rivest ott2014 n130

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1994 - 2014 della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.130 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it continua a pag. 8 Intervento S e anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au- mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga. Tfr subito a rischio flop di Giuseppe Bortolussi* * Segretario della CGIA Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & Sanità Salute pagg. 35-37 L’EDITORIALE “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro” di Germana Urbani* S cappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na- scondono. Sono come animali braccati, in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol- tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor- mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fiato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fino in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble- ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno. *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 Bilancio partecipato, è polemica Mira pag. 8 pagg. 13,20 Scuole sporche e aule mancanti, disagi continui A Dolo gli studenti fanno lezioni in giardino. Alle elementari di Mira nascono gruppi di controllo P oche aule e scuole sporche, fioccano le proteste a Dolo e Mira. Gli studenti dell’istituto professionale commerciale e alberghiero “Cesare Musatti” di Dolo han- no protestato per segnalare la mancanza di 6 aule, dell’aula magna e di un’aula riunioni oltre che per la gestione in coabitazione con gli altri istituti superiori delle due pa- lestre scolastiche. Tutto è iniziato all’inizio dell’ottobre scorso quando gli studenti delle classi quinte hanno deciso di svolgere le le- zioni nel giardino della scuola. La protesta è continuata per tre giorni. Nel frattempo i rappresentanti del consiglio d’istituto e i rappresentanti degli studenti hanno inviato una lettera al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e a tutte le autorità preposte suggerendo soluzioni. Intanto a Mira il problema è ancora quello delle scuole elementari sporche. I problemi denunciano i genitori, nonostante le richieste di un po- tenziamento del servizio di pulizia, restano soprattutto alle elementari Giacomo Leopar- di a Mira Porte, ma anche alla Ippolito Nievo di Gambarare, Ugo Foscolo di Mira Taglio. Il problema coinvolge nel territorio 1000 bambini del circolo di Mira 1 (per altri 800 a Mira 2, cioè Oriago, Borbiago e Marano, la situazione è leggermente migliore). L’asses- sore alla pubblica istruzione, Orietta Vanin, ha annunciato la creazione di gruppi di con- trollo del servizio scolastico. Sono composti da genitori e insegnanti. A Campolongo intanto l’associazione “Campolongo attiva” sfalcerà l’erba nei gardini delle scuole per tutto l’anno. SICUREZZA, E’ ALLARME FAMIGLIE CRIMINALI In Riviera con l’allarme malavita, cresce anche l’allarme droga. I casi nell’ultimo mese che sono saliti agli onori delle cronache, sono stati diversi. Le cronache raccontano che la droga è un affare di famiglia. pag. 17 Immigrazione, tanti problemi nel Veneziano Territorio pagg. 4-5 pag. 19 COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Dionisio Cumbà è un uomo di 42 anni nato in Guinea-Bissau, si è laureto in medicina e chirurgia all’Università di Padova ma la sua missione personale lo ha riportato nel suo paese. Ecco la sua storia. DIONISIO CUMBA’, MEDICO E DOLESE D’ADOZIONE Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene www.trasportivianello.com Dal 1984 al Vostro servizio con serietà e professionalità •Trasporti lagunari in Venezia ed Isole •Noleggio motobarche con conducente •Traslochi da e per Venezia •Sgomberi di vario genere •Servizio ritiro olio alimentari esausto •Stoccaggio e deposito merci Sant’Anna Chioggia (VE) Via Primavera 41 cell 368 297056 347 2702881 Fax 041 4950514 Buffet a volontà Cucina a vista Teppanyaki (cucina alla piastra) Cucina cinese e giapponese Aperto tutti i giorni 12:00-14:45 / 19:00-23:00 Tel. 041.5170308 cell. 334 7655888 Viale dell’industria Fossò (VE) zona industriale Specialità Pesce Ritaglia e consegna questo coupon avrai 15% DI SCONTO A PARTIRE DAL 15 NOVEMBRE OGNI SABATO DOMENICA E FESTIVI MENù SPECIALE (caffè in omaggio) valido fino al 30/06/2015 di Grigoletto Loris & Alan 30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) [email protected] www.impresafunebregrigoletto.com Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450

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Rivest ott2014 n130

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1994 - 2014della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.130 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

continua a pag. 8

Intervento

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Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’au-mento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile

l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

di giuseppe bortolussi*

continua a pag. 8

Se anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabi-lità, l’aumento del livello di imposizione rischia di

non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga.

Tfr subito a rischio fl op

* Segretario della CGIA

di giuseppe bortolussi*

* Segretario della CGIA

Intervento

Da oggi l’informazione locale sempre con teApp Come scaricare l’App laPiazza:

dal sito www.lapiazzaweb.it &

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 35-37

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”di germana urbani*

Scappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si na-scondono. Sono come animali braccati,

in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a mol-tissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasfor-mi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fi ato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fi no in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il proble-ma, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 3

Bilancio partecipato, è polemica

Mira

pag. 8

pagg. 13,20

Scuole sporche e aule mancanti, disagi continuiA Dolo gli studenti fanno lezioni in giardino. Alle elementari di Mira nascono gruppi di controllo

Poche aule e scuole sporche, fioccano le proteste a Dolo e Mira. Gli studenti dell’istituto professionale commerciale

e alberghiero “Cesare Musatti” di Dolo han-no protestato per segnalare la mancanza di 6 aule, dell’aula magna e di un’aula riunioni oltre che per la gestione in coabitazione con gli altri istituti superiori delle due pa-lestre scolastiche. Tutto è iniziato all’inizio dell’ottobre scorso quando gli studenti delle classi quinte hanno deciso di svolgere le le-zioni nel giardino della scuola. La protesta

è continuata per tre giorni. Nel frattempo i rappresentanti del consiglio d’istituto e i rappresentanti degli studenti hanno inviato una lettera al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto e a tutte le autorità preposte suggerendo soluzioni. Intanto a Mira il problema è ancora quello delle scuole elementari sporche. I problemi denunciano i genitori, nonostante le richieste di un po-tenziamento del servizio di pulizia, restano soprattutto alle elementari Giacomo Leopar-di a Mira Porte, ma anche alla Ippolito Nievo

di Gambarare, Ugo Foscolo di Mira Taglio. Il problema coinvolge nel territorio 1000 bambini del circolo di Mira 1 (per altri 800 a Mira 2, cioè Oriago, Borbiago e Marano, la situazione è leggermente migliore). L’asses-sore alla pubblica istruzione, Orietta Vanin, ha annunciato la creazione di gruppi di con-trollo del servizio scolastico. Sono composti da genitori e insegnanti. A Campolongo intanto l’associazione “Campolongo attiva” sfalcerà l’erba nei gardini delle scuole per tutto l’anno.

Sicurezza, e’ allarme famiglie criminali

In Riviera con l’allarme malavita, cresce anche l’allarme droga. I casi nell’ultimo mese che sono saliti agli

onori delle cronache, sono stati diversi. Le cronache raccontano che la droga è

un affare di famiglia.pag. 17

Immigrazione, tanti problemi nel Veneziano

Territorio

pagg. 4-5

pag. 19

COUPONdel risparmio

10€

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Dionisio Cumbà è un uomo di 42 anni nato in Guinea-Bissau, si è laureto

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DioniSio cumba’, meDico e DoleSe D’aDozione

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Sant’AnnaChioggia (VE)Via Primavera 41

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Buffet a volontàCucina a vistaTeppanyaki (cucina alla piastra)Cucina cinesee giapponese

Aperto tutti i giorni12:00-14:45 / 19:00-23:00

Tel. 041.5170308cell. 334 7655888Viale dell’industriaFossò (VE)zona industriale

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A PARTIRE DAL 15 NOVEMBRE OGNI SABATO DOMENICA E FESTIVI MENù SPECIALE(caffè in omaggio)

valido fino al 30/06/2015

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 30 ottobre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

accaduto acca-dra venezia

Porto Margheranuova corruzione, la

conDanna Di confinDuStria

All’indomani dell’e-mersione di un nuovo

fi lone di indagine relativo alle bonifi che

di Porto Marghera, le reazioni che si respirano all’interno

dell’organizzazione e delle imprese di Porto Marghera di Confi ndustria

Venezia, sono di grande disillusione e rabbia. “Queste richieste esose relative ad un supposto danno ambientale, che

si aggiungono al costo della bonifi ca (peraltro allora già molto elevato)- spie-

ga il presidente Confi ndustria Venezia Matteo Zoppas - hanno enormemente aumentato i costi di gestione e quindi i prezzi dei terreni, rallentando e com-

plicando l’evoluzione dell’area e la sua possibile riqualifi cazione. L’ipotesi che pratiche illegali possano provenire da

fi gure di riferimento, molto conosciute e decisive nei procedimenti in quanto

parte delle istituzioni dello Stato è doppiamente sconfortante”.

Disabiliniente ceoD

per gli over 65

Le persone con sindrome di Down over 65 nel veneziano non potranno più usufruire dei Ceod. A denunciare la

situazione con un esposto al Prefetto è Pietro Nonnato, presidente di Afda, l’associazione famiglie disabili gravi e

anziani della Riviera del Brenta. “Nien-te più Ceod per gli over 65 – spiega.

Lo stabilisce la delibera della giunta regionale del Veneto che, anche se può essere derogata, non può in ogni caso venire applicata per mancanza di posti liberi nelle strutture presenti nel nostro territorio. Così le famiglie che assistono in casa il proprio congiunto down over

65 possono ricorrere solo ai centri diurni di sollievo per anziani ben diversi dai Centri educativi occupazionali diurni

che tendono a integrare e far partecipare gli utenti

alle attività di gruppo”.

l’evento del 14 maggio al Museo di TorcelloSul Web eXpoveneto “open torcello”

Dalla prima inaugurazione il 14 maggio 1889 ai nuovi itinerari virtuali interattivi per scoprire e conoscere le collezioni utilizzando le tecnologie del terzo millennio. Il Museo provinciale di Torcello approda uffi cialmente sul portale di ExpoVeneto della Regione Veneto per presentare “Open Torcello: EXPOsizione nuovi itinerari virrtuali al Museo”, l’evento che si svolgerà il prossimo 14 maggio, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione.“E’ importante per i nostri gioielli - os-serva Raffaele Speranzon, assessore provinciale alla Cultura - far parte di quest’occasione straordinaria, di questa vetrina destinata alla creazione di una sinergia funzionale allo sviluppo e alla crescita economica del nostro territorio”. Nel corso dell’Expo 2015 saranno disponibili nel Museo Provinciale di Torcello nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali, in italiano, inglese e sloveno.In arrivo 100mila eurola regione finanzia il “progetto” tegnÙe

La Regione ha disposto di fi nanziare la continuazione del “Progetto Tegnùe” del Comune di Chioggia per la valorizzazione e gestione della zona SIC delle Tegnùe e il completamento della campagna di campionamento sui poriferi di questa stessa zona di tutela biologica. L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, ha precisato che l’impegno fi nanziario a cari-co della Regione sarà di 100 mila euro, in attuazione della specifi ca normativa per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazio-ne di zone di tutela biologica marina.

accaduto acca-dra venezia

Porto Margheranuova corruzione, la

conDanna Di confinDuStria

All’indomani dell’e-mersione di un nuovo

fi lone di indagine relativo alle bonifi che

di Porto Marghera, le reazioni che si respirano all’interno

dell’organizzazione e delle imprese di Porto Marghera di Confi ndustria

Venezia, sono di grande disillusione e rabbia. “Queste richieste esose relative ad un supposto danno ambientale, che

si aggiungono al costo della bonifi ca (peraltro allora già molto elevato)- spie-

ga il presidente Confi ndustria Venezia Matteo Zoppas - hanno enormemente aumentato i costi di gestione e quindi i prezzi dei terreni, rallentando e com-

plicando l’evoluzione dell’area e la sua possibile riqualifi cazione. L’ipotesi che pratiche illegali possano provenire da

fi gure di riferimento, molto conosciute e decisive nei procedimenti in quanto

parte delle istituzioni dello Stato è doppiamente sconfortante”.

Disabiliniente ceoD

per gli over 65

Le persone con sindrome di Down over 65 nel veneziano non potranno più usufruire dei Ceod. A denunciare la

situazione con un esposto al Prefetto è Pietro Nonnato, presidente di Afda, l’associazione famiglie disabili gravi e

anziani della Riviera del Brenta. “Nien-te più Ceod per gli over 65 – spiega.

Lo stabilisce la delibera della giunta regionale del Veneto che, anche se può essere derogata, non può in ogni caso venire applicata per mancanza di posti liberi nelle strutture presenti nel nostro territorio. Così le famiglie che assistono in casa il proprio congiunto down over

65 possono ricorrere solo ai centri diurni di sollievo per anziani ben diversi dai Centri educativi occupazionali diurni

che tendono a integrare e far partecipare gli utenti

alle attività di gruppo”.

l’evento del 14 maggio al Museo di TorcelloSul Web eXpoveneto “open torcello”

Dalla prima inaugurazione il 14 maggio 1889 ai nuovi itinerari virtuali interattivi per scoprire e conoscere le collezioni utilizzando le tecnologie del terzo millennio. Il Museo provinciale di Torcello approda uffi cialmente sul portale di ExpoVeneto della Regione Veneto per presentare “Open Torcello: EXPOsizione nuovi itinerari virrtuali al Museo”, l’evento che si svolgerà il prossimo 14 maggio, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione.“E’ importante per i nostri gioielli - os-serva Raffaele Speranzon, assessore provinciale alla Cultura - far parte di quest’occasione straordinaria, di questa vetrina destinata alla creazione di una sinergia funzionale allo sviluppo e alla crescita economica del nostro territorio”. Nel corso dell’Expo 2015 saranno disponibili nel Museo Provinciale di Torcello nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali, in italiano, inglese e sloveno.In arrivo 100mila eurola regione finanzia il “progetto” tegnÙe

La Regione ha disposto di fi nanziare la continuazione del “Progetto Tegnùe” del Comune di Chioggia per la valorizzazione e gestione della zona SIC delle Tegnùe e il completamento della campagna di campionamento sui poriferi di questa stessa zona di tutela biologica. L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, ha precisato che l’impegno fi nanziario a cari-co della Regione sarà di 100 mila euro, in attuazione della specifi ca normativa per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazio-ne di zone di tutela biologica marina.

L’EDITORIALE

“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”Dovremmo chiamarli per nome questi poveri del mondo, ognuno col suo, per sentirli meno come invasori e più come uomini e

donne e bambini.Sul nostro giornale abbiamo un po’ cercato di farlo. Di conoscerne alcuni. Alcuni di coloro che in questo periodo si fermano

nei centri d’accoglienza. Hanno bei sorrisi. Sono gentili, felici di poter almeno dormire con tutti e due gli occhi chiusi, fi nalmente. Moltissimi sperano di raggiungere presto il Nord Europa, qualcuno spera di trovare lavoro qui e rimanere.

Per valutare davvero la loro presenza tra noi dovremmo considerare che loro sono i sopravvissuti a un esodo epocale dal sud del mondo. Basti pensare che i morti in mare certifi cati dal 1999 al 2013 sono 15 mila e secondo i dati raccolti da Philippe Fargues, demografo dello European University Institute presentati a Metropolis il tasso di mortalità in questi stessi anni è passato dal 4 al 21%.

Alcuni di loro erano bambini, bambini mai nati, mamme, papà, ragazze e ragazzi col sole negli occhi.Non sono mostri neri. Inoltre la direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, facendo

un quadro sul virus ebola tra Africa e Occidente afferma che il rischio di contagio è bassissimo e non arriverebbe dagli immigrati: “In Europa può arrivare in aereo da missionari o cooperanti, ma non con gli sbarchi”.

C’è modo e modo di essere veneti in questi anni. E lo sapevano bene i nostri nonni, loro sì che avevano patito la fame e che comunque non esitavano a dire: “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”.

segue da pag. 1

[email protected] - [email protected] germana urbani*

Riviera Regionemira

pag. 6

Serimi, è corsa contro il tempo

campolongo

pag. 10

“Serve subito la Romea Commerciale”

camponogara

pag. 14

Un mese di feste con la Pro Loco

lavoro

pagg. 24-25

I giovani tornano alla terra e al mare

politica

pag. 27

Le primarie del Pd: sfida in rosa a fine novembre

Sport

pag. 30

Un grande spettacolo che stupirà grandi e piccoli

App

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Da oggi l’informazione locale sempre con te

Page 4: Rivest ott2014 n130

4 Argomento del mese

a mira

La Casa San Raffaele

“Non mancheremo mai di dare un supporto agli immigrati anche se alla nostra Casa San Raffaele, sempre più si presentano

anche italiani senza alloggio che ci chiedono ospitali-tà”. A dirlo è Francesco Vendramin responsabile per la Caritas dell’opera Casa San Raffaele. Una struttura che si trova a Mira Porte in via Riscossa. “L’opera Casa san Raffaele è un servizio di prima accoglien-za per stranieri in possesso di regolare permesso di

soggiorno. “In questo luogo gli immigrati - dice Vendramin - trovano un aiuto concreto anche per la ricerca di alloggio fi sso e di lavoro. La Casa dispone di 25 posti letto, cucina e sala ritrovo ed è aperta 24 ore su 24.Lo scopo é l’accoglienza, il sostegno, l’aiuto ai fratelli immigrati senza distinzione alcuna di razza o religione e, più in generale, la pro-mozione tra questi della dignità di persona umana”. Mediamente gli immigrati possono essere ospitati fi no a 6 mesi, poi devono lasciare spazio ai nuovi arrivati. “In questi anni – dice Vendramin – il fenomeno dell’immigrazione nel veneziano ha mutato pelle. Molti immigrati sono tornati a casa con le famiglie a causa della crisi. Tanti senza lavoro non hanno più un alloggio perché non riescono a pagarselo e arrivano da noi. Questa va ricordato è una struttura appositamente dedicata agli immigrati, gli italiani che arrivano qui senza un tetto, colpiti dalla crisi li dirigiamo verso strutture Caritas dedicate loro a Venezia o Padova”. A.A.

“Il Veneto non è più l’eldorado di 20 anni fa, quan-do chi arrivava qui un lavoro qualsiasi lo trovava comunque, perché allora c’era davvero fame di

gente che lavorasse”. La mutata situazione socioeconomica e la crisi hanno

tagliato le gambe anche al Veneto, la ex locomotiva d’I-talia, e in questo contesto l’invito ”meno ipocrita” che si possa fare a chi lascia la propria terra, in cerca di fortuna, è quello di non illudersi. E’ la tesi che il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene da tempo e che ha ribadito con forza anche in occasione della presentazione a fi ne ottobre del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, realizzato da Veneto Lavoro.

“Tanta povera gente lascia miseria - afferma l’espo-nente leghista - per trovare qui un destino di miseria. Bisogna essere ipocriti per far credere che da noi ci siano grandi opportunità”.

“Non venite, lo dico con forza, lo dico supportato dai dati” insiste il presidente veneto “dai quali emerge nell’ultimo semestre un distinto movimento di migrazio-

ne di ritorno, di gente - 6.400 persone - cioè che se ne torna a casa perché quella di un paese fl orido è solo una bugia”.

Una posizione che non vuole essere contrastante con una realtà di integrazione e di accoglienza, quale il Vene-to dimostra essere anche nei numeri.

Al primo gennaio 2014 gli immigrati stranieri presenti erano 514mila, pari al 10,4 per cento dell’intera popolazione residente e a un decimo di tutti gli stranieri presenti in Italia. Nel 2013 si è regi-strato un aumento di 27mila unità. I lavoratori disoccupati tra gli stranieri immigrati sono 42mila sui circa 200mila totali in Veneto. Le imprese avviate da stranieri sono 41mila, pari al 5,8 per cento del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro stranie-ro determina circa il 5 per cento del Pil regionale. Il 90 per cento delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le province con il maggior numero di stranieri residenti sono

Treviso e Verona, con oltre 100mila persone, seguite da Vicenza e Padova, con più di 95mila persone.

“Questi dati smentiscono clamorosamente lo stereo-tipo razzista che ci si vuol affi bbiare. Ci dicono che il Vene-to è il quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna per numero di immigrati presenti” è il commento di Zaia.

“A questi - prosegue - che han-no un serio progetto di vita garantia-mo la massima integrazione e tutti i servizi”. “Questi numeri tuttavia - insiste - dimostrano al Governo che abbiamo già dato e che ci sono al-meno altre 16 regioni in Italia che

possono accogliere i nuovi profughi in arrivo, considerato che non hanno i nostri numeri”.

Insomma un modo per ribadire il basta profughi in Veneto di inizio ottobre, quando alcuni sindaci si ribella-rono alle Prefetture in cerca di spazi per i nuovi migranti arrivati nella Penisola con l’operazione Mare Nostrum.

“Sto con i sindaci che conoscono davvero le loro re-

altà territoriali e che si ribellano ai Prefetti e allo Stato centrale” aveva affermato, condannando sia l’Europa sia il Governo nazionale che non si attivano per risolvere realmente il drammatico problema. E bocciando a fi ne mese anche il passaggio dall’operazione italiana “Mare Nostrum” a quella europea “Triton”.

“L’Europa egoista e davvero razzista - aveva denun-ciato - fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi eu-ropei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano”.

“L’Unione Europea non può far fi nta di nulla e conti-nuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenome-no sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confi ne e più esposti come l’Italia” era stata la conclusione del governatore leghista che ha defi nito di “buon senso” la posizione del primo ministro britannico David Cameron che ha proposto di fi ssare un tetto al nu-mero degli immigrati nell’Unione Europea.

di Ornella Jovane

I DATI E I FATTIIl Veneto realtà di integrazione e accoglienza

o razzista e chiuso? Sono 514mila gli immigrati stranieri in Regione, pari al 10,4

per cento dell’intera popolazione. I dati del Rapporto annuale 2014

sull’Immigrazione ci vedono al quarto posto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.

Eppure da qui è partita la protesta dei sindaci contro le prefetture all’annuncio a inizio ottobre dell’arrivo di nuovi profughi.

Da qui il governatore Zaia attacca il Governo e l’Europa. “Sto con i sindaci, non possiamo

accoglierne altri” Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Zaia: “Il Veneto non è più l’eldorado, ipocrita far credere a questa gente che da noi ci sono grandi opportunità”

Page 5: Rivest ott2014 n130

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Scatta l’ordinanza anti ebolaVeneto orientale Il sindaco di Musile Forcolin, vara un provvedimento shock

Nel Veneto orientale e precisamente nel comune di Musile, nell’area del destra Piave, nelle scorse settimane è scoppiata la polemica. Il sindaco Gianluca Forcolin (Lega Nord) ha emanato una ordinanza “anti ebola”. In che cosa consiste questa ordinanza?

Chiunque chieda ospitalità o residenza in modo uffi ciale all’uffi cio anagrafe del Comune, tra i vari documenti dovrà esibire anche un certifi cato medico che attesti la sua condizione sanitaria, la sua buona salute in relazione alle malattie infettive. Si tratterebbe per il sindaco, di misure urgenti per contrastare il rischio del contagio. Il sindaco ha detto che anche l’Asl 10 ha dato il benestare sulla regolarità dell’ordinanza.

Le opposizioni di centrosinistra hanno bollato questo atto come discriminatorio. Il provvedimento secondo le opposizioni - è ovviamente mirato agli immigrati, anche se teoricamente vale per tutti. “Non c’è nessun allarme sanitario - dicono le opposizioni - ma la gente è spaventata e questo può portare ad atti di discriminazione e razzismo”. Il sindaco non intende tornare indietro e non è escluso che trovi in provincia qualche emulo, magari del suo stesso partito. Qualche rischio per l’arrivo di ebola in Italia è stato paventato con l’arrivo della task force Usa inviata dal governo Obama in Africa per far fronte all’emergenza. I militari ora sono stati portati in quarantena alla base Nato di Vicenza. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha chiesto agli Stati Uniti, che la prossima volta portino i loro militari direttamente nel loro territorio nazionale.

Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi

Nel Veneziano

I dati dal territorio Tornano ad aumentare gli stranieriImmigrati, scoppiano le polemiche, e intanto il numero di stranieri presenti nel veneziano ri-

comincia a salire dopo un anno di stop. Nel frattempo diversi comuni in provincia di Venezia, in queste ultime settimane hanno rispedito al mittente le richieste del Prefetto di ospitare

nuovi profughi provenienti dalle attività di salvataggio nel canale di Sicilia dell’operazione Mare Nostrum, che si compie ogni giorno (ora sostituito dall’operazione Ue Triton). I casi più clamo-rosi di rifi uto di nuovi arrivi sono stati quelli dei comuni di Scorzè e di Vigonovo, ma anche in altri comuni come Mira, le possibilità di accoglienza dei profughi sono poche. Questo perché le strutture ricettive destinate ai profughi sono già piene di ospiti arrivati nei mesi scorsi. Sui rifugiati ospitati i dati ci sono e sono chiari. Di questi ad ottobre 2014 in provincia di Venezia, se ne contavano 934, ossia il 25 per cento, un quarto di quelli ospitati in Regione, che a Venezia città diventano 522.

La città lagunare ospita il 56 per cento del totale dell’intera Provincia di rifugiati e richiedenti asilo. Ma veniamo adesso ai dati emersi dal Dossier statistico Immigrazione 2014, rapporto Unar a cura del Centro Studi e ricerche Idos, dal titolo “Dalle discriminazioni ai diritti”. A discutere i dati emersi sono stati nelle scorse settimane Gianfranco Bonesso, responsabile del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia, Carlo Melegari del Cestim, Enrico Di Pasquale della Fondazione Leone Moressa, don Bruno Baratto direttore Migrantes di Treviso. La crescita dell’immigrazione rispetto allo scorso anno (+5,7%) è stata inferiore a quella registrata sia nel Nordest (+7,2%) che in Italia (+12,2%). La percentuale di stranieri residenti è del 10,4%, contro la media nazionale dell’8,1%. Solo le province di Venezia (+10,6%) e Rovigo (+10,9%) hanno registrato un aumento relativo più consi-stente. Il 52% dei residenti stranieri sono donne e uno su 5 dei nati nel 2013 ha almeno un genitore non italiano: oltre il 20% del totale contro la media nazionale del 15,1.

Nel Comune di Venezia sono rappresentate 141 cittadinanze. I bengalesi, aumentati del 5 per cento, sono 5370 persone: 3443 uomini e 1927 donne. Al contrario dei molda-vi, che sono secondi per numero, con 5033 presenze: 3409 donne rispetto a gli a 1624 uomini. Poi i romeni 4271, le comunità di Cina e Ucraina (sopra i 2000), Albania, Mace-donia e Filippine (sopra i 1000). Più dell’80 per cento degli stranieri abita in terraferma, in particolare nelle Municipalità di Marghera, dove gli immigrati sono il 20,62% dei residenti, Mestre Carpenedo (16,37%) e Chirignago Zelarino (12,25%). C’è un fenomeno poi da sottolineare.“C’un forte incremento il forte incremento delle acquisizioni di cittadinanza - spiega Bonesso - un +75% rispetto al 2012. Nel Comune di Venezia sono state 505 le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, oltre il doppio rispetto a tre anni fa”.

Ma ecco il dato in controtendenza che emerge dal Dossier: l’anno scorso per la prima volta il numero degli stranieri residenti nel Comune lagunare registrava un segno meno. Quest’anno la popolazione non italiana è tornata a crescere: gli stranieri sono 33.178, cioè il 4,33% in più rispetto al 2013, il 12,51 per cento del totale degli abitanti (al 2013 erano 31.801). I problemi di fronte a queste cifre ci sono tutti, e si chiamano soprattutto diffi coltà di integrazione e tensioni sociali. A Marghera il quartiere più multietnico della città di Venezia, ad ottobre in occasione dei festeggiamenti di San Francesco Patrono d’Italia, è stata organizzata da Don Nandino Capovilla e dalle comunità religiose della Municipalità, la “Tenda dell’incontro”. In Piazza Mercato gli esponenti di cristianesimo, islam, buddismo, induismo ed ebraismo, si sono ritrovati per intavolare una discussione comune sui punti che uniscono le diverse religioni nel segno della convivenza. All’appuntamento non ha voluto mancare il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Insomma un segnale che va nella direzione di un dialogo che smussi le tensioni inevitabili tra culture religiose profondamente diverse presenti sullo stesso territorio. A.A.

Gianluca Forcolin

Page 6: Rivest ott2014 n130

6 Mira

Ora è corsa contro il tempo. Entro dicembre dovrà essere ap-prontato e assegnato il bando di gara per la scelta del socio privato operativo nella società Serimi, oltre che per l’affida-

mento dei servizi di ristorazione e gestione delle farmacie comu-nali. La decisione è stata presa le scorse settimane in extremis dal consiglio comunale. La questione intanto crea ansia per la sorte di 140 dipendenti della municipalizzata. ”La decisione - ha detto criti-camente il consigliere Mattia Donadel - è arrivata tardi ed è stata pasticciata. Se si arriva entro la fine dell’anno, con l’assegnazione del bando sarà un miracolo, se ciò non succederà il Comune e la sua dirigenza dovranno risponderne ai dipendenti e alle loro famiglie. Senza questo passaggio, la municipalizzata non potrà operare”. Sulla questione era intervenuto anche il consigliere di opposizione del gruppo misto Fabio Zaccarin. “Dopo 2 anni e mezzo di rinvii e tentennamenti - ha detto Zaccarin - a fine settembre è stato dato il via libera al bando di gara di Serimi, che consente all’azienda, una delle realtà più importanti del territorio mirese, la necessaria stabilità organizzativa e societaria per affrontare un mercato alta-mente competitivo, come quello della ristorazione. Il colpo di scena è arrivato quando è stato annunciato che la delibera doveva ritornare in Consiglio per integrazioni importanti, senza le quali il bando di gara non poteva essere avviato. A questo punto, diventa più difficile chiudere entro l’anno la partita della Serimi, che si sta trascinando da troppo tempo, e tutto ciò per l’incapacità di questa giunta capace

solo di slogan. Ricordiamo al sindaco Alvise Maniero che la Serimi dà lavoro a 140 famiglie (quasi tutte miresi) che meritano la massima attenzione, che in tutta questa vicenda non sembra esserci stata. La preoccupazione delle famiglie per il futuro dell’azienda è molto forte”. Dal Comune con il sindaco Alvise Maniero è arrivata una risposta: ”La decisione di riportare la questione Serimi in Consiglio è stata presa perché si è scorta una incongruenza nello statuto che regola il funzionamento societario, fatto questo passaggio si proce-derà velocemente all’indizione del bando”. In Consiglio ad ottobre infine sono state adottate delle varianti urbanistiche per gli interventi di attenuazione dell’impatto socio ambientale relativo al quadruplica-mento della linea Padova-Mestre. Si è discusso poi della salvaguardia dell’ospedale di Dolo.

di Alessandro Abbadir

Entro fine anno il bando dovrà essere approntato. In ansia i 140 dipendenti di mense e farmacie pubbliche

Amministrazione Torna in consiglio la delibera sulla municipalizzata

Serimi, è corsa contro il tempo

A Oriago, si è tenuta una conferenza per esporre il progetto di fattibilità di una pista ciclabile da San Marco a Sant’Antonio.

Due esperti tecnici e la Fiab (Federazione Ita-liana Amici della Bicicletta), hanno individuato un percorso ciclopedonale lungo la Riviera del Brenta. La serata è iniziata con l’esposizione dei due ideatori del progetto: l’architetto Fran-cesco Volpato e Alessandro Meggiato, esperto della mobilità urbana. L’obiettivo è di realizzare una pista ciclabile con le risorse esistenti, e che conviva con il traffico automobilistico. E’ interve-nuto anche Antonio della Venezia, responsabile nazionale area cicloturismo Fiab, che ha dato dei dati d’indotti economici legati a percorsi di piste ciclabili, che hanno visto nascere lungo il percorso: servizi, esercizi commerciali e di ospi-talità. Andrea Rumor, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica (I.n.u. Veneto) ha in-vece puntato a spiegare che la viabilità delle bi-ciclette, porta per ora i cittadini lontani dalla vita normale e quotidiana perché non raggiungono i servizi del paese. “Mira non ha fatto molto per agevolare gli spostamenti in bicicletta – dice Silvana Zanon, socia fondatrice della sezione Fiab della Riviera del Brenta – la bicicletta va considerata come un mezzo di trasporto e non

solo come un divertimento domenicale. Si deve rendere possibile la ciclabilità della Riviera del Brenta che certamente può contribuire alla va-lorizzazione economica di un territorio con vo-cazione turistica come il nostro. Sarebbe ora di cominciare a far partire piccole cose avendo una visione di prospettiva sul risultato finale. Questo progetto di massima avrebbe un costo di 300 mila euro, se l’amministrazione si prendesse un impegno di 30 mila l’anno, i fondi che si potreb-bero trovare e questo progetto, andrebbero a beneficio di tutti”. Alcuni interventi poco onerosi potrebbero essere quelli di limitazione della ve-locità del traffico automobilistico, in molti paesi quali Olanda e Danimarca già lo fanno. Questi interventi prevedrebbero poche cose nuove e migliorerebbero quello che c’è. Inoltre non è da sottovalutare che la Regione Veneto erogherà un importante finanziamento per la realizzazio-ne di progetti, quali piste ciclabili. L’argomento interessa molto la cittadinanza, a prova di que-sto i numerosi gruppi di cammino che nascono continuamente. Riferito a questo argomento, domenica 9 novembre, alle 10.30, un gruppo di Gambarare e la Stiab terranno la “passeg-giata dei trosi”, per valorizzare e sensibilizzare il territorio.

