponderano l’idee di quei poveri illusi che vogliono essere i tuoi compagni ? !

Non dubitare, o Lico, noi ti aspetteremo.

Università Popolare. Ci si comunica che con il giorno 20 o 21 corrente saranno riprese le lezioni regolari.

Ne saranno tenute due nei giorni feriali, ed una la domenica; e quanto prima sarà pure ripreso il corso di lingua francese.

E’ bene ricordare che per la regolarità ei corsi d’insegnamento è necessario che vi siano molte iscrizioni, poiché secondo il vigente statuto il corso d’insegnamento non avrà più luogo se gli uditoti non saranno almeno un numero di venti.

Le lezioni saranno tenute il mercoledì e il giovedì alle ore 8½ pomeridiane e la domenica alle ore 5 pomeridiane.

Per le lezioni di francese l’orario sarà stabilito fra l’insegnate e gli uditori non appena l’insegnante farà ritorno a Colle, essendo ora assente.

Quanto prima si crede che verrà compilato il programma completo per i corsi d’insegnamento per l’anno 1904.

** *

ALFREDO POPINIEra buono, l’animo suo era aperto a tutte le più sublimi e umane idealità della vita; la sua lealtà gli

aveva fatto conquistare le simpatie e l’affezione sincera di un numero grandissimo di amici, quando il 10 Gennaio ed all’età di 21 anni, un terribile morbo lo costringeva gettandosi così nella disperazione oltre che la di lui famiglia, una fanciulla affettuosa che l’adorava, e nel dolore gli amici tutti che se lo tenevano caro.

Al Trasporto funebre vi presero parte diverse associazioni ed uno stuolo interminabile di amici, i quali, rispettando le volontà dell’estinto -- che aveva manifesta ad essi il desiderio di essere trasportato civilmente -- effettuarono una solenne dimostrazione anticlericale seguendo il feretro a qualche minuto di distanza; e facendo così notare il sintomatico distacco.

L’idea laica, in questa solenne occasione, si è affermata con un’imponenza stupefacente. La grande dimostrazione, pur rispettando il dolore della famiglia dell’estinto, dimostrò che l’idea laica non si umilia.

** *

RINGRAZIAMENTO

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I componenti la famiglia Vanzi, ringraziano riconoscenti la Pubblica Assistenza di Siena per le cure affettuose prodigate alla loro congiunta Francesca Vanzi, nell’occasione del di lei trasporto all’Ospedale di Siena.

Ringraziano pure tutte quelle buone amiche che assisterono l’ammalato amorevolmente e con fraterna sollecitudine.

Società Anonima Cooperativa di Consumo“ARNOLFO DI CAMBIO”

IN COLLE DI VAL D’ELSA

I soci sono pregati di intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 31 Gennaio 1904 alle ore 14,30 in una sala del Palazzo Scolastico.

ORDINE DEL GIORNOProvvedimenti a riguardo di un ex impiegato al Reparto macelleria.Colle 12 Gennaio 1904.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

Società Cooperativa fra lavoranti in vetro verdeCOLLE DI VAL D’ELSA

Bilancio consuntivo al 30 Settembre 1903

SITUAZIONE DELLE AZIONI

Azioni da £. 50 sottoscritte a oggi n.° 217 £. 10.850,00Versamenti eseguiti oggi su azioni 217 £. 9.947,17Soci debitori per saldo £. 902,83

----------------£. 10.850,00

SITUAZIONE PATRIMONIALE CAPITALE

Capitale costituito da 217 azioni da £. 250 ciascuna, sottoscritte £. 10.850,00Passivo £. 2.869,67Utile dell’esercizio £. 1.042,15

RESOCONTO D’AMMINISTRAZIONE

Utili diversi £. 2.864,21Spese £. 1.821,76

--------------Utile dell’esecutivo £ 1.042,45

Approvato dall’assemblea generale dei soci il giorno 30 Dicembre 1903 in 2^ convocazione.I sottoscritti dichiarano che il presente Bilancio è conforme alla verità.

Il Segretario dirigente I consiglieri Teofilo Giunti Raffaello Versi Vittorio Meoni

I SindaciBranconi Odoardo, Livi Livo, Scarpellini G.

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Certificasi che il presente Bilancio è conforme a quello depositato ai sensi dell’art. 180 Cod. Comm. e che verrà inserito nel Vol. LXIX. fascicolo 20 Reg. d’ord. 1511 delle Società 35.

Dalla Cancelleria del Tribunale Civile e Penale di Siena.Li 8 Gennaio 1904

Il Cancelliere E. Capecchi

La Martinella del 23 Gennaio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

I Vetrai. La situazione è invariata per quanto riguarda gli operai dell’Unione.Il comitato federale della federazione italiana fra i lavoranti in vetro bianco, si interessa in modo

degno di lode della vertenza attuale; impartisce consigli ed avvertimenti, tiene informate tutte le sezioni vetrarie delle fasi della vertenza; ed ultimamente per dimostrare che la Federazione e l’Unione non sarebbero state aliene dal venire ad una pacifica risoluzione della vertenza, inviava al Cav. Nardi la lettera seguente.

Milano 4 Gennaio 1904

Sig. Cav. Alfonso NardiColle di val d’Elsa.

Osservato con obbiettività le cause che determinarono l’attuale vertenza fra codesta Spett. Ditta ed i nostri associati dell’Unione Vetraria Colligiana, ma questo Comitato Federale non le ritiene di una grave importanza da giustificare la continuità di una situazione disastrosa per tutti.

Sappiamo a quale gravi conseguenze portino i disaccordi fra proprietari di Vetrerie ed i propri lavoranti. Molti furono i Capitalisti vetrari che per una ostinata irragionevolezza (in casi identici) precipitarono nella rovina.

Allo scopo quindi che nella di Lei Vetreria ritorni la pace e la consueta laboriosità, questo Comitato Federale le rivolge calda preghiera onde riammetta al lavoro tutti i soci dell’Unione Vetraria che per tanti anni lavorarono alla di Lei dipendenza, dando esempio di disciplina e sacrificio.

Se il ragionare serenamente può condurre l parti ad una soluzione amichevole, noi saremo sempre pronti a prestare tutta l’opera nostra acciocché l’accordo avvenga. E se oltre al nostro appello, la S. V. ritenga opportuno mettersi in trattative con noi (come altre Ditte fecero) sarà il nostro piacere.

Altrimenti, le notifichiamo, che avendo richieste di maestri specialmente d’assortimento occuperemo in non molto tempo i suoi vecchi operai vetrai; e proclameremo, nostro malgrado, il Boicottaggio di Codesta vetreria, assicurandola che non troverà ne ora ne mai maestri d’assortimento ecc. sia in Italia che all’estero.

Fiduciosi che Ella vorrà porre termine ad una sconveniente situazione, che andrebbe sempre più complicandosi, nuovamente la preghiamo di accettare quanto l’Unione le sottoponeva nella sua lettere del 7 u. s. essendo quelle condizioni abbastanza miti, in confronto delle altre vetrerie..

Con ossequio.Per il Comitato Federale C. N. segretario

A questa lettera non sappiamo cosa sia stato risposto; ma ci cureremo di saperlo e lo riferiremo.Il Cav. Nardi ha assunto però in questi ultimi giorni un atteggiamento anche più aggressivo, e poco

serio; e si può quindi dedurre che esso non vuol venire a nessuna trattativa.Dicemmo domenica scorsa, come la lega dei giovani vetrai -- denominata per l’occasione << lega

gialla>> ha espulso dal proprio seno una ventina di giovani, i quali hanno dichiarato solidarietà ai maestri; e dicemmo pure che questa lega è sotto la protezione, ed ha la solidarietà del proprio principale che informa i suoi atti.

Questa nostra asserzione, viene oggi ad avverarsi poiché il, Cav. Nardi sabato scorso, senza alcuna ragione -- o forse per solidarietà con la lega gialla -- licenziò 5 di quei giovani che sono solidali ai maestri;

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dimostrando una volta di più che egli non ha idee pacifiche e che vuol colpire -- a casaccio -- coloro che si dimostrano ad esso contrari.

Non si capisce perché il Cav. Nardi abbia licenziato quei 5 giovani solamente, mentre anche altri hanno dimostrato la loro solidarietà ai maestri.

Ma gli altri giovani vetrai hanno supplito a questa deficiente determinazione del Cav Nardi inviandole la seguente lettera:

Alla ditta del Cav. Alfonso Nardi Città.I sottoscritti giovani vetrai, venuti a cognizione del licenziamento di 5 giovani loro compagni di

lavoro, contro i quali sono state formulate accusa di sorta, e che hanno sempre lodevolmente lavorato per codesta Ditta: saldamente convinti del loro dovere di mostrarsi solidali con questi loro compagni ingiustamente licenziati.

Dichiarano a codesta Ditta che col giorno del 26 Gennaio data di scadenza degli otto giorni regolamentari, si asterranno dal lavoro che disimpegnano in codesta Vetreria.

Colle 17 Gennaio 1904Seguono le firme.

E l’Unione Vetraria Colligiana venuta a conoscenza di questo stato di cose approvava in una sua ultima assemblea il seguente ordine del giorno:

L’Unione Vetraria, dopo aver constatato che la Ditta Nardi con un nuovo atto di ingiustificata rappresaglia, ha licenziato 5 dei giovani Vetrai.

Udito che in conseguenza di questo atto biasimevole e contrario ad ogni sistema di lotta al 13 giovani Vetrai, intendono di ritirarsi da lavoro per fare atto di solidarietà con i loro compagni, dando regolarmente gli otto giorni dalla Ditta Nardi:

deliberaun plauso per quei giovani che hanno dato prova di devozione alla disciplina operaia e promette ai medesimi di ricambiare loro la più larga solidarietà morale in occasione dei probabili contratti di lavoro che saranno stabiliti in avvenire dall’Unione Vetraria.

E non potendo nell’attuale momento di lotta, senza compromettere l’esito della lota già impegnata per suo conto con la Ditta Nardi, disporre del proprio fondo di riserva che per i soci organizzati e disoccupati dell’Unione i quali hanno acquistato i diritti Statuari, contro i quali sarebbe nulla ogni deliberazione.

Delibera di proporre la costituzione di un Comitato promotore di una sottoscrizione fra tutti i lavoratori Colligiani e di altre località onde compensare i giovani Vetrai del danno a cui vanno incontro con il loro atto magnanimo di resistenza ai metodi di lotta scorretti e violenti della Ditta Nardi.

Difatti il contegno di questi venti giovani è plausibile, poiché essi hanno dimostrato di aver concepito il concetto dell’organizzazione; concetto che deve affratellare tutti i lavoratori onde muoversi in esercito serrato e compatto contro la prepotenza capitalista, per la rivendicazione dei sacrosanti diritti del lavoro.

Il comitato del quale si fa cenno nell’ordine del giorno è già stato costituito; e coloro che credessero farne parte per rendere meno gravoso il lavoro agli attuali componenti, sono pregati darsi in nota al segretario dell’Unione Vetrai.

Le nostre impressioni. Il contegno dei giovani vetrai.

Coloro che dovevano essere all’avanguardia dell’esercito proletario mosso in guerra verso il nemico comune, sono stati invece gli elementi più infimi di questo esercito; ed hanno rafforzata la potenza del capitalismo anziché la difesa del lavoro.

Eppure essi erano organizzati, avevano una statuto che gli doveva guidare sul vero terreno della lotta; ma hanno preferito subire la suggestione di qualche incaricato dal proprio principale; e si sono lasciati trascinare al tradimento ignobile dei propri compagni di lavoro che indirettamente lottano per salvaguardare anche i loro interessi in avvenire.

Irragionevole ed ingiustificata vendetta che forse è stata fatta balenare ai loro occhi in modo indegno, sfruttando la loro inesperienza e il loro risentimento personale verso i maestri !

Ci occuperemo anche delle ragioni accampate da questi giovani vetrai; essendovene qualcuna giusta; che non riguarda però i maestri vetrai, e che in tutti i modi non doveva essere presa a pretesto nel caso attuale.

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Oggi vogliamo, vedere quale contegno hanno tenuto questi giovani vetrai, rispetto allo statuto della propria organizzazione.

L’articolo 3 di questo Statuto dice: <<La lega ha lo scopo:a) di organizzare tutti i giovani lavoranti vetrai.b) di cercare il miglioramento morale ed economico della classe,

procurando più che sia possibile il benessere dei propri soci con il tutelarne l’interesse.

c) di propugnare la limitazione delle ore di lavoro ed il rialzo dei salari.

d) di sussidiare i soci in caso di sciopero>>.Come i giovani vetrai hanno rispettato -- o fatto rispettare -- questa norma ?

Anziché cercare il miglioramento morale della propria classe, hanno invece gettato il discredito ed il biasimo sulla propria lega che è ormai veduta con disprezzo da tutti coloro che non hanno dimenticato i capisaldi dell’organizzazione. Ed anziché cercare il rialzo dei salari, essi hanno rimpiazzato i posti di alcuni maestri, senza pattuire con il proprio principale nessuna tariffa; hanno lasciato che questo principale assegnasse a proprio capriccio le diverse paghe, le quali sono state diminuite quasi della metà.

Articolo 4 <<La lega per rendersi solidale con tutte le altre classi di lavoratori, aderisce alla camera del lavoro locale e a tutte quelle istituzioni nazionali che abbiano per scopo il miglioramento dei lavoratori>>

I giovani vetrai ottemperando al disposto di questo articolo, hanno tradito nel modo più indegno non un’altra classe di lavoratori; ma i propri compagni di mestiere !

Articolo 5 comma C <<Usando tutti i mezzi che i soci riterranno opportuni per il raggiungimento degli scopi della lega come all’articolo 3>>

In essi infatti hanno usato tutti i mezzi per dare una nuova e potente arma di difesa al proprio principale compromettendo la causa di coscienti lavoratori ! Ed infine l’articolo 9 dice <<L’ammissioni e l’espulsioni dei soci saranno fatte dall’assemblea a scrutinio segreto>> ; mentre essi, dietro una semplice proposta, e senza scrutinio segreto si sono permessi di escludere dalla lega quei venti giovani che si sono resi solidali con i maestri !

E molte altre trasgressioni ai disposti di quello statuto potremmo enumerare se non fosse ormai un fatto compiuto la disfatta morale di quella lega che non è più un’organizzazione di miglioramento e di resistenza; ma un’agenzia di crumiraggio agli ordini, e sotto la protezione del Cav. Nardi.

Coloro che la dirigono, e che hanno la pretesa di appartenere a qualche partito molto estremo, sono gli strumenti più incoscienti e preziosi del proprio principale !

E per essi non vi può essere che disprezzo !Per la refezione scolastica. Riceviamo e pubblichiamo.

Illustrissimo Sig. Direttore.Gli insegnanti (1) di questo Comune, visto l’articolo Refezione Scolastica (Cronaca colligiana

numero ultimo del Suo giornale) a tutela della loro dignità tengono a dichiarare che coloro fra di essi chiesero di essere esonerati dall’assistenza alla refezione lo fecero non per ostacolare una istituzione che riconoscono utilissima per gli alunni tutti essendo parte integrante dell’istruzione obbligatoria, ma per ragioni ritenute molto giustificate anche dal Sig. Sindaco stesso.

Del resto, malgrado non vi sia nessun regolamento che gli obblighi a questo speciale ufficio, gl’insegnanti hanno sempre dimostrato di aver sentito l’obbligo morale di aiutare l’istituzione della refezione, e se la presidenza venne nella determinazione di chiamare ad assistere gli alunni persone del paese che gentilmente si prestarono, non fu unicamente per la mancanza assoluta d’insegnanti assistenti, che sarebbero stai anche in numero maggiore quando vi fosse stata la necessità dell’opera loro.

Tanto per la verità, e per la nostra cittadinanza non debba credere che gl’insegnanti di Colle non sentano il dovere di aiutare una istituzione che è una dei più nobili ed incontrastabili diritti del popolo.

Nella speranza che Ella, Egregio Sig. Direttore, voglia dare ospitalità alla presente la ringraziamo sentitamente.

V. Girotti, Francesca Giustarini, F. Marini, L. Buoninsegni, A. Zambellini, G. Bastianoni, M. Checcucci, I. Bimbi, A, Pampaloni. (1) Ci consta che gl’insegnanti Melani ed A. Conti si sono rifiutati di firmare la lettera su riportata

Abbiamo dato posto -- per debito di cortesia -- a questa lettera; ma dichiariamo di non aver nulla da togliere dai nostri precedenti apprezzamenti circa la Refezione Scolastica.

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Ci dispiace che alcuni insegnanti -- degni di lode -- si siano creduti offesi, e si siano resi solidali con coloro che -- secondo noi -- dovevano esaminare più scrupolosamente la loro condotta passata, prima di apporre la propria firma alla,lettera che sopra.

Siamo lieti del resto, che anche coloro che sono stati sempre refrattari ad ogni riforma scolastica riconoscano nella Refezione Scolastica <<uno dei più nobili ed incontrastabili diritti del popolo>>; e vedremo dai fatti se essi sono stati animati a questa protesta da una lodevole resipiscenza, o da una opposizione sistematica alle nostre idee.

In conclusione, stiano certi gl’insegnanti, che noi saremo sempre scrupolosi nel riferire la verità vera, e che non ci lasceremo intimidire dalle proteste più o meno serie.

Il Presidente della Società Cattolica ci invia una lettera con la quale ci prega di rettificare una nostra notizia di cronaca e nella quale dicevamo che la Società Cattolica aveva fatto sapere a tutti i suoi soci -- assicurati contro gl’infortuni -- che dal 1.° Gennaio cessavano di percepire ogni sussidio.

Aggiungevamo che non ci interessava sapere le ragioni che hanno determinato quel fatto, ma il Sig. Presidente della Società Cattolica si è compiaciuto spiegarcele; ed ha concluso in questi termini.

<<Questa la verità; quindi niente decreto, niente sospensione di sussidi, ma semplicemente termine di un contratto che per ora non può essere rinnovato indipendentemente dalle nostre volontà>>.

E noi non ci discuteremo sopra; ma in fatto i sussidi sono sospesi e quindi non abbiamo da rettificare nulla alle nostre informazioni ne ai nostri apprezzamenti che non mirano a colpire il credito e l’onore della società cattolica, ma a far constatare che se un fatto simile fosse successo a qualche società composta di socialisti; i preti -- e non la società cattolica -- non avrebbero dimenticato di dire ciò che scrivemmo.

E questo apprezzamento ne il Presidente della Società Cattolica, ne altri, possono proibirci di farlo.

** *

Il corrispondente della Gazzetta di Siena replica nel n.° 3 del suo giornale ad un nostro entrefilet, pubblicato nel n.° 1 della Martinella, e nel quale constatavamo il tono equivoco dei criteri esposti in una sua corrispondenza.

Ma X per scomodità, ha preferito interessarsi poco delle nostre sciatte osservazioni; ed ha invece trovato uno scappavia qualsiasi per sviluppare in modo più chiaro i concetti precedentemente espressi; concetti che allora non potevano passare perché erano davvero disordinati.

quel corrispondente avrebbe desiderato che noi gli avessimo esposte delle buone ragioni per dimostrargli il torto del Cav. Nardi; ma deve convenire che noi, rispondendo a qualche periodo sbagliato del suo ragionamento, non potevamo ripetere tutto quello che è detto nel supplemento al n.° 50 della Martinella, che se è stato letto da X, lo deve avere informato delle ragioni che hanno determinato la vertenza attuale; e deve pure averlo convinto che aveva commesso degli errori anche nel racconto della vertenza che aveva fatto nel n.° 53 della Gazzetta; errori che noi non volemmo -- e ci preme -- rilevare.

Se X si fosse limitato a manifestare i suoi criteri obbiettivi su questa vertenza; e se non fosse caduto in diverse … cose equivoche, noi non avremmo certo interloquito contro di esso, e sebbene avessimo tutti i diritti di criticare e di discutere i suoi ragionamenti, non lo si sarebbe fatto perché non avevamo -- e non abbiamo -- il tempo per intavolare una polemica che, secondo noi, è inutile.

Costatammo che i preti sono stati più leali dei cosi detti democratici, perché i preti non hanno almeno cercato di equivocare a svantaggio degli operasi.

Un’altro fatto indiscutibile è questo: che tanto X e i suoi seguaci poco si sono curati della vertenza attuale; hanno preferito il silenzio fino all’ultimo momento, e quando sono venuti ad esporre i loro criteri hanno avuto soprattutto premura di far notare qualche errore che è stato, secondo loro, commesso dagli operai; mentre hanno portato il massimo rispetto a colui che ha creato ed ha voluto trascinare il conflitto fino a questo punto, senza una seria ragione.

E questo fatto ne da X ne da altri si può negare..

Un allievo di Loiola. Il corrispondente del Libertario, si scalmana di nuovo contro di noi; e vuole far credere agli imbecilli che il cronista della Martinella era in malafede quando affermava che gli anarchici colligiani -- in maggioranza -- erano d’accordo con i crumiri; e che quindi la teoria anarchica -- rappresentata da essi (povera anarchia !) era divenuta, per caso in discussione, la teoria del crumiraggio.

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Non c’impressiona ne ci lede lo sdegno di quel corrispondente, poiché è ormai noto quello che abbiamo già affermato; che cioè gli anarchici -- in maggioranza -- non appena i ragazzi manifestarono il proposito di tradire i propri maestri rimpiazzando i loro posti, si atteggiarono sostenitori di questi ragazzi, e gli suggestionarono a compiere la loro malvagia opera.

E’ nota anche che quei pochi anarchici che sono occupati nella vetreria Nardi, sono stati -- e sono tuttora -- a capo dei ragazzi crumiri, ed hanno influito -- quasi esclusivamente -- a far prendere a questi la deliberazione del tradimento.

Il corrispondente del Libertario lo sa già, ed era d’accordo con essi !E che la nostra asserzione non è falsa, ce lo dimostra anche una corrispondenza nel n.°è 24 del

Libertario, e nella quale si ammette che << anche questa campagna da ragione ai ragazzi>>.E se tutto questo non bastasse, rimangono le proteste di qualche anarchico, che proprio al cronista,

ha dichiarato di deplorare il contegno dei propri compagni che si erano fatti isotenitori dei crumiri.Sono insinuazioni ? Dimostratecelo con fatti e con sincere affermazioni o amico corrispondente del

Libertario !Ora, che tu cerchi di falsare la verità perché questa verità nuoce al tuo partito; è cosa che riguarda

te solo; che gli anarchici, vista la mala parata, virino di bordo, è logico; ma che tu venga a trattarci di malafede dopo che il Segretario dell’Unione Vetraria Colligiana ha mandato una categorica smentita al Libertario per una tua corrispondenza, la quale con tre asserzioni dicevi quattro bugie, è semplicemente roba da irresponsabili.

Ed il cronista della Martinella, mentre esorta il corrispondente del Libertario di Spezia a mettersi sotto le cure di qualche bravo allenatore si stupisce che la redazione del Libertario non controlli in qualche modo i suoi corrispondenti, e lasci passare simili zibaldoni.

Fra gli affini vetrai. I compagni Tanzini Rutilio e Tommaso Zucchelli, membri del Consiglio della lega Affini Vetrai, ci pregano di pubblicare una lettera da essi inviata all’Unione Affini Vetrai, e con la quale rassegnano le loro dimissioni da socio.

Detta lettera conferma pienamente tutto quello che noi abbiamo esposto nelle <<nostre impressioni>>, e ci sembra superfluo riportarla per esteso.

Registriamo con piacere l’atto di quei nostri compagni che hanno sentito la necessita e il dovere di abbandonare un’associazione che agli antipodi con i veri concetti che devono guidare una seria organizzazione, e mentre il partito socialista è pronto a lodare il contegno da essi tenuto per questa vertenza è disposta anche a prendere quei provvedimenti logici e radicali contro coloro che sono indenni di appartenere al partito socialista. Teatro dei Vari. Questa sera la compagnia drammatica Branchi rappresenterà al nostro teatro Romanticismo commedia di G. Rovella; ed è a nostra cognizione che i filodrammatici Empolesi si recheranno fra noi il 31 del mese corrente, e daranno al nostro Teatro dei Vari una rappresentazione drammatica con i seguenti lavori: Amico Francesco, bozzetto in un atto, Dall’ombra al sole, commedia in 3 atti di Pilotto, e la brillantissima farsa il Paracadute.

Biblioteca. Il giorno 31 del mese corrente sarà aperta al pubblico la Biblioteca Popolare Circolante con sede in Via Garibaldi n.° 36, primo piano. L’orario di apertura è il seguente:

Domenica dalla ore 11 alle 12½. Martedì dalle ore 19 alle 22.Venerdì dalle ore 19 alle 22.La tassa è di 5 cent. per volume per venti giorni o frazione di venti giorni il pagamento è

anticipato.

L’inaugurazione della luce elettrica della Ditta Giotti e C. che doveva aver luogo domenica 24 è rimandata per un incidente grave causato dalla cattiva costruzione di un muro della gora che porta l’acqua alle turbine.

Posti studio Usimbardi. Fino al 31 Gennaio è aperto il concorso a tre posti studio fratelli Usimbardi. Ciascun posto è di £. 294 lorde da ricchezza mobile.

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I concorrenti dovranno presentare alla segreteria della nostra Congregazione di Carità e non più tardi dell’epoca suddetta i seguenti certificati.

1.° Domanda in cui dovrà indicarsi il genere di studio che si vuole intraprendere.2.° Certificato del Sindaco dal quele risulti che il giovane è nativo di Colle, e figlio di padre

Colligiano.3.° Certificato di buona condotta rilasciato dal Sindaco.4.° Certificato d’idoneità ad uno dei seguenti studi Universitari.a) Facoltà di medicina e chirurgia o scuole annesse alla facoltà.b) Facoltà di giurisprudenza o scuola annessa di Notariato.c) Facoltà di filosofia e lettere.5.° Certificato del Sindaco o dell’Agente delle imposte che attesti la condizione economica del

concorrente e della sua famiglia.Le domande ed i documenti possono essere prodotti in carta libera.Tutte l’altre modalità di conferimento si possono avere dalla segreteria della Congregazione.

Società Anonima Cooperativa di Consumo“ARNOLFO DI CAMBIO”

IN COLLE DI VAL D’ELSA

I soci sono pregati di intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 31 Gennaio 1904 alle ore 14,30 in una sala del Palazzo Scolastico.

ORDINE DEL GIORNOProvvedimenti a riguardo di un ex impiegato al Reparto macelleria.Colle 12 Gennaio 1904.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIOA. Sbraci S. Papini

La Martinella del 30 Gennaio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei vetrai. Domenica scorsa riportammo la lettera che il Comitato Federale della Confederazione fra i lavoranti in vetro bianco inviò al Cav. Nardi per poter venire ad una pacifica soluzione della vertenza.

Il Cav. Nardi rispose a questa lettera, ma il Comitato Federale -- visto forse che riuscivano inutili altre trattative -- ha inviato a tutte le sezioni vetrarie d’Italia una circolare con la quale informa della situazione, esorta sentitamente tutti gli organizzati e non entrare in contatto di lavoro con la vetreria Nardi; poiché -- è detto in quella circolare -- il Comitato Federale è stato costretto a proclamare il boicottaggio della vetreria Nardi.

Ma quest’ultimi giorni, sebbene fosse già successo quello che sopra narriamo, sembrava esservi un filo di speranza per una sistemazione amichevole, sebbene l’Unione Vetrai non ne fosse stata direttamente informata, o non sia ufficialmente intervenuta.

A quanto ci consta un viaggiatore della Ditta Nardi, si sarebbe volentieri e lodevolmente interposto per vedere di conciliare le parti contendenti.

Quel signore -- si dice -- che non avesse nessun mandato dal Cav. Nardi; ma insomma ebbe un colloquio con alcuni appartenenti all’Unione e manifesto a questi che il Cav. Nardi avrebbe potuto riprendere tutti i vecchi operai; a patti però che questi gli rifacessero un indennizzo di qualche migliaio di lire. Gli operai -- sempre personalmente e amichevolmente -- risposero che questo stato di cose non dipendeva da essi; e se qualche indennizzo doveva essere dato spettava agli operai e non alla Ditta Nardi

Fra quel viaggiatore e quegli operai, fu ventilata anche l’idea di proporre al Cav. Nardi un arbitrato affinché questo potesse impossessarsi della questione e risolverla.

Per ora non sappiamo il risultato definitivo di questa idea ; che sarebbe -- a parere nostro -- la migliore e la più concludente.

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I Crumiri. Abbiamo già detto che la lega dei giovani vetrai ha espulso dal proprio seno una ventina di giovani che sono solidali con i maestri in conflitto; e che ora sono fuori lavoro avendo domandato licenza al Cav. Nardi; in segno di protesta e di solidarietà con quei cinque giovani che dal Nardi furono licenziati senza alcuna ragione.

In questi giorni vi è stato fra questi giovani e quelli della Lega Gialla uno scambio di corrispondenza che ci piace riportare a maggior dimostrazione di quanto abbiamo detto riguardo ai giovani vetrai appartenenti alla suddetta lega.

Ecco la lettera inviata dagli espulsi.

Signori del Comitato Amministrativodella Lega Giovani Vetrai di Colle di val d’Elsa

I sottoscritti soci della Lega Miglioramento fra i giovani vetrai, conosciuta la deliberazione che l’Assemblea della lega medesima ebbe a prendere a loro carico nella seduta del 7 mese corrente con la quale deliberazione si dichiararono espulsi ai sensi dell’articolo 12 dello statuto sociale, domandano che venga convocato al più presto l’Assemblea Generale dei Soci allo scopo di riprendere in esame il giudizio emesso contro i sottoscritti all’adunanza medesima, giudizio che è sostanzialmente viziato di nullità perché non emesso nelle forme volute dall’articolo 9 surricordato.

Dichiarano frattanto che in ossequio all’articolo 9 medesimo, i sottoscritti ritengono inefficace la deliberazione più volte ricordata ad ogni qualunque effetto di ragione.

Con stima ed in attesa di riscontro.Colle di val d’Elsa 20 gennaio 1904.

(Seguono le firme)

A questa lettera fu risposto in questi termini.

Carissimi Giovani,Mi affretto a rispondere dietro vostra lettera, ove dico il mio dovere era quello di portare vstra

lettera in assemblea generale per discutere a proposito.Leggendo vostra lettera è stato inteso tutto, però è stata presa deliberazione perché riconoscendo lo

sbaglio dell’articoli dello statuto, intendono di insistere l’Espulsione perché riconoscendo che voialtri essendo nella nostra associazione ci sarebbe della discordia.

Per di più non voglio tornare più sopra a queste cose.Senz’altro non sto che a salutarvi Caramente.

Il Segretario (firma illeggibile)

Si prende il senso della lettera senza guardare alle sgrammaticature, e si giudichi il contegno di questi ragazzi che pur sapendo di aver sbagliato -- e riconoscendolo -- vogliono mantenere una deliberazione contraria a quello statuto che deve regolarli.

Si credono proprio dei dittatori !

** *

Sappiamo che i giovani vetrai -- fuori lavoro -- pubblicheranno quanto prima un manifesto per spiegare alla cittadinanza le ragioni che gli hanno determinati a fare atto di solidarietà con i maestri ed a licenziarsi dal Cav. Nardi.

** *

Il comitato di soccorso per questi giovani, è già stato costituito, e si compone del Sig. Mayer Giuseppe, Antonelli Egidio, Piguet Giuseppe, Poli Ernesto, Meoni Mario, Chiti Ruffino, Galli Vincenzo, Buzzichelli Gugliemo, Bilenchi Bianco, Caprera Angelo, Paradisi Giuseppe, Galardini Emilio, Galli Giacinti.

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Quanto prima questo comitato diramerà alla cittadinanza una circolare onde raccogliere fondi per la resistenza di questi giovani, i quali hanno preferito di affrontare sacrifici personali innanzi di tradire la causa dei propri compagni di lavoro.

Noi speriamo che la cittadinanza colligiana, la quale ha sempre dimostrato un vivo interessamento per tutte le questioni operaie, contribuirà a rendere meno penosa la situazione di questi giovani.

** *

Nel n.° 8 del giornale <<La Patria>> di Roma fu pubblicata una corrispondenza che portava l’iniziali di O. B., e nella quale erano esposte le ragioni che secondo O. B. avevano determinato la vertenza attuale degli operai vetrai.

Per quanto riguarda il partito socialista fu risposto ad O. B. nel n.° 2 della Marinella; ma siccome il Segretario dell’Unione Vetraria Colligiana a tutele dell’interesse dei vetrai, inviò una rettifica al giornale <<La Patria>> ; e questa ha fatto finta di non averla ricevuta (sebbene li sia stata spedita con lettera raccomandata e con ricevuta di ritorno che è nelle mani del Segretario dell’Unione medesima); noi pregati dall’Unione riportiamo per intero la rettifica che avrebbe dovuto comparire su quel giornale, se la lealtà giornalistica fosse una virtù per certi giornali dell’ordine.

* * *

Colle di val d’Elsa 11 Gennaio 1904Pregiatissimo Sig. Direttore del giornale <<La Patria>> di Roma

Nel numero 8, del giornale di quest’anno da Lei diretto, comparve una corrispondenza da questa Città, firmata O. B. , relativa alle cause, che, secondo il corrispondente, avrebbero determinato lo sciopero delle maestranze dei Vetrai addetti all’officina del Sig. Cav. Nardi.

Siccome in detta corrispondenza la verità è stata assolutamente falsata, così noi, a tutela del nostro decoro e del nostro interesse, ci sentiamo in dovere di fare appello alla di Lei lealtà, pregandolo di voler pubblicare la presente rettifica.

Quale siano state le cause vere in seguito alle quali i Maestri Vetrai furono costretti ad abbandonare il lavoro.

Lei egregio Sig. Direttore, lo potrà rilevare dal qui accluso numero unico, nel quale vennero pubblicati tutti i documenti relativi alla incresciosa vertenza.

Tale pubblicazione (a ciò che Lei lo sappia) attende ancora, per parte del Cav. Nardi, una risposta qualsiasi; risposta che si capisce facilmente non verrà giammai, sapendo il Nardi che tutto quanto fu esposto nel citato numero unico è completamente conforme alla verità.

Ci voleva proprio la leggerezza (per non qualificarlo in modo più acerbo) del corrispondente colligiano, il quale forse nelle speranza di riuscire bene accetto al Cav. Nardi di cui è dipendente, ha creduto lecito ed onesto, sorprendendo la buona fede di Lei, Sig. Direttore, raccontare i fatti tutti a suo modo ed assolutamente contrari al vero.

Noi non ribatteremo punto per punto tutte le bugiarderie di cui la corrispondenza stessa è infiorata: ci limiteremo soltanto e brevissimamente, a smentire quelle più madornali, scritte, si capisce, all’unico scopo di esaltare l’opera minifica del Cav. Nardi e porre in cattiva luce i maestri Vetrai.

E’ quindi falso che nella vetreria suddetta l’orario di lavoro, come asserisce il corrispondente, vari dalle 8 alle 9 ore al giorno essendo invece queste di 10 ore come è prescritto dal Regolamento interno, e solo nei mesi estivi l’orario stesso è diminuito di un’ora, senza pregiudizio alcuno per l’interessi del Cav. Nardi, il quale ottiene in questi mesi quasi la medesima produzione, facendo gli operai un solo riposo:

E’ falso, falsissimo che <<gli operai della vetreria Nardi fino a pochi anni addietro non conoscessero ne socialismo, ne leghe>> giacché in quanto alla prima asserzione, che conosca un po’ Colle, sa in quale considerazione possa essere tenuta, e per quel che riguarda la seconda, basta accennare al fatto che fino dal 1878 esisteva in Colle una Società Vetraria e nel 1884 (cinque anni prima che il Cav. Nardi rilevasse la vetreria Schmid ) esisteva pure una Sezione della Federazione Italiana fra i lavoranti in Vetro.

Ed altrettanto menzognera è l’asserzione che il corrispondente fa a proposito dell’imposizione diretta ad ottenere un aumento di stipendio, che i maestri avrebbero esercitato su alcuni operai, giacché la maestranza non fece opposizione di sorta, limitandosi a reclamare il rispetto dei patti già in precedenza stabiliti.

Non ci curiamo di rilevare l’accusa infondata d’atti d’insubordinazione, per parte di qualche maestro, giacché essi, secondo noi, hanno esistito soltanto alle menti ammalate del poco corretto corrispondente.

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Prima di terminare desideriamo far conoscere al pubblico onesto ed imparziale, come fino al giorno d’oggi i maestri non abbiano avuto il bisogno di chiedere la solidarietà al rimanete degli operai della fabbrica, come bugiardamente scrive O. B. : e che gli unici 4 operai che prima avevano firmato un ordine del giorno di estrema resistenza e che poscia sono ritornati al lavoro, non hanno servito ad altro che a liberare l’Unione in sciopero da elementi incerti ed infidi sui quali non avrebbero potuto fare alcun serio assegnamento.

Questa, egregio Sig. Direttore, la verità che non teme smentite, e che noi desideriamo venga resa di pubblica ragione sulle colonne dello stesso giornale, che, certo in buone fede, accolse e pubblicò l’interessata corrispondenza.

Con massimo ossequio.Per l’Unione Vetraria Colligiana

Alighiero Banchi Segretario

Abbiamo veduto -- e letto -- quel foglio volante che veniva distribuito domenica scorsa; e che si vuol far passare come l’auto difesa dei giovani vetrai.

Noi non ci occuperemo di rilevare l’inesattezze che in esso sono contenute; poiché abbiamo già espresso il nostro giudizio sui giovani vetrai; giudizio che rimane intatto; ed anzi confermato, dalla lettera di questi ragazzi.

Si è voluto far dire a questi giovanotti che noi abbiamo snaturato la questione che attualmente interessa la cittadinanza; ma sono quelle ipocrisie che cadono al confronto dei fatti documentati che abbiamo registrato nella Martinella.

Una luce fosca circa la provenienza di quel foglio ce la da il fatto che quest’autodifesa è stata inviata fuori di Colle con le buste intestate di un noto grossista in vetrerie che risiede a Firenze.

Perché ? Mistero !Diamo posto a questa lettera inviataci dal Segretario dell’Unione Vetrai.

Sig. Direttore del giornale La Martinella

Colle di val d’Elsa Per evitare una spesa che l’Unione sarebbe costretta a sopportare nel dare pubblicazione ad un

nuovo supplemento in risposta alla lettera dei giovani vetrai -- che si distribuiva domenica scorsa -- le sarò grato se nel giornale da Lei diretto, vorrà dare posto a questa nostra osservazione in rettifica di quanto è stato esposto nella lettera suddetta.

E’ semplicemente falso che i giovani vetrai abbiano tentato di fondere le due organizzazioni.Giunsero all’Unione alcune domande di giovani vetrai che chiedevano di essere ammessi nella

nostra sezione; ma non è mai stato ventilato -- ne proposto -- di fondere le due organizzazioni operaie. Quelle domande personali furono respinte perché il nostro statuto federale non ci permette di prendere in sezione i lavoranti in vetro che non hanno ancora il grado di leva pareson.

Nessun maestro si e permesso di incolpare i ragazzi per il lavoro scarto; quando invece si poteva constatare -- ed i Tecnici lo sanno meglio di noi -- che il difetto non proveniva dai ragazzi.

Ricordiamo quel piccolo incidente che i ragazzi ebbero con il principale; incidente che a noi fu noto indirettamente; e che fu subito appianato.

Nessuno dei maestri dell’unione ha osato proferire durante quell’incidente quell’insulto ai giovani vetrai, che è riportato trionfalmente nella loro difesa.

E’ falso l’asserto che l’Unione abbia promesso ai giovani vetrai -- solidali con i maestri, -- di prenderli in federazione; e l’ordine del giorno pubblicato nel n.° 4 della Martinella ne può essere una prova inconfutabile. Quei giovani vetrai hanno fatto atto di solidarietà con l’Unione Vetraria, spontaneamente, e non con lo zimbello di liete promesse; e questo fatto fa maggiormente risaltare il loro operato, perché erano consci dell’importanza dell’atto che andavano compiendo.

Tanto per la verità, e ringraziandola sentitamente mi dichiaro.

Per l’Unione Vetraria IL SEGRETARIO A. Banchi

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* *Lico è montato in cattedra e mi vuol dare lezioni per insegnarmi che cos’é l’anarchia. Io ne sono esaltante, perché effettivamente se devo giudicare la teoria anarchica dai suoi seguaci colligiani, preferisco restare ignorante.

Mi ero qualche anno indietro che l’anarchismo fosse una concezione teorica di un’estrema perfezione e che gli anarchici potessero possedere la quinta essenza delle virtù civili, anche perché nel vedergli passeggiare disdegnosi di noi volgari borghesi mistificatori socialisti e nel sentirgli concionare con delle parole grandi come un emisfero e sonoro come un do di petto, mi ero effettivamente immaginato che per costoro maneggiare lo scibile umano ed il mondo intero, fosse come dar di posta ad un palloncino …… qualunque !

Ma gli anarchici colligiani (c’è sempre al mondo della gente nemica delle consolazioni !) mi hanno infimamente strappato a quella ottimistica illusione dimostrandomi che anch’essi, -- angeli alati della rivoluzione sociale -- erano semplicemente dei poveri pipistrelli spennacchiati, abituati a starsene a bocca aperta ad ascoltare delle flagellanti requisitorie pronunciate in loro onore nei pubblici comizi, e decisi a vendicarsene …. con delle diffamazioni prudenti, monachescamente sussurrate nelle loro sacrestie !

Da allora questi <<oggetti interessanti>> richiamarono la mia attenzione, e per risparmiare, profeticamente, la fatica a Lico volli studiarli diligentemente senza maestro, per farmene un’idea esatta. E ecco che cosa potei scorgere guardando nel branco e tendendo l’orecchio alle loro concioni.

Alcuni sostenevano il modo di far la rivoluzione sociale era quello di fare i crumiri a paga ridotta, di lavorare come animali per farsi onore col padrone, di appropriarsi i denari delle leghe operaie cacciandone i soci devoti allo statuto e di bastonare i cittadini onesti che avessero disapprovato queste nuove forme di propaganda …proletaria.

Diversi deploravano queste teorie dissolventi ma non in pubblico e forse, pensando che ognuno è figlio delle proprie azioni, se ne stavano a guardare …. come l’aio nell’imbarazzo !

Altri si rimboccavano le maniche, mostrando in silenzio l’anatomia muscolare delle loro braccia intelligenti, inturgidite … di argomentazioni invincibili.

Certuni pensavano che, dopo tutto, finché nel mondo ci sarà del buon vino, della rivoluzione sociale se ne potrà parlare calorosamente anche tutte le sere !

Qualcuno, conscio della grande missione che la storia le avrebbe probabilmente affidato, studiava con filosofico cipiglio in appartato luogo i …. sonanti spropositi di cui avrebbe decorato qualche suo discorso … sconclusionato.

E in mezzo al branco, un anarchico vero o maggiore, studiava la maniera di far si che l’anarchia ….. continuasse per un pezzo, a maggior gloria per la sua professione !

Ne ebbi abbastanza e … sospesi la … auto lezione !Ma essa fu davvero molto proficua e dal quel momento pensai che avrei potuto fare a meno di

studiare il <<fenomeno ! >>.Ma ora c’è Lico che mi vuol fare il pedagogo, ed io procurerò di trovarmi pronto, quando Lico ….

verrà !

Cooperativa Arnolfo. I soci sono pregati di intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 31 corrente alle ore 14,30 in una Sala del Palazzo Scolastico.

si pregano i soci di non mancare.*

* *Il Cav. Luigi Masson, presidente della società cattolica, artistica, operaia di Colle ci ha fatto

pervenire, a mezzo d’usciere la seguente RETTIFICA

<<E’ errato che la Società Cattolica abbia emanato un Decreto, come affermò la Martinella del 16 Gennaio stante, per far sapere ai suoi Soci che con il 1.° Gennaio di quest’anno essi non avrebbero percepito più sussidi per i casi d’infortunio. -- La Società Cattolica non ha mai emanato nessun decreto di questo genere, perché non ha mai fatto simili assicurazioni. -- Essa per facilitare gli operai l’Assicurazione per gl’Infortuni sul lavoro, aveva stipulato un contratto collettivo con la Cassa Nazionale Infortuni: questo Contratto terminò il 31 Dicembre 1903, e non poté essere rinnovato per mancanza d’Istruzioni alla Direzione della Sede Compartimentale di Siena, in seguito alla nuova Legge del 29 Giugno 1903; quindi gli operai che si erano assicurati nell’anno passato, per mezzo della Società, con la Cassa Nazionale, non hanno potuto assicurasi in quest’anno nuovo. Il fatto è questo, come risulta anche dalla Circolare stessa

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della Società Cattolica spedita agli assicurati, nel giorno 3 Gennaio stante, per avvisarli che la Cassa Nazionale non avrebbe per ora accettato le assicurazioni collettive libere>>.

Il Presidente della Società Cattolica Artistica ed Operaia in Colle.Luigi Masson.

Alla rettifica inviataci dal Cav. Masson per tramite legale io debbo fare una modesta e semplicissima osservazione, racchiusa in una domanda.

Era a cognizione di tutti fino al luglio 1903, epoca in cui fu approvata la nuova legge, che i contratti di assicurazione per gl’infortuni sul lavoro venivano virtualmente rescissi dalle disposizioni nuove della legge ricordata ed almeno due mesi prima della scadenza dei contratti le società di assicurazioni inviarono ai loro assicurati la disdetta in piena regola dei contratti stessi.

Io sono perciò in diritto di credere che anche la Società Cattolica abbia ricevuto la disdetta qualche mede prima della scadenza del contratto, e perché essa attese il 3 Gennaio ad avvertire gli assicurati ? Non avrebbe dovuto essa far pratiche presso la Cassa Nazionale in tempo o con altra Compagnia, per garantire la continuità dell’assicurazione per coloro per i quali essa aveva funzionato da agenzia assicuratrice ? Ed ove le sue pratiche fossero riuscite infruttuose, non avrebbe dovuto diligentemente convocare gli assicurati in adunanza per deliberare e provvedere in buona forma, invece di lanciare a contratto già maturato, una circolare (che impropriamente chiamai decreto) improvvisa e poco augurale per molti operai ?

Io sono ben disposto a riconoscere di essermi espresso impropriamente; ma d’altra parte quella disdetta improvvisa e serotina di tre giorni non mi sento di lodarla fino a che alla domanda di sopra formulata, non mi venga data una risposta esauriente.

** *

Il Prete del Popolo di Siena si scalda a questo fuoco lanciandomi dell’ingiurie com’è suo costume, e facendo i soliti fanciulleschi confronti fra socialisti disonesti e cattolici …. immacolati, confronti dei quali si potrebbe viceversa capovolgere i termini e …. l’equazione tornerebbe lo stesso. Egli mi da del cronista …. vergognoso, che formula delle vili 9insinuazioni senza ricordarsi il poveretto come egli maestro e plagiario nell’arte insinuatoria, abbia qualche volta dovuto rimangiarsi il suo sterco polemico …. fra le risate del pubblico a cui si era presentato in atteggiamento rogantinesco !

Vili insinuazioni io non le ho fatte mai e tanto meno nella circostanza di questa polemica intesi mai insinuare niente di meno che rispettoso (come poco rispettosamente per Lui vorresti far credere tu) verso l’egregio Cav. Masson, che io stimai e stimo superiore ad ogni insinuazione…. inventata, per insinuare il discredito su di me.

Quello che più mi ha addolorato nell’articolo scucito del mio … calunniatore, è stata però una grave accusa lanciatomi; quella di voler passare per anticlericale a tutti i costi ! Appena letta questa terribile accusa, io mi sono sentito un uomo morto alla vita futura ed ho provveduto alla mia salvazione immediatamente … facendo il proposito fermo di ostinato di … non peccare mai più … di moderazione verso la setta liberticida che cospira nelle sacrestie contro la scienza, la libertà e la verità. Amen !

Teatro dei vari. Questa sera la Compagnia Branchi rappresenterà <<Come le foglie>> Commedia di G. Giacosa e domenica sera alle ore 8,½ i filodrammatici Empolesi daranno al nostro teatro una rappresentazione drammatica con i lavori già annunziati.

Biblioteca. Ci viene comunicato che domani domenica, viene aperta al pubblico la Biblioteca Popolare Circolante. Nel momento si compone di pochi volumi, circa 200, ma fra pochi giorni questo numero sarà aumentato notevolmente da altri volumi che sono stati ordinati e da quello che i privati elargiranno certamente dopo la circolare loro inviata. Nonostante tutto il complesso dei libri che in principio potranno messere raccolti non meriterebbe il titolo di Biblioteca: ma esso costituirà il nucleo intorno al quale a poco a poco si collocheranno successivamente i libri migliori moderni e non moderni che verranno acquistati con proventi della Biblioteca, la quale verrà così a rappresentare, sebbene in cerchia limitata la parte migliore della produzione intellettuale Italiana e forestiera. E perché negli acquisti successivi si possa tenere conto per quanto è possibile di tutte le tendenze, di tutti i gusti e di tutte le cognizioni, nella stanza della Biblioteca sarà tenuto un registro nel quale saranno segnati da chi li richiede, i libri desiderati e che non esistessero nella Biblioteca stessa.

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Il catalogo e il regolamento sono ostensibili nella Biblioteca stessa.

La Martinella del 6 Febbraio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

I Vetrai. Sono ormai sette od otto settimane che seguita questa vertenza; e purtroppo fino ad oggi non abbiamo veduto sorgere nessun barlume di speranza per una pacificazione che tolga dall’ansia una trentina di famiglie; e da una penosa preoccupazione l’intera cittadinanza.

E’ desolante veder continuare un conflitto che è scaturito da non gravi divergenze e che -- se l’intransigenza del Cav. Nardi fosse stata ragionevole, ed avesse esaminato serenamente la questione-- dovrebbe a quest’ora esser risolto ogni dissidio; e sarebbe così evitato che al Cav. Nardi uno scapito palese, all’Unione Vetrai un’altro scapito, e alla cittadinanza la preoccupazione di veder succedere -- da un momento all’altro -- qualche grave guaio.

I fanatici e gli irresponsabili non mancano in queste occasioni; e quindi per evitare un conflitto fra capitale e lavoro, non degeneri in una lotta fratricida fra operai ed operai, facciamo appello ai contendenti affinché giudichino con serenità la questione che si dibatte; e speriamo anche che qualche circostanza si interponga onde far prendere a questo conflitto una piega risolutiva, anziché lasciare sospesi i cittadini tutti sulle conseguenze che da questa situazione ne potrebbero derivare.

** *

Domenica scorsa fu a Colle, Salvatore Scala membro del Comitato Federale della Federazione fra lavoranti in vetro bianco.

Si interesso della vertenza; elogiò i maestri dell’Unione per la giustezza, il tatto e la serietà da essi dimostrata nel condurre la lotta; e li accertò che l’intere classe vetraria Italiana vigila con simpatia, e presta la sua più larga solidarietà alla vertenza dei vetrai Colligiani.

Fu riconosciuto inutile azzardare un colloquio con il Cav. Nardi, poiché questo si è ripetutamente rifiutato di trattare con i rappresentanti della Federazione.

** *

Anche i giovani vetrai -- quelli solidali con i maestri -- si sono astenuti dal lavoro in segno di protesta e solidarietà con i cinque compagni licenziati senza alcuna ragione dal Cav. Nardi.

In tale circostanza hanno pubblicato un manifesto che ci piace riportare integralmente a maggior cognizione dei nostri lettori.

Cittadini,A voi tutti sono ormai note le cause che originarono la vertenza dei maestri vetrai con il Cav.

Nardi. Alle pubblicazioni documentate, alla libera discussione fatta in pubblico comizio, nessun fatto si è contrapposto, nessuna voce autorevole ha osato alzarsi in difesa del padrone, che unanimemente è stato così riconosciuto come il solo, l’unico responsabile dell’odierna situazione.

Solo pochi incoscienti dimentichi dall’alto dovere di solidarietà che nei dolorosi, ma purtroppo inevitabili conflitti economici, dovrebbe affratellare in un solo patto tutti coloro che dalle quotidiane

fatiche devono ritrarre il necessario sostentamento alla vita accampando un pretesto un malinteso spirito di vendetta contro i maestri, sono riuscita a trascinare seco la maggioranza di quei giovani che, insieme a noi, formavano la <<Lega di Miglioramento fra i lavoranti giovani Vetrai>> , e con il falso miraggio di ipotetici e dannosi immediati miglioramenti economici, gli hanno persuasi a farsi strumenti del capitale contro il lavoro, traditori dei loro maestri, crumiri ! E non basta. Noi che sino dal primo iniziarsi delle vertenza, comprendemmo quale doveva essere il nostro dovere, e che appunto perciò non volemmo seguire il deplorevole esempio di questi nostri traviati compagni, siamo stati prima cacciati dalla Lega, della quale, oggi, loro usurpano il nome, avendone falsato il carattere e gli scopi, (poscia sintomatico accordo ! )cinque, venimmo, senza alcuna ragione, licenziati dalla fabbrica provocando così anche il licenziamento volontario del rimanente dei nostri, che

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con questo atto hanno voluto dimostrare al padrone ed ai crumiri come debba essere inteso lo spirito di organizzazione e di solidarietà.

Perché fummo cacciati dalla Lega ? Ve lo abbiamo già detto: perché non volemmo tradire i maestri lottanti per la tutela dei loro diritti, andando a rimpiazzare i posti di questi, come hanno purtroppo fatto coloro, che obliando di essere inscritti ad una organizzazione di cui è scopo principale la tutela degli interessi di coloro che lavorano, si sono invece, per l’occasione eretti a difensori -- meschini ed incapaci però -- di quelli che dal lavoro altrui traggano i mezzi per gli agi ed il superfluo della vita. Coloro che dovevano essere giudicati (cosa del resto che l’opinione pubblica ha già fatto) si sono impancati a giudici ed hanno voluto condannare noialtri rei soltanto di essere rimasti coerenti ai nostri principi, quasi che quest’ultimo loro atto di sopraffazione violenta potesse servire a cancellare l’opera ignominiosa da essi compiuta.

Cittadini !Noi che, giovani, ci affacciamo oggi alla scena della vita dove tanta e tante battaglie si combattono

per l’emancipazione e la redenzione morale ed economica dei lavoratori, non abbiamo voluto, all’inizio del nostro cammino, imprimere da noi stessi, sulla nostra fronte l’esecrabile marchio del tradimento, di cui ci pare, che altri si compiacciono. Noi abbiamo la coscienza di avere fatto tutto il nostro dovere; noi siamo sicuri di avere fedelmente interpretato e rispettato lo Statuto della Lega dei lavoranti giovani vetrai. Lega alla quale intendiamo tuttora di appartenere, giacché se qualcuno vi è che in essa non si trovi più a posto, sono appunto quelli che la finalità della Lega stessa hanno indegnamente calpestato.

Siamo pochi: che importa ! Diverremo numerosi in avvenire ! Ci troviamo sul lastrico, disoccupati: Che fa ? … Il principio, l’alto, il nobilissimo principio che ci ha animati e ci anima nella presente aspra lotta ci sosterrà, ne siamo sicuri, fino al completo conseguimento della finale vittoria !

A voi, o Cittadini, spetta ora giudicare il nostro operato e aiutarci, se ce ne credete degni ! Noi attendiamo tranquilli il vostro responso.Colle 31 Gennaio 1904.

I giovani vetrai solidali con i maestri.*

* *Il comitato di soccorso per questi giovani vetrai, testé costituitasi, ha diramato già le circolari delle

quali abbiamo dato notizia la settimana scorsa.L’esito che queste circolari avranno fuori di Colle non può essere -- per il momento -- prevedibile,

ma intanto registriamo con piacere che la Cittadinanza tutta -- e la classe lavoratrice in speciale modo -- ha contribuito degnamente; dimostrando una volta di più, che lo spirito di solidarietà che deve affratellare tutti gli operai per la conquista dei loro sacrosanti diritti, non è misconosciuto dai lavoratori colligiani.

Il Popolo di Siena ha preso le mosse dal foglio volante dei giovani vetrai per condire ai suoi … ingenui lettori una insalata clerico-sociale-anarchica intitolandola <<Non più lotta di classe>>.

In una breve premessa, dove del degno seguace di Loiola affila le armi contro di noi, si diletta a vergare delle premeditate bugie; volendo far credere che noi abbiamo tirato a palle infuocate contro i ragazzi; mentre abbiamo riconosciuto che anch’essi sono poco considerati dell’industrialismo borghese.

Abbiamo tirato -- è vero -- a palle infuocate contro la loro organizzazione; e soprattutto contro quelli affini vetrai che ne tenevano le redini, e questo perche essi si sono messi palesemente a difendere gl’interessi del capitalismo, e non la classe lavoratrice della quale dovrebbero essere difensori strenui.

Afferma pure che il nostro compagno Meoni, fu <<non accettato punto dal Cav. Nardi>> ; mentre in una lettera del 10 Dicembre che il Cav. Nardi indirizzava all’Unione Vetrai; e che è stata pubblicata nel supplemento della Martinella egli dichiarava; <<mi spiace in questo caso dover rinunziare di venire a trattative con l’egregio Sig. Vittorio Meoni del quale nutro la più alta stima>>, e dichiarava che non avrebbe mai trattato i propri interessi con degli estranei alla sua officina.

A che pro’ poi discutere il foglio volante dei giovani vetrai ?La lettera del segretario di questi crumiri nella quale si riconosce l’errore; e la lettera del Segretario

dell’Unione Vetrai che è una categorica smentita a quanto è affermato in quell’auto difesa, e che furono pubblicate nel numero scorso della Martinella sono per noi tali documenti che tutte le frasi astiose e gesuiticamente premeditate di tutti i preti dell’universo, non possono distruggere !

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Lico ha perduto la sua baldanza. Gladiatore emerito, mentre si accingeva a mostrare la sua muscolare virtù assaltandoci fieramente, si è sentito toccato ed ora con l’arma avvelenata della sua insinuazione tenta di abbassarci al suo livello. Va la Iago ! Noi in questa lotta, forse, abbiamo anche troppo perduto di vista il nostro personale interesse, ma non temiamo le conseguenze del nostro atteggiamento perché una fedi ci sospinge e ci stimola. … E mentre tu salivi nella piazza ….. noi scendevamo sulla piazza pubblica a mescolarci con il popolo !

Ed i tuoi compagni, ingenui, vedono ….. e tacciono !Noi no, Iago vigliacco !

Sigarnis Elioni in una ritirata discreta che pubblica sul Libertario del 4 corrente e in uno stile mono spropositato del solito, ragiona serenamente e tranquillamente sui fatti che lo riguardano e sulle accuse nostre di favoreggiamento per i crumiri della vetreria Nardi. Meno male ! La sudicia Martinella pare sia riuscita a stimolare in lui il sentimento di ragionevolezza, ed ora simpatico Elioni, per quanto sfortunatamente, si schermisce e ragiona con una certa serenità sulle sue disavventure polemiche.

E’ soprattutto contrario che i socialisti delle due tendenze siano perfettamente concordi nella difesa dei diritti del lavoro e ne è meravigliato quel caro ragazzo ! O che credeva che i socialisti di una delle tenenze, per tenersi in antagonismo … dovessero sposare la causa dei crumiri ?

Se le levi dalla testa il nostro simpatico Sigarnis; noi non siamo mica come gli anarchici ….individualisti colligiani …. che votano per lo sciopero generale nei comizi e giustificano poi il crumiraggio …. individualista ? Queste cose i socialisti le hanno già imparate da un pezzo e sono oggi in grado di constatare che gli anarchici …. nella difesa del lavoro …. arrivano il quinto giorno …. come i patrioti patentati di Milano, in occasione delle Cinque Giornate ! Ma del resto meglio tardi che mai ! Consolatevi in questo o caldi, o baldi araldi dell’avvenire, e un’altra volta pensate a tempo ai casi vostri !

** *

Avevamo intenzione di polemizzare liberamente anche con X della Gazzetta di Siena, specialmente a proposito della municipalizzazione della luce elettrica, ma prima attendiamo da quel corrispondente una franca dichiarazione soggettiva sui versi del poeta Trilussa applicati al partito socialista. Poi diremo la nostra anche su questi versi ….

Anche <<alcuni>> hanno sentito il bisogno di un auto difesa e domenica scorsa distribuivano un foglietto volante nella quale erano disposte in fila -- oltre che delle tirate … interessate al nostro indirizzo -- un gran monte di bugie.

Potremmo ribattere periodo per periodo quella difesa e potremmo far vedere che ogni affermazione è bugiarda; ma per fare questo sarebbe necessario che ripetessimo quello che già abbiamo esposto nelle <<nostre impressioni>>; e quindi ci limitiamo a richiamare l’attenzione dei nostri lettori su quelli articoli e su la lettera che pubblichiamo più oltre, direttaci dall’Unione Vetraria che corrispondono alla verità e non possono essere smentiti.

Le insinuazioni -- che sono state l’obbiettivo di quella difesa, -- non sono argomenti per far credere il contrario di quello che abbiamo esposto, e che confermiamo.

Noi abbiamo a dolerci il rifiuto che demmo a tre affini, i quali si presentarono con una lettera, e pretendevano che noi fossimo obbligati a pubblicarla.

Promettemmo di leggerla e di pubblicarla; ma alla lettura ci risultò scorretta di forma, sottoscritte da firme non autentiche ed ingiuriose nella sostanza, Alle strette dell’ultima ora (era di venerdì) non sentendoci autorizzati a correggerla, la rinviammo nell’intendimento di pubblicarla la successiva settimana, previe le doverose correzione da concedersi con gli scriventi. Essi reclamarono però l’originale e noi … usammo loro il riguardo di restituirlo, contro il nostro diritto.

E come non pubblicammo quella lettera, non ne pubblichiamo neanche un’altra mandataci da due affini; i quali nauseati del contegno di alcuni associati rassegnavano le loro dimissioni da soci -- e da membri del consiglio -- dell’Unione Affini.

E’ evidente che tutti gli affini non sono del medesimo parere; poiché non hanno permesso che quell’autodifesa uscisse sotto gli auspici della loro Unione; ed hanno lasciato partorire quell’aborto da … <<alcuni affini>> soltanto.

Ne sappiamo pure le ragioni ma non vogliamo alimentare il fuoco della discordia fra operai ed operai: a questo, pare si dedichino -- con gesuitica compiacenza -- i nostri avversari.

E buon pro’ loro faccia*

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A questo proposito riceviamo e pubblichiamo la seguente.Signor Direttore,

Colle 3 Febbraio 1904

Le saremo grati se vorrà accogliere questa nostra risposta al foglio volante diffuso in questa Città da alcuni vetrai affini.

In quel foglio si vorrebbe far credere che l’Unione Vetraria solo gli ultimi dei 15 giorni avuti dalla Ditta Nardi chiamò il consiglio della Lega Affini ad una adunanza, mentre noi possiamo provare con documenti, che con lettera del 29 Novembre furono inviate dall’Unione Vetraria varie rappresentanze (compresa quella degli affini) ad una assemblea tenuta il 30 Novembre (il giorno dopo) presenti queste rappresentanze. In questa adunanza l’Unione fece ai rappresentanti intervenuti, la relazione della vertenza insorta fra l’Unione e la Ditta a causa delle nuove esigenze di quest’ultima e questo per sfatare le voci messe in giro a suo carico, le quali attribuivano all’Unione un contegno provocante verso la Ditta.

Assieme alla relazione furono esibiti i documenti che poi furono pubblicati nel giornale. Fu quindi data più volte la parola a vari rappresentanti e certamente non per discutere sul dal farsi, giacché i rappresentanti delle altre organizzazioni non avevano nessun mandato ed erano stati chiamati per essere informati dei fatti e riferire alle singole associazioni.

Con questo riguardoso contegno l’Unione intendeva lasciare libertà di azione agli Affini ed agli altri; giacché se avesse deliberato in quel giorno anche il contegno da tenersi dagli Affini ecc. avrebbe evidentemente commessa una sopraffazione inaccettabile e tirannica ! Per questo disse a quei rappresentanti: andate, riferite e quindi deliberate liberamente sulla condotta da tenersi. E’ dunque falso che fossero stati contrariati i rappresentanti degli affini; i quali si trattennero fine alla fine dell’adunanza senza sollevare proteste ne obbiezioni di sorta. E questo il 30 Novembre cioè molto prima che finissero i 15 giorni (12 Dicembre).

Dopo quel’adunanza, alcuni affini (forse i compilatori del foglio volante) invece di riferire all’Unione Vetraria le deliberazione della loro società, si presero la libertà d’invitare la Lega Arrotatori e la Lega dei Giovani Vetrai, con una lettera firmata in nome del Consiglio della Lega Affini, lettera di cui il Segretario della medesima non conobbe mai l’esistenza, ad una adunanza preparatoria di quella che avvenne l’11 Dicembre p. p nel Salone Comunale, un giorno prima del termine dei quindici giorni dati dalla Ditta Nardi; dalla quale adunanza, come tutti sanno uscì quella deliberazione che fu il vero tradimento dell’intera organizzazione vetraria.

E non vale tirare fuori la storiella di quella persona (che poi non si sa chi sia e vattela a pesca) che asserì essere intervenuto un accordo fra Unione e la Ditta, giacché l’avviso dei quindici giorno non era stato ritirato e la vertenza era sempre accesa … e sarebbe certamente stata risolta fulmineamente solo da una loro decisione di solidarietà, la quale avrebbe evitato così le gravi conseguenze di un conflitto.

E l’Unione attendeva sempre la risposta dalle organizzazioni affini ! L’ebbe …. infatti, e fraterna …. ed encomiabile !

I signori <<alcuni affini>> asseriscono poi che la vertenza è sorta per capriccio dei maestri ! !Ed essi sapevano molto bene che non erano stati i maestri ad affiggere i 15 giorni che avevano voluto cessare il lavoro. E con questi onesti dati di fatto questi signori <<alcuni affini>> mentre essi possono provare con fatti, di averli aiutati in varie circostanze.

Infine teniamo a dichiarare che fra noi, disuguaglianze di casta non ve ne sono e tutti ormai coloro che ci conoscono, sanno che questa accusa è tanto vecchia quanto insussistente. E quanto al loro miglioramento economico gli affini (non i pretoriani del padrone) se intendano davvero proteggere gl’interessi della loro classe, si organizzino in Federazione e facciano valere i loro diritti verso gl’industriali (che sono quelli che li trattano come i servi della gleba) e non invidino la posizione, ne biasimino l’operato degli operai, che giustamente vogliono far trionfare i diritti speciali della loro classe e quelli generali dell’intera classe lavoratrice.

Con tanti ringraziamenti. Devotissimoper l’Unione Vetraria A. Banchi, Segretario

Consiglio Comunale.Seduta del 4 Febbraio 1904Sono presenti: Giunti Teofilo, Giunti Arbace, Pianetti, Branconi, Boni, Poli, Cosi, Ulivelli, Sovali,

Corsi e Selvaggi.29

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1.° su proposta Cosi viene approvato un voto di plauso alla coraggiosa campagna intrapresa dal giornale Avanti ! e dal suo Direttore On. Ferri, contro lo sperpero del pubblico denaro; facendo voti per il trionfo della giustizia.

2.° Domanda alla Prefettura la sospensiva dell’approvazione del disciplinare per il rialzamento della diga di S. Marziale in attesa del regolamento per la legge sulle municipalizzazioni.

3.° Approva due deliberazioni prese d’urgenza dalla Giunta.4.° Sulle quote inesigibili del quinquennio esattoriale decorso da rimborsarsi all’ex esattore

Francolini propone al Francolini stesso uno stralcio per £. 1500.5.° Domanda avanzata dalla Presidenza della Scuola Professionale delibera di approvare un

aumento di £. 400 sul sussidio annuo di £. 3.000, facendo premure per l’istituzione di un corso di francese.In seduta segreta risolve:1.° Una domanda di Giuseppe Dini per tassa vetture e domestici.2.° Altra domanda di Massimiliano Novelli per tassa focatico.3.° Altra domanda a sussidio di Martinucci Annunziata ved. Bilenchi.

Lega Metallurgici. Domani domenica 7 alle ore 14½ e (21 ½ pomeridiane) avrà luogo nella sede della società l’assemblea generale per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO1.° Discussione del Bilancio al 31 Dicembre 19032.° Relazione dei Sindaci.3.° Comunicazioni del Consiglio.4.° Affari diversi.

Speriamo che i metallurgici interverranno numerosi a questa importantissima assemblea.

Teatro dei Vari. La Compagnia Branchi sabato scorso si fece molto applaudire nella rappresentazione di <<Come le foglie>> .

Domenica scorsa andò pure discretamente con la rappresentazione data dai filodrammatici Empolesi.

Questa sera la compagnia Branchi rappresenterà <<Zaza>>.

Audace aggressione. All’ultima ora veniamo informati che nei pressi di Scorgiano è stata consumata un’audace aggressione contro tre agenti di campagna.

L’aggressore che si vocifera essere il Magrini, ha fatto depositare a tutti e tre il portafoglio, ed ha sparato contro il fattore di Lucerena una fucilata ferendolo gravemente.

Società Anonima Cooperativa di Consumo<<L’ELSA>>

in Colle di val d’ElsaI soci della Cooperativa suddetta sono invitata a partecipare all’Assemblea Generale ordinaria che

si terrà nel locale Sociale, domenica 21 Febbraio p. v. alle ore 14 per discutere il seguente:

ORDINE DEL GIORNO

1.° Lettura del verbale della seduta precedente.2.° Relazione dei Sindaci e del Consiglio di Amministrazione.3.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 31 dicembre 1903.4.° Comunicazioni e proposte.5.° Elezione di 2 Consiglieri, 2 Sindaci effettivi, 2 supplenti e conferma dello Spacciatore.

N. B. L’adunanza, per il disposto dell’Articolo 17 dello Statuto Sociale, sarà valida trascorsi 30 minuti dall’ora fissata qualunque sia il numero dei Soci intervenuti e sia presente almeno la maggioranza del Consiglio.

Colle di val d’Elsa 3 Febbraio 1904.

IL PRESIDENTE IL SEGRERTARIO30

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A. Bocci F. Bilenchi

La Martinella del 13 Febbraio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. In questa settimana la vertenza è entrata in una fase conciliativa ed è a sperare che ove non intervengono nuovi fatti si possa finalmente segare con soddisfazione la parola fine a questa splendida lotta del lavoro mantenutasi sempre nelle alte sfere della più lodevole tolleranza.

Il nostro Sindaco, considerando l’impossibilità di mettere direttamente in ulteriore contatto le parti contrastanti, in questa settimana, ha chiesto un’udienza al Cav. Nardi per proporgli l’arbitrato dell’Ufficio Centrale del Lavoro, del Comm. Prefetto, del Presidente del Tribunale e del locale Pretore. Il Cav. Nardi ha ricevuto il Sindaco e pur manifestandosi contrario ad accettare qualsiasi arbitrato, ha comunicato al medesimo a quali condizioni egli avrebbe accettato di riprendere le trattative con l’Unione Vetrai.

Il Sindaco allora ha chiesto di parlare all’assemblea dei Vetrai, la quale ha accettato il lodevole intervento del Sindaco, votando il seguente ordine del giorno:

L’Unione Vetraria Colligianamentre ringrazia il Sindaco per i buoni uffici spontaneamente adoperati a conciliare il dissidio insorto fra l’Unione Vetraria e la Ditta Nardi, sempre ferma nel desiderio di provvedere alla tutela dell’interessi della classe vetraria senza turbare definitivamente i buoni rapporti personali interceduti fra il Proprietario della Ditta e l’Unione Vetraria Colligiana,

dichiaradi accettare ringraziando l’intervento del Sindaco, ed al medesimo affida le sue ultime proposte, destinate a ristabilire i buoni rapporti fra la Ditta Nardi e L’Unione.

Il Sindaco quindi ha continuato le trattative come intermediario. Queste proseguono e noi, su queste trattative, ci imponiamo un doveroso riserbo in attesa di una risoluzione definitiva me ci auguriamo tale da incontrare la sanzione dell’intera Federazione Vetraria.

Intanto non possiamo esimerci dal tributare la dovuta lode del Sindaco per la sua fortunata iniziativa, che vogliamo sperare sarà feconda di bene all’intera Città, che egli ha segnatamente rappresentato.

** *

Il comitato di soccorso per i giovani vetrai solidali ai maestri, continua la sottoscrizione a favore di questi giovani con un esito molto favorevole.

Gli affini vetrai addetti alla vetreria Galganetti hanno inviato una lettere al comitato con la quale inviano il loro obolo di solidarietà ai giovani vetrai.

Luce elettrica. Martedì 16 verrà inaugurato l’impianto della luce elettrica della Ditta Giotti.

Lega Metallurgici. Domenica scorsa ebbe luogo l’annunziata assemblea generale.Fu approvata la situazione morale e finanziaria del 1903; come pure la relazione dei sindaci dalla

quale ci piace togliere questi brani perché ci sono esposti dei buoni cocetti per una seria organizzazione.Dopo avere esaminato la situazione patrimoniale che è discreta i sindaci concludono:<<Ora cari consoci vi preghiamo di essere solidali e appassionati alla nostra organizzazione,

perché essa venga più forte e più fiera e non farvi trascinare da quella apatia di contrarietà che per gli operai è molto dannosa.

E questa apatia contro la nostra organizzazione l’abbiamo riscontrata nel vedere che molti soci sono arretrati con le tasse settimanali molti si sono fatti cancellare per morosità, e quelli che sono al corrente con le tasse non frequentano mai le adunanze; e che dette adunanze per lo più vengono fatte in seconda convocazione, mettendo così in una via più difficile il consiglio direttivo, e dando così agio a qualche incosciente che non frequenta mai adunanze di biasimare l’operato della lega.

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Ma cari consoci nel momento critico che la classe Metallurgica si trova oggi, ci si impone di essere solidali e compatti, unire le nostre forze, r stare ansiosi ad aspettare ilo momento che noi potremmo far valere le nostre ragioni; ma se noi seguiteremo a stare lontani dalle adunanze e poi di daremo all’apatia ed ai personalismi, non potremo mai migliorare le condizione della nostra organizzazione e dovremo soccombere data la predominazione della forza capitalistica oggi imperante.

Un naufrago. Il nostro povero prete a corto di argomentazioni da contrapporre alle nostre, è costretto ad affilare i rasoi, ed aggrapparsi ad essi come gli unici approcci di salvataggio.

Egli chiama sleale il cronista della Martinella perché non fu pubblicata una lettera di tre affini vetrai nella quale, questi, non facevano la propria difesa, ne intendevano rettificare qualche bostra affermazione, ma dileggiavano semplicemente i maestri vetrai.

Il cronista fu d’accordo, nel suo pubblicare quella lettera e le ragioni del suo rifiuto sono esposte nell’ultimo numero della Martinella.

Oh la sappiamo -- caro priore -- cosa avreste voluto ! Avreste voluto che noi cercassimo di aumentare il dissidio fra operai e operai ! Ma noi questo compito lo abbiamo lasciato a voi.

Il nostro è quello di redimere la classe lavoratrice: e ci sforziamo di farlo.*

* *Neanche è vero -- disgraziatissimo prete -- neanche è vero che ci siamo ingollati una rettifica per

una notizia sbagliata. Ah no ! Convenimmo di aver chiamato impropriamente decreto la circolare della società cattolica; ma non potevamo cambiare un fatto che esisteva.

Tu vuoi far credere una bugia; e noi, senza fare sfoggio di tante frasi -- come fai tu -- rimandiamo i lettori ai numeri della Martinella che trattano di quella polemica, e dove troveranno la smentita alla tua …. discorsa.

In ultimo, per fare lo stizzoso -- e come artifizio polemico -- credi di intimidire dicendoci che sei puro; e che oltre la nostra slealtà e il nostro poco criterio potreste dimostrare al pubblico <<qualche altra cosa>>

Oh buon priore, ! Noi possiamo davvero guardarti a fronte alta, sfidarti, -- se non sei un libellista -- a dimostrarci indenni della pubblica considerazione; e come oggi, con la scorta di quello

che abbiamo precedentemente pubblicato, si è dimostrato che sei un bugiardo; domani -- anche noi -- potremmo avere occasione di dimostrare qualche altra cosa.

Coraggio e avanti priore ! Noi siamo qua per ascoltare le tue espettorazioni, discuter -- o fare discutere -- tutte le tue rogantinesche bravate: ma non basta fare il gradasso, tienilo in mente, priorino!

Per l’Onorevole Ferri. Dopo la sentenza del Tribunale di Roma che condannava l’Onorevole Ferri ed il gerente dell’Avanti ! Salustri -- ad un anno, due mes i di reclusione e £. 1.516 di multa; il Sindaco telegrafava all’onorevole Ferri in questi termini:

Deputato Ferri RomaOggi dopo la sentenza ispirata a vana difesa della classe dominante, plaudendo di nuovo l’alta,

civile battaglia da voi combattuta, vi confermiamo più che mai nostra completa solidarietà.Sindaco GIUNTI.

