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G iuseppe Campione, di scuola democristiana, presidente per ben due volte dell’Assemblea regionale siciliana, deputato, si dimise da ogni incarico dopo l’assassinio d’un suo cognato, inficiato di mafia. Delle sue parentele pericolose – non è reato- Luigi Tuccio non cura, ostenta serenità, dichiara che non si dimetterà. Eppure, è figlio d’un grande padre, che noi ammiriamo. Aveva ragione Salvemini: i padri non fanno i figli con la testa. Liberare la Calabria dalla ndrangheta è un dovere ed una necessità. La ndrangheta è figlia legittima del sopruso, delle ingiustizie, dell'arbi- trio, della violenza che lo Stato, e le classi dominan- ti, hanno perpetrato per secoli. La vicenda di Fabio Pioli il giovane elet- trauto di Gioia, probabil- mente ucciso dal padre e dal fratello della donna che amava, dimostra la volontà di disporre della vita altrui senza alcun rispetto per il valore della persona umana. A pagina 20

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Giuseppe Campione, di scuola democristiana, presidente per ben due voltedell’Assemblea regionale siciliana, deputato, si dimise da ogni incarico dopo

l’assassinio d’un suo cognato, inficiato di mafia. Delle sue parentele pericolose – non èreato- Luigi Tuccio non cura, ostenta serenità, dichiara che non si dimetterà. Eppure, èfiglio d’un grande padre, che noi ammiriamo. Aveva ragione Salvemini: i padri nonfanno i figli con la testa.

Liberare la Calabria dallandrangheta è un dovereed una necessità.La ndrangheta è figlialegittima del sopruso,delle ingiustizie, dell'arbi-trio, della violenza che loStato, e le classi dominan-ti, hanno perpetrato persecoli. La vicenda di

Fabio Pioli il giovane elet-trauto di Gioia, probabil-mente ucciso dal padre edal fratello della donnache amava, dimostra lavolontà di disporre dellavita altrui senza alcunrispetto per il valore dellapersona umana.

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DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 03

L'Assessorato Provinciale all'Agricoltura intende favorire edincentivare la partecipazione delle aziende vitivinicole, ope-ranti nel territorio reggino, alla Fiera Vinitaly 2012, che si

terrà a Verona dal 25 al 28 marzo 2012. Il brand collettivo sarà“Reggio Calabria, provincia enoica”, già decisi gli spazi espositivi, leattività formative e di comunicazione, la guida cartacea delle aziende

partecipanti, le attività promozionali. L'assessore provinciale, Gaetano Rao dichiara: «Una decisione presa

con il presidente Raffa. I nostri sono vini di nicchia ma di alta qua-lità e molto apprezzati; meritano per questo di entrare neimigliori circuiti commerciali (…) Vogliamo esaltare la “reg-ginità” partendo dall'enologia, per la quale il nostro territo-ri vanta antichissime tradizioni magnogreche e che si mani-festa oggi con ben 6 Igt e 2 Doc di assoluto prestigio».

MERAVIGLIE DALLA FINESTRA

TONY SILIPO UN SEMPLICE RAGAZZOMARTONESE

Ricordando il ministro Canadese

Che bellezza della natura, che bel dono illumina la nostra mattinata, che sogno per chi vede dalontano, tanti e tanti chilometri di distanza, questa meraviglia che ci avvicina così tanto alla nostra terra.Si inizia la giornata con la gioia della nostalgia! Grazie Mara, grazie per questa foto d'arte, l'arte divoler bene al bello che esiste e resiste alle vili aggressioni dell'uomo che non rispetta la natura. E nonrispettando la natura non rispetta se stesso, non rispetta il presente, nega alle generazioni che verrannola dolcezza e l'armonia di questa visione fantastica! (Domenico Logozzo)

E' davvero difficile raccogliere ipensieri e fotografare un amico

quando la volontà divina all'improv-viso lo sottrae alla vita terrena. Ilricordo diventa un esercizio pesan-te; mille immagini si accavallanonella mente. Cerchi di mettere ordi-ne, per rendere onore ad un uomovissuto con onestà, per la famiglia,per la sua gente, per un ideale poli-tico. «Passau u Ministru u ti saluta».Poche parole per capire chi era real-mente Tony Silipo. Per mia madre, enon solo, era un ragazzo semplice,che ogni anno tornava nella suaMartone per respirare l'aria di unpassato mai dimenticato. La piazza,le viuzze del centro storico, lo stareinsieme agli altri al bar, la passeggia-ta con la mamma e le sorelle, con la

moglie e il figlio, erano per Tony(“Vici”, così lo chiamavano amiche-volmente a Martone) momentiimportanti e dai quali nessuno loavrebbe mai potuto sottrarre.Nessuno. Mai. Solo la morte. Che èarrivata in un sabato pomeriggio,mentre un silenzio cupo e sferzato daun vento gelido avvolgeva ogni cosadella Tua Martone.

Vincenzo Frascà

LA PROVINCIA PER LA PRIMA VOLTA AL VINITALY

L’Altalena di Salvatore Ferraro

Primo disco per il cantautore sidernese

La scommessa di Gaetano Rao

Prima di tutto poesia. Il nuovo progetto musicale della scena indipen-dente romana cavalca senza dispersione lo spirito artistico del suoleader, del sidernese Salvatore Ferraro, già fondatore dei Presi per

Caso. L'altalena, nome della band, è anche il titolo omonimo del primoalbum, è un viaggio nel quotidiano attraverso 9 brani. Un collettivo digrandi musicisti che ha dato vita a canzoni simili a piccole trame noir,

freddi ritratti di gente comune,semplici fotogrammi mentalicon tic, manie e atmosfere diogni giorno. La speranza è cheil musicista calabrese riesca acontaminare di visioni mediter-ranee musiche e rumori roma-ni.

«Dammi il tuo sor-riso» è il primosingolo di Koko

De Leo, per gli amiciCotoletta, cantautore sider-nese che vive alle IsoleCanarie tra tra Playa de LasAmericas e Fuerte Ventura .Un tormentone che sa difiesta e baci. Note d'estate,di un'estate breve piena diallegria e sorrisi. Una can-zone frizzante che ti regalaun retrogusto consistenteanche oltre ferragosto. Per chi volesse ascoltarla:Facebook - Koko De Leo.

Le note d’estate di KLe note d’estate di Koko De Leooko De Leo

Un siderneseprotagonistadella musicaindipendenteromana

Giovedì 15 marzo si è svolta l'assembleagenerale dei lavoratori dello Studio radiolo-gico di Siderno per via delle tristi vicendeeconomiche che lo hanno interessato in que-sti mesi. Nel ribadire l'avvio dello stato di agi-tazione, si chiede ancora ai Sindaci di parte-cipare alle iniziative di lotta che prevedono,anche una pacifica manifestazione al Palazzodella Presidenza della Giunta della RegioneCalabra. E' incomprensibile come sia possibi-le che da, più di un anno, non ci sia stato unpronunciamento ufficiale delle autorità dellaProvincia e della Regione.

Siderno *Lo Studio Radiologico in sciopero

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Parlando

PRIMO PIANO

di...

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 04

Sui forestali si è detto ditutto, in bene e soprat-tutto in male. Troppi,

troppo pagati, troppo lavati-vi. Ora per la gioia di molti ilproblema si sta risolvendo, illoro numero si riduce pauro-samente di anno in anno, glistipendi tra indennità elimi-nate e casse integrazionistrumentali vanno semprepiù giù. Molti penserannoche questo sia un bene, inrealtà verrà spazzato via unpatrimonio di conoscenzeche avrebbe potuto esseremolto utile per la Calabria eche in parte non lo è stato. Enon lo è stato non per colpadei lavoratori, più semplice-mente perché è sempremancato un progetto com-plessivo, una visione unitariasul loro utilizzo. Di lavativi edi carrozzoni pubblici in giroper l’Italia ce ne sono a biz-zeffe, da nord a sud, perchéil pubblico più che in chiaveproduttiva è stato quasi sem-pre utilizzato in funzione diammortizzatore sociale. Inquesto senso nemmeno laforestale è sfuggita a talelogica, restando nella mediadi tanti altri enti. La differen-za, sostanziale, è che mentremigliaia di altri enti nonavrebbero potuto avere altrafunzione se non quella difornire uno stipendio. Laforestale avrebbe potuto gio-care una partita importantee di grande utilità sociale.Oltre a curare, mantenere,pulire, bonificare i monti,avrebbe potuto produrre.Creare una serie di beni a

costi bassi e a vantaggio ditutti. Avrebbe potuto pro-durre legna da ardere a unprezzo contenutissimo.Legna da lavoro, per cantie-ri e mobilifici. Avrebbe potu-to gestire la catena del legnoche produce lavoro e benefi-ci economici. Avrebbe potu-to creare una rete di ricezio-ne turistica, costruire acque-dotti. Avrebbe potuto faretante cose che si è scelto dinon fare, e non per colpadegli operai, ma saranno esono gli operai a pagare lescelte mancate. L’unica lorovera grande colpa è di averlesubite le scelte, senza prote-stare. Gli operai sparirannoe nessuno prenderà il loroposto. Pensate che sarà unvantaggio per qualcuno?Liberi di farlo. E adesso cheil mondo ha compreso,costretto, che il futuro pas-serà per l’utilizzo rispettosodella natura, noi disperdere-mo la più grande aziendacalabrese, già messa in liqui-dazione. Si abbiamo persotante occasioni, come quelladi trasformare un enteimproduttivo, in un grandeproduttore agricolo, ci sonocose che ancora si potrebbe-ro fare come la creazione diuna miriade di micro azien-de agricole, votate alla pro-duzione totalmente biologi-ca. Con beni sani e a bassoprezzo con, ancora, vantaggiper tutti. Ovvio che non sifarà neanche questo, così fraun po’ di anni gli operai spa-riranno e gli autolesionistisaranno felici.

Forestali e produzione biologica

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

In Calabria ogni anno nascono circa 8 bambini afflitti dafibrosi cistica. Queste sono le stime aggiornate. Pertantola sanità Calabrese, che non gode di certo di ottima

salute, sembra volersi rinnovare in questo ambito e sembravolersi adeguare, una volta per tutte, alla normativanazionale in materia, secondo la quale ogni regione d'Italia(che ha quasi 80mila portatori sani di questa malattia) deveavere un centro di riferimento. Con un ritardo di parecchianni la Regione ha finalmente stanziato 350mila euro per lacostruzione di un centro specializzato, che dovrà essereallocato nella struttura ospedaliera di Lamezia Terme. Ilcentro non sarà grande e nemmeno lontanamenteparagonabile alle strutture di Milano o Torino tuttaviagarantirà 6 posti letto a chi soffrirà di gravi patologie

respiratorie e problemi nutrizionali. Questa scelta è fruttodi una politica scopellitiana ben precisa: operare unaccentramento dell'efficienza nelle strutture sanitariecomprese tra Lamezia Terme e Catanzaro, il cuicomprensorio vanta già un centro specializzato ditossicologica clinica. Tesi confermata anche dal direttoredell'ASP provinciale di Catanzaro, Gerardo Mancuso, ilquale si è dimostrato entusiasta della volontà di farconfluire in quello che ormai è considerato come il centrodella sanità calabrese, la struttura sanitaria di Lamezia, unacentro di riferimento così importante. Reggio, con i suoisplendidi reparti addobbati a centri d'emergenza stile ExJugoslavia, aspetta, come sempre.

Antonio Cormaci

Scopelliti e la sanità catanzareseLAMEZIALAMEZIA, CENTRO D’ECCELLENZA, CENTRO D’ECCELLENZA

Il Pdl è il partio delle meraviglie. È un partito acerbamente e aspramente antico-munista. Ma l’altro ieri, all’Hotel de la Ville a Villa, guardandosi non più in cagne-sco - ma la guerra è rimandata - gli opposti schieramenti del governatore

Scopelliti e del parlamentare Foti, è stato celebrato un congresso a mozione unica. Equesta è stata la prassi inviolabile dei congressi del PCI, che al di sopa di tutto mette-va la salvaguardia dell’unità del partito. Il Pdl, per insistite dichiarazioni del padronedi casa, Silvio Berlusconi, e ora anche di Angelino Alfano, che della casa padronaleè inquilino, è un partito liberale. Ma questo partito liberale allunga il fondo del cen-tralismo, non ellegendo in sede congressuale, ma nominando, prima dell’assembleacongressuale, nella camera oscura di un ristretto gruppo dei signori delle tessere, ilnuovo coordinatore provinciale nella persona di Roj Biasi e il nuovo vice coordinato-re provinciale in quella di Giuseppe Pedà. Esce Nino Foti da coordinatore provincia-le. In un partito liberal-democratico, come pretende d’essere il PDL, avrebbe dovu-to decidere se confermare o non confermare l’assemblea congressuale. Esattamenteil contrario, e credo non sfugga a nessuno che il Pdl estenda la prassi dei parlamen-tari nominati ai coordinatori provinciali. Anche loro nominati. Bella democrazia, chediremmo autoritaria se non fossimo consapevoli dell’impossibile ossimoro.

Continuate a leggere. Roj Biasi e Giuseppe Pedà sono ambedue della Piana di Gioia Tauro, più malata che sana. LaLocride, che vanta dirigenti prestigiosi in seno all’infecondo seno del PDL, viene totalmente cancellata dai vertici. Eppure,questi dirigenti, pur prestigiosi son rimati zitti allo schiocco della frusta. Tace persino Riccardo Ritorto, che in genere scal-pita sempre. E sul punto il Pdl cessa di suscitare meraviglia. La Piana è un grande sebatoio di voti. È in provincia di Reggioquel che ha rappresentato e rappresenta la Sicilia in Italia. Senza i voti dell’Isola del Sole non riusciva a vincere le elezionila Dc e non riesce a vincerle il PDL senza i voti della Piana, non avrebbe vinto le elezioni provinciali Giuseppe Raffa, e nonsarebbe andato molto in alto Giusepe Scopelliti nelle elezioni del 2010. Perciò, non c’è affatto da meravigliarsi per questascelta politica ristretta, come il sugo del ragù, alla Piana. Il do ut des funziona sempre. Funzionò nel passato anche per ilPCI che ebbe a segretario un comunista della Piana, Mario Tornatora. Funzionò anche per il PSI dove l’ala pianigiana impo-se tre presidenti della Provincia. Funziona anche ora. Il PDL, a stampo pianigiano, non è una novità. È un calco indottodalla voglia di prendere voti, di vincere, costi quel che costi. Cioé, la cancellazione di ogni criterio democratico nella elezio-ne - mi correggo - nella nomina dei vertici. Ultimo ritrovato del liberal PDL.

Le meraviglie del Pdl reggino

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la Riviera

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 05

DIAVOLO NERO

Tutto è celebrativo, come una bellamessa domenicale, dove si discorredella vita governativa passata efutura del Pdl. Sotto la guida illumi-nata di Giuseppe Scopelliti, Reggio

trionfò, uscì dal buio alla luce, divenne unmodello, che, declinato verso le vestimenta,avrebbe suscitato l’invidia di Gianni Versace.La Regione - e questo per buona parte è vero- fu languente con Agazio Loiero e dall’intre-pido 2010, essendo governatore GiuseppeScopelliti, torna a rifulgere e a trionfare.Catanzaro, il detestato capoluogo dellaCalabria, s’appresta ad incoronare SergioAbramo dopo le dimissioni di Traversa. Saleda ogni dove un odore d’incenso versol’Altissimo, che, imitando non Cristo, maBerlusconi, si dice aggredito dai giornali, e tut-tavia i loro editori vanno in Regione con il cap-pello in mano.Prima di proseguire, vogliamo essere equani-mi. Ha ragione l’esacerbato Governatore, cheormai si muove tra entusiasmo e prostrazione,quando denuncia la doppia morale giornalisti-ca, cioè il trattamento d’onore riservato avedove illustri, e quello destinato ai vertici delPdl. E, siccome al vertice c’è solo un punto,propriamente a lui. Ma così non è semprestato. E non così tutta la stampa calabrese. Quello che, però, sconforta nella reprimendadel Governatore è il dire e il non dire. Cioè, ildire per ammiccamenti, che è qualcosa dimeno chiaro ed eloquente di chi parla a nuoraperché intenda la suocera. In altre parole, oScopelliti parla a vanvera o è certo di quelloche afferma. In questo secondo caso, devefare i nomi degli editori con il capello in mano. A meno che non si riservi il corpo oscuro, cioèuna possibilità di riconciliazione con gli edito-ri dei giornali che lo attaccano: da ingiuriarecon giudizio. O a meno che gli editori si tolga-no il cappello quando passa Scopelliti. Poichéquando passa l’Altissimo in processione,bisogna stare a capo scoperto.