TuRISMO PROgETTO FIAb luNgO Il NAvIglIO

In breveLa corale di Gambarare dal Papa

La corale di “San Giovanni Battista” di Gamba-rare ha cantato ad ottobre a San Pietro nella messa celebrata da papa Francesco. La corale diretta da Luca Poppi, ha accompagnato con il canto la messa vespertina delle 17. E la bene-dizione e la preghiera di Papa Francesco per la

comunità mirese l’ha chiesta anche il sindaco, nel messaggio al pontefice che ha affidato alla Corale con un fotolibro sulla Riviera del Brenta. Il grande risultato è arrivato proprio

quest’anno, in cui cade il 25esimo anniversario dalla nascita della corale.

Porto Menai, posata la nuova passerellaE’ stata posata nelle scorse settimane la nuova passerel-la ciclopedonale sul Novissimo a Porto Menai. Un’opera

molto attesa dai residenti dopo che negli anni scorsi si erano verificati diversi incidenti anche mortali. La Provin-cia ha quasi completato intanto la ciclabile che collega il Novissimo a Mira con un altro tratto di 10 chilometri fra

Lughetto, Lugo e Lova.

Influenza, partono le vaccinazioni Nei mesi di novembre e dicembre è attivata, la campagna di vaccinazione antinfluenza-le stagionale. Gli anziani dai 65 anni in su possono fare la vaccinazione dal loro medico

di base. Per tutti gli altri ci sono le strutture territoriali dei distretti. La prenotazione, per quanti hanno un’età compresa tra 15 e 64 anni, va fatta telefonando dal lunedì al

venerdì dalle 9 alle 12.30 al numero 041424182. Per bambini e ragazzi fino a 14 anni, prenotazione all’ambulatorio vaccinale pediatrico di Dolo, tel 0415133968

R.P.

Il progetto della passerella

NUOVA

GESTIONE

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dal lunedì al venerdìa pranzo menùprezzo fisso €11,00

Page 7: Rivest ott2014 n130

sostenere il TRASPORTOPUBBLICO LOCALE

La nostra priorità

Page 8: Rivest ott2014 n130

segue da pag. 1Secondo i calcoli elaborati dall’Uffi cio

studi della CGIA, l’incremento del carico fi -scale per chi volesse chiederne l’anticipazio-ne, rispetto all’erogazione della liquidazione al termine del rapporto di lavoro, oscillereb-be tra i 230 e i 700 euro circa. Ovviamente

l’aggravio fi scale tende ad aumentare al crescere del livello di reddi-to del soggetto richiedente.

A fi ne carriera lavorativa la liquidazione viene tassata sepa-ratamente con la media delle aliquote degli ultimi cinque anni che tiene indebitamente conto delle detrazioni per lavoro e per i carichi familiari. Nel caso dell’anticipazione introdotta dal Governo Renzi, invece, quest’ultima si cumula con il reddito e conseguentemente aumenta anche la tassazione.

Infatti, l’aumento del reddito dovuto all’integrazione legata al Tfr mensile in busta paga viene tassato con l’aliquota marginale, ovvero quella che interessa la parte più elevata del reddito. Inoltre, quando aumenta lo stipendio si riducono gli effetti economici delle detrazioni per i fi gli a carico e quelli legati agli assegni familiari. Infi ne, mentre la liquidazione erogata a fi ne carriera è “risparmiata” dall’applicazione delle addizionali comunali e regionali Irpef, l’anti-cipo mensile no.

Se il Parlamento non modifi cherà l’impianto fi scale che grava sull’anticipazione del Tfr è verosimile che l’operazione si trasformi in un fl op è molto probabile. Inoltre, vanno chiarite in maniera ine-quivocabile le modalità di erogazione del Tfr. L’operazione, come ha assicurato il Premier Renzi, dovrà avvenire con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto economico sulle piccole imprese con meno di 50 addetti. Cosa che dovrà essere defi nita con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

Dai casi presi in essame, se un dipendente senza famigliari a carico optasse l’anno prossimo per l’anticipazione mensile del Tfr, l’aggravio fi scale potrebbe oscillare tra i 236 euro all’anno (nel caso di un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) fi no a 623 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro).

Se, invece, a chiederne l’anticipazione è un dipendente con moglie e un fi glio a carico, l’incremento fi scale potrebbe variare tra i 362 euro (per un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) e i 696 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro). * Segretario della CGIA

Intervento

di giuseppe bortolussi*

Tfr subito a rischio fl op

8 Mira

Scoppia una nuova polemica politica a Mira. La questione riguarda il bilancio partecipato del Comune, che potranno deciderlo, almeno da

quanto voluto dalla giunta del Movimento 5 Stelle, solo i giovani dai 18 ai 29 anni. La cifra destinata dalla giunta grillina guidata dal sindaco Alvise Ma-niero al bilancio partecipativo, è minima per questo primo anno: appena 50 mila euro. E già questo ha fatto arrabbiare le opposizioni. Ma il dato più sorprendente nella delibera di giunta numero 158 licenziata dall’esecutivo locale lo scorso 14 ottobre, è il fatto che a decidere sarà un segmento della popolazione esiguo, neanche poi quello più rappre-sentativo fra i residenti. La delibera infatti prevede che a decidere sulla destinazione del bilancio par-tecipato, sarà un campione di 500 persone scelto fra la popolazione in età compresa fra i 18 e i 29 anni. Durissime le opposizioni. A chiedere spiegazio-ni direttamente in consiglio comunale con una in-terrogazione è stato l’ex sindaco Roberto Marcato. Marcato chiede lumi sul perché si siano scelti questi criteri. Ma anche dal consigliere Mattia Donadel arrivano pesanti bordate. “Questa scelta – spiega Mattia Donadel, capogruppo della lista “Mira Fuori del Comune” – è totalmente inconcepibile. Se si vogliono creare strumenti partecipativi, non si può certo escludere la maggioranza della popolazione. E’ un criterio discriminatorio ed esclusivo, e non inclusivo di tutte le istanze del territorio e delle persone. Credo ci siano i presupposti legali per invalidare una simile decisione”. Rincara la dose Fabio Zanchetta del gruppo politico “Governare Mira”. “Con questa de-cisione – dice Zanchetta – il sindaco ha l’arroganza di decidere chi può partecipare e chi no. Sarebbe

stato opportuno far decidere al consiglio comunale. E’ anticostituzionale perché limita questa possi-bilità a una parte ristretta dei residenti”. Ma non

solo. Zanchetta attacca tutta l’impostazione grillina della partecipazione. “Hanno una idea della partecipazione – dice Zanchetta – mutuata dai blog. Servono invece forme di partecipazione vere, assemble-

ari, in cui tutte le parti della popolazione vengono rappresentate”. Per l’assessore provinciale al Lavo-ro Paolino D’Anna, capogruppo del Pdl a Mira, in questo caso si tratta di un’impostazione giovanilista

“tipica dell’ideologia grillina, un’impostazione che pare scaturire direttamente dal blog dell’ex comico genovese”. Difende la scelta fatta per la maggioran-za invece il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, Mauro Berti. “Abbiamo deciso di puntare su questo segmento della popolazione – spiega Berti – perché è nostra intenzione incre-mentare la partecipazione dei giovani alla politica, e l’occasione del primo bilancio partecipativo è un buon test. Abbiamo avuto l’avvallo del segretario comunale, che ci ha spiegato che problemi non ce ne sono dal punto di vista legale ed amministrativo. Non siamo insensibili comunque a critiche o suggeri-menti per migliorarci”.

di Alessandro Abbadir

Partecipazione La giunta grillina prende una decisione che fa discutere

Il bilancio partecipato solo per gli under30

Il municipio di Mira

Stanziati 50 mila euro. Potranno deciderne la destinazione un campione di giovani fra i 19 e i 29 anni

Il Movimento 5 Stelle: “Serve per aiutare i giovani ad occuparsi di politica”

Territorio

Una nuova ordinanza del dirigente dei Lavori Pubblici, ha provveduto nelle scorse settimane a integrare e rafforzare le disposizioni che già dallo scorso aprile

regolamentavano gli accessi e le soste dei mezzi pesanti nel parcheggio di via S. Antonio, all’ingresso dell’azienda Reckitt Benckiser. “Il provvedimento si è reso necessario – spiega il sindaco Alvise Maniero – per riportare con-dizioni di vivibilità e di sicurezza per i cittadini residenti, dopo che erano ormai sempre più frequenti, specie nei

weekend, episodi di schiamazzi a tutte le ore, accensioni di fuochi, consumo incontrollato di alcolici che portava poi anche a liti e violenze, per non parlare delle condizioni igieniche in cui veniva lasciata l’area ogni volta”. E proprio una più severa regolamentazione ambientale e igienico sanitaria, è alla base della nuova ordinanza che ribadisce il divieto di transito dei mezzi con massa a pieno carico su-periore a 3,5 tonnellate in via S. Antonio, con l’eccezione del tratto compreso tra la rotatoria con via del Lavoro e il

parcheggio. Per tutti i mezzi superiori a 3,5 tonnellate a pieno carico la sosta nel parcheggio di via S. Antonio, è vietata dalle ore 24 del venerdì alle ore 6 del lunedì. Negli altri giorni e orari la sosta nel parcheggio è consentita solo negli spazi indicati. E’ vietato lasciare rimorchi incustoditi senza motrice, e c’è l’obbligo di spegnimento dei motori dalle 22 alle 6. Sempre dalle 22 alle 6 è inoltre vietata la sosta degli automezzi dotati di motori supplementari (fri-go, compressori, ecc.) in funzione. Nelle scorse settimane

oltre ad avvisare i propri fornitori e le ditte di trasporto (molte anche estere) di queste nuove disposizioni, la Re-ckitt Benckiser ha provveduto a posizionare i cartelli con il divieto di sosta nei weekend.

Sicurezza Mezzi pesantiuna nuova orDinanza per il parcheggio reckitt-benckiSer

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9Mira

Bagni pubblici fuori uso e sporchi, ladri che razziano continuamente i fiori dalle tombe, atti vandalici. Non è

certamente una bella situazione quella che si è verificata nei campisanti dei principali comuni rivieraschi e cioè quelli di Dolo e Mira. Un quadretto poco idilliaco che si è sviluppato proprio in prossimità della festa di Ognissanti e dei Defunti e che ha generato non poche polemiche anche fra i residenti nei confronti degli enti locali. A denunciarlo è il referente di Federconsumatori di Riviera del Brenta e del Miranese Alfeo Babato.

“Ho controllato – dice Babato – in queste settimane, facendo un sopralluogo ad hoc, i cimiteri di Mira Taglio, Dolo capoluogo, Gam-barare, Oriago, Sambruson, Malcontenta e Marano, e ho trovato una situazione a dir poco indecente. I bagni sono sporchi, rotti, non c’è pulizia di alcun tipo da giorni se non da settimane. Ho voluto rendermi conto di persona della questione, dopo che decine di persone mi avevano segnalato disagi davve-ro forti, e scarsità di igiene generalizzata”. La situazione peggiore si registra nei bagni dei cimiteri di Sambruson di Dolo e di Gam-

barare di Mira, il principale cimitero quest’ul-timo, del più popoloso comune della Riviera. Ma non ci sono solo le condizioni dei servizi igienici ad essere sotto accusa. Nelle ultime settimane si sono registrati furti a raffica di fiori, lumini di rame a Gambarare, Dolo capoluogo e Oriago. Sono state colpite una quarantina di tombe a cui sono stati rubati fiori sia di stoffa che freschi, ma anche vasi di piante ed è stato portato via il rame dai lumini di una decina di tombe. Sia i fiori che il rame sono poi rivenduti al mercato nero. I fiori spesso li acquistano dai ladri commer-

cianti disonesti che li rivendono. Non sono mancati anche atti vandalici con alcune tom-be in cui i fiori per sfregio sono stati buttati a terra da sconosciuti. I residenti chiedono l’installazione di telecamere. Il comune di Mira ha assicurato d’ora in poi vigilanza per i due campisanti maggiori, e cioè quelli di Gambarare e Oriago in occasione delle feste. Anche le pulizie dei bagni vengono richieste con più continuità e non a sprazzi, quando

cioè arrivano proteste e segnalazioni da par-te di associazioni come Federconsumatori e semplici cittadini che vanno a trovare i loro cari estinti al cimitero. Restano lettera morta anche le continue richieste di installazioni di telecamere promesse sia a Dolo che a Mira da diversi anni. La difficoltà maggiore come sempre per gli enti locali, è quella di bilanci comunali sempre più asfittici a causa dei ta-gli ai trasferimenti.

di Alessandro Abbadir

Bagni sporchi, furti di fiori, vandalismi sulle tombe. I residenti chiedono telecamere ai Comuni

Servizi Federconsumatori segnala situazioni indecenti a Dolo e Mira

Il cimitero di Gambarare

Dietrofront tutto da rifare. Nuovo cambio di direzione del Comune di Mira, dopo aver promesso il ritorno al sen-so unico in via Monte Fumo a Oriago. Nel corso della

commissione urbanistica che si è tenuta all’auditorium della frazione mirese a ottobre, gli amministratori hanno spiega-

to che, tutto per ora rimane com’è, ovvero a doppio senso, andando incontro così alle richieste dei genitori della scuola paritaria San Domenico Savio. Furiosi i residenti della zona e il Comitato “Oriago che si muove”, che annunciano uno sciopero fiscale e manifestazioni in strada. La questione è relativa alla viabilità in via Marmolada e laterali. Il Comune ha istituito il doppio senso di circolazione in via Veneto e via Monte Fumo a metà settembre. Ora c’è il divieto di transito fino alle 8.40

per far passare il pedibus. C’è una trattativa con la Curia per l’accesso da via Monte Cesen. Il Comune ha scritto a Sistemi Territoriali, per disporre di un’area in via Monte Rosso. Spiega il comandante dei vigili Mauro Rizzi che “la soluzione migliore è quella di mantenere il doppio senso di circolazione in via Monte Fumo, per non penalizzare le centinaia di genitori della scuola. C’è la possibilità con un’ordinanza di rendere fruibile il parcheggio alla fine di via Veneto”. A.A.

in via monte fumo reSta il Doppio SenSo Di marcia

Oriago

Cimiteri nel degrado, arrivano le denunce

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“E’ tempo e ora che chi ha ruoli di governo si im-pegni perché vengano realizzate le opere infra-strutturali che servono, prima di tutto la nuova

Romea”. Queste le dichiarazioni del sindaco di Campo-longo Maggiore Alessandro Campalto. Dopo l’ennesimo incidente mortale accaduto sulla SS 309 che è costato la vita ad una bambina di tre anni nelle scorse settimane. “Non sono sufficienti – dice Campalto – gli interventi per ridurre la velocità o le piccole opere di messa in sicurezza. E’ necessaria un’opera che separi i flussi di traffico pesante da quelli locali, che si immettono quotidianamente nel trat-to da Codevigo a Mestre. A proposito del progetto di Nuova Romea, sono dell’opinione che le opere vanno governate, e non subite. Per questo non bisogna accettare un’opera calata dall’alto e decisa dal concessionario di turno, ma partendo dal presupposto che l’infrastruttura è necessaria. La politica locale deve fare la sua parte, ricercate soluzioni puntuali, con il minor impatto possibile, ma nell’ambito di una visione generale e di strategia della mobilità, della por-tualità e della logistica di cui necessità l’area metropolitana di Venezia”. La posizione di Campalto è attaccata. “Spe-culare sulle vittime degli incidenti in Romea per giustificare la nuova autostrada è una consuetudine vergognosa e non più sopportabile”. Lo dicono Rebecca Rovoletto e Lisa

Causin, del Comitato Opzione Zero in merito alle recenti dichiarazioni del sindaco di Campolongo dopo l’ennesimo fatale schianto. “Chi continua a spacciare la Orte-Mestre come la soluzione dei problemi di sicurezza della statale, è in malafede o non sa nemmeno di cosa sta parlando – aggiunge Mattia Donadel, presidente del Comitato – perché il progetto di nuova autostrada non prevede alcun intervento per la messa in sicurezza della Romea. Senza contare poi, che nel migliore dei casi sarebbe pronta non prima di 15 anni. Intano cosa facciamo? Continuiamo a contare le croci?” Anche l’effetto di separazione dei flussi

dovuto alla nuova autostrada, secondo Donadel, “di cui parla Campalto, rimane da dimostrare: con tariffe che si prevedono addirittura più care di quelle del Passante, i tir continuerebbero a percorrere gratis la “vecchia” Romea come fanno già oggi. Un problema questo che si potrebbe risolvere immediatamente “dirottando” i tir di lunga percor-renza sull’autostrada Padova-Bologna. Nel solo 2013 sono stati 400 i milioni di euro stanziati dal Governo a sostegno dell’autotrasporto, basterebbe destinare una piccola parte di questi, all’introduzione di meccanismi penalizzanti per chi sceglie la statale, e premiare chi opta per la A-13”.

di Alessandro Abbadir

Il Comitato Opzione Zero: “Basta speculare sui morti, si investa di più per la sicurezza della strada attuale“

Grandi opere Interviene il primo cittadino Alessandro Campalto dopo l’ennesimo incidente

“Serve subito la Romea Commerciale”

Contenzioso fra la Provincia di Venezia e i commercian-ti della frazione di Bojon: gli esercenti di via Villa, a Bojon, e via Veneto, fra Bojon e Liettoli, devono pagare

le multe della Provincia per le insegne appese in abuso. Han-no violato la legge. Ad affermarlo è il sindaco Alessandro Campalto che assicura: “certo mi darò da fare affinché la Provincia dilazioni il pagamento in più rate”. Il sindaco prende questa posizione dopo che nelle scorse settimane una ventina di commercianti della più popolosa frazione del Comune sono stati multati dopo un controllo della poli-zia provinciale. Hanno preso multe che si aggirano sui 400 euro. Nessuno dei multati aveva chiesto l’autorizzazione per piazzare le insegne luminose che poi hanno collocato. “Se i commercianti avessero fatto richiesta - spiega il sindaco - avrebbero speso in media 150 euro complessivamente, e si sarebbero risparmiati le multe. Certo va detto che anche i controlli fatti dalla Provincia in questo modo, una tantum, danno l’impressione di essere stati fatti per fare cassa”. Cam-palto dice che le multe vanno pagate. ”Quello che potrò fare e farò – conclude – è chiedere agli uffici provinciali, visto il periodo di crisi per tanti esercizi commerciali dei paesi, di dilazionare il pagamento della multa in più rate, in modo da non incidere pesantemente sui bilanci mensili”.

A bojonmulte ai commercianti in via villa

A.A.

Riparte il concorso Pavesi giunto alla 7^ edizione, concorso per ragazzi dai 13 ai 19 anni sul tema della legalità e

dell’antimafia. “Anche quest’anno - spiega l’organizzatrice Oriana Boldrin - grazie alla disponibilità economica della Nazionale ita-liana cantanti e del Comune di Piove di Sac-co avremo 2 borse di studio in più, per rinvi-gorire anche l’anno prossimo il costituendo Museo della legalità. Possiamo fare anche per il 2015 le 2 borse di studio letterarie e le 2 artistiche, più altri premi. Quest’anno c’è anche una novità suggeritaci da Gianluca Pecchini, direttore tecnico della Nazionale italiana cantanti. Infatti, per le opere arti-stiche abbiamo aperto il concorso anche alle opere tessili, ed alle scuole carcerarie, visto che in carcere sia per adulti per minori ci sono ragazzi che ideano e lavorano, e quindi possono partecipare anche loro da quest’anno”. Ci sarà tempo per inviare tutti gli elaborati e le opere d’arte fino alle 12 del 15 aprile 2015. La premiazione sarà fatta

poi durante la festa della legalità il 6 giugno 2015. “Anche con questa edizione - conti-nua la Boldrin - speriamo di avere successo come le edizioni passate, infatti il concorso da quest’anno sbarcherà anche negli Usa at-traverso i canali antimafia. Sono entrati poi a far parte del gruppo di associazioni che promuovono questo concorso, l’Osservatorio Veneto sull’antimafia e Radio 100 passi di Palermo, la radio che fu di Peppino Impa-stato, ucciso dalla mafia corleonese perchè ne denunciò apertamente il boss di turno”. “Vogliamo ricordare - afferma - che il nostro concorso è stato insignito da diverse edizioni della medaglia di rappresentanza del Presi-dente della Repubblica Giorgio Napolitano”. Il Presidente della Repubblica ha scritto ad Oriana Boldrin di Mondo di Carta, per con-gratularsi per le innumerevoli iniziative sulla legalità promosse sul territorio e soprattutto con la nascita del Museo della Legalità che è stata fissata dall’associazione per il prossi-mo 13 dicembre.

lEgAlITà RIPARTE Il CONCORSO PAvESI

A.A.

10 Campolongo

Un mo-mento della premia-zione del concorso

Prosegue l’attività dell’associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta” nei mercati

esteri. Per questo hanno promosso l’incon-tro “Internazionalizzazione imprese - quali opportunità nei mercati esteri”. “Come As-sociazione – spiegano il segretario Franco Scantamburlo e il presidente Salvatore Mazzocca – già da un paio d’anni abbia-mo avviato un progetto con l’obiettivo di promuovere le nostre imprese del territorio nei mercati esteri. Abbiamo iniziato con una esposizione collettiva a Dallas, se-guita da una missione economica ad Erbil nel Kurdistan iracheno, poi in Marocco e a Las Vegas in occasione della fiera del fashion. Un’esperienza importante che ci ha spronato a continuare e a rafforzare la

nostra azione a vantaggio delle imprese”. Per questo è stato costruito un gruppo di lavoro. “I componenti del gruppo – prose-guono Scantamburlo e Mazzocca – sono un consulente specializzato in grado di valutare ed assistere l’azienda nella fase iniziale, al fine di metterla nelle condizioni di approcciare all’estero. Ci sarà poi un pro-fessionista della comunicazione e dell’im-magine per le imprese. Non da ultimo, il decisivo supporto rappresentato dall’Asso-ciazione che può aiutare il percorso per le imprese interessate attraverso il sostegno ad iniziative estere, la presentazione di progetti alla Cciaa di Venezia, a Veneto Promozione, al sistema bancario. A ciò si aggiungono le attività formative. La squa-dra è composta da Savino Pian, consulente

di internazionalizzazione delle imprese e mercati esteri; Giorgio Boatto, Console Onorario per Veneto ed Emilia Romagna in Repubblica Ceca; e Stefano Bertolucci, esperto di immagine e comunicazione”. Nel frattempo l’Associazione guarda al mercato dell’Indonesia. “Abbiamo aperto – spiega il presidente Salvatore Mazzoc-ca – un filo diretto con un imprenditore che ha consolidato un rapporto speciale con l’Indonesia, e che ha ricoperto il ruolo di Cancelliere Consolare presso il Consola-to Generale dell’Indonesia a Trieste, con l’incarico di rappresentante della Camera di Commercio Indonesiana (Kadin) per il Veneto”. L’Indonesia è una delle economie più dinamiche del pianeta, ha oltre 240 milioni di abitanti con un debito pubblico pari al 24% del Pil (l’Italia è al 136% e l’Europa supera mediamente l’80%) e una disoccupazione attorno al 7%. Tra il 2007 e il 2012 la crescita media del Pil pro capite è stata del 13,4%. “Gli spazi per conquistare mercati sono notevoli ma non è semplice e neppure automatico – conclu-de Scantamburlo – per queste ragioni noi crediamo che un progetto costruito ad hoc per il settore della moda, delle calzature e del fashion e specifico per questa area geo-grafica possa rappresentare un’opportunità da perseguire”.

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Export

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G.P.

Giakarta, la capitale dell’Indo-nesia

Il paese asiatico è una delle economie più dinamiche, ha oltre 240 milioni di abitanti

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Il Comune e “Campolongo Attiva”, un’as-sociazione culturale nata un anno fa, hanno raggiunto l’obiettivo di migliorare

il servizio pubblico nel settore delle aree verdi delle scuole materne ed elementari di Bojon. L’obbiettivo è quello di espandersi su tutte le scuole del territorio. L’associa-zione attraverso i suoi volontari eseguirà per tutto l’anno scolastico 2014-2015, lo sfalcio dell’erba delle scuole, un gesto di reale supporto alla collettività, totalmente gratuito per il Comune, che con la scarsità di risorse che si trova ad amministrare, dif-ficilmente può garantire alti standard manu-tentivi. “L’attività è stata possibile – spiega il vicesindaco Andrea Zampieri – grazie alla collaborazione tra dipendenti comunali degli uffici tecnici e l’associazione Campo-longo Attiva. Insieme si sono districati tra la burocrazia soffocante. Inoltre è stato fon-damentale l’intervento degli sponsor della zona, sponsor che con grande generosità hanno reso il tutto fattibile a costo zero. La speranza è che l’iniziativa possa essere allargata anche ad altre associazioni e altri beni comuni, il tutto dipenderà ovviamente dalla buona volontà dei cittadini di aderire a queste associazioni, che come unico obiet-tivo hanno il miglioramento del collettivo nonché, la possibilità di incontrarsi e condi-videre dei momenti tra cittadini ed amici”. Intanto sempre nelle scorse settimane è nata una nuova associazione “La classe dei genitori”. “E’ con piacere – spiegano i pro-motori – che comunichiamo la nascita della associazione “La classe dei genitori”, che ha lo scopo di promuovere ed organizzare iniziative, favorendo l’aggregazione delle famiglie e la collaborazione fra queste, ed il mondo della scuola”. Questi genitori sono già attivi da tempo, in maniera informale, con attività nel territorio del comune di Cam-polongo Maggiore, come la partecipazione al Mercatino della solidarietà a Natale nella piazza del centro civico di Bojon, la colla-borazione con l’istituto comprensivo Diego Valeri per la realizzazione della recita di Natale, o la creazione del carro di carnevale a sostegno della scuola materna Lorenzo Milani di Bojon. La classe dei genitori assie-me alla associazione “Sorrisi d’Africa” che raccoglie fondi per progetti di cooperazione in Africa e l’associazione “Mamma +“ che si occupa di creare cultura e condivisioni sulle tematiche relative alle neomamme, ha organizzato lo scorso ottobre, un pomerig-

di Alessandro Abbadir

“Campolongo attiva” punta a migliorare le aree verdi delle scuole, “La classe dei genitori” organizza momenti d’incontro

Sociale Il volontariato mobilitato per risolvere i problemi causati dalla crisi

Carenze scolastiche, genitori in campo

I genitori - volontari a Campolongo

Cattedrali nel deserto, almeno per ora. I lavori per la circonvallazione alla provinciale 14 di Boion sono fermi da

tre anni. Il Pd del paese (partito di mag-gioranza nell’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Campalto) è furioso con la Regione. “E’ uno scandalo - spiegano Antonio Paggiarin, Davide Vecchiato e Stefano Molena in una nota - che un’ope-ra finanziata per 8 milioni di euro venga abbandonata dalla Regione per mancanza di fondi e che la provincia di Venezia, non voglia prenderla in carico”. Il Pd rincara la dose: “L’ex assessore Chisso - spiega - è agli arresti domiciliari, e il suo presidente Zaia non si interessa del problema che ci ha lasciato. C’è un intoppo burocratico a fermare l’iter per il completamento del by pass viario. Ad oggi Roma ha messo a di-sposizione 690 mila euro, ma l’erogazione delle somme è subordinato alla sottoscri-zione dell’accordo integrativo da parte del presidente della Regione”. Forte l’appello: “Zaia firmi subito l’accordo necessario a riavviare i lavori - conclude il Pd. La gente è esausta del traffico pesante che attraversa Bojon, e di un’opera che rischia di diventare l’ennesimo spreco di risorse pubbliche”.

bojonla circonvallazione ferma Da tre anni

A.A.

13Campolongo

gio con i bimbi con il tema di halloween, un’occasione per creare la propria zucca. Un appuntamento che ha riscosso tanto succes-so. “Questa associazione è un altro segno – dice il vicesindaco Zampieri – di come il nostro territorio sia ricco di uomini e donne del fare e non del lamentare, un esempio di attivismo e di partecipazione solidale alla vita della comunità, in un momento diffici-le come la crisi economica che continua a creare devastazione economica e sociale da 7 anni”. I riferimenti del presidente per eventuali informazioni: Lodovico Crepaldi: [email protected] 333.8881976.

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L’ approvazione da parte della Giunta Regionale del Veneto, prima del Piano Socio Sanitario, e poi del piano aziendale dell’Ulss 13, hanno dato inizio allo stravol-gimento della sanità locale: Dolo ospedale medico, Mirano ospedale chirurgico.

Manovre che dovrebbero permettere di risparmiare. Ma i tagli per eliminare gli sprechi e produrre economie, partono solo ed esclusivamente dall’Ulss 13? L’Ulss 13, seguendo il criterio della “spesa storica”, conserva da sempre una forte disparità di assegnazione tra i territori regionali, nella ripartizione delle quote del fondo sanitario regionale, 1.500 euro per abitante. Quota inferiore del 40% rispetto alla media regionale, che consente di mantenere con difficoltà l’attività in essere, lasciando totalmente scoperte le nuove impegnative di residenzialità anziani e disabili, previste nella programmazione locale.

Nel 2011, il direttore generale con propria deliberazione n. 558 del 28.12.2011, approvò il piano per il riordino funzionale e l’adeguamento normativo del presidio ospeda-liero di Dolo. In dettaglio: il rifacimento del pronto soccorso, adeguamento del monobloc-co, nuove attrezzature per le sale operatorie e altri interventi sia strutturali sia economici, che avrebbero mantenuto vivo l’importante servizio ospedaliero, che serve le necessità di 150 mila abitanti della Riviera del Brenta.

“Sin dal 2010, cittadini, comitati, forze politiche e sindaci, si sono espressi nega-tivamente sulla politica di rigore che è stata attuata dalla Regione Veneto nella nostra azienda sanitaria locale – dice il sindaco Giampietro Menin – a partire dai continui tagli ai bilanci, ai servizi, ai mancati investimenti per l’acquisto di nuove apparecchiature e ai mancati interventi strutturali sugli edifici ospedalieri di Dolo e Mirano, ma soprattutto alla destrutturazione i due poli ospedalieri, smembrando di fatto la stessa Ulss 13. Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di mantenere l’ospedale di rete in due sedi: Dolo punto di riferimento dell’area rivierasca, e Mirano come ospedale di rete per acuti a

indirizzo medico-chirurgico, confermando la qualità e l’efficienza dei servizi offerti”. Il sindaco fa notare la grande partecipazione dei politici regionali a inaugurazioni di nuovi centri sanitari, ospedali, di nuovi macchinari, che dimostrano come la sanità regionale può mettere a disposizione le risorse economiche per investire sulla sanità locale. “Quando avremo l’onore di inaugurare anche noi il nuovo pronto soccorso di Dolo – dice il sindaco Menin – come lo è stato lo scorso settembre per quello di Conegliano? Perché allora a differenza delle altre aree venete, la nostra Ulss 13, deve essere quella che deve pagare per recuperare il deficit sanitario regionale, quando nel 2013 ha avuto un avanzo non speso di 7 milioni di euro?” Il sindaco conclude chiedendo agli amministratori regionali, di sospendere l’attuazione dell’Atto aziendale dell’Ulss 13, e di dare attuazione e alla adozione d’interventi economici per la ristrutturazione degli ospedali, poiché la destrut-turazione degli ospedali di Dolo e Mirano, porterebbe a un’incomprensibile disparità tra altre Ulss venete e le necessità e diritti dei 270 mila cittadini della Riviera e del Miranese.

di Roberta Pasqualetto

Assegnati al comprensorio 1.500 euro per abitante, una quota inferiore del 40% rispetto alla media regionale

Servizi Il sindaco Giampietro Menin attacca la giunta regionale

“Sanità, troppi tagli all’Ulss 13”

La Pro Loco di Camponogara propone tre eventi nel mese di novembre e dicembre. Il 9 novembre, nella scuola

materna, si è tenuta la seconda edizione della “Festa di San Martino”. L’evento è stato realizzato assieme alla parrocchia. Durante il pomeriggio è stato possibile rivivere gli antichi mestieri contadini di una volta.