Ed i socialisti telegrafarono:Enrico Ferri ROMA

I socialisti colligiani, consci della grande, nobile battaglia sostenuta contro affarismo politico, esortano perseverare, malgrado sentenza, ed inviano saluti di solidarietà.

** *

Riceviamo con preghiera di pubblicazione.RESOCONTO

delle spese sostenute dal Comitato per la Camera del Lavoro di Colle secondo il deliberato dell’ultima adunanza:

SPESEIlluminazione per le adunanze £. 10,00

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Cancelleria £. 5,00Posta £. 4,60Gite £. 4,40Stampa £. 0,85

-----------Totale £ 24,50

Elenco delle Leghe che avevano aderito alla costituzione della Camera del Lavoro, e nota delle quote versate da quelle che hanno concorso all’estinzione delle spese.

Impagliatrici di fiaschi di PoggibonsiTerrazzani di PoggibonsiBoscaioli San GimignanoScaricatori ColleBarbieri di ColleLanini di ColleStecchinai di ColleFerrovieri di ColleMetallurcici di Colle £ 10.00Vetrai £. 5,00Vetrai Giovani £. 5,00Vetrai Affini £. 2,00Edilizia £. 2,50Calzolai £. 2,00Cartai £. 1,50Arrotatori in vetro £. 1,00Pastai e fornai £. 1,00

Totale £. 30,00Spese £. 24,85

A Saldo £. 5,15

Che i sottoscrittori hanno erogato a favore dei giovani vetrai in sciopero, sicuri di trovare l’unanime approvazione delle Leghe che hanno concorso.

Corsi MassimoBilenchi Bianco

La Martinella del 20 Febbraio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza Vetraria.La rottura delle trattative -- i crumiri padroni del campo -- Un comizio.

Intanto per la storia esatta della nuova fase di trattativa aperta dell’intervento dell’egregio Sig. Sindaco, è bene premettere che questi chiese di essere ricevuto, ed ottenuta una risposta affermativa si portò dal Sig. Nardi al quale propose (con la riserva di sottoporre la stessa proposta all’Unione Vetraria) la

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nomina di un arbitro estraneo alla Città, indicando senz’altro il Presidente dell’Ufficio Centrale del Lavoro, il Prefetto, il Presidente del Tribunale, o il pretore locale.

La proposta era tale da sedurre qualsiasi uomo d’ordine che fosse stato convinto di avere delle serie ragioni per far valere e tali da influire nell’animo dell’arbitro.

Ma il Nardi non accettò la ragionevole proposta e preferì incaricare lo stesso Sindaco per far sapere ai soci dell’Unione che gli avrebbe ripresi al lavoro a queste condizioni: rilascio del 25% sulle paghe, diritto di sanzione alla nomina della Commissione per l’assegnazione dei posti, rispetto incondizionato ai …crumiri, rilascio di una lettera di scusa che egli non avrebbe mai pubblicata che in caso di difesa e riduzione delle paghe dei fattori di pareson di prima e seconda piazza da £. 23 a £. 21 e da £. 21 a £. 18.

Il Sindaco chiese allora di essere ricevuto ad una Adunanza dell’Unione, nella quale dopo aver data comunicazione ed ottenuta l’approvazione dell’iniziativa da lui presa, comunicò agli adunati le condizioni per la loro riammissione al lavoro, formulate dalla Ditta Nardi.

L’assemblea dell’Unione votò allora l’ordine del giorno da noi pubblicato domenica passata e dettò da sua parte le condizioni che l’Unione poneva per la ripresa del lavoro, e cioè: ritorno al lavoro (compresi i giovani vetrai) con gli stessi diritti e salari derivanti dal contratto verbale stipulato al principio della campagna; accettazione della proposta relativa al diritto, nella Ditta, di sanzionare la nomina della Commissione per l’assegnazione dei posti; rilascio alla Ditta, a titolo di garanzia, di quattro settimane di salario infruttifero e rimborsabili a fine di campagna, ed aggiunta all’ordine del giorno del seguente capoverso <<Nel dubbio che l’intenzioni dell’Unione possano essere state, in buona fede, equivocate>> da rendersi di pubblica ragione.

Con le proposte dell’Unione il Sindaco tornò alla Vetreria Nardi ed ottenne che il rilascio fosse ridotto del 5 % . Per il deposito di garanzia la Ditta esigeva soltanto i rilascio di una settimana, respingeva l’inciso dell’ordine del giorno perché poco soddisfacente per lui e insisteva sulla diminuzione dei fattori di pareson.

A sua volta l’Unione, riesaminando le proposte Nardi, insisteva nel rifiuto a qualsiasi rilascio: (giacché durante la loro disoccupazione i Vetrai avevano risentito un danno collettivo di più che £. 7.000) accettava la proposta relativa al deposito di garanzia perché per essi più favorevole, deliberava di non aggiungere altro all’ordine del giorno già pubblicato e di accettare la diminuzione di £. 1 per i fattori di pareson di seconda piazza; riservando sempre l’approvazione definitiva dei patti concordabili, per parte del Comitato Federale dell’organizzazione vetraria.

Sottoposte nuovamente all’esame della Ditta le nuove condizione dell’Unione, l’instancabile Sindaco otteneva da parte della Ditta la rinunzia alla ritenuta del 5 % e la garanzia che ove i Vetrai organizzati avessero accettato di lavorare insieme con i …crumiri, ci sarebbe stato il lavoro assicurato per tutti fino alla fine della campagna.

Chiedeva però che l’Unione sconfessasse quell’inciso dell’ordine del giorno già votato e così concepito << sempre ferma nel desiderio di provvedere alla tutela dell’interessi della classe vetraria>> e proponeva di nominare una Commissione di 4 soci dell’Unione presieduta dal Sindaco (due eletti dall’Unione e due dalla Ditta) per l’assegnazione della piazza.

L’Unione nella sua adunanza del 15 in risposta alle ultime proposte della Ditta Nardi, votava il seguente ordine del giorno, diretto al Sindaco intermediario.

L’Unione Vetraria Colligiana,udita la comunicazione del colloquio avuto questa mattina dall’egregio Sig. Sindaco della Città con il Cav. Nardi:

dichiara di accettare la proposta avanzata dalla Ditta Nardi consistente nella nomina della Commissione per l’assegnazione delle piazze; commissione che verrà composta da quattro soci dell’Unione e dal Sindaco Presidente, eletti due dall’Unione e due dalla Ditta stessa; si rifiuta in modo assoluto di rilasciare qualsiasi dichiarazione che suoni degradazione morale dell’Unione, misconoscimento o sconfessione dei suoi atti di difesa di classe

e dichiaradi attendere per altri tre giorni una definitiva risposta dall’Egregio Sig. Sindaco, sulla base dei patti già concordati, prima di rompere ogni contatto con la Ditta Nardi.

15 Febbraio 1904.

A proposito delle paghe ai fattori delle pareson, l’Unione rimetteva la decisione al Comitato Federale.

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La mattina del 16 il Sindaco comunicava quell’ordine del giorno al Cav. Nardi, il quale dopo avere espresso il desiderio che le fasi della vertenza fossero rese di pubblica ragione rinunziava qualsiasi dichiarazione.

Le trattative erano giunte a questo punto e già si parlava di una prossima generale ripresa del lavoro, essendo state eliminate dal paziente ed intelligente intervento dell’egregio Sindaco tutte le difficoltà accampate da ambo le parti.

Ma in seguito il Nardi scriveva al Sindaco rinunziando alla nomina dei suoi eletti nella Commissione, dichiarandosi soddisfatto della scelta fatta dall’Unione nelle persone di Banchi Torello e Salvi Lincoln perché doveva trattarsi soltanto dei posti disponibili al forno a padelle coperte.

La sera del 17 il Sindaco ed i due incaricati dell’unione per la distribuzione delle piazze secondo i diritti di anzianità me di capacità, andati alla Vetreria per concertare con il Nardi la distribuzione del lavoro, si sentirono dire nuovamente che i soci dell’Unione avrebbero dovuto lavorare tutti al piccolo forno a padelle coperte e se non ci fossero entrati tutti, avrebbero dovuta fare il turno fra loro, giacché il personale del forno grande a padelle scoperte, non avrebbe dovuto essere danneggiato minimamente, perché intendeva rispettare i posti acquistati ….dai crumiri . Rispondendo ad una domanda del Sindaco replicò inoltre, che ove per una causa qualunque il piccolo forno non avesse dovuto funzionare, i primi a licenziarsi dovevano essere quelli dell’Unione.

Era così che il Nardi intendeva riammettere al lavoro i vetrai che da 20, 30 e 40 anni lavoravano nella Vetreria di Colle; era così che egli intendeva riammettere i soci dell’Unione con i diritti che avevano prima della vertenza ! e si sarebbero così veduti i ragazzi al posto dei maestri e

viceversa !I componenti la Commissione fecero ogni sforzo per fare comprendere al Nardi l’intempestività,

l’equivoco e l’irragionevolezza delle sue nuove condizioni, ma fu inutile.La Commissione dichiarò che avrebbe portato la cosa all’Assemblea e si ritirò.Assisteva in attitudine … da tutore il …. padroncino !Contemporaneamente alcuni vetrai non organizzati ed … organizzatori del … crumiraggio, rimasti

padroni …. del campo se ne andarono allegramente in una carrozzata in campagna, ha festeggiare, con il padroncino la loro vittoria di … Pirro !

Pochi minuti prima del colloquio della Commissione con il Nardi, costoro erano stati ricevuti dal padrone … . vero e maggiore …. a colloquio fraterno.

La sera stessa in risposta alla indecorosa proposta della Ditta Nardi, tendenti ad annientare moralmente e materialmente l’organizzazione vetraria, l?unione votava il seguente ordine del giorno.

L’Unione Vetraria ColligianaPresa cognizione delle condizioni poste dalla Ditta Nardi alla ripresa del lavoro dei soci Dell’Unione e dei Giovani Vetrai scioperanti nella sua Vetreria, ritenendo indecoroso per la classe vetraria organizzata, accettare il lavoro offerto in condizione subordinata agli operai non organizzati, in spregio ai diritti di anzianità acquisiti con lunghi anni di lavoro e di sacrifici; riaffermano la sua assoluta indipendenza : delibera di rompere ogni ulteriore trattativa con la Ditta Nardi, affidando all’energica azione dell’organizzazioni nazionali dei vetrai tutti, la ferma e continuata difesa dei diritti dell’intera classe; e deliberava fra il massimo entusiasmo di tutti i soci, di telegrafare subito al Comitato Federale la rottura definitiva di ogni trattativa, l’invio di una circolare a tutte le sezioni e le organizzazioni di un Comizio pubblico a Colle, oratore Modigliani di Livorno.

Prima di sciogliere l’Assemblea i Vetrai su proposta dei soci Banchi Torello e Vanzi Vittorio votarono fra gli applausi un voto di ringraziamento al Sindaco per l’opera instancabile prestata alla soluzione della loro vertenza, al quale il Sindaco rispose di averlo fatto per compiere semplicemente un dovere impostogli dall’ufficio che ricopre.

Al punto a cui è giunta la vertenza si possono fare delle constatazioni poco confortanti ma …. molto istruttive.

Intanto anche nelle menti più grossolano salta negli occhi un fatto nuovo per la Ditta Nardi, quello che in alto e in basso, essa è prigioniera di una ragazzaglia fin du siècle che ha dell’idea anarchica tutte le irresponsabilità e della superstizione reazionaria e dell’asservimento capitalistico, tutte le dedizioni e rinunciamenti. Un bel fenomeno di deficienza civile; un bell’insegnamento per i propagandisti seminatori di frasi altisonanti e bolse, questa pecoraglia petulante con i compagni di lavoro e con coloro che tentano di arrestarli sull’orlo dell’abisso dove vanno precipitando ! E noi deploriamo; deploriamo vivamente che le fonti della nostra prosperità cittadina, siano custodite da chi non sa intendere la responsabilità di certe

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posizioni, da chi non sente tacito, ma generale e concorde il biasimo inesorabile di migliaia di coscienze, scandalizzate da uno spettacolo vergognoso e doloroso al tempo stesso.

Ed ecco come da questa lotta eroica da un lato, sordità degradante dall’altra, sorgano fatalmente gl’insegnamenti delle cose ad ammonire sulle terribili cose del diritto sconfinato di proprietà e si scopre la gravità di effetti dolorosi la mancanza di una legge che regoli le relazioni fra capitale e lavoro, la mancanza delle legge sul contratto di lavoro, per la quale oggi sarebbe già stata risolta la vertenza dei vetrai con totale trionfo dei lavoratori.

E dovremo noi soffermarci a notomizzare la condotta personale del Cav. Nardi, notoriamente uomo incapace di propositi malevoli ? No ! Noi ci limitiamo a constatare la stranezza del fenomeno del quale raccogliamo in folto disordine le caratteristiche principali, in attesa che il tempo e la ferma solidarietà dei valorosi Vetrai Italiani riescano a fare termine a questa tragica farsa, dove, forse, attorno alla volontà disgraziatamente irriducibile di qualche ostinato monello, ballano angosciosamente i più gravi interessi della cittadina industriale, un bene inteso interesse capitalistico e perdio, il pane di qualche centinaio di onesti ed eroici lavoratori !

Ho ma non disarmerà la classe vetraria; non disarmeremo noi e nella lotta si moltiplicheranno e si risveglieranno energie magnanime fino ad ieri sopite e riposanti.

Intanto i cittadini colligiani sono invitati ad un Comizio che domani alle 15 avrà luogo nella Palestra Scolastica, oratore il nostro compagno Modigliani, che nessuno manchi; tutti concorrano a recare il conforto della solidarietà ai bravi nostri compagni dell’Unione Vetraia e del CIRCOLO ROSSO dei giovani vetrai !

Voti di solidarietà. Domenica scorsa -- stante le trattative che ancora erano pendenti fra l’Unione Vetraria e la Ditta Nardi -- non volemmo pubblicare i voti di solidarietà approvati dalle assemblee delle diverse organizzazioni.

Li pubblichiamo oggi giacché siamo stati pregati e sollecitati a farlo, dai singoli interessati.

I Vetrai di Napoli. ci inviano una nobilissima lettera con la quale esortano i vetrai colligiani a perseverare nella giustissima lotta e biasimando vivamente i maestri lavoranti con i crumiri, inviano agli scioperanti £. 50 come loro obolo di solidarietà.

La Lega Metallurgici nella sua ultima assemblea approva il seguente ordine del giorno: La lega metallurgici Colligiana riunita in assemblea generale il giorno 7 Febbraio, discutendo in merito ad una circolare inviatole dai giovani vetrai solidali con i maestri. Costatando che la vertenza fra gli operai dell’Unione Vetraria e la Ditta Nardi, non accenna a risolversi per la caparbietà di quest’ultima.

Considerando che la Ditta vuole ad ogni costo rifiutare le giuste richieste dei lavoratori vetrai organizzati. Esorta gli operai dell’Unione Vetraria ed i giovani vetrai a mantenersi compatti, e mentre plaude al dignitoso contegno di questi, tenuto anche contro le provocazioni sleali avversari, fa voti che tutta la classe operaia organizzata continui a dare il proprio appoggio morale e finanziario ai propri combattenti fino al pieno raggiungimento delle loro giuste richieste.

Delibera intanto di venire in aiuto ai giovani vetrai con la somma di £. 25 impegnandosi a concorrere con altra somma se la vertenza continuerà

La Sezione socialista di Staggia ha approvato il seguente ordine del giorno: La Sezione Socialista di Staggia riunita in Assemblea Generale, plaude al dignitoso contegno dei maestri e dei giovani vetrai in sciopero; protesta contro coloro che si sono fatti gli strumenti ciechi ed incoscienti del capitalismo e fa voti che una completa vittoria arrida ai vetrai colligiani in lotta.

La Luce Elettrica. Martedì passato la Ditta Giotti e Meoni, ha inaugurato l’impianto privato della luce elettrica con accompagnamento di benedizione vescovile, rinfreschi, banchetti e imbandieramenti. Benché il pubblico fosse stato chiamato a partecipare alla festa del piazzamento parziale di alcune lampade ad arco nei punti centrali della Città, rimase affatto indifferente a questa festa del progresso e non partecipò affatto all’entusiasmo legittimo degli’interessati.

A primo aspetto per le menti corte de per i fanciulloni che non misurano il danno pubblico derivante da questa impresa privata, questa glaciale accoglienza assumerà l’aspetto di un atto poco lodevole di scortesia; ma ciò sarebbe un grave errore di giudizio, giacché il Sig. Giotti, uomo affabile, espansivo e cortese con tutti, non è uomo da attirarsi addosso antipatie personali.

Il contegno freddo della cittadinanza, intelligente custode degli interessi comunali, ha avuto origine dal fatto che per l’impianto elettrico del Sig. Giotti si è resa impossibile la realizzazione del progetto di municipalizzazione della luce elettrica, progetto già pronto da alcuni anni e che non ha potuto avere

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ancora una realizzazione per l’ostruzionismo e le lungaggini inevitabili del complicato congegno di tutela delle amministrazioni comunali sollecito in ultima analisi, più dell’incremento dell’industria privata, che del pubblico interesse.

Giacché l’impianto completo e generale della luce elettrica municipalizzata, avrebbe provveduto al servizio della luce, ma sarebbe, col tempo, diventato un cespite d’entrata per il Comune, un cespite tale da permettere la riduzione di alcune tasse (il dazio consumo per esempio) o da provvedere ai crescenti bisogni economici della Città, che attende di essere ancora molto migliorata, senza ricorrere a nuove insopportabili tassazioni.

Il sollecito impianto Giotti arrivato prima perché i privati non sono tenuti ad osservare le formalità della legge cui sono soggetti i Comuni; accaparrando una parte dei privati, ha resa impossibili la realizzazione del grandioso progetto comunale, il quale avrebbe anche nelle ore diurne, fornita della forza motrice per l’industrie paesane, aiutando così lo sviluppo della locale ricchezza.

Ed oggi ci troviamo a questo: che il Comune non cederà mai l’impresa dell’illuminazione pubblica ad una industria privata, pure essendo impossibilitato a realizzare sollecitamente il suo disegno completo; e l’impresa privata, senza l’aiuto del Comune, non potrà che realizzare dei modestissimi guadagni …..Premesso questo, è facile spiegarsi la ragione dell’attitudine fredda dei cittadini, essi con questo hanno inteso dimostrasi solidali con la Rappresentanza Comunale la quale, non sfiduciata dagli ostacoli burocratici, dai lazzi poco spiritosi dei corrispondenti di qualche giornale e nemmeno dalle frettolosità di alcuni faciloni che sono usi buttarsi allegramente a tutti i garruli parolai, seguita imperturbata per la sua strada, nella vigile aspettativa del momento propizio per addivenire alla municipalizzazione di questo importante servizio pubblico, con il minore dispendio possibile e con il maggiore vantaggio diretto ed indiretto di tutti i cittadini.

Al Conservatorio femminile sono stati dati negli ultimi due giorni del carnevale alcuni trattenimenti drammatici e di canto, riusciti egregiamente, grazie allo zelo encomiabile delle insegnanti e specialmente della distinta Prof. Gemma Corti.

Il concorso degli invitati è stato numeroso. A noi però parrebbe dovesse riuscire più spontanea l’allegria degli intervenuti a queste ricreazioni giovanili se gli inviti fossero limitati alle sole famiglie delle alunne interne ed esterne e per il resto fosse lasciato libero l’ingresso al pubblico.

Pro’ Pubblica Assistenza. Il veglione che ebbe luogo al nostra Teatro dei Vari, a beneficio della nostra Pubblica Assistenza riuscì splendidamente sebbene la stagione non fosse troppo propizia.

Teatro dei Vari. La compagnia di prosa L. Branchi ha ottenuta dalla nostra accademia il teatro per la stagione di quaresima.

Questa sera sarà data la prima rappresentazione con: amore senza stima di Paolo Ferrari.

Cooperativa L’Elsa. Si ricorda ai soci che domani 21 alle ore 14 (2 pomeridiane) avrà luogo l’Assemblea Generale.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Gennaio 1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 6 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto anno 2 Totale 10.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 7 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1,5 Totale 11,5. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 4 Vacche 0 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto1 anno 1,5 Totale 6,5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 3 Vacche 0 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto 1 anno 1, Totale 5.Macellaio Ninci Faustino: Bovi 2 Vacche1, Vitelli sopra 1 anno 0 Vitelli sotto 2 anno 1,Totale 5.Totali Bovi 22, Vacche 5 Vitelli sopra 1 anno 3 Vitelli sotto 1 anno 8 Totale 38

Suini macellati per uso pubblico n.° 110. Suini macellati per uso privato n.° 28

Società Anonima Cooperativa di Consumo<<L’ELSA>>

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in Colle di val d’ElsaI soci della Cooperativa suddetta sono invitata a partecipare all’Assemblea Generale ordinaria che

si terrà nel locale Sociale, domenica 21 Febbraio p. v. alle ore 14 per discutere il seguente:ORDINE DEL GIORNO

1.° Lettura del verbale della seduta precedente.2.° Relazione dei Sindaci e del Consiglio di Amministrazione.3.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 31 dicembre 1903.4.° Comunicazioni e proposte.5.° Elezione di 2 Consiglieri, 2 Sindaci effettivi, 2 supplenti e conferma dello Spacciatore.

N. B. L’adunanza, per il disposto dell’Articolo 17 dello Statuto Sociale, sarà valida trascorsi 30 minuti dall’ora fissata qualunque sia il numero dei Soci intervenuti e sia presente almeno la maggioranza del Consiglio.

Colle di val d’Elsa 3 Febbraio 1904.

IL PRESIDENTE IL SEGRERTARIO A. Bocci F. Bilenchi

La Martinella del 27 Febbraio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Il Comizio di domenica, l’invito è per le ore 15 ma a quest’ora la vasta Palestra del Palazzo

Scolastico è semivuota.Dopo le 15 la sala si sta rapidamente affollandosi di cittadini. Si scorge nella gran massa

degl’intervenuti l’impazienza di udire la parola dell’Avv. Modigliani di Livorno in pro degli scioperanti vetrai. Noi che dal banco della stampa osserviamo questo numeroso pubblico accorso con tanto entusiasmo per sentire parlare di un conflitto che già conosce ri rallegriamo, perché si capisce che il nostro pubblico s’interessa vivamente di questa lotta combattuta dai forti lavoratori del vetro, perché ci fa capire che la sua presenza non è determinata da sentimento di curiosità, ma dal desiderio di dimostrare la sua completa solidarietà con gli scioperanti.

E a voi lavoratori del vetro che in questo momento combattete con tanta fermezza per far rispettare la vostra organizzazione i vostri diritti di uomini e di lavoratori, sia di conforto de d’incoraggiamento per perseverare in questa santa battaglia, la solidarietà e la viva simpatia della cittadinanza che vi augura vittoria.

Voi avete l’appoggio morale e materiale di tutti i lavoratori del paese, di tutti i buoni e gli onesti, la vittoria non potrà che arridervi.

Noto l’assenza completa dei crumiri, dei giuda che hanno tradito i loro compagni di lavoro per mettersi al servizio di chi ha saputo sfruttare la loro incoscienza. Ad essi la discussione fa paura perché sentono che tutto il toro sta dalla loro parte, non sono intervenuti a questo Comizio perché sanno di non avere in loro pro’ alcuna attenuante e scappano a gambe levate in quest’ora dileguandosi per la campagna e sperando così di mettere in salvo il loro contegno ! Ma voi vi illudete, o mistificatori di un puro ideale, voi non potete essere tranquilli, sotto il disprezzo di una intera popolazione.

Mentre tali pensieri vi passano per la mente, si apprestano al banco della presidenza il Segretario dell’Unione Vetraria e l’Avv. Modigliani che al suo apparire è salutato da applausi.

Il Segretario dell’Unione Vetraria A. Banchi, dichiara aperto il Comizio e prega l’assemblea a nominarsi il presidente. Viene eletto Vittorio Meoni che subito va la banco della presidenza e presenta con brevi parole l’Avv. Modigliani dicendo che questo tratterà la vertenze nelle diverse sue fasi spiegando la nuova ed ultima fase che ha portato alla rottura delle trattative, e esporrà il significato morale di questa lotta, significato chiarito nei punti più salienti dall’ordine del giorno che verrà presentato a fine Comizio.

E parla l’Avv. Modigliani:Dico che la lotta che si combatte oggi a Colle non è nuova, essa rappresenta il nuovo diritto che

sorge dall’organizzazione di tutti i lavoratori. Lotta piccola per il piccolo numero di lavoratori che vi partecipano, grande invece per il suo significato morale. E’ una caratteristica grandiosa della lotta di

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classe. Non farò -- egli dice -- la storia della vertenza nei suoi particolari persuasivo che gli intervenuti ne siano ormai a cognizione.

Riassume pur tuttavia l’origine della presente vertenza vetraria fino al volontario intervento del Sindaco per mettere d’accordo le due parti in conflitto. E pareva davvero che ci fosse riuscito, essendo le pretese del Nardi ridotte a voler dare due o tre lire in meno per settimana, sul complesso delle paghe. E in verità pare strano che il Nardi si fosse messo in questa lotta soltanto per diminuire £. 208 l’anno le paghe degli operai !

Vi doveva essere qualche altra recondita ragione, qualche altro più importante interesse per averlo deciso a mettersi in lotta con i suoi operai.

E vi era infatti. Arrivate le trattative così a buon punto, mercé l’intervento del Sindaco, si stabiliva già per la nuova assegnazione delle piazze e dei vari posti, quando il Nardi fece osservare che per far lavorare tutti, avrebbe messo fuoco al forno piccolo e siccome questo non sarebbe stato sufficiente per occupare tutti, cos’ avrebbe dovuto lavorare a turno, essendo il forno grande ed i diversi posti delle piazze già occupati dai giovani che avevano rimpiazzato i maestri e che il Cav. Nardi non intendeva per nessuna ragione rimuoverli da quel posto che essi avevano guadagnato, a

prezzo di… tradimento. ! Ma v’è di più: il Cav. Nardi disse anche che se per una qualunque ragione, il lavoro al forno piccolo avesse dovuto cessare, i primi ad essere licenziati sarebbero stati gli ultimi venuti, cioè i maestri che per trenta o quaranta anni di lavoro e per abilità avrebbero avuto tutto il diritto di rimanere al posto conquistatosi onestamente !

Dunque non si faceva più questione di risparmiare le 208 lire l’anno, ma questa lotta era stata voluta dal padrone per schiacciare l’organizzazione dei vetrai. Era l’Unione vetraria l’incubo che dava noia al padrone e al padroncino…. !

Messa la vertenza su questo delicato terreno era naturale, era logico che gli operai si servissero dell’organizzazione come arma di lotta, era doveroso che gli operai accettassero la sfida e respingessero sdegnosamente queste proposte del Nardi. E così fu. Riferito sindaco e commissione, all’assemblea dei vetrai il colloquio avuto e le proposte fatte dal padrone, esse furono respinte sdegnosamente dichiarando rotta ogni trattativa in proposito.

E se siamo arrivati a questo punto; se il proprietario ha potuto licenziare i maestri per non voler mantenere i patti concordati precedentemente, se ancora può resistere alla salda compattezza di questi maestri che si sacrificano alla disoccupazione prima di ritornare al lavoro sconfitti e umiliati, su chi ricade la colpa principale ? Essa è tutta di quell’incoscienti giovani che tradendo i loro fratelli di lavoro e loro stessi, hanno potuto far seguitare un’industria che non può reggersi con il solo lavoro dei crumiri.

Il crumiro, deficiente di senso morale, de senza voglia di lavorare, è il tipo peggiore di lavoratore che si possa conoscere. Dalle sue mani non può che uscire che lavoro scarto e poco.

Quando fra padrone e operai si combatte una lotta come questa, il crumiro può essere la salvezza del padrone se, l’organizzazione contro cui combatte è debole moralmente e materialmente, ma, è destinato ad una inevitabile sconfitta quando il capitalista si trova di fronte ad un’organizzazione come quella dei vetrai.

Ma se ancora questa battaglia dovesse perdersi non sarà certo questa minuscola sconfitta che farà arrestare l’avvenire e l’evoluzione del proletariato.

Il nostro sentimento verso i traditori in questo momento non deve essere di odio ne di rappresaglia. No; la nostra missione deve essere quella di illuminare la loro coscienza per farli ravvedere e strappargli dall’opera cattiva che stanno facendo.

La fine di queste sue parole sono coronate da applausi vivissimi.Quindi la lettura del seguente ordine del giorno riserbandosi di spiegare alcuni concetti in questo

espressi.La cittadinanza colligiana convocata a comizio per discutere in merito alla vertenza dei vetrai;

ritenuto che le ragioni e lo svolgimento della vertenza e più che tutto il punto a cui sono giunte le trattative con ottimo pensiero iniziate e condotte dal Sindaco hanno chiaramente provato non essere ormai più in questione l’entità del salario ma il diritto degli operai di ottenere che siano conservate le garanzie del loro ordinamento di lavoro e della loro organizzazione, convinta che in una questione così posta la cittadinanza non può che schierarsi dal lato degli operai; ritenuto che oggi mai alla congrua soluzione della vertenza si oppone forse più delle pretese capitalistiche,l’atteggiamento degli operai schierati contro l’organizzazione; ritenuto che questo atteggiamento è del tutto ingiustificato perché gli operai organizzati fanno proposte che se salvaguardano l’organizzazione non la chiudono ad alcuno, e garantiscono subito a molti dei

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compagni loro avversari un modesto miglioramento; augurando che gli operai schierati contro l’organizzazione rinsaviscano;

delibera che il Sindaco riprenda le trattative uniformandosi a questi concetti.

Il medesimo spiega l’ultima parte di quest’ordine del giorno mettendo in evidenza che il Sindaco è l’unica persona che possa 9incarticarsi di riprendere le trattative per una sollecita risoluzione.

Il dare poi l’incarico al Sindaco per risolvere questa vertenza oltre al vantaggio materiale che ne può derivare significa che la cittadinanza riconosce ingiusto che per il capriccio di un piccolo zar, più di trenta famiglie siano gettate nella disoccupazione, significa riconoscere l’iniquità della proprietà privata arbitro della vita dei lavoratori che è causa di tutti questi dolorosi conflitti.

Il Modigliani che ha parlato per circa due ore; ha tratteggiato con la sua acutezza di argomentazioni, e con indovinato metodo di linguaggio tutte le diverse macchiette che sono comparse alla superficie …. di questo burrascoso periodo di vita colligiana.

Terminato di parlare il Modigliani, il compagno Meoni domanda all’assemblea se qualcuno ha da fare delle osservazioni, da domandare degli schiarimenti, da fare degli emendamenti all’ordine del giorno Modigliani.

Sarebbe bene. e doveroso -- egli dice -- che gli avversari dei maestri vetrai, portassero le loro argomentazioni qui, in pubblico comizio, anziché parlare a carico della giusta lotta che oggi combattono gli operai vetrai di Colle.

E’ necessario che la cittadinanza prenda parte a questo conflitto, e porti anch’essa quel contributo d’intelletto e d’esperienza onde la causa dei vetrai Colligiani possa essere risolta con il trionfo della causa dei lavoratori.

Ma per quanto il nostro compagno faccia preghiera agli intervenuti di interloquire; i nostri avversari; ed i nostri diffamatori da …. piazza e da …. bettola ripongano l’arma nel foder, e coraggiosamente sfuggono alla discussione !

Meoni legge quindi le lettere ed i telegrammi di solidarietà giunti da Parma, da Castelfiorentino, dal Comitato Federale e dai bottigliai di Livorno; e da di nuovo lettura all’ordine del giorno Modigliani, dimostrando di nuovo se qualcuno ha da fare osservazioni; ma ottenuta risposta negativa lo mette senz’altro in approvazione, e risulta approvato in grandissima maggioranza.

Viene domandata la controprova; e nessuno alza la mano per disapprovare; ma siccome è notorio che fra gli intervenuti vi sono dei cittadini contrari all’ordine del giorno; il nostro Meoni per far conoscere quanta coerenza essi abbiano nel dimostrare le proprie opinioni, vuole essere imparziale; e prega coloro che si astengono dalla votazione di darne un cenno alzando la mano.

Ma nessuno si muove …. e quindi l’ordine del giorno è approvato all’unanimità. E’ notevole il fatto che anche i più noti e sfegatati difensori dei …. paradossi del Cav. Nardi,

hanno approvato quest’ordine del giorno.*

* *Nessun nuovo atto è stato compiuto dall’Unione Vetrai.A quanto ci consta il Sindaco ha accettato l’incarico datogli dalla cittadinanza nel comizio di

domenica scorsa, ma non sappiamo con precisione il lavoro da esso compiuto per appianare la vertenza e quindi rimandiamo al prossimo numero tutte le informazioni che possono interessare i lettori, de che procureremo di raccogliere.

A Don Fanatico. Il cognac e i pasticcini forniti dalla Ditta Giotti per l’inaugurazione della luce elettrica, hanno incalorito il nostro priore; al quale quelle ghiottonerie, hanno fatto proprio l’effetto che fa la canapa …. agli uccelli …. da capanno !

E chi si prende la ….facoltà di salutare e ringraziare a nome della Cittadinanza Colligiana (?!) la Ditta Giotti per il beneficio fatto al …. suo .… interesse, vuole commettere pure un’altra … buffonata facendo ricadere sopra di noi la responsabilità di <<tutto il danno che per il prolungarsi soverchio di questa vertenza (quella dei Vetrai) risente la cittadinanza colligiana >> R vuole far credere che noi <<con schermaglie>> si voglia scaricare la colpa su lui.

Troppo considerazione vi daremmo facendo ciò ! No, No! Voi -- in questa vertenza -- non avete saputo portare il vostro contributo a vantaggio della classe lavoratrice; su questo siete stato concorde con i rappresentati più in vista degli altri partiti; dei quali noi non abbiamo fatto altro che additare il contegno neutro di alcuni, nocivo di altri, alla classe lavoratrice !

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E voi a parole e nella vostra gesuitica propaganda popolare al circolo degli sbiaditi, vi volete far credere gli amici dei lavoratori, i baldi precursori di un ideale democratico; l’avanguardia del movimento proletario; mentre ai fatti noi vi abbiamo conosciuto, e sappiamo quanto siete arretrati per prendere parte attiva ad un molto elementare movimento proletario !

E dovevamo accusare i preti, proprio i preti che non sanno fare altro che delle bambinesche tirate al nostro indirizzo; e credono di venire in aiuto alla classe lavoratrice con dei <<divertimenti onesti>> o con delle rappresentanze di assicurazione.

Ma no ! Per noi, localmente, la lotta con i preti è sotto òl’aspetto economico esaurita: perché essi mai si sono veduti a portare la loro parola in mezzo al popolo vero ( e non alle pecorelle) ; perché essi -- sebbene sfidati -- mai hanno accettato la sfida di una discussione qualsiasi; e si sono limitati a delle personalità senza mai saper prendere parte ad una vita attiva per il bene del paese e sei lavoratori.

Noi in questa vertenza abbiamo avuto a giudice l’intera cittadinanza; abbiamo saputo salvaguardare con pazienza, cautela ma anche con incrollabile fermezza i diritti dei lavoratori organizzati di fronte alle ingiuste sopraffazioni di un capitalista, mentre voi avreste già a quest’ora consegnato al capitalista, perché la schiacciasse, la classe intera dei lavoratori.

E checché ne dicano i nostri avversari …. per burla; la nostra condotta è stata solennemente vidimata de sanzionata dall’ultimo comizio dove -- sebbene sfidati -- nessuno ha avuto il coraggio delle proprie …. opinioni.

Ah ! Noi vi avremmo udito volentieri a portare il vostro criterio nella vertenza; ma fino a che vi scalmanerete a falsificare i nostri propositi e la nostre azioni, non potremmo mai prendervi sul serio !

Gli Anarchici alla prova. Quando gli anarchici colligiani, che nella Lega Metallurgici, combatterono la legge dei Probiviri dissi che essi erano la zavorra del movimento proletario, protestarono energicamente dichiarandosi offesi. Essi dicevano di fare opposizione alla legge dei Probiviri, come ad una legge che tende a smussare o a far sparire dall’associazione di resistenza quello spirito rivoluzionario che non comporta transazioni né umiliazione. Secondo loro, l’arma più atta a rivendicare i loro diritti era lo sciopero più che qualsiasi legge scritta. Con questi sentimenti era dunque da supporre che gli anarchici al primo avviso di vertenza fra padrone ed operai avrebbero lasciato subito il lavoro. Invece la realtà ci ha provato tutto il contrario. Quando dalle chiacchere …. si passa alla prova dei fatti noi vediamo, con strana ironia, gli anarchici per i primi darsi da fare i Crumiri, i primi ha tradire gl’interessi dei propri fratelli !

Guardate il fatto dello sciopero vetrai e voi avrete la conferma di quello che dico. Né vale il dire che gli anarchici della Lega Metallurgici non sono i traditori della fabbrica Nardi. Gli uni valgono gli altri. Molti sono stati solidali, o almeno hanno tentato giustificare, i compagni crumiri. Quelli che non hanno avuto coraggio di dire il loro parere in questo fatto importante, con il loro silenzio hanno implicitamente sanzionato il tradimento ! Il loro partito non ha trovato gli estremi per espellerli dal suo seno. E tanto basti !

Ora quale è la causa di questa loro stridente contraddizione ? A domandarlo ad essi novantanove probabilità su cento, non ci saprebbero dare alcuna giustificazione. E la ragione è questa: che una buona parte di costoro sanno di anarchia, quanto io di medicina; e sono soltanto degl’impulsivi e degl’irresponsabili.

Si scusano dicendo: noi siamo degli anarchici individualisti; ognuno di noi è responsabile e rende conto separatamente dei propri atti ed è padrone di fare ciò che gli detta la sua coscienza ! Ma allora se questo è vero, se intendete di essere liberi e di fare tutto il vostro comodo; perché vi organizzate in partito politico od entrate nelle organizzazioni economiche dove vi obbligate a sottostare allo statuto che ne regola la vita ed ai voleri di una maggioranza ? Ancora una volta vi trovo in contraddizione con voi stessi ! No, no, credetelo ! Non si tratta di individualismo ne di collettivismo, voi non sapete esattamente cosa siete, ne che cosa volete ! e certo, non varrebbe la pena di occuparsi di voi se con il vostro incosciente esempio, non avete fatto tanto male !

Quando vi chiamai zavorra del movimento proletario fui anche profeta e sarebbe l’ora che voi vi decidesse, pro o contro l’organizzazione dei lavoratori.

W. S.

Il Comitato di Soccorso per i giovani vetrai ci comunica che le somme raccolte fino a giovedì sera, ammontano alla rispettabile cifra di £. 432,80.

Hanno ancora da essere rimesse buona parte delle note di sottoscrizione diramate, ed anzi, a tal uopo appositamente incaricati, facciamo viva premura ai detentori di dette note, perché al più presto vogliano inviarle al Cassiere del Comitato Sig. Angiolino Caprara.

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Con la settimana ventura incominceremo la pubblicazione dei noi dei collettori e delle somme da essi rispettivamente raccolte.

Ricordo marmoreo al M.° Bono. Nel n.° 6 del giornale, facendo il resoconto della seduta consiliare del 4 andante fu omesso di indicare che il Consiglio Comunale approvò l’apposizione, a spese del Comune di una lapide a ricordo del Maestro Bono, stampatore del secolo XV.° Infatti esso ebbe stamperia e dimora in Colle Bassa nel 1479, cioè circa 25 anni dopo l’invenzione dei caratteri fissi -- fu quindi dai primissimi che stampassero in Italia. Tale fatto importante della storia colligiana era giusto che venisse in qualche modo ricordato, e non si può fare a meno di approvare il deliberato della nostra Amministrazione Comunale. -- Non sarebbe forse opportuno che si facesse lo scoprimento della lapide nel giorno della festa del lavoro, il 1.° Maggio p. v.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera assemblea generale.Data l’importanza dell’ordine del giorno , siamo certi che i compagni interverranno numerosi.

Un incendio si manifestò lunedì 22 alle ore 13 nella Cartiera della Ditta Pacini e Gonnelli. L’incendio fu circoscritto per l’intervento sollecito e solerte dei nostri bravi pompieri.

La Ditta era assicurata.

Teatro dei Vari. Sono incominciate le rappresentazioni della compagnia drammatica L. Branchi.Il pubblico è accorso discretamente numeroso data l’importanza dei lavori rappresentati; e

speriamo che il concorso del pubblico non abbia a mancare alla compagnia Branchi che cerca con ogni sacrificio di rappresentare l’ultime novità drammatiche.

Giovedì sera gli Spettri di Ibsen furono rappresentati con soddisfazione del pubblico..

Ringraziamento. La ditta Pacini e Gonnelli riconoscente ringrazia vivamente la Compagnia di Pubblica Assistenza, la forza pubblica e tutti quei cittadini che concorsero volenterosi ad estinguere kl’incendio sviluppatesi nella sua cartiera

La Martinella del 5 Marzo 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei Vetrai. Nessun atto pubblico è stato compiuto dall’Unione Vetraria.Il nuovo intervento del Sindaco, per quanto ci consta, nulla a valso a definire questa vertenza; e noi

non sappiamo dettagliatamente il lavoro compiuto dal Sindaco e giacché questo ci ha promesso di far noto per mezzo del nostro giornale le trattative nuova,mente aperte con il Cav. Nardi e con le organizzazioni dei giovani vetrai e affini, aspettiamo a quest’altra settimana per poter avere dal medesimo una dettagliata esposizione di queste trattative.

Ma oltre il Sindaco, anche il Delegato di P. S. Sig. Cav. Sabatini, si è interposta fra le parti per vedere di sistemare la vertenza. Difatti sappiamo che egli ha tenuto un colloquio con alcuni appartenenti all’Unione Vetrai e con alcuni giovani vetrai, ma per quanto con lodevole zelo abbia tentato una qualche via per una soluzione, ci consta che non è stato possibile fra gli appartenenti all’Unione ed i giovani vetrai, venire ad una intesa, poiché quest’ultimi hanno delle pretese bellicose credendosi ormai i dominatori della situazione.

A domenica prossima quindi, dopo che il nostro Sindaco Giunti avrà esposto il lavoro da esso compiuto per incarico della cittadinanza, rimandiamo ogni nostro commento all’ultima fase di questa vertenza.

Parma, 24 Febbraio 1904.Ai compagni scioperanti di Colle di val d’Elsa.Dopo dieci settimane di lotta, di fronte a proposte intese a pacificare la vostra organizzazione e ad

umiliare la vostra dignità di coscienti operai, voi avete sotto le trattative, e, incuranti dei pericoli e delle

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sofferenze a cui vi espone la mirabile resistenza spiegata, avete deciso di continuare nobilmente, cos’ come avete fatto finora, la battaglia !

Bravi, il vostro atto ardimentoso onora voi che lo avete compiuto, ancora noi che vi siamo compagni affezionati, stretti con il vincolo potente della solidarietà proletaria !

Bravi ! La vostra fermezza sia di confusione ai crumiri che vi dileggiano legati alla greppia del padrone, bestie fedeli, insensibili alle frustate, artefici di miseria per loro e per gli altri.

Essi destano la nostra pietà, mentre voi destate l’ammirazione di tutti gli operai !Noi siamo certi che voi vincerete, poiché in ogni battaglia, per grande parte, la vittoria è dovuta

alla coscienza e alla fede dei combattenti.Vi assiste intanto la simpatia di tutti i buoni e l’augurio ansioso dei vostri compagni di lavoro che

costituiscono l’organizzazione più forte <<d’Italia>>.Continuate fino alla vittoria e se anche, per una fatalità improbabile, questa non dovesse arridervi

intera, voi avrete vinto lo stesso perché avrete dato a tutti l’esempio della vostra fermezza e avrete preparato il terreno per l’avvenire !

Bravi e avanti sempre !Per la Sezione Vetrai di Parma.

Il SegretarioEttore Ferro

** *

I detentori delle note di sottoscrizione a favore dei giovani vetrai scioperanti sono pregati a volerle rimettere al più presto possibile mal Sig. Angelo Caprara, dovendosene incominciare la pubblicazione.

Il Segretario del ComitatoM. Meoni

** *

Università Popolare. Il giorno 20 del mese corrente da Pietro Caccialupi, direttore didattico di Castelnuovo Berardenga sarà tenuta una conferenza sul tema:

L’educazione n rapporto alla questione sociale.Con altro avvisa sarà fatto conoscere al pubblico il locale e l’ora.Questa conferenza si spera di poterne far seguire altre su argomenti interessanti.

Biblioteca. Conformemente al mandato che il Consiglio Direttivo dell’Università Popolare ricevette dall’Assemblea generale di questa, il Consiglio suddetto ha compilato e approvato il regolamento per la Biblioteca, cui si danno qui trascritti gli articoli più importanti:

Art. 19 I locali della Biblioteca saranno aperti al pubblico secondo un orario determinato dal Consiglio,

Art. 20 I libri e periodici potranno essere letti nel locale della Biblioteca, oppure portati a domicilio.

Art. 21 Nessuno potrà asportare dalla Biblioteca più di un volume per volta, ne potrà prenderne un altro se non ha restituito il primo.

Art. 22 Per la lettura e consultazioni dei libri nella sede, durante le ore d’apertura la tassa è fissata in cent. 5 senza riguardo al numero dei volumi richiesti.

Art. 23 Per la lettura dei libri a domicilio, la tassa è fissata in cent. 5 per volume e per 7 giorni o frazione di 7 giorni.

Art. 24 Trascorsi sette giorni dalla consegna senza che sia avvenuta la restituzione, il volume verrà ritirato a cura del bibliotecario.

Art. 25 I periodici non potranno essere dati in lettura al domicilio, se non trascorso un mese dalla pubblicazione di ciascun fascicolo.

Art. 27 Per la lettura a domicilio di ciascun fascicolo della Nuova Antologia dell’annata in corso e stabilito una tassa speciale di cent. 10 per ogni 10 giorni o frazione di 10 giorni.

Le norme degli articoli 21 e 24, valgono anche in questo caso.Art. 28 bis. E’ in facoltà del Consiglio di aprire abbonamenti alla lettura.

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Art. 29 Il Consiglio Direttivo procurerà di fare anno per anno la raccolta completa di uno o più giornali quotidiani principali. Procurerà ancora di fare la raccolta annuale del giornale cittadino. Le raccolte non potranno essere poste in lettura, se non quando siano complete o siano rilegate in volume.

Art. Chiunque sperda, guasti o deteriori libri o periodici avuti in lettura, sarà tenuto a rifonderne l’intero valore e dal Consiglio gli potrà essere interdetto l’ingresso nei locali della Biblioteca .

L’orario d’apertura b viene così modificato:Domenica dalle ore 10 alle 0re 12,½.Martedì e Giovedì dalle ore 18,½ alle ore 20,½.

Servizio Sanitario dei Pubblici Macelli. Dalla relazione presentata alla Giunta Comunale dal Direttore dei pubblici mattatoi, Dott. Antonio Pulzelli per l’anno 1903, togliamo i seguenti dati:

Durante l’anno sono state macellate nel pubblico mattatoio n.° 573 bestie vaccine, n.° 947 suini, e n.° 5 ovini adulti soggetti a visita. Sono stati sequestrati e distrutti kg. 2.215 di carne riconosciuta insalubre ed inviati alla Bassa Macelleria due buoi ed una vacca.

Ci piace constatare che il servizio dei pubblici macelli, funziona con perfetta regolarità,. e vi vengono osservate con scrupolo tutte le prescrizioni di legge in fatto d’igiene e sanità pubblica. Di ciò ne va data meritata lode al Direttore Sig. Antonio Pulzelli.

Pro Pubblica Assistenza. Il Comitato Cittadino che organizza il veglione a pro della Pubblica Assistenza, ci rimette il resoconto finanziario di quel veglione, dal quale ritagliamo le seguenti cifre:

Entrata £. 319,50Uscite £. 198,99

------------------Utile Netto £. 120,51

I documenti giustificativi sono ostensibili presso il Cassiere della Pubbìica Assistenza Dott. Alfonso Lepri.

Il Comitato a mezzo nostro ringrazia il Circolo ricreativo dei rinascenti che offrì £. 32,50; il Prof. Riccardo Bastianoni e la Signora Celide Maccantelli e tutti gli allievi della nostra Scuola Professionale, che gentilmente si prestarono per la decorazione del teatro; e tutti coloro che cortesemente e disinteressatamente prestarono l’opera loro per la buona riuscita del veglione.

Tirassegno Nazionale. questa Società nell’intento di incoraggiare ed aiutare lo sviluppo del ricreatorio istituito nelle scuole comunali, per l’educazione fisica e morale dei giovanetti, ha stabilito di tenere a disposizione del ricreatorio medesimi il Poligono sociale, per l’esercitazioni ginnastiche; e perché nel corrente possa venire inaugurato un primo periodo di tiro con la carabina Flobert.

La Società concederà gratuitamente armi, munizioni, bersagli e quanto altro occorrente; e così i giovanetti potranno trovare qualche ora di svago molto più vantaggioso di quello che trovano stando per le piazze e nelle strade.

Noi non possiamo che lodare la presidenza di questa Società per la giusta iniziativa.

Teatro dei Vari. La compagnia drammatica diretta dalla signora Luigia Branchi, replicò giovedì sera, il forte e profondo di Ibsen, Spettri.

Il pubblico accorse numerosissimo e con i frequenti applausi con i quali salutò spesso gli egregi interpreti, dimostrò di avere apprezzato, come si meritava, la bellissima produzione dello scrittore norvegese.

Vi si distinsero molto la signorina Celeste Branchi e sua madre, la signora Luigia, direttrice della compagnia, e, sovra tutto il signor Capellaro, un buonissimo e intelligente Osvaldo, il quale nella difficilissima parte si mostrò artista corretto ed efficace. Bene anche i signori Maciotta e Nardi.

Stasera, verrà rappresentato Malacarne, un dramma d’ambiente siciliano e domani sera, domenica, Tosca di Sardou.

Intanto sappiamo che giovedì sera avrà luogo la serata d’onore della prima attrice, signorina Celeste Branchi la quale si cimenterà nel Dopo di Augusto Novelli, il simpatico e popolare Novellino di

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Firenze, uno dei nostri più amati e stimati compagni, testé eletto, con splendida votazione a Consigliere Comunale di Firenze.

Questo lavoro che fu presentato al battesimo del pubblico da Ermete Novelli, è stato, ovunque, favorevolmente accolto e sinceramente applaudito; la qual cosa ci autorizza a facilmente presagire che anche il pubblico colligiano, accorrendo numeroso al teatro giovedì prossimo, oltre rendere più

gaia la festa della giovane e simpatica attrice, avrà modo di godere ed applaudire lo splendido lavoro del nostro compagno del quale ci occuperemo più estesamente nel prossimo numero.

Oltre il Dopo verrà rappresentata la divertentissima Santarellina. Una serata insomma nella quale la seratante potrà far valere tutte le sue ottime qualità di artista colta, versatile e geniale.

E noi vogliamo sperare che i cittadini di Colle sapranno apprezzare come si meritano ,gli sforzi che la compagnia fa per allestire al pubblico spettacoli del tutto nuovi e dovunque ricercati, nei quali oltre il diletto ognuno, amante del bello e del vero, può trovarsi l’insegnamento morale e sociale.

** *

Ai corrispondenti X e Boldrini del Libertario rispondiamo subito che noi non chiediamo di meglio che d’innalzarci a discutere nel campo dell’idee, ma dichiariamo ancora che non siamo disposti punto a sentire tacciare di sudicio il giornale nel quale scriviamo, ne ha leggere tranquillamente le insinuazioni bassissime che si sono fatte contro i nostri compagni, senza dare pane per focaccia !

Come al solito, anche per la discussione serena per l’idee, voi arrivate un po’ tardi; prima gettate a dei galantuomini delle ingiurie e delle insinuazioni ignobili, e poi, quando l’arma pericolosa del libello vi ricasca addosso, gridate: discutiamo !

Siate dunque più prudenti e meno aggressivi se volete essere discussi serenamente e se non volete essere notomizzati intus et in cute.

E poi cosa centrano i socialisti senesi nella polemica ? A noi sembra che gli anarchici senesi invece di farsi paladini degli anarchici colligiani, avrebbero meglio provveduto al credito del loro partito se gli avessero redarguiti severamente. Oh ! L’omertà politica ! Il Boldrini ci dica intanto cosa ne pensa del contegno dei suoi compagni colligiani, arrivati nella lotta per l’organizzazione vetraria con la carrozza … del Negri ! ?

** *

Avviso. Il sottoscritto rende pubblicamente noto che, incominciando da 15 Marzo corrente, istituirà un servizio giornaliero di diligenza Colle Siena e viceversa.

La tariffa è fissata in £ 1 per andata e £. 2 per andata e ritorno.Il medesimo assume pure commissioni per Siena e assicura la più scrupolosa regolarità del

disbrigo degli incarichi che gli verranno affidati dalla spettabile clientela.Colle di val d’Elsa li 4 Marzo 1904

LUIGI PEPIN. B. In Colle di val d’Elsa il recapito è in Via di Spugna; in Siena in Via dei Rossi, presso la locanda <<Il Sasso>>.

L’orario della partenza è il seguente: Da Colle alle ore 6,30, da Siena alle ore 16.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Febbraio 1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 4 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 3 sotto anno 1 Totale 11.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 7 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 2 sotto 0 Totale 10. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 3,5 Vacche 2 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto1 anno 1 Totale 6,5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 3 Vacche 2 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 anno 2, Totale 7.Macellaio Ninci Faustino: Bovi 2,5 Vacche 0, Vitelli sopra 1 anno 1 Vitelli sotto 1 anno 1,Totale 4,5.Totali Bovi 20, Vacche 8 Vitelli sopra 1 anno 6 Vitelli sotto 1 anno 5 Totale 39

Suini macellati per uso pubblico n.° 88. Suini macellati per uso privato n.° 51.

La Martinella del 12 Marzo 1904Pag. 3 e 4

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NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai.La relazione del lavoro compiuta dal Sindaco.

Non è avvenuto nessun cambiamento nella vertenza vetrai. Gli operai dell’Unione sono sempre solidali; ed ormai ci sembra che la situazione sia chiara: o il Cav. Nardi si decide a riprendere sul lavoro i vecchi maestri; o difficilmente potrà seguitare la sua aziende nelle condizioni attuali, poiché egli con la produzione che gli viene fatta dai crumiri non può contentare la sua clientela.

D’altra parte i vetrai colligiani hanno solidali nella lotta tutti i vetrai italiani; i quali non si presteranno certo a fare abortire il boicottaggio della Vetreria Nardi dichiarato dalla Federazione Vetraria di Milano, la quale è in continua corrispondenza con tutte le sezioni vetrarie d’Italia e dell’estero.

Si diceva -- e si dice -- dovevano venire i tedeschi; ma è difficile trovare dei ….. tedeschi che si vogliono mettere al rango di qualche …. italiano, e vogliono scappare dalla loro Città.

** *

Domenica scorsa promettemmo di pubblicare la relazione del lavoro compiuto dal Sindaco per mandato avuto dalla cittadinanza riunita in pubblico comizio.

Oggi compiamo questa nostra promessa; riportando per esteso la lettera che il Sindaco medesimo ha inviato al nostro compagno Vittorio Meoni quale presidente del comizio indetto dall’Unione Vetraria.

Colle di val d’Elsa, 9 Marzo 1904Sig. Vittorio Meoni

Presidente del Comizio indetto dall’Unione Vetraria il 21 Febbraio u. s.Uniformandomi ai concetti espressi nell’ordine del giorno votato dalla Cittadinanza Colligiana

riunita in pubblico comizio il 21 Febbraio perdente con il quale mi si dava il mandato di riprendere le trattative già iniziate per la composizione della vertenza dei Vetrai, feci di tutto per ottenere un colloquio con gli operai schieratosi contro l’organizzazione.

Il 25 Febbraio, alle ore 16, in una stanza (ufficio pesatura) della fabbrica Nardi, potei parlare con una Commissione rappresentante la lega dei giovani vetrai, composta dagli operai Betti, Galgani, Aretini e Caciagli ai quali, dopo fatto conoscere in quale veste mi presentavo a loro, tentai dimostrare e fargli ben comprendere, essere nel loro stesso interesse di non insistere ora su alcuni ipotetici diritti ma assicurarsi per l’avvenire una posizione stabile nel lavoro e godere di tutti quei vantaggi che l’organizzazione offre a chiunque vi appartenga. Aggiunsi che la loro ostinazione, oltre essere esiziale a tutta la classe vetraria e più particolarmente ai traditi compagni di lavoro, era svantaggiosa anche alla Ditta che con il loro contegno avevano creduto di difendere, -- poiché in causa del boicottaggio, mancandole il personale adatto per la produzione di articoli soffiati, non poteva completare tutte l’ordinazioni scontentando così la clientela, e riducendosi forse alla cessazione della lavorazione -- ed a loro stessi, poiché verificandosi disgraziatamente quest’ultimo caso Essi non troverebbero dive occuparsi.

Se dalla Loro Lega avevano ricevuto mandato imperativo di nulla concedere, si sospendesse ogni decisione e tornassero a convocare nuovamente i loro compagni di lavoro, per ulteriori deliberazioni.

Accettata che fosse la massima di transigere, mi impegnavo ad organizzare una riunione tra Essi ed una Commissione dei vecchi vetrai, per discutere tutte le modalità necessarie affinché senza scorno e grave danno dei giovani potesse avvenire la ripresa del lavoro..

Ad i miei detti ed alle mie proposte si rispose insistendo nel non volere abbandonare la posizione conquistata, dichiarandomi però, che non si opponevano onde qualcuno dei vecchi maestri venisse posto a lavorare insieme a loro, al forno grande.

Infine dichiararono che la causa di questa dolorosa situazione va ricercata negli stessi scioperanti i quali trattarono sempre con disprezzo i giovani, tenendoli lontani dall’organizzazione insieme agli affini vetrai.

Nel congedarmi feci loro osservare non avere mai io inteso di farmi giudice delle parti contendenti in questo conflitto; ma di rappresentare semplicemente la parte del paciere. Non potei però fare a meno di rilevare che in ogni modo, ammesso pure che per il passato i giovani avessero avuto motivo di lagnarsi dei vecchi vetrai, non era giusto che in questo momento decisivo, quando

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con manifesto sacrificio personale gli scioperanti sostenevano una lotta a difesa degli interessi di tutta la classe dei vetrai, venissero da lo abbandonati non solo, ma ostacolati in modo eccessivo al conseguimento di quelle legittime soddisfazioni, che forse loro stessi, in un prossimo avvenire dovranno invocare.

** *

Era mio proposito di officiare nuovamente il Cav. Nardi per conoscere il suo pensiero su questo argomento, quando la mattina del 27 Febbraio ad ore 10 ricevei una lettera dello stesso Sig. Nardi del tenore seguente: << Le sarei grato se in giornata e possibilmente prima delle dodici potesse venire in piano ed accordarmi un appuntamento al quale bramerei intervenisse anche il Sig. Delegato per una dichiarazione che debbo fare riguardo al solito doloroso affare>>.

In seguito a ciò mi recai, insieme all’Egregio Sig. Delegato di P. S. Cav. Sabatini, dal Sig. Nardi; e questi ci dichiarò che aveva già pronti sei operai per completare le piazze al forno grande; disse che i detti operai non aspettavano che una sua lettera di chiamata per recarsi subito qua. Aggiunse che pur ritenendosi sciolta da qualunque impegno verso gli scioperanti -- avendo Essi deliberato di troncare le trattative da me avanti iniziate e l’accensione del piccolo forno rappresenti ora un danno per Lui -- pure desiderava che le autorità locali s’incaricassero d’interpellare pert l’ultima volta gli scioperanti, sulla convenienza o meno di riprendere il lavoro alle condizioni già formulate dalla Ditta -- con questo di nuovo -- che potendo aumentare una o due piazze al forno grande si eviterebbe il turno.

Dichiarò di aspettare una risposta prima delle ore 18, ed in caso di rifiuto che avrebbe spedito la lettera di chiamata per sei operai pronti a prendere il lavoro lunedì ventinove. Terminò dicendo che non intendeva di assumere alcuna responsabilità per quello, che in causa della venuta di questi operai poteva succedere e di questo aveva voluta avvertire il Sindaco e il Delegato, perché s’accollassero tale responsabilità.

Io replicai non avere per mio conto alcune difficoltà ad interpellare nuovamente i vecchi vetrai, e che per lo stesso giorno alle ore 16 avrei chiesto una convocazione degli appartenenti alla Sezione locale, invitando il Sig. Nardi a volermi subito preparare una nota con l’indicazione precisa di come avrebbero composte le piazze, per poterla sottoporre all’esame degli interessati.

Quanto poi ad assumere la responsabilità per la situazione che verrebbe a crearsi, nel caso di rifiuto, or ora accennato, dissi che non era cosa seria parlarne, perché tanto io che il Sig. Delegato avevamo fatto direttamente ed indirettamente quanto il dovere dell’ufficio c’imponeva per tentare una composizione di questo doloroso dissidio. Non dipendere pur troppo dalla nostra volontà la cessazione od il continuare della lotta.

Riferite alla Sezione le risultanze negative delle mie trattative con i giovani vetrai e le nuove proposte del Cav. Nardi, e rilevato il fatto che sei operai pronti ad assumere il lavoro -- i componenti la Sezione stessa -- esaminata la nota preparata dalla Ditta Nardi, nella quale verrebbero indicate come verrebbero formate le piazze; rilevarono che la nuova proposta non elimina gl’inconvenienti che esistevano anche prima e che avevano impedito di addivenire ad un conveniente e desiderato accomodamento e proposero invece, che la Ditta Nardi dicesse quante piazze le occorrevano: queste dovrebbero essere occupate da vetrai vecchi e giovani nel grado di anzianità e capacità da accertarsi da apposita commissione, senza guardare se i candidati ai posti facciano o no parte della federazione, ritenendo anzi, dal momento dell’accordo, tutti appartenenti all’organizzazione e compartecipanti ai vantaggi morali e materiali che essa offre, vantaggi molto superiori a quelli che per il momento i giovani vetrai credono di aver conquistati.

La sezione poi, seduta stante, mi dava incarico di riferire ciò al Cav. Nardi.Fattone opportuna comunicazione a quest’ultimo mi dichiarava che per parte sua nulla avrebbe

avuto da rilevare, solamente essendosi già impegnato con regolare contratto per due anni verso i giovani vetrai non poteva ne osava allora far loro nuove condizioni in contrasto a quelle fissate, ma non si opponeva affinché altri, ed io stesso, cercassimo di persuaderli.

Osservai che dopo l’insuccesso di giovedì 25 detto non mi sentiva disposto a tentare ancora la prova, avendo constatato in quel colloquio, di avere a che fare con individui che bon intendevano o non volevano intendere le buone ragioni e verso le quali io per più motivi non potevo esercitare alcuna influenza.

Esso invece, il Sig. Nardi, avrebbe potuto, senza odiose pressioni efficacemente perorare presso di loro, a favore della soluzione proposta dalla Sezione.Fallito anche questo nuovo tentativo e fattane comunicazione alla Sezione stessa mi recai dal Sig. Delegato di P. S. per metterlo al corrente di quanto era avvenuto nella giornata dopo il nostro colloquio

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con il Sig. Nardi pregandolo -- ove il Nardi non avesse ancora inviata la lettera di chiamata dei sei operai -- di fare esso con i giovani vetrai quelle pratiche, che io avevo creduto di non dovere riattivare.

** *

Il giorno successivo 28 Febbraio alle ore 16, dopo alcune pratiche preliminare intraprese dall’Egregio Sig. Delegato, ci trovammo riuniti nel di Lui ufficio, io, Banchi Torello ed Alighiero, Pepi e Masoni per i vecchi de Betti, Galgani, Arretini Caciagli e un x (non ricordo il nome) per i giovani vetrai per un ultimo tentativo di conciliazione.

Dopo la dichiarazione fatta dal Sig. Delegato, che per quanto la riunione avesse luogo nel di Lui Ufficio non intendeva in modo alcuno con questo di esercitare pressioni di sorta, ma soltanto di aver fatto così per facilitare a tutti il modo di riunirsi e che intendeva di rimanere affatto estraneo al merito della discissione, cedeva la parola ai giovani vetrai, Questi, nella mattina avevano fatto sperare di essere disposti a cedere, presentarono un ordine del giorno voluto dalla loro assemblea -- 50 contro 2 -- e la commissione presente era composta di cinque -- con il quale non si faceva che ripetere quello che mi avevano dichiarato a voce giovedì 25 Febbraio e cioè <<che non intendevano recedere ai posti che avevano conquistati, ma non si opponevano perché alcuno ei vecchi maestri potesse venire collocato a lavorare al forno grande>>.

Io non potei fare a meno di rilevare che se i giovani si trovavano nei posti attuali lo dovevano al caso più che al merito personale e ci rimanevano con grave danno di coloro che li avevano conquistati lentamente, dopo lungo tirocinio e fatiche immense e ciò nonostante ne avevano fatto gettito per difendere e tutelare gl’interessi di tutta la classe vetraria. Accettando la proposta dei vecchi maestri, e di fare cioè un solo fascio di tutti i lavoranti e di ex lavoranti vetrai della Fabbrica Nardi, per assegnare poi a ciascuno il lavoro che nel grado di anzianità e capacità li poteva spettare, ritenendo tutti come inscritti alla federazione, avrebbe termina questa dolorosa vertenza a tutti dannosa compreso lo stesso principale, e quindi tolte dal disagio economico le famiglie dei numerosi loro compagni di lavoro e degli arrotatori pire, i quali mancano del lavoro dal principio dello sciopero; non si troveranno al brutto fatto di vedere assumere al lavoro sei operai stranieri, quando tanti compagni di qui ne sono privi: verrebbero eliminate tutte le cause di odio fra operai ed operai, rinsaldando anzi quel vincolo di solidarietà che deve necessariamente esister fra tutti lavoratori:la grande maggioranza dei cittadini onesti, da troppo tempo agitati per il fraterno dissidio, plaudirebbe a questa soluzione. Di fronte ai vantaggi che dalla soluzione della vertenza ne deriverebbero a tante famiglie come si poteva onestamente insistere a voler godere di una posizione illegittima ?

La Commissione dei giovani replicò che non faceva altro che sostenere l’idee espresse nell’ordine del giorno rispecchiante la volontà di 50 su 52 iscritti alla lega e non si azzarderebbero a convocarla nuovamente per ritornare sopra a quello già stabilito per non sollevare proteste.

Il Sig. Delegato fece osservare che nel colloquio con essi avuto nella mattinata gli aveva pregati, ed essi avevano promesso che nella riunione dalla quale è venuto fuori l’ordine del giorno contrario alla soluzione della vertenza avrebbero proposto idee conciliative e le avrebbero sostenute.

I Rappresentanti i giovani vetrai insisterono nel dire che la loro assemblea ormai aveva deciso in quel modo, ed il Betti anzi a questo punto si allontanò dal luogo della riunione, convinto che allo stato delle cose null’altro vi era da dire.

Gli altri compagni del Betti espressero però l’opinione che anche come verrebbero fissate le piazze dal Nardi, i vecchi maestri potrebbero occupare i posti che prima tenevano.

Banchi Torello ed Alighiero, con dati positivi, dimostrarono il contrario.Interrogati da me se personalmente Essi troverebbero giusto ed opportuno di cedere alle proposte

dei vecchi vetrai, dopo molte tergiversazioni, rispondono negativamente.Dopo questo si ritiene inutile affidare un mandato di pacificazione per proseguire le trattative, ad

individui non persuasi della bontà della causa.Così è stata chiusa anche questa terza fase della vertenza.Con fraterni saluti.

TEOFILO GIUNTI Sindaco di Colle

La luce elettrica. Il corrispondente X della Gazzetta di Siena è rimasto impressionato del nostro articolo sulla municipalizzazione della luce elettrica; egli è d’opinione che la nostra miopia amministrativa abbia danneggiato (che cosa ?) e sciupato la questione della luce e noi prendiamo atto di questa critica del perspicace X raccomandandoli che la tenga bene in memoria per ricordarsene a tempo … quando la

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miopia dei signori ( ! ) del Municipio, se dio vuole, sarà scomparsa … per virtù delle lampade ad arco … della luce elettrica municipalizzata !

Intanto X studi magari la questione, si informi con maggiore esattezza, impari a leggere sulle cifre con meno superficialità e non si meravigli troppo della cocciutaggine di propositi dei signori ( ! ) del Municipio ! Anche in altre occasioni aveva criticato l’ostinazione dei signori ( ! ) del Municipio nel reclamare l’indennità al Sindaco e la refezione scolastica, ma poi ebbe torto e gli avvenimenti lo avranno persuaso che anche la profezia che il partito socialista avrebbe dovuto cedere il potere, svanì !

Il partito socialista vinse … e vincerà anche per la questione della luce, ottimo X, e noi fummo e siamo d’opinione che a questo proposito, fosse onesto e leale, non riporre l’animo in pace e riconoscere invece che le municipalizzazioni (compresa quella della luce) possono risolversi in provvedimenti economicamente vantaggiosi per la finanza della città e per i cittadini singoli !

E questa, in ogni caso, dovrebbe essere un’opinione stabilmente acquisita da chi, per lo meno, si dichiara democratico indipendente.

E nel caso che X si fosse accorto che ora, non solo di non essere più collettivista ma neanche municipalizzatore e democratico e di aver cambiato idea anche a questo proposito … ci parrebbe doveroso onestamente e lealmente di dichiararlo una buona volta !

E noi ci faremo un dovere di prenderne atto onestamente e lealmente !

Circolo Elettorale Socialista. questa sera 12 assemblea generale. Si fa viva preghiera a tutti i soci di non mancare a questa importante assemblea dove verrà discusso

un importante ordine del giorno.

Tirassegno Nazionale. Si avvertono gl’interessati che con il giorno 20 Marzo incominceranno le lezioni regolamentari al poligono di tiro, e queste si protrarranno fino al 15 Giugno del corrente anno.

Regio Teatro dei Vari. Dopo, dramma in due atti di A. Novelli.Il marito che sorprende la moglie in adulterio, ha il diritto di ucciderla ? … Oltre a ciò, può esso

esigere che il colpo di rivoltella con il quale ha troncato per sempre la vita dell’infedele, debba contemporaneamente sradicare dalla mente e dal cuore dei figli l’immagine della madre adorata ? …

E’ su questa arditissima trama che Augusto Novelli ha intessuto i due atti del Dopo, riuscendo a superare la difficile prova.

Esso non ha svolto una vera e propria tesi; ha messo, l’uno di fronte all’altro, due organismi, due temperamenti, due affezioni diverse: Giacomo, il marito oltraggiato, l’uomo, che per essere appunto tale, si crede in diritto di uccidere la sposa che è venuta a meno ai suoi doveri coniugali; la figlia Severina, che pur non osando condannare (come non lo hanno condannato i giudici) l’assassino di colei che gli dette la vita, che la nutrì del suo sangue e del suo latte, sente pur tuttavia un ribrezzo invincibile verso quell’uomo, che pure è suo padre, il quale le contesta perfino il diritto, sacrosanto nei figli, di piangere la memoria della madre, (anche se colpevole) sottratta in maniera si tragica ai suoi baci, alle sue carezze.

Ed è dal cozzo di questi due appositi sentimenti, dal contrasto di queste due anime diverse, che il lavoro di Novelli trae la forza d’incatenare l’uditorio dall’alzarsi della tela fino all’ultima, drammatica scena chiudendosi con la pazzia di Giacomo, e che il pubblico colligiano accorso numerosissimo al teatro, giovedì sera ascoltò con attenzione e applaudi calorosamente.

L’esecuzione fu, nell’insieme, buona. La Signorina Celeste Branchi della quale ricorreva la serata d’onore, fu una efficacissima Severina, come un buon Giacomo fu il sig. Capellaro, al quale, però, in certi momenti non giovò molto in esuberanza della sua natura giovane, forse troppo giovaneper rendere immune da critica il carattere di Giacomo, tipo vero e completo del delinquente passionale così maestrevolmente ritratto dal Novelli.

Anche le Signore Luigia Branchi e Marchetti Bolaffi , la Signorina Cuniberti ed i Signori Coppini e Manciotta, fecero del loro meglio.

Al Dopo seguì Santarellina, e francamente diciamo che, salvo qualche rara eccezione,l’esecuzione lasciò molto a desiderare, anche per il fatto che qualcuno degli attori si era evidentemente dimenticato … di studiare la parte !

In ogni modo il pubblico rise applaudì e … andò a letto tardi , troppo tardi !Stasera Morte Civile, domani sera Caporal Simon e per giovedì prossimo si annunzia la serata

d’onore del primo attore Vittorio Capellaro, con l’Amleto.

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Sappiamo pure che, quanto prima verrà presentato Sperduti nel buio, il bellissimo lavoro di Roberto Bracco, che tanto unanime consenso di applausi e d’incontrastato successo ha ovunque riscosso.

Comitato di soccorso per i giovani vetrai in sciopero.Somme raccolte a tutt’oggi £. 540,40

Speso per sussidi settimanale agli scioperanti £. 290,00Spese postali e diverse £. 3,95

--------------Totale spese £. 293,95

-------------Rimanenza in cassa £. 246,45

Colle 12 Marzo 1904*

* *Francesca Vanzi anche per la famiglia ringrazia vivamente il chiarissimo Prof. Scarlini, gli

assistenti, l’infermiere ecc., con tanto amorevole interessamento l’assisterono durante la sua permanenza nell’Ospedale di Siena.

** *

Società Anonima Cooperativa di Consumo.“Arnolfo di Cambio”in Colle di val d’Elsa

I soci sono pregati d’intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 27 Marzo, alle ore 15 in una Sala del Palazzo Scolastico.

ORDINE DEL GIORNORelazione delle trattative per la sistemazione della vertenza Mocarini Cooperativa.Provvedimenti.

Colle, 11 Marzo 1904. IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

Unione Cooperativa Affini VetraiColle di val d’Elsa

Tutti i soci sono invitati per il giorno 27 Marzo alle ore 15, ½ nel locale sociale, ad intervenire all’Adunanza generale straordinaria per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO1.° Dimissioni di 2 Consiglieri e Segretario.2..° Affari diversi.

Colle 11 Marzo 1904 Il Presidente Il Segretario

P. Logi G LambertucciAvviso. Il sottoscritto rende pubblicamente noto che, incominciando da 15 Marzo corrente, istituirà un servizio giornaliero di diligenza Colle Siena e viceversa.

La tariffa è fissata in £ 1 per andata e £. 2 per andata e ritorno.Il medesimo assume pure commissioni per Siena e assicura la più scrupolosa regolarità del

disbrigo degli incarichi che gli verranno affidati dalla spettabile clientela.Colle di val d’Elsa li 4 Marzo 1904

LUIGI PEPIN. B. In Colle di val d’Elsa il recapito è in Via di Spugna; in Siena in Via dei Rossi, presso la locanda <<Il Sasso>>.

L’orario della partenza è il seguente: Da Colle alle ore 6,30, da Siena alle ore 16.

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La Martinella del 19 Marzo 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Continuano a giungere da ogni parte d’Italia, soccorsi e voti di solidarietà a questi vetrai colligiani, che hanno dimostrato con fermezza ammirabile contro coloro che con armi più o meno leali, tenterebbero di avvincergli e di affamargli con lo spauracchio dei maestri crumiri che probabilmente son di la da venire !

E’ necessario però che i vetrai italiani non dimentichino la lotta dei vetrai colligiani, gl’interessi dei quali si son lasciati in balia di ragazzi, per la caparbietà e la poco serietà di chi ha il monopolio del capitale.

E che noi diciamo la verità, e che non battiamo la grancassa , lo dimostra la relazione del nostro Sindaco Giunti, relazione che non ha avuto smentite, e da dove tutti i nostri avversari possono togliere quell’insegnamenti e constatazioni, che oppugnavano a noi quando dicevamo che il Sig. Nardi non ha voluto ragionare, ma voleva solamente sopraffare.

Che cosa dovremmo dire poi dei crumiri ?Essi sono ormai trascinati a questa lotta fratricida da delle vendette personali, e da degli modi che

si fanno germogliare nelle loro coscienze da colo che hanno tutto l’interesse che questa lotta fratricida continui.

E poi costoro implorano l’ordine; si raccomandano,e vorrebbero togliersi ogni responsabilità !Ah no, signori. Ormai la popolazione di Colle sa da quele parte sta il torto; e siamo certi che

occorrendo saprebbe a chi addossare le responsabilità.Continua insistente la voce che devono arrivare degli operai Tedeschi; inconsci del tradimento che

verrebbero a compiere contro i propri fratelli di lavoro. Noi -- se questa diceria dovesse avverarsi -- ciò che per ora mettiamo in quarantena, ci adopreremo

onde far conoscere a questi operasi che l’atto che sono venuti a compiere non è un atto cosciente; e siccome costoro non saranno bestie feroci -- giacché in Germania il proletariato è abbastanza istruito ed evoluto politicamente -- speriamo di far loro comprendere tutta l’odiosità del loro atto, onde evitare più gravi conseguenze.

