sandrigo 30 ottobre

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Anno XXXII - n° 9 Ottobre 2011 Periodico dell’Associazione Sandrigo Trenta Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza - Taxe perçue - Euro 0.01- Contiene I.P. www.sandrigo30.lindaver.org continua a pag. 2 continua a pag. 2 Tutto ha inizio verso la metà dello scorso anno quando causa le restri- zioni di bilancio legate al famoso “patto di stabilità” anche il nostro comune deve rivedere taluni servizi ormai ritenuti da buona parte della cittadinanza un atto dovuto. Così non è, e siccome l’utilizzo di questo servizio vuoi per mutate esigenze di mobilità delle nuove famiglie, vuoi perché fare un salto in piazza alla mattina non è poi così scomodo, la percentuale degli alunni che lo prenotano scende sensibilmente di anno in anno. Arriviamo così alle prime comunicazioni della nostra amministrazione che anticipa ai diretti interessati che, causa le suc- citate ristrettezze di bilancio, non sarà più possibile garantire le stesse prestazioni degli anni preceden- ti, ed in specie, agli stessi costi. In questo contesto, dopo un primo momento di sbandamento dei diretti interessati, si cerca di capire quali saranno i nuovi costi ma più in particolare se alcune tratte del servizio saranno eliminate. Della questione si interessano a vari livel- li sia i genitori anche per il tramite delle associazioni scolastiche che li rappresentano sia i gruppi di mino- ranza consigliare. Spuntano varie ipotesi e le voci cominciano a girare. Se da un lato si comprende che il servizio non potrà rimanere negli stessi termini degli anni precedenti dall’altro, specie durante gli incontri organizzati dall’amministrazione comunale per informare i genitori delle novità, viene espressa tutta una serie di timori legati alle difficol- tà che le inevitabili modifiche porte- ranno. Sembrerebbe che il dialogo non sia stato dei migliori se ad un certo punto per fare sentire la loro voce alcuni fra i più sensibili orga- nizzano una mini manifestazione Pulmini e polmoni che prevedeva che un tal giorno ad una certa ora tutti i genitori fossero andati a portare/prendere i figli a scuola senza usufruire dei pulmini. Lo scopo evidente era quello di dimostrare che se si fosse arrivati a sospendere il servizio di trasporto scolastico, il primo impatto negativo sarebbe stato il congestionamento della viabilità proprio presso il ples- so scolastico di Sandrigo. La cosa sembrerebbe non si sia poi potu- ta realizzare a causa di una rapida lettera di diffida inviata dal nostro Sindaco ed indirizzata agli organiz- zatori che li responsabilizzava nel caso, che per tale incremento del traffico, si fossero creati incidenti. Veneti prudenti! E’ seguita poi, nella seduta del Consiglio Comunale del 26 luglio scorso, un’interrogazione - o per meglio dire un’ «auto-interroga- Istituto Comprensivo “G. Zanella” di Sandrigo Un volto nuovo zione» visto che è stata presentata dalla stessa maggioranza assieme ad altre sei - dove si chiedeva al Sindaco, fra le varie, il motivo per il quale si fosse arrivati al ridimensio- namento del servizio di trasporto scolastico. Dopo le spiegazioni ho chiesto esplicitamente di aprire il confronto consigliare, in particolare per i due argomenti che concerne- vano la casa di riposo ed il traspor- to scolastico (da notare che c’era la sala piena di genitori che volevano capire), ma sono stato diffidato dal Sindaco (a norma di regolamento) a non continuare, pena in caso estre- mo il rischio di espulsione. Arriviamo così alla soluzione scel- ta dall’Amministrazione e comuni- cata con lettera scritta ai genitori qualche tempo fa. Il costo per ogni alunno salirà ad Euro 500 mentre se gli alunni della famiglia sono due o più si arriverà ad € 750. I Pulmini che garantiranno il servizio saranno ridotti a due e non serviranno più i residenti di Lupia. Considerazioni? Sì, qualcosa anda- va fatto. E’ effettivamente non equo che tutta la comunità continui a ver- sare fior di quattrini per un servizio che non viene più percepito come strategico. Nel contempo è anche vero però che per quelle famiglie che non hanno la possibilità di portare direttamente i figli a scuo- la, il modificare od in alcuni casi il togliere il servizio crei grossi disagi e questo specie con i più deboli va considerato – rispettato – risolto! Cosa fare? Intanto valutare se al fine di tenere in vita un servizio così importante per la nostra comunità non sia possibile contarsi e valuta- Grazie maestro Piero “Guardate i bambini, fate come loro!” “L’energia creativa viene dai bam- bini. Nei loro lavori l’arte è senza filtri”. Questa è una del- le frasi di Piero De Pellegrini appuntate durante le nostre con- versazioni. Si parla di energia, di creatività, d’infanzia. Temi che con Piero si affronta- vano spesso. Il 3 set- tembre 2011, giorno dei funerali celebrati nel duomo di Sandri- go, mi è stato chiesto di scrivere un articolo personale su Piero De Pellegrini. Penso che Piero abbia lasciato il segno in tante perso- ne, sarebbe davvero interessante racco- gliere questi ricordi. Ho avuto la fortuna di conoscere Piero quando frequentavo le scuole elementari di Lupia. Il 1992 è stato un anno importante per il vicenti- no, ricordo l’entusiasmo del mae- stro nel proporre alle classi la visita alla mostra su Jacopo Da Ponte, al Museo Civico di Bassano, in occa- sione del IV centenario della morte. Centinaia di opere importanti e gli studi sul prezioso libro dei conti del- la bottega bassanesca scoperto da Piero De Pellegrini con Francesca Rizzo continua a pag. 2 Con la fine dell’estate e l’inizio di settembre riprendono le attività ordi- narie e, tra le altre, riapre i battenti anche l’Istituto Comprensivo Zanella. Un nuovo anno che comincia, nuove avventure, nuove amicizie, un altro tassello nella storia di tanti bambini e ragazzi del nostro paese. Ad accompagnare alunni, docenti e personale tutto dell’istituto quest’anno c’è un nuovo dirigente, il dott. Lorenzo Battistin che proviene da Vicenza dove ha diretto alcuni Istituti della città. In una quindicina di anni di servizio ha inoltre gestito una decina di altri Isti- tuti, alcuni in reggenza, in provincia di Vicenza e in altre province del Veneto e della Lombardia. Sin dal suo insediamento il nuovo dirigente è venuto a contatto con la realtà complessa e variegata dei diversi plessi ed ha avuto modo di apprezza- re le tante iniziative e peculiarità del nostro istituto, oltre che l’efficienza dei collaboratori e la validità dei docenti e del personale tutto, che anche quest’an- no sono chiamati ad intensificare i loro sforzi per sopperrire alla riduzione delle risorse umane e materiali a disposizio- ne. É sua intenzione, pertanto, sostene- re e valorizzare i percorsi avviati, dando il proprio contributo affinché la scuola divenga sempre più un luogo di incon- tri, di crescita e di formazione. A tal proposito ha sottolineato la

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Il mensile di Sandrigo 30

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Anno XXXII - n° 9 Ottobre 2011

Periodico dell’Associazione Sandrigo Trenta

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Vicenza - Taxe perçue - Euro 0.01- Contiene I.P.

www.sandrigo30.lindaver.org

continua a pag. 2

continua a pag. 2

Tutto ha inizio verso la metà dello scorso anno quando causa le restri-zioni di bilancio legate al famoso “patto di stabilità” anche il nostro comune deve rivedere taluni servizi ormai ritenuti da buona parte della cittadinanza un atto dovuto. Così non è, e siccome l’utilizzo di questo servizio vuoi per mutate esigenze di mobilità delle nuove famiglie, vuoi perché fare un salto in piazza alla mattina non è poi così scomodo, la percentuale degli alunni che lo prenotano scende sensibilmente di anno in anno. Arriviamo così alle prime comunicazioni della nostra amministrazione che anticipa ai diretti interessati che, causa le suc-citate ristrettezze di bilancio, non sarà più possibile garantire le stesse prestazioni degli anni preceden-ti, ed in specie, agli stessi costi. In questo contesto, dopo un primo momento di sbandamento dei diretti interessati, si cerca di capire quali saranno i nuovi costi ma più in particolare se alcune tratte del servizio saranno eliminate. Della questione si interessano a vari livel-li sia i genitori anche per il tramite delle associazioni scolastiche che li rappresentano sia i gruppi di mino-ranza consigliare. Spuntano varie ipotesi e le voci cominciano a girare. Se da un lato si comprende che il servizio non potrà rimanere negli stessi termini degli anni precedenti dall’altro, specie durante gli incontri organizzati dall’amministrazione comunale per informare i genitori delle novità, viene espressa tutta una serie di timori legati alle difficol-tà che le inevitabili modifiche porte-ranno. Sembrerebbe che il dialogo non sia stato dei migliori se ad un certo punto per fare sentire la loro voce alcuni fra i più sensibili orga-nizzano una mini manifestazione

Pulmini e polmoniche prevedeva che un tal giorno ad una certa ora tutti i genitori fossero andati a portare/prendere i figli a scuola senza usufruire dei pulmini.

