rivista casaclima klimahaus luglio 2011

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N˚ 3 Luglio 2011 Offizielles Organ der KlimaHaus Agentur, Autonome Provinz Bozen Rivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano Costruire ...terra terra! Prima CasaClima in Puglia Nuova direttiva tecnica CasaClima N˚ 3 – luglio 2011 IV anno Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% – CNS Bolzano Prezzo singolo 6 E EFFICIENZA ENERGETICA | COMFORT ABITATIVO | TUTELA DEL CLIMA Catturare il calore del sole In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione al mittente, previo pagamento resi. TASSA PAGATA / TAXE PERCUE Fiera 21-23 ott. 2011 KLIMAHOUSE UMBRIA

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Page 1: Rivista casaclima klimahaus luglio 2011

N˚ 3 – Luglio 2011

Offizielles Organ der KlimaHaus Agentur,Autonome Provinz BozenRivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano

Costruire ...terra terra!Prima CasaClima in PugliaNuova direttiva tecnica CasaClima

N˚ 3 – luglio 2011IV annoPoste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% – CNS BolzanoPrezzo singolo 6E

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Catturare il calore del sole

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4 KlimaHaus | CasaClima 03/2011 5KlimaHaus | CasaClima 03/2011

Ora che anche i cittadini italiani si sono espressi con coscienza a favore dell’abban-dono del nucleare, quello che ci rimane è l’energia del sole. Dopo che per più di due secoli ci siamo ubriacati il cervello con il petrolio, nella convinzione che questa fon-te potesse risolvere tutti i nostri problemi, siamo oggi di fronte all’amara realtà di un pianeta che sta esaurendo le proprie batte-rie. Ciò che era stato accumulato in milioni di anni è stato quasi completamente consu-mato senza che nel frattempo i comporta-menti in tema di edilizia, trasporti, produ-zione industriale siano cambiati. Il tempo sta per scadere ma l’umanità continua a correre, incosciente della trappola che si è costruita. Una trappola da cui possiamo ancora uscire se solo abbiamo il coraggio e l’intelligenza di cambiare, di trasformare comportamenti individuali e collettivi, ma soprattutto di ripensare le nostre strategie energetiche. La parola d’ordine, non ci stan-chiamo di ripeterlo, è solo una: efficienza. Solo minimizzando i consumi il nostro pia-neta potrà uscire indenne dalle numerose crisi che si trova ad affrontare. Questo vale per tutti i settori, dalla piccola alla grande scala. Investire in efficienza significa anche poter sfruttare meglio il potenziale energe-tico delle fonti rinnovabili. E proprio l’Ita-lia potrebbe diventare in questo campo un faro, la fautrice di una nuova economia, gra-zie alla sua abbondanza di sole e di vento. Einstein diceva che nessun essere vivente, nemmeno il topo, è così stupido da costruirsi la trappola. Noi ci siamo riusciti!

Norbert Lantschner

Norbert Lantschner

Il cambiamento possibile

agenzia casaclima

28 Scuola media costruisce una mini-CasaClima

40 CasaClima: la certificazione di qualità

51 KlimaDom prende vita in Slovenia

52 Novità CasaClima

54 Il quarto lato

56 Prima Pre-certificazione ClimaHotel sul Lago di Garda

60 Network CasaClima

62 Nuova Direttiva Tecnica CasaClima: quali novità?

74 Facts & Figures

75 Cos'è una CasaClima?

attualità

6 Catturare e accumulare il calore del sole

12 Il cuore del sistema di riscaldamento

17 Costruire …terra terra!

30 Una casa per tutte le stagioni

34 Un riuscito connubio di antico e nuovo

58 Possibile e sostenibile

Catturare e accumulare il calore del soleSfruttare al meglio l’energia solare richiede non solo efficienti sistemi di captazione ma anche intelligenti soluzioni di accumulo del calore.

Un riuscito connubio di antico e nuovo

A Prato allo Stelvio architettura moderna e materiali antichi

si uniscono armoniosamente per dare vita ad una CasaClima A dalla

forte valenza estetica.

Costruire …terra terra!La terra è da sempre il materiale da costruzione dell’uomo; plasmabile in mille differenti forme, si presta a innumerevoli usi e tecnologie costruttive.

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serie

67 La Termografia (2)

servizi | Pr

24 Wolf Haus, Campo di Trens

26 monier, Chienes

42 röfix, Parcines

43 straudi, Bolzano

44 l'infisso, Pietramurata di Dro

45 gasperotti, Rovereto

46 alpi Fenster, Rifiano

46 schiedel, Truccazzano

47 simeonato serramenti, Camposampiero

48 roverplastik, Volano

49 Basf, Cesano Maderno

50 rubner türen, Chienes

Una casa per tutte le stagioni

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6 7KlimaHaus | CasaClima 03/2011

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Catturare e accumulare il calore del soleChe la disponibilità di energia solare sul-

la terra sia migliaia di volte superiore all’energia di cui abbiamo bisogno è sicura-mente una buona notizia. Meno positivo è in-vece constatare che, ad oggi, solo una piccola parte di quest’energia pulita e gratuita è sfrut-tata in modo efficiente. Fra gli ostacoli, l’im-possibilità di regolarne a nostro piacimento la disponibilità in funzione degli utilizzi. Questo è facilmente riscontrabile nel caso del solare termico. La disponibilità di energia solare nel corso dell’anno e i fabbisogni di calore per il riscaldamento non seguono infatti gli stessi andamenti temporali. Venendo meno il fattore di contemporaneità fra produzione e consumo, per la redditività e l’efficienza di questi impian-ti non sono sufficienti collettori altamente effi-cienti, ma servono anche sistemi di accumulo appropriati, in grado di immagazzinare il calo-re per lungo tempo senza significative perdite.

i dispositivi di captazione

Il principio di funzionamento di un impianto solare termico è basato sulla capacità del siste-ma di captare la radiazione solare sia diretta che indiretta e trasformarla in energia termica utile per riscaldare la casa o l’acqua calda sanitaria. Un impianto solare termico è generalmente formato dai collettori solari, dal circuito solare, da un'unità di regolazione e da un accumulo per l’acqua calda con scambiatore di calore.Il collettore solare può essere descritto in

modo semplice come una scatola opportuna-mente coibentata la cui superficie superiore è occupata da un assorbitore che cattura la radiazione solare e ne trasferisce il calore al liquido che circola all’interno di una tubazio-ne continua, generalmente in rame, collegata al circuito solare. Per limitare le perdite del si-stema la scatola è dotata nella parte superiore di un vetro con rivestimenti speciali che lascia passare fino a oltre il 95% dell’energia sola-re incidente. L’uso di vetri selettivi consente di catturare la radiazione solare nelle diverse lunghezze d’onda e non far passare all’ester-no le radiazioni a onde lunghe, limitando, quindi le perdite per irraggiamento. Per evi-tare le perdite energetiche per convezione i lati e il retro del collettore sono rivestiti con uno strato isolante.

collettori piani e collettori a tubi sottovuoto

I collettori piani, sopra descritti, sono ad oggi la tipologia di collettori più diffusa anche perché sono i più economici. Le temperature di ritorno del liquido solare possono raggiun-gere nei collettori solari piani i 90°C. La loro resa diminuisce però in modo sensibile dopo i 65-70°C. Si stima che a causa delle perdite dei collettori e dell’intero sistema solo il 35% dell’energia solare che raggiunge i collettori sia effettivamente utilizzabile e disponibile per il riscaldamento.

Sfruttare al meglio l’energia solare richiede non solo efficienti sistemi

di captazione ma anche intelligenti soluzioni di accumulo del calore.

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I collettori a tubi sottovuoto sono forma-ti invece da più tubi in vetro al cui interno è inserito un assorbitore a strisce. Il funziona-mento sottovuoto garantisce basse perdite verso l’esterno perché il vuoto è un cattivo conduttore del calore. Anche per temperatu-re dell’assorbitore che possono raggiungere i 120°C i tubi di vetro rimangono freddi. A pa-rità di superficie con i collettori a tubi si può ottenere fino al 40% in più in termini di gua-dagni termici rispetto ai collettori solari piani. I collettori a tubo sottovuoto si suddividono in due tipologie:• sistemi in cui ogni tubo è attraversato di-

rettamente dal fluido solare; • sistemi (definiti anche half-pipe) in cui

ogni tubo contiene una tubazione chiusa sui due lati al cui interno è inserito un fluido che con il calore evapora. Il va-pore sale verso il vertice del tubo e qui condensa, cedendo così calore al fluido solare che scorre accanto. Il fluido con-densato scorre nuovamente verso il bas-so, dove rievapora.

La resa dell’impianto solare non dipende solo dal tipo di collettore ma chiaramente anche da orientamento e inclinazione dei moduli. L’orientamento dovrebbe essere possibilmen-te verso sud ma bisogna tener sempre in con-siderazione eventuali ostacoli che potrebbero impedire il soleggiamento. Per quanto riguar-da l’inclinazione dei collettori va ricordato che inclinazioni inferiori ai 30°C danno rese massime in estate e quindi sono adatte per un utilizzo estivo dell’impianto mentre inclina-zioni che si avvicinano ai 60°C massimizzano la resa invernale e quindi favoriscono l’utilizzo per l’integrazione del riscaldamento.

il circuito solare

La maggior parte degli impianti solari termici lavora con un fluido di trasferimento del calo-re che è una miscela di acqua e sostanze an-tigelo. Il fluido viene pompato nel serbatoio d’accumulo e qui avviene il trasferimento di

calore all’acqua potabile o acqua calda attra-verso uno scambiatore di calore. I due fluidi non entrano quindi mai in contatto. Una vol-ta raffreddato, il fluido viene pompato nuo-vamente in copertura. Il collettore solare deve essere sempre collegato con la parte più bas-sa dell’accumulatore. Un’unità di regolazio-ne gestisce il funzionamento della pompa di circolazione del circuito solare. Attraverso dei rilevatori di temperatura viene controllata sia la temperatura del fluido solare nei collettori sia la temperatura dell’acqua nel serbatoio di accumulo. Se la temperatura nei collettori è più elevata che nel serbatoio la pompa viene messa in funzione. La pompa viene invece staccata in modo automatico non appena il collettore si raffredda oltre un certo limite.Se la temperatura dell’acqua nel serbatoio si abbassa oltre una certa soglia preimpostata entra automaticamente in funzione la caldaia che provvede a fornire il calore necessario al suo riscaldamento. Importante nella proget-tazione di un impianto è che tutte le compo-nenti siano armonizzate le une con le altre: collettori, circuito solare, pompa di circola-zione, accumulatori, collegamenti al sistema impiantistico previsto o esistente.

la scelta dell’accumulo

L’accumulo è il vero cuore di un impianto so-lare termico, in quanto permette di conserva-re il calore che è stato accumulato rendendo-lo disponibile ogni volta che c’è una richiesta. Sul mercato esistono numerose tipologie di serbatoi per rispondere ad ogni esigenza.Per quanto concerne il materiale con cui sono costruiti, l’acciaio inossidabile rappresenta la soluzione che meglio coniuga leggerezza, resistenza alla corrosione e stabilità alle alte temperature. La plastica rappresenta invece una soluzione più economica ma meno sta-bile alle temperature rispetto all’acciaio.Molto importante nella scelta di un serbato-io di accumulo è la geometria che dovrebbe essere più compatta possibile per limitare la

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superficie a contatto con l’esterno e quindi le perdite. A parità di volume è quindi sempre opportuno scegliere la soluzione con meno superficie. Per lo stesso principio meglio un accumulo di grandi dimensioni che più accu-muli di volume ridotto, sempre che lo spazio a disposizione lo consenta. Va inoltre consi-derato che più il contenitore è stretto e alto, migliore è la stratificazione termica e quindi maggiore l’efficienza dell’impianto.

il puffer

Per un impianto solare con integrazione del riscaldamento è necessario un serbatoio ter-mico ad acqua (termo accumulo o puffer) in grado di mantenere il calore per più giorni. Il puffer ha la funzione di accumulare il calore prodotto dal solare termico e non immedia-tamente utilizzato. Inoltre aiuta a compen-sare l’incidenza calante della radiazione nel corso della giornata in modo da raggiungere un più elevato rendimento dell’impianto. Se l’impianto solare è affiancato da un impianto di riscaldamento tradizionale, si parla di ac-cumulo bivalente ossia con più scambiatori di calore collegati a due diversi sistemi di gene-razione del calore (impianto solare e caldaia). Il generatore di calore tradizionale interviene in questo caso quando il sole non ha più suf-ficiente energia e di conseguenza la tempera-tura dell’acqua nel puffer si abbassa oltre un certo limite.Per mantenere il calore accumulato il più a lungo possibile è fondamentale una buona coibentazione del puffer. Normalmente si ap-plica un isolamento in schiuma poliuretanica con spessori compresi in genere fra gli 80 e i 120 mm, meglio ancora se maggiori. Per chi non ha sufficiente spazio per il ser-batoio nella cantina sono disponibili accu-mulatori a doppia pelle isolati da collocare all’esterno dell’edificio nel terreno. In questi

redditività dell’impianto

Nella scelta dell’impianto solare più adatto alle proprie esigenze e nel suo dimensionamento non possono mancare considerazioni inerenti la redditività dell’investimento. Anche se l’energia solare è gratuita, i costi per le diverse compo-nenti dell’impianto devono ammortizzarsi in un tempo accettabile grazie ai guadagni energeti-ci ottenibili. Per mantenere un buon rapporto costi-benefici l’impianto solare termico non do-vrebbe mai essere troppo grande: questo evita di andare incontro a elevati surplus estivi che, in mancanza di un accumulo stagionale, possono al massimo essere utilizzati per la lavatrice o per riscaldare l’acqua della piscina se presente. Va inoltre ricordato che la resa economica dell’investimento per impianti per la sola produzione dell’acqua calda si ha con elevati gradi di utilizzo ossia per impianti di piccole dimensioni (cioè con bassi gradi di copertu-ra) e a parità di superficie dei collettori uti-lizzando collettori più efficienti. Il grado di utilizzo dell’impianto solare è definito come il rapporto fra energia fornita dall’impianto e energia solare teoricamente disponibile. Il grado di copertura è invece il rapporto fra energia solare fornita dall’impianto ed ener-gia termica necessaria per la produzione di acqua calda o per riscaldamento o ambedue.Impianti solari che devono servire anche per la copertura del fabbisogno di riscaldamento sono interessanti sia economica-mente che energeticamente solo in caso di edifici a basso fabbi-sogno termico e quindi molto ben isolati.

casi è molto importante coibentare bene le tubazioni di raccordo, poiché sono esterne all’involucro coibentato.

sistemi di accumulo combinati

Per impianti che servono sia per il riscalda-mento che per la produzione di acqua calda, si utilizzano i cosiddetti sistemi di accumu-lo combinati. Fra i diversi sistemi disponibili sono da preferire sistemi di produzione istan-tanea dell’acqua calda sanitaria o accumula-tori a stratificazione. Nei sistemi istantanei il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria avviene attraverso uno scambiatore di calore solo quando c’è la richiesta da parte di un uti-lizzatore. Da un lato dello scambiatore scorre l’acqua fredda, dall’altro scorre invece l’acqua calda del serbatoio: i due flussi rimangono dunque separati. Un sistema di questo tipo è particolarmente vantaggioso dal punto di vista igienico in quanto si riduce il rischio di formazione di legionelle.Gli accumulatori a stratificazione utilizzano invece il principio della naturale disposizione in strati dell’acqua calda e fredda. Il sistema permette all’acqua di stratificarsi in livelli a medesima temperatura impedendo un rime-scolamento fra strati più caldi in alto e strati più freddi in basso. Il vantaggio del siste-ma è che, grazie a prese a diversa altezza, è possibile estrarre acqua alla temperatura più adatta per i diversi utilizzi. Ad esempio acqua a bassa temperatura per il sistema radiante, acqua a media temperatura per i radiatori e acqua ad alta temperatura per gli usi sanitari.Il dimensionamento dell’accumulatore stra-tificato dipende dal grado di copertura sola-re che si vuole raggiungere, dall’isolamento termico dell’edificio, dal fatto che ci sia o meno un impianto di emissione del calore a bassa temperatura. Normalmente vanno conteggiati almeno 80-100 litri di accumulo per metro quadrato di superficie dei collet-tori (piani).

accumuli stagionali

Gli accumuli stagionali, ossia in grado di im-magazzinare l’energia solare nella stagione più calda per renderla poi disponibile in inverno, si sono dimostrati finora interessanti solo per grandi edifici o per interi quartieri. Esistono però anche accumuli stagionali di grandi di-mensioni pensati per singoli edifici mono-familiari. La capacità di questi sistemi varia in genere fra i 30 ai 50 metri cubi. Si tratta di volumi non indifferenti che devono essere si-

stemati all’esterno nel terreno o in alternativa costringono a costruire letteralmente l’edificio attorno all’accumulo termico. Con il calore ac-cumulato in estate si può coprire quasi per in-tero il fabbisogno termico invernale di una casa a basso consumo. I problemi ad oggi rimango-no i costi relativamente elevati, lo spazio non indifferente che si deve avere a disposizione e non ultimo il fatto che accumuli posizionati all’interno dell’involucro dell’edificio, seppur ben isolati, presentano inevitabilmente delle perdite. Se in inverno tali perdite possono con-tribuire al riscaldamento delle stanze, in estate esse costituiscono una possibile fonte di surri-scaldamento degli ambienti interni.

sistemi di accumulo a calore latente

Per ridurre le dimensioni dei serbatoi di ac-cumulo e quindi limitarne l'ingombro, la ri-cerca ha sviluppato nuove tecnologie basate sull'accumulo a calore latente. Questi nuovi sistemi di accumulo a calore latente sono in grado di immagazzinare il calore prodotto da un impianto solare in modo sicuramente più efficiente rispetto ai serbatoi di accumulo ad acqua, ma al momento non sono ancora una soluzione applicabile su vasta scala, anche per gli elevati costi. É il caso dei PCM (Phase Change Materials) ossia materiali come la pa-raffina o i sali organici che, cambiando di sta-to, sono in grado di assorbire grandi quantità di calore, che poi viene riceduto al momento dell'utilizzo. Nel caso della paraffina, l'appor-to di calore fa sciogliere il materiale che in questo modo accumula calore fino a tempe-rature di 85°C. Quando nelle tubazioni passa acqua fredda, la paraffina cambia di stato e si addensa, cedendo il calore accumulato.I vantaggi sono molteplici: tali sistemi hanno bisogno generalmente di 3 volte meno spa-zio rispetto a un sistema tradizionale, hanno capacità di accumulo dalle 2 alle 4 volte mag-giori e tempi di accumulo molto più lunghi. Non sono però adatti per accumuli stagionali e funzionano efficacemente solo con inter-valli di temperatura contenuti. Se l’interval-lo supera i 50 K la capacità di accumulo del calore di un sistema a paraffina si avvicina infatti molto a quella di un sistema ad acqua e risulta quindi poco vantaggioso. Per questo e per via degli elevati costi, i sistemi a calo-re latente poco si adattano per applicazioni su piccola scala. Sono invece più indicati per grandi centrali solari o per impianti di raffre-scamento solare, dove il mezzo di accumulo può essere riscaldato di pochi gradi e sono richieste elevate densità energetiche.