Università Popolare. Domani domenica 20 alle ore 16 avrà luogo la preannunziata conferenza del Direttore didattico Pietro Caccialupi sull’argomento: L’educazione in rapporto alla questione sociale.

La conferenza sarà tenuta in una sala del palazzo scolastico in Via degli Olmi e sarà pubblica a norma del regolamento della U. P.

Al Sig. Boldrini che nel n.° 34 del Libertario replica a quanto li dicevamo; abbiamo da fare osservare che: come egli mai intese di denigrare noi: così noi non abbiamo inteso di denigrare Lui: e quel plurale che egli ha creduto gesuitico, era semplicemente una necessità dovendo rispondere -- nel medesimo tempo -- a diversi corrispondenti del Libertario.

Del resto prendiamo atto delle leali dichiarazione del Boldrini che non è mai stato solidale con coloro che <<a detrimento degli operai si sono messi al soldo dei padroni>> ; e gli facciamo notare che noi non abbiamo mai incolpato di ciò tutti coloro che professano l’ideale anarchico.

Ma poi; sa il Boldrini com’è incominciata la polemica ? E’ scaturita dal giudizio che noi demmo del Gavilli dicendo che il medesimo non poteva altro che nuocere al partito anarchico.

E se non ci inganniamo, anche Boldrini, su questo punto, è perfettamente d’accordo con noi !

Trasporto Civile. Lunedì scorso 14 dopo lunga e penosa malattia cessava di vivere ITALO DE SANTI di anni 18.

Il trasporto -- in forma civile -- riuscì imponente per la gran quantità di amici che vi presero parte.

Regio Teatro dei Vari. Noi fermamente riteniamo che tutti gli attori in genere ed in specie i giovani i quali sentono in sommo grado il culto per l’arte, dovrebbero innanzitutto procedere con oculatezza alla scelta del proprio repertorio valutando il personale temperamento, le singole risorse, le speciali attitudini.

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Così facendo e sempre quasi certo che coloro con l’esercizio dell’arte drammatica si sentono attratti, non dal volgare istrionismo ma dal fascino che quella può esercitare su anime innamorate del bello e del vero, e compreso dalla missione altamente civile ed educatrice che il Teatro moderno dovrebbe esplicare; così facendo, ripetiamo, essi sono sicuri di riuscire, se non a divenire tante celebrità a potere almeno disimpegnare con bastante rispetto per l’arte stessa e … per il pubblico l’impegni assuntisi.

Premesso questo, ecco perché non possiamo approvare totalmente (come avremmo piacere di fare) la scelta dei lavori che la compagnia diretta dalla Signora Branchi allestisce sulle scene del Teatro dei Vari. Sappiamo purtroppo che spesse volte e anche il gusto artistico poco sviluppato del pubblico che obbliga i capi comici a rappresentare piuttosto un dramma poco bello a sensazione, con relativo contorno di schioppettate, pugnalate e morti anziché qualcuno dei lavori di cui è ricco oggi il Teatro moderno, e che potrebbe essere lodevolmente rappresentati anche dalla compagnia Branchi, Purché, come in principio dicevamo, nella scelta di questi, si tenesse conto del temperamento artistico dei singoli attori, ed in speciale modo di quello della signorina Celeste Branchi e del sig. Vittorio Capellaro, due giovani pieni di buona volontà, studiosi, intelligenti e che fa male vederli sciupare in caratteri che non potendo essere da loro sentiti non possono neppure efficacemente riprodurre.

Tutto ciò noi abbiamo voluto dire non già per fare sfoggio di una competenza critica che, meglio di ogni altro, conosciamo di non possedere, ma perché vorremmo anche il Teatro, oggi, servisse da potente strumento per l’elevazione morale ed intellettuale della classe operaia.

Ed ora due brevi cenni di cronaca.Per la serata d’onore del primo attore Capellaro, l’Amleto richiamò un pubblico numerosissimo, il

quale non lesinò i suoi applausi agli esecutori, e più che agli altri, al seratante.Stasera una novità: I misteri d’una casa reale di un autore per noi affatto ignoto e che perciò

attendiamo a giudicare: domani sera Una causa celebre, e per giovedì prossimo una serata del brillante, sig. Ettore Bevilacqua con un attraente programma.

e. a. *

* *La famiglia De Santi ringrazia vivamente tutti coloro che vollero rendere l’ultimo tributo al loro

caro ITALO

accompagnando la salma al cimitero.

La Martinella del 26 Marzo 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei Vetrai. Una dimostrazione ostile al Sig. Nardi. Il contegno dei crumiri.

Anche in questo numero dobbiamo registrare la non avvenuta sistemazione di questo conflitto che dura da ben 15 settimane !

Ed è discutibile che tutte le parti in conflitto ne scapitano.Il Sig. Nardi, è ormai constatato dai competenti in materia, non può -- con la produzione attuale --

far fronte a tutta la sua clientela, e ne risente quindi uno svantaggio economico, svantaggio economico che se vero sarà permanente; poiché la Federazione Vetraria di Milano ha dichiarato il boicottaggio della sua vetreria, e questo boicottaggio fino ad oggi sembra riuscito perfettamente.

I giovani vetrai crumiri oltre essere mai veduti come sono nella nostra città, non potranno mai rivolgersi per lavoro ad altre fabbriche vetrarie; essendo la federazione dei vetrai un’organizzazione forte, scrupolosa ed inesorabile verso coloro che hanno tradito una causa a svantaggio dei propri fratelli di lavoro.

Ed infine anche i maestri vetraia, i quali essendo disoccupati non possono avere ogni settimana quello che avevano lavorando.

E questi ultimi forse saranno -- qualunque debba essere fosse l’esito di questa lotta -- quelli che meno scapitano da questa situazione.

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Difatti la loro posizione è ormai rafforzata non solo dalla solidarietà di tutta la classe vetraria italiana ed estera; ma ben anche da tutte le altre classi operaie organizzate che per mezzo del <<Comitato Federale delle Camere del Lavoro>> sedente in Milano sono state poste a conoscenza della vertenza degli operai colligiani.

Il Comitato Federale delle Camere del Lavoro nella seduta del 5 Marzo ; dopo aver preso altre deliberazioni importanti, fa pure appello a tutti gli operai organizzati per venire in aiuto ai vetrai colligiani esprimendosi in questo senso:

<<Da undici settimane sono in sciopero gli operai della vetreria Nardi di Colle di val d’Elsa per la caparbietà di quel principale, che … voleva esclusi i migliori di loro. A questa sfacciata proposta la Sezione rispose: O tutti o nessuno, astenendosi dal lavoro. L’esempio mirabile di coscienza e di solidarietà che gli scioperanti dimostrano è tale da meritare l’appoggio di tutti i compagni organizzati. Il Comitato della Confederazione del vetro si rivolge al Comitato Federale per avere l’autorizzazione a chiedere i sussidi. Esaminata la domanda e visto l’urgenza, il suddetto invita le Camere del Lavoro, Federazioni ed Organizzazione di mestiere nel limite delle proprie forze a sussidiare i compagni vetrai scioperanti>>

E la Federazione Vetraria in una delle sue ultime assemblee ha compilato ed ha inviato a tutte le sezioni vetrarie un’altra circolare in proposito.

** *

Martedì scorso, mentre il Sig. Nardi, usciva da un pubblico ritrovo, da alcuni cittadini -- che crebbero in un baleno -- gli fu fatta una dimostrazione ostile, a suon di fischi. L’improvvisa e spontanea dimostrazione, costrinse il Nardi a ritirarsi in fretta.

Qualche crumiro volle interloquire a favore del principale, apostrofando e scagliando parole di fuoco contro i maestri vetrai.

Qualcuno li fece notare che sarebbe stato più prudente ritirarsi; ma giunto un rinforzo di …. crumiri, e seguitando gli apostrofi, nacque un tal parapiglia da non averne un’idea; volarono anche dei pugni; ma fortunatamente non si ebbero a deplorare seri guai.

I carabinieri intervennero pure; ed anzi qualcuno di essi (vogliamo credere fortuitamente) dimostrò anche troppa precipitazione nel disimpegno della propria attribuzione.

Noi, non vogliamo dar ragione ne scusiamo coloro che hanno voluto fare una dimostrazione ostile al Nardi, perché deploriamo l’offese -- siano esse fatte a lui od quei buon …. ragazzi di crumiri; -- come deploriamo altamente tutte l’offese fatte ai maestri in conflitto; i quali, consci della situazione nella quale si trovano, sanno che per essi è ragione di successo la serenità e la serietà personale.

Ma un fatto ci ha colpito da molto tempo fa e vogliamo rilevarlo.Difatti -- è una constatazione che tutti i cittadini possono fare -- da molto tempo vediamo dei

poveri ragazzi crumiri fare gli spavaldi, insultare tentare di compromettere anche quei cittadini che non li curano ne li guardano; e sentiamo questi poveri esseri …. incoscienti profferire delle parole come sbudellare, accoltellare, li vediamo portare seco dei nodosi randelli e farsi belli come essi dicendo che dovranno servire per qualcuno. Alcuni sono stati trovati dalle guardie comunali in possesso di armi insidiose e denunziati.

Ed abbiamo potuto constatare che essi -- la sera -- non ragionano con il proprio cervello; perché alcuni sono ubriacati dalle suggestioni di un odio che si instilla nelle loro coscienze con arte perversa.

Noi l’abbiamo dichiarato fin da principio; questi poveri ragazzi non hanno agito di loro volontà essi sono stati fatti agire ed hanno inconsapevolmente dato retta alle suggestioni di qualche malvagio. E noi ci crediamo in obbligo di esortare la P. S. locale onde se vi è chi si diletta ad ubriacare questi monelli, per poi mandargli a provocare; questo qualcuno dovrebbe essere proprio scovato da coloro che hanno da salvaguardare la libertà di tutti i cittadini e da tuterlare l’ordine pubblico !

** *

Ed a questo proposito noi dobbiamo fare un caldo appello alla parte sana di tutti i cittadini perché si adoperino onde evitare minacce e litigi fra operaie e operai che tornano sempre a discredito dei medesimi ed a dei borghesi; e perché non venga a mancare la solidarietà ai vetrai colligiani, solidarietà che ormai è stata confermata ripetutamente a questi energici e dignitosi lavoratori.

Ed a quella esigua minoranza che trova modo di difendere l’operato del giuda, e l’atteggiamento assunto in questa vertenza dal Sig. Nardi, ed a questa minoranza che non sdegna di biasimare ed insultare i vetrai in conflitto nelle pubbliche bettole e nelle pubbliche piazze dichiariamo fin d’ora di CONCEDERE IL NOSTRO SPAZIO per le ragioni che essi vorranno esporre pubblicamente, e che secondo loro stanno a legittimare e difendere kl’operato dei crumiri e del Sig. Nardi.

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Noi ci riserbiamo naturalmente di ribattere e documentare le ragioni del contraddittorio, e da questa disamina serena e dignitosa il pubblico potrà farsi una maggiore cognizione della causa e gli avversari sistematici dei maestri vetrai -- che sono pure i sistematici e velenosi avversari nostri -- può darsi che si convincano della bontà della causa difesa dai lavoratori del vetro.

Ed ora se i nostri avversari sono leali sanno come devono agire; altrimenti ai loro insulti ed alle loro diffamazioni risponderemo col motto del compagno Pescelti <<non essere il caso di raccattare tutte le cicche che si trovano per strada>>.

Università Popolare. Conferenza. Domenica scorsa il Maestro Domenico Scaccialupi, tenne, in questa Università una bellissima conferenza pubblica sul tema: <<L’educazione dell’infanzia in rapporto alla questione sociale>>.

Il conferenziere sia dal principio del suo dire seppe conquistarsi l’attenzione e le simpatie del pubblico, che lo salutò in ultimo con unanime e calda ovazione.

All’ottimo e colto maestro vadano i nostri più vivi rallegramenti.Il tema arduo e scabroso trattato dal Caccialupi, venne svolto con forti argomentazioni che messe

in atto una stile elegante e piano, dimostrarono come l’argomento fosse dall’oratore ben posseduto in tutte le sue parti. Ciò torna a grande onore dell’egregio Maestro e alla classe alla quale appartiene, che oggi va assurgendo, spogliandosi di ogni empirismo, e d’ogni ciarlataneria.

Il conferenziere spiegò prima come l’opera dei filantropi sia insufficiente a sottrarre all’infanzia dalla corruzione e dal fango di certi ambienti; disapprovò l’opera neghittosa della società che ancora non esplica altro espediente educativo che la repressione -- il carcere e gli istituti correzionali, forniti di delinquenza -- senza esercitare nessuna azione educativa preventiva, che tante coscienze solleverebbe e tante altre strapperebbe dalle patrie galere. Si diffuse su i diversi sistemi educativi in vigore nei diversi tempi storici, nei vari stati, per dimostrare come sempre i rivolgimenti politici abbiano influito sull’educazione e come questa a sua volta abbia originati nuovi cambiamenti politici. Accetta la definizione dell’educazione del Kant, il quale vuole che si educhi non per il presente ma per l’avvenire <<secondo uno stato possibile per l’avvenire>> . A questo concetto non v’ha opposizione, perché, come ammette Caccialupi, se è vero che esiste una questione sociale, se è vero che l’umanità evolve verso più chiari orizzonti, è assurdità pensare che l’infanzia possa essere educata o con sistemi vecchi, o semplicemente adatti a plasmare il carattere degli educandi a quell’azione morale e materiale nel limite della loro vita, dopo la quale nulla di essi debba sopravvivere nelle generazioni future.

Il conferenziere censura il sistema educativo presente, perché egoista e ricolmo di pregiudizi megalomani; dimostra l’inefficacia dell’educazione religiosa, educazione a base di timori, di paure e di ogni genere di eresie scientifiche.

La storia registra, e la scienza dell’educazione dovendo da lei attingere l’indirizzo da darsi ai propri metodi non può esprimersi dal coordinargli in modo che corrispondono agli ammaestramenti che da quella vengono. E siccome dalla fonte storica scaturisce copiosa la questione sociale, che avvolge nelle sue spire tutte le altre questione dell’organismo, della collettività, ne viene di conseguenza che la scienza educativa di oggi, per ragioni positivistiche, deve riconoscere la questione sociale, conformarsi alle di lei esigenze, ed alle leggi della natura.

Il conferenziere dopo aver parlato di molte altre verità, dice come sia tempo che la Società pensi all’educazione dei bambini . E’ tempo, egli dice, che gli Stati provvedano a che i nuovi germogli crescano nutriti e senza lacrime, se si vogliono degli uomini forti così nel cervello, come nel cuore.

Termina con un inno al progresso delle scienze naturali, le quali vanno abbattendo tutto ciò che sa di soprannaturale e che tutto nella cerchia umana, umanizzino.

Il conferenziere con un vero slancio lirico sintetizza il passato -- momento cristallino di menzogne -- e preconizza nell’avvenire il trionfo del quarto Stato.

v. m. g. *

+ *Quell’X della <<Gazzetta di Siena>> ha buttato giù -- la settimana scorsa -- una colonna e mezzo

di prosa per rispondere a noi che illustravamo il motto ei nostri compagni al Municipio <<o municipalizzazione o niente ! >>.

E la sua prosa torna a provare nuovamente che egli sarebbe stato di parere di affidare l’impresa della luce elettrica alla speculazione privata, fina da tre anni fa !

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I nostri compagni del Municipio invece non cedettero alle proposte di quell’Ing. Witting, come non hanno ceduto in seguito ad altre proposte perché non volevano -- e non vogliono -- far divenire il servizio d’illuminazione elettrica un monopolio del capitalismo; ed a tutte le proposte ed ai relativi proponenti dissero sempre lealmente: <<o municipalizzazione o niente !>>.

Ma poi quell’X vuol fare l’ingenuo, e vuol lasciar credere che i nostri compagni del Municipio non abbiano tenuto a cuore il progetto per l’impianto dell’illuminazione elettrica, mentre sa certamente che essi hanno fatto il possibile per portare a compimento il progetto; sa che le leggi ed i regolamenti riguardanti le municipalizzazioni sono stati molto ritardati, e che era gioco forza aspettare quelle leggi e quei regolamenti e sa pure che mentre al Municipio si aspettavano quelle leggi e quei regolamenti, un privato è venuto ad ostacolare (ed a sua tempo fu fatto il possibile per impedirlo contro il parere di X ) -- non a rendere impossibile però -- la municipalizzazione della luce.

E dovrebbe pur sapere che il rappresentante del Municipio, fece a questo proposito, una raccomandazione nel Congresso dei Comuni Italiani; raccomandazione che provocò un’interrogazione al Senato fatta dal Senatore Mariotti; interrogazione che riuscì a mettere sull’avviso il Ministro dei L. P. perché non vangano fatti ulteriori concessioni aimprivati che intendono usufruire del suolo pubblico.

Dia un’occhiata al n.° 1 della rivista municipale ed a pagina 14 troverà un’ampia illustrazione delle ragioni che militano a favore delle municipalizzazioni ed a giustificazione della condotta dei nostri amici del Municipio.

Non è la verità che ci da noia, non è la critica che ci indispettisce e sconvolge; sono le armi sleali da voi usate che ci dispiacciono; e noi sebbene potessimo documentare tutto quello che ci siamo andati dicendo sulla sciupata (! !) questione della luce elettrica, pensiamo che val la pena di farlo per dar soltanto a quei tre u quattro gatti che hanno la pretesa di avere un’anima ed essere democratici senza riserve.

Vi facciamo solo osservare che per essere uomini moderni, bisogna sorreggere e non ostacolare l’azione riformatrice di che vuol davvero fare opera utile a tutti.

E speriamo di essere stati capiti stavolta !

Santificare le feste. I nostri proprietari di campagna, cadendo la fiera nel giorno dell’annunziata, esigevano che il Municipio l’anticipasse di un giorno in ossequio alla festa religiosa.

Il Municipio ha tenuto duro; se avesse ceduto, avrebbe dato ragione ad una superstizione religiosa, misconosciuta anche dallo Stato.

La fiera fu fatta nonostante giovedì passato e va bene ! Tutti contenti; il Municipio ha potuto conservarsi coerente e logico, ed i contadini hanno fatto i loro affari lo stesso. E’ stata una dimostrazione, una levata di scudi della campagna contro la rappresentanza socialista ? E sia pure, ma fino a che i contadini saranno obbedienti alle superstizioni religiose ed agli ordini del padrone si manterranno sempre servi della gleba !

Liberatevi di essere dei servi agricoltori !Smettetela di obbedire al prete ed al padrone ! State in piedi ed avrete il vostro rispetto.Circolo Elettorale Socialista. Si f noto ai compagni che domani sera 27 alle ore 20, 30 avrà luogo l’inaugurazione dei nuovi locali della nostra sezione.

Interverrà il compagno Augusto Novelli di Firenze il quale dopo una bicchierata fra compagni terrà una conferenza nella nostra sede.

Si pregano coloro che vogliono prendere parte alla bicchierata di darsi in nota affinché all’ultimo momento non ci si debba trovare a delle confusioni.

La tassa fissata è di cent. 25 per ogni socio o componenti la famiglia del socio.

Il SegretarioP. S. Probabilmente se il compagno Novelli arrivasse nella mattinata fra noi terrà una conferenza a pro’ degli scioperanti vetrai.

Regio Teatro dei Vari. Ecco: io ritengo che includente sapientemente fra gli altri personaggi, un Barudda, un Gianduia e magari un Rugantino qualunque, il pasticcio, pardon ! … volevo dire i misteri di una casa reale del Sig. Pietro Calamai, potrebbero, non già eccellere,ma abbastanza figurare in un teatro … di marionette; oppure, se una buona e paziente nonna fosse da tanto per poter raccapezzarsi in quel guazzabuglio, potrebbe cavarne fuori una discreta novelletta magnificamente adatta per procurare il sonno a qualche nipotino irrequieto.

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Ma (questo mi si permetta di dirlo) che si possa credere che un lavoro di quella fatta, senza nesso, ne senso comune, senza alcuna traccia della conoscenza, dell’autore, di una qualsiasi tecnica teatrale, privo di ogni più elementare effetto scenico, dove dei personaggi senza alcun carattere, senz’anima vanno, vengano senza esser mossi da alcun che di concreto, che sragionano ed … annoiano mortalmente il pubblico: credere -- ripeto -- che una zibaldone di quel genere potesse essere ingoiato, senza proteste, da un pubblico che, tutti rispettando ha vivaddio, il diritto di essere a sua volta rispettato, e addirittura una così fenomenale …. ingenuità, da giustificare bastantemente i ripetuti, ironici applausi e relative grida significanti con le quali, la gran maggioranza degli intervenuti al Teatro, si sbizzarrirono, chiamando fuori l’Autore anche quando sarebbe stata una vera carità cristiana l’averlo lasciato …. dentro !

Si persuada il Sig. Calamai, e non se l’abbia a male: non basta una splendida illuminazione elettrica, quale quella che ci godemmo in teatro sabato sera per diradare le tenebre di certi lavori … misteriosi. Accetti piuttosto un mio consiglio: se per mala sua ventura sentisse un’altra volta montarsi lo sghiribizzo di scrivere un altro lavoro per le scene, procuri di far morire tutti i suoi personaggi, prima che la tela …. si alzi sul primo atto. Sarà tanto di guadagnato per lui, per il pubblico, per l’Arte e … per il buon senso ! ….

** *

Per la serata del brillante Sig. Ettore Tadini Bevilacqua giovedì sera il teatro era discretamente affollato.

Le Sorprese del divorzio, per quanto recitate non troppo bene, e In Pretura divertirono molto il pubblico il quale si levò la voglia di ridere.

Al seratante venne offerta da alcuni ammiratori una collana di splendidi …. salsicciotti, appesa alla quale vi era una busta contenete, crediamo, dei denari.

Domani sera il Fornaretto di Venezia; e martedì sera la compagnia darà una serata a profitto della Biblioteca circolante; di questa utile e vantaggiosa istituzione di educazione popolare.

Verranno rappresentati Cavalleria Rusticana, dramma di un atto di Verga, e il Carnevale di Torino, la esilarantissima commedia in tre atti di G. Vado.

Noi confidiamo che il pubblico accorrerà numeroso in quella sera al Teatro come del pari numeroso lo esortiamo ad accorrerci mercoledì sera, ultima recita di stagione, ove, oltre salutare la compagnia che partirà dipoi per Roccastrada, avrà agio di gustare e apprezzare lo splendido lavoro di R. Bracco Sperduti nel buio, di cui abbiamo già altra volta parlato.

** *

All’ultima ora apprendiamo che anche stasera vi sarà rappresentazione con i Disonesti di G. Rovetta.

c. a.

SOCIAETA’ ANONIMA COOPERATIVA DI CONSUMO“Arnolfo di Cambio”In Colle di val d’Elsa

I soci sono pregati di intervenire all’adunanza generale che avrà luogo domenica 27 Marzo 1904, alle ore 15 in una Sala del Palazzo Scolastico con il seguente:

ORDINE DEL GIORNO1.° Relazione delle trattative per la sistemazione della vertenza Mocarini- Cooperativa.2.° Provvedimenti

Colle di val d’Elsa, 11 marzo 1904

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

La Martinella del 2 Aprile 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

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La vertenza Vetrai è al solito nelle medesime condizioni; condizioni che probabilmente saranno definitive giacché è ormai constatato che il ,Cav. Nardi vuol resistere ad ogni costo; e d’altra pèarte gli operai dell’Unione resistono e sono molto compatti: e fanno bene !

L’appello fatto dal Comitato Federale delle Camere del Lavoro, ha incominciato a fruttare dei sussidi, e siamo certi che tutti gli operai italiani, non dimenticheranno la causa degli operai Colligiani.

Mandarono voti di solidarietà e di plauso al contegno dei vetrai, la Camera del Lavoro di Mantova, di San Pier d Arena e di Casale Monferrato; nonché molti vetrai di Cremona.

All’orizzonte nessuno accenno di …. crumiri. E questo è molto vantaggioso e onorevole per la classe vetraria !

L’arrivo della truppa. L’avvenimento più importante e clamoroso della settimana è indubbiamente l’arrivo di cinquanta uomini di fanteria che ha dato luogo a molte fantasie, a molti discorsi anche di svantaggio dell’Amministrazione Comunale, discorsi che noi non ci curiamo di raccogliere perché è un pasto armai perché si sono assuefatti i nostri avversari -- monturati o no.

Assunte informazioni ecco quanto possiamo dire di questa venuta … intempestiva.Qualche giorno fa il nostro Sindaco Giunti ebbe un colloquio con l’Autorità di P. S.; colloquio che

tendeva a prendere tutti quei provvedimenti necessari per tutelare l’ordine pubblico, che sembrava turbato da quei tre o quattro fischi indirizzati al Cav. Nardi e da quei tre o quattro cazzotti scambiatesi fra ragazzi.

L’autorità di P. S. insisteva nel credere necessario l’intervento di truppa; mentre il nostro Sindaco Giunti dichiarava che simile intervento, oltre essere stato inutile, poteva sembrare una provocazione alla cittadinanza.

La ragionevole idea del nostro Sindaco non prevalse, e l’autorità di P. S. domandò al Prefetto un invio di truppa.

Il Prefetto accondiscese subito alla richiesta, e pochi giorni dopo avvertì il Sindaco che erano stati inviati nella nostra Città cinquanta uomini di truppa per il servizio di Pubblica Sicurezza e che egli avesse pensato ad alloggiargli.

Il nostro Sindaco non pose tempo in mezzo, e protestò energicamente contro l’invio di questa truppa dicendo che non era necessaria e che veniva ad aumentare le spese del Municipio senza alcuna ragione.

Il Prefetto fece sapere al Sindaco che erano inutile le sua proteste; che gli uomini erano già partiti e che quindi egli pensasse ad alloggiarli.

Quest’ordine perentorio del Prefetto non disarmò il nostro Sindaco il quale replicò che egli era impossibilitato ad occuparsi della truppa perché non riconosceva necessario il suo intervento, e perché i locali municipali non potevano adoperarsi per la truppa medesima essendo occupati per l’insegnamento.

Il Prefetto allora telegrafo di nuovo al Sindaco e al Delegato di P. S. locale; dicendo a quest’ultimo che egli facesse da Commissario -- invece del Sindaco e per il caso in parola -- e che a giorni egli avrebbe fatto rimettere il relativo decreto.

Il Sindaco telegrafò di nuova al Prefetto dicendo di mantenere la protesta fatta, e dichiarando pure che si incaricasse altra persona nel disimpegno dell’incarico che si voleva ad esso affidare perché egli non si sarebbe curato dei nuovi arrivati.

In seguito a ciò il Prefetto nominò a Commissario per tale bisogno il Delegato di P. S. locale.Il Sindaco telegrafò pure al Ministro dell’Interno, affinché facesse allontanare la truppa dalla

nostra Città, essendo questo un provvedimento ingiustificato e ledente il credito della cittadinanza che ha tenuto un contegno esemplare in questa contingenza.

Questa la verità dei fatti e tutte le versioni contrarie si devono credere non vere.Coloro che sanno, che vedono e che hanno veduto il contegno degli operai in conflitto; e della gran

maggioranza dei cittadini hanno approvato l’atto energico del nostro Sindaco Giunti.A domenica altri particolari.

** *

Pubblichiamo la seguente lettera che ci è pervenuta direttamente da Parma:Ai compagni vetrai di Colle d’Elsa

La Sezione Vetrai di Parma, memore e riconoscente delle buona battaglia testé combattuta dai compagni di Colle di val d’Elsa nell’interesse dell’intera classe vetraria, manda agli stessi il proprio saluto

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di plauso e di solidarietà. La coscienza di classe da essi dimostrata nel recente sciopero costituisce un’arra di future e non fallaci vittorie bollando di vergogna la …………

Al Sindaco di Colle di val d’Elsa con la consueta bontà che lo distingue, seppe dedicare opera e consiglio a tutela di un accomodamento e ad interesse degli scioperanti, la nostra Sezione esprime i sensi della più viva gratitudine e della più sincera ammirazione.

Quei sedicenti anarchici, da barricate …… a bombe di riso, che ancora una volta misero la loro ignoranza e la loro malafede al servizio della cricca capitalistica, hanno dimostrato di essere poveri di cervello e di cuore e degni di essere considerati alla stregua di iloti e di bestie da soma. Ma il crumiraggio, questa nuova piaga del proletariato, alimentata dagli ignoranti e …. dagli …. , dovrà, presto o tardi scomparire dalla faccia della terra, davanti all’irrompere delle schiere compatte di operai coscienti e organizzati.

La condotta degli affini nella incresciosa vertenza non fu, per quanto biasimevole, tale da destarci stupore: ciò che, invece, per noi costituisce argomento di meraviglia e la condotta incerta …. degli arrotatori. Non sono essi pure organizzati ? E se lo sono, quale ragione, o meglio quale timore gli ha distolti da far causa comune con i loro compagni di lavoro ?

Voi, buoni compagni di Colle di val d’Elsa, perseverate nella lotta con quella forza e con quell’entusiasmo che vi onora; la vostra fede e la vostra speranza di quanti, come voi, lottano e soffrono per il conseguimento di un comune ideale.

Salute e solidarietà.La Sezione Vetrai di Parma.

** *

Un corrispondente di un giornaletto di Arezzo che si firma Obice e con non è altro che il solito comandato della Patria, si diverte a dare dei giudizi da ….. obici sulle varie fasi della vertenza dei vetrai. Questa testa… assi metrica, a sua dichiarazione, si è dedicata a scrutare ed esaminare severamente tutti i conflitti orditi a danno dei lavoratori dagli ambiziosi, dai falsi difensori, che si servono di sgabello degli operai per salire alle cariche pubbliche che poi circondano di favoritismi e di clientele.

Il corrispondente che è (bontà sua) un giovane politicante onesto, ha iniziato da tempo la sua vita di onesto politicante, falsando spudoratamente ed insistentemente la sacrosanta verità coll’asserire che i socialisti hanno sfruttato la vertenza dei vetrai in pro della propaganda socialista.

Ora la verità è questa; che i socialisti nelle numerose adunanze dell’Unione Vetraria, hanno concorso unanimi con i vetrai perché la vertenza si svolgesse serena nel campo dell’interesse di classe e a difesa del principio di organizzazione e di solidarietà. Nelle adunanze, nei comizi, nelle polemiche, nelle conversazioni nessuno a decampato mai da questa suprema preoccupazione, e la difesa del principio di organizzazione è stata fatta con fermezza in quanto questa difesa era garanzia dell’avvenire economico di un’intera classe, ma sotto l’azione regolatrice ed inibitoria dei principi di educazione di ordine di tolleranza e fin’anche di rispetto, verso chi per una classe benemerita di lavoratori non ebbe sempre serenità e riguardo di trattamento.

E noi chiamati dall’organizzazione vetraria alla difesa dei suoi sacrosanti diritti, semplicemente perché nell’organizzazione vetraria concordi con i vetrai stessi, abbiamo saputo mantenere nei limiti del diritto operaio e di giustizia le difese ed aiutare con esito fortunato l’affratellamento solidale dei disperati elementi politici dell’unione per la difesa comune; noi a cui si vuole attribuire dai nostri avversari il torto (e noi diciamo l’onore) di avere aiutato una lotta operaia per quattro mesi nelle forme più corrette e più pacifiche, ed in attitudine di difesa, noi ora dobbiamo sentirci accusare di procacciantismo politico da un comandato di unì’accozzaglia di cortigiani, sui quali soltanto pesa l’onta di aver tradito l’interessi della loro classe e la vergognosa responsabilità di aver trascinato in una situazione gravissima ed imbarazzante nei rapporti del lavoro e della produzione un’industriale, che ebbe fino a ieri l’affetto sincero di tutti i maestri vetrai !

E questo povero comandato che attacca in modo indecente dei galantuomini che nella difesa della classe vetraria hanno veduta impersonata anche la difesa dei più gravi interessi cittadini, che sarebbero conseguentemente rovinati dal deprezzamento dei salari di una classe operaia economicamente evoluta, questo ragazzo che manda lettere di adesione ai comizi sovversivi dove si protesta contro i repressori degli scioperi operai, fa ora il paladino del capitalismo servendosi delle armi corte contro di noi.

E questo lo diciamo non per polemizzare con un …. obice, ma per evitare che le interessate e false versioni che si danno della vertenza vetraria, non contaminano il sereno ed alto significato sociale e

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cittadino di questa eroica e nobile resistenza (non sciopero) alla quale danno con tanto entusiasmo e con tanta perseveranza, valido e grande aiuto tutte ormai le organizzazioni nazionali del lavoro.

Il Povero Signore. E’ il titolo della conferenza letta dal compagno Augusto Novelli domenica scorsa.L’arguzia del titolo può dare un’idea di quello che sia questo gioiello di lavoro del compagno

Novelli.Nel Povero Signore, sono delineate, sono esaminate scrupolosamente le diverse manifestazioni

della vita.Con una semplicità fenomenale, il Novelli ci fa conoscere diversi contrasti, le diverse tendenze, i

diversi modi che dividono il lavoratore dal povero signore, ci fa passare dinanzi, esaminandoli minutamente, tutti pensieri, i dolori, le consolazioni della famiglia povera, e le mette in contrasto con i pensieri, i dolori me le consolazioni con l’altra: del povero signore.

E’ uno studio insomma semplice ed accurato, che ci porta senza tanta fatica a constatare l’ingiustizia sociale, esaminando in tutti i suoi particolari la vita dei poveri signori, e quella della gran maggioranza dei proletari; e conclude infine con questi due periodi scultori dicendo che neanche la morte è eguale.

<<No ! Nemmeno la morte è eguale se la morte è soltanto nella materia. Per il povero signore la quiete veramente eterna sul terreno da lui acquistato; per l’altro il carnaio, la fossa comune, lpresenti la madre, la moglie e i figli !

E sia pure, così confuse, quelle ossa plebee, quelle ossa tarlate di lavoratori si troveranno meglio d’accordo. C’è però un rischio: forse, un giorno, potranno levarsi tutte unite per battere la diana e per destare i vivi>>.

Novelli fu molto applaudito.Furono incassate £, 36,70 a pro dei giovani vetrai.

Circolo Elettorale Socialista. Domenica scorsa ebbe luogo l’inaugurazione dei nuovi locali della nostra sezione, con l’intervento del compagno Novelli.

Si passò una bella serata, l’allegria e la cordialità vi regnò sovrana.Il compagno Novelli ed altri parlarono inneggiando al socialismo, a quell’ideale santissimo e

giusto che dovrà affastellare i popoli e farli marciare compatti onde ottenere quelle rivendicazioni alle quali aspirano, e delle quali hanno il diritto. Scuole Serali. Le scuole serali chiuse il 15 Marzo hanno dato risultati ottimi nelle frazioni, non molto soddisfacenti nel capoluogo,

Ecco un po’ di statistica:Capoluogo iscritti 105: presenti agli esami 32; promossi 28.Gracciano inscritti 58; presenti agli esami 34: promossi 27.Quartaia inscritti 33; presenti agli esami 25; promossi 23.Campiglia inscritti 40; presenti agli esami 22; promossi 22.E’ vero in proporzione degl’iscritti anche i promossi nelle Frazioni non sono stati numerosi; ma

quanta differenza fra il rapporto degli inscritti e i promossi nel Capoluogo ed il rapporto medio degl’inscritti e promossi nelle Frazioni !

Di chi la colpa ? Degli insegnanti no, che essi hanno fatto il loro dovere fino all’ultimo giorno; essa, va ricercata nella svogliatezza dei nostri giovanotti che dopo aver disertato la scuola diurna, ora disertano la serale non avendo, per loro disgrazia, ancora compreso che essi avranno la possibilità di conquistare dei miglioramenti, solo quando potranno esplicare certi diritti che per ora, vengono dati solamente a coloro che sono istruiti.

Quasi tutti i promossi della terza classe, si presenteranno agli esami di proscioglimento nel prossimo Luglio; anzi per essi un mese prima di detti esami verrà istituita una scuola festiva nei locali del Capoluogo.

Ma …. di ciò ne riparleremo.

Polemica sulla Fiera. Il corrispondente del Popolo di Siena da Colle, pubblica una lettera di un assiduo che protesta perché il Municipio ha rifiutato di anticipare la Fiera che cadeva nel giorno della

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festa dell’Annunziata. La lettera dell’assiduo finisce con l’annunziare che a tutti i buoni, ha fatto ribrezzo l’atto del Municipio.

Non ci curiamo dell’assiduo che deve essere davvero buono …. tre volte almeno; ma riproduciamo integralmente, giacché la cosa è interessante, i commenti che il corrispondente fa alla lettera dell’assiduo, commenti che sono davvero apprezzabilissimi e degni di riproduzione.

Dice il corrispondente:Noi con l’assiduo deploriamo il fatto, ma non ci sentiamo neppure il coraggio di protestare. Una

protesta non approderebbe altro che a far ridere i socialisti (1). Bisogna ricordare che essi hanno in mano tutto e che noi non abbiamo in mano niente ! Del resto i socialisti fanno semplicemente il loro mestiere e seguono inesorabili la loro logica (2). Ora se noi volessimo davvero protestare efficacemente dovremmo con il lavoro assiduo, costante, di tutti i giorni, mettere insieme un esercito compatto di elettori e portarlo alle urne il giorno dell’elezioni amministrative; questa sarebbe l’unica protesta da farsi secondo il mio debole parere.

Dice bene l’assiduo che la maggioranza è cattolica; ma chi ha mai pensato ad unire questa maggioranza in esercito ? (3) Nessuno ! E quale assegnamento potremmo noi fare su questa moltitudine, nel giorno in cui dovessimo legalmente difendere un diritto della nostra coscienza di cattolici ? Nessuno ! E allora piuttosto che limitarci a deplorare segretamente il male che cresce, perché almeno non entriamo in mezzo a quella moltitudine che segue volentieri le nostre processioni per arruolarvi l’esercito della vittoria e della protesta ? I socialisti inscritti nella sezione di Colle sono 110. Ora questi 110 elettori perché costituiti in gruppo e diretti con intelligenza dettano leggi a tutto il corpo elettorale del nostro Comune e bastano a reggere il potere in mano di chi a loro più aggrada. In riflettere a questo fatto ci sarebbe quasi da vergognarsi di tanta indolenza.

E non sarebbe dunque possibile che con un po’ di buona volontà in tutto il nostro Comune raggruppare intanto un primo nucleo di cento elettori cattolici, che servissero come di pietra angolare per il lavoro elettorale futuro ? (4)

Rammentiamoci che le vittorie non s’improvvisano ma si preparano; rammentiamoci che è

(1) E’ vero !(2) Ecco la nostra ragione, riconosciuta dal nostro più stimato e sistematico avversario.(3) Ci avete pensato voi ed i vostri giovani colleghi, e con una zelo davvero ammirabile, ma non

avete levato un ragno da un buco. Avete teso le nasse, avete atteso pazientemente il passo e la stagione del ratto, ma allo sciogliere dei nodi vi siete dovuti convincere che all’infuori di pochi ghiozzi, nel fiume colligiano, non c’è da pescare con le vostre nasse altro che del pacciame e degli sassi.

(4) Benissimo; ma perché quando lo potevate fare; avete preferito far coprire quelli stalli di minoranza (che sono vostri e che noi non abbiamo mai neanche tentato di togliervi e no lo tenteremo mai per rispetto ai diritti della minoranza) da dei vostri rappresentanti c che rappresentano solo il vostro malanimo e il vostro odio contro i rappresentanti dell’idea socialista !responsabile del male colui che potendo e dovendo impedirlo, non lo impedisce. Ogni giorno che passa è una difficoltà nuova che renderà più difficile il nostro lavoro. Lasciamo le proteste che sono le armi dei deboli e veniamo ai fatti che sono le armi dei forti, altrimenti dovremo convenire che il gioco dei socialisti ben ci sta.

Ma nello scrivere questi documenti il prete (per non smentirsi) ha voluto dar prova di malafede, giocando in una successiva corrispondenza l’atto del Municipio imprudente e sfacciato ! O non aveva prima dichiarato che era stato logico e in conseguenza anche onesto e coerente ? ! …. Si metta d’accordo con se stesso il corrispondente del Popolo di Siena e ragioni a fil di logica e non a filo di risentimento settario: E’ più probabile che riesca a trova<re qualcuno che li dia retta.

Altrimenti, levati i ghiozzi e gli sbiaditi non troverà un co …. ntadino che lo segua !

Suicidio. Domenica scorsa 27, si propalò in un baleno la notizia del suicidio dell’industriale Roberto Cosimini.

Questi durante la giornata non aveva dato segni di preoccupazione; ed anzi con quanti lo avvicinarono si mostrò più lieto del solito.

Dopo che ebbe terminato di pranzare -- saranno state le 2 e mezzo circa -- prese il pretesto di andare in camera a cambiarsi gli abiti. e lasciò la donna di servizio nella cucina annessa.

Questa, visto che il proprio padrone tardava alquanto si presentò alla camera per sentire se le occorresse qualcosa e veduta la stanza completamente al buio si fece presso la finestra per aprirne gli

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scuri. Uno spettacolo ben triste li si presentò dinanzi: il proprio padrone era penzoloni alla finestra medesima.

Essa ebbe tanto sangue freddo di correre in cucina, prendere un coltello e tagliare la corda, quindi si mise ad urlare al soccorso.

Accorsero subito delle persone; ma il povero Cosimini non dava più segni di vita.Sembra che in questi ultimi tempi il Cosimini fosse molto preoccupato ed avesse manifestato il

proposito di suicidarsi; ma nessuna traccia ha lasciato che spieghi le ragioni che lo hanno,indotto al passo fatale.

Il Cosimini era vedovo e senza figli.Vari anni addietro prese parte attiva alla vita politica e fu una dei più stimati democratici colligiani.E’ stato sinceramente compianto da tutti e noi che lo avevamo socio fondatore della Martinella

deponiamo un fiore sulla sua tomba.Vale, povero Robusto !

** *

La famiglia Cosimini affranta dal cordoglio,per la morte del suo amatoROBUSTO

ringrazia gli amici e conoscenti che parteciparono al suo dolore ed accompagnarono la slama dell’estinto al cimitero.

Colle di val d’Elsa 30 Marzo 1904.

Regio Teatro dei Vari. La compagnia Branchi che aveva divisato di fare a Colle le feste di Pasqua dando due altre rappresentazioni nelle sere di Domenica e Lunedì, ha dovuto desistere da tale proponimento poiché dovrà improrogabilmente trovarsi a Roccastrada domani sera.

Cosicché a noi non resta altro che salutare cordialmente tutti gli artisti e augurare a loro una lusinghiera accoglienza dove si recano, con l’augurio speciale di poter apprendere dalle cronache teatrali che Celeste Branchi e l’amico nostro Vittorio Capellaro abbiano occupato in arte il posto che ad entrambi meritamente spetta.

c. a.

La Martinella del 9 Aprile 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANALa Vertenza dei Vetrai. Nel numero di domenica della Nazione di Firenze, apparve una corrispondenza da Colle, riguardante la vertenza, ormai a tutti nota, dei Vetrai.

Il corrispondente, un certo cipi, seguendo le orme dell’altrettanto illustre obice della Vedetta d’Arezzo (si vede proprio che Cristo li fa e poi gli appaia) ha preteso di fare la storia della vertenza a modo suo, infarcendo di stupide menzogne la sua povera prosa, sbiadita, quasi che le inconfutabili ed inconfutate documentazioni che di questa ne sono state fatte per cura dell’Unione Vetraria e nel nostro giornale, avessero a temere qualcosa dagli escrementi cerebrali di questo povero cipi !

Padronissimo illustre corrispondente di scrivere alla Nazione, a cui non par vero di ricettare certe oneste corrispondenze, che il torto è tutto dalla parte degli operai: e non saremo certo noi che lo prenderemo sul serio, abbiamo di meglio e ben altro da fare; d’altronde se noi dovessimo trattenerci a scansare tutte le zucche…. vuote che troviamo sulla via che dobbiamo percorrere perderemmo troppo tempo: è una funzione questa che lasciamo allo spazzino.

Intanto per chiarire anche meglio le ultime pratiche che per tentare di risolvere la vertenza sono state svolte, pubblichiamo di buon grado le seguenti informazioni che un nostro autorevole amici c’invia:

Il nostro Sindaco dopo aver sperimentato tutti i mezzi a sua disposizione per convincere il Cav. Nardi ed i giovani operai a recedere dal contegno di ostilità, assunto sino dall’inizio della vertenza contro i vecchi compagni di lavoro, penso che forse l’intervento del Prefetto nella vertenza medesima, sia per l’autorità che a lui deriva dall’alto ufficio che ricopre, quanto dai meriti personali che lo distinguono, avrebbe esercitato un’influenza benefica per la risoluzione di essa e viste le resistenze che fino ad ora si sono opposte alla desiderata pacificazione.

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A raggiungere lo scopo e nulla lasciare d’intentato, il Sindaco officiò personalmente e sollecito per iscritto a tale riguardo il prelodato Sig. Prefetto il quale accettò ben volentieri il delicato incarico, lieto di poter spendere la sua autorevole parola in questa opera di conciliazione.

Alle premure però del Sig. Prefetto dicesi che il Cav. Nardi rispondesse di aver fatto il possibile per sistemare la vertenza accondiscendendo anche a riprendere tutti i maestri vetrai, ai quali ASSICURAVA IL LAVORO con le stesse paghe che avevano prima; ma l’accomodamento che da prima parve sicuro svanì d’un tratto, e ciò perché i maestri esigevano che il Nardi retrocedesse quegli operai che, rimasti sul lavoro avevano supplito quelli che il LAVORO AVEVANO ABBANDONATO.

Il Cav. Nardi accennava anche alla difficoltà di accendere il secondo forno (come aveva promesso prima di rompere le trattative) in vista della stagione abbastanza inoltrata.

Il 25 Marzo u. p. al Commissario di P. S. Cav. Ostorero, inviato dal Prefetto per trattare personalmente con il Cav. Nardi, questi dichiarò fermamente che non aveva più convenienza di mettere fuoco al piccolo forno, perché occorreva almeno un mese di tempo per metterlo in condizioni di funzionare regolarmente; e dovendo a Luglio chiudere la campagna di lavoro, non sarebbe rimasto disponibile un periodo attivo di due mesi insufficiente a compensare le spese incontrate per la tempera e di quelle da incontrarsi alla levata del fuoco per le riparazioni al piccolo forno medesimo; ne valsero tutte le ragioni espresse in contrario dal Commissario per rimuoverlo dal proposito preso.

Per quanto ormai un richiamo dei fatti che hanno determinato la situazione presente non possa per nulla modificarla, è necessario chiarire alcune circostanze caratteristiche della vertenza e vedere da quale parte vi sia stata malafede, a migliore intelligenza del pubblico che della cosa si è tanto interessato.

Si è sempre parlato di scioperanti, mentre si ha da fare con dei licenziati. Infatti fu il Nardi che impose e mantenere la quindicina. I Maestri licenziati lavorarono regolarmente, lealmente fino all’ultima ora del quindicesimo giorno: speravano anzi che il principale avrebbe receduto dall’inopportuna imposizione. E fu solo quando Egli dichiarò che avrebbe seguitato a lavorare licenziando però sei mo sette dei Maestri i quali nella questione delle paghe ai fattori di paresò più si erano mostrati risoluti a far valere i diritti di quei lavoratori, fu solo allora che per lodevole sentimento di solidarietà rifiutarono l’opera loro al Sig. Nardi.

Si è parlato di assicurazione di lavoro; e al Sindaco che ne fece categorica domanda, presenti Banche e Salvi, si rispose <<dovere i maestri disoccupati tornare alle loro case nel caso di cattivo funzionamento del piccolo forno>> caso molto lontano questo, ma che nessuno poteva esclusivamente escludere. Il turno, inevitabile, doveva pure sostenersi da loro.

Il Nardi poi ha sempre parlato di riammissione, alle stesse paghe (per quanto in principio la pensasse diversamente esigendo un ribasso del 25% sulle tariffe di lavoro !...) Ma si è guardato bene di accennare che i vecchi maestri non facevano questione di paghe ma di assegnazione di posti: non ritenendo giusto ne dignitoso per loro tornando al lavoro occupando posti inferiori a quelli che si erano conquistati dopo 15, 20, 25, 30 e 35 anni di tirocinio. Questo il nodo vero della questione che il principale non ha voluto sciogliere, anzi ha fatto di tutto per impedire che gli altri lo sciogliessero.

Si parla di retrocessione degli operai che rimasti sul lavoro avevano supplito ecc. ecc. mentre dalla parete dei disoccupati si proponeva un accordo capace di assicurare una posizione stabile e dignitosa per l’avvenire ai crumiri; di ridonare il benessere a tante famiglie cadute nel disagio economico; di riattivare i buoni rapporti fra principale ed operai; di cementare i vincoli di fraterna solidarietà fra i lavoratori: e tutto ciò con minimo sacrificio di un numero ben limitato di crumiri i quali avevano in modo insperabile raggiunti gradi immeritati nel lavoro: soluzione questa vantaggiosa allo stesso proprietario in rispetto alla qualità e quantità della produzione della sua industria.

Si dice che il Nardi nulla ha fatto per impedire che avvenisse l’accordo fra operai occupati e disoccupati. Ebbene, quando nel Comizio pubblico del 21 Febbraio venne incaricato il Sindaco di trattare l’accordo stesso, perché il Sig. Nardi nel successivo giorno 22, si affrettò di stipulare con i giovani vetrai un contratto di lavoro per due anni, rendendo così più difficile, anzi impossibile l’invocato componimento ? Non era sufficiente, come compenso dei servizi resegli dai giovani magari un contratto per lo scorcio della campagna attuale ?

Perché al Cav. Ostorero Commissario inviato dal Prefetto, il Nardi dice ora che per mettere il piccolo forno in condizioni di marciare regolarmente gli occorre un mese di tempo, mentre otto o dieci giorni sono più che bastanti ? E parla oggi di fine di campagna, proprio oggi, che maggiormente ha bisogno di produrre molta e buona merce per colmare il vuoto formatosi nei suoi magazzini, e quando da quattro o cinque anni a questa parte mai ha interrotta la lavorazione ! ….

Ed ora Obice e cipi continuino pure a scribacchiare e scendano pure se le piace in lizza a difesa del padrone del loro cuore.

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La verità è una sola: e il di lei splendore non può essere certo offuscato dagli sbadigli di certi …. quadrupedi !

Pro Vetrai. I seguenti operai colligiani residenti a Napoli, in segno di solidarietà, protestano contro il contegno dei crumiri -- che non contenti di essersi messi a disposizione del padrone che tenta di schiacciare i diritti degli operai onesti, tentano ora, provocando gli operai licenziati, far nascere disordine nel paese -- invitano questi a mantenersi calmi rigettando con il disprezzo le provocazioni, e augurando vittoria.

Vannini Ernesto cent. 50, Vannini Carlo cent. 50, Muzzi Giovanni cent. 50, Muzzi Angelo cent. 50, Rettori Angelo cent. 50, Rettori Antonio cent. 50, Calastri Angelo cent. 50. Calastri Giuseppe cent. 50, Sandroni Angelo cent. 50, Pepi Dionisio cent.50, Battipaglia Gennaro cent. 25, Gorelli Fabio (risposta ad un crumiro) e cent. 50, Bilenchi Leonida cent. 50, Bilenchi Italo cent. 50. Totale £. 6,75 (meno le spese postali).

La partenza della truppa. Nel numero passato annunciammo l’arrivo della truppa de l’energico contegno tenuto in tale circostanza dal nostro Sindaco, promettemmo per oggi altri particolari. Ma un avvenimento improvviso per quanto prevedibile -- data la cantonata presa dalla Pubblica Sicurezza -- ci risparmia questi particolari dal momento che la truppa è partita dopo sei giorni precisi passati a Colle.

Le ragioni ? Esse vanno ricercate nel fatto che la protesta logica del nostro Sindaco e il biasimo della gran maggioranza dei cittadini contro l’inutile provvedimento, hanno persuaso l’iniziatori della spedizione militare che il ritirare la truppa era per loro la migliore, e che l’insistere nell’errore commesso poteva davvero nuocere all’ordine pubblico non mai seriamente turbato durante la lunga vertenza dei vetrai.

Refezione Scolastica. Venerdì 1.° corrente si adunarono i componenti la Commissione Amministratrice della Refezione Scolastica, per la chiusura dell’esercizio di quest’anno.

L’Economo Maestro A Melani presentò il bilancio generale, i relativi conti e mandati, le note diverse di spese e contanti e tutto ritornando perfettamente, la Commissione approva il detto bilancio e proponeva di farne la pubblicazione si giornale la Martinella.

Eccolo:

ENTRATE Tit. I Dal Comune di Colle, residuo stanziamento anno 1901 (mandato 1.) £. 258,40Tit. II Dal Comune di Colle stanziamento annuo in corso (mandato (2, 3, 10, 11 ) £. 545,05Tit. III Dall’economo Melani per riscossione alunni a pagamento (mandato 4, 5, 6, 7) £. 217,15Tit. IV Dal Comune per elargizione festa dello Statuto (mandato 8) £. 100,00Tit. V Dal Patronato scolastico per quote retti alunni poveri (Mandato 9) £. 100.00

---------------Totale £. 1.220,60

USCITE

Tit. I Alla Cooperativa Arnolfo per generi alimentari (Mandati 10, 12, 14, 15) £. 505,25Tit. II Alla Cooperativa Arnolfo per carni di manzo e suino. (Mandati 11,13) £. 78,72Tit. III A Rinaldi Gabriello per carni manzo e suino (Mandato 9) £. 124,00Tit. IV Per rimborso economo Melani spese contanti (Mandati 6, 7, 8, 17, 20) £. 165,63Tit. V Alle donne di servizio (Mandati 2, 3, 5, 16 ) £. 64,00Tit. VI All’econome x assistenza e contabilità e a T. Ferri x Servizio (Man. 18, 19) £. 30,00Tit. VII A Selvaggi per stagnatura di una pentola (Mandato 4) £. 4 ,00Tit. VIII Alla Cooperativa Arnolfo per generi alimentari gestione 1901 £. 249,00

----------------Totale £. 1.220,60

Al corredo del bilancio ed allegati l’economo presentò ancora; le note mensili degli alunni ammessi alla Refezione; quelli dei presenti giornalmente alla consumazione; ed i bilanci parziali di ogni mese ed un quadro riassuntivo di tutta la gestione, dal quale si ricava che i giorni di Refezione sono stati

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64, gli alunni ammessi, fra maschi e femmine, in massima parte gratuiti ed a mezza retta, 478, e che il numero delle presenze è asceso a 7.150 dando una media giornaliera di 112 alunni circa.

La Commissione prendendo atto di questi risultati e approvando il bilancio, votava un plauso ed un ringraziamento agli insegnanti e a tutte le signore e signorine che hanno contribuito al servizio di assistenza; incaricava l’0economo di trasmettere una relazione dettagliata dell’esercizio alle autorità Comunali, accompagnandola con voto vivissimo ed unanime affinché per l’anno scolastico futuro si pensi a far costruire dei lavabi, che corrispondono a quanto vuole l’igiene moderna, per la salute degli alunni e preservazione contro le malattie contagiose; e che venga aumentato, nel bilancio comunale, la somma stanziata per questa istituzione, integrante l’obbligo scolastico, essendo dimostrato dai fatti l’insufficienza di essa.

Per i bambini scrofolosi. Il nostro Sindaco, per mezzo di un pubblico manifesto, ha comunicato alla cittadinanza che a cura dell’Amministrazione Provinciale di Siena verranno conferiti dei posti gratuiti agli scrofolosi della Provincia nell’Ospizio marino di Porto S. Stefano.

L’istanze potranno essere presentate entro il mese corrente a questo Municipio e alla Segreteria della Deputazione Provinciale corredate dei seguenti documenti: Fede di nascita, Certificato medico, Certificato di povertà, Certificato di subita vaccinazione.

L’età prescritta per i maschi è dai 7 ai 12 anni, per le femmine dai 7 ai 14 anni.

Il Sindaco della nostra Città ha reso pubblico le seguenti disposizioni:Caccia in tempo di divieto. << Il Sindaco avverte che continue sono le lagnanze che da

associazioni protettrici degli uccelli e da privati pervengono contro la caccia che si esercita abusivamente e la devastazione dei nidi e dei nidiaci in questa Provincia, violandosi in tal modo le tassative disposizioni contenute sulla legge della caccia, tuttora vigente nelle provincie toscane.

In seguito a questo.rende noto

che a reprimere siffatto abuso, verrà eseguita fino da ora la più accurata vigilanza e sarà provveduto rigorosamente a termini di legge contro coloro che verranno colti in contravvenzione>>.

Vigilanza sulla pesca. Il Sindaco medesimo <<constatato che con l’abusiva pesca con materie esplodenti ed acidi si vengono ad inquinare le acque fluviali, e si distrugge una grande quantità di pesce inutilizzabile impedendone la conservazione e riproduzione, tanto necessaria alla salubrità delle acque stesse>>, ricorda che gli articoli 3, 5, 6, e 20 della Legge 4 Marzo 1877 n.° 3706 determinano le pene e le contravvenzioni alle quali vanno sottoposti coloro che usano di tali mezzi; e che da ora innanzi sarà fatta una speciale vigilanza per evitare questi abusi di pesca.Istituzione dei probiviri. La Giunta Municipale visto l’Artico 3 del Regolamento 26 Aprile 1894 n.° 179, per l’esecuzione della Legge 15 Giugno 1893 n.° 295 su i Probiviri,

rende notoche le liste degli elettori industriali e capi-operai dell’industrie di questo Comune per la nomina del Collegio dei Probiviri, compilate dalla Giunta Municipale in ordine disposto agli Articoli 15 e 16 della Legge suddetta e Articoli 2 e 3 del Regolamento sopracitato, si trovano pubblicate ed affisse all’albo pretorio ed in pari tempo depositate in quest’Ufficio Comunale per un periodo di 30 giorni da oggi, a disposizione di qualunque cittadino cui piaccia consultarle.

Chiunque vi abbia interesse, può presentare nell’Ufficio Comunale, entro il termine di dieci giorni dalla data del presente avviso, il proprio reclamo, tanto per omissione del di lui nome nelle Liste, quanto per indebita iscrizione di altri elettori. Decorso detto termine, i reclami devono essere presentati diretta,mente alla Cancelleria del Tribunale.

Un incendio si sviluppò la sera del 6 Aprile verso le ore 8,30 nella soffitta di una casa di proprietà Maccari, nella località denominata Gracciano, a due chilometri da Colle.

Nella detta soffitta era stato riposto del fieno e degli stocchi di granturco !Furono avvertiti i nostri pompieri che con sollecitudine sorprendente si portarono a Gracciano di

cui in due ore domarono l’incendio.I danni si fanno ascendere a circa £. 2.000. Il proprietario non era assicurato.

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I Congressisti della <<Corda Fratres>> giunsero nella nostra Città verso le ore 15 dell’8 Aprile come avevano già stabilito.

Visitarono le diverse officine di Colle, e alle 17,30 ripartirono per Siena.Alcuni di essi fecero una scappatina al vicino paese di Poggibonsi, e prima di partire inviarono un

saluto a quel Comitato Colligiano che si era assunto gli onori del ricevimento, e che viceversa per il ricevimento medesimo fu come l’araba fenice.

Questo comitato aveva pubblicato anche un pomposo manifesto sottoscritto da una trentina di cittadini che nella quasi totalità mancarono al ricevimento.

E quei giovani congressisti vollero salutare e ringraziare quel comitato della bella …. figura fatta !

Un pasticcio …. con la coda.Non avrei mai immaginato che in difesa di quel certo …. pasticcio di cui ebbe ad occuparmi nella

cronaca teatrale della Martinella di quindici giorni fa, sorgesse, a così lunga distanza di tempo e proprio sulle colonne della grave Nazione di Firenze, un certo cipi (che potrebbe esser anche …. un amico intimo di quel povero autore così carinamente …. applaudito al Teatro dei Vari) in difesa di quei misteriosi …. misteri !

Mi ero ingannato ! Pazienza ! …. E per dire la verità è stato un sommo piacere che da quella spassionata e disinteressata difesa io ho appreso come l’illustre autore sia rimasto più che soddisfatto degli applausi diabolicamente ironici quali il buon pubblico colligiano salutò (?) la sua splendida concezione drammatica.

Chi si contenta gode carissimo cipi, e per conto mio potete dire al vostro autore (tanto lo conoscete non è vero ?) che non sarò certo io a togliergli l’illusione di essere un Rovetta o un….bracca ! Che diamine dopo il battesimo ottenuto da quel …. lavoro all’Alfieri di Firenze dopo il successo riportato nei diversi teatri d’Italia e dell’estero e infine dopo il lusinghiero trionfo di Colle l’autore ha ben diritto di credersi un …. genio !

Quello che non posso digerire me lo permette non è vero, cipi è l’affermazione gratuita che egli fa; quella, cioè, di ritenere che io abbia criticate acerbamente quei poveri misteri ….. misteriosi, semplicemente perché scritti da uno che non professa, in politica, le mie medesime idee.

Creda a me l’egregio quanto ingenuo corrispondente: in apprezzamenti d’arte siano più leali e più franche di certi avversari e di certi supercritici compiacenti …. troppo compiacenti ! La fede politica non ha mai fatto velo al nostro appassionato giudizio, giacché siamo sempre stati abituati a chiamart pane il pane e ciuco il …. somaro.

E se questa volta io ho potuto dispiacere a cipi, questi fa male a prendersela con i socialisti: se la prenda piuttosto con il suo …. amico autore e lo consigli a fare tutto, all’infuori di scrivere dei pasticci misteriosi, ai quali con o senza battesimo dell’Alfieri e relativo giro all’estero, da un pubblico che si rispetta, e che non e claque, non può essere riserbata l’accoglienza fattale a Colle !

E questo fa suggel ….

La Martinella del 16 Aprile 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei vetrai. Monna Nazione ospitò nel suo numero 94 una corrispondenza da Colle a firma Cipi: corrispondenza piena di inesattezze e falsità riguardo a questa vertenza.

L’Unione Vetraria mandò a quel giornale una rettifica, ed al solito in lealtà giornalistica di quei signori non dette posto a quella rettifica che a quanto ci si dice gli verrà inviata a mezzo d’Usciere.

Noi intanto la riportiamo integralmente a maggior cognizione dei lettori.

Sig. Direttore del Giornale la Nazione Firenze.

Nel numero 94 del giornale da Lei diretto, vediamo una corrispondenza da Colle a firma Cipi, e siccome il contenuto della medesima tende a falsificare i fatti che determinarono la vertenza fra il Sig. Nardi e l’Unione Vetraria, questa a tutela del proprio decoro vi intima, a forma di legge di pubblicare la seguente Rettifica.

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Nel Novembre dell’anno scorso due maestri vetrai si licenziarono dalla Ditta Nardi, lasciando vacanti due dei posti migliori.

Gli operai più anziani e più capaci che avevano il diritto di rimpiazzare quei posti giusta le consuetudini reclamarono, come era loro diritto la paga fissa già stabilita e concordata per quei posti.

E’ falso quindi il primo asserto del Sig. Cipi che il Sig. Nardi abbia aumentata la paga agli operai che la reclamavano; poiché questi, non intendevano volere un aumento; ma intendevano dai avere il diritto -- non riconosciuto dal Cav. Nardi -- al mantenimento dei vecchi salari già stabiliti.

E’ vero che il Cav. Nardi fece notare che egli avrebbe accordato l’intera paga ai rimpiazzanti, quando questi avessero dato prova di disimpegnare perfettamente il lavoro al quale erano chiamati, e l’unione accondiscese a questo suo desiderio accordando un mese di prova, trascorso il quale previa la constatazione della capacità del rimpiazzante, il Sig.Nardi avrebbe dovuto portare la paga al grado stabilito.

Era doveroso quindi per questo, che l’Unione intervenisse giacché in un contratto scritto -- non firmato dalla Ditta Nardi, ma ripetutamente riconosciuto -- erano state stabilite queste condizioni in modo chiaro e incontestabile.

E’ falso quindi anche il terzo asserto del Sig. Cipi che la Lega abbia imposto ai suoi aderenti di reclamare un aumento maggiore essendosi essa semplicemente limitata -- com’era suo dovere -- a richiamare il Sig. Nardi al mantenimento del pattuito.

Quando l’Unione si decise -- com’era di convenuto -- a reclamare per i rimpiazzanti la paga dovutogli secondo il contratto e naturalmente non diminuita, giacché gli operai rimpiazzanti erano perfettamente abilitati a quel dato lavoro, si sentì rispondere dal Cav. Nardi che egli avrebbe voluto lasciare gli operai alle paghe diminuite accettate transitoriamente soltanto dall’Unione Vetraria.

E’ falsissimo che qualche maestro dell’Unione abbia commesso degli atti insubordinati verso il Sig. Nardi.

Questo si decise repentinamente e con atto intimidatorio a licenziare tutti gli operai della Vetreria perché la Commissione dell’Unione andò a reclamare il mantenimento delle tariffe già pattuite e solo oggi Cipi tenta fra credere che ciò sia stato determinato da insubordinazioni di qualche maestro.

Non è vero che dei maestri dell’Unione abbiano di poi riconosciute giuste le osservazioni del Nardi, poiché tutti gli aderenti dell’Unione furono d’accordo e firmarono un ordine del giorno di completa solidarietà.

Cinque maestri dell’Unione -- dopo qualche tempo però -- ritornarono al lavoro e l’Unione non gli ostacolò punto nel loro proponimento.

E’ falso anche che l’Unione abbia chiesto solidarietà a tutti gli operai della Ditta Nardi.L’Unione avverti della sorta vertenza le altre organizzazioni vetrarie (affini, Vetrai, Giovani vetrai

e arrotatori) ma non richiese ne agli uni ne agli altri solidarietà.Padrone il Sig. Cipi di credere che il Sig. Nardi abbia adottato rutti i mezzi per risolvere in qualche

modo la vertenza; l’Unione a sua volta fece delle concessioni, e la relazione del Sindaco di Colle che s’interpose per un accomodamento meglio di ogni altro documento potrà dire da quale parte fossero fatte le più serie e logiche concessioni.

Del resto i vetrai Italiani e tutto il proletariato organizzato, hanno già sanzionato, giudicato ed incoraggiato -- moralmente e materialmente -- la nostra resistenza, e quindi non è il caso di occuparsi degli altri commenti che il Sig. Cipi si compiace di fare su dei fatti totalmente falsati.

Le uniamo una copia del supplemento documentato della Martinella, al quale Ella potrà riscontrare la verità di quanto abbiamo esposto.

Con distinta stima.Per l’Unione Vetraria Il Segretario

A. BANCHI

Melanconie colligiane. Il corrispondente della Gazzetta di Siena rimprovera la nostra rappresentanza comunale di non aver fatto un ricevimento ufficiale dei Congressisti della Corda Fratres e giudica sconveniente la condotta della Giunta Comunale.

Noi invece non possiamo che approvare completamente l’operato della Giunta la quale, con unanime parere di tutti i comp. solidali con la Giunta stessa, non volle impedire impegnare il Comune in spese di ricevimenti inutilmente costosi. I denari del pubblico e specialmente le grame risorse dei nostri piccoli comuni, devono essere tesoreggiate per i bisogni direttamente sentiti e mai completamente

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soddisfatti, della classe lavoratrice se si vuole amministrare con criteri moderni. I ricevimenti, i rinfreschi, le bicchierate a spese del pubblico; sono un’inutile spendimento di forze.

Il Sindaco (e di questo ne fa testimonianza il corrispondente stesso) fece gli onori di cosa con doverosa cortesia e personale prestanza ? Basta; e chi si vuol divertire si diverta a proprie spese !

Certi rimproveri il corrispondente gli rivolga a coloro che avrebbero voluto mostrarsi ospitali senza personale sacrificio.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera Assemblea Generale.I soci sono pregati a non mancare, dovendosi discutere u n’importante ordine del giorno.Sarà pure fatta dal nostro inviato la Relazione del Congresso Socialista di Bologna

Il Segretario.

Grave infortunio. Martedì 12, verso le 2 e mezzo pomeridiane, mentre alcuni operasi della Ferriera D’Amico, scaricavano un carro di lamiere, una di queste gli sviò dalle mani ed investì l’operaio Goretti Giuseppe in tal lavoro occupato, producendoli una frattura molto complicata alla gamba destra.

Ne avrà per due mesi salvo complicazioni.

Trasporto Civile. Venerdì passato ebbe luogo il trasporto civile del giovinetto <<Bruto Branconi>> figlio del nostro carissimo compagno Edoardo Branconi, morto a 14 anni.

Fu un trasporto imponente, intervennero la Scuola Professionale, della quale l’estinto era uno dei più intelligenti alunni, il Circolo Giovanile Socialista, moltissimi amici e compagni. Nel corteo vi erano circa quaranta bellissime ghirlande offerte dai numerosi amici della Famiglia Branconi.

Circolo Filodrammatico Popolare. Per iniziativa di alcuni giovani volenterosi è sorto in Colle un circolo filodrammatico , che conta già un buon numero di soci. Il suo scopo è veramente lodevole: istruire divertendo. Sarà forse un po’ difficile il poterlo raggiungere, ma la buono volontà e la buona direzione certo non mancheranno, e come altee volte i filodrammatici cittadini hanno meritato i nostri applausi, sapranno meritarseli anche nell’avvenire.

La tassa settimanale è di Cent. 10 e quelli che desiderano farne parte dovranno rivolgere domanda scritta al Consiglio Direttivo consegnandola al Segretario Guido Gualdi .

Noi plaudiamo al nuovo circolo e raccomandiamo ai nostri compagni d’ingrandirne le file con la loro adesione, poiché tutto quello che istruisce ci darà sempre di grande utilità.

** *

Sentiamo il dovere per debito di gratitudine, di ringraziare vivamente e pubblicamente il Dott. Ugo Cappelli il quale nella malattia che condusse a morte la nostra povera Onelia confermò le doti della sua lata intelligenza e del suo gran cuore, nulla lasciando intentato per il trionfare del male.

Ringraziamo altresì tutti coloro che in qualche modo vollero associarsi al nostro cordoglio e ci scusiamo se eventualmente siamo incorsi in involontarie omissioni di personali partecipazioni e ringraziamenti.

Colle 14 Aprile 1904La Famiglia Lepri.

** *

Il nostro compagno Carissimo Edoardo Branconi e la sua famiglia, colpita profondamente da una grande sciagura, la morte del giovinetto quattordicenne

Bruto Branconi per nostro mezzo ringrazia i Sanitari, gli amici, le amiche, i compagni tutti che con spontanei atti di sincera solidarietà nel dolore assistettero durante la malattia ed accompagnarono al cimitero la salma dell’amato estinto.

La Martinella del 23 Aprile 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

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La Vertenza dei Vetrai. In questa settimana l’Unione Vetraria è stata chiamata da un autorizzato dal Sig. Nardi a riaprire le trattative per un’intesa destinata a risolvere la questione vetraria.

Ma non si trattava che di una delle solite burlette, contro le quali ormai l’Unione e sufficientemente preparata.

Per il momento, non possiamo che annunziare questo; che anche …. questa nuova commedia è finita nel modo stesso in cui sono finite l’altre.

L’Unione ha, come sempre, trattata la cosa con serietà e chiarezza e il Sig. Nardi, ha scritto delle lettere, alle quali, autorizzati dall’Unione Vetraria daremo pubblicità domenica ventura !

In pari tempo diremo anche il nostro parere su queste manovre ……

Ancora della Corda Frates. Il corrispondente della Gazzetta di Siena, ha con due suoi scritti narrate a modo suo l’accoglienze fatte ai Congressisti della Corda Frates nell’occasione della loro visita a Colle, tanto che ci sentiamo in obbligo di tornare sull’argomento, e dire quanto per la circostanza fu fatto dal Municipio.

Come venne preparata ed effettuata la gita ? Verso la metà di Marzo Sallustio Pacciani, ed altro studente di cui non ricordiamo il nome, si presentarono al Sindaco, comunicandoli, che nel programma dei festeggiamenti stabiliti, per i Congressisti del Corda Frates, vi era una gita a questa Città. I gitanti sarebbero arrivati qua con un treno speciale nelle ore pomeridiane di un giorno del prossimo Aprile ancora da destinarsi, trattenendosi il tempo strettamente necessario per la visita delle nostre fabbriche.

Il Sindaco si dimostrò grato verso il Comitato ordinatore del Congresso per <avere scelto Colle come meta della visita: si pose fino da quel momento a disposizione del Comitato per tutto quello che poteva occorrergli: dette consigli circa le modalità del viaggio:offrì come luogo di riunione ed anche per refezione, la palestra scolastica: promise che avrebbe fatto pratiche opportune per la libera visita dei più importanti stabilimenti industriali che qui hanno vita: pregò che gli trasmettessero per tempo notizie precise e definitive.

Da quell’epoca il Comitato della Corda Frates non si fece più vivo. -- Sbucarono fuori all’ultima’ora con intendimenti certo lodevoli ma con la testa forse un po’ troppo montata -- a nome di un Comitato locale, l’Avv. Ernesto Mattone e l’Ing. Alfredo Bertini, per sapere quello che il Municipio avrebbe fatto in onore dei gitanti, per i quali a Siena si mettevano in moto la sotto Eccellenza della P. I., il Prefetto, il Sindaco ed altre autorità; e suggerirono che sarebbe stato decoroso offrire loro almeno un rinfresco, la cui spesa non poteva certo superare trenta o quaranta lire ! (vale a dire le nozze con i fichi secchi)

Il Sindaco comunicò loro quanto aveva stabilito con i rappresentanti del Comitato di Siena, e disse di portare alla Giunta la proposta del rinfresco, avvertendo però che molto probabilmente avrebbe naufragato, in considerazione che il nostro bilancio non permesse inutile spese.

La Giunta infatti non accolse la proposta Mattone Bertini, anche perché ritenne impossibile potervi provvedere con 30 o 40 lire; ed il Sindaco dette di ciò notizia all’Avv. Mattone, avvertendolo però che questo non impediva che in un dato locale -- per esempio il salotto comunale -- potesse avere luogo il ricevimento ufficiale.

Erano già stati impartiti gli ordini opportuni per l’allestimento del locale (e gli incaricati lo possono giustificare) decisa l’apertura della Pinacoteca per gli amatori d’arte antica -- fissata la vacanza delle scuole comunali, onde permettere al corpo insegnante di partecipare al ricevimento -- quando l’Avv. Mattone e l’Ing. Bertini annunziarono da Siena per lettera (datata dal 7 Aprile e ricevuta la mattina dell’8) al Sig. Ferruccio Soumerau facente parte del comitato locale, che i gitanti sarebbero giunti il giorno 8, circa le ore 15, con le vetture e non con treno speciale, si tratterebbero forse fino alle 18: non avrebbero avuto modo di recarsi in Colle Alta: e quindi il Comitato -- che pareva avesse preso l’iniziativa di offrire esso una bicchierata -- ne poteva benissimo fare a meno -- incaricandosi solo di effettuare in qualche modo il ricevimento. -- Questa lettera il Soumerau credè opportuno comunicarla subito al Sindaco.

Non rimaneva quindi che fare gli onori di casa in Piazza -- ed il Sindaco con il Segretario si trovavano al loro ,posto ad attendere l’arrivo dei Congressisti, i quali infatti giunsero all’ora indicata a brevi intervalli: Solamente in mancanza dei rappresentanti il Comitato ordinatore, Pacciani e Comp. il Sindaco dové pregare l’Avv. Mattone perché facesse lui le necessarie presentazioni.

Dopo ciò il Sindaco propose di formare 4 o 5 squadre dei Congressisti per la visita simultanea delle fabbriche, ma siccome un discreto numero di studenti nel frattempo aveva preso d’assalto l’albergo del << Bel Soggiorno>> altri si erano già sparpagliati per i caffè, ecc. il Presidente della Corda Frates consigliò

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di recarsi subito alla Vetreria Nardi, senza alcun ordine fisso, e lasciare quindi ampia libertà a tutti. Il Sindaco con il Segretario e l’Avv. Mattone si pose alla testa della poco numerosa schiera per la visita alla Vetreria -- della Ferriera D’Amico -- della Cartiera Branconi Meoni e C. -- del Lanificio Sbraci -- della Cartiera e Fabbrica di carte da giuoco di Francesco e Carlo Fratelli Meoni, con assottigliamento sensibilissimo di visitatori, in modo che a quest’ultimo stabilimento ce ne arrivò uno solo.

