riminivai! n°15

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Prof ANNO I numero 15 del 27 aprile 2012 * Editoriale * Il punto * La nostra Storia * É purtòn * Massimi Sistemi * Risultati & Classifiche SOMMARIO Si è tornati in campo dopo la sospensione del campio- nato per recuperare la gior- nata rimandata dopo i fatti del povero Morosini. Viene spontaneo pensare cosa sarebbe stata, in campo e fuori, la bella giornata di festa di ieri se quella parti- ta fosse stata giocata poche ore dopo gli eventi di Pe- scara, con la tristezza nel cuore e le immagini negli occhi di tutti. Pur rispet- tando tutte le opinioni, a mente fredda forse si può dire che una volta tanto sia stato anche per caso, per ipocrisia o per timore chi di dovere ha fatto la scelta giusta. La scelta giusta invece non l‟hanno fatta i tifosi di Ge- nova che con la loro conte- stazione hanno, in un modo o nell‟altro, provocato la sospensione della partita. Attenzione: non sono in discussione né la loro buo- na fede né il loro diritto di contestare pesantemente (senza scendere alla violen- za fisica) i giocatori in ros- soblù. C‟è però una que- stione di opportunità. In primo luogo costringere all‟interruzione (o voglia- mo pensare che si potesse realmente continuare la partita in quelle condizio- ni?) è comunque un atto di violenza, anche se non fisi- ca. In secondo luogo, si è dato fiato ai (purtroppo) soliti commenti che si leg- gono sui giornali in questi casi, conditi di ignoranza e di disinformazione (forse voluta). Inutile ricordarli, li abbiamo letti e probabil- mente li abbiamo trovati fastidiosamente tendenzio- si, eccessivi, ben oltre questa volta - la portata del fatto in sé. Che dire? Strategicamente è stato un enorme autogol finito nella rete di tutti coloro che a- mano la partita allo stadio e vorrebbero vedere gli im- pianti, anche qui da noi, sempre pieni e colorati. Tanti, troppi, non frequen- tano più lo stadio o non si avvicinano ad esso solo per pregiudizi sulla pericolosità delle partite per lo spetta- tore comune, spesso senza alcun fondamento, come sappiamo bene tutti noi che allo stadio ci andiamo. Penso, al contrario, che le pay-tv abbiano goduto. Continuo poi a pensare che, volendo proprio mantenere la stessa modalità di prote- sta e lo stesso significato, sarebbe stato molto più efficace chiedere ai giocato- ri le maglie a fine partita e portarle via, senza quella restituzione un po‟ ridico- la, si consenta che abbia- mo visto. Viene a proposito il “purtòn” di questa setti- mana, con il bel racconto di quei ragazzini emozionati ed esaltati dall‟esperienza della “partita allo stadio”. Non è facile strappare i ragazzini alla pay tv, a milaninterjuve, ai Messi e ai CR7 (pfui). Facciamo in modo di non dare inutil- mente altri argomenti a chi li vuole tenere a casa. www.riminivai.org - contatti: [email protected] ; FB: facebook.com/RiminiVai A Genova vincono gli ultrà...e le pay-tv ringraziano Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa A Genova vincono gli ultrà...e le pay-tv ringraziano….... …...…. .. I Rimini, avanti tutta!.............II LegaPro2 2011 - 12….. XVI Un “romanzo” in giacchetta nera. Parte Seconda.....IX Il laboratorio....... .XIII Forza Rimini, viva i tifosi del Rimini!...XII

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Quindicesimo numero del giornalino Rimini Vai! Per commenti, critiche ed approfondimenti collegatevi a www.riminivai.org, il forum di TUTTI i tifosi biancorossi!

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Page 1: RiminiVai! n°15

Prof

ANNO I numero 15 del 27 aprile 2012

* Editoriale

* Il punto

* La nostra Storia

* É purtòn

* Massimi Sistemi

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Si è tornati in campo dopo

la sospensione del campio-

nato per recuperare la gior-

nata rimandata dopo i fatti

del povero Morosini. Viene

spontaneo pensare cosa

sarebbe stata, in campo e

fuori, la bella giornata di

festa di ieri se quella parti-

ta fosse stata giocata poche

ore dopo gli eventi di Pe-

scara, con la tristezza nel

cuore e le immagini negli

occhi di tutti. Pur rispet-

tando tutte le opinioni, a

mente fredda forse si può

dire che una volta tanto –

sia stato anche per caso,

per ipocrisia o per timore –

chi di dovere ha fatto la

scelta giusta.

La scelta giusta invece non

l‟hanno fatta i tifosi di Ge-

nova che con la loro conte-

stazione hanno, in un modo

o nell‟altro, provocato la

sospensione della partita.

Attenzione: non sono in

discussione né la loro buo-

na fede né il loro diritto di

contestare pesantemente

(senza scendere alla violen-

za fisica) i giocatori in ros-

soblù. C‟è però una que-

stione di opportunità. In

primo luogo costringere

all‟interruzione (o voglia-

mo pensare che si potesse

realmente continuare la

partita in quelle condizio-

ni?) è comunque un atto di

violenza, anche se non fisi-

ca. In secondo luogo, si è

dato fiato ai (purtroppo)

soliti commenti che si leg-

gono sui giornali in questi

casi, conditi di ignoranza e

di disinformazione (forse

voluta). Inutile ricordarli,

li abbiamo letti e probabil-

mente li abbiamo trovati

fastidiosamente tendenzio-

si, eccessivi, ben oltre –

questa volta - la portata

del fatto in sé. Che dire?