Giù il cappello passa Scopelliti

Il comissario regionale del PD,Alfredo D’Attorre, è ben noto negliambienti culturali, ed è questa laragione per cui il dr. Giuseppe

Scopelliti, coordinatore regionale delPdl, non lo conosce. Non importa.Importa che non è il sapere che mancaad Alfredo D’Attorre, docente diFilosofia del diritto presso l’Universitàdi Salerno, ma il saper fare. È chiaro,poi, che quando uno non sa fare, sonogli altri che fanno. E nel nostro caso ifrati guardiani del Pd, che hanno l’ine-stimabile privilegio non solo d’aver con-segnato alla Destra la Calabria, masoprattutto quello d’aver lasciato laCalabria senza opposizione. I risultati di questa guardanìa sonosotto gli occhi di tutti. Qui, a ReggioCalabria - come, del resto, a Cosenza,Catanzaro, Crotone, Vibo - negli organiprovinciali di raccordo organizzativo,nominati (?) da Alfredo D’Attorrerivivono, come pesci irrorati d’aqua fre-sca, le loro maestà: Marco Minniti, chetanti lutti addusse e addurrà al Pd; ilsenatore, Luigi De Sena, che fece ilgran rifiuto; Pinone Morabito, reducedalla sconfitta alle provinciali;Demetrio Naccari Carlizzi, assessoreregionale uscente e consigliere regiona-le non rientrante. Nel vocabolario delprof. D’Attorre questo si chiama rinno-vamento, quando si tratta di restaura-zione. Ma c’è ancora di che sorprender-si. Nell’organo provinciale di raccordoorganizzativo, certamente a rafforza-mento della fibra morale del Pd, fabella presenza il prof. Pino Arlacchi, alquale neppure il Circo Togni potrebbeessere in grado d’offrire tutti i ruolirichiesti dal suo multiforme ingegno.Così sconfinante d’aver travalicato tuttii limiti, straripando, infine,

nel campo di Scopelliti, che l’ha volutoalla testa del Magna Grecia. Senza dub-bio, per il suo enciclopedismo culturale. Le sorprese non sono, però, finite.Viene nominata nel detto organismoprovinciale di raccordo organizzativopure la deputata Maria Grazia Laganà.A questo punto, dobbiamo immaginareche non solo D’Attorre non sa fare, mache addirittura non sa. Non sa D’Attoreche la Signora antimafia è stata rinviataa giudizio per tentata truffa nei riguardidell’ospedale di Locri e che si è avvalsadella facoltà di non rispondere, come èpratica generalmente degli ostruttoridel cammino della giustizia? Certo chenon sa. Siamo sicuri che, sapendolo,avrebbe provveduto celermente a

dimissionare dal Partito la deputataMaria Grazia Laganà. Ma queste cosele sanno gli uomini della strada, non iCommissari. Specialmente un commis-sario, della specie dei pifferi che anda-rono per suonare e furono suonati. Edella nominata che dicono MarcoMinniti, Luigi De Sena, DemetrioNaccari Carlizzi, i quali fermentano ledimissioni di Morisani pdiellino nean-che indagato e tengono ferma comecompagna al rinnovamento la vedovaillustre? Che ella volle rimanere tacita emuta di fronte al tribunale di Locri persfatare la leggenda che le donne sonoloquaci e chiacchierone? Può darsi.Tutto può darsi nel Circo Barnum delPD.

La restaurazione del professor D’Attorre

IL NUOVO VOCABOLARIO DEL PD

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COPERTINA

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 08

tre quarti e una gassosaCRIMINE

ROSARIO V. CONDARCURI

Intervistato da Calabria Ora (10 marzo) dopo lasentenza contro le cosche, raccolte nel processoCrimine, il dr. Vincenzo Macrì, capo della Procurad'Ancora, fa delle affermazioniimportanti. Primo: pensare chel'inchiesta Crimine “abbia appor-tato qualche elemento rivo-luzionario nel modo d'intendere la'ndrangheta […] sembra quantomeno azzardato”.Secondo: “il problema è che si èforse pensato di esportare il mod-ello siciliano che risulta già super-ato da tempo. Quello dipinto nellaPalermo degli anni '80 è una realtàdi quell'epoca, ma che non hariscontri oggi”. Facciamo nostre sia l'una che l'al-tra affermazione del dr. VincenzoMacrì. Non solo perché coerenticon la sostanza e il modo d'esseredella 'ndrangheta, ma anche per-ché si tratta di posizioni da noi giàlargamente teorizzate e, se nonappare presuntuoso, dimostrate. Non vi ritorniamo sopra se nonper qualche accenno ulteriore.L'astuzia della storia ha volutomettere in chiaro che proprio inostri contraddittori in toga e incattedra ci hanno dato ragionequanto al cupolismo della'ndrangheta e all'efficacia delmodello siciliano. Il dr. Pignatonee i suoi Pm dovrebbero sapere che le rivoluzioninon si esportano.Proseguendo.Non è la prima volta che la realtà calabrese vieneinterpretata secondo il modello siciliano. Parecchistorici, misurandosi sullo pseudo-sci-entifico problema delle origini della'ndrangheta, hanno corrivamente concluso chequesta nacque dal feudo. Tale fu lo schema per laSicilia dove, però, l'equazione feudo-mafia regge-va, ed era sorretta dall'analisi della struttura eco-

nomica della Sicilia. Ma questa equazione non val-eva certamente per la Calabria ove la 'ndranghetaprende cominciamento nella provincia di Reggio

Calabria nella quale il feudo nonesisteva. Funzionò la carta copia-tiva, che, dopo tutto, ha l'inestima-bile privilegio non di rovesciaresul banco degli asini, ma di far tri-onfare in cattedra i suoi consuma-tori. Chi colpisce di più la nostramemoria è Pino Arlacchi per ilsuo libro, sbagliato perfino neltitolo: Mafia, contadini e latifon-do nella Calabria tradizionale. Lestrutture elementari del sot-tosviluppo (Il Mulino, Bologna1980).Siccome copiare preserva dallafatica del pensare e protegge daglierrori di grammatica e di sintassi -maledetto congiuntivo! - ilConsiglio regionale dellaCalabria, sotto Chiaravalotti,sotto Loiero, sotto Scopelliti, esi-bisce nella lotta contro la'ndrangheta la legge antimafiadell'Assemblea siciliana, copiatafin nelle virgole, e fatta propria. Ilmodello siciliano è stato esporta-to, anche sotto il profilo legislati-vo. La 'ndrangheta in Calabria sicombatte con la carta copiativa. Irisultati sono quelli della rete astrascico, cioè l'inchiesta Crimine,

che non acchiappa i pesci grandi..Ero ragazzo e mio padre amava stare in compag-nia d'amici nella putigha del paese. Giocavano apadrone e sotto un litro di vino a partita. Ma addo-mesticato nel senso che il litro era composto da tre

quarti di vino e una gassosa. Comel'inchiesta Crimine: tre quarti di condan-

nati e un quarto d'assolti. Appunto, tre quarti e unagassosa, che erano la misura d'una bottega di vino,non di una inchiesta per un'aula giudiziaria.

ESSENZIALE

L’ANALISI

Secondo: “il problema èche si è forse pensato diesportare il modellosiciliano che risulta giàsuperato da tempo. Quellodipinto nella Palermo deglianni '80 è una realtà diquell'epoca, ma che non hariscontri oggi”.

AZZARDOAZZARDO

ANNI ‘80ANNI ‘80

Dichiarazioni delProcuratore Capo diAncona Vincenzo Macrì

“*

Primo: pensare chel'inchiesta Crimine “abbiaapportato qualche elementorivoluzionario nel modod'intendere la 'ndrangheta[…] sembra quanto menoazzardato”.

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DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 09

la Riviera

Comunque, la sentenza Crimine, è stata storica,anche se non nel senso che tanti si sarebberoaugurati o in quello in cui avrebbero sperato.Quello che ne è uscito non è un male minore, anzi

se vogliamo essere onesti ne è uscito il male solito, consue-to, quello descritto da decenni di storia giudiziaria. Che landrangheta fosse un fenomeno unitario lo si è sempredetto, stava nei fatti. Un unico codice, un nucleo di disva-lori valido per tutti gli associati. Un’assemblea rappresen-tativa unica. Stop, altro non c’era e non c’è. C’erano e ci

sono i locali confederati, tutti autonomi dal punto di vistaoperativo, con capacità decisionali proprie. Si voleva pari-ficare il fenomeno calabrese a quello siciliano o ai modelliasiatici, e le prove prodotte lo hanno smentito. L’esclusionedelle aggravanti di essere l’associazione armata e sovrana-zionale restituiscono, al fenome-no mafioso calabrese, le conno-tazioni giudiziarie che sono stateuna costante delle pronunce sinqui avutesi. Nulla di nuovo enulla di drammatico. Le senten-ze statuiscono verità giudiziarienon vanno contro nessuno, nonbocciano nessuno. Non sonosconfitte ma sempre vittoriedella legge. La sentenza nonsconfessa gli inquirenti che hanno prodotto elementi che,secondo loro, erano idonei a un certo tipo di condanna. Lavalutazione del gip di Reggio, invece, è uno stop a teorieextragiudiziarie. Riporta nell’alveo del diritto la funzionedella repressione dei reati e la loro condanna. Togliendouna bandiera a quanti avevano colorato di significati parti-colari quella che era una normale operazione antimafia.Quanti avrebbero voluto che il processo avesse avuto una

valenza epocale, e fosse giudiziariamente sancita la poten-za planetaria della ndrangheta, sono rimasti delusi. Landrangheta è, e rimane, un mostro, questo dice la pronun-cia, ma dalle prove emerse quella a giudizio era un’organiz-zazione diversa, con un ambito e una capacità criminalelimitata. Se si fa caso al fatto che le condanne, quasi tuttemiti, hanno esclusivamente punito il reato di associazionee che non è emerso un solo reato fine, si comprende chealla sbarra non c’era quella holding multimiliardaria chetanto fa orrore. C’era un fenomeno antropologico, contro

culturale, ma non la piovra emersa dalle descrizioni media-tiche degli ultimi anni. E questo è, molto semplicemente,un dato di fatto che non rappresenta né una vittoria né unasconfitta. Per nessuno. La Giustizia ha fatto come sempreha amministrato la Legge e fatto statuizioni. Un fatto nor-

male. Perché la Legge è unfatto normale. E Minutoli nel-l’applicarla non avrebbe potutopensare di ingenerare delusio-ni. Perché sembra strano ma danoi esistono anche i delusi dellesentenze. Sono tanti, apparten-gono a quel variegato mondodell’antimafia che contiene unpo’ di tutto, dalla gente ammi-revole animata di passione civi-

le e amore per la propria terra a quella, minoritaria per for-tuna, di gente che vorrebbe sempre e solo condanne, per laquale l’assoluzione è vigliaccheria. Si Minutoli ha ancheprodotto malumori e, fatto miracoloso, ha prodotto orfani.Gli orfani, figli di una cultura dell’antimafia che è arrivataagli estremi e non vuol capire che un giudice è sempre ungiudice sia che assolva o condanni. E che una sentenza sibasa sulle prove, non sui desideri.

C’è chi non vuol capire che un giudice è sempre un giudice

sia che assolva o condanni. E che una sentenza si basa sulle prove non sui desideri

Gli orfani di CrimineFERNANDO SAGADO

CUPOLE CUPOLE AA CONFRONTCONFRONTOOSOPRA Il capo di Cosa Nostra Totò Riina e quello della ‘ndrangheta Domenico OppedisanoCorleone e un summit mafioso a PolsiA SINISTRA Falcone e Borsellino - Gratteri e PignatoneSOTTO Bernardo Provenzano e Giuseppe Commisso,numeri due di Cosa Nostra e ‘Ndrangheta

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Parlandodi

PRIMO PIANO

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 10

Mentre si attende il nuovo capo della Procura di Reggio

Dopo gli arresti per gli appalti truccati alla Provincia

Un cinquina perun trampolino?

Non siamo topi di procura ei nostri lettori ci perdone-ranno se le nostre previ-sioni non saranno azzec-cate. Ma su una cosa non

temiamo - lo scriviamo con enfasi - diparlare in faccia all’avvenire. IlTribunale di Reggio, se non di guerra, ètribunale in guerra. La guerra, come èinutile ricordare, oltre gli strazi, generaeroi e appiccica medaglie sui generosipetti. Che, poi, risplendano per sempre,questo è un altro paio di maniche. Ecredo che non ci sia chi, pertanto, vorrànegare che la Procura di Reggio sia unastazione di transito verso il progresso dicarriera, un fondamentale trampolinodi lancio. Questo è un dato oggettivo.Non si va a Roma se si è stati - dettosenza disprezzo - capi della Procura diPalmi. Ma la condizione richiesta è cheil Tribunale di Reggio conservi la fisio-nomia di tribunale di guerra. Non uncavallo per il regno, ma la sconfortanteumiliazione del diritto.Non rimarrà senza domande il posto dicapo della Procura di Reggio, lasciatovacante dal dr. Giuseppe Pignatone.Con ogni probabilità di certezza, vi aspi-ra Ilda Boccassini, implacabile accusa-trice di Silvio Berlusconi e che in anninon stellarmente lontani ingiunse che lesi portasse in barella Cesare Previti, fug-giasco dalle aule giudiziarie. Ma non hasuperato i quattro anni di procuratoreaggunto, e bisognerebbe ritardare ilbando. Vale anche per il dr. GiuseppeCreazzo, capo della Procura di Palmi lacui serenità giuridica è ampiamentericonosciuta. Si trovano invece, ad oggi, nelle condi-zioni volute dalla legge, ArmandoSpataro e Antonio Ingroia. Pare chesiano interessati alla Procura di Reggio.

E tutt’e due hanno titoli specifici,Armando Spataro, procuratoreaggiunto di Milano, si è occupato dicriminalità organizzata, ha condottoindagini sulla ‘ndrangheta e la mafia.E già dall’anno 1991, anno di costitu-zione della Direzione DistrettualeAntimafia e fino al 1998 ne ha fattoparte. Antonio Ingroia, siciliano, è un superpm antimafia. A parte il casoContrada, la sua indagine più risonan-te è stata quella che ha riguardatoMarcello Dell’Utri, vigente senatore

Pdl, per il quale ottiene in primo gradouna condanna nel 2004 a nove anni direclusione per concorso esterno in asso-ciazione mafiosa. Condanna conferma-ta - e diminuita - in appello il 29 giugno2010. Ma annullata dalla Cassazioneproprio di questi giorni.Non ci pare di dover illustrare, sia purerapidamente, le figure note del dr.Vincenzo Lombardo capo dellaProcura di Catanzaro, e del dr. NicolaGratteri. Sembra che il dr. VincenzoLombardo abbia qualche esitazione afare domanda per Reggio. Ma siamosicuri che nessuna esitazione nutra il dr.Nicola Gratteri. Da capo della Procuraavrà mano libera. Chi il capo della Procura? Il suo destinoè davvero sulle ginocchia di Giove.La nomina del capo della Procura nondipende dai titoli e dai meriti. Dipendedal braccio di ferro che avrà luogo nelCsm, l’organismo deputato a sceglierlo.Poiché viviamo in tempi così fausti cheun capo di procura non viene vistocome un capo di procura, ma come ilgovernatore della Calabria.

PASQUINO CRUPI

Pino Nicotri ha alle spalle due titoli di merito: diessere stato arrestato con Toni Negri per il seque-stro e l'uccisione di Moro e di essere stato collab-

oratore de “l'Espresso” e di “Repubblica” dalla qualelo estromise il liberal Eugenio Scalfari. Ma il passatosuo, che è nobile, sembra non interessargli. Oggiragiona per schemi e per categorie mentali, arrugginitedalla poltroneria e dalla sciatteria.Il fatto è questo. Il segretario regionale dell'Inpgi delVeneto, Daniel Carlon, in vista del rinnovo dellecariche del Sindacato, manda a tutti gli iscritti una cir-colare nella quale indica i giornalisti da votare. È unacattiva azione, una porcheria. Ed è quel che sottolineaPino Nicotri. Il quale, però, per meglio sottolineare lenefandezze del segretario veneto,scrive: “È strano che Carlon confon-da Venezia, città di mare nella lagu-na veneta, con alcuni comunidell'Aspromonte”. Dove è che PinoNicotri ha trovato che tutto ciò chev'ha di negativo al mondo è lametafora della Calabria e si annidain Calabria? Un leghista può raccon-tare queste fandonie, non un giornal-ista fine, come Nicotri.Intanto, però, è la civile Venezia cheoffre la vergogna della circolare con l'indicazione divoto, e invece la Calabria ha proceduto al rinnovamen-to degli organismi dell'Inpgi nel massimo della chiarez-za e della trasparenza. Ed è uno. A conclusione del suocomunicato di condanna Pino Nicotri dichiara d'essereuna “persona civile”. Per nulla. Le persone civili nonrazzolano, come le galline, nello strame e non si riem-piono il gozzo di luoghi comuni e di deteriori razzismiper rendere più evidente la loro tesi. Ci dispiace dirlo,provenendo il Nicotri dal giornalismo progressista edalle lotte per la democrazia: non è una persona civile,è un barbaro. Uno che parla senza conoscere uomini ecose della Calabria.