Il fatto curioso, per non dire di peggio -- fu quello, che mentre il Sindaco corrispondeva al suo dovere facendo da cicerone alla molto assottigliata schiera di visitatori, il Presidente con gli altri pezzi più grossi della Corda Frates, abbandonarono Colle senza neanche accomiatarsi con il Sindaco.

Per tornare un passo indietro -- ci è stato anche riferito che l’Avv. Mattone, trovandosi a congresso, notificò al Presidente del Comitato ed agli altri Congressisti, che il Municipio di Colle non avrebbe fatto loro alcun ricevimento, e che tale notizia fece brutta impressione. E’ naturale ! Solamente egli aveva affermato una cosa non vera, indisponendo i festanti visitatori, senza alcuna ragione.

Riguardo alla circostanza della non preannunziata visita del Collegio degli Ingegneri ed Architetti della Provincia -- il Sindaco incaricò l’Ingegnere Comunale di rappresentarlo e di fare da guida ai medesimi. Non partecipò al pranzo, per ragioni ritenute giuste -- allora -- anche dall’Ing. Alfredo Bertini, che aveva a nome del Collegio, fatto l’invito.

Ecco dunque come sono andate le cose e sfidiamo chiunque a smentirci.Le insinuazioni che il Sindaco e la Giunta avevano subito le imposizioni di un certo circolo

elettorale …. (poteva benissimo l’autore dell’articolo, senza paurose reticenze aggiunger socialista )non fa che onore ai nostri compagni del Comune, i quali, a differenza di come si agiva in tempi passati, quando si spendeva il denaro stillato ai contribuenti nel modo che fortunatamente a Colle ed altrove tutti sanno, ed a Colle poi seguiteranno ancora per un pezzo a saperlo -- ricorrono per certe circostanze al giudizio di coloro che gli hanno mandati al potere, che ce li mantengono, li sorreggono, e li difendono, senza per altro disconoscere e non valutare i diritti e l’interessi di tutti.

Ora si dice: i firmatari del pomposo manifesto dovevano solo completare l’opera del Sindaco che aveva il dovere di ricevere ufficialmente ecc. ecc. ciò che egli fece. Ma ammesso pure che egli avesse mancato a tale suo dovere; si giustifica per questo l’opera passiva del comitato locale -- esclusi alcuni poco volenterosi -- e non avrebbe piuttosto dovuto intensificarsi e magari posporsi all’azione Sindacale onde scongiurare dalla nostra Città il grave disonore cui secondo il corrispondente della Gazzetta si sarebbe macchiata ? Perché lasciarsi sfuggire si bella occasione di erigersi a salvatori della Patria ?…. tutto fa comodo in questo mondo..

E dopo ciò: che valore hanno tutte le altre quisquiglie di cui il benevolo corrispondente della Gazzetta di Siena ha infiorato le sue due melanconiche corrispondenze ?

Via, via ! Meno melanconia egregio corrispondente ! Più franchezza, più verità e meno sottintesi. Metta l’animo in pace, ripigli il suo abituale buon’umore, tanto creda a me, nessuno a Colle soffre di eccessivo sentimentalismo. Vede ? Anche dopo le sue rivelazioni, anche secondo lei offuscare dovrebbero l’onorabilità della nostra Città, ognuno seguita a vivere come meglio può; chi ha da lavorare lavora e chi non ha da lavorare sta a vedere …. con quel che segue, c’è chi ride e chi piange; chi si diverte e chi si annoia; chi trova soddisfazione a pensare sempre in un modo solo e chi in più modi …. proprio come avveniva prima della visita della Corda Frates.

ARGUS

Se il compagno Argus non fosse intervenuto a riepilogare dettagliatamente come sono andate le cose circa il ricevimento della Corda Frates, noi non avremmo invero replicato all’ultima corrispondenza apparsa sulla Gazzetta di Siena; poiché ci pare che nessun nuovo concetto vi sia in essa esposto che possa in qualche modo scusare il contegno di quei <<signori del manifesto>>.

Semmai di nuovo c’è la dichiarazione che quei signori non avrebbero guardato neanche a sacrifici finanziari quando avessero contratto un impegno; e noi non l’abbiamo mai messo in dubbio; come non bisogna mettere in dubbio che anche i nostri compagni della Giunta se si fosse trattato di una cosa seria non avrebbero guardato a qualche sacrificio finanziario.

(NOTA DEL CRONISTA)

La Lega Barbieri ha deliberato nella sua ultima adunanza di fissare l’orario di chiusura per il primo maggio alle ore 13 (1 pomeridiane).

Sono avvertiti così tutti i loro clienti e tutti gli aderenti alla Lega che non l’avessero saputo.

Per il 1° Maggio. La nostra sezione ha deliberato di festeggiare solo il1° Maggio.69

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Ci manca il programma completo dei festeggiamenti che pubblicheremo nel prossimo numero.

La Martinella del 1 Maggio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Promettemmo domenica scorsa di dare pubblicazione delle lettere intercedute tra l’Unione Vetraria e la Ditta Nardi, previa autorizzazione dell’Unione.

Oggi manteniamo la promessa; ma innanzitutto è necessario sapere come si sono svolte le cose.Due maestri appartenenti all’Unione Vetraria, e solidali con questa, furono chiamati da un operaio

che attualmente è occupato presso la Ditta Nardi, il quale gli disse che qualora l’Unione avesse avuto intenzione di riaprire le trattative il Cav. Nardi non avrebbe avuto nessuna difficoltà.

Questi due maestri domandarono innanzitutto se egli aveva l’autorizzazione del Cav. Nardi, ed avutone risposta negativa dissero semplicemente che non ne avrebbero neanche parlato all’Unione.

Allora quell’operaio si recò subito -- a quanto pare -- a parlarne al Cav. Nardi, il quale gli dette facoltà di trattare con i maestri dell’Unione.

Dopo uno scambio d’idee fra i due maestri dell’>Unione e quell’operaio, questi pregò i due maestri di parlarne alla prossima assemblea dell’Unione.

Fu fatta l’assemblea e quei due maestri portarono a conoscenza degli altri appartenenti all’Unione i colloqui avuti con quell’operaio incaricato dal Cav. Nardi.

L’Unione decise di prendere in considerazione quel desiderio, e la sera stessa deliberò di inviare al Cav. Nardi la seguente lettera che doveva aprire le trattative.

Ecco la lettera.Colle 20 Aprile 1904.

Sig. Cav. Alfonso Nardi. Città

Dai soci di questa Unione Vetraria, T. A. e M. I., è stato comunicato a quest’Assemblea il desiderio della S. V. espresso (per mezzo di un incaricato) di profittare dell’opera dei soci di questa Unione per la sua Vetreria.

L’Unione, avuta comunicazione di questo suo desiderio, si è dimostrata unanimemente disposta a trattare con la S. V. le modalità del suo intervento nella lavorazione da intraprendersi ed a questo scopo ha deliberato di scriverle la presente per ottenere dalla S. V. un riscontro regolare per lettera confermante i di Lei propositi.

Avutane la conferma, sarà cura dell’Unione di nominare una Commissione nel proprio seno, per mezzo della quale si possa stabilire con precisione e chiarezza le condizione della ripresa del lavoro.

In attesa di riscontro a questa nostra lettera ci affrettiamo a dichiararci.Della S. V.

Devotissimoper l’Unione

A BANCHI - Segretario

A questa lettera il Cav. Nardi rispose Colle 21 Aprile 1904.

Spettabile Federazione Vetraria Di Colle

Ricevo pr. vs. che dal suo contenuto sembrerebbe avesse io cercato dell’opera dell’Unione Vetraria per accendere l’altro forno.

Mi piace far notare alla S. V. che statomi domandato da persona intermediaria se avessi acconsentito a rientrare in trattative e riaccendere l’altro forno per questo scorcio di lavorazione, risposi che non avrei avuto difficoltà quando ci fossimo trovasti d’accordo.

Mi fu anche detto che sarebbero venuti per parlare i Signori M. T. e V. quali non avrei avuto difficoltà ricevere quando però avessero mandato da trattare oggi, invece la vs. lettera vedo pospone quando io feci dire per mezzo degli intermediari ed i Sigg. suddetti per cui non posso che confermare quanto ho detto cioè:

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Quando mi si proponga di riaccendere il forno e riprendere il lavoro gli operai che ora si trovano fuori sono disposto a farlo e a trattare con i nominativi sopradetti.

Mi urge in giornata una risposta per ragioni mie particolari dichiarando fin d’ora che non ricevendola non mi si possa tenere impegnato.

Con stima DevotissimoA. NARDI

E l’Unione replicò con la seguente.Colle 21 Aprile 1904.

Sig. Cav. Alfonso NardiCittà

In replica alla di Lei gradita del 21 correnteI soci M. e T. (di questa Unione) il giorno 20 corrente, vennero officiati dal Sig. Ernesto Replè,

dichiaratosi investito dalla S. V. di un mandato verbale, per riattivare le trattative per la ripresa del lavoro nella di Lei Vetreria.

In conseguenza di ciò, ieri sera l’Unione deliberava di scriverle per richiedere una lettera confermante i propositi da lei espressi all’intermediario Sig. Replé.

Nella di Lei lettera oggi -- alla quale diamo riscontro con la presente -- ella si dimostra disposto a trattare con i rappresentanti della società investiti di un regolare mandato di rappresentanza e l’Unione conviene e concorda con Lei su questa parte della sua lettera.

Però, ad evitare sterili, incresciose e forse interminabili trattative verbali, l’Unione nella sua adunanza di oggi, deliberava all’unanimità di scriverle nuovamente (prima di inviare la Commissione da Lei indicata nella sua lettera del 21) per enumerarle le condizioni principali per la ripresa del lavoro, dalle quali l’Unione non potrebbe in modo assoluto decampare.

E le condizioni di cui sopra sono le seguenti:1.° Riaccettare al lavoro di tutti i soci dell’Unione (compresi quelli attualmente collocati al lavoro

in altre fabbriche) e di tutti i giovani vetrai disoccupati in Colle e che lavoravano nella Vetreria all’epoca del licenziamento.

2.° Distribuzione delle piazze a secondo l’anzianità e dalla capacità dei lavoranti, da farsi con imparzialità e giustizia fra tutti gli operai delle Vetreria, compresi i vetrai non organizzati e lavoranti attualmente sulla piazza.

3.° Definire con chiarezza e previa una serena intesa fra le varie parti interessate, le modalità e gli accordi da prendersi nell’eventualità della cessazione del lavoro ad uno dei forni della Vetreria.

Su queste linee generali la S. V. è pregata risponderci se è disposta a trattare e nel caso affermativo: l’Unione si affretterà ad inviare i suoi incaricati per le ulteriori e definitive trattative, da rendersi autentiche con un primo atto contrattuale, della durata che sarà da stabilirsi concordemente da ambo le parti.

Con stima.Devotissimoper l’Unione

A. BANCHI Segretario

Il Cav. Nardi pure replicava, in data 22 Aprile con la seguente lettera:Colle 22 Aprile 1904.

Spettabile Federazione Vetrariadi Colle.

Non avrei risposta alla pr. vostra d‘ieri se non si fosse anche in quella ripetuto che il Signor Replain e Taddei Annibale erano stati ma me incaricati ed autorizzati di cercare i signori Maestri fuori lavoro per tornare a trattative.

Siccome tengo a far sapere che a nessuno ho dato incarico di riaprire trattative in parola se i Signori Replain e Taddei ciò hanno fatto è stato solo per loro iniziativa onde appagare i loro desideri e che venisse posto fine amichevolmente alla vertenza.

A questa loro iniziativa non mi mostrai contrario, dissi di accendere il forno nuovo tanto per farli lavorare, quando però le condizioni mi convenissero.

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Sentite oggi che i desideranti dietro quanto mi si comunica sono sempre gli stessi e no da accettarsi; perché in quelli si legge bene che sono inculcati forse da persone che hanno tutto l’interesse che questa vertenza continui per favorire l’altre fabbriche congeneri sia pure a detrimento del proprio paese; credo inutile continuare ogni trattativa lasciando la responsabilità a che spetta.

DevotissimoA. NARDI

L’Unione impressionata dagli apprezzamenti in quella lettera espressi, deliberava all’unanimità di non replicare al Sig. Nardi, e votava nel medesimo tempo il seguente ordine del giorno:

Colle, 22 Aprile 1904.L’Unione Vetraria Colligiana, Sezione della Federazione Italiana fra i Lavoranti in vetro bianco,

presa visione della lettera del Sig. Nardi in data 23 Aprile corrente, meravigliata delle tristi insinuazioni formulate in quella lettera, protestando contro quel linguaggio indegno; per rispetto a se stessa e a tutti coloro che con abnegazione sorressero e sorreggono la classe vetraria nella difesa del suo sacrosanto diritto

deliberadi non rispondere alla lettera del Sig. Nardi.

Questa la cronaca pura dei fatti.Veramente l’ordine del giorno votato dall’Unione non ha bisogno di commenti, poiché nella sua

semplicità manifesta chiaramente quale sia il pensiero dell’Unione di fronte al contegno illogico e provocante del Cav. Nardi.

Se non no fossimo ormai abituati allo stile adoperato dal Cav. Nardi, nella sua corrispondenza, lo porremmo deplorare, poiché ed esso crede di trattare sul serio, ed allora si usa altro linguaggio: o crede di far per ridere, ed allora non è lecito scherzare con degli uomini onesti che cercano di tutelare il proprio interesse, sacrificandosi ad una lunga disoccupazione, come si sacrificano i maestri dell’Unione.

Egli, con un giro di parole, vorrebbe far credere che non ha autorizzato nessuno a trattare con i maestri, ma poi si contraddice, e finalmente adopera dell’insinuazioni che gli fanno torto !

Nessuno più di lui è responsabile di questo stato di cose; e non solo noi le lo ripetiamo da queste colonne, ma anche le nostre autorità che ripetutamente si sono interposte per una sistemazione, possono attestarlo.

E questo fia suggel.

Solidarietà Operaia. E’ giunta all’Unione Vetraria la seguente cartolina vaglia spedita da diversi operai di Avigliana:

Mentre protestiamo contro il crumiraggio e vi auguriamo vittoria, vi spediamo pure il nostro modesto obolo in segno di solidarietà.

Tornani Giuseppe £ 1, Tornani Antonio £. 1, Tornani Ottavio £. 1, Rettori Settimo £. 1, Gozzi Guglielmo £. 1, Poli Fabio £. 1, Nesti Quirino £. 1, Gozzi Felice £. 1, Fontana Filippo £. 1; Poli Raffaello £. 0,50, Ditozzi Doneto £. 0,50, Vestri Francesco £. 0,30. Totale £. 10,30.

Il Sindaco avverte che domani 1° Maggio gli uffici Comunali rimarranno chiusi anche nella mattina.Il solo ufficio di Stato Civile sarà aperto dalle ore 9 alle 10,30.

Per il 1° Maggio. Il Circolo Elettorale Socialista oltre pubblicare un manifesto con il quale spiega lo scopo della festa mondiale, ha stabilito i seguenti festeggiamenti:

Ore 10--12 nella palestra sarà tenuta una riunione nella quale parleranno diversi oratori.Dopo la conferenza si formerà un corteo di tutte l’associazioni operaie, con alla testa la fanfara,

che al suono di diversi inni, percorrerà le diverse vie della Città.Alle ore 16,30 festa campestre nei pressi del Tirassegno alla quale speriamo che vi prendano parte

tutti gli operai con le proprie famiglie.Alle ore 17,30 conferenza dell’Avvocato Giannini di Lucca, nei pressi del TirassegnoAlle ore 21 trattenimento variato nei locali del Circolo Socialista.

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La Lega Metallurgici ha deliberato di prendere parte tanto al Corteo per lo scoprimento della lapide al Maestro Bono, come al Corteo promosso dal Circolo Socialista.

Ricordo marmoreo al Maestro Bono. Il Sindaco ha pubblicato il seguente manifesto: Il Primo Maggio p. v. alle ore 9,30 a cura dell’Amministrazione Comunale verrà inaugurato in Via

Garibaldi una lapide del Maestro Bono stampatore del 1479 per merito del quale Colle fu tra le prime Città Italiane la 3^ o la 4^ a possedere la stamperia con caratteri fissi.

Il corteo delle associazioni che con la rappresentanza municipale prederanno parte alla detta inaugurazione si formerà alle ore 9 presso il palazzo del Comune in Via del Campana.

Sono invitati i cittadini di ogni classe a prendere parte all’inaugurazione stessa che rappresenta una giusta espressione di vanto popolare.

Circolo Elettorale Socialista questa sera alle ore 8,30 assemblea generale.Si prega di non mancare.

** *

Colle 26 Aprile 1904 Caro Direttore,Ti chiedo la parola per un fatto personale a proposito di quanto fu scritto sulla Corda Fratres da

Argus.Ne avrei fatto volentieri anche a meno per la sovrana ragione che le cose lunghe diventano serpi, se

non vi fossi stato trascinato da Argus, il difensore d’ufficio del Municipio di Colle, che in mancanza di meglio, cerca di farmi condividere la colpa (lasciamelo dire) …. dell’inospitalità municipale, attribuendo ad una lettera mia e dell’Ing. Bertini se andarono a monte i preparativi del ricevimento del Comune, che è quello di cui ci racconta Argus stesso, era intenzionato o non <<fare le nozze con i fichi secchi>> come gli avrei progettato io.

Ecco, le nozze no le consiglio mai, tanto meno, credimelo, le nozze con i fichi secchi: qui poi non era il caso d’imbandire delle nozze, ma unicamente di fare un ricevimento ufficiale, anche senza pretese, nel quele il Sindaco avrebbe portato ai Congressisti il saluto ospitale della cittadinanza, e tutt’al più, dato il disagio finanziario, era il caso di offrire almeno una bicchierata goliardica, per la quele, di certo, non ci sarebbero volute le centinaia che occorrevano per un rinfresco.

Questo è tutto quello che feci, <<sbucando fuori>> all’ultima ora, per dirla con la frase animalesca di Argus, e senza avere <<la testa un po’ montata>> ma preoccupato unicamente che al Municipio si avessero dubbi e diffidenze per la C. F., della quale ero e seno un affiliato.

E’ falso che io e l’Ing. Bertini si sia parlato al Sindaco a nome di un Comitato che non è mai esistito e che -- se come tali si vuole erroneamente considerare l’insieme dei sottoscrittori del manifesto -- sarebbe sorto dopo i colloqui con l’autorità comunale e senza avere lo scopo di fare ricevimenti, perché se a Colle c’è un Sindaco, gli onori di casa agli ospiti non può farli che lui.

E’ falso che la Giunta si sia pronunziata su una proposta Mattone Bertini (1), perché nessuno di non ha fatto più che delle chiacchiere e delle raccomandazioni al Sindaco ed ad altri e non abbiamo mai avuto la pretesa d’incomodare la Giunta la quale non si è mai occupata del ricevimento della C. F.

Perché il ricevimento non c’era, io e l’Ing Bertini mettemmo sull’avviso i congressisti e potemmo scrivere da Siena, non al Sindaco. ma ad un privato, preannunziando l’ora dell’arrivo e della partenza e per fare in modo che, dopo tutto, i gitanti trovassero qualche faccia amica. Ne più, ne meno -- se lo ricorderà il Sindaco -- di quanto feci quando scrissi a lui un biglietto recapitandoli il giorno prima dell’arrivo per pregarlo che se non si aveva più a parlare di bicchierata, e di ricevimenti si rammentasse che aveva corso impegno con il Comitato ordinatore del Congresso di fare pratiche per la libera vista degli ospiti nelle principali industrie cittadine.

Questa la storia. Di proposito mi astengo di commentare le riflessioni …. filosofiche di Argus sul sentimentalismo del pubblico colligiano, anche se talune di esse mi potessero per caso riguardare da vicino come, se non erro, la velata allusione all’asserita mentalità del mio pensiero.

Ci ho fatto il callo: tu caro direttore puoi far fede che dalle colonne della Martinella è risonato di continuo questo povero ritornello da almeno cinque o sei anni a questa parte.

Potrei, come vedi, invocare la prescrizione !Salutami Argus.

AVVOCATO ERNESTO MATTONE

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** *

A senso dell’Articolo 2 la legge 3 Luglio 1903 obbliga tutti mi possessori di libretti della Cassa di Risparmio Postale, a presentargli ogni anno perché siano confrontati dal Ministero e vi siano scritti gli interessi maturati. Chiunque è in possesso di qualche libretto è pregato di volerlo presentare q quest’Ufficio centrale, tenendo presente che l’inosservanza alla disposizione del citata legge, libera l’amministrazione da ogni responsabilità in caso di errori o di frodi verificatesi nel tempo successivo all’ultima presentazione.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Marzo 1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 5 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto anno 7,5 Totale 13,5.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 5,5 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1,5 Totale 10. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 2,5 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto1 anno 3,5 Totale 7.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 4,5 Vacche 0 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto 1 anno 2, Totale 7,5.Macellaio Ninci Faustino:Bovi 2,5 Vacche 0,Vitelli sopra 1 anno 0 Vitelli sotto 1 anno 1,5,Totale 4.Totali Bovi 20, Vacche 5 Vitelli sopra 1 anno 1 Vitelli sotto 1 anno 16 Totale 42

Suini macellati per uso pubblico n.° 7

(1) N. d. R. Ci siamo assicurati che la Giunta Comunale, in seduta 7 andante fu informata dal Sindaco della venuta dei Congressisti della C. F.. In essa, scartato per ragioni finanziarie e di convenienza un ricevimento a base di bicchierata per conto del Comune, fu dato incarico al Sindaco di fare approntare i locali del Palazzo del Comune e del Salone di Via del Castello per il ricevimento della rappresentanza ufficiale e per il saluto della cittadinanza colligiana ai congressisti.

La Martinella del 7 Maggio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

Il 1.° Maggio. Indimenticabile giornata, che riuscì imponente !La classe operaia colligiana che da molto tempo sembrava un po’ addormentata e stizzita dalle

critiche astiose dei nostri avversari -- critiche sempre e facilmente annientate -- , e dalla neutralità di coloro che tentennano nel prendere una decisione seria di fronte alla società; e che più di tutti forse sono nocivi alla società stessa; ha solennemente rialzato la fronte, ed ha preso entusiasticamente parte alla festa del lavoro !

La riunione mattutina alla palestra del palazzo scolastico riuscì numerosa.Ivi parlarono i compagni Masi, Meoni e Galgani; spiegando il significato della festa del Primo

Maggio; ed il ultimo il compagno Ammannati, il quale presentò un ordine del giorno di plauso ai vetrai colligiani che sostengono da quattro mesi una lotta dignitosa, e di protesta contro i crumiri, i quali pur sapendo che quel giorno doveva essere festeggiato anche da loro; consci della propria incoscienza, se ne stettero lontani da ogni riunione e da ogni festa !

Segno evidente che anche essi hanno compreso di appartenere a quella specie del genere umano che non può essere disprezzata !

** *

Dopo la riunione fu formato un corteo, che al suono dell’inno dei lavoratori, della marsigliese e dell’inno di Garibaldi, percorse le vie principale della Città.

Il corteo riuscì imponente, e si calcola via abbia partecipato un migliaio di persone, le quali salutavano con scroscianti applausi le note vive dei diversi inni.

Al corteo vi prese parte il Sindaco, in rappresentanza del Municipio con il gonfalone del Comune, la lega pastai, la lega lanieri, quella metallurgici, l’Unione Vetraria, gli affini Vetrai ecc. ecc.

Nessun incidente: ordine perfetto.*

* *

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Alla 17,30 il Comitato dei festeggiamenti -- al quale tributiamo lode per lo zelo dimostrato -- aveva indetto la festa campestre alla quale intervenne pure il compagno Avv. Giannini di Lucca, reduce da Volterra dove aveva tenuto nella mattinata una conferenza.

Senza paura di esagerare questa festa riuscì oltremodo magnifica, e chi vi ha assistito può farne fede.

La vasta pianura del Tirassegno Nazionale -- dove era indetta la festa -- fu presa d’assalto dalle diverse famiglie operaie, e delle comitive allegre di giovani che ci riempivano l’animo di gioia constatando la cordialità, e quasi diremmo la fraternità fra i vari gruppi ivi raccolti.

Verso le 18,30, quando furono terminate le refezioni campestri, vi fu la riunione generale nel piazzale del Tirassegno dove l’Avv. Giannini parlò brevemente applaudito.

Dopo si formò di nuovo un corteo composto di parecchie centinaia di persone che al suono degli inni suddetti si avviò verso Colle e quindi si sparpagliò per le vie e per le piazze commentando e discutendo sull’esito splendido di questa giornata che rimarrà indimenticabile a noi ed a tutti coloro che vi hanno assistito.

Al ritorno in Città le vie si animarono di un’animazione insolita, che era la conferma della gioia di tutti !

Che i lavoratori non dimentichino la nostra propaganda e che vengano fra noi -- come sono venuti entusiasticamente oggi -- onde rafforzare quell’esercito che dovrà muoversi compatto per la conquista di quelle rivendicazioni delle quali abbiamo il diritto.

** *

Alla sera l’Avv. Giannini tenne una conferenza privata alla palestra del palazzo scolastico, dinanzi ad un numeroso uditorio composto in maggioranza di donne.

Trattò esaurientemente il tema propostosi, sviscerò tutto il programma socialista trattenendosi specialmente sulla lotta che il partito socialista ha fatto e fa contro il militarismo, il fiscalismo ed il parassitismo di qualunque genere.

Dimostro con esempi semplici, ma convincenti che le leghe di mestiere sono appunto il primo passo che l’operaio fa per entrare nella famiglia sociale, dove si comincia a comprendere che cosa è la lotta di classe, e dove si diviene, -- per coerenza logica -- dei coscienti militi del partito socialista.

L’Avvocato Giannini parlò oltre un’ora e alla fine fu molto applaudito.*

* *Dopo la conferenza Giannini al nostro Circolo Socialista vi fu uno svariato trattenimento di

ricreazione e fra la massima allegria e cordialità demmo la buona notte a questo giorno indimenticabile.

La Vertenza Vetrai. Siamo lieti di poter far conoscere ai nostri lettori, ed a tutti gli operai -- perché qui si tratta davvero di cosa che riguarda l’intera classe operaia, come un operaio cosciente disoccupato da 4 mesi, ha risposto al Cav. Nardi il quale gli si era rivolto per indurlo a fare il crumiro.

Anche da questo fatto isolato, noi possiamo conoscere come tutta intera la classe vetraria sia solidale con i maestri vetrai colligiani, e questo fatto deve far pensare seriamente il Cav. Nardi il quale si troverà imbarazzato a seguitare la sua lavorazione se il boicottaggio dichiaratogli dalla Federazione Vetraria riuscirà sempre come fino ad oggi è riuscito.

Che l’esempio di questo operaio serva di monito a coloro che a detrimento di altri operai si fanno assoldare dai capitalisti !

Quell’operaio rispondeva nel seguente tono:

Pregiatissimo Sig. Cav. NardiCOLLE DI VAL D’ELSA

Napoli 3 Maggio 1904Rispondo alla di Lei pregiata del 28 scorso mese facendoli sapere che ben volentieri sarei venuto a

lavorare nella di Lei spettabile fabbrica, se però non fosse stato uno sciopero che io trovo molto leale.Mi meraviglio che mio fratello gli abbia dato il mio indirizzo, e che Lei abbia perduto del tempo

per scrivermi. Cerchi piuttosto di accomodarsi con i compagni colligiani che non avrà bisogno di cercare altrove.

La ringrazio tanto della sua stima che ha avuto verso di me e salutandola con rispetto mi creda.Devotissimo.

ROMANO VISTASI75

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Ci si comunica: Colle, 6 Maggio 1904

L’Unione Vetraria Colligiana Sezione della Federazione Italiana dei lavoranti in vetro bianco, ringrazia con riconoscente affetto per tutta la solidarietà dimostrata dalla classe operaia in genere e da quella vetraria in specie, per questa sua vertenza con la Ditta Nardi, e plaude a tutti quelli che con il loro aiuto, morale e finanziario, hanno assistito e assisteranno questa lotta che da cinque mesi continua per la dignità e il decoro dell’organizzazione.

Società Operaia. Tutti gli iscritti alla Sezione Vetraria Cremonese, riuniti per festeggiare il Primo Maggio, mentre plaudono agli operai colligiani ed augurano completa vittoria -- che è vittoria per utta la classe vetraria, -- protestano contro il crumiraggio, ed inviano a mezzo Gildo Santi il loro obolo di solidarietà di £. 6,90,

Per il Maestro Bono. Come annunziammo, il 1.° Maggio fu scoperta la lapide in memoria del Maestro Bono dettata dal nostro chiarissimo concittadino Prof. Francesco Dini.

Al corteo, che partì dalla sede del Municipio, presero parte le seguenti associazioni, alle quali era stata inviata dal Sindaco la partecipazione e l’invito di intervenire.

1 Municipio, con il gonfalone del Comune, 2 Pubblica Assistenza, 3 Lega Metallurgici, 4 Lega Vetrai, 5 Lega Pastai, 6 Lega Lanieri, 7 Circolo Rinascenti, 8 Circolo Ricreativo, 9 Circolo Corale 10 Circolo Elettorale Socialista, 11 Circolo Giovanile d’Istruzione Socialista, 12 Ricreatorio delle Scuole Comunali, 13 Regia Scuola Professionale, tutte con vessillo. Quindi le Rappresentanze della:14 Cooperativa Arnolfo, 15 Cooperativa Elsa, 16Lega Cartai, 17 Circolo Filodrammatico, 18 Comizio Agrario, 19 Società Mandamentale di Tirassegno, 20 Conservatorio di S. Pietro, 21 Ospedale di S. Lorenzo, 22 Congregazione di Carità, 23 Tipografia Meoni 24 Lanificio Sbraci, 25 Accademia dei vari. Per quanto invitati non inviarono rappresentanze. 1 Opificio Industriale Ferriera Dì’Amico, 2 Vetreria Nardi, 3 Opificio di Bilenchi e Figli, 4 Opificio G. G. Bertini, 5 Autorità Governative Locali, 6 Circolo Giovanile Liberale, 7 Società Artistica Cattolica, 8 Circolo Musicale Verdi.

Dopo lo scoprimento della lapide il Sindaco Giunti fece un discorso commemorativo del Maestro Bono e per spiegare il significato di quella festa.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera e tutto domani rimarranno aperte l’urno per l’elezione del Comitato Collegiale.

Si prega di non mancare alla votazione.*

* *All’ultima ora ci giunge la notizia della morte del nostro amico ENRICO CAMENIS

avvenuta oggi alle ore 10.Domenica diremo degnamente di Lui.Al trasporto invitiamo tutti gli amici.

La Martinella del 14 Maggio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

Enrico Camenis. Era nato nei dintorni di Como da una famiglia agiata, che si stabilì a Milano, essendo egli ancora giovanotto, gli permise di poter fare gli studi ginnasiali e liceali. Dimostrando però inclinazioni per l’erti e specialmente per la musica, si dette allo studio di questa, sotto <abili maestri, facendosi ben presto distinguere come valente pianista. Contemporaneamente coltivava anche l’arti del disegno e della pittura con la guida del celebre artista Luigi Conconi di Milano. All’età di venticinque anni era già conosciuto nel gruppo dei giovani artisti lombardi di quell’epoca, quale appassionato cultore delle discipline del ballo.

Con lo scopo di perfezionarsi nella musica abbandonò Milano per recarsi a Vienna, dove si trattenne alcuni mesi frequentando le lezioni al conservatorio.

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Ritornato a Milano cominciò ad essere apprezzato e ricercato come insegnante, ma per motivi della sua gracile costituzione fisica e per varie disgrazie di famiglia (tra le quali la perdita della sua amatissima madre) decise di abbandonare almeno per qualche tempo la vita affannosa della grande città. E venne a Colle sapendo di trovare nell’amicizia che fra noi rea stabilita a >Milano, conforto e sostegno.

Invaghitosi qua del clima mite, della bellezza della regione, e delle tranquille consuetudini toscane, atte a procurargli quella quiete che egli desiderava per i suoi studi prediletti, si stabiliva definitivamente a Colle incoraggiato da nuovi amici ed ammiratori.

Vi dimorò sedici anni non allontanandosene altro che periodicamente in estate per recarsi in Germania chiamato a dar lezioni di musica presso ricche famiglie polacche.

Le sue manifestazioni artistiche fra noi furono molte, variate, e sempre interessanti, avendo egli ingegno vasto, versatile, e non comune cultura.

Come pianista e concertista ci fece conoscere ed apprezzare le bellezze dei classici italiani e tedeschi dei quali egli era un’interprete sincero e profondo.

Scrisse varie composizioni, educò la gioventù al conto corale, impartì sani insegnamenti.Organista del Duomo fece udire la vera musica da chiesa inspirata ai più alti concetti del

misticismo, ed in ultimo diresse magistralmente la Messa di Requiem del Perosi.Critico d’arte, intelligente, imparziale, battagliero, scrisse, ricercato molte rassegne su vari giornali

di Milano, e nella locale Martinella. Non trascurò mai le arti del disegno perfezionandosi sempre di più. Alla Società Promotrice di

Belle Arti di Firenze, esponeva l’anno scorso dei finissimi disegni (Ex libris) ricchi di fantasia e di buon gusto. All’esposizione d’Arte Decorativa a Torino mandò un’importantissima composizione architettonica in stile moderno <<la casa degli italiani>> che fu molto apprezzata.

In questi ultimi dieci anni si dedicava in speciale modo all’arte industriale essendo divenuto mio collaboratore nel laboratorio d’arte decorativa prodigando tutto il suo buon gusto in piccole e variate composizioni ornamentali.

Fu di carattere austero, leale, inflessibile nelle sue convinzioni artistiche, e perciò rimarra sempre d’esempio e di ammonimento ai giovani.

Compreso della serietà d’arte, non volle mai transigere con la volgarità alla quale purtroppo oggi una gran parte dei giovani si lasciano trascinare attratti dai facili guadagni dal plauso popolare.

Egli sopportò in silenzio, l’isolamento, l’impopolarità, la miseria, ma volle essere sempre artista raffinato, personale, volle sempre far trionfare le ragioni vere dell’arte .

Si risvegliò in lui una crudele malattia, che già da tempo l’aveva proditoriamente assalito, moriva il 7 di Maggio di quest’anno dopo otto mesi di sofferenze, lasciando in chi l’aveva conosciuto, apprezzato ed amato, il più vivo compianto, il più sentito desiderio di se.

ANTONIO SALVETTI.

Il trasporto funebre civile della di Lui salma ebbe luogo domenica passata nelle ore mattutine.Intervennero gli amici tutti e le rappresentanze del Comune, della Pubblica Assistenza,

dell’Università Popolare e del Circolo Ricreativo di Colle Alta di cui era socie e delle Scuole. Molte corone degli amici, dei compagni e delle compagne di lavoro dello Stabilimento Salvetti.Al cimitero parlarono Salvetti e Meoni, fra la generale commozione. Pregati dagli amici

riproduciamo il discorso del nostro compagno Meoni:

Amici !<<15 anno orsono, il nostro amico che fu nella vita artefice di ogni forma di bellezza; smarrito ed

innocente rottame di una rovina inaspettata, qui giunse in un frigido giorno invernale a cercare conforto e calore di affetto nelle braccia fedeli e buone del nostro Antonio Salvetti.

Io lo vidi allora e l’ho tuttora davanti allo sguardo tutto assorto a rendere sopra un cartone la fredda neve biancheggiante sulle colline lontano attraverso i cristalli dell’ampio studio di Antonio ! Mi accolse da prima quasi freddamente; l’artista diffidava forse dell’uomo politico ! Ma io lo compresi subito e palpitai di speranza.

Al suo contatto sentii penetrare nel mio spirito germi di nuove fecondità, bagliori gentili di bianche ineffabili bellezze; lo amai, lo ascoltai anelante, bevvi all’inesorabile fonte del suo purissimo sapere, del suo squisito sentimento, imparai a pensare la bellezza dell’albe future più intensamente !

A poco a poco egli imparò ad amarmi; mi guardò con affetto, mi ascoltò; volle sentire ed imparare da me le voci che egli ignorava, le aspirazioni che aveva forse neglette o spregiate ed il suo intelletto nella

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feconda lizza di affettuose controversie sociali, che rendevano vibrante la nostra conversazione, si apriva lentamente ma aperta,mente alla concezione socialista.

Ma egli non doveva vivere che dell’affetto di pochi. Assalito alle spalle da insidiose viltà , passò sereno e quasi incauto fra i pericoli, colpito proditoriamente dalla calunnia dei poveri d’intelletto e dei tristi. In pochi lo difendemmo lo proteggemmo, lo imponemmo al volgo aristocratico e borghese, che lo volle sempre umiliato misconosciuto e negletto. E mentre in alto egli non fu compreso ne stimato mai, dall’anima buona e pura dei lavoratori egli ebbe venerazione e rispetto e il proletariato dava a Lui quella fanciulla eletta che ne intese l’anima e ne contese l’esistenza al sonno eterno, con olocausti di abnegazione maternamente ed angelicamente sublimi.

La sua vita breve, perigliosa, dolorante, fu una battaglia fiera benché sconosciuta, contro tutte le forme della volgarità; per l’arte, per l’indipendenza del lavoro intellettuale egli, da solo, senza misurare i pericoli, affrontò le ire, le diffidenze e le indifferenze del pubblico, disdegnando il calcolo e l’interesse personale, pur di difendere da ogni pervertimento l’arte che egli sentiva come forza propugnatrice di libertà.

E disse sempre coraggiosamente il vero; per la sacrosanta verità sfatò leggende, affrontò inimicizie e privazioni, ma gridò alto gl’insegnamenti che ci hanno oggi redenti dal servaggio della banalità; e demolì vittoriosamente con disdegnosa intransigenza il bandaiolismo festaiolo e procacciante di cui è entusiasta ormai la sola parte deficiente della nostra cittadinanza.

Noi lo abbiamo sempre difeso vivente e lo abbiamo esaltato ! Lo amammo perché fu buono e leale, perché fu magnanimo ed infelice ! Lo amiamo tuttora grandemente per quella parte di lui che è diventata patrimonio della nostra mentalità, per quello che ci ha insegnato, per quello che abbiamo indovinato delle sue alte qualità morali oggi suggellate da un eterno silenzio !

Da lui imparammo il culto della bellezza eterna, per lui la nostra anima ebbe la suprema delizia di intendere le creazioni armoniose dei grandi maestri del classicismo musicale, per opera sua, per il suo apostolato, vivemmo la grande vita spirituale con le diffuse anime dei Grandi, di cui era satura quella mente privilegiata e fine !

Critico del Maestro Mascagni, preparatore di canti su vibranti lebbra giovanili, demolitore di inetti profanatori dell’arte, iniziatore di una vera arte sacra in Colle, compilatore di una fiaba musicale finissima, ideatore artisticamente fervido ed esuberante di una casa degli Italiani, volgarizzatore della musica Vagneriana. Egli fu sempre maestro d’arte, alla nostra ieri plumbea città di negozianti, la quale troppo tardi e parzialmente lo comprese e troppo presto lo contrariò degnamente.

Tutto assorto in se stesso, raccolto santamente sulla tastiera del pianoforte, al fioco lume di un mozzicone di candela, io me lo ricordo nella cameretta settentrionale di Via del Castello e rivivo i misteriosi palpiti dell’anima mia assorta in un mare infinito di superlative sensazioni segnate dal ritmo indimenticabile del <<momento musicale>> di Schubert e del prorompente poema dell’<<eroica>> di Beethoven, mentre la candeletta estinguendosi, ci lasciava nell’oscurità, come silenziosi fantasmi sognanti nella luce lontana e misteriosa delle stelle, i mondi inesplorati del sentimento infinito delle cose viventi.

E lo ricordo lottante con i bisogni dell’esistenza, timoroso di confessare la sua povertà, piegato, rassegnato alle più grandi privazioni, ma pur sempre superbo giudice di tutte le brutture umane !

Oh amici, ricordiamolo sempre, egli era degno del nostro e dell’affetto universale !La sua morte, come egli affermò pochi istanti prima di sottrarsi alla vita, fu un tradimento della

Natura ! A trentotto anni quando la mente sua gagliarda andava preparando forse nella sua rifiorente vitalità dei capolavori d’arte, fu strappato al lavoro fecondo, fu strappato agli amici, alla santa madre novella, alla sposa promessa ed eccolo qui amici, povera memoria ormai e nient’altro, bella e luminosa meteora passa5ta sul nostro cielo rapidamente !

Salutiamo reverenti e pensosi le spoglia materiale, e nell’animo nostro custodiamole amorosamente, affettuosamente la perenne memoria.

Vale spirito eletto ! Per me per gli amici tutti, che ti amarono fraternamente.*

* *Per i Vetrai. Riceviamo e pubblichiamo:

Caro DirettoreMilano 1 Maggio 1904

\Ci sentiamo in dovere come cittadini colligiani di pubblicamente protestare contro i grotteschi metodi da taluni adoprati onde risolvere la vertenza fra l’Unione Vetraria Colligiana e il Cav. Nardi.

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Non prestiamo fede alcuna ai propositi dei cosi detti intermediari …. coccodrilleschi che ultimamente sembra si siano interessati presso il benemerito …. cavaliere per cercare la soluzione amichevole della vertenza, perché la condotta di quei già noti traditori della causa dei maestri non può che farci sospettare, e la prova l’avremo, se alla sconfessione data loro dal Nardi non sapranno abbandonare la via che gli ha condotti al disdegno di tutti gli onesti, rendendosi -- seppure in ritardo -- solidali con gli scioperanti.

Mentre facciamo, ai difensori dell’organizzazione operaia di classe, i nostri più sentiti voti d’incoraggiamento a perseverare compatti nella dignitosa battaglia del lavoro: deploriamo la condotta degli affini, dei giovani vetrai e degli arrotatori.

Augurando agli scioperanti la vittoria, le inviamo -- quale attestato di solidarietà il nostro obolo fraterno:C. Marzini £. 1, G. Ghelli Cent. 50, C. Traiani £. 1, E. Tognetti £. 1. T. Fignani £. 1, G. Peruzzi £. 1, C. Nencini £. 1, A. Taddei £. 1, E. Bari £. 1, R. Marzini £. 1, G.. Bianciardi £. 1, L. Brocìgiotti Cent. 50, L. Guidi £. 1, L. Salvi £. 1, G. Pizzirani Cent. 20, G. Traiani £. 1, A. Castellani £. 1, G. Galgani Cent. 50, A. Tinacci Cent. 50, F. Galgani Cent. 50, T. Boschi Cent. 50, O. Meoni Cent. 50, E. Bozzi cent. 50, A. Bozzi Cent. 50,

Totale £. 18,70

Per il Maestro Bono. Domenica passata non potemmo dare per varie ragioni più ampia notizia della cerimonia d’inaugurazione della lapide al Maestro Bono ed oggi ripariamo in parte alla omissione.

La lapide venne posta nella casa Giacchi in Via Garibaldi, località indicata dal chiarissimo Prof. Francesco Dini, che scrisse la sola parte storica della lapide e fu quello che propose al Municipio l’apposizione del ricordo che è venuto a coronare degnamente le lunghe e sapienti indagini fatte dall’egregio professore, il quale ha anche pubblicato ignorate ed interessantissime notizie su quell’artista ed ha rintracciato il punto preciso dove il Maestro Bono piantò la Bottega di Tipografo.

Così per merito del nostro studiosissimo concittadino, che ha contribuito largamente a ricostruire la vera storia della nostra Città, ed anche del Municipio, un’altro punto della storia del lavoro in Colle, è acquistato alla coscienza dei cittadini.

Il Circolo Giovanile Socialista nell’occasione della chiamata sotto le armi della classe 1884, pubblicherà un manifesto con il quale viene fatta una calda esortazione a tutti i coscritti di non festeggiare la formalità dell’estrazione del numero; e vengono nel medesimo manifesto, spiegate le ragioni ed il significato di questa protesta antimilitarista.

Noi speriamo che tutti i coscritti si facciano una ragione esatta del significato di simile manifesto; e siano solidali, nella protesta, con i giovani del circolo giovanile socialista.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera alle ore 8 e mezzo precise assemblea generale.Si pregano i soci ad intervenire numerosi e solleciti; poiché molte volte invece delle 8 e mezzo si

vede aprire l’assemblea alle 10. E ciò è deplorevole !

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Aprile1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 2 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 0,5 sotto anno 4 Totale 9,5.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 5,5 Vacche 2 Vitelli sopra1 anno 1,5 sotto 2 Totale 11. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 1,5 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0,5 sotto1 anno 2 Totale 5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 2 Vacche 0 Vitelli sopra 1 anno 1,5 sotto 1 anno 1, Totale 4,5.Macellaio Ninci Faustino:Bovi 1 Vacche 0, Vitelli sopra 1 anno 0 Vitelli sotto 1 anno 3Totale 4.Totali Bovi 12, Vacche 6 Vitelli sopra 1 anno 4 Vitelli sotto 1 anno 12 Totale 34

La Martinella del 21Maggio 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

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La Vertenza dei Vetrai. E siamo di nuovo a fare la cronaca di un’altro tentativo di trattative fallito. Dopo il proposto primo arbitrato, fallirono le trattative dirette, l’intromissione del Sindaco, quella del Prefetto, dell’Ispettore e del Delegato; l’intromissione di alcuni maestri ex-organizzati che furono sconfessati dalla Ditta Nardi ed o0ggi siamo d’accapo a registrare un altro tentativo fatto da un mandatario scelto dal Nardi nella persona del Notaro Alfonso Lepri.

Il Nardi, non vogliamo indagare per quali ragioni, incaricò l’Egregio Notaro di trattare nuovamente con l’Unione Vetraria, dando al medesimo ampia facoltà arbitrale. Il Lepri accettò con riserva ed intanto invitò il Presidente dell’Unione ad un colloquio, nel quale espresse per incarico del nardi il desiderio di venire ad ogni costo as un accomodamento.

Il Presidente, in conseguenza alle dichiarazioni raccolte dal Notaro Lepri, adunò l’assemblea dei Vetrai e questa deliberò di rispondere all’invito con la seguente lettera che riproduciamo:

Illustrissimo Sig. Notaro Alfonso Lepri CITTA’L’Unione Vetraria Colligiana informata dal suo Presidente del mandato alla S. V. affidato dal Cav.

Nardi per la ripresa delle trattative tendenti alla stipulazione di un regolare contratto di lavoro fra la Ditta Nardi e l’Unione Vetraria Colligiana

delibera unanimementedi subordinare la ripresa delle trattative all’accettazione preventiva, per parte della Ditta Nardi, da tutte le condizioni chiaramente espresse nella lettera in data 21 Aprile p. p. diretta dall’Unione alla Ditta stessa.

In attesa di una sua lettera di riscontro, con distinta stima ecc. ecc.

Colle 10 Maggio 1904.Come i lettori ricorderanno la lettera del 21 Aprile che pubblicammo nella Martinella, conteneva le

seguenti condizioni che anche oggi riproduciamo a chiarimento della questione:

Bramo della lettera del 21 Aprile spiegante le condizioni per la ripresa del lavoro:

1.° Riaccettare al lavoro di tutti i soci dell’Unione (compresi quelli attualmente collocati al lavoro in altre fabbriche) e di tutti i giovani vetrai disoccupati in Colle e che lavoravano nella Vetreria all’epoca del licenziamento.

2.° Distribuzione delle piazze a secondo l’anzianità e dalla capacità dei lavoranti, da farsi con imparzialità e giustizia fra tutti gli operai delle Vetreria, compresi i vetrai non organizzati e lavoranti attualmente sulla piazza.

3.° Definire con chiarezza e previa una serena intesa fra le varie parti interessate, le modalità e gli accordi da prendersi nell’eventualità della cessazione del lavoro ad uno dei forni della Vetreria.

Su queste linee generali la S. V. è pregata risponderci se è disposta a trattare e nel caso affermativo: l’Unione si affretterà ad inviare i suoi incaricati per le ulteriori e definitive trattative, da rendersi autentiche con un primo atto contrattuale, della durata che sarà da stabilirsi concordemente da ambo le parti.

Di queste condizioni è notevole la seconda. Essa infatti con molto senso pratico e con abnegazione davvero magnanima da parte dei Vetrai, stabilisce che nell’eventualità della ripresa del lavoro, gli organizzati rispetterebbero i diritti di anzianità e di capacità dei crumiri, considerando,li come se fossero organizzati, senza chiedere per se stessi privilegi di sorta.

Il rispetto dei diritti d’anzianità e di capacità, equamente ed imparzialmente osservato per tutti, rendevano accettabile la proposta per un qualsiasi industriale che fosse stato davvero desideroso di definire e risolvere la vertenza senza lasciare strascichi d’ingiustizie.

Accettato dalla Ditta Nardi a priori il principio generale del rispetto al diritto di anzianità e di capacità di tutti gli operai, la distribuzione dei posti sarebbe stata, dopo, un’impresa facile che non avrebbe dato luogo a constatazioni di sorta, giacché il Nardi d’accordo con la Commissione dell’Unione non sarebbe restato imbarazzato a sterzare le piazze sulla falsariga di quelle inalterabili e prestabilite classificazioni.

Ma ha questa condizione che i Vetrai ponevano come ultimatum (e non avrebbero potuto fare diversamente senza tradire l’interesse dell’interara loro classe) il Notaro Lepri rispondeva con la seguente lettera esplicita per quanto si riferiva a riaccettare al lavoro di tutti i federati, ma molto incerta per il resto.

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Onorevole Presidente dell’Unione Vetraria COLLE.In riscontro alla pregiata vostra del 10 corrente.Il Cav. Nardi non eleva difficoltà a riaccettare al lavoro tutti i soci dell’Unione (compresi quelli

attualmente collocati al lavoro di altre fabbriche) e di tutti mi giovani vetrai attualmente disoccupati in Colle e che lavoravano nella Vetreria all’epoca del licenziamento.

Nell’intento altresì di appianare le difficoltà che senza dubbio si verificherebbero allorché si volessero con chiarezza definire le modalità e gli accordi da prendersi nell’eventualità della Cessazione del lavoro ad uno dei Forni della Vetreria. Il Cav. Nardi è sceso nella determinazione di proseguire la lavorazione mantenendo accesi i due forni.

In adesione poi ai desiderati espressi nella vostra lettera (condizione seconda) del dì 21 Aprile u. s. rivolta al Cav. Nardi trasmetto l’accluso stato di distribuzione delle piazze, rimessomi dalla Ditta stessa, con preghiera di prenderne visione e di farmi conoscere se l’Unione è disposta su questa linea a trattare e, in caso affermativo di nominare una Commissione per l’ulteriori pratiche.

In attesa e con i sensi della considerazione.Devotissimo

ALFONSO LEPRIColle 16 Maggio 1904.

Assieme a questa lettera il Lepri accludeva un’altra lettera del Nardi, nella quale, contraddicendo lo stesso Lepri è contenuto un periodo, che chiaramente esprime l’idea di attendere alla nuova campagna a riammettere al lavoro i vetrai colligiani già collocati altrove e propone di distribuire le piazze cervelloticamente, con patente offesa ai diritti di anzianità e di capacità dei Vetrai, pur di lasciare i crumiri ai posti che loro non spettano e che hanno usurpati con il tradimento della loro classe.

La riproduciamo integralmente.

Colle 15 Maggio 1904Sig. Notaro Alfonso Lepri. COLLE.

Ricevo la presente Sua ove mi dice (?) che gli operai che sono andati fuori da Colle a lavorare e lavoravano nella sua fabbrica rimarrebbero fuori per lo scorcio di questa campagna (?) ma che a campagna nuova tornerebbero essi pure a lavorare e che l’includesse nel progetto di formazione delle piazze. Ecco come posso distribuirli:

Nella piazza invece di U…… I……P…… o V…. . A…….; nella piazza di cupaggio (tornando) S…… I……. ; V…….U……. e C…… Rimanendo fuori il P….. o V…. A…… posso occuparli e formando un’altra piazza di cupaggio e questo vedremo ripreso il lavoro oppure fargli fare dei rimpiazzi o lavori diversi con paga fissa. Gli altri tre V…. C…. e M….. come vede dal mio progetto che due posti sono vuoti, per cui il terzo non mancherà modo di occuparlo.

Se poi qualcuno che è fuori non piacerà tornare avendo trovato posti meglio; così rimarranno posti da scegliere.

Credo distribuito il lavoro per tutti, nulla possa esserci da destare suscettibilità.In attesa di una Sua risposta che conto in giornata perché è bene decidere molto più che andiamo

incontro ad una stagione non molto favorevole per stare al giuoco, la saluto.A. NARDI.

Eravamo dunque da capo con la corbellatura di queste trattative, tendenti evidentemente a far giurare gli stolti sulle buone intenzioni di cui è animato il Nardi e sulla cocciuta intransigenza dei Vetrai.

Era logico, onesto e naturale perciò, che l’Unione, dispiacente che anche il Notaro Lepri fosse stato giocato dal Sig. Nardi, rispondesse con la seguente lettera che non chiude la possibilità di una sincera intesa ma che taglia (e questa volta davvero definitivamente) le gambe ad una futura possibile tergiversazione e turlupinatura.

Sig. Notaro Alfonso Lepri CITTA’Alle Sua pregiatissime del 16 andante.L’Unione Vetraria preso in esame la lettera dalla S. V. diretta al suo Presidente; constatato che le

condizioni poste dall’Unione per la ripresa del lavoro indicata chiaramente nella sua del 21 Aprile diretta alla Ditta Nardi, non possono essere assolutamente modificate in nessuna parte, affermano nuovamente che le trattative per la ripresa del lavoro non potranno essere riprese ufficialmente dall’Unione Vetraria fino a ché non si cessi dalla Ditta Nardi di tergiversare ripresentando proposte già vigorosamente respinte

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dall’Unione, e fino a che le condizioni chiaramente espresse nella lettera del 21 Aprile già citata, non sia accettate integralmente e senza eccezioni di sorta.

Con la massima considerazione ecc. ecc.

Ed ora: gli avvenimenti corrano pure per la loro strada ! L’unione aspetta, perché può e sa aspettare: non ha iattanze, ne matura propositi di rappresaglie o di vendette, ma neanche si piegherà mai a patti vergognosi che sarebbero la condanna della bella lotta che ha saputo condurre e la rovina morale ed economica della classe vetraria e del paese nostro

Avanti !

La propaganda per la pace. In occasione dell’estrazione del numero di leva, il Circolo Giovanile Socialista locale (che è composto di giovani seri e studiosi) pubblicava il manifesto che riproduciamo per dissuadere i giovani dal prendere parte alla cerimonia con atti di festosità inopportuna.

Il manifesto ottenne lo scopo. Moltissimi giovani non solo si astennero dai soliti schiamazzi, ma non si presentarono neanche all’estrazione. Anche i giovani coscritti di Casole tennero un contegno meno rumoroso degl’altri anni e noi diamo loro lode sincera.

Ecco il manifesto, che venne dal locale Delegato in parte amputato, per chi sa quale eccessiva preoccupazione.

Ai compagni coscritti. Nel periodo del nostro risorgimento patriottico, quando le armi potevano servire per la cacciata dello straniero dal territorio nazionale il giorno della coscrizione parve un giorno di letizia del popolo: ed in quel giorno la gioventù Italiana si abbandonava alla più aperta allegria, per dimostrare con quanta gioia essa si sarebbe sacrificata, occorrendo nell’interesse dell’indipendenza Italiana.

E l’uso di darsi a sfrenata allegria si perpetuò e continua ancora, per inveterata abitudine, fra le giovani generazioni chiamate al servizio obbligatorio delle armi.

Oggi però i tempi e le condizioni politiche e sociali sono profondamente cambiati. Una viva corrente di simpatia e di solidarietà unisce tutti quei popoli europei in un vincolo stretto e sincero di pace feconda e gli stessi governi, con il loro atteggiamento pacificante obbediscono all’imperiosa volontà del popolo che esige ed impone la cessazione dello stato di guerra permanente, da cuisono inaridite le fonti della prosperità ed il lavoro delle singole nazioni civili.

Questo beneficio ed augurale cambiamento di spiriti, consiglia perciò una diversa attitudine in occasione delle coscrizioni, ai giovani chiamati dalla legge a prestare il servizio militare anche perché la classe lavoratrice deve sempre meglio fare intendere ai governanti , il suo fermo proponimento di non incoraggiare i fanatismi militareschi, non certamente favorevoli al progresso economico, politico ed intellettuale delle classi produttrici.

Giovano coscritti. In ossequio a questi sentimenti di generosa fraternità, come prova della fermezza dei vostri propositi e della chiarezza delle vostre idee di solidarietà sociale, ascoltate il nostro consiglio e, meglio ancora, secondate una nostra proposta, il consiglio e la proposta di astenervi assolutamente dal prendere parte in questo giorno a qualsiasi manifestazione di gioia.

Astenetevi dai canti banali e caporaleschi, astenetevi dal frequentare i pubblici ritrovi, astenetevi dal festeggiare in qualsiasi modo questo giorno che non è giorno di gioia per nessuno e restando al lavoro sereni e tranquilli, dimostrate con il fatto che alla prosperità ed alla grandezza del popolo e dell’umanità, si possa soltanto con il lavoro intelligente e libero, con la libertà e la democrazia dei costumi e degli ordinamenti politici e sociali.

E guardando al sole dell’avvenire che si alza fecondatore per tutti gli uomini, rispondete all’appello delle armi al grido di Viva la Pace ! Viva la giustizia sociale !

Colle di val d’Elsa 15 Maggio 1904.Il Circolo Giovanile d’educazione socialista.

Contro gli eccidi. Il Consiglio Comunale nella sua adunanza del 19 Maggio votava il seguente ordine del giorno:

<<Il Consiglio Comunale di Colle di val d’Elsa protesta contro gli autori dell’eccidio di Cerignola e contro il frequente ripetersi di questi scempi di vita umane compiuti a danno di inermi lavoratori non accampato che dalle giuste richieste e chiede che vengano puniti severamente i responsabili degli eccidi

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stessi, onde non si aggiunga allo scempio delle vite operaie, il disonore della degnata giustizia alle vittime innocenti>>.

Circolo Socialista. Il Circolo Socialista nella sua ultima adunanza di sabato, approvava, dopo ampia ed elevata discussione, l’ordine del giorno proposto dal Comitato dei Riformati sui circoli autonomi.

In quell’adunanza, vennero anche proclamati i membri del Comitato Collegiale i compagni Galgani Felice, Livi Giuseppe, Selvaggi Attilio. Selvaggi Washington e Tanzini Rutilio.

Il nuovo Comitato Collegiale eè animato dal vivo desiderio di riorganizzare la quasi distrutta Federazione Collegiale e noi abbiamo fede, che gli sforzi dei nostri compagni, saranno secondati dai compagni, di tutte le sezioni del Collegio.

Un buon metodo educativo. Mercoledì 11 corrente uno spettacolo mai veduto nella nostra Città si offriva agli sguardi di chi assisteva al passaggio di una lunga fila di vispi fanciulli che a squadre ne traversavano le vie principali.

Quella mattina i maestri, invece di chiudergli tra le pareti di quel sacro tempio che è la scuola, avevano preferito di portargli a gustare le gioie che in questa stagione offre la campagna verde smaltata di fiori.

E passavano in lunga schiera, divisi in squadre, forniti del necessario per fare colazione, contenti ed allegri come non si erano mai visti.

Dove andavano ?Ad incontrare i compagni delle scuole di Poggibonsi. E l’incontro avvenne lieto, pieno di

entusiasmo, fecondo di tanto bene. Poiché quella mattina nel cuore dei nostri fanciulli si accese un senso di amore fraterno verso quelli del vicino paese, essi ruzzarono e si rifocillarono sotto le stesse acacie odorose e la fra tanta bellezza di natura strinsero vincoli di quel novello affetto che ben coltivato sarà foriero di una nuova età nella quale tutti ci sentiremo fratelli.

Alle 12 e mezzo i nostri scolaretti rientravano nella scuola polverosi e un po’ stanchi, ma questo non importava, il corpo ed il cuore avevano guadagnato tanto.

** *

Domenica quasi tutti gli alunni delle nostre scuole superiori ed alcuni delle scuole professionali, iscritti al Ricreatorio Festivo guidati dal Maestro Agostino Melani si recarono a fare una gita a Certaldo.

Ammirati per il loro portamento ordinato e gentile, saltarono min carrozza nelle vicinanze della Stazione Ferroviaria e partirono alle ore sette.

Giunsero a Certaldo e furono ricevuti dagl’insegnanti di quel paese e rinfrescati nelle scuole comunali. Poi accompagnati dai Maestri Marinari, Direttore delle Scuole e Cenna visitarono il Palazzo Pretorio, la casa di Boccaccio e tutti i luoghi più pittoreschi ed ameni che abbelliscono quell’industrioso paese.

Alle dodici pranzarono dal Sig. Calosi <<Albergo della Stazione>> e per verità furono trattati benissimo.

Alle sedici ripartirono contenti e lieti di quella bella giornata trascorsa così allegramente, e alle 19 rientravano in città riordinati in squadre baldi e alteri di quella savia alterigia che da il pensiero di compiere un dovere il vivere ed il ricrearsi sotto l’occhio amoroso del maestro.

In questa gita accompagnarono gli alunni il nostro egregio Sindaco e la Signorina Maestra Pampaloni.

Il servizio di carrozze fatto da Luigi Pepi fu veramente soddisfacente .

Banchetto operaio. Domenica scorsa i componenti la Lega Mugnai, Fornai e Pastai, si riunivano a banchetto per festeggiare l’inaugurazione della bandiera della loro associazione.

Fra quei bravi operai regno la più schietta e cordiale fraternità è cosa che altamente gli onora, in mezzo alla festa, non vollero dimenticare i giovani vetrai scioperanti per i quali stanziarono 10 lire dal fondo sociale, deliberando altresì di elargire altra somma in caso di bisogno.

Oltre a ciò, dei proventi di una sottoscrizione fra loro fatta e che fruttò 2 lire ne fu assegnata una alla Martinella e l’altra fu aggiunta alla 10 lire da noi più sopra accennate e che furono l’indomani verste al Segretario del Comitato di Soccorso pro giovani vetrai.

Che l’esempio di questi forti lavoratori possa essere imitato anche dagli altri operai.

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La Martinella del 28 Maggio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

Il Bilancio del Comune anche quest’anno è stato chiuso in deficit, come è risultato dalla relazione della Giunta fatta dal Sindaco nell’adunanza del Consiglio del 10 corrente. E’ bene anzi aggiungere che il deficit ha ormai preso un certo carattere di stabilità e che ad eliminarlo non basteranno l’economie possibili a farsi sulle spese straordinarie, perché si spese straordinarie, non è più possibile farne senza provvedere al fabbisogno con qualche debito o con un rincrudimento di balzelli od almeno con una revisione a tendenza fiscale della tassa focatico, previo l’aumento del limite massimo da ottenersi dalle autorità tutorie.

A questo proposito il Consiglio incaricava la Giunta di fare degli studi preliminari prima della presentazione del preventivo, allo scopo di preparare la piattaforma di una discussione ampia destinata alla scelta dei mezzi atti a chiudere definitivamente il periodo dei deficit ed ad inaugurarne un altro di assoluta sincerità amministrativa.

E diciamo che bisognerà essere sinceri specialmente scrivendo fra le spese di spedalità non più 5 o 6 o 7 mila lire soltanto, ma tutte intere le 13 o 14.000 lire che effettivamente il Comune spende per questo titolo.

L’iscrizioni in bilancio di questa grossa somma costringerà il Comune a limitare le spese straordinarie di carattere edilizio ed è qui dove dovrà rivolgersi l’attenzione dei Consiglieri Comunali: a decidere cioè se sia preferibile continuare a soddisfare l’obbligo ospedaliero con la razionale igienica ed umanitaria larghezza con cui si è cercato fino a qui di diminuire le cause del male o di attenuare i dolori del proletariato con largo spirito di pubblica provvidenza o di ristringere questa sociale solidarietà nei limiti strettamente obbligatori, per potere spendere più liberamente per il completo riordinamento stradale ed edilizio della città.

Noi al programma un po’ megalomane dei grandi lavori (almeno fino a che il fenomeno della disoccupazione non s’imponga imperioso) preferiamo il programma ospitale ed igienico, per la semplice e genuina ragione che ci pare più degna delle cure di un’amministrazione socialista la protezione intera della salute del lavoratore, alla cura delle comodità stradali ed estetiche.

Ma l’argomento è appena sfiorato con questo nostro articoletto e noi ci proponiamo di tornare ad esaminarlo, anche in contraddittorio di chi volesse profittare delle colonne della Martinella per discuterne in proposito.

Bicchierata. Ieri sera nei locali dell’<Associazione Socialista da i giovani del Circolo Giovanile di Educazione Socialista fu offerta una modesta bicchierata a quei loro compagni vetrai scioperanti che stasera partono per Milano dove hanno trovato occupazione.

Fra gli intervenuti, circa una cinquantina, regnò la più schietta e cordiale fraternità. Dai compagni Galgani e Tanzini furono letti due applauditi discorsi d’occasione.

Furono raccolte a mezzo Galgani £. 2,30 per la Martinella. Prima di sciogliersi i convenuti votarono anche il seguente ordine del giorno:<<I giovani del Circolo d’Istruzione Socialista adunati per salutare alcuni compagni partenti da

questa terra, dove nacquero, dove ebbero i primi germi di un alto ideale, protestano contro la sete industriale che li caccia lungi dal patrio luogo, contro disgraziati compagni di lavoro che si sono asserviti al capitalismo imperante e nello stesso tempo mandano un saluto di solidarietà agli oscuri ed utili lavoratori della terra, che il piombo fratricida gli ha gettati nel dolore, e alle famiglie orbate dalle persone più care>>.

La Vertenza Vetraria. I vetrai continuano a dare un bell’esempio di fermezza e di solidarietà.La sezione di Murano ha dato recentemente un bell’esempio avendo dissuasi dall’ingaggiarsi due

suoi soci che erano stati turlupinati da alcuno scagnozzi, i quali avevano loro dato a credere che la resistenza fosse finita e che gli operai organizzati erano stati impegnati altrove. A questo proposito è bene notare che se sono stati occupati diversi operai scioperanti, restano sempre sul lastrico 15 soci della Federazione e 7 giovani vetrai ed è intorno a questi ora maggiormente stringersi solidali i vetrai italiani, a ciò che non fallisca questa splendida lotta che la classe Vetraria da circa sei mesi sostiene con una serietà ed una perseveranza ammirevoli.

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Operai organizzati è questo il momento della massima resistenza; aiutate, sorreggete, incoraggiate, proteggete dalle insidie i resistenti nell’interesse della causa operaia.

Per la Scuola Professionale. Nella sua ultima adunanza il Consiglio Comunale deliberava in seconda lettura un aumento di sussidio di £. 400 alla Scuola Professionale facendo vori per l’inizio di un corso di francese nella scuola stessa.

Plaudiamo al voto del Consiglio al quale vogliamo sperare faranno seguito gli aumenti della Provincia, della Camera di commercio e del Ministero, non tanto per secondare i lodevoli sforzi che la Direzione pone al maggiore e più razionale sviluppo della scuola, quanto alla necessità di creare i mezzi necessari per un insegnamento pratico, del quale può e fare tesoro tutta la classe lavoratrice desiderosa di rialzare il suo valore professionale ed intellettuale.Al Circolo Socialista le dimissioni da cronista del compagno Galgani non vennero accettate, perché si riconobbe dall’assemblea che l’attitudine presa nostro giornale di fronte all’unità del partito non era tale da rendere impossibile una collaborazione comune fra compagni di varie tendenze specialmente per le questioni locali, per le quale le divergenze sono state insignificanti e trascurabilissime.

Dopo questa deliberazione si ritiene che il Galgani ritirerà le dimissioni date.Per le identiche ragione del Galgani anche il compagno Selvaggi Washington ha presentato le

dimissioni da Consigliere Comunale delle quali si discuterà nell’adunanza di questa sera.Inutile dire che noi siamo di parere che le dimissioni del Selvaggi non vengano accettate, per le

ragioni che il Circolo ha espresso a proposito delle dimissioni del Galgani, giacché nel Consiglio Comunale l’azione di tutti i Consiglieri è stata sempre concorde e le deliberazioni di carattere politico, sono state sempre prese all’unanimità.

-----------------Questa sera alle ore 21 precise adunanza generale. All’ordine del giorno vi sono affari importanti.

Si pregano i soci di non mancare.------------------

Propaganda per la pace. Il manifesto pubblicato in occasione della leva militare dal nostro Circolo Giovanile di Educazione Socialista, ha incontrato le simpatie dello stesso corrispondente del Popolo di Siena il quale si è espresso in proposito nei seguenti termini.

<<I coscritti. Per il giorno dell’estrazione del numero, che fu martedì 17, il circolo socialista affisse un manifesto in cui si esortava i giovani a non fare festa ma a rimanere ancora per quel giorno al lavoro come affermazione di un ideale di pace e fratellanza universale a cui debbono conformarsi tutte l’azioni di uomini progrediti e coscienti. L’invito del circolo socialista trovò eco nei cuori dei coscritti della Città>>.

Esami di proscioglimento. Il Lunedì, Mercoledì e Giovedì i Maestri Melani, Girotti e Pampaloni dalle ore 20,30 alle 22, in un’aula del palazzo scolastico faranno delle lezioni per preparare gli adulti agli esami di proscioglimento.

Lunedì 30 corrente saranno aperte l’iscrizioni e verrà fatto un piccolo saggio per vedere chi potrà essere in grado di potersi esporre a tali esami.

Tutti coloro che desiderano questo certificato ed acquistare il diritto di elettori potranno presentarsi qualunque età abbiano.

La Martinella del 4 Giugno 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei vetrai sta per entrare nel settimo mese questo conflitto fra capitale e lavoro senza -- per il momento -- si possa dare un giudizio definitivo.

Sette mesi di lotta energica e dignitosa combattuta da questi coscienti lavoratori che non si sono fatti impaurire dalle mene capitalistiche ne dalle manovre di coloro che peroravano la causa del padrone !

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E’ un esempio rimarchevole che deve insegnare a quei lavoratori -- che non credono nell’efficacia dell’organizzazione, -- quando invece è da ripromettersi da una seria organizzazione economica che è condotta con senno, e che non si avvilisce alla prima rappresaglia padronale.

L’organizzazione dei vetrai è un’organizzazione forte, seria, ha la sua federazione che agisce energicamente e seriamente, e grazie a questo, gli operai colligiani non sono caduti nella rete che si credeva tendergli con leggerezza troppo grossolana, dalla parte del capitale.

I vetrai colligiani sono stai e saranno ancora aiutati dalla solidarietà morale e finanziaria di tutta la classe vetraria, solidarietà che gli porterà alla vittoria finale se la causa comune non sarà tradita da qualche incosciente che si facesse assoldare dal capitalista o dai suoi comandati.

Ed a proposito di questo dobbiamo mettere in guardia tutti gli onesti lavoratori del vetro poiché -- ci si dice con insistenza -- che qualche torbido mestatore stia in giro onde raccapezzare crumiri.

Sarà opera vana; ma poiché sappiamo di quali armi questi signori si servono, non è male che i lavoratori stiano guardinghi.

Se questa lotta dovesse naufragare per la venuta di qualche crumiro, sarebbe scritta un'altra pagina vergognosa che si potrebbe aggiungere agli altri fasti di quelle persone ignobili che non hanno ormai più la dignità di uomini.

Solidarietà operaia. I colligiani residenti a Livorno, sentono imperioso il dovere di protestare contro i crumiri colligiani, offrendo il loro modesto obolo ai Giovani Vetrai combattenti una causa che rispecchia la dignità della loro classe. E augurandoli vittoria completa, le inviamo quale attestato di solidarietà quanto appresso salutandoli fraternamente. E. Parentini £. 1, E Brizzi £. 1, F. Rinaldi £. 1, A. Fornai £. 1, O. Bibbiani £. 1. F. Rinaldi £. 1.

Anche il compagno Prof: Ranieri Magini Consigliere Provinciale ha inviato £. 5 per la sottoscrizione.

Comitato di Soccorso per i Giovani Vetrai di Colle.Resoconto al 2 Giugno 1904.

Incassati dal Cassiere Caprara Angiolo dal 1.° Febbraio al 7 aprile 1904 £. 715,95Sussidi distribuiti dal suddetto e piccole spese postali £. 589,40Incassati dal Segretario Mario Meoni da 8 Aprile al 2 Giugno (1) £. 238,70 Sussidi distribuiti e piccole spese postali. £. 341,99

--------------------------------- £. 954,65 £. 931,39

Rimanenza di cassa a tutt’oggi £. 23,26 -------------------------------- £. 954,65 £. 954,65

Colle 2 Giugno 1904IL COMITATO

P. S. Non potendo pubblicare tutti i nomi dei sottoscrittori per deficienza di spazio, avvertiamo che i documenti amministrativi sono a disposizione di tutti presso Mario Meoni.(1) In assenza del Cassiere assentatosi per lavoro.

Per l’organizzazione degli Insegnanti di Scuole Industriali. Giovedì i professori della Scuola d’Arti e Mestieri si recarono fra noi per riunirsi con quelli della nostra Scuola Professionale onde discutere sul miglioramento dell’insegnamento tecnico e degli insegnanti. Riunirono i loro pensieri nel seguente ordine del giorno:

Colle 2 Giugno 1904.<<La Sezione Siena Colle dell’Associazione Nazionale tra gli Insegnati delle Scuole Industriali

d’Italia, riunitosi in Colle di val d’Elsa, faceva voti perché il movimento felicemente iniziato da questa sezione per ottenere quei miglioramenti che più interessano lo sviluppo dell’insegnamento professionale, e le condizioni del Corpo Insegnante fosse secondato da tutte le Scuole congeneri del Regno, onde la Federazione Nazionale, da maggior numero di aderenti rafforzata, possa affrontare quei provvedimenti che si riconoscono più necessari ed urgenti nell’interesse della Scuola, degl’Insegnanti e dell’Industria Nazionale>>.

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Circolo Elettorale Socialista. Questa sera alle ore 21 precise adunanza generale.

Il Circolo Giovanile Socialista rende noto che dal 1.° Giugno corrente ha aperto nel proprio locale in Via Garibaldi una Biblioteca Circolante: perché tutti i soci del suddetto Circolo e della Sezione Socialista, oltre a tutti coloro che per mezzo di essi volessero usufruire di questa Biblioteca, sono con questo avvisati, che i locali rimarranno aperti il mercoledì ed il sabato dalle ore 21 alle 22,.30 e la domenica dalle ore 10 alle 12 di ogni settimana.

Coloro che vorranno portarsi il .libro al loro domicilio dovranno pagare una tassa di Cent. 5 ogni 10 giorni o frazione di 10 giorni.

Nello stesso locale si troveranno a disposizioni dei lettori oltre il Regolamento, l’elenco delle opere che si trovano nelle Biblioteca.Suicidio. Sabato scorso fu trovato impiccato nel proprio negozio il sarto Corrado Antichi.

Lasciò scritto un biglietto, con il quele, dichiarandosi stanco di vivere, salutava gli amici.Pare che avesse ripetutamente manifestato il proposito di suicidarsi.

Partito Socialista Italiano.Statuto Regolamento della Federazione Socialista del Collegio

diCOLLE DI VAL D’ELSA

Capitolo 1.° Scopi della FederazioneArticolo 1.° A norma dei deliberati del Congresso tenutosi in Colle di val d’Elsa il 25 Maggio

1902 è costituita una Federazione fra le Sezioni Socialiste del Collegio di Colle.Essa si propone: a. Far propaganda sempre in ogni Comune del Collegio dell’idea socialista nei modi che gli

permetteranno le sue finanze per la definitiva conquista del potere politico.b. Curare l’organizzazione politica dove l’idea Socialista è all’inizi.c. Cercare di fomentare fra le Sezioni quell’affratellamento, quella solidarietà e disciplina senza di

con non potremo ottenere nulla di positivo.d. Fondare una Sezione del Partito in quei centri di qualche importanza dove ancora non esiste.e. Sviluppare e creare con un lavoro assiduo, l’organizzazione di mestiere, sia con l’iniziare

nuove leghe dove ancora non esistono, sia con rafforzare quelle già esistenti, incuneandovi per quanto è possibile, l’idea socialista.

f. Procurarsi per mezzo delle Sezioni esistenti un notiziario esatto di tutto il movimento economico e politico delle varia frazioni del Collegio, per potere così a prima vista riconoscere ove è più deficiente la nostra organizzazione economica e politica, e conseguentemente ove necessita più attiva ed insistente la nostra propaganda.

g. Di curare un’attiva sorveglianza sull’azione delle Sezioni del Collegio e sui compagni che occupino cariche pubbliche in modo che questi e quelle osservino sempre le norme dettate dai Congressi Nazionali e Collegiali.

h. Di risolvere in primo grado le vertenze che possono sorgere fra sezione e sezione del Collegio e in secondo quello che avviene nel seno delle Sezioni.

i. Di fornire consigli, schiarimenti e notizie a tutte le Sezioni che lo richiedano.