Strategicamente è stato un

enorme autogol finito nella

rete di tutti coloro che a-

mano la partita allo stadio

e vorrebbero vedere gli im-

pianti, anche qui da noi,

sempre pieni e colorati.

Tanti, troppi, non frequen-

tano più lo stadio o non si

avvicinano ad esso solo per

pregiudizi sulla pericolosità

delle partite per lo spetta-

tore comune, spesso senza

alcun fondamento, come

sappiamo bene tutti noi

che allo stadio ci andiamo.

Penso, al contrario, che le

pay-tv abbiano goduto.

Continuo poi a pensare che,

volendo proprio mantenere

la stessa modalità di prote-

sta e lo stesso significato,

sarebbe stato molto più

efficace chiedere ai giocato-

ri le maglie a fine partita e

portarle via, senza quella

restituzione – un po‟ ridico-

la, si consenta – che abbia-

mo visto.

Viene a proposito il

“purtòn” di questa setti-

mana, con il bel racconto di

quei ragazzini emozionati

ed esaltati dall‟esperienza

della “partita allo stadio”.

Non è facile strappare i

ragazzini alla pay tv, a

milaninterjuve, ai Messi e

ai CR7 (pfui). Facciamo in

modo di non dare inutil-

mente altri argomenti a chi

li vuole tenere a casa.

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

A Genova vincono gli ultrà...e le pay-tv ringraziano

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

A Genova vincono gli

ultrà...e le pay-tv

ringraziano…....…...…...I

Rimini,

avanti tutta!.............II

LegaPro2 2011-12…..XVI

Un “romanzo” in

giacchetta nera.

Parte Seconda….....IX

Il laboratorio........XIII

Forza Rimini, viva i

tifosi del Rimini!...XII

Page 2: RiminiVai! n°15

II

Dopo l‟immeritata sconfitta

interna con la Pro Patria il

Rimini va a far visita al Lec-

co, in piena lotta per non

retrocedere. Entrambe le

compagini sono alla disperata

ricerca di punti: i blucelesti

per sperare ancora nei pla-

yout, i biancorossi per difen-

dere i playoff ed invertire il

„trend‟ negativo delle ultime

giornate. D‟Angelo schiera

un Rimini a trazione anterio-

re, con Buonocunto, Baldazzi

e Degano a sostegno

dell‟unica punta Zanigni.

Capitan Brighi ed Onescu

presidiano la mediana, men-

tre Andrea Brighi e Gaspero-

ni completano la linea a

quattro difensiva insieme ai

centrali Rosini e Mastronico-

la. Dopo soli tre minuti il

portiere di casa Aprea mette

in angolo una conclusione

insidiosa di Baldazzi, e poco

dopo si supera respingendo

l‟incornata di Zanigni, sugli

sviluppi di un corner.

All‟ottavo sono però i padro-

ni di casa a sfiorare il gol con

Rebecchi, che supera Scotti

in uscita: provvidenziale

l‟intervento di Rosini. Al 9‟

Tabbiani atterra Baldazzi in

area, rigore netto. Sul di-

schetto si presenta Buono-

cunto, il cui tiro è troppo

centrale: Aprea respinge coi

piedi e tiene a galla i suoi.

Merli Sala rischia l‟autorete

al 19‟, mentre un minuto

dopo Zanigni impegna Aprea

con un colpo di testa ravvici-

nato, ma il portiere di casa

respinge d‟istinto. La porta

lecchese sembra stregata, ma

al 25‟ il Rimini passa: puni-

zione di Baldazzi, perfetto

inserimento di Mastronicola e

palla in rete. Per il veterano

biancorosso è il primo gol

dopo oltre 200 presenze in

maglia a scacchi. Al 28‟ De-

gano, ben servito da Baldazzi

al centro dell‟area, calcia a

colpo sicuro ma il suo tiro è

rimpallato in angolo da Con-

ti. Il due a zero arriva in

Rimini, avanti tutta!

Alcuni scatti di Lecco - Rimini (foto aclecco.it)

Page 3: RiminiVai! n°15

III

Ivan

chiusura di tempo, quando

Aprea dice no ad Onescu, ma

non può nulla sul tap-in di

Zanigni che mette a segno il

suo settimo centro stagionale

(43’). La ripresa inizia con un

brivido, ma Fall viene antici-

pato di un soffio da Gaspero-

ni sul cross basso di Rebec-

chi. Al 7‟ un infortunio di

Andrea Brighi lancia Cava-

gna in area romagnola, con-

trastato fallosamente da Ma-

stronicola: su rigore Temelin

fissa il punteggio sull‟1-2.

Fall manca l‟appuntamento

col gol al 12‟, sul traversone

di Galli. Aprea risponde da

campione sulla girata di Va-

leriani, ben servito da Buono-

cunto a centro area. Scotti

non è da meno al 34‟, quando

mette in angolo una staffilata

di Conti, sugli sviluppi di un

corner. Zsnigni potrebbe

chiudere il match al 37‟, ma

dopo aver saltato Pizzuti

calcia addosso ad Aprea in

uscita. Gasperoni si immola

su Cavagna al 40‟ e dopo tre

minuti di recupero i bianco-

rossi possono finalmente gioi-

re per la sofferta ma meritata

vittoria. Meritata ed impor-

tante, perché rilancia i nostri

nella corsa alla promozione

diretta, viste le sconfitte di

Casale, Treviso e San Marino.

