santa teresa di gesù bambino e la sua pioggia di rose
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Il numero di maggio del periodico del santuario "Santa Teresa di G. B." di Verona.TRANSCRIPT
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A cura della Provincia Veneta dei Carmelitani ScalziVicolo Scalzi, 13 - 37122 VeronaCon approvazione ecclesiastica.Autorizzazione tribunale di Verona 20/01/1966 n. 191Dir. Responsabile: p. Antonio Maria Sicari ocdRapp. legale: p. Umberto Raineri ocdDirettore: p. Giacomo Gubert ocdFoto: Foto Soave via L. Manara, 10 - Verona www.flickr.com
Redazione: Padri Carmelitani Scalzi Santuario di s. Teresa del Bambino Ges Via Volturno, 1 - 37135 Verona tel. 045.500.266 - fax 045.581.214Impaginazione: Grafiche Vilcar - Villa Carcina (Bs)Stampa: Litografia Casagrande via dellArtigianato, 10 Colognola ai Colli (VR)Spedizione: Nuova Zai - via A. Secchi, 7 - Verona
DOVE SANTA TERESA ?
sp
ecialeINIZIATIVA
Teresa riceve la Prima Comunione
(8 maggio 1884),
vetrata della Basilica
S. TERESA DI GES BAMBINO A PARMAnel monastero di via Montebello
Un quadro legato ad un miracolo, una statuache giunse a Parma con inspiegabile velocit,un altare consacrato dellormai beato GuidoMaria Conforti: questo singolare concentrato
di memorie, pegno di benevolenza divina e sti-molo continuo di santit, riassume la presenzadi santa Teresa a Parma, nel convento delle sueconsorelle carmelitane scalze. Una storia cheavremo presto occasione di raccontare nuova-mente.
Ricordiamo che tutti i primi gioved del mese
la santa messa sar offerta per tutti i nostri devoti lettori
alle ore 8.00 e alle ore 18.30 (ora italiana).
www.radiosantateresa.it
Ascoltaanchetu
RadioSantaTeresa
som
mario EditorialeLa mia missione 3
S_tweetUn selvatico usignolo 4
Un anno con TeresaMaggio: con Maria dire s allo Spirito Santo 5-6
Studi teresianiQuale Dio? - Quale Uomo? II 7-11
Papa FrancescoIl Papa e Santa Teresa 12-13
Amici di TeresaUnamicizia speciale 14-18
Inserto per bambiniSulle orme di Giovanni della Croce 17-20
Una famiglia santaLa povera Leonia (III) 19-22
Teresa dottoreVicino ai lontani 23-25
Amici di TeresaUna misteriosa medaglietta 26
Luoghi teresianiLaltra basilica 27
CuriositLa melissa 28-29
Nella pace del Signore 30
Affidati a santa Teresa 31
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LA MIA MISSIONE appena iniziata ...
p. Giacomo Gubert ocd
editoriale
Mai lho udito parlare, ma sento che Egli in me, ad ogni istante mi guida, mi ispira quelloche devo dire o fare. Scopro, proprio nel momento in cui ne ho bisogno, delle luci che nonavevo ancora visto: il pi delle olte non durante le orazioni che sono pi abbondanti, mapiuttosto tra le occupazioni della giornata. O Madre diletta! dopo tante grazie posso canta-
re con il salmista che il Signore buono, che la sua misericordia eterna (Ms A 83v).
Introduciamo personalmente alla lettura di questo numero di maggio che un po diverso dai precedenti, per lo spazio che abbiamo riservato adalcuni grandi amici della nostra Santina. Amici perch hanno scopertoe vissuto, in particolare, uno o laltro aspetto dellesperienza di santit diTeresa. Un po dunque quello che vorremo fare anche noi, che ci siamoiscritti alla scuola di questo Dottore della Chiesa, che vogliamo appar-tenere alla innumerevoleschiera delle piccole ani-me. Iniziamo con lascol-to del nostro papa Fran-cesco, che attraverso leparole del vescovo carme-
litano p. Fabien, ci raccon-ta e ci raccomanda la suapreghiera fiduciosa nellin-tercessione di santa Tere-sa. Rincontriamo poi il sa-cerdote e studioso TomHalk che vede in Teresa enel suo desiderio di seder-si alla tavola dei peccatoriuna via per affrontare que-sto nostro tempo, segnatodallespansione dellatei-smo. Ascoltiamo inoltre il nostro direttore, p. Antonio Maria Sicari che ciparla di Teresa educatrice alla conoscenza amorosa di Dio e delluomo.Scopriamo infine, con un certo ritardo, due altre grandi amiche di Te-resa, Giovanna Spanu ed Elizabeth Ficocelli. Giovanna, vissuta in unaparrocchia di Parma, citt cara a santa Teresa di Ges Bambino, mostrala fecondit dellofferta allAmore Misericordiosa vissuta in una piccolacomunit apostolica. Elizabeth Ficocelli ci racconta come il Piccolo Fio-
re di Ges labbia accompagnata nella sua conversione e nella scopertadella sua missione nel mondo e nella Chiesa. Queste amicizie, questeintuizioni, queste luci, sono tutti segni della continua attivit di Teresa inCielo, sono la sua incessante pioggia di rose.
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twee
t Il 25 agosto 1885, scrivendo una lettera di auguri allamato padre Luigi(LT 18), Teresa scriveva: Se fossi un selvatico usignolo / In fretta il miobosco lascerei / Per venire tra le fronde fresche / A cantar tutte le mie me-lodie. Righe quasi profetiche se pensiamo con quante e quali stupendemelodie Teresa ha cantato le misericordie del Signore. In un modo chefacilmente sadatta al canto del pi noto usignolo dei nostri tempi, twit-ter - il cinguettatore. Proponiamo dunque alcuni pensieri di santa Teresain forma di moderno cinguettio.
UN SELVATICO USIGNOLOcanta le misericordie del Signore
st
sTweet1 Ges brucia da-
more per noi. Contempla i suoiocchi spenti e abbassati! Con-templa le sue piaghe! Contem-pla nel suo volto... L vedraiquanto ci ama.
sTweet2Senza lamore tut-te le cose sono niente, anche lepi splendide come risuscitare imorti o convertire i popoli.
sTweet3Quale felicit pen-sare che il buon Dio, la Trinittutta intera ci guarda, in noi, esi compiace a rimirarci!
sTweet4 La sola cosa chedesidero di fare la volont diDio e confesso che se in cielonon potessi pi lavorare per lasua gloria, preferirei lesilio alla
patria.
sTweet5 La sola cosa che
non sia invidiata lultimo po-sto; non c che questultimoposto che non sia vanit e affli-zione di spirito.
sTweet6Mi voglio dedicarea far sempre, col pi grande ab-bandono, la volont del Signo-re.
sTweet7La mia vita tutta
di confidenza e damore, e noncapisco le anime che hannopaura di un cos tenero Amico.
sTweet8 Il Signore mi hasempre fatto desiderare ci chevoleva darmi.
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MAGGIO: Con Maria dire s
allo Spirito SantoLo Spirito dAmore mi incendia nel suo fuoco (Poesie, 17,2).
Teresa e noi
Quante volte nella nostra vita avvertia-mo il peso dei nostri fallimenti e dellenostre frustrazioni. Allora tutto ci sem-bra inutile. La stessa speranza cristia-na sembra assumere il volto di una se-ducente ma irrisoria chimera: perch
continuare a credere, sperare quandola stessa vita intorno a noi sembra pre-cipitare nella distruttivit o nella violen-za? Peggio: limmagine di Dio che cisiamo costruiti porta ad un rifiuto degliuomini quali si presentano a noi oggi.Continuiamo cos a sentire polemichecontro il nostro tempo, colpevole diessersi allontanato da Dio. Ges ci ha
insegnato a pensare in maniera total-mente diversa e lo Spirito Santo conti-nua ad insegnarcelo con il fuoco delsuo amore: amiamo questo tempo, che
Nella foto sotto: La Vergine Maria e Ges Bambino mo-
strano la scapolare ai tre dottori carmelitani, figli loro,
Santa Maria della Vittoria/Lawrence OP/flickr
di p. Conrad De Meester ocd
una
nnocon
teresa
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il tempo che Dio ha dato a cia-scuno di noi, chiedendo a ciascunouna cosa sola capire il Suo amoree cercare di mostrarlo agli uomini ealle donne del nostro tempo. Quan-
do Dio ha voluto che ognuno di noifosse creatura sua ricordiamo ilnostro Battesimo! . Ci ha voluti quie ora, in questo popolo e in questasituazione. qui il senso dellobbedienza cri-stiana che Maria inaugura per tuttinoi nel suo splendido fiat ed quiil senso di quellumilt che Teresa di
Lisieux scopre, ad un certo puntodella sua vita, nella Vergine di Na-zareth. Insieme a Maria scopriamoanche noi la forza della speranzacristiana: sperare contro ogni spe-ranza poich lo Spirito Santo, gior-no dopo giorno, fatto dopo fatto, ciattesta che Dio ci ama in Ges. Lasolitudine di un momento, la diffi-colt di una situazione o il rimpian-
to per la tranquillit perduta, nonpossono strapparci il fuoco del no-stro cuore che saccende soltantose ci abbandoniamo alla preghierapi ardente:Vieni, Signore Ges!.
