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  • JUDO KYOHAN

    Sakujiro Yokoyama -

    1915

    Traduzione a cura di P.Crugnola.

  • Il judo e i documenti di P.Crugnola

    Nel corso di questanno mi capitata la ventura di trovare ledizione inglese originale del libro Judo Kyohan di Sakujiro Yokoyama del 1915. Ho pensato fosse cosa saggia e giusta tradurla e metterla a disposizione su internet per tutti coloro che fossero interessati a tale argomento. Eun libro molto interessante e, per certi versi, sorprendente e la sua lettura ha influito, e non poco, sul mio modo di pensare al judo e, in particolare, al judo attuale.

    La prima cosa che salta allocchio che il judo che si pratica oggi ben diverso da quello di allora, di quei tempi. Ma quei tempi sono anche quelli in cui Jigoro Kano, il fondatore, insegnava di persona e difficilmente possono essere messi in discussione o confutati sotto il profilo tecnico. La seconda cosa una riflessione sul judo attuale e sulle sue basi storiche.

    Come architetto, mi stato sempre insegnato che i documenti sono la base su cui impostare qualsiasi studio o ricerca di tipo storico, atteggiamento tuttora confermato in tutti quei settori (storico, archelogico, ecc.) che da sempre e ai livelli pi alti si occupano di queste faccende. Per documento sintende qualcosa di concreto, tangibile e visionabile qualora la necessit limponga, come un testo, un libro, una fotografia, un filmato, un reperto fisico, ecc. La cosiddetta tradizione orale non ha invece una grande importanza, come documento, perch di scarsa attendibilit per ovvi motivi di possibili falsificazioni, aggiunte arbitrarie, tagli e cos via. Il libro di Yokoyama quindi, a tutti gli effetti, un documento.

    Qualcuno potrebbe dire Judo daltri tempi! suggerendo con ci una evoluzione della disciplina in cui lo stato attuale dovrebbe rappresentare la versione pi aggiornata e quindi anche la pi giusta. Ma il judo non ha avuto uno sviluppo regolare e, soprattutto, coerente.

    Intorno al 1948 gli americani, i vincitori, occupano il Giappone e nel tentativo di domare lo spirito bellico dei giapponesi decidono di far tabula rasa di tutto quanto abbia anche solamente un vago richiamo con la sua tradizione guerriera. In questa opera di formattazione della memoria storica giapponese il judo il primo a farne le spese scomparendo totalmente dalla scena nazionale. Riapparir solo pi tardi grazie alla mediazione di Risei Kano, ma sub condicio di essere e rimanere solo sport.

    Il judo che pratichiamo, che abbiamo praticato quindi quello sportivo e non certo quello originale, danteguerra, pensato e praticato come sistema educativo dal suo fondatore. Da allora passato mezzo secolo e ormai anche il judo sportivo ha una sua storia e una sua tradizione. Per, oggi, grazie (qualcuno dir per colpa) ad una serie di documenti ritrovati e tradotti1, tra cui anche il libro di Yokoyama, non pi possibile far finta di niente ed ignorare la realt. Quale? Che esistono due tipi di judo: un judo sportivo ed un judo tradizionale.

    Il primo legato al concetto e alla cultura della competizione sportiva ed in questo senso ha mantenuto sempre una sua coerenza interna, aggiornando regole e tecniche in quella direzione. Il secondo un sistema educativo che mira ad altre cose: un migliore impiego delle energie proprie ed altrui in un clima di collaborazione e reciproco vantaggio.

    Il libro di Yokoyama appartiene a questo secondo filone e ci consente di fare un poco pi di luce sulle tenebre che da troppo tempo avvolgono questa realt.

    Carpe diem! Dicembre 2003

    1 Vedi, ad esempio, gli scritti di Jigoro Kano tradotti e riportati nei Quaderni del Bu Sen - Ed. Kyu Shin Do

    Sakujiro Yokoyama

    Copertina di Judo Kyohan

    Prima pagina di Judo Kyohan

  • Introduzione CAPITOLO 1 1. Origine del Kodokan Judo 2. Oggetto del Judo

    CAPITOLO 2 Teoria del combattimento 3. Tipi di tecniche 4. Le componenti della vittoria 5. Shizentai (Posizione Naturale Fondamentale) 6. Perdita dell'equilibrio 7. Come rompere la "Posizione Naturale" 8. La posizione nel Ne Waza 9. Necessit della forza 10. Armonia di ossa e muscoli 11. Senso di percezione dei muscoli 12. Attivit mentale

    CAPITOLO 3 Direttive per gli allievi di judo 13. Forte Determinazione. 14. Et e fisico degli allievi di Judo. 15. Energia mentale e conoscenza degli allievi di Judo.

    CAPITOLO 4 Preparazione degli allievi di judo 16. Tsukuri e Kake 17. Randori e Kata 18. Tori e Uke 19. Come cadere 20. Come avanzare e indietreggiare 21. Dove afferrare 22. Come afferare l'abbigliamento dell'avversario

    CAPITOLO 5 Nomi delle tecniche e loro classificazione 23. Classificazione del Nage Waza 24. Nomi del Katame Waza 25. Nomi del Atemi Waza

    CAPITOLO 6 Spiegazione del Nage no Kata 26. Kodokan Nage no Kata 27. Uki Otoshi 28. Seoi Nage 29. Kata Guruma 30. Uki Goshi 31. Harai Goshi 32. Tsuri Komi Goshi 33. Ashi Barai 34. Tsuri Komi Ashi 35. Uchi Mata 36. Tomoe Nage 37. Ura Nage 38. Sumi Gaeshi 39. Yoko Gake 40. Yoko Guruma 41. Uki waza

    CAPITOLO 7 Spiegazione del Go Kyo 42. Go Kyo 43. Hiza Guruma 44. Sasae Tsuri Komi Ashi

  • 45. Uki Goshi 46. Tai Otoshi 47. O Soto Gari 48. De Ashi Barai 49. Yoko Otoshi 50. Sumi Gaeshi 51. Ko Soto Gari 52. O Goshi 53. Koshi Guruma 54. Seoi Nage 55. Tomoe Nage 56. Tani Otoshi 57. Okuri Ashi Barai e Harai Goshi 58. Ushiro Goshi 59. Ura Nage 60. Uchi Mata 61. Obi Otoshi 62. Hane Goshi 63. Uki Otoshi e Uki waza 64. Daki wakare 65. Kata Guruma 66. Ikikomi Gaeshi 67. Tsuri Goshi 68. Soto Makikomi 69. Utsuri Goshi 70. O Soto Otoshi 71. Tawara Gaeshi 72. Yoko Guruma 73. Yoko Wakare 74. Uchi Makikomi 75. Ko Uchi Gari 76. Ashi Guruma 77. Harai Tsuri Komi Ashi 78. Seoi Otoshi 79. Yama Arashi 80. O Soto Guruma 81. Yoko Gake

    CAPITOLO 8 Spiegazione del Katame Waza 82. Lineamenti del Katame Waza 83. Kami Shiho Gatame 84. Kuzure Kami Shiho Gatame 85. Yoko Shiho Gatame 86. Kesa Gatame 87. Kata Gatame 88. Nami Juji 89. Kata Juji 90. Gyaku Juji 91. Hadaka Jime 92. Okuri Eri 93. Kata Ha Jime 94. Ude Garami 95. Ude Hishigi 96. Jumonji Gatame 97. Ude Gatame 98. Hiza Gatame 99. Ashi Garami

    CAPITOLO 9 Spiegazione dell'Atemi Waza 100. Allenamento dell'atemi waza 101. Dove e come applicare l'atemi waza

  • Introduzione

    Il numero di persone che pratica judo aumentato parecchio ultimamente, ma gli insegnanti sono proporzionalmente pochi. Ci sono persone che, sebbene desidirino praticare larte, abbandonano lidea semplicemente perch non riescono a trovare un insegnante adatto. Anche coloro che sono cos fortunati da averne uno non riescono a praticare le lezioni come vorrebbero perch gli allievi sono troppi. Per questi motivi, il judo praticato in modo sbagliato e con metodi errati. Tutto ci molto increscioso. Il presente libro stato fatto con lintento di colmare in parte questa lacuna e fornire un aiuto agli allievi.

    In questo libro abbiamo provato a trattare i principali argomenti del judo in un linguaggio chiaro e semplice, evitando difficili teorie e spiegazioni scientifiche. Non necessaria unapprofondita conoscenza per comprendere questo libro; qualunque persona che abbia completato le scuole elementari pu capirlo. Molta attenzione stata prestata nella spiegazione delle tecnica in modo che il lettore possa facilmente comprenderne il rapporto con la posizione dell'avversario. Le relazioni fra tecnica e tecnica e gli innumerevoli cambi di situazione non possono essere previsti. Perci, come portare lavversario in una posizione svantaggiosa, come evitare questa o quella tecnica, o come ricondurla a nostro vantaggio, sono tutte cose che non possono essere spiegate solamente a parole. Inoltre, in una questione cos delicata come la tecnica, la parola scritta, ancor pi di quella parlata, mal si presta ad una esauriente spiegazione. Alcune cose possono essere percepite solo telepaticamente. E, perci, nostro pi serio desiderio che i lettori considerino questo libro come stimolo per approdare a studi superiori.

    Alcune delle immagini sono tratte dal Dai Nippon Butokukai (Societ Giapponese per la Promozione del Bushido), ma la maggior parte sono state fatte appositamente per questo libro dagli autori. Il combattimento non illustrato e si raccomanda ai lettori di far riferimento alla numerazione.

    I principi proposti in questo libro sono quelli di Jigoro Kano, fondatore e istruttore del Kodokan, e su nostra richiesta egli ha gentilmente revisionato la nostra edizione dandoci suggerimenti molto preziosi. Siamo molto grati di questo onore ed esprimiamo i nostri sinceri ringraziamenti per il suo aiuto.

    Infine, abbiamo molto piacere nel riconoscere laiuto, diretto e indiretto, per le immagini a: K.Imai, K.Aoyagi, M.Tanab, Y.Yamashita, H.Isogai, S.Nagaoka, H.Sato, K.Samura, K.Mifune, K.Osumi, T.Karino, Y.Handa, K.Kuga, K.Yasukuni, A.Suwabe, tutti esperti dellarte del judo.

    Sakujiro Yokoyama

    (1860 - 1938) Soprannominato "oni" (diavolo), per il suo carattere violento e aggressivo fu uno dei quattro "shitenno" (guardiani del tempio), preposti alla difesa fisica e spirituale del primo Kodokan. Dotato di forza e muscolatura prodigiose, sotto la guida di Jigoro Kano progred nella tecnica judoistica fino a raggiungere, per primo, il grado 8dan. Fedele all'etica samurai al punto di condividerne gli aspetti pi estremi, come il disprezzo per la propria vita e per tutto ci che ad essa potesse nuocere, compreso l'alcool (di cui era un fortissimo consumatore!), mor ucciso in un duello per strada. Il motivo fu l'osservanza di una vecchia abitudine samurai, il katana-ate, un costume isterico secondo il quale chiunque sfiorasse anche solo il fodero della katana, la spada che ogni samurai portava al proprio fianco, fosse passibile di essere sfidato a duello.