Oltre ai vari figuranti, che hanno mo-strato i mestieri tipici delle campagne ve-nete come la sgranatura delle pannocchie o la tessitura, c’è stata l’animazione di alcuni personaggi della fantasia contadina come il massariol: uno spirito leggendario e dispettoso, che annodava le code dei cavalli, o altri, che si aggiravano silenziosi come serpenti per i campi. La giornata è stata animata dal gruppo folkloristico Pra-

ediolum di Prozzolo, e il ricavato devoluto alla scuola materna. Questa festa rientra nel circuito regionale degli spettacoli del mistero.

A Camponogara si sono raccontate le leggende di alcuni folletti dispettosi famosi al tempo dei nostri nonni. Nel giardino della scuola materna, i bambini e gli adulti hanno potuto vedere i mestieri, ma anche partecipare provandone perso-nalmente alcuni. C’erano anche cibi tipici della stagione, e della tradizione locale. Sabato 15 novembre si terrà la “Festa della Noce” nella sala polivalente della parrocchia di Camponogara. “Durante la serata ci saranno dei cibi a base di noce per festeggiare il frutto che ha dato il nome al nostro comune – dice il presidente della Pro Loco Emanuele Compagno – questa

manifestazione è realizzata con altre asso-ciazioni, e il ricavato della cena andrà alle scuole”. Martedì 2 dicembre si terrà la tra-dizionale pizzata della solidarietà, giunta quest’anno alla quinta edizione. La serata sarà animata con la musica e il ballo, il ricavato andrà in beneficenza. La Pro Loco di Camponogara lavora anche per eventi in altri comuni, per realizzare feste folk-loristiche e con lo spirito aggregativo tra cittadinanza, scuole e parrocchia. “Penso che la Pro Loco – conclude il presidente Emanuele Compagno – si sia dimostrata una forza importante per il comune.

Da gennaio fino a dicembre non ci fer-miamo mai. Eventi e sagre hanno lo spirito di aggregare per la cittadinanza, inoltre è importante anche la finalità della raccolta fondi per le scuole che ne hanno bisogno”. La Pro Loco sta già pensando all’attività del carnevale e di partecipare ad altre iniziati-ve, aiutando altre associazioni del territo-rio. Per partecipare alla cena di sabato 15 novembre è possibile prenotarsi telefonica-mente, oppure rivolgendosi alla parrocchia Santa Maria Assunta e San Prosdocimo Camponogara. Insomma, un mese quello di novembre pieno di appuntamenti e che vedrà la partecipazione agli eventi organiz-zati di tantissime persone.

territorio

Pro loco: impegnati generosamente per il paese

TRE MANIFESTAZIONI FINO A DICEMbRE

R.P.

Antichi mestieri esposti alla Festa di San Martino

Sabato 15 novembre si terrà la “Festa della Noce” nella sala polivalente della chiesa

14 Camponogara

Il comune di Camponogara partecipa al concorso di disegni per bambini “il sogno che vorrei realizzare è…” il concorso

è realizzato da Alessandro Coppola e Luca Nocella, autori del libro illustrato “Bianca e il Rubasogni”, e l’associazione “Famiglie e Abilità”. Le finalità del concorso sono di avvicinare i bambini al tema della diversità, in particolare dell’autismo, e di trasmettere loro un insegnamento vitale: non abban-donare mai i propri sogni. I bambini sono invitati a realizzare un disegno con tema “Il sogno che vorrei realizzare è…”. Per la realizzazione, i bambini si possono ispi-rare all’avventura vissuta da Bianca nel libro “Bianca e il Rubasogni”. La parteci-pazione è gratuita ed è rivolta ai bambini/ragazzi dai 3 a 14 anni. Ogni partecipante può presentare un solo disegno in formato A4 (21×29,7 cm). La giuria, composta dagli autori del libro illustrato “Bianca e il Rubasogni”, e dagli enti organizzatori del concorso, selezioneranno dodici opere che andranno a comporre un calendario illustra-to per il 2015. La premiazione dei disegni avverrà il 29 novembre. Evento al quale saranno invitati tutti i bambini, e durante il quale sarà allestita un’esposizione delle opere più meritevoli. ”Il comune di Campo-nogara assieme ad altri della Riviera – dice Monica De Stefani, assessore alle politiche sociali di Camponogara – partecipa al con-corso per artistico. Il concorso terminerà con una mostra dove saranno esposti tutti i sogni dei bambini. I 12 disegni più belli an-dranno a comporre un calendario illustrato

per il 2015. Ritengo che questa iniziativa sia davvero di grande interesse per i ragazzi delle nostre scuole che vanno sensibilizzati a un tema molto importante come la diversi-tà”. Il libro “Bianca e il Rubasogni” racconta di una piccola città al di là del mare, dove la vita scorre tranquilla, almeno fino all’arrivo del signor Grigio. Nei giocattoli che costrui-sce era nascosto un grande potere: rubare i sogni e i colori a tutti i bambini. La storia è intensa e ha un insegnamento universa-le e attuale: bisogna sempre credere nei sogni. Gli autori sono due giovani talenti: Alessandro Coppola l’illustratore è nato nel 1982, e fin da piccolo ha mostrato una na-turale attitudine per il disegno, una passione particolare per i cartoni animati e per i libri di fiabe. Luca Nocella è nato nel 1977 ha studiato letteratura, e ha sempre girovagato tra metafore e orizzonti di parole e immagi-ni. Sceneggiatore e poeta, è un personaggio eclettico. Per maggiori informazioni si può scrivere a: [email protected], visitare il sito www.bambiniavenezia.it o se-guite la pagina facebook: www.facebook.com/BambiniVenezia.

SCuOlE uN CONCORSO DI DISEgNI

R.P.

Venerdì 14 novembre alle 20.30 al Teatro Dario Fo di Camponogara sarà ufficializza-to il nuovo anno accademico dell’Univer-

sità Popolare. Ad animare l’evento ci sarà la musica degli N JOY. L’inaugurazione vuole avere un sapore giovane e moderno, con la collabo-razione di un gruppo che contrassegna la sua musica in modo variegato, spaziando dal jazz al blues, fusion, latin e pop. La band è composta da Giulia Facco al piano, Giacomo Maria Naccari alla chitarra, Mattia Dalla Pozza al sax, Giovanni Rizzo alla batteria, Roberto Songini al basso, e Andrea Bertollo, Chiara Doria e Linda Nordio per la parte vocale. Anche se tutti giovani, alcuni di loro vantano già collaborazioni di alto livello con i maggiori esponenti della scena pop e jazz italiana. “Siamo certi – dice il presidente Giulia-no Brun – che il pubblico presente in sala avrà modo di percepire la loro raffinatezza musicale unita all’energia contagiosa delle loro melodie. Il loro repertorio si presterà ad ogni tipo di spet-tatore, sinonimo di una conferma di una grande manifestazione gratuita aperta a tutta la città, e di una festa senza limiti di genere ed età”. L’U-niversità Popolare organizza corsi ed iniziative, viaggi culturali, per animare ed incoraggiare pro-grammi socio-culturali ricreativi (attività teatrali e culturali, mostre, concerti musicali, conferen-ze, dibattiti, visite a musei e a gallerie d’arte ecc.), e promuovere attività editoriali collegate all’attività dell’associazione.

università Popolareal via il nuovo anno

a Suon Di muSica

R.P.

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In Riviera con l’allarme malavita, cresce anche l’allarme droga. I casi nell’ultimo mese che sono saliti alle cronache, sono

stati diversi. Ci sono stati fratelli gemelli arrestati a Dolo, zio e nipote arrestati e denunciati a Mira, e proprio a Campono-gara una intera famiglia, madre padre e figlio 18 enne è finita in carcere, aveva con sé in casa, pronta per lo spaccio, 2 chili di marjuana. “Il fenomeno di famiglie che sempre più usano la scorciatoia dello spac-cio di droga per arrotondare lo stipendio, sta prendendo piede in modo eclatante, soprattutto nell’area sud del comprensorio dei 17 comuni dell’Ulss 13. Cioè in Riviera del Brenta. Bisogna intervenire in tempi rapidi con politiche educative e riuscendo a inculcare la cultura della legalità“. A dirlo è il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri. “Queste fami-glie evidentemente – spiega Livieri – per coinvolgere dei giovani nelle loro attività illegali, hanno una considerazione della legge pari a zero. Spesso si tratta di pregiu-dicati, quasi sempre nell’area della Riviera che trasmettono le loro sbagliate esperien-ze a ragazzi, esasperati da mancanza di la-voro, e con reddito pari a zero. Certo non è una scusante, ma questa è pur sempre una chiave di lettura a cui bisogna far attenzio-ne, perché i casi si moltiplicano”. Oltre ai casi di famiglie trasformate in aziende di spaccio, ci sono giovani che “apprendono” dai famigliari l’arte delle rapine in banca a mano armata, e dei colpi ai bancomat con acetilene ed esplosivo. Duro anche il

commento di Giampietro Menin, il sinda-co del paese più colpito dai fatti in queste settimane. “Sono sconcertato da quello che è successo. Conoscevo la famiglia ar-restata e non mi sarei mai immaginato che i genitori inducessero il figlio a spacciare droga. Quello che è successo è di una gra-vità assoluta. Al di là della sorpresa iniziale, c’è anche la fortissima disapprovazione per il messaggio diseducativo dato da questi genitori al figlio. Comunque non si tratta di disagio sociale, ma forse di voglia di gua-dagnare soldi facilmente. E con la droga questa scorciatoia in tempi di crisi, è vista come una ghiotta occasione da molti“. Me-nin spiega che la condanna in questo caso dovrebbe essere più pesante per i genitori che per il figlio. “Premesso che deve essere la magistratura ad accertare le responsabi-lità – dice – non riesco minimamente ad immaginare come possano dei genitori con-

di Alessandro Abbadir

I sindaci della Riviera: “Servono politiche educative che inculchino la cultura della legalità”

Droga Sempre più arresti in famiglie dedite al crimine

“Lo spaccio? E’ visto come integrazione al reddito”

Droga sequestrata dai carabinieri

segnare al figlio della droga da spacciare. Una assurdità in termini di educazione“. Il sindaco Giampietro Menin comunque ribadisce l’impegno per la cultura della le-galità del suo Comune. ”Vanno incentivati momenti e iniziative – conclude – legate alla diffusione della cultura della legalità. Purtroppo stiamo assistendo sempre più invece alla trasmissione di comportamenti criminali per via famigliare”.

Nei mesi scorsi i casi di figli e nipoti che avevano seguito le orme di zii e padri dell’ex Mala del Brenta, sono stati tanti, anche in comuni come Fossò, Campolongo e Campagna Lupia.

Non mancano i casi di famigliari iniziati a rapine e colpi in banca con l’esplosivo

L’azienda Maico, specializzata nella realizzazione di apparecchiature in supporto dei non udenti, ha svol-

to uno screening gratuito in municipio nelle scorse settimane. L’assessore alle Politiche sociali Monica De Stefani, con una lettera inviata ai residenti, ha invita-to i cittadini a presentarsi allo screening. Qualcuno però non ha gradito, e sono fioccate le richieste di chiarimenti: per al-cuni si sarebbe trattato di una pubblicità avallata dal Comune. Non è dello stesso parere l’assessore interessata che difen-de la lettera inviata. “L’iniziativa svolge una funzione sociale di monitoraggio e screening sanitario molto importante – dice la De Sterfani – che non è stata proposta nello specifico, né da associa-zioni del territorio, né dall’Ulss 13. Va detto che facendo la prova di controllo gratuito proposta dalla ditta, non c’era alcun obbligo di acquisto di eventuali apparecchiature. Per questo abbiamo deciso di consigliare il controllo a tutti i cittadini di Camponogara, specialmente agli anziani. Compito e priorità preva-lente del Comune, in questo caso, è la salute pubblica, e di conseguenza siamo pronti ad avvalorare tutte le iniziative che si muovono in questa direzione”. Insomma le accuse sono state respinte al mittente.

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“Ci sono stati cinque incidenti in una settimana. Tanti feriti ed auto semi distrutte. Chiediamo

che sulla provinciale che arriva dalla statale Romea, via Marchesi, sia messo uno stop per evitare che le auto tirino dritte in direzio-ne della strada comunale che porta a Corte di Piove di Sacco”. A fare questo appello è un gruppo di residenti di Lova di Campagna Lupia, che hanno chiesto l’intervento imme-diato di Comune e Provincia per evitare che prima o poi ci scappi il morto. Il Comune di Campagna Lupia assicura: entro poche settimane la provincia andrà incontro alle esigenze dei residenti esaudendo le loro richieste. L’incrocio in questione è quello fra via Concetto Marchesi, viale San Marco, via Primo Maggio e la strada che costeggiando

il Fiumazzo porta a Corte Piove di Sacco. “La situazione – spiegano i residenti di via-le San Marco – è difficile. Abbiamo chiesto in diverse occasioni che questo incrocio ven-ga messo in sicurezza. Ogni anno produce decine di piccoli incidenti. Le auto che arri-vano dalla Romea corrono a tutta velocità e non rispettano i limiti. Tempo fa erano arrivati dei tecnici della Provincia per fare dei sopralluoghi e trovare soluzioni, ma poi c’è stato il silenzio assoluto, nonostante le tante segnalazioni. Ora basta, siamo pronti anche ad una protesta”. Il Comune dà una prima risposta. “Le richieste dei residenti – spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Tramonte – sono legittime. La provincia di Venezia ci ha spiegato però che la possibili-tà di realizzare una rotatoria non esiste, per-

ché lo spazio fra le altre strade e il canale è esiguo. L’unica soluzione è proprio quella di mettere due nuovi stop sulla provinciale. Ab-biamo sollecitato la Provincia di Venezia che alcune settimane fa ci ha confermato che entro fine anno, questa soluzione sarà pro-prio quella che verrà adottata”. Intanto non mancheranno gli interventi per la miglioria del resto della rete stradale nel territorio comunale. “Stiamo sostituendo – conti-nua l’assessore ai lavori pubblici Andrea Tramonte – tutti i lampioni non funzionanti esistenti sul territorio. Daremo luce così a molti tratti di strada che nel corso degli anni erano piombati nel buio, a causa di ripetuti guasti. Sistemeremo poi, anche se ci trovia-mo in inverno, diverse strade comunali con buche e dissesti. Spesso anche piccoli disse-sti possono provocare gravi incidenti. Siamo pronti poi a valutare le richieste dei cittadini di sistemazione di stradine sterrate nel pie-no della campagna, mettendo ghiaia per evitare che si formino acquitrini e fango con le piogge della stagione fredda”. Segnalati infine sempre dai cittadini, stavolta in cen-tro a Campagna Lupia marciapiedi dissestati con avvallamenti. Queste situazioni sono un pericolo per i pedoni, soprattutto anziani e bambini che inciampando possono cadere e ferirsi anche in modo serio.

viabilità

la richiesta della frazione di lova

“SERvE uNO STOP All’INCROCIO IN vIA MARChESI”

A.A.

L’incrocio di via Concetto Marchesi e via Primo Maggio

Saranno messi anche nuovi lampioni e asfaltature nei punti in cui ci sono buche

Dure proteste per lo stop ai lavori previsti per il potenziamento dell’Idrovora di Lova. “I lavori per potenziare l’idrovora vanno realizzati, altrimenti tutta l’area della Riviera del Brenta sud resterà allagata“.

A sottolinearlo con una manifestazione di protesta nelle scorse settimane sono stati gli attivisti del comitato intercomunale “Brenta sicuro” e di Legam-biente che sostengono l’azione dei sindaci di Campagna Lupia, Campolongo e Camponogara. All’incontro c’era anche Andrea Frasson dal Consorzio di Bonifica. Motivo dell’appuntamento con i sindaci, è stato quello di richiamare l’attenzione sul progetto di potenziamento dell’idrovora di Lova. Il progetto ha subito, però, di recente uno “stop”, arrivato dalla dal Commissione di Salvaguardia, che ha rite-nuto insufficiente la documentazione fornita in fase di progetto. Per i commissari non si tratta di una bocciatura secca, “ma di una richiesta di integrazione rispetto ad un intervento che riguarda 1750 ettari di territorio e che potrà essere ripre-sentato con le integrazioni richieste. Mancano i dati e le informazioni utili circa la possibile contaminazione, e non è dunque possibile al momento valutare la quali-tà delle acque che dovrebbero essere immesse in laguna”. I primi cittadini dell’a-rea sud della Riviera, hanno dichiarato la loro aperta contrarietà anche al blocco temporaneo del potenziamento dell’idrovora. Molti sono stati gli allagamenti causati dalla difficoltà di espellere in laguna le acque per le forti perturbazioni degli ultimi anni. I cittadini che erano presenti all’incontro hanno espresso forti preoccupazioni per la decisione, e temono nuove inondazioni, nuovi danni. E’ sta-to sottolineato dal vice presidente del Consorzio di Bonifica “come quest’opera non andrebbe ad aumentare la quantità di acqua riversata nella laguna ma bensì la stessa quantità d’acqua, in minor tempo, cosa di grande aiuto al fronte delle

ormai frequenti “Bombe d’acqua”. “Siamo disponibili – ha detto per il comitato Marino Zambon – a seguire le amministrazioni in ogni sede, affiancandoli nella battaglia per avere in tempi rapidi la soluzione del problema. Chiediamo, quindi che l’opera idraulica venga immediatamente potenziata e non si aspettino nuovi danni”. Ha gridato tutta la sua preoccupazione nell’occasione il sindaco di Cam-pagna Lupia Fabio Livieri. “La decisione presa dalla Commissione Salvaguardia della Regione – ha detto – deve essere chiara a tutti. Il potenziamento dell’idro-vora di Lova era stato deciso dopo che i territori di Campolongo, Campagna Lupia e Camponogara erano finiti sott’acqua nel 2007, 2008 e 2009, con danni per milioni di euro. Faremo ricorso al Tar contro questo stop dell’opera”.

di Alessandro Abbadir

Il sindaco Livieri: ”Pronti a ricorrere al Tar insieme al Consorzio di Bonifica”

Rischio idraulico Proteste per la decisione della Commissione di Salvaguardia

“L’idrovora di Lova va potenziata”

“Il risparmio quale valore per sensibilizzare i ragazzi a un uso corretto e consapevole del denaro”. E’ questo il tema proposto da Poste Italiane ai ragazzi delle terze A e B in

occasione della 90ª Giornata Mondiale del Risparmio, organiz-zata nella scuola primaria “Leopardi” di Campagna Lupia. Con il direttore dell’ufficio postale Mario Zora ed il referente filatelico Stefano Battistella, gli allievi hanno partecipato ad una lezione sul tema del risparmio. Nel corso della lezione sono stati presentati e premiati i disegni a tema eseguiti dagli allievi, coordinati dalle insegnanti Annamaria Baggio, Rosanna Spizzirri e Federica Fava. Poste Italiane ha sottolineato come “educare al risparmio vuol dire insegnare a utilizzare al meglio le risorse disponibili e pensare al proprio futuro umano e professionale”. Un insegnamento che arriva prima ai bambini, e poi si trasferisce con loro alle future fa-miglie. All’iniziativa ha partecipato Renato Trincanato, consigliere comunale delegato all’Istruzione. La 90ª edizione della Giornata mondiale del Risparmio è stata inoltre l’occasione per ricordare l’impegno di Poste Italiane verso tutte le nuove generazioni, a promuovere la cultura del risparmio, offrendo strumenti affidabili e sicuri, nonché l’importante ruolo nel favorire la crescita economi-ca del paese. Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni genitori. L’iniziativa sarà ripetuta anche nei prossimi anni, visto l’entusiasmo che ha scatenato.

Scuole elementarigiornata Del riSparmio, poSte premia i bambini

A.A.

In breveCaldaie, tornano i falsi tecniciAttenti ai falsi tecnici delle caldaie. A lanciare l’allarme

è il referente di Federconsumatori della Riviera del Brenta e del Miranese, Alfeo Babato. Sono arrivate

una decina di segnalazioni di tecnici che chiedono di verificare l’impianto di riscaldamento per evitare a loro

avviso “pericolose esalazioni”. Il problema è che questi falsi tecnici, chiedono soldi per consulenze o verifiche

per cui non sono minimamente competenti.

Inquinamenti, sversamenti in due canalette Sversamenti di idrocarburi in due canalette

consorziali a Lughetto di Campagna Lupia, poco distante dal canale Novissimo, e a Premaore di

Camponogara in località Cornio. Ad accorgersi degli inquinamenti in entrambi i casi, sono stati i residenti

e gli agricoltori della zona, che hanno sentito un forte odore di gasolio provenire dalla superficie

dell’acqua.

Solidarietà, arrivano soldi alle associazioni E’ stato consegnato il ricavato di 5000 euro, della terza edizione di “MobilitaTi per lo sport” di Dolo

all’associazione “La Cometa di Giare” (3000 euro), all’associazione “Famiglie e Abilità” di Campagna

Lupia (1500 euro) e “MobilitaTi” di Dolo (500 euro). Si tratta di contributi che serviranno alle

associazioni per proseguire le loro attività solidaristi-che in favore di chi è meno fortunato.

18 Campagna Lupia 18 Personaggio

Dionisio Cumbà è un uomo di 42 anni nato in Guinea-Bissau, si è laureato in medicina e chirurgia all’U-niversità di Padova, ma la sua missione personale

lo ha riportato nel suo paese. Dionisio Cumbà proviene da una famiglia numerosa, 12 fratelli, lui è l’unico ad aver studiato. ”Ho affrontato molti ostacoli economici e burocratici, ma sono stato aiutato da molte persone: in primis dai miei genitori che hanno sacrifi cato le poche ri-sorse che avevano per farmi iniziare questo percorso. Nel 1987 sono stato accolto dalla missione Pime di Milano (Pontifi cia missione istituti esteri). Il missionario padre Ermanno Battisti aiutava molti ragazzi che, come me, volevano frequentare le scuole superiori. Dopo 4 anni ho ottenuto una borsa di studio per la facoltà di medicina e chirurgia di Verona”.

Quindi si è iscritto a medicina? “Non ho potuto cominciare subito perché eravamo in

tre e mancavano i fondi per tutti, dovendo scegliere una strada alternativa ho scelto di fare l’infermiere per rimane-re nel campo medico”.

E poi? “All’ultimo anno del corso ho conosciuto il professor

Oreste Mosciaro che si è proposto per sostenere i miei studi ma la mia maturità non era riconosciuta in Italia così

ho frequentato l’ultimo anno di liceo a Lisbona. Dopo una serie di peripezie burocratiche, nel 1996, ho cominciato a fare l’OSS nell’ospedale di Dolo e mi sono iscritto all’uni-versità di chimica farmaceutica”.

Era ancora lontano dalla laurea in medicina. “Eppure a Dolo ho trovato il mio destino. Mentre la-

voravo in ospedale ho conosciuto Rino Stocco, il portiere, senza di lui non ce l’avrei mai fatta. Un giorno mi ha det-to: moretto vien qua, di dove situ? Siamo diventati amici, quando ha saputo qual’era il mio progetto ha parlato con famiglie di Arino, Dolo e Mira. Queste persone hanno de-ciso di aiutarmi assieme alla parrocchia di Arino con don Igino Maroso, poi con don Sergio Sgarbin e con l’attuale parroco don Sergio D’Adam e poi con famiglie di Pianiga, Cazzago, Vigonza e Padova”.

Nel 2004 si laurea in medicina e chirurgia poi, nel 2010, si specializza in chirurgia pediatria. Perché questa scelta?

“Dopo una serie di altri problemi burocratici ho po-tuto specializzarmi. Nel mio paese e in Africa il tasso di mortalità infantile è di circa 250 decessi su mille nati vivi prima dei 5 anni d’età, in un paese dove la speranza di vita è 50 anni”.

Quali sono le cose che sta facendo nel suo pa-

ese? “Siamo riusciti a far costruire un ospedale con un con-

cetto diverso da quello centrale che lavora in condizione di disordine e mancanza d’igiene. Questa nuova struttura è stata inaugurata nel 2010. Assieme al mio professore di Padova, Zanon, ogni anno facciamo arrivare delle equipe mediche per operare qui. All’inizio portavamo in Italia i bambini che dovevano essere operati ma il costo era di 18 mila euro a paziente. E’ meno oneroso portare le equipe mediche sul posto”.

Ci racconti un momento particolarmente brutto. “Inizialmente brutto ma poi diventato bello! Il caso

di una neonata di 15 giorni nata con una malformazione ano-rettale, aveva l’addome gonfi o come un pallone. La bambina era ricoverata all’ospedale centrale ma lì c’era uno sciopero generale del personale. Ci siamo trasferiti in

una clinica a 5 chilometri, dopo varie telefonate ho trovato un anestesista e uno strumentista, ma mancavano i ma-teriali per operare. Ci siamo spostati in un’altra struttura a 7 chilometri, qui mancavano le condizioni igieniche. Stavo per rinunciare ma poi, le lacrime e la disperazione della madre, mi hanno persuaso a intervenire. Oggi quella bam-bina sta bene e porta il mio nome”.

Progetti? “Per prima cosa vorrei portare mia moglie e i miei

fi gli in Guinea, oggi vivono a Piove di Sacco e mia moglie è infermiera. In Guinea un medico specialista guadagna 250 euro al mese e un infermiere 100. Mi piacerebbe che si investisse di più nel mio paese, e vorrei conoscere più situazioni di bambini malati per poterli curare. Ma per farlo ci vorrebbe un governo che pensa di più alla sanità del suo popolo è che metta a disposizioni mezzi e investimenti”.

di Roberta Pasqualetto

L’uomo originario della Guinea-Bissau si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova

Società La storia di un immigrato affermatosi fra tante diffi coltà

Dionisio Cumbà medico e dolese d’adozione

Dionisio Cumbà

Page 19: Rivest ott2014 n130

18 Personaggio

Dionisio Cumbà è un uomo di 42 anni nato in Guinea-Bissau, si è laureato in medicina e chirurgia all’U-niversità di Padova, ma la sua missione personale

lo ha riportato nel suo paese. Dionisio Cumbà proviene da una famiglia numerosa, 12 fratelli, lui è l’unico ad aver studiato. ”Ho affrontato molti ostacoli economici e burocratici, ma sono stato aiutato da molte persone: in primis dai miei genitori che hanno sacrifi cato le poche ri-sorse che avevano per farmi iniziare questo percorso. Nel 1987 sono stato accolto dalla missione Pime di Milano (Pontifi cia missione istituti esteri). Il missionario padre Ermanno Battisti aiutava molti ragazzi che, come me, volevano frequentare le scuole superiori. Dopo 4 anni ho ottenuto una borsa di studio per la facoltà di medicina e chirurgia di Verona”.

Quindi si è iscritto a medicina? “Non ho potuto cominciare subito perché eravamo in

tre e mancavano i fondi per tutti, dovendo scegliere una strada alternativa ho scelto di fare l’infermiere per rimane-re nel campo medico”.

E poi? “All’ultimo anno del corso ho conosciuto il professor

Oreste Mosciaro che si è proposto per sostenere i miei studi ma la mia maturità non era riconosciuta in Italia così

ho frequentato l’ultimo anno di liceo a Lisbona. Dopo una serie di peripezie burocratiche, nel 1996, ho cominciato a fare l’OSS nell’ospedale di Dolo e mi sono iscritto all’uni-versità di chimica farmaceutica”.

Era ancora lontano dalla laurea in medicina. “Eppure a Dolo ho trovato il mio destino. Mentre la-

voravo in ospedale ho conosciuto Rino Stocco, il portiere, senza di lui non ce l’avrei mai fatta. Un giorno mi ha det-to: moretto vien qua, di dove situ? Siamo diventati amici, quando ha saputo qual’era il mio progetto ha parlato con famiglie di Arino, Dolo e Mira. Queste persone hanno de-ciso di aiutarmi assieme alla parrocchia di Arino con don Igino Maroso, poi con don Sergio Sgarbin e con l’attuale parroco don Sergio D’Adam e poi con famiglie di Pianiga, Cazzago, Vigonza e Padova”.

Nel 2004 si laurea in medicina e chirurgia poi, nel 2010, si specializza in chirurgia pediatria. Perché questa scelta?

“Dopo una serie di altri problemi burocratici ho po-tuto specializzarmi. Nel mio paese e in Africa il tasso di mortalità infantile è di circa 250 decessi su mille nati vivi prima dei 5 anni d’età, in un paese dove la speranza di vita è 50 anni”.

Quali sono le cose che sta facendo nel suo pa-

ese? “Siamo riusciti a far costruire un ospedale con un con-

cetto diverso da quello centrale che lavora in condizione di disordine e mancanza d’igiene. Questa nuova struttura è stata inaugurata nel 2010. Assieme al mio professore di Padova, Zanon, ogni anno facciamo arrivare delle equipe mediche per operare qui. All’inizio portavamo in Italia i bambini che dovevano essere operati ma il costo era di 18 mila euro a paziente. E’ meno oneroso portare le equipe mediche sul posto”.

Ci racconti un momento particolarmente brutto. “Inizialmente brutto ma poi diventato bello! Il caso

di una neonata di 15 giorni nata con una malformazione ano-rettale, aveva l’addome gonfi o come un pallone. La bambina era ricoverata all’ospedale centrale ma lì c’era uno sciopero generale del personale. Ci siamo trasferiti in

una clinica a 5 chilometri, dopo varie telefonate ho trovato un anestesista e uno strumentista, ma mancavano i ma-teriali per operare. Ci siamo spostati in un’altra struttura a 7 chilometri, qui mancavano le condizioni igieniche. Stavo per rinunciare ma poi, le lacrime e la disperazione della madre, mi hanno persuaso a intervenire. Oggi quella bam-bina sta bene e porta il mio nome”.

Progetti? “Per prima cosa vorrei portare mia moglie e i miei

fi gli in Guinea, oggi vivono a Piove di Sacco e mia moglie è infermiera. In Guinea un medico specialista guadagna 250 euro al mese e un infermiere 100. Mi piacerebbe che si investisse di più nel mio paese, e vorrei conoscere più situazioni di bambini malati per poterli curare. Ma per farlo ci vorrebbe un governo che pensa di più alla sanità del suo popolo è che metta a disposizioni mezzi e investimenti”.

di Roberta Pasqualetto

L’uomo originario della Guinea-Bissau si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova

Società La storia di un immigrato affermatosi fra tante diffi coltà

Dionisio Cumbà medico e dolese d’adozione

Dionisio Cumbà

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Page 20: Rivest ott2014 n130

19Approfondimento

Gli studenti dell’istituto professionale commerciale e alberghiero “Cesare Musatti” di Dolo hanno protestato nei mesi scorsi per segnalare la man-

canza di sei aule, dell’aula magna e di un’aula riunioni oltre che per la gestione in coabitazione con gli altri istituti superiori delle due palestre scolastiche. Tutto è iniziato a inizio ottobre, quando gli studenti delle classi quinte hanno deciso di svolgere le lezioni nel giardino della scuola.

La protesta è continuata per tre giorni. Nel frattem-po i rappresentanti del consiglio d’istituto e i rappresen-tanti degli studenti hanno inviato una lettera a France-sca Zaccariotto (presidente della Provincia di Venezia), a Claudio Tessari (assessore provinciale di Venezia), a Daniela Beltrame (direttore Usr del Veneto), a Dome-nico Martino (dirigente Ust Venezia), a Maddalena Got-tardo (sindaco di Dolo), al dirigente scolastico ed a tutto il personale del Musatti e alle organizzazioni sindacali. Nella missiva erano presenti delle proposte per risolvere la situazione. “Per le aule – si legge nel testo – si chiede un sopralluogo dei dirigenti o dei presidenti dei consigli di istituto nei tre istituti, per fare un inventario

degli spazi del polo scolastico. Dopodichè si dividano gli spazi in base al numero di classi di ogni singolo istituto. Chiediamo che l’aula magna sia assegnata per tre giorni al Musatti, e gli altri giorni al Lazzari.

E chiediamo che siano tutti gli istituti, a rotazione, a dover uscire dal polo scolastico per svolgere le attività che sono obbligatorie”. La presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto ha risposto a questa lettera.

“Ho ribadito agli studenti – scrive – che non c’è sta-ta alcuna penalizzazione del Musatti, e in generale delle scuole superiori di Dolo. Al contrario, ho ricordato l’approvazione proprio lo scorso gennaio del progetto preli-minare per i lavori di manutenzione straordinaria e il completamento dei laboratori didattici dell’istituto Musatti con un investimento di oltre di 300 mila euro. E soprattutto non c’è stata nessuna distribuzione iniqua degli spazi scolastici fra il Musatti, il Lazzari e il liceo Galilei. Sono stati frequenti in questi anni gli incontri con la dirigente scolastica e il corpo do-

cente, e numerosi i nostri sopralluoghi – assieme agli assessori provinciali all’Edilizia Scolastica Giacomo Ga-

sparotto e alla Pubblica Istruzione Claudio Tessari – per comprende-re a fondo i fabbisogni e le varie problematiche della scuola, a cui sono seguiti fatti”. Sulla questio-ne c’è stata la presa di posizione di Sandro Tolin, presidente del

Consiglio d’Istituto del Musatti. “In Provincia – spiega – sanno che evidenziamo i problemi, ma che presen-tiamo sempre delle proposte concrete e ragionevoli. In questo caso le soluzioni sono a costo zero, si tratta solo

di dividere equamente le criticità e usare con maggiore effi cienza gli spazi del polo scolastico di Dolo”.