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Il cuore del sistema di riscaldamento

Il riscaldamento non consuma solo gas o gasolio ma anche elettricità. La pompa che

fa circolare l’acqua all’interno del circuito di riscaldamento per poter funzionare ha biso-gno di essere alimentata con energia elettrica. Un consumo che spesso sottovalutiamo ma che risulta significativo soprattutto nel caso di vecchie pompe. Queste, oltre ad essere dotate di motori poco efficienti, sono spesso sovra-dimensionate, non correttamente installate e spesso funzionano ininterrottamente durante tutto l’anno. Ne risultano consumi che arriva-no, nel caso di abitazioni unifamiliari, anche al 10% del consumo totale annuale di ener-gia elettrica. Una vecchia pompa può infatti aumentare i nostri consumi di elettricità di 500-800 kWh in un anno. Un costo energeti-co più elevato rispetto a quelli che dobbiamo affrontare per qualsiasi altro elettrodomesti-

co, come un frigorifero o un congelatore. Oggi è però possibile avere lo stesso calore e lo stesso comfort in casa riducendo questi co-sti elettrici di oltre l’80%. La soluzione: sosti-tuire le vecchie pompe con pompe a regola-zione elettronica o ancora meglio con pompe di circolazione modulanti ad alta efficienza. Le pompe di nuova generazione consumano pochissimo e per questo sostituire una vec-chia pompa con una nuova si ripaga sempre in poco tempo.

a cosa serve la pompa di circolazione?

Le pompe lavorano generalmente in modo silenzioso e per questo pochi pensano alla loro esistenza. Senza la pompa le nostre case rimarrebbero però fredde, anche se la caldaia

funziona perfettamente. La pompa di circola-zione può essere infatti paragonata al cuore di un sistema di riscaldamento. Il suo com-pito è di garantire la spinta che permette la circolazione dell'acqua calda all’interno del circuito di riscaldamento, ossia consentire il trasporto dell`acqua calda dalla caldaia ai radiatori e il ritorno dell’acqua raffreddata al generatore per tutto il tempo in cui l’impian-to è acceso. Questo significa migliaia di ore per ogni stagione di riscaldamento. Per funzionare, la pompa ha bisogno di ener-gia elettrica. Maggiore la taglia della pompa e l'età, maggiore sarà il consumo di elettricità per il suo funzionamento. Le vecchie pompe senza regolazioni sono infatti altamente ener-givore in quanto funzionano costantemente alla stessa potenza, indipendentemente dalle variazioni di pressione nel circuito. Questo si-gnifica che, anche se le richieste di calore di-minuiscono, ad esempio quando si chiudono le valvole termostatiche e si strozza il flusso d’acqua al radiatore, la pompa continua a consumare la stessa quantità di energia. Mol-te pompe risultano inoltre sovradimensionate rispetto alle reali esigenze dell’impianto, an-che di 2-3 volte, e questo non fa che aumen-tare inutilmente i consumi. Nel caso di pom-pe regolabili manualmente su diversi livelli, spesso queste sono impostate sul livello di potenza più alto senza che ce ne sia la rea-le necessità. Inoltre va ricordato come molte pompe continuino a funzionare anche quan-do non serve, ad esempio in estate.Da tutto questo è possibile dedurre che esi-stono ampi margini per incrementare l’effi-cienza energetica anche in questo campo, ottenendo risparmi significativi sia in termini economici che di riduzione di emissioni di CO2. Si stima infatti che le pompe di riscal-damento installate nell’Unione Europea sia-no responsabili di maggiori consumi elettrici pari a 50 TWh/anno e di emissioni in atmo-sfera pari a circa 30 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.

il bilanciamento idraulico aumenta l’efficienza

L’efficienza di una pompa si lascia piena-mente apprezzare solo con un bilanciamento idraulico a regola d’arte dell’impianto. Scopo del bilanciamento idraulico è di far scorrere nei circuiti e far arrivare ai diversi radiatori

l’esatta quantità di acqua calda che lì è richie-sta. Rinunciare ad un bilanciamento idraulico dell’impianto significa spesso dover aumen-tare la potenza della pompa, con conseguenti maggiori consumi di elettricità, oltre a dover convivere con fastidiosi rumori della rete di distribuzione e situazioni di discomfort.Per un buon bilanciamento idraulico è ne-cessario un calcolo esatto del fabbisogno di calore delle diverse stanze e della rete di di-stribuzione. Per questo è necessario affidarsi ad un tecnico competente.

Pompe di circolazione sempre più efficienti

Oggi il mercato offre numerose soluzioni, che ben si adattano sia alla sostituzione di pompe esistenti sia per l’inserimento in nuovi im-pianti. Le principali tipologie di pompe dispo-nibili sul mercato possono essere raggruppate in tre diversi gruppi di seguito specificati.Pompe standard senza regolazione o con regolazione manuale: il principio di funzio-namento è simile a quello delle vecchie pompe anche se l’efficienza è generalmente migliore. Possono consentire dei risparmi rispetto alle vecchie pompe se al momento dell’installazione si provvede ad un corretto bilanciamento idrau-lico del sistema ossia si procede ad un armoniz-zazione precisa di rete di distribuzione, valvole termostatiche, regolazione centrale e pompa di circolazione. Il più delle volte il bilanciamento idraulico e un’attenta progettazione consentirà di installare una pompa più piccola e quindi più efficiente. Queste pompe sono generalmente regolabili manualmente su più livelli di potenza.Pompe standard con regolazione elettro-nica: maggiori risparmi energetici si ottengo-no con pompe che sono in grado di modulare automaticamente la potenza in funzione del-le variazioni di pressione del sistema di riscal-damento. Quando nelle stanze c’è bisogno di

Esempio di pompa di circolazione per riscaldamento in edificio unifamiliare con funzionamento pari a circa 6000 ore

Potenza media in Watt

Consumo medio annuo di energia elettrica kWh/a

Pompa senza regolazione (senza bilanciamento idraulico) 85 519

Pompa con regolazione elettronica (con bilanciamento idraulico) 45 275

Pompa con regolazione ad alta efficienza (con bilanciamento idraulico) 15 92

Le pompe di circolazione sono un elemento fondamentale per il funzionamento di un impianto di riscaldamento, ma pochi sanno che possono incidere in modo significativo sui consumi elettrici di un edificio.

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meno calore queste pompe sono in grado di abbassare la sola potenza (regolazione co-stante) o anche la pressione dell’acqua (re-golazione proporzionale). In questo modo si abbassa in modo apprezzabile anche il con-sumo di elettricità. Il funzionamento variabile è importante per aumentare l’efficienza del sistema poiché la pompa lavora per circa tre quarti del periodo di riscaldamento a carico parziale ossia con meno della metà del flusso d’acqua mas-simo possibile. Solo per il 6% del tempo di utilizzo la pompa funziona a piena potenza. Ne consegue che i costi elettrici annui per il funzionamento di una pompa di questo tipo rappresentano circa il 20-30% dei costi che si devono affrontare con una vecchia pompa. Pompe con regolazione ad alta efficienza: grazie ad una tecnologia dei motori ottimiz-zata (motore sincrono a magnete permanen-

te) e un sistema di regolazione elettronica si raggiungono efficienze molto elevate. Questo significa poter sostituire il più delle volte vec-chie pompe da 100 Watt con pompe ad alta efficienza da 12 Watt o meno con conseguenti proporzionali risparmi sui consumi.

un’etichetta energetica per orientarsi nella scelta

Oggi molte pompe sono dotate di etichetta energetica europea come i frigoriferi o altri elettrodomestici. Nel caso delle pompe di cir-colazione si tratta di un’etichetta introdotta su base volontaria a partire dal 2005. La clas-se A identifica anche in questo caso le pom-pe con più basso consumo. Una pompa della classe A ha un consumo elettrico che è circa un terzo rispetto a quella della classe D che rappresenta lo standard medio delle pompe di circolazione oggi installate nelle case eu-ropee. Quando si installa un nuovo impianto di riscaldamento è quindi sempre meglio af-fidarsi a pompe con classi di efficienza elevata anche perché i maggiori costi di investimento si ripagano già in pochi anni con i risparmi di energia elettrica ottenibili. Nelle moderne caldaie a gas o gasolio compat-te la pompa di circolazione è parte integrante della caldaia ed è quindi già inserita al momen-to dell’acquisto. Per questo oltre ad informarsi sulle caratteristiche di efficienza del generatore è sempre meglio chiarire anche il tipo di pom-pa in dotazione e la relativa efficienza.

cosa ci riserva il futuro?

Quella che al momento è ancora una visione, potrebbe in un prossimo futuro rivoluzionare gli impianti di riscaldamento. Si tratta della possibilità di installare una pompa decentra-lizzata estremamente piccola direttamente sul termosifone e regolare così direttamente ogni singolo radiatore. Oggi noi operiamo con una pompa di circolazione centralizza-ta e delle valvole termostatiche che sono in grado di ridurre il flusso ai radiatori e quindi regolare il flusso di calore. Ogni strozzamen-to del flusso implica però delle perdite. Con le pompe decentralizzate montate diretta-mente sui termosifoni si limiterebbero queste perdite idrauliche. Inoltre potrebbero essere risparmiati i costi per le valvole termostatiche e per le valvole a farfalla. Rispetto ai sistemi convenzionali oggi presenti sul mercato si potrebbe avere un risparmio di energia per riscaldamento del 20-30%. Il passaggio da un riscaldamento basato sull’offerta ad un

Risparmi di energia elettrica ottenibili con diverse tipologie di pompe e diverse modalità di utilizzo

Per comunicare in modo trasparente l'efficienza energetica anche

per le pompe di circolazione è stata introdotta, seppur su base

volontaria, un'eticetta energetica come per gli elettrodomestici

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riscaldamento che risponde alle richieste, os-sia secondo i bisogni, migliorerebbe anche il comfort. Una pompa decentralizzata consen-tirebbe inoltre un veloce riscaldamento delle stanze, cosa oggi non possibile.

Quando è necessario sostituire la vecchia pompa?

Le pompe di circolazione sono dei dispositi-vi molto robusti e durano quindi a lungo. Per questo non si può aspettare che smettano di funzionare per sostituirle ma è meglio farlo il prima possibile per poter risparmiare energia. Con pompe sovradimensionate e senza re-golazione elettronica i nostri soldi finiscono per essere buttati dalla finestra. Se poi, come spesso accade, lavorano giorno e notte e an-che nel periodo estivo la cosa si fa ancor più seria. La sostituzione vecchio-nuovo è quasi sempre vantaggiosa e si ripaga già dopo un

paio di anni. Una nuova pompa di cir-colazione ad alta efficienza e un

corretto bilanciamento idraulico dell’impianto oltre a portare a concreti risparmi innalze-rà anche il comfort termico in quanto le stanze saranno riscaldate in modo ottima-le e senza fastidiosi rumori.

L’investimento in una nuova pompa è dunque vantaggioso

sotto molti punti di vista sia per i proprietari che per gli abitanti.

In occasione della sostituzione di una vec-chia pompa, è buona norma valutare se sono stati effettuati, dopo l'installazione della

vecchia pompa, interventi di risanamento energetico sull'abitazione o sull’impianto di riscaldamento,come ad esempio un isola-mento dell'involucro edilizio, l’installazione di nuove finestre più prestanti dal punto di vista termico, l'inserimento di nuove valvole termo-statiche. La nuova pompa dovrà infatti essere adattata alle nuove condizioni e questo quasi sempre significa poter inserire pompe di circo-lazione con potenze minori, quindi più piccole.

come migliorare l’efficienza di una vecchia pompa?

Alcuni accorgimenti possono permettere dei risparmi anche se siamo in presenza di vec-chie pompe di ricircolo che al momento non si prevede di sostituire.Se la pompa esistente è regolabile manual-mente è possibile intervenire regolandola su livelli più bassi di potenza. Se i radiatori si scaldano comunque ancora tutti bene, si è già ottenuto un discreto risparmio. Spegnere completamente la pompa di circolazione nel periodo estivo è sicuramente vantaggioso per il risparmio energetico, in quanto con-sente di risparmiare circa un terzo dei costi. Nel caso di vecchi impianti è comunque buona regola provvedere ad una breve ac-censione della pompa ad intervalli regolari per evitare che la pompa si ingrippi. In al-ternativa è possibile regolare la pompa sul livello di funzionamento più basso per il periodo estivo. In ogni caso, alla prima oc-casione, la soluzione migliore sarà sempre quella di sostituire la vecchia pompa con una nuova ad alta efficienza.

La sua versatilità ne fa il materiale con cui sono edificate le abitazioni di circa il 50%

della popolazione mondiale. Ad oggi, archi-tetture in terra, che spesso hanno attraversato i secoli, costellano molti Paesi in tutto il mon-do, insistendo su una fascia estremamente estesa delle terre emerse, caratterizzando le tipologie architettoniche di numerosissimi Paesi, dall'Africa sahariana e tropicale all'Eu-ropa settentrionale, dalle Americhe all'Au-stralia, a gran parte dell’Estremo Oriente, su fino alle regioni cinesi. Tecnologie costruttive che, per fronteggia-re situazioni anche critiche, quali condizioni climatiche rigide o frequenti eventi sismi-ci, sono state declinate nelle locali tipologie architettoniche, a dimostrazione della bontà e adeguatezza di questo misconosciuto ma-teriale, ancor’oggi normalmente impiegato nella costruzione di nuovi edifici in tutto il mondo, siano essi a uso privato o pubblico. Anche l'Italia ne è ricca (soprattutto in Pie-monte, Sardegna, Marche, Abruzzo, Cala-bria), sebbene l'applicazione nelle nuove co-struzioni patisca ancora di limiti, preconcetti e, quel che è peggio, vuoto normativo.L'innovazione tecnologica e il controllo pre-stazionale che oggi è possibile avere grazie a

Costruire …terra terra!La terra è da sempre il materiale da costruzione dell’uomo; plasmabile in mille differenti forme, si presta a innumerevoli usi e tecnologie costruttive.

più di trent’anni di ricerca, nazionale e inter-nazionale, stanno contribuendo alla reintro-duzione della terra cruda nel ciclo edilizio, favorevolmente accolta proprio nell’ambito dell’architettura bioecologica e ad alta effi-cienza energetica.

istintivamente naturale

La valenza attuale della riproposizione della terra cruda afferisce a due livelli di apprezza-mento: il primo è d’ordine psico-sensoriale, il secondo di matrice più prestazionale-tecno-logica. Parlare di terra cruda significa parlare di uno dei materiali bioecologici per eccel-lenza, giacché pienamente rispettoso della salute e del benessere psico-fisico dell’uomo e dell’ambiente. La sensazione di comfort e benessere che un ambiente in terra genera ha componenti “istintuali”, legate alla sua mate-ricità, alle texture e ai colori caldi che offre, a quel senso di “naturalità” che normalmente esprime e che i nostri sensi intuitivamente percepiscono. Essa regala il piacere della pla-smabilità, della piena libertà creativa spinta fino all’esperienza unica dell’autocostru-zione. Facile la sua manutenzione, naturale come l’elemento stesso: la terra, riportata

Edificio plurifamiliare in terra battuta (Le Domaine de la terre, Villefontaine, F).