  • CAPITOLO 1 1. Origine del Judo Kodokan Nel periodo feudale il popolo giapponese si allenava nelle arti militari, impiegando

    armi come arco e frecce, la spada e la lancia. Poich spesso capitava di combattere o arrestare ladri ed altri generi di furfanti, larte di difendersi o attaccare con manganelli e coltelli era naturalmente praticata un po ovunque. Essa si sviluppo gradualmente con il passare del tempo e diede il via alla nascita di varie scuole di jujitsu, taijitsu, yawara, torit, judo, ecc. Cos larte di combattere senza armi crebbe gradualmente e divenne predominante in tutto il paese. Alcuni intuirono i segreti di queste arti e fondarono le proprie scuole mentre altri davano lezioni senza saperne nulla, instillando cos impressioni sbagliate nei loro allievi. In tal modo, arti aventi lo stesso nome non sempre erano le stesse e, viceversa, la stessa arte poteva avere nomi differenti. E perci impossibile dire esattamente cosa fosse il jujitsu o il tai jitsu solamente dal nome.

    Comunque, ciascuna di esse era un tipo di arte per la difesa e lattacco ed il loro unico obiettivo era ottenere la vittoria sul nemico. Il prof.Kano riassunse tutte queste scuole sotto il nome di jujitsu, di cui diede la seguente definizione.

    Jujitsu larte in cui un uomo, senza armi o con armi corte, attacca o si difende da un nemico con o senza armi.

    Cos indicato, il principale obiettivo del jujitsu di quei tempi consisteva nellottenere la vittoria sul nemico. Ogni attenzione era riservata al modo di combattere trascurando completamente lo sviluppo fisico e mentale.

    Alcuni dei fondatori di queste scuole, vero, avevano corpi ben sviluppati e menti allenate, ma non praticavano con lo scopo di migliorare la mente e il corpo. Il fatto di avere un buon fisico era solamente il frutto di un costante allenamento. Alla fine dellera Tokugawa, questi insegnanti si ritrovarono sparsi in varie parti del paese, molti di loro competenti nella loro arte, vero, ma senza avere alcuna conoscenza su quanto concerneva lo studio della mente e del corpo. Conseguentemente essi erano completamente incapaci di dimostrare il vero principio del judo e divulgarlo. Allincirca in quel periodo, le armi, nel nostro paese, stavano subendo un grande cambiamento. Arco e frecce furono sostituite da pistole e fucili, mentre il combattimento corpo a corpo aveva ceduto il passo al combattimento fra truppe. Il risultato fu che i maestri di jujitsu non servivano pi. Specialmente dopo la Restaurazione (Meiji ndr), tutti questi maestri persero le loro posizioni ufficiali e furono costretti a cercarsi altri modi per campare. La maggior parte di questi maestri era capace di fare solo quel mestiere, era di mentalit rigida e poco pratica della vita di tutti i giorni. Essi, perci, non avevano modo di provvedere alla propria sussistenza. Sebbene provassero ad istituire scuole di jujitsu, erano pochi, se mai ci fossero, coloro che si iscrivevano come allievi, e anche quelli che stavano imparando smettevano di praticare. La gente non simpatizzava con tutto ci che sapeva di militare, perch tutti, di qualunque estrazione, erano completamente affascinati dalla cultura occidentale, dimentichi di tutto quanto poteva avere un legame con la passata era feudale, buono o cattivo che fosse. Stando cos le cose e non potendo far niente, alcuni maestri di jujitsu si unirono a lottatori professionisti facendo dimostrazioni qua e l e riuscendo cos a sopravvivere. Tutto ci port ad un graduale degrado dellarte agli occhi della gente. Allo stesso tempo, si poteva prevedere che questa nobile e valente arte sarebbe completamente scomparsa da l a poco tempo.

  • Ma da quando Jigoro Kano, fondatore e capo del Kodokan inizi ad insegnare, nel Giugno 1882, il numero dei suoi allievi aumentato giorno dopo giorno, anno dopo anno, al punto che oggi possono essere contati in termini di migliaia. Oltre a loro, ci sono circa non meno di 4/5 migliaia di ragazzi che in questo momento stanno imparando judo nelle loro scuole o altre istituzioni, ricevendo lezioni da allievi di Jigoro Kano. Alcuni dei maestri di jujitsu delle vecchie scuole, che avevano smesso linsegnamento della propria arte, sulla scia del judo, cominciano a dare lezioni e alcuni di loro stanno praticando il Judo Kodokan. Il Judo si sviluppato non solamente attraverso il Giappone, ma anche allestero. Insegnanti sono stati mandati in Europa e in America. Stranieri sono arrivati in Giappone per studiare il Judo. Infine, esso si sta espandendo rapidamente in tutto il mondo, come un incendio nella prateria. Questo grande sviluppo del Judo dovuto, vero, alla sua grande utilit, al suo grande valore e al suo essere uno splendido modo dintendere la cultura fisica, ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che esso principalmente dovuto allenergia, perseveranza e onest del Prof.Kano. Certamente egli ha dovuto lottare molto e superare molte difficolt prima di rendere il Judo cos come adesso.

    2. Obiettivo del Judo Che cos il Judo? E preciso compito di questo libro rispondere a questa domanda,

    ma difficile farlo in modo completo entro questi limiti. Consentiteci quindi, di delineare questarte per sommi capi. Va oltre il potere della parola scritta lo spiegare i delicati punti del Judo ed il misterioso potenziale mentale che esso porta con s. Anche se questi argomenti possono essere scritti, difficilmente essi potrebbero essere capiti da qualcuno che non conosca i segreti del Judo. Stando cos le cose, non affatto facile spiegare i segreti di questarte. E comunque possibile spiegare lobiettivo ultimo del Judo, come praticarlo e con quale atteggiamento mentale dovrebbe essere praticato.

    Lobiettivo del Judo pu essere diviso in tre parti: - sviluppo fisico (Renshinho) - competenza nel combattimento (Shobuho) - sviluppo mentale (Shushinho) Da un punto di vista pratico, gli esercizi di Judo possono essere divisi in tre fasi: - Renshinho (Metodi per allenare il corpo). - Shobuho (Tattica nel combattimento). - Shushinho (Cultura mentale e forza di volont)

    Jigoro Kano (1860 - 1938)

  • Sebbene il Judo sia diviso in queste tre fasi o metodi per comodit, essi sono

    interdipendenti e non sono praticabili separatamente. Vediamo di spiegarli brevemente.

    In ginnastica tutti i movimenti sono meccanici. Cos come sono strutturati, ad eccezione di alcuni movimenti delle braccia e delle gambe, essenziali per lo sviluppo di particolari gruppi muscolari, tutti gli esercizi sono senza significato e, di per se, di poco interesse o utilit. Il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) del Judo, sempre eseguito con lidea di un combattimento, non per lo sviluppo fisico risultante dagli esercizi. Un allievo di Judo usa continuamente la propria mente ed sempre allerta per trovare il modo di sconfiggere lavversario e allo stesso tempo per perfezionare la propria difesa. E sempre alla ricerca di aperture nei movimenti dellavversario o di modi per parare i suoi attacchi. Non ci sono movimenti meccanici di braccia o gambe che interessino lesercizio in s stesso. Questo rende i contendenti mentalmente attivi alla stessa stregua di un esercizio morale e intellettuale. Ancora, nella ginnastica, gli esercizi sono limitati ad alcune parti del corpo e non sviluppano tutti i muscoli, mentre nella pratica del Judo essi sono tutti sollecitati. Quindi, se il Judo praticato, sotto un insegnante competente, tutte le parti del corpo sono ugualmente sviluppate. Una prova meglio di una discussione. Se guardate la figura 1, che una fotografia del M Kosei Maeda(4dan) sufficiente per mostrare quale sviluppo globale egli abbia raggiunto.

    C un ulteriore beneficio derivante da un fisico costruito con il Judo e cio che il fisico flessibile e perfettamente controllato. Per questo motivo e grazie allabilit acquisita con il Judo, un esperto pu spesso evitare incidenti anche molto seri. Oggigiorno sono stati introdotti molti esercizi, ma secondo la mia opinione gli Renshinho (Metodi per allenare il corpo) restano i migliori. Il loro obiettivo la difesa personale e lattacco al fine del combattimento. Ma nessuno pu sperare di vincere senza un perfetto controllo di mente e corpo che lavorino allunisono. Coloro che volessero praticare lo Shobuho (Tattica nel combattimento) quindi dovrebbero studiare la teoria della cultura fisica prima di provare a sviluppare il loro fisico. Per ultimo, ma non di meno, dovrebbero coltivare la loro mente.

    Il Shushinho (Cultura mentale e forza di volont) un ramo del Judo che mira a formare il carattere in parte con la teoria della lotta e in parte attraverso la pratica del Renshinho (Metodi per allenare il corpo) e del Shobuho (Tattica nel combattimento). Ci sono pochi esseri viventi che sono assolutamente liberi dallindole del combattimento. Se questa teoria del combattimento fosse applicata alla vita di tutti i giorni, ci darebbe pi forza per sopportare le avversit e ci porterebbe a quel desiderabile stato di tranquillit e pazienza utile per superare le circostanze difficili. Per praticare lo Shushinho (Cultura mentale e forza di volont) non necessario avere un compagno cos come nel Shobuho (Tattica nel combattimento) o nel Renshinho (Metodi per allenare il corpo). Al contrario, non impossibile per voi sedervi tranquilli nella vostra stanza e coltivare la mente, cos come prescritto dalla teoria del combattimento. Ma quando praticate gli esercizi con i vostri avversari, otterrete senza dubbio pi esperienza e profitto, buone abitudini e una volont di ferro, in modo tale da darvi un perfetto controllo su voi stessi in tutte le occasioni. In breve, non c molta differenza fra il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) e lo Shobuho (Tattica nel combattimento).

    Il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) la pratica per lo sviluppo del corpo, non in contrasto alla teoria del combattimento, ma attento ad evitare gli esercizi in cui esistono elementi di pericolosit. Spesso gli esercizi praticati in questo metodo sembrano inadatti per il combattimento, ma sono vantaggiosi per lo sviluppo fisico.

    Fig.1 - Kosei Maeda

  • Anche lo Shobuho (Tattica nel combattimento), non dovrebbe contenere esercizi pericolosi per lo sviluppo fisico; al contrario, tutti gli esercizi in esso contenuti sono pi o meno utili alla cultura del corpo. Comunque, poich colpire gli avversari lobiettivo principale di questo metodo, gli allievi praticano talvolta esercizi pericolosi e inadatti per lo sviluppo fisico. I due metodi sono differenti. Il primo anche per i ragazzi giovani i cui corpi non sono ancora sviluppati o per quelli di debole costituzione; laltro dovrebbe essere insegnato agli allievi gi cresciuti, abbastanza forti e vigorosi per sopportare esercizi pi violenti.

    Il Shushinho (Cultura mentale e forza di volont), come gi detto, mira a costruire il carattere. La costruzione del cararttere il risultato del Shobuho (Tattica nel combattimento) e allo stesso tempo lobiettivo ultimo del Judo. Cos si pu dire che lobiettivo del Judo , primo, rendere i nostri corpi forti tramite lo Renshinho (Metodi per allenare il corpo), quindi, dimparare i segreti del combattimento con lo Shobuho (Tattica nel combattimento), e, infine, coltivare la nostra menta e rafforzare il nostro carattere. Non importa, quindi, quanto possa diventare forte il vostro corpo, non importa quanto meravigliosa possa essere la vostra arte del combattimento se non si potr mai dire di aver raggiunto il vero obiettivo del Judo: il miglioramento del vostro comportamento e del vostro carattere.

    CAPITOLO 2

    TEORIA DELLA COMBATTIMENTO. 3. Tipi di tecniche Ci sono vari tipi di tecniche nel Judo. Esse possono essere classificate in questi tre

    gruppi: (a) Nage Waza (Tecniche di lancio). (b) Katame Waza (Metodi per per tenere e bloccare il corpo dellavversario). (c) Atemi Waza (Metodi per mettere lavversario fuori combattimento usando

    dei colpi). Nage Waza sono tecniche usate per ottenere la vittoria su un avversario,

    proiettandolo. Di tutte le tecniche (di lancio), quelle "di proiezione" sono le pi valide e numerose. Dopo vengono le tecniche "per far cadere"; quelle "per precipitarsi" sono le meno usate. Inoltre, queste sono molto pericolose e non molto usate nella pratica normale.