La tragica morte di Pierma-

rio Morosini impone una pau-

sa di riflessione a tutto il

calcio italiano, che si ferma

per un turno. Si riparte da

Montichiari, già giustiziere

del Rimini all‟andata. Out

Marco Brighi per squalifica,

si rivede Cardinale che si

riaccomoda in panchina dopo

il lungo stop. Dopo le scher-

maglie iniziali sono i bianco-

rossi ad andare in vantaggio

al quarto d‟ora con Valeriani,

bravo a freddare il portiere di

casa Polizzi con una puntata

in mischia sugli sviluppi di

un corner. Tre minuti dopo

Dimas impegna Scotti da

fuori area, ma il numero uno

biancorosso risponde presen-

te. Al 20‟ Degano manca il

più facile dei gol ciccando il

pallone a pochi passi dalla

linea di porta, ci prova Vale-

riani ma la palla finisce sul

fondo. Al 27‟ Scotti salva

ancora il risultato su Muchet-

ti, togliendo la palla

dall‟angolino, tre minuti do-

po il fendente di Zanigni da

fuori area meriterebbe mi-

glior fortuna ma trova solo la

traversa. Si va al riposo con il

Rimini avanti di un gol e

primo in classifica. Dopo soli

due minuti nella ripresa Scot-

ti è chiamato al miracolo per

negare il pari a Muchetti, ma

il portiere biancorosso deve

capitolare al 9‟ sul tiro di

Florian, che risolve una mi-

schia sugli sviluppi di un

corner, dopo che nessuno dei

nostri era riuscito a rinviare il

pallone. Passa un minuto e

Mastronicola ha sulla testa la

palla del vantaggio, ma la

sua incornata finisce tra le

braccia di Polizzi. Al 20‟

D‟Angelo sostituisce Degano,

impalpabile, con Cardinale e

al 23‟ il Rimini ritorna in

vantaggio con Rosini, che da

due passi dalla linea di porta

realizza il più facile dei gol

sfruttando a dovere un ango-

lo di Baldazzi. Palla al centro

e il Rimini cala il tris con

Valeriani, che insacca a porta

vuota l‟assist al bacio del

solito, indemoniato, Baldaz-

zi. Partita in archivio, si di-

rebbe, ed invece il Montichia-

ri trova ancora la forza di

reagire. Al 38‟ il brasiliano

Dimas realizza il 2-3 sfrut-

tando a dovere le disattenzio-

ni difensive della retroguar-

dia biancorossa e poi, non

pago, trova il 3-3 con un boli-

de da calcio piazzato

all‟incrocio dei pali. In pieno

recupero il Rimini ha

l‟occasione del nuovo vantag-

gio con Mastronicola, ma

Polizzi salva il risultato de-

viando in angolo. Finisce 3-3.

Dopo aver accarezzato a lun-

go l‟idea di agganciare la

vetta il Rimini rimane quinto

in classifica, ma vede avvici-

narsi pericolosamente la Vir-

tus Entella, a soli due punti.

Con queste premesse, il

match casalingo contro il

Cuneo si annuncia davvero

infuocato, l‟ennesima croce-

via della stagione. D‟Angelo

ritrova Marco Brighi e lancia

Zanigni dal primo minuto.

Parte forte il Rimini, che si

porta in vantaggio con Bal-

dazzi al 23‟, che da dentro

l‟area fulmina Rossi con un

gran sinistro. I piemontesi

non ci stanno e avanzano il

baricentro costringendo i

biancorossi nella loro metà

campo, ma l‟unico pericolo è

un fendente di Di Quinzio dal

limite, sul quale Scotti si fa

trovare pronto (44‟). E‟ inve-

ce il Rimini a rischiare il rad-

doppio a fine primo tempo,

ma Zanigni si divora un gol

fatto indirizzando il suo colpo

di testa addosso a Rossi a

pochi metri dalla linea di

porta. Due minuti dopo (48‟)

ancora Zanigni in contropie-

de viene chiuso in angolo al

momento del tiro, così si va

al riposo sull‟1a 0 per i bian-

corossi di casa. La ripresa si

apre con la traversa di Arcari

al quinto minuto, poi al quar-

to d‟ora gli ospiti rischiano di

restare in dieci per il fallo da

ultimo uomo dello stesso

Arcari su Buonocunto, ma

per il direttore di gara è solo

giallo. Al 24‟ Buonocunto si

libera bene al tiro dal limite,

ma il suo sinistro, troppo

debole, non può impensierire

il portiere ospite. Due minuti

dopo è Longhi a colpire il

montante della porta di Scot-

ti, Fantini tenta il tap-in ma

non ha fatto i conti con De-

luigi, che si immola per salva-

re il risultato. Alla mezzora

Buonocunto perde l‟attimo

per lanciare in contropiede

Onescu, rinviene il difensore

ospite Carretto e l‟azione

sfuma. A un minuto dal ter-

mine del tempo regolamenta-

re il Cuneo ha un‟occasione

ghiottissima con Gentile, il

quale, pescato da Fantini a

centro area, calcia alle stelle

la palla del pari nonostante la

libertà concessagli dalla dife-

sa riminese. Finisce così, e

dopo sei interminabili minuti

di recupero il Neri può esplo-

dere di gioia. Complici le

sconfitte di San Marino e

Casale, i nostri si issano al

secondo posto in graduatoria,

pronti a dare battaglia negli

ultimi 180 minuti della regu-

lar season. Domenica c‟è la

Giacomense, invischiata nella

lotta per non retrocedere.

Superfluo dire che bisogna

vincere, TUTTI AL NERI!

AVANTI RIMINI!