Nel frattempo gli studenti del triennio del Musatti, lo scorso 14 ottobre, hanno deciso di occupare la sede staccata della scuola come ulteriore segno di protesta. L’occupazione è stata sospesa dopo due giorni, quando la Provincia si è detta disponibile ad incontrare una de-legazione di studenti, genitori e insegnanti. L’incontro con l’assessore Claudio Tessari si è svolto il 24 ottobre e l’assessore, come ha riferito la vicepreside del Musatti, Sonia Flosperger: “Si attiverà con la dirigente dell’uffi -cio scolastico regionale, Daniela Beltrame, per chiederle di convocare un incontro con i tre presidi”.

di giamcomo Piran

I ragazzi delle classi quinte hanno deciso come azione dimostrativa di svolgere le lezioni in giardino

Scuole A Dolo protestano gli studenti dell’istituto Musatti

Mancano le aule, superiori in rivolta

L’istituto Musatti a Dolo

Scuole ancora sporche a Mira. I problemi denunciano i genitori nonostante le richieste di un potenziamento del servizio di pulizia, restano soprattutto alle elementari Giacomo Leopardi a Mira Porte, ma anche alla Ippolito Nievo di Gambarare, Ugo Foscolo di Mira

Taglio. Il problema coinvolge nel territorio 1000 bambini del circolo di Mira 1 (per altri 800 a Mira 2, cioè Oriago, Borbiago e Marano la situazione è leggermente migliore). L’assessore alla pubblica istruzione del comune di Mira, Orietta Vanin, intanto nelle scorse settimane ha annunciato la creazione di gruppi di controllo del servizio scolastico. Questi gruppi sono composti da genitori e insegnanti monitoreranno ogni 4- 5 giorni la situazione delle aule, e saranno pronti a segnalare sporcizia e disservizi all’ente locale, che farà intervenire l’Ulss 13 in tempi rapidi. Se l’Ulss 13 troverà condizioni igieniche insuffi cienti, le scuole saranno fatte chiudere. Intanto la direttrice didattica del circolo Mira 1, Annalisa Pilotto, ha inviato ad ottobre una lettera al Ministero e a Manutencoop, in cui afferma che l’organico delle donne delle pulizie assegnato a Mira dall’inizio dell’anno scolastico è addirittura inferiore a quello previsto con il taglio incluso. Per ora alla denuncia non sono arrivate risposte. “Tutto resta come al solito – spiegano inviperiti genitori e insegnanti. All’inizio di questa settima-na la polvere e la sporcizia in diverse aule era dappertutto. Urgono soluzioni organiche e non soluzioni tampone, cioè far pulire le classi ogni 15 giorni in modo straordinario, alle donne delle pulizie, facendole lavorare il sabato e la domenica”. Il problema della pulizia delle scuole miresi resta insomma irrisolto. Sulla vicenda erano intervenuti anche i sindacati con il segretario provinciale Filcams Cgil Gianfranco Rizzetto. “Abbiamo chiesto in più di una occasione – dice Rizzetto – che vengano incrementati gli organici e che si possano programmare i turni con meno precarietà ed urgenza. Finora però da parte di Manuntencop non abbiamo avuto risposte positive, anzi continui rinvii di incontri. Abbiamo denunciato poi un uso improprio da parte di alcuni circoli didattici, dei lavoratori socialmente utili, messi a rimpiazzare le donne delle pulizie dai dirigenti scolastici”.

MIRA ANCORA SPORChE lE ElEMENTARI

A.A.

La scuola elementare Ugo Foscolo a Mira

Una lettera è stata spedita al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto

19Approfondimento

Gli studenti dell’istituto professionale commerciale e alberghiero “Cesare Musatti” di Dolo hanno protestato nei mesi scorsi per segnalare la man-

canza di sei aule, dell’aula magna e di un’aula riunioni oltre che per la gestione in coabitazione con gli altri istituti superiori delle due palestre scolastiche. Tutto è iniziato a inizio ottobre, quando gli studenti delle classi quinte hanno deciso di svolgere le lezioni nel giardino della scuola.

La protesta è continuata per tre giorni. Nel frattem-po i rappresentanti del consiglio d’istituto e i rappresen-tanti degli studenti hanno inviato una lettera a France-sca Zaccariotto (presidente della Provincia di Venezia), a Claudio Tessari (assessore provinciale di Venezia), a Daniela Beltrame (direttore Usr del Veneto), a Dome-nico Martino (dirigente Ust Venezia), a Maddalena Got-tardo (sindaco di Dolo), al dirigente scolastico ed a tutto il personale del Musatti e alle organizzazioni sindacali. Nella missiva erano presenti delle proposte per risolvere la situazione. “Per le aule – si legge nel testo – si chiede un sopralluogo dei dirigenti o dei presidenti dei consigli di istituto nei tre istituti, per fare un inventario

degli spazi del polo scolastico. Dopodichè si dividano gli spazi in base al numero di classi di ogni singolo istituto. Chiediamo che l’aula magna sia assegnata per tre giorni al Musatti, e gli altri giorni al Lazzari.

E chiediamo che siano tutti gli istituti, a rotazione, a dover uscire dal polo scolastico per svolgere le attività che sono obbligatorie”. La presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto ha risposto a questa lettera.

“Ho ribadito agli studenti – scrive – che non c’è sta-ta alcuna penalizzazione del Musatti, e in generale delle scuole superiori di Dolo. Al contrario, ho ricordato l’approvazione proprio lo scorso gennaio del progetto preli-minare per i lavori di manutenzione straordinaria e il completamento dei laboratori didattici dell’istituto Musatti con un investimento di oltre di 300 mila euro. E soprattutto non c’è stata nessuna distribuzione iniqua degli spazi scolastici fra il Musatti, il Lazzari e il liceo Galilei. Sono stati frequenti in questi anni gli incontri con la dirigente scolastica e il corpo do-

cente, e numerosi i nostri sopralluoghi – assieme agli assessori provinciali all’Edilizia Scolastica Giacomo Ga-

sparotto e alla Pubblica Istruzione Claudio Tessari – per comprende-re a fondo i fabbisogni e le varie problematiche della scuola, a cui sono seguiti fatti”. Sulla questio-ne c’è stata la presa di posizione di Sandro Tolin, presidente del

Consiglio d’Istituto del Musatti. “In Provincia – spiega – sanno che evidenziamo i problemi, ma che presen-tiamo sempre delle proposte concrete e ragionevoli. In questo caso le soluzioni sono a costo zero, si tratta solo

di dividere equamente le criticità e usare con maggiore effi cienza gli spazi del polo scolastico di Dolo”.

Nel frattempo gli studenti del triennio del Musatti, lo scorso 14 ottobre, hanno deciso di occupare la sede staccata della scuola come ulteriore segno di protesta. L’occupazione è stata sospesa dopo due giorni, quando la Provincia si è detta disponibile ad incontrare una de-legazione di studenti, genitori e insegnanti. L’incontro con l’assessore Claudio Tessari si è svolto il 24 ottobre e l’assessore, come ha riferito la vicepreside del Musatti, Sonia Flosperger: “Si attiverà con la dirigente dell’uffi -cio scolastico regionale, Daniela Beltrame, per chiederle di convocare un incontro con i tre presidi”.

di giamcomo Piran

I ragazzi delle classi quinte hanno deciso come azione dimostrativa di svolgere le lezioni in giardino

Scuole A Dolo protestano gli studenti dell’istituto Musatti

Mancano le aule, superiori in rivolta

L’istituto Musatti a Dolo

Scuole ancora sporche a Mira. I problemi denunciano i genitori nonostante le richieste di un potenziamento del servizio di pulizia, restano soprattutto alle elementari Giacomo Leopardi a Mira Porte, ma anche alla Ippolito Nievo di Gambarare, Ugo Foscolo di Mira

Taglio. Il problema coinvolge nel territorio 1000 bambini del circolo di Mira 1 (per altri 800 a Mira 2, cioè Oriago, Borbiago e Marano la situazione è leggermente migliore). L’assessore alla pubblica istruzione del comune di Mira, Orietta Vanin, intanto nelle scorse settimane ha annunciato la creazione di gruppi di controllo del servizio scolastico. Questi gruppi sono composti da genitori e insegnanti monitoreranno ogni 4- 5 giorni la situazione delle aule, e saranno pronti a segnalare sporcizia e disservizi all’ente locale, che farà intervenire l’Ulss 13 in tempi rapidi. Se l’Ulss 13 troverà condizioni igieniche insuffi cienti, le scuole saranno fatte chiudere. Intanto la direttrice didattica del circolo Mira 1, Annalisa Pilotto, ha inviato ad ottobre una lettera al Ministero e a Manutencoop, in cui afferma che l’organico delle donne delle pulizie assegnato a Mira dall’inizio dell’anno scolastico è addirittura inferiore a quello previsto con il taglio incluso. Per ora alla denuncia non sono arrivate risposte. “Tutto resta come al solito – spiegano inviperiti genitori e insegnanti. All’inizio di questa settima-na la polvere e la sporcizia in diverse aule era dappertutto. Urgono soluzioni organiche e non soluzioni tampone, cioè far pulire le classi ogni 15 giorni in modo straordinario, alle donne delle pulizie, facendole lavorare il sabato e la domenica”. Il problema della pulizia delle scuole miresi resta insomma irrisolto. Sulla vicenda erano intervenuti anche i sindacati con il segretario provinciale Filcams Cgil Gianfranco Rizzetto. “Abbiamo chiesto in più di una occasione – dice Rizzetto – che vengano incrementati gli organici e che si possano programmare i turni con meno precarietà ed urgenza. Finora però da parte di Manuntencop non abbiamo avuto risposte positive, anzi continui rinvii di incontri. Abbiamo denunciato poi un uso improprio da parte di alcuni circoli didattici, dei lavoratori socialmente utili, messi a rimpiazzare le donne delle pulizie dai dirigenti scolastici”.

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La scuola elementare Ugo Foscolo a Mira

Una lettera è stata spedita al presidente della Provincia Francesca Zaccariotto

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Page 22: Rivest ott2014 n130

Il teatro, una formidabile opportunità di riscatto per il detenuto. E’ quanto è emerso lo scorso 7 novembre nel corso della giornata dedicata al teatro in carcere “Dete-

nuti, stranieri, attori” organizzata dal Master Immigrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Partendo dalla tesi ormai unanimemente riconosciuta che fare teatro in carcere signifi ca soprattutto creare le premesse per un buon reiserimento nella società, si sono confrontati, tra i relatori, Vito Minoia, direttore della rivista “Catarsi. Teatri delle diversità”, gli esperti di scienze sociali e di teatro Paolo Puppa e Maria Ida Biggi, docenti a Ca’ Foscari e studiosi del teatro.

Essi hanno ricordato come la probabilità di recidiva, che normalmente è al 70 per cento, scenda all’8 per cento per i detenuti che si sono messi alla prova come attori durante la pena.

L’esperienza italiana del teatro in carcere ebbe inizio nel 1988, a Volterra, con la Compagnia della Fortezza. Da allora ha avuto grande diffusione in Italia e in Europa.

“La riforma carceraria italiana , che ha fatto scuola in Europa, portò attività come il teatro nelle carceri e avviò un processo virtuoso di apertura del carcere alla società – ha spiegato Pietro Basso, professore di Sociologia all’Universi-tà Ca’ Foscari e coordinatore del Master Immigrazione -. Il

teatro rappresenta una formidabile opportunità di riscatto per il detenuto, il quale comprende il proprio valore e la possibilità di coinvolgere gli altri”.

Un risvolto relativamente recente il cui fenomeno è stato analizzato in questo contesto e quello della natura interculturale dell’esperienza teatrale in carcere.

Con il cambiamento della popolazione carceraria, in-fatti, gli spettacoli teatrali hanno visto sulla scena sempre più immigrati. “E’ diventata un’esperienza interculturale, un modo di fare mediazione, inclusione e anche educazione”, ha osservato Fabio Perocco, professore di Sociologia delle diseguaglianze a Ca’ Foscari e coordinatore del Laborato-

rio di Ricerca Sociale del Dipartimento di Filosofi a e Beni Culturali.

E proprio l’analisi concreta di un progetto realizzato ne-gli istituti penitenziari di Venezia, Casa di reclusione femmi-nile di Giudecca, Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia e Casa circondariale Sat di Giudecca, ha offerto lo spunto per eaminare il rapporto tra carcere e società. A par-lare del progetto “Passi sospesi” sono intervenute Gagriella Straffi , direttrice del Carcere femminile di Venezia, e Chiara Ghetti, già docente a Ca’ Foscari e oggi direttrice dell’uffi cio esecuzione penale esterna di Venezia, uffi cio che si occupa delle misure alternative alla pena carceraria.

2 Cultura provinciale

di Ornella Jovane

“Detenuti, stranieri, attori”: dal confronto pubblico fra esperti di scienze sociali e di teatro è stato confermato il buon impatto sui detenuti che hanno avuto esperienze teatrali e le ricadute positive per un buon reinserimento sociale

La giornata dedicata al teatro in carcere L’iniziativa a Ca’ Foscari dello scorso 7 novembre per analizzare le esperienze italiane e veneziane

Detenuti-attori, l’impatto sociale del teatro

L’esperienza teatrale delle detenute che hanno aderito al progetto “Passi sospesi” Un vo-

l u m e per ap-

profondire la conoscenza dell’ambiente lagunare e delle valli da pesca. E’ questo il contenuto della raccolta “Piscariae Aquae -Studi e ricerche del Museo del territorio della Laguna di Venezia”, nello specifi co del quarto volume dal titolo “Museo del territo-rio della Laguna di venezia. Catalogo delle collezioni: gli stampi da caccia” presentato lo scorso 3 novembre al Centro servizi di Mestre, sede della Provincia di Venezia, dall’assessore alla Caccia Mario Dalla Tor e dagli autori dell’o-pera Giampaolo Rallo e Ludovico Antonini (in foto).

Il volume verrà distribuito alle biblioteche e agli enti scientifi ci che si occupano del tema.

il libro“Piscariae Aquae”, il quarto volumesulle valli da pesca

Confcommercio provincia di Venezia Gruppo giovani imprenditori

L’appuntamento #SPRITZANDOidee, che si è tenuto a Mirano il 29 ottobre, è stato occasione d’incontro fra imprenditori di ultima generazione e giovani che progettano di aprire un’impresa. Moltissimi i giovani che hanno partecipato

alla serata organizzata dal Gruppo dei Giovani Imprenditori della Confcommercio provinciale di Venezia a Le Clan Art Cafe di Mirano, in pieno centro, accolti dal pa-drone di casa Mattia e provenienti non solo dal miranese, ma anche dalla Riviera del Brenta, Chioggia e Cavarzere.

Dopo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il capoluogo ligure, il Gruppo dei Giovani Imprenditori della Confcommercio provinciale di Venezia ha dedicato l’ulti-ma tappa dell’aperitour alla raccolta di fondi, con offerta libera, per i colleghi alluvionati della città di Genova. “An-cora una volta Non c’è fango che tenga” è il nome dell’i-niziativa che, lanciata dall’Ascom di Genova, i giovani di Confcommercio Unione Venezia hanno deciso di veicolare attraverso il fortunato e frequentatissimo evento #SPRITZANDOidee, giunto alla 5a tappa.

“Crediamo che il valore della solidarietà debba prevalere sui troppi individua-lismi che hanno caratterizzato la nostra società negli ultimi anni - dichiara Elena Bordin, la presidente provinciale del Gruppo Giovani Imprenditori di Venezia - Il

segnale deve venire da noi e questa è stata la prima buona occasione utile per metterlo in pratica”. I giovani hanno indossato le magliette genovesi della “Città che non si arrende”. Come nelle passate serate, anche a Mirano un giovane im-prenditore ‘che ce l’ha fatta’ – nel caso, Diego Busato - ha raccontato la propria esperienza, nata dall’ideazione di un prodotto originale e innovativo, in questo caso un sito per la creazione di loghi, video e molto altro, dedicato alle aziende

che vogliano farsi conoscere (www.youcrea.com). All’aperitivo, offerto dalla Confcommercio di Mirano

e dal suo rappresentante dei Giovani Alberto Scantambur-lo, hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Venezia Lucio Gianni e la Vicesindaco di Mirano Annamaria Tomaello. La serata è stata possibile grazie alla sponsorizzazione di Venezi@

Opportunità, Fidimpresa Veneto, Poletto Girmo, Il Giardino dei Desideri, Immobi-liare La Miranese, Donna Shoes, L&L Assicurazioni, In & Out. #SPRITZANDOidee non è solo un marchio registrato, ma è diventato anche un format di riferimento a livello nazionale. Lo stanno replicando in altre città italiane: la prima sarà Taranto, che nel mese di novembre organizzerà eventi gemelli di quelli nati nella provincia di Venezia.

Spritzzando idee: imprenditori di ultima generazione si confrontano e si raccontano

Quale scelta dopo la terza media? Scegliere il percorso scola-stico da intraprendere dopo la terza media rappresenta per i ragazzi una fase delicata, caratterizzata spesso da dubbi e

incertezze. La domanda è di quelle fondamentali che i ragazzi e le famiglie si pongono di questi tempi, in vista della preiscrizione a febbraio.

Importanti in questo passaggio possono essere anche i docenti nel processo di orientamento e insieme alle famiglie rivestono un ruolo fondamentale.

Partendo da queste premesse la Provincia di Venezia, Servizio P o l i t i c h e attive per il Lavoro, e l ’ U f f i c i o s co las t i co territoriale di Venezia, h a n n o rea l izzato un corso di formazio- ne per gli i n segnan - ti delle scuole secondarie di primo grado con l’obiettivo di consolidare le competenze in tema di orientamento.

A partire dallo scorso 30 ottobre e fi no al prossimo 28 aprile i docenti si incontrano a Mestre, presso l’Istituto Gritti-Foscari, per approfondire il tema dell’offerta formativa per i giovani, in termini di diritto e doveri ma anche relativamente al contesto nel quale oggi i giovani e la scuola si muovono, agli strumenti operativi utili da applicare anche in classe e nel proprio contesto operativo.

La locandina del ciclo di incontri

Scuola. Quale scelta dopo le medie?

uN CORSO PER AIuTARE glI INSEgNANTI AD ORIENTARE I RAgAZZI

Da sinistra Pierpaolo Dall’Agnola e Elena Bordin di Confcommercio provincia di Venezia. Nella seconda foto Elena Bordin con Alberto Scantamburlo di Confcommercio di Mirano e Annamaria Tomaello vicesindaco di Mirano

Ultima serata a Mirano dedicata alla benefi cienza per aiutare aiutare gli alluvionati di Genova

Un premio ispirato ai valori che hanno contraddistinto il suo lavoro: curiosità, serietà e la cura per l’umanità

22 Cultura

Page 23: Rivest ott2014 n130

Si è concluso anche quest’anno il campio-nato provinciale di Venezia di mountain bike riservato alle categorie giovanili,

agonistiche e amatoriali. La kermesse, orga-nizzata dal comitato di Venezia della Federa-zione Ciclistica Italiana, si è svolta in quattro prove da aprile fi no ad ottobre ottenendo un ottimo successo di presenze. La prima pro-va “Gran Premio Sportyland”, organizzata dall’Asd Sportyland, si è tenuta il 27 aprile a Ottava Presa di San Stino di Livenza, con i ciclisti che hanno percorso varie volte il circuito permanente interamente sterrato che misura 8 km. La seconda tappa è stata l’8’ edizio-ne del “Trofeo sotto la Torre”, promossa dal Team Velociraptors e svoltasi il 25 maggio a Torre di Mosto sulla distanza dei 34 km, lun-go un circuito sviluppato sull’argine del fi ume Livenza. La terza tappa, la 14’ edizione del “Trofeo tra Livenza e Malgher” organizzata dal Mtb Club La Perla Verde, si è svolta il 28 settembre a San Stino di Livenza su un circuito di 8,5 km lungo gli argini del fi ume Livenza. La quarta e ultima tappa, il “12’ Trofeo Club Alessandra il Sorriso” organizzato dall’Asd Alessandra Sorriso Bike Team, si è disputata il 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia su un circuito di 8 km all’interno della pineta

e del bosco Nordio. Le premiazioni sono state il 19 ottobre, in occasione dell’ultima gara a Sant’Anna di Chioggia, con la partecipazione dei vertici provinciali della Fci: il presidente Gianpietro Bonato, il vicepresidente Sandro Bettuolo, i consiglieri Fabio Zanuzzi e Cristia-no Bettarello, affi ancati dall’organizzatore del Trofeo d’Autunno, Luciano Martellozzo. Questi sono i campioni provinciali di mountain bike 2014 suddivisi per categoria: Simone Segat (Torpado Factory Team) negli Open Maschili, Alessandra Teso (Uc Fpt) nella Femminile, Andrea Roccon (Mtb Club La Perla Verde) ne-gli Junior Maschili, Beatrice Prataviera (Team

Velociraptors) nelle Junior Femminili, Anna Lirussi (Team Velociraptors) nelle Allieve, Oscar Crescini (Team Velociraptors) negli Al-lievi, Alessandro Berton (Team Velociraptors) negli Esordienti Maschili, Gaia Pagotto (Team Velociraptors) nelle Esordienti Femminili, Luca Peruzzato (Team Bellato) nei Masterelite, Ric-cardo Moro (Team Velociraptors) nei Master 1, Luca Salmasi (Zero Absolute) nei Master 2, Luca Kogler (Uc Fpt) nei Master 3, Gianfranco Mariuzzo (Uc Fpt) nei Master 4, Francesco Franzo (Mtb Club La Perla Verde) nei Master 5, Stefano Masotti (Mtb Club La Perle Verde) nei Master 6.

di giacomo Piran

Mountain bike, sport in crescita neWS

Il Giro d’Italia 2015 sbarca in provincia di Venezia, per la precisione a Jesolo. L’uffi cialità è arrivata ad inizio ottobre,

quando l’organizzazione della “Corsa Rosa” legata alla Gazzetta dello Sport ha svelato il percorso dell’edizione del prossimo anno. La tappa in questione è la tredicesima: Mon-tecchio Maggiore – Jesolo di 153 chilometri tutti pianeggianti e che quindi si preannuncia adatta ai velocisti. La carovana rosa arriverà a Jesolo dopo aver attraversato il Vicentino, l’Alta Padovana e tutta la zona del Miranese, entrando a Santa Maria di Sala e prose-guendo per Mirano, Spinea, Chirignago, Mestre per poi puntare verso il mare di Jesolo. Altre tre sono le tappe previste nel prossimo Giro d’Italia che riguardano il Veneto. Si tratta della 12’ tappa Imola – Vicenza di 190 km (media montagna) in programma il 21 maggio, la 14’ tappa Treviso - Valdobbiadene (cronometro individuale) di 59,2 km in programma il 23 maggio e la 15’ tappa Marostica – Madonna di Campiglio di 165 km (alta montagna) in programma il 24 maggio. Il Giro d’Italia 2015 partirà sabato 9 maggio da Sanremo per chiudersi il 31 maggio a Milano, sede dell’Expo. Le tappe venete sono state anche presentate in una conferenza stampa nella sede della Regione Veneto, alla presenza del Presidente della Regione Luca Zaia affi ancato dall’intera Giun-ta e del Direttore del Giro, Mauro Vegni. La 98esima edizione della “Corsa rosa” conta 21 tappe per 3481 km totali.

Eventiil giro D’italia Sbarca nel miraneSe

G.P.

L’Umana Reyer ed il comu-ne di Alleghe rinnovano la partnership per altri tre

anni. Grazie al coinvolgimento dell’amministrazione locale e del Consorzio degli Operatori Turisti-ci, la località bellunese, già sede del precampionato estivo nelle ultime tre stagioni, sarà infatti partner della società orogranata anche per il prossimo triennio. La squadra Umana Reyer, da qualche anno, si trasferisce una settimana ad Alleghe per il ritiro prestagionale; il comu-ne è partner della squadra anche in virtù di una sponsorizzazione. Prima dell’inizio del campionato Alleghe mette a disposizione le strutture sportive dove i giocatori si allenano e dove fanno la prima partita amichevole: quindi la prima uscita uffi ciale della squadra. Il comune, 3 anni fa, per ospitare la squadra, ha fatto dei lavori di adeguamento e manu-tenzione. Per celebrare questa partnership è stato fatto anche un gemellaggio tra la Reyer e la squadra di Hokey Alleghe: i capitani delle due formazioni si sono scambiati una maglia uffi ciale, i giagliardetti, una mazza da hockey e un pallone da basket. “E’ con soddisfazione che annunciamo il rinnovo di questo accordo – dice il direttore sportivo dell’Umana Reyer Federico Casarin – si rafforza infatti la siner-gia con Alleghe, che per noi si conferma punto di riferimento per il ritiro precampionato. Quel-lo tra Alleghe e l’Umana Reyer è un rapporto che è cresciuto in questi anni, fortifi cando una sinergia che lega ancora di più la loca-

lità montana bellunese e la città di Venezia già accomunate da storia, tradizione e fl ussi turistici. Alleghe rappresenta un’eccellenza ve-neta e questo lo abbiamo potuto constatare anche attraverso una accoglienza che ci ha fatto sentire sempre come se fossimo a casa. Unitamente a questo e a una grandissima sintonia sotto molti punti vista, l’ammini-strazione ci ha sempre messo a disposizione strutture sportive di primo livello che ci hanno consentito di lavorare al meglio in precampio-nato”. “Il binomio Alleghe-Umana Reyer, che è il simbolo sportivo della città di Venezia, si sta rivelando una scelta vincente – il com-mento del Presidente degli Operatori Turistici di Alleghe e Caprile Giuseppe Crupi, presente al Palasport Taliercio in occasione dell’esordio casalingo assieme al Sindaco di Alleghe Siro De Biasio e all’assessore allo Sport Michele De Toni – i primi fruitori dei nostri servizi sono infatti veneziani che quando sono ad Alleghe si sentono a casa propria e altrettanto cerchia-mo di fare con l’Umana Reyer. Siamo quindi felici che questa partnership possa continuare anche per il futuro che ci auguriamo ricco di soddisfazioni per entrambi”.

umana Reyer e comune di AlleghepartnerShip fra Sport e turiSmo

R.P.

Campionati Concluso il campionato provinciale riservato alle categorie giovanili, agonistiche e amatoriali

3Sport

I campioni premiati (foto Billiani)

23Sport

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1

IL VENETOin PRIMO PIANO

In questi ultimi anni ha dovuto fare i con-ti con la grandine, gli allagamenti e le trombe d’aria. Ma non si è mai arreso.

Massimo Bressan, 31 anni, è il volto nuovo dell’agricoltura veneta. E’ uno dei giovani che hanno scelto di lavorare in campagna, spesso dopo un percorso di studi. Sono pre-parati, conoscono le lingue straniere, usano internet e facebook come i loro coetanei e stanno portando una boccata d’ossigeno al settore primario dopo anni di progressivo calo di aziende. Massimo è uno di loro, si occupa dell’azienda ortofrutticola a Taglie di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Pa-dovana. La sua è una vocazione maturata in famiglia, a contatto con il papà Luciano e i nonni Marcello e Dina. “Fin da piccolis-simo – ricorda Bressan, 31 anni – vedevo i miei lavorare con passione in campagna, dedicarsi ai loro prodotti, condividere le soddisfazioni e le preoccupazioni di questo lavoro. A tavola si è sempre parlato molto, è sempre stato il momento per condividere i risultati o le delusioni della giornata appena trascorsa, per fare progetti, per discutere e confrontarsi. Così la passione per questo lavoro mi è entrata dentro e non mi ha la-sciato più”. Sono stati i nonni Marcello e Dina ad avviare l’attività di coltivazione di ortaggi e oggi l’azienda conta venti ettari di proprietà e altri venti in affi tto.

Luciano, il papà di Massimo, aveva ini-

ziato a lavorare in fabbrica, poi ha sentito il richiamo della campagna e si è dedicato all’azienda. Per i suoi fi gli immaginava un futuro diverso dal suo. Pensava che una volta completati gli studi si sarebbero trovati un posto di lavoro, un’occupazione diversa dalla sua. Invece sia Massimo che il fratel-lo Filippo ad un certo punto hanno deciso di continuare l’attività di famiglia. Da una decina d’anni anche la mamma Maria, una volta perso il lavoro da magliaia, affi anca il marito e i fi gli nelle incombenze quotidiane in azienda.“I miei avrebbero voluto che mi trovassi un posticino, un impiego diverso dal loro – continua Massimo – ma ad un certo punto ho sentito che il mio posto era qui. La nostra è stata una vocazione maturata giorno dopo giorno”.

Dopo la maturità scientifi ca e qualche anno di università, alla facoltà agraria a Padova, nel 2009, sceglie di affi ancare il papà Luciano. Anche il fratello Filippo, 27 anni, accantona la carriera di geometra e si dedica all’agricoltura. Continua così una tra-dizione di successo nel settore ortofrutticolo e l’ingresso dei giovani fratelli Bressan nella gestione contribuisce a portare anche una ventata di novità. Accanto alla coltivazione di ortaggi e frutta di stagione, in particolare meloni, angurie, zucche, zucchine, melanza-ne, peperoni e insalate, oltre ad altri prodotti in quantità minori come patate e pomodori,

Massimo si occupa personalmente della ven-dita diretta. L’azienda apre un proprio spaccio che incontra subito l’interesse dei consuma-tori. Il giovane imprenditore si occupa anche dell’irrigazione e dei trattamenti in campo e tiene i rapporti con i fornitori e i clienti. “Le soddisfazioni non mancano – aggiunge Bressan - ma sono tanti anche i problemi da risolvere quotidianamente, oltre a qualche emergenza causata dal maltempo e da al-cuni allagamenti, fi no alla tromba d’aria del mese scorso. I suoi prodotti fi niscono anche sugli scaffali della grande distribuzione e per la trasformazione in sottoli e sottaceti. “E’ il frutto del nostro lavoro e ne andiamo fi eri”, conclude il giovane agricoltore.

di Nicola Stievano

Massimo Bressan: “C’è da lavorare e dobbiamo vedercela con il maltempo,ma le soddisfazioni non mancano”

Tendenze In aumento gli “under 35” nei campi, competenti e preparati

Il richiamo della terra per i giovani veneti

Massimo Bressan

il Dibattito

“L’amore per la terra porta abbondanza e biodiversità, l’agricoltura industriale legata alla mentalità della mono cultura, dei pe-

sticidi e degli Ogm, genera paura e totalitarismo”. Parole forti e schiette, che continuano a provocare discussioni e polemiche, quelle pronunciate da Van-dana Shiva, autorevole attivista indiana impegnata nella battaglia per un’agricoltura sostenibile, durante la visita nel padovano, in città e a Bagnoli di Sopra, per i trent’anni della cooperativa bio El Tamiso. Scelta come “ambassarod” di Expo, Vandana Shiva è da decenni in prima linea nel contrasto al monopolio delle multinazionali sulle coltivazioni e sui semi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo “Chi diffonde i pesticidi e gli Ogm ha un atteggiamento bellicoso e distruttivo. – ha detto a Bagnoli - L’agricoltura industriale produce cibo più povero, carico di tossine, ma soprattutto commodities. I prodotti che coltiva non servono per l’alimentazione ma per i biocarburanti e l’industria dei mangimi. Non è vero che gli Ogm nutrono il pianeta, l’agricoltura industriale copre appena il 30 per cento del fabbisogno di cibo nel mondo, il resto viene dai piccoli agricoltori e dagli orti familiari. E’ questo il patrimonio che dobbiamo difendere. Abbiamo misurato la vera ricchezza dell’agricoltura che si preoccupa di custodire la terra e garantisce giustizia per le comunità rurali. Il contadino che ha la sovranità sulle sementi ha dieci volte il reddito di chi deve sottostare all’industria”. Una posizione che trova molti consensi ma che non manca di sollevare reazioni contrastanti.

l’attivista indiana vandana Shiva ospite nel padovano“Dall’amore per la terra abbonDanza e bioDiverSità”

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1Il Veneto in primo piano

Se la terra veneta da buoni frutti e i giovani tornano ad investirvi le loro vite, anche il mare non scherza e moltissimi sono i prodotti ittici d’eccellenza della nostra

regione. Regione che quest’anno ha pure promosso la ma-nifestazione “Dal mare alla Piazza”, vera e propria festa del pescato e dei pescatori delle marinerie venete ospitati dalle amministrazioni locali dell’entroterra coinvolte nel progetto. Ma già il rodigino lo scorso anno aveva iniziato a promuovere il suo pesce con il progetto “Pesca amica”, una scommessa da rilanciare perchè i prodotti del mare sono davvero eccel-lenti. Dal Delta arriva “l’oro nero di Scardovari”, le cozze e le vongole veraci frutto della miticoltura sorta nella Sacca di Scardovari verso la fi ne degli anni 60. A tutt’oggi l’al-levamento si sviluppa su un’estensione di 150.000 metri

quadrati, con un potenziale produttivo di 40.000 quintali annui e con un numero di addetti che sfi ora le 400 unità. L’alto livello qualitativo di questi mitili, frutto anche della particolare cura prestata durante le fasi di allevamento dai pescatori Polesani, ha permesso, in questi ultimi anni di pro-muovere il prodotto anche in ambito Europeo. Dal punto di vista occupazionale, l’attività di molluschicoltura ha assunto una fondamentale importanza in Polesine, tanto che attual-mente il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, con i propri addetti, è la maggiore azienda, in termini di occupati, nella Provincia di Rovigo. Altro prodotto di nicchia dal mare sono le moéche e masenéte: ricercate specialità della cucina veneziana. Moéca è il nome che i veneziani hanno dato al granchio verde della specie Carcinus moenas, quando esso

arriva al culmine della fase di muta, con la perdita della sua corazza e prima che, in poche ore, a contatto con l’acqua salmastra o salata, se la ricostruisca. È in queste poche ore che la moéca diventa una preziosa leccornia. Ma sono tutti i prodotti ittici ad essere eccellenti e lo dimostra la grande valenza economica del mercato ittico di Chioggia, punto di riferimento per tutti i migliori chef.