Capitolo 2.° Costituzione delle Federazione.Art. 2 Alla Federazione devono aderire tutte le Sezioni Socialiste del Collegio di Colle e quelle

che non vi aderissero non potranno essere ammesse a far parte del P. S. I. La sua rappresentanza più alta è data dal Congresso che viene formato dai delegati incaricati dalle Sezioni in numero di 1 ogni 50 inscritti o frazione in meno.

Art. 3 Il Congresso dovrà essere tenuto ordinariamente tutti gli anni in primavera: potrà pure essere convocato straordinariamente, o dietro deliberazione del Comitato Collegiale, o su richiesta motivata da un terzo delle sezioni inscritte. In quest’ultimo caso dovrà essere tenuto entro un mese dalla deliberazione o dalla richiesta.

Art. 4 Nel Congresso ordinario dovrà essere presentata una relazione del Comitato Collegiale ed il bilancio delle spese e delle entrate. Sarà pure obbligatoria la discussione sulla tattica da tenersi

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sull’organizzazione economica e politica del Collegio, della sede della Federazione, e la scelta della data e del luogo del prossimo Congresso.

Si dovrà poi discutere su tutte le materie poste all’ordine del giorno o per deliberazione del Comitato Collegiale, o per richiesta di una Sezione che abbia fatto pervenire la sua proposta per inscritto almeno 15 giorni avanti la data del Congresso.

Art. 5 Nel numero precedente al Congresso il giornale La Martinella riporterà l’ordine del giorno del Congresso stesso e nel numero seguente la relazione del Comitato Collegiale ed il suo bilancio. Inoltre a tempo utile verrà diramato alle singole sezioni l’ordine del giorno del Congresso,la relazione del Comitato Collegiale e il Bilancio, perché venga il tutto discusso onde dare un mandato positivo ai singoli rappresentanti.

Ove una data materia, per la sua importanza lo richieda, potrà essere stampata una speciale relazione da diramarsi nelle varie Sezioni.

Art. 6 Nei congressi straordinari si dovrà discutere solamente della materia, per la quele è stato convocato.

Art. 7 Ogni Sezione aderendo al Congresso dovrà pagare £. 2 per il primo rappresentante e £. 1,50 per gli altri.

Comitato Collegiale.Art. 8 Per disimpegnare gli scopi per i quali è costituita la Federazione e per mettere in esecuzione

i deliberati dei Congressi, e per rappresentare la Federazione fra un Congresso e l’altro, viene nominato nel Congresso ordinario per un tempo di un anno, un Comitato Collegiale.

Art. 9 La nomina di questo verrà fatta determinando nel Congresso ordinario, la sede della Federazione, ed incaricando la Sezione del luogo scelto come sede, della nomina dei membri.

Art. 10 Il Comitato Collegiale è composto di 5 membri, nel cui seno vi è un Cassiere ed un Segretario per la compilazione dei verbali e per la corrispondenza fra tutte le Sezioni del Collegio.

Art. 11 Il Comitato Collegiale dovrà per mezzo del suo Segretario tenersi in attiva e continua corrispondenza con tutte le Sezioni.

Delle EntrateArt. 12 Ogni Sezione pagherà, inviando al Segretario del Comitato Cent. 5 al mese per ogni

inscritto. Tale fondo, andrà a beneficenza della propaganda politica ed economica di tutto il Collegio, e per le lotte elettorali politiche.

Art. 13 Vi potranno essere entrate straordinarie o dietro deliberazioni del Congresso o per sottoscrizione.

Organo.Art. 14 Organo della Federazione è la Martinella di Colle di val d’Elsa. In essa dovranno apparire

i deliberati dei Congressi, le deliberazioni del Comitato Collegiale, le comunicazioni del Segretario e tutte le altre cose che interessano la Federazione.

Art. 15 Dietro proposta di una Sezione o del Comitato Collegiale il presente Statuto potrà essere modificato, quando la maggioranza delle Sezioni inscritte opportunamente avvisate di tale proposta, si pronunzieranno favorevoli.

La Martinella del 11 Giugno 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANASul Bilancio Comunale. E’ avvenuto quello che prevedevano; le nostre osservazioni ed i nostri ragionamenti sul bilancio comunale, hanno risvegliato una salutare forma di discussione su questo argomento e da due parti ci sono giunte osservazioni ed interpellanze (chiamiamole cpsì) alle quali noi saremo lietissimi di dare una replica nei numeri prossimi, nella convinzione di fare opera utile al pubblico interesse.

Cominciamo dalla sincerità; una virtù che ha gran voglia di affermarsi, da ora in avanti, con più frequenza di quel che non abbia fatto nel passato. Noi dunque siamo stati sinceri nel pubblicare (ma la cosa è nota a tutti quelli che si occupano di bilanci comunali) che le maggiori spese di spedalità avevano

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creato un deficit di bilancio (£. 16.700,68) e che a questo deficit bisognava provvedere prima di accingersi a nuove imprese e dispendi improduttivi. Ed è bene si sappia che l’epoca dei deficit per aumenti di spedalità non è stata aperta dall’amministrazione socialista giacché la vecchia amministrazione che al solito compilava -- a proposito delle spedalità -- delle previsioni ottimiste cioè poco sincere, lasciò un debito 14.000 con l’Ospedale locale per spedalità arretrate.

L’Amministrazione socialista dal 1897 al 1903 oltre le previsioni ha speso in più £. 30.312,17 così ripartite: nel 1897 £. 4.203,66 -- 1898 £. 3.053,95 -- 1899 £. 5.423,16 -- 1900 £. 2.023,99 -- 1901 £. 3,908,20 -- 1902 £. 6.287,37 -- 1903 £. 5.411,81. Di queste £. 30.312,17 spese in più per spedalità, la metà almeno, l’attuale Amministrazione le ha pagate con economie abilmente realizzate durante questi esercizi e questo gli egregi corrispondenti del Popolo e della Gazzetta di Siena potranno verificarlo, rileggendo le relazioni ai bilanci comunali da noi pubblicati, giacché sarebbe opera troppo prolissa l’enumerargli qui.

E veniamo ora a queste famose spedalità.Noi rileviamo che la parte d’azione proletaria che un’Amministrazione socialista può esplicare in

una amministrazione comunale, consista più che altro nel permettere che l’Ospedale sia un luogo di cura preventiva e ricostituente degli organismi esausti dei lavoratori; noi crediamo doverosa, non solo, ma obbligatoria l’assistenza dei poveri vecchi abbandonati; noi crediamo doverosa, anche dal punto di vista dell’igiene sociale, la cura delle varie forme di anemia che impoveriscono la vita di centinaia di fanciulle del popolo, figlie di genitori denutriti; noi crediamo doveroso aprire le porte dell’Ospedale a tutti i dolori del proletariato senza lesinare sulle disperate condizioni fisiologiche della povera gente che chiede, nei momenti del più acuto spasimo della miseria e dell’abbandono, un ricovero sociale, dove poter trovare due grandi e miracolose medicine; un letto pulito dove poter riposare le doloranti ossa; una scodella di minestra per riscaldare lo stomaco disusato al vitto …. umano !

E domandiamo, ai nostri egregi contraddittori; siete voi disposti (e non ne dubitiamo) a riconoscere che a questi grandi dolori del proletariato non si debba negare il biglietto d’ingresso in quella dolorosa ironica Casa del Popolo che si chiama Ospedale Civico ?

Ammesso questo, viene ad essere completamente giustificato il deficit del bilancio comunale, creatosi per le aumentate spedalità (e si parla anche delle spedalità che gravano sul Comune per il gran numero di emigrati che conservano il domicilio di soccorso nel paese nativo).

E per oggi basta; ma saremo lieti di tornare a discutere su qualche proposta dei nostri contraddittori.

Domenica risponderemo più esaurientemente, anche alle tirate del battagliero corrispondente della Gazzetta.

La Vertenza dei Vetrai. Nessun nuovo elemento è concorso a dare una definitiva sistemazione a questo conflitto che seguita con manifesto svantaggio da ambo le parti.

E’ necessario che la Ditta Nardi si convinca che l’Unione Vetraria non può essere disposta a lasciarsi sopraffare dopo sette mesi di lotta, sostenute dalla solidarietà morale e finanziaria di tutta la classe vetraria, e dalla simpatia sincera di ogni lavoratore, che ha veduto in questa lotta la fermezza di un’organizzazione che vuole mantenere immacolato il suo vessillo di classe; e che vuol salvaguardarlo -- affondando magari qualunque sacrificio -- il proprio diritto.

E quindi inutile qualunque tergiversazione, qualunque equivoco, qualunque tranello: l’Unione Vetraria non è disposta a cedere ne ad accettare equivocazioni; e se la Ditta Nardi non vuol vedere perpetuato il boicottaggio della sua vetreria -- boicottaggio che per ora seguita splendidamente -- è costretta dalle imperiose forze della logica, ad accondiscendere ai desideri -- giusti -- dell’Unione.

** *

L’Unione Vetraria ha diramato una circolare a tutte le sezioni vetrarie, onde mettere in guardia contro coloro che con armi sleali ed ignobili si insinuano per le sezioni ed abbordano gli operai -- organizzati e non organizzati -- con delle farse parole e delle menzogne più ignobili.

I vetrai tutti ne tengano il conto che merita, poiché la causa che questi lavoratori sostengono non deve essere compromessa da certi <<messeri>> che non possono essere paragonati ne a lavoratori coscienti, ne ad uomini !

---------------Ringrazio sentitamente e pubblicamente le persone che assisterono nel corso dell’atroce malattia la

mia buona ed amata consorte GIULIA, dimostrando per Lei e per un vivo interessamento.

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Ringrazio in particolar modo i medici locali, per le cure assidue prestate e specialmente mio cognato, Dott. Ugo Cappelli, che mise in opera con premura ogni tentativo per salvarla.

Esprimo pure vivi ringraziamenti a tutti coloro che ne accompagnarono la salma all’ultima dimora ed a tutti gli amici ed amiche, che in qualsiasi modo vollero associarsi al profondo cordoglio della mia famiglia.

Mi scuso infine se involontariamente mi sia accaduto d’incorrere in qualsiasi omissione di personali partecipazioni e ringraziamenti.

Gaspero Susini.

La Martinella del 18 Giugno 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Nel Congresso della Federazione Italiana dei lavoranti in Vetro Bianco, svoltosi a Parma nei giorni 12, 13 e 14 fra le altre questioni studiate e risolte vennero prese delle deliberazioni importanti relative all’apprendistato, alla Cooperativa di lavoro da impiantarsi, alla tariffa federale, al contratto di lavoro e al limite di produzione; e venne pure acclamato all’unanimità un ordine del giorno di approvazione e di plauso all’Unione Vetraria di Colle e al Comitato federale per la nota vertenza; venne approvata e confermata la proclamazione del boicottaggio alla Ditta Nardi e fu votato un ordine del giorno contro il Crumiraggio.

I nostri vetrai, rappresentati dall’Unione Vetraria di Colle, Torello e Alighiero Banchi, vennero festeggiati e complimentati da tutti per la serietà e la fermezza da essi e da tutti i Soci dell’Unione dimostrate, nella esemplare lotta svoltasi a olle.

Il Congresso plaudì anche alla condotta dei giovani vetrai che si resero solidali con la classe vetraria; a favore dei quali venne raccolto in una bicchierata fra alcuni amici £. 2,70.

Nella stessa bicchierata vennero raccolte anche £. 2,60 a favore del nostro giornale, plaudendo all’opera del giornale stesso compiuta a favore della classe vetraria.

Concetti Sbagliati. Il corrispondente del Popolo di Siena scrive un articolo molto diffuso per protestare contro una squadra della P. A. che durante la processione del Corpus Domini entrò per un buon tratto di strada in mezzo alla processione ed asserisce che quella squadra recò uno sfregio volontario a Gesù Cristo con quell’atto e violò la libertà dei partecipanti alla processione.

Merita conto di rilevare gli errori di giudizio in cui è caduto il nostro collega perché si chiariscano i limiti del diritto privato in materia di pubbliche manifestazioni.

Ecco come intendiamo noi la libertà di cui devono godere anche i cattolici con le loro manifestazioni (l’On. Caldesi è di parere diverso, ma noi disapproviamo le sue idee, diciamolo pure, forcaiole).

Essi devono essere liberi di fare le loro processioni, ma senza intendere neanche lontanamente di imporre al pubblico quell’attitudine di rispetto che deve essere spontanea nei soli credenti. E devono pensare che la forma dei loro cortei, non deve essere tale da impedire a chiunque kla libera circolazione nelle pubbliche strade.

E di questo parere sono anche i preti stessi i quali non si scoprono neanche al morto al passaggio di un trasporto civile (e questa è questione di educazione).

Premesso dunque che la strada deve essere sempre libera viene a cambiare di significato l’atto compiuto dalla squadra della P. A. la quale non si curò della processione (anche perché si trattava di un caso urgente) e si valse del diritto di libera circolazione senza (s’intende) ispirarsi ne ad atti di infantile irriverenza; ne a timori bigotti o cretini.

Se poi i preti intendono la libertà nel senso che tutti debbono fare atto di omaggio e di riverenza al passaggio dei simboli cristiani, allora … è un’altro paio di …. scarpe. E quando si volesse scatenare questa tesi, bisognerebbe che i preti si disponessero a scoprirsi al passaggio dei vessilli massonici. Sono disposti a fare questo ? No; allora piglino il mondo com’è, e si limitino ad esigere la devozione e la riverenza nell’interno del tempio.

Fuori, caro collega, c’è la libertà, limitata soltanto al diritto di libera circolazione di tuttii cittadini.E Gesù Cristo non centra affatto nel dibattito.

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Consiglio Comunale. Martedì sera alle ore 21 si adunerà il Consiglio Comunale in seduta straordinaria.

Biblioteca Popolare Circolante. La sede di questa Biblioteca è stata trasferita definitivamente in un decente locale di Via Garibaldi n.° 47 p. p.. Essa è aperta al pubblico la domenica dalle ore 10 alle 12,½, e il martedì e venerdì dalle ore 18 alle 20. E poiché si è arricchita ultimamente di nuovi e buoni libri, è da sperare che molti saranno i lettori che vi accorreranno.

Sul deficit Municipale. Domenica passata chiarimmo che in consistenza della mancanza di sincerità sulla compilazione del bilancio preventivo del Comune e ci parve di aver dimostrato che questa mancanza di sincerità è un male comune a tutte le amministrazioni (non escluse quelle tenute dai cattolici colligiani) le quali per ragioni, che è facile intuire ma che sarebbe prolisso enumerare, tendono a barcamenare l’equilibrio di quei bilanci fra l’entrate e le spese ottimisticamente computate.

Quando poi le condizioni dei bilanci sano ta li da permettere la completa sincerità delle previsioni tanto meglio.

E con questo vogliamo concludere a fare voti perché il bilancio al più presto possibile venga compilato nella sua massima sincerità, a costo di aumentare il limite massimo della tassa focatico o rialzare di qualche centesimo la sovraimposta comunale.

Intanto ad edificazione di chi avesse in animo di fare un’appunto all’Amministrazione socialista per il verificatosi deficit, invitiamo tutti i cittadini a leggere e meditare il seguente prospetto di spese straordinarie fatte dal Comune …. durante l’amministrazione sovversiva …. e dare poi il loro appassionato giudizio, tenendo bene in memoria che in questo periodo le tasse non sono state aumentate neanche di £. 100 !

Le cifre …. non sono un’opinione.

N. B. E’ impossibile riportare la tabella con le 70 voci di entrate e uscite e con tutte le sue descrizioni.

La Martinella del 25 Giugno 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

Il comizio di domenica. Domenica passata nel piazzale della fiera, sotto i verdi platani, ebbe luogo il Comizio contro l’eccidio di Cerignola, promosso dagli anarchici colligiani.

Intervennero da Siena e Poggibonsi diversi anarchici; oratore l’Avv. Libero Merlino.Grande apparato di forze con intervento di un delegato da Siena per l’assenza provvisoria del Cav.

Sabatini. Merlino fece un quadro vivace e commovente delle sofferenze dei lavoratori pugliesi, descrisse la

loro vita dolorosa ricostruendo con abbondanza d’immagini e di parole l’ambiente in mezzo a cui si avvolse la tragedia di Cerignola.

E dopo essersi soffermato diffusamente in questa descrizione passo ad esaminare le cause che generarono l’eccidio.

Descrisse il rapido e largo movimento d’organizzazione svoltosi nella regione pugliese in mezzo ai contadini e pur compiacendosi della vaste associazioni operaie ivi formatisi deplorò che queste -- per colpa dei loro educatori -- non fossero animate dallo spirito rivoluzionario; mancanza letale, secondo l’oratore, che rendeva sterile e quasi dannosa l’organizzazione stessa ed ignave le popolazioni incapaci di feconde e risolutive ribellioni.

E salutando i pioniere della rivoluzione sociale caduti a Cerignola, il Merlino non compiangeva queste vittime, ma si augurava che a scuotere l’inerzia e la viltà del popolo sofferente e rassegnato al servaggio, avvenissero ancora più frequentemente certi eccidi, che pur destando dolore, sognavano delle luminose tappe nella via della rivoluzione definitiva, che dovrà liberare il mondo dalla schiavitù popolare ed inaugurare la giustizia sociale.

Il metodo delle lotte <<con le braccia al sen conserte>> è per lui un metodo inutile impotente e sterile e tale da stancare l’attesa dei lavoratori, i quali non possono ne debbono attendere dai metodi

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addormentatori del legalitarismo la loro emancipazione, ma dal sacrificio eroico delle loro vite, dall’azione armata di difesa e offesa contro i privilegi che non piegano mai, se non costretti alla pressione attiva e violenta delle rivoluzioni popolari.

E augurandosi che il popolo ritrovi l’antiche energie rivoluzionarie che dalla rivoluzione del 1789 attraverso la rivoluzione italiana si chiusero con la gloriosa Comune di Parigi l’oratore finisce il suo discorso abbondante di meridionale frondosa eloquenza, salutando i caduti ed augurando al popolo un’azione decisiva e ferma in pro della rivoluzione sociale.

Dopo il Merlino sorse a parlare il nostro compagno Vittorio Meoni, il quale con sentite parole, stigmatizzò l’eccidio di Cerignola e ricordando con animo commosso le vittime di quel moto popolare, dichiarò di accingersi in modo trepidante costrettovi dalle parole del Merlino a confutarne le teorie rivoluzionarie; trepidante per la necessità di dover constatare, come sotto l’esuberanza delle frasi romantiche e sotto il verbo sismo mellifluo del Merlino, si venissero a formulare degli auguri aperti ed irriflessivi per la continuazione di questi tragici conflitti, creduti utili alla causa rivoluzionaria. E davanti a certe affermazioni, pur dichiarandosi animato da un grande sentimento di fratellanza per tutti gli uomini, egli sentiva dal cuore commosso sorgere impetuoso l’augurio, che a prestare il sangue per la realizzazione di queste sanguinose idealità dovessero trovarsi fra i primi coloro che la scuola della violenza vanno esaltando nelle riunioni popolari, con lo scopo di alcolizzare le menti deboli dei poveri paria sottoposti al giogo del lavoro servile.

Continuando quindi a confutare le affermazioni rivoluzionarie del Merlino egli affermò che l’epoca delle risoluzioni improvvise doveva chiudersi essendo ormai luminosamente provato dalla dottrina e dall’esperienza come i processi di anticipazione forzata degli avvenimenti sociali non servono che a disperdere le preziose forze accumulate dal proletariato dal suo lento ma progressivo lavoro di elevazione ed a far sorgere la dolorosa fatalità di reazioni perniciose.

Egli non nega e giustifica certi movimenti di ribellione che specialmente si sono svolti nella storia passata; il secolare martirologio delle plebi doveva fatalmente condurre a certi scoppi di vendetta sociale; ma giudica delittuoso il sementare desideri di rappresaglia violenta nelle menti denutrite di tanti poveri intelletti, che non sono in grado di misurare le conseguenze degli atti a cui vengono spinti dalla perniciosa propaganda del fatto violento.

E ricordando il terrorismo del 1793 disse che la reazione monarchica del terrorismo bianco, distrusse, radicalmente le conquiste politiche della rivoluzione del 1789 per reazione alla terribile e sanguinosa vendetta delle stragi di Settembre.

Anche la rivoluzione italiana fallì al suo scopo perché il concetto di italianità e di sovranità non era penetrato nelle folle, che ritornarono, passata la fiammata patriottica del 1859, borboniche, papaline e leopoldine e soltanto oggi si comincia a capire l’importanza degli ordini rappresentativi.

E un esempio della fallacia della morale rivoluzionaria si è avuto a Colle dove abbiamo assistito al fatto scandaloso di un gruppetto di partigiani dello sciopero generale diventati organizzatori e capeggiatori del crumiraggio !

A questo punto gli anarchici, come per rispondere ad un fatto personale, scattano urlando: non è vero ! Alcuni di essi allontanandosi dal Comizio, lasciano sfuggirsi questa preziosa confessione: era vero nei primi periodi dello scioper, ora non è più vero ! Ma la grande folla costringe tutti al silenzio, approvando clamorosamente le parole del Meoni.

Il quale termina affermando la necessita di un’organizzazione salda e persistente della classe lavoratrice diretta alla conquista graduale di sempre migliori condizioni di vita, e con la sconfessione di metodi odiosi di lotta che senza avvantaggiare il proletariato, compromettendo le conquiste già compiute nella vita politica e sociale.

Merlino sale di nuovo sulla tribuna improvvisata, per dichiarare che conviene nella critica fatta dal Meoni a certe rivoluzioni premature, ma insiste nell’affermare che esse sono fatali e benefiche quando sono compiute da uomini armati di fede; combatte quindi il quietismo dei partiti legalitari ed afferma che le sole minoranze determinano gli avvenimenti sociali, le minoranze ardite che con atti risolutivi ed eroici aprono alla storia sempre nuovi orizzonti. Combatte il governo delle maggioranze che sono prive d’idealità e di fede.

Riprendendo poi l’argomento degli olocausti di sangue che sono utili a formare la necessità della rivoluzione sociale, si augura di poter versare davvero il suo sangue per la redenzione operaia. Chiarisce poi ed attenua il suo pensiero espresso in proposito nel suo primo discorso, dicendo che gli anarchici veramente non vogliono il ripetersi frequente di fatti luttuosi come quelli di Cerignola; ma di fronte all’esperienza del passato, debbono prevedere che tali eccidi si verificheranno, onde gli anarchici sentono il dovere di preparare e educare il popolo alla rivoluzione per rendere non puerile ma fecondo il sangue

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di cui si fa scempio in questi parziali avvenimenti. In questa parziale opera gli anarchici assomigliano al medico che prevede il sopravvenire di una data malattia in un organismo umano de prepara la persona a sostenere con energia la prova di questo malore dal medico preveduto. (1)

(1) Il medico del Merlino è uno di quei medici preistorici per i quali non esistevano le cure preventive ed anche preannunciate attendevano le malattie con <<le braccia al sen conserte >> . Ma ora che il metodo profilattico ha fatto tanti progressi , è meglio adoperare i metodi di prevenzione che sono nel campo sociale le riforme sociali invocate dai socialisti. Facendo altrimenti, onde rinnegare ogni valore al progresso, ci sembra che assumeremmo in certo modo la responsabilità per non aver fatto nulla onde scongiurare quelle malattie preconizzate dal medico di Merlino e che si risolvono in avvenimenti luttuosi come quelli di Cerignola.

Conclude affermando nuovamente che la sola azione di fatto, non improvvisa, né impulsiva, ma sistematica e costante e soprattutto adoperata nel momento opportuno, come le botte di Pietro Micca o la dinamite degli escavatori di marmi è la sola arma con cui il proletariato sofferente può liberarsi dalla schiavitù.

Replica nuovamente il Meoni mettendo in evidenza in modo brillante le contraddizioni del Merlino e dimostrando che il progresso sociale si è svolto nelle nazioni civili dopo chiusa l’era delle rivoluzioni violente e cioè dopo la Comune di Parigi.

Disse che la fede saltuaria ed eroica delle scuole anarchiche, non serviva che a creare degli eroi inutili e qualche volta dannosi e che la vera fede ed il vero eroismo era quello di coloro che danno tutte le ore della loro esistenza al miglioramento continuo e progressivo delle istituzioni operaie, al lavoro fecondo e sano della fraterna ed attiva solidarietà la loro energia molteplice e libera, la loro continua volontà di fare opera di perfezionamento di se stessi.

Dimostrò a quali risultati sterili sia giunta la propaganda anarchica, specialmente a Colle, dove il partito anarchico, ha, fino dal nascere, ostacolato con un ostruzionismo visibile la proposta Camera del Lavoro, la Lega Metallurgici e qualche altra istituzione operaia e sé trovato impreparato a disciplinare l’opera dei suoi adepti nel recente grandioso sciopero dei vetrai, con il quale si dichiarò quasi favorevole con la velocità della carrozza del Negri, soltanto una ventina di giorni dopo che era scoppiato !

Descrisse i risultati dannosi della propaganda rivoluzionaria fatta in Sicilia e ricordando i morti della Lunigiana, affermò che malgrado i loro propositi eroici le popolazioni di quella regione mancano di educazione politica e fanno consistere la loro azione, in gran parte, nel ritenere che fin che dura il vino buono, si possa parlare allegramente di rivoluzione anche tutte le sere !

Dimostrò che la rivoluzione costituzionale in Italia non fu fatta nel 1859, ma bensì durante la campagna legalitaria dell’ostruzionismo, ciò che ci permette oggi di ragionare, idillicamente, sotto i platani, di rivoluzione, fra la tranquilla indifferenza dei carabinieri e del delegato di P. S.

E ritornando sugli effetti che la rivoluzione francese produsse nella vita pubblica francese affermò che la lotta contro i legittimisti, gli orleanisti, i nazionalisti ed i preti durante il grande duello dreyfusista, fu molto più decisiva degli eccessi sanguinosi del 1793, giacché creò veramente la Repubblica in Francia, sconfisse tutti i partiti reazionari ed umiliò fieramente anche il sommo Pontefice.

Oggi il periodo delle rivoluzioni violente deve essere chiuso, perché per far trionfare la sua volontà, il popolo ha una strumento meno eroico delle armi, il voto universale, senza il consentimento del quale non potrebbe durare qualsiasi ordinamento sociale che non fosse consentito dai più. E fra i combattenti dell’arma del voto noi possiamo annoverare non solo dei valorosi e dei forti, ma i tranquilli cittadini che non si sentono il desiderio di essere monumentali per il loro eroismo, ma che pure, umilmente, tranquillamente e senza rischio personale sono in grado di far volgere gli avvenimento in nostro favore, se noi invece di spaventargli con le minacce di cataclismi sociali ed alcolizzargli con delle parolone roboanti, gli illuminiamo pazientemente ma efficacemente sui problemi pratici di cui è intessuta la vita pubblica e sociale della società moderna.

In Inghilterra, in America, nelle civiltà più progredite, la propaganda anarchica è scomparsa ed i rivoluzionari destano l’ilarità; soltanto nella Spagna e nel sud d’Italia, assieme all’analfabetismo sopravvive l’anarchismo catastrofico.

Meoni chiude il suo dire leggendo un ordine del giorno e chiede che sia posto in votazione.Merlino non vede la necessità di venire ad una votazione, ma dopo molte conferenze da esso tenute

si compiace di aver trovato finalmente un contraddittore, ed invita il Meoni ad un contraddittorio in un luogo chiuso.

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Meoni credo inutile di tornare a discutere di cose che ormai tutti sanno e delle quali si è discusso anche troppo: gli anarchici interrompono: Si sapeva ! alludendo al contraddittorio che non ebbe più luogo ultimamente fra Meoni e Gavilli perché gli anarchici non vollero adattarsi alla scelta di un Presidente. (1)

Ma il Meoni rimbecca l’interruttori dicendo che lui non fuggiva, ma gli anarchici colligiani, i quali sono abituati da tempo a digerirsi in pace le parole che nelle pubbliche riunioni vengono ad essi cortesemente dirette.

Intanto sorge su uno sgabello l’anarchico Boldrini di Siena e con un gesto teatrale sfida il nostro

(1) I lettori ricorderanno che il nostro compagno Meoni dei contraddittori con gli anarchici ne aveva avuti tre: uno con il Gori, uno con il Petri e uno con il Gavilli ….. e con l’esito che tutti i cittadini colligiani ricordano ancora.

N. d. R.Meoni ad un contraddittorio con il mezzo della stampa nei giornali Martinella e Libertario (1) ma il Meoni dichiara al Sig. Boldrini, fra le risate omeriche di tutti gli adunati che non ha tempo da perdere. Boldrini sbraita, ma le risa vanno al cielo.

Boldrini non si da per vinto e grida che i socialisti vogliono fare opera di sopraffazione con l’approvare l’ordine del giorno.

Urlata generale al povero Boldrini il quale se ne va convinto di aver detto che sa che cosa, mentre Merlino salito alla tribuna smentisce il Boldrini dichiarando che la votazione non è affatto una sopraffazione, ma una manifestazione di convincimenti. Ci saranno molti da un lato, pochi da un altro ; ciò che non esclude che i pochi possano avere più ragione dei molti. Del resto meglio esser pochi e buoni. (2)

E prende la parola il delegato che dice: ma veniamo alla votazione !Meoni pone in votazione il seguente ordine del giorno che viene approvato dall’enorme

maggioranza dei presenti ed il Comizio viene sciolto fra i commenti vivacissimi di tutti i convenuti lieti dell’esito del Comizio, diventato una buona lezione per gli anarchici.

E speriamo che serva loro per l’avvenire !Ecco l’ordine del giorno:

<<I cittadini di Colle, protestano contro gli uccisori del popolo, e ricordando mestamente i morti di Cerignola, affermano che l’emancipazione dei lavoratori non può realizzarsi attraverso i moti subitanei di popolo nel campo della lotta violenta, ma attraverso un’organizzazione salda, perseverante e continuativa della classe lavoratrice nel campo delle conquiste graduali per successivi equilibri sociali che conducano ad una stato completo di equità e di giustizia sociale>>.

Richiamiamo l’attenzione dei nostri lettori sul seguente avviso, per il quale si rende possibile ai cittadini non inscritti nelle liste elettorali di prendersi i titoli occorrenti per l’iscrizione:

ORARIOdegli esami di proscioglimento nelle Scuole Elementari Comunali.

FRAZIONIQuartaia Giugno 26Campiglia Giugno 29Gracciano Luglio 3

CAPOLUOGOClassi maschili 11, 12 e 13 LuglioClassi femminili 14, 15 e 16 Luglio

A questi esami sono ammessi oltre gli alunni regolarmente inscritti, anche i candidati provenienti da scuola privata o paterna senza limite d’età, purché ne facciano regolare domanda all’assessore della P. I., almeno un giorno prima di quello stabilito per gli esami medesimi indicando il luogo dove vorranno presentarsi.

Il R. Ispettore Scolastico affinché non ci sia disparità di criteri nel giudicare gli alunni ha stabilito che, le Commissioni Esaminatrici negli esami di proscioglimento dall’obbligo della I. P. siano presiedute dallo stesso insegnante cambiando solo l’esaminatore per le classi femminili, e il Maestro della classe o della scuola in cui sono gli esami.

A presieder questa Commissione è stato chiamato il Maestro Melani Agostino; il Maestro Bastianoni Gregorio sarà l’esaminatore delle classi maschili e miste delle (Frazioni) la Maestra Commi Pia esaminatrice nelle classi femminili.

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Biblioteca del Circolo Giovanile di Educazione Socialista. Si avvertono nuovamente i soci e tutte quelle persone che per mezzo di essi volessero servirsi di questa Biblioteca, che essa è stata arricchita di nuove e moderne pubblicazioni dei più insigni scrittori, come Zola , Vittor Hugò, Tolstoi, De Amicis, Verne, Flammarion, ed altri romanzieri. Vi si trova pure una buona raccolta di poesie dei migliori poeti classici e contemporanei oltre a molte pubblicazioni e studi socialistici.

La tassa è stata fissata in Cent. 5 ogni 10 giorni o frazione di 10. Il locale sta aperto dalle ore 21 alle 22 e mezzo il mercoledì e il venerdì e dalle ore 10 alle 12 la domenica.

La Commissione(1) Non ci mancherebbe altro !(2) Resta a vedersi !.......

N. d. R.Trasporto Civile. Lunedì scorso 20 corrente alle ore 11,35, dopo una breve. ma terribile malattia durata 9 giorni, la morte colpiva il compagno Egisto Falciani.

Al trasporto fatto in forma civile, parteciparono circa 700 persone lre quali vollero rendere l’ultimo tributo d’affetto al caro Estinto.

Preti contro il Vescovo ? Nell’Avanti del 20 andante si legge: <<Non è stato preso ancora nessun provvedimento dal Vaticano si Vescovo di Colle di val d’Elsa sulle richiesta fatte al Papa da vari sacerdoti della Diocesi di Colle di val d’Elsa, per richiamare quel prelato a più miti consigli, nel trattare i preti affidati al suo ministero.>>.

Guerra in famiglia a quanto sembra !E il Popolo di Siena che ne dice ?

Rimandiamo a domenica il resoconto dell’ultima importante seduta del Consiglio Com**

* *Ida Bruttini vedova Falciani e congiunti, addolorati ringraziano vivamente tutti coloro che nella

luttuosa circostanza della perdita del loro caroEGISTO

vollero in qualche modo unirsi al loro profondo cordoglio.Ringraziano inoltre tutti quelli che vollero rendere l’ultimo tributo d’affetto al caro estinto

accompagnandone la salma al Cimitero, scusandosi in pari tempo con tutti quei conoscenti che nella luttuosa circostanza non riceverono la partecipazione.

Colle 25 Giugno 1904.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Maggio1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 4 Vacche 1,5 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto anno 3 Totale 9,5.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 4 Vacche 4 Vitelli sopra1 anno 0 sotto 1,5 Totale 9,5. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 2 Vacche 2 Vitelli sopra anno 1,5 sotto1 anno 2 Totale 5,5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 2 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 2 sotto 1 anno 2 Totale 7.Macellaio Ninci Faustino:Bovi 0 Vacche 0,5 Vitelli sopra 1 anno 0 Vitelli sotto 1 anno 4 Totale 4,5Totali Bovi 12, Vacche 9 Vitelli sopra 1 anno 3 Vitelli sotto 1 anno 12 Totale 36

La Martinella del 2 Luglio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

Consiglio Comunale. Nella sua ultima adunanza il nostro Consiglio Comunale, fra altre deliberazioni di minore importanza, approvava la seguente diligente relazione compilata dall’egregio Sindaco, a proposito delle scuole esterne del R. Conservatorio di S. Pietro costituite a sgravio dell’obbligo del Comune.

Egregi colleghi

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Il R. Provveditore agli studi, con nota 16 Dicembre 1902 ci annunziava: che in base ai risultati dell’ultimo censimento, i quali davano aumento di abitanti e di alcuni iscritti e frequentanti le diverse classi elementari, si erano rese necessarie alcune modificazioni alla classificazione scolastica.

Con successiva nota 31 Dicembre 1902 n.° 3375/5 il R. Prefetto ci comunicava: che su proposta di quel Consiglio Scolastico, la tabella di classificazione della nostra scuola veniva emendata nel modo seguente:

Scuole inferiori maschili da 4 a 5Scuole superiori maschili da 1 a 2Scuole inferiori femminili da 3 a 4Scuole superiori femminili da 0 a 1

salvo a permettere che quest’ultima -- cioè la 4 e 5 femminile riunite -- sia tenuta dal Conservatorio.Prevedemmo sdoppiando la (3) terza maschile e femminile (essendo già da anni preceduto

facoltativamente alla divisione della 4 e 5 maschile) con sentito aggravio delle finanze comunali, poiché i due nuovi insegnanti gravano sul bilancio per £. 1.782 annue; ed i lavori per la creazione di due nuove aule scolastiche, corredate di moderno materiale didattico, ammontarono a £. 3.124, 95 ma nessuno ostacolo venne messo da quest’Amministrazione onde tentare di liberarsi dal maggiore onere, nella convinzione, che per ottenere buoni risultati dalla scuola e principalmente necessario, che le classi non siano soverchiamente affollate e gli alunni si trovino in ambienti puliti, areati e razionalmente arredati.

Avevamo appena sistemato le nostre scuole, e provveduto al personale, quando con Officiale Prefettizia 5 Giugno 1903 n.° 1022 ci veniva partecipato: che il Ministro della P. I. non intendeva che per l’avvenire i Conservatori femminili con tacite ed espresse convenzioni si addossassero l’onere del mantenimento delle Scuole Elementari a sgravio dell’obbligo, tranne che per casi eccezionali e ove per circostanze e considerazioni specialissime si vedesse l’opportunità che qualche Conservatorio accetti di dare l’insegnamento a sgravio del Comune, questo si farà nei limiti dell’Art. 14 del R, Decreto 6 Novembre 1867 n.° 1991 che approva il Regolamento per i Conservatori in Toscana (1) e sempre quando il Comune si assuma interamente l’onere del completo trattamento legale delle insegnati, sia quanto a nomine, conferme, stipendi, aumenti sessennali, iscrizioni e contribuzione per il Monte Pensioni; dovendo per giustizia l’insegnanti delle scuole a sgravio, avere identità di trattamento con i maestri elementari delle scuole comunali.

Facemmo pratiche ed ottenemmo, che per l’anno scolastico 1903 -1904 non venissero portate modificazioni nei rapporti fra Comune e Conservatorio, sia per non pregiudicare, con un giudizio affrettato, le ragioni che il Comune avesse creduto di poter accampare a suo vantaggio; sia perché, finanziariamente non avremmo avuto modo di provvedere al nuovo onere, che il Ministero della Pubblica Istruzione credeva d’imporci.

** *

E’ necessario ora definire l’affare, anche perché continuamente a ciò sollecitati dalle Superiori autorità scolastiche.

Premettiamo che in linea di diritto le risoluzioni ministeriali; contenute nella nota Prefettizia 5 Luglio 1903 sopra riportata, non hanno alcuna attinenza al nostro caso, non trattandosi qui di tacite o espresse convenzioni intercedute fra i due Enti, ma si vero di un obbligo formale nel Conservatorio al mantenimento di una scuola, obbligo creatogli dal Granduca Leopoldo di Toscana con Decreto 28 Marzo 1785, con il quale venivano soppressi i Monasteri ed istituti i Conservatori.

Infatti il motu proprio che sopra all’Art. XVI dispone: <<E dovranno (i conservatori) dove le lro circostanze lo permettono prestarsi ad una scuola gratuita per le povere ragazze del paese, nella quale oltre la dottrina cristiana il leggere e lo scrivere è abbaco, siano insegnati gratuitamente i lavori domestichi specialmente i più usuali di cucire e calze, servendosi delle oblate o di maestre secolari esterne da tenersi a Convitto nel Conservatorio>> E siccome le circostanze e le condizioni del Conservatorio lo permettevano -- avendo con la riunione dell’altro di S. Caterina aumentato di molto il patrimonio lasciatogli dagli Usimbardi -- venne subito istituita la scuola popolare e nel 1788 le ragazze che la frequentavano raggiunsero il numero di 16.

Male a proposito quindi s’invoca per il caso nostro il R. Decreto 6 Ottobre 1867 n.° 1991 che approva il regolamento per i Conservatori della Toscana: o nella maggiore ipotesi potrebbe a noi applicarsi invece dell’Art: 14 l’Art. 13, che suona come appresso: <<Nei Conservatori che hanno l’obbligo di tenere una scuola esterna, le classi saranno ordinate come nelle scuole elementari pubbliche. Se questa scuola basta ai bisogni dell’istruzione femminile si potrà concedere al Municipio del luogo di non aprirne altre, purché concorra al mantenimento ed ampliazione della medesima>>.

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Accertato però che quella locale del Conservatorio non basta ai bisogni dell’istruzione femminile, non rimarrebbe altro obbligo nel Comune che di supplirvi, come vi supplisce, con altre scuole proprie: mentre sarebbe dovere nel Conservatorio di fare un trattamento legale alle insegnanti da esso dipendenti in relazione alla loro nomina e conferma, per lo stipendio ed aumenti sessennali, all’iscrizione ed al contributo per il Monte Pensioni.

Se un dubbio può essere sollevato in proposito alla questione che ci occupa, e se la spesa per l’insegnamento superiore femminile debba continuare a sostenersi dal Conservatorio e fare carico al Comune; contenendosi, secondo alcuni, entro la classe terza il limite assegnato alla scuola popolare obbligatoria, rivestendo la IV.^ e V.^ carattere facoltativo. Ma a parte, che con la nota 31 Dicembre

(1) Articolo 14. In tutti i Conservatori, dove le condizione del locale e del personale permetteranno , le Commissioni Direttive potranno mettersi d’accordo con i Municipi e, qualora questi acconsentano a contribuire per le spese in una giusta misura, apriranno una scuola esterna.1902 n.° 3375 si faceva obbligo al Comune anche all’insegnate superiore femminile -- non tenendo conto di un recente progetto dell’On. Ministro della P. I. con il quale viene affermato che l’insegnamento superiore, per rendersi più pratico ed efficace dovrà estendersi fino alla VI.^ classe, e quindi fino a questo limite debba concepirsi la scuola popolare -- limite, al quale non poteva giungere la mente, per quanto vasta di Leopoldo Granduca di Toscana, allora quando nel 1785 la restrinse dentro i limitatissimi confini accennati nell’Art. XVI del motu proprio -- il fatto è che il Conservatorio con il mantenimento della VI.^ e V.^ non si è posto contro la legge, tanto è vero che da molti anni con il consenso di tutte le Autorità Scolastiche.

** *

In ogni modo l’Amministrazione Comunale fece buon viso a cattiva sorte ed iniziò subito le trattative per la sistemazione delle scuole a sgravio con gli egregi componenti il Consiglio Direttivo del Conservatorio di S. Pietro, nella persuasione che se per l’avocazione, dietro compenso, delle scuole ora mantenute dal Conservatorio si dovrà gravare il Bilancio Comunale di alcune centinaia di lire, otterremo risultati migliori dalle scuole medesime in conseguenza di una direzione unica.

E così, dopo uno scambio d’idee passato fra la vostra Giunta e la Direzione del Conservatorio nelle riunioni del 31 Gennaio e 6 Marzo anno corrente, la Direzione del Conservatorio con suo deliberato 9 Marzo detto formulò le seguenti proposte:

<< 1.° Che nel Comune di Colle venga addossato l’onere delle Scuole Elementari esterne annesse al R. Istituto e alle quali fino a qui ha provveduto l’Istituto>>

<< 2.° Che il R. Conservatorio in corrispettive dei nuovi oneri che coll’avocazione di dette scuole il Comune verrebbe a risentire, debba annualmente corrispondere all’Amministrazione Municipale di Colle la somma di £. 2,160,00 quanto cioè cumulativamente ammontano gli stipendi delle tre (3) Insegnanti addette al corso elementare inferiore>>.

<< 3.° Che nessun compenso debba corrispondersi dal R. Conservatorio al Municipio per il passaggio alla dipendenza di quest’ultimo delle classi IV.^ e V.^ elementari esterne al cui funzionamento fino a pochi anni orsono il Comune cooperò con la somma di £. 400>>.

<< 4.° Che l’insegnanti del corso femminile esterno, signorine Comi, Rinaldi, Botti e Checcucci, debbono essere assunte in servizio dal Comune per chiamata senza formalità di concorso, rispettando i diritti acquisiti, estendendo ad Esse i vantaggi e gli utili che l’Amministrazione Comunale riserva ed assicura agli insegnanti delle scuole da Lei dipendenti>>.

<< 5.° Che al Comune debbano darsi in locazione ed affitto mi locali adibiti attualmente a sede della Classi Femminili esterne insieme al mobiliare scolastico a corredo di dette scuole per un tempo determinato, mediante un modico canone annuo da stabilirsi di comune accordo, con l’obbligo del Comune di eseguire a proprie spese i lavori necessari al completo isolamento di detti locali dal restante del fabbricato del R. Conservatorio e a condizione che del mobiliare suddetto debba essere redatto regolare Inventario attestante il numero, e lo stato degli oggetti concessi in locazione, al fine precipuo che nel medesimo numero e condizioni debbano essere riconsegnati all’Amministrazione del R, Conservatorio al termine dell’affitto suaccennato>>.

La Giunta Comunale in seduta 7 Aprile esaminate le proposte che sopra rilevò che il Conservatorio spende attualmente per l’insegnati delle Scuole femminili a sgravio:

Botti Maestra Ida £. 720,00 Tre Classi inferioriCheccucci Maestra Nella £. 720,00 Tre Classi inferioriRinaldi Maestra Aida £ 720,00 Tre Classi inferiori

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------------£. 2.160,00

Comi Pia Maestra delle IV.^ e V.^ £. 720,00---------------

Totale £. 2.880,00

e che quindi versando al Comune anche lo stipendio oggi corrisposto all’insegnate della IV.^ e V.^ Elementare, non avrebbe portato aggravio (come si faceva raccomandazione con circolare Prefettizia 26 Marzo n.° 156/789) al Bilancio proprio; ma raggiunta invece un’economia con l’affitto dei locali, la cessazione della spesa di mantenimento dei locali stessi e relativo mobiliare scolastico, la distribuzione gratuita di libri e quaderni alle alunne povere, la diminuzione di spesa per la nettezza e custodia dei locali ecc. ecc.

Il Comune invece dovendo accollarsi senza alcun compenso il mantenimento della IV.^ e V.^ e fare un trattamento all’Insegnati del Conservatorio uguale a quello dell’Insegnanti delle Scuole Comunali aumentando di un decimo lo stipendio in base al minimo legale, si troverà nel difficile caso di provvedere per il puro insegnamento alla nuova maggiore spesa di £. 1.334,40.

Trascurando la spesa di riduzione dei locali, l’affitto dei locali e mobiliare scolastico, custodia e prossimo aumento sessennale alla Maestra Checcucci.

In questo stato di cose si fecero altre pratiche presso il Consiglio Direttivo del Conservatorio affinché ritornando sopra al deliberato del 9 Marzo volesse in favore del Comune, già troppo gravato per l’obbligo della P. I. estendere al contributo fissato in £. 2.160 anche lo stipendio di £. 720 oggi corrisposto per la IV.^ e V.^ ; ma la direzione del Conservatorio con altra deliberazione confermava in ogni sua parte la decisione del 9 Marzo ridetto.

A giustificazione delle nostre richieste diamo qui alcune cifre di confronto che meglio chiariscano la situazione.

Partendo pure dal concetto della non obbligatorietà nel Conservatorio della IV.^ e V.^ e mantenendo solo l’obbligatorie tre classi inferiori facendo alle singole insegnati, come fuor di dubbio e suo dovere, l’identico trattamento di cui godono le maestre comunali, la spesa del solo personale ammonterebbe a £. 2.570,40, compreso il sessennio già conseguito dalla Maestra Botti, ed a Novembre prossimo per l’aumento sessennale alla Maestra Checcucci di £ 72 e relativo aumento per il contributo al Monte pensioni di £. 3,60, le £. 2.570,40 salirebbero a £. 2.644 economizzando solamente £. 156 su quello che attualmente spende per tutto il personale insegnante, ma non trovando più l’economia per il fitto dei locali, mantenimento di questi e materiale scolastico, distribuzioni di quaderni e libri alle fanciulle povere, nettezza, custodia ecc. da conseguirsi in misura molto maggiore delle £. 256, l’economia stessa si risolverebbe in un aggravio.

Assumendo il Comune la sola IV.^ e V.^ e riuscendogli assai facile allora usufruire di locale proprio, incontrerebbe una spesa di £. 924 invece di £. 1.334,40, risparmiando così £. 410,40 su quello che verrebbe a pagare assumendo tutte le cinque classi con il compenso soltanto di tre. Economizzerebbe pure il fitto ed il mantenimento di locali ed arredi scolastici ecc. ecc. e £. 102 annue che fino ad ora ha corrisposto, senza alcun obbligo, per l’insegnati del Conservatorio.

Non è dunque un’eccessiva pretesa la domanda da noi avanzata agli Egregi Reggitori del R. Conservatorio.

E’ necessario però che il Consiglio Comunale unisca la sua autorevole voce a quella della Giunta per far decidere la Direzione del Conservatorio a versare annualmente nella Cassa Comunale l’intera somma che oggi spende per il mantenimento delle cinque classi femminili elementari, riguardanti il solo stipendio delle insegnanti, ammontante complessivamente a £. 2.880 come compenso per l’assunzione delle scuole medesime o quanto meno -- se per il fatto del mantenimento della IV.^ e V.^ si dubiti di incontrare ostacoli presso l’Autorità Superiori -- di riunire le due scuole di IV.^ e V.^ interna ed esterna in due classi separate di IV.^ e V.^ interne con facoltà di frequenza anche alle fanciulle esterne.

La convenzione fra Conservatorio e Comune avrà principio con il 1.° gennaio 1905 per quanto materialmente possa venire effettuato il passaggio delle scuole al cominciare dall’anno scolastico 1904-1905.

Liberato il Comune dal maggiore aggravio di £. 720 potrà, senza grave sacrificio del Bilancio, fare una posizione dignitosa ed economicamente soddisfacente alle insegnanti che dovrà assumere in servizio; e la Direzione del Conservatorio, già ben disposta, concorrerà a realizzare la volontà del Granduca Leopoldo di Toscana il quale con la fondazione dei Conservatori, dotati con i beni dei soppressi monasteri, indicò che i Conservatori stessi <<dovranno procurare di rendersi utili al pubblico>>.

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Colle, 12 Maggio 1904.per la Giunta Comunale IL SINDACO TEOFILO GIUNTI

Scoraggiamento Sintomatico. Domenica passato il Vescovo fece in Duomo un gran panegirico, lamentando come in Colle non vi sia punta religione, come le Chiese e le sacre processioni sia poco frequentate e come nessun rispetto vi sia per quel poco che è sacro. Passano per le strade reliquie e sacramento e nessuno se ne cura -- non si verificano dimostrazioni contrarie ma si vede la massima indifferenza -- ciò, disse, lo accuora immensamente. Rivolgendosi infine alle madri di famiglia disse che ormai tutte le speranze sono rimesse in loro. Ed esclamò: <<Procurate che i precetti della Chiesa siano osservati nelle vostre famiglie; coltivate, se sarete ancora in tempo, i vostri figli in grembo della Chiesa>>. Ora noi diciamo: come va tutto questo, dal momento che lo stesso Vescovo, verso gli ultimi del perduto Aprile, a proposito del campanone, disse che il suono di questo in feste civili, sarebbe stata un’offesa ai sentimenti della grandissima maggioranza del popolo colligiano che è religioso -- che ciò glielo dimostrò la commovente e straordinaria dimostrazione di popolo quando prese possesso delle sede Vescovile ? <<Sono superbo di essere venuto, disse, fra questa popolazione che è veramente, sinceramente. tutta cattolica >>.

Tiro a Segno Nazionale. La squadra di rappresentanza di questa Società, composta dai Signori Crispino Meoni, Presidente, Papini Bruno, Saroldi Edoardo, e Ciuffi Angelo si recarono a Siena alla III.^ Gara Provinciale nei giorni 28 e 29 corrente, riportava i seguenti premi:

Categoria I.^ -- Rappresentanze. Quarto premi e Grande Medaglia d’Argento.Categoria III.^ -- Tiro Collettivo. Terzo premio Medaglia d’Oro.N. B. Nella categoria IV.^ vi concorrevano 14 Rappresentanze di Società e corpi militar

Lega Metallurgici. Martedì sera 5 Luglio alle ore 21 (9 pomeridiane) avrà luogo l’assemblea generale dei soci, e dovrà discutere il seguente ordine del giorno:

1.° Approvazione definitiva del nuovo regolamento per il sussidio in caso di malattia acuta.2.° Situazione finanziaria al 30 Giugno.3.° Comunicazioni del Consiglio.4.° Affari diversi.L’importanza degli articoli posti all’ordine del giorno, ci dispensa dal pregare i nostri amici ad

accorrere numerosi all’adunanza.Domenica prossima mentre passeremo in rassegna a tutti i lavori compiuti dalla Lega Metallurgica,

alla sua costituzione ad oggi, ci occuperemo anche delle deliberazioni più importanti che verranno prese nell’assemblea suddetta.

Ricevuto dalla Federazione Italiana fra i lavoranti in vetro bianco sedente i Milano.Segue elenco.

Versamento Federazione Italiana vetro bianco £. 2.304,00

Ricevuto da diversi amici di Milano £. 5,40

Ricevuto direttamenteDalla Federazione Italiana Bottigliai £. 544,75Dalla Federazione Italiana Fiascai £. 211,40Ass/ne Vetraia Ditta Marconi di Pisa £. 300,00Dalla Sezione Vetraria di Parma £. 188,00Sezione vetro verde Altini £. 130,00Confederazione Italiana vetro in Livorno £. 50,00Sezione Vetraria di Murano £. 50,00Da Compagni di Milano in atto di solidarietà £. 18,20

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Emilio Chaput per tassa settimanale £. 12,00Da Corrado Paradisi resto di cassa da Livorno £. 11,50Da diversi compagni di Cremona £. 1,50Diversi operai di Colle residenti ad Avigliana £. 10,30Operai compagni di Cremona £. 6,90Operai Colligiani residenti a Napoli £. 6,50Camera del Lavoro di Sampierdarena £. 10,00Camera del Lavoro di Mantova £. 5,00Camera del Lavoro di Casale Monferrato £. 5,00Camera del Lavoro di Livorno £. 10,00Dalla Lega Stovigliai di Mondovì £. 10,05Dalla Federazione Cappellai di Monza £. 10,00Dalla Sezione Vetraria di Napoli £. 50,00

Totale £. 3.954,10

Sussidi dati £. 4.002,40Continuano sempre tanto la sottoscrizione quanto i sussidi.E’ da sette mesi che questa lotto seguita fra l’Unione Vetraia Colligiana e la Ditta Nardi e come si

vede, il proletariato assiste e incoraggia l’Unione, anzi il Congresso Vetrario tenutosi a Parma ha maggiormente rinforzato questa resistenza; e fu approvato il seguente ordine del giorno:

“ Il Congresso della Federazione Italiana fra i Lavoranti in Vetro Bianco riconosciuto giusto e dignitoso il portamento e la lotta che sostengano i compagni colligiani. Protesta contro quelli operai schieratosi in favore del capitale; riconferma ai compagni suddetti solidarietà morale e finanziaria; plaude ai giovani vetrai solidali; riconferma il boicottaggio della Ditta Nardi di Colle di val d’Elsa; e fa voti che la compattezza di tutti i lavoranti vetrai non venga mai meno, e così convincere la Ditta Nardi ad accettare le giuste richieste dell’Unione Vetraria Colligiana”

Difatti benché molte fabbriche di vetro si siano chiuse oggi a causa di questi mesi caldi ciò nonostante fino al presente giorno non è stato registrato nessuno ingaggio di crumiri e questo fa davvero onore a tutta l’intera classe Vetraria. Così continuando la giustizia dovrà trionfare.

Al Congresso Vetrario di Parma fu dato mandato alla Sezione di Colle di allestire un preventivo per l’impianto di una Cooperativa per la fabbricazione e la lavorazione del vetro, lasciando a studiarsi la località; a questo riguardo se alcune località potessero prestarsi vantaggiosamente per l’impianto di una fabbrica, a nome dell’Unione preghiamo dirigere informazioni e suggerimenti all’Unione Vetraria Colligiana di Colle di val d’Elsa (Provincia di Siena)

La Martinella del 9 Luglio 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Non possiamo esimerci dal far risaltare l’insistente ostinazione della Ditta Nardi, quando si pensa che questa fa durare da 7 mesi questo conflitto che doveva essere subito risolto se l’accortezza del Cav. Nardi avesse ispirato al medesimo, non dei risentimenti di ripicco; ma semplicemente dei sentimenti di equità, come avevano saputo dimostrare gli operai dell’Unione.

Ma anziché ragionare, la ditta Nardi ha creduto più opportuno stare dietro a dei ripicchi personali, che alla fin fine riverseranno la responsabilità della situazione morale e finanziaria tutta sulla ditta medesima, e gli operai, se ne risentiranno un danno, questo non sarà paragonabile al danno che ha subito e subirà la ditta stessa.

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Poiché è bene farsi una ragione esatta della conferma del boicottaggio che è stato proclamato dall’ultimo congresso vetrario.

Con la vetreria boicottata, la Ditta Nardi non potrà disporre che di quei pochi ragazzi che attualmente fanno i crumiri, non potrà mai fare assegnamento sugli operai organizzati della Federazione, a meno che questi vengano meno -- cosa che è ormai assolutamente impossibile possa verificarsi -- ai sacrosanti doveri della solidarietà. A proposito di crumiri anzi, ci viene riferito -- e noi mettiamo però in quarantena questa diceria -- che la Ditta Nardi, approfittando del momento che molti operai si trovano disoccupati -- stante i mesi del caldo -- cerca con ogni mezzo di convincere alcuni di questi operai onde vadano a lavorare nella di Lui vetreria.

Ciò sarebbe un tristissimo tradimento che si farebbe ai lavoratori colligiani, i quali, tanto per far trionfare i sacri diritti dell’organizzazione, hanno affrontato fino ad oggi dei sacrifici straordinari.

Noi ripetiamo di non credere a questa diceria; ma qualora fosse vera ed il Cav. Nardi, o qualche fido incaricato, officiasse qualche operaio per indurlo a fare il crumiro, quell’operaio sa come deve rispondere; deve rispondere cioè, come risposero la sezione di Murano ed altri operai isolati; e così rimarrà inalterato il buon nome che la classe vetraria porta nel campo degli organizzati; e quell’operaio avrà dato prova di aver concepito i sacrosanti doveri di un uomo onesto.

Botte ai crumiri. Questa pè stata la settimana che ci ha dimostrato in quale considerazione sia tenuti i crumiri della Ditta Nardi.

Mercoledì scorso morì un operaio Salvi Salvo; e l’ultima volontà che espose ai suoi congiunti fu quella di proibire che al trasporto prendessero parte i suoi compagni di lavoro che attualmente lavorano presso la vetreria Nardi. I figli -- a quanto pare -- scrissero al Cav. Nardi facendole nota l’ultima volontà del loro genitore ed il desiderio del Salvi fu -- e non poteva essere diversamente -- appagato.

Mercoledì sera, una quindicina di componenti il Circolo Musicale Giuseppe Verdi, scioperarono dalla prova musicale, perché a detta prove era intervenuto un crumiro delle vetreria Nardi.

Speriamo che queste lezioni morali possano essere bastanti per far capire ai giovani crumiri tutto il disprezzo che hanno suscitato nel compiere il loro atto da negrieri.

Circolo Elettorale Socialista. Questa sera alle ore 21 (9 pomeridiane) Assemblea Generale.Si pregano vivamente i soci ad intervenire numerosi dovendo discutere un importantissimo ordine

del giorno.

Alla Cassa di Risparmio sezione di Colle è stata presa una deliberazione sulla quale merita il conto di ragionare un poco per chiarire e rendere di pubblica ragione certi criteri con i quali gli amministratori della Cassa,m intendono governare la distribuzione dei rilevanti sussidi che la Cassa da molti anni elargisce alle varie istituzioni di beneficenza della Città.

Come è a notizia dei nostri lettori, negli anni decorsi la Cassa locale distribuiva quella somma che annualmente è a lei ripartita per i profitti della Cassa, fra le altre opere pie e istituzioni di beneficenza pubblica, anche alla Refezione Scolastica, all’Ospedale, al Patronato Scolastico ecc. Oggi invece ha deliberato di capitalizzare l’intera somma per costruire un fondo del quale possono esclusivamente profittare alcuni vecchi impotenti.

A parte il procedimento improvviso che può anche turbare le previsioni di quelle istituzioni e di conseguenza danneggiare gravemente l’equilibrio del loro bilancio ed indirettamente i poveri che da esse attingono assistenza ed aiuto, a parte diciamo questo scorretto modo di turbare e sovvertire inconsideratamente tante benefiche istituzioni nascenti che hanno appunto bisogno di consolidarsi e di progredire, il provvedimento a noi sembra assolutamente contrario alle disposizioni tradizionali della beneficenza praticata dalle Casse di Risparmio, le quali disposizioni inibiscano la capitalizzazione dei benefici che devono essere elargiti anno per anno a lenimento dei mali presenti, tangibili e pressanti.

Invece si preferisce arrestare ad un tratto il buon metodo fino a qui praticato per rivoluzionare inconsultamente una tradizione di beneficenza da tutti approvata e consentita per creare un ente nuovo la cui azione ritardata di parecchi anni si ristringerà a produrre un beneficio inutile nella nostra città, dove alla vecchiaia impotente ha fino a qui provveduto con liberale larghezza e dignità, l’Amministrazione Comunale.

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Noi non vogliamo fare il torto agli attuali amministratori di credere che a fare questo siano stati sospinti da criteri settari di diffidenza confessionale contro certe forme moderne di dignitosa assistenza dei poveri, ne vogliamo credere che essi nella loro deliberazione abbiano voluto fare della beneficenza esclusiva divellendo dall’insieme dei provvedimenti locali di pubblica assistenza il contributo della Cassa; ciò non tornerebbe a singolare onore dei componenti il locale Consiglio e ci autorizzerebbe a tenere loro ben altro linguaggio; ma non desiderando precipitare la discussione ne sviottolarla per i gineprai del personalismo, noi ci contentiamo di chiedere al Presidente o a chi per esso che vogliono compiacersi di chiarire pubblicamente le ragioni che gli hanno indotti a questa improvvisa ed improvvida deliberazione; che viene evidentemente a danneggiare gravemente la pubblica beneficenza in genere e quelle forme moderne di non umiliante solidarietà sociale, che si svolgono oggi nelle dignitose ed educatrici forme dell’assistenza alle giovani generazioni e contro il degradante costume dell’accattonaggio.

E saremmo lieti di una risposta; non per noi ma per l’istituzioni che da questa involuzione della beneficenza possono risentire grave nocumento.

Consiglio Comunale. Nell’ultimo resoconto della seduta de4l Consiglio Comunale, ci dimenticammo di mettere in rilievo la deliberazione con la quale si facevano voti per la provincializzazione delle strade comunali delle Volte Basse alla Provinciale Montevarchi Follonica presso Pievescola e dal braccio di Mensano a Monteguidi con prosecuzione per Montecastelli attraverso Cecina.

Il grande vantaggio di questa strada sarebbe quello di mettere in comunicazione la val d ‘Elsa ed il Senese con la regione montagnosa ricca di minerali e di prodotti agricoli della Provincia di Pisa, che è circoscritta dalla Cecina e comprende fra gli altri, i popoloso Comuni di Castelnuovo val di Cecina e Pomarance.

Considerando che, pur avendo la possibilità di svilupparsi nell’avvenire, oggi il commercio fra queste città non è che limitato, il progetto in parola, iniziato dal Comune di Casole, viene ad essere più utile della progettata linea elettorale Colle Saline, rispondendo bastantemente all’esigenze attuali del transito

Questo progetto è raccomandabile, anche perché il Comune di Casole, impotente a soddisfare i più elementari bisogni della popolazione, possa essere in parte liberato dalle numerose spese di mantenimento di queste strade ed acquistare un’elasticità nel bilancio, sufficienti a provvedere agli urgenti indilazionabili bisogni della popolazione povera di quel comune.

E d’altronde quelle strade hanno effettivamente tutto il carattere di strade provinciali, giacché un tratto mette tutta la Montagnola Senese in comunicazione con il Capoluogo ed un altro tratto allaccia la Provincia Senese a quella Pisana, soddisfacendo a bisogni ed a interessi che non sono esclusivamente di carattere locale.

Esami di licenza elementare. Agli esami di licenza elementare, che avranno principio il 14 corrente vi potranno partecipare, oltre gli alunni regolarmente inscritti alla classe V.^ anche gli alunni provenienti da scuola privato e paterna, senza alcun limite di età, siano o no domicilianti in questo Comune.

I candidati qui domiciliati, dovranno presentare, nel giorno avanti che avranno principio i detti esami, la domanda d’ammissione ed il certificato di nascita, redatti in carta libera: quelli domiciliati fuori Comune, oltre alla presentazione della domanda ed il certificato di nascita, saranno tuniti a pagare la tassa unica di £. 5.

Nuovi elettori. Domenica scorsa ebbe luogo a Gracciano gli esami di proscioglimento ad un corso speciale d’insegnamento per i giovani che non erano ancora elettori.

Furono promossi 17 alunni, i quali saranno inscritti nelle nuove liste elettorali.Questi alunni ci pregano di ringraziare gl’insegnanti delle scuole elementari ed in speciale modo il

Sig. Maestro Melani che ha dimostrato, nel disimpegno del suo ufficio, uno zelo ed una attività speciale.Noi ci auguriamo che tutti coloro che non sono ancora elettori, si inscrivano a questo corso

speciale, e capiscano una buona volta che il voto è l’arma civile che dovrà portarci, quando sapremo adoperarlo, ad un rinnovamento radicale della società.

Ribasso Ferroviario. gli inscritti di leva della classe in corso, i quali intendono usufruire del ribasso ferroviario, per presentarsi all’esame definitivo ed arruolamento che avrà luogo in Siena nei giorni 12 e 13 Luglio corrente, dovranno presentarsi all’Ufficio Comunale.

1.° alle ore 10 del girono 11, tutti i capilista e gli altri precettati per il giorno 12.

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2.° alle ore 10 del giorno 12, tutti gli altri inscritti precettati per il giorno 13 Luglio detto.

Ultim’ora, ci sono dei traditori ! Una gravissima notizia ha messo l’inferno nell’0animo dei nostri compagni vetrai. E’ quasi accertato che quattro o cinque maestri, non dell’Unione Colligiana, si accingono a tradire, ora, alla vigilia di una onesta e dignitosa vittoria !

Quale immensa responsabilità morale pongono sulla loro coscienza questi operai ?Noi non riusciamo a misurarla !Ma comprendiamo l’ansia terribile dei nostri valorosi compagni che da sette mesi hanno

rinunziato ad un salario elevato, e con sacrifici eroici hanno tenuta alta la dignità di classe.La comprendiamo e in questo momento grave della nostra vita locale, formiamo con il cuore

commosso uno scongiuro fervido; che quei maestri, meditino lungamente e chiedano consiglio alla saggezza dei loro migliori amici e congiunti, prima di tradire !

Ed alle loro spose noi chiediamo; intervenite, in nome della pace, per i sacrosanti affetti di famiglia di cui voi siete custodi, intervenite ad arrestare sul precipizio i vostri compagni.

Salvate il vostro paese da questa situazione dolorosa !Difendete i diritti operai minacciati di tradimento. Ristabilite la pace nei cuori agitati !

** *

I figli Edoardo, Lincoln Salvi e famiglia, ringraziano vivamente tutti coloro che si prestarono amorevolmente durante la malattia, e ne accompagnarono la salma all’0ultima dimora, del loro amato padre e congiunto

SALVO SALVIRingraziano in particolare l’Egregio Dott. Pacini per l’interessamento e per l’assidue cure prestate

al loro caro estinto.Colle, 8 Luglio 1904.

Municipio di Colle di val d’Elsa. Prestito Comunale XVIII.^ Estrazione.Il Sindaco sottoscritto ottemperando al disposto dell’Art. 4 del Regolamento Municipale 14

Giugno 1887 approvato dalla Deputazione Provinciale di Siena il 20 stesso mese, rende noto che nella diciottesima estrazione dell’obbligazioni del Prestito Comunale creato con la deliberazione consiliare del 18 Settembre 1878 avvenuta in questo stesso giorno in una sala del Palazzo Comunale furono sorteggiate l’obbligazioni portanti i numeri: 184 -- 1514 --- 738 -- 1394 -- 1160 -- 1014 -- 1539 -- 411 -- 803 -- 1135 -- 676 -- 106 -- 6 -- 492 -- 1271 -- 1344 -- 502 -- 668 -- 1547 -- 1094 -- 620 -- 1466 -- 922 -- 901 -- 279 -- 1149 -- 498 -- 576 -- 1072 -- 1573 -- 1188 -- 1404 -- 1163 -- 1433 -- 694 -- 622 -- 1269 -- 1488 -- 339 -- 1276, e che ai termini del Regolamento per la commissione di esse, verranno rimborsate ai portatori il 31 Dicembre prossimo venturo, e fino da quel giorno cessano per conseguenza di essere fruttifere.

Dal Municipio, li 1 Luglio 1904.IL SINDACO T. Giunti

La Martinella del 16 Luglio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

I disordini di domenica. La vertenza vetraria da qualche mese si svolgeva tranquillissima. I vetrai attendono l’epoca del rinnovamento dei contratti si ripromettevano di trovare un collocamento ai compagni restati disoccupati per il licenziamento dalla Ditta Nardi ed esplicavano tutta la loro attività a tenere bene unita la compagine dei federati; e nelle varie sezioni giungevano continuamente incoraggiamenti ed aiuti.

Nel frattempo le fabbriche di Milano, Cremona ecc. a causa del caldo eccessivo sospesero la lavorazione per due mesi ed i federasti colligiani che lavoravano in quelle fabbriche, tornarono a Colle, per stare un po’ di tempo in famiglia.

La Ditta Nardi, direttamente o indirettamente, questo importa poco, crebbe nel suo interesse di fare pratiche presso alcuni di questi federati per ingaggiarli al lavoro e le pratiche parve fossero riuscite fortunate. Si dette per certo (ed era vero) che l’operaio federato Lotti lavorante a Milano (quello stesso

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Lotti al quele fu letto al Comizio dove intervenne Modigliani, un telegramma di completa solidarietà con i suoi compagni vetrai) si era ingaggiato al lavoro e che insieme a erano in trattative decisi di ingaggiarsi altri bravi vetrai federati lavoranti fuori di Colle.

La notizia divulgatasi rapidamente in Città il venerdì sera è confermata anche dal nostro giornale il sabato, mise addirittura in costernazione non solamente nei vetrai ma in tutti i cittadini che non riuscivano a spiegarsi a quali considerazioni avessero obbedito il Lotti e gli altri vetrai che meditavano il tradimento della Federazione.

Un profondo sentimento di angoscioso malessere si diffuse in tutta la classe operaia; contemporaneamente nei partigiani della Ditta Nardi nacque una grande allegrezza che si sfogò apertamente con atti di continua provocazione e di sfida.

Ed in fatto di provocazione, i nostri lettori sanno quali e quante ne siano state organizzate dai partigiani della Ditta Nardi. Basta citarne una (che noi non volemmo rilevare a suo tempo per ragioni di prudenza) quella (nell’occasione della morte di un giovane crumiro) di aver fatta venire a pagamento la Banda di Poggibonsi al corteo funebre, ostentatamente composto a dimostrazione contro tutta la classe operaia colligiana, solidale con i vetrai.

E pensare che quel trasporto funebre passò senza che neanche un grido sorgesse tra la folla …. educata ai principi di estrema tolleranza dal partito socialista !

Ma torniamo alla narrazione.Era però cognizione generale che i vetrai non avrebbero ricorso ad atti violenti, Per sette lunghi

mesi avevano resistito al tradimento dei giovani e degli affini, opponendovi sempre la fermezza dei propositi di fedeltà all’organizzazione, per sette mesi avevano dovuto difendersi da insidie, corbellature e minacce e sempre a queste armi indegne di un conflitto leale, essi avevano opposto, unanimi, degli ordini del giorno fermi ma riguardosi ed impersonali, chiamando ad arbitri del loro diritto il Prefetto, il Presidente del Tribunale, il Pretore, il Sindaco; essi avevano accettato ogni apertura di trattative e con le parole e con i fatti avevano dimostrato di voler combattere con la sola dell’organizzazione e dell’attesa.

Non furono intesi, specialmente dai giovani crumiri nelle mani dei quali è la soluzione della vertenza: Giacché essi soli, oggi, impediscono alla Ditta Nardi (che è vincolata con costoro da un contratto a lunga durata) di poter riprendere al lavoro i federati, alle condizioni pattuite in precedenza.

E pensare che riuscendo ad ottenere il perdono dalla Federazione (cosa non impossibile) i giovani crumiri all’aprirsi della prossima campagna, potrebbero trovare o a Colle o altrove la stessa posizione che occupano ora alla Ditta Nardi !

Essi, rinunziando ai vantaggi del contratto, potrebbero risolvere il conflitto, liberando il Nardi da una schiavitù che deve certamente essere pesante e dannosa alla sua industria, guadagnandosi un titolo all’ammissione nella Federazione e ristabilendo tranquillità ne3l nostro paese. E tutto ciò senza loro personale danno.

Ma nella fiducia che chi deve riflettere rifletta de mediti sulla nostra personale osservazione, continuiamo a narrare.

In questo stato di cose, avvenne che domenica passata, il Lotti che si trovava in una bottega in S. Agostino, accompagnato da un compagno poco invidiabili; ebbe a prendersi in un contrasto occasionale con degli avventori della bottega. Le voci si alzarono, corse la folla, il Lotti ed il suo compagno furono sospinti fuori della bottega, perché la questione si faceva grave.

Nella mischia che avvenne poi, essi, protetti dai carabinieri, e da altri della folla che fecero loro largo perché potessero fuggire riportarono, il Lotti delle ferite guaribili in 10 giorni, e l’altro suo compagno (Severo Burroni) delle contusioni. Il Lotti si ricoverò nella Vetreria Nardi e il Burroni poté svincolarsi e fuggire quasi subito.

La cosa si svolse in pochi minuti. Due carabinieri si trovavano presenti. Altri accorsero ed insieme ai primi riuscirono a sciogliere l’assembramento e ad evitare gravi conseguenze.

Lunedì notte furono fatti tre arresti e furono ricercati altri, ritenuti partecipanti al fatto. I tre arrestati furono subito inviati a Siena a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Pare si voglia imbastire un processo con imputazioni sproporzionate, suggerite dal desiderio di mostrare della severità eccessiva.

Non ci pare questo il migliore modo di d fare giustizia; e di collaborare con i buoni a pacificare il paese.

Nessuno pretende impunità per questo fatto, ma l’effetto morale dell’azione della giustizia sarebbe perduto, se si fossero, cogliendo a pretesto questa occasione, delle vittime.

Intanto sono state fatte istanze per ottenere la scarcerazione provvisoria degli arrestati, ai quali vogliamo sperare sarà accordata; per molte ragioni, ma specialmente perché il paese è assolutamente

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tranquillo e non può dar motivi di sorta ad apprensioni e timori. Tranquillo e riservato è il contegno dei vetrai e dei crumiri e della popolazione intera, la quale fa unanimi voti perché del doloroso fatto sia cancellate tutte le tracce al più presto possibile.

Non mancheranno ne saranno mancati i consigli ed i propositi di rappresaglia: ma noi abbiamo fiducia che le rappresaglie interessate non avranno l’onore del libero ingresso nella coscienza intemerata dei giudici inquirenti e giudicanti e che la vera giustizia (che è scritta nella coscienza dei giudicanti più che nelle formule chiuse dei codici) dopo tutto dovrà trionfare !

E nel verdetto di un ‘onesta magistratura, noi facciamo voti che possa consentire il giudizio sereno dell’intera cittadinanza.

Una crisi al Circolo Musicale G. Verdi. Veramente non meriterebbe la pena di occuparsene; ma giacché i nostri padri coscritti ce ne danno l’occasione, vogliamo fare la cronaca di una seduta ….. tempestosa che si è tenuta al circolo suddetto.

Nel numero passato, avvertimmo che una quindicina di giovani musicanti avevano scioperato da una prova, perché a quella prova era intervenuto un crumiro.

Quel crumiro pare avesse rassegnato le proprie dimissioni da socio e pare anche che quelle dimissioni -- per alte pressioni -- non abbiano avuto seguito in assemblea generale perché si voleva salvare ad ogni costo … l’istituzione !

Se non che quei sedici soci posero al Consiglio Direttivo di quel Circolo il dilemma: <<o fuori il crumiro o fuori noi>> .

Tutti i paolotti, tutti i Cipi di questo …. mondo -- che fanno parte anche del Circolo G. Verdi -- s’impennarono ad un simile acciacco, e come un sol uomo si misero in difesa del crumiro ed arrivarono perfino a dire -- ho somma intelligenza da gessai -- che il crumiraggio era pure un partito ! !

Organizzato o no, egregio discepolo di Eutèrpe ?La musica ingentilisce gli animi, è vero, ma quei soci dimissionari, hanno dimostrato di non volersi

far …. ingentilire l’animo da delle …. zucche; ed hanno insistito nelle dimissioni.Ed hanno fatto bene !