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allo stato plastico, rinnova se stessa; un ap-proccio valorizzato dalla facile lavorabilità del prodotto, anche a mano, senza necessitare di particolari accorgimenti in virtù della natu-ralità del suo componente base, l'argilla. Da qui quel comfort e benessere psicologico che sono alla base della bioarchitettura e che ne fanno da sempre il materiale dell'uomo per l'uomo.Parallelamente offre performance fisiche di grande interesse; particolare è la sua funzione di polmone igrometrico e di volano termico all’interno degli ambienti confinati. Questa caratteristica si esprime attraverso la capacità di assorbire in tempi estremamente veloci i picchi di umidità, con una notevole capacità di accumulo della stessa, per poi rilasciarla quando le condizioni dell'ambiente lo richie-dano; in tal senso funziona da equilibratore di vapor acqueo, affiancando a ciò, ovvia-mente, un’elevata permeabilità allo stesso. È indubbio che avere una superficie di questo tipo a diretto contatto con l’ambiente indoor contribuisce fortemente al livello di benesse-re e salubrità degli interni.Altrettanto interessante e “funzionale” è il comportamento della massa di terra in rap-porto alle oscillazioni di temperatura tra in-terno ed esterno. Elementi in terra cruda, in-fatti, garantiscono un ottimo volano termico in ragione della densità e del calore specifi-co del materiale (ca.1 KJ/KgK). Non solo, la sua grande capacità inerziale è strettamente

correlata alla sua igroscopicità, giacché nella gestione dei flussi e dei picchi termici la mas-sa muraria mette in campo anche il calore la-tente di evaporazione proprio della quantità di vapor acqueo in essa contenuto. Affiancata a un’attenta progettazione bioclimatica, la terra cruda può garantire elevate prestazioni energetiche e alti livelli di comfort abitativo e salubrità indoor.La terra è anche un materiale che non emette gas tossici, né esalazioni provenienti da com-posti e reazioni chimiche, non emette radia-zioni, non genera né libera polveri. Più nello specifico l'argilla contribuisce a neutralizzare gli odori, a legare le sostanze nocive e ad ab-battere il fenomeno dell'inquinamento elet-tromagnetico; è antisettica e antistatica. Infi-ne ha un impatto ambientale molto limitato in ragione della sua bassa embodied energy o energia primaria.Si tratta di un indicatore sintetico che consen-te di conoscere l’energia consumata da tutti i processi a monte della fase di costruzione di un edificio, dall’acquisizione delle materie prime alla messa in opera di ciascun compo-nente, andando a includere i macchinari uti-lizzati in fase di estrazione delle materie pri-me, il processo di produzione dei componenti edilizi e il trasporto dei materiali. Un termine forse più consono per definirla è cumulative energy demand, cioè la somma di tutta l’ener-gia in ingresso nel sistema di produzione ri-chiesta dalle diverse fasi del ciclo produttivo.Casa privata (Devon, UK)

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Tipologia tradizionale in adobe e intonaco (Albuquerque, USA)

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tecnologie per tutti i gusti e le necessità

Ma cosa s’intende quando si parla di ter-ra come materiale da costruzione? Si tratta di quella miscela naturale d’inerti (ciottoli, sabbie, limi, in relazione alla specifica granu-lometria) e argilla, in proporzione variabile secondo i diversi tipi di terreno, estratta al di sotto dei primi cinquanta centimetri di strato di coltivo. Le sabbie, i limi e gli eventuali ciot-toli costituiscono lo scheletro “strutturale”, l’argilla ne è il legante. Mescolata con acqua (in quantità variabili in ragione delle tecno-logie costruttive), l’argilla raggiunge quella plasticità necessaria a legare gli inerti (i quali contribuiscono a controllarne anche il ritiro in essiccazione); l’essicazione (naturale o in-dotta) ne conclude il processo di “presa”.In virtù della particolare caratterizzazione mineralogica di ogni singolo terreno, le tec-nologie costruttive sono molteplici. Possono essere suddivise, a grandi linee, in tecnologie per le strutture monolitiche, a blocchi e per sistemi di finitura e riempimento. Nell’ambito delle strutture monolitiche la tecnologia più nota è forse la terra battuta (conosciuta in ambito internazionale come pisé o rammed earth): la terra, a un tenore di umidità definibile naturale (12%), è costipata direttamente in opera in casseri, con l’ausilio d’idonea strumentazione. Un tempo i casseri erano realizzati con assi di legno bloccate da tiranti e cunei. Il pestello era di legno o mate-riale più pesante. Oggi si usano le casseforme per il getto del conglomerato e si compatta il terreno con battitori pneumatici (rammer). L’innovazione tecnologica in questo campo, oltre all’attualizzazione della strumentazio-ne, si sta orientando anche alla prefabbrica-zione. La terra battuta può essere lasciata a vista o intonacata.L’adobe, o più semplicemente mattone crudo, afferisce alla famiglia delle strutture a blocchi; è il risultato del confezionamento di un im-pasto (manuale o meccanico) di terra, acqua e fibra vegetale (di norma paglia), lasciato poi essiccare all’aria (o negli essiccatoi in caso si produzione industriale). La sua foggia e le modalità di messa in opera non differiscono dai consueti mattoni cotti. La malta di allet-tamento è anch’essa a base terra; compatibile con la calce. Di norma è intonacato, soprat-tutto quando uno dei due lati del muro è ri-volto all’esterno. In questo caso il materiale più idoneo è la calce.Molto più recente è la tecnica dei blocchi, sia compressi sia estrusi. Anch’essa ascritta alla

stessa famiglia dell’adobe, di cui rappresenta una variazione sul tema. Il blocco compresso può essere stabilizzato con calce o cemento (in quantità minime) ed è lasciato a vista. Il blocco estruso è molto simile a un laterizio non cotto ma realizzato con un impasto ar-ricchito di fibra vegetale o farina di legno e con i setti interni molto più consistenti. Va intonacato.Nell’ambito dei cosiddetti sistemi di finitura e riempimento spiccano la tecnologia della terra paglia (nata in Germania nel secondo dopoguerra), i pavimenti e gli intonaci (per interni). La terra paglia prevede il costipa-mento entro telai strutturali in legno (di nor-ma), di paglia sciolta legata con terra liquida. Definito lo spessore di muro che si vuole ot-tenere e realizzata la struttura lignea, questa viene casserata sui due lati (con semplici assi grezze) e quindi riempita manualmente. Una volta che le assi sono state rimosse e che il muro è secco si procede con l’intonaco; di norma in terra per la faccia interna, a calce verso l’esterno. È una tecnica che si presta molto all’autocostruzione. In questo caso la terra funge da semplice legante e avvolgendo ogni singolo strame rende ignifuga la stessa fibra vegetale; la struttura che si ottiene agi-sce prevalentemente in termini d’isolamento termico; lavorando sugli spessori (come per le case in balle di paglia) s’incrementa anche la performance estiva. Molto interessanti in termini d’interior design e di realizzazione di elementi di accumulo termico con spessori

MATERIALEENERGIA

PRIMARIA (kWh/mc)

Blocchi di argilla espansa 645Calcestruzzo non armato 500Calcestruzzo armato 2985Calcestruzzo cellulare 370Laterizio pieno (valori medi) 1250Laterizio forato (valori medi) 815Laterizio porizzato 490Argilla, terra cruda 30Lana di roccia in materassini (valori medi) 485

Pannelli di legno mineralizza-to (valori medi) 750

Pannelli di polistirene espan-so (valori medi) 650

Pannelli di poliuretano (valori medi) 1235

Sughero espanso (granulare) 180Legno conifere (europeo) 470Legno lamellare 1150Pannelli in fibra di legno me-dia densità (valori medi) 575

Vetro cellulare (valori medi) 863Vetro (lastre per finestre) 15000Acciaio 72000Rame 134000

contenuti sono i pavimenti, gli intonaci e le finiture in terra.Indipendentemente dalla tecnica, comun-que, le regole basilari per la realizzazione di una struttura durevole sono riassunte nel-le scherzose ma efficaci parole: dei buoni stivali e un buon cappello! In altre parole significa garantire sempre uno stacco tra il piede del muro e il terreno e progettare un adeguato sporto del tetto, in modo da pro-teggere la facciata dalla pioggia battente. Il controllo dell’acqua e dell’umidità è fonda-

Fonte: Protocollo ITACA, gennaio 2004 rielaborato da G. Bollini per

catalogo Brioni 2007

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Muro in pisé della cantina vitivinicola La Raia a Novi Ligure (AL) Produzione manuale dell’adobe (Casalincontrada, CH)

Panta Rei, Centro di educazione ambientale (Passignano sul Trasimeno, PG)

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mentale per la durabilità e garanzia di per-formance di qualsiasi elemento in terra.

valorizzare le potenzialità

A chiusura di tutte queste sollecitazioni po-sitive, però, bisogna anche dichiarare il limite che l’uso strutturale della terra ha nel nostro Paese. A differenza che altrove, in Italia la terra cruda non è un materiale da costruzione nor-mato ed è per ciò circondato ancora da una certa diffidenza. In ragione di ciò, a oggi, la sua “praticabilità” è da ricercare e “progettare” attraverso quello che il materiale sa esprime-re meglio: estetica, benessere e comfort psi-cofisico, attuabili in virtù delle succitate doti di salubrità e igro-termoregolazione. In tal senso la terra va approcciata non tanto come “il” materiale costituente l’involucro, bensì come “uno” dei materiali delle stratigrafie che si vanno a realizzare, nella filosofia vincente di far esprimere a ogni materiale ciò che sa fare meglio. Ecco allora che gli impieghi, se davvero “progettati”, diventano molteplici: divisori interni, pareti di accumulo in serre o in sistemi radianti (stufe, riscaldamento a parete, pavimento e soffitto), contro pareti e rivestimenti in strutture leggere o massicce di legno (dove esso assolve la funzione portan-te e parzialmente di coibente, mentre la terra funge da massa termica e acustica), rifodere di pareti isolate dall’interno con isolanti in fibra a bassa densità, in solai lignei con funzione di appesantimento ai fini termici e acustici, in

strutture lignee di copertura in abbinamento con isolanti molto leggeri ad alta traspirabi-lità ecc. E l’elenco potrebbe essere infinito, giacché affrontando la terra dal punto di vista tecnologico-prestazionale, essa diventa un elemento di progettazione in funzione delle condizioni di microclima indoor che voglio garantire, nonché di risparmio energetico. Da questo punto di vista aiuta molto l’im-pegno profuso da alcune realtà produttive nazionali ed europee, che da alcuni anni hanno iniziato un lavoro di ricerca e codifica prestazionale dei prodotti a base terra, razio-nalizzandone la produzione (non più limitata alla sola autocostruzione o realizzazione a piè d’opera), soprattutto per quanto concerne le tecnologie dei blocchi (adobe in primis), dei sistemi di riempimento e degli intonaci, ma altresì investendo nella messa a punto di ele-menti nuovi e innovativi (come i pannelli in terra e fibra, da posarsi su montanti di legno, tipo cartongesso).Qualora poi qualcuno desiderasse fortemente un involucro in terra, si può sempre optare per una struttura portante a telaio (meglio se in legno) tamponata con elementi in crudo!

Arch. Gaia Bollini, Consulente energetico CasaClima

Intonaco esterno in terra e calce con bassorilievo

(Casalincontrada, CH).

Muro in terra paglia (visibile dai riquadri lasciati liberi) con intonaco in terra (Centro Panta Rei)

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10 ragioni per scegliere Social Housing GREEN

Premio specialeCasaClima Award 2010

Premio RealEstate Award 2010Miglior Progetto Sostenibile ed Antisismico

Miglior Progetto per l’Infanzia

Un Bosco per Kyoto 2009/10Premio per la sostenibilità

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Proporre un nuovo modo di vivere in ma-niera sostenibile riscoprendo il senso di

appartenenza alla comunità e ai luoghi del vivere quotidiano è finalmente una concreta possibilità, come ha illustrato l'azienda altoa-tesina Wolf Haus durante due convegni mol-to interessanti che si sono tenuti a giugno du-rante la Fiera EIRE 2011 Real Estate a Milano e all'Ambasciata Svizzera a Roma, dove sono intervenuti il direttore di CasaClima Norbert Lantschner e prestigiosi architetti internazio-nali come Isabella Goldmann. Il progetto Social Housing Green è forse oggi l'unica risposta possibile alle domande che ogni amministrazione ed istituzione locale si pone di fronte alle problematiche dell’edilizia residenziale: come conoscere le reali necessi-tà di un territorio? Come valutare l’efficacia di un progetto? Come rendere sostenibili i costi dell’intervento? Come controllare la qualità dei lavori e monitorare il flusso finanziario? La Wolf Haus, forte di esperienze uniche in Italia, attraverso le competenze interne e un

Costruire e vivere sostenibileWolf Haus protagonista all'EIRE di Milano e all'Ambasciata

Svizzera a Roma con il progetto Social Housing Green.

pool di esperti del settore è riuscita a trova-re la soluzione alla problematica di rendere tutto il percorso del Social Housing real-mente sostenibile anche nella pianificazione dell'intero progetto da parte delle ammini-strazioni locali o dei privati che lo gestiranno: si va dalla rilevazione dei fabbisogni sociali attraverso una moderna indagine di mercato che prevede l’analisi dei flussi demografici e socioeconomici, alla valutazione economica finanziaria del progetto attraverso un attento business plan; l’innovativa qualità costrutti-va inoltre, insieme alla progettazione ener-getica integrata e alla più alta certificazione europea, garantiscono con assoluta certezza il valore dell’immobile, la sua collocazione nel mercato reale, e la facilità di gestione nel tempo; infine un controllo qualitativo ester-no certifica attraverso un continuo monito-raggio la regolarità di tempi e costi, la traspa-renza dei flussi finanziari e il rispetto delle disposizioni contrattuali e amministrative.Quello che viene proposto ai soggetti isti-tuzionali preposti è insomma un sistema integrato che li aiuti a compiere la riqualifi-cazione urbana delle città e delle nostre aree metropolitane, che favorisca i processi di so-cializzazione e cooperazione tra le persone attraverso la condivisione di spazi e risorse, consentendo così un processo di trasforma-zione della nostra società che aumenti la qua-lità della vita in termini di vivibilità, salubrità, sicurezza e soprattutto di sostenibilità am-bientale ed efficienza energetica.

EIRE 2011 Milano: il Social Housing Green al centro dell'attenzione

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26 KlimaHaus | CasaClima 03/2011

Isotegola Evolution, efficacia e velocità di posa

Come rivela il suo nome, Isotegola Evo-lution rappresenta l’evoluzione del pan-

nello Isotegola, da cui deriva la caratteristica superficie sagomata per un perfetto aggancio delle tegole, ma si contraddistingue per per-formance ancora più efficaci.Costituito da polistirene espanso sinterizzato, con battentatura sui quattro lati, racchiude al suo interno un’anima in grafite che aumenta la capacità isolante (Lambda 0,032 W/mK) garantendo una trasmittanza termica che va da 0,59 W/m2K, con spessore 50 mm, a 0,19 W/m2K, con spessore 160 mm. Con le sue di-mensioni, 120 x 63 cm, copre una superficie di

0,756 m2 ed è dotato di un listello metallico, da collocare in apposite scanalature poste sulla parte più alta della sagomatura, per aumenta-re la resistenza di aggrappaggio delle tegole in caso di zone soggette a condizioni climatiche particolarmente avverse. Sulla superficie del pannello si trovano indicati i punti di fissaggio in cui posizionare gli appositi tasselli meccani-ci nel caso in cui si ritenga necessario ancorare l'isolante alla struttura. Isotegola Evolution è particolarmente indicato per interventi su nuove realizzazioni e rifacimenti in presenza di strutture continue. Per maggiori informa-zioni visitare il sito www.wierer.it

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Il progetto prevedeva non solo di proget-tare e costruire un modello in scala 1:10

di un edificio CasaClima Gold+, ma anche di portare avanti tutto l’iter di certificazione CasaClima.L’idea è nata dalla direttrice della scuola, la signora Marianna Blasbichler, la quale ha pensato ad “un vero e proprio proget-to d’avanguardia e lungimiranza”, attento alla tutela dell'ambiente e delle risorse. Tre mesi di lavoro esaltante e faticoso, che ha portato però ai ragazzi grande successo e immensa soddisfazione.

Dalla progettazione e realizzazione alla certificazione casaclima

Il progetto si è articolato in più fasi. Prima di affrontare il progetto vero e proprio gli studenti hanno imparato a conoscere i materiali da co-struzione, le differenti tipologie d’isolamento e le migliori tecnologie per un utilizzo raziona-le delle fonti energetiche. La simulazione del progetto è cominciata con la progettazione vera e propria dell’edificio. Il primo passo è stato quello di scegliere il luogo in cui ipotizza-

re la costruzione della casa. È stato poi studiato l’orientamento ottimale dell’edificio rispetto all’irraggiamento solare, in modo da favorire l’ingresso di calore nelle stanze nei mesi inver-nali e limitarlo nei mesi più caldi. L'inizio del-la costruzione vera e propria, in scala 1:10, ha previsto una fase di valutazione e discussione in merito ai migliori materiali da utilizzare per la costruzione. Quest'attenta analisi ha portato alla decisione di impiegare materiali naturali e di produzione locale. Molta cura è stata riser-vata allo studio di pacchetti costruttivi aperti alla diffusione del vapore e a soluzioni costrut-tive che consentissero una ventilazione na-turale dell’edificio. L’isolamento del tetto, del pavimento e delle pareti è stato progettato con perizia, così come gli accorgimenti per limitare le dispersioni termiche di porte e finestre.Il passo successivo ha riguardato la scelta di una o più fonti energetiche per la copertura del fabbisogno di calore ed elettricità dell'edi-ficio. Per la produzione di acqua calda sanita-ria e riscaldamento si è ad esempio pensato all'installazione di pannelli solari termici.Per verificare gli standard energetici raggiun-ti, è stata fatta una simulazione con il softwa-

re ProCasaClima, con il quale si sono potute calcolare l’efficienza dell’involucro e l’effi-cienza complessiva dell’edificio, ottenendo come risultato una Classe Gold+. È stata quindi inoltrata all'Agenzia CasaClima la ri-chiesta di certificazione. La pratica è stata va-gliata dalla Commissione tecnica interna che ha dato il via libera alla “certificazione”. Per valorizzare i risultati raggiunti, ossia la realiz-zazione di una costruzione a basso consumo, è stata consegnata ai ragazzi, oltre al certifica-to energetico, anche la targhetta CasaClima.

un'esperienza formativa innovativa

Questo progetto si è dimostrato un metodo innovativo di apprendimento in grado di of-frire all'allievo occasioni di sviluppo della cre-atività, molti stimoli e situazioni di confronto operativo. Un percorso di questo tipo aumenta la responsabilità individuale perché assegna a ciascuno il peso del risultato complessivo.Ogni minimo dettaglio costruttivo è stato stu-diato e disegnato con molta cura e precisione garzi e anche all'aiuto e alla preziosa consu-lenza dell’arch. Andreas Haller e dell’inse-gnante Evi Volgger, che ha accompagnato i ragazzi per l’intero progetto. “Abbiamo lascia-

to molto spazio alle iniziative e alla creatività dei nostri allievi, ci voleva fantasia, diligenza e impegno. I ragazzi hanno raggiunto livelli d’eccellenza, di cui tutti noi siamo orgogliosi " ha affermato la prof. Volgger.La cerimonia di consegna della certificazio-ne e della targhetta CasaClima si è svolta in un clima di festa e allegria, e sarà ricordata a lungo dai ragazzi e da tutti coloro che vi hanno partecipato. Alla premiazione de-gli studenti hanno preso parte il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner, il direttore del Dipartimento Ambiente, Urbanistica ed Energia della Provincia Autonoma di Bolza-no Flavio Ruffini e il direttore dell’Agenzia CasaClima Norbert Lantschner.La Wolf System, sponsor del progetto, si è congratulata con gli studenti, gli insegnanti e la direttrice per il lavoro compiuto e, come premio, ha invitato tutti a visitare l’azienda madre in cui vengono realizzate le case pre-fabbricate in Germania.L’esito di questo progetto è stato eccellente e si auspica che molte altre scuole prendano come esempio questo modello. E chissà che questo non sia da stimolo per più di uno a intraprendere un domani la professione di progettista.