Il giornalista Pino Nicotri

Un barbaro

Ricordavamo su «la Riviera» del 6 novembre 2011 in premessa alla pubblicazionedi una lettera firmata d’un imprenditore: “Su «la Riviera» del 25 settembre 2011abbiamo pubblicato un articolo titolato: “SUAP Reggio fa eccezione”. E, come è

nostro stile, non abbiamo alzato elogi alla possente macchina di guerra contro l’adulte-razione delle gare d’appalto e le infiltrazioni mafiose. Ben fatto. Dall’interno del mondoimprenditoriale, non sempre ardito e coraggioso, giunge a conferma della nostra diffi-denza una voce attiva, che denuncia i ghirigori e gli sbandamenti della Suap. La pubbli-chiamo ben volentieri. E se altri imprenditori si facessero vivi, non sarebbe male.Sarebbe un gran bene”. I sani imprenditori non si sono fatti vivi. Si sono fatti vivi, inve-ce, i militari della Guardia di Finanza che hanno tratto in arresto, il 19 marzo, i dipen-denti della Provincia Antonio De Clariti Stresa, commesso, Luigi D’Amico, addetto al protocollo, e gli imprenditori Giuseppe Bagalà,Camelo Bagalà, Francesco Bagalà e Giuseppe Bagalà: tutti di Gioia Tauro. L’accusa è di accaparramento degli appalti mediante turbativad’asta. Avevano questi imprenditori, con la complicità di dipendenti provinciali, libero accesso alla stanza in cui veniva custodita la cas-saforte, a sua volta custode delle buste contenenti l’offerta di gara. Se è fuori di dubbio che i dipendenti, come di pertinenza, sono i posses-sori delle chiavi di tutti gli uffici del Palazzo della Provincia, altrettanto fuor di dubbio è che la chiave della cassaforte dell’ufficio Suap eraaffidata ad altre e superioni mani. È stata clonata? C’era disordine nella Suap e noi l’abbiamo denunciato. C’era disordine prima ancorache la dirigente della Suap, dott.ssa Maria Grazia Blefari si avvedesse che una delle buste di gara, invece di giacere nella cassaforte, davaottima visione di sé su un divano dell’ufficio. E ciò prontamente ella denunciò alla Procura di Reggio così come prontamente sul caso ilPresidente Giuseppe Raffa nominò una commissione d’inchiesta. Questi i fatti. Da qui una sorta di giallo, cioè il mistero gaudioso dellospostamento della Blefari dal settore Suap ad altro settore. Niente giallo e niente mistero gaudioso. Per decisione dell’Amministrazioneprovinciale, retta dall’avv. Giuseppe Morabito, poi confermata dal Presidente Giuseppe Raffa, i dirigenti di settore, ogni due anni, sonosottoposti a turnazione. La dott.ssa Blefari non poteva fare eccezione. Ciò che ci meraviglia è che ci siano ancora in giro gli energumenidella Suap, vergine cuccia. (Carmelo Carabetta)

La Suap, vergine cuccia

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Parlandodi

ATTUALITÀ

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Parlandodi

Attrezzature e beni le(G)alità a scuolaPOLISTENA * Consiglio comunale

MARIA BOETI

Seduta largamente fruttiferaquella tenutasi alle 9.30 dilunedì scorso in Municipio,sia per l’uso delle attrezza-ture e dei beni comunali, sia

per il progetto di legalità portatoavanti dalla Scuola. A scardinare ilprimo punto all’ ordine del giorno èstata la Presidente Laura Scali, cheha introdotto il sindaco Tripodi, ilquale prendendo la parola ha inizia-to la sua riflessione sulla Sala diPalazzo Sigillò da poco inaugurata.Ha ribadito inoltre la pregevolezzadella Stessa con i suoi sessanta postia sedere e le tecnologie di ultimagenerazione delle quali è corredata.All’esame del Consiglio c’era lamodifica del Regolamento per stabi-lire 50 euro per l’ utilizzo degliambienti degli edifici di proprietà delComune, in questo rientra anche l’Auditorium. Da qui, si è aperto ildibattito. Per il capogruppo dell’op-posizione Laruffa il problemariguarda il corrispettivo, i partiti poli-tici non trovano i soldi per un even-tuale uso, per cui va limata e struttu-rata meglio la <voce> da corregge-re. Una visione più clemente l’haavuta invece Baglio, rimarcando checrede alla buona fededell’Amministrazione ma che ilRegolamento durerà nel tempo esarebbe bene generalizzare introdu-cendo la postilla <manifestazionivarie>. A seguire, l’intervento diRoselli anch’egli contrario alla quotada versare per l’utilizzo di un qualsia-si locale comunale. A fare da supre-mo moderatore il consigliere di mag-gioranza Racobaldo il quale ha rile-vato che la cifra di 50 euro è irrisoria.Per chiudere, come da consuetudi-ne, il rappresentante di governolocale Michele Tripodi che con

ferma ed indubitata certezza ha fattodenotare due notevoli contraddizio-ni, prima: che la Sala di PalazzoSigillò non è capiente per contenereuna manifestazione di partito inquanto la sua area è limitata, e per

un’ adunata politica non basta;seconda: quasi tutte le manifestazio-ni sono patrocinate dal Comune eper questo gratuite, inoltre. La mag-gioranza nella sua composta dignitàha deliberato con 11 voti a favore,

l’opposizione con 8 astenuti, 1con-trario, Roselli.Il secondo punto, di cui parlare, havisto animi più stemperati. L’ argo-mento sulla legalità a scuola ha rapi-to l’attenzione dell’ assemblea. Sonointervenuti i ragazzi, che educatissi-mi sono passati dalla tribuna stampaa lasciare un documento scritto diquanto hanno esposto. La prima adintervenire è stata BenedettaIannizzi della quinta classe del liceoRechichi, ringraziando il suo Presideper questa iniziativa. Spieghiamo: ilgemellaggio con la scuola Tosi diBustoarsizio (MI), ha ricordatograndi uomini di valori morti permano mafiosa, come PeppinoImpastato, il Generale Dalla Chiesa,eccetera. Ha parlato inoltre degliincontri delle nuove generazioni con“La Valle del Marro” e con “LiberaTerra”. Interessante l’ intervento diMaria Pia Albanese che si è dettarammaricata perché, secondo lei, igiovani percepiscono i politici attac-cati al potere e per questo poco vici-

ni ai tanti problemi quotidiani dellagente, anche Eden Aloi, frequentan-te la terza classe, ricordiamo che ilProgetto raggruppa diciassette alun-ni del liceo pedagogico - sociale - lin-guistico di terze e quinte classi, insie-me a Valentina Falleti sono statenella loro esposizione unanime alleloro compagne. Accanto a loro ilprof. Giovinazzo che ha ribadito:“concretezza e non astrazione“.Nella girandola delle interpretazioni,ogni consigliere, secondo la propriaesperienza e riguardo ruoli e man-sioni avuti sulla legalità ha affermatola propria visione. Pisano si è ripetu-to fino all’inverosimile valutando lafenomenologia mafiosa fatta di pres-sioni ma anche di complicità <a> e<con> politici. E via via gli inter-venti degli altri presenti, a sottolinea-re l’impegno della città contro la cri-minalità organizzata. Il 17 marzo lacittà di Polistena sarà presente, infat-ti, alla grande manifestazione annua-le contro tutte le mafie che quest’an-no si tiene a Genova.

Nulli gli interventi del consigliere d’opposizioneGiancarlo Sanò del quale mai abbiamo sentito la voce,quasi nulli quelli di Giancotta, quest’ultimo ex di

Rifondazione Comunista, passato insieme al primo, al SEL,che pur avendo esperienza interviene troppo poco. E volendofare una breve sottolineatura, a questo riguardo, possiamodire che su un foglio di carta straccia al consigliere Sanò gli sipotrebbe scrivere un intervento, se non altro per scaltrirlo allavita politica, oltre al fatto che, pure lui come gli altri, ha deidoveri verso gli elettori. Anche parlare di una favola, ma par-

lare. Se davvero i suoi compagni di partito lo rispettano deb-bono impratichirlo. Chi si atteggia a maestro deve dichiararsicontento quando alla fine del mandato s’accorge di aver tra-smesso ai seguaci un pizzico della propria esperienza per unacomune utilità. Questo scrivere, non vuole essere un attaccoguerreggiante, non è ancora arrivato il momento per batta-gliare, è solo un’ annotazione fatta su principianti che non siesprimono o che tremano arrampicandosi su fragili impalcatu-re. D’altra parte la ciofeca è quel vino diventato ormai di pes-simo sapore… (Maria Boeti)

Anche di una favola, ma parlateNULLI GLI INTERVENTI DEL SEL GIANCOTTA E SANÒ

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la Riviera

Iprogetti di valore che sono stati affos-sati in questi anni nel territorio dellaLocride, ahimè, non sono pochi. I per-ché non sono contenuti in nessun attoformale. Muoiono per autoestinzione

dopo aver coinvolto tutti i centri di potere ei personaggi di comando. Uomini e centri dipotere che non hanno capito di che cosa sistesse trattando o che non hanno voluto cheil Progetto Locritec si realizzasse davveroperché elettoralmente poco appetibile. Intutti e due i casi c’è da essere preoccupati. Ilbene comune si capisce abbastanza quantodistante possa essere dai loro pensieri, dalloro agire.Progetto Locritec nasce da una buona intui-zione di Ettore Spatari: puntare sullo svilup-

po tecnologico e l’u-tilizzazione dellenuove tecnologiedell’informazione edella comunicazio-ne per creare un’a-rea diffusa di alfa-betizzazione, studioe ricerca dell’uso diquesti strumentidella modernità.Strumenti che pre-

ludono a un salto di qualità sociale, produt-tiva e culturale di tutta la popolazione dell’a-rea locridea. Oddio, avranno pensato subitogli amministratori locali. Digitale terrestre,comunicazione integrata, informatica, web.Chi ci capisce niente. Allora bisogna subito

“bollarlo” come interessante, E così in brevetempo non se ne farà proprio nulla. Così èstato.Di che cosa si tratta. Locritec è un progetto che vuole creareun’area di crescita della conoscenza tecnicadi tutta la popolazione dei 42 comuni, utiliz-zando facilissimi sistemi di apprendimento,accessibili a tutta la popolazione.Basterebbe solo questa finalità per stabilireche è proprio ora che si esca da tutte le sec-che politiche di “anti – qualcosa” per volge-re verso una conoscenza positiva, diffusa,generatrice di senso civico, di partecipazio-ne sociale e culturale, di capacità critica e

promotrice di nuove opportunità di lavoro edi relazioni collaborative nella comunitàlocridea.Propone di applicare l’automazione in tuttele attività possibili pubbliche e private inmaniera da rendere più efficaci produzionee servizi. E qui viene subito in mente quan-te piccole imprese, artigiani, aziende agrico-le, turistiche e commerciali possano rientra-re in questo progetto. Per non parlare delgiovamento che ne trarreb-be la pubblica amministra-zione nel rapporto con i cit-tadini in termini di tempestività e correttez-za nel fornire servizi e informazioni utili.Un progetto trainanteSpatari è convinto che questo progetto met-terà l’area della Locride nelle condizioni diespandere la sua influenza tecnologica allearee che s’intrecciano con essa e persino inaree più distanti. Insomma, l’interaCalabria. E siccome si prevede un PalazzoDirezionale, interamente cablato per fron-teggiare qualsiasi bisogno di collegamento asostegno delle nuove tecnologie, si puòimmaginare che in questo ambito possanosorgere centri di studio e di ricerca, nuoviprodotti da immettere nel mercato, piani ditelelavoro, soprattutto per la componentefemminile, moduli formativi rivolti allapopolazione, apparecchiature elettroniche equanto di più si possa pensare.Un’idea ambiziosa Pongo due domande a Ettore Spatari chevogliono anche sottintendere l’ambiziositàdel progetto: chi mette in campo le compe-tenze che servono per realizzare questo pro-getto e quali sono i soggetti che lo possono

COS’È

Cestinata dalla politica l’idea di Ettore Spatari: puntare sullo sviluppo tecnologicoe l’utilizzazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione per creare un’area diffusa di alfabetizzazione, studio e ricerca teconologica

ROSARIO V. CONDARCURI

Digitale terrestre,comunicazione integrata,informatica, web. LocritecLocritecè un progetto che vuolecreare un’area di crescitadella conoscenza tecnicadi tutta la popolazione dei42 comuni, utilizzandofacilissimi sistemi diapprendimento,accessibili a tutta lapopolazione.

Reso fantasma il progettoindustriale LOCRITECLOCRITEC

sostenere. Naturalmente pensiamo dicoinvolgere tutte le università dellaCalabria, risponde, unitamente alleAssociazioni imprenditoriali e dellasocietà civile, ai Centri di eccellenza dellatecnologia avanzata, partner europei,sistema dei media, istituti bancari. Ma, inprimo luogo, sostiene Spatari, ci vuole labuona convinzione e il coinvolgimentodegli enti locali, Comuni, Provincia eRegione. Al di fuori di un quadro di soste-gno di questa natura il progetto, sottoli-nea, si trasformerebbe in pura ambizione,esercitazione culturale. Diventerebbesolo carta, come tanti altri progetti.Sarebbe bene ritornare sull’argomentoperché l’articolazione del progetto preve-de anche le forme organizzative e coope-rative, i vari momenti realizzativi e le pro-spettive occupazionali. Il tutto, si potreb-be pensare, si muove al di fuori della logi-ca dei progetti agricoli e turistici che inCalabria e nella Locride sono presenti eche trovano maggiori consensi. Certo,risponde Spatari, se adottiamo i vecchicriteri di valutazione dei progetti il settoreagricolo e turistico, insieme a quello del-l’edilizia, riscuotono un alto grado di con-senso politico perché diventano moneta

sonante dal punto di vistaelettorale. Noi, prosegueSpatari, dobbiamo uscire

da questo imbuto che non ci lascia respi-ro per la prospettiva. Il progetto Locritecnon taglia fuori nessuno. Tanto meno ilturismo e l’agricoltura. Semplicemente,conclude, bisogna guardare con un’otticameno provinciale e molto più in connes-sione con i processi di globalizzazioneinterna, europea ed extra europea.Mi viene da fargli un’ultima domandasevera. I costi! Quanto costa un progettodel genere gli chiedo. Risposta secca: 60milioni di euro.Ormai è trascorso qualche anno dalmomento in cui il progetto è stato postoall’attenzione dei politici locali. Non èsuccesso nulla, proprio nulla. Forse ègiunto il momento ti riproporlo nellamaniera giusta, con il giusto convincimen-to, con la giusta maturità politica che unprogetto simile richiede, altrimenti ripie-gheremo sempre nel “bidone” di tutto ciòche si configura come anti – qualcosa,magari in nome del buon governo o diquale altra diavoleria che il ceto politiconon lesina a nessuno.

SVILUPPOSVILUPPO

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Locride

Il caso don Marius

«Gente cattiva»

Donisi La redazione de la Riviera raccoglie la testimonianza di CarmelaCarnevale, l’anziana signora di Donisi, e le oranti pro don Marius ciaprono le porte dell’inferno non per avere offeso Dio, ma un suoimprobabile servitore. Secondo il loro mistico pensiero.

Ci faremo turchi per le pie donne?

BENESTARE

Ricordando... Siderno e la sguta perduta

SIDERNO

Ilnon avere a che fare, è ilprincipio fondamentale sucui si basa la vicenda che ciprestiamo a raccontare.Un ‘espressione mirata,

che ci rende capaci all'istante di capi-re come la cattiveria viene alimenta-ta anche da questo fattore. Replicareall'autore di un articolo per il quale,non ha avuto il coraggio di firmarsi,ci appare poco motivante ed inutile,ma non possiamo non rispondere atutti coloro che hanno guardato allanostra comunità ed al nostro sacer-dote dandone una visione assoluta-mente ridicola e lontana dalla verità. Tante inesattezze abbiamo lettodomenica scorsa, tante imprecisioni,giustamente commesse da chi nonfrequenta la vita parrocchiale. Lanostra comunità si impegna quoti-dianamente all'accrescimento spiri-tuale e all'insegnamento dei valori diCristo ad ogni suo giovane. Infatti ilgiorno 28 gennaio 2012 era un saba-to. Come di consueto il sabatopomeriggio la tenda è riservata ainostri ragazzi, che svolgono insiemele normali attività d'oratorio. Il protagonista, ormai famoso: DonMarius e non Malius, informava laSig.ra Carmela Carnevale che lamessa non poteva essere celebratanella tenda, non perché il maritonon fosse un duca (come affermatonell'articolo dell'11/03/2012), ma peri motivi appena esposti.Approfittiamo dell'evento perinvitarVi, egregi lettori, a venire a

visitare la nostra, si piccola ma nonangusta chiesetta, il nostro oratorio,la nostra tenda e senza ulteriori spie-gazioni Vi accorgerete automaticamentedell''impossibilità materiale di cele-brare funerali e matrimoni in talluogo. Certo un modo ci sarebbe.Basterebbe chiedere alla protezionecivile un elicottero con cui trasporta-re le bare all'interno della tenda,oppure le si potrebbero far passaredalle finestre dell'oratorio. Intantoper dare l'estremo saluto ai nostricari ci dobbiamo accontentare dellachiesetta. Non è mai stata svolta unafunzione funebre nella tenda, questaprecisazione va fatta. Immaginiamoi vostri visi con gli zigomi all'in su econ il sorriso in bocca, pensando travoi stessi: “che storia bizzarra, ma ilgiorno che fate?”. E si avete ragione.Bisogna combattere e con grandisospiri andare avanti. Caro DonMarius, ti vogliamo bene e ti stimia-

mo fatti forza, il tuo ministero pre-vede anche di queste situazioni diffa-matorie gravi e pregiudizievoli.Torniamo a noi e cerchiamo di con-cludere l'episodio. Per chi non losapesse siamo già alla seconda pun-tata e per noi anche l'ultima...Intendiamoci! La Sig.ra Carnevale

con aria abbastanza minacciosa assi-duamente ritornava dal sacerdoteper rinnovare le sue lamentele. Laterza volta, dopo la celebrazionedella santa messa domenicale; sirecava nei locali liturgici e con atteg-giamento blasfemo ed eretico din-nanzi la maggioranza dei fedeli, ini-ziava ad imprecare contumeliemalefiche contro i coristi, che aveva-no semplicemente cantato all'anni-versario del povero defunto. Lei presa dalla foga continuava contono acceso offendendo con ingiurierazziste il sacerdote che si vedevacosì costretto ad allontanarla per ilbene di tutti. E' doveroso smentireanche la storia dei dieci euro. Bene,questi soldi sono stati restituiti dalsacerdote, non perché la sommafosse esigua, bensì per il male e l'u-miliazione gratuita di cui pubblica-mente e ingiustamente è stato fattooggetto .

La comunità di Mirto-Donisi

ANTONELLA ITALIANO

«Hai cercato di insegnarci che la vita èmeglio semplice, che è meglio viverla eamarla nelle piccole cose...hai cercato diinsegnarcelo con un sorriso. E noi nonabbiamo capito! Voglio pensare che ades-so ci guardi da lassù, serenamente e,magari, ridendo di noi...Addio Marcellonon ti dimenticheremo mai». E così èandato via Marcello, con quella sempli-cità che sembra aver contraddistinto l'in-tera sua vita. Senza disturbare, nel silenziodella notte, lasciando attoniti i genitori ela comunità del piccolo centro collinare diBenestare. Il messaggio riportato sopra,scritto su facebook la mattina del 10marzo, richiama l'attenzione di tutta lanostra redazione. Mentre gli amici sistringono attorno all'autorevole appello,con frasi, emozioni, a volte con disarman-te essenzialità “Semplice, discreto, educa-to: Marcello”. La storia è quella di un gio-vane di 39 anni, dal cuore nerazzurro, cre-sciuto a Torino dove lavorava come ope-raio, e tornato in Calabria qualche anno

con gli anziani genitori. E mai nessunoavrebbe immaginato che sarebbero statiproprio loro a trovarlo, privo di vita, nelletto. Il nuovo giorno porta un dolore chesi sparge come un'onda su Benestare e sututti gli altri comuni. Il web, solitamentescherzoso, si zittisce. Poi i manifesti, chepreannunciano i funerali su tutti i muridel circondario. Per la gente, che nonaveva conosciuto Marcello, sono un'occa-sione per rivolgergli un ultimo atto di soli-darietà, la protesta contro questo stranodestino dove nulla è mai certo, nulla pro-grammabile, dove sogni e progetti muoio-

no mentre nasce il sole. Così. Senza moti-vo. Strano certo, ma usuale al contempo.Non la pensa allo stesso modo la magi-stratura che invece le spiegazioni le vuole,e se le va a prendere. E al dolore siaggiunge lo strazio. Nella notte tra sabatoe domenica la famiglia Romeo si vedeportare via la salma del giovane, i carabi-nieri notificano un ordine di sequestrodisposto dal magistrato della Procuradella Repubblica di Locri. Marcello vieneprelevato e trasportato presso l'obitoriodell'ospedale di Locri: gli investigatorivogliono chiarire quel “presunto infarto”,probabile causa della sua morte. E l'auto-psia, effettuata giovedì 15 marzo, lo con-ferma. Così, dopo aver tanto “bussato alleporte del Cielo”, qualcuno si è deciso adaprirgli; Marcello ha potuto riprendere ilsuo viaggio e, siamo certi, ci avrà già per-donati. “Atto dovuto” lo hanno chiamatoi magistrati, “giallo” i giornalisti, eppureper la mamma e papà lui sarà sempre esolo “u figghiolu”. E noi no, proprio nonlo abbiamo capito!