Lecco - Rimini (foto aclecco.it)

Page 4: RiminiVai! n°15

IV

Rimini - Cuneo, 25 aprile „12

Page 5: RiminiVai! n°15

V

Rimini - Cuneo, 25 aprile „12

Page 6: RiminiVai! n°15

VI

Rimini - Cuneo, 25 aprile „12

Page 7: RiminiVai! n°15

VII

Page 8: RiminiVai! n°15

VIII

ENTRA CON NOI IN SOCIETÀ!

Il 19 aprile scorso nella suggestiva cornice dell'Osteria La Chiacchiera sul colle di Covigna-

no si è svolta l’Assemblea di Bilancio dell’Associazione Amici del Rimini Calcio. Dopo aver

preso visione del bilancio relativo all’anno 2011, che ha sancito l’ingresso in Società

dell’Associazione con l’acquisto di quote per l’1% del capitale sociale della Rimini Calcio,

si sono svolte le votazioni di rito per eleggere il Consiglio Direttivo per l’anno 2012.

Questi i nominativi degli eletti:

Morri Federico (confermato)

Bartolini Federico (nuovo)

Carlini Alfredo (confermato)

Delli Ponti Gabriele

(confermato)

Fabbri Enrico (confermato)

Fanini Francesco (confermato)

Frisoni Moreno (nuovo)

Massari Marcello Augusto

(confermato)

Pironi Emanuele (confermato)

Raffaelli Ivan (nuovo)

Contestualmente alle votazioni, si è svolta la cena sociale dell’Associazione. Una sessantina

i partecipanti, tra soci e non soci, con tutte le anime del tifo biancorosso degnamente rappre-

sentate. Ospiti d’onore il Presidente Biagio Amati, il Vice Marco Amati, il Team Manager

Paolo Bravo, il Mister della prima squadra Luca D’Angelo e quello degli Allievi Nazionali

Elvio Selighini. Presenti inoltre i fratelli Brighi, Mastro e Valeriani. Prima dei saluti è stata

estratta a sorte anche una maglia ufficiale autografata, gentilmente offerta dalla Società.

Bilancio della serata sicuramente positivo, con grande entusiasmo tra i commensali e, il che

non guasta, nuove sottoscrizioni ad Amici. Il numero dei Soci infatti ha già superato le 150

sottoscrizioni, e certo non può che aumentare. Da tutti noi un grazie ai partecipanti, serate

come questa ripagano dei tanti sacrifici fatti finora. Avanti così e forza Rimini!

Page 9: RiminiVai! n°15

IX

(segue…)Lasciati alle

spalle i “burrascosi”

anni ‟60, spingiamoci

ora avanti di qualche

lustro, prendendo in

esame le successive

puntate del pittoresco

“derby dell‟Adriatico”

che ha visto per alcuni

anni i biancorossi in-

crociare i propri desti-

ni con giacchette nere

di origine barese. In

particolare giungiamo

al campionato di serie

C -gir.B stagione

1975/76, quello della

prima storica promo-

zione in Serie B. E‟ il

15 febbraio del ’76 e il

Rimini, sino a quel

momento in testa alla

classifica con punti 34

inseguito dalla Luc-

chese con punti 29, si

appresta ad intrapren-

dere la trasferta di

San Giovanni Valdar-

no, valevole per la

XXII^ giornata (III^

di ritorno), per affron-

tare una Sangiovanne-

se che non naviga in

buone acque. Dirige

l‟incontro il Sig. Ro-

meo Paparesta, fun-

zionario ENEL, futu-

ro dirigente tecnico

A.I.A. e padre di

Gianluca, a

sua volta di-

venuto arbi-

tro e balzato

in epoca re-

cente “agli

onori” delle

cronache in

quanto coin-

volto nello

scandalo di

Calciopoli del

2006. Quella

rimarrà nella

storia del Ri-

mini Calcio,

ma -

oseremmo di-

re- non solo,

come una del-

le partite

dall‟esito più

incredibile

alle quali si

sia mai assi-

stito. Basti

pensare che

gli echi di

quell‟evento

ai tempi var-

carono le so-

glie dei confi-

ni nazionali,

terminando anche sul-

le colonne della stam-

pa estera. E‟ un Rimi-

ni arrembante quello

sceso sul terreno del

“Comunale” toscano,

che attacca per tutto

il primo tempo e so-

vrasta gli avversari su

di un campo impre-

gnato d‟acqua. Nella

prima frazione i bian-

corossi trovano inva-

no la via della rete con

Giuliano Fiorini, che

però viene inspiegabil-

mente annullata, sal-

vo poi rifarsi ad una

Un “romanzo” in giacchetta nera.

Parte seconda: “Ancora tu?... Ma non dovevamo vederci più?”

Una bella immagine di Giuliano Fiorini (1958-2005), bomber globe-

trotter e simbolo di un calcio romantico. Per lui, ancora giovanissimo,

una stagione in biancorosso nel 1975/76 a impreziosire la prima storica

promozione in B con 13 presenze e 2 reti.

Page 10: RiminiVai! n°15

X

manciata di minuti

dal 90° col “gol-

buono” dello stesso

Fiorini, bomber di

razza proveniente dal-

le giovanili del Bolo-

gna. Il Rimini sta con-

ducendo dunque per 1

-0, ma succede

l‟imprevisto. I tifosi di

casa inveiscono e mi-

nacciano, aggrappati

alle recinzioni. Piove a

dirotto dalle nuvole

sulla Valdarno e

“piove” pure qualche

souvenir dagli spalti

tumultuosi. Il diretto-

re di gara fischia la

fine e “scappa” negli

spogliatoi in anticipo

di circa tre minuti sul

tempo regolamentare

(si dirà per un cattivo

funzionamento

dell‟orologio). Nella

bagarre però il Sig.