    Katame Waza possono essere divise in tre metodi: Osaekomi Waza o pi brevemente Osae (tenere gi), Shime Waza (bloccaggi del collo o strangolamenti) e Kansetsu Waza. Osaekomi Waza sono tecniche per tenere o comprimere il corpo dellavversario, dopo averlo proiettato, in maniera tale che non possa rialzarsi. Shime Waza sono causa di grande panico per lavversario o della sua morte, per strangolamento o compressione del suo corpo per mezzo delle braccia o delle gambe. Kansetsu Waza sono tecniche per bloccare le giunture dellavversario e, se si mette troppa energia nella presa, possono causare lussazioni.

    Esiste un altro metodo chiamato Atemi Waza. Esso causa di grande panico per lavversario, lo stordisce o lo indebolisce o lo mette completamente fuori combattimento con calci, colpi di punta con le dita, i pugni, i gomiti, o le ginocchia, o colpendolo circolarmente con la mano o il taglio della mano. Questo lo schema riassuntivo dei metodi:

    Nage Waza Katame Waza Atemi Waza Lanciare (Nage) Osaekomi Waza Calciare Schiacciare (Otoshi) Shime Waza Colpire di punta Agganciare (Gake) Kwansetsu Waza Colpire circolarmente

  • 4. Componenti della vittoria Come gi detto, ci sono vari tipi di tecniche di Judo. Come uno possa ottenere la

    vittoria resta ancora una cosa sconosciuta. Per vincere il vostro avversario voi dovreste conscere il maggior numero possibile di tecniche. Ma per quanto bravo siate le troverete inutili se le applicate in modo sbagliato. In altre parole, voi riuscirete sempre a battere il vostro avversario se applicherete i vostri metodi nelle giuste occasioni. Qual loccasione giusta, voi potrete chiedere. Per giusta occasione sintende il momento in cui il vostro avversario nelle condizioni tali per cui le vostre tecniche avranno effetto. Quando il vostro avversario in questa condizione si dice che ha perso o rotto l'equilibrio. Lazione di metterlo in tale condizione viene detta rompere o far perdere lil suo equilibrio. Anche se egli si trova in questa posizione, se voi non vi trovate nella condizione adatta per approfittarne non detto che voi riusciate ad applicare la vostra tecnica. Il termine "tecnica", in Judo, ha un vasto significato e ci significa che una tecnica inizia con il mettere lavversario fuori equilibrio, mettere voi stessi in una posizione adatta per approfittarne e finisce quando lavversario proiettato. Conseguentemente la vittoria pu essere suddivisa in tre momenti principali:

    (a) Mettere lavversario in una fuori equilibrio. (b) Mettere voi stessi in una posizione adatta per approfittarne. (c) Eseguire le tecniche nel giusto modo. Queste sono le tre componenti della vittoria. Talvolta uno pu sembrare

    abbastanza "proiettabile" anche se non sembra essere del tutto fuori equilibrio. Ma questo non propriamente vero. Talvolta uno agisce cos velocemente che non possibile cogliere bene tutti dettagli dellazione. Del resto se non agirete con altrettatanta velocit difficilmente potrete raggiungere la vittoria. I maestri del passato non erano dei maghi cos come non lo sono quelli di oggi. Essi erano solo molto competenti in ciascuna delle tre componenti menzionate ed eseguivano le loro tecniche con una velocit eccezionale.

    5. Shizen Tai (Posizione naturale fondamentale). I Samurai, nei giorni antichi, stavano molto attenti nel mantenere una posizione

    libera e senza impedimenti non solamente nel dojo durante gli esercizi, ma anche a casa quando stavano seduti a tavola o in altre occasioni. Adesso spiegheremo latteggiamento che uno deve tenere durante il combattimento. Gli allievi di Judo, specialmente i principianti, quando iniziano un combattimento, per paura di essere proiettati adottano una posizione innaturale, piegando il corpo in avanti, distendendo in fuori le braccia e mettendosi cos in una posizione svantaggiosa. Con il corpo in questa posizione non potete muovervi liberamente il che non va bene se volete attaccare il vostro avversario. Nel Judo dovete stare attenti ad evitare una simile posizione perch pericolosa. La posizione giusta quella della fig.2.

    Dovreste essere dritti senza piegare il corpo o la testa con i piedi leggermente separati e le ginocchia dritte. Non dovreste mettere forza in nessuna parte del corpo in particolare, non distrarvi, ma stare calmi e sereni con lo sguardo posato venti o trenta cm pi avanti di voi. In questa posizione vi potrete muovere velocemente. Potrete facilmente attaccare cos come difendervi. Inoltre vi stancherete poco e sarete in grado di sostenere combattimenti lunghi. Questa posizione chiamata Shizen Tai, posizione naturale fondamentale. Nel combattimento, comunque, potrete cambiare questa posizione. Quando il braccio e il piede destri sono avanti avremo Migi Shizen Tai posizione naturale destra e nel caso di avanzamento del braccio e piede sinistro Hidari Shizen Tai posizione naturale sinistra. Per la posizione naturale destra vedere la fig.3.

  • Fig. N2

    Shizen Tai - Izumi Maruo

    Fig. N3

    Migi Shizen Tai - Keigan Osumi

    Talvolta il combattente adotta una posizione difensiva con le ginocchia leggermente piegate, i piedi lontani fra loro e il corpo abbassato. Abbiamo allora Jigo Tai posizione di autodifesa. Migi Jigotai e Hidari Jigo Tai se mettiamo avanti il piede e il braccio destri o sinistri. Una simile posizione serve come difesa e talvolta anche per attaccare se lavversario anchesso in Jigo Tai. Ma quando siete in questa posizione i vostri movimenti diventano lenti e impediti. Non la posizione migliore da usare nel Judo perch non riuscirete a sfruttare le opportunit offerte dallavversario. Anche in difesa non riuscirete a muovervi con la velocit necessaria. Con un principiante pu anche funzionare, ma con un esperto non la troverete molto funzionale. E perci molto importante che non vi abituiate a combattere in Jigo Tai.

    6. Perdita dellequilibrio. Shizen Tai, come gi detto, la posizione pi adatta per applicare una proiezione

    oppure per evitarne. Vediamo ora qual loccasione pi adatta per intraprendere una tecnica di lancio. E quando lavversario ha perso lequilibrio. Che cos questa perdita dequilibrio? Ci sono molti casi per applicare una tecnica di lancio. Essi possono essere riassunti in due gruppi:

    (a) quando lavversario ha i piedi fermi; (b) quando uno dei piedi in movimento o sollevato da terra. Nel primo caso, se il corpo sinclina su un fianco, con il peso su entrambe i piedi,

    facilmente proiettabile nella direzione in cui piegato. Questa posizione verr definita perdita dequilibrio. E molto difficile spiegare teoricamente dove si trovi il baricentro del corpo in questa posizione e come esso agisca nel contesto della situazione. Proveremo a spiegare la faccenda utilizzando come esempio un bastone. In generale il corpo umano composto di muscoli morbidi ed elastici, ossa rigide e giunzioni flessibili. Normalmente molto flessibile, ma quando viene proiettato si comporta come un bastone rigido e diritto. Quasi sempre le cause della proiezione del corpo sono paragonabili a quelle di un bastone che cade. Un bastone diritto e non inclinato come un corpo in Shizen Tai. Quando si piega come nella figura n4 egli si trova in una situazione di perdita dequilibrio. Esso cadr da solo. In questo caso se voi applicherete una forza nella parte alta e in quella bassa come nella figura n4, nella direzione indicata dalle frecce A e A, riuscirete ad atterrarlo facilmente.

  • Fig. N4

    Nella figura n4 le frecce in alto indicano le direzioni in applicata la forza delle

    braccia durante il combattimento, mentre quelle in basso mostrano le direzioni in cui agiscono la forza delle gambe. Talvolta pu comunque succedere che le forze e le loro direzioni sinvertano e viceversa. Cos, sebbene limpiego della forza cambi secondo la situazione, assolutamente necessario, ai fini della vittoria, utilizzarla nella direzione in cui il corpo inclinato. Se cos non e si direziona la forza secondo le direttrici B e B si rischia di trovare molte difficolt e maggior dispendio di energie. Ci che peggio che potrebbe anche causarvi dei danni. Gli allievi di Judo dovrebbero stare molto attenti su questo punto. Come detto prima, non c differenza tra un bastone e un corpo umano allorch stiano entrambe in posizione eretta. Mentre c invece una grossa differenza nella direzione dellinclinazione fra i due. Un bastone rotondo sinclina allo stesso modo in tutte le direzioni mentre un corpo umano generalmente si piega secondo 6 direzioni:

    (a) avanti (b) indietro (c) in avanti a destra (d) in avanti a sinistra (e) indietro a destra (f) indietro a sinistra Il caso in cui il corpo sinclina solo su un lato molto raro. Anche se ci avvenisse

    il corpo si piegherebbe subito avanti o indietro e rispettivamente a destra o a sinistra. E cos di questa ipotesi difficilmente dovremo tenerne conto. La direzione in cui sinclina il corpo ha una stretta relazione con il peso del corpo. Quando il corpo sinclina in avanti il peso resta sulla punta delle dita dei piedi come nella figura n5; quando sinclina indietro, sulla punta dei talloni come nella figura n6; quando in avanti a sinistra va sulle dita esterne del piede sinistro come nella figura n7; quando in avanti a destra va sulle dita esterne del piede destro; quando indietro a sinistra va sullangolo sinistro del tallone sinistro come nella figura n8; quando indietro a destra va sullangolo destro del tallone destro. Come potete vedere, nella posizione inclinata, con il corpo in una situazione di perdita dequilibrio, il peso va su una particolare zona del corpo mentre se in Shizen Tai il peso si distribuisce su entrambe i piedi. Ne consegue che in Shizen Tai il corpo si stanca meno e non facilmente proiettabile.

    Venendo al secondo caso in cui il piede dellavversario si sta sollevando da terra, non succeder mai che una persona sollevi o porti a terra contemporaneamente tutte e due i piedi. Egli porter sempre il peso prima su un piede e poi sullaltro. Quando fermo, il peso sta su un piede o su entrambe, ma quando cammina il suo peso cambia continuamente di posizione. Cos se voi applicate una tecnica quando il piede dell'avversario ancora per aria non avrete un grande effetto; anzi, al contrario sar lui che potr approfittare del vostro errore per portare a sua volta una tecnica contro

  • di voi mettendovi in una situazione pericolosa. Quando lavversario sta per portare a terra il piede, ma non lha ancora fatto, piegher il suo corpo in quella direzione. In quel momento applicate la vostra tecnica nella direzione in cui sui si sta inclinando e allora riuscirete a proiettarlo facilmente con poco sforzo, anche se egli grande e grosso. Voi riuscirete a fare ci per lo stesso motivo per cui facile spostare un oggetto pesante quando appeso. Una gamba fermamente appoggiata a terra difficile da spostare proprio come un oggetto pesante posto sul terreno. Una gamba che sta per posarsi a terra, ma non lo ha ancora fatto del tutto come un oggetto pesante che appeso e che quindi riuscirete a muovere facilmente. Per esempio voi riuscite facilmente a dondolare una campana anche se pesa parecchie tonnellate; al contrario non ci riuscirete se essa posta a terra. Nel corso del combattimento, se tirate o spingete il vostro avversario, talvolta egli potr perdere lequilibrio anche dopo che aver appoggiato i suoi piedi per terra. Ma questo appartiene al primo punto.