Preghiera del mese
Vieni, Spirito Santo, accendi in noiil fuoco del tuo amore! (cfr. At 1,14;2, 1-4)
Il tema del mese
A lungo e generosamente Teresaha tentato di conquistare la santitcon la forza del suo polso. Dopola scoperta della sua piccola via,
capisce, prima di tutto, che occorreabbandonarsi allazione imprevedi-bile dello Spirito Santo, di Dio Amo-re Misericordioso, perch Ges vivae agisca interamente in noi. ComeMaria, allora, ella dice s!, senzariserve, senza condizioni.
Testi complementari
Bisogna che lo Spirito Santo sia lavita del tuo cuore (P 3).Sarei veramente felice se ognigiorno voleste dire per la vostrasorella questa piccola preghierache racchiude tutti i suoi desideri:Padre misericordioso, in nome delnostro dolce Ges, della VergineMaria e dei Santi, vi domando din-fiammare la mia sorella con il vo-
stro Spirito dAmore e di conceder-le la grazia di farvi molto amare Desidero per il mio Cielo la stessacosa che ho desiderato sulla terra:amare Ges e farlo molto amare(LT 220, 24 febbraio 1897, al fratel-lo spirituale, Maurice Bellire).Oh! Io tamo , Maria, ti sei fatta laserva / di Dio e lo hai rapito con latua umilt. / Questa virt nascostati rende onnipotente, / essa attiranel tuo cuore la Santa Trinit (P54, 4).
unan
noconte
resa
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studit
eresiani
Il primo bozzetto lo otteniamo
rileggendo i quattro principi fon-
damentali che Teresa mette a fon-
damento della sua stessa auto-
biografia (esperienza e dottrina),
elencandoli fin dal prologo:
La perfezione consiste nel fare lavolont di Dio: nellessere ci cheLui vuole che noi siamo.
Lamore di Nostro Signore si rivelaaltrettanto bene nellanima pi sem-plice quanto nellanima pi subli-me. E poich proprio dellAmore
abbassarsi misericordiosamente...,quanto pi il buon Dio discende finoalle anime pi piccole, tanto pi di-mostra la sua grandezza infinita.
Come il sole rischiara allo stessotempo i grandi cedri e ogni piccolofiore, come se ciascuno fosse solosulla terra, cos Nostro Signore si oc-cupa in particolare di ciascuna ani-
ma, con tanto amore come se fosseunica al mondo.
E come nella natura tutte le stagionisono regolate in modo da far sboc-ciare nel momento stabilito anche lapi umile pratolina, cos tutto re-golato in modo da corrispondere albene di ciascuna anima.
Da osservare:
- A nessuno pu sfuggire lincredibi-le originalit e ampiezza della defini-zione che Teresa d di perfezione,oltrepassando, dun solo balzo, se-colari riflessioni sulla perfezione con-siderata come una vetta difficile daraggiungere e sempre pi in l dellecomuni possibilit.- Che abbassarsi sia la proprietdellamore non per Teresa una spe-
culazione, ma la normale esperien-za del bambino che deve alzare losguardo verso chi lo ama, e lo vedechinarsi su di lui. Allo stesso modoabbassarsi la normale esperienzadelladulto (pap e mamma, soprat-tutto) verso il bambino piccolo, spe-cie quando si trova nel bisogno e,quindi, ancora pi a terra.
- Unicit e irripetibilit di ogni singo-lo essere umano (come se si fosseunici al mondo) sono accettate da
Teresa di schianto, come una veritcerta e semplice.
QUALE DIO? - QUALE UOMO? (II)in santa Teresa di G. B.
di p. Antonio Maria Sicari ocd
Santa Teresa di Ges
Bambino nella chiesa
dei santi Filippo e
Giacomo a Predazzo
(TN)
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studiteresiani - Ancor pi incredibile la sua per-
cezione teologica di un Dio che or-ganizza e regola il cosmo e la sto-ria, facendola servire al bene diciascuna anima. ci che Teresaafferma con certezza, senza alcunapreoccupazione di dover rintracciarei segni di questa azione provviden-ziale, di doverla giustificare o darnela dimostrazione.
Per Teresa sono tutti problemi gi ri-solti se veramente si guarda Dio e cisi sente da Lui guardati con amoremisericordioso.
Il secondo bozzetto lo otteniamo
rileggendo la maniera con cui Te-
resa assimila e fa propria la dot-
trina del tutto e niente di S. Gio-
vanni della Croce
Il nada che il Mistico spagno-lo proponeva, doveva contrasta-re i troppi beni di questo mondo. Ilnant, di cui Teresa parla, anzi-
tutto il nulla che luomo esperimentaintorno a s e soprattutto in se stes-so: il povero piccolo niente chesiamo, e che ciascuno vorrebbe di-
menticare; il povero piccolo nien-te con cui facciamo continuamenteobiezione a Dio e al suo amore; ilpovero piccolo niente a cui tenta-no di sfuggire le persone del mondoaggrappandosi a beni che passano,ma anche quello in cui si crogiolanole persone spirituali e perfino quelleconsacrate per sfuggire, con unaparadossale caduta, alle mani delloro amorevole Dio.Teresa insegnaad amare il proprio povero piccoloniente, non perch voglia viziarloo vezzeggiarlo, ma perch lo vuolecolmare di stupore: Dio, per esserefelice, ha deciso di chinarsi fino alnostro niente e trasformarlo in fuoco(Ms B, 3v). Ed questa felicit di Dioche deve diventare la nostra felicit.
Anche Teresa parla ripetutamente diuna fiamma damor viva, ma essanon solo al vertice del cammi-no mistico, essa anche l dove ilpiccolo nulla si lascia inabissare econsumare. insomma una fiammasempre ardente e pronta ad acco-gliere il povero nulla, disposto a la-sciarsi bruciare.
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Diceva Teresa con incontenibile en-tusiasmo: Ho trovato il segreto per appro-priarmi della tua Fiamma (Ms B, 3v); Per quanto lontani siamo, egli ci
trasformer in fiamme damore (Lt197); Fiamma divina, in te io fisso la miadimora (P 17); E io voglio senza fine / o Divinafornace / inabissarmi in te (P 28,5). il tutto di questa luminosit, diquesto fuoco, che bisogna offrireagli uomini di oggi. Se tu sei nulla, insegnava Teresa non bisogna
dimenticare che Ges tutto: percioccorre perdere il tuo piccolo nientenel suo infinito tutto, e poi non pen-sare se non a questo tutto, unica-mente amabile (Lt 109).
Questi due fondamentali bozzet-
ti, gi dottrinalmente ben deli-
neati, permettono di inquadrare,
in maniera corretta la Dottrina di
Teresa su quella che ella stessa ha
chiamato piccola via dellInfanzia
Spirituale.
Gli scritti, che Teresa ci ha lasciatosono in gran parte dei semplici rac-conti dinfanzia, ma una mano invisi-bile ha trasformato la fragile sabbia dipiccoli aneddoti in un blocco quantomai solido e resistente (Hans Urs
von Balthasar).