Oggi poi Il pescaturismo è una della nuove risorse e tipi-cità del Polesine. Un gruppo di appassionati di pesca, spesso stranieri, portati lungo il Po in barca da un esperto che sa dove trovare le prede migliori, come garantire una giornata di catture e assicurarsi il ritorno e un positivo passaparola. Ricadute positive per il territorio, insomma, e una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto am-

di Maria Pavan e lorenzo Zoli

Prodotti ittici Qualità, tipicità e qualche leccornia bizzarra come le moéche

Il mare e il pescato sono una risorsa economica preziosa

vini

Fra le eccellenze dell’agro alimentare veneziano c’è il vino. Fra i più apprezzati quelli dell’area del Veneto Orientale il Lison Pramaggiore e i vini dell’area del Veneto Orientale. I vini sono tutelati dal “Consorzio vini Venezia” nato nel 2011 dalla volontà del Consorzio volontario tutela vini doc di Lison

Pramaggiore e del Consorzio tutela vini del Piave Doc. Purtroppo la qualità del vino bianco che è uscito dalla vendemmia di quest’anno, a causa dell’estate fredda, in certe aree ha procurato dei problemi. Per fortuna però alla fi ne un settembre caldo, ha permesso un recupero di gradazione, sotto questo punto di vista i danni sono stati limitati. Il Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine

controllata Venezia (Doc) che raggruppa i marchi Lison-Pramaggiore e Piave e delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), Lison e Malanotte del Piave, comprende i vitigni di numerose uve: Bianco di Lison e Pramaggiore, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Lison Classico, Malbech, Merlot, Pinot Grigio, Raboso del Piave e veronese, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato Doc Venezia, Rosso Doc di Lison-Pramaggiore e, ancora, Sauvignon, Spumante Doc di Lison-Pramaggiore e Verduzzo friulano e trevigiano. Il Lison Docg o Tai; il Merlot e il Cabernet sono stati i primi vini nel 1972 a dare origine al prestigioso marchio “Docs Lison Pramaggiore”.

le prodizioni di qualitàliSon pramaggiore, bianchi Di preStigio internazionale

La novità in Polesine: il pescaturismo, una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale

A.A.

bientale: i pescasportivi dopo la cattura liberano nuovamente il pesce. C’è un però. Bello grosso. Questa attività è insidiata dai pescatori abusivi del Po. Stranieri, spesso romeni o un-gheresi, senza licenza. Si accampano lungo le rive, pescano con l’elettricità, o stendendo reti di centinaia di metri con migliaia di ami. Metodi proibiti. Devastano il fi ume, impo-veriscono l’ecosistema. Ma le risorse per combatterli sono poche. Un danno per i pescaturisti, ma anche per chi fa della pesca una professione. “Questa è concorrenza sleale – racconta un pescatore – E il danno peggiore non è tanto questo, ma il fatto che l’ecosistema viene costantemente impoverito”. Il rischio è che una tipicità e un valore aggiunto del territorio, oltre che un settore che potrebbe dare lavoro a tanti giovani, sia devastato ancora prima di svilupparsi.

25Il Veneto in primo piano

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I QUADRETTI DEL NONNO

Edoardo VII amava gli abiti sportivi e il Duca di Windsor ha “scoperto” il Principe di Galles.

Quando si parla di “principe di Galles” si fa riferimento sia al titolo tradi-zionalmente assegnato all’erede al

trono del monarca regnante del Regno Unito (oggi è il Principe Carlo), sia al tes-suto dal caratteristico disegno scozzese a quadri piccoli dentro quadri più grossi con aggiunta di numerose varianti che vanno dalla combinazione millerighe con effetto a stella o pied de poule, o grisaglia con disegno damier.

Il tessuto prese il nome dal Duca di Win-dsor, ovvero quello che fu poi Edoardo VIII di Inghilterra, che abdicò per sposare la di-vorziata e borghese Wally Simpson, nipote di Edoardo VII.Questi amava la sperimentazione ed era, in qualche modo, eccentrico: lanciò la moda della “dinnerjacket” doppio petto con collo a scialle e fu anche il primo ad avere l’idea di ordinare uno smoking blu anziché nero, perché secondo lui, alla luce artificiale, questo colore appariva nero più del nero stesso.Il tessuto “principe di Galles”, però, por-ta il suo nome non tanto perché egli lo indossasse frequentemente, ma è dovuto piuttosto a suo nonno Edoardo VII il qua-le, allorché era principe di Galles, predili-geva tale motivo a quadretti per gli abiti sportivi.

Page 26: Rivest ott2014 n130

26 Il Veneto in primo piano1 Il Veneto in primo piano

Nell’area attuale della provincia di Venezia che dovrebbe costituirsi in “Città Metropolitana” a causa del

commissariamento del Comune di Venezia (in seguito all’arresto del sindaco Giorgio Orsoni e la conseguente decadenza della giunta), l’iter che dovrebbe vedere la nasci-ta della nuova realtà per ora procede lentis-simo. Iter o meno, la spending review ha già colpito tutte le Province del Veneto. Ha colpito in particolare quella dell’area di Ve-nezia. Complessiva-mente saranno pari a 8.835.685 (all’inter-no di una sforbiciata complessiva di 100 milioni) i contributi alla fi nanza pubblica che le amministrazioni della nostra regione dovranno sborsare allo Stato, “a seguito del progressivo venir meno delle elezioni provinciali e per la riduzione dei costi della politica, per la gratuità delle attività svolte dai componenti degli organi delle Province”.

La più penalizzata sarà appunto l’area, di quella che ancora è la Provincia di Ve-nezia, destinata a diventare Città metropo-litana dal primo gennaio 2015, che dovrà rinunciare a 2.270.752 euro.

Sulla questione della Città Metropolita-na di Venezia era intervenuto nelle scorse settimane il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.

“La Città metropolitana di Venezia – ha detto Baretta - non potrà coincidere con l’attuale provincia, bisogna allargare i suoi confi ni. E intanto togliere di mezzo la questione della sepa-

razione fra Venezia e Mestre, che ci porta fuori strada. ”Non si può pensare localmen-te, l’obiettivo è la Città Metropolitana. Si dovrà interloquire con lo Stato e le grandi istituzioni, non chiedere fi nanziamenti. Qui bisogna pensare in grande, non esistono alternative”.

ROVIGO ELEGGE A SORPRESA TROMBINI

Si potrebbe dire che ha vinto lo sfa-vorito. E sarebbe vero, ma sino a un certo punto.

Perché se da un lato è vero che i numeri in teoria nella corsa alla Provincia avrebbero dovuto premiare Nicola Garbellini, Pd, sin-daco di Canaro, dall’altro è innegabile che agli osservatori attenti della scena politica non era sfuggito l’aspetto poi rivelatosi determinante: laddove il centrosinistra si rivelava come spesso accade diviso, litigio-so, malmostoso, il centrodestra zitto zitto si è compattato e ha presentato una lista compatta.

Tutti raccolti attorno a Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli, indipendente ma di estrazione non certo sinistrorsa. E il risultato è stato chiaro che più chiaro non si potrebbe. In consiglio maggio-ranza a Pd e soci, a dimostrazione che i numeri erano quelli.

Ma sul voto al presidente, colpo di sce-

di Alessandro Abbadir e lorenzo Zoli

Padova e Rovigo eleggono le nuove “province”, per la Città Metropolitana, invece, tutto fermo o quasi

Enti locali Rinnovati i consigli provinciali ma Venezia resta al palo

Nuovi volti in provincia, qualche colpo basso a sorpresa

na: vince Trombini. Se si tiene conto che per la prima volta non votavano i cittadini, ma solo amministratori e politici è evidente che Garbellini è stato impallinato dal voto disgiunto.

Tanti della sua area, per dirla brutal-mente, lo hanno fatto scientemente perde-re. Lui non fa drammi.

Ma un aspetto è innegabile: dalle scor-

se primarie per le Politiche il Pd a Rovigo è una giungla.

Una situazione intricata nella quale rischia di non guadagnarci nessuno. Loro, però, i diretti interessati, non sembrano accorgersene. E così, per la prima volta, la Pro-vincia cambia bandiera.

A pochi mesi dal voto per Rovigo. Ci penseranno su? Non è garantito.

Provincia di Padova, si volta pagina all’in-segna di una coalizione trasversale per la gestione dell’ente. A vincere la sfi da elet-

torale, riservata a sindaci e consiglieri comuna-li, è stato Enoch Soranzo, primo cittadino di Selvazzano, alla guida di un gruppo nato dalle larghe intese fra centrodestra e centrosinistra. E proprio per rimarcare il fatto che tutti i consiglie-ri eletti sono chiamati a fare ciascuno la propria parte, Soranzo ha distribuito a tutti almeno una delega. La nuova squadra di governo è già al lavoro, a costo zero come stabilito dalla legge di riforma delle province. “Le deleghe sono state distribuite con l’ottica di traghettare la Provincia attuale nel nuovo ente che, a parti-re dal 2015, diventerà realtà. - ricorda il neo presidente Soranzo - Per noi ora è importante essere operativi perché già abbiamo subito af-frontato alcune questioni come quella legata al maltempo. La squadra è composta da persone che lavorano senza indennità dimostrando la loro voglia di fare e di collaborare insieme.

Inoltre, sono amministratori con esperien-za e quindi ritengo che si tratti di una garanzia importante per riuscire a dare le risposte che il nostro territorio e i Comuni attendono.” Ecco i consiglieri provinciali delegati: Fabio Bui (sin-daco di Loreggia), vicepresidente, Viabilità, amministrazione trasparente, rapporti con gli enti (servizi associati e convenzionati), politi-

che comunitarie, fondi europei; Gianni Berno (ex capogruppo del Pd in consiglio comunale a Padova, presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio) Volontariato e associazionismo; Luigi Bisato (sindaco di Noventa) Servizi so-ciali e alla persona, politiche della famiglia, difesa del suolo e sicurezza idraulica, piste ciclabili e itinerari fl uviali; Massimo Campa-gnolo (sindaco di Cervarese Santa Croce) Ambiente, politiche energetiche, cave e polizia mineraria; Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco) Edilizia scolastica, università e ricerca, espropri, caccia e pesca; Vincenzo Gottardo (vicesindaco di Campodoro) Patrimonio, for-mazione, manifestazioni sportive, sicurezza e polizia provinciale, agricoltura; Silvia Mizzon (sindaco di Megliadino San Vitale) Istruzione, offerta scolastica, cultura, sport e tempo libe-ro, manifestazioni; Nunzio Tacchetto (sindaco di Vigonza) Trasporti, mobilità, progetto 3L, servizi informativi – ced, attività produttive; Angela Temporin (assessore a Battaglia Ter-me) Turismo termale, pari opportunità, parchi e riserve naturali; Elisa Venturini (sindaco di Casalserugo) protezione civile, lavoro, turismo. Restano di competenza del presidente Soranzo le deleghe non assegnate: Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, risor-se umane, avvocatura e affari legali, identità veneta, pianifi cazione territoriale e urbanistica.

PADOvA DElEghE A TuTTI I CONSIglIERI PROvINCIAlI SORANZO, PRESIDENTE DEllE “lARghE INTESE”

Sottosegretario Baretta: “Qui occorre pensare in grande non solo chiedere fi nanziamenti”

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Page 27: Rivest ott2014 n130

27Voci da palazzo

di Nicola Stievano

“Affrontiamo le primarie del 30 novembre guardando alle “se-condarie”, all’appuntamento

con le elezioni regionali di primavera, con l’obiettivo di porre fi ne al ventennio di ge-stione Galan - Zaia e portare una ventata di freschezza e novità , all’insegna della serie-tà e dell’onestà”. Alessandra Moretti parte subito in quinta e rivolge un invito al popolo del Partito Democratico e del centrosinistra a rompere gli indugi, a superare le contrappo-sizioni interne guardando all’obiettivo fi nale: strappare al centrodestra il timone del Vene-to, saldamente in mano dalla fi ne dell’ege-monia democristiana. L’eurodeputata, già parlamentare e vicesindaco di Vicenza, ora si gioca la carriera nel suo Veneto e cerca l’investitura della coalizione”.

La prima sfi da sono le primarie del 30 novembre. Come arriva il centrosini-stra a questa consultazione?

“Siamo partiti con entusiasmo, ci aspet-tiamo una larga partecipazione per ribadire che il nostro vero avversario è Zaia, erede di Galan, e non i colleghi del partito. E’ il primo passo per attivare una partecipazione forte, uniti e insieme”.

Come affrontare però anche l’acceso dibatto interno allo schieramento?

“Mi interessa parlare ai veneti, a tutti i Veneti, lasciando da parte le polemiche interne e gli attacchi personali. Vogliamo im-postare una campagna elettorale sulle idee per il Veneto, utili ad un vero cambiamento, positivo per la Regione. Userò questo tempo per formulare un programma serio attraverso un percorso fatto di momenti di ascolto sul territorio, proiettandolo al di là del nostro recinto”.

A proposito di idee, quali sono le tre proposte forti per il Veneto?

“Voglio far uscire la Regione dall’isola-mento in cui è stata confi nata in questi anni dalla coppia Galan - Zaia, rispetto al conte-sto nazionale ed europeo. Punterò molto alla piccola e media impresa e al sostegno reale all’economia e al territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture bancarie per facilitare l’accesso al credito. Dobbiamo aiutare chi fa impresa e chi crea lavoro con una fi scalità agevolata e semplifi cazione bu-rocratica e amministrativa. Secondo aspetto il tema delle infrastrutture da valorizzare in sinergia con le altre regioni, in testa il Friuli Venezia Giulia. Infi ne il grande tema della corruzione, causa del blocco dello sviluppo economico. Noi vogliamo rompere con quel modo di fare politica e promuovere una classe dirigente che con quel passato non ha nulla a che fare”.

Ormai la gente vede la politica e i partiti sempre più lontani. Come vincere questa ostilità?

“E’ vero, c’è uno scoramento pesante, aggravato dagli episodi di corruzione. Ricor-diamo gli arresti eccellenti, l’amministrazio-ne Zaia non poteva non sapere, o quanto-meno è stata piuttosto distratta. Dobbiamo recuperare uno scollamento pesante, che ho avvertito già da vicesindaco di Vicenza. Lo riusciamo a colmare dimostrando con i fatti di essere gente normale che vive i problemi delle famiglie e del lavoro, che non è distan-te da una realtà che ci chiede di impegnarci ogni giorno per migliorare la vita dei nostri concittadini. Cerco sempre di stare fra la gen-te, sono profondamente attaccata al valore della normalità e della semplicità”.

Continuerà anche se diventerà presi-dente del Veneto?

“Certo, dobbiamo dimostrare con i fatti che la politica non ti cambia, la politica è im-pegno civile e sociale. Ed è questa la ragione che mi ha spinto ad accettare la sfi da per la Regione. io mi sento profondamente donna del territorio, donna amministratrice che cer-ca di individuare i problemi e trovare delle soluzioni. Non abbandonerò la mia natura, stare vicino alla gente è l’impegno che mi sono presa. Poi la ricetta è riuscire a risolvere i problemi veri”.

Cosa risponderà alla gente che le chiederà un aiuto concreto?

“Oltre a quello che dicevamo prima sulle infrastrutture bancarie e la fi scalità, mi batte-rò sui temi del sociale e delle famiglie. Poi la sanità, c’è da lavorare per riportare la nostra regione a livelli d’eccellenza”.

A Mestre e nella Bassa Padovana sono stati aperti due nuovi ospedali, a Padova ancora si discute, perché?

“Qui emergono tutte le contraddizioni della Lega; Zaia da un parte, Bitonci dall’al-tra, tutto sulla pelle dei cittadini. Sulla sanità dobbiamo aprire una rifl essione sulle forme di non autosuffi cienza il cui costo ricade sulle famiglie perché dalla Regione arriva un con-tributo troppo basso”.

Che fare invece delle Province? E del-la rete dei servizi?

“Va sviluppato il tema delle Unioni tra Comuni, perché alcune funzionano e altre no. Vanno valorizzate. Attraverso l’asse tra regioni si possono acquisire spunti positivi anche per razionalizzare la pubblica ammi-nistrazione e renderla più effi ciente. A partire dai servizi, come il trasporto pubblico, con

il biglietto unico, e la gestione dell’acqua, dove in questi anni non è stato fatto nulla. La Regione non è stata capace di fare sistema”.

Quali gli ingredienti della vostra ri-cetta per l’alternativa all’attuale governo Veneto?

“Stare tra la gente, rafforzare il colle-gamento con il Governo e la collaborazione con le regioni vicine, sfruttare al meglio le risorse europee, a partire da quelle destinate al turismo, grande risorsa del Veneto sulla quale fi nora è stato investito poco e male. Il Veneto deve essere motore attrattivo”.

Quale il suo appello agli elettori per le primarie?

“Dobbiamo essere in tanti, per dare entusiasmo a questa sfi da. Invito a votare per uno schieramento unito, io mi sento una candidata che unisce e che rappresenta an-

che le minoranze, mettendo in campo tutte le energie e le proposte per affrontare le “secondarie” e vincere in Veneto”.

Afferma che la politica è il lavoro più bello, nonostante la fatica, perché?

“Perché mi occupo delle persone, lavoro per migliorare la qualità della vita delle per-sone. Pensare di poter occuparmi della mia regione e della mia gente, di far crescere il mio territorio. In questa tensione verso gli altri ne risente la vita privata. Sono però convinta che i miei fi gli sono il motore del mio impegno, io non devo deluderli e que-sto mi spinge ad essere sempre preparata e impegnata. Quando sento di episodi di cor-ruzione, di arresti, di processi penso ai fi gli coinvolti, io non voglio che i miei fi gli vivano questo. Per questo penso che le donne siano più lontane da certe ‘debolezze’”.

Simonetta Rubinato

Alessandra Moretti

1Voci da palazzo

“Io resto del parere – aveva detto Simonetta Rubinato al direttivo del Pd regionale - che le primarie siano un valore aggiunto. Ritengo che

una legittimazione di questo tipo sia necessaria, a pre-scindere dalla popolarità di un candidato”. E così sarà lei a sfi dare la Moretti, grande favorita. L’onorevole Simo-netta Rubinato, trevigiana doc, è stata sindaco per dieci anni e nella Marca è molto stimata dal popolo del Pd.

“Da sindaco – ha detto – ho visto la diffi coltà di ottenere risposte e il poco ascolto del territorio da parte di una Regione. Come deputato, invece, ho constatato che il Veneto manca di autorevolezza e fermezza nelle sedi istituzionali, dove si prendono le decisioni. Il presi-dente Zaia è molto presente sulla stampa, invece che nelle sedi opportune, quelle decisionali per l’appunto”. Il sogno della Rubinato è liberare il Veneto dalla Lega.

“Penso ad un Veneto che, imparando anche dalla miglio-re tradizione della Repubblica Serenissima, si apre con grande ambizione al confronto e alla competizione con il resto dell’Italia e delle regioni europee. Noi dobbiamo stare più in alto nella classifi ca delle regioni più competi-tive in Europa, perché abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo. Per risorse intendo: il capitale umano, vale a dire i nostri giovani che sono molto preparati; intendo i nostri imprenditori, che devono tornare a competere sui mercati internazionali nonostante i pesi burocratici che devono sopportare; intendo le varie associazioni, che fanno della nostra regione la prima per integrazione sociale. Ecco, mi piacerebbe un Veneto che recupera i valori della sua tradizione in modo innovativo”.

“Vorrei costruire con i veneti un Veneto capace di utilizzare ancora i valori della sua tradizione in modo

innovativo. I veneti hanno sempre lavorato molto, gente “con i calli alle mani” e ricchi di onestà, laboriosità e solidarietà. Grazie a questo hanno conquistato in po-chissimo tempo un benessere che non avevano. Valori che negli ultimi 20 anni sono stati intaccati da coloro che hanno guidato la nostra Regione, sto pensando al sistema Mose dell’era Galan ma in parte in quell’era c’è stato anche il governatore uscente Zaia, perché al di là delle questioni giudiziarie ci sono anche le responsabilità politiche.

Oggi dobbiamo voltare pagina. Io voglio farlo con la gente e tra la gente. Se vincerò le primarie non avrò altre priorità che costruire con i veneti il nostro nuovo orizzonte politico, sociale, economico recuperando so-prattutto i valori”.

la SfiDante SIMONETTA RubINATO, PER lIbERARE Il vENETO DAllA lEgA

Elezioni regionali Il centrosinistra il 30 novembre affronta le primarie per la scelta del candidato

La doppia sfi da di Alessandra Moretti: “Uniti per dare una svolta al Veneto”L’eurodeputata vicentina: “L’avversario da battere è Zaia. Lavoriamo tra la gente, vogliamo portare la Regione fuori dall’isolamento, puntare sulle imprese, aiutare le famiglie, migliorare i servizi. La corruzione di questi anni ci ha penalizzato”

Page 28: Rivest ott2014 n130

Pranzo di NataleIl Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL NATALE a tavolaaccompagnati dal seguente Menù di Pesce:

Aperitivo della casa con salatiniSchiette fritte con polentaAntipasto “FORNACE” di gambelettiPolipi con sedano e insalata di mareLatticini di Seppia1/2 Astice al ProseccoPennette con Salmone e GamberiGnocchetti di Natale con Scampetti alla BusaraGrigliata di: Orata, Coda di Rospo, ScampoVassoio di Fritto Misto con PolentaInsalatine Miste di StagioneAnanas FrescoGelato Tartufato al LiquorePandoro con Vino MoscatoSorbetto al LimoneCaffé correttoPinot, Prosecco, Acqua Minerale€ 45 a PersonaUn augurio sincero di Buon Nataleda parte di tutto lo staff del“RISTORANTE ALLA FORNACE”

Cenone di San Silvestro31 Dicembre 2014, inizio ore 21.00

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La serata sarà allietata da musica dal vivoCi sarà la lotteria ed estrazioni

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Page 29: Rivest ott2014 n130

29Voci da palazzo1 Voci da palazzo

“La riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarez-

za sui principi cardine della legge: governance snella senza Province o città metropolitana, competenze chiare, nuova perimetrazione delle aree parco e possibilità di prelievi venatori per le specie dannose, come cinghiali e nutrie”.

Piergiorgio Cortelazzo, (FI)“Serve chiarezza”

L’opinioneCon una sola legge si normerà una ‘rete ecologica’

di siti che vale circa il 20 per cento della superfi cie complessiva della regione e conta un parco nazio-

nale (Dolomiti bellunesi), 5 parchi regionali (Lessinia, Delta del Po, Colli Euganei, Sile e Dolomiti d’Ampezzo) 27 di interesse locale.

La ‘legge quadro’ dei parchi e delle aree verdi sta prendendo forma nella commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), che ha avviato l’iter di esame dei 47 arti-coli del testo unico, frutto della sintesi tra le diverse pro-poste di legge presentate nel 2012: una della Giunta regionale e una dal Pd, alle quali si è poi aggiunta una terza propo-sta di iniziativa di cinque consigli comunali del Parco Colli Euganei.

“Il testo unico, messo a pun-to da un apposito gruppo di lavoro – informa il presidente Bassi – ha trovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po-litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo accertato la volontà politica di andare avanti – prose-gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in

tempo utile, prima del termine della legislatura”. Punti chiave del testo unico sono lo snellimento degli organi di gestione e di governo degli enti parco, ricondotti alla loro natura di enti strumentali, un funzionamento più agile che coniughi effi cienza operativa con le esigenze di rappresentatività del territorio, e competenze chiare volte soprattutto a promuovere le specifi cità delle aree senza ingessarne lo sviluppo.

“A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è ne-cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre a uniformità la natura e il funzionamento di enti che,

se gestiti in maniera corretta e dinamica, rappresentano una grande opportunità ambientale, paesaggistica, turistica ed eno-gastronomica per il Veneto, da promuovere a livello nazionale”. Secondo la propo-sta in discus-

sione ogni Parco avrà un consiglio direttivo composto da 4 consiglieri più il presidente, una Comunità del Parco composta dai sindaci del territorio inte-ressato e da 2 rappresentanti della Regioni, una consulta che

darà voce alle asso-ciazioni ambientaliste e alle forze imprenditoriali del territorio, e un direttore ricon-dotto sia in termini gerarchici che di stipendio al ruolo dei dirigenti regionali di setto-re.

“Obiettivo della riforma dei parchi – ha sottolinea-to Graziano Azzalin, Pd, primo fi rmatario della propo-sta di legge dell’opposizione - è coniugare lo sviluppo locale con la biodiversità delle aree protette. Non si tratta solo di razionalizzare la spesa, ma di valorizzare una rete ecologica che rappresenta più di un quinto del territorio veneto e che al proprio interno conta aree di eccezionale interesse, come il delta del Po, area natu-ralistica che non ha eguali in Europa e che dovrà essere gestito da un ente interregionale, che accomuni e valo-rizzi il versante veneto e quello emi-liano”.

di Maria Pavan

Legge Quadro Si discutono i 47 articoli del testo unico in Commissione Urbanistica

Parchi: presto la prima legge di sistemaIl Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche

“Misure urgenti a sostegno delle scuole paritarie del Veneto”, questo il titolo del progetto di legge presentato da

Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo fi rmatario del provve-dimento.

“Le scuole paritarie del Veneto – ha sottoli-nea-to l’esponente democratico - garantiscono ogni anno istruzione ed educazione a oltre 133 mila alunni. Rappresentano insomma una realtà di assoluta im-portanza, che tuttavia viene messa a repentaglio dalle estenuanti lentezze burocratiche nell’erogare i contributi. Con questa iniziativa vogliamo cambiare il sistema dei fi nanziamenti per assicurare a queste scuole, agli allievi e agli operatori, una continuità, senza incertezze, delle attività didattiche. Sostan-zialmente - ha spiegato Bonfante - proponiamo di modifi care l’attuale legislazione contabile della Re-gione, rendendo subito spendibili i fi nanziamenti ap-provati dalla Giunta regionale con delibera. Tra scuo-le dell’infanzia, paritarie di primo e secondo grado e di formazione professionale, sono circa 1.200 gli

istituti che ogni anno sono costretti a lanciare appelli disperati per vedersi riconosciuti i contributi.

Nei confronti di questi enti paritari, le condizioni di parità sono insomma un optional”. Bonfante ha poi denunciato il fatto che “negli ultimi quattro anni sono quasi 40 le scuole dell’infanzia che hanno chiuso i battenti e molte altre stanno andando incon-tro alla stessa sorte: l’inizio di ogni anno scolastico, più che un momento di crescita e gioia, è divenuto un vero e proprio calvario.

Anche i Centri di formazione professionale, frequentati da 19 mila studenti, sono in forte sof-ferenza per il fatto che l’applicazione della legge regionale, che tentava di venire incontro agli enti accreditati, è stata disattesa. Aa fronte, infatti, - pre-cisa il consigliere PD - di una somma impegnata dalla Giunta di un milione di euro, a copertura degli interessi pagati dagli Enti per ricorrere al mercato creditizio, quelli effettivamente erogati sono stati solamente 60 mila”. La preoccupazione dei de-mocratici (il progetto di legge è stato sottoscritto anche dai consiglieri Claudio Sinigaglia, Alessandro

Alessandrini, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo e Sergio Reolon) è rivolta, parallelamente, alla tenuta dei livelli occupazionali del settore. “La permanente sofferenza fi nanziaria – informa Bonfante - pena-lizza qualcosa come 15.500 lavoratori (9.000 nell’infanzia; 4.000 nelle primarie e secondarie, e 2.500 nella formazione professionale): un sistema che ogni anno fa risparmiare allo Stato e agli Enti Locali cifre notevoli”.

bonfante (pD) “garantire finanziamenti rapiDi e certi” Scuole paritarie

“E’ prioritario fare chia-rezza sulla gestione urbanistica dei parchi

‘antropizzati’, evi-tando di cre-are contraddizioni nella fase di passaggio dall’attuale alla futura disci-plina. Cerchiamo di tener con-to anche delle proposte dei sindaci del parco dei Colli Euganei”.

Stefano Peraro (udc) “evitiamo contraDDizioni”

“Il testo unico rappre-senta una buona sintesi e offrirà la pos-

sibilità alla Regione Ve-neto di essere protagonista nell’istitu-zione del parco interregionale del Delta del Po”.

Stefano Falconi (lega) “una buona SinteSi”

Obiettivi: snellire gli organi di gestione e governo, effi cienza operativa e competenze chiare

“Bene il testo unico ma l’invito che rivolgo a maggioranza e op-

posizione è quello di rendere gli enti parchi strumenti di promo-zione del territorio e non delle clientele lo-cali”.

Diego bottacin (misto)“no a clientele locali”

Franco Bonfante

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Page 30: Rivest ott2014 n130

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NOvITà E CONvENZIONI

“Da sempre – dichiara il Presidente Francesco Ca-nella – sosteniamo le realtà sportive locali per-ché siamo legati alla vita del territorio e siamo

convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Siamo legati in particolar modo al mondo della corsa : questo è il terzo anno che ci abbiniamo all’evento più virale che coinvolge la città di Padova ogni gio-vedì sera. Di fi anco alla Corri X Padova sono numerosissime le iniziative a cui Alì ha dato il suo sostegno coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Tra tutte, la Maratona di S. Antonio di Padova, la Moonlight Half Marathon di Jesolo, le Family Run, la Strapadova Viva, la Stravicenza, il Meeting di Atletica di Padova solo per fare qualche esempio”.

AlÌ Al FIANCO DEllA MANIFESTAZIONE

La quinta edizione della “Corri per Padova” è partita alla grande e aspetta ogni giovedì tutti gli appas-sionati veneti a unirsi in questa grande avventura

sportiva.Presentata l’ultimo week-end di ottobre alla Fiera

di Padova, la CXP ha già rimesso in movimento tutto il grande “popolo” composto da Runners, Walkers e Nordic che sta dimostrando un grande fermento, vista anche l’affl uenza ai punti di iscrizione predisposti, in particolare presso i negozi Un Sesto Acca e presso i CXP point elencati nella pagina apposita del sito www.padovanet.it

La “Corri x Padova” è un allenamento podistico (running e walking) collettivo che si svolge da novem-bre a giugno, con cadenza settimanale ogni giovedì, con partenza alle 20.30 in luoghi sempre diversi della città.

Per appassionati e non solo La città del Santo capitale del Running

Partita la Corri per Padova col vento in poppaLa “Corri x Padova”, di cui La Piazza è media partner, nasce per offrire un’attività organizzata e coordinata ai padovani che amano la corsa a piedi

Si corre di norma ogni giovedì. Partenza alle ore 20:30, il punto di partenza e il percorso cambiano di volta in volta. Nella zona di partenza e arrivo viene allestito un “villaggio” per i partecipanti. La quota di iscrizione è di 15 euro e permette di partecipare a tutte le sessioni che vengono organizzate fi no alla fi ne della stagione

Vengono proposti tragitti, con percorsi predefi niti lungo le vie, le piazze, i parchi e gli argini cittadini, con la guida di atleti, anche di livello nazionale, che fanno da “pacemaker” ai partecipanti.

I “pacemaker” hanno andature differenziate, in modo che ogni runner/walker possa trovare il suo giu-sto ritmo e via via migliorarsi.

Le andature dei “pacemaker” e dei cinque gruppi di runners sono 4,30 min/Km, 5 min/Km, 5,30 min/Km e 6 min/Km. I walker possono cimentarsi nel Nordic/Power Walking ed anche, con ritmi più “tranquilli”, nel Fit Walking.