    Fig. N5 Fig. N6 Fig. N7 Fig. N8

    Akira Suwabe 7. Come rompere lequilibrio. Dopo aver parlato della perdita dequilibrio vediamo ora come rompere

    lequilibrio della posizione naturale o Shizen Tai. Se volete squilibrare lavversario tiratelo in avanti verso sinistra mentre voi nel contempo arretrate. Se prova a resistere, sicuramente sincliner in avanti fino a cadere. In ogni caso o sarete voi a tirarlo in avanti o lui a tirarvi indietro. Nel primo caso tiratelo pi di quanto stia avanzando ed egli sincliner certamente. Nellaltro caso spingetelo pi di quanto lui stia tirando. Talvolta cercher di difendersi restituendovi la spinta. Allora approfittate e tiratelo nella direzione in cui va la sua energia fino a quando sinclina. Nel caso che egli rimanga ancora nella posizione naturale provate e riprovate fino a quando riuscirete a raggiungere lobiettivo. In alcuni casi dovrete ricorrere anche a modi diversi, ma la tecnica comunque sempre la stessa.

    In un vero combattimento uno cercher di rompere lequilibrio dellaltro mantenendo la posizione naturale o Shizen Tai. Questo non molto facile poich difficile capire il modo giusto di applicare la vostra forza e la delicata azione mentale del tirare o dello spingere. Ma la tecnica in s molto semplice. E sufficiente ricordare che quando lavversario tira voi dovete spingere e quando spinge voi dovete tirare. C una vecchia poesia Giapponese sui segreti che recita:

    I segreti sono come i vostri sopraccigli, Sebbene siano vicini a voi, Voi non potete vederli. Quando capite un segreto troverete che esso era molto vicino oppure che era

    molto semplice.

  • 8. Posizione nel Ne Waza. La parte precedente riguardava il tachi waza o i lanci dalla posizione eretta. Qui

    vogliamo spiegare il ne waza o le tecniche a terra. Nella maggior parte del ne waza (che comprende osaekomi waza, shime waza e kansetsu waza) ogni tecnica in attacco o difesa ha la sua specifica posizione ed impossibile dire quale sia la migliore posizione in generale. Shime waza e kansetsu waza alcune volte si praticano dalla posizione eretta. Passiamo perci a osaekomi waza. Qui la forza applicata per tenere il corpo dellavversario a terra. Quanto segue mostrer come utilizzare effettivamente la forza:

    Supponendo che ABCD (fig.9) sia una tavoletta rettangolare appoggiata sul terreno, quale sarebbe il modo pi facile per sollevarla? Sollevare ogni singolo angolo. Daltro canto, se voleste impedire di sollevarla trovereste pi efficace premere sugli angoli che vengono sollevati. La stessa cosa avviene con un corpo umano. Se volete impedire al vostro avversario di alzarsi dovrete premere sulle sue spalle o sui fianchi qualunque sia la parte che egli tenta di sollevare. Ma se voi mettete la forza su una singola parte egli pu approfittarne per muoverne unaltra riuscendo cos a sollevarsi.

    Cos accade quando vi trovate sotto unaltra persona e riuscite a liberare alcune parti dove la sua forza assente. Daltro canto quando vi trovate sopra il vostro avversario dovete applicare la vostra forza su tutto il corpo per non lasciare buchi ed essere sempre pronti a spostare la vostra forza dove la situazione lo richieda.

    9. Necessit della forza. E tradizione antica che, nel tai jitsu o nel ju jitsu, chi ha maggiore forza fisica ha

    pi probabilit di essere battuto e che la forza sia un danno pi che un beneficio. Ma questo un grave errore. Se le altre qualit sono uguali il pi forte vince. E comunque vero che possa succedere che una persona meno forte possa, grazie alle sua capacit tecniche, prevalere su un'altra fisicamente pi forte. Ancora, uno che possiede molta forza portato a far conto su di essa, spesso applicandola in disaccordo con i principi del judo. Egli potr vincere su persone pi deboli, ma mai prevalere su una persona che sia tecnicamente molto abile o che sia dotato di pari o maggior forza di lui. Inoltre cos facendo acquisir una serie di cattive abitudini che, entro breve tempo, costituiranno un grosso ostacolo per il suo miglioramento. Questo fatto sembra essere il motivo principale di quellantico modo di pensare del ju jitsu. Non sbagliato che uno abbia tanta forza, ma che impieghi tutti i suoi sforzi esclusivamente per aumentarla. Comunque se un uomo forte presta molta cura nellapprendere i principi del judo non ci sono problemi poich non lapplicher mai nel modo sbagliato, il suo miglioramento non incontrer ostacoli e sar capace di farne il

  • miglior uso possibile. Se i grandi maestri di judo nei primi anni avessero avuto pi forza sarebbero stati molto pi efficienti. In sintesi, la forza molto necessaria: per mantenere la propria posizione, rompere lequilibrio dellavversario e applicare su di lui delle tecniche. Gli allievi di judo dovrebbero coltivare la propria forza per saperla usare quando si renda necessario.

    10. Armonia di ossa e muscoli. Relativamente al rompere lequilibrio dellavversario, poco efficiente tirarlo o

    spingerlo usando solo la forza delle braccia. Se usate la forza avventatamente sarete voi ad essere squilibrati e sarete battuti. Relativamente al proiettare mantenendo la posizione naturale, dovrete avere ossa e muscoli sviluppati in modo armonico in modo tale da poterli controllare. Sebbene il vostro avversario sia fuori equilibrio e presenti quindi una buona occasione, anche se voi siete sicuri di riuscire, se applicate una tecnica voi non riuscirete ad eseguirla se le vostre braccia, gambe e tutto il corpo non si muoveranno armonicamente, cio, che la trazione delle vostre braccia e il movimento delle gambe lavorerino in opposizione fra loro, oppure, che le vostre anche, spesso cos importanti nel judo, non lavorino mentre gambe e braccia sono all'opera.

    Un esercito non pu vincere una battaglia se fanteria, cavalleria, artiglieria e genieri non collaborano. Cos avviene con il judo. Ogni muscolo ed ogni osso devono lavorare in concerto tra loro.

    Gli allievi di judo sono pregati di dedicare particolare attenzione a questo argomento. Essi devono studiare il modo di muovere i piedi e il busto al fine di mantenere una giusta posizione. Dovrebbero imparare quando tirare e spingere i loro avversari, per squilibrarli. Dovrebbero sapere come usare le diverse parti del corpo in relazione alle diverse tecniche che desiderano applicare. Studiando questi argomenti dovrebbero riuscire ad armonizzare tutte le parti del loro corpo.

    11. Senso di percezione dei muscoli. In judo abbiamo i termini sen, go no sen e sen no sen. Per sen sintende che uno prenda liniziativa, rompa lequilibrio dellaltro e applichi

    delle tecniche approfittando della prima opportunit che gli si offre. Per sen no sen e go no sen sintende che quando laltro rompe la nostra posizione

    noi ritorciamo la sua tecnica a nostro vantaggio rompendo la sua posizione oppure, avvalendoci della sua posizione dopo lattacco, a nostra volta lattacchiamo o, in altre parole contrattacchiamo.

    Questo di grande importanza nel combattimento. Nel judo, se usate solo gli occhi per capire in quale direzione stia andando il vostro

    avversario e quale sia la tecnica pi adatta per intervenire, arriverete sempre in ritardo.

    Lopportunit un attimo che fugge via. Pensate che sia il momento giusto per attaccare quando ormai troppo tardi. Quindi dovete percepire il momento ancor prima che appaia ai vostri occhi e

    anticipare il momento dellazione. Per tutto questo gli occhi non sono sufficienti. Voi dovete affidarvi al senso di

    percezione dei vostri muscoli. Per esempio, nel go no sen questione di un attimo il trasformare un successo in

    un fallimento. Non c altro modo per capire se lopportunit a portata di mano se non affidarvi

    al senso di percezione dei muscoli. Talvolta il judo come praticato al buio. Questo perch noi, con il senso di percezione muscolare, possiamo sapere sia lo

    stato dell avversario che il nostro. Listinto dovrebbe suggerire la cosa giusta da fare al momento giusto.

  • Il cosiddetto occhio della mente che significa percepire con la mente e non con gli occhi, non nientaltro che il senso di percezione muscolare.

    Esso si sviluppa gradualmente con la costante pratica del judo, ma si svilupper lentamente a meno che non prestate attenzione allallenamento fisico e mentale cos come allo studio dei principi del combattimento.

    12. Attivit mentale. Si gi visto come sia importante, in judo, rompere la posizione dellavversario

    utilizzando tutto il corpo e mantenere la posizione naturale mentre si applicano delle tecniche nei suoi confronti.

    Ma ci vogliono parecchi allenamenti fisici e mentali, oltre a tanta pratica, prima di arrivare a questo livello.

    Pu capitare che, pur riuscendo in allenamento, con poco sforzo, a mantenere la propria posizione naturale, rompere lequilibrio dellavversario e applicare delle tecniche, spesso non riesca, in combattimento, a muoversi liberamente e in modo disinvolto assumendo un atteggiamento del corpo e rigido; spesso non riesce a squilibrare lavversario, perdendo lui stesso lequilibrio, oppure non riesce ad applicare una tecnica anche se si presenta la giusta occasione.

    Tutto questo avviene per la paura dellavversario ed ha una grande rilevanza nel combattimento.

    L'allenamento mentale ancora imperfetto. Se vi dovesse accadere di perdere la pazienza potreste perdere la coscienza della

    relazione fra voi e lavversario per non parlare delle altre circostanze. In questi casi, non cogliendo la posizione dellavversrio, n quale parte del suo corpo sia rimasta indifesa, applicherete la vostra forza senza controllo, con suo grande vantaggio, per trovarvi alla fine sconfitto.

    Ancora, se sottovaluterete il vostro avversario e abbasserete la vostra guardia gli offrirete unottima opportunit, con il risultato di perdere inaspettatamente.

    Tutto ci avviene a causa del vostro imperfetto allenamento mentale. Lallievo di judo deve quindi coltivare la sua mente; non deve mai aver paura, mai

    perdere la pazienza, mai abbassare la guardia; ma deve essere freddo e calmo e non con la testa distratta; deve agire con velocit e raziocinio secondo le circostanze.

    Deve essere abile e coraggioso sia in attacco che in difesa. Questi antichi versi Giapponesi probabilmente esprimono meglio il significato di

    questi punti. Sullo stagno di Sarusawa, la luna luminosa si riflette, ma lei non pensa niente di questo, n dellacqua dello stagno sotto, che le permette di spiare quello che fa. Monte Tsukuba, cos coperto di rami e foglie sembra che niente possa vedersi attraverso essi; Ma arriva tremolante fra i rami la luce della luna che si leva. Un ippocastano, quando spazzato via dalla piena, che corre violenta e sfrenata, deve sacrificare la sua natura, per poter galleggiare sulle acque.