Lo scopo evidente era quello di dimostrare che se si fosse arrivati a sospendere il servizio di trasporto scolastico, il primo impatto negativo sarebbe stato il congestionamento della viabilità proprio presso il ples-so scolastico di Sandrigo. La cosa sembrerebbe non si sia poi potu-ta realizzare a causa di una rapida lettera di diffida inviata dal nostro Sindaco ed indirizzata agli organiz-zatori che li responsabilizzava nel caso, che per tale incremento del traffico, si fossero creati incidenti. Veneti prudenti!

E’ seguita poi, nella seduta del Consiglio Comunale del 26 luglio scorso, un’interrogazione - o per meglio dire un’ «auto-interroga-

Istituto Comprensivo “G. Zanella” di Sandrigo

Un volto nuovo

zione» visto che è stata presentata dalla stessa maggioranza assieme ad altre sei - dove si chiedeva al Sindaco, fra le varie, il motivo per il quale si fosse arrivati al ridimensio-namento del servizio di trasporto scolastico. Dopo le spiegazioni ho chiesto esplicitamente di aprire il confronto consigliare, in particolare per i due argomenti che concerne-vano la casa di riposo ed il traspor-to scolastico (da notare che c’era la sala piena di genitori che volevano capire), ma sono stato diffidato dal Sindaco (a norma di regolamento) a non continuare, pena in caso estre-mo il rischio di espulsione.

Arriviamo così alla soluzione scel-ta dall’Amministrazione e comuni-cata con lettera scritta ai genitori qualche tempo fa. Il costo per ogni alunno salirà ad Euro 500 mentre se gli alunni della famiglia sono due

o più si arriverà ad € 750. I Pulmini che garantiranno il servizio saranno ridotti a due e non serviranno più i residenti di Lupia.

Considerazioni? Sì, qualcosa anda-va fatto. E’ effettivamente non equo che tutta la comunità continui a ver-sare fior di quattrini per un servizio che non viene più percepito come strategico. Nel contempo è anche vero però che per quelle famiglie

che non hanno la possibilità di portare direttamente i figli a scuo-la, il modificare od in alcuni casi il togliere il servizio crei grossi disagi e questo specie con i più deboli va considerato – rispettato – risolto!

Cosa fare? Intanto valutare se al fine di tenere in vita un servizio così importante per la nostra comunità non sia possibile contarsi e valuta-

Grazie maestro Piero

“Guardate i bambini, fate come loro!”“L’energia creativa viene dai bam-

bini. Nei loro lavori l’arte è senza filtri”.

Questa è una del-le frasi di Piero De Pellegrini appuntate durante le nostre con-versazioni. Si parla di energia, di creatività, d’infanzia. Temi che con Piero si affronta-vano spesso. Il 3 set-tembre 2011, giorno dei funerali celebrati nel duomo di Sandri-go, mi è stato chiesto di scrivere un articolo personale su Piero De Pellegrini. Penso che Piero abbia lasciato il segno in tante perso-ne, sarebbe davvero interessante racco-gliere questi ricordi.

Ho avuto la fortuna di conoscere Piero quando frequentavo le scuole elementari di Lupia. Il 1992 è stato un anno importante per il vicenti-no, ricordo l’entusiasmo del mae-stro nel proporre alle classi la visita alla mostra su Jacopo Da Ponte, al

Museo Civico di Bassano, in occa-sione del IV centenario della morte.

Centinaia di opere importanti e gli studi sul prezioso libro dei conti del-la bottega bassanesca scoperto da

Piero De Pellegrini con Francesca Rizzo

continua a pag. 2

Con la fine dell’estate e l’inizio di settembre riprendono le attività ordi-narie e, tra le altre, riapre i battenti anche l’Istituto Comprensivo Zanella. Un nuovo anno che comincia, nuove avventure, nuove amicizie, un altro tassello nella storia di tanti bambini e ragazzi del nostro paese.

Ad accompagnare alunni, docenti e personale tutto dell’istituto quest’anno c’è un nuovo dirigente, il dott. Lorenzo Battistin che proviene da Vicenza dove ha diretto alcuni Istituti della città. In una quindicina di anni di servizio ha inoltre gestito una decina di altri Isti-tuti, alcuni in reggenza, in provincia di Vicenza e in altre province del Veneto e della Lombardia.

Sin dal suo insediamento il nuovo dirigente è venuto a contatto con la realtà complessa e variegata dei diversi plessi ed ha avuto modo di apprezza-re le tante iniziative e peculiarità del nostro istituto, oltre che l’efficienza dei collaboratori e la validità dei docenti e del personale tutto, che anche quest’an-no sono chiamati ad intensificare i loro sforzi per sopperrire alla riduzione delle risorse umane e materiali a disposizio-ne. É sua intenzione, pertanto, sostene-re e valorizzare i percorsi avviati, dando il proprio contributo affinché la scuola divenga sempre più un luogo di incon-tri, di crescita e di formazione.

A tal proposito ha sottolineato la

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pag. 2Ottobre 2011 - pag. 2

E’ un periodico informativo - politico - culturale dell’Associazione

«Sandrigo Trenta» fondato nel 1974

diretto daarnaldo pozzato

Direttore Responsabileumberto sturmo

Capo Redattoregiuseppe savio

Edito da: Associazione Sandrigo

Trenta

Presidentevelia dal sasso

Sede e Redazione: Piazza Garibaldi, 5 - 36066 Sandrigo (VI)Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n. 798 del 23 maggio 1994 (1^ autorizza-zione n. 311 del 04 settembre 1974)Tipografia: G.N.G. srl - SandrigoSpedizione in Abbonamento Postale Pub-blicità inferiore al 45% - Taxe PerçueConto Corrente: N° 13982368Per pubblicità: 0444 659858Gli articoli firmati rispecchiano il pensiero dell’autore e non coinvolgono in alcun modo la redazione e la proprietà della testata.

Ai sensi del D.L. 196/2003, informiamo i nostri lettori che i loro dati in nostro possesso saranno utilizzati esclusivamente per inviare il nostro giornale. Questi dati saranno custoditi presso i nostri archivi informatici. I nostri lettori hanno il diritto di accedere liberamente alle informazioni che li riguardano per aggiornarle o modificarle rivolgendosi al responsabile o presso la sede.

Abbonamento € 0,10Tiratura 3.550 copieSandrigo, Ottobre 2011

www.sandrigo30.lindaver.org

Pulmini e polmonisegue da pag. 1

Grazie maestro Pierosegue da pag. 1

re se facendo qualche sforzo non si possa reindirizzare i ragazzi al trasporto scolastico evitando il fai da te che, come si diceva sopra, se da un lato è più comodo, dall’altro genera fastidiosi intasamenti nelle ore di punta di entrata ed uscita dalle scuole.

Certo che questo brusco cambio di rotta dell’Amministrazione pare sia stato il frutto della determina-zione e del silenzioso ma fragoroso dissenso dei genitori interessati.

Nel frattempo, per seguire le nuo-ve esigenze del nostro vivere quo-tidiano che ci vede sempre meno sportivi, adottiamo qualche motto che ci aiuti a prendere con un po’ di filosofia questi fastidiosi cambia-menti. Potremmo ad esempio dire così: “Più Polmoni (pedibus calcan-tibus) e meno pulmini”.

Nella prossima, se ce ne sarà l’occasione, parleremo della scelta dell’Amministrazione di rifinanziare anche per il nuovo anno scolastico il percorso formativo legato al coreu-tico musicale.