Scuola media costruisce una mini-CasaClimaNove giovani studenti di talento, tre ragazze e sei ragazzi della Scuola Media “Vigil Raber”, hanno preso parte al progetto “Costruzione di una CasaClima”.

L'Arch. Haller spiega l'uso di vari materiali isolanti

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31KlimaHaus | CasaClima 03/2011

Una casa per tutte le stagioniLa prima CasaClima A in Puglia è stata costruita avendo come obiettivo non solo la riduzione del fabbisogno di riscaldamento, ma anche il raggiungimento, in estate, di un buon comfort termico senza grandi dispendi di energia.

Casa Squicciarini sorge nella parte sud occidentale della città di Altamura, in

Provincia di Bari, su un lotto di forma trape-zoidale stretto fra due strade. La residenza unifamiliare si sviluppa su quattro livelli: un piano seminterrato destinato a cantina–ga-rage, un piano rialzato che accoglie la zona giorno, un primo piano e un sottotetto per le stanze da letto e di studio. La copertura è in parte a falde con rivestimento in lastre di alluminio, in parte piana a terrazzo. Un sug-gestivo vano scale trapezoidale illuminato dall’alto da un lucernario circolare collega i diversi livelli e, oltre a fungere da raccor-do fra i due blocchi principali diversamente orientati dell’edificio, funziona anche come camino per l’attivazione della ventilazione naturale. La superficie esterna di pertinenza dell’edificio, delimitata sui lati corti verso la strada da alti muri in calcestruzzo, è sistema-ta a verde e piantumata con essenze autoc-tone quali alberi di ulivo e arbusti di alloro. Per le scelte progettuali è stata fatta un’at-tenta valutazione di natura bioclimatica per valorizzare il contributo solare in inverno e poter sfruttar al meglio ombreggiamenti e andamento dei venti prevalenti per il raffre-scamento in estate.

una struttura massiva e ben isolata

L’edificio è stato realizzato con struttura por-tante a telaio in cemento armato con tampo-namento in doppio strato di tufo e solai in latero-cemento. Per le pareti esterne la scelta è ricaduta su un sistema di isolamento ter-mico a cappotto esterno con spessore 12 cm. La volontà di utilizzare il tufo pugliese come elemento di tamponamento della struttura a telaio ha portato alla scelta di un materiale coibente che avesse analoghe caratteristiche meccaniche, fisiche e igrometriche. Per que-sto si sono preferiti pannelli a base di idra-ti di silicato di calcio, che, oltre a presentare una bassa conduttività termica e una buona capacità di diffusione del vapore, risultano anche di semplice e agevole lavorazione. La struttura microporosa fine dei pannelli ha agevolato infatti le operazioni di levigatura e di modellazione dei pannelli come nel caso della parete curva a nord. La composizione a base di materie prime naturali e la possibi-lità di riciclaggio dei pannelli

casaclima a- nuova costruzioneindice termico invernale: 19 kWh/m2aindice di emissioni di cO2: 15 kg/m2aubicazione: Altamura (BA)committente: Mariangela SquicciariniProgettisti: Studio Rinaldi e Fioreconsulenti energetici casaclima: Pamela Aversente, Margherita Colonna

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Stratigrafie delle pareti perimetrali

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hanno inoltre soddisfatto l’esigenza di utiliz-zare materiali ecologici e con basso impatto ambientale. Per la copertura a falda è stato invece previsto un isolamento termico in po-listirene estruso in triplo strato per un totale

di 15 cm.I serramenti sono realizzati con telaio in legno e vetrocamera con riempimento in gas argon. Per ri-durre in modo efficace l’ingresso della radiazione solare in estate tutte le aperture sono dotate di sistemi schermanti mobili posti all’esterno. Le facciate principali

orientate a sud e sud-est sono inoltre dota-te di profonde logge che nel periodo estivo garantiscono un buon ombreggiamento delle aperture che vi si affacciano.L’efficace schermatura dell’involucro traspa-rente, l’elevata inerzia e isolamento termico delle strutture opache a cui si aggiunge l’at-tivazione della ventilazione naturale nelle ore notturne dovrebbero garantire un adeguato comfort interno anche nei periodi più caldi dell’anno. In ogni caso è stato predisposto tutto il necessario per l’inserimento di un im-pianto di raffrescamento a pompa di calore da collegare ai pannelli radianti a pavimento. Questi al momento funzionano solo per la di-stribuzione del caldo prodotto in inverno da una caldaia a condensazione a gas metano.

acqua, una risorsa da non sprecare

Per limitare l’uso della risorsa idrica in una zona, quella del sud Italia, spesso soggetta a prolungati periodi di siccità, è stato previsto un impianto di recupero dell’acqua piovana che utilizza come superficie captante il tetto a falde dell’edificio e il terrazzo dell’ultimo livello. L’acqua raccolta viene convogliata ad una cisterna di stoccaggio interrata di 16.000 litri. Le acque piovane recuperate sono in-teramente impiegate per l’irrigazione delle aree verdi e per gli scarichi dei wc. Per pre-servare il ciclo idrico naturale e diminuire l’effetto isola di calore sono state previste per le sistemazioni esterne superfici per-meabili quali un prato in terra piena. La rampa del garage è stata pavimentata con elementi in pietra calcarea locale.

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Un riuscito connubio di antico e nuovoA Prato allo Stelvio materiali antichi e architettura moderna si uniscono armoniosamente per dare vita ad una CasaClima A dalla forte valenza estetica.

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La radicale trasformazione di un vecchio edificio residenziale e dell’adiacente

edificio rurale ha regalato alla piazza cen-trale di Prato allo Stelvio un’immagine moderna ma allo stesso tempo fortemente integrata nel contesto architettonico locale. Per i committenti, Othmar e Ralf Brenner, era infatti importante proseguire o meglio sottolineare il tipico carattere dell’abitato venostano senza rinunciare a dare un chia-ro accento di modernità al complesso, non solo nell’immagine ma anche per quanto concerne gli aspetti energetici e ambientali, assicurando così un’elevata qualità di vita ad abitanti e fruitori.

nuova immagine dalla forte identità

I lavori, iniziati nella primavera del 2009 e conclusisi a febbraio 2011, hanno previsto la demolizione-ricostruzione della casa esistente affacciata sulla parte alta della piazza mentre per quanto riguarda il fieni-le si è deciso di mantenere gran parte del-le vecchie murature perimetrali in pietra a vista, andando a ricostruire il solo interno. Una scelta non dettata dalla nostalgia ma dal fatto che questi muri assumono qui im-portanti funzioni sia tecniche sia architet-toniche: involucro esterno che ben ripara da piogge e intemperie, massa dall’elevata

inerzia termica, forma e texture interessan-ti, in grado di dare identità alla piazza prin-cipale di Prato allo Stelvio. La geometria del nuovo edificio a nord, dalle linee ferme e chiare, reinterpreta le vecchie case venostane: bianche facciate intonacate, ripartizione proporzionata dei fori e pianta poligonale per via della geometria delle par-ticelle, così come riduzione al minimo neces-sario dei materiali utilizzati in facciata. Fra vecchio e nuovo edificio è stato inseri-to come elemento di cerniera un vano scala “leggero” interamente vetrato.

un vivace mix di attività

L’edificio ospita al piano terra la filiale di una banca, al primo gli uffici dello studio tecnico Brenner e all’ultimo un apparta-mento di servizio. Si è voluto così man-tenere il mix di destinazioni d’uso che già caratterizzavano il vecchio edificio e tutto il centro del paese. La parte terminale del-la facciata si sviluppa sul lato nord con una forma a spiovente che ingrandisce il cor-po di fabbrica e in questo modo entra in dialogo paritetico con le costruzioni a più piani che si affacciano sulla parte più ele-vata della piazza. Le superfici di copertura che si trovano nascoste dietro questi muri di facciata, utilizzabili anche come terrazze con vista sull’intorno, hanno richiesto una precisa progettazione di dettaglio e anche un’attenta realizzazione dell’impermeabi-lizzazione. Per migliorare le visuali per gli edifici circostanti e illuminare meglio la parte più alta della piazza si è rinunciato agli sporti di gronda e si è preferita una fi-nitura di facciata di colore chiaro.

una risposta alle esigenze del presente e del futuro

All’interno dei muri del vecchio fienile, op-portunamente consolidati dal punto di vista statico mediante sottomurazioni, è stato in-serito un corpo di fabbrica massiccio comple-tamente libero da sostegni interni. La strut-tura libera dei solai consente un uso flessibile e un'ampia possibilità di suddivisione degli spazi per meglio accordarsi alle diverse esi-genze lavorative, anche future. Per garantire

Le murature in pietra del vecchio fienile

La scala in calcestruzzo a vista

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38 KlimaHaus | CasaClima 03/2011 39KlimaHaus | CasaClima 03/2011

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una buona illuminazione naturale delle stan-ze, altre aperture aggiuntive sono state rica-vate nella facciata sud-ovest.Alla flessibilità e luminosità degli spazi si ac-compagna anche una particolare attenzione per l’eliminazione delle barriere architettoni-che. Attraverso un aggiustamento delle altez-ze di piano è stato infatti possibile collegare alla stessa quota, attraverso il corpo scale, gli spazi ricavati nel vecchio fienile con il nuo-vo corpo edilizio a nord. L’eliminazione delle barriere architettoniche non rappresenta solo un vantaggio per le persone anziane e con problemi di mobilità ma contribuisce a innal-zare il comfort per tutti gli utenti.Il vano scale con ascensore e locale di ingres-so è stato collocato fra il nuovo corpo edilizio e il fienile come elemento di separazione ot-

tica e funzionale. Tale divisione è sottolineata dall’effetto di profondità prodotto dalle vetra-te. Effetto che viene ulteriormente rimarcato di notte, attraverso l’utilizzo di una suggestiva illuminazione interna. Per ovviare ai fenome-ni di riflessione generati dalla facciata vetrata, l'involucro trasparente è stato schermato con un rivestimento a lamelle verticali. La parte superiore del vano scala sul retro è comple-tamente apribile, per consentire un’efficace ventilazione e limitare così fenomeni di surri-scaldamento degli ambienti interni.

materiali moderni in continuità con l’antico

Tutta la struttura di nuova costruzione è sta-ta realizzata in calcestruzzo armato gettato in opera mentre le lastre di solaio sono in ele-menti semiprefabbricati. L’utilizzo del calce-struzzo armato come materiale principale della costruzione è stato dettato da diverse conside-razioni: motivazioni statiche, in particolare la necessità di coprire ampie luci in una struttura dalle geometrie complesse, elevata capacità di protezione dal surriscaldamento grazie alla elevata massa, buona protezione acustica dai rumori provenienti dalla strada. Il calcestruzzo, in quanto pietra artificiale prodotta localmen-te, rappresenta inoltre il naturale e logico erede della muratura in pietra tradizionale. Nel vano scala questa continuità di carattere fra i due materiali appare subito chiara nel momento in cui al vecchio muro in pietra è contrapposta la nuova scala in calcestruzzo a vista.

la sfida della classe a

Per portare il nuovo edificio a standard ener-getici elevati, l’intero involucro della nuova

Parziale demolizione e ricostruzione dell' edificio rurale Le pareti con isolamento termico in intercapedine

Vista dell'edificio, facciata nord

costruzione a nord è stato coibentato con un sistema a cappotto esterno in pannelli in EPS per uno spessore totale di 22 cm. Questo si raccorda in modo continuo con l’isolamen-to in XPS che avvolge sia la copertura piana sia il perimetro del vano interrato. La platea di fondazione è invece posata su uno strato continuo di pannelli in vetro cellulare.Per il corpo di fabbrica a sud lo strato di isola-mento termico delle pareti (15-20cm di XPS) è stato inserito fra i vecchi muri in pietra e le nuove pareti in laterizio e calcestruzzo. Parti-colare attenzione è stata posta alla risoluzio-ne dei ponti termici. Per questo in corrispon-denza dei raccordi critici fra nuova struttura e vecchie murature in pietra è stato applicato un isolamento termico interno in pannelli a

base di idrati di calcio rifiniti con specifico intonaco. Ambedue i corpi di fabbrica sono dotati di serramenti in legno alluminio con triplo vetro termoisolante e veneziane inte-grate come sistema oscurante. Al piano ter-ra sono stati previsti vetri antisfondamento. Particolare importanza è stata assegnata alla tenuta all’aria dell’edificio, verificata a fine la-vori mediante Blower Door Test.Per quanto riguarda i sistemi impiantistici, sia l’abitazione sia gli uffici sono dotati di un si-stema di ventilazione meccanica decentraliz-zato con recupero di calore. Il riscaldamento è realizzato con pannelli radianti a pavimen-to a bassa temperatura alimentati dal sistema di teleriscaldamento cittadino. Per garantire tempi di reazione più veloci si è preferito un sistema prefabbricato a secco.Grazie a un fabbisogno termico per riscalda-mento di 19 kWh/m²a, l’edificio ha potuto rice-vere la targhetta CasaClima A. Una sfida vinta grazie anche a un attento controllo dei costi, sia in fase di progettazione sia di realizzazione, e avendo sempre come obiettivo anche costi di gestione della struttura più bassi possibili.Ora che la costruzione è felicemente giunta a conclusione l’auspicio dei progettisti è che questo esempio possa servire come stimolo per intervenire con coraggio all’interno di altri contesti antichi consolidati. “Con un’at-tenta progettazione e i mezzi tecnici oggi a disposizione è possibile fare molto, e molto può essere raggiunto con risorse finanziarie ragionevoli. Il valore aggiunto ottenibile in termini di qualità di vita è molto alto e il più delle volte unico, sia per i fruitori, sia per l’in-tera comunità”.

casaclima aindice termico: 19 kWh/m2aubicazione: Prato allo Stelvio (BZ)committenti: BrenneReal Immobilien Srl/ Studio tecnico BrennerProgettazione architettonica, strutturale e impiantistica, direzione lavori: Ing. Ralf Brennersicurezza e coordinamento dei lavori: Geom. Othmar Brennerconcetto strutturale e consulenza: Ing. Gerhard Kaufmann realizzazione: Schönthaler A.& Söhne Srl

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Nuove costruzioniUna CasaClima si caratterizza per un elevato comfort abitativo e per le ottime prestazioni energetiche. L’attenta realizzazione dell’involucro assicura un basso fabbisogno termico che viene coperto da un’impiantistica efficiente sfruttando al massimo le fonti energetiche rinnovabili.

CasaClima HabitatValuta la sostenibilità globale di estese aree abitative, certificando le buone pratiche di progettazione e di gestione basate su standard innovativi sia a livello di misure tecniche che strategiche.

CasaClima WineLa certificazione CasaClima Wine è il sigillo di qualità di cantine vinicole sostenibili, che oltre a valutare l’impatto ambientale dell’edifico e il benessere dell’uomo che ci lavora o la visita, considera gli aspetti dell’energia e dell’acqua durante tutto il processo di vinificazione.

ClimaHotelÈ il sigillo di qualità per un turismo consapevole. Uno strumento per costruire e gestire le strutture alberghiere in modo sostenibile sia dal punto di vista dell’ecologia e dell’economia, sia degli aspetti socio-culturali.

Il certificato energetico con sigillo di qualità CasaClima garantisce ai committenti e agli utenti spazi di vita confortevoli e che risparmiano energia. L’uso intelligente delle risorse contribuisce alla tutela del clima e dell’ambiente.

CasaClima: la certificazio ne di qualità

Le verifiche accurate di ogni progetto e gli audit di controllo durante la fase co-struttiva attestano l’elevato livello qualitativo e il grado di efficienza raggiunto. In quanto organo certificatore pubblico e indipendente, l'Agenzia CasaClima è garanzia di neutralità e trasparenza per i cittadini.

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CasaClima natureCertifica un edificio non solo dal punto di vista dell’efficienza energetica, ma anche degli impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Per questo ai fini della valutazione sono importanti l’impiego di materiali da costruzione ecocompatibili e un uso attento delle risorse acqua e suolo.

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Finestra Qualità Valuta non solo la qualità energetica della finestra con requisiti minimi migliorativi rispetto alle normative nazionali ma controlla anche la formazione e la progettazione della posa in opera a regola d’arte. Offre inoltre una garanzia di 4 anni.

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RisanamentoRisanare energeticamente un edificio secondo lo standard CasaClima permette di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazi e di comfort abitativo. Si ottiene nel contempo un notevole risparmio energetico e un incremento del valore dell’immobile.

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MobileHomeÈ una moderna interpretazione del bungalow, arricchita con design e autosufficienza energetica. Non più edifici in plastica o metallo, simili spesso a baracche nel paesaggio, ma piccole vere CaseClima con prestazioni elevate e altissimo grado di ecologia.

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Profili portaintonaco Schiume e sigillanti

IL SISTEMA DI POSA

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I materiali PosaClima sono distribuiti da: I partner PosaClima:

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L’efficienza termoacustica del serramento non dipende solo dalle prestazioni delle

ante ma dall’intero sistema finestra, che com-prende anche il sistema di aggancio al muro.Il Blower Door Test evidenzia come spesso il contorno della finestra denuncia seri proble-mi di impermeabilità all’aria, all’acqua ed al vapore e talvolta si comporta come un ponte termico quando si utilizza un controtelaio in lamiera.