Paparesta ,invitato

dai guardalinee, pare

avere “un ripensa-

mento”, tornando sui

propri passi e mo-

strando l‟intenzione di

rientrare sul rettango-

lo di gioco per far di-

sputare lo scampolo di

partita “mancante”.

Tuttavia la frittata è

ormai fatta e la tifose-

ria locale glielo impe-

disce con un fitto lan-

cio di oggetti, uno dei

quali (un manico di

scopa) lo colpirà feren-

dolo. Paparesta rimar-

rà chiuso per circa due

ore negli spogliatoi

sotto assedio e riuscirà

ad allontanarsi sola-

mente sotto mentite

spoglie (vestito da bri-

gadiere) all‟interno di

un cellulare dei Cara-

binieri, scortato fino

alla stazione di Arezzo

dove lo attendono i

suoi due collaboratori.

L‟epilogo di questa

incredibile vicenda nei

titoli di alcuni tra i

maggiori quotidiani

sportivi, che sintetiz-

zano così l‟esito del

ricorso inoltrato dalla

Sangiovannese a

“Disciplinare” e Caf

avverso l‟interruzione

della gara: “verdetto

sconcertante!”. Il risul-

tato e la partita infat-

ti, nonostante le ine-

quivocabili intempe-

ranze del pubblico lo-

cale, vengono incredi-

bilmente annullati e

non sanzionati con la

sconfitta a tavolino

della squadra toscana.

La sentenza fa leva

sull‟errore arbitrale, in

buona sostanza il rap-

porto e il supplemento

di rapporto del malca-

pitato Sig. Paparesta

vengono contraddetti:

fa testo la defaillance

tecnica, viene inesora-

bilmente sconfessato il

giudizio sulla pericolo-

sità ambientale. Mo-

rale: sarà ripetizione.

Il Rimini “paga” per

colpe non sue e la

squadra toscana ha la

possibilità di ri-

giocarsi importanti

punti-salvezza. In cit-

tà dilaga lo sconforto

e

prendono corpo so-

spetti su un presunto

ostruzionismo nei con-

fronti della società

biancorossa lanciata

verso il traguardo del-

la promozione. Il recu-

pero, andato in scena

il 05/05/76, stavolta

termina 0-0 ; fortuna-

tamente nel turno

“odierno” la Lucchese

crolla sotto i colpi del

Grosseto (3-0) e il Ri-

mini mantiene intatta

una certa distanza di

sicurezza dalle imme-

diate inseguitrici. E

veniamo all‟ultimo

atto di questa saga.

Campionato nazionale

di Serie B, stagione

L‟arbitro Paparesta constata l‟impraticabilità del

campo di Avellino.

Page 11: RiminiVai! n°15

XI

Old-Fan

1976/77. Esattamente

un anno dopo. Dome-

nica 21/11/76, la ma-

tricola Rimini si ap-

presta ad affrontare la

IX^ giornata di anda-

ta come fanalino di

coda (5 i punti sin lì

totalizzati) sul difficile

campo di Avellino,

contro i biancoverdi

irpini a loro volta in-

vischiati nelle zone

basse della classifica.

Contro ogni logica a-

spettativa, a pochi

mesi di distanza dai

fatti di San Giovanni

V., in sede di designa-

zione i destini di Rimi-

ni e Paparesta si in-

trecciano nuovamen-

te, dando luogo ad un

altro “avvincente”

capitolo di questo

giallo-calcistico

d‟annata. Corre il 23°

della ripresa, il Rimini

del neo-assunto

“Mago H.H.” sta con-

ducendo per 1-0 (gol

di Fagni al 31') sul ter-

reno dell‟allora

“Comunale” avelline-

se, reso infido da una

pioggia battente che

cade sin dal primo mi-

nuto di gioco. Il cam-

po sta tenendo e rima-

ne sostanzialmente

praticabile, tuttavia

sia giocatori che pub-

blico di casa comincia-

no ad inveire animata-

mente. Riporta te-

stualmente “IL

BIANCOROSSO” del

28/11/76: “Gli irpini

do-

po aver subito il goal

hanno iniziato ad ag-

grapparsi alla rete, a

chiedere la sospensione;

i giocatori locali allar-

gano continuamente le

braccia in segno di di-

sapprovazione, la pan-

china è diventata una

polveriera. E’ in questo

esatto momento che la

fifa ,tanto cara al no-

stro, prende il soprav-

vento e fa mandare tutti

negli spogliatoi”. In

merito a quella deci-

sione presa “di sopras-

salto”, il Sig. Papare-

sta dirà di aver sospe-

so la gara per piog-

gia… In casa bianco-

rossa regna lo sconcer-

to, ritenendo che la

partita potesse essere

lasciata terminare re-

golarmente, visto e

considerato che sino a

quel momento -seppur

in presenza di terreno

allentato- non risulta-

vano oggettivi, drasti-

ci impedimenti tali da

giustificare una inter-

ruzione del gioco. Un

numero dell‟epoca del

“Guerin Sporti-

vo” (n.47, del 17-

23/11/76) riporta un

passaggio di carattere

tecnico formulato da

un dirigente A.I.A. in

merito all‟argomento

impraticabilità del

campo: “In caso di

pioggia, perché ci sia-

no le condizioni per

rinviare o sospendere

la partita, la palla de-

ve galleggiare in uno o

più punti del campo”.