Allinizio di tutto c linfanzia di Tere-sa stessa, non dolce e sentimentale(come a volte la si vuol raccontare),ma problematica, sofferente e perfi-no tormentata e che tuttavia avvol-ta di tenerezza, di vera misericordia,immersa in una sacra liturgia familiareche permette alla bambina di gusta-re amore sempre e dovunque:
Tu lo sai, o mio Dio, non ho maidesiderato altro che amarti, non am-bisco altra gloria. Il tuo amore mi haprevenuta fin dallinfanzia, cresciu-
to con me, e ora un abisso del
quale non riesco a sondare la pro-fondit. Lamore attira lamore, per-ci, mio Ges, il mio si slancia versodi te, vorrebbe colmare labisso chelattira, ma ahim, non neancheuna goccia di rugiada perduta nello-ceano!... Per amarti come mi ami tu,devo far mio il tuo stesso amore, soloallora trovo riposo. O mio Ges, for-se unillusione, ma mi sembra chetu non possa colmare unanima conpi amore di quello con cui hai col-mato la mia; per questo oso doman-darti di amare quelli che mi hai dato
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Madonna con il
Bambino ed i santi
Pietro, Tommaso,
Barbara e Cristoforo,
Predazzo (TN)
Madonna del
Rosario nella chiesa
dei santi Filippo e
Giacomo a Predazzo
(TN)
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come hai amato me. Se un giorno, inCielo, scoprir che li ami pi di me,ne sar felicissima, riconoscendo finda adesso che quelle anime merita-no il tuo amore molto pi della mia;
ma quaggi non riesco a concepi-re unimmensit di amore pi gran-de di quella cheti sei compiaciutodi prodigarmi gra-tuitamente senzaalcun merito daparte mia (Ms C,34v-35r).
Quella di Teresa
stata, dunque,uninfanzia subitoprotesa allimita-zione-conforma-zione di quella delpiccolo Ges.Crescendo, per,ella ha approfondito tutto il misterodella santa infanzia: da quella del
Verbo eterno nel grembo del Padre,
a quella del Bambino di Betlemme, aquella di Ges che vive labbandonosulla Croce, a quella di Ges che sifa piccolo nellEucaristia.
Teresa ha, via via, scoperto tutto ilmistero della Santa Infanzia, trovan-dosi cos collocata:
1) Davanti alla Divina Infanzia delVerbo eterno: La misericordia ra-
dicata nel mistero della natura stessadi Dio, una naturaposseduta in eter-na consustanzialerelazione paterna-filiale, nella comu-nione dello SpiritoSanto: una rela-zione, tutta fatta didono, in cui anche
noi siamo da tuttaleternit pensati e
voluti, come figli.
2) Davanti alla Divi-no-Umana Infanziadi Ges: Non dal-
le sue riflessioni, enemmeno da speciali opzioni teolo-giche, ma dalla sua stessa esperien-
za, Teresa fu guidata a comprenderee amare il mistero della permanenteinfanzia di Ges: da Betlemme, alCalvario, al Cielo. Ricorda la de-
vozione al Volto Santo.
studitere
siani
preghiera
O Teresa del Bambin Ges,
ti prego di prendere una rosa
dai giardini celesti
ed inviarla a me come
messaggio damore.
Piccolo fiore di Ges,
chiedi a Dio per me la graziache affido con fiducia
nelle tue mani.
(Chiedere la grazia)
Teresa del Bambin Ges,
aiutami a credere sempre,
come tu lo hai fatto,
nel grande amore
che Dio ha per me,
in modo che io possa imitarti
nel seguire quotidianamente
la Tua strada di santit,
Amen.
PASSER IL MIO CIELO A FARE DEL BENE
SULLA TERRAPreghiera per chiedere la rosa che recita Papa Francesco
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3) Davanti allinfanzia eucaristica diCristo: Leucaristia li a ricordarciche occorre sempre un tabernacolo
per custodirla, un tabernacolo viven-te per accoglierla con amore, unamadre che se ne prenda cura comeci si prende cura di un bambino cos che accade il mistero: da unlato lEucaristia ci fa crescere comefigli, dallaltro essa resta in noi comeun figlio che devessere generato: eGes diventa tutto per noi, e noi di-
ventiamo tutto per Lui.
4) Davanti allinfanzia immacolatadi Maria: La dottrina e lesperienzadellinfanzia spirituale intendono poicollocare il cristiano davanti al ma-terno e puro paradigma della VergineSanta: non solo davanti alle sue virt,non solo davanti alle sue grazie, madavanti al purissimo mistero del suoessere tutta dono, tutta misericordia,tutta amata, tutta anticipatamentefatta da Cristo e per Cristo.
5) Davanti allinfanzia della Chiesa:Anche la Chiesa, Sposa di Cristo,
ha una sua perenne infanzia. La ri-trova spesso quasi costretta dalMondo quando deve tornare alle
origini: non per la pretesa ideologicadi chi le rinfaccia dessere malamen-te cresciuta nella storia e di essersiallontanata da una mitica primitivapurezza, ma perch la Trinit Santa(ogni Divina Persona, ciascuna conla sua propria forza attraente) le chie-de di contemplare nuovamente lori-gine, di sentirsi nascere per cosdire dallAmore provvidente del Pa-
dre che tutta la custodisce, dal San-gue del Figlio che tutta la purifica ela disseta, dal Dono dello Spirito chetutta la vivifica e la conduce.
Solo cos con lunghe soste davan-ti a questi misteri dinfanzia la vitacristiana e resta un cammino che
va dal Padre al Padre.
TERESA si , perci, sentita avvol-
gere di misericordia da ogni parte.
Sopra: la navata
centrale e a sinistra
la porta del
Tabernacolo
della chiesa dei santi
Filippo e Giacomo aPredazzo (TN)
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Il 28 marzo scorso alle 10.30sono stato anchio dal Papaper la visita ad limina aposto-lorum con gli altri vescovi del
Madagascar. Eravamo in venti-due. Ognuno a suo turno si pre-sentato, io ero il quarto. Quandogli ho detto che sono carmelitano,il papa ha preso subito la paroladicendoci che voleva farci una
confidenza sulla sua esperienzacon santa Teresa di Ges Bam-bino. Lha conosciuta nel 1991,quando ha chiesto alla Santinauna grazia ed era stato esaudito.Ha poi approfondito la sua spiri-tualit e ha letto i suoi Manoscrittiautobiografici. Da allora ha avu-to modo di meravigliarsi per
quello che Teresa ha fat-to per lui. Lo ha sempreaccompagnato, sino adoggi. Persino durante gliultimi Esercizi Spirituali,in cui aveva una grandepreoccupazione, gli ha datoun segno con cui Teresa gli hadetto di avere fiducia. Non avevaancora formulato la sua preghie-
ra che santa Teresa glii aveva girisposto. Ci significa che Teresarisponde prima ancora che si do-mandi. il modo di agire di Dio.Il papa ha parlato di questa suaesperienza per quindici minuti.Lindomani mattina sono statoa concelebrare con il Papa a S.Marta e sono andato a salutarlo
dopo la celebrazione. Mi ha tenu-to per ultimo e mi ha consegnatouna pagellina con una preghieraed una foto di santa Teresa (quel-
la in cui vestitada Giovanna dAr-
co). Mi ha chiesto direcitarla perch Teresa
ci accompagna al di l dellenostre attese. Lho ringraziato egli ho promesso di pregare in quelmodo, cosa che ho fatto non ap-pena sono arrivato nella mia ca-mera. Sono uscito poi per andarealla Propaganda Fide dove noivescovi del Madagascar doveva-mo incontrare il cardinale prefettoFiloni.Il pullman era gi pronto quandec-
co che il Papa mi manda a dire chemi vuole parlare. Ho saputo da luistesso che mi aveva cercato pivolte nella mia stanza al numero
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papafrancesco
IL PAPA E SANTA TERESATestimonianza del vescovo p. Fabien Raharilamboniaina
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che occupavo. Non trovandomi,ha mandato un segretario e an-che una guardia svizzera a pren-dermi. Una guardia svizzera mi haaccompagnato al secondo piano,
dove il santo Padre apre la portae si scusa di avermi chiamato e diaccogliermi nella sua camera pri-vata (e vestito semplicemente). Miha mostrato il suo appartamentoveramente semplice. Mi ha anchefatto vedere le reliquie di santaTeresa e dei suoi genitori postea fianco della sua scrivania. Leha baciate e io ho fatto lo stesso.