Sono rimasta molto sorpresa dalfatto che un settimanale di infor-mazione preparato e di un certo liv-ello come la Riviera abbiaacconsentito alla pubblicazione dell'articolo, ( tra l'altro neanche firma-to) contro Don Marius, senzaneanche appurare la veridicità deifatti. Anche e soprattutto poichè "l'anonimo redattore" ci è andato giùpesante. Chi conosce il Sacerdote inquestione sa quanto la descrizionefatta non corrisponda al vero, saquanto Don Marius ( e non DonMalius come riportato nell' articolopiù volte!!!) sia degno del ruolo cherappresenta! In questa sede vogliosolo dire purtroppo troppa è la cat-tiveria della gente, e poca la profes-sionalità di molti.

Una giovane fedele

La solidarietà a don Marius

Funeralerimandato!Marcello Romeo viene trovato privodi vita dai genitori. La Procura diLocri vuole chiarezza: preleva lasalma ed annulla i funerali. Un “attodovuto” che amplifica il dolore

La Sguta, il quinto elemento del governo Panetta dopo Illuminazione, Tribunale, nuovoPalazzo Municipale e Senso Unico, attraeva oltre 50.000 persone nella PasquettaSidernese. Ogni anno dal 1996 al 2001. È stata sostituita con un insipido Dolce Pasquale.Una patacca senza anima. Con il naso all'insù e un assetto un po' snob, la politica di cen-trodestra gli puntò il dito contro: «La Sguta crea cattivi comportamenti, è un brutto esempio,un danno d'immagine per la nostra comunità», avevano affermato in campagna elettoraleriferendosi all'attacco indiscriminato della gente, che munita di buste, si scatenava tamarracontro quel dolce della tradizione. Il risultato: Siderno non ha più la pasquetta e ai commer-ciante del centro mancano 40.000 persone. Be-Bop-A-Lula

RISPONDEil direttore Forse noi non ci intendiamo di vita parrocchiale, ma è sicu-

ro che l’altisonante Comunità di Mirto-Donisi non siintende di deontologia giornalistica. Infatti, le oranti pro

don Marius ci rimproverano di non avere avuto il coraggio di fir-mare l’articolo di cui disputano. Bene. Le oranti pro donMarius, donne pie oltremodo, temendo il contagio, non hannovoluto guastare il loro palato, da cui passano soltanto ostie con-sacrate e acqua santa, facendo il nome del Maligno. Il Diavolonero che firma la rubrica nella quale è apparso l’articolo “Perquesto prete non ci faremo turchi”. Quindi, nient’affatto anoni-mo. Tanto più che il Direttore conosce la vera identità del suoDiavolo. È curioso, però, che le oranti pro don Marius dianouna prova di coraggio estremo, coprendosi, esse sì, nascondesi

nell’espressione collettiva, quindi anonima, di “Comunità diMirto-Donisi”. L’avrà qualche responsabile la detta Comunità.Perché non s’è firmata a nome e per conto della Comunità? Macon queste estasiate non c’è limite. In questa stessa pagina pub-blichiamo l’indignata lettera d’una parrocchiana evidentemen-te in stato di trance mistico, se, dopo aver alzato proteste contro“l’anonimo redattore”, si firma “una giovane fedele”. Più anonima di così. Per questo prete non ci faremo turchi, ave-vamo intitolato. Ma per queste pie donne, che inventano e stra-volgono, viene la voglia davvero. Ci spiace, però, che questa “controversia” cada nel momento incui don Marius è stato colpito da un grave lutto, essendoglimorto un cognato nel Congo. Le nostre sincere condoglianze.

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Finisce, per quest’anno, il nostro viaggio col WeddingTime, passando dagli abiti da sposa, alla luna di miele, allebomboniere, e approdando alle location più suggestive, aifiori, alle acconciature, ai dolci, agli organizzatori. Tanti

preziosi consigli dai più esperti del settore “sposi”. Avetestaccato l’inserto centrale de la Riviera di queste otto settima-

ne, come avevamo suggerito? Se avete perso qualche numero nonpreoccupatevi, potrete sempre richiederlo alla nostra redazione o sul

sito www.larivieraonline.com.Il tempo passato insieme, a decidere dettagli e sciccherie, ci ha insegnato che arendere magico l’atteso “Si” è l’armonia delle scelte, il famoso “tema comune”appena accennato nell’intima chiesa e dirompente, in tutta la sua energia, almomento dei festeggiamenti. Ma non abbiamo imparato solo questo. Ciò cherende magico questo giorno è stato sempre sottinteso nei nostri inserti. Non esi-ste magia, non esiste famiglia nascente…senza amore! Gli esperti e i consiglirenderanno, però, il tutto assolutamente perfetto. Il lavoro di IdeeventiIdeeventi è un’agenzia di wedding planner costituita da tre giovani donne:Eufemia, Stefania e Chiara, e nasce nel 2008 dalla passione comune di queste treragazze nell’organizzare eventi. Programmare il proprio matrimonio non è unapasseggiata e oggi, la frenesia della routine quotidiana, non permette di dedica-re il tempo necessario a tutti i dettagli. Solitamente gli sposi decidono di incon-trare Ideeventi quando la data delle nozze è già fissata, nella maggior parte deicasi anche la chiesa per la celebrazione e la location per il ricevimento lo sonoma, se così non fosse, l’agenzia li aiuterà a concretizzare ciò che hanno sempresognato.Il primo incontro con IdeeventiDurante il primo incontro la coppia si racconta, questo è molto utile per capireche impronta dare all’evento. Quasi tutte le coppie hanno il “sogno” del matri-monio che vorrebbero: romantico, estroso, semplice, country, classico, colorato,o molto molto elegante; odiano un colore in particolare e ne amano un altro allafollia, chiedono espressamente che ci sia una tipologia di fiore mentre altre voltenon ne conoscono nemmeno un nome. Stabilita insieme la strada da seguire si

creare un progetto “cucito” sugli sposi in base alla lorovisione perché, ricordiamoci, saranno loro i veri protago-nisti, e non gli spettatori. Il wedding cakeUna volta raccolte tutte le informazioni si “disegna” la chie-sa con i suoi allestimenti sobri, perché è pur sempre un luogosacro, ma d’effetto; si progetta la location con i centrotavola e le suedecorazioni, che ogni volta assumono un aspetto particolarmente diversoe, “ciliegina sulla torta”, si sceglie la wedding cake, la dolcissima e suggestivatorta nuziale. Con i progetti alla mano si va dai fornitori e insieme si discute,aspettando i preventivi che, successivamente, saranno proposti agli sposi. I for-nitori dell’agenzia sono professionisti con i quali Ideeventi ha creato un rappor-to di fiducia reciproca da anni: dal fiorista alla make-up artist, dalla cantantesoprano al tour operator per il viaggio di nozze. L’agenzia è disposta comunquea collaborare con i fornitori indicati dagli sposi. Nei mesi che precedono il matri-monio si coordinano i dettagli, come inviti, libretti messa, segnaposto, menu,segnatavolo, e si effettuano gli ultimi sopralluoghi alla location per la sistema-zione dei tavoli, dell’angolo confettata, del tavolo delle bomboniere e della torta. E arriva il “grande giorno”!Ideeventi inizia il suo lavoro con una visita alle case di sposo e sposa per con-trollare che sia tutto a posto: fedi, bouquet, boutonierre per genitori e fratelli. Poisi passa alla chiesa per supervisionare l’operato del fiorista, posizionare i libret-ti messa ed i sacchetti del riso, per far accomodare gli ospiti. Quindi alla loca-tion! Qui si sistema la mise en place aggiungendo i menu, i segnatavolo e segna-posto, si realizza il plan the table, insomma si rifiniscono i vari dettagli e si atten-de l’arrivo degli ospiti. A questo punto le hostess occuperanno la loro postazio-ne per accogliere gli ospiti e farli accomodare. Ideeventi resterà a disposizionedegli sposi per tutta la durata dei festeggiamenti.Il resto dovrete farlo voi. L’augurio ultimo de la Riviera, il più sincero e disinte-ressato, è che questo “noto amore” incroci il vostro cammino, e lo faccia con laforza che gli è tipica ma che noi, giornalisti e grafici, non potremo mai descrive-re. Finito dunque il nostro viaggio (per quest’anno, sempre)…inizia il vostro…

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A proposito di...

SVILUPPO

BINARI MORTI

Potenziare un percorsoesistente, creando unacosì una miglioremobilità all’interno dellaLocride attraverso larealizzazione di unametropolitana disuperficie con trenifrequenti che fannospola tutto il giorno

ANTONELLA ITALIANO

Trenitalia, è ormai chiarissi-mo, ha una politica di disin-vestimento nel sud. Sulla

linea Ionica i progetti e l’interessenon ci sono mai stati, anzi le deci-sioni evidenziano la volontà diridurre gli inve-stimenti se nonproprio di sman-tellare la lineache collega, permodo di dire, ilversante ionicodel reggino. Inmancanza diidee, da partedella politica, cipermettiamo difare un piccologrande suggeri-mento. La sceltaambiental i s tasarà per laCalabria un per-corso obbligato-rio, la fase chevivono i paesioccidentali èpost industrialee quindi le chan-ce economichedel futurodovranno puntare su percorsi alter-nativi alle fabbriche. Nuove fontienergetiche, produzioni agricolebiologiche, sfruttamento dellevocazioni turistiche,ambientali culturaliarcheologiche. Tuttoperò passa da un sistema di comu-nicazioni efficiente e a bassoimpatto ambientale. La costruzio-ne di nuove vie di comunicazioni èimpensabile, e perché non ci sonole risorse e, soprattutto, per lanecessità di non stravolgere l’am-

biente. La via alternativa, l’unica,sarà il potenziamento dei percorsiesistenti. Per quanto in tal sensoqualcosa si stia facendo, con gliinvestimenti per la statale ionica,affidare la mobilità al solo percorsostradale sarebbe una iattura perl’ambiente e per le tasche dei reggi-ni. L’alternativa sarebbe un traspor-to provinciale su rotaia. La provin-cia, o la regione, potrebbero suben-trare nella gestione della linea fer-roviaria ionica trasformandola inuna metropolitana di superficieleggera. Le littorine potrebberosobbarcarsi lo spostamento dellepersone per i cento e passa chilo-metri che vanno da Bruzzano aMonasterace. E da lì per Reggio eCatanzaro. Potrebbero farlo dasubito, in attesa del raddoppio delbinario e della sua elettrificazione,affidando a ogni vettore un percor-so tappa intorno ai venti chilome-tri. Sono tantissime le persone chegiornalmente si spostano da unpaese all’altro della costa. Studenti,lavoratori, a essi si potrebbero

assommare ifuturi turisti.Decine dimigliaia di per-sone che ognigiorno si infilanoin macchina osui pullman, perandare a Locri, aSiderno, aMelito, aReggio. La stata-le, e la gomma,d i v e n t e r e b b euna via sussidia-ria. Tutti ne gua-dagnerebbero, intempo, in dena-ro, in qualitàdella vita e del-l’ambiente. Lamobilità di fuoriregione avrebbei punti nodali aReggio e aRosarno col

potenziamento, per quest’ultimosnodo del collegamento via auto-bus da Gioiosa attraverso la SGCdella Limina. Ospedali, uffici,

imbarcaderi, aeroporto,scuole. Tutto sarebbefacilmente raggiungibi-

le, a costi e tempi inferiori. Gliinterscambi fra i paesi ne trarreb-bero uno giovamento notevole.Una politica utile progetta, costrui-sce, pianifica il futuro. Ci vorrannotempo e soldi, ma l’inattività non èun’alternativa.

Ese sulla costa ionica costruissimouna “metropolitana leggera”?Pensate che noia uscire di casa e

raggiungere facilmente posti di lavoro,centri commerciali, scuole e università.Si perderebbe il gusto dello spostamentooff limits, o il fascino di treni soppressiall’ultimo momento. Così la propostafatta nell’ambito del Pit 21, riguardanteil potenziamento dei servizi di trasportopubblico su ferro nella Locride,suscettibile di essere resa operativa “intempi brevi”, è stata dimenticata. Giacedal 2006, nel cimitero dei buonipropositi per la nostra terra. Eppure ilmiglioramento della mobilità all’internodel territorio, privilegiando il trasportosu ferro anziché su gomma, attraverso larealizzazione di una metropolitana disuperficie, sarebbe un’idea da portareavanti con forza. Che ci sia domanda ditrasporto elevata è un dato di fatto,quindi verificabile, e basterebbe questo agiustificarne l’offerta. Ma evidentementeper chi ci amministra non è così, nonbasta! E sulla costa tirrenica l’aria che sirespira non è delle migliori. È AntoninoVitetta, professore di teoria dei sistemidi trasporto dell’UniversitàMediterranea di Reggio Calabria, alanciarci l’amletica domanda: «Nel 2008,il servizio di collegamento Melito PortoSalvo – Rosarno, fu finanziato dalministero dei trasporti per agevolare glispostamenti su brevi tratti. L’utileservizio, svolto da Trenitalia per tre anni,non è stato però rinnovato alla scadenza.Perchè non è avvenuto ilrifinanziamento?». Già, Perché? E nonaffrontiamo proprio la triste questione“strade”. Per i cittadini il problema nonsarebbe tanto il traffico, o la benzina(anch’essa off limits, quindiperfettamente in tema), il parcheggio oil rischio di incidenti. Sarebbero le stradestesse, che si snodano lungo la costa conponti tortuosi e gole profonde, anzichéle classiche buche. Ma “sparare” sullafascia costiera è fin troppo facile,purtroppo. Meno facile è raggiungerla o,peggio ancora, viverla.

Metropolitana

MARIO LABATE

ESSENZIALE

Trenitalia odia laCalabria: tranne cheper i treni merce, laLocride specialmentenon interessa a chigoverna e gestisce lalinea ferrata nazionale.Siamo noi chedobbiamo pianificarci ilfuturo partendo da dueaspetti fondamentali.Dignità e ambiente

LA PROPOSTA

Il fine e il mezzo

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la Riviera

Bruzzano-Monasterace

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La

Lettere, note e schermaglie

[email protected]@lariviera.191.itTel 0964/383478

la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Anna Laura Tringali, MaraRechichi, Ruggero Brizzi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, MarcoAndronaco, Isabella Galimi ,MariaTeresa D’Agostino, GiovannaMangano,

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 20

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIDirettore EditorialeERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, MATTEORASCHELLÀ, DOMENICO MACRÌ, ANTONIOTASSONE, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO,ANTONELLA ITALIANOEditorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

Ma di che parla l’Ufficio stampa

RISPONDE il direttore

Roderigo di Castiglia, o quantomeno ilsuo fantasma, dopo qualche decenniolascia Rinascita, il periodico comunista diortodossa e pedissequa osservanza alregime dell’Unione Sovietica, e approdaa la Riviera. Si incarna in una non meglioprecisata “penna” e nel tragitto di spazioe di tempo perde il pelo, come è prover-biale che sia, ma non il vizio. Come ilRoderigo di Rinascita, il nostro Roderigodi Riviera continua la pessima abitudinedi denigrare, a tutti i costi e senza alcunagiustificazione che abbia una pur minimavalidità, tutto ciò che non gli appartiene,che non capisce, o che fanno “gli altri”,quelli che vestono casacche politichediverse. Come quei virus ostinati e duri amorire che si pensa estinti per sempre einvece tornano con le stesse letali caratte-ristiche (e talvolta ancora più nocivi dellostesso ceppo primitivo), Roderigo di

Riviera colpisce ancora, o almeno tentadi farlo, e stronca, sentenzia, mistifica,senza vergogna. Come il suo predecesso-re, quello più famoso, il Rodrigo diRinascita. Costui un giorno, a propositodi una mostra di pittura astrattista che siteneva a Bologna, organizzatadall’Alleanza della Cultura, ebbe a scrive-re sul periodico comunista: “Si tratta discarabocchi, di una raccolta di cosemostruose, di orrori e di scemenze” e sichiese “… come mai nella rossa e dottaBologna ci siano tante buone personedisposte a certificare che l'esposizione disimile robaccia sia un avvenimento artisti-co? …” dimostrando rozzezza e ignoran-za e nessuna sensibilità.Il Rodrigo di Riviera, nell’articolo “Imisteri di Siderno” di domenica 11marzo, a pag. 14, dopo avere accusatol’Amministrazione Comunale di scono-

scere quello che c’è nel territorio, nellospecifico l’Università Dante Alighieri diReggio Calabria, e dopo avere denigratoi docenti e le attività dell’Università dellaCalabria, mi chiede, insinuando ignoran-za da parte nostra, come mai non sia statascelta la Dante Alighieri ad insegnare lebasi della lingua italiana agli stranieri resi-denti nel nostro territorio in un progettodi alfabetizzazione, e sia stato invece pre-ferito “come partner” l’Unical, comescritto nell’articolo. Presto detto: il pro-getto di alfabetizzazione presentato a suotempo al Ministero dell’Interno non hacome partner l’Unical, ma solo un grup-po di esperti della stessa Università i qualicoordineranno il gruppo di progetto nelpercorso di alfabetizzazione degli stranie-ri. In questo percorso non saranno impe-gnati docenti di lingua italiana del ruolouniversitario, ma giovani laureati in lin-