Giuliano Stivan

Un volto nuovosegue da pag. 1

Michelangelo Muraro. “Questa bam-bini è una grande mostra! – ci diceva - Guardate i particolari nei quadri e gli animali. Portate nel foglio un piccolo dettaglio”. Ricordo che con i nostri fogli bianchi in mano ci siamo seduti davanti a quei capolavori per copiare qualche particolare. Forse questo è il ricordo più bello delle scuole elementari. Il maestro ci inse-gnava a guardare gli accostamenti dei colori complementari, i punti di luce, le linee decise. Le sue era-no parole dette con un filo di voce così per noi bambini sembrava una fiaba e rimanevamo a bocca aper-ta. Parole dette sottovoce ma che non si dimenticano. Posso dire con certezza che dopo quella mostra più di un bambino ha deciso che da grande avrebbe intrapreso la strada dell’arte. (E questo fa riflettere molto sul ruolo degli insegnanti nei primi anni scolastici). Qualche anno dopo, al liceo artistico, il professore di storia dell’arte Domenico Trevisan, architetto e allievo del maestro, ha tenuto un’intera lezione parlando dell’impegno di De Pellegrini nella difesa dell’architettura spontanea, rurale. Questa è stata l’occasione per ritrovare Piero e discutere assieme su tematiche legate al paesaggio e alla tutela ambientale. Succes-sivamente è stato proprio Piero a consigliarmi e a seguirmi nella tesi di laurea sul valore ambienta-le di Lupia. Si dialogava su come il paesaggio, in molti paesi, è stato ridotto a mera fonte di profitto, per cui si sono rimosse siepi arbo-ree, interrati fossati, sradicati filari di alberi per permettere la libera circolazione di pesanti macchinari agricoli. Nel saccheggio ambienta-le rientra anche la banalizzazione dell’utilizzo dei modi standardiz-zati di costruire in campagna, per esempio i capannoni prefabbricati di pesante impatto ambientale. Piero mi aiutava a contemplare il territorio e ad apprezzarlo come opera architettonico-ambientale da decifrare e in cui scoprire l’im-portanza dell’artefice, il contadino, che vi ha impresso il segno della sua presenza e della sua intelligenza secondo una coscienziosa opera di intervento costantemente rivolto alle generazioni future e non solo in vista di un immediato profitto. Le dimore rurali rappresentano una fondamentale lezione di rispetto per l’ambiente e di armonico inse-diamento dell’uomo nel paesaggio

secondo un’architettura funziona-le all’uso della vita contadina. La difesa della diversità è la difesa della storicità, diceva, e mi parlava del-le sue battaglie all’interno di Italia Nostra per proteggere la chiesa di Lupia, le barchesse, i magli e le ville assieme a Renato Cevese. Ricordo quando mi ha accompagnato per la prima volta in villa Sesso Schia-vo presentandomi i proprietari e illustrandomi le sue interpretazio-ni sugli affreschi della loggia. Era colpito dallo sguardo penetran-te del cavaliere dell’ultima sala e apprezzava le doti del pittore nel trattare i particolari naturalistici. Mi ripeteva che è importante parlare spesso ai bambini, e non solo, del-le peculiarità storico-artistiche del nostro terriotorio per suscitare nei cittadini uno spirito critico e sen-sibile. I bambini tornavano spesso nelle sue digressioni: I bambini sono energia e semplicità genuina. Non allontarti mai dai bambini. Teneva

in grande considerazione i disegni infantili e gli studi Viktor Lowenfeld su “Creatività e sviluppo mentale” o “Forza creatrice del bambino”. A Vero-na, assieme a Licisco Magagnato, ha tenuto anche delle conferenze sul valore dei colori nell’infanzia. I disegni dei propri allievi li portava anche a Salisburgo, ai corsi estivi della “Scuola del vedere” dove Oskar Kokoschka lo rimproverava dicendo: Ecco! Perché non dipingi come loro!. Gli facevo molte domande sul modo di insegnare di Kokoschka. Duran-te la copia dal vero non si usava la matita ma direttamente il colore. Il tempo per concludere un dipinto era poco più di dieci minuti. Biso-gnava capire subito la forma dell’og-getto da copiare e il gioco di luci ed ombre. Si lavorava con spontaneità, come i bambini, tenendo presente però che L’arte esce dal cuore ma passa per la mente. Kokoschka lo salutava dicendo: Quando ritorni a Venezia, salutami maestro Tiziano.

Testimonianze meravigliose che purtroppo non sono state fissate in una pubblicazione. Di Piero sono da ricordare gli anni di collaborazio-ne con il giornale Sandrigo 30, nel 1975, e i suoi preziosi scritti di storia dell’arte, in particolare sugli orato-ri sandricensi che a tutt’oggi, per diversi casi, sono l’unica bibliografia scientifica esistente sull’argomento.

Nel suo passaggio silenzioso Piero De Pellegrini ha toccato tutti i nostri cuori, lasciandoci preziosi insegnamenti: la curiosità nella ricerca, l’umiltà nella comunicazione del proprio sapere, il coraggio di difendere la Bellezza. Seguendo le parole pronunciate durante l’omelia del 3 settembre, Piero ci ha proprio insegnato a coltivare l’intelligenza, a coltivare il pensiero e ad agire per il bene di tutta la comunità.

Francesca Rizzo

positività del clima di collaborazione tra istituzione scolastica e famiglie, come testimonia la presenza attiva e costante del Comitato Genitori, così come il grande sostegno fornito dalle Amministrazioni Comunali di Sandri-go e Bressanvido, da sempre vicine al mondo della scuola ed alle sue esigen-ze, insieme a tante altre associazioni e realtà del nostro territorio, che offrono il proprio contributo alla realizzazione degli obiettivi formativi dell’IC.

Come si evince dal POF, tra i princi-pi fondamentali dell’Istituto vi è quello di differenziare la proposta formativa, in modo da offrire a tutti gli alunni la possibilità di sviluppare al meglio la propria identità e di estrinsecare le pro-prie potenzialità. Per questo l’offerta in tutti gli ordini di scuola è variegata e prevede una suddivisione in diversi indirizzi (ambientale, coreutico-musi-cale e linguistico-teatrale per la scuola primaria, ordinario e musicale per la scuola secondaria). Allo stesso modo l’articolazione oraria è diversificata per venire incontro alle esigenze degli alun-ni e delle famiglie e comprende, oltre il tempo scuola obbligatorio, anche il tempo pieno con laboratori e la setti-mana corta per la scuola primaria, il tempo ordinario e quello potenziato per la scuola secondaria.

Particolare rilievo assumono i raccor-di tra i vari ordini di scuola, dall’infan-zia alla scuola secondaria, come testi-moniano gli sforzi per l’elaborazione di un curricolo verticale che accompagni

tutto l’iter formati-vo degli allievi, i percorsi di acco-glienza e di inseri-mento degli alunni stranieri, l’attenzio-ne alle situazioni di disagio scolastico e familiare, grazie anche al servizio di psicologia scolastica offerto ad alunni e famiglie, l’integra-zione degli alunni con disabilità.

In primo piano si pone comunque il successo formativo degli studenti, sostenuto con percorsi di rinforzo in orario curricolare e con corsi di recu-pero in varie discipline. Per tutti gli ordini di scuola, inoltre, sono resi noti criteri e modalità di valutazione degli allievi, condivisi da tutti i docenti. Tali criteri, insieme a tutti i documenti rile-vanti elaborati dal collegio dei docenti, sono pubblicati nel sito dell’Istituto, che offre una panoramica completa ed aggiornata della vita della scuola.

Una struttura molto articolata, dun-que, al cui interno trovano spazio tante figure di adulti di riferimento, ma al centro della quale resta pur sempre la persona del discente, con i suoi bisogni e le sue peculiarità e soprattutto con la sua voglia di crescere. A noi adulti il meraviglioso e difficile compito di accompagnare questo cammino, ed al nuovo dirigente l’augurio di coor-dinare e sostenere al meglio il lavoro e l’impegno di tutti.