Abbiamo recitato insieme la pre-ghiera a santa Teresa. Affidati as. Teresa, ti fa bene, mi ha detto.Santa Teresa, mi ha detto, usa deimezzi semplici, meno che ordina-ri, per fare delle cose straordina-rie. Alla maniera di Cristo che conla croce, che niente, ha opera-to la salvezza del mondo. Teresa
diretta, efficace e rapida. Mi hadetto che vorrebbe canonizzare igenitori in occasione del Sinodosulla famiglia. Ma la Congregazio-ne per le cause dei Santi attendela verifica del miracolo. Mi ha det-to di pregare per lintercessionedi santa Teresa per la mia diocesie per me. Ho risposto che Teresa
aveva gi fatto un miracolo per meconducendomi nel suo studio pri-vato, cosa a cui mai avrei pensato.Il papa ha riso e mi ha detto chevedr meraviglie di Dio pi gran-
di. Mi ha chiesto di scrivere il mionome ed il mio indirizzo sulla ta-vola dove si trovano le reliquie. Gliavevo detto che la mia vocazioneera nata in seguito al martirio di p.Sergio Sorgon (nel 1985) e il Papaha osservato che, se p. Sergio morto martire, non occorre per lasua beatificazione il solito mira-colo ed ha aggiunto, scherzando,che il miracolo sono io. Ci siamoscambiati dei sorrisi e mi ha fat-to gli auguri per la mia diocesi eper il Carmelo. Gli ho detto cheTeresa la seconda patrona delladiocesi e che allinizio era persinola prima. La mia diocesi di Moron-dava compir 60 anni nel 2015.Mi ha promesso che parteciper
in modo concreto a questo an-niversario. Ho saputo poi che unvescovo della Propaganda Fideverr per loccasione. Sono uscitoe sono andato nella cappella perringraziare il Signore. Ero in ritar-do di 25 minuti allappuntamentocon il dicastero che era stato peravvertito.
papafrancesco
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UNAMICIZIA SPECIALE:
amicid
iteresa Unamicizia specialeFinalmente i vagoni del treno si
fermano nella piccola stazione diLisieux: una sera di novembredel 1988. Il viaggio da Parma stato lungo, ma quasi non si av-verte la stanchezza. Fa freddo, buio eppure da lontano sintrave-
de il Santuario illuminato. Un se-gno di benvenuto per Giovanna ele sue sorelle di comunit che de-siderano trascorrere alcuni giornia contatto con la Santa della pic-cola via. I pochi giorni di perma-nenza scorrono veloci. Prima diripartire il piccolo gruppo si fermaa lungo in adorazione nella chiesadel Carmelo nel quale Teresa di
Ges Bambino trascorse lultimoperiodo della sua esistenza. En-trata tra quelle mura a 15 anni, vimor a 24, di tubercolosi. Le mo-
nache, durante un momento diincontro, consegnano al gruppodi pellegrine due preziose reliquieuna delle quali verr donata al loroparroco al ritorno, laltra verr uti-le alcuni anni pi tardi, quando lamalattia di Giovanna si manifeste-r in tutta la sua gravit. un bre-
ve pellegrinaggio quello a Lisieuxche per conferma Giovanna neldesiderio di camminare sino infondo nella stessa piccola viapercorsa dalla giovane carmelita-na. Lamicizia tra Santa Teresa diGes Bambino e Giovanna Spanunasce una decina danni prima.
Agli inizi del suo cammino di fede,riceve in dono dal suo padre spi-
rituale Storia di unanima e nerimane folgorata. Scopre in que-sta giovane suora un esempio divita imitabile, affascinante e, per
Teresa di Lisieux e Giovanna Spanu
di Roberto Valentinoda Rivista di Vita Spirituale
64 (2010)
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Santa Teresa Maggio 2014 15
cos dire, geniale: Teresina miinsegna tantissimo. Capisco chepi sono piccola, senza forze, piquesto il terreno dellamore. Te-resina ha la genialit dellamore.
Gi il primo ottobre 1986 Giovan-na annota sul suo diario: Teresi-na sei la mia santa preferita.
Chi Giovanna Spanu?Giovanna Spanu nata ad Alghe-
ro (SS) il 9 dicembre 1955. A 10anni si trasferisce con la famigliaa Parma dove, negli anni della-dolescenza, inizia a frequentare
la parrocchia dello Spirito Santo.Qui incontra don Bruno Folezzaniche diventa suo padre spirituale.Il 14 maggio 1977 si dona a Dio
intuendo che il Signore la chiamaa seguire una via tutta nuova: of-frire la vita per il sacerdote pasto-
re vivendo con lui rapporti di verae propria famiglia spirituale. Il 9dicembre 1995 sulla scia di Te-
resa di Ges Bambino, Giovannasi offre vittima dolocausto alla-more misericordioso di Dio per isacerdoti, per le anime. Il 9 ago-sto 1999 le viene diagnosticatauna forma di tumore molto grave.I 4 anni di malattia che seguono
sono le rifiniture al capolavorodella sua vita. Una vita spesa peramare Ges e farlo molto, molto
amare. Il 23 luglio 2003, dopo 20giorni di agonia, Giovanna si spe-gne accompagnata sino alla finedel suo padre spirituale.
Atto doffertaallAmore Misericordioso
[] Scrive Teresa: Da quel giorno
felice mi sembra che lamore mipenetri e mi circondi. Mi sembrache ad ogni istante questamoremisericordioso mi rinnovi, mi pu-
rifichi lanima . Era il 9 giugno1895 quando Teresa si offr vitti-ma dolocausto allamore miseri-cordioso di Dio. Cento anni dopo,il 9 dicembre 1995, giorno del
suo quarantesimo compleanno,Giovanna far sua in modo tuttospeciale questa preghiera. Con lesorelle di comunit trascorre unagiornata di ritiro spirituale pres-so il Monastero Regina Mundidi Lagrimone, un paese vicino aParma. Le sue sorelle non sannoancora nulla del segreto che Gio-vanna custodisce in cuore e che
sveler loro poco prima di iniziareil ritiro: In questa mattina deside-ro dire a Ges il mio Atto dof-ferta come Vittima dolocaustoal suo Amore Misericordioso.Mi consegno allamore. Chiedo aLui di prendere possesso del miocuore, di amarlo e farlo amare.Tante volte negli anni preceden-ti Giovanna si era offerta a Ges
per salvare anime di sacerdoti, digiovani, di peccatori. Sfogliando isuoi diari si leggono infinite volteparole come: prendi me, pago io,mi offro, vittima damore... Ma inquestatto c unufficialit tuttanuova e nelle sue parole un ac-cento che sembraprofetico: Potreiavere un tumore,
se lo avessi vor-rei adesso rega-lare la mia vita aGes. il rega-lo pi bello cheposso fare: la miavolont, il miocorpo, la mia li-bert, il mio amo-re, il mio passato,
presente, futuro, imiei peccati, de-bolezze. LAttodi offerta di San-
amicidite
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ta Teresina diventa da questo mo-mento per Giovanna una preghieraquotidiana nella quale ritrova tuttigli elementi affinch lofferta di sa Ges sia completa, pura e senza
sosta: desidero amarti e farti ama-re... lavorare per la glorificazionedella santa Chiesa... essere santa...consolare il Tuo cuore di Ges...salvare anime che Ti amerannoeternamente.... Paroleche fa sue anche nelmomento in cui ri-ceve il Sacramen-to degli infermi
il 28 agosto1999 alla pre-senza di tut-ta la PiccolaC o m u n i t
Apostolica:preparan-domi a ri-cevere il Sa-cramento ho
fatto lAtto diofferta e poi hochiesto a Ges ildono della santit,di saper vivere e sa-per morire. E siccomenon so n vivere, n morire,fare di tutti e due un atto damo-re. Giovanna far proprio cos.Nella sua vita non ci sar nulla di
straordinario, nulla deccezionale,ci che affascina in lei quel suoessere tutta di Ges, laver accetta-to di morire totalmente a se stessa,nella gioia. Questo stato lolocau-sto segreto che ha reso bella lani-ma di Giovanna agli occhi di chi leera accanto e, forse, anche di Dio.Anchio voglio farmi santa! ave-va detto molti anni prima. E a chi
le aveva chiesto: Come santa Te-resina?, No aveva risposto lei ancor pi nascosta!.
Limpennata finaleIl 9 agosto 1999, la malattia si ma-nifesta subito in modo grave: i me-dici prevedono un esito infaustonellarco di una quindicina di giorni.