Cosa che ,a quanto

pare, non si stava ve-

rificando quel giorno

ad Avellino. Chiosa

sarcasticamente “IL

BIANCOROSSO”: “E

così dopo questo terzo

round Bari batte Rimi-

ni 3-0”.

(Nota: La ripetizione

della gara Avellino -

Rimini, disputatasi il

27/12/76, finì 2-0 per

il Rimini.

Marcatori: 21’aut. Re-

ali, 34’ Sollier. Il Ri-

mini quell’anno rag-

giunse una sospirata

salvezza piazzandosi

nelle zone di centro-

classifica con 33 pun-

ti ).

Il titolo emblematico del Corriere dello Sport all‟indomani della sentenza del Giudice sportivo.

Page 12: RiminiVai! n°15

XII

Drugo

Forza Rimini, viva i tifosi del Rimini! E oggi niente dialetto,

oggi per raccontare

l'unica storia che si è

conclusa al portone mi

servirò della lingua

madre.

Li ho notati subito,

nei distinti, due ragaz-

zini sui quattordici

anni (non di più forse

qualche cosa in meno)

che si aggiravano per

la tribuna con le guan-

ce rosse e gli occhi ti-

midi che si avvicina-

vano a tutti ma non

rivolgevano la parola

a nessuno.

Ascoltavano e com-

mentavano tra loro,

durante la gara ovvia-

mente li ho persi ma

alla fine mentre vado

a guadagnarmi l'im-

mancabile mezz'ora e

passa di portone me li

trovo di fianco e sento:

“che figata! non credevo

fosse così bello andare

allo stadio, aveva ragio-

ne Fabio (chi cazzo è

Fabio? Non lo sapremo

mai..) poi il gol è stato

stupendo. E il tifo? Dal

vivo è un'altra cosa!”.

Avevo avuto l'impres-

sione che fossero gio-

vanissimi tifosi alla

prima partita dal vi-

vo, tifosi strappati alla

pay tv e simili che a-

vevano deciso di toc-

care con mano com'è

veder rotolare dal vivo

quel pallone che nor-

malmente vedi grande

quanto una bilia in tv.

Passa un po' di tempo,

i commenti e le discus-

sioni mi impegnano

ma quando comincia-

no ad uscire i giocatori

al portone si consuma

un rito che in passato

si è ripetuto spesso ma

che ultimamente lati-

tava da un po'.

Uno dei due ragazzi,

riconosciuto Baldazzi,

si avvicina e timida-

mente gli chiede l'au-

tografo.

Mentre poco lontano

da lì il calcio dei milio-

ni, dei campioni, delle

foto e degli autografi

sta consumando il suo

rituale più classico,

l'inizio di cesena

(volutamente minu-

scolo) Juventus è or-

mai questione di mi-

nuti, io osservo com-

piaciuto che il mio Ri-

mini ha appena con-

quistato due appassio-

nati giovanissimi in

più.

Non chiesi mai, per

timidezza, l'autografo

a Maurizio Bruno ai

tempi nonostante or-

mai mi conoscesse be-

nissimo visto che tutte

le partite ero tra colo-

ro che aspettavano

l'uscita dei “nostri”

dietro la vecchia curva

est, dentro il muro ma

aldilà del velodromo.

Mi sono rivisto, un po'

mi sono emozionato.

Forza Rimini, viva i

tifosi del Rimini!

Page 13: RiminiVai! n°15

XIII

Il calcio, si sa, è la grande passione degli Italiani, nonostante tutto, perfino l‟ormai acclarata irregolarità quantomeno degli ul-timi cinque campiona-ti. Da grande “laboratorio sociale” qual è, il calcio e tutto ciò che ci sta intorno si sono spesso rivelati premonitori di ten-denze sociali e gover-native, applicate spe-rimentalmente sui ti-fosi, introdotte con la

tecnica dell‟emergenza e del clamore mediatico, poi estese ad altri set-tori della società. La prima grande – e mai amata – rivolu-zione fu quella del bi-glietto nominale, in-trodotto con il cosid-detto Decreto Pisanu (e già la forma del de-creto mostra quanto questa norma non ab-bia percorso le vie del-le normali leggi, pas-sando per strettoie di

costituzionalità che forse non avrebbe su-perato). Questo com-portava due cose: la prima era una sostan-ziale intromissione nel tempo libero, un con-trollo e una acquisi-zione di dati anche in funzione economica e pubblicitaria. La se-conda una vessazione nei tempi, e l‟introduzione di pun-ti vendita aderenti ai grandi circuiti nazio-nali di distribuzione

biglietti. Questo ha comportato un movi-mento di soldi enor-me, usciti dalle tasche dei tifosi, ed entrati nel circuito delle gran-di banche. Dietro al balzello della “prevendita”, molti-plicato per centinaia di migliaia di biglietti che ogni anno veniva-no venduti per ogni squadra in ogni cate-goria, c‟erano enormi interessi di quelli che poi si sono rivelati i