Un serramento non potrà mai definirsi di buona qualità se non si affronta seriamente il problema della posa, che dipende da 3 fattori:• il tipo di controtelaio• i materiali utilizzati per la posa• il sistema di formazione dei nodi

Purtroppo per lungo tempo questi argomenti sono stati trascurati perché in Italia le finestre vengono posate sul controtelaio mentre nel Nord Europa vengono murate direttamente.Per questa ragione non possiamo utilizzare i suggerimenti dei cugini d’oltralpe, ma si deve studiare un sistema tutto italiano che sappia

adeguare i materiali più innovativi alle esi-genze dei nostri progettisti e costruttori.La ditta CSB F.lli Straudi S.p.a., da sempre specializzata nei sistemi di progettazione, trattamento e posa dei serramenti, assieme ad esperti tedeschi del Sistema di Posa Ral e tecnici di aziende leader nella produzio-ne di controtelai e materiali di sigillatura, ha messo a punto il sistema PosaClima: un metodo semplice, efficace, completo, economico ed innovativo per la posa delle finestre. Il progetto è stato coordinato dal tecnico esperto “Finestre Qualità CasaCli-ma”, dott. Paolo Ambrosi.Ad oggi 4 delle 8 aziende che hanno ricevu-to il certificato “Finestra Qualità Casaclima” utilizzano nei loro manuali di posa il siste-ma PosaClima.Sul sito www.posaclima.it sono specificati i dettagli di questa proposta, si può scaricare gratuitamente una breve guida alla posa e ci si può iscrivere ai corsi proposti sul territorio. Il sito è consigliato a tutti coloro che si oc-cupano di serramenti, dalla progettazione e della costruzione fino alla posa.

La rivoluzione nella posa dei serramentiNegli ultimi 10 anni i serramenti hanno conosciuto un grande sviluppo tecnologico, tanto che oggi possiamo dire che la finestra italiana si posiziona come prestazioni ai massimi livelli del settore. Con il sistema PosaClima è stato risolto anche il noto problema del collegamento del serramento al muro.

Con la ristrutturazione della sede di Pre-valle, la RÖFIX ha unito le unità produt-

tive, incorporando tutte le fasi principali di produzione e di lavorazione, necessarie per poter consegnare al cliente italiano un pro-dotto pronto all’uso. La concentrazione delle attività in un unico punto consente migliori tempistiche tra la fase dell’ordine e quella di evasione dello stesso da parte dell’azienda.

Produzione completamente automatizzata a Prevalle

Dal mese di marzo 2011 a Prevalle in pro-vincia di Brescia vengono prodotti tutti i rivestimenti decorativi in pasta. Con cir-ca 5.000 metri quadrati di piazzale, 2.000 metri di capannone, un’area tecnologica dedicata e sei persone impiegate, l’impian-to di Prevalle si presenta come struttura di produzione completamente automatizzata, già adesso in grado di coprire quasi l’intera gamma RÖFIX. Al momento verranno realizzate quattro linee di prodotti (acrilico, silossanico, silicato e SiSi), ma a secondo dello sviluppo del mercato è possibile che presto ne saranno aggiunte delle altre. Il sofisticato impianto a dosaggio multi-plo, dotato di due dispersori permette di colo-

Un’azienda in movimentoDa oltre cent’anni RÖFIX offre prodotti con sistemi innovativi in grado di soddisfare i più severi requisiti tecnici, ecologici ed economici nel settore del rivestimento in pasta decorativa. Nel 2011 l’azienda ha investito nel miglioramento di qualità, servizi e gamma di prodotti creando il nuovissimo impianto industriale automatizzato a Prevalle e il nuovo Centro Logistico a Sassuolo.

rare il rivestimento direttamente in vasca da un minimo di 600 kg fino a 3.000 kg per volta. Lo sviluppo dell’unità produttiva di Prevalle, oltre ad offrire nuove opportunità di lavoro, permet-te di servire al meglio l’area del Centro Sud.

consegna diretta in tutta italia da sassuolo

Anche la creazione del nuovo centro logistico RÖFIX a Sassuolo - scalo importante per l’in-tero settore edile e tra i più grandi in Europa - con disponibilità dell’intera gamma di prodotti RÖFIX, rappresenta infatti un miglioramento notevole soprattutto per i clienti dell’Italia del centro – sud. La merce sarà trasportata in con-segna diretta sia da vettori RÖFIX sia da terzi in modo di permettere un trasporto a colletta-me di ordini anche di soli bancali e non neces-sariamente di carichi interi.“L’azienda crede nel mercato italiano - affer-ma Maurizio Bonetto, Direttore Tecnico -e ha deciso di potenziare la produzione in loco per essere sempre più vicina ai clienti.” Reinhard Stadler, Direttore Vendite, sottolinea invece il risparmio in termini logistici grazie al nuovo Centro Logistico di Sassuolo. “Più rapidi sa-remo noi, più rapidi potranno essere le azien-de che si rivolgeranno a RÖFIX.”

RÖFIX SpAVia Venosta 7039020 Parcines (BZ)Tel. 0473 [email protected]

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Risparmio energetico e durata premiano la Gasperotti

La Gasperotti ha sviluppato una moderna linea di design su portoncini blindati ad ele-vate prestazioni idonei agli standard delle moderne costruzioni ad alta efficienza ener-getica, in grado di superare i test di Casa Clima. La linea di porte Klima, può vantare un insieme di caratteristiche che la rendo-no unica nel settore anche per la resisten-za all’effrazione (classe 4) e l’abbattimento acustico (46 db). Per quanto riguarda l’isola-mento termico, la trasmittanza può assume-re valori particolarmente bassi, in relazione al modello di porta adottato.Per il portoncino Klima B ad esempio abbia-

mo un Ud=1,13 W/mk per la GOLD un Ud da 0,76 W/mqk e si può arrivare ad avere un valore eccellente con la Klima Platinum con Ud= 0,63 W/mqk.Vi sono altre versioni e configurazioni, ve-trate a doppia anta, laterali fissi ciechi o ve-trati, ma con valori prestazionali massimi. Per due anni consecutivi la Gasperotti è stata premiata in occasione del Kli-maHouse Trend. Nel 2010 con la porta Kit Futura, dedicata alla domotica, nel 2011 con la porta Klima Gold (A+) per l’alto isolamento termo-acustico per CasaClima.

I valori di un vero portoncino sono: sicurezza, isolazione termica, isolazione acustica, tenuta all’aria, permeabilità all’acqua. Il portoncino è costruito con materiali ecocompatibili e differenziabili di grande praticità d’uso e manutenzione e dal design sempre attuale.

Strutturata con tecnici in grado di seguire i progettisti sul territorio (cliente target), un

ufficio tecnico interno composto da persone capaci di progettare e proporre soluzioni sem-pre più complete e dettagliate con l'utilizzo di strumenti all'avanguardia per il settore come software di progettazione e modellazione 3D e simulazione termiche dei nodi di progetto.Premiata a Gennaio 2011 con il secondo premio al concorso Klimahouse Marke-ting Award 2011 Organizzato dall’ente Fie-ra Bolzano in collaborazione con l’Agenzia Casaclima di Bolzano, mirato a premiare e mettere in risalto quelle aziende in grado di comunicare e presentare al meglio in fiera un prodotto coerente con la tematica della ma-nifestazione.Dopo il conseguimento del marchio FINE-STRA QUALITÁ CASACLIMA GOLD nel 2010, rilasciato dall’Agenzia Casaclima, l'uf-ficio ricerca e sviluppo ha seguito la proget-tazione, l'industrializzazione e l'introduzione sul mercato di un innovativo serramento in legno completamente esente da manuten-zioni, che coniuga nuove tecnologie, elevata

efficienza energetica, rispetto per l'ambiente, ed un'estetica lineare e moderna: è quindi nato LINEA TRASPARENTE.Nuove tecnologie: • Protezione completa del legno

sull'esterno.• Il fissaggio meccanico dei componenti in

legno con sistemi innovativi non ancora utilizzati.

• La tecnologia dell'incollaggio strutturale del vetro.

Elevata efficienza energetica:• Valori di trasmittanza termica tra i più

bassi del mercato.• Accurata progettazione del dettaglio.Rispetto per l'ambiente: • Eliminare il tradizionale ciclo di verni-

ciatura (è sufficiente un ciclo ad olio).• Utilizzo di legname controllato (essenze

europee, provenienza certificata).• Ricerca del miglior confort abitativo

per l'uomo.Estetica:• Estetica innovativa “tuttovetro”.• Linee e dettagli puliti.

L'infisso srl è una moderna azienda che è riuscita a distinguersi nel panorama serramentistico nazionale, in grado di progettare e di operare in contesti abitativi ad elevatissima efficienza energetica.

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"Buongiorno natura!" è il motto che appare sui cataloghi di Simeonato serramenti. Non si tratta semplicemente di uno slogan com-merciale; Simeonato ha realmente intrapre-so da tempo una strada che sta conducendo l’azienda verso una particolare attenzione al rispetto della natura in tutti gli aspetti della propria attività.A chiunque appare ovvio il legame tra la natura e il serramento in legno, così come è evidente che l’elevatissimo isolamento ter-mico di un serramento in legno contribui-sce sensibilmente a diminuire il consumo di combustibili fossili e di emissione di anidri-de carbonica nell’atmosfera. Anche l’impie-go di vernici rigorosamente a base d’acqua fa parte della “filosofia naturale” Simeonato, così come il recupero del truciolo di legno in apposite caldaie per la generazione di acqua calda da utilizzare nel processo produttivo.Oggi Simeonato ha compiuto un nuovo im-portantissimo passo in avanti lungo questa

via, con l’installazione di oltre 3.500 m2 di pannelli fotovoltaici in grado di produrre 500 kW di potenza elettrica. In queste assolate giornate estive l’azienda riesce ad essere qua-si energeticamente autosufficiente, ma anche nella cattiva stagione l’impianto assicurerà un eccellente rendimento, tanto da coprire più del 50% delle esigenze aziendali.Chi acquista un serramento Simeonato ha da oggi una ragione in più per sentirsi soddisfatto della propria scelta e per guardare con sempre maggior fiducia al futuro dell’ambiente.

Buongiorno natura!La filosofia naturale di Simeonato

Lo scorso 18 Maggio è stato assegnato il premio Klimahouse TREND, promosso da

Fiera Bolzano in collaborazione con la rivista specializzata Frames del Gruppo Sole 24ore Business Media: un osservatorio che segnala, attraverso l'analisi di un comitato scientifi-co, le proposte più innovative, più efficienti e capaci di coniugare in una sintesi olistica fra tecnologia e soluzione formale, materiali e sistemi costruttivi ottimali per realizzare una costruzione eco-sostenibile.ALPI Fenster ha vinto il premio Klimahou-se TREND 2011 nella categoria "Sistemi per l'involucro" per la sua soluzione di si-stema K40. La giuria, composta da Donatella Bollani, coordinatore divisione architettura Gruppo "Sole 24ore BusinessMedia", Fabrizio Bian-chetti, direttore editoriale rivista Frames, Norbert Lantschner, direttore Agenzia Ca-

saClima, Valeria Erba, presidente ANIT (As-sociazione Nazionale Isolamento termico e acustico) e Siegfried Camana, presidente ANAB (Associazione Nazionale Architet-tura Bioecologica), ha assegnato il premio ad ALPI Fenster per la soluzione di sistema K40, quale migliore "finestra che si integra con l'involucro murario escludendo ogni ponte termico".La particolarità della nuova finestra, che rag-giunge valori eccellenti di trasmittanza termi-ca da Uw 1,2 a 0,8 W/m²K con doppio o triplo vetro, sta nel fatto che forma un’unicum con l’involucro grazie all’accurata progettazione e costruzione del telaio e dell’anta e grazie an-che al sistema d’installazione ponderato. ALPI Fenster è l’unico serramentista ad esse-re stato premiato due volte di seguito, e que-sto sicuramente è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per ALPI Fenster!

Sistemi per l'involucroALPI Fenster ha vinto il premio KlimahouseTREND 2011 - i prodotti più innovativi ed efficienti.

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A l P I f e n S t e R S . r. l .con la seguente motivazione

Finestra che si integra, senza soluzione di continuità,

con l’involucro murario escludendo, di conseguenza, ogni ponte termico

ALPI Fenster è l’unico serramentista ad essere stato premiato due volte di seguito con il premio KlimaHaus Trend

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Un efficace isolamento termico è indispen-sabile per contenere i costi energetici e

vivere in una casa confortevole. Ma per rag-giungere questi obiettivi bisogna scegliere un isolante che garantisca qualità e prestazioni, elevate performance termiche, massima resi-stenza e durata. E proprio pensando a questo mix di prestazioni BASF ha messo a punto la materia prima Neopor® che racchiude una sofisticata innovazione: i pannelli grigio-argento in Neopor® consentono infatti di ottenere anche a basse densità performance termiche eccezionali, grazie alla presenza di particelle di grafite che assorbono e riflettono gli infrarossi, neutralizzando l'effetto dovuto all'irraggiamento del calore. Neopor® garan-tisce così una capacità isolante migliore fino al 20% rispetto al tradizionale EPS e offre la possibilità di isolare con un unico materiale tutte le zone critiche dell'edificio.Con le lastre in Neopor® si può facilmente raggiungere il massimo risparmio energetico e un comfort ottimale, migliorando la qualità della costruzione e incrementando il valore dell'immobile. Inoltre, la flessibilità dei ma-

teriali isolanti in Neopor® consente di adattare lo spessore del rivestimento

a ogni esigenza progettuale, ri-spettando sempre i valori di

trasmittanza termica richiesti. Una versatili-tà che, abbinata a un'attenta progettazione, permette di raggiungere un'elevata protezio-ne termica e di superare nuovi traguardi, fino ad arrivare alla "Casa a energia 0".

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In particolare, Neopor® è ideale per la re-alizzazione di sistemi di isolamento a cap-potto (ETICS): una soluzione efficace, anche economicamente, per l'isolamento termico di nuovi edifici e negli interventi di riqualifi-cazione. Il cappotto infatti protegge le strut-ture portanti dell'edificio e le pareti esterne dalle sollecitazioni termiche e dagli agenti atmosferici. Inoltre, nelle nuove costruzioni consente la realizzazione di pareti esterne di spessore inferiore, ottenendo così un maggior spazio utile nelle abitazioni. I sistemi di isolamento a cappotto con Ne-opor® sono quindi un sistema semplice, efficace ed economico per migliorare l'isola-mento termico dell'edificio e sono ideali nel recupero delle facciate. Per questo i pannelli in Neopor® sono le lastre in EPS più utilizza-te in Europa: oltre dieci milioni di metri qua-drati all'anno testimoniamo il successo di un prodotto innovativo realizzato da BASF.

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le laterali, falso telaio, soprabancale o, eventualmente, cassonetto e guide per avvolgibili. Realizzato con ma-teriali che assicurano il massimo rispetto dell’ambiente e prevedendo un’unica tolleranza di ±3mm, RoverBlok Energy migliora le prestazioni termiche e acustiche e fa-vorisce il risparmio energetico ancora di più del suo pre-decessore RoverBlok, rispondendo a tutti i criteri previsti dalle normative più recenti e dalle certificazioni volon-tarie. RoverBlok Energy, inoltre, è costruito su misura e, quindi, si adatta perfettamente a ogni genere di muratu-ra, di geometria e di dimensione. È disponibile per scuri a battente, per avvolgibili e per frangisole, con pressoché infinite possibilità di personalizzazione. Con RoverBlok Energy i risultati che si ottengono in cantiere sono gli stessi che si ottengono in laboratorio, annullando il di-vario che spesso, nella pratica, si verifica tra il progetto e la realizzazione. Con RoverBlok Energy, quindi, il foro finestra è a prova di errore.

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L' hotel a 5 stelle, ALPINA DOLOMITES ***** è si-tuato all'entrata dell'Alpe di Siusi e dà il benvenuto

all'ospite più esigente. In collaborazione con l'architetto Gerhard Tauber, la famiglia Bernardi è riuscita a realizza-re un hotel di qualità extra, che rappresenta una nuova frontiera in Alto Adige.Colpisce in modo particolare l'armonia creata tra i mate-riali usati - legno, pietra e metallo – e le calde tonalità del marrone, ricorrenti in tutti gli ambienti dell'albergo, che creano un'atmosfera particolarmente rilassante. Le RUBNER PORTE contribuiscono notevolmente a que-sta sensazione di benessere. Gli elementi porta e le pareti divisorie, 321 in tutto, una parte delle quali realizzata con classe antincendio E130 ed E160 ed elevato isolamento acustico, garantiscono agli ospiti pace e privacy. Le super-fici degli elementi porta sono tanto diverse quanto pregia-te - quercia affumicata spazzolata, legno antico, superfici passate a mano con vernice di copale – a volte combinate l'una con l'altra. Gran parte delle porte è munita del pro-vato “telaio M-type”.L'arredamento interno è contraddistinto da un elegante minimalismo, a partire dalle porte delle camere, realiz-zate secondo il progetto dell'architetto: esse colpiscono per l'intelaiatura a filo muro, in cui le serrature, i fissaggi dell'anta al telaio e le maniglie sono allo stesso livello. RUBNER PORTE – la qualità dall'Alto Adige.

L'Alpe di Siusi, che sovrasta Castelrotto, è la più grande e forse anche la più bella montagna di tutto l’arco alpino. Immersa nelle Dolomiti altoatesine, patrimonio naturale dell’umanità, la natura presenta qui il suo lato migliore.

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I primi veri passi verso gli obiettivi prefissati sono avvenuti a marzo e ad aprile scorso,

quando si sono tenuti una serie di convegni nei principali capoluoghi sloveni come Kranj, Lu-biana, Celje, Maribor e Ajdovščina riguardanti il sistema KlimaDom. Questi incontri hanno conseguito un notevole successo e grande in-teresse hanno riscosso le attività nell’ambito dell'edilizia a basso consumo energetico e le certificazioni volontarie offerte da KlimaDom. Durante i convegni sono state poste numerose domande e i dibattiti sono stati costruttivi. Le domande più frequenti riguardavano la com-patibilità della certificazione KlimaDom con i certificati energetici sloveni. La Slovenia, infat-ti, non ha ancora attivato tutti i meccanismi per il rilascio dei certificati energetici, nonostante i numerosi progetti pilota. Grazie a questi convegni KlimaDom è riusci-ta ad organizzare dal 12 al 13 Maggio 2011 a Lubiana, nella sede locale della Camera degli Artigiani, il primo corso base Klima-Dom. Dalle schede di valutazione del corso è emersa una sostanziale soddisfazione dei partecipanti, che sono intenzionati a conti-nuare l’iter formativo e richiedere le certifi-

cazioni CasaClima. KlimaDom ha fatto i suoi primi passi. È in fase di certificazione il primo edificio e si sta procedendo per la richiesta di certificazione di un’altra costruzione.Gli obiettivi futuri di KlimaDom sono molte-plici: primo fra tutti è una costruttiva collabo-razione con le istituzioni slovene; in autunno è in programma un secondo Corso Base, ac-compagnato dal primo Corso Avanzato, dai Corsi qualità CasaClima nella posa del ser-ramento e del corso Qualità CasaClima nella posa del cappotto.