Qualche giorno dopo, Giovanna ri-ceve la visita del padre spirituale. un colloquio dal quale esce trasfor-mata e pienamente consapevole di
quanto Ges le sta chiedendo:Grazie Ges per il dono
del mio pastore. Miha portato la bella
notizia: tu verrai
presto a pren-dermi. Mi hadetto la ve-rit: ho untumore, las i t u a z i o -ne moltograve. Lanotizia del-la malattia
dona a Gio-vanna mo-
menti di par-ticolare intimit
con Ges, e, nellostesso tempo la mette
a contatto con tutta la suafragilit. I momenti di buio e di fa-tica non tardano a farsi sentire; lapaura bussa anche alla porta delsuo cuore. La sofferenza fisica larende maggiormente vulnerabile esi accorge di fare pensieri che laabbattono, tanto da arrivare ad am-mettere: in certi momenti ho soloGes. Di tutto questo nulla traspa-re allesterno: per chi la incontra inparrocchia o in ospedale Giovanna limmagine della serenit e della
pace. QuellAtto di offerta fatto eripetuto tante volte nei quattro anniprecedenti acquista un significato
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nuovo: il momento in cui Gesle chiede tutto ma Giovanna sache il pi grande onore che Diopossa fare ad unanima non quello di darle molto ma di chie-
derle molto, come scrisse santaTeresa, e ripete il suo s. Ricono-sce nel tumore di origine igno-ta quel Ges crocifisso che lechiede di offrire la vita per i suoifratelli, soprattutto per i sacerdo-ti per i sani, i malati, per coloroche sono nel peccato. Ma cuna persona in particolare per laquale si sente chiamata a dare la
vita, e questo da sempre: il par-roco, suo padre spirituale. Luilha generata allamore di Dio elei, di rimando, si offre perch ilsuo ministero porti frutti abbon-danti e sia padre di tante anime:Io pago un prete. Lo comprocon il mio sangue. Nel suo ulti-mo scritto, una lettera indirizzata
proprio a questo sacerdote, Gio-vanna conferma lofferta di sestessa ancora una volta: Rinno-vo oggi il desiderio di dare la vitaper te, per la tua santit, per il tuoessere pastore buono e fecondo.S, io meschina, lultima, piena dipeccati ho sempre creduto des-sere nata per dare la mia vita perte e sono contenta di ripeterlo
oggi a Ges con qualche soffe-renza (..). Gli ultimi mesi di ma-lattia sono caratterizzati oltre chedalla sofferenza fisica anche dauna profonda sofferenza interio-
re. Giovanna sperimenta la notte della fede, si sente abbandonata daDio, dalla comunit, dal suo padre spirituale. Nello stesso tempo chi levive accanto ha la percezione di vedere in lei una sempre pi grande im-medesimazione con Ges Crocifisso. Il 30 giugno 2003 viene ricoveratain ospedale dove rimarr sino alla morte avvenuta il 23 luglio 2003. Lasua stanza di ospedale diventa da subito meta di visite da parte di par-rocchiani, amici, parenti e sacerdoti. Per tutti ha una parola speciale. Inalcuni casi chiede di non far entrare nessuno a causa della stanchezzaeccessiva che avverte; solo il padre spirituale ha sempre libero accesso
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e a lui, che le chiede se c una parola di Dio che le risuona in cuore inmodo particolare, risponde: Non son pi io che vivo ma Ges che vivein me.
Che cosa la Piccola Comunit Apostolica PCA? unAssociazione privata di fedeli che ha come fine specifico quello diformare accanto ai sacerdoti pastori una famiglia spirituale che vive il co-
mandamento nuovo di Ges amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati.I membri dellAssociazione si consacrano a Dio vivendo i consigli evan-
gelici a seconda del loro stato di vita (persone consacrate nella verginit, sposi, giovani).LAssociazione composta da un padre spirituale (cheattualmente coincide col fondatore), una Presidente, i Responsabili dellevarie sezioni. Maria il modello che i membri dellAssociazione desidera-
no imitare; lei stata la madre di Ges, colei che formava un tuttuno conil suo cuore e che per Ges dava la vita. Allo stesso modo i membri dellaPCA desiderano vivere rapporti di famiglia spirituale con il sacerdote econ lui offrono la loro vita al Signore. Lo Statuto della Piccola Comunit
Apostolica ha ricevuto lapprovazione ecclesiale il 31 maggio 2005 dallal-lora Vescovo di Parma Mons. Silvio Cesare Bonicelli ed attualmentepresente nella Diocesi di Parma.
Per informazioni su Giovanna rivolgersi a Piccola Comunit ApostolicaVia Giovanni XXIII, 24 - 43100 Parma - Tel: 0521 962392
E-mail: [email protected] - www.giovannaspanu.it
a
miciditeresa
preghieredim
aggio
Tra i tanti siti sociali ve ne uno assolutamente originale che ha
da poco compiuto il primo anno di vita. Si tratta di may feelings
(sentimenti di maggio) e serve per condividere le proprie preghiere
e richieste di preghiera. Invece del banale A (che) cosa stai pen-
sando? veniamo accolti da questo invito: comincia a pregare per
cambiare il mondo.
Abbiamo cominciato! www.mayfeelings.com/home.php
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Tutto nella spiritualit diLeonia saccorda con gliscritti di san Francesco diSales (Introduzione alla
vita devota) e a quelli di sua sorel-la. Leonia non ne ha alcune gloria.Per tutta la sua vita, negli incarichiricevuti, ella sar la seconda; Le-onia li conobbe tutti: sar addetta
al refettorio, infermiera, economa,lavandaia, sacrestana.
Una fitta corrispondenzaQuando viene stampata la Sto-ria di unanima, Leonia ha anco-ra 43 anni da vivere. Da lontano,seguir tutte le tappe della gloriadi Teresa. Quando si parla dellesorelle Martin, capita a volte che
il predicatore dimentichi la sorellavisitandina. Leonia accetta que-ste umiliazioni. Ma non invecedimenticata dalle sue sorelle. Unacorrispondenza intensa collegaLisieux a Caen. Le carmelitaneinviarono 1778 lettere a Leonia,tenuta al corrente dello sviluppodella Causa e di tutta la pioggiadi rose su Lisieux e altrove. Su-
perati alcuni problemi di salute, convocata a Lisieux in qualit ditestimone al Processo. Nel set-tembre 1915, le cinque sorelle sirincontrano. Ci si pu immaginarein quale atmosfera familiare.
Testimone al ProcessoIn un primo momento, Leonia nefu molto sorpresa. Stava stenden-do i panni quando la superiora lecomunic la notizia. La sua rea-zione: Teresa, era proprio gentile.Ma una Santa! Addirittura! Deve
riprendere in mano i suoi ricordiper poter testimoniare al Proces-
so. Da lontano, ma con grandepartecipazione, vivr tutte le tap-pe della via gloriosa: 29 aprile1923 la beatificazione; 17 maggio1925 la canonizzazione a Romadavanti a mezzo milione di pelle-grini; 14 dicembre 1927 Teresa proclamata patrona delle missio-ni; 11 luglio 1937 linaugurazionedella Basilica di Lisieux ad operadel futuro papa Pio XII.
Al Carmelo, volle vedere ogni par-ticolare dei luoghi dove visse Te-resa. Il suo soggiorno a Lisieux
unafamig
liasanta
di mons. Guy Gaucher
LA POVERA LEONIA (III)sulla piccola via
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costitu una svolta decisiva nella sua vita. Da allorain po si incamminer sempre pi decisamente sullapiccola via. Soffre di diversi malanni.
Questo pensiero dellumilt di Teresa mi piace
moltissimo e mi fortifica nelle frequenti occasioniin cui mi vedo incapace di tutto, rifiutata, ultima: ilposto che amo e che prediligo. Ho molto soffertoper la mia inferiorit, ho sentito con grande vivezzalisolamento del cuore ...
La salute peggioraNel 1930 una congestione polmonare doppia sem-bra annunciarne la morte. Pio XI le invia un tele-gramma. Cardinali e vescovi domandano di poter
incontrare suor Francesca-Teresa. Si sottomette aquesti incontri in parlatorio sapendo di non esserenulla o evitandoli quando possibile. Sopravvivea questa malattia ma la sua salute ne risente. Si
piega, soffre ad un ginocchio. Of-fre tutte le sue miserie. La poveraLeonia, che Luigi Martin chiamavala buona Leonia, salvata dal-la piccola via, in armonia con gliinsegnamenti di san Francesco
di Sales. A suo modo anche lacomunit delle visitandine segueluragano di gloria che soffia suLisieux. Il 21 novembre 1929, Le-onia rinnova i suoi voti religiosi eannota:
La preghiera della nostra incom-parabile mamma stata esaudita
pienamente poich le cinque figlieche le restavano sono tutte con-sacrate, persino la piccola dia-volo a quattro, un vero miracoloottenuto dalle nostre due sante:
la nostra zia visitandina e Teresadi Ges Bambino. Sta a me piche ad ogni altra di immergermi
nel mio piccolo nulla e di fondermidamore e di riconoscenza verso il
buon Dio.
Vive ritirata in infermeria, soffren-do molto per leczema e per i suoi
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polmoni. Il 3 giugno 1941, si fe-steggiano i 78 anni di suor Fran-
cesca Teresa e i suoi 40 anni diprofessione religiosa. Constata, asuo stupore, di essere molto ama-ta. Questa volta non la si dimenti-ca. Pio XII le invia una benedizio-ne speciale. I problemi di salute sisusseguono.