Prof. ssa Rosa Carella

Il dott. Lorenzo Battistin

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pag. 3 - Ottobre 2011

Prendete un quasi sessan-tenne (59 anni, per essere pre-cisi) e mettetelo su un kayak a pagaiare un mese seguendo

per 1450 chilometri il corso del Mississippi. No, non è una fantasiosa punizione dell’In-ferno di Dante, bensì l’ultima impresa compiuta da Giusep-pe Faresin. Non pago dei 1000 chilometri percorsi lo scorso anno lungo il Danubio, con l’obiettivo di raccogliere fon-di per sostenere i bambini di Haiti colpiti dal terremoto, quest’anno il nostro avventu-riero ha solcato, ad una media di 30 mila pagaiate al giorno, le acque del quarto fiume più lungo al mondo. L’obiettivo stavolta è raccogliere fondi pro Unicef – almeno un dollaro per ogni chilometro percorso. E dunque dal 23 luglio, il giorno della partenza da Minneapolis, Giuseppe Faresin ha lanciato il suo kayak tra le acque del “fiume del blues”, fermandosi ogni giorno dopo 9 – 10 ore di navigazione e sostenuto via terra dall’amico Bruno fino al

Alle sorgenti del blues

Solidarietà lungo il fiumetraguardo di St. Louis, quando ha intravisto il simbolo del-la città, il Gateway Arch (un grande arco di metallo chia-

mato dagli americani “la porta del West”). Nel corso della sua avventura ha attraversato 29 chiuse del grande corso d’ac-qua, ha incontrato sindaci e delegazioni ed è stato accol-to con tutti gli onori e grande ospitalità. Tuttavia non sono mancati momenti di pericolo, come quando Giuseppe ha deciso di non fermarsi in un punto stabilito e di continuare a pagaiare per recuperare il ritardo accumulato, rischian-do di dover passare la notte da solo in una zona del fiume completamente isolata ed infe-stata da zanzare – prima che Bruno riuscisse a localizzarlo grazie al segnale del satelli-tare. Nonostante la fatica, gli sforzi sono stati ben ripagati dalla bellezza dei paesaggi e delle persone incontrate.

È spontaneo pensare a cosa mai possano servire sfide simi-li ma, come risponde il diret-

Il Sindaco di Le Claire che consegna a Giuseppe Faresin la chiave della città

to interessato, esse non sono altro che dei momenti in cui mettere alla prova te stesso cercando anche di aiutare gli altri. È una scuola di vita che insegna come sia possibile raggiungere i nostri sogni ed obiettivi semplicemente cre-dendoci ed impegnandosi al massimo senza mai mollare. Non resta che da chiedersi quale sarà la sua prossima impresa.

L'arrivo a St. Louis dopo 1.400 km

Campane a LupiolaEra l ’autunno del 2010

quando l’idea di far suonare nuovamente le campane dell’o-ratorio di Lupiola era stata lanciata da don Bruno Bura-to, parroco di Lupia, a me, in quanto proprietario della cap-pella gentilizia. Le campane sono tornate a suonare dome-nica 7 Agosto 2011, in occasio-ne della festa di San Gaetano Thiene, patrono della chiesa, accompagnando la celebrazio-ne della messa domenicale.

L’oratorio ha una lunga sto-ria alle spalle: costruito nel 1674 dai conti Velo, al tem-po proprietari della villa, vie-ne concesso dalla diocesi di Vicenza con la disposizione di un “vincolo di funzione pubbli-ca”, ritenendo la costruzione della cappella un valido siste-ma per ovviare all’isolamen-to della comunità di Lupiola da Lupia durante la stagione invernale a causa delle fre-quenti esondazioni del tor-rente Astico.

Da allora la funzione pubbli-

ca non è mai venuta meno, e nell’ultimo passaggio di pro-prietà, un terzo della cappella è stato donato alla parrocchia di Santo Stefano in Lupia, allo scopo di garantire definitiva-mente la funzione pubblica dell’oratorio.

Oggi l’Astico non allaga più i terreni a sud del ponte di Lupia e l’oratorio viene usato secondo le disponibilità della parrocchia di Lupia e del suo parroco, principalmente nel mese mariano per la locale processione e le funzioni del rosario.

La celebrazione, che si ripete ogni anno, si è svolta silenzio-samente negli ultimi vent’anni, a causa di un cedimento della struttura lignea del castello della cella campanaria, dovuto all’usura del tempo.

Quest’anno le 2 piccole cam-pane dell’oratorio hanno salu-tato la domenica di San Gae-tano Thiene suonando a festa dopo il prolungato silenzio.

Grazie al lavoro dei parroc-

chiani il rintocco delle cam-pane saluterà nuovamente le funzioni durante il mese mariano e un piccolo faro illumina la cella campanaria dopo il tramonto fino alle 11 della sera.

Le campane ringraziano: dopo 1000 anni il suono della campana più grossa è ancora argenteo come quando fu fusa a Bassano per opera di Dacia-no Colbacchini nel 1080 (data che reca sui rilievi di decoro). Viene da chiedersi “per chi abbia suonato quella campa-na”, vecchia di 1000 anni. Né la chiesa di Santo Stefano in Lupia né l’oratorio di Lupiola, come li conosciamo adesso, esistevano nel 1080. Dun-que da dove proveniva quella campana? Don Attilio, in una piccola pubblicazione dei pri-mi anni ‘80, si pone questa domanda e lascia la risposta ai posteri: “ci limitiamo a dire che 1000 anni fa una campa-na suonava, probabilmente a Lupia o Lupiola”; oggi questa stessa campana continuerà a suonare come mille anni fa”.

Davide Cadore

Page 4: Sandrigo 30 Ottobre

pag. 4Ottobre 2011 - pag. 4

Domenica 31 ottobre 1944 era una bella giornata dalla fresca aria autunnale. Le don-ne di Maragnole che stavano andando alla Messa Prima non potevano certo immaginare che da lì a poco ci sarebbe sta-to un rastrellamento fascista

e la morte di cinque ragazzi ventenni.

A 67 anni dal tragico evento, pochi ormai ricordano quello che fu chiamato “l’eccidio di Mason”.

Le vittime furono: Andrea Brian (classe 1920), Guido Novello (1922), Antonio Mar-chioretto e Renato Marchi, entrambi nati nel 1925, tutti abitanti a Maragnole. Con essi morì anche il sandricense Aldo

La nostra Storiaa cura di Leonardo Carlotto

Caduti sandricensi durante la ResistenzaPanozzo, nato il primo genna-io 1921 da Marco e Luigina Panozzo. Arruolato nel gen-naio 1941 (1° Btg., 80° Regg. Fanteria), fu mandato a com-battere in Russia per quasi 20 mesi, meritandosi un encomio solenne. Tornò in Italia nel

novembre 1942. Qualche giorno prima dell’armi-stizio dell’otto set-tembre 1943 era caporale a Vicen-za e, con lo scio-gliersi dell’esercito italiano, rientrò e si nascose a casa, ai confini nord di Sandrigo.

Al mattino del tragico 31 ottobre, nella frazione di Maragnole arriva-rono dei camions con una trentina di fascisti delle Brigate Nere ed altrettanti soldati tedeschi. Durante il rastrellamento vennero fermate decine di uomini, ma furono tratte-nuti solamente 17 giovani.

Furono portati a Breganze e da qui, in camion, fino a Mason, dove vennero scelte le cinque vittime.

Messi al muro, vicino al municipio, furono colpiti da raffiche di mitra e finiti a colpi di pistola. Le poche persone presenti restarono impotenti ed atterrite; inutilmente cercò di soccorrerli la signora Maria Bassanese Cusinato. Gli altri fermati vennero risparmiati; la lezione era sufficiente!..

A sera furono riportati a Maragnole. Il funerale fu cele-brato, per tutti cinque, il due novembre. Panozzo venne poi trasportato nella chiesa di Sandrigo, dove furono ripetute le esequie.

Nel suo Cronistorico, il nostro arciprete don Bortolo Gaspa-rotto scriveva: “31/10/44. Il giovane Panozzo Aldo parroc-chiano, con altri quattro del-le Maragnole, viene trucidato barbaramente per rappresaglia sulla piazza di Mason Vic.. La reazione nell’opinione pubbli-ca è grande e, in altri tempi, avrebbe provocato chissà quali eccessi. Ora che il valore della vita è così ridotto nella stima generale, il popolo si limita a recriminazioni, al rimpianto, alla preghiera che resta sempre il conforto dei deboli”.