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KlimaDom prende vita in SloveniaKlimaDom ha come obiettivo la promozione, la diffusione e lo sviluppo del progetto CasaClima in Slovenia.

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Tra il 6 e il 9 giugno 2011 l'Agenzia CasaCli-ma è stata invitata a partecipare ad una visita istituzionale organizzata dall' EOS (Export Organisation Sudtirolo) nella Repubblica Russa Bashkortostan. La delegazione è stata invitata con lo scopo di verificare la possibili-tà di costruire dei rapporti economici concreti

con la regione. Gli organi istituzionali della Repubblica hanno dimostrato interesse nei confronti del percorso e dei risultati ottenuti in questi anni nella Provincia di Bolzano at-traverso la Certificazione CasaClima. Un motivo che sta alla base dell' implementa-zione di una strategia di efficienza energetica è che attualmente la regione sta attivando un piano urbanistico di espansione, per colmare il bisogno di alloggi dovuto alla crescita de-mografica degli ultimi anni. Lo scopo è di co-struire nuovi quartieri residenziali finanziati attraverso i fondi pubblici della regione. Per questo tipo di progetto di sviluppo urbanisti-co il governo russo ha dato la disponibilità di un contributo per la costruzione a condizione che gli edifici siano costruiti con (non meglio precisati) “criteri di efficienza energetica”.Il prossimo passo prospettato è una visita in Alto Adige di una delegazione formata da tecnici e istituzioni della Repubblica Russa Bashkortostan per osservare da vicino la re-altà e i risultati ottenuti all’interno del terri-torio altoatesino.

Martedì 14 giugno 2011 più di trecento Consulenti energetici/Auditori autorizzati hanno partecipato alla manifestazione in-formativa organizzata dall’Agenzia Casa-Clima all’Università di Bolzano.L’evento è iniziato con l’introduzione da parte del direttore Norbert Lantschner, il quale ha riassunto gli sviluppi fondamentali

dell’efficienza energetica a livello nazionale e internazionale. Soddisfatto dell’affluenza al referendum del 12-13 Giugno 2011 ha esordito dicendo: “La strada per il nucleare è preclusa, la strada del futuro si chiama ef-ficienza energetica che con l’uso di energia rinnovabile rappresenta la chiave per uno sviluppo sano, concreto e contemporaneo. Questa è la strada intelligente da seguire non solo per questioni ecologiche, ma so-prattutto per la sua ragione economica e socioculturale”.Nella seconda parte della manifestazione sono state presentate le novità della nuova Direttiva tecnica che uscirà a breve, il Ma-nuale del Marchio CasaClima, i nuovi corsi di formazione e il nuovo sito.La manifestazione si è conclusa con un rin-fresco nella nuova sede dell’Agenzia CasaCli-ma nel City Tower, una CasaClima certificata Classe A, in cui i consulenti/auditori hanno potuto visitare i nuovi uffici e approfondire le tematiche discusse durante la manifestazione direttamente con i tecnici.

CasaClima presentato in Bashkortostan

Più di 300 Consulenti CasaClima in visita a Bolzano!

Dopo 4 anni trascorsi con il “vecchio sito”, l'Agenzia CasaClima ha deciso di procedere alla riorganizzazione e modernizzazione del-le sue pagine web. Un'esigenza dovuta prin-cipalmente all'aumento dei campi d'azione, dalla Certificazione di nuovi prodotti ai corsi di formazione.Il sito Web dell’Agenzia CasaClima si pre-senta dunque al pubblico rinnovato nella grafica, nella struttura, nei contenuti e nella navigazione.La struttura è suddivisa in cinque grandi aree: Agenzia CasaClima, Certificazione, Formazione, Rete CasaClima e Service & Download. Il calendario laterale sulla destra riporta in maniera immendiata le date dei corsi e degli eventi. Nella home page sono sempre ben visibili le novità e gli eventi dell’Agenzia CasaClima, ed è inoltre pre-sente un’area in cui, cliccando semplicente sull’immagine, è possibile un agevole pas-saggio da una sezione all'altra.A un mese di distanza dall’uscita, più di 41.000 persone hanno visitato il sito. Davvero un buon avvio!

Il sito dell’Agenzia CasaClima ha cambiato pelle!

Prossimi appuntamenti fieristici

Milano | 5-8 ottobre

Bastia Umbra 21-23 ottobre

È uscita la nuova di-rettiva tecnica per certificare un edificio secondo lo standard CasaClima nature . Tale certificazione va-luta non solo l’impatto ambientale dei materiali sull’ambiente e sulla sa-lute dell’uomo ma anche una valutazione di impatto idrico dell’edificio.La certificazione CasaClima nature si basa sulla valu-tazione energetica dell’ef-ficienza dell’involucro(≤ 50 Wh/m²a secondo i dati cli-matici della provincia di rife-rimento) e dell’efficienza com-plessiva dell’edificio (≤ 20 kg CO2 equ /m²a).

Direttiva Tecnica Nature

Ing. Demattio Martina dell’Agenzia CasaClima spiega l’iter di certificazione.

www.agenziacasaclima.it

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Il quarto latoLa posa del serramento deve essere curata su tutti i quattro lati del foro della parete. Il lato inferiore viene spesso “dimenticato”: si finisce così per trascurare il ponte termico del davanzale, nel caso della finestra o della soglia, nel caso della porta.

Per la certificazione dei prodotti Finestra e Porta l’Agenzia CasaClima controlla

anche il quarto lato richiedendo una veri-fica delle isoterme per diverse stratigrafie di parete. La temperatura richiesta in corri-spondenza del nodo inferiore deve essere uguale o superiore a 12,5 °C per evitare la condensa. La posizione viene indicata con il punto “Theta 1”.

verifica delle isoterme

Un laboratorio notificato deve verificare le temperature delle superfici interne impie-gando la norma UNI EN ISO 13788, inse-rendo i valori lambda (W/mK) dei materiali usati (muratura, coibentazione, giunti ecc.) con parametri definiti di temperatura in-terna (20 °C), temperatura esterna (0 °C) e resistenza superficiale interna sulla fine-stra Rsi = 0,13 m²K/W e sulla parete Rsi = 0,25 m²K/W. I risultati devono essere rap-presentati con unità di misura pari a 1 °C

e demarcazione dell’isoterma pari a 12,5 °C. Inoltre è richiesta una rappresentazio-ne grafica mediante linee e non utilizzando una scala cromatica delle temperature.

allegato l

Queste verifiche costituiscono parte inte-grante e sostanziale della domanda per la certificazione dei prodotti certificati “Fine-stra Qualità CasaClima” e “Porta Qualità CasaClima” (allegato 9) così come delle do-mande per il modulo I per la portafinestra nonché per l’alzante scorrevole (modulo II). I relativi regolamenti e moduli nonché le domande sono scaricabili dal nuovo sito internet inerente i “prodotti certificati” http://www.agenziacasaclima.it/it/certifi-cazione/prodotti/7-0.html Per ulteriori informazioni sui prodotti Qua-lità CasaClima certificati prego rivolgersi al dott. Andreas Franzelin, [email protected]

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Recentemente è stata consegnata la pre-certificazione all’Hotel Aqualux Suite

Hotel & Terme a Bardolino, sul lago di Garda. Si tratta del primo Hotel pre-certificato fuori dalla provincia di Bolzano. L'edificio attual-mente è in fase di costruzione e sarà comple-tato nel corso del prossimo anno.

struttura in legno e impiantistica ad alta efficienza

Progettato dall’Arch. Lino Rama per conto del signor Bruno Viola, l'intervento ha un vo-lume di 45.000 m³ ed una superficie comples-siva superiore a 20.000 m². Il progetto pre-vede la realizzazione di 135 stanze, un’area Spa-Wellness, 4 piscine interne e 4 esterne, Business area, ristorante e bar.

Lo studio tecnico del Dr. Ing. Michele Carli-ni ha sviluppato il concetto energetico della struttura in collaborazione il Dr. Ing. Rober-to Covi di electroPLAN, progettista dell’im-pianto elettrico.L’edificio è stato concepito per soddisfare i requisiti richiesti dalla classe CasaClima B, con un'efficienza energetica dell’involucro al di sotto di 50 KWh/m²a, ed implementando tecnologie che mirano alla massima riduzio-ne del consumo termico, elettrico e idrico, raggiungendo un'efficienza complessiva in-feriore a 20 KWh/m²a.La struttura è realizzata in legno con pannelli portanti XLam e la coibentazione dell'involu-cro edilizio prevista è in fibra di legno. Il con-cetto impiantistico è basato sull’utilizzo della geotermia, con sfruttamento dell’acqua di falda. Completano il concetto energetico l'in-tegrazione di una caldaia a condensazione ad alta efficienza, l'installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e di un impianto fotovoltaico concepito per soddisfare una parte dei fabbi-sogni di energia elettrica. Un efficiente siste-ma di gestione centralizzata delle funzioni di controllo e regolazione dell'edificio permette di limitare i carichi elettrici e termici e di otti-mizzare l'utilizzo delle fonti energetiche. Anche l'illuminazione interna ed esterna è stata curata specificatamente per garantire non solo elevati standard di comfort, ma anche considerevoli requisiti di risparmio energetico. L'utilizzo estensivo di tetti verdi e di superfici permeabili assicura una bassa impermeabiliz-zazione globale, mentre i serbatoi per il recu-pero delle acque meteoriche e le installazioni idrauliche a basso consumo idrico permettono di ottimizzare l'utilizzo dell'acqua. Base della progettazione acustica della struttura è stata una valutazione ed un'esecuzione curata fin nei minimi dettagli, la cui consulenza è stata affidata all'Ing. Massimo Rovere.Particolare attenzione è stata dedicata alle installazioni dell'area piscina, che impiegano sistemi di recupero sia del calore delle acque

di ricircolo che del calore latente e sensibile dell'aria. L'utilizzo infine di pompe elettroni-che a portata variabile e delle coperture delle vasche per limitare le dispersioni per evapo-razione, permettono di soddisfare le esigenze di benessere di queste aree, minimizzandone gli impatti.

un sigillo che garantisce qualità e sostenibilità

Il progetto ClimaHotel parte dall’esperienza dell'Agenzia CasaClima e vuole essere un metodo per valutare la sostenibilità globale delle strutture turistiche. L’utilizzo della strut-tura, infatti, è un parametro decisivo non solo per l’analisi energetica, ma anche per valutare i possibili scenari di pianificazione e gestione sostenibile. Il sigillo di qualità si basa sui tre pilastri portanti della sostenibilità: Ecologia, Economia e Aspetti socio-culturali e rappre-senta lo strumento per introdurre all’interno delle strutture alberghiere misure tecniche e strategiche di gestione coerenti. Le linee gui-da ClimaHotel offrono una metodologia con-creta in cui si integrano tutti gli aspetti, e che

seguono il committente dalla pianificazione, attraverso la costruzione fino al processo ge-stionale. Attraverso il confronto con il catalo-go dei criteri il committente ha la possibilità di valutare la coerenza degli scopi con i mezzi a disposizione. ClimaHotel quindi rappresenta non solo un sigillo di qualità costruttiva, ma anche una metodologia di valutazione della sostenibilità globale del progetto turistico ed una guida per l'introduzione di un sistema di gestione ambientale in fase di utilizzo.Il sigillo garantisce all’ospite che trascorre-rà le sue vacanze in una struttura in cui si realizza un impegno concreto nei confronti delle problematiche ecologiche, economi-che e socioculturali della regione in cui si situa. Chi vuole eseguire un’analisi di soste-nibilità equilibrata su un edificio e sul suo impatto sull’ambiente, in futuro non potrà affidarsi solo ad una valutazione parziale degli effetti, ma dovrà stabilire un metodo che permetta a tutti i portatori di interessi di intraprendere un percorso in cui vengano introdotte misure praticabili, controllabili e comunicabili relative a tutti gli ambiti di in-fluenza connessi.

Prima Pre-certificazione ClimaHotel sul Lago di Garda

L’Hotel Aqualux Suite Hotel & Terme di Bardolino è la prima struttura alberghiera pre-certificata al di fuori della Provincia di Bolzano

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casaclima B-risanamentoindice termico: 44 kWh/m2 aindice di emissioni di cO2: 21 kgCO2/m2aubicazione: Vicchio (FI)committenti: signori Bini e BucellaProgettista e consulente casaclima: geom. Francesco Sulli

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Il primo risanamento CasaClima in Toscana è stato realizzato a Vicchio, in provincia di

Firenze, e ha interessato un edificio residen-ziale costruito negli anni ’90. Un edificio su due piani e mansarda abitabile caratterizza-to da una non felice esposizione a nord della facciata principale. Pur avendo meno di 20 anni di vita la casa risultava parecchio de-gradata e sicuramente non soddisfacente dal punto di vista termico per una zona climatica, come è il Mugello, caratterizzata da un clima che in inverno può essere particolarmente ri-gido, in particolare nei pressi del fiume Sieve.Obiettivo dell’intervento di riqualificazione è stato dunque non solo quello di innalzare il comfort abitativo ma anche di limitare in ma-niera significativa i consumi e quindi i costi di gestione dell’edificio. Per questo si è deciso di intervenire in modo combinato e sinergi-co sull’involucro e sull’impiantistica, tenendo presente la principale richiesta dei commit-tenti, ossia quella di ottenere la massima per-formance possibile con il budget economico a loro disposizione.

risoluzione dei ponti termici in primo piano

L’intervento principale ha riguardato la posa di un isolamento termico a cappotto esterno in EPS da 6 cm che va ad avvolgere le pareti esistenti a telai in calcestruzzo armato e tam-ponamenti in laterizio a cassetta con coibente interposto. Particolare cura è stata posta nella risoluzione dei ponti termici sia in corrispon-

denza del balcone sia del marciapiede al pia-no terra, che è stato completamente tagliato e separato termicamente. La sostituzione dei vecchi infissi con nuovi più prestanti ha con-sentito anche di risolvere il ponte termico in corrispondenza delle soglie e dei davanzali e di migliorare complessivamente la tenuta all’aria dell’edificio. Con l’intervento di miglioramento energeti-co dell’involucro disperdente si è potuto così passare da un fabbisogno calcolato di riscal-damento dell’edificio ante intervento di circa 200 kWh/m²a a meno di 44 kWh/m²a post- intervento di risanamento ossia uno standard CasaClima B.Anche l’impianto è stato completamente mo-dernizzato. Per la produzione del calore per riscaldamento e acqua calda è stata installata una caldaia a condensazione modulante (da 2,7 a 12 kW di potenza) con bollitore solare integrato collegato a dei pannelli solari ter-mici a tubi sottovuoto. Questi, in mancanza di superfici di falda orientate a sud, sono sta-ti posizionati verticalmente sulla parete sud. Come sistema di emissione si sono preferiti pannelli radianti a pavimento con regolazio-ne climatica e per zone.

controllo attento e qualificato

La riqualificazione energetica è stata porta-ta avanti da maestranze locali sotto l’attenta e costante supervisione del progettista e dei tecnici dell'AFE. La scarsa familiarità con questo tipo di interventi da parte delle impre-se locali ha richiesto maggior impegno anche nella formazione e nel confronto sui singo-li dettagli. L'impegno di tutti ha consentito

di raggiungere lo standard qualitativo che committenti e progettista si erano prefissati. Questo a significare che un controllo costan-te in corso d’opera è imprescindibile e tanto importante per il successo e quindi l’efficacia di queste operazioni quanto una precisa e ac-curata progettazione.La soddisfazione dei committenti per aver raggiunto l’obiettivo CasaClima è stata an-cora maggiore per il fatto di essere i primi in Toscana ad aver conseguito questo risul-tato certificato da un marchio autorevole come CasaClima.

Possibile e sostenibileL’Agenzia Fiorentina per l’Energia ha rilasciato la prima targhetta per la riqualificazione energetica di un edificio esistente.

Cappotto termico durante le fasi di posa

Taglio termico in corrispondenza della soglia di una porta-finestra. Particolare del taglio termico in corrispondenza del marciapiede

Pannelli radianti a pavimento.