Tante le novità annunciate dagli organizzatori quest’anno, soprattutto rivolte a chi si iscrive regolar-

mente ed a pieno titolo ha diritto di ricevere i servizi previsti; questo non vuol dire che la CXP sia riservata in esclusiva a qualcuno (solo perchè ha pagato ...): la Corri X Padova è di tutti coloro la frequentano, che la amano, che la desiderano, che la aspettano ogni setti-mana; è un bene della Città, dei suoi abitanti, dei Volon-tari che la mantengono viva, dei Partners/Sponsor che la sostengono, della Polizia di Stato che la rende sicura, del Comune di Padova che la fa funzionare. “Questa è la magia della manifestazione - dicono gli organizzatori - che nessuno riesce ad imitare, che tutti ci invidiano e che siamo orgogliosi di avere “inventato”. Chi partecipa può utilizzare gratuitamente il parcheggio di Piazza Ra-bin, all’interno dell’Ex Foro Boario in prossimità di Prato della Valle; nella zona, inoltre, ci sono molti posti liberi che verso sera sono utlizzabili gratuitamente”.

Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova

30 Sport

Page 31: Rivest ott2014 n130

5 Bianconi Maschio giovane, circa 1 anno. Taglia media, circa kg.15.

Nettuno arriva in rifugio dentro il furgone del servizio recupero cani

randagi. Di lui non sappiamo nulla. Ha un carattere stupendo, cerca le coccole ed adora le persone.

Nettuno cerca casa e amore non lasciatelo dentro una gabbia.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - 3289620233

Asia femmina taglia piccola circa kg.8-10 eta’ 6-7 mesi. Carattere timidissima e molto buona il suo sguardo è incredulo i suoi passi incerti sicuramente il suo passato è stato di percosse e tanto patimen-to adesso asia è un ospite a.p.a e come tale verra’ rimessa in forze cerchiamo per lei nuova famiglia amorevole

Leo Maschio 3 mesetti circa futura taglia medio piccola circa kg.10. Carat-

tere buono ed equilibrato. Leo cerca continuamente coccole e tanta com-

pagnia. Leo fu preso da una cucciolata casalinga come giochino per bambini.

Dopo pochissimo il gioco ha stufato ed ecco aprirsi le porte del canile

Black maschio circa 8 mesi forse meno taglia medio piccolo circa kg.10. Arrivato

dalla strada dove il freddo e la fame lo hanno messo a dura prova in piena notte è stata fatta la segnalazione ed immedia-tamente il piccolo è stato soccorso i giorni

sono passati e per black nessuno si è interessato ci risiamo abbandono carattere gioioso adatto per tutti i contesti famigliari

Lizzy pincherina vecchina di solo kg.3 circa 10 anni, le strade di campagna chioggiotte non si smentiscono mai, ma tanto che c e’ frega è un cane. Come sempre in rifugio arriva di tutto e sempre in pessime condizioni. Lizzy verra’ operata prestissimo e dovra’ fare convalescenza in un posto caldo e pulito. Animaliste del nord italia aiutiamola a trovare una buona adozione.

Babù Maschio incrocio setter 1 anno di vita tg. Media circa kg.15-18. Questa meraviglia

non accetta il rifugio è stressato da morire. Molto magro anche se mangia e sta benissi-

mo Ha un carattere molto allegro ed è energia allo stadio puro. Adatto per famiglie dinamiche

che abbiamo voglia di allegria in casa. Babu’ esce da un esperienza di abbandono

Mucca femmina circa 3.4 anni taglia piccola circa kg.10-12 adesso sovrappeso di lei sappiamo pochissi-

mo, ma certamente non ha avuto un vissuto felice caratterialnente e’ un

po’ diffi dente sicuramente le mani che ora la coccolano prima facevano ben

altro esteticamente rassomiglia ad una mucca e dal suo aspetto il nome.

Philipp circa 6-7 anni taglia piccola circa kg.6-7 carattere timido molto buono, re-cuperato in pessime condizioni in aperta campagna sotto il sole di mezzogiorno. Negli occhi del piccolo solo rassegnazione e tanta tristezza. Philipp è uno york fuori taglia dal carattere stupendo. l inverno sara’ presto alle porte e per lui non sara’ un piacevole soggiorno cerchiamo famiglia adottiva

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Page 32: Rivest ott2014 n130

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Page 33: Rivest ott2014 n130

Chi paga i danni del “pirata”?

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Con sempre maggior frequenza, purtroppo, chi acquista un immobile di nuova costruzione si trova a dover fare i conti, poco dopo l’acquisto, con fenomeni di infi ltra-

zioni, umidità, comparsa di muffe, non corretta impermeabi-lizzazione della copertura, ed altri vizi e difetti che rendono l’immobile poco vivibile.

In tali casi soccorre l’art. 1669 c.c., dettato a tutela non solo del committente dell’intervento edilizio (ossia colui che incarica direttamente un’impresa di costruire l’immobile), ma anche di chi abbia da altri acquistato l’immobile poi rivelatosi affetto da gravi difetti (ipotesi assai più frequente, nella pra-tica, del caso di “evidente pericolo di rovina” dell’edifi cio, pure contemplato dalla norma in esame). Il citato articolo sancisce infatti la responsabilità del costruttore per l’insor-gere di tali vizi, purché gli stessi: (i) si manifestino entro 10 anni dall’ultimazione dell’opera, (ii) siano denunziati entro 1 anno dalla scoperta e (iii) l’azione di risarcimento sia iniziata entro 1 anno dalla denunzia. Al ricorrere di tali presupposti, l’appaltatore dovrà risarcire il proprietario dei danni subiti, corrispondenti al costo degli interventi necessari

alla loro eliminazione ovvero, in caso di vizi ineliminabili, al minor valore dell’immobile. In solido con il costruttore dell’im-mobile dovranno rispondere, poi, tutti i soggetti che abbiano contribuito all’insorgere dei vizi: è il caso del Direttore Lavori, che non abbia esercitato la dovuta sorveglianza durante l’e-difi cazione dell’immobile, del Progettista, per i vizi derivanti da errori commessi in fase di progettazione, o delle Ditte esecutrici dei singoli interventi viziati (es.: il serramentista in caso di infi ltrazioni dai serramenti, l’esecutore dell’isola-mento cd. a cappotto in caso di errato isolamento termico dell’immobile, etc.). È quindi indispensabile che il proprietario di un immobile edifi cato da meno di dieci anni ed affetto da gravi vizi e difetti, per evitare decadenze e prescrizioni, che pregiudicherebbero defi nitivamente la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, si rivolga senza ritardo ad un tecnico di propria fi ducia, al fi ne di verifi carne esistenza e gravità dei vizi, nonché ad un legale, per verifi care la sussistenza degli altri presupposti richiesti dalla legge, al fi ne di ottenere, con la loro assistenza, il dovuto risarcimento del danno, in sede giudiziale o stragiudiziale.

Rovina e difetti di immobili:L’art. 1669 codice civile

diritto immobiliare

Avvocato SilviA MAinArdi

Studio legale Mainardi - via Tempesta n. 30 - 30033 noale-venezia tel. 041.4433435 - fax 041.5828061

Può capitare la brutta esperienza di essere coinvolti in un sinistro della strada causato da un cosiddetto “pirata” che poi si allontana senza farsi identifi care o, come

purtroppo capita sempre più di frequente, da chi è privo della copertura assicurativa obbligatoria per la Responsa-bilità Civile Automobilistica. Nel primo caso il danneggiato non conosce il responsabile cui chiedere il risarcimento, nel secondo potrebbe incontrare certe diffi coltà a farsi ristorare: con molta probabilità potrebbe trovarsi costretto ad agire in giudizio contro il responsabile, con impegno di spesa e tem-po, e sperando che il danneggiante non sia nullatenente...

In queste ipotesi, come per vero in altre, può interve-nire in soccorso del danneggiato il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, costituito presso la CONSAP S.p.a (Con-cessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) e vigilato dal Mi-nistero per lo Sviluppo Economico. Va detto che la tutela in parola opera solo ed esclusivamente per i danni cagionati da veicoli (e natanti) per i quali vige l’obbligo di assicurazione. Come dispone l’art. 283 del D.Lgs 209/2005 (Codice delle Assicurazioni) il Fondo di Garanzia interviene in modo diversifi cato a seconda dei casi: nel sinistro con veicoli non

identifi cati (caso del pirata) si può ottenere ad esempio il risarcimento per i danni alla persona; qualora poi i danni alla persona siano di certa gravità, il risarcimento può contempla-re pure i danni alle cose, anche se con una franchigia di Euro 500,00. Nell’ipotesi invece di sinistro con veicoli non assicu-rati possono essere risarciti tanto i danni alla persona quanto alle cose. Il Fondo di Garanzia è tenuto ai risarcimenti nei limiti dei massimali minimi previsti dalla legge al momento del sinistro; e quindi ora, e per ciascun sinistro, rispettivamen-te 5.000.000 euro per danni alla persona, ed 1.000.000 euro per danni a cose. Quale l’iter per richiede l’intervento del Fondo di Garanzia? Come disposto dall’art. 287 del Codice delle Assicurazioni, la richiesta di risarcimento - con l’indicazione del fatto e la documentazione relativa ai danni - va inoltrata con raccomandata a/r all’impresa assicurativa designata (ora Generali Italia s.p.a), nonchè alla CONSAP S.p.a, con sede in Roma, Via Yser, 14. Nello sfortunato caso di mancato riscontro o diniego di risarcimento, qualora ne sussistano i presupposti, il danneggiato avrà la facoltà di agire in giudizio contro l’impresa assicurativa designata ed ottenere così le prestazioni sopra viste.

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Avv. rOBErTO MEGGiATO

Il testamento è l’unico strumento che la legge mette a disposi-zione della persona per disporre di tutte le proprie sostanze, o di parte di esse, per il tempo in cui avrà cessato di vivere (art.

587 cod. civ.). Le forme ordinarie di testamento previste dall’ordi-namento italiano sono il testamento olografo, che è un atto priva-to, ed il testamento per atto di notaio, che può essere pubblico o segreto. Tutti, in qualunque forma redatti, hanno lo stesso valore e la stessa effi cacia, ed entrambe le forme presentano vantaggi e svantaggi. Il testamento olografo è la forma più semplice e pra-tica, perché non richiede l’intervento del notaio o di testimoni, e per questo è anche il tipo più diffuso. La parola olografo deriva dal greco e signifi ca “interamente scritto”, ed infatti il requisito di validità del testamento olografo è che in esso la scrittura, la data e la sottoscrizione siano tutte ed interamente scritte di pugno dal testatore (art. 602 cod. civ.). Può essere scritto in qualsiasi lingua, con qualsiasi mezzo (inchiostro, carbone, gesso) e su qualsiasi supporto (carta, legno, stoffa); se, come di solito accade, è scritto su carta, questa può essere di qualsiasi qualità, dimensione, forma e colore. Il testamento olografo, inoltre, può essere anche conte-nuto in una lettera. I benefi ciari possono essere sia persone fi siche nate o concepite prima dell’apertura della successione, sia persone giuridiche, tutti esattamente indicati e quindi precisamente indivi-

Il testamento olografoSUCCESSIONE

Avv. MATTEO lEvAnTinOduabili. Possono inoltre essere previste disposizioni a favore dei poveri e dell’anima. Il testamento olografo offre il vantaggio della comodità di redazione e della segretezza, ma presenta lo svan-taggio di essere esposto al pericolo di soppressione, alterazione e smarrimento, alla possibilità di dubbi sulla sua autenticità e a diffi -coltà interpretative che possono riscontrarsi in un atto predisposto senza l’assistenza di un tecnico del diritto. Se, infatti, prerogativa del testamento è la libertà del testatore, si deve ricordare che la legge riserva ai prossimi congiunti del testatore delle quote di eredità, che se non rispettate possono portare all’impugnazione del testamento. Il testamento, inoltre, è sempre revocabile e la volontà testamentaria di una persona può risultare da più testa-menti, con la precisazione che, in caso di contenuti contraddittori, la prevalenza va attribuita alle disposizioni espresse negli atti di data posteriore. Il testamento olografo, in particolare, può anche revocare un precedente testamento pubblico.Per ovviare al perico-lo di smarrimento o distruzione del testamento, si può depositare l’atto presso un notaio, o redigerne più copie, tutte olografe, da consegnare a più persone di fi ducia.

La Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013) ha istituito l’Imposta Unica Comunale (IUC) che ha il compito di riunire in un’unica tassazione le imposte relative al possesso di immobili

e quelle dedicate all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali.La IUC si compone di tre imposte:- IMU (Imposta Municipale Unica relativa al possesso di immo-

bili, escluse le abitazioni principali non di lusso)- TASI (Tassa Annuale sui Servizi Indivisibili relativa all’abita-

zione principale)- TARI, (Tariffa Rifi uti)l’IMU si applica sulle seconde case, sulle case considerate di

lusso (categoria catastali A/1, A/8 e A/9) anche se prima casa, fabbricati e alle aree fabbricabili. L’IMU è a carico del proprietario de-gli immobili; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfi teusi, superfi cie sugli stessi; l’ex coniuge affi datario della casa coniugale; il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione fi nanziaria. L’aliquota di base è pari a 0,76% e i Comuni possono aumentarla fi no a raggiungere il tetto di 1,06%. La prima rata IMU si paga entro in 16 giugno, mentre la seconda entro in 16 dicembre. La TASI è destinata a

sostenere le spese dei Comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. Deve essere pagata sia dal proprietario che dal detentore dell’immobile (ad esempio inquilini in affi tto); ogni Comune avrà il compito di stabilire la distribuzione dell’ aliquota tra eventuale locatore e locatario, tenendo conto che la somma delle aliquote stabilite dai comuni per IMU e TASI non può superare il limi-te di 1,14% complessivo. Per il 2014 le scadenze sono le seguenti:

- 16 giugno per i Comuni che hanno deliberato entro il 31 maggio

- 16 ottobre per i Comuni che hanno deliberato entro il 10 settembre

-16 dicembre per tutti gli altri Comuni.La TARI è destinata a fi nanziare i costi di raccolta e smalti-

mento dei rifi uti e deve essere pagata da chi utilizza gli immobili che producono rifi uti urbani, per i quali opera il servizio di raccolta e smaltimento. Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe. La TARI si paga in un minimo di due ed un massimo di quattro rate, a seconda dei Comuni. La prima rata è fi ssata per tutti al 16 giugno.

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via G. verdi n. 15/10 - Conselve (Pd) - TEl. 049 5385916 - FAX. 049 7423196 CEll. 335 1207710 - e-mail: [email protected]

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Gli articoli 147 e 148 del Codice Civile, nel richia-marsi ai novellati artt. 315 bis e 316 bis dello stesso Codice, impongono ai genitori di provve-

dere al mantenimento dei fi gli, in proporzione alle loro rispettive sostanze e capacità.

Nulla dice la Legge in ordine al momento di ces-sazione di tale obbligo, che è posto in relazione alle aspirazioni, inclinazioni e capacità del fi glio: è dunque escluso che l’obbligo di mantenimento venga meno automaticamente con il raggiungimento della maggiore età da parte del fi glio o con il conseguimento del diplo-ma, della laurea o di altro titolo equipollente.

Ma qual’è, allora, il momento a decorrere dal quale il genitore non deve più provvedere al mantenimento del fi glio?

Le decisioni dei Tribunali e delle Corti superiori han-no individuato alcuni criteri per determinare il momen-to dal quale il fi glio debba ritenersi economicamente autosuffi ciente: quando percepisca un reddito adeguato

alla professionalità acquisita (anche in relazione alla condizione del mercato), quando si trovi nelle concrete condizioni per essere economicamente autosuffi ciente, quando rifi uti ingiustifi catamente occasioni di lavoro oppure non le cerchi.

Se all’esito di un procedimento di separazione o divorzio sia fatto obbligo ad uno dei genitori di versare all’altro un assegno di mantenimento per il fi glio mino-renne e non autosuffi ciente, si tenga conto di quanto segue: il genitore non potrà versare le somme diretta-mente in mani del fi glio, anche se abbia poi raggiunto la maggiore età, salvo diverso accordo o provvedimento del Giudice; allo stesso modo, laddove il genitore riten-ga essere venuto meno il diritto del fi glio al manteni-mento dovrà fornire adeguata prova e chiedere al Tri-bunale competente l’emanazione di un provvedimento che lo dichiari, avviando un procedimento di revisione delle disposizioni esistenti.

Quando cessa l’obbligo di mantenimento del fi glio diritto di FamiGlia

Studio Legale Furlanett o – Milani - Avv. Angela Furlanett o - Avv. Cinzia Milani Via Roma 1/a 35020 Sant’Angelo di Piove (Pd) - Tel e fax 049.5847539 - www.studiolegalefm.com

 

Dalle vacanze, ai contenuti digitali (musica, fi lm, ap-plicazioni per il cellulare, software etc), fi no a scarpe, borse o capi di abbigliamento.. ormai gran parte de-

gli acquisti dei consumatori italiani avviene nei c.d. negozi virtuali: su siti di e-commerce, tramite coupon o inserzioni sui social network, o ancora tramite aste private su e-bay o siti analoghi. Accanto agli indubbi vantaggi degli acquisti on line (possibilità di ampia scelta e di acquisti in ogni parte del mondo), si pongono problemi di tutela del consumatore e soprattutto di consapevolezza dei suoi diritti ed obblighi.

La legislazione italiana (in particolare il D. Lgs. 70/2003 sul commercio elettronico e il D. Lgs. 206/2005 Codice del consumo), in attuazione di direttive comunitarie, pone strumenti di tutela atti a garantire la sicurezza degli acquisti in rete e questo:

− prima dell’acquisto (con obbligo per l’azienda di inserire nel sito informazioni sull’identità del venditore, sul prodotto, sul prezzo, sulle condizioni generali di vendita);

− all’atto dell’acquisto (con l’obbligo di informazioni chiare, specialmente riguardo ai costi ed al prezzo fi nale, di

informativa sul trattamento dei dati personali, sull’esistenza e le condizioni del diritto di recesso e con la necessità di spe-cifi ca approvazione delle clausole vessatorie);

− e dopo l’acquisto (con l’obbligo di consegna dei beni acquistati entro 30 giorni, il diritto alla garanzia sulla qualità ed integrità sui beni acquistati, il diritto di recesso).

In particolare, di fondamentale importanza per il consu-matore è la consapevolezza del suo diritto al ripensamento (cd. diritto di recesso) dell’acquisto effettuato on line, eserci-tabile entro 14 giorni dalla consegna del bene o del servizio, senza costi e senza obbligo di motivazione. Ulteriori aspetti a cui il cyber consumatore deve fare attenzione riguardano: la sicurezza dei sistemi di pagamento usati dall’azienda, l’in-formativa di corretto trattamento dei dati personali forniti, la provenienza dei beni e la loro qualità. Si rammenta a tal pro-posito che è punibile, anche penalmente, l’acquisto o scam-bio di prodotti contraffatti e ciò, sia che si tratti di scaricare illegalmente fi lm o musica protetti dal diritto d’autore, che di acquistare borse, scarpe etc di marchi registrati, contraffatti.

Essere attenti è semplicemente essere coscienti.

La tutela del consumatore negli acquisti in internet

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Avvocato MAElA COCCATO

Studio legale Coccato - Campolongo Maggiore (vE) via roma, 24 - tel. 049.9740050vigonza (Pd) via venezia, 141/a - tel. 049.503845 - [email protected] - www.studiolegalecoccato.it

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Quante volte abbiamo visto persone con il “collare” per-ché, a seguito di un incidente stradale, avevano riportato una distrazione al rachide cervicale, meglio conosciuta

sotto il nome di “colpo di frusta”? Molte, forse troppe! Nel nostro Paese le percentuali di chi dichiara danni permanen-ti –reali o simulati– dopo un sinistro sono infatti di gran lunga superiori rispetto a quelle registrate nel resto d’Europa. Nel corso degli anni, tale tendenza ha determinato importanti esborsi per le Compagnie assicurative e, di conseguenza, un aumento delle nostre polizze RC Auto, tanto da obbligare l’intervento del Legislatore nel tentativo di arginare o quantomeno limitare questo fenomeno. Con la Legge n° 27 del 24.03.12 (art. 32 comma 3 ter e 3 quater) è stato così stabilito che potranno essere risarciti solo i danni alla persona “suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo” a seguito di un “riscontro medico legale da cui risulti visiva-mente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Quindi, considerando che il “colpo di frusta” è diffi cilmente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magnetica o la TAC (accertamento strumentale), vale ancora la pena di

richiederne il risarcimento? La risposta è sì, ne vale sempre la pena. Difatti, essendo che il contenuto della norma appena citata è piuttosto ambiguo, se da un lato le Compagnie di Assicurazione la interpretano a loro esclusivo vantaggio, pretendendo di risarcire solo i danni strumentalmen-te provati, dall’altro sono molti i Giudici di Pace, in particolare nel Nord Italia, che nell’ultimo anno hanno pronunciato senten-ze favorevoli ai danneggiati, che di fatto sconfessano il punto di vista delle Compagnie, offrendo una lettura più logica e sensata della legge. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non pos-sono più ignorare neppure durante la fase stragiudiziale, mira soprattutto a garantire il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in possesso di certifi cati medici che attestino la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza dei co-lossi assicurativi ma rivolgersi subito a professionisti seri e preparati per poter formulare la legittima richiesta di risar-cimento. L’assistenza di personale specializzato, competente e costantemente aggiornato può senz’altro fare la differenza, soprattutto in questo particolare momento storico.

Incidente stradale: il colpo di frustaviene ancora risarcito?

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COS’E’ In questi anni caratterizzati da una forte crisi economi-ca ottenere un mutuo in banca può risultare diffi cile. Il decreto SbloccaItalia ha introdotto questo strumento che consente di trasformare un contratto di locazione in una sorta di prelimi-nare di acquisto. Si uniscono i vantaggi offerti da due tipi di contratto: la locazione ed il preliminare di compravendita (o più tecnicamente l’opzione).COME FUNZIONA Col Rent to buy il proprietario concede in godimento un immobile con una normale locazione; ma nel contratto è altresì prevista la possibilità per il conduttore di ac-quistare l’immobile stesso, entro la data fi ssata. Una parte dei canoni di locazione, che dev’essere espressamente specifi cata nel contratto, sarà imputata a prezzo di acquisto. Esempio: prezzo d’acquisto: 100.000 euro; affi tto annuo (interamente imputato in conto prezzo): 10.000 euro; se dopo 4 anni deci-do di comprare, dovrò pagare 60.000 euro; ovvero 100.000 euro (prezzo) - 40.000 euro (canoni già versati).I VANTAGGI Per il conduttore: ottenere immediatamente la disponibilità della casa; rateizzare il pagamento dell’acquisto, senza dover far ricorso al mutuo; recuperare (in tutto o in

parte) le somme versate per l’affi tto al momento del succes-sivo acquisto. Per i potenziali venditori: riuscire ad individuare degli acquirenti, senza dover attendere le decisioni degli istituti bancari, mettendo subito a reddito il bene.COM’E’ REGOLATO IL CONTRATTO Si applica la disciplina in materia di usufrutto prevista dal codice civile: le spese di ma-nutenzione straordinaria restano in capo al locatore/proprieta-rio, mentre quelle di ordinaria passano in capo al conduttore.MA NON ESISTEVA GIA’ QUESTO TIPO DI CONTRATTO? In passato si utilizzava lo schema della locazione con patto di futura vendita. Secondo il nuovo decreto, però, il rent to buy potrà essere trascritto nei registri immobiliari; ciò consentirà al conduttore di essere protetto da eventuali pregiudizi: ipoteche, pignoramenti, fallimento del proprietario, anche se la vendita dovesse essere perfezionata in un momento successivo. L’art. 21 comma 3 del Decreto sbloccaItalia ha elevato il termine di effi cacia della trascrizione dai 3 anni (previsti per i contratti preliminari) a tutta la durata del contratto di rent to buy e co-munque ad un periodo non superiore a 10 anni, consentendo la stipulazione di contratti con termine molto lungo.

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Spesso accade che i coniugi, dopo essersi separati, attendano molti anni per divorziare, o addirittura non lo facciano mai, nell’errato convincimento che con

l’atto di separazione si sia già posto fi ne al vincolo coniuga-le. In realtà la separazione non scioglie il matrimonio, ma ne sospende alcuni effetti facendo venir meno ad esempio l’obbligo della coabitazione e della fedeltà e ponendo fi ne alla comunione legale dei beni, ove esistente.

Solo con la sentenza di divorzio i coniugi cesseranno di essere tali, con conseguenti diritti all’eredità in ipotesi di decesso di uno dei suddetti prima della cessazione del vincolo coniugale. Varie sono le ipotesi che in concreto si possono presentare:

1) Il coniuge separato senza addebito della sepa-razione manterrà per tutto il periodo della separazione i medesimi diritti successori del coniuge non separato. Il sud-detto erediterà secondo le regole ordinarie della successione e potrà agire in giudizio, qualora sia stato estromesso, a tutela della quota ereditarie a lui riservata per legge. Altresì qualora il coniuge superstite abiti nell’abitazione coniugale godrà del diritto di abitare in tale immobile per tutta la vita,

come accade per il coniuge non separato; 2) Al contrario il Coniuge separato con sentenza che

gli abbia attribuito la colpa della separazione, perde per ef-fetto dell’addebito il diritto successorio sui beni del coniuge deceduto. Trattasi di una sorta di sanzione che discende dal-la dichiarazione di addebito stesso. A tal proposito preme precisare che l’ottenimento della dichiarazione di colpa si fonda su presupposti diversi dal semplice sentire comune “è colpa sua” e pertanto nel concreto delle aule di Tribunale spesso risulta diffi cile la prova dei presupposti legalmente richiesti;

3) Un’ ipotesi particolare è quella del coniuge separa-to a cui è addebitata la separazione ma che al momento del decesso dell’altro coniuge godeva di un assegno alimen-tare, in quanto versava in stato di bisogno non essendo in grado di provvedere alle sue necessità. In tale caso il legislatore ha previsto un assegno alimentare a carico dell’e-redità con limiti e condizioni che cambiano a seconda del caso concreto. Questa ipotesi, sino ad ora, ha visto una rara applicazione ma in un futuro di contrazione della spesa pen-sionistica sicuramente troverà una maggior applicazione.

Avv. Alberta Garbin - Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@ti n.it

I diritti di successione del coniuge separato

DIRITTO DI FAMIGLIA

L’attuale crisi economica spesso mette le aziende nella condizione di non poter corrispondere al lavoratore il trattamento di fi ne rapporto e/o le stesse retribuzioni.

La procedura di recupero del credito non sempre porta a risultati soddisfacenti anche per l’incombente rischio che l’azienda venga dichiarata fallita o venga assoggettata a un’altra procedura concorsuale. In tal caso, nella migliore delle ipotesi, il lavoratore dovrebbe attendere diversi anni prima di veder corrisposte le somme cui ha diritto, ma può addirittura accadere che l’azienda fallita non abbia attivo suffi ciente per poter garantire il pagamento a tutti i lavora-tori al termine della procedura concorsuale. In tali casi, su richiesta del lavoratore, soccorre l’INPS attraverso il Fondo di garanzia. Il Fondo di garanzia dell’Inps è uno strumento di tutela che ha lo scopo di sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza di quest’ultimo nel pagamento del T.F.R. e/o delle ultime tre mensilità ai lavoratori subordinati che abbiano cessato il rapporto di lavoro. Condizioni indi-spensabili per richiedere il suo intervento sono pertanto due: 1) il rapporto di lavoro deve essere cessato 2) il datore di lavoro deve essere qualifi cato come insolvente. L’intervento

del Fondo di garanzia può essere richiesto quindi, tutte le volte in cui l’impresa viene assoggettata ad una procedu-ra concorsuale (ovvero fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straor-dinaria) oppure, nel caso in cui l’impresa non sia assog-gettabile a fallimento, quando l’esecuzione forzata (ovvero il pignoramento) promossa dal lavoratore per recuperare il proprio credito non è andata a buon fi ne. Mentre sul TFR non ci sono limiti di sorta, quanto alle mensilità l’INPS ri-sponde per le somme dovute a titolo di retribuzione, per i ratei di tredicesima e altre mensilità aggiuntive nonché per le somme dovute dal datore di lavoro a titolo di prestazioni di malattia e maternità. L’intervento del Fondo presenta l’indubbio vantaggio di poter recuperare le somme dovute senza essere costretti ad attendere la chiusura della proce-dura concorsuale, la quale comunque porta con sé l’inco-gnita sulla concreta possibilità di vedersi pagate le proprie spettanze. Da evidenziare, infi ne, che il Fondo di garanzia tutela il lavoratore anche nel caso in cui il datore di lavoro insolvente ometta di versare i contributi alle forme di previ-denza complementare, ovvero ne versi in misura minore.

Avv. Stefania Cestari - STUdiO lEGAlE - via G. verdi 15/10 - 35026 - Conselve (Pd) - Tel e fax 049-535265

L’impresa è insolvente: per i dipendenti si apre il paracadute del fondo di garanzia dell’INPS

DIRITTO D’IMPRESA

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AvvOCATO TOMMASO lA rOSA

Chi paga i danni del “pirata”?

ok levantino

Con sempre maggior frequenza, purtroppo, chi acquista un immobile di nuova costruzione si trova a dover fare i conti, poco dopo l’acquisto, con fenomeni di infi ltra-

zioni, umidità, comparsa di muffe, non corretta impermeabi-lizzazione della copertura, ed altri vizi e difetti che rendono l’immobile poco vivibile.

In tali casi soccorre l’art. 1669 c.c., dettato a tutela non solo del committente dell’intervento edilizio (ossia colui che incarica direttamente un’impresa di costruire l’immobile), ma anche di chi abbia da altri acquistato l’immobile poi rivelatosi affetto da gravi difetti (ipotesi assai più frequente, nella pra-tica, del caso di “evidente pericolo di rovina” dell’edifi cio, pure contemplato dalla norma in esame). Il citato articolo sancisce infatti la responsabilità del costruttore per l’insor-gere di tali vizi, purché gli stessi: (i) si manifestino entro 10 anni dall’ultimazione dell’opera, (ii) siano denunziati entro 1 anno dalla scoperta e (iii) l’azione di risarcimento sia iniziata entro 1 anno dalla denunzia. Al ricorrere di tali presupposti, l’appaltatore dovrà risarcire il proprietario dei danni subiti, corrispondenti al costo degli interventi necessari

alla loro eliminazione ovvero, in caso di vizi ineliminabili, al minor valore dell’immobile. In solido con il costruttore dell’im-mobile dovranno rispondere, poi, tutti i soggetti che abbiano contribuito all’insorgere dei vizi: è il caso del Direttore Lavori, che non abbia esercitato la dovuta sorveglianza durante l’e-difi cazione dell’immobile, del Progettista, per i vizi derivanti da errori commessi in fase di progettazione, o delle Ditte esecutrici dei singoli interventi viziati (es.: il serramentista in caso di infi ltrazioni dai serramenti, l’esecutore dell’isola-mento cd. a cappotto in caso di errato isolamento termico dell’immobile, etc.). È quindi indispensabile che il proprietario di un immobile edifi cato da meno di dieci anni ed affetto da gravi vizi e difetti, per evitare decadenze e prescrizioni, che pregiudicherebbero defi nitivamente la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, si rivolga senza ritardo ad un tecnico di propria fi ducia, al fi ne di verifi carne esistenza e gravità dei vizi, nonché ad un legale, per verifi care la sussistenza degli altri presupposti richiesti dalla legge, al fi ne di ottenere, con la loro assistenza, il dovuto risarcimento del danno, in sede giudiziale o stragiudiziale.

Rovina e difetti di immobili:L’art. 1669 codice civile

diritto immobiliare

Avvocato SilviA MAinArdi

Studio legale Mainardi - via Tempesta n. 30 - 30033 noale-venezia tel. 041.4433435 - fax 041.5828061

Può capitare la brutta esperienza di essere coinvolti in un sinistro della strada causato da un cosiddetto “pirata” che poi si allontana senza farsi identifi care o, come

purtroppo capita sempre più di frequente, da chi è privo della copertura assicurativa obbligatoria per la Responsa-bilità Civile Automobilistica. Nel primo caso il danneggiato non conosce il responsabile cui chiedere il risarcimento, nel secondo potrebbe incontrare certe diffi coltà a farsi ristorare: con molta probabilità potrebbe trovarsi costretto ad agire in giudizio contro il responsabile, con impegno di spesa e tem-po, e sperando che il danneggiante non sia nullatenente...