LA PRECISAZIONE

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Ill.mo Sig. Direttore della Riviera,leggendo l'articolo sulla nomina della nuova

Presidente della Commissione per le PariOpportunità a cui porgo i miei auguri di buon lavoro,ho notato che come al solito per nascondere la veritàsi trova sempre il sistema di gettare fango sugli altri.Mi sono sentita se pur velatamente presa di mira daun Ufficio Stampa o chi per esso attraverso gratuiteillazioni e bugie che non stanno né in cielo, né in terra.Le precedenti Commissioni si sono sempre formatenella più severa LEGALITA' e in rispetto di unoStatuto Comunale proprio. Tutte le Commissarie edico TUTTE, sono state delegate da Associazionireali , da Partiti Politici e da Scuole di ogni ordine egrado, e nessuna delle componenti è entrata a farneparte “passando” dalla finestra, ma bensì dal portone

principale, sulla scorta di una logica democratica.Si è scritto di dove era la Riviera negli anni passati conle altre Amministrazioni? al suo posto( rispondoio)…rilevando, laddove fosse necessario, eventualianomalie e sottolineando, quando la circostanza lorichiedeva,elementi di positività; a prescindere dallesingole posizioni di ognuno di noi. Non credo che LaRiviera necessiti di alcun avvocato difensore, quindilungi da me assurgere a simile ruolo, ma per onestàintellettuale ritengo doverosa la precisazione. Si èanche scritto che persone non elette abbiano ricoper-to incarichi di Commissioni, e allora vorrei precisareche la sottoscritta (visto che ero l'unica non eletta apresiedere una Commissione) è entrata in rappresen-tanza di un Partito Politico, di cui ero anche membrodel Direttivo; mi riferisco,ovviamente, all' UDC,(naturalmente esiste incartamento di tutte le nominea supporto di quanto da me detto!) .Ho letto che la nuova Presidente è stata eletta da tuttele Associazioni e anche dalla rappresentante dellaConsulta che raggruppa 50 Associazioni, ma nessunoha fatto notare che la Consulta è un organo del tuttoestraneo alla Commissione? Ogni Associazione hadiritto ad una propria rappresentante, diversamenteche ragione c'era di eleggere la Commissione visto chetutte le Commissarie elette ne fanno parte?E' ora di finirla di fare illazioni su fatti , senza verificar-ne la veridicità. Pertanto pregherei di lasciare in paceil can che dorme, sperando in futuro di non dover leg-gere castronerie provenienti da un ufficio stampa, chedi determinate problematiche non è a conoscenza.Ringrazio pertanto la Riviera per aver posto la que-stione.

Maria Rosaria Tino

Liberare la Calabria dallandrangheta è un dovere eduna necessità.La ndrangheta è figlia legitti-ma del sopruso, delle ingiusti-zie, dell'arbitrio, della violenzache lo Stato, e le classi domi-nanti, hanno perpetrato persecoli. La vicenda di FabioPioli il giovane elettrauto diGioia, probabilmente uccisodal padre e dal fratello delladonna che amava, dimostra lavolontà di disporre della vitaaltrui senza alcun rispetto peril valore della persona umana.Essere garantisti, difendere loStato di diritto, credere neiprincipi della Costituzionerepubblicana non è collocarsinella indefinita zona grigia, nédimostrare indulgenza versola ndrangheta. Significa lotta-re la mafia con l'unico metodoefficace, non fermandosi alsintomo ma aggredendo lacausa della malattia.Secondo la procura antimafiail processo crimine rappresen-ta una vittoria. Trentaquattroassolti. Persone innocenti tra-scinati tra carcere e tribunali,ma… per l'antimafia sonosolo un piccolo effetto collate-rale di nessuna importanza.Un errore ripetuto trenta-quattro volte!Trentaquattro firme contro laverità!Si dirà che non si tratta disuore orsoline ma di personecomunque avvezzi a frequen-tazioni dubbie. Potrebbe esse-re vero, ma si tratta pur sem-pre di una tesi aberrante ,truce quanto la rappresagliamafiosa. Un imputato devesubire solo e soltanto la penacomminata dal suo giudicenaturale. Nessuno tocchiCaino anche se tutti siamodalla parte di Abele.In questo mondo non c'è laperfezione, ed anche la procu-ra antimafia può commettereerrori. E' tragico l'errore di unmagistrato quasi come quellodel medico che sbaglia in salaoperatoria. E' tragico ma puòsuccedere. Tuttavia quandoun intero teorema , ricalcatosullo stampo siciliano, vienepraticamente smantellato equando decine di imputativengono assolti, bisognerebbebattersi il petto, ricercare lacausa dell'insuccesso, verifica-re se la ricerca di notorietà, dispazio sui giornali, abbiaavuto la meglio sul dovere delmagistrato di ricercare solo esoltanto la verità. Ma si ha idea cosa rappresen-ti per un innocente l'esperien-za della galera ? L'umiliazionedi essere denudati, ammanet-tati, trasportati come bagagli ?Definiamo- e giustamente-

mentalità ndranghetista quel-la del genitore che considerala figlia di sua proprietà epensa di poter sopprimere ilragazzo di cui ella era inna-morata. E' gravissimo chequalcuno ti sequestri.Chiunque utilizzando il pote-re che può essere fisico, eco-nomico, politico o istituziona-le, degrada la persona umanain oggetto di poco valore,commette non solo un reatocontro le leggi ma un delittocontro la sacralità della perso-na umana.Chi subisce una ferita da partedei mafiosi sente tanto dolore,tanta voglia di giustizia.Se a ferita ti viene inferta dalloStato al dolore individuale siaggiunge una danno irrepara-bile alla democrazia, alla giu-stizia, allo stesso “contrattosociale”..Tu da che parte stai ? E' ladomanda che mi sento spessorivolgere!Da una sola parte!Antonio Gramsci era uncomunista morto per la lungagalera. Nel suo ultimo inter-vento in Parlamento, primadel suo arresto da parte deifascisti, pronunciò un discorsoin cui si opponeva ad unalegge contro la massoneria.Egli era decisamente contro lelogge massoniche ma sapevache tollerando in quelmomento l'arbitrio e l'ingiu-stizia contro la massoneria,domani sarebbe toccato lostesso trattamento al resto delpopolo italiano. Egli aveva scelto di stare dallaparte della libertà. Pagò con la vita la sua scelta.Tuttavia coloro che stettero insilenzio dinanzi ai soprusi siresero complici di un regimeche fece precipitare l'Italianella più grande tragedia dellasua storia. La Costituzione è ilnostro naturale terreno diimpegno e di lotta.La libertà il nostro ideale.Il grido dei vinti giunge a noidai nostri paesi e da secoli dioppressione.Il grido di quanti muoiono perla violenza mafiosa, il gridodei ragazzi nelle carceri, ilgrido degli innocenti sacrifica-ti per luminose carriere o percolpevole sete note di noto-rietà. Il grido di coloro a cui èstata negata giustizia ed , avolte, persino la pietà!. Capisco il silenzio dei musei ,ma non mi piace quello deglieletti, degli intellettuali, dellegerbere e degli altri fiori dicampo in occasioni come que-sta. E' una tragedia troppogrande per il nostro popoloperché qualcuno ci possa gio-care !

C'era una volta “Crimine”!ILARIO AMMENDOLIA

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

Voce ed anima dellaband calabrese“Quartaumentata”,coltiva e propone attra-verso il suo gruppo laricerca sulle tradizioni esulle culture musicali delMediterraneo. È artistaimpegnato e vicino alleattività culturali del ter-ritorio, che assecondasoprattutto il TeatroGruppo Spontaneo diBovalino con il qualePaolo Sofia collaboraassiduamente, da autoreoriginale e singolare diportentose musiche.

PAOLO SOFIA

Cantante

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 21

PUBBLICITÀ

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: Pi Greco Comunication srl info0964342679

GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicita-ri nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, viola-zioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dailegittimi proprietari.STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J.EDITORE - La Riviera S.r.l. Sede legale - Via dei Tigli, 27 - 89048 Siderno(RC) 0964383478ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane

Il passo successivo andrebbe affrontato con gli stessi mezziIL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

Spesso sentivo dire da soggetti, poi finiti nel malaffare, che il “potere” bisognacombatterlo da dentro. Partivano incendiari e quasi mi convincevano di ciò.Quasi credevo che il potere, che logora chi non ce l'ha, potesse divenire essostesso il mezzo del cambiamento delle cose.Essere un politico che si muove nella stanza dei bottoni, un giornalista la cuiopinione avvia dibattiti pubblici in tutta la penisola, il manager di un grossoimpianto industriale alimentava in me l'idea che si potesse, una volta riuscitoa ricoprire un ruolo così importante, fare della giustizia sociale, sfruttandoquella posizione a tutto favore dei meno considerati della scala sociale.Non ho mai fatto l'esperienza del “potere” e sicuramente parlo così proprioper questo, ma nel fruire di contenuti e comunicazioni che arrivano da grossimass media, dotati di forte influenza, mi rendo quotidianamente conto che èimpossibile combattere da dentro ciò che un'élite si è auto-costruita intorno ase. Si ammettono o respingono, direttamente o indirettamente, solo coloroche si adattano a regole e condizioni, garantendo fiducia di mantenimento eriproduzione del proprio potere.Come a scuola, quando i più bravi sono quelli più bravi dal primo anno e nonci potrai fare più nulla, non sarai mai considerato bravo quanto loro se per ilresto del tempo studierai il triplo: l'élite concorda sul giudizio, si adatta alle

impressioni, alle chiacchiere che racconta chi ha fatto qualcosa prima deglialtri e gli basta quello, devi rassegnarti, l'importante è non toccargli il loroposto.L'élite si giova dell'esperienze bloccate, è sorda alla completezza delle cose,non auspica ulteriori apporti, ama le verità facili da imboccare a gente che nonha altro da mangiare.Così ti ritrovi povero e matto o a dover continuare a combattere contro muli-ni a vento o a dover contribuire alla creazione di un nuovo potere che vengadal basso e che abbia come valore principale il rispetto della dignità diCalabresi, abitanti di questa locride: essere umani che non vogliono più occhibassi sulla loro nomea, ne in circuiti sociali, ne in circuiti giornalistici. Gente costretta all'omertà sentimentale per via di chiacchiere abusate, uomi-ni e donne che giorno dopo giorno accumulano rabbia sempre meno sana,persone che amano ma che continuano ad essere odiate, nell'indifferenza mal-destra degli uomini di potere.“Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza, fino ad ungesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farnealtrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non cisono poteri buoni”(F. De Andrè)

KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Green Economy la chiamanoe sembra una delle tante cosenuove che vengono da fuori,una moda anglosassone desti-nata, più o meno, a influenza-re i nostri modelli di vita. E' l'e-conomia verde, un modello disviluppo sostenibile in armoniacon la natura riguardo a ognifase del ciclo produttivo. Perrenderla comprensibile biso-gna togliergli i tecnicismi chela rendono incomprensibile espiegarla per come è, l'econo-mia secondo natura, la produ-zione di beni e benessere inarmonia con quello che ci cir-conda. Un modello di crescitacostruttivo e non distruttivo.Un chiedere e non un preten-dere dalla terra. Un sistemaevolutivo in grado di soddisfa-re i bisogni dell'uomo, non lesue voglie smisurate. Unavocazione al biologico, al sola-re, all'idraulico, alla decrescitaindustriale che non sia impo-verimento ma crescita armo-niosa. Ora questo sembra ilmodello più congeniale allavocazione naturalistica dellaCalabria che messa da parteun'industrializzazione che nonle è mai appartenuta e che hacreato disastri e illusioni,potrebbe cogliere un'opportu-nità storica e per una voltaessere davanti a tutti. Che il

pianeta potesse essere sfrutta-to all'infinito facendo manbassa di tutti i suoi beni, rap-presenta uno dei crimini piùefferati commessi dall'uomomoderno, che ha illusoriamen-te migliorato la vita ma cheadesso presenta il conto. E'vero viviamo di più, ma quellafase è superata e ora iniziamoa vivere peggio, soprattuttonon possiamo per il nostroegoismo presente privare legenerazioni future di una ric-chezza che è anche loro.Bisogna smetterla di saccheg-giare il mondo e in Calabriasiamo avvantaggiati, anche noiabbiamo prodotto parecchiebrutture ambientali, ma nonabbiamo distrutto irrimediabil-mente l'ambiente e potremmoveramente essere avanti nellaGreen Economy. La Calabriaaltro non è se non una grandefattoria, in grado di produrredi tutto e di farlo in modonaturale. Non c'è un futuroalternativo al verde per noi,abbiamo terra e giovani a suf-ficienza e chi lo dice che staredavanti a una scrivania sia piùappagante che starsene incampagna? Lo dice chi non hauna campagna calabrese esenza industrie, senza idrocar-buri, senza chimica non avreb-be un'economia.

L'8 marzo è tra-scorso, anche que-sto anno, tinteggia-to di giallo mimo-sa. Indolore.Inodore. Mi è

sembrato anche giusto poi-ché sarebbe ora di cambiareregistro. Mi spiego. Nonsono contraria o contro laricorrenza, anzi, dovrebbeessere tale. Una ricorrenzain memoria delle 129 ope-raie dell'industria tessileCotton morte bruciate nel1908 nella stessa fabbrica. Eper tutte le donne vittima disoprusi. Non un momento,sempre il solito, in cui inneg-giare il riscatto della donna,la superiorità, l'eguaglianza.Ma non siamo uguali.Uomini e donne?Per quantomi riguarda senza dubbioalcuno. Non c'è nulla dafesteggiare, dunque.Abbiamo conquistato, otte-nuto ed avuto. Ora basta.Donne e uomini sono uomi-ni. E poi … per correttezza.L'Europa giace sotto il culodella Merkel e ChristineLagarde è direttore delFondo MonetarioInternazionale. Ma c'è dav-vero ancora bisogno di slo-gheggiare?

di Filomena Cataldo

Calabria e economia verde

Facciamo di tuttal’erba un fascio

gua e letteratura italiana del nostro territo-rio, disoccupati, che il gruppo dell’Unicaldovrà solo coordinare e istruire nella partico-lare metodologia per insegnare agli adulti.La Dante Alighieri non poteva entrare inquesto progetto non perché priva di requisi-ti che la rendevano idonea, ma semplice-mente perché non si è proposta come candi-data nella presentazione di alcun progetto inrisposta al bando Fei (Fondo Europeo perl’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi).non poteva entrare. A proposito infine dellamancata assegnazione della delega allaCultura e “di come vanno le cose della cultu-ra in Calabria”, Roderigo di Riviera potreb-be anche essere d’accordo con me che lanomina ad un tale incarico è cosa assai deli-cata. Sarebbe questo l’unico punto che nellavicenda ci potrebbe vedere di pari consenti-mento.

Riccardo Ritorto

LOQUI E SPROLOQUI

Ilprofilo, che il sindaco Riccardo Ritorto traccia delRoderigo di «Rinascita» (Palmiro Togliatti) e delRoderigo de «la Riviera» ( Pasquino Crupi?), mi affasci-

na a tal punto da lasciarmi senza parola. Non sospettavotanta cultura marxista-comunista in Riccardo Ritorto.Evidentemente la frequentazione di casa Condarcuri halasciato il segno. Anche se non indelebile. Così accattivante dafarne un dogmatico, recalcitante ad ogni critica. Questo inteoria. Nei fatti Riccardo Ritorto, cuor di comunista, confer-ma la tesi di Roderigo di Castiglia: vi siete rivolti per formare iformatori a docenti dell’Unical, non specializzati nel campoche ci interessa. Perché non ai docenti dell’Università perStranieri, intesi unicamente allo scopo d’insegnare la linguaitaliana agli stranieri e di formare i docenti, che intendanoinsegnrla con profitto?Infine, il Sindaco al quale Roderigo non ha fatto rimproverod’avere scritto a se stesso la delega alla cultura, puntualizza,quasi a discolpa del doppio incarico: “Roderigo di Castigliapotrebbe anche essere d’accordo con me che la nomina atale incarico è cosa assai delicata. Sarebbe questo l’unicopunto che nella vicenda ci potrebbe veder di pari consenti-mento”. Credo che Roderigo correrà lieto al “pari consenti-mento”. Anche perché vedere “consentire” e non saltare inaria ad ogni muover di foglia Riccardo Ritorto è un miracolo.