  • CAPITOLO 3

    DIRETTIVE PER GLI ALLIEVI DI JUDO. 13. Forte Determinazione. Alcuni principianti praticano con lobiettivo della difesa personale senza

    approfondire completamente il judo. Altri, vedendo allievi pi esperti che proiettano i loro avversari con grazia e facilit praticano senza interesse; e altri ancora, vedendo i notevoli fisici degli atleti di judo, lo praticano per migliorare la loro salute. Queste persone pensano che dopo due o tre lezioni saranno in grado di avere corpi temprati e forti come lacciaio e agili e leggeri come uccelli. Allinizio si allenano seriamente, ma quando vedono che i progressi non sono cos veloci come speravano, si stufano e abbandonano la pratica. Alcuni invece aumentano lallenamento sperando di diventare un esperto in pochi giorni. Queste persone molto spesso sinfortunano e dopo non molto devono abbandonare la pratica. Sfortunatamente ci sono molti allievi che allinizio praticano con grande assiduit, ma che spesso per motivi di salute devono smettere di praticare. Il judo molto diverso da altri corsi di studi e non pu essere imparato solo ascoltando o studiando la sola teoria. E difficile imparare completamente il judo senza praticarlo. Non si pu ottenere un buon fisico senza essere competente in judo. Al Kodokan perci, gli allievi fanno un giuramento che riguarda il loro impegno futuro e che lo perseguiranno. Stando cos le cose, gli allievi non devono aspettarsi rapidi progressi, ma accontentarsi di lenti e sicuri progressi. Devono essere dotati di forte determinazione e praticare giorno dopo giorno. Devono inoltre prestare attenzione alle norme di sicurezza. E anche importante che non smettano per futili motivi.

    14. Et e fisico degli allievi di Judo. Ci sono molte persone che credono che il judo sia troppo violento per le persone

    deboli, i giovanissimi e gli anziani. Questo un grande errore. Persone giovani o vecchie, forti o deboli, possono tranquillamente praticare judo perch la pratica pu essere proporzionata allet e alle loro costituzioni. Dopo una pratica costante di parecchi anni con un insegnamento adatto la persona anziana diventer sempre pi forte mentre il giovanissimo ed il debole noteranno un grande incremento delle loro abilit fisiche. La loro competenza li render forti e migliorer i loro fisici deboli e le loro insufficienti energie. Se comincerete judo da giovani le vostre abilit cresceranno con il crescere dellet e del fisico. E comunque naturale che deboli e anziani progrediscano pi lentamente delle persone giovani e forti. Questo non vale solo per il judo, ma per tutto. Nello studio, per esempio, i vecchi e coloro che hanno debole intelligenza sono proporzionalmente pi lenti nellapprendimento. Cos come c unet ideale per studiare, allo stesso modo esiste unet ideale per iniziare il judo. Il miglior periodo fra i 17/18 anni e i 24/25.

    15. Energia mentale e conoscenza degli allievi di Judo. Come gi detto nellultimo capitolo, nel judo sono applicati molti e complessi

    principi scientifici e coloro che sono ancora immaturi e che non possiedono ancora grandi capacit cognitive non riescono a padroneggiare questi principi anche se la loro et e fisico sono quelli giusti per praticare. Shushinho , per la maggior parte, studio delle capacit mentali. Esso richiede la comprensione di teorie molto pi complesse dello shobuho e nessuno allinfuori di coloro che hanno unintelligenza superiore alla media pu progredire rapidamente nel suo apprendimento. Perci coloro che desiderano progredire a grandi passi nel judo e raggiungere, un giorno, dei risultati, sono pregati di sviluppare tanto la mente quanto il fisico.

  • CAPITOLO 4

    PREPARAZIONE DEGLI ALLIEVI DI JUDO. 16. TSUKURI E KAKE. Abbiamo gi stabilito che prima di applicare le nostre tecniche su un avversario

    sempre necessario rompere la sua posizione naturale mentre noi ci mettiamo in una condizione tale che si possano applicare le nostre tecniche. Questa operazione detta tsukuri o tsukuru (cio mettere noi e lavversario nella giusta posizione). Una volta completato lo tsukuri si possono applicare le tecniche; questa operazione detta kake o kakeru.

    17. RANDORI E KATA. Riferendoci alla pratica, il judo suddiviso in due tipi denominati randori e kata.

    Kata una forma elementare che mostra il modo in cui deve essere eseguita la tecnica. Nellesecuzione potete imparare che quel certo tipo di trazione deve essere fatta su quella parte del corpo al fine di rompere il suo equilibrio oppure che quella tecnica deve essere fatta quando si trova in quella particolare posizione. Randori lapplicazione del kata nel combattimento. Praticamente il combattimento libero. Non serve dire quale dei due sia il pi importante. Comunque consigliabile, per gli anziani e i principianti, iniziare con il kata piuttosto che con il randori, poich cos possono allenare il loro fisico e imparare il modo di eseguire le loro tecniche e quindi praticarle. Questo il miglior modo per sviluppare il fisico e migliorare.

    18. TORI E UKE. Il kata eseguito in due al fine di studiare i principi della vittoria cos come lo

    sviluppo fisico. E stabilito chi deve attaccare e chi deve difendersi. Nel kata, per colui che esegue la tecnica, si dice che attacca e lesecutore stesso viene detto tori. Colui che riceve la tecnica, si dice che subisce e lui stesso viene detto uke2. Tori deve mantenere la miglior posizione possibile e uke deve muoversi secondo gli schemi prefissati di attacco e difesa senza alcuna deroga. Deve sforzarsi di agire in accordo a quanto gli viene richiesto. In futuro, per comodit, nelle spiegazione dei kata useremo i termini di tori e uke.

    19. COME CADERE. In judo molto importante eseguire le tecniche senza alcuna esitazione. Ci rende

    il progresso pi rapido, le tecniche pi efficaci e c meno pericolo di far male allavversario. Se si esita e si ha paura dellavversario si diventa goffi e rigidi, diminuisce il rendimento e non si riesce ad eseguire nel giusto modo gli esercizi. Pu inoltre capitare di farsi del male da soli. E comunque abbastanza difficile, per i principianti, praticare senza alcuna paura. Senza dubbio questo dipende molto dallatteggiamento del principiante cos come dal suo livello mentale e, ancora, dal fatto che molti di loro hanno paura di cadere. Questa paura di cadere conseguenza della paura di farsi male. Per evitare questo pericolo lallievo deve imparare a cadere. Una volta imparato il cadere perde dimportanza; non si avr pi paura dellavversario e non ci sar pi agitazione; si riuscir ad essere calmi e concentrati e capaci di esercitarsi senza paure.

    Si gi visto nel paragrafo 6 che il corpo si pu inclinare in sei direzioni differenti. Ma quante sono le parti del corpo coivolte nella caduta? Non sono molte.

    2 La traduzione in inglese parla di "taker" e "receiver" che tradotti letteralmente sarebbero "colui che prende" e "colui che riceve".(N.d.T.).

  • Supponiamo di essere proiettati verso langolo destro dietro al nostro corpo, sar quella parte e le altre immediatamente vicine a toccare terra. Se invece cadete avanti a destra non sar la parte anteriore, ma sempre quella posteriore che toccher terra poich il corpo ruoter nel momento stesso che verr lanciato. Se si viene proiettati direttamente indietro sar proprio il dorso che toccher terra, ma se cadete venite proiettati direttamente davanti, caso strano, non sar la parte anteriore ma quella posteriore a toccare terra poich il corpo ruoter nel momento stesso che verr lanciato. I modi di toccare terra differiscono leggermente uno dallaltro , ma hanno sempre in comune il fatto di cadere sulla parte posteriore del corpo. Vediamo prima il modo di cadere indietro a destra o sinistra e dopo la caduta in avanti. Nel primo caso molto semplice. Quando il corpo sta per toccare terra bisogna battere forte per terra con il palmo della mano il pi vicino possibile al corpo. Il braccio deve essere ad angolo retto con il corpo, interamente rigido e colpite il terreno in modo tale che sia lavambraccio a colpire attutendo cos la caduta. Quando si viene proiettati il corpo, grazie al braccio che lavora come una molla, arriva leggero sul terreno senza causare alcuna paura. Una volta padroneggiata questa tecnica non si avr pi paura di cadere a terra come sulla materassina. Se invece cadete distendendo il braccio e battendo a terra con la sola mano e troppo presto lazione sar poco efficace e si correr il rischio di farsi male. La battuta dovrebbe cominciare a una distanza compresa fra 15 e 30cm dal terreno. Non battete con il solo avambraccio piegando il braccio e tenendo la sua parte superiore vicino al fianco. Cos facendo non si in grado di evitare di cadere violentemente con il rischio di farsi male al gomito o alla spalla. Non comunque facile cadere bene per i principianti. Spesso molti di loro distendono troppo presto il braccio e battono troppo vicino al corpo. Ci sono solo due modi per imparare a cadere bene. Il primo (vedi fig.26) quello di farsi aiutare da uno pi bravo. In questo modo si prova la caduta mentre il compagno controlla tenendo il judogi in una mano. Questo molto semplice. Laltro modo quello di praticare da soli. Mettetevi a terra su un fianco e battete per terra ripetutamente la mano o tutte e due. Quanto pi si batte forte per terra tanto pi il busto, per contraccolpo, tende ad alzarsi e cos in breve tempo si riesce a sollevare lintero busto da soli e con una certa facilit.

    Arrivati a questo punto, come nella fig.10, lanciatevi ancora e provate a sostenere il vostro corpo battendo la materassina con la mano e il braccio. Ripetendo pi volte questa operazione sarete in grado alla fine di sostenere il vostro corpo su una sola gamba. Quindi lanciatevi ancora e battete per terra con la mano opposta (alla gamba che vi regge), come nella fig.11.

    Fig.10 Fig.11

    Yoshimaro Handa In questo modo simpara il modo di evitare una caduta violenta. Dopo alzatevi e

    riprovate ancora. Ripetendo questa operazione diventerete, entro breve, esperti nel modo di cadere. Torniamo ora allaltro modo di cadere, quando siamo proiettati in avanti. In questo caso se avete paura di cadere c il pericolo di farsi male alla schiena o alle anche. In questo caso posate la vostra mano a terra piegandola verso linterno e con la massima elasticit che potete appoggiate a terra il gomito, la spalla, lanca e la gamba opposta (al braccio) fino a formare un cerchio con il vostro corpo piegato e ritornate in piedi usando lo slancio della caduta.

  • Ma lunico modo per rialzarsi cos quando lavversario lascia la presa del vostro corpo appena dopo il lancio. Se invece non lascia la presa diventa impossibile rialzarsi e c il pericolo di sbattere violentemente le anche per terra. Per evitare il forte impatto bisogna piegare le ginocchia e prendere contatto a terra con la pianta dei piedi. In questo modo i piedi prendono contatto prima delle anche salvandole dalla botta. Dovete cercare di mantenere contratte le gambe altrimenti il corpo potrebbe subire uno sgradevole shock. Questa caduta non pi difficile dellaltra. Linsegnante aiuter a ruotare il corpo, ma importante che la si pratichi da soli. Stando in migi shizen tai piegare il corpo come nella fig.12, mettere le mani sulla materassina piegate verso linterno del corpo. Piegare la testa come se si volesse metterla sotto il braccio sinistro. Lasciare scivolare il palmo della mano destra fra il braccio sinistro e il piede destro e appoggiate il gomito destro, la spalla, lanca e la gamba opposta (al braccio) sulla materassina in questo ordine. Formate cos un cerchio con il corpo piegato. Battete con la mano sinistra per terra e ritornate in piedi usando lo slancio della caduta. Ripetendo questo esercizio pi volte diventeret esperti nella caduta e alla lunga riuscirete a rialzarvi senza battere la mano sulla materassina. Inoltre riuscirete a praticare la caduta con una sola mano come nella fig.13.

    Fig.12 Fig.13

    Tokisaburo Karino 20. COME AVANZARE O INDIETREGGIARE. In judo della pi grande importanza sapere come avanzare o indietreggiare.