Il laboratorio

Page 14: RiminiVai! n°15

XIV

soliti noti, quando non anche parenti o sodali di alcuni espo-nenti dei vertici del calcio in Italia. Da lì alla tessera bancaria del tifoso, il passo è stato breve. Ad ogni modo, molti artisti, come ad esempio Li-gabue, hanno deciso di introdurre il bigliet-to nominale ai loro concerti, magari con la buona intenzione di scoraggiare il bagari-naggio, ma di fatto ottenendo lo sconten-to del pubblico, senza ovviare per questo al problema. Il sistema pare quindi allargarsi. Tutto questo peraltro avviene in deroga ad un‟altra norma – guarda caso anch‟essa un decreto, il famoso 196/2003 – che al ter-zo articolo, il primo che entra nel merito, recita: “I sistemi in-formativi e i program-mi informatici sono configurati riducendo al minimo l'utilizza-zione di dati personali e di dati identificativi, in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi posso-no essere realizzate mediante, rispettiva-mente, dati anonimi od opportune modali-tà che permettano di identificare l'interes-sato solo in caso di necessità”. Il qual ca-so sarebbe proprio quello dello stadio: il biglietto andrebbe venduto anonimo per-ché non c‟è motivo di acquisire nominativi

per quello che è uno svago, ed eventual-mente andrebbe iden-tificato qualcuno solo “in caso di necessità”, e con le “opportune modalità”. Il biglietto nominale si è portato poi dietro un‟altra no-vità della quale non si sentiva il bisogno: i famigerati tornelli. Inutile ricordare come questa novità sia poi tanto piaciuta, e così oggi si trovano tornel-li dappertutto, sul la-voro, sugli autobus di Milano, Torino e Bo-logna, in università, perfino in Vaticano per i prelati (!). Si è arrivati anche vicini, in un momento di par-ticolare fervore dell‟opinione pubbli-ca, alla “diffida” per le manifestazioni di piazza, naturalmente applicata seguendo il modello di quella sportiva, che pur in-costituzionale gode ormai del tacito as-senso praticamente di tutto lo spettro politi-co e istituzionale del paese. E così i tifosi, spremuti e munti eco-nomicamente, violati in ogni aspetto della loro privacy, depressi, repressi, terrorizzati e limitati nei loro spo-stamenti, costretti – nell‟idea finale della tdt che speriamo de-cada - all‟adesione a circuiti bancari, sotto-posti a perquisizioni con metaldetector, sperimentatori dei tornelli sono diventati loro malgrado il pro-totipo del cittadino

che verrà. Per le loro travagliate vicissitu-dini, i tifosi hanno per primi conosciuto lo stato di emergenza spesso creato ad arte, nel quale numerose leggi (anzi, decreti) sono state introdotte. Non diversamente, ora in emergenza eco-nomica sono caduti una serie di vincoli di privacy finanziaria, arrivando a uno stato di polizia tributaria. Sui telegiornali non si vede altro che evasori totali smascherati, negozi di Cortina mul-tati, e lo stesso accade nelle vie vip di Milano e Roma, senza dimen-ticare una capata a Napoli per par condi-cio, con dati ovvia-mente clamorosi. Ven-gono istituiti posti di blocco per i “macchinoni”, il cui solo possesso fa scat-tare un controllo. Nessuno si dispiace dello smascheramento di un evasore totale o di un falso cieco, que-sto si intende. Ma questa dovrebbe esse-re una attività ordina-ria, e non straordina-ria del fisco. Chi ha capito, magari aven-dolo sperimentato allo stadio, il meccanismo, sa che si tratta solo dell‟indoratura della pillola, ovvero della supposta, che già co-nosciamo. Servizi su servizi, ricostruzioni sensazionalistiche, proclami, rendiconti terrorizzanti, ostenta-zione dei casi limite servono per preparare

il terreno a leggi liber-ticide. Lo abbiamo sperimentato per la nostra passione, e chi è più avveduto forse ha riconosciuto lo stesso meccanismo emergenziale-mediatico in questa contingenza. Quello attraverso il quale si faranno passare leggi che verranno fatte sembrare ostili agli evasori, ma in realtà saranno vessatorie per tutti, anzi specie per chi non evade, per chi è facile da mungere, non avendo neppure magari la possibilità di nascondere nulla. Alla stessa maniera delle leggi da stadio, vessatorie per tutti, specie per chi non ha niente da nascondere: lo abbiamo già visto e sperimentato. Fatto sta che ora si parla di soldi, e non di calcio. E allora qualcuno che si sveglia per rivendi-care i diritti dei citta-dini (e propri…) si trova. Così il garante della privacy Pizzetti si è ridestato e ha tira-to le orecchie a Monti e al suo governo da-vanti al presidente del senato Schifani con parole durissime: “Attenzione alle liste dei buoni e dei cattivi. Attenzione ai bollini di qualunque colore siano. Le vie dell‟inferno sono la-stricate di buone in-tenzioni”. “La gogna, in qualunque forma, materiale o mediatica che sia, è sempre uno strumento pericoloso,

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XV

anzi pericolosissimo”. Il signor garante (non in quanto Pizzetti, ma come istituzione) si sveglia solo ora? Le stesse identiche cose non le avrebbe potute dire per il Decreto Pi-sanu o per la tessera del tifoso? In vero, anche in questo il laboratorio-calcio era stato pre-monitore, con la sono-ra bocciatura della stessa tessera del tifo-so per “concorrenza sleale” e per gli ad-dentellati economici che si portava dietro (ma non per la palese incostituzionalità del trattamento polizie-sco dei dati persona-li!). Solita storia: in Italia si reagisce non sui di-ritti, ma solo per il portafoglio. Pizzetti prosegue infatti la sua requisitoria ricordan-do i 1305 euro a fami-glia in più di tasse, i 2 euro al litro per la benzina, le imprese che chiudono a centi-naia mentre le banche prendono soldi e non li danno a prestito co-me dovrebbero… tut-te cose giuste, ma sempre aggirando il problema della libertà in un paese che vuole e sempre più può con-trollare tutto. E allora, dove andrà l‟Italia? Sarebbe bene che i politici, e magari anche il garante Piz-zetti, venissero a fare file interminabili per acquisire un biglietto, dessero un loro docu-mento per farlo, o in