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Sport

In attesa che Milan e Juventussbroglino la matassa scudetto,dietro è sempre bagarre nella rin-

corsa agli ultimi obiettivi stagionali inchiave Champions e zona retroces-sione. In tal senso, la giornata nume-ro 28 può rappresentare lo spartiac-que della stagione per via di incontricome Udinese-Napoli (nel posticipodi stasera al Friuli), Catania-Lazio eInter -Atalanta (nel pomeriggio), eRoma-Fiorentina domani nel “mon-day night”. Nella lotta per la perma-nenza in Serie A, bisognerà invecetenere d'occhio con molta attenzioneCagliari-Cesena e Siena-Novara, nontanto per le velleità di salvezza roma-gnole e piemontesi ormai ridotte allumicino, quanto per le imprevedibi-li difficoltà in fondo alla classifica deisardi e dei toscani e che potrebberoacuirsi sbagliando partita oggi.Partendo dai piani alti, come detto lapartitissima di giornata sarà Udinese-Napoli: su entrambe le formazionipeserà sulle gambe e nella testa l'a-mara settimana europea; sul Napoliforse anche di più: l'imperativo parte-nopeo sarà allora lasciare alle spalle

delusioni e amarezze londinesi eguardare avanti verso un terzo postolontano ma non irraggiungibile. AUdine non sarà facile, i padroni dicasa stanno vivendo un periodo dicomprensibile appannamento fisicoe mentale dopo una stagione a tuttabirra, però in casa possono sempregraffiare e lasciare la ferita apertacon un Totò Di Natale sempre dele-terio al quale il Napoli risponderàcon le solite armi ma forse con unatruppa rinnovata e rinvigorita conqualche forza fresca (Dzemaili, EduVargas o Pandev). Sugli altri campi,per il terzo posto Champions l'impe-gno più ostico spetta alla Lazio, chein Sicilia dovrà misurarsi con unadelle realtà più brillanti dell'ultimoscorcio di campionato, il Catania diVincenzino Montella e dei suoi inter-preti d'alta qualità, di Lodi, diAlmiron, di Barrientos e via scorren-do di tutti quelli che turno dopoturno stanno emergendo e consoli-dando il posto in squadra. Di fronte,i siciliani si troveranno una Lazio vit-tima del male eterno capitolino, sialaziale che romanista, ovvero l'incon-

trollabile capacità di gestire e ottimiz-zare risultati e stati d'animo sulladannosa onda emotiva di un derbyche non finisce mai, ma che quasi

sempre si risolve in una battaglia trapoveri. A Formello, nella settimanapost 2-1 alla Roma, è stato un partycontinuo, in campo però poiall'Olimpico a festeggiare è stato soloil Bologna, servirà da lezione perCatania? Altre domande e altrerisposte attendono invece l'Inter aSan Siro: la distanza dal terzo posto èdi 8 punti, tanti ma non troppi, per inerazzurri però il problema non è lamatematica ma la consistenza di unasquadra obiettivamente ormai smun-ta nel fisico e nelle risorse nervose.Un ultimo balzo d'orgoglio potrebbeconsentire all'Inter di chiudere condignità la stagione, per la Championscon molta probabilità potrebbecomunque non bastare, perchédavanti sono in tanti, le giornate sem-pre meno e un crollo generale degliavversari difficile da ipotizzare. ABergamo si vedrà intanto quale saràla reazione della squadra, il resto lodirà il seguito del campionato, intan-to un punto più avanti all'Inter c'è laRoma, che a Palermo ha ritrovato lavittoria pur non giocando benissimo,fattore che probabilmente farà stor-

cere il naso all'esteta Luis Enriquema che, se ben interpretato, può rive-larsi positivo: in questa fase serve vin-cere, per lo spettacolo c'è sempretempo e domani sera con laFiorentina serviranno solo i tre punti.Da parte loro, i viola appaiono sem-pre più pericolanti e non possonoregalare niente, all'Olimpico la sfidaè aperta a ogni risultato, come delresto sarà a Bologna, dove padroni dicasa e veronesi, separati da un solopunto in classifica, si contenderannoun posto per la prossima EuropaLeague dopo una settimana che li havisti reduci da risultati contrapposti, ilBologna vittorioso a Roma e ilChievo sconfitto in casa dall'Inter.Scendendo più in basso, in zona sal-vezza già detto di Cagliari-Cesena eSiena-Novara, molto importante saràl'esito di Lecce-Palermo: i pugliesinel girone di ritorno si sono rimessi incorsa, la strada però è ancora tutta insalita e non battere il Palermo equi-varrebbe a ritrovarsela di nuovoquasi del tutto sbarrata.Buon campionato a tutti.

Angelo Letizia

22 maggio 2010 - 13 marzo 2012. Parafrasando Manzoni, dallagloria di Madrid alla polvere di Milano, l'Inter capace di vince-re tutto è definitivamente accantonata, relegata alle paginedella storia nerazzurra e degli almanacchi. L'inutile vittoria dimartedì in Champions contro il Marsiglia elimina i nerazzurriagli ottavi di finale. Titoli di coda con un finale che più beffardonon si poteva immaginare. Quando i supplementari erano lì, atrenta secondi - che poi andava come andava - Brandao hamesso la parola fine ad un film il cui finale comunque non pre-vedeva colpi di scena. Il “malato”Inter non è storia recente, leprime avvisaglie di un malore - che è diventato nel corso deimesi irreversibile - si sono avute quasi un anno fa, quando ladoppia sconfitta in Campionato (0-3 nel derby che compromi-se definitivamente la rincorsa allo scudetto) e in Champions (2-5 contro lo Shalke 04 nei quarti di finale) fecero presagire lacaduta degli Dei. Tra alti, pochi in verità - dalla conquista dellaCoppa Italia a spese del Palermo alle sette vittorie consecutivedi quest'anno - e bassi, tanti, la squadra di Moratti è, a metàmarzo, fuori da tutto. Fuori dalla lotta scudetto, fuori dallaCoppa Italia, fuori dalla Champions e obiettivamente anchefuori dalla lotta per il terzo posto che vale un preliminare perl'Europa che conta. In casa Inter è tempo di ripartire; per farlo,

occorre, senza peli sulla lingua, una cinica programmazione.Significa creare le basi per poter competere a medio e lungo ter-mine con una squadra che sia un giusto mix di giovani e cam-pioni. Per questo la campagna acquisti del prossimo anno dovràpuntare su un allenatore che abbia nel proprio credo questecaratteristiche. Non si dovrà ripetere l'equivoco dello scorsoanno con Gasperini, quando la società non convinta dall'inizio,perse del tempo su di un tecnico non congeniale al progetto.L'uomo forte, più volte richiesto dai tifosi, deve essere il verotop player della prossima stagione. Tanto, che ci si metta l'ani-ma in pace: Messi, Iniesta, Xavi, C. Ronaldo, De Rossi, non simuoveranno. E allora? Per la panchina o Villas Boas o Zenga,per ripetere magari l'effetto Conte alla Juve, e in campo spazioai vari Viviano, Faraoni, Obi, Pazzini, Poli, Alvarez, Jesus,Guarin e qualche innesto italiano della primavera. Il tutto conle varie chiocce Samuel, Zanetti, Cambiasso e magari un acqui-sto di peso che possa stuzzicare la fantasia del popolo nerazzur-ro. Questo se si vuol tornare a vincere, pardon, a competere.Ma occorre una cinica programmazione.

Massimo Petrungaro

Parola d'ordine: cinismo

iiiillll MMMMiiiillllaaaannnn tttteeeennnnttttaaaa llllaaaa ffffuuuuggggaaaaEEEE iiiinnnnttttaaaannnnttttoooo

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Sport

A propositodi...

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Calcio

SIDERNO

Il Comitato Regionale Calabria della L.N.D. al fine di fornire idonei supporti formativi, final-izzati all'espletamento - il più proficuo possibile - di mansioni dirigenziali presso le società edassociazioni sportive del calcio dilettantistico l'organizzazione di Corsi di formazione per diri-genti sportivi. In prospettiva futura, è prevista la programmazione di Corsi di, secondo e terzolivello, nonché seminari di aggiornamento e di approfondimento su specifiche tematiche. I

AL VIA IL CORSO PER DIRIGENTI SPORTIVO I°LIVELLO

BOCALE, RIDOTTA DI UN ANNO LA SQUALIFICA

La giustizia sportiva si è pronunciata, inseguito al ricorso presentato al BocaleCalcio, successivo alla maxi-squalifica inflit-ta al Presidente Filippo Cogliandro. Il mas-simo dirigente biancorosso aveva da subitofatto autocritica, ed il ricorso è stato accol-to, con la pena ridotta di un anno. Una deci-sione che però non soddisfa lo stessoCogliandro, il quale è intenzionato a proce-dere per vie legali: “Mi avevano assicuratoqualche anno in più di riduzione - dichiaraCogliandro a RNP-, anche perché erostato creduto, nelmomento in cuiabbiamo presenta-to il ricorso con lasocietà. Un soloanno di riduzione,sa tanto di ‘conten-tino’: agirò per vielegali, tramite l’av-vocato del Bocaleche sta seguendola vicenda. Sonoamareggiato e dispiaciuto, soprattutto per-ché, lo ribadisco ancora una volta, la giusti-zia sportiva mi ha fatto perdere la voglia difare calcio, e per la quale viene sempremeno la fiducia che ripongo nel suo stessooperato. Viene sempre penalizzato chi fasacrifici ed investe capitali importanti, nonc’è tutela per le società che hanno comeunico interesse, quello di fare calcio”

Fabrizio Cantarella –reggionelpallone.it–

L’Interpiana va oltre il semplicegioco del calcio (e il suo carrozzo-ne talvolta banale) e lancia unmessaggio importante. AlPalazzo della Provincia, questamattina, è stato presentato ilnuovo allenatore, l’argentinoPedro Pablo Pasculli. Un passatoglorioso da calciatore (campionedel mondo nel 1986), da allenato-re Pasculli non ha avuto la stessafortuna: Verbiana e Paternò tra lesue esperienze nel Belpaese. Ilnuovo tecnico dell’Interpiana hasubito messo in chiaro che la sal-vezza è tutt’altro che raggiungibi-le: “Non sono venuto per fare imiracoli, la situazione in classificaè sotto gli occhi di tutti. Cercheròdi dare il mio contributo, vogliostimolare la squadra, incitarla araccogliere più punti possibile,poi a fine anno faremo i conti”.Della Calabria Pasculli ha un belricordo: “Ero già venuto da que-ste parti, da calciatore ho giocatoin alcuni stadi calabresi. Ho giàammirato le bellezze della

Calabria, adesso ritorno con unanuova veste e per un tempo piùprolungato”. Il Vice-Presidentedella Pronvincia, Verduci, haribadito l’importanza della confe-renza odierna: “La Provincia èlieta di ospitare la presentazionedi Pasculli: è l’occasione idealeper dare un segnale importantedi risveglio. Calcio e legalità, unbinomio che sottolineiamo conestrema soddisfazione”. Il d.g.dell’Interpiana, Campolo, harivelato i retroscena della scelta:“Appena ho capito che c’era lapossibilità di ingaggiare Pasculli,ne ho parlato con il curatore falli-mentare. Lui mi ha dato l’ok, lostesso ha fatto il tecnico argenti-no, sono felice che l’operazioneabbia avuto buon esito.L’Interpiana non si arrende e conl’arrivo di Pasculli vuole imprime-re un segnale di svolta e rinascita,al di là di come si concluderà lastagione sportiva”.

Pa.Rom. - rnp

Interpiana, presentato Pasculli: “Sfida affascinante”

Cogliandro: “Non mi basta”

“Chiedo scusa ai tifosi, alla città diSiderno, allo staff tecnico, alla società e aimiei compagni”. Mi rendo conto di aversbagliato, di aver fatto un brutto gesto neiconfronti di tutti. Non c’è giustificazioneper il mio comportamento di uscireanzitempo dal campo lasciando i mieicompagni in dieci. Mi assumo tutte leresponsabilità ed è giusto che la società miabbia multato pesantemente. Ho rischiatodi essere mandato a casa ma ancora unavolta la società si è dimostrata vera, seria ecompetente e dopo un lungo dibattito nelquale ho chiesto più volte scusa, la deci-sione è stata quella di continuare il rappor-to e applicarmi una multa salata che hoaccettato con molta serenità e consapev-olezza. Il mio desiderio è di dimostrareancora una volta a tutti quel che valgo e

Le porte della “Promozione” si apriranno il 29Aprile. Le partite dunque da disputare rimangonosei e visto il campionato condotto da Villese e

Nuova Deliese ci aspettiamo sei “finali”, ognuna dellequali importantissima per aggiungere un tassello almosaico “Promozione”. Se i punti di distacco adessosono cinque, ciò è dovuto al fatto che la compagine joni-ca dovrà recuperare la sfida esterna contro il Mammola,non disputatasi a causa del forte vento e che andrà a recu-perare giovedì 5 Aprile. Gli uomini di mister Porcino,invece, si sono sbarazzati della BenestarNatilese con unsonoro 5-1, che ha visto il ritorno al gol di Rachid (dop-pietta per il capitano neroverde), la doppietta di Corio eil gol di Polimeni nelle battute iniziali del match.Quest'ultimo, a causa di un’espulsione rimediata durantela gara di domenica, dovrà scontare una squalifica di duegiornate e salterà dunque lo scontro al vertice contro laNuova Deliese. Sfida a cui potranno prendere parte,però, Idone che ha scontato il turno di squalifica eGangemi, il quale però dovrà guardare i compagni dallatribuna contro il Motta. E sarà proprio la compagine dimister Errigo ad affrontare la capolista e data la fame divittoria delle due squadre, non potrà che giovarne lo spet-tacolo. Rachid e compagni, difatti, non potranno lasciarenulla al caso, poiché una vittoria significherebbe arrivareallo scontro diretto potendo disporre di due risultati sutre. Attenzione però, perché il Motta, che sosta da parec-chio tempo nelle zone basse della classifica, deve darecontinuità alla convincente vittoria di Gioia e se vuole tor-nare a sperare in una salvezza senza passare per i play-out, domenica è d’obbligo vincere. Sarà una partita al car-diopalma e dall’esito quanto mai incerto.

Filippo Mazzù - rnp

Villese, la corsa allaPromozione continua

Michele Ramettasi scusa con i tifosie promette fedeltà

già da domenica mi impegnerò al massimoper far vincere la mia squadra”. Primadella gara chiederò personalmente scusa aitifosi che fin’ora sono stati fantastici neimiei confronti. Se segnerò dedicherò il gola loro. Alla fine, commenta il Dg Vumbaca,si doveva fare il bene il Siderno e in questomomento Rametta rappresenta per noi uncalciatore importante che assieme al restodel gruppo è uno dei principali autori dellafantastica rimonta. Il gesto di abbandonarela squadra a partita in corso meritava altreprese di posizione ma mancano cinque par-tite e non possiamo creare alibi di nessuntipo né rischiare di compromettere il nos-tro cammino. Dobbiamo arrivare allasalvezza con tutto il gruppo amalgamato a

Dicembre. Questo è ungruppo importante coadi-uvato da uno staff tecnicoaltrettanto importanteche siamo sicuri ci darà lasoddisfazione di man-tenere la categoria. 11risultati utili consecutiviparlano da soli. Lasquadra ha capito di averofferto una cattivaprestazione aBrancaleone e da Martedìagli allenamenti si nota lagiusta determinazione econcentrazione perpreparare la sfida controil Castrovillari che rappre-senta uno scontro diretto.

l.r.

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Con l’Amoruso dei bei tempi, la Reggina avreb-be certamente un’altra posizione in classifica.Nick ‘Dinamite’, una volta appese le scarpetteal chiodo, è tornato a Reggio Calabria comeresponsabile del settore giovanile. Intervistatoda TMW, Amoruso ha dichiarato di credereancora, assieme alla squadra, nell’obiettivoplay-off. COME A CASA - "Mi trovo moltobene a Reggio Calabria, è quello che avrei volu-to fare nel posto ideale, cioè una società strut-turata bene e che punta molto sul settore giova-nile. E' un'esperienza molto formativa che mista appassionando molto e dando grande emo-zioni. Da ex calciatore posso trasmettere moltoai ragazzi giovani. Inoltre i ragazzi danno moltodal punto di vista umano". PRONTI ALSALTO - "Chi è già pronto per il salto in primasquadra? Non è facile fare nomi, ma dico DiLorenzo e Cianci, che già si stanno allenandoagli ordini di Gregucci. Sono ragazzi che devo-no finire il loro percorso di maturazione. LaReggina è una società che se vede qualitàumane e tecniche importanti fa esordire iragazzi in prima squadra".CANTERA AMARANTO - "Viola e Missirolisono due giocatori tra tanti che la Reggina haschierato, basti pensare che in prima squadra cisono ben 12 ragazzi su 24. Missiroli e Viola simeritano di aver fatto il passo che hanno fatto,

li vedo pronti anche a fare bene in Serie A".SPERANZA PLAY-OFF - "La possibilità diaccedere ai playoff è ancora viva, c'è grandeattenzione riguardo questo obiettivo, sappiamoperò che sarà dura. Nonostante la sconfitta conil Bari, non abbiamo perso le speranze".L’ANNO DEL TORO - "Il Torino è una squa-dra con idee e qualità importanti, Ventura hafatto davvero un grande lavoro. Bisogna stareattenti all'ambiente, ci sono momenti di grande

entusiasmo e momenti in cui ci si mette pocoper deprimersi. Ma quest'anno è quello giusto,c'è il giusto mix fra giocatori, allenatore esocietà. Il passo falso contro il Verona è un epi-sodio, ora come ora l'ambiente deve stare inequilibrio. Per una sconfitta non ci si può depri-mere, io sono convinto che il Toro andrà inSerie A".

rnp

Mister Pugliese : "Pensiamo ora al Siderno"QUI CASTROVILLARI

Finalmente una spallata alla classifica, unavittoria importante, una speranza che rimaneancora viva. I tre punti conquistati sabatoscorso sul neutro di Taurianova contro laPalmese danno morale e soprattutto trepunti fondamentali per questa lotta alla sal-vezza. Il Castrovillari ora si trova a due puntidalla salvezza diretta e mai come adesso devecredere fino in fondo nel realizzare questaimpresa. Non è facile, mancano solo cinquegiornate alla fine della stagione regolare maancora tutto è possibile. Inutile guardarsiindietro e mangiarsi le mani per il terrenoperduto. Meglio guardare in avanti e crederedi raggiungere l’obbiettivo.Siderno,S.Marco,Soverato, Rende e NuovaGioiese sono le prossime avversarie delCastrovillari di mister Pugliese. Tre trasfertee due gare casalinghe contro S.Marco eRende. Tutte sfide in cui i lupi del Pollinopossono giocarsela a viso aperto. "Non cor-riamo troppo, pensiamo ad un avversario allavolta" afferma Carmine Pugliese che analizzabrevemente la vittoria di domenica e l’attua-le situazione in classifica. "Vincere è semprebello, per cui non posso che essere contentoe soddisfatto. Certo le nostre avversariehanno vinto tutte e ciò rende questo campio-nato affascinante e incerto fino alla fine. Nonsarà facile ma noi siamo pronti a giocarcelafino alla fine, credo in questi ragazzi e nellapossibilità di salvarci senza passare dai playout". Ma il tecnico castrovillarese per adessopensa solo al prossimo avversario. "Si è inuti-le incominciare a fare calcoli e strategie. Nonservono. La classifica parla chiaro. Siamo quia giocarcela con altre squadre e lo faremofino alla fine. Non pensiamo alle giornate

che mancano, ma concentriamoci per laprossima gara di Siderno dove troveremo unavversario temibile e molto ostico da affron-tare". Siderno e S.Marco due sfide fonda-mentali per il Castrovillari? "Tutte le gare orasono fondamentali, difficili e importanti.Tutte piccole finali, ne abbiamo vinta unacontro la Palmese ora andremo a giocarciquella contro il temibile Siderno". Ci credePugliese e ci crede il Castrovillari del presi-dente Mazzuca nonostante una infermeria

ancora affollata. Il tecnico castrovillaresedovrà ancora fare a meno di Spadafora il cuirientro potrebbe avvenire contro il suo exS.Marco mentre si ferma anche Riccardo perun infortunio alla mano subito contro laPalmese. In attacco ora dopo che Opoku haritrovato la via del gol tocca a CristianCasciaro dare quel contributo che potrebbesignificare salvezza.