Le mie infermit aumentano, nonho nulla di sano salvo gli occhi, ilcuore e la testa, grazie a Dio; ma
pu prendermi tutto, tutto suo!
Colpita da una congestione, per-de luso della parola. Muore il 16giugno 1941, allet di 78 anni.La povera Leonia sepolta nellacripta della clausura. Non ha vo-luto essere inumata a Lisieux, sot-
to lurna di Teresa. Teneva troppoalla sua vita nascosta, nella suacara Visitazione. Tutto dovevaconsumarsi l a Caen, mentre a Li-
sieux ed in tutto il mondo Teresaspargeva la sua pioggia di rose.
Il trionfo dei piccoliMa ecco che da diverse parti delmondo arrivano a Caen numero-se lettere, domande di preghiera,richieste di pellegrini che vorreb-bero pregare sulla tomba di Le-onia. Come spiegare questa de-vozione? Bocciata quattro voltea scuola, uscita tre volte dal con-vento, Leonia la meno dotata trale sorelle, la meno intel-ligente, la meno carina,la ribelle a volte, quellache spesso lascia diso-rientati e a volte delude.E tuttavia c in lei undesiderio profondo disantit. Avrebbe potu-
to chiudersi in se stes-sa, rassegnarsi alle suedebolezze, divenire unazitella acida e gelosa.
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Ma Leonia stata circondata damolto amore. Colpisce constatareche tra le cinque figlie Martin nonci sono mai stati conflitti degni dinota. Si aiutano le une le altre. Le-onia trova nelle sue sorelle un co-stante sostegno. Specialmente inTeresa che ha dieci anni in menodi lei. Leonia vive la frase chiavedellAtto di offerta allAmore mi-
sericordioso: Desidero esseresanta ma sento la mia impotenzae ti domando o mio Dio di esseretu stesso la mia santit. Sia quelche sia, numerose lettere proven-gono da tutto il mondo alla Visita-zione di Caen e le visite dei pelle-grini non diminuiscono. Si parla diguarigioni. Ma una vita di questo
genere pu portare ad una Causadi Beatificazione?Sarebbe lultimosegreto della povera Leonia ed iltrionfo dei piccoli e dei poveri, di
tutti coloro che lottano nelloscu-rit. In fondo tutti i suoi insuccessinon erano veramente tali. Eranodelle tappe di purificazione. Laprofezia di Teresa si realizzata:Leonia rimasta Visitandina: unacontemplativa nascosta, nel com-battimento spirituale, offrendo lasua vita per i preti, per i peccatori,irradiando la sua santit dopo la
morte. Lasciamo agire e deciderealla Chiesa. Noi possiamo lodare ilSignore constatando le meravigliache lAmore misericordioso ope-ra in questa famiglia. Moltissimelettere chiedono lapertura dellacausa di beatificazione. Si vedr...
P. S.: Bisogna assolutamente visitare
la casa Martin in rue Saint Blaise 50,ad Alenon. Totalmente restaurata,essa parla della vita famigliare sinoalla morte di Zelia Martin.
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nove
naaleoniamartin
Cara Leonia, sorella nostra,
abbiamo gi sperimentato presso Dio il tuo aiuto in nostro favore,
ma ora desideriamo pregarti in modo ufficiale
perch molti possano conoscerti.
Vieni in aiuto a quei genitori, che rischiano di perdere un figlio,
come stava capitando anche a te di morire in tenera et.Sostieni quelle famiglie in cui le diversit generazionali
faticano a convivere serenamente.
Illumina i giovani che dubitano del loro futuro
ed esitano ad impegnarsi per sempre.
A tutti noi mostra il cammino della preghiera,
che ti ha permesso di accogliere, con fiducia,
i tuoi limiti e le tue difficolt per donarti agli altri.
Se questa la tua volont, o Signore,
per intercessione di Leonia Martin
degnati di accordarci la grazia che ti chiediamo []e donaci di poterla presto annoverare
tra i Venerabili della tua Chiesa.
Per Ges Cristo, nostro Signore. Amen.
+ Jean-Claude Boulanger
(Vescovo di Bayeux-Lisieux)
unafamigliasanta
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Resta la caritIn punto di morte Teresa ha forsesperimentato in modo cos singo-lare qualcosa di quello stadio fi-nale di cui parla lapostolo Paolonella lettera ai Corinzi quando diceche tutto finisce probabilmenteanche la fede e la speranza per-ch hanno assolto il loro compitodi accompagnarci nella valle diombre in questo ambiguo mondo e lamore invece dura per sem-pre? (1Cor 13,8). Linferno dellesue sofferenze e del buio interiorerappresentava paradossalmentegi il suo ingresso in un cielo incui delle tre virt divine solo unaperdura? Teresa maestra di pa-radossi; la sua piccola via non altro che quel paradosso, coeren-
temente vissuto, reso noto dal-le lettere di san Paolo: le grandicose possono essere rivelate solonelle piccole cose, la saggez-za di Dio si rivela nella stoltezzadelluomo (e viceversa), la forza diDio si manifesta nella debolezzaumana. Teresa insegna una fedeche creativa, perch riesce areinterpretare le situazioni della
vita trovando un senso nuovo, na-scosto, pi profondo, che spesso lantitesi di come quella situa-zione appare quando la osservia-mo superficialmente dallesterno.Mentre il rigoroso ascetismo e lamorale della Chiesa dei suoi tem-pi insegnano lorrore del peccatoe lascesa sistematica fino allevette della virt, verso una perfe-
zione spirituale e morale, Teresa,nello stesso periodo, esattamentenello spirito delle lettere di Paolo,insegna ad accettare con gioia e
gratitudine le proprie debolezzecome uno spazio in cui possono a
maggior ragione entrare la graziae la misericordia di Dio (cosa chela fiera virt non consente). []
Una cortesia non richiesta?In tal spirito Teresa cerca di rein-terpretare anche la propria dolo-rosa esperienza dellabbandonodi Dio come un dono speciale euna sfida (ma contemporanea-
mente anche come una croce sot-to il cui peso cede,e lei lo ammette, ri-fiuta lo sforzo dellesorelle di dipingerela sua agonia comeuneroica sofferen-za nello stile kitschdi certe biografie disanti). E laddove in-terpreta il suo essereabbandonata da Diocome un condividerela condizione dei noncredenti, un sedersi
teresadottore
VICINO AI LONTANIAbbracciare lateismo
di Tom Halk
Sopra: Toms Halk
Sotto: Vicino ai lontani
(2012), il primo libro di
Toms Halk uscito in
Italia.
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alla loro stessa tavola, nello stes-so tempo apre anche la possibili-t di reinterpretare il loro ateismo;ci che gli atei accettano con in-differenza e ovviet (come le per-sone al mercato a cui si rivolge-va luomo folle di Nietzsche) il fatto di dimorare nelle tenebre,in un paesaggio che via da tut-ti i soli. Per Nietzsche la visionedellabisso che si spalanca dopola morte di Dio rappresentaunoccasione ed una sfida a riem-pire lo spazio lasciato vuoto conun nuovo tipo di umanit, con ilsuperuomo. Nel caso di Teresapotremmo supporre che la suaesperienza con quellabisso rap-presentasse un sacrificio, inteso
in senso tradizionale,allo scopo di ricondurregli atei nel grembo dellaChiesa e naturalmentetroveremmo anche suoiscritti che potrebberosuggerire questa inter-pretazione (senza voler-
mi addentrare in tute leconsiderazione piutto-sto complesse volte adistinguere la voce au-
tentica di Teresa dagli interventidella censura, i fraintendimenti ei ritocchi dei suoi pii editori). In talcaso non dovremmo stupirci se gliatei respingessero questa conce-zione di Teresa di un ateismo dalvolto nascosto come una corte-sia non richiesta, una proiezio-ne romantica della loro immagineche non li rispetta, non rispetta laloro consapevolezza, ed un ten-tativo e forse anche una sorta diricatto emotivo di manipolarsiper riportarli l dove non voglionoessere.
Allargare il cuoreTuttavia se la mia lettura di Teresae del suo percorso attraverso il pa-radosso e la continua reinterpre-tazione corretta, allora abbiamoa che fare con qualcosaltro: quinon si tratta di trascinare gli ateinel cuore della Chiesa, bens diallargare quel cuore accogliendoanche la loro esperienza del buio:Teresa con la sua solidariet con
gli atei fa s che la Chiesa, fino adora troppo chiusa, riesca a con-quistare u nuovo territorio e anchetutti i suoi abitanti. Teresa ci sug-
teresadottore
Una sestiglia da s.