In queste ipotesi, come per vero in altre, può interve-nire in soccorso del danneggiato il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, costituito presso la CONSAP S.p.a (Con-cessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) e vigilato dal Mi-nistero per lo Sviluppo Economico. Va detto che la tutela in parola opera solo ed esclusivamente per i danni cagionati da veicoli (e natanti) per i quali vige l’obbligo di assicurazione. Come dispone l’art. 283 del D.Lgs 209/2005 (Codice delle Assicurazioni) il Fondo di Garanzia interviene in modo diversifi cato a seconda dei casi: nel sinistro con veicoli non

identifi cati (caso del pirata) si può ottenere ad esempio il risarcimento per i danni alla persona; qualora poi i danni alla persona siano di certa gravità, il risarcimento può contempla-re pure i danni alle cose, anche se con una franchigia di Euro 500,00. Nell’ipotesi invece di sinistro con veicoli non assicu-rati possono essere risarciti tanto i danni alla persona quanto alle cose. Il Fondo di Garanzia è tenuto ai risarcimenti nei limiti dei massimali minimi previsti dalla legge al momento del sinistro; e quindi ora, e per ciascun sinistro, rispettivamen-te 5.000.000 euro per danni alla persona, ed 1.000.000 euro per danni a cose. Quale l’iter per richiede l’intervento del Fondo di Garanzia? Come disposto dall’art. 287 del Codice delle Assicurazioni, la richiesta di risarcimento - con l’indicazione del fatto e la documentazione relativa ai danni - va inoltrata con raccomandata a/r all’impresa assicurativa designata (ora Generali Italia s.p.a), nonchè alla CONSAP S.p.a, con sede in Roma, Via Yser, 14. Nello sfortunato caso di mancato riscontro o diniego di risarcimento, qualora ne sussistano i presupposti, il danneggiato avrà la facoltà di agire in giudizio contro l’impresa assicurativa designata ed ottenere così le prestazioni sopra viste.

Mirano, via villafranca 6 - tel. 041/481001 - [email protected]

INFORTUNISTICA

Avv. rOBErTO MEGGiATO

Il testamento è l’unico strumento che la legge mette a disposi-zione della persona per disporre di tutte le proprie sostanze, o di parte di esse, per il tempo in cui avrà cessato di vivere (art.

587 cod. civ.). Le forme ordinarie di testamento previste dall’ordi-namento italiano sono il testamento olografo, che è un atto priva-to, ed il testamento per atto di notaio, che può essere pubblico o segreto. Tutti, in qualunque forma redatti, hanno lo stesso valore e la stessa effi cacia, ed entrambe le forme presentano vantaggi e svantaggi. Il testamento olografo è la forma più semplice e pra-tica, perché non richiede l’intervento del notaio o di testimoni, e per questo è anche il tipo più diffuso. La parola olografo deriva dal greco e signifi ca “interamente scritto”, ed infatti il requisito di validità del testamento olografo è che in esso la scrittura, la data e la sottoscrizione siano tutte ed interamente scritte di pugno dal testatore (art. 602 cod. civ.). Può essere scritto in qualsiasi lingua, con qualsiasi mezzo (inchiostro, carbone, gesso) e su qualsiasi supporto (carta, legno, stoffa); se, come di solito accade, è scritto su carta, questa può essere di qualsiasi qualità, dimensione, forma e colore. Il testamento olografo, inoltre, può essere anche conte-nuto in una lettera. I benefi ciari possono essere sia persone fi siche nate o concepite prima dell’apertura della successione, sia persone giuridiche, tutti esattamente indicati e quindi precisamente indivi-

Il testamento olografoSUCCESSIONE

Avv. MATTEO lEvAnTinOduabili. Possono inoltre essere previste disposizioni a favore dei poveri e dell’anima. Il testamento olografo offre il vantaggio della comodità di redazione e della segretezza, ma presenta lo svan-taggio di essere esposto al pericolo di soppressione, alterazione e smarrimento, alla possibilità di dubbi sulla sua autenticità e a diffi -coltà interpretative che possono riscontrarsi in un atto predisposto senza l’assistenza di un tecnico del diritto. Se, infatti, prerogativa del testamento è la libertà del testatore, si deve ricordare che la legge riserva ai prossimi congiunti del testatore delle quote di eredità, che se non rispettate possono portare all’impugnazione del testamento. Il testamento, inoltre, è sempre revocabile e la volontà testamentaria di una persona può risultare da più testa-menti, con la precisazione che, in caso di contenuti contraddittori, la prevalenza va attribuita alle disposizioni espresse negli atti di data posteriore. Il testamento olografo, in particolare, può anche revocare un precedente testamento pubblico.Per ovviare al perico-lo di smarrimento o distruzione del testamento, si può depositare l’atto presso un notaio, o redigerne più copie, tutte olografe, da consegnare a più persone di fi ducia.

La Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013) ha istituito l’Imposta Unica Comunale (IUC) che ha il compito di riunire in un’unica tassazione le imposte relative al possesso di immobili

e quelle dedicate all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali.La IUC si compone di tre imposte:- IMU (Imposta Municipale Unica relativa al possesso di immo-

bili, escluse le abitazioni principali non di lusso)- TASI (Tassa Annuale sui Servizi Indivisibili relativa all’abita-

zione principale)- TARI, (Tariffa Rifi uti)l’IMU si applica sulle seconde case, sulle case considerate di

lusso (categoria catastali A/1, A/8 e A/9) anche se prima casa, fabbricati e alle aree fabbricabili. L’IMU è a carico del proprietario de-gli immobili; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfi teusi, superfi cie sugli stessi; l’ex coniuge affi datario della casa coniugale; il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione fi nanziaria. L’aliquota di base è pari a 0,76% e i Comuni possono aumentarla fi no a raggiungere il tetto di 1,06%. La prima rata IMU si paga entro in 16 giugno, mentre la seconda entro in 16 dicembre. La TASI è destinata a

sostenere le spese dei Comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. Deve essere pagata sia dal proprietario che dal detentore dell’immobile (ad esempio inquilini in affi tto); ogni Comune avrà il compito di stabilire la distribuzione dell’ aliquota tra eventuale locatore e locatario, tenendo conto che la somma delle aliquote stabilite dai comuni per IMU e TASI non può superare il limi-te di 1,14% complessivo. Per il 2014 le scadenze sono le seguenti:

- 16 giugno per i Comuni che hanno deliberato entro il 31 maggio

- 16 ottobre per i Comuni che hanno deliberato entro il 10 settembre

-16 dicembre per tutti gli altri Comuni.La TARI è destinata a fi nanziare i costi di raccolta e smalti-

mento dei rifi uti e deve essere pagata da chi utilizza gli immobili che producono rifi uti urbani, per i quali opera il servizio di raccolta e smaltimento. Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe. La TARI si paga in un minimo di due ed un massimo di quattro rate, a seconda dei Comuni. La prima rata è fi ssata per tutti al 16 giugno.

Tassazione Immobili

StUdio CommerCialiSta

Commercialista EliSA MAGAGnA

via G. verdi n. 15/10 - Conselve (Pd) - TEl. 049 5385916 - FAX. 049 7423196 CEll. 335 1207710 - e-mail: [email protected]

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Con sempre maggior frequenza, purtroppo, chi acquista un immobile di nuova costruzione si trova a dover fare i conti, poco dopo l’acquisto, con fenomeni di infi ltra-

zioni, umidità, comparsa di muffe, non corretta impermeabi-lizzazione della copertura, ed altri vizi e difetti che rendono l’immobile poco vivibile.

In tali casi soccorre l’art. 1669 c.c., dettato a tutela non solo del committente dell’intervento edilizio (ossia colui che incarica direttamente un’impresa di costruire l’immobile), ma anche di chi abbia da altri acquistato l’immobile poi rivelatosi affetto da gravi difetti (ipotesi assai più frequente, nella pra-tica, del caso di “evidente pericolo di rovina” dell’edifi cio, pure contemplato dalla norma in esame). Il citato articolo sancisce infatti la responsabilità del costruttore per l’insor-gere di tali vizi, purché gli stessi: (i) si manifestino entro 10 anni dall’ultimazione dell’opera, (ii) siano denunziati entro 1 anno dalla scoperta e (iii) l’azione di risarcimento sia iniziata entro 1 anno dalla denunzia. Al ricorrere di tali presupposti, l’appaltatore dovrà risarcire il proprietario dei danni subiti, corrispondenti al costo degli interventi necessari

alla loro eliminazione ovvero, in caso di vizi ineliminabili, al minor valore dell’immobile. In solido con il costruttore dell’im-mobile dovranno rispondere, poi, tutti i soggetti che abbiano contribuito all’insorgere dei vizi: è il caso del Direttore Lavori, che non abbia esercitato la dovuta sorveglianza durante l’e-difi cazione dell’immobile, del Progettista, per i vizi derivanti da errori commessi in fase di progettazione, o delle Ditte esecutrici dei singoli interventi viziati (es.: il serramentista in caso di infi ltrazioni dai serramenti, l’esecutore dell’isola-mento cd. a cappotto in caso di errato isolamento termico dell’immobile, etc.). È quindi indispensabile che il proprietario di un immobile edifi cato da meno di dieci anni ed affetto da gravi vizi e difetti, per evitare decadenze e prescrizioni, che pregiudicherebbero defi nitivamente la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, si rivolga senza ritardo ad un tecnico di propria fi ducia, al fi ne di verifi carne esistenza e gravità dei vizi, nonché ad un legale, per verifi care la sussistenza degli altri presupposti richiesti dalla legge, al fi ne di ottenere, con la loro assistenza, il dovuto risarcimento del danno, in sede giudiziale o stragiudiziale.

Rovina e difetti di immobili:L’art. 1669 codice civile

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Avvocato SilviA MAinArdi

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Può capitare la brutta esperienza di essere coinvolti in un sinistro della strada causato da un cosiddetto “pirata” che poi si allontana senza farsi identifi care o, come

purtroppo capita sempre più di frequente, da chi è privo della copertura assicurativa obbligatoria per la Responsa-bilità Civile Automobilistica. Nel primo caso il danneggiato non conosce il responsabile cui chiedere il risarcimento, nel secondo potrebbe incontrare certe diffi coltà a farsi ristorare: con molta probabilità potrebbe trovarsi costretto ad agire in giudizio contro il responsabile, con impegno di spesa e tem-po, e sperando che il danneggiante non sia nullatenente...

In queste ipotesi, come per vero in altre, può interve-nire in soccorso del danneggiato il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, costituito presso la CONSAP S.p.a (Con-cessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici) e vigilato dal Mi-nistero per lo Sviluppo Economico. Va detto che la tutela in parola opera solo ed esclusivamente per i danni cagionati da veicoli (e natanti) per i quali vige l’obbligo di assicurazione. Come dispone l’art. 283 del D.Lgs 209/2005 (Codice delle Assicurazioni) il Fondo di Garanzia interviene in modo diversifi cato a seconda dei casi: nel sinistro con veicoli non

identifi cati (caso del pirata) si può ottenere ad esempio il risarcimento per i danni alla persona; qualora poi i danni alla persona siano di certa gravità, il risarcimento può contempla-re pure i danni alle cose, anche se con una franchigia di Euro 500,00. Nell’ipotesi invece di sinistro con veicoli non assicu-rati possono essere risarciti tanto i danni alla persona quanto alle cose. Il Fondo di Garanzia è tenuto ai risarcimenti nei limiti dei massimali minimi previsti dalla legge al momento del sinistro; e quindi ora, e per ciascun sinistro, rispettivamen-te 5.000.000 euro per danni alla persona, ed 1.000.000 euro per danni a cose. Quale l’iter per richiede l’intervento del Fondo di Garanzia? Come disposto dall’art. 287 del Codice delle Assicurazioni, la richiesta di risarcimento - con l’indicazione del fatto e la documentazione relativa ai danni - va inoltrata con raccomandata a/r all’impresa assicurativa designata (ora Generali Italia s.p.a), nonchè alla CONSAP S.p.a, con sede in Roma, Via Yser, 14. Nello sfortunato caso di mancato riscontro o diniego di risarcimento, qualora ne sussistano i presupposti, il danneggiato avrà la facoltà di agire in giudizio contro l’impresa assicurativa designata ed ottenere così le prestazioni sopra viste.

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Il testamento è l’unico strumento che la legge mette a disposi-zione della persona per disporre di tutte le proprie sostanze, o di parte di esse, per il tempo in cui avrà cessato di vivere (art.

587 cod. civ.). Le forme ordinarie di testamento previste dall’ordi-namento italiano sono il testamento olografo, che è un atto priva-to, ed il testamento per atto di notaio, che può essere pubblico o segreto. Tutti, in qualunque forma redatti, hanno lo stesso valore e la stessa effi cacia, ed entrambe le forme presentano vantaggi e svantaggi. Il testamento olografo è la forma più semplice e pra-tica, perché non richiede l’intervento del notaio o di testimoni, e per questo è anche il tipo più diffuso. La parola olografo deriva dal greco e signifi ca “interamente scritto”, ed infatti il requisito di validità del testamento olografo è che in esso la scrittura, la data e la sottoscrizione siano tutte ed interamente scritte di pugno dal testatore (art. 602 cod. civ.). Può essere scritto in qualsiasi lingua, con qualsiasi mezzo (inchiostro, carbone, gesso) e su qualsiasi supporto (carta, legno, stoffa); se, come di solito accade, è scritto su carta, questa può essere di qualsiasi qualità, dimensione, forma e colore. Il testamento olografo, inoltre, può essere anche conte-nuto in una lettera. I benefi ciari possono essere sia persone fi siche nate o concepite prima dell’apertura della successione, sia persone giuridiche, tutti esattamente indicati e quindi precisamente indivi-

Il testamento olografoSUCCESSIONE

Avv. MATTEO lEvAnTinOduabili. Possono inoltre essere previste disposizioni a favore dei poveri e dell’anima. Il testamento olografo offre il vantaggio della comodità di redazione e della segretezza, ma presenta lo svan-taggio di essere esposto al pericolo di soppressione, alterazione e smarrimento, alla possibilità di dubbi sulla sua autenticità e a diffi -coltà interpretative che possono riscontrarsi in un atto predisposto senza l’assistenza di un tecnico del diritto. Se, infatti, prerogativa del testamento è la libertà del testatore, si deve ricordare che la legge riserva ai prossimi congiunti del testatore delle quote di eredità, che se non rispettate possono portare all’impugnazione del testamento. Il testamento, inoltre, è sempre revocabile e la volontà testamentaria di una persona può risultare da più testa-menti, con la precisazione che, in caso di contenuti contraddittori, la prevalenza va attribuita alle disposizioni espresse negli atti di data posteriore. Il testamento olografo, in particolare, può anche revocare un precedente testamento pubblico.Per ovviare al perico-lo di smarrimento o distruzione del testamento, si può depositare l’atto presso un notaio, o redigerne più copie, tutte olografe, da consegnare a più persone di fi ducia.

La Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013) ha istituito l’Imposta Unica Comunale (IUC) che ha il compito di riunire in un’unica tassazione le imposte relative al possesso di immobili

e quelle dedicate all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali.La IUC si compone di tre imposte:- IMU (Imposta Municipale Unica relativa al possesso di immo-

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zione principale)- TARI, (Tariffa Rifi uti)l’IMU si applica sulle seconde case, sulle case considerate di

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sostenere le spese dei Comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe. Deve essere pagata sia dal proprietario che dal detentore dell’immobile (ad esempio inquilini in affi tto); ogni Comune avrà il compito di stabilire la distribuzione dell’ aliquota tra eventuale locatore e locatario, tenendo conto che la somma delle aliquote stabilite dai comuni per IMU e TASI non può superare il limi-te di 1,14% complessivo. Per il 2014 le scadenze sono le seguenti:

- 16 giugno per i Comuni che hanno deliberato entro il 31 maggio

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In tali casi soccorre l’art. 1669 c.c., dettato a tutela non solo del committente dell’intervento edilizio (ossia colui che incarica direttamente un’impresa di costruire l’immobile), ma anche di chi abbia da altri acquistato l’immobile poi rivelatosi affetto da gravi difetti (ipotesi assai più frequente, nella pra-tica, del caso di “evidente pericolo di rovina” dell’edificio, pure contemplato dalla norma in esame). Il citato articolo sancisce infatti la responsabilità del costruttore per l’insor-gere di tali vizi, purché gli stessi: (i) si manifestino entro 10 anni dall’ultimazione dell’opera, (ii) siano denunziati entro 1 anno dalla scoperta e (iii) l’azione di risarcimento sia iniziata entro 1 anno dalla denunzia. Al ricorrere di tali presupposti, l’appaltatore dovrà risarcire il proprietario dei danni subiti, corrispondenti al costo degli interventi necessari

alla loro eliminazione ovvero, in caso di vizi ineliminabili, al minor valore dell’immobile. In solido con il costruttore dell’im-mobile dovranno rispondere, poi, tutti i soggetti che abbiano contribuito all’insorgere dei vizi: è il caso del Direttore Lavori, che non abbia esercitato la dovuta sorveglianza durante l’e-dificazione dell’immobile, del Progettista, per i vizi derivanti da errori commessi in fase di progettazione, o delle Ditte esecutrici dei singoli interventi viziati (es.: il serramentista in caso di infiltrazioni dai serramenti, l’esecutore dell’isola-mento cd. a cappotto in caso di errato isolamento termico dell’immobile, etc.). È quindi indispensabile che il proprietario di un immobile edificato da meno di dieci anni ed affetto da gravi vizi e difetti, per evitare decadenze e prescrizioni, che pregiudicherebbero definitivamente la possibilità di ottenere il dovuto risarcimento, si rivolga senza ritardo ad un tecnico di propria fiducia, al fine di verificarne esistenza e gravità dei vizi, nonché ad un legale, per verificare la sussistenza degli altri presupposti richiesti dalla legge, al fine di ottenere, con la loro assistenza, il dovuto risarcimento del danno, in sede giudiziale o stragiudiziale.

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Page 34: Rivest ott2014 n130
Page 35: Rivest ott2014 n130

Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccina-zioni antinfl uenzali e puntuali arriva-

no campagne mediatiche denigratorie con-tro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistia-mo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vac-cini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché comple-ta sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo gra-zie ad un vaccino,speriamo sia quanto pri-ma, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

Continua a pag.

di Francesco noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Continua a pag.

Nel 1980, nasce in Italia, con colpevole ritardo rispetto ad altri paesi con lo stesso livello di sviluppo sanitario, il primo corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria con il precipuo scopo di fornire al “nuovo odontoiatra” una cultura biologica in tutto e per tutto simile ad ogni altra specialita’ medico-chirurgica. Con i primi laureati, la legge 409 del 24 Luglio 1985 istituiva uffi cialmente la professione sanitaria odontoiatrica “...la professione sanitaria di odontoiatra che viene esercitata da coloro che sono in possesso del diploma di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e della relativa abilitazione all’esercizio

professionale....” L’articolo 2 della legge 409/1985 afferma poi che: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione”. Questo rese necessaria la creazione all’interno dell’Ordine dei medici, del relativo Albo degli Odontoiatri che muto’ la propria denominazione in Ordine dei Medici Chirourghi e degli Odontoiatri. L’organizzazione dell’Ordine si divide quindi in due commissioni, medica ed odontoiatrica, dotate di specifi che competenze istituzionali ed elette da organi elettorali diversi. La Commissione dell’Albo degli Odontoiatri

ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno noce**Presidente dentisti Rovigo

36

36

Il problema dell’intolleranza alimentare

Mal di testa, la terapia manuale

Continua a pag. 37Continua a pag. 37

Estetica e salute, la strategia della microchirurgia

Continua a pag. 36

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362

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

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MEDiCinaDott. Francesco saccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)Tel. 041 421836

sTuDio DiETisTiCoDott.ssa Rita smanioRovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

L’Editorialesegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

Consulenza scientifi casTuDio DEnTisTiCoDott. Mauro RubinatoVia Don Eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

sTuDio DEnTisTiCoDott. lucio VianelloV.le Verona 3/a- sottomarina di Chioggia (Ve)tel. 041 401133

MEDiCinaDott. Francesco saccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)Tel. 041 421836

sTuDio DiETisTiCoDott.ssa Rita smanioRovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

sTuDio DEnTisTiCoDott. Mauro RubinatoVia Don Eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

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di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

segue da pag. ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA

di Dott. Bruno noce* *Presidente dentisti rovigo

( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

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Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

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Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

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( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere defi nita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosuffi ciente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica.

Consulenza scientificaPsiCologiaDr.ssa alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

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studio dentisticodott. Diego longhinDental team s.r.l del Campagna lupia (VE) - 30010tel. 0415140094

gengivale e del sorriso che torna ad essere giovanile ed armonico, ricostruendo i tessuti persi. Inoltre, l’intervento di ricopertura delle retrazioni gengivali ne prevenire l’ulteriore progressione, riduce la sensibilità dentinale e previene la formazione delle carie sulle radici.

Da ciò si deduce che le tecniche attuali possono rimediare a molti dei danni alle gengive, mentre nel prossimo appuntamento parleremo delle tecniche per correggere i danni causati ai denti da carie ed abrasioni.

La malattia parodontale comunemen-te detta “piorrea” colpisce i tessuti di sostegno del dente portando san-

guinamento, alitosi, aumentata mobilità dentale e in ultimo retrazione delle gen-give. Inoltre, nonostante le manovre di igiene orale domiciliare e professionale descritte in precedenza, anche eccessivi accumuli di placca batterica ed uno spaz-zolamento troppo aggressivo portano le gengive a ritirarsi, dando ai denti un aspetto “allungato” e rendono spesso i denti sensibili. Vari fattori predisponenti, primo tra tutti il fumo, peggiorano la situazione a danno di gengive e dei tessuti di suopporto dei denti.

Quale strategia adottare per ripristinare la salute e la bellezza del sorriso?

La microchirurgia gengivale rappresenta un’ottima risoluzione funzionale ed estetica per ricostruire il tessuto gengivale perduto, per salvaguardare la salute dentale, per ridurre la sensibilità dei denti e per ripristinare l’estetica del sorriso.

Come si realizzano gli interventi di ricostruzione gengivale?

Si tratta di interventi di micro-chirurgia: le gengive stesse del paziente vengono “spostate” per coprire le radici esposte e per rico-struire il tessuto perso. Il tessuto gengivale richiesto viene prelevato dalle zone vicine a quelle da trattare, ed i postumi sono minimi, pa-ragonabili ad una banale scottatura, ad esempio con un caffè caldo. Il tessuto prelevato dalla zona donatrice si riforma spontaneamente in pochi giorni.

Quali sono i benefici della “chirurgia plastica gen-givale”?

Le moderne tecniche micro-chirurgiche consentono con interven-ti minimamente invasivi di migliorare l’aspetto estetico della linea

Estetica e salute, una strategia microchirurgica

Il dott. Diego Longhin

di 21

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Prima

Dopo

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Page 37: Rivest ott2014 n130

3737

ok

La cefalea è un disturbo molto comune che colpi-sce il 10-15% della popolazione, il trattamento di questo problema rappresenta a volte una vera e

propria sfi da per noi clinici a causa dei vari tipi di mal di testa che affl iggono i nostri pazienti.

Di fondamentale importanza per riuscire a deter-minare le cause e così anche la soluzione del problema diventano quindi i test clinici, ma prima ancora l’anam-nesi, ovvero l’ascolto della descrizione del problema del paziente.

Secondo la società internazionale delle cefalee (IHS) vi sono 14 tipologie di cefalee con oltre 90 sottocategorie e tra queste vi sono quelle di tipo cer-vicogenico e congestizio, soprattutto per queste due categorie numerosi studi dimostrano l’effi cacia della te-rapia manuale. Le cefalee cervicogeniche hanno come causa un prolungato stimolo doloroso soprattutto a livello cervicale, il quale va ad aumentare la sensibilità a livello centrale per cui ogni stimolo diventa doloroso. La terapia manuale in questo caso ha come obiettivo quello di ridare mobilità alle articolazioni e detende-re le strutture muscolari e fasciali, così da effettuare una sorta di reset degli stimoli che vanno al sistema nervoso centrale. Le cefalee di tipo congestizio sono dovute ad una diffi coltà del sangue venoso ad uscire dal cranio per dirigersi al collo. Questo tipo di cefalee colpisce soprattutto le donne e nell’80% è legato al

ciclo mestruale a causa dell’aumento della viscosità del sangue, può comparire infatti durante il menarca per terminare (provvisoriamente durante la gravidan-za) tendenzialmente con la menopausa. Il sangue venoso all’interno del cranio non scorre attraverso le vene, ma attraverso degli sdoppiamenti delle meningi, membrane che si trovano soprattutto dietro alle suture craniche. La rimozione tramite la terapia manuale delle disfunzioni sia craniche sia del resto del corpo che cre-ano un ostacolo al corretto defl usso venoso si rivelano spesso un effi cace aiuto per il paziente.

Mal di testa: non solo farmaci ma anche terapia manualeUn disturbo comune, ma oltre ai test è importante l’ascolto della descrizione del problema del paziente

Dott. Fabio gomieroFisioterapista specializzato in terapia manuale ed osteopatiaVia XXV aprile 2a Camponogara (Ve)3478137789

Il dr. Fabio Gomiero

risultano molto più leggere e sono biocompati-bili al 100% con l’organismo umano. Ultima-mente si parla molto delle tecniche cad-cam per la costruzione delle corone, permettendo così di fabbricare le capsule con un particolare sistema saltando la parte della costruzione artigianale manufatto da parte dell’odontotec-nico. Queste tecniche ovviamente permettono di proporre un prodotto a più basso costo,

eliminando però i particolari che un bravo artigiano può conferite all’estetica del dente. E’ cosa ormai nota che molte persone si rechino in paesi oltre frontiera per eseguire questo tipo di lavori, pensando di avere un risparmio maggiore. Proprio in questi casi è bene capire e valutare i prodotti e i materiali che ci vengono messi e farsi rilasciare sempre delle certifi cazioni che riportino la descrizione dei manufatti. Non a caso arrivano pazienti con afte e irritazioni della mucosa orale che si scopre poi originino anche dai metalli messi sulle protesi quali ferro o nichel che in Italia non vengono utiliz-zati proprio per il grave rischio che possono comportare. Il risparmio sul lavoro eseguito è indubbiamente immediato, ma non possiamo di certo paragonare gli standard qualitativi che l’odontoiatria italiana può vantare come eccellenza e che tanti paesi cercano ormai di copiare.

Moltissime persone su consiglio dell’o-dontoiatra scelgono la corona o cap-sula dentale per rinforzare un dente

indebolito o addirittura per sostituirne uno mancante attraverso un ponte. La capsula è un dispositivo protesico creato dalla collaborazione dell’odontoiatra protesista che rileva le impron-te ed esegue la limatura dei denti; e dell’odon-totecnico che crea il prodotto in laboratorio. Di quale materiale può essere la corona? Si utilizzano delle resi-ne allo zirconio. Le corone possono contenere o meno metalli preziosi o non ma rimangono comunque ricoperte di materiale estetico. Ovviamente il materiale con cui si fabbrica il manu-fatto incide su durata, estetica e prezzo fi nale del prodotto. Partendo dalla più semplice parliamo di corone in Composito sono completamente prive di metallo, costituite da sola resina. La scelta e l’impiego di questi manufatti sono correlati alle loro caratteristiche estetiche ed economiche. Le corone in metallo-ceramica sono costituite da una parte interna in metallo (cap-petta) per dare resistenza, mentre alla ceramica che riveste completamente il metallo è affi data la parte estetica. Si può utilizzare in entrambe i casi la lega d’oro come parte interna che risulta essere particolarmente resistente e non rovina né i tessuti né il dente. Si utilizzano altresì metalli non preziosi che forniscono grande forza al manufatto ma risultano essere meno biocompatibili con i tessuti del cavo orale. Un’alterna-tiva alle corone in metallo ceramica sono quelle in ceramica integrale o in zirconio. Sono completamente prive di metallo, costituite da sola ceramica o minerale. La caratteristica di que-sti restauri è quella di farsi attraversare dalla luce, permetten-do un comportamento simile a quello dei denti naturali. Esse risultano attualmente sul mercato la soluzione più moderna, estetica ed effi cace per sostituire un dente. L’utilizzo di questi minerali ha migliorato gli standard estetici delle corone che

le corone o capsule dentali

studio dentistico “Dott. ottavo Franco Bellucco”igiene e profilassi, trattamenti sbiancanti, con-servativa ed endodonzia, chirurgia e parodon-tologia, protesi mobile e fissa, implantologia, ortondonzia pedodonziaVia Contarini, 54 – Porto Viro (Ro)tel. 0426 632640

Il dr. Ottavo Franco Bellucco medico chirurgo specialista

odontostomatologia

Dimensione udire Rovigo: Via Pighin, 8 Tel. 0425 424563adria: Riviera Matteotti, 14 Cell. 335 7390255

adria

L’orecchio è un organo meraviglioso e complesso. Ma per comprendere in che modo si verifi ca la perdita dell’udito è ne-

cessario sapere come funziona l’orecchio. La sua parte esterna raccoglie i suoni e li convoglia nell’orecchio medio dove le vibrazioni sonore, trasmesse dal movimento del timpano, raggiungono l’orecchio interno. Qui la coclea, il vero e proprio organo uditivo con le sue migliaia di cellule ciliate, genera segnali che, attraverso il nervo uditi-vo, raggiungono infi ne il cervello. I suoni si differenziano per la frequenza, che si misura in Hertz, e per l’ampiezza, che si misura in decibel (dB). Le voci di una conversazione, ad esempio, possono normalmente andare da 300 a 3.000 Hertz con un’intensità che si aggira sui 50 dB. I suoni posso-no provocare disturbi uditivi a partire da 85 dB. La sordità si differenzia in base alla gravità.

La bontà dell’udito dipende dall’effi cienza del siste-ma uditivo che però con l’età, oppure a causa di traumi, esposizioni costanti a forti rumori, condizioni genetiche o ereditarie, può perdere gradatamente la sua effi cienza sino a trasformarsi in ipoacusia. Due sono i tipi di ipoacusia in-dividuati dalla medicina. Il primo è l’ipoacusia trasmissiva, ovvero quella causata da problemi presenti nell’orecchio esterno e medio, cerume, infezioni, perforazioni del timpano o l’otosclerosi che immobilizza gli ossicini. Il secondo, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi, è invece l’ipoacusia neurosensoriale, legata a problemi dell’orecchio interno, al deterioramento delle cellule ciliate presenti nella coclea oppure all’indebolimento del nervo acustico. Quando il grado di perdita è lieve (20-40 db) non viene percepita la sola voce bisbigliata; se è moderato (40-60 db) la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente: a intensità superiore la persona percepisce i

l’udito, un senso irrinunciabile

Dimensione udire adria: Riviera Matteotti, 14 Cell. 335 7390255Rovigo: Via Pighin, 8 Tel. 0425 424563

Dimensione udire Monselice: Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091 bassapdDimensione udire sottomarina (Ve): Viale Mediterraneo, 452Tel. 041 5544458 chioggiaDimensione udire sottomarina (Ve): Viale Mediterraneo, 452Tel. 041 5544458 chioggiaDimensione udire Bovolenta (Pd): Via g. D’annunzio, 35 Tel. 049 8804078Monselice (Pd): Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091

conselvDimensione udire Bovolenta (Pd): Via g. D’annunzio, 35 Tel. 049 8804078Padova: Via F. D’acquapendente, 78 Tel. 049 8804077

pioveserovigo

suoni, ma ha una certa diffi coltà a discrimina-re le parole.Un test per ritrovare il piacere di sentire

Una semplice controllo audiometrico di pochi minuti presso un Centro Dimensione Udire consente di capire qual è il problema. Può trattarsi di un tappo di cerume, di un’infezione, di un’infi ammazione cui spetta al medico specialista dare una risposta oppure, di quel naturale, lento e subdolo processo di decadimento che si riesce ad avvertire solo quando provoca disagio e isolamento sociale. Un sempli-ce test per non lasciare passare inutilmente tempo prezioso per la propria capacità uditiva o per il ricorso alle cure mediche se necessario. In ogni caso presso i centri Dimensione Udire è possibile trovare qualifi cati audioprotesisti in grado di fornire tutta l’assistenza di cui si ha bisogno per capire cosa succede al proprio udito e trovare la soluzione più giusta.Chi è Dimensione Udire?

Gli audioprotesisti di Dimensione Udire sono da oltre 30 anni impegnati ad aiutare le persone con problemi uditivi lievi e gravi, affi nché possano tornare a comunicare senza barrie-re. Grazie anche alla continua ricerca e alle nuove tecnologie, un servizio professionale e personalizzato e un aiuto concreto ad affrontare il problema dell’udito con serenità. Se ci si sente a disagio per problemi relativi all’udito, parlarne con il proprio medico o direttamente nel centro Dimensione Udire più vici-no, è la soluzione.

ok

Tuttavia, l’intolleranza non è da confondere con l’allergia poiché, in quest’ultimo caso,

il corpo reagisce immediatamen-te, mentre, nelle intolleranze, la reazione è lenta e si stabilisce una costante infi ammazione conse-guenza della ripetuta assunzione dello stesso alimento. Infatti, essa si manifesta anche 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi si fa fatica a ricondurre i sintomi a un preciso cibo, soprattut-to quando questo stato infi ammatorio perdura nel tempo. I sintomi più comuni sono: mal di testa, mal di stomaco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, dolori articolari e insonnia.