Michele Martinisi (tratto da www.abmreport.it)

Reggina, Amoruso: “Settore giovanile in crescita. Credo nei play-off”

Il Marina di Gioiosa Jonica tornaa vincere dopo una gara perfettasul terreno del Montepaone can-cellando la sconfitta subita tra lemura amiche contro la Gallicese.La formazione di mister GigiCaridi in terra catanzarese malgra-do le tante assenze ha esibito unottimo gioco mettendo in vetrinadiversi giovani che continuano adimporsi bene in questo torneo. Lasquadra giallorossa oggi pomerig-gio sfiderà al comunale“Lombardo” il San Luca ormairetrocesso. Una gara sulla cartaabbordabile anche se i ragazzi delpresidente Vincenzo Tavernesedovranno tenere alta la concen-trazione per affrontare il matchcon la giusta determinazione econcentrazione. Il Marina diGioiosa sta consolidando anche inquesto campionato una posizionedi classifica senza dubbio invidia-bile trovandosi in zona play offfrutto di un buon lavoro societarioe principalmente di un progettoche il giovane tecnico Gigi Caridiha saputo amalgamare bene rius-cendo in breve tempo a con-fezionare una striscia di risultatipositivi e a creare un gruppo chein questi anni è andato sempreconsolidandosi. Certamente, anco-ra è molto presto per trarre delleconclusioni, ma occorre sottolin-eare che l'intera rosa in questa sta-gione sta mettendo grande profes-sionalità negli allenamenti cosìcome durante le gare. Ogni giornoche passa migliora sia la con-dizione fisica che l'affiatamento frai singoli calciatori e fra i varireparti, dalla difesa al centrocam-po e all' attacco. Da ciò nonpotranno che venir fuori risultatisempre più soddisfacenti. Nellasfida di oggi pomeriggio contro ilSan Luca il Marina di Gioiosa hala ghiotta opportunità di allungarein classifica ritagliandosi un postoquasi certo per la griglia play off.Ci credono i tifosi, la società esoprattutto tutti i calciatori chesaranno pronti anche oggi aregalare la soddisfazione della vit-toria ai tanti tifosi che stabilmenteseguono i giallorossi in questo tor-neo.Nicodemo Barillaro

Corsi sono riservati ai dirigenti di società, affiliate alla F.I.G.C. con particolare riferimento aquelle nell'ambito della Lega Nazionale Dilettanti, dei Campionati di Calcio a undici ,Calcio a Cinque , Calcio Femminile , ed a quelle del Settore per l'attività giovanile e scolas-tica. Le domande di ammissione devono essere redatte sullo specifico modello (domandaautocertificata per l'iscrizione) ed inviate, o depositate, al Comitato Regionale Calabria,ovvero al Comitato Provinciale delegato all'organizzazione del Corso, entro e non oltreVENERDÌ 30 MARZO 2012.

Il Marina diGioiosa crede aiplay-off

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Biblioteca meridionalista

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Smettitila i ccenditi ssi candiliCa sulu micci e cira cunsumatiI si cumbatti chissa genti viliNo bastunu discurzi preparati.

E basta cu sfilati e fiaccolatiCu Hogan e vestiti su misuraCu conferenzi nta cinima e triatiMi vi ciangiti, a notu, la sventura.

Poi ogni tantu suli vi sparatiE sta leggi vi duna copertura

Speriamu ca na vota vi cchiappatiCusi ciangiti la malaventura!

Facci di crita facci di mattuniI littiri a vu’ stessi vi mandatiPenzati co populu è muntuniChi mbucca comu pisci li cazzati.

Pregati i vi perduna lu SignuriPa tutt’i cosi farzi chi cuntatiCusì iju sparti boni li doluriVi dun’a vui, nci caccia di malati.

Cusì lacrimi veri po’ciangitiU pettu senza latti vipistatiRaccumandaticchiù, no vi speditiE cchiù nta vostaporta, no sparati.

VINCENZO CONSOLO

Le didascalie delle ultime due incisioni de I disastri della guerra diFrancisco Goya recitano: La verità è morta. Risusciterà? Ora, in que-sto nostro inizio del terzo millennio e nell’ultimo scorcio del secolopassato, non di guerra si è trattato, ma di qualcosa sì di disastroso:dell’esplosione dei mezzi di comunicazione di massa, e soprattuttodi quella macchina dittatoriale dello spettacolo, la televisione (spet-tacolo spesso stupido, volgare) che ha fatto morire la verità.Vogliamo però precisare che quegli strumenti di comunica-zione, televisione, computer o altro, sono in sé innocenti,possono essere utili, ma se sono dominati dal poterepolitico-economico, diventano strumenti di distruzionedi massa. Distruzione culturale vogliamo dire. E il nostro Paese,l’Italia, è un chiaro esempio di questa distruzione, cultu-rale e soprattutto letteraria. E siamo ormai nella situa-zione immaginata da Bradbury in Fahrenheit 451, in unasocietà in cui si bruciano i libri e in cui si vive in una stan-za con tre pareti di schermi televisivi. Qui da noi i libri, no,non si sono bruciati, ma i libri veri, i libri di vera letteratu-ra sono stati seppelliti, seppelliti da libri di falsa letteratu-ra, libri di “spettacolo” che l’industria culturale producemassicciamente. Ma credo che non possano gongolare permolto tempo ancora gli editori, ché si affaccia il feno-meno dell’ e-book, del libro visuale. E qui sonocostretto a una ulteriore citazione. DiVictor Hugo e del suo Notre-Dame deParis, in cui si discute dell’inven-zione di Gútenberg della stam-pa che fa esclamare a un per-sonaggio: “Questo uccideràquello”. Cioè la stampaavrebbe ucciso l’architetturaromanica, che rappresenta-va per il personaggio diHugo il libro popolare.Ora, l’e-book ucciderà illibro cartaceo? Non sap-piamo. Ma sappiamo chela letteratura-spettacoloha ucciso, ha sepolto efatto dimenticare lavera, alta letteratura.A questa vera, alta let-teratura appartiene loscrittore Mario LaCava, un vero scrittoreche è stato dimentica-to, come tanti altri delsuo tempo e del suolivello. Dimenticatisoprattutto scrittori chenel secolo scorso hannonarrato e rappresentato laprofonda realtà culturale eumana del Meridione, raccon-tato la sua storia, la sua proble-matica sociale. Diciamo discrittori siciliani, calabresi,pugliesi, campani. E fra i cala-bresi, primi fra tutti Corrado

Alvaro e Mario La Cava. E di quest’ultimo, di La Cava, vogliamoqui dire, di questo scrittore di Bovalino di cui il libro di GianniCarteri – Come nasce uno scrittore – omaggio a Mario La Cava, ciracconta e a cui rende omaggio. Carteri scrive del prolifico autore(Caratteri, Colloqui con Antonuzza, Le memorie del vecchio mare-sciallo, Mimì Cafiero, I fatti di Casignana, La ragazza del vicoloscuro...Solo per ricordare alcuni titoli), scrive della vita, della forma-zione e della poetica di La Cava. Ci dice dell’assidua frequetazione

e dell’amicizia con il pastore evangelico Gino Roberto.La Cava, pur non emigrando dal suo Meridione,

come invece hanno fatto parecchi altri scrittoriper raggiungere i centri “culturali” del Nord,pur non lasciando mai la sua Bovalino, hamolto viaggiato. E soprattutto al Sud del nostroPaese. Frutto di questi suoi viaggi è il libroCorrispondenze del Sud Italia, a cura di GaetanoBriguglio (2010). Ho avuto la fortuna di conoscere e frequentareMario La Cava, sia in Sicilia, insieme a

Leonardo Sciascia, sia a Milano, insieme alcomune e indimenticabile amico Ettore

Badolato. Ammirato ero, oltreché dalla lettura deisuoi libri, dalla personalità di questo autore: vitale,allegro, ricco di intelligenza e di calore umano. Ha

scritto La Cava, del mio romanzo Il sorriso dell’i-gnoto marinaio sulla Gazzetta del Popolo

(luglio 1977), mi ha inviato l’articolocon scritto al margine del foglio

del giornale: “Vieni conCaterina a Bovalino? Ti aspet-tiamo. Mario La Cava”Sì, siamo andati a Bovalino, agodere di quel bel paesesullo Jonio, della casa edella famiglia di Mario. Hoscritto a mia volta (giugno1978) sulla rivista Paragoneuna recensione al libro diMario La ragazza del vico-lo scuro. Imprescindibilescrittore, La Cava,straordinario personag-gio. E, per me, fra quan-ti, incontrandoli, sullapagina e nella vita, mihanno profondamentesegnato. ComeVittorini, Quasimodo,

Montale, Calvino,Sciascia, Piccolo,

Bonaviri, Buttitta,Moravia, Morante,

Pasolini, Mastronardi...Dobbiamo dunque essere

grati a Gianni Carteri per que-sto suo saggio. Un libro che ci ha

aiutato a risvegliare la cara memo-ria di uno scrittore e di un uomo

come Mario La Cava. Risvegliare lamemoria di un nobile Sud che la ver-gogna di ‘ndrangheta, mafia, camor-ra, hanno fatto dimenticare.

Prefazione per “Come nasce uno scrittore” di Gianni Carteri

MARIOLA CAVAIl nobile Sud

Nacque in una famiglia piccolo-borghese, il padre era insegnantee la madre casalinga. Compiuti glistudi medi e superiori in Calabria, sitrasferì a Siena dove conseguì lalaurea in giurisprudenza.Si dedicò successivamente allaletteratura e alla narrativa. Le sueopere si ispirano all'ambientecontadino calabrese, e parlano consentita partecipazione di poveriemigranti e di gente emarginata.

MARIO LA CAVA

CANTAMI O DIVA(ma in dialetto)

AUTUCUMBUSTIONIBruno S. Lucisano

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LE NOTE di MARA RECHICHI

Il 15 marzo ha segnato unanno dall'inizio della rivol-ta Siriana, da quando la“primavera araba” siaffacciò su quelle piazze

per contrastare il regime diBashar al-Assad. Da allora imorti tra i civili si contano in piùdi 8500 e 230mila profughi. Lecronache degli ultimi mesi ripor-tano: “Il 30 luglio il colonnellodell'esercito Riad al-Assadannuncia che ha disertato insie-me ad un centinaio di uominicostituendo cosi l'Esercito sirianolibero (Esl). Il 18 agosto il presi-dente statunitense BarackObama e l'Alto commissario Ueper le relazioni esterne CatherineAshton, chiedono ad Assad diLasciare il potere. In questa dire-zione iniziano a muoversi alcunipaesi occidentali e stati arabi delgolfo. Il 5 ottobre un veto diRussia e Cina blocca una risolu-zione Onu che condanna il regi-me. Il 12 novembre la Siria vienesospesa dalla Lega araba. Il 4 feb-braio 2012 Russia e Cina blocca-no una seconda risoluzione Onucontro il regime. Il 22 febbraionella citta' ribelle di Homs, (sottoassedio dal 4 febbraio) vengonouccisi la giornalista americana delSunday Times, Marie Colvin, e ilfotografo francese Remi Ochlik,mentre rimangono feriti la gior-nalista francese Edith Bouvier e ilfotografo britannico PaulConroy. Dopo settimane di inten-si bombardamenti il 1 marzo l'e-sercito fedele a Bashar al-Assadentra a Homs nel quartiere roc-caforte dei ribelli di Baba Amro,visitato pochi giorni dopo daValerie Amos, responsabile Onuper gli aiuti Umanitari. L'8 marzosi dimette il vice-ministro delPetrolio. Il 10 e 11 marzo arriva aDamasco Kofi Annan nominatoda poco inviato speciale in Siriaper Onu e Lega araba, che pero'non riesce a strappare un cessateil fuoco per favorire l'arrivo degliaiuti umanitari. Il 13 marzoAssad annuncia elezioni legislati-ve per il 7 maggio.” Sono centi-naia le donne e i bambini vittimedi questa assurdità. Possibile chenon si riesca a fermare questacarneficina? Certo, difficile farloin un Paese dove esiste ilMinistero del Petrolio, ma dovràpur esserci la possibilità che qual-cun'altro rimanga folgorato sullavia di Damasco!

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 28

Cultura e società

A proposito Teatrodi...

ANTONELLA ITALIANO

Uno dei sequestri di persona più lunghimai avenuti. Cesare Casella, rapito aPavia il 18 gennaio 1988, fu rilasciato aNatile di Careri, in Calabria, il 30 gennaio1990. Fu pagato per la sua liberazione unriscatto di un miliardo di lire, che forsecomprò la sua salvezza ma non l’imme-diata libertà. Cesare all’epoca aveva solo 18 anni. Fu Angela, la nota “madre coraggio”, a

scendere in Calabria per condurre unalotta attiva sul territorio. Numerosedonne si strinsero attorno a lei, e anchegente del popolo, professionisti, clerici,artisti. Tra questi il noto scrittore di GioiosaIonica, Ernesto Papandrea, che le dedicòun libro, oggi introvabile: “La lunga nottedi Casella” edito dall’editore Gabrielli diRoma. Il premio “Ala della vittoria”arrivò subito per lui, per sancirne l’impe-gno e il coraggio di “osare”, in una

Locride che viveva il periodo più buiodella sua storia. Ne verrà danneggiata,infatti, irrimediabilmente. Oggi lo possia-mo dire. E l’immagine autentica ne sarà offuscataper anni, facendo passare in secondopiano la maggioranza di gente onesta,laboriosa, che tra tante difficoltà portavaavanti la propria attività commerciale. La prefazione del libro fu scritta damadre coraggio in persona, e la presenta-zione dal vescovo di Acerra, monsignoreAntonio Riboldi, noto per le sue battaglie

nel Belice. Ernesto Papandrea raccontaalla nostra redazione: «Già da studentescrivevo racconti e poesie. Ancora oggiscrivo e rappresento l’altra Locride, chenon è quella artificiosa della cortesia for-male, bensì quella della gentilezza d’ani-mo e dei valori universali». Mammacoraggio si è spenta il 10 dicembre 2011,ma il ricordo di quanto possa fare unadonna per suo figlio sarà per tutti un sim-bolo di forza.

Non avrà certo lo stesso potereevocativo di “Colosso diRodi”, la mitologica statuaposta nel porto dell'antica cittàgreca, ma stando all'analisi di

alcuni testi antichi, in particolare Strabonee Plinio il vecchio, si intuisce che quello diReggio era, in misura minore, un colosso,una guida a difesa dello Stretto. Ma di cosaparlo? Mi riferisco ad una gigantescacolonna, di origini antichissime, posta anti-camente nella zona attuale di Cannitello. Igreci la chiamavano ______ ___ _______(colonna dei reggini) ed era la parte finaledell'antichissima via Popilia, costruita daiRomani, che collegava Capua a Reggio. Lacolonna era la base di una gigantesca sta-tua del dio Poseidone, la cui esistenza èstata appurata anche da alcuni ritrovamen-ti di monete antiche che ritraevano pro-prio il maestoso monumento donato daireggini. Inoltre gli storici hanno ancheappurato l'esistenza, nei pressi, anche di ungrande tempio dedicato al dio Poseidone.Un esempio, insomma, di grande devozio-ne del popolo dello stretto alla cultura delmare. L'antico colosso di Reggio, a testi-monianza dell'importanza storica dellacittà di Reggio, fu anche da appoggio al

grande imperatore Ottaviano Augustodurante la battaglia sullo Stretto controSesto Pompeo. Di questo ci narra lo stori-co Appiano grazie al quale abbiamo ancheidea dell'antica ubicazione della Stylis, neipressi del Pilone che oggi occupa il sito.Ma l'importanza di questo monumento,oggi scomparso, grida a gran voce anche inepoca medievale. Sotto i Longobardi rap-

presentava l'ultimo baluardo del loroimpero in Italia, una sorta di vallo controle insidie derivanti dall'Africa. Un colossoa tutela dei reggini, un colosso che riviven-do grazie ai testi antichi ma anche grazieagli studi di uno storico come Luigi Nostroci fa capire l'importanza storica, culturale emilitare di Reggio nell'antichità.

Antonio Cormaci

VENERDÌ AL TEATRO GIOIOSA: INTORNO AL LETTO

La lunga notte di Casella di Ernesto Papandrea

Il Colosso di Reggio

Nella foto Angela Casella, lanota “madre coraggio” chescese in Calabria per condurreuna lotta attiva sul territorio

Mi riferisco ad una gigantesca colonna, di origini antichissime, posta anticamente nella zonaattuale di Cannitello. I greci la chiamavano lacolonna dei reggini ed era la parte finaledell’antichissima via Popilia, costruita dai Romani, che collegava Capua a Reggio.

Di Guy De Maupassant,con Franco Oppini,Domenico Pantano,Nathalie Caldonazzo,regia di Giovanni Anfuso.