    Lesito di un combattimento pu, alcune volte, dipendere da questo. Se si avanza o sindietreggia a seconda che lavversario tiri o spinga, mantenendo la posizione naturale non ci sar mai pericolo di essere proiettati. Se ci succede per questi motivi: non ci si mossi correttamente; in seguito a una trazione o spinta dellavversario la posizione si rotta; il corpo sinclina su un fianco; corpo e gambe non si muovono insieme; unesitazione nellapplicazione della forza. Tutto ci dar una buona opportunit allavversario per proiettare. Effettivamente sar solo dopo tanta pratica che si riuscir a mantenere la posizione naturale non ostante le spinte e le trazioni dellavversario. Bisogner comunque dedicare parecchia attenzione a questo argomento se si vorr progredire rapidamente. A questo proposito ecco alcune osservazioni. Supponiamo di avanzare in migi shizen tai; mantenendo il peso sul piede sx avanzate insieme il piede dx e il corpo. Quindi trasferendo il peso sul piede dx avanzate insieme il piede sx e il corpo e cos via fino a raggiungere il punto desiderato. Quando indietreggiate fate a ritroso i movimenti precedenti; mantenendo il peso sul piede dx indietreggiate insieme il piede sx e il corpo. Quindi trasferendo il peso sul piede sx indietreggiate insieme il piede dx e il corpo e cos via fino a raggiungere il punto desiderato. Se avanzate o indietreggiate in migi shizen tai avanzate sempre prima il piede dx e non incrociate mai i piedi come quando camminate normalmente. Il vostro peso rester su uno o sullaltro piede solo per un attimo. Esso viene trasferito da un piede allaltro molto rapidamente. Dovete stare attenti che durante i vostri movimenti il peso non sia mai sul piede dx o sx, ma sempre al centro dei due.

  • Non ha nessuna importanza se vi stanno tirando o spingendo, voi dovete muovere gambe e corpo insieme senza mai rompere questa unione. Se cos fate, riuscirete sempre a mantenere la posizione naturale ed evitare di essere proiettati. Inoltre, se capita una buona occasione, sarete in grado di approfittarne. Mantenendo la posizione naturale non verrete proiettati, ma non sar sufficiente se vorrete proiettare lavversario. Per fare ci dovrete rompere la posizione dellavversario avanzando o arretrando pi velocemente e pi lontano di quanto lui non faccia, come gi menzionato al paragrafo 7.

    21. DOVE AFFERRARE. Per quanto riguarda la presa bisogna considerare la taglia dellavversario, il suo

    abbigliamento e la tecnica che intendete applicare. E impossibile definire esattamente quale parte prendere. In linea generale voi dovete usare la presa che meglio si adatta al tipo di tecnica che andate a intraprendere. Quelle che seguono sono le parti che, pi comunemente, vengono afferrate. Vedi la fig.14.

    Qui sono mostrate solo quelle parti che possono essere prese. Pi avanti verr spiegato come accordare le prese di entrambe le mani in relazione

    alla tecnica impiegata. Se il vostro avversario indossa abiti stranieri la presa pi difficile, poich non

    porta la cintura e non neppure agevole afferrare il suo colletto o il bavero.

  • E quindi importante imparare ad afferrarlo mettendo le mani sulle spalle, sulle braccia, sotto le sue ascelle o intorno alle sue anche invece di afferrare il suo vestito.

    22. COME AFFERRARE LABBIGLIAMENTO DELLAVVERSARIO. Ora vediamo come afferrare labbigliamento dellavversario. Ci sono molti modi di farlo anche sulla stessa posizione e ciascuno importante di

    per s. Prender il bavero o il colletto dellavversario con il pollice allinterno definita

    come presa naturale fig.15.

    Prendere il bavero o il colletto con il pollice allesterno viene definita presa

    inversa. Prendere la cintura da sopra con il pollice dentro la presa naturale;

    prendendola da con il pollice fuori da sopra abbiamo la presa diretta mentre da sotto, sempre con il pollice allinterno, viene detta presa contraria.

    La presa deve essere il pi leggera possibile. In combattimento le braccia hanno un ruolo importante. Servono a trasmettere, come un telegrafo, le intenzioni vostre e del vostro

    avversario. Naturalmente potete sempre guardarlo negli occhi, ma non riuscirete a percepire

    le sue intenzioni. Potrete vedere se ha il corpo o le gambe piegate, ma non i suoi obiettivi, e la direzione in cui metter la sua forza, n il punto in cui rester scoperto.

  • Queste cose possono essere conosciute solo con le braccia come gi spiegato nel paragrafo 11.

    Inoltre quando tirate o spingete lavversario con le braccia molto importante confondergli le idee. Molte possono essere le direzioni in cui agite, in linea retta o talvolta circolarmente. Bisogna dosare forza e direzione in funzione della tecnica che si va ad applicare. Ci pu essere anche lesigenza di cambiare presa senza che lavversario se ne accorga. Se mettete troppa forza nella presa le braccia diventano rigide e pesanti. In tal modo qualunque azione o intenzione verr percepita immediatamente dal vostro avversario che potr cos impedirvelo. Se le braccia sono gi rigide difficile assegnargli maggior energia e neppure cambiare velocemente la presa. E anche se riusciste a cambiar la presa le vostre intenzioni verrebbero subito percepite. Afferrando lavversario dovete tenere la presa leggera giusto per tenere il contatto e cos potrete allungare o stringere le braccia quando necessario e spingere e tirare in qualunque direzione. Se iniziate un combattimento usando la forza andate contro tutti i principi del Judo. Non aspettatevi quindi di vincere.

    CAPITOLO 5

    NOMI DELLE TECNICHE E LORO CLASSIFICAZIONE. 23. CLASSIFICAZIONE DEL NAGE WAZA. Si gi detto nel paragrafo 3 che esistono tre tipi di tecniche in judo. Di queste il nage waza il pi vasto comprendendo al suo interno alcune centinaia

    di tecniche. Come spiegato nel paragrafo 10 ogni tecnica richiede un movimento armonico di

    ossa e muscoli, alcune pi di altre. In alcune tecniche si proietta lavversario cadendo a terra. Quelle normalmente usate in randori e kata sono classificate come segue in

    realazione ai diversi modi di proiettare. A - Te Waza (tecniche di mano), quelle tecniche in cui prevalente luso delle

    mani e delle braccia: queste sono Uki Waza, Seoi Nage, Kata Guruma, Tai Otoshi, Obi Otoshi, Seoi Otoshi, ecc.

    B - Koshi Waza (tecniche danca), quelle tecniche in cui prevalente luso delle

    anche e delle natiche: queste sono Uki Goshi, Harai Goshi, Tsuri Komi Goshi, O Goshi, Koshi Guruma, Ushiro Goshi, Hane Goshi, Tsuri Goshi, Utsuri Goshi, ecc.

    C - Ashi Waza (tecniche di gamba), quelle tecniche in cui prevalente luso delle

    gambe: queste sono Okuri Ashi Barai, Sasae Tsuri Komi Ashi, Uchi Mata, Hiza Guruma, O Soto Gari, De Ashi Barai, Ko Uchi Gari, Ko Soto Gari, Harai Tsuri Komi Ashi, O Uchi Gari, Yama Arashi, O Soto Guruma, O Soto Otoshi, ecc.

    D - Ma Sutemi waza (tecniche di sacrificio sul dorso), quelle tecniche in cui bisgna

    cadere sul dorso per proiettare lavversario: queste sono Tomoe Nage, Ura Nage, Sumi Gaeshi, Hikkomi Gaeshi, Tsuri Otoshi, Tawara Gaeshi, ecc.

    E - Yoko Sutemi waza (tecniche di sacrificio sul dorso), quelle tecniche in cui

    bisgna cadere sul fianco per proiettare lavversario: queste sono Yoko Gake, Yoko Guruma, Yoko Otoshi, Daki Wakare, Yoko Wakare, Soto Makikomi, Uchi Makikomi, Tani Otoshi, ecc.

  • Queste sono le principali tecniche del Nage waza, alcune esistenti da sempre altre inventate da Jigoro Kano e pochi altri. Il kata del Kodokan Nage, al momento, utilizza quindici tecniche:

    A - Te Waza: Uki Otoshi, Seoi Nage, Kata Guruma. B - Koshi Waza: Uki Goshi, Harai Goshi, Tsuri Komi Goshi. C - Ashi Waza: Okuri Ashi Barai, Tsuri Komi Ashi, Uchi Mata. D - Ma Sutemi waza: Tomoe Nage, Ura Nage, Sumi Gaeshi. E - Yoko Sutemi waza: Yoko Gake, Yoko Guruma, Uki Waza. Le tecniche sono eseguite a destra e a sinistra per un totale di trenta. Le tecniche

    di judo permettono molte piccole varianti e il suddetto elenco uno schema di base su cui lavorare. Cos quelle menzionate precedentemente possono essere adottate insieme a queste. Esse sono classificate in cinque fasi in funzione della difficolt cos da poter essere praticate dalla pi facile alla pi difficile fase dopo fase.

    Fase 1 Hiza Guruma, Tsuri Komi Ashi, Uki Goshi, Tai Otoshi, O Soto Gari, De Ashi Barai,

    Yoko Otoshi. Fase 2 Sumi Gaeshi, Ko Soto Gari, O Goshi, Koshi Guruma, Seoi Nage, Tomoe Nage, Tani

    Otoshi. Fase 3 Okuri Ashi Barai, Harai Goshi, Ushiro Goshi, Ura Nage, Uchi Mata, Obi Otoshi,

    Hane Goshi. Fase 4 Uki Otoshi, Uki Waza, Daki Wakare, Kata Guruma, Hikikomi Gaeshi, Tsuri Goshi,

    Soto Makikomi, Utsuri Goshi, O Soto Otoshi, Tawara Gaeshi. Fase 5 Yoko Guruma, Yoko Wake, Uchi Makikomi, Ko Uchi Gari, Ashi Guruma, Harai Tsuri

    Komi Ashi, Seoi Otoshi, Yama Arashi, O Soto Guruma, Yoko Gake. Oltre a questo nel Kodokan ci sono altri tipi di kata inventati da Jigoro Kano: - Itsutsu no Kata - Go no Kata - Ju no Kata - Shobu no Kata - ecc. 24. NOMI DEL KATAME WAZA. Si gi detto nel paragrafo 3 che il Katame Waza suddiviso in tre gruppi: - Osaekomi Waza - Shime Waza - Kansetsu Waza Ciascun gruppo comprende parecchie tecniche. Come nel nage waza ciascuna

    tecnica elencata in funzione di un ordine di applicazione. Di queste tecniche le seguenti sono le pi usate:

    A - Osaekomi Waza: Kami Shiho Gatame, Kuzure Shiho Gatame, Yoko Shiho

    Gatame, Kesa Gatame, Kata Gatame. B - Shime Waza: Nami Juji, Kata Juji, Gyaku Juji, Hadaka Jime, Okuri Eri, Kata Ha

    Jime. C - Kansetsu Waza; Ude Garami, Jumonji Hatame, Ude Gatame, Hiza Gatame,

    Ashi Garami.

  • 25. NOMI DELL ATEMI WAZA. Le Atemi Waza non sono numerose cos come nage e katame waza e alcune di

    esse sono raramente usate. Le seguenti sono quelle pi usate e anche le pi efficaci: Tendo, Uto, Jinchu, Kasumi, Suigetsu, Tsukigake e Denko, Myojo, Tsurigane.

    CAPITOLO 6

    SPIEGAZIONE DEL NAGE NO KATA. 26. KODOKAN NAGE NO KATA. Sebbene il ju jitsu abbia molte tecniche solo poche di esse possono andar bene

    per lo sviluppo fisico ed il combattimento. Inoltre non sono ordinate in modo sistematico e didatticamente non hanno alcun

    legame tra loro. Di conseguenza sia linsegnante che lallievo si trovano a disagio. Jigoro Kano ha migliorato queste tecniche imperfette potenziandone i pregi ed

    eliminandone i difetti. A queste ne ha aggiunte delle altre completamente nuove. Solo dopo tanti esercizi e difficolt egli riuscito a mettere a punto queste

    tecniche. Le tecniche sono legate tra loro e ben ordinate. Come gi visto nel paragrafo 23, egli ha diviso queste tecniche in cinque gruppi:

    Te Waza, Koshi Waza, Ashi Waza, Ma Sutemi waza, Yoko Sutemi waza. Questi gruppi costituiscono il soggetto del Kodokan Nage. Successivamente, grandi maestri di judo convocati da tutto il paese dalla Butoku Society hanno, dopo attente analisi, definito il kata della Butoku Society, il kata dei nage (lanci N.d.T.) adottato in blocco dal Kodokan.