subordine facessero un abbonamento per una squadra di calcio, facendo la tessera del tifoso e fornendo i loro dati alle Questure (cosa peraltro che non sono tenuti a fare co-me parlamentari, “lavoro” che può esse-re svolto anche con sentenze di condanna passate in giudicato - lì il laboratorio-calcio ancora non arriva…), si sottoponessero a umilianti perquisizio-ni con metaldetector alla ricerca di mini-accendini, poi a ulte-riori file ai tornelli, dotati di un codice a barre identificativo, poi dovessero sotto-stare alle disposizioni di stewards dalle non chiare capacità pro-fessionali, o di addetti che amano maramal-deggiare per gli scon-finati poteri che sono loro attribuiti in quel contesto, infine rima-nere chiusi dentro uno stadio per disposizio-ne del questore anche se hanno fretta, e in-tanto, nell‟impianto, essere ripresi e se ne-cessario fotografati in primo piano ad uso delle forze dell‟ordine (già, la privacy…), andando infine a gua-dagnarsi la macchina parcheggiata lontano fuori dalla “zona ros-sa” (anch‟essa peral-tro invenzione espor-tata alle manifestazio-ni di piazza). Magari, sarebbe i-struttivo anche parla-re con una persona che SENZA UN

PROCESSO, si è fatta – ed è caso riminese – tre anni di diffida con firma per un reato che, una volta giunto a processo, “non sussi-steva”. Venendo tra la gente a vedere una partita, visto i tanti segni premonitori for-niti dal calcio, forse si accorgerebbero della direzione repressiva che sta assumendo, in tutti i suoi aspetti, il nostro paese. Sono sicuro che se scendes-sero dal palco d‟onore per venire tra la gen-te, qualche preoccu-pazione – e anche più grossa di quella per il portafoglio - verrebbe anche a loro. Sigmund Freud ha sapientemente de-scritto una situazione molto simile a quella italiana già agli inizi del secolo scorso, solo che parlava di guerra. E in Italia, adesso, per i diritti civili, è proprio come se ci fos-se una guerra: “Lo Stato in guerra si per-mette tutte le ingiu-stizie, tutte le violen-ze, la più piccola delle quali basterebbe a di-sonorare l'individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del ne-mico, non solo a quel tanto di astuzia per-messa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedien-za e di sacrificio, ma li

tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottometten-do tutte le comunica-zioni e tutti i modi di espressione delle opi-nioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente de-pressa, incapace di resistere ad una situa-zione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo le-gano agli altri Stati, ammette senza timore la propria capacità e la propria sete di po-tenza, che l'individuo è costretto ad appro-vare ed a sanzionare per patriottismo”. Già… “sanzionare per patriottismo”. Come si chiamano i provve-dimenti attuali? “Salva-Italia”… Allo stadio l‟avevamo già visto, cosa si dove-va fare per salvare il calcio a modo loro. Per salvarlo, si sono svuotati gli stadi, si è sottomessa la gente, si sono censurate le noti-zie e i dati (ci hanno addirittura parlato di spettatori in aumento come se non avessimo gli occhi per vedere gli stadi vuoti!), si sono spremuti economica-mente i tifosi. Mentre in campo si giocavano partite truccate per soldi. Questa la realtà del calcio, e – temo – l‟ennesima sua premo-nizione per l‟Italia.

Ciro di Pers

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XVI

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 29 aprile 2012 ore 15.00: Alessandria - Pro Patria

Bellaria Igea M. - Montichiari

Casale - Valenzana

Mantova - Santarcangelo

Poggibonsi - Cuneo

Renate - Borgo a Buggiano

Rimini - Giacomense

San Marino - Sambonifacese

Savona - Lecco

Treviso - Virtus Entella

Trentacinquesima giornata (recupero) - 25 aprile 2012: Alessandria - Valenzana..……..……………………....…...1-0

Bellaria Igea M. - Lecco…………..…..…….……..……….1-1

Casale - Virtus Entella…..……...….…………………...….0-1

Mantova - Montichiari..………………...………………….2-2

Poggibonsi - Borgo a Buggiano...…………….…….……...1-1

Renate - Giacomense……………………………………….3-1

Rimini - Cuneo…...…………………………….………...…1-0

(23' pt Baldazzi)

San Marino - Pro Patria…...………….……………………0-1

Savona - Santarcangelo………………………...………..…2-0

Treviso - Samboniface……………………………………...6-0

Squadra Punti G V N S GF GS

Treviso 61 36 17 12 7 55 30

San Marino 60 36 17 9 10 60 39

Rimini 60 36 17 9 10 44 37

Cuneo 59 36 17 8 11 53 43

Virtus Entella 58 36 16 10 10 54 33

Casale 58 36 16 10 10 43 31

Pro Patria 56 36 18 13 5 55 33

Santarcangelo 53 36 16 5 15 45 38

Poggibonsi 53 36 15 8 13 47 44

Alessandria 48 36 13 12 11 43 42

Borgo a Buggiano 48 36 13 9 14 42 43

Renate 47 36 11 14 11 37 39

Savona 46 36 13 14 9 44 36

Giacomense 43 36 10 13 13 44 51

Bellaria Igea M. 41 36 9 14 13 36 43

Mantova 41 36 9 14 13 39 46

Montichiari 34 36 9 12 15 44 54

Lecco 31 36 7 10 19 31 65

Sambonifacese 26 36 6 8 22 36 76

Valenzana 23 36 5 8 23 26 55

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti