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1 1 RISCHIO CHIMICO REACH CLP Progetto Regionale REACH Linea assistenza Treviso, 25 giugno 2013 2 Nuovi regolamenti in vigore Regolamento 1907/2006 (REACH) ..registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione delle sostanze chimiche Regolamento 453/2010 (SDS) ..concernente le disposizioni in materia di schede dei dati di sicurezza Regolamento 1272/2008 (CLP) Classificazione, etichettatura, imballaggio delle sostanze e miscele Il datore di lavoro dovrà verificare se gli agenti chimici che utilizza presentano : Classificazioni diverse Etichettature diverse Rispetto alla legislazione previgente ed eventualmente aggiornare la valutazione dei rischi 3

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RISCHIO CHIMICO

REACH

CLP

Progetto Regionale REACH Linea assistenza

Treviso, 25 giugno 2013

2

Nuovi regolamenti in vigore

Regolamento 1907/2006 (REACH)

..registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione delle sostanze chimiche

Regolamento 453/2010 (SDS)

..concernente le disposizioni in materia di schede dei dati di sicurezza

Regolamento 1272/2008 (CLP)

Classificazione, etichettatura, imballaggio delle sostanze e miscele

Il datore di lavoro dovrà verificare se gli agenti chimici che utilizza presentano :

• Classificazioni diverse

• Etichettature diverseRispetto alla legislazione previgente

ed eventualmente aggiornare

la valutazione dei rischi

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Schede dati di sicurezza (SDS)

Se ne occupa:

Il Regolamento 1907 /2006 (Reg. REACH)Concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanzeeIl Regolamento 453 /2010 (Reg. SDS) concernente le disposizioni sulle schede dati di sicurezza (SDS)

L’applicazione di queste norme influenza in maniera significativa le informazioni che devono essere fornite da chi immette sul mercato sostanze / miscele pericolose

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Articolo 31 REGOLAMENTO REACH

Quando è obbligatoria la SDS ?

Il fornitore di una sostanza o di una miscela trasmette al destinatario della sostanza o della miscela una scheda di dati di sicurezza compilata a norma dell'allegato II (ora del Reg. 453/2010 ):

a) Se una sostanza risponde ai criteri di classificazione come pericolosa secondo il regolamento n. 1272/2008 (CLP) o una miscela risponde ai criteri di classificazione come pericolosa secondo la direttiva 1999/45/CE

b) o quando una sostanza è persistente, bioaccumulabile e tossica (PBT)ovvero molto persistente e molto bioaccumulabile (vP vB) in base ai criteri di cui all'allegato XIII

c) o se una sostanza è inclusa nell'elenco stabilito a norma dell'articolo 59, paragrafo 1, per ragioni diverse da quelle di cui alle lettere a) e b).

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Articolo 31 Regolamento REACH

E quando è «su richiesta» la SDS ?

3. Il fornitore trasmette al destinatario, su sua richiesta, una scheda di dati di sicurezza compilata a norma dell'allegato II quando la miscela non risponde ai criteri di classificazione come preparato pericoloso a norma degli articoli 5, 6 e 7 della direttiva 1999/45/CE, ma contiene:

a) in concentrazione individuale pari o superiore all'1 % in peso per le miscele non gassose e pari o superiore allo 0,2 % in volume per le miscele gassose almeno una sostanza che presenta pericoli per la salute umana o per l'ambiente; o

b) in concentrazione individuale pari o superiore allo 0,1 % in peso per le miscele non gassose almeno una sostanza che è persistente, bioaccumulabile e tossica (PBT),oppure molto persistente e molto bioaccumulabile (vP vB) in base ai criteri di cui all'allegato XIII o che è stata inclusa nell'elenco stabilito a norma dell'articolo 59, paragrafo 1, per ragioni diverse da quelle di cui alla lettera a); o

c) una sostanza per la quale la normativa comunitaria fissa limiti di esposizione sul luogo di lavoro.

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Articolo 31 Regolamento REACH

Prescrizioni relative alle schede di dati di sicurezza

Salvo qualora un utilizzatore a valle o un distributore ne faccia richiesta, non occorre fornire la scheda di dati di sicurezza quando le sostanze pericolose secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008 o le miscele pericolose secondo la direttiva 1999/45/CE,

offerte o vendute al pubblico,

sono corredate di informazioni sufficienti a permettere agli utilizzatori di adottare le misure necessarie ai fini della protezione della salute umana, della sicurezza e dell'ambiente

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Articolo 32 Regolamento REACH

Obbligo di comunicare informazioni a valle della catena d'approvvigionamento per le sostanze in quanto tali o in quanto componenti di miscele per le quali non è prescritta una scheda di dati di sicurezza

Il fornitore di una sostanza, in quanto tale o in quanto componente di una miscela , che non è tenuto a fornire una scheda di dati di sicurezza a norma dell'articolo 31 comunica al destinatario le informazioni seguenti:

a) il numero o i numeri di registrazione di cui all'articolo 20, paragrafo 3, se disponibili, per le sostanze per le quali le informazioni sono comunicate in forza delle lettere b), c) o d) del presente paragrafo;

b) se la sostanza è soggetta ad autorizzazione, precisazioni sulle eventuali autorizzazioni rilasciate o rifiutate a norma del titolo VII nella medesima catena d'approvvigionamento;

c) precisazioni sulle eventuali restrizioni imposte a norma del titolo VIII;

d) ogni altra informazione disponibile e pertinente sulla sostanza, necessaria per consentire l'identificazione e l'applicazione di misure appropriate di gestione dei rischi, incluse le condizioni specifiche derivanti dall'applicazione dell'allegato XI, punto 3. (SPERIMENTAZIONE ADATTATA IN MODO SPECIFICO A UNA SOSTANZA SULLA BASE DELLE INFORMAZIONI RELATIVE ALL’ESPOSIZIONE )

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Titoli obbligatori della SDS

1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 2. Identificazione dei pericoli 3. Composizione/informazione sugli ingredienti 4. Interventi di primo soccorso 5. Misure antincendio 6. Misure in caso di rilascio accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento 8. Controllo dell'esposizione/protezione individuale 9. Proprietà fisiche e chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Considerazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla regolamentazione 16. Altre informazioni

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1. SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della mis cela e della società/impresa

Questa sezione prescrive le modalità di identificazione della sostanza o miscela e le modalità di indicazione nella scheda di dati di sicurezza degli usi pertinenti identificati e del nome del fornitore della sostanza o miscela, compreso un contatto per i casi di emergenza

1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati

Sono indicati almeno gli usi pertinenti identificati per il destinatario o i destinatari della sostanza o miscela.

Si tratta di una breve descrizione dell’uso a cui è destinata la sostanza o miscela, ad esempio “ritardante di fiamma”, “antiossidante”.

Sono inoltre elencati, se del caso, gli usi sconsigliati dal fornitore, con indicazione del motivo. Non è necessario che l’elenco sia esaustivo.

Cosa fare se l’uso non è conforme?Chiedere al produttore di prevedere l’uso che inter essa il DU (utilizzatore a

valle)

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11dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 11dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 11

SDSSEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura7.2. Condizioni per l'immagazzinamento sicuro,

comprese eventuali incompatibilità7.3. Usi finali particolari

SEZIONE 8: Controllo dell'esposizione/protezione individuale

8.1. Parametri di controllo*

8.2. Controlli dell'esposizione

SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali9.2. Altre informazioni

* (TLV, DNEL, PNEC, BEI, DMEL,ecc.)

12dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 12dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 12

SDS non a norma

Section 8: Exposure Controls/Personal Protection

Engineering Controls:

Provide exhaust ventilation or other engineering controls to keep the airborne concentrations of vapors below their respective threshold limit value. Ensure that eyewash stations and safety showers are proximal to the work-station location.

Personal Protection:

Splash goggles. Lab coat. Vapor respirator. Be sure to use an approved/certified respirator or equivalent. Gloves.

Personal Protection in Case of a Large Spill:

Splash goggles. Full suit. Vapor respirator. Boots. Gloves. A self contained breathing apparatus should be used to avoid inhalation of the product. Suggested protective clothing might not be sufficient; consult a specialist BEFORE handling this product.

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13dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 13dr. Lucio Ros - SPISAL Az. ULSS 9 Treviso 13

8.2 Controlli dell'esposizione

Dati di progettoUtilizzare unicamente attrezzature antideflagranti.

Fornire areazione adeguata.

Protezione individualeProtezione respiratoria : In caso di ventilazione insufficiente:

Dispositivo di filtraggio con AX filtro o respiratore autonomo.