In quel triste periodo avve-niva anche l’esecuzione del sandricense Giovanni Battista Bizzotto, nato il 22/3/1921 da Giuseppe e Margherita Benetti che abitavano vicino a Mara-gnole. Era stato chiamato alle armi in gennaio del 1941, nel 12° Regg. Fanteria. Mandato in Sicilia, dopo lo sbarco anglo-americano, riuscì a tornare a casa a metà settembre 1943.

Nell’estate 1944 fu, per poco tempo, nell’altopiano di Asiago con i partigiani della Brigata Mazzini. Rientrato a Sandri-go lavorò presso le Squadre Pronto Soccorso della T.O.D.T. (Organizzazione del lavoro).

Il 13 febbraio 1945 una sessantina di fascisti della 11a Brigata mobile di Asiago occupò Maragnole, in cerca di partigiani e renitenti al servi-zio militare. Furono arrestati anche due suoi ex compagni

sull’altopiano: Gino Ronzani e Beniamino Nicoli che, seppure duramente maltrattati durante la lunga prigionia, alla fine si salvarono. Al Bizzotto le cose andarono peggio: imprigiona-to, venne spostato a Roana e a Thiene. Dopo giorni di soprusi e torture, una cinquantina di brigatisti neri lo riportò a casa Bizzotto per l’ultima scorre-ria. Si allontanarono poi verso Maragnole con il prigioniero. Dopo mezzanotte, a nord della chiesa, si udirono degli spari; fu ucciso e gettato in un fosso, a lato della strada.

Il funerale avvenne il 21 feb-braio a Sandrigo, la salma fu tumulata a Longa di Schia-

von. Dopo la Liberazione, al tre maggio, i suoi ex compagni gli resero omaggio sul luogo del sacrificio, dove il Comitato Nazionale di Liberazione del nostro paese fece porre una lapide commemorativa.

Anche di questo fatto ci parla

don B. Gasparotto: “19/2/45. Altro barbaro delitto sulla per-sona di Bizzotto Giovanni. Viene prelevato dalla fami-glia, tenuto in prigione per cinque giorni, riportato a casa tutto contuso dalle percosse, depredata la famiglia, insulta-ti i genitori ed i famigliari, poi ucciso e gettato il cadavere in un fosso nei pressi di Maragno-le. La famiglia è costernata, la popolazione indignata. L’ac-cusa che gravava su Bizzotto è di aver appartenuto ad una banda di partigiani”.

Sui nostri paesi gravò per mesi una pesante coltre di ter-rore. Don Bortolo continuò a raccontare quanto succedeva a Sandrigo: “11/3/45. Il pae-se è messo a soqquadro da un rastrellamento fatto da soldati ucraini al soldo dei Tedeschi. Depredamenti su vasta sca-la, prelevamenti di uomini e giovani che poi vengono rila-sciati. Nella vicina Ancignano viene ucciso un giovane sedi-cenne (n.d.a. Marco Barbieri) perché, impaurito, fuggiva. Un altro ferito grave a Poianella. Miserando spettacolo di una soldataglia ubriaca alla caccia di ogni ben di Dio. Quando un esercito si riduce in queste con-dizioni vuol dire che la decom-posizione è vicina.”

Passò qualche mese e furono ammazzati altri compaesani, in attesa della Liberazione dal nazifascismo, che da noi avvenne nelle primissime ore del 29 aprile 1945.

Un cippo ed una lapide, esi-stenti a Maragnole, ancora ricordano all’ignaro passante quelle inutili morti.

- - -Ringrazio il signor Pio Men-

do ed in modo particolare don Venanzio Rigoni.

Bibliografia: “Il pianto di Maragnole” di Giov. Batt. Faresin – Off. Tipogr. Vic. 1946.

Giovanni Battista Bizzotton. Sandrigo 22/11/1921

m. Maragnole 19/11/1945

Page 5: Sandrigo 30 Ottobre

pag. 5 - Ottobre 2011

Guarda!

Arte - storia - naturaAlla scoperta del patrimonio culturale della nostra terra

CAVALLI E CAVALIERI (2^ parte)

II palio di VicenzaA Vicenza i cavalli non erano solo uno status symbol per i nobili signori ma anche motivo di festa e d’incontro

per l’intera cittadinanza. I Vicentini infatti attendevano con trepidazione il palio. Spesso non ne bastava uno solo e così si preparavano più palii. Ma che cos’è un “palio”? La parola deriva dal latino “pallium” che significa mantello, drappo di stoffa e si trattava in genere del premio assegnato al vincitore della gara. Le origini di questo tipo di manifestazione vengono fatte risalire all'età dei liberi Comuni. Il Palio più celebre è quello di Siena dove i cavalli, ancora oggi, vengono cavalcati a pelo: si corre il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto per l’Assunta. Tra i più antichi d’Italia bisogna ricordare il Palio del drappo verde di Verona (ricordato perfino da Dante nel canto XV dell’Inferno ai versi 121-124) istituito nel 1208 per celebrare la vittoria di Ezzelino III da Romano contro i guelfi di San Bonifacio e che attualmente consiste in una gara podistica. Nella Historia Ecclesiastica di Francesco Barbarano de' Mironi si legge che a Vicenza si correva un palio di soli cavalli, senza fantini. Vi potevano partecipare solo i cavalli accu-diti almeno da sei mesi da cittadini vicentini. Siccome si gareggiava per ricordare la liberazione della città dalla tirannide di Ezzelino da Romano, avvenuta nel 1259, si scelse come santo patrono l’arcangelo Michele che libera dal male. La corsa aveva inizio nel pomeriggio: i cavalli partivano da Ponte Alto, fuori le mura verso Verona, e raggiungevano la cantonata di Santa Corona. Il premio per il padrone del cavallo vincitore erano sei braccia di scarlatto (un tessuto ad armatura diagonale), uno sparviero per il secondo e dei guanti per il terzo classificato. Un palio si correva anche il giorno dell’Assunta per ricordare la liberazione della città di Vicenza dal dominio padovano del 1311. Curioso è invece il palio istituito nel 1403 dal Consiglio dei Cinquecento di Vicenza e rivolto solamente alle donne: queste dovevano correre nel giorno della Sacra Spina dalla costa (ossia dalla zona dell’attuale ponte degli Angeli) fino all’angolo di Santa Corona, in palio vi era una pelliccia del valore di 5 ducati d’oro. Ovviamente erano ammesse solo donne di buona fama. Successivamente fu decretato che i 5 ducati d’oro dovessero andare in tanta cera per accompagnare la processione della Santa Spina. Dal 1460 Valerio Losco lasciava nel suo testamento il desiderio di correre un palio per venerare la Santa Corona di Spine con un premio di 8 ducati d’oro. Possiamo immaginare che a queste gare assistevano con fervore anche i nostri compaesani, i nobili Sesso, particolarmente affezionati alla chiesa di Santa Corona in cui, ancora oggi, sono presenti i sepolcri di famiglia. Col tempo la ricorrenza della Spina si fece sempre più radicata tanto che il palio venne fissato il 14 settembre: il premio consisteva in una pezza di velluto lunga 25 braccia del valore di 300 ducati. Il luogo conclusivo della gara era ovviamente la chiesa di Santa Corona. L’enorme chiesa, che tuttora si può ammi-rare in Contrà Santa Corona a lato di Corso Palladio, fu eretta dal vescovo di Vicenza nel 1261. Il vescovo, il beato Bartolomeo da Breganze, voleva appunto custodirvi la preziosa reliquia della Sacra Spina di Cristo donatagli dal re di Francia Luigi IX. Fin da subito la chiesa vide una grande partecipazione di fedeli. In tempi di pestilenze e difficoltà la Sacra Spina diventava il segno della sofferenza che porta alla salvezza, dove anche il dolore assume un senso. Dal punto di vista civile questa chiesa domenicana, in stile romanico-ogivale e pesantemente restaurata nell’Ottocento, ha rappresentato per la città di Vicenza il simbolo della rinascita comunale vicentina dopo la sudditanza a Ezzelino III da Romano. Per tutti questi valori divenne il centro per celebrare la festa della città. (continua...)