** *

Ci scrive un assiduo bene informato:Cassa di Risparmio. Discutendo, nella Martinella di sabato scorso su di una deliberazione, della locale Cassa di Risparmio, con la quele -- mentre si toglievano i consueti sussidi annuali alla Refezione Scolastica, all’Ospedale, alla Misericordia, al Patronato Scolastico ecc. -- veniva stabilito di capitalizzare la somma messa a sua disposizione dalla Cassa Centrale, per costituire un fondo del quale potranno profittare -- fra una cinquantina d’anni -- alcuni vecchi impotenti; il cronista accennava alla inutilità del nuovo provvedimento -- provvedendo alla vecchiaia impotente con liberale larghezza e dignità, l’Amministrazione Comunale.

Pienamente d’accordo con il cronista su questo e su tutte le altre considerazioni riflettenti l’operato della Cassa di Risparmio -- ritengo opportuno che al pubblico -- quando viene chiamato a giudicare di cose che lo riguardano si da vicino -- gli si debbono possibilmente fornire gli elementi necessari a formarsi un concetto preciso del fatto in discussione.

L’affermazione del Cronista per esempio che alla vecchiaia impotente ha fino dal 1898 provveduto con larghezza e dignità l’Amministrazione Comunale (istituendo presso l’Ospedale locale una sezione cronici) può essere avvalorata dalle cifre raccolte nel seguente prospetto -- che sono a parere mio di una eloquenza maggiore a qualunque altro ragionamento.

Vecchi impotenti ammessi alla Sezione Cronici dal 1898 a tutto il 190. 1898 Ammessi 44 -- Giornate 4.526 -- Importo a Cent. (70) 3.168 -- Medicinali consumati 254.1899 Ammessi 34 -- Giornate 4.029 -- Importo a Cent. (70) 2.820 -- Medicinali consumati 2381900 Ammessi 29 -- Giornate 2.647 -- Importo a Cent. (70) 1.852 -- Medicinali consumati 1041901 Ammessi 18 -- Giornate 2.060 -- Importo a Cent. (70) 1.442 -- Medicinali consumati 1061902 Ammessi 16 -- Giornate 3.778 -- Importo a Cent. (70) 2.044 -- Medicinali consumati 226 1903 Ammessi 20 -- Giornate 3.030 -- Importo a Cent. (70) 2.121 -- Medicinali consumati 148

Totale Ammessi 161--Giornate 20.700--Importo a Cent. (70) 14.049 --Medicinali consumati 15.129.

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Ma non è tutto: l’Amministrazione Comunale, sempre fino dal 1898,aumentò di £. 500 portandolo da £. 1.500 a £. 2.000 il fondo per sussidi in denaro ai poveri del Comune: fondo che viene in modo lodevole erogato dalla Congregazione di Carità in tante quote da £. 8 - 7 - 6 - 5 - 4 - 3,50 - 3 - 2,50 - 2 - 1,50 - 1, secondo i casi ed i bisogni -- sovvenendo mensilmente 65 individui. Si erogano in più £. 500 annue per somministrazioni di medicinali consumati in massima parte dai vecchi.

Riepilogando le cifre che sopra abbiamo una spesa totale sostenuta per la vecchiaia impotente di £. 30.129,61 corrispondente ad una media annua di £. 5.021,60 senza tenere conto del godimento degli altri benefici comuni a tutti i cittadini.Un Comitato pro vetrai. Il Circolo Socialista si è fatto iniziatore di una proposta per la costituzione di un Comitato <<Pro Vetrai>> il quale Comitato dovrà cercare ogni mezzo per venire in aiuto moralmente e finanziariamente ai vetrai in lotta.

A tale uopo fu inviata a tutte le associazioni economiche e politiche la seguente circolare.

Spettabile Associazione

La Sezione Socialista colligiana, interprete del pensiero di tutti gli onesti; e vista la continuità della lotta sostenuta con dignità e fermezza dei lavoratori del vetro co9lligiani contro la Ditta Nardi, deliberava di farsi iniziatrice dell’idea di formare un Comitato di soccorso morale e finanziario, con il precipuo scopo di venire in aiuto ai lavoratori colligiani, e di cercare ogni mezzo onde evitare incidenti che possono turbare la pubblica tranquillità.

Perciò mentre la Sezione ha già nominato due propri membri quale componenti il Comitato in parola, si rivolge anche a codesta Spettabile Associazione onde nomini un membro proprio a rappresentarla nel costituendo Comitato, se crederà di accettare l’invito.

Nella speranza che codesta Associazione -- a cui certamente starà a cuore l’interessi dei lavoratori del paese, -- aderirà a questo invito nominando il proprio rappresentante, mi faccio dovere avvertirla che la prima riunione per la costituzione definitiva del Comitato avrà luogo sabato sera 16 alle ore 21 nella sede della Sezione Socialista in Via Garibaldi.

Con la massima stima.IL SEGRETARIO

Vedremo ora chi davvero è amico dei lavoratori !

Solidarietà operaia. Da Castelfiorentino è stato inviato all’Unione Vetraria Colligiana £. 14,50 in favore dei disoccupati, contributo fatto da diversi operai vetrai, e da alcuni soci del Circolo Operaio.

Cronaca industriale. L’Ingegner Alfredo D’Amico essendo stato chiamato ad assumere la gerenza di altro più importante Stabilimento Siderurgico la Ditta F. Lepri e C. subentrerà nell’esercizio della Ferriera di Colle, sotto la Direzione del Sig. Filippo Lepri.

La detta Ditta continuerà ed esaurirà senza interruzione gli affari eventualmente non ancora esauriti dall’Ingegnere Alfredo D’Amico.

Municipio di Colle di val d’Elsa. Prestito Comunale XVIII.^ Estrazione.Il Sindaco sottoscritto ottemperando al disposto dell’Art. 4 del Regolamento Municipale 14

Giugno 1887 approvato dalla Deputazione Provinciale di Siena il 20 stesso mese, rende noto che nella diciottesima estrazione dell’obbligazioni del Prestito Comunale creato con la deliberazione consiliare del 18 Settembre 1878 avvenuta in questo stesso giorno in una sala del Palazzo Comunale furono sorteggiate l’obbligazioni portanti i numeri: 184 -- 1514 --- 738 -- 1394 -- 1160 -- 1014 -- 1539 -- 411 -- 803 -- 1135 -- 676 -- 106 -- 6 -- 492 -- 1271 -- 1344 -- 502 -- 668 -- 1547 -- 1094 -- 620 -- 1466 -- 922 -- 901 -- 279 -- 1149 -- 498 -- 576 -- 1072 -- 1573 -- 1188 -- 1404 -- 1163 -- 1433 -- 694 -- 622 -- 1269 -- 1488 -- 339 -- 1276, e che ai termini del Regolamento per la commissione di esse, verranno rimborsate ai portatori il 31 Dicembre prossimo venturo, e fino da quel giorno cessano per conseguenza di essere fruttifere.

Dal Municipio, li 1 Luglio 1904.IL SINDACO T. Giunti

Società Anonima Cooperativa di Consumo106

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<< l’Elsa >>In Colle di val d’Elsa

I soci della Cooperativa suddetta sono invitati ad intervenire all’Assemblea Generale straordinaria che si terrà nel locale Sociale, sabato 30 corrente alle ore 21 per discutere il seguente ORDINE DEL GIORNO

1.° Lettura del verbale della seduta precedente.2.° Situazione al 30 Giugno p. v. 3.° Sussidio annuo a favore della Biblioteca Popolare Circolante.N. B. L’adunanza, per il disposto dell’Articolo 17 dello Statuto Sociale, sarà valida trascorsi trenta

minuti dall’ora fissata qualunque sia il numero dei Soci intervenuti, e sia presente almeno la maggioranza del Consiglio.

Colle 14 Luglio 1904.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Bocci F. Bilenchi

La Martinella del 23 Luglio 1904Pag. 3 e 4

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Ormai la lotta dei vetrai colligiani è nel periodo decisivo, poiché. o il Cav. Nardi si decide a sistemarsi accondiscendo alle giuste pretese dell’Unione, oppure i Vetrai dell’Unione dovranno impiegarsi altrove e la federazione terrà sempre fermo il boicottaggio proclamato e tanto dannoso alla Vetreria Nardi.

Ci si dice che anche la Ditta avrebbe avuto piacere ad una sistemazione, ma sulle basi solide (a quanto si propala dai bene informati) non è possibile, non solo una sistemazione ma è inutile anche che la Ditta -- lasciando da parte il diritto della precedenza -- faccia delle proposte nelle basi già ricordate.

I Crumiri. Già, anche i crumiri parevano ideati e decisi a trattare con i vetrai, ma ahimè come facilmente svanisce dalla loro mente l’idea di un’azione ben ispirata !

Martedì sera, senza che nessuno gli avesse pressati ne sollecitati, alcuni giovani crumiri, e perché non dirlo ?, i capeggiatori dell’attuale crumiraggio, si presentarono al compagno Galgani e manifestarono ad esso il fermo proposito di volersi sistemare con i maestri dell’Unione, poiché avevano ormai (dopo7 mesi e mezzo !) capito che i maestri avevano ragione, ed essi si erano ormai convinti dell’errore in cui erano caduti facendosi gli strumenti del capitalismo.

La maggiore preoccupazione dei giovani ….. crumiri, era quella di sapere se potevano essere riabilitati (parola testuale) dalla propria classe poiché dicevano -- ed ha ragione -- che se noi non siamo riabilitati non possiamo muoverci da Colle, e non potremo mai essere guardati con simpatia dai propri compagni di lavoro.

Dicevano anche che si erano decisi a fare quel passo perché ormai riconoscevano che a loro gli era ostacolato ogni movimento, erano mal visti da tutti i cittadini, non potevano frequentare luoghi pubblici senza essere additati come traditori, e sentivano perciò un gran rimorso e che volevano ad ogni costo rimediare, sistemandosi con i propri maestri che a loro volta dovevano lasciare ogni attrito personale per far trionfare la pace e l’affratellamento fra operai ed operai.

A queste oneste dichiarazioni, che sembravano effettivamente sincere, il compagno Galgani cerco di farne seguire altre per consolidare maggiormente il divisamento dei giovani crumiri, i quali assentivano.

Anche il Segretario dell’Unione Vetraria Banchi, che invitato dai crumiri intervenne alla discussione, cercò di far capire ai giovani che per conto dell’Unione egli non poteva fare delle dichiarazioni, e che le sue dovevano essere ritenute come dichiarazioni personali, dicendo inoltre che anche l’Unione, innanzi di definire le trattative -- qualora fossero continuate seriamente -- voleva l’autorizzazione del Comitato Federale.

Dopo un’ora circa di discussione, i crumiri promisero che non si sarebbero lasciati imporre ne sopraffare dalla Ditta, e qual’ora il caso l’avesse richiesto, sarebbero stati pronti a scioperare.

Fu stabilito quindi che gl’intervenuti avrebbero portato la loro proposta alla Lega Gialla dei giovani crumiri, dove erano certi di avere una maggioranza, e dopo avrebbero formato una commissione la quale si sarebbe presentata all’Unione con i desiderati per la <<resa>> All’Unione medesima.

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Ed in questa intesa il compagno Galgani, ed il Segretario dell’Unione lasciarono i crumiri.La mattina seguente quando tornarono al lavoro quei giovani iniziatori di una sistemazione,

capirono subito che l’agitazione delle …. volpi vecchie era incominciata e già alcuni di quelli che la sera innanzi erano intervenuti al convegno, avevano già riportato tutto ai crumiri maggiori, ed al Nardi.

Il Nardi ed i crumiri …. maggiori, pur dimostrando l’idea di sistemarsi e riconoscendo l’impossibilità di continuare in simile guisa, cercarono però di dimostrare che una resa simili era dannosa ai giovani ( ! ! ! ) li per li avrebbero anche ideato un progetto che è inutile discutere perché l’Unione non lo poteva prendere neppure in considerazione.

L’intimidazioni per far appoggiare il progetto dei crumiri …. maggiori furono tali che la sera all’assemblea della Lega Gialla -- che dovrebbe essere dei soli giovani vetrai, ma che invece è un miscuglio di tutti i crumiri fu approvato a grandissima maggioranza il progetto in parola; ed anche i più entusiasti che la sera innanzi avrebbero sottoscritto la resa incondizionata, l’appoggiarono

E non ci stupiremo certo dell’elasticità della loro coscienza ! ! !Naufragarono così anche queste trattative con i crumiri, volute del resto da essi, e non certo

sollecitate da alcuno.Diversi giovani crumiri riportando l’esito della votazione al compagno Galgani, dissero al

medesimo che non si sarebbero mai aspettati una votazione simile, gli dimostrarono la loro nausea per l’andamento disordinato delle cose, gli fecero capire insomma che la maggiore confusione regna nel campo dei traditori, i quali cercano di mangiarsi a vicenda per la gara esclusiva del loro interesse personale.

Pro’ Vetrai. L’iniziativa che il Circolo Socialista ha preso per la formazione di un Comitato di Soccorso per i vetrai disoccupati ha avuto un coronamento completo, giacché tutta la classe operaia organizzata ha aderito con slancio all’invito e sabato scorso -- alla prima adunanza per la costituzione -- intervennero i rappresentanti delle seguenti organizzazioni politiche ed economiche.

Circolo Socialista, Lega Metallurgici, Lega Facchini, Lega Lanini, Lega Pastai, Lega Calzolai, Lega Ferrovieri. Hanno subordinato all’assemblea della propria organizzazione l’adesione decisiva le Leghe Arrotatori ed Affini vetrai

Gli Anarchici hanno risposto equivocamente.I Rinascenti (? ! ), il Circolo G. Verdi ed il Circolo Cattolico non hanno ancora risposto.Ne riparleremo la prossima settimana.

Il Processo per i fatti del 10 Luglio si svolse al Tribunale di Siena mercoledì 20 corrente: Erano imputati Luigi Mugnaini, Buzzichelli Artemio e Beniamino Corti dei reati contemplati dagli Articoli 154 - 156 - 165 de 373 C. P. . Difendevano l’imputati il Prof. Zerboglio e l’Avv. Matone.

Sfilarono davanti al Tribunale una ventina di testimoni. La causa si prolungò per tutta la giornata.Il P. M. dichiarò di ritirare l’accusa per il reato contemplato dall’Articolo 154 (violenza privata) la

sostenne per lì Articolo 165 e chiese al Tribunale la condanna del Corti a 5 mesi di detenzione e 300 lire di multa, e del Mugnaini e Buzzichelli per 4 mesi e 200 lire.

I difensori sostennero con validi argomenti giuridici e di fatto la incolpabilità degli imputati e chiesero che nell’ipotesi affermativa del reato, il Tribunale applicasse la legge <<del perdono>> . Tanto l’illustre Prof. Zerboglio e l’Avv. Mattone furono efficacissimi nella difesa.

IL Tribunale condanno il Corti a 4 mesi e 300 lire di multa; gli altri a 3 mesi e 200 lire. Per questi ultimi, incensurati, applicava la legge sospensiva della sentenza mettendoli in libertà; il Corti (che ha nel suo certificato una lievissima condanna per schiamazzi) ha dovuto chiedere la libertà provvisoria e ricorrere in appello.

Ci auguriamo che il giovane Corti, possa ottenere dalla Corte d’Appello un’assoluzione che è nei voti di tutti i cittadini desiderosi di vedere cancellate tutte le tracce dei dolorosi fatti del 10 corrente e che gli venga concessa la libertà provvisoria.

Altri Processi. Pare che si vogliano portare davanti al Tribunale altri giovani sotto l’accusa di aver preso parte ai fatti ricordati; ed alcune donne imputate d’ingiuria al Cav. Nardi sembra debbano comparire davanti al Pretore.

Le citazioni però non sono ancora corse ed è sperabile che il desiderio dell’autorità giudiziarie di dare <<la lezione>> sia stato soddisfatto dalla prima sentenza. Il perseverare nell’inquisizione non potrebbe che produrre l’effetto contrario a quello cui tanti miriamo, il ristabilimento della pace.

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Echi del Processo. Qualche testimonio trattato dal procuratore del Re, volle parlare di adunanze preparatorie del fatto; di complicità della Pubblica Assistenza accusata di aver preparato una diversione della forza pubblica dal luogo dei fatti e di eccitamenti esercitati dal nostro giornale !

Roba da funzionari alla Brava Beccaris, suggestionati da dei reazionari impotenti e cattivi..Noi abituati a trovarci fra i piedi questi gretti intelletti, sorridiamo compassionando, senza neanche

protestare. Sarebbe un prenderli troppo sul serio !

Comitato di Soccorso pro Vetrai. Questa sera ad ore 21 assemblea generale del Comitato.Si pregano gli aderenti anon mancare alla riunione.

Lega Metallurgici. Domani 24 assemblea generale.Si pregano i soci di non mancare dovendo discutere un importante ordine del giorno.

Municipio di Colle di val d’Elsa. Prestito Comunale XVIII.^ Estrazione.Il Sindaco sottoscritto ottemperando al disposto dell’Art. 4 del Regolamento Municipale 14

Giugno 1887 approvato dalla Deputazione Provinciale di Siena il 20 stesso mese, rende noto che nella diciottesima estrazione dell’obbligazioni del Prestito Comunale creato con la deliberazione consiliare del 18 Settembre 1878 avvenuta in questo stesso giorno in una sala del Palazzo Comunale furono sorteggiate l’obbligazioni portanti i numeri: 184 -- 1514 --- 738 -- 1394 -- 1160 -- 1014 -- 1539 -- 411 -- 803 -- 1135 -- 676 -- 106 -- 6 -- 492 -- 1271 -- 1344 -- 502 -- 668 -- 1547 -- 1094 -- 620 -- 1466 -- 922 -- 901 -- 279 -- 1149 -- 498 -- 576 -- 1072 -- 1573 -- 1188 -- 1404 -- 1163 -- 1433 -- 694 -- 622 -- 1269 -- 1488 -- 339 -- 1276, e che ai termini del Regolamento per la commissione di esse, verranno rimborsate ai portatori il 31 Dicembre prossimo venturo, e fino da quel giorno cessano per conseguenza di essere fruttifere.

Dal Municipio, li 1 Luglio 1904.IL SINDACO T. Giunti

La Martinella del 30 Luglio 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Si è parlato tanto questa settimana ! Si è arzigogolato con tanti e svariati discorsi ma per ora non siamo proprio a nulla !

Pare però che siano in corso delle trattative -- non sappiamo ancora se serie, o per ridere come al solito; -- e quindi il nostro riserbo s’impone per non intralciare l’opera di coloro che vi prendono parte.

Ne parleremo estesamente -- con maggiore cognizione -- la settimana prossima.

Comitato pro’ Vetrai. Il Comitato oltre ad avere deliberato di tenere sempre ferma la sottoscrizione permanente ed immediata che già era stata aperta per i giovani vetrai, ha deliberato anche di inviare a tutte lì organizzazioni economiche e politiche d’Italia la seguente circolare.

LAVORATORI ! La lotta che con dignità e fermezza sostengono anche i vetrai Colligiani, dura da otto mesi, e per il

momento non si può sperare in una definitiva soluzione.Le ragioni di questo conflitto fra capitale e lavoro, sono ormai note a tutti i lavoratori che

s’interessano un po’ del movimento operaio, e non fa quindi d’uopo che noi ve ne facciamo il racconto completo.

Vi diciamo solo che i vetrai Colligiani si sono messi in conflitto perché non videro rispettati i patti del capitalista, i patti concordati e pattuiti al principio della campagna di lavoro; e per quanto dalla parte del capitale si siano escogitate tutte l’armi, e si siano tentate delle sopraffazioni, questi energici lavoratori non si sono lasciati sopraffare, ed hanno resistito con costante fermezza, affrontando anche dei sacrifici rimarchevoli.

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Oggi però che molti operai vetrai si trovano a spasso -- per passare i mesi del caldo -- la solidarietà finanziaria si è un po’ affievolita ed è perciò che noi ci siamo uniti in Comitato di Soccorso per venire in aiuto ai vetrai Colligiani in questo momento di crisi, ed abbiamo deciso anche di fare appello a tutti i lavoratori d’Italia affinché diano novelle prova della reciproca solidarietà che deve affratellare tutti i lavoratori, per fargli marciare compatti alla rivendicazione sacrosanta del lavoro, che oggi -- nella società attuale è -- monopolizzato e sfruttato.

Noi fidiamo che la nostra voce d’appello sarà udita da voi o lavoratori, e speriamo che vorrete concorrere, come meglio le vostre forze ve lo permetteranno, in soccorso ai vetrai Colligiani, i quali avranno anche la conferma che quando si lotta per una santa causa, l’appoggio degli onesti non manca mai !

Salute e solidarietà. Il Comitato di SoccorsoL. Zucchelli -- A. Baroncelli

O. Meoni -- V. Meoni G. Selvaggi -- L. Cosi A. Sovali -- G. Serni G. Frosali -- G. Bozzi A. Panti -- G.Livi

O. Bastianoni -- F. Fivizzani, Cassiere Felice Galgani, Segretario

** *

I due Circoli ricreativi di Colle Alta e di Colle Bassa, hanno risposto non aderendo al Comitato perché -- dicono i signori del Consiglio -- un Circolo Ricreativo non può che occuparsi di ricreazione.

Non vogliamo discutere sulla deliberazione dei due Circoli; ma vorremmo domandare se si credono ricreazione certi divertimenti azzardosi di nostra conoscenza.

** *

Il Circolo Musicale G. Verdi, ed il Circolo Cattolico non si sono fatti vivi !La correttezza vorrebbe almeno che si rispondesse ad un invito gentile !

** *

Per tutto quanto riguarda il Comitato rivolgersi al sua Segretario Galgani Felice; e per i soccorsi rivolgersi al Cassiere Filiberto Fivizzani.

Il Prete del Popolo di Siena -- per non smentirsi -- spiffera ai suoi lettori un ammasso di falsità che gli fa comodo copiare dalla Vedetta Senese. Non è la prima volta che costui si trincera dietro il …. racconto di altri giornali per servire al pubblico delle grandi bugiarderie, atte -- ben s’intende -- a gettare una luce sfavorevole sui soggetti che egli non ha il coraggio di attaccare personalmente.

Per esempio: egli sa, come noi, che i vetrai non hanno domandato aumenti di sorta alla Ditta Nardi, ma solo reclamavano il mantenimento dei posti stabiliti, c sa che la richiesta di una percentuale non è altro che nella zucca degli scrittori della Vedetta; sa che la Ditta Nardi -- con un procedimento addirittura zaresco -- attacco le quindicine senza voler prendere in considerazione le proposte logiche e serie dell’Unione, sa -- di sicuro -- che l’operaio Lotti mandò -- nell’occasione di un comizio -- un telegramma di completa solidarietà ai vetrai; sa tutto questo, ma per mettere in cattiva luci i vetrai Colligiani, e la causa che sostengono, si adatta a copiare delle narrazioni false, come se ciò fosse la cosa più onesta di questo mondo !

Senti prete: giacché ci hai promesso i tuoi commenti, guarda di farli, sinceri, obbiettivi, guarda di raccogliere i tuoi pensieri <<a modino>> altrimenti schiacceremo la menzogna che andrai dicendo, con i documenti alla mano.

Sarai contento cosi ? Per oggi basta !

La Crisi al Circolo Musicale G. Verdi, pare cammini verso una soluzione.Quei sedici musicanti che dettero le dimissioni, perché il consiglio della società voleva rispettare

un crumiro, tenero duro, e riuscirono infine a far allontanare il …. crumiro dal circolo musicale.110

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Questa vittoria ha sconcertato -- a quanto ci si racconta -- che sono appiattati nel circolo, i quali, pare che abbiano rassegnato le proprie dimissioni.

E’ certo però che quei sedici individui -- come sono disposti a rientrare nel circolo -- sono anche disposti a ricominciare da capo qualora si credesse di girargli e quindi è evidente che al Circolo Musicale G. Verdi, o si fa un’epurazione -- mettendo a posto la corrente reazionaria, e rimodernandosi un po’, o si muore d’inedia !

E ci parrebbe l’ora di venire a qualche determinazione.* * *

Riceviamo e pubblichiamo:Amici redattori della <<Martinella>>

Nel n. 30 di codesto giornale pubblicando l’adesioni delle varie Associazioni di Colle circa la formazione di un Comitato per soccorrere gli scioperanti vetrai, da voi iniziato, e detto, che gli anarchici risposero equivocamente. Ciò è inesatto, e vi preghiamo caldamente di rettificare in questo senso. Gli anarchici di Colle fanno causa comune con gli scioperanti. Perciò saranno con loro solidali in qualunque evenienza. Se equivoco c’è è fra noi e voi; e sui ciò sarà bene intendersi a scanso di ulteriori equivoci.

Quante volte alle nostre iniziative avete risposto equivocamente ? Voi citeremo due fatti recentissimi, forse questi spiegheranno l’equivoco.

Pochi mesi fa a nome di un comitato fiorentino composto di elementi di tutti i partiti, per i soccorsi alle vittime politiche ci rivolgemmo a voi, vi rifiutaste.

Nel Giugno ultimo scorso si tenne per i fatti di Cerignola un pubblico comizio, invitati da noi ci faceste sapere che non aderivi perché avevate già deliberato di tenerlo voi. Ancora, il vostro comizio è di la da venire

Non potremmo addurre questa identica strana giustificazione, ma preferiamo essere franchi.Non ci si piglia più.Salutandovi e ringraziandovi.

Gli Anarchici

Sebbene la lettera degli anarchici non sia una rettifica a quanto pubblicammo nel numero scorso, ma piuttosto una polemica con il partito socialista; pur tuttavia l’abbiamo voluta pubblicare interamente, per dare un’altra prova ai lettori, dei criteri che uniformano, gli anarchici !

Questione dunque di ripicco cari amici !Voi confessate candidamente che non avete aderito al comitato pro vetrai, perché i socialisti non

hanno voluto aderire alle vostre ultime iniziative. E per dissipare gli equivoci; discutiamo.A suo tempo -- se la memoria non ci falla -- i socialisti vi fecero notare che non aderivano al

comitato Pro vittime politiche, perché le persone che avevate chiamato a comporre quel comitato, non davano affidamento di serietà; ma dichiararono che qualora il comitato fiorentino avesse richiesto l’appoggio ai socialisti Colligiani, questi non avrebbero rifiutato. E difatti la sezione socialista ha aderito al comitato, e si è fatta iniziatrice di una sottoscrizione che non è stata ancora incominciata, a causa delle sottoscrizioni pro vetrai.

Al comizio per i fatti di Cerignola, i socialisti non aderirono per la semplice ragione che avevano già stabilito, precedentemente d’indire un comizio per i fatti suddetti, avevano anzi designato l’oratore che all’ultimo momento non poté venire.

Venne il comizio degli anarchici; un rappresentante del nostro, all’uopo incaricato dal circolo, espose l’idee dei socialisti, presentò un ordine del giorno relativo, che fu approvato dalla maggioranza degli intervenuti; era quindi inutile dover fare un altro comizio, solo perché avevano detto agli anarchici di averlo organizzato a parte !

Ad ogni modo però, gli anarchici, -- non aderendo al comitato pro vetrai -- hanno dimostrato, una volta ancora la propria incapacità, poiché la loro adesione ufficiale a quel comitato serviva per togliere il dubbio che gli anarchici avessero delle simpatie verso i crumiri, come per il passato si diceva; e nella peggiore ipotesi potevano dichiarare lealmente il motivo della mancata adesione.

Ma invece dichiararono di non volere aderire ufficialmente al comitato; senza spiegarne le ragioni, ciò che ci autorizzò a chiamare equivoca quella risposta.

Siamo lieti del resto di aver provocato il loro risentimento, perché almeno abbiamo avuto da essi delle dichiarazioni che non ci lasciano più dubbiosi sul loro atteggiamento rispetto a questa vertenza.

Essi hanno dichiarato di far <<causa comune con gli scioperanti>> e che saranno solidali ad essi <<in qualunque evenienza>> , quindi -- gettano a parte tutti i risentimenti personali -- siamo convinti che

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ci si può sempre intendere, quando -- uscendo dall’equivoco e dal pettegolezzo -- si comincia a fare delle logiche dichiarazioni, e si agisce da persone serie !

Otterremo anzi due scopi, l’uno che ci guadagneremo nel campo dell’idee, l’altro che si eviteranno le risa e le beffe dei reazionari che stanno alla finestra ad assistere allo spettacolo triviale, stupido, inconcludente delle nostre lotte intestine.

Lavoriamo, magari separatamente, ma soprattutto lavoriamo, e smettiamola una buona volta, con i ripicchi personali ed isterici.

(Nota del Cronista)Le Scuole Elementari Comunali.

Nell’anno 1903-1904

Le scuole elementari comunale nell’anno 1903 -1904 furono aperte il 15 Settembre 1903 e si chiusero il 15 di Luglio 1904 corrente.

Ecco i dati riassuntivi per ogni classe e scuola:

CAPOLUOGO.1^ femminile - maestra Bimbi I. - iscritte 53 - presenti 50 - approvate 38 - rigettate 12 2^ femminile - maestra Pampaloni A. - iscritte 49 - presenti 44 - approvate 31 - rigettate 133^ femminile A - maestra Checcucci M. - iscritte 40 - presenti 34 - approvate 19 - rigettate 153^ femminile B - maestra/ Zambellini A. - iscritte 37 - presenti - 32 - approvate 12 - rigettate 20Totale femmine iscritte 179 - presenti 160 - approvate 100 -rigettate 60

1^ maschile - maestra/o Conti A. - iscritti 65 - presenti 57 - approvati 47 - rigettati 102^ maschile A. - maestra/o Boninsegni L. - iscritti 46 - presenti 43 - approvati 26 - rigettati 172^ maschile B. - maestra/o Giustarini F. - iscritti 46 - presenti 42 - approvati 24 - rigettati 183^ maschile A. - maestra/o Marini F. - iscritti - 46 - presenti 37 - approvati 20 - rigettati173^ maschile B. - maestra/o Girotti V. M. - iscritti 46 - presenti 32 - approvati 23 - rigettati 94^ maschile maestro Melani A. - iscritti 48 - presenti 39 - approvati 37 - rigettati 25^ maschile maestro Bastianoni G. - iscritti 27 - presenti 22 - approvati 8 - rigettati 14Totale maschile iscritti 319 - presenti 272 - approvati 185 - rigettati 87

CAMPIGLIA1^ 2^ 3^ maestra/o Soldi E. - iscritti 44 - presenti 39 - approvati 25 - rigettati 14

GRACCIANO1^ 2^ 3^ maestra/o Marini L. - iscritti 44 - presenti 29 - approvati 21 - rigettati 8

QUARTAIA1^ 2^ 3^ maestra Piazzi Caudia - iscritti 34 - presenti 19 - approvati 12 - rigettati 7

Totale generale iscritti 620 - presenti 519 - approvati 343 - rigettati 176

Dalle suesposte cifre risulta dunque che in quest’anno s’iscrissero alle scuole comunali 620 alunni, e che 519 le frequentarono fino alla fine dell’anno scolastico. ma aggiungendo a quest’ultima cifra una trentina di alunni perduti negli ultimi giorni, o non ammessi agli esami, si avrebbero 550 alunni che hanno frequentato; numero confortante e lusinghiero.

Confrontando però il numero degli iscritti e quello dei frequentanti con il numero dei promossi, quest’ultimo non è tanto soddisfacente, e certo l’autorità comunali e governative, non ne saranno tanto lusingate.

Sarà bene dunque che, per l’anno venturo, tutti gl’incaricati si pongono all’opera con più ardore, perché altri e più lieti risultati ci vengano da questa istituzione, così necessaria al progresso della civiltà umana, e che costa tanti sacrifici al nostro comune.

R. Conservatorio di S. Pietro. Anche in questo >Istituto hanno avuto luogo gli esami di proscioglimento e di licenza nelle scuole elementari esterne, e quelli di licenza complementare nelle scuole interne.

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Presiedevano le varie commissioni, la Direttrice Signora De Gubernatis Curotti -- per il proscioglimento -- il Prof. Ezio Mariani -- per la licenza elementare -- il Provveditore Prof. Ettore Callegari, ed il Prof. Torquato Palagi per la licenza complementare.

L’esito degli esami è stato buono sotto ogni riguardo; ma specialmente quello della licenza complementare riuscì oltremodo lusinghiero per il nostro Istituto e per l’alunne Ceccarelli Clary, Rando Letizia, Bassini Gioconda, Curotti Maria che molto si distinsero.

Ci congratuliamo vivamente con tutti gli egregi insegnanti, e, segnatamente con la Professoressa Gemma Corti -- per i buoni risultati ottenuti.

Anche l’esposizione dei lavori eseguiti durante quest’anno scolastico dell’alunne interne ed esterne del Conservatorio, dimostrò un sensibile miglioramento nell’indirizzo pratico ed estetico dei lavori donneschi. Vi accorse molto pubblico. La maestra Cesira Faldi si ebbe molti mi rallegri.

Al Corso Libero Popolare di lingua francese ed economia domestica -- si presentarono agli esami finali -- soltanto quattro iscritte che dettero prova della bontà del metodo d’insegnamento della maestra Franceschina Tallarigo.

Disgraziatamente -- dopo tre anni di prova -- quel corso libero -- non è apprezzato, come si converrebbe, dalle nostre giovinette.

Noi però facciamo vive esortazioni perché nel nuovo anno si cerchi di dare nuovo incremento al corso in parola popolarizzandone i programmi con conferenze pubbliche e pubblicazioni speciali.

La buona iniziativa deve essere fulcro attorno al quale dovrà svolgersi la vita avvenire di quell’istituto educativo, eretto e fondato per l’educazione delle figlie del popolo.

Congratulazione All’amico carissimo Pacini Riccardo che nell’Università Pisana, ha ottenuto la laurea di medico chirurgo, le nostre sincere congratulazioni, e gli auguri di tutti gli amici Colligiani-

La Martinella del 6 Agosto 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Nella decorsa settimana, il Sig. Ezio Poggetti veniva officiata dalla Ditta Nardi, perché s’intromettesse nella vertenza. La Ditta Nardi diceva al Poggetti che sarebbe stata disposta a venire ad un accordo a condizioni dignitose per l’Unione; che essa era animata da un vivo sentimento di pacificazione e dal desiderio di chiudere definitivamente il conflitto.

Il Poggetti, replicatamente pregato ad interessarsi della cosa espresse il concetto che il miglior modo di definirla sarebbe stato quello di invitare il Presidente dell’Unione Vetraria ed il Rappresentante in Colle della Federazione Vetraria ad un colloquio. Questa proposta venne accolta favorevolmente.

Il Poggetti allora interrogò i due rappresentanti Banchi Torello e Meoni Vittorio, e questi espressero subito i loro dubbi sulla serietà delle nuove trattative che si volevano iniziare. Ma alle insistenti assicurazioni del Poggetti che asseriva essere il Nardi fermamente deciso a concordare delle condizioni onorevolissime per la classe Vetraria organizzata; essi, per non assumersi l’odiosità di un rifiuto preventivo che potesse essere interpretato nell’opinione degli stupidi e dei malvagi come un atto d’irragionevole e sistematica ostilità, consegnarono al Poggetti un questionario al quale prima d’iniziare delle nuove trattative, il Nardi avrebbe dovuto dare un’adeguata risposta. A questo questionario, che mirava a conoscere i precisi intendimenti del Nardi sul modo di rispettare i diritti tradizionali d’anzianità della classe vetraria, fu risposto con la seguente lettera diretta al Poggetti.

Colle, 26 Luglio 1904Sig. Ezio Poggetti Colle

Le rispondo alle diverse domande da lei presentatemi credo formulate dagli operai fuori lavoro. (1) Le Piazze che occuperò per la nuova campagna saranno 13 o 14 di queste 6 ne ho disponibili e se

la quantità del vetro fiso richiedesse l’impiego di un maggior numero di operai lo farò volentieri.I nominativi dell’operai che dovrebbero riprendere il lavoro lascio a loro il propormeli

riserbandomi a scegliere fra questi i più adatti e capaci per il posto che dovrebbero ricoprire.Per l’altre trattative potremo discuterle e combinarle di comune accordo.Con stima salutandolo.

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A. Nardi.

Con questa lettera la Vertenza non faceva un passo avanti, anzi si complicava di più. Nonostante ciò, i due rappresentanti della Federazione e dell’Unione, Meoni e Banchi, così era loro dovere, portarono la lettera in assemblea e questa deliberò di aggiungere ai due già ricordati l’On.

(1) Niente affatto egregio cavaliere ! ,N. d. R.

Albertelli deputato di Parma che si sapeva ben disposta ed accettare l’incarico, allo scopo di formare una Commissione incaricata di interloquire con il Sig. Nardi.

E la Commissione venne ricevuta giovedì quattro corrente. Erano presenti al colloquio anche i Signori Notaro Lepri e Masoni Rizieri invitata dal Nardi ad assistere.

Omettiamo la relazione dettagliata del colloquio e riportiamo le conclusioni alle quali pervennero gli adunati.

Premettiamo che i rappresentanti dei vetrai avevano un semplice mandato di attuarietà, cioè erano semplicemente incaricati di raccogliere e testimoniare, le condizioni di lavoro che il Nardi offriva all’Unione e nient’altro.

Le condizioni che offriva il Nardi erano …. le solite, cioè le seguenti: sei piazze da ricoprire; tre di assortimento, una di fantasia e due di pressa, nelle quali avrebbero potuto trovare occupazione 18 operai organizzati; intangibilità dei posti acquistati dai crumiri; riduzione dei posti di leva pareson da £. 21 a £. 18 -- turno di lavoro con tutti gli altri, in caso di chiusura del forno. Non avrebbe ostacolato una possibile intesa fra operai organizzati e non organizzati per una distribuzione del lavoro conformemente ai diritti d’anzianità ed avrebbe acconsentito a firmare un contratto di lavoro per un anno su queste basi.

I rappresentanti dei vetrai, udite queste dichiarazioni, si ritirarono per riferire all’assemblea.E l’assemblea udita la relazione del colloquio, fatta dai compagni Albertelli, Meoni e Banchi, dopo una discussione ampia ed esauriente nella quale venne esaminata la situazione sotto tutti i punti di vista, non escluso l’interesse della città di Colle, discussione della quale presero parte quasi tutti i soci dell’Unione, deliberava all’unanimità il seguente ordine del giorno con il quale l’Unione Vetraria continua serenamente nella sua attitudine dignitosa e ferma in difesa dei tradizionali ed imprescrittibili diritti della classe lavoratrice in genere e di quella Vetraria in particolare.

L’Unione Vetraria Colligiana Sezione della Federazione Italiani fra i Lavoranti in Vetro Bianco riunita in Assemblea Generale

deliberadi non aderire più ad alcuna proposta di accomodamento con il Cav. Alfonso Nardi se non quando, questi dichiari preventivamente di accettare le proposte dell’Unione contenute nella lettera 21 scorso Aprile a lui diretta.

Delibera inoltre di continuare l’agitazione e di procurare il collocamento dei compagni fuori di Colle.

Alla precedente narrazione facciamo seguire la pubblicazione della seguente lettera che il carissimo nostro compagno Albertelli, ha diretta al nostro compagno Meoni, al momento di assentarsi da Colle.

Carissimo MeoniPer soddisfare al carissimo incarico conferitomi dalla Federazione Vetrai, ho esaminato la

situazione della lotta, che dura da otto mesi fra l’Unione Vetraria di Colle ed il Sig. Cav. Nardi, e, nonostante il mio vivo desiderio di ritornare la pace fra i nostri compagni di qui, sento allo stato delle cose ogni e qualsiasi accomodamento sarebbe moralmente e materialmente dannoso, qual’ora non seguisse sulla base delle decisioni di cui nella lettera 21 scorso Aprile dell’Unione stessa.

Mi impressionò il fatto che il Cav. Nardi nel colloquio che ebbe stamani con noi, presente anche il compagno Torello Banchi, cercasse di prestabilire min modo preciso che egli non ha provocato in alcuna guisa le trattative che si stavano per iniziare e lasciasse di queste tutta la responsabilità a persona estranea. Questa a mio avviso è la dimostrazione più evidente degli intendimenti poco concilianti del Cav. Nardi di fronte all’Unione, che, dopo tutto, non ha mai sollecitato in alcuna guisa un accomodo perché era ed è sempre nelle legittima attesa di una risposta alla sua deliberazione del 21 Aprile.

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Dati i precedenti che determinarono la lotta e dopo otto mesi di ammirabile prova di solidarietà di tutta la classe Vetraria Italiana nello Stabilimento del Cav. Nardi l’Unione non può rientrare dimezzata o umiliata. E sarebbe grave umiliazione il rinunziare alla riammissione di qualcuno dei suoi membri, per quanto sotto la specioso pretesto delle deficienza di piazze, e il scendere ad accordi con i crumiri che restano indisturbati e padroni della situazione.

L’organizzazione Vetraria Italiana, accogliendo simili proposte, cederebbe all’incoscienza del crumiraggio conferendoli in tal modo un’autorità che aumenterebbe in ragion diretta della debolezza della classe organizzata.

O tutti, o nessuno; sia questo il monito dell’Unione, e, se accordi si rendano necessari fra Unione e crumiri, questi accordi non turbino i diritti di tradizionale anzianità che fanno forte, temuta e rinomata la classe Vetraria Italiana.

Questa, caro Meoni, la mia, la nostra opinione che non potrà non trionfare.Con saluti e auguri cordiali.

Colle 4 Agosto 1904.Affezionatissimo amico Albertelli.

Comitato Pro’ Vetrai. Essendosi sciolto il comitato di soccorso pro’ giovani vetrai, ed avendo il nuovo comitato assunto l’impegno di sussidiare anche i giovani vetrai solidali con i maestri dell’Unione, verranno aperte delle nuove sottoscrizioni fra i cittadini i quali volessero aiutare i vetrai disoccupati.

Le diverse organizzazioni economiche e politiche della città contribuiscono con un sussidio settimanale, altre hanno contribuito con un sussidio unico.

Noi siamo certi che i cittadini tutti, e specialmente coloro che non fanno parte di nessuna organizzazione, e che non sono quindi tassati come gli organizzati, concorreranno come meglio le loro forze glie lo permettono onde il comitato pro vetrai possa davvero essere di sollievo ai vetrai in conflitto.

Intanto plaudiamo di cuore a tutti gli organizzati che con slancio ammirabile non si sono troppo lasciati pregare nel compimento di questo doveroso atto di solidarietà.

L’Unione Vetraria ha inviato al Comitato di Soccorso una nobilissima lettera di ringraziamento.

Dio non voglia ! esclama il prete del Popolo di …. carta dopo aver commentato la situazione della vertenza vetraria, e dopo aver predicato agli operai che essi non hanno altra via da scegliere che la resa al padrone !

Anche a noi ci sembra che voler tirare più a lungo questa vertenza, sia un grandissimo sbaglio; ma non per gli operai, caro prete, che lottano da otto mesi per salvaguardare i sacrosanti diritti del lavoro che non devono essere misconosciuti: ma bensì per chi ha voluto irragionevolmente creare questo conflitto.

Le armi adoperate dagli operai sono state sempre leali, altre armi efficaci, non sono state adoperate dai medesimi per …. squisita delicatezza; invece quelle adoperate dal capitalista sono state sleali, e poco serie.

E’ il caso però di pensare che se il combattimento non è stato vinto, il nemico si può dire ormai paralizzato, e prigioniero a Porto Arthur !

Ah vi conosciamo voi clericali che vi proclamate amici dei lavoratori, gli amanti della giustizia, vi conosciamo all’opera, e vi riscontriamo i nemici più terribili dei lavoratori, i protettori del crumiraggio di tutte le specie, gli alleati di reazionari della peggiore risma, i puntelli del capitalismo !

Ormai è indiscutibilmente provato che i clericali sono il punto d’appoggio della borghesia la quale se ne serve per far suggestionare i poveri contadini e gli onesti operai ingenui che ancora gli credono e per far predicare loro rassegnazione e servilismo !

Non ci fa caso quindi che anche il prete del Popolo di …. carta sia venuto fuori -- in un conflitto fra capitale e lavoro -- a predicare agli operai la resa al padrone !

E’ dalla scuola, ed è quella la sua linea di condotta !Addio priore !

Processo. Il giorno 11 del mese corrente verrà discusso alla nostra Pretura un processo a carico di diverse donne imputate d’ingiurie che si vogliono far credere dirette al Cav. Nardi.

Gli Anarchici colligiani ci hanno inviato una lunga lettera i risposta alla nostra nota di domenica scorsa.

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Non crediamo sia il caso di pubblicarla per intero; poiché nulla di nuovo è affermato in quella lettera, e neanche si può dire una confutazione all’argomentazioni nostre della scorsa settimana.

A scanso quindi di ulteriori polemiche su dei fatti di poca importanza, ci limitiamo a stralciare dallo scritto degli anarchici gli ultimi periodi sui quali ci troviamo perfettamente d’accordo.

<<Basta, bando dunque ai risentimenti, e lavoriamo davvero, e insieme (che noi non ci abbiamo nessuna difficoltà, quando non si intacchi no i principi) e separatamente, si può fare sempre del bene per la causa comune.

Prendiamo volentieri nota delle buone intenzioni di cui parrebbero animati i socialisti verso di noi e diciamo, che sarebbe tempo di finirla di guardarci in cagnesco, altrimenti avranno il diritto di dire che il nostro, non è un’ideale di pace e di amore, ma un’ideale di odio.

Ringraziandovi di nuovo GLI ANARCHICI >>

La Martinella del 13 Agosto 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Nessun cambiamento per quanto riguarda i maestri dell’unione.Ci viene riferito che la Ditta Nardi ha attaccato la quindicina; non sappiamo però quali ragioni

abbiano influito al far prendere al Nardi questo divisamento; e non sarà male quindi -- a scanso di equivoci -- aspettare il compimento dei quindici giorni, per vedere la piega che piglia la Ditta, e dire la nostra opinione in proposito.

E’ bene però che tutti i lavoratori d’Italia tengano sempre in mente di non tradire i loro compagni colligiani, e di mantenere il boicottaggio della vetreria, giacché da questa solidarietà morale potrà solo scaturire la vittoria dei vetrai in conflitto.

E poiché le giuste pretese dell’Unione siano riconosciute dalla Ditta Nardi fa d’uopo che non venga mai meno questa solidarietà fra lavoratori, che fa onore ai lavoratori stessi.

Se anche per la nuova campagna 904-905 non potremo registrare nessun tradimento da parte dei lavoratori del vetro, si potrà affermare che essi hanno capito che per avvantaggiarsi nel campo dell’emancipazione sociale, è necessaria la solidarietà di classe.

Ancora il processo delle Donne. Giovedì 11 doveva essere discusso il famoso il processo contro le donne; ed il Cav. Nardi querelante doveva intervenire all’udienza. All’ultima ora con generale sorpresa, è stata emessa un’ordinanza di rinvio d’ufficio ad 8 giorni. Si dice che il motivo di questo rinvio sia la costituzione di parte civile del Cav. Nardi.

Ma che il Nardi abbia con ciò l’ingenuità di credere di aggravare l’accusa contro le donne e di aggravare il processo ?

Noi crediamo invece che servirà soltanto a far divertire il pubblico.

Congregazione di Carità. Adunanza 10 Agosto 1904. Presenti Avv. Ernesto Mattone Presidente ed i Consiglieri L. Salvetti, Dott. A. Lepri, Dott. U. Conti, G. Paradisi e G. Ammannati.

Estrazione doti del Popolo di £. 88,20 ciascuna -- Cura di S. Agostino concorrenti n.° 43 -- Sorteggiata Branconi Annita di Angelo.

San Iacopo: concorrenti 41 sorteggiata -- Francioli Maria di Modesto.Spugna: concorrenti 29 sorteggiata -- Logi Giulia di Giuseppe.Canonica: concorrenti 26 sorteggiata -- Pineschi Amelia di Eugenio.S. Caterina: concorrenti 27 sorteggiata -- Violanti Teresa di Narciso.Duomo: concorrenti 26 sorteggiata -- Melani Ernesta di Giuseppe.

Comune di Poggibonsi. Doti di £. 58,20 ciascuna -- Propositura. Concorrenti 8 sorteggiata Maria Giulia di Fortunato.

San Lorenzo: concorrenti 8 sorteggiata -- Fioravanti Rosa di Raffaello.San Lucchese nessun concorrente.

Castellina in Chianti. Concorrenti 22 sorteggiata -- Minutelli nella di Giacomo. 116

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Doti Perini di £. 147. Concorrenti 11 sorteggiata -- Burroni Terfesa di Mario.Doti Pasci di £. 45 ciascuna. Concorrenti 45 sorteggiate -- Pacini Ofelia di Alcibiade -- Meoni

Corrada di Giuseppe.

E’ strano il fatto che nel paese di Poggibonsi vi siano solo 16 concorrenti e che a San Lucchese non ve ne siano alcune.

Sebbene i preti si servono qualche volta della zimbello della dote, per attirare al catechismo le proprie popolane, questa volta bisogna riconoscere che hanno fatto poca propaganda per questi sussidi, dotali perché non è possibile che nel paese di Poggibonsi vi siano così poche aspiranti alle dote.

Sarebbe ormai tempo -- noi crediamo -- che i relativi genitori, anziché affidarsi al prete, pensassero da soli ai propri interessi..

Congresso Internazionale del Libero Pensiero. Il nostro Consiglio Comunale in seduta 12 andante, su proposta Sbraci, con voto unanime, incaricava la Giunta di aderire nelle forma più opportuna al Congresso Internazionale del Libero Pensiero che verrà inaugurato in Roma, di fronte al Vaticano, il 20 Settembre prossimo venturo. Questo congresso ha assunto un’importanza straordinaria anche per le più spiccate personalità letterarie e scientifiche del mo0ndo intero che vi prenderanno parte.

Il Comitato Italiano è così composto: Prof. Roberto Ardigò -- On. Napoleone Coloianni -- On. Andrea Costa -- On. De Cristoforis -- On. Enrico Ferri -- Prof. Cesare Lombroso -- On. Antonio Pellegrini -- Prof. Mario Rapisardi -- Prof. Giuseppe Sergi -- Prof. Arcangelo Ghisleri Segretario.

Conferenza Antimilitarista. Si annunzia che Ezio Bartalini -- il noto ed instancabile propagandista -- si recherà a Colle -- invitato dai giovani del Circolo Giovanile Socialista -- per tenere una conferenza di propaganda antimilitarista.

Non è precisato ancora il giorno della sua venuta.

Comitato di Soccorso pro Vetrai. Da alcune sezioni socialiste di fuori sono pervenuti aiuti finanziari.

Domenica prossima pubblicheremo la nota dei sussidi.Rinnoviamo però il nostro appello ai lavoratori d’Italia affinché continuino nei loro aiuti ai vetrai

colligiani in lotta da 8 mesi.

Si ricorda ai Titolari dei libretti delle Casse Postali di Risparmio l’obbligo che loro incombe di presentarli ogni anno per la verifica e per l’iscrizione degl’interessi, ai sensi del disposto Art. 2 della Legge 3 Luglio 1902 n.° 280.

Società Anonima Cooperativa di Consumo “ARNOLFO DI CAMBIO”

in Colle di val d’Elsa

Domenica 28 Agosto p. v. in una sala del Palazzo Scolastico in Via degli Olmi, gentilmente concessa, avrà luogo l’assemblea generale per discutere il seguente ordine del giorno:

1.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904 e relazione dei Sindaci.2.° Elezione di due Consiglieri, Segretario, Ragioniere, 3 Sindaci effettivi e 2 supplenti, 3 Commissari Sanitari, 3 Probiviri.3.° Conferma dell’impiegato addetto alla distribuzione.

Colle 12 Agosto 1904

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

N. B. Si trova a disposizione dei soci presso il magazzino di rivendita il Bilancio al 30 Giugno e la Relazione dei Sindaci.

Unione Cooperativa Affini Vetrai117

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COLLE di val D’ELSA

Si pregano caldamente tutti i soci d’intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo lunedì 25 corrente alle ore 8,30 presso la Sede Sociale per discutere il seguente ordine del giorno.

1.° Discussione approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal fondo di Riserva.3.° Nomina di cariche sociali4.° Affari diversi.Colle 14 Agosto 1904

Il Presidente Il SegretarioP. LOGI G. LAMBERTUCCI

La Martinella del 20 Agosto 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Anche questa settimana non possiamo registrare nessun nuovo fatto che venga a far prendere a questo conflitto una fase risolutiva.

La quindicina -- a quanto ci si dice -- è stata confermata, e noi ne parleremo al prossimo numero con maggiore cognizione di causa.

La solidarietà morale e finanziaria di tutta la classe vetraria continua mirabilmente, e sarà questa solidarietà che farà riuscire vittoriosi i vetrai, per quanto il capitalista tenti di trincerarsi dietro ad una resistenza irragionevole e poco seria.

Comitato di Soccorso pro’ Vetrai. L’appello lanciato dal Comitato di Soccorso ha dato fino ad oggi i seguenti frutti:

Associazione generale degli operai d’ambo i sessi in Torino £. 50,00Sezione Socialista Franco Lavoratori Ravenna £. 2,00Sezione Socialista San Salvi Firenze £. 5,00Sezione Socialista di Montesanto £. 5,00Sezione socialista di Pegognaga £. 1,90Sezione Socialista delle Cure Firenze £. 1,00Sezione Socialista di Prata £. 2,00Sezione Socialista di Voltana £. 5,00Sezione Socialista di Rifredi £. 10,00Sezione Socialista S. Maria in Bosco (Mesola) £ 1 ,45Lega Migliora,mento fra Calzolai Siena £. 5,00

-------------Totale £. 88,35

La sottoscrizione continua.Ci auguriamo che i lavoratori d’Italia, i quali hanno sempre dato prova della loro coscienza di

classe, e della loro solidarietà, quando questa è stata necessaria, non trascureranno questa sottoscrizione.

L’appello interposto da uno dei condannati dal tribunale di Siena per i noti disordini causati da un crumiro si svolse il 18 presso il Tribunale di Firenze.

L’appellante Corti Beniamino era assistito dal Prof. Zerboglio.Il tribunale confermò la sentenza a 4 mesi; ed applicò la condanna condizionale.Il Corti fu quindi messo in libertà, ed al suo ritorno a Colle fu accolto festosamente dalla

cittadinanza.

Il Processo per ingiurie intentato dal Cav. Nardi a delle donne si svolse alla nostra Pretura il giorno 18.Le donne furono condannate ad una multa di £. 20 ed al rifacimento dei danni alla parte civile.Anche alle donne fu applicata la legge del <<perdono>>.

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Conferenza. Lunedì 22 corrente in una sala del Palazzo Scolastico Ezio Bartalini terrà l’annunziata conferenza pubblica trattando sul tema

CHIESA e CASERMANoi preghiamo caldamente tutti i cittadini ad intervenire a questa conferenza perché all’esposizione di fatti e cifre che farà il Bartalini potranno trarre degli utili insegnamenti.

Per il XX Settembre. Sappiamo che si è Costituito un comitato per festeggiare il prossimo XX Settembre. Ci viene comunicato il seguente ordine del giorno approvato dal Comitato stesso:

<<Diversi cittadini colligiani, considerando che la data del XX Settembre, che ricorda la caduta del potere temporale dei Papi -- omaggio all’Italia liberale ed unificata -- è simbolo della rivendicazione della società laica sull’invadenza clericale, e del trionfo del libero esame sopra le restrizioni del Dogma.

Memori e fieri che Colle vanti l’ospitalità e la cittadinanza onoraria di Aonio Paleario, martire del Libero Pensiero sul rogo dei Papi

Deliberanodi costituirsi in Comitato per organizzare in Colle una solenne commemorazione popolare del prossimo XX Settembre>>.

Finché si tratta di una manifestazione anticlericale -- sebbene anche per questa vi siano modi e mezzi migliori -- passi: ma se si tenta d’intrufolarvi l’omaggio all’Italia liberale ed unificata: noi -- e con noi crediamo tutti i socialisti non potremmo essere d’accordo con il comitato dei festeggiamenti.

(Nota del Cronista)

Congregazione di Carità. Adunanza 11 Agosto 1904. -- Presenti Presidente Avv. Ernesto Mattone e i Consiglieri G. Paradisi, A. Gonnelli, G. Ammannati, L. Salvetti, Dott. Conti.

Estrazioni Doti del Cerri. -- Concorrono alla Dote, Parrocchia di S. Agostino concorrenti 35 -- Paganini Zaira, Verdiani Zelinda, Fusi Giuseppa, Calattini Nella.

San Iacopo concorrenti 37 -- Gelli Duilia, Betti Giuseppa, Guidi Pierina, Pacini Annita.Spugna concorrenti 19 -- Pineschi Aidè, Pepi Giulietta, Pepi Casilda, Canocchi Luisa. Canonica concorrenti 14 -- Brogelli Assunta, Cilemmi Ernesta, Goretti Annita, Betti Agnese. Duomo concorrenti 23 -- Melani Ernesta, Melani Giulia, Ammannati Amina, Castellacci Maria.S. Caterina concorrenti 16 -- Masoni Maria. Meoni Medina, Giannini Lea, Pazzagli Ida.

Furono favorite dal sorteggio, estratte le prime 10 a vuoto, le seguenti 14 fanciulle. Masoni Maria, Cilemmi Ernasta, Meoni Medina, Pazzagli Ida, Calattini Nella, Betti Agnese, Canocchi Luisa, Ammannati Amina, Melani Ernesta, Fusi Giuseppa, Brogelli Assunta, Paganini Zaira, Melani Giulia, Pacini Annita.

Doti del Giro cui quest’anno toccava alle ragazze della Cura del Duomo ed estratta domenica 14 Agosto nella Chiesa di Spugna fu assegnata a Melani Ernesta.

Società Anonima Cooperativa di Consumo “ARNOLFO DI CAMBIO”

in Colle di val d’Elsa

Domenica 28 Agosto p. v. alle ore 16 in una sala del Palazzo Scolastico in Via degli Olmi, gentilmente concessa, avrà luogo l’assemblea generale per discutere il seguente ordine del giorno:

1.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904 e relazione dei Sindaci.2.° Elezione di due Consiglieri, Segretario, Ragioniere, 3 Sindaci effettivi e 2 supplenti, 3 Commissari Sanitari, 3 Probiviri.3.° Conferma dell’impiegato addetto alla distribuzione.

Colle 12 Agosto 1904

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

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N. B. Si trova a disposizione dei soci presso il magazzino di rivendita il Bilancio al 30 Giugno e la Relazione dei Sindaci.

Unione Cooperativa Affini VetraiCOLLE di val D’ELSA

Si pregano caldamente tutti i soci d’intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo lunedì 29 corrente alle ore 8,30 presso la Sede Sociale per discutere il seguente ordine del giorno.

1.° Discussione approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal fondo di Riserva.3.° Nomina di cariche sociali4.° Affari diversi.

Colle 14 Agosto 1904

Il Presidente Il Segretario P. LOGI G. LAMBERTUCCI

La Martinella del 27 Agosto 1904Pag. 2, 3, 4

NOTA COLLIGIANA

Al nostro diligente cronista e collaboratore, Felice Galgani, recatosi a Milano quale Segretario della Confederazione Nazionale delle Arti Tessili, la Redazione invia un affettuoso saluto e augura che la sua opera che esplicherà in quell’organizzazione riesca utile, come utile fu la sua collaborazione nel nostro giornale.

Ancora della Cassa di Risparmio. Come i lettori ricorderanno <<La Martinella>> del 19 - 16 Luglio u. s. ebbe ad occuparsi, criticandolo, del nuovo sistema prescelto dagli amministratori della locale Cassa di Risparmio, per l’erogazione dei sussidi, che la Cassa Centrale anno per anno vuole destinati a profitti di istituzioni di beneficenza (Circolare 20 Aprile 19836) : sollecitando il suo Presidente, o che per esso, a chiarire pubblicamente la ragione della improvvisa ed, a parere nostro, improvvida deliberazione danneggiante la pubblica beneficenza in generale e quelle forme moderne di non umiliante solidarietà sociale, svolgenti oggi nelle dignitose ed educatrici forme dell’assistenza alle giovani generazioni e contro il degradante costume di accattonaggio.

La desiderata risposta non è ancora venuta, ne verrà ! I signori che presiedono quella amministrazione della Cassa, non si credono obbligati di dover rendere conto del loro operato. I poveri, a profitto dei quali dovrebbero erogarsi i sussidi stanziati dalla Cassa Centrale non debbono occuparsi del modo più o meno utile scelto per l’erogazione. Che diamine ! Non sono essi, i signori amministratori, padroni di disporre del patrimonio dei poveri come loro meglio talenta ? E’ stato questo, in ogni tempo, il loro sistema ! Negare al popolo, verso del quale sentono speciale disprezzo, qualunque soddisfazione.

In mancanza di schiarimenti, non ci rimane che accettare per vero quello che abbiamo vagamente sentito dire, e cioè: che la somma annualmente elargita dalla Cassa Centrale, sarà capitalizzata, per custodire un fondo, del quale potranno profittare alcuni vecchi operai.

A noi sembra ciò un abuso di potere da parte dei rammentati amministratori e quali dovrebbero, nell’eseguimento del delicato incarico loro affidato dalla Cassa Centrale, seguire le norme da essa tracciate e non disporre delle somme da erogarsi, come se si trattarsi di denari tolti dalle loro tasche. Ma poi, è logico sottrarre ai bisognosi d’oggi i soccorsi a loro destinati, per conservargli a profitto di coloro, che ancora non ne hanno necessita ? Le somme destinate alla beneficenza debbono prontamente ripartirsi fra i bisognosi, altrimenti, non potendosi consigliare il beneficio immediato a lenimento dei mali presenti, esulerebbe il concetto della beneficienza.

Data per certa la creazione di questa nuova istituzione è presumibili che gli amministratori della locale Cassa di Risparmio, avranno subito provveduto ad uniformarsi alle prescrizione della Legge 17 Luglio 1890 n.° 6972 sulle Istituzioni Pubbliche di beneficenza il di cui articolo 1 è del seguente tenore:

<<Articolo 1 -- Sono Istituzioni di beneficenza, soggette alle presente legge, le opere pie ed ogni ente morale che abbia in tutto od in parte per fine:

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<< a) di prestare assistenza ai poveri tanto in stato di sanità quanto di malattia>> e di sottostare a tutte le disposizioni vigenti in materia che non staremo qui ad enumerare, poiché al regolare e legale funzionamento degli enti morali provvedono i Prefetti del Regno. Richiamiamo piuttosto l’attenzione della locale Congregazione di Carità perché veda se al Capitolo VI.° della detta Legge 17 Luglio 1890 <<Delle riforme nell’Amministrazione e delle mutazioni del fine>> si trovi alcuna disposizione, che autorizzi la concentrazione della nascente istituzione.

E veniamo a fare alcuni calcoli e considerazioni sulla nuova istituzione con la quale certo, coloro che l’hanno deliberata, sperano di crearsi un solido monumento all’eterna gratitudine dei poveri vecchi …. già trapassati !

Ritenuto che la Cassa Centrale metta a disposizione della succursale locale £. 500 annue: trovando da collocare tale somma all’interesse del 4% netto da qualunque ritenuta, raggiungeremo dopo 20 anni, un capitale di £. 14.906,74 capace di una rendita annua disponibile di £. 596,26. Se a questo prodotto del capitale formato in 20 anni, verranno aggiunte le abituali £. 500 che, sappiamo, possono ancora corrispondersi dalla Centrale, si avranno utilizzabili £. 1.096,26; preventivo abbastanza largo, come ognuno vede.

Ora, con sole £. 1.096,26 -- dato il criterio che ha informato la deliberazione degli amministratori della Cassa di Risparmio, è possibile fondare e mantenere un ricovero per vecchi impotenti, sia pure su basi microscopiche ? Ma forse, lo scopo dei Signori della Cassa non è quello di fondare un ricovero, ma di creare e sussidiare alcuni posti -- 4 costano oggi £. 1.011 -- nella Sezione Cronici, già istituita nell’Ospedale di San Lorenzo da questo Municipio fino dal 1898: oppure di erogare la rendita stessa con sussidi a domicilio.

Nel primo caso, ne risentirebbe vantaggio soltanto la finanza Comunale ammesso che per 20 anni s’imponga ancora la Sezione Cronici poiché oggi provvede completamente a tale doveroso servizio; ma non è da supporsi che quei signori possono averla e intenzione di venire in aiuto -- per quanto in avvenire molto lontano -- dell’Amministrazione Comunale: nel secondo caso, si metterebbero contro a quanto dispone l’Art. 2 della rammentata Circolare, emanata dalla Direzione della Cassa Centrale di Risparmio il 20 Aprile 1893, tuttora in vigore, la quale disciplina il modo di erogazione della beneficienza, e cioè.

<<Art. 2° -- Che i sussidi non debbono essere distribuiti in forma di elemosina individuale, ma destinati sempre a profitti di Istituzioni di beneficenza>> che s’intende già esistenti.

Ed ora tratteremo dell’utilità o meno del nuovo provvedimento, non occupandoci se la Direzione l’approverà.

E’ certo che, attualmente, i vecchi impotenti, date le tristi condizioni in cui la società gli danna, in compenso di tanti anni di mal retribuito lavoro, debbono essere oggetto di cure amorevoli, se non altro, come affermazione di solidarietà umana. A tale obbligo, provvedono in misura larga se non sufficiente al bisogno: il Comune, la Congregazione di Carità, con i fondi del Comune ed elargizioni private, l’Ospedale, la Confraternita della Misericordia, -- della quale a suo tempo ci occuperemo -- ecc.

Ma se oggi è vivamente sentito questo bisogno, lo sarà pure in avvenire ? I vecchi operai, dovranno eternamente essere condannati -- per non soffrire la fame -- a stendere la mano, oppure ad abbandonare i loro congiunti, gli amici, di rinunziare al sole, agli ampi orizzonti o alle amene colline del luogo nativo, per finire i loro ultimi giorni di vita, segregati come galeotti, in tetri stabilimenti di ricovero, ove impera spesso una troppo severa disciplina, mai o quasi mai l’affetto?

No. Tutti gli operai della presente generazione, avranno modo, iscrivendosi alla Camera Nazionale di Previdenza, di assicurarsi per la tarda età una pensione che per quanto modesta, permetterà loro di vivere indisturbati in seno della propria famiglia; ne mancheranno di cure affettuose -- poiché il pane che essi mangeranno non rappresenterà più una sottrazione di quello appena necessario per sfamare i giovani, coloro che guadagnano.

Fra venti anni ! ? L’affermazioni di solidarietà umana, fino ad ora esplicatesi con soccorsi affidati all’iniziativa individuale, o esercitati, con carattere di collettività subiettiva, da congregazioni, associazioni, enti morali, e con istituzioni di ricoveri, ospedali, asili ecc. dovranno trasformarsi e plasmarsi in modo più confacente alla dignità umana, poiché ripetiamo, i moderni operai non avranno più bisogno di ricorrere alla beneficenza pubblica.

Si dovrà solo pensare a quei disgraziati, i quali per originarie imperfezioni fisiche, saranno impossibilitati a qualunque lavoro, ma non a coloro la di cui impossibilità a qualunque lavoro, ma non a coloro la di cui impossibilità a lavorare avrà causa da infortuni o da vecchiaia.

In attesa dunque di un migliore avvenire della classe operaia, occorrerebbe poter disporre oggi di larghi mezzi e convergere l’azione di tutti gli uomini di cuore a superare il presente periodo di transitorio

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disagio economico: quindi ogni sottrazione di denaro a ciò destinato si risolve in danno manifesto alle attuali forme di beneficenza.

Nel caso nostro poi, oltre a risentirne nocumento i vecchi operai poiché essi pure usufruivano in parte dei sussidi erogati anno per anno, vengano danneggiate le giovani generazioni, che nella Refezione Scolastica e nel Patronato Scolastico, fino ad ora compresi nell’erogazione dei sussidi, trovano assistenza ed aiuto; generazioni soverchiamente, inconsultamente trascurate, a favore delle quali occorrerà per l’avvenire fissare una più equa ripartizione sul patrimonio dei poveri.

Concludendo: siamo sicuri che i signori della Cassa, non devieranno di un millesimo dalla linea che si sono tracciata: né daranno spiegazione alcuna. A noi basta di rilevare quali sono i metodi di certi omenoni, che non trattavano diversamente il pubblico neanche quando spadroneggiavano sulle altre più importanti amministrazioni cittadine, dalle quali furono sloggiati a frustate.

Il popolo nulla a da sperare sull’opera di costoro, ma persuaso della propria forza e del buon diritto farà in modo che in un prossimo avvenire <<i beni dei poveri debbano essere amministrati dai poveri stessi>>.

La vertenza dei Vetrai. L’evoluzioni cervellotiche della Ditta Nardi faranno ormai storia fra gli annali delle buffonate capitalistiche

Egli crede forse di giocare d’astuzia, -- e probabilmente glie ne tornerà conto -- ma viceversa per la gran maggioranza che è informata di questa vertenza e per l’Unione Vetraria, non riesce altro che a mantenere sempre più salda la solidarietà e la coscienza di classe, che ormai, hanno acquistato i forti lavoratori del vetro di Colle.

Quindici giorni fa, per provare forse l’impressione che avrebbe fatto in paese e …. fuori, attaccò la quindicina sulla piazza. Noi non raccogliemmo min principio la nuova evoluzione, la pensammo per il valore che poteva avere; e ne demmo di poi semplicemente cenno, aspettando gli eventi: E gli eventi sono venuti; la quindicina è stata revocata, e il Nardi crede forse di aver fatto un dispetto all’Unione, alla quale poteva ben poco importare della quindicina, poiché non è disposta a muoversi di un centimetro dalle proposte presentate per la ripresa del lavoro.

Non più quindicine dunque; che tutt’al più potranno impaurire i crumiri; ma la Ditta Nardi seguiti a lavorare con i crumiri -- come fa ora -- e si lasci boicottata l’industria dai lavoratori Italiani.

Se lo tengano bene in mente i lavoratori d’Italia; ogni evoluzione capitalistica non servirà a soggiogare i vetrai dell’Unione; ed in questo pensiero di costanza, raddoppino la loro solidarietà morale e finanziaria ai vetrai di Colle.

Conferenza Bartalini. Lunedì scorso -- come avemmo annunziato -- Ezio Bartalini tenne una conferenza nella palestra del Palazzo Scolastico.

Fu presentato dal compagno Tanzini Rutilio, il quale con sentite parole disse che i lavoratori tutti hanno il dovere di interessarsi di questo movimento antimilitarista ed anticlericale, perché da esso dipenderanno tutte le nuove conquiste della nuova civiltà.

E dette poscia la parola al compagno Bartalini.Egli esordì dicendosi lieto di poter portare la sua parola anche a Colle di val d’Elsa e disse che

aveva piacere di trattare appunto il temo improvvisatogli <<Chiesa e Caserma>> perché sono due cose che non vanno troppo disgiunte.

Ed entrò a trattare subito la prima parte, per quanto riflette la Chiesa.Disse che qualche tempo fa il partito socialista non aveva mossa al prete quella guerra accanita che

gli muove oggi, perché i preti si erano saputi ben camuffare da amici dei lavoratori; ma quando il partito socialista si accorse che i clericali non erano altro che l’anello di congiunzione della borghesia: che i clericali incettavano i crumiri comandati dai capitalisti; quando si accorse che i clericali predicavano ai lavoratori di rimanere asserviti ai padroni per godersi un paradisi futuro allora solo il partito socialista comprese tutta lì importanza del movimento clericale e si schierò contro da nemico accanito perché con i clericali sapeva di combattere anche la borghesia, loro alleata e padrona.

La Chiesa in se stessa -- dice Bartalini -- noi non la combattiamo: ma la combattiamo come bottega in quanto che nella chiesa si suggestionano i poveri credenti, si lascia loro sperare un paradiso che non vi è, si vogliono rassegnati al calvario sociale: s’infetta nell’animo loro l’odio ed il disprezzo che i preti hanno verso i partiti che vogliono rinnovare uno stato di cose che non è giusto

Si diffonde magistralmente a trattare di tutti i fasti clericali: e dice che quando i lavoratori cominceranno a capire che i preti non sono d’altro amici che dell’oscurantismo; allora suonerà l’ora fatale, necessaria, inevitabile del clericalismo.

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Ed il militarismo è parente del clericalismo, l’uno serve di sgabello ai borghesi, l’altro gli serve per difesa.

E non antimilitaristi andiamo a fare propaganda perché il paese non sia succhiato da questa piovra, non sia travagliato da queste guerre fratricide che scaturiscano sempre da delle questioni di casta, o di razza, quando no0n sono provocate per lucro da 4 o 5 fornitori !

Ma, diranno gli avversari, che andate predicando la pace, quando a Milano, per esempio, esiste una società per la pace; quando i rappresentanti di tutte le nazioni si sono riuniti all’Aia per far sapere al mondo intero che sono amanti della pace.

Ma si ! -- continua Bartalini -- sono tutti pannicelli caldi, sono tutte cosette che possono darsi a bere a degli ingenui; perché lo sappiamo per prova che coloro che si sono fatti promotori di un convegno per la pace sono stati i primi a muovere guerra ad altra nazione per stendere maggiormente il loro dominio infernale !

Ma lo sappiamo noi che cosa significhi la pace armata; essa significa, impersona il mostro guerresco, perché è evidente che il militarismo vive per la guerra e per provocarla tenta ogni suo sforzo.

Si diffonde fra i frenetici applausi del numeroso ,uditorio, a raccontare episodi della vita militare, interrotto spesso dal delegato della P. S.

Bartalini continua imperturbato a fare la sua critica demolitrice e splendida dei due mostri clericalismo e militarismo entusiasmando addirittura l’uditorio che lo applaude freneticamente.

Chiude inneggiando alla pace ed alla fratellanza fra i popoli civili. ed invitando i genitori dei poveri soldati, ad insegnare loro la canzone cantata dal tamburino francese e che diceva: <<se dovessi suonare per far del danno ai propri fratelli, romperei le bacchette, quando dovessi adoperare le armi, contro i fratelli, le distruggerei>>

Ripetuti applauso coronano l’ultime parole dell’oratore che ha parlato oltre un’ora con una eloquenza straordinaria ed in una forma elegante e concettosa.

Dopo la conferenza furono fatti diversi abbonamenti al giornale antimilitarista La Pace diretto dal Bartalini; e coloro che intendessero abbuonarsi possono rivolgersi al Circolo Giovanile Socialista.

E’ un giornale che da tutti i punti di vista, è ottimo e nece4ssario ad ogni buon lavoratore.

Sciopero di Altare. Lo scandaloso contegno della polizia Giolittiana per lo sciopero di Altare, dovrebbe interessare tutte l’organizzazioni operaie; poiché è vergognoso che si commettano simili arbitri a danno dei lavoratori.

L’unione Vetraria Colligiana nella sua ultima adunanza ha votato all’unanimità il seguente ordine del giorno:

<< L’Unione Vetraria Colligiana -- Sezione della Federazione fra i Lavoranti in Vetro Bianco -- riunitasi in assemblea generale il 25 Agosto, spiacente di non poter aiutare finanziariamente i Vetrai scioperanti di Altare -- a causa della lotta che anch’essa sostiene da nove mesi; -- protesta contro tutte le sopraffazioni poliziesche e capitalistiche fatte a danno dei forti lavoratori Altaresi, e manda ad essi il fraterno saluto della solidarietà aderendo al comizio indetto a Milano>>.

La Lega Lanini nella sua ultima adunanza ha deliberato di aderire alla confederazione dell’Arti Tessili di Milano.

Auguriamo ai lanini che la loro adesione nell’organizzazione ufficiale di tutti i tessili Italiani gli sia foriera di tutti i migliori auspici.

Bicchierata. Il Circolo Giovanile Socialista onde salutare l’ultimi Giovani vetrai scioperanti che si recano a lavorare a Milano ed il compagno Galgani F. che si reca pure a Milano quale Segretario della Confederazione delle Arti Tessili, organizzò, la sera del 25 corrente una modesta bicchierata alla quale vi presero parte numerosi compagni.

Fra gli intervenuti regnò la massima allegria e cordialità. Dallo Zucchelli L. fu letta una poesia; dissero poi brevi parole il compagno Galgani ed altri ed infine fu votato fra acclamazioni il seguente ordine del giorno:

<<Diversi socialisti riuniti per salutare diversi compagni partenti per Milano, mentre riconfermano la loro solidarietà ai vetrai colligiani in conflitto; protestano contro la polizia al servizio dei capitalisti, e mandano il loro saluto solidale ai lavoratori del Vetro di Altare ai quali augurano completa vittoria dell’organizzazione contro tutte le sopraffazioni e le degenerazioni violente della società borghese; e fanno voti che il proletariato organizzato contrapponga alla violenza capitalista la propria personalità

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proletaria, che è indice di tutte le conquiste dell’avvenire. Indi la modesta riunione si scioglie.