Teresa volata
sino ad Aquileia
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gerisce una fede che di fronte allasfida dellateismo non si rinchiu-de vigliaccamente nella fortezzadelle sue certezze, bersagliandolateismo a distanza di sicurezzacon le argomentazioni dei suoiapologeti militanti attraverso ilfossato dellincomprensione, ben-s con molto pi coraggio si recadisarmata - come fece una voltaS. Francesco nellaccampamentodel sultano - nel campo dei noncredenti e da l riporta un nuovotrofeo da aggiungere al tesorodella fede, la loro esperienza delladistanza di Dio. []
Quale dialogo con lateismo deinostri tempi?Hans Urs von Balthasar ha indivi-duato evidenti paralleli tra la gra-zia sui cui pone laccento Teresa(contro la tendenza diffusa alle-poca di dare maggior risalto alleazioni, ai meriti, alla ricerca dellaperfezione e soprattutto contro
la perenne e angosciosa paura delpeccato) e i punti su cui insistonoLuteri e i riformatori. E aggiungeuna rilevante osservazione: ler-rore di Lutero fu quello di averprofanato lassunto mistico, chepresuppone unintima armoniadamore tra lanima e Dio, facen-done un postulato universale sulrapporto tra Dio ed il peccatore;
lerrore di Teresa fu quello di averristretto la vasta problematica cheesiste tra Dio e il peccatore al suocaso eccezionale. Von Balthasarnon aggiunge altro sullargomen-to.Dalla mistica esperienza dellatorre di Lutero maturata la teo-logia della giustificazione fondatasul principio della fede fiduciosa;
lesperienza mistica di Teresa halasciato nella memoria della Chie-sa la piccola via come modellodi spiritualit individuale, una via
personale alla maturit religiosa.Non forse giunto un tempo incui la via spirituale di Teresa, prin-cipalmente la sua solidariet congli atei (il conflitto interiore su diloro e per loro, mai contro di loro)potrebbe costituire unispirazio-ne quale chiave interpretativa per
una nuova riflessione teologicasul mondo contemporaneo, sulsuo clima spirituale e sulla missio-ne della Chiesa in questa epoca?
teresado
ttore
Sopra: una foto di
Friedrich Nietzsche
A sinistra:
Il problema della-
teismo di Augusto
Del Noce, opera di
riferimento per lo
studio dellespan-
sione moderna
dellateismo.
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amicidisan
tateresaA
vevamo conosciuto alcu-ni anni fa Elizabeth Fico-celli per un suo bel libro(in inglese) in cui aveva
raccolto e ordinato per categorie(RISPOSTE, MIRACOLI, PACE,
AMORE, GUARIGIONI e ORIEN-TAMENTO) un buon numero dirose (quelle veramente miracolo-se, perch capaci di cambiare lavita) donate dal Piccolo Fiore diGes negli ultimi decenni in tuttoil mondo, ma specialmente negliStati Uniti dAmerica. Ceravamoproposti di tradurlo, almeno inparte, per i nostri lettori ma il pro-posito rimasto lettera morta ecos il libro ha trovato il suo postonella nostra erigenda bibliotecateresiana-lexoviense.
Abbiamo avuto una seconda op-portunit di conoscere questagrande amica di santa Teresa nelmese scorso, in occasione dellu-scita di un suo secondo libro dinostro interesse intitolato Teresa,Faustina e Bernardette Tre santeche hanno sfidato la mia fede, mihanno dato speranza e mi hannoinsegnato come amare. Tre capi-
toli del libro sono dedicati esclu-sivamente a santa Te-resa. In essi Elizabethracconta come laSanta lha accompa-gnata nel suo cammi-no di conversione allafede cattolica.
Il suo racconto bel-lo e merita di essere
letto per intero. Vi an-ticipiamo solo un par-ticolare che rivela anostro parere lumilt
di Teresa (e ancora di pi lumilt
di Dio). Elizabeth, cresciuta in unafamiglia protestante ma pocopraticante, cominci il suo viaggiospirituale con Teresa raccoglien-do da terra, su di un marciapie-de, una medaglietta della Santa(che Elizabeth, bambina di 8 anni,scambi per la Vergine Maria) re-cente sul rovescio la scritta Dopola mia morte far cadere una piog-
gia di rose. Nulla di pi serv a Te-resa per iniziare una grande ami-cizia, una grande conquista ed ungrande miracolo di conversione. come la terra raccolta intorno allaprima tomba di Teresa che, lascia-ta cadere nel cappuccio di alcuniesquimesi da un missionario qua-si disperato a causa di prolungatiinsuccessi apostolici, ottiene la
svolta decisiva nellevangelizza-zione di quel popolo. Come dire:alle anime semplici e fiduciosenon servono mezzi complicati.
UNA MISTERIOSA MEDAGLIETTA
di p. Giacomo Gubert ocd
piovuta dal Cielo
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C una seconda basilicadedicata a santa Tere-sa di Ges Bambino inItalia ed quella di An-
zio (RM). Essa retta dai padrecarmelitani scalzi della ProvinciaRomana (ora dellItalia Centrale).Santuario costruito in stile romanogotico in circa 13 anni (non senzagrandi difficolt ma con maggiorefiducia nellaiuto celeste di Tere-sa), fu inaugurato il 6 agosto 1939e venne quindi elevato al titolo diBasilica Minore ventanni dopo,da papa Giovanni XXIII, esatta-mente il 23 luglio 1959. Dallotto-bre 1970 anche parrocchia.Questa Basilica sorella stataarricchita da alcuni doni speciali,provenienti da Lisieux. Essi sonocustoditi nella cappella delle re-liquie, tutte accompagnate dal-la didascalia autentica di Madre
Agnese, priora e sorella dellaSanta. Le reliquie che il santuariopossiede sono una vertebra, lasua corona, e il crocifisso che leiteneva con s. La statua dellurnasotto laltare, dono del monasterodi Lisieux, la copia di quella chesi trova nella Cappella del mona-
stero di Teresa. Le decorazionisono del prof. Carnevali, le duevetrate riproducono gli stemmidi Ges e di Teresa che la Santadipinse per spiegare il propositodi amore con il suo sposo Ges:Lamore non si paga che con la-more.
Anche il santuario basilica diAnzio ha un suo periodico, Il
Piccolo Fiore di Ges ed il suoSantuario in Anzio, il cui primonumero stampato il I febbraio1926, nellanno di posa della pri-
ma pietra del Santuario in onoredi Teresa di Lisieux.Completa questo monumentolalta torre campanaria (43 metri)a base quadrangolare, dedicataai caduti nella battaglia di Anzio(1944). Si pu accedere alla cimadel campanile tramite un ascen-sore (molto teresiano!) avendocos la possibilit di godere la vi-sione di un vasto panorama: An-zio, Nettuno, la pianura pontinafino al Circeo da un lato e lazzur-ro Tirreno dallaltro.
Accanto alla Basilica, con lo stes-so stile, opera La Teresiana.Essa una RSA privata, con unacapienza di 80 posti letto, ispirataal ricordo del pap di S. Teresa,Luigi Martin, che provato dallamalattia ha passato i suoi ultimianni in una casa di cura.