TRA VECCHI LIBRI

Chi va a Damasco? CU

RIO

SITÀ

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DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

POLAROID

Nel Coro LiricoFrancesco Cilea,presente il locreseFrancesco Di Primadopo anni di studio, faparte dello staff del“Rigoletto”

Presentato aMonasterace illibro del nostroGiovanni Maiolo,da Maria TeresaD’Agostino e dalsindaco Lanzetta

ELISEWIN: DA RIETI A CARACAS PER AMORE

DOMENICA AL TEATRO CILEA IN SCENA IL “RIGOLETTO”Un gioco perinsegnare checon la vita... non si gioca

Si rinnova il tradizionaleappuntamento con laSettimana di scambio

ANTONELLA ITALIANO

Bambini e strade, iniziamo dasubito ad insegnarne le regole.Oggi è possibile grazie al progetto“Educazione stradale:Attraversando”, destinato aglialunni della scuola primaria“Casanova” di Siderno. Un per-corso che intende contribuire allaformazione dei bambini, all'inter-no di quel grande ambito di rac-cordo culturale ed interdiscipli-nare che è l'educazione alla con-vivenza civile. Il progetto, nato perinsegnare le norme basi per staresulla strada, prepara i più piccoliad un futuro in cui la circolazionestradale sarà l'aspetto principaledel loro vivere quotidiano. Spaziodunque all'interazione fra alunnoe ambiente, fra scuola e famiglia;alla conoscenza della principalesegnaletica, in particolare a quellarelativa al pedone e al ciclista. Idocenti delle classi della scuolaprimaria, Guerrieri, Torello,Quattrone, Staltari, Iacopino,Congiusta, la polizia municipale diSiderno, l'autoscuola ErediTripodi di Siderno, gestita da RosaMaria Guttà, coinvolgeranno atti-vamente in situazioni ludico-motorie i giovani interessati, avval-endosi di materiale illustrato, dilezioni teoriche e pratiche in aula,e di spazi esterni alla scuola. Un“gioco” per insegnare ai bambiniche con la vita…non si gioca.

La cerimonia di premiazione si svol-gerà mercoledì 21 Marzo alle ore 9.00presso la Sala conferenze del Palazzodella Provincia. Il Premio in onore delgiornalista Malafarina nasce neldicembre del 1989 per iniziativa del-l'associazione culturale ”I NuoviVignaioli” e del suo presidente prof.Consolato Squillace. Il Premio GigiMalafarina per l'edizione 2012 saràconferito ad Arcangelo Badolato peril giornalismo, CarmeloSaltalamacchia per la cultura, LuigiCarbone per le nuove tendenze neimassmedia, Luisa Latella per Il servi-zio nel sociale, Enrico Costa per il

ruolo della Calabria nelMediterraneo, FrancoMosino per la ricerca nellacultura classica, AntoninoLaface per la narrativa,

Andrea Audino per l'arte. Alessandro Manganaro riceverà il premioalla carriera scolastica nel ruolo dirigenziale e Monsignor AntoninoMorabito alla carriera ecclesiale e produzione letteraria. Il segreta-rio dell'Ordine dei giornalisti della Calabria Carlo Parisi, ricorderà lafigura dell'uomo e del giornalista Gigi Malafarina.

Ubaldo Sgambellone

Il premio GigiMalafarinadi Giornalismoarte e cultura è

giunto alla XX edizione

Il Centro locale AFS Intercultura diReggio Calabria, ospiterà dal 18 al 25 diMarzo nove studenti stranieri provenientidagli Stati Uniti, Germania,Russia,Finlandia, Canada, Brasile, Paraguay,Thailandia, Egitto.Una settimana ricca di incontri, di impegniformativi, di escursioni guidate per risco-prire l'inestimabile patrimonio dellaCalabria, e anche di tanti momenti convi-viali.Gli studenti ospiti e le famiglie reggineospitanti incontreranno mercoledì 21 alPalazzo della Provincia l'assessore alla cul-tura e alla legalità Lamberti Castronuovo.A Palazzo San Giorgio riceveranno ancheil saluto dell'assessore comunale alla cultu-ra Nociti.In collaborazione con l'Istituto TommasoGulli e la scuola elementare Principe diPiemonte, gli studenti stranieri sarannoimpegnati in attività laboratoriali,per un confronto e uno scambio di espe-rienze comunicative con gli alunni reggini.I volontari del Centro locale Intercultura,gli studenti stranieri ospiti e alcuni docen-ti e dirigenti scolastici, parteciperanno allatrasmissione di RTV ”il Salotto dell'Editore” per discutere insieme dell'inseri-mento degli alunni provenienti da altriPaesi nelle scuole calabresi.La Settimana di scambio apre nella città diReggio Calabria una “finestra sul Mondo”per conoscere e conoscersi meglio “oltre iconfini geografici”.

Rosamaria Malafarina

REGGIO CALABRIA

Siderno, una tempestagrande un mare

Che bello il mare di SidernoAnche quando arriva la tempestaCi smuove gli animiE ci rende consapevoliDi aver avuto una grandeSorte fortunataAver sentito il suono travolgente delmareche ci arriva dentro,in un silenzio rumo-rosodelle sue onde che unisce i nostri cuorisvelando quanta anima c'e attorno,

Noi che abbiamo calpestato questa terra,con i nostri sandaliScelti dal destino come spettatori uniciDi una vita spettacolo veloceChe la brezza, lentamente scandiscein sequenze d'immagini denseinamovibili, ferme per sempre dentroogni animaAttimi infiniti che hanno sapore di vitaChe molti non potranno mai sentireE perderanno per sempre.

Adolfo Melignano

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Parlando

Cinema

di

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L'impulsività potrebbe provo-care pasticci. Un consiglio:rinuncia a situazioni comples-se, anche se eccitanti, e apartner troppo evanescenti.Eviterai flop!

Urano ti impedirà di affron-tare i tuoi doveri, mentreNettuno ti darà una caricaenorme. L'importante saràfare ciò che ti piace, deciso date e non imposto da altri.

Porti avanti le tue idee condeterminazione e vivi a con-tatto con gli altri, intrufo-landoti in ambienti nuovi.Potrai imparare molto dachi è diverso da te!

Liberati dai sensi di colpa,dagli scrupoli mal riposti,dai legami frustranti, dalleinibizioni. Non scoraggiartimai, devi puntare al massi-mo!

Urano farà cessare rela-zioni di antica data e agi-rai in modo diverso dalsolito. Nuovi impulsi tidaranno grinta, ottimismoe spirito di iniziativa.

La strada che dovrai percor-rere è quella che porta in alto.Vietato dormire sugli allori ebattere la fiacca. Buone occa-sioni in amore: agisci subito,senza perdere tempo!

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

Urano nel segno ti mette sul-l'avviso: è ora di cambiare!Nonimporta se, per questo, dovraiabbandonare qualcosa o qual-cuno che ora, invece di aiutartiti intralcia.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

I tuoi desideri si realizza-no. Non temere ciò che glialtri pensano di te, se pensidi meritare di più nel lavo-ro, chiedi! Se ami un'altrapersona, confessalo!

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

Il nuovo Urano consiglia difrequentare gente che ti sti-moli. Ciò ricadrà sulla sferasentimentale e sessuale eporterà crisi nel rapporto.Se sei free, sorprese a gogò!

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

Non è escluso un cambiamen-to di lavoro o modifiche radi-cali alle tue situazione. Batti ildestino sul tempo e provocatu queste trasformazioni!

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

Molti i settori in cui Urano tiporterà novità e cambiamenti,dagli studi alle questioni legali,dai viaggi al lavoro. Tira fuori iltuo talento ruggente!

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

Hai rinunciato a una parte dite stessa per le persone che tistanno intorno, Urano ti chie-de ora un po' di sano egoi-smo: non lo ignorare!

Stilare una lista dei raccomandati a ReggioCalabria è quasi impossibile, anche perché il piùdelle volte ci si deve basare su “banali illazioni”. Masi sa già che l'ambiente politico (o l'ambiente mala-vitoso, ma bisognerebbe capire dove inizia uno edove l'altro) fa da padrone a questo sporco gioco. Inqualsiasi settore si respira aria di “spintarella”.Proviamoci a raccontare come avviene “la selezio-ne”. Il primo passo per ottenere la raccomandazio-ne è quella di “schierarsi” con un partito politico,non per forza candidandosi, ma già entrando a far

parte della macchina elettorale al momento oppor-tuno. E va scelto il “filone giusto”: stare all'internodi un partito senza prendere una posizione nettaporta pochi vantaggi. Perché devi anche affidarti alcolonnello giusto: in genere, essi sono quelle perso-ne che hanno un certo peso politico. Diciamo chegià il consigliere regionale (meglio ancora se asses-sore) è dotato dei “gradi” necessari per ricoprire ilruolo di colonnello. Ovviamente per ottenere laraccomandazione, non basta schierarsi all'ultimominuto. Bisogna avere pazienza e costanza, soprat-

tutto se non si dispone di un “pacchetto” di voti pre-confezionato da consegnare al candidato di turno.Perché “tu vali, in base a quanti voti porti”. C'èanche chi, prova a giocarsi la carta della candidaturadiretta. Queste persone sono consapevoli che nonriusciranno mai ad ottenere i voti necessari per risul-tare eletti ma, in questo modo, consegnano una“dote” al proprio colonnello. E' la strada più diffici-le questa perché non si può millantare un presuntonumero di voti “consegnato”, non ci sono trucchi edinganni. Anche qui vale il principio “tu vali, in basea quanti voti porti”. E così fioccano incarichi allaregione, consulenze ben pagate, posti di lavoro nellecontrollate comunali ed, andando più indietro neltempo, contratti a tempo indeterminato negli ufficicomunali/provinciali/regionali. Nel tempo la politicasi è fatta ancora più furba: vista la pecunia di posti dilavoro a disposizione, essi saranno sempre a tempodeterminato. In questo modo il “fortunato” dovràrimanere fedele a chi ha agevolato l'assunzione.Stesso discorso vale per chi lavorando fuori Reggioin strutture statali, sogna il trasferimento. È sempreil politico che determina il tuo trasferimento omeno. Tralasciando il settore privato, che è pressap-poco inesistente, funziona così a Reggio Calabria e

riteniamo che il discorso possa essere esteso a tuttala Calabria e, forse, a tutta l'Italia. Ovviamente, esi-stono anche i casi “puliti”, ma sono veramente unararità. Ma la colpa, ovviamente, è anche nostra: finoa quando considereremo la politica come “un'agen-zia per il lavoro”, non aspettiamoci certo grossi cam-biamenti. La situazione economica attuale poi nonaiuta di certo. Quindi cosa fare? Andar via edabbandonare la città al proprio destino? O provarea lottare in una realtà che se non ti “fai furbo” non tida prospettive? Attendiamo i vostri consigli!

OROSCOPO

Consigli per una spesa tutta “Meridionale”

ILOSOFIA REGGINA

Giochi di potere

FRANCESCA DI PASCALE dal sito BRIGANTI

Uno studio dell'economista Paolo Savona ha messoin evidenza che su 72 miliardi l'anno dispesa fatta dai cittadini del Sud, ben 63sono di beni e servizi prodotti al Nord.Solo una parte dei restanti 9 miliardiresta poi nel Mezzogiorno, essendocompresa in essi anche la quota dispese estere. Ufficiale è il fatto che labilancia commerciale delle Regionisettentrionali sia positiva verso il sudItalia e negativa verso l'estero - fattaeccezione per il Veneto - che haentrambe le voci positive. Questo cosa vuol dire? Che le Regionidel sud Italia sono il mercato di riferi-mento delle aziende del Nord, le qualisenza la nostra quota di consumi,sarebbero in passivo e destinate al fal-limento. La legge detta del“Federalismo fiscale”, fortementevoluta dalla Lega Nord, prevede “il coordinamentodei centri di spesa con i centri di prelievo”. Tradottoin linguaggio corrente: “le ricchezze-tasse restano a

disposizione della Regione che le produce-versa”.In termini pratici: Io, a Napoli, acquisto una colom-ba “Le Tre Marie”, prodotto a Milano da una

società con sede a Via Bistolfi, 31 -20134. Gli utili della società - a cui hodato il mio modesto contributo - ver-sati in tasse verranno usati percostruire scuole, strade, ospedali, fer-rovie, teatri…Dove? A Milano! E laLega ringrazia!Domanda: Cosa posso fare perché,invece, i miei soldi restino inCampania, Abruzzo, Calabria,Basilicata, Puglia, Molise, Sicilia?Risposta: Compro una pastiera, uncasatiello, un migliaccio, un sangui-naccio…Effetto: I miei soldi - tradot-ti in tasse - verranno usati percostruire scuole, strade, ospedali, fer-rovie, asili nido…Dove? Nellenostre regioni! E i nostri figli ringra-ziano!

Se, quando fai la spesa, compri un prodotto del sud,che effetti produci?1. Fai crescere l'economia del sud

2. I tuoi soldi restano al sud e vengono utilizzate pergarantire A TE i servizi pubblici: istruzione, traspor-to, sanità….3. Crei posti di lavoro vicino casa tua4. Dai una mano all'ambiente5. RisparmiCome raggiungere il risultato? Attraverso acquisto,consumo, e diffusione di merci prodotte nel SudItalia, da aziende, agricoltori, artigiani che abbianola sede legale della propria attività nel Sud Italia.Ho scoperto che nel sud Italia produciamo ognisorta di prodotto e che alcune catene di supermer-cati - non quelle nazionali, ma quelle nate e cresciu-te sul territorio - ne sono ben forniti. Certo è fasti-dioso dover leggere le etichette ogni volta che siacquista un prodotto, però gli effetti - anche in ter-mini di soddisfazione personale - sono notevoli, percui vi invito a fare un piccolo sforzo. Per aiutarvi, hoscritto un elenco di prodotti cui potete fare riferi-mento, attendo i vostri suggerimenti per arricchirele diverse categorie e aggiungere prodotti e produt-tori di tutte le nostre regioni. BUONA SPESAMADE IN SOUTH A TUTTI!

L'elenco dei prodotti meridionali su:www.facebook.com/notes/briganti/

L’esercito di raccomandati a Reggio Calabria

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la Riviera

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San Gennaro da Chelsea

Blob of the week

...ed un grande milanistaCosimo Pellegrino

Un grande juventino...Davide Scarfò

PIÙ CHE I NOSTRI AUGURI,MERAVIGLIATI COMPLIMENTI

aWILLIAM PENNESTRÌ

Dopo una prima laurea in Mediatorelinguistico-culturale, ne ha conseguito,

il 9 marzo presso l’Università perStranieri di Reggio, un’altra in

Scienze dei Servizi sociali - con ottimivoti - discutendo un’importante tesi,“Agriturisni in Calabria”. E bisognaricordare che il Pennestrì è uno stu-dente-lavoratore. Il che accresce ilvalore delle due lauree conquistate.

AL CINEMA

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Posti in piedi in paradiso/sabato e domenica ore16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA GOLDEN Roccella J, info:333/ 7672151Quasi amici/18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Quasi amici/18.00 - 20.00

CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 Posti in piedi in paradiso/16.00 - 19.15 - 21.30CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Posti in piedi in paradiso/18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Quasi amici/ 18.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Magnifica presenza/dalle 18.10 - 20.30 - 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 10 regole per fareinnamorare/18.30 - 20.30 - 22.30MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala De Curtis L’altra faccia del diavolo/17.30 - 19.15 - 21.00 - 23.45

Sala Sordi Posti in piedi in paradiso/ 18.10 - 20.25 - 22.40

Sala De SicaNon me lo dire/ 17.00 Ti stimo fratello/19.00 21.00 23.00

Sala MastroianniJohn Carter (in 35 mm)/ 17.00 - 19.30 -Non me lo dire/ 22,00

Si restate cattivi, siete pur sempre gentaglia ma smettetela di paragonare la vostramafia a quella siciliana o cinese, o giapponese o russa. Il trucco è finito. La ndranghe-ta è disarmata e non riesce a mettere il naso fuori confine. Mi dispiace per voi ma dove-te rassegnarvi. Questo vi ha detto in sostanza il giudice di Reggio Minutoli, la ndran-

gheta c'è è una ma nonha armi in dotazione nevalenza multinazionale,perché l'esclusione del-l'aggravante armata e

sovranazionale questo significa. La ndrangheta ha organi di vertice ma solo in funzione di rappresentanza e non di guida e il bossdei cinque continenti, don Mico Oppedisano, fuori dal mercato settimanale di Rosarno non conta nulla. Aveva potere di vita e dimorte solo sui suoi pomodori, ma un ordine non lo poteva dare a nessuno né la sua organizzazione era strutturata per offendere oprodurre reati fine, un carrozzone da parata, un uomo senza attributi, questa è la ndrangheta uscita fuori dalla sentenza Crimine.L'holding planetaria spacciata per anni sulla stampa e nelle procure si è dissolta dalla lettura concreta delle prove prodotte. La megasocietà che gestiva un fatturato annuo di cinquanta miliardi di euro è andata in default, lasciando al suo posto una srl dalla respon-sabilità e dal patrimonio molto limitati. Un accozzaglia di carnivori costantemente alle prese con la mangiata di capra e l'incendiodi santini. E capre e santini sono stati gli unici ad averne tratto un vantaggio temporaneo, per un po' smetteranno di essere man-giate le une e bruciati gli altri. Per il resto nulla di nuovo. La ndrangheta torna a essere quella che è sempre stata, un fenomenoantropologico contro culturale. Almeno, quella portata sul banco degli imputati a Reggio questo era. Il potere criminale vero, quel-lo dei soldi, delle collusioni, delle tragedie, lì non c'era. Ma consolatevi, i criminali potenti ce li avete davvero e io ne ho conosciutitanti, gente che spesso è anche ndranghetista ma che non prende ordini dalla ndrangheta e che è pericolosa per capacita proprie enon trasfuse per sangue.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

Come mafiosi non valete nulla

L’auto in foto è in divieto d’accesso. Dov’è il cartello?“Parcheggiato” all’interno del ponteggio. Occhio autisti:

la legge non ammette ignoranza!

Il sindaco di Bivongi in tour in Australia

La Camera Regionale della moda Calabra ha premiato aRoma i migliori Calabresi presenti Caligiuri e Lamberti

Alla brava cantante Adele Laface va la V edizione Maestro d'arte 2012

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