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Il battesimo ufficiale della sezione è avvenu-to l’11 maggio 2011, nella sala Chilesotti del

museo, nell'ambito della conferenza «Qualità in edilizia » alla quale è intervenuto il diretto-re dell’Agenzia CasaClima, Norbert Lantsch-ner. Come tutte le associazioni CasaClima Network, la sezione di Vicenza-Bassano intende promuovere un approccio sosteni-bile all'abitare e al vivere la città. Nasce per diffondere nel mondo delle costruzioni un nuovo standard di qualità edilizia attraverso i criteri della sostenibilità e del marchio Ca-saClima, sinonimo di efficienza energetica. L'associazione punta a coinvolgere tecnici, operatori di settore, enti e imprese, ma anche cittadini e studenti, accomunati dalla volontà di diffondere la cultura di un costruire soste-nibile, rispettoso dell'ambiente e improntato all'utilizzo di tecniche costruttive innovative e di elevata efficienza. Tra le iniziative in cantiere figurano momenti di incontro, confronto e formazione destinati anche all'utente finale intenzionato a realizzare una nuova casa (o di avviare una ristrutturazio-ne) che punti al benessere e alla sostenibilità. A breve si costituirà un’Assemblea pre-costi-

Le Associazioni CasaClima Network aumentano!L’ultima associazione costituita è CasaClima Network sezione Vicenza-Bassano.

tutiva dell’Associazione CasaClima Network sezione Emilia-Romagna. Appuntamento per tutti gli interessati l’11 luglio 2011 a Bologna presso il Cinema Odeon in via Mascherella. Una delle manifestazioni promosse dalle As-sociazioni CasaClima Network nei rispettivi territori è la “Scommessa del cubo di ghiaccio”.La sfida ha lo scopo di mostrare a tutti come reagiscono due cubi di ghiaccio sotto il sole. Uno di questi è avvolto in una "CasaClima Gold" perfettamente isolata, l'altro invece si trova all'aria aperta. Dopo quattordici giorni di permanenza sotto il sole e la pioggia, sarà ve-rificata la quantità, in peso o volume, di ognu-no di loro. L’esperimento della Scommessa del cubo di ghiaccio vuole dimostrare che un ot-timo isolamento termico e un’appropriata tec-nologia costruttiva garantiscono un comfort ottimale all’interno delle abitazioni non solo in inverno ma anche in estate. Dopo Rovereto e Trento le prossime tappe della “Scommessa del cubo di ghiaccio” saranno: • Bologna dal 05 all’11 luglio 2011• Bassano dal 22 luglio al 05 agosto 2011• Benevento dal 29 agosto al 17

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NON CONFORMITA’

Verifiche di progetto, di calcolo e di esecuzione dei lavori non conformi alla direttiva tecnica

Mancanza della documentazione tecnica richiesta dall’Agenzia CasaClima

Richiesta di certificazione CasaClima posteriore alla data di inizio dei lavori

Formazione di condensa e muffa durante l’uso dell’edificio certificato CasaClima

Consumi energetici notevolmente più alti rispetto a quelli previsti dal certificato CasaClima

no nella nuova direttiva anche i vani tecni-ci, i canali e i cavedi posizionati all’interno dell’involucro termico. In particolare vengo-no distinti i casi in cui è necessaria un coi-bentazione e quelli in cui non lo è, e in quali situazioni le superfici disperdenti di questi elementi devono essere considerate come tali nel calcolo.

vano scala e vano ascensore

Nel caso dei vani scala le novità riguardano la precisazione di una serie di varianti e sotto-

varianti che consentono delle semplificazioni di calcolo. Anche in questo caso si tratta di un ampliamento/approfondimento delle sem-plificazioni già previste nella direttiva 2010.Le nuove semplificazioni di calcolo sono consentite solo per edifici in zone climatiche superiori ai 1400 GG (gradi giorno) e non val-gono in nessun caso per gli edifici CasaClima Gold. Ogni variante è accompagnata da una descrizione delle condizioni al contorno, da una serie di prescrizioni in merito all’isola-mento termico degli elementi costruttivi, alla tenuta all’aria delle porte e alla risoluzione

La nuova direttiva introduce alcune novità rispetto alla direttiva 2010

ma soprattutto maggiori chiari-menti e specificazioni per alcune questioni che in questi anni si sono approfondite nella pras-si, ma che finora non avevano ancora trovato una puntuale trattazione anche in diretti-va. Una maggior chiarezza e organicità che ben ri-spondono all'obiettivo “di standardizzare il metodo di calcolo, di esecuzione, di con-trollo e di certificazio-ne” che la direttiva CasaClima si propone, come dichiarato in apertura del nuovo documento.

il concetto di non conformità

Per quanto riguarda la parte introduttiva, alle consuete indicazioni generali è stato aggiun-to un capitolo che meglio specifica l'iter di certificazione. Per ogni singola fase del pro-cesso di certificazione vengono elencati e de-scritti in modo preciso i documenti necessari che i richiedenti la certificazione o i tecnici incaricati devono produrre e il tipo di sup-porto richiesto (cartaceo o digitale). In que-sto modo si vuole evitare documentazione

incompleta o inadeguata e quindi situazioni di non conformità. Il concetto di non conformità non è sicura-mente una novità assoluta ma nella diretti-va 2011 vengono per la prima volta elencate tutte le situazioni che l'Agenzia CasaClima definisce di non conformità. In tali situazioni l'Agenzia CasaClima può sospendere la certi-ficazione o addirittura annullare il certificato.

la definizione dell’involucro riscaldato

Per quanto riguarda la definizione dell’invo-lucro riscaldato le prescrizioni non variano in modo sostanziale rispetto alla vecchia diret-tiva ma maggiori spazi vengono lasciati alla spiegazione grafica per una più immediata comprensione. Per le superfici disperdenti sono invece introdotte delle precisazioni che riguardano il calcolo dell'altezza lorda nel caso di pareti a contatto con il terreno. Il cal-colo di questa altezza varia infatti in funzione del tipo di fondazione.Più spazio e maggiori specificazioni trova-

Nuova Direttiva Tecnica CasaClima: quali novità?

È uscita agli inizi di luglio la nuova linea guida tecnica di riferimento per chi vuole intraprendere la certificazione energetica CasaClima. Dettaglio F: le varianti della fondazione. Si deve prendere la misura dell’altezza lorda delle superfici disperdenti mf, come indicato dalla freccia

Fig. 16a Fondazione continua Fig. 16b Platea di fondazione

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Per quanto riguarda le finestre inserite in co-pertura viene meglio specificato che, se queste hanno un’inclinazione superiore ai 15° rispet-to alla linea orizzontale, sono da considerarsi come finestre su superfici perpendicolari, men-tre le finestre con poca inclinazione sono da considerarsi sempre come superfici trasparenti orizzontali. Per quanto riguarda gli ombreggia-menti da considerare nel calcolo, nulla cam-

dei ponti termici e da un grafico illustrativo della scala in pianta e in alzato. Un approfon-dimento più organico rispetto alla precedente direttiva caratterizza anche il modo in cui è trattato il vano ascensore.Ultima novità per quanto concerne gli ele-menti disperdenti è la totale eliminazione delle semplificazioni che riguardavano i sot-totetti non abitati e non riscaldati.

ventilazione meccanica controllata

La principale novità in merito ai sistemi di ventilazione meccanica controllata riguarda i valori utilizzabili per la portata e per il gra-do di recupero di calore della macchina. Tali valori dovranno riferirsi, per i diversi sistemi in commercio, ai valori nominali contenuti in una lista che a breve sarà pubblicata sul sito dell’Agenzia CasaClima. In alternativa è pos-sibile ricavare tali valori dalla tabella riportata in direttiva che definisce valori standard del grado di recupero in funzione della tecno-logia. Non è dunque più possibile utilizzare i valori dichiarati dai produttori a meno che questi non siano contenuti nella lista che sarà

disponibile sul sito dell’ Agenzia CasaClima. Va ricordato inoltre che tra le diverse tecno-logie di scambiatori sono stati inseriti anche quelli con pompa di calore. Vengono inoltre meglio specificati, in funzione dei diversi tipi di edificio (residenziale, non residenziale, uf-fici ecc.) i tempi di funzionamento, da inseri-re nel calcolo, delle macchine di ventilazione con recupero di calore.Per le CaseClima in classe Gold è richiesto obbligatoriamente un collaudo dell’impianto di ventilazione con bilanciamento della por-tata d’aria e una manutenzione periodica.

Blower Door test

Nella sostanza vengono confermate le indi-cazioni e prescrizioni della precedente diret-tiva. In riferimento ai valori limite e obiettivo per le diverse classi vengono introdotti dei valori di tolleranza pari a ± 0,1.

Finestre e ombreggiamenti

La nuova direttiva meglio precisa quali certi-ficati sono validi ai fini della determinazione dei valori Uf e Ug da inserire nel calcolo. Nel caso di una FinestraQualità CasaClima cer-tificata, i valori Uf e Ug possono essere estratti dal certificato “FinestraQualità CasaClima”.

Fig. 26 Esempio grafico di una delle varianti previste per la semplificazione di calcolo dei vani scala

Classe Energetica Involucro

C valore limite n50,lim = 2,0 h(-1) ± 0,1

B valore limite n50,lim = 2,0 h(-1) ± 0,1

A valore obbiettivo n50,lim = 1,0 h(-1) ± 0,1

Gold valore obbiettivo n50,lim < 0,6 h(-1) ± 0,1

Valori massimi del Blower Door Test metodo A alle diverse classi energetiche CasaClima

Trasmittanza termica del telaio Uf

• valore tabellare secondo UNI EN ISO 10077 – 1

• certificato di calcolo secondo UNI EN ISO 10077 elaborato da un laboratorio notificato

• certificato di prova secondo secondo la EN 12412-2 (“Isolamento termico telaio - Deter-minazione della trasmittanza termica con il metodo della camera calda”)

• valore di trasmittanza del telaio Uf dell'allegato E della direttiva tecnica CasaClima

Trasmittanza termica del vetro Ug

• valore Ug se segnato sul distanziale del prodotto, a conferma di quanto dichiarato nella fase di calcolo CasaClima

• valore Ug secondo la Tabella C.2 della UNI EN ISO 10077-1: 2007, „Thermal transmittance of double and triple glazing filled with different gases for ver-tical glazing“

• valore tratto da certificato di calcolo secondo la EN 673 elaborato da un laboratorio notificato

Gradi di recupero del calore definiti per le diverse tecnologie di scambiatore

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Il fenomeno chiamato thermal bypass consi-ste in un trasferimento di calore che avvie-

ne come combinazione di scambi conduttivi e convettivi. Definito in questi termini, il thermal bypass sembrerebbe schematizzabile con i mo-delli per la determinazione delle perdite per trasmissione e per ventilazione. In realtà è un fenomeno più subdolo, connesso a circolazio-ne d’aria di tipo “a circolo chiuso” o “a circolo aperto” entro elementi costruttivi. Molti pro-gettisti non hanno familiarità con il thermal bypass, dato che la tradizione costruttiva ita-liana, basata su muri massicci in laterizio, solai in latero-cemento ed intonaco, ne è pressoché esente, salvo che nei sistemi di costruzione con intercapedine dove il flusso d’aria può entra-re senza darne evidenza, ma creando dei forti raffreddamenti e dispersioni. Si consideri inol-tre che le strutture in laterizio sono comunque meno sensibili ai potenziali danni derivanti dai fenomeni da “condensazione interstiziale”, per questo lungamente sottovalutati. Il fenomeno si verifica più spesso in strutture in legno, a sec-co o in particolari tipologie costruttive a strati.

tipi di thermal bypass

Il thermal bypass “a circolo chiuso” è essen-zialmente convezione naturale entro un ele-

mento edilizio (ad es. un muro, un cavedio, la falda di un tetto). La massa d’aria soggetta alla convezione è sempre la stessa: non c’è comunicazione con l’esterno né con l’interno dell’edificio.Il thermal bypass “a circolo aperto” avviene quando la cavità entro cui avviene il mo-vimento d’aria è in comunicazione con l’esterno o con un ambiente non riscalda-to (soffitta, seminterrato): si tratta del caso peggiore, in quanto l’aria a bassa tempe-ratura oltrepassa lo strato di isolamento, causando un drastico decadimento della resistenza termica e quindi delle prestazio-ni dell’involucro.

tenuta l'aria non è tenuta al vento

Spesso, né la forma “chiusa” né quella “aper-ta” del thermal bypass contribuiscono ai ri-cambi d’aria e alle perdite per ventilazione, se non in minima parte, ad esempio attra-verso i fori per il passaggio degli impianti nelle pareti interessate dal fenomeno. In questi casi il fenomeno non è individuabi-le con il blower door test: è possibile che un’abitazione ottenga un basso valore di n50 ma sia soggetta a questa grave causa di de-cadimento dell’efficienza energetica.

La termografia per individuare il thermal bypassIl fenomeno del thermal bypass può portare ad un grave decadimento delle prestazioni dell’involucro e spesso non è individuabile con il Blower Door Test.

Immagine di un thermal bypass evidenziato in una struttura con intercapedine. Il flusso d’aria non entra all’interno dell’immobile, ma raffredda la muratura in corrispondenza del cassonetto dell’avvolgibile

bia rispetto alle precedenti prescrizioni, salvo la specifica che nel calcolo CasaClima il rap-porto tra guadagni e perdite energetiche non deve mai superare il valore limite Y = 80% (per qualsiasi edificio, tranne gli edifici CasaClima GOLD dove Y non può superare il 100%).

Prestazioni estive

Le richieste prestazionali per gli elementi opachi vengono riviste per quanto riguarda le ore minime di sfasamento che vengono portate a 12 per gli elementi che delimitano un sottotetto abitato e abbassate a 9 per ele-menti strutturali in calcestruzzo armato con isolamento esterno. Per tutti gli altri elementi è confermato un valore minimo di sfasamen-to pari a 10 ore. Per quanto riguarda invece le superfici tra-sparenti, per limitare il possibile surriscalda-mento estivo degli ambienti, è sempre con-sigliata l’installazione di schermature mobili esterne. In questi casi non è richiesta nessuna verifica particolare.Ai fini della protezione termica estiva non vengono in nessun caso accettati sistemi di schermatura interni o posizionati all’interno del vetro mentre per i sistemi esterni fissi è sempre richiesta una verifica della loro effi-cacia. Tale verifica dovrà dimostrare che i si-stemi fissi esterni considerati garantiscono una riduzione dell’irradianza solare massima estiva tale da risultare inferiore all’irradianza solare massima estiva intercettata da una ve-trata con medesima superficie e inclinazione, senza schermature e orientata a nord.

allegati

La nuova direttiva 2011 è completata da una serie di allegati. L’allegato A, come già nella direttiva 2010, raccoglie le prescrizioni tecniche sull’involucro ai fini dell’otteni-mento della certificazione CasaClima. La parte più corposa è dedicata alla trattazione dei ponti termici lineari e alle indicazioni per la corretta risoluzione dei diversi nodi costruttivi. In questo senso non si rilevano grossi cambiamenti se non nel fatto che al-cune prescrizioni minime sono state modi-ficate in modo più restrittivo.L’allegato B rappresenta invece un'impor-tante novità. Qui vengono infatti definiti i requisiti tecnici per gli edifici che non rispet-tano l’allegato A. Questo significa che, se un ponte termico non è stato risolto nei modi indicati nell’allegato A, ai fini dell’ottempe-ranza ai requisiti di qualità della certificazione

CasaClima è richiesta l’elaborazione di una verifica bidimensionale agli elementi finiti del dettaglio in oggetto. L’allegato B contiene dunque tutte le indicazioni per questa verifica (valori di temperatura limite ammessi, condi-zioni al contorno, modalità di verifica).L’allegato C, anche questo non presente nelle precedenti direttive, raccoglie invece i requi-siti tecnici per la certificazione CasaClima di edifici in classe Gold. In particolare vengono evidenziate le differenze rispetto al calcolo standard, quali ad esempio l’impossibilità di applicare le semplificazioni di calcolo per il vano scala o l’obbligatorietà di risolvere anche i ponti termici puntuali. Vengono inoltre forni-te tutte le indicazioni per le verifiche bidimen-sionali agli elementi finiti dei diversi nodi in modo analogo a quanto visto per l’allegato B.L’allegato D raccoglie invece le indicazioni CasaClima per la determinazione dei valori U di elementi costruttivi esistenti (pareti).La direttiva si conclude infine con gli allegati, già presenti nella direttiva 2010, relativi alle resistenze di convezione termica, valori di conduttività equivalente degli strati d’aria e dati finestre.

Descrizione dell’elemento strutturale

Sfasamentorichiestodall’AgenziaCasaClima

sottotetto abitabile >_ 12 ore

elementi strut-turali opachi con orientamento sud, sudest, est, sudovest, ovest, orizzontale e incli-nati verso il cielo

>_ 10 ore

strutture verticali pesanti (cemento armato) con iso-lamento termico esterno

>_ 9 ore

Valori minimi dello sfasamento richiesti dall’Agenzia CasaClima

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Allegato B

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Il motivo è dovuto alla differenza tra la tenuta all’aria e la tenuta al vento: l’efficienza della prima non sempre ha come presupposto la corretta realizzazione della seconda. Lo strato di tenuta al vento viene posto sul lato fred-do dell’isolante, lo strato di tenuta all’aria su quello interno: se la tenuta all’aria è efficace ma la tenuta al vento è carente, il vento ol-trepassa l’isolante (“wind washing”) e viene direttamente a contatto con lo strato inter-no caldo dell’edificio, causando un thermal bypass a circolo aperto ma non incrementan-do significativamente le infiltrazioni.Le circolazione d’aria all’interno di pareti ne altera le temperature superficiali: se le con-dizioni ambientali sono idonee (temperatu-

ra dell’aria soggetta al fenomeno convetti-vo diversa dalla temperatura interna), o se sono rese idonee in modo forzato, il thermal bypass è individuabile con la termografia.Nell’esempio in fig. 6 le immagini mostrano l’ingresso di aria fredda dal raccordo tra tet-to e parete massiccia, ma anche dallo spigolo di raccordo tra le due pareti d’angolo a causa della cattiva posa della barriera al vento. La particolare distribuzione della temperatu-ra superficiale, che consente di individuare i punti di bypass dello strato di tenuta al ven-to, è dovuta alla circolazione dell’aria esterna fredda tra la controparete leggera ed il muro esterno. Anche dall’aspetto delle anomalie è possibile comprendere come l’aria non entri direttamente a contatto con la superficie in-terna, causandone il raffreddamento per con-vezione con la tipica forma “a raggi” (vedasi esempio di fig. 7) delle infiltrazioni d’aria.