    27. UKI OTOSHI. (Sollevare e tirare gi) La prima tecnica del Kodokan Nage Uki Otoshi. Voi e il vostro compagno fate il

    saluto in ginocchio come nella fig.16 Quindi alzandovi con calma avanzate uno verso laltro fino a una distanza di circa un metro, avanzate il piede dx e assumete migi shizen tai come nella fig.17. Vi afferrate nella presa naturale destra con la mano sx che afferra la manica dx dellaltro e la mano dx che prende il bavero sx. Quindi mantenendo questa posizione squilibrate uke in avanti a dx muovendovi nella stessa direzione come gi spiegato nel paragrafo 20. Uke avanzer quanto necessario per mantenere la posizione. Apparentemente non ci sarebbe lopportunit per proiettarlo, ma non cos. Dopo due o tre passi, uke avanza, per inerzia, di circa 20-25 cm per passo pensando che andando avanti in questo modo possa mantenere la posizione naturale. Questa locasione da prendere. Al terzo passo, mentre indietreggiate allontanate sempre indietro il vostro piede sx, come nella fig.18 e appoggiate il ginocchio a terra, e nel contempo tiratelo verso il suo avanti destro con limpeto del vostro corpo e delle vostre braccia.

    Trovandosi tirato pi di quanto non si aspetti non riuscir pi a mantenere la posizione naturale. La sua posizione si romper in avanti a destra e compiendo un grande cerchio cadr sul dorso al fostro fianco. Quindi si rialzer ed eseguir la tecnica a sx. Tutte le tecniche verranno eseguite a dx e a sx. Verr comunque sempre spiegato solo la forma a dx. Nei casi in cui la presa sia simile a quella di uki otoshi si dir semplicemente che si assunta la posizione migi shizen tai. Uki Otoshi una tecnica molto interessante. Sembra facile mentre invece difficile. Il modo di tirare di uki otoshi pu essere utilizzato per qualunque altra tecnica. Gli allievi sono quindi pregati di studiarla e verificare quando possa essere usata.

  • Fig.16 - A dx Hoken Sato, a sx Yoshiaki Yamashita

    Fig.17 Fig.18 A sx Shuichi Nagaoka, a dx Yoshiaki Yamashita

    28. SEOI NAGE. (Proiettare sopra la spalla) Quando uke, avanzando con il piede dx di un passo verso di voi, mira alla vostra

    testa con il pugno dx mettete il vostro piede dx allinterno del suo alzando il braccio dx per proteggere la vostra testa, come nella fig.19, bloccando la parte inferiore del suo braccio. Non perdete tempo nel prendere il suo braccio e sollevatelo in avanti a dx. Ruotate velocemente il vostro corpo a dx facendo perno sul piede dx. Portate il vostro dorso a stretto contatto con il torace e addome, come nella fig.20. Non appena afferrate la parte superiore della sua spalla dx, piegate il vostro corpo secondo un arco, come nella fig.21, tirate le vostre braccia verso il basso proiettandolo sopra la vostra spalla dx. Questo un seoi nage. Lespressione girare a dx o a sx sar usata spesso.

    Fig.19 Fig.20 Fig.21

    A dx T.Karino, a sx K.Yakusuni

  • 29. KATA GURUMA. (Ruota sulla spalla) Dopo aver eseguito seoi nage vi rimettete entrambe in migi shizen tai. Mentre

    indietreggiate di due o tre passi afferrate uke nella parte superiore della sua manica dx e squilibratelo in avanti a dx come in uki otoshi portando lo vicino a voi il pi possibile. Egli sar costretto ad avanzare. A questo punto, avanzando un poco il vostro piede dx e abbassando le vostre anche, infilate profondamente il braccio dx fra le sue gambe e spingete la parte superiore della sua gamba dx, come nella fig. 22.

    Bloccate la sua manica dx con la mano sx, come se voleste sollevarlo, mettete il vostro collo sotto la sua ascella dx e rialzatevi con lui sopra le vostre spalle con lo sforzo combinato del collo e della mano che spinge la sua coscia, come nella fig.23.

    Quindi piegandovi in avanti proiettatelo proprio davanti a voi. Potete anche proiettarlo sul vostro fianco sx, ma non nel kata. Un tempo questa tecnica era sostituita da sukui nage, ma Jigoro Kano, dopo lunghe considerazioni, adott kata guruma. Questo cambiamento divenne operativo dallestate del 1907.

    Fig.22 Fig.23

    A sx Shuichi Nagaoka, a dx Yoshiaki Yamashita 30. UKI GOSHI. (Anche fluttuanti) Dopo queste tre tecniche i due partecipanti tornano alle rispettive posizioni di

    partenza a circa quattro metri di distanza uno dallaltro e iniziano il gruppo delle koshi waza. Dora in avanti, ala fine delle tre tecniche torneranno sempre alle posizioni di partenza senza per fare pi il saluto. Ora, in uki goshi vi avvicinate fino ad una distanza di circa mt.1,20. Avanzando con il piede dx di un passo verso di voi, mira alla vostra testa con il pugno dx. A questo punto il suo corpo viene in avanti. Approfittate di questa occasione e avanzate il piede sx allinterno del suo dx con le dita inclinate nella stessa direzione dei suoi. Girate il corpo a dx e mettete in contatto non solo le anche, ma anche la parte mediana del vostro dorso in stretto contatto con il suo torace e addome come nella fig.24, e nel contempo tenete premuto con la mano sx la sua vita e con la dx controllate il suo braccio sx dallesterno. Ruotate velocemente le vostre anche da sx a dx come nella fig.25 e con una forte trazione della mano dx proiettatelo come nella fig.26. Ci sono vari punti su cui soffermare la propria attenzione in questa tecnica. Primo, questa tecnica viene eseguita quando uke viene avanti. Lo proiettate principalmente con lazione delle anche e tutto il resto di semplice supporto. Secondo, quando ruotate il corpo avanzando il piede sx molto importante che vi pieghiate indietro e mettiate in contatto le anche e la parte mediana del vostro dorso in stretto contatto con il suo torace e addome, senza abbassare il corpo o piegare le vostre anche. Se non fate ci non riuscirete a ruotare bene le anche. Terzo, tenete premuto con la mano sx la sua vita in stretto contatto con la vostra schiena e non cercate di afferrare la cintura o qualche altra parte. Se non fate cos la torsione delle anche non sara efficace.

  • Quarto, tenete stretto anche quando ruotate le anche. Naturalmente, alla fine della rotazione, la vostra mano scivoler verso lalto, ma non un problema poich essa servre solo a tenere il contatto e non a proiettare.

    Fig.24 Fig.25 Fig.26

    Tori: Jigoro kano, Uke: Yoshiaki Yamashita 31. HARAI GOSHI. (Spazzare con le anche) Dopo viene harai goshi. Dopo aver finito lultima tecnica vi prendete in migi shizen

    tai. Rompendo la sua posizione in avanti a dx, indietreggiate due o tre passi e al terzo passo, come nella fig.27, mettete il vostro fianco dx, dalla ascella al torace a d angolo retto in contatto con il suo petto e addome. Nel contempo passate il braccio dx sotto la sua ascella e stringete a voi il suo corpo. Tiratelo in modo tale da farlo avanzare. Tenete il peso interamente sulla gamba sx, sollevando un poco il piede dx, portate la parte esterna della vostra coscia sulla parte frontale della sua e, come nella fig.28, ruotate le vostre anche da dx a sx. Nello stesso momento spazzate la sua coscia dx verso dx con la vostra coscia dx e tirate la vostra mano sx vicino alla parte sx del vostro torace. Il movimento delle vostre anche dovrebbe essere uguale a quello di uki goshi, ma in harai goshi, poich il busto non cos inserito come in uki goshi, non dovete mettere altrettanta forza nel ruotare. Per eseguire correttamente la tecnica dovete portarvi verso uke fin dallinizio e tenere il vostro peso sulla gamba dx cos da tenervelo vicino e dopo trasferire il peso sulla gamba sx. Teoricamente, la cosa migliore sarebbe porvi ad angolo retto rispetto ad uke, ma cos facendo vi trovereste con il fianco dx a contatto con la sua parte frontale. Cos, in pratica, meglio venire a contatto con lascella dx e il lato dx del vostro dorso.

    Fig.27 Fig.28

    A sx Shuichi Nagaoka, a dx Yoshiaki Yamashita

  • 32. TSURI KOMI GOSHI. (Tirare e sollevare le anche) Dopo harai goshi vi prendete in migi shizen tai. Rompendo la sua posizione in

    avanti a dx, indietreggiate due o tre passi come in harai goshi. Al terzo passo uke non verr in avanti come in harai goshi, ma star dritto e tirer indietro, irrigidendo il suo corpo come una sbarra, assumendo una posizione molto scomoda per tiarare uki goshi o harai goshi. Lasciate le barccia dove sono, ma non rilassate la presa. Ruotando il vostro corpo a sx, come nella fig.29, mettete i piedi davanti ai suoi e abbassate le anche pi che potete fino allaltezza delle sue ginocchia. Sollevando velocemente le vostre anche, tirate in basso con le mani davanti a voi, come nella fig.30, e fatelo rotolare davanti a voi. Questa tecnica non riesce se uke non rigido e resta flaccido, da ricordarsi questo nelle dimostrazioni dei kata.

    Fig.29

    A sx Shuichi Nagaoka, a dx Yoshiaki Yamashita 33. ASHI BARAI (Spazzare con le gambe) La prima tecnica degli ashi waza ashi barai. E suddivisa in due tipi, ma nel kata

    solo uno, okuri ashi barai, viene eseguito. In questa tecnica si rompe lequilibrio dellavversario mentre ha le gambe in movimento, con unopportunit come nel secondo caso del paragrafo 6. Vediamo come avviene. Voi ed uke vi afferrate reciprocamente. Quando lui, arretrando, vi tira avanti a dx, avanzate pi di quanto lui arretri. Con le mani fatelo arretrare un poco di pi della lunghezza del suo passo. Cercate quindi di squilibrarlo indietro alla sua dx. Quando solleva il piede dx tutto il suo peso resta sul sx. Non conveniente, a questo punto, spazzare il suo piede dx. Al contrario, mettereste in crisi la vostra posizione e offrireste a lui una possibilit per attaccarvi. Quando invece solleva il piede sx tutto il suo peso resta sul dx. Non sareste in grado di spazzarlo e se anche ci riusciste sarebbe solo con estrema forza e in contrasto con i principi del judo. Per eseguire correttamente questa tecnica di spazzata dovete colpire il piede dx nel momento in cui il peso sta per trasferirsi su di esso, al secondo passo e prima che lo abbia completato. In quel momento sta per sollevare il piede sx e questo il momento migliore per eseguire la tecnica. Inoltre, mentre state per spingerlo indietro alla sua sx sollevatelo come se voleste descrivere con le mani un grande arco, troverete cos pi facile spazzare la sua gamba in virt del fatto che il suo peso ritorna sul piede dx. Il suo equilibrio si romper in avanti a dx e voi potrete applicare facilmente la vostra tecnica. In questa tecnica voi e uke vi come al solito mettete in migi shizen tai, avanzando nella posizione a dx. Mandatelo indietro di due o tre passi e al terzo passo eseguite la tecnica. Come si vede nella fig.31, tenete il peso sulla gamba dx e colpite il suo piede sulla parte esterna della caviglia con la pianta del vostro piede sx.