Per i sequestri della <<Pace>> Il Circolo Giovanile Socialista di Colle per protestare contro l’inutili sequestri del Giornale antimilitarista di Genova del quale è Direttore Ezio Bartalini, nella sua adunanza del 19 Agosto votava il seguente ordine del giorno:<<Il Circolo Giovanile Socialista di Colle colpito per i continui sequestri inflitti dalla Procura di Genova al battagliero giornale La Pace che combatte energicamente il militarismo parassitario, mentre protesta contro le violenze del fisco al servizio dei reazionari, esprime tutta la sua ammirazione e solidarietà alla redazione della Pace>>.

Il Comitato Pro Vetrai. Completiamo la nota dei sussidi giunti a tutt’oggi, registrando pure le contribuzioni delle diverse leghe di resistenza ed organizzazioni della nostra città.

Somma precedente £. 88,35Sindacato Operai Ferrovieri £. 25,00Sezione Socialista di Gualtieri £. 8,15Sezione Socialista di Rivolta £. 5,00Lega Arrotatori Colle di val d’Elsa £. 10,00Lega Affini Vetrai Colle di val d’Elsa £. 20,00Cooperativa l’Elsa Colle di val d’Elsa £. 20,00Lega Lanini Colle di val d’Elsa £. 10,00Lega Cartai Colle di val d’Elsa £. 10,00

---------------Totale £. 196,50

Hanno poi contribuito con sussidio settimanale:Cooperativa Arnolfo £. 10 per settimana, Lega Metallurgici £. 15 per settimana, Lega Pastai,

Barbieri, Ferrovieri, Facchini, Calzolai, Circolo Corale V. Bellini - hanno contribuito con una sovrattassa settimanale di cent. 10 per ogni socio.

Circolo Elettorale Socialista soprattassa progressiva con un minimo di cent. 5 ogni socio.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Luglio1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 3 Vacche 4 Vitelli sopra 1 anno 0,5 sotto anno 7,5 Totale 15.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 4 Vacche 6 Vitelli sopra1 anno 1 sotto 4 Totale 15. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 0 Vacche 3 Vitelli sopra anno 1 sotto1 anno 4 Totale 8.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 2 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 anno 4 Totale 9.Macellaio Ninci Faustino:Bovi 0 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0,5 Vitelli sotto 1 anno 3,5 Totale 5Totali Bovi 9 Vacche 17 Vitelli sopra 1 anno 3 Vitelli sotto 1 anno 23 Totale 52

Società Anonima Cooperativa di Consumo “ARNOLFO DI CAMBIO”

in Colle di val d’Elsa

Domenica 28 Agosto p. v. alle ore 16 in una sala del Palazzo Scolastico in Via degli Olmi, gentilmente concessa, avrà luogo l’assemblea generale per discutere il seguente ordine del giorno:

1.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904 e relazione dei Sindaci.2.° Elezione di due Consiglieri, Segretario, Ragioniere, 3 Sindaci effettivi e 2 supplenti, 3 Commissari Sanitari, 3 Probiviri.3.° Conferma dell’impiegato addetto alla distribuzione.

Colle 12 Agosto 1904

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Sbraci S. Papini

N. B. Si trova a disposizione dei soci presso il magazzino di rivendita il Bilancio al 30 Giugno e la Relazione dei Sindaci.

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Unione Cooperativa Affini VetraiCOLLE di val D’ELSA

Si pregano caldamente tutti i soci d’intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo lunedì 29 corrente alle ore 8,30 presso la Sede Sociale per discutere il seguente ordine del giorno.

1.° Discussione approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal fondo di Riserva.3.° Nomina di cariche sociali4.° Affari diversi.

Colle 14 Agosto 1904

Il Presidente Il Segretario P. LOGI G. LAMBERTUCCI

La Martinella del 3 Settembre 1904Pag. 2, 3, 4

NOTA COLLIGIANA

In pro’ dei Vetrai. Il Comitato Cittadino in pro’ dei Vetrai organizzati, ha lavorato e lavora attivamente per allargare il movimento di simpatia delle classi lavoratrici di tutta Italia a favore dei Vetri resistenti. Ha diramato circolari e scritto direttamente da ogni parte, raccogliendo adesioni ed aiuti incoraggianti, ovunque l’organizzazione e la coscienza proletaria hanno acquistato consistenza e serietà al movimento operaio e socialista.

Di questa larga solidarietà noi ci compiacciamo non senza 8un grano di modesto orgoglio e di piena soddisfazione; giacché la generale simpatia di cui godono i nostri bravi vetrai, deriva anche, in parte, dall’azione da noi spiegata durante la lotta e nei momenti più decisivi della vertenza.

Tutto insieme poi il fatto della vertenza vetraria ha innegabilmente una grande portata, come insegnamento di cose.

Infatti per questa lotta è risorto o permane confortevolmente lo spirito di solidarietà di classe, si sono confusi ed affratellati i vetrai di tutte le confederazioni, gettando in olocausto alla fede comune, i rancori, i personalismi le discrepanze e l’invidie, che tenevano fino a pochi mesi fa, i vetrai stessi , in uno stato di permanente sordo conflitto pernicioso all’organizzazione.

Insieme al risveglio il salutare e vogliamo credere continuativo della classe vetraria, s’è verificato nelle languenti leghe di resistenza locali, il desiderio di fare opera assidua di consolidamento delle prime affrettate iniziative ed ora s’è arrestato quel movimento di dissoluzione delle leghe stesse del quale profittò astutamente se non fortunatamente, partito reazionario qualche anno indietro con lo scopo di fare opera di demolizione del partito socialista, dal quale derivano ed al quale ritornano tutti i movimenti progressivi della coscienza e della forza proletaria.

Il conflitto della classe vetraria ha anche permesso al partito socialista di sperimentare i suoi più razionali e moderni metodi di lotta in rapporto alle lotte per le rivendicazioni del lavoro e tutti i cittadini amici e nemici dei lavoratori, hanno potuto vedere e diciamo pure senza incertezze, imparare; come e con quali metodi ed in quale forme razionali, si maturano le vittorie operaie.

A pari tempo è risultata a luce meridiana l’imperizia e l’irresponsabilità del capitalismo a criteri antiquati, che fa consistere la propria forza non nella guadagnata e cordiale collaborazione della massa fattrice di ricchezze come dovrebbe intendersi da chi a senno ed intelletto, ma in un brutale cocciuto autoritarismo, buono soltanto a generare o degli spregevoli ed insidiosi servitori, o dei ribelli ostruzionisti della produzione industriale.

E noi, in queste constatazioni, ci confortiamo a sperare e credere, che l’odierno conflitto sia una scuola permanente di educazione operaia, matura di future immancabili e durature vittorie.

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Comitato pro’ Vetrai. Continuiamo la pubblicazione dei sussidi giunti in questa settimana, inoltre diamo conto dettagliatamente delle somme ricevute dalle leghe di resistenza e dalle altre organizzazioni della nostra Città che si tassarono per un contributo settimanale.

Somma precedente £. 196,50Dal riscatto ferroviari Milano \£. 50,00Sezione Socialista di Murano £ 3,00Camera del Lavoro Vicenza £. 2,50Sezione Socialista Savigliano £. 2,00Sezione Socialista Fiesole £. 1,00

----------------Totale £. 255,00

Ricevute dall’organizzazione della nostra Città per contributi settimanali dal 1.° AL 29 Agosto u.s.

Lega Metallurgici - £. 15 alla settimana £. 75,00Cooperativa Arnolfo -- £. 10 la settimana £. 50,00Lega Barbieri -- £. 2 la settimana £. 10,00Lega Pastai -- £. 2 la settimana £. 10,00Circolo Corale Bellini -- £. 1,70 la settimana £. 8,50Lega Ferrovieri -- £. 1,40 la settimana £. 7,00Lega Facchini -- £. 1,00 £. 5,00Lega Calzolai -- £. 0,80 la settimana £. 4,00Lega Ferrovieri sottoscrizione £. 4,90Circolo Elettorale Socialista (*) £. 45,75 Circolo Giovanile Socialista (*) £. 13,00Da diversi detentori di note (*) £. 22,95

--------------- £. 511,10

Residuo Cassa Comitato pro giovani Vetrai £. 0,50--------------

Totale £. 511,60

(*) La sottoscrizione continua.

Errata corrige. Nel n.° precedente un’oblazione di £. 8,50 segnata alla Sezione Socialista di Gualtieri doveva dire invece dalla Sezione di Santa Vittoria di Gualtieri.

I Ferrovieri per gli scioperanti. Questa numerosa e forte classe di Lavoratori ha risposto mirabilmente all’appello lanciatoli da questo Comitato.

Nel numero precedente tenemmo conto del contributo di £. 25 inviatoci dal Comitato Centrale del Sindacato operai ferrovieri che ha sede in Torino, oggi registriamo un altro sussidio di £. 50 inviatoci dal nostro incaricato speciale Bracaloni Nicodemo a nome del Riscatto Ferroviario di Milano. Inoltre il sindacato operai ferrovieri di Firenze ci comunica, che nell’Adunanza Generale tenuta il giorno 28 fu approvato all’unanimità di tassare ogni operaio organizzato a mezz’ora di lavoro, compreso il cottimo da doversi pagare alla prossima quindicina a beneficio dei nostri compagni Vetrai.

Così al capitalismo, che vorrebbe i propri operai asserviti e rassegnati; ed alle generazioni crumire, il proletariato organizzato contrappone la propria forza aiutando moralmente e materialmente questi operai che da quasi 9 mesi lottano per i rispetto dei patti stabiliti e per la difesa dell’organizzazioni.

E mentre ringraziamo tutti quelli operai che in questa occasione ci hanno inviati sussidi, speciali ringraziamenti rivolgiamo ai ferrovieri Italiani, sempre pronti al sacrificio per il conseguimento dei diritti operai.

A nome di tutti i compagni ringraziamo pure il nostro concittadino e compagno carissimo Nicodemo Bracaloni che gode illimitata fiducia fra la classe dei ferrovieri il quale si è tanto adoperato a che i vetrai colligiani non venisse a mancare l’aiuto di quella numerosa classe di lavoratori.

*

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* *In attesa delle decisioni che il Circolo Socialista vorrà prendere a proposito della proposta

manifestazione anticlericale del XX Settembre, diamo pubblicazione alla presente lettera direttaci dal nostro cronista attualmente trasferito a Milano.

Cari compagni della <<Martinella>>Un compagno di Colle mi invia gentilmente l’ultimo numero della <<Gazzetta di Siena>> con una

corrispondenza del solito X -- pseudonimo appropriato a disegno -- nella quale corrispondenza -- come al solito -- X vuol fare il super uomo ed il gradasso, scaraventando sopra di me delle stupidaggini che vorrebbero essere insolenze; ma che io non raccolgo, e non contraccambio come potrei, perché sono ormai conoscitore e convinto della personalità politica e scientifica di X.

D’altronde, il commento che feci all’ordine del giorno approvato dal Comitato per i festeggiamenti del XX Settembre, era logico, poiché se d’avvero quei signori intendevano di festeggiare l’Italia liberale ecc. o come essi la chiamano l’Italia nuova -- come effettivamente l’hanno dimostrato -- noi socialisti non potevamo essere d’accordo perché non si può festeggiare uno stato di cose che si ostacola e si combatte.

Lo so anch’io che eminenti personalità -- anche del nostro partito -- hanno dato la loro adesiene alla circolare che invita la congr4esso dei liberi pensatori che sarà tenuto a Roma: ma nche i muriccioli -- direbbe X -- capiscano che all’approvazione di un ordine del giorno -- che espone un ordine d’idee -- all’approvazione di una circolare d’invito, ci passa una bella differenza.

Se nell’uno si deve essere rigidi, nell’altro si può essere blandi.Ma ai signori del comitato ed all’X della Gazzetta non sembra, e quindi noi -- poveri mortali -- e

non scienziati al pari di X, non potevamo ne dovevamo avere la pretesa di commentare un ordine del giorno uscito dalla zucca di un simile…. uomo.

Ma basta, X ed i suoi seguaci -- se disgraziatamente ne ha -- la pensino come meglio gli aggrada; ma io credo che i compagni tutti di Colle non si lasceranno trascinati da tre o quatto vagellanti per fare loro della reclame …. monarchica; e terranno un contegno logico di fronte alle buffonate di certi messere, superficialmente popolarismi, internamente reazionari.

Vi prego di pubblicare, e con i migliori saluti credetemi sempre vostro. FELICE GALGANI

Milano 29 Giugno 1904.

** *

Riceviamo e pubblichiamo: XX Settembre. Il Comitato per la celebrazione del XX Settembre, al quale hanno aderito uomini di diversi partiti e le persone più notevoli per Partito Socialista locale, -- al seguito della nota che il cronista di codesto giornale ha fatto all’ordine del giorno su quale questo Comitato medesimo venne a costituirsi -- tiene a rilevare pubblicamente come il cronista suddetto abbia frainteso il significato di quell’ordine del giorno. Il quale si limita a constatare ed esaltare un fatto storico della massima importanza, come la caduto del potere temporale dei papi ed ad interpretare questo fatto come un omaggio all’Italia nuova. In ciò si possono facilmente trovare d’accordo tutti i liberali e gli uomini delle più accentuate gradazioni democratiche. Quand’anche poi si fosse reso omaggio esplicito all’opera gloriosa della nostra rivoluzione nazionale, non potrebbe venire meno quell’accordo medesimo. Nella Circolare delle Federazione del Libero Pensiero Italiano troviamo, infatti, che, ad esempio eloquente, da Roberto Ardigò a Napoleone Colaianni, ad Arcangelo Ghisleri a Giuseppe Sergi, da Cesare Lambroso ad Andrea Costa, ed Enrico Ferri si è unanimemente dichiarato che il prossimo Congresso Universale dei liberi pensatori si sarebbe tenuto a Roma. e nel giorno 20 Settembre, per fare <<omaggio all’Italia liberale ed unificata>>

Non è inutile ricordare che a questo Congresso ha aderito anche il Municipio di Colle con deliberazione consiliare del 12 Agosto corrente.

Seguono le firme.

Arte e solidarietà. Per il 18 Settembre un gruppo di cultori di arte, organizzerà un’esposizione di pittura e disegno a beneficio della Pubblica Assistenza. Sarà un’esposizione di lavori a olio, a tempera, ad acquarello, a pestello, disegni ricami ecc.

Esporranno con molta probabilità dei quadri anche gli artisti Cannicci, Salvetti e Bastianoni ecc.

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Il nostro Salvetti ed i giovani artisti del suo accreditato Laboratorio provvederanno al collocamento ed all’ordinamento della mostra.

Si è formato intanto un Comitato provvisorio per mettersi a disposizione del pubblico e di quelli che volessero prendere parte all’Esposizione.

Il Segretario del Comitato e Bilenchi Bianco.Questa esposizione riuscirà, la crediamo fermamente interessantissima e verrà ,a provare che nella

nostra Città l’arte ha dei cultori numerosi e appassionati e non del tutto indegni della pubblica attenzione.Domenica ventura daremo più ampie notizie della cosa e pubblicheremo anche le norme

regolamentari.

Circolo Elettorale Socialista. Sono pregati tutti i soci ad intervenire all’adunanza generale che avrà luogo questa sera alle ore 21 precise. avendoci da discutere affari importantissimi.

Pubblica Assistenza. I soci della Pubblica Assistenza sono invitati a riunirsi domani, alle ore 15. nella sede sociale, per recarsi a Gracciano per l’inaugurazione della sottoscrizione, dell Associazione medesima.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Agosto1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 2 Vacche 6,5 Vitelli sopra 1 anno 1 sotto anno 5,5 Totale 15.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 1 Vacche 6 Vitelli sopra1 anno 1,5 sotto 5 Totale 13,5. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 1 Vacche 1,5 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto1 anno 4,5 Totale 7.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 2 Vacche 4 Vitelli sopra 1 anno 3 sotto 1 anno 3 Totale 12.Macellaio Ninci Faustino:Bovi 0 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0,5 Vitelli sotto 1 anno 0 Totale 1,5Totali Bovi 6 Vacche 19 Vitelli sopra 1 anno 6 Vitelli sotto 1 anno 18 Totale 49.

La Martinella del 10 Settembre 1904Pag. 2

NOTA COLLIGIANA

Caro Cronista,Mi concedi un poco di spazio per dire qualcosa, intorno all’alimentazione carnea in Colle ?Grazie Tuo Sandro

Alimentazione carnea. Da quando si è incominciata la pubblicazione di questa rubrica, dei prospetti mensili delle bestie vaccine e suine, macellate nel mattatoio pubblico -- prospetti che disgraziatamente pochi individui esaminano -- ha avuto la costanza di riunirne mensilmente le cifre confrontandone i risultati da mese a mese di ciascun anno con i raffronti degli anni passati e ne ho tratto la conseguenza, che a Colle, per quello che riguarda l’alimentazione carnea, siamo stati trattati sempre piuttosto male; ed oggi il male si è aggravato tanto, da imporsi il pronto intervento dell’autorità locali per quei provvedimenti che la legge offre a salvaguardia dell’interesse collettivo e della salute pubblica.

A conferma di quanto sopra ho rilevato invito i cittadini a buon volere a meditare sul seguente impersonale prospetto, nel quale ho trascurato di segnare il numero dei vitelli sopra un anno e sotto un anno macellati, poiché la carne di questi emigra in massima parte in altre piazze o viene consumata dai cittadini appartenenti alle classi più carezzate dalla fortuna. A noi lavoratori basterebbe la carne di manzo, più a buon mercato di quella di vitello e molto superiore per valore nutritivo di quella di vacca ….ma ….veniamo senz’altro alle cifre:

Manzi e vacche macellati nel:1903 1903 1904 1904

Manzi Vacche Manzi VaccheGennaio 18½ 9 22 5

Febbraio 19 8 20 3Marzo 14½ 10½ 20 5

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Aprile 22 4 12 6Maggio 20 4 12 9Giugno 20 7 18 14Luglio 32 4 9 17Agosto 23 5 6 19

con una tale prevalenza delle vacche sui manzi -- a incominciare dal mese di Maggio -- da spostare bruscamente l’originaria, per quanto già alta quota del numero delle vacche fornite in pasto alla povera gente. E dopo tutto, il male sarebbe lieve se le vacche macellate avessero avuto dai tre ai sei anni, fossero state ingrassate appositamente,ne avessero mai figliato: invece e uso costante qui di macellare per due terzi del totale annuo -- bovi vecchi, affaticati e magri per il soverchio lavoro e vacche vecchie che hanno figliato ed allattato numerosa prole.

Ora la differenza che passa sul valore nutritivo, da bestia grassa e magra può desumersi da quest’altro specchio frutto di accurate analisi di Breunlin.

Contenuto in un kg. di carne

Muscolare Grasso cenere AcquaCarne di bestia grassa 350 239 45 390Carne di bestia magra 308 87 14 507

quindi una bestia grassa contiene di principi nutritivi, un terzo più di quella magra.Siccome poi è accertato che il grasso favorisce l’assorbimenti degli elementi azotati e permette di

utilizzare più completamente la razione: ne emerge, che la carne di bestia grassa è ancora molto più nutritiva di quella della magra. Di massima si può affermare che un chilogrammo di carne di bestia grassa vale, per la nutrizione quanto due chilogrammi di carne di bestia magra; con l’aggravante che la carne priva di grasso, nella cottura si corruga, diminuisce di volume, essicca, diviene dura; cosicché mangia la carne a buon mercato e ne risente tutti gli effetti salutari, soltanto quella classe di cittadini che può consumare la migliore qualità.

E meno male se le carni scadenti si vendessero a prezzi modici, corrispondenti al valore nutritivo che esse contengono !

Purtroppo non è così; ne occorrono altre dimostrazioni numeriche per accertare il fatto.Qual’é il rimedio ? Se non si crede opportuno l’intervento dell’autorità comunale perché vengano

moderati i prezzi di vendita oggi praticati per la carne fresca dei bovini, si provveda almeno per la parte che riguarda la qualità delle carni, permettendo soltanto la macellazione di quelle bestie che presentano le caratteristiche necessarie alla buona alimentazione. E ciò si potrà fare benissimo uniformandosi scrupolosamente a quanto prescrive l’Articolo 18 del Regolamento speciale per la vigilanza speciale sugli alimenti, sulle bevande e sugli oggetti d’uso domestico che dal 3 Agosto 1890 e cioè:

Articolo 18 <<Non saranno ammessi alla macellazione i bovini, i suini e gli ovini che non abbiano raggiunto un’età ed uno sviluppo fisico tale da assicurare una conveniente nutritiva della loro carne. Di regola non sarà la macellazione permessa ad una età inferiore a un mese sui bovini e suini ed a venti giorni per gli ovini. Saranno del pari esclusi dal consumo gli animali molto vecchi e denutriti.

** *

Sandro ha fatto molto bene a denunziare i danni al quale i cittadini vanno soggetti per gli abusi non frenati dai macellai; ed il rimedio ch’egli suggerisce onde conseguire almeno un miglioramento delle qualità delle carni da vendersi, lo giriamo e raccomandiamo a coloro che presiedono agl’interessi comunali. Ma non possiamo astenerci dal rammentare, che i lavoratori hanno un modo semplicissimo, sempre a loro disposizione, per liberarsi di questa schiavitù -- sanzionata nel metodo del libero commercio, legittimamente qualunque più o meno onesta speculazione -- impiantare ovunque macellerie cooperative e dare tutto il loro appoggio a quelle già esistenti.

N. d. R.

Per l’esposizione d’arte. Nel n.° precedente promettemmo di parlarne più estesamente in questa settimana, infatti possiamo assicurare i lettori che un Comitato composto di giovani artisti, lavora con alacrità, a preparare il materiale necessario onde tradurre in fatto l’impresa irta di difficoltà.

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Questo nuovo e simpatico avvenimento, segna, per il nostro paese, un vero passo nel progresso dell’umane attività.

L’Arte fino ad ora monopolio di pochi privilegiati (specialmente nei piccoli paesi) se tende a penetrare attraverso l’anime oscure del proletariato, se qualche benefico raggio della sua affascinante luce viene ad illuminare i cuori plebei, ottenebrati dal secolare oscurantismo, lo si deve in gran parte ad uomini che alla profonda cultura accoppiano il grande merito della modestia, il merito cioè di interessarsi amorosamente degli umili, al contatto dei quali si sentono felici.

Ad onor del vero, e senza la pretesa di incensare alcuno, no possiamo affermare che, una di queste simpatiche figure di artista, è il nostro Architetto Antonio Salvetti, al quale inviamo un riconoscente saluto, con la speranza che per molti anni ancora, sia tra noi maestro e consigliere.

I giovani studiosi dell’Arte devono pure ricordare con riverente affetto il compianto Enrico Camenis che con il suo genio, tanto contribuì all’elevamento del sentimento artistico nel nostro paese.

** *

IL Comitato nutre speranza che i Colligiani accorreranno numerosi a questa interessante Esposizione, interessantissima anche dal punto di vista delle diverse maniere di pittura che vi saranno rappresentate, avendo di già varie adesioni d’artisti di fama indiscutibile.

Intanto per chi può interessare, riproduciamo per intero la circolare inviata agli artisti della val d’Elsa

ESPOSIZIONE DELLA VAL D’ELSAdal 18 Settembre al 2 Ottobre

Egregio SignoreNell’intendimento di diffondere e coltivare il sentimento per l’arte nel nostro paese, un Comitato

locale di giovani studiosi dell’Arte si è fatto promotore di un’esposizione d’opere d’Arte, che verrà inaugurata il 18 del mese corrente nei locali delle Scuole Comunali posti in via degli Olmi.

L’ingresso sarà a pagamento.Dell’introito, detratte le spese, il rimanente sarà devoluto a beneficio della locale Pubblica

Assistenza.NORME REGOLAMENTARI

Articolo 1 -- Le notifiche dovranno essere trasmesse al Segretario non dopo il 15 Settembre.Articolo 2 -- Dal momento della consegna gli espositori si intenderanno soggetti alle disposizioni

del presente Regolamento.Articolo 3 -- Saranno ammessi lavori di pittura ad olio, pastelli, disegni, incisioni e qualunque

manifestazione d’arte.Articolo 4 -- Saranno escluse le copie.Articolo 5 -- Tutte l’opere saranno esaminate da una Commissione di accettazione nominata dal

Consiglio Direttivo. Le disposizioni di detta Commissione saranno inappellabili.Articolo 6 -- Tutti i dipinti dovranno essere muniti di cornice o regolo dorato.Articolo 7 -- La Commissione proporzionerà a secondo dello spazio disponibile il numero

dell’opere che ciascun Artista potrà esporre.Articolo 8 -- L’opere non potranno essere ritirate ne dall’Autore, ne dall’Acquirente fino alla

chiusura dell’Esposizione.Articolo 9 -- Ogni espositore dichiarerà il soggetto ed il prezzo se intenderà vendere l’opera

esposta.Articolo 10 -- Sul prezzo di vendita la Commissione si ritiene il 10% sempre a favore della P. A.Articolo 11 -- L’opere saranno inviate franco di porto e di spese.Articolo 12 -- Ogni spesa di rinvio e di spedizione saranno a carico dell’espositore.Articolo 13 -- di ciascuna opera sarà rilasciato all’espositore una ricevuta con l’indicazione del

soggetto e del prezzo registrato.Articolo 14 -- La Commissione avrà la massima cura per la conservazione dell’opere inviate, ma

non assume responsabilità assolute in proposito.Il SEGRETARIO : B. Bilenchi.

Il Comitato pro’ Vetrai. Il Comitato continua con la stessa attività a spiegare la sua azione. Ha tenuto varie adunanze nelle quali furono prese importanti deliberazioni.

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Molte associazioni di Colle (come risulta dal numero precedente) si erano tassate per sussidiare i vetrai durante tutto il mese di Agosto, per l’interessamento dei loro rappresentanti del comitato; considerato che molte fabbriche di vetro sono ancora inattive e che i vetrai Italiani, devono sostenere ancora dei loro compagni impegnati in uno sciopero, altrettanto importante quanto giusto, e cioè i vetrai di Altare, che combattono una nobile lotta contro i Monsù della cosiddetta Cooperativa Artistica e contro l’inaudite rappresaglie dell’autorità reazionarie di Genova e di Savona (l’insuperabile Garroni alla testa) hanno stabilito di continuare i loro sussidi, quali per tutto il mese di Settembre, quali per qualche altra settimana, Tra queste notiamo la Cooperativa Arnolfo, il Circolo Giovanile Socialista, la Lega Pastai e Fornai, la Lega Calzolai, il Circolo Corale Vincenzo Bellini, ed altre. Molte ancora no si sono adunate e delle quali daremo conto domenica prossima.

Somma precedente £. 511,60Sindacato operai ferrovieri di Firenze 1.° versamento £. 90,00Circolo Socialista Parma £. 5,00Circolo Socialista Colle £. 2,55Circolo Giovanile Socialista di Colle £. 1,25

----------------Totale £. 610,40

Pubblica Assistenza. Domenica 1.° andante venne inaugurata la Sezione di Gracciano, dipendente dall’Associazione di Colle. La Sezione è dotata di una stanza di soccorso, munita di tutto il necessario. Numerosi sono gli iscritti e le iscritte, tutti pieni di buona volontà e giustamente soddisfatti di essere stati i primi a diffondere nella campagna colligiana l’idea della mutuo assistenza. La festa riuscì ottimamente. Vi presero parte circa 300 soci di Colle con fanfara e con il vessillo dell’Associazione. Furono ricevuti dai consoci di Gracciano e dal Circolo Musicale <<Giuseppe Verdi>> che si prestò gratuitamente. Inaugurata la stanza di soccorso il Vice Presidente dell’>Associazione Avv. Mattone pronunziò un elevato ed applaudito discorso inneggiando all’iniziativa ed all’attività dei bravi Graccianesi e trattando degli scopi e dei benefici delle Società di pubblica assistenza. Insisté opportunamente sul carattere laico ed indipendente che devono conservare queste Associazioni. Verso le ore 19 la Pubblica Assistenza fece ritorno in Città in’ordinata e numerosa colonna con la fanfara in testa. L’iscritte di Gracciano hanno donato alla loro sezione una belle bandiera di servizio.

Verifica dei Pesi e Misure. Nei decorsi giorni dal Verificatore di Siena è stata eseguita questa operazione che ha dato luogo a numerosi e giusti lamenti. Tralasciando l’eccessiva pedanteria -- che nasconde il fiscalismo -- del funzionario, abbiamo assistito ad una vera e propria infrazione alla legge a danno di numerosi esercenti ai quali è stato tolto il beneficio di una disposizione a loro favore. L’articolo 20 della legge metrica dice che per i rivenditori ed esercenti al minuto iscritti alla 4^ categoria (diritto 7,50) esenti da Ricchezza Mobile, il diritto di verifica viene diminuito di un quarto cioè ridotto a £. 5,60 -- l’Articolo 65 del Regolamento dispone che per l’applicazione del ridetto Art. 20, cioè per conoscere che è esente da tassa di Ricchezza Mobile. Il Verificatore deve rimettere il Ruolo degli utenti all’Agente delle Imposte, il quale a sua volta, in apposita colonna di fronte al nome di ciascun utente, deve scrivere la parola esente per quelli non inscritti sui ruoli della tassa suddetta. Nella passata verifica usufruirono di questa disposizione di legge oltre 60 esercenti i quali quasi tutti figurano tutt’ora nel ruolo, ne sono cambiate le loro condizioni. Cosa fa quest’anno l’egregio rappresentante del fisco ? Adempiendo scrupolosamente ai suoi obblighi, anziché la parole esente scrive le altre non inscritto, e il non meno egregio Sig. Verificatore, presentandosi di tutto cuore al giochetto preparato osserva che il non essere iscritto non vuol dire essere esente dalla tassa di Ricchezza Mobile, ma uno non inscritto può benissimo essere suscettibile di questa imposta, e4d esige da tutti £. 7,50 -- di modo ché quest’anno vi è stato un solo esercente privilegiato per alte protezioni, che ha potuto godere della riduzione del quarto del diritto stabilito per legge.

Ugualmente è successo nel limitrofo Comune di San Gimignano e succederà in quelli di Poggibonsi e Casole d’Elsa dipendenti dell’Agenzia delle tasse di Poggibonsi. Ogni commento guasterebbe. Si dice che si stia inoltrando in proposito un ricorso al Ministero delle Finanze, ma per nostro conto facciamo subito osservare che….. Si ha da trattare con piccioni della stessa colombaia !

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Tombola pubblica. Domenica prossima 18 andante nelle ore pomeridiane verrà estratta, in Colle Bassa una pubblica tombola (£. 100 la tombola -- £. 20 la quintina in oro) a beneficio della Pubblica Assistenza. Si parla di svariati divertimenti o d’intervento di alcuni corpi musicali.

Per il XX Settembre. Giovedì 8 andante si adunò il Comitato cittadino per concretare il programma della commemorazione, Vi assisteva anche il rappresentante del Circolo Elettorale Socialista che ha aderito al Comitato stesso. Prima d’iniziare qualsiasi discussione, dai promotori delle commemorazione venne presentato un ordine del giorno che, a completamento del primo approvato all’atto della costituzione del Comitato conclude, approvando che <<il XX Settembre nell’attuale momento politico significa affermazione dei principi di Libertà e significa altresì protesta anticongregazionista>>

L’ordine del giorno venne approvato all’unanimità, senza discussioni di sorta.Il Comitato quindi iniziò i lavori di preparazione per la migliorte riuscita della manifestazione

popolare.

Fiera di bestiami, mercerie ecc. Il 21 andante avrà luogo nella nostra Città la rinomata, frequentatissima Fiera annuale di bestiami in genere, mercerie ecc.

Consiglio Comunale. Lunedì 12 andante alle ore 21,30 si adunerà in seduta ordinaria (apertura della sessione) il nostro Consiglio Comunale.

Circolo Elettorale Socialista. I soci iscritti al Circolo Socialista sono vivamente pregati ad intervenire all’ad8unanza generale che avrà luogo questa sera alle ore 21 precisi.

Unione Cooperativa Affini VetraiCOLLE DI VAL D’E3LSA

Si pregano caldamente tutti i soci ad intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo domenica 25 corrente alle ore 15,30 presso la sede sociale per discutere il seguente:

ORDINE DEL GIORNO

1° Discussione ed approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal Fondo di Riserva.3.° Nomina delle cariche sociali4.° Affari diversi.

Colle di val d’Elsa 9 Settembre 1904.

Il Presidente Il Segretario P. LOGI G. LAMBERTUCCI

La Martinella del 17 Settembre 1904Pag. 3, 4

NOTA COLLIGIANA

Per la Classe Vetraria. Sono ormai dieci mesi che i nostri vetrai organizzati resistono, fermamente con costanza indomita per non essere sopraffatti ed a difesa dei diritti operai in genere e di quelli della classe vetraria in particolare.

In questi dieci messi essi hanno dato un’eloquente esempio di come si combattono le lotte operaie, specialmente resistendo a tutte le blandizie, a tutte l’astuzie e diciamolo pure a tutte le menzogne che intorno ai loro propositi ed alle loro aspirazioni, sono state diramate perfidamente dai nemici della classe operaia e dai reazionari fanatici, ai quali è piacevole combattere il movimento operario con l’arti subdole e malvagie.

E gli stessi operai più anziani, ai quali per ragioni d’età sono venute meno le forze di combattività, di fronte alla lotta, hanno sostenuto fieramente il loro diritto al pari dei giovani e tutt’ora, fidenti nella

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solidarietà dei vetrai italiani e degli operai colligiani, attendono serenamente e con grave loro personale sacrificio, di potersi occupare senza venir meno al loro dovere.

Attualmente i vetrai disoccupati, appartenenti alle diverse categorie dell’industria del vetro bianco, sono 21: e fra qualche settimana, vogliamo sperarlo,questo numero scenderà ad una cifra minore; ad ogni modo la Federazione Vetraria non si stancherà di dare tutta la sua vigilante attività, per occupare i disoccupati ancora rimasti e per tenere sempre desta, oggi più che mai, la fiamma confortatrice della solidarietà a fatti riuscita fino a qui l’appoggio indispensabile del valoroso manipolo combattente per la causa comune.

E’ questo però il momento di perseverare continuativamente, fidenti nella vittoria.Comitato pro’ Vetrai. Altre Associazioni di Colle si sono pronunciate favorevolmente in merito a continuare le loro contribuzione a favore dei Vetrai.

La lega Metallurgici che conta numerosi aderenti, e che in questa vertenza dimostra tanto zelo, stante le continue richieste di sussidi che li pervengono dai metallurgici di Gardone Val Trompia, impegnati in mirabile sciopero per rispetto delle tariffe, ha dovuto sospendere i suoi aiuti. Così pure la sezione arrotatori che oltre alla scarsità del lavoro (e per conseguenza all’esiguo guadagno) deve sostenere i propri compagni di Altare.

In uno dei prossimi numeri daremo il resoconto dei nuovi contributi dell’organizzazioni della nostra Città.

Somme precedente £. 610,40Dalla Lega Tintori di Monza augurando vittoria £. 5,00

----------------Totale £. 615,40

* * *Ci scrivono i giovani vetrai occupati attualmente a Milano.

Spettabile Comitato di Soccorso pro’ VetraiColle di val d’Elsa

I sottoscritti sentono il dovere di ringraziare sentitamente il Comitato dei giovani vetrai e tutti coloro che in qualche modo contribuirono a rendere meno penosa la loro situazione, dal momento che i medesimi sottoscritti dichiarrono di fare causa comune con gli scioperanti dell’Unione Vetraria Colligiana, fino a quando essi si trasferirono a Milano.

Augurano ai vetrai colligiani completa vittoria che è la vittoria del diritto contro la prepotenza capitalistica, ed inviano i loro fraterni saluti di solidarietà. A. Zucchelli -- N. Salvetti -- E. Capresi -- G. Ciani -- A. Berti -- I. Panti -- V. Pazzagli -- S. Sovali --F. Francioli -- E. Mathis -- b. Poggiolesi -- A. Buongiovanni -- B. Papini -- G. Galligani -- P. Carli.

Milano 12 Settembre 1904

Esposizione Artistica. Domani si apre alle ore 15 l’Esposizione Artistica. Il Comitato ha pubblicato il seguente manifesto.

L’iniziativa ha avuto un esito brillante. Saranno numerosissimi i lavori esposti. Ci riserviamo di parlarne nel numero Venturo.

Ecco il manifesto:

Cittadini.Domenica prossima 18 Settembre alle ore 15 in Colle di val d’Elsa sarà inaugurata un’Esposizione

Artistica nei vasti locali del Palazzo Scolastico Comunale.L’utile netto della Mostra andrà a vantaggio della Pubblica Assistenza di Colle di val d’Elsa.I promotori di questa modesta Esposizione, si sono proposti precipuamente, organizzando questa

mostra d’iniziare anche nelle nostre località tagliate fuori dal movimento dei grandi centri, una forma d’educazione estetica che valga a destare a coltivare a sviluppare il sentimento della bellezza e l’amore per le forme educative dell’attività popolare.

I mezzi dei quali il Comitato ordinatore può disporre sona davvero modesti; ma ad essi può sopperire la spontanea collaborazione dei cittadini, che vagheggiano con predilezione l’incoraggiamento alle festività non volgari, il patrocinio e l’appoggio a quelle iniziative, delle quali il popolo intero possa trarre insegnamenti e sensazioni, che ingentiliscano gli animi ed affinino il senso delle sciabilità festevole ed educativa.

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Augurandoci che la nostra iniziativa riesca sia pure in ristrette proporzioni regionali o locali, noi dall’interessamento che i cittadini vorranno rivolgere alla mostra , trarremo gli auspici e l’incoraggiamenti per il successo di una nuova esposizione per il futura anno 1905.

La mostra si chiuderà il giorno 2 Ottobre 1904.Colle di val d’Elsa 15 Settembre 1904.

Il Comitato Ordinatore.Barbieri Fabio -- Bastianoni Prof. Riccardo, -- Maccantelli Michele -- Manganelli Ferruccio -- Masi Dublino -- Bilenchi Bianco Segretari.Avvertenze. Il biglietto d’ingresso è fissato a Cent. 20, per l’acquisto di quadri, rivolgersi al Segretario.Per il XX Settembre. Continuano a pervenire numerose adesioni, di Enti, Associazioni ecc. pert la manifestazione del XX Settembre.

Il Municipio interverrà in forma ufficiale. La Giunta Comunale pubblicherà un manifesto ed il civico campanone suonerà a festa. Il Comitato fa viva raccomandazione alle Società che ancora non hanno risposto all’invito ricevuto, a farlo sollecitamente. Il Comitato stesso pubblicherà il programma della commemorazione ed il giorno 20, un manifesto nel quale verrà spiegato il significato della dimostrazione popolare.

La Pubblica Assistenza in adunanza del 10 andante approvava in proposito, all’unanimità, il seguente ordine del giorno:

<<L’Assemblea. Considerato che la celebrazione del XX Settembre non costituisce soltanto un’affermazione del nostro Diritto Nazionale, ma costituisce ancora un atto di politica anticlericale.

Considerato che la P. A. per il proprio carattere di società di soccorso laica ed apolitica deve astenersi, per esplicita disposizione del suo statuto, da tutte le manifestazioni politiche e religiose ed altre che si discostino dagli scopi dell’associazione medesima, delibera di non prendere parte alla manifestazione popolare del XX Settembre, pure aderendo moralmente, solo in quanto la caduta del potere teocratico segnò il trionfo dello spirito laico sopra le restrizioni del confessionalismo; delibera infine che, a cura del Presidente, quest’ordine del giorno venga comunicato al Comitato del XX Settembre e venga reso di pubblica ragione a mezzo della stampa>>.

Il Comitato ha invitato tutte le associazioni civili colligiane a partecipare al corteo che nelle ore pomeridiane percorrerà le vie principale della nostra Città. Alla Palestra scolastica,alle ore 17 sarà tenuto il discorso commemorativo. Oratori scelti dal Comitato sono l’On. Rosadi e l’Avv. Martini di Siena.

Il corteo dell’associazioni deporrà una corona alla lapide che ricorda Giuseppe Garibaldi ed un'altra a quella che ricorda Aonio Paleario.

Sappiamo che gl’industriali sospenderanno il lavoro delle loro Fabbriche nell’ore pomeridiane.Parteciperà alla festa il corpo musicale <<Verdi>.

Consiglio Comunale. Lunedì 12 andante il nostro Consiglio Comunale aprì la sessione autunnale. Presenti: Teofilo Giunti Sindaco, Sbraci, Pianetti, A. Giunti, Meoni, Branconi, Boni, Gonnelli, Ulivelli, Maccantelli, Corsi, Selvaggi e Cerboni.

Il Consiglio prese atto di alcune comunicazioni del Sindaco, autorizzò la Giunta a prendere parte ufficialmente alla manifestazione del XX Settembre e degli affari all’ordine del giorno risolve i seguenti:

1.° Commissione di vigilanza nelle Scuole eletti: Lepri Dott. Alfonso, Dondoli Cesare, Bastianoni Omero, Migliorini Giovanni, Chiti Alcide, Maccantelli Celide, Fornai nei Ciani Eugenia.

2.° Commissione per la revisione delle liste elettorali, biennio 1905-1906. Eletti Effettivi:Ammannati Giuseppe, Dondoli Cesare, Emilio Paradisi, Mario Alberto Meoni. Supplenti Bastianoni Omero, Giorli Magno, Montemaggi Gaetano ,Lenzini Guido.

3.° Commissione per la revisione della tassa d’esercizio e rivendita 1905 come per legge.4.° Congregazione di Carità. Rinnovazione del 4^. Eletti Papini Sesto e Cambi Virgilio.5.° Ospedale di S. Lorenzo. Rinnovazione della metà del Consiglio. Eletti: effettivo Boni

Raffaello, Supplente Giunti Arbace.6.° Revisori del Conto 1904. Selvaggi Washington, Maccantelli Michele e Boni Raffaello.7.° Approvò in 2^ lettura la deliberazione del 12 Agosto pure riguardante la municipalizzazione dei

pubblici servizi.8.° Aumentò il sussidio mensile per l’orfane Fignani.6.° Risolve favorevolmente, accogliendola in parte, una domanda per pensione avanzata dalla

Signora Adelinda Sontolini vedova Conti.

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Vaccinazione Obbligatoria nei giorni 25 andante e 2 Ottobre p. v. dalle ore 10 alle 12 nella sala del Palazzo Scolastico e del Civico Ospedale avrà luogo la vaccinazione obbligatoria. Ricordiamo che per legge è stabilita la obbligatorietà della vaccinazione per tutti i neonati entro almeno il semestre solare successivo in cui avvenne la nascita, e che non saranno ammessi, senza alcuna eccezione, nelle scuole, istituti pubblici privati, in fabbriche, officine ed opifici industriali di qualunque natura, i fanciulli che avendo passato l’undicesimo anno di età, non presentino un certificato autentico dell’autorità comunale, di avere subita una vaccinazione in data non anteriore all’ottavo anno di età.

* * *Riceviamo e pubblichiamo;

Alimentazione carnea. Osservazioni degli esercenti macellai. Approfittiamo dell’ospitalità della Martinella per fare, come interessati i nostri rilievi dell’articoletto che fu pubblicato domenica scorsa da un certo Sandro, buon uomo, in fondo, ma un po’ troppo preso dalla convinzione di rendere un grande servigio al pubblico facendoli sapere che a lui, Sandro, come tutti i carnivori, piace molto di più la carne di vitello che quella di vacca.

E invasato dalla crociata contro le vacche, si sprofonda in uno studio -- dice lui -- paziente ed indefesso dei bollettini mensili sulle macellazioni, dimenticandosi però, che fino ad oggi, che si sappia, gli anni non terminano col mese di Agosto; onde chi vuole far la media dei manzi e delle vacche macellate in uno o due anni non può, senza fare un torto alla sincerità, omettere gli ultimi quattro mesi dell’anno che stanno a vantaggio dei macellai, perché con il raffreddarsi delle stagioni diviene più possibile la macellazione dei bovi grossi.

Di questo avrebbe dovuto tenere conto Sandro ed avrebbe dovuto accorgersi che per avere una esatta conoscenza statistica del miglioramento o peggioramento dell’alimentazione carnea di una popolazione, male ci si attiene ad un periodo troppo ristretto di due anni ed ai soli prospetti sulla macellazione dei manzi e delle vacche; mentre è d’uopo tenere in debito conto anche degli aumenti o diminuzioni delle macellazioni dei vitelli e dell’introduzione della carni macellate altrove o viceversa e rapportare questi dati alle condizioni speciali del mercato colligiano delle carni ed alle condizioni genrali el mercato bovino.

Chi non sa, per esempio, come mesi addietro fosse notevolmente aumentato il costo dei bovi; onde il consequenziale elevamento del costo delle carni macellate; che importò l’aumento della domanda delle carni di minor prezzo.

Chi non sa che anche nel momento attuale, il prezzo delle vacche pareggia quello dei manzi; tanto che si sono pagate delle vacche e dei manzi al prezzo di £. 48,50 e 49 il cento.

Ma, meno male -- esclama Sandro -- se le vacche macellate avessero da 3 a 6 anni, fossero state ingrassate appositamente, ne avessero mai figliato ! La cosa, la riconosciamo anche noi, -- sarebbe eccellente. Ma il mercato nostro comporta una così scelta macellazione ? La produzione bovina, che ha senza dubbio bisogno di vacche giovani e perciò capaci di procreare, ed ha bisogno altresì di vitelli può consentire una siffatta macellazione ? Ove mai si fa questa macellazione ideale -- ideale non solo per i consumatori, ma anche per gli esercenti ? E come potrebbe imporsi ai macellai che, come altri commercianti regolano la loro condotta commerci ale sulla legge economica della domanda e dell’offerta ? A Milano per esempio (leggiamo sul Secolo del 10--11 corrente) si ha sopra 50 bovi macellati e venduti 255 vacche !

Ma la fantasia infatuata di Sandro corre, corre, staremmo per dire golosamente in cerca di carne di vitello numerosa ed a poco prezzo. Che diamine ! C’è l’Articolo 18 del Regolamento per la vigilanza igienica sugli alimenti del 3 Agosto 1890. Il quale articolo, a maggior gloria dell’interpretazione di Sandro, non proibisce affatto la macellazione degli animali vecchi, come non da la preferenza alla macellazione degli animali giovani; ma sottopone al giudizio insindacabile del Veterinario preposto ai macelli pubblici la macellazione di un animale , qualunque possa essere l’età sua, escludendo dalla macellazione tutte le bestie denutrite e non già quelle vecchie, ma quelle molto vecchie, e (la particella è essenziale per l’intelligenza dell’articolo di legge) denutrite. Il che significa, ai sensi del legislatore, che non basta essere molto vecchi per essere denutriti, ma che la denutrizione, può accompagnarsi alla decrepitezza.

E la sorveglianza illuminata e zelante del locale veterinario da ragione alla nostra interpretazione della legge: perché non può ammettersi a priori, che egli abbia fatto macellare delle bestie vecchie, se la loro carne non avesse dato sicurezza di conveniente nutrizione.

Ci sembra che tutte queste considerazioni avrebbe dovuto fare Sandro prima di scrivere il suo articoletto di domenica.

Gli esercenti macellai.135

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* * *

La famiglia Bonelli ringrazia vivamente tutti coloro che vollero rendere l’ultimo tributo d’affetto accompagnando la salma del loro caro

PIETROall’ultima dimora. Nonché si sente in dovere di ringraziare sentitamente l’Egregio Dottore Sig. Pacini delle premurose cure non comuni avute per il loro caro estinto.

Unione Cooperativa Affini VetraiCOLLE DI VAL D’E3LSA

Si pregano caldamente tutti i soci ad intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo domenica 25 corrente alle ore 15,30 presso la sede sociale per discutere il seguente:

ORDINE DEL GIORNO

1° Discussione ed approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal Fondo di Riserva.3.° Nomina delle cariche sociali4.° Affari diversi.

Colle di val d’Elsa 9 Settembre 1904.

Il Presidente Il Segretario P. LOGI G. LAMBERTUCCI

La Martinella del 24 Settembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

Lo sciopero generale. Lunedì nelle ore pomeridiane, anche qui a Colle scoppiò repentinamente lo sciopero generale.

L’iniziarono la mattina di lunedì, gli operai dello Stabilimento della Ditta Domenico Bilenchi e Figli; ad essi seguirono i Lanieri, i Cartai, i Metallurgici e i …….. crumiri della Ditta Nardi.

La chiusura dei negozi avvenne spontaneamente in molte località;non pochi negozianti, cortesemente invitati a chiudere, consentirono di buona voglia; in qualche punto, alcuni irresponsabili, profittarono del momento di confusione e della novità delle cosa, per usare modi teppistici contro dei pacifici bottegai.

Solo le Farmacie rimasero aperte. Gli altri chiusero tutti.Nessun incidente grave però.Martedì i negozi furono riaperti. Soltanto la classe operaia continuò nello sciopero fino al mercoledì mattina, in cui tutti ripresero il

lavoro, meno i Metallurgici della Ferriera, a causa dello sciopero che gli affittuari cedettero di continuare per loro conto, come diremo più oltre.

Come il Tempo di Milano è il caso di dire: <<Le sciopero -- questo sciopero contro cui scagliano i loro improperi alcuni uomini che si credono democratici -- assomiglia ai temporale d’estate: un poca di grandine, ma anche molta acqua per la terra che inaridiva>>.

Al Circolo Socialista. Sabato passato, il Circolo Socialista discusse per tre ore continue sull’attitudine da tenersi a proposito dello sciopero generale. Parlarono parecchi soci; furono ventilate e vagliate le più disparate opinioni e finalmente venne deciso di aderire moralmente all’idea dello sciopero generale e di aprire una sottoscrizione a favore delle vittime della reazione politica, rinviando ogni deliberazione sull’abbandono del lavoro e dopo la decisione che la Lega Metallurgici avrebbe preso in proposito.

Domenica sera il Circolo si riunì di nuovo e presa visione della deliberazione della Lega Metallurgici con la quale i presenti all’assemblea, non avevano creduto, per l’esiguità del numero degli intervenuti prendersi la responsabilità di deliberare lo sciopero; deliberava a sua volta di astenersi dallo

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scioperare, anche per la considerazione di non trovarsi a contatto con i crumiri, dai quali si temeva un pronunciamento a favore dello sciopero generale (e infatti avvenne) ; ciò che avrebbe moralmente frustrato l’effetto morale delle sciopero nella coscienza delle masse lavoratrici.

Lunedì sera il Circolo si riunì di nuovo, e di fronte al fatto compiuto (lo sciopero come è detto di sopra, era scoppiato il giorno stesso alle 14) deliberò all’unanimità o quasi, di assumere la direzione della manifestazione perché si svolgesse con serietà e dignità, di determinare la fine per la sera del 19 e di garantire la libertà del commercio e del lavoro, opponendo una valida resistenza agli irresponsabili che continuando nella loro inqualificabile condotta, avrebbero potuta danneggiare gravemente il buon nome della classe lavoratrice. E in questo senso la mattina del 20 fece affiggere un manifesto, il quale ristabilì la tranquillità pubblica e ricacciò nelle bettole gli elementi torbidi che avevano nel pomeriggio del lunedì commessi degli atti molto biasimevoli.

Alla Lega Metallurgica. La Lega si riuniva domenica passata in numero esiguo e gli adunati per non assumersi la responsabilità di una deliberazione che avrebbe potuto essere contestata e disobbedita dalla maggioranza, pure aderendo moralmente all’idea dello sciopero, deliberava di non sospendere il lavoro.

Ma il lunedì, avvenuto lo sciopero al quale la maggioranza dei metallurgici lavoranti in Ferriera, aderì (in seguito ai vivaci stimoli dei dimostranti che si erano presentasti al cancello e da altre parti della Ferriera) la Lega si riunì di nuovo numerosissima e deliberò all’unanimità di continuare lo sciopero per tutto il 20.

Affisso l’avviso dalla Direzione, con il quale si decretava la sospensione del lavoro nella Ferriera fino a nuove disposizioni, la Lega non fece atti di resistenza ne di rappresaglia, tanto vero che dette facoltà anche ad alcuni soci di rispondere alla chiamata del Direttore il quale a profittato di questa sospensione per fare il bilancio.

Ed ora, la Lega,. che non ha abbandonato il lavoro ne per danneggiare la Ditta industriale ne per fare rappresaglie di sorta, attende tranquillamente le deliberazione della Direzione fermamente sicura di avere agito in piena buona fede nel solo intendimento di fare atto di solidarietà con un grande movimento tendente alla difesa della vita dei lavoratori.

In Ferriera. Sui motivi che indussero la Direzione della Ferriera a sospendere il lavoro fino a nuovo ordine ci siamo, per conoscerli, recati dal Direttore il quale ci ha dichiarato: <<Che la Direzione non sarebbe stata contraria alla decisione degli operai di scioperare nei giorni di sabato e lunedì purché le fosse stato notificato in tempo debito per non riaccendere i forni inutilmente e risentirne grave danno; che i rappresentanti della Lega, con la quale la Direzione è stata in continui e cordiali rapporti, erano stati interpellati opportunamente per conoscere l’intenzione degli operai ed essi avevano assicurato che con regolare deliberazione era stato deciso di non abbandonare il lavoro; che questa assicurazione ra stata riconfermata anche lunedì mattina dai rappresentanti della Lega, tanto che ad un inviato della Vetreria Nardi che domandava notizie in proposito, era stato dichiarato dal Direttore che gli operai non avrebbero abbandonato il lavoro; che gli operai ebbero la debolezza di cedere alle minacce di un gruppo di dimostranti, non rispettando più le decisioni della Lega e producendole un danno rilevante per avere acceso i forni dietro l’assicurazioni ricevute; che la Direzione, a sciopero scoppiato, avrebbe anche soprasseduto al danno, se invece di fare spengere i forni gli operai fossero rientrati al lavoro e la sera del 19 alle 18 o la mattina del 20 alle 6 ciò che non fu possibile ottenere perché la Lega aveva deciso la continuazione dello sciopero fino a tutto il 20; che per la mancata fede ai patti stabiliti dalla Lega e per il danno morale e materiale ricevuto, appunto in questo momento sfavorevole per le condizioni del mercato, egli aveva presa la decisione di sospendere il lavoro della Ferriera; e che la decisione definitiva a proposito della ripresa del lavoro sarebbe stato notificato oggi (sabato 24) con apposito avviso agli operai>>.

* * * Esposto obbiettivamente le ragioni della, vogliamo credere, temporanea fra Lega Metallurgica e la

Ditta F. Lepri e C., potremmo intrattenersi ad esaminare singolarmente i fatti che si sono svolti e le ragioni pro e contro la condotta degli uni e degli altri, ma nella cittadinanza un solo sentimento predomina in questo momento, quello di vedere cessata al più presto la controversia e noi non vogliamo assumerci la responsabilità di complicarla.

Ci limitiamo soltanto a constatare che se i soci della Metallurgica, quelli apatici ed indifferenti si fossero mostrati un po’ più solleciti dei loro interessi di classe intervenendo numerosi alla prima adunanza, forse sarebbe stata evitata la vertenza.

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Evidentemente poi, la Direzione della Ferriera si è lasciata vincere la mano da un desiderio di rappresaglia che noi non possiamo davvero lodare, perché ingiustificato, data la completa buona fede degli operai.

Facciamo perciò voti che il prossimo lunedì suoni nuovamente la campanella della Ferriera e4 suoni per tutti gli operai, rei soltanto di avere nobilmente palpitato per la vita dei loro fratelli !

Per i Vetrai. L’esigenze dello spazio ci hanno impedito questa settimana di pubblicare un articolo inviatoci da un nostro collaboratore sulla vertenza dei Vetrai. Lo pubblicheremo domenica ventura assieme alla notizie relative alle persistenti attestazioni di solidarietà che giungono continuamente ai nostri compagni vetrai.

Intanto siamo lieti di constatare che anche nel periodo di calma in cui è entrata attualmente la vertenza vetraria, i vetrai mantengono sempre quello spirito di resistenza e di abnegazione che gli ha sorretti ed incoraggiati fino ad oggi nella lotta che vogliamo credere, gli sorreggerà ancora fino al riconoscimento completo della loro ragione e dal loro buon diritto.

Avanti sempre dunque con fede e perseveranza !

Esposizione artistica. L’esposizione artistica promessa da alcuni giovani studiosi d’arte, è completamente riuscita.

Domenica passata, giorno d’apertura, furono incassati circa 300 biglietti e con l’incasso furono già coperte quasi tutte le spese.

Anche martedì passato l’Esposizione venne aperta: fu però minore il concorso dei visitatori per la coincidenza della manifestazione del XX Settembre.

I lavori esposti ascendono a circa 200.Gli espositori colligiano sono, il Salvetti, il Manganelli Ferruccio, il Bastianoni, la signora Anita

Iozzi Bottai, il Bilenchi Bianco, il Maccantelli Michele, il Masi Dublino, il Barbieri Fabio, il Buzzichelli Guglielmo, il Maccari Alberto ed il nostro Vittorio Meoni.

Figurano anche nella mostra i bellissimi lavori del povero Camenis, e delle splendide acqueforti di Fontanesi, Cremona e Conconi ed il bellissimo bozzetto di scultura di Trubersckoy.

Il Professor Bastianoni ha pure esposto dei gessi interessanti per uso scolastico della Città di Colle.Fra gli artisti non colligiani che hanno inviato dei lavori ed hanno autorizzato il Comitato ad

esporre quelli che di costoro già si trovavano in Colle, figurano, Bastinnini, Rietti, Gola, Bertolotti, Filippini e Garozzi.

Da Poggibonsi ha inviato dei lavori il ProF. Iozzi, da Siena il giovane Mucci, da Massa Marittima il giovane Chiappini.

L’impressione più forte che a colpo produce in tutti i visitatori la mostra è questa:che non si sarebbe creduto che una cittadina operaia ed industriale come Colle, potesse produrre tanti e così appassionati cultori dell’arte.

Non ci soffermiamo a dare giudizi sui lavori esposti perché il nostro giornale non è un giornale d’arte e noi non vogliamo cacciarsi tra la folla a farci malmenare; constatiamo pure che l’esposizione, nella quale non mancano davvero lavori di valore incontestabile, ha trovato la cultura artistica del pubblico molto deficiente, si che i giudizi che la maggioranza dei visitatori da delle opere esposte, sono, da punto di vista del senso pittorico, francamente antidiluviani.

Da ciò ne consegue il convincimento della grande utilità di mettere il pubblico, il più frequentemente possibile, in contatto delle produzioni di un’arte coraggiosa che susciti anche dei piccoli centri di desiderio di comprendere e gustare le sensazioni che il colprito e la forma possano dare, a chi senta l’arte pittorica come una manifestazione della luce, produttrice di forme, di vibrazioni, di sensazioni e di stimoli, destinati ad affinare, attraverso le più svariate personalità, il sentimento eminentemente etico della bellezza.

L’esposizione è stata organizzata in pochi giorni, ed il merito è incontestabilmente dovuto al carissimo Salvetti ed ai giovani artisti che lavorano nel suo stabilimento d’arte decorativa. La migliore lode che possiamo dare perciò ad essi per l’opera intelligente prestata in prò della cultura artistica della nostra Città è questa: la loro iniziativa è stata plaudita e sarà per l’avvenire incoraggiata da tutti.

XX Settembre. La commemorazione del XX Settembre non poteva riuscire più ordinata e solenne. Il parere di moltissimi del Comitato sarebbe stato quello di rinviare la manifestazione in segno di lutto, ma poi questa decisione avrebbe potuto interpretarsi come una resa davanti al partito clericale e ciò decise il

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Comitato a fonderla in una manifestazione per la libertà del pensiero e per le libertà politiche. E ccosì avvenne.

Al corteo partecipò il Municipio (che aveva pubblicato un bellissimo manifesto ed ordinato il suono del civico campanone) l’Ospedale Civico, la Congregazione di Carità, le Scuole Professionali, il Ricreatorio Scolastico, le Scuole Elementari, il Conservatorio di San Pietro, il Tirassegno Nazionale, le Cooperative di Consumo <<l’Elsa>> e <<L’Arnolfo di Cambio>>, l’Unione Vetraria, le Leghe, Metallurgica, dei Barbieri, dei Fornai e Panettieri, dei Carrai, il Circolo Elettorale Socialista, il Circolo Giovanile Socialista. Avevano aderito moralmente la Lega Lanieri, il Circolo Filodrammatico, la Lega arrotatori di Vetro, l’Accademia dei Vari e la Pubblica Assistenza in conformità dell’ordine d4el giorno che pubblicammo domenica scorsa.

Il servizio musicale era prestato dalla Fanfara di Poggibonsi.Il così detto Partito Giovanile Liberale o Borelliano brillò per la sua assenza e si fece anzi un

dovere di non rispondere all’invito del Comitato -- diamine dunque tutti gli elementi veramente liberali e democratici colligiani -- qualunque sia la loro fede politica -- si riuniscono per una scopo comune; -- i Borelliani, che hanno l’anima reazionaria e pretina, bisogna che siano assenti !

Il corteo depose una corona alla lapide di Garibaldi e l’altra a quella di Aonio Paleario. -- Alla palestra, -- dinanzi ad una vera folla, parlò splendidamente l’Avvocato Martini di Siena, che fu ripetutamente applaudito. Quindi fu votato all’unanimità un ordine del giorno anticongregazionista ed in pro’ delle pubbliche libertà.

Avviso agli operai muratori e scalpellini. Si diffidano questi operai che contrariamente a degli avvisi a stampa diramati, è affatto insussistente che siano stati ripresi i lavori della strada di Centovalle in Circondario di Domodossola, dove anzi il lavoro scarseggia. Recandovisi andrebbero incontro al pericolo di trovarsi senza il necessario per la vita, e quindi in condizione di essere rimpatriati.

Pro vittime. Oggi per le condizioni eccezionali in cui si trova la nostra Città, mancherà in Colle la manifestazione politica in pro delle vittime della reazione.

Ciò però non significa che il Partito Socialista abbia obliato il suo dovere.Infatti il Circolo ha provveduto a che sia aperta una sottoscrizione ed ha scelto un rappresentante

che intervenga al Comizio che avrà luogo oggi in Poggibonsi.

Tombola di beneficienza. Il 18 andante venne estratta in Piazza Arnolfo la Tombola di £. 120 a favore della Pubblica Assistenza. -- Pubblico abbastanza numeroso. -- Prestarono servizio gratuito i due corpi musicali di Poggibonsi e quello di Colle. La benemerita Associazione risentirà della tombola un utile netto di £. 200.

La Martinella del 1 Ottobre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei Vetrai. I lettori sono bene a conoscenza della vertenza che l’Unione Vetraria Colligiana sostiene con la Ditta Nardi per far rispettare i patti già concordati per la campagna che era in corso, e più per il rispetto all’organizzazione. A questo proposito mettiamo a conoscenza i lettori a quanto ci ha informato il nostro carissimo compagno.

Un certo signore rappresentante della Ditta Nardi fa il giro d’Italia per assoldare dei crumiri ed in questi giorni ha avuto una non invidiabile azione a Napoli.

Il 25 corrente fu chiamato un vetraio dal suddetto signore che era accompagnato da due fabbricanti napoletani per sentire se poteva indicarli dei vetraia da condurre a Colle con qualunque compenso. Il Sig. X rispose abilmente di si e per contrattare diede loro appuntamento in un caffè situato presso la stazione ferroviaria.

La stessa sera X informò la Lega di tutto e la Commissione Esecutiva nominò alcuni compagni (finti crumiri) a recarsi all’appuntamento stabilito. All’ora indicata essi si recarono colà e trovarono il detto signore: subito il Sig. X presentò un compagno come crumiro e dopo venivano gli altri. Stabilirono subito i contratti, cioè £ 65,00 la settimana per un maestro soffiatore in prima piazza d’assortimento, più alloggio e viaggio gratis e con qualsiasi anticipazione. Quel compagno dichiarò che per il momento non

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poteva partire, però rimandava l’affare al giorno seguente; poi si fecero i contratti anche per gli altri presenti

Il giorno seguente detti compagni unitesi al segretario, si recarono al caffè dove era questo signore e con argomenti molto persuasivi e convincenti, riuscirono ad accompagnarlo alla stazione e farlo ripartire immediatamente. Mentre uscivano dalla stazione trovarono tutti gli altri vetrai che volevano dare una lezione di riguardo a quel signore; ma per avventura il treno manovrava e così fu evitata la lezione che avrebbe potuto non essere verbale soltanto, data la giusta eccitazione di alcuni.

Lasciamo i commenti ai lettori. Noi che ammiriamo la resistenza che da undici mesi tengono i vetrai colligiani, non crediamo che ci possono essere ancora degli operai che si vogliono vendere al capitale e tradire i propri fratelli.

L’attitudine energica ed abile dei vetrai napoletani, ci prova luminosamente come sia caldo lo spirito di solidarietà dei vetrai tutti, i quali con queste squisite lezioni ci fanno davvero persuasi che la lotta ingaggiata dalla Federazione dovrà immancabilmente finire vittoriosamente.

L’energia dei compagni napoletani è un affidamento ed un incoraggiamento a tutti i vetrai ed un ammonimento per chi credesse di affidare la propria causa al tradimento.

I vetrai d’Italia, non si macchieranno mai dell’onta di un’ignobile e delittuosa tradimento.Attualmente sono 18 gli operai che si trovano disoccupati appartenenti tutti alle varie gradazioni

del vetro bianco, perciò ricordiamo a tutti i vetrai il boicottaggio che la Federazione Italiana proclamò per questa fabbrica e augurando solidarietà chiediamo con un grido che ci parte dal cuore: viva l’Organizzazione.

Per i Vetrai. Gli avvenimenti di questi giorni avevano per il momento arrestato il lavoro del Comitato pro Scioperanti, ma questi si mette ora con maggior impulso all’opera perché continui a favore di questi lavoratori la solidarietà operaia.

Seguitiamo perciò a pubblicare la nota dei sussidi giuntici in questa settimana:Somme precedente £. 615,40Sindacato operai Ferrovieri Pontassieve £. 15,55Sindacato operai Ferrovieri di Milano £. 10,00 --------------

Totale £. 640,95

I Metallurgici. Dietro la crisi in cui era caduta la Ferriera e dopo le dichiarazioni della Direzione, la Lega Metallurgici si adunò domenica 28 corrente per decidere in proposito e dopo breve discussione deliberò di tornare a lavorare lunedì seguente come aveva stabilito la Direzione e di tornar di nuovo a discutere la situazione quando a qualche sezione fosse mancato il lavoro.

** *

Fino ad oggi non si è verificato alcun inconveniente. Speriamo che le dichiarazioni della Direzione non abbiano avuto altro ufficio che quello di intimorire degli operai e noi auguriamo che da ora in avanti la Ferriera possa riprendere il suo normale andamento; così sarà risparmiato per Colle quel danno (che dopo gli operai i quali erano i primi interessati) ne avrebbe risentito ancora l’intera cittadinanza.

In previsione però di future prevedibili eventualità, non sarà male che i cittadini e gli operai della Lega Metallurgica si preparino preventivamente in speciale modo quest’ultimi, spingendo maggiormente la propaganda in favore dell’organizzazione di tutti i metallurgici, della quale soltanto può scaturire la difesa efficace dei loro interessi di classe.

Alimentazione carnea. Il mio stellone di cronaca su questo argomento, pubblicato il 10 corrente ha provocato per parte degli esercenti macellai, una risposta un po’ sarcastica, quasi che io per farmi ragione e danneggiare i loro interessi, avessi falsato o esagerato le cose.

A dimostrazione della mia buona fede, e per togliere nel pubblico lì’impressione contraria che la risposta degli esercenti macellai al mio articoletto può avere prodotta, permettimi alcuni schiarimenti, che ritengo opportuni.

Prima di tutto dichiaro, che scrivendo l’articoletto, non ebbi la convinzione ne la presunzione di rendere un grande servizio al pubblico: ci vuole altro ! … Ammetto di essere incorso in alcune lievi inesattezze o dimenticanze, come quella, per esempio, di non avere nel 10 Settembre corrente, segnato il

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numero delle bestie che potranno macellarsi dal 1° Settembre ridetto, al 31 Dicembre 1904 !........ dimenticanza, alla quale prometto di riparare appena scaduto l’anno.

Si dice che anche a Milano si ha sopra 50 bovi macellati e venduti, 255 vacche; ne io lo contesto solamente a Milano -- e non capisco il perché -- le bestie si classificano e si prezzano molto diversamente da quello che non avvenga qui da noi.

Mercato di Milano 7 Settembre 1904.Bestiame al quintale (un solo capo)

Prima qualità a peso vivo £. 84 a peso morto da £. 53 a £. 56Buoi Seconda qualità a peso vivo £. 70 a peso morto da £. 34 a 36

Terza qualità a peso vivo £. 55 a peso morta da £. 10 a £. 12

Prima qualità a peso vivo £ 74 a peso morto da £. 42 a £. 45Vacche Seconda qualità a peso vivo £. 63 a peso morto da £ 26 a £. 28

Terza qualità a peso vivo £. 37 a peso morto £. 0,95

Ora la sostanza fondamentale del mio articoletto non era la seguente ? -- << E meno male se le carni scadenti si vendessero a prezzi modici, corrispondente al valore nutritivo che esse contengono !>>

Sono perfettamente d’accordo, in sostanza, con l’interpretazione data dagli esercenti macellai, all’art. 18 del regolamento per la vigilanza igienica per l’alimenti dal 3 Agosto 1890,

Sottoscrivo a due mani di quanto i detti esercenti dicono di bene del Veterinario proposta dalla Direzione dei Pubblici Macelli -- riconosciuto da tutti come un funzionario scrupoloso del proprio dovere, intelligente, illuminato e zelante -- del quale io ho personalmente grande stima: tanto, che (ne faccio pubblicamente confessione) ho ricorso a lui per imbastire l’articoletto in discussione !

E’ proprio così !... Sandro il carnivoro, che corre …. corre in cerca di carne di vitello numerosa a poco prezzo, non è altro il portavoce del Veterinario, dietro il quale, voi egregi esercenti macellai, così male a proposito, avete in questa occasione cercato di ripararvi.

In prova di ciò ecco quello che trovo scritto sulla bella relazione fatta dal Veterinario Comunale Dott. Antonio Pulselli, sul servizio dei pubblici macelli, stampata nel 1902 e diffusa largamente fra tutti i cittadini, a cura della Giunta Comunale.

A pagina 19:Lamenti del pubblico sulle qualità delle carni. <<Abbiamo veduta la lato igienico sanitario il pubblico non può sollevare lamenti sulle carni che si preparano ai Macelli Pubblici e può stare tranquillo che la sua salute è salvaguardata, ma dei lamenti, che debbo dire giustificati, ce ne sono circa le QUALITA’ delle carni stesse, considerate dal lato del gusto, del potere nutritivo e dall’altro non meno importante, del poco vantaggio economico che le famiglie ricavano dall’alimentazione carnea.

Per il rispetto dovuto al pubblico e senza l’intenzione di danneggi<are i macellai, debbo raccogliere questi lamenti e mostrare, obbiettivamente s’intende, se come e per quanto sono giustificati, potendoci essere qualcuno che in certo modo faccia carico a me se la carne posta in vendita non è del tutto soddisfacente>>.

** *

<<Nell’anno 1899 -- tacendo di quelli anteriori che non ne differiscono -- a Colle sono stati macellati 593 vaccini e cioè 180 bovi, 144 vacche, 69 vitelli con uno a due mossi ossia giovenchi e 200 con tutti i denti caduchi o di latte. Nel 1900 bovi 201, vacche 130, vitelli mossi 74, detti non mossi 173. Nel 1901 bovi 158, vacche 156, vitelli mossi 177, detti non mossi 191.

I bovi e le vacche sono tutte o quasi bestie molto avanzate in età, deficentemente grasse, non poche MAGRE addirittura e da poco tempo tolte dal lavoro e dall’allattamento, funzioni queste, come è risaputo che le estenuano e rendono le loro carni poco nutritive e stoppose e con la cottura si riducono enormemente di volume, in guisa che le famiglie che ne acquistano in misurata quantità risentono danno piuttosto che vantaggio usandole.

Di qui nascono i lamenti e premendomi, come ho detto, di mostrare fin dove sono giustificati e se e quanto carico se ne può fare al sanitario preposto all’ispezione dei Pubblici Macelli, con la scorta dei più accreditati scrittori di fisiologia e d’igiene, nella pare che riguarda la qualità e l’uso delle carni, le descriverò partitamente, in ordine specialmente al loro potere nutritivo>>.

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Nel seguito trassi lo specchio analitico del Baranski e le differenze del potere nutritivo della carne di bestia grassa o magra, accennate dal Nasotti; ed a pag. 25 -- discorrendo dei caratteri differenziali delle carni macellate, delle quali scientificamente se ne distinguono 3 qualità, descrivendo appunto i caratteri della carne di 3^ qualità così si esprime:

<<Questa carne proviene da bovi vecchi, e magri affaticati per il soverchio lavoro; da tori adoprati alla monta fino ai quattro o cinque anni; da vacche vecchie che hanno figliato ed allattato numerose volte, e da vitelli troppo giovani e male nutriti. La carne di per se stessa è sana ma pochissimo nutritiva e pur costatando meno della 1^ o 2^ qualità le famiglie non trovano alcun tornaconto cibandosene, poiché in definitiva, considerato il gran calo che subisce con la cottura, viene a costare quasi il doppio di quella di 1.

Delle bestie che si macellano qui -- è dovere mio di dirlo -- una buona quantità appartengono a questa categoria e da ciò nascono i lamenti del pubblico. E come se tutto questo non bastasse spesso si vedono giungere nella nostra piazza delle bestie di razze non toscane, per esempio sarde, o romagnole, brade, le quali le quali sono magre, essendo mantenute in pascoli magri e danno carne insipida più delle nostrali nelle stesse condizioni di grassezza.

Ho detto che il Prof. Guzzoni distingueva una quarta qualità di carne, cioè fornita da animali magri addirittura e vecchi, defaticati dalle marce, spossati dal lavoro o dall’allattamento molte volte ripetuto o molto prolungato. Degli animali di questo genere ne capita alcuni anche a Colle, ma si allontanerebbero affatto o, per lo meno, se ne diminuirebbe il numero attuando i provvedimenti che esporrò in appresso>>.

Ed ecco i provvedimenti che suggerisce, a pagina 39:<<Ad ovviare a tutti questi inconvenienti che sono gravi e per ottenere che l’ispezioni siano serie

occorrerebbe, come saviamente si pratica in molti pubblici macelli; che la visita degli animali vivi si facesse 24 ore avanti a quella destinata per la macellazione, che così il Veterinario con tutoli suo comodo può vederli più di una volta e sorvegliare l’esecuzione di tutte le funzioni del corpo. A quest’effetto occorrono adatte stalle di sosta, senza delle quali non si raggiunge lo scopo, e converrebbe perciò che il Comune provvedesse prontamente>>.

Era o no giustificato il mio grido dall’allarme alle autorità comunali ?SANDRO

Suole Elementari. Con il 1° Ottobre sono state riaperte le scuole elementari. L’iscrizioni saranno fatte dal 1° al 15 di questo mese, ed ogni scuola del Comune per ciascuna classe, tutti i giorni tranne le domeniche e il giovedì dalle ore 9 alle 11.

Per essere inscritti alla prima classe occorre presentare soltanto il certificato di subita vaccinazione.I genitori e coloro che ne fanno le veci hanno il dovere di procacciare nel modo che riterranno più

conveniente ai loro figli dei due sessi, in età di frequentare le scuole pubbliche elementari, l’istruzione che in essa viene impartita. Dovranno quindi essere inviati alla scuola del Comune i fanciulli e le fanciulle, che abbiano compiuto il sesto anno di età e lo compiono entro l’anno in corso, ed i quali i genitori, o chi per essi non procaccino l’istruzione elementare o per mezzo di scuole privare debitamente di scuole autorizzate, o con l’insegnamento in famiglia.

Per la Legge 8 Luglio corrente anno l’obbligo dell’istruzione è esteso fino al dodicesimo anno di età. I contravventori della legge sull’istruzione obbligatoria saranno puniti con l’ammenda di centesimi cinquanta, estensibile a lire Dieci, tenuto conto della cattiva volontà dei genitori e degli impedimenti più o meno gravi dai quali deriva la resistenza.

Fino a che dura la loro inosservanza dell’obbligo, i contravventori non potranno avere attestati per ottenere sussidi e stipendi sui bilanci del Comune, della Provincia e dello Stato, salvo che per l’assistenza sanitaria, né potranno ottenere il porto d’armi.

Saranno considerati contravventori e assoggettati a pagare l’ammenda come sopra, anche coloro, presso i quali il fanciullo obbligato all’istruzione fosse abilmente impiegato ad un lavoro che non sia già vistato dalla Legge 19 Luglio 1902.

** *

Nei giorni 3, 4 e 5 del mese di Ottobre p. v. nelle scuole elementari del Capoluogo, sarà tenuta la seconda sessione degli esami di proscioglimento dall’obbligo dell’istruzione, contemporaneamente per gli alunni delle scuole maschili e femminili di tutto il Comune.