Le intolleranze alimentari hanno origine nell’intestino il quale, oltre alla funzione digestiva, svolge anche il com-pito di difesa dell’organismo grazie alle cellule immunita-rie in esso contenute che risultano fondamentali poiché fi ltrano tutte le sostanze provenienti dal mondo esterno che verranno poi assorbite dal nostro organismo.

Quando l’intestino non svolge correttamente questa funzione di fi ltro si introducono nell’organismo delle mo-lecole che vengono riconosciute come aggressori e così, sulla mucosa dell’intestino, ogni volta che quel particolare alimento viene ingerito, si produce un’aggressione.

Perciò, per comprendere meglio se i disturbi potreb-bero essere causati da un’intolleranza alimentare ad uno

o più alimenti è possibile effettua-re un test semplice e rapido.

Dal risultato si potranno evi-denziare determinati segnali di disturbo e con l’eliminazione di alcuni alimenti ed eventualmente la loro reintroduzione graduale è possibile risolvere problemi o elimi-nare disturbi.

Nell’Erboristeria La Finestra Naturale è possibile effettuare il test EAV (Elettro Agopun-tura di Voll) che, lungo la rete dei canali dell’agopuntura cinese, misura una variazione delle correnti a bassa inten-sità nell’istante il quale l’organismo entra in contatto con uno o più alimenti intolleranti. Il metodo EAV è semplice, rapido, innocuo e indolore, può essere ripetuto tranquil-lamente in quanto non richiede prelievi e il suo esito è immediato, inoltre è in grado di analizzare oltre 250 sostanze che normalmente mangiamo.

Il soggetto che viene testato deve, però, attenersi ad alcune accortezze, quali, non indossare oggetti metallici e tessuti sintetici, essere in condizioni di relax, prima del test: lavare bene le mani e bere un bicchiere d’acqua e non assumere farmaci almeno nelle 24 ore prima.

intolleranza alimentareL’intolleranza alimentare è una reazione del sistema immunitario del proprio organismo rispetto a una sostanza che riconosce come estranea e nociva

la Finestra naturaleVia Pava, 17 galta di Vigonovo (Ve)Tel: 049 9832493www.erboristerialafinestranaturale.it

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I plantari stimolano i recettori presenti sulla pianta del piede e il vostro corpo reagisce attivando la muscolatura. Per questo motivo il Plantare Sensomotorio è anche chiamato

plantare attivo. Il carico sul piede viene ridotto, il movimento si fa più armonioso e camminare diventa più facile. I dolori fanno parte del passato! I nostri tecnici specializzati fanno una valutazione del vostro sistema sensomotorio, vi forni-scono informazioni professionali rispondono a tutte le vostre domande e realizzano su misura il vostro Plantare Sensomo-torio® personalizzato.PREVENIRE DOLORI AI PIEDI E IL FORMICO-LIO A PIEDI E GAMBE

In quanto fondamenta del corpo umano, i piedi si ca-ricano di un enorme lavoro. Per circa il 57% della sua vita, l’essere umano usa i piedi – per stare in piedi o per muover-si. Ma siate sinceri ci pensate mai? Dovreste farlo. Il nostro corpo non è un insieme di singole parti isolate le une dalle altre, ma ciascun elemento è collegato all’altro come gli anelli di una catena. Se le fondamenta non sono a posto, le conseguenze si percepiranno nei muscoli e nelle articolazioni soprastanti. I Plantari sensomotori (plantari attivi) vi aiutano a consolidare le fondamenta e a rafforzare la muscolatura, assicurando una posizione corretta delle articolazioni del pie-de e creando le premesse per un movimento sano, per una camminata “a tutto tondo”.PLANTARI PER ATTIVITA’ MOTORIA DEI BAM-BINI STOP AI DOLORI DELLA CRESCITA

Obiettivo primario della terapia con il Plantare Senso-motorio® è quello di stimolare i bambini a muoversi, soste-nendoli nella coordinazione dei movimenti. Premessa neces-

saria è naturalmente la consultazione di esperti di ortopedia infantile. Per i bambini iperattivi possono essere realizzati plantari sensomotori con elementi mirati al rilassamento. Spesso, nella fase dello sviluppo, i ragazzi si lamentano inoltre di dolori al tallone, alla tibia o alle ginocchia. Anche in questi casi i plantari sensomotori agiscono in modo mirato contro le possibili cause: piede valgo abbassato, piede piat-to o piede addotto. Sostenete una crescita sana del vostro bambino partendo “dalla base”.PLANTARE PER LO SPORT

Correre o fare jogging è una vera passione che tutta-via può provocare problemi alle ginocchia, dolori alla tibia, dolori ai polpacci indurimento dei polpacci, infi ammazioni al tendine di Achille e dolori alla pianta dei piedi. I plantari sensomotori personalizzati (plantari attivi) possono invece infl uenzare in modo mirato le singole fasi del ciclo deambu-latorio durante la corsa, rafforzare la muscolatura, diminuire il carico su ginocchia e tendine di Achille fi no addirittura a migliorare le vostre prestazioni sportive.

Plantari ortopedici propriocettivi su misuraGrazie al Plantare Sensomotorio ogni singolo passo si trasforma in un allenamento sensomotorio

oreste Tombolini - Tecnico ortopedico Medisan s.a.s.Via gramsci, 76 - 30035 Mirano (Ve)Tel: 0415700930 - Fax 0415704063www.medisansrl.it - [email protected]

Oreste Tombolini,tecnico ortopedico

Dr a. nanni RosoliaPsicologo studio di PsicologiaVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

zione rinforzano alcune abilità, rendendole più effi cienti e meno vulnerabili. È’ dimostrano che i soggetti ultrasessantenni, adde-strati all’ uso di strategie per ricordare meglio, mantengono nella vita quotidiana una memoria effi cace che permette di facilitare l’apprendimento e le funzioni nello svolgimento delle attività quotidiane. Il percorso di potenziamento deve essere costruito” su misura” della persona e mirato alla sua globalità. Il trattamento cognitivo inizia con la somministra-zione di test che permettono di avere un quadro generale del paziente e per identifi care sia i punti di debolezza che quelli di forza al fi ne di tarare le attività in modo indivi-duale e avere un misurazione che permetta di monitorare l’ effi cacia dell’ intervento. Agli utenti anziani,è proposto un percorso individuale e/o di gruppo attraverso esercizi e attività interessanti, che includono un lavoro personale da realizzare quotidianamente a casa e incontri infrasettima-nali presso lo studio. Un intervento svolto attraverso queste modalità non solo facilità il ragionamento ma favorisce lo sviluppo di pensieri positivi relativi all’ autostima, all’ auto-effi cacia e alle emozioni positive. La risposta relativa ad una migliore qualità di vista ci spinge ad essere entusiasti dei risultati ottenuti e del plauso degli utenti.

Nell’ultimo ventennio in Italia è notevolmente cresciuto l’interesse per la psicologia dell’invecchiamento. Oggi l’intervento nei confronti dell’anziano non riguarda

solo ed esclusivamente la prevenzione o la cura del decadi-mento fi sico o quello conseguente a malattie cerebrali, ma si cerca di ridefi nire il mantenimento/recupero di risorse esistenti attraverso un bilancio tra perdite, compensazioni e ridefi nizioni di abilità che possono essere stimolate attraverso esercizi che non implicano necessariamente il ricorso a cure farmacologiche o che possono, in modo au-spicabile,essere integrate. Gli interventi mirati al mantenimento di una buona memoria e di altre funzioni cerebrali, attraverso programmi scientifi ci specifi ci si propongono di preservare il più possibile l’autonomia dell’anziano. La stimolazione cognitiva consiste nell’esercizio delle abilità mentali come quelle di ragiona-mento, giudizio, attenzione, memoria, prassie ecc. Molti programmi utilizzati con anziani nelle prime fasi di declino e non, hanno permesso, a distanza di tempo, di mantenere un buon livello mentale. Dunque, una sorta di “allenamento della mente” può,in molti casi, permettere di mantenere fun-zionalmente attivi molti processi mentali attraverso attività ricreative, stimolanti e piacevoli, che tengano conto di un approccio globale alla persona e con effetti positivi sul tono dell’umore e nel miglioramento della sfera socio-emoziona-le. Infatti, i recenti studi sull’invecchiamento hanno messo in luce come le attività di stimolazione mentale, soprattutto se piacevoli, possano rallentare il decadimento cognitivo nella popolazione anziana: chi abitualmente svolge attività men-tale interessanti o segue training specifi ci insieme a buone relazioni sociali, dimezza il rischio di demenze rispetto a chi le pratica in misura minore, poiché l’esercizio e la motiva-

Psicologia dell’anziano: la stimolazione mentale nella terza età

Dott. Filippo BrocadelloMedico Chirurgo specialista in scienza dell’alimentazionePiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

livelli. I corpi chetonici prodotti dalla lipolisi fungono da carburante per muscoli, cuore e cervello avendo sia un effetto taglia fame dovuto all’azione diretta sul centro della sazietà che un effetto positivo sull’u-more, facendo venir meno quindi sia fame che senso di stanchezza. Arrivati poi al raggiungimento del peso desiderato ci si dovrà dedicare assolutamente alla sta-bilizzazione dei risultati ottenuti. Inizialmente grazie all’introduzione attenta e graduale dei carboidrati e poi attraverso la gestione di una vita sana fatta di dieta equilibrata e attività fi sica regolare.

Ovunque si leggono articoli che parlano di diete dima-granti o di consigli per una alimentazione sana, ma nella pratica di tutti i giorni le vite frenetiche non lascia-

no tempo per pensare o scegliere correttamente e addirittura inducono a rifugiarsi nel cibo per trovare appagamento e consolazione. Quando si prende coscienza della propria condizione l’obiettivo è quello di trovare una strategia che consenta di risolvere i problemi nel minor tempo possibile in modo tale da ridurre al minimo la possibili-tà di stancarsi e di arrendersi anzitempo.

Le soluzioni per chi soffre di eccesso ponderale possono essere diverse e talvolta anche bizzarre, ma quelle che io propongo abitualmente ai miei pazienti sono la dieta ipocalorica bilanciata classica e la dieta chetogenica.

Con la dieta classica si è liberi di mangiare un po’ di tutto ma in dosi ridotte e attentamente controllate. Il dimagrimento solitamente arriva, più o meno veloce-mente, patendo però sia fame che stanchezza.

La dieta chetogenica invece prevede una alimen-tazione normoproteica, a basso contenuto di grassi e completamente priva di carboidrati. La chetosi che così si sviluppa è considerata del tutto fi siologica e porta a produrre energia a partire dal grasso corporeo. In tal modo viene promossa la riduzione del peso veloce-mente e senza compromettere la massa muscolare che consentirà di mantenere il metabolismo basale ad alti

la dieta giusta...In Italia il problema del sovrappeso e dell’obesità coinvolge milioni di individui e assai gravi sono i rischi per la salute. Dieta e stile di vita sono il punto di partenza per affrontare responsabilmente il problema

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Dr.ssa alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

andare dallo psicologo è un atteggiamento maturo, dato che lo psicologo altro non è che un professionista della mente, un medico dell’anima a tutti gli effetti che, comprendendo il disagio psicologico e fornendo spiegazioni sul perché si sta vi-vendo una situazione di malessere, aiuta le persone ad uscire da situazioni in cui sono bloccate o a disagio, utilizzando oltre alla parola, delle tecniche adeguate. Non si tratta quindi di “sfogarsi”, come si farebbe con un amico o un familiare, ma di un vero e proprio percorso che porta al cambiamento e che vede la persona stessa attore principale di tale cambiamento. Con l’aiuto dello psicologo è la persona stessa a capire in che direzione andare e a fare le scelte migliori: non signifi ca riconoscere che si è sbagliati, ma che le strategie messe in atto fi nora, per superare le diffi coltà, non sono più suffi cienti o adeguate e anzi, iniziano a limitare il benessere di vita. Laddove i comportamenti consueti falliscono, i malesseri ad essi conseguenti possono, via via portare allo sviluppo di sintomi psicologici: diffi coltà affettive e relazionali, osses-sioni, fobie, scarsa autostima, incapacità di gestire la rabbia e tutto ciò, ridurre il nostro benessere psicologico. Iniziamo quindi a prenderci davvero cura di noi in maniera totale e a riconoscere che: “sono venuto all’incontro con il dolore e la speranza… sono tornato con l’amore” (Cardinali F.)

La società, la medicina e la scienza si sono adoperate da sempre per vincere, risolvere e ridurre al minimo tutto ciò che è malattia fi sica: si ha male ad un dente? Si va dal

dentista. Duole un ginocchio? Sentiamo l’ortopedico. Non ci vedo più bene? Contattiamo un oculista. Ma ci sono un dolo-re ed una sofferenza invisibili, sottili e spesso inaspettati, che rimangono spesso nell’angolo, vittime di pregiudizi, di stereo-tipi e perché no, d’ignoranza… sono la malattia dell’anima e della mente. Sono senz’altro capitati ad ognuno di noi dei periodi in cui la sofferenza o dei disagi hanno interferito sulla nostra vita, sulle attività quotidiane e sulle nostre relazioni con le persone che ci circondano. Tuttavia chiedere aiuto è una grande fatica. Chiedere aiuto per molti signifi ca ammettere una certa “debolezza”, signifi ca non essere capaci di farcela da soli e questo, per una società come la nostra, è inconce-pibile. Spesso, non scegliere di andare da uno psicologo è dovuto al pregiudizio che farlo signifi ca “essere pazzi”. E poi ci sono i sentimenti di colpa e la vergogna dovuti a retaggi secolari connessi alla sofferenza mentale. La sofferenza psi-cologica diventa colpa della persona che ne soffre, ma anche della famiglia di cui fa parte. Nasce la paura dello stigma sociale: “bisogna” tenere nascosti i sintomi della “malattia” così da non poter essere riconosciuti dalla società. In realtà, attraversare momenti di disagio capita a tutti, a volte fa par-te della vita stessa e della crescita di ognuno di noi e non è affatto indice di una malattia psicologica. Molte persone vanno dallo psicologo perché attraversano momenti di stress, per problemi con il partner o per essere aiutati a superare un lutto o un avvenimento traumatico. In realtà decidere di

non raccontero’ mai gli affari miei ad uno sconosciuto!Perché è così difficile rivolgersi ad uno psicologo? Dott. Alessia

Marcato

L’Organizzazione Mondiale della Sanità defi nisce la personalità come una “modalità strutturata di pensie-

ro, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni indivi-duo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente. Quando questi modi (defi niti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambien-te e alla cultura dell’individuo, al punto da compro-mettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si confi guri un disturbo di personalità. A prescindere dalle caratteristiche tipiche di ciascun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rappor-ti e isolamento sociale alla confl ittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle fre-quentazioni sociali.

In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza di effi cacia) sebbene in

certi casi quest’area possa essere pre-servata o essere meno defi citaria. Nel manuale diagnostico e statistico dei di-sturbi mentali, i disturbi di personalità vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità carat-terizzati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti; il gruppo B (antisociale, borderline,

istrionico e narcisistico) contraddistinti da comporta-menti manipolatori, eccessivamente emotivi e inca-paci di considerare il punto di vista dell’altro; il grup-po C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere decisioni autonome. Il tratta-mento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le diffi coltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

la personalità e i suoi disturbi

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

Chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali

Le malattie da raffreddamento sono infezioni virali delle vie aeree superiori tipiche della stagione autunno/inverno.

I sintomi sono mal di gola, raffreddore, mal di testa, a volte febbre, tosse secca che poi si trasforma in morbida. Spesso vengono scambiate per infl uenza, ma questa si differenzia dal raffreddamento per i sintomi a rapida insorgenza, la febbre più alta, i dolori alle articolazioni e una grande spossatezza.

La terapia per le malattie da raffreddamento è sintomatica e può es-sere effettuata in gran parte dei casi con farmaci senza obbligo di ricetta.

Il mal di gola può essere lenito con l’aiuto di caramelle o spray disinfettanti o antinfi ammatori.

Per la febbre e il mal di testa si possono usare prodotti a base di para-cetamolo o ibuprofene.

Per il raffreddore sono utili farmaci che aiutano a liberare il naso disponibili in spray, gocce, compresse. E’ necessa-rio però sapere che questi farmaci sono controindicati in presenza di alcune patologie (esempio ipertensione) del-le quali è necessario quindi informare il farmacista. In questi casi alternati-va molto effi cace sono i prodotti a base di oli essenziali di timo,eucalipto e lavanda per il loro potere disinfettante e antimicrobico.

Per la tosse secca si possono usare sedativi della tosse a base di destrometorfano o similari in forma di sciroppi o gocce.

Nel momento in cui la tosse si ammorbidisce é meglio assumere sci-roppi mucolitici che facilitano la fl uidifi cazione e quindi l’espettorazione

del catarro.Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma

bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che for-niscono all’organismo vitamine e sali minerali necessari ad aumentare la propria capacità di resistenza ai germi.

Utile anche qualche giorno di riposo.Per prevenire le malattie da raffreddamento è necessario moderare

la temperatura negli ambienti in cui si vive o lavora (massimo 20-22°C) e prevedere una corretta umidifi cazione degli stessi. E’ necessario arieg-

giare spesso i locali dato che la malat-tia è molto contagiosa e si trasmette attraverso starnuti e colpi di tosse. La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò buona norma è quella di lavarsi molto spesso le mani col sa-pone e quando non è possibile ideale utilizzare un gel lavamani germicida. In presenza di malattia meglio evitare luoghi molto affollati al chiuso tipo

centri commerciali, cinema e altro per evitare di propagare il contagio.Le malattie da raffreddamento durano circa una settimana e gene-

ralmente non lasciano conseguenze.Se i sintomi persistono oltre gli otto giorni o la febbre si alza troppo

è opportuno consultare il medico di base.

Articolo a cura della Dott.ssa Alessandra Sprocatti, direttrice della Far-macia Comunale n. 2 di S. Apollinare

Quando si è colpiti da malattie da raffreddamento è buona norma bere molti liquidi e assumere grandi quantità di frutta e verdura che forniscono all’organismo vitamine e sali minerali

Malattie da raffreddamento

- Farmacia Comunale n. 1Via Badaloni- Farmacia Comunale n. 2s. apollinare- Farmacia Comunale n. 3V.le Tre Martiri- Farmacia Comunale n. 4Boara Polesine- Dispensario FarmaceuticoBorsea

 

La pelle è uno degli habitat preferiti dai germi, perciò è buona norma lavarsi spesso le mani col sapone e quando, non è possibile, utilizzare un gel lavamani germicida

Tuttavia, l’intolleranza non è da confondere con l’allergia poiché, in quest’ultimo caso,

il corpo reagisce immediatamen-te, mentre, nelle intolleranze, la reazione è lenta e si stabilisce una costante infi ammazione conse-guenza della ripetuta assunzione dello stesso alimento. Infatti, essa si manifesta anche 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi si fa fatica a ricondurre i sintomi a un preciso cibo, soprattut-to quando questo stato infi ammatorio perdura nel tempo. I sintomi più comuni sono: mal di testa, mal di stomaco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, dolori articolari e insonnia.

Le intolleranze alimentari hanno origine nell’intestino il quale, oltre alla funzione digestiva, svolge anche il com-pito di difesa dell’organismo grazie alle cellule immunita-rie in esso contenute che risultano fondamentali poiché fi ltrano tutte le sostanze provenienti dal mondo esterno che verranno poi assorbite dal nostro organismo.

Quando l’intestino non svolge correttamente questa funzione di fi ltro si introducono nell’organismo delle mo-lecole che vengono riconosciute come aggressori e così, sulla mucosa dell’intestino, ogni volta che quel particolare alimento viene ingerito, si produce un’aggressione.

Perciò, per comprendere meglio se i disturbi potreb-bero essere causati da un’intolleranza alimentare ad uno

o più alimenti è possibile effettua-re un test semplice e rapido.

Dal risultato si potranno evi-denziare determinati segnali di disturbo e con l’eliminazione di alcuni alimenti ed eventualmente la loro reintroduzione graduale è possibile risolvere problemi o elimi-nare disturbi.

Nell’Erboristeria La Finestra Naturale è possibile effettuare il test EAV (Elettro Agopun-tura di Voll) che, lungo la rete dei canali dell’agopuntura cinese, misura una variazione delle correnti a bassa inten-sità nell’istante il quale l’organismo entra in contatto con uno o più alimenti intolleranti. Il metodo EAV è semplice, rapido, innocuo e indolore, può essere ripetuto tranquil-lamente in quanto non richiede prelievi e il suo esito è immediato, inoltre è in grado di analizzare oltre 250 sostanze che normalmente mangiamo.

Il soggetto che viene testato deve, però, attenersi ad alcune accortezze, quali, non indossare oggetti metallici e tessuti sintetici, essere in condizioni di relax, prima del test: lavare bene le mani e bere un bicchiere d’acqua e non assumere farmaci almeno nelle 24 ore prima.

intolleranza alimentareL’intolleranza alimentare è una reazione del sistema immunitario del proprio organismo rispetto a una sostanza che riconosce come estranea e nociva

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In quanto fondamenta del corpo umano, i piedi si ca-ricano di un enorme lavoro. Per circa il 57% della sua vita, l’essere umano usa i piedi – per stare in piedi o per muover-si. Ma siate sinceri ci pensate mai? Dovreste farlo. Il nostro corpo non è un insieme di singole parti isolate le une dalle altre, ma ciascun elemento è collegato all’altro come gli anelli di una catena. Se le fondamenta non sono a posto, le conseguenze si percepiranno nei muscoli e nelle articolazioni soprastanti. I Plantari sensomotori (plantari attivi) vi aiutano a consolidare le fondamenta e a rafforzare la muscolatura, assicurando una posizione corretta delle articolazioni del pie-de e creando le premesse per un movimento sano, per una camminata “a tutto tondo”.PLANTARI PER ATTIVITA’ MOTORIA DEI BAM-BINI STOP AI DOLORI DELLA CRESCITA

Obiettivo primario della terapia con il Plantare Senso-motorio® è quello di stimolare i bambini a muoversi, soste-nendoli nella coordinazione dei movimenti. Premessa neces-

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Correre o fare jogging è una vera passione che tutta-via può provocare problemi alle ginocchia, dolori alla tibia, dolori ai polpacci indurimento dei polpacci, infi ammazioni al tendine di Achille e dolori alla pianta dei piedi. I plantari sensomotori personalizzati (plantari attivi) possono invece infl uenzare in modo mirato le singole fasi del ciclo deambu-latorio durante la corsa, rafforzare la muscolatura, diminuire il carico su ginocchia e tendine di Achille fi no addirittura a migliorare le vostre prestazioni sportive.

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Dr a. nanni RosoliaPsicologo studio di PsicologiaVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

zione rinforzano alcune abilità, rendendole più effi cienti e meno vulnerabili. È’ dimostrano che i soggetti ultrasessantenni, adde-strati all’ uso di strategie per ricordare meglio, mantengono nella vita quotidiana una memoria effi cace che permette di facilitare l’apprendimento e le funzioni nello svolgimento delle attività quotidiane. Il percorso di potenziamento deve essere costruito” su misura” della persona e mirato alla sua globalità. Il trattamento cognitivo inizia con la somministra-zione di test che permettono di avere un quadro generale del paziente e per identifi care sia i punti di debolezza che quelli di forza al fi ne di tarare le attività in modo indivi-duale e avere un misurazione che permetta di monitorare l’ effi cacia dell’ intervento. Agli utenti anziani,è proposto un percorso individuale e/o di gruppo attraverso esercizi e attività interessanti, che includono un lavoro personale da realizzare quotidianamente a casa e incontri infrasettima-nali presso lo studio. Un intervento svolto attraverso queste modalità non solo facilità il ragionamento ma favorisce lo sviluppo di pensieri positivi relativi all’ autostima, all’ auto-effi cacia e alle emozioni positive. La risposta relativa ad una migliore qualità di vista ci spinge ad essere entusiasti dei risultati ottenuti e del plauso degli utenti.

Nell’ultimo ventennio in Italia è notevolmente cresciuto l’interesse per la psicologia dell’invecchiamento. Oggi l’intervento nei confronti dell’anziano non riguarda

solo ed esclusivamente la prevenzione o la cura del decadi-mento fi sico o quello conseguente a malattie cerebrali, ma si cerca di ridefi nire il mantenimento/recupero di risorse esistenti attraverso un bilancio tra perdite, compensazioni e ridefi nizioni di abilità che possono essere stimolate attraverso esercizi che non implicano necessariamente il ricorso a cure farmacologiche o che possono, in modo au-spicabile,essere integrate. Gli interventi mirati al mantenimento di una buona memoria e di altre funzioni cerebrali, attraverso programmi scientifi ci specifi ci si propongono di preservare il più possibile l’autonomia dell’anziano. La stimolazione cognitiva consiste nell’esercizio delle abilità mentali come quelle di ragiona-mento, giudizio, attenzione, memoria, prassie ecc. Molti programmi utilizzati con anziani nelle prime fasi di declino e non, hanno permesso, a distanza di tempo, di mantenere un buon livello mentale. Dunque, una sorta di “allenamento della mente” può,in molti casi, permettere di mantenere fun-zionalmente attivi molti processi mentali attraverso attività ricreative, stimolanti e piacevoli, che tengano conto di un approccio globale alla persona e con effetti positivi sul tono dell’umore e nel miglioramento della sfera socio-emoziona-le. Infatti, i recenti studi sull’invecchiamento hanno messo in luce come le attività di stimolazione mentale, soprattutto se piacevoli, possano rallentare il decadimento cognitivo nella popolazione anziana: chi abitualmente svolge attività men-tale interessanti o segue training specifi ci insieme a buone relazioni sociali, dimezza il rischio di demenze rispetto a chi le pratica in misura minore, poiché l’esercizio e la motiva-

Psicologia dell’anziano: la stimolazione mentale nella terza età

Dott. Filippo BrocadelloMedico Chirurgo specialista in scienza dell’alimentazionePiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

livelli. I corpi chetonici prodotti dalla lipolisi fungono da carburante per muscoli, cuore e cervello avendo sia un effetto taglia fame dovuto all’azione diretta sul centro della sazietà che un effetto positivo sull’u-more, facendo venir meno quindi sia fame che senso di stanchezza. Arrivati poi al raggiungimento del peso desiderato ci si dovrà dedicare assolutamente alla sta-bilizzazione dei risultati ottenuti. Inizialmente grazie all’introduzione attenta e graduale dei carboidrati e poi attraverso la gestione di una vita sana fatta di dieta equilibrata e attività fi sica regolare.

Ovunque si leggono articoli che parlano di diete dima-granti o di consigli per una alimentazione sana, ma nella pratica di tutti i giorni le vite frenetiche non lascia-

no tempo per pensare o scegliere correttamente e addirittura inducono a rifugiarsi nel cibo per trovare appagamento e consolazione. Quando si prende coscienza della propria condizione l’obiettivo è quello di trovare una strategia che consenta di risolvere i problemi nel minor tempo possibile in modo tale da ridurre al minimo la possibili-tà di stancarsi e di arrendersi anzitempo.

Le soluzioni per chi soffre di eccesso ponderale possono essere diverse e talvolta anche bizzarre, ma quelle che io propongo abitualmente ai miei pazienti sono la dieta ipocalorica bilanciata classica e la dieta chetogenica.

Con la dieta classica si è liberi di mangiare un po’ di tutto ma in dosi ridotte e attentamente controllate. Il dimagrimento solitamente arriva, più o meno veloce-mente, patendo però sia fame che stanchezza.

La dieta chetogenica invece prevede una alimen-tazione normoproteica, a basso contenuto di grassi e completamente priva di carboidrati. La chetosi che così si sviluppa è considerata del tutto fi siologica e porta a produrre energia a partire dal grasso corporeo. In tal modo viene promossa la riduzione del peso veloce-mente e senza compromettere la massa muscolare che consentirà di mantenere il metabolismo basale ad alti

la dieta giusta...In Italia il problema del sovrappeso e dell’obesità coinvolge milioni di individui e assai gravi sono i rischi per la salute. Dieta e stile di vita sono il punto di partenza per affrontare responsabilmente il problema

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38 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO QUALCUNO

VI HA DAVVERO FERITI MA NON VOLETE PROPRIO MET-

TERCI UNA PIETRA SOPRA. IMPARATE QUALCOSA DALL’ACCADUTO SALUTE I PUNTI PIÙ SENSIBILI: GOLA, PRESSIONE E APPARATO DIGERENTE. SÌ ALL’ATTIVITÀ FISICA, MA BOCCIATI GLI SPORT ESTREMI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PRONTI

A SEDURRE NON CON LE PAROLE MA

CON LO SGUARDO, NON ROVINATE TUTTO CON LA SOLITA GELO-SIA SALUTE IL PASSAGGIO DA UN CLIMA ESTIVO AL PIENO AUTUNNO, NON PIACE AI BRONCHI, CHE PROTESTANO VIVACE-MENTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO RITORNO DI FIAMMA PER L’AMICO CONOSCIUTO IN VA-

CANZA, MA NE SALTA FUORI UNO ANCORA PIÙ AFFASCINANTE SALUTE SARÀ DIFFICILE IDENTIFICARE I VOSTRI MALANNI, DAL SISTEMA IMMU-NITARIO DEBOLE AL MALESSERE ESISTEN-ZIALE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SE UNA

STORIA È FINITA MALE, LUNGI DA VOI RIPROVARCI, IL PRIMO STEP È RITROVARE FIDUCIA IN VOI STESSI SALUTE PUNTO DOLENTE IL SISTEMA NERVOSO: REAZIONI ESAGERATE E NOTTI INSONNI; PRESSIONE ALTA E MAL DI TESTA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ANCHE IN COP-

PIA PUNTATE ALLA COMPLIC-ITÀ E ALLA CONDIVISIONE

DI ESPERIENZE E INTERESSI SALUTE LO STRESS PRO-

FESSIONALE CHE PRODUCE CORTICOSTEROIDI, CAUSA DELLA CIC-CETTA SULLA PANCIA, DOVETE FAR MOTO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO TESTA CONFUSA E CUORE ANCORA DI PIÙ, IN-

CAPACE DI DISTINGUERE AMORE, AMI-CIZIA, DESIDERIO SALUTE VIVETE UN PERIODO NIENTE MALE, LIBERATEVI DI UN PESO SULLO STOMACO E STARETE ANCOR MEGLIO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IN COPPIA

S I DISCUTE SENZA LITIG-ARE, ASCOLTARE LE IDEE E I BISOGNI DEL PARTNER VI AIUTA A CAPIRE LA SUA PER-SONALITÀ SALUTE L’AUTUNNO VI COL-PISCE NEI PUNTI DEBOLI: TESTA, NASO, CIRCOLAZIONE. RALLENTATE I RITMI O VI ASPETTA L’EMICRANIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO FAS-

CINO LA COPPIA È S O L - IDA MA LA GELOSIA, SE PUR SANA, SCUOTE GLI ANIMI. UN VIAGGIO-FUGA NON VI FAREBBE MALE SALUTE LA CERVICALE, BESTIA NERA DELL’AUTUNNO, VI FA SOFFRIRE. MA ORMAI LA CONOSCETE E VI PREMUNITE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO VI ATTENDE UNA KERMESSE DEL DI-VERTIMENTO E DEL FLIRT

ANCHE SUL POSTO DI LAVORO. PENSA-TECI VOI SALUTE PASSATE INDENNI ATTRAVERSO I RAFFREDDORI ALTRUI, IN BARBA ALL’INQUINAMENTO RESPIRATE BENONE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO PARTNER BRON-TOLONE MA VI ADORA E VOI

RICAMBIATE, IL SENTIMENTO HA BASI SOLIDE, LITIGARE RIACCENDE

LA FIAMMA SALUTE LO STOMACO É IL VOSTRO PUNTO DEBOLE. IL RIMEDIO È SOLO NEL PIATTO, E LO SPORT NON VI AIUTA

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO DELUSI DA UNA STORIA IN CUI VI SIETE LAN-

CIATI A CAPOFITTO, ORA STATE ATTENTI A NON FARE IL BIS SALUTE PRONTI I MALANNI DI STAG-IONE: L’ODIATA LOMBAGGINE, OPPURE L’ODIATA SCIATALGIA. ATTENTI AI MOVI-MENTI BRUSCHI

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO SENTIMENTI CONFUSI A CAC-CIA DI CONFERME, PARLARE - SEMPRE DEGLI STESSI ARGOMENTI - VI RINCUORA SALUTE FATE INCETTA DI INTEGRATORI E ALIMENTI BIO, UNA REGOLA CHE PAGA. COME LO SPORT COSTANTE

OroscopoPREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE, IN TUTTI I CAMPI...

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