Francesca RizzoPer domande o suggerimenti: [email protected]

Cavallo del Pisanello al museo del Louvre di Parigi

L’Associazione musicale METROTIME

con il patrocinio del Comune di Sandrigo Organizza per l’anno scolastico 2011-2012 i seguenti corsi:

Chitarra classica (jazz, blues, rock), pianoforte classico e moderno, batteria, percussioni (djembè, congas, bongo, surdo brasiliano, repinique …), basso elettrico, canto moderno, violino, flauto traverso, sassofono, tromba, trombone, teoria musicale, musica d’insieme.

I corsi si svolgono presso il patronato da ottobre a maggio.Per informazioni 0445 874324 / 338 8770023

AnnuncioResponsabile di produzione, 49 anni, in mobilità, serio, onesto con varie esperienze orafe e meccaniche cerca lavoro anche per attività diverse. Disponibilità immediata. Tel. 339 8176790.

Foto curiose ... una volta a Sandrigo

... tanto il morto c'è già

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pag. 6Ottobre 2011 - pag. 6

Risposta alla lettera di Luglio 2011:Raccolta vetro

In relazione alla lettera firmata apparsa nel numero di Luglio 2011 del Vs. mensile, chia-risco che la raccolta differenziata impostata dal Comune di Sandrigo, prevede un servizio di raccolta molto articolato e complesso, uti-lizzando contenitori famigliari, consegnati al titolare della Tariffa di Igiene Ambientale (non tassa rifiuti).

Nel 2011 ogni famiglia regolarmente iscrit-ta a ruolo, ha un contenitore per il residuo secco, munito di chip per il conteggio pun-tuale degli svuotamenti, uno per il vetro e a richiesta un contenitore per l’organico (ne è sprovvisto chi composta in proprio tale rifiuto).

Inoltre vengono raccolti con il sistema “por-ta a porta” anche carta/cartone (pacchetti o scatoloni) e multi materiale (qualsiasi sac-chetto trasparente di colore bianco).

Questa tipologia di servizio, ci ha permesso di superare il 71% di raccolta differenziata nel 2010 (vedi dati in http://www.comune.sandrigo.vi.it/index.php/archivio-articoli/ecologia/161-sandrigo-comune-riciclone), vero vanto per l’Amministrazione Comunale che rappresento e per tutta la cittadinanza.

Perché il sistema funzioni correttamente e, soprattutto garantisca equità nella gestione della spesa tra i contribuenti però, è necessa-rio che ci siano regole certe: la raccolta di ogni tipologia di rifiuto, avviene esclusivamente se

LETTERE AL GIORNALEconferito in contenitori corretti ed esposti in suolo pubblico la sera precedente ogni servi-zio. Questo, appunto, garantisce economicità ed efficienza, evidenziando immediatamente gli evasori della TIA.

Nel territorio Comunale inoltre, esisto-no variegate tipologie abitative, che vanno dalla casa singola al grande condominio con numerosi contenitori esposti contemporane-amente in uno stesso punto. Se gli operatori non avessero l’ordine di raccogliere come da regolamento, anche chi non paga, avrebbe, iniquamente, lo stesso servizio di chi invece sostiene la quota parte di spesa.

Nel caso della segnalazione apparsa nel Vs. mensile appunto, se l’operatore avesse raccolto il rifiuto, avrebbe creato un peri-coloso precedente perché, arbitrariamente, contravvenuto ad un preciso ordine di servi-zio: quando trova contenitori non conformi, oltre a non svuotare il contenuto è tenuto ad applicare un adesivo con scritto di rivolgersi immediatamente all’ufficio ecologia, per il ritiro dei contenitori corretti.

Preciso infine che, nel caso di mancate rac-colte dei materiali recuperabili con il servizio porta a porta (esposizione non corretta e/o fuori calendario), anziché attendere 3 setti-mane, è possibile conferirli presso il centro di raccolta di via Galvani 32, (aperto 15 ore la settimana) senza costi aggiuntivi.

L’Assessore all’AmbienteCristina Clavello

Un grazie al maestro Piero

Siamo un gruppo che ha frequen-tato la scuola serale C.A.P.I. negli anni 50. Sentiamo di dover espri-mere un caro e doveroso ricono-scimento al maestro di disegno e di vita Piero, perché quando abbiamo iniziato a frequentare il suo corso avevamo bisogno di imparare di tutto e di più. Lui ce l’ha insegnato.

Dopo nove o dieci ore di lavoro arrivavamo alle lezioni alle sette di sera, stanchi morti, e trascorre-

Carissima NerinaAvrei voluto parlare di te quando

eri ancora in vita e nel nostro giornale talvolta si descrivevano personaggi particolari, significativi o caratteristici del nostro paese. Eri sicuramente fra questi e quasi tutti ora lo pensano forse perché è più facile riconoscere i pregi o meglio le doti di una persona solo quando ci ha lasciati.

Ma io ti conosco da sempre e la nostra amicizia è aumentata da quando sei andata in pensione e, durante le tue lunghe passeggiate pomeridiane, ti fermavi spesso sotto il mio portico per riposare un po’ e scambiare quattro chiacchiere con mia zia e altre vicine di casa.

Parlavi di tutti quelli che avevi incontrato e ti avevano salutato con simpatia perché li avevi aiutati a nascere ed eri stata la loro levatrice. E’ questo infatti il mestiere che hai inco-minciato ad esercitare giovanissima quando andavi di giorno ma spesso anche di notte, a piedi o in bicicletta per assistere partorienti in abitazioni scomode e lontane.

Poi ti sei quasi accasata nel nostro ex ospedale dove finivano per par-torire tutte le mamme anche da altri paesi vicini. Ed è proprio qui che io ho potuto constatare di persona la tua professionalità e umanità quan-do hai assistito al parto di mia figlia Mariella che io ricordo ancora con viva emozione. Ti piaceva anche scher-zare allegramente, talvolta con una certa ironia, come nel caso della tua attempata gravidanza quando ce la descrivevi come una precoce meno-pausa, nascondendo però la felicità di essere ancora madre.

Come tante donne e mamme dei nostri tempi hai affrontato e soppor-tato in un angoscioso silenzio i tuoi inevitabili problemi legati anche a

una famiglia numerosa, sempre però disponibile a risolverli cercando di aiutare tutti.

Negli ultimi tempi ti eri trasferita a Milano e in quella città certamente poco conosciuta avrai talvolta pen-sato con nostalgia al tuo Sandrigo, ai tuoi cari, a tutte le persone ami-che che hai conosciuto, ai nostri ver-di prati, alle care montagne che ci circondano.

Non dimenticherò mai quel giorno a Milano quando sono venuta a tro-varti con tuo figlio Saverio, il tuo stret-to abbraccio, la tua testa appoggiata sulla mia spalla, i tuoi lunghi silenzi rotti improvvisamente da un fiume impetuoso di ricordi: ospedale, medi-ci, infermiere, bambini ecc... Alla mia domanda “Vuoi tornare a Sandrigo?” la risposta “Sì dove è la macchina?” Quel giorno la macchina non c’era.

È arrivata in una calda mattina d’a-gosto per riportarti nella chiesa del tuo paese dove tantissima gente ti

LETTERA APERTA

PartecipazioniLa redazione di “Sandrigo 30” partecipa al lutto della famiglia del collaboratore Giordano Dellai per la scomparsa della madre Zita.

Si chiama Pupa

Bianca cagnolina, buona, dolce, generosa che sa amare più di un umano

Io non so se tra cielo e terra,se tra stelle e luna troverai un

giorno, il tuo paradiso insieme agliamori contenuti nel riflesso dei

tuoi occhioni neri di un nero intensocome intense sono le tue parole

espresse dallo scodinzolare con il quale evidenzi felicità e richiami d’amore.Tu, esserino mio, che amore ne dai

tanto sulla terra per te la ricompensa,fra cielo e stelle, ha il diritto di esistere.

La tua estrema generosità non dovrebbe trovare l’addio.Il tuo giocoso abbaiare sarà,

lassù nel tuo paradiso, un cordiale fraseggiare, un esperto linguaggio, un fanciullesco gioco, un ridere, un

correre, un eterno abbraccio d’amore dove il tempo non stringe e non piange.

Luciana Chemello

aspettava per accompagnarti nel tuo ultimo sereno viaggio.

Ora riposi in pace nel nostro cimite-ro dove tutti possono venire a trovarti e ringraziarti.