Protezione delle mani : In caso di contatto prolungato o ripetuto utilizzare i guanti.

gomma butilica

Tempo di penetrazione: > 480 min

Spessore del guanto: 0,5 mm

Protezione degli occhi : Occhiali di sicurezza con protezione laterale conformemente alla norma EN166

SDS a norma ?

Analisi delle SDS

E quindi ……………

Il datore di lavoro dovrà verificare se quanto riportato sulle nuove SDS determina l’opportunità di modificare le modalità lavorative

ed eventualmente

aggiornare la valutazione dei rischi

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SDS estese (SDSe)con SCENARI DI ESPOSIZIONE

Ai sensi del REACH, quando una sostanza soggetta a registrazione è fabbricata o importata in quantitativi superiori a 10 tonnellate all’anno ed è classificata come pericolosa o sia considerata PBT/vPvB

è necessario procedere alla valutazione della esposizione,

comprendente la creazione di scenari d’esposizione (SE) per tutti gli usi identificati,

stimando l’esposizione attesa e confrontandola con i livelli “privi di effetti” determinati nella fase di valutazione dei pericoli.

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SCENARI DI ESPOSIZIONE

Lo scenario d’esposizione descrive quindi le condizioni nelle quali una determinata sostanza può essere usata in sicurezza.

Questa situazione si realizza quando la sostanza assorbita dalle persone o dall’ambiente è inferiore a certi livelli ritenuti sicuri

I livelli di dose-risposta presi in considerazione sono due:

il DNEL (Derived No Effect Level) da applicare alle persone

il PNEC (Predicted No Effect Concentration) da applicare all’ambiente

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SCENARI DI ESPOSIZIONE

Caratterizzazione del rischio

Il risultato del rapporto tra Livello di Esposizione Stimato e DNEL

e tra la Concentrazione ambientale prevista e PNEC

è il rapporto di caratterizzazione del rischio (RCR),

che deve essere indicato, analogamente a DNEL e PNEC, sulle SDS

e che dovrà essere inferiore ad 1

cioè il livello di esposizione previsto deve essere minore del livello di non effetto (DNEL e PNEC)

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I Determinanti

Uno SE deve includere i parametri principali che determinano i rilasci della sostanza e di conseguenza l’esposizione, i cosiddetti determinanti: Generalmente i determinanti sono divisi in due categorie:

• le condizioni operative (OC)• misure di gestione del rischio (RMM).

Le OC si riferiscono a strumenti o parametri che agiscono durante la produzione o l’uso di una sostanza e che possono avere un impatto sull’esposizione di esseri umani o dell’ambiente.

Le RMM includono ogni azione e strumento che è introdotto durante la produzione o l’uso di una sostanza per prevenire e/o controllare/ridurre l’esposizione degli umani o dell’ambiente. Materiale%20didatticoREACH_Attias.ppt#142. Presentazione standard di PowerPointMateriale%20didatticoREACH_Attias.ppt#143. Presentazione standard di PowerPoint

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Condizioni operative (OC)

• Durata e frequenza dell’uso;• Forma fisica della sostanza; • Rapporto tra superficie e volume degli articoli; • Concentrazione della sostanza nella preparazione o nell’articolo;• Quantità usata;• Altre condizioni operative importanti, come temperatura di processo, pH

Misure di gestione del rischio (RMM)

• Misure di gestione del rischio relative alla salute umana descritte con la relativa efficienza, divise per via di esposizione (tipo di ventilazione, mezzi di protezione personali)

• Misure di gestione del rischio relative alla protezione ambientale, divise per acque reflue, emissioni in atmosfera, protezione del suolo;

• Misure per la gestione dei rifiuti.

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Lo scenario di esposizione finale che descrive le condizioni operative di

utilizzo e le misure di mitigazione del rischio che controllano il rischio in

modo adeguato dovrà essere:

•Documentato nel CSR con la valutazione degli effetti

•Comunicato al DU tramite un Allegato alla SDS (SDSe)

No No

Si

Caratterizzazione del rischio

I rischi sono adeguatamente

controllati?

Informazioni

/dati

Identificazione

effetti

Primo scenario di

esposizione

Rivedere le OC e/o

le RMM

Valuta l’esposizioneControllo degli

effetti

Pericolosa PBT/vPVB

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Esempio di Scenario di Esposizione per l’ Acetone

Limitatamente a

• Ambito di utilizzo della sostanza

• Sintesi ( Produzione)

• Diluizione Trasferimento da/a Grandi Contenitori senza linee

dedicate

• Trasferimento da/a Piccoli Contenitori con linee dedicate

• Sintesi di Intermedi

• Verniciatura industriale

• Applicazione Industriale mediante rulli

• Trattamento/Lavaggio Industriale mediante immersione

• Applicazione Professionale con rulli/pennelli

• Verniciatura professionale

• Trattamento/Lavaggio Professionale mediante immersione21

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Il regolamento REACH prevede che lo SE venga preparato dal Produttore/ Importatore.

E’ molto importante, tuttavia, lo scambio di informazioni tra fornitori e clienti prima e dopo l’elaborazione dello scenario.

Prima dello scenario lo scambio di informazioni serve a identificare gli usi della sostanza;

Dopo l’elaborazione dello scenario è molto importante che l’utilizzatore a valle (il cliente) comprenda se le sue condizioni di lavoro sono rappresentate nello scenario preparato dal fornitore

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Scambio di informazioni lungola catena di approvvigionamento

Dal confronto tra quanto previsto dallo SE e l’operatività aziendale possono emergere 4 situazioni :

1) Le condizioni di lavoro dell’utilizzatore a valle sono identiche a quelle riportate nello SE.

2) L’utilizzatore a valle applica misure di tipo simile a quelle raccomandate dal fornitore e se le condizioni operative sono uguali può dimostrare e documentare che l’insieme delle sue condizioni ha praticamente la stessa efficienza di quelle descritte dal fornitore.

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Scambio di informazioni lungo la catena di approvvigionamento

3) Se invece il fornitore ha elaborato lo SE in base a condizioni operative e misure di gestione del rischio diverse da quelle in cui opera l’utilizzatore a valle, queste differenze devono essere valutate tramite un meccanismo previsto dallo SE (Scaling) e quindi si stabilisce se le differenze rilevate, considerate nel loro insieme, costituiscono o meno un rischio accettabile.

4) Se, non è possibile rapportare quanto descritto dallo SE con le condizioni dell’utilizzatore a valle, ma i dati sperimentali suggeriscono un’esposizione inferiore al limite considerato pericoloso (DNEL o PNEC), l’utilizzatore a valle deve elaborare un proprio CSA (Chemical Safety Assessment) e notificarlo all'ECHA.

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E quindi ……………

Il datore di lavoro dovrà verificare:

- Se il suo uso è previsto dallo Scenario di Esposiz ione, in caso contrario deve cambiare sostanza

- se quanto riportato negli Scenari di esposizione d elle nuove SDSe determina l’opportunità di modificare le mod alità lavorative

ed eventualmente aggiornare la valutazione dei rischi

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AutorizzazioneAllegato XIV

L’autorizzazione ha l’obiettivo di garantire una buona gestione del rischio e la sostituzione a termine delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC)

Dapprima queste sostanze vengono riportate nell’ elenco di sostanze candidate (Candidate List) per poi essere eventualmente incluse nell'allegato XIV .

Numero di sostanze nella Candidate list: 144 (20.6.2013)

Numero di sostanze elencate all'Allegato XIV: 14...\presentazioni varie\rischio chimico -

presentazioni\REACH - GHS\Regolamenti testo\Regolamento REACH maggio 2013.pdf

Nel caso di sostanze in allegato XIV si deve quindi inoltrare una richiesta d'autorizzazione, indicante l'uso o gli usi per i quali l'autorizzazione è richiesta, compresi l'uso della sostanza in miscele e/o, se pertinente, la sua incorporazione in articoli

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Restrizioniallegato XVII

In materia di fabbricazione, immissione sul mercato

e uso di sostanze, miscele e articoli. In totale 63 voci.

Esempio:

59. diclorometano Gli svernicianti contenenti DCM in conc.>= 0.1%

a) Non sono immessi sul mercato dopo il 6.12.2010

b) ………..

c) Non sono utilizzati da operatori professionali (lav. dipendenti e autonomi) dopo il 6.6.2012

..deroghe…

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E quindi ……………

Il datore di lavoro dovrà verificare:

- Se utilizza sostanze coinvolte nella procedura di AUTORIZZAZIONE

- o sostanze sottoposte a RESTRIZIONE

Ed organizzare di di conseguenza la sua attività

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Articolo 35 Regolamento REACH

Accesso dei lavoratori alle informazioni

I datori di lavoro consentono ai lavoratori e ai loro rappresentanti di accedere alle informazioni fornite a norma degli articoli 31 e 32 in relazione alle sostanze o alle miscele che essi utilizzano o ai quali possono essere esposti nel corso della loro attività professionale.

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E quindi ……………

Il datore di lavoro dovrà verificare se si rende necessario l’aggiornamento della Informazione e Formazione dei lavoratori .

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CRITICITA’ (AL MOMENTO ATTUALE)

•Nuova terminologia e sigle con cui familiarizzare:

(R.E.A.Ch., C.L.P., SDSe, DU, SE, DNEL, PNEC, CSA, CSR, RCR, OC, RMM, ECETOC, SVHC, UBCV….!!!);

•Schede di Sicurezza nuove ancora «acerbe»…

tuttavia…

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VANTAGGIED OPPORTUNITA’

•Progressivo allontanamento dal mercato delle sostanze più pericolose;

•Migliore conoscenza dei prodotti chimici, armonizzazione a livello europeo, e non solo;

•Coerenza delle norme (REACH, CLP e d.Lgs. 81/08 «dialogano»)….

•Una più ampia divulgazione delle conoscenze e dei problemi legati alle sostanze chimiche, e quindi:

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VANTAGGI ED OPPORTUNITA’

……MAGGIORE TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI, intesi

come:

1. Lavoratori

2. Consumatori

3. Cittadini

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VANTAGGIED OPPORTUNITA’

……e, per il Datore di Lavoro:

La valutazione del rischio chimico/cancerogenosi arricchisce di criteri ed ha maggiori elementi di definizione

Diventerà più agevole se tutti i protagonisti della catena di approvvigionamento rispettano le regole

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COLLABORAZIONE

•Impegno della REGIONE VENETO ad ASSISTERE le Aziende nella corretta applicazione delle nuove norme e regolamenti;

• A LIVELLO LOCALE, disponibilità dei SERVIZI SPISAL tramite i relativi «sportelli informativi» ;

• AMPIA DISPONIBILITA’ di informazioni , Linee Guida ed approfondimenti sulla rete, e nei siti internet degli SPISAL

http://echa.europa.eu

L’ECHA ( Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche ), che ha sede a Helsinki, è entrata in funzione nel 2008. Ha il compito di gestire le procedure per la registrazione, l’autorizzazione e le eventuali restrizioni relative a prodotti chimici, così da assicurare un livello standard in tutta Europa.

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I Regolamenti dell’ Unione Europea entrano in vigore direttamente in tutti gli Stati Membri .

L’applicazione delle norme è demandata a:

«Autorità competente nazionale» il Ministero della salute - Direzione generale della prevenzione sanitaria

«Autorità competenti locali» quelle che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, hanno individuato,

Nella Regione del Veneto è la Direzione Regionale Prevenzione

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Il sistema dei controlli è costituito da amministrazioni ed enti :

dello Stato ;

delle Regioni e Province Autonome .

Il Ministero della Salute con nota n. 16258-P-24/07/2012, ha emanato il “Piano nazionale dei controlli sulla applicazione del regolamento REACH - Anno 2012” ,

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Amministrazioni ed Enti dello Stato :

gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera «USMAF»,

l'Agenzia delle dogane ;

i Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma dei Carabinieri(«NAS»)

i Nuclei operativi ecologici dell'Arma dei Carabinieri («NOE»).

l'istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro ( ex ISPESL ora inserito nell’ INAIL ) ;

il Corpo ispettivo di cui al decreto 27 gennaio 2006 del Ministro della salute ;

40

Enti delle Regioni e Province Autonome

In Veneto: Aziende U.L.S.S. ed A.R.P.A.V.

In questa prima fase sono stati nominati ispettori regionali

• 4 operatori di Aziende ULSS

• 1 ARPAV

Che hanno effettuato nel 2011 e nel 2012 i controlli in 13 aziende

Nel maggio-giugno 2013 è stato organizzato un percorso formativo organizzato presso l’Università Cà Foscari di Venezia per preparare circa 50 “ ispettori Reach/CLP “ con distribuzione in tutte le Aziende Sanitarie, e presso ARPAV .

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REACH EN-FORCE 1(programma di ispezione comunitario)

Periodo di attività di vigilanza in Italia

Maggio 2009 - aprile 2011

Target :

• Fabbricanti/importatori

Focus

• Pre-registrazione – registrazione

• SDS

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REACH EN-FORCE 2

Obiettivo previsto dall’’ECHA per L’Italia :

20 ispezioni tra aprile e dicembre 2011 ed altrettante nel 2012

Il target group richiesto dall’ECHA è rappresentato da:

• aziende che producono pitture, lacche e vernici intese per usi generali

• aziende che formulano surfattanti, detergenti e prodotti per la pulizia

Con particolare riferimento alla pericolosità (CMR cat. 1 e 2 e pericolose per l’ambiente) e al tonnellaggio.

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CRITERI METODOLOGICI DI ORIENTAMENTO PER LA CONDUZIONE DELLE ISPEZIONI (Indicazioni nazionali )

a. qualora si tratti di produzioni multiple e complesse, valutazione a campione delle sostanze, con priorità alle sostanze classificate come CMR cat. 1 e 2 e pericolose per l’ambiente;

b. accettazione, in questa fase, delle autodichiarazioni aziendali sui dati quantitativi di produzione, salvo palesi incongruenze, o in alternativa eseguire un controllo a campione sull’attendibilità del sistema di gestione riguardante la registrazione dei quantitativi prodotti;

c. le ispezioni sono rivolte al controllo del solo Regolamento REACH, salvo evidenti inadempienze di altre normative che comportano situazioni di rischi gravi ed immediati;

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In Veneto sono state così selezionate 59 ditte che rientravano nel target

A ciascuna di queste è stato inviato un questionario in cui chiedevano informazioni:

• sulle caratteristiche dell’azienda

• sulle sostanze/ miscele utilizzate e prodotte.

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Elementi del questionario

1. Dati Identificativi della Ditta

2 Caratteristiche organizzazione della Ditta

3 Tipologia di Impianti ed Attrezzature

4 Ruolo dell’ Azienda rispetto a Reach

5 Elenco delle Sostanze e Miscele (prime 10)

6 Elenco Fornitori

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Sono state scelte 7 ditte nel 2011 e 6 nel 2012 in cui è stata effettuata l’ispezione

OBIETTIVI DELL’ISPEZIONE

Verifica pre-registrazione e registrazione

Correttezza SDS e verifica correttezza della catena della comunicazione

CLP, limitatamente agli artt. 40 ( notifica sostanza ) e 49 ( conservazione delle informazioni )

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Al termine delle attività di controllo sembra possibile indicare alcuni punti di forza riscontrati presso le aziende:

• le sostanze chimiche iniziano ad essere gestite con gli strumenti REACH e CLP

• la classificazione delle miscele è corretta

• le etichette rispondono ai requisiti normativi

• le SDS sono molto migliorate con l'applicazione dei regolamenti REACH e CLP

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DECRETO LEGISLATIVO 14 settembre 2009, n. 133

Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del

regolamento (CE) n. 1907/2006 che stabilisce i principi ed i requisiti per la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche.

DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2011 , n. 186 .

Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del

regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio di sostanze e miscele, che modifica ed abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/ CE e che modifica il regolamento (CE) n. 1907/2006.

49

Decreti SANZIONI

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Il quadro sanzionatorio si presenta piuttosto severo, con sanzioni amministrative fino a 90.000 € per l'inadempienza alla maggior parte degli obblighi del regolamento;

La mancata registrazione è punita con una sanzione di almeno 15.000 €

Almeno 10.000 € di multa la mancata fornitura di scheda di sicurezza (dove prescritta);

Almeno 3.000 € la mancata fornitura della scheda di sicurezza in lingua italiana.

Il fabbricante, l'importatore o utilizzatore a valle che fabbrica, che immette sul mercato o utilizza una sostanza in quanto tale o in quanto componente di un preparato o di un articolo non conformemente alle condizioni di restrizioni previste dall'Allegato XVII, è punito con l'arresto

fino a tre mesi o con l'ammenda da 40.000 a 150.000 € .

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Page 18: RISCHIO CHIMICO REACH CLP · 1 1 RISCHIO CHIMICO REACH CLP Progetto Regionale REACH Linea assistenza Treviso, 25 giugno 2013 2 Nuovi regolamenti in vigore Regolamento 1907/2006 (REACH)..registrazione,

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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