  • Fig.31

    A sx Shuichi Nagaoka, a dx Yoshiaki Yamashita 34. TSURI KOMI ASHI. (Tirare e sollevare con il piede) E suddivisa in due tecniche, sasae tsuri komi ashi e harai tsuri komi ashi. Nel kata

    viene esguita la prima. Voi ed uke vi afferrate reciprocamente in migi shizen tai. Mantenendo la posizione naturale arretrate di due passi cercando di squilibrare uke in avanti a dx come in uki otoshi. Lui avanza cercando di mantenere la sua posizione naturale. Se voi al terzo passo metteste il ginocchio sx a terra e tiraste uke pi di quanto non si aspetti stareste eseguendo uki otoshi. Ma in tsuri komi ashi dovete tirare la parte superiore del corpo pi di quanto possano fare le sue gambe e squilibrarlo in avanti. Questo tsuri komi ashi. Come la sua posizione si rompe avanti a dx egli avanzer il piede dx cercando di mantenere il suo equilibrio. Mantenete il peso sul piede dx e fermate lavanzata della sua gamba dx ponendo la pianta del vostro piede sx contro il collo del suo piede dx, come nella fig.32. Nel contempo piegate un poco il vostro busto allindietro e ruotatelo da dx a sx verso il vostro indietro sx mentre lo tirate con le braccia fortemente a voi eseguendo un buon tsuri komi. Quindi la sua posizione si romper sempre pi verso il suo avanti dx fino a cadere.

    Fig.32

    A dx T.Karino, a sx K.Yakusuni 35. UCHI MATA. (Colpire linterno della coscia) Quindi abbiamo uchi mata. Nellapplicare questa tecnica, quando voi ed uke vi

    mettete in migi shizen tai, applicate tsuri komi da dietro il vostro fianco dx come se voleste sollevarlo con la mano che tiene il suo colletto. Al terzo passo squilibratelo verso il suo indietro dx. C un momento in cui il suo peso sta per andare sul suo piede dx e la sua gamba sx si sta per sollevare. In questo momento mantenete il peso sul piede sx e portate il vostro fianco dx vicino al suo torace come in harai goshi.

  • Spazzate con linterno della vostra coscia dx la parte superiore interna della sua coscia sx nella direzione in cui questa si sta sollevando, come nella fig.33.

    Quindi si sollever anche la sua gamba dx e cadr sul suo indietro sx. Quando spazzate la sua coscia dovete tenere il contatto con la parte esterna della vostra coscia dx con linterno della sua coscia sx; in caso contrario la tecnica pu non riuscire e, cosa pi importante, si corre il rischio dinfortunare lavversario.

    Fig.33

    A dx Shuichi Nagaoka, a sx Yoshiaki Yamashita 36. TOMOE NAGE. (Proiettare secondo un cerchio) Nellapplicare questa tecnica, voi ed uke vi mettete in migi shizen tai. Lasciate la

    presa sulla manica e prendete il bavero dx di uke. Spingetelo un poco in modo tale che lui arretri tirandovi; in questo modo vi

    troverete entrambe nella posizione naturale. Avanzate alcuni passi spingendolo al fine di rompere la sua posizione. Per difendervi vi restituir a sua volta la spinta. Mettete il vostro piede sx tra i suoi, come nella fig.34. Avvalendovi della sua spinta cercate di sollevarlo un poco in avanti. Mettete le vostre natiche a terra il pi vicino possibile alle caviglie, come nella

    fig.35. Nel contempo piegate la vostra gamba dx e mettete la pianta del piede dx sulla

    parte bassa del suo addome. Non rilasciate la presa e tenetelo saldamente. Lasciatevi cadere indietro e fatelo passare sopra la parte sx o dx della vostra

    testa, come nella fig.36. Nel medesimo momento distendete la gamba dx che tenevate piegata e

    proiettatelo sopra la vostra testa. Egli cadr sul dorso dopo la vostra testa descrivendo un cerchio per aria. In questa tecnica la forza delle vostre braccia e quella della vostra gamba dx

    lavorano in direzioni opposte. Ma quella delle braccia deve lavorare con maggior forza per ben eseguire la

    tecnica. Per una buona esecuzione dovete piegare la gamba dx quando le vostre natiche

    toccano terra. A tal fine dovete portare le natiche il pi avanti possibile; in caso contrario non

    riuscirete a piegare sufficientemente la gamba dx. Questa si deve alzare mentre le natiche vanno a terra e non dopo. Non dovete colpire violentemente il suo addome con la pianta del piede, ma

    appoggiarla dolcemente sotto lombelico tenendo le dita sollevate.

  • Fig.34 Fig.35 Fig.36

    A sx T.Karino, a dx K.Yakusuni 37. URA NAGE. (Proiettare allindietro) Finito tomoe nage vi troverete ad una certa distanza da uke. Avvicinatevi fino ad una distanza di circa due metri. Avanzando il piede dx uke cerca di colpirvi al capo con un pugno. A questo punto ruotate un poco il corpo a sx per evitare il colpo. Per limpeto del colpo egli ruota un poco a sx con il piede dx come asse e si

    sbilancia verso il suo indietro dx. Afferrando questopportunit muovetevi intorno al suo indietro dx e prendetelo

    con le vostre braccia, come nella fig.37. Alcune parole su come afferrarlo. Afferratelo con il torace contro le sue natiche, il braccio intorno alla sua vita a

    cingere la costola sx pi bassa. Mettete la vostra mano dx, con le dita in alto, sulla parte dx del suo addome e

    portatelo vicino alla parte sx del vostro busto. Piegandovi indietro sollevatelo aiutandovi con la spinta delle mani verso la vostra

    spalla sx. Quando i suoi piedi si staccano dalla materassina abbassatevi leggermente e

    lasciatevi cadere indietro. Cos facendo lancerete lavversario oltre la vostra spalla e lontano da voi, come

    nella fig.38.

    Fig.37 Fig.38

    Uke: Shuichi Nagaoka, Tori: Yoshiaki Yamashita

  • 38. SUMI GAESHI. (Proiettare nellangolo) Un tempo la terza tecnica del ma sutemi waza era tsuri komi, ma dallestate del

    1905, quando anche la terza tecnica del te waza fu cambiata, stata sostituita con sumi gaeshi. Come il nome suggerisce, in questa tecnica lanciate lavversario verso il suo angolo indietro dx o sx. A prima vista sembra un yoko sutemi waza, ma poich cadete indietro per proiettare lavversario giusto farla ricadere fra le ma sutemi waza. Per fare questa tecnica dovete afferrarvi con uke in migi jigotai, come nella fig.39.

    Prendete il suo braccio dx con il vostro sx. Tirate fuori dalla presa del suo braccio sx il vostro braccio dx e premete la vostra mano dx sulla parte superiore sx del suo dorso oppure prendete la parte frontale della sua cintura nella presa naturale. Mentre arretrate tiratelo prima verso il suo avanti dx e quindi verso lavanti sx. Al terzo passo tiratelo pi di quanto non si aspetti in avanti a dx ed egli perder lequilibrio in quella direzione. Egli metter il suo piede dx avanti e in punta di piedi, poich il suo peso andr nella stssa direzione e il suo piede sx si sollever. A questo punto andate vicino a lui il pi possibile, come nella fig.40, avanzando il piede sx allesterno del suo dx e mettendo le natiche il pi vicino a lui che potete.

    Lasciatevi cadere indietro a dx, come nella fig. 41, e spazzate la sua coscia nella stessa direzione in cui il suo corpo si sta sollevando. In quel momento tiratelo gi con decisione con la mano sx, mentre lo spingete in alto con la mano dx. A causa di ci egli cadr toccando la materassina rispettivamente con la spalla, dorso e gamba sx. Quando lo tirate a dx e sx e poi ancora, al terzo passo, a dx dovete indietreggiare di un passo in accordo con il movimento. Troverete difficolt nel fare questo. Perci al terzo movimento non indietreggiate, ma lasciatevi cadere e riuscirete, grazie alla distanza ridotta fra voi e uke, ad eseguire correttamente la tecnica.

    Fig.39 Fig.40 Fig.41

    Tori: T.Handa, Uke: Y.Suwabe 39. YOKO GAKE. (Colpo laterale) Quindi viene yoko gake. Nellapplicare questa tecnica, voi ed uke vi mettete in

    migi shizen tai. Provate a rompere il suo equilibrio avanti a dx come in uki otoshi lui avanzer per mantenere la sua posizione naturale. Al terzo passo piegatevi un po indietro e tiratelo pi di quanto non si aspetti e lui verr avanti a dx con il corpo rigido come un bastone. Il suo peso sar sul mignolo del piede dx. Stando in equilibrio sul piede dx spazzatelo con la pianta del vostro piede sx sul malleolo dx, come nella fig.42.

    Nel contempo raddrizzate il vostro corpo e proiettatelo indietro mentre vi lasciate cadere indietro a sx. Tenetelo vicino a voi con la mano sx e sollevatelo con la dx, in modo tale che cada sul retro. In questo modo per non riuscirete a proiettarlo con decisione. Ma ci riuscirete se, mentre gli spazzate il piede vi lasciate cadere. Facendo cos c comunque il pericolo di fargli male alla spalla, per cui state attenti con i principianti. Non dovreste cercare di proiettarli lontano, ma mirare a proiettarlo in modo tale che cadiate insieme.

  • Fig.42

    Tori: T.Handa, Uke: Y.Suwabe 40. YOKO GURUMA. (Ruota laterale) Come in ura nage lavversario viene verso di voi per attaccarvi alla testa con un

    pugno.Ruotate il corpo a sx in modo da evitare il colpo. Ruotate intorno al suo indietro dx e cercate di applicare ura nage nello stesso modo della tecnica precedente. Quindi uke avanzer per evitare di essere proiettato. Portate la vostra gamba dx in mezzo alle sue gambe il pi profondamente possibile, come nella fig.43. Approfittando del suo movimento in avanti lasciatevi cadere ruotando un poco il corpo a sx. Nel contempo fatelo ruotare tirandolo con la vostra mano sx aiutata dalla spinta della mano dx, il tutto al fine di prooiettarlo insieme alla rotazione del vostro corpo sul lato sx della vostra spalla sx.

    Fig.43

    Tori: Y.Yamashita, Uke: H.Sato 41. UKI WAZA. (Tecnica fluttuante) Voi e uke dovete prendervi in migi shizen tai. Con la mano dx prendete in presa

    naturale il suo bavero oppure fate passare il braccio dx sotto il suo sx fino a mettere il palmo sulla parte posteriore sx alta della sua schiena. Tiratelo prima a dx e poi a sx. Tiratelo ancora al terzo passo in avanti a dx. Quando il suo peso , per alcuni attimi, sul mignolo del suo piede dx mettete il piede sx fuori e lontano dal suo piede sx allo scopo di impedirgli di avanzare, come nella fig.44. Nel contempo piegate un poco allindietro il vostro corpo e lasciatevi cadere sul lato sx del vostro dorso al fine di proiettare lavversario. In tutte le tecniche yoko sutemi waza dovete lasciarvi cadere sul lato sx del vostro dorso eparallelamente ad uke. Mentre nel ma sutemi waza dovete lasciarvi cadere indietro per poter proiettare uke sopra la vostra testa o spalla secondo una linea diritta. Questa la differenza importante fra yoko sutemi waza e ma sutemi waza.

  • Ora qui finisce la spiegazione delle quindic