Perdite di energia causa thermal bypass

La posa corretta dello strato di tenuta all’aria, dello strato di tenuta al vento e dell’isola-mento è fondamentale per evitare che il tra-sferimento totale di calore non sia accresciuto dal thermal bypass.Il meccanismo del trasferimento di calore causato dal thermal bypass è complesso e consiste in una combinazione di conduzione

dallo spazio interno riscaldato alle cavità degli elementi edilizi, accresciuto dalla convezione e dai flussi d’aria entro le cavità con conse-guente loro raffreddamento, che insieme permettono il bypass dei componenti isolanti (Fig. 9). Gli attuali modelli di calcolo non con-sentono la determinazione di questa forma di perdita energetica, che dipende fortemente dalla direzione del vento, dalla sua velocità, e dalla distribuzione, forma e interconnessio-ne degli elementi edilizi. Si noti inoltre che il thermal bypass avviene anche dalle pare-ti poste tra unità immobiliari riscaldate, che quindi si comportano come effettive superfici disperdenti per le abitazioni confinanti, cau-

Thermal bypass a circolo aperto da locale interrato non riscaldato entro un muro tra

ambienti riscaldati a piano terra

Moto convettivo nella parete: la temperatura aumenta dal

basso verso l’alto.

Thermal bypass nell’intercapedine del muro di separazione tra case a schiera.

Fig. 6 Thermal bypass di infiltrazioni di aria fredda, dietro controparete interna in cartongesso, provenienti dall’angolo non sigillato tra due muri perimetrali.

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sando una notevole discrepanza tra la perfor-mance calcolata e quella reale dell’involucro.

Prevenire il fenomeno è possibile

Sono possibili criteri progettuali e costruttivi che consentono la prevenzione del fenome-no: la qualità della posa in opera riveste co-munque un ruolo fondamentale (fig 10).L’individuazione del thermal bypass in opera è possibile con la termografia che, rilevando le temperature superficiali delle pareti, è in grado di individuare i raffreddamenti dovuti a moti convettivi interni se sussistono natu-ralmente o vengono indotte artificialmente le necessarie condizioni ambientali. Nel caso si debba verificare la presenza del thermal bypass in un muro tra 2 unità immobiliari si deve provvedere a riscaldare uniformemen-te entrambe le unità, in modo che non vi sia passaggio di calore attraverso il muro per conduzione e le anomalie termiche siano ri-feribili solo a eventuali moti convettivi interni

alla partizione, che portano il muro a com-portarsi come una superficie disperdente per entrambe le abitazioni.Nei muri “a secco” diventa fondamentale la presenza della barriera al vento esterna: si veda l’esempio del muro in legno-cemento nelle figg. 11a e 11b, costituito da un cappot-to in lana di roccia, il muro con numerosissi-me fessure passanti, un’intercapedine vuota e una controparete interna in cartongesso. La presenza dell’intonaco interno avreb-be permesso di evitare le estese infiltrazioni attraverso i fori della parete in cartongesso, ma l’isolamento costituito dal cappotto e dal muro sarebbe ugualmente stato bypassato dai moti convettivi.Anche i muri massicci a strati possono essere soggetti al fenomeno se l’isolante in inter-capedine non è aderente agli strati e se tra i pannelli isolanti, o nell’isolante stesso, vi sono buchi o fessure (fig. 12). Sotto questo profilo, ricerche hanno mostrato che gli iso-lanti in fibra minerale (lana di roccia, fibra di

vetro) sono meno sensibili alla cattiva posa in opera dei pannelli rigidi in isolante sintetico.

il peso energetico del thermal bypass

In Inghilterra la Parte L1A, Sezione 5 delle Building Regulations 2010 ha introdotto,

nell’ambito del calcolo del DER (Dwel-ling Emission Rate = Livello di emissione dell’abitazione), la valutazione “forfettaria” delle perdite dovute a thermal bypass fra ambienti riscaldati con l’introduzione di una trasmittanza, dipendente dalle caratteristi-che costruttive dell’elemento edilizio.

Fig. 7 Tipico aspetto termografico di infiltrazioni d’aria.

Esempi di thermal bypass in strutture a secco.

Fig. 9 Dinamica del thermal bypass in un muro di separazione tra ambienti riscaldati

flusso di calore per conduzione nel sottotetto non riscaldatoflusso d'aria calda uscente

dal muro di partizione

ABITAZIONE AABITAZIONE B

intercapedine

strato interno

sigillatura dell'intercapedine verticale

aria fredda estema infiltrata sulla cavita della muratura

flusso di calore per conduzione all' interno delle intercapedini murarie fredde degli ambienti intemi

flusso d'aria nelfintercapedinedi fondazione

flusso di calore per conduzioneaU'interno delle cavita murarie clegli ambiente intemi

strato estemo

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In precedenza le dispersioni tra ambienti ri-scaldati erano considerate nulle per tutte le tipologie costruttive.Come si nota, il regolamento inglese assume che, se una partizione non è completamen-te massiccia, l’unica modalità costruttiva che consenta di evitare l’handicap energetico co-stituito dal thermal bypass è quella di riem-pire completamente la cavità con l’isolante e di incapsularlo; perché il riempimento sia effettivo ed efficiente sotto il profilo della resistenza ai moti convettivi l’isolante deve essere leggermente comprimibile ed avere buona densità . Per avere un’idea dell’im-patto dell’aumento delle perdite energeti-che causate dal thermal bypass su un muro che separa ambienti riscaldati (in confronto all’ipotesi di calcolo di perdite nulle), si ve-dano gli esempi dell’unità centrale (due muri

di separazione) e di testa di tre case a schie-ra delle dimensioni in figura 13, con muri esterni aventi U = 0,2 W/m2*K. Assumiamo che il thermal bypass causi un trasferimento termico nel muro fra unità riscaldate pari a 0,2 W/m2*K. Nell’unità centrale l’area della superficie esterna verticale è di 50 m2, a cui si aggiungono i 2 muri di separazione dalle unità laterali (70 m2), per un totale di 120 m2: la perdita per trasmissione delle superfici ver-ticali è più che raddoppiata. Nelle abitazioni di testa l’incremento percentuale delle perdi-te è minore, dal momento che la superficie verticale disperdente passa da 85 m2 a 120 m2.Ricerche svolte in Austria (Deseyve, 2005) su tetti in legno di case nuove, effettuate posi-zionando termo flussimetri su tetti soggetti a thermal bypass e monitorando contempora-neamente la velocità del vento, hanno mo-

strato una fluttuazione del valore di trasmit-tanza fino al 600% e valori di U = 2,5 W/m2*K con velocità del vento da 7 a 9 km/h.Concludendo, uno dei possibili motivi per cui alcune tipologie costruttive non raggiun-gono le prestazioni energetiche di progetto è costituito dal thermal bypass; questo feno-meno può interessare sia pareti che separano ambienti riscaldati (che divengono quindi un’effettiva superficie disperdente), sia tetti e pareti esterne (che vedono aumentata la loro trasmittanza effettiva); il thermal bypass è individuabile con la termografia.

Il controllo del fenomeno fino ad ora de-scritto riveste particolare interesse su edi-fici ristrutturati o di nuova costruzione nei quali la copertura o l’intera struttura siano in legno o a secco; l’eventuale presenza dell’intonaco interno evita le infiltrazioni dirette all’interno dell’edificio, ma non il bypass dell’isolante. Il fenomeno del ther-mal bypass può manifestarsi qualora la protezione antivento ed il pacchetto iso-lante non siano stati idoneamente proget-tati e realizzati.

Ing. Davide Lanzoni

Le fessure (a sinistra) e le compressioni (a destra) dell’isolante lasciano spazio ai moti convettivi Fig. A e B Le fessure passanti (immagine a sinistra) nel muro a secco, visibili in fase di costruzione, in

assenza di un’efficiente barriera al vento esterna che non può essere costituita dal cappotto in lana di roccia, causano estese infiltrazioni con bypass sia del cappotto sia del muro

Tipologia costruttiva dell’ele-mento separante gli ambienti riscaldati

incrementoU (W/m2*K)

Massiccio 0

A cavità vuota senza sistemi di sigillatura 0,5

A cavità completamente riem-pita, con sistemi di sigillatura attorno ai bordi esposti all’esterno, ed in linea con gli strati isolanti negli elementi adiacenti

0,2

A cavità vuota con sistemi di sigillatura a tutti i bordi esposti all’esterno, ed in linea con gli strati isolanti negli elementi adiacenti

0

Regolamento inglese sulla valutazione progettuale dell’incremento della trasmittanza causato dal thermal bypass

Fig. 12 Thermal bypass in cavità di muratura massiccia.

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Thermal bypass in raccordo tra soffitto e muro.

Fig. 13 Incremento della superficie disperdente a causa

del thermal bypass nei muri di separazione in case a schiera.

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Page 38: Rivista casaclima klimahaus luglio 2011

74 KlimaHaus | CasaClima 03/2011 75KlimaHaus | CasaClima 03/2011

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I valori di trasmittanza termica e gli spessori di isolamento sono indicativi e si riferiscono ad un edificio mono o bifamiliare in zone climatiche E o F

Una CasaClima è un edificio con ottime prestazioni energetiche che permette di risparmiare sui costi di riscaldamento e raffrescamento. Inoltre tutela il clima e l’ambiente.

Una CasaClima è caratterizzata da una buona coibentazione e tenuta all’aria

dell’involucro e dall’assenza di ponti termici. Di uguale importanza è il massimo sfrutta-mento possibile dell’energia rinnovabile. In-fine, ma non meno importante, le CaseClima si contraddistinguono per un’impiantistica innovativa. Tutte queste caratteristiche ren-dono la vita in una CasaClima particolar-mente confortevole e piacevole.

Cos’è una CasaClima?

solo il certificato energetico casaclima con sigillo di qualità e relativa targhetta assicurano che l’edificio è una casaclima

inFO

altro1%

uso cucina5%

Facts & Figures

evaporazione

espansione

compressione

3/4

aria acqua terreno

3/4 energia dall’ambiente

calore per riscaldamento ed acqua calda sanitaria

4/4

condensazione

4/4 energia termica

Principio di funzionamento della pompa di calore per riscaldamento:

da un kWh di energia elettrica se ne ottengono 4 di energia termica

1/4

energia elettrica

Con una pompa di calore a compressione si può sfruttare il calore presen-te nell‘ambiente (acqua, aria, terreno) per il riscaldamento degli edifici.

Riduzione delle emissioni di CO2 mediante gli standard CasaClima (edificio in zona climatica E con 6 unità abitative)

fluido frigorigeno allo stato liquido

fluido frigorigeno allo stato gassoso

Consumo giornaliero pro capite di acqua potabile Consumi energetici delle abitazioni in Italia

Perdita di calore di una casa “tradizionale”Emissioni di CO2 di diversi vettori energeticiin grammi per chilowattora

12%lavaggio biancheria

30%WC e pulizia domestica

6%altri utilizzi

30%bagno - doccia

5%igiene personale

16%usi elettrici

5%lavare i piatti

10%irrigazione giardino

67%riscaldamento

sostituibile con acqua piovana

11%acqua calda

cucinare - bere 2%

Perdite della caldaia10-12%

Tetto/solaio dell'ultimo piano 10-15%

Pareti esterne 20-25%

Finestre 20-25%

Cantina 5-6%

Aerazione 20-30%

647corrente elettrica

Olio combustibile leggero

gas metano

gas liquido (gPl)

303

263

249

55Briketts / legna in ceppi

42Pellets

35Cippato

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Casa

Clim

aEN

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Casa

Clim

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CasaClima A5.058 kg/a

CasaClima B8.430 kg/a

edifici esistenti 35.406 kg/a

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Page 39: Rivista casaclima klimahaus luglio 2011

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77KlimaHaus | CasaClima 03/2011

Meeting ProgettistiPiù di 80 progettisti prove-nienti da tutto il Nord Italia hanno preso parte tra il 12 ed il 13 maggio ad un meeting or-ganizzato da FINSTRAL SpA, azienda altoatesina leader nel-la produzione di serramenti in PVC e PVC-alluminio, in col-laborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige.Nella rinnovata sede FIN-STRAL di Auna di Sotto (BZ) sono state presentate le novità del prodotto ed è stata offerta

la possibilità di ammirare parte della collezione FINSTRAL di opere d’arte contemporanea.Fil rouge dei diversi momenti del meeting il tema della piani-ficazione delle zone produttive: visitate le sedi della distilleria Roner e della cantina Tramin a Termeno, della ditta Ewo a Cortaccia e del gruppo Salewa/Oberalp a Bolzano. Gli archi-tetti Tauber (Ewo), Zucchi e Pa-gliani (Salewa/Oberalp) hanno fatto da guida in cantiere.

HOCO è Partner CasaClima“Avere ottenuto il certificato di Partner CasaClima, che con-ferma questo nostro impegno e la nostra qualità, ci rende molto orgogliosi e ci sprona a proseguire su questa nostra strada dell'abitare ecologico”, afferma Monica Gasperot-ti, responsabile commerciale HOCO Italia. I serramenti di HOCO, realizzati con i materiali più diversi come pvc, legno e alluminio, sono ri-

volti al risparmio energetico e grazie a studi e ricerche sono sempre all'avanguardia per ga-rantire il massimo risparmio energetico e ambienti salubri.Questo importante riconosci-mento premia le aziende che propongono prodotti sempre all’avanguardia con particolare occhio di riguardo al risparmio energetico e che dimostrano un grande rispetto per la natura e la difesa dell’ambiente.

Vi invitiamo a conoscereil nuovo periodico“KlimaHaus-CasaClima”,

la rivista ufficiale dell’Agenzia

CasaClima, Provincia Autonoma di

Bolzano. Quattro numeri annui a 20 e.

È possibile abbonarsi online ai quattro numeri annui del periodico

“KlimaHaus – CasaClima” al prezzo di 20 €compilando l’apposito modulo sul sito: www.agenziacasaclima.it

Agenzia CasaClimaVia Macello 30c | 39100 Bolzano (BZ) Tel. 0471 062140 | Fax 0471 062141

www.agenziacasaclima.it

Riceverete un'e-mail di conferma dell’avvenuta iscrizione con tutte le informazioni necessarie.

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nel prossimo numerocase PreFaBBricate

uscirà a settembre

il n° 4/2011

La Gasperotti nel corso della sua attività (dal 1945) ha con-tribuito, con i suoi prodotti a dare sicurezza e serenità a

centinaia di migliaia di fa-miglie. In particolare con le elevate prestazioni, richieste dalle moderne costruzioni, fanno del portoncino blinda-to Gasperotti, quanto di più completo si possa trovare sul mercato. La sicurezza, l’isolazione ter-mica, l’isolazione acustica, la tenuta all’aria, al vento, la permeabilità all’acqua, la possibilità di cambiare il ri-vestimento, e la grande scelta nel design, danno un valore percepito da chi lo usa. La Gasperotti, produce porton-cini automatizzati, antincen-dio, per esterni, e per interni con varie prestazioni, è da sempre fianco dei progettisti con capitolati, dwg ed assi-stenza in cantiere.

Prodotti per dare sicurezza

1° corso CasaClima Avanzato al Centro-Sud

casaclima aWarD 2011

La collaborazione fra Ca-saClima e RiLAQUILA per promuovere la cultura della sostenibilità nell'edilizia nel Centro-Sud Italia ha riscon-trato un notevole successo, soprattutto considerando l'af-fluenza record che hanno fatto registrare i primi corsi base uf-ficiali CasaClima, al punto da spingere la Fondazione Onlus ad organizzare in poco tempo anche il primo corso avanzato, che si è tenuto a fine giugno. RiLAQUILA, che da 2 anni è protagonista nel capoluogo abruzzese con iniziative tese a favorire una ricostruzione so-stenibile, ha già in programma di espandere l'offerta formati-va per il Centro-Sud, non solo riproponendo il corso base e quello avanzato, ma inserendo

anche il primo corso CasaCli-ma sul “Risanamento ener-getico degli edifici esistenti”, tematica molto attuale nella città ancora profondamente ferita dal terremoto di 2 anni fa. Maggiori informazioni ed iscrizioni:www.rilaquila.it

Page 40: Rivista casaclima klimahaus luglio 2011

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78 KlimaHaus | CasaClima 03/2011

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La redazione non si assume alcuna responsabilità sulle notizie e sui dati pubblicati che sono stati forniti dalle singole aziende.

È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto contenuto nella presente rivista senza preventiva autorizzazione da richiedersi per iscritto alla Redazione.

imPressumEditore: Agenzia CasaClima, 39100 Bolzano n° 03/08 del 15.04.2008

Coordinamento progetto: Norbert Lantschner

Dir. Responsabile: Michaela Falkensteiner

Coordinatore redazione:Gebhard Platter

Redazione: Donata Bancher, Ulrich Klammsteiner, Norbert Lantschner

Hanno collaborato: G. Zuddas, A. Franzelin, D. Lanzoni, G. Bollini, M. Demattio, F. Vagaggini

Annunci: Marita Wimmer Tel. 0471 941139, [email protected]

Foto: Georg Hofer, Agenzia CasaClima

Copertina: © frankoppermann - Fotolia.com

Concetto/Realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ)

Grafica & Impaginazione: Georg Hochkofler

Casa Editrice/Produzione: Athesiadruck S.r.l., Bolzano

Tiratura: 25.000

Prezzo singolo: 6,00 €

cOntattOAgenzia CasaClima Via Macello 30c I – 39100 BOLZANO Tel.: +39 0471 062 140 Fax: +39 0471 062 141 [email protected]

actis, Limoux (F) 55

alpi Fenster, Rifiano 46

Basf, Cesano Maderno 33

Damiani-holz&ko, Bressanone 3

Dow, Milano 73

Finstral, Renon 15

gasperotti, Rovereto 45

Hoval, Grassobbio 9

i.c.it, Bolzano 37

internorm, Gardolo di Trento 79

isodomus, Gais 36

l'infisso, Pietramurata di Dro 44

monier, Chienes 27

Pircher Oberland, Dobbiaco 23

Quartieri luigi, Dovera 69

röfix, Parcines 2

roverplastik, Volano 48

rubner türen, Chienes 50

schiedel, Truccazzano 46

simeonato serramenti, 47Camposampiero

straudi, Bolzano 43

swegon, Kvänum (S) 61

tiroler versicherung, Bolzano 71

velta, Terlano 19

Wolf Finestre, Sciaves 63

Wolf Haus, Campo di Trens 25

zehnder technosystems, 65 Campogalliano

Page 41: Rivista casaclima klimahaus luglio 2011

CasaClima ti porta in alto.

Agenzia CasaClimaVia Macello 30c, BolzanoTel.: 0471 062 [email protected]