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LALTRA BASILICAad Anzio
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Questa deliziosa parente della salvie e della lavanda porta lo stes-so nome dellinsetto che la impollina e le ruba il nettare: lapeche i greci chiamano melissa. Nulla eguaglia la bellezza dei suoifiorellini bianchi a tre lobi tubolosi e dal profumo di limone fre-
sco. La pianta cresce in grossi ciuffi alti da 40 a 80 centimetri e fioriscenella prima met dellestate. Proviene dalla sponde orientali del Mediterra-neo ma, dopo essere stata coltivata nei giardini, ha scelto la libert e orasi trova in tutte le ridenti contrade dellEuropa occidentale. Cresce lungoi vecchi muri diroccati, i cigli dei sentieri, le siepi, le vigne e sulle macerie.Non appurato se gli antichi, inizialmente, abbiano coltivato la melissa per
il nettare che offre alle api o per le sue virt medicamentose. Comunquestiano le cose, non tarda-rono ad apprezzarne i pre-gi e i medici arabi si reserosubito conto dei doni chepoteva offrire allumanit.Furono loro che, per pri-mi, la definirono cordiale,cio sostenitrice del cuore(calmante delle tachicardie
e dissipatrice delle ansie-t), e la considerarono eu-forizzante, cio capace distimolare tutte le funzionivitali e di allontanare glispettri angosciosi della ne-vrastenia, delle fissazioni,dei mali di testa di originenervosa e delle amnesia.La lezione degli arabi fu
ereditata dai benedettini,questi, a loro volta, la tra-smisero ad altri ordini chela coltivarono e che sco-prirono lacqua di melis-sa (lacqua di melissa deicarmelitani un rimedioancora oggi apprezzato nelmondo intero).Mio padre lannoverava
fra le sue erbe predilettee preferiva chiamarla ci-tronella per via del carat-teristico profumo. Per me
LA MELISSAla regina delle erbe stimolanti
di Maurice Messgu
curiosit
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Santa Teresa Maggio 2014 29
la regina delle erbe stimolanti: aidisperati, ai padri di famiglia pre-occupati, alle donne assillate daproblemi economici o tipicamentefemminili, agli eterni sconfitti della
vita raccomando questa erba miri-fica che rimette in sesto e rende lagioia di vivere.Pi di una volta ho avuto succes-so nella cura di esaurimenti nervo-si valendomi di questa pianta; infondo, la cosa comprensibile seriflettiamo un poco sulle sue carat-teristiche: essa sconfigge proprioquei malanni che sono la causa o
la conseguenza degli esaurimentie comunque procura sempre unnetto miglioramento. Questo per-ch antispasmodica e quindi facessare le contrazioni dolorose deivari organi: del cuore (tachicardieangosciose), del sistema circola-torio in genere (ronzii alle orecchie,vertigini), dellapparato digerente(crampi di stomaco, di intestino,
ecc. ), del sistema nervoso (in-sonnia, stanchezza intellettuale,emicrania, stati angosciosi, nervi afior di pelle), del sistema respirato-rio (attacchi dasma, tosse ribelle,ecc. ). Un buon infuso di melissa inoltre in grado di guarire quasi tuttii dolori addominali diffusi, i dolori di
danti e di orecchi, lirregolarit del-le mestruazione e tanti altri sintomianaloghi. Per uso esterno (poltigliao lozione) la pianta rimedio so-vrano contro nevralgie, dolori reu-matici, contusioni e piaghe (di cuiagevola la cicatrizzazione).
curiosit
ilfumettoLAMORE MI HA SCELTA
Siamo finalmente riusciti a sistemare e mandare in
stampa il libro a fumetti di Floris Lamore mi ha scel-
ta - pensieri e parole di Teresa che abbiamo pubbli-
cato a puntate negli anni scorsi. Mancava proprio un
fumetto che presentasse in modo simpatico linse-gnamento del nostro giovane Dottore della Chiesa.
GrazieFloris!
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nella pace del signore
ANGELO GIRLANDA
n. 08-12-1927
m. 19-05-2010
di Boscochiesanuova (VR)A tutti coloro che lo
conobbero e lamarono
perch rimanga vivo il suo
ricordo. I suoi cari
VALERIA MODENA
ved. Battistoni
n. 5/3/1921 m. 19/3/2014
Vi ho lasciato ma il mio
affetto non muore.
In Cielo vi amer ancor pi
di quanto vi ho amato sullaterra.
VALENTINA ZERBATO SORIO
In memoria e ricordo la
famiglia Zerbato prega per
Valentina scomparsa
un anno fa.
Il suo ricordo
incancellabilee il suo amore una luce
dentro i nostri cuori.
P. ALBERTO TONETTO
Il 24 aprile scorso abbiamo
ricordato il primo anniver-
sario della scomparsa di p.Alberto Tonetto, infaticabile
sacerdote carmelitano.
BRUNO BERSANI
Ca degli Oppi (VR)
Il cielo ci testimone di
quanto ci manchi e del
bene che ti vogliamo e che
ti vorremo per sempre fino
a quando le nostre strade
saranno congiunte. Vegliaci
e proteggici sempre.
Con amore, la tua famiglia
Un nuovo audiolibro di Radio Santa Teresa
LA VITA AMORE
Lesperienza di vita di Teresa di Lisieux.Lo spediamo volentieri a tutti coloro che ne faranno richiesta.LOFFERTA LIBERA.Funziona con lettori di CD-MP3.
30 Santa Teresa Maggio 2014
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affidati a s. teresa
PIETRO MASAGGIA
(n. 4/4/2008),
Isola della Scala (VR)
Nonna Fernanda Zanella con i nipoti Christina e Michele
Guerra; Sofia, Emma e Mattia Brocca e Francesco Brocca
Rebecca (4 anni) e Rachele
Teresa (1 anno) Ongaro,
Bonavicina (VR)
Pap e mamma affidano
le loro due figlie alla caraSanta che tanto
ha gi fatto per loro!
Mio buon Angelo custode,fedele compagno, guida,consigliere dellanima mia,intendetevela, vi prego,con lAngelo custode di tutte le persone chemeco avranno questoggi qualche rapporto,
affinch tutto ci che io tratter con essesia sempre senza la minima offesa di Dio,anzi diretto alla maggior gloria sua.
(Serva di Dio Giulia Colbert di Barolo)
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ORIZZONTALI
2. In seguito supplicai la Ma-
donna di alzare lei stessa una ...
tenda degna del Cielo(Manoscrit-ti Autobiografici)5. Felix Mendelssohn gli ha de-
dicato un Oratorio7. Automobile dellAlfa Romeo
messa sul mercato nel 1989.
8. Ritornello
9. Attinio
11. Forma gallese del nome
Giacomo
14. Preghiera che costava a Te-
resa pi di uno strumento di
penitenza.
16. Quello di Maria fu molto be-
nefico per Teresa.
17. Teresa la nutriva con un un
Padre Nostro detto molto len-
tamente ed una Ave Maria.
18. Nitrocellulosa
19. Lo Maria nella Corte ce-leste.
VERTICALI
1. Per Teresa, Maria pi questo
che quello (in francese).
2. Titolo del santuario mariano
caro alla famiglia Martin.
3. Agostiniani dellAssunzione
4. Arsenico6. Sigla della fibra di cui fatta la
sacra Sindone.
9. Marchio danese di cuffie ste-
reofoniche
10. Settimo successo della Pixar
12. Il profeta che voleva andar-
sene in Spagna.
13. Personaggio minore della
Storia della giungla
14. Il libro di riferimento nel
mondo anglofono per le assem-
blee deliberative (sigla)
15. Gruppo di ricerca e vendita
saudita
16. Data di pubblicazione sco-
nosciuta (sigla)
Atuttiilettoricheentroil31maggio2014cifarannoaverelasoluzionediquestocruciverba(pertelefono,fax,e-mail,letteraopersonalmente),verrinviatoillibroa fumetti di Floris Lamore mi ha scelta.
Mio Buon
Angelo Custode
Nonna Angela consacra i pronipotini Diego,
Cristina e Nicolas a Santa Teresina
del Bambin Ges perch li protegga.
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VERONA SUD
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Tel.: 045.500.266
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PADRI CARMELITANI SCALZI
Santuario di S. Teresa
del Bambino Ges Via Volturno, 1
37135 Verona - tel. 045.500.266
fax 045.581.214
ORARIO SANTE MESSEORARIO FERIALE:
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ORARIO FESTIVO:
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AVVISO IMPORTANTE:
il Luned mattina il santuario chiuso.
Ascolta la Santa Messa
anche su RADIO SANTA TERESA
www.radiosantateresa.it
Domenica 25 Maggioore 10.30 Santa Messa
LE ROSE di TERESAla nuova mostra di p. Pio Dolfato
con benedizione degli anniversaridi matrimonio e pranzo comunitario
per informazioni tel. 045 [email protected]
Pu essere visitata durante gliorari di apertura della basilica.Per prenotare visite guidate,
chiedete di p. Pio.
FESTA della FAMIGLIA
Mostra Diorami Pasqualia cura di p. Gino Busnardo
LA MOSTRA SI TROVA nel transetto di destradella Chiesa S. TERESA AGLI SCALZI
Vicolo Scalzi 13 (Porta Palio Verona)info: p. Gino 334 3549267
Scene di grande valore artistico e di forte messaggio catechetico e
biblico. Orario Feriale 8.00 - 10.30 / 15.30 - 19.00 Festivo 9.00 - 12.00 /
15.30 - 19.00
Battesimo di Ges - Samaritana al pozzo - Ultima Cena - Orto degli Ulivi - Ges
condannato da Pilato - Crocifissione - Deposizione dalla Croce - Risurrezione -
Ges Risorto e la Maddalena - Ges a Emmaus - Ascensione al Cielo dal monte
degli Ulivi - Assunzione di Maria a l cielo.