A questi esami sono ammessi anche gli alunni che non si presentarono nella prima sessione, e gli adulti, senza limite di età che hanno da riparare su qualche materia o da sostenere le prove.

Nei giorni 7 e 8 ci saranno gli esami di riparazione e di ammissione alla classe 2, 3 e 5.142

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Società Anonima Cooperativa di Consumo<<L’ELSA>>

In Colle di val d’ElsaI soci della Cooperativa suddetta sono invitati ad intervenire all’Assemblea Generale straordinaria

che si terrà nel locale Sociale, sabato 15 Ottobre p. v. alle ore 20 per discutere il seguente:ORDINE DEL GIORNO

1.° Lettura del verbale della seduta precedente.2.° Nomina di un Consigliere in sostituzione del dimissionario Calattini Riccardo.

N. B. L’adunanza per il disposto dell’Articolo 17 dello Statuto Sociale, sarà valida trascorsi 30 minuti dall’ora fissata qualunque sia il numero dei Soci intervenuti e sia presente almeno la maggioranza del Consiglio.

Colle 20 settembre 1904.

IL PRRESIDENTE IL SEGRETARIO A. Bocci F. Bilenchi

Unione Cooperativa Affini VetraiCOLLE D’ELSA

Si pregano caldamente tutti i Soci ad intervenire all’Adunanza Generale che avrà luogo sabato 15 ottobre alle ore 20,30 presso la sede sociale per discutere il seguente:

ORDINE DEL GIORNO1.° Discussione e approvazione del Consuntivo al 30 Giugno 1904.2.° Prelevamento dal Fondo di Riserva.3.° Nomina delle cariche sociali.4.° Affari diversi.

Colle 29 Settembre 1904

Il Presidente Il Segretario P. Logi G. Lambertucci

La Martinella del 8 Ottobre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei Vetrai. Da quanto ci è stato possibile apprendere da buona fonte, pare che gli sforzi del rappresentante della Ditta Nardi, mandato per l’arruolamento dei crumiri, siano andati nel vuoto, specialmente in seguito alla burletta di Napoli, sulla quale hanno fatto larghi commenti tutti i vetrai Italiani.

Qualche crumiro volante è stato impaniato però qui a Colle. Trattasi di uno o due ragazzi estranei all’organizzazione ed all’……arte, i quali, faranno nella Vetreria la parte del capecchio nelle poltrone ! Ma con questi genere di crumiri non si guadagna terreno, sarebbe come buttare una carogna nel forno, con l’illusione di aumentare le atmosfere ! Ci vogliono dei maestri d’assortimento per il Cav. Nardi, non dei poveri frizzoli tagliati fuori dall’organizzazione di classe. Ed i maestri di assortimento conoscono il loro dovere e non si muovono.

Il Nardi però ha del coraggio e pare che i maestri di assortimento per le piazze si voglia provare a fargli fare di vetro giallo ma al Maestro Replé ormai rotto a tutte l’ab8ilità professionali.

Ciò nonostante al nostro paziente e perseverante gruppo di vetrai organizzati, fermi nel proposito di continuare a sacrificarsi fino a che la Ditta Nardi non si decida a riconoscere i loro diritti d’anzianità, giungono sempre incoraggiamenti ed aiuti ed al più presto 8 o 9 maestri saranno collocati a Cremona. Così i disoccupati si ridurranno a 10 circa e per questi non verrà mai a mancare la solidarietà nazionale di tutti i lavoratori.

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Hanno in questi giorni scritto ed inviato soccorsi i vetrai della Vetreria Bordoni di Milano, hanno scritto una lettera di assicurazione che non verranno a lavorare due operai di Firenze disoccupati, i vetrai di Parma, di Torino e di Murano, quelli di Santa Maria Capua che scrivono <<di qua non ci muoveremo nessuno anche se ci dessero mille lire al minuti>> quelli di San Marcello a Marsiglia, i quali hanno già affisso dei manifesti di avvertimento nei caffè locali ed altri individualmente.

Questa costanza vogliamo credere vorrà servire di conforto ai nostri disoccupati, aumentando e rinforzando in essi il sentimento della disciplina ed i conforti della solidarietà.

Comitato pro’ Vetrai. Mentre registriamo le nuove oblazioni che ci sono giunte e cioè quella della Lega Minatori di Massa Marittima e quelle del Sindacato operai Ferrovieri di Taranto e di Bologna, constatiamo nuovamente e con piacere come i Ferrovieri Italiani, al nobile appello di questo comitato abbiano risposto con slancio mirabile di solidarietà, contribuendo alla vittoria dei vetrai, che è la vittoria dell’organizzazione e delle aspirazioni operaie.

Somma precedente £. 640,95Sindacato operai Ferrovieri Taranto £. 14,50Sindacato operai Ferrovieri di Bologna £. 10,00Lega di resistenza fra Minatori ed Affini di Massa Marittima £. 10,00

--------------Totale £. 675,45

Conferenza. Il compagno Ercole Mariani Segretario Nazionale della Federazione dei Calzolai, invitato dalla Lega di Colle tenne martedì 4 corrente un’applaudita conferenza sul tema <<Organizzazione>>.

Presentato dal compagno Dondoli egli esordì spiegando l’organizzazione economica, che consiste nelle Leghe di resistenza, nelle Camere di Lavoro ecc. ed affermò che mentre la questione politica ci divide la questione economica ci unisce per combattere contro la classe borghese.

Narra dello sciopero del 1901. Allora il lavoratore non conosceva bene l’importanza delle leghe e non poteva indovinare che sarebbe scoppiato in si breve tempo quello sciopero generale che è stato una grande affermazione per la classe lavoratrice. Trattò della politica di Giolitti dicendola una politica di sangue.

L’oratore attribuì a colpa dei lavoratori che si mantengono sempre nell’apatia e la lentezza degli avvenimenti; l’apatia si deve vincere non soltanto con le conferenze ma anche con la propaganda spicciola di tutti lavoratori. Stigmatizza la piaga del crumiraggio e dice che i crumiri devono essere boicottati in tutto anche nei sentimenti di amicizia, non andandoci a spasso insieme, non facendoci la partita e neanche limitarsi (per politica) a far loro dei saluti (come succede a Colle, dico io) lamentò poi l’insufficiente organizzazione locale non proporzionata alla potente organizzazione politica.

Ricordo i Calzolai di Milano che in uno sciopero durato 25 giorni, hanno avuto un mite aumento di lire una, ma i crumiri non si sono visti.

E’ contrario alla politica nelle Camere del Lavoro e dice che in esse si deve combattere tutti assieme contro il capitalismo, essendo tutti ugualmente sfruttati.

Conclude incitando i lavoratori di Colle ad organizzarsi tutti per la difesa dei loro interessi di classe, rivolgendosi principalmente ai calzolai che dice essere più di tutti sfruttati, perché mentre gli altri operai lavorano 10 ore, essi per guadagnarsi tanto da vivere devono lavorare 12 ore.

(Speriamo che i calzolai la lezione la intendono !)

Scuola Professionale. Il 7 Novembre si riaprono i corsi della nostra Scuola Professionale. l’insegnamento è diviso in diversi corsi.

Corso diurno, per frequentare il quale occorre fare domanda, non più tardi del 20 Ottobre. Gli esami d’ammissione avranno luogo il 29 Ottobre, quelli di riparazione il 24 Ottobre.

Gli alunni licenziati dal corso normale (diurno) sono ammessi al 2:° anno dall’Istituto Vegni, al concorso che ogni anno viene aperto dal Ministero della Marina, per l’ammissione della R. Scuola macchinisti in Venezia, ai concorsi per i posti gratuiti e semi gratuiti nelle scuole industriali superiori, ed ai concorsi per le officine delle grandi reti ferroviarie.

Vi sono poi: il corso serale di disegno ornamentale e geometrico architettonico, il corso festivo di disegno applicato al ricamo ed al taglio della biancheria, il corso per i conduttori di caldaie a vapore e il corso operai elettricisti.

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Noi esortiamo i figli degli operai ad iscriversi fra gli alunni della scuola, per mettersi in grado di possedere quelle cognizioni che possono servire al loro aiuto a guadagnarsi una posizione degna di operai scelti ed intelligenti, dei quali data la scarsità di scuole professionali, vi è oggi penuria fra la classe lavoratrice.

Una delle condizioni indispensabili a far valere le proprie ragioni e quella di sapere essere operai esperti ed intelligenti , per l’opera dei quali la classe operaia andrà sempre aumentando la sua influenza ed il suo potere.

A scuola dunque !

Cooperazione e refezione. Nella sua ultima adunanza il Consiglio Direttivo della Cooperativa Arnolfo, deliberava un sussidio di £. 60 a favore della refezione scolastica.

Ottima risposta a quel gruppo di settari ed ignoranti della Cassa di Risparmio, che soppressero tutti i sussidi alle istituzioni di beneficenza laiche della Città, coprendo l’atto mafioso con un ridicolo progetto per costituire una pensione ai vecchi …. di la da venire.Riceviamo e pubblichiamo.

Alimentazione carnea -- La risposta alla risposta. I rilievi che facemmo a Sandro hanno sortito il loro effetto, perche Sandro, per il primo, si è convinto di aver mal basato la sua critico contro di noi esercenti. Gli obbiettammo che l’aumento e le diminuzioni del prezzo delle carni non dipende dall’arbitrio più o meno capriccioso dei macellai, i quali, come tutti gli altri commercianti, regolano la loro condotta sulla legge economica della domanda e dell’offerta e Sandro mostra di essere pienamente d’accordo con noi ! Gli facemmo rimprovero di aver fatto la media su statistiche incomplete; e Sandro ne conviene, pur adducendo a sua magrissima scusa che oggi non potrà avere il dono profetico d’indovinare il numero delle bestie che si macelleranno fino al 31 Dicembre p. f. ; quasi che egli, Sandro non si fosse attenuto anche ai bollettini dell’anno decorso, per il quale quella scusa non vale, e quasi che non fosse vero che colui che vuole esaminare un movimento commerciale di un’annata, è costretto, naturalmente ad attendere che l’annata sia trascorsa !

Affrontammo il punto cardinale che l’articolo di Sandro, cioè al richiamo dell’Art. 18 del Regolamento 3 Agosto 1890, per dimostrare che tutte le lagnanze non potevano trovare appoggio, come pretendeva Sandro, nelle disposizioni di Legge, pur così accurate e rigide in materia d’igiene: e Sandro ha trovato… che noi abbiamo ragione !

E allora ? Perché ostinarsi in una replica ?Voi convenite che le condizioni del mercato delle carni si son fatte peggiori: che malgrado queste

difficoltà i macellai colligiani si sono trovati in perfetta armonia con le norme legislature d’igiene; convenite che la legge non offre mezzi per costringere (ciò che sarebbe draconiano) gli esercenti ad imbandirvi carne migliore e a mino prezzo di quello che l’esigenza del mercato possono consentire, e -- poi…. persistete a brontolare ancora ed a minacciarci di brontolare in eterno. Ma vivaddio, la logica non è meno logica neppure quando si parla di carni di vitello o di carne di vacca.

<<Gli esercenti macellai>>

Per la disciplina. Ci viene riferito che nella lega dei parrucchieri non esiste una grande disciplina. Una parte dei soci non sta più alle deliberazioni stabilite fin dal 1898, cioè quella di chiudere i negozi dopo l’ora stabilita. Questo fatto ha dato origine a dei giusti lamenti di qualcuno di quelli che stava molto attaccato ai deliberati della detta lega.

Noi deploriamo questa poca considerazione in che tengano i suddetti soci la lega e speriamo che dietro interpellanza di qualcuno (che crediamo non mancherà) essi si convinceranno dell’errore commesso riorganizzeranno la società convincendo anche i soci non facenti parte ad entrarvi e stando tutti uniti potranno realizzare dei reali vantaggi. Allora intenderanno tutto il valore del motto che dice: l’unione fa la forza !

Propaganda. Martedì 11 alle ore 9 nella Palestra Scolastica terrà una pubblica conferenza Arturo Frizzi sul tema: Tattica socialista e tattica libertaria. E’ ammesso il contraddittorio.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Settembre1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 2 Vacche 7 Vitelli sopra 1 anno 2,5 sotto anno 7,5 Totale 17.

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Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 1 Vacche 7,5 Vitelli sopra1 anno 1 sotto 4 Totale 13,5. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 0 Vacche 3,5 Vitelli sopra 1 anno 05 sotto1 anno 2,5 Totale 6,5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 2 Vacche 3 Vitelli sopra 1 anno 2 sotto 1 anno 6 Totale 13.Totali Bovi 5 Vacche 21 Vitelli sopra 1 anno 34Vitelli sotto 1 anno 20 Totale 50

La Martinella del 15 Ottobre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza Vetrai. In questa settimana la vertenza è entrate in una nuova fase.Domenica sera nascostamente, in carrozza, provenienti dalla stazione di Castellina Scalo giunsero

a Colle tre assoldati dalla Ditta Nardi provenienti da Roma, i quali furono fatti albergare in luogo sicuro e la mattina andarono a lavorare sulla piazza.

Si sparse la notizia per la Città, si diffuse rapidamente un grave fermento ed i compagni vetrai, valendosi della relazione personale che qualche operaio organizzato aveva con qualcuno dei nuovi venuti, cercarono di avvicinargli per dissuaderli illuminandoli sullo stato della vertenza, nella fiducia che non fossero a conoscenza del vero stato delle cose.

E mentre l’Unione Vetraria stava riunita nella sua sede per discutere sulla situazione creatagli dai nuovi assoldati, giunse la notizia che questi sarebbero stati disposti ad intervenire all’adunanza.

Essi infatti si trovavano alla porta terrena dello stabile dove ha sede l’Unione, circondati da una grande folla non troppo benevolmente disposta.

Accorse il nostro compagno meoni che per quella circostanza straordinaria presiedeva l’assemblea, con altri compagni vetrai, per rassicurare quei vetrai e tranquillizzarli, a ciò che intervenissero all’adunanza dove sarebbero stati ricevuti cortesemente; anzi proposero ai medesimi che il colloquio si facesse fra essi e tre rappresentanti dell’Unione ma costoro dichiararono che avrebbero parlato in mezzo della strada, piuttosto chiudersi in un locale !

Allora alcuni nostri compagni dopo aver invitato ed ottenuto dalla folla che si allontanassero gli estranei, s’incamminarono per la Via della Pieve in Piano verso gli arrotini e per la strada combinarono che la sera alle ore 20 si sarebbero trovati nella trattoria dove costoro stavano a mangiare.

In questo frattempo essi se ne andarono con dei vetrai a passeggiare ed alle ore 21 circa; invece di trovarsi al luogo di convegno, andarono, d’accordo con i rappresentanti dell’Unione alla Trattoria La Pina d’Oro ove si trattennero fino alle ore 22.

In questa riunione, furono ampiamente informati dei termini della vertenza e gli furono letti tutti i documenti e le pubblicazioni relative.

E la riunione si sciolse in completa armonia, per la formale promessa fatta dai nuovi venuti, di dare una buona risposte entro due giorni al più.

Passati due giorni e cioè il 12, ebbe luogo un colloquio nella trattoria dove essi andavano a mangiare. E questo colloquio non ebbe l’esito fortunato che i compagni vetrai si ripromettevano, giacché in mezzo a dei discorsi sconnessi e qualche volta anche iattanti, essi senz’altro chiesero un’indennità personale di £. 500 per ritornare a Roma !

La proposta non era neanche discutibile ed i nostri compagni si ritirarono e dopo qualche ora riferirono l’esito della loro missione all’assemblea.

L’assemblea, dopo ampia ed elaborata discussione, nella considerazione, specialmente, che i nuovi venuti non ricoprivano piazze di assortimento ed erano perciò pressoché impotenti a nuocere seriamente all’organizzazione, deliberava di rinunziare ad altre trattative con i medesimi, nella convinzione che essi sarebbero in ultima analisi diventati un imbarazzo per la Ditta e riconfermando virilmente la sua attitudine di resistenza, votava alla quasi unanimità il seguente ordine del giorno:

L’Unione Vetrariadolorosamente impressionata dal fatto di poveri inconsapevoli compagni venuti a Colle a rimpiazzare i vetrai organizzati dell’Unione, desiderosa di mantenere alto e rispettato il credito dell’organizzazione della classe vetraria, disdegnando e ripugnando dal rispondere a qualsiasi eventuale provocazione con atti che sconfinino con la tranquillità e normale trattazione dei suoi interessi, fermamente decisa a mantenersi sul terreno legale e giuridico della resistenza organizzata, delibera di mantenersi sempre ferma e disciplinata, di attendere da un prossimo avvenire la sua immancabile vittoria, di fare un estremo appello a tutti i lavoratori d’Italia vogliano sorreggerli nella votata resistenza, di promuovere un

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pubblico comizio per spiegare le ragione della sua condotta: ed esorta tutta la classe lavoratrice colligiana a volere confermare la sua condotta a quella legale e serena ma ferma. dell’Unione Vetraria.

I n questo frattempo giungeva a Colle un altro maestro non organizzato, il quale è stato già intervistato. Del risultato di questi colloqui non conosciamo l’esito; ma facciamo voti vivissimi che essi conducano a persuadere questo nuovo venuto a non aggravare la situazione con un atto che potrebbe nuocere seriamente al suo buon nome ed a quell’interesse di classe del quele egli pure deve preoccuparsi per il fatto di appartenere alla classe stessa: a quella classe che attende dai risultati della vertenza colligiana o il riconoscimento del suo legittimo ed onesto diritto, o la rovina di tutta la classe, nessuno escluso ne eccettuato.

Il Comizio. Il Comizio che doveva avere luogo domani con l’intervento dei compagni De Ambris e Modigliani è stato rinviato perché gli oratori sono per quel giorno impegnati a Livorno. Avrà luogo però quanto prima; in settimana entrante .

Solidarietà. A giorni sarà diramata una circolare in tutta Italia per iniziare un’agitazione in favore dei vetrai colligiani. Abbiamo fede che la risposta del proletariato Italiano sarà degno delle nobile causa che i nostri operai difoìendono.

Conferenza. Martedì 11 corrente alle ore 10 il compagno Arturo Frizzi tenne nella Palestra Scolastica un’applaudita conferenza sul tema: tattica socialista e tattica libertaria.

Lo presentò il compagno Tanzini come propagandista della Federazione Nazionale dei circoli giovanili. L’oratore cominciò dicendo: i Socialisti vengono da alcuni avversari come addormentatori del popolo ed i partiti affini criticano la tattica socialista della conquista dei pubblici poteri come corruttrice. E rivolto agli anarchici: voi mirate alla giustizia assoluta ed anche noi siamo d’accordo, ma non ci può essere giustizia se non vi è responsabilità. Noi miriamo alla trasformazione della società ma questo lo facciamo con le dovute precauzioni perché la trasformazione della società di un colpo non potrà farsi non conoscendo il proletariato la propria responsabilità e bisogna perciò educarlo ed abituarlo alla conquista della propria redenzione.

Noi, dice l’oratore, vogliamo la conquista dei pubblici poteri perché il proletariato controlli da se i propri interessi e vi faccia opera di critica ed anche per la conquista delle riforme.

Tratteggiò la figura del crumiro distinguendolo dal brigante, che almeno rischia la propria vita, mentre il crumiro assassina i propri compagni di lavoro, se stesso e la propria famiglia. A questo punto parte spontaneo dall’assemblea un lungo applauso ed il delegato chiama all’ordine l’oratore per essere uscito dall’argomento.

Fa poi dei confronti con cifre statistiche fra le tasse che si pagana in Italia e nelle altre nazioni.Termina raccomandando ai lavoratori che quando vanno alle urne scelgano il rappresentante che

possa fare l’interessi loro senza lasciarsi comprare da nessuno e dopo altre raccomandazioni chiude tra applausi con grido di Viva il Socialismo !

All’uscita furono raccolte £. 7,35 a favore del periodico la Gioventù Socialista.

Comitato pro’ Vetrai. Questa settimana pubblichiamo altri sussidi oltre quelli già pubblicati dall’associazioni paesane ed altre numerose oblazioni inviateci dal nostro incaricato speciale carissimo compagno Bracaloni Nicodemo per varie sezioni del Sindacato Operai Ferrovieri.

Somma precedente £. 675,45Cooperativa di Consumo Arnolfo £. 20,00Circolo Giovanile Socialista £. 3,90Da diversi sottoscrittori £. 2,30Lega Pastai Fornai ed Affini £. 2,00Calzolai £. 1,00Circolo Corale Vincenzo Bellini £. 1,50 Sindacato Operai Ferrovieri Foggia £. 16,50Sindacato Operai Ferrovieri Lucca £. 14,80Sindacato Operai Ferrovieri Rivarolo £. 9,80 Sezione Socialista Medicina £. 2,00

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----------------------Totale £. 749,85

La sottoscrizione continua.

Scuole Elementari. Lunedì 17 corrente alle ore 8,30 cominceranno gli esami di riparazione per la licenza elementare.

A questi esami sono ammessi coloro che si presentarono nella prima sessione, per quelle materie nelle quali non furono approvate, gli alunni della quinta classe, non ammessi a tali esami, e i provenienti da scuola privata senza limite di età.

** *

Riceviamo e pubblichiamo.Spettabile Redazione del Giornale La Martinella.

Città.Colle 13 Ottobre 1904Le sarei grato se volesse pubblicare questa mia onde evitare degli equivoci.Essendo circolata una voce affermante che io mi sono recato dalla Ditta Nardi a nome degli

scioperanti vetrai, tengo a dichiarare che mi ci recai per sistemare un mio interesse particolare e parlando con il Cav. Alfonso Nardi si entrò in merito a questa vertenza. Anzi il Cav. Nardi avendomi domandato se io ero un mandatario, io li dichiarai assolutamente che avevo ragionato così amichevolmente e non avevo nessunissimo mandato da nessuna persona.

Sarei però lieto se si potesse risolvere questa questione così dannosa per tutta la città di Colle. A scanso di ogni interpretazione o traviamento malevolo sulla mia persona o creduto di rendere pubblica questa mia.

Ringraziandola con stima. Vittorio Malandrini

La Martinella del 22 Ottobre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

Lodevole esempio di solidarietà. Giovedì 19 corrente proveniente da Milano dove aveva finito la lavorazione, arrivò nel nostro paese in cerca di lavoro un operaio vetraio francese.

Non essendo a conoscenza della lotta che da lunghi mesi combattono dignitosamente i nostri vetrai, si recò presso la Vetreria Nardi per domandare lavoro.

Venuti a cognizione di ciò i soci dell’Unione Vetraria, pensarono di avvicinarlo (ciò che non le fu impossibile) ed appena fu da questi informato della vertenza, si mostrò molto dispiacente della grave situazione nella quale si trovavano i vetrai colligiani, dichiarando che non avrebbe mai tradito l’interessi della propria classe prestandosi al capitale come strumento di oppressione dei compagni di lavoro.

Disse inoltre che di passaggio da Altare, dai monsù della cooperativa gli venne offerto il lavoro per £. otto al giorno, ma che esso, cognito delle cose, aveva rifiutato, non volendosi macchiare del nome obbrobrioso di crumiro.

Nella stessa giornata ricevette dalla Francia una lettera con la quale lo si invitava a partire avendogli procurato il lavoro, ed esso fu lieto di poter partire con la propria consorte e i due figlioletti che lo seguivano, nella via crucis della disoccupazione e della miseria, contento di ritornare nella sua terra, dove un pane guadagnato più onestamente l’aspettava.

Difatti, giovedì mattina, questo onesto lavoratore se ne ripartiva salutato dagli scioperanti (i quali gli avevano raccolto qualche aiuto) soddisfatto del proprio operato.

L’atto di questo operaio ci riempie l’animo d’ammirazione.

Sottoscrizione pro’ Vetrai.Somma precedente £. 749,85Congresso Collegiale Socialista di Ivrea augurando vittoria (altra metà alla madre dell’ucciso Garello a Torino) £. 1,35Vari fiascai di Figline Valdarno riuniti a modesta festicciola

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inviano in segno di solidarietà a mezzo Bigi Alfredo £. 1,00 Colle a mezzo Buzzichelli G. £. 3,50 Ciciano vari socialisti simpatizzanti riuniti alla Trattoria il Campo in segno di solidarietà £. 0,50 Circolo Elettorale Socialista di Colle £. 3,50

--------------Totale £. 759,30

Una buona iniziativa. Per rifornire l’arsenale della locale squadra di pompieri, di nuovi e più moderni arredi il consiglio della squadra stessa, d’accordo con il Consiglio della Pubblica Assistenza , ha disposto per effettuare quanto prima una fiera di beneficenza ad esclusivo vantaggio della squadra, ed a questo scopo è stato già provveduto alla nomina di una commissione.

Noi fin d’ora incitiamo tutti i cittadini colligiani a dare tutto il loro appoggio a questa lodevole iniziativa che dovrà soddisfare ad un bisogno sentito e di utilità generale.

Trasporto civile. Venerdì venne trasportato civilmente al Cimitero la salma dell’operaio Vinceslao Gargalini, che tutti i compagno conoscono sotto il cognome di Vinci.

La Martinella del 29 Ottobre 1904Pag. 4

NOTA COLLIGIANA

Esempio di dignità proletaria. Dal compagno Luigi Casini da Scrofiano riceviamo una lettera con l quale, notificandoci di essere stato invitato dal Cav. Alfonso Nardi a recarsi a lavorare a Colle, ci incarica di rispondere allo stesso che egli rifiuta tale invito con tutta la forza della propria dignità di operaio onesto e cosciente.

Noi oltremodo lieti che il compagno Casini abbia voluto affidarci l’esaudimento di un desiderio che è, ad un tempo, prova luminosa della nobiltà d’animo che lo distingue, facciamo voti perché il suo dignitoso e fiero rifiuto serva d’esempio a quanti dal Cav. Nardi venissero adescati ed invitati a tradire i nostri valorosi compagni scioperanti di Colle di val d’Elsa.

Il Comitato direttivo della Federazione Italiana fra <<I Lavoranti in vetro Bianco>> Parma.

Sottoscrizione pro’ Vetrai. Somme precedente £. 759,30Colle Circolo Giovanile Socialista £. 3,55Colle Circolo Elettorale Socialista £. 1, 80

---------------Totale £. 764.65

Al Circolo Giovanile Socialista. Domenica dopo pranzo ad iniziativa di vari compagni per festeggiare altri giovani socialisti venuti da Siena, fu organizzato nei locali del Circolo una modesta bicchierata.

Fra gli intervenuti che furono molto numerosi, regnò la massima fraternità. Furono pronunciati vari discorsi da compagni di Colle e di Siena protestando contro il clericalismo e militarismo, ded inneggianti al trionfo dell’aspirazioni proletarie.

Inoltre sperando della vittoria socialista nel nostro Collegio furono raccolte £. 2,60 per le spese elettorali.

********La famiglia Malandrini immersa nel dolore per la perdita del suo caro PILADE, ringrazia tutti

quelli che si prestarono in qualche modo durante la di lui malattia, e ne accompagnarono la salma al cimitero.

Sentite grazie rivolge pure al Dott. Pacini per le cure disinteressate prestate al caro Estinto.

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La Martinella del 5 Novembre 1904Pag. 4

NOTA COLLIGIA

Operai, contadini, piccoli possidenti, piccoli industriali, piccoli esercenti, impiegati non subite imposizioni dai vostri padroni, non vi lasciate ingannare con delle promesse, che non verranno poi mantenute ma votate compatti per

VITTORIO MEONI unico difensore dei vostri interessi e dei vostri diritti, l’amico dei lavoratori, il lottatore di tutte le ingiustizie e di tutte le camorre.

La Martinella del 12 Novembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei Vetrai. A giorno il Comitato Pro Vetrai, diramerà in tutta Italia una circolare informativa, onde mettere al corrente tutti i lavoratori organizzati d’Italia dello stato delle vertenza vetraria di Colle, a ciò che l’associazioni di mestiere ed i sindacati operai vengano in aiuto della Sezione Vetraria di Colle che continua con fermezza la sua attitudine di resistenza.

Noi abbiamo fiducia che lo spirito di abnegazione di cui danno prova i nostri compagni vetrai, varrà (ormai passato il turbinoso periodo elettorale) aq richiamare l’attenzione su di essi di tutti i sinceri difensori dei diritti operaie di chi al tempo stesso aspira alla difesa del benessere della nostra città, minacciata di gravi danni per le diminuite mercedi della classe vetraria, della quale attingono utilità e vantaggio tutte le altre classi cittadine..

A titolo di cronaca notiamo intanto volentieri l’attitudine di difesa dei vetrai assunta dai socialisti di Staggia, i quali riuscirono a dissuadere molti giovinetti di quel paese, dall’accettare la richiesta di lavoro nella Vetreria, fatta loro personalmente dallo stesso Nardi, il quale dovette convincersi che dove è diffuso il sentimento di solidarietà non alligna la pianta del tradimento.

Anche la Federazione Italiana fra i Lavoranti in Vetro Bianco sedente a Parma, ha diramato una circolare apposita d’appello alla solidarietà degli operai coscienti ed organizzati.

Avvertiamo che le contribuzioni a favore dei Vetrai colligiani, devono essere dirette al Segretario del Comitato Pro Vetrai Rutilio Tanzini..

Sottoscrizione pro vetrai. Somma precedente £. 764,65Palermo. Sindacato Operai Ferrovieri £. 25,00Fra Socialisti e Repubblicani di Gavorrano, Scarlino e Follonica £. 1,00Colle, a mezzo Buzzichelli G. £. 1,10Colle Buccianti C. £. 2,50

------------------ Totale £. 794,25

Lega Lanieri. In una delle passate domeniche nella sala del Circolo Socialista si riunì la Lega Lanieri per la riorganizzazione della Lega stessa. Invitate intervennero anche le donne, le quali si erano da molto tempo mantenute apatiche all’organizzazione.

Vi fu una breve discussione in seguito alla quale anche le donne deliberarono di rientrare unanimi nella Lega.

Noi rinnoviamo loro il solito appello; lavoratori unitevi, perché è soltanto dall’unione che potete guadagnare dei vantaggi.

Al lavoro dunque !* * * * * *

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Mercoledì veniva affisso il seguente telegramma diretto dal Prefetto ai Sindaci del Collegio:“Avverto vossignoria che riunione Presidenti sezioni del Collegio di Colle di val d’Elsa non ha

proclamato risultato votazioni domenica scorsa ed ha deliberato rinvio atti alla Giunta Elezioni per cui è necessario attendere risoluzioni Camera dei Deputati”.

PrefettoGandin

La Martinella del 19 Novembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La Vertenza dei vetrai. Dal Comitato di Soccorso per i Vetrai scioperanti di Colle di val d’Elsa è stata diramata in tutta Italia la seguente circolare:

Carissimi compagniVi è noto di già, averne lette in tutti i giornali le fasi come sa undici mesi l’Unione Vetraria di

Colle, combatte una lotta ferma e dignitosa, in difesa dei suoi diritti, acquisiti coll’organizzazione di classe.

La lotta si è mantenuta sempre viva e la vigilante azione dell’Unione, coadiuvata con slancio ammirabile dalle speciali Federazioni e dalla Confederazione Vetraria, ha permesso al nucleo battagliero dei vetrai colligiani di resistere fino ad oggi a tutte l’insidie, a tutti i tradimenti, a tutti i sacrifici che l’esigenze della lotta hanno loro imposto.

Ma i sacrifici eroici delle famiglie costrette da tanti mesi ad un regime di privazione, non potrebbe fruttare la meritata vittoria, -- che solo la continuata resistenza può dare, -- senza il conforto morale e l’aiuto economico dei fratelli di lavoro di tutta Italia.

Fino ad oggi per la resistenza e per la solidarietà, i Vetrai Colligiani, si sono tenuti costretti nei limiti dell’azione locale e professionale; d’ora innanzi però essi si fanno animo ad invocare la solidarietà di tutti i lavoratori d’Italia e sperano che l’intervento efficace delle grandi e piccole organizzazioni di mestiere, valga a fornire ad essi la forza morale e finanziaria, necessaria a mantenere la loro Unione, nella posizione con tanta fede, con tanta perseveranza e con tanta fermezza conquistata e difesa.

Egregi Compagni. Non giunga però inascoltato il nostro appello al vostro sentimento fraterno, ne l’animo vostro sia

toccato dal dubbio o dalla stanchezza di una troppo e lunga penosa situazione.Dal vostro zelo e dal vostro entusiasmo noi attendiamo perciò fidenti e lieti, quell’aiuto sollecito

che la condizione dei nostri vetrai richiede e con questa bella speranza vi stendiamo riconoscenti le mani per ringraziarvi per tutto quello vorrete fare a vantaggio dei nostri compagni.

Colle di val d’Elsa 18 Novembre 1904.

Il ComitatoL. Zucchelli, A. Baroncelli, C. Meoni,. V. Meoni, G. Selvaggi, L. Cosi, A. Sovali, G. Sderni, G.

Bozzi, A. Panti, G. Livi, O. Bastianoni, F. Fivizzani Cassiere - R. Tanzini Segretario.

P. S. L’invio dei soccorsi dovrà essere fatto all’indirizzo del Cassiere Fivizzani Filiberto Via XX Settembre Colle di val d’Elsa.

Per quant’altro riguarda il Comitato rivolgersi al Segretario Tanzini Rutilio Colle di val d’Elsa.

Scuola Professionale. La nostra Scuola Professionale ha ottenuto nell’Esposizione Mondiale di S. Louis (Stati Uniti) una medaglia di bronzo per i lavori dei suoi alunni.

Rallegramenti sinceri.

La Martinella del 26 Novembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

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Refezione Scolastica. Anche quest’anno entro i primi del mese venturo si aprirà la Refezione Scolastica.

Fare la storia di tale istituzione e ricordare tutte le lotte sostenute dal Partito Socialista perché l’autorità tutoria accordasse per essa lo stanziamento di £. 500 nel bilancio comunale, è cosa pressoché inutile essendo quel tempo a tutti ancora bene impresso nella mente.

Se dobbiamo rallegrarci con l’Amministrazione Comunale che ha seguito per vari anni come seguiterà per l’avvenire a mantenere tale spesa per un servizio di si grande importanza, ci sentiamo sconfortati di fronte all’apatia che la cittadinanza mostra per quella stessa istituzione per la quale lottò e vinse. Comprendiamo bene che £. 500 sono poche per poter soddisfare l’esigenze che richiede una completa refezione scolastica, ma dato che è impossibile pretendere oggi dal nostro bilancio comunale uno sforzo maggiore, le famiglie colligiane dovrebbero incoraggiare questa benefica istituzione, iscrivendovi i loro figlioli.

Se è vero che sui banchi della scuola si preparano le future generazioni e ancora più vero che alle tavole della refezione scolastica si affratellano gli animi. In quella comunità di vita ciò che v’è di cattivo viene soffocato e vinto e ogni figlio in quel luogo di gioia, di salute e di giustizia impara, senza sforzo, a vivere quella piccola vita collettiva, preparazione essenziale della vita più difficile che l’attende il giorno in cui uscirà per sempre dal portone della scuola, per i nfilare quello dell’officina, o per entrare nella vita sociale.

Con il sacrificio -- sacrificio molto limitato -- di poche lire, o cittadini, voi potete procurare alla vostra prole un mezzo certo di piena efficacia educativa.

E tanto noi siamo convinti dei benefici che arreca la refezione scolastica che certo non tralasceremo di reclamare a che essa possa assurgere presto a vero e proprio grande servigio pubblico, aperto gratuitamente a tutti mi bambini delle nostre scuole.

** *

A maggior tranquillità di quelle famiglie che faranno quest’anno prendere parte alla refezione scolastica i loro figlioli, rendiamo noto che il Consiglio Direttivo Amministrativo della medesima è in animo di apportare in qull’istituzione degli utili miglioramenti, -- relativi ai mezzi ed al personale di cui potrà disporre -- per mostrare a fatto compiuto i risultati che alla refezione ne addivengano.

ELIO SCARPELLINIEra un’anima giovanile aspirante alle idealità più forti e più serene. Innamorato dell’Idea

Socialista, aveva ad essa dedicato attività ed entusiasmo. Mite e buono, lavoratore indefesso, godeva la stima di quanti lo conoscevano.

A 22 anni, nella primavera della vita, con in cuore una grande speranza, ha chiuso gli occhi inneggiando a quelli umani orizzonti che si chiudevano per sempre davanti al suo sguardo assetato di luce.

Inutili sono state le cure della sua desolata famiglia e degli amici suoi, il morbo atroce che l’aveva colpito l’ha strappato al bacio fecondo della vita per condurlo nella fossa.

Fu fondatore del Circolo Giovanile Socialista, fu costantemente nel Consiglio Direttivo del Circolo stesso, e ne fu per vario tempo buon segretario.

Passato poi nella sezione degli adulti, poté svolgere la sua attività ed anche nelle ultime elezioni si distinse per volontà ed energia.

Ma ohimè ! Ora non è più ! Ed in noi non rimane nemmeno l’ingannevole speranza di rivederlo in una vita futura. In noi è solo la speranza di continuare la via che ci era comune verso un avvenire migliore.

Mai ti potremo dimenticare caro ELIO comunione d’idee e d’affetti ci legano alla tua cara memoria.

** *

Alle ore 16,30 nel giorno 20 corrente presso la sua abitazione in Via del Pozzo Tondo si accalcava la gente per prendere parte al corteo che riuscì molto imponente. Numerose associazioni intervennero, fra le quali è da notarsi il Circolo Elettorale Socialista, il Circolo Giovanile d’Istruzione Socialista, La Pubblica Assistenza, gli Anarchici, ad eccezione di quest’ultimi che avevano una corona, tutti muniti di relativi vessilli e corone. Vi furono poi le corone della famiglia, dei fratelli, dei parenti, degli amici, delle amiche, ed altre senza alcuna iscrizione, portate da varie coppie di ragazze perché (questo mi dimenticavo di dirlo) vi presero parte anche un buoi n numero di donne.

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Venuti a conoscenza della morte i compagni Socialisti di Staggia e di Poggibonsi, un buon numero di questi, si recarono a Colle per prendere parte al corteo. I compagni di Staggia intervennero con il proprio vessillo.

Anche un gruppo di soci del Circolo Musicale Giuseppe Verdi gentilmente si offrì e suonando varie marce funebri ne accompagnò la salma all’ultima dimora.

Giunti al Cimitero il compagno ed intimo amico del defunto, Tanzini Rutilio, lesse, commosso, un breve discorso tessendo l’elogio della vita feconda dell’Estinto, e terminando infine, come io stesso termino, inviando il riverente saluto all’amico e compagno carissimo.

** *

La famiglia Scarpellini ringrazia sentitamente tutti coloro che in qualunque modo si prestarono per porgere le cure al sua amato

E L I Odurante la barbara malattia che lo aveva colpito, nonché speciali ringraziamenti, per l’instancabile cura, all’Egregio Dott. Enrico Pacini che senza risparmio di sacrifici fu sempre a disposizione dell’ammalato.

Ringrazia infine tutti coloro che vollero rendere l’ultimo tributo d’affetto al caro Estinto accompagnando la salma all’ultima dimora.

Sottoscrizione pro Vetrai. I sottoscritti operai vetrai soci delle vetreria del Piegaro hanno inviato direttamente all’Unione il loro obolo di solidarietà.

G. Collini £. 2, O. Bormioli £. 2, S. Bormioli £. 2, A. Brandi £. 2, L. Fornisti £. 2, V. Fornisti £. 0,70, V. Vanzi £. 3, G. Ciuffi £. 2, L. Casini £. 2, A Lorenzoni £. 0,50, M. Del Giallo Cent. 40, G. Guidarelli £. 0,50, E. Palazzi £. 0,50, A Costantini £. 0,50, E. Neri £. 1, A. Pausille cent. 25, S. Rossi £. 1. Q. Cavicchioni Cent. 40 TOTALE £. 22,75

Inviate al Comitato.Somma precedete £. 794,25Casimirro Tognetti Murano £. 1,00

-----------------Totale £. 795,25

La Martinella del 3 Dicembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

La vertenza dei Vetrai. La lotta ha perduto in queste ultime settimane il carattere vivace che assunse nel passato nei momenti più critici, ma non per questo è cessata.

Tolta qualche parziale defezione, la classe vetraria mantiene il boicottaggio; ed i vetrai resistenti non si scoraggiano, pronti a qualsiasi sacrificio per mantenere il diritto della classe organizzata.

Tocca ora al proletariato italiano al quale hanno fatto appello i vetrai a continuare a sorreggergli per qualche mese ancora: in questo tempo molti potranno occuparsi altrove e da una posizione più fiancheggiante, potranno attingere nuove ragioni alla resistenza doverosa che si sono imposti.

E il tempo farà giustizia di tutto e di tutti.

Astenetevi. Qualche giorno fa, alla predica in S. Agostino nacque un po’ di subbuglio, dovuto alla successiva paura dei fedeli.

Un giovanetto dalla voce grossa, che conversava con un suoi compagno, fu invitato con parole ingiuriose a tacere da un ascoltatore; quegli reagì e ne nacque del chiasso. A molti sembrò che quel giovanetto avesse voluto interrempere il predicatore, ma poi fu riconosciuta infondata questa accusa ed il fatto non ebbe per conseguenza che un po’ di chiacchiericcio fra le donnicciole.

Noi però non possiamo fare a meno di fare un’osservazione semplice a certi giovinetti, che profittano della chiesa per andare, forse, a fare delle prediche poco mistiche nelle orecchie alle ragazze compiacenti; l’osservazione cioè che costoro potrebbero risparmiarsi di andare alla predica, specialmente se non sono di convinzioni religiose.

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E’ così chiara la cosa !Al predicatore ci sentiamo di dover dare però un consiglio….disinteressato.Perché, per chiamare gente alla predica, si abbandona a fare della propaganda antisocialista a base

di personalità banali e poco dignitose, quale quella di accusare i socialisti di sfruttamento per i soldini che essi raccolgono per le spese del partito ?

Non sarebbe tempo, ora, di farla finita con certe accuse superficiali, che potrebbero, e con fondamento, essere ritorte contro il parassitismo clericale ?

Senza contare che il lanciare certe accuse in un luogo dove è proibita la legittima difesa degli accusati, non può essere giudicato che un atto di ordinaria indelicatezza.

Per il Carnevale. Quest’anno l’Accademia dei Vari vuole farsi onore.Per la stagione invernale ha già sottoscritto un contratto con l’Egregio Maestro Giulio Cheleschi di

Firenze per dare tre o quattro opere, con artisti distinti e professori ottimi.Le opere (almeno tre) sono già state fissate; Barbiere, Puritani e Rigoletto.Le prove cominceranno fra sei o sette giorni. A Natale il Maestro Cheleschi si ripromette di

riaprire la stagione con il Barbiere. La deliberazione dell’Accademia di dare a lunghi intervalli, dei buoni spettacoli e lodevole e

profittevole per la cultura artistica della città; così il gusto per l’opere date da esecutori di dozzina sarà efficacemente combattuto e vinto dalla buona esecuzione di uno spettacolo intelligentemente preparato e diligentemente condotto.

Accademia di Poesia Estemporanea. Stasera alle ore 8,30 il nostro compagno Idalberto Targioni terrà una pubblica conferenza in versi e un’accademia di poesia estemporanea -- nel salone del Palazzo Scolastico. Essendo qui da noi il Targioni molto conosciuto, speriamo perciò che un numeroso pubblico che stasera si recherà ad ascoltarlo.

Lega Metallurgici. Domani domenica alle ore 14 alla Lega Metallurgici adunanza generale.Si pregano i soci di non mancare essendovi da discutere un importante ordine del giorno.

Comune di Colle di val d’ElsaDistinta dei vaccini macellati nel mese di Ottobre 1904

Macellaio Rinaldi Gabriello: Bovi 1,5 Vacche 6 Vitelli sopra 1 anno 2 sotto anno 4 Totale 13,5.Macellaio Malandrini Augusto: Bovi 2,5 Vacche 5,5 Vitelli sopra1 anno 2 sotto 2 Totale 12. Macellaio Fioravanti Eugenio Bovi 0 Vacche 2,5 Vitelli sopra 1 anno 2 sotto1 anno 2 Totale 6,5.Macellaio Sovali Paolo: Bovi 3 Vacche 2 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 anno 4 Totale 9.Macellaio Lorini Sollecito: Bovi 0 Vacche 1 Vitelli sopra 1 anno 0 sotto 1 anno 0 Totale 1Totali Bovi 7 Vacche 17 Vitelli sopra 1 anno 6 Vitelli sotto 1 anno 12 Totale 42

Società Cooperativa fra Lavoranti in Vetro VerdeCOLLE DI VAL D’ELSA

Domenica 18 Dicembre nel Salone del Palazzo Scolastico Comunale alle ore 20,30 precise, avrà luogo l’assemblea generale della Società per discutere e deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO1.° Discussione e deliberazione sul Bilancio Consuntivo al 30 Settembre 1904.2.° Elezioni generali.

Verificandosi la mancanza del numero legale nella prima convocazione la seconda convocazione avrà luogo il giorno di Mercoledì 21 Dicembre alla solita ora e nello stesso locale.

Colle 3 Dicembre 1904

Il Consigliere di turno Il Segretario R. Versi E. Branconi

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N. B. I signori soci sono avvertiti, che il Bilancio e la relazione dei Sindaci, sono a disposizione dell’interessati, alla Sede della Società presso la Ditta affittuaria della Vetreria A. Galganetti e C. tutti i giorni dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 14 alle 16 nelle mani del Custode Tommaso Zucchelli.

La Martinella del 10 Dicembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIA

Il Ballottaggio. I feroci reazionari colligiani come sapranno i nostri lettori, davano per sicula l’elezione al primo scrutinio del Callaini, ma la notizia del proclamato ballottaggio gli ha evidentemente scombussolati.

E’ stato un vero tradimento infatti. Quei signori della Giunta se avessero voluto avrebbero anche potuto accomodare le cose in modo da contentare il Callaini che se ne stava trepidante alle porte della Camera: invece vollero fare giustizia e proclamarono il ballottaggio.

Ed ora in guardia, signori consorti ! Torneremo a batterci con rinnovata lena.Noi lotteremo contro la reazione in difesa delle libertà, della democrazia, del socialismo.! Voi

contro il progresso in difesa del campanilismo di …. Monticiano, della consorteria reazionaria e del clericalismo insidioso.Comitato pro Vetrai. Il nuovo appello lanciato da questo Comitato pare non sia rimasto inascoltato dal proletariato d’Italia.

Difatti molte Federazione e Camere del Lavoro ci hanno scritto promettendoci il loro appoggio ed interessamento perché le Sezioni ad esse aderenti vengano.

Perciò mentre attendiamo con fiducia i sussidi, inviamo a quanti ci hanno risposto sentiti ringraziamenti.

Ci scrivono pure da Genova dolentissimi di non poter portare il loro concorso in questa mirabile lotta, causa l’enormi spese di quella Camera del Lavoro la quale non gode sussidi qualsiasi, ha dovuto sostenere per le battaglie locali, sia nel campo politico che economico.

Segniamo la pubblicazione dei sussidi che ci sono giunti a tutt’oggi:Somma precedente £. 795,25Cozzani Roberto per i Ferrovieri di Modena £. 8,15Le Capanne, Montopoli Valdarno (Firenze) per laSezione Mattonai a mezzo Lazzereschi Francesco £. 5,00Bologna Camera del Lavoro - Lega imbiancatorie decoratori a mezzo C. Meliga £. 5,00Bologna Lega muratori £. 10, Lega Gargiolari £. 5 a mezzo Lenzini Zurigo Segretario Camera del L. £. 15,00Milano alcuni compagni stabilimento Bellonia mezzo Ferruccio Crefi £. 6,00

----------------Totale £ 834,40

Accademia di Poesia. Sabato 3 corrente nel Salone del Palazzo Scolastico , il compagno Idalberto Targioni, tenne un’accademia di poesia estemporanea davanti ad un pubblico numerosissimo.

Improvvisò dei bellissimi versi, come sempre, con una vena inesauribile e con immagini veramente poetiche.

Splendidamente declamo una belle conferenza in versi durata quasi un’ora sulle miserie dei lavoratori e sull’origine delle ricchezze.

Fu vivamente applaudito.

Teatro dei Vari. Lunedì prossimo avranno luogo le prime prove del Barbiere.Per l’inaugurazione della stagione, pare che saranno fatti nuovi lavori di decorazione del teatro,

specialmente alle tappezzerie dei palchi.

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Ospedale di S. Lorenzo in Colle di val d’Elsa. Il Rettore dell’Ospedale suddetto: Vista la deliberazione del 7 Dicembre 1904 del Consiglio Amministrativo, viste le disposizioni dello Statuto Organico e del Regolamento interno

RENDE NOTODa oggi a tutto il 10 Gennaio è aperto il concorso al posto di Segretario Ragioniere del Pio Istituto,

retribuito con l’annuo stipendio di £. 800, soggetto a ritenuta per tassa di Ricchezza Mobile e per la pensione, secondo le norme del Regolamento 4 Febbraio 1898, debitamente approvato.

La nomina non diverrà definitiva se non dopo due conferme biennali.L’istanze in carta da £. 0,60 dovranno essere corredate degli appresso documenti.1.° Certificato di nascita da cui risulta età non minore anni 21 ne superiore ai 30.2.° Certificato penale in data non anteriore a mesi due.3.° Certificato di buona condotta anteriore a mesi due. 4.° Certificato di sana costituzione anteriore a mesi due.5. Licenza ginnasiale o tecnica.

Potranno inoltre essere prodotti altri titoli che valgono a maggiormente provare la capacità dei concorrenti. L’eletto che non assumesse l’ufficio entro 20 giorni dalla partecipazione officiale, sarà ritenuto dimissionario. L’eletto dovrà sottostare agli oneri tutti fissati dallo Statuto e Regolamento in vigore ed a quelli che saranno in avvenire stabiliti dal Consiglio Amministrativo.

Dalla Direzione dell’OspedaleColle di val d’Elsa 9 Dicembre 1904

Il Rettore A. SoumerauLa Martinella del 17 Dicembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANA

Consiglio Comunale. Il Consiglio Comunale nella sua ultima adunanza dopo aver deliberato su affari di secondaria importanza, discutendo il bilancio 1905 deliberava di eliminare dal bilancio le spese di competenza dello Stato.

Ecco di che cosa si tratta:L’Articolo 272 delle Legge Comunale e Provinciale del 20 Febbraio 1889 addebitava ai Comuni le

spese per indennità d’alloggio ai Pretori, le spese sulla Pubblica Sicurezza, le spese di casermaggio dei reali carabinieri, le spese relative all’ispezioni delle scuole elementari, le spese delle pensioni agli allievi ed allieve delle scuole normali ecc.

Però il Senato e la Camera approvarono il 3 Luglio 1892 un articolo unico con cui all’Articolo 272 si sostituiva il seguente.

Articolo 272. Cesseranno di far parte delle spese poste a carico dei comuni e delle province:1) A partire dal 1.° Gennaio 1894, le spese relative all’ispezioni delle scuole elementari e le spese

delle pensioni agli allievi ed alle allieve delle scuole normali.2) A partire dal 1.° Gennaio 1897 le spese per il casermaggio dei reali carabinieri e delle guardie

di pubblica sicurezza ecc. ecc.Tale legge, ispirata ad un principio di giustizia distributiva era però destinata a rimanere un pio

desiderio, e due anni dopo nel Luglio 1894, discutendosi la legge sui provvedimenti finanziari, si votava un articolo 7 con cui si stabiliva:

L’esecuzione dell’articolo 272 del testo unico della legge comunale e provinciale 10 Febbraio 1889 n. 5921, è sospesa fino a nuova disposizione legislativa.

Così fra uno sbadiglio e l’altro si abrogava una legge giusta, e si lasciava sulle spalle dei Comuni Italiani il carico di parecchi milioni di spese che dovrebbero essere sopportate dalla Stato.

Far cessare la sospensione votata nel 1894 e ottenere che la legge 1892 abbia il suo naturale corso ed effetto: questo lo scopo delle presente agitazione, la quale ha profonde radici nella legge e nel principio di giustizia.

Il Congresso Nazionale di Roma e poi quello Regionale di Ravenna hanno vivamente insistito sopra la necessità di questa agitazione.

A questa agitazione hanno già aderito più di 100 Comuni.Noi speriamo che l’agitazione condurrà a buon esito le giuste richieste dei comuni tanto

ostinatamente sfruttati dallo Stato accentratore.

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Cronaca Scolastica. Refezione. Da venerdì 9 corrente nelle nostre scuole elementari funzionerà la Refezione Scolastica. Il numero degli alunni fino ad ora ammessi, ascende a 135, dei quali 95 gratuiti, 25 a mezza retta e 15 a pagamento.

Dobbiamo constatare con nostro compiacimento che in generale la refezione quest’anno procede molto più regolarmente che per il passato, nello stesso tempo che è maggiore il numero dei bambini la frequentano.

L’Amministrazione Comunale nel suo bilancio prevenivo per il 1905 sappiamo che ha stanziato per questa istituzione lire trecento in più degli anni scorsi, sicché nel mese venturo forse vi potranno ammettere gratuitamente altri alunni. E’ necessario inoltre tener conto che nel mese di Gennaio la Refezione funzionerà come un vero e proprio servizio municipale; ciò varrà a darle maggiore importanza ed offrirà maggiori garanzie alle famiglie che ad essa affidano i loro figli.

La Commissione Amministrativa e Direttiva della Refezione, che ha preso molto a cuore l’incarico ricevuto e dal suo lavoro ne sono scaturiti buoni risultati, quali i suaccennati, ha già compilato un nuovo Statuto, pratico e logico, che dovrà, da ora innanzi, regolare l’andamento di detto servizio.

Inoltre la stessa Commissione darà facoltà e provvederà tutto l’occorrente ai signori Insegnanti per un esperimento, che questi hanno proposto,consistente in uno studio fisico, morale ed intellettuale da farsi su gli alunni defezionisti. Se l’esperimento riuscirà, alla chiusura della Refezione si potrà constatare, con dati certi, se anche in Colle, questa corrisponde ai suoi scopi.

Se nella Commissione suddetta e nei Signori Insegnati, coadiuvati dall’Amministrazione Comunale, non verrà meno la buona volontà e l’interessamento per si nobili istituzione, siamo certi che tra due o tre anni anche questo servizio municipale ascenderà a quello sviluppo desiderabile e confacente ai bisogni della nostra scuola elementare.

La popolazione colligiana non trascuri di dare alla Refezione il suo appoggio, non le si mostri indifferente, e coadiuvi come deve e come può, l’opera di chi per detto servizio non risparmia ne fatiche ne sacrifici. Alle signorine che volontariamente si prestano ad aiutare gl’insegnanti nella vigilanza dei bambini defezionisti, ci sentiamo in dovere di esprimere, sin da oggi, i nostri più sinceri rallegramenti.

Il Signor Ispettore Scolastico dopo aver visitato le nostre Scuole Elementari, dichiarò di essere rimasto abbastanza soddisfatto del come esse procedono. Questa dichiarazione, venuta da persona intelligente e molto pratica in cose scolastiche, ci procura molto piacere e lealmente presentiamo le nostre congratulazioni ai Signori Insegnanti che li vediamo con piacere assecondare gli sforzi che fa l’Amministrazione Comunale perché la pubblica istruzione in Colle sia tenuta in quel decora al quale ha diritto.

Lavoro manuale. Gl’insegnanti Signorina Pampaloni e Signor Girotti hanno anche quest’anno aperto agli alunni delle scuole un corso di lavoro manuale educativo.

Ritorneremo sull’argomento, per ora sinceri auguri di buon risultati ai due maestri.La pro-Scuola. Giacché siamo a parlare di cose scolastiche esprimiamo l’augurio perché presto il

progetto dell’istituzione della <<pro-Scuola>> venga effettuato. A chi di dovere raccomandiamo che se ne occupi. Non sarebbe male che essa incominciasse a funzionare entro l’anno scolastico corrente.

Ce lo auguriamo.

Trasloco. E’ strato traslocato a Stradella il Delegato di Colle Cav. Sabatini. A colle verrà il Delegato De Costa attualmente a Livorno.

Domenica ventura quando avremo assunto attendibili informazioni di occuperemo di questo fatto.

Teatro dei Vari. Ecco l’elenco degli artisti che si produrranno nella prossima stagione invernale al Teatro dei Vari nell’opere già annunziate.

Signora BIANCA RIGUTINI (Soprano) -- Signora AMELIA BIADI (mezzo Soprano)Signor RUGGERO PANTI (Tenore) -- Signor PILADE PETRI (Baritono) Signor ETTORE CONTI (Basso) -- Signor LEOPOLDO CARNESECCHI (Basso comico)

deliberazione del 7 Dicembre 1904 del Consiglio Amministrativo, viste le disposizioni dello Statuto Organico e del Regolamento interno

Ospedale di S. Lorenzo in Colle di val d’Elsa.RENDE NOTO

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Da oggi a tutto il 10 Gennaio è aperto il concorso al posto di Segretario Ragioniere del Pio Istituto, Il Rettore dell’Ospedale suddetto: Vista la retribuito con l’annuo stipendio di £. 800, soggetto a ritenuta per tassa di Ricchezza Mobile e per la pensione, secondo le norme del Regolamento 4 Febbraio 1898, debitamente approvato.

La nomina non diverrà definitiva se non dopo due conferme biennali.L’istanze in carta da £. 0,60 dovranno essere corredate degli appresso documenti.1.° Certificato di nascita da cui risulta età non minore anni 21 ne superiore ai 30.2.° Certificato penale in data non anteriore a mesi due.3.° Certificato di buona condotta anteriore a mesi due. 4.° Certificato di sana costituzione anteriore a mesi due.5. Licenza ginnasiale o tecnica.

Potranno inoltre essere prodotti altri titoli che valgono a maggiormente provare la capacità dei concorrenti. L’eletto che non assumesse l’ufficio entro 20 giorni dalla partecipazione officiale, sarà ritenuto dimissionario. L’eletto dovrà sottostare agli oneri tutti fissati dallo Statuto e Regolamento in vigore ed a quelli che saranno in avvenire stabiliti dal Consiglio Amministrativo.

Dalla Direzione dell’OspedaleColle di val d’Elsa 9 Dicembre 1904

Il Rettore A. Soumerau

La Martinella del 24 Dicembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANAUn’ispezione. Sabato della settimana precedente giunse improvvisamente al nostro Municipio il Segretario di Prefettura Signor Francioni, con l’incarico di procedere ad un’ispezione generale amministrativa dei servizi municipali.

In questi momenti, alla vigilia dell’elezioni politiche, sembrò a molti che l’ispezione non dovesse essere che un grossolano espediente per screditare i socialisti che sono al Comune, per sorvegliare l’operazioni preliminari dell’elezione di ballottaggio o per cercare un pretesto ad uno scioglimento del Consiglio, sull’erronea credenza, che un Commissario al Comune, potesse favorire la causa del Signor Callaini, così ben quotato -- ed è tutto dire -- alla Prefettura.

Il Signor Francioni, appena giunto, fece ritirare da alcuni esercenti le copie dei contratti di abbonamento e precedette ad una scrupolosissima verifica dei contratti stessi, dalla quale avrebbe dovuto risultare nientemeno (a quanto si andava prudentemente diffondendo da certi figuri molto amici, attualmente, dell’autorità politiche) questo fatto: gli esercenti pagavano le spese dei contratti di abbonamento ma i contratti non si facevano e… al resto ci avrebbe pensato il Procuratore del Re !

Invece -- guarda combinazione -- i contratti sono tutti regolari ed in forma autentica ! Solamente il Municipio (che non si potrebbe rifiutare a rilasciare una copia autentica agli esercenti che ne facessero richiesta, pagando naturalmente la spesa in £. 3,60) perché gli esercenti potessero risparmiare questa spesa, ne rilasciava una copia semplice, conservando in archivio quelle autentiche per sua garanzia.

Questo sistema era usato da tempo remoto e guarda disdetta, è anche riconosciuto corretto dall’Avvocato G. Fazio specialista in materia di Dazio Consumo.

Verificata la gestione del dazio, dove Nocco avrebbe dovuto giacere, il Sig. Francioni ha continuata la sua scrupolosa verifica negli altri rami amministrativi ed a suo tempo ne sapremo, i risultati.

A parte il momento, scelto poco opportunamente secondo il nostro remissivo parere, l’ispezione è innegabilmente un bel fatto destinata a tagliare la testa al toro delle vili denunzie e delle più vili diffamazioni, che da anni appestano la nostra Città per opera di uomini spregevoli non tanto per le lro schifosissime persone, quanto per i mezzi ignobili e turpi che costoro adoprano per circondare di diffidenza l’opera di rigenerazione morale ed amministrativa, compiuta dai nostri compagni nell’Amministrazione Comunale.

I nostri compagni potrebbero impermalirsi per il modo poco riguardoso usato verso di essi dal Sig. Gandin, ma non sono essi delle femmine e comprendono come in un regime di libertà e di democrazia i riguardi possono essere dannosi e funesti al pubblico bene; ed alla vigilia delle elezioni politiche può far

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comodo anche ai socialisti di poter constatare che le aziende da essi amministrate funzionano (speriamo insieme eh ! Sig. Prefetto) regolarmente.

E che così sia lo auguriamo sinceramente a tutti i comuni amministrati da monarchici che non avranno l’onorata preferenza di essere ispezionati alla vigilia di elezioni politiche.

Peccato che il diritto d’ispezione, non l’abbiano anche i socialisti ! Potrebbe contraccambiare la cortesia a tutti i colleghi dei municipi monarchici, con reciproca e generale soddisfazione !

Il trasloco del Delegato. La sorda reazione che si è insinuata nella Prefettura di Siena e vi comanda da padrona, ha imposto il trasloco del Commissario Ostorero e del Delegato Sabatini per un cordiale sentimento di diffidenza verso questi funzionari, ritenuti poco di polso per la politica di compressione che si tratta di inaugurare nella nostra città specialmente.

Questi funzionari abili, di quelle abilità che riesce allo scopo di conservare la pubblica tranquillità senza indebolire la legge, non potevano servire agli ordini di coloro che sognano il regime semplicista e materialone delle manette da applicarsi ai polsi dei tranquilli galantuomini che non la pensano con la testa del confessore e facendoli promuovere, gli hanno allontanati dalla nostra provincia, non senza accompagnare la loro dipartita dall’insidiosa insinuazione, che essi fossero dei protettori del sovversivismo.

E così questa dei funzionari di P. S. che vengono a Colle è una storia che si ripete ormai da anni ed anni, che tutti hanno capito e che non ha insegnato ancora nulla a certe zucche che fanno il tempo bello e la tempesta nelle Prefetture Italiane.

Vengono a Colle mal prevenuti, diffidenti, sospettosi, arcigni i funzionari, e se ne vanno, tutti, nessuno eccettuato con il convincimento che la nostra città sia la più moralmente corretta, la più tranquilla del beato regno. E quando questi funzionari si … spretano, il loro sogno, il loro pensiero dominante è quello di accasarsi a Colle per passarvi tranquillamente la vita in mezzo a della gente onesta, cordiale, rispettosa e buona !

Ed è la verità questa, la sacrosanta, la inconfutab8ile verità !Ora l’esperimento toccherà a farlo al Delegato De Cosa. Noi non conosciamo questo funzionario,

ma anche senza conoscerlo, possiamo pronosticare con fiducia che egli pure si convincerà di quello che abbiamo scritto di sopra. Egli si convincerà che noi sovversivi colligiani siamo molto pazienti, tranquilli e cauti e con la pazienza, con la tranquillità e con la cautela siamo riusciti a mandare in bestia i violenti del passato, ed a rivoluzionare i costumi, l’abitudini e la cultura politica del popolo, trasformandolo in un popolo intelligente, attivo, costumato tranquillo e libero dai pregiudizi sociali.

E contro la nostra serena tranquillità tutte le rabbie senili si spuntano ! E questa è la verità….vera !

E’ deplorevole. Per domenica 18 corrente era stata indetta, dal Consiglio Direttivo l’assemblea generale dei soci della locale Pubblica Assistenza. Però per il numero esiguo dell’intervenuti dové essere rinviata a mercoledì 21, ed anche in questo giorno per le stesse ragioni non poté essere effettuata.

Ora noi diciamo è semplicemente deplorevole che un’associazione come questa, che conta centinaia di aderenti si trovi nella necessità di dover rinviare per beu due volte la propria adunanza (che secondo un disposto dello statuto sociale deve essere fatta nel mese di Dicembre) per mancanza di intervenuti.

Ci permettiamo perciò di rammentare ai soci che le questioni che devono trattarsi in questa adunanza sono di capitale importanza per la vita dell’associazione (della quale tutti ne ammiriamo l’opera sua benefica) e che se questo disinteressamento da parte dei soci sarà continuato si metterà in serio imbarazzo il Consiglio Direttivo che è pure animato da tutte le buone volontà.

Ci auguriamo tanto che questo fatto non debba ripetersi.

Per il ballottaggio. Dalle notizie che ci sono pervenute fino ad oggi, sembra che numerosi nostri compagni che si trovano a lavorare fuori di Colle non siano troppo disposti a ritornare alle urne per il ballottaggio e questo per non affrontare il disagio e la spesa del viaggio.

Noi comprendiamo l’incertezze di questi nostri compagni ed arriviamo anche a giustificarle; non crediamo però che esse possano valere a deciderli di abbandonare la lotta di ballottaggio, nella quale la probabilità di una vittoria sono visibilmente e notoriamente aumentate.

Se la sconfitta o la vittoria dovesse decidersi per qualche decina di voti com’è provabilissimo, vedano i nostri compagni assenti a quale responsabilità si esporrebbero in faccia al proletariato !

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Compagni ! Bando allo incertezze; è un sacrificio che capita così di rado; consumatelo per il trionfo della nostra idea.

Venite all’urna unanimi e fiduciosi !

Confraternita di Misericordia. Esaminando il preventivo per il 1905, pubblicato a forma di legge dai reggitori della Confraternita della Misericordia, vi ho trovata annotata la seguente partita, per il mio dodo di vedere non esatta:

PARTE 1^ ENTRATACap. 2 Art, 1 Lett. b:

Dall’Ospedale di S. Lorenzo di Colle legatario del Sig. Iacopo Ceramelli, vincolato per l’acquisto di biancheria per i poveri £. 87,89.

PARTE 2^ USCITACap. 3 Art. 1 lett. a legato a Ceramelli Iacopo

Mantenimento ed imbiancatura di biancheria. £. 87,89.

Ora, senza intendere di riguardare le bucce a persone superiori ad ogni sospetto sia come privati cittadini, che come amministratori del patrimonio dei poveri, verso dei quali hanno sempre dimostrato grandissimo attaccamento …..ma per semplice curiosità, domando: se £.87,89 provenienti dal legato Ceramelli sono vincolate all’acquisto di biancheria per ipoveri…cattolici apostolici romani, perché si dispone che vengano erogate in mantenimento ed imbiancatura di biancheria ?

Per oggi basta. In seguito potrà darsi che io debba fare altre domande, ben formulate nell’interesse del patrimonio e anche dei poveri …. non cattolici apostolici romani e qualcuno dovrà rispondere.

Comitato pro vetrai.Somma precedente £. 917,55Porto Valtraglia Come lavoranti vetro in lastre £ 20,00Sezione soffiatori in lastre £. 18.00Sezione taglia calotte (a mezzo Giuseppe Piquet £. 5,00Bologna Camera del Lavoro Sezione Lattonieri £. 5,00 Bologna Imballatori e amallatori £. 10,00Colle Circolo Giovanile Socialista £. 1,55

--------------Totale £. 977,10

Università Popolare. Per lunedì 26 prossimo del mese corrente è convocata l’assemblea generale dei soci con il seguente ordine del giorno:

1.° Resoconto morale della gestione 1903 - 19042.° Resoconto finanziario della medesima gestione.

Si ricorda che, secondo dispone l’articolo 16 del regolamento l’assemblee sono sempre valide qualunque sia il numero degli intervenuti purché sia trascorso mezz’ora dalla convocazione

L’adunanza avrà luogo nel locale della Biblioteca Circolante posto in Via Garibaldi 47 1.à piano alle ore 20.

Il Presidente Dott. Enrico Pacini

Teatro dei Vari. Stasera s’inaugura la stagione con il Barbiere di Siviglia.

Ospedale di S. Lorenzo in Colle di val d’Elsa.RENDE NOTO

Da oggi a tutto il 10 Gennaio è aperto il concorso al posto di Segretario Ragioniere del Pio Istituto, Il Rettore dell’Ospedale suddetto: Vista la retribuito con l’annuo stipendio di £. 800, soggetto a ritenuta per tassa di Ricchezza Mobile e per la pensione, secondo le norme del Regolamento 4 Febbraio 1898, debitamente approvato.

La nomina non diverrà definitiva se non dopo due conferme biennali.

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L’istanze in carta da £. 0,60 dovranno essere corredate degli appresso documenti.1.° Certificato di nascita da cui risulta età non minore anni 21 ne superiore ai 30.2.° Certificato penale in data non anteriore a mesi due.3.° Certificato di buona condotta anteriore a mesi due. 4.° Certificato di sana costituzione anteriore a mesi due.5. Licenza ginnasiale o tecnica.

Potranno inoltre essere prodotti altri titoli che valgono a maggiormente provare la capacità dei concorrenti. L’eletto che non assumesse l’ufficio entro 20 giorni dalla partecipazione officiale, sarà ritenuto dimissionario. L’eletto dovrà sottostare agli oneri tutti fissati dallo Statuto e Regolamento in vigore ed a quelli che saranno in avvenire stabiliti dal Consiglio Amministrativo.

Dalla Direzione dell’OspedaleColle di val d’Elsa 9 Dicembre 1904

Il Rettore A. Soumerau

La Martinella del 31 Dicembre 1904Pag. 3

NOTA COLLIGIANALa Reazione trionfa. Il 14 Gennaio primo futuro al tribunale di Siena sarà discussa una causa per il reato contemplato dall’Articolo 154 del Codice Penale contro 5 operai <<per avere in Colle di val d’Elsa la sera del 30 Ottobre 1904 in unione tra loro e con altri rimasti sconosciuti, usato violenza e menacce contro Edmodo Zuccaroli, operaio vetraio nella fabbrica Nardi, allo scopo di costringerlo a fare lega comune con gli operai scioperanti di detta fabbrica, abbandonando il lavoro che appunto in quel giorno egli era venuto a prestare presso il Nardi senza aver conseguito l’intento>>.

Gl’imputati sono: Pizzirani Orlando, Galardini Olinto, Giannelli Pasquale, Michelucci Giuseppe e Ammannati Giuseppe.

Noi siamo convinti e non vogliamo tacere a questo proposito il nostro pensiero, che anche questo processo (inopportuno in questo momento in cui la questione vetraria è entrata in una fase di tranquillità) non sia che la conseguenza di quella nuova prevenzione politica, che -- disgraziatamente per la giustizia -- è penetrata anche nell’animo dei magistrati.

E’ la reazione che si avanza, non più spettacolosa, sbarazzina, impulsiva; ma la reazione larvata, continuativa, intransigente, organica.

E’ doloroso, ma è così !

Vengono molti. La decorsa settimana, sotto l’impressioni delle prime sconfortanti notizie, lanciammo un appello a tutti i duecento operai elettori emigrati da Colle, per indurli ad accorrere all’urna l’8 del prossimo futuro Gennaio. Il nostro appello non è stato ascoltato da tutti, ma una buona parte hanno già scritto di venire.

Rinnoviamo l’esortazione a tutti quelli che non si sono ancora decisi, perché diano il bando all’incertezza e si sacrifichino volenterosamente. Il progresso non si promuove senza sacrifici; bisogna farne tutti. Ed i sacrifici fatti per un’idea generosa e buona, sono fonte perenne di alta soddisfazione morale.

** *

A proposito dell’ispezione ordinata dal Prefetto Gandia dell’amministrazione comunale socialista di Colle scriveva la Gazzetta di Siena, domenica passata.

Da Colle(X) Inchiesta o rappresaglia ? -- All’improvviso capitò, giorni sono, un Commissario Prefettizio

al Municipio -- si dice -- per un’inchiesta.Il perché, molto probabilmente, non lo sanno neppure in Prefettura, ove in questi momenti di

prurito elettorale callainiano e di brezza reazionaria, debbono avere perso la testa fino al punto di sognare chissà quali malversazioni !

Bella cosa scoprire alla vigilia del ballottaggio, per esempio un peculato di Dazio Consumo, come al tempo dei tempi quando regnavano i moderati !

In ogni modo in Prefettura non si può ignorare il <<colomniez, colomniez>> dei gesuiti ….

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Per quanto si sappia che dall’inchiesta balzerà fuori la correttezza amministrativa del Comune, non intendiamo concludere a priori in pro dell’amministrazione; vogliamo solo manifestare il nostro sospetto che la rappresaglia si annidi nell’inchiesta e nell’interesse del principio democratico che si vorrebbe colpire, diffidiamo recisamente l’ingiustificato atto prefettizio.

Lo impari il Prefetto: non è cos’ che può preparare il terreno ai preti ed alle forche che sotto,i suoi auspici vaneggiano la riscossa; la strana procedura poi dell’invio di un commissario espress -- in quanto è inutile, semplicista ed inopportuna -- si risolve soltanto in un atto di mala educazione, che offende la dignità municipale.

Ora, l’ispezione è finita; e noi siamo sicuri che tutto e stato trovato in regola; non potrebbe però recare meraviglia se la rappresaglia … continuasse !

Giolitti ed i suoi ispiratori odierni sono capaci di tutto !Il fenomeno si ripete anche a Reggio.In guardia dunque !

Preparano la Giuria. I traslochi dei funzionari onesti non bastano, non bastano, l’ispezioni improvvise, i processi elettorali, l’esumazioni di accuse sepolte, ora si da sotto anche alla lista dei giurati, dalla quale sono stati cancellati il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri Comunale e Provinciali, un ex Sindaco; e alcuni avvocati; in sostanza tutti i cittadini più competenti.

E’ così che si preparano le liste…. dei giurati. Poi si metterà mano anche alla cancellazione delle liste elettorali ! In Italia quando si comincia si va sempre agli estremi, per ritornare dopo agli estremi opposti.

Riforme e libertà mai; reazione e rivoluzione, e poi rivoluzione e reazione !Quanto durerà questo triste periodo ?

Università Popolare. Nell’adunanza dell’assemblea generale tenutosi lunedì 26 Dicembre fu deliberato di non indire lezioni di sorta per l’anno scolastico in corso in considerazione dell’esito poco felice che ebbero l’anno passato, e di tenere sospese le funzioni dell’U. P. fino a che non si presentino condizioni favorevoli a che quelle possono svolgersi con probabilità di riuscire gioveveli al paese.

Biblioteca Circolante. Nell’adunanza tenutosi lunedì sera 26 Dicembre venne stabilito di tenere aperta al pubblico la Biblioteca per la distribuzione dei libri a domicilio solamente la domenica dalle ore dieci alle ore dodici e mezzo. Negli altri giorni il locale della Biblioteca viene adibito ad uso di gabinetto di lettura. A tale scopo la Biblioteca sarà provveduta di diverse delle più accreditate riviste scientifiche Italiane e di un paio delle migliori riviste francesi.

Per sopperire poi alle spese occorrenti sono state create due categorie di soci: una categoria a cinquanta centesimi il mese di tassa, ed i soci di questa oltre ad avere diritto di frequentare il gabinetto di lettura sono considerati come abbonati alla lettura in modo che possono portare a casa loro i volumi della Biblioteca: un’altra categoria a venti centesimi il mese e questi hanno il diritto di frequentare il gabinetto di lettura senz’altro.

Vi sono già molti aderenti dell’una e dell’atra categoria.La Biblioteca si arricchisce ora di molte opere scientifiche moderne, di libri cioè di lettura dei quali

da diletto allo spirito e lascia nella mente utili cognizioni.

Al R. Teatro dei Vari. Le rappresentazioni del Barbiere di Siviglia, dopo qualche incertezza dovuta ad impreparazione vanno discretamente. Non è nostro costume soffermarci a rilevare i metodi singoli degli esecutori; ci limitiamo perciò a dire che lo spettacolo può andare ed il pubblico ne è soddisfatto. Specialmente giovedì passato l’esecuzione fu buona.

Biblioteca Circolante. Avviso di concorso. Da oggi a tutto il dì 8 Gennaio 1905 è aperto il concorso al posto di bibliotecario della Biblioteca circolante. L’ufficio sarà retribuito con una gratificazione annua da stabilirsi dal Consiglio Direttivo.

Le domande dovranno essere presentate al sottoscritto.Parimente per prendere conoscenza degli oneri inerenti all’ufficio i concorrenti potranno rivolgersi

al sottoscritto medesimo.Colle 28 Dicembre 1904

IL PRESIDENTE

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E. Pacini

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