Ti abbraccio, sei sempre con noi.Velia

- - - Saverio ringrazia quanti hanno partecipato alla commemorazione funebre della cara Nerina.

vamo tre ore a disegnare, inco-raggiati dal maestro De Pellegrini ed aiutati dalla sua pazienza e buona volontà di trasmetterci ciò che sapeva. Da parte nostra non ci stancavamo mai di impa-rare qualcosa di nuovo, sia sulle tecniche di disegno che sulla vita di ogni giorno: siamo concordi nell’affermare quanto i consigli del Maestro ci abbiano aiutati ad affrontare la vita quotidiana, con le sue gioie e i suoi dispiaceri. In media gli appartenenti al nostro gruppo hanno partecipato alle lezioni serali per cinque o sei anni,

in sei serate per settimana, impa-rando nozioni di disegno, tecnolo-gia, matematica ed officina pratica (qualcuno di noi è arrivato fino al matrimonio!). Ora ci resta nel cuore un triste ed amaro saluto, che tut-tavia non può cancellare il ricordo e l’immenso ringraziamento che dobbiamo e dovremo sempre al maestro Piero De Pellegrini.

Lettera firmataa nome di tutti i partecipanti

della scuola C.A.P.I.

Page 7: Sandrigo 30 Ottobre

pag. 7 - Ottobre 2011

Comprensorio scolastico di Sandrigo

Cambio DirigenzaLa prof. Mirella Agnello è

tornata nella sua Sicilia e ha lasciato l’incarico di Diri-gente Scolastico che aveva assunto due anni fa presso il nostro istituto. L’avevo inter-vistata al suo arrivo perché era stata la prima donna pre-side dopo di me.

Ha fatto molte cose anche

innovat ive , proponendo nell’ultimo anno scolastico un ambizioso progetto che ha coinvolto le due scuole pri-marie di Sandrigo e Bressan-vido con una notevole spesa che è stata approvata dai due comuni e che sembra abbia anche dato i risultati sperati.

Non mi soffermo a parlare

di questo progetto artistico musicale perché è gia stato ampiamente illustrato, a suo tempo, dai giornali e che si è concluso in piazza a Sandri-go il 14 maggio con la rappre-sentazione teatrale “Il piffe-raio magico”. Vi hanno preso parte circa 500 alunni delle due scuole interessate con i loro insegnanti e gli artisti che li avevano preparati ed erano presenti come spet-tatori centinaia di genitori, autorità, giornalisti ecc…..

La Dirigente ha voluto dare l’addio a Sandrigo con un incontro conviviale che si è tenuto nella sede dell’istituto martedì 28 giugno alla pre-senza di tutto il personale della scuola, collaboratori, amici.

Ha riassunto il suo ope-rato di questi due anni rin-graziando tutti quelli che l’hanno aiutata anche eco-nomicamente ad attuare i suoi progetti come l’Ammi-nistrazione Comunale, enti, imprenditori, stampa ecc…

Insomma, cara Mirella, non sarai certo dimenticata anche perché i tuoi progetti continuano nel tempo.

Penso tu possa essere felice e orgogliosa di aver trovato nel Veneto e ultimamente nel Vicentino, persone che san-no accogliere tutti gli italiani

Quest’anno l’Azzurra si presenta con due grosse novità: una nuo-va Presidenza, ed il tanto atteso ritorno in Promozione.

Vediamo come è composta la nuova Presidenza: Sante Zaccaria (presidente), Claudio Lorenzoni e Francesco Segala (vice presidenti), Federico Panzolato (segretario), Marco Novello (direttore sporti-vo); Danilo Raccanelli, Aldo Pez-zin, Luciano Scanavin, Elio Gasoli e Stefano Chemello (consiglieri), Bruno Casagrande “Camarini” e Valentina De Toni (responsabili settore giovanile).

I l presidente dimissionario Luciano Scanavin farà parte dei consiglieri e senz’altro la sua espe-rienza sarà un valido aiuto al nuo-vo presidente Zaccaria, assieme a tutto il nuovo staff dirigenziale.

Per quanto riguarda la prima squadra, è stato riconfermato l’al-lenatore protagonista della pro-mozione Antonio Scanavin, con il vice Giovanni Dalle Rive, il prepa-ratore atletico Mauro Camurri ed il massaggiatore Giacomo Moresco. A fronte di alcune partenze, per quel che riguarda i giocatori si è provveduto con dei rientri o delle trattative con altre società come vedremo più avanti. Finiti i primi entusiasmi per il ritorno in Pro-mozione, è cominciato il lavoro

L’Azzurra riparte dalla Promozionesoprattutto per migliorare l’orga-nico della prima squadra, in una categoria che sarà più impegna-tiva e dura da affrontare.

Sono convinto che a molti tifosi dispiaceranno le partenze di Ema-nuel Osei che è andato in Prima Cat. con il Rino Toniolo, Michele Salbego tornato a Marano per fine prestito, Michele Paccani, difensore, che i suoi 41 anni gli hanno consigliato di lasciare, ma soprattutto dispiacerà la parten-za di Andrea Maita che è stato una spina nel fianco delle difese avversarie, con le sue serpenti-ne e la sua velocità, ma è giusto che le sue doti trovino conferma nell’AltoVicentino, dove milita nel campionato di Eccellenza.

Per quanto riguarda gli arrivi, è stato preso dal S. Giorgio di Perlena il portiere Denis Moro e sono rientrati: il difensore Mat-teo Faresin (Marosticense), i l centrocampista Mattia Bigarella (San Giorgio), i centrocampisti Matteo Toniolo (Rossano), Luca Fortunato (Ellesse) e l’attaccan-te Giody Cogo (Thiene) che darà incisività in avanti. Aggiungiamo anche alcuni giovani interessanti prelevati dal Montecchio Precal-cino: Marco Savio, Pietro Bedin e Juri Peruzzo. Antonio Scanavin si augura di arrivare il prima possi-

bile a quaranta punti, che sareb-be la quota salvezza, poi si potrà acquisire esperienza e far crescere i giovani.

I l presidente Zaccaria mi ha manifestato tutta la sua soddi-sfazione per il ritorno in Promo-zione: “ma soprattutto - ci tiene a precisare - abbiamo un settore giovanile considerato uno dei più importanti nella nostra Provincia, ed il regolamento nella categoria Promozione ci obbliga a far giocare un certo numero di giovani, il che non ci spaventa, anzi ci dà la possi-bilità di valorizzare i nostri ragazzi; anche quest’anno ci proponiamo di inserirne cinque o sei nella rosa. Vorrei, se mi è permesso, far pre-sente che data la complessa strut-tura organizzativa della società noi siamo aperti a chiunque intenda rendersi utile, soprattutto per quel che riguarda il settore giovanile, poiché la quantità di ragazzi iscritti nelle varie categorie ha bisogno di responsabili che li seguano durante l’anno”.

La società Azzurra Sandrigo è nata nel 1919, ha una storia non solo di grandi imprese sportive, come la finale nazionale dilet-tanti giocata a Roma il 28 giugno 1959, ma fa parte della memoria storica del nostro paese, poiché negli anni cinquanta e sessanta coinvolgeva e muoveva tutti i san-

La formazione dell'Azzurra che quest'anno affronterà la Promozione.Da sinistra, in piedi: Marco Carraro, Nicola Caretta, Matteo Faresin, Matteo Spegiorin, Matteo Toniolo, Daniele Brunello. In ginocchio: Luca Fortunato, Mirko Pastore, Marco Savio, Maximiliano Pizzato, Luca Rossato. Manca in questa formazione il capitano Daniele Contro per squalifica.

dricensi, anche chi di calcio non si interessava. Per questa società sono passati giocatori che hanno intrapreso la carriera professioni-stica come Gianfranco Volpato, che ha giocato con il Vicenza in serie A, e giocatori come l’attuale presidente Zaccaria, i consiglieri Danilo Raccanelli ed Elio Gasoli, che si impegnano direttamente per dare una mano in sede. Ho fatto questa ultima premessa, per ricordare quanto questa società

sia legata al nostro paese, e la Pre-sidenza, che ogni anno deve far quadrare i bilanci, si augura che imprenditori o esercizi commer-ciali si sentano coinvolti e parte-cipi nel sostenere la squadra in questi momenti difficili per tante società sportive.

Auguri di un buon anno spor-tivo a tutta la nuova Presidenza.

Domenico Barbiero

dal Nord al Sud con la stes-sa cordialità perché appar-tenenti alla stessa patria e dove sventola la stessa ban-diera.

Ti ringraziamo a nome di

tutti e ti auguriamo di goderti in pace la tua pensione nella tua splendida isola.

Velia Dal Sasso

Nuova categoria nuova Presidenza

La prof. Agnello con i suoi collaboratori scolastici

Page 8: Sandrigo 30 Ottobre

pag. 8Ottobre 2011 - pag. 8

L'evento promosso dalla Pro Loco in accordo con il Comitato Regionale delle Pro Loco venete è arrivato quest' anno alla sua 46^ manifestazione. La sede ideale è stata, come di consueto, la loggia di Villa Sesso Schiavo.La presentazione del programma è stata fatta da Francesca Rizzo, critica d' arte.

Il presidente della Pro Loco, Fausto Fabbris, ha letto i nomi di tutti i personaggi famosi venetipremiati negli anni precedenti. Si tratta di cantanti, artisti, attori e registi ma anche importanti enti

come quello a cui è stato asse-gnato il premio questa sera. Ha poi invitato sul palco il presiden-te dell'ente Giuseppe Sbalchiero e gli consegnato la targa premio con la seguente motivazione:“All’Ente Vicentini nel mondo che ha saputo conservare lo spirito e l’orgoglio dei nostri compaesani emigrati con il va-

lore aggiunto della vicentinità”.Su richiesta della presentatri-ce, G. Sbalchiero ha riassunto sinteticamente le attività di ac-coglienza e assistenza morale e anche materiale che il suo ente

Basilica PalladianaPremiato l’Ente Vicentini nel mondo

Presentazione del libro

I Misteri del RagnoDocumenti e ipotesi sulla storia del baccalà

In vendita presso l'ufficio della Pro Sandrigo.

svolge dal 1966 a favore dei no-stri circa 100.000 concittadini emigrati nella nostra regione e all’estero.Si sono complimentati per il pre-mio il dott. Raffaele Colombara, consigliere provinciale e il sinda-co di Sandrigo Barbara Trento.Ha poi allietato la serata il con-certo di Patrizia Laquidara che si è presentata con altri tre bravi musicisti. Si tratta di una ragazza molto giovane che si è fatta co-noscere al pubblico conquistan-do credibilità di stampa e critica ottenendo un posto di rilievo nel panorama musicale italiano.E stata invitata a Sandrigo per ricordare i nostri emigranti e lo ha fatto con tutta la sua bravura di attrice, cantante e compositrice, rievocando con canti popolari le storie di chi attraversava l'oceanoed era costretto a dare l'addio alla famiglia, agli amici, all'amore e doveva poi, nella nuova terra,sopportare infiniti disagi. Patrizia non ha solo cantato ma anche raccontato episodi, recitato po-esie e ballato.L'ultima parte del concerto è stata dedicata al "Canto dell’anguana"

tratto dal recentis-simo albummusicale compo-sto dalla stessa Laquidara.

Velia Dal Sasso

“La terra appartiene ad una comunità della quale molti

membri sono morti,pochi sono vivi e infiniti devono ancora nascere”

Capo nigeriano 1912

Si parlerà di FUTURO a Margherita in festa 2011, con le insolite (e speriamo appassionanti) modalità che caratterizzano le proposte della rassegna giunta ormai alla quinta edizione. Dopo la grande festa in piazza del 2 ottobre, prenderanno il via il percorso teatrale e le serate in villa.Gli spettacoli teatrali, ospi-tati al TEATRO ARENA grazie anche alla collaborazione con l’Associazione omonima, co-niugheranno la qualità dram-maturgica con la ricerca tea-trale. Dopo il grande succes-so di Giuliana Musso lo scor-so anno, ospiteremo Patricia

MEMORIE AL FUTURODiritti e felicità

Zanco e Pino Costalunga.Gli appuntamenti sono per:15 ottobre: ore 21.00 Spettacolo teatrale “Silenzio”“Lo spettacolo nasce perché in un paese del bellunese, un bravo maestro è stato accusa-to di abusi sessuali nei con-fronti di 50 bambine. Sedici anni di abusi e nessuno s´è mai accorto di nulla. Abbiamo scelto “Silenzio” perché cre-diamo che possa essere un modo concreto per tutelare tutti i bambini, anche i no-stri. Certamente nessuno di noi potrà girarsi dall’altra parte dopo aver visto questo spettacolo.

* * * 12 novembre ore 21.00 - Spettacolo teatrale “A per-difiato - ritratto in piedi di Tina Merlin” Tina Merlin è un nome ormai noto nella cronaca italiana post-bellica di cui è stata cro-

nista e storica appassionata. Si apre sulla figura di Tina Merlin giornalista, la sua pre-cisa volontà di dire quello che la gente - nell’Italia ridente del boom economico – preferisce ignorare, per poi fronteggiare le tragedie con lo sgomento dell’ uditore cieco davanti alla morte annunciata.

* * * 21 gennaio ore 21.00 - Spettacolo teatrale: “Canto per la metropoli nor-dest” con Pino Costalunga “Dal libro di Gigi Copiello non per giocare con la facile nostalgia, ma con delle visioni di un futuro che ora può sembrare incerto o addirittura inesistente, ma che forse un pazzo o un genio, o tanti pazzi e tanti geni messi assieme potranno sovvertire, mettere sottosopra e si potrà così fermare la corsa ed arrestare lo scivolamento … e chi potranno essere quei pazzi o quei geni se non noi tutti assieme? Se non per noi, almeno per i nostri figli, per i figli dei nostri figli, per i figli dei figli dei nostri figli”.

* * *Prima degli spettacoli teatrali i consueti aperitivi per gustarsi lo spettacolo che seguirà. Marco Artusi condurrà conversazioni con Patricia Zanco e Pino Costalunga negli incontri con testimoni sulle tematiche che gli spettacoli teatrali prevedono. L’appuntamento è per le ore 18.30 presso il CAFFE’ COMMERCIO:15 ottobre: aperitivo con Pa-tricia Zanco presidente della Associazione Dafne, formata dalle studentesse maltrattate e dalle loro famiglie.12 novembre: aperitivo con Patricia Zanco e Gianni Zen, Dirigente scolastico del Liceo Brocchi di Bassano del Grap-pa.21 gennaio: aperitivo con Pino Costalunga e Gigi CopielloLe serate in villa, caratteriz-zate come al solito da un cli-ma coinvolgente e da buffet finale, saranno:3 novembre ore 20.30 – Incontro in villa presso villa Sesso Schiavo a Sandrigo con Franco Floris – Cosa succede se spariscono le politiche sociali? Franco Floris, direttore della rivista “Animazione Sociale” e collaboratore del Gruppo Abele di don Ciotti a Torino. Partendo dalla lettera di condi-visione scritta dalla Cooperativa

Margherita e dalle sollecitazioni giunte successivamente, propor-rà una lettura semplicemente stimolante su cosa succedereb-be nella vita privata e pubblica di ciascuno di noi se le politiche sociali sparissero, più o meno velocemente. Da non perdere!

* * * Martedì 6 dicembre 2011 ore 20.30 - Incontro in villa presso villa Mascotto a Sandrigo sul tema: Europa: diritti al futuro? Percorsi quotidiani e opportunità. Antonella Valmorbida direttore di ALDA (Association of the Local Democracy Agencies Associate), sarà intervistata da Marco Boaria.Perché ci si deve impegna-re e dedicare tempo, energie, risorse personali al progetto Europa? Che impatto ha, oggi, l’Europa nelle nostre vite quo-tidiane e perché, nonostante tutto, va vista come un’oppor-tunità – magari l’unica? – per il nostro futuro? Ne parliamo con Antonella Valmorbida, direttore dell’Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, che da oltre 10 anni orienta verso l’ "Europa dei cittadini” il suo impegno professionale.

* * * Come al solito è possibile esse-re aggiornati sul programma cliccando su:www.cooperativamargherita.org

Raffaele Colombara (consigliere provinciale), Ceron (assessore provinciale), Francesca Rizzo, Giuseppe Sbalchiero, Fausto Fabbris e Barbara Trento

Otello Fabris - autore del libro